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dott. ing. alessandro bettini ingegnere chimico studio consulenza industriale e impianti di depurazione 38068 rovereto (tn) via bellavista I°, 30 - tel.0464.438124 fax 0464.431883 e-mail: [email protected] Codice fiscale BTT LSN 49C11 H612R --- Partita IVA 00871940227 AUTODEMOLIZIONI F.lli RECCHIA s.n.c. Levico Terme (TN) - Loc. Melaro RICHIESTA MODIFICA LOCALIZZAZIONE AI SENSI DELL’ART. 66 D.P.G.P. 26 gennaio 1987 n. 1 - 41/L e s.m. RIORGANIZZAZIONE AREE ADIBITE A: - CENTRO ROTTAMAZIONE AUTOVEICOLI - STOCCAGGIO ED ADEGUAMENTO VOLUMETRICO DI RIFIUTI NON PERICOLOSI RIUTILIZZABILI IN PROCEDURA SEMPLIFICATA Rovereto, luglio 2011

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dott. ing. alessandro bettini ingegnere chimico

studio consulenza industriale e impianti di depurazione

38068 rovereto (tn)

via bellavista I°, 30 - tel.0464.438124 fax 0464.431883

e-mail: [email protected]

Codice fiscale BTT LSN 49C11 H612R --- Partita IVA 00871940227

AUTODEMOLIZIONI F.lli RECCHIA s.n.c.

Levico Terme (TN) - Loc. Melaro

RICHIESTA MODIFICA LOCALIZZAZIONE AI SENSI DELL’ART. 66 D.P.G.P. 26 gennaio 1987

n. 1 - 41/L e s.m.

RIORGANIZZAZIONE AREE ADIBITE A:

- CENTRO ROTTAMAZIONE AUTOVEICOLI

- STOCCAGGIO ED ADEGUAMENTO VOLUMETRICO DI RIFIUTI NON

PERICOLOSI RIUTILIZZABILI IN PROCEDURA SEMPLIFICATA Rovereto, luglio 2011

dott. ing. alessandro bettini

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INDICE Premessa pag. 3 Inquadramento urbanistico territoriale pag. 3 Rispetto delle norme urbanistiche pag. 4 Vincoli area pag. 5 Presenza di zone protette pag. 6 Localizzazione area Pag. 12 Economie di scala e tecnologiche pag. 13

a) Personale pag. 13 b) energetiche pag. 13

c) ottimizzazione uso delle risorse pag. 13 Elenco Autorizzazioni pag. 14 Descrizione Lavorazioni attuali in procedura semplificata a) tipologie b) quantità autorizzate c) modalità di trattamento

pag. 15

Centro rottamazione veicoli pag. 18 a) descrizione pag. 18 b) sicurezza pag. 19 c) verifica rispetto del D.lgs. 203/03 e s.m. pag. 20 d) bonifica sito pag. 28 e) trattamenti e formazione rifiuti – modalità di stoccaggio pag. 29 Modifiche proposte pag. 31 Aria, emissioni diffuse pag. 34 Scarichi idrici pag. 34 Rumore pag. 35 Viabilità pag. 35 Pericolosità per cause esterne pag. 36 Allegati:

Tav, 1 parametri urbanistici e vincoli (PRG, PUP, PGUAP) Tav. 2 planimetria generale localizzazione attuale Tav. 3 planimetria generale modifiche localizzazione richieste Tav. 4 planimetria generale aree di gestione rifiuti attuali Tav. 5 planimetria generale aree di gestione rifiuti future Tav. 6 planimetria generale reti idriche di scarico e presidi Tav. 7 planimetria generale ipotesi futuro allaccio alla fognatura pubblica

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PREMESSA

La richiesta viene presentata per un miglioramento gestionale ed operativo delle fasi lavoro di cui la ditta

Autodemolizioni F.lli Recchia snc è in possesso e per una quantificazione corretta, secondo le esigenze

della Comunità servita dal Centro di Rottamazione, del numero di veicoli trattabili. INQUADRAMENTO URBANISTICO E TERRITORIALE DELL'IMPIANTO 1. Dal punto di vista urbanistico, il sito dell’insediamento con riferimento allo strumento urbanistico vigente

(classificazione P.U.P. - P.R.G. del Comune di Levico Terme ) è individuato come area produttiva per

rottamazione veicoli (parte della p.ed. 2884 CC Levico e ppff 1743/3 e 1750/4). Risulta inoltre inserita nel

piano di smaltimento rifiuti una quota parte della p.ed 2884

2. l’area è indicata nella carta di sintesi geologica come area con penalità leggere

3. negli estratti del PUP – PGUAP e precisamente:

a) carta reti ecologiche

b) carta tutele paesistiche

c) carta uso del suolo

d) carta del pericolo

e) carta del rischio

f) carta delle risorse idriche

riportati nell’allegata tav. 1, non risulta soggetta a penalità o rischi vari

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RISPETTO DELLE NORME URBANISTICHE.

La realizzazione di una nuova struttura a coperture del futuro ampliamento della fase di bonifica veicoli è

stata già autorizzata del Comune di Levico ma non ancora realizzata in attesa delle modifiche di cui alla

richiesta attuale. È stata invece completata in ottemperanza alla concessione edilizia, la realizzazione della

recinzione della pf. 1750/4 e sostituita quella che si trova a fronte della SS 47.

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VINCOLI AREA

Vincoli geologici

Sulla carta della “Sintesi geologiche” (tav.1) l’area in esame è classificata come “area con penalità leggere”

(aree che, per gli aspetti litologici e idrogeologici, richiedono per interventi, non di modesto rilievo,

l’esecuzione di studi e indagini geologici e geotecnici approfonditi per ogni tipo di intervento, estesi al

possibile volume di influenza delle opere in progetto).

Vincoli idrogeologici

Sulla carta del rischio del idrogeologico (tav. 1) l’area è definita come prive di rischio.

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PRESENZA DI ZONE PROTETTE - ( dal sito della P.A.T. )

20. Inghiaie

Tipologia: bosco ripariale, torbiera e prati umidi

Nome locale: Caresari

Nome topografico: Inghiaie

Comune: Levico

Comprensorio: C.4

Quota media: m 440

Superficie: 30 ha circa

Principali motivi di interesse naturalistico: risorgive di fondovalle; rare specie e associazioni

vegetali delle torbiere; avifauna acquatica

Il Biotopo "Inghiaie" è localizzato nell'Alta Valsugana, sulla destra idrografica del Fiume Brenta, e dista circa

20 km da Trento. Esso, assieme a poche altre zone umide anch'esse tutelate come Biotopi, è ciò che

rimane di quel complesso di vaste paludi, laghi, stagni ed acquitrini che un tempo occupavano il fondovalle

della Valsugana caratterizzandone fortemente il paesaggio. Anticamente formava un continuum con altre

zone umide, ora bonificate, in gran parte originate dal Fiume Brenta che possedeva un andamento irregolare

e meandreggiante ed esondava frequentemente dal proprio letto. Una mappa del 1774 riporta nei pressi di

Inghiaie un lago circondato da paludi, ed antichi documenti ci informano che le paludi della Valsugana

rimasero pressoché inalterate fino al termine del 1700, quando iniziarono un po' ovunque i lavori di bonifica.

Il Biotopo si estende al piede dei conoidi del Rio Valscura e del Rio Pissavacca; il terreno è quindi costituito

in massima parte da materiali portati dai corsi d'acqua quali limo, sabbie e ghiaie. L'aspetto idrogeologico più

interessante di questa zona è la presenza di sorgenti perenni alimentate da acque sotterranee provenienti

dalle montagne soprastanti: queste acque emergono sul fondovalle attraverso i terreni alluvionali. Le

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sorgenti presenti nel Biotopo, mantenendo il terreno continuamente intriso d'acqua, permettono la

formazione di torba e favoriscono lo sviluppo di una interessante vegetazione palustre. Il confine

settentrionale del Biotopo è costituito dal Rio Vena, un corso d'acqua che, pur essendo stato in parte

rettificato negli anni '60, grazie alla riconquista delle rive da parte della vegetazione è oggi uno tra i più belli e

"selvaggi" torrenti del fondovalle.

Aspetti naturalistici

La contemporanea esistenza di suoli ghiaiosi e torbosi sta alla base della varietà di formazioni vegetali

presenti nell'area protetta. Di grande interesse sono il molinieto (vegetazione erbacea caratterizzata dalla

presenza di una Graminacea, la Molinia coerulea) e i cariceti (vegetazione erbacea caratterizzata dalla

presenza di piante del Genere Carex), formazioni spesso invase dalla cannuccia d'acqua (Phragmites

australis). Esse ospitano numerose specie botaniche preziose, come la genziana di palude (Genziana

pneumonanthe) e varie orchidee selvatiche tra cui la rarissima Liparis loeselii. Lungo il Rio Vena crescono

boschetti ripariali di ontano nero (Alnus glutinosa) ed ontano bianco (Alnus incana), mentre nella zona di

transizione tra bosco e palude i cespugli di salici (Salix, varie specie) formano una fascia pressoché

continua. Il Biotopo comprende anche, verso sud, una porzione di bosco non umido, avente minore

interesse botanico.

Il Biotopo Inghiaie è una autentica oasi per la fauna ed ospita un gran numero di specie, alcune delle quali

piuttosto rare. Lo stato di naturalità del Rio Vena fa sì che esso ospiti una ricca fauna invertebrata, che vi

richiama vari pesci. Gli Anfibi, come la rana verde (Rana sinkl. esculenta) e la rana di montagna (Rana

temporaria) trovano nelle pozze della palude luoghi idonei alla deposizione delle uova. Fra l'avifauna

spiccano per importanza le specie acquatiche: qui si riproducono ad esempio il germano reale (Anas

platyrhynchos), la gallinella d'acqua (Gallinula chloropus), il porciglione (Rallus aquaticus) ed il martin

pescatore (Alcedo atthis).

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21. Canneto di Levico

Tipologia: canneto e bosco ripariale

Nome locale: Canneto

Nome topografico: Canneto

Comune: Levico

Comprensorio: C.4 - Alta Valsugana

Quota media: m 440

Superficie: ha 9,8 circa

Principali motivi di interesse naturalistico: vegetazione acquatica; avifauna acquatica

La vegetazione perilacuale del Lago di Levico sopravvive solo in lembi lungo alcuni tratti della sua costa. Il

lembo più grande è quello che costituisce questo Biotopo, ed è localizzato lungo la riva sud-orientale ove il

lago raggiunge la massima larghezza.

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Il confine del Biotopo comprende sia la vegetazione palustre della rive e del retroterra, che la porzione di

bacino ad essa antistante. In questo tratto dello specchio d'acqua, infatti, c'è un notevole sviluppo della

vegetazione sommersa e del lamineto, cioè di quella tipologia vegetazionale data da quelle piante

acquatiche che, come la ninfea (Nymphaea alba), creano, con le loro foglie allargate sul pelo dell'acqua, una

vera "lamina" di verde.

Aspetti naturalistici

Nel suo insieme, il Biotopo tutela uno spicchio di lago nella sua condizione naturale, cioè con tutta la

vegetazione che gli è propria, a partire da quella sommersa che si impianta ad una certa distanza dalla riva

dove l'acqua è abbastanza profonda (ma non troppo), fino a quella del bosco igrofilo sulla terraferma. Tra

questi estremi si trova il già citato lamineto con ninfee e nannufari (Nuphar luteum) al pelo dell'acqua, il

canneto con le cannucce di palude (Phragmites australis) radicate sul fondo ma ben emergenti lungo la linea

di riva, e, ormai sulla terraferma, un prezioso cariceto (vegetazione erbacea caratterizzata da piante del

Genere Carex) che ospita specie vegetali rarissime. Il bosco igrofilo è costituito da salici (Salix, varie specie)

e soprattutto da ontano nero (Alnus glutinosa), quest'ultimo con esemplari di ragguardevoli dimensioni.

Fino a pochi decenni fa questa vegetazione occupava ancora gran parte della riva meridionale del lago, e i

contadini erano soliti sfalciare le carici (la "carezza") per utilizzarli come strame nelle stalle o per impagliare

sedie. A partire dal secondo dopoguerra, lo sviluppo del turismo e la costruzione dei campeggi ha portato

alla distruzione di gran parte di questo ambiente che era considerato "improduttivo" e, ancora oggi, la

presenza dei turisti che calpestano la riva e raccolgono ninfee, nannufari ed altre piante costituisce una

minaccia per quanto ancora sopravvive.

Il Biotopo costituisce una vera e propria oasi per gli animali selvatici, che qui sono presenti con un gran

numero di specie. Particolarmente interessante è la fauna tipica del canneto e del retroterra palustre, in

quanto comprende elementi divenuti rari in Trentino a causa della progressiva distruzione degli ambienti

umidi. Tra questi si possono citare ad esempio la rana verde (Rana sinklepton esculenta) e le bisce d’acqua

(Natrix natrix e Natrix tessellata). Nel fitto del canneto nidificano indisturbati in primavera vari uccelli

acquatici, tra cui lo svasso maggiore (Podiceps cristatus), il germano reale (Anas platyrhynchos), la folaga

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(Fulica atra) e la gallinella d’acqua (Gallinula chloropus), e anche alcuni elusivi ma "chiassosi" uccelli canori

come la cannaiola (Acrocephalus scirpaceus) e il cannareccione (Acrocephalus arundinaceus). Inoltre, non

bisogna dimenticare la preziosa funzione del Biotopo in qualità di area di sosta, rifugio e alimentazione per

gli uccelli acquatici nel corso delle migrazioni.

La necessità di garantire alla fauna l’indispensabile tranquillità, oltrechè di preservare la delicata vegetazione

acquatica da possibili danneggiamenti, impone di limitare al massimo la frequentazione del Biotopo e

rappresenta il motivo dell’inclusione nell’area protetta di una porzione di specchio d'acqua, che risulta così

interdetta alla navigazione e alla penetrazione dell'uomo.

IT3120039_CANNETODILEVICO

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LOCALIZZAZIONE AREA .

La ditta Autodemolizioni F.lli Recchia snc con sede in Levico Terme in loc. Melaro km 109,700, e legale

rappresentante il signor Recchia Simone, è proprietaria delle aree identificate alle p.ed. 2884 e pp.ff. 1748/3

e 1750/4 CC Levico.

La società richiede modifica della localizzazione dell’area in oggetto, per migliorare e separare in modo

idoneo le due attività che gestisce:

- centro di rottamazione autoveicoli

- stoccaggio e trattamento di rifiuti non pericolosi

Allo scopo si presenta domanda di localizzazione ai sensi dell'art. 66 del T.U.L.P. leggi antinquinamento

D.P.G.P. 26 gennaio1987 n. 1-41/L e s.m.

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ECONOMIE DI SCALA E TECNOLOGICHE

Le modifiche proposte, porteranno ad una miglior distribuzione delle aree lavoro, ottenendo quindi

ottimizzazione relativamente ai cicli di lavoro ed eliminazione delle interferenza fra le aree di trattamento

specifiche. a) Personale

La struttura impiegatizia e direzionale rimane invariata in termini quantitativi..

b) Economie energetiche.

Vi saranno delle variazioni di consumi energetici in diminuzione, ma saranno compensati della messa in

opera di ulteriori isole di bonifica autovetture

c) Competitività

La realizzazione di quanto richiesto comporterà una miglior distribuzione e razionalizzazione dell’operatività

e la possibilità di poter essere competitivi anche nella fasi di alti conferimenti, dovuti sia ad incentivi alla

rottamazione, come avvenuto negli anni scorsi o per attuazione di norme ambientali che precludono la

circolazione a certe tipologie di veicoli in determinati periodi dell’anno.

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ELENCO AUTORIZZAZIONI

La Società Autodemolizioni F.lli Recchia è in possesso delle seguenti autorizzazioni in campo ambientale: tipo Ente Autorizzazione

Comunicazione stoccaggio e trattamento rifiuti non pericolosi riutilizzabili attribuzione n. 176/TN/2008

APPA e Camera di Commercio di

TN

TN/0017/2008 Del 24.01.2008

Autorizzazione Centro di rottamazione veicoli Comune di Levico Terme

n. 4058 del 15.03.2007

Iscrizione Albo Gestori Ambientali Trasporto cat. 2 classe F Albo Gestori Ambientali

TN 0021S Del 08.01.2008 *

Iscrizione Albo Gestori Ambientali Trasporto cat. 4 classe F cat. 5 classe F

Albo Gestori Ambientali

TN0021 Del 15.11.2010

* secondo le ultime modifiche apportate al D.Lgs. 152/06 con il D.Lgs 205/10 l’autorizzazione a scadenza dovrà decadere

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AUTORIZZAZIONI IN ESSERE

OPERAZIONI CONNESSE ALLO STOCCAGGIO E TRATTAMENTO DI RIFIUTO RIUTILIZZABILE IN

PROCEDURA SEMPLIFICATA

La società è inserita nell’elenco delle ditte che operano in procedura semplificata per lo stoccaggio,

trattamento e recupero di rifiuti non pericolosi. Il materiale, "rifiuto riutilizzabile" viene sottoposto a :

Stoccaggio temporaneo per conferimento a centri autorizzati per il recupero di materia

tipologia Denominazione rifiuto C.E.R. Tipo Attività Quantità annua

trattata 2.1 imballaggi, vetro di scarto ed

altri rifiuti e frammenti di vetro; rottami di vetro.

170202 200102 150107 191205 160120

NP NP NP NP NP

R 13 12 t

3.1 rifiuti di ferro, acciaio e ghisa e, limitatamente ai cascami di lavorazione, i rifiuti identificati dai codici

120102 100210 120101 160117 150104 170405 190118 190102 200140 191202

100299 120199

NP NP NP NP NP NP NP NP NP NP

NP NP

R 13 1.200 t

10 t

3.2 Rifiuti di metalli non ferrosi o loro leghe e limitatamente ai cascami di lavorazione, i rifiuti individuati dai seguenti codici

110599 110501 150104 200140 191203 120103 120104 170401 191002 170402 170403 170404 170406 170407

100899 120199

NP NP NP NP NP NP NP NP NP NP NP NP NP NP

NP NP

R 13 20 t

1,0 t

5.5 marmitte catalitiche esauste contenenti metalli preziosi

160801 NP R 13 1,0 t

5.7 spezzoni di cavo con il conduttore di alluminio ricoperto

160216 170402 170411

NP NP NP

R 13 50 t

5.8 spezzoni di cavo di rame ricoperto

170401 170411 160122 160118

NP NP NP NP

R 13 10 t

dott. ing. alessandro bettini

16

160216 NP 5.16 apparecchi elettrici,

elettrotecnici ed elettronici; rottami elettrici ed elettronici contenenti e non metalli preziosi

160214 160216 200136 110114 110299 110206

NP NP NP NP NP NP

R 13 30 t

6.5 paraurti e plance di autoveicoli in materie plastiche

070213 160119 120105

NP NP NP

R 13 10 t

6.6 imbottiture sedili in poliuretano espanso

070213 160119 120105

NP NP NP

R 13 12 t

10.2 pneumatici non ricostruibili, camere d’aria non riparabili e altri scarti di gomma

160103 NP R 13 10 t

Totale 1.366,00 t MODALITÀ DI STOCCAGGIO

Codice CER

Descrizione Volume deposito

(mc)

Modalità stoccaggio

2.1 imballaggi, vetro di scarto ed altri rifiuti e frammenti di vetro; rottami di vetro.

12 C + E

3.1 rifiuti di ferro, acciaio e ghisa e, limitatamente ai cascami di lavorazione, i rifiuti identificati dai codici

80 A + E

3.2 Rifiuti di metalli non ferrosi o loro leghe e limitatamente ai cascami di lavorazione, i rifiuti individuati dai seguenti codici

20 A + E

3.2 Rifiuti di metalli non ferrosi o loro leghe e limitatamente ai cascami di lavorazione, i rifiuti individuati dai seguenti codici

20 C + E

5.5 marmitte catalitiche esauste contenenti metalli preziosi 1,0 D + E 5.7 spezzoni di cavo con il conduttore di alluminio ricoperto 8 C + E 5.8 spezzoni di cavo di rame ricoperto 4 C + E

5.16 apparecchi elettrici, elettrotecnici ed elettronici; rottami elettrici ed elettronici contenenti e non metalli preziosi

20 A1 + E

6.5 paraurti e plance di autoveicoli in materie plastiche 20 B + E 6.6 imbottiture sedili in poliuretano espanso 10 A + E

10.2 pneumatici non ricostruibili, camere d’aria non riparabili e altri scarti di gomma

8 C + E

Legenda modalità di stoccaggio

A Cumuli su pavimento impermeabile (cemento lisciato al quarzo) A 1 Cumulo di materiale imballato dopo adeguamento volumetrico B Container C Contenitori in metallo (diverse volumetrie) D Casse da 1,0 mc E Scoperto su pavimentazione in cemento impermeabile con fossa a tenuta

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CICLO DI TRATTAMENTO

Le operazioni di messa in riserva (R 13) sono caratterizzate dallo stoccaggio negli appositi containers o in

luoghi dedicati e protetti, dei singoli materiali, stoccati per classificazione tipologica. Successivamente

saranno effettuate operazioni di cernita e pressatura, propedeutiche al successivo recupero di materia,

presso altre unità lavorative. Rispetto dei disposti dell’allegato 4 al D.M. 5 febbraio 1998 come aggiunto dal DM 186/06

Tutti gli stoccaggi risultano inferiori ai limiti indicati nell’allegato 4 al DM 5 febbraio 1998 come modificato dal

DM 186/06, in particolare per le tipologie:

Tipologia rifiuto riutilizzabile Capacità messa in riserva

richiesta Max all. 4 3.1 rifiuti di ferro, acciaio e ghisa

80 m3 160.000 t

SICUREZZE

Le operazioni di cernita e imballo avvengono all'esterno, su pavimentazione di cemento armato. Tutta l'area

di lavoro è protetta da eventuali inquinamenti e/o sversamenti, dalla presenza di una vasca a tenuta stagna

(si veda elaborato grafico allegato)

dott. ing. alessandro bettini

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CENTRO ROTTAMAZIONE AUTOVEICOLI

Il Centro di Rottamazione autoveicoli è autorizzato dal Comune di Levico Terme n. 4058 del 15 marzo 2007.

DESCRIZIONE CENTRO DI ROTTAMAZIONE.

Il centro di rottamazione in conformità di quanto indicato nel D. Lgs. 24 giugno 2003 n. 209, con recepimento

della direttiva 200/53/Ce è attualmente così composto:

Area delimitata internamente al capannone esistente dove si effettueranno le lavorazioni di messa in

sicurezza e demolizione degli autoveicoli, secondo quanto indicato al punto 5.1, 6.1, 7.1 dell'allegato 1 al

D.Lgs. sopra citato. Nello stesso capannone trovano posto gli stoccaggi di tutte le tipologie di rifiuto

decadenti dalle operazioni di messa in sicurezza e demolizione dei veicoli ( dagli accumulatori, all'olio

motore, olio delle trasmissione, olio del cambio, liquido antigelo, liquido refrigerante, liquido dei freni,

serbatoi GPL ecc. )

Il centro di rottamazione è dotato di adeguata viabilità interna e spazi di manovra necessari per la varie

operazioni.

La sequenza lavorativa risulta la seguente:

Deposito autoveicoli da rottamare, come consegnati da clienti e/o recuperati dalla ditta con mezzi propri

Eliminazione dei componenti pericolosi degli autoveicoli (batteria, olio esausto e liquido antigelo,

eventuale fluido di condizionamento e componenti contenti prodotti pericolosi, es. condensatori ecc.)

Recupero pneumatici riutilizzabili

Recupero parti carrozzeria ecc. per recupero e riutilizzo

Stoccaggio carcasse per il successivo conferimento a Centri autorizzati al trattamento

dott. ing. alessandro bettini

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SICUREZZE

Il Centro è dotato di tutte le sicurezze previste al punto 2 dell'allegato 1 al D.Lgs. citato, ossia:

L'area è dotata di superficie impermeabile

Gli stoccaggi dei rifiuti prodotti sono dotati di idonei bacini di contenimento conformi a quanto indicato

nella Delibera del Comitato Interministeriale 27 luglio 1984 e s.m.

Sono stati realizzati e resi operanti idonei sistemi di convogliamento delle acque meteoriche dotati di

pozzetti per il drenaggio, vasche di raccolta e decantazione.

All'interno sono state realizzate delle caditoie che non permettono la fuoriuscita di eventuali sversamenti

È stato realizzato un deposito per le sostanze da utilizzare per l’assorbimento dei liquidi in caso di

sversamenti accidentali e per la neutralizzazione di soluzioni acide fuoriuscite dagli accumulatori

L'area è dotata di idonea recinzione lungo tutto il suo perimetro;

dott. ing. alessandro bettini

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VERIFICA RISPONDENZA DELLA RICHIESTA ALLE NORME VIGENTI (D.Lgs 209/03 e s.m.)

STATO del CENTRO di ROTTAMAZIONE

Il citato decreto legislativo impone per i Centri di Rottamazione, nuovi ed esistenti il rispetto dei seguenti

punti (come indicato nella norma ai punti di seguito citati dell'allegato 1) : Inserimento dell’area nel PUC e

PRG Comunale.

2. Requisiti del centro di raccolta e dell'impianto di trattamento.

2.1. Il centro di raccolta e l'impianto di trattamento sono dotati di:

a) area adeguata, dotata di superficie impermeabile e di sistemi di raccolta dello spillaggio, di decantazione

e di sgrassaggio;

b) il Centro ha un'adeguata viabilità interna per un'agevole movimentazione, anche in caso di incidenti;

c) è provvisto di sistemi di convogliamento delle acque meteoriche dotati di pozzetti per il drenaggio,

vasche di raccolta e di decantazione, adeguatamente dimensionate

d) adeguato sistema di raccolta e di trattamento dei reflui, conformemente a quanto previsto dalla normativa

vigente in materia ambientale e sanitaria;

e) è dotato di deposito per le sostanze da utilizzare per l'assorbimento dei liquidi in caso di sversamenti

accidentali e per la neutralizzazione di soluzioni acide fuoriuscite dagli accumulatori;

f) possiede idonea recinzione lungo tutto il loro perimetro.

2.2. Il centro di raccolta sarà strutturato in modo da garantire:

a) l'adeguato stoccaggio dei pezzi smontati e lo stoccaggio su superficie impermeabile dei pezzi

contaminati da oli;

b) lo stoccaggio separato, in appositi serbatoi, dei liquidi e dei fluidi derivanti dal veicolo fuori uso, quali

carburante, olio motore, olio del cambio, olio della trasmissione, olio idraulico, liquido di raffreddamento,

antigelo, liquido dei freni, acidi degli accumulatori, fluidi dei sistemi di condizionamento e altri fluidi o

liquidi contenuti nel veicolo fuori uso;

c) l'adeguato stoccaggio dei pneumatici fuori uso.

dott. ing. alessandro bettini

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2.3. Al fine di minimizzare l'impatto visivo dell'impianto e la rumorosità verso l'esterno, le fasi di bonifica e

trattamento dei veicoli sono effettuate all'interno del capannone esistente.

2.4. I titolari del centro di raccolta garantiscono la manutenzione nel tempo della condizioni di protezione

ambientale.

3. Organizzazione del centro di raccolta.

3.1. Il centro di raccolta è realizzato con i seguenti settori

a) settore di conferimento e di stoccaggio del veicolo fuori uso prima del trattamento;

b) settore di trattamento del veicolo fuori uso;

c) settore di deposito delle parti di ricambio;

d) settore di stoccaggio del veicolo bonificato

e) stoccaggio dei rifiuti pericolosi;

f) settore di stoccaggio dei rifiuti recuperabili;

3.2. I settori di raccolta dei veicoli trattati e di stoccaggio dei veicoli fuori uso prima del trattamento

presentando idonea caratteristiche di impermeabilità e di resistenza, essendo composti da pavimentazione

in cemento armato isolato e lisciato al quarzo in superficie, possono essere utilizzati indifferentemente per

entrambe le categorie di veicoli, anche se per opportunità logistica si cercherà di mantenere separati, come

indicato nell'allegata planimetria, le due zone.

3.3. Non ricorre la fattispecie indicata al punto citato poiché il settore destinato al deposito dei veicoli trattati

presenta idonee caratteristiche di impermeabilità e di resistenza e potrebbe quindi essere utilizzato per il

deposito di veicoli da trattare

3.4. Tutte le zone del Centro sono formate da superfici impermeabili e resistenti alle eventuali fuoriuscite di

liquidi contenuti nei veicoli. Le zone sono inoltre presidiate da rete fognaria che canalizza gli eventuali

sversamenti in un serbatoio di accumulo.

dott. ing. alessandro bettini

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3.5. Gli stoccaggi dei rifiuti pericolosi decadenti dalle operazioni di bonifica delle autovetture sono del tipo a

chiusura ermetica dotati di bacino di contenimento completamente ermetico. Gli stoccaggi degli oli esausti

(motore, circuiti idraulici) e del liquido antigelo del tipo a doppia intercapedine chiusa, realizzati in PE, sono

dotati di ruote per essere a disposizione nel momento di utilizzo.

4. Criteri per lo stoccaggio.

4.1. I contenitori o i serbatoi fissi o mobili, compresi le vasche ed i bacini utilizzati per lo stoccaggio dei rifiuti,

possiedono gli adeguati requisiti richiesti sia di resistenza, in relazione alle proprietà chimico-fisiche ed alle

caratteristiche di pericolosità dei rifiuti stessi.

4.2. I contenitori o i serbatoi fissi o mobili sono provvisti di sistemi di chiusura, di accessori e di dispositivi

idonei per effettuare, in condizioni di sicurezza, le operazioni di riempimento, di travaso e di svuotamento.

4.3. Le manichette ed i raccordi dei tubi utilizzati per il carico e lo scarico dei rifiuti liquidi contenuti nelle

cisterne sono mantenuti in perfetta efficienza, al fine di evitare dispersioni nell'ambiente.

4.4. I serbatoi fissi e mobili sono dotati di un volume residuo di sicurezza pari al 10% ed hanno in dotazione

tubazioni di troppo pieno e di indicatore di livello.

4.5. Gli stoccaggi dei rifiuti liquidi pericolosi viene effettuato fuori terra e gli stessi sono dotati di bacini di

contenimento di capacità pari al serbatoio stesso.

Ogni stoccaggio possiede le indicazioni relative sia alla tipologia del rifiuti contenuto sia alla relativa codifica

CER.

4.6. Lo stoccaggio degli accumulatori viene effettuate in appositi contenitori in PE, completamente stagni e

dotati di sistemi di raccolta di eventuali liquidi che possono fuoriuscire dalle batterie stesse e che devono

essere neutralizzati in loco, con utilizzo del materiale assorbente secondo le disposizioni vigenti.

4.7. si effettuano presso il centro operazioni riguardanti la raccolta di CFC e la bonifica degli air bag

eventualmente ancora funzionanti

4.8. Per i rifiuti pericolosi vengono rispettate le norme (D.Lgs. 152/06 ) che disciplinano il deposito delle

sostanze pericolose in essi contenute.

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4.9. Si procede allo stoccaggio "in cumuli" unicamente per i veicoli bonificati

4.10. Lo stoccaggio degli oli usati è realizzato nel rispetto delle disposizioni di cui al decreto legislativo 27

gennaio 1992, n. 95, e successive modificazioni, e al decreto ministeriale 16 maggio 1996, n. 392. I pezzi

smontati contaminati da oli sono stoccati in idoneo container stagno dotato di copertura e posizionato su

basamento impermeabile.

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PREVISIONE PER IL MASSIMO RECUPERO E RICICLAGGIO MATARIALI.

Per favorire le operazioni di riutilizzo e riciclaggio di parti del veicolo fuori uso, si attuano, ai sensi dei

disposti del citato D.Lgs , le operazioni previste al punto 7 dell'allegato 1, e cioè:

7.1. Le operazioni di trattamento per la promozione del riciclaggio consistono:

a) rimozione del catalizzatore e deposito del medesimo in apposito contenitore, adottando i necessari

provvedimenti per evitare la fuoriuscita di materiali e per garantire la sicurezza degli operatori;

b) rimozione dei componenti metallici contenenti rame, alluminio e magnesio, qualora tali metalli non sono

separati nel processo di frantumazione;

c) nella rimozione dei pneumatici, qualora tali materiali non vengono separati nel successivo processo di

frantumazione, effettuato presso centri autorizzati esterni, in modo tale da poter essere effettivamente

riciclati come materiali di recupero

d) nella rimozione dei grandi componenti in plastica, quali paraurti, cruscotto e serbatoi contenitori di liquidi,

se tali materiali non vengono separati nel processo di successiva frantumazione, in modo tale da poter

essere effettivamente riciclati come materiali;

e) nella rimozione dei componenti in vetro.

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ROTTAMAZIONE

Le operazioni di trattamento dell’ autoveicolo da rottamare saranno rispondenti ai requisiti imposti

dall’allegato I al D.Lgs. 209/03 e s.m. al capitolo 8 e precisamente:

8.1. I veicoli da rottamare saranno depositati singolarmente ( non si procede a sovrapposizione degli stessi)

nell’area indicata - tav.

8.2. I veicoli, dopo le operazioni di messa in sicurezza, prima di ulteriori trattamenti potranno essere

stoccati, accatastando, in condizioni di sicurezza e stabilità, al massimo tre veicoli.

8.3. L'accatastamento delle carcasse già sottoposte alle operazioni di messa in sicurezza ed il cui

trattamento è stato completato non è mai superiore ai cinque metri di altezza. Presso il Centro ci si doterà

inoltre dotati di opportune "scaffalatura" per lo stoccaggio autonomo in verticale di carrozzerie intere (tre

autovetture )

8.4. Le parti di ricambio destinate alla commercializzazione saranno tutte stoccate per tipologia, nella zona

dedicata del capannone fronte entrata. Il deposito potrà quindi garantire l’ottimizzazione del successivo

reimpiego delle parti recuperate.

8.5. Anche lo stoccaggio dei rifiuti recuperabili sarà condotto in modo tale da non modificare sia le

caratteristiche di tali rifiuti sia da non pregiudicarne il loro riutilizzo.

8.6. Nelle operazioni di stoccaggio, prima della messa in sicurezza dei veicoli , che risulta normalmente di

brevissima durata, si eviterà accuratamente di poter arrecare danno ai componenti contenenti liquidi e/o

fluidi. I successivi stoccaggi di tali liquidi e fluidi vengono effettuati nel pieno rispetto della normativa vigente

in merito alla gestione dei rifiuti.

8.7. I pezzi smontati con possibilità di vita residua saranno stoccati in luoghi adeguati, come indicato al

punto 8.4, mentre i pezzi che possono essere contaminati da oli sono stoccati in luogo idoneo, all’interno

della struttura dotata di pavimentazione dotata di guaina e massello di cemento armato trattato per ottenere

la completa impermeabilizzazione. Modalità operative:

La normativa vigente (D. L 209/2003 e s.m. ) prevede che i veicoli destinati alla rottamazione, consegnati

dai privati direttamente o i veicoli destinati alla rottamazione ritirati sul territorio circostante vengano rottamati

previa radiazione dai registri automobilistici.

I veicoli da rottamare, previa verifica della documentazione, vengono depositati nell’area adibita a

SETTORE DI CONFERIMENTO E DI STOCCAGGIO DEI VEICOLI FUORI USO PRIMA DEL

TRATTAMENTO dove vengono tolte le targhe e l’assicurazione.

In questa fase negli l’amministrazione provvede ad annotare i dati del veicolo e del proprietario sul registro di

Pubblica Sicurezza, a seguito dell’emissione del certificato di rottamazione. Nei giorni seguenti le targhe e i

documenti del mezzo sono consegnati direttamente dal demolitore al PRA per la cancellazione dai registri

automobilistici. Quando la radiazione del veicolo è avvenuta gli addetti dell’ area di bonifica o trattamento

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possono iniziare il processo di bonifica del veicolo, che può essere eseguito in due distinte aree, la prima

all’interno del settore di deposito delle parti di ricambio, l’altra nella struttura dedicata ai trattamenti vari.

Le due aree saranno dotata di impianto automatico per la rimozione dei liquidi pericolosi.

Ogni impianto di bonifica veicoli fuori Uso è composto da:

una pompa a doppio diaframma per benzina, gasolio, olio esausto, liquido refrigerante e fluido

tergivetro in un alloggiamento insonorizzato,

un pannello di comando per l'operatore,

una camera a vuoto per il fluido dei freni,

un dispositivo per la perforazione in serbatoi.

un contenitore di controllo in vetro trasparente per la valutazione visiva e separazione delle benzine,

un dispositivo per la perforazione della coppa dell’olio e della coppa cambio,

un braccio mobile di sostegno per il foratore dei serbatoi carburante,

un braccio mobile di sostegno per gli imbuti di raccolta oli esausti,

inoltre vari dispositivi per l'estrazione dei fluidi.

Tutti i dispositivi operano solo con aria compressa adeguatamente filtrata, deumidificata e, dove necessario,

lubrificata con idoneo prodotto.

Ciascun componente della macchina è progettato in modo tale da formare un sistema a circuito chiuso (le

pompe inviano direttamente i fluidi ai serbatoi finali di stoccaggio per mezzo di tubazioni antiacido). Ciò vale

sia per i fluidi interessati sia per i vapori che potrebbero essere creati in alcune circostanze. In questo modo

l’operatore non è mai a contatto diretto con i fluidi trattati.

Ciascun dispositivo per l'estrazione dei fluidi è progettato specificamente per lo scopo indicato. In questo

modo, e con l'utilizzo conforme alle istruzioni e alle normative, si previene -la miscelazione dei fluidi.

L’addetto incaricato posiziona il veicolo sul ponte all’interno dell’ area di bonifica o trattamento e smonta la

batteria e la posiziona nell’apposito cassonetto. Poi provvede alla bonifica di (benzina, gasolio, olio esausto,

liquido refrigerante, fluido tergi vetro ) e da ogni liquido presente nel veicolo. Tutti i liquidi sono stoccati in

serbatoi a doppia camera con controllo del livello. Successivamente sarà rimosso il filtro dell’olio,che

svuotato dell’eventuale contenuto di olio sarà poi stoccato nelle casse in HDPE previste allo scopo.

Se il veicolo è dotato di impianto di Climatizzazione funzionante, si provvederà all’estrazione con apposita

apparecchiatura del fluido refrigerante.

Se il veicolo è provvisto di impianto a Gas (GPL o metano), verrà rimosso il serbatoio che sarà depositato

nell’apposita area di trattamento

Gli Airbag devono essere disattivati e rimossi oppure fatti esplodere con apposita apparecchiatura

Si proseguire all’eliminazione della Pastiglie dei freni, del Liquido Freni, degli ammortizzatori .

Tutte le parti meccaniche, se in buono stato di conservazione ed in base alla richiesta di mercato, verranno

smontate e immagazzinate su apposite scaffalature, per tipo ( tipologia pezzo e marca autoveicolo) nel

magazzino ricambi.

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Se il veicolo, così bonificato, possiede un valore commerciale si provvederà a stoccarlo, nell’apposito settore

del Centro in attesa di vendita. In caso contrario si procederà allo smontaggio delle ulteriori parti recuperabili

o come pezzi vendibili o come rifiuti riutilizzabili ( paraurti, gomme, vetri, parti in ferro, parti in metallo non

ferroso, pannelli porta, cruscotto. radiatore, motore e cambio, catalizzatore).

La carcassa sarà quindi inserita nella pressa e si otterrà quindi un “Pacco” di autoveicoli da conferite ad

impianti di macinazione e/o trattamento finale.

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BONIFICA DEL SITO

La ditta Autodemolizioni F.lli Recchia snc, si impegna alla verifica del sito ai sensi delle disposizioni vigenti

all'atto di un eventuale chiusura del Centro di Trattamento (ora imposte dal titolo V del D.Lgs. 152/06 ed

allegati) ed all'effettuazione degli eventuali ripristini ambientali che si rendessero necessari alla luce delle

verifiche analitiche che non dessero riscontri entro i limiti imposti dal successivo riutilizzo dell'area.

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TRATTAMENTO E FORMAZIONE RIFIUTI

Nell’attività del Centro di rottamazione veicoli si riceve da terzi il rifiuto:

16 01 04* AUTOVEICOLI FUORI USO e solo in casi eccezionali il veicolo bonificato ma con ancora gli

pneumatici 16 01 06. Il presente progetto prevede di poter ricevere e sottoporre a rottamazione 2.000

autoveicoli/anno; circa 2.000 t/anno.

Dalle lavorazioni di bonifica e messa in sicurezza dei veicoli si possono ottenere i seguenti rifiuti

Rifiuti non pericolosi Codice C.E.R. Descrizione t/anno 16.01.03 pneumatici fuori uso 24,80 16.01.06 veicoli fuori uso, non contenenti liquidi né altre

componenti pericolose 1.340

16.01.12 pastiglie per freni, diverse da quelle di cui alla voce 16.01.11

0,4

16.01.15 liquidi antigelo diversi da quelli di cui alla voce 16.01.14

0,1

16.01.16 serbatoi per gas liquido 0,1 16.01.17 metalli ferrosi 15 16.01.18 metalli non ferrosi 120 16.01.19. plastica 12 16.01.20 vetro 0,6 16.01.22 componenti non specificati altrimenti 130 16 08 01 catalizzatori esauriti contenenti oro, argento, renio,

rodio, palladio, iridio o platino (tranne 16 08 07) 1,5

16.08.03 catalizzatori esauriti contenenti metalli di transizione o composti di metalli di transizione, non specificati altrimenti

0,16

Rifiuti pericolosi Codice C.E.R. Descrizione t/anno 13.01.10* oli minerali per circuiti idraulici, non clorurati 13.01.11* oli sintetici per circuiti idraulici 13.01.12* oli per circuiti idraulici, facilmente biodegradabili 13.01.13* altri oli per circuiti idraulici

0,30

13.02.05* scarti di olio minerale per motori, ingranaggi e lubrificazione, non ciorurati

13.02.06* scarti di olio sintetico per motori, ingranaggi e lubrificazione

13.02.07* olio per motori, ingranaggi e lubrificazione, facilmente biodegradabile

13.02.08* altri oli per motori, ingranaggi e lubrificazione

6,5

13.03.07* oli minerali isolanti e termoconduttori non clorurati 13.03.09* oli isolanti e termoconduttori, facilmente

biodegradabili 13.03.10* altri oli isolanti e termoconduttori

0,30

14.06.01* clorofluorocarburi, HCFQ HFC no 0,15 16.01.07* filtri dell'olio 1,0 16.01.08* componenti contenenti mercurio 0,002 16.01.09* componenti contenenti PCB 0,002 16.01.10* componenti esplosivi (ad esempio "airbag") 0,03 16.01.11* pastiglie per freni, contenenti amianto 0,03 16.01.13* liquidi per freni 0,15

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30

16.01.14* liquidi antigelo contenenti sostanze pericolose 0,71 16.01.21* componenti pericolosi diversi da quelli di cui alle

voci da 16.01.07 a 16.01.11, 16.01.13 e 16.01.14 0,3

16.06.01* batterie al piombo 12,5,00 16.08.02* catalizzatori esauriti contenenti metalli di transizione

pericolosi o composti di metalli di transizione pericolosi

0,03

16.08.05* catalizzatori esauriti contenenti acido fosforico 0,03

Tutte le tipologie di rifiuto saranno raccolte immediatamente in contenitori mobili o nelle cisternette in

dotazione agli impianti di svuotamento automatico dei liquidi dell’autovettura. Saranno successivamente

posizionati nelle aree e contenitori predisposti allo scopo. Modalità di stoccaggio Stoccaggio di rifiuti non pericolosi in cassoni container e/o in cumuli Sett. descrizione Codice

CER Volume

deposito Modalità di stoccaggio

-- Pneumatici fuori uso 16 01 03 R 13 Tip. 10.2 -- Veicoli bonificati in pacchi 16 01 06 150 m3 4 – 7 - 8 -- pastiglie per freni, diverse da quelle di cui alla

voce16.01.11 16.01.12 0,4 m3 3 – 7 - 8

-- liquidi antigelo diversi da quelli di cui alla voce 16.01.14

16.01.15 0,6 m3 3 – 7 - 8

-- serbatoi per gas liquido 16 01 16 0,6 m3 3 – 7 - 8 -- Metalli ferrosi 16 01 17 R 13 Tip. 3.1 -- Metalli non ferrosi 16 01 18 R 13 Tip. 3.2 -- plastica 16 01 19 R13 Tip. 6.2;6.5,

6.6, 6.11 -- vetro 16 01 20 R 13 Tip. 2.1 -- componenti non specificati altrimenti 16.01.22 30,0 m3 1 – 7 – 8 -- catalizzatori esauriti contenenti oro, argento, renio,

rodio, palladio, iridio o platino (tranne 16 08 07) 16 08 01 2,4 m3 6 – 7 – 8

--- catalizzatori esauriti contenenti metalli di transizione o composti di metalli di transizione, non specificati

16.08.03 0,1 m3 3 – 7 - 8

Descrizione modalità di stoccaggio 1 Container a tenuta stagna 2 Contenitori doppia camera , omologati a norma 3 Fusti da 30 – 60 – 100 l metallici e/o in materiale plastico con

relativo bacino di contenimento 4 cumuli 5 Impianto di recupero CFC a norma bombole da 30 l/cad 6 Vasca in HDPE con volumetria pari a 0,6 m3 7 Pavimentazione impermeabile in c.a. 8 Interno capannoni

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MODIFICHE PROPOSTE.

Le modifiche proposte sono relative all’utilizzo integrale della p.ed. 2884 e p.f. 1748/3 per il Centro di

rottamazione veicoli e l’utilizzo della p.f. 1750/4 per il contro di stoccaggio e adeguamento volumetrico di

rifiuti non pericolosi riutilizzabili.

Riassunto aree.

Attuale

p.f. / p.ed Superficie catastale Superficie utilizzata

Centro rottamazione

Superficie utilizzata

Stoccaggio rifiuti

riutilizzanìbili

p.ed. 2884 3.894 m2 2.991 m2 903 m2

p.f. 1748/3 295 m2 295 m2 --

p.f. 1750/4 955 m2 955 m2 --

Totali 4.241 m2 903 m2

Futura

p.f. / p.ed Superficie catastale Superficie utilizzata

Centro rottamazione

Superficie utilizzata

Stoccaggio rifiuti

riutilizzanìbili

p.ed. 2884 3.894 m2 3.894 m2 --

p.f. 1748/3 295 m2 295 m2 --

p.f. 1750/4 955 m2 -- 955 m2

Totali 4.189 m2 955 m2

Tale riduzione non inficerà la possibilità di rottamazione dei veicoli fuori uso né ridurrà la quantità. Infatti la

bonifica di un veicolo dai componenti pericolosi comporta un tempo lavoro che oscilla fra i 30 e 40 minuti.

Per cui le tre posizioni di bonifica che rimarrebbero attive sono in grado di garantire abbondantemente il

trattamento dei 2000 veicoli / anno . A tale proposito si chiede inoltre che la previsione del Comprensorio

dell’Alta Valsugana, approvazione n. 11 del 26.04.1990 e successivi aggiornamenti che non modificano il

quantitativo di veicoli concessi in trattamento alla ditta Autodemolizioni F.lli Recchia snc, non si scosta mai

dal quantitativo di 400 veicoli/anno in relazione al quantitativo massimo previsionale di veicoli rottamabili in

Valsugana pari a 1.000/anno. Solo in sede di approvazione definitiva dell’ultimo piano Comprensoriale il

quantitativo massimo viene elevato a 500 veicoli/anno. Si allegano le Delibere Comprensoriali (n.11 del

26.04.1990 – n. 37 del 28.10.1996 – 18 del 15.12.2003).

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La ditta Autodemolizioni F.lli Recchia snc, operando non solo nell’ Area di pertinenza all’ex Comprensorio

dell’ Alta Valsugana, ma anche nelle zone limitrofe, per semplicità negli ex Comprensori ( C 10; C 5 ; C 9 e

C 11) ha sempre superato i quantitativi indicati nelle previsioni.

Con riferimento ai MUD presentati

anno n. veicoli rottamati

2007 1.289

2008 1.071

2009 1.706

2010 1.390

Area di ricevimento veicoli da rottamare

area % veicoli

Valsugana 40

Primiero 25

Valle

dell’Adige

20

Vallagarina 10

Altri 5

La previsione risulta completamente errata, pur indicando come la previsione di vetture rottamabili sia in

aumento. In effetti le ipotesi si basano su dati oggettivi relativi agli anni compresi dal 1983 al 1987 senza

tener in considerazione sia il trend di enorme aumento sia delle immatricolazioni e quindi di demolizioni di

veicoli che si sono avuti negli anni ’90 e nel primi anni del 2000. Non si è quindi potuto tener in

considerazione nemmeno gli incentivi alla rottamazione ( 2007) né il restringimento delle norme

antinquinamento che impongono sempre maggiori restrizioni alla circolazione del parco mezzi non

adeguato, con conseguenti ondate di rottamazione veicoli non rispettosi delle norme Euro 0, Euro 1 ed ora

Euro 2.

Da dati dell’Automobile Club Italia di cui si riportano stralci della relazione complessiva 2010, relativa al

periodo 1991 – 2009. ANALISI STATISTICA (fonte ACI) Nel quarto capitolo del volume viene analizzato il fenomeno delle radiazioni dei veicoli, intendendo con

questo (come già indicato nella nota informativa) la registrazione al PRA della cessazione dalla circolazione

del veicolo, avvenuta per rottamazione, esportazione o altro (ad es.: veicoli abbandonati e rimossi dalle

autorità).

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La serie storica si riferisce al periodo 1991-2009.

L’anno con il numero maggiore di radiazioni, grazie agli ecoincentivi, è stato il 2007 con 2.510.760 unità;

segue il 2009 con 2.238.608 veicoli (anch’esso un anno con incentivi governativi).

Analizzando il fenomeno a livello regionale (la serie storica comprende gli anni 1995, 2000, 2003, 2005 e

2009) e limitando l’analisi alle autovetture, la regione che ha incrementato il livello di radiazioni nel periodo è

la Toscana, che ha ne praticamente quasi raddoppiato il numero (+98%); all’opposto si trova la Liguria

(+39%). In Italia l’incremento risulta essere del 78%.

La regione che ha radiato nel 2009 il maggior numero di autovetture (rapportando tale dato alla consistenza

del parco veicolare di questa categoria al 31/12/2008) è il Friuli Venezia Giulia con un valore di tale indice

pari a 6,5; all’ultimo posto si trova la Calabria con 4,2 autovetture radiate ogni 100 autovetture circolanti. In

Italia il valore è pari a 5,4.

Analizzando infine le radiazioni di autovetture secondo la classe Euro (anno 2009), appare chiaro che gli

ecoincentivi hanno facilitato di molto lo svecchiamento del parco auto; difatti su circa 1.950.000 autovetture

radiate, poco più di 1.000.000 (52%) sono state vetture Euro 0 ed Euro 1, sia a benzina sia a gasolio.

Si allegano in stralcio dal rapporto ACI (stilato a maggio 2010):

- numero rottamazioni anno 2007 ( con n. veicoli per anno di immatricolazione)

- numero rottamazioni anno 2008 ( con n. veicoli per anno di immatricolazione)

- numero rottamazioni anno 2009 ( con n. veicoli per anno di immatricolazione)

- riassuntivo rottamazioni nel periodo 1995 – 2009

- articolo dal Corriere del Trentino del 26 febbraio 2011

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EMISSIONI DIFFUSE

Nelle operazioni di recupero, dei materiali ferrosi e non decadenti dal trattamento del Centro di rottamazione

e dalle operazioni di adeguamento volumetrico dell’impianto di recupero, si effettuano lavorazioni di

pressatura che possono, anche se minimamente, dare origine a formazioni di polveri.

Verifiche effettuate in tipologie impiantistiche simili danno riscontri analitici, per le polveri inerti,

estremamente bassi, pari a 0,1 . 0,2 mg/Nm3. Nelle altre fasi lavorative non si emettono altri elementi

inquinanti in ambiente.

Le operazioni di pressatura non sono continuative.

Le polveri emesse saranno sempre inferiori a 50 g/h come flusso di massa massimo

Il rispetto dei limiti normativi imposti: parametro

lim. Ponderale tab."B"

Polveri 2.88 kg/h

Risulta ampliamente rispettato e già oggetto di richiesta di autorizzazione.

SCARICHI IDRICI

Nell’ insediamento, per le attività proposte, non si avrà formazione di reflui di processo.

Le attuali reti di raccolta delle acque meteoriche e di protezione per eventuali svernamenti accidentali, solo

dalla movimentazione di veicoli e non dal trasporto e/o trattamento di rifiuti in quanto tutti solidi, sono

convergenti in due vasche di accumulo.

In sede di realizzazione delle modifiche previste dall’attuale richiesta si provvederà alla richiesta di

autorizzazione allo scarico di :

Rete fognatura nera, servizi civili con sollevamento alla fognatura comunale (ora in fossa a tenuta)

Messa in opera di impianto di desoleazione ( 27 litri/sec)

Mantenimento delle due vasche di accumulo ( 25 m3/cad )

Pompe di sollevamento per lo scarico nella fognatura nera intercomunale

Realizzazione di vasca di raccolta delle acque meteoriche incidenti sui rifiuti non pericolosi

riutilizzabili stoccati all’aperto. La vasca avrà una capacità di 20 m3. Il refluo prodotto sarà smaltito

tramite ditte autorizzate

Le reti in parte già ora attive, saranno completate e realizzate come indicato nell’elaborato grafico allegato

(tav. 6)

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RUMORE

La ditta ha effettuate verifice ambientali relativamente ai livelli di immissione sonora ai sensi della Legge 26

ottobre 1995 n. 447 e norme collegate, sia verifica rumore ai sensi del D.Lgs. 81 del 9.4.2008 e s.m

poiché le modifiche proposte non altereranno minimamente le immissioni sonore ( utilizzo delle stesse

strutture ed impianti sempre in ambito diurno; si presume di continuare ad utilizzare gli impianti in maniera

continuativa per 8 max 10 ore/giorno.

I rilevi fonometrici effettuati dai Tecnici Abilitati confermano il rispetto dei limiti imposti per la classificazione

della zona indicata

VIABILITÀ

La viabilità della zona sarà interessata nelle stesse modalità ora esistenti. Il contributo al flusso veicolare

della strada statale della Valsugana potrà assommare, alla massima potenzialità, a circa 5 – 7 autocarri al

giorno abbastanza ininfluente rispetto alla viabilità complessiva. La gran parte dei conferimenti al Centro di

Rottamazione e allo stoccaggio di Rifiuti non pericolosi riutilizzabile viene effettuato con automezzi della

stessa Ditta Autodemolizioni F.lli Recchia.

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PERICOLOSITA' PER CAUSE ESTERNE. 1 – CALAMITA’ IDROGEOLOGICHE

Si ritiene , anche alla luce di eventi passati che non hanno mai interessato la zona specifica, non debba

sussistere alcun pericolo per una simile evenienza.

2 - ATTIVITA' SISMICA.

L’impianto è realizzato in una zona a relativo rischio sismico. Eventi precedentemente accaduti non hanno

provocato alcuna conseguenza, sia diretta che indiretta, si ritiene quindi che si possa escludere che eventi

sismici possano produrre danni significativi ad una struttura come quella realizzata.