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13 December 2020
POLITECNICO DI TORINORepository ISTITUZIONALE
NEWDESIGN 2010 / Tamborrini P.. - STAMPA. - (2010).Original
NEWDESIGN 2010
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MIUR - Ministero dell'Istruzione dell'Università e della Ricerca
2010
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Nell’a.s. 2009/2010 la Direzione Generale degli Ordinamenti scolastici e dell’Autonomia scolastica ha promosso la prima edizione del progetto NEWDESIGN, rivolto agli studenti del IV e del V anno degli Istituti Statali d’Arte e dei Licei Artistici con l’intento di:
sollecitare i giovani all’espressione delle attitudini di creati-vità ed innovazione con particolare riferimento al design;
offrire agli studenti dell’istruzione artistica l’opportunità di partecipare ad un percorso comune e di confrontare i livelli raggiunti, arricchendo la propria preparazione anche attraverso le esperienze compiute dai coetanei;
consentire ai docenti di integrare e potenziare la didattica curricolare sostenendo gli alunni attraverso percorsi proget-tuali pluridisciplinari;
favorire il contatto diretto con il mondo della produzione per agevolare il riconoscimento degli ambiti ideativi, progettuali e operativi;
coltivare e tutelare i talenti che la scuola accoglie, forma ed orienta;
promuovere attività che stimolino lo sviluppo ed il consoli-
NEWDESIGN,
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Antonio Lo Bello
damento delle competenze di cooperazione e collaborazione.L’intento del Progetto, quindi, è stimolare l’applicazione delle diverse dimensioni del pensiero divergente nei differenti ambiti formativi per la progettazione, individuale e/o collettiva, di “oggetti” di design che siano l’espressione concreta della fluidità, della flessibilità e dell’originalità ideativa degli studenti supportata e coadiuvata dal soste-gno del docente-tutor.Il Concorso coniuga, infatti, formazione artistica e sperimentazione, progettualità e competenze manuali, conoscenza storica e consapevolezza del presente.Trasparente è l’invito all’alleanza fra le attitudini e la vo-cazione individuale o di gruppo e la formazione scolastica, attraverso l’interazione condivisa di intenti e di propositi che soddisfino sia gli obiettivi dei percorsi di studio sia le esigenze espressive dei giovani “designer”, al fine di creare e sostenere un circolo virtuoso pronto ad autoalimentarsi attraverso una persistente didattica dedicata.Il Concorso sollecita senz’altro la progettualità di percorsi formativi integrati e pluridisciplinari indirizzati all’innovazio-ne. Essi, potenziando il curriculum di aspetti metodologici attivi ed interattivi, favoriscono lo strutturarsi di percorsi di orientamento capaci di favorire negli studenti scelte
consapevoli e coerenti, basati su un sistema di competenze professionali e culturali spendibili sia nell’ambito del mondo del lavoro sia in quello della formazione universitaria.L’orientamento è un processo che si nutre di obiettivi istitu-zionali e personali. Essi si potenziano in contesti scolastici che pongono lo studente al centro dell’azione educativa, attivando strategie di partecipazione e realizzazione a garanzia dell’auspicato successo formativo.Alla prima edizione del concorso hanno aderito numerose Istituzioni scolastiche cui vanno i complimenti di questa Direzione Generale che riconosce nell’impegno dei Dirigenti scolastici, dei docenti e degli studenti il successo dell’ini-ziativa.Il presente Catalogo conclude la prima annualità del concorso e raccoglie le immagini dei prototipi realizzati dagli alunni degli Istituti scolastici, selezionati dal Comitato tecnico-scientifico fra i tanti progetti che hanno partecipato.
LA CREATIVITÀ NELL’ISTRUZIONE ARTISTICA ITALIANA
Un bilancio . . .
La presente Mostra conclude significativamente la prima edizione del Concorso NEWDESIGNduemiladieci, indetto dal M.I.U.R. per l’anno scolastico 2009-2010 fra gli studenti delle IV e V classi degli Istituti d’arte e dei Licei Artistici, voluto dal MIUR – D.G. Ordinamenti Scolastici e per l’Autonomia Scolastica, al fine di promuovere, sostenere, incoraggiare le potenzialità creative dei giovani nel campo del Design. L’esperienza offre, infatti, la misura delle qualità artistico-professionali espresse nei diversi specifici indiriz-zi di studio degli allievi delle suddette Istituzioni. Scopo precipuo è stato quello di illustrare l’aspetto operativo della straordinaria attività progettuale che gli allievi dell’Istruzione Artistica svolgono. Di essa sono testimonian-za anche le innumerevoli iniziative promosse nel tempo dal Ministero ed accolte con interesse e folta partecipazione da parte di numerosi Istituti.Gli esiti del Concorso hanno evidenziato come l’interazione dei vari linguaggi della comunicazione e dell’espressione artistica, la multimedialità, l’azione sinergica dei diversi campi d’attività hanno condotto le scuole a caratterizzarsi
LA FORMAZIONE
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Giuseppe Pavone
come luoghi della ricerca e della sperimentazione, facendo loro assumere i caratteri specifici della liceità, favorendo le notevoli capacità produttive e, in molti casi, i fecondi rapporti col mondo delle vecchie e nuove professioni.Si è notato, inoltre, come la presenza dei laboratori, anche nelle attuali vecchie classi dei licei artistici, abbia eviden-ziato come da anni, esse costituiscano luoghi privilegiati di lavoro, di ricerca e di sperimentazione, mantenendo una forte attualità e notevoli potenzialità innovative.
. . . Un auspicio per il futuro.
Analogamente a quanto è avvenuto negli Istituti d’Arte, anche nel Nuovo Liceo Artistico dovrà svilupparsi un’ampia attività di laboratorio intesa non come luogo dell’addestramento e della pura esecutività, bensì come uno spazio fisico e mentale in cui nascono , si affinano, si verificano le idee, uno spazio di formazione operativa e critica, all’interno di un metodo di apprendimento attivo che rappresenterà il riferimento proget-tuale cui ogni azione didattica quotidiana verrà ricondotta. La Riforma, nella stesura dello schema di Regolamento
recante la definizione “Revisione dell’assetto ordinamenta-le, organizzativo e didattico”, afferma: “l’approfondimento di conoscenze, abilità e competenze” è necessario anche nel nuovo Liceo artistico, il quale incorpora l’Istituto d’arte e il vecchio Liceo artistico e si caratterizza per la presenza dei laboratori (una volta appartenenti solo agli Istituti d’arte) nei quali lo studente svilupperà la propria capacità pro-gettuale. Le norme più volte sottolineano l’indispensabilità delle attività di laboratorio per ciascun indirizzo che, svolte per l’intero orario previsto, sono fondamentali all’acquisizio-ne delle richieste “conoscenze, abilità e competenze” in tutti i cicli di studi e in particolare nel momento dell’approfon-dimento necessario anzi indispensabile per l’inserimento degli allievi nella vita sociale e nel mondo del lavoro.
NELL’ISTRUZIONE ARTISTICA
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Chi è il designer?Io lo definirei colui che ha la capacità di fare “bello” un oggetto “utile” e di rendere “utile” un oggetto “bello”, in una osmosi inscindibile fra bellezza e funzionalità che ne renda gradevole l’uso.Il concorso, nella sua prima edizione, ha trovato una promet-tente accoglienza, infatti sono pervenuti ben 280 progetti, provenienti da 70 scuole di 15 diverse regioni.Nella fase finale della selezione il Comitato tecnico-scientifico, tenuto conto delle finalità stabilite dal bando, ha individuato nei seguenti punti i criteri di valutazione dei progetti:
utilità e funzionalità
realizzabilità
presentazione
originalità dell’idea.
Già da alcuni anni la Direzione Generale per gli Ordinamenti scolastici e per l’Autonomia scolastica si proponeva di avviare un confronto sulla creatività negli Istituti d’arte e nei Licei artistici. Molte di queste Istituzioni costituiscono preziosi tesori da valorizzare e far conoscere, tutte possono
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NEWDESIGN,
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Rolando Meconi
essere strumenti fortemente incisivi nella formazione dei giovani, perchè contengono in sé i semi di una cultura an-tica ma sempre attuale, di una cultura classica, proiettata verso il futuro, in grado di essere pienamente attuale e insieme rispettosa di tutti quei beni culturali ed ambientali concessi “in uso” come patrimonio ereditato dalle genera-zioni precedenti, di cui i cittadini debbono farsi consapevoli fruitori e responsabili conservatori per trasmetterli alle generazioni successive. Tempo fa uno straniero mi chiedeva come mai il nostro paese detenesse un patrimonio così ingente di capola-vori artistici e architettonici, realizzati in epoche tanto diverse e lontane. La risposta non poteva essere che una: la storia unitaria dell’Italia è abbastanza recente (ci apprestiamo a festeggiarne il 150° anniversario) ma la storia di Roma e del suo impero prima, la realtà cristiana poi e la frammentazione politica, che per secoli ha contraddistinto l’Italia, hanno fatto sì che i tanti comuni, signorie, principati, vescovati, abbazie, regni gareggiassero nel rendere grandiosi i loro palazzi, le ville, le città, le corti, le cattedrali e i monasteri, tra-sformando un sicuro motivo di debolezza in una spinta culturale particolarmente ferace.
Una seconda domanda riguardava il successo dell’Ita-lian Style, dell’Italian Food e del’Italian Wine e, più in generale, del Made in Italy.La risposta più opportuna ha la stessa matrice: poter nutrire l’infanzia, l’adolescenza e anche la maturità di una persona attraverso un habitat culturale tanto ricco e sfaccettato, an-che nei prodotti di origine popolare, non può che arricchire la progettualità individuale.L’omologazione appiattisce, la diversità arricchisce.La prima edizione del concorso costituisce quasi un viatico al nuovo ordinamento dei licei artistici in cui confluiscono i due percorsi della tradizione.In particolare nell’indirizzo di Design, articolato nei vari settori (Oreficeria, Moda, Arredamento, Ceramica etc), sono valorizzati i tradizionali ambiti della produzione artistica, non più legata solo al passato, ma ben ancorata nel presen-te e, soprattutto, proiettata verso il futuro.Dal Liceo artistico usciranno giovani formati nei e dai linguaggi dell’arte, pronti per intraprendere qualsiasi corso post-diploma, ma certamente esercitati a frequentare percorsi idonei a formare “professionisti della creatività”.
GENESI E PRASSI DI UN CONCORSO
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I dieci lavori selezionati dalla giuria del concorso NEWDESIGNduemiladieci rappresentano gli ambiti di progetto del design contemporaneo.Dalle nuove tipologie per l’uso di energie alternative, al progetto dedicato alla persona con una attenzione al design for all, alla flessibilità d’uso degli oggetti, alle contamina-zioni culturali, al mondo dei bambini ma anche allo spazio urbano e al paesaggio. Il mondo del furniture, che spesso caratterizza il Made in Italy, è qui rappresentato da due progetti di sedute: provocatoria una, pop l’altra.In alcuni casi, i progetti partecipante al concorso presentavano ingenuità formali e tipologiche; sovente manifestavano problemi legati alla non conoscenza dei materiali o dei processi produttivi, temi che nel progetto di design costituiscono un aspetto importante per il successo (funzionale ed emotivo) dell’oggetto stesso. I risultati del concorso sottolineano quanto sia importante che la figura del designer risulti il frutto di una preparazione di tipo poli-tecnica e universitaria ma con basi nell’istruzione superiore sul prodotto e, soprattutto, sulla cultura del design e dei linguaggi e sull’etica del progetto. Il designer contemporaneo è, infatti, il risultato dei saperi attraverso i quali viene formato; ovvero il design come
RIFLESSIONI
Paolo Tamborrini
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mediatore di saperi e di bisogni (Flaviano Celaschi, 2008). La disciplina è oggi a metà strada tra quattro sistemi di conoscenze tra loro difficilmente dialoganti: l’arte/creatività, la tecnologia/ingegneria, l’economia e la gestione e le “humanities”. Attraverso un modello che mette in relazione i saperi citati prendono corpo le proprietà del prodotto; si tratta di caratteristiche articolate che il designer deve ge-stire nel processo di progettazione: forma-funzione-valore-significato. Tali elementi, opportunamente omogeneizzati, definiscono le qualità del prodotto industriale e ne determi-nano il successo di mercato e di pubblico, nel rispetto del profitto dell’imprenditore e dell’ambiente.Proprio secondo questo schema, l’Istruzione Superiore do-vrebbe quindi concentrarsi un po’meno sul progetto e di più su un modello formativo che porti lo studente a maturare una capacità analitica, attraverso una cultura di base sul valore delle merci, sulla storia e sull’eticità del rapporto tra uomo e prodotto.Questo tipo di preparazione è importante non solo per intraprendere un qualsiasi corso post-diploma o per diventare “professionisti della creatività”, come scrive Rolando Meconi a pag 6, ma è fondamentale anche per formare consumatori del futuro. Consapevoli dell’impatto
SUI RISULTATI E SULLA DISCIPLINA DEL DESIGN
che può derivare dagli oggetti e dai materiali di cui essi sono costituiti; informati sul valore sociale ed economico dei prodotti innescando il rispetto per le merci e per quello che rappresentano. Importante è trasmettere la differenza tra forma e funzione che, senza voler giudicare nessuna delle due caratteristiche, può aiutare nel gestire, per non subire, la pubblicità, il marketing e la comunicazione, in ottica di cittadini responsabili e informati.
Il progetto grafico del catalogo è stato realizzato in colla-borazione con il corso di Laurea in Design e Comunicazione della 1 Facoltà di Architettura del Politecnico di Torino. Si tratta di un virtuale ponte tra gli allievi di due corsi che per molti aspetti rappresentano uno il proseguimento dell’altro.
Il progetto evidenzia come creatività, tecnologia e produzione possano migliorare la quotidianità, facendo assumere connotati nuovi e riconoscibili al tessuto urbano, nel rispetto dell’ambiente e del risparmio energetico. La luce, pensata come strumento di comunicazione e diversamente modulata, è il punto di forza dell’oggetto. Light spaces è composto da elementi d’arredo indipendenti che, assemblati tra loro, offrono diverse possibilità
LIGHT SPACES 1°
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d’impiego. Un parallelepipedo per l’illuminazione diventa basamento per un lampione e parte integrante di una pensilina, da utilizzare come riparo per l’attesa dell’autobus o come copertura per panchine ed eventuali banchi amovibili destinati alla vendita temporanea. L’energia elettrica necessaria è prodotta da un pannello fotovoltaico a orientamento variabile comandato da un meccanismo sensibile al sole che completa il lampione.
Daniele Deias, Alessia Foresi, Natalia Valentini, Lothar Vanadia
prof. Marcello Meleass. lab. Olivia Solombrino
Istituto Statale d’Arte Roma 1Museo Artistico IndustrialeRoma
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SIMPLE WAY
L’idea del progetto esprime un punto di vista fortemente evolutivo sul mondo delle diverse abilità, arrivando a concepire un prodotto piacevole e sopratutto mirato al mi-glioramento della qualità della vita.Il bastone simple way è composto da alluminio, plastica e silicone. Due sensori posti nella parte infe-riore rilevano gli ostacoli presenti lungo il percorso. Un collegamento usb permette di caricare un file di navigazione del percorso scelto.
Grazie all’uso di una vibrazio-ne localizzata anteriormente, posteriormente, lateralmente e nell’impugnatura ergonomica e con l’ausilio della modulazione della stessa, l’utente riesce facilmente ad individuare la direzione da prendere o ad evitare l’ostacolo presente sul percorso.
Riccardo Brazzoli, Sara Mangini,Deborah Nicole Pirozzi, Nicola Grisa, Marco Stefani
prof.ssa Lucia Gargioniprof. Adriano Rossoni
Liceo Artistico StataleBruno Munari Crema
2°
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Camper, pensato come installazione, ha la funzione di area operativa, provvista di schermo incorporato per le proiezioni e di un modulo estendi-bile. Quest’ultimo, composto da due laboratori (tecnologico e pratico), circoscrive lo spazio destinato alle sedute e definisce lo spazio-evento. Lo studio dell’architettura degli interni e la ricerca delle soluzioni distributive degli spazi, condotta, attraverso l’analisi ergonomica, puntano al raggiungimento dello spazio minimo e della massima funzionalità degli arredi monoblocco.
La pelle esterna dell’abitacolo costituisce una sorta dl manifesto dell’iniziativa e deriva da un processo di metamorfosi e di trasformazione di immagini proiettate su pannelli-video, al fine di ottenere un forte impatto comunicativo con l’ambiente circo-stante. Il valore aggiunto del progetto è costituito dal modulo estendibile a sviluppo semicircolare del laboratorio tecnologico-multimediale, sia per il sistema di collegamento al nucleo madre, sia per la ricerca della morfologia “anatomica” del volume interno.
CAMPERprof. Raffaele Macrìprof. Ermanno Angeli
Istituto Statale d’Arte Fortunato DeperoRovereto (TN)
3° EX-AEQUOVittoria Busetto,
Jenny Cazzolli,Alessandra Conotter,Veronica De Marco,Fabio Festini, Stefania Mazzola,Tatsiana Perghem,Barbara Rossi Maturana Paz,Saini Gazmend,Josè Luis Venincasa
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GIOIELLINoemi Rolandini, Monica Francescato
prof. Claudio De Angelis
Istituto Statale d’Arte Benvenuto CelliniValenza (AL)
Entrambi gli oggetti si configurano come gioielli architettonici, che fanno dell’intersezione e compenetrazione delle parti gli elementi più originali del processo di progettazione. Nel collier si evidenzia nella sequenza cerchio, sfera e disco, a sezione cava per il passaggio della cordicella regola-diametro e nella meticolosa cura delle sagome, per rendere al meglio la continuità formale. Nel caso dell’anello/orecchino si ricerca
l’effetto materico e luminoso attra-verso le sfaccettature variamente caratterizzate della doppia struttura, unita tramite l’asta-perno a incastro. Con un gioco di forme strettamente interconnesse e funzionali mecca-nismi di apertura e chiusura, gli oggetti di metallo riescono ad essere parte integrante dello spazio che li circonda.
3° EX-AEQUO
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Il progetto si prefigge l’obiettivo di creare una seduta luminosa utilizza-bile in differenti contesti urbani. Realizzabile con materie plastiche e alluminio riciclato, se installata in ambienti aperti o particolarmente luminosi, può essere alimentata mediante l’ausilio di celle fotovol-taiche, diventando così un prodotto eco-sostenibile. La seduta è costituita da due parti
in plastica trasparente colorata, realizzate separatamente e ancorate tra loro mediante i braccioli in allu-minio, che garantiscono solidità alla seduta, insieme agli attacchi sullo schienale e alla base. L’illuminazione è prodotta da 4 tubi con tecnologia Led (diametro 25 mm, luce bianca 6000 K 330 LED 1638 lumen per neon) per un consumo totale di 76 W.
METRÒ Roberto Zanotto
Istituto Statale d’Arte Amleto BertoniSaluzzo (CN)
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4°
1119
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TAVOLO ISTRUTTIVODA GIOCO PER BAMBINI Maria Celeste Barberi
Un approfondito studio ergonomico è alla base del progetto del tavolo da gioco, composto dall’assemblaggio di pezzi modulari: quattro pilastrini angolari a L a cui sono ancorati quattro pannelli verticali, forati per consentire l’alloggio dei parallele-pipedi con funzione di contenitori e sedute. Su questi ultimi è incastrato il ripiano per il gioco, costituito da un telaio portaoggetti e dal riquadro
centrale in cui si inseriscono i cubetti dell’alfabeto. Il progetto studia in dettaglio i sistemi di ancoraggio tra i vari elementi, in modo da consen-tirne un agevole montaggio: propone meccanismi facilitati di estrazione delle sedute e di espulsione dei dadi; usa materiali di finitura con colori adeguati alla fascia d’età dei fruitori.
prof.ssa Maria Maiorana
Istituto Istruzione Secondaria Superiore Milazzo (ME)
5°
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Oltre il chador…Le rivisitazioni del chador secondo alcuni giovani stilisti hanno offerto spunti per l’ideazione e la progettazione di un oggetto-abito da indossare. La realizzazione del prototipo ha seguito diverse fasi di lavorazione: preparare le stecche di faggio… inarcare le stecche … quattro per ogni lato più una centrale
che permettono di oscurare total-mente il volto della donna…rivestire le stecche con il cotone e unirle con l’organza…applicare l’organza alle stecche…realizzare il corpetto…montare le stecche sul corpetto…applicare il chador alla modella…ovvero il prototipo della crisalide….chiusa… e aperta…
LA CRISALIDEGiulia Barcaroli, Flavia Di Cicco
prof.ssa Vilma Delfini
Liceo Artistico Statale Via di RipettaRoma
6°
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Il progetto della poltrona ha origine da una sfera: attraverso una sezione a zeta del volume, l’elemento unico si scompone in due pezzi simmetrici che rovesciati costituiscono due sedute. Un’ulteriore sezione a taglio inclinato prodotta all’interno della sfera con-sente di definire l’elemento del piccolo tavolino e, per sottrazione materica, di ricavare l’incavo delle sedute tra
braccioli e schienale delle poltrone. Le viste dall’alto, quelle frontali e le sezioni indicano la sequenza delle fasi di scomposizione dell’oggetto e aiu-tano a percepire il processo ideativo che porta alla costruzione delle nuove forme dal volume sferico originario.Il materiale proposto è il polietilene in pasta con stampaggio rotazionale.
AT HOME SFERAEnrico M. Vitale
prof.ssa Vilma Delfini
Liceo Artistico Statale Via di RipettaRoma
7°
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LA SEDIA
L’iter progettuale ha previsto in pri-mo luogo una ricerca sulle tipologie esistenti e in produzione; a seguire, un’analisi morfo-sintattica che indi-viduasse e scomponesse il prodotto alla luce di diversi parametri fisici (dimensioni, materiali, tecnologia produttiva, colorazione, ecc.) e logico-morfologici (funzionalità primaria e secondaria, ergonomia, connessione tra le parti ecc.).
Scomposto in tal modo l’oggetto, si è passati all’elaborazione originale, che in taluni casi ha comportato una modifica sostanziale della sedia esistente, cercando di imple-mentarla negli aspetti individuati come suscettibili di miglioramento. In altri casi ha portato ad un oggetto completamente nuovo, che dell’originale ha saputo mantenere solo un vago sapore.
Federica Bossi
prof. Riccardo Alessandroni, prof.ssa Emanuela Romiti
Liceo Artistico Statale Alessandro CaravillaniRoma
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8°
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Il segno calligrafico diventa oggetto, l’oggetto ridiventa segno. L’ispirazione nasce da un lettering calligrafico definito da un’esplicita gestualità, segni puramente emo-zionali che raccordano il significan-te ad un significato verbale.Il gioco compositivo dei segni calli-grafici è ottenuto dalle combinazioni create su rapporti equilibrati di pieni e di vuoti, linee discendenti ed
effetti ascendenti, tra volute e linee rette. L’eliminazione di alcuni ele-menti complessi porta l’attenzione su linee di flusso e trame formali non statiche … un design ottimiz-zato per estetica e funzione.Il progetto nasce dalla consapevo-lezza che l’estetica giochi un ruolo importante anche nel determinare le modalità di fruizione dell’oggetto.
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JEWELLERY CALLIGRAPHYclasse IV A
Liceo Artistico Statale Bruno CassinariPiacenza
9°
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CON FINI DI PAESAGGIOFrancesca Casubolo, Daniele Cattini, Federica Costi, Valentino Crotti, Monika Ekar, Giulia Ferrari, Igor Gardinazzi, Valentina Lombardi, Alice Papazzoni,Caterina Prati, Riccardo Ruffini,
prof. Giorgio Teggi
Istituto Statale d’Arte Gaetano ChiericiReggio Emilia
Con fini di paesaggio suggerisce un’attività creativa per costruire e non solo contemplare il territorio, proponendo oggetti, strumenti e attrezzi utili per la fruizione del pae-saggio. Il campo di osservazione per l’elaborazione dei concetti è il parco di Roncolo di Quattro Castella (RE). Così nasce briciolè (a), il cestino-mangiatoia per rifiuti alimentari; dondo, sedile appeso per osservare; fonte mobile (c), fontanella con rubinetto allungabile; scalamaca
(f), scala per visioni panoramiche in relax; lucciomela, sistema di illuminazione; miza (d), tavolo pie-ghevole modulare; ollo (e), barbecue a raso; orme, sistema luminoso per segnalazione di percorso; piattiglia, il piatto - bottiglia - portaposate; pietro, sedute modulari in pietra ar-tificiale; spicchio, sedile indossabile a tracolla.
(b) spio
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MENZIONE SPECIALEGiorgio Tenore, Andrea Tomei
a
b
e
fc
d
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LE SCUOLE
Istituto Statale d’Arte B. AlfieriAsti
Istituto Statale d’Arte Istituto Statale d’Arte Anagni (FR)
Istituto Statale d’Arte Max FabianiGorizia
I SA-LASNani BoccioniVerona
Istituto Statale d’Arte G.BallardiniFaenza (RA)
Istituto Statale d’Arte A. BertoniSaluzzo (CN)
Istituto Statale d’Arte U. BoccioniNapoli
Istituto Statale d’Arte CalcagnadoroRieti
Istituto Statale d’Arte G. Cantalamessa Macerata
Istituto Statale d’Arte M. CarnilivariNoto (SR)
Istituto Statale d’Arte Corato (BA)
Istituto Statale d’Arte B. CelliniValenza (AL)
Istituto Statale d’Arte S. LeucioCaserta
Liceo Artistico Statale 1° Liceo ArtisticoRipetta (RM)
Istituto Statale d’Arte G. De ChiricoTorre Annunziata (NA)
Istituto Statale d’Arte C. LeviRionero in Vulture (PZ)
Liceo Artistico Statale D. B. Amato,Cefalù (PA)
Istituto Statale d’Arte P. A. De LucaAvellino
Istituto Statale d’Arte F. Depero Rovereto (TN)
Istituto Statale d’Arte F. FigariSassari
Istituto Statale d’Arte G. “Pinot” Gallizio, Alba (CN)
Liceo Artistico Statale A. SerpieriRimini
Istituto Statale d’Arte E. GiannelliParabita (LE)
Istituto Statale d’Arte Giarre (CT)
Istituto Statale d’Arte Pontano – SansiSpoleto (PG)
Scuola Secondaria SuperioreISARTBologna
Liceo Artistico StataleEustachio CatalanoPalermo
Liceo Artistico StataleVincenzo CiardoLecce
Liceo Artistico StataleGiuseppe De NittisBari
Liceo Artistico StataleEmilio GrecoCatania
Liceo Artistico StataleMattia PretiReggio Calabria
Liceo Artistico StataleBragaglioFrosinone
Istruzione Artistica 2° gradoIstituto Statale D’Arte S. FiumeComiso (RG)
Secondaria di II gradoIst. Istr. Sup. “Silvio Lopiano” Liceo Classico e sez. associata Istituto Statale d’Arte - CetraroCetraro (CS)
Istituto Statale d’Arte V. Ragusa e O. KjyoharaPalermo
Liceo Artistico Statale B. MunariCrema
Istituto Statale D’arte J. RomaniVelletri (RM)
Liceo Artistico Statale S. OrsolaRoma
Istituto Statale d’Arte G. ManuppellaIsernia
Istituto Statale d’Arte Roma 1 - Museo Artistico Industriale Roma
Liceo Artistico Statale A. Caravillani Roma
Liceo Artistico Statale C. PiazzaLodi
Istituto Statale d’Arte P. MercuriMarino (RM)
Istituto Statale d’Arte G. SelloUdine
Liceo Artistico Statale C. Carrà Valenza (AL)
Liceo Artistico Statale G. RomanoMantova
Istituto Statale d’Arte Milazzo (ME)
Istituto Statale d’Arte Tivoli (RM)
Liceo Artistico Statale F. CasoratiRomagnano Sesia (NO)
Liceo Artistico Statale A. SabatiniSalerno
Istituto Statale d’Arte P. Pascali Bari
Istituto Statale d’Arte P. ToschiParma
Liceo Artistico Statale B. CassinariPiacenza
Istituto Statale d’Arte G. PellegrinoLecce
Istituto Statale d’Arte Venezia
Liceo Artistico Statale G. ChiericiReggio Emilia
Istituto Statale d’Arte A. VittoriaTrento
Liceo Artistico Statale A. ModiglianiPadova
Istituto Statale d’Arte I.I.S. “U .Midossi”Civita Castellana (VT)
Istituto Statale d’Arte Ferruccio MengaroniPesaro
Istituto Statale d’Arte Via NovelliVelletri (RM)
Istituto Statale d’Arte Roma 2Roma
Istituto Statale d’Arte Viale AdigeCivitavecchia (RM)
Liceo Artistico StataleGiacomo e Pio ManzùBergamo
I.I.S. – TOR MARANCIA / Liceo Artistico StataleMario MafaiRoma
catalogo a cura diPaolo Tamborrini, Politecnico di Torino
coordinamento catalogo e mostraCaterina Spezzano
Giuria del concorsoItalo BarbatiRiccardo DalisiAntonio Lo BelloRolando MeconiGiuseppe PavonePaolo Tamborrini
Progetto a cura delMinistero dell’Istruzione, dell’Università e della RicercaDipartimento per l’Istruzione Direzione Generale per gli Ordinamenti Scolastici e per l’Autonomia Scolastica
Si ringraziano tutte le scuole che hanno partecipato al concorso, i Presidi e i tutor che hanno saputo e voluto seguire i tanti studenti
schede progettiMarina Bonavia
progetto graficoAlessandro Di Benedetto
stampaAgit Mariogros s.r.l., Beinasco (TO)
Coordinatore del ProgettoAntonio Lo Bello Dirigente UFF.II D.G. Ordinamenti scolastici e per l’Autonomia scolastica
fotoAntonio FiorenzaIstituto di Stato per la Cinematografia e TV “R. Rossellini”, Roma
Mostra dei risultati del concorso NEWDESIGNduemiladieci26 novembre 2010dalle ore 9.00 alle 19.00 presso l’ITIS “G.Galilei” - Via Conte Verde, 51Roma
NEWDESIGNduemiladieci
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