ecofocus n. 6/09
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Il Notiziario RAEE & AmbienteTRANSCRIPT
PANORAMA RAEE
Sistema RAEE: trend increscita
Toronto chiama Italia:cosa fare per diventaregrandi
Caricabatterie unico peri cellulari dal 2010
Dalla Sicilia, unoperatore “D.O.C.”
ECOQUAL’IT
La grande fuga deiRAEE
Chi vincerà l’AwardEcohitech?
Marketing verde omarketing del verde?
Lettere al Direttore
notiziarioRAEE & AMBIENTE
0304
0507
08101214
con il patrocinio del Ministero dell'Ambiente
interventi di:Sistemi collettivi di raccolta RaeeANIE
a cura di:
patrocini di:ApatMinistero per lo sviluppo economicoOsservatorio Nazionale rifiuti
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LLuugglliioo--AAggoossttooss oo mm mm aa rr ii oo Valorizzazione dei rifiuti:
l’obiettivo dell’ONRIntervista a LLoorriiss RRiivvaa, componente
dell’OOsssseerrvvaattoorriioo NNaazziioonnaallee RRiiffiiuuttii
LL’’OOsssseerrvvaattoorriioo NNaazziioonnaallee RRiiffiiuuttii hhaa iinn pprroo--
ggrraammmmaa ddeellllee nnoovviittàà ppeerr llee iimmpprreessee iittaalliiaannee??
Il programma dell’Osservatorio Nazionale sui
Rifiuti per l’anno 2009 è rivolto alla
““VVaalloorriizzzzaazziioonnee aammbbiieennttaallee eedd eeccoonnoommiiccaa ddeeii
rriiffiiuuttii””, sulla base dei quattro elementi decisivi
per la realizzazione di un realistico, affidabile e
virtuoso ciclo dei rifiuti: valorizzazione, ciclo
avanzato, tutela ambientale, libero mercato
La vvaalloorriizzzzaazziioonnee è riferita all’ottimizzazione
del ciclo dal punto di vista economico in quan-
to solo in una prospettiva di redditività delle
varie fasi del ciclo è possibile pensare a un’evo-
luzione positiva del ciclo stesso a fronte della
crisi economica mondiale e dei vincoli derivan-
ti dal deficit economico nazionale.
La caratteristica di cciicclloo aavvaannzzaattoo è anch’essa
decisiva per poter far fronte ai vincoli etici
imposti dall’equilibrio mondiale e dalla conser-
vazione temporale imposti dalle caratteristiche
di tutela ambientale e libero mercato. Infatti,
solo nella prospettiva dell’impiego delle miglio-
ri tecnologie disponibili è possibile far fronte a
sfide di ardua soluzione.
AAttttuuaallmmeennttee,, qquuaallii ssoonnoo llee ffuunnzziioonnii aattttrriibbuuii--
ttee aallll’’OONNRR ddaall GGoovveerrnnoo?? PPuuòò ddeessccrriivveerrccii iill
vvoossttrroo llaavvoorroo,, iinn ppaarrttiiccoollaarree llee vvoossttrree ccoommppee--
tteennzzee nneell rraappppoorrttoo ccoonn llee iimmpprreessee??
L’Osservatorio, disciplinato dal Regolamento
contenuto nel Decreto n. 309 del 18/4/2000,
svolge queste funzioni:
1. Vigila sulla gestione dei rifiuti;
2. Provvede all’elaborazione e all’aggiorna-
mento permanente di criteri e specifici obietti-
vi d’azione, nonché un quadro di riferimento
sulla prevenzione e gestione dei rifiuti;
3.. Esprime il proprio parere sul Programma
generale di prevenzione di cui all’art.42 del D.L.
29/97 e lo trasmette per l’adozione definitiva al
MMiinniisstteerroo ddeellll’’AAmmbbiieennttee e al MMiinniisstteerroo
ddeellll’’IInndduussttrriiaa,, ddeell CCoommmmeerrcciioo ee ddeellll’’AArrttiiggiiaannaattoo;
4. Verifica i costi di recupero e smaltimento e i
livelli di qualità dei servizi erogati;
5. Stila un rapporto annuale sulla gestione dei
rifiuti, che invia ai Ministri dell’ambiente, dell’in-
dustria, del commercio e dell’artigianato e della
Sanità.
CCoommee iinncciiddee iill vvoossttrroo llaavvoorroo ssuullllee ppoolliittiicchhee
ee ssuuggllii oobbbblliigghhii ddii lleeggggee cchhee rriigguuaarrddaannoo llee
aazziieennddee iittaalliiaannee??
Ad esempio prendiamo il monitoraggio relativo
lo stato di attuazione del Decreto 8 maggio
2003 dove si stabilisce che gli uffici pubblici e le
società a prevalente capitale pubblico coprano
il fabbisogno annuale di manufatti e beni con
una quota di prodotti ottenuti da materiale rici-
clato nella misura non inferiore al 30% del fab-
bisogno medesimo.
IN QUESTO NUMEROdi ECOFOCUS
• A ppaagg.. 11Intervista a Loris Riva, ONR
• A ppaagg.. 33I dati del CDC RAEE
• A ppaagg.. 1100Undicesima edizione
Award Ecohitech
Notiziario Ecofocus - Luglio-Agosto 2009
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n.6 Luglio-Agosto 2009
Direttore Stefano Apuzzo
Coordinamento editorialeLaura Baronchelli
Comitato TecnicoISTITUZIONI
Enrico CagnoDip. Ingegneria Gestionale Politecnico Milano
Marina Camatini Dip. Scienze Ambientali Università Milano-Bicocca
Giuseppe Carraro Consigliere Ecoqual’it
Giuseppe Di Masi Ministero Sviluppo Economico
Camillo Piazza Già Segr. Commissione AmbienteCamera dei DeputatiPaolo PipereResp. Ambiente e Territorio CCIAA MilanoAdriano Vignali Albo Gestori Ambientali Regione Lombardia
Comitato TecnicoIMPRESE
Fiorenzo FoschiPresidente GISIDaniela Capaccioli Resp. Servizio Ambiente ANIESandro GhirardiPresidente AssodelFranco MusiariSegretario Gen. AIM Italia
nota: i direttori dei sistemi collettivi partecipano di diritto al Comitato Tecnico imprese
Hanno aderito al progetto Ecofocus:Ecodom, Ecolamp, Raecycle, ReMedia, Valere
RedazioneChiara [email protected]
MarketingDiego Giordani
AmministrazioneCristina Lombardi
Editore - Consorzio Tecnoimprese ScarlVia Console Flaminio 19 - 20134 MilanoTel. 02 2101111- Fax 02 210111222
Progetto [email protected]
StampaStabilimenti Tipografici Carlo ColomboVia R. Malatesta 296 - 00176 Roma
Direttore Responsabile Silvio Baronchelli
Supplemento al n. 6/2009 A&V ElettronicaReg. Tribunale Milano n.506 del 19/6/89
Diffusione internazionale a cura di:Consorzio Eurotech
Tutti i diritti sono riservati. La riproduzione parziale o totale deitesti è consentita previa autorizzazione dell’editore. Nel caso la rivista sia pervenuta in abbonamento o in omaggio, sirende noto che i dati in nostro possesso sono impiegati nelrispetto del DL 196/2003. I dati acquisiti saranno trattati anchecon l’ausilio di mezzi elettronici per fini contrattuali, gestionali,statistici, commerciali, di marketing. Il titolare del trattamento èConsorzio Tecnoimprese Scarl, nella persona del suorappresentante legale. Il responsabile del trattamento dei dati èElena Baronchelli, cui ci si può rivolgere per far valere i propridiritti in base alla normativa vigente.
Per info: www.tecnoimprese.it
notiziarioRAEE & AMBIENTE
Con il patrocinio del Ministero dell'Ambiente
Gli aaccqquuiissttii vveerrddii,, il GGrreeeenn PPuubblliicc
PPrrooccuurreemmeenntt, non rappresenta-
no solo la possibilità di inserire
criteri di qualificazione ambien-
tale nella domanda delle
Pubbliche Amministrazioni, ma
potranno diventare il “traino”
sul mercato per i prodotti ecolo-
gici.
LLaa pprroodduuzziioonnee ddii rriiffiiuuttii ddeellllee
iimmpprreessee hhaa uunn ttrreenndd iinn ccoonnttiinnuuaa
ccrreesscciittaa:: ccoossaa ooccccoorrrree ffaarree ppeerr
lliimmiittaarree llaa pprroodduuzziioonnee ddii rriiffiiuuttii
iinndduussttrriiaallii??
In riferimento al quesito, occor-
re precisare che l’Osservatorio
non si occupa in modo diretto
del riciclo dei rifiuti prodotti da
alcuni settori merceologici ma
di tutto il ssiisstteemmaa. Non si può
fare a meno di segnalare il forte
ritardo delle reti di raccolta e
recupero di molti prodotti, tra
cui RAEE, batterie, cartucce per
stampanti, medicinali.
Disallineare la crescita dei rifiuti
(scarti da consumi e produzio-
ne) dalla crescita economica e
prevenire la produzione dei
rifiuti: questi sono gli obiettivi
strategici delle politiche comu-
nitarie in relazione all’uso e alla
gestione della risorse.
Il VVII PPrrooggrraammmmaa dd’’aazziioonnee
aammbbiieennttaallee eeuurrooppeeoo ha messo
in chiaro, già nel 2002, le prio-
rità comunitarie per il decen-
nio in corso: tra queste vi sono,
appunto, il necessario disalli-
neamento tra produzione di
rifiuti, crescita dell’economia e
relativo consumo di risorse,
soprattutto non rinnovabili, e
la corretta applicazione della
gerarchia d’azioni sui rifiuti,
che pone al primo posto l’ur-
genza d’intervenire con mag-
giore efficacia sulla fase di pre-
venzione.
Prevenire vuol dire ridurre la
quantità e la pericolosità dei
rifiuti da gestire. Misure di pre-
venzione possono essere appli-
cate a tutte le fasi del ciclo di
vita d’un bene, a partire dalla
fase di progettazione e produ-
zione, di marketing, di distribu-
zione, vendita e impiego fino
alla sua dismissione a fine vita.
Analizzando ogni fase nel ciclo
di vita di un prodotto, è possibi-
le definire interventi per ridurre
la produzione di rifiuti a essa
associati. Già nella fase di pro-
gettazione e design, ad esempio,
si possono fare considerazioni
su tipo, quantità e qualità di
materiali da usare nell’ottica
d’un minore impatto ambientale
del prodotto a fine vita.
Un altro aspetto cruciale è l’uso
di processi di produzione effi-
cienti in termini di richiesta
d’energia e materiali e a basso
impatto ambientale. Anche riuti-
lizzare il prodotto più volte,
ovvero allungarne la vita utile
evitandone la dismissione anzi-
tempo, è una misura di preven-
zione. Alla fine del ciclo di vita i
beni dismessi diventano rifiuti e
rientrano nella fase in cui sono
possibili solo azioni di minimiz-
zazione.
Dato che la produzione di rifiuti
è costantemente in crescita, la
loro gestione è sempre più un
costo in termini ambientali ed
economici. La pprreevveennzziioonnee è
pertanto la migliore possibile
tra le opzioni di gestione dei
rifiuti, in quanto elimina le
necessità di manipolazione, tra-
sporto, riciclaggio e smaltimen-
to, garantendo così il più alto
livello di tutela dell’ambiente e
ottimizzando l’uso delle risorse,
in particolare quelle economi-
che.
Un secondo aspetto strutturale
da analizzare a monte di altri
fattori è il possibile dualismo tra
“libero mercato” e “sistemamonopolistico” che è stato bene
illustrato dall’indagine conosci-
tiva IICC2266 ddeellll’’AAuuttoorriittàà GGaarraannttee
per la Concorrenza ed il Mercato
con particolare riferimento alla
creazione in Italia di Consorzi
obbligatori unici per la raccolta
degli imballaggi, degli oli mine-
rali e vegetali, nonché del polie-
tilene e delle “cassette” (e anco-
ra fino a poco tempo fa delle
batterie).
Per brevità bisogna sottolineare
che questo dualismo si basa su
due legittimi principi, libero
mercato e tutela ambientale,
che a loro volta comportano una
duplice conseguenza.
Da una parte la giusta resistenza
a creare dei sistemi (come quel-
li consortili unici) che possano
alterare le condizioni di mercato
libero, dall’altro la difficoltà di
realizzare sistemi di raccolta dif-
ferenziata associata al recupero
di materia che mantengano ele-
menti di libero mercato e che al
contempo si dimostrino efficaci
in termini di difesa ambientale
quanto quelli che si basano su
una semplificazione prettamen-
te monopolistica.
Laura Baronchelli
Il Centro di Coordinamento RAEE
ha pubblicato il suo primo rappor-
to annuale sul sistema di raccolta
e trattamento dei rifiuti elettronici
in Italia. I dati, relativi al 2008,
fotografano la realtà di un sistema
che, dopo aver stentato a decolla-
re, mostra finalmente dei risultati
incoraggianti. Anche se la visione
è limitata ai soli RAEE domestici,
tutti i trend considerati appaiono
in crescita e le prospettiva per il
2009 sono di poter raddoppiare i
quantitativi raccolti finora.
L’Italia in numeriSono stati 6655..771133..441144 i Kg di RAEE
raccolti nel corso del 2008, con-
centrati tra settembre e dicembre,
e ben 3366..558844 i ritiri effettuati a
livello nazionale presso i Centri di
Raccolta.
Su base regionale, come si può
osservare nella Tabella 1, è la
Lombardia a fare la parte del
leone, con un quantitativo di
16.629.070 Kg di RAEE raccolti,
seguita da Veneto e Piemonte.
Come fanalino di coda troviamo
invece il Molise, con circa 128mila
kg.
Guardando alle tipologie di rifiuti
raccolte sulla base della suddivi-
sione nei cinque raggruppamenti
RAEE, i quantitativi più alti della
raccolta provengono da RR11 (Freddoe clima) e RR22 (Grandi elettrodome-stici) che rappresentano insieme il
5577%% della torta. La fetta di Tv e
monitor è comunque consistente
e occupa un 27,48% (si vedaTabella 2). A seguire, i piccoli elet-
trodomestici e gli altri apparecchi
elettronici rappresentano il 15%
dei rifiuti raccolti e trattati.
Il gap tra nord,centro e sud I Centri di Raccolta iscritti al porta-
le del CdC RAEE risultano essere, a
fine 2008, 22..778855 distribuiti su tutto
il territorio ma con alcune diffe-
renze sostanziali:
1. Nel nnoorrdd IIttaalliiaa, si hanno 2.130
centri per un dato medio di popo-
lazione raggiunta pari al 9922,,11%%,
con picchi del 99,5% in Emilia-
Romagna, del 91,5% in Lombardia
e del 94% in Veneto;
2. Nel cceennttrroo IIttaalliiaa, la media della
popolazione raggiunta è del 7788%%
per 308 centri di raccolta, con
esempi virtuosi in Umbria (90,9%)
e in Toscana (81,7%) e una situa-
zione difficile in Abruzzo (51,1%);
3. Nel ssuudd IIttaalliiaa, il tasso di popola-
zione servita è ancora molto basso
e si attesta sul 5522%% per 347 centri;
dati positivi si registrano in
Basilicata (con il 61,5%) e in Puglia
(74,4%), mentre la Sicilia resta su
una percentuale bassa, 25,7%.
Complessivamente, facendo una
media nazionale, la popolazione
raggiunta dal sistema è il 7755,,88%%.
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AI PRODUTTORI DI LAMPADEGLI ONERI DI GESTIONE DEI RAEE Il ddeeccrreettoo 1122 mmaaggggiioo 22000099determina le modalità di finanziamento dellagestione dei rifiuti diaappppaarreecccchhiiaattuurree ddii iilllluummiinnaazziioonnee da parte dei produttori delle stesse,indipendentemente dalla data di immissione sul mercatoe dalla origine domestica o professionale.
Il decreto stabilisce le modalitàdi gestione e gli obblighi per i produttori:1.. Dovranno adempiereall’obbligo di sostenere i costiattraverso l’adesione a unssiisstteemmaa ccoolllleettttiivvoo adeguato;
2. Il contributo è determinatoin proporzione alla qquuoottaa ddiimmeerrccaattoo,, nell’anno solare diriferimento, di ciascunproduttore, calcolata dalCCoommiittaattoo ddii VViiggiillaannzzaa eeCCoonnttrroolllloo;;
3. Dovranno comunicare alRReeggiissttrroo la fascia o le fasce di appartenenza, indicando ilnumero di pezzi immessi sulmercato nazionale per ciascuna fascia.
Le medesime modalità(iscrizione a un sistemacollettivo e contributo definitosecondo la quota di mercato)sono stabilite anche per iproduttori di tubi fluorescenti e sorgenti luminose
I produttori di apparecchi diilluminazione, tubi fluorescentie sorgenti luminose possonoavvalersi della facoltà diindicare separatamente i ccoossttiifino al 1133 ffeebbbbrraaiioo 22001111.
NNOORRMMAATTIIVVEE
Sistema RAEE: trend increscita e rinnovato ottimismoI dati rilasciati dal CdC RAEE sui rifiuti raccolti e trattati nel 2008mostrano tassi e indici in rialzo avvicinando l’Italia ai target europei
RRaaggggrruuppppaammeennttoo %% PPeessoo iinn KKggR1 – Apparecchiature refrigeranti 36,58% 24.039.185R2 – Grandi bianchi 20,68% 13.535.713R3 – Tv e Monitor 27,48% 18.058.486R4 – PED, CE, ICT, app. ill. e altro 15,02% 9.868.642R5 – Sorgenti luminose 0,32% 65.713.414
Tabella 2 - RAEE raccolti per raggruppamento
RReeggiioonnee KKgg RRAAEEEE rraaccccoollttiiLombardia 16.629.070Veneto 9.374.286Piemonte 7.744.840Toscana 4.791.410Emilia-Romagna 4.333.268Lazio 3.107.261Friuli Venezia Giulia 2.986.556Trentino Alto Adige 2.920.063Sardegna 2.552.116Marche 2.425.782Umbria 2.199.653Campania 2.073.444Puglia 1.107.823Liguria 918.000Calabria 714.908Abruzzo 682.396Sicilia 629.060Basilicata 210.014Valle D’Aosta 184.585Molise 128.013
Tabella 1 - RAEE raccolti per Regione
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Danilo Bonato Direttore Generale ReMedia
Lo scorso giugno si è tenuta a
Toronto la conferenza internazio-
nale sul riciclo delle AEE e delle
batterie, dove l’Italia ha avuto nel
PPrrooffeessssoorr SSccrroossaattii, esperto di
nanotecnologie de La Sapienza, un
autorevole relatore. La conferenza
ha trattato estensivamente i temi
cruciali per chi si occupa di riciclo,
spaziando dalle questioni politico-
strategiche a quelle tecnico-orga-
nizzative.
Sistema RAEENonostante i problemi di “gioven-
tù”, le critiche e le resistenze al
cambiamento, il nostro sistema
RAEE ha buona impostazione
strutturale, coerente con la diretti-
va europea e decisamente miglio-
re di quella di USA e di alcuni gran-
di paesi del continente.
Le fondamenta sono solide e le
potenzialità di crescita rilevanti,
ma è indispensabile lavorare bene
su tre fronti: rraaccccoollttaa;; sseemmpplliiffiiccaa--
zziioonnii;; ccoonnttrroollllii ee ssaannzziioonnii.
Sul fronte della rraaccccoollttaa è risaputo
che c’è molto da fare e che siamo
più indietro degli altri. Il ritiro “uno
contro uno” da parte della distri-
buzione aiuterà, ma non basta.
Serve uno sforzo di tutti i soggetti
coinvolti finalizzato a identificare
soluzioni concrete ed equilibrate
per quanto riguarda gli oneri e le
responsabilità in gioco, in partico-
lare sul tema di una più profonda
sensibilizzazione dei cittadini.
Il secondo fronte, quello delle sseemm--
pplliiffiiccaazziioonnii, è probabilmente il più
delicato. Di fatto, il livello di com-
plessità indotto dalle normative
vigenti nel nostro Paese, non di
rado in conflitto tra loro, è tra i più
elevati in assoluto. Non è banale
studiare delle semplificazioni
ragionevoli, che non compromet-
tano gli obiettivi essenziali di trac-
ciabilità e sicurezza imprescindibi-
li nella gestione dei RAEE.
Infine, anche sulla questione dei
ccoonnttrroollllii e delle ssaannzziioonnii siamo
indietro. L’efficacia del sistema è
strettamente collegata alla capaci-
tà effettiva di controllare chi non
rispetta le regole, siano essi pro-
duttori non iscritti al Registro (freeraiders), ladri di AEE a fine vita
(presso le isole ecologiche),
Comuni che continuano a operare
autonomamente, Sistemi Collettivi
che non rispettano i livelli di servi-
zio e le regole operative stabilite.
Sistema BatterieSe sui RAEE la conferenza di
Toronto ha ricordato, se ce ne
fosse stato bisogno, che c’è ancora
molto da lavorare, sulle Batterie ha
lanciato un ““aallllaarrmmee rroossssoo””.
In quasi tutti i Paesi industrializza-
ti sono entrate operativamente in
vigore le nuove norme sulle batte-
rie, mentre da noi i punti aperti
sono numerosi e di non semplice
soluzione. Le questioni da risolve-
re riguardano indistintamente
tutti gli stakeholder, dalle istitu-
zioni ai sistemi di raccolta dei pro-
duttori, dai raccoglitori alla distri-
buzione. Anche dimenticandosi
della delicata transizione del
sistema di gestione delle batterie
al piombo dal modello “consorzio
unico” al modello “aperto”, resta
comunque da affrontare in modo
organico la progettazione del
sistema di raccolta delle pile por-
tatili. In tempi brevissimi serviran-
no le quote di responsabilità cal-
colate dal CCoommiittaattoo ddii VViiggiillaannzzaa ee
CCoonnttrroolllloo e il DM sul finanziamen-
to delle attività,
Ci sono poi vincoli operativi, come
la mmaannccaannzzaa ddii iimmppiiaannttii ddii ttrraattttaa--
mmeennttoo ee rreeccuuppeerroo ppeerr llee ppiillee ppoorrttaa--
ttiillii, anche se alcuni imprenditori
hanno coraggiosamente avviato
progetti pilota in questo senso.
La conoscenza dei processi di trat-
tamento diventerà un asset
apprezzabile, in un settore dove
l’innovazione tecnologica riveste
un ruolo centrale. Presto infatti
potremo sentir parlare di impiego
di nanotecnologie, idrogeno, meta-
nolo e nuovi materiali a base di
litio e sarà dunque importante
sapere come trattarli.
In questo scenario articolato il
ruolo dei CCoonnssoorrzzii RRAAEEEE può esse-
re davvero importante. Non a caso
la conferenza di Toronto ha affian-
cato in modo inscindibile le proble-
matiche di trattamento dei RAEE
con quelle delle batterie.
Probabilmente l’esperienza matu-
rata nell’ambito del CdC RAEE sarà
una leva importante su cui puntare
per progettare un buon sistema di
gestione Pile e Accumulatori
anche in Italia.
4
Notiziario Ecofocus - Luglio-Agosto 2009
REMEDIA AL FIANCO DEI PRODUTTORI DI PILE E ACCUMULATORIRReeMMeeddiiaa, uno dei principali consorzi multi-settore per la gestione ecosostenibile dei RAEE, da quest’anno è in prima linea anche nellagestione di pile e accumulatori a fine vita, oggi disciplinata dal decreto legislativo 188/2008.
LA GESTIONE DI PILE E ACCUMULATORIUna nuova importante sfidaambientale per il nostro Paese, che dovrà confrontarsicon scadenze e target diraccolta, con tappe serrate già a breve e nei prossimi anni e in cui dovranno fare la propria parte le Istituzioni, le aziende ed i consumatori.
Degli oltre 1.000 soci delconsorzio, sono oltre 300 leaziende che hanno già scelto di affidare a ReMedia anche la gestione di questi rifiuti.
IL CENTRO DI COORDINAMENTONAZIONALE PILE E ACCUMULATORISocio fondatore del CCeennttrroo ddiiCCoooorrddiinnaammeennttoo NNaazziioonnaallee PPiillee ee AAccccuummuullaattoorrii (www.ccnpa.it),ReMedia è impegnato con iprincipali stakeholder nellacostruzione di un sistema digestione efficiente per laraccolta e il riciclo dei rifiuti di pile e accumulatori.
Per rispondere alla necessità di informazioni su questatematica, ReMedia ha istituitoun apposito sito:wwwwww..rreemmeeddiiaappiillee..iitt..
RREEMMEEDDIIAAIINNFFOORRMMAA
Toronto chiama Italia: cosafare per diventare grandiRAEE e batterie, due sistemi ancora in rodaggio
Stefano Apuzzo
Grazie a un accordo tra i principa-
li produttori di telefoni cellulari, a
partire dal 2010 arriverà sul mer-
cato europeo il caricabatteria uni-
versale, utilizzabile con telefonini
di differenti marche e modelli.
Tutti i nuovi caricabatteria dispor-
ranno di un sistema di ricarica
standard basato sulla tecnologia
micro usb (oggi in uso solo su
alcuni cellulari) e saranno anche
sviluppati nuovi standard europei
per assicurarne l’uso sicuro.
Un “memorandum of understan-ding” (MoU), una sorta di proto-
collo di intesa, è stato sottoposto
alla Commissione europea da
parte di NNookkiiaa,, EErriiccssssoonn,,
SSaammssuunngg,, LLGG,, MMoottoorroollaa,, AAppppllee,,
QQuuaallccoommmm,, TTeexxaass IInnssttrruummeenntt,,
NNeecc,, RReesseeaarrcchh iinn MMoottiioonn.
La Commissione aveva chiara-
mente espresso all’industria del
settore della telefonia che in man-
canza di un accordo volontario
avrebbe legiferato sulla materia.
Il comparto industriale ha preferi-
to però agire autonomamente
consapevole che in materia di
telefoni cellulari, di prezzi e aper-
tura del mercato la Commissione
ha già dimostrato di usare fino in
fondo il proprio diritto di iniziati-
va. Una nuova norma europea, in
ogni caso, si prospetta e sarà
emanata in merito alla sicurezza
degli apparecchi e dei nuovi cellu-
lari “multifunzione”.
Il caricabatteria standard assicu-
rerà, senza dubbio, anche un con-
siderevole risparmio in termini di
rifiuti speciali.
Ai fini della riduzione dei rifiuti, ai
produttori di apparecchi telefonici
portatili sarebbe utile suggerire
anche di non eliminare dalla pro-
duzione i componenti utili a far
funzionare i telefonini. E’ evidente
che se un consumatore deve cam-
biare solo la batteria del cellulare
ma la casa madre non le produce
più, sarà costretto ad acquistare
un telefono nuovo. L’accordo
siglato dai produttori segna,
comunque, un passo importante e
rappresenta un utile spunto
anche per altri comparti.
Si pensi, ad esempio, ai produttori
di consumabili per ufficio. E’ bene
attendere che l’Unione europea o
il Governo italiano legiferino,
imponendo il “take back” delle
cartucce esauste oppure convie-
ne al comparto proporre un
accordo volontario?
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ANCI PUNTA A MIGLIORARE I CENTRI DI RACCOLTAAANNCCII e Organizzazionirappresentative dei Produttori diAEE hanno stipulato un accordocon l’intento di privilegiare larealizzazione di nuovi CCeennttrrii ddiiRRaaccccoollttaa ccoommuunnaallii e/o adeguarequelli esistenti ai finidell’ottimizzazione delleoperazioni di gestione dei RAEEe migliorarne la fruibilità percittadini e addetti alla raccolta.L’importo complessivo di euro2.550.000 sarà suddiviso: euro1.800.000 per la realizzazione deinuovi e 750.000 per interventi diadeguamento. SSccaaddeennzzaa bbaannddoo::2211 sseetttteemmbbrree.
NUOVI RIFIUTI NEI CENTRI DI RACCOLTAAnche il DDMM 1133 mmaaggggiioo èincentrato sui miglioramenti daapportare ai centri di raccoltacomunali. Tra le modificheapportate c’è l’integrazionedelle tipologie di rifiuti chepotranno essere conferite:- ttoonneerr per stampa esauritidiversi da quelli di cui alla voce08 03 17* (provenienti da utenzedomestiche)- ppnneeuummaattiiccii fuori uso(solo seconferiti da utenze domestiche);- ffiillttrrii oolliioo;- componenti rimossi daapparecchiature fuori usodiversi da quelli di cui alla voce16 02 15* (limitatamente ai tonere cartucce di stampaprovenienti da utenzedomestiche);- ggaass in contenitori a pressione(limitatamente ad estintori eaerosol a uso domestico; -bbaatttteerriiee ee aaccccuummuullaattoorri diversida quelli di cui alla voce 20 01 33(ovvero batterie e accumulatorial piombo derivanti dallamanutenzione dei veicoli a usoprivato, effettuata in propriodalle utenze domestiche).
NNOORRMMAATTIIVVEE
Caricabatterie unico per i cellulari dal 2010I produttori si accordano autonomamente per ridurre i rifiuti
Mercato, numeri e consumatoridi telefonia mobile.Nel mondo circolano oltrequattro miliardi di telefonini.Nonostante esistano le normeper gestire l’immondizia hi-tech, uno studio divulgato daVVooddaaffoonnee denuncia come, nellastragrande maggioranza deicasi, cellulari e alimentatorisono buttati nella pattumiera.
Nei negozi Vodafone è cosìpartita l’iniziativa di raccoltadei vecchi cellulari: progetto
che, fino ad oggi ha consentitodi smaltire 11,,66 mmiilliioonnii ddii ppeezzzzii inItalia ricuperando 30 tonnellatedi materiali. In Italia, il businessdegli accessori di telefoniamobile, rappresenta unmercato da 100 milioni di euro.
Con il caricabatteria unico lecose dovrebbero modificarsi, inmeglio per le tasche deiconsumatori. Sul mercato sisono affacciati i primi esempi:smartphone come i nuovi NokiaN97 o il Samsung Omnia Hd si
alimentano via MicroUsb. Si trovano già in venditaalimentatori universali cheutilizzano una porta Usbstandard e un kit di cavetti per i modelli più diffusi. Dal 2010 tutto diventerà piùsemplice, anche accessoricome il vivavoce e laconnessione a un pc. E sarà possibile evitare dilasciare l’alimentatoreattaccato alla presa dellacorrente a consumare energiaelettrica.
VODAFONE PROMUOVE IL RICICLO DEI CELLULARI
Chiara Malla
SSiiccuullaa CCiiccllaatt rappresenta una
delle eccellenze del Sud Italia
nelle gestione dei rifiuti.
La Sicilia, dove ha sede l’azienda,
anche se non è annoverata tra le
regioni italiane “riciclone”, pre-
senta degli impianti di trattamen-
to certificati secondo le ultime
normative e attrezzati per smalti-
re diverse tipologie di rifiuti.
L’azienda, dotata di un sistema di
gestione conforme alle norme
UNI EN ISO 9001:2000 e UNI EN ISO
14001:2004, è una società coope-
rativa che opera nel settore dei
servizi civili e industriali, e si
rivolge a enti sia pubblici che pri-
vati fin dal 1979. Questa lunga
esperienza ha consentito
all’azienda di acquisire una pro-
fessionalità sempre più adeguata
alle esigenze delle aziende a cui
offre i propri servizi.
L’organizzazione aziendale è
strutturata in settori, quali:
- Ecologia
- Logistica
- Trasporti
- Verniciature industriali
- Pulizie civili ed industriali.
Il trattamento dei rifiutiRelativamente al Settore
Ecologia, è presente a San
Cataldo Scalo un proprio impian-
to per la selezione e l’imballaggio
dei rifiuti, convenzionata con i
consorzi di filiera del CCoonnaaii
(Comieco, Corepla, CIAL, CNA e
Coreve) per i conferimenti di
imballaggi in cellulosa, plastica,
acciaio, alluminio e vetro.
Oltre a offrire servizi di igiene
ambientale alle grandi utenze, si
rivolge agli utenti commerciali e
industriali ai quali offre servizi di
ritiro e smaltimento di rifiuti spe-
ciali e speciali pericolosi e di con-
sulenza specifica in materia.
Lo sviluppo delle attività vede
attualmente Sicula Ciclat impe-
gnata nella costruzione di una
nuova piattaforma, sempre nel-
l’area industriale di San Cataldo
Scalo, per il trattamento dei rifiu-
ti da apparecchiature elettriche
ed elettroniche (RAEE) e nello svi-
luppo dei servizi connessi a tale
mercato.
L’attenzione per lasensibilizzazioneSicula Ciclat ha recentemente
concluso un progetto di Ricerca e
Sviluppo condotto con alcuni
partner industriali e in collabora-
zione con il dipartimento di inge-
gneria chimica, dei processi e dei
materiali dell’Università di
Palermo, avente per finalità la
produzione di manufatti ottenuti
con contenitori in plastica da
Raccolta Differenziata e da pneu-
matici fuori uso.
Promuove regolarmente attività
di informazione e sensibilizzazio-
ne su tematiche legate all’ecolo-
gia ed ospita fin dal 2002 l’edizio-
ne annuale di Ricicloaperto con il
contributo organizzativo di
Comieco.
Sicula Ciclat a partire dal 2008, è
entrata a far parte del GGrruuppppoo
AAssssooqquuaall’’iitt, che comprende a
livello nazionale degli operatori
del fine vita, con lo scopo di pro-
muovere qualità e professionalità
nel settore RAEE.
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I BENEFICI AMBIENTALI DEL RICICLO RIFIUTIIl nuovo studio di CCoonnaaii““II bbeenneeffiiccii ddeellllaa rraaccccoollttaa--rriicciiccllooiinn IIttaalliiaa”” sui vantaggi economicie ambientali dati dall’uso dellematerie prime seconde e da uncorretto smaltimento riportache oltre un miliardo di euro èstato risparmiato per avereevitato emissioni di gas serra dariciclo. E un taglio sui costi nellosmaltimento dei rifiuti diimballaggio pari a 3 miliardi e244 milioni di euro. È laconferma che il rapporto costi-benefici del riciclo dei rifiuti,generato dal Sistema Conai -Consorzi, pende in modo decisoa favore dei benefici. L’impiegodelle “materie prime seconde”ha consentito all’Italia diottenere vantaggi sia in terminieconomici che ambientali,giocando al tempo stesso unruolo di motore di sviluppoeconomico sostenibile.
I COMUNI RICICLONI 2009È ancora un comune del Nord ilpiù “rriicciicclloonnee” d’Italia. CCeessssaallttooin provincia di Treviso, con il77,8% di raccolta differenziata,scala la vetta e si piazza alprimo posto della classifica diLLeeggaammbbiieennttee che ogni annoassegna gli Oscar del riciclo aicomuni che gestiscono meglio ipropri rifiuti. Ma non c’è solo ilNord. Anche in Campania sono61 i comuni da cui prendereesempio in materia didifferenziata, in particolareSSaalleerrnnoo con il 45,7% di raccoltadifferenziata. Quest’anno perdiventare Comune Riciclonebisognava aver superato il 45%di raccolta differenziata,nell’anno 2008. Mentre, aicomuni sotto i 10mila abitantidelle regioni del Nord Italia lagiuria ha imposto ilsuperamento di 55%.
RREECCUUPPEERROO
Dalla Sicilia, un operatore “D.O.C.”Sicula Ciclat presenta impianti di trattamento RAEE conformi alle ultime normative
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L’IT
Piero di Camillo
Anche se i dati sono migliorati in
Italia l’obiettivo di 44 kkgg//aabb per la
raccolta dei RAEE è stato manca-
to: ci siamo fermati a uno scon-
fortante 2,1 kg, solo di poco supe-
riore agli 1,7 kg dello scorso anno.
Ma non è che in Europa vada poi
tanto meglio: manca all’appello
almeno il 75% dei rifiuti prodotti.
Negli Stati Uniti la situazione è
ancora peggiore, visto che l’80%
dei rifiuti manca all’appello (86%
se riferiti ai televisori e il 90% se
riferiti ai PC).
Le cause sono molteplici: una rac-
colta non ottimale, una scarsa
sensibilità dei consumatori e delle
aziende utilizzatrici, la difficile
tracciabilità della filiera.
A tutto ciò si aggiunge il fatto che
si verificano ““ffuugghhee”” di rifiuti che
prendono altre destinazioni:
smaltimento non ufficiale ed
esportazione dei rifiuti verso
Paesi in via di sviluppo sotto le
mentite spoglie di “materiale
usato”.
In realtà, la CCoonnvveennzziioonnee ddii
BBaassiilleeaa vieta l’esportazione di
rifiuti tossici ai paesi che non
appartengono all’OCSE: sta di
fatto però che almeno il 47%
delle scorie europee, tra cui sono
prevalenti i RAEE, viene spedito
per mare ai paesi in via di svilup-
po. Questo nonostante l’Unione
Europea vieti espressamente
l’esportazione dei RAEE fuori
dall’Europa.
Fatta la legge,trovato l’ingannoAggirare convenzioni e direttive
non è poi così difficile dato che è
ammessa l’esportazione di pro-
dotti usati, purché funzionanti.
E così succede che dall’Europa (e
dagli Stati Uniti) partono regolar-
mente container stipati di televi-
sori e Pc usati destinati ai Paesi
sottosviluppati: in realtà almeno il
7755%% di questi prodotti è da butta-
re. Anche molte donazioni, intese
a colmare il “digital divide”, fini-
scono per alimentare un vero e
proprio “digital dump”.
Non esistono naturalmente cifre
ufficiali, ma il traffico illegale esi-
ste e proviene generalmente dai
Paesi ritenuti più “virtuosi”, Paesi
Bassi e Inghilterra in testa: lo ha
recentemente dimostrato
GGrreeeennppeeaaccee che ha installato una
“cimice” in un televisore chiara-
mente non funzionante e ha potu-
to quindi seguirne l’itinerario, da
un centro di raccolta dov’era
stato regolarmente consegnato,
ai docks di Londra fino a un mer-
cato dell’usato in Nigeria.
Del resto basta dare un’occhiata
alle esportazioni di televisori
dall’Unione Europea; nel 2005 ne
sono stati esportati 3,6 milioni,
corrispondenti a 100mila tonnel-
late, con un valore medio unitario
di 339 euro.
La tabella 1 mostra che il valore
medio dei televisori esportati in
Africa è invece molto basso (64
euro) e scende fino a 28 euro per
Paesi come Ghana, Nigeria ed
Egitto. Questo lascia pensare
che una gran parte di questi
televisori sia di “seconda mano”
e probabilmente inservibile
(leggi: rifiuti).
Le destinazioni preferite per gli
“esportatori” europei sono i paesi
dell’Africa, mentre Stati Uniti e
Giappone privilegiano India, Cina
e Pakistan (vedi tabella 2).
Se si guarda alle strutture di trat-
tamento autorizzate in India, i
flussi nascosti in quel Paese pos-
sono essere considerati addirittu-
ra oltre il 99%, pari a circa
143mila tonnellate all’anno.
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Notiziario Ecofocus - Luglio-Agosto 2009
PROROGHE PER I PRODUTTORI DI PILECon il DD..llggss 118888 pubblicato loscorso 3 dicembre, il governoitaliano ha recepito la direttivaeuropea 2006/66/Ce su pile eaccumulatori, dando il via all’iterdi costruzione del sistema digestione della raccolta edell’invio a riciclo di tutti i tipi dipile e accumulatori. Il “contoalla rovescia” è già partito: il 2266sseetttteemmbbrree 22000099 dovrebbe infattivedere il via anche in Italia ilnuovo sistema di gestione dellepile e accumulatori che, perdimensioni, complessità eimpegnativi obiettivi di raccoltada raggiungere, rappresenta unasfida per il nostro paese.
I dati di raccolta delle pile edegli accumulatori esausti sonoscoraggianti: meno del 10% deirifiuti di questo tipo vienesottratto alla discarica tramiteiniziative volontarie.La nuova direttiva riguarda tuttii tipi di pile e accumulatori eassegna ai produttori laresponsabilità della costruzionee gestione del sistema, che avràperò un elemento chiave anchenei distributori sul territorioche, senza obbligo di acquisto dinuove pile, metteranno adisposizione dei consumatoriappositi contenitori.Il prossimo 1188 sseetttteemmbbrree(termine prorogato rispetto allaprima scadenza fissata al 18giugno) scadrà il termine per leaziende interessate perl’iscrizione al RReeggiissttrroo nnaazziioonnaalleeddeeii pprroodduuttttoorrii, che assegneràproporzionalmente - aiproduttori stessi o ai consorzida questi costituiti - quote diresponsabilità rispetto al totaledell’immesso al consumo. Il 26settembre il sistema dovràessere pronto a operare, conobiettivi di raccolta impegnativi.
NNOORRMMAATTIIVVEE
La grande fuga dei RAEE...monnezza senza frontiere
ESPORTAZIONI DI TV COLOR DALLUE
Fonte: Eurostat, 2007
I dati sulle esportazioni illegali di rifiuti
Le conseguenze Il 75% dei prodotti, come si è
detto, non è recuperabile ed è
destinato a essere incenerito a
cielo aperto, con gravi conse-
guenze per l’ambiente e per la
salute delle persone esposte alle
micidiali esalazioni tossiche.
Per non parlare dei liquami che si
riversano su laghi e fiumi dove si
accumulano sostanze nocive che
rimarranno per generazioni.
I fattori che determinano l’espor-
tazione di rifiuti sono vari e
vanno dalla scarsa disponibilità di
tecnologia per il trattamento spe-
ciale alla scarsità di materiali fino
alle differenze di prezzo per lo
smaltimento o il recupero.
Seguendo le direttive Ue, decon-
taminare e disporre dei residui
tossici costa oltre mille dollari
alla tonnellata, mentre i ««ppiirraattii
ddeellllaa ssppaazzzzaattuurraa»» offrono prezzi
dieci volte più bassi. Altro fattore
che attira è il basso costo del tra-
sporto, soprattutto verso le desti-
nazioni asiatiche dove i container
normalmente tornerebbero vuoti
dopo aver portato nei paesi occi-
dentali il loro carico di prodotti
tecnologici.
Secondo FFoorreeiiggnn PPoolliiccyy in Cina,
India e Nigeria il giro d’affari col-
legato all’e-waste raggiungerà gli
11 miliardi di dollari entro il 2009.
Ma perché le nazioni destinatarie
di questi traffici non cercano di
bloccarli visti i danni ambientali
che si accumulano inesorabil-
mente e le nefaste conseguenze
per le loro popolazioni?
Purtroppo questo commercio è
spesso fondamentale per le eco-
nomie locali: in Cina si calcola che
circa 100mila persone siano
impiegate in questo tipo di attivi-
tà e a Guiyu un lavoratore può
guadagnare tra i 2 e i 4 dollari al
giorno.
Possibili soluzioni Come tutti i traffici illeciti in cui
sono in gioco enormi interessi
economici, non è facile porre un
argine.
Le associazione umanitarie e
ambientaliste insistono che la sola
soluzione è di mettere al centro di
ogni politica il principio della
responsabilità del produttore,
incorporare il costo della gestione
del rifiuto nel prezzo del prodotto
e introdurre regole più severe per
eliminare le sostanze tossiche.
A nostro avviso occorre partire
da una migliore tracciabilità della
filiera e verificare che tutti gli
attori interessati adottino dei
comportamenti responsabili.
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UN ALTRO ITALIANO AL WEEE FORUMIl WWEEEEEE FFoorruumm dà il benvenuto alCCoonnssoorrzziioo EEccooppeedd, il quartomembro italianodell’organizzazione.Invece, EEllkkeerr, consorziofinlandese, TTrraaggaammoovviill(spagnolo) ed EEccoottrreell (delLussemburgo) hannorassegnato le dimissioni. A oggi sono 39 le organizzazionidi produttori o di associazioni di categoria europee che fanno parte del WEEE Forum. Nel 2008 hanno raccolto untotale di 1,5 milioni di tonnellate di rifiuti elettrici ed elettronici, il che corrisponde a circa il 50% deiRAEE segnalati.
REVISIONE DELLA DIRETTIVA WEEEDal 1 ° luglio 2009, la Svezia ha assunto la presidenza della Commissione europea. La Presidenza svedese vuoleraggiungere un accordo sulla revisione della direttivaRAEE con lo scopo di migliorare il quadro normativo, amministrativopuntando a una maggioreefficienza, meno burocrazia, un miglioramento delrecepimento nazionale e una registrazione armonizzate in tutta l’UE.
NORMATIVA BATTERIE IN GERMANIAÈ stata pubblicata in Germaniala nuova direttiva sulle batterie e accumulatori loscorso 30 giugno 2009. La normativa entrerà in vigore apartire dal primo dicembre2009.
EESSTTEERROO
WWaassttee wwiitthhoouutt bboorrddeerrss iinn tthheeEEUU?? TTrraannssbboouunnddaarryysshhiippmmeennttss ooff wwaasstteeEuropean EnvironmentAgency - EEA (2009)www.eea.europa.eu
TTooxxiicc TTeecchh?? NNoott iinn OOuurrBBaacckkyyaarrddGreenpeace (Febbraio 2008)
www.greenpeace.org
TThhee DDiiggiittaall DDuummpp:: EExxppoorrttiinnggRRee--uussee aanndd AAbbuussee ttoo AAffrriiccaaBasel Action Networkwww.BAN.org
FFoolllloowwiinngg tthhee ee--wwaassttee ttrraaiillGreenpeacewww.youtube.com
LINKS E APPROFONDIMENTI
DDeessttiinnaazziioonnii iinn AAssiiaaFonte: Basel Action Network 2005.
a cura di:
EC
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L’IT
Chiara Malla
Dal 1998, l’AAwwaarrdd EEccoohhiitteecchh è il
primo e più importante riconosci-
mento ambientale per le imprese
del settore hi-tech per i risultati di
eco-compatibilità, efficienza
energetica e gestione dei rifiuti
raggiunti mediante lo sviluppo di
prodotti, soluzioni e processi
““eennvviirroonnmmeennttaall ffrriieennddllyy””.
Il premio è organizzato dal
CCoonnssoorrzziioo EEccooqquuaall’’IItt (Consorziodi servizi per la eco-qualità nell’hi-tech) al fine di valorizzare i
prodotti e le soluzioni provenienti
dal mondo elettronico e hi-tech
che assicurano il minor impatto
ambientale e il maggiore rispar-
mio energetico.
L’uunnddiicceessiimmaa eeddiizziioonnee del Premio
si svolgerà nel mese di ddiicceemmbbrree
a RRoommaa e sarà rivolta alle piccole
e grandi aziende del comparto hi-
tech e alla Pubblica Amministra-
zione. La cerimonia di premiazio-
ne si svolgerà al termine di un
convegno incentrato sulle politi-
che di GPP (Green PublicProcurement) e sulle novità in
fatto di gestione dei rifiuti hi-tech
(cartucce e RAEE).
Le categorie del premioQuest’anno il premio è dedicato
alle grande e piccole imprese e
alle pubbliche amministrazioni
che si saranno distinte in:
II.. PPRROODDOOTTTTII HHII--TTEECCHH EECCOO--VVIIRRTTUUOOSSII
IA - Settore del bianco (grandi
elettrodomestici)
IB - Settore del bruno (audio,
video, cellulari ecc)
IC - Settore del grigio (computer,
stampanti ecc)
ID - Prodotti tecnologici non com-
presi tra le prime sottocategorie
IIII.. PPRROOCCEESSSSII EE SSEERRVVIIZZII EECCOO--VVIIRR--
TTUUOOSSII (soluzioni, progetti, forma-zione e comunicazione)IIA Rete commerciale o distributi-
va
IIB Take back RAEE (ritiro, recupe-
ro, riciclaggio, reverse logistic)
IIC Processi e servizi a basso
impatto ambientale
IIIIII.. PPUUBBBBLLIICCHHEE AAMMMMIINNIISSTTRRAAZZIIOONNII
EECCOO--VVIIRRTTUUOOSSEE
IIIA Acquisti verdi
IIIB Politiche di risparmio ed effi-
cienza energetica
IIIC Sensibilizzazione dei cittadini
IIVV.. IIMMPPRREESSEE EECCOO--VVIIRRTTUUOOSSEE
IVA Acquisti verdi
IVB Politiche di risparmio ed effi-
cienza energetica
IVC Sensibilizzazione dei clienti
Le iscrizioni saranno valutate da
una giuria super partes composta
da diversi esperti del settore e da
personalità istituzionali che
hanno offerto il proprio contribu-
to al buon esito della manifesta-
zione.
Per partecipare alla undicesima
edizione, è possibile richiedere il
bando alla segreteria di Ecoqual’It
([email protected] tel. 02
210 111 230) oppure scaricarlo dal
sito www.ecofocus.it.
Breve storia di un premioNel 1998 il Consorzio Ecoqual’It, in
collaborazione con
Federinformatica, SMAU e
Comufficio promuove il primo
Award Ecohitech, nato con l’inten-
zione di diffondere la valenza
ambientale come marketing di
impresa e con la speranza di pre-
venire leggi e direttive creando
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Notiziario Ecofocus - Luglio-Agosto 2009
NOKIA PRIMA IN CLASSIFICALa dodicesima edizione dell’Eco-guida ai prodotti hi-tech, la classifica verde delsettore industriale di punta diGGrreeeennppeeaaccee,, vede NNookkiiaa sempreal primo posto, ma SSaammssuunngg eSSoonnyy EErriiccssssoonn, al secondo eterzo posto hanno recuperatoposizioni. Anche LG, Toshiba eMotorola migliorano il loropunteggio, mentre è clamorosolo scivolone di Sony che passadal quinto al dodicesimo postoper non aver tenuto il passo congli altri marchi, soprattutto nelriciclo del materiale dismesso.Brutte notizie anche per HP, Delle Lenovo che non hanno tenutofede all’impegno preso dieliminare PVC e BFRs entro il2009 perdono posizioni.Queste sostanze che possonoaccumularsi nel corpo di animalied esseri umani e provocaredanni irreversibili alla salute.Senza queste sostanzepericolose è possibile ridurrel’inquinamento durante il ciclodi produzione e i rifiutielettronici possono esserericiclati più facilmente.
LA PRIMA STAMPANTESENZA CARTUCCE
EEppssoonn si dimostra ancora unavolta all’avanguardia nellosviluppo di prodotti a bassoimpatto ambientaleannunciando EECC--0011,, la primastampante senza cartucce. ,Rispettosa dell’ambiente e facileda usare, contiene al suointerno inchiostro sufficienteper stampare fino a 8.000pagine, consentendo in questomodo un minor scarto dicartucce (che non devonoessere sostituite) e imballi.Permette inoltre, nel medio-lungo periodo, un risparmio paria circa il 60% .
IIMMPPRREESSEE
Chi vincerà l’Award Ecohitech?
Award 2008: Giuseppe Di Masi, del Ministero dello Sviluppo Economico, premia il Comunedi Reggio Emilia nella persona di Pinuccia Montanari.
11 anni di storia del premio rivolto alle aziende hi-techimpegnate in azioni amiche dell’ambiente
un mercato dinamico e pulito,
attento alla crescente sensibilità
ambientale nelle imprese hi-tech.
Negli anni l’Award Ecohitech ha
dimostrato di essere un valido
strumento di comunicazione e di
diffusione di conoscenze sulle
opportunità di sviluppo eco-com-
patibile a disposizione delle
imprese. Dalla sua nascita il pre-
mio è stato conferito ad aziende
molto importanti del settore, tra
cui IIbbmm,, SSoonnyy,, KKyyoocceerraa,, DDee LLoonngghhii,,
EElleeccttrroolluuxx,, CCaannoonn,, HHPP,, CCeelleessttiiccaa,,
MMeerrlloonnii,, NNRRGG,, IIttaalltteell,, EEppssoonn,,
SShhaarrpp,, IInnddeessiitt,, 33MM IIttaalliiaa.
L’anno scorso, inoltre, il premio è
stato aperto per la prima volta
alle attività eco-virtuose delle
pubbliche amministrazioni che si
sono particolarmente distinte in
politiche di acquisti verdi, rispar-
mio energetico e sensibilizzazio-
ne dei cittadini su temi ambienta-
li, tra cui la raccolta dei rifiuti.
Tra i molti comuni che hanno pre-
sentato la propria candidatura, si
sono aggiudicati l’Award i CCoommuunnii
di FFeerrrraarraa e di RReeggggiioo EEmmiilliiaa e
hanno ricevuto una menzione
speciale anche i CCoommuunnii ddii VViillllaa
SSaann PPiieettrroo (CA) e di PPiieettrraa MMaarraazzzzii
(AL).
Oggi, l’Award Ecohitech è ricono-
sciuto come un appuntamento
annuale necessario per un’infor-
mazione accurata sullo scenario
normativo e operativo di riferi-
mento sulla gestione dei RAEE e
sulle tematiche di efficienza
energetica.
Le collaborazioniIn tutte le sue edizioni, l’Award
Ecohitech si è avvalso della colla-
borazione di diverse associazioni
ambientaliste, tra cui
Legambiente, Amici della Terra,
Italia Nostra, Umana Dimora e
WWF Italia, le quali hanno conces-
so anche il proprio patrocinio
insieme a importanti Istituzioni,
tra cui APAT, Camera di
Commercio di Milano, i Comuni di
Segrate e di Milano, il Ministero
dell’Ambiente e dello Sviluppo
Economico, la Provincia di Milano
e la Regione Lombardia.
Non solo unapremiazioneL’Award Ecohitech è sempre stato
anche un’occasione di incontro, di
confronto e di dibattito tra
Istituzioni e aziende sui temi di
maggiore interesse, come il siste-
ma di raccolta dei RAEE oppure gli
acquisti verdi e il risparmio ener-
getico.
Quest’anno la premiazione segui-
rà un convegno incentrato sugli
acquisti verdi della pubblca
amministrazione e vedrà tra gli
ospiti anche importanti persona-
lità istituzionali
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RAEE IN CARCEREEEccooddoomm aderisce a “RAEE incarcere”, un progetto natonell’ambito dell’iniziativa EEqquuaallPPeeggaassoo promossa dalla RegioneEmilia Romagna e dal FondoSociale Europeo con il fine difavorire il reinserimento socio-lavorativo di persone inesecuzione penale o che hannoconcluso il periodo di detenzione.Ecodom metterà a disposizionedegli istituti penitenziari diBologna e Ferrara circa 300tonnellate di RAEE all’anno delRaggruppamento R2 (lavatrici,lavastoviglie, cappe, forni …) (ilRaggruppamento R1 necessita diimpianti particolari per uncorretto trattamento). L’attività svolta per Ecodomcontribuirà ogni anno a riciclarepiù di 220.000 kg di ferro, 3.400kg di rame, 1.700 kg di alluminio e8.500 kg di plastica e a farrisparmiare circa 760.000 kwh dienergia elettrica per ogni carcerecoinvolto. Utilizzare materieprime (ferro, alluminio, rame eplastica) ottenute dal riciclo deiRAEE comporta infatti unsignificativo risparmio energeticorispetto al consumo di energianecessario per ottenere le stessequantità di materie prime“vergini”.
ECOLAMP PREMIA LA RACCOLTADELLE SORGENTI LUMINOSEPer il terzo anno consecutivoEcolamp partecipa alla giuria delpremio Comuni Ricicloniassegnando lo speciale”trofeoEcolamp” al Comune di Gandino(Bg) che ha raccolto un totale di1.370 kg di sorgenti luminose afine vita. Un risultato lodevoleper le caratteristiche peculiari diquesti rifiuti: a motivo della loroleggerezza e fragilità, e per lacomponente di pericolosità datadal mercurio in esse contenuto,richiedono particolareattenzione da parte di chi leraccoglie e le custodisce. Il Comune di Gandino, harealizzato una raccolta procapitedi 0,24 kg di lampade.
CCOONNSSOORRZZII
Marina Camatini Uni versità di Milano - BicoccaDaniela Capaccioli ANIEAnnamaria Ribaudo Regione LombardiaEnrico Cagno Politecnico MilanoGiuseppe Di Masi Ministero per lo Sviluppo Economico Paolo Pipere CCIAA MilanoGiuseppe Sgorbati ARPA LombardiaMassimiliano Saggese Il Giorno Roberto Vertemati Consigliere Consorzio Ecoqual’ItLuca Cassani Consigliere Consorzio Ecoqual’It
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Piero di Camillo
Il 1100 lluugglliioo si è tenuto presso la
sede di EEccooqquuaall’’IItt l’annunciato
workshop sul GGrreeeenn MMaarrkkeettiinngg
(vedi n. 5 di Ecofocus). La partecipazione è stata superio-
re alle aspettative e dall’incontro
tra persone di marketing e
responsabili ambientali delle
aziende sono emersi vari spunti di
riflessione che abbiamo pensato
di condividere con i lettori di
Ecofocus.
L’indagine del 2008E u r o b a r o m e t e rSecondo questa indagine condotta
sui 25 stati membri all’epoca,
risulta che i cittadini europei hanno
molto a cuore l’ambiente e sono
sempre più consapevoli del ruolo
che l’ambiente può avere per le
loro vite.
Il 96% dei cittadini europei (una
percentuale potremmo dire
“bulgara”) affermano che la
protezione dell’ambiente è
importante per loro
personalmente; per 2 su 3 è molto
importante.
Non basta. L’86% degli europei
vedono se stessi come individui
che hanno un ruolo da giocare
nella protezione dell’ambiente; il
75% si dichiara disposto ad acqui-
stare un prodotto verde anche se
più costoso (figura 1).
Eppure, appena l’11% si rende
conto dell’impatto ambientale
delle proprie abitudini di consu-
mo e solo il 17% (figura 2) è pre-
parato a prendere delle serie
misure per cambiare il proprio
stile di vita, come ad esempio
usare meno l’automobile o
acquistare prodotti verdi.
Il verde da solo non si vendeUn’importante conseguenza per il
Marketing è che l’attributo
“verde” dato a un prodotto non è
una motivazione sufficiente
all’acquisto e tanto meno ci si può
aspettare che davvero utenti e
consumatori siano disposti a
pagare più caro un prodotto solo
perché è più verde. In conclusione
occorre sempre proporre altre
caratteristiche che si traducano
in benefici concreti e personali
per l’acquirente quando si vuole
commercializzare un prodotto
verde: per esempio una maggiore
efficienza energetica che si tradu-
ce in un minor costo di esercizio.
Questo può funzionare per acqui-
sti individuali o di piccole e medie
imprese. Funziona meno per le
grandi imprese e le pubbliche
amministrazioni dove chi acquista
l’hardware non si preoccupa quasi
mai della bolletta elettrica che
appartiene a un’altra parrocchia.
E questo è un paradosso organiz-
zativo che può seriamente rallen-
tare gli acquisti verdi tanto
decantati come principale forza
che può mettere in moto circuiti
virtuosi.
Chi è più avanti:i clienti consumatorio le imprese?È la domanda che si sente ripete-
re in ogni occasione nei convegni
dedicati all’ambiente e la risposta
che gli ambientalisti “duri e puri”,
storicamente sospettosi del mer-
cato e della tecnologia, preferi-
scono dare è che sono più avanti i
cclliieennttii//ccoonnssuummaattoorrii.
Ma, come abbiamo visto, per
quanto le persone siano sempre
più consapevoli dei gravi rischi
che l’attuale modello di sviluppo
procura all’ambiente e si dichiari-
no preoccupate e pronte a cam-
biare, i loro comportamenti non
sono sempre in linea con le loro
dichiarazioni d’intenti.
Provate a chiedere alla vostra cer-
chia di familiari e amici quanti
conoscono la loro impronta di
carbonio e se si sono dati degli
obiettivi per ridurla. Provate poi a
visitare il sito di qualunque gran-
de azienda e vedrete spiattellati i
loro obiettivi di riduzione delle
emissioni.
E allora, chi è più avanti?
Perché le aziende puntano sul
verde?
Ci sarebbe da chiedersi perché le
aziende puntano tanto sul verde
se il verde non è una caratteristi-
ca che da sola può far vendere.
Una risposta è che comunque esi-
ste uno zoccolo duro, in costante
aumento, di clienti/consumatori
che chiedono prodotti verdi e che
cercano di sensibilizzare la loro
cerchia di conoscenti a fare lo
stesso.
Non dobbiamo poi lasciarci ingan-
nare dalla discrepanza fra il dire e
il fare: la gente comunque si sente
coinvolta fortemente dal tema
ambientale ed esiste una crescen-
te corrente d’opinione in favore
della protezione dell’ambiente,
frutto di una massiccia campagna
12
Notiziario Ecofocus - Luglio-Agosto 2009
Marketing verde omarketing del verde?Spunti di riflessione raccolti durante il workshop organizzato da Ecoqual’It
L’IMPATTO DEI PROBLEMI AMBIENTALI
Eurobarometer, 2008
mediatica. Oggi, è indispensabile
possedere delle buone credenzia-
li ambientali se si vuole essere
percepiti dal pubblico come pro-
duttore serio e responsabile.
Ma forse la ragione principale per
cui l’onda lunga della sostenibilità
è destinata a durare è che l’inno-
vazione per la eco-compatibilità
ha dimostrato di consentire
risparmi nei costi. E l’efficienza
energetica riduce i costi d’uso e si
traduce in risparmio, che è un
beneficio e quindi un vantaggio
competitivo.
Il ruolo delmarketingQuesto varia a seconda che gli
obiettivi dell’azienda e dell’azione
di marketing siano puramente
commerciali ((ggrreeeenn)) o anche
ambientali ((ggrreeeenneerr)) o addirittura
culturali ((ggrreeeenneesstt)). Questa clas-
sificazione, proposta da JJoohhnn
GGrraanntt (The Green MarketingManifesto) non esprime un giudi-
zio di merito sulla virtuosità
ambientale di un’azienda ma
semplicemente si riferisce ai
risultati che l’azienda si prefigge.
Un’azienda che si prefigge obiet-
tivi commerciali (green) deve
essere in grado di stabilire nuovi
standard ambientali nella sua
politica corporate che, opportu-
namente comunicati, aumentano
la credibilità dell’azienda stessa.
Sempre che la comunicazione
eviti accuratamente di scivolare
nel greenwashing: per questo è
sempre preferibile far percepire il
carattere verde dell’azienda
senza dichiarazioni di virtù, ma
attraverso partnership con terze
parti che dimostrino la serietà
aziendale.
Essere associati ad Ecoqual’It è
un’opzione che alcune aziende
tecnologiche hanno scelto.
Quando l’impresa persegue dei
risultati non solo commerciali ma
anche ambientali (greener) il
ruolo del marketing è quello di
coinvolgere i clienti nella respon-
sabilità verso l’ambiente. Per que-
sto un’impresa greener cercherà
di educare i suoi clienti ad atteg-
giamenti più responsabili verso
l’ambiente, non necessariamente
legati all’uso dei suoi prodotti.
Infine in un’impresa che persegue
l’ulteriore obiettivo di un cambio
culturale (greenest) il marketing
è chiamato alla sfida più difficile,
ma anche l’unica che permetta
uno sviluppo veramente sosteni-
bile: quella di lavorare per pro-
muovere nuovi modelli di busi-
ness sostenibili.
Ciò sarà possibile se il marketing
riuscirà a creare nuove mode
trainanti che rendano “sexy” e
“cool” nuovi comportamenti; pro-
ponendo e rendendo desiderabili
alternative praticabili al modello
di consumo attuale non più soste-
nibile: fare in modo che la gente
valorizzi i prodotti e li usi più a
lungo (treasuring) o fare in modo
che la gente possegga meno e
condivida (o noleggi) di più (sha-
ring).
La sfida che il marketing si trove-
rà ad affrontare nei prossimi anni
sarà dunque quella di passare
dalla comunicazione delle carat-
teristiche verdi dell’impresa e dei
suoi prodotti (marketing verde)
alla promozione di nuove mode e
nuovi stili di vita sostenibili (mar-
keting del verde).
Per informazioni sui prossimi
corsi www.ecofocus.it oppure
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13
FORMAZIONE GRATUITA NEL 2010?EEccooqquuaall’’IItt propone ai suoi soci(e non) una vantaggiosaopportunità di usufruire diformazione gratuita per tutto il2010. Ogni impresa puòdestinare lo 00,,3300%% ddeeiiccoonnttrriibbuuttii IINNPPSS a un fondointerprofessionale, con unmeccanismo simile al 5 x 1.000della dichiarazione dei redditi(Per ulteriori informazioni sullemodalità di funzionamento deifondi autorizzati da Ministerodel Lavoro visitare il sitowww.fondinterprofessionali.it)
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FFOORRMMAAZZIIOONNEE
INTENZIONI D’ACQUISTO DI PRODOTTI VERDI
Eurobarometer, 2008
LE
TTE
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OR
E
II VVAANNTTAAGGGGII EECCOONNOOMMIICCII DDEELLLLAA
RRAACCCCOOLLTTAA DDIIFFFFEERREENNZZIIAATTAA
GGeennttiillee DDiirreettttoorree,,
iinn IIttaalliiaa llaa rraaccccoollttaa ddiiffffeerreennzziiaattaa
ffuunnzziioonnaa oo rraapppprreesseennttaa ssoolloo uunnaa
ggrraannddee pprreessaa iinn ggiirroo ee uunn bbuussii--
nneessss ppeerr ii ssoolliittii nnoottii ddeell sseettttoorree
ddeeii rriiffiiuuttii??
AAnnoonniimmoo ((MMiillaannoo))
Caro Signore,che la gestione dei rifiuti rap-presenti un business è fuoridiscussione. L’importante è chesi tratti di un business legale,lecito e condotto rispettandol’etica professionale e le leggi.La raccolta differenziata, nellecittà dove viene fatta seriamen-te, producendo benefici effettivisull’economia.Riciclare rifiuti, infatti, fa beneall’ambiente ma anche all’eco-nomia. Nel 2009 i benefici della
raccolta differenziata e del rici-clo degli imballaggi si stimanoin 670 milioni di euro, e in 10anni di attività del Conai (dal1999 al 2008) arrivano a 6,7miliardi con la creazione di76.700 posti di lavoro. Questo,rappresenta, in estrema sintesi,il quadro della realtà della rac-colta differenziata dei soli rifiutida imballaggio, gestiti dalConsorzio nazionale imballaggi(Conai).
Del totale dei 6,7 miliardi dieuro, oltre un miliardo è statorisparmiato dal sistema Conai econsorzi evitando emissioni digas serra da riciclo: sono 48,2milioni di tonnellate di CO2 evi-tata con il recupero dei rifiuti diimballaggio in Italia. Oltre aibenefici ambientali, dal 1999 al2008 sono stati risparmiati 3,2
miliardi per costi di smaltimen-to, 1,2 miliardi è il valore econo-mico della materia prima recu-perata, 479 i milioni evitati gra-zie alla prevenzione e 3,2 miliar-di il valore dell’indotto generatodall’intero sistema consortile.
GGLLII UULLTTIIMMII DDEECCRREETTII SSUULLLLAA
RRAACCCCOOLLTTAA DDEELLLLEE LLAAMMPPAADDEE
CCaarroo DDiirreettttoorree,,
mmaa llee llaammppaaddee qquuaannddoo aavvrraannnnoo
uunnaa rraaccccoollttaa ddiiffffeerreennzziiaattaa
ddeeggnnaa ddii qquueessttoo nnoommee iinn ttuuttttii ii
CCoommuunnii dd’’IIttaalliiaa??
SS.. CC.. ((NNaappoollii))
Cara Signora,Ii decreto 12 maggio 2009 che, aisensi dell’articolo 10, D.lgs 25luglio 2005, n. 151 individua lemodalità per il finanziamentodella gestione dei rifiuti di appa-recchi illuminanti, è stato vara-to con tre anni di ritardo.Il costo della gestione è, comeper gli altri RAEE, a carico deiproduttori, indipendentementedalla data di immissione sulmercato e dall’origine domesti-ca o professionale degli stessi edi cui all’allegato 1A e 1B del pre-detto D.lgs 151/2005.
Sono previste due diversemodalità di finanziamento dellagestione di questi rifiuti, unaper le apparecchiature di illumi-nazione generiche (articolo 3) euna per le apparecchiature fluo-rescenti e a vapore di sodio(articolo 4).In definitiva, pur essendo passa-ti solo due mesi dall’emanazio-ne del Decreto, considerata lacapacità di risposta dei sistemicollettivi, la maggior parte deiComuni italiani dovrebbe già
Notiziario Ecofocus - Luglio-Agosto 2009
14
Per scrivere al Direttore di Ecofocus,
Stefano Apuzzo
inviate le vostre lettere [email protected]
LE PROBLEMATICHE SICILIANE SUI RAEE
EEggrreeggiioo DDiirreettttoorree,,
llee ssccrriivvoo ddaa CCaattaanniiaa.. IInn ggrraann ppaarrttee ddeellll’’iissoollaa èè ddiiffffiicciilliissssiimmoo ttrroovvaarree
ppiiaattttaaffoorrmmee ppeerr llaa rraaccccoollttaa ddeeii RRAAEEEE.. MMii ssaa ddiirree ppeerrcchhéé??
SS.. CC.. ((CCaattaanniiaa))
Gentile Signora C.,secondo il rapporto dello scorso anno sui rifiuti elettrici ed elettroni-ci l’isola è in quart’ultima posizione nella classifica. Solo il 25% dei siciliani è servito dal sistema contro la media del 78%nazionale.La presenza di raccolta di RAEE sul territorio nazionale non è ovvia-mente spalmato sull’intera penisola: secondo quanto dichiarato daGiorgio Arienti, Presidente del Centro di Coordinamento RAEE, si regi-stra il picco in Lombardia, con 16.629.070 kg raccolti, e il “baratro”della Sicilia, con 620.060, una media pro-capite di 0,13 kg. Le motiva-zioni del divario sono da ricercarsi, come ho accennato, nella percen-tuale di isolani serviti dal nuovo sistema, il 25,7%.Secondo il CdC, la classifica siciliana delle province vede in testaTrapani, 26%, a seguire Agrigento (18%), Ragusa (13%), Palermo eMessina (10%), chiudendo con Caltanissetta e Catania (5%) ed Enna(3%).
LLeetttteerreeaall DDiirreettttoorree
Il modo più semplice e direttoper essere informati sull’evoluzione del SistemaRAEE e sulle problematiche delleimprese che forniscono e gestiscono apparecchiatureelettriche ed elettroniche a fine vita.
EEccooffooccuuss è la pubblicazionepromossa dal CCoonnssoorrzziiooEEccooqquuaall’’IItt per fornireinformazioni puntuali sui cambiamenti in atto nel sistema di raccolta deirifiuti elettrici ed elettronici.
L’EEccoorreeppeerrttoorriioo nasce nel 1996per rispondere all’esigenza di porre chiarezza all’internodel contesto legislativosul tema dei RAEE e siconfigura quale strumento dilavoro unico nel suo genere perconoscere gli eco-operatori chesvolgono attività e servizi di trattamento e recupero in Italia.
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CCOONNSSOORRZZII PPEERR LLAA RRAACCCCOOLLTTAA DDII
PPIILLEE EE AACCCCUUMMUULLAATTOORRII
CCaarroo DDiirreettttoorree,,
pprroodduuccoo ppiillee ee aaccccuummuullaattoorrii..
CCoossaa ddiiccee llaa nnoorrmmaattiivvaa iinn mmeerrii--
ttoo aallll’’oobbbblliiggaattoorriieettàà ddii iissccrriivveerr--
ssii aadd uunn ssiisstteemmaa ccoolllleettttiivvoo??
FFiinnoo aa qquuaannddoo hhoo tteemmppoo ccoonn llaa
mmiiaa aazziieennddaa??
AA.. BB.. ((BBaarrii))
Caro Signore,il passaggio da Tarsu a Tariffaè stato bloccato per tutto il2009. I produttori di pile eaccumulatori hanno ancora
tre mesi di tempo per iscriver-si al Registro nazionale.Si tratta di una novità in mate-ria di gestione dei rifiuti, con-tenuta nel decreto legge delprimo luglio 2009, n. 78 (cosid-detto “Provvedimento anticri-si”), entrato in vigore lo stessogiorno della pubblicazione (Gun. 150 del 1° luglio 2009).La modifica del Dlgs 188/2008riguarda il “Registro nazionaledei soggetti tenuti al finanzia-mento dei sistemi di gestionedei rifiuti di pile e accumulato-ri”: i produttori di pile e accu-mulatori, obbligati ad iscriver-si, hanno tempo fino al 18 set-tembre 2009. L’iscrizione vafatta presso le Camere di com-
mercio di competenza ed ètelematica.
CCAAMMBBIIAAMMEENNTTII NNEELLLLEE
NNOORRMMAATTIIVVEE RREEAACCHH
GGeennttiillee DDiirreettttoorree,,
hhoo sseennttiittoo ddiirree cchhee llee nnoorrmmee
ppeerr iill ccoonnttrroolllloo ddeellllee ssoossttaannzzee
cchhiimmiicchhee ddeeffiinniittoo nneell ffaammoossoo
RReeaacchh ssoonnoo ccaammbbiiaattee.. DDii ccoossaa
ssii ttrraattttaa??
AA.. OO.. ((VVeerroonnaa))
Gentile Signora,dopo meno di un mese dal-l’operatività della “fase 3” delregolamento Reach, che pre-vede dal 1° giugno 2009 restri-zioni a fabbricazione e com-
mercializzazione di moltesostanze chimiche, l’Unioneeuropea rivede l’elenco deipreparati sotto controllo.Le novità, introdotte lo scorso25 giugno 2009 dal nuovoregolamento 552/2009 alregolamento originario, il1907/2006 riguardano lesostanze, i gruppi di sostanzee i preparati contemplati nel-l’allegato XVII al provvedimen-to del 2006 e riguardano lasoppressione di alcune vociritenute superflue.Alcune sostanze, infatti, sonogià disciplinate da altre norme.La invito a consultare il sitodella Commissione europeaper maggiori approfondimenti.
PERCHÈ INSERIRSI• perché è l’unica pubblicazione interamente dedicata
a chi opera nella gestione dei RAEE;
• è lo strumento di incontro tra la domanda e l’offerta di servizi, soluzioni, tecnologie e attività legati alla gestionedei rifiuti tecnologici;
• viene inviato, in formato cartaceo e/o digitale, a tutte le municipalizzate, alle CCIAA e a un database di produttori,distributori, operatori e istituzioni di circa 10mila nominativi;
• viene diffuso nelle principali manifestazioni di settoree in oltre 30 tra convegni, roadshow, seminari e corsi;
• è consultabile e aggiornabile online: wwwwww..eeccoorreeppeerrttoorriioo..iitt
Per informazioni: [email protected]
ÈÈ IINN FFAASSEE DDII AAGGGGIIOORRNNAAMMEENNTTOO LLAA NNUUOOVVAA EEDDIIZZIIOONNEE DDEELLLL’’EECCOORREEPPEERRTTOORRIIOOLL’’UUNNIICCOO SSTTRRUUMMEENNTTOO DDII LLAAVVOORROO PPEERR CCOONNOOSSCCEERREE IILL ““CCHHII FFAA CCOOSSAA””NNEELL TTRRAATTTTAAMMEENNTTOO EE RREECCUUPPEERROO RRAAEEEE IINN IITTAALLIIAA
GESTIONE RAEEECOREPERTORIO
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