insegnareducando. n ° 20 - 2012

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Sommario 1. Avere il coraggio di cambiare 2. L’Italia che disperde, anzi affonda 3. ...l’Italia che rappezza 4. Appunti da un laboratorio 5. Ideare una scuola che non pro- duca scarti 6. Verso Barbiana: educare un’unità della persona. 7. 7/8/9 settembre 2012: LA SCUOLA CHE CI PIACE Cari colleghi, a luglio, appena terminati gli esami, una rappresentanza di insegnanti, educatori e dirigenti scolastici si sono incontrati alla Certosa del Gruppo Abele, ai piedi della Sacra di San Michele, simbolo del Piemonte. Rappresentavano tutte le zone d’ Italia in cui si lavora seriamente contro la dispersione scolastica. L’idea: condividere esperienze, contaminarsi, immaginare come trasfondere il bagaglio di competenze relazionali e di in- segnamento, maturate nelle scuole di seconda opportunità, agli insegnanti che operano nelle scuole “normali” dove i ragazzi difficili e svogliati non riescono a stare. Il sogno: giungere a definire i punti imprescindibili per una scuola che non faccia danni e sia un’opportunità per tutti. I presenti avevano la fortuna di lavorare in un osservatorio privilegiato: quello delle peri- ferie, del carcere, della strada, accanto a chi rompe, spacca, allaga, scappa, si adira, esplode, cerca ma non trova, prova ma non riesce, tenta ma incontra ostacoli insormon- tabili e se ne va, spesso insultando e sbattendo la porta. Guardando la scuola “da questo punto di vista” le prassi consolidate e reiterate nella scuola rivelano tutta la loro inutilità e impotenza. La nostra cara e vecchia scuola non riesce ad “acchiapparli”, spesso non ci prova neppure. La riflessione è stata fatta a partire dal l’ultimo rapporto di Save The Cildren: più di 114mila ragazzi dispersi in Italia. Analizzando la situazione più attentamente, Regione per Regione, i dati paiono essere di molto inferiori alla realtà. In particolare, nella fascia d’età 14/16 anni, si arriva in molti casi all’eliminazione del 50% degli studenti tra il primo e il secondo anno. Bocciati, ritirati, sospesi... Dove vanno questi ragazzi? Che approccio imparano ad avere con l’apprendimento e la voglia di conoscere? Che ne è di loro e della loro confusione adolescenziale? In quella fase della vita che ha bisogno di rotte, orizzonti e fari nella nebbia, dove trovano maestri che li accompagnano nell’apprendere? “Se nasci sfigato, c’è poco da fare”, pare dire la vita a questi ragazzi e la scuola per prima glielo insegna: resta distante, impac- chettata, rigida e schematica, incapace di avvicinarsi, aprirsi, accogliere, valorizzare, accompagnare e re-inventarsi. Non si tratta più di dispersione; la Scuola ha vere e proprie falle gigantesche che ri- velano una verità che non si vuole sentire: non funziona! Incontrarsi alla Certosa dalla parte degli ul- timi della classe, è stata una grande espe- rienza e ci si è capiti al volo. L’attenzione e le strategie imparate in tanti anni, accanto a questi ragazzi dispersi, devono diventare PROPOSTA da diffondere per cambiare. In questa news trovate i punti salienti e condi- visi che possono dare gambe al sogno. GL News 20 Luglio/Agosto 2012 Avere il coraggio di cambiare. Avere il coraggio di cambiare. A luglio alla Certosa del A luglio alla Certosa del Gruppo Abele: Gruppo Abele: Report di un incontro tra Report di un incontro tra operatori della scuola operatori della scuola per condividere un sogno: per condividere un sogno: una scuola una scuola che non produca che non produca scarti! scarti! (pagina 4/5) (pagina 4/5) 1 La scuola che ci piace! Ti aspettiamo a Barbiana 7/8/9 SETTEMBRE 2012 per condividere insieme nuove prospettive per una scuola più efficace e significativa.

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Una voce diversa nel mondo della scuola. La proposta di chi si impegna in prima linea per creare una comunità educante.

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Page 1: INSEGNAREDUCANDO. N ° 20 - 2012

Sommario

1. Avere il coraggio di cambiare

2. L’Italia che disperde, anzi affonda

3. ...l’Italia che rappezza

4. Appunti da un laboratorio

5. Ideare una scuola che non pro-duca scarti

6. Verso Barbiana: educare un’unità della persona.

7. 7/8/9 settembre 2012: LA SCUOLA CHE CI PIACE

Cari colleghi, a luglio, appena terminati gli esami, una

rappresentanza di insegnanti, educatori e dirigenti scolastici si sono incontrati alla

Certosa del Gruppo Abele, ai piedi dellaSacra di San Michele, simbolo del Piemonte.

Rappresentavano tutte le zone d’ Italia in cuisi lavora seriamente contro la dispersione

scolastica. L’idea: condividere esperienze,contaminarsi, immaginare come trasfondereil bagaglio di competenze relazionali e di in-

segnamento, maturate nelle scuole di seconda opportunità, agli insegnanti che

operano nelle scuole “normali” dove i ragazzidifficili e svogliati non riescono a stare.

Il sogno: giungere a definire i punti imprescindibili per una scuola che non faccia

danni e sia un’opportunità per tutti.I presenti avevano la fortuna di lavorare in

un osservatorio privilegiato: quello delle peri-ferie, del carcere, della strada, accanto a chi

rompe, spacca, allaga, scappa, si adira,esplode, cerca ma non trova, prova ma nonriesce, tenta ma incontra ostacoli insormon-

tabili e se ne va, spesso insultando e sbattendo la porta.

Guardando la scuola “da questo punto divista” le prassi consolidate e reiterate

nella scuola rivelano tutta la loro inutilità e impotenza.

La nostra cara e vecchia scuola non riescead “acchiapparli”, spesso non ci prova

neppure. La riflessione è stata fatta a partire dal

l’ultimo rapporto di Save The Cildren: più di 114mila ragazzi dispersi in Italia. Analizzando la situazione più attentamente,Regione per Regione, i dati paiono essere dimolto inferiori alla realtà. In particolare,nella fascia d’età 14/16 anni, si arriva inmolti casi all’eliminazione del 50% degli studenti tra il primo e il secondo anno. Bocciati, ritirati, sospesi... Dove vanno questiragazzi? Che approccio imparano adavere con l’apprendimento e la voglia diconoscere? Che ne è di loro e della loroconfusione adolescenziale? In quella fasedella vita che ha bisogno di rotte, orizzonti efari nella nebbia, dove trovano maestri cheli accompagnano nell’apprendere? “Se nasci sfigato, c’è poco da fare”, paredire la vita a questi ragazzi e la scuola perprima glielo insegna: resta distante, impac-chettata, rigida e schematica, incapacedi avvicinarsi, aprirsi, accogliere, valorizzare, accompagnare e re-inventarsi. Non si tratta più di dispersione; la Scuolaha vere e proprie falle gigantesche che ri-velano una verità che non si vuole sentire:non funziona! Incontrarsi alla Certosa dalla parte degli ul-timi della classe, è stata una grande espe-rienza e ci si è capiti al volo. L’attenzione ele strategie imparate in tanti anni, accantoa questi ragazzi dispersi, devono diventarePROPOSTA da diffondere per cambiare. Inquesta news trovate i punti salienti e condi-visi che possono dare gambe al sogno. GL

News 20

Luglio/Agosto 2012

Avere il coraggio di cambiare.Avere il coraggio di cambiare.

A luglio alla Certosa del

A luglio alla Certosa delGruppo Abele: Gruppo Abele:

Report di un incontro tra

Report di un incontro traoperatori della scuolaoperatori della scuolaper condividere un sogno:

per condividere un sogno: una scuola una scuola che non produca

che non produca scarti!scarti!(pagina 4/5)(pagina 4/5)

1

La scuola che ci piace!

Ti aspettiamo

a Barbiana

7/8/9 SETTEMBRE 2012

per condividere insieme

nuove prospettive

per una scuola

più efficace e significativa.

Page 2: INSEGNAREDUCANDO. N ° 20 - 2012

Allora, vediamo i dati riportati dal sito noi-italia.istat.it, riferitial 2010:

Slovacchia: 4,7% di cui 4,6 uomini e 4,9 donneLituania: 8,1% di cui 9,9 uomini e 6,2 donneGrecia: 13,7% di cui 16,5 uomini e 10,8 donneItalia: 18,8% di cui 22.0 uomini e 15,4 donne

Al primo posto di chi NON disperde troviamo proprio la Slo-vacchia, seguita da Repubblica Ceca, Slovenia e PoloniaL’Italia è al 24° posto(!!!) prima di Spagna, Portogallo eMalta.Per approfondire:(http://noi-italia.istat.it/index.php?id=7&user_100ind_pi1[id_pa-gina]=30&cHash=54e8a6f8e1422af3482f3fecf21b4969)Dal 2010 a oggi la situazione non è migliorata, anzi. Se-condo le direttive europee dobbiamo scendere almeno al10% e siamo lontani. Avete provato a digitare su google “dispersione scolastica”? E’ la parola più gettonata: link e siti, circolari ministeriali e con-vegni. Noi siamo felicissimi che finalmente si ponga l’attenzione aquesto fenomeno perché da anni lo denunciamo: il primoconvegno organizzato dal Gruppo Abele su questo tema erastato fatto nel 2009, ma allora le parole di moda nella scuola

italiana erano altre: bullismo, per esempio.Figuratevi un po’ come ci siamo sentiti quando i Ministrihanno deciso di guardare con attenzione alla dispersionee si sono dati da fare a reperire fondi!La circolare 44 del 15/5/2012 parla di più di 53 milioni di eurodestinati alle regioni per arginare ilo fenomeno. In Piemonteverranno stanziati 2 milioni 675mila euro, più di 6mila inLombardia, 3mila in Veneto ed Emilia, 8mila in Campa-nia,… guardate la tabella nella circolare sopracitata.Interessanti le indicazioni per le azioni progettuali: attenzione a tutte le situazioni di disagio,coinvolgimento di tutte le componenti scolastiche in parti-colare i genitori e altri soggetti territoriali, raccordo con lediscipline, didattica coinvolgente a carattere laboratoriale,monitoraggio dei processi per migliorare le azioni positive…Una bellissima sorpresa! Pare quasi che questa c.m. siastata scritta da chi come noi lavora direttamente sulcampo e promuove da tempo un’attenzione a raggi x euna didattica partecipata e coinvolgente soprattuttoquando si ribadisce l’opportunità che le azioni formativeutilizzino modelli formativi diversi dal tradizionale, che privi-legino attività laboratori ali a partire da problemi e vissutidegli studenti e che colleghino la scuola con la realtà terri-toriale e le sue criticità… Solo un dubbio, quando ad un tratto si legge:

Indovinello: c’è più dispersione scolastica in Lituania, in Grecia, in Slovacchia o in Italia?

News insegnanti Gruppo Abele

Tipico atteggiamento

di studio di un ragazzo

approdato alla scuola

di seconda opportunità

del progetto Chance

di Napoli

Cosa ha da dire la scuola

a tutta questa energia

difficile da incanalare?

Si possono trovare

le parole

per far incontrare

la vita con l’apprendimento?

L’Italia che disperde, L’Italia che disperde, anz i che affondaanzi che affonda ......

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Il binocolo

Page 3: INSEGNAREDUCANDO. N ° 20 - 2012

. . . e l ’ Ita l ia che rappezza!. . . e l ’ Ita l ia che rappezza!“Si ribadisce, di conseguenza, l’opportunità che le azioniformative aggiuntive, destinate alle fasce di studenti par-ticolarmente disagiati e svantaggiati, siano collocate inorario extracurricolare”. Se tutto questo fosse aggiuntivo, destinato solo agli stu-denti disagiati e collocato in orario extracurricolare, sa-rebbe un vero peccato! In sostanza, nulla cambierebbedurante le ore di scuola…. Noia e tradizione per chi rientranello standard, innovazione e scuola vera per gli ultimidella classe, ma in orario extra. E sappiamo bene, perché già visto, come andrebbe a fi-nire: i soliti “ultimi della classe” che continuino a scaldareil banco (e “rompere”) durante le ore stabilite dalla con-suetudine, e solo dopo hanno l’accesso al progetto di“recupero”.Allora ci permettiamo una proposta: questa enormequantità di soldi che, per fortuna, è fuoriuscita dal cilindrodel Ministro per il 2013, non potrebbe essere impiegataPER CAMBIARE LA SCUOLA che produce scarti? Altro chemantenere i modi dell’apprendimento tradizionale! Quic’è bisogno di inventare qualcosa di diverso per tutti glistudenti! Anche i più bravi non ne possono più della scuola chepiace tanto a qualche insegnante. Anche i meritevoli di-cono che il modus docenti è vecchio, obsoleto, distantedalla vita e dal lavoro, dal vuoto e dalla fatica, e non dàsenso all’esperienza, non la ri-significa, ovvero non aiutaa leggerla e a modificarla perché sia migliore! La scuola manca di Maestri, soprattutto la secondaria;mancano figure capaci di inventare un ponte tra la teoriae il vuoto in cui gli studenti vivono: vuoto di futuro, di pro-spettive di lavoro, di impegno sociale, di senso.

Così la geografia continua ed essere avulsa, come la let-teratura e la matematica, mentre tutte e tre potrebberooffrire strumenti interessantissimi ai ragazzi per interpretarela vita.Gli studenti, anche quelli “migliori” hanno bisogno di un’al-tra scuola. Hanno bisogno di un’esperienza di apprendi-mento che non sia dispersiva. Hanno bisogno di adulti conocchi attenti, orecchie aperte, conoscenza, intelligenzae cuore; adulti che non smettono di imparare e cono-scere se stessi e il mondo per poter essere pronti ad ac-compagnare chi viene loro affidato. Anelano ad adultiche abbiano VOGLIA di andare oltre se stessi per raggiun-gere lo sguardo e l’attenzione di tutti: chi sta bravo bravo,ma poi si impasticca al sabato sera perché non ha di me-glio da fare; chi è diligente, ma fatica ad uscire con gliamici e si chiude sul pc; chi non riesce a stare fermo e se-guire, perché il suo mondo, così ricco di confusione e non-sense, non centra nulla con Platone e l’Australia, la guerradei 100 anni e i logaritmi. I ragazzi, tutti, hanno bisogno di adulti in grado di spen-dere un minuto del loro tempo per dimostrargli il contrario:la scuola c’entra con la vita! Non solo, la scuola parla pro-prio della vita che stai vivendo.Ecco la proposta : un piano di lavoro che modifica tuttoil contesto scolastico, nei modi, negli spazi, nei tempi e lofa diventare un laboratorio in cui si sta bene, si partecipavolentieri, si impara condividendo, sperimentando e si di-scutendo, dove le diversità convivono e le competenzedi ciascuno (proprio di tutti) sono valorizzate. Questo è un progetto contro la dispersione! Il resto è solo“moda”. E, lo sapete bene, la moda dura un anno o pocopiù. GL

Gli studenti, anchequelli “migliori” hannobisogno di un’altrascuola. Hanno biso-gno di un’esperienzadi apprendimentoche non sia disper-siva. Hanno bisogno diadulti con occhi attenti,orecchie aperte, conoscenza, intelligenza e cuore.

News insegnanti Gruppo Abele

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Il binocolo

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Appunti da un laboratorio......News insegnanti Gruppo Abele Lo stuzzicadenti

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Allargare il tempo ed il territorio educativo ed insiemedi differenziarli e renderli complessi in una visione eco-logica – unitaria ed integrata - del benessere educativoe dei processi di crescita.

Creare alleanze e legami e far nascere una comunitàeducativa che riunisca insieme, a partire dal territorio enel territorio, gli adulti che rispondono dell’educazione(tutti gli adulti: genitori, bidelli, volontari, educatori, alle-natori, insegnanti, dirigenti…).

L’ istruzione deve nascere nel vivo di esperienze condi-vise, significative e fondanti per fornire l’accesso a sa-peri significativi per la vita sociale e produttiva, perarricchire e valorizzare al meglio competenze e abilitàdi ciascuno, per accompagnare la ricerca di sé e delproprio ruolo nel mondo.

Predisporre ambienti formativi in grado di accogliereemozioni e preoccupazioni che ogni conoscenza verasuscita, nei giovani ed in coloro che li accompagnanonei percorsi di conoscenza.

Presidiare i passaggi tra ambienti, luoghi e metodologie,con operatori e costrutti pedagogici in grado di garan-tire insieme continuità narrative e sostegno emozionale.

L’apprendimento in situazione, che caratterizza lo svi-luppo delle competenze e del saper fare, ha necessa-riamente un impatto emozionale forte che interagiscecon i processi di sviluppo dell’interiorità di ciascuno erichiede spazi, tempi e costrutti riconoscibili per consen-tire la riflessività necessaria ad elaborare.

Trovare modi e occasioni per attivare i desideri dei gio-vani, condizione indispensabile per apprendere, edu-carsi e istruirsi, in un processo di crescita interiore chevede coinvolte le stesse figure adulte. Educatori, do-centi, formatori, genitori, giovani, crescono assieme ela crescita di ciascuno e delle interazioni cooperativedi gruppo fornisce ai giovani l’impalcatura di sostegnoper una crescita umana, relazionale e cognitiva inte-grate.

Rendere possibile una narrazione di sé è la condizioneprimaria per l’apprendimento: porta d’accesso alla ri-flessività ed insieme il filo che, disteso nella complessitàdelle emozioni, conoscenze ed esperienze, consente aciascuno di ritrovare il proprio percorso di conoscenza,misurato dal proprio passo e dalla propria partecipa-zione.

Creare contenitori istituzionali connessi e solidali. Orga-nizzare luoghi (molto di più di un semplice edificio sco-lastico!) di condivisione e promozione dell’educazionein grado di mobilitare ogni risorsa.

Ristrutturare i tempi dell’istruzione e dell’educazione,sottraendoli al dominio feudale delle discipline, dellesingole istituzioni, dei ruoli e delle competenze.

Aprire luoghi e tempi dell’apprendimento a contami-nazioni ed interazioni multiple.

C’è un tempo dell’ascolto ed un tempo della parola,un tempo del gruppo e un tempo dell’individuo, untempo per l’esperienza, un tempo per la riflessione; etutti questi insieme sono tempi del giovane in crescitae dei docenti e degli educatori che li accompagnano.

Incontrarsi da

regioni diverse

che rappresentano

tutta l’Italia

Condividere osservazioni,

analisi, esperienze, sogni.

Elaborare idee per una scuola

che non generi dispersione.

E’ accaduto a luglio.

Dall’incontro è nata una proposta

da diffondere e sottoscrivere.

L’educazione può affermarsi come nuova forza coesiva, in grado di offrire speranze a coloro che altrimenti sono esclusi, in grado di offrire

all’intera società la capacità politica di produrre senso e legami sociali,accogliendo in modo adeguato le nuove generazioni.

Liberamente tratto dagli appunti di Cesare Moreno

Page 5: INSEGNAREDUCANDO. N ° 20 - 2012

Ideare una scuola che non produca scarti. Ideare una scuola che non produca scarti.

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News insegnanti Gruppo Abele Lo stuzzicadenti

L’educazione e la formazione di competenze operative non si succedono con regolaritàlungo un tempo lineare, ma si intrecciano con un movimento pendolare tra conoscenzesignificative che impattano l’essere e il suo saper fare e conoscenze riflessive che riguar-

dano la mente e la sua capacità do organizzare la realtà per concetti.

Certosa del gruppo Abele – Avigliana, luglio 2012

Dilatare ed ampliare i luoghi dell’istruzione e della forma-zione aprendo i muri della scuola. L’educazione e l’istru-zione creativi vedono gli spazi aperti distribuiti nel territoriocome luoghi da esplorare, leggere, conoscere, dove ri-trovare persone e risorse che aiutano nella crescita. Gli spazi educativi si allargano e la loro valenza educa-tiva non viene garantita da muri fisici o barriere istituzio-nali, ma dalla cura che la comunità educativa territorialeoffre ai giovani e a coloro che li accompagnano nei per-corsi di conoscenza.

Dilatare i tempi dell’educazione e dell’istruzione inmodo da includere ogni metodologia di apprendi-mento, ogni esperienza, ogni contesto. Le condizioniper istruire stanno fuori dell’istruzione classica, nelmondo delle emozioni e delle relazioni, nelle condizionimateriali dell’essere che ospita la mente pensante.L’apprendimento è un movimento pendolare – spazio-temporale - tra percorsi di vita e percorsi di conoscenza.Garantire ai ragazzi un supporto emotivo, narrativo ed

identitario che consente di crescere attraverso le sfideed i cambiamenti.

Garantire ai ragazzi una “continuità narrativa e del sé”attraverso rituali quotidiani e riti nei passaggi significa-tivi, accompagnati da figure adulte che rispondonodell’educazione. Organizzare luoghi e costrutti educativi non giudicanti,per narrarsi, riflettere e riprendere il filo del proprio cam-mino di apprendimento e ritrovare una continuità, pre-sidiati da operatori – ad esempio educatori – che sianoin grado di offrire ai giovani tutto il sostegno necessarioa vivere la complessità di uno spazio educativo aperto.

Sancire spazi di pensiero e riflessività per tutti gli opera-tori del sistema, in stretta connessione con gli spazi dipensiero dei giovanti partecipanti all’impresa educa-tiva. Garantire una formazione permanente e condivisa tratutti gli operatori.

Page 6: INSEGNAREDUCANDO. N ° 20 - 2012

Verso Barbiana... Verso Barbiana...

News insegnanti Gruppo Abele

Come può l’uomo ritrovare se stesso e la propria inte-grità? Conoscere se stessi è qualcosa di non acquisito che sca-turisce grazie all’educazione che mette in connessionel’individuo con se stesso, con lo spazio dell’essere e conla conoscenza che solo nel riconoscimento e nell’inte-grazione interiore diventa viva.È interessante osservare un disagio, una difficoltà di re-lazione che abbiamo con qualcuno (…) Imparando adascoltarsi, possiamo individuare una catena di emozioni,di pensieri, di giudizi che fissano la realtà in un modo.Comprendere se stessi, nell’insegnamento si traduce incomprensione degli allievi, dei loro moti interiori e cosìsvelare meccanismi comportamentali che ad una ana-lisi esteriore potrebbe condurre ad interpretazioni sba-gliate e, di conseguenza, a soluzioni inadatte. Svilupparela capacità di ascolto è frutto di auto-osservazionesenza giudizio.

Scrive nelle “ Indicazioni per un curriculum” GiuseppeFioroni: “… Il nostro compito è quello di educare “la per-sona”: un essere unico e irrepetibile. Ogni bambino, ogniragazzo ha la necessità di essere educato, nel senso eti-mologico del termine, che deriva dal latino e-ducere, ti-rare fuori: ho bisogno di essere aiutato a scoprire il valoredi se stesso, delle cose e della realtà (…) L’arte, la storia,la letteratura, le scienze non sono che strade tracciateda uomini per capire, scoprire, conoscere questa realtà.Per questo possono essere interessanti per aiutare a sco-prire il sé ed apprezzare l’altro”

Non basta più capire intellettualmente una cosa, è ne-cessario farla, entrarci dentro, andare a vedere se leteorie funzionano. È l’esperienza che fa la differenza.Addentrarsi nella scoperta del proprio mondo interioresignifica conoscere e stare di fronte a se stessi, scopriregli altri e il mondo come funzionano. Significa prenderele misure per agire nella vita nella direzione che noi sce-gliamo di prendere, perché siamo noi i creatori della no-stra realtà.

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LA SCUOLA CHE CI PIACE

7/8/9 SETTEMBRE 2012 -

il programma é in ultima pagina della news

Iscrivetevi sul sito: http://www.pozzodigiacobbe-onlus

Per informazioni: inviate una mail a [email protected]

La collezione

Chiara Ramon conduce un laboratorio del corso di Pedagogia Generale dell’Università diTorino. Le abbiamo chiesto di intervenendo al seminario di Barbiana che si terrà a Settem-bre e aiutarci a comprendere meglio come Educare all’Unità della persona . Ecco alcuni spunti di riflessione tratti dalla dispensa di studio per i suoi allievi.

“Non dovrebbero preoccuparsi di

come bisogna fare per fare

scuola, ma solo di come bisogna

essere per poter far scuola”.Don Milani.

Educare all’unità della persona.Educare all’unità della persona.

Page 7: INSEGNAREDUCANDO. N ° 20 - 2012

7/8/9 Settembre: 2° seminario nazionale per 7/8/9 Settembre: 2° seminario nazionale per

educatori, insegnanti, dirigenti e genitorieducatori, insegnanti, dirigenti e genitori

News insegnanti Gruppo Abele Agorà libera

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Cari colleghi, finalmente estate! Tempo per riposare e riprenderci dalle fatiche, tempo per sognare un po’.Ne abbiamo bisogno. Il rischio del burnout è forte, soprattutto se si è immersi a 360 gradi in situazioni com-plesse e in strutture ingessate che non permettono lo sviluppo di soluzioni creative.Allora PAUSA, SOSTA, TIME-OUT!Distensione e buone letture.Intanto la mente riprende forma e ritorna a immaginare scenari diversi e maggiormente positivi.Per questo abbiamo pensato di ritrovarci all’inizio di settembre per ritrovare le parole, gli orizzonti e le energie per ripartire meglio, positivamente.Allora, buona vacanza a tutti!

La scuola che ci piace!La scuola che ci piace!

Vi invitiamo a BARBIANA nel week-end 7/9 settembre 2012

per ritrovare "LA SCUOLA CHE CI PIACE".

E' il secondo appuntamento nazionale che vi propone il coordinamento insegnanti di Albachiara

(che seguiva lo spazio adulti al Campus Montecatini) .

E' un'occasione unica per confrontare e proporre insieme quale modello di Scuola

ci interessa portare avanti.

Sì, anche se lo abbiamo dimenticato, coloro che lavorano nella scuola possono essere PROTAGONISTI di

una proposta educativo-scolastica che insegni davvero, che sia efficace, condivisa, attenta, in grado di

attrarre e accompagnare verso l' alto il "desiderio di sapere", che sia in grado di riconoscere bisogni e

competenze dei contesti in cui opera, che sia per tutti un'occasione indispensabile di crescita nel mondo.

Insomma, una proposta da introdurre nell'attuale contesto scolastico, spesso così deprimente..

Chi vuole provare con noi a ricaricarsi, condividere, analizzare e sognare alto (e altro) è il benvenuto!

Page 8: INSEGNAREDUCANDO. N ° 20 - 2012

Venerdì 7 settembre 2012 ore 17/ 23:Accoglienza partecipantiEsplorazione della struttura ospitanteCena insiemeSpettacolo teatrale: “Don Milani. Un viaggio lungo un mondo” di Gianni Voltan, attote-narratore.

Sabato 8 settembre 2012 ore 9/ 13:Colazione insiemeSi parte:Conversazioni con Cesare Moreno (fondatore del Maestri di strada di Napoli) e Maria Miceli (Dirigente IC don Milani Lamezia Terme):“Ritrovare la scuola che ci piace a partire dagli ultimi”La parola a noi: lavoro in Cooperative learning tra insegnanti/educatori sul tema: “ La scuola che ci piace è un laboratorio di apprendimento; ti regalo un’esperienza che funziona”

Pranzo insiemePasseggiata relax o pennichella

Sabato 8 settembre 2012 ore 15.00/ 18.00:Un caffè insiemeRitroviamoci:Partiamo da noi: la scuola che abbiamo nel cuore.

Chiara Ramon (docente del laboratorio “Educare all’unità della persona” – corso di laurea in Peda-gogia dell’Università e Torino) ci guiderà alla scoperta della “diade” , un metodo interessantissimoper imparare ad ascoltare le nostre e altrui aspirazioni sull’educare.

Adulti che in-segnano: Cercare l’equilibrio dentro la complessità.Monica Lazzaretto, presidente ASSCUOLAPUNTOCOM, Associazione insegnanti in comunità.

Sabato 8 settembre 2012 ore 18/ 23:Guardiamoci attorno, per chi lo desidera:Marcia della Giustizia Agliano-Quarrata con cena al saccoIn alternativa: canti sotto le stelle o visione del film “The Lady”

Domenica 9 settembre 2012 ore 9/ 13:Colazione insiemeRitroviamo la bussolaConversazioni con Maria Grimaldi (curatrice del libro di Caponnetto):“Democrazia, partecipazione, accoglienza, eguaglianza delle possibilità nella scuola che ci piace”, “una scuola attenta ad aprire la mente, non solo a svolgere il programma”

“Insieme si può: questa è la scuola che scegliamo di essere”Conclusioni “corali” con tecniche del teatro dell’oppresso –Francesca Cengarelli - Insegnante e formatrice teatrale, Spoleto

Pranzo, saluti e abbracci.

Il convegno si terrà presso il Residence del Mugello

a Scarperia nel cuore della Toscana, a soli 30 km da Firenze.

raggiungibile col treno a fino a SAN PIERO A SIEVE (FI)

cambiando a Firenze Santa Maria Novella.

Per informazioni: scrivere a

[email protected]

Domenica 9 settembre 2012 ore 15:Per chi lo desidera:Visita alla scuola di Barbiana –don MilaniBarbiana si trova nel Mugello e dista circa un’ora e venti da Pistoia. Per chi viaggia con mezzi pubblici, sarà messo a disposizione un pullmino. Il rientro alle proprie case è possibile dalla stazione ferroviaria di Vicchio del Mugello.

Costi:

80 euro comprensivi di:

Iscrizione: 10 euro

Notte e colazione = 25 euro al giorno

(50 euro in tutto)

Pasti di sabato = 10 euro ciascuno

(20 euro in tutto)

Pasti del venersi sera e

della domenica a pranzo offerti da

Associazione Il Pozzo di Giacobbe-Onlus

News insegnanti Gruppo AbeleLa scuola che ci piace!

Ti aspettiamo a Barbiana

7/8/9 SETTEMBRE 2012

per condividere insieme nuove prospettive

per una scuola più efficace e significativa.