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BOUNDARIES International Architectural Magazine October- December 2011 · 2 ' ' ' ' I I temporary shelter permanent shelter Peru globalisation New Zeland 0 local techniques Architectures for Emergencies Architetture per le emergenze

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  • BOUNDARIES International Architectural Magazine October- December 2011 2

    ' ' ' '

    I I

    temporary shelter

    permanent shelter

    Peru

    globalisation

    New Zeland

    0 local techniques

    Architectures for Emergencies Architetture per le emergenze

  • Boundaries International Architectu ral Magazine rivista trimestrale I quarterly magazine n. 2 anna I -year I ottobre-dicembre 2011 I October-December 2011

    Direttore responsabile I Editor Luca Sampo

    editor@ boundaries. it or write to Luca Sampo, c.p. 76 {Roma VR) P.zza San Silvestro 19, 00187 Roma {ltalia)

    Redazione I Editorial staff [email protected] fax +39 06 9085149

    Blind review Texts and articles proposals are subject to evaluation with the system of the blind peer review. Texts, drawings and photos will not be returned. I testi e le proposte di pubblicazione sono sottoposti a valutazione da parte del comitate di redazione interpellando i lettori esterni con il criteria dei blind peer-review. Testi, disegni e materiale fotografico non verrranno restituiti .

    Pubblicita I Advertising a dve rtisi ng@ boundaries . it fax +39 06 9085149 www.boundaries.it

    Abbonamenti I Subscriptions 2 numeri nel 2011, 4 numeri gli anni successivi. 2 issues in 2011, 4 issues the following years.

    Abbonamenti e numeri arretrati possono essere richiesti direttamente tramite sito web I Subscriptions and back issues online. www.boundaries.it subscriptions@ boundaries. it

    Autorizzazione Tribunale di Tivol i n. 9 del 30 marzo 2011

    ISSN 2239-0332

    Stampato in ltalia da: Graffietti Stampati S.n.c. s.s. Umbra Casentinese km. 4,5 01027 Montefiascone {VT) www.graffietti.it

    Agente esclusivo per Ia distribuzione all' estero Sole Agent for Distribution Abroad A. I.E.- Agenzia Ita Iiana di Esportazione S.p.a.

    Distribuzione in ltalia Bookshop distribution {Italy) JOO Distribuzione

    I testi e le note esprimono solo l'opinione degli Autori e non impegnano Ia redazione o Ia direzione. Gli autori e l'editore ringraziano i proprietari delle immagini riprodotte nel presente volume per Ia concessione dei diritti di riproduzione. Si scusano per eventuali omissioni o errori di citazione e per fonti iconografiche involontariamente non identificate.

    Tutti i diritti di proprieta letteraria ed artistica so no riservati . E vietata Ia riproduzione anche parziale .

    Peri testi inglesi si ringraziano Aidan Butler, Barbara De Bernardi e Michelle Sacchetti .

    Numero chiuso il 23 novembre 2011.

    All rights reserved Copyright Luca Sampo 2011

    BOUNDARIES 2 / ottobre - clicembre 2011

    2 BOUNDARIES I NTERNATIONAL ARCH ITECT URAL MAGAZ INE

    EDITORIAL

    EDITORIALE

    NEWS

    NOTIZIE

    VIEW

    PROSPETTIVA

    ARCHITECTURE

    ARCHITETTU RA

    3 Architectures for Emergencies

    Architetture perle emergenze

    6 Shigeru Ban Architects, D aniel Li beskind, E mergency

    Shelter Exhibi tion

    8 Marie J. Aquil ino Beyond shelter: architecture and hum an d ignity

    18 Wan g Lu, ZS Hope Primary School

    26 Make It Right, Rebuilding N ew Orleans' Lower Ninth Ward

    32 MV RDV, Escape houses @ L9W NO 36 Deborah Gans, The Coastal Suburb and T he Goose 44 Koji Tsutsui, Haiti and Tohoku: rebuil ding aft er the

    ear thquakes 48 ARCo, School in the Desert

    THEORIES, RESEARCHES 56 Interview with Ian Davi s:

    TEORIE, RICERCHE Shelters and Reconstruction, Culture and Society

    REPORTAGE

    MONUMENTS

    MONUMENTI

    IDEAS

    IDEE

    64 David Sanderson , Good design in urban shelter after disaster:

    lessons from development 70 Pasquale Zaffina, Buildings vulnerability and surveys:

    some considerations and a proposal

    74 L'Aquila, 2009-2011 78 Nora N iasari, Talca Interrupted

    82 Odile Compagnon and Paul Tebben , Talca, Social and

    Physical Post-Earthquake Reconstruction: a lesson 86 L aura Marino, Bosco Pura

    88 Marta Niccola i, Pueblo N uevo

    90 Rene Mancilla, Reconstructing a community

    92 Daniel Libeskind, Memory and Light

    96 A. Fernandez and S. Ortega, Coastal Fog Tower

    98 RE FUNC, The world without a manual

    THAT WAS THE YEAR 104 1940. L e Corbusier and the " temporary / transitory" shelters 1956. Jean Prouve, A house built in less than seven hours 1978. Renzo P iano, T he mobile construction unit

    ERA IL 110 116 120

    BOOK REVIEWS 126 LIBRI

    1989. A lvaro Siza, The reconstruction of Chiado, Lisbon

    E.L. Birch, S.M. Wachter (eds.), Rebuilding Urban Places After Disaster. L essons from H urricane Katrina G. Li zarralde, C. Johnson, C. Davidson (eds.), Rebuilding After Disasters: from emergency to sustainability R.G . De Paoli , Rischio sismica e centri urbani. Verso nuove forme di pianiftcazione del territorio e di recupero dei centri urbani S. Deprez, E . Labattut, Apres le t.runami, reconstruire i'habitat en Aceh K. Feireiss (ed.), Architecture in Times of Need. Make it Right Rebuilding NeJv Orleans' Lower Ninth Ward D .W. Edgington, Reconstructing Kobe. The Geography of Crisis and Opportunity D. Amaratunga, R. Haigh (eds.), Post-Disaster Reconstruction of the Built Environment. Rebuildingjor Resilience M .J. Aqui li no (ed.), Beyond Shelter. Architecture for Crisis.

  • 120 October December 2011 / BOUNDARIES 2 THAT WAS THE YEAR ...

    Pianta dei Iotti da ricostruire e tipi di inrervento I Buildings to be reconstructed and typologies ofinterventiom.

    Pianta delle aree da integrare nella spazio pubblico I Plan of the sites to be integrated to public spaces.

    Planimerria generale, l'area colpi ta dall ' incendio al centro I Site plan, burned area in the centre.

  • 1988

    TEXT

    Francesco Cianfarani

    PHOTOS AND DRAWINGS

    A. Siza I F. Cianfaran i

    ARCHITECT

    Alvaro Siza

    SITE

    Lisboa, Portugal

    CHRONOLOGY

    burning of the "Chiado": August 25,1988

    design: 1989

    construct ion: 1990-1993

    ERAIL .. . BOUNDARIES 2 / ottobre-dicembre 2011

    Alvaro Siza Ia ricostruzione del quartiere Chiado a Lisbona

    Nella notte del 25 agosto 1988 un

    rovinoso incendio, scoppiato all'interno

    dei grandi magazzini Grandella di Rua do

    Carmo, distrugge un'area di quattro isolati

    nel Chiado, quartiere del centro storico di

    Lis bona compreso tra Ia Baixa e il Bairro

    Alto. A seguito del disastro Ia municipalita

    di Lis bona incarica Alvaro Siza di redigere

    una proposta generale per Ia ricostruzione

    dei diciotto edifict danneggiati. Il piano

    particolareggiato;. i cui lavori sono portati

    a termine in meno di un anno1, ha come

    principale obiettivo il restauro del valore

    ambientale del quartiere confermandone

    fedelmente, pur nelle necessarie

    ricostruzioni, gli aspetti identitari.

    La difesa della memoria del Chiado,

    invocata a gran voce da istituzioni e

    cittadinanza, deve necessariamente

    confrontarsi con il programma di

    risanamento dell 'intera area, in stato di

    1. 11 progetto prende vita nel 1989, per concludersi nel Luglio dell'anno successivo. La prima fase di restauro dei fronti stradali e di ricostruzione degli edifici si esaurisce nel 1993. La sistemazione interna degli spazi pubblici invece si protrae nel tempo, e, dopo quasi quindici anni di arresto, diverse opere devono ancora completarsi.

    evidente degrado gia prima dell'incendio.

    Le strategie del piano si articolano quindi

    secondo due livell i muovendo da una

    principale scala prescrittiva, nella quale

    sono fornite le generiche indicazioni

    valide per tutta Ia zona, ad una seconda

    scala operativa, dove sono riportati

    puntuali interventi di trasformazione. A

    questi li velli corrispondono i due temi su

    cui Siza definisce il progetto: il restauro

    filo logico delle quinte stradali, attraverso

    un attento recupero dei fronti distrutti,

    e Ia realizzazione di nuovi spazi pubblici

    all'interno degli isolati danneggiari

    riducendo lo spessore dei corpi di fabbrica

    esistenti. La sintesi tra due necessita

    apparentemente inconciliabili, restauro

    urbano e trasformazione architettonica,

    viene affidata alla ricerca di una nuova

    immagine rappresentativa del quartiere.

    Il recupero degli i solati dell'area

    sini strata e interpretato come un progetto di architettura, attraverso cui ritrovare Ia

    storicita della griglia urbana del Chiado2

    2. La maglia stradale del Chiado e il risu!tato del piano di ricostruzione della Baixa, edificato per ordine del marchese di Pombal successivamente al terremoto di Lisbona del 1755.

    121

  • 122 October - December 2011 / BOUNDARIES 2 THAT WAS THE YEAR ...

    Sopra: foro aerea del quartiere dopo l'i ncendio. A destra: proget to d i ricosrruzione, prosperro inrerno larerale del blocco "B" I On the left: the Chiado after the burning. Upper: reconstruction project, interior side elevation of the block "B ".

    ALVARO SIZA

    THE RECONSTRUCTION OF CHIADO, LISBON

    .. During the night of August 25, 1988 a tremendous time, the relationships between the neighbourhood

    fire , broke out inside the department stores and the surrounding architectures3. The original

    Grandella di Rua do Carmo, destroyed an area of character of seriality and standardization, typical

    four blocks in the Chiado district of Lisbon's historic of this area, is safeguarded reconstructing the

    centre between the Baixa and Barrio Alto. Following same order of pre-existing openings and bays. The

    the disaster the municipality of Lisbon instructs transformation of the spaces within the blocks is

    Alvaro Siza to draft a comprehensive proposal performed by seeking a unifying principle, able to

    for the reconstruction of the eighteen buildings relate individual buildings to the surrounding urban

    damaged. The detailed plan, whose works are landscape. For connecting these spaces to the

    completed in less than an year1, has as main goal monuments and ancients routes of the Chiado Siza

    the restoration of the environmental values of the opted for a series of restorations aimed to build

    neighbourhood confirming faithfully, even in the new pedestrian paths that, unlike the old pombalina

    necessary reconstruction , its identitarian aspects . grid, follow the hilly nature of the area. From this

    The defence of the memory of Chiado, invoked choice results the design of a new network of

    by institutions and citizens , have to deal with the secondary paths4 The few materials used come

    renewal of the area, that was in an evident state of often from the recovering of the remains of the fire ,

    deterioration even before the fire. The strategies of not hidden within the new buildings but treated as

    the plan is then divided in two levels starting from a elements clearly identifiable. It is especially in the

    main prescriptive dimension, in which are provided design of the ramp ascent to the convent of Carmo,

    general information effective for the whole area, to a in the block between Rua do Carmo, the calcada

    second more operational scale, where are specified do Sacramento and rua Garret, that the need to

    the single projects. These levels correspond to the recall the memory of the fire meets the needs of

    two themes on which Siza elaborate the project: the transformation5: the route connects the centre

    the philological restoration of the facades, and the

    creation of new public spaces within the blocks by

    reducing the thickness of the existing buildings.

    The synthesis between two necessities apparently

    incompatible comes from the search for a new

    representative image of the neighbourhood.

    The restoration try to rediscover the historic

    urban grid of the Chiado2 and reshape, at the same

    of the Chiado to the historical ruins of the convent

    collapsed during the earthquake of 1755, following

    faithfully an ancient route between the Chiado and

    the port of Lisbon disappeared with the pombal ina

    reconstruction .

    The decision to include one of the walls survived

    to the fire in the new project reveals, at its best, the

    attitude of Siza to reuse the ruins not in a rhetorical

    way, but to solve problems. Not originally envisaged

    in the design phase, the decision to insert the wall

    was taken directly in the building yard. That way, the

    wall loses any narrative purpose. Yet, the reuse of

    elements from the fire has no aim to become a sort

    of "poetic of the fragment".

    In the restoration of Chiado Siza seems to

    suggest an unusual superposition of images that

    refer to catastrophic events distant in time, linked by

    a single spatial experience. That way the project of

    Siza isn't referred to a single event, but seems to be

    part of a more general "memory of the place".

    The memory of the trauma of Chiado is carefully

    distilled in the interstitial spaces, courtyards and

    routes, renouncing to assume a clearly defined

    urban character. In his interpretation of the

    reconstruction, Siza doesn't provide a personal

    interpretation of the fire. The new Chiado is

    therefore a continuation of the identity in the history

    of Lisbon, a place of relationships through which

    observe and understand the evolution of the city.

    F. C.

  • ERA IL ...

    Particolare di un edifi cio ricostruito I Detail of a reconstructed building.

    D

    I I

    I I

    __ ____ ..J

    (-------------------\ I I

    I I

    I

    A. Siza, prospettiva del "Chiado" I A. Siza, view over the "Cbiado".

    A. Siza, studio sull e cornici delle facciate ricostruite I A . Siza, cornice reconstruction study.

    BOUNDARIES 2 / ottobre - dicembre 2011

    e riconfigurare, contemporaneamente, le

    relazioni tra il quartiere e le emergenze

    architettoniche circostanti3. In base a

    questo assunto, il carattere originario

    di serialitil e standardizzazione, tipico

    dei prospetti dell'area sinistrata, viene

    cosi tutelato nell a scelta di ripristinare,

    perle ricostruzioni delle facciate su

    strada, lo stesso ordine di aperture e

    campate preesistenti. Similmente, la

    trasformazione degli spazi all'interno

    degli isolati viene condotta ricercando

    un principia unitario in grado di

    relazionare i singoli edifici al paesaggio

    urbano circostante. Per raccordare questi

    spazi ai tracciati storici e ai monumenti

    del Chiado Siza opta per una serie di

    diradamenti volti a costruire nuovi

    percorsi pedonali che, a differenza della

    rigida maglia pombalina, assecondino

    al meglio la natura collinare dell'area.

    Da questa scelta scaturisce il disegno di

    una nuova magli a di tracciati secondari,

    caratterizzati da episodiche aree di sosta

    e punti di osservazione privilegiati ,

    attraverso cui risolvere i numerosi

    disli velli che storicamente rendevano il

    quartiere scarsamente accessibile4 Siza

    commenta questi spazi interstiziali con

    un disegno di progetto piu rarefatto,

    lasciando che sia la scabra intonacatura

    dei muri, o qualche minima fini tura, a

    connotare i prospetti delle corti. I pochi

    accenti materici sono affidati al recupero

    dei resti dell'incendio, non occultati

    3. Siza stesso sostiene che a guida della

    ricostruzione del Chi ado vi e Ia comprensione dell"'esistenza di un progetto unico e

    sistematico di tutti gli elementi architettonici.

    ( ... )AI contrario, avrei considerato una violenza l'introduzione di qualche decina di architetture diverse all'interno di un tessuto cosi fortemente connoLa Lu"; iu F. Tranfa, L a rillascita del Chiado, conversazione con Alvaro .Siza Vieira, Costruire, 1993, 123.

    4. La strategia dei percorsi pedonali viene

    pensata insieme alla ridefinizione dei sistemi di

    risalita e di trasporto pubblico della citta. Data

    la morfologia dell'area, una sorta di piattaforma di collegamento tra la Baixa sottostante e il

    Bairro A lto, il Chiado viene servito da un nuovo ingresso alia metropolitana cittadina e da una

    gradonata di coll egamento tra Rua do Crocifixo e Rua ova do Almada.

    123

  • Il Chiado nel2011 I Chiado, 2011. F. Cianfarani.

    all'interno dei nuovi edifici rna trattati

    come elementi chiaramente identificabili.

    E soprattutto nel disegno della rampa di risalita al convento del Carmo, nel blocco

    compreso tra rua do Carmo, la calcada

    do Sacramento e rua Garrett, che !'invito

    alla memoria dell'incendio incontra le

    esigenze della trasformazione5: il percorso

    pedonale connette con una passeggiata

    il centro del Chiado alle storiche rovine

    del convento distrutto nel terremoto del

    1755, ricalcando fedelmente un antico

    tracciato di collegamento tra il quartiere

    e il porto di Lis bona scomparso con

    la ricostruzione pombalina. La scelta

    di inserire come elemento trasversale

    al percorso uno dei muri degli edifici

    sopravvissuti all'incendio, rivela al meglio

    la volonta di Siza di reimpiegare i resti

    del disastro non come materiali retorici,

    rna per risolvere problemi contingenti.

    Originariamente non previsto nel

    progetto, il muro viene inserito in fase di

    cantiere nell'architettura della promenade,

    con la duplice funzione di ingresso al

    percorso pedonale e come dispositive

    per l'ombreggiamento e il rinfrescamento

    5. Dal 2008 sono ripresi gli ultimi lavori peril completamento dell'area pedonale nell'isolato orientale vicino il Convento do Carma. Ad oggi, le opere di trasformazione del blocco B non sono ancora state concluse.

    ERA IL ...

    della corte. Il muro diaframma perde cosi

    qualsiasi intenzione narrativa, in quanto

    viene inserito all'interno di un ordine

    fenomenologico piu complesso che lo

    rende funzionale non solo al ricordo del

    disastro. In questo le tracce dell'incendio

    nel Chiado non riflettono alcuna poetica

    del frammento; esse, semmai, vengono

    reimpiegate nel progetto come materie

    per aggiornare contenuti spaziali e

    funzionali all 'interno dei nuovi edifici.

    Esplicativa dell'atteggiamento di Siza

    riguardo la memoria dell'incendio e anche la vista, sullo sfondo della promenade,

    delle rovine del convento del Carmo, a

    suggerire una si'ngolare sovrapposizione

    di immagini che rimandano ad eventi

    catastrofici distanti nel tempo, raccordati

    da un'unica esperienza spaziale. In

    questo caso, le tracce dell'incendio del

    1988 si compenetrano naturalmente

    con quelle del terremoto, per costituire

    un'unica immagine che non parla

    di un evento preciso, rna si inserisce

    nella generale memoria delluogo.

    Nel piano del Chiado il ricordo del

    trauma viene sapientemente distillato

    negli spazi interstiziali e nelle corti interne

    degli isolati, rinunciando ad assumere un

    carattere urbano chiaramente leggibile.

    Nell'esperienza della ricostruzione, il

    progetto di architettura non e chiamato

    BOUNDARIES 2 I ottobre - dicembre 2011

    a fornire una personale interpretazione

    del disastro. Di fatto, i pochi resti

    lasciati dell'incendio non hanno lo

    scopo di ricordarne le distruzioni; essi

    sono piuttosto inscenati sapientemente

    attraverso poche tracce, per radicare al

    meglio gli edifici al proprio ambiente,

    fornendone cosi un quadro unitario

    nel tempo. Il progetto si fa percio

    atto di servizio per il proseguimento

    nella storia dell'identita stessa del

    Chiado, rafforzandone il carattere

    di piattaforma urbana, di luogo di

    relazioni attraverso cui osservare e

    comprendere l'evoluzione della citta.

    BIBLIOGRAFIA I 8/BL/OGR/IPHY

    F. C.

    B. Colenbrander, Chiado, Lisbon: Alvaro Siza and the strategy of memory, Dutch A rchitectural Institute, Rotterdam 1991.

    P. Nicoli n, Osservazioni sull'intervento di Alvaro Siza a/ Chiado, Lotus International, 1996, 92, pp.

    6-25.

    A. Siza,Quello che e, Lotus International, 1989, 64, p. 38.

    A. Siza, El Chiado Lisboa: Ia estrategia de Ia memoria, Delegacion en Granada del Colegio de

    Arguitectos, Granada 1994.

    125

    Binder1copertinaindice

    boundaries_2_pdfSenza titolo-2Senza titolo-3Senza titolo-4Senza titolo-5Senza titolo-6Senza titolo-1