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ECONOMIA, NORMATIVE, OPPORTUNITÀ E OBIETTIVI ALL’ESTERO PER LE IMPRESE ITALIANE Sommario Anno 5° - 8 novembre 2011 n. 16 Realizzata dal Sole 24 Ore in collaborazione con la Direzione Generale per la Promozione del Sistema Paese - Ufficio I - Coordinamento delle iniziative di internazionalizzazione del Sistema Paese - [email protected] INDIA New Delhi rinnova il sistema autostradale con l'intervento di capitali privati pag 9 MONGOLIA La Mongolia guarda all’Italia come a un partner privilegiato pag 2 Roma-Ulaan-Baatar, le iniziative in corso pag 7 SETTORI E AZIENDE Agroalimentare Edilizia Industria farmaceutica Infrastrutture pag 12 Angola Panama Turchia pag 14 PAESI E MERCATI Obiettivo complessivo del programma è di costruire, ampliare o riabilitare 54mila chilometri con un investimento stimato in 60 miliardi di dollari a pagina 9 New Delhi rinnova il sistema autostradale con l'intervento di capitali privati INDIA Ministero degli Affari Esteri La Mongolia guarda all'Italia come a un partner privilegiato Il Paese che si estende per oltre un milione e mezzo di chilometri quadrati ha una popolazione che non supera i 2,75 milioni di abitanti. Situato strategicamente tra Russia e Cina, nel febbraio di quest'anno è stato identificato, inaspettatamente, da Citigroup, come uno dei maggiori generatori di sviluppo dell'economia mondiale (Global Growth Generators) classificandosi in ottava posizione, grazie anche alle sue immense riserve minerarie (soprattutto rame e carbone, ma anche lantanidi, oro, stagno e tungsteno). L'Italia non si è fatta cogliere impreparata da questi sviluppi. a pagina 2 La steppa mongola nei pressi di Tariat (foto Doron)

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E C O N O M I A , N O R M A T I V E , O P P O R T U N I T À E O B I E T T I V I A L L ’ E S T E R O P E R L E I M P R E S E I T A L I A N E

Sommario

Anno 5° - 8 novembre 2011

n. 16

Realizzata dal Sole 24 Ore in collaborazione con la Direzione Generale per la Promozionedel Sistema Paese - Ufficio I - Coordinamento delle iniziative di internazionalizzazione

del Sistema Paese - [email protected]

INDIANew Delhi rinnova il sistema autostradalecon l'intervento di capitali privati

pag 9

MONGOLIALa Mongolia guarda all’Italia come a un partner privilegiato

pag 2Roma-Ulaan-Baatar, leiniziative in corso

pag 7

SETTORI E AZIENDE

AgroalimentareEdiliziaIndustria farmaceuticaInfrastrutture

pag 12

AngolaPanamaTurchia

pag 14

PAESI E MERCATI

Obiettivo complessivo del programma è di costruire, ampliare o riabilitare 54mila chilometricon un investimento stimato in 60 miliardi di dollari

a pagina 9

New Delhi rinnova il sistema autostradale con l'intervento di capitali privatiINDIA

Ministero degli Affari Esteri

La Mongolia guarda all'Italia come a un partner privilegiatoIl Paese che si estende per oltre un milione e mezzo di chilometri quadrati ha una

popolazione che non supera i 2,75 milioni di abitanti. Situato strategicamente tra

Russia e Cina, nel febbraio di quest'anno è stato identificato, inaspettatamente, da

Citigroup, come uno dei maggiori generatori di sviluppo dell'economia mondiale

(Global Growth Generators) classificandosi in ottava posizione, grazie anche alle sue

immense riserve minerarie (soprattutto rame e carbone, ma anche lantanidi, oro,

stagno e tungsteno). L'Italia non si è fatta cogliere impreparata da questi sviluppi.

a pagina 2

La steppa mongola nei pressi di Tariat (foto Doron)

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IANel corso degli ultimi due anni l'attivitàdiplomatica italiana nei confronti dellaMongolia si è fortemente intensificata, ele potenzialità di sviluppo dei rapportieconomici tra i due Paesi sono estrema-mente interessanti, come sottolinea inquesta intervista l'Ambasciatore d'Ita-lia a Pechino, Attilio Massimo Iannuc-ci la cui competenza territoriale si esten-de anche alla Mongolia.

Ambasciatore Iannucci, a cosa si de-ve questa fase di rilancio dei rappor-ti italo-mongoli anche sotto il profiloeconomico?La Mongolia è una giovane democraziavincolata dalla sua collocazione geogra-

fica a fare da immenso cuscinetto tra Ci-na e Russia. Sta quindi cercando di sfug-gire a rapporti di eccessiva dipendenzapolitica ed economica dei due giganticonfinanti. In particolare, la crescita eco-nomica della Cina, che comporta una for-te richiesta di materie prime di cui laMongolia dispone in abbondanza, qualiad esempio il rame e il carbone, costitui-sce indubbiamente una opportunità perla Mongolia. Ma rischia anche di farla di-pendere eccessivamente da Pechino sulpiano commerciale, tenuto anche contodella obiettiva circostanza geograficadella mancanza di uno sbocco al mare.Per il Paese è dunque prioritario l'impe-gno di trovare contrappesi alle influenze

Un tipico paesaggio mongolo (foto Tiarescott)

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russe e cinesi. Si aggiunge la volontà didiversificare l'economia, eccessivamen-te dipendente dal settore delle materieprime, sviluppando il settore dei servizi,quello delle infrastrutture, la trasforma-zione in loco delle risorse agricole delPaese inclusi prodotti pregiati come lepelli, il cachemire e via dicendo.Per questo motivo dopo la caduta del re-gime di democrazia popolare socialistaavvenuto ormai 20 anni fa, i Governi del-la Mongolia sono sempre stati alla ricer-ca di nuove sponde alternative a Russiae Cina. Tra queste ci sono evidentemen-te gli Stati Uniti e l'Unione Europea,quindi anche l'Italia. In particolare, sulpiano economico, la Mongolia vede nelnostro Paese un partner di primo piano,soprattutto in alcuni settori di rilievo stra-tegico quali il tessile e la conceria. Ag-giungo che le Autorità mongole ritengo-no che l'esperienza italiana della picco-

Un pastore nomade mongolo con cammelli e pecore (foto Brucke)

L’Ambasciatore Attilio Massimo Iannucci

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la e media impresa costituisca un mo-dello di sviluppo particolarmente com-patibile con le caratteristiche socio-cul-turali della popolazione locale. Questointeresse a un rafforzamento delle rela-zioni bilaterali con l'Italia, è testimonia-to anche dalla prossima apertura a Ro-ma di una Ambasciata.

Quali sono le principali caratteristi-che dell'economia mongola?L'economia mongola è tuttora fondatasui pilastri dell'industria estrattiva e delsettore agricolo che negli ultimi anni han-no consentito al Paese di godere di untasso di crescita del PIL estremamenteelevato, attualmente valutato nell'ordinedell'8,5% e che appare destinato a pro-seguire anche nei prossimi anni con ri-cadute positive sull'intera economia in-clusi il settore dei sevizi, delle costruzio-ni e delle infrastrutture e altre attività col-legate. Va rilevato ad esempio che neiprossimi anni, è prevista la costruzionedi 100mila nuove unità abitative di cui75mila nella sola capitale. In questo con-testo il Sistema italiano delle costruzio-

ni può puntare a una presenza qualifica-ta, ad esempio nello sviluppo dell'edili-zia ecosostenibile e ad alta autonomiaenergetica.Ma nel corso di iniziative recenti con laMongolia, che hanno visto il coinvolgi-mento anche di numerose imprese e or-ganizzazioni imprenditoriali italiane, so-no emerse opportunità estremamenteinteressanti anche nel campo tessile,alimentare, conciario, manifatturiero. Intutti questi settori le imprese italiane so-no in grado di fornire know how, mac-chinari, servizi per migliorare i proces-si di lavorazione locali. Tra le iniziativeche si possono evidenziare, nel settoretessile, di particolare interesse è il pro-getto Mongolian Cashmere, per poten-ziare dal punto di vista industriale ecommerciale la produzione e la distribu-zione della pregiata lana mongola. Lacollaborazione con gli operatori italianidella moda può esprimersi anche nellavalorizzazione del cashmere mongoloin termini di brand. Analoghi contributisono possibili per il miglioramento qua-litativo della lavorazione delle pelli e

Un mercato all'aperto a Tsetserleg. I mercati all'aperto sono tipici in Mongolia (foto Billings)

delle carni, due filiere che peraltro so-no strettamente collegate. Va rilevatoche il Paese dispone di circa 45 milionidi capi di bestiame, con 15-20 milioni dicapi che ogni anno possono essere ab-battuti, ma manca di tecnologie adegua-te di lavorazione delle pelli, di catenedel freddo per la conservazione dellecarni, di tecnologie di macellazione einscatolamento e di adeguati sistemi dicertificazione dei prodotti.Ma c'è di più: la Mongolia ha recente-mente varato una serie di riforme fina-lizzate a ridurre gli ostacoli esistenti agliinvestimenti stranieri (lentezza della bu-rocrazia, carenze del sistema legale,corruzione, insufficienti competenzedelle amministrazioni) e di favorire l'af-flusso di capitali nei settori minerario edenergetico, e infrastrutture e trasporti,costruzioni, e telecomunicazioni con for-mule innovative quali ad esempio il pro-ject financing.Nel settore minerario in particolare, vie-ne incoraggiata la partecipazione inter-nazionale allo sfruttamento dei grandigiacimenti, a cominciare da quello dicarbone di Tavan Tolgoi, al confine cine-se che attualmente è il bacino carboni-

fero più vasto del mondo. Importanti op-portunità si aprono anche nel settore de-gli idrocarburi, dell'oro e soprattutto deiminerali della famiglia dei lantanidi, lecosiddette terre rare il cui sfruttamentorichiede ingenti sforzi finanziari e indu-striali. Si tratta di una famiglia di elemen-ti strategici nella fabbricazione di diver-si prodotti ad alto contenuto tecnologi-co. Si ritiene che la Mongolia detengauna quota tra il 15% ed il 20% delle ri-serve mondiali. Attualmente l'estrazio-ne e commercializzazione a livello mon-diale di terre rare è controllata al 90 percento dalla Cina che negli ultimi anni haperò imposto ai suoi produttori una for-te centralizzazione del mercato con unconseguente aumento dei prezzi. Tuttoquesto ha provocato una reazione daparte degli utilizzatori di tutto il mondoche ora puntano a diversificare i propriapprovvigionamenti anche in altre dire-zioni, tra cui, appunto la Mongolia.In questo ambito i nostri due Paesi han-no scambiato idee sulla possibilità di svi-luppare la filiera estrattiva e commercia-le. In particolare l'Italia può stabilire col-laborazioni (eventualmente anche conaltri Paesi europei) offrendo tecnologie

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Tratto ferroviario della Ferrovia Transmongolica che attraversa il Deserto del Gobi (Matthew Mayer)

avanzate nel settore del recupero di que-sti preziosi componenti, dal materiale mi-nerario estratto.Più in generale, l'auspicio mongolo èquello di una futura partecipazione an-che italiana alle opportunità che si pre-senteranno nei prossimi anni nel setto-re estrattivo, con bandi per lo sfruttamen-to di ulteriori 15 grandi concessioni loca-lizzate nel Paese con modalità integra-te che includono sia l'impegno nellaestrazione delle ricchezze del sottosuo-lo che il loro trasporto ferroviario ed au-tostradale verso la Cina (porto di Tian-jin), ma anche verso i porti russi sul Pa-cifico e verso l'Europa grazie al proget-to chiamato Mongol Vector che prevedeuna linea di collegamento su rotaia, cheattraverso la Federazione Russa, la Bie-lorussia e la Polonia troverà il suo termi-nale in Germania.Va rilevato che il tema dello sfruttamen-to minerario, e quello delle infrastruttu-re del Paese, sono strettamente collega-ti. La realizzazione di nuovi collegamen-

ti stradali e ferroviari è infatti considera-ta, dal Governo della Mongolia, come unobiettivo strategico sia per rafforzare lamobilità all'interno dell' immenso terri-torio del Paese, sia per veicolare le ric-chezze minerarie estratte verso l'este-ro. Per questo motivo sono in fase di de-finizione diversi importanti progetti, conil contributo delle Istituzioni FinanziarieInternazionali. Si tratta di altrettante op-portunità aperte anche all'intervento del-le imprese italiane che, nel settore del-le strade e delle ferrovie, hanno unacomprovata capacità di operare in con-testi diversi, con prestazioni di assolutaeccellenza. Di particolare interesse potrebbe risul-tare per le nostre imprese anche uncoinvolgimento nei programmi di riabili-tazione della rete viaria della capitaleUlaan Baatar, dove vive il 45% della po-polazione, ma dove soltanto l'11% dellestrade sono asfaltate. È questo, un in-tervento che viene ormai consideratocome una delle priorità nazionali.

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Ulaan Baatar è il maggior centro economico della nazione (Foto Billings)

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L'interscambio commerciale tra Italia e Mon-golia è ancora modesto. Nel 2010 è stato di48 milioni di euro, dato che comunque rap-presenta una crescita superiore al 76% ri-spetto all'anno precedente. L'Italia è statoil terzo partner commerciale UE dopo laGermania ed il Regno Unito. Dalla Mongo-lia importiamo cachemire, cuoio conciato elavorato, carni. Esportiamo soprattutto mac-chinari. Con la Mongolia esiste anche unaccordo in materia di promozione e recipro-ca protezione degli investimenti ratificatonel 1994. Le nostre imprese operano nel

Paese soprattutto nella filiera moda-abbi-gliamento. Sono presenti in particolare nel-la filiera del cachemire il gruppo Loro Pia-na (lavorazione materia prima e filatura) eMonital (gruppo Schneider) con uno sta-bilimento di egiarratura, mentre Futura Fa-shion Group controlla una delle maggioriconcerie del Paese (bovini, ovini e yak) euna fabbrica di calzature.In questo contesto, l'obiettivo delle recen-ti iniziative diplomatiche e della Commis-sione mista creata con il coinvolgimentodegli esponenti delle imprese e delle isti-

INTERSCAMBIO

Roma-Ulaan Baatar, le iniziative in corso

Negli ultimi 18 mesi l'attività diplomatica conla Mongolia ha avuto un forte sviluppo

- aprile 2010: delegazione economico-commerciale in Mongolia guidata dell'exVice Ministro dello Sviluppo EconomicoAdolfo Urso, con la partecipazione di cir-ca 30 aziende italiane; - giugno 2010 incontro a Roma del Mini-stro degli Esteri della Mongolia, Gombo-jav Zandanshatar con il Ministro degliEsteri italiano Franco Frattini;- ottobre 2011 missione a Ulaan Baatar

del Ministro dello Sviluppo Economico,Paolo Romani a seguito della quale so-no stati identificati come aree strategichedi collaborazione i seguenti settori: tessi-le, concia, energia, microcredito, edilizia,turistico- alberghiero.

Le prossime scadenze previste sono una vi-sita ufficiale a Roma del Presidente mongo-lo Tsakhiagiin e la seconda sessione dellaCommissione congiunta tra i due Paesi chedovrebbe tenersi in Mongolia entro la prima-vera del 2012.

Diplomazia economica in movimento

Deserto del Gobi, cammelli sullo sfondo di dune di sabbia (foto Doron)

tuzioni imprenditoriali e finanziarie dei duePaesi è di promuovere un forte sviluppodei rapporti economici. Di seguito sono in-dicate le iniziative di maggiore rilievo.

TessileIl Gruppo di lavoro sul tessile e pelle isti-tuito dalla Commissione Mista, ha indivi-duato una serie d'iniziative e progetti darealizzare nel breve-medio periodo miratia incrementare i volumi di interscambio.Nel settore vi è interesse da parte mongo-la per l'acquisto di macchinari italiani. Inquesto contesto, l'associazione italiana deiproduttori di macchine tessili (Acimit) hafirmato un accordo di cooperazione con laMongolian Wool and Cashmere Asso-ciation. L'accordo riguarda la formazionee l'assistenza tecnica in Mongolia, per mi-gliorare sia la loro capacità produttiva, siala penetrazione delle nostre macchine, cheattualmente evidenziano la concorrenza diquelle cinesi e di quelle di Taiwan.

AgroindustriaUno Studio di Settore è stato realizzato daUnacoma (associazione di settore di Con-findustria) inerente il fabbisogno di mec-canizzazione dell'agricoltura in Mongolia.Unacoma ha anche proposto un piano disviluppo pluriennale che prevede l'effet-tuazione di corsi di formazione, in collabo-razione con il sistema cooperativistico ita-liano, riguardanti i settori della produzionedel latte, della carne, e dell'allevamento dicapre da cachemire.

Piccole e medie impreseGli accordi di cooperazione siglati dal Go-verno italiano con la Mongolia prevedonoil coinvolgimento delle Associazioni in-dustriali di categoria italiane, Unionca-mere, delle Regioni ed Enti italiani per l'in-ternazionalizzazione per fornire alla Mon-golia assistenza tecnica e formazione perlo sviluppo delle Piccole e Medie Imprese,diffondendo anche l'esperienza italiana deidistretti industriali.

LogisticaSimest ha messo a punto un progetto cheprevede lo sviluppo di una piattaforma lo-

gistica ad Ulaan Baatar che potrebbe di-ventare, in presenza di un collegamentotra la capitale mongola e il porto cinese diTianjin (1270 km), un importante snodo peril transito delle merci dalla Mongolia all'Ita-lia evitando il percorso lungo la costa rus-sa che è tre volte più lungo.

InfrastruttureAttraverso Ance, le società di costruzioneitaliane hanno espresso interesse per ilpiano di sviluppo delle infrastrutture inMongolia con particolare riferimento al po-tenziamento delle rete stradale e allo svi-luppo dell'edilizia urbana.

FinanziamentiL'Italia si è impegnata a creare una socie-tà mista nel leasing, con l'intervento di Si-mest, che possa facilitare l'acquisto dimacchinari italiani destinati a diversi set-tori industriali mongoli, ad iniziare dal tes-sile ed agroalimentare. L'Italia è disponibi-le anche a sostenere lo sviluppo del micro-credito in Mongolia, mirato soprattutto al-lo sviluppo del settore agricolo. Infine,presso la Borsa mongola, che ha in vigo-re un accordo di collaborazione con Piaz-za Affari a Milano e con la London StockExchange è stato distaccato in missionetemporanea un esperto italiano. Sul listinodi Ulaan Baatar sono attualmente quotatecirca 300 aziende particolarmente attivanel settore minerario ed energetico.

WebFIFTA: il sito dell'Agenzia per gli investi-menti e il commercio estero contiene unelenco esaustivo (costi, obiettivi ecc) deiprincipali progetti di investimento del Pae-se in campo minerario, metallurgico, chi-mico, energetico, turistico, agroindustria-le e delle infrastrutture stradali, idriche e ur-bane.http://www.investmongolia.com

ASSOCIM: è il sito della Camera di Com-mercio Italo-Mongola di Roma con infor-mazioni sulle attività e le opportunità di svi-luppo delle relazioni economiche tra i duePaesi. http://www.associm.com/default.asp

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Leggi gli aggiornamenti suwww.notiziariofarnesina.ilsole24ore.com

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Ormai stabilmente posizionata tra le gran-di economie emergenti, l'India è attualmen-te impegnata a rincorrere i ritardi accumu-lati nel settore delle infrastrutture che so-no decisamente inadeguate rispetto ai rit-mi di crescita del Paese. Si tratta di un pro-blema noto da tempo, ma che il Governodi Delhi non era riuscito in passato ad af-frontare con sufficiente efficacia, soprat-tutto a causa delle ristrettezze di bilancio.Oggi però lo scenario è in gran parte cam-biato anche perché le Autorità indiane han-no effettuato una scelta decisiva di 'aper-tura’ del settore delle infrastrutture ai capi-tali privati.Alcuni dati, innanzitutto: la quota degli in-vestimenti in infrastrutture sul PIL è au-mentata passando dal 4,8% nel 2002-2003 al 7,8% stimato per il 2011-2012,con un obiettivo fissato al 9,7% per il do-dicesimo piano quinquennale (2012-201). In questo contesto la quota privataè costantemente cresciuta: nel 2002-2003 gli investimenti erano coperti perl'83% da fondi statali. Attualmente la quo-ta relativa agli investimenti privati ha su-perato il 40%. Ed è destinata ad aumen-

tare. Per il quinquennio 2012-2017, infat-ti, il Governo ha annunciato l'obiettivo diportare il contributo dell'investimento pri-vato al 50%. La restante metà dovrebbevenire per il 27% da fondi federali e peril 23 % dalle casse dei singoli Stati.

Il ruolo di National Highway Authority

Di particolare rilevanza il settore delle Au-tostrade, a cui è stata dedicata recente-mente una conferenza , inaugurata dal-lo stesso Primo Ministro ManmohanSingh, in occasione della quale è statotracciato un quadro aggiornato dei lavo-ri in corso e dei progetti avviati. Le auto-strade nazionali in India hanno un'esten-sione di circa 71mila chilometri di cui il20% a quattro corsie, il 50% a due e il30% a corsia singola. Si trovano in con-dizioni di manutenzione mediocri. Per ov-viare alla situazione, già alla fine deglianni '90, il Governo indiano ha tracciatoun ambizioso programma pluriennalesuddiviso in diverse fasi comunemente

INFRASTRUTTURE

NewDelhi rinnova il sistema autostradalecon l'intervento di capitali privati

In India è prevista, in novembre una missio-ne di sistema nel corso dellaquale si terrà un apposito even-to, organizzato dalla Camera diCommercio Indo-Italiana, dedi-cato alle opportunità che si pre-sentano per le imprese italiane suquesto mercato nel settore delleinfrastrutture in generale e dellestrade e autostrade in particolare.

Missione di sistema

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denominato con la sigla NHDP: NationalHighways Development Programme.La realizzazione è affidata a un'appositaAgenzia, la National Highway Authori-ty of India (NHAI). Obiettivo complessi-vo di questo programma è di costruire,ampliare o riabilitare 54mila chilometri diautostrade con un investimento stimatoin 60 miliardi di dollari. Più nel dettaglio,il Piano prevede la costruzione di 5.600chilometri di autostrade a sei corsie,24.700 chilometri a quattro corsie e il rad-doppio di 20mila chilometri a corsia sin-gola. L'avvio è stato graduale e, a oggi,si stima che siano stati completati circa15.000 chilometri, mentre oltre 10mila sa-rebbero attualmente in costruzione. Trai progetti più significativi, il cosiddettoQuadrilatero d'Oro, ormai in fase avan-zata di completamento, che collega conautostrade a sei corsie Delhi, Mumbai,Kolkata, Chennai e Bangalore.

Soluzioni PPPcon diverse formule

Per accelerare la realizzazione del pro-gramma, il Governo indiano ha fatto cre-scente ricorso a forme di PartenariatoPubblico-Privato (PPP) che, con riferi-mento al settore stradale, si sostanzianoin due formule. Le concessioni di tipoBuild Operate and Transfer Toll nellequali il concessionario è autorizzato araccogliere e trattenere i proventi deri-vanti dal pedaggio. E quelle Build Ope-rate and Transfer Annuity per le qualiNHAI garantisce ai partner un pagamen-to annuale predeterminato.Aoggi sono oltre 182 i progetti PPP già au-torizzati e assegnati da NHDP, per un to-tale di 23 miliardi di dollari. In concomitan-za con questo programma, il Governo haavviato una serie di interventi mirati a pro-muovere l'apporto dei capitali privati:

Mumbai - L’India Gate

- sono stati sviluppati modelli standard diaccordi di concessione e di documenti digara, e prodotti dei veri e propri manua-li con le specifiche tecniche e regole perla determinazione dei pedaggi. L'uso didocumenti standard e guidelines, ha sot-tolineato il Segretario del Ministero per iTrasporti su Strada, accelera il proces-so decisionale, rendendolo al contempopiù trasparente e garantendo maggiorecompetitività;- il Governo ha creato un Viability GapFund che può portare il contributo pubbli-co fino al 40% del costo del progetto, nelcaso di infrastrutture necessarie, ma per lequali si prevede una ridotta redditività.

Un Fondo dedicato ai finanziamenti

Inoltre è stata creata un'apposita istituzio-ne (India Infrastructure Finance Com-pany) con il compito di contribuire allacopertura di prestiti a lungo termine (finoal 20% del costo capitale) per progetti in-frastrutturali.Infine il Governo Federale si è impegna-to in un'azione di coordinamento con i

Governi dei singoli Stati, per incentiva-re l'uso di formule PPP anche a livellolocale.Il Ministro per i Trasporti su Strada, ha an-che annunciato che nel corrente anno fi-scale (che scade nel marzo 2012) sonogià stati assegnati progetti in PPP per cir-ca 4600 km di autostrade, pari ad un in-vestimento di oltre 3 miliardi di euro. Nonha mancato tuttavia di menzionare alcu-ni nodi che restano da sciogliere. Tra questi:

- l'insufficiente disponibilità di mae-stranze qualificate;- le difficoltà dell'acquisizione/espro-priazione dei terreni;- la difficoltà a garantire la qualità delleopere;- i problemi di sicurezza stradale ;- la capacità di garantire un'adeguatamanutenzione.

Su tutti questi aspetti il Governo di NewDelhi prevede di elaborare eventual-mente nuovi modelli di PPP che respon-sabilizzino e coinvolgano maggiormen-te i concessionari.

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AGROALIMENTARE

Congo Brazzaville: Djombo auspicalo sviluppo forestale sostenibile

Nel corso della quarta edizione di Race-wood 2011, evento che coinvolge i Pae-si del Bacino del Congo dedicato ai pro-dotti ma anche alle politiche di gestionedell'industria forestale, tenutasi a Poin-te Noire (Congo Brazzaville) il Ministrocongolese dello Sviluppo Sostenibile edelle Risorse Forestali, Henri Djombo,ha dichiarato che entro il 2015 almeno10 milioni di ettari di foreste della Re-gione saranno certificati sotto il profiloambientale. Attualmente si calcola che55 milioni di ettari di foresta del Bacinodel Congo siano dati in concessione aoperatori del settore. Ma soltanto 5 mi-lioni sono certificati, cioè vengono gesti-ti con una politica di taglio selettivo del-le piante e di gestione del territorio (tra-sporti, rapporti con la popolazione loca-le ecc) tali da garantire un impatto so-stenibile. In particolare la certificazioneforestale impone che le aree dove ven-gono effettuati i tagli siano immediata-mente ripiantumate in modo da evitareil depauperamento delle foreste. Djombo ha anche sottolineato la volontàdei Governi della regione di elevare il pro-filo qualitativo della produzione, con ade-guamento agli standard richiesti dal mer-cato e anche di allungare la catena delvalore promuovendo la lavorazione/tra-sformazione in loco del prodotto.

EDILIZIA

100 nuovi alberghi in costruzione a Istanbul

Secondo un recente rapporto predispo-sto dell'Associazione turca degli Inve-stitori ed Albergatori Turistici (TÜ-ROB), entro due anni il numero di postiletto disponibili a Istanbul dovrebbe sa-lire dalle attuali 64.400 unità a oltre100mila. Sono circa 100 i nuovi alberghi attual-mente in costruzione, di cui almeno 39a cinque stelle e 21 a quattro. Per quan-to riguarda la localizzazione 74 sorge-ranno nella parte europea e 26 in quel-la asiatica. Da rilevare il forte divario deiprezzi medi per metro quadrato di terre-no: sul lato asiatico ammontano a circamille euro a metro quadro a fronte dei 5-6 mila euro del lato europeo.

La Repubblica del Congo è ricoperta per il 65% da forestepluviali, l´ultimo polmone naturale del continente africano(secondo per estensione solo alla Foresta Amazzonica), mi-nacciate in quanto forniscono alcune specie pregiate di le-gname da esportazione. Si calcola infatti che in Africa cen-trale sia andato perduto l'85% delle foreste originarie.

www.ambbrazzaville.esteri.it

www.ambankara.esteri.it

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INDUSTRIA FARMACEUTICA

Recordati assume controllo di Frik Ilaç in Turchia

A seguito del parere positivo dell'autori-tà della concorrenza turca, il gruppoRecordati ha concluso con successol'acquisizione (annunciata lo scorso lu-glio) del 100% del capitale di Dr. F. FrikIlaç A.S., società farmaceutica con se-de a Istanbul. Il valore della transazione è di circa 130milioni di dollari, dei quali 74,5 milionisono stati pagati a chiusura dell'opera-zione, mentre il saldo restante sarà inparte corrisposto in tranches a scaden-ze future ed in parte costituito dall'as-sunzione del debito della società. Fondata da Feridun Frik 64 anni fa, lasocietà acquisita gestisce un listino diprodotti etici per la medicina di base ol-tre che per terapie specialistiche. Occu-pa circa 350 dipendenti, di cui 260 infor-matori scientifici. Negli ultimi anni è sta-ta una delle società farmaceutiche tur-che con il più alto tasso di crescita.

INFRASTRUTTURE

Turchia: acquisterà convogli altavelocità per linea Ankara-Konya

Secondo quanto dichiarato nei giorniscorsi da Süleyman Karaman, Presi-dente delle Ferrovie turche (TCDD),entro breve sarà emessa la gara perl'acquisto di sei nuovi convogli ad altavelocità che dovrebbero entrare in ser-vizio nella tratta Ankara-Konya (appenainaugurata), riducendo il tempo di per-correnza a 1h15'. La punta massima ri-chiesta è di 350 chilometri all'ora. Karaman ha anche precisato le prossi-me tappe previste per l'alta velocità tur-ca. Nel 2013 dovrebbe essere comple-tato il collegamento della capitale conIstanbul, nell'anno successivo quellocon Sivas entro il 2014, Bursa ed Afyonentro il 2015, ed Izmir entro il 2016. La prima linea entrata in servizio (nel2009) è stata la Ankara-Eskisehir che sibiforca poi in direzione di Istanbul ed Iz-mir su cui circolano convogli forniti dal-la spagnola CAF in grado di raggiunge-re una velocità massima di 250 chilome-tri orari.

Turchia: avviata una gara per ristruttura l’aeroporto di Izmir

La Direzione Generale per l'AviazioneCivile (DHMI) del Ministero dei Traspor-ti turco ha ufficialmente lanciato la garaper la ristrutturazione dei terminal na-zionale e internazionale dell'AeroportoAdnan Menders di Izmir. Il termine ultimo per la presentazionedelle offerte è fissato al 17 novembre2011, alle 9.30 ora turca. Per maggiori dettagli e per richiedere ilrelativo capitolato ci si potrà rivolgere a:DHMI, Material Department Konya YoluÜzeri No.66 Etiler/Ankara; Tel: 0090 312204 25 14/23 05; Fax: 0090 312 212 4382; indirizzo e-mail: [email protected].

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www.ambankara.esteri.itIl primo treno turco ad alta velocità ha fatto la sua comparsa nel marzo 2009 e collega Ankara, ed Eskisehir percorrendo i 210 chilometri che seaparano le due città in circa 70 minuti

Diplomazia Economica Italiana - n. 16 - 8 novembre 2011 14

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ANGOLA

Luanda: afflusso investimentiesteri 2010 pari a 9,9 mld USD

Il Presidente dell'Agenzia angolana pergli Investimenti diretti privati (ANIP),Aguinaldo Jaime, ha annunciato il da-to relativo agli investimenti stranieri inAngola per il 2010 che ammontano, in-cluso il settore petrolifero, a 9,9 miliardidi dollari. Il settore idrocarburi e estrazio-ne mineraria ha giocato la parte del leo-ne con circa 7,4 miliardi di dollari per il2010, mentre la parte non collegata alpetrolio e ai minerali è di circa 2,5 miliar-di di dollari, ma in ascesa. Pur registrando un declino rispetto al 2008e al 2009, in cui l'afflusso di investimentiesteri si era attestato rispettivamente a16,6 e 11,7 miliardi di dollari, l' Angola con-tinua a figurare nelle prime posizione tra iPaesi africani insieme a Nigeria ed Egitto.Il Presidente Jaime ha ricollegato la con-trazione in atto alle difficoltà economicheglobali di questi ultimi anni, ed alla cadutadel prezzo del petrolio del 2009, i cui effet-ti hanno continuato a protrarsi nel 2010.

Una portacontainer attraversa il Canale di Panama

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PANAMA

Il PIL panamense nel 2011 crescedel 10,3% annuo (I semestre)

Secondo gli ultimi dati rilasciati dall'Am-ministrazione panamense, il PIL delPaese sarebbe cresciuto nel primo se-mestre del 2011 del 10,3%, superandoampiamente le previsioni.I settori trainanti sono stati costruzioni(+17,3%), produzione mineraria (+16,5%),trasporti e comunicazioni (+15%), il setto-re immobiliare (+12,7%), commercio aldettaglio (+11,4%), l'intermediazione finan-ziaria (+10,3%), alberghi e ristoranti (+7%).In calo invece (-24,5% su base annua) laproduzione ittica. Il Vice Ministro dell'Economia, Frank DeLima, prevede che il 2011 si chiuderàcon una rescita del PIL pari al 9%. Nel-l'ultima parte dell'anno, infatti, è previ-sto un rallentamento dovuto alla crisi fi-nanziaria mondiale. In netta crescita anche l'afflusso di inve-stimenti dall'estero (+ 20% su base an-nua) mentre il tasso di disoccupazioneè sceso dal 6,5% del 2010 al 5,6%. Anche l'afflusso di turisti è in aumento(+10% annuo). Nei primi sei mesi del-l'anno gli arrivi dall'estero sono stati pa-ri a 1,1 milione di persone.

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Diplomazia Economica Italiana - n. 16 - 8 novembre 2011 15

TURCHIA

Ankara: import dall'Italia + 31,7%su base annua (gennaio-luglio)

Nei primi sette mesi del 2011 l'inter-scambio con Italia ha totalizzato 13,26miliardi di dollari. Il dato si colloca alquarto posto assoluto in graduatoria do-po Germania, Russia e Cina e prima de-gli Stati Uniti. Le esportazioni italianeammontano a 8,19 miliardi di dollari(+31,7% rispetto allo stesso periodo del-lo scorso anno), mentre le importazionisono state pari a 5,06 miliardi di dollari.L'Italia è il terzo mercato di sboccoper l'export turco.

Afflusso investimenti esteri direttiin Turchia 9,1 mld USD (7 mesi)

Secondo quanto recentemente reso no-to dal Ministro dell'Economia Zafer Ça-glayan, l'afflusso di Investimenti DirettiEsteri in Turchia tra gennaio e luglio am-monta a 9,1 miliardi di dollari, su livellisostanzialmente analoghi al 2010. Il 91% proviene dall'Unione Europea.

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La Marina di Atakoy