social theory, communication and media studies 5 · dell'innovazione industriale nelle quattro...
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DirettoreDirectorMichele InfanteLink Campus University — [email protected] di Ricerca “Scienza Nuova”, Università degli Studi di Napoli, Suor Orsola Benincasa
Comitato scientifico internazionaleInternational Scientific Board
John B. ThompsonProfessor of Sociology at the University of Cambridge, UK
Lev Manovich Professor of digital humanities at CUNY Graduate Center, New York, USA
Patrice Flichy Université Paris-Est Marne-La-Vallée, Department de Sciences Humaines et Sociales
Michel MaffesoliParis IV- Sorbonne FRANCE – Directeur du CEAQ – National Board du CNRSMember of the Institut Universitaire de France
William C. UricchioMIT, Massachusetts Institute of Technology, USA – Director of Comparative Media Program
Daniel DayanEHESS, Paris, FRANCE
Frank WebsterHead of Department of Sociology, City University London
Derrick De KerckhoveToronto University, CANADA – Former Director of McLuhan Program
Klaus KrippendorffUniversity of Pennsylvania, USA – Gregory Bateson Professor for Cibenetics, Language, and Culture
Howard RheingoldBerkeley University’s School of Information, USA
Paolo Carpignano New School for Social Research, New York, USA – Director of Media Program
Wolfgan Ernst Humboldt Universität, Berlin, GERMANY – Director of Medientheorien
Lukas SosoeUniversité du Luxembourg – LUXEMBOURG
Mike S. Schäfer University of Hamburg, Cluster of Excellence, GERMANY
Massimo Di FeliceUniversidade de São Paulo, BRASIL
Comitato scientifico italianoItalian Scientific Board
Alberto AbruzzeseUniversità degli Studi di Modena e Reggio Emilia
Alberto Marinelli Università di Roma “La Sapienza”
Agata Gambardella PiromalloUniversità degli Studi di Napoli “Suor Orsola Benincasa”
Mario RicciardiPolitecnico di Torino
Fausto ColomboUniversità Cattolica del Sacro Cuore di Milano – Direttore dell’Osservatorio sulla Comunicazione
Peppino OrtolevaUniversità degli Studi di Torino
Sergio BelardinelliUniversità di Bologna
Giovanni Boccia ArtieriUniversità degli Studi di Urbino
Elena EspositoUniversità degli Studi di Modena e Reggio Emilia
Raffaele De GiorgiUniversità del Salento
Giovanni RagoneUniversità di Roma “La Sapienza”
Mariano LongoUniversità del Salento
Vanni CodeluppiLibera Università di Lingue e Comunicazione IULM
Comitato di redazioneBoard
Peter SarramJohn Cabot University, Rome
Diana SalzanoUniversità degli Studi di Salerno
Davide BorrelliUniversità del Salento
SOCIAL THEORY,COMMUNICATION AND MEDIA STUDIES
The book series “Social Theory, Communication and Media Studies”, edi-ted by Michele Infante, is a collection of works and researches on Media Culture and Communication’s Social Effects on Economy, Arts, Law and Policy. The purpose is to analyze the most recent innovations in media stu-dies from a sociological point of view. The book series describes and studies in depth the main theories of international sociologists, linguists and thin-kers, publishing high-scientific and academic texts, papers, collected essays, case studies, debates, etc. In this way, the series gives an important contribu-tion to the most advanced debates, through the analysis and interpretation of the evolution of Media and Social Theory. Every reader, from academics ones, to policy makers, artists, video makers, professionals and any other social actor, will find detailed analysis of this dynamic research field. The book series collects the most relevant researches dealing with new media technologies, social theory and media practices. The different authors use a multidisciplinary approach to media studies: from philosophy to anthro-pology, from cybernetics to semiotics, from history of media to systemic science, from structuralism to social constructivism. In this sense, the se-ries is also a collection of different methods and approaches to the study of media. The final goal of this book series is to collect the studies of several scholars in order to build a systematic and rigorous social theory for the contemporary cultural forms, linking different point of views; this social theory of media will tend to be an important mean to deeply understand current society. Finally, the book series is also a way to create a link between several scholars, belonging to different academic and professional fields and contexts, composing an International Network of Scholars dealing with So-cial Theory, Communication and Media Studies.
The book series adopts an anonymous peer review process, also called blind re-view. This process is a system of prepublication peer review of scientific articles or papers for journals or academic conferences by reviewers who are known to the journal editor or conference organizer but whose names are not given to the article’s author. The reviewers do not know the author’s identity, as any identifying information is stripped from the document before review. The system is intended to reduce or eliminate bias. Peer review helps maintain and enhance quality both directly by detecting weaknesses and errors in specific works and performance and indirectly by providing a basis for making decisions about rewards and punishment that can pro-vide a powerful incentive to achieve excellence.
Michele Infante
I Social Media come sistema sociale limbicodella società delle reti
Una ricerca di campo sull’associazionismo civico della Campania
Prefazione di Derrick De Kerckhove
www.aracneeditrice.itwww.narrativaracne.it [email protected]
Copyright © MMXVIGioacchino Onorati editore S.r.l. – unipersonale
via Sotto le mura, 54
00020 Canterano (RM)(06) 93781065
isbn 978-88-548-9350-4
I diritti di traduzione, di memorizzazione elettronica, di
riproduzione e di adattamento anche parziale,
con qualsiasi mezzo, sono riservati per tutti i paesi.
Non sono assolutamente consentite le fotocopie senza il
permesso scritto dell’editore.
I edizione italiana: maggio 2016
il direttore del Centro di Ricerca “Scienza Nuova”, e Rettore Univer-sità degli Studi di Napoli, “Suor Orsola Benincasa”,
il prof. Lucio D’Alessandro
il direttore dell’Unità di Ricerca – Unità di Ricerca sulle Topografie sociali, il prof. Antonello Petrillo,
il Preside della Facoltà di Scienze della Formazione
prof. Enrico Corbi
Il Laboratorio di Ricerca Explora - Sull'applicazione di nuove metodologie qualitative e quantitative per la ricerca sociale e gli studi sul comportamento umano
Il coordinatore didattico del Master in
Metodologie digitali per le scienze umane e sociali Prof.ssa Natascia Villani
Il responsabile tecnico del Laboratorio di Ricerca “Scienza Nuova”
Prof. Roberto Montanari
Il gruppo di ricerca di Voices from the Blogs dell’Università degli Studi di Milano, i prof. Luigi Curini, Stefano M. Iacus, Andrea Ceron
I tesisti e gli studenti del gruppo im.Media.cy
I.nnovative M.ethods for Me.asuring Di.gital A.udience in Communication Yield www.immediacy.it
Si ringrazia
Ricerca svolta nell’ambito del PON-RICERCA E SVILUPPO 2007-
2013 – MIUR e MINISTERO DELLO SVILUPPO Associato al progetto "Scienza Nuova: laboratorio integrato di nuove tecno-
logie per le scienze sociali" CODICE SIRIO PONa3_00109
Il Programma Operativo Nazionale (PON) Ricerca e Competitività 2007-2013, cofinanziato con risorse europee del Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) e con risorse nazionali,
promuove iniziative e progetti nei campi della ricerca scientifica, della competitività e dell'innovazione industriale nelle quattro regioni dell'obiettivo Convergenza,
vale a dire Calabria, Campania, Puglia e Sicilia.
Team di ricerca di campo : 1
PI_ Michele Infante, Ph. Abi. Ricercatori Senior Dott. Margherita Di Costanzo, Dott. Valerio Gigante Ricercatori Junior: Marta Orfè, Flavia Bizzarro Gruppo di Ricerca e Sistemisti di Rete im.Media.cy: Antonio Cataruozzolo, Ilaria Corsaro, Raimondo E. Casaceli
1 Per ulteriori materiali di ricerca di campo, di presentazione del progetto e delle sue tecnolo-gie di documentazione e di analisi si può consultare il sito web e la piattaforma di ricerca all’indirizzo: www.immediacy.it.
Piattaforma di Tecnologie e Software di Ricerca Digitale
www.immediacy.it
D.M.S.S.-System - Digital Modeling Social Structures
imMEDIAcy è uno strumento per condurre ed elaborare in modo immediato ricerche ed indagini sulle reti digitali al fine di analizzare i fenomeni sociali più interessanti ed innovativi del contemporaneo.
L’obiettivo è poter effettuare il monitoraggio in tempo reale ed au-tomatizzato su temi sensibili di comunicazione pubblica o d’impresa.
D.M.S.S: Digital Modelling Social Structures
in partenership with:
La quantità si è ribaltata in qualità: le masse sempre più vaste dei partecipanti
hanno determinato un modo diverso di partecipazione
Walter Benjamin, L’opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnica (1936)2
Le stesse scienze che hanno scoperto le leggi della natura stanno rendendo più complessa
l’organizzazione della società. La tecnologia sta cambiando completamente
il modo in cui ci relazioniamo gli uni con gli altri. Il volume di informazioni sta crescendo esponenzialmente.
Ma se un numero relativamente piccolo di queste informazioni sono utili, il rapporto fra il segnale e il rumore potrebbe essere allarmante.
Dobbiamo riuscire a distinguerli meglio3.
Nate Silver, Il segnale ed il rumore
The End of Theory: The Data Deluge Makes the Scientific Method Obsolete,
Anderson C. , Wired Magazine
2 W. BENJAMIN, L’opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnica; Einaudi, Torino, 1991, p. 443 N. SILVER (2013) Il segnale e il rumore – arte e scienza della previsione, Roma: Fandango Libri pg. 557
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Indice 15 Prefazione Understanding i Social Media come “sistema sociale limbico”:
una ricerca etnografica sull’uso civico delle reti digitali
Può la Connected Intelligence difendere la Civil Society? di Derrick De Kerckhove 27 Presentazione della ricerca e del progetto P.O.N. 33 Introduzione
La rete come «sistema operativo sociale» 1.1 Internet il Memorioso: Borges, i Big Data e la Memoria Sociale, 33 - 1.2 Massa e tecnica. Quando «la quantità si ribalta in qualità», W alter Benjamin e l’infinità riproducibilità, 37
45 Capitolo I Metodologie e tecnologie digitali per la ricerca sociale
1.1 Cambi di paradigma: prima i dati e poi le ipotesì, prima la teoria e poi le evidenze di ricerca?, 45 – 1.2. L’autopoiesis caotica dei Big Data, 52 – 1.3 Da causalità a correlazione, interpretazione ed analisi dell’etnografia mediale sulle Reti, 55 – 1.4 im.Media.cy (I.nnovative M.ethods for Me.asuring Di.gital A.udience in C.ommunication Y.ield) - Metodologie d’immediatezza e tecniche previsionali (nowcasting e forecasting), 58 – 1.5. 6 tipi di metodologie e tecniche per la Sentiment Analysis, 63 – 1.6. I software di ricerca ed il data-telling, 66 - 1.7 Verso il Public Sentiment Management, 69
75 Capitolo II Struttura della ricerca Per una topografia sociale della Campania in Rete
2.1. Topografia sociali ed etnografie mediali dell’Associazionismo Cam-pano, 75 – 2.2. Campi di ricerca 78 – 2.3. Obiettivi di ricerca, 81 – 2.4. Metodologie e tecnologie di ricerca, 82 – 2.5. Il metodo iSA (integrated Sentiment Analysis), 87 - 2.6 I software di analisi, 91 – 2.7 Criticità e po-tenzialità della metodologia per la nostra ricerca Civico Campano 2015, 95
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sull’Associazionismo
101 Capitolo III Sentiment Virtuale ed Isolamento Social Dati della ricerca sociale ed Etnografia mediale dell’Associazionismo Civico Spontaneo in Campania
3.1. Mappatura ed analisi dell’associazionismo spontaneo su temi d’impegno civico in Campania, 101 – 3.2 . Tab. n.2 – Elenco delle Asso-ciazioni selezionate per la Network Analysis e Sentiment Analysis in meri-to al livello di partecipazione ed attivismo, 108 – 3.3 Tab. n.3 – Analisi specifica di ogni singola associazione, 109 – 3.4 Tab. n.4 – Frequenze uti-lizzo dei canali web delle Associazioni per valori numerici temporali, 127 – 3.5. Tab. n.5 – Web Semantic: Attribuzione di valori alfanumerici a va-riabili e keywords di tipo semantico, 129 – 3.6. Tab. n.6 - Sentiment Ana-lysis: occorrenze, valori di sentiment e orientamento prevalente, 130
133 Capitolo IV
Visual Mapping e Data-telling Per una infovisualizzazione dei dati di ricerca
4.1 Figura n.1 - Mappa Generale di tutte le Associazioni in Campania pre-senti sulla rete, 136- 4.2. Fig. n.2 - Mappa delle principali Associazioni Campane attive sulla rete, 137 - 4.3 Fig. n.3 - Mappa con Area di Influenza delle Associazioni Analizzate, 138 - 4.4 Correlazione tra numero di Fol-lowers e geolocalizzazione delle Associazioni, 139 – 4.5 – Correlazioni tra i dati di ricerca ed i risultati elettorali dell’Elezioni Regionali del 31 mag-gio 2015, 141
143 Conclusioni e risultati della ricerca
Un’interpretazione sul funzionamento del Sistema dei Social Media in Campania alla luce della ricerca di campo 1.1. Leggere ed interpretare i dati della ricerca: le strutture sociali dell’associazionismo 143 - 1.2 La nostalgia della comunità. Alone toghe-ter: instant gratification o partecipazione attiva? 153 - 1.3 Dalla de-territorializzazione delle comunità virtuali alla ri-territorializzazione dei social media, 158 -1.4 Molto rumore per nulla: «Toxic Community» o Ci-vic Community?, 163 - 1.5 Una metafora epistemologica sul funziona-mento dei Social Media in Campania: il “sistema sociale limbico”, 172
181 Appendice documentaria Questionario strutturato di ricerca somministrato ai responsabili delle associazioni prese in esame
183 Bibliogra a
14 Indice
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Prefazione
Understanding i Social Media come “sistema sociale limbico”:
una ricerca etnografica sull’uso civico delle reti digitali
Può la Connected Intelligence difendere la Civil Society?
di Derrick De Kerckhove
Michele Infante esamina con una grande competenza scientifica l’uso civico dei Social Media nel contesto sociale e politico specifico della Campania. Questo testo rappresenta uno dei primi studi internazionali che cerca - non solo descrivere teoricamente ed in astratto il ruolo, gli effetti ed il funzionamento dei Social Media; ma che, grazie ad una innovativa metodologia digitale, è capace di rintracciare sul campo e produrre prove, dati alfa-numerici ed evidenze che dimostrano il costi-tuirsi dei social media come un vero e proprio “sistema sociale limbi-co” che gestisce le emozioni sociali – il sentiment (orientamento) – di una comunità. La ricerca sociale applicata e l’etnografia della rete, non potrà non tener conto di questo testo che prova a definire nuove metodologie e tecnologie digitali (Sentiment Analysis, Networks Analysis, Software di Indicizzazione,Big Data Management&Data Setting, Opinion Mi-ning, ecc.) per le scienze sociali, configurandosi come uno dei più avanzati state of the art di tale campo di ricerca.
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Il testo analizza, infatti, in modo sapiente e sofisticato le dinamiche di un fenomeno in forte crescita nella regione di Campania, l’associazionismo spontaneo in Rete su temi d’interesse civico e d’impegno sociale. I movimenti di associazionismo – come appunto quello della Terra dei Fuochi - hanno infatti creato e fatto da agenda setting alla recente campagna politica e successivamente alla stessa azione politica. Questo testo si interroga sul come i social media (facebook, twitter, youtube, google+, instagram, ecc.) ed in generale la Rete ha permesso e riattivato dei processi di riculturalizzazione e riappropriazione del territorio nell’area in oggetto. Come i movimenti della terra dei fuochi, piuttosto che i movimenti a favore della legalità hanno usato i social media per portare avanti un processo generale di riterritorializzazione ed attivazione dei cittadini su temi di impegno pubblico e civile? Qualche giornalista si è spinto fino a parlare di “primavera campana”, ri-utilizzando l’espressione che solo qualche anno prima aveva coinvolto la “primavera araba”. Possiamo parlare quindi di una «primavera campana» o piuttosto dobbiamo inquadrare il fenomeno nell’emergere di nuove soggettività mediali sempre connesse ma anche disconnesse rispetto all’azione po-litica pratica? Questo testo ci invita a riflettere e si interroga sulle reali capacità della Connected Intelligence di difendere la Civil Society. La storia di Internet ha dimostrato che ad ogni cambio di paradig-ma o evolutivo, tutti i tentativi di controllare la Rete hanno generato delle contromisure di protezione a favore degli stessi utenti. In questo senso, la connected intelligence - sia on-line che off-line - ha dimo-strato di essere capace di difendere e farsi da portavoce della Civic Society, della società civile. Nell’attivismo in rete è importante sapere o sapere abbastanza degli altri partecipanti per fidarsi di loro. Questo rappresenta un obbligo al momento di connettersi e nell’entrare in re-lazione con l’altro nel modo giusto. Credo ed auspico [trust and thrust] sia che Internet ed il cyberspazio continueranno ad essere auto-organizzati ed auto-propulsivi e daranno forma ad una società più tollerante, sia infine che la Società Civile si estenderà globalmente dando luogo ad una forma di umanità più aper-ta che ci condurrà nell’Era della Trasparenza. Perché lo sviluppo dei social media e l’accresciuta rappresentatività dei loro utenti rispetto
16 Prefazione
alla popolazione totale li rendono uno strumento di gestione ed analisi dei temi pubblici e di comunicazione. In tal senso, interessante in questo testo che qui presento è il tenta-tivo di raccontare la complessità del territorio e dei suoi processi so-cio-culturali, ma anche testare il doppio canale della ricerca di campo e dell’etnografia delle Rete. La Campania è un contesto socio-culturale difficile e complesso, dove i temi della legalità, della salva-guardia del territorio, del lavoro e del livello civico dell’azione politi-ca ed amministrativa hanno vissuto e vivono momenti di forte criticità nel periodo preso in esame dalla ricerca. Stiamo parlando di un perio-do storico per l’area presa in esame, particolarmente difficile e delica-to: proteste di piazza, occupazioni, discariche da un lato, crisi delle istituzioni politiche e crisi economica dall’altro, in mezzo microcrimi-nalità e associazioni camorristiche. L’area geografica presa in esame è uno strano quadrilatero, che par-tendo da Napoli, si estende alle provincie di Napoli e Caserta. In quest’area è stato facile nel periodo preso in esame, registrare il disgregarsi del tessuto sociale, il fallimento della capacità della politi-ca di organizzare e pensare sviluppo e servizi, di promuovere consen-so e partecipazione. Il testo mostra come l’associazionismo spontaneo è un fenomeno nuovo e specifico di alcune aree campane, e dimostra come - senza nessun collegamento ad istituzioni, partiti, sindacati, e spesso in con-trapposizione e polemica con essi o con gli stessi enti locali e gover-nativi - il Web permette di sviluppare ed incanalare i nuovi bisogni di partecipazione, di attivismo politico e di sensibilizzazione ambientale che emergono dal corpo sociale e dal territorio4. La ricerca ha avuto come obbiettivo l’analisi del fenomeno, al fine di comprenderne l’efficacia, studiarne gli effetti e quantificare con da-ti la sua ricaduta sociale e comunicativa. Ha pertanto analizzato l’utilizzo dei social media e delle nuove piattaforme tecnologiche di-gitali da parte dei membri delle associazioni, ha cercato di individuare un profilo tipo degli utenti, i valori che essi trasmettono o che li spin-gono ad associarsi e mobilitarsi tramite la Rete, ed infine, il tipo di linguaggio usato. 4 La ricerca è stata svolta presso il Centro di Ricerca “Scienza Nuova. Laboratorio integrato di tecnologie in-novative per le scienze sociali” dell’Università degli Studi di Napoli “Suor Orsola Benincasa” attraverso la piattaforma digitale Im.Media.Cy (I.nnovative M.ethods for Me.asuring Di.gital A.udience in Communication Yield).
Prefazione 17
Il testo raccoglie il lavoro di ricerca, che Infante ha svolto all’interno di un progetto finanziato dal PON-RICERCA E SVILUP-PO 2007-2013 – MIUR e MINISTERO DELLO SVILUPPO incentra-to proprio sulle metodologie e tecnologie digitali per le scienze sociali e umane.5 Un progetto finalizzato allo sviluppo socio-culturale e di potenziamento strutturale e tecnologico delle Regioni Convergenza del FSE, e non a caso, il campo di ricerca qui presentato è la Regione Campania. Proprio in tal senso, è già meritorio che questo testo rap-presenti una cartografia ragionata ed aggiornata delle principali asso-ciazioni presenti sul territorio campano e contemporaneamente attive in rete. Michele Infante ha costituito una innovativa e complessa piattafor-ma di software e tecnologie denominata a partire dal suo acronimo im.Media.cy. (I.nnovative M.ethods for Me.asuring Di.gital A.udience in Communication Yield). La piattaforma di ricerca digitale è stata al-lestita sui computer e le macchine del Laboratorio di ricerca universi-tario “Explora, Sull'applicazione di nuove metodologie qualitative e quantitative per la ricerca sociale e gli studi sul comportamento uma-no” presso il Centro Progettazione d’Ateneo “Scienza Nuova”. La ricerca di campo si è avvalsa di supporti tecnologici di primissimo livello, e di software di elaborazione dati. È stato raccolto un volume di dati riferibile a circa 167mila utenti [167.016], raccolto ed analizzato con le metodologie di Sentiment Analysis e cluster identificativi di parole chiave ed items. Da un lato, alla definizione delle principali tecniche e metodologie di ricerca, dall’altro all’applicazione ad uno specifico territorio e fe-nomeno sociale durante un periodo definito di tali metodologie. Un esperimento di ricerca quello che qui si raccoglie e documenta, che mette alla prova ed in un certo senso cortocircuita la sociologia tradizionale e la sociologia della cosiddetta «computational sociolo-gy». In modo non solo apologetico, ma anche critico, testando stru-menti e metodologie tradizionali e strumenti più innovativi su un pre-ciso ambito sia sociale, che geografico-territoriale.
5 Ed è proprio nell’ambito del Laboratorio “Scienza Nuova” - Associato al progetto "Scienza Nuova: laboratorio integrato di nuove tecnologie per le scienze sociali" CODICE SIRIO PO-Na3_00109, presso Università degli Studi di Napoli “Suor Orsola Benincasa” – si è potuto la-vorare a due aspetti diversi ma convergenti della problematica di ricerca.
18 Prefazione
Cercare di capire le correlazioni ed i rapporti non causali tra attivi-smo web e fenomeni e manifestazioni sociali promosse dalle associa-zioni prese in esame, è infatti il tratto peculiari di questa ricerca che questo testo raccoglie. Le metodologie e tecniche digitali intervengono dunque sia in fasi di elezioni, predicendo in maniera accurata il futuro del proprio go-verno, sia durante il governo stesso, agendo come megafono della vo-ce del Web 2.0 nel ruolo di consigliere ed influencer finale del voto. Non sorprende che nelle stesse elezioni regionali del 2015 vi sia una lista direttamente ispirata anche nel nome a questi movimenti, come appunto la Lista Terra dei Fuochi, o che il neo-governatore elet-to abbia deciso di chiudere e mettere al centro della propria campagna politica proprio tale tema. Ai fini della ricerca che qui si presenta, il gruppo di ricerca ha sele-zionato un campione di 21 associazioni campane presenti sul web e che presentano un significativo livello di partecipazione e followers on-line: 1. Bici per la città, 2. Assomaggiore, 3. Viviamo la città, 4. Forum Ambiente Area Nolana, 5. Movimento Terramia, 6. MigrAzio-ni, 7. Comitato Don Peppe Diana, 8. Libera Campania, Associazioni, nomi e numeri contro le mafie, 9. Nuova Cooperazione Organizzata, 10. Sottoterra Movimento Antimafie, 11. Amesci, 12. Agisci, 13. Na-poli in movimento, 14. Let’s think-living an idea, 15. Terra di confine, 16. La terra dei fuochi, 17. L’E.C.O. della fascia costiera, 18. La nostra terra Marcianise, 19. Cittadinanza attiva Mondragone, 20. Vittime terre dei veleni, 21. DifendAtella. La metodologia di ricerca usata si è avvalsa di tecniche digitali in-novative - come la Sentiment e Network Analysis – applicate alla ri-cerca sociale. L’analisi dei canali di comunicazione digitali usati dalle associazioni (da Twitter, Facebook, Google+, Youtube al sito web) ha mostrato il ruolo fondamentale che questi nuovi strumenti di comunicazione digi-tale hanno nel promuovere, raccogliere informazione e sensibilizzare non solo gli iscritti ma anche l’opinione pubblica su temi che vanno dalla tutela del territorio ai diritti sociali, dalla legalità alla salvaguar-dia ambientale (rifiuti, discariche, inquinamento, lotta alle mafie ed utilizzo dei beni confiscati per fini sociali, fino alla promozione cultu-rale e quella della diversità e dell’immigrazione). Un primo risultato di ricerca che qui Infante presenta è certamente la geolocalizzazione delle 21 associazioni prese in esame, mappatura
Prefazione 19
che ha mostrato come il fenomeno sia localizzabile principalmente nell’area periferica tra Napoli e Caserta, un’area che ha come confine Casal di Principe, a nord-est, Giugliano Campania ad est, e Cercola, Caivano, Caserta, per quanto riguarda il versante Ovest. Paradossalmente quest’area che presenta una situazione ambientale tra le più difficile e complesse della Regione, è anche quella dove il fenomeno dell’associazionismo è più sviluppato, creando una diretta correlazione tra la variabile “difficoltà ambientale” e “attivismo digi-tale”. Inoltre, su un campione rappresentativo di 8 associazioni, è stata possibile applicare una metodologia di ricerca di tipo web-semantic capace di individuare le motivazioni e gli orientamenti dei followers (gli utenti). L’analisi digitale dei contenuti su cluster di occorrenze codificate ha permesso di individuare le motivazioni ed il tipo di ap-proccio che gli utenti hanno ai temi trattati, e le motivazioni che li spingono alla partecipazione in Rete. Si sono, infatti, assegnati delle variabili numeriche agli atteggiamenti degli iscritti, con valori in scala che vanno da un orientamento negativo Rabbia (-4), Disagio sociale (-3), Indignazione (-2), Sfiducia (-1), ad uno positivo-propositivo Inte-ressamento (1), Speranza/Fiducia (2), Passione (3), Empatia (4), Ap-partenenza (5). In tal modo, con software di elaborazione dati si è potuto indicizzare l’atteggiamento prevalente sul campione di associazioni prese in esa-me. I risultati sociali dell’indagine appaiono però ossimorici - come di-mostra Infante - da un lato, si registra un trend di crescita sia nel senso di appartenenza alla comunità, sia nella caratterizzazione dei profili social dei followers, dall’altra, appare evidente che i “sentiment” e gli orientamenti che spingono gli utenti alla partecipazione on-line sono ancora di tipo negativo (sentiment come “rabbia”, “indignazione” e “disagio sociale” prevalgono rispetto ad aree semantiche positive co-me “identità”, “orgoglio”, “spinta all’azione pratica”). Infatti, se tra gli aspetti positivi del fenomeno – come dimostra que-sto testo - vi è, oltre alla capacità concreta di organizzare eventi e manifestazioni, quella di costruire una rete tra le varie associazioni presenti sul territorio, va anche registrato che spesso i canali social delle associazioni sembrano essere più una valvola di sfogo di un ma-lessere sociale diffuso, che reali luoghi di azione e proposta.
20 Prefazione