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Dipartimento di Comunicazione e Ricerca Sociale
Corso di Internet Studies
Anno accademico 2015/16
Francesca Comunello
19/05/2016 Titolo Presentazione Pagina 2
Cosa faremo in questa lezione
- Esistono interi corsi di “web writing”, mentre sono ancora pochi
quelli dedicati ai social media: non possiamo esaurire i principi del
web writing in un’unica lezione, ma proveremo a indicare gli
elementi principali (e i materiali per approfondimenti)
- I contenuti della lezione di oggi:
1. Come si legge sul web
2. La scrittura professionale sul web
3. La scrittura per i SNS
Come si legge online?
“Come si legge sul web? Non si legge!” (J. Nielsen, 2007)
In realtà lo stesso Nielsen effettua da anni studi sulla lettura online,
anche con lo strumento dell’eyetracking (“How people read on
the web”)
La lettura su schermo è del 20% più lenta rispetto alla lettura su
carta (ma su alcuni supporti, come tablet e e-reader: 6% più
lenta)
Utili estratti dal report di Nielsen sono disponibili in italiano sul sito di
Luisa Carrada:
http://www.mestierediscrivere.com/articolo/letturaweb_nielsen
(vedi anche L. Carrada “Il mestiere di scrivere”, Apogeo, 2007)
La lettura sugli schermi è molto diversa dalla lettura su carta. Ne
conseguono anche indicazioni pratiche per la scrittura.
19/05/2016 Titolo Presentazione Pagina 3
Come si legge online?
Testo + immagine
“Si legge tanto, ma si cerca di leggere il meno possibile”
“Prima si guarda, poi si legge”
La lettura online è soprattutto “esplorazione”: in pochi secondi si cerca di capire quali parti leggeremo e quali no (e prima ancora, se resteremo o meno sulla pagina)
E’ raro che il nostro testo sia letto per intero (leggere tutto è l’eccezione, dipende da motivazione); tuttavia, sul web i lettori leggono il 77% di un articolo (62% per i giornali)
Sullo schermo il nostro sguardo si ferma più o meno sulle stesse cose, a prescindere da età, istruzione, ecc.
4 modalità prevalenti di lettura (studi di eyetracking)
19/05/2016 Titolo Presentazione Pagina 4
“Lettura a F”
19/05/2016 Titolo Presentazione Pagina 5
http://www.mestierediscrivere.com/articolo/letturaweb_nielsen
Si applica ai
testi fitti, con
scarso
interlinea,
con pochi a
capo (“muro
di parole”)
Meglio una struttura “millefoglie”
19/05/2016 Titolo Presentazione Pagina 6
http://www.mestierediscrivere.com/articolo/letturaweb_nielsen
Elementi fondamentali: titoli
e sottotitoli.
“Spesso gli utenti si fanno
un'idea di una pagina anche in
meno di un secondo. In questa
prima valutazione l'elemento
più importante è il titolo.
Quando c'è, oltre la metà degli
utenti lo legge.
I titoli si devono assolutamente
vedere e percepire come tali e
per questo si può usare ogni
tipo di accorgimento: colore,
dimensioni, spazi, font”
Struttura millefoglie:
“capoversi brevi,
staccati e titolati con
chiarezza, da
scorrere subito e
velocemente uno
dopo l'altro come si
affonda la forchettina
nel famoso dolce.
Non si leggerà
comunque tutto, ma
almeno si troverà ciò
che interessa. Per
ricorrere a un'altra
metafora, è come
scorrere uno
schedario con le
etichette e aprire solo
il singolo fascicolo”
Lettura “spotting”
19/05/2016 Titolo Presentazione Pagina 7
http://www.mestierediscrivere.com/articolo/letturaweb_nielsen
Privilegia la FORMA del testo. Siamo
attratti da ciò che emerge visivamente:
“• titoli
• grassetti e corsivi
• link
• numeri in cifre
• parole tra virgolette o tra parentesi
• parole lunghe (l'avremmo mai detto?)
• parole con l'iniziale maiuscola
all'interno del testo
• parole in colore
• simboli
• parole vicine ai link”.
Lettura impegnata (committed)
19/05/2016 Titolo Presentazione Pagina 8
Nielsen (2013) Website Reading: It (Sometimes)
Does Happen
Given the duration of an average page view,
users have time to read at most 28% of the
words on the page.
When we see people read, it's usually because
the site meets two usability goals:
• Good information architecture
• Good page layout
• Elevata qualità della scrittura
https://www.nngroup.com/articles/website-
reading/
RadoMAster
Indicazioni preliminari da questi studi
19/05/2016 Titolo Presentazione Pagina 10
Inserire le informazioni più
rilevanti all’inizio.
L’incipit (del testo e del singolo
capoverso) e il titolo sono gli
elementi più importanti.
Le parole più importanti devono
stare all’inizio:
- incipit dell’intero testo (primo
capoverso): è spesso l’unico
che si legge
- Titolo (aiuta l’occhio e i
motori di ricerca)
- Incipit della frase: prime
parole hanno maggiore
probabilità di essere lette
- Voci di una lista
“Gli utenti non usano i link solo per andare da
qualche parte ma anche per capire a una prima
occhiata di cosa parla il testo (…) link e parole
importanti devono essere evidenziati in maniera
diversa” http://www.mestierediscrivere.com/articolo/letturaweb_nielsen
Come leggiamo le SERP?
Normalmente ci fermiamo solo 12 secondi, il 40% dei quali sui
primi tre risultati
Proprio per questo è fondamentale “usare benissimo le parole:
quelle del titolo della pagina e della sua descrizione”.
“Lasciare la description vuota e lasciar fare a Google – che
prenderà le prime parole che troverà lasciandole a mezz'aria
con tre puntini – è sprecare tutto il lavoro che c'è dietro.
Quindi: dotare ogni pagina di un buon titolo e di una
description di 155 battute al massimo. Un testo breve ma
completo, che presenti con chiarezza il contenuto della
pagina e inviti alla visita. E se è completo, deve avere il punto
alla fine!”
Fonte: http://www.mestierediscrivere.com/articolo/letturaweb_nielsen
La scrittura professionale sul web, in breve
I numerosi testi dedicati alla scrittura professionale sul web concordano sui
seguenti punti:
la pianificazione della scrittura, all’interno di uno schema che ricalca i modelli
classici della teoria e della didattica delle scrittura: la pianificazione del
testo, a partire da scalette di vario tipo, la stesura, la revisione in base a
criteri variabili rispetto ai contesti comunicativi e ai destinatari;
la precisione del lessico: il consiglio è di evitare inutili pseudo-tecnicismi e
spiegare i tecnicismi veri, sciogliere le sigle e valorizzare le ripetizioni;
la chiarezza della sintassi: cioè preferire i costrutti attivi (e quando possibile
quelli positivi, quindi usare con parsimonia le negazioni), evitare le
disposizioni non lineari delle parti del discorso e curare la punteggiatura;
l’immediatezza del testo: cioè dare il più possibile ariosità al testo, mettere in
evidenza anche grafica i paragrafi e le strutture sintattiche (per esempio
usando strutture ad elenco), curare la disposizione delle informazioni in
modo che si prestino a una «lettura esplorativa».
(da Lovari, Martari, 2013)
19/05/2016 Titolo Presentazione Pagina 12
Le “norme” del web writing
- Mettiti nei panni dei tuoi lettori
- Sii sincero
- Scrivi denso (andare subito al nocciolo della questione, presentare le
informazioni in maniera precisa, veloce, sintetica)
- Sii chiaro:
- Dividi il testo in blocchi
- Evita il gergo tecnico
- Se il testo è lungo, suddividilo in paragrafi
- Usa l’orientamento a bandiera
- Usa gli elenchi
- Usa font ad alta visibilità sui monitor (meglio “senza grazie”)
- Limita l’uso dei colori (non più di due)
- Scegli buon contrasto tra testo e sfondo
- Usa il grassetto (senza esagerare)
- (segue)
- Fonte: Scuratti, Scrivere per il web 2.0
16/10/10 RadioMAster
Il “muro di testo”
Il capitolo mira innanzitutto a definire il campo dei game studies, ripercorrendone l’evoluzione e i tratti
essenziali, con particolare riferimento all’adozione e all’uso dei videogame da parte dei giovani, soprattutto
per quanto attiene alle pratiche di produzione dal basso di contenuti videoludici, secondo la chiave di lettura
della cultura convergente. Dopo aver tratteggiato il quadro teorico su cui poggiare l’analisi di uno dei più
vivaci settori dell’industria culturale, richiameremo le principali linee di ricerca in proposito. Successivamente,
l’attenzione si soffermerà sulla dimensione sociale e relazionale delle pratiche videoludiche: lungi dall’essere
causa di isolamento e atomizzazione, i videogiochi hanno infatti mostrato di poter rappresentare una
rilevante arena per la gestione di proiezioni identitarie e relazioni sociali. Ci dedicheremo, poi, a “decostruire”
una ricerca realizzata alcuni anni fa, dedicata alle pratiche degli utenti del PlayStation Network, con un focus
specifico sulle modalità di gioco di Little Big Planet. Saranno analizzate nel dettaglio i metodi e le tecniche di
ricerca messi in campo (dal questionario ai focus group condotti su una piattaforma virtuale in 3d). In questa
parte del capitolo, l’obiettivo principale non sarà presentare analiticamente i dati della ricerca (già pubblicati
in Italia e all’estero), ma proporre, da un lato, possibili temi e linee di ricerca; dall’altro, strumenti e tecniche
per l’analisi sociale sui videogiochi. In proposito, richiameremo anche le accortezze necessarie per la
relazione con soggetti (i videogiocatori, soprattutto quelli hardcore), che percepiscono generalmente uno
stigma sociale nei propri confronti, da cui derivano iniziali resistenze a rispondere a interviste o focus group.
16/10/10 RadioMAster
Paragrafi
Il campo dei game studies
Il capitolo mira innanzitutto a definire il campo dei game studies, ripercorrendone l’evoluzione e i tratti
essenziali, con particolare riferimento all’adozione e all’uso dei videogame da parte dei giovani, soprattutto
per quanto attiene alle pratiche di produzione dal basso di contenuti videoludici, secondo la chiave di lettura
della cultura convergente. Dopo aver tratteggiato il quadro teorico su cui poggiare l’analisi di uno dei più
vivaci settori dell’industria culturale, richiameremo le principali linee di ricerca in proposito.
La dimensione relazionale nei videogiochi
Successivamente, l’attenzione si soffermerà sulla dimensione sociale e relazionale delle pratiche
videoludiche: lungi dall’essere causa di isolamento e atomizzazione, i videogiochi hanno infatti mostrato di
poter rappresentare una rilevante arena per la gestione di proiezioni identitarie e relazioni sociali.
Una ricerca: user-generated videogaming
Ci dedicheremo, poi, a “decostruire” una ricerca realizzata alcuni anni fa, dedicata alle pratiche degli utenti
del PlayStation Network, con un focus specifico sulle modalità di gioco di Little Big Planet. Saranno
analizzate nel dettaglio i metodi e le tecniche di ricerca messi in campo (dal questionario ai focus group
condotti su una piattaforma virtuale in 3d). In questa parte del capitolo, l’obiettivo principale non sarà
presentare analiticamente i dati della ricerca (già pubblicati in Italia e all’estero), ma proporre, da un lato,
possibili temi e linee di ricerca; dall’altro, strumenti e tecniche per l’analisi sociale sui videogiochi.
N.B: questo non è un testo progettato per il web, il testo serve solo come esempio visivo dell’articolazione in
paragrafi
16/10/10 RadioMAster
“Sii chiaro” - segue
- Usa le tabelle solo per presentare dati numerici
- Evita acronimi non comuni
- Crea link in maniera corretta: va dissipata qualsiasi ambiguità
(scelta dei colori/sottolineato; link di non più di 4-5 parole;
ancore significative: no “clicca qui”!)
- Non usare una grafica sopra le righe (deve essere funzionale
agli obiettivi di comunicazione, non viceversa)
- Evita sottolineature e corsivi
- Scrivi in modo semplice e chiaro
Fonte: Scuratti, Scrivere per il web 2.0
16/10/10 RadioMAster
Le “norme” del web writing
- Scrivi in italiano corretto
- Sii logico (cura i legami logici tra frasi e concetti)
- Sii coerente
- Sii coraggioso
- Fa’ una revisione finale dei tuoi testi (refusi e errori,
chiarezza, scorrevolezza, coerenza, link
funzionanti)
Fonte: Scuratti, Scrivere per il web 2.0
N.B: ogni “regola” va comunque contestualizzata rispetto
agli obiettivi, ai target, all’identità che abbiamo online
16/10/10 RadioMAster
La scrittura professionale sul web
Attenzione a ciò che è stato definito “Omogeneizzata voce del
business” (Cluetrain manifesto) o “antilingua” (I. Calvino)
Es. “burocratese, informatichese, assicuratese”, ecc.
(informatichese “coniughiamo l’eccellenza tecnologica con
l’expertise sul mercato al fine di supportare i nostri clienti
nell’implementazione delle loro soluzioni”; burocratese:
“L’URP, fortemente voluto dall’amministrazione, è
finalizzato a mettere a disposizione dei cittadini informazioni
è servizi” – L. Carrada 2007, p. 22)
19/05/2016 Titolo Presentazione Pagina 18
Cenni alla semplificazione del linguaggio
Semplificazione linguaggio amministrativo: preferire parole
semplici, brevi, quotidiane; tecnicismi solo se necessari; parole di
tutti i giorni (preposizioni semplici: meglio “da” di “a partire da”,
“con” di “unitamente a”); verbi; preferire forma attiva; sintassi
semplice e piana (tenere insieme soggetto, verbo, complemento
oggetto;
Limitare la lunghezza delle frasi (rif. indice Gulpease: lessico e
sintassi)
Non eccedere con gli aggettivi (Le risposte dell’URP sono
tempestive? O L’URP risponderà entro 24 ore?)
Limitare autocelebrazioni (meglio informazioni precise),
tentennamenti (se un sistema “è in grado di fare x”, vuol dire che
“fa x”), velleità (“intende proporsi” e simili), autoreferenzialità
Dove possibile, un concetto per ogni frase
19/05/2016 Titolo Presentazione Pagina 19
Indici di leggibilità: Gulpease (per l’italiano)
16/10/10 RadioMAster
Fonte: Wikipedia.it
Creato alla Sapienza, a partire dagli anni ’80 e tarato sulla lingua italiana
Tullio De Mauro, Emanuela Piemontese e molti altri
Indice di leggibilità su Word
16/10/10 RadioMAster
16/10/10 RadioMAster
Leggibilità - strumenti online:
http://labs.translated.net/leggibilita-testo/
16/10/10 RadioMAster
Calcolare la leggibilità: http://farfalla-
project.org/readability_static/
16/10/10 RadioMAster
La struttura del testo: piramide rovesciata
Modello sequenziale di Cicerone: esordio,
narrazione, argomentazione, epilogo
(presuppone un pubblico che ci segua
dall’inizio alla fine: articolo scientifico,
tesi/project work, relazione
dell’amministratore delegato, ecc.)
Piramide rovesciata è utile quando: il
tempo è poco; si comunica qualcosa di
molto preciso (es. capo al collaboratore); il
testo è lungo; la pagina ha molti
concorrenti; si legge in mobilità e/o su
schermo piccolo
Titolo o oggetto email
19/05/2016 Titolo Presentazione Pagina 25
L. Carrada, Lavoro dunque scrivo, Zanichelli 2012 http://www.in-graph.it/approfondimenti/il-metodo-della-piramide-invertita-nella-scrittura-per-il-web/
“Una piramide che fa click”
“Una piramide che fa click”: il ruolo dei link, del titolo e del sottotitolo; il web non è il regno dei testi brevi, ma dei testi ben strutturati (anche su più pagine)
Oltre alle “5W”, le “5 scatole”: Attacco (immagine o dettaglio che attirano il lettore nel testo)
Linee generali di quanto si va a esporre
Esposizione narrativa (modello a clessidra: descrizione/transizione/racconto)
Informazioni meno importanti, ma che definiscono quadro
Conclusione forte e emotiva
A seconda del contesto, si può anche decidere di “prenderla alla larga” per suscitare curiosità o coinvolgere emotivamente il lettore
19/05/2016 Titolo Presentazione Pagina 26
L. Carrada, Lavoro dunque scrivo, Zanichelli 2012
Le singole frasi
L’ordine delle informazioni
in un testo cambia a
seconda dell’obiettivo
(informare, emozionare,
incuriosire, ecc.)
E’ rilevante anche nel
“microcosmo della
frase”: posizione delle
parole (quelle che
precedono orientano la
lettura di quelle che
seguono; ultima parola
resta però nella memoria)
19/05/2016 Titolo Presentazione Pagina 27
L. Carrada, Lavoro dunque scrivo, Zanichelli 2012
“Il Gruppo, per assistere al meglio il sistema industriale e bancario, dare stabilità ai ricavi e diversificare il portafoglio dei rischi, ha deciso di allargare la sfera di attività”
“Allargare la sfera di attività significa per il Gruppo assistere al meglio il sistema industriale e bancario, dare stabilità ai ricavi e diversificare il portafoglio dei rischi”
È proprio nei momenti complessi che risalta il valore di un gruppo come il nostro. Siamo certi che ancora una volta sapremo tradurre in una grande opportunità quello che per altri rappresenta una minaccia.
È proprio nei momenti complessi che risalta il valore di un gruppo come il nostro. Siamo certi che ancora una volta quello che per gli altri rappresenta una minaccia diventerà per noi una grande opportunità.
Il vocabolario di base della lingua italiana
Vocabolario di base della lingua italiana (De
Mauro): circa 7000 parole
- Vocabolario fondamentale (circa 2000 termini –
costituiscono il 90% di qualunque testo)
- Vocabolario di alto uso (circa 2750)
- Vocabolario di alta disponibilità (circa 2300:
“parole che può accaderci di non dire né tanto
meno di scrivere mai o quasi mai, ma legate a
oggetti, fatti, esperienze ben noti a tutte le persone
adulte nella vita quotidiana” (De Mauro 1980)
16/10/10 RadioMAster
La scelta delle parole
Tra gerghi inutili e tecnicismi necessari (attenzione al Vocabolario di base della lingua italiana)
Dove possibile, preferire i verbi (“si è giunti al completamento della ricerca…” diventa “la ricerca è stata completata”)
Attenzione però ai verbi che “devono far scattare l’allarme”: paternalistici (consentire, mettere in grado); velleitari (volere, intendere); antiquati (provvedere, procedere, trasmettere); visionari (vedere, prevedere); pomposi (costituire, rappresentare, figurare)
Preferire preposizioni semplici (nell’intento di= per)
Attenzione all’eccesso di avverbi
Suggerimento: fare una “black list”
19/05/2016 Titolo Presentazione Pagina 29
Iniziare a scrivere: “picturing your ideal reader”
“It's the same for sales letters, web pages, blog posts, and
marketing emails. You always start with picturing your ideal
reader. Maybe your favorite customer, your younger self, or
an imaginary friend.
Think about what touches him (or her), what makes him laugh, or
shake his head. Start a conversation.
Picture him reading. Imagine the questions he's asking. And
answer these questions.
Don't picture a crowd. Because a crowd makes you lecture.
And you know your ideal reader would tell you off for lecturing,
don't you?”
Henneke Duistermaat, http://www.enchantingmarketing.com
Cfr. “Personas”
16/10/10 RadioMAster
Chi ben comincia… I titoli
I titoli sono fondamentali per catturare l’attenzione del lettore.
Quali sono i titoli più efficaci? Come sempre, “dipende”.
Esistono però alcune linee guida utili:
- Numeri e liste (“10 regole per scrivere un buon titolo”, “5
consigli per scrivere un buon titolo”)
- Domande e risposte (“Scrivere titoli efficaci? Ecco come”)
- Descrizione dei contenuti
- Ironia, originalità (valutare bene target e identità)
- Targettizzazione (“Webwiter alle prime armi: ecc.”)
- “How to” (“Come scrivere un titolo efficace...”)
- SEO-oriented (senza esagerare)
16/10/10 RadioMAster
I titoli, segue
• Informare il lettore e descrivere il contenuto dell’articolo.
• Comprendere le keyword più importanti per la SEO.
• Stimolare la curiosità del lettore.
• Fare riferimento a un target preciso.
• Deve contenere la risposta a un problema.
• Deve essere accompagnata da una buona description
(attenzione alla lunghezza)
Fonte: Riccardo Esposito, Keep calm and write
http://www.mysocialweb.it/2012/10/01/ebook-my-social-web/
16/10/10 RadioMAster
Attenzione alla lunghezza di titoli e description
16/10/10 RadioMAster
Non c’è un numero “massimo” di caratteri, perché caratteri diversi occupano
diversamente lo spazio, dal 2014: G. taglia a 512 pixel, cioè tra 42 e 68 caratteri
(55 è una buona indicazione). Per la description, anche la search phrase influisce
(grassetto). Utile usare preview tools, come questo: https://moz.com/blog/new-
title-tag-guidelines-preview-tool