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ANNO 3 - NUMERO 1 - GENNAIO 2011 PRIMO PIANO Intervista al Direttore Generale Francesco de Sanctis. PRIMO PIANO “La nostra offerta: LIM, Robotica educativa e Podcast” a pagina 4 Casa Editrice D’Anna: “Pionieri dell’editoria scolastica” a pagina 8 FOCUS ON L’INTERVISTA Editore: Edizioni Turbo srl - Direttore responsabile: Angelo Frigerio - Redazione: Palazzo di Vetro - Corso della Resistenza, 23 - 20036 Meda (MB) - Tel. +39 0362 600463/4/5 - Fax: +39 0362 344535 - E-mail: [email protected] - Registrazione al Trib. di Milano n° 273 del 6 maggio 2003 - Periodico mensile - Stampa: Ingraph - Seregno (MB) Una copia 1,00 euro - Poste Italiane SpA - Spedizione Abbonamento Postale D.L. 353/2003 - (Conv. in legge 27/02/2004 N° 46) - Art. 1 Comma D.C.B. - Milano. L’editore garantisce la massima riservatezza dei dati personali in suo possesso. Tali dati saranno utilizzati per la gestione degli abbonamenti e per l’invio di informazioni commerciali. In base all’Art. 13 della Legge n° 196/2003, i dati potranno essere rettificati o cancellati in qualsiasi momento scrivendo a: Edizioni Turbo S.r.l. - Responsabile dati: Riccardo Colletti - Corso della Resistenza, 23 - 20036 Meda (MB) IL GIORNALE DEGLI INSEGNANTI SPAZIO DIDATTICA La parola alla dottoressa Maria Teresa Barisio, dirigente della Direzione Didattica di Mortara. Strumenti indispensabili per una didattica efficace ed efficiente Parla Anna Rita Venturino, direttore Marketing & Communication di Know K.Progetti, strategie e iniziative. Le peculiarità del Portale Didattico KK. a pagina 6 a pagina 11 Intervista con Albertina D’Anna, che guida la società. “Passione, dedizione e lungimiranza sono le peculiarità distintive del nostro modo di lavorare. Fin dal 1926”. USR Piemonte: sinergia di innovazione a pagina 13 I blog scolastici di Aula365 Aula365 al BETT di Londra! a pagina 16 In collaborazione con Aula365 A scuola con le api robot a pagina 12 A Procida? Si studia con le LIM a pagina 17 Intervista con il direttore dell’associazione, Eleonora Pantò, responsabile dell’Area Media e Contenuti digitali del CSP. a pagina 7 Dschola: da 10 anni al servizio delle scuole piemontesi

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ANNO 3 - NUMERO 1 - GENNAIO 2011

PRIMO PIANO

Intervista al Direttore Generale Francesco de Sanctis.

PRIMO PIANO

“La nostra offerta: LIM, Robotica educativa e Podcast”

a pagina 4

Casa Editrice D’Anna: “Pionieri dell’editoria scolastica”

a pagina 8

FOCUS ON

L’INTERVISTA

Editore: Edizioni Turbo srl - Direttore responsabile: Angelo Frigerio - Redazione: Palazzo di Vetro - Corso della Resistenza, 23 - 20036 Meda (MB) - Tel. +39 0362 600463/4/5 - Fax: +39 0362 344535 - E-mail: [email protected] - Registrazione al Trib. di Milano n° 273 del 6 maggio 2003 - Periodico mensile - Stampa: Ingraph - Seregno (MB) Una copia 1,00 euro -

Poste Italiane SpA - Spedizione Abbonamento Postale D.L. 353/2003 - (Conv. in legge 27/02/2004 N° 46) - Art. 1 Comma D.C.B. - Milano. L’editore garantisce la massima riservatezza dei dati personali in suo possesso. Tali dati saranno utilizzati per la gestione degli abbonamenti e per l’invio di informazioni commerciali. In base all’Art. 13 della Legge n° 196/2003,

i dati potranno essere rettificati o cancellati in qualsiasi momento scrivendo a: Edizioni Turbo S.r.l. - Responsabile dati: Riccardo Colletti - Corso della Resistenza, 23 - 20036 Meda (MB)

IL GIORNALE DEGLI INSEGNANTI

SPAZIO DIDATTICA

La parola alla dottoressa Maria Teresa Barisio, dirigente della Direzione Didattica di Mortara.

Strumenti indispensabiliper una didattica efficace ed efficienteParla Anna Rita Venturino, direttore Marketing & Communication di Know K.Progetti, strategie e iniziative.Le peculiarità del Portale Didattico KK.

a pagina 6

a pagina 11

Intervista con Albertina D’Anna,che guida la società. “Passione, dedizione e lungimiranza sono le peculiarità distintive del nostromodo di lavorare. Fin dal 1926”.

USR Piemonte: sinergia di innovazione

a pagina 13

I blog scolastici di Aula365

Aula365 al BETT di Londra!a pagina 16

In collaborazione con Aula365

A scuola con le api robot

a pagina 12

A Procida? Si studia con le LIM

a pagina 17

Intervista con il direttoredell’associazione, Eleonora Pantò, responsabiledell’Area Media e Contenuti digitali del CSP.

a pagina 7

Dschola: da 10 anni al servizio delle scuolepiemontesi

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Anno 3 Numero 1

Gennaio 2011

L’editoriale

FRANCESCA [email protected]

La sempre più veloce evoluzione delle tecno-logie disponibili oggi anche per il mondo delladidattica, la diffusione sempre più massiccia deisocial network anche come ambienti d’appren-dimento informale e formale, la smisurata quan-tità di risorse non solo di informazioni ma anchedal punto di vista dei sw e di applicativi avanzatigratuiti che il Web mette oggi a disposizione,sembrerebbe poter stimolare sempre di più l’uti-lizzo delle tecnologie a scuola.

Sicuramente oggi i docenti sono consapevolidelle potenzialità che le tecnologie offrono, e ini-ziano a pensare che questi strumenti potrebberose non altro risolvere due grossi problemi pre-senti oggi nel sistema, per definizione, inerzialedell’insegnamento: la motivazione e la parteci-pazione dei propri alunni. Trovare “nuove” stra-tegie per stimolare la motivazione e lapartecipazione critica ed attiva degli alunni, in-fatti, è oggi indubbiamente una tra le richiestepiù forti esplicitate dal corpo docente, ed è tra-sversale a tutti gli ordini scolastici.

In realtà, oggi più che mai, occorre sgom-brare il campo da facili stereotipi e immaginaried affrontare la tematica della didattica delle tec-nologie a scuola con onestà e concretezza.

A mio modesto parere dobbiamo ancora una volta spiegare con estrema chiarezza che nonsono le tecnologie a piegare e a modificare ladidattica, per quanto alcuni strumenti come leLIM , alcuni progetti come Classi 2.0, modificanoradicalmente lo stesso ambiente d’apprendi-mento, a iniziare dallo stesso setting di classe.

In realtà, la sfida reale sta nel ri-trovare, ri-formulare una didattica che riesca a piegareanche le tecnologie più avanzate agli obbiettiviformativi ed educativi che ci competono. Signi-fica non poter più prescindere dal riconoscere aldocente quei ruoli di tutorship e di coaching chepossano rispondere in modo efficace ed effi-ciente ad esigenze di guida e di decodifica diuna realtà attuale sicuramente più complessa,che non può ignorare il mondo bio-digitale nelquale ormai nascono e crescono i nostri alunni.

Questo atteggiamento non si deve tradurreperò nella rincorsa all’utilizzo delle tecnologiepiù di “moda” o le tecnologie più avanzate: in-nanzi tutto, come si diceva all’inizio, l’evoluzioneè tale per cui una tecnologia all’avanguardiaoggi, sarà già superata tra pochi anni. Inoltre ècontroproducente pensare che basti introdurrel’utilizzo di tecnologie per modificare e sostenerecapacità di apprendimento sempre più adeguati.

Occorre quindi non solo fornire la scuola ditecnologie avanzate e soprattutto di infrastruttureche rendano agevole l’utilizzo di tali tecnologie(pensiamo soltanto alla diffusione della connes-sione internet nelle nostre classi), ma sostenerequesto cambiamento con una formazione ade-guata, una formazione non solo di alfabetizza-zione tecnologica, ma che accompagnisoprattutto i docenti in percorsi che li aiutino ariappropriarsi e a ridefinire il proprio ruolo pro-fessionale e sociale, se mi è consentito utilizzareanche ed ancora questo termine, all’interno diambienti d’apprendimento veramente innovativi.

Sulla base della mia esperienza ormai piùche ventennale di formazione su campo, non misento di affermare che oggi i docenti in Italianon conoscano e non cerchino di utilizzare letecnologie. Spesso, come accennavo prima,sono le infrastrutture che mancano…la possibi-lità cioè di utilizzare alcune tecnologie in modoadeguato, efficace e soprattutto sistematico (eccoperché la LIM in classe e non in laboratorio).

Sicuramente, tuttavia, a mio parere, è ne-cessario affrontare in modo urgente un altro tipodi problema.

Esistono molti docenti che da molto tempoormai utilizzano questi strumenti all’interno delladidattica e quindi accolgono sempre con favorel’introduzione di nuovi strumenti, proprio perchéli sanno piegare e utilizzare all’interno di pro-getti formativi e didattici, così come all’interno

delle proprie discipline di insegnamento: non èun caso che l’età anagrafica dei docenti coin-volti in processi di formazione anche nazionalisulle tecnologie, abbiano sempre più spessoun’età superiore ai 45 anni. Non voglio leggerequesto dato solo in negativo: l’età anagrafica deidocenti si sta alzando e non è più adeguata aicambiamenti…Esiste in realtà un’ampia una fa-scia di docenti che da molti anni lavora sulle tec-nologie in classe, sia pure con enorme difficoltà.

Ci sono poi molti docenti che solo ora ini-ziano a voler conoscere ed utilizzare le tecnolo-gie all’interno della propria didattica e che difronte alle enormi e svariate possibilità che que-sto mondo oggi offre, rischiano di scoraggiarsi edi non comprendere fino in fondo, cosa, come,quando e dove utilizzare la tecnologia, pen-sando di non riuscire mai a colmare il gap che lidivide, almeno questa è la loro percezione, daicolleghi “più bravi”.

Questo è un rischio che non dobbiamo cor-rere.

Se da una parte quindi si devono stimolare idocenti più esperti ( ma non solo da un punto divista strettamente tecnologico…non basta) conprogetti d’avanguardia, dall’altra si devono so-stenere i docenti in percorsi di formazione chemostrino loro che non necessariamente è obbli-gatorio utilizzare tecnologie o risorse avanzateper iniziare a modificare il proprio ambiente diapprendimento-insegnamento. Occorronoquindi percorsi di formazione metodologica chenon solo facciano emergere le potenzialità di-dattiche ed educative che alcune tecnologie of-frono all’insegnante, ma che inneschino un realecambiamento nel modo di “fare scuola”.

A volte basta una buona sitografia, una pun-tuale ed aggiornata categorizzazione e recen-sione “didattica” di sw e risorse a disposizionedell’insegnante in modo facile ed immediato, unambiente collaborativo on line di facile approc-cio ed utilizzo, per consentire ai docenti di ini-ziare a progettare “nuovi” percorsi didattici,scoprire “nuovi” atteggiamenti, realizzare“nuove” forme di dialogo e collaborazione coni propri alunni.

Infine, e non è certo un elemento meno im-portante, è quanto mai necessario puntare mag-giormente sulla formazione tra docenti perdocenti: solo chi appartiene concretamente almondo della scuola, a volte anche ad uno speci-fico ordine scolastico, conoscendone bene quindianche i limiti e le “gabbie organizzative” cosìcome le definisco io, può veramente “contami-nare”, “convincere”, allargare ad altri colleghiesperienze personali svolte nell’ambito delle tec-nologie.

Il successo del ciclo di seminari-laboratoritenuti presso il nostro Istituto di ricerca, seminarigià offerti in due edizioni e pronti per la terzaedizione, proprio sulla base delle numerosissimerichieste pervenute, ne è una prova inconfuta-bile. I seminari infatti sono tenuti da docenti, chehanno svolto in classe determinate esperienze didiverso livello e che riescono quindi a spiegare inmodo efficace e concreto il percorso svolto aipropri colleghi.

E’ proprio da questa idea che si potrebbepensare anche ad una rubrica su questa rivistache periodicamente possa presentare diversiesempi concreti di utilizzo della tecnologia“avanzata”… e non, in classe, specificandone fi-nalità, obiettivi, metodi e strategie didattiche uti-lizzate, con particolare riguardo alla didatticacollaborativa ed interattiva, che risponda alleesigenze di un numero sempre più vasto di do-centi, a prescindere dalle loro conoscenze stret-tamente tecnologiche.

Francesca ScalabriniRicercatrice preso il Nucleo territoriale

ANSAS della LombardiaRef regionale per il Piano di Formazione

Nazionale [email protected]

Come ogni anno, nel mese di Gennaio si tiene aLondra il BETT, la più grande fiera della tecnologia perl’educazione del mondo che offre la possibilità di ve-dere, toccare e provare tutto ciò che è nuovo nel set-tore. E

’ particolarmente indirizzata agli operatori scola-stici: Dirigenti, Docenti, esperti delle ICT e operatoridelle tecnologie multimediali. Quest’anno oltre 600sono stati gli espositori presenti, con l’illustrazionedelle più recenti tecnologie per l'educazione. Data lamole delle informazioni ricevute, la quantità delle no-vità esposte, la vastità delle tematiche emerseesprimo alcune impressioni, data anche l’imminenzadell’uscita della rivista, riservandomi di tornare nelprossimo numero per una analisi approfondita del-l’evento londinese.

Un primo dato da cui partire è stato l’intervento di0Messenger Colin, Senior Consultant, di FuturesourceConsulting (www.futuresource-consulting.com. )

che ha evidenziato come la diffusione delle lava-gne interattive continui a prendere piede su scalamondiale, con 750.000 Lim vendute nel mondo nelsolo 2009, e come il mercato sia sulla buona stradaper arrivare vicino a 900.000 unità vendute nel 2010.Con una diffusione globale attuale del solo il 7% (rapporto LIM/aule) queste cifre rappresentano peròsolo la punta dell'iceberg del potenziale di mercato. Inparticolare ha sottolineato Colin Messenger “Questadiffusione sempre maggiore di LIM e di altre tecnolo-gie associate ha contribuito a portare una notevoleevoluzione in materia di istruzione interattiva, pas-sando da una esperienza relativamente passiva 'uno-a-molti' ad un metodo di lavoro didattico destinatoa diventare sempre più collaborativo e solidale.

Non c'è dubbio che le ICT stiano radicalmente cam-biando gli stili di insegnamento e che il pieno poten-ziale di apprendimento digitale interattivo verrà neltempo sempre più sfruttato. Certamente ci sono an-cora elementi di apprendimento passivo, ma la tec-nologia digitale ne favorisce un’evoluzione e semprepiù educatori sono in grado di utilizzare le risorse of-ferte dalle numerose piattaforme multimediali e dicreare personalmente interventi didattici più ricchi dicontenuti. Di conseguenza, l'apprendimento diventapiù interattivo, divertente e accattivante e porta adun maggiore impegno partecipativo degli alunni edad una loro interiorizzazione del contenuto analiz-zato.”

Come operatore della scuola italiana confesso diessermi trovato un pò spiazzato, quasi travolto dallamole delle informazioni ricevute, delle metodologiedidattiche analizzate, delle potenzialità che i vari de-vices sempre più tecnologici possono offrire al mondodell’educazione.

Ma in particolare sono stato colpito dalla massicciapresenza di Ministri dell’Istruzione, Dirigenti, Docenti,Associazioni di Educatori presenti, sia come espositoriche come visitatori, provenienti da tutto il mondo, edalla scarsissima presenza italiana, purtroppo.

Ma torneremo su queste tematiche nel prossimonumero della rivista…

Ugo Zavanella Dirigente I.C. San Giorgio di Mantova

Tecnologie a scuola oggi:dove stiamo andando?

EDITORIALI: ANALISI E COMMENTI

Visita al BETT: prime impressioni

Il punto

UGO [email protected]

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Anno 3 Numero 1Gennaio 2011

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Breaking news

Partirà tra circa un mese la nuova edi-zione 2011 del Concorso ANP – Micro-soft, il concorso nato nell’intento divalorizzare il lavoro costante e pregevoledi molti docenti, che spesso in modo gra-tuito e disinteressato mettono a disposi-zione delle scuole e dei ragazzi le lorocompetenze tecnologiche, producendomateriali didattici innovativi e di grandequalità.

L'iniziativa diretta a premiare il Do-cente dell’Anno e la Classe Digitale, sipresenta quest’anno con un’importante no-vità: l’elezione anche del Dirigente del-l’Anno. Presto maggiori informazioni sulsito ANP (www.anp.it ), sulla CommunityAnp (http://anp-community.ning.com ) esulla Community Apprendereinrete(www.apprendereinrete.it ). L’accesso allaCommunity Anp è libero, basta registrarsicompilando l’apposito form dal link in altoa destra nel sito Anp.

Il nuovo concorso ANP – Microsoft

Gli studenti dell’Istituto Tecnico Econo-mico e Turistico “Costa” di Lecce, creatoridi Repubblica Salentina, hanno annun-ciato la loro intenzione ad attivare una “ri-voluzione” mediatica per rilanciare conancora più grinta e determinazione il turi-smo nel Salento.

Hanno studiato e messo a punto unnuovo modo di concepire il turismo,hanno implementato una nuova versione,aggiornata ed evoluta, e l’hanno battez-zata con un nome emblematico e molto si-gnificativo: “Salento 3.0”. Un nome chepesca la sua origine nella terminologiatecnologica, utilizzata per descrivere, ap-punto, l’uscita di una nuova elaborazione.

E oggi è fruibile sulla grande rete ilprimo dei tre portali previsti dal progetto,quello destinato ai turisti stranieri, scritto in-teramente in lingua inglese.

Il nuovo portale si chiama “DiscoverSalento 3.0” ed è raggiungibile all’indi-rizzo salento.3punto0.org.

Gli studenti di Leccepromuovono il Salento

Breaking news

E’ lo slogan della nuova edizione2011-2012 del progetto del Kyoto Club"Scuole per Kyoto" che prevede l’attiva-zione di programmi didattici rivolti agli stu-denti delle Scuole medie inferiori esuperiori con lo scopo di preparare lenuove generazioni alle nozioni tecniche escientifiche legate alla sostenibilità ener-getica e ambientale.

L’associazione punta a definire un per-corso formativo per lo studente che puòessere utile ad indicargli le eventualistrade professionali per il suo futuro, masoprattutto le sfide culturali e tecnologicheche la società sta affrontando nel pas-saggio da una generazione energeticacentralizzata ad una distribuita, con laconseguente maggiore attenzione ai pro-getti e alle tecnologie per l’efficienza ener-getica. Il progetto intende coinvolgere 50scuole, medie inferiori e superiori non tec-niche (circa 200 classi per 4mila studenti)su tutto il territorio nazionale.

“Usa La Mente! Proteggi L’Ambiente!” Realizzato in collaborazione con Save the Children, Telefono Azzurro

e Terre des Hommes, il centro, raggiungibile sul sito www.google.it/si-curezzafamiglia, raccoglie suggerimenti di importanti associazioni, con-sigli e spunti offerti da genitori, così come informazioni su come usare glistrumenti di sicurezza sviluppati per i prodotti Google.

La rivoluzione digitale, abbracciata entusiasticamente dai più giovani,mette a dura prova i genitori, che non sempre hanno consapevolezza ocompetenze per educare i figli a un uso responsabile dei nuovi media,Google ha perciò deciso di creare il Centro Sicurezza Online per la Fa-miglia proprio partendo da questa constatazione, suffragata dai dati diuna recente indagine alla quale ha fornito il proprio contributo e cheha evidenziato come – in un campione rappresentativo di oltre 500 ge-nitori di bambini tra gli 8 e i 13 anni - ap-pena il 18% abbia mostrato di conoscereappieno le nuove tecnologie e di esserein grado di affiancare in modo appro-priato i figli in un approccio corretto eresponsabile ai media digitali. Il CentroSicurezza Online per la Famiglia è suddiviso in diverse sezioni contenentiinformazioni sugli strumenti di protezione offerti da Google e consigliper genitori e ragazzi forniti in collaborazione con i tre partner dell’ini-ziativa. Tra i temi trattati, cyberbullismo, contenuti violenti e/o a sfondosessuale, adescamento online, privacy. Sono inoltre disponibili un deca-logo di consigli generali rivolti direttamente agli insegnanti e ai giovaniutenti della Rete, nonché suggerimenti sui comportamenti da tenere nelcaso in cui si sia vittime di episodi di cyberbullismo. Dall’interno del Cen-tro Sicurezza è inoltre possibile accedere direttamente alle pagine in-formative sull’iniziativa “Non perdere la bussola”, promossa daGoogle/YouTube in collaborazione con Polizia delle Comunicazioni eMinistro della Gioventù e lanciato l’11 gennaio. L’iniziativa, comple-mentare alle risorse del Centro di sicurezza online, consiste in corsi di for-mazione sull’uso sicuro e responsabile della rete organizzati nelle scuolemedie e superiori italiane, rivolti a studenti e genitori.

Presentato il nuovo Centro Sicurezza Online per la Famiglia

PRIMO PIANO: IL MERCATO, LE AZIENDE, I FATTI

L’INIZIATIVA DI GOOGLE

Esperienze di Biodiversità in Rete è il progetto proposto da WWFin partnership con Oracle Education Foundation alle scuole ele-mentari e medie di tutta Italia. L’iniziativa vuole stimolare nei gio-vanissimi la sensibilità nei confronti della biodiversità e far capireloro l’importanza della protezione dell’ecosistema. Attraverso il la-voro di gruppo guidato dagli insegnanti, gli studenti sono invitatiad aderire alle proposte educative di WWF per fare esperienza della

biodiversità e a presentare entro il 10 giugno2011 progetti multimediali che raccontinotale esperienza.

I lavori andranno realizzati e condivisitramite la piattaforma tecnologica per lescuole ThinkQuest messa a disposizioneda Oracle Education Foundation, di cuiWWF è partner ufficiale a livello interna-zionale. ThinkQuest è una comunità on-line protetta che ospita oltre 548.000insegnanti e studenti di tutto il mondo eche consente di integrare nei programmi

scolastici progetti didattici attraverso cui iragazzi prendono confidenza con le nuove tec-

nologie, imparano a lavorare in gruppo (anche a livello internazio-nale) e sviluppano la capacità di comunicazione e il pensiero critico,proponendo soluzioni a problemi reali. A propria discrezione i ra-gazzi potranno prendere spunto dai programmi scientifico-educa-tivi proposti da WWF per osservare la biodiversità, studiarla, ricrearlao metterla in scena/in onda (con rappresentazioni, video, poesie,cartelloni e disegni).

L’esperienza condotta andrà quindi raccontata su ThinkQuestattraverso lavori completi di immagini, disegni, testi e contenutimultimediali, da candidare entro il 10 giugno 2011. I lavori più belliverranno premiati con visite a campi scuola, programmi didatticiWWF, computer portatili ASUS e numerosi gadget. I progetti in lin-gua inglese terminati entro il 27 aprile 2011 potranno essere candi-dati anche al concorso internazionale ThinkQuest InternationalCompetition 2011 promosso da Oracle Education Foundation, econcorrere così alla vincita di un viaggio a San Francisco, borse distudio per le scuole e altri premi.

Esperienze di Biodiversità in Rete

IL PROGETTO DEL WWF

Direttore Responsabile ANGELO FRIGERIODirettore Editoriale RICCARDO COLLETTI

Project Leader MARCO MINOLICOMITATO SCIENTIFICO: ALBERTO COLORNI, GIUSEPPE MARUCCI,

MARIA LETIZIA MELINA, UGO ZAVANELLA.Editore: Edizioni Turbo srl - Redazione: Palazzo di Vetro -

Corso della Resistenza, 23 20036 Meda (MB) Tel. +39 0362 600463/4/5 - Fax: +39 0362 344535

E-mail: [email protected] 3 - Numero 1 - Gennaio 2011

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per la gestione degli abbonamenti e per l’invio di informazioni commerciali. In base

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Questo numero è stato chiuso in redazione il 18 gennaio

I TEST DI EDU-TECH SONO REALIZZATI IN COLLABORAZIONE CON IL CENTRO

PER LA SPERIMENTAZIONE DELLE TECNOLOGIE DIDATTICHE DI MANTOVA

WWW.ICSANGIORGIO.IT

E’ stato inaugurato presso il repartodi Oncoematologia Pediatrica del-l’Ospedale Infantile Regina Margheritadi Torino, il progetto “Smart Inclusion”,realizzato grazie al sostegno del mini-stero per la Pubblica Amministrazione el’Innovazione, al supporto tecnologico efinanziario di Telecom Italia L’iniziativa,realizzata appositamente per i lungode-genti dei reparti di Oncoematologia Pe-diatrica, si avvale di tecnologietrasmissive a zero impatto elettromagne-tico e integra su un’unica piattaformatecnologica, realizzata da Telecom Ita-lia, servizi di teledidattica, intratteni-mento e gestione dei dati clinici,consentendo ai bambini di parteciparealla vita sociale collegandosi con ilmondo esterno in maniera semplice edimmediata e, al personale sanitario, didisporre di strumenti evoluti a supportodei processi di cura dei piccoli pazienti.In particolare, nell’area Scuola, l’intera-zione con la classe, l’insegnante e glialunni durante le lezioni è resa possibilegrazie all’installazione, nelle aule colle-gate, delle Lavagne Interattive Multime-diali Smart School e di totem ergonomicida insegnamento.

Il terminale “Smart Care” permetteinoltre al bambino di visualizzare le re-gistrazioni delle lezioni, effettuare eser-cizi e fruire di corsi individuali diautoapprendimento.

Si tratta della sesta realizzazione inItalia di questa iniziativa, che rientra nelpiano di estensione a livello nazionaledi Smart Inclusion, fortemente voluto dalministro Renato Brunetta (foto) dopo laprima applicazione, realizzata il 6 feb-braio 2009 da Isof-Cnr e Telecom Italiapresso il Policlinico S.Orsola-Malpighi el’Istituto Comprensivo n. 6 di Bologna.

Smart Inclusion, didattica in ospedale

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Anno 3 Numero 1

Gennaio 2011

Know K. - www.knowk.it - è una realtàaziendale italiana di successo che da anni ri-cerca sul mercato internazionale le tecnologieche possano supportare efficacemente la di-dattica e le introduce sul mercato italiano pre-occupandosi di fornire formazione e assistenzasull’utilizzo delle stesse.

Dal 2004, anno della partnership di KnowK. con la casa produttrice americana eInstruc-tion (già Interwrite) di Lavagne Interattive Mul-timediali, quando le LIM erano illustrisconosciute, ad oggi che invece sono entrate afare parte attiva nelle scuole italiane, Know K.può essere considerata un’attrice fondamentaledel nuovo scenario italiano.

Abbiamo incontrato la dott.ssa Anna RitaVenturino, direttore Marketing & Communica-tion dell’azienda, che ci ha illustrato le novitàche Know K. proporrà nel 2011 nell’ambito dellenuove tecnologie rivolte al mondo educational enon solo.

Dott.ssa Venturino, per il 2011 Know K.ha novità di rilievo nel settore delle lavagneInterattive?

Know K. è unico distributore sul territorioitaliano della LIM eInstruction - Interwrite a tec-nologia elettromagnetica passiva, numero unoper resistenza e precisione: LIM Interwrite Dual-Board. L’elevata qualità di questo prodotto hapermesso all’azienda di diffondere le LIM nellescuole di tutto il territorio italiano e acquisiresempre maggiori consensi presso i docenti cheoltre a apprezzare le qualità della tecnologiadualboard, usano con sempre più piacere il suosoftware Workspace. Dal mondo della scuolaprimaria e secondaria di primo grado, semprepiù esperti delle tecnologie nella didattica quo-tidiana, abbiamo avvertito l’esigenza di avereun prodotto di qualità elevatissima come la LIMDualBoard di eInstruction ma che potesse es-sere usata anche con le dita. La consueta ricercadi mercato ha fatto si che oggi Know K., comeassoluta novità 2011, è orgogliosa di poter ri-spondere a questa richiesta con la LIM elite Pa-naBoard della nota azienda Panasonic, numerouno nella tecnologia capacitive e quindi il mi-glior prodotto che si possa avere con l’utilizzodelle dita.

Come funziona esattamente?In pratica è la stessa tecnologia utilizzata

dagli smartphone. Si differenzia dalla touch re-sistive per la sua robustezza e precisione, masoprattutto perché è multitouch permette, in-fatti, il suo utilizzo fino a tre utenti contempora-neamente. Inoltre l’avanzatissimo software,Easytech Next Generation, permette, anche, ilriconoscimento vocale delle parole che si scri-

vono sulla LIM, nonché l’utilizzo di oggetti vir-tuali particolari, come una tastiera musicale ogiochi interattivi. Una lavagna che fa onore algrande brand Panasonic, primo anche nell’in-tuizione del concetto di lavagna con memoriz-zazione dello scritto, e che oggi Know K. èorgogliosa di poter distribuire nel mercato ita-liano ed in modo esclusivo a quello dell’educa-tion..

Dunque la Know K. ci propone unnuovo strumento dalle altissime perfor-mance?

Sicuramente! Ma Know K. ha sempre cre-duto che la vera interattività in aula è prodottadall’uso continuo di diverse tecnologie che in-teragiscono tra loro e che contribuiscono acreare un ambiente di apprendimento stimo-lante e adatto alle esigenze di questa genera-zione “digital natives”. Così Know K. lancia dueulteriori novità: la lavagna portatile Mobi Viewe i risponditori CPS Spark.

Vuole spiegarci di cosa si tratta?La Mobi View è un tablet arrichita da un di-

splay touch sulla quale è possibile avere tutti glistrumenti del software Workspace ed utilizzarlicamminando in aula, nonché la possibilità difare piccole annotazioni o di avere una galleriapersonalizzata di link rapidi ai siti web preferiti.I risponditori CPS Spark, invece, arricchiscono lagamma dei Sistemi di feedback e di votazioneproposti dalla eInstruction, casa produttricedella Mobi e della DualBoard, proponendosicome clicker RF con display e pulsantiera disemplicissimo utilizzo. I risponditori sono utilis-simi non soltanto in aula, ma per il monitoraggioa distanza e il salvataggio dei dati: il softwarespagnolo EDUclick consentirà di somministrarequiz e di salvare le risposte a distanza, su piat-taforme e-learning come Moodle. Pensiamo, adesempio, al mondo accademico nel quale saràpossibile gestire con i clicker rapidamente esenza perdita di informazioni sessioni di esamiuniversitari o quiz di valutazione dei corsi.

Dalle sue parole rileviamo un futuro piùsemplice per i docenti, che potranno foca-lizzare maggiormente l’attenzione sulla di-dattica.

Certamente! Know K. Lavora, non solo, pertrovare gli strumenti per rendere la didattica piùefficace e efficiente, ma rivolge il suo interesseanche alle operazioni di routine di tutto il per-sonale scolastico. Da anni, infatti, ha pensato difare un prodotto che potesse coniugare al suointerno tutti i software utili per i Dirigenti Sco-lastici, i docenti, e personale di segreteria, non-ché per la comunicazione scuola-famiglia.Parliamo del Portale Dinamico KK di Know K.con le seguenti funzioni: sito web; registro elet-

tronico per il docente e di classe; gestione delleanagrafiche; comunicazione in tempo realeScuola-Famiglia; gestione di mail o sms; gene-razione automatica di modulistica, tabelloni, pa-gelle, certificati e statistiche ministeriali;gestione degli scrutini e degli Esami di Stato;iscrizioni on-line; gestione dello storico del-l’alunno con voti e crediti… In sintesi, il PortaleDinamico unisce in se tutti questi strumenti in-dispensabili nelle scuole, compreso la sicurezzadella gestione dei dati online con un server de-dicato.

Il Portale Dinamico KK sembra davverouno strumento utilissimo e di fatto il web di-venta una risorsa utile per tutta la comu-nità scolastica. Che ci dice però a propositodei pericoli di Internet per gli adolescenti?

La rete non può essere lasciata “senza li-miti” e “senza controlli”. Know K. da sempre fo-calizzata sulla formazione, la vendita el’assistenza alle ICT, ha ritenuto, che il web siala principale risorsa a nostra disposizione, bastasolo porre un po’ di attenzione e utilizzarlo conconsapevolezza. D’altronde anche nelle scuole,responsabili della formazione degli alunni, KnowK. sta spingendo un prodotto che consente diutilizzare internet in totale sicurezza. KEYstudent(www.knowk.it ndr) è un software che installatonei pc scolastici pone un filtro semantico cheblocca automaticamente i contenuti dei siti,delle chat, dei file in download ritenuti pericolosi(virus, contenuti non adatti). In questo modo, lanavigazione è del tutto libera, ma controllata divolta in volta. Non sarà più necessario bloccaresiti come YouTube per esempio. Questo stru-mento può essere utilizzato anche in famiglia, acasa. SKUDOweb, infatti, sfrutta lo stesso con-cetto con la possibilità di applicare diversi pro-fili di navigazione a seconda dell’utente(www.sicurezzafigli.it ndr).

Tutte queste novità amplieranno cer-tamente il parco clienti per il 2011! Pensache l’assistenza che ha sempre assicuratoKnow K. possa conservare lo standardqualitativo di sempre?

In Know K. si lavora per offrire i prodotti mi-gliori che esistono sul mercato nell’ambito delleICT, e questo settore in frenetico e costantecambiamento porta a aumentare costante-mente la clientela. Ciò comporta l’esigenza dimantenere sempre un’elevata qualità di assi-stenza del post vendita. Per questo in Know K.si lavora per migliorare continuamente la pro-cedura dell’assistenza. Infatti con il 2011 c’èuna nuova procedura di assistenza(www.knowk.it - home page, [email protected] ),che ha come obiettivo la gestione delle anoma-lie in 24 ore.

Strumenti indispensabiliper una didatticaefficace ed efficienteIntervista con Anna Rita Venturino, direttore Marketing & Communication di Know K.Progetti, strategie e iniziative. Le peculiarità del Portale Didattico KK.

A cura di Marco Minoli

Il Portale Dinamico KK di Know K. con le seguentifunzioni: sito web; registro elettronico per il do-cente e di classe; gestione delle anagrafiche; co-municazione in tempo reale Scuola-Famiglia; emolto altro.

La Mobi View, un tablet arrichita da un displaytouch sulla quale è possibile avere tutti gli stru-menti del software Workspace ed utilizzarli cam-minando in aula.

LIM eInstruction - Interwrite a tecnologia elettro-magnetica passiva, numero uno per resistenza eprecisione.

KEYstudent (www.knowk.it ndr) è un softwareche installato nei pc scolastici pone un filtro se-mantico che blocca automaticamente i contenutiritenuti pericolosi.

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Anno 3 Numero 1Gennaio 2011

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Edizioni Erickson: il nuovo software didattico ‘La Linea dei numeri’

Pensato per tutti i bambini che a scuola hanno difficoltà con i numeri e con leprime operazioni di calcolo, il software delle Edizioni Erickson propone un metodoalternativo, «non concettuale», per far raggiungere agli alunni una competenza at-tiva nel calcolo, senza che sia necessaria la tradizionale spiegazione di cosa sianoi numeri e di quale sia il significato delle operazioni. Alla base della metodologiaproposta sta la convinzione che tali nozioni appartengano a un’innata predisposi-

zione della mente umana per i numeri e che lo strumento più ade-guato per apprenderli siano proprio le mani.

Nel programma, con l’aiuto di mago Ernesto e utilizzandouna linea di numeri che simula le mani, l’alunno riesce facil-mente a sviluppare competenze di calcolo a livello semprepiù alto, operando in modo intuitivo con i numeri intesi comeimmagini. Viene incrementata così la specifica abilità della let-tura immediata delle quantità, che oltrepassa la fase iniziale

della conta. Per alleggerire il carico cognitivo, nei momenti più impegnativi

sono state inserite delle vignette che fungono da attivatori emozionali. Per queste sue caratteristiche e per la semplicità della sua struttura, il programma

è adatto a tutti i bambini che si stanno avvicinando alla matematica — già nell’ul-timo anno della scuola dell’infanzia — o a quelli più grandi con difficoltà.

Il CD-ROM contiene inoltre una cartella di materiali (tratti dal software) pensatiper essere utilizzati sulla lavagna interattiva multimediale (LIM).

NEC Display Solutions:la serie di proiettori certificata TCO

NEC Display Solutions lan-cia sul mercato una serie diproiettori completamentenuova certificata TCO: laserie M che succede allaserie NP-610 offrendo ecce-zionali livelli di performance ecaratteristiche ulteriormente migliorate sul fronte del risparmio energetico. Come si sai proiettori rimangono sempre accesi durante lezioni e presentazioni, ma grazie alperiodo di vita della lampada ed un intervallo di pulizia del filtro che può arrivarefino a 6.000 ore che si aggiungono alle caratteristiche innovative della serie M, ilTCO (total cost of ownership) risulta estremamente contenuto. Grazie alla nuova fun-zione AV Mute 75%, è possibile mettere il proiettore in modalità Mute in manieraintuitiva coprendo la lampada oppure premendo il tasto green posto sul teleco-mando. Grazie alla prima modalità Eco automatica sui proiettori, la luminosità dellalampada viene regolata a seconda del contenuto da visualizzare, consentendo diraggiungere sempre la massima luminosità assieme al massimo risparmio energe-tico. I nuovi proiettori NEC offrono immagini brillanti con risoluzione XGA (1024x 768) e WXGA (1280 x 800), un eccellente rapporto di contrasto pari 2000:1ed una luminosità fino a 4200 ANSI lumen. Tutti i modelli prevedono un ampio zoomattivo 1.7x in modo da consentire una grande flessibilità di installazione e ridurrel’eventuale costo di sostituzione di vecchi proiettori poiché non è necessario sostituireil supporto a soffitto.

Know K mette a disposizione delle scuole la staffa a parete universale: unsupporto con braccio estensibile che consente di utilizzare tutti i proiettori acorto raggio. La struttura leggera, resistente, funzionale e dall’estetica li-neare assicura una compatibilità estrema con la quasi totalità dei proiettoriad ottica ultra-corta.

E’assicurata la possibilità di istallazione della staffa anche in punti di-stanti dall'asse centrale della LIM di ±50 cm dx/sx, è dotata di copri-chas-sis per la scomparsa dei cavi e la distanza è regolabile

Sono inoltre disponibili un cavo di sicurezza opzionale con 2 tipologiedi installazione (aggancio a parete o a soffitto a seconda della valutazionedi qualità della parete e del soffitto) ed un sistema di supporto casse audio.

Know K: staffa a parete universale per proiettori

PRODOTTI: TUTTE LE NOVITÀ IN PASSERELLA

Loescher Editore propone la quarta edizione de ‘IL Vocabolario della lin-gua latina’ di Castiglioni e Mariotti che si ripropone nella quarta edizione informa completamente riveduta, pur mantenendo inalterate le caratteristichedel suo impianto che hanno segnato la fortuna dell'opera: in particolare, l'am-pia documentazione testuale (latino classico e cristiano, letterario ed epigra-fico) e la massima accessibilità di struttura, fruttuosa a ogni livello di studio

(da quello elementare fino ai gradi più avanzati dellascuola superiore e dell'università).

La versione elettronica di IL offre un rapido e facile ac-cesso agli oltre 50 000 lemmi del Vocabolario della lin-gua latina (sezione Latino-Italiano) a partire da unaqualunque forma flessa.

Grazie a un potente software di consultazione è pos-sibile l'immediato reperimento di parti specifiche deltesto attraverso molteplici chiavi di ricerca: a una mo-dalità semplice di ricerca per lemma o forma, si af-

fiancano infatti anche ricerche specifiche(grammaticale, per modelli flessionali, per citazioni). La

ricerca completa può essere effettuata sia in modalità a tutto testo siaa partire dai singoli campi di cui sono composte le voci (lemma, traducente,traduzione, autori e opere...).

Il programma offre l'accesso alle tavole complete di flessione di tutti i vo-caboli (verbali, nominali e indeclinabili) a partire dalla finestra che contienela visualizzazione delle voci e fornisce l'analisi morfologica delle singole formericercate. Tutte le parole che compongono il testo delle voci sono di fatto verie propri link che, una volta selezionati, attivano una particolare finestra, il Na-vigatore ipertestuale, dalla quale è possibile passare in modo immediato allaconsultazione di altri termini.

Loescher: vocabolario in versioneelettronica scaricabile

Casio, l’ultima generazionedi calcolatrici grafiche

Casio presenta una nuova generazione di calcolatrici grafiche. Si tratta dellanuova calcolatrice grafica fx-CG20, primo modello di una nuova generazione di pro-

dotti che unisce un display LCD a colori in alta risoluzione a unaricca dotazione di funzioni per lo studio della matematica.Il modello fx-CG20 è dotato della prima funzione PicturePlot al mondo, che consente di tracciare grafici su curve ealtre figure familiari del mondo reale, come ad esempio laparabola creata dagli spruzzi di una fontana.

Il display LCD a colori in alta risoluzione permette di ot-tenere immagini dello stesso tipo di quelle pubblicate neilibri di testo.

Il modello fx-CG20 rappresenta una rivoluzione tra lecalcolatrici grafiche grazie a caratteristiche che aiutano lacomprensione della matematica da parte degli utilizzatori.Con le normali calcolatrici grafiche, infatti, gli studenti im-parano inserendo equazioni per tracciare i grafici conse-guenti. La fx-CG20 propone invece un modo totalmentenuovo di imparare; consente infatti agli studenti di sperimen-

tare creando i loro grafici su immagini realistiche e quindi di imparare le funzioni daigrafici così ottenuti.

Pulse è la smart pen sviluppata da Livescribe in grado di registrare l'audioe collegarlo al testo che si scrive.

Uno strumento utile per studenti, docenti e professionisti cui Pulse è princi-palmente indirizzata, in grado di rivoluzionare il semplice gesto di scrivere,combinando la facilità d’uso e le ridotte dimensioni di una penna con le fun-zionalità e la potenza di un vero com-puter. La Smartpen Pulse è infatti ingrado di registrare e sincronizzare l’au-dio con ciò che viene scritto per nonperdere neanche una parola! Toccandocon la punta della penna ciò che èstato scritto sarà possibile riascoltarel’audio registrato mentre si scriveva.Collegando Pulse al computer, l’appo-sito software riconoscerà la scritturaconsentendo di fare ricerche sul testo,di esportare le pagine, di stamparle o condividerle con altri utenti. Pulse smartpen consente infatti di registrare e collegare ciò che si ascolta con ciò che siscrive, riascoltare l'audio collegato toccando su ciò che è stato scritto, trasfe-rire i propri appunti presi a mano direttamente sul PC per archiviarli o condi-viderli, effettuare ricerche sul testo manoscritto, convertire testi e disegni fattia mano in documenti MS Word editabili.

Livescribe: ecco la smart pen Pulse

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Legato ad una tradizione di ampia proget-tualità innovativa tesa a promuovere l’utilizzodelle TIC come fattore migliorativo dei pro-cessi di apprendimento, l’USR Piemonte sottola guida del Direttore Generale dott. France-sco de Sanctis, già da qualche mese sta lavo-rando in maniera assidua per la costruzione diun raccordo tra istituzioni che possa imple-mentare il Piano Scuola Digitale del MIURnelle scuole della regione.

Si tratta espressamente della creazione diuna sinergia istituzionale per l’innovazionedegli ambienti di apprendimento attraversol’integrazione degli strumenti didattici tradi-zionali con le opportunità offerte dalle TIC.L’iniziativa ha inoltre quale proprio obiettivoquello di estendere ad un numero maggiore discuole del Piemonte l’opportunità di aderireall’iniziativa ministeriale cl@ssi 2.0.

I partners che prenderanno parte al pro-getto insieme all’USR Piemonte sono la Re-gione Piemonte e il Comune di Torino. Proprioil dott. de Sanctis si rende disponibile a par-larci dell’iniziativa e a rispondere alle nostredomande.

Direttore, vogliamo innanzitutto fare ilpunto della situazione sull’iniziativa?

I lavori del gruppo interistituzionale perl’implementazione del Piano Scuola Digitalesi sono svolti, per quanto riguarda i tempi, pa-rallelamente a quello delle commissioni re-gionali per la valutazione delle nuove [email protected] di scuola primaria e secondaria di II grado.A fine dicembre il MIUR ha pubblicato la gra-duatoria definitiva di tali classi, sta per partirela formazione dei docenti e, proprio in questigiorni, in Piemonte è alla firma il Protocollo diintesa per l’ampliamento del progetto a classiaggiuntive definito nell’ambito del suddettotavolo di lavoro interistituzionale compostodall’USR, dalla Regione e dal Comune di To-rino. Possiamo, dunque, affermare di esserein dirittura d’arrivo per quanto riguarda gli ac-cordi e le linee progettuali, cui seguiranno abreve l’individuazione delle classi e dei do-centi che potranno godere dei benefici deri-vanti dall’Intesa, sia in termini di risorsestrumentali che di formazione e aggiorna-mento.

Da cosa è nata la scelta di istituire unpartenariato?

L’Ufficio Scolastico Regionale per il Pie-monte, nel corso degli anni, ha dedicato par-ticolare attenzione sia alla formazione deidocenti sull’utilizzo delle TIC sia allo sviluppoe alla diffusione qualificata delle tecnologieinformatiche e della multimedialità. Il bandoCl@ssi 2.0 dello scorso anno e il progetto LIMavevano evidenziato le molte potenzialitàdelle scuole piemontesi in fatto di flessibilità,

motivazione all’innovazione, capacità proget-tuale e gestionale. Purtroppo, per vincoli dibudget, sono rimaste fuori dal piano nazionaledi innovazione autonomie scolastiche di pro-vate capacità. In Piemonte esistevano datempo buone pratiche in campo di utilizzodelle TIC nella didattica quotidiana, ad esem-pio il progetto “Un pc per ogni studente” cheha avuto risonanza nazionale ed internazio-nale, in quanto rappresenta una delle primeriuscite sperimentazioni circa l’utilizzo quoti-diano, a casa e a scuola, dei pc ultraleggeriforniti in dotazione direttamente ai piccolialunni di scuola primaria. Per poter potenziareed estendere esperienze di questo tipo almaggior numero di scuole possibile era ne-cessario ricorrere ad uno dei punti di forza deltipo di governance che in questi ultimi annil’Ufficio Scolastico Regionale ha sperimentatocon successo: il partenariato, ossia l’impegnosinergico di enti diversi.

Come saranno divise le funzioni tra idiversi partner?

L’USR si impegna a favorire la sperimen-tazione nelle scuole della regione di soluzionitecnologiche, contenutistiche ed organizzativeinnovative proposte anche dalle aziende, so-stenere la formazione dei docenti, promuoverericerca e sperimentazione nell’ambito del-l’editoria elettronica e dei contenuti didatticidigitali, fornire un supporto alle scuole dellaregione per l’organizzazione di iniziative di col-laborazione internazionale, raccordare l’inizia-tiva di innovazione tecnologica alla riformadella scuola secondaria di secondo grado, inparticolare tenendo conto delle nuove indica-zioni nazionali, delle linee guida nonché degliassi culturali individuati dall’Unione Europea.La Regione, utilizzando il patrimonio conosci-tivo e tecnologico di cui si è dotata, si impegnaa collaborare nella sperimentazione di inter-venti sulle tecnologie della comunicazione edell’informazione (ICT) per realizzare azioni sutecnologie e processi innovativi nei campi se-guenti: reti e applicazioni wireless, piatta-forme di cooperazione, sistemi di e-learning,multimedialità e didattica in rete, open source,sistemi informativi web based. Il Comune diTorino, utilizzando il patrimonio conoscitivo etecnologico di cui si è dotato, si impegna a in-dividuare una classe di scuola primaria, com-patibile con il sistema informatico e ditrasmissione dati attualmente in uso, pressocui saranno abilitati i collegamenti in bandalarga funzionali ad una sperimentazione coe-rente con il presente protocollo d'intesa. Allasuddetta classe saranno forniti gli strumentiinformatici necessari alla sperimentazionestessa. L'infrastrutturazione tecnologica rela-tiva alla connettività verso l'istituto e la classeprescelta farà parte di un progetto della Città

per dotare le scuole torinesi di un adeguatoservizio informatico.

Quali sono gli obiettivi specifici chel’USR mira a raggiungere con questa ini-ziativa?

Con questa intesa le Parti intendono col-laborare per una sistematica e rapida imple-mentazione del Piano Scuola digitale in tuttoil territorio regionale, utilizzando il know howspecifico maturato a livello territoriale dal pro-getto “Un computer per ogni studente” e ga-rantendo a tutte le istituzioni scolastiche delPiemonte l’accesso alla rete internet con unalarghezza di banda di almeno 20 Mbps, e diessere dotate al contempo di una infrastrut-turazione di cablaggio idonea a sostenere ilflusso di dati prodotto nell’utilizzo delle ap-parecchiature e strumentazioni didattiche e in-formatiche presenti in ciascuna aula (LIM, NetPc, etc.). In particolare l’intesa articolata se-condo la suddetta collaborazione dovrà per-seguire i seguenti obiettivi utilizzando anchel’esperienza del progetto nazionale cl@ssi 2.0che seguirà l’iter previsto dalle indicazioni mi-nisteriali:

− favorire la realizzazione di economie discala nelle fasi di progettazione e gestione delprogetto;

− permettere, estendendo a tutto il terri-torio piemontese le iniziative statali, di effet-tuare su quest’ultimo una significativasperimentazione infrastrutturale informaticacon contestuale generazione sia di una ade-guata ricaduta culturale e di conoscenza tec-nica che di una serie di buone pratiche, su cuisi fonda una possibile esperienza futura na-zionale;

− valorizzare l’esperienza della RegionePiemonte in ambito internazionale;

− favorire la diffusione dei net pc per ognistudente per garantirne l'utilizzo quotidianonelle attività didattiche a casa e a scuola, se-condo il modello innovativo e sostenibile fina-lizzato allo sviluppo e al miglioramento degliambienti di apprendimento;

− implementare le iniziative di formazioneconnesse al progetto cl@ssi 2.0 del personaledocente, affinché gli insegnanti, anche par-tendo dalle esperienze compiute e utilizzandole soluzioni tecniche già positivamente speri-mentate, possano cogliere nuove opportunitàeducative e diversificare metodi e strategie diapprendimento;

− potenziare le iniziative di monitoraggio evalutazione, che si arricchiscono di nuove spe-cifiche in virtù dell'integrazione di iniziative,obiettivi e contenuti tra i livelli nazionale e re-gionale.

Da un punto di vista pratico quali sa-ranno gli effetti di questa iniziativa sullescuole del territorio?

Come illustrato, ci si pone l’obiettivo di in-crementare sia le risorse relative alle tecnolo-gie informatiche applicate alla didattica sia laformazione dei docenti sull’utilizzo delle TIC.Pertanto, fermo restando il piano nazionaleScuola Digitale del MIUR, con le relative indi-cazioni ed attività ivi previste, l’USR, utiliz-zando tutte le risorse finanziarie disponibili, econ il contributo della Regione e del Comunedi Torino, intende realizzare una serie di inter-venti che, raccordandosi con gli obiettivi delsuddetto Piano nazionale, potranno aumentaresia le dotazioni tecniche e tecnologiche che leiniziative formative, in materia, delle scuole edei docenti piemontesi, consentendo la realiz-zazione di nuovi ambienti di apprendimento.

Nello specifico come aumenterannole dotazioni tecnologiche delle istituzioniscolastiche?

Nell’ambito delle risorse disponibili, simira a raggiungere:

- la fornitura, alle istituzioni scolasticheprimarie e secondarie di secondo grado chene faranno richiesta, di kit tecnologici per ilsupporto sia della didattica in classe sia delladidattica in situazioni di svantaggio per il con-seguimento di specifici obiettivi di apprendi-mento;

- la fornitura progressiva di netbook da af-fidare ad ogni studente, in coerenza conquanto proposto a livello nazionale e in riferi-mento al progetto regionale “Un computer perogni studente”, per l'utilizzo nelle attività di-dattiche quotidiane, includendo in questa ini-ziativa un numero di classi aggiuntivo rispettoa quanto previsto dal progetto nazionale classi2.0 che viene così ad essere potenziato;

- la sperimentazione dell’e-book sui net-book e sugli e-reader, anche in vista dell’ob-bligatorietà dell’adozione prevista dal 2011 deilibri di testo in formato digitale, per un numerolimitato di classi; Tutto ciò verrà accompa-gnato dalla realizzazione di un servizio qualifi-cato di preparazione e assistenza tecnica deinetbook erogato direttamente dagli istitutiscolastici del Piemonte che in questi annihanno offerto servizi ed assistenza tecnica allescuole piemontesi mediante la rete Dschola(vedi pagina a lato). Si provvederà poi a defi-nire una strategia formativa per gli insegnanti,secondo le linee guida del piano “Scuola digi-tale”, in collaborazione con l’ANSAS ed instretto rapporto anche con le esperienze, lecomunità di pratiche e tutte le risorse utilizza-bili a livello europeo per la trasformazionedella lezionemediante l’utilizzo quotidiano deinetbook in classe. Infine ci sarà l’individua-zione di partners, collaborazioni, referenti a li-vello scientifico nazionale ed internazionaleper potenziare le attività di formazione, moni-toraggio.6

A cura di Leila Zarini

Anno 3 Numero 1

Gennaio 2011

Intervista al Direttore Generale Francesco de Sanctis.

USR Piemonte:sinergia di innovazione

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A partire dal 2000 la Direzione Scola-stica Regionale del Piemonte e la Sovrin-tendenza della Valle d'Aosta individuava27 Istituti scolastici, definiti Centri, che,grazie alla loro significativa esperienzanell'uso delle ICT in ambito scolastico enella sperimentazione in campo didattico,erano idonee a svolgere una funzione di ri-ferimento e di laboratorio sul territorio re-gionale dando così vita così il progettoICT-Dschola. Il progetto negli anni si è evo-luto e le scuole si sono riorganizzate inun’associazione senza fini di lucro, l’Asso-ciazione Dschola, che opera principal-mente sul territorio delle regioni Piemontee Valle d’Aosta con finalità esclusivamentescientifiche e culturali e che ha quale pro-prio scopo quello di promuovere nellescuole la valorizzazione della dimensioneinformatica della cultura, l’innovazione di-dattica e la condivisione della conoscenzaattraverso le ICT.

L'associazione si rivolge ai DirigentiScolastici, ai docenti figure strumentali inambito ICT, ai responsabili di laboratorio edelle reti di istituto, al personale formatocon ForTic B e C ed agli Amministratoridegli Enti Locali ai quali mettere a dispo-sizione l’esperienza maturata nel campodelle ICT ponendosi come interlocutoredelle autonomie locali a vari livelli (Re-gione, Provincia e Comune), al fine di pro-muovere, direttamente o in collaborazionecon altri soggetti, progetti educativi quali-ficati.

Nel 2009 l’Associazione Dschola de-cide di creare uno specifico Sportello diServizi per le Scuole che opera sul territo-rio con azioni mirate: un portale di co-municazione a specifico interesseterritoriale in cui le scuole si riconoscono,trovano servizi di comunicazione e consu-lenza, richiedono formazione e assistenzatecnica; un servizio di consulenza tec-nica per la gestione ottimale delle proprierisorse informatiche, un’azione formativaper l’aggiornamento continuo e per una di-dattica innovativa e l’organizzazione diconvegni per la promozione di iniziativerelative all’uso delle tecnologie informati-che. Per conoscere meglio questa realtàche certamente meriterebbe di essereesportata anche in altre regioni italiane in-contriamo il Direttore dell’associazione,Eleonora Pantò, responsabile dell’AreaMedia e Contenuti digitali del CSP(www.csp.it).

Eleonora, vogliamo fare innanzi-tutto un bilancio di questi 10 anni del-l’attività di Dschola?

In questi 10 anni Dschola, grazie ancheal supporto tecnologico del CSP, ha ideato

e realizzato iniziative di formazione sul pro-ject management e sull’uso delle tecnolo-gie rivolte in primis ai dirigenti scolasticie ai direttori amministrativi, numerosi con-vegni, workshop e laboratori di approfon-dimento sulle tematiche legateall’introduzione delle ICT nella scuola.Sono state individuate soluzioni sostenibilied efficaci per la progettazione e la cor-retta gestione di reti locali, per la realizza-zione di siti web dinamici e accessibili –mettendo anche a disposizione infrastrut-ture gratuite come share.dschola, propo-sto modelli di policy accettabili per l’uso diInternet a scuola, individuando soluzionitecniche per la sicurezza delle reti e lavo-rando molto sul fronte dell’educazione edella consapevolezza, senza dimenticaregli aspetti etici e legali. Abbiamo lavoratoper diffondere nuove modalità di rappre-sentazione della conoscenza attraversol’utilizzo di mappe mentali e concettuali,sperimentato nuove tecnologie per il sup-porto alla disabilità, esplorato con i ragazziil mondo della cultura hacker. E’ stata rea-lizzata la prima webtv per le scuole a cuisi sono affiancate sperimentazioni comeEticommuniy o il primo TG in latino. Sonostati realizzati corsi in elearning su com-puter graphics e avviato sperimentazioniper la costruzione di ambienti virtuali in3D. L’ultima iniziativa in ordine di tempo èun progetto di formazione sulla tecnologiaopen hardware italiana famosa in tutto ilmondo, che si chiama Arduino, per la ge-stione di micro robot e sensoristica, percomprendere meglio quella che viene defi-nita l’Internet delle cose.

Come si è potuto fare tutto questo?Apprendimento fra pari e comunità di

pratica, sono le modalità con cui tutte que-ste esperienze sono state realizzate: unmodello che è stato presentato in vari con-vegni internazionali dove sempre ha susci-tato interesse ed è stato anche alla basedel progetto Integra (2003-2006), iniziativadi cooperazione con l’America Latina, co-finanziata dall’Unione Europea, per l’intro-duzione delle ICT nelle scuole di Argentina,Uruguay e Cile. Il bilancio di questi annista in tutti quei progetti che sono stati rea-lizzati, grazie ai Dirigenti Scolastici che cihanno creduto ma soprattutto grazie al-l’entusiasmo di tanti docenti, voglio citarnesolo alcuni come Dario Zucchini, StellaPerrone, Filippo Liardi, Lorenzo Nazario,Doriano Azzena, Piero Moretti ed in parti-colare Laura Ombra una grande amica checi ha lasciato troppo presto.

Come si è evoluta l’Associazionenel corso degli anni?

Dal 2006, la rete delle scuole si è co-stituita come Associazione per non disper-

dere il patrimonio di competenze e rela-zioni costruito negli anni precedenti. I 18istituti fondatori, guidati dal Presidentel’ing. Alfonso Lupo, in questi anni hannoproseguito le attività di ricerca sul temadelle tecnologie e il supporto tecnico allescuole del territorio. Nel 2009, è stata rea-lizzata un’analisi per individuare quale ser-vizi legati alle ICT fossero maggiormenterichiesti dalle scuole e d è su queste basiche è stato avviato lo Sportello dei Servizi.Lo Sportello è articolato in quattro portaliaccessibili dal sito www.associazioned-schola.it suddivisi per competenza territo-riale: Piemonte Nord, Sud, Est e Ovest chefanno riferimento a quattro scuole Dscholache fanno da coordinatori territoriali pertutti gli altri Istituti scolastici aderenti al-l’associazione. Attraverso i portali lescuole del territorio possono esprimere leloro esigenze e interesse sui corsi di for-mazione, fare richieste di interventi tecno-logici, oltre che essere informati su eventie altre notizie. Per esempio, Dschola hafornito un supporto alle scuole, quando nel2009 la Regione Piemonte ha deciso di di-smettere il servizio RUPAR SCUOLE che of-friva connettività e hosting gratuito allescuole.

Avete ricevuto molte richieste?Lo Sportello dei Servizi ha ricevuto

287 richieste di intervento tecnico chehanno richiesto 262 interventi in loco perun totale di più di 1600 ore di assistenza.Sono stati organizzati 19 corsi per un to-tale di 354 ore di formazione che hanno in-teressato più di 500 insegnanti e 19seminari che hanno visto più di 1500 par-tecipanti, ma soprattutto ha riscontrato al-tissimi indici di gradimento, riscontratigrazie ad un questionario di soddisfazionein cui le scuole hanno dichiarato anche divolersi ulteriormente avvalere di questiservizi.

L’associazione, come abbiamovisto offre alle scuole del territorio di-versi servizi. Qual è quello per il qualericevete più richieste?

La consulenza maggiormente richiestaè relativa a quelli che noi abbiamo definito“laboratori a manutenzione zero”, ovveroconfigurazioni hardware e/o software chepermettono ai PC delle scuole di esseresempre disponibili in condizioni ottimali,senza pericolo di infezioni da virus o di er-rori/modifiche/manomissioni nella confi-gurazione dei PC che ne compromettano ilfunzionamento. A seguire, un altro temamolto sentito è la progettazione correttadelle reti di Istituto e la risoluzione dei pro-blemi di navigazione (configurazione fire-wall e proxy). C’è ancora una forterichiesta per corsi orientati alla creazione

di siti web dinamici. Grande successohanno avuto i convegni che hanno affron-tato il tema dell’utilizzo dei dispositivi mul-titouch quali le LIM, i tablet PC e il temadelle unità didattiche digitali (ebook).

Come è organizzata dal punto divista pratico la vita e l’attività dell’or-ganizzazione?

Cuore pulsante dell’Associazione è ilCTS – Comitato Tecnico Scientifico com-posto dai referenti tecnici di tutti gli isti-tuti associati: è l’organismo operativo cherealizza le attività ed approva in ultimaanalisi le proposte del Comitato Direttivo.Normalmente il Presidente convoca il Di-rettivo che istruisce le idee e le proposteda presentare al CTS. Ogni anno si defini-sce un piano di attività e un bilancio pre-ventivo, che permette di organizzare leattività già previste e affrontare nuoveopportunità o sfide che si presentano.

Chi presta il proprio servizio all’in-terno dell’organizzazione?

Tutte le cariche indicate nello statutoPresidente, VicePresidenti, Direttore, Te-soriere, Segretario e Direttore, sonoespressione dell’Assemblea dei Soci, perora costituita esclusivamente dai Soci fon-datori. L’Associazione inoltre conta alcunisoci onorari: personalità di riferimento edocenti universitari come Giovanni Ferrero,Angelo Raffaele Meo, Renato Grimaldi,Marina Bertiglia, Dario De Jaco, SergioDuretti, Marco Guastavigna, GiovannaSissa.

I servizi offerti sono gratuiti o a pa-gamento?

Fino ad ora le consulenze, i seminari ei convegni sono sempre stati offerti gra-tuitamente grazie al generoso contributodella Fondazione CRT e di altri enti come laRegione Piemonte, la Provincia di Torino, ilMIUR. Se questi finanziamenti dovesserovenire a mancare sarà necessario capirecon quali modalità si potrà proseguire.

Come fanno le scuole a richiederel’assistenza dell’associazione?

Attraverso il sito www.associazioned-schola.it o mandando un’email all’[email protected]

Quali sono gli obiettivi dell’asso-ciazione per il 2011?

L’associazione è in fase di rinnovodegli organi e saranno i nuovi referenti adefinire obiettivi e strategie per il futuro.Nel frattempo proseguirà l’importante col-laborazione con l’USR Piemonte per il pro-getto classi 2.0 e le unità didattichedigitali, e poi altri progetti come quello sul-l’informatica libera e fai da te con il teamdi Arduino… e in ogni caso non manche-ranno da parte dei referenti tecnici solle-citazioni per sperimentazioni innovative. 7

A cura di

Silvia Talarico

Anno 3 Numero 1Gennaio 2011

Da 10 anni al serviziodelle scuole piemontesi

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È difficile riassumere in poche righe una storia viva e in-tensa come quella della Casa Editrice D’Anna che con passione,lungimiranza e dedizione ha saputo comprendere, adattarsi eaddirittura anticipare i tempi in quasi un secolo di storia ita-liana. Ha origine a Messina nel 1926 a opera di GiacomoD’Anna che qualche anno prima aveva creato nella stessa cittàuna libreria a carattere internazionale nella quale confluivanodocenti universitari e personalità cittadine, divenendo cosí uncenacolo per conversazioni e dibattiti sui piú vari argomenti cul-turali. L’ambiente era particolarmente adatto per indurre Gia-como D’Anna a fondare anche una Casa editrice. Infatti illustriesponenti della cultura come Salvatore Pugliatti, Vann’Antò,Stefano Bottari facevano capo alla libreria insieme a FilippoTommaso Marinetti e Giuseppe Bottai, amici personali di Gia-como anche se non ne condivideva gli ideali. E ancora GuidoPiovene, Bruno Cicognani, Giacomo Balla, i giovani artisti Re-nato Guttuso, Giuseppe Migneco e altri.

Fin dagli esordi l’idea imprenditoriale è chiara: la riqualifi-cazione culturale del testo destinato alla scuola. GiacomoD’Anna si fa strada nella «scolastica» affidando la compilazionedei libri di testo a nomi prestigiosi della cultura accademica ei risultati non tardano, con scelte editoriali spesso d’avanguar-dia. Nel corso degli anni la produzione editoriale si incrementain modo esponenziale: opere di cultura, manuali e antologie,collane e riviste. Nel 1949 la Casa editrice apre una sede a Fi-renze, centro geografico d’Italia, ma, quel che piú conta, unodei piú importanti della cultura nazionale. Proprio in quell’annola D’Anna pubblica la rivista «Belfagor», diretta da Luigi Russo.La D’Anna per il determinante apporto dei figli del fondatore,Guido e Giuseppe, acquista dimensioni sempre piú ampie, siimpone nel campo dell’editoria scolastica per i contenuti e perl’originale presentazione grafica che caratterizzano tutti i testi.Dagli anni Cinquanta il catalogo scolastico si arricchisce di im-portanti opere; con il 1970 la produzione si qualifica sempre piúcontribuendo al processo di rinnovamento della Scuola.

Nel gennaio del 1988 la Casa editrice dà vita a un’operastraordinaria: il Dizionario italiano ragionato e riceve per que-sto, dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, il Premio dellaCultura.

A fianco dei titoli storici, per ricordarne alcuni citiamo Quat-tro colori di Mariotti, Sclafani, Stancanelli, Praticamente sportdi Del Nista, Parker, Tasselli, Storia e storiografia di Desideri,Themelly, L’arte italiana di Adorno. Negli ultimi anni la produ-zione scolastica ha potenziato il proprio catalogo nelle scuolesuperiori riuscendo a coniugare le intramontabili doti del testocartaceo con le potenzialità dell’informatica. Abbiamo il pia-cere di fare una chiacchierata proprio con Albertina D’Anna cheè alla guida della Casa editrice.

Albertina, una delle convinzioni all’interno della Casaeditrice è la ‘necessità di diversificare’. In che modo laCasa editrice D’Anna ha realizzato e continua a realiz-zare tale obbiettivo?

Da sempre la nostra Casa editrice ha le caratteristiche diun’azienda “a conduzione familiare” con il pallino dell’innova-zione. In questo senso il nostro principale obiettivo è quello diprodurre un numero limitato di opere che però si sappiano di-stinguere nell’affollato panorama del mercato dei libri scola-

stici sia dal punto di vista qualitativo sia da quello di unicità. Purrispettando i canoni imposti dai programmi ministeriali, le no-stre pubblicazioni cercano da sempre di offrire contenuti chiarie rigorosi accompagnati da una veste grafica piacevole e da ri-sorse didattiche multimediali all’avanguardia. Grazie alla col-laborazione di autori estremamente preparati, siamo in gradodi fornire allo studente un accesso allo studio piacevole e ap-passionante.

Parliamo del rapporto tra nuove tecnologie ed edito-ria scolastica. L’art. 15 della Lg 133/08 che prevedeva laprogressiva transizione ai libri di testo online o in ver-sione mista aveva scatenato proteste da parte di mol-tissime Case editrici scolastiche. Qual è stata la reazionedella Casa editrice D’Anna?

Partiamo dal presupposto che le proteste mosse dalle Caseeditrici scolastiche erano riferite sia alla mancanza di indica-zioni concrete che il MIUR non si è preoccupato di fornire neitempi giusti, sia all’eccessiva fretta nell’imporre la transizione,che è parsa una forzatura (e lo scarso interesse riscontrato daidocenti nonché la strutturale carenza di attrezzature nellescuole ne è la conferma). Nonostante ciò, per quanto ci ri-guarda, nel 2010 abbiamo aperto una nuova piattaforma on-line (www.imparosulweb.eu) in grado di accogliere tutti imateriali multimediali correlati alle nostre produzioni e, graziealla collaborazione di importanti società del settore, abbiamorealizzato libri veramente misti che affiancano alla tradizionaleproduzione cartacea, materiali multimediali, esercizi interattivi,strumenti per il ripasso in formato elettronico, molto accatti-vanti.

Quale può dunque essere il rapporto tra il mondo del-l’editoria e quello delle tecnologie didattiche?

Pur trattandosi di un rapporto che è nato da relativamentepoco, certamente è un legame destinato a fondersi nell’imme-diato futuro. Le nuove tecnologie forniscono strumenti di studiomolto coinvolgenti, in grado di attirare l’interesse dei giovanistudenti che ormai convivono con questo tipo di interattività; ilcompito degli editori è dunque quello di riuscire a proporre con-tenuti didattici in forma diversa rispetto a quella tradizional-mente riconosciuta che è il libro di carta. Dal canto loro docenti

e scuole, ancora lontani da avere le risorse e le facoltà per ade-guarsi a questo tipo di cambiamenti, dovranno dimostrare diessere “pronti” a compiere il grande salto.

Come vede il futuro dell’editoria scolastica?Il futuro dell’editoria scolastica è, nel bene e nel male,

strettamente legato alle indicazioni del Ministero dell’Istru-zione: i programmi scolatici cui dobbiamo attenerci, i tetti dispesa, l’obbligo di tenere un testo 6 anni e di non cambiarne ilcontenuto per 5, senza dimenticare le osservazioni dei genitori;dico questo per ricordare che purtroppo abbiamo raggi d’azionedecisamente limitati entro cui poter muovere i nostri passi. Seil futuro è comunque stimolante dal punto di vista delle nuovetecnologie e dell’evoluzione della didattica, c’è il rischio chesolo i grandi gruppi editoriali siano in grado di permettersi in-vestimenti più consistenti e riescano quindi a garantirsi un’ade-guata fetta di mercato.

Secondo Lei si corre veramente il rischio di una pro-gressiva scomparsa dei libri?

I libri non scompariranno mai; cambierà piuttosto il “con-tenitore” mediante cui potremo accedervi. La carta, a mio av-viso, è destinata a non essere soppiantata per molto tempo;nel momento in cui entra in scena una nuova tecnologia non èdetto che la precedente venga completamente soppiantata: lamusica elettronica non ha interrotto l’uso dei cd. Nonostante leattenzioni catalizzate dai nuovi netbook, e-reader e tablet, aoggi pare lontano il momento in cui saremo in grado di rinun-ciare alla fisicità dei libri; ricordo comunque che la nostra è unaCasa editrice scolastica: una cosa è leggere un romanzo su untablet una cosa è studiare 10 pagine di grammatica greca. Lalettura è forse l’attività più impegnativa che compie l’essereumano e che, per questo, necessita di un supporto in grado dinon affaticare gli organi che ne sono coinvolti, primi fra tutti gliocchi.

Come cambia la funzione del libro in un’era in cui, so-prattutto tramite il web, è possibile accedere senza limitidi spazio e di tempo ad una continua acquisizione dei sa-peri?

Secondo la mia visione delle cose il libro è a oggi garantedi una serietà di contenuti che la rete non è in grado assoluta-mente di assicurare. La rete offre un aggiornamento continuodel database dei saperi, ma sono pochissimi i siti i cui conte-nuti risultano verificabili; sul web tutti scrivono di tutto e que-sta libertà – che certamente ha tanti aspetti positivi – portacon sé alcune problematiche di base.

La Casa editrice D’Anna ha scelto di credere nel pro-getto di formazione Edu-Tech divenendone partner in-sieme a Loescher Editore. Qual è secondo lei la sfida cheuno strumento come la LIM lancia alle case editrici?

La LIM sicuramente è in grado di migliorare la didattica.Anche se si basa pur sempre sulle funzionalità tipiche di uncomputer, offre altri strumenti dalle potenzialità enormi. LeCase editrici sono chiamate a realizzare contenuti che possanosfruttare queste potenzialità. Ma la sfida coinvolgerà sopra-tutto i docenti, che dovranno dimostrare di essere in grado difare didattica padroneggiando un apparato che porta con sétante innovazioni. È per questo motivo che reputiamo fonda-mentale offrire questa formazione, per essere, come lo siamoda oltre ottant’anni a fianco dei docenti.8

Casa Editrice D’Anna: “Pionieri dell’editoria scolastica”A cura di

Laila Zarini

Anno 3 Numero 1

Gennaio 2011

Albertina D’Anna

Intervista con Albertina D’Anna, che guida la società. “Passione, dedizione e lungimiranza sono le peculiarità distintive del nostro modo di lavorare. Fin dal 1926”.

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a pagina 13

“La nostra offerta:LIM, Robotica

educativa e Podcast”

LA VOCE DEI DIRIGENTI SCOLASTICI

• Le Nuove Tecnologiee la Scuola Italiana

• Cl@ssi 2.0: tutti i “segreti” della doppia valutazione

a pagina 10

IL GIORNALE DEGLI INSEGNANTI SPAZIO DIDATTICA

A scuolacon le api robot

a pagina 12

a pagina 11

a pagina 14

LIM, matematica contestualizzata e volantini on-line

I blog scolastici di Aula365

Aula365 al BETTdi Londra!

a pagina 16

In collaborazione con Aula365

Parla la dottoressa Maria Teresa Barisio, dirigente della Direzione Didattica di Mortara.

Alla scoperta dei depliant virtuali, facilmente reperibili in Rete.Una modalità operativa che consente di lavorare efficaciementesu una vasta gamma di ambiti numerici.

a pagina 17

A Procida?Si studia con le LIMRiflettori puntati sull’Istituto d’Istruzione Secondaria Superiore ITN “F. Caracciolo” - IM “G. da Procida”.

Vi presentiamo la nuova

LIM Hitachi FX Trio 77’a pagina 15

Imparare facendo, imparare cercando…... percorso per

le Scuole Secondarie

alle pagine 18 e 19

“L’investimento nella conoscenza è quello che paga il più alto tasso d’interesse” Benjamin Franklin.

LE PROVE DI EDU-TECH

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Anno 3 Numero 1

Gennaio 2011

LE NUOVE TECNOLOGIEE LA SCUOLA ITALIANA

Sono state individuate e pubblicate sul sito delMIUR le scuole vincitrici del Bando cl@ssi 2.0, le qualipotranno vedere realizzato il proprio “sogno di scuolapossibile”, cioè un ambiente di apprendimento in cui letecnologie, in affiancamento agli altri strumenti delladidattica quotidiana abbiano un ruolo migliorativo e disupporto.

La valutazione delle candidature si è svolta in duefasi/livelli:

- una fase regionale, condotta dalle singole com-missioni istituite presso gli Uffici Scolastici Regionali

- una fase nazionale, curata da un’unica commis-sione istituita presso l’ANSAS e presieduta da un Di-rigente Tecnico

Alla scadenza del termine per la partecipazione albando, il MIUR (Direzione generale per gli studi, la sta-tistica e i sistemi informativi-Ufficio V) ha fornito atutte le commissioni delle note operative, quali basi dilavoro utili a definire una procedura di valutazione eselezione che garantisse criteri e modalità uniformi nelterritorio nazionale.

Le commissioni regionali si sono avvalse di unagriglia contenente cinque aree di valutazione: 1. leesperienze di innovazione didattica svolte dai docenti;2. il rapporto numero delle esperienze/docenti; 3. gliambiti delle esperienze di innovazione; 4. la pertinenzadelle esperienze didattiche realizzate nell’ambito del-l’information technology in relazione all’idea 2.0; 5. lefonti aggiuntive di finanziamento. Per ognuna dellearee erano già predisposti i criteri per l’assegnazionedel punteggio e su questi le commissioni hanno potutodecidere eventuali adattamenti e integrazioni. Nellamia esperienza di Presidente di commissione dell’USRPiemonte per la primaria, ho avuto modo di apprezzarela chiarezza ed efficacia della procedura. L’unica criti-cità è derivata dall’area 2 che poteva risultare pena-lizzante per le scuole che avevano indicato lapartecipazione di molti docenti (fattore positivo per la

sperimentazione) ma non un numero adeguato di espe-rienze affinchè il rapporto fosse almeno pari ad 1.

Per quanto riguarda la fase nazionale, il compitodella commissione era quello di esaminare e valutarele Idee 2.0 per l’innovazione degli ambienti di appren-dimento proposte dalle singole scuole. Le Idee 2.0 po-tevano essere prodotte dalle scuole entro un massimodi 3.000 caratteri, spazi inclusi. La stesura sintetica harappresentato una possibilità di raccontarsi senza di-strattori, mettendo in evidenza i punti focali della spe-rimentazione, che sono stati assunti dalla commissionequali aree cui assegnare il punteggio e precisamente:1.la metodologia, da mettere in atto in e per la classe;2. le tecnologie, cioè l’individuazione dei mezzi e dellestrumentazioni tecnologiche e digitali, nonché il gradodi integrazione con altre risorse che non appartengonoal mondo dell’information technology ma che risultanointeragenti con la realtà Cl@sse 2.0; 3. l’ambiente diapprendimento in relazione alla sua possibile struttu-razione e modifica rispetto alla situazione precedente;4. il contesto socio-educativo ove realizzare l’espe-rienza, unitamente alle realtà che la scuola ha saputocoinvolgere nella condivisione della sfida per il cam-biamento; 5. il grado d’innovazione tenendo conto dideterminati fattori specifici, quali: lo spazio, il tempo,il curricolo e i contenuti didattici, la formazione dei do-centi e il ruolo della professionalità espressa nell’am-biente di apprendimento.

Dalla somma dei punteggi ottenuti dalla doppiavalutazione, si è avuta la graduatoria definitiva e siapre dunque la fase di realizzazione. Sarà interessanteseguirne gli sviluppi e trarne indicazioni per una nuova“architettura didattica”, più adatta e più coinvolgenteper i nostri studenti “nativi digitali”.

ANTONIETTA DI MARTINODIRIGENTE SCOLASTICO

1° CIRCOLO DIDATTICO DI RIVOLI (TO)

CL@SSI 2.0: TUTTI I “SEGRETI” DELLA DOPPIA VALUTAZIONE

LA VOCE DEI DIRIGENTI SCOLASTICI

10

scrivi [email protected] il tuocontributo

Vuoi anche

tu esprimere la tua

opinione, condividere

un’esperienza,

presentare

un progetto

sul binomio tecnologia

e didattica?

Cominciamo con l’ammettere un paio di ovvietà:- Le nuove tecnologie non sono la panacea di tutti i mali

della scuola italiana- Il centro di gravità della qualità di un’istituzione scola-

stica restano il docente preparato e disponibile, lo studentemotivato, la famiglia sensibile al valore dell’educazione.

Ma questo non toglie che le nuove tecnologie giochinoun ruolo importante e vorrei chiarire, dal mio punto di vista,il perché.

E’ ormai noto e condiviso che il processo di educazionee formazione passa non solo da un curricolo esplicito, mache dipende, in misura sempre maggiore, da un curricolo im-plicito e da un processo formativo informale o addirittura in-consapevole.

Dentro il concetto di curricolo implicito vorrei collocarel’ambiente scolastico che con la sua struttura, le sue dota-zioni, le sue regole, l’esempio e l’atteggiamento di docentie dei dipendenti, con il suo ''clima', insomma, produce unforte e prezioso “condizionamento educativo” di cui dob-biamo essere consapevoli e che possiamo far giocare a no-stro favore (in quanto educatori).

Domandiamoci per un attimo:Chi ha insegnato ai nostri figli a maneggiare le piccole

tastiere dei cellulari per scrivere gli SMS a quella velocità?Come hanno fatto ad apprendere tutte le “regole del

gioco” per accedere ad ambienti come Facebook dove tra-scorrono così tanto tempo?

La realtà è che siamo così immersi in un mondo globa-lizzato e tecnologico che i nostri figli han dovuto apprendereda soli restando così condizionati (anche negativamente) daun approccio “fuori controllo”.

Riappropriamoci di questa necessità educativa!Non è necessario creare l’ora di insegnamento di inter-

net; basterà che la strutturazione e il funzionamento della

nostra scuola sia permeata di questa tecnologia e che lastessa venga messa a disposizione dell’utenza.

Ad esempio:- Un buon sito della scuola, ricco, interattivo, costante-

mente aggiornato, con spazi autonomi di studenti e genitori;- un sistema di informazioni (circolari, comunicazioni,

promemoria di attività, “promo” educativi, etc) diffuso in unsistema di monitor dislocati nella scuola e in un buon nu-mero di computer a disposizione nei corridoi dei vari piani,disponibili a fornire ogni approfondimento necessario;

- Una didattica che continua dalla classe alla rete conconsigli su metodo di studio, con esercizi, con lezioni (PPT)con podcast, con approfondimenti selezionati e/o prodottidal docente e messi a disposizione dei suoi studenti (ancheattraverso l'implementazione di piattaforme e-learning qualiMoodle).

- Un ricco sistema di mail istituzionali con cui far dialo-gare al meglio tutte le componenti dell’istituto e con cui farpassare velocemente e agevolmente le informazioni.

E dentro questo “ambiente” ha senso pensare al libroelettronico o misto che non si esaurisce nella pagina scritta,ma acquisisce il meglio di tutti i nuovi linguaggi multime-diali e la enorme potenzialità della rete per farne una ric-chezza educativa. Dentro questa dimensione educativa hasenso introdurre le LIM e integrare nel corpo stesso dellalezione “frontale” una tecnologia che può rinnovare la di-dattica se esistono anche altre condizioni di contesto.

Solo in questa prospettiva si può pensare a progetti (al-trimenti vuoti di senso) di classi sperimentali in cui non soloil docente passa progressivamente dalla lavagna nera aquella interattiva, ma anche lo studente integra il suo qua-derno e il suo diario con un net-book, un e-book reader o uniPAD per diventare egli stesso attore e protagonista di uncambiamento che è già nelle cose e che va solo implemen-

tato. E ora domandiamoci al contrario:Come mai, dopo una decina d’anni di scuola, i nostri stu-

denti sono così impacciati nell’uso dell’indice di un libro,nella consultazione esperta di un dizionario, nella lettura si-gnificativa di una carta geografica, o di un manuale di istru-zioni? Non abbiamo mai insegnato loro ad usareconsapevolmente queste “interfacce”.

Dobbiamo farlo sempre più e sempre meglio e nel con-tempo estendere questa logica ai motori di ricerca di inter-net, all’uso corretto della rete (che ha potenzialità, ma anchetanti rischi) alla capacità di giudicare criticamente non soloormai una poesia, ma anche un articolo di giornale, un sitointernet, una nuova tecnologia. Siamo immersi nel nostrotempo: lasciamo che i nostri ragazzi abbiamo l’opportunità,in un ambiente educativo e protetto, di imparare a muoversiin questo nuovo contesto che ha le sue regole e la sua lo-gica. Ogni generazione ha sempre gridato allo scandalo difronte all’emergere del nuovo che avanzava disintegrandovecchie abitudini e consolidati valori. Eppure puntualmentela nuova generazione che si affermava è stata sempre prontaa ripetere lo stesso schema con la successiva che prima opoi l'avrebbe scalzata.

Come 'barbari' sono stati percepiti gli Illuministi e poi iRomantici ... e via così fino ad oggi. E (pensando a Baricco)mi viene in mente che bisogna provare a capire il senso e ivalori dei 'nuovi barbari' se vogliamo aiutarli a raccoglierel'eredità più importante delle precedenti generazioni e sevogliamo che il mondo non si imbarbarisca veramente.

La scuola, proprio la scuola, non può che lavorare per ildomani.

Edoardo AdornoDirigente Scolastico

Liceo Scientifico 'Quadri' Vicenza'

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Anno 3 Numero 1Gennaio 2011

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‘Ogni alunno ha il diritto di gestire il proprio approccio allaconoscenza secondo punti di vista diversi, secondo le pecu-liarità della propria intelligenza. Nel terzo millennio le personenon solo hanno più facile accesso alla conoscenza, ma assaipiù facilmente rispetto al passato possono partecipare alla co-struzione del sapere.

Proprio questi due assunti spingono da tempo la ScuolaPrimaria e la Scuola dell’Infanzia di Mortara ad addentrarsicon curiosità e passione nel mondo delle Tecnologie didatti-che.’ Per presentare la Direzione Didattica di Mortara (PV) nonpotevamo non usare proprio le parole della Dirigente, Dott.ssaMaria Teresa Barisio che ben esprimono l’attitudine a speri-mentare ed ad aprirsi al nuovo dimostrata da questa scuola.

Composta da tre scuole primarie e due dell’infanzia, la Di-rezione Didattica di Mortara offre ai propri alunni la possibi-lità di spaziare dall’utilizzo delle Lavagne InterattiveMultimediali alla Robotica Educativa, e persino di inoltrarsinel mondo del Podcast Didattico.

Dott.ssa Barisio vuole innanzitutto fornirci una pa-noramica di presentazione della scuola da Lei direttadal punto di vista delle tecnologie didattiche?

Ritengo che, negli ultimi anni, il Circolo di Mortara abbiafatto passi da gigante in fatto di tecnologie didattiche: ab-biamo rinnovato ex novo il laboratorio di informatica nel plessodi Mortara e nei plessi di Parona e San Giorgio, abbiamo ac-quistato 10 LIM posizionate nelle aule, 6 pc portatili MAC piùiPod grazie al contributo della CRI Provinciale, varie videoca-mere e dulcis in fundo, stiamo per concludere l’acquisto di unaLIM con software adatti ai bambini della scuola dell’infanzia.Abbiamo allestito, grazie a una donazione del Rotary Club dellaLomellina, un’aula informatizzata con software specifici per iDSA. Quasi tutte le aule hanno il collegamento ad internet edispongono di alcuni PC. Al nostro interno la FS ITC Emilia Co-scia, in perfetta sinergia con la sua commissione, organizzacorsi di formazione per i docenti. Cerchiamo di ampliare i no-stri contatti con le università milanesi (Bicocca e Cattolica) econ il CREMIT con cui abbiamo collaborato lo scorso anno perun progetto sull’utilizzo della LIM nella scuola dell’infanzia.Personalmente comunico e lavoro con i miei docenti e conl’utenza in genere fruttando le potenzialità del Web 2.0. For-tunatamente posso contare su un buon gruppo di docentimolto motivati e desiderosi, come me, di sperimentare nuovipercorsi; questo ci consentirà di migliorare ancora di più nonsolo gli strumenti, ma soprattutto le metodologie didattiche.

Gli alunni di prima hanno rinominato la LIM la ‘La-vagna Inventa Magie’, come viene utilizzata la LIM conalunni così piccoli?

La LIM consente di interagire “a mano libera” toccando lasuperficie con un dito o con una speciale penna. Il primo ap-proccio con i bambini della scuola dell’infanzia e delle classiprime è stato pertanto scoprire la magica possibilità di scriveree disegnare utilizzando il proprio dito seguendo dapprima isuggerimenti dell’insegnante e successivamente sperimen-tando e familiarizzando una funzione dopo l’altra. Hanno sco-perto le funzionalità di un computer ma, in modo ancor piùinterattivo e multimediale grazie alla possibilità di manipolarecon le dita tutto ciò che compare in questo grande schermotouc-screen. Hanno rappresentato le loro conoscenze utiliz-zando una molteplicità di codici comunicativi: scrittura, dise-gno, inserimento-spostamento-modifica delle immagini, oltrea tante altre funzioni interattive. In particolare si è lavoratosulla rielaborazione di una fiaba utilizzando lo strumento LIMper creare, inventare, rimaneggiare immagini, sfondi e sce-neggiature oltre che per modificare e salvare le varie rappre-sentazioni elaborate.

Qual è la sua personale opinione in merito all’usodelle tecnologie didattiche già nella scuola primaria?

I nostri alunni non sono una versione in piccolo di quelloche eravamo noi da studenti , sono così diversi da noi da dovermodificare radicalmente le pratiche educative. Gessi, lavagnedi ardesia, carte e libri devono essere per forza sostituiti dapen drive, tastiere, lavagne interattive touch screen . Il settingdidattico trasmissivo, una cattedra molti studenti, una voceche parla molti che ascoltano, una mano che scrive molti cheleggono, deve lasciare il posto a una didattica cooperativa ,orientata al learning by doing, atta a recuperare il potenzialecomunicativo ed espressivo delle tecnologie in un’ottica tra-sversale e interdisciplinare. L’uso delle tecnologie alla scuolaprimaria è già in forte ritardo rispetto all’utilizzo che i bambinine fanno già nelle loro case con gli strumenti elettronici e in-formatici di cui dispongono .

A cura di

Leila Zarini

SPAZIO DIDATTICA

“La nostraofferta:LIM,

Roboticaeducativa e Podcast”Parla la dottoressa Maria TeresaBarisio, dirigente della Direzione

Didattica di Mortara.

In generale con che frequenza ed in che modo ven-gono utilizzate le LIM all’interno dell’attività didatticadella DD?

La LIM viene usata quotidianamente e oserei dire cheormai ha soppiantato la cara vecchia lavagna d’ardesia cherimane silente in un angolo dell’aula forse più per vincere la ti-tubanza di chi “temeva” l’avvento della nuova lavagna, ma dicui, ormai , per propria stessa ammissione, non può più farnea meno! Occupa ormai un posto di centralità nell’attività di-dattica quotidiana e nelle varie aree disciplinari; d’altra partele sue caratteristiche di interazione, flessibilità, multimedialitàcongiuntamente alle sue potenzialità consentono una didatticafrontale innovativa, approcci formativi di tipo collaborativo ecostruzionista, peer education e simulazioni di attività di la-boratorio.

In che modo crede stia cambiando la funzione deldocente a seguito dell’introduzione delle tecnologienella didattica?

L’obiettivo che ha sostenuto e continua a sostenere il no-stro percorso di introduzione delle nuove tecnologie è miglio-rare e rendere la scuola un ambiente capace di interpretare inuovi modi di apprendimento dei nostri alunni i “new mille-nium learners” come li ha definiti l’OCSE, realizzando al me-glio la scuola dell’eguaglianza delle opportunità per tutti e perciascuno. La metodologia si coniuga con la tecnologia e tra-sforma lo scenario: l’apprendimento diventa multimodale, per-sonalizzato e cooperativo. Per gli insegnanti tutto questocomporta una rivisitazione critica dei comportamenti relazio-nali docente/docente, docente/studente. La principale fun-zione dell'insegnante non può più essere una "diffusione delleconoscenze', che altri mezzi assicurano in modo più efficace.La sua competenza deve spostarsi verso la provocazione chespinge ad apprendere e a pensare. Deve diventare il registadella situazione, colui che ha la consapevolezza del sapere esa guidare gli alunni attraverso dimensioni diverse alla pro-duzione di conoscenza e al raggiungimento di apprendimentopersonale. Tutto questo non è né facile né immediato e le re-sistenze da vincere sono ancora moltissime, ma spererei pro-prio che l’alieno dalla vita millenaria di Papert ,ritornato sullaTerra nel 2000, vedendo la mia scuola la trovasse tanto irri-conoscibile quanto i laboratori delle scienze fisiche e natu-rali!

La DD di Mortara, tra le diverse attività, ha speri-mentato anche l’esperienza del poadcasting didattico.Vogliamo parlarne? Da cosa nasce l’idea di questo pro-getto? Come si è svolto?

I nostri studenti fanno parte di una generazione che hascritto le sue prime parole indifferentemente con un pennarelloo con una tastiera, che dà per scontati l'accesso immediato aqualsiasi informazione e a qualsiasi persona, che è abituata acercare in rete le risorse occorrenti, che condivide i files in In-ternet e agisce in modalità multitasking: chatta, guarda un fil-mato on line, ascolta musica sul lettore MP3, invia sms dalcellulare, sfoglia un iPad. Di fatto, quindi, i media digitali sonoentrati a costituire le modalità abituali attraverso le quali i sog-getti comunicano e negoziano significati, proponendosi comestrumenti/spazi di esercizio della cittadinanza. Impongono allaScuola e, in generale, alle agenzie educative un radicale ri-pensamento, sia delle modalità, che dei contenuti da offrireagli studenti. Il podcasting offre un'opportunità ad alto valorecreativo e a forte carica motivazionale, oltre ad una facilità direalizzazione che gli strumenti ed i software di pochi anni fanon offrivano. La combinazione di audio e video può più facil-mente motivare l'apprendimento dello studente attraverso ilcoinvolgimento della sua parte emozionale, che sappiamo es-sere uno dei principi su cui si basa il costruttivismo. ll Podcastinoltre è utile anche come procedimento metodologico perl'acquisizione di diverse competenze. La fase preproduttiva,cioè quella di progettazione, redazione e compilazione del for-mat finale, è importantissima: prima di giungere al prodotto fi-nale, si analizzano con il docente forma del testo, contenuti,target, scrittura e riscrittura, analisi dell'impatto e della rica-duta in termini di comprensione e di apprendimento, verificadella presenza nella registrazione di tutti gli elementi utili aduna comprensione del messaggio e della loro esattezza. Igruppi di lavoro stanno lavorando alla realizzazione di podcastsuddivisi in capitoli temporali con un unico argomento tema-tico: La sicurezza negli ambienti scolastici.

Per l’anno in corso sono coinvolte le 6 classi seconde delPlesso T. Olivelli, ma ci auguriamo che l’anno prossimo l’espe-rienza possa trovare consensi sempre maggiori e coinvolgerecosì anche tanti altri alunni.

Numero di Plessi: 3 scuole primarie e 2 scuole dell’infanziaNumero di docenti: 100Numero di alunni: 1071

Numero di LIM nell’istituto: 10Laboratori: 3, più un’aula attrezzata per DSAIndirizzo: Piazza Italia, 16, Mortara (PV)

Sito internet: www.ddmortara.itemail: [email protected]; [email protected]

Direzione Didattica di Mortara

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Due anni fa, durante un incontro pressola Facoltà di Informatica di Torino, ho avutomodo di conoscere delle colleghe che sta-vano utilizzando questo piccolo robot, adattoalla scuola dell'infanzia e ai primi due annidella scuola primaria. La robotica non mi hamai interessato molto, ma pensando alle ap-plicazioni nella didattica di questo stru-mento mi sono venute diverse idee.L’incontro in rete e l’idea di iniziare una spe-rimentazione a distanza con il collega Mau-rizio Zambarda di Arco di Trento che avevaappena acquistato tre Bee bot, sono statidecisivi. Per il mio plesso scolastico ho po-tuto acquistarne sei. Le classi interessatedal progetto Rivoli – Arco di Trento sono dueseconde di scuola primaria. Si tiene tracciadel lavoro svolto su Knol .

Caratteristiche di Bee-Bot:Bee-Bot è stato realizzato in plastica re-

sistente e presenta nella parte superioresemplici comandi mediante 4 tasti freccia.Ogni passo avanti o indietro misura 15 cm el'ape-robot compie rotazioni di 90° a destrao a sinistra. I bambini potranno program-mare i vari percorsi agendo sui comandi,memorizzando fino ad una successione mas-sima di 40 ordini.

Alcune caratteristiche tecniche:- conferma dei comandi ricevuti me-

diante suoni e luci- dimensioni: 12x10 cm

- funziona con 3 batterie AA da 1,5 V - dopo due minuti di inattività entra in

modalità stand-byA supporto di Bee-Bot, è stato ideato un

software (opzionale) che, mediante la simu-lazione in 3D, offre la possibilità di muoverevirtualmente Bee-Bot in percorsi pre-confe-zionati (il circuito dei numeri, le strade dellacittà, l’alfabeto, ecc.), dando anche l’oppor-tunità di apprendere le prime basi della pro-grammazione.

Per cosa utilizzare Bee botGli utilizzi possono essere molteplici, ne

abbiamo subito evidenziati alcuni, e in se-guito ogni classe ha trovato percorsi diffe-renti. Molte idee sono scaturitedirettamente dai bambini. Ecco un primoelenco di possibilità:

- avvicinarsi con il gioco al mondo dellarobotica;

- sviluppare la logica e a contare;- visualizzare e costruire percorsi nello

spazio;- giochi in lingua italiana, inglese, ma-

tematica, geografia, scienze, storia...- apprendere le basi dei linguaggi di pro-

grammazioneQui Arco – qui RivoliNel diario di bordo le esperienze delle

due classi vengono riportate in modo detta-gliato, anche con l’utilizzo di video e foto-grafie, per permettere ad altri colleghi

interessati di ripercorrere l’esperienza e ditrarne spunti per nuove attività.

La fase dell’esplorazione dell’ape robotha comportato alcuni incontri, ai bambininon è stato detto nulla in anticipo e quindihanno avuto totale libertà di osservazione edi ipotesi sull’uso dello strumento. Ogni ipo-tesi è stata subito verificata, permettendodi avere in breve tempo un quadro precisodelle funzioni del robot. Si sono fatte misu-razioni per scoprire la lunghezza dei passi,osservazioni sull’ampiezza degli angoli a de-stra e a sinistra (90°), semplici percorsi periniziare a prendere confidenza con le beebot.

Un’idea tira l’altraA ogni allievo è stato chiesto di ipotiz-

zare un gioco da fare con le api robot, tuttele idee sono state prese in considerazione enell’arco dell’anno si cercherà di metterle inatto.

Grande successo hanno avuto le idee dipercorsi modello “caccia la tesoro”, chehanno impegnato la classe di Rivoli nella co-struzione di un grande plastico con strutturein 3d spostabili (per avere sempre a dispo-sizione nuovi percorsi).

Le Bee bot si muovono in avanti e indie-tro con spostamenti di 15 centimetri, per-tanto gli insegnanti hanno studiato deisistemi per preparare griglie su vari supporti(nylon, pannelli di plexiglass…).

La classe di Arco di Trento ha eseguitomolte prove di disegno con le bee bot: ag-ganciando un pennarello nella parte poste-riore dei robot è possibile far eseguire loropercorsi con traccia grafica. La LIM è servitaalla classe di Arco prima per imparare a co-struire digitalmente l’ ambiente, e poi perpoter fare delle prove di movimento in unambiente simulato. Anche in questo caso illavoro è servito per comprendere al megliole basi della lateralità, "girare a sinistra" nonvuol dire andare sempre nella stessa dire-zione, il foglio rimane al suo posto, ma ilrobot cambia direzione quindi si deve faremolta attenzione.

Esperienze e materiali in reteIn Italia le esperienze con Bee bot non

sono molte, o non sono state documentate.Le uniche rintracciabili sul web e raccoltenel knol già citato sono quelli delle docentidi scuola dell’infanzia e primaria del CircoloDidattico di Beinasco; un'interessante rela-zione di Patrizia Battegazzore, membro dellaRete Regionale Piemonte per l’uso didatticodella robotica, ed un’esperienza di Simo-netta Siega, coordinatrice del gruppo pie-montese "Uso didattico della robotica" sucasi di impiego con alunni diversamenteabili. Materiale interessante, relazioni eschede da scaricare gratuitamente sono pre-senti nel blog in inglese http://bee-bots-downunder.blogspot.com. 12

A scuola con le api robotDi Paola Limone

1° Circolo Didattico Rivoli.

Anno 3 Numero 1

Gennaio 2011SPAZIO DIDATTICA

Alcuni alunni della Scuola Primaria di Arco di Trento. Alcuni alunni del 1° Circolo Didattico di Rivoli.

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Anno 3 Numero 1Gennaio 2011 SCUOLA DIGITALE: FACCIAMOCI AIUTARE DA AULA365!

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Questo mese, a parte condividere la grande soddi-sfazione di presenziare ad un evento così importantequale il Bett, e vi suggeriamo a questo proposito di an-dare a visitare il blog sull’argomento(http://italia.aula365.com/blog/novita/bett-educazione-tecnologia-innovazione/default.aspx), non possiamo esi-merci dal solito e piacevole appuntamento con ilsuggerimento del mese.

Oramai i nostri molti redazionali su Edutech vi hannoampiamente illuminati sulle numerose opportunità edu-cative offerte dalla nostra piattaforma e-learning. Ab-biamo a lungo parlato dei filmati e delle infografieproponendovi, ogni volta, una risorsa dal contenuto dif-ferente, ma vi abbiamo anche proposto il ricorso alle ac-cattivanti biografie che raccontano la vita di personaggiillustri in maniera semplice ma efficace.

Questo mese vogliamo, invece, soffermarci su unodegli ambienti di apprendimento, disponibili in Aula365e maggiormente apprezzato sia dal pubblico degli stu-denti ma anche da quello degli adulti genitori e docenti.

Stiamo proponendovi i blog scolastici di Aula365.Come utenti registrati alla nostra piattaforma sapreteperfettamente che, periodicamente, vi inviamo le nostrenewsletter, suggerendovi degli approfondimenti speci-fici o delle notizie curiose ed attuali. Ciascuna delle mailche vi spediamo è collegata ad un blog determinato, di-sponibile nel sito. Il blog è un microcosmo attorno alquale la comunità di Aula365 muove alcuni dei suoipassi e nel quale è ben entusiasta di lasciare il propriocontributo.

I blog offrono materiale di approfondimento a sup-porto delle altre risorse maggiormente descrittive pre-senti nel portale, garantendo, in più, la possibilità dilasciare commenti personali all’argomento appena trat-tato.

Sono sempre introdotti da un personaggio e stimolano ildibattito attraverso una domanda specifica.

Ogni blog viene approfondito alla voce “Leggi di più” epuò essere consigliato ad altri . Come è possibile vedere dallacattura di cui sopra, i commenti relativi ai vari post possonoessere tanti e significativamente corposi a seconda dell’ar-gomento trattato. I blog sono uno strumento estremamenteinteressante ed operativo che favorisce la partecipazione at-tiva dello studente al processo di apprendimento.

La possibilità concessa allo studente di elaborare unpensiero in merito ad una questione per poi lasciarne unatraccia visibile nel web, lo stimola a vivere la conoscenza at-traverso il confronto con altri membri della stessa comunitàeducativa. Dal numero di commenti che riceviamo ai nostriblog, emerge una chiara ed inequivocabile voglia di comuni-care e rendere noto il proprio pensiero e la scuola non può chetrarre beneficio da questa forma di espressione moderna edigitale cui i ragazzi sono già abituati, ma per altri scopi. I no-stri blog sono, infatti, i tradizionali luoghi del confronto vir-tuale ma hanno una connotazione tipicamente educativa efavoriscono il corretto e formativo approccio a questo nuovostrumento della cultura digitale.

A cura di Daniela Nicoletti

Cari maestri,il nuovo anno è da poco iniziato e con una

grande notizia per Aula365, invitata a partecipare,per la seconda volta, alla fiera londinese che riuni-sce le maggiori professionalità del settore educativo-tecnologico a livello internazionale.L’evento fieristico di cui stiamo parlando è il

BETT “British Education and Training Techno-logy”, la mostra più grande al mondo sulla educa-zione e la tecnologia. Dopo la partecipazione disuccesso dello scorso anno, anche nel 2011 e preci-samente dal 12 al 15 gennaio scorsi abbiamo con-tribuito a fomentare il panel di espositori piùall’avanguardia in fatto di proposte educative alta-mente innovative e tecnologiche.E’ per noi una grande soddisfazione poter condi-

videre con voi tutti questo successo certi che siate or-gogliosi di far parte di una comunità educativa checonta più di 2 milioni di utenti tra l’America e l’Eu-ropa. Vi ricordiamo, come sempre, che grazie alla par-tneship con Edu-Tech potrete entrare a far parte diquesta comunità, qualora non lo abbiate già fatto,registrandovi gratuitamente ad Aula365 e dispo-nendo di 15 giorni di libero accesso ai servizi PRE-MIUM del sito attraverso la urlwww.aula365.com/edutech.Oltre a registrare voi stessi avrete anche la possi-

bilità di invitare tutti i vostri studenti a prendereparte alla prima comunità educativa del web.

Al lettore

“Gli Strumenti del Mestiere”

Definito quindi che il contenuto da utilizzaresia quello relativo ad un blog specifico magari cor-relato ad un argomento affrontato in altra risorsa,lo stesso può essere inserito nell’ambito delle pro-prie attività didattiche, nella seguente maniera:

1) Il contenuto viene opportunamente affron-tato mediante lezione tradizionale;

2) I bambini, in classe, vengono quindi invi-tati a prestare attenzione alle risorse che presto mo-strerete attraverso la LIM, il PC o il proiettore e cheavrete opportunamente selezionato, nell’ECOSI-STEMA - sezione dei BLOG ,

3) Il contenuto viene fruito nella sua interezzae i bambini invitati a lasciare un contributo con-creto

4) Conseguente apertura del dibattito face toface sulla tematica affrontata

5) Nel caso i bambini dispongano di un ac-cesso al portale Aula365, da casa, potrete consi-gliare loro il ripasso dell’argomento anche infamiglia. Perché anche i vostri studenti abbianolibero accesso ai servizi della piattaforma vi sug-geriamo di invitarli a scoprire Aula365 mediantela url www.aula365.com/edutech

6) A questo punto si consiglia la continua-zione, in classe, delle attività scolastiche più tra-dizionali, attraverso la ricapitolazione degliargomenti affrontati. Rileverete, a percorso ulti-mato, probabilmente la maggiore consapevolezzadei bambini sul tema appena trattato e dunque lamaggiore profondità della conoscenza acquisita.

Vi ricordiamo che la risorsa in oggetto può essereindividuata in un modo più immediato nell’ “Ecosi-stema” e può essere aggiunta alla vostra “Mia Aula”.Ogni contenuto dell’Ecosistema, può, infatti, esseretrasferito, tramite apposito click, alla pagina perso-nale che ognuno di voi può configurare in Aula365.

Un’operazione semplice ma molto utile che facilital’utilizzo del portale, dal momento che, le risorse pre-scelte, sono più facilmente rintracciabili e fruibili chenell’Ecosistema.

Vi invitiamo a scriverci all’indirizzo [email protected] per suggerirci le tematiche che vorre-ste trattare con l’aiuto delle nostre risorse. Potremorealizzare il prossimo redazionale a partire dalle vo-stre esigenze. Per qualsiasi altra informazione inerentei contenuti in questione o il portale più in generalepotrete contattarci al numero verde 800 983 365 op-pure scriverci all’indirizzo [email protected] Viconsigliamo, inoltre, di andare a visitare il nostro bloghttp://aula365italia.blogspot.com.

I blog scolastici di Aula365

“Istruzioni per l’uso”

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Anno 3 Numero 1

Gennaio 2011

LIM, matematica contestualizzata e volantini on-lineAlla scoperta dei depliant virtuali, facilmente reperibili in Rete.Una modalità operativa che consente di lavorare efficaciemente suuna vasta gamma di ambiti numerici.

di Antonella Pulvirenti

3° Circolo Sanremo

Individuare gli obiettivi in base alla classe e alle capacità degli alunnie ricercare in rete un catalogo con materiale adatto: esistono siti (ades. http://www.volantinoweb.it/ e http://www.scontiesconti.it/VO-LANTINI/) che aggregano una vastissima gamma di cataloghi on-line. Un’altra possibilità è offerta dai menu di ristoranti: basta digitare “lo-candina ristorante” su Google Immagini per reperire menu prezzati,utili per inventare e risolvere problemi, organizzando magari unagara a squadre.- Effettuare il download e aprire il volantino sulla LIM, o prelevareuna schermata della pagina di interesse con la combinazione di tastiAltGr + Stamp ed incollarla in un documento della LIM (ogni marcaha il suo software in cui scrivere ed inserire contenuti). - Proporre l’attività alla classe: tutti i materiali scaricati sono “grezzi”,quindi adattabili ai propri obiettivi didattici. Alcuni esempi di attività:

• classificare prodotti con tabelle e insiemi in base ad uno o più cri-teri (ad es. per funzioni d’uso, materiali, proprietà, misure, forma;con prezzi maggior/minori di..., compresi tra...) • quantificare i prezzi visualizzati utilizzando monete e banconote vir-tuali• manipolare il denaro virtuale per effettuare cambi e comporre cifrein modi differenti, ad esempio usando il minor numero/il maggiornumero di monete o banconote • arrotondare i prezzi, stimare totali, effettuare calcoli orali e con-trollarli con la calcolatrice virtuale• ordinare i valori monetari in senso crescente o decrescente, con-frontare prezzi e ricavarne grafici di sintesi (un semplice tool in flash,importabile nella LIM per creare istogrammi e grafici a torta, può es-sere scaricato qui http://nationalstrategies.standards.dcsf.gov.uk-/node/47751 )• inventare/risolvere problemi sulla base dei prodotti a listino, contutte le possibili variabili sottese alle competenze degli alunni, comeil numero di quesiti, la tipologia e la quantità di algoritmi necessarialla risoluzione, l’introduzione di dati aggiuntivi (denaro posseduto,numero di acquirenti tra cui dividere una certa spesa...), il calcolo dipercentuali e sconti applicati, le ipotesi di spesa e di guadagno del ri-venditore sulla base del ri-cavo indicato dal prezzo,la formalizzazione dellediverse possibilità di riso-luzione di un quesito tra-mite diagrammi a blocchiod espressioni.

Per quanto riguarda i pro-dotti relativi alle categoriecasalinghi e arredamento,solitamente corredati dimisure, è anche possibile:• stimare angoli, misurarlicon il goniometro interattivo, ridimensionare figure in scala su cartamillimetrata digitale (scaricabile dahttp://www.incompetech.com/graphpaper), ricavare perimetri, su-perfici e volumi, inventare/risolvere problemi, effettuare equivalenze • ricalcare figure, visualizzare e sperimentare isometrie e prospettive • progettare/arredare spazi abitabili in base a misure predefinite eagli oggetti in catalogo.

Come procedereI volantini pubblicitari che riempiono le no-stre cassette della posta, oltre a provocare ge-neralmente fastidio, sono nemici dellasostenibilità ambientale ed economica (bastapensare al loro impatto in termini di spreco dirisorse naturali, costi di produzione e proble-matiche di smaltimento). Tuttavia per la didat-tica della matematica, in particolar modo nellascuola primaria, sono una risorsa preziosa percontestualizzare lezioni ed esercizi rendendolisignificativi e motivanti.

Un’alternativa interessante, sperimentabilecon la LIM, è l’uso dei depliant virtuali, facil-mente reperibili in rete.

Questa modalità operativa consente di la-vorare efficacemente su una vasta gamma diambiti matematici -quali ad esempio l’euro, inumeri interi e decimali, le operazioni, le per-centuali, le stime, la compravendita, il sistemametrico decimale, la geometria piana e solida-offrendo nel contempo una serie di apprezzabilivalori aggiunti rispetto all’attività con i volan-tini cartacei:

• sulla LIM, la focale centralizzata e legrandi dimensioni dell’oggetto didattico facili-tano il mantenimento dell’attenzione, la pro-blematizzazione, la discussione collettiva,l’emersione di ipotesi risolutive;

• è possibile delimitare un dettaglio del vo-lantino oscurando il resto, scrivere con l’in-chiostro digitale e a tastiera, apporrerapidamente segni grafici e marcature, tutto inmodo molto più leggibile di quanto si farebbesu una copia cartacea e senza limiti di spazio;

• L’apposito strumento “macchina fotogra-fica” consente di ritagliare parti di depliant, ri-dimensionarle o duplicarle per ottenere oggettiindipendenti da introdurre in tabelle, insiemi,mappe mentali e concettuali e collegarle inte-

rattivamente ad altri oggetti/pagine all’internodel documento;

• al volantino -o a parte di esso- possonoessere affiancati altri strumenti per integrarela lezione: denaro virtuale manipolabile (parti-colarmente utile nei primi anni della scuola pri-maria e per gli alunni con BES, è scaricabile aquesto link: http://www.nonsoloscuola.org/-euro1.htm), linee dei numeri interattive, tabelle,grafici e diagrammi, strumenti di misura, cal-colatrice, software connessi all’argomento;

• Le attività possono essere riprese in mo-menti diversi, integrate o modificate, rese mo-dulari; possono essere stampate ed esportatein altri formati, per documentare esperienze efornire agli alunni una copia del lavoro collet-tivo o per costruirvi altri oggetti didattici;

• è possibile registrare con un microfono leverbalizzazioni per riascoltarle successivamentee allegarle ad un particolare oggetto nel docu-mento digitale; questo facilita la presa di co-scienza da parte degli alunni delle modalitàespositive ed argomentative adottate e, in ge-nerale, incoraggia la metariflessione. Inoltre ifile audio possono essere salvati e riascoltatianche con strumenti diversi dalla LIM;

• tramite uno screen-recorder anche tuttociò che avviene a schermo è registrabile, per ri-vederlo e commentarlo in seguito, per replicareagevolmente la lezione in caso di assenze, o perovviare ad interruzioni forzate dell’attività(quante volte il tempo a disposizione del do-cente termina proprio nel momento in cui unalunno in difficoltà chiede spiegazioni, o du-rante una discussione interessante?)

• le attività matematiche possono avere ri-svolti multidisciplinari e trasversali in modo im-mediato, incorporando nel documento glioggetti didattici adeguati. Ad esempio, con uncatalogo di viaggi si potrà espandere l’attivitàin ambito geografico utilizzando Google Heart;un depliant di prodotti alimentari potrà fornireil pretesto per ampliare l’argomento dal puntodi vista scientifico (animali, piante, alimenta-zione, chimica, processi produttivi ecc); utiliz-zando cataloghi di attrezzature per bricolage sipotranno introdurre concetti di fisica e così via,senza contare l’opportunità di analisi e demi-stificazione pubblicitaria, attraverso le suecomponenti visive e linguistiche;

• è anche possibile affiancare il volantinovirtuale a quello cartaceo, magari con la meto-dologia del cooperative-learning: i gruppi dap-prima lavoreranno sui volantini cartacei e inseguito relazioneranno alla classe sulla LIM,con i medesimi volantini in formato digitale; nelcaso che questi ultimi non fossero reperibili on-line, li si potranno eventualmente scansionare.

SPAZIO DIDATTICA

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Anno 3 Numero 1Gennaio 2011

Abbiamo testato la nuovissima LIM Hitachi FX Trio77', fornita dalla ditta Synergie Spa, di Trezzano sul Na-viglio, al primo centro di eccellenza Hitachi in Italia conlo scopo di sperimentare le tecnologie didattiche. La la-vagna interattiva multimediale Hitachi è approdata nellenostre aule completamente rinnovata.

Importanti le novità sia nell’hardware sia nel soft-ware.

La superficie è costituita da materiale opaco, antiri-flesso, antigraffio e antitaglio, è dotata di un nastro ri-flettente laterale e di microtelecamere posizionateall’interno della cornice sulla parte superiore della lava-gna. Sfruttando l’integrazione delle tecnologie ad infra-rossi ed ultrasuoni è possibile scrivere sia con le dita,con uno stilo o con qualsiasi altro oggetto, sia con laMaster Pen (opzionale).

Decisamente innovativa la funzione multitouch checonsente, fino a tre utenti contemporaneamente, di in-tervenire sull’area di scrittura, potenziando l’interazionee la partecipazione attiva degli alunni.

Anche il software è stato profondamente rinnovato,ed ora abbiamo lo Starboard nell’ultima versione 9.2.

Accattivante la veste grafica, arricchita con widget,intuitivo e semplice l’utilizzo per docenti e studenti.

La barra degli strumenti laterale è completamentepersonalizzabile e modulabile in base alle esigenze delsingolo.

Offre ricchissime risorse didattiche organizzate inun’ampia libreria di clip art, di oggetti flash, sfondi edesercizi preinstallati.

Decisamente comoda la dettagliata guida on line initaliano.

Il nuovo software Starboard mantiene tutte le utilitydella versione precedente, e ne citiamo solo alcune,come ad esempio la ricerca diretta su Google e su Wiki-pedia, la possibilità di intervenire su documenti del pac-chetto Office, o di esportare i file in formati diversi, (pdf,htm, jpg, bmp, png), per favorire la condivisione e loscambio delle risorse, la funzione dataconference percollegarsi, tramite indirizzo IP, a un’altra lim posizionataaltrove e condividere informazioni tempestivamente e inmaniera molto semplice. Risulta potenziato nel ricono-scimento della scrittura manuale e conversione in testo,nel percorso di salvataggio dei file, nell’integrazione diplug in che consentono di arricchire le lezioni con gio-chi interattivi.

I plug in installati offrono risorse per le lingue (ana-grammi), per scienze (strumenti di misura) matematica egeografia (foto).

La lezione può essere, oltre che salvata, registrata inmodalità audio e video e poi condivisa con alunni e/o col-leghi.

Nella nuova versione abbiamo apprezzato i-learnMaths toolbox un software integrato molto interessante,sviluppato da Cambridge Press in sinergia con Hitachi.Tale strumento favorisce l’insegnamento e l’apprendi-mento della matematica grazie alle numerose utility checonsentono, in pochissimi e semplici passi, di costruirearticolati percorsi didattici attraverso metodologie inno-vative e funzionali ad un apprendimento collaborativo.

Il compito del docente è decisamente facilitato se siricorre alle numerosissime lezioni già pronte e comple-tamente utilizzabili, modificabili e personalizzabili recu-perabili all’interno della ricca libreria. L’aggiornamentodel software è scaricabile da internet e l’installazionepuò essere effettuata senza restrizione d’uso sia dai do-centi sia dagli alunni. Portale on line http://www.hitachi-education.com/en/.

LE PROVE DI EDU-TECHIN COLLABORAZIONE CON IL CENTRO PER LA SPERIMENTAZIONE DELLE TECNOLOGIE DIDATTICHE DI MANTOVA

Anagrammi1 – Plugin che consente di creare e risolvere anagrammi.

Vi presentiamola nuova

LIM Hitachi FX Trio 77’

Mathstoolbox - Esempio di strumenti di calcolo presenti nel software i-learnMaths toolbox.

Trio – multitouch – Possibilità per tre utentidi scrivere contemporaneamente.

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Anno 3 Numero 1

Gennaio 2011

Aula365 al BETTdi Londra!

Daniela Nicoletti

SCUOLA DIGITALE: FACCIAMOCI AIUTARE DA AULA365!

Un evento così significativo non poteva non incontrarenei nostri blog, uno spazio dedicato. Abbiamo deciso in-fatti di condividere, insieme a voi tutti, questo momento,perché generare contenuti collaborativi e di valore perl’apprendimento, continua ad essere la nostra maggioresoddisfazione ed il nostro pubblico ci premia costante-mente con un generoso contributo nell’arricchimentodelle proposte educative offerte nei nostri portali.

Abbiamo aperto un post sull’argomento disponibilealla url http://italia.aula365.com/blog/novita/bett-educa-zione-tecnologia-innovazione/default.aspx

e ci farebbe piacere ricevere i vostri commenti al ri-guardo, certi che sarete obiettivi e presenti come sempre.

La domanda che poniamo in questo blog riguarda lascuola del futuro. Come vi immaginate possa essere?Quali sarannno le maggiori e più significative innovazioniche verranno introdotte da qui a breve nel tessuto scola-stico? Vogliamo il vostro parere di professionisti del set-tore per provare a delineare, insieme, il quadro futuristicoche ci attende negli ambienti scolastici dei prossimi anni.Molte cose sono già state fatte ma tantissime altre do-vranno ancora accadere Questo mese abbiamo deciso diconcentrarci sulla notizia relativa alla nostra partecipa-zione al Bett che viene giustappunto ripresa in uno dei no-

stri spazi di discussione, in quanto la nostra presenza al-l’evento fieristico ci consente di aprire una parentesi espo-sitiva ed una tavola di discussione su argomentazioni checi stanno a cuore per motivazioni più che ovvie. E’ nostravolontà, infatti, raccogliere i vostri pensieri e le vostre esi-genze piuttosto che perplessità riguardo alla scuola delfuturo, per permetterci di elaborare sempre nuovi modellidi apprendimento e conseguenti risorse educative chesiano il più possibile rispondente alle esigenze che riusci-rete a palesare. Nell’attesa di ricevere i vostri pareri comesempre anche su quello che vorreste fosse l’argomentodel prossimo numero, vi lasciamo con le immagini dellanostra presenza al Bett e vi aspettiamo numerosi nel blogsul tema Vi invitiamo a scriverci all’indirizzo [email protected] per suggerirci le tematiche che vorrestetrattare con l’aiuto delle nostre risorse.

Potremo realizzare il prossimo redazionale a partiredalle vostre esigenze.

Per qualsiasi altra informazione inerente i contenutiin questione o il portale più in generale potrete contat-tarci al numero verde 800 983 365 oppure scriverci all’in-dirizzo [email protected]

Vi consigliamo, inoltre, di andare a visitare il nostroblog http://aula365italia.blogspot.com.

Cari professori.innanzitutto cogliamo l’occasione per augurarvi, da

parte dell’intero staff di Aula365 Italia, un buon 2011,che sia ricco di nuove ed entusiasmanti opportunità dicrescita e sperimentazione educativa.

Per noi di Aula 365 l’inizio del nuovo anno ha por-tato con sé una grande ed entusiasmante occasione, dalmomento che siamo stati selezionati a partecipare, per la se-conda volta consecutiva, alla fiera più importante in fattodi educazione e tecnologia.

Stiamo parlando del Bett “British Education andTraining Technology”, la mostra più grande al mondosulla educazione e la tecnologia.

Questo straordinario evento offre una visione completaed una sperimentazione in loco di tutte le maggiori inno-vazioni offerte sul mercato riguardanti la educazione delfuturo. Fu fondata nel 1985 e quest’anno si è tenuta dal12 al 15 gennaio, come sempre, ad Olympia, Londra.

Professionisti dell’educazione di tutti i settori, direttori,coordinatori di istituti educativi, professori, responsabilidi imprese educative, in più di 600 spazi espositivi e in100 seminari informativi, si sono dati appuntamento mo-tivati a costruire una migliore educazione.

Con più di 29 mila visitatori, Bett, riunisce la comu-nità specializzata in tecnologia educativa, favorendo l’ap-prezzamento di software di ultima generazione, nuovetecnologie, soluzioni speciali e molte altre cose ancora. Lanostra casa madre argentina, ovvero Competir, condivideal Bett, anche quest’anno, le esperienze realizzate in Ame-rica Latina ed Europa grazie alle sue soluzioni educativeweb ovvero Aula 365 ed Aula 1a1.

Queste soluzioni per la creazione, gestione e capitaliz-zazione della conoscenza attraverso le nuove tecnologie,sono state le uniche proposte ad avere una origine lati-noamericana.

La comunità di Aula 3565 ed Aula 1a1, conta più di2 milioni di utenti tra l’America e l’Europa, in paesi di-versi quali l’ Italia, l’Argentina, il Cile, la Colombia, il Ve-nezuela, Panamá, il Messico.

Vi ricordiamo come sempre, che per entrare a far partedi questa grande ed internazionale comunità educativa,grazie alla partneship con Edu-Tech, potrete registravi gra-tuitamente ad Aula365 e disporre di 15 giorni di liberoaccesso ai servizi PREMIUM del sito attraverso la urlwww.aula365.com/edutech.

Oltre a registrare voi stessi avrete anche la possibilità diinvitare tutti i vostri studenti a prendere parte attiva allaprima comunità educativa del web.

Al lettore

16 Nella foto, da sinistra: Luca Valtriani - Country ManagerCompetir; Maria Mercedes Baca -Aula1a1 Project Manager; Pablo Aristizabal - CEO Competir.

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Anno 3 Numero 1Gennaio 2011

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L’Istituto d’Istruzione Secondaria Superiore ITN “F. Ca-racciolo” - IM “G. da Procida” è situato nell’isola di Procida,nel Golfo di Napoli ed è l’unica scuola secondaria di se-condo grado presente sull’isola. A frequentare l’istitutosono gli isolani e alcuni ragazzi della vicina Ischia. La scuolaoffre agli studenti 4 indirizzi - Nautico, Scientifico, Lingui-stico e delle Scienze Sociali - ed è composta, in totale, da83 insegnanti e 576 studenti, suddivisi in 28 classi.

La struttura è articolata in tre plessi, ciascuno dei qualiaccoglie volutamente tutti e quattro gli indirizzi per favoriremaggiore interazione e scambio socio/culturale tra tutti glialunni. In ogni sede, sono presenti un laboratorio multime-diale dotato di computer, connessione a internet e labora-tori specializzati di fisica, chimica, meteorologia enavigazione. Nel plesso principale, si trovano l’Aula Magnaattrezzata con pc, videoproiettore e sistema audio e una Bi-blioteca Multimediale. La Dirigente Scolastica Prof.ssaMaria Saletta Longobardo ci racconta come le LIM sianopian piano arrivate sull’isola. “Durante l’anno scolastico2006-2007, la scuola, guidata in quegli anni dal DirigenteScolastico prof. dott. Salvatore De Martinis, ha deciso diaderire al progetto DiGi Scuola, finanziato dal Dipartimentoper le Riforme e l’Innovazione nella Pubblica Amministra-zione in collaborazione con il Ministero della Pubblica Istru-zione e nato con l’obiettivo di favorire l’introduzione dellenuove tecnologie nelle scuole italiane, in particolare delleLIM. SMART Technologies ha scelto di donare 3 lavagne in-terattive SMART Board che sono state posizionate in 3classi per gli insegnanti che hanno scelto di sperimentare lanuova tecnologia. Per ciascuna classe sono stati scelti 2 in-segnanti (1 di matematica e 1 di italiano) che sono stati for-mati sull’uso delle LIM e delle unità didattiche digitali(learning object).”

Non appena si è iniziato ad usare le LIM, l’Istituto haintuito l’enorme potenzialità dello strumento riscontrandoimmediatamente un maggiore coinvolgimento e un livellodi attenzione più alto da parte degli studenti durante le le-zioni. La scuola ha chiaramente rilevato i sostanziali mi-glioramenti nel processo di apprendimento e, per taliragioni, ha ritenuto opportuno incrementare la dotazione diLIM, per permettere a tutti gli studenti di sfruttarne tutti ivantaggi. Tra il 2007 e il 2009, il Dirigente Scolastico Mau-rizio Piscitelli è ricorso ai fondi speciali della scuola per ac-quistare altre lavagne SMART Board e in particolare,nell’anno scolastico 2007-2008 sono state inserite 14 lava-gne e l’anno successivo altre 10.

Prof.ssa Longobardo, quante LIM sono quindi oggipresenti nell’istituto?

Attualmente, la scuola è dotata di 24 LIM SMART Boardfisse, di cui 23 posizionate in altrettante classi e 1 nel La-boratorio di Navigazione. Inoltre hanno 3 lavagne mobili uti-

lizzate a rotazione nei laboratori. L’investimento tecnolo-gico varato dalla scuola ha incluso anche l’acquisto di unostesso numero di pc e proiettori a cui collegare le lavagne.Oltre ai 6 docenti formati inizialmente, si sono aggiunti altri15 insegnanti che hanno seguito un corso e, a loro volta,hanno formato diversi loro colleghi. Il progetto DiGiScuolaha permesso di evidenziare i benefici derivanti da tali stru-menti ma le lavagne di cui ci aveva dotato il Ministero nonerano abbastanza rispetto ai progetti della scuola e quindi,ogni volta che un professore voleva utilizzarle, bisognavaspostarle da una classe all’altra insieme a pc e proiettore.Ora si è data la possibilità a tutti gli insegnanti e alunni diutilizzare liberamente e comodamente questo innovativostrumento ogni qualvolta lo avessero ritenuto opportuno”.

E gli insegnanti hanno colto questa possibilità?Certo, oggi la quasi totalità delle classi ha la sua lava-

gna completa di computer e videoproiettore, il che fa di que-sto istituto uno dei primi casi italiani di scuola totalmentedigitale in Italia. Le lavagne interattive sono ora a disposi-zione di tutti gli insegnanti per le differenti discipline e sonoutilizzate a supporto delle lezioni e delle verifiche in classe,in particolare delle interrogazioni. All’inizio alcuni inse-gnanti erano un po’ restii ad utilizzare le LIM poi, quandohanno visto gli ottimi risultati in termini di rendimento deglistudenti, si sono appassionati. Ci sono sempre più docentiche usano in maniera interattiva la lavagna e la conside-rano parte integrante della didattica e non puro strumentoaccessorio alla lezione.

Nell’insegnamento di quali materie vengono so-prattutto usate le LIM?

I docenti che maggiormente si avvalgono delle LIM sonoquelli di Arte, Italiano, Matematica e Fisica, Navigazione,Elettrotecnica e Lingue. Ci sono ad esempio i docenti di Arteche usano la lavagna interattiva per confrontare le opered’arte mettendo in evidenza particolari solitamente non evi-denziabili con il solo libro di testo. Le LIM si sono rivelateperò particolarmente utili nelle materie scientifiche: gli in-segnanti possono spiegare concetti solitamente astratti,rendendo la comprensione più semplice e immediata, oltreche coinvolgente. Infatti, nel nostro caso specifico il soft-ware per l’apprendimento collaborativo SMART Notebookper la didattica e integrato nella lavagna offre un’immensagalleria d’immagini predefinite, oltre alla possibilità di cre-arne di nuove (cartine per le lezioni di Storia o forme geo-metriche per lezioni di Matematica, ecc). È possibile daresfogo alla propria creatività ruotando, ridimensionando oapplicando un nuovo colore agli oggetti, salvando poi iltutto.

Chiediamo un giudizio in merito all’uso della LIM ancheal Prof. Diego Scotto di Carlo, docente di Matematica e Fi-sica presso il liceo scientifico.

Prof. Scotto di Carlo quali vantaggi ha portato l’usodella LIM nell’insegnamento della Sua materia?

Soprattutto nelle lezioni di Fisica, talvolta è complicatofar comprendere determinati concetti perché i ragazzi nonriescono a vedere un collegamento reale con quanto vienedetto nei libri di testo. Ora posso avvalermi della LIM permostrare visivamente le linee di un campo elettrico o laforza di gravità o come funziona un amperometro. Senzadubbio, le LIM hanno stimolato un maggiore coinvolgimentoda parte dei miei studenti. La lavagna interattiva è moltoutile anche nelle verifiche, a supporto dell’esposizioneorale, o per mostrare alla classe elaborati preparati daglialunni a casa. I ragazzi usano la lavagna per mostrare i com-piti e le ricerche fatte a casa: realizzano una presentazionee poi in classe, durante l’interrogazione, espongono il pro-prio lavoro con l’ausilio della lavagna. Gli studenti hannoun grandissimo rispetto per questa tecnologia e stanno at-tenti a non danneggiarla perché sanno che è fondamentaleper il loro percorso formativo.

Crede che anche i Suoi Colleghi possano espri-mere un giudizio positivo sull’uso della LIM?

Penso proprio di sì. Questa tecnologia interattiva ha po-tuto offrire una maggiore interazione e coinvolgimento nonsolo per gli studenti, ma anche per gli insegnanti che oggihanno la possibilità di preparare con calma a casa lezionisempre diverse, per poi mostrarle a tutta la classe. Ma, so-prattutto, le lavagne interattive hanno permesso ai docentidi avere un dialogo più diretto con i ragazzi e verificare piùfacilmente il loro livello di attenzione e comprensione inclasse.

Con la LIM cambia quindi anche il modo di viverele interrogazioni?

Esatto. In brevissimo tempo è aumentato il livello di at-tenzione da parte degli studenti che hanno iniziato a vivereil momento dell’interrogazione in modo positivo, con un con-seguente miglioramento nei voti e nei risultati. La lavagnasi rivela uno strumento rivoluzionario perché ci consente difare verifiche di tipo strutturato e spesso sono gli alunnistessi che mi chiedono di intervenire o essere interrogatiperché sanno che possono avvalersi della lavagna interat-tiva. Questo strumento li mette a loro agio perché riesconoad elaborare meglio i concetti da esporre durante l’interro-gazione. Quanto studiato viene così compreso fino in fondoe non semplicemente memorizzato.

Quali sono i progetti futuri dell’Istituto?Attualmente, l’Istituto sta lavorando per estendere, tra-

mite wi-fi, la connessione a internet a tutte le aule e labo-ratori, soprattutto nell’ottica di sfruttare al massimo lepotenzialità offerte dalle LIM per la connessione alle infor-mazioni reperibili in Rete. Inoltre, la scuola ha in progetto dicompletare l’installazione delle SMART Board in tutte leclassi, acquistando altre 5 LIM nei prossimi anni.

A cura di

Silvia Talarico

SPAZIO DIDATTICA

A Procida?Si studia con le LIM

A Procida?Si studia con le LIM

Riflettori puntati sull’Istituto d’Istruzione Secondaria Superiore ITN “F. Caracciolo” -

IM “G. da Procida”.

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Anno 3 Numero 1

Gennaio 2011

Imparare facendo, imparare cercando…

LA RICERCA IN RETE: QUESTIONI E SOLUZIONI

In Internet c’è una lista che rimbalza da blog in blogche oltre a rilevare l’età di chi la sottoscrive, con relativanostalgia per i bei tempi passati sembra colpevolizzarei giovani di oggi. Con orgoglio si puntualizza: «Noi che…la ricerca la facevamo sull'enciclopedia... mica su Goo-gle!!!;

Noi che… non potevamo fare il copia-incolla; Noiche… internet non esisteva…» e via discorrendo, di-stinguendo tra “noi” e “voi”, innalzando inconsci muritra generazioni. Un contro-elenco potrebbe risuonare piùo meno così: noi che… ci slogavamo il polso per rico-piare i testi dalle enciclopedie (o dai vecchi libri cheerano in casa o dai libri della biblioteca scolastica o co-munale); noi che… quando arrivarono le fotocopiatriciconsumavamo quintali di colla odorosa di mandorle perincollare i testi trovati nei libri; noi che… non sapevamofare una ricerca a dispetto di quello che indulgenti connoi stessi siamo portati a pensare (spesso l’attività di ri-cerca era ridotta a semplice trascrizione, ritaglio e col-lage di testi preconfezionati); eccetera. Non è cambiatomolto, se non il tempo impiegato per copiare, insomma!

È pacifico affermare che gli stili cognitivi dei più gio-vani siano diversi ma siamo noi adulti a dover ricercarenuovi metodi di mediazione e d’insegnamento nella di-dattica quotidiana, impostando il lavoro su modelli pe-dagogici e didattici funzionali ai nuovi bisogni. Oggi nonbasta saper leggere, scrivere e far di conto. È la Comu-nità Europea che lo richiede. Nel “Libro bianco su istru-zione e formazione. Insegnare e apprendere. Verso lasocietà conoscitiva”, COM (95) 590, del 1995 si leggeche «nella società di ieri (…) l’istruzione privilegiava deltutto naturalmente l’acquisizione di nozioni astratte adintegrazione di una cultura pratica assimilata nella vitaquotidiana al di fuori della scuola. Questa cultura pra-tica si è trasformata, impoverita, in una società urba-nizzata, automatizzata, mediatica» (p. 29). Occorrepreparare l’«individuo alla padronanza degli strumentitecnici che dovrà utilizzare, per permettergli di dominarela tecnica invece di subirla» (Ivi , p. 29).

Se l’educazione scientifica sviluppa capacità di ana-lisi e di critica, anche «la cultura letteraria e filosoficasvolge lo stesso ruolo nei confronti di quegli educatoriselvaggi che sono grandi media e che saranno tra brevele grandi reti informatiche. Essa favorisce il discerni-mento, sviluppa il senso critico dell’individuo, anchecontro il pensiero dominante, e può proteggerlo contro lemanipolazioni permettendogli di decodificare l’informa-zione ricevuta» (Ivi, pp. 22-23). Va comunque sottolineatoil ruolo educativo che possono svolgere i grandi media.

Va da se che le nuove competenze di base necessa-rie all’esercizio della cittadinanza non si acquisisconodall’oggi al domani. Si rende necessaria l’alfabetizza-zione informativa (Information Handling Skills) ovverol'insieme delle abilità per l'identificazione, la selezione,la valutazione e la produzione di informazioni rilevantiper il lavoro didattico e non più l’alfabetizzazione infor-matica, cioè l’uso del mezzo.

È il sistema scolastico (dall’infanzia all’università)che deve assumersene l’onere “attrezzando” gli studential fine di renderli capaci di continuare ad imparare in

modo autonomo e critico nell'ottica di una educazionepermanente: non trasmettendo solo le conoscenze delnostro patrimonio culturale ma anche competenze pereducarli ad essere soggetti liberi e responsabili. Il ri-schio reale è di ingenerare nuova disuguaglianza tra chiriesce ad interagire con le nuove tecnologie e chi no.

Occorre che la società “dell’informazione” divenga“conoscitiva”, in cui gli individui sono in possesso di de-terminate competenze e conoscenze che gli permettonodi imparare in modo autonomo per tutta la vita, di im-parare ad orientarsi fra le informazioni, scegliendole evalutandole con spirito critico, diventando creatore e nonsoltanto consumatore passivo, o per meglio dire con D.de Kerckhove (1996) diventare “prosumatore” (un neo-logismo per indicare un’ibridazione tra le “funzioni” delproduttore e del consumatore).

Nel 1995 l’Associazione Canadese delle BibliotecheScolastiche (divisione dell’Associazione delle Bibliote-che Canadesi) ha promulgato la “Carta dei diritti deglistudenti nell’era dell’informazione”, dove si legge ap-punto che «i nostri allievi affrontano un futuro ricco di in-formazioni nel quale il cambiamento sarà una delle rarecostanti della loro esperienza di vita.

Per potersi adattare e realizzare pienamente le pro-prie potenzialità, dovranno essere capaci di apprendereper tutto il corso della loro vita e dovranno saper deci-dere in modo autonomo. (…) L’informazione è un ele-mento vitale per lo sviluppo del pensiero critico e perassumere decisioni autonome; ne deriva che l’accessoa un corpus di informazioni che non cessa di crescere èvitale per lo sviluppo delle potenzialità di ciascun stu-dente». (http://www.cla.ca/casl/StudentsBillEnglish.pdf)

Un insegnante per sviluppare le competenze in pa-rola può utilizzare la ricerca come metodologia didattica.Una risposta alla domanda “in che modo” ci viene daglistudi sui processi di apprendimento e in particolare sullametacognizione.

L’insegnante può realizzare percorsi focalizzati sullostudente, sulle sue risorse e sulle sue competenze, èquindi una metodologia adatta al passaggio dall’inse-gnamento all’apprendimento, dal modello trasmissivo-imitativo, al paradigma socio-costruttivista, fondato sulragionamento collaborativo e sulla comunità d’appren-dimento.

1) elementi strutturali della ricerca:a. carattere problematico: non un argomento impo-

sto dall’insegnante, ma un problema sentito come taledagli studenti, dopo un'attenta opera di sensibilizzazionee "problematizzazione" dell'argomento effettuata dal do-cente;

b. carattere intenzionale: dopo la presa di coscienzadel problema si avverte il bisogno intenzionale di ap-prendere;

c. approccio metodologico: il modo di procedere nonsarà casuale, ma sistematico.

2) elementi variabili della ricerca :a. scopo, cioè il fine che motiva la ricerca (produrre,

conoscere, descrivere, spiegare, intervenire);b. campo di indagine, la disciplina in cui la ricerca

si applica;c. livello metodologico, cioè il livello di complessità

dell’indagine, che deve tenere conto delle conoscenze e

delle capacità dello studente;d. strumenti, cioè i mezzi adatti a risolvere il pro-

blema,Gli elementi alla base del processo di ricerca e l’uso

dell’informazione non cambiano in base alla tecnologiautilizzata (libro, internet…).

«Già prima dell'avvento di Internet si è verificatocome studenti ed utenti adulti non riescano portare atermine ricerche in modo efficace se privi di una strate-gia appropriata e soprattutto senza una guida. In talecontesto il docente dovrebbe fornire proprio questo tiposupporto». (C. Petrucco, “Costruire mappe per cercare inrete: Il metodo Sewcom”, in “TD - Tecnologie Didatti-che”, 2002, 25, p. 38).

Spesso, neanche i docenti sanno cercare:• identificano l’attività di ricerca con il suo conte-

nuto;• danno consegne generiche per i compiti di ricerca;• forniscono essi stessi la documentazione ritenuta

utile agli studenti;• gratificano con valutazioni positive lavori che di

ricerca hanno solo il nome;• si disinteressano del percorso di ricerca effettuato

dagli studenti, e del modo con cui esso viene documen-tato;

• basano le loro verifiche quasi sempre su conte-nuti “normativi”, spingendo di fatto gli studenti a unostudio basato sul solo libro di testo;

• lamentano spesso la mancanza di abilità di ri-cerca, ma pensano che questo si risolva con lo studiodisciplinare. (M. Bolletti, docente bibliotecaria, Liceo“Cornara”, Padova).

Ciò che vale in generale per la ricerca bibliografica,possiamo considerarlo valido anche per la ricerca inrete: l’obiettivo più importante della ricerca in rete nonconsiste nel prodotto realizzato dagli studenti, bensìnella esecuzione del processo che accompagna la ri-cerca stessa, processo che, se ben guidato, consente aldocente di raggiungere molteplici obiettivi, sia nelcampo cognitivo che in quello socio-affettivo.

Per poter valutare il processo, l’insegnante proponeun prodotto finale per dare forma alla ricerca, come adesempio un documento contenente una “sitografia ra-gionata” (P. Ardizzone, docente Università Cattolica delSacro Cuore) su un tema scelto dal gruppo.

• sitografia: elenco di siti reperiti in rete, conte-nente:

- titolo (assegnato dal gruppo);- indicazione delle URL (indirizzo Internet:

http://……);- breve descrizione (abstract).• ragionata: la sitografia non è un semplice elenco,

ma deve essere suddivisa per categorie, che vengonodecise dal gruppo stesso; nella fase di redazione finalele categorie possono essere diverse da quelle decise al-l’inizio del lavoro.

La sitografia ragionata è il prodotto di un lavoro col-laborativo e cooperativo di piccolo gruppo e non di unsingolo. Ciò comporta:

• la condivisione del tema, dell’obiettivo e del mododi lavorare;

• la partecipazione comune alla ricerca e selezione

Di Anna Ragosta

Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano

SPAZIO DIDATTICA

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“L’investimento nella conoscenzaè quello che paga il più alto tasso d’interesse”

Benjamin Franklin.

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Anno 3 Numero 1Gennaio 2011

... percorso per le Scuole Secondarie

SPAZIO DIDATTICA

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ESEMPIO DI SITOGRAFIA RAGIONATAdei siti Internet;

• l’assunzione di responsabilità circa icontenuti e la forma definitiva del prodottofinale.

LE FASI DELLA RICERCA IN RETE

La motivazioneLa ricerca in rete inizia con la fase della

motivazione da parte del docente che giu-stifichi l’avvio della ricerca (vedi sopra,punto “2. elementi variabili”, sub “a.scopo”).

Una volta condivisa la ricerca con i pro-pri studenti il docente può, attraverso la tec-nica del brainstorming, rilevare lepreconoscenze e i saperi comuni sull’argo-mento scelto per la ricerca in rete.

La messa a fuocoUna volta scelto l’argomento il docente

stimola gli studenti a dettagliarne maggior-mente i contorni per meglio calibrare in que-sta fase le ipotesi di ricerca in rete. Semprecon il brainstorming si giunge alla produ-zione di una mappa concettuale che in modoschematico presenti l’argomento nella suacomplessità ed emergano dello stesso i con-cetti sui quali concentrare la ricerca in rete.

In questa fase il gruppo precisa l’orga-nizzazione della ricerca, la suddivisione deiruoli, la definizione dei tempi e la tipologiadelle fonti on line alle quali ricorrerà.

L'acquisizioneÈ la parte più operativa della ricerca in

rete. Utilizzando in modo opportuno i motoridi ricerca e strutturando in modo appro-priato i “preferiti”, lo studente organizza lasua raccolta dei materiali cercando di sele-zionare la documentazione più affidabile trai risultati che la rete offre.

La socializzazioneIn questa fase il docente deve dare la

possibilità agli studenti di socializzare le co-noscenze acquisite nel corso della ricercaon line.

L’attività può essere svolta in presenza,ma si può anche ricorrere agli strumenti diinterazione a distanza - chat e forum - e aglistrumenti di collaborazione - file exchange edoc sharing - consentendo così agli studentidi comunicare il progredire dell’attività di ri-cerca. Questa è la fase più importante del-l’intero percorso perché il gruppoconfrontandosi ha la possibilità di modifi-care la ricerca.

La verificaLa fase della verifica dei risultati acqui-

siti conclude la ricerca. È opportuno che ildocente organizzi una riflessione di tipo me-tacognitivo sul processo della ricerca, suimetodi e le procedure di lavoro adottate.

Particolare attenzione dovrà essere ri-servata ad un’analisi significativa delle dif-ficoltà incontrate nella fase di acquisizionee nella fase di socializzazione, e all’osser-vazione dei cambiamenti cognitivi che l’in-tero processo di ricerca ha prodotto.

Titolo:Uso didattico dei motori di ricerca

Categoria: Fondamentali

1) Boolify - Ricerca booleana facilitatahttp://www.boolify.org/index.php

2) Quintura http://www.quintura.com/

3) In biblioteca lo fanno coi numerihttp://bubl.ac.uk/index.html

Una ricerca booleana ben costruita è il modo per migliorare i risultati dellericerche. Aiuta gli studenti a comprendere le loro ricerche web mostrandovisivamente la logica della loro ricerca. Quando gli studenti aggiungono otolgono i pezzi con gli operatori “and”, “or” e “not” i cambiamenti nei ri-sultati della loro ricerca compaiono in fondo alla schermata della ricerca.Una breve spiegazione della logica della ricerca booleana è disponibile (ininglese) nell'help.

Categoria: Immagini

6) Tag Galaxy Image Search http://taggalaxy.de/

Per una ricerca delle immagini alternativa. Fornisce i risultati della ricercatra i tag attribuiti alle immagini in Flickr e ciascun tag appartiene a una ga-lassia di tag collegati che aiutano gli studenti a trovare altri contenuti. Offreuna rappresentazione visiva dei risultati sotto forma di sfera.

Categoria: Per bambini

9) Kidsclickhttp://www.kidsclick.org/

I siti per bambini si trovano nella directory More Search Tools. Peresempi di lezioni clicca su Search Lessons oppurehttp://www.kidsclick.org/wows

Categoria: Audio

12) Soungle - Motore di ricerca per i suoni

http://www.soungle.com

Può essere utile come stimolo alla scrittura:1.Creare una storia, uno stato d'animo, uno scenario ecc. con i suoni di"Soungle" ecc.;2. Mettere i suoni in un "medium" come PPT;3. Aggiungere le parole o “raccontare” la storia;4. Rappresentala a voce alta!

Categoria: Lim

13) Search Cube - Il dado della ricerca

http://www.search-cube.com/

È un motore di ricerca visuale che presenta i risultati in un'unica interfac-cia a forma di cubo tridimensionale. Mostra fino a 96 anteprime di sitiweb, video e immagini. Lanciando il dado e usando l'interfaccia virtuale sipuò iniziare la discussione specialmente su argomenti di arte e design.Adatto alla LIM.

Categoria: Ricerca Scientifica

16) Scirus http://www.scirus.com/

Un completo strumento di ricerca scientifica, utile per la scuola e la for-mazione superiore.

14) Visuwords - Dizionario graficohttp://www.visuwords.com/

È un dizionario grafico in inglese e crea "word maps" (mappe di connes-sioni) e "word families" (famiglie di parole) partendo dalla parola cercata(in inglese). È uno strumento semplice. Nel sitohttp://tbarrett.edublogs.org/2007/11/15/using-visuwords-in-the-cla-ssroom/ sono presenti alcuni esempi dettagliati su come usarlo in classe.Adatto alla LIM

15) Spezifyhttp://www.spezify.com/

È uno strumento di ricerca che presenta i risultati da un gran numero disiti, in diverse modalità visuali. Con una presentazione visiva di idee e linksulla parte superiore della pagina, aiuta a restringere la ricerca. Gli studentipossono imparare, in modo immediato e visivo, quanto siano importanti leparole chiave nella ricerca. Adatto alla LIM

14) Visuwords - Dizionario graficohttp://www.visuwords.com/

È un dizionario grafico in inglese e crea "word maps" (mappe di connes-sioni) e "word families" (famiglie di parole) partendo dalla parola cercata(in inglese). È uno strumento semplice. Nel sito http://tbarrett.edu-blogs.org-/2007/11/15/using-visuwords-in-the-classroom/ sono presenti alcuniesempi dettagliati su come usarlo in classe. Adatto alla LIM

15) Spezifyhttp://www.spezify.com/

È uno strumento di ricerca che presenta i risultati da un gran numero disiti, in diverse modalità visuali. Con una presentazione visiva di idee e linksulla parte superiore della pagina, aiuta a restringere la ricerca. Gli stu-denti possono imparare, in modo immediato e visivo, quanto siano impor-tanti le parole chiave nella ricerca. Adatto alla LIM

10) Quintura for Kidshttp://quinturakids.com/

Come sopra, ma per bambini.

11) Kidzui - Ricerca sicura http://www.kidzui.com/

È un browser per bambini che viene controllato via email dai genitoriprima di essere usato dai figli. È possibile utilizzarlo anche in classe, confi-gurando il browser come programma per la navigazione con un nomeutente univoco. Costruito da insegnanti e genitori, consente l'accesso soloa pagine sicure (incluse pagine YouTube).

7) Cooliris - Per ricerche di video e immagini

http://www.cooliris.com/

È un plugin gratuito per i browser: trasforma le ricerche in una parete diimmagini scorrevoli e interattive. Si può zoomare, spostarsi a destra e sini-stra. Adatto per la LIM (usare la barra blu e le frecce in fondo alloschermo). Si usa per le ricerche su Google images, Flickr, Youtube e altro.

8) Compfight - CC Image Search http://www.compfight.com/

È uno dei modi più facili per trovare immagini con licenza "Creative Com-mons" all’interno di blog, pagine web, immagini ecc.

Genera “tag cloud” dei risultati delle ricerche, che si possono anche inse-rire (embed) in un altro sito, per condividere i risultati.

Utile per trovare i siti web classificati secondo il Sistema Decimale Dewey.

4) Creare Biografiehttp://www.123people.com/

http://www.pipl.com/

Utili per fare interessanti e ampie ricerche biografiche.

5) Google Calcolatrice & convertitore http://www.google.it

Si può usare Google per molto più che una semplice ricerca. È un modoveloce per fare calcoli e conversioni. Esempio: scrivere “3.8 * 27.4” oppure“16 oz in gr” direttamente nella ricerca di Google sulla barra del browser.

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