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Photographers who have but one thing in common – a desire to take their photography to the next level, to set themselves apart from the crowd. The H4D-40 Stainless Steel will let you take your photography to an entirely new level. And in style.

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CONTENT

EDITORIALE:

Omaggio alla bellezza è il titolo con cui ab-

biamo deciso di inaugurare il primo numero

dello speciale inserto di Victor

by Hasselblad dedicato all'italia, alla sua

cultura, ai suoi valori e al suo rapporto

speriamo sempre più internazionale. E

cosa più della bellezza infatti crediamo

caratterizzi, nonostante tutto, ancora il no-

stro Paese nei confronti del mondo? Ogni

numero di Victor Italy sarà caretterizzato

non solo di informazioni, news, approfon-

dimenti speciali e interviste a personaggi

di spicco legati al mondo della fotografia in

Italia, ma anche a tutto ciò che dell’Italia

spicca nel mondo. Per parlare di bellez-

za allora abbiamo scelto un fotografo

d’eccellenza come Jonathan Singer, perchè

chi meglio di lui ha saputo renderla viva in

immagini? Il suo lavoro straordinario par-

la da sè ma Victor ha deciso di andare al

cuore del suo artista e della sua opera con

uno speciale a lui dedicato. L'augurio con

cui ci apprestiamo a intraprendere questa

nuova avventura nel mondo della fotogra-

fia italiana è lo stesso che facciamo anche

a tutti i nostri fotografi: quello di riuscire

ad assurgere sempre più nel panorama

internazionale per capacità ingegno e…

bellezza.

E.B.

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JONATHAN SINGERMedico chirurgo e fotografo, ha vinto l’Hasselblad Laureate Award per il suo straordinario contributo alla fotografia fine-art. Con Botanica Magnifica, una delle più impressionanti pubblicazioni di storia naturale mai realizzate al mondo si è certamente aggiudicato un po-sto nella storia della fotografia e non solo. VICTOR vi racconta perchè.

Particolare tratto da:Botanica Magnifica.Portraits of the World’s Most Extraordinary Flowers and PlantsPhotographs by Jonathan Singer

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Botanica Magnifica.Portraits of the World’s MostExtraordinary Flowers and PlantsPhotographs by Jonathan SingerSize: 12” x 15”; Slipcased, 356 pp. 510 full-color illustrationsSeptember 2009, Abbeville PressISBN 978-0-7892-1033-3

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BOTANICA MAGNIFICAPortraits of the World’s MostExtraordinary Flowers and Plants

Il sontuoso volume- formato 12” x 15”- è una raccolta di 250 immagini di piante esotiche e non, alcu-ne rarissime e anche in via d'estinzione, provenienti da tutto il mondo. Tutte le fo-tografie sono state scattate con Hasselblad H3D, con obbiettivo macro, stampate a mano su carta giapponese Kozo con inchiostri cinesi speciali; la tecnica della ri-legatura infine risale ad un procedimento francese del 1600. Ovviamente un'opera in edizione limitatissima, appena dieci copie, conser-vata nella sezione libri rari nel dipartimento di botani-ca della Smithsonian Institution Libraries, aWashington, DC. L'edizione italianaaccessibile a tutti è uscita nel 2009 per Jaca Book.

co-emotivo molto più spesso legato alla loro infanzia, a un qualche ac-cadimento d'importanza rilevante, spesso sconvolgente, legato all'età remota delle prime esperienze di vita. Jonathan non lo nasconde e ci dice che la sua passione per la natu-ra e i fiori in particolare risale all'età di cinque anni. Questo di Jonathan, in sé è certo un fatto particolare ma non straordinario. Chiunque ripensi alla sua vita e tenti di narrarne la storia sa che l'incanto e lo stupore di quando si è bambini è un'esperienza tipica umana. Ciò che è molto più raro accada è che per prima cosa,

nel lungo trascorrere di una vita, quel particolare momento di stupo-re legato a un accadimento venga nuovamente esperito con la stessa magica intensità da adulti, e che il legame emotivo/affettivo che lo ri-guarda venga fatto riemergere dagli abissi dell'inconscio. Jonathan ha studiato medicina, è diventato un grande chirurgo specializzato nella chirurgia del piede, si è sposato e ha vissuto come tutti la sua vita, eppure in tutto questo tempo quel richiamo all'esperienza del primo incontro con il mondo della natura e della sua bellezza evidentemente

non lo ha mai abbandonato. Tanto da permettergli da adulto, dopo molti anni trascorsi, immaginia-mo, alla ricerca di sé, di riscoprirsi ancora lì, nel momento esatto dell'accadimento di quel primo stupore. Per questo ci domandiamo se ogni scatto qui presente non sia proprio una rinascita di quell'ori-ginario accadimento di stupore. Io credo di sì.Credo che ogni volta che Jonathan scatti una foto a un fiore la frazione di secondo dello scatto corrisponda alla realizzazione finale, in forma compiuta e quindi adulta, del ricor-www.botanicamagnifica.com

www.hasselblad.com

OMAGGIO ALLA BELLEZZA

Jonathan Singer e Hasselblad, ovve-ro uno straordinario omaggio alla bellezza che VICTOR vuole svelarvi nei suoi più profondi misteri.

Quello che stupisce delle foto di Jonathan Singer è senza dubbio il consistente lavoro di catalogazione e l'incommensurabile valore deri-vato riconosciutogli dalla comunità scientifica internazionale, quello che stupisce è l'incanto che provia-mo di fronte all'eterna bellezza che scaturisce dalla visione di ciò che la natura crea, in questo caso nel mondo vegetale, e a cui nessun uo-mo potrà mai sottrarsi, ma ciò che più di tutto stupisce e credo renda unico quest'uomo e il suo lavoro è qualcosa che forse accomuna alcuni grandi fotografi e artisti. Immagino saremo tutti d'accordo nel ritenere che ciò che rende un'opera d'arte tale è senza dubbio il senso di com-pletezza, rara perfezione, unicità e universalità che ne scaturisce alla sua fruizione. Basta pensarci di fronte a un'opera d'arte che per esempio ci ha particolarmente colpito, magari senza capirne nem-meno il perché. Ed ecco quello che potrebbe accadervi anche di fronte alle fotografie di Jonathan Singer.Molti dei grandi fotografi e artisti per giungere alla loro realizzazione e grandezza possiamo supporre siano partiti da un'esperienza lontana, da un particolare momento psicologi-

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Botanica Magnificaed. italiana Jaca BookFormato: 30,5 x 38 cmCofanetto rigido a coloriISBN 978-88-16-60422-3riproduzioni a grandissimoformato.pp. 356, € 180,00.

mune ai più, e che può permettere il salto a una forma di esperienza sublimante e di trasporto verso il senso più alto e altro della nostra spiritualità: l'esperienza dell'opera d'arte. Ciò che stupisce in queste fo-tografie dunque credo si possa dire sia la particolare forma di incanto che ne scaturisce; perché non sarà certo solo grazie alla pur impareg-giabile qualità tecnologica dello strumento che vi accadrà molto pro-babilmente di vedere per la prima volta un fiore. E di vederlo con lo stesso stupore di un bambino.

do rivissuto di quel primo stupore infantile.Il fatto decisivo e distintivo quindi è che la possibilità di quest'eventuale incontro rinnovato con sé stessi, conscio o inconscio che sia, e con un momento topico della propria infanzia, fatto già di per sé raro, si sviluppi poi nell'incontro con la forma e il linguaggio adulti. Cioè tutto potrebbe anche cominciare da questa eventuale straordinaria esperienza di ascolto, anche di acco-glienza e accettazione profonda con se stessi in alcuni casi, comunque di recupero di un proprio vissuto

archeologico, ma ciò che poi deve di fatto accadere perché si possa parlare eventualmente di opera d'arte è che tale vissuto archeologico riportato alla luce sia trasportato all'esperienza adulta, alla pratica di una tecnica e alla sua sapienza espe-rienziale e intellettuale. Il vissuto archeologico primitivo deve cioè ol-trepassare l'infanzia e nell'emozione infantile rinominarsi adulto, artista, sapiente e realizzante. È proprio qui, nel passaggio dal prima al dopo, dal ri-contatto emotivo alla sua espli-citazione in forma artistica quindi, che sta l'attraversamento non co-

PEr IL suO INEstImabILE LavO-rO JONathaN sINgEr ha scELtO hassELbLad: "L'uNIca - dIcE - chE rIEscE a rEstItuIrE PErfEttamENtE I cOLOrI dEI fIOrI. NEssuNa PELLIcOLa aL mONdO rIuscIrEbbE a rIsPEc-chIarE L'EsattO crOmatIsmO rEaLE".

CONTENUTI DEL VOLUME:

Botanica Magnificaè stato realizzato sul modello di un'altra impo-nente e famosa opera di classificazione naturalista intitolata “The Birds of America” di John James Audubon (I ed. 1827). Il volume di Jonathan Singer si suddivide in cinque se-zioni alfabetiche ciascuna introdotta da un inserto pieghevole dedicato a una pianta in particolare. Ogni pianta è fotografata in primissimo piano, e l'ac-curato studio delle luci e delle ombre sembra che Singer l'abbia imparato dagli antichi maestri di pittura fiamminghi come Rembrandt, Bruegel e Ver-meer. Ogni immagine è inoltre accompagnata da un’accurata spiegazione di carattere botanico, geo-grafico, storico, ma anche folkloristico – culturale. Oltre all'inestimabile la-voro di catalogazione, che è valso a Singer anche un'invito alla Royal Swe-dish Academy of Sciences di Stoccolma, come unico rappresentante americano nella giuria di selezione ai Nobel, e oltre al valore ar-tistico e fotografico senza pari, il volume si contrad-distingue anche per il messaggio di alta sensi-bilizzazione ecologica che implicitamente sostiene e che di fronte a immagini di tale bellezza certo non potrà lasciare indifferente il pubblico: la conserva-zione della flora in via d’estinzione e il rispetto per la natura.

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pellicola, come la nostra esclusiva tecnologia di correzione “DAC” per correggere distorsione, aberrazione e vignettatura e la “Hasselblad Natural Color Solution”, che garantisce colori vividi e precisi.

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Ermando Nepote Andrè, capitano d’industria, cultore Hasselblad, oggi a più di ottant’anni, portati con stile e carattere vincente, concede a Victor Italy un'intervista nei pressi del magnifico Golf Club Royal Park di Fiano, Torino, di cui per anni è stato anche Presidente. Collocato in una posizione suggestiva, a metà strada tra le Alpi della Torino Olim-pica e il Parco Regionale della Man-dria, Royal Park si distingue come un luogo esclusivo, affascinante e unico in Europa per posizione, ar-chitettura e progettazione; situato a pochi passi dalla Reggia di Venaria, una delle più famose dimore della Famiglia Reale Sabauda, progettato dall’architetto di fama internaziona-le Hurdzan, è stato infatti insignito di numerosi premi e riconoscimenti per essere in Europa tra i campi da golf più all’avanguardia, in quanto costruzione dall´impatto ambienta-le sostenibile. Lo stile rigoroso ma amabile di questo luogo è lo stesso che contraddistingue il suo padrone di casa.GLI INIZI Fotografo per passione, ci tiene a sottolineare lui, e piace-volmente lusingato di concedersi al nostro occhio, Ermando Nepote Andrè coltiva la sua passione per la fotografia, e in particolare per Hasselblad da sempre. Confessa di aver cominciato con una Contax per immortalare i suoi primi amori in vacanza, ma di essere poi passato presto ad Hasselblad e da allora di non averla mai tradita perché, come ci dice lui con ferma convinzio-ne, “quando non esiste niente di meglio…”.LE HASSELBLAD Ha posseduto tutti i modelli che la casa madre ha prodotto negli ultimi anni con doppi obbiettivi al completo. Una passione che si può riconoscere come unica al mondo probabilmen-te, e con cui pochissimi potrebbero competere in termini di disponi-bilità di strumentazione. Il suo modello preferito è la H4D, l’ultima nata. Per un cultore di meccanica d’avanguardia come lui, il mondo attuale e le sue tecnologie non sono abbastanza veloci e l’ultimo modello non è ancora abbastanza. Non cambierebbe Hasselblad con nessun’altra, ma se potesse chiedere di più, vorrebbe poter scattare anco-ra più velocemente.

IL SOGGETTO Questo perché uno dei soggetti che ama immortalare è quello dell’infanzia, in tutte le sue sfumature e in tutti i suoi cambia-menti, così improvvisi, inaspettati e sorprendenti che solo un sistema maggiormente performante in termini di rapidità potrebbe aiutare a cogliere. La sensibilità con cui si approccia a questo soggetto è la più disincantata che ci si possa aspet-tare. Per raccontare i bambini e il loro mondo è necessario recuperare l’antica memoria che per primi ci ha visto attori e in questo Ermando Nepote Andrè sembra quasi uscito da una favola. Al pari di un attore, un po’ mago, un po’ cantastorie ci racconta, attraverso le immagini,

INTERVISTA ERMANDO NEPOTE ANDRÈ

ERMANDO NEPOTE ANDRÈUNA PASSIONE LUNGA UNA VITA

l’incanto che contraddistingue la scoperta del mondo nell’infanzia. Il contrasto tra l’uomo insigne, dalla carriera internazionale, e quello che invece nelle sue passioni più intime sembra giocare con la stessa materia dei sogni ci lascia sorpresi e ammirati.GLI EROI Nessun eroe, nessun mito a cui emularsi; i suoi eroi, sembre-rebbe trasparire dall’emozione con cui ne parla, sono i bambini. Non ne ha bisogno altri, anche perché, a differenza dei più, non ama foto-grafare in vista di una pura ricerca estetica. Il suo atteggiamento dietro l’obbiettivo è piuttosto quello di un uomo dotato di un mezzo sofisticato che aspira ad estrarne

ed esperirne tutto il potenziale. È il rapporto con lo strumento, il mezzo e le possibilità che da esso possono derivare che lo appassiona e guida.LA FILOSOFIA In questo senso quindi, ciò che Ermando Nepote Andrè considera bello oggi non è ciò che comunemente si può inten-dere, non è ciò che la tradizione ci ha insegnato nelle sue varie acce-zioni storiche. Per Ermando Nepote Andrè il bello è piuttosto tutto ciò che serve, nel senso più utile e ma-terialista del termine. E la tecnolo-gia di prim’ordine Hasselblad è ciò che serve a lui come fotografo, per arrivare al cuore delle sue emozioni e della sua passione, è ciò che di più bello possiede. “Hasselblad – ci dice

Ermando Nepote Andrèritratto da Daniele Barraco www.danielebarraco.com

– parla da sè ed è semplicemente perfetta così”.NUOVE TECNOLOGIE Al pari di un ragazzo vive il rapporto con le nuove tecnologie al massimo dell’entusiasmo e ricorda di aver vissuto il passaggio dall’analogico al digitale molto bene, ci dice. Non tornerebbe di certo indietro perché i vantaggi e le possibilità di espres-sione in digitale si sono talmente amplificate, che non avrebbe senso non sfruttarle al massimo, lavoran-do ancora in analogico.LA PASSIONE Ermando Nepote An-drè non fotografa con l’ambizione o pretesa di lasciare qualcosa in chi guarda le sue foto. “Non penso a chi le guarderà, ma parto da quello che guardo, che è quello che amo. La natura in particolare”.VIAGGI Si definisce un’apolide. L’aver viaggiato e vissuto in tutto il mondo lo ha reso tale a sè stesso e, in questo senso, il suo essere italia-no non ha influito sul suo modo di approciarsi alla fotografia.IL TEMPO Il potere di fermare il tempo proprio della fotografia è un aspetto che incide quando scatta: “Mi piace rifotografare gli stessi luoghi a distanza di tempo, per os-servarne i mutamenti e rinnovarne l’incontro con me”.IL SOGNO Resta solo un posto al mondo che non ha ancora visitato e che vorrebbe fotografare: l’Antartide.IL FUTURO Il mondo della fotogra-fia nel futuro? Semplice archivio storico del passato di un’umanità in via di estinzione o progresso tecnologico portato alle massime conseguenze? “Entrambe le cose – ci dice – sicuramente”; ma da grande appassionato di tecnolo-gie qual’è, che vorrebbe sempre il massimo e sempre di più, il fascino rispetto alle possibilità di sviluppo tecnologico umano sembrerebbe essere una tensione che sente in modo inversamente proporzionale alla quantità di tempo rimastogli per esperirle di persona. Il futuro della fotografia sarà molto di più di quello che possiamo immaginare oggi? Hasselblad ci saprà sorpren-dere ancora a lungo? È l’esortante augurio con cui ci congeda Erman-do Nepote Andrè.

E.B.

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Il fotografo di Copenaghen Jørgen

Angel ha catturato l’era d’oro del

Classic Rock in innumerevoli fotografie

cariche di un’energia ed una spontaneità impressionante. Per digitalizzare

questi tesori si affida allo scanner Flextight di Hasselblad.

it rock!

let

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7 settembre 1968: Quando Jørgen Angel assistì al concerto di un nuo­vo gruppo chiamato “The New Yard­birds” nel Gladsaxe Teen Club nelle vicinanze di Copenaghen nessuno aveva il presentimento che in quel­la serata sarebbe nata una leggenda. Jørgen Angel aveva appena compiu­to 17 anni e si trovava allora sul pal­coscenico con la fotocamera di sua mamma, una Agfa Optima, ed un flash del padre; da qui fotografò le star in azione. Nessuno presagiva il fatto che la band poco dopo avrebbe assunto il nome di “Led Zeppelin” e sarebbe diventata una delle rock­band di maggior successo nella storia

della musica e che quest’epoca sareb­be passata alla storia come l’era d’oro del Classic Rock.

Già all’età di 14 anni Jørgen Angel era appassionato di musica; iniziò a scattare le prime foto delle rockstar assistendo apparentemente a quasi tutti i concerti svolti a Copenaghen. Da giovane iniziò a vendere le sue prime foto in cambio di modesti compensi per guadagnarsi da vive­re; fece diversi viaggi fotografando e realizzando interviste. Negli anni ‘60 e ‘70 le star non erano ancora inavvicinabili, facevano musica per divertirsi e per fare divertire la gente e non si facevano dire dal manager

con chi avevano il permesso di par­lare. Fotografare non era un proble­ma; durante il concerto degli Yard­ birds nell’aprile del 1967 un ma­nager pregò Jørgen Angel semplice­mente di fare attenzione a non cal­pestare le chitarre di Jimmy Page: “Mind the gear!”.

Il pubblico poteva ancora stra­vaccarsi con disinvoltura sul pal­coscenico, non c’era security che teneva a bada i fan, tutti si diver­tivano e basta. Molte star si lasciava­no fotografare volentieri, le buone fotografie aumentavano d’altron­de la loro popolarità. Jørgen Angel poté accedere ai camerini quasi

Il virtuoso del suono Brian Eno della band “Roxy Music” nel 1972 a Manchester (sinistra). Durante uno striptease a Copenaghen nel novembre 1972 lo scandaloso musicista rock Alice Cooper cerca di nascondersi dietro una bottiglia. Mark Volman dei “Flo & Eddie” è seduto vicino ad Alice Cooper e si gode lo spettacolo (destra)

Marc Bolan dei “T. Rex” posa nel 1973 a Copenaghen per Jørgen Angel (sopra). Rod Stewart esce reggendosi appena in piedi dal Plaza Hotel di Copenaghen dopo un aftershow-party nel no-vembre 1976 (destra)

Scanner Flextight TECnologIA

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senza pass per il backstage, fotografò i musicisti mentre si truccavano, li incontrò all’aeroporto oppure anda-va alle loro feste dopo gli spettacoli.

Alice cooper e lA tendA

Un appuntamento fotografico con Alice Cooper ebbe luogo ad una festa in un club nel quartiere a luci rosse di Copenaghen. Nonostante la sua fa-ma da musicista rock scandaloso Ali-ce Cooper non si trovava a suo agio a farsi fotografare durante uno strip-tease: si nascose dietro una tenda e cercò poi di nascondersi dietro ad una bottiglia di birra (v. pagina 47). Ancora oggi Jørgen Angel racconta con entusiasmo di come i musicisti erano (quasi) sempre affabili, dell’in-

tesa che c’era tra loro e di quanto si divertisse durante il lavoro. Egli fa-ceva parte di questo mondo e veniva accettato. In questo modo riuscì a realizzare ritratti e immagini di una spontaneità e intensità che oggi non è più possibile realizzare. All’inizio degli anni ’80 Jørgen Angel smise di fotografare le rockstar, i manager avevano imposto che, se mai, sareb-be stato possibile fotografare solo du-rante le prime tre canzoni, le sedute private di registrazione discografica non esistevano più e troppi fotografi

Il chitarrista dei Sweet, Andy Scott, festeggia nel BBC-Studio nel 1973 prima di esibirsi con la sua band: la loro canzone “Blockbuster” raggiunse il numero uno della classifica inglese (sopra). Nel 1976 Ken Hensley diede il meglio di sé durante un concerto degli “Uriah Heep” a Copenaghen (sinistra)

Copenaghen ebbe di nuovo l’onore di ospitare il cantante dei Led Zeppelin, Robert Plant, nel marzo del 1969; proprio in questa città lui, Jimmy Page, John Paul Jones e John Bonham diedero il loro primo concerto insieme quando ancora si chiamavano “The New Yardbirds”

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in sintesi: Flextight

1 Due scanner, una qualità

esistono due versioni degli scanner Flextight di Hasselblad: l’X1 è rivolto soprattutto ai fotografi che non scannerizzano molte imma-gini mentre l’X5, grazie alle sue possibilità di elaborazione batch, è ideale per chi deve scannerizzare velocemente grandi quantità di immagini ed offre una velocità di scannerizzazione maggiore

3 il pulsante 3F-autoscan

fotografie ciò che si voleva cogliere al momento dello scatto”. Jørgen Angel ha scannerizzato finora 2.000 delle sue 50.000 fotografie con un Flextight Precision 3 cancellando meticolosamente i segni del tempo. Il suo obiettivo è quello di digitaliz-zare l’intera raccolta e di conservarla in questo modo. “Su alcune imma-gini devo addirittura lavorare due o tre ore per cancellare tutti i graffi e le righe, ma di solito la procedura è più veloce”, racconta. Jørgen Angel è to-talmente convinto della qualità dello scanner: “Il ritratto di Robert Plant (pagina 48), una delle mie fotografie preferite, è stato realizzato nel marzo del 1969 ancora con la fotocamera di mia mamma ma il fatto che sia riu-scito a portarlo ciononostante ad un formato DIN A0 è tutto merito dello scanner Flextight”.

Così è un piaCere lavorare

Il tempo è un fattore importante quando si vuole digitalizzare un paio di migliaia di negativi pretendendo un’alta qualità. Malgrado ciò Jørgen Angel potrà ridurre prossimamente le forzate pause caffè grazie all’impie-go di uno scanner Flextight X5 che è in grado di scannerizzare un negativo da 35 mm in meno di due minuti con la massima qualità d’immagine, offre elaborazione batch per diversi origi-nali contemporaneamente e con il suo condensatore di luce sopprime i piccoli graffi e le particelle di polvere, un fattore che semplifica notevol-mente l’elaborazione dell’immagine. La scannerizzazione ad alta velocità non solo è molto più comoda, ma rappresenta anche un metodo effica-ce per archiviare in modo sicuro le riproduzioni o i negativi prima che vengano irrimediabilmente distrutti dalle ingiurie del tempo.

Anche se un fan del Classic Rock come Jørgen Angel si affida oggi al-le tecnologie digitali per molte fasi di lavoro, ha ancora ben in mente i tempi della tecnologia analogica. Se qualcuno ordina sul suo sito Internet delle riproduzioni (www.angel.dk), egli si reca di malavoglia nella camera oscura, “ma quando inizio a lavorare con le vecchie attrezzature mi sento di nuovo totalmente a mio agio. Mi affascina ancora tutt’oggi il modo in cui l’immagine viene sviluppata nel-la vasca”. I rivenditori stampano an-che le sue immagini scannerizzate su vera carta fotografica poiché per Jør-gen Angel l’autenticità e l’alta quali-tà sono molto importanti. “Quando mi potei permettere un Flextight”, racconta, “la mia vita professionale cambiò. Finalmente avevo la giusta

presentavano fotografie troppo si-mili. “Guardai le mie immagini e mi chiesi dove era finita l’ispirazione”, ricorda lui, “ebbi l’impressione di non essere più bravo e se uno già lo pensa probabilmente è anche vero”. Fortunatamente la fotografia non era la sua unica fonte di guadagno e così poté permettersi di smettere. “Non mi divertivo più, non guadagnavo un granché, era ora di togliere le ten-de!”, pensò il simpatico danese.

I suoi 50.000 negativi circa erano immagazzinati in cantine e mansar-de. Solo parecchi anni dopo ricevette alcune richieste che lo portarono a riguardare ancora una volta i negati-vi da cui aveva realizzato velocemen-te un paio di copie e li aveva nuo-vamente riposti da parte. Solo così iniziò ad analizzarli e a categorizzarli in modo sistematico. Nel laboratorio fotografico vennero realizzate copie a mano, tuttavia i negativi erano stati in parte talmente danneggiati che risultò difficile realizzare qualco-sa di presentabile. All’epoca Jørgen Angel per mancanza di soldi aveva comprato pellicola a metraggio che spesso si graffiava caricando il rulli-no; dopo lo sviluppo ed alcune copie la riarrotolava e la ficcava in scatole invece di utilizzare le apposite custo-die per i negativi; soffitte non stagne e le condizioni climatiche delle can-tine diedero poi il colpo di grazia a molti negativi.

sCanner Flextight: l’ultima spiaggia

Precedenti tentativi di archiviazio-ne con diversi scanner non furono molto incoraggianti: “È già abbastan-za difficile scannerizzare negativi in bianco e nero, ancora di più risulta farlo con una vecchia pellicola Tri-X forzata fino a 1600 o addirittura 2400 ISO. Il risultato sono contra-sti enormi e molta grana”. Quando una galleria di Londra ebbe bisogno di grandi riproduzioni scannerizzate per una mostra e Jørgen Angel stava per rifiutare alla luce delle esperien-ze di scannerizzazione fatte finora si sentì dire: “Vivi nel Paese in cui ven-gono prodotti i migliori scanner del mondo. Prova a chiedere in giro!”. Così fece Jørgen Angel e alcune scan-nerizzazioni di prova lo convinsero subito: “Ho provato molti scanner, ma nessuno di questi era in grado di riprodurre in modo omogeneo così tanti dettagli nelle zone di ombra e di luce. Sembrava che molte delle mie fotografie fossero state realiz-zate in maniera controllata, ma in realtà erano immagini di reportage. Inoltre c’è bisogno di attrezzatura veramente buona per ottenere dalle

attrezzatura per il mio lavoro”. Non fu sempre così: dopo alcuni anni una Rolleiflex usata prese il posto del-l’Agfa Optima di sua mamma. Jørgen Angel utilizza ancora oggi la fotoca-mera che ha la sua stessa età. Più tar-di seguirono un’attrezzatura Nikon e una Hasselblad che però rivendette dopo che abbandonò la carriera fo-tografica. Jørgen Angel non ha nean-che più l’immensa raccolta di dischi; nella sua abitazione quegli anni sel-vaggi riecheggiano solo in un’unica fotografia, quella colma di energia di Freddy Mercury.

Jørgen Angel ha a portata di ma-no aneddoti appositi legati ad alcu-ne delle sue fotografie. Marc Bolan ad esempio è stata una delle star più simpatiche e gentili ma altrettanto vanitosa: l’immagine a pagina 47 lo ritrae veramente dal vivo durante un concerto, ma Marc Bolan aveva intra-visto Jørgen Angel sul palcoscenico e si era messo in posa appositamente per lui. Per quanto riguarda fotogra-fie come quella del cantante dei “Sex Pistols” Johnny Rotten a pagina 44 sembra di dare un’occhiata dietro le quinte: il temuto personaggio appare quasi come uno innocuo scolaretto e sicuramente Johnny Rotten allora non voleva dare questa impressione.

“thanks For Being there!”

Probabilmente furono proprio le im-magini stesse a determinarne il loro declino poiché diventarono stru-menti di marketing tramite i quali i manager delle band volevano eser-citare una sorta di controllo. Inoltre la concorrenza aumentava: “Dopo il film ‘Blowup’ del 1967 nel quale David Hemmings interpreta il ruolo dello spavaldo fotografo, chiunque voleva diventare fotografo”, spiega Jørgen Angel. Come è stato far par-te dell’ambiente del Classic Rock? “Allora non mi resi conto di vivere un momento storico. Nessuno si sarebbe potuto immaginare che le cose sarebbero cambiate. Mi sono goduto la musica, mi sono divertito e ho scattato le mie fotografie. Non ho mai pensato al fatto che qualcu-no che allora era famoso lo sarebbe potuto essere ancora dopo 40 anni”. Alcune delle immagini più spettaco-lari della storia del rock le dobbiamo a questa spensieratezza; le parole di Jimmy Page sono azzeccate quando commentando le fotografie del pri-mo concerto dei “Led Zeppelin” dis-se: “Jørgen, thanks for being there!”. hanns w. friedrich

Per maggiori informazioni consultare www.hasselblad.com

in combinazione con il software Flexcolor il pulsante 3F-autoscan permette un utilizzo semplice: le immagini ven-gono riconosciute automaticamente, scannerizzate con una profondità cromatica di 16 Bit e salvate su disco fisso come file 3F convertibili in innumerevoli versioni, così come i file raw, senza dovere ripetere la scannerizzazione

sCanner Flextight tecnologia

2 Form Follows Function

gli scanner Flextight devono la loro forma apparentemente esotica al loro sistema otti-co costruito senza compromessi: il negativo viene leggermente piegato nel dispositivo portacopie e aderisce così in modo assolu-tamente piano. un obiettivo rodenstock fo-calizza la luce sulla potente riga del ccD ed ottiene la massima risoluzione dei dettagli

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WOrKshOPs dI fOtOgrafIa 2011

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Hasselblad è orgogliosa di annunciare la propria partnership ad una serie di workshops e convegni organizzati da Crossfingers, una nuova realtà nel panorama della fotografia professionale, a Milano, in via Stendhal 67.

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evoluti e perché no, anche a quei professionisti che vogliono continuamente essere aggiornati.

WORKSHOP RITRATTO FOTOGRAFICO Gen 2011. Corso di 12 ore, in 4 serate (3 ore l’una).

WORKSHOP NUDO FOTOGRAFICOFeb 2011. Corso di una giornata, 6 ore.

WORKSHOP FOTOGRAFIA DI BASEFeb>Mar 2011. Corso di 12 ore, in 4 serate (3 ore l’una).

WORKSHOP ADOBE PHOTOSHOP TEORICOFeb>Mar 2011. Corso di 15 ore, in 5 serate (3 ore l’una).

Per info: http://www.crossfingers.it / Via E. Stendhal 67, 20144 Milano, tel. 02/89926019 / [email protected]

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ONLINE 1/2011

WOrKshOPs dI fOtOgrafIa 2011

WORKSHOP RITRATTO FOTOGRAFICO

Programma-Le apparecchiature necessarie

-L’inquadratura e le sue applicazioni

-La luce: definizione di luce primaria, secondaria, luce

effetto, luce sfondo

-Vari tipi di luci

-La fotografia di ritratto in interni

-Risoluzione dei problemi che si incontrano

-Prove pratiche in Studio

-Prove pratiche in esterno

Docente Dario Altamura

Numero di partecipanti max. 15

Costo Euro 195,00

CalendarioLunedì 17 Gennaio 2011 ore 20.30 - 23.30

Lunedì 24 Gennaio 2011 ore 20.30 - 23.30

Lunedì 31 Gennaio 2011 ore 20.30 - 23.30

Lunedì 7 Febbraio 2011 ore 20.30 - 23.30

WORKSHOP NUDO FOTOGRAFICO

Programma Con la presenza di una modella, saranno evidenziate

le tecniche di illuminazione, inquadratura, esposizione

e posa fotografica

Docente Dario Altamura

Numero di partecipanti max. 15

Costo Euro 290,00

CalendarioDomenica 20 Febbraio 2011

ore 9.30 - 12.30

ore 14.00 - 17.30

WORKSHOP FOTOGRAFIA DI BASE

Programma- Risoluzione e tempi di posa

- Le fasi di uno scatto

- Scattare in modalità automatica

- Scattare in modalità manuale

- Otturatore e tempo di posa

- Selezionare i tempi dello scatto

- Esposizione e diaframma

- Lavorare in priorità di diaframma

- Fuoco e profondità di campo

- Esposizione

- Lunghezza focale

- Bilanciamento del bianco

- Composizione e bracketing

- Contrasto e luminosità

- Nitidezza

- Saturazione

- Esposizione multipla

-Panoramiche

Docente Dario Altamura

Numero di partecipanti max. 15

Costo Euro 195,00

CalendarioMercoledì 16 Febbraio 2011

ore 20.30 - 23.30

Mercoledì 23 Febbraio 2011

ore 20.30 - 23.30

Mercoledì 2 Marzo 2011

ore 20.30 - 23.30

Mercoledì 9 Marzo 2011

ore 20.30 - 23.30

WORKSHOP ADOBE PHOTOSHOP CS5 TEORICO

Programma-Caratteristiche di un file Digitale

-Trasformazione file Raw

-Le palettes, menu, gli strumenti

principali

-I livelli e gestione dei gruppi

-Risoluzione,

dimensioni,interpolazioni

-Ritaglio, rotazioni, trasformazio-

ni con filtri

-La ricostruzione della foto con

gli strumenti

-Timbro, pennello correttivo

-Correzione delle prospettive

-La maschera di contrasto

-Correzione della luminosità,

del contrasto

-Correzione del colore

con livelli e curve

-I filtri e la loro gestione

-Come salvare i file

nei vari formati

-Le Azioni

Docente Filippo Cavalazzi

Numero di partecipanti max. 10

Costo Euro 400,00

CalendarioLunedì 14 Febbraio 2011

ore 20.30 - 23.30

Lunedì 21 Febbraio 2011

ore 20.30 - 23.30

Lunedì 28 Febbraio 2011

ore 20.30 - 23.30

Lunedì 7 Marzo 2011

ore 20.30 - 23.30

Lunedì 14 Marzo 2011

ore 20.30 - 23.30

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Go extreme There’s no turning back

You go to extremes to get just the right shot, and SanDisk goes to extremes to make sure you

get that shot, every time. Engineered to perform, from the North Pole to the Sahara Desert, these

cards are rigorously stress-tested for extreme shock, vibration, temperature and humidity. Plus,

blistering read/write speeds of up to 45MB*/second ensure the most demanding photographers

are ready for anything.

When pros demand extreme reliability and speed,

they demand SanDisk Extreme® memory cards.

SanDisk Extreme® memory cards

SanDisk and the Sandisk logo, SanDisk Extreme and Compact Flash are trademarks of SanDisk Corp, registered in the US and other countries. SDHC logo is a trademark of SD-3C LLC. © 2009 SanDisk Corporation. Taking images under water requires waterproof camera and case. Memory cards not waterproof. * 1 megabyte (MB) = 1 million bytes. x=150kb/sec. Based on SanDisk internal testing; performance may vary depending upon host device. ** 1 gigabyte (GB) = 1 billion bytes. Some capacities not available for data storage.

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