Soluzioni e strategie per la sicurezza informatica

E - commerce in Italia: è boom

Acquisti online e multicanalità

Shopping sul web e sicurezza

...e Google sta arrivando

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Che sia comodo è fuor di dubbio. Ma è anche sicuro? Acquistare online è oggi un’abitudine in forte crescita che sta generando valore sia per i venditori (il fatturato generato è un indicatore in forte controtendenza rispetto al periodo

economico attuale) sia per i consumatori. La possibilità fornita da Internet di trovare i prodotti, compararli per caratteristiche e prezzi, commentarli con altri che hanno fatto la stessa esperienza d’acquisto è un plus incredibile. Che dire

poi della possibilità di vederseli recapitati direttamente a casa o in ufficio senza il fastidio di spostarsi, magari in mezzo a un traffico caotico.

Ecco che dunque la domanda se il commercio elettronico sia anche sicuro assume un’importanza decisiva.

Anche in questo caso, falsi miti e leggende affollano la letteratura sul tema. La questione delle transazioni finanziare per esempio. Per fugare i dubbi che

possono venire è sufficiente esercitare il buon senso. Tutti i marketplace più noti (Amazon, eBay, iTunes, Google Play solo per citarne alcuni) su questo aspetto

si giocano la reputazione. Credete possano permettersi di non essere scrupolosi su questo aspetto? Semplici controlli quali assicurarsi di poter rintracciare il venditore tramite una mail, un numero di telefono e altre credenziali (nei

siti affidabili queste informazioni sono sempre ben evidenti) e la presenza di certificazioni fornite da enti terzi possono contribuire a rasserenare il potenziale

acquirente che però ha un sistema di protezione del proprio device aggiornato al febbraio 2012… uhmm, che il problema di sicurezza stia altrove?

Anno 1, numero 4 luglio/agosto 2013

Bimestrale di sicurezza informaticaRegistrazione tribunale di Bolognanumero 8280 del 5/12/2012

ROC n. 9559

Direttore responsabile Rossella Lucangelo

CaporedattoreEnrico Salsi

RedazioneMatteo BianconiChiara Soverini

Coordinamento redazionaleDaniela Fioramonti

Ha collaborato a questo numero:Laurent Buldrini

Progettazione graficaPippo Ansaldo

ImpaginazionePippo Ansaldo & DEGUSTA

StampaFilograf - Forlì

EditorePapi EditoreVia Galliera 2840121 Bologna

Immagini: Shutterstock e archivio G Data

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L’editore non effettua nessun tipo di compravendita o contrattazione circa i prodotti e gli articoli trattati in queste pagine. L’editore declina ogni responsabilità in merito ai contenuti riportati all’interno delle inserzioni, degli annunci, degli articoli e delle inserzioni pubblicitarie. L’editore non si assume nessuna responsabilità in caso di errori che non siano ad esso direttamente imputabili. Il materiale inviato (testi e foto) non verrà restituito salvo diversi accordi scritti fra le parti. Testi e foto a riproduzione vietata, ogni abuso sarà perseguito. Gli acquisti elettronici

continueranno a crescere per tutto il 2013 registrando un +17% rispetto al 2012 con un fatturato stimato che si posizionerà intorno ai 11,2 miliardi di euro

Forum, blog e social media sono diventati un vero e proprio hub che concentra l’interesse di tutti coloro che devono fare acquisti sia online che nei negozi tradizionali

Prima di preoccuparci se i sistemi di pagamento che utilizziamo per acquistare sui siti di e-commerce siano sicuri, è essenziale coprire tutte le falle che possono aprire le porte del nostro dispositivo al malware che gira copioso nel web

Secondo eBay il futuro del commercio è sempre integrato, all’insegna del “total retail”: si tratta quindi di un mix tra negozi tradizionali, vendita on line e mobile che farebbe dell’e-commerce un vero antidoto alla crisi per clienti e imprese

L’e-commerce riveste ormai un ruolo decisivo nel sistema economico mondiale e la sua crescita costante ne è la prova più decisiva

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Smarchiamo subito i fatti: l’e-commerce anche in Italia è una pratica in forte ascesa.Secondo l’Osservatorio curato da Netcomm e dalla School of Management del Politecnico di Milano, gli acquisti elettronici continueranno a crescere per tutto il 2013 registrando un +17% rispetto al 2012 con un fatturato stimato che si posizionerà intorno ai 11,2 miliardi di euro.Le ragioni di questo successo sono molte. Certamente, in questo settore, si è assistito ad una convergenza interessante tra domanda e offerta. Da un lato, sono aumentati considerevolmente gli shop online (raddoppiati, per esempio, i negozi su register.it). Questa tendenza è frutto anche di una rinnovata sensibilità da parte delle aziende circa le potenzialità della multicanalità nella costruzione delle politiche commerciali. È infatti ormai un fatto acquisito che la maggior parte dei consumatori utilizzano il web quantomeno per informarsi sul prodotto da acquistare. Dall’altro lato, è altrettanto evidente che l’interesse espresso in rete si sia convertito concretamente in azioni se è vero che si è assistito a una crescita esponenziale degli acquirenti online attivi (+50% da aprile 2012 ad oggi) che sono arrivati a quota 13,6 milioni.A determinare questo fenomeno, contribuisce naturalmente la pervasività dei device mobile che sono il mezzo per eccellenza utilizzato da una larghissima fetta di popolazione anche per effettuare acquisti su Internet.Esistono poi elementi di vantaggio incontrovertibili che hanno spinto la crescita delle transazioni commerciali online. Tra questi, secondo una ricerca di UPA-Google condotta sullo stato dell’e-commerce in Italia, il risparmio di tempo che consente l’acquisto on-line, la facilità organizzativa e il fatto che la rete offra promozioni vantaggiose e un’ampia scelta di prodotti sono quelli predominanti.

E.S.

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Una conferma a un trend già molto evidente: secondo la ricerca ‘Il Futuro del commercio’, commissionata da eBay, forum, blog e social media sono diventati un vero e proprio hub che concentra l’interesse di tutti coloro che devono fare acquisti sia online che nei negozi tradizionali. I consumatori sono sempre più multicanale e, soprattutto chi ha la propensione di acquistare sul web, consulta un numero maggiore di siti, forum e articoli di commento.La navigazione, come noto, comporta tuttavia dei rischi in termini di tutela dei dati personali e delle informazioni che, consapevolmente o meno, immettiamo in rete. Ecco che dunque, prima di preoccuparci se i sistemi di pagamento che utilizziamo per acquistare sui siti di e-commerce siano sicuri, è essenziale coprire tutte le falle che possono aprire le porte del nostro dispositivo al malware che gira copioso nel web. Questo è spesso l’anello debole della catena: una sottovalutazione della vulnerabilità dei nostri sistemi, sia personali che professionali.Se proprio poi vogliamo porre l’attenzione sui sistemi di pagamento, è bene sapere che le transazioni gestite dai principali siti di commercio elettronico sono largamente affidate a istituti bancari che si occupano della verifica della disponibilità finanziaria e fanno in modo che i pagamenti vadano a buon fine, spesso senza che il venditore veda i dati della carta di credito, ma esclusivamente le informazioni utili a gestire la spedizione e la notifica che la transazione è andata a buon fine. Ad ulteriore garanzia ci sono poi alcuni “bollini di qualità”, per esempio quello di Netcomm (il Consorzio del Commercio Elettronico in Italia), che certificano la qualità del servizio e la sicurezza delle transazioni sui principali marketplace italiani.Prima di guardare altrove (fatelo comunque!) è sempre bene dunque cominciare da casa propria tutelando i propri device con soluzioni di sicurezza complete, performanti e costantemente aggiornate.

E.S.

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clienti. […] Abbiamo inoltre massimizzato la logistica e di conseguenza l’efficienza della distribuzione. Al contempo abbiamo concentrato i nostri sforzi nell’ottimizzazione della piattaforma, migliorandone le funzionalità e perfezionando ulteriormente la user experience”.

Ma cosa riserva il futuro dell’e-commerce universale? Forse Google Shopping è la risposta. Google è infatti entrato da qualche mese in questo mercato promuovendo questo strumento di comparazione dei prezzi per qualsiasi prodotto in vendita su e-commerce accreditato. In realtà è possibile “accreditarsi” a propria volta come “venditore”, ma bisogna adeguarsi a determinati e inflessibili parametri. C’è chi sussurra che, presto o tardi, nei risultati delle ricerche ci saranno solo quelli di Google Shopping…

M.B.

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Forse non tutti sanno che l’e-commerce – italianizzato “commercio elettronico” – è una modalità di

compravendita che affonda le sue radici negli anni ‘80 con MiniTél: si trattava di una rete commerciale

sviluppata dalla Posta francese che funzionava via modem utilizzando il sistema videotext (lo stesso di televideo). Bisogna però aspettare gli anni ’90 per identificare questo approccio come quello che conosciamo oggi e forse basta citare una delle più grandi aziende di sempre, pioniere di questa attività: Amazon.

Il celebre portale di e-commerce Made in USA è nato infatti nel 1994 e già nel 1999 il Time aveva incoronato “uomo dell’anno” il suo ideatore, Jeff Bezos. Il segreto del “one click shopping” è stato tanto fulmineo quanto semplice: acquistare dai grossisti la merce ordinata dai clienti e recapitarla entro 24/48 ore. La procedura è diventata sempre più snella ed efficiente, fino a comportare sconti importanti. Comodità, semplicità, velocità: in tempi brevi Amazon è diventato un pilastro grazie a un successo incredibile e oggi può vantare cifre da capogiro: con oltre 5.000 dipendenti sparsi per il mondo, nel 2012 il fatturato ha superato i 13 miliardi di dollari. E volete sapere una chicca? Le attività collegate alla pubblicità di Amazon.com potranno generare già a fine 2013 fatturato per oltre 800 milioni di dollari.

L’e-commerce riveste ormai un ruolo decisivo nel sistema economico mondiale e la sua crescita costante ne è la prova più decisiva. Uno dei casi più eccezionali di sempre, oltre ad Amazon, è Zalando. Si tratta di una piccolissima startup nata a Berlino nel 2008 con la finalità di vendita di scarpe online, per arrivare in breve tempo all’abbigliamento a tutto tondo. Più di ogni altra azienda, Zalando ha puntato molto sull’integrazione di diversi media per pubblicizzarsi ed è stato il primo fashion e-commerce a promuoversi attraverso la televisione, arrivando al social media marketing “aggressivo” tra blog ufficiale, Facebook, Twitter, Youtube e Pinterest. I dati parlano chiaro: il fatturato dal 2010 al 2012 è cresciuto da 101,2 milioni di euro a 1 miliardo di euro, fino ad arrivare ad aprile 2013 con 1,15 miliardi di euro di fatturato netto e punto di pareggio nei mercati chiave. Il successo? In una recente intervista online Felix Kreyer, regional manager di Zalando per l’area Sud Europa, ha dichiarato: “Il successo di Zalando poggia innanzitutto sull’attenzione rivolta alle necessità dei nostri

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Il futuro è nell’e-commerce? Secondo i dati dell’Osservatorio E-commerce B2C del Politecnico di Milano pare di sì! Nel 2012 il mercato ha infatti registrato un incremento del +19% rispetto al 2011, mentre le previsioni per il 2013 sono addirittura del +17%, con un valore atteso di 11 miliardi di euro. La chiave del successo? Da un’altra ricerca – condotta da GFK Eurisko – l’atto della consegna rappresenta il fattore determinante. Veloce, comodità e rintracciabilità: ecco cosa piace agli italiani!

Viva la multicanalità! Secondo eBay il futuro del commercio è sempre integrato, all’insegna del “total retail”: si tratta quindi di un mix tra negozi tradizionali, vendita on line e mobile che farebbe dell’e-commerce un vero antidoto alla crisi per clienti e imprese. Ma per Massimiliano Dona, dell’Unione Nazionale Consumatori, è necessario “sfatare alcuni miti negativi che rendono il consumatore diffidente verso il commercio online”.

Sicurezza per gli acquisti online? C’è “Trusted Shops”! Si tratta di un vero e proprio “bollino”, un sigillo di qualità conferito ai venditori online in grado di soddisfare un insieme di oltre 70 criteri ben definiti, tra i quali l’identificabilità dell’offerente, la protezione dei dati, la trasparenza dei prezzi e l’informativa sul diritto di recesso.

M.B.

Security GueSt Dall’inizio del 2013 c’è stata una forte accelerazione negli acquisti online in Italia. I dati di ricerca Human Highway parlano di 13,8 milioni di italiani che hanno fatto acquisti sul web. Un campione che rappresenta il 47,7% dell’utenza Internet e c’è di più: il 24% ha comprato più di cinque volte nel trimestre. In tutto su Internet in Italia si sono verificati 47,6 milioni transazioni di acquisto nei primi tre mesi dell’anno.

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Per capire meglio come l’e-commerce influisce sulle dinamiche di mercato abbiamo chiesto un parere a Alberto Ruffinengo, Amministratore Delegato di ALEX.IT di Torino, partner di G Data.

Quali obiettivi ha perseguito la sua azienda nel momento in cui ha attivato la distribuzione via e-commerce? Ritiene che siano stati raggiunti?

La nostra azienda è online con il sito di e-commerce da circa 15 anni, ma solamente negli ultimi 4 anni abbiamo realmente attuato una consistente modifica nel sistema di gestione del sito dedicato alle vendite online. L’obiettivo primario che inizialmente ci ha spinto in questa direzione è stato essenzialmente affiancare, ai servizi e prodotti offerti nel punto vendita, uno spazio virtuale che consentisse ai nostri clienti di poter usufruire di una vetrina in cui vedere istantaneamente cosa potessero trovare presso i nostri negozi e il rispettivo prezzo, che è comunque sempre allineato con quello praticato nel punto vendita. È innegabile che oggi per un’azienda è impensabile vendere online e avere in contemporanea una struttura fisica, facendo del magazzino; in modo particolare se si parla di articoli che vengono distribuiti da terzi. Inoltre in questo periodo, tra concorrenza sleale attuata da coloro che evadono le imposte e i cosiddetti “box mover”, pensare che una realtà di media grandezza possa guadagnare solo con l’e-commerce è impossibile. Per noi l’e-commerce è uno strumento in più con cui raggiungere i nostri clienti che frequentano i nostri punti vendita e da questo punto di vista abbiamo raggiunto gli obiettivi prefissati.

Che tipo di organizzazione avete strutturato per governare efficacemente la filiera?

Abbiamo prediletto una filiera snella e rapida. Fondamentalmente ci avvaliamo di 27 distributori che con una finestra temporale di massimo 24 ore, ci comunicano i dati relativi alle loro giacenze e ai prezzi migliori. Non appena avuti i dati, ci assicuriamo di elaborarli in tempo reale in modo da mettere a disposizione le informazioni ai nostri clienti il prima possibile. Utilizzando questa metodologia, oramai rodata, i nostri clienti hanno un update immediato su quali sono i prodotti disponibili al prezzo migliore possibile.

A fronte della crescita esponenziale di consumatori che acquistano online come vi siete organizzati per soddisfare la richiesta?

Sia per quanto riguarda le vendite tradizionali che online, la forza del nostro team sono persone qualificate e specializzate. In questo momento disponiamo di 10 dipendenti, ogni figura professionale ha una specifica mansione ed è sempre coadiuvata da un vice. Questo ci permette in ogni momento, in caso di assenza, di essere coperti e di fornire un servizio completo ogni giorno. Lo stesso tipo di ragionamento è valido anche per le vendite online. In questo caso specifico, si è proceduto ad una redistribuzione delle mansioni interne in modo che il flusso di lavoro sia sempre fluido e senza soluzione di continuità, questo dà la possibilità a tutti di fare quanto loro richiesto in modo efficiente.

 C.S.

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Laurent Buldrini Senior Key Account Manager EMEA Nexway

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C.S.

Il Mix dei metodi di pagamento vede al primo posto PayPal (36,6%) seguito dalle carte prepagate (24,4%) dalla carta di credito (19,2%) e dal bonifico (3,7). Il 10% degli acquisti on line risulta perfezionato da un dispositivo mobile: due volte su tre è lo smartphone oppure il tablet (versus il 4% nel 2012).

Infine libri (14,8%), capi d’abbigliamento, (13,9%) computer o periferiche per PC (11,3%) e biglietti di viaggio (9,9%) sono gli articoli più acquistati su Internet negli ultimi tre mesi.

Il futuro dell’E-commerce: • Cross-canalità: Allo stato attuale l’e-commerce

è un processo a se stante. Ha processi dedicati, un’organizzazione dedicata. Si organizzano le promo per il fisico, i prezzi per il fisico ogni tanto si adattano le promo del fisico all’on-line e, cercando di non disturbare troppo, si fa qualche prezzo-web.

• Gente: il 60% di quelli che entrano nei negozi sceglie di farlo guardando prima internet. Il 70% che sceglie di non entrare lo fa perché su internet ha trovato di meglio, e voi basate il benchmark e le strategie commerciali ancora sui concorrenti fisici?

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