moda sostenibile sviluppi ecologici...di aurora magni - techno fashion febbraio 2012 35 nelle fasi...

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B di Aurora Magni - www.sustainability-lab.net FASHION TECHNO febbraio 2012 34 moda sostenibile trat tamenti BISCOL è l’acronimo di “Bioprocessing for Sustainable Production of Coloured Textiles”, titolo che anticipa e sottolinea le finalità dell’iniziativa: definire dei protocolli di sintesi sostenibili nella produzione di coloranti tessili attraverso la biocatalisi e fasi tintoriali a minor impatto ambientale. Il coordinamento dell’iniziativa è italiano, per la precisione, dell’Università di Siena che nella conduzione del progetto si avvale della collaborazione di tre partner italiani (l’istituto di ricerca Next Technology Tecnotessile, l’azienda pratese ACHIMO Srl e King Color di Modena), dell’azienda belga Wetlands Incubator, specializzata nella produzione di enzimi, e della turca SETAS Chemicals. Ne parliamo con la responsabile del progetto, la professoressa Rebecca Pogni, docente di Chimica Fisica del dipartimento di chimica dell’Università di Siena. «Biscol è stato avviato a settembre 2010 e si concluderà a settembre 2013 – ci spiega –. È quindi presto per avere un’idea definitiva dei risultati ottenuti ma il lavoro fatto fino a oggi è incoraggiante. Non solo il progetto Biscol Sviluppi ecologici della nobilitazione: È possibile ridurre l’impatto ambientale delle fasi tintoriali tessili? Non solo possibile: è necessario. È quanto ritengono i responsabili del progetto Biscol realizzato grazie al bando europeo 2009 Eco Innovation finalizzato a sostenere prodotti e processi ecosostenibili Toscana: il polo di innovazione della moda La Regione Toscana ha recentemente destinato investimenti importanti per sostenere il rilancio economico dell’area attraverso l’innovazione. Il piano vede il coinvolgimento delle università, dei centri di ricerca e soprattutto dalle aziende e si concretizza nel Polo di innovazione per la filiera della moda denominato OTIR 2020. Il coordinamento è affidato a Next Technology Tecnotessile e il progetto si occuperà di tessile e abbigliamento ma anche di altri fondamentali comparti della filiera della moda come la concia, l’industria orafa, la pelletteria, il settore calzaturiero, fino alla nautica e all’arredamento. Obiettivo: ridare competitività all’industria toscana attivando collaborazioni, trasferendo conoscenza e soprattutto supportando le imprese nella realizzazione di nuovi prodotti/processi e soluzioni tecniche. Il progetto Biscol è stato avviato a settembre 2010 e si concluderà a settembre 2013 siamo convinti di aver individuato un tema fortemente sentito tanto dai produttori di coloranti e ausiliari quanto dagli utilizzatori tessili, ma di poter contribuire concretamente nella messa a punto di modalità di tintura ecologicamente più valide». Questo significa sostituire i coloranti di sintesi con soluzioni naturali come robbia, indaco, bucce di cipolle..? «Che l’industria della nobilitazione non sia insensibile al fascino del recupero di antiche soluzioni tintoriali è inevitabile. È certamente un fatto positivo che esprime il desiderio del settore di definire modalità

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Page 1: moda sostenibile Sviluppi ecologici...di Aurora Magni - techno fashion febbraio 2012 35 nelle fasi successive (partner responsabile di questa fase di ricerca è Next Technology Tecnotessile);

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di Aurora Magni - www.sustainability-lab.net

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moda sostenibiletrattamenti

BISCOL è l’acronimo di “Bioprocessing for Sustainable Production of Coloured Textiles”, titolo che anticipa e sottolinea le finalità dell’iniziativa: definire dei protocolli di sintesi sostenibili nella produzione di coloranti tessili attraverso la biocatalisi e fasi tintoriali a minor impatto ambientale.Il coordinamento dell’iniziativa è italiano, per la precisione, dell’Università di Siena che nella conduzione del progetto si avvale della collaborazione di tre partner italiani (l’istituto di ricerca Next Technology Tecnotessile, l’azienda

pratese ACHIMO Srl e King Color di Modena), dell’azienda belga Wetlands Incubator, specializzata nella produzione di enzimi, e della turca SETAS Chemicals. Ne parliamo con la responsabile del progetto, la professoressa Rebecca Pogni, docente di Chimica Fisica del dipartimento di chimica dell’Università di Siena. «Biscol è stato avviato a settembre 2010 e si concluderà a settembre 2013 – ci spiega –. È quindi presto per avere un’idea definitiva dei risultati ottenuti ma il lavoro fatto fino a oggi è incoraggiante. Non solo

il progetto Biscol Sviluppi ecologici della nobilitazione:

È possibile ridurre l’impatto ambientale delle fasi tintoriali tessili? Non solo possibile: è necessario. È quanto ritengono i responsabili del progetto Biscol realizzato grazie al bando europeo 2009 Eco Innovation finalizzato a sostenere prodotti e processi ecosostenibili

Toscana: il polo di innovazione della modaLa Regione Toscana ha recentemente destinato investimenti importanti per sostenere il rilancio economico dell’area attraverso l’innovazione. Il piano vede il coinvolgimento delle università, dei centri di ricerca e soprattutto dalle aziende e si concretizza nel Polo di innovazione per la filiera della moda denominato OTIR 2020. Il coordinamento è affidato a Next Technology Tecnotessile e il progetto si occuperà di tessile

e abbigliamento ma anche di altri fondamentali comparti della filiera della moda come la concia, l’industria orafa, la pelletteria, il settore calzaturiero, fino alla nautica e all’arredamento. Obiettivo: ridare competitività all’industria toscana attivando collaborazioni, trasferendo conoscenza e soprattutto supportando le imprese nella realizzazione di nuovi prodotti/processi e soluzioni tecniche.

Il progetto Biscol è stato avviato a settembre 2010 e si concluderà a settembre 2013

siamo convinti di aver individuato un tema fortemente sentito tanto dai produttori di coloranti e ausiliari quanto dagli utilizzatori tessili, ma di poter contribuire concretamente nella messa a punto di modalità di tintura ecologicamente più valide».Questo significa sostituire i coloranti di sintesi con soluzioni naturali come robbia, indaco, bucce di cipolle..?«Che l’industria della nobilitazione non sia insensibile al fascino del recupero di antiche soluzioni tintoriali è inevitabile. È certamente un fatto positivo che esprime il desiderio del settore di definire modalità

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nelle fasi successive (partner responsabile di questa fase di ricerca è Next Technology Tecnotessile);• la sintesi di nuovi ausiliari a basso impatto

ambientale e di bio-coloranti, studio affi dato a Achimo e a SETAS con la supervisione dell’Università di Siena e di Wetlands. È questo

uno dei passaggi più innovativi della ricerca: «i nuovi bio-coloranti verranno sintetizzati su scala industriale partendo da

precursori diversi tra cui anche ormoni vegetali e materiali da lignina di scarto. Il progetto prevede anche la realizzazione di un bioreattore realizzato sulle specifi che fornite da Wetlands contenente laccasi immobilizzata, un enzima ossidativo che ha la proprietà di favorire reazioni di cross-coupling di molecole aromatiche fenoliche».

• la validazione dell’intero ciclo produttivo mediante la produzione di tessuti tinti con i bio-coloranti (KING Color e SETAS);

• l’intera attività sarà, infi ne, sottoposta a un’attenta analisi del ciclo di vita (LCA)

che consentirà di misurarne l’effettivo impatto ambientale confrontando il processo di lavorazione di un chilogrammo di lana con trattamenti Biscol con materiale ottenuto da processo convenzionale.

La fase sperimentale ha riguardato in un primo tempo la tintura della lana ma è prevista un’estensione dello studio ai prodotti cotonieri e ad altre fi bre. «Abbiamo aderito e partecipato con entusiasmo alla stesura di questo progetto – ha commentato il direttore di Next Technology Tecnotessile, Solitario Nesti – perché siamo ben consapevoli di quanto sia importante ridurre l’impatto ambientale dei processi di nobilitazione. Non solo per la riduzione di costi ottenuta dal minor impiego di acqua, energia e coloranti ma anche per dare alla nostra industria una nuova capacità competitiva. Siamo convinti che il mercato saprà premiare prodotti ottenuti in una logica di green economy, specie se il mondo della moda e la distribuzione sapranno comprendere e valorizzare gli sforzi che i produttori a monte stanno compiendo per offrire al mercato articoli tessili sostenibili e sicuri per il consumatore». © RIPRODUZIONE RISERVATA

produttive green – risponde la professoressa Pogni – e non è escluso che sperimentazioni di questo tipo possano essere condotte anche con Biscol. Quello che però più ci preme è intervenire con soluzioni adeguate e innovative nell’intero processo industriale, là dove vengono processati quantitativi consistenti di materiali tessili gravando l’ambiente di emissioni e consumando acqua ed energia in misura rilevante. Non si tratta cioè di sostituire a logiche industriali processi artigianali e poco standardizzabili, funzionali a nicchie ridotte di prodotti e ambiti applicativi, ma di fornire al sistema produttivo soluzioni tecniche integrate che consentano l’ottimizzazione ecologica dell’intero processo di tintura dalle materie prime al prodotto fi nito con particolare attenzione al risparmio

Colorazione rossa tipica derivante dal processo ossidativo dovuto all’enzima laccasi nei funghi Pycnoporus sanguineus (in alto) e Pycnoporus cinnabarinus (in basso)

Impianto pilota durante il processo di biosintesi tra 2,5-DABS ed enzima laccasi: (a) dopo il primo ciclo; (b) fi ne processo

energetico, alla riduzione nell’uso delle risorse idriche e di prodotti chimici».

LE FASI DEL PROGETTOIl progetto ha individuato fasi di lavoro precise, che coinvolgono l’intero ciclo tintoriale e che riguardano: • il pre-trattamento del

tessuto mediante scale-up di tecnologie al plasma che aumentano la tingibilità dei tessuti riducendo il consumo energetico e l’uso di acqua di processo e consentendo nel contempo un considerevole risparmio di sostanze chimiche

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