inmovimento giugno 2015

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InMovimento. Free magazine socio-culturale. Anno 6, numero 75. Reg. al Trib. di Latina num. 1035/08. Copia gratuita. magazine giugno2015 www.inmovimento.eu

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InMovimento Giugno 2015

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inmovimento

Page 3: InMovimento Giugno 2015

AmministratorePaola [email protected]

DirettoreTonj [email protected]

CollaboratoriFranca Isabella BarzizzaLaura BendoniAlessandro CannavaleMartina Creti Ilaria FornitiEnrica Sabatino

InMovimento magazine

Anno 6, numero 75Giugno 2015

Registrazione al Tribunale di Latina num. 1035/08

www.inmovimento.eu

[email protected]

InMovimento

StampaPignani Printing S.r.l.

PubblicitàPaola 333 50 40 574

ContattiAprilia - Via Carboni, 7Tel. 333 50 40 574Fax. 178 60 32 [email protected]

Grafica e impaginazioneSimona [email protected]

FotografiaChristian Sana

Salvo accordi scritti la collaborazione a questo periodico è da considerarsi del tutto gratuitae non retribuita. E’ vietata la riproduzione anche parziale di grafica, immagini, testi e spazi pubblicitari.

La redazione non risponde delle eventuali variazioni a date o orari e prezzi degli eventi pubblicati.inmovimentomagazine

sommario

4 GLOBO

6POURPARLER

8 CRAZYWEB

15 A CHI DESTINARE L'8 PER MILLE?

20ROCK IN ROMA

33 UN MATRIMONIO SENZA SESSO

42 RICETTA

44 IL BAZARANNUNCI

46 L'OROSCOPO DI LAURA BENDONI

22CINEMA:IL FILM DEL MESE

18 MANGIAMO CIBO SICURO?

36 TECNOLOGIA:UN SOFTWARE PER RIDURRE GLI INCIDENTI

10 RIVOLUZIONE AFFITTI

12 BACHECALOCALE

37TECNOBLOG

14BANDIERA BLU

24 GLI EVENTIDEL MESE

23CINEMACULT

30 E' UTILE IL TEST INVALSI?

38COSA NON DIRE MAI ALL'ISTRUT-TORE

40 MOVIDA

32LA VITA SU FACEBOOK

26 SCATTINEL TEMPO

34 E GUARDO IL MONDO DA...DUE RUOTE

Page 4: InMovimento Giugno 2015

Anche la forma del bicchiere incide sulla quantità di alcolici che si fini-sce per bere. Lo sostengono gli psico-logi dell'università di Bristol, in Gran Bretagna. L'obiettivo dei ricercatori era quello di far calare i consumi di alcolici. Ri-sultato: i boccali dritti inducono a sco-

larsi la birra meno velocemente rispetto a quelli di forma bomba-ta. Il motivo, però, resta misterioso.I dati indicano che nel primo caso gli stessi consumatori impiegano una media di 11 minuti e mezzo per buttar giù una pinta. Mentre, nel secondo, dopo una media di 7 minuti e mezzo si passa già a or-dinare la prossima. «In ogni caso - commenta uno dei ricercatori di Bristol, David Troy - l'importante è determinare quali fattori am-bientali contribuiscano all'uso eccessivo di alcolici».

GLOBOnotizie curiose dal mondo

Essere single fa ingrassare. Una ricerca condotta da un’università greca ha rile-vato come la maggioranza delle persone in netto sovrappeso siano non sposate. Il deterioramento dell’esistenza associato all’obesità rende più difficile la nascita o la stabilizzazione di un rapporto affetti-vo. Il matrimonio può allontanare l’obesi-

tà. Benchè una delle credenze più diffuse sulla vita di coppia sia legata ai chili in più che i fidanzati accumulano dopo aver raggiunto una certa sta-bilità, l’obesità è ben più presente tra le persone che non hanno alcuna re-lazione. Lo ha riscontrato una ricerca del policlinico di Salonicco AHEPA. Lo studio ellenico in realtà non smentisce il fatto che il matrimonio possa provocare un po’ di sovrappeso.

Essere single rende obesi Il bicchiere dritto fa bere di meno

Italia Paese di mamme over 40

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L'Eurostat, l'ufficio statistico dell'Ue, ha rilevato il tasso più elevato di donne che hanno partorito il primo figlio dopo i qua-rant'anni: 6,1%, ben sopra la media euro-pea di 2,8%. Lo stesso segnala anche un altro record per lo Stivale, ovvero il tasso più basso di mamme sotto i 20 anni: ap-pena l'1,8% a fronte di una media euro-pea di 5,4%. La maggioranza fa figli dopo i 30. Nel 2013, nella maggioran-za degli Stati europei, più della metà delle donne (51,2%) aveva tra i 20 e i 30 anni quando ha partorito il primo figlio. Eccezioni "di rilievo" per Eu-rostat si registrano invece in quattro Paesi (tra cui l'Italia) dove invece le mamme alla prima gravidanza avevano più di 30 anni. Parliamo di Spa-gna (59,4%), Italia (54,1%), Irlanda (52,7%) e Grecia (51,9%). Gravidanze over 40. Ma è il dato delle mamme over 40 a mettere l'Italia in cima alla classifica europea, con il 6,1%, seguita da Spagna (5,1%), Grecia (4,1%), Lussemburgo (3,8%) e Irlanda (3,4%). Bassissimo, inferiore cioè all'1%, il tasso in Polonia, Slovacchia e Lituania.

La nostra astronauta dell’Esa, Samantha Cristoforetti, ci racconta di uno degli an-goli più misteriosi della Iss, la casa spazia-le degli astronauti: la toilette. Per la pipì c’è una specie di tubo capace di risucchia-re i liquidi anche in assenza di gravità; per la “numero due” (come lo chiama @astro-samantha), cioè per i solidi, c’è invece un altro sistema, che oltre a risucchiare il ma-

teriale (e il più possibile gli odori), lo getta in un container da cui verrà riciclato in materiale da combustione. Forse qualcuno avrebbe preferito non saperlo, ma anche la pipì in orbita viene riciclata: in acqua da bere, dopo un accurato processo di purificazione.

Come vado in bagno nello spazio?

Migliaia di persone hanno assistito al-la presentazione a Città del Messico del presunto E.T. di Roswell. Qualcuno  è ri-masto un po’ deluso, in tanti, invece, so-no rimasti impressionati. La serata si è svolta nell’Auditorium Nazionale della capitale messicana. A fare gli onori di casa, il giornalista tv  Jaime Maussan. Sul maxi schermo, sono state mostra-te le testimonianze di chi, a vario titolo, ha avuto un ruolo nella scoperta o nello studio di queste diapositi-ve, rinvenute per caso, insieme a molte altre, nel 1998, in una casa di Sedona (Arizona) dopo la morte dei proprietari: Bernard A. Ray, un geologo che si occupava di trivellazioni petrolifere, e la moglie Hilda. Un esperto ha confermato  che le diapositive risalgono ad un periodo compreso tra il 1947 e il 1949. Altri tecnici specializza-ti hanno garantito che sono originali. Alla vista di quella creatura immortalata nello scatto- alta circa un metro, con una testa spro-porzionata, grandi occhi, arti sottili- il dottor Richard Doble aveva pensato inizialmente che si trattasse di una persona deforme. Ma ad un esame più attento, ha notato anomalie anatomiche che lo hanno portato ad una conclusione sconcertante. Ritiene infatti che non possa trattarsi di un essere umano.La presentazione del 5 maggio ha lasciato però dubbi e perplessità anche in alcuni ufologi. Innanzitutto, obiettano, non c’è nulla che colleghi direttamente quell’esserino a Roswell, e nonostante le af-fermazioni del dottor Doble, molti scettici non hanno potuto fare a meno di notare la somiglianza  tra quella piccola creatura con-tenuta in una teca di vetro e le antiche mummie di bambini espo-ste, tempi addietro, allo Smithsonian Museum. Insomma, non c’è un risultato univoco, anche perché si parla pur sempre di una fo-to e non di un reperto organico da poter sottoporre a test genetici.

Alieni o bluff?

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E' pronto il purgone. Toccherà a 10 milioni di account che pubblicano materiale esplici-to, forse passando da una nuova stretta al-le Condizioni d’uso. Secondo molti, la goc-cia ad aver fatto traboccare il vaso – oltre alla chiamata alle armi di qualche mese fa del Ceo Dick Costolo, in particolare su ha-ter, troll, insulti e minacce, sulla quale si

attendono  risultati tangibili  – sarebbe sta-ta la scelta di Nielsen di mandare a monte una campagna pubblicita-ria su Twitter proprio per questa ragione. Secondo quanto detto dal-la Business Insider, i filtri non funzionano. E questo è un passo avanti mica da poco, nell’interpretazione del flusso della rete e dei social net-work in particolare. Ecco perché l’unica soluzione per garantirsi un fu-turo è una bonifica profonda, come quando nei confronti di un’infezione aggressiva non rimane che rinunciare a una parte del corpo. La sfida di Twitter per la sua sopravvivenza continua e, stavolta, passa dal porno.

I motori di ricerca fanno credere alle per-sone di essere più intelligenti di quello che in realtà sono. Questo secondo gli psi-cologici di Yale, che hanno condotto alcu-ni esperimenti: i partecipanti che si erano informati su internet in merito a un argo-mento, erano convinti di conoscerlo mol-to meglio di chi aveva invece appreso no-zioni.

Sono stati oltre mille gli studenti che han-no preso parte agli esperimenti volti a misurare l’impatto psicologico della ricerca su internet. Due gruppi diversi sono stati messi davanti allo stesso tipo di contenuto, solo in forma diversa: un link per il pri-mo gruppo, una serie di stampe per l’altro. Chi aveva consultato onli-ne era molto più convinto di padroneggiare il tema.Il professore di Psicologia Frank Keil, della Yale University, ha det-to al Telegraph che gli effetti cognitivi di “essere in modalità di ricer-ca” sono così potenti da far sentire le persone più intelligenti, anche quando le loro ricerche online non le hanno aiutate.

Twitter contro il porno

Google ci fa sentire più intelligenti

In un forum online di Washington DC descrivono i pannolini: indicano diverse ragioni per cui si do-vrebbe tornare a usare i pannolini di stoffa, tra cui ragioni ambientali, costi inferiori sul lungo termi-ne, e benefici alla pelle del bambini, che rimane a contatto con materiali naturali. Alcuni genitori hanno ammesso che tra le ragioni della scelta c’è anche il senso di colpa e la pressione dell’ambien-te circostante. In realtà i vecchi pannolini sintetici sono meno dannosi per l’ambiente delle alternative di tessuto, solitamente spacciate come più eco-so-stenibili. Anche se il mercato dei pannolini sintetici e riutilizzabili è in crescita, la maggior parte dei pannolini riciclabili è fatta di cotone: rettangoli di tessuto che si inseriscono in fodere imper-meabili. Il cotone non è né sicuro né rispettoso dell’ambiente, contraria-mente a quanto si pensi soprattutto a causa del suo processo di produ-zione. Questo non vuol dire che i pannolini usa e getta siano promossi a pieni voti per quanto riguarda l’impatto ambientale o sociale. Oggi sono fatti soprattutto di plastica e polimeri ultra-assorbenti.

Mamma, che pannolini mi compri?

Beppe Grillo, il leader del Movimento 5 Stelle, ha detto che in Italia si fanno troppe mammografie per la prevenzio-ne contro il cancro al seno: «Dicono che bisogna fare una mammografia ogni due anni e le donne la fanno perché si informano male: del resto la differen-za di mortalità tra chi la fa e chi non si sottopone alla mammografia ogni due

anni è di due su mille». Grillo è stato molto criticato dal ministro del-la Salute, Beatrice Lorenzin. Di recente il Washington Post ha messo insieme cinque miti da sfatare sul cancro al seno:1. Il cancro al seno è legato soprattutto alla propria storia fa-miliare?Si è parlato molto di Angelina Jolie e della sua decisione di sottopor-si a una doppia mastectomia due anni fa. Jolie ha deciso per l’aspor-tazione del seno dopo che aveva scoperto di avere una mutazione nel gene BRCA1, un rischio collegato al fatto di avere perso madre, non-na e zia a causa del cancro al seno.Alcune mutazioni genetiche fanno aumentare notevolmente il rischio di avere il cancro al seno: le donne con anormalità nei geni BRCA1 o BRCA2, per esempio, hanno tra il 40 e l’85 per cento di probabilità di sviluppare la malattia, rispetto al resto della popolazione che ha una probabilità del 12 per cento. Ma buona parte delle persone che si ammalano di cancro al seno non hanno una storia familiare lega-ta alla malattia. 2. Le pillole contraccettive aumentano il rischio di sviluppa-re il tumore al seno?Molte donne pensano che l’assunzione della pillola possa fare aumen-tare il rischio di cancro al seno, una tesi sostenuta da molti studi e spesso sfruttata da chi si oppone all’uso di metodi contraccettivi. Ma ciò che è meno noto è che non tutte le pillole anticoncezionali fanno aumentare il rischio: solo quelle con alti livelli di estrogeni.Bisogna inoltre ricordare che la maggior parte delle donne che assu-mono la pillola sono ventenni e trentenni, fascia di età dove è meno probabile che si sviluppi la malattia, e il rischio lievemente più alto si riduce entro quattro anni dal momento in cui si smette di assume-re la pillola. Il semplice fatto di invecchiare comporta molti più rischi di sviluppare il tumore al seno rispetto a quelli dovuti alla pillola.3. Un seno più grande significa maggiori rischi?Studi hanno rilevato per esempio che un seno grande fa aumentare il rischio nelle donne magre e non in quelle più prosperose. Ma un’altra ricerca ha messo in evidenza l’opposto, sostenendo che le donne con il seno più piccolo potrebbero essere più a rischio a causa della diversa densità dei tessuti, ma se ne è parlato poco forse perché fa meno ef-fetto come titolo sui media.4. Tutte le donne dovrebbero fare l’autopalpazione una vol-ta al mese?Per anni il test dell’autopalpazione è stato considerato il Santo Graal della prevenzione contro il tumore. Ma le ricerche dimostrano che l’autopalpazione non fa aumentare il tasso di sopravvivenza al tumore. L’autopalpazione può anche porta-re a un numero maggiore di mammografie, a falsi positivi e a biopsie con risultati negativi. E quando con l’autopalpazione si scopre un no-dulo, significa che il cancro si stava già sviluppando da qualche anno.5. La ricerca per il tumore al seno necessita di più risorse?In molti paesi la ricerca su questa malattia è finanziata molto bene. Rispetto ad altri tipi di tumore, negli Stati Uniti la ricerca sul tumo-re al seno riceve per esempio 8 volte i finanziamenti che sono desti-nati al cancro del polmone, che uccide ogni anno molte più donne. Nel complesso, la ricerca sul tumore al seno riceve quasi il doppio dei fon-di federali statunitensi rispetto ad altri tipi di cancro.

I 5 miti da sfatare sul cancro al seno

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PO

URPAR

LER Quale essere vivente morde più forte?

Prendendo in esame gli esse-re viventi attuali, quindi esclu-dendo gli animali ormai estin-ti, l’alligatore risulta quello che morde più forte in assoluto, svi-luppando una pressione di circa 1.000 chili con un morso, segui-to dalla iena (456), il leone (426). Il morso umano va dai 25 ai 127 chili. Potrebbe sembrare poco ma, ad esempio, il morso di un ca-ne sviluppa mediamente circa 26 kg. Curiosamente, uno squa-lo bianco è in grado di esercitare una forza mandibolare di "so-li" 300 kg circa.

i “tacchetti” da calcio sono sempre esistiti?

Già negli anni ’20 esistevano le scarpe da calcio con suola di cuoio e tacchetti di pelle inchiodati. Nel 1949, invece, vennero brevettati i Tacchetti di gomma sagomati e rego-labili. Solo nel 1954, in occasione dei Mondiali di Calcio in Svizzera, venne-ro introdotti i tacchetti svitabili. L’invenzione dei tacchetti svitabili si deve all’imprenditore calzaturiero te-desco Adolf Dassler, detto “Adi”, da cui il nome del marchio Adidas, composto dal soprannome e dalle prime lettere del cognome.

da cosa deriva il nome pac-man?

Il famoso videogioco, inventato più di trent’anni fa dal programmato-re giapponese Tohru Iwatani, deve il suo nome all’espressione onoma-topeica “paku paku”, che in giap-ponese indica l’atto dell’aprire la bocca, del mangiare o del mastica-re. Pare che Iwatani abbia avuto l’ispirazione durante una cena con gli amici, quando guardò una piz-za cui era stata tolta una fetta: la forma circolare e il fatto che la fetta mancante ricordasse una bocca aperta nell’atto del mangiare confluirono nella testa del giapponese per dar vita al gioco che di lì a poco sarebbe diven-tato leggenda.

che cosa contengono i croccantini per i gatti?

I croccantini per gatti conten-gono carne di vario tipo, co-me il pollo, il manzo, il tacchi-no, il coniglio o anche il pesce, in forma di farine animali. A questi vengono aggiunti altri ingredienti come: grassi ani-mali, vitamine, riso, farina di

mais e glutine. In alcuni casi, a seconda della marca, vengono inserite delle fibre vegetali per facilitare la digestione. Inoltre, la composizione dei croccantini può variare a seconda delle esigenze del gatto. Ne esistono per esempio di ipocalorici per gatti anziani (che fanno poca attività) o tendenti all’obesità, arricchiti con antiossidanti per mantene-re il pelo più lucido.

domanderisposte

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contare le pecore, aiuta ad addormentarsi?

Nell’immaginario collet-tivo si pensa che “contare le pecore” aiuti a prendere sonno. Questa abitudine ha origini nel passato con-tadino dell’uomo, quando le pecore erano una pre-senza quotidiana molto importante per tutte le fa-miglie. Gli studiosi non so-no certi che tale metodo sia efficace, l’importante a detta dei ricercatori, è creare una sor-ta di stand by psicologico che permetta di addormentarsi in as-soluta serenità, liberando la mente da ogni pensiero. Secon-do scienziati dell’Università di Oxford, il metodo “contare delle pecore”, ritarda il sonno umano di almeno 10 minuti. Meglio immaginare, per addormentarsi, una scena o una situazione riposante, piuttosto che impegnare la mente in un’operazione matematica che richiede concentrazione, spreco di tempo e di energia.

da dove viene il nome scarpa?

L’origine del nome “scarpa” non è bene definito, tuttavia il termine longobardo “skarpa” si riferiva a “tasca di pelle”. Inoltre, il termine greco “karpatine” si riferiva a cal-zature in un pezzo unico di cuoio, da cui nell’italiano antico scarpet-ta, sentito come diminutivo e dun-que ricostruito come scarpa.

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domanderisposte

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8 | inmovimento

crazy web http://immagini dalla rete

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crazy an.ro.

inmovimento | 9 manda la tua foto particolare a [email protected]

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Associazioni sportive e cul-turali ma anche edicole e chioschi, dovranno iniziare a pagare l'affitto per le strut-

ture in cui operano. E' quanto previsto nella bozza di regolamento presentata a fine maggio dall'assessore ai Lavori pubblici del Comune di Aprilia Mauro Fioratti Spallacci. La proposta presentata in commissio-ne prevede di far pagare un canone tra le 600 e le 1000 euro per gli impianti sportivi minori, da 6 a 20 euro l’ora per le palestre delle scuole, fruite nel pomeriggio dalle associazioni sportive, 2 mila 500 euro mensili per lo stadio Quinto Ricci, 1.500 euro mensili per la piscina comunale, una cifra compresa tra 6,8 e 11,90 euro a mq per i locali facenti parte del patrimonio indispo-nibile, come i locali della Ex Claudia o l’ex Mattatoio, e dalle 3 alle 7 euro a mq per le aree scoperte con utilizzo di strutture fisse. Le associazioni dovran-no pagare anche le pulizie e i costi delle utenze. Per la città di Aprilia si tratta di una mezza rivoluzione, dal momento che fino a oggi quasi tutte le strutture era-no concesse a titolo totalmente gratuito dall'amministrazione comunale. Il per-ché del cambio di passo lo spiega l'as-

sessore stesso. “Una manovra imposta dalla normativa- ha spiegato l’assesso-re Spallacci- necessaria anche al fine di tutelare e tenere in buono stato il patri-monio del comune. Non vogliamo però provocare la morte di chi fa cultura sul territorio e per questo il secondo passo dovrà essere quello di stabilire le forme di riduzione dei canoni previsti dal re-golamento con una forbice che va tra il 10 e l’80%”.In commissione il dibattito è stato par-ticolarmente acceso. Maggioranza e op-posizione hanno sollevato perplessità rispetto alle idee avanzate dall'ammi-nistrazione Terra. Il consigliere di Fo-rum Pasquale De Maio (maggioranza) ha detto che “sarebbe opportuno che ta-riffe e agevolazioni tengano conto della collocazione e delle dimensioni del fab-bricato, perché sarebbe ingiusto porli sullo stesso piano. Da stabilire inoltre le tariffe delle utenze per i locali usati sal-tuariamente”. Il consigliere Nello Ro-mualdi ha invece detto che “è necessa-rio effettuare una ricognizione di tutte le strutture e soprattutto capire se gli as-segnatari sono consapevoli di questa no-vità che si profila”. Dal Pd il consigliere Vincenzo Giovannini ha commentato: “Siamo in una fase di crisi profonda e il pagamento dei canoni potrebbe inflig-

gere un duro colpo alle associazioni del territorio. L’ipotesi della previsione di un bando per le riassegnazioni dei loca-li mi preoccupa, perché sappiamo tutti che fine ha fatto il bando per l’assegna-zione di Capanna Murata”, riferendosi alla struttura di Campoverde. Dopo la commissione il tema dovrà es-sere affrontato dal Consiglio comunale. Se fosse approvata la nuova disciplina, per la città sarebbe una vera e propria rivoluzione. Il Comune, a corto di risor-se economiche dopo i tagli degli ultimi anni, sta mettendo a frutto il proprio patrimonio disponibile, fondi da reim-piegare per la manutenzione, forse anche sotto forma di contributo per le associazioni. Il canone però non sarà calmierato, ma ottenuto tenendo con-to dei prezzi del mercato immobiliare, rimodulabili a seconda dell’attività sposata dalle associazioni in base alla clausola del regolamento che prevede tagli fino all’80%. Il pagamento dei ca-noni di affitto anche per le associazio-ni e le società sportive che utilizzano strutture del Comune è diventata una necessità anche a causa dei tagli impo-sti alle amministrazioni comunali dai trasferimenti statali. O almeno questa è la chiave di lettura più probabile per questa decisione da parte dell'ammi-nistrazione comunale di Aprilia. Ma anche un modo, come ha spiegato l'as-sessore, per mantenere in buono stato il patrimonio del Comune. E per fare questo, ovvio, servono i soldi.

Tonj Ortoleva

ASSOCIAZIONI E CHIOSCHI RIVOLUZIONE AFFITTI

L'assessore: “Decisione imposta dalla normativa

nazionale al fine di tutelare e mantenere in buono stato il patrimonio pubblico”

10 | inmovimento

Il Comune vuole far pagare il canone per l'occupazione dei locali attualmente forniti gratuitamente

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BACHECACosa succede in città...

Contest gratuito per artisti e creativi che si riconosco-no nella condizione autistica organizzato dall'AS Film Fe-stival. Al via il bando a iscri-zione gratuita per la realizza-zione del poster per l’edizione 2015 dell’AsFilmFestival, pri-mo festival di cinema ed ar-ti visive realizzato con la par-tecipazione attiva di persone

con Sindrome di Asperger e che si riconoscono nella condizione autistica. Tra i lavori pervenuti sarà scelto il poster che rappresenterà la ter-za edizione di AsFF, coordinato da Giuseppe Cacace, che si terrà a Roma, i prossimi 14 e 15 novembre 2015 pres-so il MAXXI - Museo Nazionale delle arti del XXI secolo. Per la creazione del poster, il modello da seguire si tro-va al link: www.asfilmfestival.org/images/poster.pdf. L'i-scrizione al contest è gratuita e non ci sono limiti di età, di tecnica o di tema. L'unica specifica è quella di creare il poster all'interno dell'area indicata, lasciando al cen-tro lo spazio per il logo del festival. Ultimato il poster, i creativi dovranno scansionarlo in alta qualità (preferi-bile 300dpi) e inviarlo entro il 30 giugno 2015 in alle-gato (o tramite il sito www.wetrasfer.com) all'indirizzo [email protected], con una breve biografia e una foto. Si potranno inviare fino a 3 poster diversi. Tutti i lavori pervenuti saranno pubblicati sul sito del festival www.asfilmfestival.org e sulla pagina Facebook Asfilm-festival. Una selezione dei lavori inviati sarà mostrata nel corso del festival.

Cosa è As Film Festival?

AsFF è il primo festival di cinema ed arti visive realizza-to con la partecipazione attiva di persone che si ricono-scono nella condizione autistica. Nato come follow-up di un programma in più fasi avviato dall'associazione Not Equal a partire dal 2008 e fondato sull'uso del cinema come strumento di aggregazione ed inclusione sociale, AsFF è un progetto unico nel suo genere: non un festival sull'autismo, ma un festival di cinema vero e proprio, fat-to anche da persone autistiche. Ecco perchè, come recita il claim, è un festival uguale agli altri, però diverso. Fin dalla sua prima edizione (2013), AsFF ha raccolto il consenso di operatori culturali ed enti istituzionali: l'A-genzia Nazionale per i Giovani ha sostenuto la prima edizione del progetto nell'ambito del Programma Euro-peo Gioventù in Azione; la Fondazione MAXXI ha colla-borato fin dall'inizio mettendo disposizione del progetto la prestigiosa location dell'auditorium del MAXXI, Mu-seo Nazionale delle Arti del XXI secolo.

12 | inmovimento

Crea il tuo poster

Migliore gestione dei rifiu-ti ingombranti, all’Ecocen-tro Comunale è operativo il secondo totem pesa-rifiuti.

Presso l’Ecocentro Comu-nale di Via Portogallo è sta-to installato ed è già opera-tivo un secondo impianto per la pesatura dei rifiuti. Il cosiddetto totem, desti-nato al conferimento di ma-teriali pesanti ed ingom-

branti, segue a distanza di pochi mesi il primo impianto che, inaugurato lo scorso 22 ottobre, è adibito alla gestione del conferimento di rifiuti solidi urbani ingombranti domestici.Questo secondo totem ha lo scopo anche di agevolare il con-ferimento più in particolare delle utenze non domestiche e snellire le code dell’utenza che normalmente ivi conferisco-no.Il secondo impianto per la pesatura è associato al sistema di pesatura per i grossi conferimenti, situata nel piazzale in-terno dell’Ecocentro dove vengono portati i rifiuti più grandi, nonché gli elettrodomestici in dismissione o ciò che necessi-ta di particolari procedure per il corretto smaltimento (bat-terie, olii esausti, ecc..).

Migliore gestione dei rifiuti

“Ritratti di Città”, prorogati i termini

Si rende noto che, a segui-to delle richieste di alcuni Comuni della provincia di Latina, è stato proroga-to di un mese il termine ultimo per la partecipa-zione al Concorso Foto-grafico “Ritratti di Città – Immagini di vita urba-na nello spazio pubblico di Aprilia”, bandito dal-la Biennale dello Spazio

Pubblico. Il termine per la presentazione delle opere par-tecipanti al concorso è pertanto fissato al prossimo 15 giu-gno.

La Biennale di Inu Lazio (Istituto Nazionale di Urbani-stica) con il Comune di Aprilia ha bandito il concorso al-lo scopo di individuare e valorizzare tramite documenta-zione fotografica gli spazi ritenuti più importanti da parte della cittadinanza: spazi tradizionali come piazze e via-li, passeggiate, strade commerciali, parchi e giardini, ma anche spazi pubblici non adeguati, impropri, tuttavia fre-quentati e considerati altrettanto importanti “in mancan-za di meglio”.

Page 13: InMovimento Giugno 2015

L’apriliana Diletta Faiola in-signita della Medaglia al Va-lore Atletico da parte del Co-ni. Le congratulazioni da parte dell’Amministrazione Comuna-le.

L’atleta apriliana Diletta Faio-la, campionessa di kickboxing,

è stata recentemente insignita della Medaglia al Valore Atletico, durante l’International Fight del Coni.

Diletta Faiola è stata premiata non solo per gli importan-ti risultati agonistici conseguiti anche con la maglia della nazionale italiana, ma anche per i valori atletici e morali mostrati nella sua attività sportiva e non solo.

Il Sindaco Antonio Terra, in rappresentanza dell’intera Amministrazione Comunale, esprime le sue vive congratu-lazioni per questo riconoscimento, che va oltre le note sod-disfazioni sportive cui l’atleta Diletta Faiola ha abituato la Città di Aprilia. Presso il suo ufficio, il Sindaco ha incon-trato Diletta Faiola insieme ai colleghi Davide e Giovanni Fino, facenti parte di una più ampia rappresentanza di at-leti formatasi nella palestra Sensazione di Aprilia sotto la guida del mastro Gianluca Di Marcantonio e capaci di var-care la soglia di competizioni di livello internazionale nel-la disciplina del kick boxing.

Nuoto Apriliano alle Regionali Medaglia al Valore Atletico

inmovimento | 13

Hanno avu-to luogo sa-bato 11 e do-menica 12 aprile le ga-re regiona-li di nuoto agonis t i co a Pietrala-ta, appunta-mento spor-

tivo in cui gli atleti della Rari Nantes di Aprilia hanno avuto un ruolo da protagonista.

Importante, infatti, è stato il numero delle medaglie conquistate dalla rappresentativa apriliana: terzo po-sto negli esordienti B e secondo nella classifica maschi-le; primo posto nella staffetta 4X50; primo classificato all’atleta Nicholas Testa nei 100 dorso e 200 dorso; ter-zo classificato all’atleta Andrea Priori nei 200 rana; ter-zo classificato all’atleta Ilaria Ferrari nei 200 misto e 100 stile.

Nei giorni scorsi, in rappresentanza dell’Amministra-zione, il Consigliere Pasquale De Maio ha incontrato gli atleti della Rari Nantes e, nel portare il saluto del Sin-daco Antonio Terra, ha espresso vive congratulazioni e formulato l’auspicio di nuovi importanti successi.

Page 14: InMovimento Giugno 2015

BANDIERE BLUNELLA PROVINCIA PONTINA SPIAGGE AL TOP

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Acque pulite, buona depu-razione, accessibilità alle spiagge, servizi balneari adeguati e in sicurezza. An-

che quest'anno 280 spiagge italiane hanno ricevuto l'ambito riconosci-mento della bandiera blu. In cima alla classifica delle regioni con le spiagge più pulite del nostro Paese c'è la Liguria con 23 località co-stiere, seguita dalla Toscana con 18 e dalle Marche con 17. Nel Lazio sono 8 le bandiere blu, sette in provincia di Latina (Latina, Sabau-dia, Gaeta, Sperlonga, San Felice Cir-ceo, Ventotene, Terracina) e una sola in provincia di Roma (Anzio). La Sici-lia scende a 5 bandiere (ne perde due e ne conquista una); la Calabria 4, il Molise 3, il Friuli Venezia Giulia ne conferma 2, la Basilicata 1. Quest'an-no c'è un incremento per i laghi: 1 bandiera per la Lombardia, 2 per il Piemonte che ne riconquista una e 5 per il Trentino Alto Adige. Trend in crescita quello delle località Bandiera Blu, rispetto all'anno scor-so. Ci sono sette comuni in più (11 nuovi ingressi e quattro uscite). A conquistare il vessillo sono Ca-paccio (Campania); Terracina (La-zio); Borghetto S.Spirito, Taggia,

S.Margherita Ligure (Liguria); Can-nobio (Piemonte); Castellaneta (Pu-glia), Castelsardo, Sorso (Sardegna), Tusa (Sicilia), Rosolina (Veneto). Mentre lo perdono: Silvi (Abruzzo), Rocca S. Giovanni (Abruzzo), Ragusa, Marsala (Sicilia). Il vessillo viene assegnato in base a determinati criteri guidati dallo spi-rito “verde” che vanno «dall’assoluta validità delle acque di balneazione» (devono avere una qualità “eccellen-te”) all’efficienza della depurazione, dalla raccolta differenziata alle aree pedonali, piste ciclabili e spazi verdi, fino alla dotazione di tutti i servizi sulle spiagge. “Anche per il 2015 possiamo annun-ciare con soddisfazione un aumento di Bandiere Blu - afferma Claudio Maz-za, presidente della Fee Italia - un in-cremento costante che dimostra, nono-stante le ridotte risorse economiche, la volontà di tanti comuni di non mettere al secondo posto l’attenzione per l’am-biente”. Punti cardine per ottenere la Bandie-ra Blu sono anche gestione del territo-rio, educazione ambientale, promozio-ne di un turismo sostenibile. Nella fase di valutazione, portata avanti dalla Giuria nazionale, hanno

dato il loro contributo, tra gli altri, i ministeri dei Beni culturali e delle Po-litiche agricole, gli assessorati regio-nali al Turismo, il Comando generale delle Capitanerie di Porto-Guardia costiera, l’Ispra e i sindacati balneari.Non nasconde la soddisfazione per l'ottenimento della bandiera blu per il secondo anno consecutivo, il sin-daco di Latina Giovanni Di Giorgi: “Il nome di Latina continuerà anche quest’anno ad affiancarsi agli altri po-chissimi e prestigiosi comuni turistico balneari della provincia quali Gaeta, Sabaudia, Sperlonga, San Felice Cir-ceo, Ventotene e ultima arrivata Ter-racina. La storica e indiscussa serietà di chi concede questo riconoscimento ci pre-mia al di là ed al di sopra di ogni qual-siasi dubbio o logica di contrapposizio-ne di parte, ci pone ora di fronte alla grande responsabilità di proseguire con decisione nel lavoro iniziato rivolto alla promozione e tutela dell’ambiente ed anche al rilancio del turismo nella nostra Marina. Questo risultato non deve rappresen-tare chiaramente un punto di arrivo ma un punto di partenza, una boccata di speranza ed entusiasmo per i nostri imprenditori che come noi hanno e stanno dimostrando ancora di credere nel nostro meraviglioso territorio”.

Tonj Ortoleva

Sette vessilli assegnati. Anche Anzio conferma di avere acqua limpida

e servizi adeguati

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A maggio suona il campanello dichiarazione dei redditi e ri-parte la corsa alla conquista dei fondi dell’8 per mille. È

sufficiente accendere la televisione per rendersi conto di quale sia il brand le-ader che raccoglie la maggioranza delle destinazioni: la Chiesa Cattolica. Ma dove finiscono effettivamente questi soldi? È abitudine degli italiani appigliarsi ai falsi miti, lasciarsi trascinare da un’o-razione veemente e abboccare ad ogni promessa di fatata salvezza; ma l’infor-mazione?Non sarebbe forse più saggio aderire alla verità, soprattutto quando poi in ballo c’è più di un miliardo di euro. Gli spot alla TV inneggiano le attività benefiche, le iniziative sociali, le opere di carità ma i fondi raccolti vengono re-almente devoluti a queste attività? Almeno per quanto riguarda i bilanci della Chiesa Cattolica, la risposta è no. Quel miliardo di euro e cinquanta mi-lioni che nel 2014 è entrato nelle tasche della Chiesa Cattolica non ha proprio se-guito i valori decantati dai sermoni, ma è finito dritto nelle tasche di quel clero buonista che andiamo seguendo a mani giunte. La Chiesa Cattolica spende un terzo dei fondi per pagare lo stipendio del clero, poco meno della metà in “culto e pastorale” (costruzione di nuove chiese, ristrutturazioni, finanziamenti alle dio-cesi, tutela dei beni ecclesiastici) e forse meno di un quarto per opere di carità,

sia nazionali che internazionali. E le spese pubblicitarie? Pare che ad una prima analisi, i bilanci della Chiesa manchino di un riferimento esplicito ai fondi impiegati alla spesa pubblicitaria. Ma è sufficiente scavare un pochino più in fondo per scoprire che l’ammontare dei fondi che la Chiesa Cattolica desti-na alla spesa pubblicitaria superano di gran lunga l’intera quota 8 per mille che spetta agli altri culti. Basti pensare che l’importo totale dell’8 per mille del 2014 è stato di un miliardo e duecento milioni e tolti i fondi spet-tanti alla Chiesa Cattolica, ai restanti competitors è toccato spartirsi centocin-quanta milioni di euro. Un atteggiamento del tutto diverso è invece assunto da Avvenisti, Assemblee di Dio e Valdesi che impiegano la quasi totalità dei fondi ricevuti in interventi caritativi. La Comunità Ebraica foca-lizza la propria attenzione sui progetti culturali, mentre i Luterani seguono la via in miniatura praticata dalla Chiesa Cattolica, destinando i fondi raccolti per pastorale e stipendi del clero. Una parte dell’8 per mille arriva, infine, alle casse dello Stato che almeno sulla carta, dovrebbe usare questi fondi “a scopi di interesse sociale o di carattere umanitario per interventi straordinari per fame nel mondo, calamità naturali, assistenza ai rifugiati e conservazione di beni culturali”.Ma si sa, in Italia si preferisce camuffare e lo Stato ha sempre dimostrato disinte-resse per la quota di propria competenza

tanto da spingere i contribuenti a desti-nare altrove i propri slanci di altruismo. La Corte dei Conti ha infatti denuncia-to l’atteggiamento assunto dallo Stato sostenendo che esso stesso “ha deter-minato, nel corso del tempo, la drastica riduzione dei contribuenti a suo favore, dando l’impressione che l’istituto finaliz-zato, più che a perseguire lo scopo dichia-rato, a fare da apparente contrappeso al sistema di finanziamento diretto delle confessioni”.Il Governo ha impiegato i fondi dell’8 per mille di sua competenza per sistemare qualche buco del bilancio, aggiustare le leggi di stabilità, finanziare le pensioni degli esuberi Alitalia e queste sono solo alcune delle voci che compaiono nella li-sta. La quota destinata effettivamente ad in-terventi sociali si è totalmente azzerata dal 2010 al 2012, per riapparire nel 2013 con l’approvazione di appena 4 progetti su 900 presentati. La Corte dei Conti dichiara che la volon-tà di “frustrare l'intento di fornire una valida alternativa ai cittadini che, non volendo finanziare una confessione, aspi-rino, comunque, a destinare una parte della propria imposta a finalità sociali ed umanitarie” è solo una delle falle cro-niche del nostro sistema.Il meccanismo di ripartizione è piutto-sto insensato, esso prevede che le firme espresse decidano il destino dell’intero fondo; i richiami della Corte dei Conti per apportare delle variazioni sono sem-pre stati inutili, sebbene apportare delle modifiche metterebbe un freno all’incre-mento record di soldi finiti ai culti. Una cosa sola verrebbe da dire: That’s Italy!

Ilaria Forniti

Alla vigilia delle dichiarazioni dei redditi si dà il via alle danze

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A CHI DESTINARE L’8 PER MILLE?

Ecco che fine fanno i fondi dei contribuenti,un po' di chiarezza sulla reale destinazione

del nostro denaro!

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Se scegliere il luogo giusto per il viaggio di nozze diventa un problema, da Gogo Viaggi avrete modo di trovare consi-

gli e suggerimenti utili per scegliere il posto giusto in cui andare. Bisogna partire sgombrando il campo dagli equivoci: non esiste un viaggio ideale. Bisogna infatti individuare per bene tutte le caratteristiche di ogni singola coppia, le loro esigenze, i desideri, le aspettative, e confrontare il tutto anche con il budget a disposi-zione. Un lavoro davvero complicato quindi, per il quale è necessario rivol-gersi a personale qualificato.

Esistono comunque delle piccole regole da seguire per individuare le 2/3 mete idonee (mai di più, altrimenti la con-fusione permane e scegliere diventa ancora più difficile) e in base a questa prima selezione effettuarne poi una seconda  tramite altre domande più specifiche che portino così verso quella ritenuta ideale. Insomma: si crea una rosa di possibilità e poi in base a quel-le, si sceglie. Bisogna subito rispondere ad un que-sito importante:

Cosa cerca la coppia dal viaggio di nozze? Riposo e relax, avventura, visite ed escursioni, cultura e intera-zione o cos’altro? Il dubbio da risolvere è se si preferisce una vacanza di com-pleto relax, oppure un viaggio avven-

turoso o nel corso del quale è possibile divertirsi. Insomma è necessario farsi guidare dai tour operator per evitare spiacevoli sorprese che magari i cata-loghi non contemplano.

Una delle caratteristiche legate alla scelta è poi Il clima ovviamente: pur non possedendo la sfera di cristallo, esistono delle regole di massima da seguire a seconda del mese di viaggio, necessarie per evitare le mete cosid-dette a rischio e garantire la migliore scelta possibile per il periodo prescel-to. Un aspetto fondamentale da curare nella scelta è senza dubbio quello dei...

Servizi offerti. Spesso il desiderio di raggiungere mete dall'altra parte del mondo mal si coniuga con la ricerca di servizi, comodità, e perché no, di qualche lusso, da regalarsi almeno per il viaggio di nozze. Ci sono coppie che cercano la privacy e altre che invece vorrebbero il divertimento. Per questo è importante capire bene le esigenze e le richieste del cliente. Infine abbiamo:

Il budget. In questo senso bisogna ricordare che esiste sempre un livello minimo sotto al quale non è possibile andare, dettato soprattutto dal costo dei voli.  Definire subito il tetto di spe-sa della coppia è uno degli elementi chiave nella discussione: serve subito a eliminare qualche sogno o al contra-rio ad aprire nuove mete alle quali ma-

gari non si aveva sentore.

Altro consiglio che GoGo viaggi si sente di dare ai suoi clienti è quello di muoversi con il massimo anticipo possibile. E' l’arma migliore, non solo per poter trovare le migliori tariffe aeree disponibili (spesso si possono ri-sparmiare anche 2/3.000euro a coppia sui voli più lunghi e complessi) ma an-che per trovare disponibilità in quelle strutture più piccole ed esclusive che si riempiono con forte anticipo.

Tutto questo chiarisce perché è in-dispensabile affidarsi a professioni-sti specializzati come quelli di GoGo Viaggi, che sanno perfettamente cosa vuol dire costruire il viaggio insieme, ottimizzando ogni elemento e metten-dosi al riparo dalle mille sorprese che connotano il settore. Spesso anche solo capire il perchè di una determinata scelta è l’arma vincente per garantir-si la miglior luna di miele possibile al miglior costo.

COME SCEGLIERE IL VIAGGIO DI NOZZE MIGLIORE

GOGO VIAGGI16 | inmovimento

Dove andare in viaggio di nozze? La scelta del luogo giusto èsempre un problema, quindi l'agenzia viaggi diventa fondamentale

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L’Italia vanta uno dei i primi posti tra i paesi d’Europa che registrano i tassi più bassi in merito all’incidenza di malat-

tie infettive trasmesse dagli alimenti. A confermarlo sono i dati dell’Efsa e dell’Ecdc che, attraverso la pubblicazio-ne del report annuale sulla presenza di zoonosi nei 32 paesi europei, ha rivelato che in Italia si sono registrati pochi casi di infezioni di questo tipo rispetto agli altri paesi d’Europa. In Italia, in riferimento all’anno consi-derato dal report, si sono contati infatti 1.400 casi di salmonellosi ogni 100.000 abitanti, mentre in Germania sono ol-tre 20mila e in Francia e Regno Unito oltre 8mila. Inoltre, il nostro paese re-gistra una delle percentuali più basse di campilobacteriosi, una malattia che colpisce l’apparato gastrointestinale che invece si sta diffondendo maggiormente nel resto d’Europa: 1.178 casi contro i 66.465 del Regno Unito o i 63.271 della Germania. Numeri importanti che dimostrano quanto sia limitante soffermarsi soltan-to nel considerare gli esiti raggiunti dal proprio paese perché la salvaguardia della salute umana è un valore univer-sale. La partita si gioca su scala inter-

nazionale e i risultati non sono altret-tanto soddisfacenti: in Europa nel 2013 si sono registrati 5.196 focolai di infezio-ne di oltre 43mila persone coinvolte. Nel Gennaio 2013, circa 1.400 persone di dodici paesi europei hanno contratto l’Epatite A associata al consumo di lotti di frutti di bosco. Questi risultati evidenziano come sia difficile parlare di sicurezza alimenta-re anche quando i sistemi di controllo nazionali si dimostrano efficienti. La si-curezza alimentare, sottolineano a gran voce le organizzazioni come Efsa e Oms, ha due peculiarità: l’essere un problema globale poiché nessun paese è autosuf-ficiente dal punto di vista alimentare e perché la popolazione mondiale si spo-sta continuamente da un paese all’altro; e l’essere multidimensionale nel senso che le minacce alla nostra salute per-vengono anche da problemi legati allo stoccaggio, al trasporto e alla cottura. La causa principale di infezione è legata alle zoonosi, ovvero a tutte quelle ma-lattie infettive che si trasmettono dall’a-nimale all’uomo, provocate da batteri, virus o parassiti (una delle più note è la salmonellosi). Oltre ai casi di infezione, è importante considerare i dati sui controlli effettuati

negli allevamenti europei. Il nostro pa-ese, nel 2013, ha effettuato un numero di controlli molto elevato rispetto al re-sto d’Europa. Ad esempio, per evitare la diffusione della salmonellosi, l’Italia si è posizionata al secondo posto per nume-ro di controlli effettuati sui tacchini da ingrasso e al quarto per quelli sui polli domestici prima della macellazione. Sono numerosi anche i casi in cui i test risultano positivi alle malattie; ad esem-pio, il 23% di casi fra i tacchini testati è risultato positivo alla salmonellosi. I risultati delle analisi effettuate, come spiega Efsa, non ritrae una fotografia perfetta della situazione vigente poiché i risultati sono fortemente influenzati da come ogni paese svolge le analisi e sceglie il proprio campione. Infine, per quanto riguarda l’origine delle epide-mie, non sempre i casi confermati sono un indicatore utile a circoscrivere il punto di avvio di un’infezione. Come è accaduto per l’Epatite A, sebbene si sup-ponga che l'infezione si sia originata a partire da more provenienti dalla Bul-garia e da mirtilli polacchi, al momento il punto di contaminazione non è stato ancora definitivamente accertato. Sebbene l’Italia sia in una posizione sicura per quanto riguarda il cibo che produce, c’è da tener a mente che sulle nostre tavole arrivano alimenti prove-nienti da diversi paesi nel mondo ed è opportuno avere occhio vigile per preve-nire i danni.

Ilaria Forniti

MANGIAMO CIBO SICURO?I report dell’Efsa e dell’Ecdc rivelano

che non ovunque è così.

Il nostro paese fa registrare pochi casi in Europa per quanto riguarda l'incidenza di

malattie infettive trasmesse dagli alimenti

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N ato come festival di nicchia nel “lontano” 2002, il Rock in Roma con il passare degli anni è divenuto il più impor-

tante festival musicale italiano e uno degli appuntamenti fissi dell’estate eu-ropea, complice anche il lento ma ineso-rabile scomparire di altri festival come l’Heineken Jammin’ Festival, e che ab-braccia un arco temporale di quasi 3 mesi.

La lungimiranza dei fondatori Sergio Giuliani e Maxmiliano Bucci nell’anda-re oltre il nome del festival, che potrebbe trarre in inganno sul tema della mani-festazione, è stato arricchire di anno in anno la varietà degli artisti e attrarre la platea più variegata, e portare sul palco i cantanti che più diversi non potrebbe-ro essere, da Bruce Springsteen a Fa-bri Fibra, da David Guetta ai Green Day, e il punto più alto lo si è avuto con il mega concerto al Circo Massimo dei mitici Rolling Stones il 22 giugno dello scorso anno. Nell’arco dei 13 anni hanno calcato il palco all’ippodromo delle capannele grandissimi artisti come Franco Battia-to, Jamiroquai, Massive Attack, Fran-cesco De Gregori, Dream Theater, The Cure, Radiohead, Toto, Korn, Blur e Me-tallica, questi solo per citare i nomi di band e artisti che nel loro genere hanno fatto la storia musicale.

Si comprende quindi la curiosità con cui si attendeva l’annuncio degli artisti che nell’edizione del 2015 si esibirà sul palco di Capannelle, e possiamo affermare che anche quest’estate non siamo rimasti as-solutamente delusi: si parte il 14/6 con gli Alt-J, band di rock alternativo che ha riscosso molto successo, e si chiude-rà il 6/9 con una delle band più impor-tanti del rock mondiale, ovvero i Linkin Park. Ma chi ama il rock sarà entusia-sta di vedere dal vivo artisti del calibro di Noel Gallagher o Lenny Kravitz, così come chi ama il pop di assistere alle esibizioni di band come i Mumford & Sons o della popstar per eccellenza che risponde al nome di Robbie Williams, vero e proprio animale da palcoscenico. C’è spazio anche per chi ama il rock più estremo con le esibizioni degli Slipknot e di Slash, storico bassista dei Guns & Roses, oppure x chi ama la musica elet-tronica con l’esibizione del duo Chemi-cal Brothers. Non manca la musica italiana, con un calendario molto variegato e ben assor-tito, c’è spazio per il rock con i Verdena, Negrita e Litfiba, al rock sperimentale dei Subsonica, dagli artisti rap come Fedez, J.AX e Caparezza fino al trio Fabi Silvestri Gazzè. Per gli appassionati del rock alternativo, da segnalare anche le esibizioni di In-terpol e Tame Impala, oppure il rag-gae di Damian Marley e Stromae.

Ma la band su cui hanno puntato gli or-ganizzatori del Rock in Roma per l’edi-zione del 2015, e a ragione visto che il concerto è sold-out già da tempo, sono i Muse, che si esibiranno il 18 luglio. La band offre dal vivo il meglio si se, prova ne è l’ultima esibizione allo stadio Ol-pimpico di Roma il 6 luglio del 2013.

Marino, nel corso della conferenza stam-pa di presentazione di "Postepay Rock in Roma 2015" ha anche annunciato: “Stia-mo lavorando in silenzio ad una grande sorpresa. Un concerto straordinario al Circo Massimo all'altezza di quello dei Rolling Stones”. Se potessimo scommettere su un paio di nomi diremmo o Coldplay o U2, ma lo scopriremo più avanti, per il momen-to godiamoci i nomi già annunciati per un’estate all’insegna della buona musica e del divertimento.

Da quest’anno il festival ha assunto il nome di Postepay Rock in Roma, in virtù della collaborazione con la carta prepagata e ai suoi possessori, con age-volazione su acquisto biglietti e acquisto di cibo e bevande all’interno del festival, con sconti per chi acquista con la carta. Per tutte le date e il costo dei biglietti, si può consultare il sito della manifestazio-ne www.rockinroma.com

Marco PaliSi parte il 14/6 con gli Alt-J per finire con i Linkin Park il 6/9

ANCHE QUEST’ANNO UN RICCO E VARIO PROGRAMMA PER IL PIÙ IMPORTANTE APPUNTAMENTO MUSICALE

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JURASSIC WORLD

GENERE: avventura, fanta-scienza, azionePAESE: usaDURATA: 124 min.REGIA: Colin TrevorrowCON:Chris Pratt, Bryce Dallas Howard, Omar Sy, Vincent D'Onofrio, Jake Johnson, Judy Greer

JURASSIC WORLD

Quarto capitolo della serie cine-matografica di Jurassic Park ispirata dal romanzo omoni-mo di Michael Crichton. Il film

vuole essere un sequel diretto di Jurassic Park (ignorando i due precedenti sequel "Il mondo perduto" e “Jurassic Park III”) ma i risultati al botteghino dimostreran-no se sarà in grado di rilanciare il franchi-se aprendo la strada a eventuali nuovi se-quel. Tuttavia la pellicola è stata prodotta con un budget di oltre 150 milioni di dolla-ri, superando quello dei suoi predecessori.Questo nuovo capitolo, prodotto da Steven Speilberg ma diretto da Colin Trevorrow, si svolge a circa due decenni di distanza dagli eventi del primo episodio e così fa-cendo non riconosce ciò che è accaduto nei precedenti sequel. L'originale Juras-sic Park si concluse con John Hammond (interpretato da Richard Attenborough) che chiudeva il parco dopo che una visita pre-apertura si trasformò in un incubo. Jurassic World parte da quel fallimento che, dopo diversi anni, riesce finalmente a diventare una meta turistica come aveva tanto desiderato Hammond. Claire Dearing (Bryce Dallas Howard) è la responsabile delle operazioni di Isla Nu-blar, che ogni anno vede migliaia di turisti che arrivano per assistere alle attrazioni con dinosauri. Il ritorno di BD Wong come Henry Wu, uno dei ricercatori genetici re-sponsabili della creazione dei dinosauri in provetta, è un legame significativo con il

primo film. La scelta di riprendere questo personaggio sarà legata, molto probabil-mente, al fatto che nel romanzo originale di Michael Crichton aveva un ruolo più importante rispetto a quello dedicatogli nel primo capitolo.Attraverso uno dei trailer di Jurassic World e da alcuni spot della della Mer-cedes-Benz - sponsor ufficiale del film - è possibile apprendere che lo scienziato stia lavorando alla creazione di una nuova at-trazione, l'Indominus Rex, progettato per essere più grande e feroce di un T-Rex. Un'altra connessione importante con il film originale è il coinvolgimento di Phil Tippett, che è stato il supervisore dei di-nosauri nel film originale, incaricato di sovrintendere alla creazione di queste strabilianti creature. Questa volta a 22 anni dal debutto del primo film Tippett, all'epoca un pioniere, ha ora a disposizione tutta la tecnologia di ultima generazione con cui lavorare. Mentre gli attori indos-savano costumi sul set di Jurassic Park, in Jurassic World i Velociraptor sono stati creati attraverso performance in motion-capture, dando così ad ogni creatura un movimento unico.

Il futuro della nuova star Chris PrattAi tempi dei suoi precedenti lavori in serie televisive come Everwood o The O.C, nes-suno avrebbe mai immaginato che Chris Pratt sarebbe diventato l’affascinante protagonista del nuovo capitolo della saga

di Jurassic Park e uno degli attori ameri-cani più quotati in circolazione.Il futuro professionale di Chris Pratt, infatti, si preannuncia particolarmente intenso. Oltre ad essere stato già scrittu-rato per i prossimi sequel de I Guardiani della Gallassia si vocifera che farà par-te anche di altri cinecomic prodotti dalla Marvel che non riguardano l’universo dei Guardiani, stiamo parlando dei prossimi due seguiti degli Avengers: Infinity War – Parte 1 e 2. Un’altra voce che gira da diverso tempo sulla rete potrebbe riguar-dare altri due famosissimi franchise, uno di questi è Indiana Jones. La Disney, dopo il rilancio di Star Wars, è intenzionata a dare una nuova giovinezza con un sequel/reboot del famoso archeologo e per il ruolo, una volta interpretato da Harrison Ford, vorrebbe proprio Pratt. Così come la Sony che vorrebbe accaparrarsi lo stesso attore per uno Spin-Off de I Ghostbusters. Confermata proprio in questi giorni, in-vece, la sua presenza nel cast del remake de I Magnifici Sette, che sarà diretto da Antoine Fuqua (Training Day) e in cui troveremo anche Ethan Hawke, Denzel Washington e Vincent D’Onofrio.

Alessandro Cannavalemfwom.altervista.org

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I GRANDI CULT

JURASSIC PARKUna zanzara, circa venti milioni di anni fa, ha succhiato il sangue di un

dinosauro ed è giunta fino a noi fossilizzata nell'ambra.

Nel 1993 il regista americano sfornò l’ennesimo film visio-nario riuscendo a miscelare tre generi: azione, horror e,

ovviamente, fantascienza.

Un banco di prova per realizzare la seconda trilogia di Star WarsIl successo che ebbe il film fu dovuto in gran parte al grande lavoro svolto sulla CGI riuscendo a suscitare un realismo sullo schermo senza precedenti con di-nosauri digitali - creati artificialmente - e attori in carne ed ossa. L’effetto ottenuto provocò uno smodato interesse per la paleontologia facendo crescere, in modo spropositato, il nu-mero di studenti iscritti nelle facoltà di tutto il mondo. Ma incentivò anche molti registi, visti i risultati del film, a sperimentare queste nuove tecniche che stavano nascendo. A cominciare da Peter Jackson, il qua-le dichiarò che senza senza un Jurassic Park non ci sarebbe mai stata la trilo-gia de Il Signore degli Anelli, fino ad arrivare a George Lucas. Il regista Steven Spielberg era così si-curo della riuscita del film che lasciò tutta la fase di post-produzione nelle mani di George Lucas, volando in Po-lonia per le riprese di un altro grande film: Schindler's List. Così, rimasto lì a dirigere la ciurma per conto del suo

amico di vita e a giocare con i dinosauri digitali, Lucas si rese conto che quella tecnologia era finalmente pronta per la realizzazione di un progetto che aveva in mente da diverso tempo ovvero una nuova trilogia di Star Wars.

Un marketing più costoso del film stessoIl film uscì nelle sale americane il gior-no 11 giugno del 1993 e disintegrò i re-cord di incassi per il primo week-end con 47 milioni di dollari. Costato in totale circa 63 milioni di dol-lari, il film arrivò ad incassarne oltre 400 nei soli Stati Uniti, che diventarono 1.029.153.882 di dollari con le proiezio-ni in tutto il mondo. Nel budget complessivo non erano in-cluse però le spese per il marketing che arrivarono ad un totale di 65 milioni. Sì, fu più costosa la campagna di mar-keting che il film stesso. La produzione prese accordi con centi-naia di aziende per far produrre diver-si pupazzi, figurine e magliette fino ad arrivare alla famosa giostra situata nel parco divertimenti della Universal di Orlando. Naturalmente, questa campagna di marketing selvaggio costata più del film fu un successo visto che fece gua-dagnare alla Universal circa 1 miliardo di dollari.

Il T-RexPer far si che il film apparisse così reale era necessario applicare tutti gli effetti in CGI su dei veri dinosauri meccani-ci che avessero le stesse proporzioni di quelli reali. Così, per la realizzazione del famigerato T-Rex, venne costruito un pupazzone animatronic alto 6 metri, lungo 12 e pesante circa 6 tonnellate. Il citato paleontologo Jack Horner lo defi-nì la cosa più prossima a un dinosauro vivo. La scena più complessa da animare fu ovviamente quella in cui il T-Rex in-segue il fuoristrada. Nessuno, sostan-zialmente, aveva idea di come corresse un animale di quelle dimensioni, e ci vollero due mesi solo per effettuare le ricerche del caso. Vari effetti vennero aggiunti in CGI in un secondo momen-to, come gli schizzi d'acqua sollevati dai passi del tirannosauro. La stessa cosa capitò per i versi. Non sapendo che tipo di versi emettessero i dinosauri, i responsabili degli effet-ti sonori cercarono di prendere spunto dagli animali attuali. Così miscelarono quello di un coccodrillo con un leone, un cane e infine con il barrito di un piccolo elefante.Per il verso del Velociraptor, invece, fe-cero un mix di quello di alcune tartaru-ghe in amore con quello dei trichechi, ma il più importante tra quelli adope-rati per il resto dei dinosauri fu il verso del delfino.

Alessandro CannavalePer il ruolo di John Hammond era stato preso in considerazione Sean Connery, mentre Harrison

Ford rifiutò la parte del Dr. Alan Grant.

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LUCIANO LEMBOAprilia – Teatro Pidocchietto12/06 21:00 - 35,00Cena spettacoloTel. 06 92 75 620

ALT-JRoma – Ippodromo delle Capannelle14/06 21:00 – 41€Info e prevendita Cabril ViaggiTel. 06 92708192/3

SLIPKNOTRoma – Ippodromo delle Capannelle16/06 21:45 – da 46,00€ a 69,00€Info e prevendita Cabril ViaggiTel. 06 92708192/3

FEDEZRoma – Ippodromo delle Capannelle20/06 21:00 – 30€Info e prevendita Cabril ViaggiTel. 06 92708192/3

IL VOLORoma – Auditorium Parco della Musica22,23,24/06 21:00 – da 34,00€ a 69,00€Info e prevendita Cabril ViaggiTel. 06 92708192/3

SLASHRoma – Ippodromo delle Capannelle23/06 20:00 - 46,00€Info e prevendita Cabril ViaggiTel. 06 92708192/3

PET SHOP BOYSRoma – Auditorium Parco della Musica25/06 21:00 – da 35,00€ a 70,00€Info e prevendita Cabril ViaggiTel. 06 92708192/3

TIZIANO FERRORoma – Stadio Olimpico26,27/06 21:15 - da 47,00€ a 60,00€Info e prevendita Cabril ViaggiTel. 06 92708192/3

FRANCESCO RENGARoma – Auditorium Parco della Musica27/06 21:00 – da 35,00€ a 55,00€Info e prevendita Cabril ViaggiTel. 06 92708192/3

BOB DYLANRoma – Terme di Caracalla29/06 21:00 – da 70,00€ a 120,00€Info e prevendita Cabril ViaggiTel. 06 92708192/3

GIGI PROIETTIRoma – Auditorium Parco della Musica30/06 21:00 – da 52,00€ a 98,00€Info e prevendita Cabril ViaggiTel. 06 92708192/3

MUMFORD & SONSRoma – Ippodromo delle Capannelle30/06 21:45 - 46,00€Info e prevendita Cabril ViaggiTel. 06 92708192/3

THE CHEMICAL BROTHERSRoma – Ippodromo delle Capannelle04/07 22:00 – 46,00€Info e prevendita Cabril ViaggiTel. 06 92708192/3

DEAR JACKRoma – Auditorium Parco della Musica03/07 21:00 – da 30,00€ a 46,00€Info e prevendita Cabril ViaggiTel. 06 92708192/3J-AXRoma – Ippodromo delle Capannelle04/07 21:45 – 30€Info e prevendita Cabril ViaggiTel. 06 92708192/3

TOTORoma – Auditorium Parco della Musica05/07 21:00 - da 52,00€ a 69,00€Info e prevendita Cabril ViaggiTel. 06 92708192/3

ROBBIE WILLIAMSRoma – Ippodromo delle Capannelle07/07 21:45 – 61,00€Info e prevendita Cabril ViaggiTel. 06 92708192/3

STROMAERoma – Ippodromo delle Capannelle08/07 21:45 – 30€Info e prevendita Cabril ViaggiTel. 06 92708192/3

24 | inmovimento Eventi Teatrali Musicali

Page 25: InMovimento Giugno 2015

Eventi Teatrali Musicali

OF MONSTER AND MENRoma – Auditorium Parco della Musica08/07 21:00Info e prevendita Cabril ViaggiTel. 06 92708192/3

PAUL WELLERRoma – Auditorium Parco della Musica09/07 21:00Info e prevenditaTel. 0773 41 45 21

ELTON JOHNRoma – Terme di Caracalla12/07 21:00 – da 70,00€ a 250,00€Info e prevendita Cabril ViaggiTel. 06 92708192/3

BUENA VISTA SOCIAL CLUBRoma – Auditorium Parco della Musica12/07 21:00 – da 30,00€ a 42,00€Info e prevendita Cabril ViaggiTel. 06 92708192/3

JOVANOTTIRoma – Stadio Olimpico12/07 21:00 – da 42,00€ a 86,00€Info e prevendita Cabril ViaggiTel. 06 92708192/3

SPANDAU BALLETRoma – Auditorium Parco della Musica14/07 21:00Info e prevenditaTel. 0773 41 45 21

FRANCESCO DE GREGORIRoma – Auditorium Parco della Musica15/07 21:00 – da 42,00€ a 55,00€Info e prevendita TicketOneTel. 892 101

ALESSANDRO MANNARINORoma – Auditorium Parco della Musica17,18/07 21:00 – da 25,00€ a 44,00€Info e prevenditaTel. 0773 41 45 21

MUSERoma – Ippodromo Capannelle18/07 21:00 – 60,00€Info e prevendita Cabril ViaggiTel. 06 92708192/3

SUBSONICARoma – Ippodromo Capannelle20/07 21:45 – 13,00€Info e prevendita Cabril ViaggiTel. 06 92708192/3

ANASTACIARoma – Auditorium Parco della Musica22/07 21:00 – da 35,00€ a 60,00€Info e prevendita Cabril ViaggiTel. 06 92708192/3

FIORELLA MANNOIARoma – Auditorium Parco della Musica23/07 21:00 – da 35,00€ a 55,00€Info e prevendita TicketOneTel. 892 101

LITFIBARoma – Ippodromo delle Capannelle24/07 21:45 – 34€Info e prevendita TicketOneTel. 892 101

GIOVANNI ALLEVIRoma – Auditorium Parco della Musica24/07 21:00Info e prevenditaTel. 0773 41 45 21

MARIO BIONDIRoma – Auditorium Parco della Musica28/07 21:00Info e prevendita TicketOneTel. 892 101

BAGLIONI-MORANDIRoma – Il Centrale Livedal 10 al 22/09 21:00 – da 33,00€ a 85,00€Info e prevendita TicketOneTel. 892 101 NEKRoma – Auditorium Parco della Musica25/11 21:00 – da 35,00€ a 45,00€Info e prevenditaTel. 0773 41 45 21

CAPAREZZARoma – Ippodromo Capannelle25/11 21:45 – 13,00€Info e prevendita Cabril ViaggiTel. 06 92708192/3

inmovimento | 25 Eventi Teatrali Musicali

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LE FOTO DEL NEPALSCATTI NEL TEMPO

È passato più un mese dal ter-remoto in Nepal del 25 apri-le scorso. Una prima scos-sa  di magnitudo 7.8 e una

successiva di magnitudo 7.3 hanno cau-sato la morte di più di 8600 persone e il ferimento di quasi 20.000 ventimila. La città più colpita è proprio   la capitale, Katmandu, con migliaia di case distrut-te. Moltissime persone vivono nei centri di accoglienza temporanei oppure nelle case di parenti e amici o in altri casi an-cora per strada, vicino alle macerie del-le loro abitazioni. In queste pagine una raccolta di testimonianze fotografiche a più di un mese dal terremoto. Una donna osserva le macerie della sua

casa distrutta a Bhaktapur, vicino Kat-mandu, Nepal - 20 maggio 2015

Case danneggiate a Lalitpur, Nepal - 8 maggio 2015

Una casa semidistrutta e appoggiata a un altro edificio dopo il terremoto a Katman-du, Nepal - 12 maggio 2015

Una strada parzialmente liberata dai detriti dei muri crollati a causa del ter-remoto a Katmandu, Nepal - 25 maggio 2015

Una donna porta a spalle il suo bambino all'esterno della sua casa danneggiata dal terremoto nei pressi di Lalitpur, Nepal

Un bambino guarda da uno squarcio in una tenda in un campo di accoglienza Katmandu, Nepal - 19 maggio 2015

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LE FOTO DEL NEPAL

Un operaio trasporta alcuni matto-ni a Bhaktapur, vicino a Katman-du, Nepal - 13 maggio 2015

Una casa deformata dal terremoto a Khadichaur, nel distretto di Sindhu-palchowk in Nepal - 12 maggio 2015

Un uomo passeggia tra le case distrutte e danneggiate dal terremoto a Katmandu, Nepal - 25 maggio 2015

Una cerimonia in ricordo delle persone morte nel terremoto del 25 aprile 2015 a Katmandu, Nepal - 25 maggio 2015

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Un bambino riposa in un centro di accoglienza temporaneo per chi ha perso la casa, Nepal - 21 mag-gio 2015

Un bambino mostra la razione di cibo appena ricevuta nei pressi di un campo di accoglienza temporaneo a Tundikhel, Katmandu, Nepal - 16 maggio 2015

Un operatore aiuta una bambina a bere in uno dei campi di accoglienza temporanei a Bhakta-pur, vicino Katmandu, Nepal - 20 maggio 2015

Un uomo recupera alcuni ogget-ti tra i detriti della sua casa di-strutta dal terremoto a Katman-du, Nepal - 25 aprile 2015

Ragazzini giocano nei pressi del villaggio di Marming tra le macerie del-la loro scuola distrutta dal terremoto - 17 maggio 2015

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In tempi di crisi ogni sistema per risparmiare è certamente il benvenuto. E nel 2014 i pos-sessori delle cosiddette pompe

di calore (PDC) saranno certamente fortunati, dal momento che potranno contare su una tariffa dedicata che partirà dal prossimo giugno e che consentirà loro di risparmiare centi-naia di euro rispetto all’anno passa-to, grazie alla scelta di abbandonare la tariffazione in base ai volumi di energia elettrica utilizzata affidan-dosi ad un calcolo che prenda mag-giormente in considerazione i servizi di rete.

La novità è stata annunciata sul fini-re del 2013 dall'autorità per l'energia, attraverso una circolare nella quale si promette la nascita della tariffa sperimentale legata ai costi dei ser-vizi di rete. La tariffa avrà il nome «D1» e potrà essere applicata a livello sperimentale e su base volontaria a

tutti i possessori di PDC, usate come sistema esclusivo di riscaldamento domestico. La nuova tariffa, costante a prescindere dai consumi, potrà es-sere applicata alle forniture di ener-gia elettrica interessate sia dal mer-cato libero sia da quello di maggior tutela. La nuova tariffa è nata secon-do le indicazioni europee che preve-dono la progressiva eliminazione dei sussidi incrociati al fine di permette-re il raggiungimento degli obiettivi di efficienza energetica e di utilizzo del-le fonti rinnovabili e di incentivare la diffusione delle PDC.

Ma cos'è una PDC? Ad aiutarci in questo è l'azienda apri-liana Energy System Project.Potremmo intendere una PDC come un frigorifero al contrario. Un fluido a basso punto d’ebollizione circola in un circuito e viene fatto evaporare per assorbire calore dall’ambiente esterno. Poi torna liquido, grazie al

passaggio in un condensatore che, con l’aiuto di una fonte di energia esterna e sistemato all’interno di un serbatoio d’acqua, la scalda così da dare il calore preso all’esterno. Il calore esterno (anche quello a bassa temperatura) viene quindi preso in cambio di una resa molto alta, nell’or-dine di 1 kW di energia consumata su 4/5 kW termici di calore. Parliamo quindi di uno strumento in grado di

L'Energy System Project propone ai propri clientisistemi di energia termica per il riscaldamento

dell'aria e dell'acqua

Pompe di caloresoluzione per abbattere i costi

Risparmi concreti sulle bollette energetiche, come spiega Boggian Danilo della Energy System Project

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dare molto più di quanto consumi.

L’Energy System Project propone ai propri clienti sistemi di energia termica per il riscaldamento dell’aria e dell’acqua, per-fetti per essere integrati con impianti fotovoltaici già realizzati o da realizzare. Danilo Boggian – titolare della Energy System Project – spiega il funzionamento di alcuni prodotti. Aumen-tando l’energia solare sotto forma di acqua calda, si aumenta anche il livello di autoconsumo e, quindi, la remuneratività dell’intero impianto fotovoltaico. "La pompa di calore - spiega Danilo Boggian - è una tecnologia che utilizza lo scambio ter-mico con l’aria esterna, il suo funzionamento è termodinamico."

I sistemi di applicazione sono molteplici, in base alla tempera-tura di esercizio, necessaria per alimentare sistemi di riscal-damento radianti a pavimento, ventilconvettori e sistemi tra-dizionali la tecnologia PDC è veramente in grado di alimentare l’impianto di riscaldamento elevando la temperatura dell’ac-qua fino a 70° C, permettendo di massimizzare continuamente l’economia di gestione senza mai penalizzare il confort.

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È UTILE IL TEST INVALSI?

I nvalsi non è una parola di un’altra lingua, né il nome di un perfido studioso attempato che ha deciso di vendicarsi sulle nuove genera-

zioni studentesche, è solo la sigla un po’ troppo lunga dell’Istituto nazionale per la valutazione del sistema dell’istruzio-ne. Da anni, maggio è diventato il mese dei musi lunghi davanti ai cancelli delle scuole, gli alunni delle scuole elementa-ri, medie e superiori vengono costretti a sottoporsi al test Invalsi. Un test che ricalca la falsa riga del PISA (Program-me for International Student Asses-sment), un quiz che viene somministra-to con cadenza triennale dall’OCSE agli studenti della maggior parte dei paesi industrializzati del mondo. Le materie in gioco sono soltanto due: matematica e italiano (per lo più la comprensione te-stuale e le competenze grammaticali). Il test, uguale per tutti, viene sottoposto regolarmente alle classi seconda e quin-ta elementare, terza media e secondo li-ceo. La giustificazione a tanta brulican-te agonia è invece una sola: monitorare la qualità del sistema dell’istruzione. E con la riforma Moratti che il test com-pare nelle aule delle scuole italiane e da anni, puntualmente, diventa prota-gonista di aspre controversie. Sulle fila dei nemici si schierano sindacati, inse-gnanti, studenti e genitori che sfidano a fior di polemiche ministri e governi. Ma quali sono le ragioni di tanta ostilità? In primis, l’uniformità dei test. Sottoporre gli studenti allo stesso test può essere democratico, tuttavia, l’effetto livellan-

te dimentica le differenze geografiche e il lavoro svolto dagli insegnanti durante l’anno. La mancanza di un programma mini-steriale, ha permesso ai professori di poter essere più flessibili in termini di programmi e gestione dell’apprendi-mento; quest’autonomia va però a coz-zare con l’obbligo di sottoporsi a un test valutativo che postula un bagaglio di conoscenze che deve essere acquisito. Così, non mancano casi in cui siano gli stessi insegnanti a fornire un “aiutino” ai loro studenti e questo succede perché “Molto spesso i professori pensano che i test siano un tentativo di valutare la qualità del loro insegnamento” spiega Giancarlo Cavinato, responsabile na-zionale del Movimento di Cooperazione Educativa. Un altro limite è rappresentato dalle prove stesse che non valutano la capa-cità di ragionamento e di argomenta-zione; ma a partire da quest’anno l’I-stituto Invalsi ha deciso di apportare dei cambiamenti in tale direzione. “Il nostro scopo – spiega Roberto Ricci, re-sponsabile dell’area prove dell’Istituto – è rendere le prove sempre più ricche, e quest’anno i test si caratterizzeranno per elementi di sviluppo del ragionamento argomentativo”.Ancora una volta, gli oppositori hanno trovato il modo di controbattere soste-nendo che i bambini sottoposti a doman-de a cui non sono abituati e con poco tempo a disposizione posso sbagliare con maggiore facilità. “Le prove che va-lutano le capacità di ragionamento degli

studenti sono forse le più interessanti, ma richiedono una didattica diversa da quella che si fa nelle nostre classi” - spie-ga Cavinato, poi aggiunge “La didatti-ca trasmissiva che caratterizza il nostro sistema educativo, paradossalmente, non si adatta ai test sviluppati per va-lutarlo”. L’obbligo di sottoporsi al test è diventata un’ombra anche sulle teste degli insegnanti che si sentono costretti ad impegnare molto tempo a preparare gli studenti nell’affrontarlo. “Il risultato è che si perdono ore di le-zione su eserciziari studiati unicamente per preparare i ragazzi ai test Invalsi, promuovendo una didattica mnemonica che non serve agli studenti, e ottenendo risultati che non aiutano a dare indi-cazioni agli istituti scolastici su come migliorare l’offerta formativa”, aggiun-ge  rammaricato Cavinato. “Credo che sarebbero uno strumento molto più utile se venissero modificate, tarandole sul contesto in cui vengono utilizzate, e se venissero somministrate in modo longi-tudinale, seguendo ad esempio alcune classi scelte a campione lungo tutto il percorso scolastico”.

La soluzione potrebbe anche esistere e sicuramente risulterebbe più produt-tiva se ad occuparsene fossero persone che vivono la scuola dall’interno, che co-noscono gli studenti, i tempi d’apprendi-mento e tutto ciò che riempie un sistema che non è universale ma locale. Questo non significa dover abbassare il livel-lo di istruzione conferito agli studenti italiani, semmai, equivale a dotarsi di uno stetoscopio che sappia veicolare un sistema migliore.

Ilaria Forniti

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Sindacati, insegnanti, studenti e genitori dicono “No!” all'utilità del Test

A MAGGIO COMPARE SUI BANCHI DI TUTTE LE SCUOLE IL TEMUTO, E CRITICATO, TEST ANNUALE.

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Il fenomeno Facebook è stato dila-gante sin dai suoi primi passi nel web. È un social network che at-tira l’attenzione per la possibilità

di creare reti relazionali, seppur vir-tuali, che non tengono conto di confini (di spazio, tempo, età, cultura...). La sua attrattiva ha un forte riscontro in Italia e molte persone (sottoscritta inclusa!) hanno aperto un profilo: c’è chi lo fa in-dividualmente, chi ne apre uno di cop-pia, chi desidera promuovere un’attività commerciale, chi crea gruppi accomu-nati da un interesse... L’aspetto più ingente è senz’altro la con-divisione. Si condividono foto di gite o vacanze, le più varie esperienze di vita quotidiana (dai fiori del proprio giardi-no agli acquisti, dalla lettura di un libro alla visione di un film), le conquiste di crescita dei propri figli, i propri stati d’animo, i traguardi... Ma cosa guida una così dilagante fame di condivisione di momenti personali?Uno dei bisogni di base dell’essere uma-no è quello del riconoscimento. Sin da piccolissimi abbiamo bisogno di essere certi di esistere per l’altro: il pianto del neonato per essere preso in braccio, i disegni regalati al papà per sentirsi dire “Bravo!”, il buon rendi-mento a scuola per ricevere un regalo, l’impegno nello sport per salire sul po-dio, persino i capricci di un bambino che portano al rimprovero sono tutti esempi

di come il comportamento abbia lo sco-po di suscitare nell’altro una qualche reazione alla nostra presenza, al nostro esserci. La ragione è filogenetica: senza la tessitura di relazioni la specie non potrebbe sopravvivere! Nella nostra epoca fatta di tecnologia, di messaggi istantanei, di caos e fretta, i social network sono spesso il modo con cui si cercano riconoscimenti dagli altri rispetto a ciò che si è e ciò che si fa, ma anche la maniera di mantenere delle relazioni senza la necessità di dedica-re del tempo all’incontro fisico. Come ogni cosa Facebook può essere usato in maniera più o meno utile, in base tanto agli scopi con cui ci si approccia al mez-zo, quanto alla quantità di tempo che vi si investe.

Alcuni vantaggi sono:• il rendersi visibili se si hanno da

dire cose utili alla collettività;• l’avere un “posto” in cui poter libe-

ramente dire la propria opinione;• la possibilità di ritrovare amici lon-

tani;• l’ampliamento della rete sociale;• la presenza di un nuovo canale per

cercare professionisti o esercizi commerciali nella propria zona;

Accanto a tutto ciò, si possono però ri-scontrare anche degli svantaggi:• l’accrescimento delle aspettative

irrealistiche rispetto alle risposte o ai riscontri (“like”) altrui (il che può essere stimolo per rabbia, disil-lusione o risentimento);

• la spinta alla depersonalizzazione, laddove pur di avere qualcosa da condividere si utilizzano contenuti tratti da pagine pubbliche;

• la tendenza all’isolamento o all’in-vestimento in relazioni veicolate dal solo mezzo virtuale, a scapito della reale socializzazione.

In questo enorme contenitore, occorre infine fare attenzione ad alcuni pericoli: specialmente se sono coinvolti minori, la pubblicazione di foto o altri contenuti potrebbe essere utilizzata per scopi non sempre leciti e non sempre ad opera di persone benintenzionate. A tale proposito è bene ricordare che ogni elemento inserito nel proprio pro-filo diventa, in automatico, proprietà di Facebook che, dunque, ne può disporre a proprio piacimento bypassando age-volmente ogni impostazione di priva-cy indicata dall’utente. In conclusione Facebook, al pari degli altri social net-work, può essere considerato un ottimo strumento di condivisione e di tessitura di reti sociali laddove non resti il princi-pale – se non addirittura l’unico – mez-zo di relazione interpersonale.

Va, inoltre, considerata con grande at-tenzione la protezione da mettere in atto nei confronti dei minori (fenome-no sul quale anche la Polizia Postale è spesso costretta a intervenire) e dei contenuti più personali, in modo da mantenere e salvaguardare la sfera più intima di sé, rara preziosità che in quest’epoca di “perdita di confini” siamo tenuti a onorare.

Per le tue domande alla Dott.ssa Enrica Sabatino, invia una mail a:

[email protected]

Bilanciare la condi-visione allargata e la

protezione dell’intimità rappresenta la sfida da vincere per utilizzare

il “social”

LA VITA SU FACEBOOKGLI ASPETTI POSITIVI E NEGATIVI DELLA CONDIVISIONE “ALLARGATA”

Dott.ssa Enrica SabatinoPsicologa, Psicoterapeuta e

Analista transazionale

328 358 89 15

[email protected]

Enrica Sabatino Psicologa-Psicoterapeuta

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...vi ricordate questo vecchio clichè?“Cara, facciamo l’amore?”

“No stasera non mi va, ho mal di testa”

Ebbene da parecchio tempo si sono ribaltati i ruoli e il classi-co “mal di testa” viene accusa-to dai mariti assenti sul campo

del sesso coniugale. I dati sconfortanti ci arrivano dal The Huffington Post con un interessante articolo di Rebecca Adams nel quale intervista parecchie donne che hanno deciso di raccontarsi e non tacere più il loro profondo disagio.

Grandi amori che partono con i fuochi d’artificio soprattutto a letto e nel giro di pochi anni vanno a scemare inesora-bilmente in un’anoressia sessuale data dalla negazione dei mariti. Per una donna il sesso nel matrimonio è un completamento dell’amore a tre-centosessanta gradi, vuole essere ama-ta, stimata, ma soprattutto desiderata. La femminilità non si concretizza solo nell’essere una buona moglie e un’ottima madre, angelo del focolare: una donna ha un ruolo ben definito, sempre più im-portante e se il partner la rifiuta elabo-ra un grandissimo senso di frustrazione che innesca una serie di problematiche a effetto domino. Innanzitutto le scuse dei mariti, sempre più banali e ripetitive: si parte dai vari dolori fisici, si passa per l’umore non adatto al sesso, ai problemi sul lavoro, al momento non propizio. I figli giocano un ruolo chiave per le ne-gazioni, diventano quasi una salvezza,

meglio ancora se occupano il letto ma-trimoniale dividendo la coppia. Alcune donne hanno compreso il rifiuto quando, dopo gli anni frenetici dedicati ai bimbi, anni fatti di biberon, pannolini, rigurgi-ti, pianti, si sono rese conto che il marito non aveva mai manifestato un interes-se sessuale verso di loro, utilizzando i piccoli come grandissima scusa. Si sono guardate allo specchio scoprendo che, cresciuti ormai i figli, erano sole e com-pletamente ignorate. Ovviamente tante mogli hanno provato in ogni maniera ad affrontare il pro-blema utilizzando tutte le armi in loro possesso: rendersi più appetibili, sexy, ricorrere alla chirurgia estetica, fare la prima mossa quasi sempre e solo loro… Ebbene i fallimenti si sono sussegui-ti andando ad incrementare il senso di inadeguatezza e convincendosi di ave-re qualcosa di sbagliato. Il dialogo con i mariti non è mancato, ma qui hanno trovato un muro fatto di testardaggine e rigidità nelle proprie convinzioni. Gli uomini invitati a rivolgersi ad uno psi-cologo, se lo hanno fatto, è solo per una richiesta delle mogli, sempre negando la necessità di risolvere il problema. Si po-trebbe pensare che questi mariti abbia-no rapporti extraconiugali appaganti, invece si scopre che sono blocchi psico-logici o problematiche fisiche. Le cause più comuni sono la disfunzione erettile, l’uso di farmaci come gli antidepressivi, l’abuso di alcool o sostanze stupefacenti, problemi di chimica del cervello e squi-libri ormonali. Dal versante psicologico emergono invece depressioni, stress, ansia e problematiche di coppia. È usua-

le ormai vedere uomini che non fanno sesso per ripicca, quasi per punizione, oppure perché la compagna è donna in carriera, quindi più in luce e produttrice di maggior reddito famigliare. La disperazione di tante donne intervi-state traspare ad ogni loro affermazio-ne; c’è chi ha anche tentato di proporre un’avventura extra coniugale con il be-nestare del marito, proposta fallimenta-re, altre che hanno usato l’aggressività. Purtroppo quando due persone arrab-biate fanno leva sull’autostima dell’al-tro, non risolvono l’equilibrio della vita sessuale. Secondo alcuni psicologi la coppia potrebbe provare creando un am-biente sereno, rilassato, amorevole, degli spazi senza i bambini, dei tempi tutti per loro. Alcune donne, ancora tremen-damente innamorate dei loro mariti, ci stanno provando magari dopo dieci anni di assenza di sesso coniugale, convinte di potercela fare, ma solo se ci sarà la volontà da entrambe le parti potranno fare dei progressi. Davanti all’ennesimo rifiuto, la soluzione sarà la separazione, inevitabile. Problematiche dei tempi mo-derni, in un’epoca passata le donne non avrebbero mai manifestato questi disagi temendo di essere giudicate male o trop-po disinibite.

Ancora una volta la donna è al centro di discussioni, forse perché il mondo ma-schile non vuole accorgersi che la donna esiste in tutte le sue sfaccettature, oggi più che mai.

Franca Isabella Barzizza

La tragedia in silenzio delle mogli che amano il proprio uomo, ma da anni non hanno rapporti sessuali

inmovimento | 33

UN MATRIMONIO SENZA SESSO

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I l suo creatore, nel lontano 6 aprile 1818, la chiamava Draisienne, for-se in modo poco originale e un po’ presuntuoso prese spunto dal suo

nome: il barone Von Drais de Sauerbrun. Di certo non immaginava che la sua invenzione sarebbe diventata uno dei mezzi di trasporto più diffusi e utilizzati di ogni tempo, tanto da dedicargli una giornata mondiale, arrivata quest’anno alle sesta edizione e festeggiata lo scorso 10 maggio.

La bicicletta, con il suo fascino un po’ retrò, l’aria che sbatte sul viso appena si prende un po’ di velocità, la facilità di utilizzo e i bassi costi di manutenzione affascina tutti… Nessuno dei nostri let-tori sarà esente dal suo fascino: almeno una volta nella vita tutti abbiamo solca-to le strade, che siano di città o sterrate vie di campagna pilotando una due ruo-te a pedali. Alcuni ricorderanno con dol-cezza il momento in cui hanno insegna-to al proprio bambino a guidarla senza l’ausilio delle rotelle aggiuntive, altri ri-corderanno con emozione le domeniche a spasso con il papà che non li perdeva mai di vista e ne scrutava ogni spostamento. Perché la bicicletta è così amata? Ecco 6 motivi:

1.Un mezzo per tuttiLa bicicletta non è certo un mezzo d’elite. Facile da guidare, economica da acqui-stare, non consuma carburante ma solo le calorie di chi pedala. Adatta ai gran-di e ai più piccoli, usata per sport o per combattere il traffico cittadino. Nessun problema per il parcheggio, un toccasa-na per la salute e non serve la patente!

2. La bicicletta fa sorridereSecondo alcuni ricercatori della Univer-sity of Pennsylvania, spostarsi in bici-cletta non è soltanto movimento fisico, ma anche una buon alleata per sconfig-gere cattivo umore e stress. Dai dati rac-colti dal Bureau of Labor Statistics, gli scienziati Morris e Guerra hanno rileva-to i diversi stati d’animo di alcune perso-ne durante diverse tipologie di viaggio. Il risultato? I ciclisti sono più felici! In-curanti delle macchine che gli sfrecciano accanto, i ciclisti sono motivati a rag-giungere un obiettivo, sfidano se stessi, solo con l’ausilio dei loro pedali. Andare in bicicletta sembra quindi essere un modo di spostarsi non solo economico e non inquinante, ma anche gratificante. Una vista panoramica, il brivido di una discesa veloce, i profumo della natura quando si abbandonano le strade asfal-tate. Ad ogni pedalata un sorriso in più.

3. Fa bene alla saluteE si, pedalare aiuta la salute. Riduce l’insorgenza di malattie cardio vascola-ri, diabete, obesità e tumori. Bastereb-be prendere la bicicletta, invece della macchina per quei percorsi che a volte sembrano cosi lunghi da fare a piedi, ma su due ruote sarebbero veloci e salutari. Secondo la World Health Organisation, oltre il 30% dei viaggi in auto in Europa vengono effettuati per distanze inferiori a 3 chilometri e addirittura il 50% per meno di 5 chilometri. Prendere la mac-china, abbandonare il tanto sudato par-cheggio, affrontare il traffico, ricercare un nuovo parcheggio….non sarebbero meglio 15 minuti in bici? E se si pren-desse questa buona abitudine, oltre ad

aiutare il portafoglio e l’ambiente, si al-leggerirebbe anche il peso sulla bilancia: secondo l’International Bicycle Found si possono perdere, a parità di condizioni alimentari, anche dieci chili in un anno.

4. Andare in bici per creare posti di lavoroL’industria della bici conta circa 650mila, un milione e mezzo di addetti nel settore del cicloturismo. Secondo il Who, il cicli-smo con tutto il suo indotto sarebbe in grado di creare almeno 76.600 posti di lavoro e di salvare 10mila vite ogni anno nelle principali città europee.

5. È un aggregatore socialeGruppi di ciclisti, tutti uguali invadono le strade cittadine appena spunta un po’ di sole. Parlano tra loro, si sfidano a suon di pedalate. Talvolta disturbano il traffico, ma innegabilmente un po’ li si invidia. Vento sul viso e sudore sulla fronte. Un aggregatore sociale non solo sulla strada, una fitta rete di associazio-ni si occupano di temi legati al ciclismo, l’onlus Fiab, ad esempio, accoglie più di 130 associazioni in Italia.

6. La bici è greenLa bicicletta pesa mediamente 19,9 kg ed è composta da: 14,6 kg di alluminio, 3,7 kg di acciaio e 1,6 kg di gomma. In media dura otto anni e copre una di-stanza di 2.400 km ogni anno. Secondo questi dati, l’Ecf (European Cyclists’ Federation) stima che la produzione e la manutenzione di una bici producono circa 5 grammi CO2/km. Basterebbero 5 km al giorno, percorsi pedalando invece che con la propria automobile, per rag-giungere il 50% degli obiettivi proposti in materia di riduzione delle emissioni entro il 2050. Per limitare la dipendenza energetica e limitare l’utilizzo di risorse bisogna pedalare!

Martina Creti

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Perché la bicicletta è così amata? Ecco una raccolta dei motivi per cui la due

ruote è un mezzo intramontabile

E GUARDO IL MONDO DA... DUE RUOTE

Uno dei mezzi di trasporto più affascinanti, salutari e amati al mondo: la bicicletta

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Il melanoma cutaneo è un tumore che deriva dalla trasformazione dei melanociti, delle cellule che formano la pelle. La pelle è for-

mata da tre l'epidermide, il derma e il tessuto sottocutaneo o grasso. I mela-nociti, insieme ai cheratinociti, fanno parte dell'epidermide. Sono imputati alla produzione di melanina, un pig-mento che protegge dagli effetti dan-nosi dei raggi solari. Quelli che chia-miamo usualmente nei (in termini medici nevi) non sono altro che agglo-merati scuri visibili in superficie, che in condizioni non patologiche vengono prodotti dal lavoro dei melanociti.

LA DIFFUSIONE Il melanoma costituisce circa il 5% di tutti i tumori maligni della pelle, prin-cipale forma di cancro riscontrata tra chi ha la pelle bianca. Ogni anno ven-gono diagnosticati circa 130.000 casi di melanoma nel mondo e circa 37.000 sono i casi di morte provocati da que-sto tumore. Un recente studio epide-miologico ha analizzato 1472 pazien-ti, riscontrando ogni anno dai 6 ai 15 nuovi casi di melanoma ogni 100.000 abitanti, con un’incidenza crescente in tutta l’Italia. Nel nord, gli abitanti generalmente con un fenotipo più chiaro, per ottenere la tanto agoniata tintarella utilizzano maggiormente lampade solari e incor-

rono più spesso in scottature della pel-le da esposizione ai raggi uv. Al sud, si presentano mediamente i melanomi più aggressivi, ma questo dato non in-coraggia gli abitanti alla prevenzione: il dermatologo è uno specialista poco considerato. Gli abitanti del centro sono quelli con le abitudini meno con-sigliabili: prendono il sole nelle ore più calde del giorno, senza dar ascolto ai consigli degli esperti. Il melanoma cutaneo, piuttosto raro nei bambini, colpisce soprattutto attorno ai 45-50 anni, anche se l'età media alla diagno-si si è abbassata negli ultimi decenni. In Italia i dati AIRTUM (Associazione italiana registri tumori) stimano circa 3.150 nuovi casi ogni anno tra gli uo-mini e 2.850 tra le donne. Con un’in-cidenza addirittura raddoppiata negli ultimi 10 anni.

I SINTOMI E LA PREVENZIONEIl sintomo principale del melanoma cutaneo è il cambiamento nell'aspet-to di un neo o la comparsa di un nevo nuovo. Le caratteristiche di un neo che possono indicare l'insorgenza un mela-noma sono riassunte con la sigla ABC-DE: A come asimmetria nella forma (il melanoma appare sempre di forma irregolare), B come bordi irregolari e indistinti, C come colore variabile, D come dimensioni in aumento, E come evoluzione di un neo in tempi brevi.

Attenzione poi ai nei che prudono, san-guinano, sono circondati da un nodulo o da un’area arrossata.

Bisogna ricordare che il maggiore fattore di rischio è l’esposizione pro-lungata e non controllata ai raggi ul-travioletti. Per questo motivo, alcuni semplici e sani accorgimenti possono notevolmente ridurre il rischio di svi-luppo di melanomi e più in generale di tumori della pelle. Fondamentale è la moderata esposizione al sole fin dall’infanzia, evitando scottature e ustioni. Le ore più calde della giornata sono sempre sconsigliate ed è necessa-rio proteggere la pelle dai raggi uv con specifiche creme. Particolare attenzio-ne devono prestare i fenotipi più chia-ri, maggiormente esposti a scottature.

Controllare periodicamente la propria pelle, rivolgersi ad uno specialista in caso di insorgenza di nuovi nei o cam-biamenti di quelli già esistenti, sotto-porsi ad una mappatura dei nei sono comportamenti utili per prevenire il tumore della pelle, che spesso si svi-luppa a causa di lente mutazioni, che potevano essere previste e risolte pri-ma dell’insorgenza del tumore.

Martina Creti

Comincia il caldo, il sole estivo invita alla prova costu-me. Il fascino in-tramontabile della tintarella e il relax in riva al mare... Ma al benessere della pelle chi ci pensa? Il pericolo si chiama Melano-ma, il rischio più grande di una cat-tiva esposizione ai raggi solari.

inmovimento | 35

IL VOLTO OSCURO DEL SOLEIL MELANOMA

E GUARDO IL MONDO DA... DUE RUOTE

Uno dei mezzi di trasporto più affascinanti, salutari e amati al mondo: la bicicletta

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Le grandi case di microelet-tronica lavorano costante-mente per migliorare l’espe-rienza di utilizzo dei propri

dispositivi e negli ultimi anni si stan-no concentrando sui sintetizzatori vocali, atti ad agevolarne l’utilizzo anche con le mani occupate. Parten-do da questa funzione, due ricercatori della Carnegie Mellon University in Pennsylvania, Chun Jaemin e Anind Dey, stanno creando un software per ridurre il rischio di incidenti dovuti all’utilizzo dei cellulari durante la guida.

Tra le cattive abitudini che affliggono gli italiani spicca l'ossessione per il cellulare con la sua variante più noci-va: il suo utilizzo mentre si è alla gui-da. Il risultato è il record di incidenti stradali nel 2014, la maggior parte dei quali sono causati dalla distrazio-ne alla guida. Secondo i dati diffusi da Aci e Istat, infatti, 1 incidente su 5 è causato proprio dall'uso del telefoni-no, dato che batte ebbrezza e velocità. Si è stimato che se un conducente in-via un messaggio mentre è al volante perde di vista mediamente un tratto di strada di 300 metri.Chiaramente non siamo gli unici al mondo ad avere questa brutta abi-

tudine. A questo proposito, lo scorso aprile è stato presentato un progetto durante una conferenza tenutasi a Seul, nella Corea del Sud, per limita-re l’uso del telefono mentre si guida al fine di ridurre i rischi. I due ricercatori americani sono par-titi da una serie di statistiche e han-no intuito che tra i diversi fattori che causano incidenti stradali, quello su cui era possibile lavorare per ridurre i rischi era proprio l’utilizzo del tele-fono cellulare, concentrandosi sui mo-menti cruciali e le funzioni più inclini a distrarre il guidatore.Per realizzare il loro studio, Chun Jaemin e Anind Dey hanno analizza-to il comportamento di 25 volontari, di età compresa tra i 19 e i 69 anni, su un tragitto di almeno 20 km. A ogni volontario sono stati fatti indos-sare dei sensori sui polsi, caviglie e in testa più un cardiofrequenzimetro per rilevare i cambiamenti del batti-to cardiaco. Ogni veicolo era dotato di due telecamere: una all’interno per riprendere tutte le azioni che si compiono mentre si guida, come man-giare, bere, cambiare stazione radio o cambiare posizione; la seconda tele-camera era posizionata fuori dall’au-to, per riprendere il traffico esterno. Infine l’automobile era dotata di una

scatola nera in grado di monitorare l’interazione tra il comportamento della macchina e quello del guidato-re. Incrociando tutti i dati ottenuti, i ricercatori sono riusciti a individuare quali sono i momenti in cui la con-centrazione totale sulla guida può essere interrotta in condizioni di re-lativa sicurezza. Stando ai loro dati è emerso che ci sono dei momenti in cui al guidatore rimane una quanti-tà di capacità cognitiva – oltre quella che già mette nell’azione complessiva della guida – sufficiente a compiere alcune azioni con il proprio cellulare. Chiaramente tra quelle possibili non viene menzionato l’invio o la lettura di un sms ma ad esempio l’ascolto di un messaggio vocale o la registrazio-ne di uno in risposta a quello ricevu-to, limitando il rischio di distrazione. In pratica questo studio è stato rea-lizzato con un obiettivo preciso: crea-re un software che sia in grado di sta-bilire, con una sicurezza pari al 92%, quali siano i momenti più adatti ad utilizzare alcune funzioni del telefo-no quando l’utilizzatore è al volante. Sicuramente in un prossimo futuro, grazie ad un software come questo, quando entreremo in auto il proprio telefono entrerà automaticamente in una sorta di “modalità guida” in cui saranno disponibili solo alcune fun-zioni attraverso comandi vocali mi-gliorando così la propria sicurezza e quella degli altri passeggeri.

Alessandro Cannavale

36 | inmovimento

Un software per ridurrela distrazione durante la guida

I guidatori più imprudenti sono quelli del Nord: qui il 42% dei conducenti guida con un occhio

sullo smartphone, contro il 29,3% dei guidatori del Centro e il 28,5% di quelli del Sud

Page 37: InMovimento Giugno 2015

inmovimento | 37

TECNOBLOGGoogle sfida Amazon e lancia il tasto “Buy” all’interno degli spot pubblicitari. Il colosso di Mountain View lo ha comunicato sul suo blog spiegando che la fun-zionalità TrueView per

lo shopping «consente di visualizzare i dettagli dei prodotti of-frendo la possibilità di fare click per acquistare direttamente dal venditore». Il tutto sarà possibile già dallo spot pubblicita-rio e, dicono da BigG, «poiché sappiamo che il 50% delle visua-lizzazioni su YouTube proviene da dispositivi mobili, abbiamo fatto in modo che funzioni agevolmente su telefoni cellulari, de-sktop e tablet».

TecnoblogAndroid,idatipersistonosultelefonodopoilreset!

GoogleeAmazon,lasfida!

Se state pensando di acqui-stare un computer nuovo aspettate! Il sito francese MacG.co ha rivelato infatti gustose novità per l’iMac27” e per il MacBook Pro Retina 15 pollici. Se il portale fran-cese dà la notizia per certa, confidando nell’attendibilità della fonte che già in passato si è rivelata credibile, noi la riportiamo con il beneficio del dubbio fino alla conferma ufficiale. A far pensare che presto usciranno i nuovi modelli è la scorta di MacBook Pro che continua a calare. Inoltre il laptop 13” aveva già subito un restyling il mese scorso e pare proprio che sia arrivato il turno del fratello più grande.

NuoviMacBookPro15”eiMac27”inarrivo?

Mark Zuckerberg avrebbe con-fermato la sua intenzione di svi-luppare giochi da lanciare sul Messanger. Sebbene la tempistica definitiva non sia ancora atten-dibile, Ilya Sukhar, responsabile della piattaforma, avrebbe confer-mato i lavori in corso, la mossa dei

giochi sarebbe dovuta ad un tentativo di attrarre più utenti e conseguentemente produrre più utili. Non è ancora chiaro se i giochi gireranno su Messenger o se la chat servirà esclusi-vamente a collegare i gamers.

GiochisuMessenger?

APP

Un pensierino da parte di Samsung per tutti i geek e i patiti di supereroi. La casa coreana ha pensato di lancia-re un’edizione spe-ciale del suo ultimo gadget di lusso, l’in-curvato e sfuggente Galaxy S6 Edge. Tema: l’e-roe dell’universo fumettistico-cinematografico Marvel Iron Man. La scocca dello smartphone diventa quindi rosso-borde-aux con finiture dorate – una bicromia che rispecchia quella di molte delle armature potenziate di Tony Stark – ma anche il tema del telefono e gli accessori sono coordinati. La casa co-reana ha realizzato un video dove mostra i contenuti della confezione, che includono un caricatore wireless e una custo-dia protettiva trasparente.

IlnuovoSamsungGalaxyS6

Hai intenzione di vendere o regalare il tuo smartpho-ne Android? Nella maggior parte dei casi, riportarlo al-le condizioni di fabbrica con l’apposita opzione può ba-stare. Ma se sei un tipo par-ticolarmente attento al de-stino dei tuoi dati, l’ultima ricerca proveniente dall’U-

niversità di Cambridge potrebbe darti da riflettere: la normale funzione di cancellazione dei dati personali in-fatti lascerebbe le informazioni di più di 500 milioni di dispositivi alla mercé di malintenzionati abbastanza mo-tivati e capaci. I ricercatori hanno testato la resistenza di 26 telefoni di seconda mano, tutti gli smartphone in esame hanno la-sciato in memoria tracce della loro vita precedente come immagini di Facebook, contatti telefonici, sms e email. Si tratta di dati incompleti, non visibili normalmente, ma comunque ricomponibili in misura almeno parziale tra-mite appositi software. Più grave il fatto che i ricercatori siano riusciti a ottenere l’autenticazione di Google (ovve-ro dell’account Gmail) nell’80% dei casi.

Page 38: InMovimento Giugno 2015

L'estate è praticamente sbocciata, e le palestre sono piene di persone in cerca della forma perfetta “da costu-me”. Con l'articolo di oggi ho cercato

di raccogliere quello che giornalmente mi suc-cede e devo affrontare sempre con il sorriso. Cercherò di fare chiarezza e di sfatare i luoghi comuni che da anni girano nelle palestre:

1) Esistono gli addominali alti e bassi? Il retto è un muscolo unico, non esistono gli ad-dominali alti e bassi.

2) I dolori muscolari che avvertiamo nei giorni successivi all’allenamento sono colpa dell’acido lattico? L’acido lattico è un prodotto di scarto del metabolismo anaerobico lattacido ed è il responsabile della sensazione di bruciore che si sente quando si fanno serie lunghe con i pesi o sprint superiori ai 20 se-condi. Indica la fine dell' ATP (adenosintrifo-sfato) che e' la benzina all'interno del muscolo. Senza entrare nel merito della biochimica del-lo smaltimento dell' acido lattico, basti sape-re che i soggetti allenati smaltiscono questa sostanza in tempi minori, ma che comunque per tutti non vanno oltre un’ora dalla fine dell’attività.

3) Quando si fa “definizione” bisogna fare serie più lunghe di quando si fa massa? Questa è una pratica molto usata nel-le palestre, ma non è particolarmente efficace.Quando si fa “definizione” solitamente si è a  dieta, e molto probabilmente in regime di bassi carboidrati. Le serie lunghe sono mol-to “glicolitiche”, cioè consumano il glicogeno (la forma sotto la quale il glucosio, zucchero, viene immagazzinato nei muscoli e nel fega-to) stivato nei muscoli. Sappiamo però che bassi livelli di glicogeno sono uno dei fattori che  inibiscono la sintesi proteica, cioè quan-do le riserve di glicogeno sono scarse, il corpo non “costruirà” più nuove proteine. E’ risapu-to come durante l’allenamento con i pesi si producano delle piccole lesioni a livello delle fibre muscolari, che devono successivamente essere riparate (meccanismo che è alla base della crescita muscolare).

4) Si dimagrisce solo con il cardio? L’at-tività di tipo “cardio” è una di quelle che si usano per dimagrire, ma non è l’unica valida. Tipicamente poi si fa cardio in “fascia lipoliti-

ca”, cioè con una frequenza cardiaca compresa tra il 65% e il 75% della massima. Questo tipo di allenamento è spesso giustificato da chi lo pratica con la seguente argomentazione: “Per lavori in cui la frequenza cardiaca rimane tra il 65% e il 75% della massima si bruciano principalmente acidi grassi, mentre ad inten-sità più alte si consumano carboidrati”. Tutto vero, ma si cade nell’errore di pensare che i sistemi energetici funzionino a “comparti sta-gni”, che nel momento in cui si attiva uno si spengano gli altri. Questo è decisamente er-rato, infatti i sistemi energetici sono comple-mentari, sono attivi contemporaneamente, e danno il loro contributo alla sintesi di ATP (energia, banalmente) in diverse percentuali.

5) Se il peso sulla bilancia non scende non sto dimagrendo? Il peso è soltanto un numero, che se preso singolarmente non ha alcun significato. Sappiamo che il grasso ha un minor  peso specifico  rispetto al muscolo. Per cui il fatto che il vostro peso sia stabile o addirittura aumenti non vuol necessaria-mente dire che non stiate perdendo grasso. La bilancia migliore è lo specchio.

6) Per fare forza basta abbassare il nu-mero di ripetizioni? Questa è un’altra cosa che si sente spesso dire nelle palestre: “Fac-cio serie da 6 perchè sto facendo forza”. Ecco, chi utilizza i classici programmi da “body-building”, considera le serie da 6 già a basso numero di ripetizioni, abituato com’è a serie lunghe, dalle 8 ripetizioni in su. Tralasciando il fatto che una serie da 6 è già lattacida, e che la forza massima andrebbe allenata con un numero di ripetizioni ancora più basso, è importante capire come non basti abbassare semplicemente il numero di ripetizioni  per aumentare la propria forza.

7) Un muscolo non va allenato piu’ di una volta a settimana. Ci si rifà al concetto del-la supercompensazione, secondo il quale è ne-cessario fare un allenamento pesante per un muscolo per poi lasciarlo riposare per giorni in modo che il corpo abbia il tempo di ripara-re i danni e ripristinare le riserve energeti-che depauperate. E siccome il corpo è “furbo”, si prepara a resistere qualora intervenisse di nuovo lo stressor (allenamento), e dunque si setta su un livello di base più alto di quello precedente, per cui si “cresce”. Questo metodo

presenta però varie problematiche: per cre-scere c’è bisogno di un certo volume di lavo-ro. Perciò un gesto va ripetuto molte volte in modo da essere acquisito perfettamente.

8) Facendo molti addominali faccio an-dare via la pancia? Chiunque abbia prova-to a fare per mesi centinaia e centinaia di ad-dominali, senza ottenere il risultato sperato, sa già cosa sto per dire. Per gli altri: mi spiace deludervi, ma il  dimagrimento localizza-to non esiste, per cui non funziona che facen-do lavorare un determinato muscolo venga magicamente bruciato il grasso che lo ricopre.

9) Le donne non devono fare pesi per non ingrossare troppo? Fare pesi può fare solo bene, perchè come ho spiegato nel punto 5, avere un po’ di tessuto muscolare in più fa in modo che voi “consumiate di più” anche a riposo, quindi sarà più facile dimagrire e re-stare magre.

10) Faccio gli esercizi al multipower perche’ sono piu’ sicuri? In quasi tutte le palestre trovate questo macchinario, il mul-tipower o smith machine, in cui il bilanciere è vincolato a delle guide. Da un lato è vero che fare gli esercizi al multipower vi darà una (falsa) sensazione di sicurezza, perchè non correte il rischio di rimanere schiacciati sotto al peso, ed è più facile “impostare” gli eserci-zi. C’è un lato che non state considerando: nel multipower non è il bilanciere che si adatta alla vostra linea di movimento, ma voi che vi adattate alla sua: per cui sarà molto facile se-guire traiettorie innaturali, che rischiano di essere pericolose. Quindi una raccomandazio-ne: se per motivi “logistici” siete costretti ad usare il multipower, cercate di farlo mante-nendo l’impostazione tecnica dell’esercizio la più simile possibile a quella della versione con bilanciere libero.

COSA NON DIRE MAI ALL'ISTRUTTORE!

38 | inmovimento

Luigi Cecconi

P.T.issa cft/3 Istruttore wabba 3 l̂iv. 347 69 14 [email protected]

Page 39: InMovimento Giugno 2015
Page 40: InMovimento Giugno 2015

Maggio2015

LatinaViaDonTorello,112

3479376823

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Maggio2015 inmovimento | 41

IlPidocchietto-ApriliaViaDeiLauri,19069275620

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Page 44: InMovimento Giugno 2015

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Page 46: InMovimento Giugno 2015

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prire ciò che è più giusto per voi, per le vostre esigenze personali.. non dovrete far altro che osserva-re.. scelte e decisioni accadranno in modo naturale.. famiglia e pas-sato saranno il vostro “banco di

Gemelli (22/05 - 21/06)Ottimo periodo per attivarvi in modo diverso nel lavoro e nelle varie situazioni che richiedono la vo-stra presenza.. sarete

propensi ad orientarvi verso nuove mete.. con probabilità alcuni nuovi incontri vi potranno tornare utili ai fini di situazioni che potrete rea-lizzare con poco sforzo e con molta soddisfazione…

Cancro (22/06 - 22/07)In questo periodo sen-tirete sicuramente un po’ di tensione e di inquietudine che in qualche modo potran-no destabilizzarvi un

po’.. evidentemente stanno salendo a galla alcune cose che avevate nascosto in voi da qualche parte, ma che ora è fondamentale “lasciar andare”... fate tutto con amore...

Vergine (23/08 - 22/09)“L’effetto Saturno” si fa sentire.. quel senso di strana pesantezza che in alcuni mo-menti potrebbe spin-gervi a chiudere un

po’ di più la porta del vostro mon-do interiore. Questo è necessario per ascoltare di più il cuore quan-do vi parla.. qualcosa dal passato richiamerà la vostra attenzione.. osservare vi aiuterà...

Bilancia (23/09 - 22/10)Un bellissimo periodo per pianificare nuovi progetti che nascono da idee assolutamente creative! Siate con-tinuativi nel portare

avanti i vostri intenti perché questo sarà proprio un “buon tempo” per realizzare i sogni.. aprite la porta an-che alle idee degli altri, alle proposte, alle nuove amicizie...

Scorpione (23/10 - 22/11)Le cose si muovono nel settore lavorativo e pratico della vostra vita.. è in quell’ambi-to che dovrete orien-tare le vostre energie,

per risolvere o per realizzare.. inol-tre sarà importante riattivare qual-cosa che è rimasto fermo da troppo tempo.. parliamo delle vostre emo-zioni.. dei vostri sentimenti.. il vo-stro cuore vi chiama all’opera...

Sagittario (23/11 - 21/12)Saturno nel vostro cielo vi aiuterà a cre-scere dentro.. a breve si allontanerà per vedere se “da soli” sapete già dirigere le

vostre energie nel modo più giusto e riordinare tutte le buone cose della vostra realtà di vita.. e quando torne-rà avrete già imparato ad afferrare i sogni che fate ad occhi aperti per tra-sformarli in realtà.

Acquario (21/01 - 18/02)Mai come in questo momento siete in con-dizione di poter vedere e comprendere tutto ciò che si muove nella vostra vita.. il vostro sguardo sconfina nel

passato.. e se “laggiù” ci fosse ancora qualcosa da risolvere.. con amore sa-prete dirigere perfettamente le vostre energie per vivere in libertà e con gioia il vostro presente...

Capricorno (22/12-20/01)Si sta aprendo una nuova dimensione di vita per voi.. ma prima dovrete trasformare alcune cose che ancora vi legano al passato.. do-

podiché vi sentirete “nuovi” tanto da po-ter superare certi parametri mentali che hanno limitato spesso il vostro passo.. scoprirete che “libertà” vuol dire “piacere di essere ciò che siamo”!

Pesci (19/02 - 20/03)Fantastico questo periodo di trasfor-mazione. Lo perce-pirete forse attra-verso una sorta di instabilità emotiva..

ma i cambiamenti sono così; ci av-vertono che stiamo rimettendo in ordine tante cose nella nostra realtà interiore.. rimanete in ascolto. I se-gnali dell’anima sono impercettibi-li alla mente razionale...

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Sudo

kudi Laura Bendoni

Il Giardino dei CristalliAss. Culturale di Discipline Umanistiche - Via Pasubio, 9 Aprilia (Casalazzara)

Tel. 347.73.29.631 - [email protected]

Ariete (21/03 - 20/04)Un momento di grande creatività vi permetterà di attivare cose nuo-ve! Sentirete l’esigenza di fare, di realizzare, dando il via a qualcosa

di diverso dal solito che vi offrirà la possibilità di affermare i desideri del cuore per vederli fiorire in una realtà anche molto pratica.. e così cuore e mente potranno confrontarsi...

Leone (23/07 - 22/08)Vivrete ogni si-tuazione di vita sostenuti dalla “possibilità”!! tut-to è più chiaro, più semplice.. la vostra visione delle cose vi

permetterà di centrare l’obiettivo senza sforzi.. al contrario; sarà la forza la vostra alleata! Canalizzate le vostre energie verso intenti che non avete potuto realizzare prima...

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