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INDICE

DA NON PERDERE PAG 5INTRODUZIONE PAG 6LA STORIA PAG 9LA LINGUA PAG 18LA CULTURA PAG 18TANGO PAG 20POLO E PATO PAG 24PERCEZIONE VISIVA PAG 24NOTIZIE PRATICHE PAG 27CUCINA E GASTRONOMIA PAG 30IN GIRO CON I BONDI PAG 35PLAZA DE MAYO E DINTORNI PAG 37SAN TELMO E DINTORNI PAG 46LA BOCA PAG 51ONCE E IL QUARTIERE EBRAICO PAG 58ABASTO E GARDEL PAG 60MILONGAS PAG 60IL CUORE DEL TRÓCEN PAG 62TEATRO COLON PAG 63CALLE FLORIDA PAG 64 PUERTO MADERO PAG 69RETIRO PAG 71LA RECOLETA PAG 74MUSEI D’ARTE PAG 77I QUARTIERI DI PALERMO PAG 79JARDIN BOTANICO PAG 82PALERMO SOHO E VIEJO PAG 84ESMA E I VOLI DELLA MORTE PAG 86ITINERARIO BORGESIANO PAG 87LE MUCCHE DI LINIERS PAG 90IL TIGRE PAG 90COLONIA DEL SACRAMENTO PAG 93DORMIRE PAG 94MANGIARE PAG 97VITA NOTTURNA PAG 99LUJÁN E SAN ANTONIO DE ARECO PAG 100MAPPE PAG 102

INDICE DELLE ILLUSTRAZIONI

pag 5 Veduta del nicrocentro da grattacielo in av L.Alempag.7 dall’alto in basso: libreria Ateneum; libreria antiqua-ria in calle MOntevideo; ingresso Mamba;mostra artista Saraceno al Mambapag.8 sopra : Floralis a Palermo; sotto Palo Borracho nella plaza San Martínpag.9 Abasto murales dedicato a Gardelpag 10. ina alsto a sinistra il presidente Faustino Sar-miento e a destra il Generale Julio Roca; sotto a sinistra Juan Perón e a destra Evitapag.11 Boca, porto fine XIX secolo : navi di emigranti italianipag 12 coccarda e emigranti alla Bocapag 13 Parque de la Memoria: installazione ai desapare-cidos (voli della morte)pag 14 nicrocentro da grattacielo in av L.Alempag 16 dall’alto: cartoneros; villa miseria; graffito in San Telmo e protesta antimacristapag 17 dall’alto: cartonera; manifestazione operaia; car-tonerapag 19 Alberto Manguel; mercatino libri usatipag 20 ballerini tango al Caminitopag 21 a sinistra sequenza di spettacoli di tango-show e a destra Teatro Colonpag 23 in alto scultura a Museo di Belle Arti e sotto mo-stra di Jorge Gamarrapag 24 polo e rosepag 25 piazza San Martínpag 26 on alto stemma città in basso grattacielo a Puerto Madero e molo commercialepag 28: bondi e subtepag 29 Boca: puente transbordadorpag 30 chorizo y pan, ojo deibife e asaditopag 32 pizzeria Filopag 33 Bombonera (Boca)pag 34 cartonero coltopag 35 bondi e fileteadospag 36 bondipag 37 Plaza de Mayo, Casa Rosada pag 38 Plaza de Mayo e Cabildopag 38 Catderalpag 40 plaza de Mayo madres y dsaparacediso dittaturapag 41 in alto dalla Galleria Güemes e sotto angolo Plaza de Mayo e Floridapag 42 Florida Galleria Güemes pag 43 palazzo del Congressopag 44 culto di San la Muerte e sotto chiesa a San Telmo di San Pedropag 45 Mafalda a San Telmo e sotto leggendo...pag 47 Maria Kodama, compagna di J.L. Borgespag 48 San Telmo mercatino in plaza Dorregopag 49 calle Defensa la domenicapag 50 calle Defensapag 51 San Telmo chiesa di San Pedro Telmopag 52 dettaglio casa XIX sec a San Telmopag 53 La Boca, muralespag 54 La Boca murales e Caminitopag 55 La Boca Diga Norte, Riachuelopag 56 Fundación Proapag 57 Boca: gallerie d’artepag 58 Once

pag 59 Av 9 de Julio e Obeliscopag 61 Abastopag 62 Av 9 de Juliopag 63 Plaza del Congreso edificio riflessopag 64 e 65: Taetro Colonpag 66 Galeria Pacificopag 67 calle Floridapag 68 Corrientes, libri, librerie e lustrascarpepag 70 in alto molo a Puerto Madero e sotto Rio de la PLatapag 71 gomero e sotto Plaza San Martin e omonimo monumentopag 72 Torre Ingléspag 73 Cavanaghe sotto stazione del Retiropagg 74-75 Recoleta: gomero Basilica Nuestra Señora del Pilar e cimiteropag 76 dall’alto: Malba, Museo di arte Decorativa e Mu-seo di Belle Artipag 77 Museo Fernandez Blancopag 78 in alto Ambasciata Francese e in basso Museo di Belle Artipag 79 in alto Ambasciata Francese e sotto arte cuz-queñapag 80 parchi a Palermopag 81 radici di un gomeropag 82 artigianato al giardino botanicopag 83 Museo Evita e sotto la Rural in plaza Italiapagg 84-85 Palermo SoHopag 86 Estación de la Memoria e la famigerata Esma pagg 88-89 dettagli edifici fine XIX e primi XX secolo in calle Florida e Borges da giovanepagg 90-91 asta del bestiame a Linierspag 92 Tigre: museo del Tigre e canalipag 93 Rio de la Plata all’altezza di Olivos e sullo sfondo Belgranopag 94 Hotel Alvear palacepag 95 interni Hotel Alvear Palace e sotto Hotel Casa Calmapag 96 dall’alto a sinistra: spiedini di jacaré, parrilla, ri-storanti Mishiguene, e Caseros. A destra: flan al dulce de leche, timballo di zucca e sotto preparando parrillapag 98 antiquari, libreria El Ateneo e bolas con bicchiere in cornopag 98 tappeto artigianale di Sumampa (Santiago del Estero) e sotto locale a Palermo SoHo

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BUENOS AIRES, LA DIVINABuenos Aires detta BUE è una vitale, enigma-

tica e favolosa (in senso estetico e letterario)

metropoli che si estende a macchia d’olio per

200 chilometri quadrati inglobando per un rag-

gio di 70 chilometri i vicini sobborghi e raggiun-

gendo così una popolazione di circa 14 milio-

ni di abitanti, quasi un terzo dell’intero paese.

La “divina” come aggettivano sempre gli ar-

gentini evidenziando il loro DNA di stampo

catto-ispanico rappresenta il cuore, il cervello,

l’anima, i muscoli (ora un po’ avvizziti), il centro

motore, la sintesi di tutta la vita argentina: vi

si riunisce un terzo di tutta la popolazione del

paese, una moltitudine di porteños (come si

chiamano gli abitanti del comune di Buenos

Aires, mentre bonaerenses si nominano gli

abitanti della Gran Buenos Aires e cioè della

provincia) che notte e giorno deambula nelle

grandi arterie del centro. Negli ultimi decenni lo

sviluppo di Buenos Aires, da sempre teatro di

un arcigno sfruttamento delle ricchezze argen-

tine, ha richiamato milioni di persone nella città

rendendola smisuratamente popolata e fervida

di traffici commerciali, di attività culturali, di - purtroppo - villas miseria che assieme via via

spinsero sempre più lontano, sempre più “ol-

tre”, il reticolato geometrico e urbanistico della

capitale. Che è fatta di Avenidas y calles re-

golari le quali, come ebbero a scrivere sia De

Amicis nel 1879 che Beviano nel 1911, formano

monotoni blocchi o cuadras - tranne quelle obli-

que e in stile parigino che vanno dalla Plaza de

Mayo (ovvero dalla Casa Rosada) verso nord

- disegnando prevedibilmente tutta la città.

La nascita della città non fu facile: l’estuario

grande come un mare attirava i navigatori eu-

ropei che cercavano un passaggio per il mare

del sud. Dopo le prime spedizioni degli esplo-

ratori nacque la leggenda del Re Bianco, del

portoghese che, a capo di duemila indigeni, si

era recato in Perù conquistando immensi teso-

ri che aveva trasportato sulle rive del grande

fiume, il “mare dulce” ove aveva finito per tro-

vare la morte a opera dei suoi stessi seguaci.

Fondata nel 1580 da Juan de Garay e abitata

da 300 abitanti venne solennemente chiamata

“Ciudad de la Trinidad y Puerto de Santa Maria

de Buenos Aires”. Agli inizi del XX secolo la cit-

tà contava già un milione di abitanti. Ingrandita-

si in breve tempo, mai presentava un carattere

uniforme, né un piano regolatore interamente

concertato. Da allora ha però conservato il suo

carattere regolare a scacchiera, sebbene espan-

dendosi in tutte le direzioni suscitò una rete di

grandi arterie che ancora convergono sul noc-

ciolo primitivo e ne modificano continuamente la struttura. Il “centro” non cessa di trasformarsi.

La città episodica alterna a macchia di leopardo

quartieri di case basse in stile iberico-andalu-

so come quelle di Palermo Soho o di Palermo

Hollywood a blocchi eclettici di fine Ottocento e primi Novecento a, soprattutto nel microcen-

tro commerciale e a Puerto Madero, blocchi di

grattacieli. Le strade comunque restano dritte,

tracciate con regolarità geometrica con blocchi

abitativi di pianta quadrata, le famose cuadras

che contano cento numeri civici per isolato.

Musei, monumenti, sfarzo, ricchezza, edifici di gran pregio, opulenti architetture eterogenee,

ora spagnole, francesi e italiane, ora anglo-

sassoni e americane, concorrono a fare della

capitale argentina una delle più curiose città

del mondo. Teatri e cinematografi (ce ne erano settanta solo nel centro), caffè, definiti da En-

rique Santos Discepolo “mezcla milagrosa de

sabihondos e suicidas” e locali si susseguono

in numero infinito lungo le principali arterie del microcentro, nell’elegante quartiere della Reco-

leta, nell’artistica e scarruffata Boca e a Paler-

mo SoHo ricordando che Buenos Aires è una

città in cui ci si diverte; o almeno ci si divertiva.

La memoria della Belle Epoque, passata ormai

da un secolo, è tutt’oggi presente nell’orgoglio-

so porteño. La maggior parte degli argentini che

ricordano quell’epoca dorata, quando il paese

era all’ottavo posto nella classifica mondiale delle nazioni più sviluppate, ancora fatica a cre-

dere che i tempi di gloria sono passati. Neanche

quando passeggia per strade e marciapiedi ro-

vinati da voragini coperte con quattro assi sbi-

lenche; nemmeno quando, la sera, le insegne di

Corrientes, l’ex Broadway sudamericana, sono

spente o accese a metà e le sue decantate libre-

rie, allora aperte fino alle tre del mattino, nean-

che illuminano le vetrine mentre i ristoranti che

non dormivano mai oggi non sfamano più alla

madrugada: simboli evidenti di un’altalenante

debacle economica. Né si scoraggia quando,

camminando per la turistica calle Florida, con

calle Suipacha unica strada pedonale della cit-

tà, inciampa sui tracciati di qualche improvvisa-

ta rete digital oriented: inevitabili disegni plasti-

co-elettrici, d’altronde, in un paese dove le linee

pubbliche o private con cavi annessi funzionano

con fare anarchico. Eppure, anche se la “Buona

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.2(/, 0"9m, 3', @"("0nN' hS9743:' Y<I@6<:56iW''L’inizio della città fu difficile. Con il nome di +?9:43'59'%<;4<'V<:6<'59@'B?9;',6:9L'@<'A?<'8:6R><'23;5<H63;9':6A<@9'<@'!Z]M'><'2?' 6;'A9I?643'56A4:?44<'5<@@9'73;46;?9'A73::9:69'59I@6'<II?9::646'6;563A'@37<@6L'6'e?9:<;569AW''.9@'!ZNKL'6@'73@3;6HRH<43:9'A8<I;3@3'b?<;'Y<:<F':623;5<'9':6E<449HH<'la città “ Ciudad de la Trinidad y Puerto de BueRnos Aires “ con l’obiettivo di ribadire il neonato 8:953>6;63'73@3;6<@9'A8<I;3@3'9'56'2<76@64<:9'@9'73>?;67<H63;6'73;'@a6;49:;3'59@'49::643:63W'1a?E6R7<H63;9'3446><@9'59@@a6;A956<>9;43'9'@a6>83:4<;RH<'59@'83:43'89:'@3'AG6@?883'73>>9:76<@9'89:>6Rsero un veloce accrescimento della città fino a farla dichiarare l’otto Maggio 1776 “capitale del Viveregno del Rio de la Plata “ dal re Carlo III..9@' !NKZL' 73;' @<' 2<>3A<' G6443:6<' 59@@<' E<44<Rglia di Trafalgar, la potente flotta inglese cerca 56'9A49;59:9' 6@' 73;4:3@@3' A?6'><:6' AE<:<I@6<;53'@a6>89:3'73@3;6<@9'A8<I;3@3'9'2:<;79A9d';<4?:<@R>9;49' 6@' 8:6>3' 3E69446G3' 59@@<' 73;e?6A4<' 6;I@9RA9'p'B?9;3A',6:9A' 7D9'7<559'<@' ;9>673' 6@' "M'Y6?I;3'!NKMW'V<'@<':9A6A49;H<'59I@6'<E64<;46L' 6'83:49;3AL' <779A6' 5<' ?;' 29:G653' A86:643' 56' @6E9:R4j'9'5a6;5689;59;H<L';3;'4<:5r'<5'3:I<;6HH<:A6=';3;'A3@3'2?:3;3'A7<776<46'I@6'6;I@9A6'><';9@'!N!K'G9;;9' 23;5<4<' @<'+:6>9:<' b?;4<'56' I3G9:;3W' *@'>3G6>9;43'5a6;5689;59;H<'5<@'I63I3'A8<I;3@3'A6'9A49A9' :<865<>9;49'A?' 4?443' 6@' 49::643:63' :<IRI6?;I9;53' @a3E69446G3' ;9@' !NNKL' e?<;53' B?9R;3A',6:9A'2?'59A6I;<4<'7<864<@9'59@@<'U98?EE@6R7<',:I9;46;<'A3443' @<'8:9A659;H<'56'B<:43@3>p'V64:9W' *;' e?9A46' <;;6' @<' 7644j' G659' @<' ;<A764<' 56'5?9' 596' A?36' <44?<@6' e?34656<;6' 4:<56H63;<@6=' @<'+:9;A<'h23;5<43';9@'!NMOi'9'@<'.<763;'h!N\KiWY@6' <;;6' A?779AA6G6' 2?:3;3' A9I;<46' 5<' ?;<'I:<;59' 9A8<;A63;9' 9' <77:9A76>9;43' 59@@<' 764R4j'@9I<46'<;7D9'<@'><AA67763'29;3>9;3'59@@a6>R>6I:<H63;9' h5<@' !NNK' <@' !NNM' 9;4:<:3;3' ;9@'8<9A9'86s'56'?;'>6@63;9'9'>9HH3'56'89:A3;9i='la fisionomia di Buenos Aires mutò rapidaR>9;49L' G9;;9:3' <@@<:I<49' 9' 73A4:?649' ;?3G9'strade come la avenida de Majo, edificati nuoRG6' 8<@<HH6' 9' <EE9@@64<' @<' /<A<' 59@' Y3G9:;3W

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/0)'($$)'-)'1#*A$.<43' ;9@' !NOZL' b?<;' )3>6;I3' +9:g;' 6;4:<R8:9A9' ?;a9779H63;<@9' 7<::69:<' >6@64<:9' 2<R79;53' 8<:49' <;7D9L' 73@' I:<53' 56' 7<864<;3L'59@@a9A6I?3' 5:<889@@3' 56' A3@5<46' I?65<46' 5<'Q:6E?:?' 7D9' A3GG9:46:3;3' 6@' 8349:9' :<567<@9W*;'A9I?643';?>9:3A6'I9;9:<@6R8:9A659;46'A6'A?ARA9I?6:3;3'<@'8349:9'49;4<;53'56'<E3@6:9'@<'><IRI63:'8<:49'59@@9':623:>9'59@'8:97959;49':9I6>9W')6G9;?43'73@3;;9@@3L'+9:g;' :6?A7t'<'3449;9:9' 6@'73;4:3@@3' 596' >3G6>9;46' 596' @<G3:<43:6' 5?:<;49'6@' 5979;;63' !O]Kq[KW' *;' 73;A9I?9;H<' <@' :6<@RH3'596'8:9HH6'8:3G37<43'5<@@<'%973;5<'I?9::<'>3;56<@9L'<@@9':9A4:6H63;6'9'<@'>9:7<;46@6A>3L'A6'5622?A9'4:<'6' @<G3:<43:6'56'4?443'6@'+<9A9'9'6;'8:6R>6A'<;49'3>;6<'<'B?9;3A',6:9A5'?;'I9;9:<@9'><@73;49;43'89:'@<'89AA6><':94:6E?H63;9W'*@'73R@3;;9@@3'+9:g;'A6'<AA67?:r'6@'2<G3:9'59@@9'><AA9'@<G3:<4:676'59449'59A7<>676<53A';9@'!O[]L'2<G3R:9;53' ?;' 79:43' ;?>9:3' 56' @9II6' A376<@6' <:5649W,@@9'9@9H63;6'59@'!O[ML' @a3:><6'I9;9:<@9'+9:g;'2?' ;3>6;<43' 8:9A659;49' I:<H69' <6' G346' 596' A?36'accoliti “senza camicia” attirati dalla sua politica 59><I3I67<='2?'<@@3:<'@6E9:3'56'>9449:9'6;'9A97?RH63;9'6@'A?3'8:3I:<>><'89:'2<:9'59@@a,:I9;46;<'?;'+<9A9'<?43;3>3'9L'<@@3'A49AA3' 49>83L'89:'9@9G<:9'6@'@6G9@@3'56'G64<'59@@9'7@<AA6'@<G3:<4:676'4:38R83'<'@?;I3'G9AA<49'9'4:<A7?:<49'5<6'8:97959;46'I3G9:;6W'+9:'@<':9<@6HH<H63;9'56'e?9A43'86<;3'6@'I3G9:;3'89:3;6A4<'A6'<AA?;A9'6@'73>8643L'3A49IRI6<43'5<I@6'9A4<;769:3AL'56'73;4:3@@<:9'@a9A83:4<Rzione dei prodotti agricoli per finanziare nuove 6;5?A4:69'56'A4<43d';9@'73;49>83';<H63;<@6HHr' 6'A9:G6H6' 9' @9' 6>8:9A9' 56' 4:<A83:43' <88<:49;9;46'<' I:?886' A4:<;69:6L' 5976A63;9' 7D9' 73>8:3>6A9'A9:6<>9;49' @9' :9@<H63;6' <;I@3RA?5<>9:67<;9Wu' 59@' !O[O' 9' <' 389:<' 59@' I9;9:<@9' +9:g;' @<':95<H63;9' 56' ?;a<@4:<' 73A464?H63;9' 7D9' I@6' 73;R29:6G<' 6'86s'<>86'8349:6'89:'9A9:764<:9'?;' :9I6R>9' 89:A3;<@9' 9' <?43:64<:63=' ?;' <:4673@3' 8:9G9R59G<'7D9'@<'><;7<;H<'56':6A89443'G9:A3'6@'7<83'

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di stato o i membri ufficiali del governo fosse 73;A659:<4<' ?;' 7:6>6;9L' @9I<@6HH<;53' 73At' ?;'mezzo efficace per soffocare ogni opposizione.*@'5644<43:9'7D9'8:3>3AA9'@a<?4<:7D6<'6;5?A4:6<@9L'9>?@3'56'V?AA3@6;6'9'59@@a*4<@6<' 2<A76A4<L'56' 2<443'A3@@9764r'@3'AG6@?883'A38:<44?443';9@@<'Y:<;'B?9R;3A',6:9A' 56' 6;5?A4:69' <' E<AA3' G<@3:9' <II6?;43'497;3@3I673'7D9'2?;H63;<G3;3'A3@3'89:'6@'>9:7<R43'6;49:;3L'<6?4<49'5<'?;'A6A49><'8:349H63;6A4673'che dunque finì per non stimolare né ricerca né 73>894646G64jW'+36'A6'<446:r'@a3883A6H63;9'A6<'59@@9'23:H9'>6@64<:6L'>6;<776<;53'56'3:I<;6HH<:9' 6'A?36'59A7<>6A<53A' 6;' ?;<' >6@6H6<' <:><4<L' A6<' 59@@<'/D69A<' 6;' 73;A9I?9;H<' <' ?;<' @9I6A@<H63;9' <;R467@9:67<@9' 9><;<4<' ;9@' 49;4<46G3' 56' 6;59E3@6:9' 6@'7@9:3' <:I9;46;3' 7D9' A3A49;9G<' 6' 73;A9:G<43:6W'+9:g;' 2?' A3A49;?43' ;9@@<' A?<' 2?@I65<' 7<::69:<'5<@@<' >3I@69L' @<' E9@@<' <44:679' $G<' )?<:49L' 7D9'A9889' 73;5?::9' ?;a3446><' 8:38<I<;5<' 83@646R7<L'56223;59;53'@a6>><I6;9'59@'><:643'6;'4?44<'@<'nazione, fino alla sua precoce morte nel 1952.

7B33C'!"#$%&'()*#&'&#8%$-%')0'1*)9%'>#&8%>%'8(D#.($%'-#'8(**($2(.9@'!M""' 2:<49'/<F94<;3'59'/<::<;H<'7D9' 2?' 6@'8:6>3' G9A73G3' 56' B?9;3A' ,6:9A' ;3>6;<43' 5<@'papa Paolo V, così descrisse la città: “Non ci A3;3';9I3H6'9';3;'A6'89A<' @<'7<:;9'9'A9'A6'D<'E6A3I;3'56'e?<44:3'@6EE:9'56'7<:;9'56'G<77<'E6A3RI;<'<7e?6A4<:;9'?;<'6;49:<L'388?:9'>3:6:9W'1<'A6'73>8:<'3II6'9'53><;6'p'I6j' 6>8?4:6564<'9'E6A3RI;<'I944<:@<';9@@a6>>3;56H6<W'$'73At'89:'4?443L'6;'>353'7D9'"KK'5?7<46'6;'%8<I;<'A9:G3;3'86s'7D9'"KKK'e?6L'89:'6@'8:9HH3'59@@9'73A9W'+9:'2<:A6'59@@9'A7<:89L'E6A3I;<'8:37?:<:A6'6@'7?363L'836'79:7<:9'6@'7<@H3@<63'9'8:9I<:@3'89:'8<:977D6'>9A6'9'8<I<:@3'8:32?><4<>9;49' 9' 73;49;4<:A6' 56' A7<:89' 73>9'7D9' A6<;3' 9' :6;I:<H6<:9' <;73:<' 6@' 7<@H3@<63' 73;'>3@4<'922?A63;9W'.3;'7ap'>95673L';n'2<:><76A4<L';n'E<:E69:9'3'@9G<4:679'9'4?446'A3;3'>95676L'A3;3'E<:E69:6'9' 2<EE:67<;3' @9'>95676;9'7D9'83AA3;3L'73>9' A6' 8?r' 6>><I6;<:9W' .3;' 7ap' <:I9;43L' ;n'3:3L';n'>3;94<'59@'U9L';n':<>9L';n'5a?;<'e?<R@64j'3'59@@a<@4:<W'+9:'4<@'>346G3'6'73;4:<446'A6'2<;;3'73;'I@6'A7<>E6'59@@9'73A9L'5<;53'G6;3'89:'6@'I:<R;3L'59@'I:<AA3'89:' @3' H?77D9:3L'59@@3' H?77D9:3'per la carne, della carne per il mate e così via”.

0:#9)/*(2)%$#').(0)($(.9@' !NKM' A?' 56' ?;<' 8383@<H63R;9' 56' 76:7<' [K>6@<' <E64<;46' B?9;3A' ,6R:9A' 73;4<G<' !KK' 64<@6<;6' 56' 7?6' "' 86443:6W.9@' 89:6353' !NO"R!O![' A?' 56' ?;' 434<@9' 56']W"KKWKKK' 9>6I:<;46' ' !W"KKWKKK' 9:<;3' 56' 3:6Rgine italiana (i dati e le statistiche ufficiali arRI9;46;9' <;73:<' 3II6' A3;3' ?;' :9E?A' 89:' 4?446iW'*;':9<@4jL''A7:6AA9';9@'!O!!'@a6;G6<43'5<'1<'%4<>R8<'9'89:' @a,;A<'Y6?A9889'B9G63;9'89:' 7<86:9'73>9'><6' ' @a*4<@6<' A4<G<' :9I6A4:<;53' ';3;'A3@3'?;'7<@3'59@@a9>6I:<H63;9'G9:A3' @a,:I9;46;<'><'perfino il rientro nel Bel Paese di tanti emigranRti, veniva infranto il sogno dei primi “profughi” 869>3;49A6L'@6I?:6'9'A676@6<;6''7D9'9:<'A4<43'e?9@@3'56'8349:'<;7D9'<7e?6A4<:9'73;'6@'5?:3'@<G3:3';96'7<>86'86773@6'<889HH<>9;46L'9'763p'>6;?46'R'89:'@<'G<A464j'59@'8<9A9R''@3446'56'49::<d'73A<'7D9'89:r';3;'<77<559'89:'@a3A46@64jL'@<'7:?59@4j'9'6'A3449:R2?I6'596'7:63@@3A'7D9'3A4<73@<:3;3'<I@6'64<@676'9>6RI:<;46''@a<@69;<H63;9'59@@<'29:46@9''49::<'2<4673A<R>9;49'A>3AA<'5<6'83G9:6AA6>6' @<G3:<43:6W'.3;'<'7<A3'<'B?9;3A',6:9A' @<'><II63:'8<:49'59I@6'9>6I:<46'64<@6<;6'R'9'@9'>9>3:69'56')9',>676A'9'56'Bevione insegnano - finivano per ingrossare le fila di un esercito di spazzacamini e netturbini. *;'G9:3'6'>6;6R7<?56@@3A'9'6'I3G9:;<43:6'8:3G6;76<Rli corrotti eludevano perfino una legge del 1903 chiamata “Ley de tierras” in cui teoricamente si 59A46;<G<;3''OK'>6@63;6'56'944<:6'6;'86773@6'@3446'<I@6'A4:<;69:6'73At'5<'6;79;46G<:;9'@<'E?3;<'73@46G<RH63;9'9'@<'>9AA<'<':955643W'')?;e?9'<::6G<;53'<@@<'B37<'I@6'9>6I:<;46'64<@6<;6';3;'<G9;53'A3@R56'89:'73>8:<:9'<'@3:3'G3@4<'6@'A6A49><'73::3443'><'E9;'3@6<43';3;':6?A76:3;3'<;7D9'5383'<;;6'56' @<G3:3'5<'>?@6' <5'<7e?6A6:9';?@@<='<@4:3'7D9'49::<'8:3>9AA<v'1<'A43:6<'5679'6;2<446'7D9';9@@3'AG6@?883'973;3>673'59@'8<9A9' 6@'7<864<@9'A4:<R;69:3'2?'E:64<;;673L'><'@<'23:H<R@<G3:3'64<@6<;<W'

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0('-)..(."*('#'0('/"#**('&"8)(+9:3;'>3:t';9@'!O\]'@<A76<;53'@a9:9564j'59@@<'I9A463;9'I3G9:;<46G<'<@@<'G953G<'V<:6<'$A49@<'73;3A76?4<'73>9'*A<E9@64<L'7D9'I3G9:;r'<6?4<R4<'5<'56G9:A6'2959@6'59@'><:643W'*@':?3@3'56'*A<E9R@64<'2?'7<:<449:6HH<43'5<@@a<;<:7D6<'6;49:;<L'5<'7:?59'G63@9;H9'9'5<@@<'@6e?65<H63;9'73>8@94<'59@@a3883A6H63;9W_?9A4<' 4:<I67<'A64?<H63;9'<8:t';?3G<>9;49' @9'83:49'<'?;<';?3G<' 29:379'5644<4?:<'7D9'A<@t'<@'I3G9:;3';96' 8:6>6'>9A6' 59@' !O\M'5<;53' 6;6H63'alla “Guerra Sucia” ovvero a quella che i ditRtatori chiamarono “riorganizzazione nazionale” detta anche il “Proceso” . La nuova giunta in ;3>9'56'?;'8<4:63446A>3'A763G6;6A4<'<E3@t'6@'/3;RI:9AA3' 9' 3I;6' 6A464?H63;9' 59>37:<467<W' #:<' 6@'!O\M'9'6@'!O\\'?;<'G9:<'I?9::<'76G6@9'73;'8?I;6'56'29::3'A73886r'4:<'6'89:3;6A46L'6'>3;43;9:3A''86s'3@4:<;H6A46'7D9'73;'6'@3:3'<449;4<46'<G9G<;3'8:3RG37<43'@3'A8:6;4''<?43:64<:63''9'@<'I6?;4<'A49AA<'causando migliaia di morti nelle file degli oppoRA643:6W')976;9'56'>6I@6<6<'56'89:A3;9'2?:3;3'<::9RA4<49L' 6>8:6I63;<49L' 43:4?:<49L' 2<449' A73>8<:6:9'h59A<8<:97653Ai=''<;73:<'3II6';3;'A9''73;3A73R;3';?>9:6'9'59A46;6'59I@6' A73>8<:A6' 6@' 59A46;3'h3@4:9']K>6@<L' 8<:9L' 9'89:'5629443'9' @<'><II63:'8<:49'<'B?9;3A',6:9AiW',446G6A46L'I63G<;6'A4?59;Rti, sospetti filoperonisti riempirono presto le priRI63;6L' ;3;3A4<;49' I@6' <889@@6' 56' 3:I<;6HH<H63;6'6;49:;<H63;<@6' 6;' 2<G3:9' 596' 59A<8<:97653AW' *@'I3G9:;3'<:I9;46;3'7D6?A9'I@6'377D6W'%3@3';9@@a<R8:6@9'59@'!ON]'?;'A?3'83:4<G379''9EE9'6@'73:<IRgio di denunciare la verità: “gli scomparsi devoR;3'9AA9:9'73;A659:<46'73>9'?3>6;6';3;'86s' 6;'vita”. A poco per fortuna servì l’organizzazioR;9'596'/<>863;<46'V3;56<@6'56'/<@763' '3A864<46';9@'!O\N'9'G6;46'5<@@<'Ae?<5:<'<:I9;46;<d'<;H6L'@a9G9;43' A4:3>E<HH<43' <@@a9A49:3' 9EE9' 73;A9RI?9;H9' 29:<@6'89:' @<'5644<4?:<'89:7Dn' 23:;t'?;<'4:6E?;<'<6'A3A49;643:6'596'56:6446'?><;6'9'A38:<4R4?443'<@@9'V<5:9A'F',E?9@<A'59'+@<H<'59'V<F3''7D9' 83:4<:3;3' 6@' 7<A3' 596' 59A<8<:97653A' <@@<':6E<@4<'6;49:;<H63;<@9W'1<':9<H63;9';9@@a377659;R49'2?'9;3:>9W'*@':?3@3'59@@<'I6?;4<'>6@64<:9'83:4r'<@4:9At' ?;<' e?6949' :9@<46G<L' 23:H<4<' 73>?;e?9L'9' A73AA<'5<' @<79:<H63;6' 6;49:;9' 4:<449;?49W'(?'ancora una volta il tentativo inefficace di sconRfiggere l’inflazione e di migliorare la dispersioR;9'973;3>67<'59@'8<9A9L'<'49;9:9'377?8<4<'@<'giunta, almeno fino all’aprile del 1982, quando I@6' <22<:6' 9A49:6' 8:9G<@A9:3' A?6' 8:3E@9>6' 6;49:;6'e la giunta dichiarò una guerra “diversiva” alla Y:<;' B:94<I;<' 6;G<59;53' @9' (<@w@<;5AL' @<A'

V<@G6;<A'73>9'A6'7D6<><;3'6;'A8<I;3@3L'377?R8<49' 5<I@6' 6;I@9A6' 5<' 76:7<' !ZK'<;;6W' 1<' I?9:R:<' 2?' @9;4<'9' 29:379W'Q3>6;6'73A4:9446'<@@9'<:>6'7D6<><46' <' 5629;59:9' 596' 49::643:6' @3;4<;6' 5<@@<'8<4:6<d' <' >3:6:9' 6;?46@>9;49' 89:' ?;<' E<;569:<'spesso poco amata. Dopo mesi di difficoltà le divisioni di Sua Maestà Britannica sconfisseR:3'@9'4:?889'<:I9;46;9L'><@'9e?68<II6<49L'8:6G9'3:><6' 56' G6G9:6' 9' 56' <:>6W' /3;A9I?9;H9' 59@@<'I?9::<' 89:A<' 2?:3;3' @9' 6>>956<49' 56>6AA63;6'59@'I9;9:<@9'Y?<@469:6L'<@@3:<'<@'8349:9L'9'@a6;9RG64<E6@9' <II:<G<>9;43' 59@@<' 7:6A6' 973;3>67<W

0:#&9(''#')'>%0)'-#00('9#9%*)(1<' 2<>6I9:<4<' $A7?9@<' 56'V97x;67<' 59' @<',:R><5<' 56' B?9;3A',6:9A' 5<@@a9A49:;3' 73;' 6' @?ARA?:9II6<;46' I6<:56;6' 56' !\' 944<:6' 7?:<46' 73>9' 6@'U3A95<:6?>' 59@' 8<:73' +<@9:>3' :67D6<><' 86s'uno storico campus universitario che il “miRcrolager” sostenuto dai criminosi dittatori del “Nacht und Nebel” Videla, Massera y Cìa.E’ infatti qui, nel Casino de los Oficiales trasforR><43'6;'V?A93'59@@<'V9>3:6<L'7D9'4:<'6@'!O\M'9'6@'!ON]'G9;;9'3:I<;6HH<43'?;3'596'79;4:6'7@<;Rdestini di detenzione, chiamato “Selenio” seR73;53'6@'735679'I<;A49:6A4673'596'><:6;<6L'53G9'operò il “Grupo de Tareas 332” specializzato in A9e?9A4:6L'43:4?:9'9'<AA<AA6;66'73;29H63;<46'73;'7:?59@9'53G6H6<'<'A7<8643'56'<446G6A46L'>6@64<;46'9'A6>8<46HH<;46' 59@@<' I?9::6I@6<' 89:3;6A4<' V3;R43;9:3AL' 56' e?9@@<' 59@@a$A9:7643' U6G3@?H63;<:63'59@'+383@3'9'596' @3:3' 2<>6I@6<:6W'.3;'A3@3d'><'A9>8:9'e?6L'<'837<'56A4<;H<'5<@@3'A4<563'59@'U6RG9:'+@<49L'<::6G<:3;3'73<446'<;7D9' 6>8:9;5643:6'9' 2?;H63;<:6' 59@@<' 8:38:6<' 5644<4?:<' 73;A659:<46'>3@9A46W' ,@@9' I63G<;6' G6446>9' 43:>9;4<49' 2?:3R;3' :?E<46' 6' ;93;<46' 8<:43:646' ;9@@9' <;I?A49' 79@R@9'9'836'G9;5?46'<@@9' 2<>6I@69'596'>6@64<:6'A49:6@6W',6'A<77D9II6<46L'@3A'7D?8<53A'6;'I9:I3L'2?:3;3'sequestrati beni e proprietà e infine, ingannati <'53G9:9'9';<:7346HH<46' 73;'+9;434<@L' 6;'e?<A6'76;e?9>6@<'A?'4:9;4<>6@< 59A<8<:97653A'7<:67<R46'A?I@6'<9:96'59@@a,:><5<'9'I944<46'G6G6';9@'V<:'del Plata con i “voli della morte” narrati ne “Il volo” da Horacio Verbitsky. Fu una mattanza.

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*1')&+&'V$.$V*@' 8:3E@9><'59@@<' 73::?H63;9'9' 6;'I9;9:<@6' 6' 59Rficit istituzionali, nonostante una certa moderR;6HH<H63;9' 973;3>67<L' A6' <II:<G<:3;3' 5?:<;49'@a?@46>3'><;5<43'56'V9;9>W'(?I<'56'7<864<@6'<@@a9Rstero e difficoltà di acceso al credito costrinsero 6@'I3G9:;3'<';?3G6'6;59E64<>9;46W'*@'>6;6A4:3'/<RG<@@3' <?43:6HHr' ;?3G9' 23:>9' 56' 53@@<:6HH<H63;9W'Alla fine degli anni Novanta i problemi sociali, @<' 83G9:4j' 9' @<' 56A377?8<H63;9' I<@388<;49' h<@']Kyi'8:3G37<:3;3'?;<'8:349A4<'A376<@9'9A49A<W'1<'5:<A467<':65?H63;9L'<;H6'9@6>6;<H63;9L'59@'A6RA49><' 29::3G6<:63' 7:9<43' 5<I@6' 6;I@9A6' <?>9;4r'89:' 4?446' h6>8:9A9' 9' 8:6G<46i' 6' 73A46' 596' 4:<A83:46'4:<A29:646' A?' I3>><' 434<@>9;49W' ,@@<' 7<5?4<' 56'V9;9>'6@'A6;5<73'56'B?9;3A',6:9A'(9:;<;53'59'@<'U?<'7D9'I?65<G<'@a,@6<;H<RQ/U'h?;<'73<@6H63R;9'56':<567<@6'i'9'6@'(U$+,%&'h8<:4643'23:><43'<5'73>?;6A46'9'89:3;6A46'59@?A6i'56G9;;9'8:9A659;49'nel 1999. Rappresentava l’onestà fiscale e moR:<@9'6;'8<9A9'<GG6@?88<43'5<@@<':979AA63;9'4<;43'7D9' ;9@' "KK!' :67D6<>r')3>6;I3'/<G<@@3' 73>9'ministro delle finanze. Che improntò inutilmente una campagna a deficit zero per accontentare @a(V*'h(3;53'V3;94<:63'*;49:;<H63;<@9i'9'A<@G<RI?<:5<:9' @<' 73;G9:46E6@64j' 973;3>67<W' *;' :9<@4j'6@'7<>E63'53@@<:3R89A3'h'!'89A3'z'!'53@@<:3i'9:<'

2<A?@@3' 4<;43'7D9'8:9A43' 6'8:6G<46'89:'8<?:<' 6;6RH6<:3;3' <' :646:<:9' A3@56' 5<@@9' E<;7D9W' ' /<G<@@3'89:r':9<It'73;' 6@'73::<@643'89:'9G64<:9' @<'AG<@?R4<H63;9' 9' 763p' :9A4:6;A9' @a<779AA3' <6' 5983A646'8:6G<46' 9' 73;46' 73::9;46' E@377<;53' 6' A<@<:6W' /6r'89;<@6HHr'4?449'@9'7@<AA6'A376<@6'><'A38:<44?443'6'>9;3'<EE69;46'89:7Dn'6'86s':677D6':6?A76:3;3'<5'<8:6:9'73;46'<@@a9A49:3W')?;e?9'6@'(V*'<;;?;76r'@a9A7@?A63;9' 56' 3I;6' A3A49I;3d' @<' I9;49' A79A9':?>3:3A<>9;49' 6;' 86<HH<' h6' 7<79:3@<H3AL' 8:3R49A49' 73;' ' 8<59@@9i' 73;4:3' 6@' 73::<@643L' /<G<@@3'9' 6@'I3G9:;3W'%9I?6:3;3'A<77D9II6'56';9I3H6'9'E<;7D9' 5<' 8<:49' <;7D9' 596' 86e?949:3A' h73;R49A4<43:6' 7D9' 8:3>?3G9G<;3' 8:349A49' 6>8:3GRG6A<49' <AA<6' 7:?59iW' (?' ?;' 56A<A4:3' 7D9' 43@A9'ogni fiducia internazionale verso il paese e gli <:I9;46;6W' )9' @<' U?<' 2?II6' G6I@6<77<>9;49' 6;'9@673449:3'<EE<;53;<;53'@<'/<A<'U3A<5<W'.9@'"KK"'6@'73;I:9AA3'<@@3:<'9@9AA9'$5?<:53')?D<@R59'7D9'A6'6;A956r';9@'"KK"'AG<@?4<;53'6@'89A3'9';9I3H6<;53'?;';?3G3'<773:53'73;' 6@'(V*d'><'6@' 592<?@4' 9:<' 6;' 73:A3W' 1a6;49:G9;43' 59@' ;?3G3'ministro delle finanze Roberto Lavagna riuscì a calmare un poco i mercati finanziari facendo <?>9;4<:9' @9' 9A83:4<H63;6' <44:<G9:A3' @<' A4<E6R@6HH<H63;9'59@'53@@<:3''R'e?34<43'4:9'89A3A'5383'?;' 86773' 56' e?<A6' e?<44:3' RW')6' 73;4:3' <?>9;R

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L’immagine di Cristina la “nuova Hillary” o la “nuova Thatcher” per certo suo autoritarismo è 322?A7<4<'9L'<;7D9'A9'4?443'6@'%?5<>9:67<';3;'p'89A<;49>9;49'73@8643'5<@@<'7:6A6'59@'"KKNL''6@'+*1'inizia a dimunuire (1%) rendendo difficile manteR;9:9'6@'@6G9@@3'59@@<'A89A<'8?EE@67<W'1<';?3G<'73:R:9;49'89:3;6A4<'59@'73At'59443'w6:7D;9:6A>3'hI6j'.9A43:'<G9G<'<EE<;53;<43'6@'8<:4643'I6?A46H6<@6A4<i'A6'6;7988<';9@'A973;53'><;5<43'56'/(m'7D9'56R>6;?6A79'6'A?AA656'89:'@a9;9:I6<'9'6'4:<A83:46'>9;Rtre aumenta come al solito l’inflazione. Le classi >9569'A6' 6::64<;3'89:' 6' :6I656'73;4:3@@6'>3;94<:6'9'anche una legge emanata “per il pluralismo della stampa” viene invece recepita come un attacR73'<@@<'@6E9:4j'5<@'8349;49'I:?883'59@'e?34656<;3'Clarín. Mentre l’economia annaspa, l’inflazione sfiora il 30% e il governo viene accusato dell’oR>676563'59@'8:37?:<43:9',@E9:43'.6A><;'7D9'A4<RG<'6;5<I<;53'A?@@a<449;4<43'59@'!OO['73;4:3'@a,RV*,'73>86?43'<6'49>86'56'V9;9>''8<:9'5<6'A9:G6H6'A9I:946''6:<;6<;6''hV9;9>'9:<'56'3:6I6;6'A6:6<;9iL'@9'9@9H63;6'59@';3G9>E:9'"K!Z'8:3>?3G3;3'8:9A6R59;49'V<?:6763'V<7:6'9:959'56'?;<':677<'2<>6I@6<'coinvolta in scandali finanziari e fuga di capitali 95'9C'8:9A659;49'59@@<'Ae?<5:<'59@'B37<'b?;63:AW'Importante è la nuova influente “vigilanza” sul Sudamerica da parte degli USA, fino al 2015 <AA9;46'89:7Dn'89:'?;<'597<59'6>89I;<46'6;',2RID<;6A4<;'9'6;'V9563'&:69;49W'*@'8<9A9'6;2<446'G6:<'<'59A4:<L'73>9''6@'B:<A6@9L'6@'/6@9'9'@<'/3@3>E6<L''<EE:<776<;53' ?;3' H38867<;49' 9' 6;5976A3' 4?:RE3R@6E9:6A>3'973;3>673'7D9'89:r'A4<'869I<;53'6;'5?9'6@'8<9A9'<'2<G3:9'56'837D6'<I6<46'9'56'83R7D6'6;5?A4:6<@6W',5563'A?AA656L'<?>9;43'56'4?449'@9'4<:6229'h9@944:6764jL'I<AL' 4:<A83:46iL'A<@<:6'597?:4<46';9@@a6A4:?H63;9' 9' ;9@@<' 8?EE@67<' <>>6;6A4:<H63R;9' 7D9'p' 89:r' 5<GG9:3' 6;' 9A?E9:3L' :623:><'59@'A6A49><'89;A63;6A4673'<'A2<G3:9'59@@9'7@<AA6'86s'83G9:9W' %9I?3;3' e?6;56' 8:349A49L' 86e?949A' 9'A76389:6L'7:9A79'6@'><@73;49;43'8383@<:9'<'G3@49'A95<43'73;'@<'23:H<W'.9@'2:<449>83'G69;9'<A8:<R>9;49'7:6467<4<'@<''8:3>3H63;9'56'>6;6A4:6'9'2?;Rzionari discutibili e discussi chiamati “adoquin con pelo” = “sanpietrino con capelli” e cioè tonR46' 89:7Dn' :629:646' <6' A<>8694:6;6' 4:<A83:4<46' 5<@@9';<G6'7D9';9@@<'8:6><'>94j'59@'.3G979;43'5383'<G9:'4:<A83:4<43'I:<;3'6;'$?:38<'89:';3;'43:;<R:9'G?349'5<@@a*4<@6<'3'5<@@<'%8<I;<'H<G3::<G<;3L'89:'><;49;9:9' @<'A4<E6@64jL' ' @9'A46G9'73;' ' 6' A<;R8694:6;6'?A<46';9@@<'8<G6>9;4<H63;9W')?;e?9L';3;'

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LA LINGUALUNFARDO E COCOLICHELa lingua ufficiale è lo spagnolo. Ma ci sono al-cune differenze tra il castigliano e l’argentino che, ad esempio, pronuncia le consonanti in modo “rilassato” tanto che talvolta scompaio-no del tutto. La “s” divine una ”h.” Ad esempio los hombres diventa los hombreh. Inoltre gli ar-gentini tendono a parlare velocemente, come gli andalusi d’altronde, mangiandosi le paro-le. Altre differenze sono: la “z” e la “c” davan-ti alla “e” si pronunciano “s” anziché “th” come in Spagna. I pronomi personali non sono usati sovente, si danno per scontati, impliciti nel ver-bo. E gli argentini usano il vos al posto del tu. La doppia l,”ll”, si pronuncia “g” dolce anziché, come in castigliano, “gl”. Ci sono poi alcune pa-role usate solo in Sudamerica come fosforos = fiammiferi; e altre che cambiano genere come el radio = la radio, che in castigliano è al fem-minile. C’è infatti un gergo argentino, perché non si può parlare di dialetto derivato dal latino parlato come in Italia, che è il lunfardo chiama-to lunfa e inventato dai carcerati per non farsi capire: un argot spagnolo e cioè una storpia-tura di parole spagnole compiuto invertendo l’ordine delle sillabe del medesimo vocabolo ( ad esempio vesre anziché revés che signfica al rovescio o zabeca anziché cabeza). Secondo Borges è uno slang utilizzato nella capitale e assai pittoresco. Nel tango, che diventa gotán, è frequente. Poi c’è anche il cocoliche che inve-ce è un melange di parole italiane e spagnole, o meglio una storpiatura italiana di parole spa-gnole che è praticata per lo più da gente di ori-gine italiana rimasta pigra e ignorante. In ogni caso la maggior parte degli argentini capisce l’italiano e l’inglese è comunemente parlato.

LA CULTURALa cultura argentina, letteraria, artistica, ci-nematografica e musicale, è giovane rispet-to ai canoni europei. Acquisì in genere un’i-dentità nazionale solo a partire dalla fine del XIX secolo. Per secoli è stata quasi una marginale colonia spagnola. E salvo ecce-zioni è fiorita a Buenos Aires o a Córdoba.

LETTERATURASolo nel ‘900 riesce a raggiungere una propria identità nazionale. Prima è una ricerca costante di un proprio carattere come rivelano le opere de-gli autori ottocenteschi, definiti “romantici”, quali

Esteban Echeverrìa, José Mármol e soprattutto Domingo F. Sarmiento il cui libro “Facundo o civiltà e barbarie” è stato il primo titolo argenti-no a essere tradotto in altre lingue. Più caratte-ristica è stata la letteratura gauchesca che ha cantato e narrato le imprese dei gauchos (vedi capitolo sul gaucho). L’esponente più significa-tivo fu José Hernàndez che nel 1872 pubblicò il celebre “Martin Fierro”, caposaldo della lettera-tura argentina. Agli inizi del XX secolo dopo una serie di autori che descrissero per lo più i luoghi sconosciuti del paese (Quiroga, Lugones) nac-que un gruppo di autori “militanti”, impegnati: il Grupo de Boedo a cui si contrappose il Grupo de Florida. Al secondo appartenne il giovane Borges. Nel 1931 la scrittrice milionaria Victoria Ocampo fondò la rivista letteraria “Sur” che di-venne presto il riferimento principe della cultura sudamericana e dei giovani maestri della scuo-la argentina del fantastico: Jorge Luìs Borges (vedi box nel capitolo su Buenos Aires) , Adolfo Bioy Casares, Marco Denevi, Silvina Ocampo. Tutti autori dediti a una letteratura libera, fan-tastica, senza vincoli con la realtà. A proposito ha scritto Bioy Casares ne “L’eroe delle donne” (1978): “…persino per i narratori di racconti fan-tastici arriva il momento di capire che il primo obbligo dello scrittore consiste nel commemo-rare quei pochi luoghi, quelle poche persone che il destino ha mescolato definitivamente con la sua vita”. Famose sono le sue descrizioni dei quartieri di Buenos Aires stese con veristi-ca precisione alternata a topografie confuse. Borges (1889-1986), il Nobel mancato (vedi box nel capitolo sulla capitale), ha sempre me-scolato nei suoi racconti brevi un universo fan-tastico, cosmopolita e magico con finzioni, sprin polizieschi, lingue e labirinti linguistico-formali. Un mondo rinnovato con più humor nero poi da Julio Cortázar (dal suo racconto “Le brave del diavolo” Antonioni elaborò la sceneggiatura di “Blow Up”). Dopo gli anni bui della dittatura la letteratura ha dato opere di notevole livello con Manuel Puig (“Il bacio della donna ragno”) e Osvaldo Soriano (“Un’ombra ben presto sarai”). Importante il fumettista José Muñoz autore del-le avventure dell’investigatore Alack Sinner. Oggi Alberto Manguel, erudito erede di Bor-ges sia come autore che come direttore della gloriosa Biblioteca Nazionale di Buenos Aires, è considerato uno degli scrittori più eclettici e interessanti. Conosce e scrive in sei lingue.

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/*.$V,(6@>'A?@'4<;I3L'4:<I9569'5a<>3:9L'73>>9569'E:6@Rlanti, film di denuncia: il cinema argentino è stato sempre prolifico. Negli anni Sessanta salì alla :6E<@4<' ?;' 76;9><' 6>89I;<43' A376<@>9;49' 73;'soggetti a sfondo politico come “La Patagonia Rebelde” (vedi box sopra) e “Quebracho”. Dopo @<'5644<4?:<L'9'763n'5<@'!ON]L'G9;;9:3':6G6A64<46'I@6'

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anni bui della repressione con “La Historia OfiRcial” di Luís Puenzo (1985) e “Tangos, el exilio de Gardel” di Fernando E. Solanas (1985). ImporR4<;49' 6@'(9A46G<@' *;49:;<H63;<@9'56'V<:'59@'+@<4<'7D9'A6'AG3@I9';9@@<'@37<@64j'<4@<;467<'3I;6';3G9>Rbre. Tra i film da non perdere, molti ambientaRti a Buenos Aires, “Carancho” di Pablo Trapero (2010) , “El estudiante” di Santiago Mitre (2012) , “Infanzia clandestina” di Benjamin Avila (2011), “La mujer sin cabeza” ( 2008, di Lucrecia MarRtel), “Las acacias” (di Lucrecia Martel, 2011), “ La nina santa” (Lucrecia Martel, 2004), “Zama” (vedi box sopra), “La ciénaga” (Lucrecia MarRtel, 2001), “Il segreto dei suoi occhi” (Juna José Campanella, 2009), “Wakolda-il dottore tedesco” h1?76<' +?9;H3L' "K!]iW' /?:63A<' @<' 8:35?H63;9'59@'/6;9'+<>89:3'9'59@':9I6A4<'V<:6<;3'1@6;<AL'23:A9'3II6' @a<?43:9'86s'3:6I6;<@9' 7D9'D<' A3:8:9Rso pubblico e critica con il suo lunghissimo film “La Flor” di 14 ore (vedere box). Tra i registi più in voga oggi Damian Szifrón autore di “Tiempo de valientes” del 2005 e tra le attrici Mercedes Morán ( “El hombre de tu vida”, 2011). InteresRsanti anche “Garage Olimpo” (1999) e “AlambraRdo” (1991) dell’italo-cileno-argentino ma milaR;9A9'56'<53H63;9'V<:63'B97D6A'<>E69;4<43'4:<'6'I:<;56'A6@9;H6'8<4<I3;676W'1<'76;9497<'59@'V?A93'V<@E<' 56' B?9;3A',6:9A' 5<@' I63G95t' <@@<' 53>9Rnica programma film argentini storici e recenti.

E0('<0%*G'-)'9(*)($%'00)$(&C'U6U'9)$";.)'9(/)&.*(0)''''Per la critica francese “La Flor” (2018) è un capoR@<G3:3L'89:'e?9@@<'AG6HH9:<'9'64<@6<;<'?;<'89@@673@<'4:3883'@?;I<'9'2<4673A<W'+:9>6<43'73;'@<'S?E9:4'B<@A'56'U3449:5<>W'NKN'>6;?46L'e?<A6'!['3:9L'6;R49:8:94<49'5<'e?<44:3'53;;9'8:34<I3;6A49'56'8<:<Rgrafi-sequenza che richiamano sia i film d’azione americani sia “La Scampagnata” (1936) di Jean U9;36:L'A3;3'56G6A9'6;'A96'7<8643@6'7D9L'73>9'5679'V<:6<;3'1@6;<AL'A6'83AA3;3'G959:9'<;7D9'<'A6;Rghiozzo. Llinas ha girato il film in tre anni nella 8:3G6;76<'56'%<;'b?<;L';9@@<'Y:<;'B?9;3A',6:9A'9'@?;I3'6@'+<:<;x''89:'@9':68:9A9'A?6'@<8<7D3A'6;'fiore. Un capitolo fa riferimento alla Guerra del )9A9:43W' S<' I6:<43' 6;' 56I64<@9' 73;' ?;<' /<;3;'\)'9'?;<'86773@<'56I64<@9W'+:353443' 6;5689;59;R49'59@@<'+<>89:3'/6;9L'><'73;'23;56'8:6G<46' 4:<'7?6'e?9@@6'59@@<'(?;5<76g;'+:3<'59@@<'#97D6;4L'p'?;'3><II63'<@@<'A43:6<'59@'76;9><'9'3I;6'7<86R43@3' :6><;5<'<' ?;'I9;9:9'56G9:A3=' ' <@'>?A67<@L'ai film USA di serie B, ai capolavori del cinema francese, ai film di spionaggio, alla storia della

A8956H63;9'A8694<4<' 6;'+<4<I3;6<'59@' !N\KqNKW'1a?A3'59@' 2?3:6R2?373'9'596'8<9A<II6' :3G9A76<Rti nel finale, che mettono in risalto la smisuraR4<' G<A464j' 596' 769@6' <:I9;46;6L' A3;3' ><I6A4:<@6W'''

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Con l’imprecisione che tutte queste genealogie sogliono avere, la realtà del tango vide la sua alba alla fine dell’Ottocento, quando l’Argentina raggiunse la sua autonomia dopo una serie d’in-testine guerre civili e sanguinosi scontri di con-fine con gli indigeni locali. Buenos Aires era già l’epicentro dei commerci e il suo porto attirava l’attenzione di tutti i clochard europei che vi si riversavano a migliaia per “hacer la America”. Dall’incontro di questo melange di immigranti (italiani, spagnoli ed europei dell’Est) con i nativi criollos e con i discendenti degli antichi schiavi africani, si formò una nuova popolazione che si stabilì in un nutrito numero di conventillos (case di operai, baracche) e in isolate sezioni, gli ar-rabal, a sud della città. I nuovi barrios, costituiti da povere abitazioni, riunirono la propria “voce” culturale nella sua più trasportabile forma: la mu-sica. Gli insistenti lamenti del flamenco spagno-lo, il ritmo dei candomblé africani e le cadenzate milongas della tradizione creola confluirono così in un unico sound portavoce della nostalgia per un irrecuperabile passato e della speranza per un incerto futuro. Il tango è dunque il prodotto di questa fusione. I bordelli e i bar malfamati gioca-rono il maggior ruolo nella sua diffusione perché erano i luoghi più frequentati dagli immigranti. Uomini e donne che fuggivano dalla solitudine e dalla povertà quotidiana spendendo le sere ad ascoltare le oscene liriche dei primi anonimi tanguistas e a danzare tra di loro. Lavoratori a cottimo e popolane ballavano e cantavano muo-vendosi sullo sfondo dei patios o improvvisando fiestas e produzioni teatrali plebee conosciute come sainetes. Nel 1904 la popolare rivista “Ca-ras y Caretas” annunciò questo nuovo fenome-no culturale in un articolo che sollevò la classe conservatrice in reazioni di condanna per la dif-fusione della danza lasciva e oscena. Ma con gli anni la musica e la sua potenza mitologica co-minciarono a sedurre la borghesia “bene” spin-gendola a mescolarsi con la fauna del suburbio in scappatelle illecite. “Anche parlarne male, ma parlarne”, dice un vecchio proverbio. Ecco che lo scandalo della migliore società porteña portò il tango a guadagnarsi uno spazio socia-le e economico, conquistando il mercato con lo spettacolo. Innalzare il livello musicale con un nobile strumento come il pianoforte fu tutt’uno. E l’introduzione del piano fu fondamentale per raggiungere un’identità riconosciuta e definitiva. Con la prima guerra mondiale il tango varcò l’O-

ceano e si diffuse nei caffè europei riscuotendo un largo successo. Nel 1917 l’incisione su disco del motivo “Mi noche triste” cantata dal poco co-nosciuto Carlos Gardel segnò l’inizio della sua sfolgorante carriera e dell’epoca d’oro del tan-go. La sua voce melodiosa conquistò non solo l’Argentina e l’America Latina, ma tutto il mon-do. Insieme al letterato Alfredo Le Pera Gardel, ormai mito popolare per antonomasia, compose buona parte dei tangos più classici, trionfò a Pa-rigi - rituale imprescindibile per diventare leggen-da - e girò film negli Stati Uniti. La sua morte in un incidente aereo il 24 giugno del 1935, all’a-pice della sua carriera, chiuse il cerchio della sua condizione sacrale e da allora la sua tomba ospitata nel cimitero Chacarita a Buenos Aires è sempre adornata di fiori freschi. Nomi come Villoldo, Canaro, Fresedo, D’Arienzo, Troilo, Pugliese e Piazzolla tra i musicisti; Corsini, La-marque, del Carril, Vargas, Sosa e Goyeneche tra i cantanti; Manzi, Castillo, Flores, Cadica-mo e Discepolo tra i poeti, diedero luogo a una produzione variata, proficua e di grande livello.Il secondo dopoguerra, e gli anni cinquanta, vi-dero una crisi profonda del tango che non res-se alla concorrenza del rock-and-roll e di altri nuovi balli. In seguito i musicisti argentini che si esibivano nei locali dell’Avenida Corrien-tes (un tempo la strada del tango) hanno rie-laborato l’antica tradizione creando una nuo-va forma musicale chiamata “neotango” di cui il maggior esponente è stato Astor Piazzolla. Oggi che è attento alle sfumature melodiche può udire la vera anima del tango, mai dimen-ticato dalla popolazione argentina, risuonare nei taxi, nei caffè e “galleggiare” in tante calles.. ARTEA parte alcuni artefatti precolombiani - che però hanno influenzato e influenzano ancora oggi i magnifici prodotti artigianali delle comunità indigene a Santiago del Estero, nel Chaco e nella provincia di Salta - e a parte le opere di arte minore elaborate nelle riduzioni gesuiti-che di Misiones, l’arte ottocenetsca, moderna e contemporanea si è sempre concentrata a Buenos Aires, Rosario, Córdoba e Resistencia dove, capoluogo del Chaco, si svolge da de-cenni la Biennale Internazionale della Scultura. Tra i classici e figurativi artisti otto-novecenteschi non si può non ricordare Benito Quinquela Mar-tin che nel primo dopoguerra, eccentrico autodi-datta, dipinse la Boca, il Riachuelo e la Darsena

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(:<;76A73' %3E:6;3' h>9HH3' A8<I;3@3i' A67?Rramente influenzati dalle tendenze europee. *;G979';3;'><;7<;3'3II6'<:46A46'73;49>83:<;96'G<@656' 9' :673;3A76?46' <@@a9A49:3' 73>9' b?<;' b3An'Cambre (le sue “tazze” sono magistrali) o come 6@' 8394673' 95' 9@9I<;49' A7?@43:9' b3:I9' Y<><::<'7D9'>359@@<'@9I;6'73;':67D6<>6'E:<;7?A6<;6'9':6R8:35?79'A4:?>9;46'956@6'6;'A7<@<'I6I<;49'6;'389:9'dedicate al “lavoro” e ancora come Amalia Pica, b3:I9'V<77D6L',@G<:3'/62?9;49AL'V<:6<;<'%6AA6<'o Ana Gallardo che, ad esempio, si dichiara “foRbica della solitudine” e progetta lavori su “amiRcizia, convivenza e aiuto reciproco”. Da anni a Buenos Aires “arteBA” e “BAphoto” sono fiere <88:9HH<49' 9' ' 6;49:9AA<;46' 73>9' A9>8:9' 9' 7?R:63A6' A3;3' I@6' <:46A46' 8:383A46' 5<@@9' 6;;?>9:9G3@6':979;46'I<@@9:69'56'B?9;3A',6:9A'73>9'@<',:I9;43L'B6I' %?:L' )6<I3;<@L' $@' V6:<53:L' S<7D9L' S3@E3CL'B9;H<7<:L'B<::3L' *A@<'(@34<;49'9'1<'*:<'59')63A'''

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per quegli edifici che non sono stati identificati, neanche per assonanza, con uno stile definito 73>9' 6@' 7?:63A3'+<@<HH3'B<:3@3'3' @a6;7:956E6@9'8<@<HH3'56'&E:<A'%<;64<:6<A'59'@<'.<76g;'3'+<R@<763'59',I?<A'/3:69;49A'h,GW'/g:53E<'!OZKiW'/ap' 836' @a<:7D64944?:<' A83;4<;9<L' e?9@R@<' 59@@<' B37<' 4?44<' 43;6' <779A6' 9' @<>69R:9' 9' 6;' 7?6' 6@' 83A4R>359:;6A>3' 7:93@3' I63R7<' 5686;I9;53' ?;' >?:<@9A' 5383' @a<@4:3W'/?:63A<' @<' A2<77944<4?:<' 3E@6e?<' 59@@9' 7<A9'<I@6' <;I3@6' 59I@6' 6;7:376' 56' 9837<' 83A4R73R@3;6<@9' 7:9<4<' 89:' 2<:' I6<:9' @9' 7<::3HH9C’è poi l’architettura palafitticola drel Tigre dove 4:<':6G6L'7<;<@6'9'8<@?56L'4<;46'83:49o3A'A89;53R;3'6@'J99w9;5':9><;53L'89A7<;53'3'86s'A9>R8@679>9;49' <EE:3;H<;53A6' <@' A3@9' I6<I?<:3W19'<:7D64944?:9':9@<46G<>9;49'<@49'59@'>67:379;R4:3L'A9'A6'7<;79@@<;3'@9';9JF3:7D6;9'43J9:A'7D9'G6I6@<;3'A?@@a<G9;65<'19<;5:3'.W',@9>'9'A?@@a<@Rgido Puerto Madero, contrastano infine con le 6;;?>9:9G3@6'9'G<:69I<49'9A8:9AA63;6'956@6'56'<@R

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ARRIVARE

L’Alitalia (alitalia.com) collega giornalmente e con voli diretti di circa 14 ore Roma Fiumicino con lo scalo internazionale di Ezeiza a Buenos Aires come la compagnia nazionale Aerolineas Argentinas (aerolineas.com.ar). In alternativa Iberia (iberia.com) e Air Europa (aireuropa.com) via Madrid, Air France (airfrance.it)via Parigi/De Gaulle e Lufthansa (lufthansa.com) via Francoforte. Anche la compagnia Norve-gian Air (norwegian.com), che ora raggiunge la capitale argentina via Londra, sta per apri-re tratte dirette dall’Italia. L’aeroporto di Pista-rini-Ezeiza dista circa 50 minuti di auto dal centro. Si consiglia per raggiungere il centro di prendere un remisse (vedi come spostar-si) e non un taxi, pagandolo quindi in anticipo.

DOCUMENTI E VISTIOccorre avere il passaporto valido; non è ne-cessario alcun visto consolare per viaggi in-feiori ai re mesi. Per guidare in Argentina è d’obbligo invece la patente internazionale, oltre alla patente italiana. Non è richiesta al-cuna vaccinazione; solo andando nel nord-est e cioè nel Chaco in estate (il nostro inverno, da ottobre ad aprile quando la temperatura sfiora i 50 gradi) c’è qualche larvato rischio di contrarre denghe o zica: molto scarso però.

VALUTA E CAMBIOL’unità monetaria argentina è il peso, divi-so in centavos. Circolano biglietti da 2, 5, 10, 100, 200, 500 pesos e monete da 1 e 2 pe-sos e 50, 25 centavos. Oggi, novembre 2018, un euro equivale a 40 pesos ma il cambio è sempre oscillante e comunque legato al dol-laro. Il simbolo è uguale a quello del dollaro a americano ($), da non confondere dunque.Il contante chiamato efectivo e comunemente inteso in pesos o in dollari USA - che sono l’u-nità di misura economica del paese - è sem-pre il benvenuto. Nei negozi se si paga cash in pesos o dollari si ricevono sempre sconti (pago en efectivo). I dollari vengono cambiati ovunque (come gli euro) ma from time to time ricomincia il mercato nero dei dollari perché è quasi una parte integrante del sistema eco-nomico dell’Argentina tanto che il rateo del cambio non ufficiale (chiamato dollaro paral-

lelo o “dolar blue”) veniva un tempo addirittura riportato dai quotidiani. Ora non più, almeno a oggi e cioè al novembre 2018. Tutto dipende dalla situazione economica del momento: se il cambio peso/dollaro è buono (per gli argentini quasi mai) nelle grandi città accettano anche le principali carte di debito estere; quelle di credito assai meno e in caso sono in genere accettate principalmente nei grandi alberghi, nei migliori ristoranti e in alcuni negozi della capitale. Non fare grande affidamento dunque sulle poten-zialità d’uso delle principali carta di credito, so-prattutto nei bamcomat. Non è facile oltre che lungo cambiare nelle banche; più veloce far-lo nelle case di cambio o nei grandi alberghi.

TOUR ORGANIZZATILa segreteria di turismo organizza ottime visite guidate a tema, a piedi o in bicicletta, mezzo che si sta diffondendo ma che, contando le ancora poche piste ciclabili, può essere perico-loso. Le visite si concentrano o su di un barrio, o su alcuni personaggi famosi (Gardel, Borges, il papa Francisco…). Il programma del mese è sul sito www-turismo.buenosaires.gob.arAltri siti che si occupano di organizzare tour della cittàAnda Tours si dedica al turismo eco-responsa-bile: www.andatravel.com.arBuenos Tours propone passeggiate con guida privata: www.buenostours.comBuenos Aires Cultural Concierge propone otti-me visite anche al barrio ebraico e alla scena di arte contemporanea: www.baculturalconcierge.cominformazioni turistiche. Oltre a quelli degli ae-roporti, ci sono pochi info-point in giro tra cui un chiosco in plaza San Martín all’angolo con Florida e uno a La Boca di fronte al Museo di Quinquela Martín. Per procurarsi una cartina della città, meglio recarsi alle reception degli alberghi.

EMERGENZE

Assistenza sanitaria. A Buenos Aires c’è l’Ospe-dale Italiano (calle Gascón 450)

Polizia: tel. 911 Polizia turistica a Buenos Aires: tel. 01143465748 Urgenza Medica e Ambulanze: tel. 107

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