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ITALIANO
Copper Architecture Forum n.36, maggio 2014Copper architecture Forum è parte della “Campagna Europea sul Rame in Architettura”. È pubblicato due volte l’anno e ha una tiratura di 25.000 copie.
La rivista è distribuita agli architetti e ai professionisti del settore edile in tutta Europa – e non solo – in lingua italiana, ceca, francese, inglese, polacca, russa, spagnola, tedesca e ungherese.
EDITORIALE
Immagine di copertina: Terminal dei traghetti a Stoccolma (pag. 20)Foto: Johan Fowelin
Capo redattore: Robert PinterDirettore: Chris Hodson RIBARedazione: Ari Lammikko, Chris Hodson, Graeme Bell, Herbert Mock,Hermann Kersting, Irina Dumitrescu, Robert PinterE-mail: [email protected]: CAF, European Copper Institute, Avenue de Tervueren 168 b-10, B-1150 Brussels, Belgium Editore: Nigel Cotton, ECI Layout and produzione tecnica: Naula Grafisk Design, Sweden/ECIStampa: Copy & Consulting Kft., HungaryCollaboratori:Birgit Schmitz, De [email protected] Zakrzewski, Pl [email protected] Crespi, It [email protected] Hay, UK [email protected] Vergopoulos, Gr [email protected] Diaz, Es [email protected] Tissot, Fr [email protected] Voutilainen, Se, No, Fi, Dk [email protected] Pintér, Hu, Cz, Svk, Ru [email protected] Pianet, Benelux [email protected]
© Copper Architecture Forum 2014
ILLUMINANTE ARCHITETTURA IN RAME
Apriamo questo numero con i risultati del concorso europeo Copper in Architecture 2013 e non ci scusiamo se ricordiamo ancora una volta l’eccezionale qualità dei progetti vincitori e finalisti, così come le diverse applicazioni esibite dal rame. La Piattaforma di arte e creatività a Guimarães, in Portogallo
– vincitrice incontrastata – è eccezionale e noi approfondiamo l’approccio degli architetti con una significativa intervista (pag. 8) a Fernando de Sà, il socio fondatore di Pitàgoras Arquitec-tos. Parimenti illuminante è un altro edificio (pag. 10) dello stesso architetto, sempre a Guimarães. Questo è il primo di una serie di progetti di rigenerazione nell’ambito dei centri storici illustrati in questo numero, il che fornisce interessanti confronti.
Altri approcci rigorosi e di contrasto verso il contesto medioe-vale sono stati intrapresi con un nuovo museo a Duderstadt, in Germania (pag. 14), e con l’ampliamento di un hotel a Visby, in Svezia (pag. 18). Sempre in Svezia, alcune strutture di basso profilo ma pienamente contemporanee forniscono servizi per chi prende il traghetto lungo lo storico fronte del porto di Stoccolma (pag. 20). Altri esempi di interventi più modesti (pensiline dei bus, strutture di accesso e perfino vasi) con-fermano il ruolo che il rame ricopre nel definire il contesto stradale (pag. 22).
Nella seconda metà di questo numero, l’attenzione si sposta verso la diversità delle forme del rame impiegate oggi dai
progettisti. A Litzendorf, in Germania, un nuovo centro comuni-tario assume una forma pura e cristallina, in cui i tetti e le pareti diventano una singolare superficie composta da una maglia in lega di rame, ottenuta attraverso un’intelligente cura del detta-glio (pag. 24). L’attenzione ai dettagli definisce anche la relazione ritmica tra rame e vetro nel cuore del nuovo edificio universi-tario di Bialystok, in Polonia (pag. 24). Nel frattempo, per un centro di radioterapia ad Hof, in Germania, sono state utilizzate speciali tecniche per ottenere pannelli di rame completamente a specchio, inframezzati da vetrate, per trasmettere un’idea di tecnologia unita ad un senso di calore (pag. 29).
La combinazione di rame e sue leghe con altri materiali è un’area di crescente interesse: la nuova palestra per un club italiano di calcio esplora la relazione tra legno e ottone, ancorando l’edificio alla sua posizione cardine (pag. 32). Il nostro esempio conclusivo mostra una lega di rame dorata che gioca un ruolo chiave dentro un isolato parigino costituito per la maggior parte di mattoni (pag. 36).
Copper Architecture Forum è reso possible solo dall’entu-siamo e dal coinvolgemento di architetti in tutta Europa. Puoi sottoporre i tuoi progetti o scrivere ai collaboratori locali della redazione o alla nostra e-mail generale: siamo desiderosi di ricevere i tuoi commenti. La Redazione
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2 Illuminante architettura in rame – editoriale
4 – 9 Il rame, che successo! – I risultati – Il concorso Copper in Architecture, con l’intervista al Vincitore
10 – 13 L’architettura dei ricordi – rigenerazione di un ambiente industriale storico a Guimarães, Portogallo
14 – 17 Dove il moderno incontra il medioevo – Un museo contemporaneo a Duderstadt, in Germania, riflette i suoi storici dintorni
18 – 19 Una vista dalla strada – Questa moderna estensione di un hotel completa il paesaggio urbano di Visby, citta svedese patrimonio UNESCO
20 – 21 Interventi marini – Un rivestimento in ottone per i terminal dei traghetti lungo l’iconico molo di Stoccolma
22 – 23 Interventi urbani – Strutture in rame per un’ampia varietà di utilizzi in ambito urbano
24 – 25 Cristallo di rame – Una maglia in lega di rame racchiude questo edificio comunitario a Litzendorf, in Germania
26 – 28 Rievocazioni silvestri – Un paesaggio forestale ha ispirato la ritmica facciata in rame di un edificio universitario a Bialystok, in Polonia
29 – 31 Riflessi di rame – Un centro di radioterapia ad Hof, in Germania, si differenzia dai classici rivestimenti in rame
32 – 35 Ottone per il calcio – Questa nuova palestra fornisce un catalizzatore per la rigenerazione urbana di Zingonia, vicino a Bergamo
36 – 39 Macchine per abitare – Una lega dorata di rame funge da contappunto alla massa di mattoni di un edificio residenziale a Parigi
INDICE
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IL RAME, CHE SUCCESSO! - I risultati
di Chris Hodson
Nel nostro ultimo numero, abbiamo discusso del concorso Copper in Architecture 2013 e abbiamo rivisitato i dieci progetti finalisti. Ora possiamo scrivere dei vincitori, svelati durante un evento tenuto alla fiera BATIMAT a Parigi lo scorso novembre e riassumere i commenti della giuria.
Con una partecipazione record di 82 progetti, il concorso 2013 ha dimostrato di essere una celebrazione del meglio dell’ar-chitettura contemporanea. La giuria era composta da architet-ti che avevano ricevuto riconoscimenti nelle passate edizioni del concorso: Einar Jarmund (Jarmund/Vigsnæs, Norvegia), Craig Casci (Grid Architects, UK), Davide Macullo (Davide Ma-cullo Architects, Svizzera) e Anu Puustinen (Avanto Architects, Finlandia); hanno selezionato 10 progetti che si distinguevano dal resto, palesando una reale diversità di tipologie e approcci, nonché una eccezionale qualità architettonica.
Ognuno dei 10 progetti è stato esaminato e confrontato con gli altri, facendo emergere inizialmente giudizi differenti che si alternavano e circolavano tra i quattro giurati. Alla fine, è stato
Gli architetti degli edifici finalisti dopo la presentazione dei loro progetti, insieme a Nigel Cotton dell’European Copper Institute (a sin.) – Foto: Edgar Stouvenot
raggiunto un chiaro consenso, che ha evidenziato tre sche-mi particolarmente forti e davvero differenti, meritevoli di una Menzione speciale e un chiaro Vincitore, dalla qualità eccezionale: la Piattaforma di arte e creatività (Guimarães, Portogallo) di Pitàgoras Arquitectos.
Interessante da sottolineare, il più votato su internet è stato Dolomitenblick (Sesto/Sexten, in provincia di Bolzano). Tut-ti i progetti finalisti sono stati presentati durante un evento tenuto durante il BATIMAT di Parigi lo scorso novembre, seguito da un ricevimento vivace dove architetti, giornalisti ed esperti del rame erano mescolati tra loro. Nel corso dei 4 giorni del BATIMAT, i progetti del concorso sono stati mostrati in uno stand interattivo dedicato.
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Lo stand al BATIMAT dedicato al concorso Copper in Architecture – Foto: Edgar Stouvenot
CONCORSO2013
I progetti finalisti 2013 [Tutti i dieci progetti sono stati illustrati nel numero 35]
Biblioteca comunale a Seinäjoki, Finlandia JKMM Architects
Memoriale a Beslan, Repubblica dell’Ossezia Settentrionale-Alania Dr Krekeler Generalplaner GmbH
Nuova sede del Tribunale di Sorveglianza a Venezia C+S Architects
Copertura delle pietre runiche a Jelling, Danimarca NOBEL arkitekter
L’Atelier a Gournay en Bray, Francia Vincent Parreira Atelier Architecture
Clarion Hotel Post a Goteborg, Svezia Semrén & Månsson
Piattaforma di arte e creatività a Guimarães, Portogallo Pitágoras Arquitectos
Polo educativo e culturale a Pau, Francia Marjan Hessamfar & Joe Vérons Architectes Associés
Centro di radioterapia a Hof, Germania Hiendl_Schineis Architekten [articolo a pag.29]
Dolomitenblick a Sesto/Sexten (BZ) Plasma Studio
Fernando de Sá (a des.) riceve il primo premio per conto di Pitágoras Arquitectos – Foto: Edgar Stouvenot
Esempi dei premi in bronzo: lo Stambecco per il progetto più votato su internet (a sin.) e la Testa cicladica per le menzioni speciali (a des.) – Foto: Edgar Stouvenot
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Biblioteca comunale di Seinäjoki, Finlandia JKMM Architects
La giuria ha elogiato questa aggiunta assertiva ma rispet-tosa al più numeroso gruppo di edifici al mondo progettati da Alvar Aalto. Le imponenti e bianchissime “cornici” delle aperture operano bene come contrappunto alla rustica sensazione generata dalla pelle esterna in rame preossidato. La forma, distribuita secondo un piano centrifugo, presenta livelli variabili e genera vivaci spazi aperti che piaceranno agli utenti. L’edificio giace a suo agio tra i suoi illustri vicini, mantenendo la sua individualità: un risultato concreto che giustifica la sua Menzione. [articolo pubblicato sul numero 33]
Copertura delle pietre runiche a Jelling, Danimarca NOBEL arkitekter
In termini di programma, la giuria ha considerato questo progetto come una “poesia di un unico verso” – ma tutta-via l’ha trovata deliziosa e certamente meritevole di una Menzione. Nel suo design apparentemente semplice, tutto è stato intelligentemente riportato ad una pura bellezza. Gli interventi in questo sito antico possono essere visti come un paio di cofanetti per gioielli di reale qualità: rafforzano sostanzialmente l’esperienza delle pietre runiche da parte del visitatore, che esse proteggono così diligentemente, ma discretamente. [articolo pubblicato sul n.33]
Dolomitenblick a Sexten/Sesto (BZ) Plasma Studio
La giuria è stata attratta dalle brillanti immagini e dalla presentazione di questo progetto, che manifestava agevol-mente la sua ragione di forma e contesto. Il design di questi appartamenti di lusso riecheggia sia la topografia alpina che le tradizionali forme dei tetti, ridefinendo l’architettura locale. L’uso rigoroso del rame e del legno per definire la massa scolpita, sia dentro che fuori, è notevole. E’ un edificio progettato e completato con convinzione, giustificando il suo riconoscimento con una Menzione. Inoltre il progetto è stato quello più votato su internet. [articolo pubblicato sul n. 35]
LE MENZIONI SPECIALI
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Foto: Mika Huisman
Foto: Jens Lindhe
Foto: Hertha Hurnaus
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Dalla pagina copperconcept.org/awards possono essere scaricate la brochure dedicata al concorso, le informazioni e le immagini di tutti i progetti.
Piattaforma di arte e creatività, Guimarães, Portogallo Pitàgoras Arquitectos
La rigenerazione del centro di una delle più importanti città storiche del Portogallo da parte di Pitàgoras Arquitectos è definita da forme cubiche astratte, unificanti, velate da una griglia di profili in ottone. La giuria si è soffermata a scoprire le numerose qualità di questa imprescrutabile proposta su più livelli: più osservavano, più scoprivano.
Il design è una risposta sicura alle sfide di lavorare all’interno di un sito patrimonio dell’UNESCO e della Capitale europea della Cultura 2012. Raggruppando insieme una diversità di vecchi edifici, la rigenerazione regala alla città un nuovo cuore civico, guardando sia al futuro che al passato. Si capisce che il progetto è stato creato da architetti del posto.
IL VINCITORE
Foto: João Morgado
Esternamente, la griglia dei profili in ottone dematerializza la massa dell’edificio aggiungendo una dimensione ex-tra, traslucida, mentre gli spazi interni bianchi e flessibili fluiscono con grazia l’uno dentro l’altro. Il progetto possiede un approccio fresco e intelligente che la giuria descrive semplicemente come fantastico. Tra tutti, questo era il progetto che ogni giurato aveva più desiderio di visitare ed esplorare: davvero un degno vincitore.
Foto: João Morgado
CONCORSO2013
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INTERVISTA A FERNANDO DE SÁ Chris Hodson ha incontrato il socio fondatore di Pitàgoras Arquitectos, vincitore del Concorso 2013, per discutere del lavoro del suo studio.
CH : Quanto è importante per voi il riconoscimento interna-zionale attraverso premi come questi?FS : Il riconoscimento è importante – anche se è sempre una sorpresa per noi – in quanto dà una certa visibilità al nostro lavoro, riconoscendo e convalidando il nostro approccio.
CH : Il progetto di Guimarães ha vinto anche altri premi, tra cui il Mies Award 2013, il “Red Dot: best of the best 2013” e il Readers’ Prize della rivista Detail. Con il crescente rico-noscimento, vi aspettate più lavoro internazionale? Questo cambierà il vostro appoccio?FS : Abbiamo già fatto qualche lavoro a livello internaziona-le – in Ghana, Mozambico e Brasile – e stiamo cercando altri mercati dove potere sviluppare il nostro lavoro. Se i premi aiutano un’ulteriore espansione delle nostre operazioni, tanto meglio. Il nostro approccio rimarrà probabilmente lo stesso, anche se con più sforzi per comprendere ogni singola realtà locale – qualcosa che noi consideriamo essen-ziale nello sviluppo di qualsiasi progetto.
CH : Può spiegare i vostri interessi e preferenze in termini di scelta dei materiali per i vostri progetti ?
FS : Penso che questo derivi non dalla semplice ricerca, ma dalla realizzazione di potenzialità e impieghi non sfruttati di numerosi materiali, in grado di servire ogni progetto, realtà distinte e intese espressioni. In sostanza, è necessario avere una chiara coscienza dei materiali e del loro impatto sull’ar-chitettura.
CH : Come si è sviluppata la scelta dell’ottone come uno dei principali materiali esterni per il progetto di Guimarães?FS : Il materiale e la sua composizione rendono possibile per l’edificio avere specifiche caratteristiche come la lucentezza, il ritmo, la trasparenza e l’opacità – e quindi la scelta è stata molto naturale, ma sostenuta dalle possibilità di produzione locale. Significava che diversi prototipi venivano eseguiti durante la fase di progettazione per valutare le possibilità di applicazione dei pannelli di facciata ed i relativi costi, rag-giungendo il miglior equilibrio tra questi due fattori.
CH : Pensa che il fatto che siete architetti del posto influen-zi la progettazione dell’opera?FS : Assolutamente. Si inizia con la fiducia del Proprietario. Quindi, la nostra conoscenza delle realtà locali – fisiche,
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Foto: João Morgado
INTERVISTA A FERNANDO DE SÁ
sociali ed economiche – ci aiuta ad essere più assertivi nelle proposte e nei progetti che facciamo.
CH : Molto del suo lavoro è stato costruito in ed intorno a Guimarães. Secondo lei quale impatto ha avuto Pitàgoras su questa città storica?FS : Guimarães ha fatto uno sforzo enorme, non solo recupe-rando il suo centro storico, ma anche dotandosi di un nuovo paradigma di sviluppo regionale e locale, più focalizzato sulla conoscenza e la qualifica per le persone. Attraverso i nostri edifici, vediamo noi stessi come agenti di questo cambiamento fondamentale per il nostro futuro collettivo.
CH : Quali architetti o insegnanti vi hanno influenzato di più?FS : Come architetti, i partner di Pitágoras hanno avuto la loro formazione alla Scuola di Oporto, con maestri come Tavora, Siza o Souto de Moura. Ma – più che l’influenza diret-ta individuale o di questo o quel maestro – abbiamo imparato che è più importante tenere gli occhi aperti sulla realtà, sia locale che globale.
CH : Come riassumerebbe il suo approccio all’architettura – vede lei stesso e i suoi colleghi come modernisti?FS : Per noi – e questo è stato il modo di fare architettura in Portogallo – i fattori più importanti sono la posizione e atten-zione al dettaglio. Per quanto riguarda la categorizzazione del nostro lavoro, è meglio se la fanno gli altri. Sì, siamo interessati a imparare dal “modernismo” – ma sia dai suoi errori che dalle sue realizzazioni.
CH : Qual è il processo collaborativo tra lei e i suoi colleghi alla Pitàgoras quando si lavora su un progetto?FS : Vediamo sempre noi stessi come un collettivo di tutto l’intero ufficio, qualunque sia la geometria che usiamo per svolgere un lavoro specifico.
CH : Lontano dall’architettura, quando ha del tempo, come si rilassa?FS : Ci sono un sacco di cose piacevoli da fare nel mondo ol-tre all’architettura, iniziando con il primo caffè del mattino...
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Il progetto si trova nella vecchia ”Zona de Couros” (Zona del cuoio) ed è collegato ad essa da vicoli e sentieri che seguono il piccolo fiume che ha avuto un ruolo importante per la locale industria del trattamento del cuoio. Ora, la “Zona de Couros” è caratterizzata da edifici abbandonati o trasformati – ma anche dai ricordi, a volte immaginari, sviluppati dai frammenti storici rimasti fino ad oggi. Questi includono un paio di vasche di trattamento per la pelle, il piccolo fiume e un ricco patrimonio di edifici industriali con un interesse architettonico innegabile, che ci hanno fornito temi di riflessione e sviluppo.
Architetto: Pitágoras ArquitectosFoto: José CamposProdotto di rame: rame naturale
La Piattaforma delle Arti e Creatività non è stato l’unico progetto di Pitàgoras e di Guimarães in lizza al Concorso 2013. Anche se non finalista, il Centro per la Formazione avanzata post-laurea (CAFPG) dell’Università di Minho ha catturato l’attenzione di ogni giudice. Qui, Pitàgoras spiega la sua risposta a un ambiente industriale storico.
DEI RICORDIL’ARCHITETTURA
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Per il nostro progetto la ridondante fabbrica era un insieme di strutture disposte intorno ad un grande cortile. L’edificio CAFPG ora ha aree vivibi-li, aule e alloggi amministrativi al piano terra. Al primo piano si trovano gli uffici, i laboratori e stanze per le attività – ma anche la biblioteca che si collega con le aree sociali. La circola-zione ha una geometria irregolare per dare spazio ai “laboratori da vivere” per la presentazione degli attuali progetti accademici.
”Il contesto urbano di questo progetto significava, paradossalmente, una rigorosa conservazione dei volumi della costruzione originale ed anche la sua ricostruzione, che a nostro avviso doveva
essere fatta con un sistema di costruzione leggera. Qui, il rame – con le sue qualità tecniche e le caratteristiche di invecchiamento – è diventato la soluzione più ovvia. Il rivestimento in lastre di
rame ha assicurato, senza mimica, un dialogo con i materiali tradizionali in loco.”
Fernando de Sá
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Nella progettazione, per l’intervento e la realizzazione abbiamo evitato un approccio rigido, applicando invece una risposta pragmatica e dettagliata per ciascun problema presentato dal progetto. Paradossalmente, abbiamo adottato il principio fondamentale di mantenere i volumi originali come un deposito essenziale della sua memoria. I materiali esterni riflettono la “Zona de Couros “ – legno e gra-nito – insieme con una costruzione leggera al livello superiore rivestita in rame. Come contrasto, la completa ricostruzione degli interni utilizza un linguaggio progettuale contemporaneo e finiture moderne.
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DOVE IL MODERNO INCONTRA IL MEDIOEVO
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Architetto: Gnädinger Architekten
Installatore del rame: Eduard Koch Bedachungsgesellschaft mbH
Prodotto di rame: TECU® Gold
Foto: Markus Hattwig
L’essenza di una città medieva-le, dalle guglie attorcigliate alle antiche case incorniciate dal legno, si incarna nel nuovo Museo storico del Tiro di precisione di Duderstadt, descritto qui dai suoi progettisti Gnädinger Arkitekten.
Duderstadt, situata nel circondario di Gottinga, si colloca tra le 10 più impor-tanti città “in legno e muratura” della Germania. Oltre allo storico municipio, uno dei riferimenti più suggestivi è il medievale “Westerturm”, con la sua caratteristica cuspide attorcigliata, integrata in una delle nella parti più antiche delle fortificazioni cittadine. Nel 2009 si è deciso di intraprendere la ristrutturazione di una casa ab-bandonata in legno e muratura, posta accanto alla torre e di installarvi un museo sul tiro di precisione, incorpo-rando così la torre con un’altra casa sul suo lato est, che era stato malamente restaurato alcuni anni prima.
Il massiccio muro storico in pietra funge da supporto per la struttura su un lato del complesso. Oltre alla parte ricostruita, abbiamo progettato una nuova, espressiva ala fatta in cemen-to, consistente in pieghe triangolari assemblate. L’aggiunta ospita princi-palmente scale di emergenza, insieme ad una galleria con uno spazio libero davanti a una grande finestra. In linea con il profilo del nuovo edificio, anche le scale aperte sui tre piani sono sculto-ree nel design e nella forma .
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”Le facciate inclinate della nuova ala si riferiscono a facciate similmente inclinate di tipiche vecchie case in legno e muratura nel quartiere, ma in modi completamente
diversi e nuovi. La pelle dorata è stata scelta in riferimento alle superfici di metallo lucido di armi antiche, come armature, spade e scudi.”
Christoph Claus, Gnädinger Architekten
Lega di rame dorato
La facciata è rivestita con pannelli in lega di rame dorato di varie dimensioni, siste-mati in maniera asimmetrica, posati da una ditta specializzata secondo standard di manodopera particolarmente elevati. Il risultato è un corpo completamente estraneo, che aggiunge una nuova qualità entusiasmante – in parte rigida e in parte organica – in mezzo alle altre case di questo ambiente idilliaco. Un nuovo ponte in acciaio sopra al parapetto ricostruito rende possibili le passeggiate lungo le fortifi-cazioni dell’antica città. L’interno del museo è caratterizzato principalmente da una tavolozza limitata di materiali: acciaio grezzo per pavimento e balaustre, legno ver-niciato nero per le superfici di mobili e porte (con impressi testi e immagini in giallo zolfo), calcestruzzo a vista all’interno della nuova ala, in contrasto con il vecchio muro di pietra. Qui, il museo offre tre piani di reperti storici e diverse installazioni multimediali, permettendo approfondimenti su temi come il tiro, la difesa della città e la vita cittadina nel Medioevo. Il primo piano è dedicato agli arcieri e fucilieri, che hanno formato una milizia speciale per difendere la città.
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RAME IN DETTAGLIO
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UNA VISTA DALLA STRADA
Architetto: VISBYARKInstallatore del rame: Gardells Plåt ABProdotto di rame: Nordic StandardFoto: Roland Hejdström
Camminando lungo la Strandgatan nel cuore di Visby – una città medioevale dichiarata Patrimonio dell’Umanità, situata nell’isola di Gotland, in Svezia – ci si imbatte in una scatola rivestita di rame, luccicante sulla strada. Questa scatola è la parte più importante del recente ampliamento del Clarion Hotel Visby.
Attraverso l’acquisizione e la conver-sione di una proprietà adiacente, sono state aggiunte all’hotel 77 camere. La nuova estensione si collega al primo piano dell’albergo originale e crea un ingresso intrigante sulla Strandgatan al giardino dell’hotel. Seduta su una solida base di cemento, la luccicante scatola di rame – visivamente leggera – fornisce alla Strandgatan una facciata continua sul fronte strada e si aggiunge alla varietà del paesaggio urbano.
Questo è l’ultimo esempio del nostro trio di interventi contemporanei per siti sotto tutela architettonica; il nuovo collegamento in rame completa e rianima uno storico fronte stradale, seguendo nel contempo la tradizione locale di stretti scorci di visuali verso il retro, come spiega l’architetto Sven Landahl di VISBYARK.
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Una scatola di rame
Edifici nuovi affacciati su una strada importante di una città patrimonio UNESCO come Visby richiedono grande sensibilità nel design. L’espressione architettonica del nuovo edificio di col-legamento è stata discussa in dettaglio con i responsabili dello sviluppo urbano e dei monumenti sotto tutela. Il design è contemporaneo ma, allo stesso tem-po, segue il linguaggio tradizionale di Visby. I materiali principali sono rame, vetro e cemento e le altre caratteri-stiche degne di nota sono il muro in acciaio nero a livello strada e il tetto ’verde’. Lo spazio interno al nuovo colle-gamento – soprannominato ’La sala di rame’ – presenta sala da pranzo, bar e lounge. Gli interni di ogni parte dell’ho-tel ora riflettono i vari periodi della sua storia e offrono un viaggio nel tempo, dal Medioevo ai giorni nostri.
Architetto: VISBYARKInstallatore del rame: Gardells Plåt ABProdotto di rame: Nordic StandardFoto: Roland Hejdström
Pianta del sito
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INTERVENTI MARINI Una serie di nuovi terminal per
i traghetti collegano l’iconico molo di Stoccolma alla città.
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Queste strutture di basso profilo sul lungomare del centro città differiscono dai loro dintorni storici e privilegiano visuali aperte del Palazzo Reale. Il concetto dell’archi-tetto coinvolge “coni” interagenti – unità di diverse dimensioni e numero a seconda del progetto e della posizione, generando edifici senza fronte o retro specifici.
Tetti e pareti sono rivestiti in ottone brunito, che si armonizza bene con le facciate in pietra e stucco sullo sfondo e creano un’espressione scultorea unificata. Inoltre, le variazioni nella struttura della superficie sono state ottenute usando differenti tecniche. Su questa banchina, l’ottone offre anche durata e grande resistenza alla corrosione.
Architetto: Marge ArkitekterProdotto di rame: Nordic BrassFoto: Johan Fowelin
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Architetto: Schockguyan Arch.Prodotto di rame: TECU® Brass Foto: Thomas Züger
Architetto: AR THEME AssociésProdotto di rame: TECU® Patina Foto: Carl Lang
INTERVENTI URBANI
Cominciamo con due asserzioni molto diverse riguardo alle onnipresenti pensiline pubbliche, elementi sempre più importanti nel trasporto sostenibile con autobus, treni o tram. A Wettingen, in Svizzera, la stazione degli autobus è definita dall’ottone di tettoie piane, punteggiate da lucernari e fluttuanti su sottili colonne.
Questo elegante modernismo contrasta con le pensiline di Rouen, in Francia. Qui, gli architetti hanno cercato oggetti a misura d’uomo facilmente identifica-bili, per marcare posizioni particolari ed esprimere un senso di movimento. Il rame pre-patinato verde fa riferimen-to alle guglie della cattedrale cittadina, mentre il trasparente, organico motivo a ‘foglia’ può essere visto come un ri-chiamo agli ingressi in stile art nouveau progettati da Guimard per l’entrata della Metropolitana a Parigi.
Chris Hodson esamina il crescente ruolo del rame per la progettazione urbana e paesaggistica – ed anche in architettura – in varie strutture europee legate a trasporti, infrastrutture e strade.
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I giardini Brown Hart
Intanto a Londra, l’ammodernamento di questo spazio pub-blico (posto sopra ad una sottostazione elettrica sotto vincolo architettonico, costruita originariamente nel 1905) utilizza un linguaggio materico di rame, vetro e legno per interventi con-temporanei, nettamente differenziato da quelli in stile barocco eduardiano originale, con struttura in pietra di Portland. Sara Edmonds della BDP Project Architect ha detto:
Architetto: BDPProdotto di rame: Nordic BlueTM LivingFoto: Chris Hodson
Architetto: Schockguyan Arch.Prodotto di rame: TECU® Brass Foto: Thomas Züger
Architetto: AR THEME AssociésProdotto di rame: TECU® Patina Foto: Carl Lang
Fioriere rivestite di rame incorporano e celano l’illuminazione.
Una struttura nuova con scala e ascensore soddisfa le moderne esigenze di accessibilità e annuncia l’ingresso dei giardini ai pedoni che arrivano da Oxford Street.
“Abbiamo voluto utilizzare il rame perchè ha associazioni storiche, oltre ad essere un materiale moderno. Ma c’era-no anche considerazioni tecniche, dal momento che solo una costruzione leggera poteva essere sostenuta dal piano preesistente. Per fare da complemento alla pietra Portland, abbiamo optato per una particolare e delicata sfumatura blu-verde di rame pre-patinato.”
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di Chris Hodson
CRISTALLO DI RAME
Una intelligente costruzione e cura del dettaglio consentono all’involucro in lega di rame di ingloba-re senza giunture sia le facciate che i tetti di questa biblioteca, aggiungendo ricchezza, trama e profon-dità in modo uniforme su tutte le sue superfici.
Il nuovo edificio si propone di dare un iconico focus civico alla città tedesca di Litzendorf, come parte di un programma di promozione dello sviluppo urbano. Esso fornisce un nuovo centro comunitario che com-prende una biblioteca, uffici, sale per presentazioni e mostre. Questa biblioteca a tre piani, risultato di un concorso di architettura vinto dal progetto degli architetti H²M, è un simbolo importante definito dal-la sua forma fresca, angolata, cristallina, velata in una maglia in lega dorata di rame ed interrotta solo da incisioni vetrate incassate.
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Architetto: H²MInstallatore del rame: Fleischer MetallfaszinationenProdotto di rame: TECU® GoldFoto: Fleischer MetallFaszinationen
Poi, il passaggio dalla facciata al tetto è quasi senza giunture, con una grondaia nascosta da una scossalina consistente in una lastra sagomata in lega di rame. Sotto la maglia in lega c’è una copertura di rame tipo standard, del tutto sostenuta da un substrato con isolatamento inferiore. I pluviali in rame sono abilmente nascosti in vuoti dietro le facciate.
Continuità senza giunture Raggiungere una continuità di superficie lungo pareti e tetti inclinati si è dimostrato un compito non facile. Le facciate sono state concepite come pareti ventilate non portanti, con un isolamento impermeabile in lana minerale su una struttura in muro di cemento, protetta da un manto di rivestimento. I pannelli a maglia a coste in lega di rame sono stati poi fissati all’esterno su una sottostruttura che incorpora delle molle di bloccaggio, che permettono le tolleranze richieste. L’installa-tore specializzato ha paragonato la posa e l’allineamento dei pannelli a maglia come all’ “applicazione di tappezzerie deco-rative. Devi farlo con estrema precisione e curare nello stesso tempo sia i lembi orizzontali che quelli verticali.”
RAME IN DETTAGLIO
Dettaglio dell’angolo della facciata, con il pluviale nascosto Dettaglio della linea di gronda, con grondaia nascosta
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RIEVOCAZIONI SILVESTRI
Alla Facoltà di Pedagogia e Psicologia presso l’Università di Bialystok, la Sala adibita ai seminari e alle rappresentazioni teatrali è definita dalla sua facciata d’ingresso. Qui, vetrate e pannelli verticali di rame si alternano slanciati e si muovono ritmicamente per tutta la lunghezza dell’edificio in tre fasce orizzontali, che riflettono l’adiacente foresta di Zwierzyniecki.
Il rame e il vetro sul fronte di questo nuovo edificio universitario a Bialystok,
in Polonia, prendono spunto dalla sua posizione ai margini di una foresta,
come spiega Chris Hodson.
L’ingresso centrale è segnalato da una curva concava di benvenuto, che funge anche da “cardine” per il lato di una facciata, dove ogni piano è spostato in avanti rispetto a quello sottostante. Questo stratagemma crea un angolo spettacolare all’incrocio delle strade, rivelando la natura indipendente della facciata in rame, in contrasto con gli altri prospetti dell’edificio, in mattoni grigi.
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La disposizione interna è divisa in due da un percorso longitudinale di circolazione, evidenziato da lunghi tagli nei soffitti e penetrato da un lucernario centrale. La parte principale dell’edificio consente spazi flessibili per espo-sizioni e rappresentazioni, con un palcoscenico centrale in mezzo a due platee da 150 e 300 posti. Pareti mobili insonorizzate permettono la suddivisione degli spazi per le diverse funzioni. Per tutto lo spazio sono stati posati pannelli acustici a soffitto in lastre di rame perforato e in griglia di rame, in attinenza con la facciata principale. Lungo il percorso di circolazione, spazi più piccoli offrono un teatro, delle sale per musica e arte, aule didattiche e una caffetteria.
Architetto: Arkon Jan Kabac & Meteor Architects
Prodotto di rame: Nordic BrownTM
Foto: Bogdan Pszonak
Piano terra Scala 1:500
Piano Primo Scala 1:500
Secondo piano Scala 1:500
Sezione Scala 1:500
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RAME IN DETTAGLIO
Creare il carattere della facciata di rame
Concepito come un elemento distinto e indipendente dell’e-dificio, la facciata d’ingresso è organizzata in tre forti bande orizzontali. La verticalità è introdotta con un’alternanza di pannelli di rame e vetro, ed accentuata dalle aggraffature in rilievo tra le lastre di rame. Questi giunti sembrano dispo-
sti in maniera apparentemente casuale, volutamente non allineati tra i piani, aggiungendo complessità ramificata e animazione alla superficie. I pannelli di rame stanno davan-ti alla vetrata e vi si sovrappongono, creando ombre decise e accrescendo il distacco visivo della facciata.
Dettaglio della facciata Scala 1:25
1 . Nordic BrownTM arrotondato in lastre da 1 mm2 . Rivestimento di facciata in pannello Nordic BrownTM da 0,7 mm3 . Profilo “C” in alluminio da 2 mm4 . Pannello compensato da 18 mm5 . Profilo a “L” in alluminio da 2 mm6 . Lamiera forata in Nordic BrownTM da 1 mm7 . Lamiera di acciaio da 4 mm Piano – Dettaglio di facciata Scala 1:5
Piano
Prospetto Sezione
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RIFLESSI DI RAME
Piano – Dettaglio di facciata Scala 1:5
Hiendl_Schineis Arkitekten descrivono il loro progetto finalista al concorso Copper in Architecture: il Centro di Radioterapia a Hof, in Germania, che si allontana dalle tradizioni di rivestimento in rame, attraverso superfici in rame puro e con una netta cura del dettaglio.
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Architetto: Hiendl_Schineis Architekten
Prodotto di rame: TECU® Bond
Foto: Eckhart Matthäus, Augsburg
Una semplice forma cubica: l’edificio si libera dalle sue restrizioni e gioca con le linee angolate delle sezioni dei pannelli in facciata. Gruppi di alberi crescono intorno all’edificio, a volte producendo ombra, accentuando la verticalità del progetto. La facciata è divisa in sezioni non parallele che sviluppano un’intera-zione vivace con gli alberi circostanti.
Il rame è il materiale utilizzato per le facciate non portanti: muta nel tempo e le stagioni si riflettono nei suoi sottili cambiamenti di colore, dal rame brillante luminoso a un rosso-marrone caldo
– da lucido a opaco.
Il manto di facciata è stato applicato utilizzando un sistema adesivo sviluppato appositamente per dare una superficie completamente piatta, con bordi netti. Il vetro verde scintillante – che interrom-pe la facciata di rame – lascia entrare in-ternamente la luce e, di notte, la diffonde dall’interno all’esterno, portando alla vita l’edificio.
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De8 Architetti descrivono la loro nuova palestra rivestita in ottone, utilizzata dalla squadra dell’Ata-lanta. La sua importante posizione cardine funge da catalizzatore per la rigenerazione della “città nuova” degli anni ’60.
Zingonia, in provincia di Bergamo, è stata intesa come una nuova “città dei lavoratori”. Ma dei 50.000 abitanti previsti, oggi ce ne sono 2.000, di cui tre quarti sono immigrati. Con l’avvento della nuova Proprietà e come sede della squadra di calcio, lo sviluppo del Centro Sportivo dell’Atalanta giocherà un ruolo importante per invertire il declino econo-mico e sociale della città.
OTTONE PER IL CALCIO
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Architetto: De8 architetti
Installatore del rame: Rubner Objektbau GmbH/Bauspenglerei Kammerer Paul GmbH
Prodotto di rame: TECU® Brass
Foto: Danielle De Lonti
Il primo progetto – la nuova palestra in legno e ottone – anticipa la visione complessiva del piano generale, che comprende un nuovo centro giovanile (punto di forza della squadra di calcio), una nuova sala stampa e una riprogetta-zione coerente dei flussi di accesso in tutto il sito.
La nuova palestra riconnette i campi di allenamento e l’edificio principale (che fornisce gli spogliatoi e la sede del-la squadra principale) in un nuovo spazio continuo. Introduce un nuovo linguaggio architettonico e agisce come un hub
– tutti gli atleti passano attraverso la palestra, anche per raggiungere i campi di allenamento. Inoltre stabilisce un forte legame con l’ambiente circostante e gli alberi esistenti sono posizionati se-condo la forma del progetto e le posizio-ni delle aperture. La palestra è un punto di osservazione privilegiato del parco e dei campi di allenamento.
OTTONE PER IL CALCIO
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Sezione trasversale – l’edificio con il tetto verde ha una pergola di legno davanti, con l’ala rivestita in ottone, più in la.
Piano terra – l’edificio funge da punto di riferimento per la circolazione intorno all’intero sito, fondendo gli spazi interni ed esterni.
Pianta del tetto – il principale tetto verde presenta piante di sedum, mentre il tetto più basso è rivestito in ottone.
Mappa generale – la nuova palestra riprende l’edificio esistente su questo importante sito, quindi si orienta verso i campi sportivi.
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Un sistema di costruzioni in legno pre-fabbricate ha permesso la costruzione in cantiere nei 60 giorni di pausa estiva nel calendario sportivo. Senza carton-gesso, l’intera struttura di legno fa per-cepire visivamente un onestà materica e definisce uno spazio ibrido tra interno e l’esterno. Infatti, il progetto potrebbe anche essere considerato come un pro-getto di paesaggio.
A sud la palestra è ben definita da una pa-rete solida, che tiene fuori il rumore della strada. Ma a nord, verso i campi di allena-mento, la struttura in legno e le generose aperture confondono la percezione dell’e-dificio. Nuovi bambù e alberi preesistenti si confondono davanti e dietro le quinte, e vengono riflessi e amplificati dalla pelle d’ottone dell’edificio.
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MACCHINE PER ABITARE
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Edilizia popolare
per emigrati
– 60 monolocali
Edilizia popolare per
giovani lavoratori
- 120 monolocali
Area d’ingresso
Edilizia sociale per
i giovani lavoratori
- 60 monolocali Area delle
attività
Alloggi per il personale
lavoratori / Ingresso Giovani
lavoratori
Alloggi per il personale
/ Ingresso Asilo
Asilo nido
Massima volumetria
rispetto alle dimensioni
dell’edificio
Spazio comune che
si affaccia sulla città
Programmi collettivi
Il percorso della luce
naturale
Intersezione
Chiaramente ispirato da Unité d’Habitation di Le Corbu-sier, questo quartiere ad alta densità per i giovani lavora-tori ed immigrati presenta case concepite come “macchi-ne per abitare”, come spiegano i suoi architetti. Qui, una lega dorata di rame agisce come ricco contrappunto alla dominante massa di mattoni dell’edificio.
Il progetto di Zac des Lilas offre 240 monolocali, un asilo nido da 66 posti e altre strutture comunali per RIVP, uno dei prin-cipali operatori nell’edilizia popolare a Parigi. Situato appena fuori il boulevard périphérique, l’edificio mira a collegare Parigi con la zona Les Lilas. Immerso in un ambiente tridimen-sionale complesso (la périphérique, la topografia locale e la terrazza di un cinema d’essai), l’edificio fa riferimento ai piani che cambiano, creando un proprio sistema di “balconi urbani” che dialogano con i vari strati.
Il livello strada è principalmente occupato dall’asilo nido, ma abbia-mo scelto di progettare tutti gli altri spazi pubblici (biblioteca, pa-lestra e cucina in comune) al piano superiore R+3. Questo li rende più accessibili ai residenti, facilita il controllo e crea un sentimento
“aperto” verso l’edificio. Qui, le “scatole” per le attività sono disposte liberamente, creando spazi all’aperto di fronte alla terrazza del cinema (che è allo stesso livello). Ad integrare la divisione orizzon-tale nell’edificio c’è un “difetto” verticale nella facciata sulla Avenue du Docteur Gley, che introduce all’interno luce naturale e che crea un’atmosfera conviviale su ogni piano. Allo stesso modo, le trombe delle scale sono tutte illuminate da luce naturale e abbiamo deciso di incoraggiare il massimo uso di questi spazi (a discapito dell’in-stallazione di un ascensore, per esempio).
Foto: David Foessel
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Foto: Luc Boegly
Foto: Luc Boegly
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Foto: Samuel Lehuéde
Foto: Luc Boegly Foto: Luc Boegly
Architetti: Avenier&Cornejo and Chartier-DalixInstallatore del rame: RAIMOND SASProdotto di rame: TECU® Gold
Contrappunto in rame
Il volume complessivo è trattato con una pelle omogenea di mattoni, che promuove la sostenibilità e la minore necessità di manutenzione. Le interruzioni orizzontali e verticali in facciata sono rivestite con una lega dorata di rame. La luminosità e la qualità riflettente di questo materiale contrasta con la vellutata struttura del mattone antracite.La tipologia di appartamento è vista come una “macchina per vivere”, destinata a fare pieno uso del volume disponibile e con-sente versatilità e flessibilità nell’organizzazione degli spazi (per esempio, con mobili su misura, una parete mobile che può separare la cucina e un telaio fisso che permette alla luce na-turale di entrare nella stanza da bagno). La compattezza della facciata permette aperture vetrate di grandi dimensioni, 2 m × 2 m per ogni 18m² di monolocale. Su tutte le finestre sono state installate serrande metalliche perforate (che ripetono il model-lo del mattone), che garantiscono un buon comfort termico.
“La luminosità e la qualità riflettente della lega di rame contrasta con la struttura vellutata del mattone antracite”.
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