spiritotrail2008-02

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SPIRITOTRAIL TRAIL RUNNING WEBZINE N° 2 - MAGGIO 2008 trail autogestiti LE 5 TERRE interviste Casiraghi&Gabrielli preview gare GRAND RAID delle PREALPI TREVIGIANE preview gare SUPERMARATONA dell’Etna LA FOTO DEL MESE cronache TRANSGRANCANARIA 2008 cronache ECOTRAIL de PARIS vademecum INTEGRAZIONE ENERGETICA materiali GPS a CONFRONTO itinerario trail LEVANTO-VERNAZZA CALENDARIO 2008

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lasciata la traccia sperimentale del primo numero, questa webzine parte già con un taglio grafico accattivante

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  • SPIRITOTRAILTRAIL RUNNING WEBZINE

    N 2

    - M

    AG

    GIO

    200

    8

    trail autogestitiLE 5 TERRE

    intervisteCasiraghi&Gabrielli

    preview gareGRAND RAID delle PREALPI TREVIGIANE

    preview gareSUPERMARATONA dellEtna

    LA FOTO DEL MESEcronacheTRANSGRANCANARIA 2008

    cronacheECOTRAIL de PARIS

    vademecumINTEGRAZIONE ENERGETICA

    materialiGPS a CONFRONTO

    itinerario trailLEVANTO-VERNAZZA

    CALENDARIO 2008

  • Redazione:

    Simone Brogioni, Matteo Grassi, Gualtiero

    Linetti (Krom), Stefano Michelet,

    Maurizio Scilla, Leonardo Soresi, Aurelio

    Michelangeli, Mario Fattore, Enrico Vedilei.

    I vostri contributi saranno molto graditi.

    Scriveteci a: [email protected]

    FOTO di COPERTINA: TransGranCanaria 2008foto in gara (Carlos Diaz)

    EDITORIALE

    di Leonardo SORESI

    La scorsa settimana Pietro, un caro amico amante delle corse su strada, mi ha portato a conoscere il luogo in cui si allena: un magnifico anello di 21 km immerso nel verde delle colline friulane. il giro preferito da Pietro su cui, da oltre dieci anni, prepara ogni maratona: ha segnato tutti i km e in alcuni tratti ha addirittura marcato lasfalto ogni 100 metri per poter svolgere le ripetute. Pietro mi ha chiesto: Perch dovrei correre dei trail quando ho gi un percorso del genere immerso nella natura? Come dargli torto? Da un lato avevamo una magnifica vista sulle Prealpi Carniche ancora imbiancate dalla neve, mentre dallaltro locchio spaziava fino al golfo di Trieste.

    Ogni tanto per ai nostri lati, la strada incrociava piste sterrate che si perdevano tra i campi, sentieri che si inerpicavano sui colli, viottoli che precipitavano verso valle. Ogni volta che ne incrociavamo uno chiedevo: Dove porta questo sentiero? E Pietro immancabilmente mi rispondeva che non lo sapeva. Dieci anni a girare sullo stesso anello, segnando tempi e velocit, senza per aver mai sentito lesigenza di vedere cosa ci fosse oltre una collina, al di l di una curva. Ecco, spirito trail non significa solo correre nella natura, ma avere un autentico desiderio di scoprire, quasi esplorare, tornando bambini senza stancarsi mai di cercare gli infiniti spettacoli che la natura sa offrire. Vuol dire essere un po come gli Sherpa che non riescono mai a stare fermi: nella loro terra ogni pista contrassegnata da cumuli di sassi e bandiere di preghiere, messi l a rammentare che la vera casa dellUomo non una casa, ma il Sentiero, e che la vita stessa non che un viaggio da fare a piedi.

  • TRAIL AUTOGESTITI...

    CREDO CAPITI A TUTTI, MAGARI ALLA PARTENZA O DURANTE QUALCHE STRAPPO UN PO COS (COME DIREBBE PAOLO

    CONTE), DI SCAMBIARE QUALCHE PAROLA CON I COMPAGNI DEL MOMENTO.

    DI SOLITO, DOPO AVER ROTTO IL GHIACCIO, UNA DELLE PRIME BATTUTE MA TU DI DOVE SEI? SEGUITO DA UN AH,

    CONOSCO, IL COGNATO DELLAMANTE DELLO ZIO DI MIO CUGINO: ERA SPESSO L TUTTI I MERCOLED POMERIGGIO.

    NEL MIO CASO NO.

    ...alla mia naturale risposta io sono di levanto, in liguria, detta magari sbuffando e ansimando in un lago di sudore, il

    mio interlocutore occasionale replicava sempre e solamente in un modo accidenti che bei posti, chiss come deve

    essere bello correre da voi... ci sono delle gare?

    e, alla mia risposta negativa : peccato...

    cos, dopo decine e decine di volte che sentivo sempre le stesse parole, quando ho saputo dellesistenza dei trail

    autogestiti, ho pensato non puoi tirarti indietro.

    e cos stato: un breve messaggio sul forum di www.spiritotrail.it, e via.

    per sapere come andata basta leggere il racconto che segue.

    un grazie di cuore a tutti e... allanno prossimo!

    andrea chiocciola olivi

    LE 5 TERRE VISTE DA UNALTRA

    Partiamo e subito sbaglio lentrata

    in autostrada; ok, torniamo indietro,

    poi fatti pochi km la macchina fa i

    capricci e non vuole andare a pi di

    100 km/h, un problema elettronico

    (fate le macchine elettroniche

    mannaggia a voi). Ci fermiamo in

    autogrill per vedere di sbloccare il

    problema, ripartiamo ora sembra

    vada bene, ma mentre parliamo

    del problema non mi accorgo

    delluscita per la Spezia e ci tocca

    andare fino a Piacenza andata e

    ritorno quasi 90 km in pi uffaaaa.

    Ora la macchina va bene e visto che

    siamo in ritardo mettiamo un mattone

    sullacceleratore e sullautostrada

    della Cisa tocchiamo velocit che la

    mia macchina non ha mai provato

    nemmeno nei test della Opel (la

    Dicono che il buongiorno si vede dal mattino Mi sa che mai proverbio

    sia stato pi sballato.

    Ore 6 infatti, subito al telefono

    Gerardo mi comunica che sta

    portando lamico in stazione

    perch si fatto male la sera prima

    alla Fornaciona trail. Peccato,

    speriamo si riprenda subito.

    ANGOLAZIONE

    SPIRITOTRAIL [MAGGIO] - 3

    foto Francesco Zanchetta >Checo

  • velocit massima toccata non la

    comunichiamo, c EMME in lettura e

    non vogliamo pure la multa, manca

    solo quella allappello) finalmente

    arriviamo, con 30 minuti in ritardo. Ci cambiamo velocemente e

    viaaaa gli altri giustamente sono

    gi partiti, ad aspettarci sono rimasti:

    Andrea capo-branco, Simone capo forum, e la Cris capo tutti e basta. Naturalmente siamo cos veloci

    (Pinocchio) che raggiungiamo

    il gruppo in poco tempo (non

    specifichiamo che avevano

    sbagliato strada e hanno dovuto tornare indietro). Beh ora basta, parliamo del percorso

    stupendo, veramente bello, i primi 10

    km sono un vero spettacolo: dopo

    un primo tratto sottobosco, dove

    dobbiamo fare i LAMBRUSCHINI

    del momento, dovendo saltare 6/7

    tronchi sdraiati in mezzo al percorso.

    Naturalmente tutti li saltavano... io

    per fare prima ci passavo sotto (certe

    doti vanno sfruttate). Sbuchiamo

    su un sentiero panoramico da mozzafiato vedo le 5 terre da

    angolazioni che non avevo mai

    visto, con un mare incantevole

    sotto un sole che ci baciava in

    fronte. Puntiamo girando intorno alla montagna di nuovo verso Levanto,

    dove si riparte per gli altri 19 km. Si comincia subito a salire e mi dicono che dobbiamo andare lass dove

    c la croce (pensavo scherzassero...

    pensavo male), si sale, si sale, si

    continua a salire ma discese noooo? Arrivati in cima attraverso punti

    stupendi, visuali e scorci su vecchi

    paesini incantevoli, ecco un

    altro spettacolo ragazzi che

    panorama, colline, paesini, mare, sole, una vegetazione super e

    aria buona mancava solo la

    luna e un iceberg in mezzo al

    mare con sopra un trichecone. Qui hanno anche tentato di

    inchiodare Simone alla croce, ma nessuno ha pensato ai chiodi (Francesco li aveva dimenticati a

    casa ), per stavolta gli andata bene. Si riparte per tornare gi ma

    qualcosa non mi torna: salita per

    venire quass e salite mentre

    s c e n d i a m o . . b o o o o o o h . . . Cominciamo un tracciato anche questo meritevole di citazione,

    con molte pozzanghere, e con

    Giovanni facciamo a gara a chi,

    passandoci dentro, schizza di pi

    laltro, o i malcapitati nelle vicinanze.

    SPIRITOTRAIL [MAGGIO] - 4

  • Dopo qualche avanti e indietro

    per sbaglio direzione, puntiamo

    verso Levanto (finalmente

    discesa, era ora) e nel finale ci

    divertiamo anche a saltellare da

    un punto allaltro in un sentiero a pietroni scivolosi occhioo

    siamo arrivati: bello, bello, bello! Ora tocca al terzo tempo, e grazie

    alla moglie di Andrea ci ritroviamo

    due tavoli fronte spiaggia con le

    onde del mare come sottofondo musicale, da mangiare per circa 30/40 persone ma guardo e vedo

    che saremo una ventina non

    vorranno metterci allingrasso! Avr

    perso tre etti e qui ingrasser due kg,

    ci sono delle torte che sono delle vere

    bombe da 1000 calorie a fetta. C

    di tutto: salami, salamini, formaggi, frutta, pane fatto in casa, torte, torte, torte... vino, coca-cola, the, acqua,

    e birra fatta in casa da Andrea. Cosa dire, grazie a tutti, grazie della

    bella compagnia e della splendida giornata, non nomino tutti perch

    scorderei sicuramente qualcuno,

    nomino solo la Cris, lElisa, e la Daniela (delle altre non so i nomi),

    perch mi sono rimaste pi impresse

    degli altri ( solo galanteria) E visto che le ho gi viste, un bravo

    anche ai fotografi, Checo, Giovanni

    e Mitico, (che se non mettesse

    le dita davanti allobbiettivo

    sarebbe meglioahahah.), poi

    Ropejumper che dice che va piano

    ma mi era sempre davanti ma

    per fortuna cera Jack, che reduce

    dalla Fornaciona navigava sempre

    in ultima posizione.

    P.s. considerando che anche la coscia non mi ha fatto male (si vede

    che si era distratta a guardare il panorama) ritorno al proverbio

    iniziale come detto prima proverbio

    pi sbagliato non ci fuuuuu uMaurizio Cenci

    (www.micetto-corro.blogspot.com)

    SPIRITOTRAIL [MAGGIO] - 5

  • DOPO LESORDIO CON

    DANIELE CESCONETTO E

    GABRIELE MUDANDA

    BORTOLOTTO, IN QUESTO

    SECONDO NUMERO

    LO SPAZIO INTERVISTE

    GIUSTAMENTE RIVOLTO

    ALLUNIVERSO FEMMINILE.

    E ANCHE STAVOLTA

    SIAMO RIUSCITI A

    METTERE INSIEME UNA

    COPPIA DI PERSONAGGI

    TANTO DIVERSI QUANTO

    AFFASCINANTI.

    MONICA CASIRAGHI UNA

    CAMPIONESSA IRIDATA E

    PLURIPRIMATISTA ITALIANA,

    CON UN PALMARES DI

    VITTORIE E PIAZZAMENTI DA

    FARE INVIDIA!

    ORNELLA GABRIELLI

    INVECE, NON HA MAI

    OTTENUTO GROSSI RISULTATI

    NELLO SPORT E FORSE

    NEMMENO LI CERCA. LE

    PIACE CONOSCERE IL

    MONDO, COMUNICARE

    CON OGNI ESSERE VIVENTE,

    E QUANDO SOLA NEL

    BOSCO E NON C ANIMA

    VIVA, SA CHE GLI ALBERI LA

    POSSONO ASCOLTARE

    BUONA LETTURA.

    LE INTERVISTE...

    MONICA CASIRAGHI

    ORNELLA GABRIELLI

    1. Anzitutto: vuoi presentarti?

    Monica Casiraghi, ho 38 anni e abito

    a Missaglia, in Brianza, provincia di

    Lecco.

    2. Quando e perch hai iniziato a

    correre? Hai mai smesso per poi

    riprendere?

    Ho iniziato a correre fin da bambina

    a scuola per i giochi della giovent

    a circa 10 anni. Ho smesso per brevi

    periodi a causa di infortuni, ma ho

    ripreso quasi subito.

    3. Hai iniziato subito a correre in

    montagna? E quando a spingerti

    oltre i 42 km?

    La montagna sempre stata la

    mia passione, visto che abito in una

    zona collinare e i miei allenamenti

    SPIRITOTRAIL [MAGGIO] - 6

    a cura di Matteo Grassi >emme

  • si svolgono per la maggior parte

    su e gi per le mie colline. Ho

    iniziato da poco a disputare gare in

    montagna, mentre correre le ultra

    stato un passaggio naturale dopo

    che per anni mi ero cimentata con

    le maratone; ho sentito lesigenza

    di spingermi oltre, sentivo dentro

    che quella era la strada giusta.

    4. Parliamo un po di allenamento e

    di gare: ti segue qualcuno oppure

    sei una podista fai da te? Ti tieni

    aggiornata leggendo riviste o libri

    che parlano di allenamento? Segui

    delle tabelle?

    Ora che mi sto allenando per le

    gare di un giorno faccio un po

    fai da te perch per correre le

    maratone e le 100 km bene con

    ritmi brillanti non bisogna tralasciare

    le ripetute e la velocit; ma sono

    sempre seguita dal dottor Rosa con

    tabelle e allenamenti specifici.

    5. Quanti km corri mediamente in una settimana, in un mese, in un anno? E quando stai preparando unultra come aumentano i carichi di lavoro?

    In una settimana corro circa 150

    km perch il lavoro che svolgo me

    lo permette. Cerco di caricare con

    km il fine settimana e durante le

    vacanze, ma la mia fortuna che il

    fondo non mi manca visto che corro

    da una vita, anzi, ora che passano

    gli anni i miei allenamenti puntano

    pi alla qualit che alla quantit.

    6. Ti alleni solo correndo o fai anche palestra, cross training o altri sport di resistenza?

    Corro e faccio stretching; mi piace

    anche la bici.

    7. Per preparare unultra che tipo di

    allenamenti fai? Ripetute, medio,

    lungo, lunghissimo? Con che

    distanze e a che ritmi? E su che

    terreni?

    I miei allenamenti per una 100 km

    e una maratona: LUNEDI corsa

    1,20 + allunghi; MARTEDI ripetute

    da 10 x mille o 5 x 2000 o 3 x 3000

    recupero 2 minuti MERCOLEDI 1,20

    gli ultimi 20 minuti sempre finendo

    in progressione GIOVEDI 20 minuti

    riscaldamento + 15 o 20 volte 1

    minuto veloce + 1 lento VENERDI 1,10

    SABATO 1,30 ritmo gara DOMENICA

    lungo di 2 ore ( i ritmi dipendono dal

    periodo di forma).

    8. Quante gare hai corso nel 2007?

    Quante maratone e quante ultra?

    Nel 2007 ho corso una 70 km;

    maratona dellEtna da 0 a 3000

    m, il circuito delle ecomaratone,

    gli europei della 24h a Madrid e

    foto Francesco Benvenuti - Ecomaratona del Chianti

    SPIRITOTRAIL [MAGGIO] - 7

  • in novembre la 24h di Montecarlo

    (nuovo record italiano 222,201 km)

    e tante gare in montagna di minore

    importanza.

    9. Raccontaci qualcuna delle tue esperienze: qual stata la corsa/gara pi bella che hai fatto? La pi lunga, la pi dura, la pi strana?

    La pi bella impresa per me e per tutti

    stato il mondiale a Taiwan della

    100 km nel 2004; finalmente dopo

    anni si realizzato il mio sogno: sono

    riuscita a vincere. Poi il Passatore,

    100 km che ho sempre nel cuore

    ed per me una gara bellissima;

    tutti i mondiali ed europei 100 km

    dove ho sempre lottato per il podio,

    la grande corsa dei templari di 68

    km trail per le montagne a Millau

    (Francia), Davos 78km montagna,

    maratona dellEtna dal mare fino a

    3000 m alla bocca del vulcano, in

    un ambiente affascinante; tutte le

    ecomaratone, perch si corre nella

    natura, tra boschi, sentieri, colline

    e montagne: lambiente che amo.

    Da un anno ho scoperto il mondo

    della 24h , per me stato un

    grande stimolo per andare avanti

    e migliorare il mio record (222,201

    km).

    10. C una gara che non rifaresti?

    Le rifarei tutte, anche quelle che

    sono andate male: dalle esperienze

    negative si impara sempre.

    11. Qual la gara che stai ancora sognando?

    Il mio sogno nel cassetto

    partecipare alla Marathon de Sable:

    speriamo di poterlo realizzare.

    12. Che gare hai in programma per il 2008?

    Nel 2008 non ho fatto un programma

    foto Superm

    aratona dellEtna

    SPIRITOTRAIL [MAGGIO] - 8

  • gare, ma il mio obiettivo superare

    i 230 km nella 24h, correre la Sparta-

    Atene e rifare il circuito delle

    ecomaratone.

    13. Corri da sola o hai compagni di

    allenamento? E alle gare ci vai da

    sola?

    Corro per la maggior parte sola,

    mentre nel fine settimana mi alleno

    in compagnia di amici. Quando

    gareggio vado quasi sempre da

    sola perch poche persone fanno

    questo tipo di competizioni.

    14. Ti capitato di conoscere

    nuove persone, correndo? Di fare

    amicizie? O magari di innamorarti?

    Mi capita di conoscere gente nuova

    nelle gare e scambiare battute

    e sensazioni provate, ho delle

    amicizie nellambiente che durano

    da anni, ma per quel che concerne

    lamore ancora lontano!

    15. Parliamo di alimentazione: segui

    una dieta? Sei sempre attenta a

    quello che mangi oppure concedi

    qualche vizio ogni tanto?

    Per lalimentazione cerco di stare

    attenta e mangiare cibi sani e

    leggeri, per mi concedo dolci

    perch sono molto golosa!

    16. Cosa mangi prima, durante e

    dopo una gara lunga?

    Prima di una gara lunga non

    cambio la mia alimentazione per

    non rischiare di aver problemi

    di stomaco e intestino, per la

    maratona e la 100 km in gara uso

    solo carboidrati liquidi tipo gel, per

    la 24h mi alimento anche con cibi

    solidi, mangio quello che mi piace

    e, essendo il ritmo lento, non ci sono

    problemi di digestione.

    17. Oltre la corsa: hai un diario, un quaderno di appunti, un blog? Tieni traccia o memoria delle tue corse?

    Una volta s, ora per mancanza di

    tempo non documento niente, mi

    tengo a mente ricordi e sensazioni

    di ogni competizione.

    18. Come concili la corsa con il lavoro e la famiglia?

    Sono single per cui nel mio tempo

    libero corro. Lavoro dalle 7.30 alle

    18.00 come controllo qualit in

    officina meccanica: mi alleno dalle

    18.30 in poi e nei fine settimana.

    19. Hai uno sponsor o ti paghi tutto da sola? Riesci a prendere qualche premio alle gare? Hai mai quantificato quanto ti costa correre

    in un anno?

    Corro per la Nike, per cui tutto

    il materiale gare e allenamenti

    me lo forniscono. Fortunatamente

    riesco a prendere anche i premi

    gara, quando ci sono! Ma corro per

    passione, perci non mi interessa

    che ci siano premi o no.

    20. Cosa vuol dire per te correre

    un ultratrail? Cosa ti spinge a fare

    corse estreme?

    Correre un ultratrail bellissimo,

    perch si corre in autosufficienza

    senza lo stress del cronometro.

    Ambiente di montagna, colline,

    boschi, prati, lontano dal caos e

    linquinamento delle citt. Quello

    che mi spinge a partecipare a corse

    estreme il mettermi alla prova

    fisicamente e mentalmente per

    scoprire fin dove posso arrivare!

    21. Scusa ma... perch corri?

    CORRERE E LA MIA VITA. Mi d

    una sensazione di pace interiore

    e benessere che non riesco a

    riscontrare in nessun altro tipo di

    sport e attivit. Dopo tanti anni di

    allenamenti e gare importante

    trovare sempre nuovi stimoli e

    motivazioni.

    22. C qualcuno che vuoi

    ringraziare?

    Devo solo ringraziare me stessa, la

    mia caparbiet, il mio tener duro,

    i miei sacrifici che mi hanno portato

    fin dove volevo arrivare.u

    foto http://www.meijco.nl

    SPIRITOTRAIL [MAGGIO] - 9

  • 1. Anzitutto: vuoi presentarti?

    Mi chiamo Ornella Gabrielli. Ho una

    quarantina di primavere dieci delle

    quali dedicate, oltre alle tante altre

    attivit che colorano la mia vita, alla

    corsa. La mia culla nel cuore delle Dolomiti, in una piccola frazione

    che divide la Valle di Fiemme dalla

    Valle di Fassa; le montagne che mi

    circondano sono talmente belle, che per me un po come vivere in

    un piccolo angolo di Paradiso

    2. Quando e perch hai iniziato a correre? Hai mai smesso per poi riprendere?

    A dire il vero, io odiavo correre:

    frequentavo una palestra di arti

    marziali e arrivavo puntualmente

    in ritardo per evitare la corsetta di

    riscaldamento. Nel provare con un

    compagno un avvinghiamento

    al bacino, mi sono fratturata una gamba ed era gi il terzo infortunio

    in tre anni: che fosse stato il caso di cambiare sport? Durante la mia convalescenza dei cari amici mi

    coinvolsero in un loro progetto,

    quello di andare a New York per

    partecipare alla maratona; dovevo

    per mettermi alla prova con lo

    sport che mi piaceva di meno: la

    corsa. Era davvero una gran bella

    sfida! Ho iniziato da zero, alternando

    cammino a corsa, e dopo un anno di blandi allenamenti ho partecipato alla mia prima maratona: sono state quattro ore di felicit! Era il lontano

    1997 da l non ho mai pi smesso

    di correre!

    3. Hai iniziato subito a correre in montagna? E quando a spingerti oltre i 42 km?

    I primi anni partecipavo a due

    maratone allanno, una in Italia e una allestero. Il gruppo di amici con i quali trovarsi alle varie gare

    aumentava sempre di pi e

    visitare posti nuovi era bellissimo! In

    contemporanea, quando potevo,

    facevo assistenza ad un amico

    ultramaratoneta riminese: Bruno

    Tacchi. Alla Nove Colli Running, in sua

    compagnia ho fatto i miei primi 60

    km consecutivi di corsetta continua.

    Lanno successivo, dopo avere fatto

    la maratona di Roma, la 50 km di

    Romagna e valicato corricchiando

    tutti i passi attorno a casa, ho deciso di partecipare al Passatore assieme a tutta la mia squadra di allora: il

    G.C. Rimini. La corsa in montagna

    arrivata qualche anno dopo con

    la Marcia del Dah in Valle dAosta,

    la Translaval in Valle di Fassa e la

    Camignada da Misurina ad Auronzo.

    Abitando ai piedi delle montagne pi belle del mondo, prima o poi

    qualche stradina in salita dovevo pur

    prenderla e ora faccio proprio fatica a scendere e correre in pianura o su asfalto. Visto che il primo amore

    non si scorda mai, partecipo ancora a qualche maratona come pace-

    maker con il gruppo di Julia Jones

    o per accompagnare qualche

    amico/a al suo debutto.

    4. Parliamo un po di allenamento e di gare: ti segue qualcuno oppure sei un corridore fai da te? Ti tieni aggiornata leggendo riviste o libri

    foto Pietro Martinengo

    SPIRITOTRAIL [MAGGIO] - 10

  • che parlano di allenamento? Segui delle tabelle?

    Sono stata seguita da un allenatore per la mia seconda e terza maratona,

    dove ho ottenuto dei buoni risultati,

    poi per ho iniziato a correre con pi

    libert; mi segnavo su una scheda i

    lavori che dovevo fare e li spostavo

    a seconda del tempo che avevo a

    disposizione, di quello atmosferico

    e soprattutto della voglia! Pi che

    fare il personale per me sempre stato importante quello che lo sport

    mi regala: allegria, salute e tanta energia! Ad agosto parteciper alla

    Petite Trotte Lon dove far parte

    di una squadra con due maschietti

    molto pi forti di me; cos ho deciso

    di farmi seguire da un esperto del settore, sia per quanto riguarda

    laspetto atletico che quello

    psicologico: mi dispiacerebbe molto che i miei compagni si congelassero ad aspettarmi! Prima

    di addormentarmi mi ritaglio un po di tempo per dedicarmi alla lettura: il mio letto sempre pieno di giornali che parlano di corsa, di sci o di viaggi; da qualche giorno

    fa bella mostra di s anche la copia

    della tanto attesa, quanto gradita,

    rivista web Spirito Trail. Sotto il mio

    cuscino c lultimo libro di Pietro Trabucchi: Resisto dunque sono

    che fa compagnia a racconti davventura di grandi personaggi e

    a guide turistiche di tutto il mondo. Cos inizio a sognare ancora prima

    di chiudere gli occhi!

    5. Quanti km corri mediamente in una settimana, in un mese, in un anno? E quando stai preparando unultra come aumentano i carichi di lavoro?

    Non li ho mai contati. Corro unoretta

    2/3 volte la settimana e durante

    il week-end aumento il tempo di

    allenamento e i lavori di velocit

    in progressione, sia per durata che intensit, cercando di imitare il

    pi possibile il tipo di gara che mi

    aspetta. Con i lunghi parto da 3 ore e

    riesco ad arrivare anche a 12/14 ore

    consecutive, sottolineo che pi lungo

    lallenamento e maggiormente mi dedico alla camminata veloce con i

    bastoncini adottando la tecnica del Nordic Walking.

    6. Ti alleni solo correndo o fai anche palestra, cross training o altri sport di resistenza?

    Mi alleno correndo, pedalando e

    camminando in primavera e estate,

    sugli ski-roll, con gli sci da fondo e

    da alpinismo in autunno e inverno.

    Anche se sarebbe molto utile potenziare i gruppi muscolari con

    degli esercizi mirati, mi riesce molto

    difficile frequentare una palestra:

    perch rinchiudermi tra quattro

    mura, quando posso usufruire di

    location naturali dove esprimere al

    foto

    Pie

    tro M

    artine

    ngo

    SPIRITOTRAIL [MAGGIO] - 11

  • meglio il mio spirito libero?

    7. Per preparare unultra che tipo di allenamenti fai? Ripetute, medio, lungo, lunghissimo? Con che distanze e a che ritmi? E su che terreni?

    Faccio un po di tutto a seconda della gara che devo preparare, prediligo

    per i medi e i lenti, ma soprattutto le lunghe distanze con notevoli

    dislivelli, ai quali do unimportanza

    particolare, visto che le gare che

    preparo sono soprattutto trail lunghi e in montagna. Da qualche mese

    ho inserito delle ripetute in salita con e senza zaino, sia su pendenze

    moderate che su pendenze elevate.

    Mi alleno quasi esclusivamente su

    sterrato, ma volentieri anche su neve

    o prato. Le piste da sci che ogni tanto frequento dinverno in discesa,

    diventano in primavera il mio campo

    di lavoro per le ripetute in piedi e

    a camminata veloce. Da quando

    mi dedico a questi lavori di qualit,

    le mie uscite settimanali, anche se pi dure sono pi divertenti e nei

    miei lunghi ora le salite mi sembrano molto meno faticose.

    8. Quante gare hai corso nel 2007? Quante maratone e quante ultra?

    Nel 2007 mi sono regalata la magia

    del Cammino di Santiago e ho iniziato a gareggiare solo in autunno

    con la maratona della birra (Monaco

    di Baviera) e unultramaratona

    (le Porte di Pietra). Questanno ho

    fatto la Marcialonga (70 km a passo

    classico attraverso le Valli di Fiemme

    e di Fassa) e la Vasaloppet (90 km

    a passo classico in Svezia, che un

    po come partecipare al Passatore per i podisti).

    9. Qual stata la corsa pi bella che hai fatto? La pi lunga, la pi dura, la pi strana?

    La mia esperienza pi lunga, pi dura

    ma anche pi bella stata lUltra Trail

    del Monte Bianco. Se a qualcuno

    dovesse interessare c ancora in

    rete il mio reportage Barcollo ma

    non mollo come traccia faticosa e gioiosa della mia pi grande fatica.

    Quella pi strana me la devo

    ancora inventare!

    10. E quella che non rifaresti?

    Rifarei tutto quello che ho fatto,

    magari traendo insegnamento dagli errori. Per esempio nellUltra Trail del

    Monte Bianco, ho sofferto tantissimo,

    soprattutto di testa, per la mia incapacit di gestire al meglio le due

    notti in gara. Non credo sia possibile

    allenare la mancanza di sonno, ma

    ho capito che necessario fare di tanto in tanto qualche microsonno,

    per compensare limpossibilit di

    dormire.

    11. Qual la gara che stai ancora sognando?

    Di sogni nel cassetto per gli anni a venire ne ho ancora parecchi, mi

    piacerebbe molto vedere leffetto

    che pu fare il deserto ad una montanara come me, ma la gara che metto in cima alla piramide dei miei sogni lIdita Sport Extreme in

    Alaska: devo ancora decidere se farla

    con le ciaspole ai piedi o con gli sci da fondo ma ho tutto il tempo per

    pensarci e per preparare il mio fisico

    e la mia mente a unavventura cos

    affascinante, ma allo stesso tempo cos impegnativa. Sar il regalo che

    mi far per i miei cinquantanni di vita

    e per festeggiare i miei ventanni di

    corsa. LIdita Sport Extreme coincide

    con la prima parte del percorso dellIditarod Trail Invitational che

    segue le tracce dellIditarod, la pi

    famosa gara al mondo per cani da slitta. LIdita Sport Extreme e lIditarod

    Trail Invitational sono raccontate

    nellavvincente libro di Roberto

    Ghidoni: Il cammino del lupo.

    12. Che gare hai in programma per il 2008?

    foto Pietro Martinengo

    SPIRITOTRAIL [MAGGIO] - 12

  • Nel 2008 parteciper allo splendido

    Grand Raid du Cro-Magnon, al

    Gran Trail Valdigne e poi prover

    a portare a termine la Petite Trotte

    Lon: si tratta di una prova non

    competitiva limitata ad un massimo

    di 50 squadre, composte da tre

    persone, indissociabili dallinizio

    alla fine, che in totale autonomia

    tenteranno di fare un giro completo attorno al Monte Bianco, con

    un chilometraggio (220 km) e un

    dislivello (17000 m) maggiore rispetto

    allUltra Trail del Monte Bianco.

    13. Corri da sola o hai compagni di allenamento? E alle gare ci vai da sola?

    Spesso corro da sola, ma per i lunghissimi e soprattutto per gli allenamenti in notturna, ho la fortuna di avere degli amici stupendi che mi

    accompagnano o che fanno parte dellallenamento con me. Fra poco dovrebbe arrivare anche Balto,

    un cane lupo che addestrer per riportarmi a casa tutte le volte che

    vado in giro sola e mi perdo ma

    il mio girovagare mi ha insegnato

    che per ritrovarsi bisogna sempre

    un po perdersi! Alle gare non ci

    vado mai da sola e se possibile le

    corro anche in compagnia: bello condividere sia le pazzie che le

    fatiche!

    14. Ti capitato di conoscere nuove persone, correndo? Di fare amicizie? O magari di innamorarti?

    Mi sono capitate tutte e tre le

    cose e direi che le persone che ho conosciuto in corsa hanno tutte una marcia in pi in tutti i sensi!

    15. Parliamo di alimentazione: segui una dieta? Sei sempre attenta a quello che mangi oppure ti concedi qualche vizio ogni tanto?

    Mangio quasi di tutto e il pi variato

    possibile, adoro la cucina integrale e naturale, cerco di evitare di

    ingurgitare troppi dolci e sto alla larga dai fritti, a parte la frittura di pesce

    che mi fa impazzire! Qualche piccolo

    vizio me lo concedo: come si fa a

    resistere a qualcosa di buono che poi

    ti fa star bene? Dopo tantissimi anni di irrequietezze alimentari ho avuto

    la fortuna di conoscere la dieta GIFT

    (che non considero una dieta, ma

    uneducazione alimentare) e ora

    per me il cibo non pi un nemico

    dal quale fuggire, ma un amico che

    mi accompagna e che non pu mai mancare ed anche merito suo se la mia vita cambiata in meglio.

    16. Cosa mangi prima, durante e dopo una gara lunga?

    Prima di una gara faccio la mia solita ricca colazione, evitando solo troppe

    proteine o lo yogurt e riducendo la quantit di frutta fresca non vorrei

    mai avere effetti collaterali! Durante

    la gara mi nutro di gel e barrette, ma integro molto anche con frutta secca e cibi salati come pasta e grana. Dopo la gara adoro frutta fresca e gelato, ma quando ora

    di cena un bel filettino al sangue o

    una grigliatina di pesce con tante verdure e un buon dolce casalingo

    sono le cose che preferisco.

    17. Oltre la corsa: hai un diario, un quaderno di appunti, un blog? Tieni traccia o memoria delle tue corse?

    Per anni ho tenuto il diario dei miei allenamenti, ma quando dovevo

    scrivere cosa avevo fatto, avevo gi

    scordato tempi, chilometri e dislivelli.

    Quindi ho deciso di appuntare

    solo i miei progetti futuri: non vorrei

    rischiare di dimenticarne qualcuno!

    18. Come concili la corsa con tutto il lavoro e la famiglia?

    Ho un lavoro part-time che mi

    consente di avere parecchio tempo

    libero, inoltre ho una famiglia che mi asseconda molto, affinch io possa

    dedicarmi attivamente alle mie due

    grandi passioni: lo sport e la musica

    (strimpello la fisarmonica).

    19. Hai uno sponsor o ti paghi

    tutto da sola? Riesci a prendere

    qualche premio alle gare? Hai mai

    quantificato quanto ti costa correre

    in un anno?

    Non ho uno sponsor e non tengo

    conto di quanto spendo, ma

    fortunatamente non devo fare troppe

    rinunce. Ogni volta che raggiungo

    un traguardo, il premio pi bello

    la sensazione di aver realizzato un

    desiderio, per il quale ho lavorato,

    sudato e lottato: lemozione che

    provo in quel momento mi ripaga di

    tutto.

    20. Cosa vuol dire per te correre un

    ultratrail? Cosa ti spinge a fare corse

    estreme?

    Forse non lo so nemmeno io. Mi piace

    tanto avere dei grandi progetti,

    sognarli a lungo e poi fare il possibile

    per viverli nel migliore dei modi.

    Ammetto che spesso c un amico

    che mi contagia e non nego che

    mi piace davvero tanto seguire le

    persone che pi amo e condividere

    con loro le mie pi belle avventure.

    21. Scusa ma... perch corri?

    Perch lo sport vita! Sono troppo

    innamorata di questa meravigliosa

    esistenza e di tutte le emozioni che

    essa mi regala, cos corro per

    acchiapparne tante!

    22. Un tuo ultimo pensiero...

    Un augurio a tutti quelli che intendono

    intraprendere la magica avventura

    del trail, parole che mi sono state

    dedicate da Roberto Ghidoni e che

    penso si adattino perfettamente a

    questo bellissimo sport: Sogna in

    grande... e osa fallire! u

    SPIRITOTRAIL [MAGGIO] - 13

  • In principio era la Prealpi Bike Run Marathon www.prealpimarathon.it, gran fondo di 32 km tra il lato trevigiano e

    quello bellunese delle Prealpi: la

    corsa ormai consolidata, 23 e 24

    agosto 2008 la nuova

    edizione con nuovo tracciato.

    Poi s aggiunta lEcomaratona dei

    Cimbri

    www.ecomaratonadeicimbr i . i t

    42 km e 195 da Fregona al cuore

    della foresta del Cansiglio, una

    delizia per i trail runner, anche

    se la tentazione di fermarsi a

    guardare lo splendido panorama pi

    spesso di quanto la mera stanchezza

    richieda forte: la creatura degli

    ultramaratoneti di Vittorio Veneto

    Gianni De Polo e Stefano Michelet

    ha aperto le iscrizioni per la

    quinta edizione, 21 settembre 2008.

    Alle gare ufficiali si affianca la

    passione di molti per la corsa

    fuori strada: dalle stelle del

    trail come il trevigiano Daniele

    Cesconetto alle tante tapasciate

    della domenica che, snodandosi tra

    colline e prati, sono un ottimo

    trailallenamento. Se non un trail vero

    e proprio, come il Giro della piana

    sernagliese , prossima edizione

    il 19 ottobre : percorso di 30 km,

    tuttaltro che piano a dispetto del

    nome, con asfalto ridotto al minimo

    sindacali. Qualche mese fa s

    svolto il Five ridges trail, 20 km

    di trail autogestito sulle creste

    delle colline attorno a Vittorio

    Veneto, sempre in provincia di

    Treviso.(qui il filmato dellevento

    http://tinyurl.com/265uum , qui le

    foto http://tinyurl.com/yq4zew ).

    Ed ora, ciliegiooona su una gi

    gustosa trailtorta, arriva il Gran Raid

    delle Prealpi Trevigiane, organizzato

    dal neonato Running Team. E dal

    loro sito www.runningteam.org che

    traiamo le info fondamentali che qui

    vi diamo...

    Quando?Domenica 25 maggio, partenza

    alle 7 da Segusino, vicino al Piave

    Quanto?59 km, 3000 d+, tempo massimo

    13 ore lUltra Trail; 34 km in

    non pi di 8 ore il Trail

    Dove?Segusino (mt 190)- Malga Mariech

    (mt 1504), subito una salitona;

    poi discesa fino al

    passo Praderadego (mt

    910); ascesa al Col de Moi

    IN PROVINCIA DI TREVISO SI VANTANO DI ESSERE LA PROVINCIA PI

    CICLISTICA DITALIA.

    MA FORSE HANNO SBAGLIATO PRESUNZIONE... PIUTTOSTO

    DELLABBONDANZA PODISTICA CHE DOVREBBERO FARSI FIORE ALLOCCHIELLO.

    E NON PARLIAMO DELLA TREVISO MARATHON DEI 6 MILA ISCRITTI, MA DEL TRAIL

    RUNNING.

    PREVIEW GARE...

    GRAND RAIDDELLE PREALPITREVIGIANE testo: Tommaso Bisagnofoto Running Team

    SPIRITOTRAIL [MAGGIO] - 14

  • (mt 1358); discesa al passo San Boldo

    (mt 710), traguardo della 34 km;

    attraverso Pian delle Femene ascesa

    al Col Visentin (mt 1763) e da l

    ripida discesa a sella Fadalto (mt 480)

    Perch?Perch il percorso sannuncia

    splendido, specie se sar una

    bella giornata: si percorre tutta una

    cresta di Prealpi, con panorama

    sulle Dolomiti a nord e

    sulla pianura veneta a sud

    Come?Su sentieri e sterrate, con

    presenza di controlli e ristori. A

    ciascun partecipante si dar

    una mappa del percorso.

    How much?Liscrizione costa 30 euro,

    serve il certificato medico e si

    richiede di aver partecipato negli

    ultimi 12 mesi ad almeno una

    maratona.

    Regalano maglietta. Iscriversi

    entro il 5 maggio, mandando

    via fax la scheda che trovate nel

    sito e il certificato medico. Finora

    molti pi iscritti alla 59 che alla 34.

    Nel frattempo?Alle 9.30 al Lago Morto,

    vicino al traguardo della 59

    km, il Giro podistico del Lago

    Morto, tapasciata di 8 km.

    A fine Raid?

    Previsti bus navetta per

    tornare a Segusino e docce

    Per saperne di pi?www.runningteam.org,

    [email protected]

    u

    SPIRITOTRAIL [MAGGIO] - 15

  • PREVIEW GARE...NON UNA CORSA A TAPPE

    E NON UNULTRADISTANZA.

    MA ALLORA COSA HA

    DI COS SPECIALE DA

    ESSERE DENOMINATA

    SUPERMARATONA?

    SEMPLICE.

    LA SUPERMARATONA

    DELLETNA LA CORSA

    PODISTICA CON IL PI ALTO

    DISLIVELLO AL MONDO SU

    UNICO TRACCIATO.

    Con partenza dalle rive dello Ionio e arrivo in cima al Vulcano, totalizza la bellezza di tremila metri di dislivello

    positivo su un percorso interamente

    in salita e di poco superiore ai

    canonici 42 km. Gi alla prima

    edizione stata inserita nel Guinness

    dei Primati ed stata registrata negli

    annali della Federazione Italiana di

    Atletica Leggera.

    Il prossimo 14 giugno sar la volta

    della quinta edizione e, come di

    consueto, questa da zero a tremila

    partir dalla spiaggia di Marina di

    Cottone (comune di Fiumefreddo,

    Ct) alle 8.30 del mattino.

    Con gli atleti in pantaloncini e

    canottiera, un sole gi pi che

    tiepido e il ritmico mormorio del

    mare, da subito, fin dal primo

    chilometro, la strada inizier a salire.

    Con pendenze modeste allinizio,

    pi che accettabili, guadagner

    500 metri in 10 chilometri. Ma

    dopo 10 chilometri di salita, si sa,

    le gambe inizieranno a gonfiarsi

    e il movimento della corsa ad

    appesantirsi. E poi, chi abituato

    a fare pi di dieci chilometri di

    salita senza tregua? E qui di tregua

    non si parla nemmeno perch la

    SUPERMARATONAdellETNA Testo: Matteo Grassi >emme

  • corsa proseguir inesorabilmente

    verso lalto. La strada prender a

    compiere tornanti, e si introdurr

    nel Parco dellEtna in un ambiente

    che diventer progressivamente

    sempre pi montano. Al 21

    chilometro, raggiunta quota

    mille, mancheranno ancora 22,5

    km, ma soprattutto ancora 2000

    metri di dislivello! Guadagnata

    faticosamente quota 1800 metri,

    gli atleti potranno cambiare gli

    indumenti e indossare capi dalta

    montagna. Da l mancheranno

    ancora 10 chilometri, e 1200 metri

    D+.

    Dal sole sulla spiaggia, dalla calura

    delle terre di Verga sar la volta delle

    rocce nere, dei paesaggi lunari,

    desertici, da fantascienza, e infine

    dei pendii innevati. E correre sulla

    neve a 3000 metri daltitudine, con

    40 chilometri di salita continua sulle

    gambe non certo cosa facile,

    ma unesperienza da provare, s!

    Tutte le informazioni sono su:

    http://www.maratonadelletna.it

    u

    SPIRITOTRAIL [MAGGIO] - 17

  • Sono gli anni 70 e Francesca

    partecipa alla corsa podistica

    organizzata dallAVIS di Follina

    (Tv). Ma la foto stata scattata

    a Miane, il paese vicino, lungo

    una delle tante stradine che

    costeggiano i vigneti ( la zona

    DOC del Prosecco!). Sebbene

    nel corso degli anni quella

    strada sia stata cementata, per

    il resto rimasta tale e quale

    ed ancora oggi uno dei

    suoi percorsi di allenamento.

    Da notare, sullo sfondo, il

    banchetto del ristoro!

    FOTO DEL MESE...

    SPIRITOTRAIL [MAGGIO] - 18

    di Francesca Nardi e Francesco Zanchetta

  • REPORTAGE...NELLANTICHIT SI DIFFUSE

    IL MITO, PRESENTE NEL-

    LA LETTERATURA GRECA

    ALMENO DA ESIODO, MA

    PROBABILMENTE DERIVATO

    DA RACCONTI DEI FENICI,

    DELLE ISOLE FORTUNATE, O

    ISOLE DEI BEATI: SI TRAT-

    TAVA DI ISOLE DAL CLIMA

    DOLCE NELLE QUALI LA

    VEGETAZIONE LUSSUREG-

    GIANTE FORNIVA CIBO

    SENZA CHE GLI UOMINI

    AVESSERO BISOGNO DI

    LAVORARE LA TERRA E

    DOVE GLI DEI DESTINAVA-

    NO ALCUNI EROI A VIVERVI

    UNETERNA VITA FELICE.

    [ TRANSGRANCANARIA 2008 ]

    SPIRITOTRAIL [MAGGIO] - 19

    VIAGGIOALLE ISOLE FORTUNATENellantichit si diffuse il mito, presente nella letteratura greca almeno da Esiodo, ma probabilmente

    derivato da racconti dei Fenici,

    delle Isole Fortunate, o Isole dei

    Beati: si trattava di isole dal clima

    dolce nelle quali la vegetazione

    lussureggiante forniva cibo senza

    che gli uomini avessero bisogno

    di lavorare la terra e dove gli dei

    destinavano alcuni eroi a vivervi

    uneterna vita felice.

    Dove fossero localizzate queste

    isole nessuno lo sapeva: si diceva

    solo che erano nellOceano, a

    molti giorni di navigazione al di l

    delle Colonne dErcole. Il primo ad

    identificare le Isole Fortunate con

    larcipelago delle Canarie fu Plinio

    il Vecchio, che nella sua Naturalis

    Historia afferma anche che il nome

    delle isole viene da canis, cani

    che secondo Plinio vivevano in

    modo libero e selvaggio su queste

    isole.

    Come nacque il mito delle Isole

    Fortunate? Lorigine avvolta

    nelloscurit, ma probabile che

    Testo: Leonardo Soresifoto Carlos Diaz

  • possa essere stato generato da

    racconti relativi a isole tropicali

    raggiunte da Fenici o Cartaginesi.

    Posso immaginare lo stupore e la

    meraviglia degli antichi marinai

    quando, dopo essersi avventurati

    nellimmenso mare Oceano ed

    essere sopravvissuti alle peggiori

    burrasche, si ritrovarono davanti

    queste terre emerse ricche di

    vegetazione in cui il ciclo stagionale

    completamente assente: fu

    questo a suggerire loro lidea di che

    si trattasse di un luogo in cui fossero

    assenti lavoro e invecchiamento.

    Anche quando il mito delle Isole

    Fortunate venne meno, gli Europei

    per molto tempo continuarono a

    credere che le Canarie fossero tutto

    quello che restava di Atlantide, il

    paradiso mitico e perduto dove gli

    uomini vivevano in pace. Anche

    se la pi razionale geologia ci dice

    che in realt sono solo un pezzo

    di Africa che si staccato dal

    continente, le Canarie non hanno

    perso il loro fascino, complice un

    clima che viene considerato tra i

    migliori al mondo. Si tratta di isole

    tropicali, situate a poco pi di 200

    km dalle coste della Mauritania, e

    sul 28 parallelo, sopra al Tropico del

    Cancro, allo stesso parallelo della

    Florida, isole Bahamas, Bermuda,

    Caraibi, Hawaii. La loro posizione

    fa si che siano sempre sotto il soffio

    fresco degli Alisei e della Corrente

    delle Canarie, che moderano

    le temperature torride dovute

    al vicino Tropico del Cancro. Il

    risultato di questa combinazione

    un microclima in cui non esiste

    linverno e in cui le acque del mare

    si mantengono fra i 18 ed i 23 gradi

    tutto lanno: un sogno. Le isole

    Canarie hanno anche il grande

    vantaggio di non soffrire il problema

    degli uragani, a differenza invece

    di altre isole tropicali.

    Nellottobre del 2003 a Gran

    Canaria, lisola principale

    dellarcipelago, una cinquantina

    di corridori locali decisero di

    sfidarsi nellattraversamento

    completo dellisola: nacque cos la

    Transgrancanaria, un ultratrail che

    gi giunto alla nona edizione,

    dato che in alcuni anni la gara si

    tenuta per ben due volte! In realt

    la Transgrancanaria comprende tre

    gare con chilometraggi e percorsi

    differenti. C la lunga, chiamata

    Transgrancanaria 115, che parte

    dalle spiagge di sabbia desertica

    di Maspalomas e dopo aver salito

    il punto pi alto dellisola (il Pico

    de Las Nieves a 1.949 metri di

    altitudine) e aver percorso 115 km

    e 4000 metri di dislivello arriva a Las

    Palmas, capitale di Gran Canaria,

    situata allaltro capo dellisola. C

    poi la Media Trans che ricalca la

    seconda parte della gara maggiore

    con un percorso di 45 km e 1900

    metri di dislivello. Vi infine la

    Transgrancanaria Sur-Norte, che

    conta 81 km e 4.300 metri di dislivello:

    la Sur-Norte ha lo stesso punto di

    SPIRITOTRAIL [MAGGIO] - 20

  • partenza della Transgrancanaria

    115 e ne segue litinerario fino al

    20 km, dove taglia verso nord,

    mentre la sorella maggiore

    va ad ovest, aggiungendo

    una quarantina di km

    ma perdendo un po di

    dislivello. Pi avanti le

    due corse si riuniscono

    e hanno un itinerario

    comune negli ultimi

    40 km.

    Lo scorso primo

    marzo circa 500

    atleti si sono dati

    appuntamento a

    Gran Canaria per

    la Transgrancanaria

    2008, di cui met

    si schierato alla

    partenza della 115.

    A difendere i colori

    italiani vi era solo un

    concorrente: il suo nome

    per era Marco Olmo che

    oggi il pi forte ultra-trailer

    del mondo. Dopo i deserti e le

    montagne, nel suo palmars

    mancava solo un successo in una

    gara in ambiente tropicale. Ci

    aveva gi provato qualche anno

    fa nel Tchimb Raid in Martinica,

    ma il percorso troppo corto (73 km!)

    non gli aveva dato abbastanza

    tempo per tentare le sue famose

    rimonte nella seconda parte delle

    gare e si era dovuto accontentare

    di un quinto posto. Ci aveva allora

    riprovato lo scorso ottobre al raid

    de La Runion, ma un infortunio lo

    aveva costretto ad un inaspettato

    e deludente ritiro nelle fasi iniziali

    della gara. La Transgrancanaria

    era il suo primo appuntamento

    stagionale e Olmo era giunto

    nellisola con una settimana

    di anticipo per ambientarsi e

    studiare il percorso. Alla vigilia gli

    appassionati si chiedevano se

    litaliano sarebbe stato in grado di

    abbattere il muro delle 15 ore che

    aveva sempre resistito nelle otto

    edizioni precedenti. E Olmo non ha

    deluso le aspettative di tutti coloro

    che erano accorsi al traguardo

    sperando in una sua nuova impresa,

    non accontentandosi di vincere, ma

    letteralmente spazzando via tutti i

    riferimenti cronometrici precedenti.

    12h 25 il suo tempo, in unedizione

    caratterizzata da un caldo inusuale

    anche per questisola. Come

    accade spesso la presenza di un

    campione ha trascinato anche

    altri atleti verso risultati cronometrici

    migliori e ben sei atleti sono scesi

    sotto al record precedente. Lo

    svizzero Adrian Brennwald, triatleta

    di ottimo livello, rimasto a pochi

    minuti da Olmo fino al 70 km ed

    comunque riuscito a giungere

    secondo al traguardo in 12h 55.

    Intervistato dalla stampa spagnola

    il giovane svizzero, indicando il

    vecchietto terribile di Robilante,

    riuscito solo a mormorare Non

    posso credere che abbia 28 anni pi

    di me: quando io ho finito la benzina

    lui aveva appena cominciato a

    carburare.

    A giudicare dal risultato di Olmo

    parrebbe che la Transgrancanaria

    SPIRITOTRAIL [MAGGIO] - 21

  • SPIRITOTRAIL [MAGGIO] - 22

  • non sia una gara troppo dura e

    che comunque offra un tempo

    limite complessivo pi che

    abbondante (30 ore tempo max).

    In realt per sbirciando meglio le

    classifiche si nota come ogni anno

    regolarmente met dei concorrenti

    abbandonano. Esistono almeno

    tre fattori che fanno di questa

    gara un ultratrail davvero duro:

    in primo luogo vi il fatto che si

    attraversano parecchi ambienti

    molto differenti tra di loro con un

    terreno in continuo cambiamento

    e a volte anche tecnico. I primi km

    li si percorrono sulle dune di sabbia

    a bordo mare, per poi passare su

    strade sterrate, attraversare i letti

    asciutti e pietrosi di torrenti, fino ad

    arrivare a veri e propri sentieri di

    alta montagna nella parte centrale

    della gara. La seconda difficolt

    costituita dalle temperature che

    nella parte centrale della giornata

    arrivano tranquillamente a superare

    i 30, per poi scendere velocemente

    dopo il tramonto. Il problema per

    molti atleti europei quello di non

    poter dedicare un sufficiente tempo

    di ambientamento prima della

    competizione: ci si trova sbalzati

    dalle rigide temperature dallinverno

    ad un caldo torrido tropicale.

    Inoltre per parecchi km si avanza su

    un suolo vulcanico completamente

    spoglio di vegetazione e dove

    impossibile trovare un qualsiasi

    riparo allombra. Lultima difficolt

    non invece ambientale ma

    deriva da una precisa scelta degli

    organizzatori che hanno deciso di

    proporre un ultra-trail senza troppi

    confort: i punti di ristoro sono

    solo 6, di cui solo tre offrono per

    cibo mentre gli altri si limitano ai

    rifornimenti di acqua. Per chi ha

    unandatura piuttosto lenta o in

    crisi, dover percorrere anche 23 km

    tra un rifornimento e laltro (come

    avviene tra il ristoro del 50 e quello

    del 73 km) risulta essere un ostacolo

    non da poco.

    I PARERI DEI CONCORRENTI

    Marco Olmo (Italia) vincitore

    Transgrancanaria 115

    Sulla prima salita lo svizzero

    Brennwald andato via come un

    matto, ma sono riuscito a contenere

    il distacco e poi dopo il 50 lho

    passato. Mi ha seguito a pochi

    minuti di distanza fino al 70 ma poi

    sono riuscito ad incrementare il mio

    vantaggio, anche perch lui ha

    avuto dei problemi di disidratazione.

    Si tratta di una gara molto bella che

    consiglio a tutti coloro che vogliono

    sperimentare nuovi percorsi o

    nuove sfide: anche da un punto

    di vista paesaggistico la gara

    consente di godere molti scenari da

    togliere il fiato. A livello di difficolt

    da paragonarsi al Cro-Magnon

    e infatti il mio tempo pi o meno

    simile: la gara un po pi lunga

    ma con meno dislivello. Inoltre

    gli ultimi 40 km sono abbastanza

    veloci e per niente tecnici. Sulla

    prima parte invece bisogna avere

    pazienza visto che piuttosto

    impegnativa. Laltra accortezza

    da avere quella di portare con

    s del cibo, visto che i ristori solidi

    sono abbastanza rarefatti. A me il

    caldo non ha dato particolarmente

    fastidio, anzi in quota era persino

    abbastanza fresco: certo per chi

    ci passato nelle ore centrali della

    giornata deve essere stata tutta

    unaltra cosa.

    Emmanuel Lamarle (Francia)

    inviato di Ultrafondus

    Mi sono ritirato al 73 km a causa

    di una forte disidratazione che ha

    iniziato a colpirmi gi il 28 km e che

    non sono riuscito a recuperare pi

    nonostante tutta lacqua bevuta

    durante il giorno. Nonostante la

    delusione devo per riconoscere

    che si tratta di una bella prova, con

    paesaggi che tolgono il fiato, un

    ambiente molto vario e una buona

    organizzazione. Sicuramente si

    tratta di una gran bella gara cui

    partecipare ad inizio stagione

    quando le nostre montagne sono

    invece ancora ricoperte di neve.

    Guacimara Martn (Spagna)

    favorita in campo femminile

    Non ci posso credere: mi ero

    allenata tantissimo per questa gara

    ed ero convinta di poterla vincere,

    anche perch essendo di Gran

    Canaria conoscevo bene il percorso

    e le sue difficolt. Fin dallinizio sono

    andata in testa, ma forse ho tenuto

    un ritmo troppo elevato. Verso

    il 45 km ho iniziato a vomitare

    ripetutamente: probabilmente

    una mia debolezza, ma non

    riesco ad alimentarmi solo di gel e

    barrette. Ho continuato ad andare

    avanti ugualmente ma al 53 km

    stata costretta al ritiro: non potevo

    davvero pi fare un solo passo.

    Pedro Jeronimo (Portogallo) 32 in

    19h e 48 min.

    Il momento pi difficile secondo

    me arriva a El Garanon (75

    km): dopo tutto il caldo patito

    SPIRITOTRAIL [MAGGIO] - 23

  • Partenza: Praia do Ingles Maspalomas

    Arrivo: Praia de La Puntella Las Palmas

    Distanza:

    115 km (4000 D+)

    83 km (4300 D+)

    45 km (1930 D+)

    Percorso: 80% sentieri / 17% strade forestali / 3% asfalto

    Partecipanti 2008:

    115 km 226 concorrenti

    83 km 107 concorrenti

    45 km 132 concorrenti

    Arrivati 2008:

    115 km 113 atleti (50%)

    83 km 77 atleti (72%)

    45 km 123 atleti (93%)

    Note: possibilit di lasciare una sacca con ricambi al 73 km.

    Tempi limite: 9 ore per il 34 km

    18 h per il 74 km

    24 h per il 93 km

    30 h per il 115 km

    Costo (prima/dopo il 7 gennaio)

    60 /80 - 50 /70 - 40 /60

    Prossima edizione: 28 febbraio 2009

    Sito web: www.transgracanaria.net

    durante il giorno, cala la sera e la

    temperatura a quella quota (1.200

    metri) scende fino a 12-13 C. Ho

    iniziato a battere i denti per la

    stanchezza accumulata e lo sbalzo

    di temperatura. La tentazione di

    abbandonare in quei momenti

    forte, ma mi sono cambiato subito

    con indumenti caldi e ho lasciato

    subito il ristoro per non pensare pi

    allidea di gettare la spugna. E piano

    piano la crisi passata. Il momento

    pi bello quando al 109 km, al

    punto di controllo di Giles, guardi in

    basso e vedi le luci della spiaggia di

    Las Canteras e sai che ormai quella

    maglietta di Finisher non te la pu

    togliere nessuno. u

    CLASSIFICHETRANSGRANCANARIA115 KM CLASSIFICA GENERALE MASCHILE 1- Marco Olmo (ITALIA) 12.25 2- Adrian Brennwald (SVIZZERA) 12.55 3- Arnau Juli 13.27 4- Beat Zubillaga 14.42 5- Gilberto Molina 14.44 6- scar Prez 14.51 7- Pedro Maldonado 15.09 8- Elas Ortigosa 15.14 9- Alberto Rodrguez 15.42 10- Javier Cabrera 15.49

    CLASSIFICA GENERALE FEMMINILE 1- Marta Prats (SPAGNA) 19.49 2- Natalia Legey (SPAGNA) 22.24 3- Sylvia Rehn (GERMANIA) 23.23

    TRANSGRANCANARIA SUR-NORTE81 KM CLASSIFICA GENERALE MASCHILE 1- Alejandro Tejero 09.36 2- Ramn Vias 11.03 3- Jos Carlos Monteiro 11.11 CLASSIFICA GENERALE FEMMINILE 1- Lidia Gmez 13.32 2- Maril Gonzlez 15.37 3- Alicia Cabrera 17.28

    MEDIA TRANSGRANCANARIA45 KM CLASSIFICA GENERALE MASCHILE 1- Isidro Garca 4.03 2- Jos Alberto Prez 4.11 3- Jess Ortega 4.15 CLASSIFICA GENERALE FEMMINILE 1- Adoracin del Toro 5.25 2- Almudena Delgado 5.34 3- Adriana Vega 5.37

    SPIRITOTRAIL [MAGGIO] - 24

  • La scommessa era di quelle piuttosto azzardate: creare dal niente un ultra-trail di 82 km, da corrersi nel cuore

    dellinverno (16 febbraio), con

    arrivo nel pieno centro di Parigi,

    al primo piano della Dame de

    Fer, la torre Eiffel. Un trail a Parigi

    e nella sua banlieau? Era davvero

    possibile? A giudicare dai risultati

    e dai commenti dei partecipanti

    gli organizzatori hanno centrato

    in pieno i loro obiettivi: oltre 800

    iscritti che fanno entrare questa

    gara direttamente nella top five

    dei trail pi popolari doltralpe.

    Nel continente solo SaintLyon, i

    Templari, lUTMB e la CCC hanno

    un maggior numero di finishers.

    La sensazione che lEco-Trail di

    Parigi abbia colmato un vuoto

    in un calendario gi affollato,

    proponendo una nuova idea di

    trail. innegabile che le grandi

    corse, i veri sogni di ogni trailer,

    rimarranno quelle organizzate sulle

    Alpi o comunque su altre catene

    montuose, ma di fatto, stante

    la crescente diffusione del trail

    running, in futuro ci sar lesigenza

    di creare corse ad-hoc per chi

    vive in citt e non pu permettersi

    di fare troppo frequentemente un

    migliaio di km per partecipare ad

    una gara.

    Per quanto riguarda il percorso

    gli organizzatori hanno fatto di

    necessit virt, sfruttando al meglio

    quanto offerto dalla regione

    dellIle de France: partenza

    REPORTAGE...

    IL TRAIL RUNNING SINONIMO

    DI MONTAGNE, DI SENTIERI

    IMMERSI IN UNA NATURA CHE

    RICORDA ALLUOMO QUAL

    LA SUA VERA DIMENSIONE,

    LA SUA PICCOLEZZA. PER

    QUESTO MOLTI SONO

    RIMASTI PERPLESSI QUANDO

    LASSOCIAZIONE TRAILERS

    DE PARIS HA ANNUNCIATO

    LA NASCITA DELL LECO-

    TRAIL DE PARIS ILE DE

    FRANCE.

    [16 febbraio 2008]

    ECOTRAIL DE PARIS

    QUANDOIL TRAILVA IN CITT

    SPIRITOTRAIL [MAGGIO] - 25

    Testo: Leonardo Soresifoto Akuna

  • da Saint-Quentin en Yvelines,

    attraversamento del bosco di

    Roussire, per poi proseguire nella

    foresta Demaniale di Versailles, il

    Bosco di Pont Colbert, la foresta

    di Meudon e quella di Fausses

    Reposes. Si trattato di un grande

    sforzo organizzativo, con ben 15

    comuni attraversati, e soprattutto

    con una fase finale della corsa

    che poneva non pochi problemi:

    provate solo ad immaginare cosa

    abbia voluto dire controllare il

    traffico lungo i quai della Senna e

    nei dintorni della torre Eiffel fino a

    mezzanotte (tempo limite per gli

    ultimi arrivi).

    Gli organizzatori sono stati anche

    fortunati poich la giornata ha

    regalato loro un tempo pi che

    buono: in pieno febbraio e con una

    partenza fissata per mezzogiorno

    cera il rischio davvero grande che

    i podisti si ritrovassero a fare i conti

    con situazioni climatiche avverse

    (notte, vento, freddo, pioggia o

    neve). Invece Giove Pluvio li ha

    risparmiati, lasciando solo una

    temperatura piuttosto bassa che

    ha dato fastidio agli atleti pi

    lenti. Credo per che, se la gara

    continuer negli anni a venire

    con la medesima collocazione

    nel calendario del genere,

    non saranno poche le edizioni

    caratterizzate dal maltempo.

    Tutti i partecipanti hanno

    sottolineato che larrivo notturno su

    Parigi stato uno di quei momenti

    che fanno sussultare il cuore e che

    ha regalato loro delle immagini da

    conservare care nella memoria

    SPIRITOTRAIL [MAGGIO] - 26

  • p e r

    m o l t o

    tempo. Non appena

    scesa la sera, le mille luci della

    citt si sono accese, regalando

    ai concorrenti una decina di km

    da fare tutti con il naso allins,

    ammaliati dai monumenti e dai

    battelli illuminati che navigano

    la Senna, mentre allorizzonte la

    torre Eiffel tutta scintillante di luci

    segnalava la fine di ogni fatica.

    Gli unici appunti fatti da molti sono

    stati quelli relativi alla distanza e

    alla segnaletica. La distanza reale

    era probabilmente di 74-75 km

    contro gli 82 annunciati e anche

    il dislivello stato leggermente

    inferiore (1400 mt contro

    1500). Per quanto riguarda

    la segnaletica alcuni

    partecipanti si sono lamentati

    delle ridotte dimensioni delle

    balise, che talvolta risultavano

    difficili da individuare. Ben diverso

    invece il discorso per i concorrenti

    del gruppo di testa che si sono

    trovati a passare quando ancora i

    segnali di indicazione del percorso

    non erano ancora stati fissati. A

    farne le spese stato litaliano

    Lorenzo Trincheri, uno dei pochi

    italiani in gara: tre diversi errori

    di percorso hanno impedito

    al 37enne podista-agente

    immobiliare di Dolcedo di essere

    incoronato re della prima edizione

    dellEco-Trail di Parigi. Lerrore pi

    grave lo ha compiuto intorno al

    60 km, quando stava tenendo

    saldamente in mano le redini della

    gara con un vantaggio di oltre 3

    su Vincent Delebarre e oltre 6 su

    Wouter Hamelinck. Ad ingannarlo

    stata una bici condotta da un

    organizzatore che Trincheri ha

    seguito senza controllare se stesse

    effettivamente percorrendo il

    tracciato

    di gara. Una volta

    accortosi dello sbaglio Trincheri

    prontamente ritornato sul percorso

    ufficiale ma si ritrovato in quinta

    posizione, alcuni minuti indietro. Il

    ligure ha corso alla morte gli ultimi

    20 km trovando la forza di risalire

    la china sino alla piazza donore,

    preceduto solo dal 25enne belga

    Wouter Hamelink, insegnante di

    matematica, che ha chiuso in

    6 ore 17 minuti e 44 secondi. Sul

    podio anche il francese Denis

    Caillibot, 41enne, staccato di quasi

    3 da Trincheri. Fra le donne bella

    vittoria per la 30enne Anne Valero,

    nazionale francese di triathlon ed

    una delle migliori specialiste del

    mondo di questa disciplina, che

    ha impiegato 7:04.38, precedendo

    nettamente la campionessa di

    Francia delle 24 ore, Brigitte Bec

    (7:34.01) e Rose-Anne Fleureau

    (7:51.31).

    I PARERI DEI CONCORRENTI

    Lorenzo Trincheri (Italia) 2

    assoluto

    Il rammarico grande perch le

    gambe giravano a mille. La mia

    SPIRITOTRAIL [MAGGIO] - 27

  • CLASSIFICA GENERALE MASCHILE

    1 - Hamelinck Wouter (Belgio) 06:17:44

    2 - Lorenzo Trincheri (Italia) 06:21:50

    3 Caillibot Denis (Francia) 06:24:39

    4 Haroutel Rodolphe (Francia) 06:25:51

    5 Vincent Delebarre (Francia) 06:38:56

    6 Benjamin Galland (Francia) 06:43:25

    7 Albert Vallee (Francia) 06:43:25

    8 Pascal Bessin (Francia) 06:45:12

    9 David Bohelay (Francia) 06: 45:13

    10 Olivier Harduin (Francia) 06:47:08

    CLASSIFICA GENERALE FEMMINILE

    1 - Anne Valero (Francia) 07:04:38

    2 Brigitte Bec (Francia) 07:34:01

    3 Rose-Annie Fleureau (Francia) 07:51:31

    4 Catherine Dubois (Francia) 08:11:52

    5 Martine Templiere (Francia) 08:12:20

    6 Leroy Geraldine (Francia) 08:14:24

    7 Evelyne Muller (Francia) 08:17:41

    8 Katell Corne (Francia) 08:26:01

    9 Evelyne Poupet (Francia) 08: 32:10

    10 Carole Juszczak (Francia) 08:53:05

    Partecipanti: 815 concorren

    ti

    Arrivati: 735 atleti (90%)

    Materiale obbligatorio

    riserva dacqua di 2 litri

    riserva alime

    ntare

    due lampade, di cui una fro

    ntale con pile

    di ricambio

    telo di sopravvivenza

    fischietto banda riflette

    nte

    banda elastica adesiva

    giacca imper

    meabile

    pantaloni lunghi/berretto

    o bandana

    documento

    di identit

    Note: Limitato a 1.000 iscritt

    i.

    Tempi limite: 03h00 per il 21

    km

    07h30 per il 50 km

    09h30 per il 63 km

    09h30 per il 53 km

    10h40 per il 70 km

    12h30 per il 82 km

    Prossima edizione: non ancor

    a definita

    Costo: 45

    Sito web: www.traildeparis.c

    om

    Partenza: St Quentin-en-Yve

    lines

    Arrivo: Tour Eiffel Parigi

    Distanza: 82 km

    Percorso:

    90% sentieri e sterrate

    10% asfalto

    Dislivello positivo: 1.500 m

    gara stata condizionata da alcuni

    errori di percorso, il pi grave intorno

    al 60 chilometro, sbaglio che mi

    ha fatto perdere diversi minuti.

    Mi ha lasciato un po perplesso il

    fatto che gli organizzatori stessero

    segnando il percorso poco prima

    del passaggio degli atleti del

    gruppo di testa: probabilmente

    temevano che qualcuno spostasse

    o togliesse le balise, per di fatto in

    alcuni tratti i volontari mi dicevano

    di rallentare perch non facevano

    in tempo a mettere la segnaletica.

    Peccato davvero: entrare per

    primi nellalbo doro di una corsa

    SPIRITOTRAIL [MAGGIO] - 28

    a Parigi, sarebbe stato un risultato

    prestigioso... Si trattato comunque

    di unaffascinante esperienza e

    di un ottimo allenamento in vista

    del mio prossimo impegnativo

    appuntamento, la 23esima

    Marathlon des Sables. Pur non

    avendo un dislivello pazzesco, il

    tracciato di quelli nervosi che non

    lascia mai un attimo di tregua, ma

    il finale cos spettacolare ripaga di

    ogni fatica.

    Philippe Billard (Francia ) direttore

    Ultrafondus

    Corsa superba, n troppo dura

    n troppo facile. Primi 25 km

    piuttosto scorrevoli, seguiti da una

    trentina di km pi impegnativi. Gli

    ultimi 15 sono stati semplicemente

    fantastici con le luci della citt

    che si accendevano sotto di noi.

    Ammetto di non essere imparziale,

    dato che questo il mio abituale

    terreno di allenamento, per il

    percorso decisamente favoloso:

    adoro queste foreste, gli stagni,

    queste piste, questa fauna. Gli

    organizzatori hanno davvero fatto

    un ottimo lavoro..u

  • VADEMECUM...GESTIRE IL RIFORNIMENTO

    IDRICO ED ENERGETICO

    DURANTE LA GARA

    COSTITUISCE UNA DECISIVA,

    FONDAMENTALE, SFIDA

    PERSONALE PER PORTARE A

    TERMINE EFFICACEMENTE UN

    TRAIL DI LUNGA DURATA.

    LA BEVANDA NELLO ZAINOmistero ne l camel bag. . .

    SPIRITOTRAIL [MAGGIO] - 29

    foto Belinda Sorice

    Testo: Gualtiero Linetti >krom<

  • Decisiva e fondamentale, perch il contenuto del serbatoio sulle nostre spalle costituir la fonte alimentare

    principale per tutta la durata della

    prova. Diventa indispensabile,

    quindi, capire e conoscere: le

    sostanze alimentari che possiamo e

    riusciamo ad ingerire, lingombrante

    problema della digestione di tali

    sostanze e, poi, di come le stesse

    vengano utilizzate dal nostro

    organismo e, in particolare, dal

    nostro sistema muscolare.

    Non certamente questa la

    sede per rammentare o spiegare

    i meccanismi bio-fisiologici di

    trasformazione energetica utilizzati

    dai muscoli per la corsa (o per

    qualsiasi altra attivit di movimento).

    Basti sapere, detto davvero

    grossolanamente, che le scorte di

    glicogeno, la benzina immediata

    per i muscoli, unite in parte alle

    sterminate scorte di grassi disponibili

    non sono sufficienti per compiere

    unultradistanza. Lallenamento

    pu, e deve, costringere il nostro

    corpo a un maggiore sfruttamento

    e a un maggiore rendimento della

    miscela energetica glicogeno-

    scorte lipidiche. Resta il fatto

    che durante unultra si deve

    continuamente integrare una certa

    scorta energetica permettendo

    lottimizzazione della miscela sopra

    citata che altrimenti decaderebbe,

    con il progredire della distanza,

    costringendoci probabilmente e

    quantomeno al ritiro.

    Il problema serio di cui tenere

    conto il passaggio dellalimento

    nellapparato digerente per ottenere

    la risorsa prontamente utilizzabile. La

    digestione richiede tempo e risorse.

    Risorse che, stabilita dallorganismo

    la priorit, vengono sottratte ai

    distretti periferici, come quello

    muscolare. La stessa digestione

    compiuta in corsa resa ancora

    pi difficoltosa dai ripetuti sobbalzi

    SPIRITOTRAIL [MAGGIO] - 30

    foto

    R

    ossa

    no S

    anti

  • e dallalterazione dei livelli ormonali

    propri dellattivit. Tutto sommato

    un mica tanto lieve effetto

    collaterale. Proprio per questa

    ragione gli alimenti solidi (o, peggio,

    contenenti parti di grassi e proteine)

    sono unerrore. Prima di indignarvi

    lasciate che spieghi: sono un errore se considerati prettamente una fonte energetica: barrette, panini, biscotti, polli allo spiedo e penne al rag intasano lapparato digerente

    per parecchio tempo, sottraendo risorse e ottenendo benefici davvero

    minimi, se non nulli, in termini energetici. Un alimento solido pu invece essere considerato un

    diversivo, unesigenza di variazione,

    una ripartenza, soprattutto a livello

    mentale e sensoriale; lultratrail, del resto, concede pause e ritmi meno intensi, ma qui andiamo fuori tema.

    Serve, dunque, un alimento che

    sappia dare energia con poca spesa, in termini digestivi, e abbia un tempo

    di lavorazione il pi basso possibile.

    Ovvio pensare agli zuccheri. Zuccheri

    che possano sfruttare il mezzo

    liquido della soluzione in cui sono

    disciolti per velocizzare quanto pi

    possibile il passaggio dallo stomaco allintestino. Il glucosio sicuramente lo zucchero pi semplice e quindi

    di immediata disponibilit, da

    prendere in considerazione anche

    il saccarosio, quantomeno per la

    sua praticit e per essere formato

    da due molecole di zucchero pi

    semplice. Come per altri aspetti del trail running, lapprofondita conoscenza di se

    stessi e le esperienze misurate sulla

    propria pelle costituiscono un fattore primario fondamentale: formulare la giusta soluzione zuccherina da

    riporre nello zaino idrico abbisogna

    di continui ritocchi avendo come

    obiettivo la ricerca della bevanda

    perfetta ad uso personale.

    C da capire, ad esempio, dato estremamente variabile, il proprio

    limite di assorbimento di acqua: esso

    determinato da fattori ambientali (temperatura e umidit), capacit

    personale di espellere il sudore e durata e intensit dello sforzo, per

    esempio. Al fabbisogno di liquidi si provvede

    con il giusto quantitativo di zuccheri

    di facile assimilazione. Secondo

    gli studi di Hawley-Bosch, citati da

    Speciani nel suo consigliatissimo Lultramaratona, il limite massimo, quello cui puntare nel gestire i

    rifornimenti, di assorbimento del glucosio di 1g/minuto, cio 60g

    per ora. La soluzione per non deve

    essere troppo concentrata per non rallentare la digestione, quindi mai

    superare il 10% (100g per litro).

    Vanno fatti due conti quindi: con

    il caldo si beve di pi, si fatica di

    pi a livello digestivo e la soluzione

    potr essere meno concentrata.

    Viceversa in unultratrail invernale si

    avr meno sete e la soluzione potr

    essere massima. Si tratta di provare e valutare sforzi

    e situazioni ambientali simili a quelli

    che troveremo in gara.

    Infine, alcuni consigli:

    cercate di creare una bevanda che vi piaccia, il

    cui gusto non vi tradisca

    e si renda stucchevole con

    il passare delle ore, se lo sciroppo di glucosio (che si pu trovare in

    farmacia) non di vostro

    gradimento dirottatevi

    sulle bibite. Bibite anche

    gassate, avete capito bene!

    Le bibite, che perdono quasi immediatamente,

    per via degli scossoni, la

    componente gassosa, hanno un tenore zuccherino

    solitamente intorno ai 9-12g/

    litro costituito essenzialmente

    da sciroppo di glucosio e

    saccarosio . Eventualmente

    aggiungete la giusta dose

    di acqua. Avrete la vostra

    bevanda con il gusto che

    pi preferite.

    Essendo importante idratarsi con un certo tono

    salinico ( sufficiente 1g

    per litro di magnesio, sodio,

    potassio e cloro, insomma

    i prodotti che di solito si

    trovano in commercio,

    a volte gi completi di

    vitamine e componenti

    anti-ossidanti) potete

    aggiungerli direttamente

    alla vostra bevanda. Oltre

    a bilanciare e contrastare

    leccessiva dolcezza

    della stessa, confermato

    che contribuiscono

    allassorbimento digestivo

    del liquido.

    Se la bevanda fresca aumenta la velocit di

    assorbimento del liquido.

    Se non c la possibilit di

    rinnovarla, dovrete cercare

    di preservare il pi possibile

    la temperatura attraverso

    lisolamento del serbatoio.

    Avvolgerlo in un sacca di

    pile potrebbe essere una

    soluzione.

    Una volta terminata la prova affrettatevi a pulire

    serbatoio e tubo. Una

    soluzione disinfettante per

    alimenti serve ottimamente

    alluopo. Sciacquate e fate

    asciugare alla perfezione.

    Trovarsi alla successiva ultra

    con la bevanda al sapore di

    muffa non certo una cosa

    augurabile. u

    SPIRITOTRAIL [MAGGIO] - 31

  • D U E M O S T R I A C O N F R O N T O

    [ G A R M I N F o r e r u n n e r 3 0 5 V S P O L A R R S 8 0 0 + G 3 ]

    U na delle difficolt maggiori per gli amanti del trail running sempre stata quella di misurare

    la lunghezza degli allenamenti,

    nonch dei dislivelli superati.

    Da qualche anno si sono diffusi

    dei veri e proprio computer

    da polso dotati di sensori GPS,

    che consentono la misurazione

    degli allenamenti anche a chi

    decide di lasciare la strada per

    il sentiero.

    Due fra i modelli pi diffusi

    sono il Garmin Forerunner 305

    e il Polar RS800 G3. Entrambi

    offrono sia le funzionalit GPS che

    quelle di cardiofrequenzimetro,

    ma muovono da due concezioni

    opposte. Garmin propone

    infatti un sensore GPS integrato

    con lorologio, mentre Polar

    ha preferito separare il GPS

    dallunit da polso. Nel caso del

    Polar, lunit GPS e lorologio

    comunicano in radiofrequenza:

    i l risultato un maggio costo

    energetico rispetto alla soluzione

    Garmin di inglobare il sensore

    nellorologio stesso. Per lo stesso

    motivo l RS800 risulta avere un

    peso complessivo superiore, ma

    pu essere utilizzato anche come

    semplice cardiofrequenzimetro

    nei normali allenamenti su

    strada, limitandosi ad utilizzare

    il modulo GPS solo nelle uscite

    su sentiero. Il Forerunner 305,

    incorporando il sensore GPS,

    ha un aspetto pi massiccio,

    soprattutto per chi, come le

    donne, ha un polso sottile, ma

    risulta estremamente leggero.

    Altra differenza che il sensore

    Polar G3 pu essere alimentato

    SPIRITOTRAIL [MAGGIO] - 32

    MATERIALI...

    Testo: Leonardo Soresi

  • Garmin Forerunner 305 Polar RS800 + G3

    Look

    Sensore GPS

    Cardiofrequenzimetro

    Software di allenamento

    Ampiezza display

    Facilit duso

    Autonomia batteria

    Garmin Forerunner 305 Polar RS800 + G3

    Dimensioni: 53.3 x 17.8 x 68.6 mm Peso: 77 grammi Tipo GPS: SiRFStar III Alimentazione: batteria ricaricabile litio Waypoint: 100 Software: Garmin Training Center Prezzo consigliato: 399,00

    Dimensioni: 50 x 12.5 Peso: Sensore (80 gr) + Unit da polso (45gr) Tipo GPS: SiRFStar III Alimentazione: batteria AA Waypoint: No Software: Pro Trainer 5 Prezzo consigliato: 499,00

    Pro Sensore GPS preciso e stabile Esportazione dati su mappe Google Map Display ampio Facile da utilizzare

    Pro Funzioni cardio evolute Batterie AA per il sensore Software professionale Utilizzo separato cardio e GPS

    Contro Software limitato Durata batterie Dimensioni Fascia cardiofrequenzimetro rigida

    Contro Segnale GPS a volte debole e impreciso Peso complessivo (orologio + sensore) Mancanza di esportazione dati con mapping Utilizzo inizialmente poco intuitivo

    PERFETTO PER Lampio display e la semplicit di utilizzo lo rendono perfetto per chi si avvicina per la prima volta a questo tipo di prodotti. Le sue funzionalit GPS evolute ne fanno uno strumento ideale per i trail runners.

    PERFETTO PER Ideale per latleta evoluto che vuole tenere sotto controllo ogni aspetto dellallenamento, migliorare le capacit cardiache e diventare pi veloce.

    con comuni batterie di tipo AA,

    facilmente sostituibili anche in

    gara. La batteria ricaricabile del

    Garmin ha invece una durata di

    circa dieci ore, il che ne limita

    lutilizzo negli ultra trail o nelle

    escursioni molto lunghe. Daltro

    canto Garmin, forte della sua

    esperienza nei navigatori GPS,

    ha dotato il suo Forerunner 305

    di un sensore estremamente

    affidabile: il segnale rimane

    buono anche in condizioni

    difficili (boschi, pareti di roccia,

    edifici alti). Inoltre il Forerunner

    305 oltre a registrare dati quali

    distanza, velocit e altitudine,

    permette allutilizzatore di fissare

    waypoints nonch di mappare il

    percorso effettuato direttamente

    sulle cartine di Google Map.

    In sintesi il Polar risulta essere

    un eccellente strumento di

    allenamento, anche in virt

    dellottimo software che lo

    accompagna e delle avanzate

    funzioni cardio di cui dispone,

    mentre il Garmin ha uninnegabile

    vantaggio per quanto riguarda

    la precisione del segnale GPS.

    Senza dubbio siamo di fronti a

    due autentici prodigi tecnologici,

    che possono aiutare il moderno

    trail runner nei suoi allenamenti:

    di tanto in tanto sarebbe per

    bene ricordarsi di lasciarli a casa,

    riscoprendo il gusto di perdersi

    tra le montagne. u

    SPIRITOTRAIL [MAGGIO] - 33

  • SPIRITOTRAIL [MAGGIO] - 34

    ITINERARI TRAIL...UN VIAGGIO ALLA SCOPERTA

    DI TRACCIATI FUORISTRADA,

    ITINERARI TRAIL PROPOSTI

    DAI NOSTRI LETTORI

    CON LOBIETTIVO DI FAR

    CONOSCERE IL TERRITORIO,

    PROMUOVERNE LE BELLEZZE.

    CORRERE SU SCOGLIERE A

    PICCO SUL MARE,

    QUESTA RUBRICA INIZIA COSI

    Si parte, preferibilmente di buon mattino e con adeguata scorta dacqua, dalledificio del vecchio Casin municipale, proprio allinizio della storica passeggiata a mare dei levantesi, quella della Pietra. Incamminatevi con calma, non ancora momento di lasciar andare le gambe, verso Levante, lasciando il mare alla vostra destra: davanti a voi il porticciolo dei pescatori, con i gozzi sul bagnasciuga, e, ricoperta dedera, appena sopra, Villa Agnelli. Dopo un centinaio di metri, proprio sotto una villa azzurra, troverete un porticato, da cui parte una ripida ma breve scalinata, che dopo un paio di rampe vi porter al Castello Medievale ( unabitazione privata, non visitabile). Alla vostra destra la strada continua in leggera ma costante salita, finch, finalmente, diventa sentiero. Seguitelo, facendo ben attenzione a non farvi distrarre troppo dallincantevole scorcio di Levanto

    in basso alla vostra destra; adesso la salita si alterna a piccoli tratti pianeggianti in mezzo ad uliveti e piante di corbezzoli, finch, subito dopo la casa di Marconi (in questa villa il celebre scienziato condusse alcuni dei suoi esperimenti con le onde radio), vi troverete sulla strada carrozzabile. Continuate a salire e, dopo duecento metri, troverete, sempre sul lato verso mare, lAlbergo Giada del Mesco; alla vostra destra potrete notare una scalinata che scende verso lingresso del bar dellalbergo; passate oltre e seguite il sentiero che, quasi subito, piega secco a sinistra. Questo punto ha sempre rappresentato, per me, una sorta di passaggio a nord-ovest, un cancello verso unaltra dimensione: dun tratto ti trovi a correre su uno stretto nastro di terra e sassi sospeso fra cielo e mare, immerso in una mistura di odori, luci, profumi e suoni sempre diversa, e tu corri, corri, e il tuo cuore batte forte, finch ti trovi

    LEVANTOVERNAZZATesto: andrea olivi >chiocciola