sportdipiù - 8/2010

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ed inoltre... evento ANNO 2 - N. 8 - Novembre/Dicembre 2010 - Bimestrale - Copia gratuita. - Testata giornalistica registrata al Tribunale di Verona n. 1625 / 2008 Poste Italiane Spa - Spedizione in Abbonamento Postale - 70% NE/VR RUGBY ItalIa - aRGentIna ScI nUoto atletIca PodISmo motocIclISmo www.sportdipiu.com

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Lo sport veronese a 360°

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sommario

L’editorialeUn autunno a tutto rugby

Saluto dell’assessoreUn 2010 da incorniciare

IndagineFederazioni sportive

Scuola e sportVerona campioni ai “GSS”

Speciale rugbyBenvenuta a Verona Italrugby

Parola di capitano

Cus Verona

Sport e benessereSauna, un aiuto in più

PodismoMattia Guglielmi...promessa veronese

Psicologia sportConvegno psicologia sport

Arti marzialiAlla scoperta del Vovinam

BasketTosoni Villafranca: progetto vincente

MotociclismoDFX corse: con Haga si vola!

PanathlonObiettivo sui giovani talenti

PsicomotricitàSinergia tra mente e corpo

AtleticaAl via il nuovo anno Bentegodi

WindsurfIl prezioso vento di Malcesine

ParapendioYeti: il bello viene dall’alto

NuotoBrembilla: nuoto che passione!

Tamburellola nobile arte di uno sport popolare

SciLa neve non ha età

Verona ai vertici dello sci italiano

Hockey su ghiaccioL’Hockey su ghiaccio è in Lessinia

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Avere sangue, se occorre, è un diritto!

Che cos’è l’AVISAVIS (Associazione Volontari Italiani Sangue) Organizzazione non lucrativa di Utilità Sociale, ONLUS, si è costituita nel 1927 tra coloro che volontariamente, gratuitamente, periodicamente e anonimamente donano il proprio sangue.È apartitica, aconfessionale, non ammette discriminazioni di sesso, razza, lingua, nazionalità, religione, ideologia politica ed esclude qualsiasi fine di lucro e persegue finalità di solidarietà sociale.L’Avis ha, da molto tempo, scelto di operare nel settore sportivo per costruire, assieme ai ragazzi, un nuovo percorso per far acquistare la cultura della solidarietà.

I suoi scopi principali sono• Offerta del sangue; • Promozione dell’informazione e della educazione al dono del sangue ed alla salute tra la popolazione; • Promozione e sviluppo della coscienza trasfusionale e buon utilizzo del sangue;

Perchè donare sangueDonare sangue volontariamente e con consapevolezza rappresenta un atto di umana solidarietà e dovere civico importante: vuol dire, infatti, rendere concreta la propria disponibilità verso gli altri ed anche verso se stessi, perché così facendo si alimenta un patrimonio collettivo di cui ciascuno può usufruire al momento del bisogno. Ogni cittadino in buona salute ha il DOVERE di donare per salvaguardare il DIRITTO di riceverne chi ne avesse bisogno.Il sangue umano è un prodotto naturale, spontaneo, non riproducibile artificialmente, indispensabile alla vita.

Chi può donare sangueOgni individuo, uomo o donna, può donare sangue nel rispetto di queste tre prerogative: avere un’età compresa tra i 18 e 65 anni; pesare almeno 50 chili; godere di buona salute.

Donare sangue, quindi, è unè un dovere!

Provinciale di VeronaStrada dell’Alpo, 105 – 37136 Verona – Tel. 0458203938 – Fax [email protected] – www.avisverona.it – Numero verde 800.26.15.80

Centro Trasfusionale Ospedale Borgo Trento – Verona - Piazzale Stefani, 1 – Tel. 0458122150Centro Trasfusionale Policlinico B.go Roma – Verona - Via delle Menegone, 1 – Tel. 0458124321Centro Trasfusionale Ospedale di Legnago – Via G. Gianella, 1 – Tel. 0442632143Centro Trasfusionale Ospedale di Bussolengo – Via Ospedale – Tel. 0456712256Centro Trasfusionale Ospedale San Bonifacio – Via Circonvallazione – Tel 0456138468

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cultura sport spettacoloa cura di Luigi Ballini

Un autunno sportivoa tutto rugby

Ci siamo lasciati dedicando ampio spazio agli sport estivi e con i grandi appun-

tamenti di inizio autunno. Il mondiale di pallavolo ha dato un alto profilo di qualità organizzativa e lanciato la Nazionale ma-schile ai vertici dello scacchiere del volley a cinque cerchi. In questa occasione Sportdipiù ha riservato la copertina all’ avvenimento.È terminata anche la kermesse ciclistica in-ternazionale scaligera. Una vera rincorsa per un’ intera settimana. Gare per tutti i gusti e a tutti i livelli. Di scena i dilettanti ad inizio programma con un foltissimo pubblico ad applaudire i protagonisti del GP Città di Verona, crononotturna individuale e a squadre, nel mezzo, a caccia di record: unica nel suo genere. E nel finale una straordina-ria edizione della “Luca Avesani”, ancor-ché “ gioiello” da custodire, incastonato sulle pendici del Baldo e della Lessinia, transito obbligatorio alla scoperta delle meraviglie del nostro territorio.Settembre è trascorso così all’ insegna del grande sport e subito bussa alla porta un al-tro eccezionale appuntamento al Bentegodi. La nazionale di Rugby affronterà l’ Argen-tina il l3 novembre. Sportdipiù dedica anco-ra una volta la sua prima pagina all’ evento

più significativo del momento. Ricordando, tra l’ altro, che Verona annovera ben due squadre in serie A.Il freddo è alle porte ed incombono gli sport invernali con tutto il loro movimento turi-stico e sportivo. Sarà ancora una ricchezza di attività. Lo sci di fondo sarà chiamato al grande salto di qualità con i suoi giovani atleti convocati nelle nazionali azzurre. Un nuovo anno sulle nevi per lo sci alpino ad emulare Razzoli e soci fino a primavera inol-trata. Poi ecco riprensentarsi il pattinaggio su ghiaccio con l’ Hokey e con le altre spe-cialità artistiche. In questo, il Palaghiaccio di Boscochiesanuova sarà punto di riferimento per gli atleti e scenario ideale per grandi ma-nifestazioni.Sono attese le località di Malcesine e Bosco-chiesanuova rivestite a nuovo, ma attenzione, potrebbe esserci una novità per gli appasiona-ti dello sci. Pare che sotto l’ albero troveremo un bel regalo. Dopo anni di stasi, Novezza sembra rompere il silenzio e ripresentarsi sulla scena con rinnovata energia e diversa proiezione. Un augurio di successo.E tanti e tanti altri servizi per lo sport anche in questo numero. Sempre che i nostri lettori ci diano il loro consenso.

Anno 2 - Numero 8 - novembre/dicembre 2010Testata giornalistica registrata al Tribunale di Verona n. 1625 / 2008Spedizione in abbonamento postale

Sede:via Zenatello 4/a - [email protected]. 0039 045 917629Fax 0039 045 8303220

Direttore responsabileAlessandra Rutili

Direttore editorialeLuigi Ballini

CaporedattoreAlberto Cristani

RedazioneLuigi Ballini, Alberto Cristani, Alessandra Rutili, Mirko Ziviani

Grafica e impaginazionea cura di Scripta s.c., Verona

StampaGrafiche Stella, Legnago (VR)

Per inviare notizie sportive invia una e-mail a:[email protected] consulta il sito www.sportdipiu.com

Inserzioni pubblicitarieTel. +39 045 917629Fax +39 045 8303220

Hanno collaborato a questo numeroEleonora Da Ronco, Nicola Tondini, Marco Trettene, Salvatore Mercurio, Luca Mazza-ra, Andrea Etrari, Marina Soave, Emanuele Pezzo, Loris Renica, Dino Guerrini, Monica Magnone, Alberto Lorenzetto, Marco Ballini

FotoUfficio stampa Federazione Italiana Rugby, Ufficio stampa Tosoni Villafranca, Ufficio stampa EOS vela, Matteo Piancastelli,Lorenzo Serpelloni, Giorgio Perottino, La Presse, FotoExpress (VR)

via Albere 19 - 37138 Veronatel. 045 8102065 - fax 0458102065

[email protected] - www.scriptanet.net

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saluto dell’Assessore

Assessore Sbo-arina, un 2010 d’oro per lo

sport veronese…A s s o l u t a m e n t e . Quest’anno l’Asses-sorato allo Sport del Comune di Verona si è reso promotore e orga-nizzatore di moltissimi eventi sportivi, alcuni dei quali di grandissi-mo livello. Verona è una città che vive e ama lo sport e quindi è dove-roso per l’Amministra-zione creare avveni-menti ad hoc.

Quali sono gli eventi sportivi di quest’anno da “mettere in bacheca”?Da Assessore allo sport ma in primis da sportivo dico tutti. Ogni evento e manifestazione sono uniche e quindi meritano il mas-simo rispetto a prescindere. Se però ci soffermiamo sulle ec-cellenze non posso che individuarne tre di maggior rilievo: il Giro d’Italia, i Mondiali di pallavolo e Italia-Argentina di rugby al Bentegodi. Tre discipline sportive completamente diverse che però, a loro modo, hanno portato alla ribalta dello sport inter-nazionale la nostra città. Inoltre avvenimenti di questa portata oltre a richiamare pubblico e media promuovono lo sport tra i giovani. Sport che quindi diventa veicolo di crescita, di valori e di sano stile di vita.Un ruolo fondamentale per veicolare questi valori tra i giovani lo rivestono senza dubbio le numerosissime associazioni e società sportive che operano sul territorio veronese e che organizzano manifestazioni sportive a 360°.

I grandi eventi sono anche sinonimo di miglioramento delle strutture sportive…Assolutamente. Esempi eclatanti ci arrivano da manifestazioni come i Campionato del mondo di baseball del 2009 - che hanno permesso di ristrutturare il diamante del Gavagnin facendolo diventare uno dei più belli e funzionali d’Europa - e dal mondiale di volley che ha lasciato in “eredità” allo sport veronese una tensostruttura di ultima generazione. Ma altre opere di migliora-

mento delle strutture sportive sono state compiute durante l’an-no e altre verranno compiute nei prossimi mesi come la ristrut-turazione del Centro Polisportivo Consolini di Basso Acquar, lo stadio della canoa presso la diga del Chievo, tanto per citarne alcuni. Inoltre la copertura fotovoltaica sullo stadio Bentegodi il Particolare dei pannelli fotovoltaici è il più grande impianto fotovoltaico in Italia su struttura sportiva e di uno tra i più impor-tanti in Europa. Un esempio di efficienza e lungimiranza in ottica di risparmio energetico e di tutela dell’ambiente in un contesto sportivo. Tutte queste opere si sono realizzate e si realizzeranno grazie anche all’impegno, oltre che all’Amministrazione Comu-nale di Verona, all’Assessore Regionale ai Lavori Pubblici, Ener-gia, Polizia locale e Sicurezza Massimo Giorgetti L’investimento della Regione su Verona è stato ed è importante. Questo ci fa capire come la nostra città sia considerata una delle capitali sportive del Veneto.

Assessore, in conclusione, visto che questo numero di SportdiPiù dedica uno speciale al rugby, vuole introdurre la sfida Italia-Argentina del 13 novembre al Bentegodi?La nostra città, soprattutto negli ultimi anni, ha assistito ad una crescita esponenziale per quanto riguarda il numero di giovani che hanno scelto il rugby come disciplina sportiva continuativa a testimonianza della bellezza di questo sport e dei grandi valo-ri di lealtà che la caratterizzano.Il fatto poi che quest’anno due formazioni scaligere - il Cus Ve-rona e il Rugby Valpolicella - partecipino ai massimi campionati nazionali sta a dimostrare ulteriormente come il rugby sia per la nostra città uno sport d’eccellenza. Lo stadio Marcantonio Ben-tegodi, tempio del calcio veronese, apre le porte per la prima volta ad una partita di rugby e sono convinto che le gradinate saranno gremite. Il patrocino del Comune di Verona all’evento è un importante sforzo economico, che si è deciso di sostenere principalmente con l’intento di promuovere e sostenere il rugby, soprattutto tra i più giovani.Il rugby, con la sua aria nobile, attira e suscita l’interesse e l’en-tusiasmo di un gran numero di persone in tutto il mondo, a dimo-strazione che alcuni valori possono resistere nel tempo.Il “terzo tempo”, un’altra delle sacre tradizioni del rugby, ne è l’esemplificazione: un momento unico di aggregazione nel cor-so del quale vincitori e vinti, arbitri e dirigenti si ritrovano affra-tellati davanti ad una tavola imbandita.Questa è l’immagine che, a prescindere dal risultato del campo, fa amare il rugby e la Nazionale Italiana, esempi dai quali altri sportivi e discipline dovrebbero prendere esempio.

Un 2010 da incorniciareper lo sport veronese

Aspettando Italia-Argentina di rugby

Intervista all’Assessore allo Sport del Comune di Verona Federico Sboarina

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indagine

Quante sono le Federazioni sportive presenti sulla nostra Provincia? A chi rivolgersi per avere informazione sulle attività che svolgono? Quanti sono gli atleti iscritti? Che

cosa fanno? Per venire incontro ai tanti lettori che scrivono a Spor-tdiPiù, a partire da questo numero, inizieremo un viaggio nelle sedi Provinciali al fine di dare informazioni utili sulle attività svolte da questi indispensabili enti sportivi.Come al solito ci siamo rivolti a tutte le Federazioni chiedendo ai Presidenti di collaborare con noi e come spesso accade, oltre alle informazioni richieste, abbiamo raccolto anche qualche malessere. Uno su tutti: gli sport cosiddetti minori reclamano maggior visibilità.

FISN - FEDERAZIONE ITALIANA SCI NAUTICOPer la provincia di Verona la sede è quella di Villafranca , qui la delegazione provinciale svolge la propria attività con 12 atleti. Il problema è legato al fatto che tutti i ragazzi devono svolgere gli allenamenti fuori dalla Regione perché la pratica dello sci nautico è vietata su tutti gli specchi d’acqua interni. L’unica base nautica presente su territorio veronese è quella del Camping Serenella di Bardolino, utilizzata in prevalenza dai turisti. Scarsa quindi l’atti-vità della Federazione che per problemi logistici non riesce ad organizzare eventi.

FIS - FEDERAZIONE ITALIANA SCHERMAÈ presente sul territorio della Provincia di Verona con sede a San Giovanni Lupatoto grazie al Delegato Provinciale Arch. Alberto Spiniella, nominato direttamente dal Consiglio Federale poiché nel’unità territoriale sono presenti meno di 10 società affiliate alla FederScherma. Per la scherma sportive olimpica c’è la Federa-zione Marcantonio Bentegodi, il Cus Verona, la Verona scherma e il Baki Scherma Club Zevio. Per la scherma storica c’è a Pe-scantina la Scherma Storica Verona. I tesserati sfiorano le 200 unità, coprendo la fascia pre-agonistica (fino a 10 anni). L’attività

agonistica (10-14 per le categorie del Gran Premio Giovanissimi; over 14 per le categorie assolute) e le attività Master (over 30): Tutte le associazioni offrono anche la possibilità di un approccio amatoriale, non finalizzato alle competizioni.Le società si possono affacciare alle manifestazioni in ambito regionale ed interregionale, nazionale o internazionale a secon-da delle categorie di appartenenza degli atleti. Per la scherma sportiva si possono praticare il fioretto e la spada in tutte le sale, la specialità della sciabola è oggi praticata in via quasi esclusiva presso il Cus di Verona. Diverso l’approccio con la scherma sto-rica, ove si affrontano anche tematiche culturali in parallelo all’at-tività pratica, secondo i differenti stili: medievale,rinascimentale e classico. Gli obbiettivi della FederScherma consistono nel potenziare le esistenti realtà in termini di numeri e servizi. Fiore all’occhiello della federazione sono la prima prova interregionale del Gran Premio Giovanissimi nella specialità fioretto e sciabole del 31 ottobre – 1 novembre e la prova di qualificazione “Nord Italia open” che si svolgerà a Zevio nei giorni dell’11-12 dicembre 2010. A Gennaio la Bentegodi ospiterà la terza prova nazionale Master specialità fioretto, spada e sciabola.

FIR - FEDERZIONE ITALIANA RUGBYAnche per questo sport a Verona non c’è un Presidente ma un fiduciario. Come è già stato spiegato il Comitato Regionale pro-clama un fiduciario quando le società affiliate nella provincia sono meno di 10. Per il Rugby veronese è stato scelto Stefano Marella. Le società affiliate sono; il C.U.S. Verona, la Scaligera, il West Verona, il Valeggio Rugby, l’R.C. Valpolicella, gli Amatori Valpolicella, il Verona Touche, il Volargne Touche e l’Old Verona. Il Rugby scaligero nella passata stagione ha ottenuto moltissimi risultati. Basti pensare all’impresa del Valpolicella e al campionato del C.U.S. Verona.

Alessandra Rutili

Conosciamo le federazioni sportive

Il mondo dello sport

Inizia su questo numero una nuova indagine conoscitiva alla scoperta delle Federazioni sportive provinciali

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scuola & sport

Si sono concluse sabato 9 ottobre le finali nazionali dei Gio-chi Sportivi Studenteschi 2010.A Chianciano Terme la squadra femminile di Pallavolo del

Veneto, Categoria Cadette - scuole secondarie 1° grado, rap-presentata dalle studentesse dell’Istituto Comprensivo di Castel d’Azzano, ha conquistato il titolo di campione nazionale. Finale combattuta, giocata per regolamento al meglio di 2 set su 3, in cui le ragazze, dopo aver perso il 1° set, sono riuscite a ritro-vare ed a mantenere la giusta concentrazione fino alla fine, ag-giudicandosi senza più esitare il 2° ed il 3° set. Come afferma il docente che le ha accompagnate e seguite in gara, prof. Paolo Ambrosi: oltre che esprimere ottime capacità sul piano tecnico, hanno dimostrato grande prova di carattere ed affiatamento di squadra, cosa non facile a 14 anni.Contemporaneamente, sempre sabato, a Brindisi, si sono disputate le finali nazionali di Tennis per le Scuole secondarie di 2° grado: al Veneto la vittoria con la squadra Allieve rappresentata dal Liceo clas-sico Cotta di Legnago. Le ragazze si sono aggiudicate tutte le gare, conquistando così, oltre al titolo, l’accesso alla fase internazionale ISF (International School Sport Federation). Parla veronese anche il quarto posto dell’individualista Caliari Martina - Istituto Seghetti.Grande l’entusiasmo delle protagoniste distintesi in campo an-che per fairplay, e della docente prof.ssa Nicoletta Mei, alla prima esperienza di trasferta nazionale, la quale si è dichiarata senza esitazione pronta a seguire le ragazze in tutte le gare a venire.Doveroso inoltre segnalare i meritevoli risultati raggiunti dalle rap-presentative maschili. Nel Tennis, la squadra Allievi dell’Istituto Seghetti, guidata dal prof. Andrea Totolo, si è piazzata al 4° po-sto, su 18 rappresentative presenti.Terzo gradino del podio raggiunto ancora dall’Istituto Seghetti di Verona nel Calcio, dopo una partenza bruciante con il piazza-mento al primo posto del loro girone, gli Allievi del prof. Zaccaria Tommasi sono stati superati nel girone finale.Infine nulla di fatto purtroppo per la squadra maschile di basket del prof. Antonello Cancian - Liceo Galilei di Verona, che in fase di qualificazione è stata superata da Marche e Sardegna.

Secondo gradino del podio assegnato alle compagne cestiste del liceo Tron di Schio (VI), squadra del Veneto femminile, battute solo in finale da Pordenone, rappresentativa Friuli Venezia Giulia.

Grande plauso a tutti questi ragaz-zi ed a quelli che già sono ai nastri di partenza per le attività del prossi-mo anno. Va segnalato che secondo quanto previsto dalle direttive MIUR (prot. 5724 del 20/09/10), sono ad oggi più di ottanta le istituzioni scola-stiche di Verona e provincia ad aver attivato il Centro Sportivo Scolastico, condizione imprescindibile per la partecipazione ai Giochi Sportivi Studenteschi. Buone gare a tutti!

Monica Magnone

CALCIO (Seghetti) Prof. Tommasi Zaccaria

TENNIS (Seghetti) Prof. Totolo Andrea

TENNIS (Cotta) Prof.ssa Mei Nicoletta

BASKET (Galilei) Prof. Cancian Antonello

PALLAVOLO (Castel d’Azzano) Prof. Ambrosi Paolo

Ha conquistato il titolo di

campione nazionale

Per ulteriori dettagli ed approfondimenti sulle gare:

Verona campioneai “GSS” 2010

Giochi sportivi studenteschi

Le scuole veronesi conquistano titoli e piazzamenti di prestigio alle finali nazionali

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Verona – Si dice che nella vita c’è sempre una prima volta. A scuola, in famiglia, con gli amici. Quando meno te l’aspetti, ti capita di vivere un’emozione imprevista. A Verona, questa

emozione, si chiama rugby. Ha il colore azzurro dell’Italia e quello biancoceleste dell’Argentina. Eh sì, perché sabato 13 novembre,

lo stadio Marcantonio Bentegodi ospita per la prima volta la Nazionale italiana di rugby, in campo contro la formazione argentina, in occasione del primo dei tre Cariparma Test match di novembre. Una novità assoluta per i tifosi e gli appas-sionati veronesi, che si sono avvicinati all’appuntamento con crescente pas-sione (info biglietti: www.listicket.it). La città di Verona diventa, per un giorno, la

capitale rugbystica italiana, prima di passare il testimone a Firenze, città dove si gioca la partita Italia-Australia (20 novembre allo stadio Artemio Franchi), e Modena dove si disputa l’ultimo Cariparma test match il 27 novembre, (Italia-Isole Fiji allo stadio Alberto Braglia).

Non tutti lo sanno, quindi è bene ricordare che un test match di rugby non è una semplice amichevole. Vincere è importante per guadagnare posizioni nel ranking mondiale dell’IRB, l’Internatio-nal rugby board, l’equivalente della Fifa calcistica, per intenderci. L’Italia al momento occupa l’undicesima posizione, non troppo di-stante dall’Argentina (ottava) e vicinissima alle Isole Fiji, (al deci-mo posto), mentre l’Australia è seconda dietro solo agli All Blacks della Nuova Zelanda, ammirati un anno fa a Milano, allo stadio Giuseppe Meazza. Il commissario tecnico della Nazionale italia-na, Nick Mallet, punta tanto su queste tre partite autunnali, utili per verificare i miglioramenti tecnici, tattici e fisici dei suoi gioca-tori. Punta tantissimo proprio sulla sfida contro l’Argentina, squa-dra in grado come poche di aggiungere a capacità tecniche di prim’ordine, una grinta a tutto campo che spesso fa la differenza. Prima o poi, la Nazionale doveva fare tappa a Verona. Era giusto premiare, infatti, la crescita del movimento rugbystico avvenuto negli ultimi anni su tutto il territorio veronese. Prova ne sono le due squadre più importanti, il CUS Verona Rugby, (che milita in serie A), e il Rugby Club Valpolicella (neopromosso in serie A2). Senza

speciale rugby

Benvenuta a Verona Ital by!

Cariparma test match al Bentegodi

Grande attesa per la sfida del 13 Novembre che vedrà scendere in campo Italia e Argentina

Prima o poi la nazionale doveva fare tappa a Verona

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dimenticare due realtà sportive come il Rugby Valeggio e il West Verona Rugby, più piccole rispetto a CUS e Valpo, ma non per questo motivo meno importanti. Si tratta di quattro società che si distinguono sia per i risultati ottenuti in campo negli ultimi tempi, sia (soprattutto) per la valorizzazione di tanti giovani e giovanis-simi che si iscrivono a queste due realtà sportiva, ogni stagione. E a proposito di giovani e rugby, il 2011 sarà l’anno in cui si dispu-terà proprio in Veneto l’Irb Junior World Championship, il Mon-diale Under 20. “Un evento straordinario, secondo per importan-za solo al Mondiale senior”, commenta Tullio Rosolen, manager del comitato organizzatore della Coppa del mondo Under 20. In campo, il prossimo giugno nelle città di Treviso, Padova e Rovigo, ci saranno le migliori dodici Nazionali giovanili di rugby. L’Italia, entrata al dodicesimo posto nella classifica IRB, dovrà affrontare nel girone iniziale i pari età della Nuova Zelanda, e quelli di Galles e Argentina. “Il livello di gioco sarà altissimo – assicura Rosolen – basti con-siderare che molti ragazzi stranieri che giocano all’estero sono già sotto contratto con le grandi squadre. In tre settimane si di-sputeranno trenta partite e le finali si giocheranno il 26 giugno”. Il Mondiale Under 20 si organizza ogni anno. L’edizione del 2010 si è giocata in Argentina, mentre quella del 2012 è prevista in Giappone. “Vogliamo offrire a tutti i veneti le opportunità migliori per approfittare di questa occasione – aggiunge Rosolen – che è irripetibile. Anche per questo motivo, tutte le Nazionali gioche-ranno almeno una partita in ognuna delle tre città scelte come sedi del Mondiale, per consentire a tutti di vedere qualsiasi Na-zionale”. Nelle precedenti edizioni, si sono spesso raggiunti i 120mila spettatori totali, ulteriore dimostrazione del seguito e dell’interesse che il Mondiale Under 20 è capace di suscitare fra appassionati e tifosi. Oltre a curare gli aspetti organizzativi dell’Irb Junior World Cham-pionship, Tullio Rosolen è anche il responsabile del Progetto scuola della Fir. “Si tratta di un progetto molto vasto, che racchiu-de più iniziative che coinvolgono gli alunni di 2200 scuole sparse in tutta Italia. L’obiettivo è proporre il gioco del rugby agli studenti delle scuole che frequentano le classi dalla terza elementare fino alla seconda superiore. Facciamo conoscere questo sport ai gio-vani e li aiutiamo nella formazione di gruppi che si allenano una volta alla settimana, oltre a disputare le partite”. In molti casi, inol-tre, le scuole formano dei club rugbystici affiliati alla Federazione. “Queste squadre si ritrovano, ogni anno a maggio, alla giornata di festa che organizziamo a Roma, per le scuole del centro-sud, e in

una città del nord Italia che cambia di anno in anno, per gli alunni di quelle regioni. In totale durante quelle due giornate, facciamo giocare a rugby circa cinquemila bambini”, continua Rosolen.Fino alla 1^ media, i maschi e le femmine giocano in squadra insieme, “e ci tengo a sottolineare che spesso sono le ragazzine a essere leader della squadra”, commenta Rosolen. Il Progetto scuola gode di sponsor tradizionali e istituzionali: “Abbiamo il patrocinio del ministero delle Politiche agricole, perché il nostro messaggio è quello di stimolare i ragazzi a una vita sana, fatta di attività sportive e di educazione alimentare. Così si scon-figge un problema grave come quello dell’obesità”. Divertirsi, giocando a rugby, imparando principi e valori sani da ricordare quando si cresce. Si divertono, e parecchio, anche le ragazze della Nazionale ita-liana, che stanno preparando il prossimo Sei Nazioni, sulla scia dei buoni risultati ottenuti l’anno scorso. Il prossimo 6 febbraio, le azzurre disputeranno a Rovigo la partita contro l’Irlanda. Il mo-vimento è in crescita, come testimonia l’aumento del numero di tesserate. Gli obiettivi sono tanti, di breve e lunga scadenza. A spiegarli è Maria Cristina Tonna, coordinatrice delle attività fem-minili per la Fir. “Innanzitutto ci teniamo a disputare un gran Sei Nazioni. Dopo la vittoria sul Galles e il pareggio contro la Sco-zia del 2009, quest’anno siamo fiduciose sulle nostre possibilità. Dobbiamo ricordare che la Nazionale femminile italiana partecipa al Sei Nazioni solo dal 2007”. La squadra è allenata dai tecnici Andrea Di Giandomenico e Daniele Porrino, che gestiscono un mix fatto di giocatrici di esperienza (comunque ancora giovani), e giovanissime. “Stiamo costruendo un gruppo capace di qualifi-carsi ai Mondiali del 2014, sarebbe la prima volta per noi. Inoltre, puntiamo anche alle Olimpiadi del 2016”.E a proposito di Sei Nazioni, archiviati i tre Cariparma Test Match, anche gli azzurri di Nick Mallett si ritufferanno nell’atmosfera uni-ca di questo storico torneo, in cui l’Italia sfiderà, dal prossimo febbraio, Irlanda, Galles e Francia (allo stadio Flaminio di Roma), e Inghilterra e Scozia in trasferta. Chi non riuscisse a essere pre-sente al Bentegodi per la partita contro l’Argentina, può fare un pensiero per una delle partite del Sei Nazioni. Info sul sito www.federugby.it, biglietti in vendita sul sito www.listicket.it.

Dino GuerriniAlberto Lorenzetto

speciale rugby

Facciamo conoscere questo sport ai giovani

e li aiutiamo nella formazione

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speciale rugby

1) Capitan Parisse, cos’è per te il rugby?Il rugby per me è tutto, la mia passione, uno stile di vita.

2) Perché hai scelto, e quando, la palla ovale?Mio padre è stato campione d’Italia con L’Aquila negli Anni ‘70, sin da bambino ricordo di aver sempre avuto un pallone ovale tra i miei giochi. Credo sia stata una scelta naturale.

3) Il rugby in Italia è uno dei pochi sport con un trend sempre in crescita, specialmente tra i giovani. Come te lo spieghi?È uno sport diverso dagli altri, credo che in Italia ci sia molta vo-glia da parte del pubblico di provare nuovi sport ed il rugby negli ultimi anni ha saputo conquistare sempre di più la passione della gente.

4) Cosa vuol dire essere un giocatore di rugby, non solo sotto il punto di vista sportivo...Vuol dire avere un forte senso di appartenenza alla maglia, alla propria squadra sia di club che nazionale, essere parte di un gruppo. Sono valori che si apprendono da subito quando si inizia a giocare e che si trasmettono al tuo modo di essere di tutti i giorni, in campo e fuori.

5) Che differenze riscontri nel giocare in Italia e all’estero?Il ritmo di gioco in passato era sicuramente diverso, il livello non era paragonabile a quello dei campionati di Inghilterra o Francia. Adesso con la partecipazione di Treviso ed Aironi alla Celtic Le-ague il livello dei giocatori italiani si sta alzando sempre di più.

6) Presenta brevemente il test match tra Italia e Argentina che si giocherà al Bentegodi di Verona...È una partita che vogliamo vincere per iniziare nel migliore dei modi la serie di partite di novembre, che proseguiranno a Firenze con l’Australia ed a Modena con le Fiji. Entriamo nella stagione che porta ai Mondiali ed è importante partite con il piede giusto, lasciando alle spalle al tempo stesso la sconfitta subita nel 2008 a Torino.

7) Che emozioni trasmette la maglia azzurra?È sempre una grande emozione giocare per la Nazionale, un ono-re poter rappresentare il tuo Paese su un campo da gioco.

8) Un consiglio a chi volesse iniziare a giocare a rugby...È uno sport molto bello a livello sportivo ed a livello umano, che può insegnare molte cose ad una persona non solo come atleta ma anche nella vita di tutti i giorni.

9) Se non avessi giocato a rugby quale altro sport ti sarebbe piaciuto praticare?Mi è sempre piaciuto molto il tennis, quindi credo che sarebbe stata quella la mia scelta anche se sinceramente non ho mai pen-sato di praticare nessun altro sport.

10) Quando non giochi come passi il tuo tempo libero?Mi piace andare al cinema, adesso però con la na-scita della mia bambina Ava non ho molte possibilità di uscire come face- vo prima perché ci sono più responsa- bilità ed impegni. Un figlio cambia le tue priorità.

Sergio Parisse, un capitano, un papà, un rugbista, un uomo. Vero.

Alberto Cristani

Sergio Parisse:parola di capitano

L’Italo-Argentino che gioca in Francia

Dieci domande al capitano della nazionale azzurra

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rugby

Settore GiovanileSviluppo e Formazione

Rugby Cus Verona

Presentazione del Settore Giovanile Sviluppo e Formazione

La nostra storia inizia alla fine degli anni ’50, quando i pio-nieri della palla ovale veronese danno vita alla prima for-mazione del Rugby Verona, riprendendo peraltro alcuni

iniziative sportive già avviate durante il periodo dell’ anteguerra. Nel 1962 viene fondata la prima società rugbistica veronese; nel 1963 il sodalizio entra a far parte del C.U.S., denominato allo-ra Circolo Universitario Sportivo. Da allora la nostra storia non si è più interrotta, pur attraversando periodi di difficoltà intrec-

ciati a stagioni esaltanti. Dalla stagio-ne 2005/2006 chi scrive è stato però incaricato dalla Società di sviluppare in modo strutturato il Settore Giovanile per provare a dare maggiore conti-nuità e a radicare più profondamente la cultura e la pratica del rugby nella nostra città.Le finalità di chi opera nel nostro Setto-

re Giovanile sono educative, sociali e agonistiche. Tutti gli sforzi sono mirati a contribuire, secondo le modalità della pratica spor-tiva, alla crescita dei ragazzi per far raggiungere loro un ottimale stato di salute, sia fisico sia mentale. Il rugby pertanto diventa un mezzo, un mezzo che sviluppa la collaborazione e la solidarietà con e tra i compagni; un mezzo che aiuta a rispettare l’arbitro e ad osservare le regole; un mezzo che permette di vivere la con-tesa con l’avversario sempre entro i limiti del regolamento: un av-versario che non è nemico, ma colui che permette alla partita di poter essere giocata.Non c’è esaltazione dopo la vittoria, non c’è sconforto dopo la

sconfitta: c’è solo la consapevolezza che ci sarà un altro confron-to dove poter dare il massimo di se stessi.Il Settore Giovanile del C.U.S. Verona Rugby si articola in tre or-ganismi distinti ma in relazione tra loro: il Rugby School Verona, il Minirugby, il settore Formazione. Il Rugby School Verona si oc-cupa essenzialmente della propaganda nelle scuole, avvalendo-si anche del Progetto “La Scuola scende in campo” patrocinato dalla Regione Veneto. Abbiamo 3000 contatti all’anno che sono in costante aumento: molti istituti della città e della provincia con-tinuano a chiedere di svolgere attività a scuola per gli alti valori educativi intrinseci al gioco del Rugby, uno sport di contatto che aiuta i ragazzi ad incanalare quella spontanea aggressività sem-pre più ricorrente, che talora, nelle forme più estreme, può dege-nerare in fenomeni sociali pericolosi. La nostra filosofia è quella di formare le squadre nelle scuole, proprio come nei college inglesi, sviluppando un forte senso di appartenenza alla scuola stessa: i ragazzi attraverso il gioco si conoscono, favorendo peraltro un miglior rapporto tra le famiglie stesse. L’équipe è autonoma ed formata dalla Coordinatrice, Irene Guerriero, e da otto educatori che operano nella scuole ormai da cinque anni.Il Minirugby del Club, che rappresenta in un certo senso il cuo-re del Settore Giovanile, costituisce la fase preagonistica (Under 6-8-10-12).Una partita di minirugby giocata da bambini e bambine offre uno spettacolo gioioso, esaltante ed entusiasmante: la serietà dell’im-pegno e la concentrazione nello sforzo di superarsi si uniscono alla passione “naturale” del gareggiare con la palla in mano. Il minirugby è uno sport di squadra che, oltre ad affinare la de-

Non c’è esaltazione dopo la vittoria, non c’è sconforto dopo la sconfitta

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rugbystrezza individuale necessaria a superare l’avversario, insegna anche a cooperare in un gruppo, e ad essere disciplinati e rigo-rosi nell’agire. Il minirugby rappresenta un’esperienza di gioco libero dove i principi educativi, sociali e agonistici sono esaltati e rigorosamente fatti rispettare da educatori specializzati e formati dalla F.I.R. Oltre alle normali attività federali il Minirugby parteci-pa inoltre ad attività internazionali: vengono infatti organizzati tutti gli anni Tour all’estero.L’attività psicomotoria è gestita da laureati dell’Università di Scien-ze Motorie dell’Ateneo veronese, mentre la pratica della disciplina è seguita da educatori formati dalla F.I.R. Il settore Formazione, relativo alla fase agonistica (under 14-16-18) rappresenta la formazione verso l’alto livello. Ma se in questo settore si entra nel vivo della pratica sportiva più vicina al gioco degli adulti, tuttavia non viene mai persa di vista l’idea della for-mazione del futuro uomo-cittadino.Sono stati avviati due progetti con la facoltà di Scienze Motorie di Verona: uno sull’educazione alla sana alimentazione; l’altro sul-la preparazione fisica in campo e in palestra per la prevenzione degli infortuni e per il miglioramento della performance. Entrambi sono seguiti da docenti e laureandi dell’Università.All’ attività federale (barrage, campionati) si affianca un’intensa attività internazionale attraverso la visita sempre più frequente di diversi College della Gran Bretagna e di squadre giovanili france-si. Da tre anni inoltre diversi ragazzi veronesi hanno iniziato a fre-quentare stage settimanali all’estero. Il bilancio che si può trarre

da questo insieme di attività è decisamente positivo: anche se c’è ancora molto da fare, sono stati conseguiti quei risultati agonistici, educativi e sociali che la società si era prefissata.Per la stagione appena iniziata sono in allestimento due squadre under 14 e due under 16. La società infatti sta investendo molto sul futuro con l’ambizione di creare uno dei settori giovanili più forti del Veneto: questo per dare l’opportunità ai ragazzi che ama-no il nostro sport di poter esprimere al massimo il loro potenziale, e per prepararli ad affrontare le difficoltà della vita. In quest’ottica è normale che il CUS Verona Rugby si attrezzi sempre più per dare una risposta competente e sorridente ai ragazzi e alle loro famiglie.

Loris RenicaResponsabile del Settore Giovanile

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Da pochi giorni è stato inaugurato un nuovo abbonamento che (finalmente!) “unisce” il centro benessere Gardacqua e la palestra MB sport!

L’ideazione e la realizzazione di questa formula permette l’accesso ad entrambe le strutture in modalità giornaliera con un unico braccialetto “Gold” (pools + sauna + fitness) oppure “Silver” (pools + fitness).

L’uso della sauna è vivamente consigliato dopo l’attività fisica poiché l’aumento della temperatura corporea allenta la tensione muscolare, migliora la circolazione periferica e permette un più rapido smaltimento delle tossine e dell’acido lattico.

La dilatazione dei pori epidermici purifica la pelle dalle impurità rendendola più liscia e luminosa. A completamento il centro estetico di Gardacqua propone massaggi rivolti a tutti gli sportivi oltre a svariati trattamenti rigeneranti viso e corpo.

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Gardacqua e MB sport - Via Cirillo Salaorni, 10 - 37016 Garda (VR) - Tel. 045 72 555 94. Fax 045 62 796 22 - www.gardacqua.it

Benvenuto GAMB!

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sport e benessere

La sauna ha ormai raggiunto una grande diffusione anche in Italia, nonostante si tratti di un trattamento tipico dei paesi del Nord Europa.

Nata in Finlandia, dove veniva praticata già nel 1100, in un buco scavato nel terreno e poi coperto, la classica “sauna finlande-se” viene effettuata in ambienti appositamente predisposti, nei quali la temperatura viene portata a circa 60° C per mezzo di stufe idonee. Dopo questo primo “bagno” di aria secca (la cui durata può essere di 10-15 minuti), si continua con un “bagno di vapore surriscaldato”, ottenuto gettando acqua su delle pietre roventi (della durata di 15-20 minuti). In questo modo, saturando l’ambiente di umidità, si favorisce un’abbondante sudorazione. Nei Paesi nordici si fa seguire questa fase da un bagno in acqua ge-lata, mentre negli altri si usa fare semplicemente una doccia gelata. In molti contesti attuali la sauna e altri trattamenti simili vengono proposti come momento di benessere e piacere. La sauna non è solo un momento di piacere e rilassamento, ma può essere anche un momento di terapia per conseguire risultati clinici. È pertanto necessario, per prima cosa, accertarsi di essere in buona salute effettuando una visita (con lo Specialista in Medicina dello Sport o con il Cardiologo), eseguendo anche un elettrocardiogramma per controllare la funzionalità del proprio apparato cardio-circolatorio e misurando i propri valori di pressione arteriosa. Il medico, dopo la visita, potrà indicare i tempi, le modalità di utilizza-zione e l’elenco delle eventuali controindicazioni della sauna stessa.Con il sudore, nella sauna si disperdono i liquidi corporei e i sali

minerali. Diventa quindi fondamentale reintegrare quanto perso. Sono messe al bando le bevande zuccherate, stimolanti e, so-prattutto, quelle alcoliche, non solo durante, ma anche prima e dopo la sauna. Tra le bibite indicate ci sono acqua non gasa-ta, tisane di lampone, malva, ortica, tiglio, succhi di frutta o di verdura. Il momento più indicato per bere è, comunque, dopo la sauna. È bene che le persone che soffrono di iperten-sione, di affezioni polmonari o cardiache e di problemi circolatori evitino la sauna. Tuttavia, per i neofiti, è sempre opportuno chiedere con-siglio al proprio medico di fiducia prima di inizia-re il trattamento con i bagni di calore. L’abbondante sudorazione provocata dalla sauna, elimina circa un litro d’acqua e puli-sce a fondo la pelle, rimuovendo impurità e sostanze tossiche. È evidente, però, che la perdita di liquidi va reintegrata al termine bevendo tisane e succhi di frutta. La sauna, dunque, non “fa” dima-grire, ma certamente contribuisce a migliorare ricambio e metabo-lismo. Gli effetti benefici della sauna intervengono anche su cuore, sulla circolazione, sulla pelle e sulla respirazione e migliorano la resistenza alle infezioni, quali sinusiti, raffreddori ed influenze. Tutto l’organismo risente dunque positivamente di questi effetti che lo rendono più energico e attivo.

Marina Soave

Sauna, un aiuto in più per lo sportivo

Una tradizione del Nord Europa

Non solo relax in sauna ma anche momento di recupero post attività fisica. Ecco alcuni consigli

Non è solo un momento di piacere e

rilassamento

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podismo

Innanzitutto Mattia presentati ai lettori di SpordiPiù…Mi chiamo Mattia Guglielmi e sono nato a Soave il 16 genna-io 1992. Attualmente vivo a Colognola ai Colli. Sono un ragaz-zo tranquillo, determinato e anche un po’ testardo; nell’atletica, come in ogni altra cosa, mi impegno sempre al massimo. Amo il divertimento e la compagnia degli amici, sono molto legato alle tradizioni del mio paese e piuttosto abitudinario.

Per quale squadra gareggi e un piccolo curriculum sportivo e titoli vinti…Gareggio per la società Bentegodi Verona, una delle prime nate in città. Purtroppo (o per fortuna) ho cominciato a praticare atle-tica poco più di un anno fa, dopo essermi dedicato al karate per sette anni consecutivi. Cominciato dunque il liceo, senza alcun allenamento ho ottenuto qualche buon risultato sia nei test sporti-vi che nelle gare studentesche. Ho iniziato quindi ad allenarmi da appassionato tra le strade sterrate del paese, partecipando ab-bastanza frequentemente a gare domenicali non competitive. Nel 2009 mi sono iscritto alla società Bentegodi, facendomi seguire dal mio allenatore attuale per avere una preparazione molto più specifica. Da quel momento ho vissuto esperienze molto positive, non solo ritiri in altura con la squadra ma anche allenamenti in-tensi con la nazionale juniores di mezzofondo. Ho ottenuto buoni risultati in gare di livello nazionale ed ora mi sto preparando alle campestri invernali. Il mio breve curriculum recita: cam-pione provinciale 2009 di cross; campione provinciale 2010 di cross e 3000 m piani; 16° meeting della quercia Rovere-to (3000m); 13° C.d.S. assoluti maschili 2010 finale na-zionale (1500m), 7° nel circuito del mezzofondo di Trento 2010 e 3° ai C.d.S. regionali allievi 2009.

Che tipo di atleta sei e quali sono le tue specialità?Fisicamente sono alto 1 metro e 70 e peso 55 chili. Su pista durante la stagione estiva, mi dedico alle gare di mezzofondo, dagli 800 ai 3000 metri piani. Tuttavia, ciò che preferisco correre sono la gare su s t r a d a ed i cross invernali: i cont inu i cambi di ritmo dovuti ad un ter- reno molto variabile, le ‘batta- glie’ che nascono d u r a n - te la gara su di un percor- so spesso fangoso che af- fatica i muscoli, li re n d o n o speciali e molto coinvolgen- ti tanto da spingere ogni atleta a dare il meglio di sé mostrando un fortissimo spirito .ago-nistico.

Mattia Guglielmi:cintura nera... di mezzo fondo

Intervista ad una giovane promessa dell’atletica veronese

Dopo anni di karate, Mattia ha trovato la consacrazione nella mezzafondo con la maglia della Bentegodi

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podismoPerchè hai scelto questo sport?Già da piccolo mostravo una certa predilezione per la corsa: mi di-vertivo a correre lungo la via davanti a casa, ero molto veloce anche nei giochi tra amici e nelle partite di calcio. Dopo l’esperienza nel mondo del karate, a 17 anni, cominciai a corricchiare tra le strade del paese seguito da mio padre in bicicletta. Inizialmente la fatica era molta e non percorrevo più di 6-7 km ad uscita, ma quando notai che il fiato aumentava, le gambe giravano veloci portandomi a cor-rere sempre più chilometri e fisicamente mi sentivo in forma, ebbi il desiderio di mettermi alla prova facendomi seguire da un allenatore esperto e partecipando a gare competitive di alto livello. Mi pento di aver cominciato a correre in età così avanzata: l’atletica è uno sport sicuramente faticoso, per il quale sono necessari costanza, impegno assoluto, testardaggine e desiderio di fare sempre meglio. Un mix perfetto di sofferenza e passione che fa provare emozioni uniche, indescrivibili; migliora la concentrazione ed il benessere fisico. Ciò che tuttavia la rende davvero speciale sono gli allenamenti in una squadra: tra i compagni di squadra nasce una sorta di piccola fa-miglia, con essi condividi esperienze bellissime, condividi la gioia di una vittoria e la rabbia per una competizione deludente.

Un tuo allenamento tipo e dove ti alleniI miei allenamenti si dividono in due tipologie: lavori (ripetute su pista o erba) e sedute di scarico (per smaltire l’acido lattico). Un tipico lavoro invernale: 3x(1000m-400m) da ripetere 2 volte. Consiste in 3 ripetute ininterrotte da 1400m in cui, ad inizio inverno, si percorrono 1000m sul perimetro erboso attorno alla pista a ritmo di 3’40’’ al km per poi passare immediatamente su pista correndo 400m in 1’10’’. Al termine della stagione i metri su erba diventano 400 corsi a ritmo da 3’40’’, mentre quelli su pista 1000 corsi in 2’55’’-3’. Un altro tipico allenamento: riscaldamento, stretching, 25’ a 150 pulsazioni (3’45’’ al km), andature tecniche o potenziamento, 15’ a 165 pulsazioni (3’30’’)+10’ a 180 pulsazioni (3’15’’ al km circa). In preparazione alla stagione estiva, invece, ripetute su pista; un esempio di allenamento: 1000m in 2’40’’ (primi 600m in 1’39’’-40’’, ultimo giro in 1’,pausa 3 mi-nuti), 2000m in 6’ (pausa 4 minuti) e 5x400m in 1’02’’. Spesso i miei allenamenti si svolgono a San Martino Buon Albergo presso la pista di atletica ma più tra le vie sterrate o i campi del mio paese. Quando possibile amo allenarmi a Velo V.se o San Mauro di Saline.

Segui altri sport?Seguo abbastanza frequentemente le partite della nazionale di pallavolo, sia maschile che femminile, e quelle della nazionale di calcio, anche se non tifo alcuna squadra in particolare. Amo seguire ciclismo (strada ed mtb le gare più spettacolari) e nuoto.

Un consiglio ai giovani per avvicinarsi a questa disciplina...Molti ritengono che l’atletica, e specialmente la corsa, sia uno sport solamente faticoso: non è assolutamente vero! L’atletica fatta con passione diventa coinvolgente, estremamente emozio-nante e divertente. Non esistono solo gare e sofferenza: si vivo-no emozioni uniche, si conoscono tanti amici con i quali intrecci esperienze bellissime come i raduni, si viaggia molto in tutta Italia e all’estero. È grande la soddisfazione di vincere gare importanti e ottenere buoni risultati che sono frutto dell’impegno. Inutile dire che si migliora dal punto di vista fisico e mentale. L’atletica fa na-scere un grande spirito agonistico ma insegna e sviluppa anche il rispetto verso le regole e verso gli avversari!

Alberto Cristani

podismo

Domenica 7 Novembre 2010 Manifestazione: 17° Caminada tra i fossi della bassaQuando: ore 8.30Dove: Isola rizza (VR) Parco giochi comunalePercorso: 6-10-16 kmInformazioni: Organizzatore 333.455.26.86

Domenica 14 Novembre 2010Manifestazione: 18° Caminada di San MartinoQuando: ore 8.30Dove: Legnago (VR)Percorso: 6- 14- 20 km misto pianeggianteInformazioni: organizzatore 335.61.59.841

Domencia 21 Novembre 2010Manifestazione: XXXI Caminada tra i dintorni Quando: ore 8.30Dove: Badia Polesine (Ro)Percorso: 6-11-21-31 km terra battuta, sentieriInformazioni: organizzatore 0425.517.15

Domenica 28 Novembre 2010Manifestazione: Alla scoperta del parco dell’AdigeQuando: ore 8.30Dove: Verona –Porto San PancrazioPercorso: 6-12 kmInformazioni: organizzatore 338.266.34.74

Domenica 5 Dicembre 2010Manifestazione: 12° Caminada dell’acqua calda – Memorial Fabio PavaniQuando: ore 8.30Dove: Calmiero (VR)Percorso: 6-12-15 km piani Informazioni: organizzatori 045.76.508.01

Mercoledì 8 Dicembre 2010Manifestazione: 33° MARCIA DEL GIOCATTOLOQuando: ore 9.00Dove: Verona Piazza BràPercorso: km 6-15 km

Domenica 12 Dicembre 2010 Manifestazione: 14° Marcia dei tri capiteiQuando: ore 8.00Dove: Palesella di Cerea (VR)Percorso: 7-10-19 kmInformazioni: Organizzatore 0442.32.90.12

Domenica 19 Dicembre 2010 Manifestazione: 23° Marcia del Mandorlato di Cologna VenetaQuando: ore 8.00Dove: Cologna Veneta (VR)Percorso: 6-10-18 kmInformazioni: organizzatore 0442.410.729

Domenica 26 Dicembre 2010Manifestazione: 22° Troviamoci in amicizia - V° Memorial Claudio FerrariQuando: ore 8.30Dove: Canove di Legnago (VR)Percorso: 6-11-20 pianeggiantiInformazioni: organizzatori 0442.62.93.60

CALENDARIO NOVEMBRE - DICEMBRE 2010

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psicologia sport

In settembre, alla Gran Guardia, si è svolto un interessan-te convegno dal titolo “Psicologia dello Sport”. Promossa dall’Assessorato allo Sport e al Tempo Libero del Comune

e dall’Associazione Veronese di Psicoterapia Psicoanalitica (AVPP), l’intensa giornata ha rappresentato un importante mo-mento di confronto e di scambio tra i due “mondi” richiamati nel titolo: quello dello Sport e, appunto, quello della Psicologia, o meglio – come ha subito sottolineato il primo relatore Dott. Gian-franco Nicolussi – della Psicoanalisi, chiamata per l’occasione a fornire “i propri contributi”. Fin dall’inizio è stato così precisato un profondo orientamento teorico, subito colto dall’Assessore Fede-rico Sboarina, anche perché in linea con la sua politica che vede nello Sport soprattutto “un servizio sociale”, vale a dire qualcosa

che va oltre la normale concezione di pura attività agonistica per allargarsi alla crescita complessiva della per-sona.L’obiettivo di evidenziare le com-ponenti umane e psicologiche, che stanno alla base della prestazione sportiva, è stato alla fine raggiunto, grazie ai numerosi interventi.

Nel corso della giornata, infatti, ai relatori (psicologi, psichiatri e psicoanalisti) si sono alternate le preziose e apprezzate testimo-nianze di famosi sportivi. Dopo il saluto del Dott. Luca Ravazzin, presidente dell’AVPP e quello dell’Assessore Sboarina, si sono susseguite le relazioni del Dott. M. Baciga e del Dott. G. Nicolussi, psicoanalisti SPI e membri del Comitato Scientifico dell’AVPP, che hanno introdotto l’ospite principale: il Dott. R.A. Rubinstein, medico-psichiatra-psicoanalista argentino, da vent’anni fra i massimi esperti di psi-cologia dello sport. Il Dott. Rubinstein, giunto appositamente da Buenos Aires, su invito dell’AVPP, ha portato tutta la sua esperienza di professio-nista: consulente di calciatori del River Plate e del San Lorenzo durante la gestione di Ramón Díaz, nonché della scuola di tennis di Daniel Fidalgo, ex allenatore di Gabriella Sabatini. Il Dott. Ru-binstein ha inoltre pubblicato un libro sulla psicoanalisi applicata allo sport (“Deportes al diván”, Aprile 2010 – Edito da Letra Viva), da poco uscito in America Latina, non ancora tradotto in italiano. Le sue parole sono state quindi una vera anticipazione, offerta al pubblico cha ha affollato la sala, fino al tutto esaurito (“ci spiace per chi è rimasto fuori”, ha commentato l’Assessore Sboarina).In rappresentanza del mondo dello sport, hanno preso successi-vamente la parola popolari campioni di fama nazionale e interna-zionale, nonché operatori sportivi.

Il primo intervento è stato quello del Dott. Francesco De Vita, Di-rettore Sanitario del Chievo, che con particolare simpatia ha rac-contato il suo lavoro all’interno della società calcistica veronese, soffermandosi con professionalità ad analizzare le dinamiche psi-cologiche incontrate quotidianamente sul campo. È stata poi la volta del nuotatore della nazionale Brembilla, che entrando nello spirito del convegno, ha ripercorso oltre agli importanti successi anche i momenti dram-matici, come l’infortunio che ha rischiato di com-prometterne la carriera. Con viva partecipazio-ne, ha descritto nei det-tagli la difficile strada del recupero psicofisi-co. Si è così chiusa l’in-tensa mattinata.Alla ripresa pomeridia-na, sono intervenuti i calciatori del Chievo Pellissier e Moro, il lea-der del Volley nostrano, Meoni, assieme all’alle-natore della Marmilanza, Bagnoli. Tutti insieme, i graditi ospiti hanno dato vita ad una vivace ed in-teressante discussione, a partire dalle rispettive esperienze, sempre in merito agli aspetti psi-cologici di un’attività agonistica vissuta ai massimi livelli. Sotto l’esperta “guida” del giornalista Mario Puliero, Direttore di Teleare-na, il pubblico ha così assistito ad un dialogo fluido e incalzante, ri-uscendo ad integrare con successo contributi scientifici e sportivi, com’era del resto negli auspici degli organizzatori del convegno. Visto l’interesse suscitato e il favore incontrato, non solo tra gli ad-detti ai lavori, gli organizzatori si sono ripromessi di promuovere, nel prossimo futuro, altri incontri di approfondimento sul binomio psicologia e sport.L’Associazione Veronese di Psicoterapia Psicoanalitica resta inol-tre a disposizione, per ulteriori eventuali informazioni, all’indirizzo di post elettronica: [email protected].

Dott. Luca RavazzinPresidente Associazione Veronese di Psicoterapia Psicoanalitica

Convegno Psicologia dello Sport

Alla Granguardia di Verona

Le prestazioni sportive sono determinate non solo dall’ allenamento fisico ma anche dalla preprazione mentale

Un importantemomento di confrontoe di scambio tra i due “mondi”

PSICOLOGIA DELLO SPORTCONTRIBUTO PSICOANALITICO

ASSOCIAZIONE VERONESE DI PSICOTERAPIA PSICOANALITICA

Assessorato allo Sport e al Tempo Libero

VERONA - 20 SETTEMBRE 2010PALAZZO DELLA GRAN GUARDIA

PROGRAMMA:

8.30-9.00: Registrazione dei partecipanti

9.00-9.15: Saluto delle Autorità Flavio Tosi \ Sindaco di Verona

Massimo Giorgetti \ Assessore ai Lavori pubblici, edilizia scolastica di culto

e sportiva della Regione Veneto

Federico Sboarina \ Assessore allo Sport del Comune di Verona

9.15-9.30: Presentazione degli obiettivi del convegno L. Ravazzin, G. Nicolussi

I SESSIONE Moderatori: M. Puliero, G. Nicolussi

9.30-10.30: Sport, Cultura e Piacere del Movimento R.A. Rubinstein

10.30-11.00: Discussione con autorevoli rappresentanti del mondo dello sport

11.15-12.15: Cosa sono le Pressioni? R.A. Rubinstein

12.15-12.45: Discussione con autorevoli rappresentanti del mondo dello sport

II SESSIONEModeratori: M. Puliero, G. Nicolussi

13.30-14.30: Integrazione Psicodinamica dei Movimenti M. Baciga

14.30-15.00: Discussione con autorevoli rappresentanti del mondo dello sport

15.00-15.15: Questionario ECM

15.15-15.30: Conclusioni G. Nicolussi

L’ISCRIZIONE AL CONVEGNO È GRATUITA MA OBBLIGATORIA

IL MODULO D’ISCRIZIONE, SCARICABILE DAL SITO WWW.AVPP.IT, DOVRÀ ESSERE INVIATO VIA MAIL ALL’INDIRIZZO [email protected] O VIA FAX AL NUMERO 045 9231108

IL CONVEGNO HA RICEVUTO L’ACCREDITAMENTO ECM PER LE FIGURE PROFESSIONALI DI PSICOLOGO, PSICHIATRA, MEDICO DELLO SPORT E NEUROPSICHIATRA INFANTILE

Segreteria Scientifica

ASSOCIAZIONE VERONESE DI PSICOTERAPIA [email protected] - www.avpp.it

Presidente: Dott. Luca Ravazzin Cell. 340 0503338 - Fax: 045 9231108

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Un po’ di storiaIl Vovinam Viet Vo Dao venne codificato del 1938 dal Maestro Fonda-tore Nguyen Loc, che attinse le varie tecniche dei vari stili marziali allora praticati in Vietnam, con lo scopo di creare una scuola che potesse racchiudere tutto questo patrimonio, e che potesse dare quindi uno sviluppo unificato. Non a caso, il nome scelto fu VO-VIET-NAM (traduzione: arte marziale vietnamita), che fu unito e semplificato in VOVINAM. Alla scomparsa del Maestro Fondatore nel 1960, l’ eredità di cono-scenze ed il compito di diffusione venne assegnato al suo allievo migliore, il Maestro Le Sang, che fu denominato Patriarca dell’ arte. Il Maestro Patriarca introdusse anche la parte teorico-filosofica dell’ arte marziale, aggiungendo il termine VIET VO DAO (traduzione: la via dell’ arte marziale vietnamita). Il Maestro Le Sang si è spento il 27 settembre 2010 , all’ età di 90 anni, ed è grazie al lavoro compiuto da Lui e dai suoi stretti collaboratori che il Vovinam è diventato l’ arte marziale vietnamita più diffusa al mondo.

Le tecniche di baseLa formazione del Vo Sinh (praticante Vovinam) avviene in maniera graduale e progressiva.Le prime tecniche insegnate sono i “colpi di base”: tecniche di pugno, di calcio, di taglio della mano, di parata, di gomito, di ginocchio. Vengono apprese prima singolarmente, e poi combinate per creare movimenti continui e concatenati. Le combinazioni di tecniche possono essere infinite. Alcune di queste sono state codificate per migliorare lo studio e la meccanica del corpo, e vengono chiamate “Chien Luoc”, tradotte come “tecniche di combattimento – strategie di combattimento”.

Iniziamo l’ approfondimento di questa interessante disciplina marziale, che trae le sue radici nella storia del popolo vietnamita, paese che da sempre ha dovuto lottare per la propria sopravvivenza in quanto terra di conquista da parte degli stati confinanti e da parte dell’ impero coloniale Francese.

l’ arte marziale del Vietnam

Alla scoperta del

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“1 si espande a 3”

E’ il sistema di insegnamento della scuola Vovinam, applicato su buona parte del programma di studio.Ogni singola tecnica viene appresa con 3 fasi, che sono legate e conseguenti tra di loro.Se prendiamo ad esempio una tecnica di contrattacco, vediamo che viene studiata come segue:fase 1) si impara la tecnica singola, sia a vuoto che in applicazione con un compagno;fase 2) la stessa tecnica la si ritrova in un “Quyen”, una forma che esegue singolarmente, e che aiuta la memorizzazione, il perfezionamento ed il concatenamento con altre tecniche;fase 3) la stessa tecnica viene poi lavorata in un “Song Luyen”, che è una forma / combattimento codificato a coppie, e che consentirà l’ applicazione continuativa delle varie tecniche apprese.

Quyen e Song Luyen

I Quyen ed i Song Luyen sono quindi parte fondamentale nello studio Vovi-nam, grazie ai quali il praticante migliora le proprie qualità tecniche ed approfondisce il programma di insegnamento.In ogni livello di studio si impara uno o più Quyen ed uno o più Song Luyen, sia a mani nude che con armi.I primi Quyen riguardano le “tecniche di base”, poi si passa ad altri Quyen dedicati ai “Chien Louc”, poi ad altri che racchiudono i “contrattacchi”, e poi altri ancora con l’ uso di “armi tradizionali”.I Song Luyen a “mano nuda” riguardano le applicazioni dei vari contrattacchi nei vari livelli di studio, poi ci sono Song Luyen dedicati alla lotta vietnamita (VAT), ed altri eseguiti con le armi tradizionali.

La difesa personale

Oltre alle parate ed ai contrattacchi sui colpi in arrivo, viene dato un partico-lare risalto alle tecniche di autodifesa in varie situazioni a rischio, quali le prese agli arti ed al corpo. Si studiano quindi leve articolari, svincolamenti da prese, sollevamenti e proiezioni a terra, che vanno ad ampliare la cono-scenza dell’ allievo e che risultano essere applicabili nelle più svariate circostanze.

La lotta vietnamita

Il VAT, la lotta vietnamita, è un tipo di lotta che si basa sullo sviluppo della sensibilità nel corpo a corpo, per provocare lo sbilanciamento dell’ avversa-rio e portare tecniche di proiezione o di leva fino al bloccaggio a terra. Viene inserita progressivamente nella pratica ed entra a fare parte del bagaglio personale dell’ allievo, per integrare il sistema di combattimento libero del Vovinam.

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Il combattimento libero

Tutta la formazione descritta porta progressivamente il praticante ad un tipo di combattimento nel quale può esprimere al meglio le proprie capacità. Nel Vovinam il combattimento è inteso come una parte importante del percorso di crescita, sempre nel pieno rispetto del compagno con il quale si combatte. Con questo sistema, si può variare la tipologia di azione in base alla situazione del combattimento ed in base al tipo di avversario, attingendo a piene mani dal bagaglio di tecniche studiate.

Le tecniche acrobatiche

Lo studio e la pratica di alcune tecniche acrobatiche (quali cadute, capriole, alzate rapide, tecniche in volo) consente all’ allievo di migliorare la propria flessibilità corporea e di capire alcune dinamiche del corpo.Vengono inoltre sviluppate alcune tecniche caratteristiche del Vovinam: le Don Chan, dette “forbici”.Si tratta di prese in volo con le gambe, effettuate sull’ avversario con vari livelli progressivi di difficoltà: le prime si applicano agli arti inferiori, poi si passa al corpo, per poi arrivare alle applicazioni al collo.

Le armi tradizionali

Per citare le più famose: spada, coltello, bastone, sciabola, alabarda, ecc. un interessante programma di studio per un livello di conoscenza avanzato, e che viene introdotto anche agli allievi durante alcuni allenamenti/stages in gruppo.

Dove praticareA Verona e provincia il Vovinamè attualmente presente con7 centri di allenamento:

- Borgo Roma:Maestro Stefano Finato (IV° dang),presso la palestra scuole Mazza 348/2508530

- San Giovanni Lupatoto:Maestro Gianpiero Martarello (III° dang),presso la palestra scuole Cangrande: 340/6734233

- San Michele Extra: Maestro Pietro Bertoldi (III° dang),presso il centro Ming-Men: 347/4677236

- Colognola ai Colli: Maestro Mirko Coltro (III° dang),presso la palestra scuole Mino Turco: 347/2909154

- Arbizzano: Prof. Massimo Zimelli (II° dang),presso il palazzetto dello sport: 347/9634388

- Golosine: Prof. Simone Passilongo (II° dang),presso il centro sportivo Piscine Golosine:349/3633781

- Zevio: Istr. Mattia De Vogli (I° dang),presso la palestra scuole Altichiero:347/8403712

In tutti i centri Vovinam i corsi si svolgono settimanalmente con 2 sere di allenamento, e le iscrizioni sono aperte per ragazzi a partire dai 13/14 anni e per adulti.

Nei centri Vovinam di Borgo Roma e di San Giovanni Lupatoto vengono tenuti anche i corsi per bambini dai 7 ai 13 anni

Per ulteriori informazioniè possibile visitare il sito internet:

WWW.VOVINAM.IT

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basket

Tosoni Villafranca:progetto vincente

Basket in provincia

Dalla serie B alle giovanili un unico denominatore comune: la passione

Il progetto Tosoni Villafranca nasce poco più di due anni fa con l’arrivo di Davide “Dacio” Bianchi. Dopo un’ottima car-riera da giocatore (in serie A ha vestito le maglie di Trieste,

Varese, Cervia e Napoli), Dacio viene chiamato a Villafranca come allenatore della prima squadra e responsabile del setto-re giovanile. Costruisce assieme a Enrico Beghini una struttura organizzata, con progetti che prevedono interventi nella scuola, volantinaggio, organizzazione di tornei, ecc. e soprattutto rag-

giunge, al secondo anno, la promo-zione in B/dilettanti (ex B2).La sezione basket della Polisportiva San Giorgio è seguita del responsabi-le Luigi Franchini, mentre il Minibasket rimane “sotto” la Polisportiva. Ad oggi sono circa 110 i bambini iscritti al minibasket, cui si aggiungo-no i tre centri “esterni” di Dossobuono,

Mozzecane e Valeggio. Le categorie giovanili del Tosoni iniziano dall’Under 13, allenata da Enrico Beghini, l’Under 14 è guidata da Matteo Pini, l’Under 15 da Leonardo Gasparini e l’Under 19 ancora da Matteo Pini. Manca all’appello l’Under 17, ma soltan-to perché è stata “prestata” al Valeggio che è una “costola” del Tosoni e che è gestita da Fabio Martari e sponsorizzata da Dario Cordioli (sempre del Gruppo Tosoni). Lo staff tecnico delle giovanili, di cui abbiamo parlato sopra, è quello della prima squadra: Dacio Bianchi infatti ha voluto dare continuità al lavoro iniziato due anni fa e pertanto Beghini e Pini sono i suoi due assistenti e Gasparini è il preparatore atletico. Altra sinergia tra settore giovanile e prima squadra è la presenza di 4 giovani villafranchesi nel roster della B2: Bertasi e Naykene

hanno g i à

eso rd i t o in campio- n a t o

e, con loro, si alle-nano stabilmente in prima

squadra gli altri due ‘93 C a p a s s o e Marconcini. L’obiettivo è infatti quello di creare giocatori del posto, proprio come Bruno Tosoni ha fatto nella sua azienda e

cioè assumere dipendenti della zona, in modo da avere un ancor più forte radicamento sul territorio. In prima squadra intanto giocano un villafranchese doc come “Cico” Faccioli e due veronesi, capitan Polettini e Jack Bolcato: «Sarebbe bello avere altri giocatori di Villafranca o delle zone limitrofe con noi – rivela Enrico Beghini – e il lavoro che stiamo svolgendo ha come obiettivo proprio questo». I giocatori che avete scelto rispondono comunque ai requisiti che Dacio pretende? «Mentalità, cultura del lavoro e della fatica, sod-disfazione di essere una squadra con regole precise. Questo è ciò che il nostro coach richiede e che è sintetizzato dalla sua frase: un giusto mix tra libertà e disciplina».La forza di Dacio non è solo la mentalità, ma anche di aver creato uno staff, tecnico e medico, forte e organizzato: «E’ così: ogni piccola cosa è un passo per realizzare l’obiettivo: non sei un ro-bot, ma devi credere nell’obiettivo». E l’obiettivo di quest’anno, non possono che essere i play off: «Sì, inutile nasconderlo: lavoriamo per questo, anche perché sappia-mo benissimo che se arrivi nelle prime otto, comunque andrà a fi-nire, saremo tranquilli; se arrivi dal nono posto in giù, vai incontro a situazioni che potrebbero diventare pericolose». Siete partiti benissimo, pur da neopromossi: Villafranca è un’iso-la felice? «A Villafranca i giocatori non si coccolano, ma si met-tono nelle condizioni di fare il meglio possibile senza accam-pare alibi».

Andrea Etrari

Mentalità, cultura del lavoro e della fatica, soddisfazione di essere una squadra

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DFX Corse:con Haga si vola!

Verona corre in Superbike

Il team veronese di Daniele Carli ingaggia la star giapponese. Obiettivo: stupire nel campionato 2010/2011

Pressana, un piccolo paesino delle basse veronesi, ha sede la DFXcorse, una scuderia che parteciperà anche quest’an-no al Mondiale Superbike. Sede logistica del team è l’azien-

da dell’imprenditore edile veronese Daniele Carli, vero e proprio deus ex machina del team. Con lui conosciamo meglio questa re-altà che esporta nel mondo il nome di Verona e della sua provincia.

Carli, ci faccia un po’ la storia del suo team… La DFXcorse Racing è team privato con più storia all’interno del

mondo della Superbike. Infatti siamo nati dalla mia grande pas-sione per i motori, quasi per gioco, nel 1997 con la partecipazio-ne al Campionato italiano SP 600 con Roberto Teneggi che rega-la alla squadra, al primo anno di partecipazione, la vittoria della rassegna. Coniugando doti di managerialità e ambizione, il team compie il grande salto e passa l’anno successivo al campiona-to mondiale Supersport. Nel 1999 partecipiamo nuovamente al mondiale Supersport sempre con Roberto Teneggi e con France-sco Monaco. Nel 2000 arrivano come piloti Yves Briguet e Walter

motociclismo

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motociclismoTortoroglio. Nel 2001 si realizza il debutto nel Mondiale Superbike e l’inizio della collaborazione con Pirelli: è Steve Martin, australia-no, ad avere l’onore di portare in gara le Ducati del team. Paral-lelamente Antonio Carlacci partecipa al mondiale Supersport e Lorenzo Alfonsi all’europeo Superstock. Nel 2002 la squadra si concentra sul campionato mondiale SBK, Alessandro Antonello e Steve Martin partecipano alla rassegna iridata, continuando nel contempo il lavoro di affinamento delle coperture Pirelli. Loren-zo Alfonsi e Riccardo Chiarello partecipano invece all’europeo e italiano Superstock. Il 2003 è l’anno della consacrazione. Viene triplicato l’impegno in SBK, ad affiancare il confermato Steve Mar-tin sono due piloti di valore assoluto quali Marco Borciani e Juan Bautista Borja. Viene inoltre rinnovato l’accodo per l’europeo Su-perstock con la giovane promessa Riccar- do Chiarello. I risultati del la stagione 2003 sono di tutto

rispetto: Martin e Borciani r i s p e t -t i - v a -

mente nella top ten della classifica assoluta SBK e Riccardo Chia-rello sul podio del campionato europeo Superstock.

Nel 2005 il team compie una scelta importante… Si, la DFXcorse canalizza tutto il suo impegno in SBK, alternando giovani piloti a veterani della categoria: da Lorenzo Alfonsi, Mi-guel Praia, Luis Cardoso a Marco Borciani. L’annata non è molto esaltante, contraddistinta da alti e bassi causati soprattutto da problemi tecnici sulle moto. Nella classifica finale, tutt’altro che positiva, il miglior piazzamento lo ottiene Marco Borciani con il 27° posto. Ma questo non ridimensiona il nostro entusiasmo. Infatti nel 2006 si riparte con rinnovato entusiasmo. Inizia il sodalizio triennale con Honda e grazie a Pierfrancesco Chili e Michel Fa-brizio, quella che ora è diventata DFX Corse, conquista dei podi importanti nel Mondiale Superbike. Anche nel 2007 si continua una stagione fortunata sempre con la Casa di Tokjio e sempre con Michel Fabrizio, dapprima accompagnato da Steve Martin e poi, da metà stagione, da Luca Morelli in sostituzione dell’australiano; nel 2008 il ruolo di portacolori sulla Honda CBR1000RR passa invece nelle mani di Karl Muggeridge, ex Campione del Mondo Supersport. Nel 2009 avviene una grande rivoluzione: la DFX Corse torna a tenere alto l’orgoglio italiano siglando un accordo

con Ducati: le nuove 1198RS vengono affidate a Regis Laconi e Lorenzo Lanzi.

Carli, può darci qualche anteprima sulla prossima stagione? Posso senz’altro anticipare che gli obiettivi per la stagione che andrà ad iniziare sono molto ambiziosi. Non ci nascondiamo. Per questo motivo è nata una nuova formazione, la PATA Racing Team che gareggerà con un Aprilia RSV4R. Inoltre Marco Borciani, no-stro ex pilota, rivestirà il ruolo di team manager. Per la stagione 2010-2011 bbiamo puntato su un pilota dalle indiscusse qualità: Noryuki Haga, uno che ha scritto pagine importanti della storia del mondiale Superbike. Voglio ringraziare Ducati per la disponibilità accordata-ci in queste ultime stagioni nelle quali abbiamo collaborato e raccolto risultati importanti e Aprilia per aver puntato su di noi. Se quest’anno punteremo ad es-sere protagonisti sarà possibile anche grazie alla volontà di Remo Gobbi, pa-tron di PATA spa, al quale va ovviamente il nostro ringraziamento.

Quanto è difficile gestire un team mondiale? Parecchio. Ci vuole tanto tempo sia per organizzare la parteci-pazione al campionato sia gestire tutta la logistica. Un costante impegno di 12 persone per 365 giorni l’anno. Ma la passione fa superare anche le difficoltà. Il campionato che andremo ad

affrontare sarà l’undicesimo e per noi sarà come il primo: entusia-smo, passione, competenza e amore incondizionato per i motori:

queste sono le “armi” per rimanere sempre al top. La diffi-coltà maggiore è però trovare gli sponsor che finanziano

la stagione. Quest’anno con Aprilia e con le nuove guide però sono convinto riusciremo a proporre un “prodotto” molto appetitoso e interessante. Mi piace però sottoline-are come il lavoro vero, alla base di tutto lo spettacolo, è senz’altro quello che si svolge nel box. La DFX Corse è diventata una realtà solida che conta all’organ i c o

numero s e persone: una vera e propria Azienda nel cam-po delle competizioni motoristiche. Ridurre la foto di prima pagina in modo da inserire il piedino di Mad Net.

Alberto Cristani

Sono convinto riusciremoa proporre

un“prodotto” molto appetitoso

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panathlon

Il Panathlon Club Verona incorona i campioni d’Italia

Obiettivo sui giovani talenti

Una serata dedicata allo sport che non gode - a torto - delle “ luci della ribalta”

Il Panathlon Club Verona, presieduto da Roberto Bruno Gerosa, dall’inizio di quest’anno ha aveva deciso di organizzare le con-viviali al fine di far conoscere discipline sportive ed atleti poco

noti per promuovere lo sport e coloro che si sono distinti, ottenen-do risultati importanti nel panorama nazionale. Per la conviviale di Ottobre invece si è passati dai talenti ai campioni. Campioni Italiani del ciclismo per la precisione.Ecco allora che il 29 Ottobre al Centro Sportivo Veronello hanno sfilato i protagonisti del 2010, tra i quali gli sportivi scaligeri, che hanno portato in alto i colori della nostra città nelle competizioni

più prestigiose del panorama nazio-nale. Per festeggiarli, oltre ai Soci del Pa-nathlon Club tanti politici, dall’Asses-sore Regionale allo Sport Massimo Giorgetti a quello Provinciale Ruggero Pozzani ed ancora l’assessore del Co-mune di Verona Federico Sboarina ed il Presidente Provinciale della Federa-zione Ciclistica Italiana Gianluca Liber.

Non sono mancati i grandi appassionati veronesi delle due ruo-te come la gloria del ciclismo veronese Pietro guerra, vincitore di due titoli mondiali, e Pierluigi Tisato presidente dei Veterani sportivi.Una serata di festa per dare il giusto riconoscimento a questi giovani campioni che con sacrificio ed impegno hanno vinto le maglie tricolore. Ecco allora i veri protagonisti della serata: Alessandro Fedeli dell’Ausonia Pescantina vincitore del titolo italiano esordienti del II° anno. Due i titoli per Omar Leardini dell’Isolano Stella ’81, oltre a quello italiano anche la maglia di campione Regionale catego-ria Esordienti. Ha fatto il bis anche Matteo Alban allievo del GS Cordioli ACL Le-gno, aggiudicandosi nella specialità dell’inseguimento a squadre in pista il titoli Veneto ed Italiano. Francesco Castagnaro, allievo del G.S. La Rizza Thermo King Cailotto ha dato il meglio di se in pista, dimostrando doti tecniche formidabile che gli sono val-se il titolo Italiano e regionale nell’inseguimento individuale e a squadre, nella corsa a punti e nell’americana. Matteo Crema ha regalato alla Cage Maglierie V.C. Silvana Capes la maglia di cam-pione veneto ed italiano allievi nella velocità a squadre. Tre i titoli per Stefano Marchesini dell’Ausonia Pescantina che ha regalato alla società di patron Righetti il titolo veneto ed italia-no nell’inseguimento a squadre ed il titolo regionale di velocità a squadre. Il figlio d’arte Riccardo Minali allievo del primo anno

non ha deluso i tanti estimatori che vedevano in lui uno dei più promettenti ciclisti veronesi. L’atleta del Veloce Club Isolano ha ottenuto la vittoria nel campio-nato italiano di velocità individuale e a squadre, oltre ad essere diventato campione regionale di velocità a squadre e insegui-mento a squadre. Giacomo Peroni della Officine Alberti U.C. Val d’Illasi porta in quel di Verona ben tre maglie tricolore, su strada, nell’americana e nell’inseguimento a squadre, specialit per la quale ha ottenuto anche il titolo regionale. Tra gli juniores titolo italiano per Daniele De Danieli della Contri Autozai Tagliaro e per Michele Scartezzini dell’Unione Sportiva azzanese. La brava Sara Consolati tiene in alto il valore delle ragazze otte-nendo il titolo italiano.Grande soddisfazione per la giovane cicli-sta della ASD G.S. Cristoforetti Cordioli Costruzioni che ha por-tato a casa anche la medaglia di bronzo ai Campionati Mondiali. Tra gli Open invece Elia Viviani della Liquigas è il nuovo Campio-ne italiano Omnium. Elia è balzato agli onori della cronaca sportiva anche grazie alla sua vittoria nel Memorial Pantani, un risultato prestigioso che pre-mia sacrifici di Viviani. L’atleta delle Fiamme Azzurre Elisa Frisoni ha primeggiato nei Campionati Italiani su Pista ottenendo tre titoli nella Velocità individuale, in quella olimpica e nei 500 metri. Nella Mountain Bike il Team Todesco si è superato. Carlo Manfredi Zaglio dei Master 3 ha vinto il Campionato del Mondo Cross country, il titolo Europeo, quello italiano e quello provinciale. Dimitri Modesti, Master 2, ha messo al collo la me-daglia di bronzo ai campionati europei e italiani di cross country vincendo anche il campionato provinciale. Buono anche il bronzo di Daniele Valente ottenuto ai Campionati Italiani di Cross cauntry. Maria Federica Zanotto del Master wo-man 2 è la campionessa italiana e regionale di Down Hill, argento agli europei e bronzo si mondiali. Tre i campioni della BMX il grande Manuel De Vecchi vincitore del titolo italiano della categoria Elite, Tommaso Giustacchini Cam-pione italiano Cruiser categoria allievi e Damiano Campedelli vin-citore del titolo italiano Cruiser. Il Panathlon Club ha voluto premiare questi grandi sportivi rega-lando una serata di sport e cultura sportiva. Il Presidente Gerosa ha infatti sottolineato quanto sia fondamen-tale per il raggiungimento di ambiziosi risultati l’impegno e la te-nacia. Qualità che sembrano non mancare ai nostri ciclisti.

Alessandra Rutili

Far conoscere discipline sportive ed atleti poco noti per promuovere lo sport

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Nello sport, nella pratica agonistica e talvolta anche in quel-la amatoriale, vengono esaltate ed incentivate le capacità di espressione corporea, di attivazione motoria, di miglio-

ramento delle performance, a prescindere dall’ottima prepara-zione fisica-tecnico-tattica, per la quale ogni responsabile mette in gioco le proprie capacità, onde ottimizzare i risultati finali del singolo piuttosto che della squadra.Molto spesso abbiamo una grande conoscenza di quello che possiamo esprimere in termini di velocità, potenza, tecnica, ca-pacità di gestire situazioni, il tutto come espressione pura di forza fisica, di determinazione fine a se stessa.Ma se a queste capacità aggiungessimo anche quella di poter gestire il corpo, non come mezzo per ottenere un risultato fine a se stesso, ma come strumento al quale diamo del tu, potremmo avere un controllo maggiore, aumentando contestualmente il no-stro rendimento.Questo avviene facendo del corpo stesso parte attiva del nostro agire, ovvero rendendolo cosciente di quello che sta per com-piere, attraverso l’ascolto di ciò che ci comunica, di ciò che ci indica di fare o di quello che ci induce come reazione. L’ascolto

dell’emozione, intesa come piacere, desiderio reale o espressio-ne di gioia, ma anche come tensione e, perché no disagio, aiuta ciascuno di noi ad incentivare la propria capacità di gestire le ri-sorse in maniera meno dispendiosa e dispersiva, riservando così energie fisiche e mentali da ridistribuire efficacemente per tempi ulteriormente diversificati.Poniamo il presupposto di mettersi in gioco per elevare in manie-ra significativa le risorse psico-fisiche, lavorando alla riscoperta del proprio corpo; lo possiamo fare attraverso modalità che spes-so non prendiamo in considerazione, ma per le quali vale la pena investire energie; esse sono legate alla costruzione di momenti di consapevolizzazione, all’apprendimento di tecniche corporee, di concentrazione e di rilassamento, nonché a tecniche di ascolto delle emozioni (stress, ansia da prestazione, motivazione) e di controllo delle proprie tensioni (gestione dello sforzo fisico).Ogni momento va vissuto e preso in concomitanza degli eventi; l’importante è non lasciarsi condizionare da questi in maniera esa-sperata e poco costruttiva. Può sussistere anche come sola neces-sità di distendersi, o di sentirsi ulteriormente gratificato; anche in questo caso tutto il lavoro sul corpo tende a strutturare la persona

psicomotricità

Lo sport:sinergia tra mente e corpo

Alla scoperta delle nostre risorse psicofisiche

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passando progressivamente da un’acquisizione ad un’altra.La ricerca di una continuità, di sinergia, di allineamento, equilibrio tra corpo e mente è stata cercata e proposta in diversi momenti e in differenti realtà; tutti a loro modo nel tempo hanno cercato di dare una risposta significativa alla risoluzione di questa opportu-nità che ha ciascuno di noi di mettersi alla prova con questa pre-rogativa umana; si sono avvicendati nel mondo persone piuttosto che intere culture all’individuazione di ogni minima corrisponden-za al fine di un beneficio supremo, il “ Ben-essere “ inteso nelle più svariate sfaccettature.Cito solamente ai fini di introduzione che ci sono molte tecniche e/o religioni orientali piuttosto che percorsi scientifici e didattici europei o americani che partono talvolta dal corpo, talvolta dalla mente per andare a dare consistenza al valore, al rapporto con mente o corpo a seconda da che presupposto si è partiti; valore inteso proprio come capacità di controllo, di valorizzazione dello schema corporeo, dell’ equilibrio, dell’ interazione, del ricono-scimento e autodeterminazione nel saperli distinguere, sentire/ascoltare, bagaglio e opportunità di essere coscienti di se stessi, come corpo, del proprio Se, per essere in ogni momento in grado di ottimizzare e valorizzare entrambi.Nella Psicomotricità gli interventi e gli atteggiamenti della stessa, abbinate alle tecniche di rilassamento, costituiscono un mondo importante nello sviluppo e nella crescita di ciascuno di noi; con-sente di metterci nella condizione di ri-scoprire cose, particolari o situazioni sulle quali possiamo influire, interagire nel rispetto e nell’ aiuto mirato al soggetto al quale forniamo supporto specifico.La Psicomotricità si avvale dell’ osservazione del soggetto e delle sue specificità fisiche, dell’ atteggiamento corporeo attraverso le quali sempre con un’ indirizzo veicolato attraverso la mediazione corporea e il coinvolgimento ludico si interagisce per attivare o ri-attivare azioni, sensazioni, percezioni corporee spesso nasco-ste o sopite. Questo avviene anche attraverso la relazione che si instaura tra il soggetto e il somministratore ( psicomotricista ) che si affianca di volta in volta alla persona con la quale sta sviluppando un de-terminato percorso.Esistono poi una serie di attività psico-corporee, sempre attra-verso la mediazione corporea, come ad esempio tecniche spe-cifiche di rilassamento utilizzate in ambiente psicomotorio con e per le quali si riesce ulteriormente ad approfondire e a riportare a galla vissuti, emozioni e percezioni profonde che spesso riman-gono nascoste dentro di noi.

Nell’ attività sportiva, spesso siamo condizionati nel dover inse-guire alte performance, legate al mantenimento di: situazioni, re-cupero di forze fisiche e mentali, di presenza assenza di relazioni significative (talvolta veicolate solo ad una prestazione agonisti-ca), di controllo di tensione e stress profondi per i quali una pro-fonda auto-conoscenza vissuta, espressa e auto-condizionata ci permette di avere dei vantaggi in termini di potenzialità da espri-mere; e ancora potenzialità residue da sviluppare, tempi di recu-pero migliori piuttosto che capacità di gestire momenti o prepa-razione di eventi che altrimenti non riusciremmo proprio a gestire o quantomeno non riusciremmo a gestire in termini soddisfacenti, adeguati. Questo è un tipo di lavoro, un percorso che trova il suo compimento negli interventi mirati sul singolo soggetto/atleta o nei piccoli gruppi nei quali vengono sviluppate attività psicomo-torie e di rilassamento mediate dall’ utilizzo del corpo come sog-getto principale che diventa strumento per ottenere opportunità, capacità di conoscersi meglio.Nello specifico ogni tipo di performance sportiva ottiene risul-tati autentici e costruttivi se il soggetto stesso riesce ad essere propositivo nel mettersi in gioco, piuttosto che nell’ inseguire de-terminati scopi di auto-valorizzazione e ricerca di se stesso, del proprio “ Ben-essere “.

Emanuela Caliari: psicomotricista, formatore AIFP, [email protected], spazio creativo il mosaico, [email protected] Marco Trettene, psicomotricista, specializzato in tecniche corporee, [email protected] Federazione Italiana Psicomotricisti, tel. 045-8700409 www.fipm.com,

*FIPm – Associazione di categoria, senza fini di lucro che si propone di dif-fondere la conoscenza della psicomotricità nei suoi diversi campi di appli-cazione, da quello preventivo-educativo a quello riabilitativo-terapeutico in ogni età e situazione di disagio; salvaguardare la specificità professionale e soprattutto ottenere il riconoscimento giuridico-legislativo in quanto figura ben diversificata, pur nella complementarietà, dalle altre professionalità del settore socio-sanitario; gestire l’Albo degli Psicomotricisti,

BibliografiaAA.VV. , Il corpo in gioco, Ed. ReS, VR 2002Gobbi G., La percezione del corpo, Quaderni ReS- n. 2 VR 2001Gobbi G., Psicomotricità e dintorni, Ed. ReS, VR 1999Winnicott D.W., Gioco e realtà, Armando, Roma, 1974 (1971)AA.VV., Psicologia dello sport, Carrocci, Roma, 2002Vercelli G., Vincere con la mente, Ponte alle Grazie, Milano, 2005Tamorri S., Psicologia dello sport, UTET, Torino, 1999

psicomotricità

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atletica

Pronti via, ecco il nuovo anno della Bentegodi

Dal 1868 fulcro dello sport veronese

Focus sulla Fondazione Bentegodi, storica realtà sportiva veronese, fucina di giovani campioni

Ha compiuto da molto i 100 anni, ma il peso della vecchiaia non lo sente di certo. Anzi, è più arzilla e viva che mai. Con risultati importanti, iniziative e successi sportivi a

ripetizione. Nata nel lontano1868, la Fondazione Bentegodi da sempre è ai vertici del movimento sportivo e nella sede di via Trai-notti il presidente Alberto Nuvolari prova a raccontare il momento della storica società cittadina.

Qual è la situazione della società che presiede?Pur fra evidenti difficoltà, prima fra tutte l’attuale crisi economica, l’attività della Fondazione Bentegodi prosegue ininterrotta coinvol-gendo tutte le fasce d’età e permettendo agli iscritti di esprimersi nei corsi di base fino all’agonismo di alto livello. I risultati ottenuti dai nostri atleti nell’ambito nazionale ed internazionale costituisco-no motivo di orgoglio e rappresentano un forte richiamo per coloro che sono interessati a far parte della nostra polisportiva.

Presidente, quali gli atleti bentegodini su cui puntare per il futuro? Cito fra tutti due probabili olimpici: Annarosa Campaldini nella pesistica e Luca Pizzini nel nuoto. Sarebbe un traguardo presti-gioso vederli assieme ai giochi olimpici di Londra 2012. Fra l’altro la sezione pesistica, condotta da Bruno e Claudio Toninel, può vantare anche Carlotta Brunelli che ha partecipato quest’anno all’olimpiade giovanile di Singapore.

E quali sono le altre eccellenze sportive degli ultimi anni? Molte soddisfazioni sono giunte anche dalla scherma, ho avuto infatti il piacere di ricevere l’attestato per il quinto posto fra le società del Veneto. La ginnastica ritmica poi, guidata da Marina Castellani, ha recentemente organizzato a Bardolino un incon-tro internazionale nel quale le nostre atlete si sono confronta-te con le rappresentanti di Bulgaria e Ucraina, mentre la sede di via Trainotti ospiterà la Coppa Italia nazionale di trampolino elastico,specialità che rientra nella ginnastica artistica. La nutrita pattuglia del nuoto, capitanata da Marcello Rigamonti, miete suc-cessi pur dovendo spostarsi da una piscina all’altra per poter al-lenare tutti gli iscritti che sono quasi 100. La pallanuoto ha sfiora-to la serie A2 con la squadra femminile,mancata solo nei playoff, ha evidenziato una agguerrita formazione Under 17 e confermato lo scudetto nel waterbasket. I tuffi soffrono della mancanza di una impiantistica adeguata per far crescere i giovani Senza dimenti-care l’atletica leggera che sta raccogliendo i frutti di un grande lavoro di base; ai recenti campionati italiani assoluti A2, i maschi si sono piazzati all’ottavo posto, mentre le femmine si sono classi-ficate quarte conquistando il diritto a partecipare alla A1.

Quello delle strutture è spesso un problema per molte societàL’unica soluzione è quella di costruire una piscina di proprietà. Per giungere a tale obiettivo occorre vendere l’immobile di via Trainotti, a fronte di un nuovo palazzetto che dovrebbe sorgere in zona Spianà, già individuata dal Comune, e appunto di un nostro impianto natatorio. L’iter per il palazzetto è già avviato, speriamo di non scontrarci con una burocrazia che spesso non consen-te decisioni in tempi brevi, per adesso rimane tutto rimandato al nuovo anno. Mi auguro che le necessità impellenti della Fonda-zione Bentegodi vengano recepite in modo da consentire il salto di qualità ad una associazione che è il fiore all’occhiello dello sport veronese. Lo dobbiamo a tutti coloro onorano con impegno l’appartenenza alla grande famiglia della Bentegodi, e quindi at-leti, tecnici, dirigenti, personale tutto, genitori, ai quali va un mio grazie di cuore.

Il direttore generale Stefano Bianchini evidenzia l’importanza dello staff organizzativo.“Abbiamo iniziato la nuova stagione e siamo ancora in fase di tesseramento degli atleti nelle varie discipline e nei vari corsi – spiega Bianchini – un lavoro importante in cui è essenziale la col-laborazione delle tante persone che lavorano per la Fondazione Bentegodi. Un lavoro spesso lontano dai riflettori ma importante, anzi direi fondamentale. Come quello della segreteria – ricorda Bianchini – con i suoi dipendenti e collaboratori come Michele Marverti, Laura Cotrorzo e Marianna Ragno per la parte di se-greteria, e i collaboratori tecnici come Mario Coloni, Carlo Alber-to Fiorentino e Paolo Lecca. Questo team – chiude il direttore generale – sta diventando formidabile nel problem solvine e per rispondere a tutte le esigenze dei tesserati”.

Un grande gruppo di persone…Fondamentali per la gestione delle varie sezioni, i coordinatori della

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atleticaFondazione riescono a far funzionare al meglio le varie discipline grazie al lavoro dei tanti tecnici che collaborano con la Bentegodi.Per l’atletica leggera il coordinatore è Mirco Buglioli, per la ginna-stica artistica maschile Andrea Rossi, e per quella femminile Laura Tommasetti, per la ritmica è Marina Castellani, mentre a gestire la sezione nuoto c’è Marcello Rigamonti. Per la pallanuoto ci sono Marisa Milani e Silvio Cametti, per la pesistica Claudio Toninel, peril trampolino elastico Roberto Girelli, per la scherma Caludio Olivet-ti, per i tuffi Silvano Giacometti. Il medico della società è Giancarlo Montresor, mentre il consiglio di amministrazione comprende, oltre a Stefano Bianchini e Alberto Nuvolari, il vicepresidente Salvatore Esposito, e i consiglieri Loris Marini e Laura Zambon. Nel comitato storico ecco Raul Adami, Gaetano Dalla Pria e Vinicio Marcotto, tra i revisori dei conti invece i nomi sono quelli di Barbara Costa, Valerio Cacici, Piercarlo Roi. Oltre a loro naturalmente i bravi tec-nici bentegodini che lavorano sul campo con i giovani atleti e che formano l’asse portante dello staff tecnico della società veronese.

Luca Mazzara

Atletica leggeraQuelle dell’atletica sono forse le discipline più naturali tra tutte le at-tività sportive, ma anche tra le più impegnative. E’ infatti uno sport non lascia mai fermare che non fa essere approssimativi visto che in atletica si gareggia da soli, contro se stessi e i propri limiti. La Bente-godi propone un corso di avviamento all’atletica per bambini dai 7 ai 9 anni, preso gli impianti del Consolini di via Basso Acquar il merco-ledì e il venerdì dalle 17 alle 18. Per le attività agonistiche è prevista invece l’affiliazione e il tesseramento Fidal, con allenamenti sempre il mercoledì e il venerdì, e dai 16 anni in su anche il lunedì.

SchermaE’ uno degli sport più antichi, che richiama le gesta dei nobili cava-lieri di un tempo e che oggi è una delle discipline più complete per lo sviluppo del bambino. La scherma sta conoscendo un grande sviluppo, con la sezione della Bentegodi che conta già più di 100 tesserati che coprono tutte le varie fasce di età. Le proposte sono quelle di un corso di avviamento, uno di avviamento avanzato, uno per principianti, mentre gli altri frequentatori della palestra pratica-no attività individuali stabilite dallo staff tecnico. I corsi si svolgono come sempre nella sala scherma della sede di via Trainotti 5 e seguiranno numeri e modalità della stagione precedente.

NuotoLa sezione nuoto bentegodina svolge esclusivamente attività agoni-stica, con i 91 tesserati per la società che gareggiano a tutti i livelli, dai campionati provinciali a quelli regionali e italiani, fino ad alcune prestigiose presenze di nuotatori veronesi nelle migliori selezioni na-zionali. Fiori all’occhiello sono senza dubbio Luca Pizzini e Luca Re-sidori, nazionali italiani, senza dimenticare l’ex campione europeo Giacomo Vassanelli. Per far parte della Bentegodi bisogna passare una selezione, oppure provenire dal settore preagonistico del cen-tro federale di Verona.

TuffiÈ uno degli sport più emozionanti e spettacolari, capaci di attirare

l’attenzione di tutti gli spettatori durante le manifestazioni continen-tali. Una danza nell’aria prima di scomparire nell’acqua, per una disciplina tra le più impegnative dal punto di vista fisico e menta-le. Uno sport che è necessario imparare fin da piccoli, tra i 7 e gli 8 anni, per apprendere le innumerevoli finezze di cui si compone la tecnica dei tuffi. La sezione bentegodina, maschile e femminile, comprende la preagonistica e l’agonistica, oltre ai corsi di selezione per l’avviamento ai tuffi.

PallanuotoL’attività della Bentegodi nella pallanuoto, affascinante e strana combinazione di acqua e gioco con la palla, comprende corsi a partire dai nati nel 1996. Per passare poi alla partecipazione a cam-pionati provinciali e regionali, sia maschili che femminili, con punte nazionali come per la formazione femminile bentegodina. Maschi e femmine trovano poi la modalità per giocare assieme nel water-basket, disciplina che unisce i canestri del basket alle capacità di nuoto e di galleggiamento.

PesisticaLa sezione pesistica bentegodina ormai da moltissimi anni si è affer-mata tra le più importanti e qualificate scuole nazionali di ginnastica con i pesi e della disciplina olimpica del sollevamento pesi. Per tutto l’anno vengono proposte attività promozionali nelle scuole medie e superiori di città e provincia, oltre ad attività agonistiche a livello lo-cale, regionale, nazionale ed anche europeo e mondiale. Le attività si svolgono dal lunedì al venerdì dalle 16 alle 20, con numerose gare promozionali, agonistiche o amatoriali che coprono tutte le fasce di età e le categorie di peso maschili e femminili.

Ginnastica artisticaDa sempre uno degli sport affascinanti, la ginnastica artistica si compone di varie discipline: i maschi utilizzano i grandi attrezzi, e si cimentano con parallele, sbarra, cavallo con maniglie, anelli, vol-teggio e corpo libero, con competizioni regionali e nazionali. Il tram-polino elastico è uno sport assolutamente spettacolare che esalta l’acrobazia dei ginnasti che compiono delle sequenze di rotazioni in volo raggiungendo altezze notevoli. La ginnastica artistica fem-minile si sviluppa invece su quattro attrezzi: parallele asimmetriche, trave, volteggio, corpo libero con accompagnamento musicale. Nel-la palestra della Bentegodi circa 100 atlete seguono i corsi proposti per i diversi i livelli, dalle gare di ginnastica promozionali e amiche-voli, a quelle di categoria regionali e nazionali.

Ginnastica ritmicaE’ una disciplina della ginnastica ed uno sport olimpico femminile, di squadra, individuale o a coppie. Le ginnaste individuali devono sostenere quattro rotazioni ,cioè quattro esercizi, con attrezzi diffe-renti tra cerchio, palla, clavette, nastro e fune. La sezione ginnastica ritmica della Bentegodi si pone come obiettivo non l’attività ago-nistica fine a se stessa, ma la più ampia diffusione possibile della pratica sportiva tra le giovani veronesi. L’attività promozionale ed agonistica si svolge nella palestra di via Trainotti.

Altre attivitàLa Bentegodi propone anche delle attività per la terza età come la ginnastica, in cui cambia il modo di allenarsi e le finalità, che sono quelle di una ricerca progressiva di un senso di benessere e vitalità. La società veronese propone anche il pilates, metodo sempre più diffuso in tutto il mondo, adatto a persone di ogni età e mirato alla to-nificazione di tutti i muscoli, con programmi studiati per permettere a ciascuno di lavorare al proprio ritmo e di trarne i massimi benefici.

Le attività della “Bentegodi”

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Il prezioso vento di Malcesine

Windsurf e spettacolo

Il campione veronese Pietro Albano ci spiega come e dove praticare Windsurf

L ’inverno sta arrivando e dell’estete non rimangono che i ricordi. Ora è il momento di prepararsi per gli sport di mon-tagna; per lo sci o lo snowboard. Ma c’è qualcuno che non

si lascia intimidire dai cambiamenti climatici e porta nel cuore la propria passione indipendentemente dalle stagioni. Pietro Albano è un campione del windsurf, più precisamente di freestyle. Una passione ed un talento riconosciuto anche da sponsor prestigiosi che hanno deciso di sostenere l’atleta nelle competizioni nazionali ed internazionali. Pietro si è già distinto sul Lago d’Iseo con campioni nazionali ed in questo periodo si sta allenando per le prossime competizioni.

Quando si pensa alla tavola da surf però la mente ci porta alle calde spiagge assolate spesso lontane dal nostro Paese.

Pietro, dove è possibile praticare WIndsurf lungo lo “Stivale”?In Italia effettivamente sono pochi i luo-ghi che ti permettono di fare windsurf tutto l’anno. Ovviamente ci sono posti

più esposti alle perturbazioni come la Sardegna, dove c’è una buona percentuale di giorni ventosi all’anno, ma nella maggior parte dei luoghi i fenomeni ventosi sono circoscritti

a brevi periodi.

E se si volesse p r a t i -

care i l

windsurf a Verona?Quando si pensa alla tavola da surf si pensa spiagge lontane, scommetto che nessun veronese sa di avere a portata di mano uno degli spot più ventosi d’Italia: Malcesine. Questo paese alle pendici del monte Baldo e meta ambitissima e d’Estate è toccato da un particolare vento: il Peler.

Spiegaci meglio che cos’è il PellerIl Peler è un vento vallivo che spira da nord scendendo dalle montagne e si forma per la differenza di temperatura del suolo. Inizia a soffiare dopo il tramonto quando in pianura si crea una zona di bassa pressione. L’intensità maggiore di questo vento si ha all’alba e cala lentamente nella mattinata quando le vette iniziano a riscaldarsi. Per il windsurf il Peler è perfetto poiché ha un’intensità che poche volte scende sotto i venti nodi, infatti è uno dei venti più forti che interessano il lago.

Se ho capito bene però si deve approfittare del Peler alle pri-me luci dell’alba?Infatti questa è l’unica nota negativa, spirando all’alba si è “co-stretti” ad entrare in acqua alle prime luci del sole: in estate, ma-gari al ritorno da qualche party vi potrebbe capitare di vedere a Malcesine decine di windsurf in acqua già alle 5 di mattina.

Per quanto tempo si può approfittare di questo vento? L’uscita media dura 3 ore, ma ci sono giorni in cui il Peler dura anche 5 ore o addirittura tutto il giorno. Ciò permette allenamenti perfetti e soprattutto costanti visto che questo particolare vento soffia durante tutto l’anno: solo nei mesi di Aprile e Maggio è un po’ più scarso vista la poca differenza di temperatura tra monta-gna e pianura.”

Quando si pensa ai surfisti ci si immagina ragazzi abbronzati che solcano le onde, invece parlando con Te scopriamo

che si può praticare questo sport anche in inverno.Certo che si. In questo periodo il Peler soffia costante-mente e anche intensamente grazie alle

p r i m e n e v i -c a t e

s u l l e montagne

trentine. An-che se la tempe-

ratura dell’aria si aggira

Porta nel cuore la propria passione indipendentemente dalle stagioni

windsurf

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intorno ai 10 gradi non si patisce molto il freddo perchè l’acqua del lago è ancora abbastanza calda. Ovviamente nei mesi più freddi solo i più temerari continuano ad uscire in windsurf con muta stagna, scarpine, guanti e cappuccio fermandosi a togliere il ghiaccio formatosi sulle vele. Già a Marzo Malcesine si ripopola di windsurfisti e può capitare che dopo una session in acqua si riesca a fare anche una serfatina in snowbo-ard sulle piste innevate del Baldo.

Malcesine insomma è il luogo ideale per gli allenamenti.Si, trovo che Malcesine sia veramente il posto ideale per allenarsi. Planare sul lago tra le montagne e con i primi raggi del sole che iniziano ad apparire da dietro il Baldo, credetemi, non ha prezzo.

Dato che sei uno dei giovani più promettenti di questa disci-plina, potresti essere il punto di riferimento dei ragazzi che intendono praticare questo sport? Puoi dirci a chi devono rivolgersi per avere maggiori informazioni?Sarei ben felice di poter aiutare i ragazzi che intendono scoprire da vicino questo meraviglioso sport. Chi fosse interessato può scrivermi, il mio indirizzo è [email protected]. Se invece volete vedere le foto ed i filmati delle mie gare andate su www.pietroalbano.com

Allora che cosa aspettate? Se desiderate diventare bravi surfisti avrete l’occasione di essere accompagnati in questa avventura meravigliosa proprio da Pietro, lui che un campione lo è gia!

Alessandra Rutili

windsurf

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parapendio

Con Yeti il belloviene dall’alto

Una vela per sognare

Una disciplina che si sta diffondendo sempre più anche tra i giovani che coniuga sport e forti emozioni

Ciao A tutti ragazzi!!Con questo piccolo articolo vorremmo raccontarvi un po’ di noi! L’associazione sportiva dilettantistica Yeti Extreme

è una scuola di parapendio e tandem di Costermano, all’interno del gruppo Volo Libero Scaligero, Deltaland di Caprino Veronese.Nasce dalla grande passione per il volo libero, e si propone a tut-te le persone che desiderano imparare a volare o semplicemen-te a provare un’emozione indescrivibile assieme ad un gruppo

di amici molto unito ed affiatato che ama condividere questa passione e lo stare insieme.La libertà e la natura, il vento e la montagna sono le caratteristiche che ci uniscono e ci danno l’energia per trovarci tutti i week end per stare in-sieme e divertirci praticando questo magnifico sport.

Ci siamo accorti che la maggior parte della gente non conosce il parapendio, confondendolo col paracadutismo, ritiene questa at-

tività estrema e molto pericolosa, tanto da essere delle “mosche bianche” nel panorama dello sport italiano.Non vi sono promozioni valide sul territorio, internet è l’unica fonte di “conoscenza”, ma come per tutte le cose quello che troverete spesso sono scene o foto molto spettacolari da far pensare che questa attività sia per pochi!!Noi, della Yeti Extreme, ci siamo prefissati come obiettivo il far conoscere questa attività nell’aspetto più tranquillo e ludico, puntando molto sul fatto che può essere interpretato come una bellissima e sicura passione ed un momento conviviale e di ag-gregazione molto gratificanti.Non servono particolari requisiti fisici, basta essere un “pochino” in forma da permettere una corsetta, non servono attitudini particola-ri, ma tanta voglia di provare emozioni completamente diverse dal solito.Saremo lieti se verrete a trovarci, a stare con noi un sabato o una domenica, a respirare questa meravigliosa esperienza e, perché no, a provare voi stessi in piena sicurezza e divertimento.Potete, se la cosa vi incuriosisce, ma siamo sicuri di si, provare un volo in tandem, con un pilota della Yeti Extreme, preparato, di esperienza e con grande passione, che vi porterà in cielo e vi trasmetterà quello che sono sicuro diventerà una delle più belle esperienze che avrete provato ad oggi.Siamo sicuri che Voi stessi sarete la nostra più grande promo-zione per questo sport e per noi sarà una grande soddisfazione.

Vi aspettiamo per informazioni ed altro e nel frattempo vi augu-riamo “buoni voli”, due paroline che per noi sono come il CIAO.

Yeti Estreme a.s.d.www.yetiextreme.it+39 345 8522387p.s. siamo anche su facebook

La libertà e la natura,il vento e la montagna sono le caratteristiche che ci uniscono

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Emiliano Brembilla:“Nuoto, che passione!”

Una vita in vasca

Da quindici anni protagonista in nazionale. A 32 anni punta alla sua quinta Olimpiade

Intervista esclusiva ad Emiliano Brembilla, uno dei nuotatori più longevi del panorama italiano ed internazionale

Emiliano, innanzitutto perchè hai scelto il nuoto....La mia struttura esile e un accenno di scogliosi han-no spinto i miei genitori, sotto il consiglio del medico, ad iscrivermi ai corsi nuoto. Nuoto quindi come aiuto per la mia formazione fisica. E sin dall’inizio ho dovuto fare qualche sacrificio, visto che la piscina più vicina a casa mia distava 7 chilometri e quindi non proprio facile da raggiungere per un bambino.

La tua carriera è ricca di successi. Ripercorri alcune delle tappe più significative...Da 15 anni milito in Nazionale. Tutto è iniziato nel 1996 con la mia prima qualificazione alle Olimpiadi. Al collo porto solo una medaglia di bronzo olim-pica e tanti quarti posti. Di medaglie mondiali invece ne ho conqui-state 4, di cui 2 d’ argento e 2 di bronzo. In Europa ho vinto di più: su 16 medaglie, ben 11 sono d’oro. Ho infine all’attivo 43 titoli italiani individuali. Ora il mio obiettivo a 32 anni è di potermi qua-lificare per Lon-dra 2012: per me sarebbe la quinta Olimpiade!

Come sono le tue giornate in e fuori dalla vasca?Il tempo a disposi-zione fuori dall’acqua è sempre molto poco perché passo circa 7 ore al giorno tra vasca e palestra. Quindi nel tempo libero ascolto musica, navigo in internet e guardo la tv. Ma il mio hobby preferito è…riposare in vista dell’allenamento successivo!

Il nuoto è uno sport individuale: come ti rapporti con gli altri “colleghi” di vasca?È vero, il nuoto è uno sport estremamente individuale perchè devi sempre misurarti con te stesso e superare i tuoi limiti. Anche per

questo motivo in acqua spesso i miei amici diventano nemici. Fuori dalla vasca però c’è un bellissimo rapporto, quasi

fraterno.

Qual è la molla che ti fa entrare in acqua ogni gior-no?Ogni anno mi prefiggo un obiettivo e cerco di raggiun-gerlo. A 18 anni io e il mio compagno di allenamento

Domenico Fioravanti ipotizzavamo di smettere con il nuoto a circa 25 anni. Lui per problemi fisici, purtroppo, è stato costretto a mollare. Io mi ritrovo a 32 anni ancora

a fare quello che facevo a 18 anni, con la stessa passione. Ed è proprio la

passione che mi porta in va-sca ogni giorno.

Quale sarà invece la motivazione che ti farà

smettere?Un giorno ho avuto

l’onore di incon-trare il famoso

ciclista Mario Cipollini e mentre par-lavamo mi ha colpito molto una sua frase:

“ ...io ho smesso solo

quando i miei muscoli non

arrivavano dove arrivava la mia te-

sta...”. Ecco forse sarà così anche per

me. Ora ho come ob-biettivo l’olimpiade del

2012. Se il mio corpo mi permetterà di continuare a ga-

reggiare ad alti livelli penso che

nuoto

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nuoto

aspetterò ancora qualche anno prima di appendere il costume al chiodo!

Finita la tua carriera cosa farai “da grande”?Spero di rimanere nel mondo del nuoto. Mi piacerebbe avere la direzione o la gestione di un impianto e trasmettere la mia espe-rienza ai giovani nuotatori.

Dall’alto della tua esperienza che differenza noti tra i nuota-tori della tua generazione e le nuove leve?I giovani nuotatori sono molto più dotati fisicamente rispetto a quelli della mia generazione. Il problema principale è che i gio-vani d’oggi hanno tutto quello che desiderano - cellulari, com-puter, videogiochi tanto per fare qualche esempio - e quindi la voglia di fare sacrifici viene meno. Naturalmente esistono le ec-cezioni. Ma durante la mia adolescenza andare in piscina e fare allenamento significava far fatica ma allo stesso tempo divertirsi e incontrare gli amici.

Durante la tua carriera ti sei ispirato a qualche campione del passato?Giorgio Lamberti era il mio idolo e il mio sogno è sempre stato quello di incontrarlo e magari di batterlo. Quando poi, un giorno, il tuo idolo si congratula con te perché hai conseguito risultati migliori di lui, beh… non puoi immaginare la gioia che ho pro-vato!

Oltre al nuoto quali altri sport ti piacciono e, quando non lavori, quali sono i tuoi hobbies?L’atletica e’ lo sport che seguo maggiormente quando posso. Mi piace anche la ginnastica artistica essendo fidanzato con un’ex atleta olimpionica e ora allenatrice (Valentina Rovetta n.d.r.).

Se non avessi fatto il nuotatore quale altro sport avresti fat-to?Abitando a Bergamo penso che se non avessi scelto la piscina mi sarei avvicinato al ciclismo, sport molto diffuso dalle mie par-ti. Altrimenti mi sarebbe piaciuta l’atletica.

Verona, la tua seconda casa. Come ti trovi nella nostra città?Hai detto bene: Verona è la mia seconda città. Ci vivo ormai dal 1996. Mi piace molto perché è “pratica”: si può raggiungere facilmente qualsiasi posto. Per non parlare della sua atmosfera suggestiva: adoro passeggiare per il centro storico, sopratutto nelle ore serali. Mi rilassa tantissimo!

Parlando di Verona è inevitabile non ricordare Castagnetti...Alberto e’ stato il mio maestro, non solo nel nuoto ma anche nella vita. Se oggi sono ancora qui a gareggiare lo devo anche a lui che mi ha trasmesso la sua passione. Sarà impossibile di-menticarlo.

Cosa ti ha dato il nuoto e cosa pensi di aver dato tu a questo sport?Il nuoto mi ha insegnato ad affrontare i sacrifici e a renderli meno pesanti. Mi ha insegnato a rispettare gli altri, mi ha fatto cono-scere tante persone, nuovi amici e vedere posti che mai avrei pensato di visitare.

SportdiPiù parla ai giovani e ai bambini: un messaggio per loro?Ho fatto molti sacrifici nella mia vita per arrivare a questi livelli e raggiungere certi risultati. Da piccolo pensavo che il nuoto mi avesse tolto tanto. Ma con il senno di poi posso dire che il nuoto mi ha dato molto di più di quanto mi abbia tolto. Ai giovani dico solo che con il sacrificio e la costanza si può raggiungere qualsia-si obiettivo, nello sport e nella vita.

Alberto Cristani

Nome: EmilianoCognome: BrembillaNato: Ponte San Pietro (BG) il 21/12/1978Residenza: Chignolo d’Isola (BG)Altezza: 185cmPeso: 78kgSocietà: Ispra Swim PlanetPresidente: Cosimo CacciapagliaTecnico: Stefano MoriniPrima Società: RN BergamoPrimo Tecnico: Dusco Le CabecHobby e Sport: Lettura, Fumetti, Musica, Atletica

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tamburello

Il tamburello: la nobile arte di uno sport popolare

Uno sport molto diffuso nel veronese

Con il presidente Provinciale Riccardo Zanotti conosciamo il movimento tamburellistico scaligero e le prospettive soprattutto nel settore giovanile

Il Tamburello o palla tamburello è uno sport dalle origini antiche e delle tradizioni popolari che accomunano tutto lo stivale in lungo ed in largo. Per praticarlo serve un’attrezzatura molto

semplice: un tamburello, una pallina, un campo e dei compagni di gioco. Per conoscere meglio la diffusione sul territorio verone-se ne abbiamo parlato il Presidente della Federazione Provinciale Riccardo Zanotti.

Presidente che stagione è annata è stata per il tamburello ve-ronese?Direi bene. Verona “tamburellistica” è una delle realtà più impor-tanti d’Italia con 25 Società affiliate e 63 squadre partecipanti ai vari campionati dalla serie A alla categoria Pulcini. Il Monte Pero-ni Marmi, avendo vinto il proprio girone di finale ha già ottenuto la promozione in Serie A come pure il Capitel e l’Ospedaletto quellain serie B. Nel prossimo campionato 2011-2012 di Serie A avrem-mo quindi la partecipazione di tre formazioni veronesi: il Somma-campagna, il Fumane e il Monte.Per quanto riguarda gli altri campionati siamo giunti alle battute fi-nali dell’annata sportiva, mancano gli incontri per l’assegnazione del titolo italiano delle categorie di Serie B, C e D. In queste fasi finali sono impegnate nella Serie B per l’incontro di spareggio il Monte Peroni Marmi contro la bresciana Travagliato; in Serie C il Capitel che dovrà incontrare la bresciana Capriano del Colle e per la Serie D il Cavaion che giocherà contro la trenti-na Noarna. Siamo orgogliosi di poter applaudire le tre formazioni veronesi alle quali facciamo il nostro in bocca al lupo e l’augurio che vincano l’ambito scudetto tricolore.Nel campionato di serie B del 2011 saranno presenti le neopro-mosse Capitel Ed Ospedaletto assieme al Bardolino, al Cavaion, al Costermano, al Negrar e al San Vito al Mantico.

In ottobre si è disputata la Coppa d’Autunno…Si, a metà ottobre si è conclusa anche la Coppa d’Autunno - Ban-ca Valpolicella Credito Cooperativo di Marano – torneo post cam-pionato che ha visto la partecipazione delle società di Serie C e D non coinvolte nelle fasi di finale per il titolo italiano di categoria. Il 9 ottobre 2010 sul campo di Palazzolo il Mazzurega si è aggiu-dicato la Coppa vincendo la finale di serie D e la promozione in serie C battendo il Sommacampagna per 3 a 1. La Coppa di serie C e l’eventuale ripescaggio in serie B se l’è conquistata la forma-zione del Negarine guidata dal direttore tecnico Baietta Giuliano e del Presidente Rinaldo Fedrigo.

Veniamo ai giovani linfa vitale per tutto il movimento: che mo-mento vive il nostro settore giovanile?Ai campionati italiani giovanili svoltisi ad Asti a fine agosto abbia-mo partecipato con l’Arbizzano nella categoria Giovanissimi fem-minile; il Sona negli Allievi femminile ed il Mazzurega negli Allievi maschile; il Sommacampagna in entrambe le categorie Juniores. I risultati che abbiamo ottenuto sono il Titolo italiano delle Allieve del Sona guidate da Paolo Girardi; il secondo posto degli Allievi del Mazzurega allenati da Gabriele Carcereri; il terzo posto delle Giovanissime dell’Arbizzano e dalle Juniores femminile del Som-macampagna. Dei sei titoli italiani in palio quattro sono stati vinti dalle squadre piemontesi (Pieese, Settime, Monale e Callianetto), uno dalla trentina Noarna e uno dalla nostra Sona.

Terminate le ultime finali com’è strutturata l’attività indoor?Purtroppo qui a Verona non decolla l’attività indoor federale se non come momento di preparazione nel periodo invernale e da parte di pochi team anche per la grande difficoltà nel reperire palestre adeguate. Solo a livello scolastico il tamburello indoor viene giocato in parecchi istituti (dalle scuole primarie alle secon-darie di primo e secondo grado) con grande partecipazione e soddisfazione degli alunni. Il tamburello indoor è un gioco molto dinamico e spettacolare che non ha nulla da invidiare ai più co-nosciuti pallavolo e pallacanestro. Infatti, nella scuola italiana, la pallatamburello è lo sport di squadra più praticato proprio dopo la pallavolo e la pallacanestro.

A Verona quando e come nasce la palla tamburello?Il gioco della pallatamburello nasce ai primi del 1800 proprio qui a Verona dove appare per la prima volta a Quaderni, frazione del comune di Villafranca, diffondendosi successivamente in tutto il territorio italiano con Particolari sfide in Liguria, Piemonte, Lom-bardia eToscana che richiamavano miglia di persone ad incitare i loro beniamini. Per emergere erano sicuramente richieste grandicapacità di potenza e abilità nella gestione delle traiettorie della palla o “volate” come venivano definite in qui tempi.

Salvatore Mercurio

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La neve non ha età

Sci club Edelweiss

Dai 4 ai 13 anni tutti sulla neve grazie allo sci club “ultracinquantenne”!

Si apre la 58 stagione dello sci club edelweiss che, oggi più che mai, si presenta nel panorama dello sport veronese come centro di avviamento e di formazione, per coloro che

praticano lo sci alpino.La struttura dello sci club edelweiss, la formazione dei suoi tec-nici, la filosofia dei dirigenti ha creato una proposta che possa soddisfare le esigenze di coloro che volessero affacciarsi per la prima volta a questo sport e che soddisfi anche le richieste di chi volesse proseguire nel percorso didattico con la partecipazione a competizioni ufficiali e anche alla partecipazione ai corsi di for-mazione professionale.

Con l’edelweiss si inizia a sciare a 4 anni, si partecipa alle varie attività proposte e si prosegue fino alla maggiore età quando si può scegliere di diventare professionisti della neve, di collabo-rare con lo sci club come accompagnatori o semplicemente si continua a condividere la passione per la montagna e la neve.Il percorso formativo inizia con la baby school, un asilo dello sci riservato ai bambini di 4,5,6 anni, che si svolge al lunedì pome-riggio sulle nevi di San Giorgio di Boscochiesanuova con par-tenze dalla città. Sempre con partenze dalla città ci sono poi i corsi per bambini e bambine del sabato mattina a San Giorgio e a Polsa e il sabato pomeriggio a San Giorgio e a Polsa. Per i ragazzi e le ragazze dagli 8 ai 13 anni sono stati studiati i corsi delle Vacanze di Natale e della domenica a Folgaria. Per coloro che hanno compiuto gli 11 anni e ne hanno meno di 18 e sono già bravi di sciare ma non vogliono partecipare a competizioni la proposta si chiama corso Balck&White che si svolge la domenica a Folgaria. Dopo il primo approccio tramite la baby school o i corsi del sabato vi siete particolarmente appassionati allo sci? Ecco che l’edelweiss vi aprirà le porte del mondo dell’agonismo giovanile. In questo contesto si inserisce il corso Super Mao di avviamento e il programma di allenamenti delle squadre agonisti-che baby, cuccioli, ragazzi, allievi e giovani. Il giovedì pomeriggio l’edelweiss, in un contesto di avviamento all’agonismo, organizza un circuito di quattro gare di propaganda riservate a coloro che volessero capire cosa significhi partecipare ad una competizione prima di entrare a far parte del circuito ufficiale. Gli atleti delle squadre agonistiche, nati e cresciuti nell’ambito dell’attività di formazione organizzata dall’edelweiss parteciperanno al circuito FISI del quale verrà anche organizzata una gara dall’edelweiss, denominata Trofeo Avesani, che avrà come suggestivo contesto la pista in notturna di San Giorgio. I tecnici e i dirigenti dello sci club vogliono augurare un buon inverno a tutti e invitano i lettori di “sportdipiù” a fare tanto sport ma fatto bene.

Marco Ballini

sci

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sci

Le squadre nazionali di sci alpino si stanno preparando per affrontare la prossima stagione di Coppa del Mondo e di Coppa Europa. Gli atleti, divisi in piccoli gruppi di lavoro,

sono seguiti da tecnici specializzati e qualificati e proprio in que-sto delicatissimo settore, la città di Verona può vantare la pre-senza di ben tre suoi concittadini: gli allenatori Mattia Lavelli (ski

man e allenatore gruppo c maschile), Andrea Gabella (ski man e allenatore gruppo B femminile) e Giovanni Laz-zarini (ski man e allenatore gruppo B maschile) fanno, infatti, parte dello staff di tecnici con il compito di por-tare al massimo stato di forma fisica e mentale i talenti italiani laddove inizie-ranno le gare più importanti del “circo

bianco”. Giovanni Lazzarini sarà, inoltre, impegnato in un’altra altrettanto esaltante sfida: la conduzione tecnica del nuo-vo centro federale di sci alpino veronese. Una squadra FISI provinciale che, nata quest’an-no, da un idea del Presidente Lazzarini Ro-berto, che nel suo intento unirà gli atleti degli sci club di Verona che affrontano la difficile categoria “Giovani”, nati cioè negli anno com-presi tra il 1995 e il 1991. Se consideriamo che due atleti del calibro internazionale come Enrica Cipriani (anno 1988, squadra nazionale B) e Miche-le Cortella (anno 1987, atleta di interesse nazionale con posto assicurato in Coppa Europa) sono veronesi e che si sono

affacciati all’agonismo con sci club di Verona , possiamo afferma-re con orgoglio che la nostra città sarà protagonista di spicco il prossimo inverno nel panorama sciistico nazionale.

Marco Ballini

Verona ai vertici dello sci italiano,nasce il centro federale

Novità per la neve veronese

Una squadra FISI provinciale che unirà gli atleti degli sci club scaligeri

Possiamo affermare con orgoglio che la nostra città sarà protagonista

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hockey su ghiaccio

L’hockey su ghiaccio è in Lessinia

Ottimo lavoro anche nel settore giovanile

A Bosco Chiesanuova i Falchi “volano” sul ghiaccio

«No, non sono pazzo. Sono un gio-catore di hockey.» Così dice una curiosa frase: forse, fra tante, la più

simpatica sull’hockey ghiaccio.Spesso viene da pensare che sia uno sport di luoghi lontani ed irraggiungibili. In realtà l’hockey viene praticato a solo mezz’ora di auto da Verona, in Lessinia, dove giocano le formazioni dei Falchi di Bosco Chiesanuova.La prima squadra milita nella Serie C

interregiona-le, dove ha riportato nu-merosi buoni piazzamenti e pure un alloro: nella stagione

2008/09 ha primeggiato nel girone nor-dest, sconfiggendo poi le vincitrici degli altri raggruppamenti e aggiudicandosi il titolo nazionale. Anche quest’anno gli arancioneri puntano al massi-mo traguardo, nonostante le tante avversarie ben attrezzate. Il nucleo-base della squa-dra rimarrà quello stori-co, formato-si nel florido vivaio degli anni Ot-tanta

e Novanta: oltre ad alcuni innesti giunti dalla squadra amatori, tuttavia, si cerca ancora qualche elemento per migliorare ulterior-mente la qualità della rosa.Di recente ha avuto notevole richiamo la prestazione dei Falchi nel 1° Trofeo Mi-gross, disputatosi a Bosco Chiesanuova l’agosto scorso. Confrontandosi con realtà di alta levatura, i cimbri non hanno sfigu-rato contro l’Asiago campione d’Italia in carica ed il Merano di Serie A2: il succes-so di pubblico ha confermato come l’ho-ckey sia, oltre che sport, vero spettacolo.In Lessinia è intenso anche il lavoro sul settore giovanile. Varato nel 2006 il “Pro-getto rinascita”, il movimento è in costante crescita e con risultati concreti. Partendo

da lezioni nelle scuole del territorio, principalmente per sfatare creden-ze obsolete come l’equazione tra hockey e violenza (le statistiche

sugli infortuni sportivi lo esclu-dono con puntualità sistema-

tica dalle attività a rischio), vengono organizzati

ogni due mesi corsi per l’avviamento al pattinaggio, aperti a bam-bini e bambine dai 4 anni in su. Per migliorare ulteriormente la proposta, l’as-sociazione con-

cede in como-dato d’uso

g r a t u i t o l’attrez-

zatura per

la pratica; inoltre si è recentemente dotata di un mezzo di trasporto a disposizione degli atleti per allenamenti e trasferte.Punta delle giovanili è la squadra Under 13, che partecipa al campionato veneto-trentino assieme, tra gli altri, a team stori-ci come Asiago, Fassa, Fiemme, Pergine e Feltre. Il lavoro svolto dallo staff è stato premiato negli ultimi mesi con tre convo-cazioni di atleti arancioneri nella selezione regionale del Veneto. Con la sicurezza che siano i primi di una nuova, lunga serie.

Emanuele PezzoAnche quest’anno gli arancioneri puntano al massimo traguardo Pattinaggio su ghiaccio

È al via la stagione agoni-stica 2010/2011. L’ Ice Club Lessinia vanta quest’anno un notevole aumento di iscritti e una invidiabile rosa di ago-nisti. Ottimi risultati sono già stati ottenuti ai test di Zanica dove le atlete Anna Elide Perlini, Ca-milla Antonietti e Giorgia Fiocco hanno ottenuto il punteggio e gli elementi tecnici necessari per po-ter gareggiare nel circuito federale, mentre Da-vide Umberto De Marchi ha ottenuto il punteg-gio per un importante passaggio di categoria.Molto nutrito anche il gruppo che gareggierà nel circuito Free (nella foto Benedetta Berta-gnoli).Facciamo i migliori auguri a questi atleti per una stagione agonistica ricca di soddisfazioni.Ricordiamo l’immancabile appuntamento con il suggestivo spettacolo di Natale che si terrà al palaghiaccio di Bosco Chiesanuova nel corso delle vacanze natalizie.

E.d.R.

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...il giorno 20 novembre 2010 dalle ore 11 alle ore 15 presso la nuova sede di via F. Torbido, 2 (ex Bussola Elettrodomestici - di fronte a Porta Vescovo) per la presen-tazione della nuova bicicletta RB1000 della MCIPOLLINI.

Saranno presenti all’evento gli atleti della ISD NERI GIAMBENINI Cycling team e il grande Mario Cipollini.

Ti aspettiamo!

TTNK srl - Via F. Torbiolo 2 - 37131 - Verona - Tel. 045 8403581 - Fax 045 8487755 - [email protected] - www.ttnkshop.com

ti invita...

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