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Questo gioco è ispirato agli insegnamenti di Maria Montessori sia perché coinvolge vari canali sensoriali al fine di rendere più efficace l’esperienza ludica, sia perché è basato sul metodo dei tre tempi, che favorisce un apprendimento spontaneo e del tutto naturale. La lezione in tre tempi adottata da Maria Montessori è particolarmente adatta per presentare i primi concetti e favorire lo sviluppo lessicale. Il processo in tre fasi è così articolato: l’educatore sceglie i materiali e li presenta al bambino per una prima individuazione; poi interviene ponendo domande al fine di far riconoscere i soggetti attraverso i loro nomi; infine consolida l’apprendimento con attività di verifica. In questo caso, il metodo in tre tempi è stato adattato al gioco di ricomposizione dei mini- puzzle. The Park

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Page 1: The Park - HEADU – Lifelong playing Lifelong learning · 2021. 1. 28. · tre tempi, che favorisce un apprendimento spontaneo e del tutto naturale. La lezione in tre tempi adottata

Questo gioco è ispirato agli insegnamenti di Maria Montessori sia perché coinvolge vari canali sensoriali al fine di rendere più efficace l’esperienza ludica, sia perché è basato sul metodo dei tre tempi, che favorisce un apprendimento spontaneo e del tutto naturale.La lezione in tre tempi adottata da Maria Montessori è particolarmente adatta per presentare i primi concetti e favorire lo sviluppo lessicale. Il processo in tre fasi è così articolato: l’educatore sceglie i materiali e li presenta al bambino per una prima individuazione; poi interviene ponendo domande al fine di far riconoscere i soggetti attraverso i loro nomi; infine consolida l’apprendimento con attività di verifica. In questo caso, il metodo in tre tempi è stato adattato al gioco di ricomposizione dei mini-puzzle.

The Park

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ALLA SCOPERTA DEL PARCO

Lasciamo giocare i bambini in completa autonomia grazie agli incastri autocorrettivi. L’aiuto, se necessario, deve essere limitato ad alcuni semplici suggerimenti e non dobbiamo sostituirci ai bambini nelle singole azioni. Ad esempio, facciamo posizionare tutti i tasselli sul piano di gioco con il lato disegnato rivolto verso l’alto. Poi, esortiamo i bambini a confrontare i disegni dei tasselli con le immagini riportate sul retro della scatola, attirando fin da subito l’attenzione sul contesto generale (il parco giochi) e sui singoli elementi che lo compongono. Ricordiamoci sempre di nominare gli elementi riportati sul retro scatola, di indicarli con il dito e di motivare i bambini con delle domande stimolo: “Questa è la giostra! Questa è l’altalena! Questo è lo stagno con gli anatroccoli! Questa è la panchina”. Quindi facciamo ricostruire i soggetti. Se ci accorgiamo che i bambini hanno delle difficoltà aiutiamoli consegnando loro il tassello giusto e chiediamo di incastrarlo con il pezzo corrispondente. Ogni volta che i bambini avranno ricostruito un minipuzzle, ricordiamoci di nominare di nuovo il soggetto ad alta voce e indicandolo con il dito. È questa la prima fase della lezione in tre tempi adottata da Maria Montessori, attraverso la quale i bambini individuano e riconoscono gli elementi di un gruppo associandoli al nome corrispondente.

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Ora possiamo giocare con i bambini chiedendo loro di riconoscere gli elementi del parco con le seguenti domande: “Dov’è la panchina? Dov’è la casetta? Dov’è il gelataio? Trovali!”. Oppure possiamo chiedere “Cerca l’altalena! Dov’è?... Dov’è la giostra con i bambini? Trovala”. È questo il secondo momento della lezione in tre tempi di Maria Montessori, nella quale i bambini sono stimolati a riconoscere il soggetto a partire dal nome, sviluppando la memoria visiva e quella lessicale.Rendiamo più ricca l’esperienza aggiungendo informazioni sul parco giochi. Spieghiamo, per esempio, che nello stagno vivono gli anatroccoli e che c’è un ponticello che si può attraversare. Oppure, possiamo inventarci dei nomi da dare ai bambini e agli altri personaggi. E facciamo notare anche i dettagli tattili riportati su ciascun tassello.Nella terza fase, al fine di consolidare e verificare l’apprendimento, possiamo invitare i bambini a ricostruire tutti i soggetti. E, una volta ricostruiti i minipuzzle, possiamo indicare un soggetto alla volta e chiedere: “Come si chiama questo elemento? E quest’altro come si chiama? E questo cos’è? E loro come si chiamano? (indicando dei personaggi o gli animali).

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INVENTARE STORIE

Infine divertiamoci a inventare storie che hanno come protagonisti i personaggi rappresentati nel disegno formulando delle domande come le seguenti: “Come si chiamano i bambini che giocano sulla giostra? E l’uomo seduto sulla panchina? E la bambina vicina allo stagno? La conosci?”. E così via. Abituiamo i bambini a rispondere alle domande e, allo stesso tempo, a inventare delle possibili situazioni da raccontare. I soggetti sagomati li stimoleranno naturalmente a inventare una storia e a creare un piccolo gioco di ambientazione.