considerazioni d'alimberto mavri sopra alcvni lvoghi del discorso di lodouico delle colombe intorno...

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Considerazioni d'Alimberto Mavri Sopra Alcvni Lvoghi Del Discorso Di Lodouico Delle Colombe Intorno Alla Stella Apparita 1604 (1606)

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  • a^i"'*:

    mi^Mi

    >"*'

    u ^

  • Presented to the

    LIBRARY Of the

    UNIVERSITY OF TORONTO

    Stillman Drake

    STILLMAN DRAKE

  • CONSIDERAZIONIDALIMBERTO "

    MAVRISOPRA ALCVNI LVOGHI DEL

    Difcorfodi Lodouico delle Colombeintorno alla ftella apparita

    I cnLiiir:^&. e^b __^

    *?^^J*>^^C >^sS?*^^/y^

    IN FIRENZE.A^freJfoGio. Antonio Caneo i6o.

    Con ItcenTade Su^enon.

  • TIo F. FrancefcoTibaldi Fiorentino Mi^i-Gqn.Dpttor Teologo,

    ^ ^^'ePqWicaLcttorenenaChiei di Santa CroccdiFirenze,t

    ^- '-^ 41o,t fctto queftc J^.Coni'dcrazionid'AlimbercoMaun/opraalcuni luoghi del Dircprib di Lodoii ice delle Coloii>be , e nonVI ho trouato cofa in pregiudizio della CattoJicaFcde,de co-fiumi bupni,dePi'eiati di Sanjta Chiefa^ ede Principi Cnftiani^il di 12. di Giugno io6.

    Concediamo licenzia /Tpofsino^ STtampare le prefenti cinquanta-tre Confiderazioni di Alimberto Mauri con il confenfo delmolto Reuer.P.fnquifitore^ Ifd i

  • ALL"ILLVS" E REV 'MONSIG CAPPONITESORIRR GENERALE

    ;DI N.S.

    ^ AT O AT j)are , ch'c fa pinto da.marauigliarjl( Illurinjs, Signor

    ^mio )J i^no.e di nome,e di fama

    -^^^^^ del tutto incog?iito cerchi difar co-noJcere:ye r^no^e taltra^e diperpe-tuargli amenduniy ejjendo quejio

    defderiocomune innato negli huomini . Cont4enen^domi pertanto 'vbbtdire.a quello y che ancor io fonoda Sifatto naturale inBinto guidato y mi "v inge-gnando^ conque' me^J y cheper mef Pofonpi eff-cci ydottener ci: ed ejfcacipimo ho io reputatoquefo y cio tidedicar me y e le cofe me alfcruigio dty. S. lllujrifs e y con la luce ddl chianfino no-mefuoy eereardi trarre il mio ofcurifimo delle te-nebre , Auendo io adunque y per colorir qi^efio miodifegno ygiudicato pt^r ottimo cotal mez^o y ho pref>ardire dindirizzarle quepa piccola mia operetta inrij^cfa p come ella ^edra ^ d'vn certo trattato ajiro-

    ^ 2 hOmtCQ

  • nomlco, puolwato. noiicllamente alle jlam^e y cr^

    derida, che quejlo abbia ad ejer principio da^e^-

    uolarmi la Brada dentrare inpojjejfa dellaferuitjeloio dejidero dauerfeco ^ auanti , cBto riabbia otte^nutafnalfenten^Kjut : la qualfentemja y una miL^ajfettuQjJsimax e amicata colata dijeruirla mipro^mette ^ cheUaJipronunxjer in miofauore . jiureiben coluto potermele prefentare aaantt y e offerir^mele con altra cofa di maggior pregio y e pi confortformedJuo^ meriti , che auejjepotutofarpi chiarateJltmonianKA dellajpradetta miauolontymaperft non poterfo quanto ipojfo . fregola quale ella

    ffta a riceuerla y e afauorirlay con quellagrande-*:^a d'animo y che anno imprejfa in lei lefue ottima^qualitye rare 'virtudiy e con quellajlef^a benignit

    ^

    con la quale ellaftolfauorir le coj de pi cari fuoifrUltoriye mefar degno dellajuagrazja y ilquale leJprego da Dio ognipi defideratafua efaltazjone ^

    Di y^.S.Illu^rifs.e ReuerendiJ}.

    FmilifsSera.

    Ahmherto Mauru

  • TAVOLA HALCFNE COSEpi wtahtli

    .

    ABBACO del Colombo TeIla diuerlo da quello degli

    Aflroiogi. car.zi.a.uer.ipAngolo della contingenza Te Ila

    afteuole al vedere. c.ii.b.u4Archi buio perche taccia s graakoppia c.io.a.u.iS

    Argomenti per prouare la corrut-tibilit ne' Cieli. ej.a,u.37.c.4.j.u.ijx.c.i.c.5.b.u.ip

    Argomenti dei Colombo , ce'lprimo Mobile l a fteilatocon-

    ^JerUpofle. cij.a-u.ij

    Anftotile perch defTe il motocircolare ai fuoco^e a vnaparte delJ'aria. c.(^.b.u.4i^e e' Jenga , che la rifta li facciaiiitromuciado, o e xtramitten-da c.io.b.u.iiSe il dea dire,ch*e* tenelie il pri-mo Mobile (Iellato c.iS.a.u.yr

    Armonia de' aeU non d ode danoi,e perch c.7.a,u.i^

    Aftroiogia, che fondamenti ab*

    bia c.x.bM.zAftronOiBia antica,vtile,e nobile,

    cchinetratta c.i.b.u.4Quale Ila alilo oggetto cj.a.U.XI

    iQuali i Tuoi fondamenti, c^ij.

    la cxie confifla la Tua perfc^io*

    Auerroe perch dice/Te ne' cieli,non trouarii moto retto, e.4.b.u.15.

    Autore perch fi fia melTo fcri-uere. c.i.a.u.i5Perch non rifponda alle coleaftfologiche. c.ia.u.irfAdduce la ragione, perch il Sle appanfca maggiore neli'O-nentc,e nell'Occidente, chenf^lmezo giorno. c.24.a.u.i8Perclicvna moneta appanfca.^maggiore in vo biccaier d'ac*.qua. c.ija.u.2;^

    CCieli perch corruttibili. c,j.

    a.u.jy.b.u.j i.c.4.b.u. i.ji.c.id.b.u.52,.

    Perche non fi veggono altera 'bill. c.4.a.u.i5'

    Anno moti contrari, e i medeiUiiji de corpi fubiunan. c.4.b.ul.jX.c.5.a.u.ioSe abbiano per proprio il motocircolare. c.4.b.u.jiCondenikbili > e rarefatcbih , eperch. c.7.a.u.5lang ib il i,e perch. c.p.a.u.iySplendidi per lor natura, cid.a.u.(5

    Se e* fi pofTa faper di tutti li-grolfezu,e ltanza.c.ii.a.u.xx

    Clauiocon^altri autori biasimatoa torta

    "

    c.j.a.u.17Co-

  • TAVOLACognizione;, in hpi^oadeprce-

    du. c.4.b.u.j7Currutcibilitd:' cieli tenuta dii'al

    tn autori l'eguici dal CoJoia'bo. cid.b.u.^i.

    DDEnflt del Crmallino,fe f]a_,

    cagione, come dice li. Co-ioinfao,deirappar2ion del!a_..nuoaa lidia. c.ii.j.u.i.c.2r2r,a.u.i.

    ELementi nuocon pi fuora,che ne' lor luoghi. c.p.b.u.iS

    Empireo immobile, come abbiuilV lijoto arcolare. e. ^ .b.u.4.Perch n l vegga. c.iS.o.u.ii

    Epicicli Cile irne trouau ^c.2.8*a.u.8.

    jE.'s.i.pio di Macrobio,e d'altri au-. fetori leguui dal Coloinbo dimoftrato tallo. c.xj.a.u.5?.c.ij. p.

    TJ Uofofi deon fapcre le vereca-jT gioni delle coie,e perch, e,

    II..a.u.^.

    ls,on ij l'anno fcruire degli Epi-cicli, Eccentrici^ ed quanti,2

    ivp^rcu C.14....U.P

    GRandeza della cofa veduta^,comcrii*cgoii. c.n.u...2,i,

    .'e c.io.a.u.xy.I

    IPotefl Alfan/ne fenza demo-. 'IraziOiii^eiupa'iU^iOiw. t.ij

    . - uu.xx. - . . ^ ..**^ n

  • FAVOLAM

    MAcrobio maJe intefo dal Co-lombo, c.ii.a.u.io^

    Alagino inconlidcratamente ripreic.' c.j.a.u.17

    Moneta in vafo pien d'acqua le appanfca nelJa Tua vera quanti-t.- c.xj.a.u.K^

    Moto circolarepi nobile di tuttigli altri.- c.7.a.u.j4Isiha niun]ctrario.c.(5.a.u.3iDi chi fa proprio. c.5.a.u.j4

    Woto non proprio vn corpoproprio a vn'aJtro. c.j.a.u.jo'

    Moto detto Trepidazione perchcosi,a' qua' cicli attribuitole co- -

    me altrimenti nominato dagliAftronomi.' c.y.b.u.S'

    OOcchiali quando ritrouati.c.itf'

    Opinion , che i cieli /Icn generatidi fuoco, non dilprezabile. ed.'b.u.15;

    .:* ; V

    Opinion di Dante,perch nella_r'

    Luna apparilcaro alcune mac-chie,riprouata daii'au tore.c. 14.b.u.ip.

    Opinion dell'autore intorno allo/Icli. c.i5.a.u.4

    Opinion z\ Colombo (opra l'ap-parizion della nuoua lella. e. 15^:a.u.ii.

    Riprouata in quattro modi dal-l'autore. c.iy.a.u.xi.c.iS.b.u,ii.c.ip.b-u.i7.C.ii.b.u.5.

    Onzonte,come fi dicadaghArtroInoini,ecomedalCo:Oinbo. e.

    Ottaua sfera non penetrabile allaVida. c.iS.b.u.iy.

    PRofTerta dTolommco alCo*lombo. c.id.b.u.id.

    Proua,e che lume in altro lume ri-fletta , e cheli corpo , in cui fidee far la illuminazione, non neceffario, che fia al tutto tei^*brofo

    , come dice il Colom-bo, c.id.a.u.j

    RAgion* addotta dal Colora*:bo

    ,perch la nuoua flella fi

    metta w^i. cielo, non matema-tica.- c.8.b.u.7

    Scintillamento delle ftelleondcproceda , fecondo '\\ parer d'A*

    rifloale,o d'altri, che fi refu*^^.-.-.. - c.7.b.Ui5i.c.8.a.tr.t

    Scintillamento onde proceda fe-condo l'autore.-

    ,^C.8.a.U.17

    Singolarit , ed eccellenza in di-uerfe pi ^elsioni non fi conce-de. ;. "1 c.l.b.u.17

    Sole f si poffa dire , chV fenica,.come dice il Colombo, di con-tinuo nella faccia della Lunare:,I4b.u.8\ 'Is^on fi dicerifguardarevna rtelJa,perchc egli di cqntinuplavede., come dice il Colombo, ei'.b.y.4Seappunfca maggiore, e nell'Ote, e n'^li'Occidcnte per la di-fgregazionc de' raggi yiiMa*1/. e.x^.b.u.xjScegli ecciti vapori dei J a terra,... . i qyanr 1

  • TAVOLAquando e* ii ricroua nel mezocielo c.24.a.u.p

    Stelle di che compofte fecOiido A-rif^otile , e Protagora, c.x.b.u.I7.c.i

  • v>^*'tm:m

    ALETTORI-ONSIDER AZIONE prima. Per-che dcJi'huomo proprio ddiderio il faperle cofe principalmente per la fteffa loronobilt, vtilit, e necessit al genere vma-nom tutti i fecoli celebrate , quindi , che

    egli cotanto m brama fmile inferuorato* non lente perquelle conofcere fatica veruna.

    Pafla Iblmgo i d , ueglia, trauaglia.Strugge la Ulta rua,ne nulla cura

    .

    Anzi f pure vna fiata adiuiene, che egli -> fchifate, comedice Cebete, i moflruoi fcogli delle uane opinioni

    ,per-

    uenga alla vera fcienza , lenza pentimento dd palfatotempo., ftima felici quei giorni, auucnturofe quell'ore,quando in vece di lu/ngheuoli trattenimenti prougliAenti amarifimi , per meglio , il dolcifsimo patirnegliftudi. Il perch poco amorcuole, e pi torto in-grato,e non menteuole della grazia degli fludiof mi Hi"mcrei , le io nel folcare, che fanno,di quello mare dellafcienze , non gli ammonifsi auanti,e quaf, uedendo il pe-ricolo deliVltima lor rouina,non additafsi loro quelleSirene,delle quali lanatura,e'irito,trauagliando io per al-cun tempo, lotto intendentifsimo Nocchiero, ho, per-quanto comporta la capacit del mio debole ingegno,apparato; acciocch ficuri della tema de'cattiuipalTag-g, non trattenuti da vani pen fi eri , tengano continua-mente ueioce il cono doX dcfderio al nero fapere_-

    .

    Yn difcorio adunque di Lodouico delle Colombe fourala nuoua Stella, alle fettimane paliate uenu tomi per le->mani , mi ha dato la prima occafone d palefarmi, impie-gandomi in cotale vflcio. Imperocch non poche iruquel tfattatello

    ,per non le cliiamare inconueneuole-^

    --..u A zz

  • r Dc.antiq.nob.&Viil.aftrou.\c-di Ilaione de Repub, Dial.7. Inl'nccdi'O.inEpito

    me.

    Erafins Rcinol-do initio Co-ment, ad The or.Pubarchii.

    G:ouanni Stadioin Hift.Aftrono-

    Il Clauio initioComent, ad Sa-crum bofcum.Baitolomeo Ve-fpucci in quodamtiaSam.

    Il Magino inPrafadlionc adThcoricas

    .

    ConJIderazJonlrcyuanc opinioni , a guifa di piaceuoli , ma inuidiofe da-migelle

    ,il fanno innanzi, per troncare il uiaggio > chi

    alpirauadipemenire in cognizione di quella Signoria*antichilsima?nobiliisima,eutilirsima i. Agronomia.Ci ueggcichi leggendo quelle mie condderazioni di ue-ro fatte per ifpailo, quando non lapeua in che altro im-piegarmi

    ,nonuorra le manifeftifsime demoftrazioni,

    eliinfoflelTooftinatamente negare. Neiofaccendomlperci grato li amatori delle cofe agronomiche, pcnfo( perche altrimenti in niuna maniera il farei ) fare ingi -ru^difpiacere alcuno al Sig. Colombo. Imperoche-non ?hauendo 10 maiconoiciuto, ne anco fentitone fa-re alcuna menzione ? il pu benilsimo giudicare, che ntjper odio ,ncperinuidia, mper una certa liberta fiatalempre comune a ogni fecolo,di dire il parer fuo in^qual l uog Ila

    ,quantunque autoreuole fcrittura , mi fla__

    meiTofcriuere. Oltrech per non eHere conceflb adun'huomoildiuenire /ingoiare, &^ eccellente in diuer-f profeisioni , non Yi doner parere ftrano , f egli eflen-do in altro affare molto eiercitato, e perfetto mene nei-rAlh'onomia da chi che iia, riprefoi ricorretto.Concioiia che chi non s,che M. Catone cotanto cele-brato per le lftone,perche egli folo il legge, che in trenobililsime faculta ha ottenuto il primo grado di per-fezione ? Quantunque , f ancora noi uogliamo cre-dere achinelmederimo, dpo poco tempo fu di lui.G. Aquiiio nelle ^^gg^ ,.M. Tullio neli'eloquenza_>

    ,

    e C. Cefare negli afiari di guerra gli folfe i gran lon-ga prepofto

    . Onde 10 di ucro , non perche egli fi dimo-fri poco pratico nella co^jnizione de Cieli, percio-che queflo pu qual fi uoglia forle accadere per la_,iieuolcza, incapacit della natura vmana,msibencper una certa arroganza, che per entro gh fuoi fcritti fifcorge, fono sforzato, e raffrenare alquanto cotale^orgoglio, e per la fleifa uerit d(^le cofe trattate rifiuta-re molti luci uani capricci, ne quali in leggendo 10 mi fono abbattuto In quella guila adunque , che Filopono,Simplicio,.&^Auerroe fono chiamati* e tenuti izcX^*'

    fiuv

  • lyAUmh.Mauff. .faiidi.Ad/lotilcaiicorclic alcune concluflo-n-iruc /eno cfieisi acerbamente rifiutate, non dubito punto , eh : io ancora,quantunque in nioJtc coicdiicordi^dci .Coloinbo.,;i61iab bia eirerpcrJa fteffa ragionechiainato^e tenne an>icilsi-niQ.E tanto^nobililsimi Lettori) ha potuto in mequcrta ve-ri t,che io naaache mi Tono guardato riprouare, e dimailrar falle alcunefenten^ e di icntto/anticni^e alcune ragio-ni auute infino i o/a per \^ ere di molti effeta. i\ perch tbrlcmolti penferi,e molte opinioni, e perch mcn'n data Toc-cali onl*autore,e perch la conformici de'.prefi ragionameati pareua il Jrichiedeire,in(erite in quefte mie conlderazioni,parranno per eller nuoue chi che fia, ftrauagati, troppoardite;Ma quaTaltro remedio poteua io adoperarci, che^o ticere,lo che t'accdo in qucda maniera i Lettori d'A ftron3-xnici,filofofi dubbiofi,e Pirronii, non mi pareua co menifll*, appoTO-rne quelle inuenzioni, che io da perm m'era andato loura Ci cfideradoPLe quali che che eUe fi fieno,n pof-fo negare,che f le piaceranno , mi fia per eliere sinamentegratojsi come per lo contrario^fe non faranno riceuutejcoaquello affejttOjche le ho fcritte a voi

    ,, me bafieri folo,pa-

    rendomi pure alfai,auerle riueftite,e con ragioni, e co efem*pli naturali di si fatta verit, almeno verifimiUtudine ^ chsperci non apparendo i^ elle fuora parte alcuna vergogno*l, iiiconueniente,come htn alieuate donzelle^abbiano ar-roisire per comparir nell'altrui cofpetto.Reflerebbe,che io apporta&i la ragione^perch auendo io

    .auuertite , e notate molte coft nel primo diicorfo del S. Co-Jombo,chein parjtitolarc s'appartiene alTAgronomia, nonfia entrato ancora nell'altra parte a dirne il mio parere nel-PAftrologia , Jaquale zg\i guiia di Licurgo , che vedendoalcuna fiata imbriacato granparce de contado , tccc co dan-no vniuerfale dcpm nobui , e genc>o' fyinii eftirpare tutteie vui,uel fine dei trattato per lo fuo vfo cattiuo , come , lequal (i voglia icicnza, ancorch in ic ftjifa y tile, e perfciiisi-nia,non li poiia dalla maluagita degli huomini contamina-/fe,difpregia,e vitupera cotantov Al che quantunque io p-tefsi dire , che per rifpofla d'altri ageuoliiicc kuandon tut-ti cjuei vitupen,ci Ibto larcbbc al tutto fuperHuo , io lo ri-

    A 2, ipondoo

  • Conflderazjom(pondo , cheragioneuolmente nmi fon meflb a qucfla fm-picik. Imperocch, elTendol'Ai^roJogiafondaca tutta nel-i\iflronomia> ildifpregiatDredi eflaper eiicre P.ato fcoperto dii, me dotato di fallace , e nianchcuoie A (Tronomia , do-urcbb^ cifere per Ja'gr.oranza del mento dciJacaul , comegiudiceiucoaip':tcnte,meriteLiolmente refiutato , e ributta-to da qual fi A^cglia mtcndente^e difcretco Iettore,al cui giu-dici f SI coaie io liberamente iott^pjngo ogni mia opera,e uit.ca) nondubito jxliealtres nonJiap^racquietarfi , chinon efendo d;:iIecole proprie fouerchio amatore , ha perifcopo principale > in qualun ^ue lrte di profefsione > di ri^trouariio lxverit3c

    CON S 1D E R A Z I O N E 1 1. [Sopra quel luogo[ D'intorno alla fo fianza] Pollo nel difcorfo del Co

    lombo i Carte 2.al Verfo 21.Inquanto querta parte d'ddr la Tua fentenza circa la

    foilanza di quella nuoua ilella;, cio le ella xompofla dellamateria del corpo o Cielo ,doue ella ii ri troua, come tieneAriflotile, f ella vn fiore della terra ^ come dice Pioca-

    r Afti M.i I nonfi deedu-e^che l'autore per non. l'auere fatioVegcnkb.LaLi.. apertamente, fi adotato di poca.memoriav perciocch pr-ap./' uando poco diibtto ,jche ella non eefalazione , ha penfat

    forf con la negatiuaauer poHo-in elfere la^fua quidit, o ve-ro fi e creduto,perauergiuratoin verbamagiftri,fuperfluoaddurne la fua opinione, dandofi ad intendere , che quindi,feguendo egli Anfioule,Qgnidifcreto lettore ,fela poteflcimmaginare.PNSIDERAZIONE III. [ Quello haur me-ritato,e e. ] C.2.V.2^.

    Quantunque di qui H caui , che chi attende all'Afirono-mia meriti fomma lodarcome l'Autore fperadi fareegli, enelfine di difcorfodouendofi abbrucciare gli Almagefti,,fracafiarel-Sfere,exompere>^ fpezare. quanti Afiroiabi,cfeftanti d trouano al mondo ,s'argumenti allo sbeffamen tO'douutoa'feguaci di quella ^come gente difutile,e vana,noiidimeno non c' contraddfeione alcuna. Perch L'nten-ziondeU-Autore itale, che s fatteciancie, echiappolerie^fiena leuat viaa;acci gU Aftronomi non viperdaao pia

    lem--

    e

  • UAUrnh, Mauri. 3tempo,e confumino iJ cerucll').Oiid j cl.i ila condcnnazionc di quei libracci non fm pi

    cauare il daprcgio delibi (Irologia, ma il zelo pi corto \\z\'rautOi*j,cln: l'.iuonio il riibJua imparare vna volta coulefcienza lenza ranci mterrompimcnadlcapo ,ebeccamentidi ceruelli

    .

    C'ONS IDE RAZIONE IIII. [ Pofciache altripernon,ec.] C.5.V.3.DS flictcapiogenien'rcap-

    patonouellamcntcvn- I fuora, ilquaie^non contentatoliaril conofcerciavnlio trattato icntto in lingua natia, ora

    ^ j^^^'onato d>ri'ha mandato alle ftpevi/altio muto lato [ Aachonii Lau- ^^^ ^^y^ ^^^^^rentini Politianide numero ,ordme,A^ niotu ccelorum ad- dcrazioncotuiucrfus reccntiorcs ] doue raccendo anche egli d>:l filpioonatura le,il cui o^j^etto proprio la fpecuiarc lamateria ce-lere, gli bafta apnr'incoaiidcracaniei tw la bocca contra'lMaginoV il Clauiovil Copernico, e tant'altri iui del lecoloaiitico, e metter/I^>con.modwflia^ non pia vdita , a biafmarimpliceniente, noaritiuur , com j c/^j dice (poica'c' noaadduce alcuna- ragion^che vaglia) /altrui mcftiero, cio ilnumero, l'ordinc^c'l moiod / Cieh , oggetDo particuJare-fdcJi'Aftronomiajcomefc troppo modcffo^efaputo non deaclfer giudicato quegli,, che dt contiimoauendo attef all'ar-te u.g.deltagliarere cucir paai,ardiit e in pittura per altro ec-cellente riprender^'oltrc ii^tutudme delle veiti, lachiare-a:a de' colori,o'l troppo orcarodel'ombre,per le quali \\ laggio pittore vernile a dare /imil ritratto tatto'l viuo,c tut-to'! bello, che \n quello l nalcondcire

    .

    /

    CO>^^lT>'^KKZO>^'. V. [Non fi prouatof;:.non con,e e. ] C 4.V.4..

    eecco^diRonchitti,alcnmauti detto il Padouano, prouacoi alcune ragiom generali U Cdo efiere corruttibile , maG per eflere ili'uo linguaggio foreftiero ,.0 per eiiere egli diquegli Aflronomi lambiccantiii il ceruello la quei pazi ^i"bri,meritamente viene e(rere, non intefo, h diipreggiataDall'Autore , alle quali ragioni potrebbe chi clieiia foggia*gnere le in traicritte.

    Prima, c'oue fon contrari atti nati farfi nel medefimolubbieuo, e nel raedeiimo icmpo iacompatibili lafieme, .

    ^uiui

  • Ccnjderaz^jomf-^s:!ieTn2^&

    -im di n^ccit '1 ncroua geaerazipne, e corruzione |b ."u r^'i ^'*^^ ^^^^ Ciclo vi fono li rarojc'i d jnib . Lo dice oitrc aii'au-* 'iCK4u ^Q^^- ^ Alberto Magno 5 non ien2a l'autorirdi Ari fto* Ia>> ;^a caj^*4j tile , poica^ / vuole j Cile le )\\t ricno vija parte pi deoTi

    do' Cieli.

    Viibn ) d e liuro^e l'oicurojil chiaro inanifcflpcrcio^ccii li veggono le flelie,e i pianeti riipl;:ndenti.i/jicaro poi 'lOfi d vede egli paleieuiente negli ecliisi dhhuia Qucft. ibivconcrari atti nati , e e. adiiniju^,

    Siconfcniraldniiiorc, poich ad Cido vi moto, vi ^ancora la quitte, li quale fcAipiicetnentc fecondo Ariftoti-

    IlItwnMmphy. ^c* 4 contraria al moto. II moto ciiiaro; ma eie la-#quict: VI a , i'aitermano tuta g .'A ftronomi con Arinoci*

    I lajj.d-calo. ic 5 quando dicono i poli delia machina celefte effereiin-^ lii *. de cado, mobili. E quantunque Auerroe 6 conoicend ci effers

    C'entro a' luci aisionii , cercali^ accordai-* Ariilotile, e pr*uar^'i contrario , con tutto quefto per clfere fiate le Tue ra*

    f In 2 tra^am_r gioni fottilniente rifiutacc daGio.B.ittia Capuano 7 lui1^ Sphguwajru, incoiai fatto per breuita mi rimetto. In oltre lo confelft:

    il noftro Coio.nbp con tutti i Teologi^dando il Cielo Em-

    pireo fenza moto alcuno. Anzi che per quefta via ancora ilkorge, che Ariftotilc non Ihmaua alfurdo il dar al Cielo si"fatta quiete,concioisiachc chiaro, ch^^gi neceflariemen*

    I kA a dcck.^^ ^o"^^ preiupporre vn iimil corpo immobile; poich egliattribuiice 8 ilde0ro,e*iiini/lfoal Cielo,dicendo ildeftrcidi effo ciler l'Oriente, e'I finiftro ^Occidente, non folo ri*

    fpetto noi, ma anche per lua natura ;ia(jual differenza diposizioni in niun modo pu liuarci eiicndo tutte le sfe*re mobili,auuegaach in ene la parte,che ora deftra,fra pco fniftra . Argomentando adun^jue biibgna,che tgli s'i-maginafTe vna sfera, e vn cielo quicto,fermo,e /labile,

    *^'oca^deeosi

    ^^-coiuio. Doue Violenza, none darabiiit, 9 ma nelloVsi,

    *

    Cielo violenza ; poich il primo Mobile rapuce le sfere-mfenori ai moto diurno pr^ternaturam , e quello che pr^tcr naturammo violento, io trouaiidoi la violenza fe-

    loAnft.j.Phifi. condo Annotile 11 douunq; la cagione, e origine u.g.del

    Rji^^m^pT'^^V^s*^i^^ edema

    .

    S j adunque vi fi ritrcua il violento , vi far*^

    pr.cap,, rianabile,iquefloraiterabile,adunque il corruttibile.

    quefti coi) n fatti argomenti , che Ipr luoghi inaU

  • ITyAUmh.Mauri. ^tre confidenzioni fi proporranno, i aurcbbcmipcnfo, t Kclla coni.l'Autornoftro pagate a pelo d'oro per palefarc col nfol-
  • ^ ConfideraK}ont:^- Primo

    .i Poli del decimo cielo fi muouono per vn a_#

    j , - ^ linea retta , vogliam dire vn eerto arco grande 24. pri-Ve^i n Vagir milcrupuli^eflendo tutto il circolo parti ^do. 1 quali fi-IbprThcw^r. ncndo quefto luo cammino in 54?4- anni, uengono di,ap.a.fi< }| nuouo ritornare per la medeiiiiia Uiica : e per quelco ef-

    fetto dagli Aftronomi cotal mouimento s'appella, oltreall'vfato nome , AccelTus, &^ ReceiTus, ancora Motusin Diametruni^ . Il mede/Imo dico del moto della no-na sfera . Se adunque dalla diueri ta de' mouiinenti fi deearguire alla diuerlit de' corpi mofsi , in vero che il no-no, e*l decimo Cielo auranno la natura ^zf.2i degli cle^nienti

    ,poich i\ moto retto a tutti comune . Onde

    f quefti corruttibili, e alterabili,quegli altres corrutti-

    bili, e alterabili. Maquefto l'Autore potrebbe forfrifpondere con l'autorit d'Auerroe , ilqualeproua nontrouarfi nel Cielo moto retto

    ,perch ne feguirebbe(di-

    i la t^deCodO ce egli) i la corruttibilit di cfTo. Ne s'auuede,chet?*7 col fuggire vn folo inconueniente cade in mille altri af

    furdi : perch ancor*egli doueua fiJofofare , rilcrrato iji_*camera . Onde non lo noiauano le apparenze dell'obli-quit maggiore in vn'anno , che in vn'altro , del Zodia-co , e dell'anticipazione molte volte zg\i equinozimedii agli equinozi veri . E pure doueua pigliarfcnequalche penliero,periftabilire col riipondere a cotali fe-nomeni quel fuoaflloma della regolarit con gli altri pco auan CI recitati.Ma che dico 10 rifpondere con i'autOrrit d'Auerroe,anzi penfo che egli un tratto fi sbrigher-

    2i Acarpi, rebbe in quella guil, che in.^ limili difficuli z egli Iblitodifare.

    11 capriccio de' mouimenti v quefti cieli verarnenteibello 9 non uero per tanto dee (lanari 1

    Secondo , si come noi veggiamo , che 2)\ elementi fimuouono naturalmente folo

    ,quando fono fuor de' lor

    I To. capua. in JQoghi^^ coli douiamo,verifimilmente credere de' cor-pr,traaatu.

    picelefti. E che quefio argomentare per fimilitudine,

    . ili corale affare i\ dea tenere per pi fermo , e icuro , 'o

    jg^ ali Cima S. iommafo, 4 atteioche la cognizione n raper mezo di quello , che il conofcentc conofce in qual fi

    voglia^

  • lyAlhnh, Mauri. sVglia maniera, cio per la fimilitudinc,dice egli. Uranoi intendiamo perfettamente per viade'icii/i quena_,aria, quefta acqua, e qucfla terra : persi tatti iiiczi adun-que doniamo cercare A\ peruenire alla cognizione dellecDib lontane , e celcft , il che non fi pu fare , le non me-diante vna certa conuenicnza,c lmilitudiiie_j. Laqual , Ochifl.animal.cognizioiie,quantunqnecomel'criue Arift. i. non poi- pr.c^p.j.la eil ere perfetta -> nuJladimeno quanto alla no/Ira capa-cit pu acquietar lo'nteiletto

    .

    l Cieii adunque fono ne' propri luoghi , fuci a_>

    .

    Non fuora; perch altninenti j defiderando ciafclicdu-nacofa il proprio ito, violentemente altroue larebbeiOritenutijCOiitro alla dottrina d'Arift.che non vuole ui^cielo niente di violento. Saranno adunque ne' propriluoghi : e perci vedcndofl chiaro

    , che fi muouono cir-colarmente,per confequenza diremo , il moto circolarenon ellere il moto loro vero e proprio , in quella guifa

    ,

    che noi lappiamo,che non ancora deirelemto del fuo-co. Sara adunque il retto : e le quello altres i^^z^corpi infenoi-i , e i dal mouiiiiento douiamo , come fa ilnoilro x'\utore, argomentare alla natura,conchiud(:remola materia celefle eifcre la mede/ima di quella inferiore,quantunque,comedicc Platore,pLifottile,e purgata

    .

    Ma prima che pi auanti 11 vada;,ditemi meiferi Filo-fofaftri, che volete con quelle voilre concluloni man-dare in reuina la filoloha del Sig. Colombo, in che mo- .

    ,

    do,ienza cadere in qualche ai]brdo,poflate affermare, cheiimoco circolare non ila proprio ne di quelle parti infe-riori, ne di quelle iLiperiori , e cele/li , attefo che egJi (ef-fendo il moto fecondo Arili, il quale non proprio vncorpo, proprio a vn' altro, ne ritrouandofi altri co.*pi,chcquelli, inferiori, lliperiori, quali lo negate ) verreb-be mancar d i proprio padrone

    .

    Mirifpondereteforle,chebcn conuenicntccheper ,. .cflerc egli il pi nobile di tutti gli altri mouimenti, X. e fu^"^^'

    *

    per ci attribuito da Ariftot. a' cieli, come corpi i.obii-limi le ne Illa libero, edile medeiniO alliuto pad-o;.e.Ma le cos fatta foiie la rilpoAa datami , a fondamenti

    B dwboli

  • Conjiderazjondeboli, {limerei le voltreconclufioni appoggiate/ le qua^li quali quafi, per diruela in iecreto^andaua forte dubitan-do, nondeflero qualche notabile florpio al difcoribdelnoflro autore . Ma nondimeno, iolo perch neli'arguirccon potenti ragioni auete parlato, mi voglio da per mefleflo andare imaginando, che voi in quello altri^si pifondatamente diicorrendo, attribuiate qucfli moti cir-colari per propri al Cielo Empireo, quantunque, comevogliono 1 Teologi , lo mantegniate flabile , e immobi-le . Imperocch, si come non attribuito per inconue-nientea Ariliotile, e Auerroe raffermare, chele Stelle,no eflendo in f fteffe ne calde ne fredde, rifcaldino , e raf-freddino

    ,per vna certa virtLj,che in lor cagionatiua del

    caldo, e del freddo, cosi non fi dee giudicare aiurdo, cheeifendo detto cielo immobile , e fermo , polfa concederealtrui mouimenti anche contrari per vna cotal virt at^taa CI fare, la qual fia in quello nafcofamente inferita

    .

    Ne oltre a queilo manca ragione, per la quale anzi chen paia neceifario , che per elfere egli immobile , mobi-lita debba ad altri apportare. Conciofia che dica Arili.

    t In S.rhyH. I. Quando vna cola quello , e quello , f vn di quelli liritroua lenza l'altro , l'altro ancora i titroua fenza quel-lo . Ora ne' corpi fuperiori , fi ritroua il Mobile mouen-te , che fi pu dire il primo Mobile , e Tottauo Cielo conquel di mezo ', Ci ritruoua i Mobile non mouente, che fo-no le fette sfere de' pianeti ; adunque ritruoua ancorail Mouente non mobile, che altro non diremo elfere^chel'Empireo

    .

    Soggiugne il Colombo. [ Aggiugnefi che auendo luogo li Cielo ec.]C.5.V.ii.eimedefimi Filofofaftririfp-dono , che eflendo'l moto circolare proprio folo all'Em-pireo, e per ci eflendo egli folo inalterabile, e perpetuo,foggiacendo l'altre sfere alla corruttibiht, le sfere ce-lefli non altrimenti anno luogo fopra tutti gli elementiper elfere ancora efi'e elementi

    ,quantunque pi purifica-

    ti,e femplici ; ma si bene che l'Empireo fottentrando nelluogo de' Cieli,cio eiTcndo date all'Empireo le qualit,e preminenze attribuite da Anil. e gli altri alle Sfere fu-

    periori

  • lyAltmh.Mauri.periori, egli lJo ha luogo fopra tutti gii Elcmenti,epcr-ci,comc argomenta li 5ig. CoJonibo, la Tua natura e digran Junga diucrl da qucJJa . Ma io , le voleff interpor-re l'opinion mia \\\ cofe di Filolia, di Loica, direi quiaflblutamente, che molto debole fo/le quefta maniera diarguire. [ I Cieii fono Ibpra gVi clementi,adunque Te que-fli corruttibili

    ,quegli incorruttibili] per dimoflrarc

    la corrutibilita, incorruttibilit de' Cieli. Impercic-chil fuoco ancora^lccondoArifl. poflo fopra gli altrielementi , e di pi chiaro, che da quegli diueriifsimodi natura, e con tutto ci non ne fegue , che quello iicL.inalterabile, e quefli alterabili , e corruttibili.

    CONSIDERAZIONE Vm. [ Ma in par-ticolarie e. ] C.5.V. 25. Vn certo Lorenzini da

    Montepulciano, fcriuendo foura cotale /Iella, fi inge-gnato anch'egli di dare ad intendere, che le celefti sferenon fieno altrimenti ^i fuoco . Onde il noftro autore, pernon efereda manco di luijin competenza, per proua del-lo ilelfo, oltre vnafua ragione di certe imbrogliate^contrariet , ne adduce vn'altra della'ngordigia , e voraci-t del fuoco, delia quale, forf per parergli molto ga-gliarda , non ha voluto , imitando il detto Lorenzini , de-fraudare il fiio trattato. Ma dir alcuno, f tale argo^mento era flato gi annullato per lo difcorfo di Cecco diRonchLtti,nondoueua il Sig. Colombo , replicandofortiicarlo,per non allungare fpropofito ifuoi ragio-namentijlafciarJo libero al fuo mucntore? Certamenteche s : anzi io' aggiungo di pi, che non_, auendo ^g\per le mani altre ragioni , che le due apportate , doueuacol tacer del tutto tralaiciar si fatta queflione, poichl'altro fuo argomento ancora fallace, e non proua.Imperocch effendo falfilsimo, chealmoto circolare,come dice Arift. i. il ritroui contrario.alcuno, chiaro,che i pr. dc^odajil fuoco , eflendo 1 cieli di fuoco , non .aurebb e contro la t.x4.natura de corpi femplici al fuo proprio moto due moticontrari

    ,po.ciach li circolare non^li farebbe giammai

    contrario..JB 2 Dico ^

  • CoiijlderazjomDico in oltre,che,c il fuoco, per muoueril circolarmi

    t?, auciieal ibo moto due moti contrarilo almeno, fc i'a-\xZic due moti contrri foisv: il*mplic::mcnte alsurdo. Ariitot. ilqual dicdealfuoco,e vna parte dell'aria limo-uiinenco circolare, per potere quindi atfermare,che le cam:t::i generano, e rit/ouanoneJia rcg.o:ie elemcntalc,^aurcbbe lenza fallo dato in grande > e pcncololb l'coglio.

    iNe replicbi>cheperciscre impiopno all'elementoigneo il moto circolare>attr>buitogli da Aridotile, inc-uenicnte alcuno non , che auendcne Iblo vn proprio,ne labbia ancora vn'Jtro accidentale . imperocch il me-deHmo appunto ne fcguita , k faccendo il cielo di fuoco,gliene aisegneremo vno per accidcntale,e l'alt, o perprprio contrario al Tuo mouimento

    .

    Perlaqualcoia io vengo a conchiudere con voflra^licenza,Sig. Colombo, che quelli hlolbfaftri , qualilvoglia altro , le per auuentura piacefle loro lo (limare,che 1 cieli foller generati di fuoco

    ,per edere annullati

    i llogifmi da voi^come fondamenti principali,per la contrarla parte adco:ti, non farebbero fuor de' termini, neda biaiimare cosi alla libera,conie vipenlauate.

    CONSIDERAZIONE IX. f Malaceleflemateria, e e. ] Q.6. V. i2. Per quello che fi prouato

    nella Con derazion quinta , e fettuna, e ^\ prouerr nel-la IO. e nella ?4- fi nega, che la materia celeile fia incor-ruttibile, apportandofi nella Confiderazion fella , la ra-gione

    ,perch paia , che ella della primiera forma^

    s'appagm.

    CONSIDERAZIONE X. [ Nafce la corru-z.OAz , e la varietale e. ] C.

  • lyAUynh.Mauri, 7uranno negare, e gerci caidi, freddi, vm idi, fccchi,icggicri j c'i^raui laranno i cicli : anzi di pi ( prouai chet' iiciio cofidcnibiii, e rarefattibili , arguinencandoiii-^cotalguifa.

    'e, come ti?n Prifciano Lidio in Teofrafo i contut- i De Tenfu, 5;tutti 1 pi aui,il i^):i)proccd_*,cf:):loroggetto,ciic^ di pHantar.cap.32.

    mc2D tra qiiello,c:ic lona,e quello che ode, molfo, e perdircosi trainbuflato;ond^dice AtiO. ^ chela vocen amz.dcanmupu.-) elfcre le no in covpo rarefattibile, e cdeniabile,e pefconfequenza propriamente variabile.* e f dal vicende-uolcgirar delle sfere , e dal moto contrario de* cieli, neiiafce vna certa armonia , e come fcriue Macrobio , vn_.foauifbimo lono, liqualedanoinoniipu vdire, dice_^il Dalciato ? con ai cri autori, si per lo imperfetto no- * P^rtcs^cap.pij

    fro vdire, come per la perfezione ancora di quell'armo-nia, 1 cieli, per tacer degli elementi, come cofa manife-fa , 1 quali fono quell'oggetto di me2o,che 'i ricerca pergenerar co tal fuono , abbifogner , che nelle parti .lorolieno mobili, e traniinutabili j e perci necefl'ariamenserarefattibili>ccondeniabili

    .

    Vi rifpondcre , che si tatto fuono , e concento 'eiTendo intenzionale , non occorre , che l'oggetto di mezo lia_,Ibttopoffoalla pailibilit delfefler moifo , e tramutato,fana A tutto ridicolofo ; concioiiach , f quefio foffe,la ragion , che s'adduce, perch noinon vdiamo tale ar-monia, cio la perfezione deli'vduo, farebbe aperta-mente triuola, vana^auuegnach cotal fenfo mente adoperi neilo'iitendcrc det.o fuono intenzionale

    .

    CONSIDERAZIONE XI. [ Aggiugneflpcrcagione di queio,e e] QqM.x^. Auuertite, che

    il no (Ir Autore lguita m quefla partu l'opinione de s-plici,iquali feHtendo,chV c' vn moto chiamato dellaTrepidazione , e in.'ieme vedendo, chele /Ielle in vn cer-to modo tremano , ii fon creduti, che cotal moto fi ilada gli Allronomi imaginato per poter render ragion di

    quello tremamen'-O , fcintillam :nto,che vogliam dire,e che eifciido trouato per quello , fu fiata noininato

    C0i>i

  • Conjderazjcnicos

    ,per conformare il nome fuo al fuo effetto l

    Vorrei particolarmente m queflocapo eiier benein^tefo- accio non fi feguitino m iimili aitari pi tofto gliignoranti, che gl'intendenti , i qualidal fentire il nomeTrepidazione, no conchiuggono adunque tal mouimen

    -

    to cagione della Trepidazione,come quegli, che fannomolto bene, che quello lo liefib moto, menzionato danoi nella Confiderazion fettima, attribuito al nono, edecimo cielo, e chiamato latinameure nell'Agronomiamotus Accefus,& Recefrus, vero motus in diametrum.

    Se adunque il moto di quei due cieli,che volgarmente,si come in latino ancora

    ,quantunque pi di rado, fi dice

    I la' cmm. sd per le ragioni addotte dal P. Clauio, i il moto della_Sacmiubsfcum Trepidazione, vero 9 e certo , si per tanti fenomeni , sicap.pr. per lo difcorfo dello i\.^iQ noilro Colombo,ilquale per

    ieguireripoteflAlfonline, tenute da alcuni per buone,quando non era ancora trouato quell'altro cielo dettoSecunda Librario , attribuifce tal forte di mouimento al-Pottauo Qdoyn che modo Ci potr gimmai, come pare,

    a In quelle paro ^^^faccia il noflro autore x non fenza qualche contra-

    k^fcpcrcYero. i*i^t alle fueconclufioni,mettere indubbio il moto del-ia Trepidazione ? e chi far poi quegli di ceruello cotan-to ottufo, che coniiderando la lungheza,e tardanza dsi fatto mouimento , fi laici fcappar di bocca , che ^gidella fcintillazion dtllo. flelle , che fi vede fare in vn mo-mento,poira efiere in alcuna maniera la cagione?Ma poich noi fiamo ne' ragionamenti di quefto fcin-

    tillare,penfo lia bene l'andar cercando , f fi poteffe ( il

    che per infno qui, f io non fono ingannato,non adi-uenuto ) addurne cagione almen verisimile

    .

    3 lib.a.tlccoclo Ariftotile fu d'opinione ? che ci adiueniffe,peref-cap,2.t4S;. fere elleno affai lontane , dallo'ndebolirfi la vifia no-

    flra in mirarle . Ma,fc da quefto procedef]e,non ci hadubbio alcuno , che le parrebbero pi a vno , che a vn'al-tro , e vn medeiimo pi in vn'et , che in vn'altra fcin-tillare, fecondo l'acuteza della, deboleza vifla, la qualcofa, per cfer manifeiiamente fali,pare, che tale opinio-ne rimanga fenza niun fondamento

    .

    Creder-

  • D'Altmh,Maurt. SCredette vn'aJtrovaJcnt'huomo, cheJofcintillar fof-

    fe cagionato da i corpi mobiJi > i quali fon fra noi , e l'ot-tauo cielo. Perch ( diccua egli ) si come guardando noiper vn gran fuoco l'oggetto , che gl'c dietro , per efleredetto fuoco mobile^e tremolante, ci pare anche tale og-getto vacillante, e mobile, cosi palTando la nofra viltper queda variet di moa , molto bene ci poflbn parer leflelle ancora del firmamento tremolare, e fcintillare.Sottililsimo pernier di uero , e che m prima apparenzaha molto del verisimile : ma coniideril , che, le quello , accadr neceffariamente , per lo mouimento diur-no , pe' moti propri de' Pianeti

    .

    Perlo diurno non h dee dire:attefo che, oltre all'aucreTottauo cielo anch'egli cotal mouimento, le ftelle,che liritrouano nel poIo, vicine ad z^o, come quelle,che an^no auanti a le parte del cielo quad ferma,e Inabile , ci do-urebbono niente, almeno manco alfai fcintillanti ap-parire. I moti propri ancora de* pianeti , non miparo

    _

    poflan cagionar vn co tale effetto.Prima, perche elfendoi loro mouimenti tardifsimi,

    molto tardo ancora dourebbe eflere il tremolare . E poidetti moti auendo ancor' efsu lr poli, intorno quelliniente , o poco fi aurebbe veder nelle ftelle lo fclntil-lamento , il quale , come ognVn pu fcorgere, in tutteil medefimo, cio tanto in quelle, che fon lontane da ef-li , come in quelle,chefon lor vicine : onde ne anche que-lla openione fi dee ammettere per fincera,e^ ficura.A me adunque fempre paruto inconueniente il dire,choci auuenga alle ftelle,per cagion lor prpria, e interna-.Conciofiach per qual ragione lo:o eiler tutte fcintillan-ti, quantunque fieno di diuerfa materia vna lucida, eri-plendente,vna ignea, vn'altra plumbea, e

    ipianeti ef-

    ler lontanifsimi da fimiU propriet ? ne menopenfo^ chela ragion di quello 'i polla attribuire a noi , ma da noi fi alontaniisima,e del tutto aliena, poich tutti, enei me-defimo modo , e fempre apparifcono fcinti Ilare . Ma fibene fon di parere, che tutto l'effetto di ci al Sole fi deb-.ba attribuire , ilquale lontanifsuno , arriuando col fuo

    lume

  • ConfideraxjomJcme fiacco \ t debole alle ^\^ , le quali non altrimen-

    i Tn ^ua dptica. ti,che la Luoa^da eilu^si coiiacdice Vitellione j nceuo-X Ved- ihJnuio j^Q 1q Ipl^j^j^Q^g ^ i quelle conmbuUcai llioi ra^^i perIn commcnt. ad j r i y^ r - i^^,^' 'ifacrurrbofcu cap.

    ^^^^ ^^^^ ^ folateionde le ne cagiona poieia queli^aliiebo

    F-P^S 5J ' lmento,qual fpirazione , aiielazione affaticata

    .

    CONSIDERAZIONE Xli. [Cofa che adi-ucnir,e e. ] C p.V.pr. Vnche fa profelsione d'in-

    tender d'A (Irnomiatanto^quanto di leologia,eFilo-fofia il Colombo, va dicendo , che vna delle ragioni > perle quali i Alatematici mettono le nuoueftellc neirotta-uo Cielo , e non nella regione dementale , non , per-che il fuoco , e l'aria li muoua j non il muoua con la_rniedefima velocita del Cielo ? ma si bene

    ,perche'l fuo-

    co y c l'aria , per elfer rapici , come tiene Arift. dalla sfe-

    ra della Luna,giran per appunto in quella guiia, che gi-

    ra ella fleha , Onde le ftelie , che in quelle parti follercollocate , dourebbero auere il medemo corfo della__.Luna. Qiefti adunque conchiude, che i Matematici nonper altro,che per eliere ftato o leruato , che le qq nuo-uamente appai*ite,non aueuano ne il moto lunare , ne an

    -

    cheniun'aitroplanetale , furon corretti filmare, cheperch elleno manteneuano il mede/Imo lito con le ftel-ie deli'ottauo Cielo , nell'ottauo Cielo altres auelferoil proprio feggio.

    CONSIDERAZIONE XIIL [Onde per miointendimento , e e. ] C. lO.V.ix. Attendafi bent^

    adunque qutfto diicorfo , e imparili il vero modo dfiloib fare , non quanto alla foftanza, perch di quella,come fi detto nella Coniderazion tei^a,non fc ne par-la mai , ma quanto al]amaniera,nella quale cotali ftelie lfcn potute vedere , accio impariamo nuou'vio d'occhia-Ii,de' quali c' data pi a bailo vna marauigliofa^erani-fma cognizione

    .

    e O N S I D E R A Z I O N E XIIII. [ Ora noi dob-biamo, ec ] C.ii.V.i/. A coniderare a pienoquelle

  • lyAhmh.Maurt.^

    ^uefte Alchimie d'oro, equcfte dementaJi fpirituaJiza-2ioni,non leruirebbc l'et di isJcflore,ne'i cerueJJo diPlatone

    .

    Onde io , che non ho l'intelletto cosi Ipintua-Jizato e lambiccato da penetrare nuefle quinte ^^^nzQ.yme la paller di leggieri, a Tuo luojo , toccando llo diquefte materie qualche cofctta , che non abbia bilgnodi Ibttiglieza pijche dozinale.E tanto piii che io tengoper certo, che queft luoghi a 'baflanza abbiano a ell'erconiderati , dichiarati , e corretti da chi oltre allo'nten-deriene pi di me, dourebbe auer maggior defderio,che e' foller bene'ntel, e capiti , per auer dato ^g\\, pei:quanto pollo conietturare^al iioftro Sig.Colombo occa-fiondiicriuere,

    CONSIDERAZIONE XV- [ Oltre accinon poflbno,e e. J C.i5.V.ii, Eccoui vna nuo-

    u dottrina canata dal profondo della vera h.'orofa, chedatur vacuumm natura . Perch chi che ila argomente-rebbe cos

    .

    Sotto alle sfere zt^i vi \ fuoco , e gl'altri elemen-ti y ma fra il fuoco , e'I Cielo non vi niente ; adunquofra il fuoco , e'I Cielo v' vacuo . ^i proua la minore,per-ch il Cielo fecondo la filofoiia delnofiro autore nonetangibile.Ma qui fono di ma' pafsj perch Arift, vuole tutto'I

    contrario , e f il Colombo non folle nel reflo tutto fuo,temerei forte, che non cernendo l'vno all'altro, la lite,/non iniiftoliirc . E la cagione ' quello icompiglio fareb-be Hata i\ugi] ire di quel tale, cauandone da quel voflrointangibile ncceifanamente il vacuo . On^e zgM , comehuomo da bene, aueuapi tollo deliberato di filmare-contro'l" difcorio il Ciei tangibile, i che mettere fra i Comcrenririniilipeniiesigraii- zizania, fondato in quefla fua_. Foua il ci-;ragioni^. ^'" cmciit.

    '

    Quel che rapitole girato dalla sfera Iunare, toccate c^^^'^^^'^^^^dil Ciclo : Ma il fuoco rapito ? e girato,iecondo Arili. * **'* 'dallasfera delia Luna; adunque il fuoco tocca il Cielo :adunque il Cielo tangibile

    C Ma

  • ConjderazjomMa teme non ve ne ridiate, Sig. Colombo, rifponden-

    d'o VOI, fecondo che egli li perlcade per i voiri ibttiJi

    ricrouamenti,prontitslinamente , che madonr a i-uria__#ha certi ipaghetci, per i quali,lenza imbrattarii le mani,(l

    tira dijti'o quella parte d'elementi, j vero che ellafi l'er-

    u di certi itrumentia guadi ib.'iioni, per lo cui alito, evento so dir'ij. che gli ra trottare ^

    Potrebbe di vero replicare , che'l vento non eflend3altro che anacommoUa,aLneno da quefla aria pertur-bata toccato'! Cielo : manonne vuol far'altro,perchcfubito lo firefte forf tacere , dicendo : che quefto non diqueiventinoflrali/mad'v.naforte non conofciuta,eflraniera.-

    CONSIDERAZIONE XVI. [ Pofchiachef il contiguo, e e. [ C. ly. V. i8. Se adunque U

    fuoco, come eflicacemente,mi penfo,fi prona nella Con-iiderazion paflata, tocca'l Cielo, il Cielo per voftra con-fcguen2a,Sig.Colombo,aur le qualit del fuoco: adun-que calidxt , contro quel , che aueto afiermato pivolte.

    11 perch la cofa v'andr molto male, feperrifpofla-non fi arreca quella ragione altro,che fpaghetti, fof-floni. Equanto ila debole, e vano il vOilro argomentodeli'attiuit del fuoco , ilquale dite, f toccaffe il Cieloaurcbbegia liquefatta la celefte machina, lo dimoftra,come s' accennato nella Confiderazione ottaua,nel fuotrattato il Padouano . Ma di pi Ci potrebbe far palefe lafuafalfitjimperocch,si come coinottifsima, gli ele-menti ne' lor luoghi non anno inclinazione al nuoce-re, ma pi toflo maggior naturaht algiouare : onde_/argomentano, e dicono gli Aflrologi, che i pianeti ne*propri luoghi fon fempre di miglior condizione . Il fuo-co adunque ritrouandoii nel proprio fito

    ,per fua natura,

    giouera fommamente , ne per quell'arrotamento, cagio-nato dal moto del Cielo , elfendo eccitata , fecondo'l vo-

    ftro

  • D'Altmh.Maurt, i oilro parere , Tactiuit del Tuo calore

    ,potrii apportar no-

    cumento alcuno all'vniueilo : anzi cotai mojimen'to

    ,per efl'er naturale , far conlbruatiuo delle pnnucre

    qualit , e nature d'amendue quc' corpi

    .

    ^ggiugnei,clicnoii^ vero, che Tattiuo calor delfuoco polla niente di pi elicr* eccitato, accreiciucodal rapido mouiinento del Cielo , attelch girandoamenduni il Cielo, e'I fuoco di compagnia,con la nizdz'fima velocita , viene mancare queirarrocamento , dalquale, con quefta condizione per, f violento folle,

    e

    non naturale, potrebbe forf nafcere qualche accrelci-meuto di caldera

    .

    CONSIDERAZIONE XVII. [ La ragionenoncrederlo,ec. ] C. id. V.ix. Qu^ella ragione

    non vale vn zero : perch vna menornaparte di .tutta la_,terra, andatafene in vapon^ e in aria,co;ne dice Arili, i

    ^ e*^^ ^^"*

    pu diueni^r molto maggior, che non la terra^ in quel- *aunulla l'ciemplo, anzi i mantiene in -^uan^

    C 2, toi

  • Conjderazjomtoqueda parte nello ielTovigore^dicendofi in cotdmaniera

    .

    6i come la fpczic delle ftellc pafTa tutti i Cieli , e arriuaagii occhi nofln, lenza akerazion di que* corpi , cos , e-non akriment!

    ,penetrar polionoii Cielo quegli Ipiri-

    tualizati vapori

    .

    E tanto pi mi pareua_^ pur fi douelTe lafciare an^dar 31 fatLa_> cuifiione

    ,perch io mi va imaginan-

    do,che ei-a^ lia irata melia in campo , fori per mo-ftrare di mantener iempre in quali] Loglu cola la len^tenza d'Arirtatie-^. Concio-ach non_, chiaro an-cora qual delie due opinioni fi tenga., quel fiioibfo.,al quale noii_> come le folio interprete della natura,ma la natira_, fiella, fi da ad intendere^ il noftro au-tore , che grani., re!a_ farebbe il noru credergli .

    V De ren1i,5c Imperocch difputando egli i di quello con Demo-Icnfili.cap.z^ crito , ccii-. Empedocle , e coru Piatone ^ tiene, che^

    Javifia li faccia intromittendo, e cosi bene fpellb tieney

    z In 2.de anima.^^.^^^^ altroue. z Ma uon perci mancano luoghi ;donde manifefiamente^ fi pu argomentare , che^ egli ,.non diipregiaua,come fa qui il nofiro Colombo, an- j21 molto apprezaua la contraria oppenione, poich ri-

    5 Tnt.siJro- cercando 3 Ja ragione, perch vna fola cofa alcuna^bl.part II. g^^^ apparilca__, elfer due; ci accado , dice egli,, per-

    ch i raggi d'amendue gli occhi non tendono allo flei^fo punto.

    ^Pan. 15.^-1 6. Medefimamente inuefligando 4 il perch d'altri cu*

    riofifsimi eitetti,;folo col tenere , che la villa fi fac-

    cia extramittendo -, rende a pieno la ragione di efsi.- . , Ne fi difcofla da fimil fentenza , volendo 5^ egli aP

    tJ?J}.rT. degnare lo cagioni dell'Arcobaleno , dell'Alono,rorum.liim 2.. i^i tt j d t j 1^p^3, delle Verge, e del Parelio, anzi auanti renda le ragie

    ni di quelle apparenze , faccendb prima tre preibppo-fli, fonda in quefia opinione il primo , del quale pofeiafi lrue 5adducendolo,come profsima cagion di cotalieffetti . Ne fi dica in alcun modo , che egli in detti luo-ghi feguitaife ropinione , che fi faccia y extramittendo^

    non

  • / lyAlrnh, Mauri i rnon come propria, e vera, ma come quella, che alloraera tenuta da* pi. Imperocch , le al Filolbfo fi con-uiene iper le vere cagion delle cole

    ,per potere attribui-

    requcUegli eletti naturali, s come ne inlegna Ari-fotilc I ^^i\o , vn bel giudizio Tarebbe (lato ililo, i 2.Phyficorujfondare la cagione di clsi ( poich afi'erma iemprc co- ^-^Atali accidenti cagionarli dalla refrazione della vifla) iru,fOiidamcnto debole, e tenuto da 1 ui per fali,quantunqueda altri accettato per vero . Onde le io non m'inganno,li vede manifcftamente , che Annotile non i cotantofchizinoiin voler dare quella preiogatiua agli occhi,che auefiero efTer vili tati , lenza poter rendere , co-me ben creati ancor'clii, lavilita agli oggetti vifibili.

    ONSIDERAZIONE XX. [CherOrizon.tedellavifuali:ocenza,ec. ] C.'ly. ^^ 25. Impara

    quella . L'Orizonte della vilual potenza , in vece di di-re Linea della vifual potenza . Vn femplice Allronomo direbbe lolo . L'Orizonte del tal paefe , come que-gli, che per ancora non sa,in che modo polla auere la viliu potenza i'Orizonte

    CONSIDERAZIONE XXI. [Si eflendafi-ro alle flelle,^, ce. [ Cij.Y.x Si dee lperc

    che^ tale apparilce l'oggetto vilibile,quale l'ango-

    lo,chefi fcialTocchio da' raggi viiiiali, vengano quellidall'oggetio all'occhio , vero dall'occhio all'oggetto;perch 10 miproteflo^cheper i.o.i importar niente,cuanto al iu>ftro proposto, non ci laro ditierenza alcuna.Se adunque l'angolo (intendendo pero lecondo PietrodeAliaco, i chedettoAngolo non polla mai pali ari'a- ' ^^^%^^S*uto ) far grande , grande ancora apparir l'oggetto : zpiccolo, piccolo: ma per due cagioni l'angojo diuien-.grande, e pereilere l'oggetto grande, e per elTer viemoall'occhio Oiide le accadr viu foladi q^ueile due , i'og-

    geU>

  • Conjlderazjom.fetto apparir mediocre; perch far .mediocre l'ango-lo. Seniuna,an2Jacoradavederafiaper feflcrsapiccoj-liisima, coltre quefio molto ltana dull'occhio^lparirdel tutto,perch allora quell'angolo s'auuicmera all'an-golo della contingenza, ilquale^, come dicono i Peripet-tiui,non,perla fua flretceza bafteuoleal vedere . Diqui nafce , che vna col ftefsa veduta in diuerfe diflanze.^,diueri altres appanice di grandeza : perch di conti-nuo fi dmer/fca l'angolo, faccendoii fempre pi gran-de, per la vicinanza di quella, come manifeftamente fiicorge in quefta figura

    .

    Doue fi prefupponga F. L. G^cD. H. E. la iklTa cofa vifibiloftuatain diuerfe lontananze, cio

    f j 1 in B. e in d'occhio adunque poftorf \ * / ^ nel punto A. rimirando all'ogget-

    to F. L. G. collocato nel punro piivicino B- fa al punto A . l'angolo F,A.G. erifguardando lo ^^G[o ogget-to D. H. E. nel punto pi lontanoC. fa l'angolo D.A.E. ilquale elfen-do minor dell'angolo F. A. G. percffer^6tenuto da quello, non marauigliaalcuna,che D.;H. E. apparifcaaltres minore di F. L. G. quantun-que amenduni in f fleffi fieno dellamedefima grandeza.

    Ora gettati quefii fondamenti,dico , che l'autore ha il torto nonvoler, che in qual H voglia difian^za s'eftenda la vifual potenza , si co-me aurebbe anche il torco ad affer-

    mare, che ella s'ertendefife in qual i\ voglia vicinit,auue-gnach ponga tgli pure vn'oggetto lontano, quanto glipiace,econcedafi ancora a me (poich ogni cofa vifi bi-le ha vna cerca determinata dxflanza, oltre alla quale pi

    non

  • jyAUmh.Matm. 12nonfi fcorge i ) pigliarlo proporzion della lonta- i r^cmoflraturnan2a,/^,randc, quanto fi conuienc,cho io l'alsicuro, inOpt.us.che leinprc cotale oggetto lai vifbilc. Per lo contra-rio auuicini a le mcdclimo^quanto e' vuole, u.g.vn'Ato-mo, che inai la Tua virt viliualra baflante poterlo Icorgefc . Imperocch , le la baie di quella piramide , per laqual l generala veduta, non cade lotto grandczarenubi-IcjeiTendo A tomo : che lar l'angolo ?

    e ONSIDER AZIONE XXII. [ Macrobianel fogno di Scipione, e e] C. iS.V.ii. NorL-VI date ad intender Sig. CoiOinbo, almeno non voglia-teperluadereadaltri,cheMacrobio x fia dallavoftra, jj^j^^"^"^^""^perch'l tatto palla diLenamente. Conciofsiach'egli

    ac^tatu/c^pTillafferma, ^ che noi polsiam vedere vn monte porto in_> 3 ibidem,lontaniisime parti , anzi le l'upcrne region del Cielo, di-ftanti da noi di vero altro, che 1 80 (adi peonia qual di-ilanza

    ,quantunque egli poimilun il iemidiametro del-

    rOrizonte, defcruto da' raggi noftri viiualipet lo pia-no, non fi pu per quedo argomcntare,chelanoflra vi-fual potenza, fenza comparazione non (I dilati moltopi > quando ella non andando , come dic'egli * terra ter-ra , f ne va per l'aria , foUeuata, innalzandoli . A tal-ch anche fecondo Macrobio , contra'l voilro credere,a ragine affermeremo , che la noffra virt viiiua per ie-ne alla nuoua ftella polla ancora nel pruno mobile,perciTer'ella ltuata in alto . E le 10 penfalsi , che voi pure-#flelleortinaio nella voff:ra opinione, auendo fitto il ca-)0 in quel fuo Orizonte,per poco vi prouerrei, che quel

    'autore, per altro, graue, piglia notabile errore in de-terminare'] detto fcmidiametro: marosi penlb lia ne-cefiario. il perch palpando pi c'^cre , ditemi , vi prego.Perch aggiugncte voi,[.Sia quella della retta, dell - ~ piegata linea ? Macrobio non dice mai quefto , ne quan-do ci lo dicelfcjvoi gli auerefte ad acconientire . Per-ch chi quegli cotanto infenfato ,che non iappia, cheperlineacuruaLO'.i-. li pu cagionar la noftraveduta?cheperci d'vna palla non veggiam ie non la aiet, po-

    co

  • Conjderaxjotiico meno, clTendo impofsibile : che i raggi vifuali fi pie-ghino per veder l'altra parte.

    e ONSIDER AZIONE XXIll. [ A quellamoderna inuen2on,e e. ] C.zi.V.i. Tengaficaraguefta rifpofla

    .Perch el? da vero pellegrina , e ina-

    ^ettata. Conciolsiach qualche Aftronomo comunal-mente aurebbe nfpoilo : prima, che l'Epiciclo ^i Ve-nere non infno a qui da niun , che di quei moti abbiafciitto, immaginato ouale, e che ne manco da altri disifatta figura douerrebbe efler tenuto per l'auuenire ; poi-ch quell'apparenza, nella qual fola il fondamento di

    \*''eotfu

    ^^^ ^^c^^'^^^^'^P^cido non elfer di forma rotonda,addot

    Ctpcttuci7^ ta ancora da vn certo, i per aggradire, mi penfo , le in-

    uenzioni del Copernico , femplicemente , s come fem-plicemente s'adduce,potre' negarli

    .

    Secondariamente, che dato ancora , che cotale Epici-clo folle ouale, non ne feguita perci neccffariamenteche Venere con tale Epiciclo mouendoii di continuo in-torno vn fol centro , rifpetto quello non fi volga, an-corch a noi altrimenti apparifca,in circolo rotondam-te , e perfettamente . Onde per mio auuifo l'argomento,che per eiTer l' Epiciclo di Venere ouale , maggiormen-te ^\ douefiedire il Cielo arrendeuole, non conterreb-be in f fieflx) , circa la proua iv cos fatta arrendcuokza,niente pi di vigore, che f circolare foife fiato credu-duto, eprefuppofio comunemente. Poich e l'Epici-clo, e gl'altri cerchi, che vi bilbgnerebbon di Venere,co'lor mouimenti, quantunque diuerlamente apparif-fero

    , in f fiefsi nondimeno,per via ancor di demo-

    ftrazione,fi potrebbe afiermare efier ciiXolari,e rotondi.Is'edarquperdichiaraziondiquefio l'cfemplo nel-

    si IfAmoXci.^ |^^^j^^^ Q^j ^ feguita la dottrina di Tolomineo , nead'^Purbac.'^ ^n

    * caua per corollario,che'i centro dell'Epiciclo di elfa Lu-

    TficoriM LuA. na,ognimefedefcriuevna figura ouale, fnza tralafciarniente ticorfo circolare.

    Impe-

  • UAlrnh^MaurL />Imperocch A. rapprefcnti'l centro del mondo. JB. il

    centro dell'Eccentrico. A. B.C. Ja linea del mezo mo-to del Sole. C. il centro dell'Epiciclo , e medcfima-inentc l'Auge dcli'Eccentrico.ilqual non altro I che'l ftibiichlo mpunto pi lontano dal centro del mondo nella circonfe- TUor.c,sli^

    X

    rr J /-x

    renza deirEccent rico , detcrminato per la linea tirata dalcentro del mondo per lo centro dell'Eccentrico. Mo-uendoi adunq; cotale auge, e al ctrario dz centro del-

    ^l'piciclo^ e msi fartaguiia^cheamdueel'Augce'lcen-

    ' tro deirEpicicio metton di continuo in mezo Jajinea_-,-dclmezomoto dei Soie, quando l'Auge dai pur/to C.yperuiene al punto G. il centro dell'Epicicio^partito/i'\daiionelib punto C. arnua al pianto F. ri trotardo /li;ccrtro dcll'Eccex^trico m li. per io mouimento deli'Au-g. Quando al punto L.il centro dcli'Epicic.'oalputo LQuando al punto . il centro dell'Epiciclo ripunto N.

    D quando

  • ConfiderU'Kjontquando al punto Q^ li centro dell'Epiciclo al punro P. efinalmente quando /auge arriua al punto S- e'i centrodcI/piciclo arriua al punto S. poich in cotali pofi-zioni il centro dcli*centnco,intorno al quale quantun-que irregolarmente fi muouano , e l'Auge dell'eccentri-co

    ,e*i centro dell'Epiciclo , l ntroua ne punti H.M.O.

    R.T.e lalineadelmezo moto del Sole A. B. C. in mezospre all'Auge dell'Eccentrico^eal centro dell'Epiciclo.Il inedefimo dico negl'infiniti punti di mezo,e nell'altraparte di quefta figura . Quindi li pu accoiiciainente,s*ionon ni'inganno,venire in cognizion di quello , che di fo-pra da noi altermato di Venere : perch mi pare, per talfigura afai ageuole lo'ntendere,che tanto l'Auge del-l'eccentrico

    ,quanto'l centro dell'epiciclo, faccendo in-

    torno al fuo centro vn perfettiisimo circolo, deicriua_ndimeno , rifpetto d vn'altro punto, vero centro,vnafigura ouale; non perche fuo capriccio, non girandocglino'intorno vn fol centro, fuolazin per lo Cielo ar-rendeuole, ma perch detto lor centro mobile

    ,per la

    mobilit dello fleffo Auge dell'eccentrico

    .

    Per conchiudere adunque,la feconda rifpoflad'vn femplicc Aflronomo farebbe cotale Se quell'epiciclo diVenere necelTariamente perleofferuazioni fi dee con-flituire ouale,di maniera fi fapr fecondo i precetti Aftronomici accomodare , che con tutto ci circolari fieno ifuo'mouimenti.Onderagioneuolmenten ne fegua,chcpi fi poiia dire arrendeuole il Cielo per parer l'epiciclodiVenere Quale, che per apparire egli circolare, e,; ro-tondo .

    CONSIDERAZIONE XX1III.[ Poich nonrcale,maimaginario verarate,e.c.] C.ii.V.ii.E

    gracofaquefia.Vogliono i Filo lofi ne' cieli vniformita,cregolarit,equefl"a non imaginaria,non finta,ma vera,ereale. E perch alcuna fiata,per apparir u.g.il Sole, qudo^\ moto pi tardo, quando di moto pi veloce,e Saturnoora retrogrado,ora ferino,e ftabile ? il lenfo chiaramenterepugna, f ne ricorrono per foccorfo agli Afironomi;

    acci

  • lyAltmh.M^uri 74acci eglino

    ,poich cisi non pollbno , con l'apportar la

    cagione di cotali ,apparen2c,inantcgan per veri .nellci-menti degl'huominiquedi Jorpcn/eride* CieJi vnifor-

    ,mi, e regolari. Gli Aflronomi i adunque, come fcdj- i Vcdf Pietro (fcli amici , col penlre , e giorno , e notte , e a Epicicli , e Aliaco in quxft.accentrici, e a Equanti , anno dato lor machine tali, che, *^volendo, poiTono contra ogni feroce nimico ageuolmea.te reflare m s fatta contela vittoriosi.Ma ecco che co tali flrumenti ,non prima pbfli loro

    in mano, elTendo per diipregio de' donatori, da efsi dannofamente vilipcfi , per ignoranza ne fuoi affari abuia-il y danno in vece di vinta , perduta lor Ja battaglia.^.Per efemplo piglifi qui \ nostro moderno Peripatetico

    ,

    il quale(faccialo per qual fi voglia ragione) non s'accor-ge, che con l'afiermare imaginari ^Yi Epicicli , imagi-filarie altres afFerma,per confequenza,contro i fuoi afsio-mi, le fue regolarit. Poich,fec,vero,^ come verifsimoche g\\ effetti feguitan le lor cagioni, come ^\ potran-no giammai ftimar realmente per regolari i.moaimenticelefti, elfendo g\\ Epicicli, Eccentrici , ed Equanti, permezo de qua' foli fi pu fiiluare anzi farne cagionar Tv-jiiformit de motij tenuti fauolofi , e ^^i\ Ci veggail noflro Colombo,o ji.efaejgliftelfo il giudice, p.er-ciocch io penfo, non ift^rperxinace nellaiia opinione,jalmen per infino tanto., che egli meglio filofofando

    ,

    ;Come di corto per fuo auuifo fi dee fperare , non apportiaiuti cotali; onde, lafciati a' Matematici gli eflranei futfidi deMor finti Epicicli, e' vegga alla fine &\ proprie for-Z^ fortemente circondata la fua nuoua, e vera fiiofofia^.CONSIDERAZIONE XX7.[ Oltre aca

    non trarrebbe,ec.] ^^2L-^-2'7-Epur tiratJ il fuoco.;Convna parte dell'aria, quantunque non fi pofia nc-gar,ch'e* ieno arrendcuoli.y^ONSlDERAZIONE XXYI. [Pure dato,\.-/ che egli e e. 3 C.x^. V.p.Vedi la Coa/ldcrazione ot-iaua: perch quefia lomiglu mirabilmente quellabwllaragione del Lorenzini.

    D % CON

  • ConfderaKJoniCONSIDERAZIONE XXVII. [ 11 corpo Lunare,

    ec. [ C. 15. V.xj. Ecco che'l noftro autore met-te in campo madonna Luna , acci fi a quella che confer-mi , che ne per lo moto, neper Tvnione, e ripercotimen"

    .

    to di molti raggi patiice veruna alterazione il Cielo.Ma nou prima che'l corpo lunare , per elier oi'curo , etenebroib , diuerfiisinio da quello delle sfere celeili, lequali ipn. diafane , e trafparenti . Secondo che'l Sole-non fenice altrimenti di continuo nella faccia della Lu-na,fe per ella non , come quel moftro Echidna,il qualeauea cento facce: il che cosi chiaro chi intende pun-to punto,in che guiia ella appariicaora tonda, ora cornu-ta, che farebbe cofaridicolofa il perderci tempo.

    Inte i queft notabili , va cortefilsimo lettore da per temedefimo confiderando si fetta confermazione, e quan-to per ella \\ rinuigorifca l'argomenco , e Ila ficurd d'un*parar di qui gran parte di Loica. -

    ONSIDERAZION E XXVIII. [Le qualialtro non fono e e. ] C.24V.5. Non iftar ripro-

    I Nel k Ja,, u^r l'oppenione; che qui tenete fopra quefta faccia mac-

    ^l^d^^ chiatalunare;imperocch Dante i rifiutata prima confottili argomenti cotal fentenza , ne adduce pofcia vnafua , la quale,per efler meza Teologica , mi par, che mol-to ben farebbe quadrata al titolo di quefto trattato , e al-lo'n tento vo ftro di voler conformar l'Agronomia allavera Filofofia , e Teologia, f da eifa non s'apportaife peraltro , si come io penfo , cagione poco ficura di quellofplendor cotanto variato. Concifsiecofach, f fofTcjvero come vuole quel diuino ingegno , che quegli che-^fabbric l'vniuerfo doppo Tauer fabbricato iit di di*uerfa materiaaltre lucide, e altre ofcure, volle far' vrupianeta, che comporto di materiamifta, della natura-d'amendue le forti participaffe,vero farebbe ancora , chei\ fatto miflo,cioc la Luna, eflendo alle fue cagioni con-formi gli effetti,produrrebbe ne* corpi inferiori i medefl-mi influfsi,u.g.e di Venere lucida,erifplendente, come gran parte della Lunare di Saturno ofcuro j e plumbeo ii-

    mile

  • TfAlirnh.Mauri. \fmilc i quelle macchie lunarinlchc

    ,per cfler lontanifsi-

    mo dalia verit, come sa chi ha dell'Aerologia alcunacognizione, fall altres viene ad apparir paL-icmente-*l'antecedente . Ma

    ,perch ciafcheduna col ha la Iha^*

    propria cagionc,andrei per quella inueftigarc altrimentidilcorrendo, e direi, che, per ell'er la Luna , i'ecoado Poi- ^ ..

    ^.

    ildonio, e altri antichi Filolo fi, i come referilcc Ma-I,fta-apu'mprt

    crobio,cotantolimilcallaterra,chevn'altra terra da^^ n,o tra't.rcmmlor nominata,non Iconueneuole il penlare , ch'ella non rphxricirum, vbifa per tutto egual nello llelib modo , ma , si come nella Anftotilcm adduterra , ancora in lei fi ritrouino monti di linilurata gran- ^'^ j" l'b-dc Am-de2a,anzi tanto maggiori, quanto noi ronlnfibili: "^^' ^*

    da' quali , e non da altro, ne nalba poi in elfa quella pocodi chiazataolcurita^conciolsiachlacuruitagrande de'monti , non pu,come inlegnano i Perlpcttiui, riceuere,e reflettere il lume del Sole in quella guira,che 'x il reftante della Luna piano, e liibio . E per prouadiquefto addur-rei vn' ageuoie , e bella oiferuazione , che li pu di conti-nuo fare,quando ella in quadrato,rirpetto al Soie. Per-ciocch allora ella noma li m^zo cerchio pulito,e netto,ma fempre co qualche bernoccolo nel rnczo. Di che qualcagione l addurr giammai ancora probabile, f non lacuruit di quel montiPper liquali , in particulare \w quelIuogo,ella vieaa perder la fua perfetta rotondit

    .

    CONSIDERAZIONE XXIX. [Maque-fto fi rifponde,ec. ] C.24.V.14. Se adunque il Cie-

    lo , come fi prona di fopra,-L capeuole di condenfa- NcOaconCioi

    2ione,cotalfentenza vera . Imperocch quello , chovoi due per aggiunta, cio [ che ezidio,che quella, e e. ]fi rifponde,che ciafcheduna fi ella

    ,per elfer maggior del-

    la terra , vede di continuo ciafchedun'aitra flella,quan-

    tunque oppofiagli : onde molto bene poteua l'incrocic-chiamento de raggi di pi (Ielle cagionar nel corpo alie-no, Cloe nel luogo della nuoua flella di continuo da quel- s Vedi U conflj,'le ftelle veduto, lo fplendore noa di continuo (come 5^. a car.it^b.OiVOI direfle 5 ) ma infino a tanto , che cotali ^^\\z furo-

    '^*

    AO in afpecco partile, plauco ai iito della nuoua flella.CON-

  • Conjlderazjom

    CONSIDERAZIONE XXX. [Per la vicini-tciGiouc:,ei\Iarte,chcdi,ec. 3 C^S.V.S. Que-

    llo luogo ha due dichiarazioni roche, quando apparila_nuoua ftella,Gioue,e Marte (i nmii-afiero, {:d\ trino, e,difeflilc^ cheGioue in quel tempo folle in ermo * e Mantein feflile con qualche ftella del Sagittario . In qual l vo-glia di amendu trou errai manife(lir

  • D^Aljnh.Mauru j6CONSIDERAZIONE XXXH. [ Chi vide

    mai, che lume vcruno,ec. [C.xS.V.ii. Piano.Non vi riicalHite . E' c' chi giornalmente lo vedc,e perdichiarazi:)ndic]uc'iod'juetciapere, che le llelle ^oix^compo ^e della luutcnu del corpo del cielo, doue elle liritroLiano, i e che per eUerc il Cielo di Tua natura fplcn- i Arift. infccudido,

    -L elleno altres fono fpleiidide. Nemi contrad- ^.^^coclo. cap.dico p?r quello, aucndo detto nella confiderazione vn P^'"^'^-t.4.4-decima, che le ftelL riccuono il lume dal Sole. Impc- p,^c tcitia^^^^^^^rocche

    ,quantunque da per loro fien luminofe , con tut- primoAbi philo-

    to ci il compimento, eperfezion dello Iplendore da- fophuiii adJucit,to loro dal ole j il che i vede chiaramente auuenir 3 Vcdiilclauonella Luna , la anale , come dice'i Reinoldo , f ella non j" commcnt. ^aueflevn certo lume proprio, e particulare, maniferto , T^Pui^'r^che ne totali ecliii, quando ella del tutto perde divifla p,,' ^il Sole,non fi icorgercobe il Tuo cerchio di quel colorecos tetro,e alcuna volta (pauenteuol?.

    ;

    Ora, le le ftelle fon da per le {\,z\Xz qualche poco lunii-nofe,e reflettendoui il lume del Sole, cio arriuandifuoi raggia quelle, pi iplendide,e luminoie ^\ fannomeritamente si concluda contrari parer noitro,e chc-# Vlume in altro lume re/ietta, e che il corpo,in cui ^\ dee farla illuminazione, non neceilario , che ila al tutto terie-brofo , feruendomi fenz'altra proua confermar la veri-t di quelle conclufiom, la voftra flelfa confermaziondel corpo lunare.

    ONSIDER AZIONE XXXIII. [ Oltre acci,fe per caufa e.c.infino Finalmente fentenza ]

    C.ip.V.ii. Tolommeo, quantunque per lavo (Ira feuerafentenza abbia gii la tauoluccia dauanti agli occhi, quifi rifente , e da genero!j , com'egli , fa viia braua nega-2one.Concio.iecolache,ei]'endo la congiunzionr moltopi efi cace,e potente n^' alo. eli etti , che'l ledile non ,il Soie,che riiguardaua il luogo dcii'apparizion di feiiil?,polfedeuaaifai pi deboie,eiueraatj dommio di Gioa?,iMarte,i quali ameadue congiunti a quel luogo, per altrediueric cagioni , di elfo li erau latti aflluti padmu.

    Oiids

  • .-.> ijm

    Confiderazjontbride Giou e, quando ancora foib flato fo Io, pcrefferin cala fua, nel fuo trigono , w congiunzioa cotantbrobxifta , e forte , affai meglio chc'i Sie , epoteua , e do-icua adoperare cotale effetto. E veramente a ragionepare che egli cos arditamente li rifcnta

    ,poich voi (di-

    Ipregiate , fenza dirne il perch , rolfcruazioni da eccel*lentifsimi ing;egni,in tanti fccoli^raunate^inieme con leTue demoftratiue'ragioni, perche tra le reflelsioni, vo-"gliam direafpetti,lien dagl'Artrolog;i annouerati iblo iltrino,il quadrato, e'I fertile) volete ^i pi , chc'l Sole dicontinuo fi dica reflettere^e riguardare vna ftcHa^percKegli di continuo la vede. Ragione^per nondireo die'tro alle fpalle,fenza fondamento veruno , e ridicolo fa

    .

    Malafciarho oramai quelli ragionamenti, come chiari,;e iiialtiti,e vegnamo a quello , che pi importa . Vi di-co adunque da parte fua, che, f voi farete contento libe-rarlo dalla cohdennazione importagli , non lnza m.al-leuadori^ poich'di quegli vno pretendo eller'io , fi pr-jferifce,ogni vlta che lpretefar vedere lui vna mede-fimapofitura di pianeti di quella, che fi ritrouaua nefu-perni giri in quel tempo della congiunzion di Gioue,cdi Marte,far vedere voi per ricompens'apparir,s comeappari allora vn'altranuoua rtella. JL^ qual p fi tura ne*cieli ad ogni ora affermando voi ii vedere, tengo ^^ \certo , che fenza altre preghiere , con l'ertere auaro \^cortefia vortraquel buon vecchione,n modo verunofiate per voler rertarpriuo di COSI beile vedute,e della Vi- rta , come le chiamate voi , di cotanto maracolofe mo- 'rtruofita.

    e ONSIDERAZIONE XXXIIII. [ Impe-rocch influendo quel cielo, e e] c.^j.y. zj. 'L'autore gi '\ lafciato fuolger da quei cotaii, che ^i fo-

    1 Nella conHde- P^^ ^ ^""^ prouato per tante vie la corruttibiht de'

    rwionc quinta, ^^^^^ :poich anch'cgliqu d materia amplirsima d'ar-fcttiraa,c decima, gomentare in fauor di quella loro opinione i^ quefta

    i:iianiera

    .

    Quel

  • jyAlimi. Maupt. //;' Quclchelbggetto qualit attiue, e pafsluc, cor-

    ruttibile; I mail firmamento ,e'l primo mobile fono i Dulc.partctflr-'ibggettiqualitauiue, e pafsiue, poich fecondo'l no tucap primo.

    ftro autore! lumi dell*vno,cckli*altrorintu2an]a virtccccfsiua del ciel Cri(lallino,mentrechc egli ancora cor-regge le vehementi infl-uenze loro|, mediante la fua vmi-dirajcfrigideza. Adunque ijuelle celcfti sfere fono altera-bili, e corruttibili.

    CONSIDERAZIONE XXXV. [Oltre ac-ci quanxo,e e. ] C.J4.V.11. Dato, che tutta la_*

    pcrfezion dt ciclo,in cui u.g.alloggia il Sole , fia neret-ta uel globo folarcinon so coxiofcer per quefto, che l'or-dine de' cieli non ^\ debbia dire alterato, appunto appuu-IO , come f percezione alcuna non foffe di pi ci globojdel Sole,che nel reftante doX liio cielo. Dico quefto , nonperch 10 tenga, che l'ordine della belleza appaia muta-to,ma perche nons,quello fi voglia dire il Colombo per^uefo f Oltre acci] non ci vedendo aloina conclu-ionneceflaru,

    CONSIDERAZIONE XXXVI. [Ne fi deb-be dubitarne altramente, e e] C.jj.V.i. Anzi si,

    di pi vi dico, che io ho lentito,che, f voi non vi aiute-rete altrimenti,voi aurcte la lentenza contro: e veramen-te andiamla vnpoco dilcorrcndo lenza pafsione

    .

    Che'l primo mobile l a leggiadramente.^ adorno digran nuraerodillellc,sproua da voi con quelle ragioni,le per ho bene intefo il voftro linguaggio.

    Prima- Il iito de* cieli % fi sa per via delie Aellc , che % Vcil il Co!omquiui fi ritrouano,ma del Primo mobile fi sa il fitojadun- bo3cai,H-V.2+qucnel primo mobile fono (zWq,

    Seconda. Hcielodimaggior 5 perfezionc'aquf^I- vcJi l Co!5-laparce,incuileftellc rifcggono : ma il primo mobile bo^car j2.viT.di maggior perfeziouedi tutti i cidi per eficr di tutti pifubliaie,adunque il primo mobile picn di flelic

    .

    Terza. Quel Ciclo, 4 ilquale agitato da pia nobile + Y^"^' '^'^''^^intelligenza: Quelcielo immediatamente vicino al Mo- ^oacar.s^.v.z;,

    tOf

  • Confidera'Kjonitorfommot Quel Cielo iinalmenteial cui moto obbdwfcono gl'altri cieli, faccendaigli feco girare , conue-mente fa dogato di niaggior beilcza, nobilt , ed eccel-lenza, il che confnendle iielle: mail primo mobilequella sfera di cotante preminenze : adunque.Ma altri , tenendo tuttofi conu'ario fondati particolare

    mente in quefto , crhe'l cielo,ilquale cagion deli'vnifor-mita , come il primo Mobile , non dee elTcr difibrmej

    f Alb.Mflg.m2r ncll'auere delle; I rilpondoro al primo argomento, colMctaphy. traa.a.

    ^^g^j. 1^ maggiore : poich voi /per rionir fi partir dalle**^ *

    '

    proue fomminirtrate ior.nel voftro difcorfo. ,fapete il Zi-to del Cnflallino, e pure affermate infimcinfieme, nonciere (Iellato . Onde bifogna, che i'abbiate,co'l feguire,

    2Lib,priiro.c{tt>. come dicevi Copernico, 2. le pedate de' pia antichi* e fa-io. * mofiAflronomi,rinuenuto|) altro mezo,che delle ftel'le.

    Al fecondo affermando , che cosi vero , che'l Gielo,cio l'orbe verbi grazia di Gioue,fiapiuperferto,do-uerifiedequella ftella^ quantunque alcuni tengano ycb^qualiluoglia parte del Cielo abbia vna fleifa virt >e pro^

    3 Lucl.BclUt. q. priet> 5 come per lo contrario falfifiimo , che del ci-s.art.2t lo ^ cio di tutti 1 cieli , fia pi eccellente quello , che ha

    flelle. Poich l'Empireo di ciafcheduno e pi nobile,e pi perfetto,e co tutto quefto,eziandio fecondo'l parervoftro quiuinon ^\ ritrouano ^l^ .il perch diuidonla maggiore^negandola, f per lo cielo s'intende l'aggre*gato di tutte le sfere celefti : per lo contrario conceden*dola,feiiza temerdanno veruno dalla forza di cotale ar-gomento per la fuamoltiplicit de termini, fel ciclo fipiglia per Torbe d'vn fol pianeta

    .

    finalmente al terzo , adducendo in riipoffa la dottri-na per refoluzion del fecondo apportata ; poich chia-ro,ch'in altro,chein efrereftellato,pu confifler la mag-giore eccellenza d'vn cielo, cio nelTeffere equalmentcper tutto rifplendente, rendon molto deboli ,anzi an-nullano ivoftri fondamenti, e perci reftando voi kvk-za ragioni probabili , vi bifogner ^ guifa de' Pittagori-ci , addurne folamente per prona Tautorit de' famofifcnttori. Ma chi giammai ricorrerete? Aleflandro,

    Alberto

  • Alberto-Magno tengono ,oprouano, rhe*I primoMobile Jion ftcUato. Auefroe

    , 5an Tommafo eoo.*tutti i FiJolbfi naturali fcnza mancarne pure vno vo*gJiono il mede/imo ': e per finirgi

    , tacendo di Dantenel Paradifo j quale e quell'Agronomo antico, mo-derno, che non^ affermi , e approui que/la lefTa veri-t.^Efe Ariilotile pare, tenga dalla Ja voftra , affer^,mando ilprimo Mobile e/Ter l'ottauo eie-Io^ doue gran-de infinit di ftelle fi ritrouano , corL- tuttoci il fat-to paifa altrimenti. Imperocch

    ,per non fi cfifere in^

    quel tempi oiferuato altri mouimenti , che'l diurno,e de' fette pianeti, non. abbifognaua oltre all'ottauo,alqual diedero nome di primo Mobile, il numero de' cie-li moltiplicare. Onde per eflere il firmamento fenfibil-inte:j[lellato,infenfato,e ridicolofo farebbe flato quegli,che noiioftate^il vederlo continuamente,auefle creduto,che quelche teneuano perprimo mobile no fofi^e in niu-na manieraripien di fielle, si come per lo contrario faga-ce > e arguto , chi ingegnofamente , lafciata la conteft-*dell'effcre , come chiara , aueffe ritrouata, qualunque ra-gione fi foife, perch in quella guifa Ci dimoflraflTe diui-iato . Ariflotile adunque, perch'l vedeua,' per dir me-glio penfaua di vederlo, ^lon si difcofl dall'vniuerfal'o-pinione , che egli foife fermamentefleliato,ma and be-ne inuefligando probabili ragioni di quello , che per lofcnfo non gli pareuapoterfi negare,le quali, chi intende,quanta diflerenza fia dal render la cagione d'vna cofa^manifefla, e neceifaria, e d'vna incerta, e dubbiofa , nonfi perfuader mai,che elleno fofi^ero ilate addotte da quelpellegrino ingegno per cagioni di quella variet , le perprimo Mobile lo fie flato al fuo tempo tenuto, come ora,vn cielo fuperior'al fir;namento,edel tu tto'inu i fi bi-Jpioltre che io mi d ad intdere, che f i feguaci della fua ^'dottrina , ammaeOrati , e guidati dalle medefime conclu-fioiii , anno tenuto , e prouato , che'l primo Mobile deltutto manca i ftelle , egli ancora infallibilmente tiratodagli fi efsi principi, aurebbe giudicato non diuerfamen-te da loro. tanto pi, che gii Anfiarcli:, Ti .bczi^iVP^O:? . E z liii^o-

  • TimocariTpIonica j a' quij-U in cotal materiaiComcS-t la ii.Mctaphy. cc^cgJi^ 1 < fi anno ftimata fem*^

    f lic v'^ffcima s fatta opinione . - ^^ ^ '

    '

    ''^xprxi\jxmoo::k-f]}^Q\\o-yorz d dipartimmo,c andatevn p cnndcrando Sig.Colombo, f quello, che dite ef-iere manifcfto^pu meritamente dirfi dubitabile

    ,

    poichi'oppofto per l'appunto vogliono tanti fcienziati huo^miai,! quali malamente s'altererebbero contr' quel giii^d.icc,clic lnza apportarne hOiinuoua autorit , rgKWiV^

    ^^ y i dicliiaralie vincitore. ':oo^ .-li .n .ii.1: '"i^^vla cizh biibgno di si lungo diCrodb rpbkh'l V^

    ftro ntrouamer to,e capriccio del vederf la nuoua ftelia^dato ancora che'l primo Mobile ila ftellato>ncnte di piha del probabile,e del verifiniile,che fc si negafle , comeli fatto di fopra, che egli in alcuna maniera non folfc inquella guif diuifato , Conciofsiachc non fi potrebbeda noi con tutto queflo giammai vedere

    ,per Her l'otta-

    u sfera in ninna fua parte alla ^ifta penetrabile , e l'viti*ma delle sfere vifibilj , come tiene con tutti gl*intendeu

    ft Lib-r-capiio. ti dcll'Aftronomiail Copernico : % e oltre queftt f*S Xatwtiii^vtt. condo ne ferine Antonia Dalciato, 2 i Sacri Teologi

    ancora,perci affermano non cader lotto fentimento al-cuno il cielo Empireo con gli altri, che il ritrouanofo-pra*l firmamento . S come adunque cofa d non erederfi , cheelfendo u.g.di mezo tra gli occhi miei , e l'og*getto vifibile vnagran marauiglia, per vfar qual fi fia piiiperfetta forte d'^occhiali^che Murano in Venezia , al-tro luogo a fabbricafiero , io auefsi a potere fcorger qq^tale oggetto feparato , coi! appo dime medefimamen*te cofa ridicolofa,chc non leuandofi prima lo'mpedimamento del 1*0ttaua sfera non altrimenti, che vna grofiamuraglia penetrabile alla vifta

    ,per virt di certi occhia-

    ^li, i quali qui appreifo in confiderazione appartata miriferbo a dichiarare , nell'apparizion delia ftella, traipot^tipcr lo moumento q\ cielo Crifiallino fra quella, e gH \ocelli nofiri, d^ii potuto la veduta di cosi bel lume noimortali cagionare

    CQN*

  • i^.D'Mimh.Mauri

    '9.

    Car.35.Vcr.a>

    G*b N S I D E R A Z 1 N *" tXtVL [ Si anco^'ra perche ilmoto,ec. ] C.37.V.1.

    ' Anzi per effcr egli femplice, velce, o regola de-gl'altri, neceirano , come dico Alberto Magno i i ui2.Mctapbj.che per non confeflar la cagione difforme dairciietto,il cielo CUI attribuito quel moto , fialemplice vni;bc-me,e per tutto,cjuaniun^ueiiaeno deirinpareo , lucido,crilplcndcntc.

    . ;

    ..

    '' "^ ^' ' ^'-'

    -"^^

    _

    CONSlDERAZl'r^E X^f(^a7nonmolte,enonmoioiouente,ec. ] CoT-V.ij.

    E' di nuouo apparita quefta 11ella (dice il Coiombo) per-che vna delle parti d^l cielo Criftallino, alquato piden^fi > a goila d'occhiali, i quali maggior l'oggetto vid-bila rapprfehtano , s' interpola-- alla yilia noftra , e.allanuoualVella. E queftafua opinione, la conferma % :dalnoniaper egli rendere altra ragione, perch final-imcnte ella ia mancata, e-/ fparita, che quefto Denlb,cio quelli Occiali, de' quali manchiamo o ^ni volta,chcil Criflallino, per lo fuomouimento gli ci toglie dauan-ti agli occhi . Quaf che voglia dire . Io , che infallibil-jnentes l'vltime cagioni degl'effetti naturali , confide-rando foura rapparizione , e mancamento di cotale ilei*

    la , ne ritrouando altra cagione proporzionata > e quel-Ja,equeft;che l'abbondanza, e mancanza d'occhiali, necclfarioper confequenza,che quefti iien loro la ca-gione di limili effetti . Conciofiecofachc, f altra ragio-ne pi conuencuole f ne foife potuto addurre , fenza fai-Jo me farebbe caduta in penfiero

    .

    Confermazione di vero , la quale ( oltre all'eifer-"ci.ancorainiftampavn'opinione ^ dirittamente oppo*-ila , cio che per la'nterpoi:z one di maggior rarit , non

    -denflt,!! fia fatta vedere cotale ftella) la quale, dico, percfferfolo fondata nell'autorit propria, da non-, fi fti-'mare forf niente da quegli, i quali non^ conoicendo'do la fama, e'I valore del Colombo richieggono mi-gliorile pi ftabUi fondameuci alle loro conclufion

    Aduna uc

    9 To Hcckino fs

    U.

  • L,'ofijideraxjom \Adunque per comune lodisfazione andremo pafTo paffodi confiderazioiie in coniiderazione dUcorrendo delianuoua inuenzione i guefti occhiali , accioch la-bont, i^iiiconucneucieza, e faliita loro venga coniagioni manifeflii'sime palefata

    eONSIDERAZIONE XXXIX. Che peifemedefima,ec. ] C^y.V.ip.Come fi di gi accennato nella confiderazione ^YJ.

    baderebbe per atterrare alla bella prima il nuouo peniierdelnoftro Colombo, addurre fenza cotanti argomentil'impenetrabilit al \tz(t deli'ottauo cielo , come colicerta, e infallibile*maperchcIaquiftionecos farebbemolto breue , e pure veggo alcuni , che mofrano di di^^i*'derar querte Confiderazioni alquanto pi lunghe, d pa*rola all'autore, che di guefta liia opinione difputando,nonmifonmaiperferuire nel ributtarla di limili ftru-menti veramente ineuit^bili. ;,

    Dato adunque, che Pottauo cielo fia tutto difeno,trarparente,niego primieramente, che f il primo Mobi*le adorno di tanteftelle,quantoJo {Iellato, la diflanza^\ quel cielo dalla terra, poiTa ellaciTercagion bafteuolc torcele tutte di vifta, e in particolare la noftranwa-mente appadta,laquale annouerata da voi medefimo x

    iAani49.4t* tra quelle dqlla prima grandeza. conciofsiachogniog-'*^' getto vili bile , auendo vna certa lungheza: di diflanza,ol*

    tre allaquale , come fi dimoftra nell'Ottica i egli diuiencinuifibile , vi domander

    ,quanto voi peniate , che fia la

    grolTeza del Ciel Criftallino . E per conlequenza,quan-

    to ila la nuouaftella lontana da noi pi di quelle . fit-mamento ; so al ficuro,che f voi credefte di poterlo direfenza repugnanza di verifimilitudme,volentieri afFerme-reile, che quei ciek) fofle gro/ro,quanto infieme le sfe-

    ; . ^e dell'aria , del fuco , e de fette pianeti col firmaitien-to, come quegli , che per cih vi darefle ad intendere^poter dir poi co ragione, per eirerqueliVltimp cilbil doppio piti lontano dell'ottauo , che in niun x^os^ credibile, ciie per mezo di cosi fmifurato ;iitruart.

  • D'yilmh.Maurh 26h fl pcJteffe da^ ni vedere fenza^ la'ntcrpoftionodr quella Tpcflata parte dj CriftalJino. Ma faui con-celio pure , che non llo vna volta , ma quattro vol-te pi' ancora ( vctg concederui tofe quali impoilbi-i per maggiormente manifeftare la_, folfit delle vo-Are inuenzioni ) fa lontana con quel cielo corale flella^ehe ogni modo j f per ora la limeremo grande, quan-to quelle della prima cliafle del firmamento

    ,quantunque

    io fapiuabalTr'^ erprouare,che ella dea efler tenuta diquelle molto maggiore, iiidubilatamente? fenza tanti oc-chiali", noi ancorala vedremoV s come mpltene veggia-tno di quelle del firmamento . mpcrocch,fe vn ogget-to,ilqUale e maggior della terra 107.volte, come fono leftelle della prima giTandeza, per eirer lontano 1^0715030di mig^^^ ) b fi nioftra fotto l'angolo di dieci primi fcru-puli , vn altro-vi(pbile oggetto egualmente grande , mi^quattro voltepiti'lontanodanoi, cio 155^575030 dnit-glia,n:ii apparir, come vogliono le proporzioni, fottol'angolo di due primi fcrupuli : ilqUal angof propor-zionato anch'egli al vedere ; poich nnt folo le flelledella quinta grandeza,lequali anno due fcrupuli di dia- w, ruu -metraapparente, I malenelleancradellafeila,nel fir- Jb a acU?'^filamento fi veggono,quantun^ue il lor diametro fia fo- xcorichc.lamente d'vn primo fcrupulo,che 'I medefimo , che dire

    *

    fi veggono fotto l'angolo d'vn primo fcrupulo.Seadunqucquefta nuoua /Iella fi ritroiiafie, come af^

    fermate nel primo MGbile,conciofsiach la grandcza-tdella ccrfa veduta apparifce , come ho prouato nella Con-fiderazionexiXecondo lagrandeza dell'angolo confii-tuito all'occhio , non ofiante la fua lontanafiza, vi fareb-be fempre fiata vifia da noi eguaIe,almenoi quelle dellaquinta gradeza nel firmamento;po tendo dir llo per ag giunta (f per fare al voftro ritrouamto buono qualchecofa in ricompenla della vofira fatica

    ,penfalsimo grati-

    ficarui ) che ne' mefi pafati ella appari aliai maggiore diquelle, forf mediante la'nterpoiizione di quegli occhiali,i quali dite,che maggior l'oggetto rapprefentano

    .

    Coiichiudia^o adunque^ clieaoa la difianza.grandcdi

  • Confderzjonidi quelIVltimo cielo dalla fupcrficie della terra', ,poich non d'vnalbla ma di quindici, delle

    t Actttcti fue flelle almeno, conciofsidcoikchc voi affermate, lche la'fpcrienza, e la ragion v'infegna, che di quelle dellaprima grandeza tante ne ctiene il primo Mobile

    ,quan-

    te ne comiene il firmamento, fcnza impedimento alcu-no lodoremmo lungo tempo aucrveduto,e ora altresVedere variato , e adorno . E in corroborazione ; e con-fermazione di quefto aggiungo ncora , che non folodella quinta clafl'e ci farebbero di continuo apparite, ledette quindici ftelle della maggior grandcza dei primomobile, s'elle vi fofrero,tra le quali annouerata nel di-fcorfo la di nuouo apparita,ma aifai maggiori, e affai pi,poich quelle eziandio della feconda, e della terza gran^

    >! - deza in quell'vltimo cielo farebbero vifibili . Ci cauoda vn medefimo,poich affermate . che i cieli, che pi al*tamente fon filmati

    ,per pffeder maggiore eccellenza

    )i rifplcndenti , e fucilati fi ritrouano ; 11 primo Mobi-je adunquc,efindo fuperioreal firmamento, e fecondo ilparer vofro flellato,contiene, pi, maggiori felle del

    *-.

    , ^firmamto: Imperoch altrimenti proporzioae/Uafua

    ^^ "' grandeza,allagrdeza di quello, non farebbe, come conuiene,e pi nobile, ed eccellente dell'ottauo cielo, mapii

    6 ^^V*. toflo di gran lunga inferiore. Il perchc,cauadofi da voi, %che cotante facile d contengano nel primo Mobile-^,quante f ne veggono nel firmamento , ne feguir che,fcpari fono di numero , almeno fien maggiori di corpo :oudefeu.g. le flelle della prima clafTc nell'ottauo cieloanno il lor diametro apparente dieci primi fcrupuli , leftclle altres della maggior grandezza nel primo Mobi-le, quantunque da noi pi remote , auranuo diametroeguale

    ;poich la maggior grandeza, laqualconuien-

    che fia proporzionata alia diflanza,che tra quei due cie-li ritroua,le ncompenfa in quello, che tolto loro dal-la maggior lontananza . 11 medefimo dico dell'altre ftel-hdi diuerfa grandeza . E perci tornando al mio pr*

    pofito

  • njUmh-Mauru 21

    poiitoj in qucHa guii appunto, che TOttauo ciclo,coniftcllc eguali, e di nuinero,ediforma,aurcnimodicontinuo veduto y e per ancora vairemmo , fc veraiuen^cfoife il pruno Mobile ftcllato,

    MaauuertircoqiJ,che io vorrei chi dcfidera intenderpcrfcttaiueate quelle mie prone, le quali i prima giuntaparanno chichcia alquanto dificiletcejdelfepnnia^vjia lettura alla confderazione ii.poiche quefta preienteixi quella hi il luopnnapal fondamento

    .

    CONSIDERAZIONE XL. [ Imperochc fcben^rAftrologi,ec. ] C.^7-V. x^. Sene cicli (i

    danno quede proporzioni, perle quali fi pu fapcr itutti la .lontananza, dir chi che fa;cpcrchc non cai-culo il Sig. Colombo per liberarci di cosi fatto intrigo,la diftanza i quefto luo primo Mobile? e pure parti-colarmente lo doucua tg\\ far^

    ,poicli nella lonta^

    Danza di eiTo e fondato il fuo ritrouamento . ma notatcome egli confefla, che qucfta lontananza fi pu giudi-care folo, fecondo gli abbachi degli Aftrologi,non-^adunque fecondo i fuoi , i quali bifogna, fieno diuerfilsi-mi da quelli, pofciachc TAftrologia, nel ^n i quefio X"fcorib , s fattamente da lui difpregiata . Ma , f io l'hoidircjcom'iola'ntemendo, mi periiado pi tofio,chel'autore non lafciatofi ingannare da Platonici, i accor-

    , rcdi'Ma^rci;gendofi alla fine, che non in tutti i cieli,ed in particolare in Vom. clibi, junelCriftallino fi ritrovano veramente Iklle, e propor- cap.^crtio.ioni cotali,per le quali fi ptefie iperedi tutti la lon-cananza,e Jagrofi*ezadagalant'homo ^\ rilbluefTedinonfi voler beccare il cerueJlo in fimili calculazioni,co;n!iquegli, che gii pareua gi eficr manceuQledemodidipoterle fare.

    CONSIDERAZIONE XLI. f I^equali , 6nonfivcggono,cc.] C.jS.V. 15. Sono molto pi

    Vicine, ma molto pi piccole ancora il perche per quelche ^\ dice nella Confidera-rionezi.queila voftra IpeneA-anonproiianitnce

    .

    F CON-

  • eConJideraK/om

    OKSIDERAZIONE XLII. [Oraquella-*.dcnfitn , che indetto Cnftallmo, e e. ] C.j8.V . 18.

    BognabcneiChequeih lcn perfetti occhiali a rendervifibiiincJ pnrao Mobile le iteile> che non vi l ritro-

    I Kc'U condro uano .ma |.o:ch li prmato i queflo primo Mobileniaachcuole m tu eco, e per tutto diiun.i, echeJaiualon-

    'a Nella confi 39 tonanzanon cagione ella, x che noi gli pcrdiam divula,duto per ora , e clie detto cielo ne 1: a pieno, e chedi pia, perla Tua diftanza non fi pollano lenza qualchemezo innile vedere, andiamo conlderando , le quefladen'it del Cnilalhno,poii a. cler rtatacagione,e proporrzionato nxczo cotak apparizione , ilche conOtceremOindubitatamente,re per attribuire a quella, come vera ca-gione , Umile effetto , non ne rilulti impoiibile alcuno/ qualche ftrauaganteJnconueneuolcza

    .

    Dico adunque, voi volete, che quella dnfiti,vo*gliamdireOcchia]i,cominciapoco,apoco, cio nellelue prime parti , eliendo molto lottile vadia di mano i^^mano pi ingroflando ^ che ella, cominci vn tratto'nella Tua maggior grofleza : qual li voglia delle due jopi-nioni indurr a manifeft allurdi . rmperocch,re tche-^

    9 Acar.4f.Ver. te la prima, la nuoua ftella, poich voi affermate^, ^.37 cheperinterporli parte pi giofra,e pi pazioia,,ella an-

    cora pi Ipazio la , e pi grande appariice,duea vederlinel principio delia lua apparizion molto piccola, pordigiorno in giorno , crefcendo continuamente, i'ccondola grolfezza di quella denlit, alquanto maggiore. Il-

    Tn dir e?"^^^ ^ ftato , come s' veduto lenii bilmente , faliflimo :

    de noua ftcSap;^ Poich atfenna il Padouano ,e Giouanni Ekhio, 4 cheginag* ella nel principio apparue nella lua maggior grandeza.

    Selai'econdail medeiimone rellta .poich certo,che quel