Download - SpiritoTrail2008-02
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SPIRITOTRAILTRAIL RUNNING WEBZINE
N 2
- M
AG
GIO
200
8
trail autogestitiLE 5 TERRE
intervisteCasiraghi&Gabrielli
preview gareGRAND RAID delle PREALPI TREVIGIANE
preview gareSUPERMARATONA dellEtna
LA FOTO DEL MESEcronacheTRANSGRANCANARIA 2008
cronacheECOTRAIL de PARIS
vademecumINTEGRAZIONE ENERGETICA
materialiGPS a CONFRONTO
itinerario trailLEVANTO-VERNAZZA
CALENDARIO 2008
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Redazione:
Simone Brogioni, Matteo Grassi, Gualtiero
Linetti (Krom), Stefano Michelet,
Maurizio Scilla, Leonardo Soresi, Aurelio
Michelangeli, Mario Fattore, Enrico Vedilei.
I vostri contributi saranno molto graditi.
Scriveteci a: [email protected]
FOTO di COPERTINA: TransGranCanaria 2008foto in gara (Carlos Diaz)
EDITORIALE
di Leonardo SORESI
La scorsa settimana Pietro, un caro amico amante delle corse su strada, mi ha portato a conoscere il luogo in cui si allena: un magnifico anello di 21 km immerso nel verde delle colline friulane. il giro preferito da Pietro su cui, da oltre dieci anni, prepara ogni maratona: ha segnato tutti i km e in alcuni tratti ha addirittura marcato lasfalto ogni 100 metri per poter svolgere le ripetute. Pietro mi ha chiesto: Perch dovrei correre dei trail quando ho gi un percorso del genere immerso nella natura? Come dargli torto? Da un lato avevamo una magnifica vista sulle Prealpi Carniche ancora imbiancate dalla neve, mentre dallaltro locchio spaziava fino al golfo di Trieste.
Ogni tanto per ai nostri lati, la strada incrociava piste sterrate che si perdevano tra i campi, sentieri che si inerpicavano sui colli, viottoli che precipitavano verso valle. Ogni volta che ne incrociavamo uno chiedevo: Dove porta questo sentiero? E Pietro immancabilmente mi rispondeva che non lo sapeva. Dieci anni a girare sullo stesso anello, segnando tempi e velocit, senza per aver mai sentito lesigenza di vedere cosa ci fosse oltre una collina, al di l di una curva. Ecco, spirito trail non significa solo correre nella natura, ma avere un autentico desiderio di scoprire, quasi esplorare, tornando bambini senza stancarsi mai di cercare gli infiniti spettacoli che la natura sa offrire. Vuol dire essere un po come gli Sherpa che non riescono mai a stare fermi: nella loro terra ogni pista contrassegnata da cumuli di sassi e bandiere di preghiere, messi l a rammentare che la vera casa dellUomo non una casa, ma il Sentiero, e che la vita stessa non che un viaggio da fare a piedi.
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TRAIL AUTOGESTITI...
CREDO CAPITI A TUTTI, MAGARI ALLA PARTENZA O DURANTE QUALCHE STRAPPO UN PO COS (COME DIREBBE PAOLO
CONTE), DI SCAMBIARE QUALCHE PAROLA CON I COMPAGNI DEL MOMENTO.
DI SOLITO, DOPO AVER ROTTO IL GHIACCIO, UNA DELLE PRIME BATTUTE MA TU DI DOVE SEI? SEGUITO DA UN AH,
CONOSCO, IL COGNATO DELLAMANTE DELLO ZIO DI MIO CUGINO: ERA SPESSO L TUTTI I MERCOLED POMERIGGIO.
NEL MIO CASO NO.
...alla mia naturale risposta io sono di levanto, in liguria, detta magari sbuffando e ansimando in un lago di sudore, il
mio interlocutore occasionale replicava sempre e solamente in un modo accidenti che bei posti, chiss come deve
essere bello correre da voi... ci sono delle gare?
e, alla mia risposta negativa : peccato...
cos, dopo decine e decine di volte che sentivo sempre le stesse parole, quando ho saputo dellesistenza dei trail
autogestiti, ho pensato non puoi tirarti indietro.
e cos stato: un breve messaggio sul forum di www.spiritotrail.it, e via.
per sapere come andata basta leggere il racconto che segue.
un grazie di cuore a tutti e... allanno prossimo!
andrea chiocciola olivi
LE 5 TERRE VISTE DA UNALTRA
Partiamo e subito sbaglio lentrata
in autostrada; ok, torniamo indietro,
poi fatti pochi km la macchina fa i
capricci e non vuole andare a pi di
100 km/h, un problema elettronico
(fate le macchine elettroniche
mannaggia a voi). Ci fermiamo in
autogrill per vedere di sbloccare il
problema, ripartiamo ora sembra
vada bene, ma mentre parliamo
del problema non mi accorgo
delluscita per la Spezia e ci tocca
andare fino a Piacenza andata e
ritorno quasi 90 km in pi uffaaaa.
Ora la macchina va bene e visto che
siamo in ritardo mettiamo un mattone
sullacceleratore e sullautostrada
della Cisa tocchiamo velocit che la
mia macchina non ha mai provato
nemmeno nei test della Opel (la
Dicono che il buongiorno si vede dal mattino Mi sa che mai proverbio
sia stato pi sballato.
Ore 6 infatti, subito al telefono
Gerardo mi comunica che sta
portando lamico in stazione
perch si fatto male la sera prima
alla Fornaciona trail. Peccato,
speriamo si riprenda subito.
ANGOLAZIONE
SPIRITOTRAIL [MAGGIO] - 3
foto Francesco Zanchetta >Checo
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velocit massima toccata non la
comunichiamo, c EMME in lettura e
non vogliamo pure la multa, manca
solo quella allappello) finalmente
arriviamo, con 30 minuti in ritardo. Ci cambiamo velocemente e
viaaaa gli altri giustamente sono
gi partiti, ad aspettarci sono rimasti:
Andrea capo-branco, Simone capo forum, e la Cris capo tutti e basta. Naturalmente siamo cos veloci
(Pinocchio) che raggiungiamo
il gruppo in poco tempo (non
specifichiamo che avevano
sbagliato strada e hanno dovuto tornare indietro). Beh ora basta, parliamo del percorso
stupendo, veramente bello, i primi 10
km sono un vero spettacolo: dopo
un primo tratto sottobosco, dove
dobbiamo fare i LAMBRUSCHINI
del momento, dovendo saltare 6/7
tronchi sdraiati in mezzo al percorso.
Naturalmente tutti li saltavano... io
per fare prima ci passavo sotto (certe
doti vanno sfruttate). Sbuchiamo
su un sentiero panoramico da mozzafiato vedo le 5 terre da
angolazioni che non avevo mai
visto, con un mare incantevole
sotto un sole che ci baciava in
fronte. Puntiamo girando intorno alla montagna di nuovo verso Levanto,
dove si riparte per gli altri 19 km. Si comincia subito a salire e mi dicono che dobbiamo andare lass dove
c la croce (pensavo scherzassero...
pensavo male), si sale, si sale, si
continua a salire ma discese noooo? Arrivati in cima attraverso punti
stupendi, visuali e scorci su vecchi
paesini incantevoli, ecco un
altro spettacolo ragazzi che
panorama, colline, paesini, mare, sole, una vegetazione super e
aria buona mancava solo la
luna e un iceberg in mezzo al
mare con sopra un trichecone. Qui hanno anche tentato di
inchiodare Simone alla croce, ma nessuno ha pensato ai chiodi (Francesco li aveva dimenticati a
casa ), per stavolta gli andata bene. Si riparte per tornare gi ma
qualcosa non mi torna: salita per
venire quass e salite mentre
s c e n d i a m o . . b o o o o o o h . . . Cominciamo un tracciato anche questo meritevole di citazione,
con molte pozzanghere, e con
Giovanni facciamo a gara a chi,
passandoci dentro, schizza di pi
laltro, o i malcapitati nelle vicinanze.
SPIRITOTRAIL [MAGGIO] - 4
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Dopo qualche avanti e indietro
per sbaglio direzione, puntiamo
verso Levanto (finalmente
discesa, era ora) e nel finale ci
divertiamo anche a saltellare da
un punto allaltro in un sentiero a pietroni scivolosi occhioo
siamo arrivati: bello, bello, bello! Ora tocca al terzo tempo, e grazie
alla moglie di Andrea ci ritroviamo
due tavoli fronte spiaggia con le
onde del mare come sottofondo musicale, da mangiare per circa 30/40 persone ma guardo e vedo
che saremo una ventina non
vorranno metterci allingrasso! Avr
perso tre etti e qui ingrasser due kg,
ci sono delle torte che sono delle vere
bombe da 1000 calorie a fetta. C
di tutto: salami, salamini, formaggi, frutta, pane fatto in casa, torte, torte, torte... vino, coca-cola, the, acqua,
e birra fatta in casa da Andrea. Cosa dire, grazie a tutti, grazie della
bella compagnia e della splendida giornata, non nomino tutti perch
scorderei sicuramente qualcuno,
nomino solo la Cris, lElisa, e la Daniela (delle altre non so i nomi),
perch mi sono rimaste pi impresse
degli altri ( solo galanteria) E visto che le ho gi viste, un bravo
anche ai fotografi, Checo, Giovanni
e Mitico, (che se non mettesse
le dita davanti allobbiettivo
sarebbe meglioahahah.), poi
Ropejumper che dice che va piano
ma mi era sempre davanti ma
per fortuna cera Jack, che reduce
dalla Fornaciona navigava sempre
in ultima posizione.
P.s. considerando che anche la coscia non mi ha fatto male (si vede
che si era distratta a guardare il panorama) ritorno al proverbio
iniziale come detto prima proverbio
pi sbagliato non ci fuuuuu uMaurizio Cenci
(www.micetto-corro.blogspot.com)
SPIRITOTRAIL [MAGGIO] - 5
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DOPO LESORDIO CON
DANIELE CESCONETTO E
GABRIELE MUDANDA
BORTOLOTTO, IN QUESTO
SECONDO NUMERO
LO SPAZIO INTERVISTE
GIUSTAMENTE RIVOLTO
ALLUNIVERSO FEMMINILE.
E ANCHE STAVOLTA
SIAMO RIUSCITI A
METTERE INSIEME UNA
COPPIA DI PERSONAGGI
TANTO DIVERSI QUANTO
AFFASCINANTI.
MONICA CASIRAGHI UNA
CAMPIONESSA IRIDATA E
PLURIPRIMATISTA ITALIANA,
CON UN PALMARES DI
VITTORIE E PIAZZAMENTI DA
FARE INVIDIA!
ORNELLA GABRIELLI
INVECE, NON HA MAI
OTTENUTO GROSSI RISULTATI
NELLO SPORT E FORSE
NEMMENO LI CERCA. LE
PIACE CONOSCERE IL
MONDO, COMUNICARE
CON OGNI ESSERE VIVENTE,
E QUANDO SOLA NEL
BOSCO E NON C ANIMA
VIVA, SA CHE GLI ALBERI LA
POSSONO ASCOLTARE
BUONA LETTURA.
LE INTERVISTE...
MONICA CASIRAGHI
ORNELLA GABRIELLI
1. Anzitutto: vuoi presentarti?
Monica Casiraghi, ho 38 anni e abito
a Missaglia, in Brianza, provincia di
Lecco.
2. Quando e perch hai iniziato a
correre? Hai mai smesso per poi
riprendere?
Ho iniziato a correre fin da bambina
a scuola per i giochi della giovent
a circa 10 anni. Ho smesso per brevi
periodi a causa di infortuni, ma ho
ripreso quasi subito.
3. Hai iniziato subito a correre in
montagna? E quando a spingerti
oltre i 42 km?
La montagna sempre stata la
mia passione, visto che abito in una
zona collinare e i miei allenamenti
SPIRITOTRAIL [MAGGIO] - 6
a cura di Matteo Grassi >emme
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si svolgono per la maggior parte
su e gi per le mie colline. Ho
iniziato da poco a disputare gare in
montagna, mentre correre le ultra
stato un passaggio naturale dopo
che per anni mi ero cimentata con
le maratone; ho sentito lesigenza
di spingermi oltre, sentivo dentro
che quella era la strada giusta.
4. Parliamo un po di allenamento e
di gare: ti segue qualcuno oppure
sei una podista fai da te? Ti tieni
aggiornata leggendo riviste o libri
che parlano di allenamento? Segui
delle tabelle?
Ora che mi sto allenando per le
gare di un giorno faccio un po
fai da te perch per correre le
maratone e le 100 km bene con
ritmi brillanti non bisogna tralasciare
le ripetute e la velocit; ma sono
sempre seguita dal dottor Rosa con
tabelle e allenamenti specifici.
5. Quanti km corri mediamente in una settimana, in un mese, in un anno? E quando stai preparando unultra come aumentano i carichi di lavoro?
In una settimana corro circa 150
km perch il lavoro che svolgo me
lo permette. Cerco di caricare con
km il fine settimana e durante le
vacanze, ma la mia fortuna che il
fondo non mi manca visto che corro
da una vita, anzi, ora che passano
gli anni i miei allenamenti puntano
pi alla qualit che alla quantit.
6. Ti alleni solo correndo o fai anche palestra, cross training o altri sport di resistenza?
Corro e faccio stretching; mi piace
anche la bici.
7. Per preparare unultra che tipo di
allenamenti fai? Ripetute, medio,
lungo, lunghissimo? Con che
distanze e a che ritmi? E su che
terreni?
I miei allenamenti per una 100 km
e una maratona: LUNEDI corsa
1,20 + allunghi; MARTEDI ripetute
da 10 x mille o 5 x 2000 o 3 x 3000
recupero 2 minuti MERCOLEDI 1,20
gli ultimi 20 minuti sempre finendo
in progressione GIOVEDI 20 minuti
riscaldamento + 15 o 20 volte 1
minuto veloce + 1 lento VENERDI 1,10
SABATO 1,30 ritmo gara DOMENICA
lungo di 2 ore ( i ritmi dipendono dal
periodo di forma).
8. Quante gare hai corso nel 2007?
Quante maratone e quante ultra?
Nel 2007 ho corso una 70 km;
maratona dellEtna da 0 a 3000
m, il circuito delle ecomaratone,
gli europei della 24h a Madrid e
foto Francesco Benvenuti - Ecomaratona del Chianti
SPIRITOTRAIL [MAGGIO] - 7
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in novembre la 24h di Montecarlo
(nuovo record italiano 222,201 km)
e tante gare in montagna di minore
importanza.
9. Raccontaci qualcuna delle tue esperienze: qual stata la corsa/gara pi bella che hai fatto? La pi lunga, la pi dura, la pi strana?
La pi bella impresa per me e per tutti
stato il mondiale a Taiwan della
100 km nel 2004; finalmente dopo
anni si realizzato il mio sogno: sono
riuscita a vincere. Poi il Passatore,
100 km che ho sempre nel cuore
ed per me una gara bellissima;
tutti i mondiali ed europei 100 km
dove ho sempre lottato per il podio,
la grande corsa dei templari di 68
km trail per le montagne a Millau
(Francia), Davos 78km montagna,
maratona dellEtna dal mare fino a
3000 m alla bocca del vulcano, in
un ambiente affascinante; tutte le
ecomaratone, perch si corre nella
natura, tra boschi, sentieri, colline
e montagne: lambiente che amo.
Da un anno ho scoperto il mondo
della 24h , per me stato un
grande stimolo per andare avanti
e migliorare il mio record (222,201
km).
10. C una gara che non rifaresti?
Le rifarei tutte, anche quelle che
sono andate male: dalle esperienze
negative si impara sempre.
11. Qual la gara che stai ancora sognando?
Il mio sogno nel cassetto
partecipare alla Marathon de Sable:
speriamo di poterlo realizzare.
12. Che gare hai in programma per il 2008?
Nel 2008 non ho fatto un programma
foto Superm
aratona dellEtna
SPIRITOTRAIL [MAGGIO] - 8
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gare, ma il mio obiettivo superare
i 230 km nella 24h, correre la Sparta-
Atene e rifare il circuito delle
ecomaratone.
13. Corri da sola o hai compagni di
allenamento? E alle gare ci vai da
sola?
Corro per la maggior parte sola,
mentre nel fine settimana mi alleno
in compagnia di amici. Quando
gareggio vado quasi sempre da
sola perch poche persone fanno
questo tipo di competizioni.
14. Ti capitato di conoscere
nuove persone, correndo? Di fare
amicizie? O magari di innamorarti?
Mi capita di conoscere gente nuova
nelle gare e scambiare battute
e sensazioni provate, ho delle
amicizie nellambiente che durano
da anni, ma per quel che concerne
lamore ancora lontano!
15. Parliamo di alimentazione: segui
una dieta? Sei sempre attenta a
quello che mangi oppure concedi
qualche vizio ogni tanto?
Per lalimentazione cerco di stare
attenta e mangiare cibi sani e
leggeri, per mi concedo dolci
perch sono molto golosa!
16. Cosa mangi prima, durante e
dopo una gara lunga?
Prima di una gara lunga non
cambio la mia alimentazione per
non rischiare di aver problemi
di stomaco e intestino, per la
maratona e la 100 km in gara uso
solo carboidrati liquidi tipo gel, per
la 24h mi alimento anche con cibi
solidi, mangio quello che mi piace
e, essendo il ritmo lento, non ci sono
problemi di digestione.
17. Oltre la corsa: hai un diario, un quaderno di appunti, un blog? Tieni traccia o memoria delle tue corse?
Una volta s, ora per mancanza di
tempo non documento niente, mi
tengo a mente ricordi e sensazioni
di ogni competizione.
18. Come concili la corsa con il lavoro e la famiglia?
Sono single per cui nel mio tempo
libero corro. Lavoro dalle 7.30 alle
18.00 come controllo qualit in
officina meccanica: mi alleno dalle
18.30 in poi e nei fine settimana.
19. Hai uno sponsor o ti paghi tutto da sola? Riesci a prendere qualche premio alle gare? Hai mai quantificato quanto ti costa correre
in un anno?
Corro per la Nike, per cui tutto
il materiale gare e allenamenti
me lo forniscono. Fortunatamente
riesco a prendere anche i premi
gara, quando ci sono! Ma corro per
passione, perci non mi interessa
che ci siano premi o no.
20. Cosa vuol dire per te correre
un ultratrail? Cosa ti spinge a fare
corse estreme?
Correre un ultratrail bellissimo,
perch si corre in autosufficienza
senza lo stress del cronometro.
Ambiente di montagna, colline,
boschi, prati, lontano dal caos e
linquinamento delle citt. Quello
che mi spinge a partecipare a corse
estreme il mettermi alla prova
fisicamente e mentalmente per
scoprire fin dove posso arrivare!
21. Scusa ma... perch corri?
CORRERE E LA MIA VITA. Mi d
una sensazione di pace interiore
e benessere che non riesco a
riscontrare in nessun altro tipo di
sport e attivit. Dopo tanti anni di
allenamenti e gare importante
trovare sempre nuovi stimoli e
motivazioni.
22. C qualcuno che vuoi
ringraziare?
Devo solo ringraziare me stessa, la
mia caparbiet, il mio tener duro,
i miei sacrifici che mi hanno portato
fin dove volevo arrivare.u
foto http://www.meijco.nl
SPIRITOTRAIL [MAGGIO] - 9
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1. Anzitutto: vuoi presentarti?
Mi chiamo Ornella Gabrielli. Ho una
quarantina di primavere dieci delle
quali dedicate, oltre alle tante altre
attivit che colorano la mia vita, alla
corsa. La mia culla nel cuore delle Dolomiti, in una piccola frazione
che divide la Valle di Fiemme dalla
Valle di Fassa; le montagne che mi
circondano sono talmente belle, che per me un po come vivere in
un piccolo angolo di Paradiso
2. Quando e perch hai iniziato a correre? Hai mai smesso per poi riprendere?
A dire il vero, io odiavo correre:
frequentavo una palestra di arti
marziali e arrivavo puntualmente
in ritardo per evitare la corsetta di
riscaldamento. Nel provare con un
compagno un avvinghiamento
al bacino, mi sono fratturata una gamba ed era gi il terzo infortunio
in tre anni: che fosse stato il caso di cambiare sport? Durante la mia convalescenza dei cari amici mi
coinvolsero in un loro progetto,
quello di andare a New York per
partecipare alla maratona; dovevo
per mettermi alla prova con lo
sport che mi piaceva di meno: la
corsa. Era davvero una gran bella
sfida! Ho iniziato da zero, alternando
cammino a corsa, e dopo un anno di blandi allenamenti ho partecipato alla mia prima maratona: sono state quattro ore di felicit! Era il lontano
1997 da l non ho mai pi smesso
di correre!
3. Hai iniziato subito a correre in montagna? E quando a spingerti oltre i 42 km?
I primi anni partecipavo a due
maratone allanno, una in Italia e una allestero. Il gruppo di amici con i quali trovarsi alle varie gare
aumentava sempre di pi e
visitare posti nuovi era bellissimo! In
contemporanea, quando potevo,
facevo assistenza ad un amico
ultramaratoneta riminese: Bruno
Tacchi. Alla Nove Colli Running, in sua
compagnia ho fatto i miei primi 60
km consecutivi di corsetta continua.
Lanno successivo, dopo avere fatto
la maratona di Roma, la 50 km di
Romagna e valicato corricchiando
tutti i passi attorno a casa, ho deciso di partecipare al Passatore assieme a tutta la mia squadra di allora: il
G.C. Rimini. La corsa in montagna
arrivata qualche anno dopo con
la Marcia del Dah in Valle dAosta,
la Translaval in Valle di Fassa e la
Camignada da Misurina ad Auronzo.
Abitando ai piedi delle montagne pi belle del mondo, prima o poi
qualche stradina in salita dovevo pur
prenderla e ora faccio proprio fatica a scendere e correre in pianura o su asfalto. Visto che il primo amore
non si scorda mai, partecipo ancora a qualche maratona come pace-
maker con il gruppo di Julia Jones
o per accompagnare qualche
amico/a al suo debutto.
4. Parliamo un po di allenamento e di gare: ti segue qualcuno oppure sei un corridore fai da te? Ti tieni aggiornata leggendo riviste o libri
foto Pietro Martinengo
SPIRITOTRAIL [MAGGIO] - 10
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che parlano di allenamento? Segui delle tabelle?
Sono stata seguita da un allenatore per la mia seconda e terza maratona,
dove ho ottenuto dei buoni risultati,
poi per ho iniziato a correre con pi
libert; mi segnavo su una scheda i
lavori che dovevo fare e li spostavo
a seconda del tempo che avevo a
disposizione, di quello atmosferico
e soprattutto della voglia! Pi che
fare il personale per me sempre stato importante quello che lo sport
mi regala: allegria, salute e tanta energia! Ad agosto parteciper alla
Petite Trotte Lon dove far parte
di una squadra con due maschietti
molto pi forti di me; cos ho deciso
di farmi seguire da un esperto del settore, sia per quanto riguarda
laspetto atletico che quello
psicologico: mi dispiacerebbe molto che i miei compagni si congelassero ad aspettarmi! Prima
di addormentarmi mi ritaglio un po di tempo per dedicarmi alla lettura: il mio letto sempre pieno di giornali che parlano di corsa, di sci o di viaggi; da qualche giorno
fa bella mostra di s anche la copia
della tanto attesa, quanto gradita,
rivista web Spirito Trail. Sotto il mio
cuscino c lultimo libro di Pietro Trabucchi: Resisto dunque sono
che fa compagnia a racconti davventura di grandi personaggi e
a guide turistiche di tutto il mondo. Cos inizio a sognare ancora prima
di chiudere gli occhi!
5. Quanti km corri mediamente in una settimana, in un mese, in un anno? E quando stai preparando unultra come aumentano i carichi di lavoro?
Non li ho mai contati. Corro unoretta
2/3 volte la settimana e durante
il week-end aumento il tempo di
allenamento e i lavori di velocit
in progressione, sia per durata che intensit, cercando di imitare il
pi possibile il tipo di gara che mi
aspetta. Con i lunghi parto da 3 ore e
riesco ad arrivare anche a 12/14 ore
consecutive, sottolineo che pi lungo
lallenamento e maggiormente mi dedico alla camminata veloce con i
bastoncini adottando la tecnica del Nordic Walking.
6. Ti alleni solo correndo o fai anche palestra, cross training o altri sport di resistenza?
Mi alleno correndo, pedalando e
camminando in primavera e estate,
sugli ski-roll, con gli sci da fondo e
da alpinismo in autunno e inverno.
Anche se sarebbe molto utile potenziare i gruppi muscolari con
degli esercizi mirati, mi riesce molto
difficile frequentare una palestra:
perch rinchiudermi tra quattro
mura, quando posso usufruire di
location naturali dove esprimere al
foto
Pie
tro M
artine
ngo
SPIRITOTRAIL [MAGGIO] - 11
-
meglio il mio spirito libero?
7. Per preparare unultra che tipo di allenamenti fai? Ripetute, medio, lungo, lunghissimo? Con che distanze e a che ritmi? E su che terreni?
Faccio un po di tutto a seconda della gara che devo preparare, prediligo
per i medi e i lenti, ma soprattutto le lunghe distanze con notevoli
dislivelli, ai quali do unimportanza
particolare, visto che le gare che
preparo sono soprattutto trail lunghi e in montagna. Da qualche mese
ho inserito delle ripetute in salita con e senza zaino, sia su pendenze
moderate che su pendenze elevate.
Mi alleno quasi esclusivamente su
sterrato, ma volentieri anche su neve
o prato. Le piste da sci che ogni tanto frequento dinverno in discesa,
diventano in primavera il mio campo
di lavoro per le ripetute in piedi e
a camminata veloce. Da quando
mi dedico a questi lavori di qualit,
le mie uscite settimanali, anche se pi dure sono pi divertenti e nei
miei lunghi ora le salite mi sembrano molto meno faticose.
8. Quante gare hai corso nel 2007? Quante maratone e quante ultra?
Nel 2007 mi sono regalata la magia
del Cammino di Santiago e ho iniziato a gareggiare solo in autunno
con la maratona della birra (Monaco
di Baviera) e unultramaratona
(le Porte di Pietra). Questanno ho
fatto la Marcialonga (70 km a passo
classico attraverso le Valli di Fiemme
e di Fassa) e la Vasaloppet (90 km
a passo classico in Svezia, che un
po come partecipare al Passatore per i podisti).
9. Qual stata la corsa pi bella che hai fatto? La pi lunga, la pi dura, la pi strana?
La mia esperienza pi lunga, pi dura
ma anche pi bella stata lUltra Trail
del Monte Bianco. Se a qualcuno
dovesse interessare c ancora in
rete il mio reportage Barcollo ma
non mollo come traccia faticosa e gioiosa della mia pi grande fatica.
Quella pi strana me la devo
ancora inventare!
10. E quella che non rifaresti?
Rifarei tutto quello che ho fatto,
magari traendo insegnamento dagli errori. Per esempio nellUltra Trail del
Monte Bianco, ho sofferto tantissimo,
soprattutto di testa, per la mia incapacit di gestire al meglio le due
notti in gara. Non credo sia possibile
allenare la mancanza di sonno, ma
ho capito che necessario fare di tanto in tanto qualche microsonno,
per compensare limpossibilit di
dormire.
11. Qual la gara che stai ancora sognando?
Di sogni nel cassetto per gli anni a venire ne ho ancora parecchi, mi
piacerebbe molto vedere leffetto
che pu fare il deserto ad una montanara come me, ma la gara che metto in cima alla piramide dei miei sogni lIdita Sport Extreme in
Alaska: devo ancora decidere se farla
con le ciaspole ai piedi o con gli sci da fondo ma ho tutto il tempo per
pensarci e per preparare il mio fisico
e la mia mente a unavventura cos
affascinante, ma allo stesso tempo cos impegnativa. Sar il regalo che
mi far per i miei cinquantanni di vita
e per festeggiare i miei ventanni di
corsa. LIdita Sport Extreme coincide
con la prima parte del percorso dellIditarod Trail Invitational che
segue le tracce dellIditarod, la pi
famosa gara al mondo per cani da slitta. LIdita Sport Extreme e lIditarod
Trail Invitational sono raccontate
nellavvincente libro di Roberto
Ghidoni: Il cammino del lupo.
12. Che gare hai in programma per il 2008?
foto Pietro Martinengo
SPIRITOTRAIL [MAGGIO] - 12
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Nel 2008 parteciper allo splendido
Grand Raid du Cro-Magnon, al
Gran Trail Valdigne e poi prover
a portare a termine la Petite Trotte
Lon: si tratta di una prova non
competitiva limitata ad un massimo
di 50 squadre, composte da tre
persone, indissociabili dallinizio
alla fine, che in totale autonomia
tenteranno di fare un giro completo attorno al Monte Bianco, con
un chilometraggio (220 km) e un
dislivello (17000 m) maggiore rispetto
allUltra Trail del Monte Bianco.
13. Corri da sola o hai compagni di allenamento? E alle gare ci vai da sola?
Spesso corro da sola, ma per i lunghissimi e soprattutto per gli allenamenti in notturna, ho la fortuna di avere degli amici stupendi che mi
accompagnano o che fanno parte dellallenamento con me. Fra poco dovrebbe arrivare anche Balto,
un cane lupo che addestrer per riportarmi a casa tutte le volte che
vado in giro sola e mi perdo ma
il mio girovagare mi ha insegnato
che per ritrovarsi bisogna sempre
un po perdersi! Alle gare non ci
vado mai da sola e se possibile le
corro anche in compagnia: bello condividere sia le pazzie che le
fatiche!
14. Ti capitato di conoscere nuove persone, correndo? Di fare amicizie? O magari di innamorarti?
Mi sono capitate tutte e tre le
cose e direi che le persone che ho conosciuto in corsa hanno tutte una marcia in pi in tutti i sensi!
15. Parliamo di alimentazione: segui una dieta? Sei sempre attenta a quello che mangi oppure ti concedi qualche vizio ogni tanto?
Mangio quasi di tutto e il pi variato
possibile, adoro la cucina integrale e naturale, cerco di evitare di
ingurgitare troppi dolci e sto alla larga dai fritti, a parte la frittura di pesce
che mi fa impazzire! Qualche piccolo
vizio me lo concedo: come si fa a
resistere a qualcosa di buono che poi
ti fa star bene? Dopo tantissimi anni di irrequietezze alimentari ho avuto
la fortuna di conoscere la dieta GIFT
(che non considero una dieta, ma
uneducazione alimentare) e ora
per me il cibo non pi un nemico
dal quale fuggire, ma un amico che
mi accompagna e che non pu mai mancare ed anche merito suo se la mia vita cambiata in meglio.
16. Cosa mangi prima, durante e dopo una gara lunga?
Prima di una gara faccio la mia solita ricca colazione, evitando solo troppe
proteine o lo yogurt e riducendo la quantit di frutta fresca non vorrei
mai avere effetti collaterali! Durante
la gara mi nutro di gel e barrette, ma integro molto anche con frutta secca e cibi salati come pasta e grana. Dopo la gara adoro frutta fresca e gelato, ma quando ora
di cena un bel filettino al sangue o
una grigliatina di pesce con tante verdure e un buon dolce casalingo
sono le cose che preferisco.
17. Oltre la corsa: hai un diario, un quaderno di appunti, un blog? Tieni traccia o memoria delle tue corse?
Per anni ho tenuto il diario dei miei allenamenti, ma quando dovevo
scrivere cosa avevo fatto, avevo gi
scordato tempi, chilometri e dislivelli.
Quindi ho deciso di appuntare
solo i miei progetti futuri: non vorrei
rischiare di dimenticarne qualcuno!
18. Come concili la corsa con tutto il lavoro e la famiglia?
Ho un lavoro part-time che mi
consente di avere parecchio tempo
libero, inoltre ho una famiglia che mi asseconda molto, affinch io possa
dedicarmi attivamente alle mie due
grandi passioni: lo sport e la musica
(strimpello la fisarmonica).
19. Hai uno sponsor o ti paghi
tutto da sola? Riesci a prendere
qualche premio alle gare? Hai mai
quantificato quanto ti costa correre
in un anno?
Non ho uno sponsor e non tengo
conto di quanto spendo, ma
fortunatamente non devo fare troppe
rinunce. Ogni volta che raggiungo
un traguardo, il premio pi bello
la sensazione di aver realizzato un
desiderio, per il quale ho lavorato,
sudato e lottato: lemozione che
provo in quel momento mi ripaga di
tutto.
20. Cosa vuol dire per te correre un
ultratrail? Cosa ti spinge a fare corse
estreme?
Forse non lo so nemmeno io. Mi piace
tanto avere dei grandi progetti,
sognarli a lungo e poi fare il possibile
per viverli nel migliore dei modi.
Ammetto che spesso c un amico
che mi contagia e non nego che
mi piace davvero tanto seguire le
persone che pi amo e condividere
con loro le mie pi belle avventure.
21. Scusa ma... perch corri?
Perch lo sport vita! Sono troppo
innamorata di questa meravigliosa
esistenza e di tutte le emozioni che
essa mi regala, cos corro per
acchiapparne tante!
22. Un tuo ultimo pensiero...
Un augurio a tutti quelli che intendono
intraprendere la magica avventura
del trail, parole che mi sono state
dedicate da Roberto Ghidoni e che
penso si adattino perfettamente a
questo bellissimo sport: Sogna in
grande... e osa fallire! u
SPIRITOTRAIL [MAGGIO] - 13
-
In principio era la Prealpi Bike Run Marathon www.prealpimarathon.it, gran fondo di 32 km tra il lato trevigiano e
quello bellunese delle Prealpi: la
corsa ormai consolidata, 23 e 24
agosto 2008 la nuova
edizione con nuovo tracciato.
Poi s aggiunta lEcomaratona dei
Cimbri
www.ecomaratonadeicimbr i . i t
42 km e 195 da Fregona al cuore
della foresta del Cansiglio, una
delizia per i trail runner, anche
se la tentazione di fermarsi a
guardare lo splendido panorama pi
spesso di quanto la mera stanchezza
richieda forte: la creatura degli
ultramaratoneti di Vittorio Veneto
Gianni De Polo e Stefano Michelet
ha aperto le iscrizioni per la
quinta edizione, 21 settembre 2008.
Alle gare ufficiali si affianca la
passione di molti per la corsa
fuori strada: dalle stelle del
trail come il trevigiano Daniele
Cesconetto alle tante tapasciate
della domenica che, snodandosi tra
colline e prati, sono un ottimo
trailallenamento. Se non un trail vero
e proprio, come il Giro della piana
sernagliese , prossima edizione
il 19 ottobre : percorso di 30 km,
tuttaltro che piano a dispetto del
nome, con asfalto ridotto al minimo
sindacali. Qualche mese fa s
svolto il Five ridges trail, 20 km
di trail autogestito sulle creste
delle colline attorno a Vittorio
Veneto, sempre in provincia di
Treviso.(qui il filmato dellevento
http://tinyurl.com/265uum , qui le
foto http://tinyurl.com/yq4zew ).
Ed ora, ciliegiooona su una gi
gustosa trailtorta, arriva il Gran Raid
delle Prealpi Trevigiane, organizzato
dal neonato Running Team. E dal
loro sito www.runningteam.org che
traiamo le info fondamentali che qui
vi diamo...
Quando?Domenica 25 maggio, partenza
alle 7 da Segusino, vicino al Piave
Quanto?59 km, 3000 d+, tempo massimo
13 ore lUltra Trail; 34 km in
non pi di 8 ore il Trail
Dove?Segusino (mt 190)- Malga Mariech
(mt 1504), subito una salitona;
poi discesa fino al
passo Praderadego (mt
910); ascesa al Col de Moi
IN PROVINCIA DI TREVISO SI VANTANO DI ESSERE LA PROVINCIA PI
CICLISTICA DITALIA.
MA FORSE HANNO SBAGLIATO PRESUNZIONE... PIUTTOSTO
DELLABBONDANZA PODISTICA CHE DOVREBBERO FARSI FIORE ALLOCCHIELLO.
E NON PARLIAMO DELLA TREVISO MARATHON DEI 6 MILA ISCRITTI, MA DEL TRAIL
RUNNING.
PREVIEW GARE...
GRAND RAIDDELLE PREALPITREVIGIANE testo: Tommaso Bisagnofoto Running Team
SPIRITOTRAIL [MAGGIO] - 14
-
(mt 1358); discesa al passo San Boldo
(mt 710), traguardo della 34 km;
attraverso Pian delle Femene ascesa
al Col Visentin (mt 1763) e da l
ripida discesa a sella Fadalto (mt 480)
Perch?Perch il percorso sannuncia
splendido, specie se sar una
bella giornata: si percorre tutta una
cresta di Prealpi, con panorama
sulle Dolomiti a nord e
sulla pianura veneta a sud
Come?Su sentieri e sterrate, con
presenza di controlli e ristori. A
ciascun partecipante si dar
una mappa del percorso.
How much?Liscrizione costa 30 euro,
serve il certificato medico e si
richiede di aver partecipato negli
ultimi 12 mesi ad almeno una
maratona.
Regalano maglietta. Iscriversi
entro il 5 maggio, mandando
via fax la scheda che trovate nel
sito e il certificato medico. Finora
molti pi iscritti alla 59 che alla 34.
Nel frattempo?Alle 9.30 al Lago Morto,
vicino al traguardo della 59
km, il Giro podistico del Lago
Morto, tapasciata di 8 km.
A fine Raid?
Previsti bus navetta per
tornare a Segusino e docce
Per saperne di pi?www.runningteam.org,
u
SPIRITOTRAIL [MAGGIO] - 15
-
PREVIEW GARE...NON UNA CORSA A TAPPE
E NON UNULTRADISTANZA.
MA ALLORA COSA HA
DI COS SPECIALE DA
ESSERE DENOMINATA
SUPERMARATONA?
SEMPLICE.
LA SUPERMARATONA
DELLETNA LA CORSA
PODISTICA CON IL PI ALTO
DISLIVELLO AL MONDO SU
UNICO TRACCIATO.
Con partenza dalle rive dello Ionio e arrivo in cima al Vulcano, totalizza la bellezza di tremila metri di dislivello
positivo su un percorso interamente
in salita e di poco superiore ai
canonici 42 km. Gi alla prima
edizione stata inserita nel Guinness
dei Primati ed stata registrata negli
annali della Federazione Italiana di
Atletica Leggera.
Il prossimo 14 giugno sar la volta
della quinta edizione e, come di
consueto, questa da zero a tremila
partir dalla spiaggia di Marina di
Cottone (comune di Fiumefreddo,
Ct) alle 8.30 del mattino.
Con gli atleti in pantaloncini e
canottiera, un sole gi pi che
tiepido e il ritmico mormorio del
mare, da subito, fin dal primo
chilometro, la strada inizier a salire.
Con pendenze modeste allinizio,
pi che accettabili, guadagner
500 metri in 10 chilometri. Ma
dopo 10 chilometri di salita, si sa,
le gambe inizieranno a gonfiarsi
e il movimento della corsa ad
appesantirsi. E poi, chi abituato
a fare pi di dieci chilometri di
salita senza tregua? E qui di tregua
non si parla nemmeno perch la
SUPERMARATONAdellETNA Testo: Matteo Grassi >emme
-
corsa proseguir inesorabilmente
verso lalto. La strada prender a
compiere tornanti, e si introdurr
nel Parco dellEtna in un ambiente
che diventer progressivamente
sempre pi montano. Al 21
chilometro, raggiunta quota
mille, mancheranno ancora 22,5
km, ma soprattutto ancora 2000
metri di dislivello! Guadagnata
faticosamente quota 1800 metri,
gli atleti potranno cambiare gli
indumenti e indossare capi dalta
montagna. Da l mancheranno
ancora 10 chilometri, e 1200 metri
D+.
Dal sole sulla spiaggia, dalla calura
delle terre di Verga sar la volta delle
rocce nere, dei paesaggi lunari,
desertici, da fantascienza, e infine
dei pendii innevati. E correre sulla
neve a 3000 metri daltitudine, con
40 chilometri di salita continua sulle
gambe non certo cosa facile,
ma unesperienza da provare, s!
Tutte le informazioni sono su:
http://www.maratonadelletna.it
u
SPIRITOTRAIL [MAGGIO] - 17
-
Sono gli anni 70 e Francesca
partecipa alla corsa podistica
organizzata dallAVIS di Follina
(Tv). Ma la foto stata scattata
a Miane, il paese vicino, lungo
una delle tante stradine che
costeggiano i vigneti ( la zona
DOC del Prosecco!). Sebbene
nel corso degli anni quella
strada sia stata cementata, per
il resto rimasta tale e quale
ed ancora oggi uno dei
suoi percorsi di allenamento.
Da notare, sullo sfondo, il
banchetto del ristoro!
FOTO DEL MESE...
SPIRITOTRAIL [MAGGIO] - 18
di Francesca Nardi e Francesco Zanchetta
-
REPORTAGE...NELLANTICHIT SI DIFFUSE
IL MITO, PRESENTE NEL-
LA LETTERATURA GRECA
ALMENO DA ESIODO, MA
PROBABILMENTE DERIVATO
DA RACCONTI DEI FENICI,
DELLE ISOLE FORTUNATE, O
ISOLE DEI BEATI: SI TRAT-
TAVA DI ISOLE DAL CLIMA
DOLCE NELLE QUALI LA
VEGETAZIONE LUSSUREG-
GIANTE FORNIVA CIBO
SENZA CHE GLI UOMINI
AVESSERO BISOGNO DI
LAVORARE LA TERRA E
DOVE GLI DEI DESTINAVA-
NO ALCUNI EROI A VIVERVI
UNETERNA VITA FELICE.
[ TRANSGRANCANARIA 2008 ]
SPIRITOTRAIL [MAGGIO] - 19
VIAGGIOALLE ISOLE FORTUNATENellantichit si diffuse il mito, presente nella letteratura greca almeno da Esiodo, ma probabilmente
derivato da racconti dei Fenici,
delle Isole Fortunate, o Isole dei
Beati: si trattava di isole dal clima
dolce nelle quali la vegetazione
lussureggiante forniva cibo senza
che gli uomini avessero bisogno
di lavorare la terra e dove gli dei
destinavano alcuni eroi a vivervi
uneterna vita felice.
Dove fossero localizzate queste
isole nessuno lo sapeva: si diceva
solo che erano nellOceano, a
molti giorni di navigazione al di l
delle Colonne dErcole. Il primo ad
identificare le Isole Fortunate con
larcipelago delle Canarie fu Plinio
il Vecchio, che nella sua Naturalis
Historia afferma anche che il nome
delle isole viene da canis, cani
che secondo Plinio vivevano in
modo libero e selvaggio su queste
isole.
Come nacque il mito delle Isole
Fortunate? Lorigine avvolta
nelloscurit, ma probabile che
Testo: Leonardo Soresifoto Carlos Diaz
-
possa essere stato generato da
racconti relativi a isole tropicali
raggiunte da Fenici o Cartaginesi.
Posso immaginare lo stupore e la
meraviglia degli antichi marinai
quando, dopo essersi avventurati
nellimmenso mare Oceano ed
essere sopravvissuti alle peggiori
burrasche, si ritrovarono davanti
queste terre emerse ricche di
vegetazione in cui il ciclo stagionale
completamente assente: fu
questo a suggerire loro lidea di che
si trattasse di un luogo in cui fossero
assenti lavoro e invecchiamento.
Anche quando il mito delle Isole
Fortunate venne meno, gli Europei
per molto tempo continuarono a
credere che le Canarie fossero tutto
quello che restava di Atlantide, il
paradiso mitico e perduto dove gli
uomini vivevano in pace. Anche
se la pi razionale geologia ci dice
che in realt sono solo un pezzo
di Africa che si staccato dal
continente, le Canarie non hanno
perso il loro fascino, complice un
clima che viene considerato tra i
migliori al mondo. Si tratta di isole
tropicali, situate a poco pi di 200
km dalle coste della Mauritania, e
sul 28 parallelo, sopra al Tropico del
Cancro, allo stesso parallelo della
Florida, isole Bahamas, Bermuda,
Caraibi, Hawaii. La loro posizione
fa si che siano sempre sotto il soffio
fresco degli Alisei e della Corrente
delle Canarie, che moderano
le temperature torride dovute
al vicino Tropico del Cancro. Il
risultato di questa combinazione
un microclima in cui non esiste
linverno e in cui le acque del mare
si mantengono fra i 18 ed i 23 gradi
tutto lanno: un sogno. Le isole
Canarie hanno anche il grande
vantaggio di non soffrire il problema
degli uragani, a differenza invece
di altre isole tropicali.
Nellottobre del 2003 a Gran
Canaria, lisola principale
dellarcipelago, una cinquantina
di corridori locali decisero di
sfidarsi nellattraversamento
completo dellisola: nacque cos la
Transgrancanaria, un ultratrail che
gi giunto alla nona edizione,
dato che in alcuni anni la gara si
tenuta per ben due volte! In realt
la Transgrancanaria comprende tre
gare con chilometraggi e percorsi
differenti. C la lunga, chiamata
Transgrancanaria 115, che parte
dalle spiagge di sabbia desertica
di Maspalomas e dopo aver salito
il punto pi alto dellisola (il Pico
de Las Nieves a 1.949 metri di
altitudine) e aver percorso 115 km
e 4000 metri di dislivello arriva a Las
Palmas, capitale di Gran Canaria,
situata allaltro capo dellisola. C
poi la Media Trans che ricalca la
seconda parte della gara maggiore
con un percorso di 45 km e 1900
metri di dislivello. Vi infine la
Transgrancanaria Sur-Norte, che
conta 81 km e 4.300 metri di dislivello:
la Sur-Norte ha lo stesso punto di
SPIRITOTRAIL [MAGGIO] - 20
-
partenza della Transgrancanaria
115 e ne segue litinerario fino al
20 km, dove taglia verso nord,
mentre la sorella maggiore
va ad ovest, aggiungendo
una quarantina di km
ma perdendo un po di
dislivello. Pi avanti le
due corse si riuniscono
e hanno un itinerario
comune negli ultimi
40 km.
Lo scorso primo
marzo circa 500
atleti si sono dati
appuntamento a
Gran Canaria per
la Transgrancanaria
2008, di cui met
si schierato alla
partenza della 115.
A difendere i colori
italiani vi era solo un
concorrente: il suo nome
per era Marco Olmo che
oggi il pi forte ultra-trailer
del mondo. Dopo i deserti e le
montagne, nel suo palmars
mancava solo un successo in una
gara in ambiente tropicale. Ci
aveva gi provato qualche anno
fa nel Tchimb Raid in Martinica,
ma il percorso troppo corto (73 km!)
non gli aveva dato abbastanza
tempo per tentare le sue famose
rimonte nella seconda parte delle
gare e si era dovuto accontentare
di un quinto posto. Ci aveva allora
riprovato lo scorso ottobre al raid
de La Runion, ma un infortunio lo
aveva costretto ad un inaspettato
e deludente ritiro nelle fasi iniziali
della gara. La Transgrancanaria
era il suo primo appuntamento
stagionale e Olmo era giunto
nellisola con una settimana
di anticipo per ambientarsi e
studiare il percorso. Alla vigilia gli
appassionati si chiedevano se
litaliano sarebbe stato in grado di
abbattere il muro delle 15 ore che
aveva sempre resistito nelle otto
edizioni precedenti. E Olmo non ha
deluso le aspettative di tutti coloro
che erano accorsi al traguardo
sperando in una sua nuova impresa,
non accontentandosi di vincere, ma
letteralmente spazzando via tutti i
riferimenti cronometrici precedenti.
12h 25 il suo tempo, in unedizione
caratterizzata da un caldo inusuale
anche per questisola. Come
accade spesso la presenza di un
campione ha trascinato anche
altri atleti verso risultati cronometrici
migliori e ben sei atleti sono scesi
sotto al record precedente. Lo
svizzero Adrian Brennwald, triatleta
di ottimo livello, rimasto a pochi
minuti da Olmo fino al 70 km ed
comunque riuscito a giungere
secondo al traguardo in 12h 55.
Intervistato dalla stampa spagnola
il giovane svizzero, indicando il
vecchietto terribile di Robilante,
riuscito solo a mormorare Non
posso credere che abbia 28 anni pi
di me: quando io ho finito la benzina
lui aveva appena cominciato a
carburare.
A giudicare dal risultato di Olmo
parrebbe che la Transgrancanaria
SPIRITOTRAIL [MAGGIO] - 21
-
SPIRITOTRAIL [MAGGIO] - 22
-
non sia una gara troppo dura e
che comunque offra un tempo
limite complessivo pi che
abbondante (30 ore tempo max).
In realt per sbirciando meglio le
classifiche si nota come ogni anno
regolarmente met dei concorrenti
abbandonano. Esistono almeno
tre fattori che fanno di questa
gara un ultratrail davvero duro:
in primo luogo vi il fatto che si
attraversano parecchi ambienti
molto differenti tra di loro con un
terreno in continuo cambiamento
e a volte anche tecnico. I primi km
li si percorrono sulle dune di sabbia
a bordo mare, per poi passare su
strade sterrate, attraversare i letti
asciutti e pietrosi di torrenti, fino ad
arrivare a veri e propri sentieri di
alta montagna nella parte centrale
della gara. La seconda difficolt
costituita dalle temperature che
nella parte centrale della giornata
arrivano tranquillamente a superare
i 30, per poi scendere velocemente
dopo il tramonto. Il problema per
molti atleti europei quello di non
poter dedicare un sufficiente tempo
di ambientamento prima della
competizione: ci si trova sbalzati
dalle rigide temperature dallinverno
ad un caldo torrido tropicale.
Inoltre per parecchi km si avanza su
un suolo vulcanico completamente
spoglio di vegetazione e dove
impossibile trovare un qualsiasi
riparo allombra. Lultima difficolt
non invece ambientale ma
deriva da una precisa scelta degli
organizzatori che hanno deciso di
proporre un ultra-trail senza troppi
confort: i punti di ristoro sono
solo 6, di cui solo tre offrono per
cibo mentre gli altri si limitano ai
rifornimenti di acqua. Per chi ha
unandatura piuttosto lenta o in
crisi, dover percorrere anche 23 km
tra un rifornimento e laltro (come
avviene tra il ristoro del 50 e quello
del 73 km) risulta essere un ostacolo
non da poco.
I PARERI DEI CONCORRENTI
Marco Olmo (Italia) vincitore
Transgrancanaria 115
Sulla prima salita lo svizzero
Brennwald andato via come un
matto, ma sono riuscito a contenere
il distacco e poi dopo il 50 lho
passato. Mi ha seguito a pochi
minuti di distanza fino al 70 ma poi
sono riuscito ad incrementare il mio
vantaggio, anche perch lui ha
avuto dei problemi di disidratazione.
Si tratta di una gara molto bella che
consiglio a tutti coloro che vogliono
sperimentare nuovi percorsi o
nuove sfide: anche da un punto
di vista paesaggistico la gara
consente di godere molti scenari da
togliere il fiato. A livello di difficolt
da paragonarsi al Cro-Magnon
e infatti il mio tempo pi o meno
simile: la gara un po pi lunga
ma con meno dislivello. Inoltre
gli ultimi 40 km sono abbastanza
veloci e per niente tecnici. Sulla
prima parte invece bisogna avere
pazienza visto che piuttosto
impegnativa. Laltra accortezza
da avere quella di portare con
s del cibo, visto che i ristori solidi
sono abbastanza rarefatti. A me il
caldo non ha dato particolarmente
fastidio, anzi in quota era persino
abbastanza fresco: certo per chi
ci passato nelle ore centrali della
giornata deve essere stata tutta
unaltra cosa.
Emmanuel Lamarle (Francia)
inviato di Ultrafondus
Mi sono ritirato al 73 km a causa
di una forte disidratazione che ha
iniziato a colpirmi gi il 28 km e che
non sono riuscito a recuperare pi
nonostante tutta lacqua bevuta
durante il giorno. Nonostante la
delusione devo per riconoscere
che si tratta di una bella prova, con
paesaggi che tolgono il fiato, un
ambiente molto vario e una buona
organizzazione. Sicuramente si
tratta di una gran bella gara cui
partecipare ad inizio stagione
quando le nostre montagne sono
invece ancora ricoperte di neve.
Guacimara Martn (Spagna)
favorita in campo femminile
Non ci posso credere: mi ero
allenata tantissimo per questa gara
ed ero convinta di poterla vincere,
anche perch essendo di Gran
Canaria conoscevo bene il percorso
e le sue difficolt. Fin dallinizio sono
andata in testa, ma forse ho tenuto
un ritmo troppo elevato. Verso
il 45 km ho iniziato a vomitare
ripetutamente: probabilmente
una mia debolezza, ma non
riesco ad alimentarmi solo di gel e
barrette. Ho continuato ad andare
avanti ugualmente ma al 53 km
stata costretta al ritiro: non potevo
davvero pi fare un solo passo.
Pedro Jeronimo (Portogallo) 32 in
19h e 48 min.
Il momento pi difficile secondo
me arriva a El Garanon (75
km): dopo tutto il caldo patito
SPIRITOTRAIL [MAGGIO] - 23
-
Partenza: Praia do Ingles Maspalomas
Arrivo: Praia de La Puntella Las Palmas
Distanza:
115 km (4000 D+)
83 km (4300 D+)
45 km (1930 D+)
Percorso: 80% sentieri / 17% strade forestali / 3% asfalto
Partecipanti 2008:
115 km 226 concorrenti
83 km 107 concorrenti
45 km 132 concorrenti
Arrivati 2008:
115 km 113 atleti (50%)
83 km 77 atleti (72%)
45 km 123 atleti (93%)
Note: possibilit di lasciare una sacca con ricambi al 73 km.
Tempi limite: 9 ore per il 34 km
18 h per il 74 km
24 h per il 93 km
30 h per il 115 km
Costo (prima/dopo il 7 gennaio)
60 /80 - 50 /70 - 40 /60
Prossima edizione: 28 febbraio 2009
Sito web: www.transgracanaria.net
durante il giorno, cala la sera e la
temperatura a quella quota (1.200
metri) scende fino a 12-13 C. Ho
iniziato a battere i denti per la
stanchezza accumulata e lo sbalzo
di temperatura. La tentazione di
abbandonare in quei momenti
forte, ma mi sono cambiato subito
con indumenti caldi e ho lasciato
subito il ristoro per non pensare pi
allidea di gettare la spugna. E piano
piano la crisi passata. Il momento
pi bello quando al 109 km, al
punto di controllo di Giles, guardi in
basso e vedi le luci della spiaggia di
Las Canteras e sai che ormai quella
maglietta di Finisher non te la pu
togliere nessuno. u
CLASSIFICHETRANSGRANCANARIA115 KM CLASSIFICA GENERALE MASCHILE 1- Marco Olmo (ITALIA) 12.25 2- Adrian Brennwald (SVIZZERA) 12.55 3- Arnau Juli 13.27 4- Beat Zubillaga 14.42 5- Gilberto Molina 14.44 6- scar Prez 14.51 7- Pedro Maldonado 15.09 8- Elas Ortigosa 15.14 9- Alberto Rodrguez 15.42 10- Javier Cabrera 15.49
CLASSIFICA GENERALE FEMMINILE 1- Marta Prats (SPAGNA) 19.49 2- Natalia Legey (SPAGNA) 22.24 3- Sylvia Rehn (GERMANIA) 23.23
TRANSGRANCANARIA SUR-NORTE81 KM CLASSIFICA GENERALE MASCHILE 1- Alejandro Tejero 09.36 2- Ramn Vias 11.03 3- Jos Carlos Monteiro 11.11 CLASSIFICA GENERALE FEMMINILE 1- Lidia Gmez 13.32 2- Maril Gonzlez 15.37 3- Alicia Cabrera 17.28
MEDIA TRANSGRANCANARIA45 KM CLASSIFICA GENERALE MASCHILE 1- Isidro Garca 4.03 2- Jos Alberto Prez 4.11 3- Jess Ortega 4.15 CLASSIFICA GENERALE FEMMINILE 1- Adoracin del Toro 5.25 2- Almudena Delgado 5.34 3- Adriana Vega 5.37
SPIRITOTRAIL [MAGGIO] - 24
-
La scommessa era di quelle piuttosto azzardate: creare dal niente un ultra-trail di 82 km, da corrersi nel cuore
dellinverno (16 febbraio), con
arrivo nel pieno centro di Parigi,
al primo piano della Dame de
Fer, la torre Eiffel. Un trail a Parigi
e nella sua banlieau? Era davvero
possibile? A giudicare dai risultati
e dai commenti dei partecipanti
gli organizzatori hanno centrato
in pieno i loro obiettivi: oltre 800
iscritti che fanno entrare questa
gara direttamente nella top five
dei trail pi popolari doltralpe.
Nel continente solo SaintLyon, i
Templari, lUTMB e la CCC hanno
un maggior numero di finishers.
La sensazione che lEco-Trail di
Parigi abbia colmato un vuoto
in un calendario gi affollato,
proponendo una nuova idea di
trail. innegabile che le grandi
corse, i veri sogni di ogni trailer,
rimarranno quelle organizzate sulle
Alpi o comunque su altre catene
montuose, ma di fatto, stante
la crescente diffusione del trail
running, in futuro ci sar lesigenza
di creare corse ad-hoc per chi
vive in citt e non pu permettersi
di fare troppo frequentemente un
migliaio di km per partecipare ad
una gara.
Per quanto riguarda il percorso
gli organizzatori hanno fatto di
necessit virt, sfruttando al meglio
quanto offerto dalla regione
dellIle de France: partenza
REPORTAGE...
IL TRAIL RUNNING SINONIMO
DI MONTAGNE, DI SENTIERI
IMMERSI IN UNA NATURA CHE
RICORDA ALLUOMO QUAL
LA SUA VERA DIMENSIONE,
LA SUA PICCOLEZZA. PER
QUESTO MOLTI SONO
RIMASTI PERPLESSI QUANDO
LASSOCIAZIONE TRAILERS
DE PARIS HA ANNUNCIATO
LA NASCITA DELL LECO-
TRAIL DE PARIS ILE DE
FRANCE.
[16 febbraio 2008]
ECOTRAIL DE PARIS
QUANDOIL TRAILVA IN CITT
SPIRITOTRAIL [MAGGIO] - 25
Testo: Leonardo Soresifoto Akuna
-
da Saint-Quentin en Yvelines,
attraversamento del bosco di
Roussire, per poi proseguire nella
foresta Demaniale di Versailles, il
Bosco di Pont Colbert, la foresta
di Meudon e quella di Fausses
Reposes. Si trattato di un grande
sforzo organizzativo, con ben 15
comuni attraversati, e soprattutto
con una fase finale della corsa
che poneva non pochi problemi:
provate solo ad immaginare cosa
abbia voluto dire controllare il
traffico lungo i quai della Senna e
nei dintorni della torre Eiffel fino a
mezzanotte (tempo limite per gli
ultimi arrivi).
Gli organizzatori sono stati anche
fortunati poich la giornata ha
regalato loro un tempo pi che
buono: in pieno febbraio e con una
partenza fissata per mezzogiorno
cera il rischio davvero grande che
i podisti si ritrovassero a fare i conti
con situazioni climatiche avverse
(notte, vento, freddo, pioggia o
neve). Invece Giove Pluvio li ha
risparmiati, lasciando solo una
temperatura piuttosto bassa che
ha dato fastidio agli atleti pi
lenti. Credo per che, se la gara
continuer negli anni a venire
con la medesima collocazione
nel calendario del genere,
non saranno poche le edizioni
caratterizzate dal maltempo.
Tutti i partecipanti hanno
sottolineato che larrivo notturno su
Parigi stato uno di quei momenti
che fanno sussultare il cuore e che
ha regalato loro delle immagini da
conservare care nella memoria
SPIRITOTRAIL [MAGGIO] - 26
-
p e r
m o l t o
tempo. Non appena
scesa la sera, le mille luci della
citt si sono accese, regalando
ai concorrenti una decina di km
da fare tutti con il naso allins,
ammaliati dai monumenti e dai
battelli illuminati che navigano
la Senna, mentre allorizzonte la
torre Eiffel tutta scintillante di luci
segnalava la fine di ogni fatica.
Gli unici appunti fatti da molti sono
stati quelli relativi alla distanza e
alla segnaletica. La distanza reale
era probabilmente di 74-75 km
contro gli 82 annunciati e anche
il dislivello stato leggermente
inferiore (1400 mt contro
1500). Per quanto riguarda
la segnaletica alcuni
partecipanti si sono lamentati
delle ridotte dimensioni delle
balise, che talvolta risultavano
difficili da individuare. Ben diverso
invece il discorso per i concorrenti
del gruppo di testa che si sono
trovati a passare quando ancora i
segnali di indicazione del percorso
non erano ancora stati fissati. A
farne le spese stato litaliano
Lorenzo Trincheri, uno dei pochi
italiani in gara: tre diversi errori
di percorso hanno impedito
al 37enne podista-agente
immobiliare di Dolcedo di essere
incoronato re della prima edizione
dellEco-Trail di Parigi. Lerrore pi
grave lo ha compiuto intorno al
60 km, quando stava tenendo
saldamente in mano le redini della
gara con un vantaggio di oltre 3
su Vincent Delebarre e oltre 6 su
Wouter Hamelinck. Ad ingannarlo
stata una bici condotta da un
organizzatore che Trincheri ha
seguito senza controllare se stesse
effettivamente percorrendo il
tracciato
di gara. Una volta
accortosi dello sbaglio Trincheri
prontamente ritornato sul percorso
ufficiale ma si ritrovato in quinta
posizione, alcuni minuti indietro. Il
ligure ha corso alla morte gli ultimi
20 km trovando la forza di risalire
la china sino alla piazza donore,
preceduto solo dal 25enne belga
Wouter Hamelink, insegnante di
matematica, che ha chiuso in
6 ore 17 minuti e 44 secondi. Sul
podio anche il francese Denis
Caillibot, 41enne, staccato di quasi
3 da Trincheri. Fra le donne bella
vittoria per la 30enne Anne Valero,
nazionale francese di triathlon ed
una delle migliori specialiste del
mondo di questa disciplina, che
ha impiegato 7:04.38, precedendo
nettamente la campionessa di
Francia delle 24 ore, Brigitte Bec
(7:34.01) e Rose-Anne Fleureau
(7:51.31).
I PARERI DEI CONCORRENTI
Lorenzo Trincheri (Italia) 2
assoluto
Il rammarico grande perch le
gambe giravano a mille. La mia
SPIRITOTRAIL [MAGGIO] - 27
-
CLASSIFICA GENERALE MASCHILE
1 - Hamelinck Wouter (Belgio) 06:17:44
2 - Lorenzo Trincheri (Italia) 06:21:50
3 Caillibot Denis (Francia) 06:24:39
4 Haroutel Rodolphe (Francia) 06:25:51
5 Vincent Delebarre (Francia) 06:38:56
6 Benjamin Galland (Francia) 06:43:25
7 Albert Vallee (Francia) 06:43:25
8 Pascal Bessin (Francia) 06:45:12
9 David Bohelay (Francia) 06: 45:13
10 Olivier Harduin (Francia) 06:47:08
CLASSIFICA GENERALE FEMMINILE
1 - Anne Valero (Francia) 07:04:38
2 Brigitte Bec (Francia) 07:34:01
3 Rose-Annie Fleureau (Francia) 07:51:31
4 Catherine Dubois (Francia) 08:11:52
5 Martine Templiere (Francia) 08:12:20
6 Leroy Geraldine (Francia) 08:14:24
7 Evelyne Muller (Francia) 08:17:41
8 Katell Corne (Francia) 08:26:01
9 Evelyne Poupet (Francia) 08: 32:10
10 Carole Juszczak (Francia) 08:53:05
Partecipanti: 815 concorren
ti
Arrivati: 735 atleti (90%)
Materiale obbligatorio
riserva dacqua di 2 litri
riserva alime
ntare
due lampade, di cui una fro
ntale con pile
di ricambio
telo di sopravvivenza
fischietto banda riflette
nte
banda elastica adesiva
giacca imper
meabile
pantaloni lunghi/berretto
o bandana
documento
di identit
Note: Limitato a 1.000 iscritt
i.
Tempi limite: 03h00 per il 21
km
07h30 per il 50 km
09h30 per il 63 km
09h30 per il 53 km
10h40 per il 70 km
12h30 per il 82 km
Prossima edizione: non ancor
a definita
Costo: 45
Sito web: www.traildeparis.c
om
Partenza: St Quentin-en-Yve
lines
Arrivo: Tour Eiffel Parigi
Distanza: 82 km
Percorso:
90% sentieri e sterrate
10% asfalto
Dislivello positivo: 1.500 m
gara stata condizionata da alcuni
errori di percorso, il pi grave intorno
al 60 chilometro, sbaglio che mi
ha fatto perdere diversi minuti.
Mi ha lasciato un po perplesso il
fatto che gli organizzatori stessero
segnando il percorso poco prima
del passaggio degli atleti del
gruppo di testa: probabilmente
temevano che qualcuno spostasse
o togliesse le balise, per di fatto in
alcuni tratti i volontari mi dicevano
di rallentare perch non facevano
in tempo a mettere la segnaletica.
Peccato davvero: entrare per
primi nellalbo doro di una corsa
SPIRITOTRAIL [MAGGIO] - 28
a Parigi, sarebbe stato un risultato
prestigioso... Si trattato comunque
di unaffascinante esperienza e
di un ottimo allenamento in vista
del mio prossimo impegnativo
appuntamento, la 23esima
Marathlon des Sables. Pur non
avendo un dislivello pazzesco, il
tracciato di quelli nervosi che non
lascia mai un attimo di tregua, ma
il finale cos spettacolare ripaga di
ogni fatica.
Philippe Billard (Francia ) direttore
Ultrafondus
Corsa superba, n troppo dura
n troppo facile. Primi 25 km
piuttosto scorrevoli, seguiti da una
trentina di km pi impegnativi. Gli
ultimi 15 sono stati semplicemente
fantastici con le luci della citt
che si accendevano sotto di noi.
Ammetto di non essere imparziale,
dato che questo il mio abituale
terreno di allenamento, per il
percorso decisamente favoloso:
adoro queste foreste, gli stagni,
queste piste, questa fauna. Gli
organizzatori hanno davvero fatto
un ottimo lavoro..u
-
VADEMECUM...GESTIRE IL RIFORNIMENTO
IDRICO ED ENERGETICO
DURANTE LA GARA
COSTITUISCE UNA DECISIVA,
FONDAMENTALE, SFIDA
PERSONALE PER PORTARE A
TERMINE EFFICACEMENTE UN
TRAIL DI LUNGA DURATA.
LA BEVANDA NELLO ZAINOmistero ne l camel bag. . .
SPIRITOTRAIL [MAGGIO] - 29
foto Belinda Sorice
Testo: Gualtiero Linetti >krom<
-
Decisiva e fondamentale, perch il contenuto del serbatoio sulle nostre spalle costituir la fonte alimentare
principale per tutta la durata della
prova. Diventa indispensabile,
quindi, capire e conoscere: le
sostanze alimentari che possiamo e
riusciamo ad ingerire, lingombrante
problema della digestione di tali
sostanze e, poi, di come le stesse
vengano utilizzate dal nostro
organismo e, in particolare, dal
nostro sistema muscolare.
Non certamente questa la
sede per rammentare o spiegare
i meccanismi bio-fisiologici di
trasformazione energetica utilizzati
dai muscoli per la corsa (o per
qualsiasi altra attivit di movimento).
Basti sapere, detto davvero
grossolanamente, che le scorte di
glicogeno, la benzina immediata
per i muscoli, unite in parte alle
sterminate scorte di grassi disponibili
non sono sufficienti per compiere
unultradistanza. Lallenamento
pu, e deve, costringere il nostro
corpo a un maggiore sfruttamento
e a un maggiore rendimento della
miscela energetica glicogeno-
scorte lipidiche. Resta il fatto
che durante unultra si deve
continuamente integrare una certa
scorta energetica permettendo
lottimizzazione della miscela sopra
citata che altrimenti decaderebbe,
con il progredire della distanza,
costringendoci probabilmente e
quantomeno al ritiro.
Il problema serio di cui tenere
conto il passaggio dellalimento
nellapparato digerente per ottenere
la risorsa prontamente utilizzabile. La
digestione richiede tempo e risorse.
Risorse che, stabilita dallorganismo
la priorit, vengono sottratte ai
distretti periferici, come quello
muscolare. La stessa digestione
compiuta in corsa resa ancora
pi difficoltosa dai ripetuti sobbalzi
SPIRITOTRAIL [MAGGIO] - 30
foto
R
ossa
no S
anti
-
e dallalterazione dei livelli ormonali
propri dellattivit. Tutto sommato
un mica tanto lieve effetto
collaterale. Proprio per questa
ragione gli alimenti solidi (o, peggio,
contenenti parti di grassi e proteine)
sono unerrore. Prima di indignarvi
lasciate che spieghi: sono un errore se considerati prettamente una fonte energetica: barrette, panini, biscotti, polli allo spiedo e penne al rag intasano lapparato digerente
per parecchio tempo, sottraendo risorse e ottenendo benefici davvero
minimi, se non nulli, in termini energetici. Un alimento solido pu invece essere considerato un
diversivo, unesigenza di variazione,
una ripartenza, soprattutto a livello
mentale e sensoriale; lultratrail, del resto, concede pause e ritmi meno intensi, ma qui andiamo fuori tema.
Serve, dunque, un alimento che
sappia dare energia con poca spesa, in termini digestivi, e abbia un tempo
di lavorazione il pi basso possibile.
Ovvio pensare agli zuccheri. Zuccheri
che possano sfruttare il mezzo
liquido della soluzione in cui sono
disciolti per velocizzare quanto pi
possibile il passaggio dallo stomaco allintestino. Il glucosio sicuramente lo zucchero pi semplice e quindi
di immediata disponibilit, da
prendere in considerazione anche
il saccarosio, quantomeno per la
sua praticit e per essere formato
da due molecole di zucchero pi
semplice. Come per altri aspetti del trail running, lapprofondita conoscenza di se
stessi e le esperienze misurate sulla
propria pelle costituiscono un fattore primario fondamentale: formulare la giusta soluzione zuccherina da
riporre nello zaino idrico abbisogna
di continui ritocchi avendo come
obiettivo la ricerca della bevanda
perfetta ad uso personale.
C da capire, ad esempio, dato estremamente variabile, il proprio
limite di assorbimento di acqua: esso
determinato da fattori ambientali (temperatura e umidit), capacit
personale di espellere il sudore e durata e intensit dello sforzo, per
esempio. Al fabbisogno di liquidi si provvede
con il giusto quantitativo di zuccheri
di facile assimilazione. Secondo
gli studi di Hawley-Bosch, citati da
Speciani nel suo consigliatissimo Lultramaratona, il limite massimo, quello cui puntare nel gestire i
rifornimenti, di assorbimento del glucosio di 1g/minuto, cio 60g
per ora. La soluzione per non deve
essere troppo concentrata per non rallentare la digestione, quindi mai
superare il 10% (100g per litro).
Vanno fatti due conti quindi: con
il caldo si beve di pi, si fatica di
pi a livello digestivo e la soluzione
potr essere meno concentrata.
Viceversa in unultratrail invernale si
avr meno sete e la soluzione potr
essere massima. Si tratta di provare e valutare sforzi
e situazioni ambientali simili a quelli
che troveremo in gara.
Infine, alcuni consigli:
cercate di creare una bevanda che vi piaccia, il
cui gusto non vi tradisca
e si renda stucchevole con
il passare delle ore, se lo sciroppo di glucosio (che si pu trovare in
farmacia) non di vostro
gradimento dirottatevi
sulle bibite. Bibite anche
gassate, avete capito bene!
Le bibite, che perdono quasi immediatamente,
per via degli scossoni, la
componente gassosa, hanno un tenore zuccherino
solitamente intorno ai 9-12g/
litro costituito essenzialmente
da sciroppo di glucosio e
saccarosio . Eventualmente
aggiungete la giusta dose
di acqua. Avrete la vostra
bevanda con il gusto che
pi preferite.
Essendo importante idratarsi con un certo tono
salinico ( sufficiente 1g
per litro di magnesio, sodio,
potassio e cloro, insomma
i prodotti che di solito si
trovano in commercio,
a volte gi completi di
vitamine e componenti
anti-ossidanti) potete
aggiungerli direttamente
alla vostra bevanda. Oltre
a bilanciare e contrastare
leccessiva dolcezza
della stessa, confermato
che contribuiscono
allassorbimento digestivo
del liquido.
Se la bevanda fresca aumenta la velocit di
assorbimento del liquido.
Se non c la possibilit di
rinnovarla, dovrete cercare
di preservare il pi possibile
la temperatura attraverso
lisolamento del serbatoio.
Avvolgerlo in un sacca di
pile potrebbe essere una
soluzione.
Una volta terminata la prova affrettatevi a pulire
serbatoio e tubo. Una
soluzione disinfettante per
alimenti serve ottimamente
alluopo. Sciacquate e fate
asciugare alla perfezione.
Trovarsi alla successiva ultra
con la bevanda al sapore di
muffa non certo una cosa
augurabile. u
SPIRITOTRAIL [MAGGIO] - 31
-
D U E M O S T R I A C O N F R O N T O
[ G A R M I N F o r e r u n n e r 3 0 5 V S P O L A R R S 8 0 0 + G 3 ]
U na delle difficolt maggiori per gli amanti del trail running sempre stata quella di misurare
la lunghezza degli allenamenti,
nonch dei dislivelli superati.
Da qualche anno si sono diffusi
dei veri e proprio computer
da polso dotati di sensori GPS,
che consentono la misurazione
degli allenamenti anche a chi
decide di lasciare la strada per
il sentiero.
Due fra i modelli pi diffusi
sono il Garmin Forerunner 305
e il Polar RS800 G3. Entrambi
offrono sia le funzionalit GPS che
quelle di cardiofrequenzimetro,
ma muovono da due concezioni
opposte. Garmin propone
infatti un sensore GPS integrato
con lorologio, mentre Polar
ha preferito separare il GPS
dallunit da polso. Nel caso del
Polar, lunit GPS e lorologio
comunicano in radiofrequenza:
i l risultato un maggio costo
energetico rispetto alla soluzione
Garmin di inglobare il sensore
nellorologio stesso. Per lo stesso
motivo l RS800 risulta avere un
peso complessivo superiore, ma
pu essere utilizzato anche come
semplice cardiofrequenzimetro
nei normali allenamenti su
strada, limitandosi ad utilizzare
il modulo GPS solo nelle uscite
su sentiero. Il Forerunner 305,
incorporando il sensore GPS,
ha un aspetto pi massiccio,
soprattutto per chi, come le
donne, ha un polso sottile, ma
risulta estremamente leggero.
Altra differenza che il sensore
Polar G3 pu essere alimentato
SPIRITOTRAIL [MAGGIO] - 32
MATERIALI...
Testo: Leonardo Soresi
-
Garmin Forerunner 305 Polar RS800 + G3
Look
Sensore GPS
Cardiofrequenzimetro
Software di allenamento
Ampiezza display
Facilit duso
Autonomia batteria
Garmin Forerunner 305 Polar RS800 + G3
Dimensioni: 53.3 x 17.8 x 68.6 mm Peso: 77 grammi Tipo GPS: SiRFStar III Alimentazione: batteria ricaricabile litio Waypoint: 100 Software: Garmin Training Center Prezzo consigliato: 399,00
Dimensioni: 50 x 12.5 Peso: Sensore (80 gr) + Unit da polso (45gr) Tipo GPS: SiRFStar III Alimentazione: batteria AA Waypoint: No Software: Pro Trainer 5 Prezzo consigliato: 499,00
Pro Sensore GPS preciso e stabile Esportazione dati su mappe Google Map Display ampio Facile da utilizzare
Pro Funzioni cardio evolute Batterie AA per il sensore Software professionale Utilizzo separato cardio e GPS
Contro Software limitato Durata batterie Dimensioni Fascia cardiofrequenzimetro rigida
Contro Segnale GPS a volte debole e impreciso Peso complessivo (orologio + sensore) Mancanza di esportazione dati con mapping Utilizzo inizialmente poco intuitivo
PERFETTO PER Lampio display e la semplicit di utilizzo lo rendono perfetto per chi si avvicina per la prima volta a questo tipo di prodotti. Le sue funzionalit GPS evolute ne fanno uno strumento ideale per i trail runners.
PERFETTO PER Ideale per latleta evoluto che vuole tenere sotto controllo ogni aspetto dellallenamento, migliorare le capacit cardiache e diventare pi veloce.
con comuni batterie di tipo AA,
facilmente sostituibili anche in
gara. La batteria ricaricabile del
Garmin ha invece una durata di
circa dieci ore, il che ne limita
lutilizzo negli ultra trail o nelle
escursioni molto lunghe. Daltro
canto Garmin, forte della sua
esperienza nei navigatori GPS,
ha dotato il suo Forerunner 305
di un sensore estremamente
affidabile: il segnale rimane
buono anche in condizioni
difficili (boschi, pareti di roccia,
edifici alti). Inoltre il Forerunner
305 oltre a registrare dati quali
distanza, velocit e altitudine,
permette allutilizzatore di fissare
waypoints nonch di mappare il
percorso effettuato direttamente
sulle cartine di Google Map.
In sintesi il Polar risulta essere
un eccellente strumento di
allenamento, anche in virt
dellottimo software che lo
accompagna e delle avanzate
funzioni cardio di cui dispone,
mentre il Garmin ha uninnegabile
vantaggio per quanto riguarda
la precisione del segnale GPS.
Senza dubbio siamo di fronti a
due autentici prodigi tecnologici,
che possono aiutare il moderno
trail runner nei suoi allenamenti:
di tanto in tanto sarebbe per
bene ricordarsi di lasciarli a casa,
riscoprendo il gusto di perdersi
tra le montagne. u
SPIRITOTRAIL [MAGGIO] - 33
-
SPIRITOTRAIL [MAGGIO] - 34
ITINERARI TRAIL...UN VIAGGIO ALLA SCOPERTA
DI TRACCIATI FUORISTRADA,
ITINERARI TRAIL PROPOSTI
DAI NOSTRI LETTORI
CON LOBIETTIVO DI FAR
CONOSCERE IL TERRITORIO,
PROMUOVERNE LE BELLEZZE.
CORRERE SU SCOGLIERE A
PICCO SUL MARE,
QUESTA RUBRICA INIZIA COSI
Si parte, preferibilmente di buon mattino e con adeguata scorta dacqua, dalledificio del vecchio Casin municipale, proprio allinizio della storica passeggiata a mare dei levantesi, quella della Pietra. Incamminatevi con calma, non ancora momento di lasciar andare le gambe, verso Levante, lasciando il mare alla vostra destra: davanti a voi il porticciolo dei pescatori, con i gozzi sul bagnasciuga, e, ricoperta dedera, appena sopra, Villa Agnelli. Dopo un centinaio di metri, proprio sotto una villa azzurra, troverete un porticato, da cui parte una ripida ma breve scalinata, che dopo un paio di rampe vi porter al Castello Medievale ( unabitazione privata, non visitabile). Alla vostra destra la strada continua in leggera ma costante salita, finch, finalmente, diventa sentiero. Seguitelo, facendo ben attenzione a non farvi distrarre troppo dallincantevole scorcio di Levanto
in basso alla vostra destra; adesso la salita si alterna a piccoli tratti pianeggianti in mezzo ad uliveti e piante di corbezzoli, finch, subito dopo la casa di Marconi (in questa villa il celebre scienziato condusse alcuni dei suoi esperimenti con le onde radio), vi troverete sulla strada carrozzabile. Continuate a salire e, dopo duecento metri, troverete, sempre sul lato verso mare, lAlbergo Giada del Mesco; alla vostra destra potrete notare una scalinata che scende verso lingresso del bar dellalbergo; passate oltre e seguite il sentiero che, quasi subito, piega secco a sinistra. Questo punto ha sempre rappresentato, per me, una sorta di passaggio a nord-ovest, un cancello verso unaltra dimensione: dun tratto ti trovi a correre su uno stretto nastro di terra e sassi sospeso fra cielo e mare, immerso in una mistura di odori, luci, profumi e suoni sempre diversa, e tu corri, corri, e il tuo cuore batte forte, finch ti trovi
LEVANTOVERNAZZATesto: andrea olivi >chiocciola