iboo magazine dicembre 2012
DESCRIPTION
art, dance, drink, food, iboo, magazine, nightlife, shopTRANSCRIPT
musicnight life
artdance
shopfood & drink
alternativecommunication
musicnight life
artdance
shopfood & drink
5
5
RAM
ABRUZZO MARCHE
6
7
7
Virginia
Ciminà
Gustavo
Marco P
.
Cipolla
Maria RitaPiersanti
MabelBartoliniPaoloGatti
Fede
rico
Alban
i
StefanoSantori
LauraRomani
Alessa
ndra
Mosca
rdelli
Adriano
Ippoliti
ValentinaOttaviani
Cari lettori di Iboo Magazine, ben ritrovati nel nostro spazio dedica-
to alle interviste dei migliori artisti, produttori e dj del mondo del
clubbing. Oggi faremo due chiacchiere con Jonathan Meyer (www.
jonathanmeyer.it), un giovane artista italiano di fama internazionale
che vanta pubblicazioni discografiche con importanti etichette come
la Purple Music di Jamie Lewis, MadHouse Records di Kerri Chandler e
la Tony Records di Tony Humphries, giusto per nominarne alcune. Ma
facciamoci raccontare direttamente da lui maggiori dettagli.
Alessio Furia: Benvenuto Jonathan e grazie per averci concesso
un po’ del tuo tempo.
Jonathan Meyer: Ciao Alessio, grazie a te per avermi invitato.
AF: Chi è Jonathan Meyer?
JM: Principalmente un musicista con molti anni di esperienza alle
spalle. Poi sono un dj e produttore discografico. La mia carriera è
focalizzata sulla produzione di Soulful e Deep House, quel genere di
House Music proveniente dalla Disco, dal Funky e dal Soul.
AF: Come è nata la tua passione per la musica?
JM: La mia passione per la musica nasce intorno ai 6 anni.
Facevo parte del gruppo musicale della chiesa evan-
gelica di cui mio padre era pastore protestante.
Nella vita ho dovuto lavorare sodo per finanziare
gli studi da batterista, che alla fine hanno dato
i loro frutti.
AF: Raccontaci i punti salienti, che hanno segnato la
tua carriera da artista produttore.
JM: Sono molti gli step
che hanno rappresentato un
punto di svolta nella mia carrie-
ra. Prometto di essere il più breve
possibile (sorride ndr). Nel 2000 c’è stata
la mia prima apparizione live nell’ambito della House Music come
batterista. Era il Pascià di Riccione. Nel 2003 c’è stata l’uscita di
Tribal Experience, licenziato su Tribal Spain Recordings. Un succes-
so clamoroso con oltre diecimila copie di vinile vendute. Il disco ha
generato ben 2 follow up, di altrettanto successo. Nello stesso anno
ho prodotto “Tribal Funk”, un album principalmente Chill-Out ma
contaminato dalle mie più profonde radici musicali, fatte di Soul e
Funk. Nel 2006 ho suonato in diversi aftershow del Cirque Du Soleil,
viaggiando tra Roma e Parigi. Tra il 2006 e il 2007 è uscito “Now That
I Found You”, da me prodotto, scritto da Barbara Tucker e cantato
da Dawn Tallman. Nel 2008 c’è stata la firma del contratto con la
Purple Music che mi ha portato a fare una live session come guest
al Kauflauten Club di Zurigo, al Purple Music Night. Con loro ho pub-
blicato 4 uscite che hanno avuto molto successo: “Sunday Light”, “U
Know Me”, “Borderline” e “Talking Alone”. Nel 2011 è stata la volta di
“Mambito”, un singolo strumentale che ha fatto ballare importantis-
simi dancefloor internazionali. Sempre nel 2011 è cominciata la col-
laborazione con la MadHouse Records, l’etichetta di Kerri Chandler,
dove usciranno “Many Things EP” e “Can’t Hold Back”, a giugno
di quest’anno. Quest’ultimo ha registrato un enorme successo nel
mercato discografico sudafricano. La mia ultima produzione, “Warm
Me Up”, che contiene un bellissimo remix di Terry Hunter, invece, è
uscita lo scorso ottobre sulla Super Soul Music, una nuova etichetta
discografica, un progetto molto interessante (sorride ndr).
interview:JONATHAN MEYER
8
8
AF: Quali sono i generi musi-
cali che più ti hanno influenza-
to e gli artisti a cui ti ispiri?
JM: Come ho precedentemente detto, i
generi che più mi hanno forgiato sono il
Soul, la Disco, e il Funk. Gli artisti a cui
mi sono sempre ispirato sono James Brown,
Aretha Franklin, Stevie Wonder, Marvin Gaye,
Curtis Mayfield e Diana Ross. Ma anche artisti
più moderni come Michael Jackson, Robin Thi-
cke, Mary J Blige e The Jackson 5. Tra l’altro ne ho
remixati molti di quelli appena citati.
AF: Se dovessimo venire a sentirti in un club, cosa
dovremo aspettarci?
JM: Dipende dal tipo di esibizione per cui sono stato chiama-
to. Quando mi esibisco in un live drumset faccio uno show da 45
min a ritmo di musica creando un’energia che raramente si per-
cepisce nelle piste da ballo mettendo solo musica. Il mio scopo
è quello di creare delle onde di energia a suon di percussioni per
esaltare e far divertire il pubblico in pista. Se invece dovessero
chiamarmi come dj propongo un set musicale basato su sonorità
Soulful e Deep House, spaziando molto volentieri da musica più
Tech per arrivare alla Classic House e Disco Music.
AF: Descrivici una tua giornata di lavoro tipo in studio di re-
gistrazione.JM: Ogni giornata di lavoro in studio dura almeno 8 ore. Prima
faccio un planning dettagliato della tabella di marcia da rispet-
tare. Nella stessa giornata posso arrivare a lavorare anche su
due produzioni o remix diversi.
Quando arrivo in studio faccio subito una riunione con i musicisti
sul da farsi e poi iniziamo a lavorare. Facciamo diverse prove
per trovare le giuste melodie e la giusta energia, il tutto fino a
raggiungere un risultato ottimale.
AF: Quale attrezzatura utilizzi per produrre musica?
JM: Sostanzialmente lavoro su software logic e strumenti come
l’Hammond A100 con Leslie 147 o l’originale Fender Rhodes
del ’69, il compressore Neve 33609J, un preamplificatore stereo
sempre Neve, e molto altro ancora che se elencassi per intero
probabilmente diventerei noioso.
AF: La tua ultima produzione è uscita su Super Soul Music, una
nuova etichetta discografica. Ne sei coinvolto direttamente?
Parlaci un po’ di questo progetto.
JM: La mia ultima produzione, “Warm Me Up”, come hai ben
detto, è uscita su Super Soul Music (www.supersoulmusic.net),
una nuova etichetta di cui sono direttore artistico e manager. La
decisione di intraprendere questa avventura è stata maturata
negli anni, anche e soprattutto perché si ha molta più libertà
di decidere cosa, quando e come pubblicare musica, una cosa
assolutamente impensabile quando dai una tua produzione ad
un’altra etichetta. La Super Soul Music rappresenterà il mio
punto di vista sulla House Music, quello che voglio fare, quello
che voglio trasmettere. Il lavoro da portare avanti è titanico, ma
posso dire di vantare di un team di lavoro altamente competente
e altrettanto appassionato.
AF: Quale sarà la prossima uscita su Super Soul Music?
JM: Dopo l’ottimo successo di “Warm me up”, uscito a metà ot-
tobre, lo riproponiamo con un pacchetto di nuovi remix fatti da
importanti artisti come Terry Hunter, Souldynamic, Dj Vivona,
Juan Laya e Houseconverse. I remix abbracciano un ampio raggio
di sonorità, partendo dalla Disco fino alla Tech. Ci sono versio-
ni per tutti i gusti, anche per chi non adora l’House Music, ma
apprezza la buona musica. Ci stiamo già preparando all’uscita
successiva “To Another Day” di Dj Vivona, una bellissima release
che vanterà il supporto di grandi remixer come Jon Cutler, Frankie
Feliciano, N’Dinga Gaba, Houseconverse e un mio remix.
AF: Altri progetti su altre etichette?
JM: A dicembre dovrebbe uscire un mio remix: “Let Me Show
You”, una produzione dei miei amici Johnny Montana & Craig
Stewart, su etichetta Universe Media. Non c’è molto altro perché
ovviamente sono preso al 100% dal lavoro alla Super Soul Music.
AF: Ringrazio Jonathan Meyer per essere stato con noi, averci
raccontato un po’ tutto il suo percorso e aver condiviso con
noi la sua esperienza. Spero di riaverti ospite al più presto
per aggiornarci sulle future novità. A presto.
JM: Grazie a te per avermi invitato Alessio,
è stato bello condividere con te e i tuoi let-
tori le mie esperienze. A presto.
www.jonathanmeyer.it
www.supersoulmusic.net di Alessio Furia
9
9
Pezzi di gamba di gente in vita,
o pezzi di vita di gente in gamba
rispondi alla bionda
Nome e CognomeEnrico Melozzi
ProfessioneTraduttore di emotività in musica (compositore,
violoncellista, produttore, arrangiatore, direttore
d’orchestra, accordatore a orecchio).
Eta’ dell’anima14
Un libro (uno, non facciamo che per dirne uno poi ne
citi dieci, e non mi criticare come fanno tutti per-
ché ne chiedo solo uno, che avrò pure i miei motivi)
Catalogo Postal market
Un film (per la predica tra parentesi fai pure rife-
rimento al punto precedente)
“Amadeus” di M. Forman
Una canzone (Lo so, nel tuo caso é un insulto chie-
derne solo una, quindi puoi arrivare a un massimo
di tre)“Sono solo parole” di Noemi, perché mi ha dato la
possibilità di realizzare il sogno di dirigere l’orche-
stra di Sanremo; “Un angelo vero” di Pino Danie-
le perché ha l’arpeggio più figo del mondo; “More
than words” degli Extreme, perché se conosci una
canzone d’amore che funziona allora falla suonare
a un altro.
Un luogo da vedere, o rivedere.
L’Havana
“Le parole sono importanti”(Nanni Moretti). Sce-
gli una parola davvero importante per te e, se ti
va, spiegaci perché ti piace tanto.
Meritocrazia: è il motivo per cui lotto ogni giorno, ed è
l’unica cosa che servirebbe ora all’Italia e all’Abruzzo.
Ma quella vera!! Non la finta meritocrazia dei
premiucci letterari o alla memoria, o dei micro-
finanziamenti a pioggia o ai maxi-finanziamenti
alle sagre della porchetta, o ai comizi finanziati col
denaro pubblico travestiti da intrattenimento cultu-
rale, tipici della politica degli ultimi anni.10
10
“Per me una persona eccezionale é quella che si in-
terroga sempre, laddove gli altri vanno avanti come
pecore” (Fabrizio De André). Chi é per te una perso-
na eccezionale?Penso a una madre del sud che por-
ta avanti una famiglia col marito in galera.
Penso a un curato di montagna che benedice le pecore.
Penso a un maestro che prova a insegnare il bene
nell’isolamento dei colleghi che praticano il male.
Penso agli onesti in un mondo di disonesti.
Che cos’é l’amor? (Vinicio Capossela)
E’ un fenomeno naturale come la pioggia o il vento,
l’alba o il tramonto, che per la sua periodicità nel ma-
nifestarsi e la durata della sua vita è paragonabile al
ciclo lunare.
Non é facile capirsi a questo mondo: tu cosa fai per
farti capire?In musica, provo a catturare l’attenzione con ciò che
apparentemente la gente vuole sentirsi dire, inserendo
però nel contenuto ciò che voglio dire io.
“Questi solo i pochi, forse neppure i veri” (Iscri-
zione che accoglieva i visitatori dell’ex Ospe-
dale Psichiatrico di Teramo: secondo chi la
scrisse i veri pazzi erano quelli fuori). E’ meglio
manifestare una sana follia nel quotidiano o fingersi
impeccabili e confinare l’estrosità alla vita privata?
La società Teramana è purtroppo la rappresentazione
di una pantomima atrofica, e a guardarla da fuori è
chiarissimo che i matti sono quelli fuori e non quelli
dentro. Speravo in aumento del senso critico e quan-
tomeno del quoziente intellettivo medio collettivo, nel
giorno in cui si chiusero i manicomi. Ma i falsi pazzi
si sono guardati bene dal mischiarsi con i veri paz-
zi che già popolavano la città, e Teramo perse pure
quest’occasione. Per quanto mi riguarda, spesso
risulto pazzo perché dico le cose come stanno senza
la paura di ritorsioni. Ma allora erano pazzi pure Fal-
cone e Borsellino, era pazzo puro mio zio Gabriele che
partì partigiano a 19 anni e dopo due settimane era
già stato ammazzato dai fascisti al Bosco Martese.
Si probabilmente erano pazzi, e quindi io voglio “paz-
ziare” come loro.
11
11
13
LET’S TWEET AGAIN I tweet più esilaranti pescati dalla rete per voi da Laura Romani
14
14
15
15
una bicicletta per… passeggiareThe Fliz Bike concept:
16
16
Per promuovere l’uso delle biciclette nel tessuto urbano
la Germania appoggia il progetto Fliz Bike. Una bicicletta
particolare, forse inutile e gratuita a primo sguardo, ma
con un nuovo approccio alla mobilità e all’esperienza di
guida. Scopriamola insieme
Realizzata fibra di carbonio la Fliz Bike rappresenta un
ampliamento della mobilità urbana per diversi utenti.
Molte volte una bella pedalata in bicicletta può risultare
un’esperienza spiacevole per diversi utenti che magari
hanno problemi alle articolazioni, alla schiena o altri
tipi di patologie. La Fliz Bike altre ad offrire una nuova
esperienza di guida si focalizza anche su un nuovo tipo
di postura. Un sistema di imbracatura ancorato al telaio
(regolabile in 5 altezze) permette infatti di scaricare il
peso del corpo in maniera più distribuita lungo tutta la
struttura, scaricando la schiena e garantendo una guida
molto più dolce e rilassata.
Scompaiono dunque i pedali ed il sellino in favore di un
sistema che “si avvicina molto più alla naturale andatu-
ra umana, senza traumi per la schiena, le ginocchia e le
anche né rischi di cadute“.
Di certo non sarà una bicicletta per lunghe passeggiate o
per le passeggiate in montagna ma magari rappresenta
un nuovo prodotto per un altro tipo di utenza (non per
forza affetta da qualche patologia) che desidera una Fliz
per camminare velocemente tra le strade urbane.
Un progetto che senza dubbio lascerà scettici ma che
tutto sommato finalmente stravolge l’idea di bicicletta
e si avvicina ad altri tipi di utenti. L’unica cosa che ci
lascia ancora scettica è l’alloggio per appoggiare i piedi
(ad occhio ci sembra che le gambe non stiano rilassate)
e l’utilizzo della bici per gli uomini…come dire… forse
un po’ “affogato”! Il progetto è stato selezionato per il
premio Dyson Award.
Che ve ne pare?
Jacktogo
una bicicletta per… passeggiare
la valigia che si…indossa!
The Fliz Bike concept:
17
17
Probabilmente un’idea strana ma interessante, che stra-
volge il concetto di valigia. E’ quella dell’ingegnere irlan-
dese John Power autore della “valigia indossabile” Jackto-
go. Una specie di poncho nel quale inserire jeans, maglie
e tutto l’occorrente per un viaggio
La prima cosa che ci è venuta in mente guardando le
foto di Jacktogo è stata la scena al supermercato del film
“Il Mostro”, nella quale un indifferente Benigni cercava
di rubare prodotti al supermercato nascondendoli sotto
l’impermeabile. Ricordate? Chissà se l’idea all’ingegnere
non è nata così o, più probabilmente, durante una delle
interminabili file ai check-in aerei dove pur di non pagare
spiacevoli sovrattasse alcune persone iniziano ad infilarsi
addosso maglioni su maglioni, giacche e qualsiasi altra
cosa pur di rientrare nel peso consentito dal vettore.
Episodi che probabilmente potrebbero essere evitati con
questa nuova valigia indossabile pronta ad accogliere,
grazie a delle particolari tascone, 3 maglioni, 3 camicie, 3
pantaloni, 3 paia di calzini e di biancheria intima e varie
altre cose fino ad un massimo di 33 Kg di carico (certo un
po’ difficile da indossare una giacca da 33 Kg, ma basterà
non riempirla al massimo per riuscire a camminare senza
problemi). Forse l’effetto finale è un po’ goffo ma magari
per un weekend fuori può tornare utile. Per chi lo desidera
c’è sempre la possibilità di utilizzare Jacktogo in modalità
“tradizionale” a mo’ di borsone. Il prezzo è di 109$ circa.
Voi la comprereste?
SE VI FOSSE SFUGGITOOvvero il gossip con lucidità
di Laura Romani
Belen é incinta: il suo utero, si sa, vale più dell’intero pacchetto azionario di Louis Vuitton; ma ci sarà
qualcuno a cui, come me, non frega una beneamata cippa lippa della data esatta della prossima
ecografia, o del fatto che lei ha deciso l’altroieri di mangiare una rustichella all’autogrill di Firenze?
No perché se sono fatta male io ditelo, problemi zero.
Melissa Satta ha dichiarato: “Voglio un figlio prima dei 30 anni”. Tenendo conto che ha circa 26 anni,
ha ancora un margine di 8 campagne acquisti a suo favore. Ce la può fare.
Guendalina Canessa ed Emma Marrone hanno fatto lo stesso tatuaggio, ed ora é diatriba su chi
delle due abbia copiato l’altra. Il contenuto del tatuaggio è costituito dalle parole “Je m’en fous”,
letteralmente “Me ne frego”. Appunto.
Rimanendo in tema tatuaggi, Mario Balotelli si è fatto incidere su pelle una frase di Gengis Khan,
il sanguinario imperatore mongolo: “ Io sono la punizione di Dio. Se tu non avessi commesso gravi
peccati, Dio non ti avrebbe mandato una punizione come me”.
Non è punizione, Sig. Arbitro, è espulsione.
18
18
VOGUE ALL’UNCINETTO19
19
Si chiama Inge Jacobsen ed è l’artista di cui si sono innamorati
tutti i siti di moda. Cosa produce? Copertine di Vogue ricamate a
punto e croce con una meticolosità da maniaca. Fotografa e stu-
dentessa presso la Kingston University di Londra, la Jacobsen ha
anche un blog dove raccoglie tutti i suoi lavori: dai poster ricamati
con questa tecnica, ai nudi femminili ritagliati a spicchi. “Il mio
lavoro inizia facendo piccoli fori direttamente sulle copertine del
magazine”, ha dichiarato l’artista, “in questo modo non danneg-
gio troppo la carta. Poi inizio col ricamo che, di solito, mi impiega
un tempo pari a due settimane per completare tutta l’opera. Ogni
volta, ovviamente, dipende dalla complessità della copertina che
scelgo”.
1Sabatorock-pop party band
14Venerdìpower trio
Venerdì 7rock
Sabato 8DJ set
Sabato 15DJ set
Sabato 22R&R band
LunedìLunedì 24BARBECUE MEAT!
Venerdì 21DJ set
Mercoledì 26DJ set
Venerdì 28DJ set
Sabato 29canti d’ autore e di protesta
MartedìMartedì 25acoustic band
NataleNatale
NataleNataleAperitivo dalle ore 18:30 Live Music dalle h. 21:30Aperitivo dalle ore 18:30 Live Music dalle h. 21:30
info e prenotazioni 085/8072201 - 347/3357768 20
Caffè del CorsoW I N E B A R
BOLLICINE | SELEZIONE DISTILLATICorso Cerulli, 78 - 64100 Teramo Tel. +39 0861 248478
www.ilcaffedelcorso.it
21
per info INFO e PRENOTAZIONI chiamare:Fabio 348.7243119Monia 347.5124664
Chiuso la domenica seraed il lunedì
Via Trieste, 159GIULIANOVA LIDO (TE)
PRANZO DI NATALE
VEGLIONE DI CAPODANNO50€ bevande escluse22
Giornali, blog, tweet non fanno altro che parlare della fuga di cervelli.
Ma vi siete mai chiesti se esistono cervelli che sono fuggiti e poi tor-
nati? Alessia Clusini, in arte Bella, è una di questi. Bella sembra aver
imparato la lezione di Renzo Piano sull’andare via per curiosità e poi
tornare, l’importanza di andar via per capire com’è il resto del mondo
e, soprattutto, se stessi. E così dopo, tre anni trascorsi in Australia,
dopo aver girato l’Europa, è tornata nella sua amata Toscana con lo
zaino pieno di esperienze, emozioni, idee. E soprattutto pieno di BEL-
LA, il brand che ha lanciato a Sidney, ma che racchiude l’amore per
l’Italia, la stessa sensazione provata quando guardava i suoi nonni
giocare a carte nella campagna toscana. Non a caso l’ultima collezio-
ne, Bella Poker, sembra ridar vita a mazzi di carte ingialliti dal tempo,
che per l’occasione si trasformano in collane dal gusto un po’vintage,
un po’ handmade, un po’ cosmopolita.
La storia di Bella sembra una favola, ma è pura realtà. Bella è una
ragazza dal cuore spezzato che crede di non essere più bella. Per que-
sto decide di adornarsi il collo con questa parola. Da quel momento
chiunque la incontra per strada le dice con un sorriso entusiasmante
“Ehi Bella”. E così lei ricomincia ad avere fiducia in se stessa. E
per tutti sarà Bella.Bella come le ragazze che hanno fiducia in loro stesse. Bella
come l’ultima mano in una partita di carte. E così gli ac-
cessori BELLA diventano lo strumento per ricordarti che
spesso bisogna vivere la vita, prendere la ruota e farla
girare per il verso giusto.
LO STRANO CASODI BELLA!
Ecco il Qr code per entrare nel
mondo ecosostenibile di Bella
di Federico Albani
23
23
Una boutique del tè
nel quartiere degli artisti...KUSMI TEAApre i battenti il 12.12.12, giorno perfetto e
più fortunato secondo la numerologia, la pri-
ma Boutique Italiana di Kusmi Tea. La Maison
di tè fondata nel 1867 da Pavel Michailovitch
Kousmichoff, divenne in breve tempo una delle
principali in Russia e nota per fornire all’epoca
la corte degli Zar. Francesca Natali ha scelto
uno dei quartieri più caratteristici e suggestivi
di Milano per aprire il primo store monomarca
Kusmi. In via Fiori Chiari 24, area pedonale di
Brera, la scelta di dare più spazio alle cele-
bri varietà di tè fino a ieri vendute al settimo
piano dedicato al Food del Rinascente Store.
Pavimento in legno d’acero verniciato di rosso,
tinta che prosegue sulla parete solo in pochi
angoli dell’ambiente per interrompere la so-
brietà del bianco candida tavolozza che mette
in risalto le inconfondibili boite pop-baroque. E
pensare che, dopo aver mandato il primogeni-
to a Londra per espandere il proprio marchio,
Pavel Kousmichoff dovette fuggire da San Pie-
troburgo nel 1917 a causa della Rivoluzione,
trasferendo la Maison a Parigi presso l’Arc de
Triomphe fondando Kusmi Thé.
I laboratori originari in Avenue Niel sono sta-
ti conservati con gli arredi di allora e rap-
presentano l’indirizzo storico del marchio.
L’espansione del brand prosegue toccando
luoghi prestigiosi, da Londra a Zagabria,
Berlino, Mosca, New York e Costantinopoli
fino alla cessione nel 2003 alla famiglia Ore-
bi, già presente sul mercato del tè dal 1935.
I mélange di tè sono stati ripresi uno ad uno, nel
rispetto della formula della Maison, partendo da
una selezione dei migliori tè puri alleati a degli
aromi selezionati a Grasse e in Calabria, per
ricreare una gamma coerente di 80 varietà di
tè tra i quali i famosi Mélange Russi. I barattoli
hanno conservato lo stile barocco con una ven-
tata freschezza dando ad ogni tè un suo colore.
Avreste mai detto che con un infuso di foglie tè
St. Pétersbourg in sciroppo di glucosio, sciroppo
di lampone, tè St. Pètersbourg e spumante può
nascere un cocktail da sogno?!
24
24
di Federico Albani
Una boutique del tè
nel quartiere degli artisti...KUSMI TEA25
25
fa facendosi immortalare da Mert&Marcus per la copertina del numero di
Dicembre di Vogue Paris.
Mettete da parte le mise da première dame e la palette black&white con cui
debuttò su Amica nel lontano 1987. La nuova Carlà sceglie una camicia
di jeans, un trucco naturale e molto vento nei capelli, quasi a sottoli-
neare quello sguardo impetuoso e folgorante che l’ha resa regina delle
passerella. Verrebbe da dire: il ritorno della figliol prodiga, guardando la sua storia.
Carlà, che negli anni ’90 era tra le top model più pagate, nel 1998 si è
reinventata cantautrice per poi diventare, nel 2008, moglie del ex presi-
dente francese Nicolas Sarkozy. Ed ora, nel 2012, è tornata nella moda.
E mentre i più critici scommettono su quanto ci metterà la top model a
trovare un uomo più influente dell’ex presidente, lei si presenta senza
peli sulla lingua: difende le unioni gay e si definisce una borghese non
femminista. La frase slogan “La monogamia mi annoia terribilmen-
te” sembra non appartenerle più. Ora Carlà ama la vita famigliare e
le cose tutti i giorni. E intanto si fa immortalare per la copertina di
Vogue. Quale sarà la prossima mossa?
Federico Albani
CARLA BRUNI,IL RITORNO DELLA FIGLIOL PRODIGA
26
26
ARTIVISM | WINDOWS FROM GAZA FOR CONTEMPORANEY ART
Ci sono scatti che hanno il sapore di una libertà, quella tanto
desiderata quanto violata. Sembra quasi di sfiorare con le
dita i momenti ritratti ed i colori, di entrare nella scena delle
opere, e di scoprire, sotto il segno delle arti contemporanee,
pezzi mancanti di una storia, a molti nota, ma a tanti scono-
sciuta: quella di un conflitto senza fine, di un sogno chiamato
pace e di una tolleranza quasi irraggiungibile ma soprattutto
di una terra descritta sotto altri occhi. Sono gli artisti di Gaza,
proprio di quella striscia che grida di sangue, di odio e di
rancore. Oggi più di ieri. “Windows From for Gaza Contempo-
rary Art”, questo è il nome del loro gruppo. Sono sei artisti e
fotografi palestinesi, conosciuti in tutto il mondo che aprono
le finestre della loro terra all’intera umanità. I loro nomi?
Shareef Sarhan, fondatore del gruppo e noto in tutto il mondo
per le sue opere d’arte. Majed Shala, le sue opere ritraggo-
no visi, tra pennellate di rosso e di blu ma sono soprattutto
le sue foto, scattate in Libano e Giordania a far parlare di
più. Basel Amaguse, artista e fotografo freelance, vincitore
di importanti premi ed anche lui tra i fondatori, il quale non
ha potuto partecipare a laboratori internazionali d’arta per
la chiusura imposta a Gaza nel 2009. Hazem Harb, artista
palestinese che vive tra Roma e Gaza, con istallazioni che
hanno fatto il giro del mondo, Shadi Al Zaqzouq, che inizia
a dipingere sui muri a solo pochi anni di vita. La sua storia
di Mariagrazia Tomarchio
27
27
è fatta di arte e Palestina, di addii e ritorni, ed è universal-
mente nota grazie anche ai premi e riconoscimenti ricevuti.
Ed infine Mohammed Joha, con i mille colori diversi usati per
le sue tele, ed i suoi scatti dove domina il bianco, il nero ed il
fuoco, tra dissidi e silenzi.
Una grande “finestra”, la loro che non segna confini perché
come affermano: “ Se lo spazio intorno a noi è limitato, le
idee, quelle sono infinite”. Le loro opere nascono per far
parlare di Gaza. Un linguaggio nuovo, fatto di tutte quelle
sfaccettature, ed immagini, che questa terra possiede. Nuove
modalità contemporanee ed artistiche che fanno parlare di
Gaza, della loro terra in un modo nuovo.
E’ l’alternativa, è il bisogno ed anche senso di dovere, ten-
tativo di interazione “interplay” che possa trasportare Gaza
insieme alla loro arte, al di fuori di aree geografiche definite
da muri o trattati. Un mondo fatto di pittura, istallazioni, fo-
tografie e corti. Il loro fine è veicolare un messaggio nuovo,
che sono i “nuovi dettagli di Gaza” ciò che non si vede ma
che esiste e che loro stanno cercando, con il loro gruppo di far
emergere. E ci sono anche riusciti nell’ impresa, organizzando
ogni anno mostre collettive, workshop, invitando, proprio a
Gaza, artisti da tutto il mondo, usando solo la forza di un
linguaggio, universale, che fa rima con pace ed armonia, che
si chiama Arte.
Lungomare di Porto d’Ascoli - San Benedetto del Tronto (AP) - info: 0735 65 91 23
www.passionecarnale.it
29
giordano maglianospinelli carlos
via Nazionale, 99Tortoreto Lido (TE)
phone (+39) 328.2897282
30
31
Ma chi ha detto che il bianco “colora” solo le
calde giornate estive o illumina i volti abbronzati
di agosto? Il vero lusso, lo chic del bianco é in inverno.
Nella fredda stagione questo colore-non colore
sprigiona la sua poesia con pizzi, ricami, perline e
la sua forza rock e seduttiva con l’uso di acces-
sori dalle galvaniche borchiate, ma nello stesso
tempo emana una forza candida ed evocativa di
paesaggi di montagna passati, ed angeliche im-
magini natalizie.Il vero trend alert di questo bianco Natale é il Total
White, che ci traghetta nella prossima F/W 2013
declinato dai più caldi ed avvolgenti eco-visoni,
dai morbidi cappottini agli accessori, borse, brac-
ciali, colli e manicotti.
Nella stagione in corso siamo stati spettatori par-
tecipi, nel mese di novembre, del grande ritorno
del black dopo un autunno dai colori caldi, dai
tegola ai verdi dei boschi inglesi.
Un nuovo nero reso preppy dall’uso di una sem-
plice camicia bianca in popeline da collegiale o
rock e grintoso con l’accostamento degli acces-
sori borchiati, colletti rigidi in oro ed argento con
decori di borchie e strass. In questo inverno puoi
sentirti ed essere come vuoi: rock o preppy, ma
sempre con un nero nuovo e mai banale.
La magia del bianco Natale
32
32
Non solo nero, il fascino della petit robe noir, tan-
to cara a Mademoiselle, viene rinnovato quindi
dall’uso della camicia bianca con il look per così
dire “perbenista”dei college americani che da’
nuova grinta al tubino o ad un abito total black
con camicia. Ed ora per dicembre un tocco di candido bianco.
Osate per questo Natale con un accessorio bian-
co, basta anche un cappellino, un collo o una
borsetta.In realtà, il bianco non evoca in voi il ricordo della
neve, il candore del fur (dell’eco pelliccia) e del
tricot in alta quota, delle montagne… degli sci,
insomma delle vacanze natalizie?
Il colore must a Dicembre? Il bianco: perfetto in
alta quota, dal tocco chic in baita, e assoluta-
mente da sfoggiare anche in città in chiave più
bon ton o in versione più fascinosa con accessori
in pelliccia o in tricot.
Riscaldiamoci, lasciamoci coccolare dalle finezze
di un tricot in lana grossa o da morbidi e sottili
dolcevita in grande ritorno in cachemire (da in-
dossare anche sotto le camicie o le bluse) e dal
candore di un accessorio polare…aspettando
l’esplosione degli anni ‘60 con stripes e flowers
su tutto: dalle felpe ai pantaloni e agli abiti dalle
mille stampe, lavorazioni jacquard di lurex stam-
pati e fantasia per la prossima estate 2013.
La magia del bianco Natale
di Mabel Bartolini
33
33
CARMINA CAMPUS, L’ECO-CHIC DI ILARIA VENTURINI FENDI
Un brand nato nel 2006 con l’intento di riutilizzare vecchi mate-
riali, creando veri e propri capolavori artigianali dall’allure glam
e contemporanea. E’ la scommessa vincente di CarminaCampus,
marchio ideato da Ilaria Venturini Fendi con l’obiettivo di realizza-
re un progetto dicreatività sostenibile che vuole essere una sfida e
una risposta alla crisi economica, ambientale e sociale che stiamo
attraversando. Lo straordinario know-how di Ilaria Venturini Fendile
consente di realizzare borse e accessori, pezzi unici numerati per i
quali vengonoriutilizzati materiali di scarto poi riciclati in autentiche
ed originali creazioni eco-chic. Un’attenta manifattura e la scel-
ta accurata dei dettagli rendono le borse e gli accessori Carmina
Campus preziosi oggetti da collezionare, unici nel loro genere.
Ilaria Venturini Fendi ha scelto di non presentare collezioni sta-
gionali. Molte linee di borse sono, infatti, accomunate da modelli
continuativi o legate da temi specifici come l’inquinamento, lo
spreco dell’acqua, i rifiuti. Carmina Campus è un marchio che non
dimentica l’impegno sociale e dal 2009 collabora con l’International
Trade Center dell’ONU per sostenere il progetto micro-imprendito-
riale di giovani donne africane per la produzione di tessuti e ma-
teriali semilavorati. Un esempio dell’impegno profuso dal brand
in questo settore si è concretizzato nel 2010 con l’iniziativa Not Cha-
rity Just Work, una capsule di borse interamente prodotte in Africa
con materiali riciclati in loco.
GLI ABITI SCULTURA DI T ZIANO GUARDINI
La moda diventa arte scultorea grazie all’ingegno e alla creatività.
In un mood non convenzionale, dettato dal fascino dalla continua
sperimentazione e dalla ricercatezza dei materiali, il giovane desi-
gner Tiziano Guardini, incanta il fashion system che ammira le sue
creazioni durante l’ultima edizione del progetto Limited/Unlimited
promosso da AltaRoma, durante la scorsa kermesse capitolina.
L’iniziativa, ideata da Silvia Venturini Fendi, in collaborazione con
le maison Valentino e Fendi, da ormai cinque anni valorizza il lato
avanguardista e innovativo di AltaRoma.
Tiziano Guardini, giovane designer romano, realizza abiti dalla stra-
ordinaria manualità artigiana, un tributo all’alta maestria sartoriale
italiana che intreccia la sua esperienza nella couture ad una smoda-
ta passione per la natura. Ecco abiti realizzati con materiali organici
come la giacca in aghi di pino e il long dress hand made con squame
di pigna. La capsule collection disegnata da Guardini, presentata
durante Limited/Unlimited, dimostra assolutamente quanto il bello e
ben fatto Made in Italy possa ancora dare tanto alla moda, indipen-
dentemente dalle logiche di marketing e di mercato. Un crescendo di
creatività e una prova tangibile della vera espressione artistica dello
stilista che mozza il fiato dello spettatore. Abiti da ammirare di cui la
moda italiana può e deve essere assolutamente fiera.
WHO THE FUCK IS?Fashion Edition
34
34
L’ELEGANZA DI GABRIELE COLANGELO
E’ nell’atelier di famiglia che nasce la straordinaria maestria di Gabriele Colangelo, de-
signer milanese, astro nascente della moda italiana. Sin da piccolo apprende dai genitori
le tecniche più innovative nella lavorazione di capi in pelliccia accanto ad una profon-
da cultura sartoriale che si trasforma in creazioni che reinterpretano il concetto
di eleganza attraverso sperimentazioni. Niente provocazioni, niente sfarzi, solo
classe e attenzione ai dettagli in abiti dallo stile raffinato e discreto. Intimista
e sognatrice, la donna Gabriele Colangelo ama sperimentare, approccia la vita
in modo giovanile, in una perfetta coerenza stilistica voluta dal designer come
scelta estetica ed intellettuale per le sue creazioni. Ogni eccesso è rifiutato,
lasciando spazio ad una figura femminile sensuale ed elegante. Le esperienze
professionali di Colangelo con storiche maison italiane come Versace, Roberto
Cavalli e Mariella Burani consentono al giovane designer di incrementare il
proprio bagaglio culturale, trionfando nel 2008 a “Who is on next?” il concorso
per giovani designer promosso da Altaroma in collaborazione con Vogue Italia.
Da allora è un continuo di successi per lo stilista. Ogni collezione racconta
una donna sempre diversa ma, allo stesso tempo, sempre molto elegante.
Dalle capsule di ispirazione indiana di abiti e pellicce presentata a Milano
nel 2008, alle superfici rocciose e ai fenomeni di erosione e corrosione della
collezione fall winter 2010/11 in cui è la materia a plasmare e ad influenza-
re la forma. Un giovane Michelangelo dei nostri giorni che si diverte a gio-
care con la moda in maniera sperimentale senza dimenticare la sofisticata
tradizione couture del Made in Italy.
35
35
Sin dalle passarelle dalla couture sahariana create nel ‘68 da
Yves Saint Laurent, alle incursioni tribal-chic di Jean Paul Gaul-
tier, fino ai wax rivisitati di Junya Watanabe e Stella Jean, l’Afri-
ca è sempre stata fonte d’ispirazione per numerosi designer.
E per la prossima stagione l’Africa investe, di nuovo, l’Europa
proponendo un look diverso per ogni tempo, ma sempre originale
come lo sono le stampe, le stoffe e le lavorazioni manuali, mi-
xando insieme i pezzi street del guardaroba per un trend sempre
più metropolitano adatto alla donna d’oggi. Dal famoso Conti-
nente Nero arrivano, infatti, un’ondata di colori caldi su tuniche
arancioni in seta o su caftani a farfalla. Ma anche fantasie etni-
che, tonalità che vibrano, sfumature bollenti della terra e del tè,
amuleti magici fatti di pietre, semi e perline sbarcano in città
portando una ventata di esotismo.
La moda risponde all’Africa e le donne, come regine della sa-
vana, avanzano vestite da motivi animal print, abbellite con
grandi collane che fasciano il collo e bracciali che ricoprono
l’avambraccio.E così si scopre che la moda è sempre più soggetta al mal d’Afri-
ca. A confermarlo sono proprio i capi stessi, che riprendono i
temi della natura selvaggia, le sfumature del tramonto, il manto
della savana, gioielli creati con le conchiglie del Mali e perline
Masai. E’ un’Africa da prendere a piccole dosi, quella da vivere
indossando un paio di sandali batik con il tailleur, una goccia
di profumo speziato e una shopping bag zebrata che gioca con i
contrasti del verde jungla.
Ma quale sarà il mood della prossima stagione?
Un viaggio in Africa, dove le donne si trasformano in regine
Ashanti o esploratrici del deserto. Zebre, leopardi, e giraffe
gireranno libere per la città a suon di tamburi metropolitani.
Dall’iperuranio della moda e dalla giungla più selvaggia scen-
dono in campo geometrie dai toni intensi e vivi come le spezie
marocchine, quasi a sentirne l’odore, dal cumino alla paprika,
stampe animalier effetto “tie dye” e righe su abiti dalle linee
minimali con dettagli in pelle.
L’animalier?Se per Cavalli è da sempre un suo cavallo di battaglia anche
quando non è il must have di stagione, Christopher Bailey, diret-
tore creativo di Burberry, ha creato parka contaminati da collari
fatti a mano all’uncinetto, profili di rafia, tessere in resina e
perline ricamate. Ai piedi delle modelle sandali Masai e gran-
di borse di pelle intrecciata che riprendono i colori dei murales
dipinti dalle donne in Sudzfrica. Il tutto senza discostarsi da
un’allure strettamente bon ton, fatta di gonne al ginocchio e
abiti da cocktail”. Equlibrio tra urban-chic ed esotico anche
per Donna Karan che ripropone i colori dei tropici attraverso
pennellate su abiti in pelle. Non poteva mancare il brand Gucci
che ha usato canottiglie e geometrie primitive per abiti deluxe,
in pieno stile neo Déco.
TENDENZE: HERITAGE AFRICANO This time for Africa
36
36
Illustrazione 1: Collezione 2012 Burberry
Per la collezione Afriluxe di Michael Kors, ci si è ispirati ad un’impronta
rough dei safari, dove ad una miscellanea di toni kaki, sabbia, ocra c’è
posto anche per una sorta di tenda da campo mimetica posata sulle
spalle a sostituire il parka. Hedi Slimane per Saint Laurent, invece,
ripropone il tema del safari, passando dall’iconico smoking alla mitica
saharienne, dai bournous del periodo Marrakesh, che diventano cappe
in tricot di seta e accompagnano maxi tuniche d’ispirazione orientale,
agli abiti flou, dal look gipsy di Talitha Getty, alla sensuale stampa
animalier. Così ancora una volta lo stile tribale ispira la moda, e l’et-
nico non è mai stato così in voga. Mamma Africa travolge tutto e tutti,
dall’abbigliamento multicolor alle acconciature gonfie e selvagge, fino
al make-up di chiara ispirazione sauvage in chiave glamour, per uno
stile tribale originale.
37
37
25 dicembreAPERITIVOCENATOcon sabatino karaoke
31 dicembreAPERITIVO DI PESCEDI FINE ANNOvi aspettiamo numerosi
Via Nazionale, 170VAL VOMANO PENNA S.ANDREA (TE)Tel. 320.7589432
m u s i kd r i n k
f o o d
follow us on facebook
Lo staff vi augura Buon Natale e buon anno
38
Lo staff vi augura Buon Natale e buon anno
39
Corso de Michetti, 19/21 | Teramo
Tel. 3457818744 | sessantaquattrocento
Vi augura Buon Natale!
-20%
-30%naked beer
40
Corso de Michetti, 19/21 | Teramo
Tel. 3457818744 | sessantaquattrocento
Vi augura Buon Natale!
La tua
casa al mare
Via S.S.16 Adriatica, 1964011 Alba Adriatica (TE)Tel. 0861.712037 mobile 329 43 99 455
naked beer
41
“Perché nascondere la naturale bellezza di una birra?“.
Questa la domanda che il designer russo Timur Salikhof
deve essersi posto nel ridisegnare il packaging della
sua bevanda preferita, rinominandola appunto Naked
Beer.Tra tanti packaging di birre, più o meno interessanti,
secondo Timur mancava all’appello quello più invitan-
te, più immediato e che meglio facesse apprezzare e
desiderare a colpo d’occhio un sorso della bionda più
amata dagli uomini. E dobbiamo dire che è riuscito
nell’intento! Birraaaa!
I modelli di maschere da sci più cool per l’inverno 2013 aspettano solo voi! Sono gli accessori più importanti da
sfoggiare sulla neve quindi non potete non averli! Esattamente come borse e scarpe, gli occhiali da neve sono ciò
che è indispensabile quando si pratica lo sci ed altri sport invernali. Ma quali sono quelle più belle e le proposte
dei vari e migliori brand? Per selezionare la maschera da sci più adatta bisogna affidarsi ai marchi più importanti
del settore; per questo abbiamo deciso di proporvi alcuni modelli selezionati tra quelli proposti nelle ultime colle-
zioni di Out Of, Gucci, Oakley, Uvex e altre ancora.
Out Of E’ un marchio italiano nato nel 2008 da un gruppo di riders
non pro con la voglia di creare un qualcosa di loro da usare
tutte le volte che andavano a snowboardare o sciare insieme.
Abbiamo sempre voluto creare non un prodotto mediocre, ma
un prodotto al top, che soddisfacesse in primo luogo noi, sia
per lo stile che per l’aspetto tecnico, basandoci sulle nostre
competenze tecniche individuali. In pochissimi anni grazie
soprattutto all’apprezzamento del prodotto siamo cresciu-
ti molto velocemente: tre anni fa esatti avevamo in casa
solo un modello in un solo colore e con una sola lente, ora
possiamo offre 3 modelli in diverse colorazioni e con una
gamma di lenti completa. Ora è cambiata la gamma che
possiamo offrirvi, ma lo spirito è sempre quello: voler cre-
are delle maschere belle e valide con passione e sbatti-
mento per gli altri, ma soprattutto per soddisfazione nostra.
OakleyAltro marchio che, soprattutto, negli ultimi anni non passa inosservato è
Oakley. Il brand, che da sempre veste il popolo sportivo e grandi atleti
internazionali, ha scelto di realizzare una collezione dai colori intensi
e brillanti per catturare anche un pubblico femminile. Belle le stam-
pe effetto marmorizzato, declinate in viola e bianco, così come sono
meravigliose le lenti fotocromatiche e polarizzate che cambiano colore.
Maschere da sci:i modelli più cool per l’inverno 2013
42
42
UvexLe maschere da sci Uvex hanno un design e colora-
zioni decisamente più sobrie ma il marchio si contrad-
distingue maggiormente per i suoi modelli di ultima generazione. Le
maschere da sci Uvex proteggono gli occhi da qualsiasi tipologia di raggio solare
nocivo, quindi protezione 100% da raggi UVA, UVB e UVC. Le lenti, inoltre, sono
realizzate in modo diverso, internamente ed esternamente, così in caso di urto o
incidente, la parte riversa sui nostri occhi non nuocerà alla vista.
Maschere da sci 2013: altre griffe
Anche le grandi maison realizzano maschere da sci. Basti pensare a Gucci che,
da sempre, propone modelli classici e unisex, caratterizzati dall’elastico sul qua-
le compaiono i due colori rappresentativi della casa di moda, il rosso e il verde.
Bella anche la nuova e unica proposta di Chanel, che ha scelto il total black, così
come l’ha scelto anche Moncler per la sua maschera da sci della linea Greno-
ble. Tutta un’altra aria di respira da Carrera, che ha scelto un’infinità di colori
frizzanti e audaci per caratterizzare le sue proposte per la neve. Non da meno il
legendario marchio Electric, la foto paela da sola.Se quest’anno andrete sulla neve a sciare e ancora
non avete la vostra maschera da sci, correte ai
ripari, scegliete uno dei modelli proposti
per essere cool anche in pista!
Carrera Electric
43
43
LA MODA IN TECHNICOLORFIRST TOUCH BY QUATTROMANIGiallo, fucsia, arancio. Ma anche blu elettrico, burro
e giallo limone. La prossima stagione sembra voler
abbandonare il dark side della moda per riscoprire la
potenza del technicolor. Lo sanno bene i due designer
Nicola Frau e Massimo Noli, che con il loro brand Quat-
tromani hanno realizzato First Touch, una collezione che
è una vera e propria immersione nel color block.
Quattromani continua la ricerca artistica del Novecen-
to sui rapporti tra colore e geometria. Il risultato? Una
silhouette pulita, quasi minimalista, in cui l’attenzione
è concentrata proprio sui colori, sui dettagli sartoriali e
sugli accessori, come le clutch bag in vernice rosa o le
handbag martellata in arancio.
“Ogni capo – affermano i due designer - viene strut-
turato partendo dalla sua destrutturazione o sempli-
ficazione”. L’abito, infatti, viene costruito in maniera
bidimensionale attraverso le linee strutturali. Poi, una
volta indossato, prende vita. Minimalismo, geometrie,
ma anche mix and match. Gli abiti del duo sardo sono
pezzi incastrabili, capaci di generare un’allure casual,
fresca ed estremamente glam.
di Federico Albani44
44
LA MODA IN TECHNICOLORFIRST TOUCH BY QUATTROMANI
Hugs & Kissesla trend edition di febbraio 2013
firmata EssenceAmore a prima vista? Naturalmente sì! Grazie ai nuovi meravigliosi colori della trend edition Essence Hugs & Kisses, di-
sponibile da febbraio 2013, sarete pronte per festeggiare alla grande il giorno di San Valentino. Le nuove tonalità lemon
brillante e rosa fucsia, combinate con il rosso intenso e il violetto, vi renderanno uniche e pronte al colpo di fulmine!
La palette ombretto occhi e il blush viso con il disegno L O V E goffrato sulla texture sono la vera novità della Hugs & Kisses!
Non può mancare il pezzo da collezione: l’eau de toilette esclusivo per una notte di baci e abbracci! XOXO Essence!
Andiamo a vedere assieme tutti i prodotti che ne fanno parte.
Palette ombretto occhiEcco l’esclusiva palette ombretto occhi con co-
lori che vi metteranno nel giusto mood! Le to-
nalità rosa, violetto, giallo e albicocca con la
scritta L.O.V.E impressa sui colori creano un
incredibile effetto per un trucco super trendy. E
non solo per San Valentino! La confezione in-
clude un pratico applicatore a doppia punta.
Disponibile nella versione #01 love at first sight.
Eyeliner glitteratoEye love you… l’eyeliner liquido glitterato crea un
effetto luccicante che renderà il tuo sguardo irre-
sistibile...da brividi! Disponibile nella versione #02
love´s out to get you.
Scrub per labbraLabbra straordinarie! Il nuovo scrub dona labbra ir-
resistibilmente morbide! Basta applicarlo una volta
e le tue labbra saranno delicate come il velluto. E’
la base ideale per il rossetto liquido hugs & kis-
ses. Disponibile nella versione #01 be my valentine.
Rossetto liquidoRosso intenso e rosa brillante sono i due colori di
questo rossetto liquido che catturerà l’attenzione di
tutti. La texture morbida colora le tue labbra de-
licatamente. Per un colore più intenso, stendi più
volte il rossetto e otterrai uno straordinario effetto
“cattura sguardi”!! Disponibile nelle versioni #01
Nail art twins smalto base unghie
I nuovi nail art twins smalto base unghie garanti-
scono altissima coprenza, una lunghissima durata
e non aspettano altro che...essere uniti ai nuovi
smalti unghie top coat glitterati!Disponibile nelle
versioni #01 sugar baby love, #02 love it or leave
it e #03 with X´s
Nail art twins smalto top coat glitterato
On top! Una volta applicata la base...è il
momento di creare il grande effetto! Que-
sti top coat glitterati garantiscono un
effetto “flakes” unico e irresistibile, per
unghie da vera star!Disponibile nelle ver-
sioni #01 more than words, #02 dreams
for sale e #03 crazy in love.
45
45
46
46
DESIGN YOUR XMAS WITH ORIGO
I gioielli che amo di più sono quelli che con pochi
elementi riescono a raccontare storie ed emozioni.
Tra questi c’è Origo, l’ultima creazione della desi-
gner Giuliana Mancinelli Bonafaccia.
Cosa c’è di figo in Origo? Tutto, dalle piccole borchie
realizzate in argento e rutenio nero alla struttura di
base in pelle intrecciata. Origo è un bracciale uni-
sex così semplice, ma così elaborato, che esprime
al massimo il concetto di eleganza, di modernità e
artigianalità. E non stiamo parlando di quell’arti-
gianalità che è sulla bocca di tutti e che rimanda
sempre al passato. Quella di Origo è una lavorazione
che punta al connubio tra il Made in italy e lo svi-
luppo tecnologico ed industriale. E’ forse questo il
motivo per cui Origo può essere letto sotto molteplici
chiavi di lettura: da quelle più colte a quelle più di
tendenza. Doppio pollice in su per Giuliana Manci-
nelli Bonafaccia.
di Federico Albani
47
47
Cover per iPhone:i modelli più glam da regalare a Natale 2012
Siete in cerca di un’idea regalo per Natale 2012? Regalate una cover per iPhone glam e particolare! Basta con i soliti case
monocolore e noiosi: è arrivato il momento di scoprire i modelli più divertenti, di tendenza tra le proposte del momento. Se i
vostri cari hanno un iPhone perché non donare un accessorio di stile, scegliendo tra le ultime proposte delle grandi maison
di moda. Ecco alcune cover più sfiziose ed esclusive.
48
48
Tendenze inverno 2013: le sneakersLe sneakers sono una vera e propria tendenza quest’an-
no, lo sanno bene i grandi marchi che hanno dedicato al
modello diverse interpretazioni nelle loro ultime collezio-
ni autunno inverno 2012-2013.
Pensate in origine per essere scarpe sportive, pratiche e
molto meno alla moda di altri modelli, oggigiorno le sne-
akers sono indispensabili nel guardaroba di una vera
fashion victim, soprattutto nelle nuove versioni targate
dai brand di lusso che sembrano proprio divertirsi con
questo particolare modello.
Da Giuseppe Zanotti a Prada, passando per Miu Miu,
Lanvin e Christian Louboutin, nessuno dei big ha resi-
stito.Nell’ultimo periodo sono sempre più numerose le griffe
che riservano un posto importante alle sneakers, già
Giuseppe Zanotti, come vi anticipavamo, ha dato inizio
alle danze quest’anno con una proposta coloratissima,
rilanciando tra l’altro il modello delle sneakers con zep-
pa interna che da un paio di anni si sono affacciate nel
panorama fashion in vesti sempre più interessanti.
Le proposte targate Giuseppe Zanotti restano però le più
eccentriche, pensate in suede con o senza zeppa interna
e nelle versioni alte intorno alla caviglia o basse, tutte
con accostamenti di colori patchwork in toni decisa-
mente estivi, altro che inverno!
Christian Louboutin da qualche anno ha aggiunto alle
fila dei suoi modelli maschili e femminile le unisex Louis,
con borchie lungo tutta la superficie ad aggiungere ca-
rattere alla forma, mentre Miu Miu ha scelto quest’anno
di puntare sul
glitter per la sua
collezione inver-
nale, e nemme-
no le sneakers si
sono salvate da
questo mood!Come sempre un
posto importante
è riservato alle
mitiche Converse,
le sneakers che
hanno subito più
rivisitazioni negli
anni, proposte nella stagione fredda sia nelle nuove
vesti con borchie e inserti per tutti i gusti, sia con stam-
pe originali tra cui quelle colorate, le varianti militari
e i toni pastello. Le sneakers Isabel Marant restano le
più amate dalle celebrity di tutto il mondo, modelli che
sostituiscono i velcri alle stringhe dotati anch’essi di
rialzo interno e declinati in più colori accesi.
Lanvin pensa i suoi modelli in versioni più chic come
quelle in shearling o in stampa rettile con dettagli gio-
iello, mentre Saint Laurent punta sull’animalier per le
sue!Zeppe interne anche per i modelli Marc by Marc Jacobs,
mentre peluches e inserti in vernice contraddistinguono
quest’anno le sneakers Adidas firmate da Jeremy Scott.
Voi quale preferite?
?
alternative communication
ibooInvia la tua
rubrica a
Fallo con noi!
49
Special Thanks to:Korg TatooL a BalaustraPassione Carnale
Ristorante Bellavista
GlamourCest Shabby Chic
AddictedOptimaAnaisBig StoneFratò Bakery Caffè
Extremo Abbigliamento
Chiyo CaffèLa Locanda del Convento
Ia-CoHairmoonYo!Enjoy caffè and more
Ax Abbigliamento
IntimaniaGala CaffèSessantaquattrocento
Antico Caffè Soriano
Le AreneScandaloMado CaffèKidàZucheroFridaMeatFilùOsteria Il Regno di Bacco
Asso di Picche
DejavùPou PeeViceVersa Club 94
Caffè Del Corso Teramo
LamacaKavòChalet CaraibiMobi Parrucchieri
LudwigEl ColoradoCult CaffèAma SushiCentoPerCento 100%
AlbaVisionImperialMed StoreTonicKlidèGrignèOsteria La Stracciavocc’
Caffè OnlineBBQ
Iboo Alternative Communcation
A brand of Diamond Media Gorup srl
51
Via S.S. Adriatica, 615 / Roseto Degli Abruzzi (TE)
PRENOTAZIONI:
085.8943039 - 348.8964508
EVENTI:mercoledì 26 dicembre 2012
diretaamente da lo angeles
Marco Mendozainizio spettacolo ore 22.00
lunedì 21 gennaio 2013
Kee Marcello lo storico chitarrista degli Europe
inizio ore 22.00
Guglielmo Gagliardi
52
SPECIALITA’CARNE
ALLA BRACE
Via S.S. Adriatica, 615 / Roseto Degli Abruzzi (TE)
PRENOTAZIONI:
085.8943039 - 348.8964508
53
53
Issey Miyake ritorna con un nuovo ed affascinante prodotto:
le lampade In-Ei prodotte da Artemide. Riciclate, piegabili
ed incredibilmente attraenti.
“Vedendole, l’emozione è immediata: conoscendole, lo stu-
pore e la meraviglia si mescolano alla consapevolezza di
trovarsi di fronte a un futuro che pensavamo più lontano e
non credevamo così bello”: Ernesto Gismondi racconta così
le lampade IN-EI.
Issey Miyake arriva a progettare IN-EI dopo “132 5. ISSEY
MIYAKE“ un metodo geniale per creare abiti e un esempio
di ciò a cui può giungere la ricerca sui materiali tessili e
sulle tecnologie. Il progetto, è il punto d’incontro fra creati-
vità e analisi matematica, e si basa su un tessuto speciale
capace di assumere e mantenere forme in 3D partendo da
un singolo pezzo di tessuto. Da questo background nascono
le lampade IN-EI.
Il tessuto su cui si sviluppa il progetto è un materiale rici-
clato dalle interessanti capacità di diffusione della luce: è
una fibra rigenerata che deriva dalle bottiglie di PET che
nasce grazie a nuove metodologie, riducendo del 40% il
consumo d’energia e le emissioni di CO2 che si avrebbero
producendo nuovi materiali.
La filosofia artistica di Issey Miyake, applicata a formule
matematiche tridimensionali, combina la cultura giappo-
nese della luce (In-EI significa infatti ombra, sfumatura)
con l’abilità propria di Miyake in grado di tradurre la tradi-
zione in modernità.
Ne nascono forme molto evocative che Artemide anima con
sorgenti LED, la tecnologia oggi più rilevante sotto il profilo
della sostenibilità.
Grazie al materiale riciclato di cui sono fatte, che ha una
trasparenza luminosa superiore a quella della carta, queste
lampade mantengono perfettamente la loro forma senza
necessitare di alcuna struttura interna: il processo di pie-
gatura, infatti, crea volumi statuari sufficientemente solidi,
che possono essere rimodellati senza problemi. Quando non
vengono utilizzate possono essere conservate piegate. Bel-
lissime, no?
Issey Miyake ele lampade IN-EISPECIALITA’
CARNEALLA BRACE
54
54 ‘I tempi sono cambiati’,’ci sono troppi negozi di mobili’,‘ai
miei tempi si che si vendeva’,in mezzo a queste frasi dette
dalla vecchia generazione io sono cresciuto professional-
mente dagli anni 90 in poi. Negli anni 60, 70 ed 80 infatti
c’era una maggiore propensione a spendere per i mobili di
casa oltre che una maggiore cultura dell’arredamento.La
bella casa rappresentava il raggiungimento di uno status
sociale al pari di un’ automobile di marca o un abito firma-
to, si invitavano ospiti in casa, certo con l’aiuto di camerie-
re a tempo pieno visto che i soldi non mancavano.Proprio
questa disponibilità economica portava ad acquistare gli
arredi più a cuor leggero, sapendo che si sarebbero potuti
sostituire in tempi brevi.Ora l’atteggiamento è esattamente
opposto, si cercano oggetti che ci accompagneranno per
tutta la vita sapendo che una volta comprati resteranno li
praticamente per sempre, la capacità economica si è note-
volmente assottigliata e la cultura della casa e del design è
bassa più che mai, la casa non ha più il valore di una volta
è soprattutto non deve più dimostrare niente a nessuno re-
stando spesso chiusa agli occhi di chiunque.
La diminuzione della capacità di spesa ha portato alla
nascita di interessanti marchi di design con prodotti dise-
gnati da grandi architetti ma con prezzi accessibili (penso
alla Kartell ad esempio); inoltre, tale fenomeno ha favorito
l’ingresso di grandi strutture commerciali di prodotto eco-
nomico quali Ikea che fa dell’arredo super industrializzato
di design a basso prezzo il suo punto di forza. Le storiche
aziende italiane prettamente artigianali produttrici di
arredi di quella fascia di prezzo, non avendo il know how di
processi produttivi altamente meccanizzati quali quelli di
chi produce un solo modello di cucina o armadio declinato
al massimo in quattro o cinque finiture di colore o legno e
con pochissime possibilità di fuori standard, sono andate
inesorabilmente a morire.D’altro canto i produttori di fascia
alta si sono ritagliati nicchie di mercato ricche ma spesso
altalenanti.In questo panorama decisamente non positivo
e con questa reticenza a spendere se non per una cosa di
cui si è certissimi, sta crescendo sempre più la figura del
consulente di arredo.
Non ci si accontenta più del consiglio dell’amico, l’acquisto
deve essere consapevole e ragionato, senza fare fesserie!
…e chi più del consulente di arredo interno al negozio, ar-
Analisi (non) di partedel mercato del mobile in Italia
di Sergio Di Sabatino
Titolare della Rizziero arredamenti
55
55redatore o architetto d’interni può darci un consiglio migliore?‘Il
professionista fa entrare il cliente in un mondo che lui non cono-
sce, gli fa capire cose che altrimenti resterebbero sconosciute o
non chiare. In pratica come per le questioni giuridiche ci si affida
all’avvocato, nello stesso modo per arredare casa ci si deve ri-
volgere a chi ha sviluppato competenze in questo ambito, a un
vettore di conoscenze tecniche ma anche di gusto’ (cit. Philippe.
D’Averio).La figura del consulente di interni diventerà col tempo sempre più
centrale sia fuori sia all’interno dei negozi di arredamento che,
così come noi facciamo da sempre nella Rizziero, dovranno incen-
tivarla, una persona che non si limita a concludere una semplice
vendita ma consiglia a 360 gradi il cliente, dalle finiture delle pa-
reti alla scelta dei pavimenti, dall’illuminazione ai tendaggi fino
ad arrivare addirittura alla scelta del servizio di piatti.La cosa più
importante da vendere oggi è la conoscenza e la capacità di far
fare delle scelte giuste al proprio cliente. Oltretutto le tecnologie
odierne ci permettono di lavorare anche a grandi distanze, nel-
la mia esperienza belle collaborazioni in Kazakistan, Stati Uniti,
Francia, Inghilterra ecc sono nate esclusivamente grazie a buoni
contatti, capacità di muoversi e utilizzo di tecnologie che hanno
velocizzato sia il processo di consulenza che quello di acquisto.
Nella stessa maniera nel mondo dei liberi professionisti se i
giovani architetti considerassero questa specializzazione al pari
delle altre si renderebbero conto che in questo ramo, spesso bi-
strattato, c’è un discreto margine di crescita, sia culturale
che professionale, sempre che negli atenei si sviluppino
corsi di laurea ad hoc.
56
56
Se avete voglia di giardino verticale in casa vostra, Urbio è il progetto
che fa per voi. Semplice, modulare e flessibile. Un’idea nata dai desi-
gner Beau Oyler e Jared Aller.
Patrick Blanc, il “padre” dei giardini verticali, ci ha aperto le porte
a questo meraviglioso mondo. L’idea di Blanc è entrata subito nel
cuore di tutti, progettisti e semplici amanti del verde, tanto da far
scoppiare una vera e propria vertical garden mania che coinvolge
anche il settore indoor.
Urbio nasce infatti come un giardino verticale indoro -ma è perfetto
anche per l’outdoor-. Il sistema modulare Urbio permette di creare
ed organizzare pareti verdi estremamente dinamiche e ricercate
grazie alla varietà di vasi/contenitori disponibili. I vari moduli
possono essere disposti su qualsiasi superficie verticale ed orga-
nizzati secondo i propri gusti e gli spazi disponibili.
Il sistema è composto da basi quadrate magnetiche e conteni-
tori di diverse tipologie e grandezze, anch’essi magnetici. Una
volta organizzati i moduli è possibile disporre i vari contenitori
nel modo che più ci aggrada e, grazie ai magneti, di cambiare
configurazione ogni volta che vogliamo in pochi gesti. Possia-
mo utilizzare anche i contenitori come centro tavola o come
vasetti improvvisati
Urbio nasce come giardino verticale, ma è anche adatto alla
creazione di pereti funzionali grazie ai contenitori di diver-
se forme, ottimi per arredare in modo funzionale e flessi-
bile ambienti come cucine, studi, shop e molto altro.
Ogni modulo ha un costo di circa 20€ (base cala-
mitata + vaso piccolo calamitato).
57
58
cambia veste
nuovicontenuti | nuoviamici | nuoveemozioni
59
60