ecofocus n. 6/09

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PANORAMA RAEE Sistema RAEE: trend in crescita Toronto chiama Italia: cosa fare per diventare grandi Caricabatterie unico per i cellulari dal 2010 Dalla Sicilia, un operatore “D.O.C.” ECOQUAL’IT La grande fuga dei RAEE Chi vincerà l’Award Ecohitech? Marketing verde o marketing del verde? Lettere al Direttore notiziario RAEE & AMBIENTE 03 04 05 07 08 10 12 14 con il patrocinio del Ministero dell'Ambiente interventi di: Sistemi collettivi di raccolta Raee ANIE a cura di: patrocini di: Apat Ministero per lo sviluppo economico Osservatorio Nazionale rifiuti n. 06 Luglio-Agosto 2009 Consorzio Tecnoimprese Scarl • Poste Italiane spa - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. In L. 27/02/2004 N.46) Art.1, comma 1, Roma Aut. N. 86/2008 • Supplemento A&V Elettronica • Anno XXI n° 6/2009 Luglio-Agosto sommario Valorizzazione dei rifiuti: l’obiettivo dell’ ONR Intervista a Loris Riva, componente dell’Osservatorio Nazionale Rifiuti L’Osservatorio Nazionale Rifiuti ha in pro- gramma delle novità per le imprese italiane? Il programma dell’Osservatorio Nazionale sui Rifiuti per l’anno 2009 è rivolto alla “Valorizzazione ambientale ed economica dei rifiuti”, sulla base dei quattro elementi decisivi per la realizzazione di un realistico, affidabile e virtuoso ciclo dei rifiuti: valorizzazione, ciclo avanzato, tutela ambientale, libero mercato La valorizzazione è riferita all’ottimizzazione del ciclo dal punto di vista economico in quan- to solo in una prospettiva di redditività delle varie fasi del ciclo è possibile pensare a un’evo- luzione positiva del ciclo stesso a fronte della crisi economica mondiale e dei vincoli derivan- ti dal deficit economico nazionale. La caratteristica di ciclo avanzato è anch’essa decisiva per poter far fronte ai vincoli etici imposti dall’equilibrio mondiale e dalla conser- vazione temporale imposti dalle caratteristiche di tutela ambientale e libero mercato. Infatti, solo nella prospettiva dell’impiego delle miglio- ri tecnologie disponibili è possibile far fronte a sfide di ardua soluzione. Attualmente, quali sono le funzioni attribui- te all’ONR dal Governo? Può descriverci il vostro lavoro, in particolare le vostre compe- tenze nel rapporto con le imprese? L’Osservatorio, disciplinato dal Regolamento contenuto nel Decreto n. 309 del 18/4/2000, svolge queste funzioni: 1. Vigila sulla gestione dei rifiuti; 2. Provvede all’elaborazione e all’aggiorna- mento permanente di criteri e specifici obietti- vi d’azione, nonché un quadro di riferimento sulla prevenzione e gestione dei rifiuti; 3. . Esprime il proprio parere sul Programma generale di prevenzione di cui all’art.42 del D.L. 29/97 e lo trasmette per l’adozione definitiva al Ministero dell’Ambiente e al Ministero dell’Industria, del Commercio e dell’Artigianato; 4. Verifica i costi di recupero e smaltimento e i livelli di qualità dei servizi erogati; 5. Stila un rapporto annuale sulla gestione dei rifiuti, che invia ai Ministri dell’ambiente, dell’in- dustria, del commercio e dell’artigianato e della Sanità. Come incide il vostro lavoro sulle politiche e sugli obblighi di legge che riguardano le aziende italiane? Ad esempio prendiamo il monitoraggio relativo lo stato di attuazione del Decreto 8 maggio 2003 dove si stabilisce che gli uffici pubblici e le società a prevalente capitale pubblico coprano il fabbisogno annuale di manufatti e beni con una quota di prodotti ottenuti da materiale rici- clato nella misura non inferiore al 30% del fab- bisogno medesimo. IN QUESTO NUMERO di ECOFOCUS • A pag. 1 Intervista a Loris Riva, ONR • A pag. 3 I dati del CDC RAEE • A pag. 10 Undicesima edizione Award Ecohitech

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Il Notiziario RAEE & Ambiente

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Page 1: Ecofocus n. 6/09

PANORAMA RAEE

Sistema RAEE: trend increscita

Toronto chiama Italia:cosa fare per diventaregrandi

Caricabatterie unico peri cellulari dal 2010

Dalla Sicilia, unoperatore “D.O.C.”

ECOQUAL’IT

La grande fuga deiRAEE

Chi vincerà l’AwardEcohitech?

Marketing verde omarketing del verde?

Lettere al Direttore

notiziarioRAEE & AMBIENTE

0304

0507

08101214

con il patrocinio del Ministero dell'Ambiente

interventi di:Sistemi collettivi di raccolta RaeeANIE

a cura di:

patrocini di:ApatMinistero per lo sviluppo economicoOsservatorio Nazionale rifiuti

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LLuugglliioo--AAggoossttooss oo mm mm aa rr ii oo Valorizzazione dei rifiuti:

l’obiettivo dell’ONRIntervista a LLoorriiss RRiivvaa, componente

dell’OOsssseerrvvaattoorriioo NNaazziioonnaallee RRiiffiiuuttii

LL’’OOsssseerrvvaattoorriioo NNaazziioonnaallee RRiiffiiuuttii hhaa iinn pprroo--

ggrraammmmaa ddeellllee nnoovviittàà ppeerr llee iimmpprreessee iittaalliiaannee??

Il programma dell’Osservatorio Nazionale sui

Rifiuti per l’anno 2009 è rivolto alla

““VVaalloorriizzzzaazziioonnee aammbbiieennttaallee eedd eeccoonnoommiiccaa ddeeii

rriiffiiuuttii””, sulla base dei quattro elementi decisivi

per la realizzazione di un realistico, affidabile e

virtuoso ciclo dei rifiuti: valorizzazione, ciclo

avanzato, tutela ambientale, libero mercato

La vvaalloorriizzzzaazziioonnee è riferita all’ottimizzazione

del ciclo dal punto di vista economico in quan-

to solo in una prospettiva di redditività delle

varie fasi del ciclo è possibile pensare a un’evo-

luzione positiva del ciclo stesso a fronte della

crisi economica mondiale e dei vincoli derivan-

ti dal deficit economico nazionale.

La caratteristica di cciicclloo aavvaannzzaattoo è anch’essa

decisiva per poter far fronte ai vincoli etici

imposti dall’equilibrio mondiale e dalla conser-

vazione temporale imposti dalle caratteristiche

di tutela ambientale e libero mercato. Infatti,

solo nella prospettiva dell’impiego delle miglio-

ri tecnologie disponibili è possibile far fronte a

sfide di ardua soluzione.

AAttttuuaallmmeennttee,, qquuaallii ssoonnoo llee ffuunnzziioonnii aattttrriibbuuii--

ttee aallll’’OONNRR ddaall GGoovveerrnnoo?? PPuuòò ddeessccrriivveerrccii iill

vvoossttrroo llaavvoorroo,, iinn ppaarrttiiccoollaarree llee vvoossttrree ccoommppee--

tteennzzee nneell rraappppoorrttoo ccoonn llee iimmpprreessee??

L’Osservatorio, disciplinato dal Regolamento

contenuto nel Decreto n. 309 del 18/4/2000,

svolge queste funzioni:

1. Vigila sulla gestione dei rifiuti;

2. Provvede all’elaborazione e all’aggiorna-

mento permanente di criteri e specifici obietti-

vi d’azione, nonché un quadro di riferimento

sulla prevenzione e gestione dei rifiuti;

3.. Esprime il proprio parere sul Programma

generale di prevenzione di cui all’art.42 del D.L.

29/97 e lo trasmette per l’adozione definitiva al

MMiinniisstteerroo ddeellll’’AAmmbbiieennttee e al MMiinniisstteerroo

ddeellll’’IInndduussttrriiaa,, ddeell CCoommmmeerrcciioo ee ddeellll’’AArrttiiggiiaannaattoo;

4. Verifica i costi di recupero e smaltimento e i

livelli di qualità dei servizi erogati;

5. Stila un rapporto annuale sulla gestione dei

rifiuti, che invia ai Ministri dell’ambiente, dell’in-

dustria, del commercio e dell’artigianato e della

Sanità.

CCoommee iinncciiddee iill vvoossttrroo llaavvoorroo ssuullllee ppoolliittiicchhee

ee ssuuggllii oobbbblliigghhii ddii lleeggggee cchhee rriigguuaarrddaannoo llee

aazziieennddee iittaalliiaannee??

Ad esempio prendiamo il monitoraggio relativo

lo stato di attuazione del Decreto 8 maggio

2003 dove si stabilisce che gli uffici pubblici e le

società a prevalente capitale pubblico coprano

il fabbisogno annuale di manufatti e beni con

una quota di prodotti ottenuti da materiale rici-

clato nella misura non inferiore al 30% del fab-

bisogno medesimo.

IN QUESTO NUMEROdi ECOFOCUS

• A ppaagg.. 11Intervista a Loris Riva, ONR

• A ppaagg.. 33I dati del CDC RAEE

• A ppaagg.. 1100Undicesima edizione

Award Ecohitech

Page 2: Ecofocus n. 6/09

Notiziario Ecofocus - Luglio-Agosto 2009

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n.6 Luglio-Agosto 2009

Direttore Stefano Apuzzo

Coordinamento editorialeLaura Baronchelli

Comitato TecnicoISTITUZIONI

Enrico CagnoDip. Ingegneria Gestionale Politecnico Milano

Marina Camatini Dip. Scienze Ambientali Università Milano-Bicocca

Giuseppe Carraro Consigliere Ecoqual’it

Giuseppe Di Masi Ministero Sviluppo Economico

Camillo Piazza Già Segr. Commissione AmbienteCamera dei DeputatiPaolo PipereResp. Ambiente e Territorio CCIAA MilanoAdriano Vignali Albo Gestori Ambientali Regione Lombardia

Comitato TecnicoIMPRESE

Fiorenzo FoschiPresidente GISIDaniela Capaccioli Resp. Servizio Ambiente ANIESandro GhirardiPresidente AssodelFranco MusiariSegretario Gen. AIM Italia

nota: i direttori dei sistemi collettivi partecipano di diritto al Comitato Tecnico imprese

Hanno aderito al progetto Ecofocus:Ecodom, Ecolamp, Raecycle, ReMedia, Valere

RedazioneChiara [email protected]

MarketingDiego Giordani

AmministrazioneCristina Lombardi

Editore - Consorzio Tecnoimprese ScarlVia Console Flaminio 19 - 20134 MilanoTel. 02 2101111- Fax 02 210111222

Progetto [email protected]

StampaStabilimenti Tipografici Carlo ColomboVia R. Malatesta 296 - 00176 Roma

Direttore Responsabile Silvio Baronchelli

Supplemento al n. 6/2009 A&V ElettronicaReg. Tribunale Milano n.506 del 19/6/89

Diffusione internazionale a cura di:Consorzio Eurotech

Tutti i diritti sono riservati. La riproduzione parziale o totale deitesti è consentita previa autorizzazione dell’editore. Nel caso la rivista sia pervenuta in abbonamento o in omaggio, sirende noto che i dati in nostro possesso sono impiegati nelrispetto del DL 196/2003. I dati acquisiti saranno trattati anchecon l’ausilio di mezzi elettronici per fini contrattuali, gestionali,statistici, commerciali, di marketing. Il titolare del trattamento èConsorzio Tecnoimprese Scarl, nella persona del suorappresentante legale. Il responsabile del trattamento dei dati èElena Baronchelli, cui ci si può rivolgere per far valere i propridiritti in base alla normativa vigente.

Per info: www.tecnoimprese.it

notiziarioRAEE & AMBIENTE

Con il patrocinio del Ministero dell'Ambiente

Gli aaccqquuiissttii vveerrddii,, il GGrreeeenn PPuubblliicc

PPrrooccuurreemmeenntt, non rappresenta-

no solo la possibilità di inserire

criteri di qualificazione ambien-

tale nella domanda delle

Pubbliche Amministrazioni, ma

potranno diventare il “traino”

sul mercato per i prodotti ecolo-

gici.

LLaa pprroodduuzziioonnee ddii rriiffiiuuttii ddeellllee

iimmpprreessee hhaa uunn ttrreenndd iinn ccoonnttiinnuuaa

ccrreesscciittaa:: ccoossaa ooccccoorrrree ffaarree ppeerr

lliimmiittaarree llaa pprroodduuzziioonnee ddii rriiffiiuuttii

iinndduussttrriiaallii??

In riferimento al quesito, occor-

re precisare che l’Osservatorio

non si occupa in modo diretto

del riciclo dei rifiuti prodotti da

alcuni settori merceologici ma

di tutto il ssiisstteemmaa. Non si può

fare a meno di segnalare il forte

ritardo delle reti di raccolta e

recupero di molti prodotti, tra

cui RAEE, batterie, cartucce per

stampanti, medicinali.

Disallineare la crescita dei rifiuti

(scarti da consumi e produzio-

ne) dalla crescita economica e

prevenire la produzione dei

rifiuti: questi sono gli obiettivi

strategici delle politiche comu-

nitarie in relazione all’uso e alla

gestione della risorse.

Il VVII PPrrooggrraammmmaa dd’’aazziioonnee

aammbbiieennttaallee eeuurrooppeeoo ha messo

in chiaro, già nel 2002, le prio-

rità comunitarie per il decen-

nio in corso: tra queste vi sono,

appunto, il necessario disalli-

neamento tra produzione di

rifiuti, crescita dell’economia e

relativo consumo di risorse,

soprattutto non rinnovabili, e

la corretta applicazione della

gerarchia d’azioni sui rifiuti,

che pone al primo posto l’ur-

genza d’intervenire con mag-

giore efficacia sulla fase di pre-

venzione.

Prevenire vuol dire ridurre la

quantità e la pericolosità dei

rifiuti da gestire. Misure di pre-

venzione possono essere appli-

cate a tutte le fasi del ciclo di

vita d’un bene, a partire dalla

fase di progettazione e produ-

zione, di marketing, di distribu-

zione, vendita e impiego fino

alla sua dismissione a fine vita.

Analizzando ogni fase nel ciclo

di vita di un prodotto, è possibi-

le definire interventi per ridurre

la produzione di rifiuti a essa

associati. Già nella fase di pro-

gettazione e design, ad esempio,

si possono fare considerazioni

su tipo, quantità e qualità di

materiali da usare nell’ottica

d’un minore impatto ambientale

del prodotto a fine vita.

Un altro aspetto cruciale è l’uso

di processi di produzione effi-

cienti in termini di richiesta

d’energia e materiali e a basso

impatto ambientale. Anche riuti-

lizzare il prodotto più volte,

ovvero allungarne la vita utile

evitandone la dismissione anzi-

tempo, è una misura di preven-

zione. Alla fine del ciclo di vita i

beni dismessi diventano rifiuti e

rientrano nella fase in cui sono

possibili solo azioni di minimiz-

zazione.

Dato che la produzione di rifiuti

è costantemente in crescita, la

loro gestione è sempre più un

costo in termini ambientali ed

economici. La pprreevveennzziioonnee è

pertanto la migliore possibile

tra le opzioni di gestione dei

rifiuti, in quanto elimina le

necessità di manipolazione, tra-

sporto, riciclaggio e smaltimen-

to, garantendo così il più alto

livello di tutela dell’ambiente e

ottimizzando l’uso delle risorse,

in particolare quelle economi-

che.

Un secondo aspetto strutturale

da analizzare a monte di altri

fattori è il possibile dualismo tra

“libero mercato” e “sistemamonopolistico” che è stato bene

illustrato dall’indagine conosci-

tiva IICC2266 ddeellll’’AAuuttoorriittàà GGaarraannttee

per la Concorrenza ed il Mercato

con particolare riferimento alla

creazione in Italia di Consorzi

obbligatori unici per la raccolta

degli imballaggi, degli oli mine-

rali e vegetali, nonché del polie-

tilene e delle “cassette” (e anco-

ra fino a poco tempo fa delle

batterie).

Per brevità bisogna sottolineare

che questo dualismo si basa su

due legittimi principi, libero

mercato e tutela ambientale,

che a loro volta comportano una

duplice conseguenza.

Da una parte la giusta resistenza

a creare dei sistemi (come quel-

li consortili unici) che possano

alterare le condizioni di mercato

libero, dall’altro la difficoltà di

realizzare sistemi di raccolta dif-

ferenziata associata al recupero

di materia che mantengano ele-

menti di libero mercato e che al

contempo si dimostrino efficaci

in termini di difesa ambientale

quanto quelli che si basano su

una semplificazione prettamen-

te monopolistica.

Page 3: Ecofocus n. 6/09

Laura Baronchelli

Il Centro di Coordinamento RAEE

ha pubblicato il suo primo rappor-

to annuale sul sistema di raccolta

e trattamento dei rifiuti elettronici

in Italia. I dati, relativi al 2008,

fotografano la realtà di un sistema

che, dopo aver stentato a decolla-

re, mostra finalmente dei risultati

incoraggianti. Anche se la visione

è limitata ai soli RAEE domestici,

tutti i trend considerati appaiono

in crescita e le prospettiva per il

2009 sono di poter raddoppiare i

quantitativi raccolti finora.

L’Italia in numeriSono stati 6655..771133..441144 i Kg di RAEE

raccolti nel corso del 2008, con-

centrati tra settembre e dicembre,

e ben 3366..558844 i ritiri effettuati a

livello nazionale presso i Centri di

Raccolta.

Su base regionale, come si può

osservare nella Tabella 1, è la

Lombardia a fare la parte del

leone, con un quantitativo di

16.629.070 Kg di RAEE raccolti,

seguita da Veneto e Piemonte.

Come fanalino di coda troviamo

invece il Molise, con circa 128mila

kg.

Guardando alle tipologie di rifiuti

raccolte sulla base della suddivi-

sione nei cinque raggruppamenti

RAEE, i quantitativi più alti della

raccolta provengono da RR11 (Freddoe clima) e RR22 (Grandi elettrodome-stici) che rappresentano insieme il

5577%% della torta. La fetta di Tv e

monitor è comunque consistente

e occupa un 27,48% (si vedaTabella 2). A seguire, i piccoli elet-

trodomestici e gli altri apparecchi

elettronici rappresentano il 15%

dei rifiuti raccolti e trattati.

Il gap tra nord,centro e sud I Centri di Raccolta iscritti al porta-

le del CdC RAEE risultano essere, a

fine 2008, 22..778855 distribuiti su tutto

il territorio ma con alcune diffe-

renze sostanziali:

1. Nel nnoorrdd IIttaalliiaa, si hanno 2.130

centri per un dato medio di popo-

lazione raggiunta pari al 9922,,11%%,

con picchi del 99,5% in Emilia-

Romagna, del 91,5% in Lombardia

e del 94% in Veneto;

2. Nel cceennttrroo IIttaalliiaa, la media della

popolazione raggiunta è del 7788%%

per 308 centri di raccolta, con

esempi virtuosi in Umbria (90,9%)

e in Toscana (81,7%) e una situa-

zione difficile in Abruzzo (51,1%);

3. Nel ssuudd IIttaalliiaa, il tasso di popola-

zione servita è ancora molto basso

e si attesta sul 5522%% per 347 centri;

dati positivi si registrano in

Basilicata (con il 61,5%) e in Puglia

(74,4%), mentre la Sicilia resta su

una percentuale bassa, 25,7%.

Complessivamente, facendo una

media nazionale, la popolazione

raggiunta dal sistema è il 7755,,88%%.

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www.ecofocus.it

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AI PRODUTTORI DI LAMPADEGLI ONERI DI GESTIONE DEI RAEE Il ddeeccrreettoo 1122 mmaaggggiioo 22000099determina le modalità di finanziamento dellagestione dei rifiuti diaappppaarreecccchhiiaattuurree ddii iilllluummiinnaazziioonnee da parte dei produttori delle stesse,indipendentemente dalla data di immissione sul mercatoe dalla origine domestica o professionale.

Il decreto stabilisce le modalitàdi gestione e gli obblighi per i produttori:1.. Dovranno adempiereall’obbligo di sostenere i costiattraverso l’adesione a unssiisstteemmaa ccoolllleettttiivvoo adeguato;

2. Il contributo è determinatoin proporzione alla qquuoottaa ddiimmeerrccaattoo,, nell’anno solare diriferimento, di ciascunproduttore, calcolata dalCCoommiittaattoo ddii VViiggiillaannzzaa eeCCoonnttrroolllloo;;

3. Dovranno comunicare alRReeggiissttrroo la fascia o le fasce di appartenenza, indicando ilnumero di pezzi immessi sulmercato nazionale per ciascuna fascia.

Le medesime modalità(iscrizione a un sistemacollettivo e contributo definitosecondo la quota di mercato)sono stabilite anche per iproduttori di tubi fluorescenti e sorgenti luminose

I produttori di apparecchi diilluminazione, tubi fluorescentie sorgenti luminose possonoavvalersi della facoltà diindicare separatamente i ccoossttiifino al 1133 ffeebbbbrraaiioo 22001111.

NNOORRMMAATTIIVVEE

Sistema RAEE: trend increscita e rinnovato ottimismoI dati rilasciati dal CdC RAEE sui rifiuti raccolti e trattati nel 2008mostrano tassi e indici in rialzo avvicinando l’Italia ai target europei

RRaaggggrruuppppaammeennttoo %% PPeessoo iinn KKggR1 – Apparecchiature refrigeranti 36,58% 24.039.185R2 – Grandi bianchi 20,68% 13.535.713R3 – Tv e Monitor 27,48% 18.058.486R4 – PED, CE, ICT, app. ill. e altro 15,02% 9.868.642R5 – Sorgenti luminose 0,32% 65.713.414

Tabella 2 - RAEE raccolti per raggruppamento

RReeggiioonnee KKgg RRAAEEEE rraaccccoollttiiLombardia 16.629.070Veneto 9.374.286Piemonte 7.744.840Toscana 4.791.410Emilia-Romagna 4.333.268Lazio 3.107.261Friuli Venezia Giulia 2.986.556Trentino Alto Adige 2.920.063Sardegna 2.552.116Marche 2.425.782Umbria 2.199.653Campania 2.073.444Puglia 1.107.823Liguria 918.000Calabria 714.908Abruzzo 682.396Sicilia 629.060Basilicata 210.014Valle D’Aosta 184.585Molise 128.013

Tabella 1 - RAEE raccolti per Regione

Page 4: Ecofocus n. 6/09

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Danilo Bonato Direttore Generale ReMedia

Lo scorso giugno si è tenuta a

Toronto la conferenza internazio-

nale sul riciclo delle AEE e delle

batterie, dove l’Italia ha avuto nel

PPrrooffeessssoorr SSccrroossaattii, esperto di

nanotecnologie de La Sapienza, un

autorevole relatore. La conferenza

ha trattato estensivamente i temi

cruciali per chi si occupa di riciclo,

spaziando dalle questioni politico-

strategiche a quelle tecnico-orga-

nizzative.

Sistema RAEENonostante i problemi di “gioven-

tù”, le critiche e le resistenze al

cambiamento, il nostro sistema

RAEE ha buona impostazione

strutturale, coerente con la diretti-

va europea e decisamente miglio-

re di quella di USA e di alcuni gran-

di paesi del continente.

Le fondamenta sono solide e le

potenzialità di crescita rilevanti,

ma è indispensabile lavorare bene

su tre fronti: rraaccccoollttaa;; sseemmpplliiffiiccaa--

zziioonnii;; ccoonnttrroollllii ee ssaannzziioonnii.

Sul fronte della rraaccccoollttaa è risaputo

che c’è molto da fare e che siamo

più indietro degli altri. Il ritiro “uno

contro uno” da parte della distri-

buzione aiuterà, ma non basta.

Serve uno sforzo di tutti i soggetti

coinvolti finalizzato a identificare

soluzioni concrete ed equilibrate

per quanto riguarda gli oneri e le

responsabilità in gioco, in partico-

lare sul tema di una più profonda

sensibilizzazione dei cittadini.

Il secondo fronte, quello delle sseemm--

pplliiffiiccaazziioonnii, è probabilmente il più

delicato. Di fatto, il livello di com-

plessità indotto dalle normative

vigenti nel nostro Paese, non di

rado in conflitto tra loro, è tra i più

elevati in assoluto. Non è banale

studiare delle semplificazioni

ragionevoli, che non compromet-

tano gli obiettivi essenziali di trac-

ciabilità e sicurezza imprescindibi-

li nella gestione dei RAEE.

Infine, anche sulla questione dei

ccoonnttrroollllii e delle ssaannzziioonnii siamo

indietro. L’efficacia del sistema è

strettamente collegata alla capaci-

tà effettiva di controllare chi non

rispetta le regole, siano essi pro-

duttori non iscritti al Registro (freeraiders), ladri di AEE a fine vita

(presso le isole ecologiche),

Comuni che continuano a operare

autonomamente, Sistemi Collettivi

che non rispettano i livelli di servi-

zio e le regole operative stabilite.

Sistema BatterieSe sui RAEE la conferenza di

Toronto ha ricordato, se ce ne

fosse stato bisogno, che c’è ancora

molto da lavorare, sulle Batterie ha

lanciato un ““aallllaarrmmee rroossssoo””.

In quasi tutti i Paesi industrializza-

ti sono entrate operativamente in

vigore le nuove norme sulle batte-

rie, mentre da noi i punti aperti

sono numerosi e di non semplice

soluzione. Le questioni da risolve-

re riguardano indistintamente

tutti gli stakeholder, dalle istitu-

zioni ai sistemi di raccolta dei pro-

duttori, dai raccoglitori alla distri-

buzione. Anche dimenticandosi

della delicata transizione del

sistema di gestione delle batterie

al piombo dal modello “consorzio

unico” al modello “aperto”, resta

comunque da affrontare in modo

organico la progettazione del

sistema di raccolta delle pile por-

tatili. In tempi brevissimi serviran-

no le quote di responsabilità cal-

colate dal CCoommiittaattoo ddii VViiggiillaannzzaa ee

CCoonnttrroolllloo e il DM sul finanziamen-

to delle attività,

Ci sono poi vincoli operativi, come

la mmaannccaannzzaa ddii iimmppiiaannttii ddii ttrraattttaa--

mmeennttoo ee rreeccuuppeerroo ppeerr llee ppiillee ppoorrttaa--

ttiillii, anche se alcuni imprenditori

hanno coraggiosamente avviato

progetti pilota in questo senso.

La conoscenza dei processi di trat-

tamento diventerà un asset

apprezzabile, in un settore dove

l’innovazione tecnologica riveste

un ruolo centrale. Presto infatti

potremo sentir parlare di impiego

di nanotecnologie, idrogeno, meta-

nolo e nuovi materiali a base di

litio e sarà dunque importante

sapere come trattarli.

In questo scenario articolato il

ruolo dei CCoonnssoorrzzii RRAAEEEE può esse-

re davvero importante. Non a caso

la conferenza di Toronto ha affian-

cato in modo inscindibile le proble-

matiche di trattamento dei RAEE

con quelle delle batterie.

Probabilmente l’esperienza matu-

rata nell’ambito del CdC RAEE sarà

una leva importante su cui puntare

per progettare un buon sistema di

gestione Pile e Accumulatori

anche in Italia.

4

Notiziario Ecofocus - Luglio-Agosto 2009

REMEDIA AL FIANCO DEI PRODUTTORI DI PILE E ACCUMULATORIRReeMMeeddiiaa, uno dei principali consorzi multi-settore per la gestione ecosostenibile dei RAEE, da quest’anno è in prima linea anche nellagestione di pile e accumulatori a fine vita, oggi disciplinata dal decreto legislativo 188/2008.

LA GESTIONE DI PILE E ACCUMULATORIUna nuova importante sfidaambientale per il nostro Paese, che dovrà confrontarsicon scadenze e target diraccolta, con tappe serrate già a breve e nei prossimi anni e in cui dovranno fare la propria parte le Istituzioni, le aziende ed i consumatori.

Degli oltre 1.000 soci delconsorzio, sono oltre 300 leaziende che hanno già scelto di affidare a ReMedia anche la gestione di questi rifiuti.

IL CENTRO DI COORDINAMENTONAZIONALE PILE E ACCUMULATORISocio fondatore del CCeennttrroo ddiiCCoooorrddiinnaammeennttoo NNaazziioonnaallee PPiillee ee AAccccuummuullaattoorrii (www.ccnpa.it),ReMedia è impegnato con iprincipali stakeholder nellacostruzione di un sistema digestione efficiente per laraccolta e il riciclo dei rifiuti di pile e accumulatori.

Per rispondere alla necessità di informazioni su questatematica, ReMedia ha istituitoun apposito sito:wwwwww..rreemmeeddiiaappiillee..iitt..

RREEMMEEDDIIAAIINNFFOORRMMAA

Toronto chiama Italia: cosafare per diventare grandiRAEE e batterie, due sistemi ancora in rodaggio

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Stefano Apuzzo

Grazie a un accordo tra i principa-

li produttori di telefoni cellulari, a

partire dal 2010 arriverà sul mer-

cato europeo il caricabatteria uni-

versale, utilizzabile con telefonini

di differenti marche e modelli.

Tutti i nuovi caricabatteria dispor-

ranno di un sistema di ricarica

standard basato sulla tecnologia

micro usb (oggi in uso solo su

alcuni cellulari) e saranno anche

sviluppati nuovi standard europei

per assicurarne l’uso sicuro.

Un “memorandum of understan-ding” (MoU), una sorta di proto-

collo di intesa, è stato sottoposto

alla Commissione europea da

parte di NNookkiiaa,, EErriiccssssoonn,,

SSaammssuunngg,, LLGG,, MMoottoorroollaa,, AAppppllee,,

QQuuaallccoommmm,, TTeexxaass IInnssttrruummeenntt,,

NNeecc,, RReesseeaarrcchh iinn MMoottiioonn.

La Commissione aveva chiara-

mente espresso all’industria del

settore della telefonia che in man-

canza di un accordo volontario

avrebbe legiferato sulla materia.

Il comparto industriale ha preferi-

to però agire autonomamente

consapevole che in materia di

telefoni cellulari, di prezzi e aper-

tura del mercato la Commissione

ha già dimostrato di usare fino in

fondo il proprio diritto di iniziati-

va. Una nuova norma europea, in

ogni caso, si prospetta e sarà

emanata in merito alla sicurezza

degli apparecchi e dei nuovi cellu-

lari “multifunzione”.

Il caricabatteria standard assicu-

rerà, senza dubbio, anche un con-

siderevole risparmio in termini di

rifiuti speciali.

Ai fini della riduzione dei rifiuti, ai

produttori di apparecchi telefonici

portatili sarebbe utile suggerire

anche di non eliminare dalla pro-

duzione i componenti utili a far

funzionare i telefonini. E’ evidente

che se un consumatore deve cam-

biare solo la batteria del cellulare

ma la casa madre non le produce

più, sarà costretto ad acquistare

un telefono nuovo. L’accordo

siglato dai produttori segna,

comunque, un passo importante e

rappresenta un utile spunto

anche per altri comparti.

Si pensi, ad esempio, ai produttori

di consumabili per ufficio. E’ bene

attendere che l’Unione europea o

il Governo italiano legiferino,

imponendo il “take back” delle

cartucce esauste oppure convie-

ne al comparto proporre un

accordo volontario?

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ANCI PUNTA A MIGLIORARE I CENTRI DI RACCOLTAAANNCCII e Organizzazionirappresentative dei Produttori diAEE hanno stipulato un accordocon l’intento di privilegiare larealizzazione di nuovi CCeennttrrii ddiiRRaaccccoollttaa ccoommuunnaallii e/o adeguarequelli esistenti ai finidell’ottimizzazione delleoperazioni di gestione dei RAEEe migliorarne la fruibilità percittadini e addetti alla raccolta.L’importo complessivo di euro2.550.000 sarà suddiviso: euro1.800.000 per la realizzazione deinuovi e 750.000 per interventi diadeguamento. SSccaaddeennzzaa bbaannddoo::2211 sseetttteemmbbrree.

NUOVI RIFIUTI NEI CENTRI DI RACCOLTAAnche il DDMM 1133 mmaaggggiioo èincentrato sui miglioramenti daapportare ai centri di raccoltacomunali. Tra le modificheapportate c’è l’integrazionedelle tipologie di rifiuti chepotranno essere conferite:- ttoonneerr per stampa esauritidiversi da quelli di cui alla voce08 03 17* (provenienti da utenzedomestiche)- ppnneeuummaattiiccii fuori uso(solo seconferiti da utenze domestiche);- ffiillttrrii oolliioo;- componenti rimossi daapparecchiature fuori usodiversi da quelli di cui alla voce16 02 15* (limitatamente ai tonere cartucce di stampaprovenienti da utenzedomestiche);- ggaass in contenitori a pressione(limitatamente ad estintori eaerosol a uso domestico; -bbaatttteerriiee ee aaccccuummuullaattoorri diversida quelli di cui alla voce 20 01 33(ovvero batterie e accumulatorial piombo derivanti dallamanutenzione dei veicoli a usoprivato, effettuata in propriodalle utenze domestiche).

NNOORRMMAATTIIVVEE

Caricabatterie unico per i cellulari dal 2010I produttori si accordano autonomamente per ridurre i rifiuti

Mercato, numeri e consumatoridi telefonia mobile.Nel mondo circolano oltrequattro miliardi di telefonini.Nonostante esistano le normeper gestire l’immondizia hi-tech, uno studio divulgato daVVooddaaffoonnee denuncia come, nellastragrande maggioranza deicasi, cellulari e alimentatorisono buttati nella pattumiera.

Nei negozi Vodafone è cosìpartita l’iniziativa di raccoltadei vecchi cellulari: progetto

che, fino ad oggi ha consentitodi smaltire 11,,66 mmiilliioonnii ddii ppeezzzzii inItalia ricuperando 30 tonnellatedi materiali. In Italia, il businessdegli accessori di telefoniamobile, rappresenta unmercato da 100 milioni di euro.

Con il caricabatteria unico lecose dovrebbero modificarsi, inmeglio per le tasche deiconsumatori. Sul mercato sisono affacciati i primi esempi:smartphone come i nuovi NokiaN97 o il Samsung Omnia Hd si

alimentano via MicroUsb. Si trovano già in venditaalimentatori universali cheutilizzano una porta Usbstandard e un kit di cavetti per i modelli più diffusi. Dal 2010 tutto diventerà piùsemplice, anche accessoricome il vivavoce e laconnessione a un pc. E sarà possibile evitare dilasciare l’alimentatoreattaccato alla presa dellacorrente a consumare energiaelettrica.

VODAFONE PROMUOVE IL RICICLO DEI CELLULARI

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Chiara Malla

SSiiccuullaa CCiiccllaatt rappresenta una

delle eccellenze del Sud Italia

nelle gestione dei rifiuti.

La Sicilia, dove ha sede l’azienda,

anche se non è annoverata tra le

regioni italiane “riciclone”, pre-

senta degli impianti di trattamen-

to certificati secondo le ultime

normative e attrezzati per smalti-

re diverse tipologie di rifiuti.

L’azienda, dotata di un sistema di

gestione conforme alle norme

UNI EN ISO 9001:2000 e UNI EN ISO

14001:2004, è una società coope-

rativa che opera nel settore dei

servizi civili e industriali, e si

rivolge a enti sia pubblici che pri-

vati fin dal 1979. Questa lunga

esperienza ha consentito

all’azienda di acquisire una pro-

fessionalità sempre più adeguata

alle esigenze delle aziende a cui

offre i propri servizi.

L’organizzazione aziendale è

strutturata in settori, quali:

- Ecologia

- Logistica

- Trasporti

- Verniciature industriali

- Pulizie civili ed industriali.

Il trattamento dei rifiutiRelativamente al Settore

Ecologia, è presente a San

Cataldo Scalo un proprio impian-

to per la selezione e l’imballaggio

dei rifiuti, convenzionata con i

consorzi di filiera del CCoonnaaii

(Comieco, Corepla, CIAL, CNA e

Coreve) per i conferimenti di

imballaggi in cellulosa, plastica,

acciaio, alluminio e vetro.

Oltre a offrire servizi di igiene

ambientale alle grandi utenze, si

rivolge agli utenti commerciali e

industriali ai quali offre servizi di

ritiro e smaltimento di rifiuti spe-

ciali e speciali pericolosi e di con-

sulenza specifica in materia.

Lo sviluppo delle attività vede

attualmente Sicula Ciclat impe-

gnata nella costruzione di una

nuova piattaforma, sempre nel-

l’area industriale di San Cataldo

Scalo, per il trattamento dei rifiu-

ti da apparecchiature elettriche

ed elettroniche (RAEE) e nello svi-

luppo dei servizi connessi a tale

mercato.

L’attenzione per lasensibilizzazioneSicula Ciclat ha recentemente

concluso un progetto di Ricerca e

Sviluppo condotto con alcuni

partner industriali e in collabora-

zione con il dipartimento di inge-

gneria chimica, dei processi e dei

materiali dell’Università di

Palermo, avente per finalità la

produzione di manufatti ottenuti

con contenitori in plastica da

Raccolta Differenziata e da pneu-

matici fuori uso.

Promuove regolarmente attività

di informazione e sensibilizzazio-

ne su tematiche legate all’ecolo-

gia ed ospita fin dal 2002 l’edizio-

ne annuale di Ricicloaperto con il

contributo organizzativo di

Comieco.

Sicula Ciclat a partire dal 2008, è

entrata a far parte del GGrruuppppoo

AAssssooqquuaall’’iitt, che comprende a

livello nazionale degli operatori

del fine vita, con lo scopo di pro-

muovere qualità e professionalità

nel settore RAEE.

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I BENEFICI AMBIENTALI DEL RICICLO RIFIUTIIl nuovo studio di CCoonnaaii““II bbeenneeffiiccii ddeellllaa rraaccccoollttaa--rriicciiccllooiinn IIttaalliiaa”” sui vantaggi economicie ambientali dati dall’uso dellematerie prime seconde e da uncorretto smaltimento riportache oltre un miliardo di euro èstato risparmiato per avereevitato emissioni di gas serra dariciclo. E un taglio sui costi nellosmaltimento dei rifiuti diimballaggio pari a 3 miliardi e244 milioni di euro. È laconferma che il rapporto costi-benefici del riciclo dei rifiuti,generato dal Sistema Conai -Consorzi, pende in modo decisoa favore dei benefici. L’impiegodelle “materie prime seconde”ha consentito all’Italia diottenere vantaggi sia in terminieconomici che ambientali,giocando al tempo stesso unruolo di motore di sviluppoeconomico sostenibile.

I COMUNI RICICLONI 2009È ancora un comune del Nord ilpiù “rriicciicclloonnee” d’Italia. CCeessssaallttooin provincia di Treviso, con il77,8% di raccolta differenziata,scala la vetta e si piazza alprimo posto della classifica diLLeeggaammbbiieennttee che ogni annoassegna gli Oscar del riciclo aicomuni che gestiscono meglio ipropri rifiuti. Ma non c’è solo ilNord. Anche in Campania sono61 i comuni da cui prendereesempio in materia didifferenziata, in particolareSSaalleerrnnoo con il 45,7% di raccoltadifferenziata. Quest’anno perdiventare Comune Riciclonebisognava aver superato il 45%di raccolta differenziata,nell’anno 2008. Mentre, aicomuni sotto i 10mila abitantidelle regioni del Nord Italia lagiuria ha imposto ilsuperamento di 55%.

RREECCUUPPEERROO

Dalla Sicilia, un operatore “D.O.C.”Sicula Ciclat presenta impianti di trattamento RAEE conformi alle ultime normative

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Piero di Camillo

Anche se i dati sono migliorati in

Italia l’obiettivo di 44 kkgg//aabb per la

raccolta dei RAEE è stato manca-

to: ci siamo fermati a uno scon-

fortante 2,1 kg, solo di poco supe-

riore agli 1,7 kg dello scorso anno.

Ma non è che in Europa vada poi

tanto meglio: manca all’appello

almeno il 75% dei rifiuti prodotti.

Negli Stati Uniti la situazione è

ancora peggiore, visto che l’80%

dei rifiuti manca all’appello (86%

se riferiti ai televisori e il 90% se

riferiti ai PC).

Le cause sono molteplici: una rac-

colta non ottimale, una scarsa

sensibilità dei consumatori e delle

aziende utilizzatrici, la difficile

tracciabilità della filiera.

A tutto ciò si aggiunge il fatto che

si verificano ““ffuugghhee”” di rifiuti che

prendono altre destinazioni:

smaltimento non ufficiale ed

esportazione dei rifiuti verso

Paesi in via di sviluppo sotto le

mentite spoglie di “materiale

usato”.

In realtà, la CCoonnvveennzziioonnee ddii

BBaassiilleeaa vieta l’esportazione di

rifiuti tossici ai paesi che non

appartengono all’OCSE: sta di

fatto però che almeno il 47%

delle scorie europee, tra cui sono

prevalenti i RAEE, viene spedito

per mare ai paesi in via di svilup-

po. Questo nonostante l’Unione

Europea vieti espressamente

l’esportazione dei RAEE fuori

dall’Europa.

Fatta la legge,trovato l’ingannoAggirare convenzioni e direttive

non è poi così difficile dato che è

ammessa l’esportazione di pro-

dotti usati, purché funzionanti.

E così succede che dall’Europa (e

dagli Stati Uniti) partono regolar-

mente container stipati di televi-

sori e Pc usati destinati ai Paesi

sottosviluppati: in realtà almeno il

7755%% di questi prodotti è da butta-

re. Anche molte donazioni, intese

a colmare il “digital divide”, fini-

scono per alimentare un vero e

proprio “digital dump”.

Non esistono naturalmente cifre

ufficiali, ma il traffico illegale esi-

ste e proviene generalmente dai

Paesi ritenuti più “virtuosi”, Paesi

Bassi e Inghilterra in testa: lo ha

recentemente dimostrato

GGrreeeennppeeaaccee che ha installato una

“cimice” in un televisore chiara-

mente non funzionante e ha potu-

to quindi seguirne l’itinerario, da

un centro di raccolta dov’era

stato regolarmente consegnato,

ai docks di Londra fino a un mer-

cato dell’usato in Nigeria.

Del resto basta dare un’occhiata

alle esportazioni di televisori

dall’Unione Europea; nel 2005 ne

sono stati esportati 3,6 milioni,

corrispondenti a 100mila tonnel-

late, con un valore medio unitario

di 339 euro.

La tabella 1 mostra che il valore

medio dei televisori esportati in

Africa è invece molto basso (64

euro) e scende fino a 28 euro per

Paesi come Ghana, Nigeria ed

Egitto. Questo lascia pensare

che una gran parte di questi

televisori sia di “seconda mano”

e probabilmente inservibile

(leggi: rifiuti).

Le destinazioni preferite per gli

“esportatori” europei sono i paesi

dell’Africa, mentre Stati Uniti e

Giappone privilegiano India, Cina

e Pakistan (vedi tabella 2).

Se si guarda alle strutture di trat-

tamento autorizzate in India, i

flussi nascosti in quel Paese pos-

sono essere considerati addirittu-

ra oltre il 99%, pari a circa

143mila tonnellate all’anno.

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Notiziario Ecofocus - Luglio-Agosto 2009

PROROGHE PER I PRODUTTORI DI PILECon il DD..llggss 118888 pubblicato loscorso 3 dicembre, il governoitaliano ha recepito la direttivaeuropea 2006/66/Ce su pile eaccumulatori, dando il via all’iterdi costruzione del sistema digestione della raccolta edell’invio a riciclo di tutti i tipi dipile e accumulatori. Il “contoalla rovescia” è già partito: il 2266sseetttteemmbbrree 22000099 dovrebbe infattivedere il via anche in Italia ilnuovo sistema di gestione dellepile e accumulatori che, perdimensioni, complessità eimpegnativi obiettivi di raccoltada raggiungere, rappresenta unasfida per il nostro paese.

I dati di raccolta delle pile edegli accumulatori esausti sonoscoraggianti: meno del 10% deirifiuti di questo tipo vienesottratto alla discarica tramiteiniziative volontarie.La nuova direttiva riguarda tuttii tipi di pile e accumulatori eassegna ai produttori laresponsabilità della costruzionee gestione del sistema, che avràperò un elemento chiave anchenei distributori sul territorioche, senza obbligo di acquisto dinuove pile, metteranno adisposizione dei consumatoriappositi contenitori.Il prossimo 1188 sseetttteemmbbrree(termine prorogato rispetto allaprima scadenza fissata al 18giugno) scadrà il termine per leaziende interessate perl’iscrizione al RReeggiissttrroo nnaazziioonnaalleeddeeii pprroodduuttttoorrii, che assegneràproporzionalmente - aiproduttori stessi o ai consorzida questi costituiti - quote diresponsabilità rispetto al totaledell’immesso al consumo. Il 26settembre il sistema dovràessere pronto a operare, conobiettivi di raccolta impegnativi.

NNOORRMMAATTIIVVEE

La grande fuga dei RAEE...monnezza senza frontiere

ESPORTAZIONI DI TV COLOR DALLUE

Fonte: Eurostat, 2007

I dati sulle esportazioni illegali di rifiuti

Page 9: Ecofocus n. 6/09

Le conseguenze Il 75% dei prodotti, come si è

detto, non è recuperabile ed è

destinato a essere incenerito a

cielo aperto, con gravi conse-

guenze per l’ambiente e per la

salute delle persone esposte alle

micidiali esalazioni tossiche.

Per non parlare dei liquami che si

riversano su laghi e fiumi dove si

accumulano sostanze nocive che

rimarranno per generazioni.

I fattori che determinano l’espor-

tazione di rifiuti sono vari e

vanno dalla scarsa disponibilità di

tecnologia per il trattamento spe-

ciale alla scarsità di materiali fino

alle differenze di prezzo per lo

smaltimento o il recupero.

Seguendo le direttive Ue, decon-

taminare e disporre dei residui

tossici costa oltre mille dollari

alla tonnellata, mentre i ««ppiirraattii

ddeellllaa ssppaazzzzaattuurraa»» offrono prezzi

dieci volte più bassi. Altro fattore

che attira è il basso costo del tra-

sporto, soprattutto verso le desti-

nazioni asiatiche dove i container

normalmente tornerebbero vuoti

dopo aver portato nei paesi occi-

dentali il loro carico di prodotti

tecnologici.

Secondo FFoorreeiiggnn PPoolliiccyy in Cina,

India e Nigeria il giro d’affari col-

legato all’e-waste raggiungerà gli

11 miliardi di dollari entro il 2009.

Ma perché le nazioni destinatarie

di questi traffici non cercano di

bloccarli visti i danni ambientali

che si accumulano inesorabil-

mente e le nefaste conseguenze

per le loro popolazioni?

Purtroppo questo commercio è

spesso fondamentale per le eco-

nomie locali: in Cina si calcola che

circa 100mila persone siano

impiegate in questo tipo di attivi-

tà e a Guiyu un lavoratore può

guadagnare tra i 2 e i 4 dollari al

giorno.

Possibili soluzioni Come tutti i traffici illeciti in cui

sono in gioco enormi interessi

economici, non è facile porre un

argine.

Le associazione umanitarie e

ambientaliste insistono che la sola

soluzione è di mettere al centro di

ogni politica il principio della

responsabilità del produttore,

incorporare il costo della gestione

del rifiuto nel prezzo del prodotto

e introdurre regole più severe per

eliminare le sostanze tossiche.

A nostro avviso occorre partire

da una migliore tracciabilità della

filiera e verificare che tutti gli

attori interessati adottino dei

comportamenti responsabili.

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UN ALTRO ITALIANO AL WEEE FORUMIl WWEEEEEE FFoorruumm dà il benvenuto alCCoonnssoorrzziioo EEccooppeedd, il quartomembro italianodell’organizzazione.Invece, EEllkkeerr, consorziofinlandese, TTrraaggaammoovviill(spagnolo) ed EEccoottrreell (delLussemburgo) hannorassegnato le dimissioni. A oggi sono 39 le organizzazionidi produttori o di associazioni di categoria europee che fanno parte del WEEE Forum. Nel 2008 hanno raccolto untotale di 1,5 milioni di tonnellate di rifiuti elettrici ed elettronici, il che corrisponde a circa il 50% deiRAEE segnalati.

REVISIONE DELLA DIRETTIVA WEEEDal 1 ° luglio 2009, la Svezia ha assunto la presidenza della Commissione europea. La Presidenza svedese vuoleraggiungere un accordo sulla revisione della direttivaRAEE con lo scopo di migliorare il quadro normativo, amministrativopuntando a una maggioreefficienza, meno burocrazia, un miglioramento delrecepimento nazionale e una registrazione armonizzate in tutta l’UE.

NORMATIVA BATTERIE IN GERMANIAÈ stata pubblicata in Germaniala nuova direttiva sulle batterie e accumulatori loscorso 30 giugno 2009. La normativa entrerà in vigore apartire dal primo dicembre2009.

EESSTTEERROO

WWaassttee wwiitthhoouutt bboorrddeerrss iinn tthheeEEUU?? TTrraannssbboouunnddaarryysshhiippmmeennttss ooff wwaasstteeEuropean EnvironmentAgency - EEA (2009)www.eea.europa.eu

TTooxxiicc TTeecchh?? NNoott iinn OOuurrBBaacckkyyaarrddGreenpeace (Febbraio 2008)

www.greenpeace.org

TThhee DDiiggiittaall DDuummpp:: EExxppoorrttiinnggRRee--uussee aanndd AAbbuussee ttoo AAffrriiccaaBasel Action Networkwww.BAN.org

FFoolllloowwiinngg tthhee ee--wwaassttee ttrraaiillGreenpeacewww.youtube.com

LINKS E APPROFONDIMENTI

DDeessttiinnaazziioonnii iinn AAssiiaaFonte: Basel Action Network 2005.

a cura di:

Page 10: Ecofocus n. 6/09

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Chiara Malla

Dal 1998, l’AAwwaarrdd EEccoohhiitteecchh è il

primo e più importante riconosci-

mento ambientale per le imprese

del settore hi-tech per i risultati di

eco-compatibilità, efficienza

energetica e gestione dei rifiuti

raggiunti mediante lo sviluppo di

prodotti, soluzioni e processi

““eennvviirroonnmmeennttaall ffrriieennddllyy””.

Il premio è organizzato dal

CCoonnssoorrzziioo EEccooqquuaall’’IItt (Consorziodi servizi per la eco-qualità nell’hi-tech) al fine di valorizzare i

prodotti e le soluzioni provenienti

dal mondo elettronico e hi-tech

che assicurano il minor impatto

ambientale e il maggiore rispar-

mio energetico.

L’uunnddiicceessiimmaa eeddiizziioonnee del Premio

si svolgerà nel mese di ddiicceemmbbrree

a RRoommaa e sarà rivolta alle piccole

e grandi aziende del comparto hi-

tech e alla Pubblica Amministra-

zione. La cerimonia di premiazio-

ne si svolgerà al termine di un

convegno incentrato sulle politi-

che di GPP (Green PublicProcurement) e sulle novità in

fatto di gestione dei rifiuti hi-tech

(cartucce e RAEE).

Le categorie del premioQuest’anno il premio è dedicato

alle grande e piccole imprese e

alle pubbliche amministrazioni

che si saranno distinte in:

II.. PPRROODDOOTTTTII HHII--TTEECCHH EECCOO--VVIIRRTTUUOOSSII

IA - Settore del bianco (grandi

elettrodomestici)

IB - Settore del bruno (audio,

video, cellulari ecc)

IC - Settore del grigio (computer,

stampanti ecc)

ID - Prodotti tecnologici non com-

presi tra le prime sottocategorie

IIII.. PPRROOCCEESSSSII EE SSEERRVVIIZZII EECCOO--VVIIRR--

TTUUOOSSII (soluzioni, progetti, forma-zione e comunicazione)IIA Rete commerciale o distributi-

va

IIB Take back RAEE (ritiro, recupe-

ro, riciclaggio, reverse logistic)

IIC Processi e servizi a basso

impatto ambientale

IIIIII.. PPUUBBBBLLIICCHHEE AAMMMMIINNIISSTTRRAAZZIIOONNII

EECCOO--VVIIRRTTUUOOSSEE

IIIA Acquisti verdi

IIIB Politiche di risparmio ed effi-

cienza energetica

IIIC Sensibilizzazione dei cittadini

IIVV.. IIMMPPRREESSEE EECCOO--VVIIRRTTUUOOSSEE

IVA Acquisti verdi

IVB Politiche di risparmio ed effi-

cienza energetica

IVC Sensibilizzazione dei clienti

Le iscrizioni saranno valutate da

una giuria super partes composta

da diversi esperti del settore e da

personalità istituzionali che

hanno offerto il proprio contribu-

to al buon esito della manifesta-

zione.

Per partecipare alla undicesima

edizione, è possibile richiedere il

bando alla segreteria di Ecoqual’It

([email protected] tel. 02

210 111 230) oppure scaricarlo dal

sito www.ecofocus.it.

Breve storia di un premioNel 1998 il Consorzio Ecoqual’It, in

collaborazione con

Federinformatica, SMAU e

Comufficio promuove il primo

Award Ecohitech, nato con l’inten-

zione di diffondere la valenza

ambientale come marketing di

impresa e con la speranza di pre-

venire leggi e direttive creando

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Notiziario Ecofocus - Luglio-Agosto 2009

NOKIA PRIMA IN CLASSIFICALa dodicesima edizione dell’Eco-guida ai prodotti hi-tech, la classifica verde delsettore industriale di punta diGGrreeeennppeeaaccee,, vede NNookkiiaa sempreal primo posto, ma SSaammssuunngg eSSoonnyy EErriiccssssoonn, al secondo eterzo posto hanno recuperatoposizioni. Anche LG, Toshiba eMotorola migliorano il loropunteggio, mentre è clamorosolo scivolone di Sony che passadal quinto al dodicesimo postoper non aver tenuto il passo congli altri marchi, soprattutto nelriciclo del materiale dismesso.Brutte notizie anche per HP, Delle Lenovo che non hanno tenutofede all’impegno preso dieliminare PVC e BFRs entro il2009 perdono posizioni.Queste sostanze che possonoaccumularsi nel corpo di animalied esseri umani e provocaredanni irreversibili alla salute.Senza queste sostanzepericolose è possibile ridurrel’inquinamento durante il ciclodi produzione e i rifiutielettronici possono esserericiclati più facilmente.

LA PRIMA STAMPANTESENZA CARTUCCE

EEppssoonn si dimostra ancora unavolta all’avanguardia nellosviluppo di prodotti a bassoimpatto ambientaleannunciando EECC--0011,, la primastampante senza cartucce. ,Rispettosa dell’ambiente e facileda usare, contiene al suointerno inchiostro sufficienteper stampare fino a 8.000pagine, consentendo in questomodo un minor scarto dicartucce (che non devonoessere sostituite) e imballi.Permette inoltre, nel medio-lungo periodo, un risparmio paria circa il 60% .

IIMMPPRREESSEE

Chi vincerà l’Award Ecohitech?

Award 2008: Giuseppe Di Masi, del Ministero dello Sviluppo Economico, premia il Comunedi Reggio Emilia nella persona di Pinuccia Montanari.

11 anni di storia del premio rivolto alle aziende hi-techimpegnate in azioni amiche dell’ambiente

Page 11: Ecofocus n. 6/09

un mercato dinamico e pulito,

attento alla crescente sensibilità

ambientale nelle imprese hi-tech.

Negli anni l’Award Ecohitech ha

dimostrato di essere un valido

strumento di comunicazione e di

diffusione di conoscenze sulle

opportunità di sviluppo eco-com-

patibile a disposizione delle

imprese. Dalla sua nascita il pre-

mio è stato conferito ad aziende

molto importanti del settore, tra

cui IIbbmm,, SSoonnyy,, KKyyoocceerraa,, DDee LLoonngghhii,,

EElleeccttrroolluuxx,, CCaannoonn,, HHPP,, CCeelleessttiiccaa,,

MMeerrlloonnii,, NNRRGG,, IIttaalltteell,, EEppssoonn,,

SShhaarrpp,, IInnddeessiitt,, 33MM IIttaalliiaa.

L’anno scorso, inoltre, il premio è

stato aperto per la prima volta

alle attività eco-virtuose delle

pubbliche amministrazioni che si

sono particolarmente distinte in

politiche di acquisti verdi, rispar-

mio energetico e sensibilizzazio-

ne dei cittadini su temi ambienta-

li, tra cui la raccolta dei rifiuti.

Tra i molti comuni che hanno pre-

sentato la propria candidatura, si

sono aggiudicati l’Award i CCoommuunnii

di FFeerrrraarraa e di RReeggggiioo EEmmiilliiaa e

hanno ricevuto una menzione

speciale anche i CCoommuunnii ddii VViillllaa

SSaann PPiieettrroo (CA) e di PPiieettrraa MMaarraazzzzii

(AL).

Oggi, l’Award Ecohitech è ricono-

sciuto come un appuntamento

annuale necessario per un’infor-

mazione accurata sullo scenario

normativo e operativo di riferi-

mento sulla gestione dei RAEE e

sulle tematiche di efficienza

energetica.

Le collaborazioniIn tutte le sue edizioni, l’Award

Ecohitech si è avvalso della colla-

borazione di diverse associazioni

ambientaliste, tra cui

Legambiente, Amici della Terra,

Italia Nostra, Umana Dimora e

WWF Italia, le quali hanno conces-

so anche il proprio patrocinio

insieme a importanti Istituzioni,

tra cui APAT, Camera di

Commercio di Milano, i Comuni di

Segrate e di Milano, il Ministero

dell’Ambiente e dello Sviluppo

Economico, la Provincia di Milano

e la Regione Lombardia.

Non solo unapremiazioneL’Award Ecohitech è sempre stato

anche un’occasione di incontro, di

confronto e di dibattito tra

Istituzioni e aziende sui temi di

maggiore interesse, come il siste-

ma di raccolta dei RAEE oppure gli

acquisti verdi e il risparmio ener-

getico.

Quest’anno la premiazione segui-

rà un convegno incentrato sugli

acquisti verdi della pubblca

amministrazione e vedrà tra gli

ospiti anche importanti persona-

lità istituzionali

EC

OQ

UA

L’IT

www.ecofocus.it

11

RAEE IN CARCEREEEccooddoomm aderisce a “RAEE incarcere”, un progetto natonell’ambito dell’iniziativa EEqquuaallPPeeggaassoo promossa dalla RegioneEmilia Romagna e dal FondoSociale Europeo con il fine difavorire il reinserimento socio-lavorativo di persone inesecuzione penale o che hannoconcluso il periodo di detenzione.Ecodom metterà a disposizionedegli istituti penitenziari diBologna e Ferrara circa 300tonnellate di RAEE all’anno delRaggruppamento R2 (lavatrici,lavastoviglie, cappe, forni …) (ilRaggruppamento R1 necessita diimpianti particolari per uncorretto trattamento). L’attività svolta per Ecodomcontribuirà ogni anno a riciclarepiù di 220.000 kg di ferro, 3.400kg di rame, 1.700 kg di alluminio e8.500 kg di plastica e a farrisparmiare circa 760.000 kwh dienergia elettrica per ogni carcerecoinvolto. Utilizzare materieprime (ferro, alluminio, rame eplastica) ottenute dal riciclo deiRAEE comporta infatti unsignificativo risparmio energeticorispetto al consumo di energianecessario per ottenere le stessequantità di materie prime“vergini”.

ECOLAMP PREMIA LA RACCOLTADELLE SORGENTI LUMINOSEPer il terzo anno consecutivoEcolamp partecipa alla giuria delpremio Comuni Ricicloniassegnando lo speciale”trofeoEcolamp” al Comune di Gandino(Bg) che ha raccolto un totale di1.370 kg di sorgenti luminose afine vita. Un risultato lodevoleper le caratteristiche peculiari diquesti rifiuti: a motivo della loroleggerezza e fragilità, e per lacomponente di pericolosità datadal mercurio in esse contenuto,richiedono particolareattenzione da parte di chi leraccoglie e le custodisce. Il Comune di Gandino, harealizzato una raccolta procapitedi 0,24 kg di lampade.

CCOONNSSOORRZZII

Marina Camatini Uni versità di Milano - BicoccaDaniela Capaccioli ANIEAnnamaria Ribaudo Regione LombardiaEnrico Cagno Politecnico MilanoGiuseppe Di Masi Ministero per lo Sviluppo Economico Paolo Pipere CCIAA MilanoGiuseppe Sgorbati ARPA LombardiaMassimiliano Saggese Il Giorno Roberto Vertemati Consigliere Consorzio Ecoqual’ItLuca Cassani Consigliere Consorzio Ecoqual’It

LA GIURIA

Page 12: Ecofocus n. 6/09

EC

OQ

UA

L’IT

Piero di Camillo

Il 1100 lluugglliioo si è tenuto presso la

sede di EEccooqquuaall’’IItt l’annunciato

workshop sul GGrreeeenn MMaarrkkeettiinngg

(vedi n. 5 di Ecofocus). La partecipazione è stata superio-

re alle aspettative e dall’incontro

tra persone di marketing e

responsabili ambientali delle

aziende sono emersi vari spunti di

riflessione che abbiamo pensato

di condividere con i lettori di

Ecofocus.

L’indagine del 2008E u r o b a r o m e t e rSecondo questa indagine condotta

sui 25 stati membri all’epoca,

risulta che i cittadini europei hanno

molto a cuore l’ambiente e sono

sempre più consapevoli del ruolo

che l’ambiente può avere per le

loro vite.

Il 96% dei cittadini europei (una

percentuale potremmo dire

“bulgara”) affermano che la

protezione dell’ambiente è

importante per loro

personalmente; per 2 su 3 è molto

importante.

Non basta. L’86% degli europei

vedono se stessi come individui

che hanno un ruolo da giocare

nella protezione dell’ambiente; il

75% si dichiara disposto ad acqui-

stare un prodotto verde anche se

più costoso (figura 1).

Eppure, appena l’11% si rende

conto dell’impatto ambientale

delle proprie abitudini di consu-

mo e solo il 17% (figura 2) è pre-

parato a prendere delle serie

misure per cambiare il proprio

stile di vita, come ad esempio

usare meno l’automobile o

acquistare prodotti verdi.

Il verde da solo non si vendeUn’importante conseguenza per il

Marketing è che l’attributo

“verde” dato a un prodotto non è

una motivazione sufficiente

all’acquisto e tanto meno ci si può

aspettare che davvero utenti e

consumatori siano disposti a

pagare più caro un prodotto solo

perché è più verde. In conclusione

occorre sempre proporre altre

caratteristiche che si traducano

in benefici concreti e personali

per l’acquirente quando si vuole

commercializzare un prodotto

verde: per esempio una maggiore

efficienza energetica che si tradu-

ce in un minor costo di esercizio.

Questo può funzionare per acqui-

sti individuali o di piccole e medie

imprese. Funziona meno per le

grandi imprese e le pubbliche

amministrazioni dove chi acquista

l’hardware non si preoccupa quasi

mai della bolletta elettrica che

appartiene a un’altra parrocchia.

E questo è un paradosso organiz-

zativo che può seriamente rallen-

tare gli acquisti verdi tanto

decantati come principale forza

che può mettere in moto circuiti

virtuosi.

Chi è più avanti:i clienti consumatorio le imprese?È la domanda che si sente ripete-

re in ogni occasione nei convegni

dedicati all’ambiente e la risposta

che gli ambientalisti “duri e puri”,

storicamente sospettosi del mer-

cato e della tecnologia, preferi-

scono dare è che sono più avanti i

cclliieennttii//ccoonnssuummaattoorrii.

Ma, come abbiamo visto, per

quanto le persone siano sempre

più consapevoli dei gravi rischi

che l’attuale modello di sviluppo

procura all’ambiente e si dichiari-

no preoccupate e pronte a cam-

biare, i loro comportamenti non

sono sempre in linea con le loro

dichiarazioni d’intenti.

Provate a chiedere alla vostra cer-

chia di familiari e amici quanti

conoscono la loro impronta di

carbonio e se si sono dati degli

obiettivi per ridurla. Provate poi a

visitare il sito di qualunque gran-

de azienda e vedrete spiattellati i

loro obiettivi di riduzione delle

emissioni.

E allora, chi è più avanti?

Perché le aziende puntano sul

verde?

Ci sarebbe da chiedersi perché le

aziende puntano tanto sul verde

se il verde non è una caratteristi-

ca che da sola può far vendere.

Una risposta è che comunque esi-

ste uno zoccolo duro, in costante

aumento, di clienti/consumatori

che chiedono prodotti verdi e che

cercano di sensibilizzare la loro

cerchia di conoscenti a fare lo

stesso.

Non dobbiamo poi lasciarci ingan-

nare dalla discrepanza fra il dire e

il fare: la gente comunque si sente

coinvolta fortemente dal tema

ambientale ed esiste una crescen-

te corrente d’opinione in favore

della protezione dell’ambiente,

frutto di una massiccia campagna

12

Notiziario Ecofocus - Luglio-Agosto 2009

Marketing verde omarketing del verde?Spunti di riflessione raccolti durante il workshop organizzato da Ecoqual’It

L’IMPATTO DEI PROBLEMI AMBIENTALI

Eurobarometer, 2008

Page 13: Ecofocus n. 6/09

mediatica. Oggi, è indispensabile

possedere delle buone credenzia-

li ambientali se si vuole essere

percepiti dal pubblico come pro-

duttore serio e responsabile.

Ma forse la ragione principale per

cui l’onda lunga della sostenibilità

è destinata a durare è che l’inno-

vazione per la eco-compatibilità

ha dimostrato di consentire

risparmi nei costi. E l’efficienza

energetica riduce i costi d’uso e si

traduce in risparmio, che è un

beneficio e quindi un vantaggio

competitivo.

Il ruolo delmarketingQuesto varia a seconda che gli

obiettivi dell’azienda e dell’azione

di marketing siano puramente

commerciali ((ggrreeeenn)) o anche

ambientali ((ggrreeeenneerr)) o addirittura

culturali ((ggrreeeenneesstt)). Questa clas-

sificazione, proposta da JJoohhnn

GGrraanntt (The Green MarketingManifesto) non esprime un giudi-

zio di merito sulla virtuosità

ambientale di un’azienda ma

semplicemente si riferisce ai

risultati che l’azienda si prefigge.

Un’azienda che si prefigge obiet-

tivi commerciali (green) deve

essere in grado di stabilire nuovi

standard ambientali nella sua

politica corporate che, opportu-

namente comunicati, aumentano

la credibilità dell’azienda stessa.

Sempre che la comunicazione

eviti accuratamente di scivolare

nel greenwashing: per questo è

sempre preferibile far percepire il

carattere verde dell’azienda

senza dichiarazioni di virtù, ma

attraverso partnership con terze

parti che dimostrino la serietà

aziendale.

Essere associati ad Ecoqual’It è

un’opzione che alcune aziende

tecnologiche hanno scelto.

Quando l’impresa persegue dei

risultati non solo commerciali ma

anche ambientali (greener) il

ruolo del marketing è quello di

coinvolgere i clienti nella respon-

sabilità verso l’ambiente. Per que-

sto un’impresa greener cercherà

di educare i suoi clienti ad atteg-

giamenti più responsabili verso

l’ambiente, non necessariamente

legati all’uso dei suoi prodotti.

Infine in un’impresa che persegue

l’ulteriore obiettivo di un cambio

culturale (greenest) il marketing

è chiamato alla sfida più difficile,

ma anche l’unica che permetta

uno sviluppo veramente sosteni-

bile: quella di lavorare per pro-

muovere nuovi modelli di busi-

ness sostenibili.

Ciò sarà possibile se il marketing

riuscirà a creare nuove mode

trainanti che rendano “sexy” e

“cool” nuovi comportamenti; pro-

ponendo e rendendo desiderabili

alternative praticabili al modello

di consumo attuale non più soste-

nibile: fare in modo che la gente

valorizzi i prodotti e li usi più a

lungo (treasuring) o fare in modo

che la gente possegga meno e

condivida (o noleggi) di più (sha-

ring).

La sfida che il marketing si trove-

rà ad affrontare nei prossimi anni

sarà dunque quella di passare

dalla comunicazione delle carat-

teristiche verdi dell’impresa e dei

suoi prodotti (marketing verde)

alla promozione di nuove mode e

nuovi stili di vita sostenibili (mar-

keting del verde).

Per informazioni sui prossimi

corsi www.ecofocus.it oppure

www.tecnoimprese.it

EC

OQ

UA

L’IT

www.ecofocus.it

13

FORMAZIONE GRATUITA NEL 2010?EEccooqquuaall’’IItt propone ai suoi soci(e non) una vantaggiosaopportunità di usufruire diformazione gratuita per tutto il2010. Ogni impresa puòdestinare lo 00,,3300%% ddeeiiccoonnttrriibbuuttii IINNPPSS a un fondointerprofessionale, con unmeccanismo simile al 5 x 1.000della dichiarazione dei redditi(Per ulteriori informazioni sullemodalità di funzionamento deifondi autorizzati da Ministerodel Lavoro visitare il sitowww.fondinterprofessionali.it)

Grazie a un accordo siglato conuno di questi fondi:FFOORRMMAAZZIIEENNDDAA, TTeeccnnooiimmpprreessee,segreteria organizzativa diEcoqual’It, sta programmandoper il 2010 un calendario di corsidi formazione GGRRAATTUUIITTII per leimprese che aderiscono alFondo entro Settembre 2009.(L’adesione a Formazienda vieneformalizzata dall’impresanell’ambito di una delle denuncecontributive mensili, vd. Mod.DDMM1100//22, inserendo il codice“FFOORRMM” nel riquadro B/C ).

I corsi saranno sia professionali(ad esempio corsi di inglesi, dimarketing ecc.) sia tecnicisecondo le esigenze delleaziende iscritte.

L’iscrizione a FORMAZIENDA noncomporta nessun costo perl’impresa e dà diritto aformazione gratuita.

La segreteria è a disposizioneper spiegare il meccanismo diadesione: Tel. 02/210 111 [email protected] sito wwwwww..tteeccnnooiimmpprreessee..iitt èdisponibile un calendarioesemplificativo di corsi cheverranno svolti.

FFOORRMMAAZZIIOONNEE

INTENZIONI D’ACQUISTO DI PRODOTTI VERDI

Eurobarometer, 2008

Page 14: Ecofocus n. 6/09

LE

TTE

RE

AL

DIR

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OR

E

II VVAANNTTAAGGGGII EECCOONNOOMMIICCII DDEELLLLAA

RRAACCCCOOLLTTAA DDIIFFFFEERREENNZZIIAATTAA

GGeennttiillee DDiirreettttoorree,,

iinn IIttaalliiaa llaa rraaccccoollttaa ddiiffffeerreennzziiaattaa

ffuunnzziioonnaa oo rraapppprreesseennttaa ssoolloo uunnaa

ggrraannddee pprreessaa iinn ggiirroo ee uunn bbuussii--

nneessss ppeerr ii ssoolliittii nnoottii ddeell sseettttoorree

ddeeii rriiffiiuuttii??

AAnnoonniimmoo ((MMiillaannoo))

Caro Signore,che la gestione dei rifiuti rap-presenti un business è fuoridiscussione. L’importante è chesi tratti di un business legale,lecito e condotto rispettandol’etica professionale e le leggi.La raccolta differenziata, nellecittà dove viene fatta seriamen-te, producendo benefici effettivisull’economia.Riciclare rifiuti, infatti, fa beneall’ambiente ma anche all’eco-nomia. Nel 2009 i benefici della

raccolta differenziata e del rici-clo degli imballaggi si stimanoin 670 milioni di euro, e in 10anni di attività del Conai (dal1999 al 2008) arrivano a 6,7miliardi con la creazione di76.700 posti di lavoro. Questo,rappresenta, in estrema sintesi,il quadro della realtà della rac-colta differenziata dei soli rifiutida imballaggio, gestiti dalConsorzio nazionale imballaggi(Conai).

Del totale dei 6,7 miliardi dieuro, oltre un miliardo è statorisparmiato dal sistema Conai econsorzi evitando emissioni digas serra da riciclo: sono 48,2milioni di tonnellate di CO2 evi-tata con il recupero dei rifiuti diimballaggio in Italia. Oltre aibenefici ambientali, dal 1999 al2008 sono stati risparmiati 3,2

miliardi per costi di smaltimen-to, 1,2 miliardi è il valore econo-mico della materia prima recu-perata, 479 i milioni evitati gra-zie alla prevenzione e 3,2 miliar-di il valore dell’indotto generatodall’intero sistema consortile.

GGLLII UULLTTIIMMII DDEECCRREETTII SSUULLLLAA

RRAACCCCOOLLTTAA DDEELLLLEE LLAAMMPPAADDEE

CCaarroo DDiirreettttoorree,,

mmaa llee llaammppaaddee qquuaannddoo aavvrraannnnoo

uunnaa rraaccccoollttaa ddiiffffeerreennzziiaattaa

ddeeggnnaa ddii qquueessttoo nnoommee iinn ttuuttttii ii

CCoommuunnii dd’’IIttaalliiaa??

SS.. CC.. ((NNaappoollii))

Cara Signora,Ii decreto 12 maggio 2009 che, aisensi dell’articolo 10, D.lgs 25luglio 2005, n. 151 individua lemodalità per il finanziamentodella gestione dei rifiuti di appa-recchi illuminanti, è stato vara-to con tre anni di ritardo.Il costo della gestione è, comeper gli altri RAEE, a carico deiproduttori, indipendentementedalla data di immissione sulmercato e dall’origine domesti-ca o professionale degli stessi edi cui all’allegato 1A e 1B del pre-detto D.lgs 151/2005.

Sono previste due diversemodalità di finanziamento dellagestione di questi rifiuti, unaper le apparecchiature di illumi-nazione generiche (articolo 3) euna per le apparecchiature fluo-rescenti e a vapore di sodio(articolo 4).In definitiva, pur essendo passa-ti solo due mesi dall’emanazio-ne del Decreto, considerata lacapacità di risposta dei sistemicollettivi, la maggior parte deiComuni italiani dovrebbe già

Notiziario Ecofocus - Luglio-Agosto 2009

14

Per scrivere al Direttore di Ecofocus,

Stefano Apuzzo

inviate le vostre lettere [email protected]

LE PROBLEMATICHE SICILIANE SUI RAEE

EEggrreeggiioo DDiirreettttoorree,,

llee ssccrriivvoo ddaa CCaattaanniiaa.. IInn ggrraann ppaarrttee ddeellll’’iissoollaa èè ddiiffffiicciilliissssiimmoo ttrroovvaarree

ppiiaattttaaffoorrmmee ppeerr llaa rraaccccoollttaa ddeeii RRAAEEEE.. MMii ssaa ddiirree ppeerrcchhéé??

SS.. CC.. ((CCaattaanniiaa))

Gentile Signora C.,secondo il rapporto dello scorso anno sui rifiuti elettrici ed elettroni-ci l’isola è in quart’ultima posizione nella classifica. Solo il 25% dei siciliani è servito dal sistema contro la media del 78%nazionale.La presenza di raccolta di RAEE sul territorio nazionale non è ovvia-mente spalmato sull’intera penisola: secondo quanto dichiarato daGiorgio Arienti, Presidente del Centro di Coordinamento RAEE, si regi-stra il picco in Lombardia, con 16.629.070 kg raccolti, e il “baratro”della Sicilia, con 620.060, una media pro-capite di 0,13 kg. Le motiva-zioni del divario sono da ricercarsi, come ho accennato, nella percen-tuale di isolani serviti dal nuovo sistema, il 25,7%.Secondo il CdC, la classifica siciliana delle province vede in testaTrapani, 26%, a seguire Agrigento (18%), Ragusa (13%), Palermo eMessina (10%), chiudendo con Caltanissetta e Catania (5%) ed Enna(3%).

LLeetttteerreeaall DDiirreettttoorree

Il modo più semplice e direttoper essere informati sull’evoluzione del SistemaRAEE e sulle problematiche delleimprese che forniscono e gestiscono apparecchiatureelettriche ed elettroniche a fine vita.

EEccooffooccuuss è la pubblicazionepromossa dal CCoonnssoorrzziiooEEccooqquuaall’’IItt per fornireinformazioni puntuali sui cambiamenti in atto nel sistema di raccolta deirifiuti elettrici ed elettronici.

L’EEccoorreeppeerrttoorriioo nasce nel 1996per rispondere all’esigenza di porre chiarezza all’internodel contesto legislativosul tema dei RAEE e siconfigura quale strumento dilavoro unico nel suo genere perconoscere gli eco-operatori chesvolgono attività e servizi di trattamento e recupero in Italia.

70 schede cross reference;oltre 400 anagrafiche per

conoscere il “chi fa cosa” nella gestione dei RAEE.

Per maggiori informazioni: 02 210 111 1 oppure [email protected]

Page 15: Ecofocus n. 6/09

www.ecofocus.it

essere servita dal servizio diraccolta delle lampade.

CCOONNSSOORRZZII PPEERR LLAA RRAACCCCOOLLTTAA DDII

PPIILLEE EE AACCCCUUMMUULLAATTOORRII

CCaarroo DDiirreettttoorree,,

pprroodduuccoo ppiillee ee aaccccuummuullaattoorrii..

CCoossaa ddiiccee llaa nnoorrmmaattiivvaa iinn mmeerrii--

ttoo aallll’’oobbbblliiggaattoorriieettàà ddii iissccrriivveerr--

ssii aadd uunn ssiisstteemmaa ccoolllleettttiivvoo??

FFiinnoo aa qquuaannddoo hhoo tteemmppoo ccoonn llaa

mmiiaa aazziieennddaa??

AA.. BB.. ((BBaarrii))

Caro Signore,il passaggio da Tarsu a Tariffaè stato bloccato per tutto il2009. I produttori di pile eaccumulatori hanno ancora

tre mesi di tempo per iscriver-si al Registro nazionale.Si tratta di una novità in mate-ria di gestione dei rifiuti, con-tenuta nel decreto legge delprimo luglio 2009, n. 78 (cosid-detto “Provvedimento anticri-si”), entrato in vigore lo stessogiorno della pubblicazione (Gun. 150 del 1° luglio 2009).La modifica del Dlgs 188/2008riguarda il “Registro nazionaledei soggetti tenuti al finanzia-mento dei sistemi di gestionedei rifiuti di pile e accumulato-ri”: i produttori di pile e accu-mulatori, obbligati ad iscriver-si, hanno tempo fino al 18 set-tembre 2009. L’iscrizione vafatta presso le Camere di com-

mercio di competenza ed ètelematica.

CCAAMMBBIIAAMMEENNTTII NNEELLLLEE

NNOORRMMAATTIIVVEE RREEAACCHH

GGeennttiillee DDiirreettttoorree,,

hhoo sseennttiittoo ddiirree cchhee llee nnoorrmmee

ppeerr iill ccoonnttrroolllloo ddeellllee ssoossttaannzzee

cchhiimmiicchhee ddeeffiinniittoo nneell ffaammoossoo

RReeaacchh ssoonnoo ccaammbbiiaattee.. DDii ccoossaa

ssii ttrraattttaa??

AA.. OO.. ((VVeerroonnaa))

Gentile Signora,dopo meno di un mese dal-l’operatività della “fase 3” delregolamento Reach, che pre-vede dal 1° giugno 2009 restri-zioni a fabbricazione e com-

mercializzazione di moltesostanze chimiche, l’Unioneeuropea rivede l’elenco deipreparati sotto controllo.Le novità, introdotte lo scorso25 giugno 2009 dal nuovoregolamento 552/2009 alregolamento originario, il1907/2006 riguardano lesostanze, i gruppi di sostanzee i preparati contemplati nel-l’allegato XVII al provvedimen-to del 2006 e riguardano lasoppressione di alcune vociritenute superflue.Alcune sostanze, infatti, sonogià disciplinate da altre norme.La invito a consultare il sitodella Commissione europeaper maggiori approfondimenti.

PERCHÈ INSERIRSI• perché è l’unica pubblicazione interamente dedicata

a chi opera nella gestione dei RAEE;

• è lo strumento di incontro tra la domanda e l’offerta di servizi, soluzioni, tecnologie e attività legati alla gestionedei rifiuti tecnologici;

• viene inviato, in formato cartaceo e/o digitale, a tutte le municipalizzate, alle CCIAA e a un database di produttori,distributori, operatori e istituzioni di circa 10mila nominativi;

• viene diffuso nelle principali manifestazioni di settoree in oltre 30 tra convegni, roadshow, seminari e corsi;

• è consultabile e aggiornabile online: wwwwww..eeccoorreeppeerrttoorriioo..iitt

Per informazioni: [email protected]

ÈÈ IINN FFAASSEE DDII AAGGGGIIOORRNNAAMMEENNTTOO LLAA NNUUOOVVAA EEDDIIZZIIOONNEE DDEELLLL’’EECCOORREEPPEERRTTOORRIIOOLL’’UUNNIICCOO SSTTRRUUMMEENNTTOO DDII LLAAVVOORROO PPEERR CCOONNOOSSCCEERREE IILL ““CCHHII FFAA CCOOSSAA””NNEELL TTRRAATTTTAAMMEENNTTOO EE RREECCUUPPEERROO RRAAEEEE IINN IITTAALLIIAA

GESTIONE RAEEECOREPERTORIO

Page 16: Ecofocus n. 6/09

in collaborazione con: ANCI · ATIA · Azzeroco2 · Cial · CNA · CNR - Consiglio nazionale delle Ricerche · CO.N.I.P. - Consorzio Nazionale Imballaggi in Plastica · Cobat - Consorzio

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