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USO IN SICUREZZA DI ATTREZZATURE MUNITE DI VIDEOTERMINALE
ai sensi del D. Lgs. 81/2008 e s.m.i (Titolo VII - da art. 172 a art. 179 – ALLEGATO XXXIV)
Coordinatore del corso: Dott. MARIO PADRONI
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INDICE
INTRODUZIONE ................................................................................................................................ 4
LA FORMAZIONE ............................................................................................................................. 4
CHI E’ IL VIDEOTERMINALISTA .................................................................................................. 5
REQUISITI DELLA POSTAZIONE DI LAVORO ........................................................................... 6
ATTREZZATURE: ............................................................................................................................. 6
SCHERMO .......................................................................................................................................... 6
TASTIERA E DISPOSITIVI DI PUNTAMENTO ............................................................................. 6
PIANO DI LAVORO .......................................................................................................................... 7
SEDILE DI LAVORO ......................................................................................................................... 8
LA POSTURA ..................................................................................................................................... 9
COMPUTER PORTATILI ................................................................................................................ 10
AMBIENTE: ...................................................................................................................................... 10
SPAZIO ............................................................................................................................................. 10
ILLUMINAZIONE ............................................................................................................................ 10
RUMORE .......................................................................................................................................... 12
RADIAZIONI .................................................................................................................................... 13
PARAMETRI MICROCLIMATICI .................................................................................................. 13
INTERFACCIA ELEBORATORE/UOMO ...................................................................................... 14
IRRAGGIAMENTO TERMICO ....................................................................................................... 15
UMIDITA’ ......................................................................................................................................... 15
COME EVITARE I DISTURBI ASSOCIATI ALL'USO DEL VIDEOTERMINALE ................... 16
I disturbi agli occhi ............................................................................................................................ 16
I problemi legati alla postura ............................................................................................................. 17
L’affaticamento fisico o mentale ....................................................................................................... 17
SORVEGLIANZA SANITARIA ...................................................................................................... 18
LAVORATRICI IN STATO DI GRAVIDANZA ............................................................................ 19
ESERCIZI .......................................................................................................................................... 20
RIFERIMENTI NORMATIVI E BIBLIOGRAFIA: ......................................................................... 22
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INTRODUZIONE Il Decreto Legislativo 81/2008 e s.m.i. che recepisce, tra l’altro, gli indirizzi della Direttiva
90/270/CEE, riporta al titolo VII, (artt. 172 a art. 179) tutte le norme per il controllo delle
attrezzature e del personale addetto ai videoterminali ed, nell’ allegato XXXIV, i requisiti minimi
per l’uso di videoterminali.
Inoltre con il Decreto Interministeriale del 2 ottobre 2000 "Linee guida d’uso dei
videoterminali" vengono altresì fornite indicazioni fondamentali per lo svolgimento dell’attività al
videoterminale al fine di prevenire l’insorgenza di disturbi.
LA FORMAZIONE
ll Corso è svolto in ottemperanza agli articoli 36 e 37 del D.Lgs. 81/2008 e s.m.i.
Il datore di lavoro ha l’obbligo di informare, formare e addestrare il lavoratore:
a) sui rischi specifici cui è esposto in relazione all’attività svolta, le normative di sicurezza e le
disposizioni aziendali in materia;
b) sui pericoli connessi all’uso delle sostanze e dei preparati pericolosi sulla base delle schede dei
dati di sicurezza previste dalla normativa vigente e dalle norme di buona tecnica;
c) sulle misure e le attività di protezione e prevenzione adottate.(art. 37)
Inoltre il datore di lavoro deve:
provvedere, affinché per ogni attrezzatura di lavoro messa a disposizione, i lavoratori incaricati
dell'uso dispongano di ogni necessaria informazione e istruzione e ricevano una formazione
adeguata in rapporto alla sicurezza relativamente:
a) alle condizioni di impiego delle attrezzature;
b) alle situazioni anormali prevedibili.
una formazione adeguata e specifica, tale da consentirne l'utilizzo delle attrezzature in modo
idoneo e sicuro, anche in relazione ai rischi che possano essere causati ad altre persone».(l'art.
73, comma 1, 4).
L’ attrezzatura di lavoro è qualsiasi macchina, apparecchio, utensile o impianto, , destinato ad
essere usato durante il lavoro (Art. 69 D.Lgs. 81/2008 e s.m.i)
Le attrezzature di lavoro messe a disposizione dei lavoratori devono essere conformi alle specifiche
disposizioni legislative e regolamentari di recepimento delle direttive comunitarie di prodotto (Art.
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70 D.Lgs. 81/2008 e s.m.i) ed essere idonee ai fini della salute e sicurezza e adeguate al lavoro da
svolgere.
CHI E’ IL VIDEOTERMINALISTA
Il videoterminalista è il lavoratore che utilizza un'attrezzatura munita di videoterminali, in modo
sistematico o abituale, per venti ore settimanali.
Il videoterminale è uno schermo alfanumerico o grafico a prescindere dal tipo di procedimento di
visualizzazione utilizzato;
Non sono considerati videoterminali:
a) i posti di guida di veicoli o macchine;
b) i sistemi informatici montati a bordo di un mezzo di trasporto;
c) i sistemi informatici destinati in modo prioritario all'utilizzazione da parte del pubblico;
d) le macchine calcolatrici, ai registratori di cassa e a tutte le attrezzature munite di un piccolo
dispositivo di visualizzazione dei dati o delle misure, necessario all'uso diretto di tale attrezzatura;
e) le macchine di videoscrittura senza schermo separato.
Il datore di lavoro, all’atto della valutazione del rischio (art. 28), analizza i posti di lavoro con
particolare riguardo:
a) ai rischi per la vista e per gli occhi;
b) ai problemi legati alla postura ed all'affaticamento fisico o mentale;
c) alle condizioni ergonomiche e di igiene ambientale.
Il datore di lavoro adotta le misure appropriate per ovviare ai rischi riscontrati in base alle
valutazioni dei rischi, tenendo conto della somma ovvero della combinazione della incidenza dei
rischi riscontrati.
Il datore di lavoro organizza e predispone i posti di lavoro in cui sono presenti videoterminalisti, in
conformità ai requisiti minimi di cui all’ ALLEGATO XXXIV.
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REQUISITI DELLA POSTAZIONE DI LAVORO In generale l'utilizzazione in sé dell'attrezzatura non deve essere fonte di rischio per i lavoratori.
ATTREZZATURE:
SCHERMO
La risoluzione dello schermo deve essere tale da garantire una buona
definizione, una forma chiara, una grandezza sufficiente dei caratteri e,
inoltre, uno spazio adeguato tra essi.
L'immagine sullo schermo deve essere stabile; esente da farfallamento,
tremolio o da altre forme di instabilità.
La brillanza e/o il contrasto di luminanza tra i caratteri e lo sfondo dello
schermo devono essere facilmente regolabili da parte dell'utilizzatore
del videoterminale e facilmente adattabili alle condizioni ambientali.
Lo schermo deve essere orientabile ed inclinabile liberamente per
adeguarsi facilmente alle esigenze dell'utilizzatore.
È possibile utilizzare un sostegno separato per lo schermo o un piano regolabile.
Sullo schermo non devono essere presenti riflessi e riverberi che possano causare disturbi
all'utilizzatore durante lo svolgimento della propria attività.
Lo schermo deve essere posizionato di fronte all’operatore in maniera che, anche agendo su
eventuali meccanismi di regolazione, lo spigolo superiore dello schermo sia posto un pò più in
basso dell’orizzontale che passa per gli occhi dell’operatore e ad una distanza degli occhi pari a
circa 50-70 cm, per i posti di lavoro in cui va assunta preferenzialmente la posizione seduta.
TASTIERA E DISPOSITIVI DI PUNTAMENTO
La tastiera deve essere separata dallo schermo e facilmente
regolabile e dotata di meccanismo di variazione della pendenza
onde consentire al lavoratore di assumere una posizione
confortevole e tale da non provocare l'affaticamento delle
braccia e delle mani.
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Lo spazio sul piano di lavoro deve consentire un appoggio degli avambracci davanti alla tastiera nel
corso della digitazione, tenendo conto delle caratteristiche antropometriche dell’operatore.
La tastiera deve avere una superficie opaca onde evitare i riflessi.
La disposizione della tastiera e le caratteristiche dei tasti devono agevolarne l'uso. I simboli dei tasti
devono presentare sufficiente contrasto ed essere leggibili dalla normale posizione di lavoro.
Il mouse o qualsiasi dispositivo di puntamento in dotazione alla postazione di lavoro deve essere
posto sullo stesso piano della tastiera, in posizione facilmente raggiungibile e disporre di uno spazio
adeguato per il suo uso.
PIANO DI LAVORO
Il piano di lavoro deve avere una superficie a
basso indice di riflessione, essere stabile, di
dimensioni sufficienti a permettere una
disposizione flessibile dello schermo, della
tastiera, dei documenti e del materiale
accessorio.
L’altezza del piano di lavoro fissa o
regolabile deve essere indicativamente
compresa fra 70 e 80 cm. Lo spazio a
disposizione deve permettere l’alloggiamento e il movimento degli arti inferiori, nonché l’ingresso
del sedile e dei braccioli se presenti.
La profondità del piano di lavoro deve essere tale da assicurare una adeguata distanza visiva dallo
schermo.
Il supporto per i documenti deve essere stabile e regolabile e deve essere collocato in modo tale da
ridurre al minimo i movimenti della testa e degli occhi.
disposizione delle attrezzature di lavoro, con possibilità di collegamento ad altri moduli utili;
- l'altezza e la profondità del tavolo devono lasciare adeguato spazio per le gambe dell'operatore e
consentire comodi aggiustamenti posturali;
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- per tener conto delle variabili antropometriche degli operatori, si deve intervenire sull'altezza del
piano di lavoro (meglio se regolabile) o sull'altezza dell'insieme "piano del sedile e appoggio dei
piedi".
- la superficie del tavolo deve essere di colore neutro e opaca in modo da evitare abbagliamenti e
riflessi fastidiosi;
- la tastiera deve essere separata dal video, mobile, inclinabile, con i tasti in materiale opaco e con
caratteri leggibili;
- il video deve essere orientabile e inclinabile, con lo schermo antiriflettente con luminosità e
contrasto regolabili, con l'immagine stabile, i caratteri definiti e leggibili;
- per il lavoro di videoscrittura è necessaria la dotazione di un portadocumenti regolabile in altezza
e in inclinazione.
SEDILE DI LAVORO
Il sedile di lavoro deve essere stabile e permettere
all'utilizzatore libertà nei movimenti, nonché una posizione
comoda. Il sedile deve avere altezza regolabile in maniera
indipendente dallo schienale e dimensioni della seduta
adeguate alle caratteristiche antropometriche
dell’utilizzatore.
Lo schienale deve fornire un adeguato supporto alla regione
dorso-lombare dell’utente. Pertanto deve essere adeguato
alle caratteristiche antropometriche dell’utilizzatore e deve avere altezza e inclinazione regolabile.
Nell’ambito di tali regolazioni l’utilizzatore dovrà poter fissare lo schienale nella posizione
selezionata.
Lo schienale e la seduta devono avere bordi smussati. I materiali devono presentare un livello di
permeabilità tali da non compromettere il comfort dell’utente e pulibili.
Il sedile deve essere dotato di un meccanismo girevole per facilitare i cambi di posizione e deve
poter essere spostato agevolmente secondo le necessità dell’utilizzatore.
Un poggiapiedi sarà messo a disposizione di coloro che lo desiderino per far assumere una postura
adeguata agli arti inferiori. Il poggiapiedi non deve spostarsi involontariamente durante il suo uso.
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- II sedile deve essere mobile con rotelle in modo da consentire l'accesso alle diverse attrezzature
del posto di lavoro e facilitare l'aggiustamento posturale;
- la stabilità del sedile deve essere garantita da una base sufficientemente ampia, con cinque razze,
tale da impedire ribaltamenti accidentali;
- il piano del sedile deve essere di dimensioni idonee, di materiale lavabile e che non ostacoli la
traspirazione, con i bordi arrotondati, con imbottitura semirigida, e superficie piana per permettere
una corretta distribuzione dei pesi del tronco;
- l'altezza del piano sedile deve essere regolabile tramite comandi facilmente accessibili e
azionabili;
LA POSTURA
L'operatore deve assestare la propria postura comodamente regolando i vari elementi del posto di
lavoro:
- il tronco deve essere in posizione tendenzialmente eretta, con appoggio del tratto lombare allo
schienale per ridurre la compressione dei dischi intervertebrali;
- gli angoli "braccio-avambraccio" e "coscia-gamba" devono essere di circa 90° (retti) per ridurre al
minimo l'affaticamento muscolare e permettere una buona circolazione periferica;
- l'angolo "tronco-coscia" deve essere all'incirca di 100° per garantire una adeguata distribuzione dei
carichi sull'apparato osteoarticolare ed impedire dannose compressioni pelvico-addominali
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- il bordo superiore dello schermo deve essere posto all'altezza degli occhi, o al di sotto di essa, e a
una distanza compresa tra i 50 e 70 cm, per evitare l'affaticamento della muscolatura oculare e
contratture dei muscoli del collo;
- la tastiera deve essere disposta in modo tale da permettere l'appoggio degli avambracci (a 15 cm
circa dal bordo del tavolo) per evitare contratture muscolari.
COMPUTER PORTATILI
L’impiego prolungato dei computer portatili necessita della fornitura di una tastiera e di un mouse o
altro dispositivo di puntamento esterni nonché di un idoneo supporto che consenta il corretto
posizionamento dello schermo.
AMBIENTE:
SPAZIO Il posto di lavoro deve essere ben dimensionato e allestito in modo che vi sia spazio sufficiente per
permettere cambiamenti di posizione e movimenti operativi.
ILLUMINAZIONE L'illuminazione generale e specifica (lampade da tavolo) deve garantire un illuminamento
sufficiente e un contrasto appropriato tra lo schermo e l'ambiente circostante, tenuto conto delle
caratteristiche del lavoro e delle esigenze visive dell'utilizzatore.
Riflessi sullo schermo, eccessivi contrasti di luminanza e abbagliamenti dell’operatore devono
essere evitati disponendo la postazione di lavoro in funzione dell'ubicazione delle fonti di luce
naturale e artificiale.
Si dovrà tener conto dell’esistenza di finestre, pareti trasparenti o traslucide, pareti e attrezzature di
colore chiaro che possono determinare fenomeni di abbagliamento diretto e/o indiretto e/o riflessi
sullo schermo.
Le finestre devono essere munite di un opportuno dispositivo di copertura regolabile per attenuare
la luce diurna che illumina il posto di lavoro.
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La luce naturale dovrebbe costituire parte integrante della illuminazione ambientale; la vicinanza di
finestre, però, potrebbe comportare fenomeni di abbagliamento, se l'operatore è rivolto verso le
stesse, oppure la presenza di riflessi sullo schermo, se l'operatore volta le spalle alla finestra. A
distanza maggiore di 3-4 metri la luce naturale diventa insufficiente ai fini di una buona visione del
videoterminale.
Pertanto un illuminamento artificiale diurno potrebbe risultare necessario, anche in uffici dotati di
buona finestratura.
Valori di riferimento
I valori raccomandati di illuminamento per gli uffici sono compresi tra 200 e 500 lux, con le
seguenti ulteriori specifiche (UNI 10380)
• illuminamento prossimo a 200 lux in postazioni con uso esclusivo di VDT;
• illuminamento prossimo a 350 lux per la battitura di testi con macchina da scrivere.
Nel caso in cui siano necessari livelli di illuminamento maggiori (fino ad un massimo di 1000 lux)
per applicazioni particolari (lettura di documenti, controlli su circuiti stampati, disegno, ecc.)
occorre installare lampade da tavolo orientabili.
L’eccessivo illuminamento delle superfici orizzontali può provocare, anche in tempi brevi, una
riduzione dello stato di benessere e di rendimento; divengono inoltre più evidenti i fenomeni di
riflessione con conseguente perdita di definizione di immagine (tipico è il caso di abbagliamento da
foglio bianco).
Sorgenti artificiali
Le sorgenti artificiali maggiormente impiegate negli uffici sono le lampade fluorescenti. Quelle
ottimali per il lavoro al VDT sono quelle cosiddette "bianche a tonalità calda" che emanano una
luce tendente al giallo.
Per minimizzare i riflessi devono essere montate a soffitto, con paraluce a lamelle anti-
abbagliamento, in file parallele alla direzione dello sguardo dell’operatore, ma non sopra la testa
dello stesso.
Sorgenti naturali
Tutte le superfici vetrate che danno all’esterno devono essere schermabili mediante tende o altro
tipo di copertura. La soluzione più efficace è comunque costituita dalle cosiddette "veneziane".
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È assolutamente da evitare la collocazione delle postazioni di lavoro sotto i lucernari; se non è
possibile altra soluzione i lucernari devono essere dotati di tende fortemente schermanti.
La posizione delle postazioni rispetto alle finestre
Le finestre devono essere parallele alla direzione dello sguardo. Sono da evitare finestre di fronte
all’operatore, a meno che non siano perfettamente schermabili, in quanto la luminanza naturale
risulta preponderante rispetto a quella del VDT. Ugualmente sconsigliabile è la finestra alle spalle
dell’operatore, in quanto provoca riflessi sullo schermo che riducono o annullano il contrasto.
RUMORE Il rumore emesso dalle attrezzature presenti nel posto di lavoro
non deve perturbare l'attenzione e la comunicazione verbale.
Nell'ambiente di lavoro dove si utilizzano Videoterminali
difficilmente i livelli di intensità sonora sono tali da provocare
un danno all'apparato uditivo, tuttavia possono risultare
fastidiosi per un'attività che può richiedere anche un'elevata
concentrazione mentale e in particolare non devono perturbare
l'attenzione e la comunicazione verbale. In figura sono
riportate le principali fonti di rumore al posto di lavoro al VDU
ed i livelli d'intensità raggiunti. In particolare si consigliano le seguenti misure preventive:
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- installare i VDU in locali poco disturbati da fonti di rumore esterno e interno;
- scegliere strumentazione poco rumorosa;
- isolare gli strumenti rumorosi in ambienti separati o con dispositivi fonoisolanti;
- negli uffici "open space" può essere utile ricorrere a pannelli divisori fonoassorbenti.
RADIAZIONI
Le radiazioni generate dai VDU sono:
radiazioni ionizzanti:
- raggi X;
radiazioni non ionizzanti N.I.R.:
- radiazioni ultraviolette UV;
- radiazioni infrarosse IR;
- radiofrequenze RF (1,5 KHz - 1420 MHz);
- campi elettromagnetici a bassa frequenza VLF * (15 - 25 Khz);
- campi elettromagnetici a frequenza estremamente bassa ELF * (50 - 60 Hz);
- campi elettrostatici.
Tutte le radiazioni, eccezion fatta per la parte visibile dello spettro elettromagnetico, devono
essere ridotte a livelli trascurabili dal punto di vista della tutela della sicurezza e della salute
dei lavoratori
PARAMETRI MICROCLIMATICI
Le condizioni microclimatiche non devono essere causa di discomfort per i lavoratori.
Le attrezzature in dotazione al posto di lavoro non devono produrre un eccesso di calore che possa
essere fonte di discomfort per i lavoratori.
E' preferibile che le condizioni microclimatiche siano controllate tramite un impianto di
condizionamento che assicuri situazioni di confort sia nella stagione estiva che invernale:
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- la temperatura, nella stagione calda, non dovrebbe essere inferiore a quella esterna di oltre 7 °C;
nelle altre stagioni, dovrebbe essere compresa tra 18 e 20 °C;
- l'umidità va mantenuta fra il 40 e il 60% nella stagione calda e fra il 40 e il 50°/o nelle altre
stagioni; va evitata l'eccessiva secchezza dell'aria che favorisce l'irritazione delle mucose
congiuntivali e dell'apparato respiratorio;
- la velocità dell'aria deve essere inferiore a 0,15 m/sec;
- il ricambio dell'aria deve garantire almeno 32 mc per persona e per ora, in assenza di fumatori.
INTERFACCIA ELEBORATORE/UOMO All'atto dell'elaborazione, della scelta, dell'acquisto del software, o allorchè questo venga
modificato, come anche nel definire le mansioni che implicano l'utilizzazione di unità
videoterminali, il datore di lavoro terrà conto dei seguenti fattori:
a) il software deve essere adeguato alla mansione da svolgere;
b) il software deve essere di facile uso adeguato al livello di conoscenza e di esperienza
dell'utilizzatore. Inoltre nessun dispositivo di controllo quantitativo o qualitativo può essere
utilizzato all'insaputa dei lavoratori;
c) il software deve essere strutturato in modo tale da fornire ai lavoratori indicazioni comprensibili
sul corretto svolgimento dell’attività;
d) i sistemi devono fornire l’informazione di un formato e ad un ritmo adeguato agli operatori;
e)i principi dell’ergonomia devono essere applicati in particolare all’elaborazione dell’informazione
da parte dell’uomo.
II datore di lavoro deve tener conto che il contenuto, la complessità e il carico del lavoro
corrispondano alla capacità professionali dell'utilizzatore del software; i sistemi devono fornire tutte
le indicazioni all'operatore in un formato e ad un ritmo adeguato, senza dispositivi di controllo
quantitativo o qualitativo. Gli operatori devono essere adeguatamente informati e formati tramite
corsi specifici e aggiornati periodicamente.
E' opportuno curare che il contenuto dei compiti non sia troppo monotono e ripetitivo o al contrario
troppo difficile da comprendere, che il carico di lavoro non sia tale da impedire le interruzioni
previste dalla norma e neppure troppo scarso. Inoltre la responsabilità derivante da un incarico non
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dovrebbe essere eccessiva o limitata e senza incentivi o aspettattive di carriera; i rapporti conflittuali
con i colleghi e con i superiori dovrebbero essere evitati allo scopo di non compromettere il
benessere psicologico.
IRRAGGIAMENTO TERMICO Sia gli schermi che le unità centrali producono calore che poi deve essere smaltito aerando
adeguatamente i locali. L’elevata presenza di schermi in un locale impone quindi una maggiore
ventilazione. Occorre tenere presente che anche l’unità centrale produce calore.
Poiché il calore prodotto da uno schermo piatto è circa un terzo di quello emesso da uno schermo
tradizionale, ai fini del miglioramento delle condizioni di lavoro, si prevede la progressiva
sostituzione dei monitor tradizionali con schermi piatti.
I lavoratori addetti dovranno provvedere a:
Areare regolarmente i locali di lavoro. In inverno sarà sufficiente tenere le finestre aperte per pochi
minuti in modo da cambiare l’aria in tutto il locale. In estate può bastare un piccolo ventilatore per
dare ristoro
UMIDITA’ Il calore generato dai VDT può rendere l'aria asciutta, ed alcuni portatori di lenti a contatto provano
disagio pertale circostanza.
Si farà in modo, quindi, di ottenere e mantenere un' umidità soddisfacente per garantire il confort
generale dei lavoratori ed il fastidio possibile per i portatori di lenti a contatto.
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COME EVITARE I DISTURBI ASSOCIATI ALL'USO DEL VIDEOTERMINALE I disturbi che i lavoratori addetti ai videoterminali possono accusare sono:
• disturbi alla vista e agli occhi
• problemi legati alla postura
• affaticamento fisico e mentale.
I disturbi agli occhi
Esistono una serie di disturbi agli occhi che possono insorgere negli addetti ai videoterminali:
bruciore, lacrimazione, secchezza, fastidio alla luce, pesantezza, visione annebbiata, visione
sdoppiata, stanchezza alla lettura.
Essi sono dovuti a una elevata sollecitazione degli organi della vista e al loro rapido affaticamento,
causati da:
• Errate condizioni di illuminazione
• Ubicazione sbagliata del videoterminale rispetto alle finestre e ad altre fonti di luce, con
conseguenti abbagliamenti o eccessivi contrasti di chiaro-scuro.
• Condizioni ambientali sfavorevoli (ad esempio aria troppo secca, presenza di correnti d’aria
fastidiose, temperatura troppo bassa o troppo alta)
• Caratteristiche inadeguate del software (ad es. rappresentazione insoddisfacente dei
caratteri) e del videoterminale (ad es. sfarfallamento dei caratteri e dello sfondo)
• Insufficiente contrasto dei caratteri rispetto allo sfondo
• Postazione di lavoro non corretta
• Posizione statica e impegno visivo di tipo ravvicinato e protratto nel tempo, che comporta
una forte sollecitazione dei muscoli per la messa a fuoco e la motilità oculare
• Difetti visivi non o mal corretti che aumentano lo sforzo visivo.
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I problemi legati alla postura
Gli addetti ai videoterminali devono prevenire la possibile insorgenza di:
• disturbi alla colonna vertebrale dovuti ad una errata posizione del corpo e dal restare troppo
tempo seduti;
• disturbi muscolari dovuti all’affaticamento ed indolenzimento dei muscoli perché poco
irrorati dal sangue per la posizione contratta statica;
• disturbi alla mano e all’avambraccio (il dolore, l’impaccio ai movimenti, i formicolii alle
dita), dovuti all’infiammazione dei nervi e dei tendini sovraccaricati o compressi a causa dei
movimenti ripetitivi rapidi.
L’affaticamento fisico o mentale A volte possono verificarsi problemi di affaticamento fisico o mentale, in caso di:
• cattiva organizzazione del lavoro che obbliga all’esecuzione di operazioni monotone e
ripetitive per lunghi periodi;
• cattive condizioni ambientali (temperatura, umidità e velocità dell’aria);
• rumore ambientale tale da disturbare l’attenzione;
• software non adeguato.
Ai fini della prevenzione è pertanto necessario:
• progettare ergonomicamente il posto di lavoro con una corretta scelta e disposizione degli
arredi e dei videoterminali;
• organizzare correttamente il lavoro, rispettando le pause ed evitando di mantenere una
posizione inalterata per tempi prolungati, la digitazione rapida e l’uso del mouse per lunghi
periodi.
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SORVEGLIANZA SANITARIA Gli addetti all’utilizzo dei VDT saranno sottoposti a sorveglianza sanitaria obbligatoria, come
indicato all’art. 176 del D.Lgs. 81/08, con particolare riferimento a:
- rischi per la vista e per gli occhi;
- rischi per l’apparato muscolo-scheletrico.
Sono previste:
- visite mediche preventive (prima dell'avviamento alla mansione);
- visite mediche periodiche.
Visite mediche preventive
I lavoratori che dovranno operare in modo continuativo al Video, sono sottoposti ad una visita
medica volta al controllo:
- dell'apparato visivo (esame degli occhi e della vista);
- dell'apparato locomotore (in particolare esame del rachide e degli arti superiori).
Visite mediche periodiche
Salvi i casi particolari che richiedono una frequenza diversa stabilita dal medico competente, la
periodicità delle visite di controllo sarà:
biennale per i lavoratori classificati come idonei con prescrizioni o limitazioni e per i lavoratori che
abbiano compiuto il cinquantesimo anno di età;
quinquennale negli altri casi.
Tuttavia ogni lavoratore, se sospetta una sopravvenuta alterazione della funzione visiva, può
richiedere al Medico Competente di essere sottoposto a controlli.
La spesa per gli accertamenti sanitari e per la dotazione di dispositivi speciali di correzione in
funzione dell'attività svolta è a carico del datore di lavoro.
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II lavoratore addetto in modo continuativo ai videoterminali ha diritto ad una interruzione della sua
attività mediante pause ovvero cambiamento di attività. Viene stabilito un tempo minimo, ossia una
pausa di quindici minuti ogni 2 ore. Condizioni migliorative potranno essere stabilite dalla
contrattazione collettiva, anche aziendale.
LAVORATRICI IN STATO DI GRAVIDANZA
Come contemplato dal comma 1 dell’ art. 28 del D.Lgs. 81/08 e s.m.i, la valutazione dei rischi tiene
conto anche dei rischi relativi alle lavoratrici in stato di gravidanza (secondo quanto previsto dal
D.Lgs. 26 marzo 2001, n. 151).
La tutela della salute lavoratrici madri attraverso l’eliminazione o riduzione dell’esposizione a
fattori di rischio professionali per le gravide , per l’embrione ed il feto, con particolare attenzione a
fattori di rischio abortigeni, mutageni e teratogeni, ha comportato la valutazione dei rischi per la
sicurezza e la salute delle lavoratrici gestanti, puerpere o in periodo di allattamento fino a sette mesi
dopo il parto, per le lavoratrici addette all’ utilizzo dei VDT.
La valutazione ha tenuto conto anche dei movimenti, delle posizioni di lavoro, della fatica mentale
e fisica e gli altri disagi fisici e mentali connessi con l'attività svolta dalle predette lavoratrici
durante l’utilizzo dei VDT.
L’unico problema per le lavoratrici gestanti è legato all’assunzione di variazioni posturali legate alla
gravidanza che potrebbero favorire l'insorgenza di disturbi dorso-lombari atti a giustificare la
modifica temporanea dellecondizioni o dell’ orario di lavoro. Studi specialistici hanno infatti
dimostrato che il lavoro al VDT non comporta rischi o problemi particolari sia per la lavoratrice.
Sia per il nascituro.
Pertanto, a seguito della suddetta valutazione, sono state individuate le seguenti misure di
prevenzione e protezione da adottare:
Alle lavoratrici gestanti saranno concesse maggiori pause di riposo (15 minuti ogni 60 minuti di
lavoro al VDT) al fine di consentire cambiamenti posturali atti a prevenire la possibile insorgenza di
disturbi dorsolombari.
Verranno modificati i ritmi lavorativi, in modo che essi non siano eccessivi e, che non comportino
una posizione particolarmente affaticante per la lavoratrice.
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Se richiesto dal medico competente, si predisporrà una modifica temporanea delle condizioni o dell’
orario di lavoro.
Le lavoratrici addette ed il rappresentante per la sicurezza sono stati informati sui risultati della
valutazione e sulle conseguenti misure adottate
ESERCIZI
Per alcuni soggetti con problemi il Medico Competente potrà dare prescrizioni aggiuntive sulle
modalità e sulla durata delle interruzioni. Di seguito viene fatta una proposta per usare alcuni
momenti delle pause in modo "intelligente": se uno dei problemi indotti dal lavoro continuativo al
Videoterminale è rappresentato dai disturbi alla colonna vertebrale, alle spalle e alle braccia, che
possono essere prevenutì con adatti esercizi, perché non eseguirne alcuni durante le interruzioni?
Non si tratta di trasformare le pause in un nuovo lavoro, né di sottoporsi ad altri compiti obbligatori.
Semplicemente, di offrire una guida a chi desidera impiegare alcuni minuti della pausa, in modo
attivo, per la propria salute.
PREMESSA
Gli esercizi proposti vanno eseguiti in condizioni di assenza di dolore nelle regioni interessate;
se durante l'esecuzione ne dovesse comparire, si consiglia una valutazione medica.
Alcuni esercizi sono da fare da seduti, altri in piedi.
Come acquisire una buona posizione di partenza per gli esercizi da seduto: rilascia dei tutto la
colonna, come nella fig. 1 e poi raddrizza lentamente inarcando il più possibile la schiena, come
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nella fig. 2; ripeti per 5 volte. La posizione migliore per gli esercizi che seguono è quella della fig.
n.2 ma un po' meno esagerata.
STIRAMENTO DEI MUSCOLI DEL COLLO
Esercizio n. 1
Mettiti in questa posizione, intreccia le dita sulla testa e tira lentamente il capo in
basso: Compi alcuni atti respiratori, lasciando uscire a fondo l'aria. Ripeti più volte,
fino a sentir calare la tensione dietro.
Esercizio n. 2
Piega il collo da un lato continuando a guardare diritto davanti a te (non alzare
la spalla). L'esercizio è più efficace se ti aiuti con la mano (v. figura). Compi
alcuni atti respiratori, rilasciando l'altra spalla.
MOBILIZZAZIONE DEL COLLO
Esercizio n. 3
Ritrai il mento continuando a guardare diritto davanti a te; compi alcuni atti respiratori,
poi ritorna nella posizione di partenza.
Ti puoi aiutare guidando il mento con la mano.
MOBILIZZAZIONE DELLE SPALLE
Esercizio n.4
Allarga le braccia e descrivi 10 piccoli cerchi con le mani, in entrambe le direzioni. Porta le braccia in alto e fai altri 10
piccoli cerchi, sempre in entrambe le direzioni.
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RIFERIMENTI NORMATIVI E BIBLIOGRAFIA:
- Direttiva Comunitaria 270/90/CEE del 21/6/90;
- Circolare n. 71911/10.0.296 del 22/2/1991;
- Gazzetta Ufficiale n. 244 del 18-10-2000: Linee guida per il corretto utilizzo dei
videoterminali
- Lettera circolare 8 gennaio 1990: Polverosità nei terminali e nei computers
- Circolare 12 dicembre 1989, n 113: Criteri di valutazione dei filtri protettivi per video
terminali
- Lettera circolare 9 maggio 1988: Lavoro ai video terminali ed attività istituzionale delle
USL
- Circolare 1 settembre 1987, n 98: Applicazione norme prevenzione infortuni ed igiene del
lavoro, visite mediche obbligatorie, video terminali utilizzanti schermi a raggi catodici,
controlli sanitari sulla produzione dell'energia termoelettrica.
- Lettera circolare 19 aprile 1987 Controllo delle radiazioni emesse dai terminali - video, della
sicurezza degli impianti elettrici e della rumorosità delle apparecchiature elettroniche.
- Lettera circolare 5 giugno 1985: condizioni di lavoro per gli addetti alle apparecchiature
videoterminali.
- Decreto Legislativo 81/2008 e s.m.i.
- Decreto Legislativo 26 marzo 2001, n. 151
- UNI-EN 29211/1 Requisiti ergonomici per il lavoro di ufficio con videoterminali -
Introduzione generale
- UNI-EN 29241/2 Videoterminali - Guida ai requisiti dei compiti
- UNI-EN 29241/3 Requisii ergonomici per il lavoro di ufficio con videoterminali -
requisiti dell'unità video