shop in the city marzo 2016

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TORINO Free magazine Edizioni Ad Local n.1 anno xi marzo 2016 Moncalieri Moda anni 50 Gigi Proietti Speciale Sposi Olimpiadi Romantica diva dark FLORENCE WELCH

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Florence Welch, Moncalieri, moda anni 50, Gigi Proietti, Olimpiadi, Speciali Sposi

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TORINO Free magazine Ed

izio

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cal

n.1 anno xi marzo 2016

MoncalieriModa anni 50Gigi ProiettiSpeciale SposiOlimpiadi

Romantica diva darkflorence welch

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contenuti

Shop in the City marzo 2016

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director's cut

RubRiche

good news

contriButors

fermo immagineFabrizio Esposito

oggetto del desiderio

va Bin parade

caccia al tesoro

torino odi et amo

green La vera contadina urbana

personal shopper

scoprire torino

in&out

go away

se fossiMaría Jesús García Miguel

BamBini

Book&shop

ricetta d'autore

Beviamo una cosaGianni Gagliardo

dimmi come mangiViviana Varese

piemontesi a teatro

non semBra torino

coach

mc musa consiglia

art 4 turin

letture

news&gossip

english version

company profilePonti

programma di sala

directory

oroscopo

to knowFlorence Welch

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Es SUP 200x265 shop in tr.indd 1 25/02/16 16:07

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magazine

outfitMartina Villanova

modaModa anni 50

BeautyRosa quarzo e azzurro Serenity

4passiMoncalieri

in personaGigi Proietti

in vetRina

florence welch

fReestyledokiWatch

olimpiadi

speciale sposi

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contenuti

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Da Lyda Türck C.so Vittorio Emanuele II, 90

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director's cut

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Sabrina Roglio

Partire con grinta

"Anno bisesto anno funesto" ma chi ci crede più? Basta iniziare con determinazione e ottimismo e tutto filerà liscio. Con questo numero

di Shop in the city abbiamo deciso di dare il nostro contributo al vostro 2016 realizzando nuove rubriche e rinnovandone alcune.

Tra i punti fermi di cui andiamo fieri c’è la cover che è dedicata a Florence Welch, leader della band “+The Machine” diventata un’icona generazionale

dopo funerali, matrimoni, e dolorose rotture. Sarà a Torino il 14 aprile. Isabella continua la sua missione di personal shopper portando Debora tra le vie della Gran Madre fino a Porta Susa. Abbiamo scattato quattro nuovi "Non Sembra Torino", provate a indovinare a quali edifici appartengono. La

moda è anni 50 e il beauty azzurro serenity e rosa quarzo. La mcMusa ci porta a Hollywood per la notte degli Oscar, mentre passeggerete tra le vie di Moncalieri. Ricorderemo Torino2006 – sono infatti passati 10 anni da quel

magnifico febbraio – e incontrerete Gigi Proietti uno degli otto registi che firma la seconda puntata de “I Tre Moschettieri”, opera teatrale seriale ideata da Beppe Navello e riproposta dopo trent'anni al Teatro Astra di

Torino. Tra le novità, accanto al classico "Dimmi come mangi", c’è la nuova rubrica "Beviamo una cosa" dove si parlerà di Barolo, per conoscere sempre

meglio ogni angolo della nostra città scoprirete le Architetture rivelate sparse per le vie di Torino, i pezzi migliori che appartengono ai musei cittadini e

quali personaggi sono descritti nelle varie targhe che impreziosiscono piazze e strade. Vi abbiamo incuriosito? Allora buona lettura.

[email protected]

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marzo 2016

editoRe Ad Local srlCorso G. Lanza 105, 10133 Torinotel. 011.6608003 - fax 011.6602875www.shopinthecity.it

direttrice responsabileSabrina [email protected]

in Redazione

coordinamento editorialeElisa [email protected]

arte - cultura - spettacoliMarta Ciccolari Micaldi - Pietro Raboni - Valentina Dirindin

moda - Beauty - personaggiDavide Fantino - Valentina Dirindin - Eleonora Chiais

attualità - curiositàa cura della redazione

personal shopper - fai da teIsabella Maria Morbelli

grafica editorialeAntonella Ferrari

hanno collaboratoMaria Grazia Belli

immaginiSimone Mottura

stampaReggiani spa Divisione arti grafiche Via Alighieri, 50 - 21010 Brezzo di Bedero (VA)

pubblicitàAd Local srlCorso G. Lanza 105, 10133 Torino

tel. 011.6608003 - fax 011.6602875 - [email protected]

per segnalazione eventi e invio di materialiCorso G. Lanza 105, 10133 Torinotel. 011.6608003 - fax 011.6602875 - [email protected] Tribunale di Torino n. 6005 - 18-10-2006

Seguici su:www.facebook.com/shopinthecitytorino shopinthecity

Registrazione Tribunale di Torino n. 6005 - 18-10-2006

Tutti i diritti di riproduzione, in qualsiasi forma e di qualsiasi parte della pubblicazione, sono riservati. L’ editore si scusa per eventuali omissioni ed è a disposizione di coloro che involontariamente non fossero stati citati. La redazione non si assume alcuna responsabilità per notizie, foto, marchi, testi utilizzati dagli inserzionisti nè per eventuali cambiamenti di orari, luoghi o note di servizio indicate nelle schede informative. Il materiale eventualmente inviato alla redazione non viene restituito.

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Una nUova lUce sotto la Mole

good news

A fine 2015 è iniziato il percorso #torinoaled che porterà la nostra città ad essere in un anno e mezzo più sostenibile e efficiente. Entro il 2016 verranno sostituiti con nuove lampade a led 55mila punti luce pubblici pari al 55% dei lampioni totali. Le luci a led non contengono sostanze inquinanti e garantiscono una riduzione del 50% dei consumi di energia elettrica; la luce bianca, più diretta e focalizzata verso il basso, illumina meglio le strade e infine riducono l’inquinamento luminoso. www.torinoaled.it

Buone notizie dalla città

Dati aggiornati al 15 gennaio 2016

"5.082 tonnellate di CO2 evitate in un anno25.868 lampade sostituite2.258.679 euro risparmiati su base annua"

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contiButors

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silvana MiaAccount

ama trascorrere il suo tempo libero

con la sua famiglia, tra le colline

verdi e il blu del mare. e' dedita alla

sua professione come venditrice da

molti anni. e' solare e le piace fare

scherzetti ai suoi collaboratori...

una vera monella....

antonella ferrariGrafica

dopo la laurea in disegno

industriale, conseguita nel 2001

presso il politecnico di milano,

ha collaborato con società di

progettazione e consulenza

nei campi del design, della

comunicazione e dell'architettura.

da anni collabora con diverse

testate di moda, design e lifestyle

tra milano e torino.

isabella MorbelliPublisher 

appassionata di comunicazione

pubblicitaria, isabella è l'ideatore

della rivista. grazie alla profonda

conoscenza dei negozi torinesi è

diventata la personal shopper di

riferimento. tutti i giorni è

impegnata nella vendita delle

pagine pubblicitarie. la potrete

incontrare sulla sua veloce vespa

rosa.

klara siMkovaSocial media manager

arriva dalla repubblica ceca dove

ha lavorato per importanti aziende

multinazionali. ha vissuto in

germania e inghilterra e nel 2003

ha dato la svolta alla sua vita

trasferendosi per amore a torino.

le sue passioni sono da sempre

moda e arte in tutte le sue forme.

da quando vive in italia ha aggiunto

anche quella della cucina.

Marta ciccolari MicaldiGiornalista

nata a moncalieri nella primavera

dell'82, abbina al romantico profumo

dei fiori in germoglio la tenacia

rossa del segno del toro e un

piccante tocco creativo di

provenienza calabra. dopo la

spagna e Berlino ha scelto l'italia.

lavora come freelance nel

movimentato mondo dell'editoria

e della comunicazione, adora la

letteratura americana e il suo

compagno più amato è il rock'n'roll.

chiara alottoAccount

la grande passione per la scrittura

nasce insieme al suo primo diario

segreto e si evolve fino agli articoli

di cronaca locale, passando per

qualche libro iniziato, racconti e

recensioni. con penna e taccuino

sempre in tasca, scopre, grazie a

shop in the city, che una rivista è

molto di più di ciò che si legge.

Solo gli account presenti su queste pagine sono autorizzati a avviare trattative per Shop in the City

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contriButors

Shop in the City | 03 . 2016 | 11

eleonora chiaisGiornalista

torinese (classe 1986) amo così tanto

chiacchierare da aver fatto della

comunicazione la mia professione.

giornalista pubblicista mi occupo

di moda e spettacolo per il

“magazine delle donne” e sono

dottore di ricerca in semiotica della

moda. per Bookrepublic 40k ho

pubblicato “c’era una volta un

principe azzurro”, manuale di a

semiserio dedicato alle principesse

di oggi.

davide fantinoGiornalista

torinese del 1974, giornalista

freelance. ama seguire qualsiasi

sport, soprattutto il calcio, e andare

ai concerti. il prossimo sarà quello

dei massive attack.

valentina dirindinGiornalista

attualmente giornalista

free-lance, è stata negli ultimi anni

caporedattrice della rivista torinese

extratorino. ha fatto della sua

passione più grande – la scrittura –

il suo mestiere, trovando un senso

alla massima che dice “fai qualcosa

che ti piace e non lavorerai neanche

un giorno”. si concede con

assidua regolarità i seguenti

amori extraconiugali: torino,

la lettura e la buona tavola.

elisa MontesantiSegreteria di redazione, assistente di 

direzione, coordinamento editoriale. 

figura poliedrica all’interno della

redazione che segue la rivista dalla

nascita alla distribuzione, senza

tralasciare il fulcro di ogni attività,

il contatto umano.

Michele segretoAccount

antiche incisioni sui muri di casa

testimoniano il suo sogno di essere

uno scienziato, ma la fisica e una

folta capigliatura spettinata non

erano nel suo dna. per fortuna

inventarono le scienze della

comunicazione e la strada gli fu

rivelata. anche giornalismo e

marketing sono ingredienti per

nuove invenzioni e non serve la

fisica né un camice bianco: Bingo!

debora gattoStagista grafico

ho 18 anni e ho sempre amato

la fotografia e la danza.

frequento il corso di grafica

multimediale alla piazza dei mestieri.

siMone graMMaticoStagista grafico

nato a dicembre classe ’99 sto

svolgendo lo stage presso l’ azienda

ad local tramite la formazione

professionale piazza dei mestieri.

amo giocare a calcio e la grafica

vettoriale.

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fermo immagine

L’acqua è un elemento che mi ha sempre attirato. Una sera vidi un film non

particolarmente bello ma ambientato in una sorta di Venezia più piccola e decadente, un posto di laguna. Scoprii che si trattava di Chioggia e andai a visitarla». È questo lo spunto iniziale per il progetto del fotografo Fabrizio Esposito legato al Delta del Po e ai suoi paesaggi, in cui «Mai lo sguardo trova un ostacolo. Ci sono silenzio, acqua, una natura rigogliosa e selvaggia e un orizzonte immenso. Venendo da Torino, è una sensazione molto particolare».Avvolto spesso dalla nebbia di un freddo novembre, ha peregrinato nell’area sospesa tra Veneto e Emilia Romagna, «dove la Pianura Padana si fa infinita», viaggiando tra i canali di Comacchio, Codigoro, il porto di Gorino, dove i pescatori

separano i granchi dalle tipiche moeche lagunari, e le saline di Cervia, una distesa d’acqua tagliata solo da strette lingue di terra. Sono gli stessi luoghi abitati dai protagonisti del romanzo di Pennacchi Canale Mussolini, altra fonte di ispirazione per Fabrizio Esposito: «In futuro continuerò il mio viaggio sulle tracce letterarie della famiglia Peruzzi, raggiungendola nell’Agro Pontino. Per ora sto lavorando a un altro progetto che documenta come l’uomo abbia cercato di ammaestrare il mare affinché gli fosse utile. Sempre acqua…».

fabrizio esPosito

Un progetto che racconta il Delta del Po, terra affascinante dove dominano la natura e gli spazi

di Davide Fantino

Fabrizio Esposito è nato a Napoli nel 1974. Tra i suoi lavori, Il futuro del mondo passa da qui, un progetto multimediale che è diventato anche un documentario e Coffee Roots – viaggio alle origini del caffè.

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www.peyrano.com

il cioccolato che si mangia con gli occhi

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16 | 03 . 2016 | Shop in the City

diamond octopus ringcreata da Jason arasheben, designer e proprietario della maison “Jason of Beverly

hills” di las vegas, la collezione octopus fa risplendere la mano grazie ai molteplici

diamanti bianchi incastonati sulla base in oro a 18 carati. curioso e originale è l’anello

che attorciglia i suoi tentacoli tra la cinque dita.

Jason Arasheben ha creato gli anelli con cui sono stati premiati i campioni NBA 2009 e 2010 e i campioni NFL 2011. Ha collaborato con Michael Jackson e Justin Bieber e con attori come Ashton Kutcher e celebrità quali Nichi Minaj, Rihanna e Mariah Carrey. I suoi gioielli sono sopra le righe, aggressivi ma anche delicati, mai scontati e banali.www.jasonofbh.com

Una collezione tentacolare che avvolge la mano con diamanti bianchi e oro a 18 carati

oggetto del desiderio

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una valigetta che ricorda i giochi

prefustellati che si usavano da

piccoli. invece di costruire dinosauri

o biplani però con dondo stool si

assembla uno sgabello. realizzato

in multistrato di betulla e tagliato

all'acqua, i pezzi si staccano e si

montano a incastro senza bulloni

e senza viti. dondo stool è

basculante e ha due posizioni di

seduta: dritta e inclinata in avanti

per una seduta più ergonomica.

www.dondo.eu

Roberto Molino nasce e lavora a Torino. Designer, laureato in Psicologia, lavora per otto anni come restauratore di beni architettonici e artistici e per quattro come pittore di scena sui set cinematografici. Nel 2009 frequenta un corso di design e modellazione presso il C.e.m.i. ‒ Centro Europeo Modellismo Industriale ‒ di Savigliano. Oggi lavora come designer freelance, prototipista e modellatore. www.robertomolino.it

Lo sgabello a incastro, senza viti né bulloni

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oggetto del desiderio

dondo stool

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va Bin parade

da new York con aMore – dove vado in viaggio nel 2016?

di Valentina Dirindin

Fonte: New York Times

Torino e il Piemonte rigorosamente in classifica

Nel 2016 Torino verrà invasa da turisti americani, a quanto pare. Una promozione pazzesca e inaspettata alla città arriva infatti da uno dei più autorevoli giornali statunitensi: il New York Times. Torino è infatti l'unica meta italiana fra le 52 consigliate per i viaggi da fare nell'anno nuovo: per i suoi “spazi espositivi innovativi”, per la settimana dell'arte contemporanea e per i suoi festival musicali, Club to Club in testa. Ovviamente, si parla anche del cibo: dal Salone del Gusto al consiglio di un'imperdibile gita nel patrimonio Unesco di Langhe e Roero.

1. città del messico (Messico)2. bordeaux (Francia)3. malta4. coral bay (St.John)5. theodore roosevelt national park (North Dakota)6. mozambico7. toronto (Canada)8. abu dhabi (Emirati Arabi)9. skane (Svezia)10. viñales (Cuba)15. la strada dei sette laghi (Argentina)20.grand rapids (Michigan)25.vaud (Svizzera)30. dalat (Vietnam)31. torino

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20 | 03 . 2016 | Shop in the City

Page 23: Shop in the City marzo 2016

CONOSCIGAIA?

Visitare un luogo per conoscerlo in profondità.

Pianeta Gaia ti garantisce un’ esperienza unica ,

grazie all’organizzazione di piccoli gruppi di viaggio e alla presenza di un accompagnatore dell’agenzia ,

esperto e innamorato del Paese che scopriremo insieme, giorno dopo giorno.

C’è un modo speciale di viaggiare.

Con Pianeta Gaia.

SIAMO IN CENTRO! In via Giolitti 15.Tante o�erte dei principali tour operator e la nostra assistenza:

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14 / 24 MAGGIO 2016 3 / 10 GIUGNO 2016 9 / 19 AGOSTO 201621 / 30 APRILE 2016

Via Giolitti, 15 - 10123 Torino | Tel. 011 546385 - Fax 011 539071 | [email protected]

Visita il sito www.pianetagaia.it Seguici su

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22 | 03 . 2016 | Shop in the City

I primi 100 lettori che troveranno il logo Aquolinanascosto tra le pagine del giornale e lo comunicheranno alla redazione

potranno ricevere in omaggio un bagnoschiuma.

Scriveteci a [email protected]

caccia al tesoroaqUolina

[email protected]

aguzzate lavista!

caccia al tesoro

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torino odi et amo

Johnson Righeiradi Torino amo che...

Amo Torino, innanzitutto perché è la mia città, quella dove sono nato

e cresciuto ed evidentemente doveva essere così. Torino mi ha reso quello che sono: qui ho sviluppato tutte le mie idee migliori, come Vamos A La Playa, che

è nata in via Accademia Albertina. La amo perché è l'unica città in cui quando arrivo mi sento a casa. Per

questo anche se negli anni ho abitato altrove, sono stato felice di tornare nel '98, e di trovare una città anche molto diversa da quella che avevo lasciato. La

amo perché sta diventando una turistica: per uno che ha sempre trovato Torino bellissima, è una grande soddisfazione vedere che finalmente lo notano anche gli altri. Avrei preso a cazzotti chi mi diceva che era triste, grigia. Ora per

fortuna capita molto più di rado, e mi riempie d'orgoglio che invece si dica quanto è ricca. Per tutti questi motivi

Torino dovrebbe scrollarsi di dosso quel senso di inferiorità che continua ad avere nei confronti di altre città: i

torinesi devono essere fieri del posto dove vivono.

Alberto Visconti – L'Orageodio Torino perché...

Ho vissuto tanti anni a Torino, e in effetti ci sono delle cose che non mi

piacciono. Diciamo che una delle cose negative di Torino è che ha una certa

facilità a dimenticare. Si dimentica delle persone: c'è una maniera un po' chiusa di relazionarsi, una certa diffidenza nei

confronti delle realtà nuove. C'è un circolo di persone che di solito incontra

un altro circolo di persone, ma è difficile creare della reale socialità.

Si dimentica delle cose vere: non mi piace quella faccia della movida notturna

che produce cocktail annacquati in bicchieri di plastica. A volte, Torino

si dimentica che il rum è meglio berlo puro. Si dimentica di essere fiera di quello che è: non amo la Torino che vuole cambiare, che vuole essere alla

moda, che rincorre una somiglianza con Milano. Torino è bella così, ed è un

peccato che a volte si dimentichi della sua storia, della sua cultura e delle sue

grandi voci, come quella di Luca Rastello.

quando arrivo mi sento a casa, ma è una città che dimentica in fretta

di Valentina Dirindin

Shop in the City | 03 . 2016 | 23

A dirci cosa amano e odiano di Torino, in questo numero, sono due musicisti che gravitano intorno alla città. Da un lato uno degli autori di grandissimi successi internazionali: tanti si dimenticano che canzoni tormentone come Vamos a la Playa sono nate sotto la Mole, dalla mano di Johnson Righeira. Dall'altro, il frontman di una band che nasce a un passo dal Piemonte, in Val d'Aosta: Alberto Visconti è la voce de L'Orage, band rock folk giovane ma con un curriculum di tutto rispetto, che vanta collaborazioni notevoli, da De Gregori a Marco Ponti. I ragazzi sono bravi davvero, e oggi escono con un nuovo disco, “Macchina del tempo”, da pochissimo presentato all'Hiroshima Mon Amour.

Foto Roberto Serra.

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green

24 | 03 . 2016 | Shop in the City

Nata e cresciuta in Idaho, in una famiglia hippie, Novella Carpenter

decide, insieme a suo marito Bill, di trasferirsi sulla 28esima strada del quartiere poco raccomandabile di Ghost Town, Oakland, California. Il suo obiettivo è quello di creare una vera e propria fattoria urbana, con orto e animali, a pochi passi dalla città e ottenere l'autosufficienza alimentare senza rinunciare alle comodità della metropoli come pub, musei e negozi. La sua storia è raccontata in modo ironico e fresco nel libro Farm city. L’educazione di una contadina urbana pubblicato da Slow Food Editore. Il volume riprende le storie che Novella ha documentato nel suo blog da quando ha iniziato la sua avventura ghosttownfarm.wordpress.comDai primi tacchini e polli acquistati

a 42 dollari via internet, ai due maiali Big Guy e Little Girl. Dalle api ai conigli, dal difficilissimo mese di prova di autosufficienza alimentare alla ricerca nei bidoni dell'immondizia di avanzi per i suoi animali. Novella Carpenter si scopre contadina e allevatrice non senza fare errori. Impara a uccidere i suoi animali e a fare i conti con opossum e malattie delle piante. Il tutto in un quartiere disagiato con vicini strampalati ( graffitari, prostitute, spacciatori, palazzinari e monaci buddisti, Pantere nere e senzatetto), edifici scrostati, macchine scassate e immondizia accatastata lungo la strada. Novella e il marito decidono che quello è il loro posto quando vedono accanto alla casa un appezzamento di terra abbandonato. Una volta ripulito dalle

la vera contadina Urbana

Novella Carpenter voleva una fattoria ma anche il dinamismo della città aperta 24 ore su 24. A Oakland è riuscita ad avere entrambi

Orto in Condotta, l'educazione alimentare inizia a scuola sono più di 500 gli orti realizzati in

tutta italia grazie al progetto di slow

food orti in condotta avviato nel

2004. si tratta di un'attività di

educazione alimentare e ambientale

realizzata nelle scuole grazie al

coinvolgimento di studenti,

insegnanti, genitori, nonni e

produttori locali. l’orto rappresenta

uno strumento didattico per

conoscere il territorio, i suoi

prodotti e le sue ricette ma anche

occasione per incontrare esperti

artigiani, produttori e chef della

comunità locale.

Info: [email protected]

L’educazione di una contadina urbana. Slow Food Editore

Foto Gabriella Campomizzi.

di Maria Grazia Belli

Page 27: Shop in the City marzo 2016

green

Shop in the City | 03 . 2016 | 25

erbacce e “occupato” diventa il loro orto e anno dopo anno una vera e propria fattoria. Il libro è uno stimolo per chi vorrebbe fare come lei, attraverso le sue pagine Novella fa capire che non è impossibile e cita il saggio di Wendell Berry, Il gusto di mangiare: “Se avete un cortile o anche solo un balcone o un vaso sul davanzale di una finestra bene esposta al sole, coltivate qualcosa da mangiare. Fate un po' di compost con gli avanzi di cucina e usatelo come fertilizzante”. Grazie alla sua “pazzia” supportata e appoggiata dal marito Bill, Novella Carpenter scopre una grande verità “Non solo avevo creato l'orto, l'orto aveva creato me. Mangiavo i prodotti di questo luogo tutti i giorni. Ero diventata questo orto – la sua aria, la sua acqua, il suo suolo”.

Ortoalto di Torino300 metri quadri di giardino

pensile coltivato ad orto, che

fornirà vegetali freschi al ristorante

sottostante, diventerà un nuovo

spazio di aggregazione e

animazione per tutte le

associazioni del cortile e del

quartiere. sono iniziati i lavori

per la realizzazione dell'ortoalto

sul tetto del ristorante

le fonderieozanam, nell'ex

complesso industriale di via

foligno 14, una collaborazione tra

la start up di innovazione sociale

ortialti, ideatrice del progetto,

le cooperative sociali

meetingservice e agridea e

l’agenzia di comunicazione quattro

linee. l’ortoalto le fonderie

ozanam è l’intervento pilota con

cui gli architetti elena carmagnani

e emanuela saporito, fondatrici di

ortialti, sperimenteranno il loro

modello di innovazione sociale.

www.ozanam.ortialti.com

Innesto, il progetto torineseprosegue il progetto orti dora in

poi a cura dell'associazione

innesto. l'iniziativa – imparare a

coltivare verdure in cassone in

città (presso il parco commerciale

dora) – ha riscosso un grande

successo tra gli ortolani e tra i

partner del progetto. in questi

mesi l'associazione sta lavorando

alla chiusura del calendario delle

iniziative come i workshop

gratuiti e aperti a tutti, lezioni di

orticoltura, eventi e iniziative a

beneficio del quartiere con una

particolare attenzione alla

sensibilizzazione verso lo scarto e

la sostenibilità. info sulla pagina

facebook “innesto” o

www.innesto.info

Novella Carpenter è cresciuta in campagna prima nell’Idaho, poi nello

stato di Washington. Dopo essersi laureata in biologia presso l’Università

di Washington, si è trasferita in California, dove ha studiato

giornalismo sotto la guida di Michael Pollan. Specializzata in tematiche

enogastronomiche, collabora con vari siti e periodici, e tiene un blog in cui

racconta le sue esperienze quotidiane di ”agricoltura urbana”.

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26 | 03 . 2016 | Shop in the City | Shopromotion

promotion

Incontro informativo gratuitomartedì 15 marzo 2016 - ore 17:00presso WEP Torino, corso Vittorio Emanuele II 12

weP, iMParare l’inglese divertendosi

WEP English  Summer Camp è una full-immersion nella lingua inglese

all’insegna del divertimento, dello sport e dello stretto contatto con la montagna. I partecipanti sono assistiti da uno staff sempre disponibile e da madrelingua che guidano le attività didattiche e accompagnano quelle ricreative, per rendere questa esperienza unica nel suo genere. WEP, World Education Program, è leader internazionale nell’organizzazione di programmi linguistici, scolastici e vacanze studio all’estero per gruppi di giovani studenti. Promuove questa iniziativa in Italia con l’idea di dare alle famiglie la possibilità di far vivere ai

giovani un periodo di vacanza a contatto con la lingua inglese, che accompagnerà tutte le attività. L’intento è quello di offrire la massima qualità, ad un costo accessibile, per tutte le componenti del programma: location, sistemazione, conversazione in lingua inglese, attività ricreative e sportive.Il Summer Camp si svolgerà dal 19 giugno al 16 luglio 2016 presso il Villaggio Olimpico di Bardonecchia (TO),  prevede soggiorni settimanali o bisettimanali con arrivo la domenica e partenza il sabato. Per dettagli, costi ed iscrizioni: www.wep-italia.org/summercamp 

WEP TorinoC.so Vittorio Emanuele II 12011/[email protected]/summercamp

Page 29: Shop in the City marzo 2016

ENGLISH SUMMER CAMP

Soggiorni settimanali dal19 giugno al 16 luglio 2016

in italy

dagli 8 ai 13 anni

Bardonecchia (TO) Villaggio Olimpico

Per i lettori di Shop in the City QUOTA DI ISCRIZIONE OMAGGIO

PER ISCRIZIONI, CONDIZIONI E INFORMAZIONIwww.wep-italia.org/[email protected]

WEP TORINO

c.so Vittorio Emanuele II 12cap 10123 - tel 011 650 1356

ALTRI UFFICI WEP

Milano - RomaBologna - Oderzo

Incontri informativi: Martedì 15 marzo ore 17:00 • Ufficio WEP Torino

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Shop in the City | 03 . 2016 | 29

di Isabella Morbelli | foto www.byn.it

personal shopper

Vuoi essere tu la protagonista del prossimo Personal Shopper? Inviaci il tuo profilo, la redazione con

Isabella realizzeranno il tuo percorso di shopping. [email protected]

Debora è la nuova protagonista della giornata di shopping con Isabella. Frequenta la Scuola Piazza dei Mestieri e i in questi giorni sta svolgendo uno stage

grafico presso la redazione di Shop in the city. Non poteva mancare l’esperienza del backstage di un reportage fotografico.

Personal shoPPer

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Il tema è il bianco e nero, uno stile ispirato ad Andrè Courrèges stilista francese degli anni 60 deceduto lo scorso 9 gennaio. Il bianco e il nero attraverso righe, disegni grand optical, frange, scarpe dorate, borchie e pelliccia zebrata. Come sempre, prima di

tutto i capelli. Ore 10 ci infiliamo da Righetto e Guanti dove entrambe ci facciamo tagliare i capelli. Poi non ci allontaniamo di molto e facciamo un salto da Giorgio Monteverdi dove oltre al cashmere proviamo un mini vestito davvero divertente.

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personal shopper

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Sempre in Gran Madre passiamo davanti a Vittoria Vintage e anche se non era i programma non possiamo non entrare…veniamo letteralmente rapite da Vittoria che ne sa una più del diavolo in quanto a moda. Ci tira fuori uno scalda cuore in pelliccia bianco e nero in stile Courrèges e una borsa in pelle lucida di Chanel, da urlo. Sempre in tema borse facciamo un salto da Adel attratte da un nuovo modello Save My Bag in Lycra che spopolerà presto.Proprio davanti vediamo una panetteria e ci rendiamo conto dalla vetrina che non è una semplice panetteria, che bontà. Spostandoci sempre a piedi da Pink Martini troviamo una finta macchina fotografica istantanea…che in realtà è un porta carta igienica.

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personal shopper

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personal shopper

Sfrecciamo veloci verso Porta Susa dove da poco la vecchia stazione è stata rinnovata. Troviamo un nuovo spazio per lo street food, a dimostrazione del fatto che Torino è sempre più turistica.

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personal shopper

Varcando la soglia di Sinatra, la profumeria di via Cernaia, scopriamo le nuove note di Armani, Sì. Debora si lascia truccare per la prima volta da un’esperta make-up artist e entrambe usciamo rigenerate, con qualcosa da aggiungere alla nostra routine mattutina.L’ultima tappa è una scommessa: Debora non ama i giochi in generale ma da Don Chisciotte trova il pupazzo che mangia e risolve i problemi. Anche lei non può resistere e chiudiamo allegramente la giornata.

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Hotel, palestra, piscina invernale ed estiva, spa, appuntamenti

dedicati al benessere e intrattenimento per tutte le età… oltre 16.000 metri quadrati di esperienza e condivisone.Glicini Village, l’innovativo centro wellness aperto recentemente a San Secondo di Pinerolo (To), è destinato a cambiare per sempre il concetto di palestra, di allenamento, di benessere.Che sia per un weekend con gli amici o in coppia, per una sola giornata, per un mese o per tutto l’anno, l’esperienza che vivrete sarà divertente, emozionante, stancante prima ma rilassante dopo!Con un ingresso al Village potrete allenarvi sulle macchine Technogym® Linea Artis® di ultima generazione, dotate addirittura di schermo tv, partecipare alle

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inedita, a 360°, che coniuga l’attività fisica ai benefici delle attrazioni termali, rigenera corpo e mente. Un’esperienza unica… da regalare e regalarsi! L’ingresso giornaliero di 30 euro comprende l’uso dell’attrezzatura sportiva, la partecipazione ai corsi, l’uso della piscina per il nuoto libero e l’accesso all’area SPA.

masterclass delle più innovative discipline del fitness, concedervi una rigenerante nuotata in piscina e, finita l’attività sportiva, vivere l’emozione di uno dei percorsi benessere proposti nella nuovissima zona SPA. Il posto ideale per coccolarsi, prendersi cura di sé e staccare la spina. Luce e musica soffuse e aromi delicati diffusi nell’aria creano un ambiente rilassante, perfetto dopo l’attività fisica ma disponibile anche per gli ospiti dell’hotel e per chiunque voglia concedersi qualche ora di relax. Sauna, bagno turco, sala aromi con cromoterapia, percorso 4 stagioni con docce di diversa temperatura e intensità, frigidarium, vasca idromassaggio, zona relax con tisaneria e stanza del sale. Glicini Sport + Spa è un’esperienza benessere

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la nUova vita dell’ex arsenale

Dal 2004 l'Ordine degli Architetti di Torino premia quelle opere architettoniche che contribuiscono a migliorare la città. Sono tantissime e riconoscibili dalla targa con la stella stilizzata posta sulle pareti dall’edificio

Ex Arsenale Militare | piazza Borgo Dora | TorinoArchitetture Rivelate 2004 Fotografia di Daniele Regis.

Shop in the City | 03 . 2016 | 35

scoprire torino

il premio architetture rivelate

istituito nel 2004 dall'ordine

degli architetti di torino,

il riconoscimento alla qualità

in architettura si ripropone di far

conoscere e dare visibilità alle opere

che, attraverso un'attenta

interpretazione progettuale e una

coerente realizzazione,

contribuiscono a determinare una

migliore qualità dell'ambiente

costruito. il premio prevede

l’apposizione di una targa sulle pareti

dell’edificio con l’intento di stimolare,

attraverso l'osservazione e il

confronto, la capacità critica del

cittadino che fruisce quotidianamente

dell'architettura. in 12 edizioni sono

state premiate 107 opere, di cui 70

a torino e 37 nella città metropolitana.

dall’edizione 2016-2017 il premio

si rinnova: la cadenza diventa

biennale e aumentano le categorie

all’interno delle quali è possibile

candidare architetture; infatti oltre a

Nuove costruzioni e riusi, si possono

proporre Allestimenti temporanei, spazi

interni e Spazi aperti, infrastrutture e

paesaggio.

www.architetturerivelate.com

Nella foto il Cortile del Maglio, Ex Arsenale Militare in piazza Borgo Dora a Torino. Il progetto di recupero è stato realizzato nel 2001 da Pio Luigi Brusasco, Giovanni Torretta, Adriana Comoglio e Claudio Perino. L'edificio ha vinto il premio "Architetture Rivelate" nel 2004 con la seguente motivazione: tema oltremodo impegnativo e di alto interesse nel suo inserimento urbano, dal forte significato espresso con linguaggio coerente all’originaria funzione ed alle destinazioni attuali.

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in&out

. 04 . 05

. 01 Poco potere alla parolaEntro un paio di anni (2018) l’84% della comunicazione sarà visiva. Già oggi i messaggi che comprendono immagini ottengono sui social network un attenzione superiore del 650% rispetto a quelli di solo testo. Attenta parola: scripta volant… . 02 Flowers PowerMuoversi per tempo, muoversi bene. Il Flowers

Festival della prossima estate torinese (Collegno per la precisione) ha già annunciato Anohni, il nuovo progetto di Antony & the Johnsons, Alborosie, talento nostrano del reggae, e i Pixies, leggenda dell’alternative rock. www.flowersfestival.it

. 03 Foto smartPrynt è la nuova cover che trasforma in pochi secondi lo smartphone in una Polaroid. Compatibile con

diversi modelli di telefoni, permette di stampare su carta fotografica in pochi secondi lo scatto appena realizzato. www.prynt.co

. 04 Chi porta che cosa? Questa è la domanda posta dal Musée Galliera di Parigi che ripercorre con “Anatomia di una collezione” la moda dal XVIII secolo ai giorni nostri attraverso un centinaio di capi che spaziano dai pezzi delle

celebrità ai vestiti della quotidianità. Da maggio.

. 05 Barbie e Ken sono come noiMattel ha lanciato i tre nuovi modelli di Barbie Curvy, Petite e Tall: le loro forme sono più aderenti alla realtà. E c’è già chi ha proposto la versione del Ken rilassato “fisicamente” o vittima di una fisiologica calvizie. Che non diventi una scusa per lasciarsi andare.

. 01

. 02

Ci attende un futuro di visioni e non di parole, di grandi festival estivi, di moderne foto retrò e bambole all-sizes

alti&bassidi Davide Fantino

. 03

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2006 Shop in the city nasce a novembre. Diretto da Giuseppe Gattino il giornale si pone l’obiettivo di raccontare la città con voci nuove e sguardi diversi. 144 pagine per parlare di negozi, musei, teatri e life style. Dal secondo numero parte la rubrica di Isabella Personal shopper.

2010 Anno di cambiamenti con il primo restyling della rivista: nuova carta al passo con i tempi e nuovo formato. Vengono consolidate alcune rubriche come il Personal shopper che si sviluppa su 4 pagine e i 4 passi. Shop in the city produce la Shopping Gallery: negozi e cultura in formato pocket.

2008 Si raggiungono i 6 numeri all’anno. Nasce la rubrica interattiva Caccia la tesoro, un modo per premiare i lettori sempre attenti e prendere il via l’Operazione testimonial: conta le 30.000 copie appena stampate.

2007 Vengono realizzati 5 numeri: quello di Natale esce con 216 pagine dedicate soprattutto ai regali e contiene l’intervista a Lapo Elkan.

2011 Torino festeggia i 150 anni dall’Unione d’Italia. Shop in the city apre il profilo Facebook.

2009 Dopo 6 fantastici numeri esce quello di Natale con 200 pagine. Shop in the city varca la soglia del secondo decennio del terzo millennio.

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2012 La redazione di Shop in the city si rinnova a partire dal direttore Sabrina Roglio. L’articolo centrale della rivista l’Outfit prende maggior prestigio con personaggi come Evelina Christillin. Facebook prende il volo con circa 3500 liker torinesi. 2014

Shop in the city double face apre con lo Speciale sposi e durante l’anno evolve con lo Speciale salute e Artigianato.

2016

2013 Secondo bellissimo restyling della rivista. Nasce la nuova rubrica Non sembra Torino: immagini della città da punti di vista alternativi che richiamano altre capitali del mondo. 2015

Facebook raggiunge 14.700 liker. La versione in inglese rende la testata ancora più visibile e fruibile anche dai turisti. 400 punti distributivi compresi alberghi e centri sportivi. Nomi come Maurizia Rebola, Lorenza Bravetta e Patrizia Sandretto Re Rebaudengo occupano la prestigiosa posizione centrale della rivista con l’articolo dello stile.

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da kandinsky a Pollock. la grande arte dei guggenheim

Jackson Pollock (Cody 1912- East Hampton 1956) Senza titolo (Green Silver), 1949 circa, enamel and aluminium paint on paper, mounted on canvas, cm 57,8 x 78,1. New York, Solomon R. Guggenheim Museum, Gift, Sylvia and Joseph Slifka, 2004.63 © Pollock-Krasner Foundation / Artists Rights Society, ARS, New York, by SIAE 2016.

Dal 19 marzo al 24 luglio Palazzo Strozzi, p.zza Strozzi - Firenzewww.palazzostrozzi.org

kandinsky, duchamp, max ernst,

alberto Burri, emilio vedova, Jean

dubuffet, lucio fontana, Jackson

pollock, mark rothko, alexander,

willem de kooning, robert

motherwell,

roy lichtenstein, cy twombly. tanti

gli artisti che hanno segnato la storia

dell’arte moderna, dal surrealismo

all’action painting fino all’informale

e alla pop art. tra le opere esposte

ci sono la tela di kandinsky Curva

dominante (1936); Il bacio (1927) di max

ernst; lo Studio per scimpanzé (1957) di

francis Bacon; Shining Back (1958) di

sam francis; Gray Scramble (1968-

1969) di frank stella; Preparativi (1968)

di roy lichtenstein.

una mostra che racconta grazie a

oltre 100 capolavori dell’arte europea

e americana tra gli anni venti e gli

anni sessanta del novecento, i

rapporti e le relazioni tra i

collezionisti americani peggy e

solomon guggenheim. curata da

luca massimo Barbero, la mostra

nasce dalla collaborazione tra la

fondazione palazzo strozzi e la

fondazione solomon r.

guggenheim di new york con il

sostegno del comune di firenze, la

camera di commercio di firenze,

l’associazione partners palazzo

strozzi, la regione toscana e con il

contributo dell’ente cassa di

risparmio di firenze.

go away

40 | 03 . 2016 | Shop in the City

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Ronchiverdi, Healt & Sport Club è a Torino il Club che puoi scegliere per te e la tua famiglia tutto l’anno. Quando hai voglia di fare una pausa, incontrare gli amici, praticare dello sport, trascorrere momenti di relax all’aperto e a bordo piscina in estate, pranzare e cenare con i tuoi amici e familiari, partecipare agli eventi più cool della città, scegli Ronchiverdi. In un’unica struttura troverai tante opportunità e potrai allenarti in un ambiente moderno e confortevole, fissa degli appuntamenti con degli allenamenti mirati e allenati attraverso molteplici corsi ed attività, sotto la

guida esperta dei nostri trainer. Un team preparato che ti affiancherà per proporti un programma su misura, ideale per raggiungere degli obiettivi. Ampia programmazione è rivolta alle attività musicali di gruppo, attività funzionali posturali. A te la scelta per frequentare l’area piscine, l’area fitness & wellness, aree outdoor, campi da tennis, squash, padel e beach volley.Come fare per accedere a tutto questo?Prova, iscriviti, impegnati!Attivando un abbonamento, accederai a tutta la struttura e farai parte de Il Tuo Club.

RonchiverdiCorso Moncalieri, 466/16 – Torino +39 011 66 12 146www.ronchiverdi.it

Per essere informato sulle iniziative del Club iscriviti alla newsletter nel nostro sito ronchiverdi.it

ronchiverdi: Un indirizzo, Mille oPPortUnitÀ!

Shop promotion | Shop in the City | 03 . 2016 | 41

promotion

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María Jesús garcía Miguel

Se fossi Un animale: cavalloUn colore: rossoUn luogo di Torino:  la chiesa della ConsolataUn periodo storico: RinascimentoUn film: La Comunidad de Alex de la IglesiaUn capo moda: un paio di scarpe di Manolo BlahnikUna canzone: Tears In Heaven di Eric ClaptonUna bottiglia di vino: Rioja Gran Reserva Cune 2009Un cibo: gli spaghetti con il sugo di mia suoceraUn profumo: Chanel n.5Un oggetto: una croce da mettere al colloUn fiore: rosa rossaUn sentimento: la solidarietà

Occhiali da vista Baricole Showroom Vanni Derapage.

Nasco (l’anno non si dice…) in Galizia, ma ho sempre vissuto a Madrid. Famiglia numerosa della Cattolicissima Spagna,

penultima di sette figli, con due genitori meravigliosi.Mi laureo in Giurisprudenza e nel frattempo mi occupo di moda

e di pubbliche relazioni.Per amore mi trasferisco a Torino, mi sposo e ho due figli: Andrea e Giulia, i miei gioielli. Lavoro nello Studio di mio marito, l’avvocato Nicastro ma il mio orgoglio è

essere il Console Onorario della Spagna. È il mio modo per essere utile alle persone e per non sentir troppo la nostalgia del

mio paese. La saudade è anche una parola galiziana...

chi é

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se fossi

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Secondo una recente ricerca, il 22% dei libri venduti in Italia sono per

bambini e ragazzi, con una crescita nel 2015 di oltre sei punti percentuali. Negli ultimi anni gli scrittori italiani hanno conquistato una fetta di pubblico sempre più vasto. Non solo più grandi classici o bestseller internazionali, quindi, ma tante storie di autori nostrani che appassionano e fanno sognare le giovani generazioni. Per provare a capire quali sono i “segreti” (e se ce ne sono) abbiamo interpellato Giovanni Del Ponte e Mara Dompè: il primo autore dei sei libri della serie Gli Invisibili (De Agostini Editore); la seconda vincitrice con Spia (Biancoenero Edizioni, illustrazioni di Johnny Cobalto) del Premio Nazionale Il Gigante delle Langhe 2013.

Che caratteristiche deve avere un libro per ragazzi?Giovanni Del Ponte «Appassionare, avvincere, non mollare mai la presa. A livello stilistico, significa: sintesi, descrizioni essenziali, linguaggio non troppo complesso (ma neppure banale), periodi brevi, perché la capacità di comprensione del testo e di concentrazione sta diminuendo. Un buon romanzo per ragazzi è un succo concentrato, una spremuta delle idee migliori di una storia, dove molto del materiale che potremmo utilizzare in un testo per adulti, rimane invece nella spremitrice…».Mara Dompè «Non penso che debba

scrivere Per ragazziCome si può fare breccia con un libro nell’attenzione di bambini e teenager? Lo abbiamo chiesto a due scrittori

BamBini

di Davide Fantino

44 | 03 . 2016 | Shop in the City

avere delle caratteristiche precise. Deve semplicemente saper parlare al lettore cui si rivolge».

Una “morale” è sempre presente o le storie possono essere scritte per il puro intrattenimento dei giovani lettori?GDP «Paradossalmente, l’idea diffusa che i romanzi per ragazzi debbano contenere un insegnamento, è la più lontana dal vero. Il compito delle storie non è di istruire o di proporre soluzioni, ma di suscitare Grandi Interrogativi negli autori stessi e, solo dopo, nei lettori; devono darci uno scrollone, indurre in noi uno scarto, un risveglio, un’illuminazione. Attraverso i personaggi, possono fornirci esempi e, come in una realtà virtuale, farci sperimentare i rischi delle nostre scelte e delle conseguenze, ma al sicuro della nostra stanza. Come autore,

mi riconosco pienamente nell’epitaffio di David Bowie: «I don’t know where I’m going from here, but I promise it won’t be boring» («Non so dove sto andando, ma vi prometto che non sarà noioso»)».MD «Credo che in questo non ci sia differenza tra la letteratura che si rivolge al mondo degli adulti e la letteratura per ragazzi. Citando Cechov: “Non inganno il lettore col mio non saper dare una risposta agli interrogativi più importanti?», si chiedeva lo scrittore russo. Si poneva il problema, rifiutando però il ruolo di chi ha risposte, ricette o morali da offrire. Per fortuna oggi lo scrittore non si sente più investito quanto lo era un tempo da questo grave compito, che pesava ancora di più sulla letteratura per ragazzi che doveva avere una finalità didascalica ed educativa. Ma il non offrire una morale, o una ricetta, o una risposta non significa non trattare temi importanti.

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E allo stesso modo la capacità di “intrattenere” del narratore non esclude che questi temi importanti siano affrontati. Intrattenere, anzi, è il modo che usa la narrativa per affrontarli. E a questo punto si potrebbe discutere su quali temi possano essere considerati importanti».

Quali sono i suoi scrittori per ragazzi preferiti?GDP «Tra i contemporanei, i primi nomi che mi vengono in mente sono Silvana De Mari, psicoterapeuta di Torino, i cui fantasy metaforici sono carichi di una potenza e di una compassione difficilmente riscontrabili altrove; Marie-Aude Murail, autrice francese di storie estremamente realistiche di grande sensibilità, in cui i protagonisti si trovano spesso la vita sconvolta dall’incontro con personaggi sorprendenti; Louis Sachar, scrittore americano che con Buchi nel deserto ha creato uno dei romanzi avventurosi migliori di tutti i tempi».MD «Io da bambina mi sono nutrita di fiabe, da ragazzina di romanzi di avventura. Roald Dahl l’ho incontrato quando ormai ero grande. Lui è forse il primo nome che viene in mente, il più ovvio ma allo stesso tempo il più irrinunciabile, quando si pensa alla moderna letteratura per ragazzi».

Giovanni Del Ponte, che cosa si impara dai o sui propri lettori tramite la rete e i social? Questa nuova comunicazione influenza o ispira la scrittura?«Sono a conoscenza di come alcuni nativi digitali abbiano pubblicato grazie alle visualizzazioni e ai consigli che ricevevano a ogni puntata del loro romanzo scritto su smartphone. Per quanto mi riguarda, il dialogo con i miei lettori si svolge prevalentemente via e-mail e in parte tramite il mio profilo personale di Facebook e la Pagina de Gli Invisibili Fan Club. Seguo comunque con interesse i mutamenti sociali legati alle nuove tecnologie. I miei libri si sono

BamBini

All’Emporio Eco Sabaudo, potete trovare i prodotti a km 0 che abbiamo

attentamente ricercato per voi:piccoli produttori e artigiani del

territorio che lavorano con passione e serietà.

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Shop in the City | 03 . 2016 | 45

Mara Dompèlavora come traduttrice a torino.

Il mistero del cassonetto, con

illustrazioni di vittoria facchini, del

2003 è il suo primo libro per ragazzi.

in seguito ha pubblicato Mamma

parla con lo specchio (sempre con

vittoria facchini), Little Darwin

(illustrazioni di alessandro

Blengino), Il mostro dei budini

(illustrazioni di eleonora marton),

l’albo illustrato Evelina verde mela,

secondo classificato al premio

giovanni arpino 2013, realizzato con

giulia torelli e annalisa

sanmartino, e Spia (illustrazioni di

Johnny cobalto), vincitore del

premio nazionale il gigante delle

langhe 2013.

«Qualche progetto in cantiere c’è.

Quelli in fase più avanzata sono i

due albi illustrati La scatola dei cerotti

e Buonanotte, ragnatela. entrambe le

storie parlano di piccole esperienze

negative, in cui magari ci si fa male,

ma che vengono prese dalle

protagoniste come momenti di

crescita positivi. la strada è ancora

lunga, ma spero di vederli al più

presto in libreria!».

Foto di Pier Gianni Agoglio.

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BamBini

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popolati di figure come gli otaku e gli hikikomori, giovani appassionati in maniera ossessiva di videogiochi e di “storie virtuali”, che hanno scelto di ritirarsi dalla vita sociale. Sono termini che provengono dal Giappone, la cui società, tecnologicamente più avanzata, ci offre un’anticipazione dei rischi sociali cui andiamo incontro. L’altro lato della medaglia sono i cyberattivisti, cui si ispirano i protagonisti de L’enigma di Gaia e Acqua Tagliente: i WebTV BoyZ, che utilizzano i nuovi media per diffondere ideali di libertà, giustizia, salvaguardia dei diritti umani e dell’ambiente».

Mara Dompè, i suoi libri sono per bambini dai cinque ai dieci anni: testo e disegni devono parlarsi. Come funziona l’alchimia? «Quando ho scritto per bambini un po’ più grandi, dagli otto ai dieci anni, si trattava di libri in cui il testo aveva un peso maggiore e le immagini erano un commento, un arricchimento che arrivava dopo, nel momento in cui si costruiva il prodotto-libro con la sua veste grafica. Erano quasi sempre illustratori che conoscevo poco o che non conoscevo affatto. Li scoprivo quando il libro era ormai quasi pronto. Vedere la propria storia illustrata è sempre un bellissimo momento, spesso molto sorprendente, per uno scrittore per ragazzi. Per gli albi illustrati, che si rivolgono ai bambini più piccoli, il discorso è molto diverso. Lì il peso di testo e immagini è decisamente più equilibrato, la collaborazione di scrittore e illustratore a quello che diventa un progetto comune è molto più stretta, e quindi la sintonia è fondamentale. Finora ho pubblicato un solo albo, realizzato con due care amiche illustratrici, Giulia Torelli e Annalisa Sanmartino, e ci siamo sempre considerate le tre autrici di quel libro. Avrebbe avuto un’anima completamente diversa in mano ad altri illustratori».

Giovanni Del Pontenato a torino nel 1965, giovanni

del ponte si è cimentato dai 14 ai 30

anni nella regia per il cinema

indipendente realizzando vari corto

e mediometraggi. fino a oggi

ha pubblicato sei libri della serie

Gli Invisibili (de agostini editore).

ha inoltre pubblicato il thriller

fantascientifico Acqua tagliente

(2008, de agostini editore) e il

racconto La leggenda della masca

Ciattalina nella raccolta

Tantestorie sul fiume

(2007, ega editore).

«sul mio sito

www.giovannidelponte.com,

oltre a parlare dei libri, fumetti e

film da me preferiti e a dare consigli

ad aspiranti scrittori,

approfondisco i temi dei miei

romanzi. È inoltre possibile

scaricare gratuitamente i primi tre

capitoli di ogni mio romanzo, oltre

a capitoli audio e alcuni racconti».

Foto di Paolo Bertino.

grande successo della linea pixel art

alla fiera del giocattolo di

norimberga che si è svolta a gennaio

nella città tedesca, capitale mondiale

del giocattolo.i giocattoli esposti in

questa fiera erano letteralmente

milioni, ma il pixel art della ditta

Quercetti di torino è uno di quelli che

ha attirato più attenzione .andrea

Quercetti, titolare della Quercetti

insieme ai suoi fratelli e direttore

vendite si è dichiarato molto

soddisfatto dei risultati della fiera e

prevede vendite in rapida espansione

in tutto il mondo. “pixel art più che

un giocattolo è una attività creativa

che è adatta a tutte le età, quindi con

un pubblico vastissimo - dichiara

andrea Quercetti – e consente di

realizzare mosaici artistici di

qualsiasi soggetto. Qui in fiera

abbiamo portato alcuni esempi che

hanno originato moltissimo

interesse da parte di compratori e

visitatori provenienti da ogni angolo

del mondo. Quest’anno poi lanciamo

anche una serie di soggetti legati ai

film di star wars che sono

particolarmente attraenti”.

pixel art consente anche di

riprodurre qualsiasi bella fotografia

si abbia a disposizione, basta

caricarla sul sito della Quercetti a

questo link: www.quercettiart.it ed il

software apposito la traduce in

tracciati da stampare su carta e poi

perforare con gli appositi chiodini. il

risultato è veramente affascinante.

Dr. Toy

Nella foto Andrea Quercetti.

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Shop in the City | 03 . 2016 | 47

freestyle

È arrivato lo smartwatch per i bambini dai 6 ai 12 anni. Con l’obiettivo di controllarli,

e un po’ anche di avvicinarli al consumo della tecnologia, dokiWatch è l’orologio intelligente e colorato, con una gomma protettiva all’esterno e la scocca rinforzata all’interno, che ha una serie di funzioni utili alla rintracciabilità e protezione dei piccoli. Il GPS aiuta a localizzarli, la fotocamera da due megapixel consente di effettuare videochiamate (con tecnologia 3G) e di inviare messaggi scritti e vocali. Un tasto per le

emergenze tenuto premuto per tre secondi attiva il microfono che registra per un minuto i suoni ambientali mentre i numeri registrati ricevono una notifica con la geolocalizzazione del dispositivo. Il gioco incluso dokiPet è un simil Tamagotchi che sollecita anche il bambino a impegnarsi nell’attività fisica quando è inattivo a lungo. L’app che gestisce il dokiWatch è scaricabile per iOS e Android e consente di disattivare da remoto il dispositivo quando i ragazzi sono impegnati nello studio o stanno dormendo.

dokiwatchdi Davide Fantino

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Book&shop

LINCE ROSSA E ALTRE STORIERebecca Lee

La forma breve del racconto, si dice, in Italia non ha molto successo. Lettori abituati a immergersi in storie lunghe e grandi come mondi, noi italiani facciamo fatica a godere di

qualcosa ‒ un frammento, una situazione, una cartolina di parole ‒ che, per definizione, dura poco e somiglia più a un riflesso fugace che a un mondo profondo. Per fortuna, però,

ultimamente le cose stanno cambiando anche grazie a libri come quello di Lee, spesso di provenienza americana (dove di maestri della short story ce ne sono tanti): storie quotidiane che hanno a che fare con i sentimenti e l’assurdo, con l’imperfezione del proprio essere e la necessità

di essere se stessi, con l’amore per un uomo e la crudeltà di essere stata scelta per trovarli moglie. Il libro, in uscita a fine febbraio, è una delle ultime gemme nella collana americana Black

Coffee di Edizioni Clichy.

LA COPIA INFEDELEStefano Trinchero

Gonzalo Malagutti è il centravanti argentino della terza squadra di calcio di Torino, la Lungodoriana. Un (apparente) incidente d’auto lo riduce in coma e il compito di ricostruire il

tragico evento non viene lasciato solo alle autorità ma coinvolge anche Guido Riberto, giornalista sportivo che, allontanandosi dalla vita di campo ed entrando suo malgrado in quella

piuttosto fosca della cronaca nera, scopre e svela attraverso le sue indagini “il lato peggiore di una classe borghese in disfacimento che, abbandonata ogni purezza, combatte per la disperata

difesa di illusori privilegi di casta, decretando così la propria rovina”. Con sguardo indagatore ma anche piuttosto divertito, l’autore del libro (torinese e al suo primo esperimento narrativo) dà

vita a personaggi e relazioni degni della migliore e più oscura comédie humaine.

CITTÀ IN FIAMMEGarth Risk Hallberg

Questo è uno dei libri più attesi dell’anno, non fosse altro che per due motivi: è un romanzo d’esordio ma l’anticipo che l’editore americano ha pagato all’autore è a sei zeri; il book trailer - un video fatto per promuovere il libro normalmente noiosissimo ‒ è degno ‒ per regia e colonna sonora - dei migliori trailer cinematografici. Ma soprattutto di motivo ce n’è un altro ed è New

York, la grande città in rovina degli anni Settanta, quando la scena punk sta nascendo e così l’aids, quando gli artisti e i graffiti abitano gli edifici di Manhattan e gli eroinomani i suoi parchi,

quando la notte di Capodanno viene uccisa una ragazzina a Central Park e un’altra notte ‒ quella del 13 luglio 1977 ‒ l’oscurità perfetta cala su di lei nella forma di un famoso blackout che coinvolgerà, uno per uno, tutti i personaggi della storia e da cui quasi nessuno uscirà indenne.

bookoltreverso, un mondo di

ri-creaZione

il mondo di paola, che quando ha

bisogno di creare mette un cartello

fuori con scritto “non ricevo visite”

e, allo stesso tempo, un mondo di

creazioni fatte a mano dove tutte noi

possiamo entrare e ricordarci quello

che facevamo da bambini: prendere

un ombrello e farlo diventare una

barca, fare un maglione e trasformarlo

in una culla. mille idee creative da

realizzare in compagnia dei propri

bambini (come le sculture con i sassi)

o da sole (come le collane con carte

antiche) e in più, per non perdere

mai l’ispirazione, una serie di tutorial

ospitati su lastampa.it. per entrare

nel mondo di paola e farsi catturare:

www.oltreverso.it

le.t, BamBole in Borsa

letizia da ragazzina aveva una

passione per l’arte: dopo aver

lasciato genova intorno ai 20 anni,

è andata a cercarla in america del

sud e in sudafrica. Quando è

tornata - con la testa piena di

nuove immagini e la stessa

passione di sempre più forte che

mai - si è specializzata in storia

dell’arte e ha poi dato il via alla sua

attività di laboratorio proprio nel

centro storico di genova. la sua

specialità? Borse! e, in particolare,

Bags (quelle più grandi), Pochettes

(quelle di piccole dimensioni) e Mini

Purses (portamonete). su ognuna

figure femminili gioiose o mitiche,

colori sgargianti, forme e fantasie

vintage. il suo sito è:

www.letartis.com

di Marta Ciccolari Micaldi

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Pomodoro pachino, pane, olive e salsa di noci. Un panino che richiama il sole, il mare e la freschezza di una giornata estiva

Alternativa 1Provatelo con un trito di pomodori secchi

Alternativa 2Ancor più ligure: buttatevi sulle piccole e amarognole taggiasche

Tocco di classe Un velo di basilico pestato insieme alla salsa di noci

ricetta d’autore

Tagliare i pachini in spicchi. Denocciolare le olive e mischiarle ai pomodori, condire con un filo d’olio. La salatura delle prime dovrebbe essere più che sufficiente. Sul fondo, al posto della maionese, la salsa di noci, che a piacere si può mettere anche su pomodori e olive.

il ligUre

Ingredientipanehamburgerpomodori pachini tagliati a metàinsalata icebergolive nere sminuzzatebasilicosalsa di nociun pizzico di sale

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Un piatto ispirato al kebab arrotolato ma in salsa Made in Italy

Consigli1)Provatela con una salsa di melanzane2) Aggiungete verdure a piacere, dai peperoni piccanti alle cipolle, tutto è permesso (tranne gli spinaci)

Cuocere alla piastra un paio di fette di vitello e poi tagliatele a listarelle. La precauzione maggiore sta sempre nella cottura della carne, che va lasciata un po’ sugosa, ma cotta a sufficienza. Metterle su una piadina riscaldata e arrotolata insieme all’insalata, i pomodori, le cipolle, i peperoni... tutto condito con un filo d’olio.

il kebabUn

Ingredientipane tipo piadinadue fette di carne da 80 gr. pomodori a dadiniinsalata icebergsalseverdure a piacere

Hamburger all’italiana. Ricette, segreti e grandi chef in nome del Fast Goodricette tratte dal libro di edt

Hamburger all’italiana. Ricette,

segreti e grandi chef in nome del

Fast Good a cura di francesca

fimiani con le foto di gianni

ferrero merlino. il libro

contiene molte idee per “fare il

miglior panino made in italy” e

ha visto la collaborazione di

molti chef come moreno

cedroni e gabriele Bonci. la

prefazione è di Joe Bastianich.

ricetta d’autore

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Beviamo una cosa

Alla guida dagli Anni Ottanta delle vigne lavorate con passione dalla famiglia Colla dalla metà dell’Ottocento, Gianni Gagliardo eredita tradizione e saperi ultrasecolari e fa conoscere in tutto il Mondo i suoi vini. Dai primi anni Duemila i figli Stefano, Alberto e Paolo proseguono il percorso tra storia e modernità imprenditoriale. Gagliardo ha dato vita all’Accademia del Barolo e all’Asta del Barolo, per promuoverlo in tutto il Mondo: «Le nostre etichette sono riconoscibili ovunque. Ah, quelli della maschera, mi dicono quando vado all’estero. In vino veritas…».

Che cosa è bene sapere prima di assaggiare una bottiglia?

Bisogna conoscere due cose: il territorio e il produttore. Ogni vino ha una storia: qual è quella del suo Barolo?È lunga e fatta da tante persone. Quando sono entrato in azienda sono rimasto coinvolto dalla passione che vedevo, l’attività era soprattutto un modo di vivere. Il legame con il vino è nel nostro dna: c’è una componente legata alla terra e al modo di vivere della sua gente che è indissolubile dalla storia del nostro Barolo. Quali sono le qualità di un grande prodotto enologico?Per me la qualità è innanzitutto il carattere di un prodotto, deve avere qualcosa di distintivo. È come per le persone: può piacere o non piacere, ma deve avere un’identità molto forte. Quando un consumatore riesce a capire da quale zona proviene e riconosce lo stile Gagliardo, sento di aver prodotto un grande vino. Una bottiglia deve avere dietro il lavoro di un uomo, come un prodotto d’arte ha dietro il suo artigiano: in questo le Langhe si prestano a grandi vini.

gianni gagliardodi Davide Fantino

Che cosa fa l’Accademia del Barolo?Il consumatore ormai sceglie più il territorio del produttore, bisogna fare squadra ed è proprio l’obiettivo dell’Accademia. Promuoviamo il barolo: vogliamo informare i consumatori, divulgare, andare a scovare appassionati che non conoscono il Piemonte e il suo vino. Qual è la visibilità internazionale del Barolo?Cresce bene, ha un’immagine molto forte e solida, paragonabile a un grande classico del mondo della musica. È tutt’altro che modaiolo, ma 13 milioni di bottiglie nel Mondo sono poche: il lavoro da fare è ancora tanto. Il territorio, Langhe e Roero. Ce lo descriva in tre parole.Ne è sufficiente una: affascinante, per la conformazione dei terreni e la sua bellezza naturale rara. Noi che siamo attori di questa terra, abbiamo la preoccupazione e il dovere di conservarlo così com’è, in modo che chi verrà dopo di noi non ci debba considerare dei vandali. Vino e cibo: un abbinamento da compiere come?Sono due piaceri ormai paritetici

e la scelta di una bottiglia deve essere condizionata relativamente dai piatti. I vecchi schemi sono superati con l’evoluzione del costume: ad esempio, non è vero che il barolo è adatto solamente a grandi carni rosse. Prossimi progetti?Stiamo da sempre separando già in vinificazione le uve dei vari vigneti  dalle quali otteniamo tre Baroli ora. L’obiettivo è di creare un vino identificativo e originario per ogni singolo vigneto, quindi sei diversi cru separati in bottiglia.

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dimmi come mangi

Il primo ricordo legato alla cucina. La granita di tè con gelato al limone

che mangiavo a Maiori, il mio paese natale che è sulla Costiera amalfitana. Quando ha deciso di occuparsi di cucina. Io sono nata e vissuta in un ristorante, ma la decisione vera è arrivata a 21 anni. Ho comunque iniziato presto a cucinare perché a 13 anni facevo già le pizze.   Il profumo che le fa venire fame... L’odore della pasta frolla, sono golosa.Qual è il suo ingrediente preferito. Stranamente, anche se sono campana, il riso. Lo uso spesso nei miei piatti. Utensile di cui non può fare a meno.Il coltello e il thermomix (il bimby ndr). Aiuto ho il frigo quasi vuoto, ci suggerisce una ricetta semplice ma di sicuro effetto?La cosa più facile – ma difficile – è lo spaghetto al pomodoro. Si prendono dei pomodorini datterino, si fa un soffritto con l’aglio in camicia che poi

viviana varese di Maria Grazia Belli

La passione di Viviana Varese – nata nel 1974 a Salerno – per la cucina nasce fin da piccola quando si avvicina ai fornelli nella trattoria di pesce di famiglia. Lasciata la Campania si forma in diversi locali (tra cui l'Albereta, del Maestro Gualtiero Marchesi e El Celler De Can Roca, a Girona), fino ad aprire nel 1999 il suo primo ristorante. Nel 2007 con Sandra Ciciriello apre Alice Ristorante a Milano e ottiene la Prima Stella della Guida Michelin nel 2011 fino al trasferimento del ristorante all’interno di Eataly Smeraldo, sempre a Milano. Nel 2015 Viviana è stata nominata chef Ambassador di Expo Milano 2015. www.aliceristorante.it

Carpaccio e fantasia: un carpaccio di pescato del giorno con frutta ed erbe aromatiche.

va eliminato. Attenzione al soffritto che deve essere a temperatura elevata perché quando si metteranno dentro i pomodori gli zuccheri dovranno uscire subito. Poi si aggiusta con scorza di limone e basilico. Si scola lo spaghetto e si condisce.Che cosa non deve mancare in dispensa.La pasta, il riso, l’olio, l’aglio e delle piantine di erbe aromatiche.Il consiglio per chi non sa cucinare.Avvicinarsi pian piano al cibo, con cose semplici. Bisogna imparare almeno a fare l’uovo al tegamino.

chi é

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abitare il teatro di avigliana

piemontesi a teatro

di Marta Ciccolari Micaldi

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Un teatro è palcoscenico, per la maggior parte di noi, ma per

qualcuno può essere anche casa. È così per la Piccola Compagnia della Magnolia che, da due anni, ha la sua sede operativa e creativa nel Teatro Comunale Eugenio Fassino di Avigliana. Cosa significa? Significa che è qui che la compagnia - composta da attori under 35 - conduce la propria ricerca artistica e, di settimana in settimana, lavora per creare i propri spettacoli, per studiare nel concreto i linguaggi teatrali, per cercare il vero nella finzione e poi trasmetterlo al pubblico.

Ed è da qui, allora, da questo fare del teatro la propria casa, che nasce Teatro Abitato, un progetto di residenza stanziale permanente, “un centro di programmazione culturale e un cantiere di didattica teatrale”. Da cui poi, periodicamente, escono dei risultati degni di grande interesse e che, come scrive proprio la compagnia, non vogliono essere “innocui”: “Gli spettacoli che abbiamo scelto quest'anno sono frutto di una precisa volontà: avvicinare gli artisti della scena contemporanea al vasto pubblico, attraverso rielaborazioni di grandi

InfoCome

il cartellone completo

è consultabile su

www.teatroabitato.it e su

www.piccolamagnolia.itQuanto

Biglietti serali: 12 euro;

biglietti pomeridiani per le

famiglie: 5 euro.

Dove

teatro eugenio fassino, centro

polifunzionale la fabrica, via iv

novembre 19, avigliana (to)

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piemontesi a teatro

classici, contaminazioni tra teatro e musica popolare, circo teatro, creazioni con e per il territorio, fiabe pensate per i bambini, percorsi nella memoria per le scuole. In una parola, viaggi dalla testa al cuore e viceversa.”PROSSIMI APPUNTAMENTI5 marzo, ore 21 - Atridi. Metamorfosi del rito. Esplorazione contemporanea del sentimento dell’amore all’interno della famiglia attraverso il mito e, in particolare, attraverso la dinastia di Agamennone: “Il sacrificio di Ifigenia, l’omicidio di Agamennone per mano di Clitemnestra, l’odio custodito da Elettra, il desiderio di vendetta di Oreste.” Uno spettacolo che unisce narrazione, dialogo e musica e mette al centro della sua ricerca la corporeità dell’attore come vero e proprio costruttore di spazi e dimensioni. Al termine della rappresentazione gli artisti, moderati dal critico teatrale Roberto Canavesi, dialogheranno con il pubblico.8 aprile, ore 21 - Edipus. L’opera di Giovanni Testori del 1977 reinterpretata da Eugenio Allegri: in scena uno “scarrozzante” che tenta con la sua piccola compagnia di rappresentare Edipo in un teatrino di provincia. Man mano, però, gli attori lo abbandonano e lui si ritrova da solo a interpretare tutte le parti e a sovrapporle alle tragiche vicende della sua vita personale. Nel segno della Commedia dell’Arte più sperimentale, lo spettacolo porta sul palco con allegria e colore alcuni dei grandi temi della nostra vita.17 aprile, ore 16 - Biancaneve. All’interno del cartellone dedicato alle famiglie, la rivisitazione a cura di Ombretta Zaglio di una delle fiabe più famose del mondo e per questo forse meno conosciute nel profondo. Unendo tradizione e innovazione, tecnologia e attualità, Biancaneve diventa una storia commovente e un po’ inquietante sull’innocenza tradita, l’invidia e la femminilità.

Le foto sono di Atridi in scena il 5 marzo.

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non semBra torino

Tra le tante cose belle di Berlino c'è l'Orto Botanico che contiene oltre 22mila specie di piante differenti. Fu creato tra il 1987 e il 1910 e le sue grosse serre venivano scaldate a carbone. Qui però siamo a Torino, nel grattacielo di Renzo Piano

progettato per Intesa – Sanpaolo che ha da poco vinto il prestigioso premio “Building of the year”.

berlino

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All'inizio del viale dei Champs-Élysées si trova l'Arco di Trionfo, costruito a Parigi da Napoleone Bonaparte per celebrare le sue vittorie. L'Arco di trionfo nostrano invece si trova al parco del Valentino e fu costruito

nel 1930 per celebrare l'Arma di Artiglieria.

Parigi

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non semBra torino

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non semBra torino

Il Pantheon fu costriuto a Roma nel 27 a.c. ed era un tempio dedicato alle divinità. Anche se l'architettura è ispirata al monumento romano l'edificio nella foto è la chiesa della Gran Madre di Dio costrutito per festeggiare il ritorno

del re Vittorio Emanuele I di Savoia il 20 maggio 1814.

roma

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non semBra torino

Lo studio di architettura Toyo Ito nel 2009 ha costruito a Santo Domingo "White O", una casa strutturata come un unico spazio continuo che scorre lungo un percorso a spirale. Anche se questo scatto lo ricorda qui siamo però a Torino. Nella foto

è ritratto il retro di Torino Esposizioni progettato da Ettore Sottsass nel 1938 con la collaborazione di Pier Luigi Nervi.

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in vetrina

florence welch

romantica diva dark Come la leader della band “+The Machine” è diventata un’icona generazionale dopo

funerali, matrimoni e dolorose rotture

di Davide Fantino

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in vetrina

Aveva una bellissima voce già da bambina Florence Welch, la sua famiglia se n’era accorta subito. Forse però lei sperava che questo dono l’avrebbe portata a esibirsi, come tanti altri

bambini meno intonati, in occasioni speciali come la notte di Natale o il compleanno di un cugino. Invece i suoi primi spettacoli furono durante i funeral party. I matrimoni arrivarono

dopo: il più celebre a cui ha preso parte come performer è stato quello dell’attrice Black Lively di Gossip Girl (il marito è Ryan Reynolds), con cui l’amicizia era nata a seguito

dell’inserimento di una canzone di Florence in un episodio della serie tv, quando la fama era già giunta da qualche anno. La stella di Florence, londinese figlia di una professoressa

universitaria di Storia Rinascimentale, brilla infatti da quasi un decennio, benedetta fin dagli esordi dalla BBC che con il progetto Introducing per promuovere le nuove voci, le diede la possibilità di esibirsi sui palchi dei principali festival europei come Reading e T in the Park. Quel “+The Machine” con cui ha pubblicato i suoi tre album altro non è che un gioco nato

con la sua storica collaboratrice Isabella Summers con cui agli inizi si esibiva come Florence Robot e Isa Machine. Prima di un concerto, dovendo presentare il nome della band, decise di sintetizzarlo per accorciare il tutto e renderlo più facile. Isabella, che si esibisce ancora con lei, è una tastierista ma soprattutto una produttrice di altri nomi caldi del panorama

musicale attuale come Iggy Azalea, Rita Ora e The Game.Lo stile di Florence & the Machine raccolto sotto il cappello spesso troppo generico e

fumoso di musica indie, attinge molto dalla tradizione del rock e del soul e suona talvolta malinconico. Ha inciso non poco in questo aspetto il fatto che i primi due album “Lungs” del

2009 e “Ceremonials” del 2011 siano stati fortemente condizionati dalla rottura, ripresa e definitiva rottura con il fidanzato dell’epoca, Stuart Hammond. Come ammetteva lei stessa

all’epoca: «Non mi va di parlarne, ma quando canto è tutta un’altra cosa». L’aspetto terapeutico della composizione e il successo del primo album hanno portato Florence a

registrarne un secondo a poca distanza e poi a imbarcarsi in un giro del mondo continuo di cinque anni, durante i quali si è esibita in tour, è stata impegnata nella promozione, ha

composto nuove canzoni. Per poter però giungere alla stesura definitiva del terzo album in studio ha sentito la necessità di mollare tutto il circo della notorietà che le vorticava intorno e di ritirarsi a casa della madre per riconciliarsi con la vita di tutti i giorni e prendersi un po’ cura di sé. Uscita temporaneamente dallo show business, ha lavorato alla scrittura di How

Big, How Blue, How Beautiful pubblicato a maggio 2015, da cui sono stati estratti nel tempo canzoni come Ship To Wreck, Delilah e la title track che l’hanno portata di nuovo in testa alle classifiche e a riempire stadi e palazzetti, come avvenuto nella sua unica data italiana

Florence & The Machine saranno al Pala Alpitour di Torino il 14 aprile. Il giorno prima si esibiscono a Bologna

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in vetrina

I gusti di Florence Libro middlesex di Jeffrey eugenides

Propria canzone what kind of man:

«trovo che abbia ancora un effetto

catartico».

Social Media Instagram: ha trovato un

modo “antiquato” di usarlo,

pubblicando acquerelli e disegni

realizzati a mano.

Festival «al Bonnaroo la folla è

veramente affascinante».

dell’anno al Forum di Milano. Adesso torna per un doppio appuntamento, all’Unipol Arena di Bologna il 13 aprile e al Pala Alpitour di Torino il giorno successivo. È l’occasione per

verificare di persona quanto siano travolgenti gli show della vera “Rock Diva” di questi anni, che a differenza di quanto appare, non è rossa naturale di capelli, ma bruna: la decisione la

prese all’inizio della sua carriera senza abbandonarla mai. Molti sostengono che sia un modo di nascondere la sua natura perché, e questo è accertato, Florence è piuttosto timida nella vita di tutti i giorni tanto che, sostiene il sito ppcorn.com, talvolta beveva qualche drink

prima di salire sul palco per farsi forza. La pratica sarebbe stata interrotta dopo la rovinosa caduta al festival di Coachella che le causò una frattura al piede. Un altro incidente sul palco

di un collega, Dave Grohl dei Foo Fighters, le ha però concesso di essere l’headliner del Glastonbury Festival edizione 2015. Adesso preferisce gestire i momenti live con un

approccio più spirituale: «Provo ad ottenere uno stato di trance. Io non so come succeda, ma è come se tutte le mie attenzioni fossero direzionate sulle canzoni e sul momento esatto in

cui le eseguo. Ma non c’è una tecnica precisa con cui questo avviene». A proposito di creazione di una propria dimensione artistica, gran parte del suo stile e del modo di

presentarsi in pubblico deriva dall’ammirazione per Stevie Nicks: è stata la stessa Welch ad aver dichiarato di essere quasi ossessionata dal modo in cui la voce dei Fleetwood Mac si

vestiva, cantava e si muoveva sul palco. Un’altra figura che l’ha ispirata nel look e nello stile di vita “sperimentale” è Grace Slick, spirito libero nella California della Beat Generation,

voce dei The Great Society e soprattutto dei Jefferson Airplane che proprio nella edizione del 2016 dei Grammy Award hanno ricevuto il premio alla carriera, insieme a Run Dmc, Earth Wind & Fire ed Herbie Hancock. Chissà se per Florence incontrare uno dei suoi

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in vetrina

riferimenti musicali sarà stata un’emozione sufficiente a compensare il dispiacere di non aver portato a casa nessun riconoscimento nonostante le ben 7 candidature, tra cui miglior album pop e miglior performance di una band. Al di là dei premi, nel breve volgere di pochi

anni è lei stessa diventata un punto di riferimento della scena artistica mondiale, tanto da ispirare generazioni di ragazze e anche importanti stilisti e brand di moda. Il marchio Gucci

le ha disegnato i vestiti indossati durante i tour del 2011 e del 2012, ma anche progettato un’intera linea d’abbigliamento che ricorda il suo stile nel periodo in cui il direttore creativo

era Frida Giannini. Recentemente è stato reso noto in un evento privato tenutosi a Los Angeles che sarà la nuova ambasciatrice della linea di gioielli e orologi del marchio

fiorentino. Entusiasta, Florence Welch ha dichiarato: «Mi sento una specie di gazza ladra e quando ho conosciuto Alessandro Michele (direttore creativo di Gucci ndr) ci ha unito

subito l’amore per i gioielli. Credo che Gucci stia creando qualcosa di magico e sono entusiasta di farne parte». La stima è ricambiata: «Le sue canzoni dark e romantiche –

dichiara Alessandro Michele - sono pezzi senza tempo, carichi di passione e sentimento e richiamano il nostro spirito». Non le manca nemmeno l’ammirazione di colleghi dal

curriculum decisamente ricco: David Byrne e Fatboy Slim la invitarono a cantare nell’album-tributo a Imelda Marcos Here Lies Love e nel 2012 cantò Helter Skelter insieme ai Rolling

Stones in una delle loro cinque esibizioni consecutive alla O2 Arena di Londra. Per la sua a Torino l’attesa è molto alta: chiederà al pubblico di abbracciarsi e baciarsi per trasmettere un messaggio d’amore, come fatto a Milano? Di certo sprigionerà la solita malinconica energia:

Florence è Big, Blue and Beautiful.

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Shop in the City | 03 . 2016 | 71

moda

di Eleonora Chiais

Moda anni 50Opinione

Gonne a ruota, camicette inamidate, cinturone strette in vita e tanti, tanti pois. Ecco – in sintesi – gli elementi chiave della moda anni 50 capace di

spaziare, nel suo decennio di vita, tra contaminazioni che sembravano agli antipodi tra loro, vale a dire – in primis – dallo stile bon ton delle massaie

upper class agli abiti succinti delle seduttive pin-up. Ma non solo. Il decennio che vide la nascita del rock’n’roll, e si concluse con il cosiddetto “miracolo economico”, segnò anche il debutto modaiolo dei blue-jeans e l’arrivo delle t-shirt nel guardaroba maschile dei fanatici di James Dean. Anche per le signore, poi, i consigli fashion in diretta dallo star system non mancavano

affatto, tra il New Look firmato Christian Dior (e caratterizzato, com’è noto, da chilometri di tessuti per creare abiti dai volumi eccessivi rilanciando di

conseguenza l’economia post bellica) e il piccolo tailleur lanciato – all’opposto – da Coco Chanel. E ancora. In questi anni il clima austero della

guerra deve apparire più lontano possibile ed ecco, così, che i colori s’impongono orientandosi sugli eccessi che devono investire almeno la palette

cromatica, più calda che mai. Tra tutti, quindi, largo ai colori romanticamente pastello che sono, tra tutti, quelli considerati più adatti per trasmettere la tranquillità della pace mondiale appena ritrovata. Poi? Se è vero che l’accessorio dell’epoca sono senza dubbio gli occhiali modello cat eye (caratteristici quanto lo è la frangia sul lato delle pettinature) è anche vero

che gli anni 50 furono anche quelli dei bustini stretti dall’intento chiaramente seduttivo, delle scarpe dalla punta arrotondata e delle pochette capaci di scoprire la comodità della tracolla come dimostra un mito di quei tempi, l’insuperabile (e insuperata) 2.55 di Chanel nata – nomina consequentia

rerum – proprio nel febbraio del 1955. D’altra parte le icone sono tipiche di questo decennio che iscrive negli annali della moda anche lo stile di Brigitte Bardot a base di paperine rasoterra e indiscutibile sex appeal. Da imitare,

oggi come ieri.

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moda

01 Ampi e curati come impongono i diktat della moda di stagione ma, in più, realizzati in un colore vitaminico e con un’estrema attenzione ai dettagli. Da provare con un top monocromo e un

bolerino corto. Pantalone palazzo, PT01 Woman Pants. 02 Una maglietta può cambiare il look? La risposta è sì, almeno se il taglio è grintoso e la fantasia è strettamente attuale come nel caso di questo toppino leggero de Le Sarte Pettegole. Top bicolor, Le Sarte Pettegole. 03 Un accessorio

nuovo, giovane e trendy che si abbina perfettamente a tutti i look, ecco il Girocollo Black & White De Wan che grazie alle perle realizzate attraverso un processo tecnologico brevettato conferisce

alle perle sfumature straordinariamente luminose. Girocollo Black & White De Wan. 04 Tipicamente anni 50 la scarpa bicolore dalla punta arrotondata. Il fiocco vezzoso rende questo accessorio l’ideale per completare un look bon-ton dal sapore classico ma assolutamente chic.

Scarpa bicolor Giovanni Fabiani.

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Moda anni 50

Il Paradiso delle Signore: pronte per il sequel?il paradiso delle signore avrà un

sequel e, dopo la conferma ufficiale

dai vertici di rai fiction, le (molte)

affezionate della serie tv trasmessa

su rai uno possono finalmente

tirare un sospiro di sollievo. d’altra

parte il ritorno di pietro mori e

teresa iorio era qualcosa che si

auguravano in molte un po’ perché

la love story travagliata nella milano

dei primi centri commerciali

piaceva molto e un po’ (anche)

perché questa full immersion nella

moda anni 50 ha affascinato non

poco. e il contrario, effettivamente,

sarebbe stato inspiegabile. tra

gonne a ruota, pois all over e

camicette inamidate – infatti – la

serie televisiva trasmessa in prima

serata dall’ammiraglia rai ha

segnato anche un cambiamento

nelle tendenze di stagione

riportando ai primi posti delle wish

list più fashion i capi simbolo del

fashion datato fifties. e l’influenza è

destinata a continuare, almeno per

un’altra serie tv.

03

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moda

05

06

S’ispira alla moda anni 50 la collezione firmata PrimaDonna per celebrare i 150 anni della griffe. Sul catwalk capi evidentemente

retrò hanno infatti incontrato un mood più strettamente attuale. Risultato? Da standing ovation.

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05 Un tocco orientale per completare l’outfit in perfetta sintonia con i dettami della moda anni 50. Ecco il turbante di lino double-face che, firmato Muehlebauer, garantisce un’allure

stravagante ma sempre attenta allo stile. Muehlebauer. 06 Classica e grintosa, la borsa a mano Jaqueline De Wan è realizzata in raffinata pelle saffiano Made in Italy e chiusura di sicurezza in metallo cromato. All’interno custodisce la pochette coordinata Wandeling, una borsina night

& day, adatta ad ogni occasione che – da sola – si può usare come pratica tracollina. Borsa Jaqueline De Wan.

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01

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03

moda

01 Garanzia di un’eleganza raffinata e senza tempo, gli orecchini Racconigi De Wan si caratterizzano per la grande

perla centrale che è racchiusa in una cornice elaborata cornice realizzata in metallo e placcata in oro. Il plus: i dettagli in strass

e piccole perle. Orecchini Racconigi De Wan. 02 Uno chemisier d’altri tempi quello proposto da Caliban sulle tinte

vitaminiche che caratterizzano la bella stagione anche nella moda. Da indossare con i primi caldi con una cinturina sottile

in vita. Chemisier by Caliban. 03 Dedicate alle sognatrici amanti dello sport le Adidas by Raf Simons sono realizzate in

morbida pelle delicatamente colorata in rosa per assicurare una perfetta vestibilità all’insegna del candy style. Adidas by Raf

Simons. 04 Romantici e spiritosi, i pendenti dal disegno contemporaneo e bon-ton permettono di giocare con la moda

e ricordano dei piccoli cuoricini adatti allo stile delle principesse contemporanee. Orecchini a cuore su Shoppable.

05 Dal tacco basso e dal taglio dichiaratamente contemporaneo, la scarpa Belsire è perfetta abbinata a un paio di pantaloni Capri o ad un gonna, a ruota come vuole la moda

di stagione. Scarpa Belsire.

05

Lindy Hop: la danza giocosa Made in USAlindy hop: ecco la colonna sonora

delle danze più scatenate degli anni

50 in italia anche se, in realtà, il

ballo altrove ha origini ben più

antiche. nato negli anni 20 come

fenomeno di integrazione razziale,

infatti, la forma più autentica del

ballo swing si è imposta in america

già tra il 1930 e gli anni 40 anche se è

arrivata in europa, e di conseguenza

nel Belpaese, solo nel secondo dopo

guerra come giocoso seguito della

liberazione da parte degli alleati.

dal dirompente debutto allo status

di “segno dei tempi”, il passo poi è

stato breve come dimostra anche il

suo ritorno in auge negli ultimi

tempi, sempre più stilisticamente

influenzati da retaggi vintage

risalenti alla metà del secolo scorso.

Quali sono, però, gli ingredienti

vincenti di questo ballo a due

basato sull’improvvisazione? in

primo luogo proprio la libertà

assoluta e poi un’ampia possibilità

di interpretazione che coinvolge

entrambi i partner e che dunque lo

rende strettamente attuale.

04

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Chi decide di intraprendere un percorso di rigenerazione è

fondamentale che non si senta escluso o estraniato da un momento appagante. Studi psicologici dimostrano che il luogo, in particolare l’orizzonte di una location in cui si permane, può stimolare in maniera molto diversa il nostro modo di affrontare le giornate: gli orizzonti collinari movimentati, tra dolci rilievi, borghi e vigneti, risultano terapeutici in quanto la vista viene continuamente e positivamente stimolata, scrutando un panorama che non è mai identico e suggerendo al cervello di mettersi in moto.Il desiderio di rigenerazione nasce innanzitutto dalla volontà di cambiare

e migliorare se stessi. I percorsi detox della Welness&Medical SPA uniscono al regime alimentare mirato alla purificazione soggiorni in un contesto straordinario immerso nella natura; la stessa natura dalla quale nascono gli ingredienti delle ricette presenti nel programma alimentare personalizzato per ciascun ospite.Gli obiettivi si conseguono anche grazie ad un attento programma di trattamenti estetici e medicali all’interno della SPA, coadiuvanti il percorso detossinante e fondamentali per una sensazione di benessere totale.Vivere un’esperienza di benessere davvero globale è possibile solo partendo dal presupposto che all’ospite vanno

offerte competenze multidisciplinari. La nuova Area Medical della SPA propone infatti una gestione dei percorsi benessere che non è settoriale o limitata ad un solo aspetto del multiforme mondo wellness.Medicina interna, Posturologia Clinica Applicata, Idrologia Medica, Medicina Termale, Dietologia Medica, Dermatologia Cosmetologica, Medicina Estetica, Neuro Auricoloterapia, Medicina Biologica Integrata: queste sono le basi su cui si fonda una vera Medical SPA e dalle quali sviluppare diagnosi e fornire terapie preventive e correttive.Solo tramite la fusione tra ciò che comunemente è considerato benessere (rilassamento, lotta allo stress, piacere

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fisico) e la cura del proprio corpo in profondità e con consapevolezza (visite specialistiche e percorsi medicali mirati) è possibile interiorizzare le modalità di mantenimento del proprio benessere globale. Solo così possiamo migliorare davvero il nostro stile di vita ed essere pienamente consapevoli degli obiettivi ai quali mirare.La Wellness&Medical SPA propone soggiorni dedicati al benessere globale a partire da cinque notti e fino ad un massimo di dieci: si stabilisce un percorso mirato e personalizzato, senza alcuna controindicazione e solo a seguito di valutazione clinica preventiva e visita gratuita su prenotazione obbligatoria da parte del direttore scientifico

Dr. Nicola Giusto.La vera rivoluzione è aver deciso di creare un luogo dedicato ad ogni ambito del benessere. La tradizione che da sempre contraddistingue la SPA del relais (vinoterapia, talassoterapia, trattamenti olistici di ogni genere) viene finalmente supportata anche dalla scienza medica per raggiungere un risultato comune: riappropriarsi di se stessi, conoscersi a fondo, imparare ad ascoltare il proprio corpo e riscoprire quell’equilibrio insito in ognuno di noi ma ormai dimenticato.Tutto questo in un contesto incantato, sentendosi parte integrante della natura circostante e coccolati da un servizio impeccabile ma familiare. La scienza è fondamentale ma ci vuole un luogo

indimenticabile.Per maggiori informazioni: relaissanmaurizio.it [email protected] nostro staff è a disposizione per programmare e personalizzare ciascun percorso in base alle vostre esigenze.I prodotti San Maurizio 1619 sono disponibili presso il Concept Store di Via Maria Vittoria 41 e online su skincare.sanmaurizio1619.com

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Beauty

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Un anno cromaticamente all’insegna del relax e della tranquillità estrema: ecco il monito lanciato, per il 2016, da Pantone. L’Oracolo del colore, vero e proprio vademecum delle fashioniste e delle beauty addicted, si è infatti espresso comunicando le dritte in fatto di palette. Protagonisti, quindi, saranno il rosa nella sua sfumatura quarzo e l’azzurro in una nuance ribattezzata – appunto – Serenity. E il perché di questa scelta è presto detto secondo gli esperti del Pantone Color Institute che, dati alla mano, hanno sottolineato come queste tonalità siano state le più viste (e apprezzate) nelle ultime settimane della moda e abbiano così contagiato anche il settore del make up più in voga. Ma non di solo trucco vive la routine della bellezza quotidiana, ed ecco che la serenità diventa la nuova parola d’ordine tra candele da accendere per regalarsi una parentesi di tranquillità e impacchi capaci di restituire luminosità a viso, corpo e capelli regalando – in parallelo – una coccola a chi li usa. Il perché, secondo gli esperti, è presto detto dato che si tratta “di tonalità bellissime che illumineranno la pelle sia delle donne che degli uomini” e visto anche che “c’è, un po’ ovunque, una gran voglia di tirare un sospiro di sollievo rallentando un po’ il ritmo caotico della quotidianità”. Ecco prodotti e consigli per una beauty routine all’insegna della serenità.

rosa qUarzo e azzUrro serenitY

di Eleonora Chiais

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01 Arricchita di burro di karité, olio di girasole e olio di noce di cocco, la crema mani Fleurs de Cerisier Folie Florale protegge la pelle, nutrendola a fondo e lasciandola piacevolmente profumata. Ideale per l’uso quotidiano, è

caratterizzata da un packaging divertente e realizzato a partire dai colori di stagione. Crema Mani Fleurs de Cerisier Folie Florale – L’Occitane. 02 Idratare la pelle è indispensabile in un’attenta beauty routine. Per farlo al meglio,

però, è bene affidarsi alla texture fondente e a rapido assorbimento del fluido idratante multi-attivo Hydraboost di BioNike che rivitalizza l’incarnato rendendolo luminoso e vellutato oltre che perfettamente idratato in ogni

condizione climatica. Hydraboost di BioNike. 03 Una maschera nutriente che assicura l’assoluta lucentezza anche per i capelli più rovinati lasciandoli morbidi, idratati e lucenti. Arricchita con burro di murumuru ed estratti di

mirtillo in bacche, infatti, la Maschera Lucentezza Color & Shine Biomed Tweet di Soco ammorbidisce e nutre i capelli lasciandoli subito più setosi e lucenti. Maschera Lucentezza Color & Shine Biomed Tweet – Soco.

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04 Un trucco brillante declinato sulle tenui nuance della stagione modaiola più glamour. La palette di Ombretti Bare Minerals regala allo sguardo un tocco ricercato, riservato alle fashioniste sempre attente alle ultime tendenze. In ogni contesto. Ombretti Bare Minerals – Sephora.

05 Come entrare in un giardino fiori di lavanda tra dettagli coloratissimi e un aroma unica: ecco il plus della lozione Lavandula di

Penhaligon’s che, ideale sia per le mani che per le unghie, garantisce un’idratazione perfetta e una piacevole sensazione di morbidezza

diffusa. All’insegna del profumo, ovviamente. Lavandula Hand & Nail Lotion ‒ Penhaligon’s. 06 Una fragranza delicata e maliziosa che

sprigiona, all’olfatto, l’autentica gioia di vivere. Ecco il nuovo Rose Pompon di Annick Goutal che unisce alle note delicate delle rose appena fiorite il sentore audace e scintillante del ribes nero per un

risultato fresco e indimenticabile. Provare per credere. Rose Pompon ‒ Annick Goutal, Paris. 07 La candela Loose Lips di Byredo è la

compagna ideale per i momenti di tranquillità domestica e, grazie alle sue note delicate, tra viola e ciliegia, diffonde nell’aria immediatamente

un aroma morbida, delicata ed elegante. Risultato? Un’atmosfera di assoluto relax. Loose Lips ‒ Byredo

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Non esistono stagioni in cui non si possa uscire sull’imbarcazione a

remare: il canottaggio è uno sport che si può praticare, a parte condizioni estreme meteorologiche, in qualsiasi momento dell’anno, soprattutto se si vive a Torino in cui un fiume scorre nel cuore dell’abitato permettendo a molti di ritagliarsi un paio d’ore al giorno per salire in barca. Qui d’altronde è nata oltre 120 anni fa la Federazione Internazionale di Canottaggio, presso la Reale Società Canottieri Cerea, uno dei circoli sul Po dove ancora adesso è possibile praticare lo sport in città, ognuno con una storia, i propri campioni e un giro di appassionati e amatori.Romano Uberti, veneziano classe 1958,

ha un punto di vista privilegiato sul mondo del canottaggio torinese. Lui ha iniziato a 14 anni come attività riabilitativa dopo aver rischiato di perdere una gamba: stimolato dai benefici ottenuti, non ha più lasciato la disciplina ed è diventato campione italiano per dieci volte tra singolo, doppio, quattro e otto, partecipando a quattro mondiali e vincendo due medaglie, un argento e un bronzo. Ha successivamente ripreso sulla soglia dei 50 anni a remare: oggi è istruttore alla Società Canottieri Caprera e tutti i giorni dà indicazioni a chi pratica questo sport: «Vogo a tutte le ore: al mattino alle 7 con quelli che alle 9 corrono in ufficio e lo fanno volentieri a quell'ora perché è bellissimo e anche perché durante

il giorno non ne avrebbero più il tempo. Vogo con quelli della pausa pranzo che spezzano la giornata con un'oretta di puro relax e divertimento riuscendo a pranzare nel club di appartenenza e restare nei tempi e alla sera con coloro che hanno preferito l'aria aperta alla palestra. Alla fine della giornata ho salutato tantissime persone: mi rendo conto che il fiume è come la via principale di un paese, ti fermi e scambi quattro chiacchiere, mi piace insegnare anche questo». L’aspetto conviviale è centrale nel decidere di avvicinarsi al canottaggio non competitivo, così come la condivisione dell’esperienza senza stress, al contrario ricca di un potere rigenerante a livello fisico e mentale.

vivere il fiUMeIl canottaggio come esperienza di vita: parola di un medagliato mondiale e di un noto volto televisivo

di Davide Fantino

coach

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coach

Alcune foto di canoe sul Po. Nella foto sopra Romano Uberti e alle sue spalle Silvia Rosa Brusin.

Dove praticare canottaggioSocietà Canottieri Caprera

corso moncalieri 2

Cus Torino Sicilia

corso sicilia 50

Amici del Fiume

corso moncalieri 18

Canottieri Esperia

corso moncalieri 2

Reale Società Canottieri Cerea

viale virgilio 61

Canottieri Armida

viale virgilio 45

Centro Sportivo Torino

corso vigevano 33

Amici del Remo

corso moncalieri 422

Circolo Eridano

corso moncalieri 88

«Non amo salire sul motoscafo – racconta Uberti - preferisco essere a bordo con i miei allievi, così non solo insegno il gesto atletico ma anche a stare in barca, ad essere più sensibili e a non stringere i remi in mano, così come non si stringono le briglie di un cavallo. La barca va coccolata se si vuol scivolare sull'acqua senza sussulti, senza sprecare energia inutile. Il canottaggio è un mondo rude e al contempo elegante, un modo di vivere il fiume da protagonisti come nel passato, senza guardarlo da fuori». Con questo spirito nascono anche delle esperienze che vanno oltre la pratica sportiva e il canottaggio diventa il pretesto per alimentare le conoscenze personali, scoprire luoghi e incontrare nuove persone con la stessa passione: «Andiamo a fare la Vogalonga a Venezia, partiamo in gruppo per Aix le Bains dopo passiamo 2-3 giorni: sta prendendo piede l’idea di fare gruppo e vivere esperienze insieme». Il fiume è spesso pieno tutto il giorno, in alcune ore bisogna fare attenzione soprattutto in uno sport come il canottaggio in cui su rema di schiena. Il boom può essere fatto risalire a una quindicina di anni fa: fino agli anni Novanta le persone adulte che si avvicinavano a questo sport erano poche, nonostante ci fossero in attività due leggende come i fratelli Abbagnale a fare da potenziale traino per le masse, e avevano in media 30-40 anni. «Dagli anni Duemila è aumentata la presenza di over 40, con i figli un po’ più grandi e un tempo maggiore a disposizione, che come attività fisica per tenersi in forma dopo le tante ore d’ufficio hanno deciso di dedicarsi a questo sport appassionandosi a tal punto da decidere alcuni di avere una barca propria e di personalizzarla».Ma che cosa spinge persone che possono avere scarsa dimestichezza con il fiume a stare in precario equilibrio su un’imbarcazione larga appena 40 centimetri? A spiegare il punto di vista “dell’allievo” è Silvia Rosa Brusin, volto noto Rai da tanti anni alla guida del TG scientifico Leonardo, che da qualche

mese è un’assidua frequentatrice delle lezioni di Romano Uberti: «Ho iniziato per caso: sono da sempre affascinata dalle barche e dal fiume. Andavo a scuola a Madonna del Pilone e il fiume e la natura in quel punto erano selvaggi: ricordavano veramente la giungla raccontata da Salgari che viveva poco distante e che lì ha immaginato l’universo di Sandokan. Adesso praticare questo sport è un cerchio che si chiude nella mia vita, ho trovato il modo di avvicinarmi a una realtà che mi ha sempre attratto. Cercavo la situazione giusta e l’ho trovata qui al Caprera con Romano. Vogare è un gioco da ragazzi… per i ragazzi! Per chi ha un modo di muovere il corpo diverso è una ricerca di equilibrio complessivo. Il bello è che rappresenta uno stacco mentale unico: quando l’istruttore dà il delicato colpo di remo per staccarsi dal pontile, tu entri in un altro mondo e non c’è nient’altro. È magico».

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Quando leggerete questo articolo la notte degli Oscar sarà,

probabilmente, un ricordo: i pronostici saranno stati svelati, le aspettative attese o disattese, la leggenda arricchita di qualche momento più o meno memorabile. Sì, perché quando si tratta di Academy Awards non sono soltanto i film a fare la storia ma anche ‒ e soprattutto ‒ i suoi personaggi: attori, presentatori e registi. In 88 edizioni gli Oscar hanno dato vita ad aneddoti, backstage, pettegolezzi e piccole chicche che vale la pena ricordare come gli Oscar degli Oscar. Sempre che, però, si tenga bene in mente una cosa: Hollywood sembra un mondo dorato, ma la sua tirannia può essere tanto esaltante quanto crudele.

#10. Ne sa qualcosa Leonardo di Caprio. Revenant sarà riuscito a liberarlo dalla maledizione dell’Oscar mancato? E soprattutto: chi sarà il suo erede?

#9. Tutti abbiamo empatizzato con di Caprio, ma ci sarà mai qualcuno più umano e simpatico di Jennifer

Lawrence? Memorabile la sua dignitosissima caduta sulle scale nel 2009 mentre stava andando a ritirare l’ambito premio così come quella dell’anno dopo sul red carpet. È proprio il suo lato autoironico ad attirare l’ammirazione di molti, compreso l’immenso Jack Nicholson che nel backstage le fece i complimenti in modo tutt’altro che velato.

#8. A proposito di ammirazione, sempre nel 2009 Hugh Jackman aprì la serata in qualità di presentatore con un’esibizione di canto, ballo e recitazione che gli sarebbe dovuta valere proprio un Oscar. Mai nessuno dopo (e probabilmente anche prima) è riuscito a eguagliarlo.

#7. Forse solo Billy Crystal quando inaugurò la cerimonia del 1992 e omaggiò Anthony Hopkins indossando per una buona manciata di minuti la maschera di Hannibal.

#6. Eccessi per eccessi, Cuba Gooding Jr nel 1997 vinse il premio come Miglior Attore non Protagonista. Ogni premiato

gli oscar degli oscar

Shop in the City va alla scoperta dell’America con La McMusa (blogger di cultura e letteratura nordamericana):

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Shop in the City | 03 . 2016 | 83

ha circa 30 secondi per il discorso di ringraziamento, dopodiché scatta una musichetta di stacco. Preso dall’entusiasmo, Cuba quell’anno se ne fregò della sigla e andò avanti a dire “I Love You” al pubblico saltando e gridando finché tutti i colleghi in platea non si alzarono per scatenarsi con lui.

#5. Se si parla di Miglior Attore non Protagonista, però, una delle edizioni più toccanti fu (ancora) quella del 2009, quando 5 grandissimi attori e produttori, invece di mandare il solito video di presentazione dei candidati, descrissero dal vivo i meriti dei colleghi, uno per uno, e infine nominarono vincitore Heath Ledger per la grandiosa interpretazione di Joker. Ledger, però, era morto poco tempo prima e la famiglia ritirò il premio per lui pronunciando un discorso così semplice e distinto che nessuno, da Sean Penn ad Angelina Jolie a Robert Downey Jr, riuscì a non commuoversi.

#4. Un altro grande assente: Marlon Brando nel 1973 rifiutò il premio per Miglior Attore e non si presentò alla cerimonia. Al suo posto mandò una donna vestita da indiana d’America che fu fischiata dal pubblico quando accusò l’Academy ‒ per volere di Brando ‒ di avere un atteggiamento razzista e discriminatorio nei loro confronti.

#3 e #2. Di tutt’altra temperatura, invece, i discorsi di Roberto Benigni quando ritirò il premio come miglior regista per La vita è bella e di Matt Damon e Ben Affleck quando, giovanissimi, furono premiati per il loro esordio alla regia con Hunting ‒ Genio ribelle. Tutti e tre sono il ritratto della felicità.

#1. Ma a proposito di ritratto, the Oscargoes to.. il mega selfie del 2015 (nella foto in alto), quando Ellen DeGeneres riuscì a immortalare alcune tra le stelle più imponenti del firmamento di Hollywood e a mandare in tilt il web.

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Foto

di B

erto

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gelo

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MoncalieriSe state pensando che si tratti solo di una cittadina alla periferia di Torino, vi sbagliate di grosso: è un luogo che riserva sorprese, ricco di storia, di cultura e di cose da faredi Valentina Dirindin

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4 passi

Molti torinesi conoscono Moncalieri se non altro

perché è il loro comune di nascita. Il reparto di maternità dell'ospedale Santa Croce è infatti da sempre un'eccellenza piemontese e qui sono nati, per dire, l'ex sindaco di Torino (e attuale presidente della Regione Piemonte) Sergio Chiamparino e la showgirl ex miss Italia Cristina Chiabotto. Luogo di nascite più o meno celebri, dunque, località adatta allo shopping e anche meta di villeggiatura per molti Torinesi. Almeno, così era a inizio Novecento e, se non ci credete, ci sono le cartoline dell'epoca a testimoniare come Moncalé, come da sempre la chiamano i Piemontesi, fosse un luogo di vacanza piuttosto frequentato. Se così era, un motivo sicuramente c'è. Città del jazz (il suo festival autunnale ‒ www.moncalierijazz.com ‒ è molto apprezzato dagli amanti del genere e molto frequentato per gli artisti internazionali che si esibiscono), regno indiscusso della trippa (che qui tradizionalmente viene insaccata), Moncalieri ha una storia interessante e antica, testimoniata dal patrimonio architettonico e monumentale che conserva.

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4 passi

IL CASTELLO: UN PATRIMONIO DELL'UNESCO IN RISTRUTTURAzIONE

Il suo maestoso Castello, patrimonio dell'Unesco, domina la città dalla cima della collina. Una delle più antiche fra le residenze sabaude, è il risultato dell'ampliamento di un fortilizio medievale, costituito da quattro torri circolari. Venne edificato all'inizio dell'anno Mille per volontà di Tommaso I di Savoia, fu ampliato una prima volta intorno alla metà del XVI secolo per volontà di Jolanda di Valois, moglie di Amedeo IX di Savoia e subì poi nuove trasformazioni e ampliamenti a opera di diversi artisti locali. Pare che il Castello fosse molto amato dalle fanciulle di casa Savoia, che qua venivano a soggiornare e a far educare i loro pargoli. D'altra parte, la città di Moncalieri ai tempi era una prestigiosa sede di studio, come testimonia anche

il Real Collegio Carlo Alberto I, voluto dal sovrano sabaudo nel 1838 e affidato ai padri Barnabiti per istruire i giovani delle migliori famiglie piemontesi. Oggi il Collegio, opera dell'architetto Pio Taccone, si è trasformato in un museo, che ospita dipinti (nella Galleria dei “Principi degli Studi”), una collezione archeologica e una scientifica, una raccolta di strumenti scientifici e la collezione dei bollettini meteorologici raccolti da padre Denza (che qui lavorò dal 1859 al 1891), oltre alla Biblioteca storica.Tornando al Castello di Moncalieri, da residenza reale amata da regine e principini, venne destinata a tutt'altro uso: nel 1948, infatti, fu dato in consegna all'Arma dei Carabinieri. Purtroppo, oggi il Castello non è aperto al pubblico, visto che è ancora in fase di restauro dopo gli ingenti danni subiti dall'incendio divampato nel 2008 che ‒ pur non avendo causato fortunatamente

feriti ‒ ha interessato gli appartamenti reali e la stanza in cui venne firmato il famoso Proclama di Moncalieri, un testo scritto da D'Azeglio e pronunciato da Vittorio Emanuele II per convincere il parlamento italiano a firmare la pace con l'Impero austriaco. Tutto intorno alla fortezza si estende per circa dieci ettari un imponente giardino all'inglese, oggetto di recenti lavori di restauro che hanno permesso il recupero degli edifici presenti nel parco, tra cui la Cavallerizza, la Casa del Vignolante, la Torre del Roccolo e il laghetto delle ninfee. Di fronte alla facciata principale, poi, si trova il Giardino delle Rose, dove nella bella stagione si svolgono diverse manifestazioni all'aperto, mentre a novembre si può partecipare alla mostra mercato Fiori d'Inverno, un'esposizione floreale organizzata dall’Accademia degli Archimandriti.

Castello reale di Moncalieri e un interno. Assieme ad alcune delle altre residenze sabaude è dal 1997 nella lista dei patrimoni dell'umanità dell'Unesco.

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4 passi

IL CENTRO: UNA PASSEGGIATA FRA VIE, MONUMENTI E MERCATINI

Non potendo visitare il Castello, simbolo più noto della città, si può fare un giro nel centro storico, che riserva diverse sorprese: una passeggiata per le vie dimostrerà anche ai più scettici che qui non siamo solo nella periferia torinese, bensì in una cittadina viva e dinamica, con negozietti, bar e ristoranti che vale la pena frequentare. Al centro, provenendo da via Torino, si accede attraverso la Porta Navina: l'unica delle quattro (o sei, secondo alcuni documenti) antiche porte difensive che davano accesso alla città e che costituiva l'ingresso verso ponente, in prossimità del porto fluviale sul Po (da cui il nome Navina). Su questa porta, un altorilievo di bronzo ricorda il Proclama di Moncalieri, firmato da Vittorio Emanuele II il 20

Una città produttivamoncalieri non è solo bella da

visitare: è anche un luogo dove si

produce, e tanto. 5.265 le imprese

attive, con una prevalenza nel

settore del commercio (28,8%) e

con una crescita interessante,

soprattutto sul lungo periodo.

giusto per fare un esempio, proprio

nel settore turistico, dal 2009 a oggi

le attività hanno registrato un

aumento pari a +15,1%. numeri che

fanno sì che, nel tessuto

provinciale, moncalieri sia la più

importante realtà economica dopo

quella torinese. non a caso, di

recente, la camera di commercio

di torino ha firmato con il comune

di moncalieri un protocollo che

garantisce un impegno reciproco

per il sostegno degli imprenditori

locali, con un interscambio e un

aggiornamento delle banche dati

sulle attività produttive.

Altorilievo in bronzo con il Proclama di Moncalieri collocato sulla Porta Navina, l'unica superstite delle porte medievali della città.

novembre 1849. Per un giro turistico del centro si può partire dal Palazzo Comunale, posto al centro di un'elegante piazza porticata: totalmente ristrutturato nel 1778 dall'architetto Pietro Mosso d'Andorno, il Palazzo è molto richiesto (anche grazie al balconcino che dà sulla piazza) come sede per i matrimoni civili. Tutto intorno alla sede del Comune, ecco l'antica piazza Maggiore (oggi piazza Vittorio Emanuele II), lastricata di ciottoli e dominata dalla severa facciata in cotto della chiesa di San Francesco e dal suo imponente campanile. Dalla piazza, percorrendo a piedi una scalinata, si può poi raggiungere facilmente la Colleggiata di Santa Maria della Scala, chiesa romano-gotica della prima metà del Trecento considerato uno dei più suggestivi monumenti dell'architettura sacra piemontese. Qui vengono conservate in un'urna settecentesca di argento e cristallo le

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4 passi

reliquie del Beato Bernardo di Baden Baden, un principe tedesco morto tra le mura di Moncalieri sul finire del Quattrocento e diventato poi il patrono della città. Si trovano qui anche diverse opere d'arte interessanti, come il gruppo di statue in arenaria dipinta del XV secolo che raffigurano il Compianto sul Cristo Morto, le quattro storie della Vita della Vergine, realizzate da Michele Antonio Milocco (1754), l'icona della Beata Vergine dipinta nel 1765 da Beaumont e Molinari, la Madonna col Bimbo e Santi del Moncalvo, l'assorta Maria Clotilde di Savoia in preghiera, opera scultorea di Pietro Canonica (1912).In tutte le strade del centro, la prima domenica di ogni mese si svolge un

interessante mercatino dell'antiquariato, con centinaia di bancarelle per collezionisti, appassionati e curiosi. LA CULTURA: LE FONDERIE LIMONE Gli amanti della cultura, poi, non possono non fare un salto alle ex Fonderie Limone, meraviglioso esempio di recupero urbanistico post industriale. La vecchia fonderia è stata infatti recuperata nei primi anni Novanta grazie a un progetto che l'ha portata a diventare un'ampia e attiva fabbrica delle arti, luogo di produzione soprattutto di spettacoli teatrali inaugurato nel febbraio 2005 con la prima nazionale dello spettacolo Woyazeck di Georg Buchner. Oggi, lo spazio teatrale

viene utilizzato per parte della programmazione del Teatro Stabile e ospiterà, per esempio, fino ad aprile 2016, l'Amleto a Gerusalemme, spettacolo che riunisce due grandi protagonisti del teatro italiano come Gabriele Vacis e Marco Paolini.

Nella foto il borgo di Moncalieri che risale al 1228.Foto Turismo Torino e Provincia.

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Via Goito

Corso Trieste

Via Martiri della Libertà

Viale Stazione

V. C. B. di Cavour

Strada Brandina

V.S. Camoletti

Via Lungo Po. Abellonio

V. Gian B. Bogino

Via Marco Polo

Strada Torin

o

Via

Alta

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Corso Savona

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R. C

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V. P.G. Colom

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Via Camillo Benso di Cavour

Via Cristoforo Colombo

Via Lu

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V. G

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V. San Martino

Via Real Colleggio

Via Giuseppe Baretti

Piazza Vittorio

Emanuele II

V. P. M. Clotilde V. Grimaldi

Via Santa Croce

Via Real Collegio

Via Cristoforo ColomboVia Torquato Tasso

Via Actide De Gasp

eri

Via E. De. Nicola

Via Carlo Alberto

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tra le vie di Moncalieri

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Via Goito

Corso Trieste

Via Martiri della Libertà

Viale Stazione

V. C. B. di Cavour

Strada Brandina

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Via Lungo Po. Abellonio

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Strada Torin

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Corso Savona

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4 passi

VIA CARLO ALBERTO, 110027- MONCALIERI

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bellezze PerManenti

Alla scoperta delle opere che appartengono alle collezioni dei musei piemontesi. Il patrimonio artistico della nostra regione è prezioso e

composto da meravigliosi capolavori, scopriamoli insieme

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art 4 turin

Statua di Amenhotep I divinizzatoCalcare dipinto, h 65 cm.XIX – XX dinastia (1292-1076 a.C.)Museo Egizio, via Accademia delle Scienze 6, Torino© Fondazione Museo delle Antichità Egizie di Torino.www.museoegizio.it

Amedeo Modigliani (1915)La ragazza rossa (Testa di donna dai capelli rossi) Olio su tela, dono del Comitato Torino '61, Torino, 1962 GAM, Galleria Civica d'Arte Moderna e Contemporanea di Torino, via Magenta 31.www.gamtorino.it

Pietro Piffetti ‒ Doppio corpo (1738)Mobile a doppio corpo: cassettone con tre cassetti a ribalta con alzata a due battenti con funzione di libreria.Fondazione Accorsi ‒ Ometto Museo di Arti Decorative, via Po 55, Torino.www.fondazioneaccorsi-ometto.it

Henri Matisse (1941)Assiette de fruits et lierre en fleurs dans un pot d la rose .Olio su telaPinacoteca Giovanni e Marella Agnelli, via Nizza 230/103, Torino.www.pinacoteca-agnelli.it

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in persona

il d'artagnan dello sPettacolo italianoGigi Proietti firma una delle puntate de “I Tre Moschettieri”, opera teatrale seriale ideata da Beppe Navello e riproposta dopo trent'anni al Teatro Astra di Torino. Un'occasione per ripercorrere oltre cinquant'anni di attività nello spettacolo, tra personaggi amati dal pubblico e scelte di successo

La biografia di Gigi Proietti è infinita, ed è un romanzo che parla della

storia dello spettacolo italiano. Di attori così, il nostro cinema ne ha regalati tanti. Figure iconiche delle nostre scene, capaci di raccontare la realtà attraverso la chiave dell'ironia, narratori delle specificità regionali, che proprio per valorizzarla non abbandonano le inflessioni dialettali ma ne fanno un tesoro espressivo unico. In questo senso, Roma ha sicuramente uno dei suoi grandi portavoce in Gigi Proietti. Che, a differenza di tanti grandi dello spettacolo che purtroppo ci hanno lasciato, dopo cinquant'anni di carriera è ancora lì, legato a quel teatro che ama, sul palcoscenico, dietro le quinte, dietro a una scrivania con il capo chino su una sceneggiatura; ma sempre e comunque sulle scene. Con tanto lavoro, senza snobismo, Proietti ha indubbiamente saputo guadagnarsi il rispetto e la stima del suo pubblico. Dalla signora di mezza età che non si è persa una puntata del suo Maresciallo Rocca, agli amanti del teatro colto, Gigi Proietti ha saputo far ridere gli spettatori di Monicelli come quelli di Vanzina, dimostrando che il registro della comicità, alla fine, è uno solo, seppur con mille varianti. Perché: «non esiste “un certo tipo” di pubblico, esiste IL pubblico».Gigi Proietti arriva a Torino dal 27 febbraio al 4 marzo, per portare al Teatro Astra la seconda delle otto puntate del faraonico esperimento teatrale “I Tre Moschettieri”. Faraonico perché coinvolge numeri da kolossal

Dunque, saranno otto gli episodi in programma all'Astra dal 18 febbraio al primo maggio, firmati, oltre che da Proietti, da Beppe Navello, Piero Maccarinelli, Myriam Tanant, Andrea Baracco, Robert Talarczyk, Ugo Gregoretti e Emiliano Bronzino. Il perché di questo esperimento, lo abbiamo chiesto a Gigi Proietti.

di Valentina Dirindin

teatrale, a partire da chi ci lavora: otto registi, cinque autori, quaranta attori. Sperimentale perché porta in scena un'idea di teatro abbastanza nuova ma tutto sommato fedele alla tradizione: se per Dumas si trattò di un romanzo d'appendice, forse è giusto che anche il teatro provi a mantenere una divisione in puntate della storia.

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in persona

Ci racconta il progetto dei “Tre Moschettieri”? «Bisognerebbe farselo raccontare da Beppe Navello, in realtà, perché è sua questa strana idea! Scherzi a parte, è un'esperienza che avevamo già fatto trent'anni fa al Teatro dell'Aquila ed era stato il primo caso di teatro a puntate. Un esperimento divertente, che aveva avuto un grande successo, al quale per me era stato molto interessante partecipare. Per questo sono molto contento che venga riproposto oggi. È un'operazione che gioca sul filo dell'ironia, e magari anche sulla nostalgia di letture che tutti, più o meno, abbiamo fatto da ragazzi». Grandi nomi, una lunghissima programmazione, una scenografia spettacolare: un progetto decisamente ambizioso. «Ambizioso lo è sicuramente, se non altro per i numeri importanti che coinvolge, che comunque fanno capire che dietro c'è una grande produzione e un grande lavoro. È uno spettacolo che non tutti i teatri possono permettersi, e chi lo sceglie lo fa anche con grosso sacrificio. Questo ovviamente non può che inorgoglire tutti quelli che, come me, hanno fatto un pezzetto di lavoro».La serialità è stata raramente portata a teatro: secondo lei perché?«Non saprei, probabilmente non è così facile da proporre. Diciamo che funziona forse sulla riscrittura di testi letterari molto conosciuti, in modo che per lo spettatore risulti quasi come una specie di rimpatriata con gli amici, in cui si possa creare una certa complicità

col pubblico. Sicuramente non tutti i testi sono adatti a un'operazione di questo tipo».I Tre Moschettieri è una delle storie più amate di sempre. A mettere mano a un'opera così, si rischia sempre di scontentare qualcuno...«In generale bisogna partire dal presupposto che qualsiasi classico si porti in scena non è mai così come era stato pensato in origine, se non altro perché il teatro è molto cambiato nel tempo. L'importante è riuscire a essere contemporanei senza snaturare il testo. Questo è un concetto da tenere presente secondo me ogni volta che si affronta il teatro classico. Io dirigo un teatro shakespeariano e prego sempre chi lavora con noi di non fare cose troppo bizzarre solo per sentirsi moderni. Se si vuole snaturare un testo, forse è meglio scriverne direttamente uno. Anche perché parliamo di opere immense, testi che hanno già detto tutto. Poi, certo, ci sono delle meritevoli eccezioni».Esiste un passaggio naturale che porta gli attori dall'altra parte del palcoscenico (o della telecamera) per fare i registi? È in qualche modo un'evoluzione del mestiere o si tratta di percorsi diversi?«Non è che sia un percorso diverso, ma non tutti i calciatori vogliono fare gli allenatori e allo stesso modo non tutti gli attori vogliono fare i registi. Io ho messo in scena tante regie, molte anche senza firmarle, perché mi piace molto al di là della carriera che se ne può fare. Anche perché diventare un

regista secondo me non è un passo in avanti, casomai un passo laterale. Personalmente amo moltissimo il teatro d'attore, amo l'espressività su palco. Ma non è che una cosa sostituisca l'altra». Cinema, teatro, televisione, doppiaggio. Cosa nella sua intensa vita lavorativa le ha dato più soddisfazione?«Sicuramente, il fatto di essere riuscito ad aprire a Roma, una città dove tutto chiude, tre teatri nel giro di una ventina d'anni, è stata un'enorme conquista artistica. E continua ad esserlo ancora oggi. Mi riempie d'orgoglio essere il direttore artistico di un teatro di successo come il Globe Theatre, il teatro in legno costruito tredici anni fa a Roma grazie a Veltroni, che capì l'importanza dell'operazione e al contributo della Fondazione Silvano Toti. È uno spazio che ricostruisce fedelmente il Globe Theatre di Londra (il più famoso teatro di epoca elisabettiana ndr), con una programmazione che il pubblico dimostra di apprezzare. Solo l'estate scorsa ci sono state 57mila presenze e non può che essere una grande soddisfazione».C'è invece qualcosa che non rifarebbe nella sua carriera?«Sì, qualcosina sì, ovviamente. Magari qualche film stagionale, però in generale potrei anche rifare tutto, ma alcune cose le farei durare meno. Sono stato troppo su certe cose togliendo magari del tempo ad altre che mi davano maggiore soddisfazione.»

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I Tre Moschettieri, una storia di coraggio, lealtà, amore e avventura, andrà in scena per Stagione TPE dal 18 febbraio al 1 maggio.La Sala Grande del Teatro Astra si trasformeràcompletamente diventando la Parigi di Luigi XIII e di Richelieu.www.fondazionetpe.itIn alto foto di PEPE fotografia.

Shop in the City | 03 . 2016 | 95

in persona

Qual è secondo lei il mezzo più adatto alla comicità e all'ironia? «Sicuramente il teatro, e anche un po' il cinema. La televisione meno, perché costringe alla ripetitività e dopo un po' il risultato è che la comicità televisiva stanca, diventa necessariamente meno graffiante». Quello dell'arte e dello spettacolo è un campo difficile: cosa consiglierebbe a un giovane che voglia fare l'attore?«Non saprei se è così difficile, in realtà forse lo è meno di un tempo, perché per tanti versi le possibilità si sono moltiplicate. Quello che consiglierei è di capire esattamente che cosa vuole fare e impegnarsi in quello. Oggi c'è una generica ambizione a “entrare nel mondo dello spettacolo”, solo perché si è attratti dalla popolarità. Invece bisognerebbe essere certi di quello che si vuole fare, per avere la determinazione e poi la preparazione sufficienti per farcela».Spesso ha avuto parole di rimprovero per la sua città, Roma. Cosa pensa invece di Torino?«È da molto che non passo un po' di tempo a Torino, ma quando venivo più di frequente stavo benissimo: per le persone, per il cibo, per la sua bellezza. Sento spesso dire quanto sia una città che oggi si muove bene, sul piano turistico e culturale e provo anche un po' di invidia, perché da noi a Roma ci sarebbero molte cose da sistemare in questo senso».

I numeri dello spettacolo61347 parole recitate /

96 costumi /

50 km di filo per cucire /

170 bottoni automatici /

585 metri di tessuto /

260 metri di passamanerie /

32 cambi di scena /

700 mq di superficie scenica

calpestabile 1500 mq di tela dipinta

1 km di scatolato in ferro /

120 proiettori luci di cui 17

motorizzati /

1 container per attrezzeria e

costumi /

30 spade per più di 25 duelli/

1 ballo in maschera aperto al

pubblico /

9 ore 40 minuti di spettacolo /

56 repliche complessive /

11200 spettatori

contenti e premiati

[email protected]

Ecco alcuni nomi dei primi lettori che hanno individuato il logo di

Marzialsport Store tra le pagine del giornale

occhi aperti per i prossimi

appuntamenti

Laura BaiardiGabriella Micalizzi

Caterina TruccoRoberto Rossi

Davide AngiolaGiulia RiccabonaChiara Gataleta

Roberta deliaGabriele Grignola

Antonella CasalegnoAlice Rossi

Gualtiero FusellaGianluca MuraroGiada Chiocchi

AntonellaRoberto Pavanello

Marianna MenghiniEmanuele Mammone

Antonietta SortinoGarelli GiorgioValentina Orsi

Cristina MorbelliMaria Montesanti

Isabella LeoneSimone Sgambetterra

Carlo FilippiCinzia UcchedduMichela de Maina

Chiara BertessoCarla Longhi

Doriana CuccinielloEmma Belfiore

Tiziana IannelloManuel Mantovani

Maria DigioiaElena FavettoPaola PeregoSara Perini

Nicolo MantovaniAlessio Di Stasi

Martina MazzoniBarbara Digi

Claudia GalloLoredana Barbero

Silvia Bariani

Cecilia RoccattiLoretta MaglorinoManuela Menghini

Maria GrimaldiFilippo Colombo

Dario ParidiFabrizio Cascarano

Viviana SalernoJessica BrowningAnna Milanese

Sergio AlottoRosanna Pluviano

Giuseppina SalernoTiziana Mantovani

Cinzia GibrinaChiara GadaletaSilvia Grabanti

Gilberto BarantaniDenny FinoroGiusi Carta

Manuela SeuSabrina A.Irina Caia

Eliana MonticoneGiorgio CostamagnaFrancesco Furiozzi

Patrizia N.Luca C.

Marianna GangemiSilvana C.

Eliana CanuMimma Santomauro

Cecilia BrunettiMassimiliano

MaburzioPaola P.

Tea MilanRaffaella AlmontiStefano Ravetta

Roberta LanfranchiPiero SaglimbeneStefania PiovanoValentina Barge

...

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LA CORRISPONDENzAdi Giuseppe Tornatore

Sellerio, 176 pagine, 13 euro «Ciò che vi accingete a leggere è il

romanzo La corrispondenza, tratto dall’omonimo film. Un’originale

e formidabile opportunità per restituire alla parola scritta la supremazia usurpata

dall’immagine. Una ragionevole occasione per riscattare tutto ciò che

lo schermo cinematografico deve o preferisce sottintendere» Giuseppe Tornatore. Uno schermo che è stato

proprio lo stesso Tornatore a scegliere come altro mezzo su cui raccontare

la propria storia: da un lato la scrittura, dall’altro il cinema. Un esperimento raro

nel suo genere e assolutamente affascinate, tanto da spingere la casa di produzione e la casa editrice a far

uscire film e libro nello stesso giorno, lo scorso 14 gennaio. Primo esperimento narrativo del regista siciliano, il romanzo

racconta la storia di un amore finito e della corrispondenza virtuale e reale

che nasce tra una studentessa d’astrofisica e il suo professore per svelare il mistero di quella morte.

IL RAGAzzO INVISIBILEdi Alessandro Fabbri, Ludovica Rampoldi, 

Stefano Sardo

Salani, 306 pagine, 13.90 euro Un tema classico: il passaggio, spesso

difficile e pieno di insidie emotive, dalla fanciullezza all’età adulta.

Un approccio fantasy: un ragazzino che, ignorato dai compagni

e incompreso dalla madre, un giorno si guarda allo specchio e scopre di essere

invisibile. Una trama da supereroe: una volta scoperto il suo super potere, Michele potrà decidere se continuare a usarlo oppure affrontare la vita così come gli si presenta. Dopo il successo del film di Gabriele Salvatores uscito

in Italia nell’inverno del 2014, i tre autori della sceneggiatura uniscono

nuovamente le proprie penne e trasformano la storia (anche) in un romanzo, riuscendo così a dare

al personaggio maggiore profondità psicologia, alla storia un’ironia più sottile

e all’intera vicenda un’aria magica che fa tornare qualsiasi lettore da adulto

a ragazzino.

UNA CANzONE PER BOBBy LONG

di Ronald Everett Capps

Mattioli 1885, 308 pagine, 18 euro Questo è un caso complicato.

O, almeno, si complica quando il normale passaggio libro-film viene interrotto e felicemente influenzato da John Travolta. Capps scrive un

manoscritto ‒ la storia di un professore universitario e del suo assistente

inghiottiti dalla pigrizia e dall’atmosfera decadente tipiche di New Orleans ‒

che non trova pubblicazione. L’autore lo fa leggere a una sceneggiatrice e lei lo fa leggere a John Travolta che, a sua

volta, ne rimane entusiasta e spinge per la realizzazione prima di una

sceneggiatura e poi di un film. Dopo l’uscita di quest’ultimo nel 2004 ‒ con

proprio John Travolta nei panni di Bobby Long e Scarlett Johansson in

quelli di sua figlia ‒ il libro finalmente viene ri-pubblicato e conosce il meritato

successo. Una fortuna, questa, perché la storia di Capps è uno dei pochi ritratti contemporanei della Louisiana e del suo

spirito magico.

dal filM al librodi Marta Ciccolari Micaldi

letture

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Di solito è il contrario: un romanzo diventa la storia da adattare per il grande (o piccolo) schermo. Cosa succede, però, quando è proprio il film

a ispirare il libro? Era successo vent’anni fa con E.T. - L’extraterrestre, succede ancora oggi con esiti e forme diverse. Noi ne abbiamo scoperte tre

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olimpiadi

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effettooliMPico

A distanza di dieci anni dai Giochi Olimpici invernali del 2006, Torino ricorda quello che fu un momento speciale per la città, un'occasione per mostrare al mondo le sue bellezze fino ad allora tenute un po' nascoste

di Valentina Dirindin

Dieci anni fa, tutti avevano un'opinione in merito a quel che

sarebbe successo di lì a poco. C'era chi considerava le Olimpiadi invernali l'evento del secolo per Torino e già da mesi andava in giro con la giacca grigia, rossa e arancio in dotazione ai volontari. C'erano i detrattori, quelli che facevano i conti e scoprivano che non tornavano e che queste Olimpiadi sarebbero costate troppo alla città e ai cittadini. Si aspettava la svolta, consapevoli che le luci, per un paio di settimane, si sarebbero illuminate sulla città. Ma si era incerti sul futuro. Sarebbe durato? Avrebbe portato giovamento? Lo sforzo sarebbe servito? Torino poteva farcela a diventare una nuova capitale italiana del turismo? A distanza di dieci anni, la risposta a tutte queste domande forse ce l'abbiamo. Ma dieci anni fa era anche l'incertezza sul risultato che contribuiva a creare quell'atmosfera adrenalinica, unica. C'era fermento, nelle piazze torinesi. Spuntavano “case” ovunque, pronte a ospitare le delegazioni di ogni Paese, con la loro corte di tradizioni e festeggiamenti annesse. C'erano star, mai viste e sentite prima in così grande numero in città. C'erano sport nuovi – chi aveva mai sentito prima parlare del curling, prima del 2006? - e vecchie passioni che i torinesi da sempre portano con sé, come lo sci. C'erano notti intere, bianche perché illuminate dalle luci, e la gente che affollava le vie. C'era la volontà di rendersi utili, di essere partecipi, di gustarsi un pezzettino di quel momento perché, quando finalmente iniziò, anche i detrattori capirono che avrebbe fatto parte della Storia della loro città. Torino venne invasa. Di gente, di atleti, di colori, di musica, di festeggiamenti, di strutture nuove – permanenti e provvisorie. Torino, la città che, anche per una sua scelta di riservatezza, fino ad allora era sempre rimasta ad osservare il

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olimpiadi

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mondo stando leggermente dietro le quinte, si tirava a lucido per accogliere quell'invasione. Puliva strade, costruiva palazzetti, erigeva un gigantesco arco rosso in onore ai cerchi olimpici, accendeva d'un fuoco perpetuo una gigantesca fiaccola, inaugurava metropolitane, illuminava ponti. Ecco, quei ponti sul Po illuminati di luci colorate, come se Torino fosse Praga, erano il segnale che qualcosa stava davvero cambiando. Che la città si stava riscoprendo e i torinesi stavano accettando di aprire le porte di casa loro ai turisti di tutto il mondo, fieri di sentirsi dire quanto fosse meraviglioso il loro salotto. Prego, benvenuti, lasciamo le luci accese apposta per voi. Perché i Torinesi sono sì riservati, ma anche ospitali. Da quel 2006, in qualche modo, le luci dei ponti torinesi sul fiume Po sono non si sono mai spente. In quel 2006, Torino fu una festa continua. Una festa che, a distanza di dieci anni, si è ripetuta, per ricordare quello che – in effetti – è stato l'inizio di una nuova era per la città.

LA FESTA PER IL DECENNALEDal 25 al 27 febbraio, Torino ha celebrato il decennale da quelle Olimpiadi Invernali

del 2006 che l'hanno mostrata nella sua bellezza a tutto il mondo. Ritrovi di volontari, musica, parate e – naturalmente – una notte bianca, così come fu allora, con musei ed esercizi commerciali aperti fino a tardi. A definire il significato di queste celebrazioni, è stato il sindaco Piero Fassino: «Un compleanno, certo. Un modo per rivivere l’emozione, certo. Una retrospettiva dei successi, anche», ha dichiarato. «Ma l’idea di festeggiare il decennale olimpico, e di rievocare lo straordinario periodo – tanto breve quanto coinvolgente – delle Olimpiadi invernali di Torino 2006 è anche e soprattutto un modo per guardare avanti. Ricordando la strada che portò alla cerimonia inaugurale del 10 febbraio, con le sue incertezze, la fatica, gli scetticismi che costellarono gli anni precedenti. Guardando alla capacità, così radicata e antica in questa Città, di fare le cose per bene e al meglio possibile, in un accordo non scritto e silenzioso capace sempre di unire, anche nelle differenze».Il sindaco Fassino non ha perso l'occasione di ricordare con orgoglio quanto sia cresciuta da allora la città: «Non è un caso, se ci pensiamo, che la città in cui “non succedeva mai niente” sia

oggi indicata dal New York Times come unica meta italiana da non perdere nel 2016».

TORINO 2006: I PROTAGONISTI «Ricordo bene quella emozione, ricordo la sensazione di orgoglio, ricordo l’entusiasmo contagioso che ci portammo dentro e addosso per tutto il periodo pre olimpico». Se Torino ha vissuto il periodo delle Olimpiadi Invernali 2006, il merito è anche di Valentino Castellani, che nel 1997 prese la decisione di candidare la città e che fu poi presidente del Toroc (TORino Organising Committee, ovvero Comitato per l'Organizzazione dei XX Giochi Olimpici Invernali Torino 2006). «Sono tra i fortunati che hanno vissuto questa avventura faticosa e non facile dal primo momento, quello della decisione iniziale, fino alle ultime gare delle Paralimpiadi, il 19 marzo del 2006. Il tratto più significativo di questa lunga esperienza che voglio sottolineare è il grande lavoro di squadra che abbiamo messo in campo e che è stato la chiave del successo. Abbiamo fatto squadra tra le istituzioni locali, le autorità nazionali, sia politiche che sportive, e con tutto il territorio olimpico», ha dichiarato

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olimpiadi

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Castellani. Giuseppe Gattino, invece, del Toroc era capo ufficio stampa: «Esserci stato dal primo istante e aver lavorato sia per la candidatura che per l’organizzazione dei Giochi, assomiglia a un privilegio, a un sogno diventato realtà, che al tempo in cui cominciò quell’avventura non si sarebbe potuto immaginare», racconta. «Organizzare i Giochi Olimpici, e – nel mio caso – comunicarli, fu un’esperienza straordinaria. Si misero in moto energie nuove e fino a quel momento imprevedibili. Una città sinonimo di grigiore e declino divenne luogo di attrazione di migliaia di persone, per lo più giovani, provenienti da ogni parte del mondo. Persone – e tra queste includo i circa 26.000 volontari – tenute insieme dalla voglia di vivere un’esperienza unica e per molti irripetibile».

Luca Rolandi dieci anni fa era il responsabile dei contenuti del sito www.torino2006.org. Oggi, insieme a Loris Gherra (e con il contributo degli studenti del Master di giornalismo Giorgio Bocca), ha pubblicato il libro “Quelli che costruirono i Giochi. Un racconto inedito di Torino 2006”, che

raccoglie ventisette testimonianze di coloro che lavorarono da vicino alle Olimpiadi di Torino, oltre che l'elenco dei nomi di tutti i dipendenti, consulenti e collaboratori del TOROC, dei dipendenti e collaboratori dell’Agenzia Torino 2006 e dei volontari dei Giochi Olimpici e Paralimpici di Torino 2006. «Torino 2006 è stato vero e proprio punto di non ritorno per la storia della capitale sabauda e di buona parte del Piemonte.», racconta Luca Rolandi, «A quell’evento presero parte, da un punto di vista organizzativo, quasi trentamila persone, tra professionisti e volontari. Un vero e proprio esercito che portò a termine in modo brillante un progetto complicatissimo in diretta mondiale. Il volume è un modo per dire grazie, dieci anni dopo, a tutti coloro che hanno costruito un sogno condiviso».

TORINO 2006: COSA È RIMASTO ALLA CITTÀ Non tutti gli impianti di Torino 2006 hanno avuto ugual fortuna, ma molte sono le cose che quell'evento ha lasciato in eredità alla città. L'arco olimpico, innanzitutto, realizzato per unire il villaggio olimpico con il Lingotto

attraverso una passerella di 400 metri. In effetti, i 69 metri di altezza dell'arco rosso sono diventati uno dei simboli della città. C'è poi il Pala Alpitour, conosciuto fino a poco tempo fa con il nome del suo ideatore, l'architetto giapponese Arata Isozaki. Sede di concerti, eventi sportivi e non solo, con i suoi oltre 14mila posti a sedere è la più capiente struttura coperta d'Italia a uso sportivo. Lì accanto, lo Stadio Olimpico, che fu rimesso a nuovo proprio per i giochi del 2006 e che ebbe l'onore di ospitare la cerimonia di apertura, il 10 febbraio 2006. C'è anche l'Oval Lingotto, lo stadio costruito per ospitare le gare di pattinaggio di velocità. Capace di contenere 8500 spettatoti, viene oggi per lo più utilizzato come spazio fieristico. E la metropolitana? In fondo, la linea 1 è figlia di quel periodo, inaugurata pochi giorni prima dell'inaugurazione dei Giochi. Infine, se vi state chiedendo preoccupati che fine abbiano fatto le gigantesche mascotte delle Olimpiadi, Neve e Gliz, state tranquilli. I pupazzoni sono sani e salvi e sono conservati insieme a Aster, la mascotte dei Giochi Paralimpici, nel parco Mennea, tra corso Rosselli e il passante ferroviario.

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sposi

#prezioso #vincolo #amore

«Sposi, / oggi s'avvera il sogno e siamo sposi. / Tutto risplende a noi d'intorno / e luminosi ci sembran persino i fior». Sono alcuni versi della famosa

canzone del 1941 "C'è una casetta piccina" cantata da Alberto Rabagliati e scritta dal paroliere piemontese Mario Valabrega.

Ma prima che "tutto sembri luminoso" i futuri sposi hanno molto lavoro da fare. Che sia low cost o barocco-sfarzoso ci sono alcune tappe fondamentali che devono essere organizzate nei minimi dettagli. Dalle partecipazioni al

vestito, dalle fedi alla location, dai fiori alle bomboniere passando per la lista nozze e la torta nuziale. Se siete tecnologici create un file delle cose da fare e

condividetelo con il vostro partner, avrete sempre sotto controllo che cosa manca e che cosa è ancora da fare. Chiedete aiuto ai vostri testimoni o ai

vostri genitori e amici: loro si sentiranno parte dell'evento e voi meno schiacciati dalle incombenze. Cercate di mantenere il controllo, anche quando vi sembrerà che tutto stia andando per il verso sbagliato. Siate

sempre positivi e ricordate che sarà sempre il più bel giorno della vostra vita.

Il matrimonio perfetto

#fedi #anel lo #oro alcuni consigli: conoscere la misura esatta del dito,

scegliere il materiale, il colore e decidere l'incisione

(solo i nomi, i nomignoli, la data come?).

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#composizioni #profumo #al legria

#fiori #bouquet #al lestimento

sposi

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alcuni consigli: non esiste il fiore giusto o quello sbagliato,

dipende dal vostro gusto. il bouquet deve rispecchiare la

vostra personalità come gli addobbi della chiesa o della

sala ricevimento. scegliete il giusto fioraio e lasciatevi

andare.

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maggiori info e dettagli:

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sposi

#viaggi #maldive #newyork #listanozze #momenti #noidue

#location #panzo #cena #ricevimento #sogno

alcuni consigli: per il ricevimento create una lista dei

vostri desideri e poi iniziate a cercare. molte location

hanno già dei catering convenzionati, altre invece lasciano

agli sposi la possiblità di scegliere secondo il loro gusto.

lista nozze? se vivete già insieme perchè non optare per

un viaggio da sogno?

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la vostra lista nozze

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Forme fluide e materiali preziosi contraddistinguono la collezione sposa Elena Pignata 2016.

Ogni capo viene confezionato su misura diventando così unico ed irripetibile, in modo da calzare a pennello non solo sul corpo, ma sulla personalità della sposa.

Ad affiancare la collezione sposa, l’atelier propone un campionario dedicato alle mamme, alle amiche e alle damigelle, alla ricerca di un abito originale che possa accompagnare con stile la sposa nel giorno più importante.

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#dettagli #particolari #wedding

alcuni consigli: sorprendete gli invitati con piccoli

dettagli. le luci soffuse, le candele, le decorazioni, le

welcome bag, l'animazione per i più piccoli o la musica.

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news&gossip

colombe galupLa Linea Salute e Benessere di Galup è pensata per chi ha a cuore

l’equilibrio ma non intende rinunciare al gusto. Tre le proposte per la Pasqua: la Colomba Biologica con ingredienti provenienti da

agricoltura bio certificata, la Colomba Integrale con il gusto autentico dei sapori rustici, Bianca senza zucchero.

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A tutto benessere

“stiamo bene… naturalmente!”Lunedì 11 aprile si svolgerà “Stiamo bene…

naturalmente!”, un’iniziativa promossa da A.M.I.O.T. -

Associazione Medica Italiana di Omotossicologia - su

tutto il territorio nazionale nell’ambito della Giornata

Internazionale della Medicina Omeopatica dove gli

studi medici e veterinari associati offriranno al pubblico

consulti gratuiti per sensibilizzare sull’importanza di un

corretto stile oltre a un aggiornamento sulle ultime

novità in ambito terapeutico.

Numero verde gratuito 800.385014,

www.giornataomeopatia.it

a manualmente arriva il fai da te per le occasioni specialiIl fai da te in rosa sarà protagonista, dal 15 al 17

aprile al Lingotto Fiere di Torino, con

ManualMente. La nuova edizione primaverile

della Rassegna della manualità creativa

femminile sarà dedicata a materiali, tecniche e

colori tipici della bella stagione con workshop e

corsi ispirati a tematiche come il Matrimonio e

le cerimonie, la Festa della mamma, Voglia di

Shabby Chic, Gipsy e Country Style, Le Vacanze

al mare. Cucito creativo, crochet, knit, quilt,

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stamping, cartonaggio e bricolage: idee e

consigli per realizzare creazioni uniche per

momenti unici.

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casalegno pensa ai bambiniDisney, Trudy, Hello Kitty,

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simpatici personaggi protagonisti

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Page 111: Shop in the City marzo 2016

addio stressContro tutto ciò che fa male alla pelle del viso Shiseido ha creato la

linea Ibuki: Quick Fix Mist che dona idratazione istantanea e controllo della lucidità in uno spray da portare sempre con sé e

Beauty Sleeping Mask, una maschera da notte senza tempi di posa che rilassa e regala alla pelle un aspetto riposato.

Ibuki la nuova linea Shiseido

expocasa sbarca all’ovalDal 27 febbraio al 6 marzo torna il Salone di GL events

dedicato alle idee per abitare. Tra le novità una nuova

sede espositiva – l’Oval – un percorso di visita

totalmente ripensato e un’immagine più dinamica e

contemporanea. Il salone sarà suddiviso per aree: la

cucina, il bagno, la zone notte, gli spazi giorno, fino al

settore Tecnicasa, dedicato ai materiali e ai servizi per

la ristrutturazione. www.expocasa.it

news&gossip

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news&gossip

i toret si mettono in reteLe fontanelle di Torino diventano smart. Grazie alla

collaborazione fra Città di Torino, Smat e

Associazione “I Love Toret" è nata l’app gratuita “I

Love Toret”. Ogni fontana è stata strasformata in un

“hot spot” per veicolare contenuti geolocalizzati e

personalizzati: dalla storia del quartiere a quella dei

monumenti più significativi della zona.

www.ilovetoret.it

il sostegno di nova coop a casaoz A CasaOz, luogo di accoglienza per i bambini

che incontrano la malattia e le loro famiglie,

andranno parte dei ricavati della nuova

iniziativa promossa da Nova Coop “Gli Amici

della Fattoria”. Fino al 26 marzo nei

supermercati e ipermercati di Nova Coop

sarà disponibile la nuova raccolta bollini per

collezionare i peluche.

casa colabrodo? scoprilo con la termografiaAnalisi non distruttiva della temperatura superficiale

degli oggetti, misurata tramite la radiazione infrarossa

emessa. In edilizia, i campi di applicazione sono

numerosi (energetica, infiltrazioni d'acqua, muffe ecc).

Anomalie sulla distribuzione delle temperature

enunciano problemi sull’involucro edilizio (mancanza

isolamento, ponti termici, distacco di intonaco, umidità)

o sull’impianto (perdita liquido, occlusioni, perdita di

calore). Il geom. Temperino offre l'analisi, economica e

non distruttiva, dell'incognite relative alla

conservazione ed efficienza degli edifici civili ed

industriali.

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news&gossip

Si chiamano “La torta di Robin” e “EAThink Game”. Le due applicazioni sono nate per aiutare scuole e genitori a educare i ragazzi sui temi della

sostenibilità e stagionalità dei prodotti. Le due applicazioni, scaricabili gratuitamente, sono disponibili in 12 lingue diverse e sono state ideate da

Davide Giachino dell’ong Cisv. www.eathink2015.org

due app per parlare di sostenibilità agroalimentare

Disponibili gratuitamente e in 12 lingue

il blush dalla forma di rosaNeve Cosmetics ha creato Blush Garden, una crema

colorata dalla texture vellutata come petali nata per

fondersi sulle guance in un colorito fresco e naturale.

Blush Garden è vegano, privo di parabeni, petrolati e

siliconi ed è racchiuso in un packaging dal design

romantico.

monoporzioni zerbinatiZerbinati ha lanciato la nuova linea: “Le

Monoporzioni”. Piatti pronti, freschi, pratici

e dedicati a coloro che hanno la necessità di

consumare un pasto genuino senza

impiegare troppo tempo davanti ai fornelli.

il sapone naturale con olio di alloroFior di Loto è distributore in esclusiva per

l’Italia del sapone di Aleppo Sarjilla, una linea

di prodotti studiati con formulazioni e

ingredienti naturali. Il sapone è biologico e

composto da olio di oliva e olio d'alloro bio

con proprietà idratanti ed emollienti.

domenica 6 marzo Il Polpettificio a San Salvario Emporium 100 espositori distribuiti su

piazza Madama Cristina, stilisti, artigiani, designer e street food. Tutto

questo è San Salvario Emporium il bazar dove si mischiano i racconti

degli espositori alle parole della gente, alla musica e ai sapori. Anche in

questa edizione, sarà presente il corner de “Il Polpettificio”, il laboratorio

gastronomico numero 1 di Polpette a Torino, dove troverai polpette con

carne, vegetariane, dolci, polpette rigorosamente impastate a mano,

seguendo ricette tradizionali e brillanti rivisitazioni dello Chef Alessandro

Canella. Il Polpettificio vi aspetta: dal Martedì al Giovedì dalle 19 alle 02

Venerdì e Sabato siamo aperti dalle 19 alle 05

Domenica vi aspettiamo dalle 19 alle 24

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news&gossip

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news&gossip

Oltre 145.000 tessere circolanti e da gennaio a dicembre 2015, 118.500 abbonamenti venduti. Grande successo per la tessera

“Abbonamento Musei Torino Piemonte” che consente l’accesso libero e illimitato in moltissimi musei, Residenze Reali, castelli,

giardini e fortezze di Torino e del Piemonte. La tessera non ha più scadenza fissa ma ha una validità di 365

giorni dal momento dell’acquisto. www.abbonamentomusei.it

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il gioiello si mette in posa Creativity Oggetti, galleria specializzata in gioiello

contemporaneo, bijoux d’Autore e Arti Applicate

promuove la seconda edizione di “Creativity Contest

– Il gioiello si mette in posa”, concorso riservato a

jewellery designers e artisti professionisti.

Quest’anno il protagonista è l’anello, la scadenza

per le candidature è fissata per il 15 giugno 2016.

www.creativityoggetti.it

il premio architetture rivelate si rinnova Il riconoscimento, istituito dall'Ordine

degli Architetti di Torino, cambia volto

nell'edizione 2016-2017: la cadenza diventa

biennale e aumentano le categorie. Oltre

alle Nuove costruzioni e riusi, si possono

proporre Allestimenti temporanei e spazi

interni e Spazi aperti, infrastrutture e

paesaggio. Per segnalare un’opera è

sufficiente scrivere via mail all’indirizzo

[email protected] indicando l’indirizzo esatto e allegando due

fotografie dell’architettura. La scadenza è il

31 gennaio 2017.

ricette by nutella Sul sito www.nutella.it ci sono oltre 50 ricette

firmate Nutella. Tantissime creazioni da

preparare, assaggiare e condividere, ideali per

tutte le occasioni per ogni stagione dell’anno, dai

biscotti ai cupcake, dal tortino al cioccolato allo

yogurt con muesli e Nutella, tutte corredate da

immagini per ogni fase della preparazione.

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112 | 03 . 2016 | Shop in the City

news&gossip

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di alta qualità

Dai sei mesi ai sei anniuna barba hipster in 4 mosseSephora presenta Hipsteria, una nuovissima

linea di prodotti per la barba (balsamo, olio,

cera, sapone e spazzola) ispirata al celebre stile

nato negli anni Quaranta negli Stati Uniti

dedicata a tutti gli uomini che amano

prendersi cura di sé.

nuovi risotti gliaironiGliAironi, azienda leader nella produzione di

riso nel vercellese, ha ampliato la gamma di

risotti sul mercato con alcune nuove proposte:

cavolo e acciughe, baccalà e patate, ceci e

pancetta, pomodoro e rosmarino.

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capelli mossi e lisci.

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WooDone, il nuovo accessorio

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legno prodotto interamente in

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Zebrano. La farfalla si adatta a

tutte le occasioni, dalla più trendy

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i

ziccat e 1cafféUna nuova dolce collaborazione tra Ziccat, fabbrica torinese di

cioccolato artigianale dal 1958 e 1 Caffè, la Onlus fondata da Luca Argentero e da un gruppo di amici. Per ogni confezione di Chicchi di Caffè Ziccat acquistata, parte del ricavato andrà a 1 Caffè, che a

sua volta lo devolve ad un'associazione impegnata in progetti sociali in Italia e all'Estero. www.ziccat.it

La solidarietà é dolce

albergian e zora von maliceL’assenzio era la bevanda preferita dei poeti maledetti

e degli artisti francesi dell’Ottocento. Verlaine,

Rimbaud, Baudelaire, Wilde ne fecero la loro musa

personale. Moltissime opere d’arte, dalle poesie ai

quadri, furono dedicate (e nacquero grazie) alla

“Fata Verde”. Protagonista della nuova campagna

pubblicitaria dell'Assenzio Albergian, Oblio, è Blake B.,

autrice della saga di Zora Von Malice, la più famosa

vampire torinese.

news&gossip

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news&gossip

marshmallow sulle labbraLa nuova linea Balsami del Sorriso firmata

Le Couvent des Minimes si ispira alle

caramelle morbide americane, per labbra

infinitamente dolci.

la perla vince il premio per il miglior chocolat packagingLa Perla di Torino si aggiudica il 21° Brand Identity GrandPrix per il

miglior Chocolat Packaging con la linea di tartufi di cioccolato PURO.

La Perla di Torino ha ottenuto, all’unanimità, l’ambizioso premio

grazie alla maestria espressiva di tutti gli elementi, dal prodotto al

nome fino al packaging, capaci di esprimerne appieno la product

identity. PURO, nome semplice ed essenziale, racconta un tartufo di

cioccolato assolutamente essenziale perché senza zuccheri aggiunti.

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collezione di Lavadenti,

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sprechi al normale

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fresco; con lime, arancia

brasiliana, frutto della

passione o con tre diversi

tipi di menta per i più

tradizionali.

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fermo immagine

A project about the Po Delta, a fascinating land where nature and open spaces dominateFabrizio Esposito Pag 14 "Water is an element that has always attracted me. One night I saw a movie that wasn’t outstanding but was set in a smaller and more decadent Venice, a place of lagoons. I discovered that it was Chioggia and went to visit her." This was the initial idea for the project, by photographer Fabrizio Esposito, which is tied to the Po Delta and its sights, "When your gaze is never obstructed. There is silence, water, lush and wild nature, and an immense horizon. Coming from Turin, it is a very special feeling. " Often shrouded in mist during a cold November, he has wandered suspended between Veneto and Emilia Romagna, "where the Po Valley becomes infinite", traveling between the canals of Comacchio, Codigoro, the port of Gorino where fishermen separate the typical moeche lagunari crabs, and the salt flats of Cervia, an expanse of water only cut by narrow strips of land. These are the same places inhabited by the protagonists of the novel by Pennacchi "Canale Mussolini", another source of inspiration for Fabrizio Esposito: "In the future I will continue my journey on the literary traces of the Peruzzi family, reaching out to the Pontine Marshes (Argo Pontino). For now I'm working on another project that documents how man has tried to teach the sea to be useful. Always water.... " Fabrizio Esposito was born in Naples in 1974. Among his works, "The future of the world goes from here," a multimedia project that also became a documentary, and "Coffee Roots - trip to the origins of coffee".

in vetrina

As the leader of the band "+ The Machine" she has become a generational icon after funerals, weddings, and painful breakupsFlorence WelchRomantic dark diva Pag 66 Florence Welch has had a beautiful voice since she was a child, and her family

noticed it right away. Perhaps she hoped that this gift would lead her to perform, like so many other less in tune children, on special occasions like Christmas Eve or the birthday of a cousin. Instead her first performances were during funerals. Marriages came later: the most famous of which she took part as a performer in was for actress Black Lively of Gossip Girl (and her husband Ryan Reynolds), with whom friendship was born following the inclusion of a song by Florence in an episode of the TV series, when she had already been famous for a few years. The star of Florence, London born daughter of a university professor of Renaissance History has shined for almost a decade, she was blessed from the outset by the being on the BBC program Introducing that promotes new voices, she also got the opportunity to perform on the stages of major European festivals such as Reading and T in the Park. That "+ The Machine" with who she published three al-bums with is nothing but a game born with her historic collaborator Isabella Summers who, in the beginning, were performing as Florence Robot and Machine Isa. Before a concert, having to present the name of the band, she decided to synthesize it to shorten the whole thing and make it easier. Isabella, who still performs with her, is a keyboard player but is also a producer of other hot names of the current music scene such as: Iggy Azalea, Rita Ora, and The Game. The style of Florence & the Machine is often put under the too general category of smoky indie music; it draws a lot from traditional rock and soul sounds and sometimes melancholy sounds. She has recorded more than a little in this aspect with her first two albums "Lungs" in 2009 and "Ceremonials" in 2011 were strongly influenced by the split, recovery, and final break with her boyfriend at the time, Stuart Hammond. As she herself admitted at the time: "I do not want to talk about it, but when I sing it's completely different." The therapeutic aspect of the composition and the success of the first album brought Florence to record a second album soon after and then embark on a world tour continuously for five years, during which she performed, engaged in promoting, and has composed new songs. However, in order to reach the final draft

of her third studio album she felt the need to give up the whole circus of the notoriety that swirled around her and retire to her mother's house to reconcile with everyday life and take a little care if possible. Tem-porarily out of show business, working on writing How Big, How Blue, How Beautiful published in May 2015, from which there were songs such as Ship To Wreck, Delilah and the title track that led her back onto the top of the charts and filled stadiums and arenas, as occurred in her only Italian date of the year at the Forum in Milan. Now she’s back for a double date, at the Unipol Arena in Bologna on April 13 and the Pala Alpitour of Turin the next day. It is an opportunity to see for yourselves the overwhelming show of a true "Rock Diva" of recent years, in contrast to what it appears; her hair is not naturally red, but dark: the decision was made at the beginning of her career and she hasn’t ever abandoned it. Many argue that it is a way to hide her true nature because, and this is ascertained, Florence is quite timid in her everyday life, says the site ppcorn.com, sometimes she drinks a few drinks before going on stage to gain courage. The practice was interrupted after the disastrous fall at the Coachella festival that caused a broken foot. Another accident on the stage of a colleague, Dave Grohl of the Foo Fighters, has, however, allowed her to be the headliner of the Glastonbury Festival 2015 edition and now she prefers to manage live moments with a more spiritual approach, "I try to get into a trance. I do not know how it happens, but it's as if all my attentions were directed on the songs and the moment that follows. But there is no precise technique by which this happens." About creating their own artistic dimension, much of her style and the way they present themselves in public is derived from an admiration for Stevie Nicks: Welch similarly declared to be almost obsessed with the way the voice of Fleetwood Mac dressed, sang, and moved on stage. Another figure who inspired the look and style of life "experimental" is Grace Slick, a free spirit in California of the Beat Generation and the voice of the Great Society and especially of Jefferson Airplane who, at the 2016 Grammy Awards, received the lifetime achievement award, along with Run DMC,

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Earth Wind & Fire, and Herbie Hancock. Who knows if for Florence meeting one of her musical idols will have been emotional enough to offset the disappointment of not bringing home any awards despite 7 nominations, including best album and best pop performance by a band? Beyond the awards, in the short span of a few years she became a landmark of the world art scene, has inspired generations of girls, and has even led designers and fashion brands. The brand Gucci designed the clothes she wore during the tours in 2011 and 2012, but also designed an entire line of clothing reminiscent of the style when Frida Gianni-ni was the creative director. Recently it was announced at a private event held in Los Angeles that she will be the new ambassa-dor of the line of jewelry and watches of the brand fiorentino. An enthusiastic, Florence Welch said: "I felt like a kind of magpie when I met Alessandro Michele (creative director of Gucci ndr) at once our love of jewelry united us. I think Gucci is creating something magical and I am excited to be part of it." The assessment is reciprocated: "Her dark and romantic songs - declares Alessandro Michele - are timeless pieces, with loads of passion and feeling and they recall our spirit."She doesn’t lack admiration of colleagues from a decidedly rich list: David Byrne and Fatboy Slim invited her to sing on the album-tribute to Imelda Marcos Here Lies Love and in 2012 she sang Helter Skelter with the Rolling Stones in one of their five consecutive performances at the O2 Arena in London. For her in Turin, the expectation is very high: will she ask the public to embrace and kiss each other to transmit a message of love, as she did in Milan? Certainly she will unleash her usual melancholy energy: Florence is Big, Blue and Beautiful.

4 passiDiscovering Moncalieri If you are thinking that this is only a small town on the outskirts of Turin, you are mistaken. Mon-calieri is a place full of surprises: rich in history, culture, and things to do Pag 84

Many Turin natives know Moncalieri, if nothing else, because it is their place of birth. The hospital's maternity ward Santa Croce always has Piedmont excellence, and born here, to name a few, were the former mayor of Turin (and current president of the Piedmont Region) Sergio Chiamparino and the former Miss Italy Cristina Chia-botto. A place of more or less celebrated births, shopping (many come here for large shopping centers) and, to the surprise of many, even a holiday destination for many Turin natives. At least, it was so at the beginning of the twentieth century, and if you don’t believe it, there are postcards of the time to witness how Moncalé, as it’s called in Piemontese, was a rather popular vacation spot. If it was, there's definitely a reason. A city of jazz (its autumn festival - www.moncalierijazz.com - is much loved by fans of the genre, and very popular for international performing artists), the undi-sputed realm of tripe (which traditionally is bagged here), Moncalieri has an interesting and ancient history, witnessed by the archi-tectural and monumental heritage which is preserved.The Castle: a UNESCO World Herita-ge site under reconstructionMeanwhile, its majestic Castle, a part of UNESCO, dominates the city from atop a hill. One of the oldest among the Savoy residences, its enlargement is the result of a medieval fortress, consisting of four circular towers. It was built at the beginning of the year one thousand by the will of Thomas I (Tommaso I) of Savoy; it was extended for the first time in the mid-sixteenth century by Jolanda di Valois, wife of Amadeo IX of Savoy, and then underwent new transfor-mations and extensions under several local artists. It seems that the castle was much loved by the women of the Savoy House, who were here to stay and to educate their little ones. On the other hand, the city of Moncalieri at the time was a prestigious place of study, as evidenced by the Real Collegio of Carlo Alberto I, wanted by the sovereign of Savoy in 1838 and entrusted to the Barnabite fathers to educate the youth of the best Piedmont families. Today the Board, under the architect Pio Taccone, has turned it into a museum, which houses paintings (in the gallery of the “Principi de-

gle Studi”), an archaeological and scientific collection, a collection of scientific instru-ments and the collection of meteorological bulletins collected by father Denza (who worked here from 1859 to 1891), as well as the historical Library. Returning to Castle of Moncalieri, a royal residence loved by queens and princes, it was designed for many uses: in 1948, in fact, it was given to the Carabinieri for weapons delivery.Unfortunately, today the castle is not open to the public, since it is still being restored after extensive damage suffered by the fire that broke out in 2008 - although fortunately it didn’t cause any serious injuries or deaths – but it did affect the royal apartments and the room where the famous "Proclamation of Moncalieri" docu-ment was, which is a text written by D'Aze-glio and pronounced by Vittorio Emanuele II to convince the Italian parliament to make peace with the Austrian Empire. The area around the castle stretches for about ten hectares including an impressive gar-den, the subject of recent restoration work that allowed the recovery of the buildings in the park, including the stables, the House of Vignolante, the Tower of Roccolo, and the lily pond. In front of the main façade is the Rose Garden, where during summer there are several outdoor events, while in Novem-ber you can participate in the trade show "Winter Flowers", an exhibition organized by the floral Academy of Archimandrites. The center: a walk through the streets, monuments, and street marketsNot being able to visit the castle, which is definitely the most famous symbol of the city of Moncalieri, you will have to "settle" with the old town, which reserves many surprises: a walk through the streets of the city will also demonstrate to even the most skeptical that we aren’t only in the periphe-ry of Turin, but in a lively and dynamic town, with shops, bars, and restaurants that are worth visiting. The center, coming from via Torino, is accessed through the Porta Navina: the only one of the four (or six, according to some documents) old defensive gates that gave access to the city, it was the entrance to the west, near the Po river port (hence the name Navina). On this door, there is a bronze relief reminiscent of the "Proclamation of Moncalieri", signed

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precisely by Vittorio Emanuele II 20 No-vember 1849. For a sightseeing tour of the center of Moncalieri, you can start from the Town Hall, at the center of an elegant arca-ded square: totally renovated in 1778 by ar-chitect Pietro Mosso d'Andorno, the Palace is very necessary (thanks to the small bal-cony facing the square) as the venue for civil marriages. All around the town hall, there is the old Piazza Maggiore (now Piazza Vittorio Emanuele II), paved with pebbles and dominated by the stern brick facade of the church of San Francesco and its impo-sing bell tower. From the square, walking up a flight of steps, you can then easily reach the Collegiate Church of Santa Maria della Scala; the Roman-Gothic church of the first half of the fourteenth century is one of the most impressive monuments of sacred architecture in Piedmont. Here we have a preserved eighteenth-century urn of silver and crystal with relics of Blessed Bernhard of Baden Baden, a German prince who died within the walls of Moncalieri in the late fifteenth century and later became the patron saint of the city. They have also brought a number of interesting works of art, such as the group of painted sandstone statue of the fifteenth century depicting the Lamentation over the Dead Christ, the four stories of the Life of the Virgin, realized by Michele Antonio Milocco (1754), the icon of the Blessed Virgin painted in 1765 by Beaumont and Molinari, the Madonna and Child with Saints by Moncalvo, the absorbed Maria Clotilde of Savoy in prayer, sculpted by Pietro Canonica (1912).In all the streets in the center, on the first Sunday of each month there is an intere-sting antique market, with hundreds of stalls for collectors, fans, and the curious.Culture: The Lemon Foundry (le Fonderie Limone)For some culture lovers, then, you can’t but make the leap to the former Fonderie Limone, a wonderful example of urban post-industrial recovery. The old foundry was in fact recovered in the early nineties thanks to a project that has led it to become a large and active "factory of arts”, especially for theater productions, inaugurated in February 2005 with the first national show Woyazeck by Georg Buchner. Today, the theater space of the former Foundry is used

for part of the programming of the Teatro Stabile and will host, for example, until April 2016, the Hamlet in Jerusalem, a show that brings together two great prota-gonists of Italian theater like Gabriele Vacis and Marco Paolini.

in personaThe D'Artagnan of the Italian show Gigi Proietti signs one of the epi-sodes of "The Three Musketeers", a serial theatrical work created by Beppe Navello and revived after thirty years at the Astra Theatre in Turin. A chance to retrace over fifty years of activity in the show, including characters beloved by the public and successful new choices Pag 93Gigi Proietti’s biography is endless, and it’s a novel about the history of the Italian theater. Our cinema has given away many actors as well. Iconic Figures of our works, able to tell reality through the key of irony, narrators of regional specifics, that precisely in order to exploit it don’t abandon the dialect but make it a unique and treasured expression. In this sense, Gigi Proietti is defi-nitely one of Rome’s great spokesmen. That, which is a difference since unfortunately so many big shows have left it behind, after fif-ty years working for him it is still there, tied to theater that he loves, on the stage, behind the scenes, behind a desk with his head bent over a script; but always on the stage. With so much work, and no snobbery, Proietti has undoubtedly been able to gain the respect and esteem of his audience. From the middle-aged lady who has not lost an episode of his show Maresciallo Rocca and the captured theatergoers, Gigi Proietti has been able to make people laugh in the show Monicelli like those of Vanzina, proving that the register of comedy, in the end, is one only type, albeit with many variations. Because, as he explains in this interview, there isn't "a certain type" of public, there is THE public."Gigi Proietti arrives in Turin from February 27 to March 4, to bring to the second of eight episodes of the pharaonic theatrical experiment "The Three Musketeers" to

the Astra Theatre. It’s pharaonic because it involves numbers from the theatrical blockbuster and those who worked there, including eight directors, five authors, and forty actors. Experimental because it brings to the stage a new idea but all things con-sidered it’s loyal to the traditional theater: if for Dumas it was a serial novel, maybe it’s right that the theater try to maintain a division in shows. Therefore, there will be eight episodes in the Astra program from February 18 to May 1, signed not only by Proietti, but also by Beppe Navello, Piero Maccarinelli, Myriam Tanant, Andrea Baracco, Robert Talarczyk, Hugh Gregory, and Emiliano Bronzino.We have asked Gigi Proietti the reason for this experiment.Can you tell us about the project of the "Three Musketeers"?"We should have it told by Beppe Navello, actually, because it's his strange idea! Seriously, it's an experience that we’ve done thirty years ago, at the Aquila Theatre, and it was the first case of serialized theater. A fun experiment, that was very successful, which for me was very interesting to par-ticipate in. Because of this I’m very happy it is being revived today. It’s an operation that plays on irony, and maybe even on nostalgia of readings that everyone, more or less, did as kids. "Big names, long programming, and spectacular scenery: it’s a very ambi-tious project."Ambitious it definitely is, if not only for important numbers that are involved, however, that they understand behind them there is a great production and a great job. It's a show that not all theaters can afford, and those who choose it do so with great sacrifice. This of course can only make proud all those who, like me, have had a piece of the work."Serials have rarely been brought to the theater: Why in your opinion?"I don’t know, they probably aren’t so easy to offer. Let's say that maybe it works for rewriting well-known literary texts, so that for the viewer it appears almost as a kind of reunion with friends, where you can create a certain type of complicity with the audience. Surely not all texts are suitable for an operation of this type."

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The Three Musketeers is one of the most beloved stories of all time. To put your hand to a work like this, you always have the risk of displeasing someone…"In general, it must be understood that any classic you bring to stage is never as it was originally intended, if only because the theater has changed a lot over time. The important thing is to be contemporary without distorting the text. This is a concept to keep in mind I think every time you deal with the classical theater. I direct a Sha-kespearean theater and always pray that those who work with us won’t do strange things just to feel modern. If you want to distort the text, perhaps better write your own directly. Also because we are talking about immense works the texts have said it all. Then, of course, there are honorable exceptions."Is there a natural passage leading actors the other side of the stage (or camera) to be a director? It is in some ways an evolution of the trade or is it different paths?"It is not that it is a different location, but that not all the players want to do the coaching, and similarly not all actors want to do the filmmaking. I have directed many, many even without signing them, because I really like what they can do even beyond their career. Because to be a director in my opinion is not a step forward, but a step to the side. Personally, I love very much the actor's theater; I love the expression on stage. But is not something that replaces the other."Cinema, theater, television, dubbing. What in your intense working life has given you the most satisfaction?"Surely, the fact of being able to open in Rome, a city where everything closes, three theaters in the space of twenty years, has been an enormous artistic achievement. It continues to be so even today. It fills me with pride to be the artistic director of such a successful theater as the Globe Theatre, the wooden theater built thirteen years ago in Rome thanks to Veltroni, who un-derstood the importance of this operation, and the contribution of the Silvano Toti Foundation. It is a space that accurately reconstructs the Globe Theatre in London

(the most famous Elizabethan-era theater), with a schedule that shows the audiences appreciation. Only last summer we had 57 thousand visitors, which can only be a great satisfaction. "Instead, is there something that you would redo in your career?"Yes, a little bit yes, of course. Maybe some seasonal film, though in general I could do it all, but some things I wouldn’t do as long. I did too much of certain things by remo-ving perhaps time from others that would have given me greater satisfaction. "What do you think is more suitable to comedy and irony?"Surely the theater, and even a little bit of film. Television less, because it forces repetitiveness and after a while the result is a tired television comedy, which necessarily becomes less rough.”Art and entertainment is a difficult area: What would you recommend to a young person who wants to be an actor?"I do not know if it's that difficult, actually maybe it is less than at one time, because in many ways the possibilities have multi-plied. What I recommend is to understand exactly what you want to do, and engage in that. Today there is a general ambition to "enter the world of the stage", just because you are attracted by the popularity. Instead you should be sure of what you want to do, and have the determination and then the preparation sufficient to make it happen. "Often he has heard words of reproach for his city, Rome. Instead what do you think of Turin?"It's a long time since I have spent a bit of time in Turin, but when I came I was often fine: for its people, for its food, for its beauty. I often hear how today it’s a city that is moving well, on the touristic and cultural level, and I also feel a bit of envy, because there are many things to fix in this sense in Rome.”The entertainment numbers61347 words recited / 96 costumes / 50 km of sewing thread / 170 automatic buttons / 585 meters of fabric / 260 meters of trimmings / 32 scene changes / 700 square meters of stage floor area /1500 square meters of painted canvas / 1 km of iron boxes / 120 light projec-

tors including 17 motorized ones / 1 container for props and costumes / 30 swords for more than 25 duels / 1 ma-sked ball open to the public / 9 hours 40 minutes of show / 56 total replicas / 11200 spectators

olimpiadiThe Olympic effectTen years after the Olympic Winter Games in 2006, Torino remembers that it was a special moment for the city, an opportu-nity to show the world its beauty that had been hidden until then.Pag 97Ten years ago, everyone had an opinion about what would soon happen. There were those who considered the Turin Win-ter Olympics the event of the century, and for months they went around with the grey, red, and orange jacket that was supplied to volunteers. There were detractors, those who did the numbers and found that they weren’t adding up, and that these Olym-pics would cost too much to the city and citizens. They expected a breakthrough, aware that for a couple of weeks a spotlight would be trained on the city. But they were uncertain about the future. Would it last? Would it bring any benefits? Would the effort be worth it? Could Turin become a new Italian tourism capital? Ten years later, the answers to all these questions, are perhaps available. But ten years ago it was also an uncertainty about the outcome that helped to create the adrenaline filled and unique atmosphere. Turin’s squares were fermenting. They were sticking "houses" everywhere, ready to host the delegations of each country, with their court of traditions and festivities. There were stars, never seen and heard of before in such large numbers in the city. There were new sports, who had ever heard talk of curling, before 2006?, and old passions that Turin has always carried with it, such as skiing. There were entire nights, which were illuminated white by the lights that had people crowding the streets. There was the desire to make themselves useful, of partaking, to enjoy a little piece of that time because, when it finally began, even the detractors realized that would be part of the history of their city. Turin was

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invaded. It was full of people, athletes, color, music, celebrations, and new structures - permanent and temporary. Turin, the city that had been a bit reserved and until then remained slightly behind the scenes watching the world go by, became a shining light to accommodate that invasion. The streets were cleaned, palaces were built, a giant red arch in honor of the Olympic rings was erected, a perpetual torch was lit, the metropolitan was inaugurated, and they illuminated the bridges. Here, those bridges on the Po lit with colored lights, as if Turin was Prague, were a sign that so-mething was really changing. That the city was rediscovering itself and the people of Turin were accepting to opening the doors of their home to tourists from around the world, and were proud of being told how wonderful their living room was. Please be welcome, we left the lights on for you.The people of Turin are reserved, but they are also hospitable. From 2006, in some way, the lights of the bridges over the River Po in Turin have never been turned off.In 2006 Torino was a continuous party.A party that, ten years later, we repeat, to remember what - in fact - was the begin-ning of a new era for the city. A PARTy FOR THE TENTH ANNIVERSARyFrom February 25 to 27, Turin will celebrate the tenth anniversary of the 2006 Winter Olympics that showed its beauty to the world. Together with volunteers, music, parades and - of course - a white night, as it was then, with museums and shops open late. To define the meaning of these celebrations was the mayor Piero Fassino: "A birthday, of course. One way to relive the excitement, of course. A retrospective of the successes, too," he said. "But the idea of celebrating the tenth anniversary of the Olympics, and recall the extraordinary period - as short as it is compelling - the Winter Olympics in Turin in 2006 is above all a way to look forward. If we recall the road that led to the opening ceremony on 10 February, was filled with uncertainties, fatigue, and skepticism that swept through the previous years. Looking at the capacity, so rooted in this ancient city, to make things right and in the best way possible, in an unwritten agreement, silent and always

able to unite, even in the differences. "Mayor Fassino has not missed an oppor-tunity to recall with pride how the city has grown since then: "It is no coincidence; if we think that the city where ‘nothing ever happened’ is now indicated by the New York Times as the only Italian destination not to miss in 2016 ". TORINO 2006: THE PLAyERS "I remember the emotion, I remember the feeling of pride, and I remember the infectious enthusiasm that we had in and throughout the pre Olympic period." If Turin experienced the period of the 2006 Winter Olympics, it’s also due to the merit of Valentino Castellani, who in 1997 made the decision to nominate the city, when he was the president of the TOROC (Turin Organizing Committee or the Organizing Committee for the XX Winter Olympic Games Turin 2006). "I am among the lucky ones who have lived this strenuous adventure and it wasn’t easy from the start, from the initial decision, until the last race of the Paralympics, on 19 March 2006. The most significant feature of this long experience that I want to empha-size is the great teamwork that put in, and that was the key to success. We teamed up with local institutions, national authorities, both political and sports, and with all of the Olympic territory" said Castellani.Giuseppe Gattino, however, was the chief press officer of TOROC: "Being there from the first moment and having worked both for the candidacy and the organization of the Games, looks like a privilege, a dream come true, at the time he began that adven-ture you could not imagine," he says. "To organize the Olympic Games, and - in my case - communicate, was an extraordinary experience. They set in motion a new ener-gy and until that unpredictable moment. A city synonymous with dullness and decay became a place of attraction for thousands of people, mostly young people from all over the world. People - and among these I in-clude the approximately 26,000 volunteers - held together by the desire to live a unique and unrepeatable experience for many. " Luca Rolandi ten years ago was responsible for the content of www.torino2006.org. To-day, together with Loris Gherra (and with the help of the students doing a Master of Journalism Giorgio Bocca), has published

the book "Those who built the Games. An unpublished story of Turin 2006 ", which contains twenty-seven testimonies of those who worked closely with the Turin Olympics, as well as the list of names of all employees, consultants, staff of TOROC, employees and collaborators of Agenzia Torino 2006, and volunteers of the Olympic and Paralympic Games of Torino 2006. "Torino 2006 was real tipping point for the history of the Savoy capital and much of Piedmont.” says Luca Rolandi, "in that the event took, from an organizational point of view, almost thirty thousand people, in-cluding professionals and volunteers. There was a veritable army that accomplished a complicated worldwide project so bril-liantly. The volume that we have written together, Loris Gherra and I is a way to say thank you, ten years later, to all those who built a shared dream. "

The English Theater of Torino’s main production this year is:‘THERE GOES THE BRIDE’ ... a sublimely silly comedy peppered with snatches of dance and songs from the 1920s to the 1940s. It was one of many West End of London smash hits in the 1970s for playwright Ray Mooney. All the action takes place on the morning of the wedding day of Tim and Ursula Westerby’s daughter Judy. Following two ridiculous minor accidents suffered by Tim, a massive distraction arises to threaten a happy conclusion to the main event of the day: he hallucinates the arrival of a young female admirer from the 1920s that only he and the audience can see. He christens her ‘Polly’. Will YOU ever recover from the laughter generated by this hilarious play. FIND OUT on Saturday the 2nd at 8:30 pm or Sunday 3rd April at 4:30 pm at Teatro Vittoria, Via Gramsci 4, Torino.

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company profile

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LA STORIA La storia di Ponti inizia nel 1867 quando il fondatore Giovanni Ponti avvia l’attività a Sizzano, in provincia di Novara. Oggi Ponti è una delle aziende italiane di famiglia più longeve, depositaria di un’arte tramandata di padre in figlio. Cinque generazioni si sono susseguite, guidate tutte da una comune passione per questo prodotto dalla tradizione plurimillenaria. Citato ripetutamente dalla Bibbia, utilizzato già ai tempi degli Egizi, Babilonesi e Persiani, l’aceto di vino è infatti un prodotto dalle mille virtù, non solo per il tocco in più che sa dare in cucina con il suo gusto inconfondibile, ma anche un prezioso alleato per il benessere. La famiglia Ponti ha saputo valorizzare questo prodotto non solo facendone riscoprire la tradizione in Italia, ma anche promovendone l’uso in Paesi e culture lontani.

PONTICULTURA DEL GUSTO DAL 1867

Portare sulle tavole di tutto il mondo prodotti alimentari che uniscono la grande tradizione italiana del buon cibo con la ricerca di gusti innovativi, ai massimi

standard di qualità. È la missione di Ponti, leader riconosciuto a livello internazionale nella produzione di aceti, sottaceti e sottoli, condimenti e sughi pronti.

a cura della redazione

2007

1911 ANNI ‘80

1995Con quasi 150 anni di storia, Ponti non smette mai di innovare e inventa la Glassa Gastronomica a base di Aceto Balsamico di Modena IGP, con cui regala una nuova consistenza al prodotto. Questa nuova frontiera del gusto è in grado di soddisfare il palato cosmopolita di un pubblico internazionale, prestandosi a nuovi, insoliti abbinamenti. È stato subito un grande successo di pubblico, che ha inaugurato una nuova categoria di prodotto.

Antonio Ponti, figlio del fondatore Giovanni, riceve alla Fiera Internazionale di Parigi la medaglia d'oro per la produzione di "vini e aceti di vino". Già allora Ponti conquistava con la qualità dei suoi prodotti i palati internazionali, facendo dell’aceto un prodotto bandiera del Made in Italy. Non è un caso dunque che abbia rappresentato l’eccellenza italiana dell’aceto anche all’Expo 2015.

Nasce la nuova ed innovativa linea di conserve di verdura a marchio PEPERLIZIA, con cui Ponti rivoluziona il gusto e la concezione delle verdure in vetro, conquistando anche i palati più raffinati. Materie prime selezionate e ricette esclusive in agrodolce hanno fatto di questi prodotti un alleato in cucina di cui tutti si fidano.

È l’anno dello spot pubblicitario che bucò lo schermo proponendo l’Aceto Balsamico di Modena Ponti come guarnizione per le fragole. A Ponti va il merito di avere promosso la conoscenza ed il consumo dell’Aceto Balsamico di Modena, oggi tutelato dall’Indicazione Geografica Protetta, al di fuori dei confini regionali, dapprima in tutta Italia e trasformandolo poi in uno dei prodotti più esportati dell’alimentare italiano.

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EVENTI

made in3 e 17 marzo

Circolo dei lettori

ultimi due appuntamenti del ciclo

di serate dedicate alla cultura

d’impresa “made in”. il 3 marzo si

parlerà di memoria e futuro

dell’impresa italiana con giuseppe

Berta, paolo pietro Biancone, oscar

farinetti, licia mattioli e giorgio

Zanchini. giovedì 17 si terrà

l’incontro "la narrazione

dell'impresa italiana" con marco

Belpoliti, giuseppe mazza, davide

ferrario, paolo damilano e

antonella parigi, assessore cultura

e turismo - regione piemonte.

www.circololettori.it

cantine a nord ovestmarzo - ottobre

Luoghi vari

cantine a nord ovest è la

manifestazione itinerante

organizzata da slow food

piemonte e valle d’aosta per

promuovere e far conoscere i vini

del piemonte. una tappa al mese,

da marzo a ottobre, 7 tipologie di

vino da scoprire.

[email protected]

cinema in verticalefino al 2 aprile 2016

Luoghi vari

15 appuntamenti in 7 comuni della

valle di susa e in 2 comuni della val

sangone con filmati su tematiche

legate alla montagna, alla sua

cultura e ai suoi sport, presentati e

produzione pittorica dell’artista

con oltre novanta opere

dall’espressionismo lirico alla

ricerca sul colore e sulla luce, oltre

a due temi fondamentali della sua

indagine: la figura e il rapporto

con la natura.

www.museofico.it

florence henridal 10 marzo al 26 giugno Museo Ettore Fico con un centinaio di opere tra

disegni, dipinti, fotografie,

fotomontaggi e collage, corredati

da documenti d’epoca provenienti

dall’archivio dedicato all’artista,

viene presentato in italia, per la

prima volta in modo sistematico,

il lavoro pittorico di henri.

www.museofico.it

l’arte della BelleZZadal 19 marzo al 31 dicembre

La Venaria Reale una selezione in larga parte

inedita delle straordinarie

creazioni di gioielleria e di alta

oreficeria realizzate da gianmaria

Buccellati.

www.lavenaria.it

il drago e il fiore d’orofino al 28 marzo

MAO una grande mostra che presenta

per la prima volta opere di arte

tessile di rara bellezza e impatto

visivo: 36 tappeti di manifattura

cinese realizzati tra il 18° e il 19°

secolo.

www.maotorino.it

dibattuti con autori, protagonisti

ed esperti.

www.valsusafilmfest.it

ifla 201620 - 22 aprile

Luoghi vari

il congresso mondiale della

federazione internazionale di

architetti del paesaggio torna in

italia con oltre 2.000 partecipanti

attesi. il tema scelto è Tasting the

landscape, il congresso vuole porre

al centro del dibattito la tutela e la

trasformazione del "paesaggio".

www.ifla2016.com

palcoscenico danZa fino al 7 maggio

Luoghi vari

prosegue la stagione dedicata

all’arte coreutica inserita all’interno

del cartellone di fondazione tpe,

con la direzione artistica di paolo

mohovich. nove performance, sei

delle quali in prima nazionale,

compongono il programma per un

cartellone d’eccellenza.

www.fondazionetpe.it

pensiero liBerofino ad ottobre

Centro Commerciale Le gru

shopville le gru diventa una

galleria d’arte con il progetto

promosso dall’associazione on

design art society. più di 80 gli

artisti emergenti coinvolti in

questa iniziativa che esporranno a

rotazione le proprie opere.

MOSTRE

Botto&Brunodal 9 marzo al 19 giugno

Fondazione Merz

society, you’re a crazy breed è un

progetto inedito degli artisti

Botto&Bruno concepito come

un’unica grande installazione che

si relaziona al luogo che la ospita e

si sofferma sul valore simbolico

che esso rappresenta.

fondazionemerz.org

renato Birollidal 10 marzo al 26 giugno Museo Ettore Fico

la mostra documenta l’intera

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programma di sala

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programma di sala

magali reusdal 31 marzo al 12 giugno

Fondazione Sandretto Re Rebaudengo

la prima personale in italia di

magali reus. nelle sue opere

elabora e integra tutta una

gamma di influenze formali e

riferimenti storico-artistici:

allude alla sfera domestica ma

anche a quella industriale,

all’aspetto funzionale e a quello

decorativo.

www.fsrr.org

caravaggio e il suo tempofino al 10 aprile Castello di Miradolo, Pinerolo

la nuova mostra organizzata

dalla fondazione cosso con la

curatela di vittorio sgarbi e

antonio d'amico. circa quaranta

dipinti per offrire ai visitatori una

mostra che mette a fuoco il genio

di caravaggio.

www.fondazionecosso.com

giovanni anselmodal 5 aprile all'11 settembre

Castello di Rivoli Museo d’Arte 

Contemporanea

torino e la grande guerra

1915-1918fino al 26 maggio Museo Nazionale del Risorgimento 

Italiano allestita nel corridoio

monumentale della camera dei

deputati italiana la mostra

espone circa 300 pezzi. a metà del

percorso una video-installazione

presenta al pubblico una

sequenza di manifesti illustranti

la mobilitazione della città.

www.museorisorgimentotorino.it

spiritelli, amorini, genietti e cheruBinifino al 5 giugno

Museo di Arti Decorative Accorsi – 

Ometto

la mostra, a cura di vittorio

natale, presenta la fortuna del

tema iconografico dei putti

attraverso sei sezioni tematiche.

sono sessantotto i selezionati

oggetti provenienti da collezioni

pubbliche italiane e private.

www.fondazioneaccorsi-ometto.it

hecho en cuBa

fino al 29 agosto

Mole Antonelliana “hecho en cuba. il cinema nella

grafica cubana”: manifesti dalla

collezione Bardellotto, la più

ampia e comprensiva mostra mai

tra i primi artisti a esporre al

castello di rivoli quando il museo

nacque nel 1984, giovanni

anselmo (Borgofranco d’ivrea,

torino, 1934) presenta la sua

prima esposizione personale in un

museo torinese.

www.castellodirivoli.org

eccentrica naturafino all'11 aprile

Palazzo Madama frutta e verdura sono i

protagonisti della mostra a

palazzo madama. l’eccentrica

natura ritratta da Bartolomeo

Bimbi per la famiglia medici.

www.palazzomadamatorino.it

sulla scena del criminefino al 1 maggio

CAMERA - Centro Italiano per la 

Fotografia l’esposizione analizza la storia

della fotografia forense e mostra

un corpus di opere che coprono

più di un secolo di storia, dai

primi scatti entrati nelle aule di

tribunale fino alle foto satellitari.

camera.to

fashionfino al 2 maggio Palazzo Madama una mostra fotografica ideata e

prodotta da national geographic

italia. 62 immagini di grande

formato, realizzate da 36 maghi

dell’obiettivo offrono una

prospettiva sul significato storico

e culturale dell’abbigliamento,

dell’ornamento e sul concetto di

stile.

www.palazzomadamatorino.it

matisse e il suo tempofino al 15 maggio

Palazzo Chiablese con 50 opere di matisse e 47 di

artisti a lui contemporanei tutte

provenienti dal centre pompidou,

la mostra si prefigge di mostrare

le opere di matisse attraverso

l’esatto contesto delle sue

amicizie e degli scambi artistici

con altri pittori.

www.mostramatisse.it

Page 124: Shop in the City marzo 2016

122 | 03 . 2016 | Shop in the City

programma di sala

realizzata di manifesti

cinematografici cubani, a cura di

luigino Bardellotto.

www.museocinema.it

MUSICA

andrea scanZi & giulio casale10 marzo

Teatro Colosseo

uno spettacolo dedicato a chi in

quel ventennio sognava di

cambiare il mondo al suono di

Bennato, de gregori, u2, gaber,

Jeff Buckley... ma non ci è riuscito.

www.teatrocolosseo.it

concerto n. 16 10 – 11 marzo Auditorium Rai

il direttore hartmut haenchen

dirige l’orchestra sinfonica della

rai. musiche di gustav mahler e

alban Berg.

www.orchestrasinfonica.rai.it

Conservatorio Giuseppe Verdi

gli archi dell’orchestra

filarmonica di torino con sergio

lamberto maestro concertatore,

presentano un delicato paesaggio

cinese, la memoria di un viaggio

in svizzera, una mostra di quadri:

tre immagini trasformate in

musica per un concerto da

guardare con le orecchie.

www.oft.it

karl-heinZ steffens30 marzo

Teatro Regio

in occasione del 90° anniversario

della nascita di hans werner

henze, il direttore karl-heinz

steffens dirigerà alexandra

petersamer mezzosoprano e

l’orchestra del teatro regio.

musiche di

richard wagner e hans werner

henze .

www.teatroregio.torino.it

anni di canZone d’autore in 5 concerti

11 marzo

Folk Club

percorsi solitari: la canzone

d’autore negli anni 2000. in

collaborazione con “neorealismo

– lo splendore del vero nell’italia

del dopoguerra”.

www.folkclub.it

the king's singers13 marzo

Conservatorio Giuseppe Verdi appuntamento con la

straordinaria vocalità dei king’s

singers: il loro primo concerto a

torino è del febbraio 1978, in una

formazione del tutto diversa da

quella attuale e dopo quella data

sono tornati diciassette volte.

www.unionemusicale.it

stefano montanari14 marzo

Teatro Regio

stefano montanari direttore e

violino dirige la filarmonica del

teatro regio torino, cecilia Bacci

violino, massimo mercelli flauto e

darko Brlek clarinetto. musiche

di Johann sebastian Bach, sofija

gubajdulina, warum.

www.teatroregio.torino.it

la cenerentola15-24 marzo

Teatro Regio

torna sul palco del regio dopo

dieci anni, la cenerentola, la più

bella fiaba musicale scritta da

rossini, diretta per l’occasione dal

giovane Jader Bignamini.

www.teatroregio.torino.it

de gregori15 marzo

Teatro Colosseo

la tappa del tour “amore e furto”

di de gregori che canta Bob dylan.

www.teatrocolosseo.it

concerto n. 17 17 – 18 marzo Auditorium Rai

il direttore gaetano d’espinosa

dirige l’orchestra sinfonica della

rai con Jan lisiecki al pianoforte.

musiche di Jean sibelius e

fryderyc chopin.

www.orchestrasinfonica.rai.it

carlo aonZo trio18 marzo

Folk Club

il miglior mandolinista europeo.

www.folkclub.it

Quadri22 marzo

Page 125: Shop in the City marzo 2016

Shop in the City | 03 . 2016 | 123

programma di sala

dado moroni & luigi tessarollo

1 aprile

Folk Club

il magico pianoforte di dado e la

solida chitarra di luigi per un

concerto sopraffino.

www.folkclub.it

camerata ZÜrich 5 aprile Auditorium Giovanni Agnelli dalla svizzera arriva la camerata

Zürich con thomas demenga, uno

degli allievi prediletti del grande

violoncellista antonio Janigro.

musiche di robert schumann,

Šostakovič e othmar schoeck.

www.lingottomusica.it

rana - Quartetto modigliani6 aprile

Conservatorio Giuseppe Verdi

Beatrice rana, pianoforte,

Quartetto modigliani (philippe

Bernhard - loïc rio - laurent

marfaing - françois

kieffer),eseguono musiche di r.

schumann.

www.unionemusicale.it

calandosi nel ruolo di musicista-

alchimista, accompagna

prendendo per la regina dada nel

suo viaggio.

www.teatrocolosseo.it

Beamish & moZart19 aprile

Conservatorio “G. Verdi” 

orchestra filarmonica di torino

con micha hamel direttore e

ronald Brautigam al pianoforte

presentano musiche di franz

Joseph haydn, sally Beamish e di

wolfgang amadeus mozart.

www.oft.it

concerto n. 20

21 – 22 aprile

Auditorium Rai

il direttore william eddins con

simone rubino percussioni dirige

l’orchestra sinfonica della rai.

musiche di leonard Bernstein,

avner dorman e Bohuslav

martinů.

www.orchestrasinfonica.rai.it

swedish radio symphony orchestra26 aprile Auditorium Giovanni Agnelli daniel harding alla guida

della swedish radio symphony

orchestra per una serata tutta

brahmsiana con la

straordinaria veronika eberle, che

si aggiunge alla schiera dei grandi

violinisti ospitati da lingotto

musica.

www.lingottomusica.it

concerto n. 19 7 – 8 aprile

Auditorium Rai

il direttore Juraj valčuha dirige

l’edipo re di igor stravinskij con

toni servillo voce recitante e la

sinfonia n. 1 in re maggiore op. 25

di segej prokof’ev.

www.orchestrasinfonica.rai.it

aleX Britti8 aprile Teatro Colosseo

alex Britti torna in concerto per

presentare il nuovo album.

www.teatrocolosseo.it

phil guy day9 aprile

Folk Club

dario lombardo celebra il grande

chitarrista riunendo una serie di

musicisti che hanno collaborato

con phil.

www.folkclub.it

sollima, andaloro &

friends13 aprile

Conservatorio Giuseppe Verdi

giovanni sollima, monika

leskovar al violoncello, giuseppe

andaloro, ilya rashkovsky al

pianoforte eseguono musiche di

stravinskij, lutoslawski, debussy,

ravel.

www.unionemusicale.it

la donna serpente14-24 aprile

Teatro Regio

per la prima volta a torino un

capolavoro del patrimonio

contemporaneo italiano: la

donna serpente di alfredo casella,

opera composta alla fine degli

anni venti del novecento.

www.teatroregio.torino.it

stefano Bollani & valentina cenni15 aprile

Teatro Colosseo

un testo scritto a quattro mani,

una fiaba surreale. stefano Bollani

si lancia in un’avventura teatrale

Page 126: Shop in the City marzo 2016

124 | 03 . 2016 | Shop in the City

programma di sala

TEATRO

i tre moschettieri fino al 1 maggio

Teatro Astra una storia di coraggio, di lealtà,

d’amore, di tradimenti,

d’avventura: ma soprattutto un

inno alla forza dell’amicizia. otto

puntate guidate da otto registi,

riscritta da sei drammaturghi sul

romanzo di dumas e interpretata

da una trentina di attori.

www.fondazionetpe.it

non ti pago8 – 20 marzo

Teatro Carignano

la compagnia di luca de filippo

continua la grande tradizione

italiana d’autore, con la

commedia di eduardo de filippo

che parla di sogni, vincite al lotto,

superstizioni e credenze popolari.

www.teatrostabiletorino.it

aldo giovanni e giacomo

11 marzo

pala alpitour

i vicinidal 29 marzo al 3 aprile

Teatro Gobetti

chi sono i vicini? degli

sconosciuti, altrimenti li

chiameremmo “amici”. fausto

paravidino racconta la guerra

domestica di due coppie

attraverso un’atmosfera rarefatta

e toni noir.

www.teatrostabiletorino.it

amleto a gerusalemmedal 29 marzo al 10 aprile

Fonderie Limone

uno spettacolo che riunisce due

protagonisti del teatro italiano,

gabriele vacis e marco paolini. si

parte dall’amleto di shakespeare

per parlare della vita, soprattutto

quella che si vive nei territori

palestinesi occupati.

www.teatrostabiletorino.it

il Bugiardodal 29 marzo al 10 aprile

Teatro Carignano

valerio Binasco mette in scena

una commedia caustica e

sarcastica di goldoni:il bugiardo.

www.teatrostabiletorino.it

sostiene pereira31 marzo

teatro agnelli

andrea tidona, attore di cinema e

il trio più amato d'italia festeggia

i 25 anni di carriera all'insegna

della comicità. per farlo ha

preparato una festa in cui

ripercorrerà i suoi più grandi

successi.

www.teatrocolosseo.it

l'alBero storto 12 - 13 marzo

Cubo Teatro 

“l’albero storto” è il nome di una

trincea sul carso in mano agli

austroungarici. l’albero storto è

anche un’immagine che rimanda

agli uomini in guerra: un essere

che cresce e vive, nonostante

tutto.www.cuboteatro.it

euridice e orfeo15 – 20 marzo

Teatro Gobetti

michele riondino e federica

fracassi sono gli amanti

sfortunati di questa sublime

rilettura che valeria parrella fa di

uno dei classici del teatro.

www.teatrostabiletorino.it

aeros16 marzo

Teatro Colosseo

l’incontro tra genio e talento: tre

importanti firme nel mondo della

coreografia quali ezralow,

parsons e pendleton incontrano le

capacità atletiche dei campioni

olimpionici della federazione

romena di ginnastica artistica e

ritmica. www.teatrocolosseo.it

tra spaZio e tempo16 - 18 marzo

Teatro Baretti di e con mago alexander, uno

spettacolo in cui si parla di fisica e

più specificamente si descrivono

alcuni fenomeni studiati dalla

fisica Quantistica; poi si

spettacolarizza il concetto usando

metafore, effetti visuali,

esperimenti mentali.

www.cineteatrobaretti.it

illusione23 marzo

Teatro Agnelli

arturo Brachetti parlerà di magia,

illusione e meraviglia di fronte al

pubblico torinese.

www.assembleateatro.com

il concerto per violoncello23 - 25 marzo

Teatro Baretti 

protagonista è il compositore

edward elgar, ritratto al culmine

della carriera nel momento di crisi

creativa che lo coglie quando si

rende conto dell’inutilità di

quell’immane strage.

www.cineteatrobaretti.it

Pepe

foto

graf

ia

Page 127: Shop in the City marzo 2016

Shop in the City | 03 . 2016 | 125

programma di sala

teatro, protagonista di successi

quali “i cento passi” e “la meglio

gioventù”, si cimenta con la

scrittura di antonio tabucchi. sul

palco pagine di quello che fu il suo

scritto più famoso, “sostiene

pereira”.

www.assembleateatro.com

leo1 - 3 aprile

Lavanderia a Vapore il circo contemporaneo torna

protagonista con una

coproduzione tedesco-canadese

vincitrice dello scotsman fringe

first award al festival di

edimburgo e del John chataway

award for innovation ad adelaide.

www.fondazionetpe.it

there goes the Bride

2 -3 aprile

Teatro Vittoria

in inglese, dal west end di londra

a torino il grande successo di ray

mooney! una commedia brillante,

resa ancor più spumeggiante da

eleganti passi di danza sulle note

di brani musicali famosi degli

anni 20/40.

www.englishtheatertorino.com

galois5 – 17 aprile

Teatro Gobetti

www.teatrostabiletorino.it

caro george20 - 22 aprile

Teatro Baretti 

nell’ottobre del 1971, a parigi, una

retrospettiva consacra francis

Bacon come uno dei più grandi

pittori del suo tempo. alla vigilia

della mostra, george dyer,

amante e modello dell’artista

irlandese, si suicida nella stanza

d’albergo che ospitava entrambi.

www.cineteatrobaretti.it

l’assassino Qualcosa lascia27 aprile

Teatro Baretti 

la prima indagine del

commissario Barbara gillo. alma

peressi, ricchissima e disperata,

aspetta che la polizia venga ad

arrestarla. su di lei pesa la

responsabilità di un delitto

atroce. www.cineteatrobaretti.it

l’amore si nutre di amore

28 aprile

Teatro Baretti 

il commissario Barbara gillo è

tornata: pochi mesi prima aveva

dato ottima prova del suo fiuto

investigativo, sgominando ricchi

criminali torinesi e conquistando

l’amore dell’affascinante collega

Zuccalà. www.cineteatrobaretti.it

la felicitÀ È un muscolo volontario

29 aprile

Teatro Baretti

nella vita del commissario

Barbara gillo manca un po’ di sole.

più esattamente, quello che

l’incostante fidanzato nonché

collega palermitano massimo

Zuccalà ha spento quando si è

rifiutato di trascorrere con lei il

natale. www.cineteatrobaretti.it

paolo giordano racconta la storia

di un uomo geniale e ribelle in un

testo diretto e interpretato dal

talentuosissimo fabrizio falco.

www.teatrostabiletorino.it

off off arturo

6 - 8 aprile

Teatro Baretti no magia no trasformazioni, no

tabù. arturo Brachetti in un

progetto che metterà in luce un

suo lato insolito e privato.

www.cineteatrobaretti.it

treno di notte per lisBona

7 aprile

Teatro Agnelli

la dittatura portoghese ai tempi

di salazar con gisella Bein e

lorenzo ventavoli.

www.assembleateatro.com

Questa sera si recita a soggetto12 – 24 aprile

Teatro Carignano

federico tiezzi dirige la terza

opera della trilogia del “teatro nel

teatro” di luigi pirandello.

www.teatrostabiletorino.it

il gaBBiano13 – 16 aprile

Fonderie Limone

thomas ostermeier, regista

tedesco di fama internazionale,

dirige per il teatro stabile di

torino una nuova edizione del

capolavoro di cechov.

www.teatrostabiletorino.it

Buttanissima sicilia19 – 24 aprile

Teatro Gobetti

satira e fierezza, coraggio e

omissioni: a salvo piparo bastano

due ossimori per raccontare le

“cose di sicilia”. ispirato al libro del

giornalista pietrangelo

Buttafuoco.

www.teatrostabiletorino.it

la donna serpente19 -21 aprile

Teatro Gobetti

il teatro stabile di torino prende

parte al “progetto alfredo casella”.

valter malosti coinvolge i suoi

studenti in un reading/concerto

del testo di gozzi: storia della fata

cherestanì.

Ph Pa

olo P

elleg

rin

Page 128: Shop in the City marzo 2016

directory

126 | 03 . 2016 | Shop in the City

andrea vanoli corso re umberto 14, 011 506 3506 www.andreavanoli.com | antonioli piazza carlo emanuele ii 19,

www.antonioli.eu/it | aromatico Bar via s. tommaso 7, 011 540141 | autopsie vestimentaire via mazzini 13,

011 8141342 www.autopsievestimentaire.com | Bagni paloma via dei mille 30/d, 011-888569 www.bagnipaloma.it

Baricole piazza carlo emanuele ii 15/a, 011 836234 www.baricole.it | Berruto piazza vittorio veneto 7, 011 817 3122

www.berruto1801.it | cane gioielli via madama cristina 19, 011 658058 www.gioiellicane.it | circolo dei lettori via giambattista Bogino 9, 011 432 6827 www.circololettori.it | commetoi via villa della regina 2 ,011 819 6804

www.commetoi.it | coqui corso fiume, www.coqui.it | creativity via carlo alberto 40/f, 011 817 7864

www.creativityoggetti.it | cribí via lagrange 38, 011 561 1348www.cribi.it | de wan piazza s. carlo 132, 011 547917 www.dewan.it

del vago piazza gran madre di dio 14, 011 819 6949 www.delvago.it | floris via camillo Benso di cavour 16, 011 812 6909

www.floris-profumi.it | giorgio monteverdi cachemire corso alcide de gasperi 0/e, 011 597396 | Jana via maria vittoria

45/a, 011 885495 | Jolly sport via nizza 51/53, 011 650 7553 www.jollysport.it | kiehl's via roma 90, www.kiehls.it

la Belle histoire via montebello 15, 011 813 6199 www.labellehistoire.it | lazzari gioeilli via Barletta 47, 011 320574

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via XX via XX settembre 62, 011 5538263 www.viaventi.net | vittoria vintage via monferrato 14, 011 819 6774 | workshop

lungo dora colletta 113/8, 011 280155 www.workshop-to.it

chidove come

Page 129: Shop in the City marzo 2016

21|03 20|04ariete

primavera che inizia per voi grintosissima e molto costruttiva.

È il momento di lanciarsi in imprese impossibili, con mete

inimmaginabili. d'altronde solo voi potete arrivare dove nessun altro

arriva. Qualche attrito con l’autorità ma senza scontro, per voi si sa che

la vita diventa noiosa…

21|04 20|05toro

momento top of the top per tutti gli amici taurini. un plutone e

un giove così non li avrete più per moltissimo tempo. grandi gioie,

soddisfazioni e conquiste. se a voi piace (si sa) materializzare,

preparatevi a raccogliere i frutti di tanti sforzi. vi arriverà ciò in

cui avete tanto sperato.

21|05 21|06geMelli

cari gemelli, spesso molto più pessimisti di quello che fate cogliere

con quell’aria sempre allegra, in questo momento il vostro cielo vi si

contorce talmente tanto che solo la vostra ironia potrà salvarvi.

arrendersi è la parola d’ordine. ne trarrete una forza incredibile.

tifo per voi.

22|06 22|07cancro

cari cancerini sempre dolci sensibili e compassionevoli. direi che

il cielo vi suggerisce di tirare fuori la grinta e di affermare le vostre

posizioni con coraggio; altrimenti a son di ritrarvi nel guscio

rischiate di non vedere più la luce. nettuno vi supporta regalandovi

grande fantasia e artisticità… da condividere nel mondo però.

parola d’ordine uscire.

23|07 22|08leone

È il momento in cui il mondo intero si renderà conto della vostra

magnificenza. momento spettacolo: azione, struttura, forza,

autenticità e genio. vi richiamo a non mostrarvi troppo fieri per non

scatenare invidie fastidiose. Enjoy the spring.

23|08 22|09vergine

se non foste della vergine con un giove così sareste super felici.

ma si sa che la vostra a volte ossessiva ricerca di precisione e

funzionalità rende il momento ancora mancante di nuove idee

e mete. cara vergine ogni tanto dai uno sguardo anche alla foresta

intera senza perderti troppo ad analizzare ogni singola particella

di ogni albero. apriti alla fantasia primaverile. magari con un

week end di relax.

23|09 22|10bilancia

pensatela cosi care bilancine: dopo tutto quello che avete passato

negli ultimi anni, anche se nulla di così esaltante si affaccia

nell’immediato futuro, prendete tempo per rifiatare, nonostante

urano opposto vi imponga sfide continue e sbalzi di umore.

lo so, odiate le ostilità ma rispondere con gentilezza a volte

potrebbe risolvere situazioni spinose evitandovi i consueti mal

di testa. Riposo.

23|10 22|11scorPione

momento creativo e artistico cari scorpioncini. per questa primavera

concedetevi un tempo molto intimo con la vostra vena creativa

e dedicatevi con la vostra consueta e tormentata passione a dare

libero sfogo alla vostra fantasia. la vostra valida alternativa sta

sempre di crogiolarvi sotto le lenzuola in buona compagnia.

Artistici.

23|12 21|12sagittario

il momento resa dei conti continuerà ancora per qualche mese ma la

primavera vi concede un po’ di pace, nuovi amori e grandi momenti

di svago. ok, saranno solo dei piccoli momenti di sosta dalla super

restrutturazione all-life-long che state attuando. concedetevelo senza

troppi pensieri. Free your mind.

22|12 20|01caPricorno

si sa che con plutone nel segno sarà il decennio più indimenticabile

della vostra vita, nel bene e nel male. continuate a resistere e a

trasformarvi con un buon supporto di giove che permette anche

qualche svago primaverile. la parola d’ordine per voi è calma.

21|01 19|02acqUario

continua il momento relax. supportato da tanto fuoco utile per

continuare i vostri mille progetti. fra un app, un pc, un tablet o uno

smartphone non sottovaluterei anche di scoprire la magia di

dare da bere alle piante. e a voi stessi. Buona primavera.

20|02 20|03Pesci

non è proprio il vostro periodo migliore, tassativo fare scelte molto

oculate e se dovete intraprendere grandi imprese siate consapevoli

che ora è ardua. meglio aspettare l’estate. come sempre la fantasia

e sogni magici non vi mancheranno. la pazienza sia con voi.

oroscopo

Shop in the City | 03 . 2016 | 127

Oroscopo a cura del Dottor Mirco Horvath

Oroscopo Marzo e Aprile 2016

Page 130: Shop in the City marzo 2016

to know

128 | 03 . 2016 | Shop in the City

giovanni battista bottero

Nizza Marittima, 16 dicembre 1822 - Torino, 16 novembre 1897Medico e giornalista fu cofondatore del quotidiano torinese

"Gazzetta del Popolo" e nel naggio del 1861 ne divenne direttore mantenedo questo ruolo fino alla sua morte. Nel suo testamento lasciò scritto:

"Nacqui popolo, vissi popolo e muoio popolo"

Stele in marmo ai piedi del monumento bronzeo di Giovanni Battista Bottero

posizionata in Largo IV Marzo.

Page 131: Shop in the City marzo 2016

LeggerezzaLauretana è un’acqua leggera: ha solo 14 milligrammi per litro di residuo fisso (la quantità di minerali contenuti). Un basso residuo fisso favorisce un'elevata diuresi che aiuta l'organismo ad eliminare i residui del metabolismo come urea e creatinina.

5 BUONE RAGIONI pER BERE UN’ACQUA DI BENESSERE

perchE bere

DurezzaMisurata in gradi francesi (°F), esprime il contenuto di sali dell'acqua, principalmente di calcio e magnesio. Lauretana è un’acqua definita dolce, con solo 0,44 °F, e aiuta a prevenire la formazione di calcoli renali.

pHLauretana, con il suo pH 6, è leggermente acida e dunque aiuta la digestione e contribuisce a prevenire i processi di ossidazione. Per calcolare l’effetto di un alimento sull’equilibrio acido-basico dell’organismo non bisogna tener conto del suo pH ma del cosiddetto potential renal acid load (PRAL): l’acqua Lauretana è leggermente alcalinizzante (PRAL -0.7 mEq/d ) ma vicina alla neutralità.

Purezza Lauretana è un’acqua PURA. La fonte, situata in quota, è alimentata presumibilmente da ghiacciai, ed è lontana da discariche, insediamenti industriali, allevamenti o altre fonti di inquinamento che potrebbero comprometterne la qualità e viene perciò imbottigliata come nasce dalla sorgente, a oltre 1000 metri s.l.m.

IposodicaAnche se l'apporto di sodio di un'acqua non influenza molto il bilancio giornaliero, bisogna tenere conto che la dieta occidentale è eccessivamente ricca di sodio. Lauretana, oltre ad avere un basso residuo fisso, è povera di sodio (solo 1,2 milligrammi per litro) e dunque stimola la diuresi ed aiuta al contempo l'idratazione.

www.lauretana.com

Prof. Antonio PAOLI MD, BSc

Professore associato presso il Dipartimento di Scienze Biomediche dell'Università degli Studi di Padova. Direttore del Laboratorio di Nutrizione e

Fisiologia dell’Esercizio.Autore di più di 100 articoli scientifici pubblicati in riviste specializzate del settore riconosciute a livello internazionale, in libri e in capitoli di libri

sulla nutrizione e sull'esercizio fisico.

seguici su

www.sgi.to.it

Page 132: Shop in the City marzo 2016