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Anne Ryan EUOĪ, EUOĪ, EUOĪ 7.3—27.4.2019 3 ↘

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Anne Ryan

EUOĪ, EUOĪ, EUOĪ7.3—27.4.2019

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↘ Text byMaria Villa

↘ Euoī, Euoī, Euoī

Le opere di Anne Ryan, pur sviluppandosi attraverso forme e materiali non immediatamente riconducibili alla pittura,

sono pervase di un forte senso pittorico e coloristico. Non si tratta di forme chiuse in se stesse, di rappresentazioni congelate, di attimi sospesi, ma di scene vibranti di un dinamismo incessante che occupa lo spazio dello spettatore creando una scenografia. Sono dipinti che diventano tridimensionali.Questo fremito continuo che trasmettono le figure fa entrare nelle opere la dimensione del tempo, una coordinata che, tra l’altro, svela l’interesse dell’artista per il cinema, in particolare quello italiano, inteso come forma narrativa in divenire, che si contrae e distende e che a volte torna su se stessa senza troppo rigidità. Già evidente nei dipinti degli anni precedenti, che rappresentano momenti, tagli e prospettive apparentemente colti attraverso la telecamera, questa ispirazione si evolve e assume connotati inediti nei “dipinti ritagliati” esposti. Si tratta di silhouettes letteralmente disegnate sul cartoncino e ritagliate, autoportanti e dipinte su ciascun lato. Situazioni del quotidiano osservate per strada, nei film, sui giornali, mai copie esatte, ma forme tradotte e riconfigurate attraverso la memoria dell’artista. Personaggi che si incontrano e che si dispongono nello spazio in piccoli gruppi attraverso armoniosi passi di danza. Questo senso dinamico sottolineato dal tema ballo si percepisce anche nelle opere in terracotta realizzate per questa mostra, forme quasi bidimensionali di corpi che non soccombono alla gravità e che svolazzano sulle pareti. Figurine che rimandano all’armonia e alla finezza della ceramica attica a figure rosse, alla particolarità di alcune scene della pittura greca o etrusca, ma anche al vigore delle danze propiziatorie. Penso per esempio alla lastra di copertura della Tomba del Tuffatore (480-470 a.c.), oggi al Museo Archeologico di Paestum, dove un giovane nudo appare sospeso in aria, immortalato in una posa atletica e incredibilmente armonica, prima di toccare lo specchio d’acqua verso il quale si è

↑ Euoī, Euoī, Euoīdetail

↑ Euoī, Euoī, Euoīinstallation view

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↓ 5 women in the woods and one swimming2019, acrilico su cartone ritagliato / acrylic on cutout cardboard,51 × 63 cm

↑ Swimming women2019, acrilico su cartone ritagliato / acrylic on cutout cardboard, 52 × 72 cm

↙ Trapeze artist2019, acrilico su cartone ritagliato / acrylic on cutout cardboard, 76 × 54 cm

lanciato, ma anche alla forza delle Menadi di Skopas, fanciulle seguaci di Dioniso che celebravano il suo culto con danze energiche al ritmo di tamburelli e flauti. Il lavoro di Anne Ryan è allo stesso tempo una riflessione e una proposta nuova di pittura, attentamente calibrata ma anche giocosa e leggera. Opere dalla duplice natura che proprio attraverso l’equilibrio ci fanno arrivare con efficacia un messaggio, una storia.

↓Bend over 2019, acrilico su cartone ritagliato / acrylic on cutout cardboard, 30 × 50 cm

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↘ Untitled #11 2019, ceramica/ ceramic, 25 × 10 cm

↘ Euoī, Euoī, Euoīinstallation view

The works of Anne Ryan, while developing through forms and materials not immediately

attributable to painting, are pervaded by a strong pictorial and colouristic sense. Rather than being enclosed forms, frozen representations, or suspended moments, they are in fact vibrant scenes of an incessant dynamism that occupy the space of the spectator creating a scenography. They are paintings that become three-dimensional. This continuous thrill that the figures transmit brings the dimension of time into the works, a reference that, among other things, reveals the artist's interest in cinema – in particular Italian cinema – understood as a narrative form in progress, which contracts and stretches and sometimes returns to itself without too much rigidity. Already evident in the paintings of the previous years, which represent moments, cuts and prospects apparently captured using a camera, this inspiration evolves and takes on unusual connotations in the exhibited “cut-out paintings”. These are silhouettes literally drawn on cardboard and cut out, free-standing and painted on each side. Situations of everyday life observed

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↘ Women floating in space2019, ceramica / ceramic, ø 45 cm

in the street, in films, in newspapers, never exact copies, but forms translated and reconfigured through the artist's memory. They are characters that meet and arrange themselves in space through a harmonious dance. This sense of dynamicity emphasised by the dance theme is also perceived in the terracotta works made for this exhibition, body shapes that are almost two-dimensional and do not succumb to gravity and flutter on the walls. They are figurines which refer to the harmony and finesse of Attic red-figure pottery, to the particularity of scenes found in Greek or Etruscan painting, but also to the vigor of propitiatory dances. I am thinking, for example, of the covering slab of Tomba del Tuffatore (480-470 BC) – now in the Archaeological Museum of Paestum – where a young nude appears suspended in the air, immortalised in an athletic and incredibly harmonic pose, before touching the water mirror towards which he launched himself; but also of the strength of the Menadi by Skopas, young followers of Dionysus who celebrated his cult with energetic dances to the rhythm of tambourines and flutes. The work of Anne Ryan is at the same time a reflection

and a new painting proposal, carefully calibrated but also playful and light. They are works with a dual nature and it is precisely through their equilibrium that they effectively deliver a message, a story.

↘ Euoī, Euoī, Euoīinstallation view

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.2019EUOĪ, EUOĪ, EUOĪ

↗ Special projectEuoī, Euoī, Euoī: Rock Chick Maenades VIlinoleografia su carta di bambù giapponese / linoleography on Japanese bamboo paper, cm 24 x 33

↗ Untitled #082019, ceramica / ceramic, 23 × 17 cm

↘ Untitled #222019, ceramica / ceramic, 33 × 11 cm

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↗ Euoī, Euoī, Euoīdetail

BIOAnne Ryan (nata a Limerick, Irlanda, vive e lavora a Londra). Ha studiato presso la Limerick School of Art in Irlanda, la Birmingham University e la Coventry University. Sue mostre personali e collettive si sono tenute presso: greengrassi, Londra, 2017; The Rectory Projects, Londra, 2018; British School, Roma, 2016; Royal Accademy of Arts, Londra, 2013; Künstlerhaus Mousontorum, Francoforte, 2001. Tra i premi ricevuti: Abbey Fellowship in Painting, British School, Roma, 2016; British Arts Council Travel Award to Sweden, 1999.

Anne Ryan (Limerick, Irland, she lives and works in London). She studied at Limerick School of Art, Ireland, Birmingham University and Coventry University. She held solo and group exhibitions at: greengrassi, London, 2017; The Rectory Projects, London, 2018; British School, Rome, 2016; Royal Accademy of Arts, London, 2013; Künstlerhaus Mousontorum, Frankfurt, 2001. Among the received Grants: Abbey Fellowship in Painting, British School, Rome, 2016; British Arts Council Travel Award to Sweden, 1999.

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RIBOT Via Enrico Nöe 2320133 Milano

Orario mart. - ven. 15 - 19.30sabato 11.30 - 18.30anche su appuntamento

Opening Hours Tue - Fri 3 - 7.30 pmSaturday 11.30 am - 6.30 pmalso by appointment

T. +39 347 050 93 23 [email protected]

↘ WWW.RIBOTGALLERY.COM

crediti fotografici

/ photo credits

Andrea Sartori

traduzione

/ translation

Vashti Ali

progetto editoriale

/ editorial project

Maria Villa

progetto grafico

/ graphic design

Chiara Athor Brolli

stampa / print

Graphic srl

un ringraziamento

speciale a / a special

thanks to

Andrew Child