ass.za inf.ca al paziente con enterostomia
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Corso di Laurea in Infermieristica - 1° semestre 2° anno - Sede di FirenzeTRANSCRIPT
CdL Infermieristica
INFERMIERISTICA CLINICA CHIRURGICA
ASSISTENZA INFERMIERISTICA AL PAZIENTE CON
ENTEROSTOMIA
Mario ANTONINI Inf.re Stomaterapista/esperto Wound Care
ASL11 Empoli [email protected]
LA DIAGNOSI
Paziente sintomatologico
Screening Carcinoma colo-
rettale
Intervento chirurgico in
urgenza
S.O.F. (Sangue Occulto Fecale)
Colonscopia Controllo
Positivo Negativo
Poliposi Negativo Poliposi Tumore
Rimozione endoscopica
Intervento chirurgico in
elezione
• Addome acuto (perforazioni, rotture di tumore, etc)
• Occlusioni intestinali
Un sanguinamento rettale di recente insorgenza in pazienti > 50 anni non deve essere attribuito a patologia benigna senza aver escluso carcinomi o polipi adenomatosi del colon-retto.
Tutti i pazienti > 50 anni che si presentino al MMG con nuovi, significativi e/o persistenti sintomi riferibili a patologia colorettale (dolore addominale, alterazioni dell’alvo, mucorrea, rettorragia, dimagrimento, anemia sideropenica, ecc) devono ricevere un’accurata anamnesi (inclusa quella familiare) ed essere sottoposti ad esame obiettivo comprensivo di esplorazione rettale. Gli accertamenti diagnostici devono preferenzialmente essere realizzati entro 4 settimane.
Pazienti di età < 50 anni che si presentino con sintomi riferibili a patologia colorettale, in assenza di obiettività, di evoluzione clinica e di rischio familiare, possono anche essere attentamente sorvegliati per alcune settimane; se i sintomi persistono devono essere tempestivamente avviati ad accertamenti.
RICERCA SANGUE OCCULTO
Secondo gli studi recenti, i dati a disposizione evidenziano l’efficacia
dello screening per carcinoma rettocolico mediante il sangue
occulto nelle feci e/o sigmoidoscopia.
Gli studi dimostrano una riduzione della mortalità
La ricerca del sangue occulto nelle feci ( Fecal Occult Blood Test.
FOBT) è sicuramente l’esame più richiesto nell’ambito della
diagnostica coloproctologica sia da parte del medico che dallo
specialista
Il FOBT riveste un ruolo importante sia come metodo di screening in caso di sospetta neoplasia retto
colica o nei soggetti appartenenti a categorie ad aumento rischio di
neoplasie
COLONSCOPIA
La COLONSCOPIA è un esame diagnostico volto
ad esplorare le pareti interne del colon, per
scoprire eventuali lesioni, ulcerazioni, occlusioni, masse
tumorali.
Colonscopia normale
Sedazione
Anestesia Preospedalizzazione
CAPSULA ENDOSCOPICA
La VIDEOCAPSULA o anche conosciuta come CAPSULA ENDOSCOPICA è un esame totalmente mininvasivo che permette l'esplorazione del tratto gastrointestinale del Paziente attraverso l'ingestione (con l'aiuto di un sorso d'acqua) di una capsula di grandezza simile ad un antibiotico. All'interno della capsula endoscopica è contenuto un sensore d'immagini a colori unito ad un sistema di illuminazione che permette la registrazione video di tutto il tratto gastrointestinale del paziente.
COLONSCOPIA VIRTUALE
La COLONSCOPIA VIRTUALE è un esame radiologico che permette di studiare il colon ed è una metodica mininvasiva rispetto alla Colonscopia Tradizionale. Questo esame permette di vedere all'interno del nostro intestino, ovvero osservare il Retto, il Sigma ed il Colon, senza il ricorso a nessuna sonda endoscopica bensì tramite una ricostruzione virtuale e molto precisa dell'interno del nostro intestino. Questo esame risulta quindi essere totalmente indolore e facilmente tollerabile dal paziente.
RX CLISMA OPACO
Un RX CLISMA OPACO è una procedura medica utilizzata per esaminare e diagnosticare problemi del colon (intestino crasso). Immagini a raggi X vengono effettuate mentre un mezzo di contrasto, generalmente SOLFATO DI BARIO, riempie il colon attraverso il retto. Questa procedura è più comunemente utilizzata per controllare la salute dell'intestino e può essere d'aiuto a diagnosticare e valutare il grado di malattie infiammatorie croniche intestinali come la colite ulcerosa e la malattia di Crohn. I polipi possono essere visti, anche se non rimossi durante l'esame come in una colonscopia. Altri problemi, come la diverticolosi (formazioni di sacche sulla parete del colon che possono infiammarsi) possono essere riscontrati.
L’inquadramento diagnostico delle patologie
anorettali necessita sia della visita proctologica che delle indagini strumentali
I rilievi anamnestici ed obiettivi raccolti in contesto
di emergenza oppure di visita proctologica
programmata sono di primaria importanza
D I A G N O S I
VISITA PROCTOLOGICA
Esame obiettivo,
Nelle patologie anorettali, richiede le migliori condizioni di visibilità ed è quindi importante la scelta della posizione più idonea durante la visita
Anamnesi La raccolta dell’ anamnesi deve prestare attenzione a precedenti o concomitanti patologie
Risulteranno, quindi, determinanti per l’ulteriore scelta appropriata del
trattamento terapeutico.
VISITA PROCTOLOGICA
COLLOQUIO PRE-OPERATORIO
PRESA IN CARICO DEL PAZIENTE
DISEGNO PRE-OPERATORIO
Perdita dell’integrità corporea
Minaccia alla propria vita
Colloquio preoperatorio - Presa in carico paziente - Disegno Preoperatorio
Colloquio preoperatorio - Presa in carico paziente - Disegno Preoperatorio
L’esperienza di Malattia e di Dolore che una persona si
trova a vivere è indubbiamente unica, ed
è influenzata dal vissuto personale, dal contesto socio culturale,
dall’interazione tra fattori fisici, emotivi e mentali che
cambiano da caso a caso
Relazione tra Infermiere
Stomaterapista e Paziente
Colloquio preoperatorio - Presa in carico paziente - Disegno Preoperatorio
I S E N T I M E N T I D E L P A Z I E N T E S T O M I Z Z AT O
• Il timore per il cambiamento
• La trasformazione del suo modo di relazionare, di pensare, di sentire gli eventi della vita, che lo rende spesso estraneo e incomprensibile agli altri, anche alle persone a lui più vicine e intime
• Egli non si riconosce più nel mondo di sempre, spesso cambiano i suoi rapporti con il partner, la famiglia e il mondo esterno
• Anche la sua personalità si può ammalare a seguito di una minaccia di distruzione del sè
• La depressione alimentata dalla somma della perdita dei valori, del ruolo sociale, professionale, familiare, sessuale
• La rabbia e l’aggressività nei confronti dell’altri, non si sente capito e nei confronti del destino che ha portato la malattia e le limitazione ad essa connesse
• La colpa che avverte per aver inflitto dolore ai propri cari, per averli portati a modificazioni della vita e delle abitudini, per non essere più un marito o moglie all’altezza delle precedenti capacità e prestazioni
Alterazioni
Nutrizione Eliminazione Del Prodotto Intestinale
Percezione Del Corpo
Autostima
Colloquio preoperatorio - Presa in carico paziente - Disegno Preoperatorio
Alterazioni
Percezione della integrità del se
Affettività Attività/ esercizio
fisico Sessualità
Colloquio preoperatorio - Presa in carico paziente - Disegno Preoperatorio
Psicologo
Infermiere Famiglia
Chirurgo
Colloquio preoperatorio - Presa in carico paziente - Disegno Preoperatorio
Stomaterapista
Colloquio preoperatorio - Presa in carico paziente - Disegno Preoperatorio
Colloquio preoperatorio - Presa in carico paziente - Disegno Preoperatorio
RACCOMANDAZIONE n.1
• Sviluppare una relazione terapeutica con il cliente e la famiglia
L’infermiere deve sapere che: • Le condizioni o i processi della malattia hanno un
impatto sul cliente. • La chirurgia può richiedere il confezionamento di
una stomia temporanea o permanente • Tipo di stomie • Requisiti di cura basati sul bisogno del cliente • Le conoscenze del cliente e la prospettiva di vita
con una stomia • La rete di supporto disponibile dei famigliari, di
altre persone di riferimento e le risorse della comunità.
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a) anamnesi e valutazione fisica
b) valutazione psicosociale (coping e
adattamento, alterazione
dell’immagine corporea, alterata qualità della vita,
problemi sessuali e sessualità)
c) norme culturali, spirituali e religiose
RACCOMANDAZIONE N.2
• Effettuare una valutazione completa del cliente/famiglia che includa:
• Livello dell’evidenza III2
2Evidenza ottenuta almeno da studi ben disegnati, descrittivi non sperimentali, come studi comparativi, studi correlazionali e studi
di casi
Colloquio preoperatorio - Presa in carico paziente - Disegno Preoperatorio
Infermiere esperto è il professionista che, a seguito di una formazione
specifica,
Lo rende in grado di erogare prestazioni
Assistenziali, riabilitative alla
persona affetta da patologie
Coloproctologiche e disfunzioni del
pavimento pelvico
STOMATERAPISTA
Colloquio preoperatorio - Presa in carico paziente - Disegno Preoperatorio
Disegno pre-operatorio (anche in regime d’urgenza)
Educazione terapeutica nel pre e post-operatorio (al paziente ed al care-giver)
Stoma care
La scelta e la valutazione dell’appropriatezza dei dispositivi di raccolta
La prevenzione e la gestione delle complicanze stomali
La riabilitazione della funzione intestinale del paziente con colostomia
La collaborazione con il medico specialista nelle attività diagnostiche
Riabilitazione del pavimento pelvico
Follow-up
Problem solving
Problem management
LE FUNZIONI CLINICHE DELL’INFERMIERE STOMATERAPISTA
Colloquio preoperatorio - Presa in carico paziente - Disegno Preoperatorio
Colloquio preoperatorio - Presa in carico paziente - Disegno Preoperatorio
DIAGNOSI INFERMIERISTICA
• Ansia correlata a mancanza di conoscenze sulla cura della Colostomia/Ileostomia e percezione dei suoi effetti negativi sullo stile di vita
INTERVENTI
• Identificare e correggere le informazioni errate e i misconcetti in rapporto alla Colostomia/Ileostomia
• Descrivere l’aspetto e la prevista localizzazione della stomia. fornire le seguenti spiegazioni sulla stomia:
• Avrà un colore ed una umidità paragonabili a quella della mucosa orale
• Non sarà doloroso toccarla perché priva di terminazioni nervose
• Potrebbe sanguinare leggermente quando pulita
• Si ridurrà di dimensioni con la guarigione della ferita peristomale
• Discutere le funzioni del sacchetto di raccolta
• Incoraggiare il cliente a manipolare il sacchetto
O B I E T T I V I
Individuare il punto ideale in cui verra’ confezionata la stomia
Favorire la gestione autonoma dello stoma-care
Prevenire le complicanze da mal posizionamento
Favorire l’adesione e il mantenimento in situ del sistema di raccolta
DISEGNO PREOPERATORIO
Rappresenta tutt’oggi un elemento fondamentale nella prevenzione delle
complicanze dovute al mal posizionamento per dare alla persona stomizzata la possibilità di raggiungere
l’autonomia
Colloquio preoperatorio - Presa in carico paziente - Disegno Preoperatorio
DISEGNO PREOPERATORIO
Si applica nelle persone candidate a interventi chirurgici di cistectomia radicale con deviazione urinarie (ureterocutaneostomie, ureteroiloestomia), resezione intestina ( Ileostomia, colostomie) sia temporanea che definitiva.
Materiale occorrente
• Penna dermografica
• Pennarello indelebili
• Bollino adesivo
• Placca e sacchetto
• Acqua e sapone
• Asciugamano
• Cintura
• Sacchetto per rifiuti
Colloquio preoperatorio - Presa in carico paziente - Disegno Preoperatorio
Preparazione all’intervento
La sequenza delle azioni per arrivare
a disporre di un disegno valido del
sito di stomia richiede un’attenta
valutazione
Va posta la persona in
condizioni di visualizzare e
percepire anche fisicamente il
presidio che verrà utilizzato
Colloquio preoperatorio - Presa in carico paziente - Disegno Preoperatorio
Colloquio preoperatorio - Presa in carico paziente - Disegno Preoperatorio
RACCOMANDAZIONE N.6
• Dovrebbe essere compiuto un SEGNO SUL SITO in cui viene effettuata la stomia a tutti i clienti che devono sottoporsi alla chirurgia.
• Livello dell’evidenza IIa1
Stoma Siting
(Disegno pre-operatorio)
1Evidenza ottenuta da almeno uno studio ben disegnato senza randomizzazione.
Dai punti di repere, da tenere presenti nel
posizionamento della stomia, seguendo la linea
alba, si tracciano delle linee di congiunzione dall’apofisi
xifoidea al pube
Colloquio preoperatorio - Presa in carico paziente - Disegno Preoperatorio
TRA l’APOFISI XIFOIDEA E
I MARGINI COSTALI.
Colloquio preoperatorio - Presa in carico paziente - Disegno Preoperatorio
TRA I MARGINI COSTALI E
L’OMBELICO
Colloquio preoperatorio - Presa in carico paziente - Disegno Preoperatorio
Colloquio preoperatorio - Presa in carico paziente - Disegno Preoperatorio
TRA L’OMBELICO E
LE CRESTE ILIACHE
TRA LE CRESTE ILIACHE E IL
PUBE
Colloquio preoperatorio - Presa in carico paziente - Disegno Preoperatorio
INDIVIDUAZIONE DEL PUNTO DI REPERE TENENDO CONTO DEL MUSCOLO RETTO ADDOMINALE
Colloquio preoperatorio - Presa in carico paziente - Disegno Preoperatorio
Collocamento della stomia
la corretta posizione sarà lontana da:
Margine costale
Ombelico
Cicatrici pregresse
Pieghe adipose
Linea della vita
Ferita chirurgica
Cresta iliaca
2 1
3 4
5 6 7
Colloquio preoperatorio - Presa in carico paziente - Disegno Preoperatorio
Applicando un bollino adesivo (in alternativa al bollino si
potra’ usare anche una normale placca da stomia), si
dovra’ inoltre verificare l'esatto posizionamento nelle
diverse posture:
Colloquio preoperatorio - Presa in carico paziente - Disegno Preoperatorio
Si dovrà inoltre tenere conto di:
Abitudini di vita
Abbigliamento
Religione
Colloquio preoperatorio - Presa in carico paziente - Disegno Preoperatorio
Perfetta esecuzione dell’allestimento dello stoma.
La considerazione della sede identificata pre-operatoria in quanto una stomia ben posizionata elimina i fattori di rischi delle
complicanze legate al malposizionamento.
Apparecchiatura dello stoma in sala operatoria, sia per motivi igienici, sia per
favorire un risveglio “cosciente” del paziente, evitandogli ulteriori traumi di tipo psicologico
FASE INTRA
OPERATORIA
PREVEDE:
Colloquio preoperatorio - Presa in carico paziente - Disegno Preoperatorio
CLASSIFICAZIONE DELLE STOMIE E LORO FISIOPATOLOGIA
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• Stoma: dal greco “bocca, apertura”; consiste nell’abboccamento di un viscere o di una cavità alla cute, creando una comunicazione fra interno ed esterno.
Definizione di stomia addominale
Classificazione delle Stomie e loro fisiopatologia
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Classificazione delle Stomie e loro fisiopatologia
• Comunicazione tra la cavità gastrica e la cute
Gastrostomia
Lesioni guaribili con esclusione del transito alimentare
Neoplasie Faringe – Esofago
Neoplasie inoperabili
Disturbi permanenti della deglutizione di carattere neurologico
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Classificazione delle Stomie e loro fisiopatologia
OBIETTIVI
• Evitare ulteriori perdite di peso
• Correggere significative deficienze nutrizionali
• Reidratazione
• Promuovere la crescita nei bambini con ritardo della crescita
• Fermare il deterioramento della qualità della vita
PATOLOGIE NEUROLOGICHE(Disfagia post-Ictus, traumi cranici, tumori cerebrali, paralisi bulbare, Morbo di Parkinson, SLA)
ALTRE CONDIZIONI CLINICHE (Sindrome da Intestino corto, Chirurgia ricostruttiva facciale, coma prolungato, politrauma, Morbo di Chron, Fibrosi Cistica, IRC, anomalie congenite)
INDICAZIONI
• Apporto nutrizionale qualitativamente e quantitativamente inadeguato per un periodo superiore alle 2/3 settimane
CONTROINDICAZIONI
• Breve aspettativa di vita
• Demenza in stato avanzato
• Disordini della coagulazione
• Interposizione di organi (es. fegato, colon)
• Carcinosi peritoneale
• Ascite severa
• Peritonite
• Anoressia nervosa
• Psicosi severa
PATOLOGIE ONCOLOGICHE (orecchie, naso, gola, apparato gastrointestinale alto)
Classificazione delle Stomie e loro fisiopatologia
La “PERSONA FRAGILE DISFAGICA” (non in stato terminale) si giova di un apporto nutrizionale adeguato per mantenere e migliorare:
• La massa muscolare
• Incrementare l’energia
• Ridurre le complicanze dopo le fratture
• Combattere la depressione
• Prevenire e guarire le UDP
• Allungare la sopravvivenza
Classificazione delle Stomie e loro fisiopatologia
SONDE
Sondino Naso
Gastrico
Sondino Naso
Duodenale
Sondino Naso
Digiunale
STOMIE
Gastrostomie
Digiunostomie
- Durata prevista della Nutrizione Enterale >60 giorni
- Intolleranza alla sonda
- Rischio di aspirazione nelle vie aeree
- Difficile gestione della sonda
COMPLICANZE - Attorcigliamento
della sonda - Infezioni del tratto
rino-faringeo - Sinusiti - Decubiti e ulcere
della pinna nasale - Decubiti della
Faringe o dell’Esofago
- Rottura di varici esofagee (emorragie)
- Ulcere o perforazioni gastriche
- Reflusso gastro-esofageo (ab-ingestis)
SCELTA DELL’ACCESSO ENTERALE (1)
Stato clinico del paziente
Accessibilità
Capacità di assorbimento
Durata del trattamento nutrizionale
INFUSIONE GASTRICA • Normale capacità di svuotamento • Normale riflesso del vomito • Normale riflesso della tosse
INFUSIONE POST-PILORICA • Esofagite da reflusso • Pregressi episodi di ab-ingestis • Gastroparesi • Ostruzione gastrica • Nutrizione Enterale precoce
dopo interventi chirurgici sul tratto digerente superiore
1. La scelta dell’accesso per NE deve essere fatta considerando sia la situazione anatomica dello stomaco, sia le capacità di svuotamento gastrico, sia il rischio di ab-ingestis (B).
Classificazione delle Stomie e loro fisiopatologia
SONDA GASTRICA SONDA DIGIUNALE
INFUSIONE A INTERMITTENZA L’infusione ad intermittenza può essere effettuata solamente quando la sonda rilascia la nutrizione a livello gastrico2.
INFUSIONE CONTINUA La modalità in continuo attraverso l’uso di pompa peristaltica in 24 ore riduce anche il rischio di ostruzione della sonda e comporta un minor rischio di aspirazione e reflusso2,3.
INFUSIONE A BOLI La somministrazione di boli o “ciclica” a livello dello stomaco produce anche maggiori rischi, come possibili episodi di vomito o di rigurgito.
Per le sonde a livello digiunale, la somministrazione per boli è altamente sconsigliata perché crea distensione della parete addominale, provocando iper-eccitamento della peristalsi e diarrea.
2. Elpern Eh,1997; Mckinlay J, Wildgoose A, Wood W et al., 2001; Spilker CA, Hinthorn DR, Pingleton SK, 1996. 3. McClave SA, DeMeo MT, DeLegge et al., 2002.
Permanenza dei set di
somministrazione
Incidenza di contaminazione
batterica
il 23.8% dei set di somministrazione può
considerarsi contaminato dopo le prime 24 ore, percentuale che aumenta fino al 42.9% dopo 48
ore (SINPE, 2002, S41).
INDICAZIONI
Tutti i dispositivi sanitari quali set di infusione e siringhe, devono essere sostituiti ogni 24h (SINPE, 2002, S41);
Lavaggio sociale delle mani per la preparazione del circuito e della sacca
Dopo ogni utilizzo della siringa è raccomandabile lavarla ed asciugarla (Williams TA, Leslie GD, Level IV Review, 2005) per evitare che la siringa stessa possa diventare terreno di coltura;
Confezioni di miscele nutritive aperte possono essere conservate tra i 4° ed 8° C per le 24 ore successive (osservare le disposizioni riportate sull’etichetta del flacone)
GESTIONE DEL SET INFUSIONALE
• Il primo cambio di medicazione deve essere effettuato il giorno dopo il posizionamento della PEG.
1
• Quotidianamente effettuare movimenti “Dentro e Fuori” e di rotazione della sonda a 360° (Buried Bumper Syndrome).
2
• La somministrazione della miscela enterale può iniziare entro 1-2 ore dal posizionamento della PEG7,8,9,10.
3
7. CHOUDHRY U, BARDE CJ, MARKERT R, GOPALSWAMY N. PERCUTANEOUS ENDOSCOPIC GASTROSTOMY: A RANDOMIZED PROSPECTIVE COMPARISON OF EARLY AND DELAYED FEEDING. GASTROINTEST ENDOSC 1996;44:164–7.
8. SRINIVASAN R, FISHER RS. EARLY INITIATION OF POST-PEG FEEDING: DO PUBLISHED RECOMMENDATIONS AFFECT CLINICAL PRACTICE? DIG DIS SCI 2000;45:2065–8.
9. STEIN J, SCHULTE-BOCKHOLT A, SABIN M, KEYMLING M. A RANDOMIZED PROSPECTIVE TRIAL OF IMMEDIATE VS. NEXT-DAY FEEDING AFTER PERCUTANEOUS ENDOSCOPIC GASTROSTOMY IN INTENSIVE CARE PATIENTS. INTENSIVE CARE MED 2002;28:1656–60.
10. MCCARTER TL, CONDON SC, AGUILAR RC, ET AL. RANDOMIZED PROSPECTIVE TRIAL OF EARLY VERSUS DELAYED FEEDING AFTER PERCUTANEOUS ENDOSCOPIC GASTROSTOMY PLACEMENT. AM J GASTROENTEROL 1998;93:419–21.
RACCOMANDAZIONI
• Dopo l’alimentazione la sonda deve essere lavata con almeno 40ml di acqua.
4
• La posizione semiseduta (30-45°) diminuisce significativamente il rischio di aspirazione tracheale (riduce in frequenza e gravità)11. 5
• Valutazione dell’accesso quotidiana: integrità, funzionamento e pervietà.
6
RACCOMANDAZIONI
11. Van der Voort PH, Zandstra DF, 2001.
• Sono presenti in commercio delle sonde che possono essere semplicemente rimosse dall’esterno.
7
• Recenti studi hanno dimostrato che la persona può alimentarsi per os immediatamente dopo la rimozione della PEG (il canale chiude rapidamente).
8
• Il riposizionamento di una sonda enterale è di competenza dei professionisti sanitari. Nella maggior parte dei casi può avvenire a domicilio, salvo alcune eccezioni:
• Sonde PEG di primo impianto dislocatesi nei primi 7 giorni;
• Sonda gastrostomica rimuovibile endoscopicamente.
9
RACCOMANDAZIONI
1. Non aggiungere farmaci alla miscela nutrizionale (somministrarli separatamente).
2. Evitare, quando possibile, l’uso di compresse triturate (preferire farmaci in forma liquida).
3. Frantumare i farmaci a lento rilascio può alterare la farmacocinetica.
4. Nelle preparazioni gastroresistenti la rimozione della superficie esterna può provocare l’inattivazione del farmaco.
5. Se la formulazione è in capsule molli non è possibile frantumarle e non è consigliabile aspirare il contenuto1.
1. STEIN J, SCHULTE-BOCKHOLT A, SABIN M, KEYMLING M. A RANDOMIZED PROSPECTIVE TRIAL OF IMMEDIATE VS. NEXT-DAY FEEDING AFTER PERCUTANEOUS ENDOSCOPIC GASTROSTOMY IN INTENSIVE CARE PATIENTS. INTENSIVE CARE MED 2002;28:1656–60.
PROCEDURA SOMM.NE FARMACO: - Sospendere
l’alimentazione. - Irrigare la sonda con 20-30
ml di acqua. - Iniettare il farmaco. - Irrigare nuovamente la
sonda. - Riprendere l’alimentazione.
RACCOMANDAZIONI: farmaci
• Con BUMBER interno: antidislocamento, impiantata all’inizio,durata circa di 12 mesi
A PALLONCINO: gonfiato con acqua (p.i.10-15cc da sostituire ogni 15 giorni) tramite apposito ingresso, antislocamento; si utilizza per la sostituzione (ogni 6 mesi)
A BOTTONE o a basso profilo: evita l’antiestetico segmento esterno all’addome, con valvola interna antireflusso e tappo esterno a tenuta
TIPOLOGIE DI SONDE
1° SETTIMANA:
Medicazione quotidiana
SUCCESSIVI 8-10GG:
Medicazione a giorni alterni
Medicazioni settimanali
Lavare solo con acqua e sapone
• Arrossamento
• Gonfiore
• Irritazione
• Pus
• Fuoriuscita di succo gastrico
La cute intorno alla stomia va
controllata tutti i giorni, prestando
attenzione alla presenza di segni
di infezione:
Dopo circa un mese dall’intervento, quando lo stoma si è consolidato è sufficiente lavare ogni giorno con acqua e sapone neutro senza disinfettanti o medicazioni, a meno che non vi siano problemi cutanei. I saponi profumati dovrebbero essere evitati perché contengono alcool che secca la cute.
COMPLICANZE GASTROINTESTINALI
Distensione e dolori addominali
(velocità, intolleranza, contaminazione)
Diarrea
(intolleranza, contaminazioni
virali/batteriche, ipoalbuminemia,
infusione troppo rapida)
Stipsi
(<acqua – 25 ml/kg/die, farmaci, dieta povera di fibre, immobilità fisica)
COMPLICANZE
Tutte le lesioni stomali o peristomali dovrebbero essere esaminate e documentate12,13; se si utilizza un linguaggio comune nel definirle e nel descriverle, si avrà, come risultato, il rafforzamento dei giudizi clinici, l’adozione di uno schema comune per quanto concerne la documentazione e, infine, migliori strumenti per procedere ad una valutazione (continua e finale) dei trattamenti e dei risultati.
FATTORI DA CONSIDERARE
La sede anatomica
Classificazione per gradi
Dimensioni (ampiezza, lunghezza, profondità, capacità – es. diastasi)
Aspetto della lesione (necrosi, granulazione), area peristomale (integra, compromessa)
Caratteristiche dell’essudato (quantità, colore, consistenza, odore)
Temperatura (locale e corporea)
Dolore e sensibilità locale
12. HESS CT. THE ART OF SKIN AND WOUND CARE DOCUMENTATION. ADV SKIN WOUND CARE. 2005 JAN-FEB;18(1):43-53. 13. AA.VV. Ostomy Care and Management. RNAO, Clinical Best Practice Guidelines. Agosto 2009.
COMPLICANZE
ALTERAZIONI CUTANEE STOMALI
Allargamento della stomia
Malposizionamento del tubo enterale
Rimozione accidentale della sonda
Ostruzione della sonda
FUORIUSCITA DI NUTRIENTI O SUCCO GASTRICO
Buried Bumper Syndrome (BBS)
La fuoriuscita di materiale gastrico è la causa più frequente di arrossamento o irritazione della stomia. In alcuni casi però potrebbe trattarsi di una reazione allergica (per esempio ai saponi o alle creme utilizzate). La zona arrossata va pulita con acqua tiepida, cambiando il detergente. L’infezione peristomale si verifica dal 5,4 al 30% dei casi ma soltanto l’1,6% dei pazienti richiede trattamenti medici o chirurgici importanti. I soggetti più a rischio sono quelli con patologie concomitanti come diabete, obesità, malnutrizione o in trattamento con corticosteroidi.
COMPLICANZE
ALTERAZIONI CUTENEE STOMALI
- L'infezione si può manifestare con placche eritematose, macerate, essudanti e a volte pruriginose, con margini ben demarcati e con forma e dimensioni molto variabili.
- Nei pazienti portatori di sonda nutrizionale tale complicanza si può riscontrare sia già dall’inizio del trattamento sia a distanza di tempo dove il micete può coinvolgere sia la SONDA NUTRIZIONALE sia la CUTE PERISTOMALE14.
- In tali situazioni nella sonda possono evidenziarsi danni strutturali in quanto la parete della stessa ha tendenza ad assottigliarsi, dilatarsi e/o fissurizzarsi 15,16,17.
14. FAIAS S, CRAVO M, CLARO I, LAGE P, NOBRE-LEITÃO C. HIGH RATE OF PERCUTANEOUS ENDOSCOPIC GASTROSTOMY SITE INFECTIONS DUE TO OROPHARYNGEAL COLONIZATION. DIG DIS SCI. 2006 DEC;51(12):2384-8. EPUB 2006 NOV 1.
15. LYNCH CR, FANG JC. PREVENTION AND MANAGEMENT OF COMPLICATIONS OF PERCUTANEOUS ENDOSCOPIC GASTROSTOMY (PEG) TUBES. NUTRITION ISSUES IN GASTROENTEROLOGY, SERIES #22; PRACTICAL GASTROENTEROLOGY, NOV. 2004.
16. VAN DEN HAZEL SJ, MULDER CJJ, HARTOG GD, THIES JE, WESTHOF W. A RANDOMIZED TRIAL OF POLYURETHANE AND SILICONE PERCUTANEOUS ENDOSCOPIC GASTROSTOMY CATHETERS. ALIMENT PHARMACOL THER, 2000; 14: 1273- 1277.
17. SARTORI S, TREVISANI L, NIELSEN I, TASSINARI D, CECCOTTI P, ABBASCIONO V. LONGEVITY OF SILICONE AND POLYURETHANE CATHETERS IN LONGTERM ENTERAL FEEDING VIA PERCUTANEOUS ENDOSCOPIC GASTROSTOMY. ALIMENT PHARMACOL THER, 2003; 17: 853- 856.
ALTERAZIONI CUTENEE STOMALI: Candida
Alterazioni Cutanee Stomali
ALLARGAMENTO DELLA STOMIA
Malposizionamento del tubo enterale
Rimozione accidentale della sonda
Ostruzione della sonda
Fuoriuscita di nutrienti o succo gastrico
Buried Bumper Syndrome (BBS)
L’allargamento della stomia si manifesta con la perdita di succo gastrico. In questi casi occorre pulire accuratamente la cute attorno la stomia, medicare e sostituire la medicazione quando è umida. Può essere utile applicare pomate o paste che creino una barriera protettiva sulla superficie cutanea. Se il problema non si risolve va sostituita la sonda.
COMPLICANZE
Alterazioni Cutanee Stomali
Allargamento della stomia
MALPOSIZIONAMENTO DEL TUBO ENTERALE
Rimozione accidentale della sonda
Ostruzione della sonda
Fuoriuscita di nutrienti o succo agstrico
Buried Bumper Syndrome (BBS)
Posizionamento di nuova sonda Gastrostomica
COMPLICANZE
COMPLICANZE: malposizionamento/rimozione
Alterazioni Cutanee Stomali
Allargamento della stomia
Malposizionamento del tubo enterale
Rimozione accidentale della sonda
OSTRUZIONE DELLA SONDA
Fuoriuscita di nutrienti o succo gastrico
Buried Bumper Syndrome (BBS)
INDICAZIONI
• Lavaggio con acqua tiepida
• Bicarbonato di Sodio 5% (30-50ml). Se non è sufficiente compressa da 500mg diluita in 10ml di acqua calda
• Enzimi pancreatici attivati
• SONO SCONSIGLIATI: succo d’ananas, di mirtillo, coca-cola, bevande dolci o gassate.
L’ostruzione del tubo è una delle complicanze più frequenti (circa il 20% dei casi). Spesso è causata dalla coagulazione della soluzione nutrizionale o da un insufficiente lavaggio soprattutto dopo la somministrazione di
farmaci che precipitando formano concrezioni nel tubo.
COMPLICANZE
COMPLICANZE: Buried Bumper Syndrome
COMPLICANZE La PEG riduce il tasso di reflusso gastroesofageo e di Polmonite “ab ingestis”.
SINTOMI (MAGGIORI)
• Pirosi
• Rigurgito
• Disfagia
SINTOMI (MINORI)
• Malessere
• Tosse persistente
• Dolore toracico
• Asma (respiro sibilante)
• Carie
• Laringite
REFLUSSO GASTRO-ESOFAGEO
ASPIRAZIONE SILENTE: Passaggio di liquidi o alimenti in
laringe in assenza di tosse
MA NON LO ELIMINA!
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Classificazione delle Stomie e loro fisiopatologia
• Confezionamento per via laparotomica di una fistola digiuno-cutanea
Digiunostomia
Neoplasie inoperabili dello stomaco e del duodeno
Stenosi cicatriziali post-infiammatorie dell’esofago e dello stomaco
Fistole digestive come complicanza di deiscenze di anastomosi esofago-gastriche o esofago-digiunali
Alimentari a seguito di Peritonectomia con chemio-ipertermia intraperitoneale (HIPEC)
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Classificazione delle Stomie e loro fisiopatologia
• Anastomosi creata chirurgicamente tra l’ileo e la parete addominale, allo scopo di evacuare in modo temporaneo o definitivo tutto o parte del contenuto intestinale.
Ileostomia
Definitiva o Temporanea
Terminale o Laterale
Continente o Incontinente
Ileostomia Definitiva
Malattie Infiammatorie
Intestinali
(RettoColite Ulcerosa – Morbo di Crohn)
Poliposi Adenomatosa
Familiare
Infarto Intestinale
Neoplasie Maligne Multiple
del Grosso Intestino
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Classificazione delle Stomie e loro fisiopatologia
Ileostomia Temporanea
A scopo decompressivo
A protezione di una anastomosi
(ileocolica o ileorettale)
A protezione del Moncone Rettale
Megacolon Tossico
Classificazione delle Stomie e loro fisiopatologia
Classificazione delle Stomie e loro fisiopatologia
• Quando è necessario resecare un tratto di intestino ed entrambe le anse vengono portate all’esterno dell’addome attraverso un unico pertugio della parete addominale
Ileostomia
Temporanea a Canna di Fucile
• La conservazione degli sfinteri e della normale continenza anale nella chirurgia di exeresi del cancro del retto, è sempre motivo di numerose controversie perchè vi sono finalità contrastanti.
• Se da un lato infatti si cerca di evitare al malato l’infermità permanente di una stomia definitiva e di garantire una buona capacità di continenza e di evacuazione, dall’altro si mira ad assicurare la sopravvivenza più lunga possibile mediante un intervento che mira ad essere radicale.
Resezione Anteriore del Retto
(R.A.R.)
Classificazione delle Stomie e loro fisiopatologia
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Classificazione delle Stomie e loro fisiopatologia
La resezione retto-colica cosiddetta “anteriore” consiste nell’exeresi più o meno ampia del retto, del
sigma e della metà distale del colon discendente, seguita alla immediata anastomosi colo-rettale o
colo-anale.
L’indicazione tipica è costituita dalle neoplasie maligne della porzione distale del sigma, della
giunzione sigmoido-rettale e del retto quando il limite distale dalla neoplasia sia situato almeno a 2
cm a monte dell’orifizio anale.
La resezione ultrabassa del retto preserva un tratto di moncone rettale distale appena al di sopra
dell’inserzione dell’elevatore dell’ano permettendo una completa escissione del mesoretto ed una più
ampia linfadenectomia loco-regionale
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Classificazione delle Stomie e loro fisiopatologia
A conclusione di un intervento di Resezione Anteriore del Retto viene confezionata una ileostomia
temporanea laterale a protezione dell’anastomosi colo-anale.
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Classificazione delle Stomie e loro fisiopatologia
Colectomia Totale
Con Ileo-Retto Anastomosi
• Viene rimosso tutto il colon ma preservato il retto a cui viene anastomizzato l’ultima ansa di ileo, viene solitamente confezionata ileostomia di protezione all’anastomosi
Proctocolectomia Totale
Con Ileostomia definitiva
• Viene rimosso tutto il colon e anche il retto
• Quando è possibile viene confezionata una pouch ileale che permette alla persona un ritorno alla continenza, a protezione delle numerose anastomosi necessarie viene confezionata sempre una ileostomia temporanea
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Classificazione delle Stomie e loro fisiopatologia
• Abboccamento del colon alla cute. Può essere temporanea o definitiva
Colostomia
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Definitiva o Temporanea
Terminale – Laterale – A Doppia Canna
Classificazione delle Stomie e loro fisiopatologia
Sedi della COLOSTOMIA
CIECOSTOMIA fossa iliaca destra
TRASVERSOSTOMIA
sulla linea mediana o paramediana destra o
sinistra
SIGMOIDOSTOMIA in fossa iliaca sinistra
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Classificazione delle Stomie e loro fisiopatologia
Colostomia sinistra
temporanea
Diverticolite perforata con peritonite
generalizzata purulenta e stercoracea
Traumi iatrogeni con lesioni
importanti della parete del retto
Coliti ischemiche gangrenose
Volvolo del sigma con necrosi e
peritonite
Perforazione o rottura del
tumore
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Classificazione delle Stomie e loro fisiopatologia
Colostomia
temporanea di protezione
Neoplasie dell’intestino
Colostomia
laterale
Ciecostomia laterale
Ciecostomia di minima
Trasversostomia su bacchetta
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Classificazione delle Stomie e loro fisiopatologia
Colostomia
terminale
Neoplasie del Retto
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Classificazione delle Stomie e loro fisiopatologia
Retto
Interventi in Urgenza
Interventi in elezione
Resezione del Retto sec. Hartmann
Amputazione Addomino-Perineale sec. Miles
Classificazione delle Stomie e loro fisiopatologia
• Nel 1921 Henri Hartmann proponeva la resezione del sigma, e di parte del retto, con colostomia terminale sinistra, e chiusura del moncone rettale per neoplasia del sigma e del retto prossimale in alternativa all’amputazione addomino-perineale sec. Miles
• L’intervento di Hartmann prevede il confezionamento finale di una sigmoidostomia e l’affondamento del moncone distale residuo
H. Hartmann
Affondamento del moncone distale
Classificazione delle Stomie e loro fisiopatologia
• W.E. Miles studiò l’amputazione addomino-perineale e la impostò nel 1908 ritornando su alcuni dati biologici nel 1926 dopo aver operato 116 casi con una mortalità del 25%.
• L’amputazione addomino-perineale viene utilizzata nel trattamento chirurgico delle neoplasie del canale anale.
• L’amputazione addomino-perineale comporta lo svuotamento dello scavo pelvico, quindi la rimozione degli sfinteri anali ed il conseguente confezionamento di una sigmoidostomia definitiva.
W.E. Miles
Amputazione Addomino-Perineale
Classificazione delle Stomie e loro fisiopatologia
SIGMOIDECTOMIA
Rimozione chirurgica di parte o di tutto il Colon Sigmoideo (30cm) (solitamente per rimuovere una neoplasia)
Classificazione delle Stomie e loro fisiopatologia
EMICOLECTOMIA DESTRA/SINISTRA
Procedura chirurgica atta a rimuovere un lato del Colon (destro o sinistro).
Classificazione delle Stomie e loro fisiopatologia
RESEZIONE COLON TRASVERSO
Intervento chirurgico atto alla rimozione del Colon trasverso.
Classificazione delle Stomie e loro fisiopatologia
Conoscere la “altezza” della stomia, quindi quanto viscere è rimasto in
transito ci permette di prevedere la quantità e la qualità del materiale
emesso.
Ciò è fondamentale per effettuare la programmazione del programma
di riabilitazione, soprattutto per quanto riguarda le indicazioni
alimentari.
Colon
trasverso
Colon
terminale
Ileostomia
Classificazione delle Stomie e loro fisiopatologia
Colon
trasverso
Colon
terminale
Ileostomia
• Le feci sono aggressive per la presenza di enzimi ancora attivi.
• Eccessiva perdita di Acqua e Sali Minerali.
• ↑ Nefrolitiasi (Colelitiasi?)
ILEOSTOMIA
Fisiopatologia
Classificazione delle Stomie e loro fisiopatologia
Colon
trasverso
Colon
terminale
Ileostomia
• Le feci sono semiliquide in caso di stomia prossimale, o di consistenza quasi normale se la stomia è più distale.
• Inizialmente poltacee acqusiscono compattezza a distanza dall’intervento.
• La perdita di Acqua e Sali Minerali è in linea con i valori fisiologici.
COLOSTOMIA
Fisiopatologia
LA FASE POST-OPERATORIA
E’ la fase forse più delicata nella riabilitazione di una persona stomizzata per due motivi:
In questa fase il paziente deve superare lo stress secondario all’intervento chirurgico
Il paziente prende visivamente contatto con il neo-stoma
Alterazione fisica
Instabilità psicologica
Metodologie riabilitative in stomaterapia: LA FASE POST-OPERATORIA
Metodologie riabilitative in stomaterapia: LA FASE POST-OPERATORIA
• Psicologica
Di tipo cognitivo (apprendimento di nuove tecniche di
gestione della stomia)
Fisica
Stabilizzazione della funzione evacuativa e della cura dello stoma
Metodologie riabilitative in stomaterapia: LA FASE POST-OPERATORIA
La letteratura internazionale riporta che il 25% delle persone portatrici di stomia a:
Riduzione dell’efficienza personale
(problematiche insorte a causa dell’intervento chirurgico)
Origine prevalentemente psicologica
(invalidante)
Metodologie riabilitative in stomaterapia: LA FASE POST-OPERATORIA
Riduzione dell’efficienza personale
Cronicizzazione dei comportamenti
Condizione stabile di invalidità
Familiari la loro reazione può influire sulla cronicizzazione
Non è giustificata dalle modificazioni anatomo-funzionali
Problematiche non risolte prima dell’intervento e nella riabilitazione
Rifiuto Allontanamento
Metodologie riabilitative in stomaterapia: LA FASE POST-OPERATORIA
Stomizzato sensazione di dipendenza inadeguata risposta alle esigenze
Aspettative assistenziali
Operatori sanitari
Opinioni proprie della
persona
Tipologia di informazioni
Familiari
Ambiente sanitario
Esagerata sensazione di invalidità
Accentuata dipendenza
Metodologie riabilitative in stomaterapia: LA FASE POST-OPERATORIA
ASSISTENZA
Consulenza tecnica circa le caratteristiche e la disponibilità di materiale protesico;
Controllo medico e chirurgico per la patologia originaria e lo stoma (follow-up);
Controllo dell’alimentazione; Metodologie riabilitative
Consulenza ed orientamento psicologico;
Informazione e preparazione dei familiari al fine di ottenere collaborazione e sostegno.
LA FASE POST-OPERATORIA SI DIVIDE IN 2 MOMENTI
1. IL POST-OPERATORIO PRECOCE (che và dal tempo 0 dopo l’intervento alle 72 ore successive)
Valutazione dei parametri vitali
Gestione dei drenaggi
Monitoraggio della ferita chirurgica
VITALITA’ DELLO STOMA
Stoma-care: comprende la tecnica di detersione della cute peristomale e l’applicazione del sistema di raccolta
Metodologie riabilitative in stomaterapia: LA FASE POST-OPERATORIA
Metodologie riabilitative in stomaterapia: LA FASE POST-OPERATORIA
2. IL POST-OPERATORIO TARDIVO (periodo che và dalle 72 ore al momento della dimissione)
Training psicologico e relazione d’aiuto
Educazione, addestramento allo stoma-care
Disbrigo pratiche burocratiche per esenzione invalidità
Contatto con centro riabilitativo (ambulatorio di stomaterapia)
Contatto e/o attivazione dell’assistenza infermieristica domiciliare
Pianificazione dei controlli ambulatoriali facendo coincidere con i controlli follow up medici
Metodologie riabilitative in stomaterapia: LA FASE POST-OPERATORIA
• Caratteristiche della prima apparecchiatura:
• Deve essere sempre eseguita in Sala Operatoria
• Il sistema ideale è costituito da un presidio a 2 pezzi (placca + sacca) con sacca trasparente e a fondo aperto
Metodologie riabilitative in stomaterapia: LA FASE POST-OPERATORIA
INADEGUATA CURA DI SE
Teoria dell’Autoassistenza (descrive e spiega la cura
di se)
Teoria della Mancanza dell’Autoassistenza (descrive
e spiega perché le persone possono essere aiutate
attraverso il nursing)
Teoria dei Sistemi Infermieristici (descrive e spiega
le relazioni che si devono determinare e mantenere
affinchè si produca il nursing)
Graduale autonomia da parte del paziente - Modello teorico secondo Orem -
Metodologie riabilitative in stomaterapia: LA FASE POST-OPERATORIA
SISTEMI
INFERMIERISTICI
I sistemi infermieristici
si formano quando gli
infermieri usano le loro
abilità per prescrivere,
progettare ed erogare il
nursing a pazienti,
eseguendo azioni
singole e sistemi di
azioni.
Graduale autonomia da parte del paziente - Modello teorico secondo Orem -
SISTEMI INF.CI DEL TUTTO COMPENSATIVI l’inf.re dovrebbe
compensare la completa inabilità di un paziente ad
impegnarsi in attività di autoassistenza che richiedono
ambulazione e movimenti di manipolazione
SISTEMI INF.CI IN PARTE COMPENSATIVI l’inf.re ed il paziente
eseguono interventi di ass.za o altre azioni che
prevedono compiti di manipolazione o di ambulazione
SISTEMI INF.CI EDUCATIVI-DI SOSTEGNO situazioni in
cui il paziente è in grado di eseguire, oppure può e
dovrebbe imparare ad eseguire, azioni di
autoassistenza terapeutica orientata esternamente
o internamente ma non lo può fare senza ass.za
Metodologie riabilitative in stomaterapia: LA FASE POST-OPERATORIA
Azioni dell’Inf.re
Graduale autonomia da parte del paziente - Modello teorico secondo Orem -
Sistema del tutto compensativo
Porta a termine l’autoass.za per conto del paziente
Compensa l’incapacità del paziente di auto-assistersi
Sostiene e protegge il paziente
Metodologie riabilitative in stomaterapia: LA FASE POST-OPERATORIA
Azioni dell’Inf.re
Graduale autonomia da parte del paziente - Modello teorico secondo Orem -
Sistema in parte compensativo Azioni del paziente
Esegue alcune misure di cura di se per conto del
paziente
Assiste il paziente come richiesto
Compensa i limiti che il paziente ha nella cura di se
stesso
Esegue alcune azioni di Auto-ass.za
Accetta l’ass.za e la cura dell’inf.re
Regola le azioni per la cura di se stesso
Metodologie riabilitative in stomaterapia: LA FASE POST-OPERATORIA
Azioni dell’Inf.re
Graduale autonomia da parte del paziente - Modello teorico secondo Orem -
Sistema educativo di supporto Azioni del paziente
Regola l’esercizio e lo sviluppo delle azioni per la propria cura
Porta a termine la cura di se
Metodologie riabilitative in stomaterapia: LA FASE POST-OPERATORIA
La riabilitazione è, quindi, un processo assistenziale ad alta complessità formato da
diversi momenti
Assistenza psicologica
Irrigazione
Coinvolgimento attivo nella gestione dello stoma
Informazione al paziente e ai familiari
Metodologie riabilitative in stomaterapia: LA FASE POST-OPERATORIA
RACCOMANDAZIONE n.14
• Preparare il cliente e la famiglia insegnando il minimo di abilità specifiche alle loro necessità prima di dimetterli dall'ospedale.
• Consegna di opuscoli informativi sulla gestione della stomia (stoma-care, consigli dietetici, etc.)
• Osservazione di almeno un’applicazione completa della sostituzione del presidio di raccolta
• Luogo dove ottenere le forniture • Numeri di telefono d’emergenza per l’assistenza
Metodologie riabilitative in stomaterapia: LA FASE POST-OPERATORIA
RACCOMANDAZIONE n.15
• Dimettere il paziente e la famiglia con un supporto domiciliare
Addis (2003) riporta un trial randomizzato e controllato di 50 pazienti con nuove colostomie o ileostomie. I soggetti furono randomizzati a ricevere visite domiciliari 2 – 5 giorni dopo la dimissione e mensilmente per i successivi 6 mesi. I soggetti che ricevettero sei visite domiciliari avevano uno score delle qualità della vita molto più alto dopo tre mesi, quando comparato ai soggetti del controllo. I pazienti randomizzati a sei visite domiciliari, dimostravano anche una maggior indipendenza con le cure a sei mesi.
Metodologie riabilitative in stomaterapia: LA FASE POST-OPERATORIA
RACCOMANDAZIONE n.16
• Assicurarsi che il piano di cure sia individualizzato ai bisogni del cliente e della famiglia
Una consensus di opinioni d’esperti supporta l’indipendenza nell’auto-cura della stomia come meta preferibile per la maggior parte degli adulti. La meta ottimale da raggiungere nella gestione prevede la libertà dal leakage (perita di liquidi), dall’odore e dalle complicazioni.
Metodologie riabilitative in stomaterapia: LA FASE POST-OPERATORIA
RACCOMANDAZIONE n.21
• Consultare un ETN per lo sviluppo dei programmi educazionali che individuino gli operatorisanitari, clienti, famiglia e caregivers
Metodologie riabilitative in stomaterapia: LA FASE POST-OPERATORIA
PROBLEMI COLLABORATIVI
• COMPLICANZA POTENZIALE: erniazione/ulcerazione peristomale
• COMPLICANZA POTENZIALE: necrosi, prolasso, retrazione, stenosi e ostruzione della stomia
• COMPLICANZA POTENZIALE: distacco muco-cutaneo
• COMPLICANZA POTENZIALE: squilibrio idroelettrolitico (Ileostomia)
INTERVENTI
• Monitorare l’area peristomale per rilevare quanto segue:
• Arrossamento, escoriazione peristomale
• Distacco muco-cutaneo
• Monitorare quanto segue:
• Colore, dimensioni, forma della stomia
• Colore, quantità e consistenza del materiale emesso dalla stomia
• Sintomi riferiti quali: dolore addominale, nausea, vomito e distensione addominale
• Corretta applicazione del presidio di raccolta
• Monitorare per rilevare i segni di squilibrio idroelettrolitico (Ileostomia):
• Volume elevato di perdite liquide dalla stomia (oltre 6 sacchetti pieni al giorno)
• Nausea, vomito, anoressia, distensione addominale
Metodologie riabilitative in stomaterapia: LA FASE POST-OPERATORIA
DIAGNOSI INFERMIERISTICHE
• Rischio elevato di disturbo del concetto di se correlato agli effetti della Colostomia/Ileostomia sull’immagine corporea e sullo stile di vita
INTERVENTI
• Fare in modo che il paziente guardi e tocchi la stomia
• Incoraggiare il paziente a esprimere i suoi sentimenti sulla stomia e la sua percezione degli effetti previsti sullo stile di vita
• Fare in modo che il paziente si addestri nello svuotare e chiudere il sacchetto di raccolta
• Fare in modo che il cliente partecipi alla rimozione e all’applicazione del sacchetto di raccolta fornendo feedback sui progressi compiuti
• Coinvolgere le persone di sostegno nell’apprendimento dello stoma-care
• Identificare i clienti a rischio di adattamento inefficace ricercando le seguenti caratteristiche:
• Debolezza dell’Io
• Inadeguata capacità a risolvere i problemi
• Difficoltà ad apprendere nuove abilità
• Controllo esterno
• Condizioni di salute scadenti
Metodologie riabilitative in stomaterapia: LA FASE POST-OPERATORIA
DIAGNOSI INFERMIERISTICHE
• Rischio elevato di alterazione del modello di sessualità, correlato a percezione di impatto negativo della Colostomia/Ileostomia sull’attività e l’attrazione sessuale
INTERVENTI
• Riaffermare l’esigenza di una discussione tra i partner sessuali e la necessità di tempo affinchè il partner si familiarizzi con i cambiamenti del corpo
• Discutere della possibilità che il paziente proietti i propri sentimenti sul partner. Incoraggiare una frequente conferma tra i due partner dei reciproci sentimenti
• Riaffermare la necessità di intimità e di espressioni di premura; coinvolgere il paziente ed il partner in azioni quali toccarsi, accarezzarsi, massaggiarsi e così via.
• Indirizzare il paziente da un sessuologo o da uno psicologo se lo desidera.
Metodologie riabilitative in stomaterapia: LA FASE POST-OPERATORIA
DIAGNOSI INFERMIERISTICHE
• Rischio elevato di disfunzione sessuale correlato a impotenza secondaria a danno dell’innervazione simpatica (uomo) o inadeguata lubrificazione (donna)
INTERVENTI
• NELL’UOMO:
• Fare presente che l’attività sessuale non deve sempre sulminare nella penetrazione e che l’orgasmo può essere raggiunto in altro modo…..
• Indirizzare il paziente da un Urologo
• Suggerire il counseling da parte di un sessuologo esperto
• NELLA DONNA:
• Suggerire l’utilizzo di un lubrificante vaginale
• Insegnare alla paziente ad effettuare regolarmente gli esercizi di Kegel
Metodologie riabilitative in stomaterapia: LA FASE POST-OPERATORIA
DIAGNOSI INFERMIERISTICHE
• Rischio elevato di isolamento sociale correlato ad ansia per possibile presenza di odore e perdite del sacchetto di raccolta
INTERVENTI
• Selezionare il sistema di raccolta più idoneo e spiegarne il funzionamento al cliente
• Insegnare al cliente la corretta procedura per lo stoma-care
• Discutere dei metodi per ridurrew l’odore:
• Evitare alimenti che producono odore
• Utilizzare apposite compresse, liquidi o spray per l’odore
• Svuotare o sostituire il sacchetto di raccolta più spesso
• Suggerire al paziente un incontro con un membro dell’associazione stomizzati (ASTOS)
Metodologie riabilitative in stomaterapia: LA FASE POST-OPERATORIA
DIAGNOSI INFERMIERISTICHE
• Rischio elevato di gestione inefficace del regime terapeutico correlato a insufficiente conoscenza della procedura per l’applicazione del sacchetto di raccolta, dell’irrigazione della colostomia, della cura della cute peristomale, della cura della ferita perineale e dell’inclusione della cura della stomia nelle attività di vita quotidiana
INTERVENTI
• Insegnare al paziente i principi dello stoma-care
• Mantenere pulita ed asciutta la cute peristomale
• Svuotare o sostituire il sacchetto regolarmente
• Sostituire il presidio in caso di bruciore o prurito
• Controllare le condizioni della cute peristomale a ogni cambio del presidio
• Insegnare la procedura di preparazione del sacchetto
• Insegnare la procedura per l’irrigazione della stomia (nelle colostomie sinistre)
• Insegnare le strategie a prevenzione delle complicanze peristomali
• Affrontare i problemi dell’alimentazione
• Spiegare gli effetti dei farmaci sulla colostomia/ileostomia
• Discutere delle risorse/gruppi di auto-aiuto disponibili nella comunità
Metodologie riabilitative in stomaterapia: LO STOMA-CARE
ARGOMENTO
Igiene ed apparecchiatura della stomia addominale
DESTINATARI
Persone a cui è stata allestita una derivazione intestinale, definitiva o temporanea
OBIETTIVI
1. Assicurare il confort della persona assistita
2. Assicurare le condizioni normotrofiche della cute peristomale
3. Promuovere l’autonomia della persona ad effettuare l’igiene della stomia e la sostituzione del sistema di raccolta
4. Assicurare l’adesività ed il mantenimento in situ del sistema di raccolta applicato
Metodologie riabilitative in stomaterapia: LO STOMA-CARE
Per l’igiene del complesso stomale vanno utilizzate: acqua potabile, soluzioni prive di sostanze irritanti ed istolesive e materiali atraumatici
La prima apparecchiatura della stomia deve essere effettuata in camera operatoria subito dopo l’intervento chirurgico con un sistema di raccolta a due pezzi, dotato di placca a protezione totale e sacca trasparente, senza filtro, a fondo aperto
La prima sostituzione del sistema di raccolta, in assenza di indicazioni diagnostico-terapeutiche specifiche, va effettuata dopo le 48 ore dall’intervento chirurgico
Metodologie riabilitative in stomaterapia: LO STOMA-CARE
Dalla ripresa della canalizzazione e fino alla guarigione della ferita chirurgica peristomale, va utilizzato un sistema di raccolta a due pezzi con placca a protezione totale
La sostituzione del presidio in condizioni di “normalità” deve essere eseguita secondo il seguente schema:
Ileostomia/cecostomia
Sistema a due pezzi con sacca a fondo aperto
- Sostituzione della placca ogni 2 giorni
- Sostituzione della sacca ogni giorno
Sistema monopezzo (sacca a fondo aperto)
-Sostituzione 1 – 2 volte al giorno
Colostomia sinistra (trasversostomia, colostomia sinistra e sigmoidostomia)
Sistema a due pezzi con sacca a fondo chiuso
-Sostituzione della placca ogni 3 giorni
-Sostituzione della sacca ogni giorno
Sistema monopezzo (sacca a fondo chiuso)
- Sostituzione 1 – 2 volte al giorno
Metodologie riabilitative in stomaterapia: LO STOMA-CARE
A partire dalla seconda sostituzione del sistema di raccolta è necessario coinvolgere progressivamente la persona stomizzata e/o altri care-givers durante l’effettuazione della procedura
Prima della dimissione valutare l’abilità della persona stomizzata e/o altri care-givers ed effettuare l’igiene del complesso stomale e la sostituzione del sistema di raccolta.
Consegnare alla dimissione le linee guida da consultare a domicilio
Metodologie riabilitative in stomaterapia: LO STOMA-CARE
Materiale occorrente
Carrello o vassoio Sapone neutro o soluzione
detergente
Sacchetto per rifiuti Panno carta o garze non
sterili
Sistema di raccolta monopezzo o 2 pezzi con sacca a fondo chiuso o aperto
Forbici con punte arrotondate e ricurve
Acqua tiepida potabile Calibratore di stomia
Guanti monouso
Benzina Etere Alcool Cloro derivati
Igiene ed apparecchiatura della colostomia/ileostomia
Metodologie riabilitative in stomaterapia: LO STOMA-CARE
Igiene ed apparecchiatura della colostomia/ileostomia
PROCEDURA
Sequenza degli atti Razionale
Lavaggio sociale delle mani Evitare la contaminazione tra
operatore, persona assistita e ambiente
Predisporre il materiale Ottimizzare l’utilizzo del tempo. Evitare
disagi alla persona assistita
Informare la persona assistita Rispettare il diritto all’informazione.
Coinvolgere la persona assistita
Far assumere alla persona la posizione supina
Favorire l’esecuzione della tecnica
Indossare i guanti Prevenire la contaminazione tra
assistito, l’operatore e viceversa
PROCEDURA
Sequenza degli atti Razionale
Rimuovere il sistema di raccolta dall’alto verso il basso, tenendo ed umidificando la cute peristomale
- Evitare il contatto delle feci con la cute addominale.
- Facilitare la rimozione.
- Prevenire microtraumi della cute peristomale.
Rimuovere le feci presenti sulla stomia con garza o panno carta
Evitare la contaminazione delle zone circostanti durante la detersione
Detergere la cute peristomale con acqua e sapone
Mantenere la cute integra
Metodologie riabilitative in stomaterapia: LO STOMA-CARE
Igiene ed apparecchiatura della colostomia/ileostomia
PROCEDURA
Sequenza degli atti Razionale
Effettuare la detersione con movimenti circolari dall’interno verso la stomia
- Evitare il contatto delle feci con la cute in quanto istolesive per le loro caratteristiche biochimiche.
Asciugare la cute tamponando con garza o panno carta
Evitare microtraumi e lesioni della zona circostante la stomia che possono insorgere in presenza di cute umida. Consentire l’adesione della placca del sistema di raccolta
Metodologie riabilitative in stomaterapia: LO STOMA-CARE
Igiene ed apparecchiatura della colostomia/ileostomia
PROCEDURA
Sequenza degli atti Razionale
Misurare il diametro della stomia con il calibratore
Rilevare le dimensioni della stomia.
Ritagliare il foro della placca delle stesse dimensioni dello stoma
Isolare la cute peristomale dal contatto con le feci.
Metodologie riabilitative in stomaterapia: LO STOMA-CARE
Igiene ed apparecchiatura della colostomia/ileostomia
Metodologie riabilitative in stomaterapia: LO STOMA-CARE
Il foro della placca deve avere lo stesso diametro del cercine cutaneo o al massimo 2 o 3 mm. più grande
Metodologie riabilitative in stomaterapia: LO STOMA-CARE
Igiene ed apparecchiatura della colostomia/ileostomia
PROCEDURA
Sequenza degli atti Razionale
Applicare la pasta barriera sulla giunzione muco-cutanea (soltanto in caso di ileostomia)
Proteggere la giunzione muco-cutanea dal contatto con le feci ed evitare l’infiltrazione degli effluenti al di sotto della placca
Lasciare asciugare la pasta per circa 30 secondi (soltanto in caso di ileostomia)
Permettere l’evaporazione delle sostanza alcooliche contenute e la modellabilità della pasta
Modellare la pasta (soltanto in caso di ileostomia)
Creare uno strato uniforme circostante la stomia
Livellare la zona peristomale
PROCEDURA (apparecchiatura con sistema monopezzo)
Sequenza degli atti Razionale
Chiudere con l’apposito morsetto il fondo della sacca (se a fondo aperto)
- Evitare la fuoriuscita delle feci
Rimuovere la pellicola che protegge l’adesivo
Piegare a metà la placca della sacca, appoggiare il margine inferiore del foro pre-tagliato al margine inferiore della stomia.
- Facilitare l’applicazione del sistema di raccolta.
- Proteggere il bordo peristomale inferiore.
Completare l’adesione della placca verso l’alto.
Metodologie riabilitative in stomaterapia: LO STOMA-CARE
Igiene ed apparecchiatura della colostomia/ileostomia
Metodologie riabilitative in stomaterapia: LO STOMA-CARE
Applicazione della sacca 1 pezzo
PROCEDURA
Sequenza degli atti Razionale
Rimuovere la pellicola che protegge l’adesivo
Accostare il bordo inferiore della placca del sistema a 2 pezzi al bordo inferiore della stomia.
- Facilitare l’applicazione del sistema di raccolta.
- Proteggere il bordo peristomale inferiore.
Completare l’adesione della placca verso l’alto.
Chiudere con l’apposito morsetto il fondo della sacca (se a fondo aperto)
- Evitare la fuoriuscita delle feci
Agganciare la sacca di raccolta alla flangia della placca
Metodologie riabilitative in stomaterapia: LO STOMA-CARE
Igiene ed apparecchiatura della colostomia/ileostomia
Metodologie riabilitative in stomaterapia: LO STOMA-CARE
Applicazione della sacca 2 pezzi
Metodologie riabilitative in stomaterapia: LO STOMA-CARE
PROCEDURA
Sequenza degli atti Razionale
Eliminare i rifiuti, riordinare il materiale, l’ambiente e togliere i guanti.
- Garantire le norme di igiene e sicurezza per la persona assistita e l’operatore. Rispettare i principi di gestione dei materiali in uso.
Lavaggio sociale delle mani Evitare la contaminazione tra operatore, persona assistita e ambiente.
Igiene ed apparecchiatura della colostomia/ileostomia
LA SCELTA DEL PRESIDIO DI RACCOLTA
FLOW-CHART PER LA SCELTA DEL PRESIDIO DI RACCOLTA
PRESIDIO
MONOPEZZO 2 PEZZI
Quale?
Convesso Piano Piano Convesso
Deve essere estremamente conformabile alle irregolarità della cute peristomale
Considerare il n° cambi/die
È più rigido (quindi valutare la sede)
Può richiedere l’utilizzo della cintura e altri accessori
Può essere sufficiente utilizzato insieme ad anelli idrocolloidali convessi (dove l’introflessione o irregolarità non è molto accentuata)
Attenzione al quantitativo utilizzato
Pre-tagliato o ritagliabile?
Utilizzo di accessori in associazione (anelli, pasta, cintura)
Metodologie riabilitative in stomaterapia: LA SCELTA DEL PRESIDIO DI RACCOLTA
SACCA COLO (CHIUSA)
La sacca per la colostomia ha il fondo chiuso, poiché le feci sono poltacee o addirittura formate.
Metodologie riabilitative in stomaterapia: LA SCELTA DEL PRESIDIO DI RACCOLTA
SACCA ILEO (APERTA) Il presidio di raccolta per la ileostomia è a fondo aperto in modo da drenare agevolmente le feci che sono fluide. Ciò permette di evitare il continuo distacco del presidio dalla cute limitando il rischio di lesioni.
Metodologie riabilitative in stomaterapia: LA SCELTA DEL PRESIDIO DI RACCOLTA
SACCA URO (CON RUBINETTO)) La sacca per l’urostomia ha sistema di svuotamento che può essere connesso ad una sacca da urina da letto o da gamba. Inoltre deve essere provvista di valvola antireflusso che non deve essere danneggiata facendovi passare il tutore ureterale
Metodologie riabilitative in stomaterapia: LA SCELTA DEL PRESIDIO DI RACCOLTA
DUE PEZZI: I PREGI…
Evitano distacchi troppo frequenti, quindi maggiore
protezione della cute
La sacca è facile da mettere e rimuovere, quindi adatta a
persone non completamente autosufficienti, che dovranno
farsi aiutare solo per l’applicazione della placca.
…I DIFETTI
Di solito il presidio è più pesante della sacca
monopezzo, e meno discreto sotto gli abiti.
Metodologie riabilitative in stomaterapia: LA SCELTA DEL PRESIDIO DI RACCOLTA
MONOPEZZO: I PREGI…
La sacca unica è di solito più leggera e flessibile del sistema a due pezzi.
È discreta sotto gli abiti
Ad ogni cambio la cute viene detersa dando una
sensazione di “pulito”
…I DIFETTI
La sacca va cambiata più di una volta al giorno
sottoponendo ogni volta la cute al trauma da strappo.
Metodologie riabilitative in stomaterapia: LA SCELTA DEL PRESIDIO DI RACCOLTA
La barriera, sia nei presidi a due pezzi che in quelli monopezzo, può essere sia piano che convesso. Quest’ultimo è utilissimo per apparecchiare le stomie retratte o con cute peristomale non regolare, spesso in associazione a una cintura elastica.
Metodologie riabilitative in stomaterapia: LA SCELTA DEL PRESIDIO DI RACCOLTA
STOMIE PEDIATRICHE
Metodologie riabilitative in stomaterapia: LA SCELTA DEL PRESIDIO DI RACCOLTA
Metodologie riabilitative in stomaterapia: LA SCELTA DEL PRESIDIO DI RACCOLTA
Metodologie riabilitative in stomaterapia: LA SCELTA DEL PRESIDIO DI RACCOLTA
CINTURA
La cintura elastica è un ulteriore aiuto per mantenere in situ il presidio. Una cintura può essere molto utile in caso di addome irregolare o sporgente.
Metodologie riabilitative in stomaterapia: LA SCELTA DEL PRESIDIO DI RACCOLTA
PASTA PROTETTIVA PERISTOMALE
È ideale per livellare le pliche
cutanee, cicatrici e rughe.
Può essere utilizzata intorno
alle fistole e riduce il rischio di
infiltrazione di effluenti.
È utile per aumentare il tempo
di utilizzo del presidio di
raccolta.
Può essere utilizzato in
associazione agli anelli in
stomie particolarmente
difficoltose.
ANELLO IDROCOLLOIDALE
Grazie alla sua forma con foro decentrato offre protezione dove è maggiormente necessario. È ideale per essere utilizzato nelle seguenti situazioni:
•Pliche cutanee, cicatrici e retrazioni della stomia
•Fornisce maggiore protezione in presenza di Dermatiti
•Offre maggiore resistenza contro le infiltrazioni
•Incrementa la durata di utilizzo del presidio di raccolta
Facilità di applicazione.
• Non lasciano residui sulla pelle
• Possono essere modellati (stomie con forma irregolare)
Il materiale utilizzato è un idrocolloide senza contenuto alcolico.
L’anello idrocolloidale è ricoperto da una pellicola protettiva e può essere riposizionato in un apposito contenitore per la conservazione (utilizzo parziale dell’anello).
Metodologie riabilitative in stomaterapia: LA SCELTA DEL PRESIDIO DI RACCOLTA
Metodologie riabilitative in stomaterapia: LA SCELTA DEL PRESIDIO DI RACCOLTA
KIT PER L’IRRIGAZIONE/TRASCORRENTE
Può essere utilizzato per l’irrigazione nei pazienti con colostomie terminali sinistre (Miles e Hartmann), ma anche nelle trasversostomie sinistre.
Può essere utilizzato nelle Ileostomie e Trasversostomie destre per il Trascorrente.
Metodologie riabilitative in stomaterapia: LA SCELTA DEL PRESIDIO DI RACCOLTA
FILM PROTETTIVO PER LA CUTE PERISTOMALE
• Protegge la cute dal contatto con gli effluenti e l’adesivo • Crea una pellicola traspirante tra cute e
placca • Non brucia. Inodore, privo di alcool e
sostanze oleose • Si asciuga rapidamente e crea una
prolungata protezione tramite un film in silicone
• Favorisce una buona adesione del dispositivo
• Film protettivo in silicone • Indicato per l’utilizzo ad ogni cambio del
dispositivo • Il dosatore spray è stato realizzato per
creare una pellicola protettiva uniforme • Riduzione di ostruzioni e blocchi
Metodologie riabilitative in stomaterapia: LA SCELTA DEL PRESIDIO DI RACCOLTA
ADHESIVE REMOVER
• Silicone. • Non brucia. Inodore, privo di alcool e
sostanze oleose • Si asciuga rapidamente, facile da usare,
non lascia residui • Consente di rimuovere l’adesivo
rapidamente ed in modo atraumatico • Lascia la cute liscia e setosa • Lo spray è indicato per facilitare la
rimozione della barriera cutanea. Non occorre risciacquare.
Metodologie riabilitative in stomaterapia: LA SCELTA DEL PRESIDIO DI RACCOLTA
POLVERE IDROCOLLOIDALE
La polvere (idrocolloide liofilizzato) assorbe l’umidità che si forma in caso di dermatite, garantendo così l’adesività del presidio
Metodologie riabilitative in stomaterapia: LA SCELTA DEL PRESIDIO DI RACCOLTA
CINTURA
• Bustine gelificanti molto assorbenti
• Indicate per pazienti con feci liquide per un uso quotidiano
• Il deodorante multi-lubrificante neutralizza gli odori ed ha un effetto multi-lubrificante. L’effetto multi-lubrificante assicura che il contenuto della sacca sia sempre nella parte più bassa, quindi lontano dallo stoma. Rende anche più facile lo svuotamento della sacca.
Metodologie Riabilitative in Stomaterapia:
LA DIETA
Metodologie riabilitative in stomaterapia: LA DIETA
Il PICCOLO INTESTINO assorbe il 50% delle proprie necessità nutrizionali dal lume intestinale; il COLON, invece, dipende dal contenuto luminale per l’80% dei propri bisogni energetici.
• Bengmark S. “Econutrition and Health Maintenance. A new concept to prevent GI Inflammation, Ulceration and Sepsis”. Clin Nutr, 15: 1-10, 1996.
Metodologie riabilitative in stomaterapia: LA DIETA
FUNZIONI DELLA FLORA BATTERICA INTESTINALE
• Produzione di Nutrienti importanti per la mucosa intestinale
• Produzione di micronutrienti
• Prevenzione di un eccesso di crescita di microrganismi potenzialmente patogeni
• Stimolazione del Sistema Immunitario di difesa intestinale GALT
• Eliminazione di tossine e di sostanze non necessarie dal lume intestinale
• Partecipazione nella regolazione delle funzioni intestinali
• Tempo di transito variabile: 2-6 ore • Quantità nella 24 ore: 1000-1500
ml • Frequenza di scariche variabile: da
5 a 15 al giorno • Caratteristica degli effluenti:
• Consistenza liquida • Irritanti per la cute peristomale • Deplezione di elettroliti e
vitamine
ILEOSTOMIA: fisiologia
Metodologie riabilitative in stomaterapia: LA DIETA
Metodologie riabilitative in stomaterapia: LA DIETA
Le persone portatrici di ileostomia sono obbligate a seguire regimi dietetici per il “problema “ legato alle caratteristiche fisiopatologiche
Masticare bene tutti I cibi Mangiare ad un
orario regolare per contribuire a diminuire il
rumore dovuto all’intestino vuoto
Evitare di mangiare funghi, verdure
cinesi, pop-corn e altri alimenti che
possono determinare un
blocco
Ricordare che il pesce, le uova e le
cipolle causano feci maleodoranti
Assumere diversi liquidi al giorno per prevenire la disidratazione
I n t e r v e n t i i n f e r m i e r i s t i c i ( i l e o s t o m i a )
Metodologie riabilitative in stomaterapia: LA DIETA
Abbondante assunzione di liquidi (1500 - 2000 cc die)
Immediato post-operatorio perdita di 1500 ml, dopo 4-5 settimane circa 400-
500 ml
Accorgimenti dietetici nella ileostomia
ALIMENTI ALIMENTI CONSIGLIATI
DA CONSUMARE CON CAUTELA
SCONSIGLIATI
C
E
R
E
A
L
I
Riso, semolino e pasta di piccolo taglio (ben cotti, conditi senza soffritti, con brodo vegetale filtrato, olio o pomodoro fresco). Pane comune ben cotto o tostato, grissini, biscotti secchi (tipo marie o per l’infanzia), fette biscottate, crackers. Tutto confezionato con farina raffinata, non integrale.
Alimenti integrali e cereali per la prima colazione (tipo All Bran, Weetabix, Corn flakes, Muesli).
C
A
R
N
E
Carni sgrassate e senza pelle (pollo, tacchino, coniglio, manzo, maiale magro), al vapore, alla griglia, al forno, al cartoccio. Prosciutto crudo e cotto sgrassato.
Inserire gradualmente i nuovi tipi di carne dopo averne osservato la reazione soggettiva
Evitare le carni grasse (agnello, anatra, oca, ecc.), insaccate (salame, soppressata, salsiccia, mortadella, ecc. ), carni affumicate.
P
E
S
C
E
Fresco o surgelato, cucinato al cartoccio, lessato o alla griglia a vapore. Scegliere i tipi più magri (sogliola, nasello, merluzzo, palombo, dentice, spigola, spada), condito con poco olio crudo.
Pesce fritto e conservato (tonno sott’olio) ed in particolare quello molto grasso come anguilla, sgombri, sardine, salmone, pesce affumicato, molluschi (calamari, polpi, seppie), e crostacei (gamberi).
ALIMENTI ALIMENTI CONSIGLIATI
DA CONSUMARE CON CAUTELA
SCONSIGLIATI
U
O
V
A
Sono raccomandate come fonte proteica: consumarle preparate alla coque o in camicia. Non più di due la settimana.
Sode Fritte e in frittata.
L
A
T
T
E
Inizialmente, è preferibile non consumare latte.
In base alla tolleranza individuale, iniziare con piccole dosi di latte senza lattosio. In seguito latte scremato, yogurt da latte parzialmente scremato.
Latte intero, yogurt da latte intero
F
O
R
M
A
G
G
I
Iniziare con il GRANA, come pietanza o aggiunto ai primi piatti.
Successivamente saggiare la tolleranza individuale e inserire gradualmente formaggi freschi e non fermentati (ricotta, crescenza, quartirolo, bel paese).
Tutti gli altri formaggi.
ALIMENTI ALIMENTI CONSIGLIATI
DA CONSUMARE CON CAUTELA
SCONSIGLIATI
V
E
R
D
U
R
E
Inizialmente solo carote, patate, zucchini cotti o passate in purea, purè di patate senza latte e poco burro. In ogni caso preferire i centrifugati di verdura. In seguito modeste quantità di asparagi (punte), fagiolini teneri , cuori di carciofo, pomodori senza semi e buccia, insalate tenere.
Consumare altri tipi di verdura (preferite quelle cotte e tritate e senza nervatura) solo dopo aver ottenuto un deciso miglioramento. N.B.: i legumi freschi e secchi (fagioli, ceci, piselli, lenticchie, ecc.) possono essere consumati, in piccole quantità, sotto forma di passati o purea dopo aver ottenuto un deciso miglioramento
Verdure crude. Rape, ravanelli, cavolo, verza, cavolo cappuccio, cavolfiore, crauti, broccoli, cavoletti di Bruxelles, cetrioli, peperoni, finocchi, barbabietole, sedano, cipolle crude e cotte in grosse quantità.
F
R
U
T
T
A
Inizialmente fresca, matura, senza buccia e semi: mela sbucciata e grattugiata o frullata, banana matura, spremute di agrumi (filtrate e poco zuccherate), centrifugati di frutta.
Successivamente, sempre scegliendo frutta matura, privata di buccia e semi: albicocche, ananas, agrumi, pere, pesche.
Frutta con la buccia e inoltre: cachi, kiwi, avocado, prugne, susine, castagne, fichi freschi, frutta secca (noci, nocciole, mandorle, datteri, pinoli), tutta la frutta essiccata (prugne, albicocche, fichi, mele, ecc.) Evitare la frutta cotta
ALIMENTI ALIMENTI CONSIGLIATI
DA CONSUMARE CON CAUTELA
SCONSIGLIATI
G
R
A
S
S
I
Poco olio di oliva crudo.
Maionese, burro, panna, strutto.
D
O
L
C
I
Preferire quelli preparati in casa, con pochi grassi e senza crema. Usare zucchero, miele, gelatine, in modeste quantità.
Dolciumi farciti, creme all’uovo e contenenti frutta secca, cioccolato, gelati.
B
E
V
A
N
D
E
Si consiglia di assumere almeno 2 –3 litri di liquidi al giorno a scelta tra: acqua naturale, tè diluito, caffè d’orzo, spremute, centrifugati, succo di frutta senza zucchero aggiunto.
E’ consentito poco vino ai pasti e 1 caffè al giorno
Alcolici e superalcolici, bevande gassate e zuccherate, birra. Bevande “tipo sport”
Metodologie riabilitative in stomaterapia: LA DIETA
R e s e z i o n i I l e a l i e s t e s e
Carenza di Vitamina B12 assorbita solo a livello
dell’ileo terminale Carenza di Lipidi deficit di Sali biliari riassorbiti specialmente
nell’ultima ansa ileale
Nei pazienti con resezioni ileali estese si possono verificare vari gradi di malassorbimento:
Metodologie riabilitative in stomaterapia: LA DIETA
DEFINIZIONE
• E’ una insufficienza intestinale da difetto congenito, infarto intestinale o resezione chirurgica estesa dell’intestino, che da origine a un intestino tenue funzionante di lunghezza inferiore ai 200cm, che si caratterizza per diarrea, malassorbimento delle sostanze nutritive, dilatazione dell’intestino e alterata motilità.
S i n d r o m e d a I n t e s t i n o C o r t o ( S h o r t B o w e l S y n d r o m e )
SINDROME DELL’INTESTINO CORTO (alto flusso)
• Può essere causato da infezione locale o sistemica, infezione intra-addominale, gastroenteriti, eccessiva crescita batterica, ostruzione intestinale, stenosi dell’ileostomia, Morbo di Crohn ricorrente, ileostomie alte.
• Severa disidratazione con iponatremia, ipopotassiemia (oppure iperpotassiemia con iponatremia), ipomagnesemia, ipocalcemia.
• La perdita di liquidi eccedente 1,5lt/die è incompatibile con la gestione domiciliare.
Gestione
Individuare la causa
Reintegrare i liquidi
Bilancio idro-elettrolitico
Codeina o Loperamide per
ridurre la perdita di liquidi
Metodologie riabilitative in stomaterapia: LA DIETA
Metodologie riabilitative in stomaterapia: LA DIETA
DEFINIZIONE
• Brusca riduzione della funzionalità renale (entro 48h) della funzione renale definita da u incremento assoluto dei valori di CREATININEMIA ≥0,3 MG/DL, un incremento percentuale della CREATININEMIA ≥50% (1,5 volte rispetto al basale), o una riduzione della diuresi (oliguria definita come emissione di urine <0,5 ml/kg peso corporeo/h per >6 ore).
Metodologie riabilitative in stomaterapia: LA DIETA
INSUFFICIENZA RENALE ACUTA
• È causata da una elevata perdita di liquidi dall’ileostomia (>1000ml/die).
• Riduzione di peso, diminuito turgore cutaneo, oliguria e urine concentrate, ipotensione, polso debole e frequente.
• >Creatininemia; > Azotemia; Acidosi Metabolica (Iperkaliemia); Alcalosi Metabolica (Ipokaliemia).
• Dolori addominali, distensione, nausea, vomito ed astenia.
Gestione
Individuare la causa
Educazione della persona
stomizzata
Bilancio idro-elettrolitico
Farmaci che inibiscono la
motilità intestinale
Dieta
Data
Esame
ematochi
mico
Uni
tà
Interv
allo
29/07
/12
30/07
/12
31/07/2
012
02/08/2
012
03/08/2
012
Urea Mg/
dl
10 - 50 159 145 121 88 76
Creatinin
a
Mg/
dl
0,7 –
1,2
4,01 3,44 2,98 2,48 1,96
Sodio
(Na+)
mE
q/L
134 -
146
127 135 131 131
Potassio
(K+)
mE
q/L
3,5 –
5,1
5,2 5 4,5 4
EGA
pH 7,248 7,227 7,339 7,42 7,40
cBase -15,1 -10,7 -6,4 -3,4 -0,9
cHCO3- 12,9 14,8 18,7 21,5 23,4
Metodologie riabilitative in stomaterapia: LA DIETA
Somministrazione Terapia
RACCOMANDAZIONE n.11
• Rivedere il profilo dei farmaci dei clienti per assicurare che si realizzi il massimo assorbimento ed efficacia in relazione al tipo di stomia
I clienti con una colostomia o ileostomia possono sperimentare alterazioni nell’assorbimento dei farmaci a causa della diminuita lunghezza dell’intestino dopo l’intervento chirurgico. Questo aspetto concerne particolarmente i clienti con una ileostomia, poiché la maggior parte dei farmaci sono assorbiti in quel tratto d’intestino. L’osservazione di pezzi di farmaci nella sacca della stomia può suggerire che debbano essere prese in considerazione formule alternative, tipo formulazioni a rapida azione, come tavolette non ricoperte, capsule di gelatina, soluzioni o sospensioni per massimizzare l’assorbimento terapeutico.
Metodologie riabilitative in stomaterapia: LA DIETA
Consulenza Dietista
RACCOMANDAZIONE n.13
• Dovrebbe essere richiesta una consulenza con un Dietista per i clienti con stomie che sono a rischio o che sviluppano complicanze nutrizionali.
• ↑ o ↓ del peso • Speciali necessità dietetiche (es. pazienti
con problemi di masticazione o deglutizione) • Elevata eliminazione o disidratazione • Blocco/ostruzione intestinale • Costipazione
Metodologie riabilitative in stomaterapia: LA DIETA
• Fisiologia simile a quella naturale
• Quantità nelle 24 ore: circa 150-300 ml
• Frequenza di scariche variabile: da 1 a 3 al giorno
COLOSTOMIA: fisiologia
Insegnare il modo in cui la colostomia interferisce con l’assorbimento
Verificare la tolleranza nei
confronti dei cibi
Insegnare al cliente ad alimentarsi in
modo lento e regolare
Discutere le modificazioni dietetiche che possono contribuire a diminuire l’odore e la
flautolenza
Elencare le modificazioni dietetiche atte a
prevenire o a gestire la diarrea e la stipsi
secondo le indicazioni
Istruire il paziente a monitorare il peso e a
riferire aumenti o diminuzioni di peso
superiori a 5 kg
Spiegare l’importanza di una adeguata
assunzione di liquidi (acqua, succhi di
frutta, etc.)
Le persone portatrici di colostomia non sono obbligate a
seguire regimi dietetici particolarmente ferrei
e restrittivi
I n t e r v e n t i i n f e r m i e r i s t i c i ( c o l o s t o m i a )
ALIMENTI ALIMENTI CONSIGLIATI DA CONSUMARE CON CAUTELA
C
E
R
E
A
L
I
Pasta di piccolo taglio, riso e semola ben cotti (preferibilmente all’olio o con pomodoro fresco), pane ben cotto o tostato, grissini, biscotti, fette biscottate, crackers.
Pane bianco con molta mollica, pane con crusca.
C
A
R
N
E
Magre, di vitello, vitellone, bue, pollo; cotte alla griglia, senza grassi, lessate, arrosto. Bresaola, prosciutto cotto e crudo sgrassati
Grasse (agnello, anatra, oca, ecc.), conservate, fritte, insaccate (salumi), frattaglie e trippa, carni affumicate.
P
E
S
C
E
Magro fresco o surgelato (sogliola, nasello, merluzzo, palombo, dentice) lesso o ai ferri, condito con olio crudo
Grasso (anguilla, sgombro, salmone), conservato sott’olio (es. tonno ), fritto, crostacei, molluschi.
ALIMENTI ALIMENTI CONSIGLIATI DA CONSUMARE CON CAUTELA
U
O
V
A
Alla coque e in camicia. Sode e fritte.
L
A
T
T
I
C
I
N
I
Latte parzialmente scremato, formaggi freschi e non fermentati (mozzarella, ricotta, stracchino, robiola, crescenza, Bel paese) Parmigiano e grana.
Latte intero, panna, formaggi grassi e fermentati, gorgonzola, mascarpone, sottilette, formaggini.
G
R
A
S
S
I
Olio di oliva, burro, margarina di mais (consumati a crudo).
Fritti, lardo, strutto.
ALIMENTI ALIMENTI CONSIGLIATI DA CONSUMARE CON CAUTELA
V
E
R
D
U
R
E
Le fibre contenute nelle verdure non vengono digerite nell’intestino residuo e possono provocare formazione di gas intestinali. Dare la preferenza alle patate lessate e purè. Inizialmente la verdura deve essere tenera, senza nervatura, lessata e possibilmente passata:: carote lesse e zucchini. In seguito modeste quantità di asparagi (punte), fagiolini teneri, cuori di carciofo, pomodori senza semi e buccia, insalate tenere. N.B.: dopo la dimissione, si possono inserire gradualmente altri tipi di verdure ed eliminare solo quelle in grado di produrre stipsi o diarrea, meteorismo e cattivi odori.
Peperoni, asparagi, rape, porri, finocchi, melanzane, funghi, piselli. I legumi secchi (lenticchie, fagioli, ceci, piselli) possono essere tollerati in piccole quantità e passati nelle minestre ma vanno introdotti con cautela. Le verdure aromatiche provocano meteorismo (cipolle, cavoli, verze, radici amare) Sottaceti.
F
R
U
T
T
A
Le cautele da adottare sono le stesse che per la verdura: dà minori problemi se è frullata o centrifugata, grattugiata o cotta. Successivamente può essere introdotta la frutta al naturale ma senza buccia e ben matura. Sono da preferire banane e mele ben mature, le spremute di agrumi filtrate.
Le prugne, le pesche, i fichi, i cachi, la frutta secca sono ricche di fibre e quindi da inserire con cautela.
ALIMENTI ALIMENTI CONSIGLIATI DA CONSUMARE CON CAUTELA
D
O
L
C
I
Budini, creme e dolci a base di semolino, riso, latte e zucchero. Ottimi le confetture e il miele.
Gelati e dolci contenenti panna, cioccolato.
B
E
V
A
N
D
E
Acqua non gassata, caffè e tè leggeri, caffè d’orzo, vino in piccole quantità, succhi di frutta e di verdura (meglio se di frutta e verdure fresche e centrifugate).
Bevande gassate e ghiacciate, alcolici (inclusi aperitivi e digestivi).
V
A
R
I
E
Evitare l’uso di gomme da masticare
Metodologie Riabilitative in Stomaterapia:
IRRIGAZIONE E TRASCORRENTE
L’IRRIGAZIONE (definizione) Consiste nell'introduzione, attraverso la stomia, di acqua nel colon residuo allo scopo di determinare l'evacuazione controllata delle feci in esso contenute
Metodologie riabilitative in stomaterapia: L’IRRIGAZIONE
Metodologie riabilitative in stomaterapia: L’IRRIGAZIONE
IRRIGAZIONE
1. Con questa metodica, si sopperisce alla perdita della continenza,
conseguente alla soppressione temporanea o definitiva dello sfintere
anale, mediante un controllo meccanico della funzione evacuativa
2. Riducendo inoltre la flora intestinale,
l'irrigazione diminuisce la produzione di gas intestinale
Metodologie riabilitative in stomaterapia: L’IRRIGAZIONE
RACOMANDAZIONE 19 L’irrigazione del colon può essere implementata come un metodo sicuro ed efficace per la gestione della colostomia discendente o sigmoidea per clienti adulti selezionati
Livello dell’evidenza III
L’Infermiere Stomaterapista
educa il paziente stomizzato alla
tecnica dell’irrigazione
Il paziente effettua
l’Irrigazione con il supporto dello Stomaterapista
Il paziente effettua
l’Irrigazione in modo autonomo
Metodologie riabilitative in stomaterapia: L’IRRIGAZIONE
INDICAZIONI
Colostomia temporanea o
definitiva
Sigmoidostomia
Trasversostomia
Metodologie riabilitative in stomaterapia: L’IRRIGAZIONE
CONTROINDICAZIONI
1. LEGATE AL COLON RESIDUO
REGOLARITÀ E RITMICITÀ DELLE EVACUAZIONI
PATOLOGIA PRIMARIA
• Malattia diverticolare
• Morbo di Crohn
• Colon irritabile
• Persone con problemi renali o cardiaci. (L’irrigazione può causare sovraccarico di liquidi, o diminuire il
battito cardiaco attraverso la stimolazione vagale)
Metodologie riabilitative in stomaterapia: L’IRRIGAZIONE
2. LEGATE ALLA COLOSTOMIA
• Ernia peristomale
• Prolasso stomale
• Stenosi stomale
• Recidiva neoplastica stomale
CONTROINDICAZIONI
Metodologie riabilitative in stomaterapia: L’IRRIGAZIONE
CONTROINDICAZIONI
3. LEGATE ALLE CONDIZIONI GENERALI DEL PAZIENTE
• Inabilità fisica
• Inabilità psichica
• Chemio e Radioterapia
Metodologie riabilitative in stomaterapia: L’IRRIGAZIONE
FREQUENZA DELL’IRRIGAZIONE
• Quotidianamente
• Ogni 48 ore
• Ogni 72 ore
La scelta del periodo dipende dalla peristalsi individuale e dal volume del
colon residuo
Metodologie riabilitative in stomaterapia: L’IRRIGAZIONE
LIEVI
• Modico sanguinamento o edema dello stoma
• Dolori campriformi addominali
• Brevi e lievi lipotimie
GRAVI
• Perforazione
• Stenosi da ustione
COMPLICANZE DELL’IRRIGAZIONE
Metodologie riabilitative in stomaterapia: L’IRRIGAZIONE
CAUSE DI INSUCCESSO
• Errori dietetici che alterano la motilità colica
• Quantità di liquido troppo scarsa o esagerata
• Velocità troppo elevata o troppo scarsa
• Decorso tortuoso nella parte intramurale della stomia
• Mancato rispetto degli orari
Metodologie riabilitative in stomaterapia: L’IRRIGAZIONE
L’ora dell’Irrigazione deve essere il più possibile costante
Il quantitativo di H2O utilizzato deve essere sempre lo stesso
Il deflusso dell’H2O deve essere lento (interruzione in caso di crampi addominali, rigurgiti, etc)
Temperatura dell’H2O 37/38°C
Dieta (alcuni cibi possono interferire con il risultato dell’Irrigazione: es. alimenti ad alto contenuto di
fibre)
Metodologie riabilitative in stomaterapia: CURA DEL MONCONE RETTALE
Nelle colostomie che non prevedono l’ exeresi totale del retto (Hartmann), il tratto escluso (moncone rettale) mantiene sia l’attività peristaltica che produttiva:
• Tenesmo anale
• Evacuazioni di muco
I
R
R
I
G
A
Z
I
O
N
E
• Pulire periodicamente il tratto intestinale escluso e mantenerlo tale fino alla ricanalizzazione
• Mantenere inalterata la capacità evacuativa
• Migliorare la qualità della vita
• Non prima di un mese dall’intervento
• Ogni 15 giorni
Metodologie riabilitative in stomaterapia: CURA DEL MONCONE RETTALE
VANTAGGI
• Riduzione/eliminazione del tenesmo rettale
• Riduzione/eliminazione delle perdite di muco
CONTROINDICAZIONI ALL’EFFETTUAZIONE
• Deiscenza della cupola del moncone rettale (da effettuare soltanto dopo indicazione medica)
Metodologie riabilitative in stomaterapia: LAVAGGIO TRASCORRENTE COLICO
Pulire
• LAVAGGIO TRASCORRE
NTE COLICO
Tratto colico escluso
Ansa efferente
Metodologie riabilitative in stomaterapia: LAVAGGIO TRASCORRENTE COLICO
Pulire
• LAVAGGIO TRASCORRENTE COLICO
Tratto colico escluso
Indagini diagnostiche strumentali
Riabilitazione
Intervento di ricanalizzazione e chiusura della
stomia
In preparazione a Effettuato per
Metodologie riabilitative in stomaterapia: LAVAGGIO TRASCORRENTE COLICO
CONTROINDICAZIONI
• Stenosi accertata o sospettata dell’anastomosi a valle della stomia
• Deiscenza accertata o sospettata dell’anastomosi a valle della stomia
• Coincidenza di trattamenti terapeutici adiuvanti quali Chemio e Radioterapia
Metodologie riabilitative in stomaterapia: LAVAGGIO TRASCORRENTE COLICO
LAVAGGIO TRASCORRENTE COLICO
(30 giorni dopo l’intervento chirurgico)
• Riconoscimento delle strutture muscolari del Pavimento Pelvico
• Ripresa del controllo dello Sfintere Anale
Ricanalizzazione
Metodologie riabilitative in stomaterapia: LAVAGGIO TRASCORRENTE COLICO
Valutazione clinica generale preventiva della persona
Patologie cardiache e renali
Attenta valutazione
Posizione più idonea
Tempi di introduzione
Quantità di acqua da introdurre
Metodologie riabilitative in stomaterapia: LAVAGGIO TRASCORRENTE COLICO
Informazione al paziente Procedura
Finalità
Tempi
Indicazioni utili
Aspetto psicologico
Atto della defecazione
Soddisfazione
Senso di benessere
Ripristino della funzione fisiologica
Metodologie riabilitative in stomaterapia: LAVAGGIO TRASCORRENTE COLICO
PROGRAMMAZIONE LAVAGGI
• Generalmente si consigliano 1 – 2 lavaggi a settimana
Metodologie riabilitative in stomaterapia: LAVAGGIO TRASCORRENTE COLICO
Digiuno
Pasti abbondanti
Evita: • Nausea • Vomito
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Verifica delle emissioni
Cellule morte
Muco
Sanguinamenti
Colite da diversione
Granulomi sull’anastomosi
colo-rettale
Presenza di punti metallici
COMPLICANZE STOMALI E PERISTOMALI
“La cute peristomale dovrebbe
essere intatta, senza segni
evidenti di arrossamento
(eritema), perdita di sostanza
(erosione o ulcerazione)
oppure sensazioni di prurito,
bruciore o dolore”
Colwell J, Beitz J. Survey of wound ostomy and continence (WOC) nurse clinicians on
stomal and peristomal complications: A content validation study. J Wound Ostomy
Continence Nurs. 2007;34(1):57-69.
Metodologie riabilitative in stomaterapia: COMPLICANZE STOMALI E PERISTOMALI
Metodologie riabilitative in stomaterapia: COMPLICANZE STOMALI E PERISTOMALI
COSA È UNA ALTERAZIONE CUTANEA PERISTOMALE?
• La compromissione dell’integrità cutanea intorno alla stomia
• Il risultato negativo del vissuto con una stomia
ST. CYR ET AL. (2012)
An evaluation of the canadian
assessment guide
44%
BOSIO ET AL. (2007)
A proposal for classifying peristomal skin disorders:
results of a multicenter observational study
52%
COLWELL ET AL. (2001)
The state of the sandard diversion
56%
ANTONINI M, MILITELLO G (2013)
Studio pilota sull’incidenza delle complicanze stomali e peristomali nei centri stomizzati della ASL11 Empoli e
ASL4 Prato
56%
SCARPA ET AL (2007)
Rod in loop ileostomy: just an insignificant detail
for ileostomy-related complications?
61%
• In letteratura è presente una ampia percentuale di tassi di incidenza
• La carenza di consenso riguardo la definizione di complicanze stomali e peristomali non permette di effettuare confronti
Metodologie riabilitative in stomaterapia: COMPLICANZE STOMALI E PERISTOMALI
PREVENZIONE
Disegno pre-operatorio (Stoma Siting)
Educazione (Linee Guida RNAO)
Conoscenza dei presidi e degli accessori
ASSESSMENT
Elenco delle Complicanze
Scala di classificazione delle alterazioni cutanee peristomali SACS
TRATTAMENTO
Medicazioni avanzate
Conoscenza dei presidi e degli accessori
Metodologie riabilitative in stomaterapia: COMPLICANZE STOMALI E PERISTOMALI
Prevenzione – DISEGNO PRE-OPERATORIO
• Tra i fattori che supportano il recupero fisico, sociale e psichico della persona stomizzata si possono annoverare:
• La tecnica chirurgica di confezionamento dello stoma
• La sede di confezionamento della derivazione
• La completa padronanza della gestione della stomia
• L’adozione di un sistema di raccolta degli effluenti affidabile
• La presenza di personale preparato e strutture sanitarie dedicate di riferimento
Metodologie riabilitative in stomaterapia: COMPLICANZE STOMALI E PERISTOMALI
Prevenzione – EDUCAZIONE (LINEE GUIDA RNAO)
RACCOMANDAZIONE n.3
• Consultare il team interdisciplinare per la valutazione e gli interventi necessari per i nuovi pazienti o per chi è già portatore di stomia.
Metodologie riabilitative in stomaterapia: COMPLICANZE STOMALI E PERISTOMALI
Prevenzione – EDUCAZIONE (LINEE GUIDA RNAO)
RACCOMANDAZIONE n.9
• Valutare lo stoma immediatamente dopo l’intervento e le condizioni della cute stomale/peristomale con ogni misuratore utilizzando uno strumento per la classificazione validato per monitorare le complicanze.
Metodologie riabilitative in stomaterapia: COMPLICANZE STOMALI E PERISTOMALI
Prevenzione – EDUCAZIONE (LINEE GUIDA RNAO)
RACCOMANDAZIONE n.10
• Identificare i fattori di rischio che influenzano le complicazioni stomali e peristomali .
Metodologie riabilitative in stomaterapia: COMPLICANZE STOMALI E PERISTOMALI
Prevenzione – EDUCAZIONE (LINEE GUIDA RNAO)
RACCOMANDAZIONE n.17
• È raccomandata una valutazione e un follow-up di un infermiere stomaterapista per il paziente e per la famiglia dopo l’intervento chirurgico, per diminuire il distress psicologico, per promuovere una qualità di vita ottimale e per prevenire le complicanze.
Metodologie riabilitative in stomaterapia: COMPLICANZE STOMALI E PERISTOMALI
Prevenzione – EDUCAZIONE (LINEE GUIDA RNAO)
RACCOMANDAZIONE n.18
• Educare il cliente e la famiglia a riconoscere le complicanze che interessano lo stoma e la cute peristomale
Assessment – SCALA DI CLASSIFICAZIONE SACS
• Studiare e classificare le alterazioni cutanee peristomali secondarie alla creazione di una stomia
• Determinare la correlazione tra esami ematochimici, parametri clinici e severità della complicanza peristomale
• Lo strumento facilita la rilevazione e l’interpretazione della lesione peristomale, nonché la sua collocazione topografica
Metodologie riabilitative in stomaterapia: COMPLICANZE STOMALI E PERISTOMALI
COMPLICANZE
COMPLICANZE STOMALI COMPLICANZE PERISTOMALI C
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(0 –
72
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Edema Dermatite Irritativa da Contatto (DIC) D
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atiti
Emorragia intra-stomale e peristomale Dermatite Allergica da Contatto (DAC)
Ischemia e Necrosi Candidosi
Infe
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Malposizionamento Follicolite
Malconfezionamento Pseudomonas Aeruginosa
Retrazione Lesioni Pseudoverrucose
Lesio
ni
Pro
liferative
Prolasso Depositi di Ossalati
Fistola Neoplasie
Stenosi Distacco muco-cutaneo
Pe
rdita d
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za
Ernia Suppurazioni ed ascessi peristomali
Traumi Ulcere da Pressione
Pyoderma Gangrenoso Peristomale
Traumi
Dermatite Artefatta
Psoriasi Diso
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Cu
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esiste
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Eczema
Dermatite Seborroica
CLASSIFICAZIONE DELLE ALTERAZIONI CUTANEE
PERISTOMALI - SACS
COSA È LA CLASSIFICAZIONE SACS?
• È uno strumento basato sull’evidenza e sviluppato da un bisogno clinico
• La revisione della letteratura
internazionale ha rilevato la mancanza di uno strumento per la classificazione delle alterazioni cutanee peristomali
• La classificazione SACS è stata sviluppata per fornire un linguaggio comune nella valutazione e classificazione delle alterazioni cutanee peristomali
• Uno strumento di facile ed immediato utilizzo e comprensione per tutti gli operatori sanitari
Metodologie riabilitative in stomaterapia: CLASSIFICAZIONE DELLE ALTERAZIONI CUTANEE PERISTOMALI - SACS
GLI OBIETTIVI DELLO STUDIO SACS
1. Studiare e classificare le alterazioni cutanee secondarie alla creazione di una enterostomia.
2. Determinare, attraverso l’analisi di
esami ematochimici e parametri clinici, se esistesse una correlazione tra gravità dell’alterazione cutanea ed alterazioni metaboliche.
DEFINIZIONE DEI PARAMETRI DELLA RICERCA: E’ stato deciso di non prendere in considerazione aspetti quali: - L’eziologia
dell’alterazione cutanea peristomale
- Il trattamento terapeutico
Metodologie riabilitative in stomaterapia: CLASSIFICAZIONE DELLE ALTERAZIONI CUTANEE PERISTOMALI - SACS
DOVE SONO LOCALIZZATE LE ALTERAZIONI CUTANEE PERISTOMALI
• Definizione del concetto di “Peristomale”: E’ stato definito come peristomale tutto ciò che sta nella cute peristomale, anche non direttamente collegato con la stomia.
• Sotto l’adesivo idrocolloidale
• Sotto il nastro della barriera cutanea
• Oltre il bordo della barriera cutanea
7,5 7,5
Metodologie riabilitative in stomaterapia: CLASSIFICAZIONE DELLE ALTERAZIONI CUTANEE PERISTOMALI - SACS
COSA DEVO CLASSIFICARE
SEGNO PREVALENTE E’ stato deciso che la classificazione deve sempre e solo riportare il segno prevalente (più grave) e la relativa topografia (T) che esprime il posizionamento del segno prevalente della lesione; si avrà quindi una sola “L” ed eventualmente più “T”.
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BENEFICI CLINICI DELLA CLASSIFICAZIONE SACS
• Fornisce definizioni operative per l’interpretazione uniforme delle alterazioni cutanee peristomali
• Strumento validato (CVI = 0,94/1)
• Rappresenta uno strumento per la
classificazione per documentare l’incidenza delle complicanze peristomali
Metodologie riabilitative in stomaterapia: CLASSIFICAZIONE DELLE ALTERAZIONI CUTANEE PERISTOMALI - SACS
STEP 1
Valutazione e Classificazione della lesione
(L1 LX)
STEP 2
Identificazione della collocazione topografica della lesione
(T1 TV)
STEP 3
Documentazione
(L + T)
COME UTILIZZARE LA CLASSIFICAZIONE SACS
Metodologie riabilitative in stomaterapia: CLASSIFICAZIONE DELLE ALTERAZIONI CUTANEE PERISTOMALI - SACS
T III (Quadrante
inferiore destro)
T IV (Quadrante
inferiore sinistro)
T I (Quadrante superiore sinistro)
T II (Quadrante superiore
destro)
TOPOGRAFIA
T V (Tutti i
quadranti)
Testa del paziente
Piedi del paziente
CLASSIFICAZIONE SACS
• L1 = Lesione Iperemica (arrossamento senza perdita di sostanza)
• L2 = Lesione Erosiva con perdita di sostanza sino e non oltre il derma
• L3 = Lesione Ulcerativa oltre il derma • L4 = Lesione Ulcerativa (fibrinosa,
necrotica) • L5 = Lesione Proliferativa (granulomi,
depositi di ossalati, neoplasia)
Metodologie riabilitative in stomaterapia: CLASSIFICAZIONE DELLE ALTERAZIONI CUTANEE PERISTOMALI - SACS
DEFINIZIONE DELLE ALTERAZIONI CUTANEE PERISTOMALI
L1
LESIONE IPEREMICa
• (arrossamento peristomale senza perdita di sostanza)
Metodologie riabilitative in stomaterapia: CLASSIFICAZIONE DELLE ALTERAZIONI CUTANEE PERISTOMALI - SACS
• Arrossamento o Iperemia dell’area peristomale, con cute integra.
• La corretta classificazione della lesione è L1.
• L’arrossamento peristomale è presente in tutti i quadranti e, pertanto, la lesione deve essere localizzata come TV.
DEFINIZIONE DELLE ALTERAZIONI CUTANEE PERISTOMALI
L2
LESIONE EROSIVA
• (perdita di sostanza superficiale sino e non oltre il derma)
Metodologie riabilitative in stomaterapia: CLASSIFICAZIONE DELLE ALTERAZIONI CUTANEE PERISTOMALI - SACS
• È presente un eritema importante della cute peristomale associato a perdita di sostanza superficiale (erosione).
• La corretta classificazione della lesione è L2.
• L’arrossamento peristomale associato alla perdita di sostanza superficiale è presente in tutti i quadranti e, pertanto, la lesione deve essere localizzata come TV.
DEFINIZIONE DELLE ALTERAZIONI CUTANEE PERISTOMALI
L3
LESIONE ULCERATIVA
(oltre il derma)
Metodologie riabilitative in stomaterapia: CLASSIFICAZIONE DELLE ALTERAZIONI CUTANEE PERISTOMALI - SACS
• La sutura peristomale ha parzialmente ceduto a seguito di un processo suppurativo, lasciando una perdita di sostanza che interessa il Derma.
• La corretta classificazione della lesione è L3.
• La perdita di sostanza interessa in modo marcato i quadranti inferiori e il superiore sinistro. La lesione interessa quindi i quadranti TI – III – IV.
L4
LESIONE ULCERATIVA
(fibrinosa, necrotica)
DEFINIZIONE DELLE ALTERAZIONI CUTANEE PERISTOMALI
Metodologie riabilitative in stomaterapia: CLASSIFICAZIONE DELLE ALTERAZIONI CUTANEE PERISTOMALI - SACS
• Perdita di sostanza che interessa il Derma. È anche presente tessuto non vitale, in questo caso fibrina adesa al fondo della lesione.
• La corretta classificazione della lesione è L4.
• La perdita di sostanza interessa in modo marcato i quadranti inferiori e il superiore sinistro. La lesione interessa quindi i quadranti TI – III – IV.
LX
LESIONI PROLIFERATIVE
(Granulomi, Depositi di Ossalati, Neoplasie)
DEFINIZIONE DELLE ALTERAZIONI CUTANEE PERISTOMALI
Metodologie riabilitative in stomaterapia: CLASSIFICAZIONE DELLE ALTERAZIONI CUTANEE PERISTOMALI - SACS
• È presente una iperplasia della cute peristomale, dovuta alla presenza di un corpo estraneo (filo di sutura).
• La corretta classificazione della lesione è LX.
• La localizzazione della lesione è il quadrante superiore destro, quindi TII.
• È presente del tessuto cresciuto in modo abnorme, a causa della presenza di una sonda (PEG) che cerca di abbracciare. È il tentativo della cute di riparare se stessa.
• La corretta classificazione della lesione è LX.
• La lesione è localizzata in tutti i quadranti e, pertanto, è una TV.
• È presente una iperplasia della cute peristomale, dovuta alla presenza di un corpo estraneo (filo di sutura).
• La corretta classificazione della lesione è LX.
• La localizzazione della lesione è il quadrante superiore destro, quindi TII.