insegnareducando. n ° 16 - 2/2012

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Sommario 1.La scuola ci riguarda tutti 2. Il genio bocciato. 3.Distrazione = pigrizia? 4.l’inserto da collezione: La scuola che ci piace 9. Dalla chiusura mentale alla Rivoluzione permanente 10. Liberi dalle mafie: Genova 2012 11. Convegno nazionale: Reggio Emilia -10 marzo Cari colleghi, la questione è molto semplice: la scuola è importante o no? Provate a rivolgere questa domanda a un po’ di amici, allievi, genitori, vicini di casa e osservate le risposte. Poi prendete carta e penna e contate: approssimativamente 200 giorni all’anno x (3 anni di scuola dell’infanzia + 5 anni di scuola primaria + 3 di scuola secondaria di primo grado + 5 di secondaria di se- condo grado) = 2300 giorni. Per chi fre- quenta l’università, aggiungiamone altri 900, quindi 3200 giorni! Bene, ora ripetiamo la domanda: è importante vivere 3200 giorni della pro- pria vita, dai 3 ai 23 anni circa, in un am- biente sano, educativo, positivo, accogliente, stimolante, interessante, pia- cevole, rispettoso, vivo, partecipato, creativo, attento, preparato, aggiornato, allenato, capace, arricchente, valoriz- zante, abilitante, …? Ognuno di noi ha avuto a che fare con la scuola. Qual è stata la nostra espe- rienza? La scuola ci ha rinforzato per vivere con più competenza i nostri giorni, le nostre scelte di vita, le nostre professio- nalità? Ci ha fatto sentire più vicini agli “asini” o alle “star”? Ci ha insegnato a confrontare i saperi acquisiti con quelli “altri” e con i nuovi scenari che ci inter- pellano e non avevamo calcolato? La scuola è un pezzo di strada attraversato da schiere di ragazzi che proseguono altrove il loro cammino, come abbiamo fatto noi al nostro tempo. Se su quella strada s’incontrano gli aggettivi elencati sopra (e altri an- cora), è possibile che sia più semplice proseguire…Ecco a cosa “serve” la scuola. Ma pensiamo mica che una scuola così possa esser fatta di soli insegnanti!? Beh, che molti di noi, docenti, abbiano una visione salvifica della propira profes- sione , è vero e a volte si sente: “Gli ho detto e ripetuto tutto, gli ho persino fatto un recupero ad hoc e non ha im- parato nulla! Ti rendi conto?” Ma siamo sinceri, da soli facciamo ben poco! E allora, andiamo a vedere se e dove esistono scuole – comunità edu- canti che si caratterizzano con quegli aggettivi. Con questo numero della news inizia un viaggio alla scoperta delle esperienze educative più interes- santi d’Italia; ci interessa capire come si organizzano e quali sono i loro punti di forza. Nell’inserto troverete la prima scoperta, in Calabria. Chiediamo a tutti voi lettori di segnalarci altre esperienze significa- tive che rispondano alle caratteristiche di pag. 4. Andremo a “viverle” per un giorno in prima persona, per poterle raccontare al meglio. A tutti voi, allora, buona lettura! News 16 Febbraio 2012 ... La scuola ci riguarda tutti ... La scuola ci riguarda tutti Che fare se l’allievo, bambino o ragazzo, “si perde” a scuola e non segue le lezioni? I rimproveri servono? A pagina 2 qualche riflessione per aiutarci. Scrivete a [email protected] per indicarci la scuola - comunità educante che conoscete. Andremo a “viverla” per un giorno in prima persona, per poterla “raccontare” a tutti i lettori della news. 1

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Una voce diversa nel mondo della scuola. La proposta di chi si impegna in prima linea per creare una comunità educante.

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Page 1: INSEGNAREDUCANDO. N ° 16 - 2/2012

Sommario

1.La scuola ci riguarda tutti

2. Il genio bocciato.

3.Distrazione = pigrizia?

4.l’inserto da collezione: La scuola che ci piace

9. Dalla chiusura mentale alla Rivoluzione permanente

10. Liberi dalle mafie: Genova 2012

11. Convegno nazionale:Reggio Emilia -10 marzo

Cari colleghi, la questione è molto semplice: la scuola èimportante o no?Provate a rivolgere questa domanda aun po’ di amici, allievi, genitori, vicini dicasa e osservate le risposte. Poi prendetecarta e penna e contate: approssimativamente 200 giorni all’anno x(3 anni di scuola dell’infanzia + 5 anni discuola primaria + 3 di scuola secondariadi primo grado + 5 di secondaria di se-condo grado) = 2300 giorni. Per chi fre-quenta l’università, aggiungiamone altri900, quindi 3200 giorni! Bene, ora ripetiamo la domanda: è importante vivere 3200 giorni della pro-pria vita, dai 3 ai 23 anni circa, in un am-biente sano, educativo, positivo,accogliente, stimolante, interessante, pia-cevole, rispettoso, vivo, partecipato,creativo, attento, preparato, aggiornato,allenato, capace, arricchente, valoriz-zante, abilitante, …?Ognuno di noi ha avuto a che fare conla scuola. Qual è stata la nostra espe-rienza? La scuola ci ha rinforzato per vivere con più competenza i nostri giorni,le nostre scelte di vita, le nostre professio-nalità? Ci ha fatto sentire più vicini agli“asini” o alle “star”? Ci ha insegnato aconfrontare i saperi acquisiti con quelli“altri” e con i nuovi scenari che ci inter-pellano e non avevamo calcolato?La scuola è un pezzo di strada

attraversato da schiere di ragazzi cheproseguono altrove il loro cammino,come abbiamo fatto noi al nostrotempo. Se su quella strada s’incontranogli aggettivi elencati sopra (e altri an-cora), è possibile che sia più sempliceproseguire…Ecco a cosa “serve” lascuola. Ma pensiamo mica che una scuola cosìpossa esser fatta di soli insegnanti!? Beh,che molti di noi, docenti, abbiano unavisione salvifica della propira profes-sione , è vero e a volte si sente: “Gli hodetto e ripetuto tutto, gli ho persinofatto un recupero ad hoc e non ha im-parato nulla! Ti rendi conto?” Ma siamo sinceri, da soli facciamo benpoco! E allora, andiamo a vedere se edove esistono scuole – comunità edu-canti che si caratterizzano con quegliaggettivi. Con questo numero dellanews inizia un viaggio alla scopertadelle esperienze educative più interes-santi d’Italia; ci interessa capire come siorganizzano e quali sono i loro punti diforza. Nell’inserto troverete la prima scoperta,in Calabria. Chiediamo a tutti voi lettoridi segnalarci altre esperienze significa-tive che rispondano alle caratteristichedi pag. 4. Andremo a “viverle” per ungiorno in prima persona, per poterleraccontare al meglio.A tutti voi, allora, buona lettura!

News 16

Febbraio 2012

... La scuola ci riguarda tutti... La scuola ci riguarda tutti

Che fare se l’allievo, bambino o ragazzo, “si perde” a scuola e non segue le lezioni?I rimproveriservono?

A pagina 2qualche riflessione per aiutarci.

Scrivete a

[email protected]

per indicarci

la scuola - comunità

educante che conoscete.

Andremo a “viverla” per un

giorno in prima persona,

per poterla “raccontare”

a tutti i lettori

della news.

1

Page 2: INSEGNAREDUCANDO. N ° 16 - 2/2012

IL QUESITO DI EINSTEIN

Ecco il testo del gioco:Ci sono 5 case di 5 colori differenti ein ogni casa vive una persona di di-

versa nazionalità.Queste 5 persone bevono una certa

bibita, fumano una certa marca disigarette e hanno un tipo di ani-

male. Nessuno ha lo stesso animale,fuma le stesse sigarette o beve la

stessa bibita.Sapendo che:

L’inglese vive nella casa rossa.Lo svedese ha cani.

Il danese beve tè.La casa verde è immediatamente

a sinistra della bianca.L’abitante della casa verde beve

caffè.

La persona che fuma Marlboro alleva uccelli.L’abitante della casa gialla fuma Dunhill.L’abitante della casa al centro bevelatte. Il Norvegese vive nella prima casa.La persona che fuma Blend vive accanto a quella che ha gatti.La persona che ha cavalli vive accanto a quella che fuma Dunhill.La persona che fuma Camel bevebirra.Il tedesco fuma Pall Mall.Il Norvegese vive accanto alla casablu.La persona che fuma Blend ha un vi-cino che beve acqua.Sapreste dire con precisione chiha i pesci.

News insegnanti Gruppo Abele News insegnanti Gruppo Abele

Tra i grandi della storia il genio per eccellenza.Albert Einstein, Premio Nobel per la Fisica nel1921 e artefice della Teoria della RelativitàGenerale, ha avuto delle difficoltà di appren-dimento e ha superato l'esame d'ingresso alPolitecnico di Zurigo al secondo tentativo.Charles Darwin, famoso per la sua teoria sul-l'evoluzione delle specie nel libro "L'originedelle specie" (1859), si è ritirato dalla Scuoladi Medicina ed è stato spesso rimproveratodal padre per essere troppo pigro e sogna-tore.Thomas Edison, scienziato e inventore dellalampadina, è stato espulso quando aveva12 anni perché aveva grandi lacune in ma-tematica ed era incapace di concentrarsi.

http://it.notizie.yahoo.com

ALBERT EINSTEIN, IL BIMBO CHE NON IMPARAVA UN GRANCHÈ

Il genio bocciato.Il genio bocciato.

2

Cari colleghi, ecco un giochino attribuito ad Einstein.Avete mezz’ora da spendere?

Provate a risolverlo o fatelo risolvere ai vostri allievi in classe.

Chissà quale tecnica verrà utilizzata equanto tempo ci vorrà!

Naturalmente su internet si trova la soluzione, ma ma non ba-rate:quella si guarda alla fine!Piccolo suggerimento: munitevi di carta

e penna…

http://eldi.it/2011/11/22/chi-lo-avrebbe-mai-detto-proposto-da-rosaria/

Lo stuzzicadenti

La distrazione è un fenomeno complesso. Esistono diversi tipi e forme di distrazione e coinvolgono strutture neurologiche differenti.

Quanto più il compito è complesso e articolato, tanto più le condizioni di distraibilità aumentano.

Ma si è più distratti anche se l'attività in cui siamo coinvolti non è per noi motivante, se prevalgono sonno, stanchezza, se abbiamo assunto sostante alteranti (alcool...) e

anche l’eccesso di ansia influisce negativamente sull’ efficienza. A cura del dott. Arturo Mona, Psicoterapeuta

I genitori temevano che fosse anormale:infatti riuscì a parlare bene solo a noveanni. Einstein fu espulso dalla scuola diZurigo con la motivazione che studiavasolo ciò che voleva.Sembra strano ma Einstein non fu unbravo scolaro, infatti, sua madre scri-vendo ad un'amica diceva: "Non socosa faremo di Albert, per ora non im-para un granché...". Non imparava per-ché, sin dalle prime classi inferiori, Albertsi era rifiutato di studiare a memoriaqualsiasi cosa; ciò cui si dedicò con verapassione fu lo studio del violino, un inte-resse che lo accompagnerà sino allatarda vecchiaia. Da giovane tentò l'esame per l'ammis-sione al politecnico di Zurigo, ma fu boc-ciato per la sua impreparazione in tuttele materie fatta eccezione per la mate-matica.

Page 3: INSEGNAREDUCANDO. N ° 16 - 2/2012

Distraz ione = p igr iz ia?Distraz ione = p igr iz ia?

Si rileva, da un punto di vista clinico,un inquietante aumento di bambini“irrequieti”, iperattivi e con ADHD(Disturbo da Deficit di Attenzione -Iperattività). Tale dato è rispecchiato da un pre-occupate aumento nel ricorso apsicofarmaci quale il Ritalin. La di-strazione che si rileva attualmentenei bambini risulta qualitativa-mente diversa dalla distrazionedegli adulti per cause, significati econseguenze. (...)Rispetto a 20 anni fa il mondo che ibambini incontrano è cambiato esi trovano a vivere in un ambienteiper-stimolante, contraddistinto da

uno studio della “psicologia delbambino” volto a catturarne l'atten-zione ed a stimolarlo. Per esempio,nella scelta dei colori, delle forme edelle sonorità la fabbricazione di gio-cattoli e nel mercato dell'entertain-ment per i bambini (film, cartoni evideogiochi) ben poco è lasciato alcaso e i nostri figli non corrono asso-lutamente il rischio di annoiarsi (unpo' come nel Paese dei balocchi)!Ma allo stesso tempo scomparequello spazio vuoto in cui il bambinopuò spontaneamente e creativa-mente esplorare, giocare, elabo-rare, pensare e imparare agovernare i propri processi attentivi

e cognitivi. Inoltre, per un cambia-mento organico dei tempi e dellevelocità della nostra società, iltempo libero dei bambini è struttu-rato e impegnato (talvolta parados-salmente in reazione ai rischi legatialle sapienti lusinghe dell'intratteni-mento per l'infanzia: “conviene chelo iscrivo a Scuola calcio altrimentimi passa due ore di fila alla PlaySta-tion”!). Anche l'agenda degli adultiè fitta di impegni, ma noi adulti, alcontrario dei bambini (di solito, al-meno), abbiamo capacità struttu-rate legate alla gestione del nostrotempo, abbiamo consapevolezzaprogettuale a lungo termine rispettoa cosa, quando e perché abbiamoprefissato nella nostra agenda.(...)Nei bambini la distrazione può es-sere principalmente letta come (...)incapacità a stare sul compito. Le in-terpretazioni più frequenti della di-strazione dei bambini sono soventele meno utili e le meno appropriate:“è pigro”, “è oppositivo”, “non vuoleascoltare”, “lo fa per attirare atten-zione”. Queste ipotesi infatti nonvanno alla radice del problema: aibambini manca lo spazio per piani-ficare, pensare ed elaborare nonsolo le proprie azioni, ma anche leproprie emozioni e vissuti. (Fermo re-stando, per inciso, che dedicaremaggiore attenzione ad un bam-bino non gli farà sicuramente male).Conseguenze. Ne consegue che ibambini di oggi, rispetto a quelli di20 anni fa, sebbene siano più velocied efficaci nell'apprendere e nel-l'esplorare, a causa di una più ele-vata distraibilità, risentonovistosamente di sbalzi emotivi spro-porzionati rispetto agli eventi, sensodi inefficacia, bassa autostima.

http://www.spaziopsi.it

News insegnanti Gruppo Abele News insegnanti Gruppo Abele

3

Scarsi livelli di motivazione e bassi livelli di attivazione (stanchezza...) fanno sì che ci affidiamo a processi automatici a

scapito di ciò che avevamo pianificato di fare: “ci si può ritrovaread aver parcheggiato sotto casa come prevedeva il 'pilota au-

tomatico' piuttosto che essere passati in tintoria a ritirare i pantaloni come ci eravamo ripetuti per tutto il pomeriggio”.

Il binocolo

Cari colleghi, ecco un giochino attribuito ad Einstein.Avete mezz’ora da spendere?

Provate a risolverlo o fatelo risolvere ai vostri allievi in classe.

Chissà quale tecnica verrà utilizzata equanto tempo ci vorrà!

Naturalmente su internet si trova la soluzione, ma ma non ba-rate:quella si guarda alla fine!Piccolo suggerimento: munitevi di carta

e penna…

http://eldi.it/2011/11/22/chi-lo-avrebbe-mai-detto-proposto-da-rosaria/

La distrazione è un fenomeno complesso. Esistono diversi tipi e forme di distrazione e coinvolgono strutture neurologiche differenti.

Quanto più il compito è complesso e articolato, tanto più le condizioni di distraibilità aumentano.

Ma si è più distratti anche se l'attività in cui siamo coinvolti non è per noi motivante, se prevalgono sonno, stanchezza, se abbiamo assunto sostante alteranti (alcool...) e

anche l’eccesso di ansia influisce negativamente sull’ efficienza. A cura del dott. Arturo Mona, Psicoterapeuta

Page 4: INSEGNAREDUCANDO. N ° 16 - 2/2012

4

Con questo numero inizia un viaggioalla ricerca dell’ISOLA CHE C’E’.

Via via presenteremo alcune SCUOLE - PERLA che rappresentano un esempio di pedagogia applicata da osservare.

Proprio come le perle, spesso nascoste ai più, queste esperienze possono farci innamorare, oppure lasciarci infastiditiperchè ci dimostrano che un’altra scuola è possibile, senza tante stupidaggini, valutazioni e teorie che vanno e vengono a seconda delle mode deitempi storici e politici. Questa news sceglie di dare voce aScuole con le S maiuscola, secondoun criterio molto “selettivo”.

Descriveremo solo le Scuole che rie-scono a mettere in pratica10 obiettivi:

1. sono vere comunità educanti, dovetutti i componenti (insegnanti, genitori,operatori, dirigente, ...) operano in si-nergia e benessere; 2. gli spazi, le persone, gli atteggia-menti, i percorsi sono veramente ac-coglienti;3. i ragazzi ci stanno volentieri, maanche gli insegnanti, i genitori, i “bi-delli”, ...4. si impara molto perchè i saperi si“costruiscono” insieme; 5. gli allievi non sono “imbottiti” di ve-rifiche, ma si insegna loro a valutare ipercorsi fatti per programmare in-sieme il “da fare”; 6. si apprende dalla diversità, dallacooperazione, dalla ricerca, dall’ap-profondimento; 7. l’esperienza è un valore importanteper apprendere; 8. l’orario non detta legge, ma iltempo per maturare un apprendi-mento, sì.9. la continuità tra le scuole di gradodiverso è reale nei modi dell’inse-gnare perchè i docenti “crescono” in-sieme e condividono davvero;10. l’esperienza è replicabile in altricontesti.

Eccovi la prima perla!

News insegnanti Gruppo Abele

L’insert

o da collezione

Page 5: INSEGNAREDUCANDO. N ° 16 - 2/2012

L’isola che c’è

Insegno in questa scuola da dieci anni, l'ho vista risorgere

dalle sue ceneri proprio come una fenice, con l'aiuto di tutti:

genitori, insegnanti, personale ata...volontari, abitanti del

quartiere. A capo di tutto, però, c'è una dirigente speciale,

coinvolgente, travolgente come un fiume in piena. La cosa

più bella è arrivare a scuola ogni mattina e trovare bambini

sorridenti,che fanno i capricci se devono restare a casa

perchè hanno il raffreddore, che vorrebbero venire a

scuola anche di domenica, che alle 16.30 dicono "ma

come è già ora di uscire?". Per non parlare delle crisi di

astinenza che prendono anche alle insegnanti, ma è me-

glio non dirlo!! Provare per credere!

Giulia

La scuola che ci piace... a Lamezia Terme.La scuola che ci piace... a Lamezia Terme.

News insegnanti Gruppo Abele La perla

Giulia insegna a Lamezia: ecco come ci descrive la sua scuola.

5

Vi ricordate il riquadro a pag 4 della news precedente? Recitava più o meno così: “Cosa direste, voi, se suonaste il campanello di una scuola e vi acco-

gliesse un cane che scodinzola?...” Una nostra amica, Emilia De Rienzo, dopo la lettura ci ha telefonato:

“Voglio andare a vedere quella scuola!” Così, detto fatto! Subito in volo per Lamezia Terme. Poi su per la salita di Nicastro, sull’alto della

città vecchia per vivere un giorno nella scuola che tanti sognano e che esiste davvero.

Insegno in questa scuola da dieci anni, l'ho vista ri-sorgere dalle sue ceneri proprio come una fenice,con l'aiuto di tutti: genitori, insegnanti, personaleata...volontari, abitanti del quartiere. A capo di tutto, però, c'è una dirigente speciale,coinvolgente, travolgente come un fiume in piena.La cosa più bella è arrivare a scuola ogni mattina etrovare bambini sorridenti,che fanno i capricci se de-vono restare a casa perchè hanno il raffreddore,che vorrebbero venire a scuola anche di domenica,che alle 16.30 dicono "ma come è già ora diuscire?". Per non parlare delle crisi di astinenza che prendonoanche alle insegnanti, ma è meglio non dirlo!! Pro-vare per credere!

Giulia

Con questo numero inizia un viaggioalla ricerca dell’ISOLA CHE C’E’.

Via via presenteremo alcune SCUOLE - PERLA che rappresentano un esempio di pedagogia applicata da osservare.

Proprio come le perle, spesso nascoste ai più, queste esperienze possono farci innamorare, oppure lasciarci infastiditiperchè ci dimostrano che un’altra scuola è possibile, senza tante stupidaggini, valutazioni e teorie che vanno e vengono a seconda delle mode deitempi storici e politici. Questa news sceglie di dare voce aScuole con le S maiuscola, secondoun criterio molto “selettivo”.

Descriveremo solo le Scuole che rie-scono a mettere in pratica10 obiettivi:

1. sono vere comunità educanti, dovetutti i componenti (insegnanti, genitori,operatori, dirigente, ...) operano in si-nergia e benessere; 2. gli spazi, le persone, gli atteggia-menti, i percorsi sono veramente ac-coglienti;3. i ragazzi ci stanno volentieri, maanche gli insegnanti, i genitori, i “bi-delli”, ...4. si impara molto perchè i saperi si“costruiscono” insieme; 5. gli allievi non sono “imbottiti” di ve-rifiche, ma si insegna loro a valutare ipercorsi fatti per programmare in-sieme il “da fare”; 6. si apprende dalla diversità, dallacooperazione, dalla ricerca, dall’ap-profondimento; 7. l’esperienza è un valore importanteper apprendere; 8. l’orario non detta legge, ma iltempo per maturare un apprendi-mento, sì.9. la continuità tra le scuole di gradodiverso è reale nei modi dell’inse-gnare perchè i docenti “crescono” in-sieme e condividono davvero;10. l’esperienza è replicabile in altricontesti.

Eccovi la prima perla!

“Dopo l’ entusiasmo di Angelo e

Grazia ho visitato anche io questa

scuola. Il lavoro della dirigente e

di quanti hanno contribuito alla

sua realizzazione, la fatica, ma

anche la gioia che ci hanno co-

municato, la perseveranza per te-

nerla in vita e in continuo

movimento e cambiamento, l’at-

tenzione vigile per accogliere e

valorizzare ogni diversità ci hanno

ricordato un brano scritto da

Carel Capek parlando del lavoro

del giardiniere”Emilia

La scuola di Giulia non assomiglia a quella di Michela

che scrive:

“Se penso alla scuola mi viene in mente un luogo grigio

dove non è possibile avere nulla di personale,

neanche laciare un libro per il giorno dopo perchè i bi-

delli si arrabbiano.

Perciò la scuola di Giulia mi sembra che abbia accolto

al suo interno la vita reale.

Penso che neanche lì sia tutto facile,

ma vale la pena mettere in campo

delle energie

per ottenere questi risultati”.

Michela

Si, vale la pena davvero, perchè la scuola che

abbiamo “vissuto” per descrivervela è davvero un

luogo dove si cresce e dal quale non vorresti andar via.

Page 6: INSEGNAREDUCANDO. N ° 16 - 2/2012

10 scatti per raccontare ... 10 scatti per raccontare ...

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News insegnanti Gruppo Abele

Una comunità educante per imparare davvero

“Se suonassi il campanello ad una scuola

così, mi si allargherebbe il cuore! Penserei

che finchè ci sono persone che spendono

idee, tempo, energia in questo modo, c'è

speranza. Credo sia molto importante

conoscere queste esperienze

proprio per capire che una scuola

inclusiva e partecipata è possibile”.

Costanza

Nella scuola media lo spazio genitori, pensato da genitori per i colloqui,

per leggere, incontrarsi...

Si va all’estero per apporfondire

Il gatto e la dirigente,

entrambi adottati dagli allievi

una pausa tra un lavoro e l’altro

A Nicastro, una scuolina abbarbicata tra le case diventa il punto di riferimento del quartiere.

L’insert

o da collezione

Abbiamo avuto la fortuna di stare in questa scuola,vivere insieme a tutti i suoi collaboratori

(insegnanti, genitori, operatori scolastici, volontari, dirigenti),un'esperienza che non solo è rimasta nel nostro cuore,

ma che ci dà il coraggio e la forza per dire "è possibile" e andare avanti nel nostro impegno perchè la scuola possaessere davvero una grande risorsa per tutti. Ci ha insegnato che "si può" solo se si ha il coraggio delle proprie idee

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Page 7: INSEGNAREDUCANDO. N ° 16 - 2/2012

News insegnanti Gruppo Abele

10 scatti per raccontare ... 10 scatti per raccontare ...

News insegnanti Gruppo Abele

... l’Istituto Comprensivo Don Milani ... l’Istituto Comprensivo Don Milani

Una comunità educante per imparare davvero

Lo spazio della lettura, in collaborazione con le mamme

La merenda si prepara insieme ai geni-tori volontari

I commenti riportati in questo dossier si trovano sul blog http://lascuolariguardatutti.blogspot.com

Chi fosse interessato a visitare o scrivere all’Istituto comprensivo Don Milani di Lamezia Terme, invii una mail ai seguenti indirizzi: [email protected] e [email protected]

(all’attenzione della Dirigente Maria Emma Miceli)

Si lavora col metodo dell’apprendimento in apprendimeto cooperativo

Si impara a conservare i frutti raccolti

e si collabora alla verifica del lavoro svolto

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Page 8: INSEGNAREDUCANDO. N ° 16 - 2/2012

Vivere oggi l’ Vivere oggi l’ I CARE I CARE

Ecco i punti di forza della scuola

L’obiettivo? Dare continuità al progetto educativo, senza basarsi sulla sensibilità del dirigente:

il dirigente può cambiare, la comunità educante resta.

News insegnanti Gruppo Abele La perla

Maria Miceli, dirigente appassionata e risoluta, ma dolcissima, ci racconta la scuola che vive a tempo pieno

E’ la scuola di tutti e di ciascuno, dove l’accoglienzae la diversità sono una risorsa e dove, attraverso lacondivisione di valori e l’impegno comune, si orga-nizza un servizio scolastico di qualità che sa rispondereai bisogni formativi degli alunni e della comunità.

Le varie attività didattiche si svolgono in un clima so-ciale positivo creando una scuola serena dove è unpiacere apprendere. S’Impara giocando, lavorandoin forma cooperativa, sperimentandosi in vari labo-ratori nel rispetto delle diversità e potenzialità di cia-scuno. Apprendete vuol dire attivare strumenti diversiper imparare, rompere gli schemi, vivere il territorio,intervenendo in esso e lasciando che la scuola di-venti punto di riferimento. I motivi occasionali diven-tano lo spunto per aprirsi a nuovi saperi econoscenze. Un esempio? Se un cucciolo viene tro-

vato abbandonato nel cortile della scuola, scegliere insieme di adottarlo significa imparare lacura, l’impegno, l’attenzione e acquisire molte co-noscenze scientifiche che diventano occasione peraumentare le conoscenze.

Tutto questo fa si che l’apprendimento avvenga inmodo unitario ed integrato. Nella nostra scuola l’integrazione si realizza in ogni attività ed è progetto di vita per tutte le persone chesono coinvolte nel processo formativo dell’alunno,siano esse insegnanti della scuola stessa o espertiesterni. I genitori in questa scuola sono gli esperti:ognuno sa fare qualcosa e tutti possiamo imparare.Qui culture diverse riescono a stare insieme e anchei bambini rom hanno tanto spazio per apprendere esperimentarsi nelle loro abilità.

L’insert

o da collezione

l’IC don MIlani di Lamezia

è stato scelto come

scuola capofila

per una sperimentazione

voluta dal Ministero sul

METODO DI STUDIO

In rete con altre scuole

di Milano e Firenze,

Lamezia diventa

punto di riferimento

della ricerca sul metodo di studio.

Una buona notizia!

Speriamo che le 9 scuole in rete

lavorino al meglio e in sinergia.

Sarà questa l’occasione

per riaffermare ciò che molti

hanno dimenticato?

Dove si sta bene insieme,

senza fretta, e

si è protagonisti,

si apprende meglio e

più rapidamente!

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News insegnanti Gruppo Abele

Page 9: INSEGNAREDUCANDO. N ° 16 - 2/2012

Ecco i punti di forza della scuola

Maria Miceli, dirigente appassionata e risoluta, ma dolcissima, ci racconta la scuola che vive a tempo pieno

vato abbandonato nel cortile della scuola, scegliere insieme di adottarlo significa imparare lacura, l’impegno, l’attenzione e acquisire molte co-noscenze scientifiche che diventano occasione peraumentare le conoscenze.

Tutto questo fa si che l’apprendimento avvenga inmodo unitario ed integrato. Nella nostra scuola l’integrazione si realizza in ogni attività ed è progetto di vita per tutte le persone chesono coinvolte nel processo formativo dell’alunno,siano esse insegnanti della scuola stessa o espertiesterni. I genitori in questa scuola sono gli esperti:ognuno sa fare qualcosa e tutti possiamo imparare.Qui culture diverse riescono a stare insieme e anchei bambini rom hanno tanto spazio per apprendere esperimentarsi nelle loro abilità.

News insegnanti Gruppo Abele

Dal la ch iusura mentale a l la Dal la ch iusura mentale a l la “R ivo luz ione permanente. . . .“R ivo luz ione permanente. . . .

inopportuna e che viene dunque con-siderata “irrilevante”…potremmo defi-nirla la produzione dei missili balistici. A un secondo livello, Bateson situa laformazione delle cornici cognitive e lepredisposizioni che consentono diorientarsi in situazioni prima di alloranon familiari, e che favoriscono l’assor-bimento, l’assimilazione e l’incorpora-zione di una nuova conoscenza.Questo potrebbe essere definito il tipodi insegnamento- apprendimentovolto alla produzione di “missili intelli-genti”. Esiste, comunque, suggerisce Bateson,un terzo livello ancora più elevato diapprendimento: quello di padroneg-giare il momento in cui i “dati anor-mali” diventano troppo numerosi peressere liquidati come aberrazioni equindi trascurati, e quando è necessa-ria una revisione radicale della cornicecognitiva per accomodare o dare unsenso a tutto questo. Qualche tempo dopo Thomas Kuhn(epistemologo statunitense che hascritto “Dogma contro critica. Mondipossibili nella storia della scienza”- 2000

“I filosofi dell’educazione dell’epocasolido-moderna vedevano gli inse-gnanti come lanciatori di missili balisticie insegnavano come garantire che iloro prodotti restassero rigidamente nelcorso predeterminato della velocitàconferita inizialmente. (…) Di fatto, co-munque, questa visione del compitodell’insegnante e del destino dell’al-lievo era molto più vecchia del missilebalistico, come testimonia un anticoproverbio cinese (…): “quando pianti

per un anno, pianta grano. Quando

pianti per un decennio, pianta alberi.

Quando pianti per la vita, coltiva ed

educa persone”. È solo con l’ingressodei tempi liquido- moderni che l’anticasaggezza ha perso il suo valore prag-matico e coloro che erano alle presecon l’apprendimento e la promozionedell’apprendimento noto col nome di“educazione” hanno dovuto spostarel’attenzione dai missili balistici a quelliintelligenti (…). Oggi gli impegni piùsaldi e i contratti firmati con più solen-nità possono essere disdetti da ungiorno all’altro. E le promesse, o la maggior parte diesse, sembrano essere fatte solo pervenire tradite e infrante. Sembra nonesserci un’isola stabile su cui ripararsidai flutti. (...). In un mondo del genere,si è costretti a prendere la vita un pez-zetto alla volta, come viene, aspettan-dosi che ogni pezzo sia diverso dalprecedente e richieda conoscenze eabilità differenti. Gregory Bateson (…) si accorse (giàpiù di cinquant’anni fa!) dell’immi-nente “rivoluzione educativa” (…) e in-dividuò tre livellinell’insegnamento-apprendimento. Al livello più basso, c’è quello che sem-bra preferire Paola Mastrocola: glialunni ripetono parola per parolaquello che gli insegnanti hanno dettoloro: L’”apprendimento meccanico”,la memorizzazione che fortifica controqualunque informazione che si pongain contraddizione o sia semplicemente

La collezione

Zygmunt Bauman riflette con Riccardo Mazzeo nel libro “CONVERSAZIONI SULL’EDUCAZIONE” - Erickson - 2012

Ed.Raffaello Cortina) definì questomomento “rivoluzione scientifica”.

“Secondo me oggi siamo proiettatiin una condizione perpetuamente“rivoluzionaria”. La nostra cono-scenza è in uno stato di “rivoluzionepermanente”. Per quel che riesco a coglierne, ilmodello d’insegnamento di Ma-strocola è, in simili condizioni, una ri-cetta per disabilitare piuttosto cheabilitare i ragazzi a raggiungere eabitare il mondo degli adulti. E l’in-variabile obiettivo dell’educazioneera, è e rimarrà in ogni epoca lapreparazione di questi giovani allavita nella realtà in cui sono destinatiad accedere. Per essere preparati, hanno biso-gno di un’istruzione che sia “utile,dei saperi pratici, concreti, spendi-bili”, per usare l’espressione di TullioDe Mauro… E per essere “pratica2,una scuola di qualità ha bisogno diessere esposta a, e di diffondere,apertura e non chiusura mentale”.

( Testo tratto da o.c. - Pag. 31)

In un tempo che ha

smarrito una chiara vi-

sione del futuro, quale

nuovo ruolo

gli educatori - insegnanti

devono interpretare

per riuscire ad

accompaganre davvero

i ragazzi di oggi

nell’apprendere?

9

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“Ce lo stanno raccontando i processi,ce lo stanno dicendo ripetutamente lecronache e gli studi: è il nord ormai lavera terra di conquista delle mafie, lavera posta in gioco se si vuole rove-sciare la strategia dei clan. Se si vuoledecidere di non mettere a loro dispo-sizione –pressoché indifese- le terre piùricche.(...)Liguria, Lombardia e Piemonte. Nelnord-ovest, come anche nel Lazio, leorganizzazioni mafiose si stanno scate-nando. Non vogliono più gestire spaziresiduali, non bastano più loro i tipici in-terstizi degli affari criminali. Pretendono, perché sentono di averneormai la forza, di dettare legge, di con-quistare il celebre “monopolio del ciclodel cemento”. Vogliono penetrarel’economia legale, dai ristoranti ai cen-tri commerciali alla sanità, ed espan-dere i business illegali, a partire dallosmaltimento dei rifiuti. Tendono a inten-sificare i rapporti con la politica, dimo-stratasi troppo per

meabile e “avvicinabile”. Meno chemai, sia chiaro, sono disposte a re-trocedere. Non è nella loro natura.Hanno piuttosto dimostrato, soprat-tutto la ‘ndrangheta, ormai ege-mone nel nord, una forte vocazionecolonizzatrice.Per questo si apre con ogni evi-denza un conflitto dalle grandi im-plicazioni civili e culturali. Al qualesono chiamati a partecipare, schie-randosi con lo Stato di diritto, con lalibertà, con la giustizia, con la tra-sparenza amministrativa, tutti i citta-dini onesti e responsabili, gelosi deipropri diritti costituzionali. In Liguriacome in tutto il nord troppi sono statigli occhi chiusi per quieto vivere, perincapacità di comprendere, taloraper connivenza.

(...)Il comune di Bordighera è statosciolto per infiltrazioni mafiose, dopomolte e inascoltate denunce diesponenti delle istituzioni e della so-cietà civile. informazioni più pre

cise e preoccupanti giungonosu attività mafiose nella altreprovincie liguri, Genova com-presa.Il contributo che Libera intendedare con la sua presenza na-zionale sarà dunque come unatto di attenzione e di amoreverso questa regione. Ognigiornata della memoria e del-l’impegno lascia nella città incui si svolge un tesoro di rela-zioni sociali, di sensibilità civile,di coinvolgimento personale ecollettivo. Lascia la città ospitepiù ricca, così come più ricca eresponsabile diventa Libera at-traverso queste giornate e irapporti costruiti con città tantodiverse. Che la primavera arrivi e facciasbocciare una nuova co-scienza collettiva contro lamafia. Che lo faccia ovunque,partendo da Genova.

Chi la frequenta, chi la dirige, chi ci lavora, chi la sceglie per i figli, chi vi ha studiato, chi paga le tasse. Torniamo tutti per un giorno a scuola,

in una scuola dove la Democrazia si fa Pedagogia e dove la Pedagogia crea Democrazia.

News insegnanti Gruppo Abele

Si svolgerà a Genova il prossimo 17 marzo la diciassettesima edizione della "Giornata della Memoria edell'Impegno in ricordo delle vittime delle mafie", promossa dall'associazione Libera e Avviso Pubblico.

La Giornata della Memoria e dell'Impegno ricorda tutte le vittime innocenti delle mafie. Oltre 900 nomi divittime innocenti delle mafie, semplici cittadini, magistrati, giornalisti, appartenenti alle forze dell' ordine,sacerdoti, imprenditori, sindacalisti, esponenti politici e amministratori locali morti per mano delle mafie

solo perché, con rigore e coerenza, hanno compiuto il loro dovere.'Ma da questo terribile elenco - sottolinea Libera - mancano tantissime altre vittime, impossibili da cono-

scere e da contare'.

Liberi dalle mafie: GENOVA 2012Liberi dalle mafie: GENOVA 2012Agorà libera

PROGRAMMAPROGRAMMA

AI PARTECIPANTI SARÀ RILASCIATO UN ATTESTATO DI PARTECIPAZIONE.È stata riconosciuta l’autorizzazione all’Ufficio scolastico provinciale per la partecipazione del personale

della scuola.La partecipazione è gratuita, ma è indispensabile telefonare (ore 9-12) alla

Segreteria organizzativa Anfaa, via Artisti 36, 10124 Torino, tel. 011/812.23.27 - o mandare una mail a : [email protected]

La sezione Anfaa di Reggio Emilia è a disposizione di quanti sono interessati ad avere ulteriori informazioni,indicazioni logistiche, compresa la sistemazione alberghiera. – Contattare:

Ornella Thiebat, cell. 3475592656, [email protected] Benassi, cell. 3397017075, [email protected]

Per approfondimenti: http://lascuolariguardatutti.blogspot.com/p/programma-convegno.html

News insegnanti Gruppo Abele

Testi tratti da: www.libera.it

Ecco due impegni da non perdere: il convegno nazionale del 10 marzo a Reggio Emilia

e la giornata della memoria delle vittime di mafia, il 17 marzo a Genova

Page 11: INSEGNAREDUCANDO. N ° 16 - 2/2012

Chi la frequenta, chi la dirige, chi ci lavora, chi la sceglie per i figli, chi vi ha studiato, chi paga le tasse. Torniamo tutti per un giorno a scuola,

in una scuola dove la Democrazia si fa Pedagogia e dove la Pedagogia crea Democrazia.

ore 8.45 - La scuola apre i cancelli, accoglie i partecipanti e li guida alla conoscenza degli spaziore 9.45 - Donata Nova Micucci, Perchè siamo qui, a parlare di scuola: l’impegno dell’Anfaaore 10.00 - Io sono uno Scarabocchio, e tu? Parole, gesti e musica per l’argomento del giorno

di Adriana Zamboni e Manuela Massarenti scritto da Emilia De Rienzocon contributi tratti dal libro “Allora che ci faccio nel mare?”.Domande agli insegnanti da un gruppo di ragazzi dell’ASAI

ore 11.00 - L’appello: i Maestri fanno lezione:Emilia De Rienzo, La fiducia, l’ascolto e il dialogo di oggi fanno la democrazia di domaniGraziella Favaro, La scuola come crocevia di storie, parole, relazioniNicola Barbieri, Esempi di scuola essenziale

ore 12,00 - Si discute insiemeore 13.00 - Intervallo! Ci mettiamo… in gioco

Pranziamo in sede con le Fattorie Didattiche di Reggio EmiliaVisitiamo le quattro aule interattive, attrezzate come “Blog viventi”

ore 14.00 - Suona la campanella: “Tutti dentro... ma a scuola”Racconto di vita vissuta: Roberto Tarditi, Quando la scuola èla possibilità di un nuovo inizio

ore 14.30 - I Maestri fanno lezione:Marisa Faloppa, Riconoscersi fragili per abbattere muriCesare Moreno, La scuola come chance per tuttiGruppo di lavoro Anfaa, Bambini adottati e affidati a scuola

ore 15.45 - Comunicazione di Luigi Fadiga,Garante per l’infanzia e l’adolescenza della Regione Emilia Romagna

ore 16.00 - Conclusioni: Ragioniamo insieme, scambiandoci gli “appunti” e i “compiti per casa”…Navigare tra le parole della democrazia per la scuola

LA SCUOLA CI RIGUARDA TUTTILA SCUOLA CI RIGUARDA TUTTI

PROGRAMMAPROGRAMMA

AI PARTECIPANTI SARÀ RILASCIATO UN ATTESTATO DI PARTECIPAZIONE.È stata riconosciuta l’autorizzazione all’Ufficio scolastico provinciale per la partecipazione del personale

della scuola.La partecipazione è gratuita, ma è indispensabile telefonare (ore 9-12) alla

Segreteria organizzativa Anfaa, via Artisti 36, 10124 Torino, tel. 011/812.23.27 - o mandare una mail a : [email protected]

La sezione Anfaa di Reggio Emilia è a disposizione di quanti sono interessati ad avere ulteriori informazioni,indicazioni logistiche, compresa la sistemazione alberghiera. – Contattare:

Ornella Thiebat, cell. 3475592656, [email protected] Benassi, cell. 3397017075, [email protected]

Per approfondimenti: http://lascuolariguardatutti.blogspot.com/p/programma-convegno.html

Sabato 10 marzo 2012 - ore 8,45-16,30Università di Modena e Reggio Emilia (Viale Allegri, Reggio Emilia)

News insegnanti Gruppo Abele Agorà libera

Convegno Convegno NazionaleNazionale

Cari colleghi,

vi aspettiamo!

Saremo presenti a tutti e due gli

appuntamenti.

Continuiamo a condividere

idee, sogni

e buone prassi con questa

news, un piccolo strumento per

stare in rete.

Buon lavoro a tutti!