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P.O.F. 2015-16 [Digitare il testo] [Digitare il testo] I.C. E.Q.Visconti 1 Istituto Comprensivo “ENNIO QUIRINO VISCONTI” Piano dell'Offerta Formativa

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1

Istituto Comprensivo

“ENNIO QUIRINO VISCONTI”

Piano dell'Offerta Formativa

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Indice

PARTE PRIMA

PRESENTAZIONE DELL’ISTITUTO ......................................................................................................................... 4

LA STORIA DELL’ISTITUTO ................................................................................................................................... 6

LE SEDI DELL’ISTITUTO ....................................................................................................................................... 7

DISLOCAZIONE NEL TERRITORIO ...................................................................................................................... 12

CARATTERISTICHE DEL TERITORIO ................................................................................................................... 12

PARTE SECONDA

L’OFFERTA FORMATIVA .................................................................................................................................... 14

STRUTTURA ORGANIZZATIVA:SCUOLA PRIMARIA ........................................................................................... 21

STRUTTURA ORGANIZZATIVA:SCUOLA SECONDARIA....................................................................................... 22

IL CURRICOLO VERTICALE ................................................................................................................................. 23

LA VALUTAZIONE .............................................................................................................................................. 26

ARRICCHIMENTO DELL’OFFERTA FORMATIVA ................................................................................................. 45

PRIMARIA:PROGETTI CURRICOLARI ................................................................................................................. 46

SECONDARIA:PROGETTI CURRICOLARI............................................................................................................. 73

PRIMARIA:PROGETTI EXTRACURRICOLARI……………………………………………………………………………………………87

SECONDARIA:PROGETTI EXTRACURRICOLARI .................................................................................................. 88

INCLUSIONE .................................................................................................................................................... 100

PARTE TERZA

ORGANIZZAZIONE DELLA SCUOLA .................................................................................................................. 103

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PARTE QUARTA

IL LAVORO DEI DOCENTI ................................................................................................................................. 121

APPENDICE

L’AUTOVALUTAZIONE DI ISTITUTO ................................................................................................................. 128

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Indirizzo – Presidenza e Segreteria -: Via della Palombella, 4 Codice postale: 00186 Città : Roma Provincia: Roma Numero telefonico : 066833114 Numero di fax : 0668803438 E-mail: [email protected] SitoWeb: www.icvisconti.gov.it

Dirigente Scolastico : Rossana Piera Guglielmi

Fondamenti Legislativi

Il POF - Piano dell’Offerta Formativa – è stato introdotto nell’ordinamento della scuola italiana dal

DPR 275/99, conosciuto come “Regolamento dell’Autonomia”.

“Il Piano dell’Offerta Formativa è il documento fondamentale, costitutivo dell’identità culturale e

progettuale delle istituzioni scolastiche ed esplicita la progettazione curricolare, extracurricolare, educativa

ed organizzativa che le singole scuole adottano nell’ambito della loro autonomia” (art.3, comma 1, D.P.R.

275/99).

“Le istituzioni scolastiche determinano nel P.O.F. il curricolo obbligatorio per i propri alunni in

modo da integrare la quota definita a livello nazionale con la quota loro riservata, che comprende le

discipline e le attività da essa liberamente scelte. Nell’integrazione tra la quota nazionale del curricolo e

quella riservata alle scuole è garantito il carattere unitario del sistema di istruzione ed è valorizzato il

pluralismo culturale e territoriale” (art. 8, comma 2 e 3, D.P.R. 275/99).

Come appare evidente, il POF di ogni scuola consiste in una contestualizzazione territoriale dei

curricoli stabiliti a livello nazionale, prevedendone anche un arricchimento grazie ad iniziative di

integrazione stabilite dagli OO.CC. della scuola.

L’I.C. Visconti presenta un’offerta formativa ormai consolidata nel tempo, recentemente ridefinita

alla luce delle Nuove Indicazioni Nazionali emanate nel 2012.

CALENDARIO SCOLASTICO

INIZIO DELLE LEZIONI: 15 Settembre 2015

TERMINE DELLE LEZIONI: 8 Giugno 2016 Sospensione lezioni Festività Natalizie: dal 23 dicembre 2015 al 6 gennaio 2016 Festività Pasquali: dal 24 al 29 marzo 2016 Altre festività: 2 novembre, 8 dicembre, 25 aprile, 2 giugno, 29 giugno. Giorni deliberati dal Collegio docenti e dal Consiglio d’Istituto: 7 dicembre, 8 febbraio, 3 giugno.

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Composizione dell’Istituto Comprensivo “E. Q. Visconti”

Scuola Primaria “E. Gianturco”

5 classi a tempo normale 10 classi a tempo pieno

Scuola Primaria “E. Ruspoli”

5 classi a tempo pieno

Scuola Primaria “L. Settembrini

5 classi a tempo pieno

Scuola Secondaria di I grado “Palazzo Ceva”

14 classi

Scuola Secondaria di I grado “Sant’Agata dei Goti”

7 classi

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La storia dell’istituto

L'Istituto Comprensivo Ennio Quirino Visconti nasce nell'anno 2000 in seguito al riassetto delle scuole del

centro storico di Roma, dall'unione delle scuole elementari Gianturco, Ruspoli, Settembrini con la scuola

media Visconti. Tutte le scuole avevano una presenza storica nel cuore di Roma, vantando tra i loro alunni

personaggi del mondo della politica e della cultura italiana.

Ogni sede di cui si compone l’istituto è portatrice di una memoria storica importante sia per la scuola

italiana dall’unità ai giorni nostri, sia per la storia architettonica dei palazzi che ospitano le nostre classi. La

sua dislocazione nel cuore del centro storico di Roma rappresenta un elemento di forza notevole per la

crescita formativa dei ragazzi del senso del bello, dell’arte e della storia. E’ in corso un progetto di

rivalorizzazione di questa memoria attraverso la realizzazione di un museo virtuale che ospiterà documenti,

materiali didattici, libri digitalizzati che testimoniano il grosso patrimonio culturale del nostro istituto e del

territorio.

Oggi l' I. C. Visconti si propone come una scuola pubblica di confronto attivo e pluralistico, laboratorio di

democrazia che prepara il bambino e poi il pre-adolescente ad affrontare l'istruzione superiore con tutte le

competenze e le conoscenze necessarie. Il suo scopo è quello di mantenere la sua tradizione senza perdere

di vista l’importanza dell’innovazione e del rispetto della pluralità dei bisogni educativi.

Il terrazzo di Palazzo Ceva con vista sul Foro di Traiano

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La sede di “E. Gianturco”

La sede si trova in via della Palombella,4 ed è la sede principale dell’istituto. Ospita le classi di scuola

primaria, la segreteria e la presidenza. E’ sede anche di una scuola dell’infanzia Comunale.

Il Palazzo che ospita il Plesso Gianturco fu costruito nel XV sec. come palazzo nobiliare per la famiglia

Melchiorri, ma in seguito passò agli Aldobrandini.

Alla fine dell‟800 l’edificio fu interessato dai lavori di attuazione del nuovo Piano Regolatore di Roma, che

prevedeva l’allargamento degli spazi circostanti. Infatti nel 1871 il Consiglio Comunale ordina

l’allargamento di via della Rotonda per procedere al totale isolamento del Pantheon e stanzia una somma

per proseguire il taglio già avvenuto a Palazzo De Dominicis, già Bonelli, lungo il Palazzo Melchiorri, già

Aldobrandini, fino a via della Palombella.

Riconosciuta la convenienza ad acquistate l’intero palazzo, invece di pagare al Principe Aldobrandini

l’esproprio o le spese per la demolizione di una parte del fabbricato e la costruzione di un nuovo prospetto,

la Giunta Comunale tratta l’acquisto dell’intero palazzo. Detto acquisto si concretizza due anni dopo. Come

previsto, fu allargata via della Rotonda, e fu ridisegnata la facciata su questo fronte, progettata secondo il

disegno semplificato degli altri due fronti, seguendo i criteri di “ambientamento” tipici dell’epoca,

allineamenti stradali e facciate decorose. Essa presenta portali per botteghe al piano terra e per i piani

superiori è caratterizzata dalla ritmica ripetizione delle finestre con semplici modanature.

L’angolo dell’edificio tra via della Rotonda e via della Palombella, trattato originariamente a bugnato (

blocchi di pietra sovrapposti a file sfalsate con un effetto aggettante di ogni singolo blocco) è stato

ricostruito in modo identico anche dopo l’arretramento del muro.

L’edificio è un corpo a C con cortile interno di ridotte dimensioni composto di un doppio ordine di arcate e

lesene con capitelli e fasce marcapiano. La struttura portante è in muratura. Proprio in seguito alla sua

parziale demolizione, 1872, l’edificio cambiò destinazione d’uso, ospitando, oltre a residenze e botteghe,

una scuola maschile e femminile e una scuola dell’infanzia. Nel 1925 fu sopraelevato di un piano l’intero

edificio. Nel 1938, in tre ambienti al piano terra, fu collocato un ambulatorio odontoiatrico per intensificare

la profilassi orale degli alunni.

Attualmente ospita la scuola dell’infanzia e primaria, oltre ad alcune botteghe a piano strada.

Molti sono stati gli alunni illustri della scuola, tra i quali si ricorda Giulio Andreotti, il poeta Sergio Corazzini.

La sede di “Ruspoli”

La sede ospita cinque classi di scuola primaria e una scuola dell’infanzia del Comune, si trova in via Gesù e

Maria 36.

L’edificio della scuola Ruspoli, nel Rione Campo Marzio, è stato costruito tra il 1883 ed il 1884, in seguito

alla demolizione di una porzione del Convento degli Agostiniani Scalzi. L’edificio ricostruito ha ripreso alcuni

caratteri di quello religioso preesistente, disponendo le aule verso la corte interna e mantenendo il

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corridoio con affaccio su strada, ma è cambiata la forma del corpo di fabbrica, che ha assunto una

conformazione ad L, con il lato lungo Via Gesù e Maria e il braccio corto verso il cortile interno. Nel 1898 è

stata sopraelevata l’ala dell’edificio verso il cortile, per realizzare il refettorio della scuola, attualmente

adibito a palestra. Fin dall’inizio l’edifico così ristrutturato ha ospitato sia la scuola materna sia la scuola

elementare.

La sede di “L. Settembrini”

La sede ospita cinque classi di scuola primaria e una scuola dell’infanzia del Comune, si trova in via del

Lavatore, 36.

L’edificio fa parte dell’isolato compreso tra piazza di Trevi (via di S. Vincenzo), via del Lavatore, vicolo

Scanderbeg e via dei Modelli. Accanto all’ex Convento si trova la chiesa dei SS. Vincenzo e Anastasio, chiesa

parrocchiale del palazzo pontificio del Quirinale, la quale ha l’ingresso su piazza di Trevi. La scuola ha in

realtà la maggior parte degli affacci su via dei Modelli e sui due cortili interni. Attraverso il portale si accede

a un atrio con lo scalone e da questo a un vestibolo e poi al corridoio, che conduce alla scala posta sul retro

(via dei Modelli). Il corridoio a piano terra ha su un lato il cortile principale, da cui riceve la luce naturale.

L’edificio venne eretto dai Chierici Regolari Minori come convento tra il 1688 ed il 1697. Nell’ottocento la

proprietà è stata acquisita dai padri Camilliani “Ministri degli Infermi”. Gli interni della chiesa dei SS.

Vincenzo e Anastasio, già nota nel X secolo, sono stati disegnati da Gaspare de Vecchi per conto dei Chierici

Regolari Minori, mentre la facciata della stessa chiesa viene rinnovata tra il 1640 e il 1646 da Martino

Longhi il Giovane, su incarico del Cardinale Mazzarino. Nonostante la cessione, nel 1875, di buona parte

della proprietà al Comune di Roma, la porzione dell’edificio prospiciente la chiesa è rimasta proprietà

ecclesiastica, ora dei Cistercensi. L’attribuzione non è certa. Lo storico dell’arte Paolo Portoghesi accosta il

Convento dei Chierici Minori al lavoro di Domenico Gregorini e Pietro Passalacqua, e lo definisce “uno dei

più interessanti problemi attribuzionistici del Settecento romano”. Altre fonti attribuiscono l’opera

all’architetto Carlo Bizzaccheri.Il 24 agosto 1875 si ha la cessione della maggior parte del “soppresso

convento dei Ministri degli Infermi nei SS. Vincenzo ed Anastasio” allo Stato Italiano. L’edificio viene subito

adattato a scuola. Nel 1900, in occasione dell’Anno Santo, l’ex convento viene trasformato in caserma delle

Guardie Urbane della Brigata Trevi.Nel 1909 si ha la riconsegna dei locali al Comune di Roma.Nel 1925

alcuni privati acquistano gli ambienti situati su via dei Modelli, per porvi attività artigianali e piccoli negozi.

Solo nel 2001 vennero riconsegnati detti locali al Comune di Roma.L’edificio ha subito diversi cambiamenti

d’uso dall’epoca della sua edificazione. Nato come convento, è stato poi utilizzato come scuola e caserma. I

lavori di adeguamento succedutisi nel tempo, tra cui la soprelevazione e l’accorpamento di parte

dell’edificio alla proprietà confinante, anteriormente all’acquisizione del Comune, non hanno

sostanzialmente modificato né i prospetti esterni, né la distribuzione interna. La demolizione di alcuni

controsoffitti, segnalati nelle piante ottocentesche, rende possibile la vista dei solai in legno, di fattura più

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antica visualizzando le trasformazioni che l’edificio ha subito nel tempo. L’impianto distributivo non è

cambiato nel tempo, mentre è stato effettuato ai diversi piani lo spostamento di alcune porte.

Palazzo Ceva il “VISCONTINO”

L’edificio è all’interno del sito archeologico dei Mercati di Traiano, accanto alla via Biberatica, e parte di

esso è costruito sopra i resti delle antiche botteghe romane.

Fu il Palazzo della famiglia Tiberi, prima e della famiglia Ceva, più tardi. Il fronte principale affaccia su via

Quattro Novembre, il fronte opposto ingloba dentro la struttura parte del fronte curvo dei Mercati di

Traiano. Confina con il Palazzo Signorile dei Roccagiovine, e insieme definivano il fronte curvo della salita di

via Magnanapoli, prima dell’apertura di via Quattro Novembre. L’aspetto della facciata, di realizzazione

ottocentesca, richiama vagamente linee cinquecentesche. Il palazzo è a due piani con il piano terreno

rialzato rispetto a via IV Novembre. Le finestre del piano nobile sono a timpano alternato triangolare e

circolare. Tutte sono riquadrate da cornici bianche. Bello e imponente è il portale, decorato superiormente

da una maschera femminile e, ancora sopra, sorretto da due belle coppie di mensole, e un balcone con

parapetto a balaustrini.

La Famiglia Ceva è una antica famiglia piemontese, con il titolo di marchesi di Ceva, che si stabilì a Roma

nella seconda metà del ‘500, con il Cardinale Francesco Antonio Ceva. Nel 1643 ottennero da Papa Urbano

VIII Barberini l’iscrizione al patriziato romano. Grande importanza ebbe nel secolo successivo Ortensio

Ceva, prima priore dei caporioni e poi, nel 1754, conservatore capitolino.

L’edificio, costruito nel XVIII secolo, è stato espropriato nel 1883, per ragioni di pubblica utilità. Inizialmente

vi furono alloggiate le suore Adoratrici Perpetue del Santissimo Sacramento, in seguito nel 1900, fu

adattato a scuola Elementare, con la denominazione di Scuola Principessa Iolanda, e nel 1980 come scuola

Media Visconti.

Le trasformazioni di fine ottocento hanno riguardato: il piano primo, con l’inserimento dei servizi in un vano

adiacente alla scala principale sul lato ovest; il piano secondo, con la formazione di servizi, nella penultima

stanza sul lato destro; il piano terzo, con la formazione di servizi, nella prima stanza posta in prossimità del

pianerottolo di arrivo della scala.

Tra il 1924 e il 1933 lavori di demolizione hanno riguardato la parte di edificio verso i Fori, con lo

smantellamento dei tre cortili del Palazzo, che a diverse quote si affacciavano su quel fronte: Piccolo

Emiciclo e Aula Nord.

Nel periodo fascista tutta la zona dei fori è stata oggetto di numerosi lavori urbanistici, tra cui la

realizzazione di Via dei Fori Imperiali.

Tra il 1924 e il 1933 in seguito ai lavori di scavo archeologico, è stato parzialmente demolito il piano

interrato, per portare alla luce gli emicicli dei Mercati di Traiano. Il piano interrato è stato separato dal

resto del palazzo e raccordato all’area archeologica, mentre le botteghe poste al piano terra sono rimaste

inglobate ad esso, e murate le aperture poste in corrispondenza dell’emiciclo.

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La parte di edificio che presenta qualità architettoniche di maggior pregio è infatti quella posta al piano

ammezzato sul lato della via Biberatica, dove una sequenza di cinque stanze dai soffitti con volte a botte, in

opera incerta, pavimenti in cotto, murature di mattoni a vista, sono parte delle antiche botteghe dei

mercati di Traiano. Le ultime due stanze presentano la parete verso l’interno curva ad emiciclo, con porte,

su quel lato, murate. Un architrave data questo intervento nell’anno 1933. Attualmente il palazzo ha una

conformazione a L, costituita dal fronte principale su tre livelli che segue l’andamento leggermente curvo di

via Quattro Novembre e via Magnanapoli e una ala ad un piano verso via Biberatica, sopra le botteghe dei

mercati di Traiano. L’adattamento del Palazzo a scuola è avvenuto mantenendo sostanzialmente inalterata

la distribuzione interna, a meno della divisione di alcuni vani e la specializzazione di altri come servizi

igienici. Successivamente al 1953 è avvenuta la demolizione del pianerottolo esterno della scala principale

ed è stato creato un corridoio per il passaggio tra le due ali del palazzo con l’apertura di due nuove porte.

SANT’AGATA DE’ GOTI

L’edificio occupa parte dell’isolato definito da Via Panisperna, via dei Serpenti, via Baccina e via Sant’Agata

de’ Goti.

L’intero isolato era occupato anticamente dal Monastero di San Bernardino da Siena, con la chiesa

omonima, situata nell’angolo nord-ovest dell’isolato.

La chiesa di San Bernardino fu consacrata nel 1625, dopo che Papa Clemente VIII, nei primi anni del 1600 vi

trasferì le monache terziarie francescane, che vivevano a Sant’Eufemia.

A sua volta la chiesa di San Bernardino sorgeva sulle rovine del precedente Monastero di Santa Veneranda:

un antico Ospizio di Bizzoche (monache francescane che vivevano in totale povertà), con attiguo Ospedale,

appartenente ai monaci di San Lorenzo in Panis Perna.

L’edificio è stato ristrutturato alla fine del 1800, per adattare il vecchio Monastero a scuola, in seguito alla

cessione al Demanio dello Stato, da parte dell’Asse Ecclesiastico.

L’ala del complesso, su via S. Agata de’ Goti è stata demolita ed è stato costruito, sullo stesso sedime, un

nuovo edificio con una conformazione a C, con la corte aperta verso la strada.

Nel 1906, in seguito all’acquisto della proprietà REM PICCI, è stato annesso l’edificio che fa angolo tra Via

dei Serpenti e Via Panisperna. Una ulteriore trasformazione è avvenuta nel 1929, con la costruzione da

parte dell’Opera Nazionale Balilla, della Palestra nella corte interna. Quest'ultimo edificio è stato poi

sopraelevato di un piano nel 1955, per la costruzione di nuove aule.

Il complesso scolastico, è costituito quindi da tre edifici comunicanti ma diversi per epoca di costruzione e

conformazione tipologica:

A. l’ex convento che affaccia su via Panisperna e via dei Serpenti,

B. l’edificio della palestra posto all’interno del giardino,

C. l’edificio scolastico a forma di C che prospetta su via Sant’ Agata dei Goti. Il numero dei piani dei tre

edifici non è uniforme come non è unico il piano di fondazione a causa del forte declivio delle tre strade.

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L’edificio di via Sant’Agata dei Goti n.19, con una conformazione a C, ha due piani più il seminterrato.

Presenta una ampia corte rettangolare che si apre verso via S. Agata dei Goti.

La scala è posta lateralmente, verso l’abside della chiesa di S. Bernardino da Siena; ha quattro rampe con

chiostrina centrale coperta da un lucernario.

L’ascensore è in sede autonoma ed è posto in prossimità della scala dietro l’abside. Un passaggio interno lo

collega all’edificio B della palestra.

Le aule aprono verso il giardino, mentre i corridoi verso strada. Il piano seminterrato, attualmente non è

utilizzato.

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Dislocazione nel territorio

Caratteristiche del territorio

Risorse

La scuola interagisce con le infinite risorse che il centro storico offre a livello culturale, politico e sportivo.

Gli edifici, infatti, sorgono nella zona della città più ricca di poli museali, biblioteche, siti di interesse storico

e artistico - le Scuderie del Quirinale, il Chiostro del Bramante, il Museo Barracco, il Palazzo delle

Esposizioni, il Museo del Vittoriano, Palazzo Altemps, la Biblioteca centrale dei ragazzi, i Fori Imperiali, il

Pantheon e altri -, politico – la Camera dei Deputati, il Senato, il Quirinale - e sportivo – le Terme di

Caracalla- .

Utenza

L’ I.C. Visconti si estende dal Pantheon a Piazza del Popolo, da Fontana di Trevi al cuore del Rione Monti

fino ai Mercati di Traiano; abbraccia quindi un territorio in cui si evidenziano situazioni socioculturali ed

economiche diversificate: la popolazione è costituita da professionisti, intellettuali, impiegati,

commercianti, artigiani e addetti ai servizi. E’ presente il mondo politico-istituzionale (vicinanza del Senato,

della Camera, del Quirinale, del Campidoglio, della Provincia) e quello culturale e artistico.

Nei ragazzi, generalmente, non si rilevano carenze di stimoli culturali, che emergono sia nell'organizzazione

del lavoro scolastico che nella gestione della loro vita scolastica ed extrascolastica.

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L’offerta formativa dell’istituto fa riferimento alle Indicazioni Nazionali1 ed è integrata dalle proposte

formative che la scuola ha progettato e costantemente rielaborato nel corso degli anni. La scuola è

impegnata a costruire strumenti pedagogici sempre più attuali, che esplicitino e documentino il processo di

insegnamento/apprendimento e permettano di valutarlo.

Sul sito della scuola, alla voce “DIDATTICA” è possibile visionare la relativa documentazione: CURRICOLO

SCUOLA PRIMARIA – CURRICOLO SCUOLA SECONDARIA

Finalità formative e valori di riferimento

L' I.C. Visconti, tenendo presente i riferimenti normativi ed i bisogni formativi emersi da ripetute

rilevazioni, si propone come: scuola del vero, del bene e del bello come enunciato da Gardner:

1 Le Indicazioni Nazionali per il curricolo e altre direttive del Ministero della Pubblica Istruzione sono consultabili sul

sito www.istruzione.it

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Pertanto, le finalità formative perseguite, possono così riassumersi:

Valorizzare l'identità di ciascuno come essere unico ed irripetibile

Garantire a tutti uguali gli opportunità di apprendimento

Costruire un modello di scuola che ottenga il successo formativo di ogni alunno

Sviluppare un atteggiamento curioso e critico di fronte alla realtà

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Motivare ad apprendere

Educare al bello

Educare all’equilibrio e all’armonia

Acquisire un’identità estetica e storica

Acquisire una capacità di osservazione e discriminazione più raffinata della realtà circostante

Garantire a tutti uguali opportunità di apprendimento

Sviluppare l'autonomia individuale come capacità di sapersi orientare e scegliere nelle difficoltà e

nell'incertezza

Sviluppare la capacità di apportare contributi significativi nel gruppo nel rispetto di tutti

Creare le condizioni per poter sperimentare forme di vita democratica

Rilevazione dei bisogni

Il P.O.F. dell’I.C. Visconti è fortemente correlato ai risultati delle rilevazioni dei bisogni dell'utenza, che

possono divedersi sostanzialmente in due gruppi:

Bisogni espliciti: sono quelli di cui l’utenza è consapevole:

rispetto delle regole che sono state definite e condivise da tutte le componenti della scuola

Bisogni impliciti: sono quelli di cui l’utenza non sempre è consapevole, scaturiscono dall’osservazione

sistematica dei docenti nelle classi, dalle riunioni dei Consigli di classe e d’Interclasse, dalle relazioni degli

psicologi che collaborano con la scuola, dalla relazione annuale del Dirigente scolastico al Consiglio

d’Istituto. Da queste fonti sono emersi, a volte, atteggiamenti preoccupanti degli alunni, quali:

comportamenti immaturi nei confronti della diversità

mancanza di rispetto verso i compagni, i docenti e gli ambienti scolastici

crisi d’identità connesse a problematiche adolescenziali

Tali atteggiamenti suggeriscono il bisogno diffuso di un clima relazionale costruttivo e di modelli adulti

positivi che la scuola s’impegna a fornire, in collaborazione con le famiglie.

Dalle osservazioni sistematiche degli insegnanti e dall'analisi dei questionari somministrati ad un campione

significativo di alunni, genitori, docenti e personale ATA, si rileva la necessità di:

puntare sulla qualità dell'offerta formativa piuttosto che sulla quantità

migliorare la qualità delle attività di recupero

calibrare le attività scolastiche nel corso dell'anno

proporre progetti che si integrino nel curricolo

scegliere esperti esterni di provata competenza

migliorare la collaborazione tra docenti e il senso di appartenenza degli stessi e del personale ATA

all'istituto scolastico nel suo insieme

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migliorare l'attività dei dipartimenti e rendere concreta la sua ricaduta sulla didattica

lavorare nell'ottica del curricolo verticale e quindi della continuità.

Dalle rilevazioni emerge anche un’alta soddisfazione dell'utenza rispetto all'attività didattica e alle relazioni

con gli insegnanti.

I PUNTI CARDINE

La scuola intende garantire l'acquisizione delle conoscenze, delle abilità minime e delle competenze a tutti

gli alunni, avendo come riferimento gli obiettivi didattici previsti dalle Indicazioni Nazionali per il curricolo

del 2012.

Scuola del vero Scuola del bello Scuola del bene

La scuola come luogo dove:

avere consapevolezza delle

proprie potenzialitàe risorse

imparare a leggere e gestire

le proprie emozioni

promuovere il senso di

responsabilitàe di rispetto

sviluppare atteggiamenti

positivi e collaborativi

trovare stimoli al pensare

analitico e critico

coltivare la fantasia e il

pensiero divergente

condividere un progetto

educativo con le famiglie

conoscere e utilizzare le

risorse del territorio

La scuola come luogo dove:

acquisire consapevolezza delle

proprie radici culturali e artistiche

conoscere e difendere il

patrimonio artistico locale e i beni

ambientali

sviluppare il piacere dell'arte e del

gusto estetico

acquisire una percezione

sensoriale più raffinata e completa

ritrovare nella musica le proprie

emozioni ed utilizzarla come

mezzo di espressione e

comunicazione,

entrare in contatto con il mondo

della poesia

imparare ad esprimersi attraverso

la danza e l'espressione corporea

La scuola come luogo dove:

crescere come individuo capace di

scelte autonome e responsabili

concepire se stesso in relazione

positiva ed empatica con l’altro.

sviluppare l’etica del bene comune

vivere la relazione con chi è

diverso da sé per sesso,

generazione, diversamente-abile,

provenienza geografica e culturale

come risorsa che arricchisce,

educa ed apre alla conoscenza del

mondo.

imparare a riconoscere e a

rispettare i valori dalla

Costituzione

garantire un adeguato livello di

uso e padronanza della lingua

italiana, in un rapporto di

complementaritàcon le lingue di

origine

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Le impostazioni metodologiche dell’Istituto Comprensivo

Le metodologie didattiche adottate sono finalizzate a:

valorizzare l’esperienza e le conoscenze degli alunni

promuovere la capacita di imparare ad apprendere

sviluppare la progettualità, la sperimentazione e l’operatività

favorire la ricerca e la scoperta

promuovere la creatività e la capacità di espressione

favorire la conoscenza i beni culturali del nostro territorio

sviluppare il senso estetico

acquisire gusto per l’equilibrio e l’armonia

attuare interventi adeguati rispetto alle diversità

incoraggiare l’apprendimento collaborativo

Gli strumenti organizzativi

Programmazione didattico - educativa per cicli e dipartimenti

Programmazione di classe

Programmazione di progetti

Verifiche e valutazioni

Le programmazioni per dipartimenti

Nelle riunioni per dipartimenti disciplinari i docenti individuano e definiscono obiettivi, contenuti, metodo

di lavoro, strumenti utilizzati, modalità di verifica dei criteri di valutazione per ogni ambito disciplinare.

Successivamente ciascun insegnante adegua la programmazione del proprio dipartimento alla specificità

della propria classe.

Le programmazioni di classe

Con le programmazioni di classe i docenti esplicitano:

Il profilo della classe

La definizione degli obiettivi dell'area cognitiva e meta-cognitiva del curricolo, i contenuti, le attività, i

metodi e i mezzi

La definizione degli interventi per i bambini con bisogni educativi speciali

La definizione degli interventi per i bambini con disabilità

La definizione del carico settimanale dei compiti a casa

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Le discipline e le attività coinvolte nei progetti di integrazione del curricolo a cui la classe intende

partecipare

La programmazione di uscite di studio e viaggi d'istruzione

I criteri per le osservazioni sistematiche

Gli strumenti per le verifiche periodiche e i criteri di valutazione.

Ogni singolo docente individua ed esplicita i percorsi e le metodologie didattiche specifiche per realizzare

concretamente la programmazione delle aree di propria competenza, nel rispetto della libertà

d'insegnamento e delle indicazioni nazionali

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Percorso formativo: Il curricolo

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Struttura organizzativa scuola primaria

Monte orario discipline Scuola Primaria Tempo pieno – 40 ore

DISCIPILINA ORARIO MINIMO INTEGRAZIONE tot

ITALIANO 6 h – cl. Prima 7h 2 h approfondimento

INGLESE 3h 1h cl Prima 2h cl. Seconda 3h classe terza, quarta e quinta

STORIA 2h

GEOGRAFIA 2h

MATEMATICA 5h 6h cl. Prima e Seconda

3h approfondimento

SCIENZE 2h

TECNOLOGIA 2h

ARTE E IMMAGINE 2h

MUSICA 2h

ED.MOTORIA 2h

RELIGIONE 2h

MENSA 5h

tot 35h 5h 40h

Tempo modulare 27 ore

DISCIPLINA ORARIO

ITALIANO 6 h – cl. Prima 7h

INGLESE 3h 1h cl Prima 2h cl. Seconda 3h classe terza, quarta e quinta

STORIA 2h

GEOGRAFIA 2h

MATEMATICA 5h 6h cl. Prima e Seconda

SCIENZE 2h

TECNOLOGIA 1h

ARTE E IMMAGINE 1h

MUSICA 1h

ED. MOTORIA 1h

RELIGIONE 2h

MENSA 1h

tot 27h

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La scuola ha mantenuto l’organizzazione della didattica affidata ad insegnanti specialisti delle diverse aree

disciplinari.

La distribuzione delle ore delle discipline può essere modificata nel corso dell’anno in base alle esigenze di

attuazione della programmazione.

Struttura organizzativa scuola secondaria di primo grado

Tempo normale - 30 ore

30 ore settimanali: da lunedì a venerdì dalle ore 8.00 alle ore 14.00

DISCIPLINA ORARIO

ITALIANO 5 ore

STORIA E GEOGRAFIA 4 ore

CITTADINANZA E COSTITUZIONE 1 ora

MATEMATICA E SCIENZE 6 ore

INGLESE 3 ore

2° LINGUA: FRANCESE/ SPAGNOLO/ TEDESCO 2 ore

TECNOLOGIA 2 ore

ARTE E IMMAGINE 2 ore

MUSICA 2 ore

EDUCAZIONE FISICA 2 ore

RELIGIONE CATTOLICA/ALTERNATIVA 1 ora

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La scommessa pedagogica dell’Istituto Comprensivo: il Curricolo verticale e le Indicazioni

Nazionali

L’Istituto Comprensivo Ennio Quirino Visconti ha attivato una forte riflessione pedagogica sul Curricolo

Verticale, dalla Scuola Primaria alla Scuola Secondaria di Primo e secondo Grado anche in collegamento con

le Indicazioni Nazionali del 2012.

La riflessione sul Curricolo Verticale nasce dalla necessità di progettare e attuare un percorso formativo

omogeneo e coerente dalla scuola primaria al biennio della scuola secondaria di II grado. Il curricolo

verticale rappresenta uno strumento importante per accompagnare nella continuità formativa i ragazzi nel

loro percorso scolastico obbligatorio.

Oggi il sapere è diventato il luogo di una interazione pratica e teoretica; l’idea di una paideìa fondata solo

ed esclusivamente sulla classe chiusa e sulla didattica frontale rischia di fare della scuola un reperto

archeologico e della dispersione scolastica molto più di un problema da risolvere dal momento che essa

rappresenterebbe la constatazione del fallimento di una certa idea di scuola.

Lo strumento fondamentale di questa scommessa è il curricolo inteso come piano di apprendimenti che

l’allievo costruisce e l’insegnante progetta e accompagna. Ciò che caratterizza un curricolo è la necessità di

definire finalità, obiettivi, contenuti, metodi, tecniche, procedure, esperienze di apprendimento, verifiche e

valutazione. Nel predisporre il curricolo va sottolineato il processo di apprendimento che prevede il

mettersi in gioco, confrontarsi con gli altri, partire dal senso comune per arrivare al significato inteso come

“costruzione sociale delle conoscenze” (Vygostskji). Secondo la teoria interpretative-simbolico I saperi dello

studenti sono organizzati in schemi e connessioni significativi per cui la costruzione di un curricolo è una

prassi sostenuta da riflessione inseparabile da una riflessione pratica, con profonde implicazioni sociali,

politiche e culturali. Gli obiettivi riguardano I processi di apprendimento e non solo I risultati prestabiliti.

Non si tratta solo di raggiungere la meta del viaggio ma di sfruttare il cammino. La costruzione della

conoscenza, il sentire estetico, il vivere eticamente, comportano azioni educative indipendentemente dai

risultati finali.

Il gruppo docenti che lavora all’interno dell’Istituto Comprensivo ha iniziato da alcuni anni una riflessione

approfondita su questo tema che ha portato alla condivisione del concetto di curricolo inteso come

percorso, nella sua accezione di itinerario, strada, via da percorrere, magari anche con un certo sforzo, ma

che conduce verso…, nella consapevolezza che possono esistere strade alternative e magari migliori, per cui

non si può e non si deve smettere di cercare (ricercare e sperimentare). Questo lavoro di riflessione e

ricerca ha portato alla condivisione di un’idea di curricolo connotata dalle seguenti caratteristiche:

- Graduale: a) tiene conto della continuità dei processi di apprendimento ma anche delle discontinuità che

caratterizzano le fasi della crescita degli individui; b) tiene conto della complessità dei concetti e delle

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abilità che andiamo sviluppando all’interno di un percorso ciclico in cui ciò che abbiamo appreso

rappresenta la base sulla quale sviluppare apprendimenti nuovi;

- Condiviso: il team docente discute e condivide le scelte metodologiche e i contenuti sui quali

impostare le attività. L’idea di curricolo coinvolge l’idea di collegialità: se il percorso è integrato e interattivo

deve coinvolgere aspetti trasversali alle singole discipline e quindi l’apprendimento diventa responsabilità

collettiva;

- Rigoroso: una volta che gli insegnanti condividono le scelte effettuate, c’è la necessità di attenersi al

percorso in maniera rigorosa, anche in vista della valutazione della sua efficacia;

- Efficace: i percorsi strutturati devono essere capaci di stimolare conoscenza in tutte le dimensioni di

sviluppo dell’alunno e garantire esiti formativi a ciascuno;

- Verificabile: deve essere possibile verificare l’efficacia delle strategie messe in atto in una visione

curricolare dell’apprendimento. Ciò può essere fatto attraverso la creazione di strumenti di valutazione

diversificati nei contenuti e nella tipologia organizzativa (prove oggettive, approccio narrativo, ecc..);

- Attuabile: il curricolo non può essere costruito solo sulla base di teorie psicologiche e/o

epistemologiche. Deve scegliere esperienze e contenuti che possano risultare significativi per gli alunni e

che siano in grado di attivare processi di apprendimento trasferibili in altri contesti e situazioni. Ma la scelta

non può prescindere dalla valutazione della situazione istituzionale, legislativa, organizzativa, finanziaria

della scuola, dalle competenze che può reperire al suo interno e dalla disponibilità di quelle esterne;

- Flessibile/trasferibile: il curricolo deve essere in grado di adattarsi alle diverse situazioni locali senza

che ne venga snaturato il senso e il significato.

Il progetto “il curricolo verticale ” prevede la realizzazione di alcune idee progettuali sul curricolo verticale

centrate sulle competenze scientifiche e sulle competenze linguistiche, coinvolgendo almeno gli ambiti

disciplinari di lingua italiana, lingua straniera, storia, matematica e scienze .

Il lavoro si struttura secondo un modello di progettazione di percorsi formativi orientativi e rappresenta, in

concreto, la sperimentazione di un curricolo verticale nell’ottica dell’orientamento dei ragazzi all’interno

del percorso formativo che li vede coinvolti dalla scuola dell’infanzia a quella secondaria di II°. Il progetto

vuole fissare la pratica di ricerca sulla didattica per competenze e l’ applicazione della azione formativa

corrispondente – comprese la valutazione e la certificazione – e farla diventare patrimonio delle didattiche

ordinamentali dell’Istituto comprensivo stesso. La proposta è dunque motivata dall’impulso di riqualificare

l’offerta formativa in termini di ristrutturazione curricolare nell’ottica delle competenze orientanti, e dalla

volontà delle scuole di continuare a curare il rapporto con il territorio. Il progetto vuole promuovere

processi di formazione innovativi ed orientativi, tramite i quali garantire l’acquisizione delle competenze

necessarie ai giovani per muoversi nel mondo (capacità progettuali, di organizzazione del proprio lavoro, di

saper utilizzare le nuove tecnologie comunicative, di impostare e risolvere problemi, ecc.). Senza queste

competenze i giovani di oggi sono destinati a rimanere fuori dagli scenari sia formativi che lavorativi e la

scuola può diventare essa stessa fattore di disagio e di dispersione se non riesce ad attrezzare nuovi modelli

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d’apprendimento. Una scuola che attribuisce, invece, centralità alla responsabilità orientativa, non solo

modifica un concetto vecchio e obsoleto di orientamento, ma garantisce una continuità con il contesto

extrascolastico dove il ragazzo trasferisce immediatamente i risultati dell’apprendimento e crea spazi

didattici più stimolanti e sicuramente più coinvolgenti anche per le fasce più deboli. Per strutturare un

percorso di questo tipo occorre assumere contenuti ed istanze formative dalla società contemporanea: le

regole della vita pubblica, gli strumenti e le strategie dell’economia domestica, il lavoro, la vita culturale, le

istituzioni e il loro funzionamento, ecc., rappresentano i compiti del cittadino di oggi. Per ognuno di essi

occorre avere un bagaglio di competenze che la scuola deve riuscire a fornire. L’obiettivo prioritario della

scuola diventa quello di stabilire un continuum tra l’esperienza formativa scolastica e la comunità sociale

del territorio in cui i ragazzi vivono. Il lavoro rappresenta il mezzo con cui coniugare questi due aspetti per

fare in modo che i giovani imparino ad interpretare e a vivere una realtà così complessa.

Durante la realizzazione del curricolo si prevedono momenti di scambio dei docenti della stessa area

disciplinare tra le scuole sia in verticale nello stesso istituto (tra classi), sia, eventualmente, in verticale tra

istituti in rete.

In questa ottica, l’Istituto realizza ogni anno un progetto dedicato alla elaborazione e realizzazione di

didattiche in verticale con l’idea di sviluppare, piano piano, delle programmazioni disciplinari in continuità.

In particolare anche quest’anno il progetto “Roma presentata dai ragazzi”- finanziato dalla regione Lazio e

riconosciuto come progetto all’interno della rete Unesco delle scuole- che coinvolge gli alunni dei due

ordini di scuola, è lo strumento operativo di questo grande obiettivo rappresentato dal curricolo verticale di

istituto.

Iniziato già da tre anni, ha suscitato interesse nei ragazzi facendoli diventare delle vere e proprie guide dei

monumenti attigui ai Plessi delle scuole. Le attività coinvolgono tutte le classi quinte della scuola primaria

ed alcune classi “nodo” della scuola media e prevede azioni svolte in maniera integrata tra alunni e docenti

per tutte le aree disciplinari.

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La valutazione Il nuovo regolamento di coordinamento delle norme vigenti per la valutazione degli alunni (DPR 122 del 22

giugno 2009), apporta alcune specifiche novità alle procedure valutative e spinge le scuole ad analizzare

criticamente le proprie pratiche di valutazione per sistematizzarle in procedure condivise, con l’obiettivo di

garantire sempre maggiori equità, rispondenza delle proposte educative ai bisogni formativi degli alunni e

trasparenza.

La valutazione ha un valore formativo e didattico attraverso il quale si rilevano il raggiungimento degli

obiettivi e specifici progressi personali tenendo conto dei criteri di equità e trasparenza, dei punti di partenza

individuali, di un diverso impegno per raggiungere un traguardo.

La valutazione, parte integrante della progettazione, precede, accompagna e segue i percorsi curricolari.

La valutazione, non solo controlla gli apprendimenti, ma attiva le azioni da intraprendere, regola quelle

avviate e si delinea come processo flessibile nella regolazione della progettazione educativo-didattica.

La valutazione ha per oggetto il processo di apprendimento, il rendimento scolastico e il comportamento.

Tale processo deve avvalersi di un’efficace ed efficiente azione di verifica. Tutto ciò fornisce

ai docenti: indicazioni utili per stabilire modalità di prosecuzione dei percorsi, come e dove intervenire

con azioni di recupero, se modificare la proposta curricolare, gli obiettivi, i metodi, i tempi, le attività;

agli alunni: elementi significativi per orientare il proprio impegno in termini positivi .

Le tecniche e gli strumenti operativi che si intendono utilizzare variano a seconda delle discipline e degli

obiettivi specifici di apprendimento, delle attività svolte, della classe a cui ci si rivolge, delle differenti

situazioni emotive ed affettive, delle modalità concordate dai docenti.

In particolare ci si avvale:

dell’osservazione sistematica degli alunni durante il regolare svolgimento della vita e delle attività

scolastiche, nei vari contesti relazionali e operativi (piccolo gruppo, gruppo/classe, situazioni strutturate e

libere) secondo criteri concordati affinché possa fornire riscontri significativi e attendibili;

delle prove di tipo tradizionale (conversazioni, prove orali, verifiche scritte, elaborati grafici,

attività pratiche) impostate secondo modi, tempi, contenuti concordati, in rapporto agli obiettivi e alle

attività svolte.

Le prove di ingresso, somministrate all’inizio dell’anno scolastico nella scuola primaria e nella 1^ classe

della scuola secondaria di primo grado, rivestono una particolare importanza nella fase iniziale intesa

come una rapida conoscenza del gruppo classe e dell’individuo.

Per l’aspetto cognitivo sono analizzate le conoscenze/competenze possedute nelle singole discipline (ai

vari e rispettivi livelli) e quelle più significative, trasversali alle discipline:

la comprensione: comprendere i vari messaggi, analizzarli utilizzando gli strumenti

logico/operativi;

la comunicazione: comunicare i contenuti in modo organico, corretto, appropriato utilizzando i

vari linguaggi.

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Per l’aspetto socio/relazionale sono presi in considerazione:

il comportamento come capacità dell’alunno di rispettare le regole della vita scolastica;

la collaborazione come capacità di porsi in relazione costruttiva con gli altri e con l’ambiente;

l’attenzione e la partecipazione come capacità di seguire con interesse e coinvolgimento;

l’impegno come capacità di svolgere il compito assegnato in modo costante e responsabile nelle

varie attività e discipline;

l’autonomia e il metodo di lavoro come capacità di organizzare il lavoro e svolgerlo in modo

autonomo, curato ed efficace.

La valutazione è considerata come valorizzazione dell’alunno in quanto non si limita a censire lacune ed

errori, ma evidenzia le risorse, le potenzialità, i progressi, lo aiuta a motivarsi, a costruire un’immagine

positiva e realistica di sé.

La valutazione periodica e annuale (finale) fa un bilancio consuntivo degli apprendimenti e del

comportamento degli alunni, mediante l’attribuzione di voti espressi in decimi e, solo per la scuola

primaria, anche mediante un giudizio analitico.

La valutazione periodica è un momento finale di un processo rilevante per il lavoro del docente e da

rendere chiaro e rintracciabile per gli alunni e per le famiglie.

MODALITA’ DI VALUTAZIONE DEGLI APPRENDIMENTI

La valutazione scaturisce da un insieme di prove e di verifiche di diverso tipo. Gli strumenti valutativi

utilizzati sono:

Prove oggettive, a stimolo e risposta chiusa (del tipo vero/falso, a scelta multipla,

completamenti e corrispondenze). Sono le uniche prove che consentono un apprezzamento di tipo

oggettivo sulla base di criteri definiti preventivamente

Prove semi strutturate, a stimolo chiuso e risposta aperta (domande strutturate, colloquio

libero, riflessione parlata)

Prove non strutturate a stimolo e risposta aperta (colloqui, temi, lettere, articoli, conversazione

e discussioni).

La scelta del tipo di prova è di competenza del singolo docente e dei dipartimenti disciplinari per classi

parallele.

A conclusione del primo quadrimestre è previsto un momento formalizzato con prove comuni di varie

tipologie nelle seguenti discipline: italiano, matematica, inglese. Sui risultati rilevati verrà strutturato il

percorso di lavoro del secondo quadrimestre, che si concluderà con prove valutative comuni di fine

anno. Le diverse forme di verifica, costituiscono elemento aggiuntivo per la compilazione del documento

di valutazione nel quale si terrà conto :

del punto di partenza degli alunni;

dei diversi percorsi personali;

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dell’impegno e della partecipazione nelle attività proposte e nello svolgimento dei compiti.

Si valuteranno altresì, a seconda della classe di appartenenza, le competenze-chiave trasversali:

imparare ad imparare;

progettare;

sviluppare competenze comunicative ed espressive;

partecipare alla vita democratica;

agire in modo autonomo e responsabile;

risolvere problemi formulando e verificando ipotesi;

individuare collegamenti e relazioni tra fenomeni anche appartenenti a diversi ambiti

disciplinari;

acquisire ed interpretare criticamente le informazioni.

CRITERI PER LA VALUTAZIONE FINALE DELLE DISCIPLINE

La delicatezza del momento valutativo degli alunni di scuola primaria delle classi prime e seconde, in età

evolutiva e ai primi passi con l’approccio con il sapere e la particolarità della classe terza, inducono a

non attribuire voti inferiori al 6, mirando a promuovere maggiormente l’autostima e la fiducia in sé , ad

eccezione di situazioni particolarmente gravi e debitamente motivate.

La valutazione per le restanti classi della primaria partirà dal 5 (cinque), corrispondente al livello delle

insufficienze. In questo caso a fine anno scolastico, il docente dovrà motivare l’esito documentando:

le attività e le prove effettuate, comprese quelle di recupero;

l’utilizzo di interventi individuali e/o di gruppo per percorsi mirati.

La scuola secondaria di 1° grado fa partire la valutazione quadrimestrale dal 4, corrispondente al livello

delle insufficienze gravi.

Alla fine del primo quadrimestre e solamente per gli alunni della classe 1° media, il voto per l’insufficienza è 5.

I criteri essenziali per una valutazione di qualità sono:

la finalità formativa;

la validità, l’attendibilità, l’accuratezza, la trasparenza e l’equità;

la coerenza con gli obiettivi di apprendimento previsti dalle progettazioni annuali;

la considerazione sia dei processi di apprendimento sia dei loro esiti;

il rigore metodologico nelle procedure;

la valenza informativa.

Per gli alunni con bisogni educativi speciali (BES), adeguatamente certificati, la valutazione e la verifica degli

apprendimenti, devono tener conto delle specifiche situazioni soggettive di tali alunni. Quindi il team docente

dovrà predisporre le prove secondo interventi compensativi programmati e attuati nel corso dell’anno ed

esprimere una valutazione riferita agli obiettivi minimi prefissati.

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I docenti di sostegno, contitolari della classe, partecipano alla valutazione di tutti gli alunni. Qualora un alunno

con disabilità sia affidato a più docenti di sostegno, la valutazione verrà espressa con un voto unico.

I docenti incaricati dell’insegnamento della religione cattolica partecipano alla valutazione periodica e finale

limitatamente agli alunni che si avvalgono dell’insegnamento della religione cattolica.

I docenti, con decisione assunta all’unanimità, possono non ammettere l’alunno alla classe successiva solo in

casi eccezionali e comprovati da specifica motivazione. Nel caso in cui tale ammissione sia comunque

deliberata in presenza di carenze, i docenti inseriscono una specifica nota al riguardo nel documento

individuale di valutazione che viene trasmesso alla famiglia dell’alunno.

Le modalità di comunicazione alle famiglie hanno come punti cardine:

colloqui individuali;

presa visione del documento di valutazione;

comunicazione scritta o convocazione straordinaria dei genitori in caso di situazioni particolari;

presa visione delle prove di verifica.

DOCUMENTO DI VALUTAZIONE

La valutazione finale è espressa in forma sintetica al termine del primo e del secondo quadrimestre e ha

anche valore certificativo rispetto ai traguardi formativi raggiunti da ogni singolo alunno. La valutazione

finale quadrimestrale viene registrata sul Documento di Valutazione, predisposto dalla scuola, composto

dalle seguenti parti: una con i dati anagrafici dell’alunno, una con i voti numerici relativi alle singole

discipline e al comportamento e solo per la scuola primaria, un’ultima parte con il giudizio globale. Il

documento di valutazione è visibile e scaricabile da parte delle famiglie attraverso il registro elettronico e

viene illustrato alle famiglie in appositi incontri individuali alla fine di ogni quadrimestre.

GRIGLIA DI VALUTAZIONE DELLE DISCIPLINE – SCUOLA PRIMARIA

Corrispondenza valutativa VOTI

pieno raggiungimento degli obiettivi,

completa padronanza delle conoscenze e delle abilità e capacità di trasferirle ed elaborarle

autonomamente,

acquisizione totale delle competenze previste,

possesso approfondito e personale degli argomenti, uso corretto dei linguaggi specifici, padronanza

sicura degli strumenti,

impegno puntuale ed approfondito.

10

raggiungimento completo degli obiettivi,

padronanza delle conoscenze e capacità di elaborazione autonoma,

acquisizione delle competenze previste,

conoscenza approfondita degli argomenti, uso sicuro dei linguaggi e degli strumenti,

impegno costante e puntuale.

9

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[Digitare il testo] I.C. E.Q.Visconti

30

raggiungimento degli obiettivi,

possesso delle conoscenze e delle abilità,

acquisizione sicura delle competenze,

utilizzo appropriato dei linguaggi e degli strumenti,

impegno costante e serio.

8

raggiungimento essenziale degli obiettivi,

uso corretto di conoscenze ed abilità,

acquisizione adeguata delle competenze,

utilizzo positivo dei linguaggi e degli strumenti

impegno abbastanza regolare.

7

raggiungimento degli obiettivi minimi,

possesso superficiale e frammentario di conoscenze ed abilità,

acquisizione incerta delle competenze,

semplificazione nell’uso dei linguaggi e degli strumenti,

impegno superficiale e non sempre regolare.

6

non completo raggiungimento degli obiettivi minimi,

possesso lacunoso di conoscenze e abilità,

acquisizione difficoltosa delle competenze,

difficoltà nell’uso dei linguaggi e degli strumenti,

impegno incostante.

5

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31

CRITERRI DI VALUTAZIONE DELLE DISCIPLINE SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO

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32

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33

CRITERI DI VALUTAZIONE DEL COMPORTAMENTO DELLA SCUOLA PRIMARIA

La Scuola, oltre che nell’istruzione dei fanciulli, è impegnata in un costante processo di educazione affinché

l’alunno si formi come cittadino rispettoso delle regole che disciplinano i rapporti di convivenza civile in una

comunità. Tale valutazione pertanto può essere riferita non necessariamente a singoli episodi che abbiano

dato luogo a provvedimenti disciplinari, ma deve tenere in considerazione tutto il comportamento

dell’alunno nel corso dell’anno, in particolare i cambiamenti in positivo: l’essere in divenire.

La valutazione del comportamento tiene conto dei seguenti parametri:

rapporti con l’altro

responsabilità e rispetto degli impegni scolastici

rispetto delle cose proprie, altrui e dell’ambiente

partecipazione e interesse alle varie attività scolastiche

rispetto delle regole di convivenza

Il Collegio dei Docenti ha deliberato i seguenti giudizi analitici e/o numerici relativi al comportamento.

RESPONSABILE = 10

CORRETTO = 9

ADEGUATO = 8

NON ANCORA ADEGUATO = 7

INADEGUATO = 6

CORRISPONDENZA TRA GIUDIZI E COMPORTAMENTO

VALUTAZIONE Relazione con i compagni Relazione con

l’adulto

Autocontrollo Rispetto delle

regole scolastiche,

delle cose proprie,

altrui e

dell’ambiente

Affidabilità

RESPONSABILE

10

Stabilisce sempre relazione

positive con i compagni,

assumendo un ruolo attivo e

collaborativo

Manifesta

sempre

rispetto e

fiducia nei

confronti

dell’adulto e

sensibilità al

dialogo

Sa sempre

comportarsi in

modo corretto in

classe, durante

l’intervallo, la

mensa, ecc..

Rispetta le regole

della scuola in ogni

situazione e ha

sempre cura dei

beni personali e

altrui

Porta a termine

puntualmente

gli impegni

CORRETTO

9

Spesso stabilisce relazioni positive

con i compagni, assumendo un

Manifesta

fiducia e

Quasi sempre sa

comportarsi in

E’ quasi sempre

rispettoso delle

Porta a termine

gli impegni

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[Digitare il testo] I.C. E.Q.Visconti

34

ruolo attivo e collaborativo rispetto nei

confronti

dell’adulto e

sensibilità al

dialogo

modo corretto in

classe, durante

l’intervallo, in

mensa, ecc..

regole della scuola

e ha cura dei beni

personali ed altrui

ADEGUATO

8

Cerca di stabilire relazioni positive

con i compagni

Quasi sempre

riesce a

stabilire una

relazione

positiva con

l’adulto

Solitamente si

comporta in modo

corretto in classe,

durante

l’intervallo, la

mensa, ecc..

Solitamente cerca

di rispettare le

regole della scuola

e di aver cura dei

beni personali ed

altrui

Quasi sempre

porta a termine

gli impegni

NON ANCORA

ADEGUATO

7

Spesso si relaziona con i compagni

in modo inadeguato

Fatica a

stabilire una

relazione

positiva con

l’adulto

Fatica a

comportarsi in

modo corretto

nell’ambiente

scolastico

Ha difficoltà nel

rispettare le regole

della scuola e ha

cura dei beni

personali ed altrui

solo se sollecitato

Raramente

porta a termine

gli impegni

INADEGUATO

6

Si relazione in modo inadeguato

con i compagni

Presenta

difficoltà a

stabilire

relazioni

positive con

l’adulto

Si comporta in

modo scorretto nei

diversi contesti

scolastici

Raramente rispetta

le regole della

scuola e quasi mai

ha cura dei beni

personali ed altrui

Quasi mai porta

a termine gli

impegni

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[Digitare il testo] I.C. E.Q.Visconti

35

Criteri di valutazione del comportamento degli alunni Scuola secondaria di I Grado

Indicatori:

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36

FREQUENZA SCOLASTICA

Per il primo ciclo di istruzione, in quanto scuola dell’obbligo, è fondamentale la frequenza scolastica affinché

il percorso formativo sia proficuo.

Ai fini della validità dell’anno, per la valutazione degli allievi è richiesta la frequenza di almeno tre quarti

dell’orario annuale personalizzato.

Per casi eccezionali accertati dal Consiglio di classe e verbalizzati, possono essere stabilite motivate deroghe

deliberate dal Collegio dei docenti, a condizione che le assenze complessive non pregiudichino la possibilità di

procedere alla valutazione stessa.

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[Digitare il testo] I.C. E.Q.Visconti

37

Tra questi:

gravi motivi di salute adeguatamente documentati;

terapie e/o cure programmate;

donazioni di sangue;

partecipazione ad attività sportive e agonistiche organizzate da federazioni riconosciute dal C.O.N.I.;

adesione a confessioni religiose per le quali esistono specifiche intese che considerano il sabato come

giorno di riposo.

L’ESAME DI STATO DEL PRIMO CICLO

E’ ammesso all’esame, previo accertamento della prescritta frequenza, l’alunno giudicato idoneo che ha

conseguito una votazione non inferiore a sei decimi in ciascuna disciplina o gruppo di discipline valutate con

l’attribuzione di un unico voto e un voto di comportamento non inferiore a sei decimi.

L’esito dell’esame è espresso con valutazione complessiva in decimi e illustrato con certificazione analitica

delle competenze raggiunte.

Si consegue il diploma con una valutazione non inferiore a sei decimi.

All’esito dell’esame di Stato concorrono gli esiti delle prove scritte e orali, ivi compresa la prova INVALSI ed il

giudizio di idoneità.

Il voto finale è costituito dalla media dei voti in decimi ottenuti nelle singole prove arrotondata all’unità

superiore per frazione pari o superiore a 0,5.

Ai candidati che conseguono il punteggio di dieci decimi può essere assegnata all’unanimità la lode dalla

commissione esaminatrice.

Gli esiti finali degli esami sono resi pubblici mediante affissione all’albo.

Al termine del primo ciclo di istruzione , la valutazione ha anche la funzione di favorire l’orientamento per la

prosecuzione degli studi.

Per l’esame conclusivo del primo ciclo di alunni con disabilità sono predisposte prove di esame differenziate,

comprensive della prova INVALSI, corrispondenti agli insegnamenti impartiti, idonee a valutare il progresso

dell’alunno in rapporto alle sue potenzialità e ai livelli di apprendimento iniziali.

Le prove sono adattate, ove necessario, in relazione al piano educativo individualizzato, a cura dei docenti

componenti la commissione.

Le prove differenziate hanno valore equivalente a quelle ordinarie.

Le prove dell’esame conclusivo del primo ciclo sono sostenute anche con l’uso di attrezzature tecniche e

sussidi didattici, nonché di ogni altra forma di ausilio tecnico loro necessario.

Il voto finale è riportato in decimi, senza menzione delle modalità di svolgimento e di differenziazione delle

prove.

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38

Agli alunni con disabilità che non conseguono la licenza è rilasciato un attestato di credito formativo che è

titolo per l’iscrizione e per la frequenza delle classi successive, ai soli fini del riconoscimento di crediti

formativi validi anche per l’accesso ai percorsi integrati di istruzione e formazione.

Le certificazione delle competenze redatte al termine della scuola primaria dovranno essere assunte dai

Consigli delle classi 1° della scuola secondaria di primo grado all’inizio dell’anno scolastico.

SCHEDA DI CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE

AL TERMINE DELLA SCUOLA PRIMARIA

Il Dirigente Scolastico

Visti gli atti d’ufficio relativi alle valutazioni espresse dagli insegnanti di classe al termine della quinta classe della scuola

primaria;

tenuto conto del percorso scolastico quinquennale;

CERTIFICA

che l’alunn … ………………………………………………...………………………………….......,

nat … a ………………………………………………….…………….… il………………..………,

ha frequentato nell’anno scolastico ..…. / …. la classe .… sez. …, con orario settimanale di ….. ore;

ha raggiunto i livelli di competenza di seguito illustrati.

Livello

Indicatori esplicativi

A – Avanzato

L’alunno/a svolge compiti e risolve problemi complessi, mostrando padronanza nell’uso delle

conoscenze e delle abilità; propone e sostiene le proprie opinioni e assume in modo responsabile

decisioni consapevoli.

B – Intermedio L’alunno/a svolge compiti e risolve problemi in situazioni nuove, compie scelte consapevoli,

mostrando di saper utilizzare le conoscenze e le abilità acquisite.

C – Base

D – Iniziale

L’alunno/a svolge compiti semplici anche in situazioni nuove, mostrando di possedere conoscenze

e abilità fondamentali e di saper applicare basilari regole e procedure apprese.

L’alunno/a, se opportunamente guidato/a, svolge compiti semplici in situazioni note.

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39

Profilo delle competenze Competenze chiave Discipline coinvolte Livello

1

Ha una padronanza della lingua italiana tale da

consentirgli di comprendere enunciati, di

raccontare le proprie esperienze e di adottare

un registro linguistico appropriato alle diverse

situazioni.

Comunicazione nella

madrelingua o lingua

di istruzione.

Tutte le discipline, con

particolare riferimento

a:

…………………………..

2

È in grado di esprimersi a livello elementare in

lingua inglese e di affrontare una

comunicazione essenziale in semplici situazioni

di vita quotidiana.

Comunicazione nelle

lingue straniere.

Tutte le discipline, con

particolare riferimento

a:

…………………………..

3

Utilizza le sue conoscenze matematiche e

scientifico-tecnologiche per trovare e

giustificare soluzioni a problemi reali.

Competenza

matematica e

competenze di base

in scienza e

tecnologia.

Tutte le discipline, con

particolare riferimento

a:

…………………………..

4

Usa le tecnologie in contesti comunicativi

concreti per ricercare dati e informazioni e per

interagire con soggetti diversi.

Competenze digitali. Tutte le discipline, con

particolare riferimento

a:

…………………………..

5

Si orienta nello spazio e nel tempo dando

espressione a curiosità e ricerca di senso;

osserva ed interpreta ambienti, fatti, fenomeni

e produzioni artistiche.

Imparare ad

imparare.

Consapevolezza ed

espressione

culturale.

Tutte le discipline, con

particolare riferimento

a:

…………………………...

6

Possiede un patrimonio di conoscenze e nozioni

di base ed è in grado di ricercare ed organizzare

nuove informazioni.

Imparare ad

imparare.

Tutte le discipline, con

particolare riferimento

a:

…………………………...

7

Utilizza gli strumenti di conoscenza per

comprendere se stesso e gli altri, per

riconoscere le diverse identità, le tradizioni

culturali e religiose, in un’ottica di dialogo e di

rispetto reciproco.

Consapevolezza ed

espressione

culturale.

Tutte le discipline, con

particolare riferimento

a:

…………………………...

8 In relazione alle proprie potenzialità e al proprio Consapevolezza ed Tutte le discipline, con

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[Digitare il testo] I.C. E.Q.Visconti

40

talento si esprime negli ambiti motori, artistici e

musicali che gli sono congeniali.

espressione

culturale.

particolare riferimento

a:

…………………………...

9

Dimostra originalità e spirito di iniziativa. È in

grado di realizzare semplici progetti.

Spirito di iniziativa e

imprenditorialità.

Tutte le discipline, con

particolare riferimento

a:

…………………………...

10

Ha consapevolezza delle proprie potenzialità e

dei propri limiti.

Si impegna per portare a compimento il lavoro

iniziato da solo o insieme ad altri.

Imparare ad

imparare.

Competenze sociali e

civiche.

Tutte le discipline, con

particolare riferimento

a:

…………………………...

11

Rispetta le regole condivise, collabora con gli

altri per la costruzione del bene comune.

Si assume le proprie responsabilità, chiede aiuto

quando si trova in difficoltà e sa fornire aiuto a

chi lo chiede.

Competenze sociali e

civiche.

Tutte le discipline, con

particolare riferimento

a:

…………………………...

12

Ha cura e rispetto di sé, degli altri e

dell’ambiente come presupposto di un sano e

corretto stile di vita.

Competenze sociali e

civiche.

Tutte le discipline, con

particolare riferimento

a:

…………………………...

13

L’alunno/a ha inoltre mostrato significative competenze nello svolgimento di attività scolastiche e/o

extrascolastiche, relativamente a:

………………………………………………………………………………………………………………………...

……………………………………………………………………………………………………………………………………..

Data …………………….. Il Dirigente Scolastico

……………………………………………

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41

SCHEDA PER LA CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE

AL TERMINE DEL PRIMO CICLO DI ISTRUZIONE

Il Dirigente Scolastico

Visti gli atti d’ufficio relativi alle valutazioni espresse dagli insegnanti e ai giudizi definiti dal Consiglio di

classe in sede di scrutinio finale;

tenuto conto del percorso scolastico ed in riferimento al Profilo dello studente;

CERTIFICA

che l’alunn … ………………………………………………………………………………………...,

nat … a……….…………………………………………………... il ………………………………..,

ha frequentato nell’anno scolastico ..…. / ….. la classe .… sez. …, con orario settimanale di …. ore;

ha raggiunto i livelli di competenza di seguito illustrati.

Livello Indicatori esplicativi

A –

Avanzato

L’alunno/a svolge compiti e risolve problemi complessi, mostrando padronanza nell’uso

delle conoscenze e delle abilità; propone e sostiene le proprie opinioni e assume in modo

responsabile decisioni consapevoli.

B –

Intermedio

L’alunno/a svolge compiti e risolve problemi in situazioni nuove, compie scelte

consapevoli, mostrando di saper utilizzare le conoscenze e le abilità acquisite.

C – Base L’alunno/a svolge compiti semplici anche in situazioni nuove, mostrando di possedere

conoscenze e abilità fondamentali e di saper applicare basilari regole e procedure apprese.

D – Iniziale L’alunno/a, se opportunamente guidato/a, svolge compiti semplici in situazioni note.

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42

Profilo delle competenze Competenze chiave Discipline coinvolte Livell

o

1

Ha una padronanza della lingua italiana tale da

consentirgli di comprendere enunciati e testi di una certa

complessità, di esprimere le proprie idee, di adottare un

registro linguistico appropriato alle diverse situazioni.

Comunicazione nella

madrelingua o lingua

di istruzione.

Tutte le discipline, con

particolare riferimento

a:

………………………...

2

Nell’incontro con persone di diverse nazionalità è in grado

di esprimersi a livello elementare in lingua inglese e di

affrontare una comunicazione essenziale, in semplici

situazioni di vita quotidiana, in una seconda lingua

europea. Utilizza la lingua inglese nell’uso delle tecnologie

dell’informazione e della comunicazione.

Comunicazione nelle

lingue straniere.

Tutte le discipline, con

particolare riferimento

a:

………………………...

3

Le sue conoscenze matematiche e scientifico-

tecnologiche gli consentono di analizzare dati e fatti della

realtà e di verificare l’attendibilità delle analisi

quantitative e statistiche proposte da altri. Il possesso di

un pensiero logico-scientifico gli consente di affrontare

problemi e situazioni sulla base di elementi certi e di

avere consapevolezza dei limiti delle affermazioni che

riguardano questioni complesse che non si prestano a

spiegazioni univoche.

Competenza

matematica e

competenze di base in

scienza e tecnologia.

Tutte le discipline, con

particolare riferimento

a:

………………………...

4

Usa con consapevolezza le tecnologie della

comunicazione per ricercare e analizzare dati ed

informazioni, per distinguere informazioni attendibili da

quelle che necessitano di approfondimento, di controllo e

di verifica e per interagire con soggetti diversi nel mondo.

Competenze digitali. Tutte le discipline, con

particolare riferimento

a:

………………………...

5

Si orienta nello spazio e nel tempo dando espressione a

curiosità e ricerca di senso; osserva ed interpreta

ambienti, fatti, fenomeni e produzioni artistiche.

Imparare ad imparare.

Consapevolezza ed

espressione culturale.

Tutte le discipline, con

particolare riferimento

a:

………………………...

6

Possiede un patrimonio organico di conoscenze e nozioni

di base ed è allo stesso tempo capace di ricercare e di

procurarsi velocemente nuove informazioni ed

impegnarsi in nuovi apprendimenti anche in modo

autonomo.

Imparare ad imparare. Tutte le discipline, con

particolare riferimento

a:

………………………...

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P.O.F. 2015-16 [Digitare il testo]

[Digitare il testo] I.C. E.Q.Visconti

43

7

Utilizza gli strumenti di conoscenza per comprendere se

stesso e gli altri, per riconoscere ed apprezzare le diverse

identità, le tradizioni culturali e religiose, in un’ottica di

dialogo e di rispetto reciproco. Interpreta i sistemi

simbolici e culturali della società.

Consapevolezza ed

espressione culturale.

Tutte le discipline, con

particolare riferimento

a:

………………………...

8

In relazione alle proprie potenzialità e al proprio talento si

esprime in ambiti motori, artistici e musicali che gli sono

congeniali.

Consapevolezza ed

espressione culturale.

Tutte le discipline, con

particolare riferimento

a:

………………………...

9

Dimostra originalità e spirito di iniziativa. Si assume le

proprie responsabilità, chiede aiuto quando si trova in

difficoltà e sa fornire aiuto a chi lo chiede. È disposto ad

analizzare se stesso e a misurarsi con le novità e gli

imprevisti.

Spirito di iniziativa e

imprenditorialità.

Competenze sociali e

civiche.

Tutte le discipline, con

particolare riferimento

a:

………………………...

10

Ha consapevolezza delle proprie potenzialità e dei propri

limiti. Orienta le proprie scelte in modo consapevole. Si

impegna per portare a compimento il lavoro iniziato da

solo o insieme ad altri.

Imparare ad imparare.

Competenze sociali e

civiche.

Tutte le discipline, con

particolare riferimento

a:

………………………...

11

Rispetta le regole condivise, collabora con gli altri per la

costruzione del bene comune esprimendo le proprie

personali opinioni e sensibilità.

Competenze sociali e

civiche.

Tutte le discipline, con

particolare riferimento

a:

………………………...

12

Ha cura e rispetto di sé, come presupposto di un sano e

corretto stile di vita. Assimila il senso e la necessità del

rispetto della convivenza civile. Ha attenzione per le

funzioni pubbliche alle quali partecipa nelle diverse forme

in cui questo può avvenire: momenti educativi informali e

non formali, esposizione pubblica del proprio lavoro,

occasioni rituali nelle comunità che frequenta, azioni di

solidarietà, manifestazioni sportive non agonistiche,

volontariato, ecc.

Competenze sociali e

civiche.

Tutte le discipline, con

particolare riferimento

a:

………………………...

13 L’alunno/a ha inoltre mostrato significative competenze nello svolgimento di attività scolastiche e/o extrascolastiche,

relativamente a: ……………………………………………………………………………………………………………………………………………….

Sulla base dei livelli raggiunti dall’alunno/a nelle competenze considerate, il Consiglio di Classe propone la

prosecuzione degli studi nel/i seguente/i percorso/i: ..……………………………………………………………………………

Data. ………………. Il Dirigente Scolastico

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[Digitare il testo] I.C. E.Q.Visconti

44

Le attività di recupero e ampliamento

Nel progettare le attività didattiche si prevedono momenti di recupero che permettano un intervento

specifico di rinforzo per chi non abbia raggiunto gli obiettivi previsti e di potenziamento per coloro che

abbiano fornito prestazioni positive.

Il lavoro in classe tiene conto dell’esistenza di diversi livelli di partenza e cerca di adeguarsi alle possibilità

ed agli interessi diversificati dei singoli alunni, come previsto dalla formulazione degli obiettivi didattici e

dei criteri metodologici di base.

Per le classi prime e seconde della Scuola primaria e della Scuola secondaria di primo grado, sono previste

attività di potenziamento.

Le attività di recupero e potenziamento per tutte le classi della scuola primaria vengono effettuate durante

l’orario curricolare, per gruppi di lavoro, anche a classi aperte, con diverse modalità, esplicitate nella

programmazione di ogni singola classe.

Per gli alunni della secondaria di primo grado sono effettuati specifici corsi di recupero.

Tali corsi di recupero vengono organizzati in base alle risorse economiche ed umane disponibili con le

seguenti caratteristiche:

gruppi di allievi non superiori a 10

gruppi per discipline e per ordine di classi

didattica operativa ed individualizzata

I corsi hanno come finalità il raggiungimento degli obiettivi minimi stabiliti da ogni dipartimento

disciplinare.

Alla fine di ciascun corso gli alunni sostengono un test di verifica i cui risultati costituiscono un ulteriore

elemento di valutazione del Consiglio di Classe

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Percorsi progettuali di arricchimento dell’offerta curricolare

L’offerta curricolare viene arricchita con una serie di attività progettuali realizzate anche con l’aiuto di

esperti esterni. Sono organizzate dalla scuola per ampliare le opportunità formative e potenziare le

attitudini personali dei ragazzi. I progetti curricolari vengono realizzati in orario scolastico, mentre le

attività extracurriculari sono facoltative e liberamente scelte da ogni famiglia.

Si realizzano quindi:

Sia in orario scolastico che dopo l’orario;

con il contributo dei genitori;

con esperti interni o esterni alla scuola;

per gruppi di alunni provenienti da classi e plessi diversi

Progetti curricolari

Premessa

L’offerta formativa, varia e diversificata, è articolata in modo da offrire occasioni di sviluppo della

personalità a tutti gli alunni, sul piano etico, sociale, culturale, affettivo, operativo, nell’ottica del rispetto

della dignità di ciascuno e in una prospettiva di inclusione, anche interculturale e multirazziale. Utilizzando

al meglio le risorse disciplinari, è mirata, pertanto, a promuovere negli alunni lo sviluppo delle competenze

indispensabili per orientarsi nella realtà e per ridefinire, all’occorrenza, il proprio progetto di vita.

Il Piano dell’Offerta Formativa prevede, per quest’anno scolastico, il potenziamento della lingua inglese

nelle ore curricolari e un ampliamento dell’offerta formativa fatto attraverso l’attivazione di progetti

curricolari corsi pomeridiani di particolare valenza educativa; le proposte mirano a far accrescere le

competenze degli alunni attraverso lo sviluppo di pratiche molto vicine ai loro interessi e realizzate con

metodologie di rilevanza pedagogica. Le attività previste sono il risultato di una attenta analisi dei bisogni

delle famiglie e dei ragazzi.

In particolare preme sottolineare che il potenziamento della lingua inglese verrà fatto con metodologie

innovative e particolarmente interessanti dal punto di vista pedagogico.

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Progetti curriculari: Scuola Primaria

1. PROGETTO DI POTENZIAMENTO DELL’INGLESE CON ALT ACADEMY

Studiare una lingua senza accorgersene!

Grazie ai Docenti/Attori madrelingua si propone ai bambini/ragazzi la meravigliosa esperienza di creare,

sviluppare e far vivere un vero e proprio spettacolo teatrale, studiato, provato e realizzato nella lingua

prescelta. L’obiettivo è quello di usare l’esperienza teatrale come veicolo di comunicazione, di

aggregazione, divertimento e formazione dello spirito di gruppo e la lingua straniera come unica via di

comunicazione, sdoganata dalle sole regole grammaticali e adoperata nella sua valenza di utilizzo

quotidiano, vivo e ricco di intonazioni.

Improvvisazione teatrale (SPEAKING AND LISTENING COMPREHENSION)

Nell’insegnamento teatrale rivestono un ruolo decisamente centrale i giochi di improvvisazione, semplici

esercizi di interazione e creatività che aiutano i bambini a mettersi in gioco, vincendo i limiti della timidezza

e dando libero sfogo alla fantasia e all’immaginazione.

Lettura del testo (READING)

A tutti i partecipanti sarà consegnato alla terza lezione il copione da studiare. Il supporto del docente è

indispensabile per la cura della pronuncia e dell’intonazione.

Drammatizzazioni e caratterizzazioni (INTONAZIONE E PRONUNCIA)

Insegnare teatro non può prescindere dalla caratterizzazione dei personaggi e dalla drammatizzazione delle

scene. La cura delle battute e dei personaggi rappresenta il nucleo del laboratorio e la lingua straniera ne

diventa per magia e con naturalezza una parte integrante, quasi invisibile agli occhi dei giovani partecipanti,

che, attraverso le intonazioni, impareranno gesti e parole in maniera quasi automatica.

Movimenti e costruzione registica (DISCIPLINA E LAVORO DI GRUPPO)

Sono due momenti importanti per la costruzione dello spettacolo finale. Gli allievi imparano la precisione

della posizione, l’ordine delle battute, il rispetto per i compagni e il meccanismo del gioco di squadra.

I giochi di ruolo (role-play) (LISTENING COMPREHENSION AND SPEAKING)

Nell’insegnamento linguistico i role-play sono esercizi determinanti per migliorare la fluidità comunicativa

ed espressiva dei bambini. Partendo da scene della vita quotidiana, in cui più forte può essere

l’immedesimazione, si arriva all’utilizzo delle tecniche di improvvisazione. Grazie ai role-play la creatività e il

coinvolgimento dei bambini raggiungeranno l’apice delle potenzialità.

La dimostrazione finale (AUTOSTIMA)

Il corso terminerà con uno spettacolo o una dimostrazione aperti al pubblico.

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1. Analisi del contesto e rilevazione dei bisogni

In un contesto di scarso se non assente utilizzo della lingua straniera, quale reale mezzo di comunicazione,

si è constatato quanto i ragazzi abbiano necessità di esperienze in cui l’utilizzo della lingua avvenga in

situazioni di realtà, come avviene normalmente in un contesto culturale e linguistico anglofono. Tali

esperienze hanno un ruolo fondamentale nel motivare lo studente all’apprendimento della lingua straniera.

2. Finalità

Il progetto mira allo sviluppo delle abilità orali ed in modo particolare si propone di:

- creare un ambiente reale di comunicazione tramite la presenza dell’insegnante madrelingua, esperienza

che va oltre le simulazioni generalmente proposte in classe. Tale attività può quindi essere un modo

efficace per motivare e stimolare i ragazzi allo studio delle lingue straniere.

-sviluppare le abilità di comprensione e di produzione della lingua orale e scritta, avviando gli allievi

all’acquisizione di fluenza espositiva.

-acquisire elementi di fonologia, ritmo accento e intonazione, tenendo presente che la lingua inglese

presenta ben 12 diversi suoni vocalici e, in quanto lingua germanica, utilizza ritmi completamente diversi da

quelli della lingua italiana, rendendo di fondamentale importanza la pratica orale.

- mirare allo sviluppo di capacità di autoapprendimento e di autovalutazione, da ritenersi oggi di

fondamentale importanza per la formazione e lo sviluppo dell’autonomia dell’alunno.

3. Obiettivi generali del processo formativo

1. Provare interesse e piacere verso l’apprendimento di una lingua straniera.

2. Dimostrare apertura e interesse verso la cultura di altri popoli.

3. Mettere in atto comportamenti di autonomia, autocontrollo e fiducia in se stessi.

4. Saper interagire con una certa disinvoltura in conversazioni che trattano argomenti di vita

quotidiana.

4. Metodologia

Consolidamento e sviluppo di tre delle quattro abilità linguistiche: Reading, Listening, Speaking

5. Docenti

Gli insegnanti sono tutti madrelingua o bilingue, specializzati nell’insegnamento della lingua inglese a

bambini e adolescenti.

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Alt Academy

La Alt Academy ha come obiettivo principale l’apprendimento e l’approfondimento delle lingue attraverso

l’attività teatrale.

In qualità di accademia di lingue straniere, l’ idea è quella di allontanare l’insegnamento linguistico dal

percorso didattico tradizionale, per renderlo più immediato, piacevole e spontaneo e per permettere a tutti

di considerare la lingua straniera un mezzo di comunicazione e non semplicemente una materia di studio.

La Alt Academy, servendosi di docenti-attori madrelingua, è in grado di organizzare, strutturare e realizzare

laboratori teatrali in lingua inglese, francese, spagnola e tedesca.

L’ Accademia Internazionale di arti, lingue e teatro porta a scuola il progetto del Teatro delle Lingue e le

Lingue del Teatro. ALT ACADEMY gode del sostegno assicurato dall’esperienza trentennale del suo

fondatore Maria Luisa (detta Lietta) Ciacciarelli, che dal 1986 ha promosso moltissimi eventi,

manifestazioni, spettacoli, mostre. Inoltre è stata fondatrice e motore (1999 – 2006) della Cooperativa

Ellesse Promo, per la quale ha ideato e sviluppato progetti nel campo della promozione del pubblico e della

formazione rivolta alle scuole. Nel 2010 fonda la Alt Academy che si occupa principalmente della

promozione del Teatro Eliseo e dell’Auditorium Parco della Musica e di laboratori in lingua straniera ed

italiana. Per il Teatro Eliseo cura il cartellone in matinèe per le scuole. Tra gli altri soci: Luca Ferrini

(presidente) attore e doppiatore; Nicola Bianco (esperto in formazione); Sebastiano Nardone (attore e

regista).

2. LABORATORIO DI CERAMICA Lavorare la creta è uno dei mestieri più antichi del mondo, dalla preistoria l’uomo plasma la materia. In

questo laboratorio i bambini imparano prima di tutto un’arte che resterà nel loro bagaglio di conoscenze.

Sono dei piccoli artisti-artigiani. Modellare la materia oltre ad essere piacevole e divertente insegna a

bambini e ragazzi ad acquisire

sicurezza nelle loro capacità di intervenire in prima persona nel processo creativo, permettendo loro

di accrescere autonomia ed autostima, capacità critiche e progettuali. E’ un’esperienza completa da un

punto di vista artistico e didattico.

Lavorare la creta

In un clima ludico e di collaborazione i bambini apprendono la tecnica della lavorazione della creta

secondo gli insegnamenti tramandati da generazioni di artigiani -ceramisti.

L’argilla è un materiale con infinite potenzialità espressive, ma anche con le sue particolarità ed i suoi

limiti. Una materia che si conosce poco a poco e mai fino in fondo. Il lavoro del ceramista è creatività e

precisione, i più piccoli capiscono in poco tempo come dialogare con questo elemento naturale,

plasmandolo e rispettando le sue

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regole. Imparano ad essere precisi e a conoscere i tempi di asciugatura e le modalità con cui esplo

rare, modellare ed inventare nuove forme.

Manipolazione e rilassamento

La manipolazione è un’attività importante nella crescita del bambino. Manipolare l’argilla è

un’esperienza creativa e sensoriale molto

appagante. Il contatto con la creta, materiale vivo, mette chiunque la lavori in condizioni di rilassars

i e concentrarsi. Creando insieme, ciascun membro del piccolo gruppo di allievi riesce ad esprimere

semplicemente il meglio di sé sviluppando manualità e coordinazione e collaborando con gli altri in

armonia.

Creazioni utili

Il laboratorio di ceramica da la possibilità ai bambini di liberare la loro immaginazione realizzando nel

contempo oggetti che vengono utilizzati dalla famiglia nella vita di tutti i giorni quali vasi, piatti, bicchieri,

scatole e molto altro, ma anche semplicemente piccole sculture. Questo aspetto è molto gratificante per la

loro l’autostima.

Plasmare la materia

Nel creare con le proprie mani un oggetto che prima non esisteva si acquisisce la consapevolezza di

poter intervenire attivamente sulla realtà, un messaggio contrario alla passività a cui inducono i

videogiochi o la televisione con cui i più giovani spesso si intrattengono. I bambini si accorgono di poter

modificare le proposte che vengono loro presentate e di poter sperimentare più strade, in questo modo

sviluppano capacità critica e problem solving.

3.LABORATORIO DI SCACCHI a cura di Michele Blonna

Gli scacchi sono un gioco, un linguaggio universale e uno sport che tutti possono praticare divertendosi. Ciò

è dimostrato dalle ricerche, dall’interesse e dall’entusiasmo con cui sempre più giovani giocano a scuola e

nelle associazioni scacchistiche italiane.

L’obiettivo del progetto è utilizzare gli scacchi e il contesto scacchistico come strumenti educativi senza

puntare all’insegnamento del gioco in sé, poiché di esso ci interessano non la didattica e la teoria

scacchistica, ma gli aspetti meta-cognitivi, cognitivi, affettivi, relazionali, etici e sociali, connessi con le

situazioni di gioco, che migliorano le capacità attentive e di concentrazione e implementano le abilità meta-

cognitive e mentalistiche (Teoria della Mente) con buone ripercussioni anche sullo sviluppo emotivo, etico

e sociale, soprattutto rispetto alle relazioni tra pari.

Per realizzare ciò i diversi moduli progettuali utilizzano elementi educativi e formativi del contesto

scacchistico (rieducativi, clinico- riabilitativi per interventi nelle UONPI-ASL e carceri) attraverso: esperienze

di gioco-sport, narrazione e psicomotricità su scacchiera gigante da pavimento, oltre che da tavolo;

interdisciplinarità con le materie scolastiche; mediazione e potenziamento cognitivo (Metodo Feuerstain).

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Il progetto è valido non solo per i bambini con difficoltà di attenzione, apprendimento, aggressività e, in

generale, con BES-Bisogni Educativi Speciali, ma anche per tutti coloro che hanno uno sviluppo tipico in

un’ottica di prevenzione.

E’ una novità per insegnanti, educatori e tecnici dell’età evolutiva che puntano a favorire crescite sane e a

prevenire il disagio psichico e sociale utilizzando le innovazioni che scienze dell’’educazione e motorie

propongono attraverso il gioco e lo sport.

4. SUPPORTO ALLA DIDATTICA - Insegnante Italia Leo

Trattasi di una iniziativa formativa, educativa e aggregativa che prevede l’affiancamento del docente di

base, durante le ore curriculari, con un secondo docente, al fine di una azione di prevenzione, correzione e

sostegno scolastico, utilizzando metodi alternativi che tengono in considerazione la crescita personale di

ogni singolo alunno.

Secondo le “Indicazioni Nazionali” occorre che l’insegnante focalizzi la sua attenzione sul soggetto che

apprende, cioè il bambino, protagonista e centro dell’educazione educativa.

Di fondamentale importanza è la creazione di un “idoneo ambiente di apprendimento”, creato per

stimolare e sostenere la costruzione di conoscenze, abilità, motivazioni e atteggiamenti.

In tale spazio avvengono scambi ed interazioni tra insegnanti ed allievi con percorsi individualizzati,

partendo dall’unicità dell’alunno, dalle sue specificità caratteriali, dalle sue “richieste”, al fine di colmare le

difficoltà di apprendimento.

Il progetto "Supporto alla didattica" è un'iniziativa formativa, educativa ed aggregativa che prevede un'azione di prevenzione, correzione e sostegno scolastico utilizzando metodi alternativi. Come intervenire? Non è pensabile effettuare due didattiche separate, una per chi non ha difficoltà e una per chi le ha. Infatti è necessario modificare la didattica per tutti, adeguandola opportunamente. Focalizzare l'attenzione sul bambino che diventa protagonista e centro dell'azione educativa, con un'osservazione attenta e sistematica. Costruire un idoneo "ambiente di apprendimento" creato per stimolare e sostenere la formazione di conoscenze, abilità, motivazioni, atteggiamenti. In tale spazio avvengono scambi e interazioni tra insegnanti e allievi, partendo dall'unicità dell'alunno così da colmare le difficoltà di apprendimento. -OBIETTIVI Fissare obiettivi concreti e realistici. Far sapere al bambino che si è interessati alle sue difficoltà. Dare tempo per organizzare i pensieri e completare il lavoro. Non valutare gli errori ma il percorso e l'impegno, anche attraverso il lavoro in piccoli gruppi in modo che gli alunni capiscano che si impara insieme . Consolidare le capacità esistenti, gratificare il bambino nei suoi successi affinchè acquisisca l'autostima.

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La gratificazione e l'autostima sono due componenti essenziali per il successo scolastico. ATTIVITA’ Coinvolgimento dei bambini in attività laboratoriali mediante la lettura e rappresentazione di fiabe italiane. Attività di studio in piccoli gruppi in cui i bambini sperimentano le loro competenze, si confrontano, si ascoltano mettendo individualmente in campo le proprie conoscenze ed abilità. Le attività di supporto nell'apprendimento saranno volte a costruire percorsi specifici. A fine anno i bambini saranno sottoposti a verifiche di valutazione.

5.PROGETTO “ACCOGLIENZA E ALFABETIZZAZIONE ALUNNI STRANIERI”

Insegnante Elisabetta Giarnera

L’acquisizione della lingua è lo strumento fondamentale del processo di comunicazione e d’integrazione,

soprattutto nel caso di alunni stranieri che si trovano a confrontarsi con una realtà scolastica per molti

aspetti diversa da quella di origine.

L’inserimento di un alunno straniero in classe richiede pertanto un intervento didattico immediato di prima

alfabetizzazione in lingua italiana che gli consenta di acquisire le competenza minime per comprendere e

farsi capire.

Gli alunni stranieri, nella prima fase di inserimento scolastico, si trovano dunque a doversi confrontare con

diversi usi e registri nella nuova lingua: l’italiano per comunicare e l’italiano per studiare, attraverso il quale

apprendere le altre discipline e riflettere sulla lingua stessa.

Per poter affrontare tali situazioni scolastiche, è necessario porsi delle priorità didattiche e attivare delle

modalità di lavoro, in grado di facilitare il percorso di apprendimento linguistico da parte dell’alunno

straniero.

È importante pertanto costruire un “contesto facilitante” inteso come insieme di fattori che contribuiscano

a creare un clima di fiducia: fattori interni (motivazione –

gratificazione) ed esterni (spazi di lavoro – materiali scolastici – testi – messaggi in varie lingue), uso di

canali comunicativi diversi: da quello verbale a quello iconico e

multimediale.

Il Progetto prevede di consolidare il processo di integrazione linguistico-culturale e di attivare tutte quelle

strategie operative necessarie per la gestione delle “nuove emergenze educative” attraverso:

- individuazione dei “bisogni” linguistici e programmazione di interventi specifici di alfabetizzazione

di I e II livello;

- organizzazione di attività di Laboratorio di Italiano L2 attraverso la predisposizione di materiali

didattici, gruppi di intervento, percorsi personalizzati;

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- adozione di forme di “didattica cooperativa” finalizzate allo sviluppo delle competenze linguistico-

comunicative e all’integrazione nel gruppo-classe;

- programmazione di attività e modalità di approccio metodologico diversificate in modo da

consentire l’acquisizione della lingua nei vari contesti d’uso.

LABORATORI DI ALFABETIZZAZIONE

Per attivare queste modalità di lavoro, è indispensabile prevedere fin dall’inizio dell’anno scolastico, oltre a

percorsi di primo sostegno linguistico da svolgere durante le attività curricolari in classe, l’organizzazione di

laboratori di alfabetizzazione a diversi livelli (prima alfabetizzazione –intermedio 1 - intermedio 2) in orario

curricolare o extracurricolare, in base alle competenze specifiche e alle situazioni comunicative reali di

ciascun alunno straniero.

FINALITA’

- Promuovere e realizzare la centralità dell’alunno in modo che sia sempre il vero protagonista del suo

apprendimento;

- Facilitare l’apprendimento della seconda lingua per comunicare in modo efficace in

situazioni e in contesti quotidiani diversi;

- Favorire la socializzazione, la collaborazione, l’aiuto e il rispetto reciproco e quindi

la costruzione di significativi rapporti di conoscenza e amicizia;

- Permettere, anche attraverso l’apprendimento della seconda lingua, il raggiungimen-to del successo

scolastico e della realizzazione del proprio progetto di vita.

6. PROGETTO “SCUOLA INCANTO” con Europa Incanto

L’I.C. Visconti arricchisce il quadro delle proposte progettuali con una iniziativa che coinvolge gli alunni della

scuola primaria nella scoperta della musica e dell’opera lirica..

Tale progetto nasce dal desiderio di ampliare l’offerta formativa della scuola primaria con l’ausilio di

professionisti esterni specializzati nelle diverse discipline, messi a disposizione della scuola

dall’ASSOCIAZIONE MUSICALE EUROPA INCANTO. Questi entreranno nelle classi per arricchire le basi

culturali dei ragazzi con una metodologia innovativa e coinvolgente.

Due grandi didatti della musica, CARL ORFF e ZOLTAN KODALY, insistono, nei loro scritti, sull’importanza di

accostarsi alla musica il più presto possibile, non cominciando subito con lo studio di uno strumento, ma

partendo da una preparazione generale per ottenere una corretta intonazione e coordinazione dei

movimenti.

Alla fine del percorso le arti diverranno bagaglio di esperienze dell’alunno a cui ognuno potrà attingere in

ogni attimo della sua vita…

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Perché questo avvenga nel modo migliore e immediato è necessario che tutto sia creato e realizzato a

“misura di bambino”, seguendo le sue esigenze e armonizzandosi alle sue necessità: semplicità del

linguaggio, del canto, del ritmo e del movimento. Il tutto unito a partecipazione emotiva ed attiva, ricchezza

di contenuti. Il progetto, quindi, sarà fondato, in ottica interdisciplinare, sull’integrazione di animazione,

ascolto, drammatizzazione, mimica gestuale.

Le attività verranno svolte seguendo un metodo globale che abbia anche carattere imitativo ed in

particolare ludico, poiché è attraverso il gioco che si sviluppano le capacità socio-affettive, motorie,

espressive e intellettuali.

Grazie al progetto didattico “Scuola InCanto”, articolato durante un intero anno scolastico, è possibile

imparare a cantare e amare l’opera lirica a scuola: docenti e studenti potranno scoprire e vivere da

protagonisti il fascino del melodramma.

Per il nuovo anno scolastico 2015/16 l’associazione propone La Cenerentola di Gioachino Rossini

Il progetto consiste in seminari, incontri e laboratori per studenti e docenti, studiati e progettati per

scoprire e conoscere vita, opere, curiosità, personaggi, trama e arie del grande capolavoro operistico,

coadiuvato dall’ausilio di un libro didattico, di un cd audio, il tutto proposto in maniera giocosa e

divertente. Nel corso di questi appuntamenti si impareranno a cantare brani e arie selezionati dalla

celebre opera rossiniana, che verranno poi eseguiti coralmente nella messinscena dello spettacolo

lirico, occasione di fruizione collettiva e di condivisione dell’esperienza maturata, che si terrà nella

splendida cornice del TEATRO ARGENTINA di Roma.

Il percorso di apprendimento si suddivide in tre livelli:

1. PER I SOLI DOCENTI,

2. GLI STUDENTI

3. TUTTI I PARTECIPANTI

PRIMO LIVELLO: I LABORATORI PER DOCENTI

Attraverso una serie di corsi di formazione didattico/musicale, i docenti potranno acquisire gli

strumenti e le competenze tecniche necessarie per accompagnare i propri alunni alla scoperta del

melodramma e dell'opera lirica. Gli insegnanti, infatti, prenderanno parte a degli incontri di

educazioneal canto e alla musica, tenuti da esperti musicisti in orario extrascolastico, durante i quali

apprenderanno la metrica, la melodia e l'intonazione di alcuni brani selezionati dell’opera di Gioachino

Rossini. Ad ogni docente verrà consegnato apposito materiale didattico, di natura non solo musicale,

grazie al quale potrà intraprendere nelle classi un vero e proprio percorso interdisciplinare, spaziando

tra le diverse materie curriculari.

SECONDO LIVELLO: I LABORATORI NELLE SCUOLE Le classi si cimenteranno nel canto dei brani dell’opera di Rossini, memorizzando le arie più famose. I

docenti non verranno lasciati soli nel preparare gli alunni: si terranno infatti,direttamente nelle

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classi coinvolte, in orario scolastico, dei laboratori di canto, durante i quali i nostri esperti di didattica

musicale e cantanti lirici supporteranno il lavoro dei docenti. I laboratori saranno così strutturati: un

primo incontro per gruppi ristretti di 2/3 classi per permettere un primo approccio didattico e più

mirato al canto; un secondo incontro collettivo, pensato per riunire tutte le classi partecipanti

all’iniziativa e ripassare insieme coralmente i brani imparati durante l’anno.

TERZO LIVELLO: LO SPETTACOLO AL TEATRO ARGENTINA Portata a compimento tutta la preparazione musicale e tecnicoVartistica, docenti e studenti vivranno

l’emozione dello spettacolo finale: andrà in scena una versione speciale de “LA CENERENTOLA” in

cui tutti, guidati da un direttore, parteciperanno attivamente, cantando coralmente i brani imparati

accompagnati dall’ensamble strumentale, eseguendo alcuni movimenti scenici e coreografici,

“aiutando” sul palcoscenico o dalla platea i protagonisti.

7. PROGETTO DI ASTRONOMIA: TRA CIELO E TERRA,

CREAZIONE DI UN POLO ASTRONOMICO PER L’ATTIVAZIONE DI METODOLOGIE DIDATTICHE INNOVATIVE

a cura di Marzia Spinelli

Considerando fondamentale sul piano educativo e didattico un approccio attivo e concreto alla

conoscenza, si ritiene utile proporre agli alunni esperienze di percezione diretta dei fenomeni celesti,

attraverso un uso del cielo come laboratorio naturale, sempre presente e a disposizione di tutti. La

realizzazione del progetto prevede occasioni di incontro con il cielo fuori dallo spazio ristretto delle

aule scolastiche, a contatto con i fenomeni reali e non solo con le loro immagini e riproduzioni. I

raccordi multidisciplinari proposti stimolano la partecipazione emotiva attraverso il raccordo dei miti,

la drammatizzazione, l’ascolto musicale, la danza ed il canto.

La proposta prevede esperienze di osservazione innovative e dirette di fenomeni naturali, anche attraverso l'utilizzo degli strumenti del parco astronomico in dotazione alla scuola. Promuove attività che sollecitano la partecipazione attiva e diretta degli alunni prevenendo fenomeni di demotivazione. Apre possibilità concrete e operative di progettazione e confronto verticale di percorsi didattici, in continuità tra scuola primaria e secondaria di primo grado. Offre stimoli di crescita culturale e professionale per gli insegnanti, nonché esperienze di formazione didattica specifica prevedendo nelle classi interventi con esperti esterni specializzati nella didattica dell'astronomia. Laboratori con il Gruppo di Pedagogia del cielo del Movimento di Cooperazione Educativa. - Lezioni/laboratori del Progetto Andromeda. - Collaborazioni con BIS Italia - Interventi dell'Associazione Astris o analoga Il progetto ha come durata l’intero anno scolastico.

OBIETTIVI GENERALI:

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affinare la capacità di osservazione degli elementi del paesaggio e del cielo.

Riconoscere le connessioni tra lo spazio ed il tempo attraverso l’osservazione degli oggetti e dei fenomeni

celesti

Comprendere e mettere in evidenza le relazioni della vita dell’uomo con i fenomeni e gli oggetti del cielo.

Indurre una riflessione sui modelli Tolemaico e Copernicano del mondo in relazione all’esperienza diretta.

OBIETTIVI SPECIFICI:

rilevare e saper misurare con sistemi arbitrari e convenzionali le ombre, anche in momenti diversi

dell’anno.

Conoscere il percorso del sole nell’arco di un giorno ed il variare di esso nell’arco dell’anno.

Individuare l’orizzonte come confine tra cielo e terra.

Individuare le parti dell’orizzonte: oriente, occidente, mezzogiorno, mezzanotte.

Individuare i punti cardinali

Misurare in gradi gli spostamenti del sole sull’orizzonte nell’arco di un giorno e nei diversi periodi dell’anno

– solstizi ed equinozi.

Misurare l’altezza del sole sull’orizzonte – a mezzogiorno.

Conoscere ed utilizzare il plinto di Tolomeo.

Individuare e tracciare il meridiano del luogo.

Costruire semplici meridiane

Conoscere, costruire e saper utilizzare i cerchi indù

Osservare e disegnare le macchie solari

Affinare la capacità di osservazione del cielo stellato

Conoscere le principali costellazioni zodiacali e non.

Conoscere i movimenti della volta celeste nei vari periodi dell’anno.

Osservazioni diurne e notturne del cielo e dei suoi fenomeni

LE FASI OPERATIVE RIGUARDERANNO ANCHE I SEGUENTI MOMENTI:

Visite cultuali guidate e di formazione degli insegnanti, in siti di interesse astronomico: meridiana di Santa

Maria degli Angeli a Roma, INAF, collegio romano,

Costruzione sulla terrazza della scuola, in via della Palombella, di una meridiana analemmatica che gli

alunni potranno decorare ed utilizzare

Eventuali incontri in videoconferenza tra le parti interessate.

Mostra finale con illustrazione dei risultati e documentazione, anche fotografica, delle attività realizzate

Realizzazione di un sito web specifico.

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8. PROGETTO PICCOLI STORICI DELL’ARTE AI CAPITOLINI Insegnante Maria Grazia Gramolini I bambini raccontano i sarcofagi romani: dalla morte messaggi e storie di vita. Il progetto, ideato e curato dall’Associazione RagazzinArte, nasce con la collaborazione della Sovrintendenza ai Beni Culturali di Roma I prestigiosi Musei Capitolini hanno deciso di aprire le loro porte a un gruppo di piccolissimi amanti dell’arte e della storia e di regalare loro l’esperienza di un contatto diretto con alcune delle sue opere scultoree dell’epoca romana , ricche di simbologia e fascino misterioso: i sarcofagi. I bambini entreranno nel mondo museale vestendo i giocosi panni di storici dell’arte e, avvicinandosi alle varie opere avranno la possibilità di osservarle, studiarle, interrogarle, formulando ipotesi e risposte, per poi rielaborarle e diffonderle agli altri. Si creerà così un percorso formativo che rende la didattica e l’apprendimento scambievoli. L’opera d’arte diviene strumento di comunicazione a tutti gli effetti. Il Museo in questo modo, non è solo una grande esposizione di opere d’arte, ma rappresenta un modo di fare la storia: il “museo diviene un laboratorio dove la storia si fa palpabile, si fa oggetto”(Andrea Emiliani). L’obiettivo è quello di offrire gli strumenti per far comprendere ai bambini come un reperto possa divenire un “ libro aperto”, un documento da leggere, una storia da narrare. E ancora, dimostrare come la sua analisi approfondita permetta una ricerca che va oltre l’oggetto stesso, ma investe alcuni aspetti della vita culturale e sociale del periodo storico, cui il reperto appartiene. Il percorso scelto è quello della lettura dei sarcofagi di epoca romana dove, alla narrazione dei bassorilievi che li decorano, si accompagna la riflessione antropologica sui riti funebri e sull’usanza delle decorazioni delle tombe; ; così come la ricchezza o la semplicità di ornamenti decorativi ci permettono di conoscere lo status sociale del defunto, e così via… fino ad arrivare a scoprire altri riti su momenti basilari della vita dell’uomo romano: matrimonio e nascita. E andare alla ricerca nel Museo di tali indizi! DISCIPLINE COINVOLTE Storia, arte, italiano, cittadinanza attiva Il museo può offrire quell’approccio interdisciplinare , cui concorrono discipline impegnate a lavorare sia sul piano pratico che su quello teorico, che aiuta a ricostruire l’unitarietà del sapere. METODOLOGIE

1. Metodologia della ricerca scientifica e dei laboratori 2. Lezioni frontali di introduzione, di collegamento e di approfondimento 3. Preparazione di questionari e stesura di relazioni 4. Lavori di gruppo e di intergruppo (Cooperative learning) 5. Socializzazione dell’esperienza.

DURATA Anno scolastico 2015/16 RISULTATI ATTESI Obiettivi in termini di competenze

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Riconoscere ed esplorare in modo via via più approfondito le tracce storico-artistiche presenti nel

territorio e comprende l’importanza del patrimonio artistico-culturale.

Riconoscere e sapersi avvicinare a tipologie di luoghi e beni della cultura italiana

particolarmente significativi;

Conoscere il patrimonio culturale attraverso la “lettura” di testimonianze artistiche del passato

e saperle raccontare con elaborati grafico-pittorici, esposizioni orali e multimediali.

Sviluppare la capacità di operare una riflessione sulle diverse forme d’arte e il loro rapporto con

la storia e la società.

PERCORSO 1. Lezioni a Scuola

Lezioni introduttive (2 incontri)

Linguaggio artistico tecnica e materiali Iconografia – attributi – simbologia

Usi e tradizioni romane (Nascita, matrimonio, morte)

Miti e Dei - Iconografia – attributi – simbologia

Laboratorio materiale multimediale(2 incontri)

Preparazione visita guidata (2 incontri)

2. Incontri al Museo

Conoscenza delle opere – linguaggio artistico tecnica e materiali (1/2 incontri)

Ricerca tematica - Iconografia – attributi – simbologia (1/2 incontri)

Laboratorio disegno dal vero (1/2 incontri)con tutoring Accademia Belle Arti

3. Incontri Accademia Belle Arti

Visita Accademia

Lezione di tecnica pittorica (2 incontri)

COLLABORAZIONI

Musei Capitolini

Accademia di Belle Arti

CLASSI INTERESSATE

III Settembrini

III e IV ruspoli

MONTE ORE

In Sede: 16 ore frontali per ogni classe

Museo : 8 ore

Accademia: 2- 4 ore

ORARIO

Curricolare

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PRODOTTI

File multimediale e pieghevole EVENTO

Mostra lavori ai Capitolini

Visita guidata alle scuole e alle famiglie

Proiezione File multimediale al Salone dell’Imperatore

9.PROGETTO Il “ViscontinCoro” Progetto di musica corale Insegnante Maria Grazia Gramolini

L’esperienza di canti corali dei bambini dell’I.C.Visconti è legata soprattutto a progetti di musica operistica che in questi ultimi anni si sono succeduti nella scuola. I cori delle arie più famose del repertorio operistico italiano hanno entusiasmato i piccoli cantori che si sono affezionati al canto lirico incantando ed emozionando le famiglie, che più volte hanno espresso il desiderio di far diventare la lezione di coro un impegno costante nell’offerta formativa della scuola, quale valore aggiunto. Si è pensato, pertanto, di affiancare le varie attività progettuali di musica e canto operistico con la nascita di un Coro rappresentativo della scuola, il “ViscontinCoro”. Al momento ci sono sei classi che hanno usufruito, grazie a un finanziamento della Regione Lazio, di una formazione professionale di canto corale. Il loro studio proseguirà anche nel nuovo anno scolastico, fino a febbraio 2016. Si propone di continuare le loro lezioni col maestro di canto, sempre in orario curricolare, aggiungendo nuovi canti al loro repertorio e rappresentare la scuola in un evento di fine anno, in una sede da definire. La decisione di indicare se far fare un “Coro in ogni classe” o lasciare liberi i ragazzi di decidere se partecipare o meno, attraverso una libera selezione di voci, sarà definita da una commissione formata da un rappresentante di ogni plesso che riporterà voci ed esigenze della propria scuola, in modo da realizzare un progetto per l’anno successivo calibrato sulle necessità e potenzialità dell’I.C.Visconti. PERCHÉ UN CORO Al canto corale si può attribuire una valenza educativa che va oltre gli aspetti artistici e ludici. L’impegno costante, il senso di responsabilità dovuta dall’essere un elemento di un gruppo in cui tutti devono fare la loro parte per ottenere un risultato, l’imparare a conoscere la propria voce e compararla a quella di chi ti sta a fianco, rappresenta per i bambini un’importante opportunità di crescita nell’ambito di un formidabile momento di aggregazione e socializzazione. Il beneficio che se ne ricava, insieme allo sviluppo delle capacità espressive e comunicative, permette la crescita armoniosa del bambino. Il repertorio operistico, inoltre, consente , oltre alla conoscenza,diffusione e salvaguardia del patrimonio artistico-musicale italiano, un interessante lavoro multidisciplinare, a partire dalla comprensione dei testi. DISCIPLINE COINVOLTE Tutte le discipline artistico -espressive, italiano, storia OBIETTIVI FORMATIVI

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Sviluppo della percezione sensoriale

Sviluppo della sfera affettiva ed emotiva

Sviluppo delle capacità interpretative

Sviluppo delle capacità espressive

Potenziamento delle capacità comunicative OBIETTIVI COGNITIVI

Impostazione della voce attraverso la pratica della respirazione fisiologica e del canto

Miglioramento delle capacità linguistiche (pronuncia, scansione ritmica delle parole) OBIETTIVI METACOGNITIVI

Sviluppo della capacità di attenzione e concentrazione

Sviluppo delle capacità mnemoniche

Conoscenza e consapevolezza nella gestione della fisicità(capacità di autocontrollo e

di uso del corpo) a fini espressivi. COLLABORAZIONE

Associazione Culturale no-profit RagazzinArte CLASSI INTERESSATE

IV B e IV C Gianturco

III A e IVA Ruspoli

III A e IVA Settembrini MONTE ORE

30 ore ( 10 ore per Plesso con le classi riunite)

Periodo Marzo/Maggio ORARIO

Curricolare EVENTO

Concerto di fine anno sede da definire

Concerto “Notte bianca” della Scuola.

10.PROGETTO “UN NEANDERTHAL TRA I BANCHI” Laboratori didattici, mostra scientifica e conferenze con la collaborazione del Museo Pigorini

“Un neandertal tra i banchi di scuola” intende sperimentare ed introdurre nella scuola una modalità

didattica innovativa e coinvolgente, finalizzata alla comprensione della scienza, dei suoi obiettivi, delle sue

modalità e risultati.

Il tema scientifico scelto dall’iniziativa – l’evoluzione dell’uomo – ben si adatta alle finalità perseguite

poiché rappresenta un campo di ricerca di estremo interesse, in costante progresso e di profonda valenza

etico-formativa, che fissa come suo obiettivo primario quello di definire l’umanità - e la sua unitarietà -

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attraverso la comprensione delle sue origini e delle successive dinamiche bio-culturali. Allo stesso tempo,

però, la paleoantropologia si trova ad essere uno dei campi di ricerca maggiormente afflitto dal fenomeno

del “gap” tra ricerca e sistema scolastico. Recentemente, infatti, la scoperta di nuovi fossili e l’accumulo di

nuove rivoluzionarie evidenze hanno di fatto ampliato il divario tra quanto trasmesso a livello scolastico e

quanto invece noto (ma anche discusso) in ambito accademico. E’ innegabile dunque che, per i temi

dell’evoluzione, e dell’evoluzione umana in particolare, la scuola necessiti di contenuti aggiornati, nuove

modalità didattiche e un diretto coinvolgimento da parte di quei ricercatori che si trovano ad essere

impegnati in prima persona su tali temi di ricerca. E’ altresì innegabile che gli interventi didattici debbano

proporre primariamente esperienze di “scienza fatta in prima persona”, portando gli alunni a ripercorrere

i processi della ricerca scientifica partendo dal materiale in studio: gli ominidi fossili e i loro strumenti.

La qualità degli interventi educativi sarà assicurata dal partenariato con il Museo Nazionale Preistorico

Etnografico “Luigi Pigorini” di Roma, da anni impegnato in attività di ricerca e di didattica incentrate sulle

tematiche dell’evoluzione umana, dispone, oltre che di ricercatori qualificati, anche di un ricco materiale

didattico, consistente in una vasta collezione di calchi di fossili umani e non e di strumenti litici.

Nello specifico, il progetto intende:

(a) realizzare laboratori, percorsi e prodotti didattici, anche a carattere multimediale, sull’evoluzione e

l’evoluzione umana, destinati agli studenti della scuola elementare e media. Il laboratori e il materiale

didattico prodotto costituiranno un patrimonio permanente dell’Istituto e andranno ad implementare le

dotazioni del laboratorio scientifico già esistente.

(b) creare momenti di incontro e scambio tra scuola e mondo accademico, finalizzate anche alla

formazione e aggiornamento professionale dei docenti. A tal fine, si svolgeranno attività formative

specificatamente destinate ai docenti e si attiveranno pool integrati docenti/ricercatori esterni per la

pianificazione e la realizzazione delle attività didattiche e di disseminazione finale.

(c) sperimentare, attraverso percorsi didattici innovativi (sia laboratori hands on che prodotti

multimediali, che pubblicazioni cartacee), la validità e la possibilità di introdurre a scuola argomenti e

tematiche generalmente considerate complesse e non alla portata degli studenti più giovani.

(d) attivare cambiamenti nelle conoscenze, nel pensiero e negli atteggiamenti degli studenti coinvolti;

(e) promuovere il metodo scientifico e attivare processi di conoscenza che richiedano una visione

complessa ed integrata della realtà;

(f) diffondere e condividere finalità, contenuti e modalità dell’iniziativa a livello nazionale e internazionale

(anche attraverso la produzione di un sito internet e di un edugioco su app per Iphone e smartphone), con

la finalità di colmare il gap tra scienza e società, aumentando la consapevolezza dell’importanza della

scienza nella vita quotidiana e come strumento per una profonda comprensione della realtà che ci

circonda come anche del nostro passato.

(g) fornire motivazioni, linee guida, strumenti (virtuali e non) e supporto permanenti alle istituzioni che

intendano replicare l'iniziativa.

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L'iniziativa si articolerà in una serie di fasi e attività successive o in parallelo, per una durata complessiva di

12 mesi:

1. Formazione di un pool integrato di docenti dell’istituto Comprensivo Visconti e ricercatori del Museo

Pigorini per l’ideazione, pianificazione e realizzazione di tutti gli interventi educativi e di disseminazione

del progetto. (1° mese)

2. Acquisto del materiale didattico. Verranno acquistati calchi di fossili umani e calchi di strumenti litici. Il

progetto prevede, tra l’altro, l’acquisto da parte dell’istituzione di materiale didattico nuovo, che possa

essere di grande impatto emotivo ed educativo: scheletri interi del famoso fossile Lucy (Australopithecus

afarensis), del Ragazzo del Turkana (Homo ergaster) e di Homo neanderthalensis. Con tale materiale verrà

allestito un laboratorio di scavo che sarà portato avanti dagli studenti con l’ausilio del personale esperto

coinvolto nel progetto .(1° mese)

3. Realizzazione di un ciclo di laboratori interattivi hands on sull’evoluzione e sull’evoluzione umana in

particolare. (2°, 3°, 4° mese)

4. Realizzazione di un questionario pre e post lezioni, con la finalità di monitorare i processi

d’apprendimento e la validità delle attività didattiche. (2°, e 4° mese)

5. Allestimento di una mostra scientifica da parte delle classi coinvolte. Ogni classe si occuperà di un

tema/reperto e appronterà il materiale espositivo sotto varie forme (pannelli didattici, ppt, filmati, foto,

musica ecc.). (5°, 6°, 7° mese)

6. Presentazione della mostra agli altri studenti e ai genitori. I ragazzi agiranno da operatori didattici per

ciascuna postazione allestita (7° mese).

7. Preparazione di schede didattiche associate ai reperti acquisiti dalla scuola, in modo da creare un

sistema di fruizione permanente e duraturo nel tempo. (8°, 9° mese)

8. Organizzazione di un ciclo di conferenze per un pubblico di adulti (docenti e genitori) con la

partecipazione di esperti dal mondo della ricerca (paleontologi, primatologi, etologi ecc.). (10° mese)

9. Realizzazione di un sito internet per la diffusione a livello nazionale del progetto e dei suoi contenuti. Il

sito sarà corredato di percorsi e schede didattiche scaricabili da altre scuole sul territorio nazionale e da

brevi lezioni filmate, scaricabili e fruibili da chiunque. (8°, 9°, 10°, 11° mese)

10. Realizzazione di una application (app) per Iphone e tablet. Tale applicazione consisterà in un edu-gioco

su un tema sviluppato nel corso del progetto didattico e sarà gratuita. Questa modalità di diffusione dei

contenuti del progetto permetterà di ampliare i destinatari del progetto e avvicinare il pubblico giovane ai

temi scientifici (8°, 9°, 10°, 11° mese)

11. Elaborazione e presentazione dei risultati dell’indagine pre e post-test tramite questionario in

congressi nazionali o internazionali incentrati sulle nuove didattiche e pubblicazione su riviste

internazionali del settore, quali: Evolution: Education and outreach, o Journal of Research in Science

Teaching. (12° mese).

Il progetto “Un Neandertal tra i banchi di scuola” intende contribuire alla diffusione della cultura

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scientifica nella nostra società agendo su diversi piani e raggiungendo diversi pubblici.

A- Il primo obiettivo è avvicinare i propri studenti a temi scientifici importanti ed irrinunciabili nella

formazione di “teste ben fatte”. L’esperienza educativa sarà certamente in grado di attivare un interesse

duraturo per la scienza con le sue finalità e i sui processi. Attraverso il ciclo di lezioni, incontri e laboratori

didattici i ragazzi delle classi coinvolte nel progetto potranno: (a) raggiungere un buon livello di

conoscenza e approfondimento delle tematiche sviluppate; (b) acquisire capacità e padronanza nel

trattare ed interpretare le evidenze scientifiche; (c) sviluppare un pensiero sistemico e relazionale; (d)

agire in un percorso di conoscenza scientifica della realtà umana, tale da giungere ad un cambiamento di

pensiero soprattutto riguardo l’unitarietà della nostra specie.

B- Il secondo obiettivo è quello di dotare la scuola di risorse permanenti che possano assicurare il

prosieguo e l’ulteriore sviluppo degli interventi educativi. Ciò sarà assicurato dai corsi di aggiornamento e

percorsi formativi che il progetto destina specificatamente agli insegnanti dell’Istituto. I docenti saranno

dunque messi nella capacità di riproporre le attività educative sperimentate nel corso del progetto,

potendosi anche avvalere del materiale didattico acquistato dall’Istituto con i fondi ottenuti.

C- l terzo obiettivo è quello di raggiungere un pubblico certamente più vasto, attraverso diverse iniziative

e prodotti:

1. la mostra/manifestazione nel corso della Notte Bianca dell’Istituto;

2. l’organizzazione di un ciclo di conferenze per un pubblico di adulti (docenti e genitori) con la

partecipazione di esperti dal mondo della ricerca (paleontologi, primatologi, etologi ecc.) Tali

manifestazioni richiameranno un pubblico più vasto (altri classi della scuola, genitori, operatoridel

settore), che potrà usufruire di un’opportunità unica di partecipazione e apprendimento. L’inclusione dei

genitori, come pubblico attivo ed interagente, si configura come un’occasione di lifelong learning in grado

di promuovere la condivisione degli interessi, delle attitudini e dei saperi all’interno dei gruppi famigliari.

3. la realizzazione di un sito internet per la diffusione a livello nazionale del progetto e dei suoi contenuti.

Il sito sarà corredato di percorsi e schede didattiche scaricabili da altre scuole sul territorio nazionale e da

brevi lezioni filmate, scaricabili e fruibili da chiunque.

4. la realizzazione di una application (app) per Iphone e tablet. Tale applicazione consisterà in un edu-

gioco su un tema sviluppato nel corso del progetto didattico e sarà gratuita. Questa modalità di diffusione

dei contenuti del progetto permetterà di ampliare i destinatari del progetto e avvicinare il pubblico

giovane ai temi scientifici.

D- Il quarto obiettivo è quello di diffondere il progetto e i suoi contenuti a livello scolastico, accademico e

tra gli operatori didattici operanti nelle diverse istituzioni al fine di creare le condizioni per la replicabilità

dell’esperienza. Il sito internet e le pubblicazioni scientifiche, ma anche la partecipazione a convegni

dedicati alle nuove forme educative (education 2.0), costituiranno lo strumento principale al

raggiungimento di tale proficua condivisione.

d) innovatività nelle metodologie e tecnologie didattiche dedicate alla diffusione della cultura scientifica Il

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progetto si configura come innovativo nei contenuti, nelle modalità didattiche e nei mezzi di

disseminazione. Per quanto riguarda i contenuti, la ricerca sull'evoluzione umana si è arricchita,

nel corso degli ultimi anni, di numerose e preziose evidenze che hanno rivoluzionato il modo in cui oggi ci

vediamo e ci rapportiamo alle altre specie viventi.

Per quanto riguarda le attività didattiche, l’innovazione consiste nell’utilizzo di scheletri interi di alcune

specie a noi antenate e nel proporre agli studenti percorsi di conoscenza che ricalchino da vicino quelli

intrapresi dei più famosi paleoantropologi. In particolare si costruiranno dei veri e propri set all’interno dei

quali le classi lavoreranno come un team di paleoantropologi, scavando scheletri, riconoscendo e

catalogando le singole ossa, effettuando il riconoscimento e la descrizione della specie trovata. Si tratta

quindi di momenti educativi che poggiano in tutto e per tutto sul coinvolgimento attivo degli studenti che

saranno portati a lavorare in gruppi affiatati ed armonici per il raggiungimento dell’obiettivo, analizzando,

comparando, discutendo e traendo le conclusioni finali. Il processo sarà ovviamente supportato dalla

presenta di ricercatori afferenti avarie discipline.

Un'altra modalità innovativa scelta per la diffusione dei contenuti è la realizzazione di una “application”

(app) per Iphone e tablet. Tale applicazione consisterà in un edu-gioco su un tema sviluppato nel corso del

progetto didattico e sarà gratuita. Questa modalità di diffusione dei contenuti del progetto permetterà di

ampliare i destinatari del progetto e avvicinare il pubblico giovane ai temi scientifici.

La divulgazione del progetto e dei suoi contenuti utilizzerà diverse occasioni e canali comunicativi.

Nella sua complessità l'iniziativa è interamente tesa alla divulgazione e alla diffusione sia dei risultati che

delle metodologie. L'articolazione stessa del progetto nelle sue attività elencate precedentemente,

rappresenta un insieme compatto di strumentazione, metodi ed idee che permetteranno di aumentare,

rispetto ad un classico progetto fin'ora perseguito, la pervasività dell'intervento di diffusione della cultura

scientifica. Al di la di mezzi oggi ritenuti ormai tradizionali (quali ad esempio la mostra, il simposio, e lo

stesso sito internet) il progetto prevede l'utilizzo di strumenti innovativi, quali la l’app per smartphone,

canale di diffusione innovativo e pervasivo, capace di attirare il pubblico più giovane.

Le due istituzioni proponenti del progetto vantano esperienze e attività decennali miranti alla diffusione

della cultura scientifica, con il coinvolgimento dei pubblici scolastici e non solo.

L’Istituto Comprensivo Ennio Quirino Visconti, ha recentemente organizzato una “Notte Bianca” con

l’intento di dare risalto, festeggiare e gratificare gli alunni che nel corso dell’anno avevano partecipato a

progetti educativi di alta valenza formativa, caratterizzati da innovatività e da una stretta collaborazione

con istituti ed organizzazioni impegnate in prima persona nella ricerca e nella didattica. La Notte Bianca,

evento assolutamente originale ed innovativo, che ha avuto grande risonanza mediatica e ha visto la

partecipazione di centinaia di persone, è stata anche

occasione di un forte coinvolgimento del pubblico adulto (tra i quali famiglie ed ex-alunni) che ha potuto

entrare in contatto in prima persona con le risorse educative prodotte. La scuola ha dunque agito da hub

virtuoso, creando un sistema di trasmissione dei saperi, attraverso un flusso continuo di finalità, modalità

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e contenuti tra esperti esterni, docenti, alunni e famiglie. Tale iniziativa ha ribadito la vocazione formativa,

ma soprattutto la funzione sociale della scuola come centro di incontro, integrazione e diffusione della

conoscenza a tutti i livelli.

Le attività finali e conclusive del progetto “Un neandertal tra i banchi di scuola”, ovvero, la mostra, il ciclo

di conferenze e la presentazione ufficiale dei prodotti multimediali ad esso connessi, verranno inseriti

nell’ambito della prossima edizione della Notte Bianca al fine di dare una maggiore risonanza all'iniziativa

e condividere conoscenza con un più ampio pubblico.

I prodotti multimediali costituiranno strumenti gratuiti e permanenti di accesso al sapere su tutto il

territorio nazionale. Infine, il progetto darà modo di implementare la dotazione di materiale didattico del

laboratorio scientifico dell’Istituto attraverso la creazione di una collezione permanete di calchi di crani di

ominidi. Tale materiale, corredato di schede esplicative, ma soprattutto affiancato dal corso di formazione

ai docenti, costituirà una risorsa scolastica, preziosa ed irrinunciabile, per la didattica e la divulgazione

della scienza, anche negli anni a venire.

Un’ultima considerazione riguarda la disponibilità e l’accesso su internet di materiale didattico. A questo

riguardo si sottolinea che risorse valide ed aggiornate – specificatamente disegnate per gli studenti più

giovani - in lingua italiana sono inesistenti. Il progetto prevede azioni e prodotti - costruiti attraverso la

collaborazione attiva di ricercatori, docenti e studenti - finalizzati a colmare tale lacuna.

Ideazione e stesura del progetto: Alessandra Sperduti PhD; Museo Nazionale Preistorico Etnografico "L.

Pigorini".

11.PROGETTO “ARTIAMO: I BAMBINI DIALOGANO CON L'ARTE” Dott.sse Ylenia Mischiatti ed Elisa Frittelloni

Ambito del progetto: Educazione dei bambini all’arte attraverso due possibili percorsi.

1) Percorso dedicato alla Scoperta dell'Arte e dei suoi vari aspetti (Architetti, Artisti e tecniche)

attraverso visite alle Mostre in corso nella Città di Roma ed in particolare nei complessi del: • Vittoriano, •

Chiostro del Bramante, • Scuderie del Quirinale.

2) Percorso dedicato alla scoperta del Mondo dell'Arte - Dalla mia Strada all'Oriente. Partire dalla

strada percorsa ogni giorno come quella davanti alla scuola, o da un luogo noto della città, per arrivare a

conoscere il proprio patrimonio culturale, fino a scoprire le culture più lontane.

Particolare attenzione sarà rivolta ad individuare eventuali relazioni delle mostre e dei musei con il

contesto territoriale. I bambini verranno invitati a partecipare a varie attività, atte a verificare la loro

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comprensione del progetto e la loro capacità espressiva, attraverso la scrittura ed elaborazione di un testo,

di disegno e una produzione artistica in senso ampio.

Le due esperte specializzate, l’una nel campo educativo e l’altra nel campo della storia dell’arte cercano di

far dialogare l’educazione e l’arte con un approccio che coniuga la ricchezza pedagogica e didattica con i

saperi artistici, contribuendo così ad una formazione del bambino quanto più armonica e quindi attenta a

tutte le sue dimensioni.

Finalità: Educare all’immagine e alla creatività attraverso l’approfondimento di contenuti e tematiche dei

linguaggi artistici antichi e contemporanei per consentirne la comprensione e l’apprezzamento.

Obiettivi:

• Migliorare la conoscenza di sè e degli altri;

• Promuovere e potenziare l’apprendimento cooperative;

• Promuovere un’alfabetizzazione artistica di base che consenta l’acquisizione di un linguaggio specifico e

la decodifica e interpretazione delle immagini;

• Potenziare l’acquisizione di conoscenze dell'arte, della storia e del territorio;

• Migliorare l’apprendimento di diverse tecniche artistiche relative agli artisti studiati; • Potenziare la

creatività espressiva;

• Incentivare la maturazione del gusto estetico individuando nelle tracce del passato le tracce del futuro;

• Sviluppare una visione dei beni culturali come risorsa da salvaguardare e valorizzare;

• Promuovere un atteggiamento attivo e consapevole all’interno di un museo o mostra.

Così si potranno ripercorrere gli eventi e le civiltà studiate nei programmi di storia della scuola primaria da

scoprire ulteriormente attraverso diverse visite: presso il "Museo Nazionale Romano di Palazzo Massimo

alle Terme", la "Tomba della Bambina di Grottarossa", il Museo Nazionale Preistorico Etnografico "Luigi

Pigorini", il Museo Nazionale d'Arte Orientale "Giuseppe Tucci".

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12. PROGETTO “CARACALLA” Insegnante Roberta Cantaluppi

titolo progetto Pre-atletica alle Terme di Caracalla

referente Roberta Cantaluppi

destinatari Tutte le classi del plesso Settembrini

Illustrazione del progetto

La psicomotricità è intesa come una vera e propria concatenazione di processi cerebrali che evolvono in modo logico e coerente e che hanno incidenza essenziale sulla maturazione progressiva dell'individuo con l'acquisizione e la piena padronanza della disponibilità motoria per la propria vita ambientale e di relazione. In quest’ottica intendiamo proporre un progetto che si rivolga agli alunni della nostra scuola, e che preveda un avviamento all’atletica leggera, utilizzando gli impianti sportivi dello stadio “Nando Martellini” alle Terme di Caracalla, che è ubicato a poca distanza dalla nostra scuola, è raggiungibile con gli autobus di linea e contiene le attrezzature adatte.

DISCIPLINE COINVOLTE Scienze motorie e sportive

METODOLOGIE

DIDATTICHE

Tutte le attività saranno impostate su una metodologia ludica e su un agonismo “equilibrato”. Gli apprendimenti rispetteranno una rigorosa gradualità, considerando i gesti più semplici come “mattoni” per costruire quelli più complessi. Si eviterà di sottolineare l’errore e di correggerlo, limitando il più possibile la frustrazione e stimolando invece i bambini alla ripetizione e all’autocorrezione.

INFORMAZIONE, PUBBLICIZZAZIONE, DOCUMENTAZIONE

Realizzazione di foto e video delle attività, che verranno presentati negli incontri conclusivi dei progetti. Inoltre le foto saranno in parte esposte a scuola.

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durata

Ottobre-maggio. Si prevede per ogni classe un’uscita di tre ore (di cui due di attività) ogni due settimane

MOTIVAZIONI E FINALITA’

individuazione DEL

problema

Gli alunni della nostra scuola risiedono nel centro di Roma, vivono molto al chiuso e trascorrono troppo tempo davanti al computer e alla televisione, con conseguenti deprivazioni sul piano senso-motorio.

finalità educativo didattiche

Motivare i bambini all’attività sportiva Offrire un’opportunità di attività all’aria aperta ad alunni che non ne hanno molte Sviluppare la lateralizzazione, lo schema corporeo, l’equilibrio e diversi schemi motori, anche differenziati secondo le età. Sviluppare le capacità di coordinazione Stimolare le capacità auto-correttive Facilitare la socializzazione e l’abitudine al rispetto delle regole. Favorire un sano agonismo, con funzioni psicologiche equilibranti e liberatorie.

CONNESSIONI CON IL

CURRICOLO

L’attività si inserisce a pieno titolo nella programmazione di scienze motorie e

sportive

RISULTATI ATTESI

OBIETTIVI IN TERMINI DI COMPETENZE

Saper eseguire esercizi di riscaldamento muscolare Acquisire resistenza alla corsa lunga Saper eseguire andature e percorsi estremamente variati, anche con l’uso di semplici attrezzature Saper eseguire lanci della palla Saper eseguire diversi tipi di salti Saper correre velocemente Saper correre in squadra, attraverso vari tipi di staffette

EFFETTI GENERALI SULL’APPRENDIMENTO E SULLA CRESCITA EDUCATIVA DEGLI ALUNNI

Il raggiungimento delle finalità previste non può che incidere positivamente sull’apprendimento e sulla crescita personale dei bambini, dati i legami noti e accertati tra capacità motorie ed equilibrio psico-cognitivo.

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ORGANIZZAZIONE E FASI

STRUTTURA ORGANIZZATIVA E RUOLI

Soggetti coinvolti

Compiti assegnati

1. Tutti gli insegnanti di scienze motorie

Lezioni frontali, organizzazione delle attività, accompagnamento classi.

2.Tutti gli altri insegnanti

Organizzazione delle attività, accompagnamento classi

13.PROGETTO “CORRETTA E CONSAPEVOLE DIETA ALIMENTARE” ATTRAVERSO ANCHE LA CONOSCENZA DI ALCUNI PRODOTTI TIPICI ITALIANI

insegnante Porzia Cesario

CLASSE PARTECIPANTE : IV SEZ. A N. ALUNNI 23 SCUOLA PRIMARIA “E. GIANTURCO” I.C. “E. Q. VISCONTI” MOTIVAZIONI Considerata l’importanza di una corretta ed equilibrata dieta alimentare, in particolare durante l’età scolare, si pone l’esigenza di far apprendere ai bambini quali devono essere le corrette abitudini alimentari e quali sono i cibi necessari per porre le basi di una buona salute ed evitare così la predisposizione a un insieme di malattie dipendenti proprio da una non equilibrata alimentazione (obesità, carie, diabete…) e il rischio che esse si manifestino durante la crescita. Inoltre si ritiene fondamentale rafforzare l’identità culturale attraverso la conoscenza di determinati tipici prodotti italiani. OBIETTIVI:

Promuovere la conoscenza dei principi nutritivi (carboidrati, proteine, grassi, vitamine&) e interpretare la piramide alimentare in modo adeguato e corretto in relazione all’età.

Saper discriminare l_importanza di ogni principio nutritivo sull’organismo umano. Conoscere i gruppi alimentari. Individuare di alcuni particolari alimenti peculiarità specifiche partendo dalle origini fino ad arrivare al

prodotto finale

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Differenziare gli ambienti naturali. Discriminare gli ambienti naturali geografici italiani e conoscere come vengono sfruttati dall_uomo per

coltivare e produrre determinati frutti Conoscere le caratteristiche di alcuni alberi o piante da frutto tipici della penisola italiana, ed in

particolare di alcune regioni, quali: l’ULIVO, la VITE, IL MANDORLO, IL MELO CON I LORO differenti e diversificati DERIVATI

Capire la valenza di questi prodotti inseriti nella corretta e sana dieta alimentare. Rafforzare l_identità culturale della propria Nazione anche attraverso la conoscenza di prodotti tipici

alimentari; Potenziare la capacità di lavorare in gruppo Diffondere i valori culturali riguardanti anche il cibo.

ATTIVITA’ Le attività saranno di vario genere e riguarderanno tutte le discipline: studi sociali, italiano, arte immagine, storia, geografia ecc., dalla compilazione di schede esplicative e “carte di identità sulle varie piante e i loro derivati” , al completamento di mappe, grafici, composizione di filastrocche e favole… Il progetto si attuerà nel corso di tutto l’anno scolastico. Al termine sarà prodotto un e-book contenente tutti i lavori prodotti dai bambini. Si prevede una eventuale visita all’EXPO’ di Milano della durata di due giorni con un solo pernottamento.

14.PROGETTO DI SCRITTURA CREATIVA Carlo Longo (scrittore e sceneggiatore) con la collaborazione di Nicolò Bassetti(autore e documentarista)

CLASSE PARTECIPANTE: IV sez. A “ L. SETTEMBRINI”

L’idea di dare ai bambini della classe quarta degli strumenti più specifici riguardo alla scrittura, che

s’innestino nel lavoro già previsto dai programmi scolastici, è lo scopo di questo corso.

Con il termine “scrittura creativa” intendiamo la possibilità di sviluppare nel bambino le sue capacità

espressive attraverso il “racconto”.

Un primo passo sarà lo svelare la struttura universale della narrazione, i meccanismi d’identificazione con il

protagonista, gli snodi narrativi fondamentali attraverso la visione di film, l’analisi di un testo (adeguato alla

giovane età), il supporto di immagini pittoriche (provare a immaginare la storia che potrebbe esserci in un

dipinto) o l’approccio a un testo teatrale, cercando di chiarire anche quali differenze esistono tra i vari

linguaggi proposti.

Un secondo momento sarà il cosiddetto “brainstorming”, durante il quale ogni bambino darà il proprio

apporto (libero e incondizionato) per cercare di definire una storia e i limiti entro cui narrarla.

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Scegliere un protagonista, un antagonista, un mentore, degli aiutanti e tutte le altre figure necessarie a

sostenere e sviluppare la narrazione, decidere qual è lo spazio e il tempo nei quali è ambientata la storia,

stabilire le regole reali o fantastiche che governano il mondo del racconto: tutto questo sarà deciso insieme

nel confronto delle varie idee proposte dai bambini.

I bambini impareranno a capire che le “scelte” possono essere più o meno creative, ovvero possono dare

maggiori o minori possibilità allo scrittore e, conseguentemente, arricchire o impoverire il testo. In

particolare, la consapevolezza delle scelte che si fanno in scrittura,può aiutare il bambino nella redazione

dei testi e componimenti richiesti dal programma scolastico, offrendo una “via d’uscita” quandosi finisce

nell’angolo della “scelta sbagliata”.

L’approccio sarà divertente e coinvolgente per tutti e l’analisi di brani di film, adatti all’età dei bambini, o

l’analisi del testo di celebri favole da tutti conosciute, darà la possibilità a ognuno di intervenire o essere

sollecitato a partecipare.

Il corso si svolgerà in orario scolastico, con una frequenza di due appuntamenti mensili, per un totale di

quindici incontri.

La durata di questi appuntamenti, che potrà essere di una o due ore, sarà stabilita insieme alle insegnanti.

In particolare la collaborazione con la docente d’italiano sarà fondamentale.

Non è richiesto nessun tipo di contributo da parte della scuola o dei genitori. Per quanto riguarda il

materiale necessario al corso sarà sufficiente la possibilità di utilizzare la LIM presente nella classe.

Obiettivo finale del corso

Partendo dal presupposto che il principale obiettivo del corso è avvicinare i bambini all’amore per la lettura

e per la scrittura, lo scopo finale di questo corso sarà la scrittura di un racconto breve, alla redazione del

quale avrannocontribuito tutti gli alunni.

Al termine dell’anno scolastico ogni bambino avrà una copia del racconto (stampata e rilegata) che potrà

tenere nella propria libreria, come stimolo e speranza che un libro sarà sempre un amico fidato nella sua

vita.

In occasione della consegna del lavoro svolto ai bambini e alle loro famiglie, potrà essere organizzata una

lettura del racconto da parte di un attore o attrice professionista.

15.APPasseggio NELLA STORIA

A cura dell’associazione APPasseggio

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Vedere descrizione del progetto nel Capitolo relativo ai progetti curriculari nella scuola secondaria di primo

grado

16.PHILOSOPHY FOR CHILDREN

Vedere descrizione del progetto nel Capitolo relativo ai progetti curriculari nella scuola secondaria di primo

grado.

17. PROGETTO“INCONTRI “ Centro Astalli – Roma

Il progetto Incontri, è un percorso didattico della Fondazione Centro Astalli sulla conoscenza delle

principali identità religiose presenti in Italia, che si rivolge alle classi delle scuole medie e superiori.

L’ obiettivo è quello di aiutare i giovani a superare gli stereotipi e i pregiudizi più comuni e a scoprire che

ogni religione è una realtà “complessa” e variegata, che si può comprendere solo con la conoscenza delle

fonti e, soprattutto, con l’incontro diretto con persone che vivono la propria fede nell’esperienza

quotidiana.

Come Fondazione Astalli sentiamo particolarmente l’urgenza, in un momento in cui siamo tutti molto

sollecitati sul tema dell’identità religiosa e della convivenza di fedi diverse, di dare la nostra testimonianza

di dialogo interreligioso quotidiano, fatto di rispetto, curiosità, condivisione di valori e di obiettivi per la

costruzione di una società più ricca e più aperta.

Le attività del progetto

Gli insegnanti della classe sono in primo luogo invitati a lavorare in classe con gli studenti sui temi del

progetto, utilizzando i materiali didattici che la Fondazione Astalli mette a disposizione.

La tappa successiva è l’incontro in classe , della durata minima di un’ora e mezza, a cui parteciperà un

operatore della Fondazione Centro Astalli e un testimone della religione che si è scelto di approfondire. E’

un momento di incontro e di scambio, in cui i ragazzi sono solleciti a intervenire e a fare domande.

Dopo l’incontro in classe, che resta il centro del progetto, la Fondazione Astalli offre alle classi coinvolte

alcune proposte di approfondimento:

• Visita a un luogo di culto del territorio. È un’occasione di incontro con la comunità che frequenta quel

luogo e un’opportunità di scoprire anche realtà meno note e frequentate.

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18. PROGETTO Alla scoperta delle “settime arti”

REFERENTE Ins. Fiorella Nicolini

DESTINATARI Alunni scuola primaria

ILLUSTRAZIONE DEL

PROGETTO

Promuovere nelle scuole l’educazione al linguaggio audiovisivo e alla sua storia.

Scoprire, interrogare e “svelare”, insieme a insegnanti e ragazzi, le numerose storie

raccontate nell’immenso patrimonio visivo del Luce nonché in altri archivi.

Decodificare queste fonti per confrontarle soprattutto con quelle che verranno raccolte

nelle scuole e nelle famiglie per comprendere il senso della costruzione di memorie

pubbliche e private.

DISCIPLINE COINVOLTE Storia, educazione alla cittadinanza, informatica, educazione all’immagine.

METODOLOGIE

DIDATTICHE Uso di fonti audiovisive, web e strumenti informatici

DURATA Lezione frontale, laboratorio e visita esterna presso Archivio Storico Luce: tre giorni.

PRODOTTO FINALE Racconti con le immagini – Visual story telling

RISULTATI ATTESI EFFETTI GENERALI

SULL’APPRENDIMENTO E

SULLA CRESCITA

EDUCATIVA DEGLI ALUNNI

Acquisizione di conoscenze del linguaggio cinematografico e fotografico per una maggiore

consapevolezza dell’uso pubblico delle immagini.

LE RISORSE

ATTIVITÀ IN RETE Durante i laboratori ricerca sul web negli archivi audiovisivi on line

COLLABORAZIONI

ESTERNE

Istituto Luce Cinecittà srl

ATTIVITÀ DA

REALIZZARE CON

docenti dell’Istituto in orario di cattedra

docenti dell’Istituto in orario aggiuntivo

esperti esterni dell’ Istituo Luce

altro

ATTIVITÀ

FINANZIATE CON

contributi enti locali

altri finanziamenti

costo zero

TIPOLOGIA ATTIVITÀ formazione personale

laboratorio

attività frontale

altro

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Progetti curriculari: Scuola Secondaria di Primo grado

1.PROGETTO CLIL-POTENZIAMENTO DELLA LINGUA INGLESE A cura di ALT ACADEMY

Immaginate di imparare a suonare uno strumento musicale come il pianoforte senza poter mai toccare la tastiera, o a giocare al calcio senza avere l’occasione di dare mai un calcio ad una palla. Per padroneggiare uno strumento musicale o un pallone è necessario acquisire sia conoscenze che abilità. In altre parole, si impara efficacemente se si acquisiscono conoscenze e se nel contempo si fa pratica usando lo strumento. Ciò vale tanto per il calcio e per la musica quanto per una lingua straniera. PREMESSA Il CLIL (Content and Language Integrated Learning/Approfondimento Integrato di Lingua straniera e Materia) propone agli studenti l’apprendimento di una materia curriculare in lingua straniera. L’insegnamento della materia sarà adeguato alla preparazione degli alunni e all'esigenza della scuola. Il progetto prevede 5 incontri da due ore per il CLIL in storia dell’arte e 5 incontri da due ore per il CLIL in storia. In aggiunta le due verifiche finali. Per organizzare il lavoro sarà fondamentale un incontro tra i docenti delle materie indicate e il nostro esperto madrelingua, prima della fine di questo anno scolastico. OBIETTIVI L'obiettivo generale del CLIL é quello di presentare gli argomenti già trattati nel programma scolastico esclusivamente in lingua inglese e di stimolare interesse e curiosità da parte dello studente verso le principali correnti del passato. Saranno presentati i vari argomenti indicati nei programmi ministeriali e delle singole classi, con la finalità di sviluppare il pensiero critico negli studenti. OBIETTIVI SPECIFICI

-acquisire le forme morfosintattiche in L2 (inglese)

-Comprendere i contenuti veicolati in lingua inglese

-Acquisire un vocabolario specifico per le materie trattate in inglese

-Rafforzare le capacità di produzione orale in inglese di contenuti specifici disciplinari

-Raggiungere traguardi di competenze previsti dal curriculum riguardante la disciplina trattata.

MODALITA’ DI LAVORO/RISORSE

Si cercherà di valorizzare le diverse potenzialità dei ragazzi. Gli studenti lavoreranno con il supporto di

materiali multimediali (slides, video, audio, etc.). La lezione si svolgerà sia in modalità frontale che nel piccolo

gruppo, verranno predisposte attività di discussione guidata. Saranno utilizzate schede didattiche per il

rafforzamento e la verifica degli apprendimenti.

VALUTAZIONE/ATTIVITA’ DI VERIFICA

La valutazione verrà suddivisa in due tempi: si avvarrà di una costante osservazione da parte del docente

degli apprendimenti individuali e di gruppo da effettuarsi in itinere; alla fine del corso i ragazzi faranno un

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test con domande a risposta multipla e domande aperte, da concordare con il docente di ruolo.

PROGRAMMI DI STORIA DELL'ARTE DISPONIBILI per l'anno scolastico 2015-2016

L'arte greca:

L'arte etrusca e romana e l’arte cristiana

L'arte romanica - L'arte gotica.

Il Rinascimento - Il Seicento.

Il Settecento.

L’'arte neoclassica.

Il Popolo Greco

Roma e la civiltà romana

Il medioevo

Il Rinascimento - L'età moderna

L'età contemporanea

Le guerre mondiali

Il Periodo postbellico

2.PROGETTO “ PHILOSOPHY FOR CHILDREN” CRIL

Il Progetto si sviluppa in un ciclo di laboratori finalizzati ad organizzare un gruppo classe in una “comunità di

ricerca”, costrutto alla base della Philosophy for children, ovvero, in un “ambiente comunicativo che, grazie

alla sua particolare conformazione, favorisce lo sviluppo di attività riflessive distribuite e, quindi, di

produzioni conoscitive tendenzialmente condivise”.

La Comunità di ricerca si basa sul confronto dialogico e la convivenza democratica: costruendo un percorso

di ragionamento condiviso, si consolida la percezione della classe quale gruppo di scambio e di ricerca che

offre l’opportunità di porre domande e di affrontare problemi, e la percezione della Scuola come luogo di

comprensione e interpretazione della realtà. Si ritiene che tale modello risponda ai nuovi bisogni formativi,

rafforzando le capacità razionali e critiche, e consentendo l’esercizio responsabile della libertà.

La Philosophy for children rappresenta una delle più significative esperienze pedagogiche contemporanee.

Iniziata negli anni ’70 da Matthew Lipman, filosofo di formazione deweyana profondamente interessato a

problematiche pedagogiche e fondatore dell’Institute for the Advancement of Philosophy for Children

(IAPC), ha avuto ampio seguito e diffusione dapprima negli Stati Uniti e successivamente in tutto il mondo

con l’istituzione di numerosi enti e una consolidata sperimentazione del programma.

La P4C è sostenuta dalla Division of Philosophy dell’UNESCO, in quanto risponde alla promozione delle life

skills individuate dall’ONU e dall’UNICEF come presupposto di ogni contesto socio-culturale. Tra le più

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importanti è opportuno sottolineare: l’acquisire pensiero critico e creativo, il comunicare in forma

adeguata al destinatario, imparare a prendere decisioni tenendo conto dei dati di realtà e a risolvere

problemi specifici, riconoscere le caratteristiche individuali e sviluppare le proprie capacità autovalutative.

Ciò è dimostrato anche da un recente studio condotto su circa 3.000 alunni/e tra i 9 e i 10 anni in 48 scuole

inglesi che ha messo in luce come filosofare a scuola con l’approccio della Philosophy for Children aiuta

bambini e adolescenti (anche con svantaggio) nell’ambito linguistico e logico-matematico, migliorando al

contempo le loro abilità sociali (rispetto reciproco, educazione alla tolleranza e alla convivenza civile e

democratica).

Per questo il programma si mostra valido anche nel prevenire fenomeni di disagio che possano portare alla

dispersione scolastica o ad episodi di aggressività fra i bambini/ragazzi, il cosidetto bullismo scolastico.

La P4C, coi processi di problematizzazione che l’accompagnano, può facilitare l’acquisizione di

consapevolezza di fronte ai fenomeni della globalizzazione, in particolare nel suo aspetto di integrazione

globale, ponendosi quindi come valido supporto per il dialogo interculturale. Di recente, grazie al progetto

europeo PEACE (Philosophical Enquiry Advancing Cosmopolitan Engagement), è stato elaborato un

apposito curriculo di P4C finalizzato al cosmopolitismo.

Il programma contribuisce quindi al miglioramento del sistema scolastico, consentendo il consolidamento

di eccellenze emergenti all’interno delle classi e rivelandosi, infine, particolarmente adeguato a rispondere

anche ai cosidetti “bisogni educativi speciali”.

Articolazione

La Philosophy for children - da non confondere con altre esperienze di “filosofia con i bambini” oggi

presenti in Italia – è un progetto educativo centrato sulla pratica del filosofare in una comunità di ricerca,

che si sviluppa in un particolare setting (negli incontri i partecipanti sono seduti a cerchio) di cui è

responsabile un facilitatore adeguatamente formato. Si avvale, inoltre, di specifici materiali didattici: una

serie di racconti in forma dialogica, adatti a diverse età, in cui i protagonisti (bambini, adolescenti, adulti e

animali) dialogano su problemi e questioni di natura filosofica - il valore della vita, il pensiero, il rapporto

mente-corpo, la verità, la giustizia, ecc. - emergenti dalla loro esperienza.

Il programma ha le seguenti motivazioni:

l’individuazione e la promozione degli stili cognitivi propri della riflessione filosofica;

lo stimolo e il potenziamento della capacità argomentative (i partecipanti devono fornire

ragioni condivisibili alle proprie argomentazioni);

il rifiuto della posizione solipsistica (dal confronto polemico e dogmatico si passa al contributo

della ricerca all’interno della comunità);

il rispetto dell’altro e della comunità, quindi l’educazione alla democrazia;

il lavorare in un gruppo, all’interno del quale ognuno si impegna con specifiche competenze e

capacità per la definizione di comuni obiettivi;

lo sviluppo del pensiero critico e creativo;

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l’utilizzo della logica non formale, che si differenzia da quella formale in quanto individua i suoi

riferimenti logici in base alle “buone ragioni” espresse e che devono essere condivise dal gruppo;

il consolidamento e l’esercizio delle competenze disciplinari acquisite;

il rafforzamento delle capacità linguistiche e logiche, in continuità con l’offerta curricolare;

lo sviluppo delle competenze trasversali attraverso il rafforzamento delle competenze di base.

Obiettivi formativi Obiettivi didattici / Competenze

Padronanza degli strumenti e dei metodi della lettura

significativa

Saper problematizzare

Padronanza dei linguaggi e degli stili cognitivi propri

della riflessione filosofica

Saper analizzare/interpretare

Riconoscimento delle ragioni dell’altro, con

conseguente rispetto della comunità e educazione

alla democrazia

Saper contestualizzare/storicizzare/attualizzare

Consolidamento ed esercizio delle competenze

disciplinari acquisite

Saper argomentare/dialogare, anche attraverso

l’applicazione del pensiero critico e creativo

Attribuzione di significato alle proprie scelte di vita e

di pensiero

Saper universalizzare/concettualizzare

Consapevolezza della complessità del pensiero

dell’altro e della personale responsabilità

interpretativa

Facilitazione della riflessione meta cognitiva

Metodologia

In linea con l’applicazione del curricolo della Philosophy for children, il percorso si sviluppa in sessioni

settimanali di un’ora, in cui, progressivamente, si adottano regole condivise, perlopiù non esplicitate dal

facilitatore ma da questi mostrate con il proprio atteggiamento.

I partecipanti alla comunità di ricerca, disposti in cerchio sviluppano un confronto intorno al tema o alla

questione emergente dalla loro problematizzazione del testo proposto come stimolo iniziale.

Di seguito, in sintesi, lo svolgimento di ogni incontro:

- lettura condivisa di un racconto (a turno ogni partecipante è invitato a leggere un breve tratto del

brano proposto);

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- invito a formulare una domanda, individualmente o in piccoli gruppi, in relazione a quanto emerge

dal testo;

- raccolta e registrazione delle domande con stesura dell’agenda sulla lavagna (con l’indicazione,

accanto a ciascuna, del nome della persona che l’ha formulata);

- condivisione e individuazione di uno o più temi emersi dalle domande;

- scelta del tema o della questione su cui la comunità di ricerca intende discutere;

- piano di discussione (o nucleo di interesse euristico): avvio e sviluppo del dialogo e

dell’approfondimento stimolati e orientati in modo non direttivo dal facilitatore;

- valutazione finale (autocorrettiva): la comunità di ricerca fa osservazioni sul processo dialogico

che si è realizzato nella sessione rispetto a criteri quali l’ascolto, la partecipazione, il coinvolgimento

emotivo, l’approfondimento, il ruolo del facilitatore. L’autovalutazione consente di evidenziare in modo

critico e condiviso i punti di forza e di debolezza del dialogo, individuandone gli aspetti da migliorare.

3. PROGETTO AMO ROMA a cura del prof. Massimo Ceccaccio

Se non comprendo, non posso amare…

… un viaggio nel tempo per apprezzare la città in cui ho la fortuna di vivere.

Finalità: Il progetto è finalizzato alla conoscenza della nostra città attraverso i segni lasciati dall’uomo

nell’organizzazione sociale e nella gestione del Territorio.

Obiettivo: Il progetto ha l’obiettivo di promuovere la gestione e l’organizzazione del lavoro al fine di

ottenere competenze tecnico-grafiche.

Il progetto interessa il Triennio e, per ogni anno, avrà i seguenti contenuti:

Classi Prime: Lo studio di questo anno sarà la conoscenza del tessuto urbanistico romano e l’analisi del

Territorio sul quale si svilupperà Roma fino al periodo dell’Impero.

Classi Seconde: Le classi sono interessate allo studio dello Spazio Rinascimentale.

Partendo dall’impianto urbanistico di Pienza si analizzano le piazze Michelangiolesche del Campidoglio e

Farnese e l’impianto urbanistico di Paolo III Farnese.

Classi Terze: Le cassi sono interessate allo studio del tessuto urbanistico di Roma Capitale dopo l’Unità di

Italia. In particolare la relazione esistente tra il Quartiere Umbertino –Esquilino- e l’impianto urbanistico di

Torino di impronta cardo-decumeanica e il nuovo impianto cardo-decumanico del polo direzionale

dell’EUR.

Attività previste: Gli studenti saranno coinvolti in una attività laboratoriale di redazione grafica degli

interventi urbanistici nelle diverse epoche oggetto di studio.

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4. PROGETTO APPASSEGGIO NELLA STORIA A cura dell’associazione APPasseggio

Le classi seguiranno un itinerario formativo curato sia dai docenti curricolari che dall’Associazione culturale

GoTellGo. I percorsi formativi riguarderanno Vivo l’antico romano e lo studio di Roma 1943-1944.

Attraverso lezioni in classe ed itinerari in città verranno presentati i protagonisti della storia .

Il progetto si articola in più fasi:

Incontro di preparazione con il docente al fine di organizzare l’incontro in classe e la

presentazione del progetto ai ragazzi

Seminario formativo a scuola.

Itinerari in città

Questionario finale che consentirà di valutare le conoscenze acquisite dagli studenti, le loro

riflessioni ed i loro commenti.

5. PROGETTO DI ASTRONOMIA: TRA CIELO E TERRA, CREAZIONE DI UN POLO

ASTRONOMICO PER L’ATTIVAZIONE DI METODOLOGIE DIDATTICHE INNOVATIVE PER L’INSEGNAMENTO

Vedere descrizione del progetto nel Capitolo relativo ai progetti curriculari nella scuola primaria.

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6. PROGETTO “ CINEMA” IL CINEMA COME FORMA DI CONOSCENZA Prof.ssa Ester di Francesco

In tempi in cui può assalirci un senso d’impotenza di fronte al verificarsi di eventi sempre più drammatici, la strategia vincente, per cercare di cambiare le cose e per non abbandonarsi al pessimismo e all’inerzia, può risultare quella di puntare con forza sullo strumento della cultura. Si propone quindi un’attività di Ampliamento dell’Offerta Formativa in orario curricolare (perché solo in questa fascia oraria un progetto può garantire la partecipazione dell’intero gruppo classe e il suo utilizzo nella didattica curricolare). Il Cinema è un’attività interdisciplinare che favorisce il percorso di apprendimento proposto dalle singole discipline, utilizzando un patrimonio di immagini già posseduto dagli alunni, in modo confuso, allo scopo di organizzarlo. Il progetto è nato, quindi, dalla convinzione della validità didattica dell’utilizzo del film: la proposta della visione di un film fatta ai ragazzi assume una valenza educativa, diventa

strategia di lavoro

metodo per trasmettere conoscenze

tecnica per far riflettere

tecnica per favorire l’acquisizione nei ragazzi di abilità, contenuti e competenze

attività interdisciplinare. CRITERI DI SCELTA DEI FILM

Qualità

Possibilità di utilizzare il film per potenziare il percorso curricolare

I grandi film che fanno parte della Storia del Cinema in collaborazione con l’Ass. Culturale Detour

OBIETTIVI

Acquisire capacità di decentramento rispetto ai propri quadri concettuali e culturali

Acquisire capacità di decodificare il linguaggio cinematografico e delle altre arti (la Letteratura, l’Arte figurativa, la Musica)

Potenziamento del curricolo STRUMENTI

I grandi classici della Storia del Cinema

Film di recente produzione

Libri di testo

Bibliografia sull’argomento

Questionari e schede

Cartelloni

Dossier preparati dai responsabili del Progetto

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CONDIZIONI ORGANIZZATIVE Ciascun Consiglio di classe

sceglierà

il percorso da svolgere

i film da vedere; individuerà

gli insegnanti coinvolti definirà

il progetto calandolo nella realtà della propria classe Si prevede la visione di almeno 2 film per sviluppare la tematica e acquisire conoscenze di base del linguaggio cinematografico. Parteciperanno a ciascuna proiezione con presentazione, analisi e dibattito 2 classi presso il cine club Detour Procedura

Scelta percorso

Scelta titoli dei film

Preparazione alla visione del film (in classe) utilizzando i libri di testo e i materiali predisposti dal Cinema

Mini lezione introduttiva di alfabetizzazione dell’audiovisivo

presentazione del film da parte dell’esperto

visione del film pausa durante la quale i ragazzi consumano la merenda (portata da casa)

interazione/laboratorio: dibattito con l’esperto

Verifica:

Elaborazione di piccole recensioni

Dossier sul film preparato dal ragazzo: cast artistico, notizie sul regista, breve trama, analisi del film , commento personale, approfondimenti suggeriti dal lavoro di preparazione e dall’incontro con gli esperti

relazioni

approfondimenti

modalità strutturate dal singolo Consiglio di classe RESPONSABILITA’ DI ATTUAZIONE Ogni Consiglio di classe designerà un responsabile che si coordinerà con il referente del Progetto. METODOLOGIA Verrà attivata una metodologia didattica mirante a stimolare i processi di apprendimento, di ricerca e di autonomia. Partecipazione attiva degli studenti

Ricerche individuali e in piccoli gruppi

Incontri con gli esperti

Dibattiti MODALITA’ DI VERIFICA

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Compilazione di schede sui film visti

Relazioni

Rapporti di ricerca

Analisi dei comportamenti

Misure di abilità di pensiero e sociali PRODOTTO FINALE Presentazione, da parte di ciascuna classe, dei materiali prodotti in occasione della Notte Bianca del Viscontino.

7.PROGETTO “ GIOVANI PER LA PACE” Prof.ssa Claire Silbermann

I Giovani per la Pace sono un movimento di giovani nato dalla Comunità di Sant’Egidio presente in molte

città dell’Europa e del mondo.

La proposta educativa approfondisce i temi della solidarietà, della conoscenza del mondo e dei diritti

umani e si svolge attraverso una serie di incontri tematici durante tutto l’anno scolastico.

La presenza dei Giovani per la Pace all’interno delle scuole costituisce una risorsa perché, attraverso il loro

interesse, la loro apertura al mondo e la loro esperienza di sostegno agli elementi più deboli della società e

di integrazione tra coetanei di diverse provenienze, sono portatori di una cultura di solidarietà e di

accoglienza. I Giovani per la Pace inoltre formano delle band musicali, i Sounds for Peace, che attraverso la

musica veicolano un messaggio di integrazione e non violenza.

L’esperienza dei Giovani per la Pace dimostra che l’incontro con i più deboli aiuta i giovani a crescere forti

ma non prepotenti, aperti e con un’attitudine positiva verso gli altri. Aiutare gli altri ha significato per tanti

ragazzi uscire da un mondo autoreferenziale e spesso solo virtuale.

I numerosi episodi di violenza e di razzismo, che si verificano quotidianamente nella nostre città e in cui

spesso i giovani sono coinvolti, sono il frutto della paura e del disorientamento di una società a cui

mancano punti di riferimento e che trova nei più deboli un capro espiatorio.

Lavorare insieme per l’Africa, visitare gli anziani negli istituti e fare festa con loro, studiare le problematiche

relative ai diritti umani, li aiuta a impiegare al meglio le proprie energie e a fare emergere le loro risorse e

capacità rendendosi utili. Crescere con un’attitudine solidale contribuisce a spegnere quella aggressività

verso la debolezza che è alla base di tanti comportamenti legati al cosiddetto “bullismo”.

I ragazzi imparano a lavorare insieme e ad attribuire valore alla collaborazione e all’amicizia nel gruppo dei

pari. Tutti questi aspetti favoriscono un percorso di educazione alla cittadinanza attiva ed alla

partecipazione civile.

Gli operatori della Comunità di Sant’Egidio si rendono quindi disponibili ad organizzare, a titolo gratuito,

incontri nelle scuole, anche con l’ausilio di foto, video e documenti scritti.

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Nello specifico proponiamo fino a cinque incontri che si svolgeranno nell’arco di tutto l’anno, secondo la

scansione proposta o come da accordi con i singoli docenti.

I incontro - Settembre/Ottobre 2015 - Memoria della Shoah.

In memoria della deportazione degli ebrei di Roma del 16 ottobre 1943.

PROPOSTE:

Incontro con un testimone della Shoah

Lettura di testi durante le ore di italiano e storia.

Partecipazione alla marcia che ogni anno parte da Piazza Santa Maria in Trastevere fino al Portico di

Ottavia, ripercorrendo all’inverso il cammino degli ebrei rastrellati dalle loro case il 16 ottobre

1943. Quest’anno la marcia è prevista per Sabato 17 ottobre.

II incontro - Novembre 2015 - L’ amicizia con gli anziani- Il concorso “living together 2016”

PROPOSTE:

Visione del video "Un'ora di tempo" (la proposta di un’ anziana che chiede amicizia per vincere la

solitudine, 4 minuti); introduzione dei volontari della Comunità di Sant’Egidio al mondo degli anziani;

con l’aiuto dei volontari della Comunità di Sant’Egidio e la collaborazione dei genitori dei ragazzi,

preparazione e realizzazione di feste con gli anziani seguiti dalla Comunità di Sant’Egidio del

quartiere (con canti, brevi esibizioni teatrali, giochi…);

Visita di classe ad un istituto per anziani vicino alla scuola, dove i volontari della Comunità di

Sant’Egidio sono presenti settimanalmente.

Preparazione di feste e visite ad anziani con studenti fuori l’orario scolastico nelle sedi della

Comunità di Sant’Egidio o in luoghi di incontro del quartiere.

Il diario dell’amicizia. Un quaderno di classe che ogni ragazzo può aggiornare raccontando la sua

esperienza dopo che – assieme ai volontari della Comunità di Sant’Egidio – ha fatto visita ad uno o

più anziani.

La realizzazione di interviste e ricerche frutto delle testimonianze dirette degli anziani raccolte dai

ragazzi.

CONCORSO “LIVING TOGETHER 2016”

Ogni anno il Movimento “Giovani per la Pace” promuove un Concorso rivolto ai ragazzi delle scuole

secondarie di I grado di Roma.

Questo concorso, ormai alla sua quarta edizione, è un’ occasione per far riflettere i ragazzi sui temi

della convivenza e della pace per diventare protagonisti di un cantiere di ricerca della pace. Infatti,

come ebbe a dire Giovanni Paolo II nel 1986 ad Assisi: “La pace è un cantiere aperto a tutti, non solo

agli specialisti, ai sapienti e agli strateghi. La pace è una responsabilità universale: essa passa

attraverso mille piccoli atti della vita quotidiana. A seconda del loro modo quotidiano di vivere con

gli altri, gli uomini scelgono a favore della pace o contro la pace”.

Gli operatori della Comunità di Sant’Egidio forniranno alcune tracce con proposte operative e spunti

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di riflessione, per aiutare le classi nella produzione dei lavori.

Ogni classe è invitata ad elaborare testi, poesie, produzioni artistiche, composizioni musicali, foto

o video.

Si possono naturalmente utilizzare altri libri, testi, video o testimonianze scelti dai professori o

proposte dai ragazzi.

I professori devono compilare una scheda di iscrizione per ogni classe che intende partecipare, e

inviarla ad un indirizzo e-mail che sarà presto fornito, o consegnarla al referente locale del

Movimento “Giovani per la Pace”.

La Convention finale “Living Together 2016”, con tutte le scuole in concorso, durante la quale avrà

luogo la premiazione dei lavori migliori , si terrà a Febbraio 2016.

III Incontro - Gennaio 2016– Il viaggio della speranza: i migranti

PROPOSTE:

Incontro con un Migrante sopravissuto alle tanti stragi del Mediterraneo

Racconto delle tante storie che costringono ogni anno i Migranti a lasciare la propria terra in cerca di

un futuro migliore

Dati e numeri sull’immigrazione

Invito a partecipare alla preparazione della cena per le persone che vivono per strada

IV Incontro - Marzo 2016 Peace is the future: per un mondo senza violenza

PROPOSTE:

“L'aver abitato una terra di pace ci riempie di responsabilità verso tanti che la pace non ce l'hanno".

L’ Italia. Settanta anni di pace.

Paesi in guerra – approfondimento delle vite delle persone che vivono in paesi che hanno

dimenticato cosa vuol dire la pace.

Violenza nelle nostre scuole e nel nostro quartiere. Che cosa possiamo fare noi?

Invito alle feste di Primavera nel quartiere e nelle case per anziani con la partecipazione di tutte le

scuole del quartiere. Giovani e anziani per costruire la pace.

V Incontro - Maggio 2016 con un anziano del quartiere o di una casa di riposo della zona

La scelta di proporre come ultimo incontro la testimonianza di un anziano che vive in istituto nasce dal

desiderio di creare un momento di confronto e dialogo tra le generazioni, per aprire ancora una volta un

cantiere di idee, sogni e progetti nelle scuole romane. Questo incontro intende coniugare l’esperienza degli

anziani, custodi della memoria di un popolo, con quella dei giovani, chiamati a raccoglierne l’eredità per

costruire il loro futuro.

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Insieme giovani e anziani possono unirsi per cambiare il nostro presente e per creare una città più umana in

cui gli anziani non vengano esclusi perché considerati inutili e in cui i giovani possono trovare lo spazio per

essere portatori di una pace da cercare e vivere insieme.

Altre iniziative proposte

IL PRANZO DI NATALE CON I POVERI

PROPOSTE:

Visione di un video sul tema.

Raccolta e preparazione dei regali per i poveri, coinvolgendo le famiglie dei ragazzi.

Preparazione di centritavola, festoni e addobbi in genere per i luoghi di festa.

PACE IN TUTTE LE TERRE (PEACE IN ALL LANDS)

PROPOSTE:

Sensibilizzazione delle classi sul tema.

Preparazione, promozione e partecipazione a “Pace in tutte le terre”, la marcia globale per la

pace.

I LABORATORI MUSICALI “SOUNDS FOR PEACE”

Il movimento “Sounds for Peace” nasce all’inizio del 2009 per iniziativa dei Giovani Per la Pace.

L’intento è quello di dare una risposta attraverso al musica ad un clima di crescente violenza nella città di

Roma e nel mondo, facendo musica per la pace (Sounds for Peace).

I Sounds for Peace creano e propongono testi e brani musicali che muovono i cuori al rispetto per l’altro,

all’attenzione ai più deboli, alla costruzione di un mondo migliore, e si impegnano a non utilizzare mai il

linguaggio universale della musica per seminare odio e predicare il disprezzo;

Iniziative:

- L’Invito a suonare dal vivo a numerose manifestazioni pubbliche nel corso dell’anno con al centro il

tema della pace e della non-violenza;

- La partecipazione al concorso musicale PLAY MUSIC STOP VIOLENCE, promosso dalla Comunità di

Sant’Egidio, dalla Fondazione Musica per Roma e dalla Camera di Commercio di Roma. Diverse band

Sounds for Peace hanno partecipato alla finale 2014 all’Auditorium di Roma e alla finale 2015 al Pala

Atlantico nella categoria Young Talents.

Piano di sostegno scolastico della seconda generazione dell’immigrazione Destinatari: Bambini e ragazzi in età di obbligo scolastico. Alunni delle scuole superiori. Ragazzi arrivati in Italia negli ultimi mesi dell’anno scolastico non ancora iscritti nelle scuole italiane. Obiettivi: Con questo programma ci si propone il raggiungimento dei seguenti obiettivi: - conseguimento del titolo di studio

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- buon grado di apprendimento delle varie materie scolastiche - discreta autonomia di studio - capacità di lavorare insieme con persone di differenti culture lingue e religioni,provenienti dai diversi paesi del mondo. Metodo: Il raggiungimento degli obiettivi prefissati avviene soprattutto attraverso l’insegnamento e la messa in pratica di un approccio allo studio che mette al centro l’allievo, le sue difficoltà , le sue necessità ma anche le potenzialità. Si tiene conto delle particolarità di ciascuno, delle difficoltà linguistiche se ve ne sono ( frequentano infatti anche ragazzi che parlano correttamente l’italiano o che sono figli di immigrati, nati in Italia, per il quali l’italiano è la lingua principale) ed infine delle differenze culturali della società d’origine con quella d’immissione ove queste siano particolarmente rilevanti. Ci si avvale della collaborazione di insegnanti e professori dei diversi ordini e gradi della scuola italiana .Alcuni di questi provengono dalle scuole medie, altri dalle scuole superiori compresi i licei. Gli alunni vengono seguiti individualmente o in piccolissimi gruppi nello studio delle varie discipline scolastiche. Ogni alunno è accompagnato nello studio durante tutto l’anno scolastico e, ove necessario, anche in alcuni mesi estivi per più intensi piani di recupero. I piani di recupero, personalizzati, sono di norma concordati coni docenti delle scuole frequentate dagli alunni. Viene richiesta inoltre la collaborazione della famiglia, nei limiti delle possibilità della stessa, ai fini di una maggiore integrazione nel tessuto sociale.

8. PROGETTO“INCONTRI “ Centro Astalli – Roma – Prof. Forni

Il progetto Incontri, è un percorso didattico della Fondazione Centro Astalli sulla conoscenza delle

principali identità religiose presenti in Italia, che si rivolge alle classi delle scuole medie e superiori.

L’ obiettivo è quello di aiutare i giovani a superare gli stereotipi e i pregiudizi più comuni e a scoprire che

ogni religione è una realtà “complessa” e variegata, che si può comprendere solo con la conoscenza delle

fonti e, soprattutto, con l’incontro diretto con persone che vivono la propria fede nell’esperienza

quotidiana.

Come Fondazione Astalli sentiamo particolarmente l’urgenza, in un momento in cui siamo tutti molto

sollecitati sul tema dell’identità religiosa e della convivenza di fedi diverse, di dare la nostra testimonianza

di dialogo interreligioso quotidiano, fatto di rispetto, curiosità, condivisione di valori e di obiettivi per la

costruzione di una società più ricca e più aperta.

Le attività del progetto

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9.PROGETTO “UN NEANDERTHAL TRA I BANCHI” Laboratori didattici, mostra scientifica e conferenze con la collaborazione del Museo Pigorini

Gli insegnanti della classe sono in primo luogo invitati a lavorare in classe con gli studenti sui temi del

progetto, utilizzando i materiali didattici che la Fondazione Astalli mette a disposizione.

La tappa successiva è l’incontro in classe , della durata minima di un’ora e mezza, a cui parteciperà un

operatore della Fondazione Centro Astalli e un testimone della religione che si è scelto di approfondire. E’

un momento di incontro e di scambio, in cui i ragazzi sono solleciti a intervenire e a fare domande.

Dopo l’incontro in classe, che resta il centro del progetto, la Fondazione Astalli offre alle classi coinvolte

alcune proposte di approfondimento:

• Visita a un luogo di culto del territorio. È un’occasione di incontro con la comunità che frequenta quel

luogo e un’opportunità di scoprire anche realtà meno note e frequentate.

Vedere sezione scuola primaria pag.59

ALTRI PROGETTI PROPOSTI DA EMERGENCY E DA LIBERA

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Progetti Extracurricolari

Scuola Primaria

ATTIVITÀ MOTORIE atletica leggera, pallavolo e scherma a cura dell’associazione

“Volleyrò”

LINGUE STRANIERE Inglese, con certificazione finale a cura dell’associazione Alt

Academy

MUSICA corsi di strumento musicale a cura dell’associazione

“Musichiamo”

LABORATORIO DI CERAMICA IN INGLESE

IL DOPOSCUOLA Corsi per alunni DSA a cura dell’ASSOCIAZIONE ITALIANA

DISLESSIA (AID)

Lingue straniere con Alt Academy Il progetto prevede corsi di potenziamento linguistico per la scuola primaria, per consentire agli allievi di partire dalla seconda elementare con un obiettivo specifico da raggiungere in quinta elementare la certificazione flyers del Cambridge. E’ assolutamente riconosciuto che i bambini dovrebbero avere un livello A2 del framework europeo terminata la quinta elementare; questo di norma si verifica in tutti gli stati dell’Unione Europea, difficilmente in Italia. Il corso seguirà i syllabus stabiliti dagli esaminatori Cambridge e procederà a potenziare le 4 abilità linguistiche. Saranno utilizzati supporti audio per far esercitare gli allievi sulla listeningcomprehension. I bambini sosterranno l’esame di certificazione Young Learners. I nostri insegnanti sono tutti madrelingua o bilingue, specializzati nell’insegnamento della lingua inglese a bambini e adolescenti. CORSO POMERIDIANO RILASCIO CERTIFICAZIONI LINGUA INGLESE certificazioni liv Flyer ( a cura della

prof.ssa Spagnolo Alessandra)

Il progetto di certificazione per la lingua inglese livello A1, risponde bene a quanto sottolineato dal Piano

dell’Offerta Formativa dell’Istituto Visconti, perché rende la scuola un luogo di formazione in cui i ragazzi

passano piacevolmente alcuni momenti della loro crescita sia dal punto di vista didattico che personale.

DESTINATARI : alunni delle classi prime medie e delle quinte elementari che dovranno poi a fine anno sostenere gli esami (max.20 per corso)presso un ente esterno abilitato al rilascio delle certificazioni (Accademia Britannica International House –Cambridge University ) Il progetto iniziera' a meta' ottobre e durera' 25 ore con una frequenza di una volta la settimana di un 'ora. il progetto prevede l'utilizzo di un libro di testo, che sara' integrato dal supporto tecnologico, da video,

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audio. si fara' molto uso di esercizi per migliorare e dare sicurezza ai ragazzi nella produzione orale e scritta, altrettanto per la comprensione. Sara’ utilizzata, in orario pomeridiano (14,30-16,30) un’aula per una volta alla settimana, di venerdi'(Palazzo Ceva) per il corso per le prime medie, mentre sara' utilizzata un'aula della Gianturco per il corso destinato alle quinte elementari.

Musica: corsi di strumento musicale con associazione “Musichiamo”

Si offre la disponibilità dello studio di tutti gli strumenti e del canto, possibilità di formazione di classi di strumento musicale e di coro. Lezioni individuali da 30 minuti Lezioni individuali da 50 minuti Lezioni di coppia di strumento da 50 minuti: Per chi volesse, c’è la possibilità di prendere lezioni col presidente dell’associazione, Maestro Simone Gullì.

Scuola Secondaria di 1° grado

TABELLA RIASSUNTIVA

LABORATORIO DI METODO DI STUDIO Si costruisce l’autonomia e le competenze nello studio

IL DOPOSCUOLA DELL’ASSOCIAZIONE

ITALIANA DISLESSIA (AID)

Si fanno i compiti, si studia, si ripassa, si richiedono

spiegazioni e chiarimenti sulle materie di studio. I

compiti e lo studio da farsi non sono solo quelli previsti

per il giorno successivo, ma anche quelli per i giorni

seguenti e per la settimana successiva.

CORSI DI RECUPERO Laboratori di recupero di matematica, italiano e inglese

ATTIVITÀ MOTORIE Atletica leggera, pallavolo e scherma

LINGUE STRANIERE Inglese, Francese, con certificazione finale DELF KET

MUSICA Corsi di strumento musicale

ATTIVITÀ TEATRALE Propedeutica al teatro

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Musica: laboratorio di Canto Corale, Pianoforte e Solfeggio, Propedeutica alla Didattica Musicale

‘La musica esprime ciò che non può essere detto, e su cui non si può rimanere in silenzio’ Victor Hugo

PREMESSA

L’idea di proporre un progetto per l’istituzione di un coro di voci bianche nella scuola primaria e nella

secondaria di primo grado, di un regolare corso di canto corale e di lezioni di musica, nasce dalla personale

formazione musicale della docente e da diversi anni di esperienza nella scuola dell’obbligo a contatto con i

bambini e i ragazzi.

Da qualche semplice canto imparato per un saggio di Natale, per la fine dell’anno o per la messa di Pasqua,

è nato l’entusiasmo per la ‘polifonia’, il canto a più voci; ma ciò che i ragazzi hanno spesso sperimentato e

compreso da questa esperienza è che quando viviamo qualcosa di bello e ci impegniamo per esso,

desideriamo non perderlo, desideriamo che non finisca. Abbiamo imparato, in sostanza, che siamo fatti per

l’Infinito.

Allora, cantare in coro e studiare musica attiene più o meno consapevolmente al nostro Destino ultimo e

alla possibilità di raggiungerlo anche attraverso questa bellissima arte.

OBIETTIVI

Obiettivo principale è quello di educare la sensibilità educando alla Bellezza, potenziando le singole

capacità che emergono all’interno della dinamica educativa propria del coro. Il coro infatti è una Comunità

dove il singolo ha un grande valore per se stesso ma anche in relazione agli altri; nel coro si impara la

responsabilità personale e si acquisisce la capacità di “ascoltare” e di lasciare spazio, di produrre

personalmente e sentirsi parte di un significato comune straordinariamente bello che da soli non

potremmo realizzare e per il quale volentieri ci impegniamo, anche rinunciando a qualche piccola cosa di

noi stessi.

Quindi l’intervento proposto agli studenti vuole essere uno strumento utile per un laboratorio di crescita

personale e comunitaria nella possibilità di acquisire nuove abilità e competenze musicali teorico/pratiche

esprimendo anche i propri sentimenti ed emozioni.

CONTENUTI

Poiché l’intenzione del progetto è avvicinare i bambini e i ragazzi alla bella musica colta in modo serio,

impegnativo ma anche gratificante e speciale, il repertorio del Coro di voci bianche può comprendere brani

della tradizione classica ed abbracciare il periodo che va dal rinascimento ai nostri giorni.

Composizioni polifoniche da una a tre voci sacre e profane, dalle “canzonette” rinascimentali ai canti

gospel, rielaborazioni corali di canzoni di musica leggera o musica da film. In particolare, il Coro di voci

bianche potrebbe periodicamente collaborare con i cantori della Cappella Liberiana di S. Maria Maggiore e

con il Coro Polifonico dell’Associazione Culturale ‘Canticorum Jubilo’

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Si propone anche un’introduzione allo studio del pianoforte e alla sua tecnica su scale maggiori e minori,

studi di tecnica, piccole sonate da vario repertorio; studio del solfeggio parlato, cantato, dettato ritmico e

melodico.

Per i più piccoli della scuola primaria è possibile attuare un percorso di propedeutica alla didattica musicale

incentrato sull’esperienza del ritmo (metodo e Strumentario Orff) e del canto.

ATTIVITA’ e ORGANIZZAZIONE

Due lezioni settimanali obbligatorie di canto corale della durata di 120 minuti ciascuna e per gli alunni che

lo desiderano il corso offre inoltre una lezione settimanale individuale di pianoforte e solfeggio a

completamento del percorso del laboratorio.

Due lezioni settimanali di propedeutica (Metodo Orff) e canto.

PRODOTTI INTERMEDI E FINALI

Saggi di Natale, fine anno o in altri periodi da definirsi, nei locali della scuola, presso la basilica di S. Maria

Maggiore in collaborazione con la Cappella Liberiana, con il Coro Canticorum Jubilo o presso altri spazi

legati al territorio.

DESTINATARI

I destinatari di questo progetto sono gli alunni della scuola secondaria di primo grado ‘Ennio Quirino

Visconti’ di Roma.

ATTREZZATURE

Si utilizzeranno le attrezzature e gli spazi che la scuola già possiede nelle sedi di Via della Palombella 4, Via

Quattro Novembre 95 e Vai S. Agata dei Goti 19.

DURATA Annuale, a.s. 2015 - 2016

L’INSEGNANTE Anna Maria Contu

I genitori degli alunni con Disturbi Specifici dell'Apprendimento (Dsa) faticano nell’aiutare i propri figli a fare

i compiti a casa, perché spesso non conoscono le strategie giuste da adottare e vivono con ansia le difficoltà

dei ragazzi. E’ molto importante invece che questi allievi vengano seguiti da persone specializzate (tutor

dell’apprendimento che hanno frequentato un corso AID), in grado di impostare un corretto metodo di

studio che conduca gli alunni con Dsa verso un’autonomia completa o parziale. Il doposcuola

dell’Associazione Italiana Dislessia(AID), attraverso l’utilizzo di strategie che aiutano a studiare in modo

attivo e proficuo, dà al ragazzo una nuova consapevolezza delle proprie potenzialità sia nel lavoro

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scolastico che in famiglia. Si ottengono questi risultati attraverso l'uso di tecnologie informatiche

nell'educazione, metodologie didattiche attive e partecipative e strategie psicoeducative, con l’obbiettivo di

favorire il benessere scolastico e la qualità della vita degli studenti.

I ragazzi si troveranno in un ambiente stimolante e sereno che lascerà spazio al confronto e alla

socializzazione, permettendo a pieno la loro integrazione. I tutor del doposcuola, operando in équipe con

un responsabile e un coordinatore AID, avranno il compito, sia di individuare le modalità di lavoro più

idonee per ciascun partecipante verificandole periodicamente, sia di creare un ponte tra la famiglia, i

terapisti e gli insegnanti curricolari. La presenza di una rete di supporto infatti è una delle condizioni che

migliora l’intervento.

A chi è rivolto. Il doposcuola è rivolto a bambini e bambine con DSA della scuola primaria; ragazzi e

ragazze con DSA della scuola secondaria di primo grado.

Modalità di svolgimento L’attività è organizzata in piccoli gruppi (rapporto 1 un insegnante ogni 3 alunni).

Le attività si svolgeranno in lezioni da due ore ciascuno, non frazionabili. Non sarà possibile partecipare a

due lezioni nello stesso giorno. Sarà invece possibile partecipare a due o al massimo tre lezioni nell’arco

della settimana.

Ogni doposcuola AID è diviso in due moduli della durata di 4 mesi cosi suddivisi: primo modulo ottobre-fine

gennaio;secondo modulo febbraio-fine maggio.Sarà possibile partecipare a un massimo di due moduli

per anno , facendone formale richiesta.

Cosa si fa nel doposcuola:

� si fanno i compiti,

� si studia,

� si ripassa,

� si richiedono spiegazioni e chiarimenti sulle materie di studio.

I compiti e lo studio da farsi non sono solo quelli previsti per il giorno successivo, ma anche quelli per i

giorni seguenti e per la settimana successiva.

In caso non sia possibile svolgere i compiti o siano tutti eseguiti i tutors si preoccuperanno di far svolgere

delle attività di rinforzo dei seguenti obiettivi:

- Acquisizione metodi e strategie di studio

- Acquisizione maggiore autonomia nell’uso degli strumenti compensativi

- Agevolazione di un atteggiamento metacognitivo rispetto alle proprie strategie di apprendimento

- Prevenire la comparsa e il consolidamento di strategie o meccanismi errati o inefficaci

Le famiglie

Le famiglie saranno informate relativamente al progetto specifico pensato per i propri figli e coinvolte

rispetto ai miglioramenti, ai cambiamenti e alle osservazioni effettuate durante le attività.

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I genitori dovranno accettare, al momento dell’iscrizione, un “regolamento” condiviso con il personale del

doposcuola e con il coordinatore del doposcuola stesso, all’interno del quale saranno specificate anche le

modalità di pagamento ed i costi. Le famiglie si impegnano a ordinare i libri in formato digitale il prima

possibile. E a fornire un Pc portatile ai figli.

INGLESE E FRANCESE CON CERTIFICAZIONI RICONOSCIUTE A LIVELLO INTERNAZIONALE

I docenti che seguono queste tipologie di corso sono scelti tenendo conto della loro competenza e della

capacità di preparare gli studenti ad affrontare tali esami.

Esami e certificazioni in inglese

La nostra pluriennale esperienza nell’insegnamento della lingua inglese ci permette di realizzare corsi per la

preparazione a tutti i più importanti esami per la certificazione del livello di conoscenza della lingua inglese.

Le principali organizzazioni che erogano questi esami sono 3:

University of Cambridge

City&Guilds

ETS (Educational Testing Service)

Ciascuna di queste organizzazioni rilascia dei certificati specifici che richiedono una preparazione

differenziata in base al livello di partenza e all’esame scelto.

Per quanto riguarda l’University of Cambridge ESOL Examinations realizziamo corsi per i seguenti esami:

Esami di General English:

Key English Test (KET) A2

Per quanto riguarda la lingua francese, organizziamo corsi di preparazione per sostenere gli esami DELF (

Diplôme d’Etudes de Langue Française) livelli A1 e A2..

Il diploma DELF è l’unica certificazione riconosciuta a livello internazionale sia dalle istituzioni pubbliche e

private francesi che dagli Enti dispensatori di borse di studio e programmi di formazione all’estero dei vari

paesi europei.

I diplomi sono rilasciati dal Ministère de l’Education Nationale francese, garante della validità pedagogica

delle prove.

I DELF A1 e A2 – utilizzatore elementare – valorizzano le prime basi apprese in francese.

L’Italia è tra i primi paesi mondiali per il numero di candidati (nel 2006, circa 30.000 candidati si sono

presentati agli esami) e per l’introduzione della certificazione nelle scuole e università: i diplomi francesi

sono stati varati dal MIUR sulla base di una convenzione stipulata con gli Enti certificatori stranieri (DPR 8

marzo 1999 n.275 – Regolamento dell’autonomia, programma CAMPUS ONE).

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ATTIVITA’ SPORTIVE

Le attività sportive sono state sempre un “fiore all’occhiello” dell’ I.C. Visconti.

In quest’anno scolastico, come Ampliamento dell’offerta formativa, il nostro Istituto Comprensivo ha

attivato le seguenti iniziative a livello sportivo, sia in orario curricolare che extra curricolare.

Attività sportive in orario curricolare, rivolte a tutte le classi della scuola media, in collaborazione con

esperti esterni di A.S.D. Volleyrò: affiancamento ai docenti per l’accompagnamento degli alunni presso la

nuova palestra sita nel plesso di Sant’Agata dei Goti ed effettuazione di lezioni dimostrative di pallavolo;

In orario extra curricolare:

attivazione del corso di atletica leggera – lun e merc 15.00/16.30- presso lo stadio di atletica leggera di

Caracalla, Nando Martellini, con la collaborazione degli insegnanti di educazione fisica della scuola

attivazione di corso pomeridiano di volley – mar e giov dalle 14.30/16.30 - presso la palestra della

scuola o dell’Istituto Professionale Colombo, tenuto da istruttori Volleyrò

preparazione del gruppo sportivo scolastico e successiva partecipazione ai Campionati Studenteschi, ai

Tornei interni per classi parallele, con particolare riferimento alle discipline:

atletica leggera, vela,pallavolo,hockey

progetto Valori dello Sport

Campi Scuola:

in continuità con il progetto dello scorso anno si organizzerà un campo scuola velico ad Anzio

per le classi seconde e terze si organizzerà una crociera a vela nelle isole dell’arcipelago toscano

LABORATORIO SUL METODO DI STUDIO - PER LE CLASSI PRIME MEDIE-“IMPARARE AD IMPARARE”

Il metodo di studio, ossia le modalità attraverso le quali lo studente organizza in modo ottimale i suoi

percorsi di apprendimento, rappresenta uno degli aspetti di maggiore rilevanza nell'attività quotidiana di

uno studente . Curiosamente però il metodo di studio, nei diversi percorsi formativi delle discipline della

scuola media superiore, non e' oggetto di una trattazione specifica .

Le ragioni di questa apparente contraddizione sono molteplici: innanzitutto non e' previsto, nei programmi

ministeriali ,uno spazio istituzionale finalizzato a questo scopo e quindi non e' chiaro a chi spetti tale attività

. Inoltre le diverse ricerche messe a punto negli ultimi anni finalizzate alla realizzazione di percorsi specifici

sul metodo di studio presentano solitamente due inconvenienti molto rilevanti : tempi estremamente

lunghi per la loro effettuazione ( a causa dei complessi metodi di ricerca utilizzati ) e necessità di personale

esterno per la loro implementazione .

Il progetto che viene illustrato in queste pagine prevede tempi di realizzazione rapidi e tali da risultare

pienamente compatibili con il carico orario di una scuola media .

Infine, a livello operativo, la scuola ha individuato alcuni docenti di lettere, referenti per la realizzazione del

progetto.

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Prima fase : Raccolta di dati relativi al metodo di studio attualmente utilizzato da parte degli studenti

appena iscritti al primo anno .La raccolta dei dati viene inserita all'interno delle attività del progetto

accoglienza .

Seconda fase : Presentazione dei dati e analisi al consiglio di classe , al fine di discuterne i risultati

evidenziati .In questa sede vengono anche indicati i nominativi degli studenti per i quali e' richiesto un

intervento più mirato e specifico .

Terza fase : realizzazione concreta degli interventi , sia per tutta la classe, sia per gli alunni che presentano

maggiori difficoltà ;

Quarta fase : Attivazione di forme di monitoraggio in itinere dell' attività e di supporto sul metodo di studio

realizzate durante tutto l'anno scolastico .

Il metodo più semplice e più immediato per la rilevazione della situazione generale nelle diverse classi e' la

somministrazione di test .

I test sono finalizzati ad ottenere alcuni informazioni generali , ritenute significative , sulla base di domande

specifiche , come riportato nella tabella sottostante .

Modi e sui tempi di studio dell'alunno

Tempo medio giornaliero dedicato alla lettura di libri scolastici o alla redazioni dei compiti

Tempo medio giornaliero di lettura di libri non scolastici

Tempo medio giornaliero dedicato alla televisione

Tempo medio dedicato ad attività sportive, ricreative , ecc.

Modalità concrete di studio ( es. lettura ad alta voce , sottolineatura del testo , schematizzazione ecc.)

Comportamento dello studente in classe /Tempo medio di attenzione/ Partecipazione attraverso

domande, ecc./ Redazione di appunti , schemi, ecc.

Interesse in generale per interventi sul metodo di studio

Modalità indicative preferite di svolgimento di tali interventi ( lezioni frontali ,utilizzo di supporti

multimedia , durata , svolgimento di compiti a casa o scuola , ecc.).

I dati relativi ad ogni singola classe vengono presentati al consiglio di classe per informarlo sulla situazione

media ( ad es. se la classe , rispetto alle altre , dedica un tempo più breve allo studio a casa , ecc).

L'intervento successivo nella classe sul metodo di studio viene realizzato attraverso due modalità :

Un’ora o due ore, a cui partecipano tutti gli studenti della classe , nella quale il docente responsabile del

progetto, attraverso una lezione frontale, supportata da una presentazione realizzata in forma

multimediale ( tale modalità di presentazione e' stata oggetto di monitoraggio e risulta preferita dagli

studenti rispetto ad una semplice lezione frontale ) fornisce informazioni fondamentali per ottenere

migliori risultati nello studio , attraverso l'indicazione di metodi e strategie .

Due ore, di interventi mirati su piccoli gruppi di alunni ( al massimo 4-6 per gruppo) , individuati dal

consiglio di classe, ai quali verrà fornito un supporto ulteriore e più specifico sul metodo di studio

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attraverso la somministrazione di test finalizzati ad individuare il tipo di apprendimento e attraverso

spiegazioni operative sulle migliori modalità che essi dovranno seguire per migliorare il loro apprendimento

METODO DI STUDIO (sintesi delle principali caratteristiche )

scorrere preliminarmente il testo per individuarne gli argomenti principali e le parti in cui e' strutturato;

porsi delle domande che riguardano gli argomenti fondamentali trattati nel testo ;

leggere con attenzione il testo , cercando di dare delle risposte alle domande che ci siamo posti

sull'argomento trattato;

riflettere su ciò che si e' letto , cercando di proporre degli esempi e di mettere in relazione ciò che si e'

letto con le proprie precedenti conoscenze ;

ripetere quanto e' stato studiato senza l'ausilio del testo (che può essere utilizzato solo in un secondo

momento per la verifica e il reperimento delle eventuali nozioni non ancora apprese);

ripassare con frequenza la parte studiata, cercando di ricordare i concetti più importanti .

Se consideriamo la giornata di studio di uno studente , possiamo suddividerla in due momenti

fondamentali:

L'attività svolta a scuola

La lettura e lo studio dei testi scolastici e degli appunti a casa

Per ognuno di questi aspetti, con il corso, verranno dati agli alunni validi consigli .

La lezione sul metodo di studio permette a tutti gli studenti di avere un sistema di riferimento per il loro

studio e per il loro comportamento in classe .

Richiesta di attuazione di un progetto di laboratorio teatrale con esperto esterno

Perché

Fare teatro nella scuola può voler dire leggere e allestire un testo scelto dal patrimonio artistico esistente

secondo le esigenze del gruppo di lavoro, elaborare liberamente un testo assunto come riferimento a

tematiche, argomenti, problemi che si intendono sviluppare, creare un testo come ideazione collettiva su

un argomento di ricerca liberamente scelto dal gruppo.

L’esperienza teatrale per i ragazzi è un fatto culturale di ampio respiro.

Li coinvolge nella solidarietà di gruppo intorno a progetti unificanti, li rende consapevoli del valore della

collaborazione e del confronto, li stimola alla ricerca e alla sperimentazione.

Il carattere formativo del teatro nasce dall’impossibilità di ricondurlo a formule didattiche troppo semplici e

scontate, dal suo appartenere al mondo del gioco e dell’immaginazione, dal suo affondare le radici nel

bisogno di espressione e di comunicazione dell’uomo di ogni tempo.

L’esperienza teatrale passa sempre attraverso una rigorosa progettualità. Si progetta il teatro come gioco,

come festa, come comunicazione. In ciascun caso si sperimenta il massimo di libertà espressiva e

contemporaneamente ci si sottomette al fascino delle regole che il teatro impone.

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LABORATORIO TEATRALE

Tramite il teatro, il ragazzo attua creativamente e dinamicamente processi di identificazione, di mutazioni

di ruoli, operazioni che sono necessarie per arricchire e orientare la dimensione cognitiva e quella sociale,

per realizzare con maggiore forza quelle che sono le sue potenzialità, per dare vita all’immaginazione…

Varie sono le occasioni che si realizzeranno nelle ore curricolari anche come attività di laboratorio: si va

dalla recita di un copione alla rielaborazione e rappresentazione di un testo narrativo, dall’improvvisazione

al mimo, all’espressione del corpo, alla drammatizzazione di eventi storici e sociali.

Gli obiettivi formativi dell’attività teatrale si pongono a livello trasversale e sono:

• Capacità di accedere alle dinamiche conoscitive attraverso processi di codifica e decodifica

• Capacità di cogliere rapporti, integrazioni e collegamenti tra discipline e linguaggi diversi

• Capacità di osservare fenomeni e situazioni umane e sociali e di relazionarle criticamente

• Capacità a integrare conoscenze, trasportandole da un settore ad un altro, da un contesto ad un

altro

• Utilizzare i linguaggi non verbali

• Attuare processi di identificazione e di intuizione

• Abilità ad assumere ruoli diversi nella progettualità e operatività teatrale

• Potenziare le proprie capacità creative

Obiettivi pedagogici fondanti

• Educare all’ascolto e al dialogo

• Sviluppare la collaborazione

• Coltivare le potenzialità

Per la realizzazione di quanto detto, l’insegnante sottoscritta ha proceduto all’individuazione delle risorse

necessarie ampliando il campo educativo anche al di fuori dell’istituzione scolastica con utilizzazione di

realtà e forze esterne. In particolare, avendo avuto modo di collaborare con Giulia Valli nell’ambito del

progetto Viva Verdi a.s. 2013-2014, conclusosi con una rappresentazione al Teatro Argentina, e nella

preparazione di una performance nel Chiostro di S. Agata dei Goti in occasione della Notte Bianca 2014,

constatata la sua professionalità e competenza, propongo come partner e contributo alla realizzazione del

progetto proposto il PROGETTO PER ATTIVITÀ DI EDUCAZIONE TEATRALE “LA STORIA SIAMO NOI” a cura di

Giulia Valli. Il progetto è stato elaborato, focalizzando l’attenzione sullo sviluppo delle seguenti

competenze:

• comprensione del testo scritto nelle sue varie forme

• produzione nella lingua orale (pratica discorsiva, esposizione espressiva)

• sviluppo dell’argomentazione

e prevede la collaborazione tra docenti di discipline diverse su tematiche comuni.

TEMI

Il rapporto con l’altro come componente fondamentale dell’identità

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I grandi temi della Letteratura immortale

Il conflitto

L’uomo - l’umanità

CONTENUTI

Classe I: L’Epica classica, il Mito

Classe II: Le Novelle di Boccaccio

Classe IIIA: La poesia dell’Ottocento e del Novecento. La Grande Guerra

OBIETTIVI COGNITIVI

Lettura e comprensione della lingua scritta

I fase: lettura

- in classe: lettura a voce alta del testo scelto

- in laboratorio: dizione, respirazione, uso del diaframma, uso dei risonatori, lettura

II fase: lettura a più voci assegnando i ruoli agli alunni

- in classe: lettura a voce alta del testo scelto

- in laboratorio: verifica e sviluppo del lavoro svolto in classe, con primi approcci al movimento

scenico

Comprensione lingua scritta > Analisi del testo (chi, che cosa, dove, quando, perché)

• caratteristiche fisiche e psicologiche

• relazioni tra i Personaggi

• funzione di ciascun Personaggio

• motivazione del suo esistere

Comprensione lingua scritta e orale (ascolto)

Produzione lingua scritta e orale

in laboratorio:

- “riconduzione” di elementi della storia al vissuto di ciascun ragazzo

- acquisire la competenza di raccontare con parole proprie una storia, arricchendola con invenzioni

mimico-gestuali

- affinare la capacità di ascolto

- comunicazione e relazione con tutti i componenti del gruppo.

Tecnica della lingua > Stile: come viene narrata la storia

in classe:

- narrazione (ordine cronologico, ordine della narrazione)

- narrazione in I e III persona

- riflessione sull’uso dei modi e dei tempi dei verbi e sul lessico usato

in laboratorio:

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- ipotesi di sceneggiatura: Io narrante – Narratore: varie funzioni (interno ed esterno alla storia)

- introdurre il concetto di Coro nell’antica Grecia

Produzione nella lingua scritta in classe:

il dialogo > uso del discorso diretto: esempi ed esercizi

in laboratorio:

tecnica della sceneggiatura:

trasformazione del testo narrativo in testo teatrale

trasformazione della descrizione in dialogo

trasformazione del discorso indiretto in diretto

spazi e tempi funzionali alla messa in scena

funzione della didascalia nella sceneggiatura

STRUMENTI E MEZZI

• Il Laboratorio teatrale per la coscienza del corpo, il rapporto con l’altro

• La lingua e la scrittura creativa anche come simbolizzazione dei propri vissuti e della riflessione su di

essi

CONDIZIONI ORGANIZZATIVE

Tempi di attuazione

Da novembre per sette mesi, un incontro settimanale di h. 1 extracurricolare.

Gli incontri si intensificheranno nel mese di maggio per eventuali ulteriori prove dello spettacolo finale

Prodotto Finale

In un giorno tra il 20 maggio e il 3 giugno: saggio finale; Performance all’interno della Notte Bianca

RESPONSABILITA’ DI ATTUAZIONE Prof.ssa Ester Di Francesco, insegnante di Lettere nelle classi IIIA e 1I

METODOLOGIA

Costruire il gruppo come relazione di comprensione e di crescita

Sviluppare il confronto tra i ragazzi e riflettere sulle dinamiche che esistono nel gruppo classe

MODALITA’ DI VERIFICA

Monitoraggio in itinere (febbraio – marzo 2016)

Lezioni aperte per illustrare i contenuti del laboratorio e le tecniche usate)

Raccolta di opinioni tra i ragazzi e i genitori

Verifica in itinere sugli obiettivi cognitivi: test di comprensione, ascolto e produzione della lingua

scritta e orale

Verifica e valutazione finale

Questionari per misurare la soddisfazione

Raccolta di opinioni tra i ragazzi e i genitori (ricaduta sui ragazzi: coinvolgimento, reazioni,

cambiamenti nel comportamento)

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Luoghi: Classe, Chiostro di S. Agata dei Goti

Prodotti: Materiali cartacei: diario di bordo, sceneggiatura, Video, Materiale fotografico

Pubblicizzazione: Spettacolo finale; Performance all’interno della Notte Bianca

ULTERIORE PRECISAZIONE

Il progetto è funzionale anche al percorso di alunni DSA

INTEGRAZIONE DEGLI ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI,D.S.A.,B.E.S.

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Gli alunni con handicap psico-fisici e sensoriali pongono alla scuola l'esigenza di una particolare

flessibilità nell'organizzare il loro percorso formativo.

L'inserimento di questi alunni è regolato dalla legge-quadro n. 104 del 05.02.92 e dal sottile confine

nell’applicazione della legge 170 del 2010 e la direttiva ministeriale avente oggetto i Bisogni Educativi

Speciali, del 27 dicembre 2012.

La diagnosi funzionale per ogni alunno diversamente abile, viene aggiornata all'inizio di ogni anno

scolastico coinvolgendo i genitori, l'equipe psico-socio-sanitaria competente, i docenti della classe, il

Dirigente Scolastico, mentre in alcuni casi l’aggiornamento avviene solo al passaggio al successivo

livello di istruzione.

Il piano educativo personalizzato (P.E.P.) coinvolge tutto il Consiglio di classe ed è verificato

periodicamente nei G.L.H. Operativi e nell'interclasse, per attuare modifiche e/o aggiunte laddove se

ne ravvisi la necessità. Particolare cura è riservata agli alunni in situazione di handicap nel passaggio

da un ciclo all'altro di scolarizzazione, attivando percorsi che garantiscano la continuità, l'accoglienza

in un clima relazionale positivo, con particolare attenzione all'educazione alla salute.

Il Piano Educativo Personalizzato si propone di attuare percorsi che portino l'alunno a migliorare ed

a potenziare le seguenti aree:

- Autonomia scolastica, personale e sociale.

- Acquisizione di competenze e abilità (cognitive, comunicative, espressive, percettive,

motorie).

- Conquista degli strumenti operativi di base (linguistici e matematici).

L'attività degli insegnanti di sostegno non è intesa soltanto come supporto all'apprendimento

cognitivo dell'alunno, ma è anche riconosciuta come risorsa spendibile nella scuola e nelle classi, per

migliorare la relazione dell'alunno in difficoltà e per aiutare ed educare i ragazzi ad accettare le

diversità e le peculiarità di ognuno. Dove è possibile, la scuola attiva dei laboratori multitematici, nei

quali gli alunni possano sperimentare percorsi alternativi alla lezione tradizionale che valorizzino

l'operatività e l'acquisizione di abilità.

Sostegno agli alunni con difficoltà di apprendimento

La scuola cerca di dare una risposta a tali difficoltà suggerendo apprendimenti diversificati,

l'utilizzando una pluralità di linguaggi che valorizzino la persona e diano voce a tutti.

Propone, inoltre, esperienze operative di ampio respiro, allo scopo di suscitare negli alunni interessi e

stimoli in rapporto alle potenzialità di ciascuno. Il laboratorio teatrale, il laboratorio di manipolazione

per i più piccoli, l'educazione al movimento, il canto corale sono gli strumenti operativi attraverso cui

si intende rispondere a tali difficoltà.

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I BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI

I Bisogni Educativi Speciali (BES) hanno come riferimento legislativo la Direttiva ministeriale del 27

dicembre 2012 “Strumenti di intervento per alunni con Bisogni Educativi Speciali e organizzazione

territoriale per l’inclusione scolastica“.

Viene indicata con Bisogni Educativi Speciali (Special Educational Needs), quell' area dello svantaggio

scolastico che ha al suo interno tre grandi sotto-categorie: quella della disabilità, dei disturbi evolutivi

specifici e quella dello svantaggio socioeconomico, linguistico, culturale. In ogni classe troviamo bambini

che hanno bisogno di un'attenzione speciale, più assidua rispetto ai coetanei, da parte del team docente

per diverse ragioni: che si tratti di svantaggio socio culturale e linguistico, di disturbi specifici di

apprendimento talvolta associati a disturbi e/o ritardi evolutivi,difficoltà derivanti dalla non conoscenza

della cultura e della lingua italiana perché appartenenti a culture diverse. Nel variegato e multietnico

insieme delle nostre scuole la complessità delle classi diviene sempre più diffusa ed evidente.In alcuni casi,

si evidenzia dunque la necessità di elaborare un percorso individualizzato e personalizzato per alunni e

studenti con bisogni educativi speciali, anche predisponendo un Piano Didattico Personalizzato, articolato,

che serva come strumento di lavoro per gli insegnanti ed abbia la funzione di documentare alle famiglie le

strategie, metodi di lavoro e strumenti compensativi di intervento programmati. Il team docente si

riserverà poi, di effettuare modifiche e/o aggiunte in itinere, a seconda delle esigenze psicofisiche e

scolastiche dei singoli alunni.

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INIZIATIVE PERMANENTI

Accoglienza - è tesa a:

garantire ai nuovi alunni e ai loro genitori un clima positivo

facilitare l’integrazione dell’alunno con l’ambiente scolastico

sviluppare il senso di appartenenza e di identità

Si realizza attraverso:

visita della scuola e dei laboratori

conoscenza delle attività che vi si svolgono

conoscenza della comunità scolastica

visita alle altre scuole dell’Istituto

Continuità - è tesa a:

delineare un profilo formativo dell’alunno in rapporto con la scolarità precedente e

seguente

coordinare gli obiettivi educativi tra i diversi livelli di scuola

agevolare il passaggio tra i diversi ordini di scuola

Si realizza attraverso:

incontri tra i docenti di scuola materna, scuola primaria e scuola secondaria di primo grado per delineare

linee di intervento volte alla costruzione di comuni attività, soprattutto nei plessi che ospitano diversi

segmenti scolastici.

Orientamento - è teso a :

conoscere sempre meglio se stessi e le proprie possibilità

realizzare attività di insegnamento/apprendimento finalizzate alla scoperta delle proprie

attitudini

fornire informazioni riguardanti le connotazioni, le articolazioni e gli sbocchi della scuola

superiore

realizzare iniziative di informazione delle famiglie anche attraverso l’apporto di esperti

esterni

Si realizza attraverso:

visite a scuole secondarie di II grado e incontri con i docenti del primo biennio delle stesse

visite a laboratori artigianali, esercizi commerciali, stabilimenti industriali, sedi di giornali,

etc.

contatti con Associazioni e Istituzioni per la somministrazione di test orientativi prima

dell’iscrizione alla scuola superiore

partecipazione alla rete di scuole del Distretto.

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ORGANIZZAZIONE DELLA SCUOLA

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ORGANIGRAMMA ISTITUTO COMPRENSIVO E.Q.VISCONTI a.s. 2015-16

COLLABORATORI SCOL.

COMITATO VALUTAZIONE

COLLEGIO DOCENTI

CONSIGLI DI CLASSE/INTERCLLASSE

CONSIGLIO di ISTITUTO

GIUNTA ESECUTIVA

R.S.U

DIRETTORE DEI SERV. GEN. AMM.vi

STEFANO CORSANICI

FIDUCIARI DEI PLESSI

PRIMARIA GIANTURCO ADELAIDE MASSEROLI

SECONDARIA I GRADO

PALAZZO CEVA FLAVIO CAPITANIO

PRIMARIA RUSPOLI FIORELLA MAZZAFERRI

MARIA CRISTINA GELOSIA

PRIMARIA SETTEMBRINI ROBERTA CANTALUPPI

COLLABORATORI DEL DS SARA ZACCARDELLI (VICARIA)

GRAZIELLA NASCIMBEN

DIRIGENTE SCOLASTICO ROSSANA PIERA GUGLIELMI

SECONDARIA DI I GRADO SANT’AGATA DEI GOTI

ESTER DI FRANCESCO

COMITATO TECNOLOGIE

AREA SICUREZZA Referente esterno: Arch. MEUCCI Referente interno: MASSEROLI

REFERENTE SITO WEB

LUCIA APPOLLONI

ORGANI COLLEGIALI ASSISTENTI AMMINISTRATIVI

DIPARTIMENTI DISCIPLINARI E VERTICALI

REFERENTE STAKEHOLDER MASSIMO CECCACCIO

REFERENTI ASSOCIAZIONI BRUGNOLA E GIARNERA

R.L.S.

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[Digitare il testo] I.C. E.Q.Visconti

105

GESTIONE P.O.F. E P.T.O.F.

ORIENTAMENTO

INCLUSIONE

FUNZIONI STRUMENTALI COMMISSIONI DI LAVORO

CONTINUITA’

VALUTAZIONE

INCLUSIONE

VIAGGI DI ISTRUZIONE

ORIENTAMENTO

NUOVE TECNOLOGIE

FORMAZIONE DOCENTI

CONTINUITA’

ORGANIGRAMMA ISTITUTO COMPRENSIVO E.Q.VISCONTI a.s. 2015-16

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P.O.F. 2015-16 [Digitare il testo]

[Digitare il testo] I.C. E.Q.Visconti

106

COLLEGIO DEI DOCENTI UNITARIO

Comprende tutti i docenti dei due ordini di scuola e viene convocato per deliberare sui seguenti temi comuni:

definizione e approvazione del P.O.F

programmazione dell’azione educativa e didattica

criteri per la formazione delle classi

criteri per la formulazione dell’orario delle lezioni

criteri per l’assegnazione dei docenti alle classi

designazione dei docenti Funzioni Strumentali

costituzione delle commissioni di lavoro

individuazione delle aree per l’aggiornamento e la formazione in servizio

scelta dei libri di testo

verifica dei risultati Il Collegio può riunirsi anche separatamente per i due ordini di scuola per approfondire tematiche specifiche e può articolarsi in commissioni di lavoro.

DIPARTIMENTI DISCIPLINARI Coordinatori Dipartimento Scuola Primaria

CLASSI ASSE LINGUISTICO/ARTISTICO/STORICO ASSE MATEMATICO/SCIENTIFICO/TECNOLOGICO

PRIME BIANCALAURA CIPOLLETTI ANTONELLA GIOVAGNOLI

SECONDE ELISA GUIDA VALERIA ZAFFIRO

TERZE FIORELLA NICOLINI RENATA CATALDI

QUARTE FIORELLA MAZZAFERRI ANTONELLA FEDERICI

QUINTE CLARICE COCCIOLI ADDOLORATA MANGIA

RELIGIONE PUMA EVA

Coordinatori di dipartimento scuola media

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[Digitare il testo] I.C. E.Q.Visconti

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MATERIA DOCENTE

LETTERE CRISTINA RUZZA

MATEMATICA FLAVIO CAPITANIO

TECNOLOGIA MASSIMO CECCACCIO

ARTE E MUSICA DANIELA ZANACCHI

RELIGIONE LORENZO FORNI

LINGUE ANTONELLA CESARO’

ED. FISICA ANNA CIPOLLETTA

Il Coordinatore del Dipartimento Disciplinare svolge i compiti seguenti:

Cura la stesura della documentazione prodotta dal Dipartimento predisponendola in formato elettronico, consegnandone copia al Dirigente Scolastico e a tutti i docenti del Dipartimento;

D'intesa con il Dirigente scolastico, convoca e presiede le riunioni del Dipartimento programmate dal Piano annuale delle attività;

Scelgono percorsi comuni per l’arricchimento dell’offerta formativa collaborano con la Commissione Valutazione per la preparazione delle prove di verifica in ingresso, a

medio termine e finale Partecipa alle riunioni dei Coordinatori dei Dipartimenti convocate dal Dirigente Scolastico.

CONSIGLI DI CLASSE E DI INTERCLASSE SCUOLA PRIMARIA Si riuniscono periodicamente per:

programmazione e collegamenti interdisciplinari

verifica della programmazione

formulazione del consiglio di orientamento scolastico per gli alunni delle classi terze della scuola secondaria di primo grado

scrutini intermedi e finali Nel corso dell’anno scolastico sono previste periodiche riunioni con la presenza dei rappresentanti dei genitori, per verificare l’andamento didattico e disciplinare delle singole classi e avanzare proposte di miglioramento.

COORDINATORI DI CLASSE - SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO

Coordinatori Segretari

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1 A Barone Anna Domenichiello Bruna

3 A Ester Di Francesco Pezzullo Rocco

1I Urbani Luciana Claire Marie Silbermann

2H Tomassi Paolo Bottoli Carlo

3H Cannone Marianna Marzocca Vanessa

3I Barbara Piscini Montagnese Giuseppina

3 F Cristina Ruzza Cristina Fracassi

2A Ornella Scalona Anna Pace

1B Brugnola Tiziana Cipolletta Anna

2B Ceccaccio Massimo Forni Lorenzo

1 C Angelini Laura Forni Lorenzo

2 C De Tomasso Stefano Daniela Zanacchi

1 D Cesarò Antonella Rizzo Daria

2D Marini Gaira Tomassi Rolando

1 E Violo Luisa Nadia Vodopivec

2 E Marini Gaira Silvestri Sandro

3 E Immacolata Pizza Cipolletta Anna

1 F Brugnola Tiziana Filippaz Federica

2I Anna Cuffaro Tonon Eliana

1H Mattioli Marina Carelli Elisabetta

2 F Altavista Biancamaria Montagnese Giuseppina

I Coordinatori di classe svolge i seguenti compiti:

Sostituisce il Dirigente Scolastico nella Presidenza dei Consigli di Classe nei casi di Sua impossibilità a parteciparvi, comunque previa delega scritta;

Controlla il registro di classe (assenze, numero di verifiche, ritardi ecc.);

Media, nei casi di conflittualità, le relazioni fra i docenti del C.d.C. e gli alunni, presupposto di un sereno e stimolante setting classe;

Coordina interventi di recupero e valorizzazione delle eccellenze;

Promuove una programmazione di classe coerente con i bisogni formativi degli alunni e con gli indirizzi concordati in sede dipartimentale;

Verifica il corretto svolgimento di quanto concordato in sede di programmazione C.d.C.;

Propone eventuali riunioni straordinarie del C.d.C. con la presenza del dirigente;

Cura i verbali delle riunioni del consiglio di classe e della documentazione riguardante la stessa;

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Convoca i Genitori degli alunni per problemi di apprendimento e/o di comportamento dei singoli su indicazione del Consiglio di classe e/o del dirigente;

Informa formalmente i genitori, in caso di ripetuti e ingiustificati ritardi, uscite anticipate, note e assenze;

Controlla la frequenza degli alunni e in casi di assenze prolungate, tramite la Segreteria, convocare gli esercenti la patria potestà per segnalare particolari problemi su delega del Consiglio di Classe;

Coordina il lavoro relativo alle intese interdisciplinari;

Informa, tempestivamente, il Dirigente su gravi mancanze degli allievi e su eventuali condizioni pregiudicanti il clima classe.

STAFF DI DIREZIONE GUGLIELMI Piera Rossana Dirigente Scolastico ZACCARDELLI Sara Collaboratrice con funzioni di vicaria NASCIMBEN Graziella Collaboratrice

RESPONSABILI DI PLESSO SCUOLA PRIMARIA

E.Gianturco Adelaide Masseroli

L.Settembrini Roberta Cantaluppi

E.Ruspoli Fiorella Mazzaferri e Maria Cristina Gelosia

RESPONSABILI DI PLESSO SCUOLA

SECONDARIA

Palazzo Ceva Flavio Capitanio

S.Agata de' Goti Ester Di Francesco

La collaboratrice vicaria Zaccardelli Sara, che ha anche la delega per la firma degli atti, coordina le due sedi della scuola secondaria di I grado e svolge le funzioni direttive in assenza del Dirigente Scolastico. La collaboratrice Graziella Nascimben coordina le tre sedi di scuola primaria. Tutto lo Staff di Direzione collabora strettamente col Dirigente Scolastico e, in sua assenza o impedimento, ne svolge le funzioni, assumendo idonee iniziative. Funzioni e compiti del responsabile di plesso:

Il Coordinatore Fiduciario rappresenta nel plesso il Dirigente Scolastico con cui collabora

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[Digitare il testo] I.C. E.Q.Visconti

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strettamente e partecipa agli incontri di staff della Dirigenza Scolastica per operazioni di progettazione e di valutazione dei processi formativi in atto e dei risultati da conseguire;

informa preventivamente e concorda con il Dirigente Scolastico i possibili provvedimenti, riunioni o quant’altro si ritiene necessario per la soluzione di problemi e per il miglioramento delle attività del plesso stesso;

coordina, controlla e garantisce il regolare funzionamento del Plesso e l’attività didattica quotidiana, vigilando sul rispetto degli orari, sulla presenza in aula di docenti e alunni, sull’ordine dello svolgimento dell’attività stessa;

cura i rapporti con i genitori degli alunni e gli alunni stessi in qualità di primo interlocutore nei loro confronti;

controlla il sistema di comunicazione (diffusione di circolari, avvisi e comunicazioni per docenti, alunni e personale ATA presso la sede succursale) e ne cura l’archiviazione nell’Albo di Plesso;

gestisce i permessi di entrata e uscita degli alunni secondo quanto riportato nel Regolamento di istituto;

controlla che nel plesso siano garantite: igiene, pulizia, cura delle strutture e degli spazi; coordina il servizio in caso di sciopero; si rapporta con il D. S. per problemi di gestione e manutenzione dell’edificio del Plesso; raccoglie le esigenze relative a materiali di facile consumo, sussidi, attrezzature e le inoltra al DSGA; è responsabile della custodia del materiale didattico, tecnico e scientifico dei gabinetti e dei

laboratori del plesso scolastico (art.27 del D.I. n.44 del 01/02/2001) e sovrintende altresì il corretto utilizzo degli stessi;

assicura il rispetto delle delibere del Collegio dei Docenti e del Consiglio di Istituto; assicura il rispetto del regolamento da parte degli alunni e dei genitori; in caso di necessità o di urgenza, assume decisioni relative alla vita del plesso, delle quali sarà data

tempestiva comunicazione al Dirigente Scolastico; indice riunioni di plesso, quando lo ritiene necessario, per organizzare la vita scolastica del plesso

stesso; riferisce periodicamente al Dirigente sull’andamento del plesso, suggerendo gli interventi necessari

per migliorarne la funzionalità; accoglie i nuovi docenti e i supplenti, li presenta alle classi e li informa sull’organizzazione generale

dell’Istituto; cura la registrazione dei permessi brevi, recuperi, sostituzioni (Assenze brevi); opera oltre l’orario di servizio, eccezionalmente durante le attività didattiche che restano prioritarie presiede i Consigli di interclasse in caso di impedimento o di assenza del Dirigente Scolastico; collabora con i rappresentanti del servizio di prevenzione e sicurezza; coordina la continuità educativa orizzontale/verticale con referenti specifici; vigila sull’obbligo scolastico con la rilevazione della frequenza degli alunni (anche mensa) mensile

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Funzioni strumentali

1. Docente FOLCARELLI ANNARITA, funzione strumentale per l’ ambito CONTINUITA’

I compiti assegnati devono tenere conto dei risultati emersi nel RAV d’Istituto e devono essere finalizzati al

miglioramento complessivo dell’area PROCESSI-Pratiche educative e didattiche - Continuita' e

orientamento (Punteggio: 3 - Con qualche criticita') tenendo conto dei seguenti traguardi:

Aumentare il numero degli iscritti alle prime medie degli alunni delle classi quinte della scuola

primaria dal 40% ( dato del 2014-15) all’80% ( dato stimato al 2017-18)

Creare un percorso guidato per gli studenti in modo da prevenire difficoltà e insuccesso scolastico

Predisporre gruppi di lavoro in verticale per favorire l'inserimento degli alunni nei momenti di

passaggio da un ordine di scuola al successivo.

In particolare la docente dovrà:

1. Progettare il piano di miglioramento per l’area su indicata che andrà inserito nel PTOF

2. Coordinare la commissione Continuità costituitasi con delibera del collegio dei docenti e così

composta: Gramolini, Pizza, Del Bianco, Marini, Mangia, Spinelli, Di Francesco, Coccioli, Mazzaferri,

Placido.

I lavori con la Commissione riguarderanno la progettazione, realizzazione e organizzazione di:

a) attività comuni per l’inserimento degli alunni nella scuola primaria e secondaria di primo grado (

progetti accoglienza)

b) specifici open day per i genitori e il territorio per la promozione dell’istituto

c) una o più brochure di presentazione dell’istituto

d) attività di coinvolgimento degli alunni, dei genitori e dei docenti di tutti i plessi dell’istituto

comprensivo

e) iniziative e attività in verticale tra la scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado.

2.Docente GOLIA MARIA funzione strumentale per l’ ambito FORMAZIONE DOCENTI.

I compiti assegnati devono tenere conto dei risultati emersi nel RAV d’Istituto e devono essere finalizzati al miglioramento complessivo dell’area PROCESSI - Pratiche gestionali e organizzative-Sviluppo e valorizzazione delle risorse umane (formazione docenti) (Punteggio: 3 - Con qualche criticita'), tenendo conto dei seguenti traguardi:

1. Creare una anagrafe delle competenze del personale della scuola in modo da avere una esatta

conoscenza delle qualità professionali di ciascuno per una migliore valorizzazione delle risorse umane

disponibili ed una assegnazione degli incarichi più efficace ed efficiente.;

2. Attivare il tutoring dei docenti che entrano nella scuola

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[Digitare il testo] I.C. E.Q.Visconti

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3. Predisporre un piano di formazione in servizio per dipartimenti in verticale

In particolare la docente dovrà: 3. Progettare il piano di miglioramento per l’area su indicata che andrà inserito nel PTOF

4. Coordinare la commissione Formazione docenti costituitasi con delibera del collegio dei docenti e

così composta: insegnante Giarnera.

I lavori con la Commissione riguarderanno la progettazione, realizzazione e organizzazione di: a) Analisi dei bisogni formativi dei docenti e gestione del Piano di formazione ed aggiornamento;

b) Accoglienza dei nuovi docenti

c) Produzione di materiali didattici

d) Cura della documentazione educativa

e) Coordinamento nella scuola delle attività di tutoraggio connessa alla formazione universitaria dei

docenti

f) Attivazione di un albo professionale dei docenti in servizio nella scuola

g) Elaborazione di una mappa delle professionalità

h) ricognizione delle offerte formative disponibili sul territorio

i) Ricerca e realizzazione di percorsi formativi

j) Monitoraggio degli esiti formativi.

3. ELISABETTA CALÒ funzione strumentale per l’ ambito GESTIONE ALUNNI DISABILI DSA BES.

I compiti assegnati devono tenere conto dei risultati emersi nel RAV d’Istituto e devono essere finalizzati al

miglioramento complessivo dell’area

1. Inserimento ed integrazione degli allievi con certificazioni H e DSA;

2. Attività e coordinamento dei docenti di sostegno, del gruppo GLH e azioni per

3. alunni disabili;

4. Coordinamento dei rapporti con funzionari ed operatori degli Enti ed Istituzioni deputati

all’assistenza socio-psico-pedagogica;

5. Elaborazione e realizzazione del Piano dell’Inclusione ( Bisogni educativi speciali)

6. Coordinamento dei percorsi progettuali PEI, PDP

7. Rilevazione dei BES

8. Attivazione di eventuali azioni specifiche per allievi BES

9. Supporto ad eventuali iniziative di istruzione domiciliare

10. Partecipazione a convegni/incontri con vari enti su tematiche relative al DSA e/o altro

inerente/formazione per insegnanti

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4.VIOLO LUISA funzione strumentale per l’ ambito ORIENTAMENTO

I compiti assegnati devono tenere conto dei risultati emersi nel RAV d’Istituto e devono essere finalizzati al

miglioramento complessivo dell’area ESITI-Risultati a distanza degli studenti (Punteggio: 1 - Molto critica)

tenendo conto dei seguenti traguardi:

1. Costruire una mappatura degli esiti scolastici degli studenti nel passaggio ai vari ordini di scuola.

2. Stabilire contatti con le scuole del territorio in cui si iscrivono gli alunni allo scopo di raccogliere dati

sul loro andamento scolastico.

Gli elementi raccolti saranno utilizzati per la rimodulazione dell'offerta formativa in modo da garantire un concreto successo formativo In particolare la docente dovrà:

Progettare il piano di miglioramento per l’area su indicata che andrà inserito nel PTOF

Coordinare la commissione Orientamento costituitasi con delibera del collegio dei docenti e così

composta: professoresse Altavista e Barone.

I lavori con la Commissione riguarderanno la progettazione, realizzazione e organizzazione di:

f) attività di coinvolgimento degli alunni, dei genitori e dei docenti di tutti i plessi dell’istituto

comprensivo

g) attività di orientamento in uscita per i ragazzi di scuola secondaria di primo grado

h) incontri con i docenti degli Istituti Superiori;

i) mattinate di stage degli alunni di terza negli Istituti Superiori;

j) visite guidate presso le sedi degli Istituti Superiori;

k) iniziative pomeridiane riguardanti lezioni/seminari di professori delle scuole superiori di

specifici indirizzi (es. lezioni di greco, filosofia, matematica, fisica, ecc.)

l) iniziative e attività in verticale con la secondaria di secondo grado

REFERENTI

REFERENTE STAKEHOLDER Massimo Ceccaccio

REFERENTI RAPPORTO CON ASSOCIAZIONI

Tiziana Brugnola e Giarnera

Commissioni di lavoro

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[Digitare il testo] I.C. E.Q.Visconti

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Commissione Componenti Referente Compiti

POF Cantaluppi, Zaccardelli, Capitanio,Tomassi Paolo

Esposito Elaborazione POF 2015-16 con inserimento nuove griglie dei progetti A.s. 2015/2016;

Elaborazione PTOF 2016-19

Coordinamento della progettazione curriculare-extracurriculare

Monitoraggio delle attività del P.OF.

Aggiornamento in itinere del P.OF.

Rivisitazione Regolamento di Istituto

Continuità Gramolini, Pizza, Del Bianco, Marini, Mangia, Spinelli, Di Francesco, Coccioli, Mazzaferri, Placido

Folcarelli Promozione di attività comuni per l’inserimento degli alunni nella scuola primaria e secondaria di primo grado ( progetti accoglienza)

Promozione di specifici open day per i genitori e il territorio per la promozione dell’istituto

Realizzazione di una o più brochure di presentazione dell’istituto

Promozione di attività di coinvolgimento degli alunni, dei genitori e dei docenti di tutti i plessi dell’istituto comprensivo

Promozione di iniziative e attività in verticale tra la scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado.

Valutazione Di Francesco, Coccioli, Persia, Paolozzi, Gelosia

Federici Revisione del documento sulla valutazione

Monitoraggio prove INVALSI

Diffusione dei risultati INVALSI

Elaborazione di piani di miglioramento

Promozione di attività di formazione

Orientamento Altavista e Barone Violo Promozione di attività di coinvolgimento degli alunni, dei genitori e dei docenti di tutti i plessi dell’istituto comprensivo

Promozione di attività di orientamento in uscita per i ragazzi di scuola secondaria di primo grado

Promozione di incontri con i docenti degli Istituti Superiori;

Promozione di mattinate di stage degli alunni di terza negli Istituti Superiori;

Promozione di visite guidate presso le sedi degli Istituti Superiori;

Promozione di iniziative pomeridiane riguardanti

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lezioni/seminari di professori delle scuole superiori di specifici indirizzi (es. lezioni di greco, filosofia, matematica, fisica, ecc.)

Promozione di iniziative e attività in verticale con la secondaria di secondo grado

Formazione docenti

Giarnera Golia Analisi dei bisogni formativi dei docenti e gestione del Piano di formazione ed aggiornamento;

Accoglienza dei nuovi docenti

Produzione di materiali didattici

Cura della documentazione educativa

Coordinamento nella scuola delle attività di tutoraggio connessa alla formazione universitaria dei docenti

Attivazione di un albo professionale dei docenti in servizio nella scuola

Elaborazione di una mappa delle professionalità

ricognizione delle offerte formative disponibili sul territorio

Ricerca e realizzazione di percorsi formativi

Monitoraggio degli esiti formativi.

Tecnologie Alla, Ruzza,Cataldi,Cesareo,Ibba,Angelini

Appolloni Elaborazione progetti PON

Rifacimento sito web dell’istituto

Inventario dei beni tecnologici

Individuazione dei bisogni

Promozione di attività formative

Coordinamento con il comitato delle tecnologie

Viaggi di istruzione

Cantaluppi e Cipolletta Cantaluppi Raccolta delle proposte di viaggi e campi scuola dei consigli di classe

Stesura del bando di gara

Partecipazione alla commissione per le analisi delle proposte da parte delle agenzie/associazioni

Monitoraggio e valutazione dei viaggi realizzati

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CONSIGLIO D’ISTITUTO MATTERA Roberto Presidente GUGLIELMI Piera Rossana Dirigente Scolastico - membro di diritto PALMERI MARIA CRISTINA CANTALUPPI ROBERTA ALTAVISTA BIANCAMARIA DEL BIANCO LUIGIA MAZZAFERRI FIORELLA

Docenti

BAGNATO M.Antonietta Ata MINNITI Fernanda CASTAGNI BEATRICE DONNINI ELENA BET CRISTINA AMATI GIOVANNI PERRUSO SERGIO MASCANZONI MARCO COSENTINO ANTONIETTA

Genitori

Il Consiglio d’Istituto è composto da:

il Dirigente Scolastico, genitori, docenti, personale A.T.A.

Il Consiglio di Istituto si occupa dell’andamento generale dell’Istituto: programmazione, bilancio, gestione

orari e risorse, incentivazioni e straordinari; adozione del P.O.F; è convocato dal Presidente nel corso

dell’anno, per deliberare sui seguenti adempimenti:

calendario scolastico

adozione del POF ( con la nnuova legge 107/2015 approva il PTOF)

programmazione delle attività della scuola

elezioni scolastiche

bilancio di previsione, variazioni di bilancio, conto consuntivo

nuovi acquisti

iscrizioni alunni e criteri per la formazione delle classi

utilizzazione del fondo di Istituto

attività extra- scolastiche, viaggi di istruzione e visite guidate.

E’ convocato, inoltre, in tutti gli altri casi previsti dalle norme vigenti.

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Partecipazione dei genitori La partecipazione dei genitori alla vita della scuola è strutturata secondo i regolamenti del Consiglio d’Istituto, di interclasse e di classe. La partecipazione dei genitori e i loro contributi sono ritenuti fondamentali per la realizzazione del POF e di tutti gli obiettivi educativi. A richiesta, i genitori potranno utilizzare gli spazi della scuola per riunirsi. Ogni sede ha un albo per le comunicazioni ai genitori e l’esposizione dei verbali del Consiglio di Istituto. Rappresentanti di classe Partecipano alle assemblee di classe, ai consigli di classe (scuola secondaria di primo grado) e di interclasse

(scuola primaria) per la verifica dell’andamento dell’attività didattica, per proporre iniziative, per offrire

suggerimenti.Sono eletti annualmente nel mese di ottobre.

Comitato mensa (scuola primaria)

Autorizzato dal 1° Municipio su delibera del Consiglio d’Istituto, controlla il buon funzionamento della

mensa scolastica. E’ composto da almeno tre genitori.

Comitato scientifico sulle tecnologie

Il comitato ha il compito di effettuare un’analisi dei fabbisogni dell’istituto e di predisporre progetti di

intervento capaci di colmare i punti di debolezza e soddisfare i bisogni rilevati.

Il comitato, che si può rinnovare ogni anno, deve favorire, in sintesi, l’inserimento delle tecnologie:

• nei processi di insegnamento-apprendimento;

• nello sviluppo della professionalità docente;

• nella gestione dell'organizzazione scolastica.

Personale A.T.A.

Gli uffici della segreteria sono aperti dalle ore 7,30 alle ore 17,00 nei periodi di attività didattica e dalle 7,30 alle 14,30-,00 nei periodi di interruzione didattica per cinque giorni settimanali. La segreteria è aperta al pubblico secondo il seguente orario:

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Lunedì e Mercoledì dalle ore 8.30 alle ore 10.30 Giovedì dalle ore 14.30 alle ore 16.30 L'orario di servizio del personale è stato scelto per garantire la migliore efficacia e funzionalità del servizio, assicurando la presenza nel pomeriggio, usufruendo delle modalità previste dal C.C.N.L. della flessibilità e della turnazione. Servizi e compiti degli assistenti amministrativi e del D.S.G.A.

CORSANICI Stefano Direttore Servizi Generali Amministrativi

DI TOSTO Donatella

e

FONTI Cinzia

Amministrazione personale

Supplente annuale

e

SCOPPINI Laura

Gestione alunni Scuola Primaria,

Gestione alunni Scuola Secondaria I grado,

Archivio e protocollo

BAGNATO M.Antonietta Amministrazione contabile finanziaria

SERVIZI DI VIGILANZA E CUSTODIA I collaboratori scolastici sono considerati, nel nostro Istituto, figure di grande importanza e punti di riferimento per gli alunni. Nell’Istituto Comprensivo sono presenti 13 collaboratori scolastici a tempo pieno per lo svolgimento dei seguenti compiti:

prima accoglienza degli alunni nella scuola

vigilanza sugli alunni, in collaborazione con i docenti e assistenza specifica per alunni con handicap (AEC o, in sua assenza, collaboratori scolastici)

vigilanza degli spazi scolastici

interventi di immediata e piccola manutenzione

ripristino delle aule tra un turno e l’altro

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emergenze per l’igiene

pulizia dei locali della scuola secondaria di primo grado plesso Sant’Agata dei Goti

tenuta della pulizia e dell’ordine dei locali della scuola

spostamento di sussidi e materiali

comunicazioni interne

controllo dell’accesso di alunni, genitori e visitatori

attenzione alla sicurezza di tutti i locali scolastici con segnalazione di eventuali problemi al docente responsabile della sicurezza nel plesso scolastico Collaboratori scolastici in servizio nei vari plessi

Plesso di V. IV Novembre n. 3 unità Plesso di Sant’ Agata dei Goti n. 2 unità Plesso di Via della Palombella n. 5 unità Plesso Settembrini n. 1 unità Plesso Ruspoli n. 1 unità + 18 ore

Rappresentanza sindacale unitaria La R.S.U. dell’Istituto è composta da 3 rappresentanti eletti da tutto il personale – docenti e non docenti - in servizio nella scuola. La RSU, in rappresentanza dei lavoratori della scuola, interviene sulle scelte in materia di organizzazione del lavoro, tutela i lavoratori collettivamente, controlla l’applicazione del contratto nazionale e negozia con il Dirigente Scolastico la contrattazione integrativa d’istituto (art. 6 del CCNL 1999 e successivo art. 3 del C.C.N.L. 2001). Le materie oggetto di contrattazione a livello d’istituto sono:

modalità di utilizzazione del personale in rapporto al POF

utilizzazione dei servizi sociali

modalità e criteri di applicazione dei diritti sindacali, nonché dei contingenti di personale previsti dall’accordo sull’attuazione della L. n. 146/90 (diritto di sciopero nel pubblico impiego)

attuazione della normativa in materia di sicurezza

criteri di assegnazione dei docenti, del personale ATA alle sezioni staccate e ai plessi

ritorni pomeridiani

modalità relative all’organizzazione del lavoro del personale ATA

criteri generali per l’impiego delle risorse in relazione alle diverse professionalità, ai vari ordini di scuola ed alle tipologie di attività;

la misura dei compensi al personale docente ed educativo per le attività di flessibilità didattica

misura dei compensi al personale ATA per le attività legate all’attuazione del POF

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la misura dei compensi da corrispondere al personale docente, non più di due unità, della cui collaborazione il Dirigente Scolastico si avvale in modo continuativo

La R.S.U., inoltre, viene informata dal Dirigente Scolastico anche sui criteri con cui sono retribuiti i lavoratori della scuola con il fondo d’istituto o con altre risorse, sul numero delle classi e sull’organico per l’anno scolastico successivo; sui criteri di fruizione dei permessi per l’aggiornamento.

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Il lavoro dei docenti

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Orario di servizio del personale docente

L’orario di servizio del personale docente è così articolato:

Scuola Primaria 22 ore di lavoro in classe e 2 ore di programmazione;

Scuola Secondaria di primo grado 18 ore settimanali in classe;

attività funzionali all’insegnamento (80 ore annue).

L’insegnamento consiste nell’attività didattica in classe. I docenti di Scuola Secondaria di primo grado che

hanno una cattedra inferiore alle 18 ore settimanali completano l’orario con:

attività alternativa all’insegnamento della Religione Cattolica

compresenza per la realizzazione di specifici progetti

laboratori in orario aggiuntivo a quello curricolare

supplenze brevi

L’attività funzionale all’insegnamento per tutti i docenti comprende:

impegni inerenti alla funzione docente

le attività collegiali di programmazione, progettazione, ricerca, verifica, valutazione e documentazione

la preparazione degli Organi Collegiali

la partecipazione alle riunioni

l’attuazione delle delibere adottate dai suddetti organi

la partecipazione al Collegio dei Docenti, ai Consigli di Classe o interclasse, ai G.L.H

il ricevimento dei genitori nei giorni e nelle ore programmate, nonché l’informazione sui risultati scolastici del primo e secondo quadrimestre

Gli obblighi relativi alle attività dei Consigli di Classe si programmano in modo da prevedere verifiche

sistematiche dell’andamento disciplinare e didattico degli alunni ed eventuali modifiche della

programmazione, in relazione alle risposte ottenute e/o ai bisogni emersi.

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Calendario degli impegni

MESE

COLLEGI* PROGRAMMAZIONI/

SCRUTINI INTERCLASSI

ASSEMBLEE

GENITORI RICEVIMENTO GENITORI

SETTEMBRE

1-11 (unitario)

4 (primaria)

1 – 2 (cl. Parallele: progettazione e

prove ingresso) 2 – 3

(Curricolo verticale) 21 – 28 team

21 (classi prime)

OTTOBRE 12 – 19 - 26 team

5 (elezioni

rapp. genitori)

NOVEMBRE

9(classi parallele a Settembrini) 23 - 30 team

16 (con genitori)

DICEMBRE 21 team

14

GENNAIO

11 team (cl. Parall. verif. a Gianturco)

18 - 25 team

FEBBRAIO 1 (scrutini)

9 - 15 – 29 team

22 (colloqui per schede

valutazioni)

MARZO

7 team 21 (classi parallele a Ruspoli)

14 (solo docenti)

APRILE 4 - 11 team

18

MAGGIO 2 – 23 - 30 team

9(cl. Parallele verif. a Gianturco)

16 (con genitori)

GIUGNO

NOTTE BIANCA DA DEFINIRE

6 (tabulaz.verifiche) 9 - 10

(scrutini)

20 (colloqui per schede

valutazioni)

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COLLEGI DOCENTI

CONSIGLI DI CLASSE

RIUNIONI CON I GENITORI

RIUNIONI DI DIPARTIMENTO

SETTEMBRE

1-4-11 1-2-3

OTTOBRE

Da definire 12-15 7 elezione dei

rappresentanti di classe

NOVEMBRE

16-20 con i rappresentanti

dei genitori

DICEMBRE Open day in data da definire

GENNAIO Open day in data da definire

13

FEBBRAIO

1-2-3-4-5 Scrutini I

quadrimestre

18 Ricevimento generale

APRILE

4-7 con i rappresentanti

dei genitori

20

MAGGIO

Data da definire 10-12-13-14 con i rappresentanti

dei genitori

GIUGNO NOTTE BIANCA Data da definire

GIUGNO

27 8-14 scrutini II

quadrimestre

* Le date dei collegi verranno comunicate tramite circolare.

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Funzione docente art.26 CCNL del 27/11/2007

1. La funzione docente realizza il processo di insegnamento/apprendimento volto a

promuovere lo sviluppo umano, culturale, civile e professionale degli alunni, sulla base delle finalità e degli

obiettivi previsti dagli ordinamenti scolastici definiti per i vari ordini e gradi dell'istruzione.

2. La funzione docente si fonda sull’autonomia culturale e professionale dei docenti; essa si esplica nelle

attività individuali e collegiali e nella partecipazione alle attività di aggiornamento e formazione in servizio.

3. In attuazione dell’autonomia scolastica i docenti, nelle attività collegiali, attraverso processi di confronto

ritenuti più utili e idonei, elaborano, attuano e verificano, per gli aspetti pedagogico – didattici, il piano

dell’offerta formativa, adattandone l’articolazione alle differenziate esigenze degli alunni e tenendo conto

del contesto socio - economico di

riferimento, anche al fine del raggiungimento di condivisi obiettivi qualitativi di apprendimento in ciascuna

classe e nelle diverse discipline. Dei relativi risultati saranno informate le famiglie con le modalità decise dal

collegio dei docenti.

Attività funzionale all’insegnamento art. 29 CCNL del 27/11/2007

1. L’attività funzionale all’insegnamento è costituita da ogni impegno inerente alla funzione docente

previsto dai diversi ordinamenti scolastici. Essa comprende tutte le attività, anche a carattere collegiale, di

programmazione, progettazione, ricerca, valutazione, documentazione, aggiornamento e formazione,

compresa la preparazione dei lavori degli organi collegiali, la partecipazione alle riunioni e l’attuazione delle

delibere adottate dai predetti organi.

2. Tra gli adempimenti individuali dovuti rientrano le attività relative:

a) alla preparazione delle lezioni e delle esercitazioni;

b) alla correzione degli elaborati;

c) ai rapporti individuali con le famiglie.

3. Le attività di carattere collegiale riguardanti tutti i docenti sono costituite da:

a) partecipazione alle riunioni del Collegio dei docenti, ivi compresa l'attività di

programmazione e verifica di inizio e fine anno e l'informazione alle famiglie sui risultati degli

scrutini trimestrali, quadrimestrali e finali e sull'andamento delle attività educative nelle scuole

materne e nelle istituzioni educative, fino a 40 ore annue;

b) la partecipazione alle attività collegiali dei consigli di classe, di interclasse, di intersezione. Gli

obblighi relativi a queste attività sono programmati secondo criteri stabiliti dal collegio dei docenti;

nella predetta programmazione occorrerà tener conto degli oneri di servizio degli insegnanti con un

numero di classi superiore a sei in modo da prevedere un impegno fino a 40 ore annue;

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c) lo svolgimento degli scrutini e degli esami, compresa la compilazione degli atti relativi alla

valutazione.

4. Per assicurare un rapporto efficace con le famiglie e gli studenti, in relazione alle diverse modalità

organizzative del servizio, il consiglio d’istituto sulla base delle proposte del collegio dei docenti definisce le

modalità e i criteri per lo svolgimento dei rapporti con le famiglie e gli studenti, assicurando la concreta

accessibilità al servizio, pur compatibilmente con le esigenze di funzionamento dell'istituto e prevedendo

idonei strumenti di comunicazione tra istituto e famiglie.

5. Per assicurare l'accoglienza e la vigilanza degli alunni, gli insegnanti sono tenuti a trovarsi in classe 5

minuti prima dell'inizio delle lezioni e ad assistere all'uscita degli alunni medesimi.

Collaborazioni plurime art. 35 CCNL del 27/11/2007

I docenti possono prestare la propria collaborazione ad altre scuole statali che, per la realizzazione di

specifici progetti deliberati dai competenti organi, abbiano necessità di disporre di particolari competenze

professionali non presenti o non disponibili nel corpo docente della istituzione scolastica. Tale

collaborazione non comporta esoneri anche parziali dall’insegnamento nelle scuole di titolarità o di servizio

ed è autorizzata dal dirigente scolastico della scuola di appartenenza, a condizione che non interferisca con

gli obblighi ordinari di servizio.

Responsabilità docente

Su ogni gruppo di alunni convergono numerose professionalità docenti che trovano, nei momenti comuni di

programmazione e verifica, lo spazio per la gestione decisionale,corresponsabile,e condivisa dell’attività

educativa dei gruppi classe e/o interclasse:

docenti curricolari

docenti per le attività di sostegno

docenti specialisti e specializzati per la lingua straniera

docenti specialisti per l’insegnamento della Religione Cattolica

docenti comunali per le attività di biblioteca

esperti esterni a contratto d’opera Metodologia educative e didattiche

La scelta del metodo rientra nella piena libertà di insegnamento di ogni docente ed esplicita la propria

competenza professionale.

I metodi di lavoro utilizzati e scelti di volta in volta in relazione all’obiettivo da raggiungere e

all’ottimizzazione dell’apprendimento sono:

metodo deduttivo

metodo induttivo

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metodo della ricerca e del problem solving

metodo euristico

didattica progettuale

didattica modulare

didattica per laboratori

Ogni docente dell’Istituto Comprensivo qualunque sia la metodologia adottata

promuove lo sviluppo armonico della personalità degli alunni a partire dall’individualità di ciascuno

è responsabile del loro percorso di apprendimento

attua proposte didattiche significative e stimolanti

favorisce un progressivo ampliamento delle loro conoscenze, abilità e competenze

offre a tutti gli alunni l’opportunità di raggiungere livelli d’eccellenza nella propria formazione scolastica

coinvolge in modo sistematico, collaborativo e responsabile la famiglia, primo ambito educativo di ciascun alunno

Le soluzioni organizzative e operative praticate nella scuola sono:

flessibilità dell’orario

lavoro di gruppo a classi aperte in orizzontale e verticale

cooperative learning

aggregazione delle discipline in macro-aree disciplinari

attivazione di piccoli laboratori compatibili con la disponibilità degli spazi.

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APPENDICE

L’Autovalutazione di istituto

L’autonomia della scuola richiede un maggior grado di responsabilità di tutti i suoi protagonisti, in primo

luogo dei docenti, ai quali è richiesto di sviluppare una sempre maggiore dimensione cooperativa.

Insieme si osserva, si riflette per assumere decisioni e si elaborano strategie per migliorare le proprie

condizioni di lavoro, la propria azione professionale, l’offerta formativa nel suo complesso.

In questa ottica l’autovalutazione diventa una funzione diffusa e permanente per il miglioramento della

qualità del servizio scolastico.

È fondamentale che ogni scuola si interroghi in autonomia sul proprio servizio, senza dare mai per scontato

il senso ed il valore del lavoro svolto e, allo stesso tempo, verificandone regolarmente l’efficienza e

l’efficacia. Per questo motivo si è deciso di partire dall’autovalutazione, in quanto si

vuole riconoscere la libertà delle scelte autonome delle scuole e nello stesso tempo la responsabilità di

intraprendere processi di qualificazione e miglioramento del servizio.

La richiesta, ai dirigenti di nuova nomina, di predisporre un rapporto di autovalutazione sulla propria scuola

nasce dalla consapevolezza dell’importanza strategica del ruolo ricoperto e della leadership agita, per

promuovere qualunque percorso di analisi e di miglioramento.

Il punto di riferimento da cui partire è la singola Istituzione scolastica autonoma, con le risorse a

disposizione nel contesto di riferimento, pur sapendo che ogni sistema di valutazione e miglioramento

necessita di andare oltre il singolo caso per darsi un quadro di riferimento comune.

Sappiamo però che ogni istituzione scolastica è oggettivamente complessa e non può essere chiusa in un set

predefinito di indicatori che descrivano un ideale modello astratto di scuola, pertanto la valutazione va

pensata come un costrutto multidimensionale, che non può essere arbitrariamente

semplificato in una misura unica. Sta di fatto che per favorire processi di analisi e miglioramento è

necessario fornire punti di riferimento, indicatori comuni e trasparenti, dati comparabili, con la

consapevolezza che gli indicatori e i dati messi a disposizione non sono degli “assoluti”, ma sono elementi da

discutere, da regolare e consolidare nel tempo con il protagonismo di dirigenti scolastici, delle comunità

professionali e sociali.

Nel misurare gli esiti di una scuola è necessario considerare innanzitutto i risultati conseguiti da ogni

studente in relazione al proprio punto di partenza e alle proprie potenzialità, così come da tutti gli studenti

in relazione ai traguardi attesi. In particolare nella valutazione degli esiti va prestata attenzione alla

valorizzazione dei talenti e delle capacità di ognuno, senza fermarsi ai risultati“medi”. Occorre così

considerare con una certa attenzione gli indicatori relativi alle valutazioni scolastiche e nello stesso tempo

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gli abbandoni scolastici, cercando di capire quanto la scuola riesca ad assicurare agli studenti uguali chance

per un’istruzione di qualità, a prescindere dalla loro estrazione socio-economica, dal genere o dalla

nazionalità di provenienza. (Ad esempio, nelle rilevazioni Invalsi un apposito indicatore a cui prestare

particolare attenzione è dato dall’incidenza numerica degli studenti con livelli di apprendimento sotto una

determinata soglia).

Le scuole sono chiamate altresì a promuovere processi formativi ed educativi aperti alla vita che

permettano agli studenti di crescere dal punto di vista personale, culturale e professionale. Le analisi e le

possibili letture della qualità di questi processi non sono sempre rilevabili attraverso misure predefinite e

standard di riferimento, bensì da altri aspetti come la partecipazione attiva, la collaborazione, l’autonomia

e le responsabilità assunte dagli studenti. Importanti sono gli indicatori sullo sviluppo formativo e

professionale, ben sapendo che la rilevanza culturale ed economica del sapere e del “saper fare” dovrebbero

trovare una particolare attenzione e un adeguato riconoscimento in tutto il sistema scolastico.

Il processo di autovalutazione deve mirare a individuare concrete piste di miglioramento, sfruttando le

informazioni qualificate di cui ogni scuola dispone, inoltre deve immaginarsi parte d’un processo di

riflessione continua.

Sia in quanto processo di riflessione che in quanto momento di redazione di un rapporto,l’autovalutazione

non deve essere eccessivamente codificata, sino ad essere trasformata in un processo burocratico.

La valutazione interna serve a strutturare una rappresentazione dell’Istituto da parte della comunità

scolastica che lo compone, attraverso un’analisi critica del suo funzionamento, sostenuta da evidenze

emergenti dai dati disponibili. Tale rappresentazione costituisce la base a partire dalla

quale individuare alcune priorità di sviluppo verso cui orientare il progetto di

miglioramento.

RAPPORTO DI AUTOVALUTAZIONE Nell’anno scolastico scorso la commissione di autovalutazione della scuola ha elaborato il rapporto di autovalutazione RAV che verrà a breve pubblicato dal MIUR. Il RAV elaborato fotografa una situazione complessivamente positiva ( esiti degli apprendimenti, spazi per l’apprendimento, ecc…), mentre evidenzia una serie di criticità in più ambiti sotto riportati. I punti di criticità sono attualmente oggetto di azioni di miglioramento e su di esse le funzioni strumentali stanno elaborando strategie ed azioni da mettere in campo già a partire da quest’anno scolastico. Le aree di miglioramento dovranno essere condivise sia dal gruppo di autovalutazione d’istituto che dagli organi collegiali ( il Collegio dei docenti ha già deliberato in merito il 1 luglio scorso).

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AREE DA MIGLIORARE

Area didattica

1. Risultati a distanza 2. Continuità 3. orientamento

Investimento sugli apprendimenti

Sostegno ai ragazzi/docenti/genitori

Promuovere azioni culturali destinate agli alunni e ai genitori/territorio

Ottimizzazione della didattica in caso di assenza del personale docente in collaborazione con i genitori

Area personale 1. Albo professionale dei docenti 2. Formazione in servizio dei docenti

Area organizzazione/amministrazione

1. Rifacimento del Sito web dell’istituto secondo norme di legge (albo on line,..)

2. Migliorare il sistema elettronico del format registro e applicazioni segreteria

Avviare la segreteria digitale

Migliorare la comunicazione tra tutte le componenti della scuola ( dirigente, segreteria, genitori,docenti,ecc.)

Riorganizzazione della segreteria della scuola rispetto al carico del lavoro, alle competenze e agli orari di ciascuno

Catalogazione dei libri della biblioteca Gianturco e di Palazzo Ceva

Sistemazione dei libri della Biblioteca Gabrielli

Introduzione di un sistema elettronico di rilevazione presenze

Manutenzione delle aule e degli spazi destinati agli/alle alunni/e

Ripulitura della palestra della Ruspoli

Sistemazione dell’infiltrazione dell’acqua dal tetto della Ruspoli

Inventario dell’istituto

Studio degli avanzi mensa, delle morosità e definizione di azioni da intraprendere

Analisi dei contratti di pulizia

Soluzione dei centralini telefonici

Manutenzione stato delle tecnologie

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