insegnareducando. n ° 18 - 5/2012

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Sommario 1. L’ emozione che insegna! 2. Motivare, motivarsi, coltivare la motivazione. 3. Brain Gym: la ginnastica per il cer- vello. 4. Il movimento è la porta dell’ap- prendimento 5. The lady: un film da non perdere 6. La scuola che ci piace: G.Rodari, Alba. Quando la Scuola è Wiva! 12. Firenze: il Teatro dell’Oppresso 11. “Stare con una persona felice ci ralle- gra, mentre la compagnia di una persona arrabbiata può innervosirci e quella di una persona depressa rattristarci. Inconsciamente, le persone assorbono l’espressione emotiva di coloro con cui interagiscono, rispecchiando la loro mimica facciale, le posture, i movi- menti e persino le vocalizzazioni. Tutto ciò porta a “convergere emoti- vamente” e a sincronizzare la comuni- cazione. L’emotività dell’altro viene catturata e fatta propria in modo spesso non consapevole ”. Si chiama “contagio”...un contagio da favorire, quello che rallegra, perchè apporta molti benefici. Anche in classe. “Che effetti produce sugli alunni l’entusiasmo espresso dai docenti”? Insegnare in modo entusiasta cambia i risultati dell’apprendimento? Secondo gli studi riportati da Angelica Moè, dell’Università di Padova, sul n° 17/2011 di Psicologia e Scuola – Giunti, pare proprio di sì. In particolare sarebbe l’entusiasmo per l’insegnare e non tanto per la materia quello che coinvolgerebbe maggiormente la classe e stimolerebbe l’apprendimento: esso infatti “accresce una serie di va- lutazioni da parte degli alunni riguar- danti il senso di sfida cognitiva, l’attenzione e il silenzio in aula e la percezione di supporto . Ma, come è stato dimostrato, spesso gli insegnanti tendono a percepirsi più entusiasti se colgono studenti ap- passionati. Allora “sarebbero gli stu- denti (motivati, interessati e attenti) a motivare gli insegnanti”? Un assurdo! Come uscire da questo empasse? Moè ci regala un’interessante riflessione da cui abbiamo tratto al- cuni spunti che riportiamo in questo numero: uno stimolo a cambiare la prospettiva proprio a partire dal noi. Siamo noi che possiamo e vogliamo migliorare; siamo noi che abbiamo la possibilità e la volontà di condizio- nare positivamente il clima della classe e, di conseguenza, l’apprendi- mento degli allievi che seguono le nostre lezioni. Siamo noi il punto di partenza su cui lavorare: aumentare le nostre emo- zioni positive, il nostro entusiasmo, es- sere più felici per ciò che siamo e che facciamo: ecco un bel modo per ini- ziare a cambiare il mondo che ci cir- conda, a partire dalle nostre classi! G.L News 18 Aprile - Maggio 2012 L’ emozione che insegna! L’ emozione che insegna! Su questo numero una nuova SCUOLA-PERLA Andate all’inserto! Per indicarci le vere scuole - comunità educanti che conoscete s crivete a [email protected] Andremo a “viverle” per un giorno in prima persona, per poterle “raccontare” a tutti i lettori della news. L’insegnante entusiasta? Lo riconosci: fa domande che stimolano il desiderio di apprendere, riesce a gestire efficacemente la classe è attento a difficoltà o problemi dei ragazzi e va loro incontro. 1

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Una voce diversa nel mondo della scuola. La proposta di chi si impegna in prima linea per creare una comunità educante.

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Page 1: INSEGNAREDUCANDO. N ° 18 - 5/2012

Sommario1. L’ emozione che insegna!

2. Motivare, motivarsi, coltivare lamotivazione.

3. Brain Gym: la ginnastica per il cer-vello.

4. Il movimento è la porta dell’ap-prendimento

5. The lady: un film da non perdere

6. La scuola che ci piace:G.Rodari, Alba.Quando la Scuola è Wiva!

12. Firenze: il Teatro dell’Oppresso

11.

“Stare con una persona felice ci ralle-gra, mentre la compagnia di una persona arrabbiata può innervosirci equella di una persona depressa rattristarci. Inconsciamente, le persone assorbonol’espressione emotiva di coloro con cuiinteragiscono, rispecchiando la loromimica facciale, le posture, i movi-menti e persino le vocalizzazioni. Tutto ciò porta a “convergere emoti-vamente” e a sincronizzare la comuni-cazione. L’emotività dell’altro vienecatturata e fatta propria in modospesso non consapevole ”. Si chiama “contagio”...un contagio dafavorire, quello che rallegra, perchèapporta molti benefici. Anche inclasse. “Che effetti produce sugli alunni l’entusiasmo espresso dai docenti”? Insegnare in modo entusiasta cambia irisultati dell’apprendimento?Secondo gli studi riportati da AngelicaMoè, dell’Università di Padova, sul n°17/2011 di Psicologia e Scuola – Giunti,pare proprio di sì. In particolare sarebbe l’entusiasmo perl’insegnare e non tanto per la materiaquello che coinvolgerebbe maggiormente la classe e stimolerebbe l’apprendimento:

esso infatti “accresce una serie di va-lutazioni da parte degli alunni riguar-danti il senso di sfida cognitiva,l’attenzione e il silenzio in aula e lapercezione di supporto .Ma, come è stato dimostrato, spessogli insegnanti tendono a percepirsipiù entusiasti se colgono studenti ap-passionati. Allora “sarebbero gli stu-denti (motivati, interessati e attenti) amotivare gli insegnanti”? Un assurdo!Come uscire da questo empasse?Moè ci regala un’interessante riflessione da cui abbiamo tratto al-cuni spunti che riportiamo in questo numero: uno stimolo a cambiare laprospettiva proprio a partire dal noi.Siamo noi che possiamo e vogliamomigliorare; siamo noi che abbiamo lapossibilità e la volontà di condizio-nare positivamente il clima dellaclasse e, di conseguenza, l’apprendi-mento degli allievi che seguono lenostre lezioni. Siamo noi il punto di partenza su cuilavorare: aumentare le nostre emo-zioni positive, il nostro entusiasmo, es-sere più felici per ciò che siamo e chefacciamo: ecco un bel modo per ini-ziare a cambiare il mondo che ci cir-conda, a partire dalle nostre classi!

G.L

News 18

Aprile - Maggio

2012

L’ emozione che insegna!L’ emozione che insegna!

Su questo numero una nuovaSCUOLA-PERLAAndate all’inserto!Per indicarci le verescuole - comunità educantiche conoscete

scrivete a [email protected] a “viverle” per un giornoin prima persona, per poterle “raccontare” a tutti i lettori della news.

L’insegnante entusiasta?

Lo riconosci:

fa domande che stimolano il

desiderio di apprendere,

riesce a gestire

efficacemente la classe

è attento

a difficoltà o problemi

dei ragazzi e va loro incontro.

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Page 2: INSEGNAREDUCANDO. N ° 18 - 5/2012

Apprendere con entusiasmoper imparare di più.

“Le emozioni piacevoli, fra cuil’entusiasmo, presentano nume-rosi vantaggi per chi le esprime eper chi ne è contagiato: a)ampliano il repertorio di pen-sieri, ragionamenti, ricordi; facili-tano la creatività e una visioneglobale e d’insieme anziché ri-stretta al momento…fanno pro-pendere per la ricerca di soluzionialternative… si accompagnano aun atteggiamento propositivoverso la scuola…b)favoriscono associazioni posi-tive con i contenuti trasmessi…c)accendono la motivazione…fino a creare spirali di benessere;d)prevengono i disturbi del-l’umore e della depressione”In particolare gli insegnante entu-siasti del proprio mestiere, che tra-

smettono emozioni piacevoliquando insegnano, condizio-nano in positivo l’apprendimentoe l’atteggiamento degli allievi neiconfronti della scuola e dalla co-noscenza. Infatti l’entusiasmo dell’inse-gnante favorisce:

@ lo studio personale e ricco dielaborazioni, collegamenti, anzi-ché quello mnemonico;@ la partecipazione alle attivitàscolastiche;@ il desiderio di ritornare sulla ma-teria che è stata spiegata con at-teggiamenti piacevoli@ il superamento del disagio edella dispersione scolastica, del-l’ansia, della depressione e delburnuot.

News insegnanti Gruppo Abele

Motivare, motivarsi, coltivare la motivazione

L’insegnante: colui che lascia un segno.L’insegnante: colui che lascia un segno.

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Contributi tratti da:Psicologia e scuola-Giunti n°17/ 2011

Angela Moè - “Motivati si nasce o si diventa?” - Laterza 2011

Movimento, questo è il significato di‘motivazione’.

È uno spostamento lento o veloceverso una direzione nota o sconosciuta.

A volte è anche un fermarsi o un retrocedere perché «la motivazione

va cercata, curata, capita, coltivata,incrementata, sviluppata, compresa

ogni giorno». Angelica Moè illustra i principali modelli

teorici, presenta le ‘marce’ e le ‘armi’della motivazione, definisce le relazioni

con gli aspetti emotivi, soprattutto lepaure (di non riuscire, di non valere...)

e le speranze (di farcela, di potere essere...). Infine, suggerisce esercizi perchiunque: demotivati, poco motivati,troppo motivati, alle prese con il fati-

coso compito di motivare gli altri. http://www.laterza.it

Il binocolo

L’entusiasmo si esprime attraverso i seguenti indicatori

oggettivi e facilmente osservabilie misurabili:

chiare variazioni nel volume del-l’intonazione e nella velocitàdell’eloquio; occhi aperti,

illuminati e frequente contattooculare; uso di gesti dimostrativi

della testa, del tronco, delle mani

e dei piedi; movimenti larghi e

frequenti del corpo; massimo usodelle espressioni facciali in rela-zione alle emozioni e agli stati

d’animo; energia, vitalità e utilizzo dell’umorismo.(Collins, 1978)

Page 3: INSEGNAREDUCANDO. N ° 18 - 5/2012

Viene definita una “pratica edu-cativa” adatte a tutte le età, effi-cace per l’apprendimento. Più lo si esercita, più il sistemaneurocognitivo impara a funzio-nare in modo ottimale. Richiede dai 2 ai 5 minuti di ap-plicazione per il gruppo classe. Poiché aumenta tempi di atten-zione e motivazione di bambini eragazzi, questo metodo aiuta l'in-segnante a svolgere più rapida-mente il programma. Generalmente i bambini e i ra-gazzi amano fare Brain Gym®,scoprono un modo diverso difare i compiti, verificano i propririsultati a scuola e lo autogesti-scono con naturalezza. Il geni-tore può aiutare i più piccoli,nella prima fase di apprendi-mento, a ricordare di applicarloperché diventi parte delle abitudini quotidiane.

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“Il Brain Gym® ci offre l'opportunità di utilizzare al meglio i 100 miliardi di neuroni (nostra ricchezza personale!) di cui disponiamo per mantenere la neuroplasticità

che è sempre disponibile nel nostro cervello.Grazie a questa metodologia possiamo accedere facilmente al

nostro potenziale durante qualsiasi attività, ottenere risultati brillanti e minimizzare lo stress”.

Lo stuzzicadenti

"Toccare, ascoltare e percepiresono elementi importanti nell'or-ganizzazione degli aspetti visividell'apprendimento.La visione è un fenomeno moltocomplesso: soltanto meno del5% della funzione strettamenteoculare è responsabile di unacorretta visione! L'altro 95% dellavisione avviene nel cervello at-traverso l'associazione con iltatto, l'udito e la propriocezione.I bambini toccando gli oggettiche sono nell'ambiente elabo-rano e imparano la dimensione,la composizione, la linea eanche il colore." (C.Hannaford)

Il Brain Gym® è un valido sup-porto alla crescita e allo sviluppopersonale. Gli esercizi aiutano ilrapido formarsi di nuove reti neu-rali cioè di nuovi percorsi senso-riali e mentali che stimolanol'integrazione di nuove espe-rienze con gli schemi preesistenti.Grazie alle sensazioni piacevoliche si sviluppano durante l'atti-vità motoria di Brain Gym®, ilcorpo e di conseguenza le emo-zioni e il pensiero sperimentanorapidamente il vantaggio dellanuova condizione.

"LA RICERCA MI HACONVINTO CHE L'EMOZIONE E' PARTE INTEGRATA DELL'APPRENDIMENTO."A.Damasio

Muovere la mente muovendo il corpo

armonizzare le aree cerebrali e gli organi di senso

migliorare sensibilmente e velocemente la capacità di vedere, sentire, leggere,

scrivere, muoversi,comunicare, organizzarsi,

concentrarsiper apprendere

in modo più fluido e armonico

in ogni campo della vita quotidiana

Stai fermo, stai seduto, smettila di muoverti!No, caro insegnante, tutto sbagliato!

Vuoi stimolare l’attenzione, la concentrazione e l’apprendimento?Chiedi ai tuoi allievi di muoversi!

5 minuti di Brain Gym valgono ben più di tante parole e i risultati si vedono!

Brain Gym: la ginnastica per il cervello Brain Gym: la ginnastica per il cervello

News insegnanti Gruppo Abele

Per approfondire: http://www.braingym.it e www.percorsidibraingym.it

Io stuzzicadenti

Page 4: INSEGNAREDUCANDO. N ° 18 - 5/2012

La flessibilità e la naturalezza delmovimento tipici dei bambini di-mostrano le relative caratteristicheneurocognitive: i bambini sannoistintivamente come imparare. Riescono ad immagazzinare gran-dissime quanità di informazioni e ametterle in pratica congruente-mente se l'ambiente risponde adeterminate caratteristiche e nonè ostacolante. Dove è possibile li-bertà di movimento, comunica-zione, sperimentazione in primapersona l'apprendimento si veri-fica facilmente, velocemente, pia-cevolmente e sedimentadefinitivamente nella memoria alungo termine senza bisogno di ri-petizioni supplementari.L'accettazione e l'amore sonoaspetti fondamentali per la facili-tazione di questo processo neuro-logico. Sono il contenitorenaturale della funzionalità neurolo-gica ottimale della persona.Attualmente la scuola italiana propone un metodo di apprendi-mento fondamentalmente basatosu schemi logici: tests, sequenze lo-giche, categorie, schemi verbali.Fondamentalmente la scuola in-coraggia e privilegia l'apprendi-mento attraverso l'utilizzopressochè esclusivo delle funzionidell'emisfero sinistro. In questomodo avviene un conseguente egraduale squilibrio funzionale fra idue emisferi. Lo squilibrio causa

stress, cioè difficoltà e fatica nel-l'apprendimento. Il processo di ap-prendimento che avviene inmodo naturale e facile implica ne-cessariamente l'impiego equili-brato di tutte le funzioni cerebraliaddette e quindi anche dell'emi-sfero destro. L'intuizione, le emozioni, la visualiz-zazione, il senso dell'umorismo, ilmovimento ritmico, la formazionedi immagini, e altre funzioni del-l'emisfero destro non sono comu-nemente valorizzate nel sistemadidattico tradizionale. Ma nelmondo reale fuori della scuola ilsuccesso dipende proprio da fat-tori come questi, tipici delle fun-zioni dell'emisfero destro. La scuolafavorisce, per così dire, l'asimme-tria a tal punto che un numerosempre più grande di studenti sof-fre di disturbi del comportamentoe dell'apprendimento come con-seguenza di stress in aula."Per imparare, pensare o crearegli studenti devono avere una mo-tivazione emozionale, altrimentil'educazione diventa un meroesercizio intellettuale."(H.vanPraag, G.Kempermann &F.H.Gage). Attualmente la scuola fornisce unapprendimento frammentario, isoggetti sono relegati e ristretti adaree, in un ambiente che non fa-vorisce sufficientemente i fattoriemotivi nè la socialità.

News insegnanti Gruppo Abele

Il movimento è la porta dall’apprendimento.Il movimento è la porta dall’apprendimento.P.Dennison

4

Tratto da: http://www.braingym.it

"NELLA EDU-K® CREDIAMO

CHE TUTTI I COMPORTAMENTI,

SIA POSITIVI CHE NEGATIVI,

SIANO ORIGINATI DAL MOVIMENTO O

DALLA MANCANZA DI MOVIMENTO

A CAUSA DI BLOCCHI NELL'IMPIANTO

NEUROLOGICO DELLA PERSONA.

NON CREDIAMO

CHE CI SIANO BAMBINI CATTIVI,

DISOBBEDIENTI, PIGRI, AGGRESSIVI,

NEGLIGENTI.

CREDIAMO CHE QUESTI COMPORTA-

MENTI POSSANO ESSERE CORRETTI "

P. & G.Dennison

Io stuzzicadenti

Perchè il processo di apprendimentopossa avvenire naturalmente è ne-cessario che a scuola bambini e ra-gazzi si possano sentire al sicuro,accettati ed integrati. Una fra le cosepiù importanti che un'insegnantepossa fare (in particolare con gli stu-denti che presentano delle difficoltà odisabilità) è creare un legame affet-tivo.Gli studenti che si sentono al sicuro, ri-spettati e amati sono altamente moti-vati ad apprendere, percepiscono unimpegno emotivo. Essi imparerannoperchè grazie a questo stato emozio-nale amano imparare. Le attività Brain Gym® sono particolar-mente indicate per il riequilibrio dellacoordinazione e dell'integrazione deidue emisferi e sono di grande utilitàprima, durante e dopo un'attività sco-lastica.

L'AUTOSTIMA E' LA CAPACITA' DI OPERARE

UNA SCELTA INTERIORE BASATA SULLA CONOSCENZA DI SE'

E SUL RISPETTO DI SE' STESSI.P.Dennison

Per avere un’idea del brain gym,largamente utilizzato nelle scuole americane,

eccovi 2 video: www.youtube.com/watch?v=VL4an7UC3wAewww.youtube.com/watch?v=-ESHRTmNNLc

"Ho il sospetto che l’umanitànon soffra di imperfezioni

nella logica, ma piuttosto nelle emozioni che informano gli schieramenti logici." A.Damasio

Page 5: INSEGNAREDUCANDO. N ° 18 - 5/2012

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Lo stuzzicadenti

Questo film offre mille spunti per un lavoro in classe. Può essere l’incipit di una ricerca da fare collettivamentesulle libertà negate nel mondo e sulla capacità di ribellarsiin forma non violenta. A questa Gandi al femminile, contemporanea, non possiamo non dedicare almeno lo spazio di una lezione.

Un’ occasione per conoscere una parte di mondo soffocata da dittature anacronistiche e per conoscere la storia di un popolo dignitoso.

The Lady: un film da vedere in classe!The Lady: un film da vedere in classe!

News insegnanti Gruppo Abele

La straordinaria storia del-l'attivista birmana Aung SanSuu Kyi, premio Nobel per lapace nel 1991, tornata li-bera dopo oltre vent'annidi arresti domiciliari, il 13 no-vembre 2010, e di suo ma-rito, l'inglese Michael Aris.Nonostante la distanza, lelunghe separazioni e un re-gime particolarmenteostile, l'amore tra la donnaleader del movimento de-mocratico in Birmania e suomarito, durerà sino alla fine.Una storia di dedizione e diumana comprensione all'in-terno di una situazione poli-tica convulsa, che ancoroggi persiste, ma anche ilracconto di una scelta ter-ribile, quella tra la fedeltàalla propria battaglia el'amore per il compagno.

L’amore per la Libertà più forte del legame famigliare.

Un messaggio di questa testimone del nostro tempo.

La collezione

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Prosegue il nostro viaggio alla ricercadi “scuole - perla” che sono la testi-monianza di un istruzione pubblicademocratica, libera, aperta almondo e al futuro.

Nel numero di febbraio abbiamo presentato la prima scuola,in Calabria. Ed eccone un’altra, que-sta volta in Piemonte.

A volte ci stupiamo che gli “attori” diqueste esperienze vivano l’impegnoquotidiano con entusiasmo, maanche con “normalità”.Sarebbe bello se fosse davvero “nor-male” vivere i 10 obiettivi che ritro-viamo in questo nuovo esempio di pedagogia applicata da imitare:

1. è una vera comunità educante,dove tutti i componenti (insegnanti,genitori, operatori, dirigente, ...) ope-rano in sinergia e benessere; 2. gli spazi, le persone, gli atteggia-menti, i percorsi sono veramente ac-coglienti;3. i ragazzi vi stanno volentieri, maanche gli insegnanti, i genitori, i colla-boratori, ...4. si impara molto perchè i saperi si“costruiscono” insieme a partire dal-l’esperienza; 5. gli allievi non sono “imbottiti” di ve-rifiche, ma si insegna loro a valutare ipercorsi fatti per programmare in-sieme il “da fare”; 6. si apprende dalla diversità, dallacooperazione, dalla ricerca, dall’ap-profondimento; 7. l’esperienza è un valore importanteper apprendere; 8. l’orario non detta legge, ma iltempo per maturare un apprendi-mento, sì.9. la continuità tra le scuole di gradodiverso è reale ed è un confrontoeducativo e metodologico perchè idocenti “crescono” insieme e condi-vidono davvero;10. l’esperienza è replicabile in altricontesti.

Questo esempio ci dimostra che un’altra scuola è possibile. Così dovrebbe essere la “norma” peruna società che guarda avanti e nonsolo al proprio piccolo cabotaggioquotidiano…

News insegnanti Gruppo Abele

L’inserto da collezione

La perla

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L’isola che c’è

Insegno in questa scuola da dieci anni, l'ho vista risorgere

dalle sue ceneri proprio come una fenice, con l'aiuto di tutti:

genitori, insegnanti, personale ata...volontari, abitanti del

quartiere. A capo di tutto, però, c'è una dirigente speciale,

coinvolgente, travolgente come un fiume in piena. La cosa

più bella è arrivare a scuola ogni mattina e trovare bambini

sorridenti,che fanno i capricci se devono restare a casa

perchè hanno il raffreddore, che vorrebbero venire a

scuola anche di domenica, che alle 16.30 dicono "ma

come è già ora di uscire?". Per non parlare delle crisi di

astinenza che prendono anche alle insegnanti, ma è me-

glio non dirlo!! Provare per credere!

Giulia

La scuola che ci piace... ad ALBA .La scuola che ci piace... ad ALBA .

News insegnanti Gruppo Abele La perla

Renata, maestra appasionata, insegna alla Rodari di Alba da molto

tempo: ecco come ci descrive la sua scuola.

“Abbiamo cassoni per semi-nare e coltivare, alberi dafrutto che potiamo, una va-schetta per le piante acquatiche, e questo servenon solo per le materiescientifiche, ma anche percomporre filastrocche o di-segnare in un ambienteesterno alle aule, acco-gliente è coinvolgente… I bambini impararno ad os-servare da immagini reali enon solo dai libri La cura è parte integrantedei nostri percorsi e la curas’impara: in 2°classe i bam-bini seguono a schiusa delleuova e vedono nascere i

pulcini… in questo modo co-noscono direttamente tantiaspetti non solo scientifici: lanutrizione, il prendersi cura,l’imprevisto da affrontare,l’igiene, tanti aspetti che nonsono prettamente didattici,ma servono per la vita...In questa scuola crediamoche si debba accompa-gnare la crescita non solodal punto di vista “intellet-tivo” ma di tutta la persona.L’esperienza, l’osservazionesono elementi irrinunciabilidei percorsi didattici.Quando qualche uovo nonschiude capita, delicata-mente, di fare una riflessione

sulla morte e sulla vita: ibimbi si fanno domande:“Perché non schiude? Per-ché non è nato???Così, a partire dall’espe-rienza, affrontiamo i primi di-scorsi esistenziali, filosofici;abbiamo l’occasione di“toccare con mano” gliaspetti imprevisti della vita eaffrontare argomenti “tosti”in modo semplice. E questo è un bene per tutti.Un piccolo esempio: attra-verso la “sepoltura” dei pul-cini non nati e curando ifiori, i bambini trovano ilsenso che niente va perso,tutto ha uno scopo…”

Proposte formative tutti i pomeriggi,

da 15 anni in un servizio post-scuola per sostituire il tradizionale dopo-

scuola, a rischio di ghettizzazione dei bimbi più problematici.

Quindi: Esperti bravissimi di arte, cucina, teatro, danza, musica, orto...

Un laboratorio di cucina, interetnico, con le ricette da tutto il mondo,

e le mamme “straniere” che diventano insegnanti.

Si “approfitta” delle situazioni che

ci capitano per darerisposte educative…

La nostra formazionenon è mai stata solo“didattica” ma un formarci prima come

persone (sensibilità)

Senza una “filosofia”dell’educazione non

si va da nessunaparte.

Educare alla meraviglia,

attraverso la disciplinadel bello, del vero, edel bene par “risignifi-care” l’esistenza.

(Silvana e Michelei dirigenti di ieri e di oggi) 7

Tra le Langhe, in Piemonte, una delle prime scuole a proporre il tempo pieno, oggi lottacon le unghie e coi denti per tirare fuori 2 o 3 ore di compresenza e

non rinunciare ai laboratori…Un circolo vivace da sempre, capace di collegare la scuola con la vita e col territorio,

Un esempio che apre strada a nuove esperienze e innovazioni.

Page 8: INSEGNAREDUCANDO. N ° 18 - 5/2012

10 scatti per raccontare ... 10 scatti per raccontare ...

5

News insegnanti Gruppo Abele

Una comunità educante che ci crede davvero.

“Allora, si può fare!”.

“Quando abbiamo raccontato ad altri

genitori cosa riuscivamo a fare in questa

scuola, c’è stato un contagio di entusiasmo.

Mi sono resa conto che la nostra esperienza

contaminava il territorio e faceva nascere

voglia di fare e nuove relazioni sociali.

Un’esperienza meravigliosa, non quantifica-

bile se non a livello umano”

UNa mamma dell’Associazione.

L’insert

o da collezione

Abbiamo avuto la fortuna di conoscere questa scuola,

ascoltare chi ogni giorno la realizza con una proposta di didattica viva,

in continuità una storia maturata negli anni.

Insegnanti, genitori, dirigenti e collaboratori che credono che "si può fare tutto, se insieme si crede" ,

Abbiamo respirato un'aria accogliente, piacevole, vivace, semplice

che ravviva l’idea che “un’altra scuola è possibile”, anzi, esiste già:

un luogo per tutti, dove si può stare bene , imparando.

8

Eventi, esperienze, occasioni per apprendere

l’orto dove si impara a prendersi cura e ad aspettare...

Ad Alba, la scuola è un punto di riferimento sul territorio.

Si lavora col metodo dell’apprendimento cooperativo

l’angolo morbido, aperto a tutti coloro che hannopiacere di leggere un po’...

La perla

Page 9: INSEGNAREDUCANDO. N ° 18 - 5/2012

... il 2° Circolo G. Rodari di Alba... il 2° Circolo G. Rodari di Alba

Se desideri conoscere di persona questa scuolaGianni Rodari, Alba (CN),

invia una mail ai seguenti indirizzi: [email protected] e

[email protected](All’attenzione del Dirigente Michele Cauda)

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La biblioteca aperta, un invito alla consulta-zione in qualunque momento...

Classi vive, vissute. E massimo rispetto per il materiale di tutti. Qui non esistono vandali!

Il teatro, l’arte, l’espressività...laboratori sempre attivi.

Il laboratorio cucina, in collaborazione con le

mamme nascono piatti meravigliosi

Le decorazioni, le insegne, qui l’arte dei bambini è

esposta in primo piano

...spazi aperti dove si impara il rispetto per la natura e per le cose....

News insegnanti Gruppo Abele La perla

Page 10: INSEGNAREDUCANDO. N ° 18 - 5/2012

Una scuola che si prende CURAUna scuola che si prende CURA

Umanità, formazione, cultura, apertura, cura, arte ...... se ci credi, si può!

News insegnanti Gruppo Abele La perla

Michele, Renata, Silvana, dirigente, maestra, collaboratricie mamme dell’Assocoazione: tutti insieme ci parlano della loro

scuola, dove bellezza e benessere sono la NORMA!L’ins

erto da collez

ione

Formarsi alla bellezza: è un obiettivo fondamentale diquesta scuola.Una questione di stile. Uno stile di vita, dove l’arte e lacura sono parte integrante deipercorsi di apprendimento. Pittori, artisti, filosofi, pedagogistisono stati ospiti, hanno fatto for-mazione e lezione.Le attività teatrali, la musica edanza da sempre accompa-gnano i percorsi di questascuola.Il laboratorio teatrale raccogliecostumi e stoffe d’ogni tipo perqualunque genere di rapppre-sentazione.E poi qui si è sempre dato tantospazio all’aggiornamento, manon solo didattico:

prima di tutto la formazione della per-sona, nella sua interezza, la relazionee l’interazione, la filosofia dell’edu-care. Il senso dell’educare, gli stili divita.Le situazioni che ci capitano ci inter-rogano, ci fanno riflettere e sonoun’occasione per adeguare e miraremeglio gli interventi educativi.Un’altra caratteristica è l’esperienzacome motore per l’apprendimento.Michele, il dirigente, ci racconta: “l’idea è quella di una scuola a di-mensione familiare, una scuola cheavvicina, il contrario di una scuola bu-rocratica, che allontana. Qui i genitori sono protagonisti, mem-bri attivi dell’Associazione che rappre-senta il braccio operativo dela scuola: possono incontrarsi nel locali scolastici,durante o dopo le lezioni,

attivano direttamente iniziative e laboratori. Quello che ci interessa è che ri-manga ben ferma l’idea dicreare una scuola per tutti,dove tutti possano passaredelle ore in modo sereno. Tuttoil resto è legato a quest’idea. Un esempio: con l’aumento dialunni stranieri non c’è statoalcun problema, anche perchési è proposta la scuola genitoridove si è lavorato molto sulle re-lazioni. E anche questo aiuta. Noi vediamo che i bambini nonfanno differenze; sono gli adulti che distinguono. Se noi riusciamo a far cresceregli adulti in questo senso, di-venta molto più facile l’intera-zione di tutti”.

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L’obiettivo?Creare una scuola per tutti, dove tutti possano vivere il tempo

dell’apprendimento in modo sereno.

Page 11: INSEGNAREDUCANDO. N ° 18 - 5/2012

News insegnanti Gruppo Abele

. . .. . .La perla

Quando la scuola è “ Quando la scuola è “ WIVAWIVA” ! ” !

11

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Grazie a tutto il personale scolastico e all’Associazione Genitori della Scuola “G. Rodari” di Alba

che ci hanno permesso di conoscere questo bell’esempio di Scuola.

La forza della scuola G.Rodari di Alba

Page 12: INSEGNAREDUCANDO. N ° 18 - 5/2012

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News insegnanti Gruppo Abele

Firenze: un’occasione da non perdere!Firenze: un’occasione da non perdere!Agorà

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33 °° ss tt aa gg ee

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““ LL aa mm aa ss cc hh ee rr aa ss oo cc ii aa ll ee ””

2 e 3 Giugno 20122 e 3 Giugno 2012

Il Settore Scuola del Gruppo Abele di Torino organizza uno stage residenziale sul tema

"Rituali e Maschere Sociali".

per imparare ad esplorare le dinamiche di un gruppo sociale,

conoscere le “maschere” educatore/insegnante

e "giocare" ruoli diversi che spiazzino e facilitino la relazione.

Il percorso verrà condotto da Paolo Senor, regista e responsabile formativo dell'Associazione “Livres como o Vento”.

La proposta è aperta a tutti ed è indicata a chi lavorain campo socio-educativo: insegnanti, educatori, psicologi e formatori.

Lo stage verrà ospitato all'Ostello del Bigallo,un bellissimo “spedale”-monastero, sulle colline di Firenze, a Bagno a Ripoli.

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News insegnanti Gruppo Abele Agorà

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2 e 3 Giugno 20122 e 3 Giugno 2012

Il Settore Scuola del Gruppo Abele di Torino organizza uno stage residenziale sul tema

"Rituali e Maschere Sociali".

per imparare ad esplorare le dinamiche di un gruppo sociale,

conoscere le “maschere” educatore/insegnante

e "giocare" ruoli diversi che spiazzino e facilitino la relazione.

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Lo stage verrà ospitato

nell’antico Spedale del Bigallo,

un ostello caratteristico

sulle colline di Firenze

www.bigallo.itVia del Bigallo e Apparita,14 Bagno a Ripoli - Firenze

Lo stage è limitato a 20 partecipanti

Programma:

Sabato 2 giugno: h 10/13 - 15/20

a seguire cena e serata

Domenica 3 giugnoore 9/13 - 14/17

Per informazioni ed iscrizioni:inviare una mail indicando dati personali e

professione a Gruppo Abele-Scuola:

[email protected]

3315753853 -011-3841052

I costi dello stage sono contenuti al minimo: 130 euro così distribuiti

70 euro pernottamento e vitto presso l’ostello (1 pernottamento, 3 pasti e 1 colazione)

60 euro costo 15 h. formazione TdO

Secondo Augusto Boal, ideatore del Teatrodell'Oppresso, i RITUALI sono norme di comportamento sociale che non rispondono aibisogni delle persone cui sono indirizzate, ma costringono, impediscono, paralizzano, ve-icolano sottilmente forme di oppressione.

La MASCHERA SOCIALE è un’ inevitabile semplificazione della nostra persona, non po-tendo, nella realtà sociale, permetterci di es-primere tutte le nostre potenzialità. Essa è il frutto di un lungo processo di

formazione, che parte dalla nostra infanzia (l'imprinting genitoriale) e passa attraverso lascuola, il lavoro, le esperienze e gli incontri significativi che facciamo. Come succede per i rituali, anche la nostramaschera sociale può risultare oppressiva, soffocandoci, imprigionandoci, impedendocidi andare nella direzione dei nostri veri desideri.Prendere maggiore coscienza e provare a"giocare" con le maschere e i rituali nei qualisiamo immersi può aiutarci a liberare l'energiae le risorse necessarie per il cambiamento.

Cari colleghi, vi aspettiamo per condividere questa nuova esperienza che ci darà

qualche strumento in più per lavorare meglio con i ragazzi nella scuola. A tutti voi, buon lavoro!

Conoscere e giocare le maschere sociali

Mettersi in gioco per lavorare meglioMettersi in gioco per lavorare meglio