x inside magazine numero 3

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MX Gp Arco di Trento - Sevlievo Interview Giuseppe Luongo www.xinsidemagazine.com Numero 03

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La rivista del mondo del fuoristrada

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MX GpArco di Trento - Sevlievo

InterviewGiuseppe Luongo

www.xinsidemagazine.com Numero 03

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MONTESA COTA 4RT

InterviewFrancesco Iolita

Second Cover

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Sommario MX

01 MXGP of TRENTINO

02 MXGP Bulgaria

03 INTERVIEWGiuseppe LUONGO

Sommario TRIAL

09 MONTESA COTA 4RT

10 FRANCESCO IOLITTA

Special

11 GIRL

12 Vintage Photo

Sommario SM05 INTERNATIONAL SERIESViterbo

06 WORLD CHAMPIONSHIPGP Capua

07 Pazza Idea by FrancoMollo

08 Le REGINE SM

Special AMA 

04 Minneapolis e Seattle

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IntroSiamo giunti al terzo numero non senza fatica per cer-care di darvi qualcosa di bello da sfogliare.Siamo passati attraverso altre due gare di mondiale Mxcon la spettacolare gara di Arco di Trento dove ancorauna volta il nostro Antonio Cairoli ha portato al Cicla-mino un numero mostruoso di pubblico, è partita anchela Supermoto con le prime due gare una di Internazio-nali e l’altra di Mondiale, e dopo alcuni anni di mono-polio straniero un eccellente Teo Monticelli(sul prossimonumera la sua intervista) ha spezzato l’egemonia nellaclassifica assoluta a Viterbo.Sulla seconda copertina di questo terzo numero potetevedere la bellissima Montesa Cota 4T, abbiamo decisoche uno sport che ha tanti appassionati e sui campi digara ha sempre un grande seguito debba avere il giu-sto spazio anche su Xinside, la moto è quella che usaTony Bou, anche se la sua è HRC ufficiale, ma sia Ema-nuel Angius che Iolitta chi hanno fatto vedere dei beinumeri.

Buona lettura a tutti!!!!

Davide Messora responsabile Xinsidemagazine

Davide Messora responsabile Xinsidemagazine

Adriano Dondiresponsabile Xinsidemagazine

Riccardo TagliabueInternational director

Elisa DomeniciGiulia Gariboldi

Iniziative specialiGiulia AzzaliniRiprese video

Fabio Principeresponsabile sito wed

Gianmarco Cicuzzaresponsabile attività social

[email protected]

xinsidemagazine

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MX WORLD CHAMPION

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SHIP

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MXGP of TRENTINO

Ad Arco di Trento in occa-sione del quarto round stagio-nale del Mondiale Motocross2013 abbiamo assistito a unospettacolo unico nel suo ge-nere.Finalmente la primavera sem-bra essere arrivata anche inItalia e il caldo sole che ha ri-scaldato la pista del Cicla-mino ci ha regalato uno deipiù bei week-end di gara degliultimi anni, il pubblico ha rispo-sto presente affollando le tri-bune naturali lungo il circuitoe paralizzando la viabilità. I pi-loti dal canto loro hanno rispo-sto alla grande a questobagno di folla e ci hanno re-galato una domenica digrande spettacolo!Antonio Cairoli arrivava in Ita-lia da leader di mondiale,come ormai è consuetudine inquesti ultimi anni; il pilota uffi-ciale Ktm non aveva che inmente una sola cosa: VIN-CERE e poter alzare la coppadavanti al suo pubblico. NellaMx2 troviamo Herlings chedeve solo cercare di batterese stesso e i record che lo divi-

dono da diventare campioneper il secondo anno consecu-tivo, anche se nel paddock gi-rano voci su un suo possibiledivorzio dal colosso austriaco,ma ne sapremo di più nelleprossime gare.L’organizzazione del MotoClub è stata perfetta i ragazziinsieme al personale You-thStream hanno lavoratogiorno e notte per prepararetutte le strutture al meglio masoprattutto hanno lavoratoper preparare la pista in ma-niera impeccabile, anche lostesso Cairoli si è complimen-tato per i miglioramenti appor-tati al fondo della pistarispetto alla gara di Internazio-nali in febbraio.Notizie poco rassicuranti dal-l’infermeria. Bobryshev nonprende parte alle danze acausa di un problema alla ca-viglia, riportato durante unasessione di allenamento a Fa-enza; Frossard ha provato afare qualche giro di pista maha dovuto desistere e il suocompagno Roelants per unabrutta caduta al sabato non è

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potuto scendere in pista, così il team Yamaha di Michele Rinaldi si trova senza neanche unpilota nella Mx1 e i tempi di recupero dei due piloti non sono ancora stati stimati, ma si pro-spetta forse una lunga assenza dai campi di gara. Ora con la stagione iniziata trovare unpilota che possa salire sulla YZF 450 è molto difficile. Ad Arco ha fatto il suo esordio nel mon-diale Decotis, il giovane pilota che ha preso il posto di Arnaud Tonus in sella alla Kawasakiufficiale e che dovrebbe correre per il resto della stagione.I nostri portacolori azzurri, escluso il solito Cairoli, non hanno brillato: Philippaerts in gara 2 ècaduto in partenza abbandonando i sogni di un bel risultato, Davide Guarneri dopo unabuona prima manche è stato costretto al ritiro per un problema alla centralina e Alex Lupinonella prima heat è stato falciato da Ferris in partenza riportando la rottura di una costola.Come ha detto Ricciotti in telecronaca i nostri dovrebbero fare un giro a Lourdes per ripren-

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dersi dalla sfortuna. Certo è che sia nella Mx1 sia nella Mx2 non si riescono ad intravederesfidanti al titolo che possano impensierire il nostro Cairoli e Herlings, il giovane olandese cheneanche quando in gara 2 rimane al “palo” lascia la vittoria agli avversari.Le gare domenicali di Mx2 sono state molto spettacolari solo grazie alle due brutte partenzedi Herlings che ha emozionato il pubblico, Jeffrey ha messo in scena qualcosa di incredibilee nessun suo avversario è mai riuscito ad arginare la sua rimonta, così che Herlings ha potutodi nuovo fare doppietta e con questo sono 4 Gp su 4 vinti. Il pilota olandese continua aambire alla “perfect season” e a vincere tutte le gare e se i suoi competitor non farannopresto un salto di qualità non vedremo che “the king of Sand” sempre sul gradino più altodel podio.Stesso discorso può valere per Antonio Cairoli. Tony di certo non ama le piste e i terreni

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come quelli di Arco e sapevabenissimo di dover puntare sudue partenze perfette permettere al sicuro la vittoria ecosì ha fatto. Dopo un sabatoguardingo Cairoli non ha sba-gliato niente e nelle due par-tenze ha schiacciatoall’angolo i suoi avversari,stando davanti per tutto losvolgersi della gara.I suoi avversari naufragano esolo De Dycker cerca di darglifastidio, anche se in gara unodecide di partire da una posi-zione suicida compromet-tendo la sua gara. GautierPaulin finisce terzo sul podioma ancora distante dai primi,Desalle è naufragato durantela seconda manche e il de-buttante Searle incominciaora a far vedere qualcosa dipositivo, ma se Antonio conti-nuerà su questi ritmi sarà vera-mente difficile potergli darfastidio.In concomitanza si è aperto ilcampionato Europeo 125 coni giovani che un giorno pren-deranno il posto dei campionidi oggi. Si sono presentati in

MXGP of TRENTINO

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MXGP of TRENTINO

massa a questo primo appun-tamento, quindi l’interesse perquesta categoria propedeu-tica ha ancora senso di esi-stere ma soprattutto èformativa per i giovani e sia laFIM che Youthstream stannoinvestendo molto su questocampionato Europeo. Uno deipiloti italiani più promettentiche si sono messi in luceanche negli Internazionali èRiccardo Righi (potete leg-gere la sua intervista piùavanti nella rivista) che haconcluso al 5° posto nella clas-sifica assoluto con un ottimoquarto di manche. La vittoriaè andata nelle mani del pilotalettone Pauls Jonass con dueprimi posti.

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“Jeffrey Helingsvola sui panettonidi Arco di Trentodando prova digrande classe”

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Gallery MXGP of TRENTINO

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Gallery MXGP of TRENTINO

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MXGPBULGARIATesto e Foto G.G.

Dopo la tappa italiana sultracciato di Arco di Trento, ec-coci per la quinta prova delCampionato Mondiale in Bul-garia, sullo storico tracciato diSevlievo, che celebra il suodecimo anniversario. E’ unapista dura, molto veloce chelascia grande spazio alla spet-tacolarità. Nella giornata di sabato, ledue manches di qualifica ve-dono dominare in MX1 il fran-cese Gautier Paulin che, dopouna grande partenza, con-duce la gara dal primo girofino alla bandiera a scacchi ein MX2 l'Olandese Jeffrey Her-lings che chiude con un van-taggio di ben ventiduesecondi sul compagno diteam Jordi Tixier. La domenica si annunciafredda e nuvolosa, durante ilWarm Up una leggera pioggiafa sussultare il paddock, poinel pomeriggio il cielo si aprelasciando spazio a un timidosole. In MX1 solo venti piloti si schie-rano al cancelletto di par-tenza a causa dei moltiinfortunati e della concomi-tanza del Nazioni Europeo aCastelnau de Levis, Francia,ma le emozioni non mancano.Nella prima manche, GautierPaulin scatta subito in testa e

fin dai primi giri mantieneun’ottima velocità cercandodi guadagnare più vantaggiopossibile rispetto ai suoi avver-sari. Dietro di lui, per tutta ladurata della manche, c’ègrande bagarre tra i due pilotidel Team Rockstar Energy Su-zuki che mantengono un ritmomolto alto e inseguono il de-terminato francese, dandospettacolo nel finale con unaserie di vibranti botta e rispo-sta. Ottima prestazione di un ri-trovato Kevin Strijbos chechiude in seconda posizionedavanti al suo compagno disquadra Clement Desalle.Tommy Searle, scavalcato daidue piloti belgi della Suzuki,lotta per mantenere la suaquarta posizione ma poi è co-stretto a cedere agli attacchidel più esperto Antonio Cairoli,finendo quinto. Tony, settimoal primo giro, si mette alla rin-corsa del gruppo di testa, fi-nendo in quarta posizione. Nella seconda manche, TonyCairoli, che ha una gran setedi riscossa, centra l’holeshotma Paulin si porta in testa ecerca di allungare il distaccodal sei volte campione delmondo. Tony rimane dietro alfrancese per qualche giro e,dopo aver studiato le sue tra-iettorie, riesce a sorpassarlo

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nella curva prima del rettilineo della pit lane imponendo poi il suo passo e aggiudicandosila manche. Bagarre sempre accesa tra i due piloti del Team Rockstar Energy Suzuki, maquesta volta è Clement Desalle ad avere la meglio sul compagno di squadra Kevin Strijbos,finendo rispettivamente terzo e quarto. De Dycker, nono in gara1, rimonta tenacementedall’undicesima alla quinta posizione e raccoglie punti importanti per la classifica mondiale.Paulin riafferma il suo dominio su questo tracciato avendo vinto già l’anno precedente difronte a Pourcel e Cairoli e si aggiudica il suo primo GP della stagione 2013, seguito sul podioda Tony e Desalle.Il nostro italiano David Philippaerts conduce due manches solide e dimostra di essere co-stante e sempre in miglioramento. Il “Guerriero” mostra tutta la sua tenacia e la sua deter-minazione nei vari duelli in pista. In gara1 termina ottavo e in gara2 parte ottavo e perdesolo una posizione nel finale a favore dell’inglese Searle che arriva dalle retrovie in piena ri-monta dopo l’errore commesso nel primo giro mentre tentava il sorpasso su Rui Gonçalves.

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David termina ottavo assoluto.Davide Guarneri è decimo assoluto nella classifica del GP, grazie a due consistenti decimiposti di manche.In MX2, è sempre duello in casa KTM: nella prima manche, Jeffrey Herlings parte in terza po-sizione dietro a Jose Butron e Jordi Tixier. Le due Red Bull KTM Factory scavalcano subito ilpilota spagnolo e l’olandese “The Bullet” dopo pochi giri, ma non senza doversi confrontarecon la resistenza oppostagli da Tixier, prende il comando della gara e allunga il passo finoalla bandiera a scacchi. Finalmente rientra in pista il francese Valentin Teillet, Kawasaki BudRacing, che sembra aver ritrovato la forma fisica dopo l’infortunio alla spalla. Il giovanefrancese dimostra di avere un’ottima velocità e un buon ritmo e chiude terzo in gara1, manella seconda una brutta caduta gli costa il ritiro. Il nostro Ale Lupino scatta a metà gruppoe conduce una buona rimonta fino all’ottava piazza; nel finale si trova nella traiettoria undoppiato a terra e perde secondi importanti rispetto ai suoi inseguitori, ma dimostra tutto il

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suo valore resistendo alla follerimonta e agli attacchi dell’in-glese Max Anstie che, rimastobloccato alla prima curva acausa di un pilota a terra, ri-parte ultimo e chiude nono. Nella seconda manche, Her-lings prende subito la testadella gara e fin da subito im-pone un ritmo molto alto fa-cendo segnare impressionantitempi sul giro. L’olandese con-duce senza alcun imprevistouna gara spettacolare e volaverso il traguardo inseguito dalcompagno di squadra Tixier,che ancora non sembra es-sere in grado di impensierire illeader del campionato. AleLupino parte nella top ten egiro dopo giro cerca di gua-dagnare più posizioni possibilidimostrando di avere la velo-cità necessaria per esserecompetitivo. È di nuovo ba-garre, questa volta con Butrone con Anstie, ma Ale ha la me-glio sugli avversari e chiude interza posizione, guadagnan-dosi il tanto agognato podio! Due gare tutte in salita per ilcorso Christophe Charlier:nella prima chiude in settimaposizione mentre nella se-conda mette in atto una ri-monta spettacolare dopoessere rimasto piantato dietroal suo cancelletto di partenzae finisce quinto. Ricordiamo in-fine la performance del terzopilota in campionato, l’olan-dese Coldenhoff che, nono-stante prediliga i tracciatisabbiosi, riesce a gestire ledue manches senza errori,portando a casa punti impor-

tanti per il campionato, fi-nendo quinto e ottavo. Punti mondiali per l’italiano IvoMonticelli sulla sua TM: ingara1 Ivo conduce una garaconsistente finendo sedice-simo e in gara2, dopo unagrande partenza che lo vedeinserirsi nella top five, il gio-vane pilota italiano cerca dimantenere la posizione ma fa-tica a mantenere il ritmo fre-netico dei leader e concludetredicesimo. Herlings vince il quinto GP con-secutivo e continua la sua“stagione perfetta” vincendola decima manche su dieci.Medaglia d’argento per JordiTixier che conferma un grandemiglioramento e la sua ottimapreparazione, anche se non èancora riuscito a imporsi sulleader olandese. Medaglia dibronzo per l’italiano Alessan-dro Lupino che festeggia ilprimo podio mondiale dellasua carriera, doppiamentemeritato per aver corso e lot-tato nonostante l’infortunioalla costola riportato duranteil GP precedente. Il prossimo appuntamento è ilGran Premio di Portogallo,sulla pista di Agueda, il 5 mag-gio. Poiché il motocross è unosport decisamente imprevedi-bile, aspettiamoci semprenuovi colpi di scena, bagarreesilaranti e magari qualchenew entry sul podio!

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MXGP BULGARIA

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Gallery MXGP Bulgaria

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Gallery MXGP Bulgaria

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Quando si è appassionato dimotocross e più in generale difuoristrada?“Mi sono appassionato di mo-tocross per un caso fortuito:avevo 15 anni, per cui 38 annifa, quando mia sorella nel Na-tale del 75, mi regalò unamoto da fuoristrada, un Ca-ballero 50 da enduro. Non sa-pevo neanche guidare lamoto, a quel tempo pensavosolo al calcio e prima imparaia guidarla, poi decisi di an-dare a girare vicino a Pratodove c’era una pistina dacross, che sembrava unanello. E dai lì iniziai ad appas-sionarmi di motocross, feci lemie prime gare regionali ed ècosì che poi tutto è partito.”Quando ha iniziato a intra-prendere una carriera profes-sionale all’interno delmotocross?"Ho iniziato presto ed è statoper un caso. Nel 1983, avevo23 anni, seguivo da un an-netto il mondiale motocrosscome appassionato, comefan. All’epoca era tutto moltoamatoriale: c’era qualche pi-lota ufficiale, chi si poteva per-mettere la roulotte e chi siarrangiava con tende cana-desi. Era tutto un altro mondo,era tutto più aperto, quindifeci subito amicizia con diversi

piloti italiani che erano mieicoetanei come Giuseppe An-dreani, Corrado Maddii, Mi-chele Rinaldi, ma anche conPekka Vehkonen, Sylvain Ge-boers e l’americano Jim Gib-son. In quel periodo la classepiù importante era la 125 per-ché ci correvano Andreani, Ri-naldi e Maddi e mi vennel’idea di organizzare una garain Italia alla fine del mondialecon tutti questi campioni. Nonc’era mai stata una gara inter-nazionale del genere. Proposila mia idea al presidente delmoto club Pellicorse di Pontea Egola, il signor Lucchesi, per-ché non avevo i fondi neces-sari per poter organizzare lagara. Mi disse: “Praticamentetu vuoi organizzare una gara eio la pago. Quindi se va benevuoi dei soldi e se va male nonpaghi una lira!” Gli risposi:“Non è che non pagherò unalira, è che non ho una lira!”.Fortunatamente mi prese insimpatia e disse: “Va bene faila gara però se va male spari-sci e non farti più vedere!” e lagara ebbe un successo strepi-toso, ci furono circa 17/18 milaspettatori e furono presentitutti i piloti del mondiale concui strinsi una forte amiciziache mi dettero una grandemano. Dal giorno dopo, si

InterviewGiuseppe LUONGO

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parlò molto di quella gara nel-l’ambiente e iniziai a pensareche potesse diventare un la-voro. Allora non solo iniziai or-ganizzando le gare, ma fecidei contratti con aziende ita-liane per rappresentarle nelmondiale con il loro prodottiperché tutti notarono cheavevo buone relazioni con i pi-loti e delle buone idee. Di lì ini-ziai con questo doppio lavoro:rappresentare queste aziendee organizzare gare, poi in dueanni arrivai a organizzare, i GPin Italia ed i Masters.”Lei ha gestito i team ufficiali.L’attività di promoter e l’attivitànei team ufficiali hanno maicoinciso?“No, è stata una coincidenza,un caso. Nel 1988 organizzavogià i Masters, i GP d’Italia ealtre gare anche all’estero.Sylvain Geboers (in un periodoin cui lui era “a piedi” perchéla Suzuki aveva smesso 5 o 6anni prima l’attività ufficiale),mi disse che la stessa casaGiapponese poteva essere in-teressata a fare un teamnuovo, ma lui non aveva imezzi necessari per poterlofare. Accettai la proposta, im-piegai Geboers come teammanager e iniziammo l’attivitàdel team. Il primo sponsor fuBieffe e EL Charro e il nostroteam ha vinto due titoli mon-diali. Tuttavia è stata una pa-rentesi. In quel periodo nonorganizzando un campionatoufficiale si trattava di cose chepotevo fare tranquillamente.Oggi legalmente potrei farlo,ma formalmente non sarebbeil massimo.”Quali sono i suoi ricordi più

belli dell’inizio della sua atti-vità di promoter?“Ci sono tanti bei ricordi, ma inparticolare ricordo il Moto-cross delle nazioni a Maggioranel 1986 e i Masters, una serieche avevo completamentecreato e inventato io, cheebbe un successo strepitoso inquegli anni e che era arrivataa essere meglio del campio-nato del mondo.”Dopo diversi anni ad altissimolivello, non è stato più pre-sente in pista, sui campi dacross. Perché?“Nel periodo in cui conobbi ilpiù grande successo dei Ma-sters of Motocross era entratoin società con me Nelson Pi-quet, tre volte campione diFormula Uno e stavamo pre-sentando alla FIM un progettoper prendere la promozionedel mondiale, unendolo in-sieme ai Masters. Il mondiale inquel periodo non aveva nes-sun promotore, era affidatoalle federazioni e non funzio-nava. In seguito l’amministra-tore della nostra società, unuomo tra me e Piquet, morì acausa di un incidente d’autoe si installarono nella societàaltre persone vicine a Piquetche volevano portarmi via ilbusiness e farlo tutto loro, ov-viamente dietro le quinte.Contattarono la FIM alle miespalle e portarono avanti unprogetto che era quello chesto realizzando ora e cheavevo fatto interamente iocon l’allora presidente Vassen.Da una sera alla mattina, laFIM respinse il mio progettoquando prima lo avevanoprecedentemente appro-

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Photo M.Zanzani/Youthstream

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vato. Il giorno dopo i masterfurono vietati e ciò fu reso pos-sibile dall’assenza di leggi sullaconcorrenza e sul monopolio;oltre che agli organizzatori, aipiloti che partecipavano aimaster era negata la licenzaFIM e la partecipazione a altricampionati FIM. Nonostantela presenza di uno sponsor ec-cezionale come Philippe Mor-ris che mi avrebbeappoggiato per tutto il pro-getto, sia Master sia Mondiale,mi ritrovai disoccupato dallasera alla mattina. Non avevo ilmondiale di cui avevo prepa-rato il progetto, non avevo piùi master, non avevo più niente.Non potevo permettermi distare due o tre anni a spen-dere soldi senza lavorare. De-cisi di smettere e ebbi unrigetto incredibile verso il mo-tocross, verso la politica delmotocross, sono stato vera-mente male. Poi ho conti-nuato a lavorare un po’ nellapubblicità, con lo Stato di Mo-naco per trovare sponsor perla squadra di calcio, nella for-mula uno con la GS. Nel frat-tempo la società che avevapreso il motocross al mioposto, il famoso Consorzio,cioè Nelson Piquet, AdrianoCosta e una persona della tvolandese vicino al presidenteFIM, dopo 6 mesi saltò peraria, non riuscivano a gestire,non pagarono la Fim e tuttofinì male. Nel ‘95 i fratelli Bechis(Guido e Claudio) mi cerca-rono e insistettero per un mioritorno e sempre in quell’annomi riavvicinai al motocross.Solo che reputavo di essere,senza arroganza, il più grande

promotore del motocross diquel momento e non volevorientrare organizzando gare sustandard mediocri. Mi guardaiintorno e vidi che il Motocrossdelle Nazioni del ‘95 si sarebbetenuto in Slovacchia. contat-tai direttamente la federa-zione slovacca, sapendo chelo avrebbe gestito personal-mente, e comprai i diritti delMXoN che fu organizzato be-nissimo. Era il mio lavoro quindinon ebbi problemi a farlo. Eda lì riparti il mio lavoro nel mo-tocross.”Nei primi anni 2000 il moto-cross aveva grandi team egrandi sponsor, ma in queglianni ha ceduto a Dorna. Per-ché?“Mi ritengo un esempio un po’strano nel business dello sport.Oggi tutti i grandi sport sonospesso proprietà di grandi mul-tinazionali o di grossi gruppi, in-vece io sono un appassionatoche ha creato una società eche ha sempre mantenuto siala passione e sia il business.Nell’anno 2000 in cui la borsaattraversava un periodo fan-tastico e tutto andava bene,la Dorna, che apparteneva aun gruppo enorme di unfondo di pensioni, si stavaespandendo e fece una pro-posta interessante che preve-deva anche la non totalecessione del mondiale. Al-l’epoca avevo ceduto lamaggioranza del capitale,però ero rimasto dentro laDorna Offroad che era statacreata apposta. Pensavo chequesta manovra avrebbe aiu-tato il motocross a crescereperché la Dorna era sicura-

mente superiore a me a livellodi contatti con la televisione egli sponsor e per le personecon cui collaboravo rappre-sentava una bella garanzia fi-nanziaria. Tuttavia la visionenella gestione delle personeche la Dorna aveva messoper affiancarci nel motocrosse la mia non erano simili e perquesto dopo un anno mi ritiraie gli cedetti il restante capi-tale per niente/una cifra irriso-ria.”Secondo lei cosa ha spintoDorna a entrare nel motocrosse cosa non è riuscita a faredopo due anni?“Ho molta stima di CarmeloEzpeleta e la Dorna fa un la-voro eccezionale con la motoGP. La sua visione era ottimama il suo errore è stato quellodi non farmi continuare a ge-stire da solo il motocross eforse le persone che mi affian-cavano in quel momento nonavevano il feeling e la visionegiusta del motocross. In quelmomento c’erano molti ama-tori. Se avessero preso oggi ilmotocross, sarebbero riuscitiperché la professionalità nel-l’ambiente sta crescendo.Loro sono arrivati molto profes-sionali con idee innovative inun mondo che non voleva ve-dere avanti e non capiva laprofessionalità e forse nonsono riusciti a spiegare il loroprogetto che ritengo potessee possa tuttora essere valido.È stato solo un problema dicomunicazione.” Dopo aver ceduto il motocrossalla Dorna si è dedicato allaSupermoto facendola cre-scere enormemente visto che

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Photo R.Tagliabue

Il podio del Nazioniin Slovacchia nel

1995 vinto dal Belgio con Smets -

Everts - Bervoets

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blico femminile con il bigliettoomaggio per le donne), maabbiamo notato che per que-sto sport c’è un limite dato daifan e dal mercato.”Quindi secondo lei la sua de-cisione di riconcentrarsi sulmotocross al 100% ha influito ono sul declino della super-moto?“No, non penso abbia influito,ma forse l’ha accelerato di unanno o due. Quando sta-vamo investendo in televi-sione aveva acquistatomaggiore visibilità però nonpenso saremmo riusciti a cam-biare né il mercato né i fanpresenti. Il problema da af-frontare è che la supermoto èdiventato uno sport di nicchiae noi non vogliamo abbando-narlo (Danilo Boccadolce edio) perché ci sono dei pilotiche corrono e non vogliamolasciarli disoccupati, però oggicome oggi lottiamo per nonperderci troppi soldi, o megliocerchiamo di perderne ilmeno possibile.”Tornando al motocross, inquesti anni in cui la crisi finan-ziaria si sente, gli sponsor sonoun po’ calati ovunque, co-munque i numeri del moto-cross continuano a esseresempre gli stessi o ad aumen-tare. Qual è il motivo per cui ilmotocross continua questotrend positivo rispetto ad altrediscipline?“L’elemento decisivo è il mes-saggio trasmesso. Quattroanni fa sono stato chiamato apartecipare a un incontro conla FIM e i team maggiori per

dare un esempio. La crisi pre-occupava tutti. Ho detto loroche noi tutti siamo il motore diquesto sport a livello mondialee se avessimo dato un esem-pio di negatività e iniziato a ta-gliare i costi sarebbe stata unacatastrofe e ricordo che nelpaddock ci sono circa 2500persone che vivono di moto-cross (Youthstream, Team,Stampa, ecc.). Nonostante lacrisi, nel mondo ci sono an-cora “ricchi”. Solo che hannocambiato di nazionalità:prima erano soprettutto euro-pei, americani e qualchegiapponese; oggi sono russi,mediorientali, asiatici e latinoamericani. Il mondo nella suatotalità sta crescendo, quindidobbiamo andare a cercaresoldi fuori, gare fuori. Certa-mente ciò può comportaredei rischi perché molti paesinon hanno le nostre stessepossibilità o i nostri metodi diorganizzazione, ad esempio ilGP in Messico dell’anno scorsoè stato problematico o il GP inRussia è stato fantastico perun anno ma quello successivoè stato controverso poiché lapersona di responsabilitàaveva cambiato idea. Tutta-via ci siamo aperti nuovi mer-cati con cui stiamocontinuando a trattare. Ab-biamo sempre cercato di farele scelte giuste e di veicolareun messaggio positivo, adesempio riprendendo un cam-pionato europeo catastroficoperché era organizzato in trequarti dei paesi dell’est e gliabbiamo dato formule e re-

prima era solo a livello euro-peo. Quale è stato il suo se-greto per aver portato questosuccesso alla disciplina?“Non è stato merito mio, maun insieme di situazioni favore-voli; infatti, c’erano alcunecase europee (KTM, Aprilia,Husquarna) in cerca di nuovisettori di mercato che spinge-vano in quella direzione. Lecase hanno iniziato a investireproprio perché noi avevamopreso in mano la Supermoto.Io ho investito nell’organizza-zione degli eventi e le casenelle moto, nei team e ab-biamo fatto un buon passoavanti. Purtroppo poi il mer-cato reale non ha rispostocome ci si aspettava. Ab-biamo fatto delle belle cosema ci abbiamo perso tutti unsacco di soldi: io, l’organizza-zione, le case nello sviluppodelle moto, dei motori perchéa quell’epoca le case lavora-vano per fare delle moto dasupermoto, non prendevanomoto da enduro o da moto-cross per poi trasformarle. Lasupermoto è uno sport moltobello ma fatica a trovare unmercato suo: gli appassionatidi velocità ritengono che lasupermoto non sia abba-stanza veloce, mentre quelli dimotocross che non si salti ab-bastanza. Il mercato non è riu-scito a sorreggere questaattività. Abbiamo provato afare gare in tutti i tipi di circuiti(Monza, in città) con formulediverse (facendo pagare caroil biglietto, offrendolo gratis,cercando di attrarre un pub-

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Alex Puzar al Gp d’Italia del

1995

A destra:foto storica di

MaggioraBob Hannah

Johnny O’MaraJeff Ward

Ron Lechiene lo speaker

Giovanni Di Pillo

Photo R.Tagliabue

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Su Antonio ci sareb-bero da scrivere pa-gine e pagine ma noninteressa a nessunoperché nessuno investemilioni di euro per lasua promozione. Que-sta è la realtà dei fatti.

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golamenti giusti. Vorrei ricor-dare che, diversamente damolti altri sport, il motocross èuno sport che richiede un in-gente sforzo economico daparte delle famiglie, per fareuna stagione occorrono circa30'000 euro, cifra che corri-sponde all’entrata annuale diuna famiglia media italianacomposta da 4 persone. Fon-damentali sono le scelte e leregole giuste, come unire icampionati europei con quellimondiali. Il successo provienedai campionati europei per-ché sono importante vivaio dipiloti. Le federazioni litigavanotra di loro per i campionati mi-nori e non volevano fare cam-pionati a zona; così per fare icampionati 65cc e 85cc eraprevista una gara in Ucraina euna in Portogallo e, inoltre, i ra-gazzini dovevano andare ascuola. Il risultato? Non si face-vano le gare. Ho quindi impo-sto alla federazione europeadi dividere l’Europa in quattrozone con 5/6 gare di 65cc e85cc per ciascuna e siamopassati da 280 piloti l’annoscorso a 570 quest’anno. Ov-viamente per organizzare unagara occorrono dei soldi e difronte alle persone che noncomprendono come possaimporre una tassa di iscrizione,ho sempre risposto che unprofessionista guadagna isoldi dagli sponsor e dal tuoteam, l’amatore o chi correper divertimento deve pa-gare, come qualsiasi personache vuole praticare sport. Coni soldi dell’iscrizione gli organiz-zatori riescono a coprire le

spese. Si tratta di appassionatiche non agiscono per busi-ness e sono contenti se rie-scono ad organizzare unagara per i bambini. Così si rie-scono a fare le gare e ci sonoi piloti. Il 2tempi era scomparsoe abbiamo messo l’europeo125 insieme al mondiale e oraabbiamo qui ad Arco 88/89iscritti. Altro esempio: il cam-pionato 2tempi era scom-parso perché i giapponesi nonvolevano investire sullo svi-luppo ed erano molto piùconcentrati sui 4tempi, però il125 è la moto migliore per im-parare a guidare bene, cur-vare, frenare ed accelerare epermette una netta riduzionedei costi. Ho seguito la logica,sono riuscito a non tagliare gliimpieghi e oggi in You-thstream ci sono circa 140 per-sone che lavorano. Se avessiiniziato a tagliare io, avreb-bero tagliato i team, avreb-bero tagliato tutti e in tutto ilpaddock sarebbero spariticentinaia di posti di lavoro enaturalmente avremmo persoanche visibilità e sponsor seavessi dovuto tagliare anche icontatti con le televisioni e imedia. È chiaro che i teamsono in difficoltà, noi stessisiamo in difficoltà. Ci sonosempre difficoltà quando sicerca di crescere perché ser-vono nuovi fondi. Comunqueogni anno i paddock sonopieni, i piloti sono presenti inpista e anche in questo mo-mento difficile le cose nonvanno poi male.” Cos’è cambiato in 30 annidella sua attività? Come è

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cambiato il motocross?“In 30 anni si vede la diffe-renza, anno per anno non lavedi mai. Negli ultimi due annila differenza si vede perchéoggi, proprio grazie alla crisi,argomenti che erano conside-rati tabù sono venuti a galla,ad esempio le miei idee circala necessità del motocross diuna sola gara, di un formatotelevisivo di un’ora, di non pre-sentare quattro ore di pro-gramma, di correre GP fuoridall’Europa, tutte cose che iteam hanno capito e accet-tato (la super finale con le dueclassi insieme è un altro di-scorso). Si è avvertita la neces-sità di chiarezza anche per lospettatore televisivo. È cam-biata la professionalità, ilmodo di pensare: il valore diuno sport è basato sulla sua vi-sibilità, sul numero di fan, checoinvolge oggi inevitabil-mente l’importanza dei socialnetworks. Quindi urgente è lanecessità di rimodernare il no-stro sport. Se non innoviamo ri-schiamo di trovarci tra 10 annicon un quarto degli spettatoridi oggi. Lo sport è bello, è di-namico ma i fan sono vecchi,sono miei coetanei. La crisi èuna spinta verso l’innovazione,un invito a guardare altrove.Noi usurpavamo l’aggettivo“mondiale”. Le case giappo-nesi hanno finalmente capitoche il mondiale motocross nonè un campionato europeo eche quindi devono prepararebudget e presenza mondiali etanti storici team e team ma-nager del paddock iniziano acapire e questo è fondamen-tale.”

Tornando a parlare dell’Italiaperché secondo lei, nono-stante abbiamo avuto grandicampioni, l’unico che gli ap-passionati si sono davvero ri-cordati negli anni e ha avutoun seguito grandissimo è statoAlex Puzar?“Per due fattori: primo, per ilpersonaggio che è Puzar, Alexè un tipo molto estroverso, unpersonaggio che sa presen-tarsi e giocare; poi perchéall’epoca eravamo entrambisponsorizzati da Philip Morris equindi ha beneficiato di unagrande promozione. Al-l’epoca le sponsorizzazionidella multinazionale del ta-bacco per i master erano su-periori, se si considera garaper gara, a quelle attuali peril mondiale e oltre all’importoin denaro guadagnavo altret-tanto per la promozione di cuibeneficiavo, come presenzain trasmissioni televisive, radio,giornali extra-settore. Investi-vano tantissimo nella promo-zione e Puzar, essendo ilpersonaggio del momento,aveva dietro una promozioneimportante da parte di PhilipMorris. Poi lui sa presentarsibene e le due cose han fattosi che diventasse un grandepersonaggio. L’uomo dellastoria italiana per me, senzanulla togliere ad Alex, è Cairoliche entrerà sicuramente nellastoria mondiale perché stavincendo i titoli nelle classi giu-ste.”Tony Cairoli è importante perquello che fa e dimostra, maspesso la stampa, soprattuttoquella non di settore, losnobba un po’. Non si vede

come altri campioni di altrespecialità del motociclismo.Come mai? Perché cartastampata, altre televisioni ecclo reputano il Motocross diserie B?“Non ci sono grossi partner inItalia che comprano spazipubblicitari. Per quanto ri-guarda la carta stampata(non i nostri giornali di settoreche danno il massimo), i gior-nali che si vendono comel’anima della gente, seguonoil potere dei soldi. È qui che ri-siede la differenza tra Antonioe Puzar, poiché dietro ad Alexc’era una lobby incredibileche si chiamava Philip Morris,oggi non c’è nessuno chemette soldi “veri”, special-mente con la crisi di oggi. Noncontano le tue qualità, le tuedoti, ma conta sempre chi tispinge, chi ti appoggia e i ca-pitali che hai dietro. La storiadi Antonio è fantastica: vienedalla Sicilia, vive in Belgio…già la storia di un siciliano so-lare al 1000% che va a viverein mezzo al freddo e alla neb-bia 8 mesi l’anno, che si fa 10manche a settimana, gentilee cortese con tutti, si presentabene. Su Antonio ci sarebberoda scrivere pagine e paginema non interessa a nessunoperché nessuno investe milionidi euro per la sua promozione.Questa è la realtà dei fatti. Qualche anno fa si era par-lato di portare il motocross neigrossi centri cittadini o neglistadi. Questa sua idea è an-cora valida?Sì, è ancora attuale. Nel moto-cross, ciò che conta deve es-sere il format, la sua

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presentazione ai media, alla tve deve essere adattabile, purrispettando i regolamenti emantenendolo distinto dal Su-percross. Per me l’ideale per ilmotocross è quello che stiamofacendo a Maggiora e GlennHelen: pista classica, con sali-scendi, salite, salti, ecc. construtture adatte ad accoglieretutto il necessario (media, pitlane, paddock…). Dobbiamosaperci adattare per portare ilnostro sport in tutto il mondocon costi bassi. Se per organiz-zare un GP di motocross oc-corressero 5/10/15 milioni solodi strutture, diventerebbequalcosa di impossibile. Nonesiste la situazione ideale edobbiamo adattarci, ma te-nendo dei punti fermi: deveessere motocross, deve svol-gersi su una pista da crossanche se in uno stadio o incittà (come in Qatar), conuna partenza da 40 piloti e ilformato deve essere quellogiusto per essere ben presen-tabile. Poi la prima scelta ri-cade sulla pista tradizionale.Maggiora è perfetta : non di-stante da Milano, con quattroaeroporti vicini e autostradecomode… è l’ideale! O c’è lapossibilità di andare su un cir-cuito di velocità come quellodi Franciacorta o in Qatar ocome sarà il Lausitzring in Ger-mania. Sarà bello. Ed è statobello Arco, nonostante il pro-blema dello spazio a cui siprovvederà di sicuro perchéc’è la volontà di farlo. L’impor-tante è proporre bene il nostrosport e riuscire ad adattarsiperché se creiamo dei formatche diventano troppo vinco-

lanti, ci facciamo male da soliperché lo rendiamo troppocaro o limitiamo le nostre pos-sibilità di agire.”Concludendo, se GiuseppeLuongo potesse fare ciò chevuole nel mx e avesse un bud-get illimitato cosa farebbe?“Farei tante cose, soprattuttofarei più velocemente quelloche sto già facendo. Stiamomettendo in pratica quello incui più crediamo veramente,accelererei i tempi nel portareil motocross nel mondo intero.Prima di tutto porto avantiquesto per far stare in piedi la“baracca” per tutti, poi iocredo veramente che unosport acquisti successo in pro-porzione alla sua visibilità intutto il mondo. Farei scuoleper i giovani in Asia e inMedio-Oriente, in Africa e inAmerica Latina perché il miosogno è quello, non solo diavere gare in questi paesi, madi avere piloti di queste partidel mondo che partecipanoattivamente e con risultati inpista da mondiale. Sviluppereidi più la Youth Accademy cheabbiamo avviato recente-mente. Invece di metterci5/10 anni, ci metterei un annoo due per farla partire. Portereile gare in più paesi delmondo. Quello che mi sonoproposto di fare in 5 anni, lofarei in un anno. Facciamoquello in cui crediamo conpassione, magari anche com-mettendo degli errori. La mag-gior parte delle persone chelavorano qui nel paddocksono tutti appassionati di mo-tocross. La passione per que-sto sport è il nostro motore!”

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Photo Shoot

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AMA SXMINNEAPOLISSEATTLERound 14 Mineapolis:La città nota per aver dato inatali al cantante Prince edai fratelli Walsh, della notaserie Beverly Hills 90210, ri-torna in calendario dopo unlustro di assenzaLa ridente cittadina del Min-nesota presenta una pistaold style, salti tripli a gogo emega woops giganti da faretre alla volta.Questi tipi di pista stanno len-tamente scomparendo dalcalendario, accusate di de-cimare la griglia di partenzacausando troppi infortuni.

La 250 lites east parte conl’immediata fuga di Musquinche non si fa più riprendereda nessuno, a distanza se-guito da un rimontante Hanne da una arrembante Whar-ton che spazza via letteral-mente, con un block pass, laconfermata rivelazione Bo-wers. La gara si conclude con lepunte di diamante delle uffi-ciali Kappa, Honda e Suzukiai rispettivi posti del podio.

Classe sx da già un colpo di

scena nelle heat.Un Bubba in apparente statodi grazia va in fuga nellaqualifica, ma dopo pochetornate va a scaraventarsi suuna balla di delimitazione efrana al terreno scosso, nonripartiràLa LCQ lo rimette in pista perla finale.Main event con partenzarazzo di Alessi che dominaper le solite 4 curve, poi vienerisucchiato da Villopoto.Dietro si dà da fare Dungeyche rimonta seguito da Bar-cia.Stewart, mesto, dopo pochigiri conclude la sua presta-zione ai box per un riacutiz-zarsi, dopo il volo di inzioserata, della vecchia bottaal polso che lo scorso annocaratterizzò la sua sporadicapresenza al national .Dungey martella e recuperagiro dopo giro su un Villo inconserva. A 7 giri dalla fine i2 si ricongiungono.Finale incandescente comenon si vedeva da un pò. Pub-blico in delirio per la sfida traun Dungey, faccia da bravoragazzo, contro un Villopoto

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Photo Garth Milan/Red Bull Content Pool

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che non entusiasma le follecon il suo poco carisma.Dopo un serie di sorpassiRyan 5 ha la meglio e anchese non si staccherà mai Ryan1 dal parafango posterioreva a vincere la gara più belladell’anno.Josh Hill fa numeri, dopo avervinto sua heat conclude lasua miglior gara della sta-gione.D'altronde nel Minenesotaera stato l’ultimo a vincere laSx ben 5 anni fa.

Round 15 Seattle:Direttamente dalla patria delgrunge, nonchè città di RyanVillopoto.Le novità sono la pioggia edil ritorno della lites west coast.Ritroviamo un Ken Roczencon tabella rossa ancora inlotta con l’alfiere Honda WillHann.Davalos si aggiudica la suaqualifica senza problemi. K-roc rischia grosso nella suaheat, in lotta per la pole po-sition con il suo outsider alcampionato, commette unaserie di errori su un fondo vi-scido ma che titto sommatotiene.Due cadute portano a miti

consigli il tedesco che ri-monta e si accontenta delsesto posto, mentre il pilotaGeico Honda vince a manibasse.Il main event parte nel segnoancora di Hann che fuggesenza speranza, mentreKenny 94 litiga con il fango econ altri problemi chiamatiSipes e Cunningham.Il solitario numero 19 butta viatutto a metà gara con un in-certezza clamorosa.Arriva con la forcella apacco su una semplicewave, il risultato è un impro-babile tentativo di frontflipche finisce con Will che scal-ciando tenta di difendersidalla sua Honda rotolante.Ripartirà ma secondo, diKenny li davanti non vedeneanche la sagoma. Il tedesco a questo puntomette una serie ipoteca sul ti-tolo.La classe sx vede confer-mato il rumors che narrava diun Bubba Stewart a riposofino all‘inizio del national.Assente il campione in giallo,i colori Suzuki rimangono di-fesi dalla Rockstar n°18 diDavi Millsaps, che vuole ri-confermarsi almeno vice-

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Photo Garth Milan/Red Bull Content Pool

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campioneLo scorso anno era stato fa-vorito dalla sua dote di “su-perstite”, in mezzo alla stragedi infortuni celebri,(Reed, Ste-wart,Canard,Villopoto) men-tre in questa stagione,favorito dalla sua partenza in“contropiede”, riesce an-cora a rimanere attaccatoalla matematica possibilità diuscirne anche vincitore. Alla partenza si notano nu-merosi patch “Boston” sui se-deri dei migliori rider,chiaramente dedicati allatragedia della settimana pre-cedente.Barcia scatta fregando pure“holeshot” Alessi, Villopoto ri-mane intruppato alla primacurva ma si salva dalla fagio-lata che coinvolge Reed,che non riprova neanche aripartire, e Dungey che si ri-mette all’inseguimento conla tabella anteriore sbilenca.Alessi tiene botta alle spalledella Honda 51, ma dopopochi giri Ryan, dopo essersisbarazzato di Millsaps, at-tacca la Motoconcepts Su-zuki n°800.Barcia scrubba, whippa,salta in tutte le maniere storteo dritte pur di mantenere unpò di margine.Villo martella ma sul fondo in-sidioso di Seattle commettemolti errorini e più volte lo sivede “zampettare” con le

sue gambette tozze.Alla fine il pilota Monster Ka-wasaki molla e lascia a BamBam la seconda vittoria distagione.Campionato oramai a sensounico anche se il pilota dicasa (Villopoto come ac-cennavo prima è natio di Se-attle anche se vive in Floridae le sue origini sono Finlan-desi) teme ben poco oramaii suoi avversari, visto che ri-mangono solo una paio diepisodi alla fine.L’unica speranza degli inse-guitori sarebbe qualchecolpo di scena clamoroso, ri-cordiamo che lo scorso annoil leader si infortuno a 3 garedalla fine subito dopo averconquistato matematica-mente il titolo, ed è forse perquesto che il n°1 vincequando può e amministraquando deve.E’ di sicuro il pilota più intelli-gente in circolazione, magarigli mancherà il famoso se-condino su Stewart e Reed(ma direi solo su loro), ma ifatti, negli ultimi anni, dimo-strano che la ragione è dallasua parte.

TESTOFrancesco Pellegrini

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Photo Garth Milan/Red Bull Content Pool

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Supermoto

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Funamboli da corsaIl cielo nero e' di quelli chenon promette niente dibuono. Il vento e' forte einsidioso. Eppure lo schie-ramento e' completo. Lastagione degli internazio-nali d'Italia Supermoto2013 e' arrivata puntualeall'appuntamento diapertura sul circuito inter-nazionale di Viterbo.A rendere il tutto piu' fami-liare ci pensano i motoriche, dal paddock, Alloraanche il cielo inizia adaprirsi per lasciare spazioad un colore meno mi-naccioso per fare da ten-done al "circoadrenalinico" degli inter-nazionali d'italia Super-moto 2013.Mentre il sole continua afarsi strada tra le ultimenuvole arrivano i piloti cheiniziano il rituale della ve-stizione - come circensi altrucco prima dello spetta-colo.I piloti del supermoto sono

i protagonisti dello spetta-colo e sono dei veri e pro-pri Funamboli da corsa.Non sono veloci come pi-loti da GP ne' amanti delfango a tutti i costi comequelli da MX ma...sannounire sapientemente lecaratteristiche di en-trambe le categorie percimentarsi in pieghe, de-rapate e salti nello ster-rato che fannosemplicemente impazzireil pubblico lasciando tuttisenza fiato. La sfida allaforza di gravita' e' conti-nua e la competizione siaccende subito con sor-passi continui all'ultimastaccata.La gara della categoriaS3 e S4 parte subito inmodo molto arrembante -forse troppo!Gara 1 e' caratterizzatada numerose cadute incurva 7. La più grave èstata quella che ha vistocoinvolto Cecchetti nella

InternationalSeries SMRound 1 ViterboTesto G.Cicuzza Foto D.Messora - G.Cicuzza

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serie di tornantini che precede il rettilineo d’arrivo, probabilmente dovuta aduna perdita d’olio che ha inondato la gomma posteriore. Il pilota è stato tra-sportato in barella al pronto soccorso e per fortuna dimesso poco dopo senzaconseguenze.La vittoria va ad un ottimo Salmaso che partiva dalla pole, seguito da Gazzarrie Demetti che partiva 6o.In gara 2 Salmaso conferma che la domenica e' di sua proprieta' e suggellauna vittoria in gara due che gli varra' il titolo di giornata e tabella rossa domi-nando dal primo all'ultimo giro. Demetti si riconferma terzo per un ottimo se-condo posto a finale di giornata e Paoloni completa il podio sul secondogradino. Gazzarri che chiudera' gara 2 Al nono posto riesce ad agguantare laseconda piazza di giornata.Nella S2 Guardala' si impone su Monticelli D. e Kingelin.

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Guardala' e Monticelli animano con un bel duello sia gara 1 che gara 2 scam-biandosi vicendevolmente la vittoria e la seconda piazza,In gara 1 si mette in evidenza anche Lorenzini che prende una buona terzapiazza non confermata in gara 2.La gara S1 e' adrenalina allo stato puro.In gara 1 si segnala l'uscita di scena al primo giro di Hermunen che era statoprotagonista di una brutta caduta nello sterrato nel sabato di prove e salivain sella la domenica dolorante all'addome e all'anca. Thomas Chareyre, colsuo numero 4 in sella alla TM, segue dalla distanza ravvicinata Teo monticelliper 8 giri, per poi sferrare l'attacco e andare in testa. Monticelli non contrastail cambio di ritmo del francese e Tom prende un buon margine di vantaggio.Nulla sembra poter più fermare il francese ormai lanciato verso la sua primavittoria di stagione quando la sua moto si ammutolisce proprio all'ultimo giro.Monticelli ringrazia e taglia il traguardo in testa davanti a Vorlicek e Adrian

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Chareyre. Lazzarini non informissima gia' dal sabatochiude quinto e Vermeu-len dietro di lui al sestoposto.Gara 2 ripropone il duelloThomas Chareyre e Mon-ticelli, tra i due si inserisceperò Hermunen chedopo aver occupato laprima posizione deve ce-dere il passo ad uno stra-bordante ThomasChareyre che vince meri-tatamene gara 2 davantia Hermunen e Monticelli,di nuovo non brillante laperformance di Lazzarini(sesto) e Vermeulen(nono). Resta molto da ri-solvere anche in casaHonda Assomotor alla finedi un week end al di sottodelle aspettative.Tabella rossa ad un felicis-simo Teo Monticelli ac-compagnato sul podioda Vorliceck e AdrienChareyre.Ora, al calar del sole,dopo le coppe e lo spu-mante, tra i vincitori e ivinti, il circo si prepara intutta fretta a togliere letende e a dirigersi verso latappa #2: Capua.Le virgole nere deglipneumatici sulla pista te-stimoniano che il limite e'stato raggiunto e supe-rato anche oggi. La stri-

scia d'asfalto ha emesso isuoi primi verdetti e halanciato sfide e duelli cheterranno banco per il pro-sieguo della stagione2013. I funamboli devono rior-ganizzare le idee e ricer-care, nella loro valigia, illimite che non sono riuscitia raggiungere e superarenelle due gare di gior-nata. L'avvio di stagioneha mostrato subito un li-vello competitivo altissimoconservare la tabellarossa non sara' facile eper vincere il campionatoe' davvero necessario su-perare il limite. Come il funambolo in bi-lico su pochi centimitri difune, cosi i piloti del super-moto dovranno impararea stare in equilibrio suiquei pochi centimetri dipneumatico che fanno ladifferenza tra lo stare inpiedi e il cadere...tra lavittoria e la sconfitta.A noi non resta che ringra-ziare per lo spettacolo ele emozioni di una bellagiornata a bordo pista easpettare che la tendavenga issata di nuovo peruna nuova esibizione.

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Ci siamo anche il mon-diale Supermoto hapreso il via il 27-28 Aprilein quel di Limatola, uneccellente circuito adue passi da Caserta.Dopo qualche anno laSupermoto corre su uncircuito nuovo, la pistacon un tratto asfaltatotecnico ma velocissimo,da “pelo” il primo cur-vone dopo il via ed untratto in sterrato benfatto.Come per l’italianoniente monogomme eniente bollini e questoera la prima incognita,quante gomme use-ranno i team per leprove di qualifica di ben40 minuti?Sfortunatamente ilmeteo ha deciso dimetterci lo zampino e

nella giornata di sabatoha deciso di buttaresulla pista secchiated’acqua.Sterrato chiuso e tutticon le rain.Hermunen si presentaacciaccato a questagara, oltre alla granbotta rimediata a Vi-terbo anche un’erniuainguinale.Sotto l’acqua una gra-dita sorpresa, Ivan Laz-zarini ottiene unastrabiliante pole positiona seguirlo i die piloti SHRMatt Winstanley eMauno Hermunen achiudere la prima filaMassimo Beltrami e ilcampione del mondo incarica...Thomas Cha-reyre in crisi con legomme non ha fattomeglio del 13° posto.

World CHAMPIONSPHIPGP ITALY - CAPUARound 1

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Un disastro il quattro volte campione del mondo Adrien Chareyre che in-sieme alla sua Aprilia sono naufragati in 18° posizione.In questa prima giornata le gomme hanno svolto un ruolo importante,con l’asfalto baganto le Dunlop hanno dominato ma con condizione dipista a metà strada tra baganto ed asciutto hanno creato grossi pro-blemi, Thomas Chareyre ha dovuto accontentarsi del 13° a causa del-l’eccessiva usura della gomma posteriore.Domenica mattina il sole ha riscaldato il clima e abbiamo potuto assisteread uan grandissima domenica di gare.Lazzarini nella prima manche è riuscito a partire in testa e per buonaparte della gara ha tenuto testa a Mauno Hermunen, dalle retrovie Tho-mas Chareyre ha cominciato una grandissima rimonta e a metà gara

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era già in seconda posizione ma con Hermune in giornata giusta non cenè neanche per il capione del mondo in carica.La seconda manche ha visto ancora una volta la partenza in testa di Laz-zarini ma la sua leadership è durata poco perchè Mauno è riuscito a pas-sare in testa e si è involato verso la vittoria, Thomas Chareyre dopo essersisbarazzato di Ivan si è buttato all’inseguimento di Hermunen ma non è ri-sucito a accorciare il distacco.Con i due gradini del podio assegnati Lazzarini ha dovuto vedersela conBidart per il terzo gradino del podio, il nostro portacolori non è riuscito adifendere la terza posizione.Sylvain Bidart torno sul podio mondiale dopo alcuni anni che mancavadalla scena mondiale.Nel campionato Europeo il duello è stato tra due piloti, Devon Vermeulem

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che abbiamo già cono-sciuto lo scorso annoche corre con la nuovis-sima Ktm ad iniezione diFranco Mollo, poteteleggere l’articolo dellamoto più avanti, e FredGuerin nuovo pilota inseno al team Lux Perfor-mance, il francese ar-riva dal supercross enello sterrato ha dimo-strato tutto il suo valore.Nelle prove Vermeulenha fatto segnare la poleposition con Guerin allesue spalle.In gara 1 Devon è par-tito subito forte ed hacondotto la gara dalprimo all’ultimo girosenza neanche voltarsiin dietro una volta, Gue-rin non è riuscito a tro-vare il varco giusto perpassare.

La seconda manchestava per riproporre lostesso copione quandoDevon all’ingresso dellosterrato è scivolato eGuerin non è risucito adevitarlo cadendo luistesso, ma il giovanefrancese è stato più ve-loce a ripartire vincendola manche e portandosia casa la prima vittoria.Si è chiusa la prima garacon alcuni punti fermi, laTm in questo momentoè imbattibile e con Tho-mas e Mauno che sem-brano lanciati verso unasfida all’ultima manche.Prossimo appunta-mento a Vairano in pro-vincia di Pavia ed a duepassi di Milano il pros-simo 25-26 Maggio.

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Round 1

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Il vulcanico Franco Mollo pa-tron del Team Motoracing è unvulcqno di idee e per la sta-gione 2013 ha deciso di met-tere in piedi una nuova sfida,prendere un Ktm 450 M.Y. 2012a carburatore e trasformarla adiniezione. Sembra che la primauscita in pista non sia andatacosì male con l’ottimo risultatodi Devon Vermeulen.Franco dicci come ti è venutain mente questa idea?“All’arrivo del modello 2013 conmotore di provenienza enduroed adattato sia per il cross chein piccola parte per il motard ioho ritenuto opportuno già nelluglio dello scorso anno di pro-seguiro con i vecchi motori bial-bero, di cui disponiamo ancoradi alcuni motori ufficiali, per meè più consono alla supermoto.Il nuovo propulsore 2013 ha unabuona coppia ma non si di-stende in alto, anche perchè èlimitato a 12.000 giri.E’ stato una sfida personale ungiocattolo, ho realizzato unostatore e una ruota fononicanuova, un carter appostaanche perchè in commercio in

questo momento non esiste unkit per fare queste modifiche,cabalggi dedicati e un corpofarfallato dedicato e insieme aJT Eletronics, con un lavoro didue e tre gironi lavorando sul-l’elettronico abbiamo messo apunto il progetto che ci stannodando dei buoni risultati.Comunque stiamo portandoavanti anche lo sviluppo dellamoto nuova, ma con il bialberosiamo ancora più avanti e itempi sul giro ci stanno dandoragione.”Quante ore di lavoro ci sonovolute?“Se dobbiamo calcolare iltempo ci abbiamo messo circaun mese dedicandoci 3/4 oredi lavoro ogni giorno ma soprat-tutto sempre tanta passione.”Pensi di farlo diventare un kitper la vendita?“Io l’ho già fatto vedere a Ktme sono rimasti sorpresi e sicura-mente mi misureranno la febbreprossimamente!!!!”Quali sono i tuoi progetti per il2013?“Vermeulen farà l’Europeo econ Tom Klem che parteciperà

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Pazza Ideaby Franco Mollo

testo D.Messora Foto D.Messora/G.Cicuzza

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Pazza Ideaby Franco Mollo

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sia agli internazionali che all’Europeo, per ora ho approntato una solamoto con l’iniezione che stiamo portando avanti con Devon lo svi-luppo.Obbiettivi per il 2013?“Il sogno e il desiderio di poter fare bene in s2.”

Franco Mollo ci saluta sbraitando dietro al suo nuovo meccanicoMarco Dondi e riprende il suo lavoro vicino alla sua nuova creatura.....

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TM Factory RacingRider Thomas Chareyre

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Le regine del Mondiale

SM

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Team SHR RacingRiders Mauno Hermunen - Matt Winstanley - Pet

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tr Vorlicek

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HM HONDA RACINGRiders Christian Ravaglia - Fabrizio Bartolini

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Fast WheelsRider Adrien Chareyre

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L30 RacingRider Ivan Lazzarini

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LUX PERFORMANCERiders Massimo Beltrami - Fred Guerin

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Red FoxesRider Elia Sammartin

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Trial

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MontesaCota 4 RT

Abbiamo provato la MontesaCota 4RT in un contesto diversodal solito, il bellissimo lungo lagodi Mandello del Lario, dob-biamo ringraziare la Polizia Mu-nicipale che ci ha dato ilpermesso per il servizio fotogra-fico.A provare questa stupendamoto da trial che Tony Bou staportando al successo da diversianni il nostro speciale testerEmanuel Angius che da qua-che anno ha lasciato il mondodelle gare di trial per cimentarsicon il free style.Ema ha potuto saggiare lesplendide doti di questa motorimanendo soddisfatto dal la-voro fatto dai tecnici Montesa.La moto si presenta già prontogara per un pubblico di ama-tori di alto livello, Angius ci haconfidato che per un uso piùspinto bisognerebbe mettere lemani sul motore e una taraturapersonalizzata delle sospen-sioni.Ma il progetto è ben riuscito e ilpilota lecchese si è ben distri-cato sugli ostacoli naturali cheha superato senza grossi pro-blemi.Nel complesso ha riconusciutol’efficacia di questa MontesaCota 4RT. Guarda il video

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FrancescoIOLITTA

Durante la nostra giornataa Mandello del Lario in-siema a Emanuel Angiusabbiamo incontrato il pi-lota ufficiale del Future TrialFrancesco Iolita che anchelui ha voluto farci vederequalche numero.

Nome Francesco

Cognome Iolitta

anno di nascita: 1986 - 27anni

Da quanto tempo pratichi iltrial: da quando avevo 9anni

artista musicale preferito: Led Zeppelin

sportivo preferito ValentinoRossi

Ci spieghi come mai hai

deciso di fare trial?

E' una malattia che hopreso da mio papà, io hoiniziato con il minicross malui non aveva tanto tempoper portarmi sulle piste ecosì mi fece provare il triale da lì è nato tutto.

Come sono andate leprime gare della stagione?

Quelle indoor sono andatenon prorpio benissimoanche perchè nella terzaprova non ero messo benea livello fisico, nelle gareoutdoor sono andato duevolte a podio e in questomomento sono secondo inclassifica generale e cisono buone possibilità di fi-nire con un bel risultato.

I tuoi obbiettivi stagionali?

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FrancescoIOLITTA

Il mio obbietivo è arrivare apodio in tutti e due i cam-pionati, nelle campionatoindoor ho qualche puntoda recuperare ma fortuna-tamente ci sono ancoradue gare dove posso farebene, nell'outdoor l'obbiet-tivo minimo è arrivare terzoma come sono messoadesso in classifica cerche-remo di puntare più in altopossibile.

Come mai in questa sta-gione niente mondiale?

Per poter fare bene nelmondiale occorrono tantisoldi per poter mettere in-sieme una struttura ca-pace di seguirti nel miglioredei modi e in questo mo-mento di crisi è molto diffi-cile, percui meglio non fareil mondiale che partire conuna cosa non fatta bene.

Cosa ne pensi della regoladel non-stop?

La motivazione che hannodato non sia appropriata,loro hanno detto che conquesta nuova regola si sa-rebbero avvicinati più pilotial trial, ma il problema chenon ci sono piloti alle gareè sempre lo stesso le garecostano sempre di più e lacrisi non permette a moltidi poter partecipare agare di alto livello.

Secondo te il trial potràcrescere?

Io purtroppo ho un'idea esecondo me in una decinadi anni questo sport è desti-nato a scomparire, a menoche non succeda qual-cosa per poter rilanciare ladisciplina ma anche io che

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ci sono dentro non sapreicosa si possa fare....

Quale è il problema deltrial?

E' uno sport il trial dove bi-sogna fare tantissimi sacri-fici e i giovani che ci sonoadesso non hanno vogliadi impegnarsi duramente efare sacrifici a lungo terminipoi non ci sono grandisponsor e non vedo neigiovani spirito di sacrificioper poter diventare grandiin questo sport.

Comunque il pubblico inalcune gare è molto pre-sente, cosa manca allaspecialità per poter cre-scere?

Manca la possibilità per ungiovane di dire: Ok mi im-pegno anima e corpo per

poter diventare un profes-sionista e vivere di questosport e in questo momentoè impossibile, in Italia sonochi fa parte delle FiammeOro e nel mondo solo iprimi 5 possono farlo di me-stiere, e comunque sono glistessi piloti da 10 anni aquesta parte.

Tony Bou è davvero imbat-tibile?

Secondo me al momentoè imbattibile, è ValentinoRossi o il Messi, in questomomento è impensabileche qualcuno riesca a bat-terlo in questa stagione.

Grazie mille Francesco ebuon 2013!

FrancescoIOLITTA

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Sul prossimo numeroIntervistaAndrea RIVA

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GIRL

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Vintage Photo

Jeremy McGrath AMA SUPERCROSS

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PH. Riccardo Tagliabue

1998

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