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LA MEDICINA BIOLOGICA APRILE - GIUGNO 2010 RIFLESSIONI SU UN CASO DI REGRESSIONE COMPLETA DI LINFANGIOMA CISTICO INFETTO DOPO TERAPIA OMOTOSSICOLOGICA UTILIZZATA PER IL TRATTAMENTO DI CONCOMITANTE TONSILLITE RECIDIVANTE CONSIDERATIONS REGARDING A CASE OF COMPLETE REGRESSION OF AN INFECTED CYSTIC LYMPHANGIOMA AFTER HOMOTOXICOLOGICAL THERAPY APPLIED TO TREAT A CONCOMITANT RECURRENT TONSILLITIS Presentiamo il caso di una bambina con igroma cistico del collo, inizialmente di diametro massimo di cm 4. Dopo una se- rie di gravi episodi di tonsillite da strep- tococco -emolitico, tutti trattati con claritromicina, la bambina viene ospe- dalizzata per la superinfezione dell’igro- ma. La terapia i.m. con ceftriaxone ri- solve i sintomi in 10 giorni, ma l’igroma è ingrossato a cm 8 di diametro. Quat- tro mesi più tardi, dopo che un checkup US evidenzia che le dimensioni della le- sione sono tornate a cm 4, decidiamo per un trattamento omotossicologico della durata di 4 mesi. L’igroma si ridu- ce progressivamente durante tutta la du- rata della terapia e, 3 mesi dopo l’inizio della stessa, l’igroma non è più eviden- ziabile. LINFANGIO- MA CISTICO, IGROMA CISTICO, OMO- TOSSICOLOGIA, OMEOPATIA, ECHINA- CEA COMP. s, LYMPHOMYOSOT SUMMARY: We present the case of a child with cystic hygroma of the neck, initially cm 4 in maximum diameter. After a series of se- vere episodes of -haemolytic streptococcus tonsillitis, all treated with clarithromycin, the child is hospitalized with superinfection of the hygroma. Intramuscular ceftriaxone re- solves the symptoms in 10 days, but the hy- groma grows to cm 8 in diameter. Four months later, after that an ultrasound check- up revealed the lesion returned to 4 cm, we decide to try a homotoxicological treatment, lasting four months. The hygroma reduces in size continuously during this treatment and 3 months later its initiation the hygroma has clinically disappeared. KEY WORDS: CYSTIC LYMPHANGIOMA, CYSTIC HYGROMA, HOMOTOXICOLOGY, HOMEOPATHY, ECHINACEA COMP. s, LYM- PHOMYOSOT RIASSUNTO PAROLE CHIAVE A. Laffranchi CASE REPORT 11 INTRODUZIONE I linfangiomi, o igromi cistici, sono un gruppo eterogeneo di malformazioni ci- stiche congenite dei vasi linfatici. – Circa il 50% di essi si sviluppa nelle regioni del capo e del collo (1,2). La modalità di cura più comune è la ri- mozione chirurgica; trattamenti alter- nativi sono l’ago aspirato con ago sotti- le, l’iniezione con agenti sclerosanti e la semplice osservazione (1,3). – L’ago aspirato con ago sottile è consi- derato un intervento decompressivo non definitivo (1,3). – Gli agenti sclerosanti utilizzati inclu- dono steroidi, alcool, bleomicina sol- forata, tetracicline e, più recentemente l’OK-432, preparato partendo da una forma di Streptococcus pyogenes. L’OK-432 sembra particolarmente pro- mettente e viene – spesso – utilizzato in pazienti ad alto rischio di recidiva post- chirurgica (4). La regressione spontanea degli igromi cistici (parziale o completa) non è rara: attualmente il trattamento tende ad es- sere conservativo, limitato all’osserva- zione ed a periodici controlli ecografi- ci, confinando le exeresi chirurgiche ai soli casi progressivi (1,3). Foto tratta da: http://www.adhb.govt.nz/newborn/TeachingResources/ dermatology/OtherLesions.htm

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LA MEDIC INA BIOLOGICA APRILE - GIUGNO 2010

RIFLESSIONI SU UN CASO DIREGRESSIONE COMPLETA DILINFANGIOMA CISTICOINFETTO DOPO TERAPIAOMOTOSSICOLOGICAUTILIZZATA PER IL TRATTAMENTO DICONCOMITANTE TONSILLITERECIDIVANTE

CONSIDERATIONS REGARDING A CASE OF COMPLETEREGRESSION OF AN INFECTED CYSTIC LYMPHANGIOMAAFTER HOMOTOXICOLOGICAL THERAPY APPLIED TOTREAT A CONCOMITANT RECURRENT TONSILLITIS

Presentiamo il caso di una bambina conigroma cistico del collo, inizialmente didiametro massimo di cm 4. Dopo una se-rie di gravi episodi di tonsillite da strep-tococco �-emolitico, tutti trattati conclaritromicina, la bambina viene ospe-dalizzata per la superinfezione dell’igro-ma. La terapia i.m. con ceftriaxone ri-solve i sintomi in 10 giorni, ma l’igromaè ingrossato a cm 8 di diametro. Quat-tro mesi più tardi, dopo che un checkupUS evidenzia che le dimensioni della le-sione sono tornate a cm 4, decidiamoper un trattamento omotossicologicodella durata di 4 mesi. L’igroma si ridu-ce progressivamente durante tutta la du-rata della terapia e, 3 mesi dopo l’iniziodella stessa, l’igroma non è più eviden-ziabile.

LINFANGIO-MA CISTICO, IGROMA CISTICO, OMO-TOSSICOLOGIA, OMEOPATIA, ECHINA-CEA COMP. s, LYMPHOMYOSOT

SUMMARY: We present the case of a childwith cystic hygroma of the neck, initially cm4 in maximum diameter. After a series of se-vere episodes of �-haemolytic streptococcustonsillitis, all treated with clarithromycin, thechild is hospitalized with superinfection ofthe hygroma. Intramuscular ceftriaxone re-solves the symptoms in 10 days, but the hy-groma grows to cm 8 in diameter. Fourmonths later, after that an ultrasound check-up revealed the lesion returned to 4 cm, wedecide to try a homotoxicological treatment,lasting four months. The hygroma reduces insize continuously during this treatment and 3months later its initiation the hygroma hasclinically disappeared.

KEY WORDS: CYSTIC LYMPHANGIOMA,CYSTIC HYGROMA, HOMOTOXICOLOGY,HOMEOPATHY, ECHINACEA COMP. s, LYM-PHOMYOSOT

RIASSUNTO

PAROLE CHIAVE

A. Laffranchi

CASE R

EPORT

11

INTRODUZIONE

I linfangiomi, o igromi cistici, sono ungruppo eterogeneo di malformazioni ci-stiche congenite dei vasi linfatici. – Circa il 50% di essi si sviluppa nelleregioni del capo e del collo (1,2).

La modalità di cura più comune è la ri-mozione chirurgica; trattamenti alter-nativi sono l’ago aspirato con ago sotti-le, l’iniezione con agenti sclerosanti ela semplice osservazione (1,3). – L’ago aspirato con ago sottile è consi-derato un intervento decompressivonon definitivo (1,3).

– Gli agenti sclerosanti utilizzati inclu-dono steroidi, alcool, bleomicina sol-forata, tetracicline e, più recentementel’OK-432, preparato partendo da unaforma di Streptococcus pyogenes. L’OK-432 sembra particolarmente pro-mettente e viene – spesso – utilizzato inpazienti ad alto rischio di recidiva post-chirurgica (4).

La regressione spontanea degli igromicistici (parziale o completa) non è rara:attualmente il trattamento tende ad es-sere conservativo, limitato all’osserva-zione ed a periodici controlli ecografi-ci, confinando le exeresi chirurgiche aisoli casi progressivi (1,3).

Foto tratta da: http://www.adhb.govt.nz/newborn/TeachingResources/dermatology/OtherLesions.htm

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Anche se il caso clinico qui proposto èdatato, intendiamo presentarlo poichériteniamo sia meritevole di attenzione.– In questo lavoro presentiamo il casodi una bambina di 5 anni, affetta daigroma cistico congenito, del diametrodi circa cm 4, situato alla base sn delcollo. Dopo una serie di severi episo-di di tonsillite da Streptococco β-emo-litico, tutti trattati con claritromicina, lapiccola paziente è stata ospedalizzataper la superinfezione dell’igroma; 10giorni di terapia i.m. con ceftriaxonene hanno prodotto la regressione: la le-sione da cm 8 è rapidamente regredi-ta a cm 4 di diametro, dopo aver risol-to i sintomi infiammatori. Quattro mesi più tardi, dopo un esa-me che ha confermato le dimensionidi cm 4 della lesione, mentre si era inattesa dell’intervento chirurgico pro-

grammato a breve, decidiamo per untrattamento omotossicologico allo sco-po di prevenire eventuali futuri episodidi tonsillite che avrebbero potuto espor-re ulteriormente la paziente ad una nuo-va infezione dell’igroma. Con sorpresa,oltre all’attesa assenza di recidive degliepisodi di tonsillite, abbiamo osservatola lenta, ma costante regressione dell’i-groma fino alla completa scomparsacominciata solo dopo l’inizio della te-rapia omotossicologica.

CASE REPORT

La bimba, secondogenita di una mam-ma di 34 anni, nasce da parto eutociconel Maggio 1996, del peso di 3.8 kg, in-dice Apgar 10/10. Viene allattata esclu-sivamente al seno fino a 10 mesi e con-

tinua a richiedere il latte materno anchedurante lo svezzamento, fino a 24 me-si di età. Fin dalla nascita la madre nota una pro-trusione alla base sn del collo, ma soloall’età di 18 mesi riesce a convincere ilpediatra ad eseguire un’indagine eco-grafica, che conferma la soffice tume-fazione a limiti indistinti.Si pone la diagnosi di igroma cistico la-tero-cervicale di cm 4, sn (FIG. 1). Vengono prescritti controllo ecograficiperiodici.

– A 30 mesi di vita la bimba contrae lavaricella che si manifesta con impor-tanti eruzioni cutanee, trattate con acy-clovir ; la risoluzione avviene in 15giorni.

– A 33 mesi la bimba accusa una gravetonsillite caratterizzata da voluminosetonsille palatine ricoperte da placchebiancastre e temperatura di 39.5°C. Il tampone faringeo dimostra trattarsi ditonsillite da Streptococco β-emoliticoGruppo A, rilievo complicato da unatumefazione dolente all’anca sinistra,confermata ecograficamente. Viene prescritta terapia antibiotica edentrambe le lesioni si risolvono in cir-ca 10 giorni.

– A 52 mesi (Febbraio 2000) la bimbapresenta un altro episodio di tonsilliteda Streptococco β-emolitico con rialzotermico, trattato con claritromicina; 20giorni dopo la cura, il tampone faringeosi negativizza. L’ecografia, eseguita inMarzo, evidenzia ecogenicità non omo-genea dell’igroma, immodificato per di-mensioni, ma con aumento di spessoredelle pareti (FIG. 2).

– Nel Settembre 2000, si assiste ad unaltro episodio di aumento della tem-peratura (39.5° C) legato ad un nuovatonsillite da Streptococco β-emolitico,con tonsille voluminose, violacee, rico-perte da placche biancastre, trattata conclaritromicina e risolta in 20 giorni.

– A circa 10 giorni dal termine della te-rapia antibiotica, nell’Ottobre 2000, labambina viene ricoverata in ospedale

FIG. 1

Novembre 1997: prima ecografia che consente la diagnosi di

linfangioma. A sinistra, alla base del collo, l’esame evidenzia una larga

lesione cistica del diametro massimo di cm 4, centro anecogeno e pareti

moderatamente inspessite.

Marzo 2000: primo controllo a distanza.

Rispetto alla prima indagine, si osserva un

aumento dello spessore delle pareti della

lesione ed una modificazione del suo

contenuto, che si presenta con ecogenicità

disomogenea. Al di sotto della lesione sono

comparsi tre linfonodi di aspetto reattivo.

Le dimensioni massime della lesione restano

di cm 4.

FIG. 2

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per una severa sovrainfezione dell’igro-ma cistico, con aumento della tempe-ratura corporea a 39°C. Il tampone ton-sillare è negativo per la ricerca di Strep-tococco β-emolitico. L’indagine eco-grafica documenta un evidente aumen-to dimensionale dell’igroma, che supe-ra i cm 8 di diametro massimo (FIG. 3):posto il sospetto di sovrainfezione daStafilococco, viene trattato con succes-so con ceftriaxone per via e.v. lenta perun totale di 800 mg/die, per 12 giorni. Alla dimissione, avvenuta a fine Otto-bre, la tumefazione mantiene i cm 8 didiametro, ma la flogosi è risolta. La bimba viene dimessa con la pro-spettiva di intervenire chirurgicamenteper l’asportazione dell’igroma cisticonel Febbraio-Marzo 2001, nella previ-sione che si sarebbe gradualmente ri-dotto alle dimensioni di prima dell’in-fezione. Lentamente, in circa 1 mese, le dimen-sioni del linfangioma, ecograficamentedimostrate, tornano ad essere di cm 4,come prima della sua infezione.

– Nel Novembre 2000, la bambina pre-senta un altro episodio tonsillare daStreptococco β-emolitico, non compli-cato, con le stesse violente caratteristi-che dell’episodio di Settembre, primadella sovrainfezione dell’igroma cisti-co, trattato con claritromicina.

– In Dicembre sviluppa un’infezionepolmonare, non identificata etiologica-mente, ma documentata radiografica-mente, trattata con claritromicina.

– Nel Gennaio 2001, l’ecografia, ese-guita in preparazione all’intervento chi-rurgico (FIG. 4), evidenzia che le dimen-sioni sono nuovamente di cm 4; sonoben riconoscibili 3 linfonodi al di sottodella lesione.

– In attesa dell’intervento chirurgico,considerate le continue infezioni reci-divanti, prospettiamo ai genitori di effet-tuare una terapia con medicinali omo-tossicologici in bassa diluizione D alloscopo di stimolare le difese immunita-rie della bimba, specificamente verso leinfezioni batteriche e delle vie linfatiche.

Ottobre 2000: ecografia eseguita durante la

fase infiammatoria della lesione. Il diametro

massimo della lesione supera i cm 8.

– La lesione si presenta pluriconcamerata,

con aspetti ipo-iperecogeni, aggravata dalla

presenza di numerose piccole adenopatie.

FIG. 3

FIG. 4

Gennaio 2001: ecografia eseguita 4 mesi dopo l’infezione dell’igroma

cistico. La lesione è tornata alle dimensioni originarie, con diametro

massimo di cm 4. Sono visibili i tre linfonodi.

FIG. 5

Maggio 2001: ecografia eseguita al termine della terapia omotossicologica.

– Si osserva la risoluzione della componente cistica della lesione;

residua un tessuto sottocutaneo iperecogeno aumentato di spessore.

Sono visibili i tre linfonodi.

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• Ottenuto il consenso informato al-la terapia, la bimba, nei primi di Feb-braio 2001, inizia la seguente cura(TABB. 1, 2): Lymphomyosot® fiale (1.1ml) e Echinacea compositum s fiale(2.2 ml) in associazione, suddivise in3 somministrazioni quotidiane per viaorale, almeno 15’ dopo i pasti. Per iprimi 10 giorni la somministrazione èquotidiana; successivamente si pro-cede con somministrazioni 3 volte al-

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la settimana, fino al Maggio 2001.

Subito dopo l’inizio del trattamento, lamadre nota la rapida regressione clini-ca del linfangioma già dopo la primasettimana, regressione assai evidente afine Marzo, tanto che alla visita chirur-gica si decide di non procedere con l’in-tervento precedentemente programma-to. Alla fine di Aprile la lesione non èpiù palpabile.

– L’indagine ecografica eseguita nelMaggio 2001 (FIG. 5) conferma la com-pleta scomparsa della componente li-quida del linfangioma; residua un mo-desto ispessimento tissutale sovrappostoai 3 linfonodi profondi reattivi, ancoraben identificabili, presenti fin dalle pri-me ecografie eseguite e solo di moltopoco ingranditi.

Nel Febbraio 2001, durante la terapiaomotossicologica, la bambina accusauna tonsillite con tampone positivo al-lo Streptococco β-emolitico; diversa-mente da tutti gli analoghi episodi pre-gressi, la temperatura massima è di37.2°C; le tonsille sono moderatamen-te ingrandite, lievemente arrossate eprive di placche. La durata della tonsil-lite è di un solo giorno con pieno re-cupero in seconda giornata; è comun-que eseguita una terapia antibiotica per7 giorni con claritromicina, dopo la se-conda giornata.

– Tra Marzo e Maggio 2001, la bam-bina presenta altri 3 episodi di tonsil-lite acuta, tutti con le stesse caratteri-stiche descritte per l’episodio di Feb-braio: temperatura di soli 37.2°C eguarigione clinica in 2-3 giorni, al ter-mine dei quali si è sempre proceduto– comunque – ad una terapia antibio-tica di 7 giorni con claritromicina,considerata la costante positività deltampone faringeo allo Streptococcoβ-emolitico.

– Nel Giugno 2001, terminato il tratta-mento omotossicologico, la bimba ac-cusa un episodio di bronchite risoltosirapidamente, senza antibiotici.

– Nell’Ottobre 2001, a 5 mesi dalla so-spensione della terapia antibiotica, sipresenta un altro episodio di tonsillite(tonsille ingrossate, livide, ricoperte diplacche), T° = 39.5°C e tampone posi-tivo allo Streptococco β-emolitico, trat-tato per 7 giorni con claritromicina.

– Nel Dicembre 2001, la bambina ac-cusa una diarrea virale con nausea e37.2°C di temperatura, che si risolvespontaneamente in pochi giorni.

ECHINACEA COMPOSITUM s

ComposizioneUna fiala da 2,2 ml contiene: Echinacea D3, Aconitum D3, Sanguinaria D4, Sulfur D8, Baptisia D4, Lachesis D10, Bryonia D6, Eupatorium perfoliatum D6, Pulsatilla D8, Hydrargyrum bichloratum D8, Thuja D8, Grippe Nosode D13, Phosphorus D8, Cortisone acetate D13, Streptococcinum D18, Staphylococcinum D18, Phytolacca D6, Pyrogenium D198, Zincum metallicum D10, Gelsemium D6, Hepar sulfuris D10, Rhus toxicodendron D4, Arnica D4, Acidum arsenicosum D8, Argentum nitricum D8, Euphorbium D6 ana 22 µl.

ControindicazioniIpersensibilità alle Anacardiaceae.

IndicazioniStimolazione dei sistemi difensivi nei casi di: febbre, infezioni, tonsillite, pustole, foruncoli, ascessi, gastroenterite, enterocolite, cistite, pielite, colpite, fluor albus, annessite, glomerulonefrite, suppurazioni, fistole, otite media, osteomielite, ascesso cerebrale cronico, meningite, carbonchio, mononucleosi, dermatite, mastite.

LYMPHOMYOSOT ®

ComposizioneUna fiala da 1,1 ml contiene: Myosotys arvensis D3, Veronica D3, Teucrium scorodonia D3, Pinus sylvestris D4, Gentiana lutea D5, Equisetum hiemale D4, Sarsaparilla D6, Scrophularia nodosa D3, Juglans regia D3, Calcium phosphoricum D12, Natrium sulfuricum D4, Fumaria officinalis D4, Levothyroxin D12, Aranea diadema D6 ana 0.55µl; Geranium robertianum D4, Nasturtium aquaticum D4, Ferrum jodatum D12 ana 1.1 µl.

IndicazioniLinfatismo, ingrossamenti ghiandolari tra cui ipertrofia tonsillare, angina tonsillare cronica.

ControindicazioniNon utilizzare nelle tireopatie.

Effetti collateraliIl medicinale può modificare la funzionalità tiroidea. Monitorare T3, T4 e TSH prima e durante il trattamento in pazienti con patologie tiroidee accertate. Può causare iperplasia transitoria dei linfonodi, in modo particolare di quelli inguinali, che regredisce alla cessazione del trattamento. Può causare tachicardia e/o palpitazioni; in tal caso è prudente sospendere la terapia.

TAB. 2

TAB. 1

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LA MEDIC INA BIOLOGICA APRILE - GIUGNO 2010

DISCUSSIONE

Il recente grande utilizzo dell’omeopa-tia (5) e dell’omotossicologia da partedel pubblico, ha spinto molti ricercato-ri e i medici a studiarle approfondita-mente (6, 7, 8). È stato proposto che i medicinali omeo-patici possano agire mediante due mec-canismi: biochimici a bassa e media di-luizione (9); elettromagnetici alle altediluizioni (9, 10, 11).Pubblicazioni sull’uso di diluizioniomeopatiche diArnica montana L. (unodei componenti di 1 dei 2 medicinaliomotossicologici utilizzati nella terapiadella nostra paziente) ne mostra unchiaro effetto anti-infiammatorio (12) ela possibilità che possa prevenire lecomplicazioni post-chirurgiche (13).Una preparazione di Arnica composta(N.d.R.: Arnica comp.-Heel) dimostraefficacia decisamente superiore rispet-to al placebo nel prevenire l’incidenzae la gravità delle mucositi conseguentia chemioterapia (14).Linde e Coll. (8), nel 1997, hanno iden-tificato 186 studi clinici omeopatici erealizzato una meta-analisi su 89; gliAutori concludono che i risultati di que-sti studi non sono compatibili con l’i-potesi che gli effetti clinici dell’omeo-patia siano dovuti esclusivamente al-l’effetto placebo.

– Il caso che presentiamo è quello diuna piccola paziente affetta da igromacistico congenito; all’età di 4 anni e 5mesi, tale igroma cistico si infetta (pre-sumiamo da Stafilococco aureo) e lapiccola accusa tonsilliti ricorrenti so-stenute da Streptococco β-emolitico.Gli episodi di tonsillite acuta da Strepto-cocco β-emolitico, avvenuti sia prima siadopo la terapia omotossicologica, sonotutti caratterizzati da marcata astenia e39,5°C di temperatura; ingorgo, arrossa-mento e placche tonsillari. Dopo 3 gior-ni di malattia, al ricevimento del tampo-ne positivo, la piccola è trattata con an-tibiotico (claritromicina) per 7 giorni.

I quattro episodi di tonsillite da Strep-tococco β-emolitico occorsi durante i

4 mesi di cura omotossicologica, inve-ce, si manifestano solo con un modestoaumento della temperatura, che non su-pera i 37,2°C, con durata del singoloepisodio di una sola giornata, pieno re-cupero fisico in seconda giornata e conun grado di astenia lieve, decisamenteminore rispetto agli episodi di tonsilliteda Streptococco β-emolitico occorsi pri-ma e dopo la cura omotossicologica. In ogni caso, anche per questi quattroepisodi, al ricevimento del tampone, so-no seguiti sette giorni di antibioticote-rapia a scopo profilattico.La riduzione dimensionale dell’igromacistico sotto i cm 4 di diametro si evi-denzia solo dopo la prima settimanadall’inizio della cura omotossicologica,oggettivamente rilevata dalla madre.L’antibioticoterapia utilizzata, sia du-rante tutti gli episodi di tonsillite acutaavvenuti prima dell’inizio della curaomotossicologica, sia durante la stessa,è sempre la medesima: claritromicina.Negli episodi di tonsillite prima della cu-ra omotossicologica non si è verificataalcuna modificazione dimensionale del-l’igroma. Per questo riteniamo inin-fluente per la regressione dell’igromal’antibioticoterapia con claritromicina,utilizzata anche durante la cura omo-tossicologica. Inoltre, va sottolineato ilfatto che la sovrainfezione dell’igromanell’Ottobre 2000 è insorta solo 10 gior-ni dopo il termine dell’ennesima curacon claritromicina e che il tampone perStreptococco β-emolitico si era pronta-

mente negativizzato; riteniamo sia ra-gionevole ipotizzare che l’antibiotico-terapia sia ininfluente anche per pre-venirne la reazione flogistica, sospet-tata essere da Stafilococco aureo e trat-tata con ceftriazone i.m. per 12 gior-ni.

Il cocktail farmacologico omotossicolo-gico costituito da Echinacea composi-tum s e Lymphomyosot® fiale utilizzaticongiuntamente, è stato scelto in basealle indicazioni cliniche fornite dallaCasa Farmaceutica produttrice per en-trambi i preparati. Essi sono:– Echinacea compositum s fiale: stimo-lazione dei Sistemi difensivi nei casi difebbre, infezioni, tonsillite, pustole, fo-runcoli, ascessi, flemmoni, tossicosi fo-cale, gengivite, stomatite, sinusite, ga-stroenterite, enterocolite, cistite, pieli-te, colpite, fluor albus, annessite, glo-merulo nefrite, suppurazioni, fistole, oti-te media, osteomielite, ascesso cere-brale cronico, meningite, carbonchio,mononucleosi, dermatite, mastite.– Lymphomyosot® fiale: linfatismo, in-grossamenti ghiandolari tra cui ipertro-fia tonsillare ed angina tonsillare cro-nica.

Il nostro intento, all’inizio della cura,era quello di limitare la possibilità di re-cidiva della sovrainfezione, in attesadell’intervento chirurgico, programma-to per il Marzo 2001.

FIG. 6

Novembre 2001: ecografia che evidenzia completa normalizzazione del

tessuto sottocutaneo dove era presente il linfangioma. L’ispessimento

tissutale residuo segnalato nel Maggio 2001 (FIG. 5) è completamente

scomparso. Residuano visibili, ma chiaramente meno voluminosi, due

linfonodi (indicati con la lettera L).

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La risposta clinica ottenuta, invece, èandata oltre le aspettative: la lesione ci-stica comincia visibilmente a ridursi didimensione fino dai primi giorni di cu-ra. In meno di due mesi dall’inizio del-la terapia la lesione non è più palpabi-le: a 4 mesi l’esame ecografico ne evi-denzia la scomparsa, sostituita da unlieve ispessimento tissutale e dalla per-sistenza di 3 piccoli linfonodi. L’evolu-zione clinica favorevole è stata confer-mata dalla visita chirurgica pediatricaprogrammata nel Marzo 2001 per l’e-secuzione dell’intervento, sospeso do-po aver riscontrato la scomparsa clini-ca della lesione. – A 6 mesi dal termine della terapiaomotossicologica, anche l’ispessimen-to tissutale scompare del tutto; negli 8anni successivi di osservazione non siverificano recidive, così come si ridu-cono drasticamente gli episodi flogisti-ci (FIG. 6).

La regressione spontanea dei linfangio-mi congeniti è descritta nel 20% dei ca-si; è principalmente questa la ragioneper cui si consiglia di non intervenirechirurgicamente, esclusi e limitatamen-te ai casi sintomatici e – comunque –non prima di un follow-up di almeno4-5 anni, trascorsi i quali la regressio-ne spontanea è considerata improbabi-le (1,3).

Le infezioni dei linfangiomi sono com-plicanze gravi, a volte accompagnate daregressione almeno parziale della le-sione, con formazione di residuo cica-triziale (4); su questa considerazione sibasa il trattamento con OK-432 (4) pre-parato partendo dallo Streptococcuspyogenes attenuato che, iniettato nellinfangioma, produce una reazione flo-gistica che spesso tende a creare una re-trazione cicatriziale della lesione.

– Nel caso qui esposto occorre una flo-gosi spontanea del linfangioma che neprovoca un notevole incremento volu-metrico fino ad un diametro massimosuperiore ai cm 8, seguito da una pro-gressiva regressione avvenuta in 4 me-si fino alle dimensioni iniziali di cm 4,oltre alla comparsa di tre linfonodi reat-

tivi sottostanti. In questa fase si era pro-grammato l’intervento chirurgico econtemporaneamente è iniziata la te-rapia omotossicologica con Echinaceacompositum s e Lymphomyosot® per iltrattamento preventivo delle tonsilliti. La cura, effettuata da Gennaio a Mag-gio 2001, è stata accompagnata da duedistinte risposte cliniche: 1) rapida e completa regressione del

linfangioma, ma non dei linfonodi,che ha portato alla scomparsa com-pleta della lesione, senza alcun re-siduo cicatriziale a 6 mesi dall’ini-zio della cura;

2) netta riduzione clinica delle reazio-ni legate alle tonsilliti da Streptococ-co, limitata al periodo di utilizzo del-la terapia omotossicologica delle ton-silliti da Streptococco β-emolitico.

CONCLUSIONI

Abbiamo ritenuto opportuna la segna-lazione di questo caso clinico perchéla terapia omotossicologica proposta,oltre alla facilità di assunzione, buonatollerabilità ed assenza di effetti colla-terali, si dimostra efficace nella ridu-zione della gravità e della durata del-le infezioni tonsillari da Streptococcoβ-emolitico. Collateralmente si osserva anche re-gressione completa del linfangiomacongenito presente da 5 anni. Non è possibile affermare che questa te-rapia sia sicuramente efficace nel trat-tamento dei linfangiomi ma, certamen-te, i risultati ottenuti e le modalità d’a-zione rilevate indicano che la cura siastata determinante per la regressionedelle lesione. Quest’ipotesi è sostenibi-le in particolare perché la regressione èiniziata solo dopo l’inizio della cura e,soprattutto, è completa senza residui ci-catriziali a 6 mesi dal trattamento; resi-dui cicatriziali che sono attesi dopo leregressioni conseguenti a flogosi spon-tanee o indotte.

– È necessario aggiungere che in segui-to al buon esito di questo caso clinico,presso la stessa struttura ospedaliera do-ve la bimba è stata trattata ed era attesa

per l’intervento chirurgico, la stessa cu-ra è stata utilizzata su una decina dibambini affetti da linfangiomi congeni-ti, alcuni gravissimi, con compromis-sione della funzionalità respiratoria. I dati raccolti dimostrano che, nei casipiù gravi, i dosaggi di cortisone e di far-maci antiinfiammatori in terapia sono ri-dotti, mentre nei casi meno gravi, similia quello descritto, si registra una lentama costante regressione della lesione: in3 casi si è constatata la regressione com-pleta in circa sei mesi di cura.

– Dalla nostra esperienza e dai buonirisultati preliminari riscontrati in ospe-dale su casi simili, suggeriamo ad altriAutori di attuare questa procedura tera-peutica, possibilmente in un progettorandomizzato, per verificare ulterior-mente l’efficacia della terapia omotos-sicologica nel trattamento dei linfan-giomi. �

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La Redazione ringrazia l’Editor del sito web da

cui è stata tratta l’immagine di p. 11.

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Indirizzo dell’Autore

Dr. Alberto Laffranchi– Specialista in Radiodiagnostica eRadioterapiaIstituto Nazionale dei Tumori - Milano

Via Venezian 1I – 20133 Milano

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