stefano besana - wcti - social network learning

21
Social Learning Apprendere attraverso i SNS e le reti informali EXECUTIVE SUMMARY Ricerca Working Capital - Milano 18/11/2011 Stefano Besana

Upload: stefano-besana

Post on 28-Nov-2014

2.479 views

Category:

Documents


0 download

DESCRIPTION

Executive Summary della ricerca svolta per Telecom Italia - Working Capital su Social Network e apprendimento di Stefano Besana

TRANSCRIPT

Page 1: Stefano Besana - WCTI - Social Network Learning

Social LearningApprendere attraverso i SNS e le reti informali

EXECUTIVE SUMMARYRicerca Working Capital - Milano 18/11/2011

Stefano Besana

Page 2: Stefano Besana - WCTI - Social Network Learning

To know today means to be connected. Knowledge moves too fast for learning to be only a product. We used to acquire knowledge by bringing it close to ourselves. We were said to possess it – to have it exist in our heads. We can no longer seek to possess all needed knowledge personally. We must

store it in our friends or within technology.

George Siemens

Page 3: Stefano Besana - WCTI - Social Network Learning

Scopo di questa presentazione è di fornire un executive summary della ricerca su Social Network e Apprendimento elaborata a partire dal 2009 e

proseguita con l’aiuto e il supporto del progetto Working Capital di Telecom Italia [ http://goo.gl/axQNa ].

La ricerca è divisa in due momenti ben distinti.

Un primo studio (2009) svolto su 320 soggetti, con questi obiettivi:

• se e in quale misura la comunità dei fruitori di SNS si auto-attribuisca delle caratteristiche specifiche, sia in ambito cognitivo che sociale;

• se sia possibile identificare delle linee di tendenza nell’impiego del mezzo;

• se sia verosimile - nelle rappresentazioni dei fruitori di tali mezzi - trasformare tali reti virtuali in strumenti per veicolare esperienze formative.

Un secondo studio (2010) svolto su 926 partecipanti. Con lo scopo di:

• Proseguire le analisi e gli approfondimenti rispetto ai temi indagati nella prima fase (Studio 2009) allargando il campione con soggetti maggiormente

legati al mondo business.

• Indagare se – e in che modo – le intranet aziendali potessero essere ri-configurate in ottica collaborativa come ambienti adatti per la collaborazione, la

gestione dei processi informali e – più o meno direttamente – i processi di apprendimento (formali e non formali).

• Ottenere dagli utilizzatori dei SNS indicazioni circa il possibile impiego di piattaforme sociali all’interno dei contesti di apprendimento, rilevandone (come

nel caso del precedente studio) concezioni e rappresentazioni più o meno esplicite.

Obiettivi e piano di ricerca

Page 4: Stefano Besana - WCTI - Social Network Learning

La ricerca si è mossa dall’analisi di due modelli di letteratura molto importanti.

• Il modello trifasico di Romm, Pliskin e Clarke (1997) che analizza tre tipologie di variabili: (1) le variabili che influenzano la decisione delle utenze di

entrare, o meno, a far parte di una community; (2) le variabili che prendono in considerazione l’influenza che tali utenze delle comunità virtuali hanno sul

loro ambiente; (3) le variabili che descrivono come le virtual community influenzino e trasformino l’intera società.

• Il modello bi-circolare bi-direzionale di Antonietti e Colombo (2008) che mostra come i nessi tra il mezzo tecnologico e l’ambiente nel quale viene

adottato non sono rigidamente predeterminati in maniera lineare e diretta e, soprattutto, devono essere compresi accostando ad una lettura tecnico/

tecnologica, un’analisi alla luce della psicologia cognitiva. In questo senso, il modello bi-circolare permette di tenere in considerazione come le

rappresentazioni e le credenze – più o meno esplicite – delle utenze circa il mezzo che utilizzano influenzino concretamente i processi che sono attuati; al

contempo, sottolinea anche le dinamiche bi-direzionali esercitate dal medium o dall’uso sull’utente e viceversa.

Presupposti Teorici

Page 5: Stefano Besana - WCTI - Social Network Learning

L’analisi si è poi mossa sullo studio dei Social Media all'interno delle organizzazioni prendendo in esame il cosiddetto Enterprise 2.0 o - più

recentemente Social Business. Emanuele Quintarelli (http://www.socialenterprise.it) definisce un Social Business come: «un’organizzazione che ha

messo in campo le strategie, le tecnologie e i processi atti a coinvolgere sistematicamente tutti gli individui che compongono il proprio

ecosistema (dipendenti, clienti, partner, fornitori) nella massimizzazione del valore scambiato». Ci sono alcuni punti fermi rispetto ai quali è

impossibile prescindere parlando di SB. Eccone alcuni:

• La fine della classica separazione tra interno ed esterno dell’azienda.

• Coloro che hanno in mano le decisioni dell’azienda e che occupano una posizione di rilievo in termini di scelte strategiche e di sviluppo non sono più

solo manager e stakeholder, né i clienti (come sostenuto dal Social CRM) ma l’intero ecosistema aziendale, composto da tutti i soggetti sopraccitati, ma

anche dagli stessi dipendenti.

• Il nucleo centrale del Social Business è il coinvolgimento e non la comunicazione. Il ciclo virtuoso di coinvolgimento tra esterno e interno dell’azienda è

ciò che genera valore.

• L’obiettivo ultimo di ogni azienda non è più quello di generare valore per gli stakeholder, ma quello di scambiare valore tra l’interno dell’azienda e

l’ecosistema esterno.

Presupposti Teorici - Social Business

Page 6: Stefano Besana - WCTI - Social Network Learning

Presupposti Teorici - Social BusinessSempre Emanuele Quintarelli mostra nello schema riportato i passi di evoluzione che portano un’organizzazione a configurarsi come Social Business.

I passaggi evolutivi mostrano la crescita da un’organizzazione isolata verso modelli via via più complessi.

Page 7: Stefano Besana - WCTI - Social Network Learning

George Siemens (citato in apertura delle slide) nel suo Knowing Knowledge (2008). Tra i principi fondamentali messi in luce dalle sue ricerche:

• La conoscenza e l’apprendimento richiedono una diversità di approcci che siano in grado di rappresentare la complessità del mondo nel quale

viviamo.

• L’apprendimento è un processo di creazione delle reti che consiste nella connessione di nodi specializzati o fonti d’informazione privilegiate.

• La conoscenza risiede nelle reti stesse, non nei singoli nodi.

• La conoscenza può risiedere anche in applicazioni o nodi “non umani” e le tecnologie devono essere considerate come veri e propri facilitatori/

abilitatori dei processi di apprendimento.

• La conoscenza e l’apprendimento sono processi continui e duraturi, non devono essere considerati come risultato di un percorso finito o prodotti

di un momento puntuale.

• La capacità di apprendere e di conoscere è molto più critica e interessante della capacità di ricordarsi ciò che è noto o della possibilità di

immagazzinare informazioni.

• L’abilità chiave – al giorno d’oggi – è quella che consente di riconoscere schemi, individuare connessioni e sviluppare network creativi che portino

alla generazione di nuove prospettive e nuovi artefatti (idee, concetti, prodotti...).

• La conoscenza deve essere il più possibile aggiornata e tenuta al passo con i tempi.

• Il processo di Decision-Making è apprendimento. Ciò che è giusto oggi potrebbe non esserlo più in un futuro non troppo remoto. E’ sempre

necessario considerare l’apprendimento nell’ottica – molto web 2.0 – di perpetual beta. La capacità di presa di decisione deve essere vista come un

processo fluido in cui nuove connessioni possono far emergere soluzioni innovative che prima non erano state nemmeno lontanamente ipotizzate.

Presupposti Teorici - Connettivismo

Page 8: Stefano Besana - WCTI - Social Network Learning

Presupposti Teorici - Flow

Clear goalsNo ego

ConcentrationSense of Control

Autotelic experience

Distorted sense of timeimmediate feedback

no body needsbalance skill vs challenge

Page 9: Stefano Besana - WCTI - Social Network Learning

Presupposti Teorici - Networked Flowfo

tope

draz

zini

.ch

Page 10: Stefano Besana - WCTI - Social Network Learning

Risultati della ricerca - Partecipanti

I partecipanti allo studio sono stati 926: di cui il 40,6% di genere femminile e il 59,4% di genere maschile. Il

campione è composto per la maggior parte da soggetti di nazionalità italiana (93%), sono rappresentate in

misura minore anche le altre nazionalità.

Rispetto all’età dei soggetti che hanno partecipato all’indagine è possibile rifarsi alla tabella riportata sotto. Femmine

40,6%

Maschi59,4%

Una percentuale significativa del campione utilizza i SNS per un tempo massimo di 1 ora al giorno (59,8%).

Le altre fasce sono rappresentate come segue: il 20,8% li utilizza da 1 a 2 ore al giorno; il 9,3% dalle 2 alle 3 ore; mentre il 10% ne fa

un uso intenso che va oltre le 3 ore quotidiane.

Page 11: Stefano Besana - WCTI - Social Network Learning

Risultati della ricerca - Obiettivi d’uso

Rispetto agli obiettivi e alle modalità d’uso dei SNS

emerge una forte dimensione relazionale nell’uso di

questi strumenti.

Alla domanda «Da quando usi i Social-Network

finalmente puoi...» il 41% dei soggetti risponde

privilegiando il mantenimento di relazioni con

contatti che già si conoscono (soprattutto nella

fascia dai 41 a 50 con l’11% delle risposte),

seguito immediatamente dal 22% che sostiene di

utilizzarli per la condivisione e il confronto con un

pubblico più vasto. Un punteggio elevato ottiene

anche la possibilità di essere aggiornati sulle attività

dei propri contatti.

L’analisi delle frequenze di questo item fa

quindi emergere in primo luogo la dimensione

relazionale.

Conoscere gente nuova4%

Spendere meno per rimanere in contatto con amici e parenti7%

Aumentare e migliorare la tua visibilità9%

Rimanere costantemente aggiornato sulle attività dei tuoi contatti17%

Condivdere e confrontarti con un pubblico più vasto22%

Mantenere più facilmente i contatti con le persone che già conosci41%

Page 12: Stefano Besana - WCTI - Social Network Learning

Risultati della ricerca - Motivazioni d’uso

Page 13: Stefano Besana - WCTI - Social Network Learning

Risultati della ricerca - Visione della formazione

Cambiando item emergono riflessioni interessanti anche rispetto alle concezioni dell’apprendimento: alla domanda «Per te fare formazione vuole dire...»

ottiene un punteggio più elevato la risposta «Per aumentare le conoscenze teoriche» (32,8%) soprattutto tra i rispondenti di genere maschile (23,1%

delle riposte); punteggi elevati ottiene anche la risposta «Migliorarti/Realizzarti» (22%).

Anche rispetto all’età possiamo fare riflessioni interessanti a proposito delle rappresentazioni sull’apprendimento. La prima opzione dedicata

all’acquisizione di una maggiore consapevolezza circa il modo di lavorare ottiene i punteggi più elevati nella fascia di età che va dai 41 ai 50 anni;

l’aumento delle conoscenze teoriche prevale sempre nella stessa fascia con un 10,8% del totale delle risposte. L’avere maggiori possibilità per il proprio

futuro prevale soprattutto nelle fascia dai 31 ai 40, nella stessa fascia di età emerge anche la creazione di una rete sociale che sia in grado di sostenere

durante e dopo l’apprendimento.

Page 14: Stefano Besana - WCTI - Social Network Learning

Risultati della ricerca - autoattribuzioni

La cloud mostra la prevalenza di alcuni tag rispetto ad altro, la domanda fa riferimento a come gli utenti dei SNS rappresentano se stessi. Ad

emergere è - ancora una volta - la dimensione relazionale e di condivisione, con i processi di socializzazione al centro.

Page 15: Stefano Besana - WCTI - Social Network Learning

Risultati della ricerca - aspettative

Page 16: Stefano Besana - WCTI - Social Network Learning

Risultati della ricerca - ipotesi di lavoro

Page 17: Stefano Besana - WCTI - Social Network Learning

Tecnologie

Technolgy does not isolate man from the great problems of nature but plunges him more deeply into them

Antoine de Saint-Exupéry

Page 18: Stefano Besana - WCTI - Social Network Learning

Tecnologie

Cerchiamo di vedere dunque come si pongano le differenti piattaforme rispetto alla loro offerta e come siano riconducibili all’interno di un discorso sul Social

Learning.

• Jive: SBS è considerata la piattaforma – ad oggi – più innovativa e matura. Uno dei leader di settore Jive è basato su J2EE (Java), la maturità del prodotto è

eccellente, l’intuitività assoluta e la possibilità di personalizzazione completa. Jive offre la piattaforma in modalità SaaS.

• Telligent: basata su architettura .NET Telligent si propone di migliorare molto nei prossimi anni e di

rafforzare la sua già ottima posizione. La tecnologia .NET consente un livello di compatibilità con

sistemi strutturati o con applicativi Microsoft eccellente.

• Microsoft: la forza della piattaforma Sharepoint è la sua grande integrazione con il mondo

Windows e la perfetta compatibilità con il pacchetto Office.

• BlueKiwi: nata da una startup molto giovane e francese è una soluzione rivolta soprattutto verso

l’esterno per il coinvolgimento di consumatori e clienti in ottica di Social CRM, con incontro cioè tra

domanda esterna e risorse interne.

• Spigit: una piattaforma dedicata all’Idea Management e alla selezione delle migliori idee provenienti

da una community; di fondamentale importanza per la gestione dei processi d’innovazione in modo

collaborativo.

• ...

Page 19: Stefano Besana - WCTI - Social Network Learning

La valutazione del Social Learning richiede il ripensamento dei classici modelli valutativi e la spinta verso nuove modalità che partano proprio dalla

comprensione del contesto e sottolineino l'importanza della rete.

In questo senso di fondamentale importanza risultano la Social Network Analysis e la Organisational Network Analysis.

Cosa si valuta con queste metodologie?

• Come si muovono i flussi di valore e le informazioni all’interno dell’organizzazione;

• in che modo la conoscenza è distribuita all’interno della rete;

• quali sono i colli di bottiglia, i centralizzatori e chi e’ posto - invece - ai margini di un processo di apprendimento;

• chi sono influencer, esperti e opinion leader all’interno di uno specifico contesto;

• ...

Valutazione del Social Learning

Page 20: Stefano Besana - WCTI - Social Network Learning

Valutazione del Social Learning - modello d’intervento

Stefano Besana ispirato dal lavoro di Emanuele Scotti e Rosario Sica - OpenKnowledge

Page 21: Stefano Besana - WCTI - Social Network Learning

Grazie!

Stefano Besana Social Learning Consultant OpenKnowledge srl

www.sociallearning.it

in/stefanobesana

stefanobesana