short long vs term - digitally

LONG TERMVS

SHORTTERM

RISORSE E COMPETENZE PER LA STRATEGIA DI SVILUPPO DIGITALE

CHI È DIGITALLY?

DigitAlly è una start up innovativa sostenuta dal Fondo Oltre Venture, il primo e più grande fondo di impact investing italiano.

DigitAlly è nata da un’ispirazione: creare un progetto ambizioso e concreto

per favorire l’occupazione giovanile.Il modello formativo dello Sprint Master accelera

l’acquisizione delle competenze sui tool digitali più richiesti dalle aziende.

Dal 2019 ad oggi DigitAlly ha formato 122 studenti, il 94% degli studenti che ha superato l’esame

è stato allocato in stage retribuito entro due mesi dalla fine del corso e l’88% è stato confermato

dopo i primi sei mesi di stage.

SHORT TERM VS LONG TERMRISORSE E COMPETENZE PER LA STRATEGIA DI SVILUPPO DIGITALE

2

PREFAZIONE a cura di Luciano Balbo, Presidente di Oltre Venture e di DigitAlly

Viviamo, nel mondo del lavoro, la paradossale situazione nella quale un elevatissimo livello di disoccupazione giovanile coesiste con la difficoltà delle aziende di trovare adeguate professionalità in alcune aree. A differenza dei settori professionali digitali più specifici e maggiormente indagati, come programmazione e data science, questa nostra ricerca si focalizza invece su quelle che possiamo definire medium digital skill ovvero: digital marketing, e-commerce, data analysis e user experience

Queste professionalità hanno due caratteristiche fondamentali:• Vi è una domanda immensa che può quindi offrire molte opportunità lavorative• Si può arrivare ad ottenere una buona preparazione in un tempo breve e quasi senza barriere legate agli studi precedenti. DigitAlly ha deciso di posizionarsi nella formazione di queste professionalità proprio per offrire una soluzione per i giovani e per le aziende che abbia un impatto numericamente rilevante.

Offriamo una formazione che ha queste importanti caratteristiche:• Estrema intensità, continua verifica e applicazione pratica;• Alternanza tra le competenze digitali ma anche laboratori di soft skill;• Prezzi accessibili e che vengono autofinanziati grazie allo stage retribuito successivo al Master.

Vogliamo aiutare le famiglie e i giovani a trovare una via d’accesso a quel “castello dal ponte levatoio alzato” che è il mondo del lavoro oggi e, contemporaneamente, valorizzare la funzione di questi talenti nelle aziende poiché essi non sono solo portatori di competenze, ma anche preziosi strumenti di innovazione delle organizzazioni stesse e del mindset aziendale.

INDICEPREFAZIONE

EXECUTIVE SUMMARY

LA RICERCAScenario macro economico e nuove esigenzeI risultati della ricerca Il campioneLe evidenze emerse

Altre conoscenze richieste dalle aziende, oltre a quelle digitali

CONCLUSIONI

BIBLIOGRAFIA

RINGRAZIAMENTI

2

4

6

69910

17

19

20

20

SHORT TERM VS LONG TERM RISORSE E COMPETENZE PER LA STRATEGIA DI SVILUPPO DIGITALE

4

EXECUTIVESUMMARY

Le grandi trasformazioni macro-economiche e in particolare quella digitale palesano la necessità di un cambiamento delle competenze del capitale umano.

In futuro, infatti, 9 lavori su 10 richiederanno le competenze1 che vengono definite Digital Skill.

La digital transformation in atto è un cambiamento che impatterà tutto il mercato,

“le tecnologie digitali sono utilizzate in molti settori come l’agricoltura, la sanità, trasporti, istruzione, vendita al dettaglio, automazione, energia, spedizioni, logistica, insegnamento e l’industria della tecnologia dell’informazione e della comunicazione”2.

Questa trasformazione è stata acuita dall’attuale emergenza sanitaria dovuta al COVID-19, che ha dimostrato come sono soprattutto i settori e le aziende più digital ad aver reagito meglio all’impatto della crisi.

I cambiamenti del mercato e la crescente domanda da parte delle aziende di figure professionali con queste skill, hanno reso necessaria e urgente una maggiore formazione in quest’ambito.

Il presente studio nasce proprio con l’obiettivo di comprendere quali siano oggi le figure più ricercate dalle aziende e quali le competenze più richieste in ambito digital e, per rispondere a queste domande, DigitAlly si è rivolta alla sua rete di aziende partner.

La ricerca “Short Term vs Long Term: risorse e competenze per la strategia di sviluppo digitale” consta di una parte quantitativa a cui hanno risposto 50 aziende e una qualitativa a cui hanno partecipato 5 manager delle società partner. Nonostante il mercato del lavoro sembri essere in stand-by, questo studio rivela dei risultati interessanti e anche molto positivi.Le aziende continuano ad assumere profili junior con competenze digitali.

2 Commissione europea, Digital Single Market, 2018.

1 Commissione europea, Digital Single Market, 2018.


5

La grande sete di profili digitali è confermata dal fatto che la maggior parte delle aziende (54,2%) è intenzionata a fare nuovi inserimenti di figure con competenze digital nel 2021 e un 6% di aziende ha dichiarato che a gennaio prenderebbe fino a 5 risorse in più.

I profili maggiormenti richiesti sono il Data Analyst e il Digital Marketing Analyst.

I risultati dimostrano che le aree in cui le aziende hanno più necessità di capitale umano sono Data Analysis ed E-commerce, aree che continuano ad avere un grande sviluppo negli ultimi anni, aumentato e accelerato dall’emergenza COVID-19. Il mercato dell’online è cresciuto del 40%3, questa percentuale è dovuta al cambio nelle abitudini e nelle preferenze di consumatori e imprese durante il periodo di lockdown. Molti business hanno trasformato i loro canali privilegiando l’e-commerce e si sono trovati sguarniti di persone con le skill adeguate.

Le aziende non richiedono solo una formazione teorica, ma pratica con una conoscenza effettiva dei tool digitali.

Il digitale, infatti, non è solo teoria ma tanta pratica: decidere la migliore strategia di marketing digitale oppure scegliere i canali di vendita del proprio business, non può prescindere dal saper utilizzare gli strumenti più adatti. Tra quelli maggiormente richiesti dalle aziende intervistate: Excel, Google Analytics, Facebook Ads, LinkedIn, Datastudio, PowerBI, per citarne alcuni.I risultati dello studio di DigitAlly confermano, quindi, che le aziende hanno necessità di inserire risorse con competenze digitali, divenute fondamentali e strategiche per sopravvivere sul mercato.

3 L’impatto del Covid-19 sui settori: Cerved Industry Forecast, 2020.


6

LA RICERCA Scenario macro-economico e nuove esigenze

La ricerca costante di un vantaggio competitivo sostenibile nel tempo porta le aziende a cercare figure altamente formate e che abbiano le competenze per rispondere alle nuove necessità e ai mutevoli scenari di mercato.In questo contesto in continuo cambiamento, la trasformazione digitale crea e distrugge occupazione. L’impatto tecnologico tracciato è così forte e pervasivo da creare oltre 100 professioni nel giro di pochi anni.

Partendo dal dare una definizione di competenza digitale si può affermare che

“consiste nel saper utilizzare con dimestichezza e spirito critico le tecnologie della società dell’informazione (TSI) per il lavoro, il tempo libero e la comunicazione. Essa è supportata da abilità di base nelle TIC: l’uso del computer per reperire, valutare, conservare, produrre,

presentare e scambiare informazioni nonché per comunicare e partecipare a reti collaborative tramite Internet”4, quelle digitali sono state definite competenze chiave, quelle di cui tutti hanno bisogno per la realizzazione e lo sviluppo personali, la cittadinanza attiva, l’inclusione sociale e l’occupazione.Come dimostra un’analisi della Commissione europea nel 2019 la percentuale di persone che possedevano abilità digitali di base ha raggiunto il 58%, un valore basso ma comunque in crescita considerando che nel 2015 era il 55%5. La situazione peggiora se si guardano le relazioni DESI (Indice di digitalizzazione dell’economia e della società)6, da cui emerge che l’Italia è ancora bassa in classifica, si colloca al 25º posto fra i 28 Stati membri dell’UE come digitalizzazione dell’economia e della società.

4 Gazzetta ufficiale dell’Unione europea, raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio del 18 dicembre 2006 relativa a competenze chiave per l’apprendimento permanente (2006/962/CE).5 Commissione europea, Human Capital and Digital Skills, 2020.

6 Le relazioni DESI (Indice di digitalizzazione dell’economia e della società) sono lo strumento mediante cui la Commissione europea monitora il progresso digitale degli Stati membri dal 2014.


7

La bassa posizione dell’Italia è influenzata dalle carenze digitali del capitale umano, a questo si aggiunge lo scarso numero di specialisti e laureati nel settore TIC, anche questo al di sotto della media UE. Inoltre emerge che “le imprese italiane presentano ritardi nell’utilizzo di tecnologie come il cloud e i big data, così come per quanto riguarda l’adozione del commercio elettronico”7.La scarsità di competenze digitali porta a un mismatch tra richiesta di risorse con competenze digitali e offerta, infatti le aziende hanno ancora difficoltà a reperire figure professionali con competenze digitali8.

Dallo studio del Sistema Informativo Excelsior emerge “in media una difficoltà di reperimento del 34,1% per i profili ricercati ai quali viene chiesto con elevata importanza il possesso di competenze digitali di base, del 35,5% quando le competenze a essere ricercate sono quelle matematico informatiche fino ad arrivare al 37% per le competenze legate al 4.0, contro un valore medio del 26,4%”9.Si è identificato come principale motivo di tale difficoltà il numero ridotto di candidati (30%) seguito dall’inadeguatezza nella formazione/competenza degli stessi (26%)10.

7 Commissione europea, Human Capital and Digital Skills, 2020.

8 Unioncamere, Internet: competenze digitali essenziali per 7 assunti su 10 e-skill difficili da reperire per quasi il 30% delle figure ricercate Al via l’Internet Governance Forum Italia, 20209 Sistema Informativo Excelsior, le competenze digitali, analisi della domanda di competenze digitali nelle imprese, indagine 2019

10 Sistema Informativo Excelsior, le competenze digitali, analisi della domanda di competenze digitali nelle imprese, indagine 2019

Grafico 1: Indice di digitalizzazione dell’economia e della società (DESI) Ranking 2020

Fonte: DESI, Indice di digitalizzazione dell’economia e della società 2020 Italia

80

70

60

50

40

30

20

FI SE DK NL

Connettività

Capitale umanoIntegrazione delle Tecnologie digitali

Servizi pubblici digitaliUso dei servizi internet

MT IE EE UK BE LU ES DE AT LT EU FR SI CZ LV PT HR HU SK PL CY IT RO EL BG

10

0


8

Gran parte della popolazione dell’UE non ha quindi ancora delle competenze digitali di base, anche se la maggior parte dei lavori le richiede.

Queste skill sono state definite “chiave” per la crescita professionale delle persone e quella del Paese. Ma in Italia è ancora basso il numero di chi le possiede. C’è quindi un mismatch tra le richieste di risorse con competenze digital e l’effettiva offerta.

È necessario quindi, attraverso un’istruzione specializzata, formare professionisti digitali.Ma quali sono le competenze digitali più richieste dalle aziende oggi?Si cerca di rispondere a questa domanda con i risultati della ricerca di DigitAlly presentati di seguito.

Grafico 2: Difficoltà di reperimento delle figure professionali oggetto di reclutamento in seguito agli investimenti in trasformazione aziendale per settore di attività.

Fonte: Unioncamere - ANPAL, Sistema Informativo Excelsior, 2019

Si, inadeguatezza nella formazione/competenze dei candidati

Si, per ridotto numero

di candidati

Industrie alimentari, delle bevande e del tabacco

Industrie tessili, dell’abbigliamento e calzature

Industrie del legno e del mobile

Industrie della carta, cartotecnica e stampa

Industrie chimiche, farmaceutiche e petrolifere

Industrie della gomma e delle materie plastiche

Industrie della lavorazione dei minerali non metalliferi

Industrie metallurgiche e dei prodotti in metallo

Ind. fabbric. macchin. e attrezzature e dei mezzi di trasporto

Industrie elettriche, elettroniche, ottiche e medicali

Ind. beni per la casa, tempo libero e altre manifatturiere

Public utilities (energia, gas, acqua, ambiente)

Costruzioni

Commercio e riparazione di autoveicoli e motocicli

Commercio all’ingrosso

Commercio al dettaglio

Servizi di alloggio e ristorazione; servizi turistici

Servizi di trasporto, logistica e magazzinaggio

Servizi dei media e della comunicazione

Servizi informatici e delle telecomunicazioni

Servizi avanzati di supporto alle imprese

Servizi finanziari e assicurativi

Servizi operativi di supporto alle imprese e alle persone

Istruzione e servizi formativi privati

Sanità, assistenza sociale e servizi sanitari privati

Servizi culturali, sportivi e altri servizi alle persone

34,7

21,7

21,7

15,9

36

28,1

29,4

28,2

38,9

32,4

15,6

17,5

21,3

30,4

29,6

33,4

30,7

45,9

30,6

41,7

25,4

15,9

27,1

19,9

28,1

21,2

36

23,1

25,3

29,4

27,6

22,9

29,5

28,9

30,3

26,8

28,7

25,2

24,1

30,6

11,6

22,5

26,9

29,1

23,9

30,7

17,4

30,4

11,6

30,2

28,5

22,1


9

I risultati della ricerca Le Skill più richieste dalle aziende

Il campione

DigitAlly ha ascoltato le sue aziende partner per capire quali siano i ruoli e le Digital Skill più richiesti oggi.La ricerca “Short Term vs Long Term: risorse e competenze per la strategia di sviluppo digitale” è costituita da una parte quantitativa e da una qualitativa.

Hanno partecipato alla survey 5 manager di 45 aziende differenti. Si sono approfonditi i risultati ottenuti dalla prima parte attraverso delle interviste a 5 manager delle società partner.

Grafico 3: Distribuzione merceologica del campione

Fonte: DigitAlly, Survey “Le Skill più richieste dalle aziende”, 2020

Le aziende che hanno partecipato all’indagine operano in settori merceologici differenti, con una maggioranza di aziende nei servizi professionali e nell’IT.

Dalla ricerca emergono diverse informazioni interessanti, si fa chiarezza su quali siano le necessità in ambito digital e come si muoveranno nei prossimi mesi per quanto riguarda le nuove entrate.

Servizi professionali

IT

Salute e benessere

Bancario/assicurativo

Digital

Energia

Prodotti confezionati

Moda/lusso

Alimentari e bevande

Prodotti industriali

Retail

26%

14%

12%10%

10%

6%

6%

4%4%

4% 4%


10

Le aree in cui le imprese hanno più necessità di fare nuovi inserimenti risultano essere Data Analysis(11%) ed E-commerce (9%). Tra le preferenze risultano le aree di Digital Marketing: Campagne Pubblicitarie Paid e Business intelligence

Questi nuovi inserimenti confermano la crescita esponenziale che stanno avendo queste aree, già “nel 2019 il mercato Analytics raggiunge un valore di 1,7 miliardi di euro, in crescita del 23% rispetto all’anno precedente, oltre il doppio rispetto al 2015 (790 milioni), da cui è cresciuto con un tasso medio annuo del 21,3%, gli Analytics sono ormai un ambito conosciuto e prioritario per le grandi aziende e il 93% sta investendo in Analytics”11. Le aree in cui le imprese hanno più necessità di fare nuovi inserimenti risultano essere Data Analysis (11%) ed E-commerce (9%). Tra le preferenze risultano le aree di Digital Marketing: Campagne Pubblicitarie Paid e Business intelligence.

Grafico 4: Aree su cui si ha più necessità di inserire nuovi profili


11 Politecnico di Milano, Strategic Data Science: time to grow up!, novembre 2019

Le evidenze emerse


11

12 Ipsos Strategy3, eCommerce: come evolveranno i consumi online nel periodo post Lockdown?, luglio 2020

Anche l’area dell’e-commerce segue un trend in crescita, intensificato nei primi mesi del 2020 a causa del COVID-19, da una recente indagine Ipsos emerge che “durante la quarantena lo shopping online è stato adottato da ben 3 italiani su 4, rientrando in breve tempo fra le nuove e più frequenti abitudini della quotidianità del lockdown (…), la frequenza delle pratiche di shopping online è aumentata

di più negli ultimi mesi, segnando addirittura un +31%”12. Inoltre sembrerebbe essere un trend destinato ad aumentare (il 37% degli italiani ha intenzione di acquistare online addirittura di più nei prossimi 6/12 mesi).Secondo i risultati della survey di DigitaAlly le aree su cui si ha più necessità di inserire nuovi profili cambiano in base al settore.

Per il settore Alimentari e bevande si ha maggiore necessità nell’area Reporting, Gestione Social Azienda, nel Bancario/assicurativo, nella Gestione digital clienti, Data Management, Data Visualization. Nel settore IT si richiedono nuove risorse nella Business Intelligence, Reporting, nella Moda/Lusso, Project Management, Reporting, Gestione Social Azienda. Nel settore Prodotti confezionati e Retail c’è domanda nell’area E-commerce, nei Prodotti industriali servono nuovi inserimenti in diverse aree: E-commerce, Project Management, Reporting,

Gestione Social Azienda, Data Management, Content Marketing, Grafica, Robotica educativa, HR Digital Culture. Per il settore Salute e Benessere nel Project Management e per i Servizi professionali e Digital Marketing: Campagne Pubblicitarie Paid. In linea con questi risultati troviamo le figure professionali più richieste dalle aziende intervistate.

Grafico 5: Aree su cui si ha più necessità di inserire nuovi profili per settore



12

Alla domanda “Quali sono le figure che servirebbero di più nella tua azienda?”, l’Analista Dati (10%) e il Digital Market Analyst (9%) risultano essere i due profili più richiesti, al terzo e quarto posto troviamo rispettivamente il Project Manager e l’E-Commerce Manager.

L’Analyst, esplora, analizza e interpreta i dati, con l’obiettivo di estrarre le informazioni da comunicare attraverso report e visualizzazioni ad hoc e che serviranno ai Decision Maker delle organizzazioni. Il Digital Market Analyst, è una figura molto simile al primo e si occupa

di raccogliere e analizzare i dati grezzi al fine di trasformarli in analisi ed approfondimenti, necessari all’azienda per elaborare strategie di business e azioni future in ambito Marketing. Dato abbastanza in linea con uno studio del Sistema Informativo Excelsior dal quale emerge che “le imprese e PA cercheranno dai circa 270.000 a circa 300.000 lavoratori con specifiche competenze (…) digitali o connesse a “Industria 4.0”. Le nuove professioni emergenti in questo campo saranno quelle del Data Scientist, Big Data Analyst, Cloud Computing Expert, Cyber Security Expert, Business Intelligence Analyst, Social Media Marketing Manager, Artificial Intelligence Systems Engineer”13.Secondo i risultati della survey DigitAlly anche i profili richiesti cambiano a seconda del settore.

Grafico 6: Figure più richieste dalle aziende


13 Sistema Informativo Excelsior, previsioni dei fabbisogni occupazionali e professionali in italia a medio termine (2019-2023), 2018


13

Nel settore Alimentari e bevande servirebbe il Digital Marketing Analyst, nel Bancario/assicurativo e nell’Energia il Data Analyst, nel Digital si cercano figure come il Digital Marketing Analyst e il Community Manager. Nel settore IT tanta attenzione ai profili Digital Marketing Analyst, Performance & Sales Growth Specialist, UX Designer, nella Moda/lusso si ricercano Grafici, nel settore dei Prodotti confezionati l’E-commerce Manager, nei Prodotti industriali il Data

Analyst, E-commerce Manager, Performance & Sales Growth Specialist, Grafico, Web Analyst, HR collegato all’education business. Nel Retail servirebbero profili come il Data Analyst e E-commerce Manager, nella Salute e Benessere il Data Analyst e nei Servizi professionali il Project Manager.

Grafico 7: Figure più richieste dalle aziende per settore



14

In particolare secondo Liliana Gorla:

Stessa conferma arriva da Valentina Conte, HR Business Partner di Ideal Standard Holdings: i profili che si cercheranno da qui a 2 anni sono il Digital Market Analyst e l’analista dati, quest’ultima figura è importante per lo sviluppo organizzativo, infatti più team possiedono questa figura.

L’importanza di figure come il Data Analyst e il Digital Marketing Analyst è confermata anche per il settore di Informatica e Servizi.Dal confronto con Laura Nalon, Associate Partner, IBM e Renato Mannozzi, HR Director in IBM, emerge che:

Questi dati e l’importanza della trasformazione digitale sono confermati anche da

Liliana Gorla, Head of Human Resources Digital Industries presso Siemens:

Si assiste a una crescita esponenziale della richiesta di ruoli che abbiano competenze digitali. Nella nostra realtà l’ Analista Dati e il Digital Market Analyst rientrano tra i profili più ricercati, insieme ovviamente agli sviluppatori.Oggi i dati sono molto importanti, ad esempio sono fondamentali le informazioni della fabbrica, non si deve più solo vendere la soluzione ma supportare il cliente a migliorare nei processi e per fare questo è importante avere la competenza di lettura dei dati.

Nell’ultimo anno c’è stata la necessità di essere sempre interconnessi e di mantenere una Business continuity e così abbiamo lavorato sempre in cloud. È stato quindi necessario ripensare a work flow intelligenti adatti a facilitare sia la ricerca che la segregazione delle informazioni sul cloud. Sono processi nuovi che marcano l’esigenza di avere figure tecniche come l’Analista Dati.

Abbiamo anche rivisto gli investimenti nel settore Analytics: alle aziende servono persone in grado di gestire e rappresentare i dati per permettere ai capi funzione e ai direttori delle organizzazioni di prendere delle decisioni.

Serviranno inoltre sempre di più delle figure ibride che sappiano integrare i mondi dell’Analytics e del Marketing digitale, non serviranno più venditori generici, ma figure che siano in grado di parlare con stakeholders diversi e ai vertici aziendali.

“

“

In generale le skill digitali sono quelle che cercano tutti. “Siemens è conosciuta come un’azienda di Engineering, che apparentemente può essere visto come non collegato al digitale ma in realtà tutti i mondi oggi transitano sul digitale. Quello che Siemens mantiene della sua storia è la capacità di innovazione che si sposta da un ambiente di Engineering a un ambiente di digitalizzazione: ad esempio prima era fondamentale l’automazione industriale oggi automazione industriale attraverso la digitalizzazione.”

“


15

Entriamo più nel dettaglio di quali siano le conoscenze specifiche richieste in termini di tool e linguaggi.

Anche il settore retail sembra iniziare a comprendere l’importanza della trasformazione digitale, Fabiana Venturi, Head of HR di

Unes Supermercati ha raccontato come la loro realtà sia cambiata negli ultimi anni:

Grafico 7: Rilevanza conoscenza tool


Unes ha intrapreso circa 5 anni fa un percorso di digitalizzazione del proprio retail; il primo atto di questa evoluzione si è manifestato al go live della Partnership con Amazon; U2 Supermercato infatti è presente con un vero e proprio store digitale sulla piattaforma di Amazon Prime.Da allora il percorso relativo al retail digitale di Unes si è sviluppato lavorando al concetto di Click and Collect. E’ innegabile che la Pandemia abbia dato un fortissimo boost allo sviluppo di questo servizio ma è vero anche che i Clienti hanno imparato ad apprezzarne i vantaggi indipendentemente dalle esigenze imposte dalla quotidianità. Per questo motivo continua il nostro impegno nell’esplorare sempre più a fondo questo canale con l’obiettivo di ampliare la diffusione del servizio. Tale scelta ha un impatto anche sulle figure ricercate, aumentando l’attenzione verso profili con un mindset orientato al digital, lato e-commerce e digital marketing in primis.

“


16

Può capitare, inoltre, che le figure con competenze digital elevate e conoscenze di tool innovativi non trovino nelle realtà aziendali la possibilità di poterli utilizzare. Questa discrasia potrebbe rappresentare uno stimolo di innovazione, mettendo in

luce le potenzialità nell’utilizzo di strumenti digitali innovativi, favorire e spingere quindi il processo di digitalizzazione anche nei settori più restii.

Secondo Laura Nalon e Renato Mannozzi di IBM:

Per entrambi questi settori la situazione covid-19 ha dato un’accelerata in questa pro-spettiva, si sta stanno cercando di fare passi in avanti, introducendo anche modalità di gestione della grossa mole di informazioni e documenti come cloud. Attivare un processo di digitalizzazione è diventato ancora più importante in questo momento per non diventare marginale nel mercato e restare competitivi.

Questi dati non sorprendono. C’è un ritorno e una riscoperta degli strumenti più “classici”, quello che cambia è la richiesta differente di livello di conoscenza dello strumento. Infatti ormai nelle organizzazioni, soprattutto in quelle nel nostro settore non si cerca una conoscenza base, ma molto approfondita. Ritorna quindi l’importanza della capacità analitica di interpretare i dati.

“

“

In particolare, risulta che i tool più utili e ricercati nei nuovi profili inseriti siano un mix tra quelli che consentono l’analisi e lo studio delle performance delle campagne messe in atto (Excel, Google Analytics e Data Studio) e quelli che permettono di fare advertising online (Facebook Ads, Google Ads, LinkedIn). Vi è anche una richiesta di nuovi tool (Sketch e Invision), dovuta probabilmente alla necessità di creare mockup e materiale a supporto delle campagne di marketing.

Questa richiesta da parte delle aziende è confermata anche da Valentina Conte, un dato che rimanda al tema della scarsa digitalizzazione di aziende che operano in alcuni settori, come quello dell’Edilizia, che sembrerebbe essere tra quelli più indietro nei processi di digitalizzazione. Dal confronto con Luca Boatto, CEO di Finmatica emerge che sono anche altri i settori ancora indietro dal punto di vista digitale, ad esempio la Pubblica Amministrazione e il settore Sanitario devono ancora fare diversi passi in avanti da questo punto di vista. Afferma inoltre:


17

Altre conoscenze richieste dalle aziende, oltre a quelle digitali

Si conferma l’attenzione delle aziende per altre competenze oltre a quelle strettamente digital come la conoscenza della lingua inglese.

Grafico 8: Livello di inglese richiesto dalle aziende


Per il 49% degli intervistati è necessario possedere una conoscenza “intermedia” della lingua, il 49% invece richiede un livello

“avanzato” e solo l’2% competenze basic.

Se il mercato del lavoro appare bloccato per la maggior parte dei lavoratori continua, invece, ad aumentare l’attenzione e la necessità delle imprese di figure nell’ambito studiato.

L’emergenza COVID-19 ha portato a un rallentamento delle nuove assunzioni, alcuni stage sono stati sospesi e altri annullati. Secondo la Repubblica degli stagisti “nel primo semestre del 2020 c’è stata una riduzione del 50% degli stage rispetto al 2019”. Questo sembra non avvenire per i giovani con competenze digitali che vogliono iniziare la loro esperienza professionale.

Base

Avanzato

Intermedio49%49%

2%


18

Grafico 9: Numero di ragazzi DigitAlly da inserire da gennaio 2021


Dalla ricerca di DigitAlly emerge infatti che più della metà delle imprese è intenzionata a voler inserire all’interno del proprio organico ragazzi in possesso di digital Skill.

Quest’ultimo dato attesta quindi che, seppur il mercato del lavoro, sembra in stand by in diverse aree e per la maggior parte dei lavoratori, così non è per gli ambiti digital.Emerge quindi una grande attenzione per i ruoli con competenze digitali: per questo è importante che la formazione cambi, fornendo a tutti i profili delle skill digitali.Tutti i ruoli e qualsiasi livello richiedono questo tipo di competenze. Le aziende non solo sono alla continua ricerca di figure digitali ma investono sempre di più nel re-skilling delle risorse già presenti nelle proprie realtà.Liliana Gorla conferma che Siemens sta investendo tanto sulla formazione interna e sulla trasformazione dei ruoli interni per fornire competenze digitali. Secondo i manager intervistati con la post-pandemia si prospetta uno sviluppo del digitale esponenziale. È stata proprio la pandemia a far capire che è necessario un cambiamento e un investimento su questo, non solo per l’esterno ma anche per i processi interni.

Un elemento interessante emerso dal confronto con i 4 manager intervistati è la necessità di integrare le competenze digitali con altri tipi di competenze, in particolare con le soft skill. Le organizzazioni devono ragionare in ottica prospettica di lungo periodo quando fanno nuove assunzioni: si dovrebbe assumere non solo sul ruolo che si potrebbe ricoprire ora ma soprattutto su quello potenziale, su quello che si può ricoprire in futuro. Per questo motivo, le competenze tecniche devono essere integrate con competenze di business acumen: si richiedono persone curiose, che comprendano il contesto, il modello di business, con social intelligence, orientamento alla partnership (esterna e interna all’azienda), resilienza, e capacità di innovarsi ed evolversi.

3-5

Più di 5

Non intenzionato ad assumere nell’anno corrente1-2

54%

40%

6%


19

CONCLUSIONE a cura di Francesca Devescovi, CEO di DigitAlly

La «digital transformation» non è solo un problema, ma rappresenta una grande opportunità per le aziende di tutte le dimensioni.

Oltre a considerare il trend di ricerca delle skill digitali, basti pensare al cambiamento di molte attività. La maggior parte dei lavori ha subito mutamenti a causa del COVID-19 e questo ha portato a creare e ottimizzare delle modalità di svolgimento del proprio lavoro, portando l’introduzione del digitale in attività prima lontane da esso.

Come è emerso dall’Internet Governance Forum Italia 2020 e riportato in un comunicato stampa di Unioncamere:

“è urgente fare un salto di qualità per superare il gap delle competenze digitali di lavoratori e imprese allineandole alle esigenze del mercato e per colmare i ritardi infrastrutturali accumulati”14. Secondo lo studio, la digitalizzazione delle imprese comporterebbe un grande vantaggio a livello Paese e questa trasformazione può valere da 3 a 7 punti di PIL15.

La modalità della formazione deve quindi cambiare ed essere sempre più orientata sul passaggio di competenze che realmente risultino utili a chi si appresta ad entrare nel mondo del lavoro.

Tutto questo è fondamentale, ma il cambiamento dovrebbe avvenire alla radice, impartendo corsi di formazione prima per i docenti, senza aspettare che il cambio generazionale faccia il suo corso. Oltre ad avere una modello di istruzione molto più pratico e meno focalizzato sulla teoria.

DigitAlly risponde a questa necessità accelerando l’entrata dei giovani nel mondo del lavoro grazie allo sviluppo del loro potenziale e all’uso concreto di strumenti digitali, con una didattica progettuale e personalizzata, esperienza sul campo, per creare professionisti del digitale. Dal 2019 ad oggi ha formato 122 studenti.A conferma di questo, il 94% degli studenti che ha superato l’esame è stato allocato in stage retribuito entro due mesi dalla fine del corso.

Avendo compreso, quindi quali sono le professioni e le abilità più richieste, sarà necessario orientare la formazione in modo che sappia rispondere a questi bisogni: ripartiamo dal digitale per una visione di crescita a lungo termine.

14 Unioncamere, Internet: competenze digitali essenziali per 7 assunti su 10 e-skill difficili da reperire per quasi il 30% delle figure ricercate, 2020. https://www.unioncamere.gov.it/P42A4570C160S123/internet--competenze-digitali-essenziali-per-7-assunti-su-10-e-skill-difficili-da-reperi-re-per-quasi-il-30--delle-figure-ricercate--.htm

15 Unioncamere, Internet: competenze digitali essenziali per 7 assunti su 10 e-skill difficili da reperire per quasi il 30% delle figure ricercate, 2020.


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BIBLIOGRAFIACommissione europea, Digital Single Market, 2018.

Gazzetta ufficiale dell’Unione europea, RACCOMANDAZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 18 dicembre 2006 relativa a competenze chiave

per l’apprendimento permanente (2006/962/CE).

Commissione europea, Human Capital and Digital Skills, 2020.

Le relazioni DESI (Indice di digitalizzazione dell’economia e della società) sono lo strumento mediante cui la Commissione Europea monitora il progresso digitale degli Stati membri dal 2014.

Commissione europea, Human Capital and Digital Skills, 2020.

Unioncamere, Internet: competenze digitali essenziali per 7 assunti su 10 e-skill difficili da reperire per quasi il 30% delle figure ricercate Al via l’Internet Governance Forum Italia, 2020.

Sistema Informativo Excelsior, LE COMPETENZE DIGITALI, ANALISI DELLA DOMANDA DI COMPETENZE DIGITALI NELLE IMPRESE, INDAGINE 2019.

Politecnico di Milano, Strategic Data Science: time to grow up!, novembre 2019.

Ipsos Strategy3, eCommerce: come evolveranno i consumi online nel periodo post Lockdown?, Luglio 2020.

SISTEMA INFORMATIVO EXCELSIOR, PREVISIONI DEI FABBISOGNI OCCUPAZIONALI E PROFESSIONALI IN ITALIA A MEDIO TERMINE (2019-2023), 2018.

Unioncamere, Internet: competenze digitali essenziali per 7 assunti su 10 e-skill difficili da reperire per quasi il 30% delle figure ricercate, 2020.


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RINGRAZIAMENTII ringraziamenti vanno all’autrice: Paola Castello, Docente Master Management per lo sviluppo del capitale umano in Università degli Studi di Milano-Bicocca e per il Master di II livello in gestione e sviluppo delle persone nelle organizzazioni in Università Cattolica del Sacro Cuore.

Ed inoltre, si ringraziano:Luca Boatto, FinmaticaValentina Conte, Ideal Standard HoldingsLiliana Gorla, SiemensPaolo Iacci, Università degli Studi di MilanoRenato Mannozzi, IBMLaura Nalon, IBMFabiana Venturi, Unes Supermercati

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