know transfer n.5

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5 Periodico di informazione dell’Università degli Studi di Trento Poste Italiane SpA - Spedizione in abbonamento postale 70% NE/TN taxe perçue - tassa riscossa Iscrizione Registro Stampe del Tribunale di Trento n.11 del 22 marzo 2011 Iscrizione ROC n. 17340 del 31 luglio 2008 NUMERO 5 | ANNO 2 | SETTEMBRE 2012 8 ESPLORAZIONE INTERATTIVA DI RETI IN DUE E TRE DIMENSIONI Intervista di Lino Giusti a Michele Dallachiesa 4 PREVENIRE IL RISCHIO IDROGEOLOGICO Intervista di Claudio Nidasio a Elisabetta Casagranda 6 MODELLAZIONE E PROGETTAZIONE OTTIMALE DI STRUTTURE CERAMICHE di Davide Bigoni e Luca Deseri

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Know Transfer - tecnologie e saperi tra università ed impresa. Periodico di informazione dell'Università degli Studi di Trento

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nUMero 5 | anno 2 | setteMbre 2012

8 EsplorazionE intErattiva di rEti in duE E trE dimEnsioniIntervista di Lino Giusti a Michele Dallachiesa

4 prEvEnirE il rischio idrogEologicoIntervista di Claudio Nidasio a Elisabetta Casagranda

6 modEllazionE E progEttazionE ottimalE di strutturE cEramichEdi Davide Bigoni e Luca Deseri

Page 2: Know Transfer n.5

Vuoi informazioni su come depositare un breVetto con l’uniVersità di trento?L’Università degli Studi di Trento ha tra i suoi obiettivi quello di favorire la brevettazione dei risultati della ricerca in collaborazione con le imprese.

Contatta la Divisione Supporto alla Ricerca scientifica e al Trasferimento tecnologico dell’Università di Trento per conoscere il regolamento brevetti dell’Ateneo e le modalità per depositare un brevetto in collaborazione con l’Università.

www.unitn.it/trasferimento-tecnologico

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TRENTINO 2013

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11-21 December 2013

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CHIEDI IL TUO KNOWtransfer KnowTransfer esce in edizione cartacea e online.Il periodico si rivolge a chi si occupa di ricerca, sviluppo, innovazione scientifica e tecnologica all’interno di imprese industriali e di servizi e istituzioni. ¡ Se desideri ricevere gratuitamente per posta una co-pia del periodico cartaceo scrivi una mail alla redazione ([email protected]) indicando nome, cognome, ente o azienda e indirizzo.

¡ Se desideri, invece, ricevere gratuitamente per e-mail la segnalazione dell’uscita di ogni nuovo numero del perio-dico online, che ha gli stessi contenuti del cartaceo, com-pila il modulo di iscrizione che trovi sul sito del periodico (http://knowtransfer.unitn.it) alla voce “iscriviti”.

KNOWtransferTecnologie e saperi tra università e impresa

Periodico di informazione dell’Università degli Studi di Trento anno 2, numero 5, settembre 2012 Poste Italiane SpA - Spedizione in abbonamento postale 70% NE/TN taxe perçue - tassa riscossa Iscrizione Registro Stampe del Tribunale di Trento n.11 del 22 marzo 2011 Iscrizione ROC n.17340 del 31 luglio 2008

direzione e redazione: Divisione Comunicazione ed Eventi Direzione Generale Università degli Studi di Trento via Belenzani 12, I-38122 Trento tel. +39 0461 281201-1203 fax +39 0461 282899 e-mail: [email protected] http://knowtransfer.unitn.it

direttore: Claudio Migliaresi

direttore responsabile: Francesca Menna

redazione: Marinella Daidone, Paola Fusi, Lino Giusti, Claudio Nidasio, Vanessa Ravagni, Cristiano Zanetti

progetto:Divisione Comunicazione ed Eventi Divisione Supporto alla Ricerca scientifica e al Trasferimento tecnologico Direzione Generale Università degli Studi di Trento

impaginazione: Miriam Sebastiani

hanno collaborato a questo numero: Beatrice Barbato, Davide Bigoni, Francesco Biral, Paolo Bosetti, Elisabetta Casagranda, Michele Dallachiesa, Luca Deseri

foto: Fotolia.com e altri

stampa: Litografica Editrice Saturnia s.n.c. Numero chiuso in tipografia il 24 settembre 2012

Vuoi informazioni sul trasferimento tecnologico?Contatta la Divisione Supporto alla Ricerca scientifica e al Trasferimento tecnologico dell’Università di Trento, la struttura che fa da tramite fra la ricerca universitaria e le esigenze delle imprese.

La Divisione gestisce, in stretto raccordo con i ricercatori, progetti, iniziative e attività di valorizzazione dei risultati di ricerca verso le imprese.

www.unitn.it/trasferimento-tecnologico

Per informazioni: Divisione Supporto alla Ricerca scientifica e al Trasferimento tecnologico via Belenzani, 12 (terzo piano), I-38122 Trento tel. +39 0461 281238 - 281203 - 281163 | fax +39 0461 281128 [email protected] | [email protected] | [email protected]

Page 3: Know Transfer n.5

VALORIZZARE I RISULTATI DELLA RICERCALe politiche di trasferimento tecnologico dell’Università di Trentodi Claudio Migliaresi

il trasferimento della conoscenza è uno dei compiti istituzionali di un ateneo, che il nostro statuto riprende all’articolo 2 dove, elencando le finalità e le funzioni dell’Università, afferma che essa “sostiene la circolazione della conoscenza, anche attraverso l’accesso pieno e aperto alla letteratura scientifica e incentiva il trasferimento dei risultati tecnico-scientifici e la loro valorizzazione tramite iniziative imprenditoriali accademiche.”

il termine “trasferimento tecnologico” identifica la va-lorizzazione in chiave economica del trasferimento della conoscenza e il termine “tecnologico” pertanto può essere fuorviante e limitante se adottato nella sua defini-zione semantica che definisce sistemi di realizzazione della produzione industriale. La valorizzazione economica della conoscenza può attuarsi in varie forme e certamente ri-guardare ambiti anche diversi da quello della produzione industriale. Sebbene il termine “trasferimento tecnologico” sia ormai ampiamente in uso, esso deve essere inteso nel senso ben più ampio di “valorizzazione economica dei prodotti della ricerca” e avere un ambito di applicazione che certamente non è soltanto quello della produzione di tecnologie industriali, ma anche di servizi, beni e procedure di natura diversa con un impatto sul contesto sociale ed economico.

l’ateneo di trento ha iniziato a promuovere il “trasfe-rimento tecnologico” alcuni anni fa, con la scrittura di un regolamento per la realizzazione da parte di suoi dipendenti e di personale non strutturato di iniziative im-prenditoriali, costruendo lentamente una piccola struttura di supporto al trasferimento e cercando con vari eventi,

tra cui la pubblicazione di questo periodico, di stimola-re la valorizzazione dei risultati della ricerca mediante la protezione della proprietà intellettuale (brevetti) e la costituzione di attività imprenditoriali. L’ateneo ha an-che recentemente attrezzato spazi per ospitare, per un pe-riodo di tempo limitato e nella loro fase di avvio, iniziative di start up e spin off e progettato, anche se non ancora definito, azioni più incisive per la realizzazione, anche in collaborazione con altri enti di ricerca, di incubatori tecno-logici, cerniera tra i laboratori di ricerca ed il mondo dell’im-presa. Sono state inoltre attuate azioni di accompagna-mento verso finanziamenti ministeriali o provinciali, di cui hanno usufruito alcune delle iniziative imprenditoriali promosse.

Pur se soddisfatti di quanto fatto se guardiamo dietro di noi, siamo tuttavia ancora ben lontani dall’efficacia richie-sta per una soddisfacente valorizzazione economica dei risultati della ricerca e questo indipendentemente da chi ne tragga i relativi benefici. la ricerca produce conoscenza e i suoi benefici sono molteplici e sempre presenti, ove verso la migliore didattica che essa consente, ove ver-so il committente che l’ha commissionata, ove verso la società della quale contribuisce ad aumentare la co-noscenza. Ma valorizzare significa individuare strumenti di sfruttamento immediato e remunerativo e questo richiede convinzione ed investimenti.

claudio Migliaresiè professore ordinario di Materiali compositi e Biomateriali presso l’Università di Trento e direttore del periodico KnowTransfer.

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Page 4: Know Transfer n.5

GLI INCENTIVI DELLA LEGGE 6 DEL TRENTINO PER LE IMPRESEA favore di progetti di ricerca applicata con istituzioni di ricerca e per l’assunzione di ricercatoria cura della Divisione Supporto alla Ricerca scientifica e al Trasferimento tecnologico dell’Università di Trento

Attraverso la revisione della Legge 6, avvenuta nel 2011, la Provincia auto-noma di Trento ha introdotto nuove modalità di incentivi alle imprese a favore di progetti di ricerca applicata, per l’assegnazione temporanea e l’as-sunzione di ricercatori1. Nell’ambito della ricerca applicata è importante la distinzione fra progetti di ricerca indu-striale, volti all’acquisizione di nuove conoscenze, e progetti di sviluppo sperimentale finalizzati all’utilizzo di conoscenze note per nuovi prodotti o processi. possono accedere alle agevolazioni sia imprese collocate in trentino che imprese operan-ti in altre regioni, ma con almeno un’unità operativa sul territorio della provincia di trento. Nel caso di aziende operanti sul territorio pro-vinciale da meno di tre anni dalla data della domanda è richiesta la presen-za sia di un’unità operativa che della sede legale. possono accedere agli incentivi piccole, medie e grandi imprese o consorzi di imprese. Le agevolazioni sono previste anche per centri di ricerca di medie e grandi

imprese con la finalità di favorire il trasferimento di capitale umano dai centri di ricerca pubblici a quelli pri-vati rafforzando così il sistema tren-tino della ricerca.

Il sostegno ai progetti di ricerca appli-cata o aziendale proposti dalle impre-se costituisce un connotato distintivo della politica economica del Trentino; sono mediamente infatti 50 i proget-ti di ricerca finanziati annualmente tramite la legge 6, con un contributo che si attesta attorno ad 1 milione di euro per progetto e che rappresenta in media il 50 per cento dell’intero pro-getto di ricerca.

L’intensità dell’agevolazione è deter-minata ponderando alcuni fattori tra cui la qualità della ricerca, la dimen-sione d’impresa, la priorità del tema della ricerca in base al programma pluriennale della ricerca della Pro-vincia di Trento, con maggiorazioni legate alle partnership con altre im-prese o con istituti scientifici. L’aiu-to massimo per progetto è, di norma, pari a 3 milioni di euro.

Alcune delle novità introdotte dalla revisione legislativa del 2011 sono: il criterio di addizionalità per accede-re alle agevolazioni (potranno essere infatti ammessi a contributo i progetti di importo superiore al 30 per cento della media delle spese ammesse ad agevolazione nei cinque anni prece-denti); il contributo su un costo fi-gurativo di 50 mila euro all’anno per ciascuno dei titolari o dei soci di imprese con non più di 9 addetti che svolgono attività di ricerca; viene poi potenziato il contributo per l’asse-gnazione temporanea di ricercatori alle imprese, per una durata fino a 24 mesi. Allo scopo di potenziare il trasfe-rimento tecnologico dagli organismi di ricerca alle imprese è stata infine intro-dotta la disciplina dei contributi per l’assunzione da parte delle impre-se di ricercatori e tecnici di ricerca anche a tempo indeterminato, con percentuali di intervento che possono raggiungere il 60 per cento delle spe-se e che possono durare fino ai primi cinque anni di assunzione.

1 Per un inquadramento delle innovazioni introdotte dalla legge provinciale sugli incentivi alle imprese si veda l’intervista all’Assessore Alessandro Olivi (numero 3 di KnowTransfer).

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Page 5: Know Transfer n.5

APPROFONDIMENTIPer approfondimenti sulla Legge 6: APIAE (Agenzia provinciale per l’incentivazione delle attività economiche della Provincia autonoma di Trento) www.apiae.provincia.tn.it

Per la presentazione delle domande: www.sportelloimpresa.provincia.tn.it

possono essere agevolati i costi e le spese tese a realizzare ricerca applicata tra cui quelle per il persona-le dipendente, i costi della ricerca con-trattuale e per l’acquisizione di com-petenze tecniche e brevetti, le spese di carattere generale indotte dall’attivi-tà di ricerca, i costi di acquisto di stru-menti, attrezzature e software.

Di particolare interesse, tra gli investi-menti ammissibili, sono le agevola-zioni per i costi che le imprese so-stengono per la ricerca contrattua-le; tale attività riguarda principalmente la realizzazione di progetti di ricerca, ovvero di consulenze strutturate, da parte di un organismo di ricerca per conto di un’impresa e formalizzate in contratti. Tali costi di consulenza e ricerca contrattuale, tuttavia, per le imprese con più di 9 addetti non pos-sono superare del 30% le spese di personale tecnico dell’impresa.

La coerenza del progetto di ricerca presentato dall’impresa con il pro-gramma pluriennale della ricerca

della Provincia di Trento prevede delle maggiorazioni all’incentivo concesso in base alle seguenti priorità: distretto dell’ICT, distretto dell’edilizia soste-nibile, fonti rinnovabili e gestione del territorio, progetti con organismi di ricerca pubblici o privati operanti sul territorio provinciale (con un costo che supera il 10%) o con spin off o start up della ricerca.

Le agevolazioni possono essere con-cesse se sono presenti i requisiti del progetto di ricerca collegati alla no-vità e originalità delle conoscenze acquisibili e alla utilità delle cono-scenze per innovazioni di prodotto e di processo che accrescano la competitività e favoriscano lo svi-luppo dell’impresa operante sul ter-ritorio provinciale. Le imprese benefi-ciarie si impegnano a produrre beni o servizi direttamente collegati agli esiti del progetto di ricerca sulla base di un business plan che deve essere presentato in sede di domanda del progetto.

Sotto il profilo dell’esame delle do-mande di agevolazione sono previste tre procedure:

a) procedura automatica, riservata solo alle piccole medie imprese con percentuali di intervento fino al 20 per cento delle spese fino ai 500 mila euro;

b) procedura valutativa, per spese fino a 1,5 milioni euro, utilizzabile da piccole, medie e grandi imprese;

c) procedura negoziale per progetti di importo superiore a 1,5 milioni di euro, per le new.co. e per i centri di ricerca di medie e grandi imprese ope-ranti sul territorio provinciale.

Sempre sotto il profilo procedurale la nuova disciplina prevede la totale informatizzazione dei rapporti tra imprese e provincia attraverso la presentazione delle domande e della documentazione inerente la rendicon-tazione delle spese esclusivamente in via telematica.

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Page 6: Know Transfer n.5

PREVENIRE IL RISCHIO IDROGEOLOGICODallo spin off accademico SIM IDRA le soluzioni per prevedere gli eventi alluvionali e progettare opere di protezioneIntervista di Claudio Nidasio a Elisabetta Casagranda, Presidente di SIM IDRA

SIM IDRA s.r.l. è uno spin off dell’Università degli studi di Trento, che si è costituito nel 2011 a seguito di un percorso di pre-incubazione. Lo spin off nasce a partire da un’atti-vità di ricerca pluriennale condotta dal professor Giorgio Rosatti del Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale dell’ateneo sui temi della modellazione matematica e nu-merica delle colate detritiche e di trasporto solido inten-so. Gli altri soci sono gli ingegneri Letizia Agosti, Lorenzo Begnudelli ed Elisabetta Casagranda. Ne parliamo con l’in-gegner Casagranda che ricopre il ruolo di Presidente della società.

ingegner casagranda, siM idra si colloca nel settore della prevenzio-ne del rischio idrogeologico; ci può descrivere quali sono i prodotti e i servizi che offre sul mercato e a chi sono rivolti?

SIM IDRA offre strumenti e servizi utili per la mappatura e la mitigazione del

rischio idrogeologico legato a colate di detriti e alluviona-menti torrentizi. In particolare commercializziamo un pac-chetto di software, il Trent2D Workspace, per la simula-zione idrodinamica, per la preparazione dei dati di input e per l’analisi dei risultati. Questo software permette di dare risposte concrete sia alle esigenze di pianificazione dell’en-te pubblico che a quelle progettuali dei liberi professionisti

che operano nel settore. A questo riguardo proponiamo corsi di formazione non solo sull’uso pratico del software ma anche allo scopo di fornire una preparazione teorica che permetta agli utilizzatori di operare scelte modellistiche adeguate. Oltre a questo utilizziamo il software nell’ambito di consulenze per la mappatura del pericolo e di studi di compatibilità idraulica.

a livello nazionale ed europeo la tutela e il risanamen-to idrogeologico del territorio costituiscono priorità strategiche anche nell’ottica della crescita economica; l’italia in particolare è ancora in ritardo nelle politiche di prevenzione e valutazione. Quali soluzioni può for-nire siM idra per risolvere questi problemi strutturali?

L’attività di SIM IDRA ha un iniziale obiettivo di sensibiliz-zare le pubbliche amministrazioni riguardo all’importanza di dotarsi di un adeguato piano di prevenzione del rischio. In un secondo momento, in cui un’amministrazione deci-desse di attivarsi definendo piani e azioni di valutazione e prevenzione, SIM IDRA può sia fornire consulenze per defi-nire delle linee guida a livello normativo per la redazione dei piani sia, a livello pratico tramite corsi di formazione teorica e pratica, formare i tecnici addetti alla loro stesura.

Qual è l’attività di ricerca all’interno dell’Università che ha portato allo sviluppo dei modelli e del software di simulazione e prevenzione del rischio idrogeologico? Una colata di detriti è un miscuglio molto concentrato di

claudio nidasiolavora presso la Divisione Supporto alla Ricerca scientifica e al Trasferimento tecnologico dell’Università di Trento.

IMG> Effetti di una colata di detriti in un centro abitato.

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Page 7: Know Transfer n.5

sedimenti ed acqua che, nel suo moto dalla parte alta di un bacino dove si in-nesca il movimento al conoide di fon-do valle dove deposita gran parte del materiale solido, si comporta come un fluido dalle caratteristiche particolari. Questo fenomeno è molto complesso ed il suo studio necessita di molte atti-vità di ricerca differenti, da quelle spe-rimentali a quelle modellistiche mate-matiche, da quelle numeriche a quel-le più propriamente ingegneristiche applicative. Presso il Dipartimento di Ingegneria Civile ed Ambientale, la si-nergia delle competenze dei gruppi di ricerca dei professori Armanini e Ro-satti ha portato ad un notevole svilup-po della tematica delle colate facendo diventare Trento un polo di riferimento nel mondo. In particolare, il software che noi ora commercializziamo nasce più specificamente dalla ricerca del professor Rosatti, a cui abbiamo con-tribuito con il nostro lavoro nel corso degli ultimi anni. La grande esperienza che abbiamo maturato nel tempo ci

ha permesso di elaborare uno stru-mento all’avanguardia dal punto di vista scientifico, di semplice utilizzo e dotato di interfaccia grafica come i più diffusi programmi commerciali.

lo sviluppo dello spin off ha segui-to un percorso di pre-incubazione con il supporto del consorzio iM-pat che ha portato allo sviluppo di un business plan quinquennale. Quali sono i trend previsti di svilup-po dell’impresa sia dal punto di vi-sta tecnologico che finanziario?

Nel corso della lunga fase di pre-incu-bazione dello spin off abbiamo elabo-rato un business plan quinquennale avvalendoci della consulenza di una società di Vicenza, la CF Partners s.r.l., grazie al supporto del Consorzio IMPAT, nato per sostenere la nascita e lo sviluppo di imprese a livello nazio-nale. L’elaborazione del business plan è stata una preziosa opportunità per eseguire una analisi di mercato, ca-pire come qualificare la nostra offerta rispetto alla concorrenza, delineare il

nostro business model ed elaborare una pianificazione economico-finan-ziaria su un orizzonte quinquennale. In particolare, nei prossimi anni credia-mo di poter ottenere importanti risul-tati, espandendo il nostro mercato a livello sia nazionale che internaziona-le (a questo proposito sono in corso contatti con una società concorrente straniera per una partnership com-merciale). Ovviamente sia nel medio che nel lungo termine sarà essenziale investire nella ricerca e nello sviluppo dei software: anche a questo riguardo abbiamo già un piano di attività artico-lato su più anni.

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CONTATTIsiM idra s.r.l.sede legale e operativaSalita dei Molini 2, I - 38123 Trentotel. +39 0461 [email protected]

www.simidra.comIMG> Esempio di modellazione di una colata di detriti.

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Page 8: Know Transfer n.5

MODELLAZIONE E PROGETTAZIONE OTTIMALE DI STRUTTURE CERAMICHE Un progetto di ricerca e innovazione nell’ambito dei Partenariati e percorsi professionali industria-universitàdi Davide Bigoni e Luca Deseri

il gruppo di ricerca in Meccani-ca dei solidi e delle strutture del dipartimento di ingegneria Mec-canica e strutturale dell’Univer-sità di trento coordina il progetto intercer2, finanziato dalla Comu-nità europea nell’ambito degli IAPP (Partenariati e percorsi professionali in-dustria-università). Il gruppo di ricerca è guidato dai professori Davide Bigoni e Luca Deseri e include tra i suoi com-ponenti il professor Massimiliano Gei e i ricercatori Francesco Dal Corso, An-drea Piccolroaz e Roberta Springhet-ti. Il progetto INTERCER2 mira ad un approfondimento della conoscenza scientifica del processo produttivo della ceramica, con il duplice scopo di ottimizzare la produzione e svi-luppare nuove strategie tecnologi-che ed industriali che consentano di ridurre i costi di progettazione e fabbri-cazione dei componenti ceramici, mi-gliorandone contemporaneamente la prestazione e l’affidabilità. Gli obiettivi verranno raggiunti sia attraverso la modellazione della compattazione delle polveri e del processo pro-duttivo sia mediante lo sviluppo di strutture e materiali ceramici multi-funzionali avanzati.

l’industria ceramica è un settore ampiamente consolidato in euro-pa e le ceramiche avanzate sono cruciali nello sviluppo di nuove tec-nologie, con applicazioni alla nano-tecnologia; tuttavia la produzione in-dustriale delle componenti ceramiche si basa ancora spesso su processi empirici, non sempre sufficientemente razionalizzati e difficilmente controlla-bili, con la conseguente generazione di quantità rilevanti di scarti e residui di produzione.

il progetto di ricerca è focalizzato sulla modellazione meccanica, im-plementazione numerica e simula-zione dei processi produttivi, con particolare riguardo alla simulazione dei processi di formatura delle polve-ri ceramiche, dove il gruppo di Mec-canica dei Solidi e delle Strutture ha già un’esperienza ben consolidata. Usando tecniche moderne basate sulla teoria dell’elastoplasticità si è in-fatti sviluppato un modello costitutivo che, tarato su prove meccaniche con protocollo preparato ad hoc, permette la simulazione di processi di formatura a freddo rendendo possibile la deter-minazione dello ‘spring-back’, delle

distribuzioni di densità, stress residui e delle caratteristiche elastiche interne al pezzo a fine formatura. Attraverso lo strumento su cui il gruppo di ricerca sta lavorando è possibile ottimizzare la forma dello stampo e la composizione delle polveri per ridurre lo scarto e ot-tenere pezzi di caratteristiche mecca-niche ottimali.

Più nel dettaglio, gli argomenti che sa-ranno sviluppati nel progetto di ricerca sono i seguenti:

formatura di polveri ceramiche. Si svilupperanno strumenti per la model-lazione e la simulazione del processo di formatura, basandosi su teorie co-stitutive innovative per la descrizione delle proprietà meccaniche dei ma-teriali ceramici. Tali modelli saranno fondamentali per l’implementazione in codici numerici e la loro applicazione allo sviluppo di nuove e più efficienti tecnologie di produzione.

trattamento di composti ceramici. Una profonda comprensione dell’in-fluenza dei parametri del materiale alla scala micrometrica all’interno del processo permetterà di raggiungere elevati standard di qualità nella produ-zione e sinterizzazione della ceramica.

davide bigoniè professore ordinario presso il Dipartimento di Ingegneria Meccanica e Strutturale dell’Università di Trento.

luca deseri è professore ordinario e Direttore del Dipartimento di Ingegneria Meccanica e Strutturale dell’Università di Trento.

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Page 9: Know Transfer n.5

Miglioramento delle proprietà delle ceramiche. Si affronteranno proble-matiche legate alla meccanica della frattura ed alla caratterizzazione delle ceramiche e dei materiali compositi, impiegando in maniera duale l’ap-proccio sperimentale e tecniche nu-meriche. In particolare si svilupperà una tecnica speciale per la simulazio-ne delle proprietà ceramiche capace di descrivere i complicati processi di nucleazione del danno e di propaga-zione della frattura. I risultati numerici verranno verificati mediante varie tec-niche a raggi x in-situ ed in laboratorio ricreando ambienti realistici.

Modellazione di componenti mec-caniche in presenza di difetti. Strut-ture ceramiche con difetti e interfacce imperfette, con enfasi sull’interazione fra incrinature e microstruttura, verran-no analizzate mediante modellazione analitica e numerica.

nuove applicazioni tecnologiche per i materiali ceramici. L’obiettivo è la modellazione e progettazione di prodotti ceramici innovativi contenenti strati sottili d’interfaccia ed aventi pro-prietà multifunzionali.

Il progetto è inoltre volto a stimolare la mobilità intersettoriale e a mi-gliorare la condivisione delle cono-scenze tra i partner del consorzio, in particolare mediante l’assunzione di ricercatori esperti, il distaccamento di personale dall’accademia al setto-re industriale e viceversa e l’organiz-zazione di conferenze internazionali, workshop e seminari.

Il consorzio responsabile del progetto di ricerca, oltre all’Università di Trento, vede la partecipazione delle università britanniche di Liverpool e Aberystwyth e di due industrie. I partner industriali sono la EnginSoft, che si occupa degli aspetti computazionali della modella-

zione di componenti ceramiche, e la Sacmi, gruppo internazionale e leader mondiale nel settore delle macchine per la produzione di ceramici.

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CONTATTIdipartimento di ingegneria Meccanica e strutturaleUniversità di Trento via Mesiano 77, I - 38123 Trentotel. +39 0461 282503fax +39 0461 [email protected]

Gruppo di ricerca in Meccanica dei solidi e delle strutturehttp://ssmg.unitn.it/

progetto intercer2http://intercer2.unitn.it/

autori [email protected]@unitn.it

IMG > Grafici, da sinistra: distribuzioni di stress residuo, densità di vuoti e modulo di elasticità tangenziale nel componente ceramico a termine del processo di formatura. I risultati sono ottenuti da simulazioni numeriche in cui è implementato un modello costitutivo specifico per le polveri ceramiche compattate a freddo sviluppato dal gruppo di Meccanica dei Solidi e delle Strutture dell’Università di Trento.

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Page 10: Know Transfer n.5

ESPLORAZIONE INTERATTIVA DI RETI IN DUE E TRE DIMENSIONIIl software GraphInsight affianca l’utente nell’analisi visuale per consentire una migliore comprensione dei datiIntervista di Lino Giusti a Michele Dallachiesa, dottorando in Informatica e Telecomunicazioni all’Università di Trento

Michele, ci puoi raccontare di che cosa ti occupi?

Sono studente di dottorato in Informatica e telecomunicazioni presso l’ICT International Doctoral School dell’Università di Trento nel Gruppo Database and Information Management (dbTrento) ed il mio advisor è il professor Themis Palpanas. Durante la mia attività di ricerca ho visitato il centro di ricerca IBM T.J. Watson ed il Qatar Computing Research Institute (QCRI). I miei interessi di ricerca includono il processing e l’analisi di data stream in real time, frequent items discovery, sketching di serie temporali, data cleaning, modelli probabilistici per il processing di serie temporali incerte e

visualizzazione di dati strutturati. Il progetto GraphInsight nasce come software di supporto all’attività di ricerca svolta all’interno del Gruppo dbTrento dell’Università di Trento coordinato dal professor Palpanas.

ci spieghi brevemente cosa fa il software Graphinsight?

GraphInsight è un prodotto per l’esplorazione interattiva in due e tre dimensioni di reti di dati. Ho sviluppato il software assieme a Carlo Nicolini, assistente di ricerca all’Active Vision Lab, Istituto Italiano di Tecnologia (IIT).

GraphInsight non sostituisce ma si affianca all’utente nell’analisi visuale di grandi quantità di dati, aiutandolo ad evi-denziare ed individuare particolari strutture ricorrenti e relazioni d’interesse. Il risultato dell’analisi visuale è una migliore comprensione dei dati.

GraphInsight si distingue dai prodotti esistenti sul mercato riguardo a tre aspetti: la scalabilità, perché consente di ana-lizzare interattivamente anche reti di grandi dimensioni, ad esempio caratterizzate da 500.000 nodi e 4.000.000 archi; l’esplorazione in tre dimensioni semplice ed intuitiva, permettendo di evidenziare pattern altrimenti nascosti nelle visua-lizzazioni limitate in due dimensioni; la gestione real-time del posizionamento di etichette in prossimità dei nodi della rete, visualizzandone il maggior numero ma evitando sempre le possibili sovrapposizioni.

Inoltre, il modulo per il graph drawing ed il posizionamento dei label senza sovrapposizioni è una libreria indipendente e facilmente estendibile ed integrabile.

Tecnologicamente, GraphInsight è un sistema modulare, cross-platform e multi-threaded scritto completamente in C/C++ con tecnologia Qt/OpenGL. Queste scelte permettono al software di essere molto competitivo in termini di per-formance e stabilità nei confronti di tecnologie concorrenti.

lino Giustilavora presso la Divisione Supporto alla Ricerca scientifica e al Trasferimento tecnologico dell’Università di Trento.

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perché pensi che questo software abbia un mercato? c’è qualche grande tendenza in cui si inserisce questa tecnologia?

L’agenzia di analisi Forrester in un recente report ha indicato il 2012 come l’anno nel quale i database ottimizzati per processare reti esploderanno sul mercato. Questi sistemi sono molto complessi e software di analisi visuale e navigazione estensionale come GraphInsight saranno sempre più richiesti.

chi potrebbe utilizzarlo?

Il mercato della visualizzazione ed analisi di relazioni è altamente diversifica-to. Alcuni dei nostri possibili clienti operano nell’industria farmaceutica, nell’IT security, nell’antiterrorismo, nell’antiriciclaggio e nel social media & marketing, nell’industria farmaceutica e nella consulenza strategica aziendale.

Entrando maggiormente in dettaglio, ecco due esempi di utilizzo in ambiti diffe-renti: l’antiterrorismo ed il social marketing.

Ad oggi per combattere il terrorismo ed il crimine organizzato si utilizzano i tracciati telefonici, le interazioni sui social network ed altri dati per ricostruire le relazioni fra sospettati. Queste informazioni sono poi incrociate per ricostruire la rete interna delle organizzazioni criminali. L’analisi visuale di queste reti è uno strumento di indagine molto potente che permette ad esempio l’individuazione di nuovi sospettati, la comprensione dell’organigramma implicito ed il monito-raggio semplificato delle attività.

Nel campo delle analisi di marketing invece è sempre più importante determi-nare l’influenza sociale di singoli individui, oltre che l’individuazione dei sogget-ti maggiormente inclini all’acquisto di un certo prodotto. Queste analisi sono estremamente complesse ed è fondamentale comprenderne i risultati anche

CONTATTIGruppo di ricerca dbtrentoDipartimento di Ingegneria e Scienza dell’Informazione (DISI)Università di Trentovia Sommarive 5, I - 38123 Povo (Trento)

http://db.disi.unitn.eu

[email protected]@iit.it

www.graphinsight.com

visivamente per poterli verificare, uti-lizzando ad esempio la colorazione di elementi grafici e la visualizzazione delle etichette.

di cosa pensi di aver bisogno mag-giormente per continuare il tuo pro-getto?

Siamo molto interessati a collaborare con medie e grandi aziende italiane su problemi di analisi ed esplorazio-ne visuale di relazioni di dati. Il nostro obiettivo è specializzare GraphInsight in alcuni ambiti specifici con l’aiuto e con l’esperienza dei nostri clienti.

IMG> La rete EVA rappresenta circa 7.000 relazioni societarie fra più di 8.000 aziende americane ed è liberamente disponibile grazie all’Università della California, Berkeley. La dimensione dei nodi è proporzionale al numero di connessioni e nodi molto collegati tra loro hanno colori simili. L’analisi visuale indica che esiste un’area particolarmente connessa della rete, con le maggiori aziende nel campo dell’intrattenimento e dell’informazione. L’interpretazione di queste complesse relazioni societarie tramite strumenti visuali è uno strumento di trasparenza che evidenzia i forti legami di influenza e le altrimenti nascoste logiche di potere.

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Uno dei settori di ricerca di maggior interesse per il Gruppo di Meccatro-nica dell’Università di Trento è quello delle macchine utensili e dei sistemi di lavorazione in genere. il settore delle macchine utensili è un settore ad elevato livello tecnico e tecnologi-co in cui la precisione e le carat-teristiche del prodotto determina-no la differenziazione e stimolano la competitività. L’innovazione e la capitalizzazione della conoscenza e attività di alto valore sono l’unica via per rimanere competitivi nel mercato globale. Per questo motivo, la colla-borazione con PAMA SpA (Rovereto), leader nella produzione di macchine utensili di grandi dimensioni, è di par-ticolare interesse per il Gruppo stesso e per lo sviluppo dell’azienda.

il rapporto con paMa, azienda lo-cale di rilievo internazionale, apre la possibilità di condurre ricerca applicativa di frontiera sui sistemi produttivi che rappresentano una quota significativa del pil naziona-le ed europeo. Per dare un’idea delle cifre il 52% delle esportazioni mondiali di macchine utensili è di produzione europea e la produzione di macchi-ne utensili ha generato 16.6 miliardi di euro di cui il 44% da aziende tede-sche e il 24% da aziende italiane (fon-te: CECIMO Dicembre 2011, “Study on Competitiveness of the European Machine Tool Industry”).

La collaborazione si è sviluppata, a partire dal 2005, nell’ambito di cinque progetti di ricerca, finanziati anche utilizzando la Legge 6 della Provincia autonoma di Trento.

CONTATTIdipartimento di ingegneria Meccanica e strutturaleUniversità di Trentovia Mesiano 77I - 38123 Trento tel. +39 0461 282451fax +39 0461 282599

referente del progetto di ricerca per il gruppo pama: [email protected] (responsabile Ricerca e Sviluppo)PAMA SPA viale del Lavoro 10 I - 38068 Rovereto (Trento)

www.pama.it

[email protected]@ing.unitn.it (coordinatore del progetto di ricerca)

paolo bosettiè ricercatore presso il Dipartimento di Ingegneria Meccanica e Strutturale dell’Università di Trento.

IMG> Due alesatrici PAMA modello Speedram.L’indice di vibrazione è un parametro calcolato in tempo reale che individua condizioni di malfunzionamento quando supera una certa soglia (linea rossa).

francesco biralè professore associato presso il Dipartimento di Ingegneria Meccanica e Strutturale dell’Università di Trento.

ACCADEMIA E INDUSTRIA PER L’INNOVAZIONE TECNOLOGICA DELLE MACCHINE UTENSILI I risultati dei progetti di ricerca tra il Gruppo di Meccatronica dell’Università di Trento e un’importante realtà industrialedi Francesco Biral e Paolo Bosetti

Durante tutta questa lunga e comples-sa attività di ricerca sono stati coinvol-ti, oltre ai ricercatori del gruppo, stu-denti dei corsi di laurea di primo e di secondo livello nonché studenti della Scuola di dottorato in Ingegneria dei sistemi civili, meccanici e strutturali.

I primi progetti di ricerca sono stati svi-luppati con l’obiettivo di migliorare la precisione delle macchine utensili a controllo numerico prodotte da paMa. Si tratta di macchine larga-mente impiegate nella lavorazione di componenti per il settore dell’energia (turbine idrauliche, a gas e a vapo-re, macchine eoliche, motori Diesel marini), per cui una miglior qualità di lavorazione ha un sensibile impatto nell’efficienza energetica dei sistemi prodotti. La collaborazione ha portato a brevettare un innovativo sistema in grado di misurare in tempo reale la de-formazione strutturale della macchina utensile e compensarne gli effetti.

Più recentemente, a partire dal 2010, nuovi progetti di ricerca hanno por-tato allo sviluppo di un sistema di monitoraggio per le vibrazioni degli utensili durante la lavorazione, utile per gli operatori in quanto consente di avere un allarme tempestivo quando è necessario correggere i parametri di lavorazione, limitando il rischio di dan-neggiare gli utensili o il pezzo stesso. In particolare, evitare danneggiamenti al pezzo è particolarmente importante per gli utenti delle macchine PAMA, dato che spesso si tratta di pezzi del peso di svariate tonnellate e quindi di notevole valore.

Infine, attualmente è in corso un progetto volto allo sviluppo di una rete di controllori e sensori a basso costo destinata a monitorare co-stantemente il funzionamento della macchina, semplificandone la manu-tenzione e anticipando la segnalazio-ne di potenziali problemi.

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TRENTO PROTAGONISTA NEL SISTEMA EUROPEO DELLE TECNOLOGIE DELL’INFORMAZIONE E DELLA COMUNICAZIONE Ricerca e formazione avanzata come strumenti qualificanti del sistema trentino dell’innovazione e a supporto del knowledge transferdi Cristiano Zanetti

con il 2012 si è formalizzata la costituzione dell’eit ict labs italy come nodo italiano dell’ict labs dell’istituto europeo di innovazione e tecnologia (eit). Si tratta di una iniziativa dell’Unione europea concepita per rafforzare la competitività sui fronti della ricerca, della formazione e dell’innovazione nel campo delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione. L’EIT ICT Labs, nel suo complesso, è strutturato in sei nodi, posizionati in sei motori europei della ricerca e della tecnologia: Berlino, Parigi, Stoccolma, Helsinki, Eindhoven e Trento.

il nodo italiano ha come core partner trento rise (associazione fondata da Università degli studi di trento e fondazione bruno Kessler), engineering e telecom italia e come partner affiliati Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, CNR, Centro Ricerche Fiat (CRF), Politecnico di Milano, Politecnico di Torino, Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, STMicroelectronics.

l’eit ict labs italy intende porsi, all’interno delle attività dell’eit ict labs, come punto di riferimento nella ricerca, nella formazione e nel trasferimento tecnologico dell’ict for Quality of life. La centralità del concetto di “qualità della vita” si sta sempre più estendendo e in misura crescente emerge il fabbisogno di ricerca scientifica e appli-cazioni imprenditoriali innovative in questo settore. Le tecnologie dell’informazione a supporto di infrastrutture, servizi e applicazioni aprono nuove frontiere di ricerca e di sviluppo tecnologico in nuovi campi tra cui Social Informatics, Future Internet e Human Computing. Nell’ambito del tema centrale della “Person centric quality of life” si articolano in particolare tre settori applicativi: la qualità della vita intesa come servizi per il benessere della persona, il tema della mobilità e dei servizi collegati e gli aspetti inerenti la partecipazione dei cittadini e l’accesso ai servizi pubblici. Nuove idee per la ricerca e per la collaborazione impresa-ricerca.

Più specificatamente nell’ambito del trasferimento tecnologico, l’eit ict labs italy si pone come motore di raffor-zamento delle relazioni nel settore dell’ict con il tessuto produttivo/industriale e nel supporto alla creazione di nuove iniziative imprenditoriali e di progetti di start up.

Già nel corso del 2012 sono state realizzate diverse iniziative in questa direzione: lo Start up Weekend, Innovaction Lab e la tappa trentina di Mind the Bridge. Mentre altri nuovi progetti per aspiranti startupper verranno lanciati nei prossimi mesi.

cristiano zanettilavora presso la Direzione Didattica e Servizi agli Studenti dell’Università di Trento.

APPROFONDIMENTIhttp://www.trentorise.eu/eit-ict-labs-italy

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FARE IMPRESA IN TRENTINOUna nuova guida della Provincia autonoma di Trento: opportunità, agevolazioni e incentivi per le imprese

è stata realizzata la guida “Fare impresa in Trentino”, un’i-niziativa della Provincia autonoma di Trento in collabora-zione con APIAE (Agenzia provinciale per l’incentivazione delle attività economiche) e Trentino Sviluppo. La guida raccoglie l’insieme di opportunità, incentivi ed age-volazioni agli investimenti per le imprese già presenti sul territorio o interessate a insediarsi. Per sostenere lo sviluppo delle imprese, la Provincia autonoma di Tren-to interviene attraverso la concessione di incentivi per investimenti fissi, per l’innovazione e per la ricerca, nonché attraverso una serie di interventi di sistema (di-sciplinati unitariamente dalla legge provinciale n. 6/1999). La pubblicazione descrive sinteticamente e in modo efficace: ¡ gli incentivi a favore delle imprese, tra cui: la ricerca ap-plicata, gli investimenti fissi aziendali, le azioni a favore

di imprese giovanili e femminili, i servizi alle imprese e all’internazionalizzazione, le facilitazioni per l’accesso al credito e le agevolazioni fiscali;

¡ gli incentivi all’occupazione e alla formazione: interventi per la nuova imprenditorialità;

¡ gli interventi di sistema: la filiera dei servizi di Trentino Sviluppo, il sistema delle garanzie per le imprese, il private equity.

APPROFONDIMENTIÈ possibile scaricare la guida “Fare impresa in Trentino” all’indirizzo: http://www.trentinosviluppo.it/Highlights/focus-on/fare-impresa-in-trentino

DALLA LAUREA IN INGEGNERIA ALL’AREA ACQUISTI FIATLa scienza e la tecnologia dei materiali come basi per un ruolo interdisciplinare nell’industriadi Beatrice Barbato

Mi sono laureata nel 2004 in Ingegneria dei Materiali presso l’Università di Trento e, dopo la laurea, sono entrata quasi subito nel Gruppo Fiat, occupandomi di acquisti. Ho seguito un percorso di crescita all’interno dell’area acquisti e ora mi occupo di materiali diretti di produzione, in particolare di componenti di illuminazione e sistemi di tergitura per automobili Fiat, Lancia, Alfa Romeo, camion Iveco, trattori e macchine movimento terra Case New Holland. Ho una diretta responsa-bilità per tutti gli stabilimenti di Fiat e Fiat Industrial in Europa e coordino le attività di acquisto a livello mondiale.In pratica mi occupo dei rapporti con i fornitori, dalla parte di selezione alla verifica delle capacità tecniche e tecnologiche, dei requisiti economici e degli accordi commerciali e contrattuali.Il ruolo che svolgo è un ruolo interdisciplinare che presuppone anche l’interazione con altre funzioni aziendali come Ricerca e Sviluppo, Logistica, Qualità. la mia formazione ingegneristica si è rivelata un requisito fondamentale che mi ha permesso di capire e valutare nel dettaglio i prodotti, le tecnologie e i processi di produzione. Tutti gli esami di scienza e tecnologia dei materiali (polimerici, ceramici, elettronici, metallurgici…) mi sono tornati utili. Ho poi integrato la mia prepara-zione tecnica con conoscenze apprese nel ruolo: l’analisi dei costi associati alle soluzioni tecniche di prodotto e di processo, le variabili economico-finanziarie, le logiche commerciali.Il mio lavoro inoltre presuppone la relazione con colleghi e fornitori in tutto il mondo, in modo ancor più forte a seguito dell’integrazione Fiat/Chrysler. Le mie esperienze universitarie di Erasmus in Svezia e di scambio negli Stati Uniti (Education Abroad Program presso la University of California) mi hanno permesso di interagire facilmente dal punto di vista non solo linguistico ma anche culturale.

beatrice barbatoè Commodity Specialist nell’area Acquisti del Gruppo FIAT.

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We can inspire you...

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11 giorni di competizioni sportive

2500 studenti atleti

50 Paesi partecipanti

12 discipline

Eventi sociali e culturali

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TRENTINO 2013

WINTER UNIVERSIADE

11-21 December 2013

Lo sportSci alpino

Biathlon

Sci di fondo

Curling

Pattinaggio di figura e sincronizzato

Freestyle

Combinata nordica

Short Track

Salto speciale

Snowboard

Pattinaggio di velocità

Hockey ghiaccio

I LuoghiTrento

Monte Bondone

Pergine Valsugana

Baselga di Piné

Val di Fiemme

Val di Fassa

615_12_Universiade_ADV_Knowtransfer.indd 1 21/09/12 09:25

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editoriale

1 Valorizzare i risultati della ricercale politiche di trasferimento tecnologico dell’Università di trento

La valorizzazione economica dei prodotti della ricerca ha un ambito di applicazione che non è soltanto quello della produzione di tecnologie industriali, ma anche di servizi e beni di natura diversa con un impatto sul contesto sociale ed economico.di Claudio Migliaresi

focUs

2 Gli incentiVi della leGGe 6 del trentino per le impresea favore di progetti di ricerca applicata con istituzioni di ricerca e per l’assunzione di ricercatori

Attraverso la revisione della Legge 6, avvenuta nel 2011, la Provincia autonoma di Trento ha introdotto nuove modalità di incentivi alle imprese a favore di progetti di ricerca applicata, per l’assegnazione temporanea e l’assunzione di ricercatori.a cura della Divisione Supporto alla Ricerca scientifica e al Trasferimento tecnologico dell’Università di Trento

spin off e start Up

4 preVenire il rischio idroGeoloGico dallo spin off accademico siM idra le soluzioni per prevedere gli eventi alluvionali e progettare opere di protezione

SIM IDRA offre strumenti e servizi utili per la mappatura e la mitigazione del rischio idrogeologico legato a colate di detriti e alluvionamenti torrentizi. L’iniziativa di spin off è stata finanziata all’interno del Bando Seed Money 2012 di Trentino Sviluppo.intervista di Claudio Nidasio a Elisabetta Casagranda

ricerca

6 modellazione e proGettazione ottimale di strutture ceramicheUn progetto di ricerca e innovazione nell’ambito dei partenariati e percorsi professionali industria-università

Ottimizzazione del processo produttivo e tecnologico della ceramica. Le ricerche del Gruppo di Meccanica dei Solidi e delle Strutture dell’Università di Trento. di Davide Bigoni e Luca Deseri

tecHnoloGY disclosUre

8 esplorazione interattiVa di reti in due e tre dimensioniil software Graphinsight affianca l’utente nell’analisi visuale per consentire una migliore comprensione dei dati

GraphInsight è una tecnologia per l’esplorazione inte-rattiva in due e tre dimensioni di reti di dati che aiuta ad

evidenziare ed individuare particolari strutture ricorrenti e relazioni d’interesse. Il progetto nasce come software di supporto all’attività di ricerca del Gruppo dbTrento dell’Università di Trento. intervista di Lino Giusti a Michele Dallachiesa

esperienze

10 accademia e industria per l’innoVazione tecnoloGica delle macchine utensili i risultati dei progetti di ricerca tra il Gruppo di Meccatronica dell’Università di trento e un’importante realtà industriale

La collaborazione con il gruppo PAMA SpA. I primi progetti di ricerca sono stati sviluppati con l’obiettivo di migliorare la precisione delle macchine utensili a controllo numerico; nuovi progetti di ricerca hanno portato allo sviluppo di un sistema di monitoraggio per le vibrazioni degli utensili durante la lavorazione.di Francesco Biral e Paolo Bosetti

eventi

11 trento protaGonista nel sistema europeo delle tecnoloGie dell’informazione e della comunicazionericerca e formazione avanzata come strumenti qualificanti del sistema trentino dell’innovazione e a supporto del knowledge transfer

Con il 2012 si è formalizzata la costituzione a Trento dell’EIT ICT Labs Italy come nodo italiano dell’ICT Labs dell’Istituto Europeo di Innovazione e Tecnologia (EIT). Esso intende porsi come punto di riferimento per ricerca, formazione e trasferimento tecnologico dell’ICT for Quality of Life.di Cristiano Zanetti

persone e profili

12 dalla laurea in inGeGneria all’area acquisti fiatla scienza e la tecnologia dei materiali come basi per un ruolo interdisciplinare nell’industria

L’esperienza di una laureata in Ingegneria dei Materiali presso l’Università di Trento: nel Gruppo Fiat si occupa di acquisti, rapporti con i fornitori, selezione e verifica delle capacità tecniche e tecnologiche, dei requisiti economici e degli accordi commerciali e contrattuali.di Beatrice Barbato

vi seGnaliaMo

12 fare impresa in trentinoUna nuova guida della Provincia autonoma di Trento che raccoglie l’insieme di opportunità, incentivi ed agevolazioni agli investimenti per le imprese già presenti sul territorio o interessate a insediarsi.

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