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spettate a complimentarvi per il titolo (non è fortissimo?), per- ché non è farina del mio sacco: l’ho copiato paro paro da un ar- ticolo apparso su un recente numero del mensile Motociclismo. Unica mia attenuante per il plagio è che, nel caso della rivista dedicata alle due ruote, il brillante autore si riferiva ai LED dei fari; di certo non mi sarei preso la libertà di scopiazzare se l’argomento tratta- to avesse avuto a che fare col video. Il brutto è che già sul numero di maggio avevo preso in prestito, in quel caso da una pubblicità, l’idea per un altro titolo. Che stia esaurendo la mia vena “poèttica”? Staremo a vedere. Certo non è mancata la fantasia a chi, in casa SIM2, ha scelto il nome per il nuovo nato a LED: MICO 50. Occorre andare a scomodare Cicerone ed il suo idioma per capire qualcosa sul nome di questo appa- recchio. Anche se di primo acchito vengono in mente le micòsi e tutte le sgradevolezze connesse, in realtà in latino il verbo micāre vuol dire bril- lare, scintillare, pulsare. Fungosità a parte, il nome si adatta alla perfe- zione all’apparecchio, luminoso e dal cuore a LED pulsanti. Il MICO 50 appartiene alla serie Grand Cinema ed è quindi concepito per il nostro impiego principe, il cinema in casa. È il primo apparecchio della Casa che abbandona le tradizionali lampade ad arco a favore di una sorgente a LED. Ai risvolti teorico/pratici di questa soluzione è dedicato un lungo (ma mi auguro interessante) riquadro di approfondimento. L’uso dei LED ha comportato una riprogettazione completa della macchina, che non è una elaborazione sulla base di un modello già esistente, bensì un prodotto completamente nuovo. Sebbene l’engine ottico sia realizzato a Taiwan, il progetto è frutto del sudore di italici gangli: lo studio del per- corso ottico, l’elaborazione del segnale, l’implementazione del Dynamic Black e la compensazione della colorimetria tramite un sensore nell’en- gine sono tutti aspetti curati dalla Casa, come anche il design che è ma- prove d v Sempre al passo coi tempi, la Casa (italiana) propone la sua prima macchina senza lampada (tradizionale). Ancora una volta un SIM2 per aMICO. di Mario Mollo A L E D it be CI È PIACIUTO - L’assenza di effetto rainbow NON CI È PIACIUTO - La resa in definizione standard 86 dv n.124 Luglio-Agosto 2010 Questo articolo è stato pubblicato sulla rivista Digital Video HT n. 124 - www.digitalvideoht.it

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Page 1: di Mario Mollo prove LE D it be A - SIM2 Extranetsim2-extranet.com/files/downloads/MICO 50 review... · lare, scintillare, pulsare. Fungosità a parte, il nome si adatta alla perfe-zione

spettate a complimentarvi per il titolo (non è fortissimo?), per-ché non è farina del mio sacco: l’ho copiato paro paro da un ar-ticolo apparso su un recente numero del mensile Motociclismo.Unica mia attenuante per il plagio è che, nel caso della rivista

dedicata alle due ruote, il brillante autore si riferiva ai LED dei fari; dicerto non mi sarei preso la libertà di scopiazzare se l’argomento tratta-to avesse avuto a che fare col video. Il brutto è che già sul numero dimaggio avevo preso in prestito, in quel caso da una pubblicità, l’ideaper un altro titolo. Che stia esaurendo la mia vena “poèttica”? Staremoa vedere. Certo non è mancata la fantasia a chi, in casa SIM2, ha sceltoil nome per il nuovo nato a LED: MICO 50. Occorre andare a scomodareCicerone ed il suo idioma per capire qualcosa sul nome di questo appa-recchio. Anche se di primo acchito vengono in mente le micòsi e tutte lesgradevolezze connesse, in realtà in latino il verbo micāre vuol dire bril-lare, scintillare, pulsare. Fungosità a parte, il nome si adatta alla perfe-zione all’apparecchio, luminoso e dal cuore a LED pulsanti. Il MICO 50appartiene alla serie Grand Cinema ed è quindi concepito per il nostroimpiego principe, il cinema in casa. È il primo apparecchio della Casache abbandona le tradizionali lampade ad arco a favore di una sorgentea LED. Ai risvolti teorico/pratici di questa soluzione è dedicato un lungo(ma mi auguro interessante) riquadro di approfondimento. L’uso deiLED ha comportato una riprogettazione completa della macchina, chenon è una elaborazione sulla base di un modello già esistente, bensì unprodotto completamente nuovo. Sebbene l’engine ottico sia realizzato aTaiwan, il progetto è frutto del sudore di italici gangli: lo studio del per-corso ottico, l’elaborazione del segnale, l’implementazione del DynamicBlack e la compensazione della colorimetria tramite un sensore nell’en-gine sono tutti aspetti curati dalla Casa, come anche il design che è ma-

pro

ve

dv

Sempre al passo coi

tempi, la Casa (italiana)

propone la sua prima

macchina senza

lampada (tradizionale).

Ancora una volta un

SIM2 per aMICO.

di Mario Mollo

ALE D it be

CI È PIACIUTO- L’assenza di effetto rainbow

NON CI È PIACIUTO- La resa in definizione standard

86 dv n.124 Luglio-Agosto 2010

086-090 SIM2 MICO 50_40-44 - PANASONIC PT-AE4000E 21/06/10 15.40 Pagina 86

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Carta d ’ i dent i t à

SIM2MICO 50VIDEOPROIETTORE DLP 1920X1080 A LED

SIM2MICO 50VIDEOPROIETTORE DLP 1920X1080 A LED

PREZZO

€ 15.990,00 + IVA

n.124 Luglio-Agosto 2010

Marca: SIM2Modello: MICO 50Tipo: videoproiettore DLP1920x1080 a LEDDimensioni: 435x190x430 mm Peso: 11 kgCaratteristiche principali dichiarate- Pannelli: 1 DMD DarkChip4 da0,95” a risoluzione 1920x1080pixel; luminosità: 800 lumen;contrasto: fino a 100.000:1 (conDynamic Black); lampada: 3 LEDLuminus Phlatligth PT120 R/G/B(durata 30.000 ore); connessioni: 2HDMI, 1 RGBHV, 1 component (3RCA), 1 S-Video, 1 videocomposito;ottica: zoom e fuoco e shift(orizzontale e verticale)motorizzati; dimensioni schermo:72-300” (distanza di proiezione2,4-10,8 m con ottica a tiro corto,3,3-21,5 con ottica a tiro lungo)

Distribuito da: SIM2 MultimediaS.p.A.

de in Pordenone. La Casa dichiara per i LEDuna durata di 30.000, in maniera molto (mol-to) conservativa. Senza voler arrivare alle80.000 ore indicate da altri costruttori cheutilizzano i medesimi componenti, la durataindicata è di un ordine di grandezza superio-re a quella di un apparecchio “tradizionale”.Nel valutarne il prezzo, occorre quindi consi-derare che col MICO 50 si risparmiano mini-mo minimo 10 cambi di lampada. Ma il benefi-cio non è solo economico; la resa dei LED èinfatti più costante nel tempo. Altra novitàinteressante introdotta col MICO rispetto aimodelli che lo hanno preceduto, è la presen-za del controllo motorizzato dello shift, siaorizzontale che verticale. Se lo shift di per séè una caratteristica comodissima (quasi irri-nunciabile, almeno per quanto riguarda lospostamento verticale), il controllo motoriz-

Sul retro dell’apparecchio troviamo le connessioni (2 HDMI, 1RGBHV, 1 component, 1 S-Video ed 1 videocomposito) e i tasti dicontrollo. La Casa raccomanda di lasciare una cinquantina dicentimetri di spazio alle spalle dell’apparecchio per lacircolazione dell’aria di raffreddamento; di questo occorretener conto in fase di installazione.

Un SIM2 si riconosce subito: quando èspento per il design e quando è acceso

per l’elevato dosaggio che offre in termini deidue ingredienti principe della proiezione, lu-minosità e saturazione. In audio si è solitiparlare di “punch”, di impatto; e i SIM2 nehanno sempre avuti da vendere (e infatti,seppur a caro prezzo, li vendono…), tanto èvero che i proiettori nostrani sono apprezza-tissimi anche negli States, dove, come bensappiamo, tutto deve essere enorme, sovradi-mensionato. Anche il MICO è caratterizzatoda un design che trasmette il family feelingdella Casa, ma visivamente è meno SIM2 delsolito. Non è un pregio ma non è nemmenoun difetto. Non è un difetto perché la poten-za a disposizione è quella giusta per unoschermo di tre/quattro metri di base, chesuppongo possa accontentare la stragrandemaggioranza degli utilizzatori. Ma non è unpregio perché l’utilizzatore che impegna unacifretta non indifferente come quella richie-sta per il MICO 50 potrebbe ambire anche aqualcosa di più grande. Ma non dimentichia-mo però che il prezzo della macchina è lega-to anche all’utilizzo dei LED e ai vantaggi chequesti portano con sé. Bene, vedo che le con-

clusioni sono state tratte. Sarà quindi il casodi analizzare i dettagli della resa dell’appa-recchio. Grazie ai controlli motorizzati (anchequelli dello shift orizzontale e verticale), met-terlo in funzione non richiede alcuno sforzo.Unica avvertenza (stando al manuale) è di la-sciare una cinquantina di centimetri di spa-zio alle spalle del proiettore per consentireuna ottimale circolazione dell’aria di raffred-damento. Di questo occorre essere consape-voli in fase di installazione. Col software indefinizione standard non sono rimasto pie-namente soddisfatto. A fronte infatti di unsenso di dettaglio non particolarmente spin-to (almeno in termini di credibilità), la tramadelle immagini appare un po’ aspra, per nondire granulosa. Anche da macchine di classeinferiore sarebbe lecito attendersi di più.L’elettronica non interviene nella gestionedel movimento (per fortuna, visto che sitratta di una macchina da cinema, dove iljudder è un ingrediente al cui sapore non sipuò rinunciare), ma in presenza di movimen-ti molto rapidi i contorni delle figure perdo-no tonicità ed anche la stabilità dei partico-lari vacilla più del lecito. Il senso di tridi-mensionalità su larga scala invece è molto

buono. Passando all’HD la musica cambiaradicalmente. La resa delle trame è moltocoerente e le immagini sono molto espressi-ve anche in virtù dello spiccato senso di tri-dimensionalità. Anche con il Dynamic Blackdisinserito il nero si mantiene su livelli bassi;devo dire che a conti fatti ho finito per pre-ferire la visione col controllo disinserito. Insituazioni particolari, come all’inizio di unfilm in cui ci sono schermate del tutto nere,l’attivazione del Dynamic Black genera unasorta di pompaggio, con la lampada che siaccende e si spegne e finisce per disturbare.Ma il vero punto di forza del MICO 50 è l’ef-fetto rainbow, almeno nel mio caso del tuttoassente. E normalmente al fenomeno sonoabbastanza sensibile. Ho provato in tutti imodi a farmi infastidire (muovendo la testa,sbattendo le palpebre, facendo scorrere rapi-damente le dita della mano davanti agli oc-chi), ma non c’è stato nulla da fare: la fla-shata non è apparsa. L’impianto di raffredda-mento a liquido non brilla per silenziosità;non è rumoroso ma, vista la classe dellamacchina e l’elevato contenuto tecnologicoche la caratterizza, il risultato non mi è parsoottimale.

Effetto rainbow? No, grazie…dv

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isio

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88 dv

Flusso luminosoarea 100%, Y 100%Picco del bianco,area 20%, Y 100%Livello del nero,area 100%, Y 0%Rapporto piccodel bianco/livellodel nero

Uniformitàilluminazioneed equilibriocromatico100% dell’areae bianco conintensità al 40%

TEST RISULTATO COMMENTO E VOTO (da 1a10)

Ottima uniformità sia sotto ilprofilo cromatico sia sottoquello del livello luminoso, chesolo nella parte dello schermopresenta scarti non trascurabilima comunque molto bassi,

dell’ordine del 7/8%.

voto

fina

le

Vide

opro

iett

ore

SIM

2 M

ICO

50

Peso convenzionale pari a 3

7,5

LE PRESTAZIONI RILEVATE NEL NOSTRO LABORATORIO

Equilibriocromatico infunzione dellivello diilluminazione20% dell’areae bianco conintensità tra il10% ed il 100%

Comportamento eccellente, conscarti contenuti in tutto il cam-po di misura.

Peso convenzionale pari a 3

Linearità infunzione dellivello diilluminazione20% dell’areae bianco conintensità tra il5% ed il 100%

Il gamma normalizzato al 50% rimane sempremolto prossimo al valore 2,2, con scostamenticontenuti in tutto il campo di misura.

Peso convenzionale pari a 3

Tavola CIE 1931coordinatecromatiche delbianco e deicolori primari

La posizione del punto del verde taglia dal ga-mut una piccola parte dell’area del riferimento.

Peso convenzionale pari a 2

7

8

9,5

9,5

9,5

n.124 Luglio-Agosto 2010

Impostazioni per l’esecuzione dei testModalità ottimale: NormalModalità aggressiva: Bright

488 lumen

146 lux

0,07 lux

2180

Peso convenzionale unitario

Sebbene la luminosità ed il contrasto non raggiun-gano il dichiarato, si attestano su livelli discreti. Lamacchina ha fornito la stessa prestazione nelledue modalità.

PROIETTORE DLPFULL HD PER USOHT con lampada aLED (virtualmenteinesauribile), privodi effetto rainbow.La luminosità è piùche adeguata perl’impiego per cui èconcepito; la resanon ha entusia-smato in definizio-ne standard, men-tre in HD il buonsenso di tridimen-sionalità, il nerobasso e la coeren-za nella resa delletrame garantisco-no una visione dibuonissimo livello.

in pillole

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dv 89n.124 Luglio-Agosto 2010

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)

Chi guida l’auto si sarà sentito porrela fatidica domanda dal gestore

della pompa di benzina almeno ad unrifornimento su tre. Che ora tocchianche ai possessori di videoproiettori?Già, perché il Nostro è equipaggiatocon un sistema di raffreddamento aliquido con tanto di ventola e radiatore.Il motivo è presto detto: i LED sono ineffetti delle sorgenti luminose“concentrate”, che generano unanotevole quantità di calore all’interno

di un volume abbastanza ridotto.Asportare questo calore attraverso unflusso d’aria come normalmenteavviene per le lampade, avrebbecomportato da un lato l’adozione di unasuperficie di scambio termico (leggasialette di raffreddamento) molto ampiasu ciascun LED e dall’altro la necessitàdi predisporre tre diverse e distintecanalizzazioni di convogliamentodell’aria, visto che le tre sorgenti sonocollocate in tre punti diversi.

Utilizzando un fluido come vettore delcalore è stato di fatto eliminato ilproblema delle tre ingombranticanalizzazioni per l’aria (a parità diportata la quantità di caloreasportabile da un liquido è maggiore),ed il solo scambiatore di calore versol’esterno presenta un ingombro di uncerto peso. Il circuito è sigillato e non èrichiesta manutenzione e quindi nondovrete preoccuparvi di fare dellesoste ai box…

“ACQUA E OLIO A POSTO, DOTTO’?”

zato è un lusso in più, che in un apparecchio diclasse certo non guasta. Nel riquadro dedicatoalla visione si fa cenno ad una resa un po’ me-no “SIM2” del solito. Anche il menu, per quantocompleto e ricco di funzionalità (soprattuttoper quanto riguarda la colorimetria) come laCasa ci ha abituato, si presenta con una vestegrafica del tutto nuova (ed ancora credo in fa-se di messa a punto, vista la presenza di qual-che imprecisione nella traduzione italiana). Co-me accennavo poco sopra, tra le funzionalitàofferte c’è il Dynamic Black, che altro non èche un controllo dinamico della intensità lumi-nosa dei LED in funzione del contenuto delleimmagini. In pratica quello che per le TV LCD èil controllo dinamico della retroilluminazione eper i proiettori LCD l’iris (anche se in questo

caso il dispositivo è meccanico). Questo con-trollo è possibile solo coi LED, perché le lampa-de ad arco hanno un range di “controllabilità”molto più ridotto. Nella gestione del gamma sipuò effettuare una scelta tra 8 valori discreti,mentre per quanto riguarda la colorimetria sipuò fissare il punto del bianco sia impostando-ne le coordinate, sia ovviamente scegliendo trauna serie di valori preimpostati . L’enginedell’apparecchio incorpora un sensore per evi-tare scompensi colorimetrici a causa di even-tuali derive dei LED. Le modalità video sonodue, una normale ed una luminosa. Quello chedi solito nei proiettori DLP si trova come “Bril-liant Color”, nel MICO è presente come “Di-splay Mode”, selezionabile tra normal (equiva-lente a off) e overlap (on); dal momento che in

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La lampada a mio avviso è l’unica notadolente di quel meraviglioso

apparecchio che è il videoproiettore, el’unico vero cruccio del suo feliceproprietario. I motivi sono diversi: lalampada costa parecchio, ha una duratalimitata, è delicata, le sue prestazioni nonsono affatto costanti nel tempo e inoltreimpone alcune cautele nell’uso dellamacchina (mi riferisco alla fase diraffreddamento post-spegnimento) perpreservarne al massimo la salute. Anchese i (pochi) fabbricanti hanno migliorato lelampade riducendo notevolmente leproblematiche elencate, il problema restacomunque. Al punto che, quando arriva ilmomento di cambiarla, viene perfino ildubbio se non sia il caso di acquistaredirettamente un nuovo, più recente (equindi più performante) proiettore.L’utente di solito non si accorge delprogressivo calo di luminosità del suoapparecchio, come un papà non si accorgedella crescita del figliolo se non quandonon riesce più ad infilargli le scarpeacquistate due mesi prima. Eppure quandosi incontra un conoscente che non ti vededa qualche settimana di solito simeraviglia per i cambiamenti del pargoloche a te invece sembra tale e quale.L’utilizzo dei LED come fonti luminose nonsolo azzera in un sol colpo tutte questepreoccupazioni, ma ha anche un altroulteriore beneficio: l’eliminazionedell’effetto rainbow. Ma andiamo conordine. L’andamento nel tempo dellaluminosità di una tradizionale lampada adarco è caratterizzato da una iniziale fasein cui la luminosità si abbassa nelle primeore di funzionamento per poi stabilizzarsi,garantendo prestazioni più costanti mapur sempre calanti fino al momento dellasostituzione che si rende necessaria dopoun periodo che può andare dalle 2000 alle

5000 ore di utilizzo, a seconda dellecaratteristiche della lampada stessa edella modalità di utilizzo. Occorreconsiderare però non solo le ore diaccensione, ma anche i cicli di accensionee spegnimento: a parità di ore di utilizzo,infatti, una lampada accesa e spentamolte volte presenta un calo di prestazionisuperiore a quello di una che è stataimpiegata con meno interruzioni. Coi LEDla musica cambia del tutto. La durata nonsolo è molto superiore (molto più diquanto si possa stimare il periodo diobsolescenza del proiettore), ma anche lacostanza della resa è decisamentesuperiore. L’utilizzo di una fonte luminosacostituita da una tripletta di LED RGBconsente poi di eliminare un altrocomponente critico dei proiettori DLPmonochip, la ruota colore. Questodispositivo, come immagino sappiate, altronon è che un filtro, di forma circolare, chesi presenta colorato a “spicchi” rossi,verdi e blu (con parecchie variazioni sultema). La ruota colore ruota (appunto…)davanti alla lampada, colorando insequenza la luce di questa per potergenerare le tre componenti cromatichedell’immagine. Coi LED la ruota colore puòessere mandata in pensione perché,avendo a disposizione un LED per ciascuncolore primario, è sufficiente accenderli insequenza per avere a disposizione ilnecessario flusso luminoso in cui i trecolori primari si ripetono in successione.Alla semplificazione meccanica siaggiungono altri vantaggi. Il più rilevante èche è possibile innalzare la frequenza concui i tre colori si alternano. In unproiettore tradizionale questa frequenzadipende dal numero di segmenti in cui èdivisa la ruota colore e dalla sua velocitàdi rotazione. Trattandosi di un sistemameccanico questa velocità non può essere

innalzata con facilità. Nel caso del MICO50 la sequenza di accensione èequivalente a quella di una ruota colore20X (da 18 a 24 a seconda del tipo disegnale in ingresso); questo significa cheogni frame è generato da una successionedi “contributi “ R G e B che si ripete percirca 20 volte (contro le 6 di un buonproiettore tradizionale). E credo che siachiaro a tutti che più è alta la velocità concui le tre componenti cromatichedell’immagine si susseguono, minore è laprobabilità che se ne percepisca lasuccessione temporale (il famigeratoeffetto rainbow). Un altro beneficioderivante dall’assenza della ruota colore èche non ci sono più fasi di transizione incui davanti alla lampada si presentanocontemporaneamente due segmenti dellaruota colore, fasi in cui il chip DMD deveandare in interdizione, perdendo di fattoefficienza. Al contrario delle lampade adarco, che consentono modeste variazioni(statiche) sul livello di luminosità, i LEDsono molto più modulabili e permettono diimplementare un controllo dinamico dellivello, come hanno fatto in SIM2. L’utilizzodei LED comporta infine una ulterioresemplificazione del videoproiettore; inquelli tradizionali la “gestione” dellalampada è complicata dal fatto che l’arcoelettrico da un elettrodo all’altro comportaun trasporto di materia tra gli elettrodistessi che porta ad una rapida distruzionedella lampada stessa. Per questo lalampada è pilotata in alternata, in modoche il trasporto di materia tra gli elettrodisia mediamente nulla. Ma questo implicache la frequenza di pilotaggio della lampadasia perfettamente sincronizzata con lasuccessione dei passaggi dei vari segmentidella ruota colore. I LED di fatto eliminanoquesta ulteriore complicazione. Se non èun genio questa lampada a LED…

IL GENIO DELLA LAMPADA

Prestazioni

Possibilitàoperative

Rapporto qualità/prezzo

Costruzione

La resa in definizione standardnon soddisfa, bene invece in HD.Il rainbow è un lontano ricordo.

Ottima dotazione di funzioni econtrolli.

Elevato livello costruttivo, si-lenziosità migliorabile.

Il prezzo va valutato anche inbase al risparmio sui cambilampada e sulla costanza delleprestazioni garantita dai LED.

7,5

9,58

7,5

SIM2MICO 50dv

COMMENTO VOTO

MisurePrestazioni strumentali tutte diottimo o buonissimo livello. 9Il telecomando è quello classico SIM2: bisogna

conoscerlo per apprezzarlo a fondo, ma lo sforzoiniziale è premiato da una buona praticità d’uso.

overlap si accendono simultanea-mente due LED per generare i com-plementari, si comprende il motivodella denominazione (overlap = so-vrapposizione). La dotazione di in-gressi include 2 HDMI, un RGBHV, uncomponent ed i soliti S-Video e videocomposito. Il telecomando è quelloche equipaggia credo tutti i modellidella Casa. dv

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Questo articolo è stato pubblicato sulla rivista Digital Video HT n. 124 - www.digitalvideoht.it