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BOUNDARIES International Architectural Magazine October- December 2011 2
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temporary shelter
permanent shelter
Peru
globalisation
New Zeland
0 local techniques
Architectures for Emergencies Architetture per le emergenze
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Boundaries International Architectu ral Magazine rivista trimestrale I quarterly magazine n. 2 anna I -year I ottobre-dicembre 2011 I October-December 2011
Direttore responsabile I Editor Luca Sampo
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Autorizzazione Tribunale di Tivol i n. 9 del 30 marzo 2011
ISSN 2239-0332
Stampato in ltalia da: Graffietti Stampati S.n.c. s.s. Umbra Casentinese km. 4,5 01027 Montefiascone {VT) www.graffietti.it
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Peri testi inglesi si ringraziano Aidan Butler, Barbara De Bernardi e Michelle Sacchetti .
Numero chiuso il 23 novembre 2011.
All rights reserved Copyright Luca Sampo 2011
BOUNDARIES 2 / ottobre - clicembre 2011
2 BOUNDARIES I NTERNATIONAL ARCH ITECT URAL MAGAZ INE
EDITORIAL
EDITORIALE
NEWS
NOTIZIE
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PROSPETTIVA
ARCHITECTURE
ARCHITETTU RA
3 Architectures for Emergencies
Architetture perle emergenze
6 Shigeru Ban Architects, D aniel Li beskind, E mergency
Shelter Exhibi tion
8 Marie J. Aquil ino Beyond shelter: architecture and hum an d ignity
18 Wan g Lu, ZS Hope Primary School
26 Make It Right, Rebuilding N ew Orleans' Lower Ninth Ward
32 MV RDV, Escape houses @ L9W NO 36 Deborah Gans, The Coastal Suburb and T he Goose 44 Koji Tsutsui, Haiti and Tohoku: rebuil ding aft er the
ear thquakes 48 ARCo, School in the Desert
THEORIES, RESEARCHES 56 Interview with Ian Davi s:
TEORIE, RICERCHE Shelters and Reconstruction, Culture and Society
REPORTAGE
MONUMENTS
MONUMENTI
IDEAS
IDEE
64 David Sanderson , Good design in urban shelter after disaster:
lessons from development 70 Pasquale Zaffina, Buildings vulnerability and surveys:
some considerations and a proposal
74 L'Aquila, 2009-2011 78 Nora N iasari, Talca Interrupted
82 Odile Compagnon and Paul Tebben , Talca, Social and
Physical Post-Earthquake Reconstruction: a lesson 86 L aura Marino, Bosco Pura
88 Marta Niccola i, Pueblo N uevo
90 Rene Mancilla, Reconstructing a community
92 Daniel Libeskind, Memory and Light
96 A. Fernandez and S. Ortega, Coastal Fog Tower
98 RE FUNC, The world without a manual
THAT WAS THE YEAR 104 1940. L e Corbusier and the " temporary / transitory" shelters 1956. Jean Prouve, A house built in less than seven hours 1978. Renzo P iano, T he mobile construction unit
ERA IL 110 116 120
BOOK REVIEWS 126 LIBRI
1989. A lvaro Siza, The reconstruction of Chiado, Lisbon
E.L. Birch, S.M. Wachter (eds.), Rebuilding Urban Places After Disaster. L essons from H urricane Katrina G. Li zarralde, C. Johnson, C. Davidson (eds.), Rebuilding After Disasters: from emergency to sustainability R.G . De Paoli , Rischio sismica e centri urbani. Verso nuove forme di pianiftcazione del territorio e di recupero dei centri urbani S. Deprez, E . Labattut, Apres le t.runami, reconstruire i'habitat en Aceh K. Feireiss (ed.), Architecture in Times of Need. Make it Right Rebuilding NeJv Orleans' Lower Ninth Ward D .W. Edgington, Reconstructing Kobe. The Geography of Crisis and Opportunity D. Amaratunga, R. Haigh (eds.), Post-Disaster Reconstruction of the Built Environment. Rebuildingjor Resilience M .J. Aqui li no (ed.), Beyond Shelter. Architecture for Crisis.
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120 October December 2011 / BOUNDARIES 2 THAT WAS THE YEAR ...
Pianta dei Iotti da ricostruire e tipi di inrervento I Buildings to be reconstructed and typologies ofinterventiom.
Pianta delle aree da integrare nella spazio pubblico I Plan of the sites to be integrated to public spaces.
Planimerria generale, l'area colpi ta dall ' incendio al centro I Site plan, burned area in the centre.
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1988
TEXT
Francesco Cianfarani
PHOTOS AND DRAWINGS
A. Siza I F. Cianfaran i
ARCHITECT
Alvaro Siza
SITE
Lisboa, Portugal
CHRONOLOGY
burning of the "Chiado": August 25,1988
design: 1989
construct ion: 1990-1993
ERAIL .. . BOUNDARIES 2 / ottobre-dicembre 2011
Alvaro Siza Ia ricostruzione del quartiere Chiado a Lisbona
Nella notte del 25 agosto 1988 un
rovinoso incendio, scoppiato all'interno
dei grandi magazzini Grandella di Rua do
Carmo, distrugge un'area di quattro isolati
nel Chiado, quartiere del centro storico di
Lis bona compreso tra Ia Baixa e il Bairro
Alto. A seguito del disastro Ia municipalita
di Lis bona incarica Alvaro Siza di redigere
una proposta generale per Ia ricostruzione
dei diciotto edifict danneggiati. Il piano
particolareggiato;. i cui lavori sono portati
a termine in meno di un anno1, ha come
principale obiettivo il restauro del valore
ambientale del quartiere confermandone
fedelmente, pur nelle necessarie
ricostruzioni, gli aspetti identitari.
La difesa della memoria del Chiado,
invocata a gran voce da istituzioni e
cittadinanza, deve necessariamente
confrontarsi con il programma di
risanamento dell 'intera area, in stato di
1. 11 progetto prende vita nel 1989, per concludersi nel Luglio dell'anno successivo. La prima fase di restauro dei fronti stradali e di ricostruzione degli edifici si esaurisce nel 1993. La sistemazione interna degli spazi pubblici invece si protrae nel tempo, e, dopo quasi quindici anni di arresto, diverse opere devono ancora completarsi.
evidente degrado gia prima dell'incendio.
Le strategie del piano si articolano quindi
secondo due livell i muovendo da una
principale scala prescrittiva, nella quale
sono fornite le generiche indicazioni
valide per tutta Ia zona, ad una seconda
scala operativa, dove sono riportati
puntuali interventi di trasformazione. A
questi li velli corrispondono i due temi su
cui Siza definisce il progetto: il restauro
filo logico delle quinte stradali, attraverso
un attento recupero dei fronti distrutti,
e Ia realizzazione di nuovi spazi pubblici
all'interno degli isolati danneggiari
riducendo lo spessore dei corpi di fabbrica
esistenti. La sintesi tra due necessita
apparentemente inconciliabili, restauro
urbano e trasformazione architettonica,
viene affidata alla ricerca di una nuova
immagine rappresentativa del quartiere.
Il recupero degli i solati dell'area
sini strata e interpretato come un progetto di architettura, attraverso cui ritrovare Ia
storicita della griglia urbana del Chiado2
2. La maglia stradale del Chiado e il risu!tato del piano di ricostruzione della Baixa, edificato per ordine del marchese di Pombal successivamente al terremoto di Lisbona del 1755.
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122 October - December 2011 / BOUNDARIES 2 THAT WAS THE YEAR ...
Sopra: foro aerea del quartiere dopo l'i ncendio. A destra: proget to d i ricosrruzione, prosperro inrerno larerale del blocco "B" I On the left: the Chiado after the burning. Upper: reconstruction project, interior side elevation of the block "B ".
ALVARO SIZA
THE RECONSTRUCTION OF CHIADO, LISBON
.. During the night of August 25, 1988 a tremendous time, the relationships between the neighbourhood
fire , broke out inside the department stores and the surrounding architectures3. The original
Grandella di Rua do Carmo, destroyed an area of character of seriality and standardization, typical
four blocks in the Chiado district of Lisbon's historic of this area, is safeguarded reconstructing the
centre between the Baixa and Barrio Alto. Following same order of pre-existing openings and bays. The
the disaster the municipality of Lisbon instructs transformation of the spaces within the blocks is
Alvaro Siza to draft a comprehensive proposal performed by seeking a unifying principle, able to
for the reconstruction of the eighteen buildings relate individual buildings to the surrounding urban
damaged. The detailed plan, whose works are landscape. For connecting these spaces to the
completed in less than an year1, has as main goal monuments and ancients routes of the Chiado Siza
the restoration of the environmental values of the opted for a series of restorations aimed to build
neighbourhood confirming faithfully, even in the new pedestrian paths that, unlike the old pombalina
necessary reconstruction , its identitarian aspects . grid, follow the hilly nature of the area. From this
The defence of the memory of Chiado, invoked choice results the design of a new network of
by institutions and citizens , have to deal with the secondary paths4 The few materials used come
renewal of the area, that was in an evident state of often from the recovering of the remains of the fire ,
deterioration even before the fire. The strategies of not hidden within the new buildings but treated as
the plan is then divided in two levels starting from a elements clearly identifiable. It is especially in the
main prescriptive dimension, in which are provided design of the ramp ascent to the convent of Carmo,
general information effective for the whole area, to a in the block between Rua do Carmo, the calcada
second more operational scale, where are specified do Sacramento and rua Garret, that the need to
the single projects. These levels correspond to the recall the memory of the fire meets the needs of
two themes on which Siza elaborate the project: the transformation5: the route connects the centre
the philological restoration of the facades, and the
creation of new public spaces within the blocks by
reducing the thickness of the existing buildings.
The synthesis between two necessities apparently
incompatible comes from the search for a new
representative image of the neighbourhood.
The restoration try to rediscover the historic
urban grid of the Chiado2 and reshape, at the same
of the Chiado to the historical ruins of the convent
collapsed during the earthquake of 1755, following
faithfully an ancient route between the Chiado and
the port of Lisbon disappeared with the pombal ina
reconstruction .
The decision to include one of the walls survived
to the fire in the new project reveals, at its best, the
attitude of Siza to reuse the ruins not in a rhetorical
way, but to solve problems. Not originally envisaged
in the design phase, the decision to insert the wall
was taken directly in the building yard. That way, the
wall loses any narrative purpose. Yet, the reuse of
elements from the fire has no aim to become a sort
of "poetic of the fragment".
In the restoration of Chiado Siza seems to
suggest an unusual superposition of images that
refer to catastrophic events distant in time, linked by
a single spatial experience. That way the project of
Siza isn't referred to a single event, but seems to be
part of a more general "memory of the place".
The memory of the trauma of Chiado is carefully
distilled in the interstitial spaces, courtyards and
routes, renouncing to assume a clearly defined
urban character. In his interpretation of the
reconstruction, Siza doesn't provide a personal
interpretation of the fire. The new Chiado is
therefore a continuation of the identity in the history
of Lisbon, a place of relationships through which
observe and understand the evolution of the city.
F. C.
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ERA IL ...
Particolare di un edifi cio ricostruito I Detail of a reconstructed building.
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(-------------------\ I I
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A. Siza, prospettiva del "Chiado" I A. Siza, view over the "Cbiado".
A. Siza, studio sull e cornici delle facciate ricostruite I A . Siza, cornice reconstruction study.
BOUNDARIES 2 / ottobre - dicembre 2011
e riconfigurare, contemporaneamente, le
relazioni tra il quartiere e le emergenze
architettoniche circostanti3. In base a
questo assunto, il carattere originario
di serialitil e standardizzazione, tipico
dei prospetti dell'area sinistrata, viene
cosi tutelato nell a scelta di ripristinare,
perle ricostruzioni delle facciate su
strada, lo stesso ordine di aperture e
campate preesistenti. Similmente, la
trasformazione degli spazi all'interno
degli isolati viene condotta ricercando
un principia unitario in grado di
relazionare i singoli edifici al paesaggio
urbano circostante. Per raccordare questi
spazi ai tracciati storici e ai monumenti
del Chiado Siza opta per una serie di
diradamenti volti a costruire nuovi
percorsi pedonali che, a differenza della
rigida maglia pombalina, assecondino
al meglio la natura collinare dell'area.
Da questa scelta scaturisce il disegno di
una nuova magli a di tracciati secondari,
caratterizzati da episodiche aree di sosta
e punti di osservazione privilegiati ,
attraverso cui risolvere i numerosi
disli velli che storicamente rendevano il
quartiere scarsamente accessibile4 Siza
commenta questi spazi interstiziali con
un disegno di progetto piu rarefatto,
lasciando che sia la scabra intonacatura
dei muri, o qualche minima fini tura, a
connotare i prospetti delle corti. I pochi
accenti materici sono affidati al recupero
dei resti dell'incendio, non occultati
3. Siza stesso sostiene che a guida della
ricostruzione del Chi ado vi e Ia comprensione dell"'esistenza di un progetto unico e
sistematico di tutti gli elementi architettonici.
( ... )AI contrario, avrei considerato una violenza l'introduzione di qualche decina di architetture diverse all'interno di un tessuto cosi fortemente connoLa Lu"; iu F. Tranfa, L a rillascita del Chiado, conversazione con Alvaro .Siza Vieira, Costruire, 1993, 123.
4. La strategia dei percorsi pedonali viene
pensata insieme alla ridefinizione dei sistemi di
risalita e di trasporto pubblico della citta. Data
la morfologia dell'area, una sorta di piattaforma di collegamento tra la Baixa sottostante e il
Bairro A lto, il Chiado viene servito da un nuovo ingresso alia metropolitana cittadina e da una
gradonata di coll egamento tra Rua do Crocifixo e Rua ova do Almada.
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Il Chiado nel2011 I Chiado, 2011. F. Cianfarani.
all'interno dei nuovi edifici rna trattati
come elementi chiaramente identificabili.
E soprattutto nel disegno della rampa di risalita al convento del Carmo, nel blocco
compreso tra rua do Carmo, la calcada
do Sacramento e rua Garrett, che !'invito
alla memoria dell'incendio incontra le
esigenze della trasformazione5: il percorso
pedonale connette con una passeggiata
il centro del Chiado alle storiche rovine
del convento distrutto nel terremoto del
1755, ricalcando fedelmente un antico
tracciato di collegamento tra il quartiere
e il porto di Lis bona scomparso con
la ricostruzione pombalina. La scelta
di inserire come elemento trasversale
al percorso uno dei muri degli edifici
sopravvissuti all'incendio, rivela al meglio
la volonta di Siza di reimpiegare i resti
del disastro non come materiali retorici,
rna per risolvere problemi contingenti.
Originariamente non previsto nel
progetto, il muro viene inserito in fase di
cantiere nell'architettura della promenade,
con la duplice funzione di ingresso al
percorso pedonale e come dispositive
per l'ombreggiamento e il rinfrescamento
5. Dal 2008 sono ripresi gli ultimi lavori peril completamento dell'area pedonale nell'isolato orientale vicino il Convento do Carma. Ad oggi, le opere di trasformazione del blocco B non sono ancora state concluse.
ERA IL ...
della corte. Il muro diaframma perde cosi
qualsiasi intenzione narrativa, in quanto
viene inserito all'interno di un ordine
fenomenologico piu complesso che lo
rende funzionale non solo al ricordo del
disastro. In questo le tracce dell'incendio
nel Chiado non riflettono alcuna poetica
del frammento; esse, semmai, vengono
reimpiegate nel progetto come materie
per aggiornare contenuti spaziali e
funzionali all 'interno dei nuovi edifici.
Esplicativa dell'atteggiamento di Siza
riguardo la memoria dell'incendio e anche la vista, sullo sfondo della promenade,
delle rovine del convento del Carmo, a
suggerire una si'ngolare sovrapposizione
di immagini che rimandano ad eventi
catastrofici distanti nel tempo, raccordati
da un'unica esperienza spaziale. In
questo caso, le tracce dell'incendio del
1988 si compenetrano naturalmente
con quelle del terremoto, per costituire
un'unica immagine che non parla
di un evento preciso, rna si inserisce
nella generale memoria delluogo.
Nel piano del Chiado il ricordo del
trauma viene sapientemente distillato
negli spazi interstiziali e nelle corti interne
degli isolati, rinunciando ad assumere un
carattere urbano chiaramente leggibile.
Nell'esperienza della ricostruzione, il
progetto di architettura non e chiamato
BOUNDARIES 2 I ottobre - dicembre 2011
a fornire una personale interpretazione
del disastro. Di fatto, i pochi resti
lasciati dell'incendio non hanno lo
scopo di ricordarne le distruzioni; essi
sono piuttosto inscenati sapientemente
attraverso poche tracce, per radicare al
meglio gli edifici al proprio ambiente,
fornendone cosi un quadro unitario
nel tempo. Il progetto si fa percio
atto di servizio per il proseguimento
nella storia dell'identita stessa del
Chiado, rafforzandone il carattere
di piattaforma urbana, di luogo di
relazioni attraverso cui osservare e
comprendere l'evoluzione della citta.
BIBLIOGRAFIA I 8/BL/OGR/IPHY
F. C.
B. Colenbrander, Chiado, Lisbon: Alvaro Siza and the strategy of memory, Dutch A rchitectural Institute, Rotterdam 1991.
P. Nicoli n, Osservazioni sull'intervento di Alvaro Siza a/ Chiado, Lotus International, 1996, 92, pp.
6-25.
A. Siza,Quello che e, Lotus International, 1989, 64, p. 38.
A. Siza, El Chiado Lisboa: Ia estrategia de Ia memoria, Delegacion en Granada del Colegio de
Arguitectos, Granada 1994.
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Binder1copertinaindice
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