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MMC NELLE STRUTTURE SANITARIE ing. Domenico Mannelli ing. Domenico Mannelli

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MMC NELLE STRUTTURE SANITARIE

ing. Domenico Mannelliing. Domenico Mannelli

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La movimentazione di pazienti

L’assistenza a pazienti non collaboranti comporta sovente la movimentazione manuale degli stessi da parte del personale sanitario.Ad esempio in caso di assistenza a “pazienti acuti” non è sempre possibile utilizzare gli ausili.

In letteratura è ampiamente dimostrato che le manovre di movimentazione manuale dei pazienti non autosufficienti sono correlate alla comparsa di lombalgia.

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RISCHIO DA MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI E DEI PAZIENTI

D.lgs 626/94

TITOLO VART.47 CAMPO DI APPLICAZIONEART.48 OBBLIGHI DEL DATORE DI LAVOROART.49 INFORMAZIONE E FORMAZIONE

ALLEGATO VI (PER LA VALUTAZIONE DEL RISCHIO)- CARATTERISTICHE DEL CARICO- SFORZO FISICO RICHIESTO- CARATTERISTICHE DELL’AMBIENTE DI

LAVORO- ESIGENZE CONNESSE ALL’ATTIVITA’- FATTORI INDIVIDUALI DI RISCHIO

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RISCHIO DA MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI E DEI PAZIENTI

IL MAL DI SCHIENA, NELL’ARCO DELLA VITA , INTERESSA CIRCA IL 70% DELLA POPOLAZIONE; DI QUESTA, CIRCA IL 25% SVILUPPA EPISODI DI SCIATALGIA.

GLI INFORTUNI DA M.M.C E P. SONO AL I° POSTO NELLA GRADUATORIA DEGLI INFORTUNI LAVORATIVI.

LA CATEGORIA DEGLI INFERMIERI RISULTA LA PIU’ ESPOSTA, SIA PER QUANTO RIGUARDA LE MALATTIE DELLA COLONNA, CHE PER QUANTO CONCERNE GLI INFORTUNI DA M.M.C E PAZIENTI.

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Pressioni sui dischi intervertebrali

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Conseguenze del Carico sui dischi vertebrali

Carico lombare fino a 250 kgfavorisce l’eliminazione delle scorie dal disco;

Sollevare peso di 10 kg a schiena drittae ginocchia flesse;Carico lombare fino a 250 kg

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Conseguenze del Carico sui dischi vertebrali

Carico lombare intenso (>250-650 kg)possibili danni alle cartilagini vertebrale, degenerazione del disco;

Sollevare peso di 10 kg con tronco flesso in avanti a 90 gradi;Carico lombare di circa 340 kg!

Carico di rottura del nucleo discale varia tra 450-800 Kg!

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Conseguenze del Carico sui dischi vertebrali

Carico lombare Estremo sopra 650 kgpossibili microfratture delle cartilagini;

Sollevare peso di 50 kg a schiena flessae gambe dritte;Carico lombare sopra i 650 kg

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Movimentazione carichi inanimati e valutazione del rischio

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Metodo NIOSH

Il metodo NIOSH (National Institute for Occupational Safety and Health) è il metodo universalmente impiegato per valutare il rischio di danni dorso-lombari in soggetti addetti alla movimentazione manuale dei carichi. Nel 1981 il NIOSH elaborò la prima equazione (equation lifting) che consentiva di definire un indice di rischio, conoscendo la “geometria” del sollevamento (distanze orizzontali e verticali, distanza di sollevamento, ...), il peso movimentato, le frequenze di sollevamento, ... Nel 1991 le equazioni sono state revisionate (pubblicate come “Revised NIOSH equation for the design and evaluation of manual lifting tasks (Waters, Putz-Anderson, Garg, Fine – Ergonomics 1993)”) e costituiscono l’attuale versione del metodo comunemente utilizzato per il calcolo dell’indice di rischio.

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Metodo NIOSH

Il modello rivisitato del NIOSH (1993) è in grado di determinare, per ogni azione di sollevamento (o abbassamento), il cosiddetto RWL (Recommended Weight Limit) o “Peso limite raccomandato” attraverso un’equazione che, partendo da un peso massimo sollevabile in condizioni ideali, considera la geometria del sollevamento, le condizioni di presa, la frequenza di sollevamento, …, cui viene assegnato un determinato fattore demoltiplicativo che può assumere valori compresi tra 1, per le condizioni ottimali, e 0 per quelle critiche. Il NIOSH nella sua proposta parte da un peso ideale di 23 kg cheviene considerato protettivo per il 99% dei maschi adulti e per il 75-90% delle donne. In Italia, sulla base anche dei dati esistenti in letteratura, si parte da un peso ideale di 30 kg per i maschi adulti e 20 kg per le femmine adulte; in tal modo si protegge circa il 90% delle rispettive categorie.

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Metodo NIOSH: calcolo indice di rischioFattore altezza

Fattore distanza

Fattore orizzontale

Fattore dislocazione

Fattore presa

Fattore frequenza

X X

X

X

X

X

Peso Sollevato

Peso limite Raccomandato

Peso Sollevato

-----------= Ind. Rischio

Peso limite raccomandato

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Peso limite raccomandato 23 Kg (NIOSH)

Fattore altezza = altezza delle mani da terra all’inizio del sollevamento

Fattore distanza = distanza verticale di spostamento tra inizio e fine soll.

Fattore orizzontale = distanza del peso dal corpo

Fattore dislocazione = dislocazione angolare (gradi) del peso

Fattore presa = giudizio sulla presa del carico

Fattore frequenza = n° atti al minuto in relazione alla durata

X

X

X

X

X

X

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Altezza delle mani da terra

Altezza delle mani da terraall’inizio del sollevamento.

0,78

170

0,000,850,9310,930,850,78Fattore di correzione

>1701251007550250Altezza (cm)

75 cm = fat. Cor. 1

inizio

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Distanza verticale di spostamento del peso

Distanza verticale di spostamento del peso tra inizio e fine del sollevamento.

0,85

170

0,000,870,880,910,930,971Fattore di correzione

>1751007050403025Dislocazione cm

25 cm = fat. cor. 1

inizio

fine

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Distanza del peso dal corpo

Distanza del peso dal corpo (distanza massima raggiunta durante il sollevamento)

0,000,420,450,500,630,831Fattore di correzione

>63605550403025Distanza in cm

25 cm = fat. cor. 1

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Dislocazione angolare

Dislocazione angolaredel peso (in gradi) rispetto al piano sagittale = torsione del tronco

0,000,570,620,710,810,901Fattore di correzione

>135°135°120°90°60°30°0°Dislocazione angolare

0° = fat. cor. 1

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Giudizio sulla presa del carico

0,901Fattore di correzione

ScarsoBuonoGiudizio

MANIGLIA

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Frequenza di sollevamento

5 volte al minuto6 Kg 4 Kg

2 volte al minuto12 Kg 8 Kg

1 volta ogni minuto15 Kg 10 Kg

1 volta ogni 5 minuti18 Kg 12 Kg

Tutta la giornata lavorativaMaschi Femmine

Frequenza di sollevamentoPeso Massimo sollevabile

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La movimentazione manuale dei carichi eseguita ripetutamente in modo corretto, con la schiena dritta, risparmia la schiena e non causa dolore.

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La movimentazione manuale dei carichi eseguita ripetutamente in modo sbagliato, con la schiena incurvata, danneggia la colonna vertebrale e causa dolore (lombalgia, artrosi, ernia del disco)

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La realtà Ospedaliera e la valutazione del rischio da movimentazione di carichi

La movimentazione di pazienti non collaboranti

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MAPOMovimentazione Assistita Pazienti Ospedalizzati*

La metodologia di valutazione MAPO è stata proposta nel 1996 dal gruppo di ricerca EPM (Ergonomia, Postura e Movimento della Clinica del Lavoro L. Devoto Milano).

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Metodo MAPO

Il metodo MAPO (Menoni et al. 1999) è uno strumento di analisi per la valutazione del rischio da sovraccarico biomeccanico del rachide lombare durante la movimentazione dei pazienti nei reparti di degenza (Ospedali, case di cura, ...).

I fattori che caratterizzano l'esposizione a questa tipologia di rischio sono:

- il carico assistenziale indotto dalla presenza di pazienti non autosufficienti;

- il tipo e grado di disabilità motoria dei pazienti;- le caratteristiche strutturali dell'ambiente di lavoro e di degenza;- le attrezzature in dotazione;- la formazione degli operatoriIl metodo MAPO prende in esame tutti i suddetti fattori di rischio

mediante la compilazione sistematica di opportune schede di rilevazione, che consentono di individuare in modo puntuale tutti gli aspetti di ogni singolo fattore di rischio.

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Metodo MAPO

La compilazione delle schede richiede i sopralluoghi presso la struttura in esame per il rilievo delle caratteristiche tecniche della stessa, degli "arredi", delle attrezzature in dotazione nonché i colloqui con gli operatori (caposala, personale addetto alla movimentazione, ...).

Completata la compilazione delle schede di rilevamento, è alquanto semplice ricavare l'indice di esposizione MAPO che è espresso da una semplice relazione di somma e moltiplicazione dei singoli fattori di rischio.

L’indice MAPO consente di individuare tre livelli di rischio (e di azione) secondo il tipico modello del semaforo

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MAPO: dove è applicabile?

Può essere applicato- ai reparti di degenza

Non può essere applicato- ai servizi di Pronto Soccorso;- ai servizi di Radiologia;- ai reparti di day hospital;- alle Sale Operatorie

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MAPO Cosa valuta?

Valuta il rischio complessivo cui è esposto il personale di assistenza (Infermieri, OSS, OTA, Ausiliari) senza distinguere la qualifica;

Il rischio complessivo derivante da azioni di traino e spinta viene considerato trascurabile.

La valutazione deve essere ripetuta per ogni singolo reparto in cui l’operatore ha lavorato.

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MAPO: Contenuti dei dati raccoltiper la valutazione del rischio

Carico assistenziale (presenza di pazienti non autosufficienti);

Tipo e grado di disabilità;Attrezzature in dotazione;Caratteristiche strutturali degli ambienti;Formazione specifica degli operatori.

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Non prevede una valutazione “personalizzata” per il singolo operatore;Non tiene conto del sesso del lavoratore;Non viene considerata l’anzianità lavorativa del singolo operatore;Non prevede un’analisi (quali-quantitativa) delle eventuali posture incongrue assunte dall’operatore durante la movimentazione dei pazienti. Non valuta quanto vengono utilizzati gli ausili per la movimentazione dei pazienti.

MAPO Cosa non valuta?

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Fattori di rischio considerati dal MAPO

Pazienti non autosufficienti (NC e PC)------------------------------Operatori presenti nelle 24 ore

Fattore Attrezzature Adeguatezza numerica ed ergonomica di carrozzine, ausili, barelle.

Fattore Ambiente Adeguatezza ergonomica di spazi, arredi, ecc.

Fattore Formazione Adeguatezza della formazione sul rischio specifico.

Rapporto

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Indice di esposizione MAPO

MAPO Medio

NCx FS

OP

PCx FA

OP+ X FC x Famb x FF=

Rischio trascurabile indice MAPO < 1,5Rischio medio indice MAPO 1,5 – 5Rischio elevato indice MAPO > 5

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Carico Assistenziale

PC/OP___ medioPC/OP___ picco

N° operatori ______

N° pz. Parz. Coll _____ medio_____ picco

NC/OP___ medioNC/OP___ picco

N° operatori ________

N° pz. Non coll _____ medio_____ picco

Rapporto n° pazienti / operatori (presenti nell’arco dei tre turni)

• Il rapporto NC/OP viene ponderato con il Fattore Sollevatori• Il rapporto PC/OP viene ponderato con il Fattore Ausili Minori

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Definizioni dei pazienti

Paziente totalmente non Collaboranti (NC):paziente non in grado di utilizzare né gli arti superiori né quelli inferiori (pz. Post-interventochirurgico in anestesia generale, pz. di rianimazione).Paziente parzialmente collaborante (PC):paziente con residue capacità motorie (es. paziente con emiparesi).

La scelta di dividere i pazienti in NC e PC deriva dall’evidenza di un diverso sovraccarico biomeccanico sul rachide lombare in relazione alle diverse tipologie di manovre effettuate.

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Fattore Sollevatori e Ausili minori

Fattore Ausili minori FA(sufficienti se presenti almeno 1 telo + altri due ausili minori)

10,5

Assenti o insufficientiSufficienti e Adeguati

42

0,5

Assenti o Inadeguati + InsufficientiInsufficienti o InadeguatiPresenti e Adeguati e Sufficienti

Fattore Sollevatori FSAdeguati e sufficienti quanto presente 1 soll/ 8 pz. non collaboranti

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Fattore Carrozzine

1,521,121,50,751FC

SiNoSiNoSiNoSuffic. Numerica

2,67 - 41,34 – 2,660 – 1,33Punteggio qualitativo

Fattore Carrozzine (sufficienti quando preseti in numero di 50% rispetto ai pazienti non collaboranti)

La presenza di carrozzine inadeguate o insufficienti raddoppia la frequenza delle operazioni di spostamento del pazienteLa presenza di carrozzine inadeguate o insufficienti raddoppia la frequenza delle operazioni di spostamento del paziente

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Fattore Carrozzine

1Larghezza > 70 cm

1Schienale ingombrante

1Braccioli non estraibili

1Non ben frenabili

PunteggioCaratteristiche Strutturali

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Fattore ambiente

Prende in considerazione le caratteristiche strutturali di:

- Camere di degenza

- Bagni per l’igiene del paziente

- Bagni per WC

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Fattore ambiente: camere di degenza

La stanza di degenza

Spazi minimi che consentono il corretto ed agevole trasferimento del paziente

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Punteggio medio camera degenza

0,5Poltrone inadeguate (altezza < 50 cm)

1Spazio libero letto- pavimento < 15 cm

1Letto inadeguato (es. solo 2 ruote)

2Spazio infondo al letto < 120 cm

2Distanza tra i letti < 90 cm

PunteggiCaratteristiche strutturali

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Bagno assisti per l’igiene dei pazienti

1Ingombri non rimovibili

1Porta larghezza < 85 cm

2Spazio inadeguato per l’uso degli ausili

PunteggioCaratteristiche Strutturali

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Bagni per WC

1Assenza di maniglioni laterali

1Altezza WC < 50 cm

1Spazio laterale al WC < 80 cm

1Porta larghezza < 85 cm

2Spazio inadeguato per l’uso degli ausili

PunteggioCaratteristiche Strutturali

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Fattore Ambiente

1,51,250,75Famb

11,7 – 17,55,9 – 11,60 – 5,8Punteggio medio ambiente

Fattore Ambientale(se inadeguato mi determina un aumento delle operazioni di 1,5volte)

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Fattore Formazione

22Formazione non effettuata

11Solo Informazione(es. distribuzione opuscoli)

0,750,75Formazione Adeguata(con esercitazioni pratiche corso di almeno 6 ore)

Fattore Formazione FF

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Indice di esposizione MAPO

Una quota tra 11 e 20% di ciascun sottogruppo di età può essere non protetta.Necessaria la formazione e la sorveglianza sanitaria ed interventi organizzativi e strutturali

1,5 - 5 = area gialla

Situazione a rischio per quote rilevanti di soggetti; necessario intervento immediato

> 5 = area rossa

Situazione accettabile non è richiesto alcun intervento

< 1,5 = area verde

AzioniIndice sintetico di rischio

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Indice di esposizione MAPO

MAPO Medio

NCx FS

OP

PCx FA

OP+ X FC x Famb x FF=

( 0,25 x 2 + 0,27 x 0,50) x 0,75 x 1,5 x 0,88

(NC\OP x FS + PC/OP x FA) x FC x Famb x FF

MAPO MEDIO = 0,6 MAPO PICCO = 3,1

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Miglioramento degli indici MAPO

E’ possibile migliorare l’indice MAPO attraverso la sostituzione dei normali letti di degenza con letti ergonomici, regolabili in altezza, implementando il numero di carrozzine e con l’introduzione di un sollevatore e implementando la formazione.

Letto regolabile in altezza

Sollevatore

corsi della durata di 5 ore con un parte teorica ed una parte pratica

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criticità del metodo MAPO

non è applicabile in tutte le strutture (sono esclusi servizi, day hospital, ecc.);non tiene conto della diversità di ruoli tra le diverse figure professionali (IP, OSS, Ausiliari);non tiene conto dell’anzianità lavorativa dell’operatore;non tiene conto delle posture incongrue eventualmente assunte dagli operatori durante la movimentazione dei pazienti.

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Metodo OCRA (e Check-List OCRA)

Il metodo OCRA (OCcupational Ripetitive Actions) (Colombini e Occhipinti, 1996) è stato sviluppato per analizzare il rischio WMSD per gli arti superiori di lavoratori addetti a compiti in cui sono presenti i vari fattori di rischio (ripetitività, forza, posture/movimenti incongrui, assenza di periodi di recupero, ... ). E' uno dei metodi più analitici, ed è particolarmente usato per la riprogettazione od una analisi approfondita dell'ergonomia delle postazioni di lavoro

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Metodo OCRA (e Check-List OCRA)

L'indice OCRA può predire il rischio WMSD(work relatedmusculoskeletal disorders) in una popolazione esposta; in particolare, in base al valore di indice di rischio ottenuto fornisce indicazioni sulla prevalenza ed incidenza di WMSD nella popolazione esposta. L'indice di rischio è diviso in fasce(verde, gialla, rossa) corrispondente rispettivamente ad un rischio assente, lieve e presente. A differenza di altri metodi, il metodo OCRA consente di valutare un indice complessivo nel caso di più compiti svolti durante il turno di lavoro. Questo, tra l'altro, è molto utile quando, per abbassare il livello di rischio, si studia la "rotazione" tra più postazioni di lavoro;

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L’indice sintetico di esposizione (OCRA Index - Occupational Repetitive Actions Index) scaturisce dal rapporto tra il numero giornaliero di azioni effettivamente svolte con gli arti superiori in compiti ripetitivi ed il corrispondente numero di azioni raccomandate.

Queste ultime vengono calcolate a partire da una costante (30 azioni/min) rappresentativa del fattore frequenza di azione e valida, per ipotesi, in condizioni ottimali, decrementata di volta in volta in funzione della presenza e delle caratteristiche degli altri fattori di rischio (forza, postura, fattori complementari, periodi di recupero).

L'indice di esposizione risultante individua una fascia di rischio intrinseco per quella postazione.

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Modello di analisi OCRA

Metodo quantitativoStima 5 variabili lavorative:

1. Ripetitività2. Forza3. Postura4. Periodi di recupero5. Fattori complementari (Lavori di precisione, Vibrazioni, Compressioni

localizzate, Movimenti a strappo…)Valutazione di ciascuna variabileCalcolo del numero di azioni tecniche raccomandate secondo valori moltiplicativi attribuiti a ciascuna variabile

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ELEVATOVIOLA (rosso intenso)>= 9,1>= 22,6

LIEVEMEDIO

ROSSO LEGGEROROSSO MEDIO

3,6 – 4,54,6 – 9,0

11,1 – 14,014,1 – 22,5

BORDERLINE O MOLTO LIEVEGIALLA2,3 - 3,57,6 - 11,0

ACCETTABILEFASCIA VERDE2,2FINO A 7,5

RISCHIOFASCIAOCRACheck List OCRA

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FORZE ESERCITATE CON L’INTERO CORPO, ESPRESSE IN KG., DI CARRELLI – TRASPALLET - LETTI - APPARECCHIATURE ECC.LA RILEVAZIONE AVVIENE TRAMITE DINAMOMETRO DIN 96. CON IL QUALE SI MISURA LA MASSIMA FORZA INIZIALE E LA MASSIMA FORZA DI MANTENIMENTO.

LA VALUTAZIONE DELL’INDICE DI RISCHIO E’ CALCOLATA UTLIZZANDO LE FORZE RACCOMANDATE SECONDO LE TABELLE DI SNOOK E CIRIELLO .

operazioni di trasporto - traino e spinta

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Metodo Snook & Ciriello

Fin dal 1970 sono stati condotti studi sull'analisi e valutazione di compiti con azioni di sollevamento, abbassamento, traino, spinta e trasporto al fine di ridurre i rischi di danni dorso-lombari dei lavoratori. I principali studi furono condotti da Stover Snook e Vincent Ciriello al Liberty Mutual ResearchInstitute for Safety. Gli studi furono condotti utilizzando metodologie psicofisiche (comprese le misure del consumo di ossigeno, della frequenza cardiaca, delle caratteristiche antropometriche, ...). I soggetti esaminati potevano scegliere liberamente i pesi da movimentare; tutte le altre variabili dell'operazione (sollevamento, spinta, traino, ...), come l'altezza, la distanza, la frequenza, ... erano decise dagli sperimentatori. I soggetti monitoravano le loro sensazioni di fatica e sforzo, e riaggiustavano il peso movimentato o la forza impiegata.

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Metodo Snook & Ciriello

I risultati di questi studi sono riassunti nelle cosiddette "Tabelle Psicofisiche", le quali forniscono importanti informazioni sulle capacità e limitazioni dei lavoratori riguardo la movimentazione manuale dei carichi (in senso generale, comprese le azioni di traino, spinta e trasporto).Le "Tabelle Psicofisiche" elaborate da Snook e Ciriellofurono successivamente utilizzati dal NIOSH per implementare il proprio metodo di analisi (il cosiddetto metodo NIOSH) per la movimentazione manuale dei carichi (solamente per le azioni di sollevamento ed abbassamento), al fine di ridurre i rischi di danni dorso-lombari dei lavoratori esposti.

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Snook e Ciriello - Azioni di Spinta

Sono riportate le forze massime iniziali (FI) e di mantenimento (FM), espresse in chilogrammi (Kg), raccomandate per la popolazione lavorativa adulta sana in funzione di: • sesso • distanza di spostamento • frequenza di azione • altezza delle mani da terra

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Snook e Ciriello - Azioni di Spinta

109871513121110818151412108231918161310FM

17141412242020191715262121201413312625242219F I65cm

119871613131110818151513108231919161310FM

20161614282423222118302525231816342828262421F I95cm

1198716141311981816151398221818151310FM

18141412252120191816262222211614312626252220F I145cmAltezza delle mani

8h

30m

5m

2m

8h

30m

5m

1m

35s

25s

8h

30m

5m

1m

22s

15s

8h

30m

5m

1m

12s6sAzione ogni:

60 metri15 metri7,5 metri2 metriDISTANZASnook e Ciriello - AZIONI DI SPINTA - POPOLAZIONE MASCHILE

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Snook e Ciriello - Azioni di Spinta

644497766511987761299865FM

1312111015141312119171616141211161716141211F I65cm

654410876651199876131110976FM

16141312171616141311211919161514222120171514F I95cm

644497766511987761412111086FM

15141312171615141412201918161615222120171514F I145cm

Altezza delle mani

8h30m5m2m8h30

m5m1m35s

25s8h30

m5m1m22s15s8h30

m5m1m12s6sAzione ogni:

60 metri15 metri7,5 metri2 metriDISTANZA

Snook e Ciriello - AZIONI DI SPINTA - POPOLAZIONE FEMMINILE

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Snook e Ciriello - Azioni di Traino

Sono riportate le forze massime iniziali (FI) e di mantenimento (FM), espresse in chilogrammi (Kg), raccomandate per la popolazione lavorativa adulta sana in funzione di: • sesso • distanza di spostamento • frequenza di azione • altezza delle mani da terra

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Snook e Ciriello - AZIONI DI TRAINO - POPOLAZIONE MASCHILE

1210981815151211920171714119252120171411FM

22181815312626242320332827262018363030282522F I60cm

1210971714141210919161613106242019161310FM

19161813282323212018292424231815322727252219F I90cm

9766131110987151212108616151512108FM

14111110201716151513211817161311231919181614F I135cm

Altezza delle mani

8h30m5m2m8h30

m5m1m35s

25s8h30

m5m1m22s15s8h30

m5m1m12s6sAzione ogni:

60 metri15 metri7,5 metri2 metriDISTANZA

Snook e Ciriello - AZIONI DI TRAINO - POPOLAZIONE MASCHILE

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Snook e Ciriello - AZIONI DI TRAINO - POPOLAZIONE FEMMINILE

6554108776512109876131110985FM

17151413191817151311222120171615242322191715F I60cm

755511987651310109871412111096FM

16141312181716141210212019151514232221181614F I90cm

755511987761311109871512111096FM

15141312171615131210201918161413222120171613F I135cm

Altezza delle mani

8h30m5m2m8h30

m5m1m35s

25s8h30

m5m1m22s15s8h30

m5m1m12s6sAzione ogni:

60 metri15 metri7,5 metri2 metriDISTANZA

Snook e Ciriello - AZIONI DI TRAINO - POPOLAZIONE FEMMINILE

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INDICE SINTETICO DI RISCHIO= rapporto tra il peso (la forza) effettivamente movimentato nella specifica situazione lavorativa e il peso (la forza) raccomandato per quell'azione.

Per situazioni con indice maggiore di 3 vi è necessità di un intervento immediato di prevenzione; l'intervento è comunque necessario e non a lungo procastinabile anche con indici compresi tra 1,25 e 3

L'indice sintetico di rischio è maggiore di 3 (ravvisabile come area viola)

La situazione può comportare un rischio per quote rilevanti di soggetti e pertanto richiede un intervento di prevenzione primaria. Il rischio è tanto più elevato quanto maggiore è l'indice e con tale criterio dovrebbe essere programmata la priorità degli interventi di bonifica

L'indice sintetico di rischio è > 1,25 (ravvisabile come area rossa)

la situazione si avvicina ai limiti, una quota della popolazione(stimabile tra l'11% e il 20% di ciascun sottogruppo di sesso ed età) può essere non protetta e pertanto occorrono cautele, anche se non è necessario un intervento immediato.E’ comunque consigliato attivare la formazione e la sorveglianza sanitaria dei personale addetto. Laddove ciò sia possibile, è preferibile procedere a ridurre ulteriormente il rischio con interventi strutturali ed organizzativi per rientrare nell'area verde. (indice di rischio £ 0,75)

L'indice sintetico di rischio è compreso tra 0,76 e 1,25 (ravvisabile come area gialla)

la situazione è accettabile e non è richiesto alcuno specifico intervento

L'indice sintetico di rischio è 0,75 (ravvisabile come area verde)

Snook e Ciriello - Valutazione del Rischio

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Metodo Strain Index

Lo Strain Index (Moore and Garg, 1995) è un metodo di analisi dei compiti lavorativi che consente di determinare il rischio di disturbi, malattie muscolo-scheletriche (epicondiliti, peritendiniti, sindrome del tunnel carpale, ...) delle estremità degli arti superiori (gomito, avambraccio, polso, mano).

Il metodo Strain Index è stato sviluppato e si basa su principi della biomeccanica, della fisiologia e dell'epidemiologia.

Per quanto riguarda gli aspetti fisiologici del lavoro, tiene conto dell'intensità degli sforzi, della loro durata e della durata dei periodi di recupero-riposo.

L'aspetto epidemiologico si riferisce agli ampi studi che evidenziano l'associazione tra l'insorgenza di disturbi muscolo-scheletrici agli arti superiori e l'intensità, frequenza e durata degli sforzi esercitati dagli stessi.

L'aspetto biomeccanico relativamente al principio che gli sforzi esercitati esternamente dagli arti si traducono in forze interne di tensione e di compressione sui tendini-muscoli, e queste sono proporzionali agli sforzi esercitati. Le forze interne di compressione sono funzione delle posture assunte dagli arti superiori (piegamenti effettuati dai polsi, gomiti, ...).

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Metodo Strain Index

Il calcolo dello Strain Index si basa essenzialmente sulla determinazione di 6 variabili:

1. l'intensità dello sforzo nell'effettuare l'operazione-compito;2. la durata dello sforzo all'interno del compito;3. il numero di sforzi al minuto;4. la postura assunta dal segmento mano-polso nell'eseguire il compito;5. la velocità di esecuzione del compito;6. la durata del compito nella giornata lavorativa.Ad ognuna delle 6 variabili è associato un fattore moltiplicativo; lo

Strain Index è il risultato del prodotto di tutti i fattori moltiplicativi.

Per indici di rischio Strain Index minore di 5.0, i compiti si possono considerare "sicuri"; per indici Strain Index superiori a 5.0 si devono considerare potenzialmente a rischio, con gravità crescente al crescere dello stesso.

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Strain Index

Calcolo dello Strain Index

X X X X X =

StrainIndex

Orelavoro

Velocità lavoro

Postura mano/polso

Azioni/minuto

Durata sforzo

Intensità sforzo

Interpretazione del risultato

SI>=7

3<SI<7

SI <=3

Lavori probabilmente pericolosi

Lavori di incerta valutazione rispetto al rischio

Lavori probabilmente sicuri

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Il metodo RULA: procedura breve per la valutazione del rischio degli arti superiori

Il metodo RULA (Rapid Upper Limb Assessment) è stato sviluppato da McAtamney e Corlett della università di Nottingham nel 1993 (Institute forOccupational Ergonomics) per valutare l'esposizione dei lavoratori ai fattori di rischio che possono generare traumi negli arti superiori del corpo: posture, ripetitività dei movimenti, forza applicata, attività statica del sistema muscoloscheletrico

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Il metodo RULA: procedura breve per la valutazione del rischio degli arti superiori

Il metodo RULA valuta le posture reali assunte durante l’attività lavorativa. È importante valutare tra tutte le attività svolte, le sole che comportino un carico posturalemolto elevato. La applicazione del metodo comincia con la osservazione della attività del lavoratore durante varii cicli di lavoro. A partire da questa fase di osservazione si devono selezionare le attività e le posture più significative, sia per la durata, sia perché presentano a priori un maggiore carico posturale. Queste saranno le posture che si valuteranno.

Il metodo deve essere applicato al lato destro ed al lato sinistro del corpo in modo separato. Il valutatore esperto può selezionare a priori il lato che che apparentemente sarà soggetto a maggior carico posturale, ma nel caso di dubbio è preferibile analizzare entrambi i lati.

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Il metodo RULA: procedura breve per la valutazione del rischio degli arti superiori

Il RULA divide il corpo in due gruppi, il gruppo A che include gli arti superiori del corpo (braccio, avambraccio, e polso) ed il gruppo B che comprende le gambe e il tronco ed il collo. Mediante le tabelle associate al metodo assegna un punteggio a ciascuna zona corporea (gambe, polso, braccia, tronco) per assegnare un valore globale a ciascuno dei gruppi A e B, in funzione di detto punteggio. Il meccanismo di assegnazione del punteggio alle varie parti del corpo è funzione degli angoli formati rispetto ad assi di riferimento.

Il metodo presenta gli assi di riferimento secondo i quali devono essere fatte le misurazioni. Successivamente, i punteggi globali dei gruppi a e b sono modificati in funzione del tipo di attività muscolare sviluppata., così come della forza sviluppata. Per ultimo, si ottiene il punteggio finale a partire da questi valori modificati. Il valore finale del metodo rula è proporzionale al rischio legato alla realizzazione dell’attività, in modo che valori alti dell’indice indicano un maggiore rischio di insorgenza di disturbi muscolo scheletrici.

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Metodo RULA - Punteggio del Braccio

Il primo passo nella analisi riguarda il braccio. Per determinare il punteggio relativo dovranno essere misurati gli angoli che il braccio forma con il tronco (rispetto all’asseverticale del lavoratore). In relazione alle possibili posizioniche può assumere il braccio, sono state individuate 5 situazioni,

Il punteggio relativo al braccio è influenzato anche da altri elementi posturali che il lavoratore può assumere durante l’attività, quali la rotazione o la abduzione del braccio, il sollevamento delle spalle il poggiare il braccio su un piano (adesempio una scrivania

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Metodo RULA - Punteggio dell'Avambraccio

Il punteggio da assegnare alla analisi dell'avambraccio prevede la catalogazione delle possibili posture che può assumere il lavoratore, in tre categorie, in funzione dell'angolo che l'avambraccio forma con il braccio stesso.

Anche in questo caso, il punteggio assegnato all'avambraccio può variare in funzione di altri fattori di rischio, quali incrociare l'avambraccio rispetto alla linea mediana del corpo, oppure effettuare movimenti che spostano l'avambraccio verso l'esterno.

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Metodo RULA - Punteggio del Polso

L'ultimo elemento da valutare nel gruppo A è quello relativo al polso. In questo caso, saranno fissati diversi punteggi in relazione alla flesssione del polso. In particolare, sono individuati tre possibili posture e relativi livelli di punteggio.

Se il polso subisce una deviazione ulnare o radiale (è ruotato verso l'interno o l'esterno) il punteggio relativo al polso sarà superiore.

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Metodo RULA - Rotazione del Polso

Un altro elemento da valutare nel calcolo dell'indice RULA è quello relativo alla rotazione del polso. Tale rotazione potrà essere assente o presente e, in questo caso, non ha rilevanza il grado di rotazione. Nella figura seguente è mostrato il polso ruotato.

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Metodo RULA - Punteggio del Collo

La postura assunta dal collo provvede a fornire un altro elemento di rischio. Anche in questo caso, si dovrà provvedere alla valutazione dell'angolo di inclinazione del collo sul piano sagittale del corpo. Sono stati individuati 4 livelli di inclinazione a cui corrispondono altrettanti punteggi.

Ulteriori elementi di aggravio del punteggio sono le posture in cui il collo è ruotato o inclinato.

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Metodo RULA - Punteggio del Tronco

L'inclinazione del tronco nelle varie fasi di lavoro contribuisce a determinare un elemento di rischio che rientra tra gli elementi da dover valutare in una analisi RULA. Per determinare il punteggio del tronco si dovrà provvedere alla valutazione dell'angolo di inclinazione dello stesso sul piano sagittale del corpo. Sono stati individuati 4 livelli di inclinazione a cui corrispondono altrettanti punteggi.

Ulteriori elementi di aggravio del punteggio sono le posture in cui il tronco è ruotato o inclinato.

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Metodo RULA - Valutazione della Forza

La forza applicata nella attività in esame fornisce un punteggio che contribuisce significativamente alla determinazione dell'indice RULA complessivo. La forza dovrà essere misurata separatamente per il gruppo A e per il gruppo B, perché i due raggruppamenti fanno riferimento a parti del corpo che durante la lavorazione sono sottoposti a carichi differenti. Sono individuate 4 tipiche condizioni di utilizzo della forza sia in attività statiche che ripetitive, a cui corrispondono altrettanti punteggi.

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Metodo RULA - Valutazione dell'Utilizzo della Muscolatura

L'utilizzo della muscolatura può essere fatto in modo statico, ripetitivo o discontinuo. Alle prime due modalità (statico o ripetitivo) corrisponde un livello di rischio maggiore che dovrà essere preso in considerazione nella valutazione dell'indice RULA. Anche in questo caso, l'utilizzo della muscolatura dovrà essere valutato separatamente per il gruppo A e per il gruppo B, perchè i due raggruppamenti fanno riferimento a parti del corpo che durante la lavorazione sono sottoposti a carichi differenti

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Metodo RULA - Valutazione dell'indice di esposizione

In relazione ai valori ottenuti dalle analisi delle posture, utilizzando apposite tabelle di transcodifica, è possibile ottenere un livello di rischio variabile da un valore minimo pari ad 1 ad un valore massimo pari a 7. Sulla base del livello di rischio, sono definiti 4 livelli di azione.

Le indicazioni fornite dai vari livelli di azione sono indicative e necessitano di maggiore approfondimento con l'utilizzo di altri metodi. Sono però significative del livello di rischio derivante da una particolare attività lavorativa. In tal senso, ad esempio, il metodo RULA fornisce un ordine di priorità delle attività che devono essere analizzate. Ad esempio, dalla valutazione RULA e dai valori dei punteggi assegnati alle singole posture o all'uso della muscolatura o della forza esercitata, è possibile desumere quali aspetti contribuiscono maggiormente al rischio.

Il punteggio 7 indica la necessità di indagini e modifiche immediateLivello di azione 4

Il punteggio finale 5 o 6 indica che sono necessarie indagini e modifiche repentineiLivello di azione 3

Il punteggio finale 3 o 4 indica che sono necessarie ulteriori osservazioni e che sono richieste delle modificheLivello di azione 2

Il punteggio finale 1 o 2 indica che la postura è accettabile se non è mantenuta o ripetuta per lunghi periodiLivello di azione 1

AzioneLivello di azione

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