CRIME AND PLACE: What works, what does not work and
what is promising in Europe and in Italy
Ernesto Savona
TranscrimeUniversità Cattolica del Sacro Cuore
www.transcrime.it
Conferenza “HOT SPOT E CRIMINALITÀ: Innovazioni nella ricerca e nell’organizzazione delle forze di polizia”, Milano, 11 Novembre 2013
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È stato dimostrato come, a causa della presenza di particolari fattori o condizioni, i reati tendano a concentrarsi nel tempo e nello spazio
Queste concentrazioni di criminalità vengono chiamate hot spot
Attraverso l’individuazione e l’analisi degli hot spot si può:
•Migliorare l’efficacia degli interventi di contrasto
•Migliorare l’efficienza nella gestione delle risorse
•Definire politiche di prevenzione specifiche e a medio e lungo termine
I reati si concentrano negli hot spot
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Lo studio degli hot spot ha introdotto un nuovo modo di analizzare ed interpretare i fenomeni criminali spostando l’attenzione dalla persona al contesto
Negli ultimi anni le innovazioni delle tecniche di analisi sono state utilizzate da diverse Forze di Polizia europee per:
•Analizzare e prevedere l’andamento della criminalità
•Riallocare efficientemente le risorse
•Testare l’efficacia di alcune politiche ed interventi
•Favorire la comunicazione e lo scambio di informazioni tra le Forze di Polizia e altre istituzioni
Qualche esempio..
Dalla persona al contesto
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WHAT WORKS
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Il Regno Unito è il paese europeo in cui da più tempo sono stati introdotti ed implementati studi e politiche basate sull’analisi degli hot spot.
Il caso inglese
Il Ministero degli Interni (HOME OFFICE) fornisce regolarmente agli agenti di polizia direttive generali sulla localizzazione degli hot spot e su come trattarli (es. intensificando e riorganizzando il pattugliamento).
L’analisi degli hot spot viene anche utilizzata per valutare e analizzare l’operato delle Forze di Polizia e come strumento per pianificare in modo preventivo le attività.
Fonte: HOME OFFICE
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I risultati di diversi studi empirici sull’impatto di operazioni di polizia che tengono conto dell’analisi degli hot spot sono promettenti e suggeriscono la validità di questo approccio.
Ad esempio:
• Operazione Beck
• Operazione Style
• Operazione Savvy
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SIl caso inglese
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Analisi:
I reati si concentrano in particolari orari e stazioni
Operazione Beck
Intervento: in 57 stazioni su 115 sono stati attivate 4 ronde al giorno, 15 minuti ciascuna, nella fascia oraria 15:00-22:00, da mercoledì a sabato.
Fonte: University of Cambridge
Luogo: Metropolitana di Londra (settembre-febbraio 2011/2012)
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Inoltre, tra gli agenti di Polizia..
•Il 59% ha dichiarato di trovare utile il nuovo modo di organizzare i pattugliamenti
•Il 45% ha percepito una soddisfazione elevata da parte dei passeggeri
Risultati
Operazione Beck
Dopo 6 mesi1.150 richieste di intervento in
meno nelle zone sottoposte all’esperimento
1.150 richieste di intervento in meno nelle zone sottoposte
all’esperimento- 21%- 21%
Studio condotto dalla University of Cambridge in collaborazione con la BTP (British Transport Police). Fonte: University of Cambridge
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Operation StyleLuogo: Città di Peterborough (2013)
Analisi: Identificazione delle concentrazioni spaziali e temporali di criminalità nei 48 mesi precedenti
Fonte: University of Cambridge
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Intervento: •Pattugliamento mirato degli hot spot •Monitoraggio del tempo degli agenti durante l’intervento
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RisultatiOperation Style
- 12% reati negli hot spot più problematici
- 12% reati negli hot spot più problematici
Studio condotto dalla University of Cambridge in collaborazione con le Forze di Polizia locali. Fonte: University of Cambridge
Inoltre, la comunità locale ha accolto benevolmente l’iniziativa, dichiarando di sentirsi maggiormente tutelata e protetta dalle Forze di Polizia.
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Dopo 3 mesi
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Il caso olandese
In Olanda l’analisi degli hot spot è stata utilizzata a Rotterdam per riorganizzare l’attività Forze di Polizia così da:
Diminuire e prevenire la criminalità
Ottimizzare le risorse
Tranquillizzare la popolazione residente in aree sensibili della città
Fonte: Center for boligsocial udvikling
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Il caso danese
La Danimarca dal 2009 segue lo stesso modello di analisi degli hot spot di Rotterdam per gestire le forze dell’ordine nella capitale.
Obiettivi:
•Ridurre criminalità
•Aumentare sicurezza cittadini
•Ottimizzare risorse
Fonte: Københavns Kommune
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Altre applicazioni in EuropaSvezia
La Svezia sta investendo molto nella ricerca criminologica sugli hot spot, valutandone le potenziali applicazioni ed implicazioni organizzative per le forze di polizia.
Source: www.oru.se
I risultati sono incoraggianti e mostrano una diminuzione dei crimini nelle aree soggette all’esperimento.
L’Università di Örebro ha condotto un esperimento volto a testare l’efficacia di pattugliamenti mirati degli hot spot nella riduzione del crimine violento di strada.
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In Italia il Ministero dell’Interno ha già attivato un sistema di georeferenziazione dei reati denunciati
Ha inoltre promosso nel 2011 uno studio sperimentale condotto da Transcrime comprendente l’analisi degli hot spot di omicidi, rapine e furti in abitazione a Milano
Il caso italianoW
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Lo studio ha evidenziato come, anche per il contesto italiano, le tecniche d’indagine degli hot spot diano risultati in linea con le altre ricerche internazionali
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Per comprendere l’efficacia e l’efficienza di una politica di sicurezza è necessario valutarne gli impatti.
Questo processo permette di capire se l’intervento ha raggiunto i risultati sperati e se ha prodotto conseguenze inattese.
Inoltre, una valutazione condotta in modo scientifico è un passaggio fondamentale per capire se una politica è replicabile e applicabile anche in altri contesti.
Nei casi sopra elencati solo in quelli inglesi è stata prevista e adottata una valutazione di impatto
La valutazione delle politicheW
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Un esempio:
Transcrime sta monitorando e valutando l’impatto del modello STAD in Cile.
Una politica di sicurezza adottata dai Carabineros cileni per riorganizzazione le proprie risorse e focalizzare i propri interventi.
Questa valutazione ha l’obiettivo di capire se questa politica ha realmente portato ad una diminuzione dei fenomeni criminali e se ha migliorato il modo e le capacità di operare delle forze di polizia.
La valutazione delle politicheW
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WHAT DOES NOT WORK
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Su cosa bisogna ancora lavorare:
I dati
Condizioni fondamentali per la buona riuscita della georeferenziazione ed analisi degli hot spot sono la qualità e la quantità dei dati disponibili
La scarsa qualità delle informazioni talvolta rende difficile l’analisi e può produrre risultati non corretti:
•Tra il 2007 e il 2010 il 31.9% dei furti in appartamento a Milano non è georeferenziabile perché manca l’indirizzo completo, questa percentuale sale vertiginosamente per altre categorie di reato (es. rapine 46,8% e stupefacenti 67%)
•La catalogazione dei reati secondo l’articolo del codice penale è utile ai fini amministrativi ma insufficiente da punto di vista dell’analisi (es. non discrimina tra alcuni tipi di furto)
•Le informazioni micro sono indispensabili per capire le dinamiche dei fenomeni criminali, il dato aggregato produce spesso delle distorsioni ed è meno utile nella definizione di interventi efficaci
La scarsa quantità di informazioni non permette di ottenere risultati statisticamente significativi
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Su cosa bisogna ancora lavorare:
Non solo criminalità urbana
Tutti i fenomeni criminali tendono a concentrarsi. Sarebbe quindi auspicabile l’utilizzo di queste tecniche di analisi anche ad altri tipi di criminalità (es. economica, organizzata, etc.)
Es. La criminalità organizzata
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Nel 2012 Transcrime ha utilizzato alcune tecniche di analisi spaziale per mappare la presenza della CO sul territorio italiano cercando di portare a sistema le informazioni disponibili da varie fonti dati
Ha inoltre sviluppato alcune analisi sulle concentrazioni degli investimenti della CO
Fonte: Transcrime (2013), Progetto PON Sicurezza 2007-2010, Gli investimenti delle mafie
Su questa linea si muove anche il progetto MA.CR.O. del Ministero dell’Interno menzionato per la prima volta nel 2006 e in fase di completamento
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Su cosa bisogna ancora lavorare:
Dialogo con il mondo della ricerca
Le esperienze straniere hanno dimostrato come un rapporto di collaborazione e scambio di informazioni tra Forze di Polizia e enti di ricerca produca ottimi risultati in termini di:
•Capacità di applicare metodi e tecniche di analisi avanzata
•Capacità di produrre innovazione tramite lo sviluppo di progetti congiunti
•Capacità di valutare (non giudicare) e migliorare l’efficacia degli interventi
•Capacità di formare operatori di sicurezza con competenze innovative in campo economico, statistico e criminologico.
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WHAT IS PROMISING
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Cosa può ancora essere fatto
Le tecniche di analisi avanzata delle concentrazioni di criminalità possono portare un significativo contributo all’attività delle Forze di Polizia affiancandole sia negli interventi ordinari (es. pattugliamento, prevenzione) che straordinari (es. definizione di politiche di intervento mirate).
I due ambiti dove la ricerca e le esperienze straniere hanno evidenziato le maggiori possibilità di sviluppo sono:•La capacità previsionale•La riorganizzazione delle risorse in maniera più efficiente
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Cosa può ancora essere fatto
L’analisi approfondita e l’interpretazione degli hot spot permettono di comprendere i fattori ambientali correlati alla commissione di determinati crimini fornendo strumenti utili per la previsione dei luoghi o dei target maggiormente a rischio.
Modelli previsionali: il caso delle rapine a Milano
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Uno studio di Transcrime (Dugato 2013) sugli hot spot delle rapine nella città di Milano effettuato a partire dai dati della sperimentazione ha evidenziato come anche solo considerando i fattori di contesto legati a questo tipo di reato (es. concentrazione bancomat, stazioni della metropolitana, etc..) si possano produrre previsioni attendibili su dove avverrà la maggior parte delle rapine future.
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Cosa può ancora essere fattoModelli previsionali: il caso delle rapine a Milano
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Analisi e mappatura dei fattori di rischio
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Creazione della mappa del rischio
Il 43% delle rapine dell’anno successivo sono avvenute nel 10% dell’area della città definita ad alto rischio (area rossa)
Cosa può ancora essere fatto
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Modelli previsionali: Gli omicidi di stampo mafioso a Napoli
Transcrime sta conducendo uno studio sulla concentrazione degli omicidi di stampo mafioso a Napoli.
L’analisi ha rivelato che i fattori più rilevanti sono :
le principali piazze dello spaccio di droga
la presenza di rivalità tra diversi clan criminali all’interno del medesimo quartiere
Quest’ultima analisi è stata effettuata applicando dei principi della Social Network Analysis ai dati forniti dalla DIA nel corso del Progetto PON Sicurezza 2007-2010 Gli investimenti delle mafie.
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Come spiegare e prevedere la concentrazione di Omicidi di stampo mafioso?W
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Piazze di spaccio
Compresenza di clan rivali nel medesimo territorio
Cosa può ancora essere fatto
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Modelli previsionali: identificazione dei ruoli nelle mafie
Transcrime sta sviluppando ed applicando tecniche basate sulla Social Network Analysis per identificare i ruoli dei partecipanti nelle reti criminali sulla base della frequenza e del tipo dei loro incontri.
L’obiettivo è:
Supportare le fasi preliminari di un’indagine
Orientare la selezione dei soggetti da sottoporre a indagini più intense
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Un esempio: Previsione dei ruoli nell’Indagine InfinitoW
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Ruoli previsti dall’analisi degli incontri
Analizzando 129 incontri di ‘Ndrangheta osservati durante l’indagine “Infinito” è stato possibile indentificare correttamente i ruoli più importanti della rete (punti rossi) SENZA IL RICORSO AD ALTRE INFORMAZIONI (es. intercettazioni, precedenti penali, rapporti di intelligence, etc.).
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Un esempio: Previsione dei ruoli nell’Indagine InfinitoW
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Ruoli reali
Nodi grigi: altri partecipantiNodi rossi: boss
PREVISIONI CORRETTE NEL 92,6% DEI CASI
Confrontando i risultati emersi con la rete ricostruita nelle successive fasi delle indagini si è potuto verificare che, nel 92,6% dei casi le previsioni si sono rivelate corrette identificando i boss della rete.
Cosa può ancora essere fatto
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Modelli previsionali: Regno UnitoLuogo: East Midlands
Esperimento: costruzione e analisi di un modello previsionale di
mappatura dei furti in casa PROMAP
Dati: furti in appartamento dal 01/01/2004 al 31/12/2004
Fonte: HOME OFFICE 2007
Ha permesso di prevedere il 78% di furti in appartamento nella settimana successiva.
Ha permesso di prevedere il 78% di furti in appartamento nella settimana successiva.
Dimostrata la validità del fenomeno del “contagio”Dimostrata la validità del fenomeno del “contagio”
RISULTATI
Cosa può ancora essere fatto
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Modelli previsionali: Regno Unito Luogo: contea di Merseyside
Esperimento: costruzione ed analisi di modelli previsionali dell’andamento della criminalità
Dati: furti in appartamento • dal 01/08/1997 al 30/09/1997 per costruire il modello
• dal 01/10/1997 al 30/11/1997 per testarlo
Fonte: Bowers et al. 2004
RISULTATI
Ha permesso di prevedere il 64% dei furti in appartamento nella settimana successiva.
Ha permesso di prevedere il 64% dei furti in appartamento nella settimana successiva.
Dimostrata la validità del fenomeno del “contagio”Dimostrata la validità del fenomeno del “contagio”
Proprietà nel raggio di 400m dal luogo di
un furto in abitazione a rischio
per 2 mesi
Proprietà nel raggio di 400m dal luogo di
un furto in abitazione a rischio
per 2 mesi
Cosa può ancora essere fatto
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Modelli previsionali: Regno Unito
La polizia della contea di Kent sta testando un software di previsione della criminalità chiamato Predpol, finora usato con successo negli Stati Uniti.
Il software viene utilizzato per prevedere le zone ad alto rischio di criminalità ed è aggiornato continuamente.
In base ai risultati vengono definite le zone di pattugliamento quotidiane.
I primi risultati sembrano promettenti:Riduzione del 6% della violenza urbanaNessun costo aggiuntivo e riduzione delle richieste di intervento
Fonte: www.kent.police.uk
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Riorganizzazione: Il caso del CileCosa può ancora essere fatto
Il modello STAD parte dall’esperienza di Compstat negli USA e si basa sulla convocazione di riunioni settimanali tra i responsabili delle varie unità territoriali durante le quali:
•Vengono analizzati ed interpretati gli andamenti dei vari reati in ogni zona utilizzando analisi spaziali, statistiche e di intelligence
•Vengono anche discusse e valutate le risorse disponibili e necessarie
•Vengono pianificati gli interventi futuri e verificata l’efficacia di quelli passati
•Vengono invitati rappresentanti esterni ai Carabineros (es. ricercatori, amministratori locali, etc..) per avere un supporto nell’interpretazione dei dati e/o sviluppare interventi condivisi
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Riorganizzazione: Il caso del CileCosa può ancora essere fatto
I primi risultati evidenziano:
•Una migliore capacità d’intervento della polizia
•Una migliore cooperazione inter-istituzionale tra diversi attori
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CONCLUSIONI
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Perché devo mappare ciò che già conosco?
Una possibile obiezione:
La percezione non sempre corrisponde alla realtà..
Hot Spot percepiti Hot Spot reali
Fonte: Chainey & Ratcliffe (2005)
Tuttavia, l’esperienza e la conoscenza del territorio sono fondamentali. È necessario combinare l’analisi con le competenze personali.
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Conclusioni 1
Le innovazioni nel campo dell’analisi avanzata dei fenomeni criminali offrono alle Forze di Polizia incredibili opportunità per razionalizzare i propri interventi
Questa possibilità diventa sempre più un’esigenza in una situazione di scarsità di risorse, come quella attuale
Sono ormai disponibili le tecniche, le esperienze e le conoscenze per poter applicare le buone pratiche già sperimentate all’estero che permettono di:•Prevenire i fenomeni criminali•Prevedere i luoghi o i target più a rischio•Riallocare le risorse
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Conclusioni 2
Tuttavia la semplice identificazione deli hot spot spazio-temporali non è sufficiente
Per ottenere risultati realmente significativi è necessaria la capacità di analizzare ed interpretare le informazioni raccolte e i risultati ottenuti secondo un approccio sempre più multidisciplinare
Per questo dovrebbe essere sempre più favorita la collaborazione con il mondo della ricerca e la nascita di nuove figure professionali in grado di assistere gli operatori delle Forze di Polizia nel campo dell’analisi avanzata