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1 UNIVERSITE EUROPEENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. Bruxelle – Belgique Course De Formation Professionelle En COSTELLAZIONI FAMILIARI DI BERT HELLINGER Titre De Le These LE COSTELLAZIONI FAMILIARI, LA PERCEZIONE: LA COSCIENZA E LO SPIRITO Directeur de thése Candidat Bert Hellinger M.me De Agostini Maura Professeur Matr. n° 2488 Gerhard G. Walper [email protected] Juliet 2010

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UNIVERSITE EUROPEENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. Bruxelle – Belgique

Course De Formation Professionelle En

COSTELLAZIONI FAMILIARI DI BERT HELLINGER

Titre De Le These

LE COSTELLAZIONI FAMILIARI, LA PERCEZIONE: LA COSCIENZA E LO SPIRITO

Directeur de thése Candidat

Bert Hellinger M.me De Agostini Maura

Professeur Matr. n° 2488

Gerhard G. Walper [email protected]

Juliet 2010

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Dedico questa tesi a mio marito Gianfranco che mi ha aiutata, sostenuta e si è occupato dei

nostri figli durante le mie assenze da casa. Grazie.

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LE COSTELLAZIONI FAMILIARI

LA PERCEZIONE LA COSCIENZA E LO SPIRITO

Il primo titolo dato alla mia tesi era: “essere al servizio e ricevere così tanto

in un atto sacro” il commento di Bert Hellinger è stato: “questo tema è

troppo generico per dimostrare che l'autore conosce e domina le

costellazioni famigliari” riteneva che io andassi oltre, come da una frase e da

un titolo si percepisce tutto il sistema di una persona.

Io tendenzialmente vado oltre e non riesco ad essere specifica, è la mia

natura, forse il mio irretimento. Ma è proprio così, da una frase si può

comprendere tutto ciò che c'è.

Non ho mai scritto una tesi prima d’ora, per me vuol dire dimostrare di aver

compreso qualcosa di ciò che è stato spiegato, ma in questo tipo di corso

Bert più volte ha detto che è un insegnamento che avviene attraverso

l’anima e lo spirito, è quindi difficile rimanere legata ad un qualcosa che non

sia in qualche modo una descrizione spirituale che va oltre il campo, oltre l'

aver appreso, poiché lo spirito è sempre in movimento e insegna mentre

vivi, insegna nel tuo cuore gli ordini dell'amore e le leggi dello spirito che

regolano la vita e le costellazioni famigliari.

Sono stata bisognosa di prendere dal maestro che pian piano mi ha portata

alla percezione dello spirito e dopo un percorso di tre anni porto avanti con

amore ciò che con il cuore ho appreso e continuo ad apprendere attraverso

lo spirito.

Tenterò quindi di farlo, tutto viene sempre al tempo giusto.

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1 COME SI ARRIVA A CONOSCERE LE COSTELLAZIONI FAMIGLIARI

In uno dei primi seminari al quale ho partecipato Bert ha citato un passo

della Bibbia, ne ha citati molti altri in seguito, ma questo rende l'idea di ciò

che vuol dire assistere ad un corso di formazione di Costellazioni Famigliari

con Hellinger: è un passo scritto in almeno due punti nella Bibbia [Geremia

31 33,36] ed [Ebrei 8-10,13] e in entrambi è scritto più o meno così:

“questo è il patto della nuova alleanza scritto per voi (il popolo di Israele)

dopo questi giorni; nessuno dovrà più dire a qualcuno Dio è qui o Dio è la,

ma sarò io stesso a mettere la mia legge nel vostro cuore e sarò io a

rimettere i vostri peccati. Parola del Signore”.

Ciò che si apprende in questo corso quindi avviene attraverso lo spirito è il

servizio a Dio appreso attraverso lo spirito stesso che parla al nostro cuore,

la percezione è l'unico strumento, se senti e hai fede nello spirito, sai tutto.

Quasi non avrebbe senso fare un corso di formazione, la vita insegna

mentre la vivi, ma a certi livelli bisogna essere condotti da chi già vede.

La prima parola magica per essere un facilitatore è PERCEZIONE, unita

ad uno stato d'essere che è il SILENZIO.

Percezione significa restare nel proprio centro, con tutto ciò che si ha, e

comprenderlo con amore. Io sono qui e sono questo, qui ed ora, e qui e ora

io sono così. Significa entrare in uno spazio in cui si è aperti ad accogliere

un' altra sensazione che viene da fuori e ci si avvicina con intenzione a

qualcun altro, aperti a tutto e si riceve una sensazione. Questa sensazione è

sempre vera, è sempre giusta così come si manifesta ed è sempre la prima;

è la percezione di ciò che è nell'altro, si manifesta nel silenzio interiore, che

predispone l'attenzione a ciò che arriva da fuori.

Qualunque percezione va accolta con il cuore così com'è. È la sottile

differenza tra ciò che era prima e ciò che c'è dopo. L'intenzione alla

percezione è la prima cosa, essa muove tutto e può aprirti a qualunque stato

d'essere; parte dalla volontà, ma è ancora più intensa perché ha uno scopo

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più determinato e più finito, raggiunge un fine, è in definitiva il risultato della

volontà, l'intenzione è ferma.

Non ci vuole tanta forza per attuarla è un movimento simbiotico di cuore e

cervello, ma è il cuore a determinarne la forza e il fine ultimo. La percezione

comprende oltre che l'intenzione anche l'attenzione aperta al tutto, ampia,

ma non rilassata, in tono. Direi che l'attenzione tonica è come un muscolo

che può trattenere , è aperto al movimento ma è tonico.

Il silenzio è fondamentale perché solo all'interno di questo silenzio, che

assomiglia a uno spazio vuoto, avviene il tutto, se scorrono pensieri ne

risente la percezione. Creare un vuoto con l'intenzione è l'unica via alla

percezione, si tratta di un vuoto in cui il lato razionale del cervello è meno

vigile, è un apertura al lato destro del cervello, a percepire più con il corpo

che non con la mente.

Nel corpo ha sede lo spirito “il corpo di Cristo”, la percezione è uno stato

spirituale dell'essere.

Quasi come dire accolgo qualunque cosa arrivi senza intervenire con me

stessa, ma lo prendo così com'è.

Il silenzio implica non far entrare nulla di quei sentimenti bassi che sono: il

giudizio, un rifiuto di ciò che si è percepito, un caricare in eccesso ciò che si

è percepito ecc...

Tutto è e resta così com'è arrivato ed è sempre giusto. Giusto non si intende

come giudizio morale, ma vuol dire che si prende così com'è e si usa per un

lavoro.

Così come mi è accaduto di vedere la prima vota in un incontro di

costellazioni famigliari tenuto da Bert Hellinger.

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2 COME AVVIENE IL MIO INCONTRO CON LE COSTELLAZIONI FAMILIARI.

Ho sentito parlare di Costellazioni familiari ai corsi di Nuova Medicina del

Dott. Hamer, a cui ho partecipato, da alcuni colleghi, per molto tempo non

me ne sono occupata, né ci ho pensato.

Col tempo ho imparato che ogni cosa ha il suo momento e non viene né

prima né dopo ma solo nel suo momento. Questo è il volere dell'anima.

Un giorno, “per caso” anche se, scopri che il caso non esiste, un collega

mi ha informata che nel week- end a Merano ci sarebbe stata una

conferenza di Bert Hellinger, il padre delle costellazioni familiari e senza

esitare mi sono iscritta coinvolgendo tutta la famiglia.

Durante la giornata ho tenuto la mano alzata tutto il giorno insieme al mio

secondo figlio, mentre il primo figlio e mio marito se ne stavano rannicchiati

sulla sedia nella speranza di non essere chiamati. Il piccolo si vedeva, lo

faceva per me, il grande lo faceva per papà; naturalmente non siamo stati

chiamati, due volevano e due no, ma Bert ha osservato il nostro

comportamento e giustamente ha colto (PERCEZIONE) che se ci avesse

chiamati avrebbe escluso dal mio sistema i due che non volevano.

Lo spirito riunisce nell'amore e guarda tutti, non fa mai cose che possono

danneggiare qualcuno del sistema o che vanno contro una volontà, forzare

la mano ai due che non volevano non sarebbe stato amore. Chi percepisce i

movimenti dello spirito guarda verso tutti con lo stesso amore e lo fa solo se

in tutti c'è la stessa volontà .

La cosa più divertente e significativa allo stesso tempo è stata la fine della

giornata, quando il secondo figlio è salito sul palco ed è andato a stringere la

mano a Bert, tutto solo e quasi di corsa. E’ stato come un: bravo, mi è

piaciuto quello che hai fatto, ma ora corro a casa, ne ho abbastanza. Me lo

ha anche detto, “mamma andiamocene a casa”. Quanta fatica ha dovuto

fare il piccolo ( 7 anni) per sostenere me e non sentirsi separato dagli

altri due della famiglia.

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E’ stata dura anche per me, ma mi ha fatto comprendere quanto non mi

conoscevo e quanto non conoscevo i miei lati pesanti e quanto la realtà

dimostrata fosse diversa dalla verità del profondo dell'anima. E anche

quanto si può essere lontani dall'amore e irretiti nel proprio sistema e forse

anche quanto poco amore c'era in me.

Era la fine del mese di settembre 2005, ho compreso lì immediatamente,

che quella strada poteva essere giusta per me, alcune vie vanno percorse,

non è sempre semplice andare, ma ogni volta che esco da un incontro di

formazione di costellazioni familiari sono più umile e ho un apertura di cuore

diversa.

Sono passati tre anni e mi è stata donata la possibilità di affidarmi, e di

essere al servizio di un qualcosa di più grande che guida il tutto e ho più

fiducia ad affidarmi e una totale consapevolezza che nulla avviene se prima

non è il cuore e lo spirito a volerlo in modo particolare.

Ancor di più ho imparato l’amore verso tutti in modo disinteressato: siamo

tutti uguali e aprire il cuore a tutto ciò che sei e acconsentire, ho trovato

forza ed energia nell'aprire il mio cuore, per essere in grado di accogliere

qualsiasi altra cosa gli altri possano darmi.

Imparare a guadare il sistema, con lo stesso amore, rivolti verso tutti, non è

così semplice. Tendenzialmente si giudica e spesso si escludono persone

che fan parte della famiglia; è un problema di buona coscienza che ci lega

alla nostra famiglia. La buona coscienza esclude, questo concetto lo tratterò

più avanti.

Da qualche tempo anch’io tengo gruppi di costellazioni nella mia città e nei

dintorni della mia città: é un grande dono essere al servizio dello spirito e

seguirne il flusso nell’aiuto incondizionato, fidarsi guardando con amore e

nell’ordine dell’amore, accettando e riconoscendo ciò che c'è così com'è:

senza paura, senza giudizio, senza compassione e senza morale, al servizio

dello spirito.

E ancor più grande è restare umili, all'ultimo posto, (vuol dire non intervenire

con se stessi) al servizio dell'amore, (vuol dire percepire i movimenti dello

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spirito) così come lo spirito ne indica la direzione, senza volontà personale,

al servizio, rispettosi delle leggi e degli ordini che regolano i sistemi. (vuol

dire essere presenti qui e ora ,al servizio e intervenire solo negli ordine

dell'amore).

L'ordine di appartenenza al sistema è semplice :

L'ordine di rango. In cui la gerarchia indica che chi viene prima ha

diritto su chi viene dopo.

La compensazione. Io al posto tuo. L'irretimento. L'escluso viene

rappresentato.

Ovunque esistano legami automaticamente si percepisce d'istinto: “Cosa è

necessario qui per avere il permesso di appartenere, e cosa devo fare o

lasciare per non perdere la mia appartenenza”. L'organo di percezione in

questo caso è la coscienza . Perciò chi appartiene a più gruppi ha anche più

coscienze. Si può anche dire che la stessa coscienza reagisce in modo

diverso in gruppi diversi. Il che inizia già con il padre e con la madre. Io so

già cosa devo fare per piacere a mio padre. E so anche cosa devo fare per

piacere a mia madre. Con ognuno dei due valgono criteri diversi. Ma si tratta

sempre della stessa cosa: “Posso appartenere o no”. Questa coscienza si

chiama “coscienza del legame” . Avere una coscienza a posto significa

quindi “sentirsi di appartenere”.

Ad un livello umano molto profondo, l'aspirazione a far parte del contesto e

quindi a questo tipo di innocenza, costituisce il motore principale del nostro

agire. Non c'è nulla di soprannaturale che regola questo, è insito in noi. Il

gruppo decide cosa è bene e coscienzioso e cosa è male. (da Bert Hellinger

– Riconoscere ciò che è . La forza rivelatrice delle Costellazioni familiari.

p.30)

Un ulteriore aspetto della coscienza, che ha una grande importanza nella

nostra felicità o infelicità della vita , spesso addirittura per la malattia e per la

morte, è lo stesso diritto di appartenenza.

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La cosa più importante è che nelle famiglie e nelle stirpi, ogni membro - vivo

o morto – ha lo stesso diritto di appartenenza...Se dunque un membro della

famiglia e della stirpe è stato escluso, rimosso o dimenticato, la famiglia e la

stirpe reagiscono come se fosse accaduto un grave torto che deve essere

espiato. Ciò accade per esempio se, per motivi morali, qualcuno viene

considerato non degno di appartenere alla famiglia, o se qualcuno prende il

posto di un altro membro della famiglia come se lo rimuovesse. Può ancora

accadere se si ignora se si ignora qualcuno che appartiene alla famiglia e

alla stirpe, perché il suo destino fa paura, o anche se viene solo dimenticato:

per esempio un bambino morto appena nato. L'anima non tollera che

qualcuno venga considerato più grande o più piccolo, migliore o peggiore.

L' ingiustizia dell'esclusione viene espiata nella famiglia e nella stirpe, in

quanto un altro membro rappresenta spesso a sua insaputa la persona

esclusa o dimenticata di fronte alle altre rimaste o entrate a far parte del

sistema. Questa è la causa più importante di un irretimento e dei problemi

che derivano da questa situazione sia per la persona irretita sia per la sua

famiglia e per la stirpe. Il diritto fondamentale all'appartenenza non è una

richiesta che viene dall'esterno ma, considerando il comportamento

profondo della nostra anima, è qualcosa che viene prima di noi, dunque

cosa in superficie pensiamo o facciamo per giustificarci.

Nelle famiglie vige dunque la legge della parità del valore di tutti. Ognuno,

per così dire, a modo suo, è accolto e nessuno può essere sostituito o

dimenticato.... Bert Hellinger dice: Come terapeuta metto di nuovo in luce e

in gioco gli esclusi e, quando essi vengono riconosciuti e accolti, regna la

pace e gli irretiti sono di nuovo liberi. In questo riconoscimento reciproco

della parità di valore si ritrovano nell'amore le persone che prima forse erano

separate: uomo donna, genitori e figli, sani e malati, quelli che sono venuti e

quelli che se ne sono andati, vivi e morti. Come terapeuta mi sento

profondamente al servizio della riconciliazione. ( Bert Hellinger , Ordini

dell'amore: manuale per la rinascita delle relazioni, cit. pag. 446)

L’amore ha una grande forza, “forte come la morte è l’amore” è scritto nella

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Bibbia ,nel Cantico dei Cantici, la forza che scaturisce dall’amore non è

superabile da nessun' altra forza. E’ come dire: le due forze più grandi dateci

dalla creazione sono equivalenti FORZA DELL' AMORE = FORZA DELLA

MORTE. L'amore è la forza che muove i sistemi, quando non è al posto

giusto è causa degli irretimenti e la morte è la forza che si sostituisce ad

essa come conseguenza. Tutti noi viviamo nel diritto di sentirci amati e

guardati dall'amore, se quando non avviene guardiamo verso la morte è la

conseguenza.

Bert H. ci dona la possibilità di incanalarci con fede verso un amore

incondizionato da dogmi e pragmatismo religioso, ci da la possibilità di

andare oltre in unione con lo spirito d'amore assoluto.

Sono cattolica, ma i veri cattolici direbbero che non lo sono, in realtà sono al

di fuori della religione, seguo i movimenti e i doni dello spirito nell'amore

Grande e incondizionato verso tutti.

In ogni religione esiste un atto sacro, chi conduce l'atto sacro dovrebbe

essere all'ultimo posto, sempre; così resta all’ultimo posto anche chi

conduce una rappresentazione dello spirito.

Chi conosce il potere dello Spirito sa che muove tutto, muove il corpo e la

mente e, com’è scritto nella Bibbia “lo spirito può smuovere le montagne”.

Bisogna essere forti e accorti, ciò che mi domando ora è quanto un atto

sacro può essere governato e restare sempre nell'amore, ma anche qui,

dalle costellazioni ho imparato che ognuno di noi ha il proprio destino. Bert

H. direbbe “ognuno è l'artefice delle proprie sfortune”. La fede ti porta alla

coscienza che al di sopra di tutto c'è il grande Spirito che il Tutto muove e

che è su tutti indistintamente; possiamo chiamarlo in molti modi: Dio, il

Creatore, YHWH , Spirito Santo, i tanti nomi della luce vera.

E' lo spirito a muovere tutto, è lo spirito a riunire nell’amore e ha i suoi tempi

e i suoi modi. I disegni di Dio sono per ognuno di noi, nessuno escluso.

Un giorno ho avuto un immagine : ogni uomo vive la propria vita e la vive

passo dopo passo, dalla nascita alla propria morte. Mentre la vivi non sai

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dove ti portano i passi, lo intuisci, a volte fai scelte che arrivano come un

intuizione. Questa è l'immagine: un lavoro all'uncinetto, mentre viene

eseguito vedi dal rovescio l'aggiunta dei fili, i nodi e i fili di vario colore. Solo

alla fine del lavoro, come alla fine della vita, vedi il disegno di Dio su te. E se

lo guardi, comunque esso sia, è sempre un disegno perfetto, logico,

ineccepibile. Guidato dalla grande mano dello Spirito. Poteva essere

meglio? Solo chi si innalza al di sopra di Dio lo afferma, ma può affermarlo?

Ne ha le prove?

In terre in cui si vivono ancora ai ritmi della natura come l'Africa si

comprendono di più le modalità dello spirito. La fortuna di aver potuto vivere

in quei luoghi per 16 anni come ha fatto Bert Hellinger e come hanno fatto

e fanno, con tempi e modalità diverse molti sacerdoti mandati in missione

in quelle terre, fa si che essi abbiano sviluppato una percezione dei veri ritmi

della vita e dello spirito, per poter vivere di più nel qui e ora, perché la vita è

importante nell'oggi.

Lo spirito risponde sempre e ha i suoi tempi, ma lo fa solo con la forza

dell’amore, in Africa si crede fortemente al fatto che non esiste nessuna

medicina efficace a curare qualunque disagio o qualunque malattia se lo

spirito non è libero o liberato.

Far buon uso del sentire dello spirito a favore della vita e dell'amore è

auspicabile, ma anche l'altra direzione appartiene alla realtà, anche questa è

stata creata da Dio, come disse Bert Hellinger in un seminario : se Dio non

l'avesse voluta così sarebbe stato un cerchio perfetto, ma non ci sarebbe

stato più un movimento creativo. Il creativo è imperfetto proprio per

permettere il movimento in una qualche direzione e potersi muovere nella

creazione.

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3 COSA DICE LA BIOLOGIA E COSA DICONO GLI SCIENZIATI A PROPOSITO DEL CAMPO

Mi pare interessante ciò che ho sentito da Bruce Lipton, sulla biologia e il

campo, uso ciò che dice B. Lipton per spiegare il campo e la validità del

lavoro di Bert nelle costellazioni familiari spirituali.

In biologia si dice: noi non siamo un unica persona, ma siamo un insieme di

50 mila miliardi di cellule, ma la cosa più importante sta nella nostra mente,

è la biologia a governare l' uomo, l'uomo è biologico e la mente è biologica.

La mente governa le cellule, capire cosa accade in una cellula fa

comprendere cosa accade in tutto il corpo.

a parte più importante di noi stessi sta nella nostra mente e nella nostra

anima.

Socrate invece parlava di energia, la sua visione è dualistica. L'energia o

forma o anima, governa la materia ed è separata dalla materia.

l mondo fisico è imperfetto, è un immagine. Il mondo invisibile è perfetto.

La Chiesa dice: vogliamo vivere nel mondo perfetto, non in quello imperfetto,

mi preparo per il mondo perfetto.

Il controllo delle cellule dice Socrate avviene dall'esterno verso l'interno, cioè

prevede l'esistenza dello spirito. L'anima penetra e da la vita.

J.Watson e F. Crick nel 1953 ci spiegano il DNA.

Il DNA trasmette il codice genetico e le proteine determinano la struttura

fisica e provvedono alle funzioni di ogni essere umano.

Noi abbiamo il 50 % dei cromosomi di nostra madre e il 50 % di nostro padre

e per sentirci completi dobbiamo averli entrambi.

I geni controllano e determinano la nostra vita. Ma se siamo una vittima dei

geni siamo impotenti, cioè irresponsabili.

L

I

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nche per le costellazioni familiari con le vittime non si può far nulla, è

tempo perso, solo un' intenzione a guardare verso se stessi porta

movimento.

a tutto è sistemico, tutto è geometria della creazione.

ella scienza il primo piano è costituito dalla matematica, poi della fisica, poi

dalla chimica, poi dalla biologia chimica e poi dalla psicologia.

e la scienza dei piani inferiori, cioè la matematica, modifica le conoscenze

anche negli altri livelli superiori si modifica la conoscenza.

on la tecnica di osservazione proposta da Bert Hellingr abbiamo visto

chiaramente che tutto ha una geometria sacra sistemica. Vale a dire che

tutto può essere rappresentato e tutto si muove in modo geometricamente

perfetto con gli ordini dell'amore, più avanti riprenderò l' argomento in modo

più approfondito.

Nel 1900 abbiamo scoperto la fisica quantistica e questa dice che quello

che è importante, è che le energie si intrecciano e si interconnettono.

Vengono studiate le onde di energia. Le onde di energia non possono

essere separate dobbiamo quindi considerare il tutto e non la singola cellula

fisica.

Le onde di energia spiegano che possiamo sapere cosa succede solo se

consideriamo tutto di una persona.

Le onde interferiscono tra loro e possono essere costruttive o distruttive.

L'interferenza costruttiva sono le buone vibrazioni e quella distruttiva sono le

cattive vibrazioni. Anche se il livello di definizione di buono e cattivo è

limitante , meglio considerare un aumento o diminuzione di forza.

li animali, le piante comunicano con vibrazioni, la gazzella non ha bisogno

di avvicinarsi al leone, lo sa che sarebbe distruttivo e lo sa attraverso le

vibrazioni.

Se da piccoli ci insegnassero questo sarebbe più semplice, invece ci

insegnano a non fidarci delle nostre sensazioni.

Il linguaggio nasconde i sentimenti, ma non le vibrazioni, il linguaggio emana

vibrazioni , è possibile riconoscere da dove provengono i sentimenti

A

M

N

S

C

G

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attraverso le percezioni.

Un campo di forza è costituito da atomi che ruotano, formano un' onda, le

vibrazioni. Nella fisica quantistica si studiano le onde, come interagiscono le

une con le altre, noi siamo connessi da ogni altra cosa e siamo nel campo.

Ogni persona è collegata all'altra dalle onde degli atomi che creano

interferenza l'una con l'altra. Allora bisogna considerare le onde e il campo.

oi siamo formati da luce ed energia che interagiscono le une con le altre,

nessuno escluso.

A. Einstein dice che l’energia del campo è l'unica forma che può modificare

la materia, che da forma alla materia.

Nel campo possiamo modificare la materia. Il campo da forma alla materia.

Le particelle sono la materia, l'esistenza fisica è controllata dal campo.

La mente da forma al corpo, ciò in cui crediamo e pensiamo, da forma al

corpo. Noi siamo onde che interagiscono le une con le altre e se siamo

all'interno, anche di un'altra persona possiamo modificarla attraverso il

campo.

Possiamo convogliare l’energia in una direzione usando la meditazione, o la

preghiera.

Quindi i geni non controllano la vita.

Le cellule staminali sono in grado di sostituire qualsiasi tessuto del corpo,

funzionano così, le stesse cellule con terreni di cultura diversi diventano un'

altra cosa, puoi sostituire ogni cosa nel corpo con le cellule staminali, ma

esse non controllano la vita.

Nel ciclo di Kreb si dice che in una cellula le singole proteine svolgono le

stesse funzioni.

e proteine reagiscono alle buone vibrazioni e alle cattive vibrazioni, la vita

si muove con le proteine, il segnale proviene dal campo. L'energia che

proviene dal corpo è una forza vitale, quando un segnale si lega ad una

proteina genera il movimento, se il segnale è positivo abbiamo buona vita e

salute. Ma le nostre credenze dominano la nostra esistenza.

N

L

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i sono solo 3 modi per modificare il segnale:

1. i traumi

2. le tossine (se il corpo è intossicato il segnale non passa)

3. il pensiero, la mente (il cervello controlla il segnale)

Il segnale proviene dall'ambiente e cambia il comportamento.

La funzione della proteina recettore è la consapevolezza dell'ambiente.

L'interruttore è la consapevolezza dell'ambiente attraverso la sensazione

fisica. Allora la percezione e il modo che abbiamo di vedere il mondo

controllano la biologia. Il comportamento e l'azione fisica è controllato dalla

proteina e quindi controlliamo la qualità della vita.

La percezione controlla l'attività dei geni. La credenza che una malattia sia

ereditaria, questa si manifesta. E’ anche il principio di Hamer, nella nuova

medicina, gli shock agiscono sulla biologia. Sembra un gioco di parole, ma è

come dire: non farti influenzare dall'influenza! Così vale per le allergie ecc….

Bert dice la stessa cosa nell'osservazione della fenomenologia sistemica, se

noi guardiamo con amore verso qualcuno della famiglia al posto di un altro

creiamo un blocco nel sistema e un disordine che si manifesta con una

contrazione energetica del sistema e con una malattia, o con altro.

La percezione controlla la vita , non ci sono due persone che percepiscono

in modo uguale.

Ma si apprende a percepire, e si apprendono maggiormente più sei vicino a riconoscere ciò che sei così come sei e più sei vicino all'UNO, più sei nella grazia di DIO e vuoto, in pace, nella calma. Bert Hellinger dice in un seminario: è come stare sotto l'albero della

vita e non sotto all'albero del bene e del male. E' stato Caino ad aver pensato di non essere amato da Dio come suo fratello Abele, non era stato Dio a pensarlo. Così l'ha ucciso e sono cominciate le prime guerre. Nella Creazione c'è

tutto, spetta a noi riconoscere e prendere ciò che ci serve nel tutto vivere ogni cosa nell'amore.

C

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Noi siamo le nostre credenze, e ciò che ci è stato trasmesso, i miti della

famiglia ad esempio incidono tantissimo su di noi. In una famiglia si dice ad

esempio: “ nella nostra famiglia certe cose non sono mai capitate” ecco che

tu resti legato con l'organo governatore che è la coscienza ad un irretimento,

invischiato nella famiglia e nel suo mito.

E' il campo a condurre, perché le credenze dei molti nel campo creano la

legge.

Il campo da cui proveniamo biologicamente, è la nostra famiglia, l’albero

genealogico. Ma anche il campo degli italiani, dei cattolici, in questi campi

tutto è già segnato “dalla legge del rango” (il diritto di appartenenza), tutto

ripete quando il sistema è in buona coscienza. Ma, come dice Bert Hellinger

è la cattiva coscienza a seguire l’amore e a deviare il sistema verso il suo

ordine, qui le energie non sono più contratte, tutto fluisce.

In un seminario Michela Kaden, un insegnante del percorso di formazione

ha detto che lei vede le costellazioni come dei meridiani, io sono terapeuta

shiatsu da 16 anni e ho ben compreso ciò che intendeva. Quando un

meridiano è libero l’energia scorre in modo perfetto e nutre gli altri meridiani

o si lascia nutrire e tutto fluisce. Esiste un ordine nella creazione in cui le

varie energie si nutrono e si sostengono. Il ciclo di nutrimento dove

un'energia nutre un'altra e il ciclo di controllo che crea una legge, un

sistema. Se qualcuno nel campo non è al suo posto ecco che l’energia è

contratta e dal micro al macro c’è un blocco, è qui che il disagio si

manifesta. La contrazione energetica avviene anche per una risposta

inadeguata a bisogni , ma se non sei al posto giusto, la risposta non può

essere adeguata. Il sistema non è in equilibrio. Viviamo in insiemi e

sottoinsiemi di campi morfogenetici, Bert Hellinger spiega il campo

morfogenetico come l’insieme di soggetti con uguali intenzioni o stato di

appartenenza. Un gruppo di preghiera cattolico è un campo morfogenetico.

Un gruppo di costellazioni è un campo morfogenetico. L’ordine dei medici

formano un campo morfogenetico. L’ordine degli psicologi formano un

campo morfogenetico. I musicisti........ecc

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All’interno di ogni campo ci sono delle leggi che si ripetono e sono vere leggi

perchè regolate dalla coscienza del campo.

Solo una forza più grande come quella dello Spirito che agisce con una forza

assoluta che è l'amore può smuovere, ciò significa andare oltre e toccare

nuove sponde, forse vuol dire anche tradire il sistema per restare nel

bisogno dell'anima e nell'amore verso tutti.

La percezione controlla la biologia, le credenze controllano la biologia, ciò in

cui si crede controlla la biologia.

Dato che le nostre percezioni a volte sono giuste e a volte sbagliate, le

chiamiamo credenze, le credenze controllano la biologia.

Noi siamo una comunità di 50 mila miliardi di cellule. Un sistema di

meridiani, un sistema di persone che hanno contribuito, con il loro amore al

fine che noi ora ci siamo. Solo riconoscendo ciò che fa parte del nostro

essere e includendo ogni piccola parte noi restiamo nella nostra forza e

possiamo interpretare il segnale che proviene da fuori con amore e andare

oltre con lo spirito. Modificare le nostre credenze.

C'è una continuità tra la vita degli antichi e la nostra vita, tutti i dati che sono

stati valutati dall'evoluzione dell'uomo con le macchine che lui stesso ha

creato, indicano l'esistenza di una forza che non può essere né creata né

distrutta. Dentro di noi c'è una forza che gli antichi chiamano spirito.

Le convinzioni diventano parte del campo, ma la convinzione di chi ci

circonda è più potente della nostra convinzione, quindi il campo agisce su di

noi e sulle nostre convinzioni.

Ecco perché l’effetto del gruppo è più incisivo.

Del resto, visto sotto un altro aspetto, anche nella Bibbia è scritto. “Quando

due di voi sono riuniti in preghiera Dio con il suo spirito è presente.”

Dice due, non uno, bisogna essere almeno in due per muovere energia di un

sistema.

Qui è spiegata anche l’affermazione di Bert Hellinger quando dice che la

coppia è un alleanza per la vita. Un alleanza che muove energia vitale per la

vita e a favore non solo del portare avanti la vita ma anche per renderla

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vitale (quando fluisce l'amore).

La nostra convinzione quindi viene influenzata dal campo.

Bruce L. dice : se gli esperimenti vengono condotti senza aspettative i

risultati sono diversi.

Bert H. dice: noi siamo fatti ad immagine di Dio, non a nostra immagine.

Sottolinea con ciò che noi ci facciamo sempre l'immagine di qualcuno e di

noi stessi come dovrebbe o dovremo essere, con un'aspettativa, ma noi

come gli altri viviamo dell'immagine che Dio ha di noi.

Per avere la vita abbiamo bisogno di gioia e di amore.

Da dove vengono le nostre percezioni?

Dalla genetica, dagli istinti, dalla continua ricerca e bisogno di sentirci amati,

dice Bert Hellinger.

Ma in tutto agisce il subconscio e il programma genealogico.

Faccio un esempio: qualunque bambino sa nuotare sin dalla nascita.

La mente subconscia registra le abitudini che abbiano acquisito, per ciò

dimentichiamo come si nuota, il bambino impara che l'acqua è pericolosa

dallo sguardo della mamma e dalle convinzioni e poi, quando vogliono farlo

nuotare lui ha paura dell'acqua.

La mente conscia è la programmazione creativa.

Il subconscio è appreso, ed è dato dall'educazione.

La Bibbia dice, bisogna essere come bambini per vedere chiaramente…con

cuore puro, lo spirito....fino a quando non interviene la mente subconscia.

Ma abbiamo visto che il subconscio viene influenzato anche nel grembo

materno, ora è veramente difficile essere puri con lo spirito.

Bert Hellinger dice che tutto è sempre presente in noi.

Ma la consapevolezza permette di riscrivere gli istinti.

Bert Hellinger dice: riconoscere ciò che ha agito su di noi ci permette un

cambiamento solo accettandolo così com’è, solo da li si può andare oltre,

ma solo con un movimento guidato dallo spirito (il segnale, la percezione).

Il 95% della vita viene condotto dalla mente subconscia.

La consapevolezza permette di riscrivere gli istinti e controllare la mente

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subconscia.

uale ambiente controlla lo sviluppo del feto? La madre, l’ambiente della

madre. Bert H. dice la madre è importante al 95% è lei a incidere sul noi ed

è lei a darci la vita e a portarci a nostro padre. E' dalla madre che arrivano i

maggiori irretimenti.

I mondi spirituali modificano il campo, è solo lo spirito che guarisce è solo lo

spirito che controlla la vita, è lo spirito il segnale.

I piccoli acquisiscono le capacità solo attraverso l'osservazione dei genitori,

per ciò non è necessario insegnargliele.

Nella concezione junghiana dell'uomo il tratto caratteristico più importante è

la combinazione della "casualità" con la "teleologia". Il comportamento

dell'uomo non è condizionato soltanto dalla sua storia individuale e di

membro della razza umana (casualità), ma anche dai suoi fini e dalle sue

aspirazioni (teleologia). Sia il passato come realtà, sia il futuro come

potenzialità, guidano il nostro comportamento presente.

Jung sostiene che entrambe le posizioni sono necessarie in psicologia per

giungere a capire perfettamente la personalità. Il presente, infatti, è

determinato non solo dal passato (casualità), ma anche dal futuro

(teleologia). Un atteggiamento puramente casuale porta l'uomo alla

disperazione perché lo rende prigioniero del passato. L'atteggiamento

finalistico, invece, dà all'uomo un senso di speranza e uno scopo per cui

vivere.

La concezione junghiana della personalità considera la direzione futura

dell'individuo e nello stesso tempo è retrospettiva, nel senso che si rifà al

passato. Jung vede nella personalità dell'individuo il prodotto e la sintesi

della sua storia ancestrale. Egli pone l'accento sulle origini razziali dell'uomo.

L'uomo nasce già con molte predisposizioni trasmesse dai suoi antenati e

queste lo guidano nella sua condotta. Quindi esiste una personalità collettiva

e razzialmente preformata che è modificata ed elaborata dalle esperienze

che riceve.

La personalità consta di un certo numero di istanze e sistemi separati ma

Q

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interagenti. I principali sono: l' Io, l'Inconscio Personale e i suoi Complessi,

l'Inconscio Collettivo e i suoi Archetipi, la Persona, l'Animus e l'Anima,

l'Ombra.

Io è la mente cosciente

Inconscio Personale è formato dalle esperienze che sono state rimosse,

represse, dimenticate o ignorate, e da quelle troppo deboli per lasciare una

traccia cosciente nella persona. Complessi: il complesso indica un contesto

psichico attivo i cui elementi molteplici (sentimenti, pensieri, percezioni,

ricordi) sono unificati dalla comune tonalità affettiva. Un esempio è il

complesso materno.

Inconscio Collettivo appare come il deposito di tracce latenti provenienti

dal passato ancestrale dell'uomo. Esso è il residuo psichico dello sviluppo

evolutivo dell'uomo, accumulatosi in seguito alle ripetute esperienze di

innumerevoli generazioni. Così, dal momento che gli esseri umani hanno

sempre avuto una madre, ogni bambino nasce con la predisposizione a

percepirla e a reagire ad essa. Tutto ciò che si impara dall'esperienza

personale, è sostanzialmente influenzato dall'inconscio collettivo che

esercita un'azione diretta sul comportamento dell'individuo sin dall'inizio

della vita. Archetipi: un archetipo è una forma universale del pensiero dotato

di contenuto affettivo. Tale forma di pensiero crea immagini o visioni che

corrispondono, nel normale stato di veglia, ad alcuni aspetti della vita

cosciente. Il bambino eredita una concezione preformata di una madre

generica, che in parte determina la percezione che egli avrà dalla propria

madre. In tal modo l'esperienza del bambino è la risultante di una

predisposizione interna a percepire il mondo in un determinato modo e

dell'effettiva natura di tale realtà. Vi è di regola corrispondenza tra le due

determinanti, poiché l'archetipo stesso è un prodotto delle esperienze del

mondo compiute dalla razza umana, e tali esperienze sono in gran parte

simili a quelle di ogni individuo.

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Persona la persona è una maschera che l'individuo porta per rispondere alle

esigenze delle convenzioni sociali. E' la funzione assegnatagli dalla società,

cioè il compito che essa attende da lui. Questa maschera spesso nasconde

la vera natura dell'individuo. La persona è la personalità pubblica, quegli

aspetti che si palesano al mondo o che l'opinione pubblica attribuisce

all'individuo, in opposizione alla personalità privata che esiste dietro alla

facciata sociale.

Anima E Animus l'archetipo femminile nell'uomo è detto anima, quello

maschile nella donna animus.

Ombra è costituito dagli istinti animali ereditati dall'uomo nella sua

evoluzione. Di conseguenza l'ombra simboleggia il lato animale della natura

umana.

Nella teoria della personalità di Jung occupa un posto centrale il Sé

("Selbst") che è il punto centrale della personalità, intorno a cui si

raggruppano tutti gli altri sistemi, esso li mantiene uniti e dà alla personalità

l'equilibrio, la stabilità e l'unità. Il Sé è lo scopo della vita, un fine per cui

l'uomo lotta costantemente ma che di rado riesce a raggiungere.

a vita riflette il programma ricevuto, per modificarla dobbiamo utilizzare:

1. l’attenzione consapevole

2. l'ipnoterapia clinica

3. psicologia energetica. E .f.t. Modificano le credenze e le convinzioni

apprese

4. le costellazioni famigliari, come abbiamo verificato più volte non solo

modificano il subconscio dell'individuo ma il subconscio di un intero

sistema famigliare. E lo fanno quando ognuno è al proprio posto

5. la fede, meditazione, intenzione forte verso un 'altra direzione

L

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Quando ti avvicini ad una tecnica o ad un sentire lo fai per affinità, per

risonanza, lo fai perché ne hai bisogno personalmente, perché così ti senti

amata, è sempre questione di amore, sei alla ricerca di questo.

La consapevolezza che c’è qualcosa di più grande che tutto muove e che,

sin dalla creazione muove la vita per la vita.

E all’interno di questa geometria sacra c'è l’unicità di ogni singolo individuo

e di ogni sistema.

La vita però non è solo quella visibile, anche le cose invisibili fanno parte del

sistema.

E’ scritto nella preghiera cattolica del “Credo” - “io credo nelle cose visibili ed

invisibili” e così tutto appartiene al Tutto e nulla di generato con amore

dall’Amore del grande Spirito può svanire; ne fa parte e incide nel sistema,

non è sufficiente, la vita è regolata a più livelli da Dio e se riesci a percepirti

qui e allo stesso tempo percepisci dov’è la tua anima e livelli diversi, fin dove

ti è dato, fuori e dentro te, vivi una vita più completa.

Ciò che si modifica nello spirito, si manifesta coi suoi tempi nella vita

concreta.

Non troverai mai la verità se non sei disposto ad accettare prima ciò che

non ti aspetti (Eraclito) , così è l'azione dello spirito, ha i suoi modi ma trova

soluzioni perfette, bisogna avere il coraggio di cercare oltre la coscienza

famigliare, per restare nell'amore dello spirito.

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4 GLI SPAZI DELL'ANIMA

Intendo dire che esiste la possibilità di avere la consapevolezza che tu sei

qui, con il tuo corpo e con la tua vita terrena e allo stesso tempo c’è una

parte di te che vive a livello spirituale, sempre qui ed ora, ma in spazi

dell’anima in cui coscienze diverse agiscono, in cui la luce fa luce verso la

Luce. Non bisogna cercare molto in là, è tutto dentro di noi a molti livelli, ma

soprattutto, tutto è qui ed ora.

Tutto avviene solo se si è legati al primo mistero cioè al servizio di IO SONO

IL SIGNORE TUO DIO, lo spirito che guida il tutto, se non credi a questo

non credi neanche nell'anima.

Secondo Socrate, l'uomo è la sua anima e il corpo è lo strumento di cui si

avvale.

Quindi, ciò che avviene negli spazi dell'anima si propone con i suoi tempi nel

corpo.

Alcune volte Bert Hellinger propone meditazioni in cui si va oltre il corpo e si

immagina, in questi spazi dell'anima che qualcosa avvenga, nell'amore,

verso la luce, così si ritorna al corpo e l'immagine corporea cambia.

Le tecniche usate nelle costellazioni familiari portano ad una purificazione,

quasi ad ascensione dell'anima nell'amore, includendo ogni possibilità della

vita e delle vite passate (che Bert intende come le vite dei propri antenati)

così come sono state, nell'amore e in te.

Puoi immaginare anche, attraverso meditazioni che tutto avvenga prima a

livello eterico e che questo poi si manifesta nella tua realtà.

Le meditazioni proposte da Bert Hellinger agiscono a questo livello e ciò

che avviene nel campo, attraverso il campo spirituale, avviene già a tutti i

livelli, nel sistema, ma solo se l’intenzione è di movimento.

Il campo spirituale, quest'anima sciente trova soluzioni che vanno molto al di

là di quel che noi possiamo escogitare. Qui forse vengono spiegati i miracoli,

con una forza superiore avviene un'apertura a ciò che tanti definiscono

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impossibile, solo perchè va oltre il campo della coscienza. In realtà il Tutto è

molto più vasto e allo spirito “tutto è possibile”. Andare oltre il cerchio, come

ha definito Bert H. nell'ultimo seminario, verso altre sponde.

Nell'ultimo seminario Bert ha raccontato questa canzone, scritta da Petere

Seeger e Joe Hickerson, il testo è così:

Dove andranno i nostri fiori - chi mai può dire?

Dove andranno i nostri fiori - chi mai lo sa?

Una donna li rubò, e al suo amore li donò

Qualcuno ascolterà e il mondo cambierà

Quella donna dove andò - chi mai può dire?

Quella donna dove andrà - chi mai lo sa?

Forse un giorno lei amò il ragazzo che baciò

qualcuno ascolterà e il mondo cambierà

E il ragazzo dove andò - chi mai può dire?

E il ragazzo dove andò - chi mai lo sa?

Alla guerra se ne andò, sorridendo salutò

Qualcuno capirà, ed il mondo cambierà

Quel soldato dove andò - chi mai può dire?

Quel ragazzo dove andò - chi mai lo sa?

Una pietra c'è laggiù, c'è per chi non torna più

qualcuno capirà, ed il mondo cambierà

Dove andranno i nostri fiori - chi mai può dire?

Dove andranno i nostri fiori - chi mai lo sa?

Un bambino li porto ad un uomo che non baciò

E che non tornerà, ma il mondo cambierà

Bert l'ha un po' modificata per far comprendere qualcosa in più:

Dove sono andati tutti i fiori, dice la canzone. Ragazze li hanno raccolti.

E dove sono andate tutte le ragazze? Degli uomini le hanno prese.

E dove sono andati tutti gli uomini. Sono diventati soldati e sono andati in

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guerra. E dove sono andati i soldati, dormono nelle loro tombe. E sulle

tombe fioriscono i fiori. E le ragazze arrivano e li raccolgono. Un ciclo eterno.

E noi dove andiamo?

Anche noi veniamo trascinati allo stesso modo, trascinati in un ciclo eterno e

ora andiamo verso il nostro centro più profondo e restiamo in attesa di un

movimento, movimento che ci trascini, ci trascini al di là di ogni ciclo. In linea

retta, al di là del movimento circolare, là in avanti verso una luce lontana, lì è

diretto il nostro sguardo, lì è diretto il nostro movimento, al di là oltre tutte le

fosse, oltre tutte le tombe.

Al di là delle tombe, la vita che resta. L’esperienza è che ci sono morti che ci

trattengono, che ci trascinano verso il basso, che noi guardiamo oltre,

guardiamo qualche cosa che resta e lì è diretto il nstro sentiero e lì è diretto

anche il nostro movimento quando aiutiamo altri, sempre verso la luce,

sempre più luminoso. E poi incominciamo noi ad illuminarci e altri si

illuminano con noi. Guardare oltre ciò che ci trattiene e andare verso la luce.

Un ciclo viene sforato quando guarda in avanti, quando va al di là dei morti,

al servizio, oltre la vita.

A questa luce tende la nostra anima. Ma dobbiamo andare via dal vecchio,

dal sempre uguale, verso la luce, in sintonia con altre forze.

Una meditazione di Bert H. :

Ognuno di noi ha una situazione che ci trattiene, in una situazione per cui

giriamo in tondo. Una situazione che si ripete continuamente, ad esempio in

un rapporto di coppia, o sul lavoro, in una malattia.

Nel nostro centro noi restiamo in attesa di un cenno, attendiamo che un

'altra forza ci porti con se, e ad essa ci consegniamo con amore e vediamo

come questo cerchio che ci ha trattenuto si apre. Noi raccogliamo la nostra

forza interiore ed usciamo da questo cerchio, usciamo verso il campo

aperto.

( Bert H. Roma – seminario - 11-18 genn 2009).

Questo vuol dire andare oltre il subconscio e oltre la coscienza, con

l'intenzione dell'anima con lo spirito.

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5 BASI DELLE COSTELLAZIONI FAMILIARI

Le costellazioni familiari sono una tecnica di osservazione della realtà sistemica.

1. la fede, meditazione, intenzione forte verso un 'altra direzione

2. Osservazione della realtà sistemica della famiglia e, attraverso essa, di ogni nostra realtà

3. Non è una terapia psicologica

4. Non incide sulla terapia psicologica poiché le costellazioni familiari

agiscono ad un livello diverso, ad un livello sottile, quello dell’anima -

attraverso lo spirito

Cosa osserviamo

1. Ognuno di noi è un individuo unico e irripetibile. Egli/ella porta con sé

tutto il sistema familiare dal quale proviene. Essere a servizio come

costellatore familiare impone all'operatore di riconoscere innanzi tutto

il proprio posto nell'ambito del sistema da cui proviene e

successivamente il posto che gli compete nei confronti del sistema

che aiuta nel suo servizio. Solo restando al proprio posto egli ha forza

e può operare in modo corretto ed e incisivo.

2. Attraverso le costellazioni possiamo osservare la nostra realtà, questa

osservazione ci permette di trovare il giusto equilibrio nelle relazioni

con gli altri.

3. Le costellazioni ci portano a prendere consapevolezza che tutti noi

siamo guidati da una forza più grande, una forza che guida tutto e

che ama tutti e tutto allo stesso modo.

Può apparire strano osservare come tutto ciò accade nelle costellazioni.

Riusciamo in questo meraviglioso e sorprendente processo a percepire

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questo sottile e allo stesso tempo potente movimento spirituale che tende

sempre ad unire ciò che è diviso, ciò che non si è ancora incontrato

nell’amore e nel riconoscimento reciproco. Possiamo osservarlo in tutte le

costellazioni. Nel retroscena c’è sempre questo movimento, che muove tutto

in una direzione di riconciliazione e di riconoscimento in modo amorevole e

benevolo. Anche le malattia è presa a servizio di questo movimento, anche

essa è mossa dallo spirito, per ricomporre ciò che è stato diviso, anche

malattie che, forse, portano alla morte.

Chi guida una costellazione lascia agire l'immagine su di sé, apre il suo

spazio interiore al tutto così come si presenta, ad esso acconsente, così

come acconsente poi al movimento successivo. In questo processo possono

apparire delle immagini che ci guidano, delle sensazioni, delle parole, un

“sapere improvviso e subitaneo”. Tutto ciò avviene perché è lo spirito a

muovere in noi ciò, esso ci conduce sempre, quando gli permettiamo di farlo,

offrendoci a suoi movimenti aperti, ricettivi e vuoti da preconcetti e

conoscenze precedenti.

Nel caso della messa in scena di una malattia, la consapevolezza che

spesso si ha è quella che non è possibile evitare il movimento che porta alla

malattia, così come non possiamo evitare il movimento che ci fa guarire.

Entrambi derivano da un qualcosa di più grande di noi.

Solo le nostre immagini ci dicono che siamo noi ad avere malattia e

guarigione nelle nostre mani. Pensiamo: “se mi comporto così, se faccio

questo oppure quello io guarisco”, questo è un pensiero che grazie alle

costellazioni mostra i propri limiti, mostriamo e osserviamo che c’è molto

altro che influisce, e capiamo che nel TUTTO c'è la possibilità della malattia

ma

anche la sua guarigione.

Nella “Nuova Medicina di Hammer” ho imparato che uno shock può agire a

livello biologico, e può conseguentemente causare quella che noi chiamiamo

malattia, ma la malattia – vista così - nel momento in cui si manifesta è già

la fase di guarigione del conflitto.

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Nelle costellazioni notiamo che se osserviamo i movimenti della malattia

essa ci indica la direzione per una guarigione più grande, più profonda, che

coinvolge in senso ampio tutta la famiglia spesso, e questo è possibile

lasciando che qualcosa di più grande agisca in noi.

Influisce qualcosa che va oltre le nostre intenzioni, oltre la nostra

comprensione molto spesso. La malattia rappresenta sempre qualcuno che

è stato escluso, non riconosciuto, espulso o rifiutato dalla famiglia. Magari

qualcuno che è stato pericoloso, aggressivo – questo lo notiamo soprattutto

nelle malattie molto aggressive o che mettono a serio repentaglio la nostra

vita, come i tumori. La malattia è presa in un servizio, quello di riportare di

fronte agli occhi della famiglia, della coscienza della famiglia che non vuole

più guardare, colui o coloro che sono stati esclusi da suo sguardo e dal suo

amore. A volte, soprattutto in caso di malattie pericolose, come un tumore, si

osserva che la persona è presa completamente da questo movimento che la

porta ad incontrare la persona esclusa e verso cui lei è spinta fortemente ad

andare. E’ sempre un movimento dell’amore, anche se cieco. A volte non è

possibile intervenire e cambiare questo movimento.

Le basi delle costellazioni si fondano, poggiano su questa consapevolezza:

tutto è mosso da una forza che muove tutto e tutti, anche noi che aiutiamo in

esse. Attraverso le immagine che derivano dalle costellazioni possiamo con

amore e solo attraverso l'amore decidere di prendere un'altra direzione.

Ci vengono date tutte le possibilità per questo.

Si tratta di avere il coraggio di guardare, di prendere consapevolezza di ciò

che c'è e di andare avanti, guidati da questa grande forza creativa e

cambiare con il suo aiuto le nostre immagini interiori, andando oltre,

ampliandoci nella nostra visione e diventando sempre un po’ più completi.

Durante i corsi spesso mi fanno questa domanda: come facciamo a essere

sicuri del fatto che ciò che vediamo è veramente la realtà accaduta nel

passato? Possiamo veramente fidarci che il movimento sia giusto?

La mia risposta è sempre la stessa: è una questione di fede, è una

sensazione dell'anima e il risultato è dimostrato da come ci si sente dopo.

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Se dopo una costellazione ti senti più sollevato, alleggerito, ampio o con una

consapevolezza maggiore, questo dimostra che sei andata in una direzione

che ti porta – ti può portare se lo lasci agire – verso il più, superando le

difficoltà. Se una costellazioni ha agito in accordo con lo spirito la persona ha

sempre più forza, è sempre un po’ di “più”. Ti apre a qualcosa di più, a

qualcosa di nuovo.

Riflessioni Sulle Basi Delle Costellazioni

Osservando e prendendo consapevolezza di ciò che è stato e di ciò che è

presente nel nostro essere e vivere qui ed ora è molto più sereno, vero, e

più pieno nella gioia, grazie alla maggiore coscienza di ciò che siamo e di

come siamo.

Con questo atteggiamento nuovo e allargato, rilassato, tutto diventa più

accessibile e raggiungibile, perché siamo più morbidi, più nell’amore, più nel

dare e nel ricevere, più nel gioco della vita, più in sintonia con essa e con gli

altri e vibriamo diversamente, siamo in accordo, e mi viene da dire “il nostro

strumento si accorda e suona una musica completamente diversa, in

sintonia con il tutto”.

Per raggiungere questo accordo dobbiamo integrare tutto ciò che la nostra

genealogia ci ha portato, e che vive sempre in noi. Integrare tutto, significa

dire Sì a tutto. Senza più distinzioni ed esclusioni. E' come se lo spettro dei

colori della vita diventasse tutto di luce, il nero, il rosso, il verde rimanessero

nella loro essenza sempre gli stessi, ma avessero allo stesso tempo tutti una

luce dell’amore e dell’acconsentire. Tutti i colori sono degni di amore e

riconoscimento allo stesso modo. Ciò è possibile solo superando i limiti

dettati dalla buona coscienza.

Questo non vuol dire che diventiamo degli dei e che ci è dato poter

realizzare o fare tutto, vuol dire che viviamo la nostra dimensione umana con

una consapevolezza “grande”, che ci permette di vedere tutto, e di

accogliere nel nostro sguardo anche le cose che in passato abbiamo definito

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sgradevoli o abbiamo giudicato, escludendole cosi da noi. In un certo senso

tutti gli avvenimenti sono il risultato di un movimento, si può dire un

movimento sistemico della creazione.

Questa è la mia comprensione delle costellazioni familiari e di ciò che esse

mi hanno mostrato. Questa è la mia comprensione ad oggi - 10 maggio 2010

- , sento anche tuttavia che questa mia comprensione è in continua

evoluzione e ampliamento.

Spesso mi telefonano persone depresse. Una delle frasi che trovo funzioni

meglio per loro è la seguente: “la vita va avanti e tu puoi decidere se viverla

come depresso o no. Io non mi deprimo perché tu lo sei, io vivo nella gioia.

Allora decidi, se vuoi puoi restare depresso tutto il giorno, altrimenti se hai

delle cose da fare, lascia la depressione sul comodino della tua camera e

datti da fare, se la tua faccia per oggi è sorridente forse ti capiterà qualcosa

di migliore rispetto a ieri”.

A volte le parole non bastano, allora può essere utile un’immagine che vada

nel profondo. Le costellazioni familiari svolgono questo compito. Per effetto

del “campo morfogenetico” mettono in luce, mostrano ai nostri occhi, la

realtà sistemica di quel disagio, o a volte semplicemente i pensieri che

abbiamo coltivato che danno vita a quel disagio. Tutto è compreso nel

campo, tutto crea campo, nulla viene perduto, tutto succede nel campo e

tutto può essere così mostrato attraverso il mettere in scena il campo, sia

che esso sia un problema psicologico, un atteggiamento, un pensiero, una

malattia, un' azienda e così via. Con le costellazioni familiari possiamo

mettere in scena qualunque problema concreto che nel qui ed ora emerge.

Una malattia, un problema sul lavoro, un problema con i figli, un problema di

relazione di coppia, un problema che ci preme per vendere o acquistare una

casa, un terreno, un’eredità una scelta, e così via.

Possiamo comprendere il motivo per cui non riusciamo a trovare un partner

o a far durare una relazione, perché non possiamo lasciare andare i nostri

morti, perché non riusciamo a realizzarci nel lavoro, nelle costellazioni e

grazie ad esse possiamo guardare in noi a livelli molto diversi e anche molto

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profondi, tanto profondi quanto il nostro cuore ci permette, e tanto lontani nel

tempo quanto ci viene dato e siamo disposti ad andare.

Nelle costellazioni familiari possiamo mettere in scena parti di noi, differenti

caratteristiche della nostra personalità.

.

Ho avuto un caso di una donna che non sapeva prendere decisioni e nel

momento in cui riusciva a prendere una decisione le sembrava tutto

sbagliato. In realtà quando ci muoviamo nella vita è sempre tutto giusto,

giusto rispetto ai nostri irretimenti, giusto rispetto al sistema e a come si

muove il sistema.

Quando mettiamo in scena un problema o un atteggiamento, non vediamo

quello che realmente succede là fuori nella nostra vita, nella nostra mente,

nelle nostre emozioni, nel nostro cuore. Non è un ipotesi è la realtà. Le

costellazioni sono uno strumento meraviglioso e allo stesso tempo anche

misterioso che ci permette in modo sorprendente di guardarci allo specchio,

di osservare con precisione come siamo mossi, come lo siamo e se in

questo movimento possiamo migliorarci e diventare più, più in accordo con

l’amore, con lo spirito e con una visione libera da pregiudizi e da limiti

imposti dalla nostra buona coscienza.

Che Cosa Significa Aiutare.

Nelle costellazioni familiari, chi aiuta deve trovare il proprio centro e la

propria calma , lasciare ogni conoscenza personale da parte e affidarsi a ciò

che è.

Ciò che è si manifesta da dentro, dal profondo di noi stessi e da al contempo

la possibilità ai rappresentanti di far uscire ciò che è nel loro profondo e

permette alla forza che guida il Tutto di agire su tutti.

Noi che guidiamo dobbiamo lasciare ogni nostra immagine e fidarci di ciò

che accade qui ed ora Questo processo è completamente diverso da ogni

altra conoscenza.

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Il silenzio in noi e il vuoto permette il Tutto. E poi ti esponi a quello che c'è e

lì immediatamente hai un input e sai cosa fare.

Chi guida una costellazione deve PERCEPIRE con i propri sensi, quasi

primordiali, che il movimento non è pensato ma è un istinto giusto.

Mi sono posta più volte il dubbio se potessi fare errori nel condurre una

costellazione e solitamente mi sono risposta: “ chi sei tu per giudicarti? Sei in

un campo morfogenetico” forse quello che ritenevo un errore con l'uso della

ragione era la cosa più giusta per il sentire dell'anima.

Spostarsi dal proprio centro non è semplice, non è semplice restare sempre

centrati, ma è possibile accorgersene e riprendere il contatto.

Per ciò procedo in avanti e mi fido e mi affido centrata nella mia forza e al

mio posto. Mi fido del campo morfogenetico e vado avanti, così come mi

viene dato.

A volte mi accade di soffermarmi su ciò che pensano gli altri o sulle loro

critiche, capita qualche volta che dopo una costellazione qualcuno si

arrabbi con me. Accade , se pongo me stessa di fronte a questa situazione

e a tutto ciò potrebbe generare in me un sentimento, ma ormai ho imparato

che ciò che accade nel campo morfogenetico , se è stato condotto

nell'affidarsi è tutto giusto, tutto giusto per ciò che ci doveva essere.

Ciò che è importante è che il cliente terminata la costellazione abbia più

forza, non importa se la forza deriva dalla rabbia, la percezione di chi

conduce dev'essere quella di aver fermato la costellazione nel punto di forza

per il cliente. Questo lo si percepisce, si percepisce quando è il momento di

interrompere una costellazione, si avverte ad esempio che non c’è più nulla

da aggiungere, o - anche al contrario – che aggiungere anche una

piccolissima cosa farebbe perdere di forza.

La forza guida tutti, guida chi conduce e guida il cliente, l'importante è

percepire.

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6 LA COSCIENZA

Esistono tre tipi di coscienza: la coscienza personale, la coscienza collettiva e la coscienza dello spirito.

Tutte fanno parte di noi e agiscono nel nostro campo, sono campi spirituali.

Parlando della coscienza spirituale di ogni individuo, possiamo dividerla in

due tipologie, la buona coscienza e la cattiva coscienza.

I limiti e i confini di questa distinzione sono definiti in modo diverso a

seconda dell'individuo, le linee generali sono simili per tutti, faccio un

esempio: è difficile che rubare sia una buona coscienza per una persona e

una cattiva coscienza per una altra, anche se non è detto che sia sempre

così.

Per esempio la buona coscienza personale, nell'ambito della famiglia agisce

così:

quando mi rivolgo a mia madre uso una determinata modalità di

comunicazione che rispecchia la mia buona coscienza verso di lei; quando

mi rivolgo a mio padre, pur essendo sempre in una condizione di buona

coscienza, uso una forma di comunicazione che funziona nella mia relazione

con lui per sentirmi amata.

La buona coscienza ha una funzione basilare che è quella di tutelare il

nostro posto in seno della famiglia o del gruppo a cui apparteniamo o a cui

vogliamo appartenere. Essa ci spinge ad agire, pensare e comportarci così

come è accettato dalla nostra famiglia o gruppo di appartenenza. Con

questo agire e con questo comportamento noi consolidiamo il

riconoscimento e la simpatia del gruppo. Il gruppo con noi non si sente in

pericolo, bensì tutelato nella sua visione della vita e delle relazioni, si sente

tutelato nelle sue opinioni, pensieri e convinzioni. Quindi può tenerci in esso,

riconoscerci e amarci. Quindi la buona coscienza è come un organo di

equilibrio che ci fa muovere e comportarci tenendo sempre di vista il

mantenimento del giusto rapporto di equilibrio con il soggetto o gruppo con

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cui siamo in relazione. Percepiamo come è “giusto e bene” comportarci in un

gruppo o con una persona (a cui teniamo appartenere ed essere

riconosciuti) istintivamente. Questo istinto ci fa sentire bene, o in buona

coscienza, se ci comportiamo in un modo che è accettato dal gruppo o dalla

persona, oppure ci fa sentire male o in cattiva coscienza non appena ci

allontaniamo da un comportamento ritenuto buono o accettabile da questo

gruppo o persona di riferimento. La cattiva coscienza non è altro che la

paura di perdere in parte, o del tutto in caso di comportamenti o fatti

importanti, l’apprezzamento, l’amore e quindi il posto in quel gruppo o in

relazione a quella persona.

Come detto questa coscienza cambia a seconda della persona con cui mi

rapporto. Se è vero che c’è una coscienza che è riferita a tutta la famiglia nel

suo complesso è vero allo stesso tempo che essa può anche cambiare con

le singole persone che ne fanno parte. Faccio un esempio per spiegarmi

meglio, forse banale, ma chiarisce il concetto: se per il papà va bene che il

figlio mangi la merenda sul divano, questi lo farà sentendosi a posto, se ciò

però non è accettato dalla madre, che anzi si arrabbia moltissimo di fronte

ad un atteggiamento del genere, nel momento in cui la mamma fosse

presente mentre il bambino sta facendo una cosa simile non si sentirebbe

più a posto, avrebbe una cattiva coscienza. Avrebbe timore cioè della

punizione, della sgridata e di perdere in qualche modo l’amore e

l’accettazione della mamma.

In noi sono presenti entrambi i genitori però, quindi il bambino dovrà mediare

e trovare sempre un equilibrio tra queste due coscienze. Avrà cioè

sentimenti contrastanti a seconda che si trovi di fronte all’una o all’altro.

Se nella loro relazione di coppia i genitori sono in accordo non ci sono grossi

problemi, – mi riferisco sempre a questo semplice esempio – sul fatto che il

bambino mangi la merenda sul divano o in cucina non facendo distinzione,

nel bambino essi sono uniti allo stesso modo, e si sentirà bene sia in un

modo che nell’altro, non avvertirà cioè alcuna tensione comportandosi in un

modo o nell’altro.

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Se invece c’è un conflitto tra loro riguardo questo fatto, quindi un genitore

accetta un comportamento mentre l’altro no, il bambino si sentirà come se

in esso agiscono due differenti coscienze: quando mangerà la merenda sul

divano si sentirà unito e in accordo con un genitore e separato e in

disaccordo con l’altro, verso il quale avvertirà una cattiva coscienza.

Anche per nei genitori agisce la buona coscienza nei confronti della propria

famiglia d’origine, verso la propria madre e il proprio padre (e anche verso i

propri nonni). I loro comportamenti a loro volta nascono da questa unione e

lealtà con il campo di coscienza della loro famiglia di origine, anche loro

agiscono così per lealtà e per non perdere il loro diritto di appartenenza, per

essere accettati e amati. Tutto perfetto e al suo posto! Ci si sente a posto, in

ordine, e buoni. I genitori entrano in accordo tra di loro se dicono di sì alla

famiglia del proprio partner. Se dicono di sì e riconoscono le modalità, il

pensiero, l’atteggiamento, la “coscienza” della famiglia del proprio partner,

stanno dicendo: “ti vedo, ti accetto, ti riconosco e ti amo così come sei”. In

questo modo i partner possono entrare in accordo reciproco, amarsi più

pienamente e appianare la conflittualità data da due diverse coscienze.

Anche i figli, in questo caso, si sentirebbero più quieti, più distesi e più ampi,

meno scossi nel cercare costantemente e con fatica un equilibrio tra le due

coscienze dei genitori che si rispecchiano in loro stessi.

Nel caso di conflitti tra le due coscienze il figlio si divide, si sente diviso, fa

fatica a sentirsi completo e non riesce a scegliere ovviamente tra le due

coscienze dei genitori, perché in lui i genitori sono sempre uniti. Li ama

entrambi.

E' una realtà biologica. Infatti il 50 % dei cromosomi di cui siamo fatti

vengono dalla mamma e il 50% dal papà.

Nel profondo della nostra anima, e del nostro campo spirituale, li amiamo

entrambi, allo stesso modo. In accordo con la coscienza della mamma o del

papà ci sentiamo bene in disaccordo ci sentiamo male, e cattivi. Queste

sensazioni sono immediate e nello stesso istante possiamo sentirci innocenti

e colpevoli, bene e male, pensando all’uno e all’altro dei genitori.

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Nel subconscio e nello spirito la vita è sempre attiva e in essa agisce sempre

il campo spirituale della coscienza.

Quando agiamo in cattiva coscienza rispetto alla relazione con nostra madre

e nostro padre ci sentiamo separati e abbiamo paura di perdere il diritto di

appartenenza..

La coscienza personale varia anche a seconda dei gruppi con cui ci

relazioniamo, agirà in un modo se siamo con gli amici al bar, in modo

diverso se siamo nel gruppo di preghiera in chiesa, in modo ancora diverso

se siamo dal parrucchiere; essa si adegua sempre alle situazioni per non

perdere, in buona coscienza, il diritto di appartenenza a quel determinato

gruppo.

Per sentirci in sintonia con questi gruppi quindi agiamo in buona coscienza.

Quando invece agiamo in cattiva coscienza ci sentiamo immediatamente

separati ed esclusi dal gruppo e in noi sale il sentimento della paura,

dell’esclusione. Questa è la cattiva coscienza.

Faccio un esempio, è bene vestirsi in un determinato modo quando si entra

in una chiesa e nello stesso modo è bene pregare e fare silenzio. Se

entrassimo in chiesa come entriamo in discoteca molto probabilmente non ci

sentiremmo a posto, ci sentiremmo a disagio, in colpa, e potremmo avere

paura di essere sgridati, guardati male dai presenti e dal prete o addirittura

respinti. Bert Hellinger dice parlando della coscienza personale: “La

coscienza personale dunque ci lega alle persone e ai gruppi, che sono

importanti per il nostro benessere e per la nostra vita, ma poiché questa

coscienza ci lega solo a certe persone e gruppi mentre al contempo ne

esclude altri è una coscienza limitata”.

“Ciò che garantisce l'appartenenza lo percepiamo come buono attraverso la

buona coscienza, senza dover riflettere a lungo, senza osservarlo da una

qualche distanza per distinguere se è veramente buono oppure - come può

essere per altri - addirittura cattivo. Qui il cosiddetto buono viene solo sentito

senza che esso venga sottoposto ad una riflessione da parte nostra. Viene

sentito come buona coscienza”.

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Questo passo di Bert Hellinger spiega pienamente che la buona coscienza è

una percezione immediata ed è una sensazione quasi epidermica. In una

relazione sappiamo subito con questa coscienza dove ci troviamo in

conseguenza ad una nostra azione.

Nei bambini è immediata la sensazione, essi agiscono per la propria

sopravvivenza, sempre in accordo con la buona coscienza, per sentirsi uniti

alla madre e al padre, senza di loro infatti morirebbero.

Crescendo entrano in relazione con altre persone e gruppi, gli amici, la

scuola, la parrocchia, il gruppo sportivo e così via. Da grandi questa

coscienza si farà sentire nell’ambito lavorativo, politico, religioso ecc.

Bert Hellinger dice: “la coscienza personale serve alla sopravvivenza

personale, la coscienza collettiva riguarda la famiglia e un intero gruppo”.

A questo proposito vorrei raccontare un’esperienza che ho fatto conducendo

un gruppo.

Una donna mi ha chiesto di lavorare, è uscita, si è seduta accanto a me e mi

ha detto: “ ho un problema, sono stata da una persona che mi ha detto che

dovevo assolutamente allontanarmi da mia madre. Ora è da un anno che

non parlo con mia madre. Nel frattempo è peggiorata la mia situazione

lavorativa e la relazione con le persone che mi stanno accanto.”

Le ho chiesto di dirmi in una sola parola come era la sua sensazione. Mi ha

risposto: “mi sento in pericolo di sopravvivenza, non ho la forza di andare

avanti e in qualunque direzione vado mi manca la forza”.

Ho messo in scena lei e sua mamma e le ho fatto dire : “grazie per la vita”.

Ha fatto subito un gran respiro, come se improvvisamente i suoi polmoni si

fossero aperti a contenere più aria. Lentamente si è poi avvicinata alla

mamma, fino ad abbracciarla, inchinando il viso.

Quando si è rialzata il suo sguardo era cambiato. Anche le sue sensazioni

erano completamente cambiate, ora erano di liberazione, apertura, maggior

ampiezza e non più di costrizione come prima.

Poi le ho messo davanti LA VITA. L’ha guardata a lungo, poi le ho fatto dire:

“ora me la vedo con te” si è avvicinata, le ha sorriso. Era contenta, si è

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sentita in contatto di nuovo con la vita..

Il sentirsi in cattiva coscienza verso la propria madre, l’averla esclusa senza

più una parola, senza acconsentire a lei, l’aveva portata a sentire una

profonda cattiva coscienza, separandola al contempo dalla sua stessa vita.

A volte vogliamo qualcosa di diverso da ciò che vuole il gruppo, perché

abbiamo esigenze diverse, in questo caso la coscienza personale ci farà

sentire a disagio e in contrasto con la famiglia e la sua coscienza.

La coscienza collettiva è diversa rispetto alla coscienza personale. E’

molto più potente e anche misteriosa nel modo in cui agisce. Non si fa

sentire sotto forma di buona o cattiva coscienza, non mi fa avvertire buono o

cattivo in relazione ai mei comportamenti. Agisce da un piano che rimane più

celato e misterioso, ma allo stesso tempo la sua azione è molto potente con

delle conseguenze di ampia portata sui membri della famiglia.

La funzione di questa coscienza è quella di garantire l’integrità del gruppo,

della famiglia. In che senso? Nel senso che tutti quelli che appartengono o

sono appartenuti alla famiglia ne fanno parte e non possono in alcun modo

venirne esclusi. La coscienza collettiva o famigliare ha il compito di tenere la

famiglia sempre intatta nella sua composizione. Non ammette che nessuno

venga respinto, dimenticato o escluso. Anche se un suo membro ha

commesso delle atrocità, ha ucciso ad esempio, la coscienza famigliare lo

mantiene sempre nel senso della famiglia, contrariamente a quanto dice la

coscienza personale dei suoi singoli membri. Faccio un esempio. Se in una

famiglia uno zio, o il padre, uccidono una persona la reazione dei familiari,

probabilmente, sarebbe di orrore, di profondo giudizio (come è logico che

sia). Per non perdere la propria appartenenza alla società, al gruppo sociale

in cui vive, la famiglia e i suoi famigliari potrebbero reagire disconoscendolo

e allontanandolo dal proprio cuore dalla famiglia, gli toglierebbero in altri

termini la sua appartenenza. Ma che conseguenze ha un allontanamento

interiore simile nei confronti di un famigliare? Ha delle conseguenze di

portata molto vasta, più di quello che ci si immagina. Hellinger in questa sua

osservazione nelle costellazioni familiari ha fatto una scoperta epocale, di

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grandissima portata.

In che senso? Ha scoperto che questa coscienza pur di conservare il posto

a tutti i suoi membri agisce senza tutelare il benessere di altri membri. Mi

spiego meglio. Sotto la spinta potente di questa coscienza se un membro

della famiglia viene escluso prima o poi, anche uno o due – a volte anche

più – nelle generazioni successive un altro membro verrà preso al servizio

da questa coscienza. In che senso? Dovrà, costretto in qualche modo da

questa coscienza, rappresentare il parente escluso. In che modo?

Ripercorrendo il suo destino.

A cosa serve tutto ciò? Cioè la coscienza familiare in che modo ne

beneficia? E’ una riflessione importante, ed è molto importante quello che

Hellinger ha scoperto. Ne beneficia perché in questo modo la persona

investita da questo ruolo ricorderà alla famiglia la persona esclusa, il suo

destino, il suo dolore, le sue difficoltà.

Questo rimettere in scena un membro escluso attraverso un membro della famiglia che viene dopo, anche molto tempo dopo, viene

chiamato nelle costellazioni irretimento. Essere irretiti significa vivere il destino, il dolore, l’esclusione che un altro prima di noi ha vissuto in famiglia.

Grazie alle costellazioni familiari questi irretimenti possono venire svelati. Le

costellazioni possono offrire un grandissimo aiuto affinché una persona

irretita si liberi da questo servizio, da questa identificazione, e riprenda a

vivere la propria vita, libera da questo collegamento messo misteriosamente

in atto dalla coscienza familiare.

La coscienza familiare è una coscienza molto più potente di quella

personale. E’ silenziosa, non ha una voce con cui si fa sentire come nel caso

di quella personale. Non si fa sentire con una sensazione di bontà o di

cattiveria, di benessere o di disagio. La sua funzione è quella di mantenere

integro il gruppo famigliare. E’ animata da delle leggi ferree e

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incontrovertibili, che Hellinger ha chiamato le leggi dell’amore. Secondo

queste leggi nessuno della famiglia può perdere la sua appartenenza, come ho appena esposto. In secondo luogo tutti hanno un posto preciso da occupare, non rispettare questo ordine di rango o di venuta

comporta delle conseguenze, a volte molto gravi. La coscienza familiare – o

collettiva - , non fa alcuna distinzione legata alla morale, o ciò che è giusto

o considerato generalmente sbagliato, non distingue tra colpevole o

innocente, tra buono o cattivo. Il suo unico obbiettivo è quello di vigilare

affinché tutti gli appartenenti alla famiglia siano riconosciuti e inclusi e che gli

ordini di rango o di venuta siano rispettati, tutela tutti allo stesso modo.

Se un membro della famiglia viene escluso per un qualunque motivo, un

altro membro paga il prezzo dell'esclusione al suo posto, vivendo

esattamente come l'escluso comprese le malattie, si assume il suo destino.

In un seminario Gerard Walper ha citato Bert Hellinger e ha detto: “la

malattia non è qualcosa di personale. Si presenta quando un ordine viene

disturbato, allora bisogna recuperare l’ordine. Se qualcuno in una famiglia

viene escluso un ordine basilare della famiglia viene leso: quello cioè che

ognuno ha diritto di appartenere. La malattia è al servizio di questo ordine,

per poterlo recuperare, la legge che segue è: ognuno ha diritto di

appartenere.”

G. Walper dice “Qui c’è un’osservazione un po’ strana: se a livello organico,

se osserviamo un cancro ad esempio, il cancro si comporta come qualcosa

che non è unito, è scollegato, diviso, esso conduce la propria vita dentro il

nostro corpo, questa ricorda un escluso, cioè il sistema di difesa del nostro

corpo non riesce a raggiungere le cellule del cancro. Allora i medici dicono

che le cellule del cancro sono fredde, però di fatto sono molto più vitali di

altre cellule, da qualche parte quindi ad esse manca energia. Ed è per

questo che la terapia del calore aiuta. Noi qui cosa facciamo? Terapia del

calore: la terapia dell’amore.

Amore come calore, attraverso esso noi colleghiamo qualcosa che è stato

diviso. Riesco collegare questo alle immagini che ho del livello fisiologico”.

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Questa è un immagine importante. Chi ha accesso a questo tipo di

immagine della malattia ha lasciato del tutto da parte la paura della malattia

stessa, riesce a vederla realmente, e di ciò può fare qualche cosa, può non

essere impotente. Lo stesso accade se analizziamo la malattia sotto la luce

delle leggi della “nuova medicina germanica”.

La nostra biologia è mossa solo dall’amore e dall'inclusione, non escludendo

la malattia e ciò che la muove possiamo guardarla e comprenderne la

ragione più profonda.

La funzione della coscienza collettiva è quindi quella di portare alla

completezza, all'inclusione di tutti i membri del gruppo al quale

apparteniamo, al nostro sistema. Quindi è un movimento di amore, cioè è

mossa da un’amore che volge il suo sguardo a tutti allo stesso modo, e

invita tutti i membri della famiglia a guardare allo stesso modo, con amore,

con uno sguardo che vede tutti, amandoli allo stesso modo. Amando chi è

stato escluso, anche i morti, anche quelli che non ci sono più.

Nel credo si recita: “credo alle cose visibili e invisibili”, ci siamo tutti e tutti

appartengono.

Quando qualcuno muore perde il proprio corpo e la vita ma non perde

l'appartenenza a quella famiglia. Lui è stato parte di quella famiglia e lo sarà

ancora.

Tra le due coscienze esiste un bisogno di compensazione.

La coscienza personale è buona o cattiva e lega o separa dalla propria

famiglia.

La buona coscienza instaura un sentimento di innocenza.

La cattiva coscienza instaura un sentimento di colpa.

Il sentimento di colpa instaura un sentimento di obbligo di compensazione.

Se ho un senso di colpa immediatamente ho bisogno di compensare in

qualche modo con qualcosa.

Bert Hellinger ha fatto un esempio in una sua conferenza: ha detto quando

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due persone si incontrano si dicono: “Buongiorno” e l'altro risponde con una

parola “Buongiorno”

Se uno dice: “buongiorno, bella giornata oggi?” Sono tre parole. L'altro

risponde con altrettante parole: “buongiorno, si bella giornata”.

Questo è il bisogno di compensazione.

C’è un altro modo per compensare, possiamo restituire in modo diverso.

Invece di ridare qualcosa di ugual valore, ad esempio nei confronti dei

genitori, noi possiamo portare qualcosa in avanti, ad esempio dando ai nostri

figli, oppure ad altri.

A volte il senso di colpa ci fa compensare con la sofferenza, questa si

chiama compensazione ed espiazione. E’ tipico degli insegnamenti

tramandati dalla chiesa cattolica, “quando facciamo un peccato dobbiamo

fare una penitenza” .

Se abbiamo fatto del male a qualcuno per compensazione vogliamo soffrire

anche noi, questo è un amore cieco, dopo aver sofferto ci sembra di avere

diritto di avere di nuovo una buona coscienza.

Questo modo di compensare ci viene insegnato sin da piccoli, quando un

bambino combina una marachella in cattiva coscienza, si aspetta la

punizione dei genitori. Bert Hellinger ha raccontato che i bambini in Africa

ringrazino i genitori quando questi danno loro una punizione per un atto

commesso.

Se la punizione è giusta, anche se inizialmente può apparire un' ingiustizia,

essa da poi un buon risultato, rispetta cioè la legge della compensazione.

Ci sono modi di compensare equilibrati, che portano ciò di nuovo in equilibrio

la situazione, e modi non equilibrati, che non operano cioè per l’equilibrio

della relazione, ma anzi la destabilizzano e la rovinano sempre più.

Faccio un esempio: se una persona ha ricevuto del male può sentirsi

motivata a infiggere in contropartite anche lei del male, ma in una dose

maggiore, per vendicarsi.

Ad esempio, possiamo notare questo in una relazione di coppia, quando

pensiamo di aver subito un torto da parte del partner possiamo desiderare di

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restituirglielo, ma in dose maggiore. Il nostro partner, a sua volta, per

compensare ce lo restituirà, anche lui in dose maggiore. Con questa

modalità si instaura un meccanismo di vendetta reciproca in cui l’amore

finisce, schiacciato, ferito, a volte irrimediabilmente. Non è quindi questa una

compensazione volta all’amore e al suo mantenimento o ampliamento.

Per una compensazione che favorisca l’amore e non il suo contrario, che sia

quindi a favore della vita anche, bisogna restituire il torto subito ma in dose

leggermente inferiore. In questo modo l’amore può continuare.

Nella coscienza collettiva agisce lo stesso la compensazione ma in modo

nascosto. L’escluso viene rappresentato da un membro del gruppo e

quest’ultimo non sa che deve compensare, lo fa da innocente.

L’ordine di rango invece dice che vige un ordine dato dal tempo, dall’arrivo in

famiglia. Chi è nato prima viene prima.

Quando disubbidiamo all'ordine di rango diventiamo deboli e perdiamo il

nostro centro e diventiamo arroganti, ci poniamo cioè al di sopra di qualcuno

che è nato anche solo un giorno prima di noi. Siamo senza rispetto.

Ma appena ritroviamo il nostro posto, e tutti ne abbiamo uno, ci

ricolleghiamo con il nostro centro e ritroviamo la nostra forza. E questo

accade in tutte le relazioni, nella nostra famiglia come negli altri gruppi a cui

apparteniamo, ad esempio nell’ambiente di lavoro. Perdiamo forza anche

quando scivoliamo indietro rispetto il nostro posto, quando ad esempio ci

facciamo più piccoli rispetto ai nostri figli, in questo caso anche loro perdono

il loro centro, perdono la loro guida forte.

Perdiamo la forza quando compensiamo con la nostra buona coscienza

verso il meno o verso il più.

In tutti questi casi di arroghiamo un diritto che non è nostro, vogliamo

diventare Dio.

Con le costellazioni familiari possiamo ritrovare il nostro posto e il nostro

centro e lasciare agli altri del nostro sistema il loro.

La coscienza dello spirito è la coscienza dell'universo che muove tutto in modo creativo, noi stiamo bene e viviamo bene se siamo in sintonia

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con esso.

Se non siamo in sintonia con questo movimento, se tentiamo di sottrarci ad

esso sentiamo un disagio che è paragonabile alla sensazione che ci appare

nella buona e nella cattiva coscienza.

Se siamo in sintonia con il movimento dello spirito ci sentiamo bene,

altrimenti ci sentiamo male.

Questo movimento dello spirito ci da la sensazione di essere tutti uniti e uniti

a tutto, è il movimento di attenzione a tutto così com'è.

La cattiva coscienza di spirito la sentiamo come un inquietudine, come un

blocco mentale, non siamo più in grado di orientarci e ci sentiamo senza

forza.

Quando abbiamo una cattiva coscienza dello spirito? Quando ci

allontaniamo da esso; e ci allontaniamo da esso quando non accogliamo

l'altro così com'è e quindi ci separiamo dall’amore dello spirito, e ci sentiamo

una cattiva coscienza spirituale.

Come nella coscienza personale, anche nella coscienza dello spirito la

cattiva coscienza è al servizio della buona coscienza e quindi avvicinandosi

all'amore per tutto e per tutti ci sentiamo di nuovo in unione con l'universo e

lo spirito, e quindi in buona coscienza.

Riflessioni

Noi viviamo in un universo assolutamente perfetto che sottostà a regole

perfette, la creazione ha una geometria cosmica perfetta e

matematicamente perfetta, volta verso tutto e tutti allo stesso modo poiché

dove qualcosa si sposta in una direzione da un 'altra parte avviene un

movimento sinergico.

Noi siamo qualcosa di più del nostro corpo fisico, c'è una parte più grande

fatta di spirito, fatta di energia che è l'essenza di ciò che noi siamo. Tutto ciò

che è presente è uno specchio del passato; presente in noi poiché lo è stato

nel passato della nostra famiglia, o se vogliamo nelle nostre personalità

passate o vite precedenti.

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Dobbiamo essere coscienti che questo vissuto sta scorrendo in questo

corpo fisico ma c'è una sorta di dualità in noi, da un lato lo spirito ci porta da

un punto ad un altro in un divenire, dall'altra la parte fisica ci permette di

vivere la vita così com'è nel qui ed ora.

Dobbiamo avere la consapevolezza che l'unione di queste due parti

rappresenta quello che si può definire come “IO SONO” e questo è il passo

decisivo, perchè in questo modo possiamo percepire entrambe queste parti,

noi possiamo avere la sensazione della nostra essenza e possiamo sentire

ugualmente le cose proprie della forma umana che sono quelle fisiche che

passano nel nostro corpo.

Inoltre abbiamo la possibilità di percepire ciò che ci circonda e se

superiamo il livello della coscienza e smettiamo di giudicare e di

condannare, possiamo incominciare ad apprezzare e comprendere ciò che

ci circonda.

Comprendendolo nasce una nuova sensazione dentro di noi, una spinta

interiore che se accolta proviamo l'esperienza di andare verso nuove vie , in

un divenire di sensazioni. Se abbiamo fede e crediamo nelle leggi

dell'universo aver guardato in quella nuova direzione ci dà la certezza che

qualcosa cambia, ci vengono dati con amore degli imput che rispondono

alla frase della bibbia “chiedete e vi sarà dato” .

Perciò Lo spirito, la fonte di questa creazione che è in noi, ci darà tutti gli

strumenti per poter realizzare ciò che desideriamo, se saremo fiduciosi nell'

accettare ciò che ci viene dato così com'è e poter quindi prendere questo

dono e andare avanti verso un passo importante che ci permetta di

realizzare ciò che noi siamo , in unione con corpo, mente e spirito.

Per raggiungere questo punto non dobbiamo prefigurarci un modo per

ottenerlo , ci basta accogliere il movimento così come ci viene dato e

restare aperti. Non c'è nulla da dover fare dobbiamo solo accogliere e

guardare con amore, il nostro Se' superiore sa che noi possiamo, se

seguiamo le sensazioni dello spirito, realizzare pienamente ciò che

veramente noi siamo : cioè delle persone complete e diverse da ogni altra,

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persone uniche e nel rispetto degli altri.

Chi ci guida verso la giusta direzione? Il nostro sistema di guida sono le

emozioni esse ci dicono: quando andiamo nella direzione giusta in sintonia

con l'universo ci sentiamo bene, abbiamo buone emozioni, quando invece ci

allontaniamo e andiamo “contro corrente” stiamo male, abbiamo cattive

emozioni. Così noi attraverso le emozioni possiamo verificare dove stiamo

andando.

In questo modo sappiamo se ci stiamo permettendo il cambiamento o ce lo

stiamo impedendo, talvolta per arrivare in una nuova direzione dobbiamo

fare i conti con le nostre resistenze che sono i nostri preconcetti e pregiudizi,

solo se lasciamo andare la corrente verso la giusta direzione, ringraziando

per quel che si ha, ma chiedendo e desiderando anche una vita più

soddisfacente e gioiosa, entriamo in una giusta vibrazione e la direzione

imboccata andrà verso la fonte che sta guidando il tutto,ella ci ama ed è

guidata da un amore che guarda tutti poiché essa è anche parte di noi. E noi

abbiamo il nostro posto nell'Universo e possiamo espanderci in esso.

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7 GLI ORDINI DELL'AMORE

Ognuno di noi appartiene al suo gruppo famigliare, il nostro sistema è

formato da moltissime persone.

Chi appartiene quindi alla famiglia? Ad essa appartengono:

noi con tutti i nostri fratelli e le nostre sorelle, con i bambini abortiti e

o nati morti o da bambini avuti da relazioni extra coniugali da nostro

padre o madre o bambini dati via.

Appartengono i nostri genitori con tutti i loro fratelli e le loro sorelle. I

loro partner precedenti, quelli con cui hanno avuto una relazione

importante (spesso accade che un partner precedente di uno dei

genitori, se è stato escluso e cioè lasciato senza più considerazione,

venga poi rappresentato da un figlio o da una figlia).

Fanno parte i nonni ma senza le loro sorelle e i loro fratelli, a meno

che non abbiano avuto un destino particolare. Fanno parte del

sistema anche i loro partner precedenti.

Possono far parte anche i bisnonni, o a volte anche solo uno di loro.

Fanno parte della famiglia anche le persone attraverso le quali la

nostra famiglia ha avuto un vantaggio, ad esempio un vantaggio

economico sulle spalle di qualcuno di esterno alla famiglia.

Fanno parte della famiglia anche le vittime di violenze subite da parte

di membri della nostra famiglia .

Così come fanno parte della famiglia anche eventuali suoi membri

che si sono macchiati di sangue assassinando qualcuno, anche un

altro componente della famiglia stessa.

Riporto come esempio una costellazioni condotta da Marie Sophie. Avevano

chiesto di lavorare con lei una coppia che aveva un figlio difficile, con un

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carattere duro. Marie Sophie ha chiesto se nella famiglia del padre qualcuno

era stato in qualche modo coinvolto nella guerra. Il padre disse che un

fratello di suo padre era stato ucciso da un tedesco durante la guerra. La

costellazione ha mostrato come il ragazzo guardasse con amore e si

identificava nelle sorti del soldato tedesco che aveva ucciso lo zio, mentre

nessun altro della famiglia lo considerava. I movimenti del figlio, erano tesi,

sebbene lui non ne fosse consapevole, questo per integrare il soldato

assassino all’interno della famiglia, perché ne faceva parte.

Ecco come per effetto potente della coscienza collettiva i più piccoli vengono

presi in servizio, pagando spesso un prezzo molto elevato, quello dato dal

dover guardare per gli altri componenti della famiglia chi non è incluso.

Esiste un altro ordine che è l’ordine di rango.

Questo ordine dice che chi viene prima, cioè chi è nato prima, ha diritto di

precedenza rispetto a chi è nato dopo.

I genitori hanno priorità sui figli. Il figlio primogenito ha priorità sul

secondogenito e così via. I nonni hanno priorità sui genitori, ecc.

Se ognuno mantiene il proprio posto il sistema è in ordine, e regna pace,

armonia e forza.

Quest'ordine agisce su tutti.

Se mi sposo e formo una nuova famiglia questa avrà priorità rispetto alla mia

famiglia d’origine. Se poi con questa nuova famiglia ho dei figli, il

primogenito avrà priorità sul secondogenito. Cosa succede in caso di

separazione? Il nuovo rapporto di coppia avrà ovviamente precedenza sul

precedente, ma i figli del primo matrimonio hanno precedenza su quelli

venuti dopo, e il nuovo partner lo deve tenere presente. Il primo marito va

riconosciuto e portato nel cuore, dandogli e riconoscendogli il posto che gli

spetta.

L’ordine di rango può essere ferito in tutti i gruppi, un esempio ne è

l’ambiente di lavoro. Anche qui vige un ordine dato dal tempo di venuta. Se

qualcuno arrivato dopo tenta di mettersi in un posto che non gli spetta,

cercando ad esempio di superare un collega più anziano, si creerà un

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disturbo, un disordine e quindi una situazione conflittuale.

Ho condotto un corso di formazione per maestre d'asilo e scuole d'infanzia

per il comune di Alessandria dove vivo. Per due anni. Ho proposto le

costellazioni familiari come strumento, è stato accettato e abbiamo lavorato

bene. Ho potuto osservare come in tutti gli asili nido e in tutte le scuole

d'infanzia in cui ho collaborato vigesse un gran disordine.

Le maestre non riuscivano a lavorare, tra di loro c'era conflitto e non si

capivano con la dirigenza. Ho messo in scena tutta la gerarchia. Il sindaco,

l'assessore, il dirigente, i collaboratori e le operatrici. Il risultato è stato che

l'assessore, che avrebbe dovuto ricoprire un ruolo di leader, era privo di

forza, privo di interesse per la scuola, e non considerato dal sindaco. Il

dirigente invece era molto forte ma confuso , non sapeva dove guardare, le

maestre erano disorientate ed in disaccordo tra loro, i bambini erano molto

nervosi. Abbiamo osservato nel complesso un gran disordine.

Ho fatto inchinare l'assessore davanti al sindaco e quando si è rialzato l'ho

fatto girare verso il dirigente. Ora il rappresentante dell'assessore sentiva in

sé la forza necessaria per guidare la dirigenza, come conseguenza tutto il

sistema ora si sentiva placato e riorganizzato. Questa cambiata situazione

ora si mostrava per i bambini una benedizione.

All’inizio invece tutti si comportavano come dei bambini, tutti volevano

elevarsi al di sopra di chi stava gerarchicamente sopra di loro. Questi

comportamenti e questa confusione di ruolo toglievano forza e creavano un

grande caos.

Similmente accade nella famiglia quando un bambino si pone al di sopra del

padre o della madre assumendosi su di sé qualcosa al posto loro. Anche se

qui si tratta di un’arroganza diversa rispetto all’esempio sopracitato. Questa

è un arroganza che nasce da un amore cieco, da una visione magica

dell’amore propria dei bambini, attraverso la quale pensano di poter

alleggerire dai loro pesi i propri genitori, o addirittura salvarli quando essi li

sentono e percepiscono attratti verso la morte. In queste situazioni il

bambino interiormente dice: “ io al posto tuo”. Con questa frase e pensiero il

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bambino si mette fuori posto, si mette in un posto che non gli compete,

creando così disordine. Questo disordine può avere delle conseguenze di

ampia portata, anche tragiche, come la morte e la malattia.

Questo amore cieco e infantile di fatto non ha nessun risultato positivo. La

sofferenza e le difficoltà invece di essere portate da una sola persona ora

sono portate da due persone, dal genitore che non fa più il genitore e dal

figlio che svolge un ruolo che non gli compete. Tutto questo avviene in

buona coscienza. Il bambino in questo suo atto si sente innocente.

Ogni violazione dell'ordine gerarchico ha un prezzo da pagare e a volte

costa la vita.

A volte costa il posto di lavoro.

RIFLESSIONE

La violazione della gerarchia porta quindi a gravi conseguenze.

Noi arriviamo a porre una domanda di un problema che ci preme quando

siamo pronti, quando l'energia è pronta e di solito dice Bert Hellinger “quandi

si tratta di vita o di morte”.

La violazione dell'ordine gerarchico dà anche questa conseguenza estrema.

E' presuntuoso pensare che si possa agire al di sopra di chi è nato prima,

conosce la vita e il mondo un po' più di noi; stare al di sopra toglie forza.

A volte capita che un genitore voglia caricare un figlio di un proprio peso o di

una colpa e il figlio spesso se lo prende volentieri, portandola al suo posto.

In questo modo nessuno dei due vive pienamente la propria vita, il figlio è

aggravato e il genitore non ha la possibilità di viversi ciò che gli spetta.

I figli fanno sempre qualcosa in buona coscienza per i genitori e ponendosi

al di sopra sovvertono l'ordine gerarchico.

Una donna, in un gruppo mi ha detto che suo figlio era depresso e non

voleva più studiare.

Le ho messo davanti il figlio e le ho fatto dire al figlio. “grazie, ma io vado lo

stesso”. C'è stata una pausa e poi la donna ha guardato a terra, pian piano

si è allungata a terra sulla pancia ed è andata verso i morti, andava sempre

più avanti.

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Il figlio era depresso e non voleva studiare perchè mostrava alla madre che

voleva morire al suo posto.

Pian piano la madre si era rialzata da terra e a riguardato il figlio, con un

sorriso e il figlio le ha sorriso libero dal suo compito.

Finalmente ognuno portava il proprio peso, questo è il servizio di chi

scavalca un ordine, per buona coscienza, per amore cieco.

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8 INCONTRO DI COSTELLAZIONI DI VENERDÌ 26 SETTEMBRE 2008

Chiudete i vostri occhi e posate i vostri piedi.Guardiamo davanti a noi, e

davanti a noi immaginiamo di vedere nostra madre, con l'immagine che

abbiamo di lei, esattamente con l'immagine che ci siamo fatti in tutti questi

anni, con quello che c'è stato e con quello che c'è. E così la guardiamo .

Poi guardiamo sopra la sua testa e sopra di lei vediamo che c' è una forza

più grande che la guidava e che l'ha guidata nella vita esattamente così

come lei ha fatto , e questo spirito creatore che ha guidato il tutto così com'è

e l'ha voluta. Che ha voluto anche che noi la vedessimo con

quest'immagine.

Ed ora prendiamo l'immagine che noi abbiamo di lei e la offriamo a questa

forza e poi diciamo a questa forza, per favore dacci la sua immagine che è

l'immagine che tu hai voluto di lei, la vera immagine di mia madre.

E quest'immagine e a questa forza creatrice diciamo SI. Poi diciamo ancora GRAZIE e poi ancora PREGO perché il prego ci fa

sentire più piccoli, più umili.

Facciamo ora lo stesso con nostro padre. Lo poniamo davanti a noi, con

l'immagine che abbiamo sempre visto, come l'abbiamo vissuto e lo

guardiamo.

Poi alziamo lo sguardo e vediamo che anche sopra di lui c'era Dio, che l'ha

guidato nella vita così com'è stata e che ci è stato donata da questa forza .

Poi prendiamo quest'immagine che abbiamo di nostro padre e la doniamo al

Creatore e questa forza noi diciamo SI Poi diciamo GRAZIE E poi ancora diciamo PREGO per restare umili e all'ultimo posto.

Ora guardiamo noi stessi, come ci vediamo ora?

Anche sopra di noi c'è la forza della creazione, anche in noi c'è tutta la

potenzialità della vita.

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Ad essa diciamo SI,

Poi diciamo GRAZIE. acconsentiamo all'immagine che ora abbiamo di noi.

E poi diciamo PREGO per restare umili e acconsentire veramente.

Ora guardiamo a questa forza in modo diverso.

Piano piano restare con le sensazioni che avete restate e aprite i vostri

occhi e guardatevi e riconoscetevi.

Facciamo esperienza delle sensazioni e lavoriamo prima a coppie . Qui ci

sono 3 maschi e se tra voi c'è qualcuno che ha bisogno di lavorare con la

mamma si prende una femmina davanti e chi vuole lavorare con un padre

davanti si prende un maschio davanti.

Quelli che lavorano si mettono tutti da questa parte, gli altri di fronte.

Qui va bene tutto. Stiamo in silenzio uno di fronte all'altro e poi, piano piano

qualcosa accade il corpo si muove o un sentimento arriva e datevi il

permesso che arrivi , vi lasciate prendere da questo movimento.

Qui nessuno guarda o giudica ciò che accade ad un'altra persona, lasciamo

che avvenga qualche cosa che ci consenta di vedere il nostro sistema

attraverso il movimento dello spirito.

Bene, cominciamo.

Cos'è accaduto qui, tutti voi avete percepito qualcosa, tutti avete sentito

emozioni, di vario tipo.

Coppia: figlia e papà: la figlia guarda il padre e poi si avvicina, lo

abbraccia e piange e continua a piangere tra le sue braccia.

Figlia e papà: lei guarda papà come se fosse una fidanzata, non

stacca gli occhi e non si avvicina.

Figlia e papà Lei si inchina a papà, ma il papà non si avvicina, né le

sorride.

Figlia mamma: lei guarda la mamma, è così arrabbiata e stringe i

pugni..

Figlia mamma: lei guarda la mamma, la mamma piange e la figlia la

consola, la sorregge.

Figlia mamma: si inchina alla mamma, ma poi si avvicina e la

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sostiene.

Figlia mamma: non si guardano, non si avvicinano, non succede

nulla.

C'è qualcosa che accade in questi esercizi ci si rende conto dove si è .

Sono solo esercizi di percezione. Da qui partiamo per un lavoro.

Vi do un po di tempo affinché l'acconsentire a ciò non sia il si di un bambino

che dice si alla mamma, ma sia il si di un adulto che dice si alla vita.

In questi esercizi tutti ne traiamo qualche cosa. Ha un indicazione di sé chi

lavora, ma ce l'ha anche chi fa il rappresentante e per il mio sistema ce l'ho

anch'io che conduco il gruppo.

Nella Bibbia c'è scritto : Dio fa scendere la sua pioggia e fa splendere il suo

sole su tutti. E così avviene anche nelle costellazioni. Come nella vita.

Ne traggono vantaggio anche quelli che restano seduti e apparentemente

non lavorano mai.

Dio in questo dà a tutti la sua benedizione se viene accolta o meno non

importa, per ogni cosa c'è il suo momento, ogni cosa ha il suo momento

sulla terra.

E i movimenti dell'anima hanno bisogno di tempo, per l'anima il tempo come

l'ha inventato l'uomo non esiste.

Il tempo dell'anima è diverso dal tempo e dalle dimensioni del corpo.

Ma rappresentando il nostro sistema noi vediamo il vero tempo dell'anima e

lavorandoci possiamo adeguarlo al corpo.

Ora alzano la mano quasi tutti:

Io guardo e dico vieni tu:

E' una donna.

Prendi il tuo tempo e dimmi con pochissime parole il tuo problema.

Dice: il mio disordine

Io dico: Se inchinarti al tuo disordine fosse una soluzione per accettarlo?

Aspetta ,ti lascio riflettere, ora lo vediamo con una costellazione.

Prendi una rappresentante per il tuo disordine e mettilo in scena.

(sceglie una donna) la mette in scena:

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La donna è al centro del cerchio e dopo un po' guarda per terra. Abbassa lo

sguardo 3 volte e io metto tre persone sdraiate davanti a lei due femmine e

un maschio. Poi chiedo per conferma alla cliente quanti aborti ha avuto. Lei

dice due, io dico forse tre. Lei mi dice ho avuto una ciste ovarica

grandissima operata.

Io dico: vanno bene tre.

Poi metto in scena anche la cliente e le dico, guardali, sono i tuoi figli

abortiti. Ora li metti in ordine, vai dalla prima, le dai un nome e le dici tu sei

la prima. Poi vai dalla seconda e poi dal terzo e fai la stessa cosa.

Lei lo fa con la prima, piange su di lei, poi pensa ad un nome …. Lo dici

dentro di te guardandola, poi le faccio dire: “ tu sei la prima, ti riconosco.

Ti tengo nel mio cuore come prima figlia e ora sei in ordine nel mio cuore”.

Poi va dalla seconda e fa la stessa cosa e poi dal terzo e fa la stessa cosa.

Molto lentamente i tre figlia abortiti si calmano, la prima si muove ancora un

po'. Porto la cliente davanti a tutti e le dico: qui hai l'occasione per avere tre

figli, averli veramente nel cuore e loro così possono stare in pace, così come

dev'essere. Lei si copre il volto con le mani. Io le faccio dire: “ mi sento in

colpa per ciò che ho fatto, ma non potevo fare diversamente”. E poi dopo un

po' ancora : “è stata una mia scelta”.

Commento mio ad alta voce:

Ora lascia il senso di colpa, se vedi loro stanno bene così.

E se li tieni nel cuore puoi tornare a dormire la notte .

Ora vai davanti al disordine e ti inchini.

Ora al disordine dici: “Grazie a te ora sono in ordine”.

Il disordine sorride e poi si allontana arretrando.

Lei guarda ancora i tre figli abortiti. E sospira.

Io dico. Lasciamo qui la costellazione. Grazie ai rappresentanti.

Lei sorride.

Le chiedo: ora come stai? Lei: meglio.

Io dico:

Questo ci insegna che negli eventi della vita c'è un libero arbitrio, ma questo

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è guidato da un qualcosa di più grande. E' una decisione di un sistema a

condurre a ciò. E' stata una decisione perfetta, anche per i papà di queste

creature. Non è: cancello il senso di colpa, ma è : riconosco che c'è

qualcosa di più grande che muove il tutto. E per tutti è stato meglio così: Dio

guida sempre bene.

Lei dice: si.

Io dico : resta ancora qui un momento, che non sia il si di una bambina che

dice si alla mamma ma il si di una persona adulta che ha compreso

veramente.

Qui lei sospira e si rilassa. E allora io la lascio andare a posto.

Al gruppo dico: qui qualcun altro ha imparato qualcosa.

C'è qualcun altro che vuole lavorare?

E' un uomo. Ho visto il lavoro che hai fatto prima con la figlia, vuoi

continuare quello che c'è stato prima?

Lui. SI.

Bene, prendi quella che rappresentava tua figlia e rimettiti nella stessa

posizione di prima.

La figlia lo guarda come innamorata, io metto in scena un altra donna, ma la

figlia non si sposta.

Allora la sposto io e la metto da parte. Così il papà può guardare verso una

sua partner precedente, che lo guarda con lo stesso sguardo. Si guardano e

io faccio dire a lui: ora ti vedo, vedo il tuo amore.

Ora ti lascio con amore, senza nostalgia. Lei lo guarda ancora intensamente.

Faccio dire alla rappresentante. Grazie, ti lascio, con amore. (si

abbracciano)

Dico ad entrambi, è un GRAZIE profondo e ci vuole tanto amore per lasciarsi

completamente.

La figlia si piega sulle ginocchia e incomincia a guardare il padre con uno

sguardo diverso.

Dopo un po' la donna si allontana e anche lui si allontana arretrando.

Il padre guarda verso la figlia. Gli faccio dire: “tu sei solo mia figlia.”

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Poi pian piano la figlia si alza, lo sguardo della figlia è cambiato.

Faccio dire alla figlia: “ tu sei solo mio papà”.

Si abbracciano. Lasciamo qui la costellazione, qui c'è la forza giusta per andare avanti da

soli.

Grazie ai rappresentanti.

C' è qualcun altro che vuole lavorare?

Una donna.

Ho male al collo.

Hai avuto tanti guai?

Lei: si

Poi piange.

Io: sai perché la mamma da la vita? Perché deve essere accettata la

mamma e la vita. Tra la mamma e la vita c'è sempre la stessa lotta.

Ora chiudi gli occhi e torna indietro negli anni, fino a quando c'è la tua prima

situazione difficile....

Quanti anni hai?

14 anni

Guarda tutto , guarda la lotta, la sofferenza e la rabbia. E guarda tua

mamma dura, davanti a te. E dille : grazie. E riconosci che senza quella

lotta non avresti avuto la forza per affrontare ciò che hai dovuto affrontare

dopo.

Dille: ora riconosco il tuo amore.

Ora vai avanti e trova qualcos'altro. Trova una lotta, sempre più grande.

Quanti anni hai?

18 anni

La donna piange. Guarda tua mamma, lei è stata sempre più forte di te.

Guarda quanta forza hai dovuto mettere e guarda la sua forza davanti a te, ti

ha rinforzata per quello che hai dovuto affrontare dopo.

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Dille GRAZIE. Ora vedo il tuo amore. Mi hai rinforzata.

Ora vai avanti e trova un' altra situazione difficile. Dove hai lottato contro di

lei.

22 anni

E qui sei arrabbiata e non ce la fai più. (la donna è stremata e stringe anche

i pugni). E riconosci come è stata forte lei. Dille grazie, ti ha rinforzata

ancora.

Bene, ora sei una donna forte e nella vita non ti spaventa più affrontare

nulla.

Ora la donna sorride.

Io dico: le mamme sono guidate da Dio, lui sa cosa viene dopo e le guida

per rinforzarci, mai per farci del male.

Ora puoi chinare il capo di fronte e lei e stirarti il collo.

Metto davanti a lei una rappresentante della mamma. Lei si prende un po' di

tempo poi china il capo, inizia il movimento e poi si ferma a metà.

Io dico: quando riuscirai ad avere abbastanza amore per chinarti

completamente avrai il tuo collo libero dal male.

Chi vuole venire?

Una donna: inizia a parlare.

Ho un coltello piantato qui e ho avuto un infiammazione alle parti intime, poi

tutto è sparito come è arrivato.

Io a lei: e hai ringraziato del fatto che se n'è andato tutto?

Lei: no.

Guarda e ringrazia, ma con te faccio ancora qualcosa, qualcosa è venuto da

lontano e si è manifestato in te è passato a farti una visita affinchè tu potessi

acconsentire a certi eventi anche della tua vita.

Metto in scena: una persona per le tue parti intime (lei dice femmina), una

persona per il dolore come una coltellata al fegato (lei dice maschio) e poi ti

metti tu.

Dopo un po' il rappresentante maschio e la rappresentante femmina si

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guadano e , il maschio si tocca al fianco e la femmina lo guarda con

complicità. Poi guardano in un altra direzione. Metto in scena una femmina.

La femmina guarda verso di loro e pare un po' arrabbiata.

Le faccio dire : ho sentito tutto, ora è passato. Ora lo accetto.

Poi avvicino a lei la cliente la faccio guardare verso l'ultima donna e le faccio

dire: io ti ho vista. Grazie.

Poi si avvicinano tutti e si abbracciano.

La cliente dice spontaneamente: è una cosa che viene da lontano.

Io dico : ora è completo. La cliente è in pace, gli altri sono in pace.

Lascio qui la costellazione: grazie ai rappresentanti.

Donna 33 anni:

Devo prendere una decisione rispetto al rapporto di coppia.

Prendi due persone : una per il si e una per il no. (lei sceglie un maschio e

una femmina).

Mettili in scena ad una certa distanza, scegli qualcuno anche per te, poi vieni

qui. Non dirmi nulla sulla tua scelta.

La rappresentante di lei guarda verso la femmina, poi verso il maschio, e

avanza verso il maschio, si avvicina lo abbraccia, poi si gira e torna indietro.

Le dico: hai la risposta?

Lei: SI

Io: Ora puoi andare.......forse avevi già deciso di andare.

Lei: SI

Grazie ai rappresentanti.

Chi altri Vuole lavorare?

E' una donna.

Qual'è il problema: sto divorziando, ma non riesco ad andarmene, sono

confusa.

Io: ti dico una cosa: qualunque cosa fai nella vita, devi accettarti

completamente, così dispersa puoi prendere decisioni?

Lei: sono confusa.

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Lavoro con te.

Metto lei al centro e poi uso tutte le persone che ho come rappresentanti e le

lascio andare con lo spirito.

Nel silenzio si manifestano tutte le parti di se stessa e lei riconosce varie

parti, si avvicina ad una e l'abbraccia, la consola.

Poi si avvicina con incertezza ad altri, molto lentamente verso una che vive

nel suo senso di colpa, un altro rappresentante ha tanto freddo......ecc...

Io lascio che il tutto avvenga senza cercare di interpretare, osservo e non

faccio nulla.

Dopo un po' di tempo vedo che l'energia si abbassa e che lei ha pian piano

guardato tutti i rappresentanti di sé. Ad alcuni si è avvicinata e li ha

abbracciati, altri li ha lasciati, ma li ha guardati.

Dico: Bene, grazie ai rappresentanti.

Lei torna a posto:

Come stai? Lei: sono più forte.

Io dico: Bene, questo basta per andare avanti?

Lei: SI.

Puoi andare.

Io dico a tutti: trovo che in questa forma di rappresentazioni di puro spirito la

completezza dia la benedizione più grande e la forza sia un dono che

proviene dal profondo verso la luce.

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9 COME SI MUOVONO LE COSTELLAZIONI FAMIGLIARI

Il grande Spirito che il Tutto muove però ha amore verso tutti gli esseri in

modo uguale e scende sul carnefice e sulla vittima allo stesso modo. Nella

Bibbia c'è scritto “Dio fa risplendere il suo sole e fa cadere la sua pioggia su

tutti senza distinzioni” , dando possibilità in entrambi di arrivare alla luce di

essere liberi e di essere nella grazia e nella pace.

Questo lo possiamo vedere nelle rappresentazioni familiari e lo riconosciamo

a tanti livelli, lo spirito muove nell’anima del cliente per ciò che lo riguarda,

nell’anima del rappresentante per ciò che lo riguarda e nell’anima del

costellatore ancor di più, apre al grande Amore.

Esporsi alle forze che entrano in gioco nelle rappresentazioni spirituali crea

completezza, dona immagini all'anima.

Diciamo che normalmente, nelle relazioni umane, ci sono persone che ci

attraggono maggiormente rispetto ad altre, mentre altre ci infastidiscono; sia

le une che le altre sono specchi per la nostra anima. Rappresentano parti di

noi che ci sono state portate via o parti di noi che avevamo perduto, oppure

parti che abbiamo rifiutato. Siccome, ogni nostra parte è rappresentata nella

nostra genealogia ecco che una persona può rappresentare lo specchio di

un nostro avo e ricrearci relazioni e situazioni dell'anima che risiedono solo

nella memoria dell'anima stessa.

Nelle rappresentazioni spirituali, con l'uso di rappresentanti, questo viene

rivissuto ed evidenziato, da immagini che agiscono, riorganizzato, portando

all'anima immagine positive corrette da irretimenti. Il fine del tutto è riportarci

alla nostra interezza con amore verso tutto ciò che noi siamo, in ordine.

L'accettazione totale di noi stessi consente di accettare ogni specchio che a

noi si propone e quindi il mondo così com'è. Ed ecco che compare in noi

l'effetto dell'Amore Grande verso il tutto e la grazia, la gioia della vita in tutti i

suoi aspetti.

Come ho già detto una parte di noi percepisce livello dello spirito, qualcuno

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ne ha consapevolezza qualcun altro ne rifiuta anche solo il concetto, è ciò

che rende speciale l'essere umano; e ciò che ci si pone davanti è sempre

uno specchio di noi stessi, un insegnamento verso l'accoglienza.

Le Costellazioni famigliari danno la possibilità di accelerare queste

immagini e risolvere a livelli diversi le immagini perse nel tempo.

L'altro aspetto è che aprono il cuore allo spirito e alla consapevolezza che

nulla si muove se non è lo spirito che ha creato il tutto a muovere, rendono

libero l'uomo dalla sua onnipotenza e rendono a Dio ciò che è di Dio.

Un po' ciò che grandi mistici e santi hanno detto prendendone coscienza.

San Francesco disse “ è il cielo a far muovere la terra” .

In un seminario che ho seguito a Merano Marie Sophie, per spiegare come

si muovono le costellazioni e i sistemi ha detto: “nelle costellazioni, i sistemi,

sono un po’ come quegli oggetti appesi al soffitto dove ci sono piccoli oggetti

uniti da fili e come ne muovi uno, tutti gli altri si muovono, e si agitano e

torna la calma solo se sono in ordine c'è equilibrio se ognuno è al proprio

posto. Ma le Costellazioni portano la calma ad un livello più grande perchè

sono come una messa, un atto sacro.”

E' una ricerca di pace interiore e pace nel sistema. Tutti compresi nell'amore

dello spirito che ha creato il tutto.

Detta così include tutti, da Adamo ed Eva, con Caino ed Abele, avevano già

spiegato tutto del sistema bene e male; da loro a noi tutto è. Nelle leggi date

da Dio a Mosè e scritte nel Deuteronomio e in almeno altri due posti nella

Bibbia, viene rivelato che Dio è un Dio geloso e che punisce, per i peccati

fino alla settima generazione in discendenza i figli. Le colpe dei Padri

ricadono sui figli fino alla settima generazione, sono gli irretimenti descritti da

Bert H. Inolre abbiamo sempre vissuto un campo cattolico o in cui la

religione resta nel retaggio della coscienza e non va oltre, creando i sensi di

colpa e l'espiazione.

In un seminario Bert Hellinger ha detto : “ l'espiazione è la ribellione totale

contro Dio e contro il suo movimento.

Noi conosciamo l'effetto della nostra colpa? Può danneggiare qualcuno?

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Se immaginiamo di aver fatto del male a qualcuno noi neghiamo che sia noi

che l'altro eravamo al servizio della vita.

Dobbiamo abbandonare l'idea di prendercela, la vita è di più, la vita prende

noi al servizio di qualcun altro.

Noi acconsentiamo alla nostra colpa con amore e acconsentiamo alle

conseguenze per noi e alle conseguenze per altri con amore.

Ciò non vuol dire diventare irresponsabili, ci sono delle regole, ma

acconsentiamo alla vita con amore così com'è.

Noi trasferiamo noi e la nostra colpa anche all'altro o chi ha fatto qualcosa a

noi e alle conseguenze per altri con amore.

E' la fine di ogni religione.

Tutte le religioni sono una ribellione contro Dio e decidono della vita e della

morte, dichiarandoci colpevoli e ci obbligano all'espiazione.

Quando andiamo verso l'amore, oltre la colpa noi siamo collegati a quella

forza creativa che muove noi e gli altri con amore.”

Vista la supremazia delle religioni i sensi di colpa ricadono nel campo

famigliare senz'altro, lo abbiamo visto moltissime volte e in tutte le

costellazioni, la liberazione da ciò avviene solo attraverso un movimento

dello spirito, che più lo si lascia fare e più è puro, condotto dallo spirito

stesso. Come costellatori abbiamo ben poco da fare, solo acconsentire ed

essere forti all'ultimo posto, fidarsi e affidarsi .

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10 LE REGOLE DEL GIOCO : IL RUOLO DEL CLIENTE, DEI RAPPRESENTATI E DEL COSTELLATORE

Come Procedere

il mio ruolo è quello del Costellatore normalmente inizio trovando la mia

calma, e percepisco il mio campo, tutti, lo faccio con un intenzione rivolta a

tutto il mio albero genealogico, sia che io sappia consciamente dell'esistenza

di qualcuno o che io non ricordi. E dico in me, ci siete tutti, con amore. Poi

guardo il gruppo, tutti, e di loro comprendo anche il loro campo e tutto il loro

sistema genealogico così com'è, e mi sento unita a loro così come sono, li

comprendo nel mio cuore. Poi guardo sul mio campo la grande forza che ha

guidato me ad essere lì in quel momento e la includo nell'amore dentro di

me, poi guardo tutto il gruppo e vedo la grande forza che li ha portati ad

essere lì, in quel momento nel gruppo, con me. Ci sarà dato di fare qualcosa

e saremo guidati. Così arriva la percezione DELLO SPIRITO, nel silenzio,

nel vuoto.

Poi spiego e dico: Bert Hellinger spiega così le costellazioni:(Bert Hellinger,

seminario – Bolzano- 2007)

Una costellazione famigliare è un procedimento per cui una famiglia viene

messa in scena, questo significa che nell'ambito di un gruppo, qualcuno

sceglie dei rappresentanti per i suoi famigliari e per se stesso e li mette in

scena. Questo è costellazione famigliare. Ma dopo accade qualcosa,

improvvisamente i rappresentanti sentono e percepiscono come le persone

stesse, senza che sappiano qualcosa delle persone rappresentate, per cui

ciò che accade nell'ambito della costellazione è in collegamento con un tutto

più ampio e più grande, nel quale tutti i membri della famiglia sono presenti

e sono presenti in un modo in cui ognuno è in risonanza reciproca, tutti

possono entrare in risonanza con gli altri e sono in relazione con tutti gli altri

non sempre in maniera conscia, però lo sono con il loro comportamento e il

loro sentimento. E quanto profondo ciò possa essere lo vediamo passo

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passo attraverso la costellazione stessa.

Attraverso la costellazione famigliare emerge qualcosa a proposito del

campo spirituale e cioè che questo campo ha un anima comune e cioè che

questa anima sottostà a determinate leggi e che è tesa a mettere in atto

queste leggi, con conseguenze molto vaste per questa famiglia e per tutti

quelli che vi appartengono. Ma non è tutto. Anche questo campo è collegato

con un campo più ampio, con un campo spirituale, per cui attraverso la

costellazione possiamo accedere dal vicino al prossimo livello a questa

anima più vasta e oltre essa a questo campo spirituale più vasto. E ciò che

avviene lo si può vedere e avviene a più livelli.

L'effetto è immediato , chi fa ciò deve sapere qualcosa di questo campo

spirituale, bisogna conoscerlo per essere in contatto con il campo spirituale ,

se chi conduce non conosce il campo spirituale segue solo le proprie idee e

le importa nella costellazione e qui non è in condizione di aiutare, il pericolo

è di usare e intervenire con le proprie idee. Solo lo spirito conosce ogni cosa

ed solo lo spirito che guarisce.

La conoscenza delle leggi del campo spirituale è il presupposto per chi

opera, perchè possa essere di aiuto e che il suo intervento sia di guarigione.

Se operiamo così possiamo arrivare ad un limite e dobbiamo oltrepassare

questo limite, ci innalziamo al di sopra del livello consentito e non siamo più

di aiuto, solo se siamo presi al servizio da una forza più grande che ci guida

possiamo veramente aiutare, altrimenti dobbiamo fare un passo indietro e

solo così siamo presi dentro questa forza e la seguiamo. Solo qui siamo al di

fuori della coscienza e dentro al campo dello spirito. Non possiamo dire,

adesso faccio le costellazioni, noi seguiamo altre forze.

La prima cosa che impariamo è come fare, una persona chiede, se

chiediamo di cosa si tratta questo ha un effetto, io provo a entrare

interiormente in risonanza con lui e questo permette anche a lui di risuonare

con me. Non si tratta di psicoterapia, non chiedo come per la psicoterapia,

essa vuole sapere individualmente, tratta il soggetto è una relazione

individuale. Nelle costellazioni si tratta di altro, il cliente è importante per il

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suo sistema, io entro in risonanza con tutto il suo sistema e questo mi riesce

se io mi relaziono con tutti i componenti del suo albero genealogico,

accettandoli, con attenzione e con amore e qui si percepisce che io vado ad

un livello diverso. Questo è il livello spirituale, per esempio io guardo con

attenzione sua madre e suo padre, e guardo i suoi nonni e guardo tutti

coloro che appartengono a questo sistema. Io non li conosco ma mi metto in

unisono con loro in questo modo. Fra di loro ce n'è qualcuno al quale porgo

particolare attenzione, e di fatto entro in contatto con la totalità del sistema e

principalmente con coloro che sono esclusi. Con coloro che il sistema vuole

escludere. Pongo particolarmete l'attenzione ai piccoli movimenti, del corpo ,

a dove volge lo sguardo e non ho bisogno di molte parole, non voglio sapere

quasi nulla. Non ne ho bisogno, il suo campo conosce già ciò di cui ha

bisogno e lo spirito lo metterà in mostra. Mi fido e basta. Vedo dallo

sguardo che ci sono esclusi, entro nel sistema e il cliente che li rappresenta

viene preso e irretito da loro, io ho visto dalla sua reazione che lui sta a

rappresentare un escluso, l'escluso ha un posto nel mio cuore e anche il

cliente con il suo destino.

Questa è un esperienza importante per il cliente e questo gli permette di

sentirsi sicuro con noi in questo momento. Posso iniziare in due modi :

posso iniziare mettendo in scena la sua famiglia. E poi si procede, si decide

se è il caso di mettere in scena la famiglia o solo due rappresentanti per

iniziare. Michela Kaden dice che abbiamo almeno 5 possibilità diverse per

iniziare, ma una è la più emergente, quella che noi percepiamo di più, sono

tutte giuste, ma una la percepiamo di più. Ed è proprio così che avviene con

la percezione.

Vorrei ampliare la consapevolezza dell'esistenza dello spirito, così come

spiega Bert Hellinger.:

Tutto ciò che si muove si muove attraverso una consapevolezza, una

consapevolezza che qualcosa appartenga a qualcuno senza che noi

possiamo comprenderlo e questo è quello che chiamiamo movimento della

mente spirito, per cui siamo sempre mossi ma un movimento dalla mente

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spirito sia che siamo consci e consapevoli di ciò oppure no. Anche noi

abbiamo sviluppato una consapevolezza , siamo in grado di comprendere

ciò che accade in tanti sensi e siamo anche in grado di comprendere ciò che

accade in una costellazione famigliare . Possiamo osservare i movimenti

della mente spirito, per cui se mettiamo in scena qualcuno e costui si

raccoglie, gli mettiamo qualcuno di fronte, si installa un movimento che non

è pilotato dalla loro consapevolezza, bensì vengono coinvolti in questo

movimento della mente spirito e questo è sempre in una direzione, il

movimento della mente spirito avvicina ciò che prima era separato.

Perché la mente spirito muove il tutto in questo modo?

Perché muove l'uno quanto l'altro ed è rivolta verso tutto allo stesso modo,

li ricongiunge e lo fa con amore. Il punto importante è che noi entriamo in

sintonia con il movimento della mente spirito e che dopo un tempo entriamo

in contatto con la consapevolezza della mente spirito. Noi ci muoviamo in

un movimento teso verso a tutti così com'è.

Immaginatevi qualcuno che rifiutate, forse si tratta di qualcuno della famiglia,

può essere la madre o il padre, oppure può essere qualcuno che vi ha ferito,

adesso guardate questa persona e vedete in questa persona che è mossa

dallo stesso spirito, dalla stessa mente spirito che muove anche noi e che

questo spirito agisce in tutto ciò e agisce con amore. E adesso andiamo con

il movimento della mente spirito dentro di noi e attendiamo finchè a noi

riesce acconsentire a questa persona così com'è entrando in atteggiamento

benevolo verso questa persona così com'è. E se ci è difficile acconsentire a

questa persona così com'è preghiamo a questa mente spirito affinché ci aiuti

in ciò e le diciamo PER FAVORE, dopo di che attendiamo e possiamo

percepire come arrivi la risposta e sentiamo che effetto ha questa risposta in

noi. E se guardiamo questa persona , se ce la immaginiamo dinanzi a noi e

entriamo in questo movimento da acconsentire di avvicinarci, possiamo

osservare come questa persona cambi. E come improvvisamente, seguendo

i movimenti della mente spirito ciò abbia effetto su questa persona e come

questo possa avere un effetto affinché siamo aperti dopo di che il nostro

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amore ha vinto. Siamo riusciti ad andare avanti con il nostro amore , siamo

andati avanti con l'amore della mente spirito, un amore che è in connessione

col tutto in egual maniera e in questo momento siamo diventati più umani.

Come costellatori impariamo come entrare in sintonia e in unisono con i

movimenti della mente spirito, dopo di che sappiamo tutto, tutto ciò che ci

serve sapere al momento e nient'altro ci può aiutare ad arrivare in questo

livello e poi dobbiamo fare il prossimo passo . Essere nel qui e ora e

risuonare con l'uno, aperti al tutto.

Una valutazione su come agisce la mente spirito, tanti si comportano come

se fossero soli, dicono IO e poi aggiungono Mia madre appartine a me, guai

se non si comporta così come io voglio e poi dicono mio padre e poi dicono

addirittura il mio Dio, e dicono la mia casa, la mia proprietà e si comportano

in questo modo e siamo parte di qualcosa di più grande e ciò che

possediamo è comune e non è mai un possesso particolare, nel senso che

noi possiamo disporre di ciò. Una casa è appartenuta a tanti prima, se io la

compro posso dire adesso appartiene a me o posso dire sono uno dei tanti a

cui è appartenuta la casa, essi hanno fatto qualcosa di quella casa e sono

ancora presenti in questa casa.

Ci sono delle vecchie chiese e alcune di esse sono state distrutte, ma se

entro in una chiesa che è lì da centinaia di anni si sente immediatamente e lì

tutti quelli che hanno pregato in questa chiesa e che tutt'ora entro in contatto

con questi, ma se entro in una chiesa moderna è senza particolare energia.

Anche un paesaggio ha un anima, noi possiamo percepire la presenza delle

persone che hanno lavorato e vissuto in questo pezzo di terra, anche i soldi

hanno un anima, i soldi sono spirituali, essi hanno l'energia concentrata di

coloro che li hanno guadagnati, contengono il lavoro, dei risultati ottenuti. I

soldi duramente guadagnati hanno il livello di energia più elevato. Questi

vengono spesi più accuratamente. I soldi vogliono essere spesi. Se li

spendo con cautela, per esempio do un servizio, allora installo un

collegamento. I soldi sono in collegamento con la mente spirito, l'amore dello

spirito condensato. Ma se qualcuno dice i soldi li tengo, i soldi rimangono o

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vogliono andare ? I soldi hanno uno spirito e un anima, e una casa ha un

anima, appartiene a tanti nello stesso tempo e se io rispettosamente pongo

attenzione verso coloro che hanno abitato li, la casa resta da me. Perché

guardo anche su coloro che hanno fatto tanto per questa casa e in questa

casa. Non è neanche permesso di risanare la casa in un modo qualsiasi, ciò

può avvenire in unisono con la casa stessa. Noi siamo in comune perché

apparteniamo a molti e perché molti appartengono a noi, ci comportiamo

come uno di tanti, ci comportiamo in modo che consideriamo con rispettosa

attenzione tutti. E qualsiasi proprietà è come tutto ciò che è, in movimento.

Siamo in collegamento con la mente spirito e talvolta sentiamo che si

allontana e la lasciamo andare e talvolta viene verso di noi e noi la

prendiamo e la amministriamo, con amore , per tanti.

(Bert Hellinger, seminario – Bolzano- 2007)

Bert Hellinger dice che bisogna differenziare anima e spirito.

Naturalmente l'anima ha una componente spirituale, fin a quando l'anima è

mossa dallo spirito. L'anima è limitata, comparata con lo spirito che è

illimitato, anima in realtà è da definire quella forza che è contenuta in

qualcosa e lo guida.

Per cui, tutto ciò che è tenuto riunito in modo vivente ha un anima, una

pianta ha un anima e tutto ciò che accade come movimento nella pianta

viene tenuto da una forza, viene tenuto da una forza e questa forza ha una

consapevolezza e l'anima è tenuta da uno spirito. Noi abbiamo un anima.

Noi facciamo esperienza di una forza che contiene tutto e lo guida. Noi

parliamo dell'anima come se ci appartenesse e in un certo senso è vero

oppure all'inverso noi apparteniamo all'anima, l'anima appartiene al corpo .

E' come se l'anima appartiene al corpo e questo ha creato l'immaginazione

che l'anima dovesse essere liberata dal corpo, è un immaginazione, l'anima

è legata al corpo fino alla morte, in quel momento ci immaginiamo che con

l'ultimo respiro l'anima lascia il corpo. Ma l'anima si protrae oltre il corpo.

(Bert Hellinger seminario 2007 - Bolzano)

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Esistono poi le figure specifiche in una costellazione, il cliente è colui che si

presenta con un problema, un disagio dell'anima.

Essere cliente in una costellazione non basta volerlo, bisogna essere pronti,

dev’essere il tuo momento. Non è io voglio, piuttosto è io desidero guardare

veramente dentro di me, da dove mi arriva questo problema che ho

concretamente, qui ed ora. E' un problema concreto e viene sentito come un

bisogno di cambiamento, un disagio che è un disequilibrio tre il volere

dell'anima, del cuore e della mente.

Quando il cliente che vuole per forza risolvere qualcosa e lo chiede al

costellatore, non ha un vero problema, questo viene subito percepito dal

costellatore: il cliente non riesce ad esprimere ciò che vuole in poche parole

concrete. Lo spirito non è disposto a tanto.

Non è semplice presentarsi come cliente, ti alzi dalla sedia per andare ed

esporre un problema che sembra per te grave e concreto e poi non è così,

sotto a tutto c’è sempre qualcosa di più profondo. Ma è anche qualcosa di

concreto.

Ad esempio: ho un problema di relazione di coppia. Oppure: soffro di crisi di

panico. Oppure: non riesco a vendere una casa. Oppure: non riesco a

mantenere a lungo un lavoro. Oppure : ho una malattia.

Vorrei fare un esempio di problema non concreto: non è un problema

concreto voler guardare se voglio o non voglio stare ancora nella mia

famiglia. È invece un problema concreto: non sono più in grado di restare

nella mia famiglia.

L’attenzione che si deve porre è quella di esprimere ciò che sta nel profondo,

profondo dal quale a volte si scappa perchè il sistema non vuole che venga

rivelato ad esempio un segreto di famiglia.

La mente è biologica ed esprime sempre quello che è il disagio tra mente e

spirito (biologia, corpo

Non è semplice guardare sotto il velo delle cose.

Si arriva ad essere cliente solo quando sei veramente disposto a cambiare

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qualcosa, quando c'è un unione tra mente e cuore.

Allora se sei lì, ti esponi.

Qui naturalmente entrano in gioco le resistenze, perché il cambiare è

necessario? Non sempre, credo sia necessario arrivare alla consapevolezza

del perché una persona si trova lì, perché c’è quel disagio, e anche lì è il

sistema a portarlo, non il singolo.

Non sempre eliminare la sofferenza è utile, a volte serve ancora un po’, a

volte è al servizio della vita stessa.

Talvolta l’equilibrio può essere una via di mezzo.

Tutto è in movimento, tutto è nel percorso. L’energia muove la materia e

tutto può essere trasformato e trasformabile, ma solo attraverso la Grande

Forza dell’amore.

Tutto è nello sguardo e dove volge lo sguardo del cuore. Tutto è nell’amore,

direi nel Grande Amore.

L'obiettivo è quello di lasciare che il cliente venga guidato in una direzione

che dia più forza, seguendo passo passo le indicazioni dello spirito

attraverso la percezione.

Un altra figura è quella del rappresentante, chi si mette al servizio e si sente

anche un po' coinvolto energeticamente con il problema del cliente lo

rappresenta. Con determinate regole.

Essere rappresentante significa essere al servizio, servizio senza intenzione

di aiutare, ti lasci prendere da una forza che ti coinvolge e ti conduce a

movimenti che volontariamente non saresti in grado di fare o neanche di

pensare. Più sei vuoto e ti presti nell'aiutare in una direzione e più sei

ovviamente di vero aiuto.

La manipolazione o la tentazione di aiutare secondo un tuo giudizio avviene

ovviamente se non sei un rappresentante esperto, ma un costellatore

esperto percepisce quali sono i movimenti che provengono dallo spirito e

quali quelli che provengono da un intenzione del rappresentante, (la velocità

del movimento ad esempio non è data da un movimento che viene dallo

spirito), ma anche lì bisognerebbe guardarla a più livelli.

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E’ davvero una manipolazione della volontà del rappresentante? Oppure è

una manipolazione della volontà del cliente che non vorrebbe vedere e

quindi muove dentro e fuori se stesso, influenzando (questo è più

improbabile, ma può accadere. Infondo è lui il padrone di se stesso e il

costellatore bravo acconsente a tutto, pur guidando), oppure è stabilito dal

grande spirito che in quel momento deve esserci una manipolazione da

parte di qualcuno, perché l’anima del cliente non è ancora pronta ad arrivare

a quel passo e per arrivarci deve accadere quello? Se abbiamo fiducia

l’abbiamo fino in fondo, se crediamo crediamo fino infondo, riconosciamo

ciò che è.

Con ciò possiamo forse stabilire che una manipolazione non è in sintonia

con il grande amore ma con una intromissione umana.

Ciò non toglie che ogni volta che sono uscita da una costellazione come

rappresentante ho avuto sempre anch'io una benedizione, può essere

definita anche un ampliamento della propria coscienza di se.

Senza rendere così spirituale e miracoloso l'effetto delle costellazioni

possiamo dire che è un valido strumento per poter vedere un po' di più di se stessi.

Se nel tutto c'è la nostra totalità, per conoscerci e riconoscere ciò che

siamo interamente dobbiamo usare degli strumenti. E a volte servono

strumenti che vanno oltre. Vedere attraverso lo strumento delle

costellazioni è utile per svelare un po' di più di noi stessi. Non è nulla di miracoloso ma gli assomiglia.

Veniamo qui alla figura del costellatore.

Il ruolo del costellatore è un po’ più difficile da raggiungere, ma come dice

Bert Hellingder il segreto è sentire, percepire e poi tutto è semplice.

Ma come arrivare a sentire? Passando nei vari ruoli, prima di cliente, poi di

rappresentante e poi se ti è dato di costellatore.

E in quei momenti che , solo dopo un percorso di continua purificazione che

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tu puoi percepire. E ti è dato, non puoi far nulla legato al io voglio di

bambino, ti è dato solo dopo che hai superato il volere. Risuonare a un solo

tono con lo spirito e percepirne e seguirne i movimenti è un dono, è una

purificazione dell'anima.

Sentire che cosa? Sentire di essere al servizio di qualcosa di più grande e

affidarti fidandoti solo di ciò che ti arriva da fuori e che solo per un attimo si

manifesta dentro di te. E fidarti.

Ogni volta che conduco una costellazione ricevo sempre anch'io qualcosa

che amplia la coscienza di chi sono.

Questo percorso da me fatto in questa scuola ha agito in me come

purificazione e ho totalmente imparato ad affidarmi alla vita e allo spirito. Ed

è meraviglioso vedere come la vita ogni momento ti manda benedizioni.

Se di fidi dello Spirito non hai quasi da far nulla nella vita, poiché è lo spirito

stesso a farti trovare davanti ciò di cui hai bisogno. Ed è ogni volta

stupefacente.

E quando dentro di te senti che c'è qualcosa che stride, se ti fidi, prima o poi

la soluzione viene da sola. E' meraviglioso.

Certo la tua coscienza deve essere ampia, certo le soluzioni non sono

sempre semplici da ragionare, con un'anima stretta non le accetteresti.

Ma la grandiosità del percorso è questo ricevere la possibilità di avere un

anima ampia, che accoglie ogni cosa ed acconsente ad ogni cosa.

Applico questo concetto tramite questo lavoro.

Le costellazioni come tanti le conoscono hanno passato un periodo di

evoluzione.

Per cui all'inizio la costellazione si muoveva all'interno della famiglia,

differenziava tra bene e male, tra persone migliori e persone peggiori,

differenziando tra aggressori e vittime. E le costellazioni permettevano che

qualcuno fosse contro qualcun altro al quale si opponevano; venivano

coinvolti in ciò, prendevano partito, ciò nonostante le costellazioni hanno

sempre avuto ottimi risultati. Così come anche le religioni hanno prodotto

risultati buoni, effettivamente.

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Ma se noi ci muoviamo con i movimenti della mente spirito, oltrepassiamo

questi limiti.

Percepiamo ad esempio la situazione in cui un cliente ci racconta tutto ciò

che è accaduto nella famiglia, come è andata, quali malattie ha , chi ha

perso e questo fa si che noi abbiamo compassione verso di lui. Ci è dato di

fare ciò? Questa è una cosa grave. Lui non è mosso in modo particolare da

questa mente spirito, con una particolare missione, affinchè possa

guadagnare con ciò che ha vissuto una forza particolare che altri non hanno.

Se io interferisco, mi è permesso? Io posso, ma solo a contatto con i

movimenti della mente spirito. Perchè allora a questo livello di mente spirito

entro in contatto con lui e ho delle indicazioni, a proposito di qualcosa che gli

può essere d'aiuto.

Durante una costellazione chi offre aiuto in realtà ha un piccolo ruolo: non

deve mostrare al cliente ciò che è bene o ciò che è male ma deve agire in

modo neutro. Ciò che è essenziale per il cambiamento si svolge su un altro

livello, più profondo. Rispettare qualcuno vuol dire che io riconosco che lui è

qui, che lui è cosí com’è e che cosí com’è, è anche giusto. Questo include

che io stesso mi rispetto in questo stesso modo. Che io rispetto, che io ci

sono, che io sono cosí come sono e che io, cosí come sono, sono anche

giusto.

Se io mi rispetto in questa maniera e se rispetto anche l’altro in questo

modo, allora rinuncio a crearmi un’immagine su come dovrei essere io

oppure dovrebbe essere l’altro. Senza questa immagine non esiste piú un

giudizio su come qualcosa sarebbe meglio. Nessuna immagine creata si

interpone piú tra me e la realtá così come ella si mostra.

In questo modo è possibile una seconda cosa, che fa ugualmente parte del

rispetto: Io amo il reale, cosí come si mostra. Questo vuole soprattutto dire:

io mi amo, cosí come sono; io amo l’altro, cosí com’è, e io amo le nostre

diversitá .

Lo guardiamo benevolmente, in colegamento con un movimento della

mente spirito, senza intervenire, e lo accompagnamo interiormente e non

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facciamo nulla.

Questo è il rispetto e permette di essere collegati con la realtà così com'è,

così come data da Dio e il rispetto permette l'azione dello spirito creativo che

il tutto muove. Questo rispetto tiene la distanza. Non penetra nell’altro e non

permette neanche all’altro di penetrare in me, di impormi qualcosa oppure di

disporre di me secondo le sue immagini. Perció possiamo rispettarci senza

voler qualcosa l’uno dall’altro.

Se abbiamo bisogno l’uno dell’altro e se vogliamo qualcosa l’uno dall’altro,

allora dobbiamo tenere conto di una quarta cosa. Ci sosteniamo a vicenda

oppure inibiamo in noi e anche nell’altro lo sviluppo? Se dobbiamo

riconoscere che ostacoliamo lo sviluppo in noi e anche nell’altro, quando

siamo cosí come siamo, allora il rispetto non ci riunisce, ma ci divide. Allora

rispettiamo che ognuno possa e debba seguire il suo cammino. L’amore e la

gioia per me e per l’altro in questo modo si approfondiscono piuttosto che

diminuire. Questo perché? Qui l’amore e la gioia, cosí come pure il rispetto,

sono tranquilli (calmi, fiduciosi …), in accordo con la mente spirito.

Trovo che questo che sia il modo migliore per spiegare ciò che accade in

una costellazione ma ora lo applico, e ne faccio qualcosa con le costellazioni

che io stessa ho condotto.

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11 ESSERE AL SERVIZIO E RICEVERE COSÌ TANTO IN UN

ATTO SACRO

Ecco, questo è ciò che intendevo della tecnica di osservazione della realtà

chiamata Costellazioni familiari.

E' uno strumento forte e deve essere usato in modo cosciente, altrimenti

diventa un arma a doppio taglio. Ciò che puoi muovere è tanto e se non sei

forte nell'affidarti e fermo nelle regole, se ti lasci irretire dal cliente, diventi

parte del suo sistema e oltre ai tuoi problemi ti porterai anche gli irretimenti

degli altri.

Quando si muovono energie, al servizio della vita bisogna riconoscere la

direzione, e sapere dove porta, poi tutto sarà giusto.

E' un atto sacro e deve essere trattato come tale, con sacralità. Vuol dire

fare attenzione a non manipolare con proprie idee, vuol dire non

lasciarsi manipolare con le idee di manipolazione del cliente.

Grazie a Bert Hellinger e a Marie Sophie che ha voluto questa scuola,

di cui mi sento grata, per avermi dato la possibilità di crescere nella

fede Grande e nell'Amore Grande. Riconoscendo ciò che è e

raggiungendo una pace e la felicità interiore.

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BIBLIOGRAFIA

Tutto ciò che è stato scritto è tratto dal pensiero di Bert con l'aggiunta

dell'interpretazione del mio spirito e della mia percezione.

Sito: www.hellinger.it

DVD Relazioni di coppia spirituali – novembre 2006

DVD Apprendere a muoversi con la mente e spirito – Settembre 2006

DVD Lo spirito in mivimento – M. Sophie -

Tutta le pubblicazioni in Italiano di Bert Hellinger:

Ordini dell'amore – Ed. URRA – Bert Hellinger

I due Volti dell'amore - Ed. Crisalide – Bert Hellinger

Nella quiete e nella gratitudine – Ed Accademia – Bert Hellinger

Gli ordini dell'aiuto – Ed Tecniche Nuove – Bert Hellinger

Il lungo cammino – Ed. tecniche nuove – Bert Hellinger

Il grande conflitto – Ed. URRA – Bert Hellinger

La sacra bibbia – edizione CEI

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INDICE CAPITOLI 1) Come si arriva a conoscere le Costellazioni Famigliari.

2) Come avviene il mio incontro con le Costellazioni famigliari.

3) Cosa dice la biologia e cosa dicono gli scienziati a proposito del

campo

4) Gli spazi dell'anima

5) Basi delle Costellazioni Famigliari

6) La Coscienza

7) Gli ordini dell'amore

8) Incontro di Costellazioni di Venerdì 26 settembre 2008

9) Come si muovono le Costellazioni famigliari.

10) Le regole del gioco: il ruolo del cliente, dei rappresentati e del

costellatore.

11) Essere al servizio e ricevere così tanto in un atto sacro.

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Foto dell'ultimo seminario Roma 11- 18 gennaio 2009

De Agostini Maura (maglia rossa) alla destra di

Bert Hellinger

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