Anna in Kenya

L’infatuazione passa attraverso i sensi. La vista è la prima ad essere coinvolta, poi in ordine l’udito, l’olfatto ed il gusto. Saltare il primo passaggio abbassa le difese e rende il coinvolgimento più profondo, più travol-gente. L’Africa, il Kenya andrebbe visitato bendati. Quello che secondo me genera il “mal d’Africa”, una sorta di nostalgia profonda che prende dopo aver lasciato il continente, è proprio l’odore. Appena la s’incontra la si trova bellissima, ma è cosa prevedibile. E’ il profumo che strega. Conoscere Anna in aereo è stato delizioso, un regalo della fortuna. La sua grazia da ballerina porta con se l’eleganza di San Pietroburgo. Piccola ma proporzionata. Una voce musicale e dolce. Mani perfette. Dei modi aggraziati e cortesi che accom-pagnano un magnetismo spontaneo. Da giocatrice di scacchi prevede le tue mosse, t’illude di essere tu a gestire il gioco, ma ti porta dove vuole lei. E si diverte un casino. La sua apparente vulnerabilità è la sua forza. Ha capelli sottili e morbidi che le carezzano il collo e le guance. Provoca un immediato senso di protezione e desiderio, di morire di baci su quel collo e cercarne il profumo tra i capelli. Improvvisamente s’inombra, diventa pensierosa e poi un sorriso, di quelli universali. Il torpore da otto ore di volo porta in uno stato di trance dove si confonde sogno e realtà. Quando si aprono le porte dell’aereo si viene travolti dal caldo umido del tropico, profumi sorprendenti e il caos pittoresco della dogana di Mombasa è un lento risve-glio, mai capito se piacevole. L’amore non è mai tra due elementi, c’è sempre l’influenza del luogo in cui ci si trova. Il Kenya spalanca le narici, provoca le pulsioni primordiali, eccita. Ottenuti il visto, il van e la via d’uscita da Mombasa ci si trova ancora seduti, stavolta shakerati per bene in un van beige molto spartano. Il driver e la guida si chiamano Oj e Dickson, sono disponibili e gentili. Mombasa ha un porto commerciale molto importante e tutta la merce diretta a Nairo-bi, la capitale, passa lungo l’autostrada su migliaia di camion improvvisati. E’ com-posta da asfalto, terra e pericolosi fossati laterali concepiti per accogliere le abbon-

danti piogge e causare incidenti originali. Frequenti gli attraversamenti di animali. Abbiamo visitato Voi, cittadina genuina che ci ha accolto con un deragliamento ferro-viario fresco fresco. Forti odori, un ambien-te duro, colorato,, diversamente pulito, sorprendente. Vediamo il nostro primo, vero “zebra crossing”. Nel pomeriggio si entra nella riserva naturale dello Tsavo West. Vietato aprire gli sportelli e se scendi muori. Sollevato il tetto del van si viene travolti da un vento caldo carico di profumi e polvere. La terra è rossa come il sangue. Le piante hanno una fortissima personalità. Alberi di acacia con le fronde a forma di nuvole. I baobab sontuosi, imponenti sono proporzionati alle dimensioni delle valli. Ci si dimentica subito della stanchezza. Appaiono i primi dik dik, poi antilopi e impala. Gli occhi stanchi di Anna luccicano di meraviglia infantile. I ca-pelli sollevati dal vento le carezzano il viso e spalle, e come baci ricadono sul collo e dolci sulle labbra. E’ bellissima, anche il sole la bacia. L’effetto Kenya rende magia il suo profumo. La sua pelle è luce per le mie narici. Ancora baobab, un gruppo, su una delle strade più belle che io abbia mai per-corso, di fianco al Rinho Sanctuary. Voltato l’angolo un branco di elefanti, molto vicino. Le madri dei piccoli s’innervosiscono per la nostra presenza. Pascolano sullo sterrato che porta al lodge. Il driver cerca di allon-tanarli ruggendo con il van. La più grossa delle femmine ci carica. Una paura sincera, emozione e fuga a velocità. L’esperienza del driver ci porta ad una distanza note-vole, ma l’elefantessa è ancora al galoppo nella nostra direzione. Wow! Anna ride, divertita ed eccitata. Si aspetta, è quasi buio. Con la rincorsa affrontiamo gli elefan-ti, più sereni, ma sempre ai margini della strada e passiamo in un’ottimista nuvola di polvere. Il Ngulia Safari Lodge è un palaz-zone di due piani in muratura che domina due laghetti in una valle spoglia d’alberi. Ci accoglie l’attrazione locale, un leopardo selvatico che mangia della carne sopra una specie di altarino di legno, è buio. Sembra finto. Durante la cena arrivano degli elefanti ad abbeverarsi e poi i bufali, anche istrici, scoiattoli, un coniglio ed un altro leopardo in una tregua quasi teatrale. Nel lodge ci si muove solo tra camere e bar, se no si muore. Per il primo giorno è abbastanza e si crolla in un sonno profondo......

Anna in Kenyaby Google Automatic Translator

The infatuation passes through the senses. The view is the first to be involved, then in order hearing, smell and taste. Taking the first step lowers the defenses and makes the deeper involvement, the more overwhelming. Africa, Kenya should be visi-ted blindfolded. What I think generates the “nostalgia of Africa”, a kind of deep nostal-gia that takes after leaving the continent, it is the smell. As soon as it meets the is beautiful, but what is predictable. And ‘the scent that witch.Knowing Anna by air was delicious, a gift of fortune. Her dancer’s grace brings with it the elegance of St. Petersburg. Small but proportionate. A musical voice and sweet. Perfect hands. Of graceful manners and courteous accompanying a spontaneous magnetism. From chess player provides your moves, gives you the illusion that you manage the game, but it gets you where you want. And he’s having a blast. Her apparent vulnerability is its strength. Her hair is thin and soft that caress the neck and cheeks. Causes an immediate sense of safety and desire to die with kisses on the neck and look for the perfume in her hair. In a dark cloud suddenly, it becomes pensive and then a smile, as the universal.The numbness eight-hour flight brings in a trance, where it mingles dream and reality. When you open the doors of the plane you will be overwhelmed by the humid heat of the tropics, smells amazing and chaos picturesque customs of Mombasa is a slow awakening, never knew whether pleasant.Love is never between two elements, there is always the influence of the place where you are located. Kenya opens the nostrils, causing the primordial instincts, excites.Obtained the visa, the van and the way out of Mombasa is still sitting there, this time shaken for good in a very basic beige van. The driver and the guide are called Oj and Dickson, are helpful and kind.Mombasa has a key trading port and all the goods direct to Nairobi, the capital, passing along the highway of thousands of trucks improvised. E ‘consists of asphalt,

dirt and dangerous side ditches designed to accommodate the heavy rains and cause an accident originals. Frequent crossings of animals. We visited you, genuine citizen who welcomed us with a train derailment fresh fresh. Strong odors, a harsh environment, colorful,, otherwise clean, amazing. We see our first real “zebra crossing”. In the afternoon we enter the nature reserve of Tsavo West. Not open the flaps go down and if you die. Raised the roof of the van one is swept away by a warm wind load of perfumes and dust. The soil is red as blood. Plants have a very strong personality. Acacia trees with leaves in the shape of clouds. The baobab sumptuous, impressive are proportionate to the size of the valleys. We forget just fatigue. Appear the first dik dik, then antelope and impala. Tired eyes of Anna shine with childlike won-der. The hair lifted by the wind caress your face and shoulders, and fall like kisses on the neck and sweet on the lips. It ‘s beau-tiful, the sun kisses her. The effect Kenya magic makes her perfume. His skin is a light for my nostrils. Still baobab, a group on one of the most beautiful roads I have ever path, next to the Rinho Sanctuary. Turned the corner a herd of elephants, very close. The mothers of small unnerved for our presence. Graze on the dirt road lea-ding to the lodge. The driver tries to remove them roaring with the van. The biggest of the females we charge. A sincere fear, excitement and escape speed. The expe-rience of the driver leads to a considerable distance, but the elephant is still galloping in our direction. Wow! Anna laughs, amu-sed and excited. It is expected, it is almost dark. With the run face the elephants, more serene, but always on the edge of the road and pass in an optimist cloud of dust. The Ngulia Safari Lodge is a two-story brick tower block overlooking two small lakes in a valley bare of trees. We are welcomed by the local attraction, a wild leopard eating meat on a kind of altar of wood, it is dark. Looks fake. During dinner, the elephants come to drink and then the buffalo, also porcupines, squirrels, a rabbit and another leopard in a truce almost theatrical. In the lodge we only moves between rooms and bar, otherwise you die. For the first day is enough and falls into a deep sleep. At dawn a swim in the pool at night....

207 foto270 pagine19 x 28 cm

su carta riciclata

info

viaggio organizzato da Easy Africa by Amisano tour, ImperiaCondor Tour Operator

voli europei Free Fly Tour 3, Catania

Safari and connections by Dream Safari Ltd.driver Oj, gude Dickson

Safari lodges:Ngulia Safari Lodge Tsavo West

Sentrim Lodge AmboseliMan Eaters Tzvo East

Galana Cocrodile Camp Tsvo East

Hotel in Watamu, Barracuda Inn

Locations:Che Shale, Che Shale Beach, Malindi

Bob Marley Club, MalindiMarafa Kanyon

Gede Ruins

Model:Anna Bounty

http://a-bounty.deviantart.comhttp://www.modelmayhem.com/2338788

Photo by Sebastiano Paviapaviasebastiano@gmail.com

assisting by Emanuele Colombo, grazie fratello!Italian proofreading Franz Mannino

Catania, april 2013