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www.archeologia.beniculturali.it Reg. Tribunale Roma 05.08.2010 n.30 ISSN 2039 - 0076 DIANA RAIANO* IL MUSEO TORNA A SCUOLA Since 2009 the Educational Service of the National Archaeological Museum of Palestrina has been offering a series of projects involving local primary schools which have focused on the educational relationship between pupils and Museum. One of the main goals was that of fostering interest amongst pupils in the history and archaeology of the ancient city of Praeneste, developing a kind of “visual pleasure culture” in the most pleasant and accessible way. The project has proposed new, more direct ways of approaching the artifacts on display, encouraging pupils to establish a connection between life in ancient times and their own daily experience. BOLLETTINO DI ARCHEOLOGIA ON LINE DIREZIONE GENERALE PER LE ANTICHITA’ IV, 2013/1 52 1) Per gli anni 2009-2012 chi scrive ne è stato il responsabile. Negli anni scolastici 2009-2010 e 2010-2011, sono stati realizzati progetti di alternanza scuola-lavoro con il Liceo Classico Eliano con attività di scavo archeologico e di restauro; il Servizio Di- dattica del museo ha poi partecipato nel 2012 al progetto ministeriale “Benvenuti al Museo” della Settimana della Cultura, coin- volgendo varie scuole superiori del territorio. Nell’anno in corso (2012-2013) sono stati realizzati corsi di aggiornamento per i docenti delle scuole e per il personale del museo a cura di Filippo Demma, e sono in attuazione i progetti didattici per le scuole elementari della città ad opera di Chiara Travaglini, anche quest’anno finanziati dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Palestrina. Le foto nn. 1-6 e 11 sono a cura di Roberto Darelli, nn. 7-10 di Onofrio Di Cola, nn. 8, 12 dell’autore e n. 9b di Pietro Carletti. Il servizio di Didattica Museale del Museo Archeologico Nazionale di Palestrina ha avviato dal 2009 una serie di progetti per le scuole primarie del territorio con un’offerta di percorsi, calibrati per età e preparazione scolastica, intesi a costituire un importante momento formativo di apprendimento e di acquisizione di nuove esperienze in ambito museale. In questi tre anni di attività, i progetti, strutturati in più incontri ciascuno proprio per superare l’episodicità della semplice visita guidata, sono stati ideati e realizzati dal personale interno al museo assegnato al Servizio Didattica, 1 in collaborazione con professionalità ed associazioni esterne per le fasi di laboratorio, e finanziati negli ultimi due anni dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Palestrina. Vi hanno aderito e partecipato dal 2009 al 2012 più di 700 bambini di classi III, IV e V elementare dei due Circoli Didattici di Palestrina, divenendo un punto di riferimento per gli insegnanti che hanno altresì permesso la buona riuscita delle iniziative, collaborando sinergicamente con gli archeologi e mettendo a disposizione la loro esperienza e conoscenza specifica degli allievi. Tra gli obiettivi delle proposte vi è stato quello di suscitare e sviluppare interesse per la storia e le evidenze storico-archeologiche di Praeneste, città assai ricca di testimonianze antiche visibili sia nell’abitato di Palestrina sia in esposizione permanente al museo, ma spesso non adeguatamente conosciute, percepite e, in un passato neanche troppo remoto, molto spesso violate.

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www.archeologia.beniculturali.it Reg. Tribunale Roma 05.08.2010 n.30 ISSN 2039 - 0076

DIANA RAIANO*

IL MUSEO TORNA A SCUOLA

Since 2009 the Educational Service of the National Archaeological Museum of Palestrina has been offering a series

of projects involving local primary schools which have focused on the educational relationship between pupils and

Museum. One of the main goals was that of fostering interest amongst pupils in the history and archaeology of the

ancient city of Praeneste, developing a kind of “visual pleasure culture” in the most pleasant and accessible way.

The project has proposed new, more direct ways of approaching the artifacts on display, encouraging pupils to

establish a connection between life in ancient times and their own daily experience.

BOLLETTINO DI ARCHEOLOGIA ON LINEDIREZIONE GENERALE PER LE ANTICHITA’ IV, 2013/1

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1) Per gli anni 2009-2012 chi scrive ne è stato il responsabile. Negli anni scolastici 2009-2010 e 2010-2011, sono stati realizzatiprogetti di alternanza scuola-lavoro con il Liceo Classico Eliano con attività di scavo archeologico e di restauro; il Servizio Di-dattica del museo ha poi partecipato nel 2012 al progetto ministeriale “Benvenuti al Museo” della Settimana della Cultura, coin-volgendo varie scuole superiori del territorio. Nell’anno in corso (2012-2013) sono stati realizzati corsi di aggiornamento per idocenti delle scuole e per il personale del museo a cura di Filippo Demma, e sono in attuazione i progetti didattici per le scuoleelementari della città ad opera di Chiara Travaglini, anche quest’anno finanziati dall’Assessorato alla Cultura del Comune diPalestrina. Le foto nn. 1-6 e 11 sono a cura di Roberto Darelli, nn. 7-10 di Onofrio Di Cola, nn. 8, 12 dell’autore e n. 9b diPietro Carletti.

Il servizio di Didattica Museale del Museo Archeologico Nazionale di Palestrina ha avviatodal 2009 una serie di progetti per le scuole primarie del territorio con un’offerta di percorsi,calibrati per età e preparazione scolastica, intesi a costituire un importante momento formativodi apprendimento e di acquisizione di nuove esperienze in ambito museale. In questi tre anni di attività, i progetti, strutturati in più incontri ciascuno proprio per superarel’episodicità della semplice visita guidata, sono stati ideati e realizzati dal personale interno almuseo assegnato al Servizio Didattica,1 in collaborazione con professionalità ed associazioniesterne per le fasi di laboratorio, e finanziati negli ultimi due anni dall’Assessorato alla Culturadel Comune di Palestrina. Vi hanno aderito e partecipato dal 2009 al 2012 più di 700 bambini di classi III, IV e Velementare dei due Circoli Didattici di Palestrina, divenendo un punto di riferimento per gliinsegnanti che hanno altresì permesso la buona riuscita delle iniziative, collaborandosinergicamente con gli archeologi e mettendo a disposizione la loro esperienza e conoscenzaspecifica degli allievi. Tra gli obiettivi delle proposte vi è stato quello di suscitare e sviluppare interesse per la storiae le evidenze storico-archeologiche di Praeneste, città assai ricca di testimonianze antiche visibilisia nell’abitato di Palestrina sia in esposizione permanente al museo, ma spesso nonadeguatamente conosciute, percepite e, in un passato neanche troppo remoto, molto spessoviolate.

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Proprio in considerazione del fatto chel’educazione al rispetto e alla tutela delpatrimonio, fra i fondamentali compitiistituzionali delle sedi museali, èraggiungibile solo attraverso una correttaconoscenza del bene culturale, ci si èconcentrati sui più giovani cittadiniprenestini, protagonisti dei percorsi formativiproposti, per accompagnarli verso laconsapevolezza dell’importanza della storiae delle sue testimonianze materiali e condurlia riscoprirsi eredi del passato e costruttorioriginali e responsabili del futuro. E si ècercato di farlo in maniera divertente eaccessibile.

Infatti, in primo luogo, i progetti didatticiche si illustreranno di seguito, hanno mirato

a fornire agli alunni delle scuole elementari gli strumenti necessari per trasformare il museo inluogo delle meraviglie, accendendo la cultura della curiosità e del piacere visivo. Si sonopromosse soprattutto nuove forme di approccio ai reperti esposti, evitando di far vedere moltecose tutte insieme, e permettendo ad esempio ai bambini il contatto diretto con gli oggetti antichisenza il filtro della vetrina, al fine di far loro acquisire familiarità e diminuire le distanze chespesso limitano in negativo l’avvicinamento degli studenti alle istituzioni museali (fig. 1). Illinguaggio dell’archeologo e delle altre professionalità ha cercato di essere semplice edimmediato, pur utilizzando la corretta terminologia specifica, con un’attenzione particolare astimolare gli studenti nel riconoscere ed apprezzare le differenze e le analogie fra la vita degliantichi e il proprio vissuto quotidiano, con continui confronti e riferimenti al mondocontemporaneo. Per tale ragione, sono state a volte affrontate tematiche d’ambitomultidisciplinare e scelti strumenti per esporle che potessero fornire suggerimenti e stimoli,proponendo la visione di immagini, video, materiale multimediale, ma anche di racconti, disegnie ricostruzioni, con un’apertura alla sperimentazione che ha caratterizzato soprattutto la sezionelaboratoriale dei progetti.

Infatti, per innescare la curiosità e dareforza e valenza di apprendimento alleesperienze visive, si è optato in ogni progettoper l’abbinamento fra il momento teorico equello pratico, cercando di favorire la libertàcreativa di ciascun bambino e completandol’offerta formativa con percorsi guidati almuseo e ai principali monumenti della città,considerati non più solo come ruderi silentima quali testimonianze di un processostorico di cui sono tutti partecipi.

I primi progetti hanno preso spunto daalcune fra le testimonianze archeologiche piùsignificative presenti nel MuseoArcheologico Nazionale di Palestrina, e cioèi mosaici e i reperti votivi in terracotta.Riguardo ai mosaici, con la proiezione difoto di reperti di varia provenienza ecronologia e, soprattutto, osservando quelliesposti al Museo (fig. 2), sono stati trattativari argomenti, tutti legati fra loro, dalladomus romana e le diverse tipologie diabitazioni, agli apparati decorativi, alletecniche di lavorazione.

1. MUSEO ARCHEOLOGICO NAZIONALE DIPALESTRINA. PROGETTO GIOCHIAMO CON L’ANTICO.I BAMBINI E I REPERTI ARCHEOLOGICI PERTINENTI AGIOCHI ANTICHI

2. MUSEO ARCHEOLOGICO NAZIONALE DIPALESTRINA. MOSAICO POLICROMO DALLA CITTàBASSA

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PROGETTO: PALESTRINA NEL TEMPO - IL MOSAICO ANTICO

Nella fase laboratoriale del progetto didattico, realizzato nell’anno scolastico 2009-2010, glialunni di terza elementare sono stati impegnati nella ricostruzione di una porzione di pavimentoin mosaico geometrico del II secolo d.C., proveniente da una domus dell’antica Praeneste,utilizzando la tecnica indiretta con moderne tessere musive di marmo bianche e nere (fig. 3). In pratica, il disegno della decorazione è stato suddiviso in quadrati che, stampati su unaspeciale carta da spolvero al contrario, sono stati posti all’interno di piccole casseforme di legno,

ciascuna poi consegnata a una coppia dibambini. Gli alunni, seguendo le linee guidadel disegno sottostante, hanno incollato letessere bianche e nere servendosi di strumentiprofessionali quali pinzette, tenaglie e colla;hanno inoltre utilizzato tessere di formato piùpiccolo, tagliate al momento con martellina etagliolo dal personale del Museo, come sestessero lavorando in un’antica officina dimosaicisti (fig. 4). Hanno poi assistito allagettata di malta cementizia nelle piccolecasseforme e, una volta asciugata la malta,hanno smontato le cassette ed eliminato conuna spugnetta bagnata la carta da spolvero,scoprendo, finalmente al dritto, il risultato delloro lavoro. I bambini hanno poi collocato iloro quadrati musivi l’uno accanto all’altro,ricreando la porzione pavimentale in mosaiconella sua interezza, che è rimasta poi espostanegli ambienti scolastici.

3. MUSEO ARCHEOLOGICO NAZIONALE DIPALESTRINA. MOSAICO GEOMETRICO BIANCO ENERO. DALLA DOMUS DI VIA DEGLI ARCIONI

4. MUSEO ARCHEOLOGICO NAZIONALE DI PALESTRINA. ATTIVITà DI LABORATORIO

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PROGETTO: LA TERRACOTTA NEL MONDO ANTICO

Riguardo alla fase laboratoriale del progetto, è stata importante la collaborazione con un maestroceramista operante nel territorio, Emanuele Astengo, che in una fase propedeutica ha realizzatole matrici in gesso di autentici reperti votivi, utilizzate poi dai bambini per riprodurre i nuovioggetti. È stata dedicata ovviamente un’attenzione particolare alle sale del museo che espongonomateriali in terracotta, quali gli elementi di decorazione architettonica e soprattutto la grandevarietà di ex voto provenienti dal Santuario di Ercole; la visita è stata preceduta da un incontroteorico dove, attraverso immagini e filmati, sono state illustrate le tecniche di lavorazionedell’argilla e i suoi molteplici usi nel mondo antico, mostrando manufatti e tecniche di utilizzo.

In particolare ci si è soffermati araccontare la storia degli oggetti votividedicati nei santuari e ritrovati nellestipi, alcuni dei quali sono stati scelti peressere poi riprodotti dai bambini. Lastatuetta femminile, il bue, il votivoanatomico dell’orecchio e la lucernasono stati plasmati con l’argilla neglistampi e, in fasi successive, assemblatie cotti nel forno del ceramista (fig. 5).Alcuni di questi oggetti, dipinti daglistudenti e incollati su lastre di terracottaa costituire un rilievo figurato, sonodiventati elementi di storie da loroinventate (fig. 6).

6. MUSEO ARCHEOLOGICO NAZIONALE DI PALESTRINA.ATTIVITà DI LABORATORIO

5. MUSEO ARCHEOLOGICO NAZIONALE DI PALESTRINA. GLI OGGETTI IN TERRACOTTA REALIZZATI DAGLISTUDENTI

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PROGETTO: SCAVANDO S’IMPARA

Il progetto riservato alle quinte elementari prevede un modulo teorico in cui si sono affrontatetematiche complesse come le tecniche di scavo stratigrafico o la valutazione degli aspetticronologici dei reperti grazie ad immagini e disegni di facile comprensione; si è poi passatiall’esercizio pratico. Lo scavo è avvenuto in cassoni appositamente predisposti con i lati trasparenti, in cui erastata preparata una sequenza stratigrafica di tre strati costituiti da diversi materiali (terra, breccia,pozzolana), testimonianza di tre macrofasi temporali (repubblicana, imperiale, medioevale)attestate dai reperti che vi erano sepolti all’interno cronologicamente ascrivibili a quei periodi.I bambini hanno utilizzato gli attrezzi propri dell’archeologo, fotografato, misurato e registratosul giornale di scavo tutto ciò che man mano rinvenivano (fig. 7). Questo laboratorio aveva come obiettivo evidenziare l’importanza specifica di ogni tracciaarcheologica, e attraverso lo studio di tali testimonianze, ricostruire i vari aspetti della vitaquotidiana. In questo progetto è stato curato soprattutto il contatto con reperti originali che, dopo esserstati rinvenuti, sono stati catalogati, descritti e disegnati dai bambini in schede create per loro.L’archeologo ha illustrato poi i tanti aspetti delle modeste e quotidiane testimonianze dell’uomoantico, spiegandone le funzioni, le tecniche e le particolarità con associazioni, somiglianze edifferenze rispetto ai prodotti quotidiani moderni. Dopo la fase teorica e pratica del progetto Scavando s’impara, nel percorso guidato che loha completato, è stato naturale ed immediato riscoprire negli oggetti museali esposti le radicistoriche, apprezzarne il valore che veicolano e comprendere perché valorizzarli, difenderli etutelarli.

7. MUSEO ARCHEOLOGICO NAZIONALE DI PALESTRINA. LA FASE DELLA DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA

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PROGETTO: VIAGGIO NELLA STORIA E NEL MITO: GLI ALBERI RACCONTANO

Il progetto è stato quello d’ambito più spiccatamente multidisciplinare, dove oltre acompetenze storiche e mitologiche sugli alberi nell’antichità, sui boschi sacri e sui vari ritireligiosi connessi alle piante, sono state sviluppate anche tematiche botaniche e di educazioneambientale con laboratori didattici-ludico-esperienziali all’aperto e al museo. Riguardo ai temi più propriamente archeologici, come i boschi sacri, si è partiti dal Santuario

della Fortuna Primigenia, trattando poiquello di Diana e raccontando il mitodel Rex Nemorensis, con la proiezionedi un filmato sul tema, per arrivare arappresentazioni scultoree in cuiprevalgono i riferimenti alle essenzearboree care agli dei (come le coronedelle divinità della Triade Capitolinafino a poco tempo fa esposta nell’atriodel Museo) e le varie metamorfosi inalberi o piante, immortalate da artistiantichi e moderni in opere d’artepresenti in moltissimi musei delmondo.

Il progetto, in collaborazione con“Alberi Maestri” – Associazione per latutela degli Alberi, ha previsto ilcompletamento dell’esperienza con iltree-climbing ricreativo, in cui ognibambino si è arrampicato sull’albero insicurezza, con l’utilizzo di un imbragoapposito, per prendere personalmentecontatto con questi esseri viventi, maanche mettersi alla prova e riuscire avincere qualche paura (fig. 8). Nellafase conclusiva delle attività, Gli alberici guidano tra passato, presente efuturo, ciascun bambino, con laconsegna di un patentino nominativo,è stato insignito del titolo di “tutoredegli alberi”, con l’intento disottolineare e trasmettere ai piccoli

alunni la responsabilizzazione individuale dei gesti quotidiani nel prendersi cura del nostropatrimonio arboreo e, quindi, in generale, del nostro territorio.

PROGETTO: GIOCHIAMO CON L’ANTICO

Per avvicinare gli alunni più giovani delle classi di terza elementare alle tematichearcheologiche, è stato attivato il progetto Giochiamo con l’antico, in collaborazione con SARC(Società cooperativa sociale onlus di Zagarolo). Tramite proiezioni di immagini si è raccontatocome si giocava, quali erano i giochi preferiti e come utilizzavano il tempo libero i bambininell’antichità, permettendo un’interazione continua fra l’archeologo e gli studenti, sollecitati inconfronti, differenze ed analogie con i loro attuali giochi e passatempi. Le testimonianze archeologiche di giocattoli (trottole, dadi, astragali, bambole e oggetti inminiatura, tintinnabula, pendenti, ecc.) presenti al Museo Archeologico Prenestino sono statemostrate da vicino, facendo toccare con mano ai bambini ciò che era stato fonte di gioia edivertimento in altri tempi (cfr. fig. 1). Sorprendente è stato constatare il senso di rispetto e laprofonda accortezza con cui questi bambini di otto anni maneggiavano i giochi di duemila anni

8. MUSEO ARCHEOLOGICO NAZIONALE DI PALESTRINA.TREE-CLIMBING

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2) Cfr. “Giocando s’impara”, in Educazione al patrimonio (www.sed.beniculturali.it).3) SALZA PRINA RICOTTI 1996, p.34.

fa, pur nella felicità di poter infrangere uno dei divieti di solito più intransigenti di un museo:vietato toccare! Durante il laboratorio della costruzione di un gioco utilizzato nell’antichità si è realizzatonel primo anno il fac-simile della bambola di Crepereia Tryphaena (fig. 9) e nel secondo announa tabula lusoria, utilizzando diversi materiali, come plastica, gesso, cartone, bottoni, perline(fig. 10). Tale laboratorio, oltre a rappresentare uno strumento di recupero delle potenzialitàludico-ricreative dei materiali poveri o di scarto, e fonte di soddisfazione e gratificazione

personale di ciascun bambino, ha dato lapossibilità, al contempo, di esercitare leproprie capacità manuali.

Una fase del progetto è stata dedicataall’attività ludica2 facendo cimentare ibambini con giochi mutuati dal mondoantico, come gli astragali, le trottole e,soprattutto, con le noci. Con questi oggettisemplici si è organizzata una gara di Delta,un gioco in cui, sviluppando l’abilitàpersonale, i singoli giocatori dovevanocercare, tirando una noce per volta, di farlaarrestare nella sezione del triangolo, chevaleva più punti; un gioco semplice ma cheli ha talmente entusiasmati da riproporlo neigiorni successivi nel cortiledella scuola, durante la ricreazione!

Nel secondo anno, con la costruzione diuna tabula lusoria simile a quelle incise suigradini di marmo delle basiliche romane si èrealizzato un torneo di Mulino,3 gioco simile

10. MUSEO ARCHEOLOGICO NAZIONALE DI PALESTRINA. LABORATORIO CON COSTRUZIONE DELLE PEDINEPER LA TABULA LUSORIA

9a-b. BAMBOLA DI CREPEREIA TRYPHAENA EMODELLO IMITATIVO CON MATERIALI VARI (daCrepereia Tryphaena 1983)

a b

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4) È importante altresì sottolineare quanto, per la realizzazione di questi progetti, ci sia stata non solo una proficua sinergia conle insegnanti e i dirigenti didattici delle scuole Manuela Scandurra e Rosanna Arcidiacono, ma anche un’attenzione da partedell’Amministrazione Comunale della città, che negli ultimi due anni ha finanziato le spese delle attività laboratoriali. Notevolel’adesione e la fattiva collaborazione da parte di singole professionalità (dal ceramista Emanuele Astengo al fotografo OnofrioDi Cola) e di varie associazioni (“Alberi Maestri” nelle persone di Luciana Battaglioni, Ennio Brunetti, Tecla Cappellucci,Stefano Raiano, Marco Rinaldi, Federico Sirtori; “SARC” con Pietro Carletti e Stefania Carbone) nonostante il grande divariofra impegno profuso e ricadute economiche. Ma, soprattutto, va rimarcata la sensibilità e la piena fiducia da parte del Direttore del Museo, Sandra Gatti, che ha favorito eincoraggiato le attività, e l’illimitata disponibilità di tanti fra il personale del museo, delle stagiste e dei volontari che, in varimodi e tempi, hanno cooperato alla realizzazione dei progetti formativi. Un ringraziamento particolare va a Roberto Darelli,Luigi Papa, Chiara Travaglini, Valentina Innocenti, Valentina Sperti ed Erika Angelucci.

*Soprintendenza per i Beni Archeologici del [email protected]

al nostro filetto, che ha visto gareggiare tutti gli alunni delle sei classi di terza elementare aderential progetto Giochiamo con l’antico, ciascuno con le proprie tabulae, liberamente colorate e conle pedine personalizzate costruite durante il laboratorio. L’impegno è stato notevole anche nell’imparare le regole del gioco, e i due finalisti hannogiocato al Museo una sensazionale finale su scacchiera gigante in cui i loro compagni fungevanoda pedine umane e gli insegnanti, i genitori, il Direttore del Museo e il Sindaco di Palestrina dapubblico.

Gli spunti e le suggestioni derivati dagliincontri al Museo hanno peraltro stimolato ibambini a produrre in classe originalielaborazioni, disegni, poesie, racconti chesono stati poi esposti nelle mostre di fineanno (figg. 11-12). Infatti, a conclusione diogni ciclo didattico è stato sempreorganizzato un evento nel quale le opereprodotte nei laboratori sono state integratenell’esposizione museale, in una collettivaaperta al pubblico, facendo rivivere il museocome luogo di incontro e teatro di vitaquotidiana.

Nella mostra del 2010/2011, i lavori deibambini sono stati peraltro accompagnati dabellissime fotografie in bianco e neroscattate, durante le fasi esecutive dei progetti,dall’occhio attento del fotografoprofessionista Onofrio Di Cola che, con lasua sensibilità, ha documentato i momentisalienti, gli stati d’animo e le emozioni deibambini in istantanee davvero significative.

L’attività didattica4 del MuseoArcheologico Nazionale di Palestrina, lungidall’essere episodica e malgrado la carenzastrutturale di fondi, mira dunque a costituirsicome un valido punto di riferimento persviluppare interazioni positive con ilpatrimonio culturale prenestino e non solo,permettendo di imparare dall’esperienzamuseale e mirando a far sentire i giovanicittadini partecipi e consapevoli del processostorico in atto, ponte fra il passato, daconoscere e tutelare, e il loro presente e futuro.

11. MUSEO ARCHEOLOGICO NAZIONALE DIPALESTRINA. MOSTRA DEL PROGETTO GIOCHIAMOCON L’ANTICO, L’ESPOSIZIONE DELLE BAMBOLECOSTRUITE DAI BAMBINI

12. MUSEO ARCHEOLOGICO NAZIONALE DIPALESTRINA. ELABORATI DEI BAMBINI NELLAMOSTRA

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Bibliografia

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SALZA PRINA RICOTTI 1996 = E. SALZA PRINA RICOTTI, Giochi e giocattoli, Roma 1996, p.34.

In generale sull’argomento

AA. VV., La scuola e il museo. Esperienze e prospettive: i contributi al convegno del 23 e 24 ottobre 2002, Quaderni del Museoarcheologico regionale “Antonio Salinas”, Supplemento 7, Palermo 2001

F. ANTINUCCI, Comunicare nel Museo, Bari, 2004

P. BELLINTANI, L. MOSER (a cura di), Archeologie sperimentali: metodologie ed esperienze fra verifica, riproduzione,comunicazione e simulazione (atti conv.), Trento 2003

E. NARDI (a cura di), Leggere il museo. Proposte didattiche, Roma 2001

A. NUZZACI (a cura di), Il museo come luogo di apprendimento, Lecce 2009

L. UNGARO, M. P. DEL MORO (a cura di), I Mercati di Traiano. Didattica, divulgazione, tecnologie: le scelte sperimentali e larisposta del pubblico, Roma 2010