il dono - giugno 2012

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n.2 2012 Periodico dell' AFDS Associazione Friulana Donatori Sangue Anno LIV n. 268 Giugno 2012 Settore Propaganda AFDS Trimestrale - Poste Italiane s.p.a. Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, NE/UD IL Dono L’Assemblea annuale AFDS Approvato lo statuto FIDAS Un richiamo allo spirito associativo Il Dott. Piero Bottino con Giovanni Faleschini. Guerrino Stocco con Renzo Peressoni. L a n o s t r a s t o r i a p e r u n g r a n d e f u t u r o 5 6 3

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Ogni mese on-line e sfogliabile la versione digitale de “il Dono” il magazine con news, eventi e approfondimenti dell’ AFDS

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n.2 2012

Periodicodell'AFDSAssociazioneFriulanaDonatori Sangue

Anno LIV n. 268

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Spedizione in Abbonam

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L’AssembleaannualeAFDS

Approvato lo statuto FIDAS

Un richiamoallo spiritoassociativo

Il Dott. Piero Bottino con Giovanni Faleschini.

Guerrino Stocco con Renzo Peressoni.

La nostra storia per un grande futuro

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ESTATE?Più sole, più do

no

Non sciupare

la tua estate

Sii generoso

IL Dono/sommarioIscritto al ROC n. 20391 del

6.12.2010

Periodico mensile di informazione, educazione sanitaria, culturale,

e cronache di carattere associativo.

Edito a cura della AFDSAssociazione Friulana Donatori Sangue - Udine

Settore Propaganda

AFDSDirezione, redazione, diffusione,

Ospedale S. Maria della Misericordiapadiglione ingresso - primo piano

33100 UdinePiazzale S. Maria della Misericordiatel 0432. 481818 fax 0432. 481200

e mail [email protected]

Commissione e redazione:Renzo Peressoni, Remigio Sattolo,

Arno Pittino, Roberto Flora, Domenico Rebeschini, Aldo Calligaro, Donnino Mossenta, Giorgio Pozzecco,

Sandro De Candido, Loris Zoratti, Rossana Franzon, Roberto Tirelli

Hanno collaborato a questo numero:Carlo Pavan

Stefano MorosoGiuseppe B. (Bepo Sivilòt)

Ivan ValvasonMichela MeneguzziGuglielmo De Monte

Alessandro FloraIljia Jankulowski

Direttore editorialeRenzo Peressoni

Direttore responsabileRoberto Tirelli

Registrazione:Tribunale di Udine n. 140 del 1-10-1959

Avvertenza: i manoscritti e le fotoanche non pubblicati non si restituiscono.Non si pubblicano componimenti poetici.

Stampa:Litho stampa - Pasian di Prato (UD)

Progetto grafico:ESPRESSIONE

comunicazione & immagineUdine

Spedizione:Donatori AFDS, Associazioni, Enti,

Istituzioni pubbliche

UDINE tiratura copie 55.000

Per disguidi postali, indirizzi errati, dop-pio invio, si prega cortesementedi scrivere allegando la corretta

destinazione.

EditorialeSiamo ancora una famiglia?Vita AssociativaDal Consiglio DirettivoFiocchi rosaVita AssociativaRichiamati i valori dell’AFDSVita AssociativaCongresso FIDAS a GenovaVita AssociativaDieci anni dopo: ricordodi un grande PresidenteVita AssociativaDall’Aquila a Udine per “imparare” dall’AFDS“La comunicazione del donodel sangue nell’era dei socialnetwork”: si può fare!!!MedicinaAlimentazione e salute:consigli molto praticiMedicinaVia col genotipoCultura del donoGarantire ai pazienti del Friuliplasma e plasmaderivatidi qualità europeaCultura del donoSangue: l’incertezza sociale“scoraggia” la donazioneVita associativaAnche l’AFDS con l’UdineseDono dunque sono

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La voce delle SezioniDonatori in famigliaAspicChe cosa vuol dire donare?Lauree in donoLa pagina dei giovaniEsperienze di universitariae donatrice“Blood Brothers”“Vogliamo far innamorare iragazzi dell’AFDS”“Pordenone... che favola!”Tre giorni con l’AFDS a PordenoneFriuliAndar per rifugiAl Nordio sulle Alpi GiulieFriuliMostre in Friuli. I bambini delcielo e quelli sulla terraVademecum del DonatoreI giovani e le sezioniParole difficiliCinque per mille all’AFDSNotizie utiliDirettivi in fotoPerché si dice della trasfusionedel sangue “Cura medeana”?FriûlLa famee in FriûlCongresso a Castions di Strada

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IL Dono

Siamo ancora una “famiglia”?Il nostro “patriarca“ Giovanni Faleschini nel considerare l’Associazione da lui guidata, sin dagli inizi, la de-finiva una “famiglia”, nel senso che in essa egli ritrovava rapporti di grande valore ideale, non soltantodi appartenenza formale, ma di solidarietà che si sublimava in amicizia, collaborazione, familiarità vera epropria. Questo richiamo aveva proprio un riscontro nella realtà e il dono del sangue si proponeva comeun legame indissolubile fra quanti lo praticavano.Questo senso di famiglia viene espresso correttamente dal motto con cui Faleschini chiude i suoi interventiche rievoca l’unione (stin unîs) ed un sentimento forte come l’amore (volinsi ben). Il dono del sangue in sé non basta. Sarebbe, ad esempio, riprovevole donare il sangue e poi essere egoi-sti nel resto del nostro quotidiano. La generosità non si restringe ad un gesto. Così quando ci conside-riamo essere una famiglia, non possiamo poi smentirlo con la nostra vita privata, anche se, ovviamente,ciascuno è libero nelle sue scelte.L’AFDS di don Volpe e di Faleschini, quella dei fondatori, quella delle migliaia di Donatori che hanno fattogrande questa Associazione in oltre mezzo secolo di vita, aveva dei valori che non sono venuti meno ederano impliciti. Erano il frutto di una visione della vita e non cambiano per il fatto che ci sia stato un ri-cambio di generazioni. Quel “friulana” che la distingue significava un richiamo ai valori dell’essere friu-lani ben più e ben aldilà del “salt, onest, lavorador”, cui si richiamano i gesti dei nostri incontri:siamoaconfessionali, ma religiosi, siamo apolitici, ma amiamo la nostra Patria, la piccola e la grande, crediamoin tutto ciò che è un bene per la persona umana.La coerenza con tale visione della vita è essenziale e va rispettata. A cominciare dalle espressioni.Il Dona-tore di sangue non può avere comportamenti discutibili dal punto di vista del buon senso comune, comenon può uscire con detti grevi o volgari.Tutto ciò fa parte della nostra identità altrimenti saremmo potuti rimanere sin dal 1958 dove eravamo,invece abbiamo fatto una scelta di campo, per essere quei Donatori che hanno portato in Friuli la vera cul-tura del dono. Questo modello è conforme a quello della tradizione e della società friulana ove la fami-glia è in cima alla scala dei valori poiché lì nasce la mutua solidarietà. Il simbolo del pellicano lo richiamain modo evidente. È questo che distingue l’Associazione Friulana Donatori di sangue da tutte le altre.Questo l’ha resa forte e popolare.Si può obiettare che allora eravamo in pochi ed ora siamo 53.000. È vero più che una famiglia siamoormai un “esercito”, ma anche gli eserciti hanno bisogno di condivisione degli obiettivi comuni e non pos-sono procedere in ordine sparso e la solidarietà fra commilitoni è spesso il segreto delle vittorie.La “famiglia” AFDS pur essendo allargata non può far venir meno al suo stile specifico che è proprioquello di una assunzione di responsabilità umanitaria nel salvare delle vite con la consapevolezza che in-sieme è meglio che da soli, informati è meglio che sprovveduti, tutelati è meglio che isolati. A ciò si ag-giungono i tratti caratteristici dell’appartenere all’AFDS che sono virtù civili vissute a pieno. Non è statoinventato nulla: questo è proprio dei friulani come la correttezza, la disponibilità, la puntualità, il parlarpoco, ma con finalità positive. Lo stile AFDS non è lo sbracamento né la volgarità, ma è la serietà nell’af-frontare la propria esistenza. E dove si impara tutto questo se non in famiglia?È uno stile particolare che non va in soffitta solo perché si usano twitter e facebook per comunicare, cherichiede comunque una base di buona educazione. Per l’AFDS non esiste l’incoerenza del dire e non fare.È questo che l’ha fatta crescere e se viene meno la fedeltà a se stessa a pagare sarà l’ammalato che vedràspegnersi la speranza. Se siamo diventati grandi è perché siamo stati solidali, senza litigate, senza incur-sioni indebite di politica ed interessi privati, perché un donatore AFDS è un donatore che rispecchia anchenella sua vita privata ciò che è il valore del donare ed una concezione “familiare” dello stare assieme.Anche nella sfera privata e non solo in quella pubblica il Donatore è chiamato ad essere un testimone dellasolidarietà, a dimenticare l’egoismo, ad assumere dei comportamenti coerenti. Fatto sta che non ci conosciamo più neppure nell’ambito delle sezioni e ciò non dipende solo dai cam-biamenti sociali, è dipeso in buona parte anche da noi poiché non abbiamo saputo tenere sempre vivo lospirito associativo e spesso ci siamo limitati a chiedere di donare, ma non a sollecitare una più frequentecondivisione di questo nobile impegno al di là, forse, della cena sociale. Le assemblee sezionali che do-vrebbero essere il massimo della loro vitalità non hanno significativa partecipazione ed anche all’assem-blea provinciale capita che decine di sezioni non siano neppure rappresentate.È vero che il tempo è sempre più tiranno e spesso non rimane spazio per la vita sociale, specie se accadeche ad impegnarsi in tutto e dappertutto siano sempre quelli.Oggi essere una “famiglia” significa dividersi i compiti e le responsabilità all’interno delle sezioni come al-l’interno del Consiglio provinciale in modo che ci sia la possibilità di un ricambio generazionale che per-metta anche a chi lavora ed ha famiglia, di fare vita associativa a tutti i livelli. Bisogna ripensare questo impegno ed al più presto.L’AFDS

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Dal Consiglio Direttivo

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Seduta del 30 marzo 2012

È presente in Consiglio il dott. De Angelis al quale vengono presentate le istanze emerse dalle riunioni di zona,in particolare sugli esami clinici e l’autoemoplasmoteca. Viene anche sollecitato ad attivarsi per un migliore ser-vizio ai Donatori. Il Consiglio si felicita della nomina a coordinatore nazionale giovani FIDAS del monfalconeseMatteo Benci. Il Presidente riferisce circa il dibattito attorno alla bozza di Statuto nazionale FIDAS e sulle diverseposizioni all’interno della FIDAS regionale. Vengono approvati alcuni emendamenti funzionali. Il consigliere Pit-tino interviene su alcuni problemi della Carnia. Viene esaminata una prima bozza di bilancio preventivo 2012. Ilcoordinatore dei giovani De Monte riferisce sul meeting di Pordenone e propone che per i giovani il Dono vengadiffuso on line.

Seduta del 4 maggio 2012

Il Presidente riferisce sul Congresso nazionale FIDAS di Genova e sulla convenzione FIDAS –ADMO che intendeapplicare anche a livello locale per diffondere la cultura del dono. Peressoni invita poi i consiglieri a rifletterecirca gli impegni del futuro in rapporto alle scadenze della certificazione e dell’obiettivo di un plasma di qualità.Il consigliere Fuser con una articolata relazione propone una riorganizzazione delle riunioni di zona. Vengono trat-tate, poi, tematiche relative alle tesi di laurea, al “progetto cuore” in Carnia, alla presenza nei social network.Ilcoordinatore dei giovani Guglielmo De Monte illustra il programma del meeting di Pozzuolo.

Seduta del 1 giugno 2012

Il Consiglio indica il dott. Gianni Cortiula Presidente dell’Assemblea annuale. Il coordinatore del gruppo giovaniDe Monte presenta alcune iniziative del gruppo :il meeting di Pozzuolo ed il concerto di Torsa. Il consigliere Fuserlamenta che non sia stato attuato il proposito di inserire almeno un giovane per sezione. Vengono approvate lebozze di bilancio preventivo e consuntivo da presentare all’Assemblea. Il Presidente interroga i consiglieri circa la loro disponibilità a ricandidarsi per un nuovo mandato nel 2013 al finedi predisporre una squadra efficiente per affrontare i problemi del prossimo futuro.Si pone in votazione la bozza regolamento per il social network mentre la agenzia Rebus ha già avviato la ri-modulazione del profilo Facebook e Twitter dell’Associazione.

È arrivata Matilde Minisini...Per la gioia dei nonni Isa e Alceo un fiocco rosa in casa dei dottori Minisini a Mels: è arrivatacon la primavera il 20 marzo la piccola Matilde. Ce ne felicitiamo con papà Alessandro,mamma Claudia, il fratellino e soprattutto con il nostro Vice Presidente e la sua Signora, i qualisapranno coltivare anche in Matilde le virtù della generosità, del volontariato, della laboriositàe soprattutto del donare il sangue.

e subito dopo Chiara nipote di Otello BonuttiÈ arrivata a Vicenza la nipotina di Otello Bonutti, la seconda femminuccia dalla figlia dottoressaAnnamaria. Si chiama Chiara. Ovviamente le congratulazioni a tutta la famiglia e soprattutto alnonno Otello che saprà senza dubbio essere un modello di dedizione al prossimo anche perquesta nuova generazione che giunge come segno di speranza per il futuro.F

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IL DonoGiugno 2012 IL Dono

Assemblea associativa

Richiamati i valori dell’AFDS

A giugno l’AFDS si ritrova per un importante appunta-mento:l’Assemblea cui partecipano Presidenti e Rappresen-tanti dei Donatori. Il Consiglio Direttivo Provinciale quest’annoha chiesto al Direttore regionale centrale della Salute, dott.Gianni Cortiula, di presiedere l’incontro del 9 giugno pressol’auditorium della Regione.Nel suo saluto l’Alto Dirigente Regionale ha sottolineatoquanto sia positivo il rapporto fra la Regione e le Associazionidel Volontariato per collaborare sulle tematiche di comune in-teresse. Si è poi dichiarato soddisfatto per l’accreditamentodell’area vasta udinese, la prima in Itala ad ottenere il ricono-scimento delle qualità europee. Nella sua relazione morale ilPresidente Renzo Peressoni ha notato luci ed ombre in quantoalla vita associativa, sottolineando alcune criticità quali lascarsa partecipazione alle attività sezionali e le sezioni dor-mienti, ma ha anche constatato che non c’è stato bisogno diricorrere altrove per le necessità degli ospedali. Ha spronato i320 presenti a intensificare l’azione di propaganda affinchénon si registrino molti inattivi e non avvenga il fenomeno deinon iscritti, soprattutto giovani. Peressoni ha poi illustrato lasoluzione relativa alle analisi per i donatori ed ha prospettatoper il prossimo autunno l’effettuazione di un esperimento diprelievi anche nel pomeriggio. Ha invitato a rimboccarsi le ma-niche per affrontare le sfide che attendono l’Associazione edha evocato la propria intenzione di partecipare con un ruolodi responsabilità al Consiglio nazionale FIDAS al fine di con-seguire alcuni obiettivi importanti per la qualità europea delplasma. A tal fine ha invitato l’Assemblea ad iniziare una ri-flessione sul rinnovo del Consiglio provinciale che avverrà fraun anno. Il Presidente della AFDS ha infine relazionato sulle at-tività svolte durante l’anno, terminando con un appello all’u-nità, alla coesione ed alla riscoperta dei valori associativi.Al termine della relazione il dott. Cortiula ha sottolineatocome il riordino funzionale della Sanità in Regione porterà adun miglioramento anche nei servizi trasfusionali. Per quanto ri-guarda il Centro unico di lavorazione a Palmanova, le proce-dure seguono i tempi previsti. Ha poi in sintesi illustrato lefinalità della riforma che la Regione si appresta a delineare.Apertosi il dibattito, al Presidente Peressoni è stato chiesto unaggiornamento sul problema della TRALI. Il Presidente ha ri-sposto che nulla è cambiato nelle misure di prevenzione e checiò non significa che donne post parto e trasfusi non possano

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I lavori presieduti dal dott. Gianni Cortiula - Approvati relazione morale e bilanciIl congresso 2013 sarà a Sedegliano - L’attenzione ai giovani - Presentata la sezione del Bearzi

donare plasma. Solo per la breve durata delle piastrine ci sonodei problemi.Approvata la relazione morale alla unanimità, il segretario eco-nomo Luigi Franzil ha illustrato il bilancio consuntivo del 2011,che il Presidente dei Revisori de Conti RuggeroBaggio ha rav-visato regolare. Il dibattito è stato aperto da Carlo Pavan cheha chiesto un maggior uso della posta elettronica e del sito in-ternet per conseguire risparmi. Sul tema sono intervenutianche Nobile, il Presidente della sezione di Tarcento e quellodi Palmanova. Al termine il bilancio consuntivo è stato appro-vato con 303 voti favorevoli e 17 astenuti. Di seguito Franzilha illustrato il bilancio preventivo per il 2012.Nel dibattito che ne è seguito sono giunte richieste di favoriredi più le zone ove i giovani si impegnano e su diverse voci abilancio. Il Presidente ha risposto agli interroganti e quindi hadato la parola al salesiano don Michele neo presidente dellasezione dell’Istituto Bearzi che ha presentato il suo gruppo diDonatori. Alla richiesta se l’Associazione si impegnerà per l’E-milia come per l’Aquila, Peressoni ha risposto che al momentonon c’è bisogno di intervenire, ma rimane in attesa al mo-mento della ricostruzione di quelle che saranno eventuali ne-cessità delle consorelle FIDAS operanti sul territorio colpito dalsisma. Posto ai voti, il bilancio preventivo viene approvato con309 voti favorevoli, 2 contrari (sezione Zanon Deganutti) e 9astenuti (sezioni Cavasso, Tolmezzo, Seima, Marano, Carlino,Polizia di Stato) Il momento più atteso delle Assemblee è cer-tamente quello della designazione della sede del Congressoprovinciale. In lizza per il 2013 sono Aquileia e Sedegliano.Per Aquileia interviene il Presidente sezionale mentre il suocollega di Sedegliano si fa circondare da un bel gruppo di gio-vani. I presenti designano Sedegliano con 228 voti contro i 57di Aquileia. Il coordinatore dei giovani Guglielmo De Monte il-lustra l’iniziativa del Meeting di Pozzuolo con grande entusia-smo . Chiude il Presidente Peressoni invitando tutti alCongresso di Castions di Strada il 16 settembre.RT

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Congresso FIDAS a GenovaUn nuovo statuto. Passo avanti per il futuro

Il 30 settembre a Roma il rinnovo cariche. Prossimo Congresso nazionale a Padova

Il 51° Congresso nazionale della FIDAS ha avuto quale ma-gnifico scenario i saloni del Palazzo Ducale di Genova, ed èstato un Congresso storico poiché ne è uscito un nuovo Sta-tuto federativo in grado di supportare le sfide per il futurodella donazione del sangue in Italia.A presiedere l’assemblea ordinaria è stato chiamato Ema-nuele Russo della FIDAS Genova che ha posto subito all’at-tenzione dei delegati il tema della riqualificazione del sistematrasfusionale italiano per adeguarlo ai dettami dell’Unioneeuropea. Il saluto della città è stato portato dal SindacoMarta Vincenti che ha ricordato come Genova abbia persoin pochi anni posti di lavoro ed abitanti ed ha sottolineatoil problema principale della realtà cittadina:come mantenereil livello di welfare senza soccombere. Il saluto del SIMTI, i medici trasfusionisti, è stato portato daldott. Aprili, cui è seguita la consegna del premio giornalisticoSturvi a Marta Fallani dell’agenzia cattolica SIR. La relazione del Presidente Aldo Ozino Caligaris come al so-lito è stata ampia e completa, tesa a raggiungere entro il31.12.2014 l’obiettivo dei requisiti minimi europei in tuttaItalia con criteri di efficienza e sostenibilità. Ozino ha riba-dito in particolare i valori della donazione periodica comeatto di responsabilità civile. Più che ottimo il bilancio morale della Federazione nel 2011con l’aumento di Donatori e donazioni, con numerose ini-ziative attuate, con l’impegno per rafforzare identità e visi-bilità. I rapporti nella Federazione si sono consolidati.Sono quindi intervenuti Patrizia Baldassini ad illustrare un bi-lancio consuntivo equilibrato ed il coordinatore dei Presidentiregionali Grulla che ha auspicato un maggior impegno perle regioni in difficoltà.Al centro dell’attenzione di tutti poi è stato Matteo Bencineo coordinatore dei giovani, com’è noto di Monfalcone,che ha illustrato assieme ai suoi collaboratori le iniziative cheintende realizzare per incentivare la partecipazione dellenuove generazioni. Si è aperto quindi il dibattito. Tra gli interventi più significativivi è stato quello della VAS dell’Aquila che ha ringraziatol’AFDS di Udine per la sua sollecitudine negli aiuti. Non è man-cata la tradizionale allocuzione del Presidente onorario Cra-vero nel sottolineare che i Donatori di sangue non possonopretendere dei privilegi nelle prestazioni del sistema sanitario.Nella replica il Presidente Ozino ha affrontato il tema delleanalisi per la donazione, affermando che il test del PSA nonè scientificamente accreditato e che positivamente verrà ana-lizzato l’HDL. Ha poi riflettuto sulla donazione fra sostenibi-lità ed etica, chiedendo che il sistema trasfusionale adatti i suoiorari alle esigenze dei lavoratori, aprendo ai prelievi, soprat-tutto il sabato e la domenica. Qualificare in modo nuovo ildono- ha affermato Ozino- è importante.La seconda giornata congressuale si è aperta con una tavolarotonda sulle diverse modalità di donazione, dal midollo os-seo al cordone ombelicale. Il momento centrale dell’assisegenovese è stata l’assemblea straordinaria con all’ordine delgiorno la riforma dello Statuto. A presiedere l’Assemblea è

stato chiamato il dott.Pie-tro Bottino, brillante comeun giovanotto, saggio ecompetente, si da rice-vere unanime ricono-scenza per la sua condu-zione.In premessa il Presi-dente Ozino ha illu-strato il cammino dellaproposta di riformastatutaria partendodal Congresso diParma sino all’inizia-tiva maturata all’in-terno della confe-renza dei presidenti regionali ed allaconsulenza a proposito dello studio Lomonaco.Si è aperta quindi la discussione generale ed il primo ad in-tervenire è stato Paolo Anselmi dell’AFDS di Pordenone ilquale ha manifestato sorpresa per il nuovo testo statutario,non ne ha capito le ragioni, lamentando di non essere statocoinvolto. È stata fatta, secondo Anselmi, una legge eletto-rale e non una modifica istituzionale centrata sulle regioni,come lo era la proposta FIDAS del Friuli Venezia Giulia alCongresso di Parma. Il Presidente Bottino ha replicato subitoche l’argomento non era di assemblea straordinaria, ma or-dinaria. Sono seguiti, quindi, gli interventi di Mannino, re-gione Calabria, e del Presidente Ozino prima di passare allavotazione degli emendamenti non coerenti alla proposta. IlPresidente dell’ADVS di Gorizia Feliciano Medeot ha sinte-tizzato il parere contrario di quattro federate FVG alle “listedel Presidente” che rafforzerebbero troppo il potere presi-denziale sul Consiglio nazionale.Le Federate di Pordenone, Gorizia, Monfalcone e Torvi-scosa nel corso della votazione degli articoli e degli emen-damenti statutari hanno espresso sulle modalità di elezionedi una parte del Consiglio nazionale parere contrario, aste-nendosi sul documento finale. L’AFDS di Udine ha, invece, votato a favore del nuovo Sta-tuto. E non a caso al termine del faticoso iter il PresidenteOzino ha ringraziato Renzo Peressoni, Agostino Re Rebau-dengo del Piemonte e soprattutto l’intramontabile profes-sor Cravero per aver svolto una importante opera di pro-mozione di un accordo che sembrava molto difficile.Al termine della Assemblea straordinaria l’assise ha appro-vato il bilancio preventivo del 2012 ed ha accolto la propo-sta di Sgarabottolo, Fidas Padova, di tenere il prossimoCongresso nazionale fra Terme euganee e Città del Santo.Domenica mattina 29 aprile, come da tradizione, si è tenutala sfilata delle Associazioni lungo le vie cittadine: manife-stazione rovinata dalla pioggia, come la celebrazione dellaS. Messa in piazza De Ferrari. Fra le circa 20.000 personepresenti anche la piccola pattuglia dell’AFDS di Udine ed ungruppetto di giovani. Il prossimo appuntamento è fissato il30 settembre a Roma per l’elezione del Consiglio direttivonazionale con le nuove regole.Roberto Tirelli

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Dieci anni dopo: ricordo di un grande Presidente(Gianpaolo Sbaiz, 22 aprile 2002-2012)

Se Giovanni Faleschini può essere considerato il più notodei padri dell’AFDS, colui che prese un’Assocìazione ap-pena nata e la fece crescere, diffondendo la cultura deldono, a Gianpaolo Sbaiz dobbiamo riconoscere il grandemerito di aver strutturato ed organizzato questo ampiomovimento di volontariato. Egli fecediventare l’AFDS un sodalizio esem-plare poiché s’era nutrito di unprofondo spirito associativo, di unsano orgoglio d’appartenenza, dedi-cando ad essa un’intelligenza praticae una capacità di decidere in modonetto esclusivamente nell’interessedei Donatori e degli ammalati.Dieci anni fa dopo un ultimo impe-gno associativo affrontato con la so-lita puntualità ed accuratezza,Gianpaolo Sbaiz ci lasciava, ma il suoricordo è tuttora vivo nella secondae terza generazione dei DonatoriAFDS. Che cosa si apprezzava nelPresidente? La serietà, la determina-tezza, la precisione, un certo rigoreche mai non guasta nelle “famiglienumerose” e soprattutto unagrande coerenza di scelte e di comportamenti.Egli raccolse, dopo il breve passaggio di Brollo, la non fa-cile eredità di Faleschini ed ha condotto l’Associazioneverso concezioni più moderne del dono del sangue, ge-loso della sua autonomia e delle sue prerogative. Pur te-nendo con mano ferma la guida era ricco di umanità, citeneva ai rapporti umani in un clima di correttezza. Co-nosciuto e stimato da tutti avrebbe potuto benissimo con-tinuare a svolgere il suo mandato, ma rassegnò ledimissioni, tornando poi sui suoi passi, accettando di ri-partire da consigliere di zona della litoranea occidentale.La presenza nell’AFDS non gli ha impedito di continuarenell’insegnamento e nella libera professione, attività nellequali è stato unanimemente apprezzato.È stato un Presidente attento e scrupoloso, attento a faremergere sempre gli ideali fondanti l’impegno solidale deldono.Sabato 21 marzo, dopo un omaggio floreale alla tomba

nel cimitero, Gianpaolo Sbaiz è stato ricordato con unaS.Messa nella Pieve Abbaziale di Latisana, il bel Duomo diSan Giovanni Battista. Assieme al labaro associativohanno presenziato una novantina di labari sezionali, nu-merosi presidenti di sezione e soprattutto coloro che eb-

bero a collaborare con Sbaizall’interno dell’Associazione, dai suoivice Presidenti, al segretario Spizzo,ai consiglieri più vicini e amici, la giàPresidente Cijan.Prima della celebrazione l’Abatemons, Fant ha ricordato che la me-moria del passato e di quanti hannobene operato nel passato è fonda-mentale per la vitalità delle Associa-zioni, riprendendo poi il concetto altermine del rito quando ha sottoli-neato che abbiamo bisogno di san-gue, ma soprattutto di sangue serio,disinteressato.Dopo la comunione al pergamo è sa-lito il Presidente dell’AFDS Renzo Pe-ressoni, il quale prima di recitare inmarilenghe la preghiera del Donatoreha detto alcune significative parole:la

morte è un mistero, ma i Donatori di sangue vivono persempre nell’ottavo giorno che non ha alba e non ha tra-monto. Peressoni ha poi ricordato che dalla morte comeper l’evangelico chicco di grano, risorge la vita cosicchéla morte dei Donatori non è tale perché altri prenderannoil loro posto ed a noi resta sempre la speranza di pace eserenità.Subito dopo la corale latisanese ha intonato l’inno dei Do-natori, cui è seguito un breve intervento della vedova diGianpaolo Sbaiz Elviana a ringraziare i presenti per il ri-cordo del grande impegno associativo del marito assicu-rando che sarebbe lieto nel vedere tanti amici ecollaboratori.La serata si è conclusa poi nel Ricreatorio Gaspari, occa-sione per un ritrovarsi fra tanti protagonisti dell’ormailunga storia dell’AFDS.

Roberto Tirelli

Gli ardimentosi del 21 gennaio a CastelmonteAnche quest’anno il terzo sabato di gennaio un nutrito gruppo di Donatori capitanati da Diego Cinello, Alceo Minisini eQuinto Canciani è salito a Castelmonte rigorosamente a piedi per rispettare l’appuntamento di “mieze messe e doi gu-stàs”. È questa una ottima occasione per rinsaldare legami di amicizia cresciuti attorno al dono del sangue. Arrivedercial prossimo anno.

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IL Dono

Una delegazione della Associazione VAS dell’Aquila dall’11al 14 marzo è stata ospite dell’AFDS di Udine al fine di ap-prendere direttamente “i segreti” dell’organizzazione sulterritorio del dono del sangue, in particolare nella fase delpost terremoto. La delegazione, guidata dal PresidenteZaini, ha visitato la sede dell’AFDS e quindi ha potuto co-noscere il funzionamento del Centro trasfusionale di Udinecon la guida del Presidente Peressoni e dei suoi stretti col-laboratori. Ha pure preso parte ad una riunione di zona aTarcento con i rappresentanti dell’Alto Torre. Naturalmentevi è stato anche un rapido giro di ricognizione nelle zoneterremotate con soste a Gemona e Venzone ricostruitedopo il sisma del 1976.

Martedì 13 marzo in mattinata all’Auditorium dello Zanonil dott. Roberto Tartaglia, responsabile dei Laboratori delGran Sasso d’Italia, ha illustrato a qualche centinaio di stu-denti di fisica della città provenienti dai licei Copernico, Ma-rinelli e Paschini di Tolmezzo, nonché dall’istituto Malignanii segreti delle ricerche di fisica avanzata.L’incontro è stato preceduto dai saluti del Preside del LiceoMarinelli, del Presidente Peressoni, del Presidente Zaini, delcoordinatore del gruppo giovani AFDS De Monte, nonchédal Presidente del Rotary club di Udine. Grande interesse hasuscitato l’iniziativa promossa dall’AFDS.Nella serata di martedì il dott. Tartaglia ha pure tenuto unarelazione al Rotary assieme a Peressoni.

Dall’Aquila a Udine per “imparare” dall’AFDS

Al giorno d’oggi parlare di social network è quanto mai diattualità, Infatti, negli ultimi anni queste piattaforme web2.0 sono diventate uno strumento molto utile per la condi-visione e la comunicazione col prossimo. Un vero è proprio fenomeno sociale che ha cambiato ilmodo di rapportarsi tra individui è senza dubbio Facebook,il social network che ha riscosso un successo planetariotanto da vantare oggi la registrazione di oltre ottocento mi-lioni di account.Cogliere la possibilità di coinvolgere le nuove, e non solo,generazioni attraverso canali comunicativi innovativi èfondamentale per una gestione associativa all’avanguar-dia e per rendere più efficace la relativa strategia comu-nicativa.Il significato del termine “comunicazione” deriva dal verbo la-tino communico, ossia “mettere in comune”, “far partecipe”,non rappresenta il semplice parlare, ma è indissolubilmentelegato ad una relazione con l’altro e quindi ad uno scambio.L’occasione di redigere una tesi di laurea mi ha permesso,in concomitanza alle attività che costantemente e con or-goglio svolgo da donatrice, di indagare sulle possibilità cheoffrono i social network alla comunicazione della culturadel dono del sangue.Con particolare attenzione alla ricerca-offerta di informa-zioni da parte delle nuove generazioni attraverso queste in-novative piattaforme interattive.Partendo dall’intrinseca forma di altruismo caratterizzante il

dono del sangue, passando poi alla descrizione della corri-spondente realtà associativa italiana, con un occhio di ri-guardo al caso friulano A.F.D.S., ho proposto un’indagine distudio sulla comunicazione del dono del sangue medianteil canale del social network. Tramite Facebook è stato som-ministrato un questionario per comprendere come un’as-sociazione di donatori di sangue si interfaccia sul socialnetwork e come la sua presenza viene percepita dai fruitoridella piattaforma.In sole ventiquattr’ore, grazie ai contatti di Facebook e delgruppo A.F.D.S. in esso presente, ben 308 utenti hanno ri-sposto alla sequenza di domande, cosa che non sarebbestata possibile se fosse stato adottato il tradizionale metodocartaceo.Questo frequentatissimo social network sta diventandoanche per la nostra associazione una via preferita per rag-giungere ovunque in maniera veloce, efficiente e abbat-tendo tutte le distanze, il prossimo.È importante considerare i fattori da sfruttare per la diffu-sione di questo particolare messaggio sociale in una realtàche coinvolge un numero sempre più ampio di persone.Pertanto l’invito ai fruitori di Facebook che non l’avesseroancora fatto, è di iscriversi al gruppo ufficiale dell’A.F.D.S.e diffondere la cultura del dono del sangue.Interazione è comunicazione, condivisione e informazione:non sottovalutiamo i social network, ma anzi esploriamotutte le loro potenzialità!

“La comunicazione del dono del sangue nell’era dei socialnetwork”: si può fare!!!

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IL Dono

Da qualche anno c’è la crisi, i soldi scarseggiano nelle ta-sche delle persone, parecchie famiglie stentano a “metterevicino il pranzo con la cena” e gli alimenti restano ferminegli scaffali dei supermercati. Volenti o nolenti siamo tuttistati costretti ad adottare uno stile di vita senza sprechi,senza superfluo, più semplice, più sobrio. Sembra quindi uncontrosenso parlare di alimentazione e salute ma non è veroanzi purtroppo è vero il contrario. Le tabelle dell’ ISTAT dicono che si stanno riducendo i consumi di carne pregiatae verdure mentre sta aumentando quello di pasta. Il con-sumo di pane si sta riducendo ma questo non perché simangia di meno ma perchè si compra la quantità giusta. Lacarne costa molto, questo però da sempre, e quindi non sicompra o meglio si comprano le parti meno pregiate piùricche di grassi, gli insaccati dove c’è dentro di tutto e lecarni bianche che però non soddisfano il palato. Idem per laverdura sul prezzo della quale incidono la lunga filiera primadi arrivare al consumatore e il trasporto (costo del carbu-rante). La pasta costa poco, si prepara facilmente, è graditaal palato e riempie lo stomaco.Quindi con la crisi la nostra dieta si è sbilanciata a favore digrassi e carboidrati e questo non è bene perché i grassi cau-sano aterosclerosi e quindi malattie coronariche, cerebro-vascolari e vascolari periferiche. Faccio un rapido inciso per rispetto e omaggio a tutte ledonne che fanno la spesa e cucinano ogni giorno. La mag-gior parte di loro riescono a far quadrare il bilancio fami-liare, anche in momenti di ristrettezze, preparando pranzivariati, equilibrati e gradevoli anche utilizzando prodotti abasso costo che non vuol dire di scarsa qualità. Questo vuoldire solo arte, perchè cucinare lo è: buon gusto, buon sensoe attenzione a quello che si mette nel carrello della spesa. Un’alimentazione corretta prevede un quantitativo caloricogiornaliero definito che viene stabilito in base ad alcuni pa-rametri: età, sesso, altezza, peso, attività fisica e altri piùspecifici e soggettivi (salute). In media le calorie richieste siaggirano tra 2000 e 3000 al giorno. Di queste circa il 50-60% deve essere rappresentato da carboidrati, 20-30 % dalipidi e 20 % da proteine (animali o vegetali). Ci sono condizioni particolari: diabete, gotta, malattie me-taboliche ed epatiche, insufficienza renale e altre più rare e

meno note, dove la dieta deve essere definita con estremaprecisione, per mantenere l’organismo in condizioni di equi-librio, e questo può farlo solo un medico competente in ma-teria. Un capitolo a parte sono le allergie e le intolleranza; quelleal latte e al glutine sono le più note e frequenti, che si cu-rano semplicemente eliminando il prodotto dalla dieta. In tutti gli altri casi si può mangiare quello che si vuole, bastanon abusare. Ridurre il sale nella dieta è molto utile per prevenire l’iper-tensione, l’infarto del miocardio e l’ictus. Non è difficile e cisi abitua rapidamente. Per mantenere il fisico in salute è quindi importante unadieta varia ed equilibrata ed iposodica. Secondo U. Veronesi la dieta vegetariana potrebbe addirit-tura sconfiggere il cancro ma io non ne sono tanto con-vinto. Credo che buona parte delle mutazioni genetiche sianoscritte nelle regole del caso. A questo punto sorge di solito il problema dell’alcool. Ape-ritivi, digestivi e superalcolici sono inutili.Un bicchiere di vino può renderlo più gradevole il pasto,agevolare le relazioni tra i commensali e favorire la dige-stione (non dimostrato). Ma solo per chi riesce a control-larsi. Chi non riesce è meglio che faccia a meno, del tutto. Bere molta acqua. Due litri al giorno almeno per le personesane. Di rubinetto o di bottiglia? Liscia o gassata?L’acqua dei nostri rubinetti è super controllata. Ad una certaetà il gas gonfia la pancia.Se la dieta è varia e uno vive all’aria aperta e alla luce delsole non serve integrazione degli oligoelementi (calcio,ferro, magnesio, ecc.) salvo che non abbia problemi parti-colari.Bisogna mangiare poco e spesso. Cinque sei volte al giornosarebbe la cosa migliore. Lunghe pause tra un pasto e l’al-tro rallentano le attività dell’apparato digerente. Se rallental’intestino può comparire pesantezza, gonfiore e stipsi. Serallenta la colecisti possono precipitare dei calcoli. Non bisogna sovraccaricare l’intestino perché dopo avrà dif-ficoltà a smaltire. Non si può caricare un elefante su di unacinquecento, non parte. Lo stesso vale per il sistema dige-rente. È inutile lamentarsi dal medico per cattiva digestionequando si esagera di continuo.Alzarsi da tavola con ancora un po’ di fame è cosa giusta esalutare.L’attività fisica aiuta la digestione. Meglio sarebbe dopo

pranzo fare un piccola passeggiata piuttosto che stendersisul divano. Ultima cosa: le persone che invecchiano bene sono di solitotutte magre. Ridurre la quantità di cibo con l’aumentaredegli anni aiuta ad invecchiare meglio.Infine bisogna avere anche un po’ di fortuna nella vita al-trimenti facciamo tutti come Don Chisciotte. dott. Loris Mario Zoratti

Alimentazione e salute:consigli molto pratici

Attenzione!Per donare sangue interonon occorre prenotare

Esami clinici a giudiziodel medicoÈ stata concessa facoltà con personaleresponsabilità dei singoli medici a prescriveretutti gli esami utili alla determinazione dellaidoneità al dono.

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IL Dono

Dopo esserci occupati, lo scorso numero, della relazione tragruppi sanguigni e personalità nella cultura giapponese,cercheremo oggi di capire in che modo i gruppi vengonotrasmessi dai genitori ai figli.L’idea del gruppo sanguigno può essere quella di una ban-dierina piantata sopra il globulo rosso. La bandierina con suscritto A, quella con su scritto B. Ancora, le due bandierineA e B piantate insieme. Oppure nessuna bandierina: ilgruppo 0.Ma chi decide per la bandierina A, piuttosto che per la B, oper entrambe, o per nessuna? L’idea chiave per capire laquestione è semplice: il nostro gruppo è in effetti unico, manasce in realtà come sintesi tra due distinte informazioniche abbiamo ricevuto dai nostri genitori.Da ciascuno di loro abbiamo infatti ricevuto una singolainformazione genetica (sottoforma di A, B, oppure 0): traqueste due informazioni è avvenuto poi un confronto, anzi,una vera e propria “prova di forza” per stabilire quale delledue avesse la meglio: quale bandierina issare, insomma, ein definitiva, quale fosse il nostro gruppo.Le informazioni ricevute dai nostri genitori sono il cosiddetto“genotipo” (ciò che è scritto nei geni di ciascuno di noi). Ilgruppo che ne risulta è il “fenotipo” (la caratteristica os-servabile). Leggendo oltre risulterà ancora più chiaro.Il confronto fra le due informazioni trasmesse dai genitori,o “prova di forza”, come l’abbiamo chiamata, obbedisce aregole molto precise. A e B sono “dominanti” rispetto a 0:quando cioè uno dei genitori (non importa quale) ha tra-smesso A, e l’altro 0 (quindi, genotipo A0), si impone sem-pre A. Il gruppo (il fenotipo) sarà A.Stesso discorso quando un genitore trasmette B, e l’altro 0

(genotipo B0): si impone B. Il gruppo (il fenotipo) sarà B.A e B, oltre che dominanti su 0, sono “co-dominanti” traloro: quando cioè sono espressi insieme (uno dei due geni-tori ha trasmesso A e l’altro ha trasmesso B, genotipo AB),la prova si conclude in parità: vengono espressi entrambi.Ecco il gruppo AB.Ancora più semplici i casi in cui le due informazioni tra-smesse sono le stesse. Quando cioè entrambi i genitori tra-smettono A (o entrambi B, o entrambi 0). Due A (genotipoAA), fanno gruppo A; due B (BB) fanno gruppo B, due 0(00) fanno gruppo 0.Riassumendo: il genotipo è la coppia di informazioni tra-smessa dai genitori (AA, A0, BB, B0, AB, 00). Queste infor-mazioni si confrontano fra loro determinando il fenotipo,cioè i gruppi sanguigni: A, B, AB, 0.Ragionando a ritroso, scopriamo quindi come una personadi gruppo A possa avere, “nascosto” nei propri geni, un ge-notipo AA (se ha ricevuto una copia di A da entrambi i ge-nitori), oppure un genotipo A0 (se da un genitore haricevuto A, dall’altro 0). Idem per un B: può essere di ge-notipo BB, oppure B0. Nessun dubbio, invece, per un AB: daun genitore ha avuto A, dall’altro B. Analogo discorso peril gruppo 0: ha senz’altro ricevuto 0 da entrambi i genitori. Come scoprire il nostro genotipo? Come sapere se siamoAA, oppure A0? Continueremo nel prossimo numero a“giocare” coi gruppi, indagando il genotipo dei nostri ge-nitori, calcolando le probabilità dei nostri figli di apparte-nere a un gruppo piuttosto che a un altro, e scoprendocome da due genitori entrambi di gruppo A (o B) possa na-scere, “a sorpresa”, un bambino di gruppo 0.Stefano Moroso

Via col genotipo

Alcuni fatti interessanti riguardo il sangue che non sanno tutti:

∑ Il sangue è più denso dell’acqua? Il sangue è circa due volte più densodell’acqua, grazie a tutte le cellule e altri pezzi che galleggiano in esso.∑ Il sangue fa un viaggio molto lungo attraverso il corpo. Se si potesseroallungare tutti i vasi sanguigni di un umano, sarebberocirca 100.000 km di lunghezza. E ‘abbastanza perandare attorno all’equatore più volte.∑ Solo una pinta di sangue donato può contri-buire a salvare la vita fino a tre persone.∑ Se hai iniziato a donare il sangue a 18 anni edoni ogni 90 giorni fino a quando non hai rag-giunto il 66, avrai donato circa 90 litri di san-gue.

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Avviso ai lettoriQuanti non desiderano ricevereil Dono cartaceo, ma leggerlo escaricarlo dal sito AFDS sonopregati di informare lasegreteria provinciale o iPresidenti di sezione affinché siprovveda a non effettuare laspedizione.Grazie per la collaborazione.

UNIVERSITARI UDINEIngegneria

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IL Dono

Più volte è stato detto che il dono del sangue deve essere re-sponsabile e consapevole per rendere al meglio questo atto digenerosità e di solidarietà umana. Per questo motivo tutti idonatori debbono conoscere i problemi legati allo sviluppodella scienza medica e della medicina trasfusionale. Il fattorequalità è ormai irrinunciabile soprattutto per quanto riguardail plasma ed i suoi sempre più richiesti derivati, ”farmaci” sal-vavita per un numero crescente di pazienti anche qui in Friuli.Si vuole trasfondere dei prodotti sicuri, provenienti da dona-tori periodici sani, prodotti non importati, lavorati con un li-vello di metodologie europee.Ci sono dei momenti anche nella vita di una associazione neiquali è necessario ritornare alle origini dell’impegno che neha motivata la nascita e per l’AFDS si tratta di ribadire il valoredel dono volontario, anonimo, gratuito, periodico e respon-sabile. Si tratta di donare il tempo ed i propri talenti perché ciòvenga condiviso dal più alto numero di persone, incomin-ciando dalla prevenzione delle malattie e da una educazionea corretti stili di vita poiché la salute è il primo ed indispensa-bile requisito per donare.Con l’andar del tempo l’AFDS si è costruita una immagine diserietà e di impegno ed è cresciuta specie negli ultimi annianche culturalmente diffondendo l’idea che debba essere ri-costruita una civiltà del dono condivisibile da tutti. Se c’è labuona volontà di molti non ci si deve accontentare dei numeri,purtroppo ultimamente anch’essi in calo, ma è necessario tor-nare alla propaganda tradizionale “porta a porta” perché ognipersona sana è necessario diventi un donatore. Ciò è dettatodalla incombente decrescita demografica che in pochi anni im-poverirà di giovani il nostro Friuli senza contare coloro che sonocostretti ad andarsene a causa della crisi economica.Guai se ci fermassimo sui meriti passati, il vero merito è oggilavorare per il futuro coinvolgendo le nuove generazioni, ren-dendo compatibili orari e tempi per loro ed in genere per unvolontariato che deve fare i conti con la realtà e non con leutopie. Il primo obiettivo è ottenere l’accreditamento delle strutturetrasfusionali della nostra regione per non essere esclusi dalprogresso in atto.È in gioco la riqualificazione del sistema tra-

Garantire ai pazienti del Friuliplasma e plasmaderivati diqualità europea

sfusionale italiano per adeguarlo agli standard dell’Unione Eu-ropea. Entro il 31.12.2014 i requisiti minimi dovrebbero essereacquisiti ovunque, ma se ciò non accadesse, come è prevedi-bile non accada, che cosa succederà? La sfida ci pone dav-vero dinanzi a problemi enormi in grado di condizionare tuttoil sistema sangue italiano che deve essere portato ad una au-tosufficienza dinamica con Donatori fidelizzati. Ciò costitui-sce un alto senso di responsabilità e di altruismo. L’obiettivopiù ambito però si chiama plasma master file, un plasma diqualità europea al quale è lecito portare “l’asticella” – comela definisce il Presidente Peressoni- di un “SALTO DI QUA-LITA’”. È certamente compito delle strutture mediche e poli-tico amministrative arrivarci, ma esse hanno bisogno deiDonatori, i quali devono essere coscienti del loro ruolo di pro-tagonisti e che nulla sarà come prima. Di qui il valore del do-nare associati e dell’Associazione, che ha come unico scopofar sì che gli ammalati dei nostri ospedali possano essere cu-rati al meglio. Di qui l’esigenza di non dividere giovani e an-ziani, sconnessi ed iperconnessi alla rete, per raggiungereprima che la qualità del plasma, la qualità dei Donatori e laqualità dell’Associazione. Chi guarda alle grandi cose non puòperdersi sulle piccolezze, a fare folklore o a perdersi in futilità.L’AFDS deve continuare a crescere, ad adeguarsi alla nuovasocietà al fine di accrescere il momento partecipativo alla vitaassociativa per trarre una formazione continua alla solidarietà.Roberto Tirelli

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IL Dono

L’attitudine alla donazione è più tenue in quelle fasce di po-polazione che si percepiscono più deboli sotto il profilo nonsolo sanitario, ma soprattutto sotto quello sociale ed eco-nomico: chi in generale rimane fuori dal mondo del lavoro,non riesce a sentirsi nella posizione di poter dare. Per que-sto la donazione può crescere dove cresce l’inclusione so-ciale, soprattutto per i giovani, di cui c’è gran bisogno, eper le donne, che costituiscono un collettivo ancora sotto-stimato tra i donatori di sangue. È quanto emerge dall’indagine della Fondazione Censispresentata in apertura del Congresso Nazionale Fidas dallaDott.ssa Carla Collicelli, Vice Direttore dell’Istituto, com-missionata dalla Fidas. Prendendo a campione 3.367 do-natori, che si sono recati nei centri collegati alle 69associazioni federate tra settembre 2010 e gennaio 2011,e che in quell’occasione hanno compilato il questionariopredisposto dal Censis, si rileva una minore incidenza diadulti tra i 45 ed i 65 anni, che rappresentano il 32, 7%degli intervistati, ma sono il 40, 7% della popolazione ita-liana di riferimento. I giovani sotto i 29 anni, invece, sonoil 20, 3% dei donatori, a fronte del 18, 4% di tutta la po-polazione.Fra le ragioni che inducono alla prima donazione, al di làdell’altruismo, prevale la possibilità di tenere sotto controlloil proprio stato di salute (60, 3% del campione); seguita dal-l’avere amici che donano regolarmente (42, 8%) e dallaconsuetudine familiare per il 32, 8%.I dati suggeriscono che a donare sono soprattutto le per-sone attive nel tessuto produttivo del Paese. I donatori disangue occupati risultano il 74, 7% di tutti i donatori, men-tre gli inattivi (casalinghe, pensionati, studenti) rappresen-tano il 21%. Benché di norma le donne possano donaresangue intero non più di 2 volte l’anno (contro le 4 degliuomini), l’aumento delle donatrici rappresenta un obiet-tivo fondamentale da raggiungere. Solo il 31, 2% dei do-natori periodici è costituito oggi, infatti, da donne, controil 68, 8% di uomini.Considerando inoltre che i giovani sono una componentedella popolazione destinata a ridursi nei prossimi decenni, eche l’invecchiamento della popolazione farà aumentare ilbisogno di sangue, l’autosufficienza raggiunta dall’Ita-lia è un traguardo che non può più esser dato perscontato. In conclusione, sembra legittimo sostenere che lemotivazioni dei donatori siano legate a due fattori princi-pali: uno di natura individualistica, l’altro di natura socio-culturale.Da un lato infatti il donatore, oltre ad essere motivato dafattori emotivi e spirito di solidarietà, vede nella donazionela possibilità di usufruire di uno specifico servizio, in gradodi soddisfare un bisogno individuale di gestione e di con-trollo del proprio benessere psico-fisico. Poter monitorareregolarmente il proprio stato di salute emerge come unaspetto assolutamente rilevante nel motivare i donatori, egioca un ruolo importante sia nell’avvicinarsi alla donazione

che nel proseguire con regolarità. La donazione rappresentaquindi un’occasione in cui persone che stanno bene pos-sono da un lato tutelare il proprio benessere, ma soprat-tutto “condividerlo” con un atto di altruismo e generosità.Il secondo fattore motivante è legato alla sfera relazionaledel donatore, per cui ricorrono tra i motivi citati quelli legatialle consuetudini conosciute nella rete familiare sociale, chehanno un peso importante nel determinare le scelte.Sono quindi i valori della condivisione, della consuetudine edella normalità a permeare l’atto della donazione, che siconfigura come un gesto di consapevolezza della propriapossibilità di aiutare il prossimo, perché si è forti e in salute,e tra i propri doveri di cittadino, ricevuti con l’educazione fa-miliare verso chi è debole e bisognoso.Per questo vale la pena di riflettere su quanto il crescere edil dilagare dell’incertezza nella società possano minare i fon-damenti stessi della cultura della donazione: chi si sente de-bole e vulnerabile sarà sempre meno propenso ad acquisirequella prospettiva di capacità e di forza che sta alla basedella donazione, in questo senso sono particolarmente in-dicativi i dati relativi alla proporzione tra persone attive edinattive rilevata a proposito dei donatori. La cultura delladonazione, come già detto, è infatti sensibilmente più tenuein quelle fasce di popolazione che si percepiscono come de-boli, sotto il profilo non solo sanitario, ma soprattutto sottoil profilo sociale ed economico.

Sangue: l’incertezza sociale“scoraggia” la donazione

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IL Dono

Prima dell’inizio della partita il consigliere provinciale CarloPavan, accompagnato da Mery Savorgnano e dai rappre-sentanti Giovani AFDS Maurizio De Conti e Davide Mar-chesi, è stato intervistato dalla giornalista dell’UdineseChannel in diretta sul megaschermo, mentre lo stadio sistava riempiendo, ed ha potuto presentare l’attività dellanostra Associazione invitando tutti gli sportivi a portare laloro passione anche fuori dallo stadio andando a donare.Il direttore sportivo Larini ha poi ricevuto dalle mani di Pavanil nostro gagliardetto che andrà a fare bella presenza nellasede dell’Udinese assieme a tutti i trofei vinti dalla squadra.Un’occasione che ha sicuramente riscosso un notevole suc-cesso, visti anche i commenti su Facebook e i messaggi ri-cevuti nei giorni successivi, e che sicuramente cercheremodi ripetere anche nel prossimo campionato, utilizzando ilmegaschermo per la propaganda al dono del sangue comeè stato fatto con alcuni spot creati dai nostri ragazzi chesono stati proiettati nel corso del pomeriggio allo stadio.Ora l’Udinese andrà ai preliminari di Champions League esiamo sicuri che l’AFDS possa essere considerato uno deiportafortuna che ha aiutato questa squadra ad arrivare finoa questi prestigiosi traguardi. In bocca al lupo ai nostri bian-coneri per un altro campionato fantastico!

Anche l’AFDS con l’Udinese

Da Dialoghi sull’uomo. Pistoia 2012

Il gratuito è una largizione di bene socialmente utile? Se lochiedessimo, tutti o quasi risponderebbero che certamentelo è. Se non lo fosse non apporterebbe alcun bene: risulte-rebbe perciò irrilevante o, peggio, esibizionista e futile. L’u-tile, dunque, non contraddice di necessità il gratuito, ma,seppure non vi coincida, è ad esso congruo. Questa sempliceconstatazione mette in discussione il luogo comune che op-pone utilità a gratuità. Di più, infrange quella retorica deldono che pateticamente lo equipara a una sorta d’inevita-bile spoliazione. Al contrario, non si può intendere la naturae la grandezza del dono se non si chiarisce l’ordine e il va-lore dell’utilità rispetto al bene. Ma ciò esige una definizionedell’utile che, lungi da quel che comunemente si crede,non coincide con la ricerca di vantaggi personali, ma con ladisposizione a operare senza contropartita per l’utile co-mune e perciò per il bene di tutti. Si chiama, per dirla conSpinoza, generosità. Quali sono le motivazioni del dono? Perlo più esso viene spiegato attraverso l’altruismo e contrap-posto alle motivazioni interessate e utilitaristiche dell’indivi-dualismo. Si afferma così una contrapposizione tra un at-teggiamento egoistico che afferma la priorità dell’Io e unatteggiamento altruistico che afferma la priorità dell’altro.Si propone invece di leggere il dono come manifestazioneconcreta e simbolica dell’essere con l’altro. Il dono presup-pone un soggetto che riconosce il proprio debito verso l’al-tro: un soggetto consapevole della propria vulnerabilità e di-pendenza e di conseguenza animato da un desiderio dilegame e di reciproca appartenenza. Chi dona, in altri ter-mini, è capace non solo di riconoscere, ma anche di valo-rizzare lo stato di debito, perché è motivato da una passioneper l’altro che lo spinge a un ampliamento e a un arricchi-mento del Sé. Dal Saggio sul dono di Marcel Mauss del 1921alle pratiche in rete come il free software, il dono è una co-stante che pervade le nostre esistenze, a volte senza che cene accorgiamo. Il dono, questo gesto semplice e così co-

mune, rappresenta il vero motore che sta alla base di ognicomunità e società. Cosa distingue il dono dalle altre formedi scambio? La libertà: libertà di restituire, libertà di farloquando si vuole e nelle modalità volute. Gran parte dei rap-porti umani si fondano sull’atto del donare, sul ricevere e sulcontraccambiare, tre fasi che innescano un meccanismobasato su una perenne alternanza di squilibrio ed equilibrio,che creano uno spazio temporale di attesa, grazie al qualee nel quale le relazioni tra individui si mantengono vive.Etnologia, psicoanalisi e neuroscienze dicono che l’uomo èun animale sociale. Non solo la morale e la legge, anche l’i-stinto vuole che una parte delle nostre fatiche sia destinata aglialtri. Questa spinta naturale si è però persa nella società dimassa: ciò che dobbiamo allo stato - le tasse – è sentito comeuna costrizione o addirittura un arbitrio. Poiché nella vita col-lettiva l’economia ha oggi il posto centrale, un tempo occu-pato dalla religione, le finanze pubbliche costituiscono unperno dell’equilibrio sociale. E una crisi economica prende in-consciamente il posto del Male. Pagare per la crisi in atto è sen-tito come punizione: devono farsene carico gli altri, i “re-sponsabili” (sopportiamo meglio altre spese che altre colpe).Paradossalmente però, mentre esplode questa contraddi-zione, l’antico impulso a lavorare per la collettività rifioriscesotto forma di interesse per il volontariato e le associazioni noprofit. Una riflessione sulle varie forme del contributo sociale.Il dono di parti del proprio corpo (come sangue, organi, cel-lule staminali, latte materno) è una pratica in costante sviluppograzie ai progressi della biomedicina. Si tratta tuttavia di unaforma particolare di dono. Nella tradizione antropologica diMarcel Mauss, il dono è una forma di scambio che crea legamifra le persone. Qui invece (salvo casi particolari) si tratta di unadonazione anonima: non deve esistere rapporto tra il donatoree il ricevente, e non può esserci una diretta reciprocità. Si donaa “estranei”. Quale forma di “altruismo” sta dunque dietro ladecisione di donare parti del proprio corpo? Non riescono aspiegarlo né i modelli utilitaristici dell’agire razionale, né le teo-rie antiutilitaristiche. È piuttosto in gioco una tensione morale,particolarmente forte per il coinvolgimento del corpo, che leassociazioni della società civile riescono a convogliare versoobiettivi e pratiche di bene comune.

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C’era anche la Associazione Friulana Donatori Sangue allostadio Friuli assieme all’Udinese, in occasione della ultimapartita casalinga di campionato disputata dalla nostra squa-dra. Ed anche questa occasione, come quella della presenzadel gruppo Giovani a Telefriuli in occasione della partita conla Lazio, ha portato bene ai colori friulani, che sul campohanno battuto il Genoa con il risultato di 2 a 0 grazie aglisplendidi gol del capitano Di Natale e di Floro Flores.

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TarvisioIntervento di educazione sanitaria daltitolo “Il sangue e i suoi componenti, ildono del sangue” che si è tenuto direcente presso la scuola primaria diTarvisio Centrale.

Si è conclusa con successo l’iniziativaorganizzata dalla scuola primaria di Tar-visio Centrale in collaborazione con lasezione AFDS di Tarvisio che ha visto glialunni protagonisti di un interessanteincontro di educazione sanitaria. Ad affrontare le tematiche relative alsangue, ai suoi componenti e alla dona-zione sono stati la dottoressa CristianaGallizia, responsabile del Settore Trasfu-sionale dell’ospedale di Tolmezzo e Fe-derico Marchioro, presidente della Se-zione A.F.D.S. di Tarvisio, presenteall’incontro con la vicepresidente MariaD’Iglio. Stimolata dalla curiosità e dalledomande dei bambini, la dott.ssa Galli-zia si è rivolta in particolare ai più grandiaffrontando con competenza e profes-sionalità anche tematiche molto deli-cate. In un discorso generale di educazionealla salute, si è parlato della meravigliosamacchina del corpo umano e dei suoicomponenti, con particolare riferimentoal sangue.Non sono mancati gli approfondimenti

legati alle malattie del sangue e alle te-rapie per affrontarle; si è parlato poi delsangue come speciale “farmaco” salva-vita e sono state descritte tutte quelle si-tuazioni in cui il suo utilizzo è senz’altrofondamentale.Nel suo intervento, la dottoressa Galliziaha parlato poi della donazione, ricor-dando ai ragazzi quali sono i requisiti perdiventare donatore. Il Presidente della sezione AFDS di Tar-visio Federico Marchioro ha quindi spie-

gato loro com’è organizzata l’Associa-zione sottolineando ancora l’importanzadel significato di essere Donatori di san-gue, e come e quando si diventa Dona-tore. A conclusione del suo intervento, la dot-toressa Gallizia ha nominato i bambini“ambasciatori del dono” pregandoli dispiegare alle famiglie l’importanza diquel piccolo, grande gesto che può sal-vare una vita.

IL Dono

Canal del Ferro - ValcanaleZona 1

Foto ricordo di incontri indimenticabili.

UgovizzaEducare alla solidarietà

Sensibilizzare i bambini sull’importantetema della donazione del sangue. E’-questa l’interessante iniziativa nata dallacollaborazione fra AFDS sezione di Mal-borghetto e la scuola primaria “Collodi”di Ugovizza. L’argomento affrontato èun tema delicato che il sig. DomenicoRebeschini, consigliere dell’AFDS diUdine, ha saputo affrontare attraversol’uso di un linguaggio chiaro, con l’ap-porto di esempi concreti. I bambinihanno così potuto comprendere come ildono sia un atto di solidarietà, senti-mento che crea fra gli uomini un fortelegame che supera ogni confine, chepermette di pensare agli altri come anoi stessi. Il dono è un gesto umile, masincero, che può fare del bene a chi neha bisogno e può salvare una vita. Unsentito ringraziamento al sig. Rebeschinie alla presidente di sezione sig.ra MarinaGregorutti per la loro disponibilità. Domenico Rebeschini con i Donatori di Ugovizza.

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Carnia OccidentaleZona 2

Prato CarnicoUniti dalla voglia di... donare!

All’annuale assemblea sezionale è se-guita quest’anno una gita sociale conmeta il vicino Veneto. L’iniziativa, voltasia a rafforzare lo spirito comunitario tragiovani e “maturi” donatori sia a sensi-bilizzare alla cultura del dono, ha previ-sto a Possagno, patria del grande scul-tore Antonio Canova, la visita alla suacasa natale e alla Gipsoteca dove è statopossibile ammirare modelli originali dellesue sculture, i bozzetti in terracotta, i di-segni, i dipinti. All’interessante mo-mento culturale è seguito quello convi-viale presso l’accogliente ristorante dicompaesani da anni trasferiti nel limi-trofo territorio. Il maltempo ha annullatola prevista passeggiata alla cittadina diAsolo, ma non ha compromesso l’ar-monia e il piacere di sentirsi “famiglia”,una costante che caratterizza i nostridonatori e simpatizzanti!

In gita con l’AFDS ci si diverte e ci si sente amici.

Carnia OrientaleZona 3

TolmezzoCosa ci stanno a fare quattro giocatori inuna rivista come il DONO?

Il fatto è che siamo al Centro trasfusio-nale di Tolmezzo, e quindi non c’èniente di scandaloso che attendere ilproprio turno facendo una partita incompagnia: c’è poco da dire, per quantofacciano, rimane sempre da aspettare,ma in compagnia è un’altra cosa, edogni paura scompare. È uno dei Gruppiscolastici che per quel venerdì si è pre-notato l’uscita da scuola, accompagnatomagari da uno dei professori. Ben vengaanche l’autoemoteca, che è l’occasionedi fare un torneo completo di briscola etresette!

Giovani in attesa di donare.

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Collinare NordZona 4

Majano

Si è svolta lo scorso 20 Maggio l’an-nuale assemblea dei Soci della SezioneAFDS di Majano, giunta al suo 45° com-pleanno.Alla presenza del Sindaco edelle rappresentanze locali e provincialidell’Associazione, è stato fatto il puntodella situazione sulle attività svolte inquesti anni e sulla programmazione perl’anno in corso.È stato poi presentato il programma perla gita del prossimo 10 Giugno nella vi-cina Austria, alla visita di castelli e at-trattive locali.Durante l’assemblea sono stati premiatiben 22 donatori ed è stato dato il ben-venuto agli 11 nuovi donatori iscritti allaSezione durante l’ultimo anno.Inoltre la sezione ha finalmente rag-giunto un importante risultato: nel 2011ben 2 donatori hanno il traguardo delle100 donazioni e verranno premiati conla goccia d’oro al prossimo Congresso diCastions di Strada.

Majano in Austria.

Ragogna in Puglia.

Assemblea con premiazioniIl 25 febbraio, alla presenza del consi-gliere AFDS ing. Aldo Calligaro, si è te-nuta l’assemblea sezionale con l’appro-vazione della relazione morale delPresidente e del bilancio annuale.Sono stati consegnati i diplomi a LauraBusolini, Lorena De Simon, Rita Marcon,Alex Massacrino, William Buttolo e Gior-

gio De Cecco, i distintivi di bronzo a Cri-stian Marchiol, Bruno Micelli e Luca DeFranceschi, Mauro Baldassi, Olimpio Pel-legrini, Laura Stefanutti, il distintivo d’ar-gento a Bruno Marchiol, Graziano Bil-liani, Marco Di Lenardo, Paolo Venturini,il distintivo d’oro a Giuliana Covasso,Claudio Culetto e una targa d’argentocon pellicano d’oro a Livio Fornasiere.

Non solo festeggiamenti però durantel’assemblea: un momento particolare èstato vissuto nel ricordo dei donatoriscomparsi, in particolare del donatore

Renzo Polla che avrebbe dovuto rice-vere il distintivo di bronzo e del Consi-gliere Tarcisio Bortolotti, da sempre at-tivo in seno all’associazione.

Ragogna

Rinnovando una consolidata tradizione,dal 27 aprile al 1 maggio la sezione diRagogna ha organizzato la gita socialecon meta la regione Puglia. I 45 parteci-panti hanno potuto ammirare le mera-viglie della città barocca di Lecce, Otan-tro, quindi i trulli di Alberobello,Cisterino, Locorotondo, Ostuni, MartinaFranca, Monopoli, e la bellissima Cam-pagna con dei maestosi olivi secolari. All’andata si è fatta una lunga sosta aLoreto con visita alla basilica della Ma-donna Nera. Per incentivare la propaganda del donoricordo che il 1 luglio sarà festeggiata la39ª festa del dono.

Benvenuti aDenis AndreuttiLuca BattigelliGioele DessìAlessia ButazzoniGiovanni DaffarraGabriele De CeccoValerie ZaniniStella Simonitto

Ci ha lasciatiGraziano Blasutta

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Osoppo in Assemblea.

Osoppo

Assemblea Osoppo

San Daniele

100ª donazione dell’Alfiere DaniloMaggiotto, della Sezione di San Da-niele del Friuli.

Collinare SudZona 5CoseanoCon la “Festa del dono” l’AFDS di Coseano festeggia i 52 anni di attività

Domenica 20 maggio la sezione AFDSdi Coseano ha festeggiato i 52 anni diattività con l’annuale “Festa del Dono”,le cui celebrazioni si sono tenute que-st’anno nella frazione di Cisterna. L’im-portante appuntamento ha visto anchela presenza di una delegazione dell’A-VIS di Finale Ligure, che ha rinnovato ungemellaggio che ormai lega le due se-zioni da oltre trent’anni. In concomi-tanza con la festa sono stati premiatianche i donatori benemeriti della se-zione. Quest’anno il diploma di bene-merenza è stato assegnato a LuigiLanfrit, Michele Mares, Gianpaolo Ma-sotti, Stefano Mattiussi, Stefano Munini,Francesco Piccoli e Marioara Silvia Po-pescu. Con il distintivo di bronzo sonostati premiati Federico Conti, Claudia DiMarco e Elena Sabbadini. Il distintivod’argento è stato assegnato a PatriziaCedaro, Giandomenico Locatelli, ValterOrtis, Bruna Passalenti e Lino Vidoni. Il

distintivo d’oro è stato conferito a VascoFabbro ed il distintivo d’oro con frondea Vittore Grillo. Al termine delle premiazioni il pranzo

sociale, che si è tenuto presso il parcofesteggiamenti di Cisterna, ha visto unafolta ed entusiasta partecipazione di do-natori e simpatizzanti.

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Alto TorreZona 6Tavagnacco60° anno di Fondazione della Sezione di Tavagnacco

La sezione di Tavagnacco, in procinto difesteggiare il 60° anno di fondazione, ha

organizzato i seguenti eventi, per i qualisi auspica una cospicua partecipazione:

Sabato 23 Giugno: serata teatrale con lapartecipazione della compagnia “Trige-minus” che presenterà lo spettacolo daltitolo “Beato fra le gonne” presso l’au-

ditorium di Feletto Umberto – ingressogratuito.Domenica 24 Giugno: Festa del Dono,con la celebrazione della Santa Messaalle ore 10,30 nella chiesa parrocchialedi Feletto Umberto, cui seguiranno le

FagagnaCastelmonte 2011

Il 30 ottobre scorso, alle 5 del mattino,ci siamo trovati, davanti alla sede del-l’AFDS, per ripetere, per la quinta voltala “Fagagna – Castelmonte” a piedi.Sono oltre 40 Km e quindi si tratta di unnotevole impegno, non certo per tutti.Siamo in 35 (per motivi di spazio nonposso elencarli tutti): è il record di pre-senze tra tutte le 5 edizioni, 19 sono do-natori, mentre gli altri sono parenti oamici o forse anche qualche potenzialefuturo donatore. Quest’anno siamo al-lietati da una bellissima giornata serenae non fredda nonostante il periodo del-l’anno: ricordiamo lo scorso anno ab-biamo camminato per tutto il viaggiosotto la pioggia con freddo e vento (sulMatajur c’era la neve). Quest’annosiamo stati ricompensati da una bellis-sima giornata di sole che ci ha accom-pagnati fino all’ingresso del Santuario.Il neo-presidente Sandro Bello ha alle-stito nei minimi particolari tutta l’orga-nizzazione della giornata e, grazie ancheai suoi fidi collaboratori Luciano Maran-goni, Silvano Misson e Andrea Cinello,che hanno messo a nostra disposizionetutto il loro tempo ed il loro supporto tec-nico, ha alleviato molto le nostre fatiche ele stanchezze del cammino.Tutti sono da ricordare per il loro sforzo,per il loro impegno e per la volontà di far-

cela. Non ha importanza se qualcuno èpiù allenato e fa meno fatica: sul piazzaledi Castelmonte, verso le tre del pomerig-gio tutti ci siamo arrivati e ci siamo ab-bracciati contenti come non mai.Il cammino per ognuno di noi è sogget-tivo: le varie storie, sensazioni, emozioni,e paure, ognuno potrebbe raccontarle inmaniera diversa ed ogni sfaccettatura deivari racconti creerebbe uno scorcio sog-gettivo e personale; possiamo limitarcialla cronaca del viaggio che risalta in ognicaso il grande impegno da parte di tutti.Partenza dalla sede AFDS di Fagagna, siva verso Villalta poi Martignacco lungol’asfalto fino a Colugna (nel frattempoabbiamo fatto il primo ristoro a Plaino)

poi via verso Udine che attraversiamonella parte alta (Paderno) fino a Beivarsdove, all’ingresso del parco del Torre,facciamo la seconda sosta. Guadato iltorrente, prendiamo e seguiamo la bel-lissima ciclabile che porta fino a Moi-macco (terzo ristoro); di qui raggiun-giamo Cividale e Carraria (quartoristoro)… la salita non la raccontiamo:ognuno la racconta a se stesso coi propripensieri… ma alla fine vediamo il piaz-zale, il Santuario e la fine bellissima diquesto viaggio meraviglioso. Non mancaun ultimo ristoro prima della messa e poi,dopo vari saluti ed un arrivederci al pros-simo anno, si torna a Fagagna… questavolta in macchina.

In sella verso nuove donazioni.

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premiazioni dei benemeriti ed il pranzo (su prenotazione). Sabato 12 Maggio, con una bellissima giornata di sole, si èsvolta la consueta “Biciclettata” che ha visto la partecipazionedi un gruppo entusiasta del bel percorso in mezzo alla naturacon partenza dal parco della Sagra di Tavagnacco fino alla lo-calità di Nimis e ritorno. La mattinata si è poi conclusa colpranzo offerto dalla sezione presso la rinomata Sagra degliAsparagi. A tutti i partecipanti un ringraziamento ed un ar-rivederci al prossimo anno. La sezione continua ad organiz-zare per donatori e simpatizzanti varie gite nel corso del-l’anno; l’ultima, svoltasi con gran soddisfazione di tutti ipartecipanti, è stata quella alla Costiera Amalfitana, dal 25 al29 Aprile scorso.

TarcentoPadre e figlio ritirano le rispettive benemerenze.

Ottimo esempio di solidarietà all’interno delle stesse famiglie.Esempio che tutti i donatori dovrebbero seguire nel diffon-dere il messaggio del dono del sangue sia all’interno del-l’ambito familiare sia in quello delle amicizie. Nella foto dasinistra il rappresentante di zona Ivo Anastasino, il neo con-

sigliere comunale Fabio Zoz anche lui donatore e figlio deldonatore Vanni, i donatori Daniel e Adriano Pellarini (ri-spettivamente figlio con diploma di benemerenza e padrecon distintivo d’oro con fronde) e il neo presidente sezio-nale Valter Zoz.

Donatori tarcentini con il consigliere Anastasino.

EnnioSbuelz.

Reana del Rojale

La sezione di Reana del Rojalesi congratula con EnnioSbuelz per aver raggiunto lacentesima donazione

Udine ovestZona 7

Ancona Ci ha lasciatiSandra Buiese per trent’anni segretariadella sezione.Un grato ricordo e condoglianze ai fa-miliari.

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Udine estZona 8

Udine cittàAssemblea annuale

Il 31 marzo scorso si è riunita l’Assem-blea annuale della sezione presiedutada Remigio Bruno Sattolo consigliere dizona, durante la quale il Presidente Fran-cesco Di Criscio ha svoto una positiva re-lazione morale che registra un aumentodei donatori aderenti.Buoni anche i bilanci lodati dai revisoridei conti.

UoeiLe sue prime 200

Ha 58 Anni di età, da 40 pratica sport edè donatore attivo con 66 donazioni.Tante soddisfazioni, ricordi e esperienze.Il giorno di Pasquetta ha corso la sua200° Maratona ed ha voluto dedicarequesto importante traguardo all’AFDSe in particolare alla nostra Sezione del-l’UOEI di Udine, della quale è uno dei re-visori dei conti. Sto parlando di VittorioBosco. Vittorio Bosco è un nostro sociodonatore che, tra le tante attività nelsociale, è un appassionato della corsa sustrada. In 40 Anni ha girato l’Europa el’Italia in lungo e in largo, ha corso tuttele distanze, dagli 800 metri in pista ai10000 metri, Mezze Maratone, Mara-tone e Ultramaratone, come le 100 km,le corse a tappe e migliaia di gare. Il 9Aprile 2012, giorno di Pasquetta, ha de-ciso di correre la sua 200° gara di lungadistanza a Bologna. In questo giorno ilsuo Club del “Super Marathon Italia”aveva organizzato, assieme alla UISP diBologna, all’interno dei Giardini Mar-gherita, una Mezza Maratona, una Ma-ratona e una 6 ore. Tutte le gare si svi-luppavano lungo un anello di 2560metri da ripetere più volte e il ricavato èstato destinato all’AIAS, “AssociazioneItaliana Assistenza Spastici”. Nel 50° an-niversario di fondazione, per dar più va-lore al suo traguardo, Vittorio ha volutodedicare questo importante giorno al-l’AFDS e alla nostra Sezione dell’UOEI. Inuna giornata soleggiata ma fresca, 300sono stati gli atleti che hanno gareg-giato sulle tre distanze, parecchio pub-blico ha partecipato e incitato gli atleti.Per l’occasione, Vittorio indossava unacanotta personalizzata con i loghi delproprio Club, della propria società, alcunisponsor e il logo dell’AFDS e della Se-zione dell’UOEI. Quando gli abbiamo

Regione, la 24x1ora di Buttrio che con ilricavato acquista apparecchiature medi-che per gli Ospedali della nostra Regionee la 24x1ora di Telethon di Udine, dove ifondi vengono investiti per la ricerca dellemalattie rare), ha pensato che anchel’AFDS aveva il diritto di essere messa inevidenza per tutto quello che fa per lepersone meno fortunate. Comunque Vit-torio non è nuovo a queste imprese: hadisputato diversi Campionati Italiani perDonatori di sangue conquistando 2 podie non si stanca mai di ripetere che se unapersona fa attività sportiva, non per que-sto non può essere un donatore di san-gue. Basta che il prelievo venga fatto concriterio e che nei giorni successivi a unadonazione non si facciano dei carichi di la-voro eccessivi, ma ci si prenda un paio digiorni di riposo per poi riprendere l’attivitànormale, quindi per questo che ti diciamoGRAZIE VITTORIO.Gli amici del consiglio direttivo AFDS U.O.E.I

Udine città. IlPresidente cav.Francesco Di Criscioconsegna il tesserinoal nuovo donatoreLoris Romanello.

UOEI. Il donatore e revisore dei conti VittorioBosco

UOEI Il 1° aprile si è svolto il Pranzo Sociale dei Donatori U.O.E.I e sono stato premiati i be-nemeriti della sezione. Un premio speciale è stato consegnato dal Consigliere Provinciale Re-migio Bruno Sattolo a Sergio Dri per i suoi 25 anni di Presidenza. (1985 - 2010)

chiesto il perché di questo gesto ci ha ri-sposto che, dopo aver corso per parecchianni e migliaia di gare (e tante di questeerano a scopo umanitario e di benefi-cenza, tanto per citare due della nostra

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StudentescheZona 11Universitari Udine

Anche questa volta, l’uscita dell’autoe-moteca al polo scientifico dell’Universitàdegli Studi di Udine non ci ha lasciatisenza emozioni positive. Siamo partiticon un tempo che prometteva pioggiae poche uscite… pian piano che la mat-

tina scorreva, però, il tempo miglioravae così anche l’umore degli studenti e laloro voglia di essere generosi, di esseredonatori. Non possiamo dimenticareanche i volontari del bar all’interno del-l’ateneo che hanno preso parte di que-sta iniziativa. La fine della giornata -quella dei racconti: un sole splendente

ed una decina di studenti che hannodonato per la prima volta. E chi osachiedere di più? Rimane soltanto di diregrazie a tutti gli studenti donatori ed atutti quelli che hanno contribuito chequesta uscita si realizzasse.A cura della sezione “Universitari diUdine”, Ilija Jankulovski

Valli del NatisoneZona 12

PremariaccoGiornata del Donatore

Lo scorso 21 aprile si è svolta l’annuale“Giornata del Donatore” dell’Afds diPremariacco.Per la 49ª edizione gli associati, le de-cine di labari delle sezioni zonali e laNuova banda di Orzano hanno animatoper un intero pomeriggio la comunitàdella frazione di Firmano.Una scelta, quella di rendere itinerantequesta manifestazione, da molti annifortemente voluta da tutto il direttivoper far sì che ogni angolo del nostro co-mune sia protagonista dell’evento e persensibilizzare più efficacemente la co-munità al dono del sangue.

Dopo la Santa Messa, celebrata daMonsignor Pietro Moratto con l’ac-compagnamento della Corale Cocean-cigh di Ipplis e la deposizione di una co-rona al Monumento dei Caduti, ilPresidente Massimo Crisetig ha ringra-ziato le autorità intervenute, le rappre-sentanze delle sezioni presenti e tutti idonatori.Durante l’intervento Crisetig ha snoc-ciolato i dati della sezione: al 31 dicem-bre 2011 gli iscritti erano 435 (di cui at-tivi 298) i quali hanno donato 460sacche tra sangue intero (350), plasma(102) e piastrine (2). Il Presidente da unlato ha sottolineato il fatto che il 2012è stato caratterizzato da un lieve calocome donazioni perché molti donatori

hanno avuto problemi di salute, dall’al-tro ha stimolato la sezione ad una mag-gior attenzione alla diffusione della cul-tura del dono con ogni mezzo e alrichiamo degli associati che per vari mo-tivi non donano da tempo.Crisetig ha concluso dando risalto alfatto che l’Afds di Premariacco compiràil prossimo anno 50 anni di attività e chequesto traguardo sarà raggiunto conrinnovato entusiasmo e con la consa-pevolezza di non dover mai abbassare laguardia nella sensibilizzazione al donoperché la richiesta di sangue da partedegli ospedali sarà sempre maggiore.La celebrazione è continuata con la con-segna dei riconoscimenti ai 36 bene-meriti.

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Diploma di benemerenza a TatianaCampanella, Nicola Cantarutti, MichelaCoceancigh, Monica De Sabbata, AldoDi Gaspero, Marco Dufour, Laura Filipig,Carla Grosso, Anna Marson, Gian PietroNadalutti, Claudia Pascoletti, Tarin Piz-zoni, Giuseppe Saccavini, Doriano Tion,Giancarlo Tonutti, Dario Vogrig e IsauraVogrig.Distintivo di bronzo a Manuel Bellotto,

Benvenuta Bernardis, Fabrizio Chiappo,Andrea Cocetta, Andrea Colussi, Nico-las Colussi, Marco Conchione, MilenaGregoris, Bruno Guion, Luigi Pitzalis,Gabriella Scarbolo e Redi Scarbolo.Distintivo d’argento a Tiziano Bozzi, Fa-biano Delle Vedove, Valentina Delle Ve-dove, Flavio Monutti e Sinicco Nicolino.Distintivo d’oro a Burello Roberto.Targa d’argento con pellicano d’oro a

Umberto Paron e Domenico Zamparutti.Goccia d’oro a Marco Orgnacco.La festa si è quindi conclusa con la cenaorganizzata dall’Associazione per i suoifedeli donatori presso la Cooperativa diPremariacco. Ringraziamo tutte le per-sone che hanno contribuito alla realiz-zazione dell’evento con l’augurio di ri-trovarci nuovamente il prossimo anno aPremariacco.

ManzanoInaugurata la sede

Dopo 6 anni la Sezione dei donatori disangue di Manzano è ritornata a Man-zano presso il Centro territoriale, nelPoliambulatorio. Questo grazie alla di-sponibilità dell’Azienda per i Servizi Sa-nitari n. 4 e all’interessamento dell’am-ministrazione comunale. Infatti sabato 24 marzo 2012 alle ore16.00 si è svolta l’inaugurazione uffi-

ciale della nuova sede, erano presenti: ilDirettore Generale dell’Ass 4 del MedioFriuli, Dott. Giorgio Ros; il Direttore Sa-nitario del Distretto Ass 4, Dott. Lui-gino Vidotto; il Presidente ProvincialeAFDS, Dott. Renzo Peressoni; il Presi-dente della Sezione, Rino De Sabbata; ilSindaco, Sig.ra Lidia Driutti; Mons. NinoRivetti e numerose altre autorità. Inoltrehanno partecipato le sezioni della zonadelle Valli del Natisone con i rispettivi la-bari e soprattutto numerosi soci dona-

tori manzanesi. Dopo i discorsi di circo-stanza e i ringraziamenti, prima dellabenedizione del locale, Mons. Nino Ri-vetti ha letto le belle parole del nostroinno “Salvà une vite” a cui ha fatto se-guito la “preghiera del donatore” reci-tata dal Presidente Peressoni. Si è prov-veduto poi al momento tanto attesodel taglio del nastro. Un momento di festa insieme ed unrinfresco ha concluso l’importante po-meriggio per tutti i donatori manzanesi.

Medio TorreZona 13TrivignanoBenemeriti

Lo scorso 24 marzo, presso un noto ri-storante della zona, si è svolta la tradi-zionale cena sociale organizzata dallasezione di Trivignano Udinese.Di fronte ad un pubblico di oltre 50 per-sone sono stati premiati i seguenti nostridonatori:Con diploma di benemerenza, DanieleBiasutti, Claudio Passon, Rino Paviotti,Paolo Saccavino e Paolo Zof, con distin-tivo d’argento, Sonia Della Mora, Mas-simo Gargiulo e Lucien Osso, con di-stintivo d’oro, Romano Macorig, condistintivo d’oro con fronde FedericoForte e con la goccia d’oro, Sara Lia Var-biero. La presidente Giorgia Del Frate, a Trivignano ricordo della serata.

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nome del consiglio direttivo, ed il rap-presentante di zona Domenico Rebe-schini hanno rivolto a tutti i premiati ed atutti i donatori della sezione i ringrazia-menti per il loro meritevole impegno. Laserata è stata piacevole, molto gradita daipresenti ed allietata da musica e balli.

GonarsRinnovo cariche sezionali

Nel mese di aprile si è tenuta l’Assem-blea sezionale per rinnovare le caricheinterne. Lucio Todon è stato eletto Pre-sidente, il suo vice è Marco Baggio,mentre rappresentante dei Donatori èMarco Tavars. Con loro collaborano lasegretaria Arianna Piu, la cassiera LuciaMoretti ed i consiglieri Gabriele Ioan,Lorenzo Baggio, Dario Foschia, Gian-paolo Baggio, Giacomino Del Frate, Ste-fano Cocetta, Luca Franco, Sergio Bu-

dai, Giuliano Moretti, Sergio Pettina,Annarita Zof, Carmelo Buscami.Nella sua relazione il Presidente ha invi-tato i Donatori a raggiungere almenouna media di due donazioni all’annociascuno. Un invito particolare è statofatto ai giovani affinché aderiscano conil dono alla AFDS.

L’AFDS comunale nuovamente vicino allo sportL’AFDS comunale anche quest’anno havoluto essere presente nei tornei di pal-lavolo under 13, donando alla squadradella Libertas Gonars la divisa con illogo dell’associazione. Con questo ge-sto i donatori cercano di propagan-dare il dono del sangue in tutte pale-stre dove questi giovani giocheranno illoro campionato. Alla cerimonia diconsegna, oltre al presidente della Li-bertas Silvano Menon ed alcuni consi-glieri dell’AFDS locale, è intervenuto il

sindaco dott. Marino Del Frate che haelogiato l’associazione per questa im-portante iniziativa.

Bicinicco

È deceduto il donatore Caissutti Lo-renzo.

Pavia di UdineCi hanno lasciati

Il Consiglio Direttivo dei Donatori diPavia di Udine partecipa al dolore delleFamiglie e dei loro Cari nel ricordo di:• Fluschina Bulfoni;• Giovanni Listuzzi;• Giovanni Sinicco;Con questo saluto si vuole ringraziarequanto questi Donatori hanno fatto perla Sezione di Pavia di Udine.

La squadra della Libertas Gonars.

Centro FriuliZona 14CampoformidoL’autoemoteca fa il pieno

Grande successo per la visitadell’autoemoplasmoteca il 17febbraio a Campoformido ove lesezioni dell’AFDS del capoluogo,di Bressa e Basaldella hannomesso assieme ben 37 dona-zioni. È auspicata una nuova vi-sita: ci sono già prenotazioni!

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Bertiolo

Nella prima uscita dell’autoe-moteca a Bertiolo, Anastasia,Genny, Stefano, Alice, Matteocon il Presidente Luca Zorzi, allaprima donazione”.

Talmassons

Nell’ambito di una radicale opera di di-vulgazione continua, approfondita e so-prattutto rivolta alle nuove generazioni,il giovane consiglio direttivo della se-zione A.F.D.S. di Talmassons, guidatodal presidente Mauro Nardini, ha postoun’ulteriore tassello a coronamento diun ottima annata.L’occasione dell’insediamento della giu-ria del concorso di idee per la realizza-zione in centro paese di un monumentoin onore dei donatori (presenti tra gli al-tri il presidente provinciale A.F.D.S.Renzo Peressoni, il rappresentante zo-nale Enrico Fuser, il sindaco Piero MauroZanin e il dirigente scolastico GilbertoDella Negra), ha concesso al presidenteNardini la possibilità di ribadire i lusin-ghieri dati esposti durante la recente as-semblea sezionale: 539 iscritti di cui 276attivi per donazione che hanno portatoad un numero di 447 donazioni con una

RisorgiveZona 15

Pasian di PratoConcorso “Sangue e Speranza” 2012

La disponibilità della dirigente scolasticaRenata Chiappino e dell’intero corpoinsegnante coordinato dalle prof. An-gela Giorgianni e Anna Maddalena hapermesso l’organizzazione del quintoconcorso “Sangue e speranza”, che hacoinvolto insieme ai loro collaboratori ilpresidente delle sezioni Afds di Pasiandi Prato Loreno Biasinutto, di PassonsFerdinando Palma e di Colloredo di

Prato Rosanna Cosattini. Il concorso èstato riservato agli alunni della secondamedia della scuola “Bertoli”, che dopol’illustrazione della dottoressa Sa-mantha Pasca del comitato provinciale,hanno espresso attraverso un elaboratografico le sensazioni che hanno provatonel venire a contatto con la realtà deldono del sangue. Si sono particolar-mente distinti Matteo Pagliaricci eElena Cainero (Seconda A), Monica Bude Rebecca Degano (seconda B), Eros DePrato, Michela Olivo, Lisa Sponga e An-

drea Coseano (seconda C) e Alice Luvi-soni, Giovanni Barbetti e Sofia Cappello(seconda D). Per loro il premio di unbuono libro, mentre a tutti gli ragazzi,che si sono impegnati predisponendoun elaborato, è stato donato un atte-stato di partecipazione.

Ci ha lasciato l’”alfiere portalabaro” PiaSgrazzutti.Era piccola e minuta, la nostra Pia, mala sua energia è sempre stata gigante-sca. La “mamma”.

La giuria del premio per il monumento al Donatore.

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media cioè di 1.62 donazioni per do-natore attivo. La sezione si è arricchitadi 33 nuovi iscritti che hanno portatoad aumentare di ben 41 unità le dona-zioni rispetto al 2010. Numeri impor-tanti che il presidente Peressoni hacolto al volo per incoraggiare il direttivolocale a proseguire sulla strada intra-presa. Nardini ha illustrato le iniziative

in fase di sviluppo, prime fra tutte il ri-torno a Talmassons dell’autoemotecache mancava da diversi anni, la divul-gazione tra i giovani di materiale infor-mativo e di altre attività di propagandae prevenzione come serate a tema so-cio/sanitario. La proclamazione e lapremiazione del vincitore del concorsoè fissata per il 10 giugno in occasione

della “51ªFesta del dono” che que-st’anno per il sistema di rotazione fis-sato tra i paesi, si terrà a Flumignamo.Per questa importante ricorrenza, ilpresidente Peressoni ha porto a tuttoil direttivo, ed a tutti i donatori il suopiù sentito augurio ed arrivederci.

Fabrizio Musiani

Santa Maria di SclauniccoDonazione giovane

Domenica 26 febbraio la sezione AFDSdi S.Maria di Lestizza, sull’onda del suc-cesso delle donazioni collettive propostein precedenza, ha organizzato la primadonazione di gruppo under 25. I promotori e organizzatori dell’inizia-tiva sono stati tre ragazzi di appenavent’anni, Andrea, Emanuele e Nicole.Entrati a far parte del consiglio direttivoa seguito dell’ultimo rinnovo, fin da su-bito si sono impegnati nelle varie inizia-tive sezionali. Durante il mese di gen-naio hanno sensibilizzato i volontari cheerano disponibili a sottoporsi a questogesto di infinita generosità. Oltre a duenuovi donatori neodiciottenni, hannopartecipato alla giornata altri ragazzi,tutti rigorosamente under 25, che dopoil ritrovo di buon’ora in piazza si sono re-cati presso il centro trasfusionale diUdine per sottoporsi alla donazione. Lamattinata è volata in fretta e si è con-clusa in allegria davanti a un buon piattodi frico. L’iniziativa è stata molto graditada tutti, tant’è che i ragazzi si sono ri-promessi di ritornare fra 3 mesi.Bravi ragazzi!!!! I giovani di S. Maria davanti al monumento ai fondatori dell’AFDS.

Pozzecco“Un sì al Dono”

L’originale iniziativa “UN SI’ AL DONO“,promossa alcuni anni fa dalla Sezione diPozzecco, continua ad avere il suo fa-vore nei donatori di sangue che convo-lano a giuste nozze.Questa iniziativa vuole essere semplice-mente un segno di affetto e di parteci-pazione della Sezione verso i momentiimportanti della vita di un proprio do-natore.In queste due foto, scattate nel giorno delloro matrimonio, troviamo la donatriceSabrina Iacuzzi con il marito Fabio Bulfonied i donatori Alessandro Bertolini assiemealla moglie Venusia Bon.Dalla Sezione di Pozzecco giungano, ainovelli sposi, i migliori auguri di tanta fe-

licità e serenità durante tutto il loro cam-mino di vita assieme. Mandi.

Le due coppie: Jacuzzi-Bulfone e Bertolini-Bon.

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SedeglianoGiovani Donatori di sangue esemplari

Il gruppo di giovani donatori di Sede-gliano è nato nell’estate del 2010 eoggi conta oltre 80 ragazzi, circa il 23%dei residenti tra i 18 e i 28 anni.Nel giugno 2010 su invito del presidenteLeonardo Marigo e del rappresentantedei donatori Marco Molaro, si sono in-contrati per la prima volta nella sede del-l’associazione con una rappresentanzadel gruppo giovani provinciale.Durante quest’incontro è stata illustratal’importanza e le modalità del dono, fa-cendo capire che con un unico sem-

plice gesto, si ottiene un gran beneficiosia per il ricevente che per il donatore;il quale ha l’opportunità di tenere co-stantemente sotto controllo il propriostato di salute.La prima idea è stata quella di organiz-zare due donazioni di gruppo annualidedicate ai soli giovani donatori. A ognigennaio viene chiamata l’autoemotecaa Sedegliano, mentre a ogni settembreviene effettuata la donazione di gruppopresso il centro trasfusionale di San Da-niele.Finora tutte le iniziative hanno trovatoun ottimo riscontro e molto entusiasmo

andando oltre ogni aspettativa. Il suc-cesso delle stesse è confermato dal nu-mero sempre crescente dei nuovigiovani iscritti.Questi giovani confermano la genero-sità dei cittadini di Sedegliano, tant’èvero che la sezione conta al 31 dicem-bre 2011 ben 626 iscritti.Un altro interessante obiettivo per i gio-vani donatori di Sedegliano è quello dicollaborare attivamente con il consigliodirettivo per organizzare i festeggia-menti del 50° anniversario di fonda-zione della sezione che si terrà aSedegliano nel 2013.

CodroipoBenemeriti dell’anno

Sabato 5 novembre 2011 presso il Ri-storante “Al Mulino” di Glaunicco diCamino al Tagliamento si sono ritrovatii donatori della sezione Comunale diCodroipo per festeggiare i benemeritidell’anno. Presenti oltre al consigliereprovinciale della zona Risorgive EnricoFuser, a rappresentare l’amministrazionecomunale di Codroipo l’Assessore allepolitiche sociali Claudio Tomada e per ilComune di Sedegliano il VicesindacoTrevisan Giovanni, che hanno conse-gnato assieme al veterano della SezioneGiobatta Zoratto 12 diplomi di bene-merenza, 14 distintivi di bronzo, 8 di-stinti d’argento, 2 distintivi d’oro, unod’oro con fronde, una targa d’argentocon pellicano d’oro e una goccia d’oro.Un applauso speciale e stato tributatoalla famiglia Mauro di Goricizza che havisto premiati assieme al padre Lucianocon la goccia d’oro, la madre Marinellacon la targa d’argento e la figlia Federicacon un diploma di benemerenza, non di-menticando l’altro giovane figlio Lucaneodonatore della sezione.

Alcuni benemeriti con Enrico Fuser.

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Foto di Famiglia

Da Pozzecco, foto della famiglia Mar-cello Bertolini assieme alle tre figlie Si-mona, Liana e Katia nel giorno dellaconsegna delle benemerenze da partedel presidente di sezione Mauro To-niutti. Alla famiglia Bertolini, congratulazionivivissime dai donatori di sangue di Poz-zecco e non solo.

Quattro gocce d’oro

Dalla Sezione di Pozzecco ci arriva que-sta bellissima foto che mette assiemeben quattro gocce d’oro. I donatori disangue di tale illustre traguardo sono:Silvano Bertolini, Anna Iacuzzi, FrancoToniutti e Alido Lauro Iacuzzi. A loro,congratulazioni vivissime da parte di tuttii donatori di sangue di Pozzecco e nonsolo.

Litoranea OrientaleZona 16Ruda

Il Dono Continua... sono state conse-gnate le “chiavette” ai Giovani della no-stra sezione augurandosi che l’elencoaumenti sempre più!

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RonchisRicordo di Bepi Montello

Dopo un lungo periodo di sofferenze siè spento Giuseppe Montello, da tutticonosciuto come Bepi, per anni presi-dente della Sezione AFDS di Ronchis.Fra i fondatori della sezione, nel 1961,aveva costantemente vissuto il donocome dovere sociale, non sottraendosimai alla consuetudine di offrire il bracciocon puntigliosa costanza, e neppure allechiamate di emergenza.

Ha continuato a donare fino al raggiun-gimento dei limiti d’età, ricevendo la ri-conoscenza della Targa d’argento conpellicano d’oro, che è stata una dellesue più grandi soddisfazioni. Nel 1997ha deciso di non ricandidarsi più allapresidenza della sezione per lasciare aigiovani la possibilità contribuire, connuovo entusiasmo, alla crescita della co-scienza del dono a Ronchis. Cosa chepuntualmente è accaduta e della qualeBepi è sempre stato tanto silenziosoquanto orgoglioso spettatore. Già debi-litato dalla malattia non se l’è sentita dipartecipare alla festosa ricorrenza delcinquantesimo anniversario della fonda-zione della Sezione AFDS di Ronchis,chiedendo alla famiglia, però, un punti-glioso resoconto del numero dei labaripresenti, delle persone, delle autorità edel clima di festa. La donazione, l’associazione, la sezionedi Ronchis, la cultura del dono hannocontinuato a rappresentare per Bepi,fino negli ultimi momenti della sua vita,un valore fondamentale da custodire etrasmettere.

Fiori d’arancioCristiana Carella con Carlo PascuttoMaria Letizia Pasian con Luigi PerosaLuisa Spinato con Moreno Urban

Benvenuto a Martina Moretti di Paolo e Annalisa FerroChiara Galasso di Marco e Marilena To-neatto

CarlinoCaloroso benvenuto ai nuovi Donatori

La sezione di Carlino ha accolto a brac-cia aperte i nuovi Donatori Fiorella Ber-ton, Matteo Turco e Martina Pauletto,augurando loro di proseguire lungo lastrada della generosità con gli ammalatiripetendo il significativo e generoso ge-sto del dono.

IL Dono

Litoranea OccidentaleZona 17

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L’autoemoteca richiama sempre Donatori.

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Bertiolo. La famiglia Schiavo:Renzo, Ernestina, Stefano eAnastasia unita nel dono.

Palazzolo dello Stella. Fabiano Cudin(bronzo) e Cristiana Fabbro (diploma), ma-rito e moglie benemeriti e premiati assieme:uniti nella vita e nel dono del sangue.

Palazzolo dello Stella. Remigio Za-nirato (già oro), la figlia Monica (giàbenemerita) e la nipotina Alice (futuradonatrice?) tutti alla Festa del Dono.

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E’ un onore per noi come associazione di promozione sociale iniziare questorapporto con l’Associazione Friulana Donatori di Sangue (AFDS) parlando deldono.Dare all’altro è un po’ come salvare se stessi; il donare è insito antropologica-mente nel comportamento dell’essere umano, aiutare l’altro è un fatto istin-tuale. Le relazioni sociali, infatti, hanno un profondo significato psicologico perso-nale: così come il singolo influenza il mondo esterno in cui vive, l’ambiente in-fluenza il nostro mondo interiore attraverso un profondo scambio, dove igesti assumono senso sia individuale che sociale. Donare aiuta colui che dona; il donatore, infatti, si sentirà parte attiva dellacomunità in cui vive, e rafforzerà tutta una serie di competenze legate al gestodel donare che accrescono la sua autostima, la sua sensazione di autoeffica-cia e il suo senso di appartenenza. Avere competenze e compiere azioni soli-dali implica: valutare le altre persone in maniera positiva, accrescere l’empatia,cioè la capacità di mettersi nei panni degli altri e saper stare e saper comuni-care anche in situazioni conflittuali dove la risoluzione avviene in maniera crea-tiva e condivisa.Donare aiuta la persona che riceve il dono, ma anche la comunità in cuivive, che si rafforza in quanto società competente, in grado di autogestirsi etrovare in sé le risorse per risolvere problemi in maniera costruttiva, solidale ecollaborativa. In altre parole, “donare” è soprattutto uno strumento che per-mette di armonizzare i rapporti umani aumentando la coesione e la qua-lità della vita comunitaria.Donare implica il dare agli altri senza aspettarsi qualcosa in cambio, dare sol-tanto con il fine di dare.Il donare è un comportamento prosociale.In quest’ottica appare dunque evidente che anche quando una persona mettea disposizione, volontariamente e spontaneamente, il proprio sangue per“altri”, agisce un comportamento prosociale.In psicologia, si definiscono prosociali “quei comportamenti che, senza la ri-cerca di ricompense esterne, favoriscono altre persone, gruppi o fini so-ciali e aumentano la probabilità di generare una reciprocità positiva, di qualità,solidale nelle relazioni interpersonali o sociali conseguenti, salvaguardandol’identità, la creatività e le iniziative degli individui o gruppi implicati, siache essi offrano o ricevano aiuto” (Roche, 1995). Alla base di una comunità competente e solidale si collocano i comportamentiprosociali. Come tutte le competenze umane essi non sono solo determinatibiologicamente, ma necessitano di essere rafforzati dall’esperienza e dall’am-biente circostante.In altre parole, è possibile offrire dei modelli relazionali e socio-culturali ba-sati sul riconoscimento dell’altro, sul supporto e sul donare, con l’o-biettivo di costruire una comunità che può contare su sé stessa e sulle suerisorse in maniera autonoma. Riteniamo che questa competenza sia importante per affrontare questo nuovomillennio caratterizzato da sempre maggiori sfide e insicurezze sociali, che po-trebbero essere affrontate riscoprendo la forza e il supporto nelle relazionicon gli altri.

A cura di:ASPIC FVG

Che cosa vuol dire donare?

Counseling & culturasede Friuli Venezia Giu-

liavia F. Dormisch n°7 –

Udine

Presentazione dell’associazione

L’A.S.P.I.C. (Associazioneper lo sviluppo psicolo-gico dell’individuo e dellacomunità) è un’associa-zione di promozione so-ciale senza fini di lucrocon sede nel territorio delFriuli Venezia Giulia chepromuove la cultura del-l’ascolto quale strumentoper il miglioramento dellaqualità della vita e dellerelazioni. L’approccio diriferimento è di tipo uma-nistico-esistenziale in cuil’elemento centrale sonole emozioni, che nonsono controllabili, e di-cono sempre la verità sucome stiamo. Le emo-zioni si esprimono nellarelazione. Lo stile dellaconsulenza è caratteriz-zato dalla personalizza-zione degli interventi.L’ASPIC si occupa di di-verse aree che compren-dono: il sostegnoall’individuo, alla coppia ealla famiglia, la scuola, losport, la formazione, lagenitorialità.

Per informazioni:

ASPIC FVG www.aspicfvg.itTel. 0432.547168

Mail. [email protected]

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Elisa Durizzotto ha conquistato un110 e lode in Laurea Magistrale di Psi-cologia Curriculum Neuropsicologia eNeuroscienze con la tesi: Scoprimi seci riesci:un’ analisi sperimentale dellanostra capacità di percepire la men-zogna.Il papà Marco donatore da tanti annine è molto orgoglioso.

Bicinicco. Il 17 febbraio 2012 si è lau-reata Valentina Bolzon all’Università diUdine in economia corso di economiaaziendale. Ha discusso con la chiaris-sima prof.ssa Marina Brololo la tesi:“L’occupazione dei giovani genitoritra incentivi statali e regionali del FriuliVenezia Giulia”.Complimenti vivissimi dalla sezione diBicinicco.

Castions di Strada. Complimenti vi-vissimi ad Alice Contardo, donatricee membro del direttivo AFDS di Ca-stions di Strada, che il 29/03/2012 habrillantemente conseguito la LaureaMagistrale in Architettura con la vota-zione 110/110, presso lo IUAV di Ve-nezia, discutendo la Tesi “Villa Ottelionel cuore dello Stella: un progetto diconservazione e valorizzazione tra sto-ria e natura”, seguita dal relatoreProf. Pierluigi Grandinetti e dai corre-latori Prof.ssa Federica Di Piazza eProf. Eugenio Vassallo.

Ruda. Due giovani donatrici laureate.Aurelia Paparoni, Univeristà di Trieste Facoltà Medicina eChirurgia, Corso Infermieristico.

Michela Toso, Università di Siena Tecnologia e Monitoraggioper il Recupero Ambientale nella foto con la famiglia. Ancheil Papà donatore. “Il Dono Continua”.

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tete da parte ansie e preoccupazioni eregalate una parte di voi a chi ne ha bi-sogno; non solo loro, ma anche la vo-stra coscienza vi ringrazierà e ne sa-rete immensamente gratificati!

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“Blood Brothers”Che la musica fosse nel sangue si eragià capito da parecchio. Ma ultima-mente in AFDS si è sentito particolar-mente. Dopo essersi incontrati ad unevento estivo nel 2011, ad alcuni mu-sicisti è venuta un’idea: perché non or-ganizzare una donazione collettiva perchi suona? L’idea è partita dai Free-dom Slaves, quintetto metal di Nimis, econ l’aiuto del coordinatore del gruppogiovani Guglielmo “William” DeMonte, è diventata realtà. L’invito èstato esteso, via facebook, a moltissimimusicisti di qualunque genere, dal me-tal dei Freedom Slaves alla musica clas-sica, e la donazione è stata organiz-zata per il 22 di Ottobre. Si sonoritrovati in 20 (più o meno), musicistirock e metal, dai Syderal Overdrive, da-gli Ad Plenitatem Lunae, originale for-mazione di folk metal con testi in friu-lano, dagli stessi Freedom Slaves, ec’era anche il carismatico cantante deiDead Poets Society Mario Iob. Più diqualcuno dei presenti era già donatoreda parecchio tempo, altri non avevanomai donato, qualcuno aveva donatoma non si era iscritto, e la donazionecollettiva è stata qualcosa di nuovo, dacui prendere spunto per il futuro. Si èinfatti replicato, stavolta diviso in dueparti per impegni lavorativi, il 3 marzoa Gemona e il 17 marzo a San Daniele,e anche stavolta il risultato è stato po-

sitivo. La musica unisce, così come lacultura del dono, e speriamo che nelleprossime occasioni di donazioni collet-tive organizzate da e per i musicisti par-tecipino ancora più persone, da generidiversi, per dimostrare che i giovani e lamusica in Friuli ci sono, diversi ma uniti.Guglielmo De Monte

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“Vogliamo far innamorarei ragazzi dell’AFDS”Probabilmente è questa la frase chesintetizza meglio il significato che vor-rebbe avere il primo Meeting Giovanidell’Associazione Friulana Donatori diSangue, che si svolgerà dal 22 al 24giugno a Pozzuolo del Friuli, ed è statoorganizzato dal Gruppo Giovani in col-laborazione con la sezione AFDS di Poz-zuolo, il comune e le associazioni diPozzuolo. Il meeting si articola ideal-mente in tre parti: corsi di formazione,attività di gruppo e divertimento. Il venerdì ci saranno due conferenze atema medico, con la dottoressa Fran-zon del centro trasfusionale di San Da-niele e il dottor De Angelis, il sabatouna conferenza che parlerà del rap-porto tra sport e salute, e la domenicaci sarà un breve corso di comunica-zione tenuto dalla dottoressa SusannDobran. Durante i tre giorni, poi, a co-minciare dalla serata del venerdì, sisvolgeranno delle attività di gruppo,per far capire ai ragazzi presenti cosavuol dire far parte dell’associazione,ma soprattutto per capire da loro cosapensano che sia far parte dell’associa-zione. I lavori verranno poi presentatidurante la giornata di domenica.

Esperienza di universitariae donatriceSono Stefania, ho 21 anni, frequento ilprimo anno del corso di laurea Scienzeper l’ambiente e la natura, della facoltàdi Agraria dell’università di Udine esono donatrice di sangue da 3 anni,iscritta alla sezione “Liceo Marinelli”dell’AFDS. Appena un mese dopo avercompiuto i 18 anni, nel marzo del2009, ho effettuato la prima donazionedi sangue intero con immenso orgo-glio! Molti ragazzi aspettano con ansiala maggiore età per avere la libertà difare ciò che vogliono, per potersi fir-mare le giustificazioni a scuola, perprendere la patente ecc. ma questonon è il mio caso. Ho atteso con impa-zienza di compiere diciotto anni perpoter diventare per prima cosa dona-trice di sangue e in secondo luogo, manon meno importante, volontaria diProtezione Civile nel mio comune diresidenza, Martignacco. Fin da piccoladesideravo poter aiutare gli altri, erosempre disponibile per gli amici cheavevano bisogno di me, per qualsiasicosa io comunque c’ero, perché, di-ciamo la verità, non sono mai statatroppo brava a pensare a me. Ritengodi avere molti, moltissimi difetti, certevolte non mi giudico una brava ebuona persona, penso di non meritaretutto quello che ho, così cerco almenodi poter essere utile e, in qualchemodo, aiutare gli altri dando loroquello che posso, quello che di migliorec’è in me. Scoprii la possibilità di do-nare sangue grazie a mia zia, dona-trice anch’essa, che mi fece capire l’im-portanza di questo gesto. Molti ragazzidicono che non vogliono donare per-ché hanno la cosiddetta “paura del-l’ago”, temono di provare un attimo didolore, di vedere un ago che ti buca eti lascia una ferita sulla pelle, ebbenequesta paura ce l’avevo e ce l’ho tut-tora anch’io! Ma la voglia di fare delbene agli altri mi aiuta a superare confacilità questi problemi, tutto sommatopiuttosto trascurabili, anche se ognivolta, a causa della fragilità delle mievene, mi ritrovo ad avere un bell’ema-toma violaceo sul braccio, che indolorenon è! Non mi ha fermato neanche laproibizione del mio medico a non do-nare più sangue intero, a causa della ri-dotta quantità di ferritina presente nelmio sangue, perché una soluzione c’ècomunque: donare plasma. Ora, ra-gazzi, mi rivolgo soprattutto a voi, met- I Blood Brothers in attesa di donare.

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Il sabato, che è la giornata “aperta alpubblico”, per così dire, inizia con laconferenza “Sport e salute”, per con-tinuare poi con la finale del torneo dicalcetto organizzato dalle associazionidi Pozzuolo, per chi ama lo sport, poicon il pranzo e infine con la secondaedizione del festival di musica rock“Young Blood”, la cui prima edizione,svoltasi il 4 giugno scorso, sempre or-ganizzata dal gruppo giovani, è stataun buon successo nonostante la piog-gia. Quest’anno l’headliner sarà GianniRojatti con i suoi Dolcetti. Il guitar herofriulano, che, oltre ad aver suonato intutta Italia e in diverse occasioni in Eu-ropa, ha aperto il concerto di Elio e LeStorie Tese a Lignano l’estate scorsa eha avuto l’ultimo album (con i Dolcetti,ovvero lui e il batterista Erik Tulissio) alprimo posto in classifica su Mondadorishop online, chiuderà la serata. Oltre alui ci saranno alcuni tra i maggiori nomidella scena underground della provin-cia, dal jazz al blues al metal, e nonsolo, oltre ad alcune sorprese. La giornata di sabato, come detto, èaperta a tutti, dalla mattina a mezza-notte, donatori, non donatori, giovanie non giovani: così chiunque potrà ve-dere che far parte dell’AFDS è molto dipiù che andare semplicemente, mec-canicamente a donare. Venite tutti, ci sarà da divertirsi!Guglielmo De Monte

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“Pordenone…che favola!”XIII° Meeting FIDAS Giovani 9-10-11 Marzo 2012

Proprio una FAVOLA! Non esiste ap-pellativo migliore di questo! Tre giorniintensi ma pieni zeppi di nuove cono-scenze, esperienze, amicizie e voglia dilavorare tutti assieme!Dopo le iscrizionidel venerdì, i Giovani di Udine si sonomessi subito all’opera ascoltando Giu-seppe Aprili (Primario SIT Istituti Ospe-dalieri Verona) e successivamente, ilDott. Vincenzo de Angelis (Responsa-bile del coordinamento del Sistema Tra-sfusionale Regione FVG) cha hannomostrato, in modo efficace, l’utilizzodel plasma per uso clinico ed i principalifarmaci plasmaderivati. La sera, cisiamo spostati con le corriere presso“Pitars” per l’aperitivo e al ristorante“Gelindo dei Magredi” per la favolosacena offerta dalla sezione AFDS di Por-

denone. Il sabato, con un po’ di faticama con tanto caffè, siamo ripartiti alle9 puntualissimi per iniziare “Pordenone…che favola!” Divisi in 4 gruppi ab-biamo dato sfogo alla nostra creativitàrealizzando una favola che poiavremmo sviluppato teatralmente lasera, ma prima siamo andati in centroa Pordenone per realizzare questo so-gno! Le squadre rosa, verde, arancionee giallo con rispettivi palloncini colorati,hanno invaso il centro di Pordenoneintervistando la gente regalando unpalloncino e facendola rivivere mo-menti suggestivi della loro infanziachiedendo:“Qual’era la tua favola pre-ferita?”. Un super lavoro che si è con-cluso con il lancio dei palloncini in unmodo emozionante nel punto centraledella città. La serata è stata ancora piùcoinvolgente! Prima con la cena tipica,poi alternando le scenette ed improv-visando, è stato il momento più diver-tente e di aggregazione in questi 3giorni!La domenica mattina l’assem-blea ha eletto il nuovo coordinamentogiovani ed ha terminato, con un po’ diamarezza, il meeting. I saluti sono sem-pre la parte più triste quando vivi in-tensi momenti con nuova gente e amiciconsolidati. Abbiamo riso, scherzato,ci siamo messi in discussione, abbiamoappreso, migliorato e ascoltato. I mee-ting sono delle esperienze assoluta-mente incredibili dove tutti dovrebberopartecipare.Impari tanto, ci si divertemolto, si cresce ampliamente e si al-larga la nostra grande famiglia. Un gra-

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zie di cuore va assolutamente dato al-l’AFDS di Udine che come sempre, sipresta ad accrescere il nostro bagaglioculturale facendoci partecipare a que-sti momenti di aggregazione molto si-gnificativi. Grazie per darmi semprel’opportunita di imparare e raccogliereesperienze nuove assieme ai miei com-pagni facendomi vivere davvero unaFavola! Grazie di cuore! Michela Meneguzzi

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Tre giorni con l’AFDS a Pordenone

Tre giorni vissuti intensamente all’internodel volontariato e del dono del sangue.Assieme ad altri ragazzi ho partecipato al“12° Meeting Nazionale Giovani FI-DAS”che si teneva a Pordenone, nelquale erano presenti più di 139 ragazziprovenienti da tutte le regioni d’Italia.Queste giornate sono state veramenteintense, interessanti e ricche di spuntiper l’attività che noi svolgiamo, cioè pro-muovere il dono del sangue nell’ambitodei nostri coetanei. Nei tre giorni delMeeting si sono succeduti numerosi in-contri e conferenze che ci hanno fattocrescere sia a livello di cultura personale(in particolare quelle a tema medico) maanche nell’ambito del sociale. Inoltre ab-biamo potuto anche mettere in praticaquanto insegnatoci durante le confe-renze interagendo con la popolazione diPordenone e affinando l’arte dello“Storytelling”, essenziale per convincerele persone a essere accompagnate a do-nare il sangue. A questo meeting ab-biamo scoperto che esistono numeroserealtà del dono del sangue. al di fuoridella nostra regione, tutte diverse l’unadall’altra. Tutti i giovani presenti, però,avevano un unico obiettivo in comune:quello di aiutare le persone ammalate eche necessitano di sangue e fare inmodo che essere guariscano dalla loromalattia. Siamo rimasti soddisfatti diquesti giorni che ci hanno fatto crescere,perché ognuno di noi si è arricchito di va-lori importanti e ha imparato a trasmet-terli agli altri.Alessandro Flora

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con alcuni stavoli, si raggiunge l’alveodel torrente Pleccia e mediante la stradaforestale, si raggiunge così il punto dipartenza. Questa è una delle passeg-giate che si possono fare nella zona incui è localizzato il rifugio che fa partedel comune di Malborghetto Valbrunae in origine era una casa di caccia co-struita negli anni precedenti la PrimaGuerra Mondiale. I locali, però, sorge-vano in altro luogo, a circa 1200 m.

nella Val Rauna, sopra Ugovizza, in mezzo ad un fitto bosco.La Sezione universitaria del.C.A.I., Sezione di Trieste, ha pen-sato nel 1925, con una felice iniziativa, di farne un Rifugio persciatori. L’ubicazione del Rifugio sembrò però inadatta ed al-lora si pensò di trasportarlo in un altro posto più aperto e piùfacilmente accessibile con gli sci. Il trasporto è stato abba-stanza oneroso in quanto ha richiesto la sostituzione di unaparte del materiale, essendo stata ampliata la costruzione. Poiè venuta nel 2003 l’alluvione e l’acqua s’è portata via lastruttura dell’edificio. Il rifugio è andato distrutto, ed è statodemolito nel 2008. Nello stesso anno è iniziata la ricostruzionedel nuovo Nordio, più in alto, alla quota di 1.400 m., propriosotto la Sella di Lom. Il rifugio gode della vicinanza dei boschidi pino silvestre e pino nero d’Austria in un tripudio di verdedal Monte Osternig, al Monte Acomizza, dai ripidi fianchi al-berati. Tra le mete che si possono raggiungere da qui oltrealle due cime citate merita la sella di Lom presso il confine conla vicinissima Austria dalla quale si gode uno spettacoloso pa-norama e raggiungibile attraverso una strada forestale. La de-dica del rifugio ricorda i fratelli Aurelio e Fabio Nordio nati aTrieste il 15 giugno 1897 (gemelli), i quali parteciparonocome volontari nella Grande Guerra, caduti rispettivamentenel 1915 sulla trincea delle Frasche (M.te San Michele) e nel1917 sulla Bainsizza. Riccardo Deffar, invece, è un alpinistatriestino, accademico del Cai ricordato anche da una campanaposta sulla vetta del Jôf di Montasio. La Sezione Universitariadel CAI, ha raccolto nei suoi anni d’oro gran parte della gio-ventù di Trieste, con una diffusa presenza sulle Alpi Giulie. Frale altre mete che possono essere raggiunte vi sono le cime delmonte Cocco e della Cima Bella, oltre al monte Gozman at-traversando più volte i confini che.fortunatamente non esi-stono più.RT

Nei nostri itinerari montani alla ricerca dipaesaggi e panorami da ricordare perl’ormai prossima estate si propone la sa-lita al rifugio Nordio, una delle metepiù rinomate delle Alpi Giulie e punto dipartenza per numerose escursioni. Sitrova in Alta Val Uqua, a nord di Ugo-vizza, ai piedi del monte Osternig, ver-sante sud. Da Ugovizza è raggiungibilecon la strada comunale indicante la ValUqua sino a che l’asfalto non c’è più evi è uno spiazzo nei pressi della collocazione del rifugio al bi-vio fra la sella di Lom (Dolina) e la sella Bistrizza (Feistrizer). Daqui parte la strada che sale lungo il torrente verso il bosco sinoalle case di Sella Bistrizza, villaggio disabitato in territorio au-striaco ove parte il sentiero per il monte Osternig. La salita èmolto facile e non presenta particolari difficoltà, in com-penso i panorami sono stupendi.Poco prima della cima vi sono i resti di un fortino. Sulla de-stra del fortino il sentiero prosegue dritto verso la cima e sigode di una vista magnifica sulle vicine vallate austriache, suilaghi carinziani, sulla Alpi Giulie e sui boschi.Si può scendere, poi di nuovo fino a Sella Bistrizza da dove si

possono raggiungere delle piccole alture con i resti di altre for-tificazioni militari ed in pochi minuti in territorio austriaco siaccede alla chiesetta della Madonna della Neve, molto bellae suggestiva. Dalla chiesetta si continua sul sentiero in discesaverso la Malga Acomizza; arrivando sino a Sella Pleccia. Dallasella su un comodo sentiero, in un bosco di abeti e di faggi,si taglia il fianco della montagna e superando alcune radure

Al Nordio sulle Alpi GiulieANDAR PER RIFUGI

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I bambini come sog-getto artistico inun’epoca nella qualein Friuli e specie inCarnia calano le na-scite è il tema-sfidache il Comitato diSan Floriano presentaad Illegio per la mo-stra d’arte dell’estate2012. La scelta delleopere curata da donAlessio Geretti è sem-pre data da motiva-zioni profonde e daun indubbio buongusto.” I bambini e ilCielo – Dio ritrova l’uomo sulla via dell’infanzia. Il rapportotra i bambini e il Mistero nella Scrittura e nell’arte”: è que-sto il titolo della mostra L’età dell’innocenza e la dimensionedivina costituiscono il filo conduttore che finora non erastato studiato in maniera approfondita. Si tratta di 75 ca-polavori che provengono da diversi musei europei incentratisulla figura di Gesù bambino sia in braccio a diverse Ma-donne sia sulla spalla di San Cristoforo, sia in compagnia diun san Giovannino che ne condivide l’infanzia. Non sonoopere famose, ma la scelta di don Geretti è stata guidata daun affinato buon gusto per cui questa è anche l’occasioneper ammirare ciò che spesso non è messo in evidenza in piùconosciute sedi espositive. I nomi, per chi mastica di arte,sono di ottima fama, ma anche gli artisti pur validi sono vit-time della scarsa attenzione dei media. Qualche nome è ov-viamente anche noto al grande pubblico come quelli diGiovanni Bellini o del Veronese Caliari. Nella scultura moltisono gli inediti a riprova che si va alla proposta di qualità.In un mondo che pare guardare assai poco al suo futuro lamostra di Illegio ci fa meditare non solo sulla sacralità del-l’infanzia (res sacra puer), ma anche sugli aspetti sociali chel’hanno contraddistinta in Friuli e in Carnia (specie nell’Ot-tocento e nel primo Novecento) sino ad oggi, Il curatore Don Geretti nella sua presentazione ha affermatoche “ l’infanzia diventa oggi simbolo di una condizione puradell’esistenza, del mattino dell’esistenza terrena e della me-raviglia assoluta, uno stato di riconciliazione con l’armonia.”La mostra di Illegio è dunque un viaggio in una infanziaideale alla quale tutti vorremmo tornare e sempre il curatorenota che “l’infanzia è rimasta una preziosa e vitale sorgenteinteriore cui continuamente ritornare, la forma dell’umanitàpura, in quanto nel bambino si manifesta l’intima vocazionedi un essere umano a vivere da figlio.”“L’infanzia, poi, ci vive accanto- continua nella sua rifles-sione il curatore-. Lo dichiarano tanti artisti, che con la pit-tura caravaggesca e con quella di Murillo, con le umili scenedei Le Nain o la pittura del quotidiano degli artisti del Nord,rappresentano il bambino come figura disarmata e disar-mante, timorosa o viziata, fresca oppure malata; ma so-prattutto, il bambino come l’umanità esposta alla violenza

e all’incomprensione del mondo degli adulti, cioè degli altriumani, specchio di un’universale condizione di fragilità edestraneità in cui ogni persona in parte si ritrova. Soprattuttodal Seicento l’arte ha cercato di denunciare l’età sottopostaai soprusi, alla sofferenza, all’abbandono, alle infinite as-surdità prodotte dal mondo adulto: infanzia indifesa e so-vresposta, simbolo etico della persona umana affidataradicalmente alla responsabilità dell’altro. E così fanno laloro comparsa, ancora più tardi, i temi del bambino co-stretto a diventare subito adulto o a non diventarlo mai,forza lavoro e giocattolo, orfano o bambolotto. L’avvili-mento della dignità personale è insopportabile sempre, malo diventa ancora di più quando avviene nei bambini. L’in-fanzia che rivela ancora la sua pura bellezza in mezzo al ciar-pame in cui i meccanismi di società disumane la confinano,è il simbolo della dismisura del male che abita il mondo, ecome tale viene immortalata da tanti artisti dell’Ottocentoe del Novecento.”Un problema semmai è che da bambini non si evolve a per-sone adulte come purtroppo capita di vedere e tanti sonocoloro che si trovano in questa situazione di irresponsabilità,uno dei mali del nostro tempoLa mostra sarà aperta sino al 30 settembre e merita saliresino ad Illegio.RT

I bambini del cielo e quelli sulla terraA Illegio si ripropone per l’estate l’ormai tradizionale appuntamento artistico

MOSTRE IN FRIULI

Lettere al Dono

Caro direttore, desidero far conoscere a proposito di analisi quanto miha confermato il dott. De Angelis durante l’audizione inConsiglio provinciale AFDS. Il Donatore che non vieneprelevato a causa dei valori alterati quando si presenta dinuovo al Centro trasfusionale verrà sottoposto a tutti gliesami anche se è trascorso meno di un anno da quandoli ha sostenuti.Giorgio Pozzecco

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IL Dono

COSA FARE IN CASO DI:

> ripresa del sanguinamento nellasede di venipuntura – alzare il braccio e premere localmente> insorgenza di vertigini o senso dimancamento – sdraiarsi tenendole gambe più alte rispetto alla testa e chiedere soccorso> ematoma nel punto della venipun-tura – consultare il medico del Servizio

DOVE INFORMARTI

Nel tuo Comune di residenza oforse anche nell’azienda in cui la-vori o nella scuola che frequenti ci sono le Sezioni dell’Associazione FriulanaDonatori Sangue. Gli associati sono donatori che volentieri si mettono a tua disposizione per chiarire ogni dubbio.Ti potranno indirizzare a dei consu-lenti medici oppure ai centri trasfu-sionali ove personale preparato è ingrado di rispondere ad ogni do-manda.

DOVE DONARE

Qui di seguito vi è l’elenco dellestrutture fisse ove è possibile effet-tuare le donazioni sia di sangue intero sia in aferesi (su prenotazione).

CONSIGLI UTILI AL DONATORE

Prima della donazione> non è necessario il digiuno> è consigliabile assumere un caffè, un thè, frutta fresca, 2-3 biscotti secchi; > prima della donazione o dell’ese-cuzione degli esami di controllo èsolo necessario non assumere cibigrassi (es. latte, latticini...).

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IL Dono

Anche all’Associazione Friulana Donatori di Sangue si può donare il 5 permille dell’IRPEF; il 5 per mille non sostituisce l’8 per mille (destinato alleconfessioni religiose) e non costa nulla per il cittadino contribuente.È una quota di imposte a cui lo Stato rinuncia per destinarla alle organiz-zazioni no-profit come l’Associazione Friulana Donatori Sangue per so-stenere le loro attività.

Come si fa?Sostenere un’organizzazione con il 5 per mille, è molto semplice: basta fir-mare nell’apposito riquadro: “Sostegno del volontariato, delle orga-nizzazioni non lucrative di utilità sociale, delle associazioni dipromozione sociale, delle associazioni e fondazioni” e riportarenell’apposito spazio il codice fiscale dell’organizzazione scelta. Il codice fiscale dell’AFDS è: 800 091 403 04

Cinque per mille all’AFDS

I giovani e le sezioniLo statuto dell’AFDS non prevede che i giovani così come ogni altra possibile categoria (chesi direbbe se si facessero gruppi di veterani??) abbiano una presenza associativa diversada quella della sezione. Il giovane non fa un gruppo a parte, ma si impegna prima di tuttonella sua sezione. Altrimenti si rischia che la storia e i principi che reggono la nostra As-sociazione non si conoscano. Condividendo le attività della sezione oltre ad imparare daipiù anziani il giovane può dare un suo essenziale apporto alle attività ed al rinnovamento,portando idee nuove senza pretendere di imporle.Lo spirito associativo se ne va quando si creano dei gruppi chiusi od esclusivi. I giovanicome tutti gli altri aderenti all’AFDS debbono seguire le regole.

Parole difficiliSISTRA. SISTRA è il nuovo Sistema Informativo dei Servizi Trasfusionali, istituito con De-creto del Ministero della Salute del 21/12/2007, e sviluppato come supporto strategico peril conseguimento degli obiettivi stabiliti dalla legge 219/2005: “autosufficienza di sanguee derivati, sicurezza trasfusionale, livelli essenziali di assistenza uniformi e sviluppo dellamedicina trasfusionale”. Il SISTRA permette lo scambio dei flussi di informazione tra il Mi-nistero della Salute, le Regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano ed il CNS,favorendo l’interazione tra il livello regionale e nazionale e la registrazione e analisi pun-tuale dei dati di consumo e produzione di sangue e plasma. I dati, che in tempo reale vengono raccolti e diffusi mediante il SISTRA, contribuiscono allarealizzazione del Programma annuale di Autosufficienza Nazionale.All’interno del SISTRA esiste un’anagrafica delle strutture trasfusionali (centri regionalisangue, servizi trasfusionali e unità di raccolta) e tre principali categorie di informazioni: ∑ dati sulle attività delle singole regioni; ∑ dati sulla compensazione di emocomponenti e plasmaderivati; ∑ dati sull’emoviglanza. Il Centro Nazionale Sangue provvede al coordinamento dei flussi informativi dei servizitrasfusionali e si avvale per la sua collaborazione di un gruppo di lavoro per lo sviluppo diSISTRA definito dalla consulta tecnica permanente per il servizio trasfusionale.

IL FLUSSO INFORMATIVO . Il flusso di dati è organizzato secondo livelli di competenza:Il referente dell’emovigilanza per la Struttura Trasfusionale ha il compito di raccogliere lesegnalazioni sia interne che provenienti dalle unità di raccolta e di notificarle alla strutturaregionale di coordinamento tramite il sistema informativo regionale se raccordato con ilsistema nazionale (SISTRA) o, dove non presente, tramite il sistema nazionale (SISTRA).Il referente regionale della struttura di coordinamento ha il compito di verificare e validarela qualità delle informazioni trasmesse dalle strutture trasfusionali e provvedere all’inoltroal Centro Nazionale Sangue delle segnalzioni estratte dal sistema informativo regionale.Il referente nazionale del CNS ha il compito di monitoraggio continuo del sistema nazio-nale di emovigilanza attraverso la consultazione delle singole schede di notifica e attra-verso l’elaborazione di dati aggregati a livello nazionale, a partire dalle notifiche validatedalle strutture regionali di coordinamento.

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S.I.T. di UdineResponsabile dr. Vincenzo De AngelisC/o A.O.U.S.M. Misericordia - UdineNumeri telefonici segreteria 0432 552341Orari dal lunedì alla domenica: donazioni 7.30 - 11.00.

Numeri telefonici 0432 552349

Centro unicoPrenotazione plasma e piastrineNumeri telefonici 0432 552346Orari dal lunedì al venerdì 9.00 - 13.00.

Centro di Raccolta di CividaleResponsabile dr. Vincenzo De AngelisC/o A.S.S. 4 Medio Friulivia Santa Chiara - CividaleNumeri telefonici 0432 708333Orari dal lunedì al sabato (escluso martedì): donazioni

8.00 - 10.00; ritiro referti dal lunedì al sabato.

Settore Trasfusionale San DanieleResponsabile dr.ssa Rossana Franzon C/o A.S.S. 4 Medio Friuliviale Trento Trieste, 2 - San DanieleNumeri telefonici segreteria 0432 949324Orari dal lunedì al sabato e prima domenica del mese

(escluso agosto): donazioni 8.00 - 10.00.

Settore Trasfusionale TolmezzoResponsabile dr.ssa Cristiana Galliziavia Morgagni, 18 - Tolmezzo C/o A.S.S. 3 Alto FriuliNumeri telefonici segreteria 0433 488461Orari dal lunedì al venerdì: 8.00 - 10.00; 8.00 - 11.00

(sabato).

Centro di Raccolta di GemonaResponsabile dr. Vincenzo De AngelisC/o A.S.S. 3 Alto Friulivia Battiferro - Gemona del FriuliNumeri telefonici 0432 989318Orari per le donazioni: primo e terzo venerdì in autoe-

moplasmoteca (sangue e plasma)

8.30 - 12.00; sabato 8.00 - 10.30 (solo sangue).

Centro Trasfusionale PalmanovaResponsabile dr. Vincenzo De AngelisC/o A.S.S. 5 Basso Friuli - Jalmicco

Numeri telefonici segreteria 0432 921262Prenotazioni plasma 0432 921262Orari dal lunedì al sabato e prima domenica del mese:

donazioni 8.00 - 9.30; ritiro referti 10.00 - 13.30.

Unità di Raccolta LatisanaResponsabile dr. Vincenzo De AngelisC/o A.S.S. 5 Basso Friuli via Sabbionera - LatisanaNumeri telefonici segreteria 0431 529352Orari dal lunedì al venerdì e primo sabato del mese:

donazioni 8.00 - 9.30; ritiro referti 10.00 - 13.30.

Dal 15.06 al 13.09 giovedì chiuso

Centro Raccolta Monfalcone Responsabile dr. Luca Mascarettivia Galvani, 1 - MonfalconeT. 0481 487658/59 - F. 0481 487208Orari dal lunedì al sabato dalle 8.15 alle 10.15.

Per la prima donazione dal lunedì al venerdì alle 8.00.

S.I.T. di GoriziaResponsabile dr. Luca MascarettiC/o A.S.S. 2 Gorizia via Vittorio Veneto, 171 - GoriziaNumeri telefonici segreteria 0481 592990Orari dal lunedì al sabato: donazioni 8.00 - 10.30.

S.I.T. PordenoneResponsabile dr. Raffaele CatapanoC/o A.S.O. S. Maria degli Angeli via Montereale, 24 - PordenoneNumeri telefonici 0434 399273Orario: dal lunedì al sabato dalle 8.00 alle 10.30

S.I.T. AvianoResponsabile dr. Luigi De MarcoC/o Centro di riferimento oncologicovia Pedemontana Occidentale, 12 - AvianoNumeri telefonici 0434 659380Sangue intero: lunedì - venerdì 8.00-10.00

Sabato chiuso

Plasma su prenotazione

Centro Raccolta di SacileResponsabile dr. Claudio Da PonteC/o A.S.O. S. Maria degli Angelivia Ettore, 4 - SacileNumeri telefonici 0434 766223Orario: mercoledì e giovedì dalle 8.00 alle 10.30. -

terzo sabato di ogni mese dalle 8.00 alle 10.00.

SFT San Vito al TagliamentoResponsabile dr. Pietro PolitoC/o A.S.S. 6 Friuli Occidentalevia Savorgnano, 2 - S. Vito al Tagliamento Numeri telefonici 0434 841316Orario: da lunedì a venerdì dalle 8.00 alle 9.30.

sabato dalle ore 8.00 alle 9.00.

SFT SpilimbergoResponsabile dr.ssa Patrizia ValeriC/o A.S.S. 6 Friuli Occidentalevia Raffaello, 1 - SpilimbergoNumeri telefonici 0427 735221Orario: mercoledì, giovedì, venerdì dalle 8.00 alle 9.30.

Centro Raccolta ManiagoResponsabile dr.ssa Patrizia ValeriC/o A.S.S. 6 Friuli Occidentalevia Unità d’Italia - ManiagoNumeri telefonici 0427 735221Orario: lunedì dalle 8.00 alle 10.00

Ospedale MaggioreResponsabile dr. Luca Mascarettivia Della Pietà, 2/3 - TriesteT. 040 3992858 - F. 040 3992921Orari dal lunedì al sabato dalle 8.00 alle 11.00. Ritiro

referti dalle 11.00 alle 13.00 dal lunedì al sabato.

Ospedale BurloResponsabile dr. Luca Mascarettivia dell’Istria, 54 - TriesteT. 040 3785274Orari dal lunedì al venerdì dalle 8.00 alle 11.00.

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notizie utili*** DOVE È POSSIBILE DONARE IL SANGUE

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Il poeta latino Ovidio nelle Metamorfosi mette in versi laleggenda secondo la quale Medea, protagonista della ce-lebre tragedia omonima, per ringiovanire il vecchio Esone loabbia sottoposto a salasso per poi riempirgli le vene di san-gue nuovo (ut repleam vacuas iuvenali sanguine venas). Iprimi tentativi di trasferire in un uomo il sangue di un suosimile risalgono già all’antichità. All’epoca, al sangue veni-vano attribuite proprietà curative e la facoltà di ringiova-nire chi lo beveva.. Gli storici riferiscono che al tempo degliEgizi il sangue veniva usato, grazie alle sue proprietà bene-fiche, per fare dei bagni salutari a persone ammalate o in-debolite. Il medico greco Ippocrate raccomandava diingerire sangue nei casi di mal caduco (epilessia), detto cosìperché gli epilettici cadono per terra se presi dal male.Nella storia ci sono numerose altre testimonianze che rac-contano come il sangue, appunto, fosse anche bevuto: per

trasmettere la potenza si beveva il sangue dei gladiatori uc-cisi nell’arena, mentre per rinvigorire i vecchi ed allungarnela vita Marsilio Ficino ancora nel 1479 suggeriva di far bereloro sangue di giovani sani e forti.Un tempo si credeva che il sangue fosse la sede dell’animae perciò gli venivano attribuite anche tali possibilità.Risale al 1492 la prima trasfusione di sangue che la storiaricordi, vista l’importanza del protagonista, il papa Inno-cenzo VIII. Questi, gravemente ammalato, ricevette il san-gue da tre ragazzini di dieci anni appositamente scelti. Ilprocedimento non ebbe successo e il Papa morì come purei tre giovani. Ancora non si poteva però parlare di trasfu-sione intesa nel senso odierno del termine poiché proba-bilmente il sangue non era trasfuso per via endovenosa. Ciònon sorprende, perché a quell’epoca si avevano nozioni li-mitate sulla circolazione sanguigna.

Perché si dice della trasfusionedel sangue “Cura medeana”?

Il nuovo Consiglio dellaSAF Autoservizi FVG. Pre-sidente Giancarlo Missio,Vice Presidente Marco Riz-zello, Rappresentante deiDonatori Maurizio ComuzzoSegretario tesoriere CarloSemic, Consiglieri StefanoBassi (Fuc - Ferrovie UdineCividale), Emiliano Blanchin,Marco Bordignon, GaetanoPapasso, Roberto Cuffari,Revisori dei Conti DanieleColussi e Renzo Nadalutti.

Il nuovo Consiglio di Carlino.

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Cjars Donators no steit a meraveasi se cheste volte o tocjun argoment une vore dilicat: la famee furlane. Par sco-menzà o jeri tentat di butà un clap in tal suei scrivint:sencefamee no si par nuje.In chescj moments là che dut al somee ribaltasi o vin bisu-gne di tacasi a alc di bon e di positiv, di poiasi sul sigur. Echest pont fuart de nestre vite e je propit la famee.Lis istituzions e fasin aghe e si finissares a crodi a nuje e anissun se no vessin il confuart di un pari, di une mari, di unom, di une femine, dai fis, dai fradis, dai nonos… Il Friul alvif di cheste biele realtat di afiets e di reson fate di poc e ditant, un leam che mai al ven mancul.Lassaimi dì che je stade une grande bojade pensà, za cual-chi an passat, che il Friul al foss contrari a le famee. Il fat alè che in cheste nestre piçule patrie no si fasin comediis, nosi cole tal sentimentalisim sdulcinat, ma si vuelisi ben sulconcret, sence tantis peraulis, ma par dabon.No vuei siarà i voi su ce c’al sucet ancje ca di nò. Son cres-sudis di numar lis fameis rotis, par vie dal ve cjapat chestleam masse a la lizere, sence pensà c’al domande ancje disopuartasi e che no simpri son rosis e flors. Se po son dimiez dai fruz je une reson in plui par no fassi cjapà de ma-tetat di fa là dut in malore.I nestris vons nus an insegnat a volesi ben e di cirì simpri dilà d’acordo, imparant a cedi un po di une bande e un pocdi che altre…No vuei par chest fa une predicje, ma dome dìche no si po’ sperà e crodi tal Friul di doman se si pense dilà indenant metint di bande le famee.

Je vere che i timps son gambias. Une volte le famee e jeregrande e plene di int. Sot il vecjo pari stevin adun plui grops,ancje tre gjenerazions, par vie de bisugne di braçs par la-vorà i cjamps. Cussì jere ancje dure stant lis cuistions entripari e fis, entri madone e bruts, entri cugnadis…a la fin sicjatave ancje solidarietat e jutori. Al jere il model dit pa-triarcal, il ver model furlan di famee vignut di une civilisazionrural di tancj secui.Vivi in famee jere une sigurece e si saveve ancje puartà lacros di muts di pensà une vore indaur. Pensin a lis feminis,ai fruts e ce diference cul gnuf dirit familiar di vuè. Chest alè vignut fur de nuvitat de famee dite nuclear e di un vivigambiat dal fat che om e femine e lavorin e in te famee ducje son compagns par dirits e dovès.In cheste gnove famee le tradizion je vignude a mancul eancje l’om furlan al a di imparà a fa lis voris di cjase e sore-dut a cjalà dai fis, ancje se jo pensi che sebi simpri la feminea tignì su almancul tre cjantons de cjase L’è biel viodi su chest nestri gjornal lis fameis dai Donators,soredut dulà che si viot il risultat di une vite tigninsi su l’uncu l’altri, un volesi ben sincer, cun fondis buinis che puartina jessi gjeneros. Jo crot che prin di dut l’è in famee che si impare a deventàdonators. Si dis che in Italie al sebi dominant un “familisim amoral”.E ben jo dis al contrari che in Friul no donators o sin par unfamilisim moral dulà che i valors e son fuarts e son fonde dalnestri donà.

La famee in Friûldi Bepo Sivilòt

Lauree in Dono

S. Giorgio di NogaroMattiussi Fabio, già laureato in Ingegneria informa-tica, il 18 maggio 2012 ha conseguito il diploma inInternational MBA (Master in Business Administra-tion) rilasciato dalla IE Business School di Madrid.Complimenti dai familiari e da tutta la Sezione!

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