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PRATI ARMATI® contro le frane superficiali e lerosione dei suoli: una tecnologia viva ed intrinsecamente antisismica

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PRATI

ARMATI®

Premessa 4

1. La Tecnologia dei PRAPRATI TI ARMAARMATI®TI®

1.1 Le caratteristiche 5

1.2 La tecnologia d�impianto 7

1.3 Le applicazioni 8

1.4 L�abbinamento alle opere 11tradizionali

1.5 La staffetta ecologica 16

2. L�attività di ricerca

2.1 La selezione delle specie 19

2.2 La ricerca biologica, 19botanica e agronomica

2.3 La ricerca agro-geo- 23ingegneristica

2.4 Le prove in campo 28

3. Le ulteriori applicazioni

3.1 Le variazioni della 29portanza dei terreni

3.2 La phytoremediation 31

4. La storia della tecnologia

4.1 Dal Vetiver ai 33PRAPRATI TI ARMAARMATI®TI®

4.2 La Società 34

Appendice: rassegna stampa, convegni e fiere fino a maggio 2005

INDICE DEI CONTENUTI

NOTA BENE: I PRAPRATI TI ARMAARMATI®TI® sono una Tecnologia esclusiva, protetta damarchio registrato, per la quale il know-how principale, relativo alle specie utilizzate e alla tecnologia globale da applicare per l�ottimale riuscita degliimpianti è nota solo alla società PRATI ARMATI Srl.

Segnaliamo che alcune società o persone fisiche utilizzano immagini ed informazioni tratte senza alcuna autorizzazione da nostro materiale esclusivo. Per quanto siano in corso opportune azioni legali, risulta impossibileprevenire e bloccare completamente tali atti, ed invitiamo quindi tutti gli interessati a rivolgersi direttamente ed esclusivamente a PRATI ARMATI Srl, tel. 02-57619146 - [email protected] e a segnalare eventuali contraffazioni.

©2005 PRATI ARMATI Srl. Tutti i diritti riservati. L'uso non autorizzato dei marchi registrati, delle immagini e delle informazioni contenute nel presente manuale verrà perseguito a termini di legge. La società si riserva il diritto di modificare intutto o in parte le informazioni qui contenute.

Per ulteriori informazioni, nonché per le specifiche tecniche e i prezzi da inserire in capitolato, si rimanda al sito internet www.pratiarmati.it e www.vetiver.it.

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PREMESSA

Il problema della degradazione ed erosione dei suoli è diventato in questi ultimi anni sempre più grave e sentito dall�opinione pubblica, per le vistose conseguenze che esso ha sulla società umana e sull�ambiente. L�erosione consiste nella rimozione degli strati fertili superficiali del suolo a causa dell�azione dell�acqua e del vento. Laconseguenza più immediata è la riduzione della produttività delle colture, ma i suoi effetti sono assai più gravi quando,in Paesi densamente popolati come il nostro, i fenomeni assumono a volte carattere di vere e proprie catastrofi naturali, con danni a persone e cose e costi ingenti per la collettività.La risposta a queste gravi e complesse problematiche è stata tradizionalmente affrontata con opere civili di contenimento in cemento armato od altre strutture tradizionali che, oltre ad indubbi vantaggi, presentano alcuni inconvenienti: � agiscono solo sugli effetti finali e non sulle cause; � hanno un rilevante impatto ambientale; � comportano elevati costi di messa in opera e di manutenzione; � presentano spesso una scarsa efficacia sul dilavamento superficiale, essendo opere concentrate, concepite per

bloccare l�effetto finale (invece che prevenirne le cause iniziali), che agiscono solo su zone circoscritte. In tal modo anche l�ambiente viene vincolato in opere rigide, che a volte addirittura aggravano alcuni fenomeni: si pensi ad esempio alla cementificazione di letti di torrenti che causano una maggior velocità e quindi una maggiore forzaerosiva dell�acqua.Dalla seconda metà degli anni sessanta, tuttavia si è cominciato a riconsiderare l�ambiente come un ecosistema complesso; nel frattempo la ricerca nel settore agro-geo-ingegneristico ha fatto passi da gigante ed ha messo a disposizione dell�uomo delle innovative e straordinarie tecniche naturali, con enormi vantaggi rispetto a quelle utilizzate nei tempi passati.Oggi, l�accresciuta sensibilità nei confronti di interventi ambientalmente ed economicamente sostenibili fa sì che siasempre più importante per le Amministrazioni Pubbliche e per i privati:� coniugare la realizzazione degli interventi di conservazione dei suoli con la salvaguardia dell�ambiente e la tutela

del paesaggio; � rendere tali interventi efficaci e duraturi; � migliorare l�economicità ed eco-compatibilità complessiva dei progetti. Per fornire una risposta a queste esigenze, è stata sviluppata una nuova tecnologia che sfrutta le eccezionali caratteristiche di alcune specie erbacee perenni, i PRAPRATI TI ARMAARMATI®TI®, per ripristinare la copertura vegetale del terreno eprevenire i fenomeni erosivi, oltre a controllare quelli già in atto. Il blocco dell�erosione superficiale con copertura vegetale è una tecnica da sempre utilizzata (basti pensare ai problemi di dissesto idrogeologico legati ad un disboscamento esteso ed incontrollato). L�aspetto fortemente innovativo della tecnologia dei PRAPRATI TI ARMAARMATI®TI® è stato quello di utilizzare alcune piante erbacee dalle eccezionaliprestazioni, che non presentano gli inconvenienti tipici delle coperture arboree o arbustive (lentezza dello sviluppo,appesantimento del terreno, effetto vela, ovvero fenomeni di instabilità dovuti a momenti flettenti per l�azione dei venti,ecc.) ed al tempo stesso hanno caratteristiche eccezionali di profondità radicale, resistenza a trazione e velocità diaccrescimento delle radici, ecc. che le rendono non paragonabili alle tradizionali specie erbacee. Viste le eccezionali caratteristiche di questa Tecnologia (descritte nel dettaglio nelle pagine seguenti) geologi, agronomi, ingegneri ed esperti di consolidamento hanno identificato nei PRAPRATI TI ARMAARMATI®TI® l�anello mancante tra le opere di consolidamento tradizionali (che risolvono i problemi di erosione ma hanno un significativo impatto sull�ambiente) e le idrosemine tradizionali che si limitano a rinverdire i pendii, senza risolvere il problema dell�erosioneprofonda.

PREMESSA

a) b) c)

Opere civili PRATI ARMATI® Rinverdimenti tradizionali

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1. LA TECNOLOGIA DEI PRAPRATI TI ARMAARMATI®TI®

I PRAPRATI TI ARMAARMATI®TI® sono una Tecnologia (insieme di metodologie, processi, attrezzature e prodotti) del tutto innovativache impiega una miscela di piante erbacee perenni dalle radici profonde fino ad alcuni metri ed estremamente resistenti,per il consolidamento e la conservazione del suolo, la protezione di opere infrastrutturali, il ripristino di zone inquinate. La Tecnologia dei PRAPRATI TI ARMAARMATI®TI® è un sistema complesso, in cui confluiscono esperienze di botanica, agronomia,geologia, ingegneria, di cui PRATI ARMATI Srl detiene l�esclusiva mondiale ed il relativo marchio registrato.

1.1 LE CARATTERISTICHE

I PRAPRATI TI ARMAARMATI®TI®: ✓ comprendono una miscela di sementi di piante erbacee perenni, rustiche,

completamente naturali, con portamento generalmente cespitoso;✓ hanno un apparato radicale che presenta le seguenti eccezionali caratteristiche:

� notevole velocità di accrescimento che, in suoli sciolti, può raggiungere e superare i 2 metri di profondità in soli 12 mesi di sviluppo;

� eccezionale profondità radicale che può raggiungere e superare i 5 metri in terreni sciolti;

� rapporto tra sviluppo verticale ipogeo (apparato radicale della pianta misurato inprofondità) e sviluppo verticale epigeo (parte aerea della pianta) superiore a 3;

� densità radicale elevata - più di 10 radici per centimetro quadrato - misurata a 50 cm sotto il colletto dopo un anno dalla semina;

� radici sottili (con diametro compreso fra 0,1 e 3 mm) ed omogenee per tuttolo sviluppo radicale (caratteristica questa di estrema importanza che evita che le radici, ingrossandosi nel terreno, vadano a creare punti di instabilità);

� resistenza media a trazione delle radici fino a 205 MPa (20,5 kg/mm2), convalori massimi sensibilmente superiori;

✓ non sono piante infestanti; ✓ non sono stati modificati geneticamente e costituiscono oltretutto un ottimo

foraggio animale;✓ si adattano ai terreni fini limoso argillosi fino ai grossolani sabbioso ghiaiosi;

crescono anche su rocce deboli e alterate; ✓ si adattano a terreni con pH compreso tra 4 e 12; ✓ sopportano condizioni climatiche estreme con temperature comprese tra circa

-45° C e circa +60° C; ✓ resistono al fuoco, con capacità di ricaccio elevata anche dopo incendi; ✓ sono piante pioniere, capaci di vegetare anche in suoli poveri di sostanze

organiche ed elementi nutritivi, contribuendo a ripristinare un substrato favorevole all�attecchimento di specie arbustive ed arboree;

✓ possono resistere anche in zone estremamente siccitose grazie alla profonditàdell�apparato radicale che consente alla pianta di reperire l�acqua sempre presente negli strati profondi del terreno;

✓ possono sopravvivere anche in presenza di forti inquinanti (idrocarburi, metallipesanti, liquami, rifiuti organici), e sono quindi adatti per il ripristino di siti inquinati;

✓ hanno un�evapotraspirazione significativamente maggiore rispetto ai prati tradizionali grazie all�apparato fogliare molto più sviluppato ed all�eccezionale profondità e densità dell�apparatoradicale, che consente il drenaggio dell�acqua fino ad alcuni metri di profondità. L�evapotraspirazione può superare i 5 litri d�acqua al giorno per m2;

✓ assorbono rilevanti quantità di anidride carbonica (CO2) e migliorano la compatibilità ambientale delle opere civili;✓ sono in grado di imbrigliare e rinforzare il terreno, consolidando rilevati e scarpate stradali e ferroviarie, arginature,

aree a mare, cave, miniere e discariche;✓ si abbinano perfettamente alle opere civili tradizionali e di ingegneria naturalistica.

LA TECNOLOGIA DEI PRATI ARMATI®

b)

Una radice di PRAPRATI TI ARMAARMATI®TI® di circa 18 mesi

L�eccezionale apparato radicale dei PRAPRATI TI ARMAARMATI®TI®

a)

3,2 m

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Per comprendere appieno la differenza tra la Tecnologia dei PRAPRATI TI ARMAARMATI®TI® e le specie erbacee tradizionali, occorre considerare che i PRAPRATI TI ARMAARMATI®TI® presentano caratteristiche fisiologiche e funzionali superiori anche di 10 volte rispetto alle piante erbacee utilizzate per le normali idrosemine. In particolare le radici dei PRAPRATI TI ARMAARMATI®TI®:� possono superare anche di dieci volte la profondità delle radici delle specie erbacee tradizionali, che non superano

generalmente i 20-40 cm di profondità; � crescono fino a 10 volte più rapidamente di quelle delle altre specie erbacee, consolidando rapidamente la superficie, ed

evitando che il dilavamento asporti le specie appena seminate;� hanno resistenza a trazione anche 10 volte superiore a quella delle normali specie erbacee.

1.1.1 ANTISISMICITÀ Ulteriore caratteristica di estremo interesse è l�antisismicità intrinseca dei PRAPRATI TI ARMAARMATI®TI® i quali imbrigliano glistrati profondi del terreno con un�armatura di radici sottilissime e resistenti, con un duplice effetto.� In primo luogo, nel caso di terreni costituiti da materiali coesivi, tipo le argille, queste in condizioni di alta saturazione

o sovrassaturazione possono anche restare in equilibrio, se non soggette a vibrazioni. Quando si verificano fenomenisussultori o ondulatori tipici di eventi sismici, questi materiali fluidificano e presentano un tipico comportamento non newtoniano, diminuendo la loro viscosità, con conseguente scivolamento a valle. Tale fatto è impedito dalla fittaarmatura delle radici dei PRAPRATI TI ARMAARMATI®TI® (vedere foto d-e-f)

� In secondo luogo, poiché le radici presentano un�elevata resilienza, elasticità e deformabilità, il terreno può riassestarsi anche a seguito di grandi deformazioni, senza rotture fragili come accade invece in manufatti caratterizzatida un�elevata rigidezza.

1.1.2 INTEGRAZIONI E' possibile migliorare ulteriormente le caratteristiche dei PRAPRATI TI ARMAARMATI®TI® con alcune integrazioni. I PRAPRATI TI ARMAARMATI TI AAUTUTOCONCIMANTI®OCONCIMANTI®: particolari specie vegetali in grado di autoconcimare l�impianto deiPRAPRATI TI ARMAARMATI®TI® concentrando l�azoto atmosferico a livello radicale, portandolo in profondità e consentendo quindiuna fertilizzazione perenne dell�impianto.

LA TECNOLOGIA DEI PRATI ARMATI®

g) h) i)

PRAPRATI TI ARMAARMATI FIORITI®TI FIORITI® sulla grande frana di Ancona. Vista d�insieme (foto g) e particolare della fioritura (foto h)

PRAPRATI TI ARMAARMATI FIORITI® TI FIORITI® al porto di Genova

a) b) c)

La miscela di sementi di PRAPRATI TI ARMAARMATI®TI® Tipico aspetto esteriore dei PRAPRATI TI ARMAARMATI®TI® Le radici in grado di imbrigliare il terreno

d) e) f)

Impianto sperimentale a file che, nel tempo, si sono deformate trattenendo le argille e assorbendo le spinte dovute alla fluidificazione delle stesse: è ladeformazione che assorbe, in modo naturale, le sollecitazioni. Nella foto f) la zona non consolidata e crollata a seguito della liquefazione delle argille

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Tale integrazione evita a regime le concimazioni periodiche. Anche queste specie presentano un�elevata resistenza atrazione delle radici. Inoltre, poiché le radici delle piante azotofissatrici selezionate si spingono a vari metri di profondità,tale intervento è decisamente migliore rispetto ad una tradizionale concimazione di copertura, che può portare alla riemergenza radicale dei PRAPRATI TI ARMAARMATI®TI®. I PRAPRATI TI ARMAARMATI FIORITI®TI FIORITI®: sementi fiorifere adatte a conferire particolari colorazioni e fioriture all�impianto in varimesi dell�anno (foto g-h-i nella pagina precedente).Infine, è possibile introdurre, già in fase di idrosemina, sementi di arbusti ed alberi, per favorire la successiva rinaturalizzazione (si veda il capitolo sulla Staffetta Ecologica).

1.2 LA TECNOLOGIA D�IMPIANTOLa tecnologia d�impianto, che prevede una cantieristica semplice e veloce, consiste nell�irrorare la superficie franosacon una miscela di acqua, particolari concimi, collanti naturali, fibre vegetali e con un calibrato miscuglio di sementi tecniche PRAPRATI TI ARMAARMATI®TI® che, con il tempo, producono piante erbacee con un formidabile apparato radicale. Si realizzano in tal modo vere proprie opere civili verdi in grado di imbrigliare la maggior parte dei terreni. Si tratta di una idrosemina tecnica, completamente differente dalle tradizionali idrosemine che impiegano specie erbaceecon un apparato radicale poco resistente e superficiale, e materiali di qualità e in quantità completamente differenti.L�idrosemina avviene mediante l�utilizzo di particolari idroseminatrici, con cisterne da 1.000 a 10.000 litri, generalmentemontate su camionicini (foto a-b-c). In alcuni casi è necessario utilizzare idroseminatrici montate su mezzi con quattro ruote motrici, o addirittura trattorigommati o cingolati, per transitare su terreni accidentati o particolarmente scoscesi. Per superare dislivelli elevati o percantieri con difficoltà di accesso, si utilizzano manichette lunghe fino a 300 m, talvolta anche con il supporto di autogrucon braccio lungo alcune decine di metri (foto d-e-f). In zone molto estese (superiori ai 20-30.000 mq) o non accessibili in altro modo, è possibile utilizzare gli elicotteri, con particolari diffusori da cui vengono irrorati i PRAPRATI TI ARMAARMATI®TI® (foto g-h-i).

LA TECNOLOGIA DEI PRATI ARMATI®

g) h) i)

Idrosemina con elicotteri su siti non accessibili a mezzi meccanici

a) b) c)

Cortina (BL): idrosemina di PRAPRATI TI ARMAARMATI®TI® realizzata per l�ANAS di Venezia su un ghiaione dolomitico completamente sterile, dove le idrosemine tradizionali avevano fallito

d) e) f)

Idrosemina realizzata con i PRAPRATI TI ARMAARMATI®TI® in provincia di Reggio Calabria con idroseminatrice montata su mezzo a 4 ruote motrici ed utilizzo di manichetta e autogru per raggiungere le zone più alte del cantiere

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1.3 LE APPLICAZIONI

I PRAPRATI TI ARMAARMATI®TI® servono per prevenire fenomeni erosivi e frane superficiali in vari ambiti:� rilevati e scarpate stradali, autostradali, ferroviarie;� arginature di torrenti, canali, fiumi, laghi, scarpate a mare;� consolidamento di zone soggette a frane e smottamenti;� ripristino e rinaturalizzazione di cave, miniere, discariche, siti inquinati;� consolidamenti antisismici.

Possono inoltre essere utlizzati per variare, anche in modo significativo, la portanza dei terreni.

LA TECNOLOGIA DEI PRATI ARMATI®

g) h) i)

Scarpate realizzate per l�Immobiliare della Banca d�Italia � Como

Scarpata stradale (aspetto autunnale) �Bolzano

Caseificio Mauri � Lecco

l) m) n)

Cava di sabbia � Roma Discarica � Reggio Emilia Disinquinamento da idrocarburi � La Spezia

a) b) c)

Scarpata stradale � Grande frana di Ancona Scarpata stradale � Bologna Scarpata ferroviaria Italferr � Massa

d) e) f)

Sponda fiume Noncello �Genio Civile di Pordenone

Scarpata a mare � Autorità Portuale di Genova

Argine di canale irriguo � Pavia

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1.3.1 VERIFICA DEI RISULTATI SU SCALA REALE

I cantieri realizzati con i PRAPRATI TI ARMAARMATI®TI® hanno spesso resistito ad eventi eccezionali che hanno consentito di verificarne,su scala reale, le effettive prestazioni e peculiarità. Nelle immagini che seguono, si riporta un esempio particolarmentesignificativo, relativo al sito di difesa spondale realizzato a Pordenone per il Genio Civile, Ministero dei LL.PP.,Magistrato delle Acque, lungo la sponda del fiume Noncello, affluente del Meduna, crollata a seguito di alluvioni. Realizzato tra il 1998 e il 2000, combinando con una corretta progettazione PRAPRATI TI ARMAARMATI®TI® e opere tradizionaliquali palizzate in castagno e drenaggi in pietra, l�impianto ha retto a più piene stagionali e alle alluvioni del novembre 2000e 2002, con innalzamento del livello dell�acqua di oltre 20 metri, completa immersione dei PRAPRATI TI ARMAARMATI®TI® e quotedel pelo libero dell�acqua di circa 2 metri al di sopra del piano di campagna. Tali fenomeni si sono protratti per circa 4giorni ciascuno e le portate sono aumentate da 200 a 1400 mc/sec.Nelle immagini che seguono viene evidenziata anche l�area dove non sono stati impiantati i PRAPRATI TI ARMAARMATI®TI®, in cuila sponda non consolidata ha svolto la funzione di parcella testimone, franando a seguito degli eventi sopra citati edarretrando di circa 10 metri. Questo ha dimostrato l�effettiva efficacia dei PRAPRATI TI ARMAARMATI®TI® che invece hanno impeditoqualunque erosione e cedimento della parte trattata con gli stessi.

LA TECNOLOGIA DEI PRATI ARMATI®

g) h) i)

Particolari della zona non consolidata e franata, con alberi divelti e arretramento della sponda di oltre 10 metri

n)

Vista di insieme del cantiere consolidato con i PRAPRATI TI ARMAARMATI®TI®

a) b) c)

Lavori di ripristino della sponda Idrosemina sul sito ripreso e preparato I PRAPRATI TI ARMAARMATI®TI® dopo circa 1 anno

d) e) f)

Il cantiere sommerso dall�alluvione del Nov. 2002 Un albero trascinato dallo smottamento nella zona non trattata con i PRAPRATI TI ARMAARMATI®TI®

15 m

zona consolidata

zona non consolidata

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Lo stesso Assessore all�Ambiente e LL.PP. della Regione Friuli Venezia Giulia, alla Conferenza dei Servizi del 9 Agosto 2003, cita questo cantiere, riferendosi a futuri interventi con i PRAPRATI TI ARMAARMATI®TI®, come ��una tecnica giàsperimentata con successo lungo un tratto arginale del Noncello e che ha resistito alla disastrosa piena del novembre scorso��.

1.3.2 IMPIANTI DIMOSTRATIVI

In alcuni casi, i risultati ottenuti con i PRAPRATI TI ARMAARMATI®TI® sono stati verificati tramite la realizzazione di impianti dimostrativi che hanno consentito di confrontare tale Tecnologia con le tecniche tradizionali, applicate in parcelle differenti di uno stesso cantiere. L�esempio illustrato nelle immagini da a) a c) si riferisce ad un impianto realizzato a Bolzano su un terreno di sabbia esassi, tipico della zona. Nella parcella a sinistra della linea gialla sono stati idroseminati i PRAPRATI TI ARMAARMATI®TI®. Al di sopra della linea rossaè stata inoltre posata una rete paramassi, mentre nell�area al di sotto della linea rossa sono stati applicati i soliPRAPRATI TI ARMAARMATI®TI®.Nella parcella a destra della linea gialla è stata invece realizzata un�idrosemina tradizionale, abbinata alla rete paramassi e ad una geogriglia in plastica. In questo caso è stato anche necessario apportare del terreno di coltura.Nel caso particolare del cantiere in oggetto, sono stati ottenuti ottimi risultati anche nella zona al di sotto della linearossa, trattata con i soli PRAPRATI TI ARMAARMATI®TI® (senza rete paramassi e georete). Anche nel caso del cantiere recentemente realizzato nella discarica di Trento (foto d-e-f), su una lingua di origine glacialecompletamente sterile, sono stati riscontrati in soli due mesi ottimi risultati di rinverdimento e blocco dell�erosionesuperficiale con la sola idrosemina di PRAPRATI TI ARMAARMATI®TI®.In questi casi infatti, in cui si è in presenza di pendii intrinsecamente stabili, la Tecnologia dei PRAPRATI TI ARMAARMATI®TI® puòefficacemente sostituire le tradizionali opere di consolidamento, con evidenti benefici economici e di cantieristica (minori tempi e complessità dell�intervento). In altri casi invece (come ampiamente descritto nel capitolo seguente) è opportuno abbinare in modo sinergico questainnovativa Tecnologia verde con opere tradizionali che risolvano i problemi urgenti di instabilità e messa in sicurezza delversante, e che al contempo, grazie proprio ai PRAPRATI TI ARMAARMATI®TI®, non si deteriorino, mantenendo invece la propria efficacia nel tempo.

LA TECNOLOGIA DEI PRATI ARMATI®

a) b) c)

Bolzano: la scarpata su cui è stato realizzato l�impianto

L�idrosemina di PRAPRATI TI ARMAARMATI®TI® effettuatasulla parcella a sinistra della linea gialla

Le due parcelle a distanza di un anno dall�idrosemina

d) e) f)

Il sito durante l�idrosemina Dopo soli due mesi il sito mostra già un buon rinverdimento, con blocco dell�erosione superficiale

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1.4 L�ABBINAMENTO ALLE OPERE TRADIZIONALI

A differenza dei sistemi di consolidamento tradizionali, questa Tecnologia innovativa si presenta come una vera e propriabarriera vegetale:� viva ed autoadattante; � di durata illimitata;� che a regime non necessita di manutenzione.Essa appartiene alle cosiddette soft technologies, ovvero quelle tecnologie distribuite sul territorio in grado di preveni-re i fenomeni erosivi, prima che questi si verifichino, contribuendo inoltre all�abbellimento e rinaturalizzazione del paesag-gio ed alla sottrazione dall�atmosfera di ingenti quantità di anidride carbonica (CO2) ed altri inquinanti.In questo senso i PRAPRATI TI ARMAARMATI®TI® sono vere e proprie opere civili verdi (il cemento verde), in grado di prevenirel�erosione e le frane superficiali. Rispetto alle opere tradizionali i PRAPRATI TI ARMAARMATI®TI® presentano interessanti caratteristiche, sintetizzate nella tabella seguente:

Come affermato nella premessa, l�aspetto più interessante di queste opere civili verdi è proprio che in molti casi completano, integrano e migliorano le opere civili tradizionali, agendo in sinergia con le stesse:� ne completano le funzionalità di protezione del suolo, agendo in modo "distribuito" su tutta la superficie da consolidare; � proteggono le opere civili tradizionali; � ne riducono l�impatto sull�ambiente, restituendo al paesaggio un aspetto naturale e rinverdito. Il grafico seguente rappresenta (in modo esemplificativo) il confronto tra:� le opere tradizionali, che raggiungono immediatamente i risultati di consolidamento attesi, ma iniziano a degradarsi,

in tempi più o meno rapidi, dal momento stesso in cui vengono installate;. � i PRAPRATI TI ARMAARMATI®TI®, che necessitano di un certo periodo di tempo per entrare in azione, ma poi incrementano la

loro efficacia nel tempo;� l�abbinamento tra le due tipologie di

opere, che garantisce:� risultati immediati, grazie alle

opere tradizionali che esercitano fin da subito la propria azione;

� un mantenimento dell�efficacia nel tempo, grazie ai PRAPRATI TI

ARMAARMATI®TI® che evitano l�erosione superficiale e proteggono le operet rad iz ional i , r iducendone e rallentandone il degrado.

LA TECNOLOGIA DEI PRATI ARMATI®

Efficienza delle diverse soluzioni nel tempo

Opere civili tradizionali Opere civili verdi

Azione di consolidamento

Effetti sull�erosione

Costi di messa in opera

Costi di manutenzione

Impatto ambientale

Applicazione

Antisismicità

Basata sull�utilizzo di materiali tradizionali inerti, lecui forze si concentrano in determinati punti criticidella superficie da consolidare: "hard technology"

Blocco dell�erosione solo nei punti in cui sono applicate

Elevati

Elevati, crescenti nel corso degli anni

Rilevante in termini di alterazione del paesaggio ecementificazione dello stesso

Necessarie per determinati interventi di blocco dell�erosione e delle frane (es. consolidamento deipiedi delle scarpate, di argini dei fiumi, ecc.)

In generale, rigidità nel contrastare i fenomeni.L�antisismicità è ottenibile con particolari accorgimenti

Basata su una coltre vegetale viva ed autoadattante, distribui-ta su tutta la superficie da consolidare: "soft technology"

Prevenzione dell'erosione superficiale e del dilavamento sututta la superficie interessata

Ridotti

Ridotti o nulli: più passa il tempo più la Tecnologia dei PRAPRATI TI ARMAARMATI®TI® aumenta la propria efficacia

Positivo: rinverdimento e rinaturalizzazione, riduzione degliinquinanti con assorbimento di rilevanti quantità di anidridecarbonica (CO2)

Spesso abbinabili alle tradizionali opere civili per integrarle,migliorarle e proteggerle. In alcuni casi possono anchesostituire alcune tradizionali opere civili

Intrinseca: capacità di deformazione in seguito alle sollecitazioniesterne con conseguente capacità di assecondare i fenomenisismici assorbendo le sollecitazioni in modo elastico

100%

OPERETRADIZIONALI

TECNOLOGIEABBINATE

PRATI ARMATI®

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1.4.1 CRITERI PER UNA CORRETTA IMPOSTAZIONE PROGETTUALE

Come accennato nei precedenti capitoli, nei casi di erosione superficiale che interessino pendii intrinsecamente stabili ein assenza di rischio immediato, la Tecnologia dei PRAPRATI TI ARMAARMATI®TI® può efficacemente sostituire le tradizionali opere di consolidamento nella lotta all�erosione superficiale, con evidenti benefici economici e di cantieristica (minoritempi e costi). Negli altri casi invece, in cui la pendenza della scarpata o le caratteristiche del terreno non garantiscono la stabilitàintrinseca del versante o vi sia presenza di trovanti in equilibrio instabile, o comunque problemi di sicurezza con elevato rischio ecc., è necessario abbinare in modo sinergico questa innovativa Tecnologia verde con le opere civili tradizionali o con interventi di ingegneria naturalistica. Questo al fine di ottenere risultati immediati, che risolvano i problemi urgenti di instabilità del versante e di rischio immediato e che, al contempo, grazie proprio ai PRAPRATI TI ARMAARMATI®TI®, siano duraturi ed incrementino la propria efficacia nel tempo.

E� evidente la criticità di una corretta impostazione progettuale: nel caso ad esempio di pendii che non siano in equilibrio stabile, è impensabile che i PRAPRATI TI ARMAARMATI®TI® possano bloccare gli scollamenti profondi, soprattutto nei primi mesi dall�intervento, quando le piante ed i loro apparati radicali devono ancora svilupparsi ed essere in gradodi esercitare la propria azione antierosiva.In questi casi, franamenti di porzioni più o meno estese delle scarpate su cui sono stati realizzati gli impianti PRAPRATI TI ARMAARMATI®TI®, vanificano in tutto o in parte l�intervento di ripristino e consolidamento non ancora andato a regime.E� quindi necessario che, in funzione del particolare tipo di terreno, venga anzitutto identificato l�angolo d�attrito interno e di conseguenza la pendenza massima che il pendio potrà assumere. Dovranno inoltre essere valutate e definite le eventuali ulteriori opere di consolidamento (quali drenaggi, gabbionate,scogliere o palizzate al piede, reti paramassi, ecc.) che si rendono necessarie.Nelle immagini seguenti (a-b-c) si riportano alcuni esempi di soluzioni progettuali non corrette, in cui la tecnologia dei PRAPRATI TI ARMAARMATI®TI®, che ha l�obiettivo di bloccare l�erosione e le frane superficiali, nulla può contro problemi geotecnici di ben altra portata.In questi casi si verificano degli scivolamenti più o meno profondi in quanto la pendenza della scarpata è nettamentesuperiore all�angolo di attrito interno del terreno e le prime piogge e nevicate appesantiscono il terreno, aumentando lasaturazione e riducendone la coesione, con conseguente franamento di rilevanti porzioni di terreno.

LA TECNOLOGIA DEI PRATI ARMATI®

Opzioni progettuali in funzione delle caratteristiche di stabilità intrinseca del pendio da consolidare

a) b) c)

Esempi di pendii con evidenti problemi di instabilità non risolvibili dai soli PRAPRATI TI ARMAARMATI®TI®

PRATI ARMATI® PRATI ARMATI®+ opere tradizionali

Opere tradizionali+ PRATI ARMATI®

Stabilità intrinsecadel versante e assenza di

rischio immediato

SI NO

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1.4.2 ABBINAMENTO CON LE RETI PARAMASSI

Nelle pagine che seguono si illustrano alcuni possibili e sinergici abbinamenti tra i PRAPRATI TI ARMAARMATI®TI® e le opere tradizionali. Per quanto riguarda in particolare i versanti consolidati con le reti paramassi (soprattutto nel caso di terreni misti o conglomerati di diversa dimensione immersi in materiali coesivi) questi presentano spesso problemi di degradazionenel tempo, dovuta ad una serie concomitante di fenomeni di crescente gravità:� dilavamento superficiale;� caduta di frammenti di materiale e sassi di piccole/medie dimensioni;� cadute di grossi massi e trovanti.I tre fenomeni sono connessi: il dilavamento superficiale continua ad asportare la struttura più fine del terreno, che scopre il materiale più grossolano. Questo, senza più supporto, si distacca, scoprendo a propria volta il piede di massie trovanti di più grosse dimensioni che a loro volta possono franare rovinosamente a valle.In questi casi, un intervento che preveda le sole reti paramassi non risolve il problema dell�erosione superficiale, mapuò solo impedire i danni derivanti dalla caduta dei trovanti di maggiori dimensioni. Tuttavia il continuo dilavamento fasì che, nel tempo, le reti paramassi si distanzino sempre più dalla superficie del terreno, spancino alla base, riempitedai detriti, e perdano progressivamente la loro funzione. Anche eventuali chiodature profonde o putrelle infisse in profondità finirebbero col tempo per essere esposte, perdendo di efficacia.Non si tratta evidentemente di un difetto o malfunzionamento delle reti stesse, bensì di problemi intrinseci dovuti allatipologia geologica, a cui i PRAPRATI TI ARMAARMATI®TI® possono contribuire in modo definitivo.

LA TECNOLOGIA DEI PRATI ARMATI®

Sistemazione di versante con rete paramassi: nel tempo i fenomeni erosivi scalzano il materiale sotto la rete. Il materiale eroso si accumula a valle all�interno della rete con deformazione di questa, distacco della rete dal suolo

e progressivo indebolimento della sua tenuta. Di fatto l�erosione non viene bloccata

a) b)

Gli evidenti effetti dell�erosione sulle reti paramassi: accumulo di detriti e formazione di sacche a valle della rete (foto a sinistra); sacche di materiale eroso e distacco del perno nella foto a destra

rete paramassi

materiale eroso

sacche dimateriale eroso

versante incontinua erosione

rete paramassi

versante in erosione

distacco del perno

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Un sistema innovativo per realizzare un�opera definitiva, che non perda efficacia nel tempo, garantendo l�immediata sicurezza del versante, è quindi quello di abbinare alle reti paramassi (così come ad altre opere tradizionali) un inerbimento rapido, con radicazione sottile, profonda, estremamente resistente, in modo che la coltre vegetale impediscasul nascere i fenomeni erosivi, impedendo lo sgretolamento superficiale, il distacco di piccole porzioni di terreno, lasuccessiva caduta di trovanti più grossi e quindi il progressivo distacco della rete dalla superficie in erosione ed il conseguente spanciamento della rete stessa.L�utilizzo di inerbimenti con specie tradizionali, che presentano apparati radicali superficiali, con scarsa resistenza a tra-zione e di lenta crescita, non possono efficacemente risolvere i problemi esposti in precedenza. Nelle condizioni di rife-rimento, le specie tradizionali verrebbero continuamente asportate dall�erosione e dallo sgretolamento superficiale cau-sato dalle piogge e dal vento. La tecnologia dei PRAPRATI TI ARMAARMATI®TI® risponde invece a tutti i requisiti sopra richiesti: grande profondità, rapida crescita, elevata resistenza, sottigliezza ed omogeneità delle radici che non creano cuspidi e rigonfiamenti nel terreno.Inoltre, la fitta e rigogliosa coltre vegetale che si sviluppa, ricopre nel tempo le reti paramassi, con evidenti benefici sia dal punto di vista estetico, sia tecnico.

LA TECNOLOGIA DEI PRATI ARMATI®

Sistemazione di versante con rete paramassi e PRAPRATI TI ARMAARMATI®TI®: il rapido sviluppo dei PRAPRATI TI ARMAARMATI®TI® permette di contrastare e bloccare i fenomeni erosivi.

Il suolo non viene eroso e la rete mantiene costante nel tempo la sua tenuta

d) e) f)

PRAPRATI TI ARMAARMATI®TI® e reti paramassi in un cantiere realizzato a Como. Foto d) l�emergenza delle piantine tra le maglie della rete.Foto e) dopo alcuni mesi i PRAPRATI TI ARMAARMATI®TI® hanno in buona parte coperto la rete paramassi.

Foto f) dopo circa 18 mesi il sito è rinverdito e consolidato e la rete paramassi è completamente nascosta

a) c)

Sito realizzato per la Provincia di Bolzano, consolidato con reti paramassi abbinate ai PRAPRATI TI ARMAARMATI®TI®. Foto a) prima dell�intervento. Foto b) il sito rinverdito e consolidato, in via di rinaturalizzazione dopo circa 3 anni dall�intervento. Cerchiata in rosso,

l�area non trattata in cui c�è stata una profonda erosione. Foto c) particolare dell�area non trattata ed erosa

rete paramassi

versante in erosione

rete paramassi

sistema PRATI ARMATI®

radici di PRATI ARMATI®

che consolidano il versante

b)

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1.4.3 ABBINAMENTO CON ALTRE OPERE

Oltre all�abbinamento con le reti paramassi, i PRAPRATI TI ARMAARMATI®TI® sono particolarmente interessanti per il completamentodi opere di ingegneria naturalistica quali palizzate e palificate in legno e biostuoie, nonché gabbioni e terre rinforzate,come illustrato nelle immagini seguenti.I PRAPRATI TI ARMAARMATI®TI® possono essere utilizzati sia per il consolidamento e rinverdimento delle scarpate sovrastanti igabbioni e le terre rinforzate, sia per il rinverdimento delle strutture stesse.

LA TECNOLOGIA DEI PRATI ARMATI®

d) e) f)

PRAPRATI TI ARMAARMATI®TI® e Vetiver (cfr. pag 33 oppure www.vetiver.it) abbinati a palizzate in legno - Azienda di agricoltura biologica Serramarina (MT). Foto d) il trapianto a file prima della posa delle palizzate. Foto e) Dopo 6 mesi le palizzate rinverdite e consolidate hanno resistito a un�alluvione

di 300 mm di acqua in un giorno. Foto f) il crollo delle palizzate a pochi metri di distanza, nelle zone non rinforzate con le nostre specie

a) b) c)

PRAPRATI TI ARMAARMATI®TI® a completamento di opere di ingegneria naturalistica (palizzate e biostuoie) a Brescia. L�idrosemina (foto a); dopo 5 mesi (foto b); dopo 7 mesi (foto c)

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1.5 LA STAFFETTA ECOLOGICA

La tecnologia dei PRAPRATI TI ARMAARMATI®TI®, opportunamente concepita erealizzata, può consentire di creare una staffetta ecologica idealefra le specie selezionate e la flora locale arbustiva ed arborea.Le caratteristiche di questa innovativa tecnologia verde consentonoinfatti un�armatura molto rapida dei terreni che, nel tempo, può essereoggetto di rinaturalizzazione con specie arbustive ed arboree. Infattii semi portati dal vento, dagli uccelli o altri animali, oppure appositamente seminati dall�uomo, possono attecchire con facilità suun terreno già consolidato senza correre il rischio di essere asportati da eventi climatici avversi.In altri termini, i PRAPRATI TI ARMAARMATI®TI® si comportano da piante pioniere che, grazie all�eccezionale apparato radicale, sono in gradodi reperire, in qualsiasi condizione climatica, l�umidità presente neglistrati profondi che ne garantisce la sopravvivenza.Inoltre, il naturale degradamento del folto apparato fogliare arricchisceil terreno di sostanza organica, permettendo alle piante di vegetareanche in suoli poveri di sostanze organiche ed elementi nutritivi. Dal punto di vista prettamente idrologico, l�evapotraspirazione riduceil contenuto dell�acqua nel terreno anche negli strati profondi, ritardando la saturazione, diminuendo la pressione nei pori, impedendo la perdita dell�effetto di coesione apparente e quindi limitando il deflusso superficiale. In questo modo si andranno a creare condizioni favorevoli affinché nel terreno si generi l�humusnecessario, perso a causa dell�azione dilavante delle acque superficiali, e quindi si ricrei uno spessore di suolo fertile adatto allosviluppo di forme di vita vegetale ed animale. Anche il microclimasuperficiale migliora grazie all�evapotraspirazione delle piante cheassorbono l�acqua dagli strati profondi portandola in superficie.Attorno alle radici si sviluppa poi una fitta flora batterica che rendepiù fertile il terreno. La quantità di batteri è proporzionale alla superficie complessiva radicale ed è quindi particolarmente favoritadall�enorme massa di radici sottili dei PRAPRATI TI ARMAARMATI®TI®, rispetto apiante arbustive od arboree che hanno radici generalmente di notevole spessore ma in numero limitato. Anche la profondità radicale consente ai batteri di operare positivamente negli strati profondi del terreno, migliorandone la struttura lungo tutto lo sviluppo verticale.

LA TECNOLOGIA DEI PRATI ARMATI®

a)

b)

Bolzano: esempio di rinaturalizzazione con flora locale arbustiva dopo alcuni anni dal consolidamento con i PRAPRATI TI ARMAARMATI®TI®

I PRAPRATI TI ARMAARMATI®TI® hanno bisogno, per crescere e vivere, di elevate quantità di luce e calore (sono infatti piante eliofile, alcune anche C4, cioè fotosinteticamente molto efficienti). Quando vengono ombreggiate dalle specie arbustive od arboree, incominciano lentamente a regredire, lasciando spazio via via a queste ultime.Dato che i tempi di questa staffetta ecologica possono variare da pochi anni ad oltre 10 anni, a seconda delle tecnologie e metodologie usate, oltre che dalle condizioni pedoclimatiche locali e dall�intervento dell�uomo (che puòapportare sementi di alberi e arbusti in grande quantità, molto di più di quanto possano fare vento ed animali) si ha il seguente positivo effetto:� I PRAPRATI TI ARMAARMATI®TI® consolidano rapidamente, umificano e migliorano la struttura organica del terreno; � nell�arco degli anni, introducendo sementi di specie arboree e arbustive, queste cominciano a germinare e a

crescere su terreni consolidati e con condizioni pedoclimatiche decisamente migliorate; � dopo alcuni anni le specie arboree ed arbustive prendono lentamente il sopravvento sui PRAPRATI TI ARMAARMATI®TI®, avendo

tutto il tempo di sviluppare in profondità i loro apparati radicali nel terreno preconsolidato, fertilizzato ed umificato; � quando le piante erbacee ed arbustive avranno incominciato ad ombreggiare e ad oscurare le piante erbacee dei

PRAPRATI TI ARMAARMATI®TI®, queste lentamente inizieranno a regredire fino anche a scomparire del tutto in caso di completa e forte ombreggiatura da parte delle specie arbustive ed arboree.

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Si realizza così in modo assolutamente naturale una staffetta ecologica, in molti casi impossibile da attuare con altretecniche oggi disponibili.Nell'immagine seguente è visibile l�esempio del consolidamento spondale realizzato in provincia di Pordenone con iPRAPRATI TI ARMAARMATI®TI® che, dopo circa cinque anni dall�impianto, si sta rinaturalizzando con flora locale, come nelle intenzioni del Committente (Ministero LL.PP - Magistrato delle Acque - Genio Civile di Pordenone).

1.5.1 REALIZZAZIONE DELLASTAFFETTAECOLOGICAIN BASE AGLI OBIETTIVI DEL COMMITTENTE

E� importante sottolineare come la staffetta ecologica possa essere favorita o contrastata in base alle effettive esigenze delCommittente, come illustrato nello schema alla pagina seguente. Come illustrato nello schema a pagina seguente, nel caso in cui si voglia impedire alla flora arborea ed arbustiva di prendereil sopravvento - caso a) - e mantenere inalterato nel tempo l�impianto di PRAPRATI TI ARMAARMATI®TI®, è normalmente necessario prevedere più diserbi pre-impianto (a1) ed una manutenzione periodica post-impianto (a4) per il controllo delle infestantiche dovessero svilupparsi nel tempo.

LA TECNOLOGIA DEI PRATI ARMATI®

Emergenza dei PRAPRATI TI ARMAARMATI®TI® dopo alcuni mesi dall�impianto

a)

Il sito perfettamente consolidato e rinverdito, che ha resistito a diverse alluvioni e piene stagionali

b)

d)Il sito in via di rinaturalizzazione dopo 5 anni dall�intervento

c)

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Nel caso invece in cui si intenda ottenere una rinaturalizzazione del sito - caso b) - è possibile promuovere lo sviluppo delle specie locali reintroducendo semi o talee delle specie desiderate già in fase di idrosemina (b5), oppure in unsecondo momento (b4), quando i PRAPRATI TI ARMAARMATI®TI® avranno avuto il tempo di svilupparsi, in base alle condizionipedoclimatiche ed alle specie che si intende impiantare. In entrambi i casi è comunque opportuno che i PRAPRATI TI ARMAARMATI®TI® abbiano il tempo di svilupparsi e consolidare il versante (a3, b3 e b6), per cui anche in questo secondo caso, in presenza di infestanti, è opportuno prevedere uno opiù diserbi pre-impianto (b1). Si sottolinea che i diserbanti utilizzati si degradano rapidamente ed hanno un bassissimoimpatto ambientale.

Un tipo particolare di staffetta ecologica consiste nella colonizzazione da parte di piante annuali o biennali, che in alcuni periodi dell'anno si diffondono sui siti consolidati con i PRAPRATI TI ARMAARMATI®TI®, per poi regredire al termine del lorociclo vitale, ma diffondendo sul terreno i semi per la successiva stagione vegetativa. Questo tipo di rinaturalizzazione,spontanea o indotta, consente ai PRAPRATI TI ARMAARMATI®TI® di continuare a svolgere la propria azione di consolidamento, pur presentando, in alcuni periodi, un aspetto omogeneo con la vegetazione locale circostante.

LA TECNOLOGIA DEI PRATI ARMATI®

a) b) c)

Como, impianto realizzato per l�Immobiliare della Banca d�Italia: uno dei diserbi pre-impianto, foto a). Il sito diserbato (foto b). Il sito consolidato e libero da infestazioni dopo circa 2 anni (foto c)

d) e)

Sito realizzato per il Comune di Ancona,con fioritura della flora autoctona

annuale (colza) ad Aprile

Lo stesso sito nel mese di Luglio.La colza dissecca e lascia il posto

ai PRAPRATI TI ARMAARMATI®TI®

Obiettivo finale del Committente

1° diserbo pre-impianto2° diserbo pre-impianto

...

Eventuale diserbo pre-impianto

Idrosemina diPRAPRATI TI ARMAARMATI®TI®

Idrosemina diPRAPRATI TI ARMAARMATI®TI®

Idrosemina diPRAPRATI TI ARMAARMATI® TI® e

semi di alberi e arbusti

Sviluppo deiPRAPRATI TI ARMAARMATI®TI®

Sviluppo deiPRAPRATI TI ARMAARMATI®TI®

Sviluppo deiPRAPRATI TI ARMAARMATI®TI®

Eventuale manutenzione periodica con controllo

delle infestanti

Reintroduzione di sementi o talee di alberi e arbusti

Sviluppo delle speciearbustive ed arboree

(3-10 anni dopol�impianto)

PRAPRATI TI ARMAARMATI®TI®a b

a2

a3

a4

b1

b2

b3

b4

b5

b6

b7

Rinaturalizzazione

operazioni previstea1 {

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2. L�ATTIVITA� DI RICERCA

L�attività di ricerca si sviluppa in paralleloed in sinergia con l'attività impiantistica. Questa attività di ricerca multidisciplinareha dato vita ad una nuova scienza: l'agro-geo-ingegneria che comprende tuttauna serie di attività descritte in questa enelle seguenti sezioni.

2.1 LA SELEZIONE DELLE SPECIE

La Tecnologia dei PRAPRATI TI ARMAARMATI®TI®si sviluppa e migliora continuamentegrazie anche ad apporti e collaborazioniinternazionali: in tutto il mondo si ricercanoe selezionano specie erbacee in presenzadelle quali non si notano fenomeni erosivi, mentre a volte, a poche decine di metri,sugli stessi pedosuoli, l'erosione è imponente.Analizzando con agronomi, geologi, naturalisti ed ingegneri tali fenomeni, si è scoperto che essi sono dovuti alla particolare conformazione e sviluppo dell'apparato radicale posseduto da alcune piante erbacee.La ricerca e selezione delle specie sulcampo, arricchita anche da approfonditistudi bibliografici, è stata avviata fin daglianni �70 in collaborazione con università ecentri di ricerca nazionali ed internazionalied ha portato PRATI ARMATI Srl ad individuare fino al 2005, 16 specie di graminacee perenni dalle eccezionalicaratteristiche anti-erosive. Il numero di specie così selezionate aumenta mediamente al ritmo di 2-3 all'anno.All�interno delle singole specie sono stateinoltre selezionate alcune varietà, adatte adiverse condizioni pedoclimatiche.

L�ATTIVITÀ DI RICERCA

2.2 LA RICERCA BIOLOGICA, BOTANICA ED AGRONOMICA

Una volta individuata una nuova specie potenzialmente valida, se ne verificano in laboratorio ed in campo le caratteristiche tecniche, botaniche ed agronomiche. Si provvede a coltivazioni protette di tipo sperimentale, al fine di studiare e selezionare ulteriormente il materiale vegetale, con prime verifiche di risposta ai principali parametri pedoclimatici (temperature, reazione del terreno, salinità, tolleranza a valori estremi di umidità o di carenza idrica, ecc.).

In tal modo è possibile selezionare piante adatte ad applicazioni e a condizioni pedoclimatiche molto differenti.

a) b)

c) d)

e) f)

g) h)

Alcune delle specie selezionate

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2.2.1 OSSERVAZIONI CONDOTTE SULL�ACCRESCIMENTO EPIGEO (FOGLIARE) ED IPOGEO (RADICALE)

Le graminacee si dividono, da un punto di visto termico in microterme, mesoterme e macroterme. Le microterme hannoun ottimale sviluppo, sia ipogeo (radici) sia epigeo (foglie), quando le temperature medie ambientali sono dell'ordinedei 15-20° C, le mesoterme fra 20° e 25° C, mentre le macroterme fra i 25° e i 30° C e oltre.I grafici sotto riportati illustrano questo andamento per le graminacee tradizionali (figura a) e per le graminacee utilizzate nei PRAPRATI TI ARMAARMATI® TI® (figura b).

Si può notare che le microterme � in condizioni pedoclimatiche medie (ad esempio quelle della Pianura Padana) hannouna crescita dell�apparato ipogeo (curva rossa) ed epigeo (curva nera) abbastanza simile che inizia ad aprile e termina a dicembre, con due picchi di crescita.L�area sottesa dalle curve (ovvero l�integrale dell�area) rappresenta la crescita della parte epigea ed ipogea.Ovviamente i grafici riportati sono di tipo qualitativo, in quanto ogni graminacea ha un differente sviluppo ipogeo ed epigeo, ma con caratteristiche analoghe.Più si sale verso quote elevate (montagna) più il ciclo vegetativo tende a stringersi per cui ad esempio a 1.500 m sullivello del mare generalmente il ciclo vegetativo di una stessa graminacea (purché adattabile a quelle quote) si stringedi circa la metà e l�integrale dell�area sottesa si dimezza, così come lo sviluppo vegetativo sia epigeo sia ipogeo. Legraminacee, così come altre piante risentono infatti sia del fotoperiodo sia del termoperiodo e delle relative temperature.Viceversa, andando verso le zone più calde, il ciclo vegetativo si amplia e lo sviluppo ipogeo ed epigeo delle micro,meso e macroterme si allarga: generalmente l�integrale dell�area sottesadalle curve epigee ed ipogee può significativamente aumentare ed ilperiodo utile di sviluppo si allunga.I PRAPRATI TI ARMAARMATI®TI® sono una particolarissima miscela di graminaceeperenni composte da microterme, mesoterme e macroterme che hannoun andamento totalmente differente da quello di tutte le altre graminacee.Innanzitutto i PRAPRATI TI ARMAARMATI®TI® sviluppano molto più rapidamente l�apparato ipogeo (le radici) di quanto non sviluppino quello epigeo.Il rapporto è molto elevato come si può vedere anche dalla fotografia afianco, in cui sono messi a confronto gli sviluppi ipogei ed epigei di unagraminacea del miscuglio dei PRAPRATI TI ARMAARMATI®TI® (a sinistra) e di unagraminacea comune (a destra). A parità di età, la graminacea comune (Lolium perenne) ha una parteepigea che è circa 10 volte più sviluppata della parte ipogea e una radichetta di dimensioni e consistenza quasi insignificanti. Al contrario,la graminacea dei PRAPRATI TI ARMAARMATI®TI® (a sinistra) presenta un imponenteapparato radicale, già fascicolato e con molte radici, in cui il rapporto frala parte ipogea ed epigea è circa 3 a 1. Il rapporto fra le parti radicali efogliari dei PRAPRATI TI ARMAARMATI®TI® è quindi almeno 10 volte superiore aquello delle graminacee tradizionali.

L�ATTIVITÀ DI RICERCA

a) b)

Andamento della crescita delle tradizionali graminaceemicroterme e macroterme

Andamento della crescita delle microterme e macroterme contenute nei PRAPRATI TI ARMAARMATI®TI®

c)

Confronto tra una piantina di una specie dei PRAPRATI TI ARMAARMATI®TI® (sx) e una graminacea

tradizionale (dx) all�inizio del loro sviluppo

PRAPRATI TI ARMAARMATI®TI®GRAMINACEE TRADIZIONALI

Specie microterme

Specie macroterme

crescita radici crescita germogli

crescita radici

crescita germogli

tass

o di

cre

scita

tass

o di

cre

scita

G F M A M G L A S O N Dmese

G F M A M G L A S O N Dmese

Specie microterme

Specie macroterme

crescita radici

crescita germogli

crescita radici

crescita germogli

tass

o di

cre

scita

tass

o di

cre

scita

G F M A M G L A S O N Dmese

G F M A M G L A S O N Dmese

12

9

6

3

0

3

6

9

12

cm

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L�impianto con i PRAPRATI TI ARMAARMATI®TI® impiega quindi più tempo a rinverdire, ma consolida molto più rapidamente ed efficacemente delle specie tradizionali. Si tenga peraltro presente che la funzione principale dei PRAPRATI TI ARMAARMATI®TI® èquella di consolidare. Le radici si sviluppano quindi rapidamente ed in seguito si sviluppa la parte fogliare.Per valutare correttamente la riuscita degli impianti è quindi importante tenere presente l�andamento delle medie stagionali. In alcune annate in cui le temperature primaverili si mantengono di molti gradi sotto la media, è del tutto normale che la vegetazione epigea sull�impianto risulti di dimensioni estremamente contenute e con una distribuzionenon uniforme o addirittura assente: moltissimi semi (quelli delle specie meso e macroterme) non sono ancoraneppure germinati, mentre le specie microterme hanno appena cominciato il proprio sviluppo. Normalmente inoltre, un�ispezione dettagliata e ravvicinata sui siti idroseminati evidenzia la presenza di migliaia di piccolissime piantine alte pochi millimetri o centimetri (non visibili da lontano), indice di una prima germinazioneche aumenterà rapidamente nei periodi tardo primaverili/estivi, quando le temperature medie si assesteranno al di sopra dei 20-25° C.

A titolo di esempio, riportiamo alcune foto di un cantiere realizzato a Langhirano (PR) per il Genio Civile di Parma, su un terreno argilloso. Nella foto d) il sito appare da lontano completamente spoglio e sembra che nulla sia germinato,mentre esaminando da vicino il terreno (foto e) si possono vedere chiaramente le piantine appena germinate. Dopo 18mesi (foto f) il cantiere è invece completamente rinverdito. E� interessante anche notare come l�area in fondo alla foto(nel cerchio giallo), idroseminata nello stesso periodo con specie tradizionali e con biostuoie, presentasse un più diffuso rinverdimento nel mese di marzo (proprio per lo sviluppo anticipato dell�apparato fogliare nelle graminacee tradizionali rispetto ai PRAPRATI TI ARMAARMATI®TI®) mentre nel settembre successivo appaia completamente spoglia: le specietradizionali sono morte, a causa dell�estrema difficoltà delle condizioni pedoclimatiche locali e della siccità del 2003,mentre i PRAPRATI TI ARMAARMATI®TI® hanno assunto un aspetto lussureggiante ed hanno completamente bloccato l�erosionesuperficiale.

L�ATTIVITÀ DI RICERCA

a) b) c)

Cantiere realizzato in provincia di Nuoro:vista d�insieme del cantiere che

appare quasi spoglio

Particolare delle piantine appena emerse in grande quantità anche se

ancora poco evidenti

d) e) f)

Impianto realizzato per il Genio Civile di PR(area cerchiata in rosso). In giallo, l�area

con idrosemina tradizionale

Particolare ravvicinato delle piantine di PRAPRATI TI ARMAARMATI®TI® nell�area

apparentemente spoglia

Il sito rinverdito e consolidato con i PRAPRATITIARMAARMATI® TI® dopo 18 mesi. In giallo la

tecnica tradizionale fallita per la siccità del 2003

Una piantina di PRAPRATI TI ARMAARMATI®TI® estrattadal terreno a fianco: a pochi centimetri di fogliecorrispondono radici lunghe già quasi 15 cm

~ 3 cm

~ 15 cm

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2.2.2 ULTERIORI ATTIVITA� DI RICERCA BOTANICA ED AGRONOMICA

Per migliorare la qualità delle piante individuate si provvede poi ad incrociare,in modo naturale, piante della stessa famiglia, genere, specie e varietà alfine di esaltarne il gigantismo radicale ed altre positive caratteristiche, partendo da individui particolarmente robusti e sviluppati, sani, immuni da patogeni e parassiti.L�attività di ricerca prosegue poi nel verificare, per ogni specie, la rapidità di sviluppo radicale, la massima profondità raggiungibile, la resistenza atrazione delle radici (per approfondimenti su questo argomento si rimandaal capitolo successivo). Una volta selezionate le specie più interessanti, si sviluppano piante madriche, riprodotte in centinaia di migliaia di esemplari con le tecniche della divisione del cespo o con la propagazione in vitro (tecnica naturale chenulla ha a che fare con trattamenti OGM), consentono di raggiungere unaproduzione omogenea ed ottimizzata dal punto di vista della qualità dellesementi successivamente ottenute. Queste vengono poi prodotte in grandi quantità nei vari Paesi di origine, in vivai rigorosamente selezionati e controllati per quanto riguarda le caratteristiche di purezza, germinabilità e standard fitosanitari delle sementi ottenute. Tali vivai costituiscono le fonti di approvvigionamento da cui provengono lesementi utilizzate per gli impianti realizzati da PRATI ARMATI Srl.

L�ATTIVITÀ DI RICERCA

d) e) f)

La propagazione in vitro

Dalle sementi (foto a) ai test di germinazione e sviluppo delle varie specie (foto b-c)

a)

b)

c)

Alcuni dei vivai in cui vengono allevate lespecie di PRAPRATI TI ARMAARMATI®TI®

Le piante madri per la divisione del cespo

g) h) i)

Test di sviluppo dell�apparato radicale

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2.3 LA RICERCA AGRO-GEO-INGEGNERISTICA

La validazione agro-geo-ingegneristica ha evidenziato come la Tecnologia dei PRAPRATI TI ARMAARMATI®TI® esplichi la sua azione di consolidamento attraverso:� un effetto antierosivo dovuto sia alla coltre vegetale, che intercetta l�acqua piovana anche di forte intensità

diminuendone l�energia cinetica, sia al fitto apparato radicale, che assorbe l�acqua in eccesso, ritardando per traspirazione epigea la saturazione del terreno;

� un effetto consolidante molto rapido per effetto di una elevata velocità di accrescimento dell�apparato radicale delle piante;

� un effetto consolidante che migliora nel tempo per effetto di radici estremamente resistenti che continuano a crescere nel corso degli anni fino a raggiungere profondità di oltre 5 metri (in terreni sciolti).

2.3.1 L�EVAPOTRASPIRAZIONE

Per quanto riguarda il primo aspetto sopra evidenziato, dal punto di vista prettamente idrogeologico, è l�evapotraspirazionedelle piante (effetto combinato dell�evaporazione dal suolo e della traspirazione delle foglie) che riduce il contenuto dell�acqua nel terreno, ritardando e diminuendo così la saturazione. Questo limita la pressione nei pori, impedendo neiterreni fini la perdita dell�effetto della coesione. L�evapotraspirazione, nel caso standard di un prato di graminacee tradizionali alto 12 cm, è stato quantificato in circa5 mm di acqua al giorno nei periodi estivi (ovvero 5 l/mq al giorno), come illustrato nel grafico a). Nel grafico b) si riporta invece il rapporto tra evaporazione del suolo e traspirazione delle foglie nel tempo, in relazioneall�indice di massa fogliare, LAI (m2 foglia/m2 di terreno). Il fatto che sia la traspirazione delle foglie a prevalere quando il prato è a regime, è particolarmente rilevante in quanto l�effetto della sola evaporazione del suolo è quello diformare una crosta che riduce nel tempo la capacità di portare l�acqua in superficie per risalita capillare, fino a ridurrecompletamente l�evaporazione.

Come illustrato nello schema seguente, nel caso di un prato tradizionale, il drenaggio dell�acqua si ferma a circa 30-40 cm, normale profondità dell�apparato radicale. Nel caso dei PRAPRATI TI ARMAARMATI®TI® invece la traspirazione è significa-tivamente maggiore grazie sia all�apparato fogliare molto più sviluppato (a seconda delle specie selezionate la coltrevegetale arriva a 50-150 cm d�altezza), sia all�eccezionale profondità e densità dell�apparato radicale, che consente ildrenaggio dell'acqua lungo tutto il profilo radicale fino ad alcuni metri di profondità.

L�ATTIVITÀ DI RICERCA

a) b)

L�evapotraspirazione di un prato tradizionale(Fonte: Ermes Agricoltura)

Rapporto tra evaporazione e traspirazione in relazione all�indicedi massa fogliare (LAI) della coltura (fonte: Ermes Agricoltura)

c)

L�evapotraspirazione di piante d�alto fusto A), di un prato tradizionale B) e dei PRAPRATI TI ARMAARMATI®TI® C)

TRASPIRAZIONE

traspirazione

evapo-traspirazione

A)

B)

C)

evapo-traspirazione

evaporazione

assorbimento radicale

assorbimento radicale

assorbimento radicale

EVAPORAZIONE

semina sviluppo maturazionegen feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic anno

EV

AP

OT

RA

SP

IRA

ZIO

NE

LAI

0,61,1

2,0

3,0

4,4

5,3 5,5

4,8

3,1

1,8

0,80,5

2,7

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Stimando in modo cautelativo una traspirazione pari a quella di un prato tradizionale (tenendo peraltro conto che per iPRAPRATI TI ARMAARMATI®TI® può essere fino a 10 volte maggiore) questa può arrivare a circa 5 l/mq al giorno, ovvero 50 tonnellate di acqua al giorno per ettaro nei periodi estivi. La traspirazione delle piante è chiaramente tanto più attiva quanto più c�è abbondanza di acqua nel terreno. Neimomenti di carenza idrica, le piante sono in grado di chiudere gli stomi, evitando la dispersione dell�acqua. In tal modopossono sopravvivere in condizioni di siccità senza disseccare eccessivamente il terreno. Questo è particolarmentevero per i PRAPRATI TI ARMAARMATI®TI® che, grazie al loro eccezionale apparato radicale, possono reperire l�acqua anche a grandi profondità. Queste sono tutte condizioni favorevoli affinché nel terreno si generi l�humus necessario, perso a causa dell�azione dilavante delle acque superficiali, e quindi si ricrei uno spessore di suolo adatto allo sviluppo di specie arbustive ed arboree che nel tempo contribuiranno alla rinaturalizzazione del sito (si veda il capitolo relativo alla staffetta ecologica).Nel corso di un apposito studio sull'erosione, l�esame dell'entità del ruscellamento a seguito di un singolo eventopiovoso rilevante, ha fatto registrare valori significativamente diversi in parcelle totalmente inerbite rispetto a parcelleparzialmente inerbite: nel secondo caso si sono verificate perdite di suolo di 172 t/ha (pari a circa 160 m3/ha) controappena 0,02 t/ha delle parcelle inerbite.L�inerbimento si rivela quindi una tecnica efficace sia nel controllo dell�erosione, sia nella riduzione delle perdite di elementi nutritivi da parte del terreno, con probabile effetto positivo anche sull'inquinamento delle falde (Fontana M. eVenturi A. (1999) � Le tecniche di conduzione. Agricoltura, 27(3): 36-43).

2.3.2 L�INCREMENTO DEL FATTORE DI SICUREZZA (Fs)

Dal punto di vista meccanico, scopo principale dell�intervento con specie vegetali è quello di aumentare la resistenzaal taglio dei pendii in erosione e/o soggetti a scollamenti superficiali, garantendo una sorta di coesione aggiuntiva determinata dall�intimo legame tra le particelle di terreno e le radici. Questo si traduce con un incremento della stabilità, verificabile attraverso l�aumento del Fattore di Sicurezza (Fs) allo scivolamento.Il Fattore di Sicurezza (Fs) è un valore adimensionale definito come il rapporto tra forze/momenti/sforzi resistenti edestabilizzanti: in altre parole il rapporto tra tutto ciò che concorre a sostenere il pendio (coesione, componente pesonormale alla superficie di scivolamento, resistenza delle radici) espresso indifferentemente come forze, momenti o sforzi, e tutto ciò che invece concorre a creare instabilità (saturazione, componente peso tangenziale alla superficie discivolamento). Più si eleva il Fs, più il terreno risulta stabile. La capacità di rinforzo delle specie erbacee selezionate consiste nell�imbrigliare il terreno e nel trasferire allo stesso laresistenza a trazione delle radici, distribuendo al contempo lo stato di sforzo verso strati di terreno più profondi. Nel caso dei PRAPRATI TI ARMAARMATI®TI®, le radici fittissime hanno un diametro contenuto (da circa 0,1 a circa 3 mm), una sezio-ne costante per tutto il loro sviluppo ed anche una elevata resistenza meccanica, tanto da consentire di realizzare una armatura profonda del terreno, unica in natura (si veda anche la tabella comparativa a pagina 27).L�efficacia delle diverse specie vegetali nell�incrementare il Fs varia principalmente in funzione della resistenza meccanica delle radici, dell�area radicata, della profondità di radicazione.I dati ricavati, opportunamente tradotti ognuno nella loro formulazione numerica, consentono di calcolare l�incrementodi resistenza al taglio che le piante possono conferire al terreno.Dalla seconda metà degli anni settanta (Waldron, 1977 � Wu, 1979), riprendendo soluzioni empiriche prima mai sperimentalmente caratterizzate, è stato avviato lo studio per l�utilizzo di specie vegetali per il rinforzo del terreno, specienelle situazioni in cui questo è soggetto a problemi di instabilità.

Oggi le tecniche si sono affinate e quindi si è in grado di proporre i primirisultati, sia teorici sia sperimentali,che confermano come talune specie possano essere utilizzate comeelemento consolidante in pendii soggettia scivolamenti superficiali.In particolare la ricerca condotta pressol�Istituto di Idraulica Agrariadell�Università degli Studi di Milano, sualcune varianti dei PRAPRATI TI ARMAARMATI®TI®ha dimostrato risultati sorprendentidovuti alla particolare conformazione eresistenza dell�apparato radicale.

L�ATTIVITÀ DI RICERCA

a)

La strumentazione utilizzata per le prove di trazione eseguite sulle radici dei PRAPRATI TI ARMAARMATI®TI®presso il Dipartimento di Idraulica Agraria dell�Università degli Studi di Milano

CELLA DI CARICO

MOTORIDUTTORE

VITE SENZA FINE

SISTEMA DI AMMORSAMENTO

SISTEMA DI ACQUISIZIONETRASDUTTORE DI POSIZIONE A FILO

CARRELLO

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La caratterizzazione degli apparati radicali è consistita nella misurazione della resistenza a trazione delle radici e delladistribuzione dei diametri, nonché nella stima dell�area radicata e della profondità di radicazione.Le prove di trazione sono state condotte presso il laboratorio sperimentale dell�Istituto di Idraulica Agraria dell�Universitàdegli Studi di Milano, avvalendosi di un�apposita strumentazione per le prove di trazione (mostrata nella pagina precedente nella foto a). L�apparecchiatura utilizzata è fornita di due morsetti in grado di fissare le estremità di un campione di radice, uno deiquali solidale con un sistema elettromeccanico per sollecitare a trazione il provino ad una velocità costante (20mm/min), il tutto registrando in continuo i dati di forza e allungamento.La raccolta dei dati tensionali-deformativi delle prove di trazione e la loro successiva elaborazione, hanno permesso diaccertare l�elevato valore di resistenza a trazione delle radici studiate, riportata nel grafico a), evidente soprattutto se comparato a quello di alcune piante arboree ed arbustive tradizionali, per le quali sono disponibili in letteratura i dati diresistenza a trazione (fonti: �Manuale 2� AIPIN Regione Lazio; O�Loughlin, 1979; Bonfanti, 2000).

2.3.3 IL SOFTWARE SVILUPPATO PER IL CALCOLO DEL FATTORE DI SICUREZZA (Fs)

L�osservazione e la quantificazione di tutti gli aspetti fisico-meccanici caratterizzanti i PRAPRATI TI ARMAARMATI®TI® hanno permessodi sviluppare un applicativo che, tenendo conto nel codice sorgente della parametrizzazione condotta, restituisce ilvalore dell�incremento di resistenza al taglio del terreno radicato, ottenendo come risultato del calcolo sia lo sforzoaggiunto sia, a titolo esemplificativo, il fattore di sicurezza per un pendio indefinito.La distribuzione lineare dello sforzo di taglio aggiunto con la profondità deriva dalla formulazione iniziale di Waldron, 1977,poi modificata da Bonfanti e Bischetti, 2001:

Ulteriore osservazione di particolare interesse èla relazione che lega la resistenza a trazione aldiametro della radice. Dall�esame dei risultatiproposti in forma grafica si può constatare unallineamento dei valori sforzo-diametro in unafascia abbastanza ristretta, dove la limitatadispersione è sintomatica di una medesimanatura resistente per tutte le varianti.L�andamento che si ricava dalla figura b), indipendentemente dalle diverse varianti, evidenzia un andamento decrescente dei valoridello sforzo al crescere del diametro.

L�ATTIVITÀ DI RICERCA

Sforzo medio a rottura di alcune varianti di PRAPRATI TI ARMAARMATI® TI® e di alcune specie arboree ed arbustive (1 MPa ~ 0,1 Kg/mm2)�

b)

a)

Curve sforzo-diametro di alcune delle specie PRAPRATI TI ARMAARMATI®TI®

Curve sforzo-diametro delle diverse varianti a confronto

incremento di resistenza al taglio fornita al terreno dalla presenza delle radici

funzione del valore di resistenza a rottura per trazione delle radici

funzione di distribuzione dei diametri delle radici

rapporto di area effettivamente radicata sull�area totale

diametro mm

250

200

150

100

50

00.0 0.5 1.0 1.5 2.0 2.5 3.0

sfor

zo(M

Pa)

sforzo (MPa)

spec

ie a

rbor

ee e

d ar

bust

ive

varia

nti d

i PR

AT

I A

RM

AT

Variante 1Variante 2Variante 3Variante 4Variante 5Variante 6Variante 7Variante 8Variante 9Variante 10Variante 11Variante 12

∆Sr= 1,15 ∫(Tr(φ) •Fd(φ))d(φ)−−− φ2

φ1

AAR

AR /A

∆Sr

Tr(φ)Fd(φ)

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Questa funzione definisce più precisamente l�incremento di resistenza al taglio, permettendo di usufruire al meglio dell�opera di caratterizzazione delle proprietà biotecniche delle radici. Infatti, per tutte le specie di piante utilizzate daPRATI ARMATI Srl sono state testate a trazione numerose radici, sono stati misurati i loro diametri, sono state verificate le lunghezze di radicazione, ottenendo alla fine proprio quelle funzioni richieste dalla formula riportata in precedenza.L�unione nel programma di calcolo di tale funzione con quella che descrive il comportamento in profondità dell�arearadicata (cautelativamente assunta a caduta lineare), permette di caratterizzare nel complesso il volume di terreno radicato.Il programma sviluppato è uno strumento valido in fase progettuale a processare tutte le informazioni a disposizione, allo scopo di verificare la fattibilità degli impianti di sistemazione prima, e quantificarne poi il comportamento resistente.Si è scelto il metodo dell�equilibrio limite del pendio illimitato perché bene si adatta al tipo di scivolamento oggetto dellesistemazioni mediante PRAPRATI TI ARMAARMATI®TI®. Come detto poi, esiste la possibilità di avere come risultato del programma ivalori di incremento dello sforzo di taglio con la profondità delle radici, il che significa che possono essere utilizzaticome input in altri modelli di stabilità anche più complessi.Il grafico qui riportato è riferito ad un caso esemplificativo, che confronta un terreno radicato con i PRAPRATI TI ARMAARMATI®TI®ad un terreno incolto, ed in cui è stato fissata, a titolo di esempio, una profondità radicale di 300 cm. Il grafico mostrachiaramente come il contributo delle radici sposti la curva del fattore di sicurezza in una regione del grafico caratteristica dell�equilibrio (Fs>1,3), garantendo quindi la stabilità anche a profondità maggiori di quelle garantite dallostesso terreno in condizioni incolte.

L�area compresa tra le due curve, mostra graficamente la differenza di comportamento resistente tra lo stesso pendioin condizioni incolte e lo stesso radicato con i PRAPRATI TI ARMAARMATI®TI®. Fino a 50 cm di profondità gli alti valori di Fs dei terreni radicati sono dovuti sia all�alto valore di area radicata, sia albasso valore di pressione geostatica. Man mano che si scende in profondità, le due variabili assumono tendenza opposta che in superficie e quindi le curve di Fs, per terreni radicati e non, si raccordano al medesimo valore. Il raggiungimento della massima profondità di radicazione non è immediato: l�andamento illustrato nel grafico rappresenta l�optimum che viene raggiunto dopo alcuni anni dall�avvenuto impianto per un terreno poco addensato.

L�ATTIVITÀ DI RICERCA

Esempio di incremento del Fs per terreni radicati con PRAPRATI TI ARMAARMATI®TI® rispetto al terreno tal quale

a)

profondità cm

fatto

re d

i sic

urez

za

1000,0

100,0

10,0

1,0

0,1

1,3

0 50 100 150 200 250 300 350

Parametri

Tipo di pianta PRATI ARMATI

% di area radicata 0,5

Terreno sabbia limosa

Pendenza (gradi) 40

Coesione (kg/cm2) 0,05

Densità (kg/cm3) 0,0019

Angolo d’attrito 33interno (gradi)

Saturazione 1

profondità 15 30 60 90 120 150

Fs 67,01 32,03 14,54 8,71 5,79 4,04

profondità 180 210 240 270 300

Fs 2,88 2,04 1,42 0,93 0,54

Terreno radicatoTerreno tal quale

Lineare (Fs=1,3)

Contributo delle radici 100% 90%

100% 80% 70%

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2.3.4 ULTERIORI CONSIDERAZIONI SUGLI ASPETTI AGRO-GEO-INGEGNERISTICI

Un ulteriore elemento di primaria rilevanza per il rinforzo meccanico dei terreni, è la capacità delle radici deiPRAPRATI TI ARMAARMATI®TI® di imbrigliare il terreno lungo tutto il profilo del pendio.Come mostrato nello schema a), l�intreccio della radici lungo tutto il versante, crea infatti un effetto di concatenamentoche contribuisce ulteriormente ad incrementare la stabilità del pendio. Per questo motivo una corretta progettazionedeve prevedere (ove possibile) l�impiego dei PRAPRATI TI ARMAARMATI®TI® non solo sul pendio, ma anche sulle balze poste amonte e a valle delle scarpate, come mostrato nella figura b).

Nella tabella seguente si propone il confronto tra diverse piante tradizionali e le specie di PRAPRATI TI ARMAARMATI®TI®, in basealle principali caratteristiche di resistenza meccanica e interazione con la matrice solida del terreno.In sintesi, i PRAPRATI TI ARMAARMATI®TI® presentano le migliori caratteristiche di resistenza a trazione delle radici, incrementodella resistenza al taglio e quindi del Fs che, sommato all�assenza dei problemi tipici delle piante arbustive e di altofusto, li rende la migliore soluzione naturale per il recupero di aree con problemi di dissesto ed erosione superficiale.

Tabella comparativa fra i PRAPRATI TI ARMAARMATI®TI® e le altre specie vegetali

L�ATTIVITÀ DI RICERCA

e)

a) b)

L�effetto di concatenamento operato dalle radici dei PRAPRATI TI ARMAARMATI®TI®

Corretta progettazione e calcolo della superficie su cui intervenire con i PRAPRATI TI ARMAARMATI®TI®

d)c)

Fenomeni di instabilità delle piante arboree causati dai venti: effetto vela

Infine, a differenza degli alberi,le specie erbacee selezionatenon sovraccaricano il terrenocon il loro peso e non innescanofenomeni di instabilità dovuti amomenti flettenti per l�azionedei venti ascendenti (immaginec) o discendenti (immagine d), ilcosiddetto effetto vela.

vento ascendente vento discendente

Caratteristica PRATI ARMATI® Vetiver*

Resistenza a trazione radici

Area radicata

Incremento della resistenza al taglio

Incremento del fattore di sicurezza

Ancoraggio

Assenza di sovraccarico

Assenza dell’effetto vela

Intercettazione delle piogge

Evapotraspirazione profonda

PUNTEGGIO TOTALE (somma) 35 26 17 19

Graminacee Piante arbustivetradizionali /alto fusto

Legenda: scarso medio elevato molto elevato

* Cfr. pag 33 oppure www.vetiver.it

Esempio:in questo caso andrebbero calcolati30 metri di sviluppo, (2+6+4+18), damoltiplicare per tutta la lunghezzadel fronte della scarpata

Se tale fronte fosse ad esempio lungo 100 m,si avrebbe un’area da idroseminare pari a3.000 mq totali (30m di sviluppo x 100 m di fronte).

Superficie totale:(a+b+c+d)3.000 mq

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2.4 LE PROVE IN CAMPO

Dopo essere state selezionate e caratterizzate dal punto di vista agro-geo-ingegneristico, le piante vengono gradualmente introdotte in impianti sperimentali, per verificarne le capacità di rinforzo del terreno. Le osservazioni condotte in tali siti consentono poi di affinare la modellistica matematica e fornire quindi una corretta valutazione delfattore di sicurezza, della capacità di evapotraspirazione, dell�alleggerimento e rinforzo dei terreni. In alcuni casi vengono effettuate verifiche sul campo, mediante campagne di misura con saggi di scasso sui cantierirealizzati, in modo da confermare la profondità radicale raggiunta e l'intreccio radicale nel terreno.

Anche le prove eseguite in terreni rocciosi, purché fessurati, hanno evidenziato la capacità di penetrare strati anchecompatti, evitando effetti di rigonfiamento grazie all'omogeneità e sottigliezza dell'apparato radicale lungo tutto il suosviluppo. Ovviamente sia la rapidità di penetrazione sia la profondità raggiunta dipendono fortemente dal tipo di terreno esono molto inferiori in questi casi rispetto a terreni sciolti. Inoltre, alcune delle piante selezionate hanno la capacità di sciogliere le concrezione calcaree delle rocce e quindidi penetrarvi all'interno, grazie all'emissione di acidi organici (come l'acido tannico, l'acido citrico, ecc.) dell'apice radicale. Ciò consente un ancoraggio di un'eventuale coltre sciolta posta sopra le rocce, anche in condizioni di scarsa fessurazione. Ovviamente la penetrazione di tipo chimico negli strati rocciosi è molto più lenta della normalecrescita delle radici nel terreno.

Questa proprietà è di notevole interesse, in quanto le radici molto profonde,estremamente resistenti, sottili, omogenee, capaci di penetrare anche nei più piccoli interstizi rocciosi, possono andare ad armare lo strato superficiale di terreno, realizzando una sorta di trapunta naturale, andando poi a vincolarelo strato superficiale alle rocce sottostanti e contribuendo efficacemente a prevenire e ridurre gli scivolamenti.

L�attività di ricerca sulle nuove specie, individuate e selezionate seguendo la metodologia descritta nei capitoli precedenti, dura a volte anche anni e solo al termine di severi test botanici, agronomici, ingegneristici e geologici, le nuove specie entrano a far parte del miscuglio PRAPRATI TI ARMAARMATI®TI®. Mediamente si introducono ogni anno neiPRAPRATI TI ARMAARMATI®TI® circa 2-3 nuove specie. Una volta introdotta negli impianti in scala reale, la Tecnologia nel suo complesso viene validata da continue osservazioni sulla riuscita degli impianti e sulla loro tenuta a seguito di eventi a volte anche catastrofici che ne dimostrano l'efficacia.

L�ATTIVITÀ DI RICERCA

a) b)

Scavi per verificare la profondità e distribuzione radicale

c) d) e)

Le radici penetrano anche in strati rocciosi senza creare instabilità

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3. LE ULTERIORI APPLICAZIONI

3.1 LE VARIAZIONI DELLA PORTANZA DEL TERRENO

Una particolare applicazione attualmente allo studio è l�utilizzo dei PRAPRATI TI ARMAARMATI®TI® per variare la portanza dei terreni,di particolare interesse per il consolidamento del terreno fuori pista in aree aeroportuali. Il metodo normalmente utilizzato a questo scopo è la stabilizzazione a calce, che prevede una lavorazione con scotico, fresatura del terrenoda 30 a 50 cm, dispersione di calce in percentuale variabile dal 3% al 5%, il mescolamento della calce con il terrenofresato e la successiva rullatura finale. E� possibile ipotizzare come soluzione alternativa l�impiego dei PRAPRATI TI ARMAARMATI®TI® in base al tipo di rinforzo fornitodalle radici delle specie PRAPRATI TI ARMAARMATI®TI®, costituito da:� un aumento del volume di terreno radicato;� un aumento della coesione, intesa come resistenza al taglio aggiunta;� un aumento del volume di terreno coinvolto dallo stato di sforzo aggiuntivo.Il rinforzo ingenerato può tramutarsi anche in un aumento della portanza, principalmente attraverso:� l�intelaiatura del sistema radicale che trasferisce al terreno la resistenza a trazione delle radici;� il coinvolgimento ai carichi esterni di un volume di terreno maggiore che per un terreno incolto.Per il caso specifico delle zone fuori pista di un aeroporto (esemplificato nello schema seguente), al passaggio di un aereonon si manifesta un�unica semplice forza peso diretta normalmente al piano campagna, ma se ne accompagnano di tangenziali, parallele al terreno, dovute sia al movimento delle ruote a carrello che di risposta all�accelerazione/decelerazionedel velivolo in passaggio.

Queste componenti tangenziali possono esserecontrastate dalla resistenza al taglio incrementataper la presenza delle radici, la quale può inoltreintervenire nel contrastare la forza peso trasferendola stessa a volumi di terreno molto più consistenti,grazie al fittissimo apparato radicale. L�immagine a fianco mostra il bulbo di carico sulterreno durante una prova di carico su piastra neidue casi di terreno incolto (A) e terreno radicatocon PRAPRATI TI ARMAARMATI®TI® (B).La presenza nel terreno del fitto e profondo apparato radicale, aumenta il volume di terrenocoinvolto dai carichi, attraverso il trasferimentodegli sforzi a più ampi volumi di terreno.

LE ULTERIORI APPLICAZIONI

a)

Schematizzazione del modello litologico al limite tra pista e fuori pista

b)

Bulbo di carico sul terreno durante una prova di carico su piastra: A, caso terreno incolto; B, caso terreno radicato con PRAPRATI TI ARMAARMATI®TI®.

area di pista area di fuori pista

ruota carrello

Fx

Fx’ Fz

ED

AB

C

A Strato di conglomerato bituminosoB-C Materiale di sottofondoD Terreno naturale

E Terreno naturale con intelaiaturadi radici di PRAPRATI TI ARMAARMATI®TI®

Fz Forza pesoFx Forza di accelerazione/decelerazioneFx’ Forza di trazione

Carico su piastra

Ripartizione di sforzo

Ampliamento bulbo di carico

piastra

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Più in generale, l'armatura di un terreno con inserti elastici (quali sono le radici) può portare a risultati completamentedifferenti (aumento o diminuzione della portanza) in base alla differenza di rigidezza del terreno e delle radici.

3.1.1 AUMENTO DELLA PORTANZA

Un terreno smosso, appena lavorato e seminato è generalmente soffice. Lostesso terreno, armato con radici, presenta un aumento molto significativo delmodulo elastico E e quindi della portanza, tanto è vero che dopo alcuni mesi, lostesso terreno, ricoperto dalla coltre vegetale, è calpestabile senza sprofondare,segno che le radici hanno realizzato un aumento di portanza. Tale esperienza èsempre riscontrabile nei terreni soffici armati con i PRAPRATI TI ARMAARMATI®TI®. Doveprima si sprofondava è possibile transitare con autoveicoli.In questo caso il sistema è assimilabile ad un sistema di molle in parallelo (siveda la figura a) di rigidezza Kt (terreno) e Kr (radici) in cui il K totale è dato daK=Kt+Kr con Kr>>Kt e quindi al limite K=Kr. Il contributo delle radici è determinantenell�aumentare la rigidezza del terreno.

3.1.2 RIDUZIONE DELLA PORTANZA

Accade esattamente il contrario in terreni molto duri e compatti, con modulo elastico molto elevato. In tal caso le radici rendono più soffice il terreno in quanto di materiale legnoso e quindi più comprimibili. Si immagini al limite di avereun terreno con E tanto elevato da essere paragonato ad una lastra di acciaio, o meglio a sottili lastre di acciaio perfet-tamente parallele e sovrapposte. E' facile intuire che frapponendo fra una lastra e l'altra uno strato di materiale più ela-stico (ad esempio gomma), si realizza un sistema con un E molto inferiore, e quindi più cedevole. E' proprio ciò cheavviene con un terreno molto duro e compatto, armato con radici, che sono un sistema sostanzialmente isotropo, e checonferiscono al terreno una maggiore elasticità. In questo caso la portanza diminuisce sensibilmente.In questo caso, si realizza una sorta di sandwich di radici e strati di terreno, schematizzabile come una molla in serie.In questo caso K=KtxKr/(Kt+Kr). Per Kt>Kr (caso opposto al precedente) si ha K<Kt (ad esempio se Kr=1 e Kt= 2,K= 2/3=0,66). Come si vede quindi anche la portanza diminuisce. Sefosse Kr=1 e Kt=10, K= 10/11=0,9. Tale risultato è tanto più interessante inquanto dimostra che la rigidezza del terreno può anche essere opportunamente tarata in base alla densità radicale, creando zone aportanza variabile.

3.1.3 CONCLUSIONI

Poichè un terreno armato con radici di PRAPRATI TI ARMAARMATI®TI® (vedere fotob-c) realizza aumenti di tali caratteristiche di tipo isotropo, si può ritenereche esso si comporti nello stesso modo in ogni direzione spaziale. Nel caso dell�aumento della portanza nelle aree fuori pista, occorre inoltrericordare (come illustrato negli schemi a pagina precedente) che non èsolo la componente peso quella che interessa nella misurazione edaumento della portanza, ma anche le forze di taglio in gioco: si pensi alpeso di una ruota che sprofonda nel terreno che va ad interessare nonsolo la resistenza a compressione ma la resistenza al taglio degli strativicini che, in un terreno armato con radici di PRAPRATI TI ARMAARMATI®TI®, forniscono un contributo di resistenza molto superiore a quello di un terreno non armato.Si evidenziano infine i benefici di questa tecnica rispetto ai tradizionalimetodi di consolidamento, di particolare rilevanza per le applicazioni inambito aeroportuale: � cantieristica estremamente semplificata: in una sola notte si possono

idroseminare vari ettari (con elicotteri o canadair anche decine di ettari in un giorno);

� non è necessario effettuare alcun asporto di terreno;� non è necessario prevedere alcun fermo aeroporto.

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LE ULTERIORI APPLICAZIONI

a)

Elementi elastici in serie e in parallelo (Fonte: W.T.Thomson 1974, Vibrazioni

Meccaniche, Ed. Scientifiche Universitarie)

b)

c)

L�intreccio radicale creato dai PRAPRATI TI ARMAARMATI®TI®.

Eccezionale esempio di terreno armato con radici

~3 m

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3.2 LA PHYTOREMEDIATION

I PRAPRATI TI ARMAARMATI®TI® possono essere utilizzati efficacemente per progetti diphytoremediation come quello illustrato nelle immagini a fianco, che si riferiscono al risanamento di un sito inquinato da idrocarburi in Liguria.Con il termine di phytoremediation (fitorisanamento) si fa riferimento all�interafamiglia di trattamenti di risanamento di siti inquinati che vengono ottenuti perazione diretta di specie vegetali viventi che sono in grado di degradare, estrarre o immobilizzare i contaminanti presenti nei suoli e nelle acque.Queste possono essere utilizzate per risanare siti contaminati tanto da metalli e radionuclidi quanto da composti organici pericolosi quali pesticidi,solventi ed idrocarburi policiclici aromatici.I processi di degradazione sono processi distruttivi che riguardano compostiorganici clorurati o meno e vengono favoriti dalla presenza delle piante.Possono essere dovuti ad azione batterica (rhizodegradation) o azione diretta delle piante (phytodegradation). Nel primo caso tali processi hannoluogo a livello della rizosfera (cioè della parte di terreno prossima agli apparatiradicali), dove si determina una concentrazione batterica di uno o due ordinidi grandezza superiore rispetto a quella che si registra nei suoli privi di apparatiradicali, favorita da processi biochimici (simbiosi, presenza di nutrienti e dienzimi rilasciati dalle piante) o chimico-fisici (adesione batterica). Nel secondocaso è lo stesso metabolismo della pianta che determina la detossificazionedegli inquinanti come nel caso del tricloroetilene (TCE) ad opera delle piantedi pioppo che assumono il carbonio per il proprio metabolismo rilasciando isoli cloruri nell�ambiente esterno.I processi di estrazione e concentrazione si basano invece sulla capacità chealcune piante (cosiddette "iperaccumulatrici") hanno di estrarre dal sito i contaminanti concentrandoli nelle parti aeree (fusto e foglie) destinate allaraccolta (phytoextraction) o nelle radici (rhizofiltration). Il processo di decontaminazione si basa pertanto sulla concentrazione degli inquinanti nellebiomasse vegetali con conseguente smaltimento controllato e, laddove possi-bile, recupero. I contaminanti tipici che possono essere estratti dai terreni e concentrati nelle piante sono i metallipesanti e i radionuclidi. Famoso al riguardo è il caso dei cosiddetti "girasoli di Chernobyl", in grado di sequestrare elevati quantitativi di uranio,cesio e stronzio soprattutto nelle radici.Altri processi di estrazione non portano alla concentrazione degli inquinanti nei tessuti delle piante ma alla loro volatilizzazione o traspirazione nell�atmosfera attraverso la pianta (phytovolatilization). Questo è il caso di taluni composti organici nonché del mercurio in alcune applicazioni sperimentali con piante geneticamente modificate alloscopo. Nel caso specifico non è stato ancora pienamente affrontato il tema delle conseguenze del trasferimento diretto degli inquinanti (seppur chimicamente trasformati ed in concentrazioni ridotte) dai terreni all�atmosfera.I processi di immobilizzazione o stabilizzazione consistono nell�utilizzo di certe specie vegetali per immobilizzare gliinquinanti (solitamente metalli) nel terreno attraverso l�assorbimento e conseguente accumulo nelle radici, adsorbimentosulle radici o precipitazione nella rizosfera (phytostabilization). Tali processi riducono la mobilità dei contaminanti e neprevengono la migrazione nelle acque sotterranee e la biodisponibilità (e di conseguenza il possibile ingresso nellacatena alimentare), ma in genere richiedono terreni ad alto contenuto organico e non comportano la definitiva rimozionedegli inquinanti che, pur immobilizzati, rimangono in situ. Ne deriva pertanto qualche dubbio applicativo qualora debbano essere rispettati limiti restrittivi di qualità dei suoli.Un ulteriore importante ruolo giocato da talune piante è quello di fungere da "pompe idrauliche" e riguarda il contenimento della lisciviazione degli inquinanti nelle acque sotterranee. Tale fenomeno è tipico di piante caratterizzateda elevati tassi di evapotraspirazione che consentono di invertire il naturale flusso delle acque meteoriche, impedendone la percolazione verso la falda o comunque limitandola in modo consistente.Di tutte le applicazioni descritte, alcune sono ormai sviluppate alla scala applicativa (phytoextraction, phytostabilizatione rhizodegradation), mentre altre richiedono ancora informazioni sperimentali anche con riferimento all�efficacia globale di bonifica (cioè avendo tenuto conto anche degli effetti sull�atmosfera e relativi allo smaltimento disottoprodotti).La phytoremediation è quindi una tecnologia innovativa che annovera tra i suoi vantaggi il fatto di essere una tecnica:

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LE ULTERIORI APPLICAZIONI

Fitorisanamento di un sito inquinato da idrocarburi a La Spezia

a)

b)

c)

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� di risanamento in situ, cioè applicabile direttamente laddove si è prodotta la contaminazione, con minimizzazione dei rischi e dei costi dell�asportazione e del trasporto dei terreni contaminati in altro sito;

� del tutto naturale, cioè sostanzialmente alimentata ad energia solare, con limitati se non nulli ulteriori input energetici, e che non fa generalmente uso di sostanze chimiche pericolose;

� che determina una considerevole riduzione degli eventuali rifiuti da smaltire anche in considerazione del fatto che il terreno contaminato non viene rimosso;

� economica a parità di prestazioni rispetto ad altre tecnologie alternative, soprattutto nel caso in cui l�area interessata dalla contaminazione sia molto vasta;

� che può essere utilizzata come trattamento di affinamento a valle di altre tecniche adatte per maggiori concentrazioniinquinanti;

� esteticamente gradevole. Tipiche limitazioni all�utilizzo della phytoremediation sono:� l�applicabilità a siti che presentano livelli di contaminazione sufficientemente limitati e a bassa profondità rispetto

al piano campagna, comunque non superiore alla massima profondità esplorabile dalle radici delle essenze vegetali utilizzate;

� la durata piuttosto lunga degli interventi di risanamento (funzione del tasso di crescita delle specie vegetali) rispetto a quella di altre tecniche di risanamento più intensive.

Come si può intuire, la phytoremediation ben si adatta al caso della bonifica dei siti inquinati prevista dal D.M. 471/1999("Regolamento recante criteri, procedure e modalità per la messa in sicurezza, la bonifica e il ripristino ambientale dei siti inquinati, ai sensi dell'articolo 17 del decreto legislativo 5 febbraio 1997, n. 22, e successive modificazioni e integrazioni" pubblicato sul S.O. n. 218 della G.U. n. 293 del 15 dicembre 1999) poiché è una tecnica che ben soddisfa alcuni dei requisiti di carattere generale riportati nell�Allegato 3 al decreto stesso ed in particolare i punti sotto elencati:a) privilegiare le tecniche di bonifica che riducono permanentemente e significativamente la concentrazione nelle

diverse matrici ambientali, gli effetti tossici e la mobilità delle sostanze inquinanti; b) privilegiare le tecniche di bonifica tendenti a trattare e riutilizzare il suolo nel sito, trattamento in-situ ed on-site

del suolo contaminato, con conseguente riduzione dei rischi derivanti dal trasporto e messa a discarica di terrenoinquinato;

(...) h) per la messa in sicurezza permanente privilegiare gli interventi che permettono il trattamento dei rifiuti, per

ridurne sia il volume che gli effetti di tossicità; (...) p) salvaguardare le matrici ambientali presenti nel sito e nell'area interessata dagli effetti dell'inquinamento ed

evitare ogni aggiuntivo degrado dell'ambiente e del paesaggio. Di seguito si riporta una sintetica tabella che illustra le caratteristiche dei diversi tipi di phytoremediation.

I PRAPRATI TI ARMAARMATI®TI® possono essere applicati con vantaggio in molti dei casi qui riportati.

LE ULTERIORI APPLICAZIONI

a)

Meccanismo StatoApplicabilità Contaminantidepurativo applicazioniPhytodegradation

Phytoextraction

Phytostabilization

Phytovolatilization

Rhizodegradation

Rhizofiltration

Distruzione contaminanti

Estrazione e concentrazione contaminanti

Immobilizzazione contaminanti

Estrazione e volatilizzazione contaminanti

Distruzione contaminanti

Estrazione e concentrazione contaminanti

TerreniSedimentiFanghiAcque sotterraneeAcque superficialiTerreniSedimentiFanghi

TerreniSedimentiFanghiTerreniSedimentiFanghiAcque sotterraneeTerreniSedimentiFanghiAcque sotterraneeAcque sotterraneeAcque superficiali

Composti organiciSolventi cloruratiFenoliErbicidiEsplosiviMetalli (Ag, Cd, Co, Cr, Cu,Hg, Mn, Mo, Ni, Pb, Zn)Semimetalli (As, Se)Non metalli (B)Radionuclidi (Sr, Cs, Pu, U)Metalli (As, Cd, Cr, Cu, Hg,Pb, Zn)

Solventi CloruratiComposti inorganici (Se,Hg, As)

Composti organiciSolventi cloruratiPesticidi

MetalliRadionuclidi

Dimostrativo

Scala reale

Scala reale

Scala reale

Scala reale

Pilota

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4. LA STORIA DELLA TECNOLOGIA

4.1 DAL VETIVER AI PRAPRATI TI ARMAARMATI®TI®

A sviluppare e rendere sistematica l�applicazione di queste innovative Tecnologie verdi è stato Claudio Zarotti, ingegnere nucleare che opera datempo nel campo dell�innovazione tecnologica.Nel 1993 L'Ing. Zarotti venne incaricato di introdurre per primo in Europa -con uno dei più grandi progetti pilota mai realizzati - il Vetiver, pianta erbaceaperenne cespitosa sterile che fin dagli anni '60 il Vetiver Network promuovenelle regioni asiatiche quale migliore arma per la conservazione dei suoli. Il Vetiver Network è un�organizzazione internazionale promossa dalla WorldBank e dal US National Research Council, che collabora con oltre 500 Istitutidi Ricerca e Università di oltre 100 Paesi per la diffusione delle Tecnologieverdi di consolidamento quale migliore arma per la lotta all�erosione. Il progetto venne realizzato in una zona particolarmente arida e soggetta ad erosione della Spagna meridionale (sequenza di foto a-e). L'obiettivo eraquello di verificare l'adattabilità di una pianta di origine asiatica al clima mediterraneo. I risultati furono talmente positivi che il Vetiver Network affidòall'Ing. Zarotti l'iniziativa di introdurre questa specie, con la relativa tecnologiad'impianto, in Italia ed in Europa.

Una collaborazione che ha poi portato Claudio Zarotti a ricoprire il ruolo di coordinatore del Vetiver Network in Italia ea conseguire il Certificate of Technical Excellence - First Class, rilasciato dal Vetiver Network a chi ha dimostrato unasignificativa esperienza nell'utilizzo delle tecniche naturali per la conservazione del suolo, la bio-ingegneria, la gestione ambientale, gli utilizzi alternativi, l'attività di ricerca. Attualmente la certificazione di Classe 1 è stata assegnata solo a 9 persone al mondo. Claudio Zarotti, non solo è l'unico in Europa in possesso di tale Certificato, ma è anche il solo ad aver finora ricevuto il massimo riconoscimentoin tutte e 5 le aree di specializzazione (vedere la figura g, tratta dal sito del Vetiver Network).

LA STORIA DELLA TECNOLOGIA

c) d) e)

a)

Il progetto Vetiver in Spagna

b)

Nel tempo si formano terrazze naturali

Dopo 1 anno

g)

Certification of Technical Excellence 1° Class

Trapianto del Vetiver

f)

Dopo 6 mesi

THE VETIVER NETWORK - CERTIFICATE OF TECHNICAL EXCELLENCEThe purpose of “Certification of Technical Excellence” certificates is twofold:(1) Recognition of high quality work anddemonstration of a high level of knowledge in specific areas of the Vetiver System technology; and(2) Classification of thecertified person and the relevant area of excellence in order to make it easier for potential clients to know what area ofexcellence the certified person has actually achieved and has capability.

The details relating to Certificates of Technical Excellence are in the attached document You should go to this document ifyou wish to apply for certification

To apply for a Certificate of Excellence you should write to your local Vetiver Network coordinator or directly to TVN indica-ting which class you are applying for. You should submit evidence to prove your case (written and photographic).

The following have been certified as Class 1:

#1 Paul Truong -Australia, - Soil and Moisture Conservation, Bio-Engineering, Environmental Management, and Research#2 Diti Hengchaovanich - Thailand - Soil and Moisture Conservation, Bio-Engineering and Research#3 Narong Chomchalow - Thailand - Soil and Moisture Conservation, Alternative Uses, and Research#4 Xia Hanping - China - Soil and Moisture Conservation, Bio-Engineering, Environmental Management, and Research#5 Liyu Xu - China -Soil and Moisture Conservation, Bio-Engineering and Environmental Management#6 John Greenfield - New Zealand - Soil and Moisture Conservation, Bio-Engineering, Environmental Management, andResearch#7 Criss Juliard - USA - Soil and Moisture Conservation, Bio-Engineering, Environmental Management, and Research#8 P.K.Yoon - Malaysia - Soil and Moisture Conservation, Bio-Engineering and Research#9 Claudio Zarotti - Italy - Soil and Moisture Conservation, Bio-Engineering, Environmental Management, Alternative Usesand Research

The following have been certified as Class 2:

#10 Feng Xiyuan - China - Soil and Moisture Conservation and Bio-engineering#12 Xie Baoling - China - Soil and Moisture Conservation and Research#13 Chen Xuhui - China - Soil and Moisture Conservation and Bio-EngineeringThe following have been certified as Class 3:#11 Zao Yang - China - Bio-Engineering

October 28 2004

Dal sito ufficiale del Vetiver Network: http://www.vetiver.org/TVN tech%20excellence02.htm

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L�interesse per questa tecnologia innovativa ha visto nel tempo una crescita costante dell�utilizzo del Vetiver per leopere civili di consolidamento, grazie anche ad una sensibilità ambientale sempre più viva che ha spinto molte amministrazioni pubbliche, studi di ingegneria e di progettazione, aziende edili ecc. a cercare soluzioni innovative cherispondano all�esigenza di una nuova sostenibilità ambientale.Ma il Vetiver ha dei limiti. Per esempio non resiste per lungo tempo a temperature inferiori ad alcuni gradi centigradisotto zero, caratteristica che lo rende inadatto in molte zone del nostro Paese e dell�Europa. Inoltre, dato che le varietà di Vetiver utilizzate contro l�erosione non producono semi, ma si moltiplicano per via vegetativa mediante divisione del cespo, ogni pianta deve essere messa a dimora manualmente, spesso in condizioni di pendenza e di sicurezza critiche, con costi di realizzazione molto elevati, cantieristica e piani di sicurezza complessi e tempi lunghi.Alcune di queste problematiche non sono presenti nelle zone di origine del Vetiver, ove le temperature sono generalmente miti ed i costi della manodopera irrisori se confrontati con quelli italiani ed europei. Per ovviare a questi problemi, sono stati condotti anni di studi, prove e ricerche in collaborazione con Università eCentri di Ricerca di tutto il mondo che hanno permesso di individuare, al 2005, 16 specie erbacee perenni. Queste specie hanno caratteristiche tecniche ed applicabilità addirittura migliori del Vetiver, superandone tutte le limitazioni. Infatti resistono al freddo, coprono completamente la superficie (mentre il Vetiver è disposto a file) ed hannoun sesto di impianto decine di volte superiore, con conseguente incremento dell�area radicata e quindi del fattore disicurezza del terreno, possono essere idroseminate ed hanno una cantieristica semplice e veloce (anche più di 10.000m2 al giorno).

4.2 LA SOCIETA�

Per sfruttare le potenzialità offerte dalla tecnologia dei PRAPRATI TI ARMAARMATI®TI® e del Vetiver, è stata fondata una Societàche si occupa di progetti e realizzazioni chiavi in mano: PRATI ARMATI Srl. La Società opera oggi in tutta Europa, realizzando direttamente progetti e lavori chiavi in mano per amministrazioni pubbliche o aziende private, studi di progettazione e primarie società di ingegneria, costruzioni, lavori stradali, ecc.. Il contributo in fase di stesura del progetto, a supporto dei tecnici e progettisti del Committente, è peraltro di fondamentale importanza per garantire il buon esito dell'iniziativa, elaborando la migliore soluzione tecnica ed economica per le esigenze del Committente, integrando al meglio i PRAPRATI TI ARMAARMATI®TI® con le opere tradizionali. Generalmente, per l'esecuzione operativa degli interventi, PRATI ARMATI Srl si avvale di selezionate e qualificate maestranze locali, sotto la direzione ed il coordinamento di esperti, a garanzia del pieno successo dell'intervento.Questo approccio risponde al doppio obiettivo di ottimizzare i costi degli interventi e di coinvolgere gli operatori localiin interventi di primaria importanza per il territorio di appartenenza, contribuendo in tal modo alla diffusione del know-how e facendo oltretutto in modo che una parte significativa del fatturato e degli utili resti nelle zone di intervento.

LA STORIA DELLA TECNOLOGIA

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Seminario Bolzano 20/05/2005

Fiera ViatecBolzano30/9/2004

Congr. Interpraevent Riva del Garda (TN)24/05/2004

Convegno Bologna 22/04/2004

Congresso OrdineGeologiRoma06/11/2003

ConvegnoCamerino (MC)20/03/2002

SeminarioGrone (BG)07/07/2001

ConvegnoParma, 11/05/2001

ConferenzaParma 09/05/2001

Mostra MercatoColorno (PR)23/04/2004

ConvegnoLicciana N. (MS)21/04/2001

ConvegnoSanremo (IM)31/03/2001

SeminarioSarno (SA)14/05/2005

SeminarioCagliari12/03/2005

SeminarioSassari11/03/2005

Seminario Calice (SP) 27/11/2004

ConferenzaMontecatini Terme (PT) 02/03/2001

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PRATI

ARMATI®RASSEGNA STAMPA FINO A MAGGIO 2005

PRATI

ARMATI®PRINCIPALI CONFERENZE, CONVEGNI E FIERE FINO A MAGGIO 2005

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PRATI ARMATI Srl ricerca - bioingegneria - tecnologie ambientalivia Martiri di Belfiore 3 - 20090 Opera (MI) - Tel. +39-02-57619146 - Fax +39-02-57604165 www.pratiarmati.it - [email protected]