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Roberta e Nicoletta Trucco | I gioielli di Cherasco | Star Team for Children | Sport d’acqua | Monviso e Parco del Po conserve di frutta cuneese visita al popolo del mare andrea ferrero al bulgari libera la mente che trascende e vivi TRADUCTION FRANÇAISE e 5,00 Poste Italiane spa - Spedizione in Abb. Post. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.46) art.1, comma 1, DCB/CN - anno V - numero 22 - Luglio - Agosto 2013

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Il magazine dalle Alpi al mare luglio/agosto 2013

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Roberta e Nicoletta Trucco | I gioielli di Cherasco | Star Team for Children | Sport d’acqua | Monviso e Parco del Po

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Luglio e agosto. Periodo delle tanto attese vacanze. Alle porte per alcuni o in pieno svolgimento per altri, rappresentano nelle nostre vite così occupate, piene di scadenze e stress, un orizzonte di meritata pace e libertà. “Vacatio” letteralmente significa sospensione o cessazione di qualcosa. All’inizio del Novecento, quando si sviluppò la villeggiatura, si interrompevano le attività lavorative e ci si trasferiva con tutta la famiglia in un luogo di mare o montagna per concedersi un lungo tempo di riposo. È in questo periodo che sono fiorite famose stazioni balneari in Liguria come in Costa Azzurra, dove l’ambiente rilassato attirava un turismo anche internazionale. Oggi tutto è cambiato: tempi e abitudini si sono modificati. Per molti la vacanza si traduce in un’ulteriore periodo di stress, sballottati fra voli intercontinentali verso luoghi esotici, turismo estremo e sport no-limits, in una continua e frenetica ricerca del divertimento ad ogni costo, con l’illusione di fuggire dal quotidiano. È davvero questa la libertà di esprimere il proprio io, la propria creatività e le proprie passioni? In vacanza siamo certi di essere finalmente liberi? E se avessimo una vita davvero appagante, completa e stimolante, sentiremmo lo stesso il bisogno di vacanze? Sono domande che ci dovrebbero far riflettere...Spunti di riflessione ve ne diamo anche noi, presentandovi giovani cuneesi come le sorelle Trucco, produttrici di caffè, o Andrea Ferrero, executive chef al Bulgari di Milano che la propria creatività la stanno esprimendo ai massimi livelli nei propri ambiti. Vi portiamo poi a scoprire Cherasco, piccolo gioiello della provincia di Cuneo e, per gli amanti del mare, vi facciamo provare tutti i brividi degli sport acquatici da provare sulle nostre spiagge, o, per i più tranquilli, vi accompagniamo fra le vasche dell’Acquario di Genova, un vero sistema di musei per tutti i gusti. Agli amanti della montagna proponiamo invece un viaggio nel parco del Po, dal re di pietra, il Monviso - protagonista della nostra copertina - fino alla provincia di Torino, in un ambiente incontaminato, riconosciuto anche dall’Unesco.Il vero senso della vacanza parte e si realizza da un cambiamento interiore: ascoltiamo maggiormente le nostre necessità, inquietudini, bisogni e... viviamo!

Roberto Audisiodirettore artistico

[email protected]

EDITORIALE

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AlessioBotto DIRETTORERESPONSABILE

[email protected]

CONTRIBUTORS

con il patrocinio di: in collaborazione con:

Si ringraziano tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione di questo numero

hanno scritto:

Roberto Audisio

Maria Bologna

Vilma Brignone

Vanina Carta

Riccardo Celi

Monica Coviello

Claudia Ferraresi

Nicola Ferrero

Giovanna Foco

Fabrizio Gardinali

Axel Iberti

Marco Jorio

Fabio Moretti

Luca Morosi

Camilla Nata

Alessandro Parola

Monia Re

Luca Revelli

Viviana Spada

Giorgio Trichilo

traduzioni: Lidia Dutto

credits fotografici:

Roberto Audisio

Bazil8 (stock free images)

Osvaldo Bellino

Cafè des Artistes

Stefano Caruana

Jesus Castellano

Vegan Feast Catering (Foter.com)

Adele Frola

Petr Kratochvil

Andrea Martiradonna

Remy Massaglia (Fotolia)

Merlofotografia

Daniele Molineris

Davide Mottola

Nauticexpo.it

Pauvin (stock free images)

Rennes.i (foter.com)

Stefano Segati

Vsail.info

Vivienne Nuccio

Surz01 (stock free images)

Alessandro Tiraboschi

Press Office Alstom

Press Office Eataly

Press Office MalignoGroup

Press Office Nicole Fashion Group

Press Office Parco del Po

Press Office Star Team for the Children

aderente a:

RobertoAudisio DIRETTOREARTISTICO

[email protected]

Rivista bimestrale dalle Alpi al MareAnno V • Numero 22 • Luglio - Agosto 2013

Direttore responsabile:Alessio Botto • [email protected]

Direttore artistico:Roberto Audisio • [email protected]

Redazione centrale:Giovanna Foco • [email protected]

Redazione Monaco:Maria Bologna • [email protected]

Editing:Vanina Carta • [email protected]

Concessionaria unica di pubblicità:BB Europa Edizioni • via degli artigiani, 17 - Cuneo • Provincie di Cuneo e Torino:

Jolanda Bivona – [email protected]. +39.388.61.86.091Valerie Chiodo – [email protected]. +39.340.32.23.656

• Liguria:Gabriele Di Costanzo – [email protected]. +39.331.39.19.781

• Monaco e Côte d’Azur:Com & Pro – [email protected]. +33.6.77.06.52.38 - +39.338.11.47.237

[UNICO] è una pubblicazione di BB Europa EdizioniVia degli Artigiani, 17 • 12100 Cuneo tel. +39.0171.60.36.33Reg. Trib. di Cuneo n. 617 del 1 Agosto 2009

Stampa:TIPOLITOEUROPA • [email protected] • www.tipolitoeuropa.com

Tutti i diritti riservati, è vietata la pubblicazione, anche parziale, senza l’autorizzazione dell’Editore© BB Europa Edizioni. Nell’eventualità che testi e illustrazioni di terze persone siano riprodotti in questa pubblicazione, l’editore è a disposizione degli aventi diritto non citati. L’editore porrà inoltre rimedio, a seguito di segnalazione, ad eventuali non volute omissioni e/o errori nei relativi riferimenti.

Garanzia di riservatezza per gli abbonati.L’editore garantisce la massima riservatezza dei dati forniti dagli abbonati e la possibilità di richiedere gratuitamente la rettifica o la cancellazione scrivendo a: “BB Europa Edizioni” - Responsabile dati UNICO - Via degli Artigiani, 17 - 12100 Cuneo. Le informazioni custodite nell’archivio elettronico della “BB Europa Edizioni” saranno utilizzate al solo scopo di inviare agli abbonati la testata e gli allegati, anche pubblicitari, di interesse pubblico (legge 675/96).

Puoi trovare [UNICO] nelle migliori edicole della provincia di Cuneo e Liguria di Ponente, a Torino nella Libreria Internazionale Luxembourg, nei migliori locali della Liguria, del Principato di Monaco e della Côte d’Azur.

Questo numero è stato chiuso in redazionel’8 luglio 2013.

In copertina: Monviso, Re di pietradi Daniele Molineris

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SEGUICI SU:

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www.unicops.net

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medico chirurgo specialista in odontostomatologia

CUNEO via Emanuele Filiberto, 6 :: FOSSANO corso Emanuele Filiberto, 34 :: BORGO SAN DALMAZZO via Bergia, 42CENTRO UNICO DI PRENOTAZIONE tel. +39 0171.698521 :: e-mail: [email protected]

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all’odontoiatria restaurativa con

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:: Sbiancamento e faccette in ceramica per risolvere gli inestetismi ridando ai denti lucentezza e vitalità.

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:: Chirurgia plastica gengivale per correggere i difetti gengivali.

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RITRATTO18 | imprenditrici d’aroma

UNDER 4022 | i miei preziosi in tavola

SOCIETÀ E COSTUME28 | signorilità e cultura a cherasco

34 | star team for the children

SPORT42 | voglia di brividi d’acqua

GUSTO46 | la ricerca di un gusto lontano

48 | “conservatori” si diventa

IN CASA DI54 | vita contemporanea in campagna

NATURA60 | il popolo del mare

66 | dal re dove nasce il po

FASHION40 | spose da cinema made in cuneo

AZIENDE52 | unity: l’unione fa la forza

64 | “elite” alla ciau del tornavento

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SOMMARIO

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3 | EDITORIALE7 | SOMMARIO8 | PRIMO PIANO10 | PASSAPAROLA16 | PASSEPARTOUT37 | L’INTERVISTA IMPOSSIBILE70 | LIFE-STYLE 72 | BONTÀ A TAVOLA73 | DA ROMA74 | BON TON75 | UNA MELA AL GIORNO…76 | ARTE78 | MOTORI81 | LEGGE82 | MONEY MONEY MONEY84 | ESSERCI86 | TRADUCTION FRANÇAISE

RUBRICHE

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PrimoPianoALSTOM SAVIGLIANO:AL VIA I 70 NUOVI TRENI REGIONALI

John Elkann, presidente della Fiat Spa e della Exor Spa, ha consegnato il diploma relativo al programma “MBA Collège des Ingenieurs” a Enrico Ar-naudo che ha partecipato all’edizione 2012/2013. L’accesso al programma formativo è altamente selettivo ed è erogato in modo completamente gratuito, al fine di garantire l’accesso a tutti i profili a più elevato potenziale: ogni anno, infatti, sono selezionati 75 partecipanti tra migliaia di candidature che provengono da oltre 50 Paesi. Il programma “MBA Collège des Ingénieurs” è organiz-zato e gestito dalla SAFM, Scuola di Alta Formazione al Management, e dal Collège des Ingénieurs di Parigi, una delle più autorevoli istituzioni private europee nel campo della formazione al management.

Immersa in un paradiso verde di colline, vigne e boschi, apre il 2 luglio a San Damiano d’Asti “Eataly in campagna”. Si tratta della prima esperienza di collaborazione tra un’azienda agricola e Eataly, realtà che ormai da anni pone al centro della propria attività il cibo di alta qualità, prodotto e cucinato nel rispetto della tradizione italiana. L’edificio, circondato da 14 ettari di frutteti, campi e orto, nasce dalla ristrutturazione di una vecchia cascina ed è composto da un’area di due piani per un totale di 1500 metri qua-drati ripartiti in varie aree: la vendita dei pro-dotti e la produzione della pasta di Antignano al piano terra, la ristorazione al primo piano, costituita da un unico accogliente ristorante dedicato alla pasta, alla carne e alla pizza cotta nel forno a legna. Al secondo piano è presente anche l’aula didattica. Eataly in campagna inoltre sfrutta le risorse del posto e l’inventiva dei suoi creatori per dare vita ad alcune possibilità assolutamente uniche: in compagnia di un agronomo condot-to è possibile visitare l’orto, il frutteto, la casa dei lombrichi, dove essi vivono e producono l’humus, la casa delle api dove esse creano il miele, il pollaio dove le galline sono allevate all’aria aperta e periodicamente sarà anche possibile assistere al suggestivo lancio delle coccinelle nell’orto e nel frutteto.

Nello stabilimento Alstom di Savigliano procede la costru-zione dei primi due elettrotreni destinati a rinnovare la linea di convogli regionali di Trenitalia, che ne ha ordinati 70. Il contrat-to da circa 450 milioni di euro, firmato lo scorso novembre, prevede un’opzione per altri 20 e per la manutenzione per 5, 10 o 20 anni. Il primo dei convogli, il cui ritmo di produzione sarà di quattro esemplari al mese dalla prossima estate, verrà consegnato in gennaio ed è stato presentato a Savigliano il 24 giugno scorso alla presenza dei vertici aziendali e di Mauro Moretti, ad di Trenitalia. È un’evoluzione del noto Coradia Meridian e nella versione “regio-nale” avrà cinque carrozze con 288 posti a sedere, dei quali due per passeggeri diversamente abili, e prese per pc e cellulari.La commessa di Trenitalia è vitale per Alstom, che ha già provveduto ad assumere oltre 160 persone sulle 300 previste nei tre siti dell’azienda (ci sono anche quelli di Sesto San Giovanni e di Bologna).

EATALY IN CAMPAGNA

INGEGNERIA DI RANGOUN CUNEESE TRA I MIGLIORI

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PrimoPiano

In Piemonte, sempre più istituti “aprono” alla palla ovale: è stato firmato un accordo di intesa che fissa le linee guida per favorire la diffusione del gioco del rugby nelle strutture carcerarie. I valori etici ai quali si ispirano favoriscono percorsi di recupero e reinserimento sociale. Il protocollo è stato firmato dall’Associazione Ovale oltre le sbarre, la Federazione Italiana Rugby, il Comitato Regionale Piemontese FIR e il Provveditorato Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria per il Piemonte. “In virtù delle proprie specifiche competenze, i soggetti coinvolti – che indicano come referenti, rispettivamente, Walter Rista, Giancarlo Dondi e Stefano Cantoni, Giorgio Zublena, Marco Bonfiglioli – realizzeranno laboratori didattici finalizzati all’insegnamento del rugby ai detenuti; ogni laboratorio, coordinato da tecnici e allenatori FIR e supportato dal personale penitenziario locale, potrà coinvolgere sino a trenta detenuti in sedute di allenamento bisettimanali della durata di due ore ciascuna”. Il progetto è stato realizzato grazie al significativo contributo economico erogato dalla Compagnia di San Paolo che ha fortemente creduto nella capacità dell’iniziativa. Seguendo le linee guida definite dal protocollo, il cosiddetto Modello Ovale sarà a breve replicato nelle struttu-re di Saluzzo (Cn), Alessandria, Asti e Aosta.

NUTELLA BATTE GOOGLE

Gli studenti di Economia sognano di lavorare per la Ferrero. A rivelarlo è la classifica “Italy’s most attractive employers” stilata da Uni-versum, società specializzata nelle strategie aziendali per attrarre i migliori talenti, in base alle preferenze espresse da quasi 21mila studenti di 39 tra università e business school del nostro Paese. La Ferrero, per la prima volta, riesce a scavalcare Google come società preferita dagli studenti italiani di facoltà dell’area business. Seguono Unicredit, Intesa Sanpaolo e la Banca Centrale Europea. “Big G” si conferma invece al primo posto per gli studenti di Ingegneria, Informatica, Scienze Naturali e precede Ferrari e Microsoft.

Il Parco nazionale del Mercantour, il Parco naturale delle Alpi Marittime e il Parco flu-viale Gesso e Stura, capofila del Progetto A7 Educazione del Piano Integrato Transfrontalie-ro (P.I.T.), hanno creato in collaborazione una piattaforma transfrontaliera di educazione ambientale nell’ambito del Piano Integrato Transfrontaliero finanziato dal programma europeo di cooperazione transfrontaliera Alcotra. Il portale, è navigabile online. Lo scopo di questa piattaforma è quello di permettere un coordinamento efficace tra tutti gli attori del ter-ritorio transfrontaliero sul tema della formazione e dell’educazione ambientale e di creare una vera rete di lavoro tra animatori, personale dedicato alla formazione, istituti scolastici e centri di formazione ambientale. Per accedere alla piattaforma basta andare sul sito: www.edu.ma-rittimemercantour.eu. Per maggiori informazioni contattare Elena Maselli (responsabile pe-dagogia/educazione ambientale del Parco nazionale del Mercantour) al: +33 04.93.16.78.64 oppure tramite mail all’indirizzo: [email protected]

RUGBY E CARCERE, VINCE IL “MODELLO OVALE”

EDUCARE ALLA NATURA,AL DI LÀ DELLE FRONTIERE

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A BRA UN’ESTATE UNICAL’estate arriva anche a Bra, con un super calendario e una novità in anteprima nazionale: Braeventiticket.it, innovativa piattaforma di e-commerce “sostenibile”, che garantisce eventi di alta qualità a prezzi in progressivo ribasso. Grazie a questa innovativa piat-taforma, sotto le stelle dell’estate braidese arrivano i più grandi nomi della musica italiana: nel parco della Zizzola Folkestate 2013 presenta i concerti di Francesco De Gregori (19 luglio), Gian Maria Testa (25 luglio), Mario Biondi (9 ago-sto) e Daniele Silvestri (23 agosto), a cui si aggiungono le sonorità sarde dei Sandalia (12 luglio, ingresso gratuito) e quelle mediterranee dei Marlevar e Luisa Cottif (14 luglio, ingresso gratuito). La barocca piazza Caduti per la Libertà continua invece ad essere teatro del tradizionale appuntamento con l’Opera in Piazza del 1 agosto, che vede andare in scena una monumentale “Aida” di Giuseppe Verdi, con oltre 50 musicisti dell’orchestra di Chernivsti, 60 coristi, 12 ballerini, 5 solisti principali e 4 comprimari. Posti a sedere a 10 euro, in prevendita all’ufficio turismo e manifestazioni del Comune di Bra.

LA SOVRANA AVEDADESTINATION SPAQui i sovrani siete voi. In ogni sensoLa SPA del Boscareto Resort vi accoglie per rigene-rare mente, corpo e anima. Al piano inferiore trova-no posto quattro suite massaggi e trattamenti, più il percorso benessere con sauna finlandese, bagno turco aromatico, frigidarium, docce emozionali e di reazione. Al livello superiore ci si può immergere nella Sala delle Acque, con piscina, vasca idromas-saggio e palestra di ultima generazione. In inverno si può fare un bagno a tutto relax ammirando le col-line innevate, mentre con la bella stagione le vetrate che incorniciano la sala, scompaiono creando un enorme patio, per godere del sole e del verde senza uscire dalla SPA. AVEDA firma La Sovrana Destina-tion SPA: filosofia olistica e prodotti naturali per la prima gourmet SPA di Langa. Il percorso La Sovrana Spa include i seguenti servizi: Bagno turco - Sauna finlandese - Docce emozionali - Docce di reazione - Frigidarium - Tisaneria - Angolo relax - Sala delle Acque - Palestra Technogym. Gli orari: Sala delle Ac-que e Sala Fitness: 8:00 - 20:00 / Zona umida: 10:00 - 20:00. Ultimo trattamento: 18:30.

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SAPORI DELLA PASTICCERIA SICILIANAMA ANCHE TRADIZIONE PIEMONTESEIl Bar Gusto Giusto sorge nel cuore storico di Torino, nella zona del quadrilatero romano. Tra le mura storiche del locale, o accomodati nel dehor, è possibile degustare la pregiata granita siciliana, completamente naturale, priva di additivi e farine aggiunte e, grazie alla recente collaborazione con la Pasticceria Ricco, anche un’ampia scelta di dolci. La Pasticceria Ricco è un piccolo laboratorio artigianale sorto accanto al Gusto Giu-sto. Nei suoi spazi, completamente attrezzati con macchinari di ultima generazione, Marco e Cristina, giovani imprenditori torinesi, creano dolci della pasticceria tradizionale siciliana, piemontese e nazionale, utilizzando le vecchie ricette di una volta e usando rigorosamente ingredienti genuini, semplici e sapientemente scelti, provenienti dalle aree famose per le proprie eccellenze gastronomiche. Lo stretto legame con la Sicilia è do-vuto ai continui viaggi in questa magnifica isola, dove nel tempo si sono costruiti profondi rapporti di amicizia e, grazie al fortunato incontro con un vecchio mastro pasticcere siciliano desideroso di tramandare e far conoscere la propria terra, la Pasticceria Ricco e il Bar Il Gusto Giusto propongono nella loro integrità sapori antichi, unici ed inconfondibili che esprimono un’alchimia di gusti e fragranze pienamente naturali, come la ricotta proveniente dalla Piana degli Albanesi, utilizzata per la preparazione del fiore all’occhiello del locale: la cassata siciliana. Per la clientela più esigente, si realizzano, per qualsiasi evento, torte personalizzate, nella preparazione e nelle decorazioni. Disponibili, su richiesta, anche servizi catering e cene a tema. Il Gusto Giusto Via Milano, 11/b -Torino – Tel. 011-0379519 – www.ilgustogiusto.comPasticceria Ricco Via Santa Chiara 4/G - Torino.

Un’isola profumata e colorata che si affaccia direttamente sul mare, immersa nel verde tra palme, pini ed eucalyptus. Una struttura all’avanguardia per servizi e tutela dell’ambiente, all’insegna del relax, del divertimento e dello sport. Numerose le proposte di escursioni: trekking, bicicletta, gite organizzate nelle nostre vallate

ed in Costa Azzurra. La creatività è il nostro scopo al fi ne di creare momenti di convivialità. Le casemobili sono dotate di tutti i servizi e comfort, Wi-Fi,TV Satellitare, aria condizionata, posto auto. Il ristorante offre ai buongustai le specialità liguri ed i piatti della cucina mediterranea.

Inoltre, su richiesta, possiamo preparare piatti per celiaci, vegani, etc…

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Le Village SPA in Limone Piemonte, conosciuto ed apprezzato Centro benes-sere, SPA, Beauty Center e piscina coperta, in colla-borazione con importanti laboratori farmaceutici italiani presenta la linea di prodotti cosmetici “Black Swan by Barbara Huber®”. La competenza scientifica del marchio ha permesso di creare trattamenti persona-lizzati mediante l’utilizzo di prodotti completamente naturali, studiati per ottenere una pelle più bella e luminosa ed un aspetto pieno di energia e vitalità. I prodotti “Black Swan by Barbara Huber®” ed i relativi trattamenti ad essi associati possono essere provati presso il centro benessere “LE VILLAGE SPA” di Limone previo appuntamento.

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DUE NUOVEACQUISIZIONI PER ILMARACHELLA GRUPPO

NATURA SULLA PELLE

IRONIKA

È stata ufficializzata la nuova gestione di due noti ristoranti torinesi, Marco Polo e Flù, passati al Marachella Gruppo, società multiservizi operante nell’ambito dei servizi alle imprese, turismo e terri-torio, eventi, cibi e ristorazione.La vocazione dei due locali rimarrà identica. Il Risto-rante Marco Polo dal 1992 rappresenta un’eccellenza nella cucina di pesce a Torino. Locale elegante, ama-to dai buongustai, da sempre antesignano di tenden-ze e mode, affida oggi la sua cucina ad un giovane chef, Daniele Santovito, classe 1976, con un’espe-rienza internazionale - due anni al Les Ambassadeurs Club di Londra - e una carriera significativa in risto-ranti prestigiosi, soprattutto a Torino (è stato lo chef di Spazio, il locale interno alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, e dal 2007 lavorava al Ristorante Vo come sous-chef di Stefano Borra) e in Liguria. «Il mio obiettivo - sottolinea Santovito - è offrire ai clienti una cucina che sia contemporaneamente at-tenta all’estetica e alla qualità, con gusti delicati, non appesantiti e mai aggressivi».Propone piatti dai sapori netti come “Il mare in uno scrigno”, una zuppetta di pesce in diverse cotture, Frittura di totanetti, Vesuvi Afeltra con asparagi e trippe di rombo affumicate, Trancio di baccalà tie-pido con pomodori confit su patate schiacciate alle olive taggiasche, spuma al timo serpillo.

Ristorante Marco Polo, via Marco Polo 38, TorinoChiusura il lunedì - Tel. 011.500096www.marcopoloristorante.it

A gennaio è nata Ironika. Un’agenzia pubblicitaria a servizio completo capitanata da Vittoria Birone e Beppe Incarbona. Ironika si distingue per la grande attenzione ai nuovi mezzi, ormai indispensabili, qua-li Facebook, You Tube, Twitter e Linkedin. “Stiamo sviluppando nuovissimi progetti di comunicazione Facebook sempre più importanti come, ad esempio, il festival Collisioni” racconta Beppe Incarbona. “La crisi è un argomento comune a tutti, ma è proprio in questi momenti che bisogna trovare elementi di opportunità da cogliere.” Ironika, specializzata an-che in eventi, ha organizzato in maggio per il Club ADMC di Confindustria Cuneo un evento formativo intitolato “La comunicazione comica” che ha visto come ospiti d’onore “I Boiler” di Zelig. “Il sorriso predispone all’ascolto e al consenso” e mai come ora serve ottimismo per affrontare questo difficile periodo storico.

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A TUTTO RICICLO ETÀ, E FANTASIA NO LIMITSIl mondo del design è da sempre luogo di creatività e ingegno. Oggetti per gli usi più disparati vengono creati utilizzando ogni tipo di materiale e forma pur di soddisfare il bisogno di compiere una determinata funzione.La Cascina – Studio di interni, attiva nell’ambito del design e dell’ar-redamento da molti anni nella sua sede di San Michele Mondovì (CN), per dare un nuovo impulso ai creativi lancia una sfida: creare og-getti di design utilizzando esclusivamente materiali di recupero. Nasce così il concorso “A tutto riciclo”, per premiare la cre-atività dei designer che propongono oggetti artistici o di uso comune, tassativamente realizzati con soli materiali di recupero: gomma, plastica, vetro, legno, alluminio... La premiazione si tiene sabato 2 7 luglio 2013, con la selezione delle tre opere vincitrici da parte di una giuria tecnica qualificata. Tutte le opere

r e - steranno in mostra dal 5 al 27 luglio presso La Cascina Arredamenti, via A. Nielli, 80 – San Michele Mondovì (CN). Nel periodo di esposi-zione sono previsti eventi e serate musicali che animeranno le serate

con concerti di musica dal vivo. La Cascina Arredamentivia A. Nielli, 80 – San Michele M.vì (CN) – tel. 0174.222097

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Dall’Aeroporto di Genova è possibile raggiungere, con un solo scalo, oltre 500 destinazioni nel Mondo attraverso i sei hub intercontinen-tali di Barcellona, Istanbul, Londra, Monaco, Parigi e Roma. Il Colombo off re inoltre voli di linea diretti verso numerose destinazioni nazionali e internazionali tra cui Olbia, Reggio Calabria, Palermo, Catania, Napo-li, Trapani, Bari, Cagliari, Ibiza, Bruxelles, Mosca e Tirana.

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È prima di tutto un posteggiatore. Lavora in uno dei parcheggi di San Remo, dove sta tutto il giorno nel chiosco a distribuire ticket a turisti e cittadini sem-pre affannati e di corsa. Ama la cucina da sempre, e fin da bambino si cimenta fra fornelli e padelle a preparare i piatti della cucina tipica ligure, esplo-rando sapori e mischiando ingredienti per inventa-re nuove ricette, partendo da ciò che già conosce. Ai suoi piatti applica la sua filosofia di vita: quella del buon vivere. Lui è Fortunato Laganà, per tutti “Pino”. Vive la sua passione mettendola a disposizione di chi ha voglia di assag-giare i gusti della Liguria, sani e genuini, preparando menù a domicilio, oppure organizzando importanti cene a tema nei locali liguri. In molti lo cercano per assaggiare le sue specialità. Nell’ultima stagione ha anche partecipato alla trasmis-sione televisiva su Rai 1 “La prova del cuoco”, condotta da Antonella Clerici, pre-sentando alcuni dei suoi cavalli di battaglia, come i “calamari ripieni di carciofi”, il “brandacujon” e i “ravioli di borragine” con cui è giunto alla finale del programma, grande soddisfazione per uno chef non professionista come lui. Come spesso accade, dalle persone più semplici scopri le cose migliori.

Attraversando la Valle Roia non si può tralasciare una visita al “Musée des Merveilles” (Museo delle Meraviglie) di Tenda, nel di-partimento francese delle Alpi Ma-rittime - regione Provence-Alpes-Côte d’Azur. Fra il verde intenso delle splendide foreste di pini dell’alta valle il contrasto delle alte quinte bianche è un segno forte e deciso. Su di esse sono riprodotti i soggetti più celebri delle incisioni del Monte Bego, che ne anticipano il contenuto, invitando il visitatore a fare un tuffo nel passato. Qui sono conservati numerosi reperti, riferibili ad età diverse della preistoria, ritrova-ti in diverse località della Francia intera, insieme alle riproduzioni in dimensioni reali delle più celebri incisioni del Monte Bego nella vicina valle delle Meraviglie, oltre a ricostruzioni di vita preistorica. Fino al 31 marzo 2014 il museo ospita la mostra “Gli spiriti della natura”: credenze animiste dell’epoca gallo-romana e dell’alto medio-evo nelle Alpi meridionali, un viaggio fra segni simbolici di culti legati alla natura e alle sue forze, rappresentati dalle montagne, sorgenti, laghi, alberi, animali e dal sole. www.museedesmerveilles.com

IL CUOCO FRA I PARCHEGGI GLI SPIRITI DELLA NATURA

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a cura di Axel Iberti - blogger

assaporare l’estateFRA MARI E MONTI È TEMPO DI

ELFI IN FESTA ALLA COLLINADal 13 al 23 luglio a Govone (CN)

La Collina degli Elfi è un luogo magico, ristrutturato mattone su matto-ne per dare ospitalità e assistenza ai bambini malati di cancro e alle loro famiglie. A differenza di altri festival qui si raccolgono per davvero fondi utili per una giusta causa. In cartellone Fiorella Mannoia e l’orchestra Se-sto Armonico diretta da Peppe Vessicchio e Marco Mengoni il vincitore del Festival di Sanremo. E poi la “Festa della mietitura del grano” con la passeggiata enogastronomica a tappe dalla colazione alla cena, la giornata dedicata ai bambini con spettacoli e laboratori e la serata con gli spettacoli di danza per il Gran Galà di chiusura. Un programma ricco, vario, adatto alle famiglie, e al tempo stesso un’occasione per dare il proprio contributo.Tutte le info con i dettagli delle date su www.lacollinadeglielfi.it

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ESTATE PIROTECNICANELLA RIVIERA DEI FIORILuglio e Agosto

Non c’è nulla da fare, di fronte allo spettacolo dei fuo-chi d’artificio si rimane tutti con il naso all’insù. Le città si illuminano di una dimensione diversa, gioiosa e an-cora di più l’atmosfera diventa affascinante se la luce brillante e fulminea si rispecchia nel notturno nero del mare. La Riviera dei Fiori ha un programma che sem-bra quasi un invito a dare la caccia ai “fuochi migliori”. Primo appuntamento Venerdì 5 luglio per l’apertura del M&T Festival di San Bartolomeo al Mare. Il 22 luglio il cielo di San Lorenzo al Mare sarà carico di stelle filanti inafferrabili. Il 14 agosto i porti di Sanremo pren-dono colore con fantasie di musica e luce. Il 17 agosto il piccolo borgo di Dolceacqua diventa il palcoscenico di una luminosa notte di fuoco. Il 18 agosto è Taggia a proporre uno show che dal ponte romanico-medieva-le illuminerà tutto il centro storico.

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LA RINASCITA, TRA ARTE E DESIGNDAL DOPOGUERRA AGLI ANNI ’60Palazzo Mazzetti fino al 3 novembre 2013, Asti

Anni da cui ripartire, ricostruire, reinventare e gettare il seme della con-temporaneità. Un percorso iconografico e storiografico che si snoda negli spazi egregiamente ristrutturati di Palazzo Mazzetti. Dal 1945 al 1969 le opere in mostra di artisti come Lucio Fontana e Piero Manzoni, le pubblicità grafiche di Armando Testa e le poltrone di design della Gufram come il mitico Pratone o le opere di Piero Gilardi raccontano l’evoluzione dei costumi e dei consumi nell’arco di 25 anni chiave per la recente storia italiana. Sedi diverse e linguaggi diversi per una mostra utile a capire gli anni del boom economico.Per maggiori dettagli www.larinascitaasti.it

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MONFORTEINJAZZ 2013Dal 13 luglio al 6 agostoa Monforte d’Alba (CN)

Una cornice suggestiva come l’Auditorium Horszow-sky non ha eguali in Langa. Appuntamento fisso per l’estate sotto le stelle dal 13 luglio al 6 agosto, torna Monforteinjazz. 5 intensi concerti con nomi conosciu-ti e nuove proposte per l’Italia. Venerdì 19 luglio dop-pio appuntamento: la cantante danese Agnes Obel pri-ma e Joe Barbieri dopo, virtuoso musicista napoletano tra parole e musica. Martedì 23 luglio sonorità cubane da film con l’Orquesta Buena Vista Social Club, una nuova formazione guidata dai fondatori Omara Por-tuondo e Eliades Ochoa. Sabato 27 luglio, Stefano Bollani torna ancora con il suo pianoforte perché ama Monforte e la sua atmosfera con un concerto in cui sarà generoso come sempre e l’occasione é pure buona per la degustazione di Barolo dei produttori locali che an-ticipa il concerto. Chiusura in bellezza il 6 agosto con Ludovico Einaudi tra musica barocca, pizzica salentina e contaminazioni elettroniche.Info e biglietti su www.monforteinjazz.it

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imprenditricid’aroma

ROBERTA E NICOLETTA TRUCCO, SORELLE, SONO LE IMPRENDITRICI LEGALI RAPPRESENTANTI DI EXCELSIOR, AZIENDA NATA NEL 1966 E GIÀ PREMIATA, DALLA REGIONE PIEMONTE, COME ECCELLENZA ARTIGIANA.

La sua forza imprenditoriale? “Empatizzare con il cliente. Questo mi rende flessibile. Guardo le realtà da differenti prospettive, evi-tando la autoreferenzialità”. Obiettivi? “Personali, imprenditoriali e crescere con mia sorella”La volontà di andare in azienda è stato pensie-ro volontario di entrambe le sorelle che hanno sette anni di differenza. Roberta è del segno dei Pesci. Nicoletta è nata sotto il segno del Cancro.“Siamo state allevate nel rispetto di alcuni va-lori, quali il lavoro, la sobrietà, il sacrificio e il denaro guadagnato. La mamma, maestra, è stata eloquente nella nostra educazione. Papà era infaticabile. Accadeva che per frequentarlo andassimo in azienda. Ricordo quando appo-nevamo etichette e chiudevamo scatole: era un gioco che ci consentiva di stare con lui”.Il papà ci ha preparate a non sottovalutare que-sto lavoro. Ci diceva: “Se un cliente vi telefona la domenica, non è per domandarvi dove siate in vacanza ma è perché ha bisogno di caffè”. Mia sorella ed io siamo molto unite e ci faccia-mo forza reciprocamente”.L’azienda è specializzata in tostatura e com-mercializzazione di prodotti coloniali. Core

“Siamo state allevate a cucchiaini di caffè” – esordisce Nicoletta Trucco, la più gio-

vane delle sorelle. Lei è nata a Savigliano e vive a Saluzzo, dopo aver abitato a Verzuolo, grazioso paese della Valle Varaita e sede della prima tor-refazione avviata dal papà Dario, il co-fondatore dell’azienda che all’epoca si chiamava “Caffè Ti – Emme”. Si è diplomata in Ragioneria. Aveva la media dell’otto e il tempo libero lo spende-va meritatamente. E’ laureata in Economia e Commercio. Prima di entrare in azienda ha fatto pratica nello studio di un commercialista e ha tenuto contabilità per entrare nel vivo della vita. “Insegnamento e pratica – puntualizza – sono realtà differenti e volevo trovare l’anello di con-giunzione tra azienda e teoria. Il rischio d’impre-sa è ciò che fa la differenza”. Donna sportiva, ama discipline anche estreme. “Lo sport – dice – ha allenato la mia concentrazione. Da ragazza, ero mossa dalla necessità di dimostrare ai miei genitori che ero “capace”. Ora si è spostato il nucleo di piacimento: da loro a me. Mettersi in gioco consente di crescere. Non si vince sempre e quando si perde occorre cercare di riflettere sul perché il risultato non sia stato raggiunto per lavorare su quel deficit”.

DI GIOVANNA FOCO - PHOTO: JESUS CASTELLANO

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business sono le miscele pregiate di caffè per l’Ho.Re.Ca (hotel, ristorazione, catering), pub-blici esercizi, famiglie grazie alle miscele, al caffè macinato, alle mattonelle, alle capsule e alle cialde. L’ultimo nato, il cui lancio è previsto a settembre, è “Spirit of India”, caffè di origi-ne indiana coltivato nelle regioni del Mysore, Coorg, Chikmagalur: è un blend 100% arabica lavato.Quali sono le sue paure? “Di non essere all’al-tezza del lavoro svolto da mio padre. I pensieri li condivido con i miei amici e colleghi impren-ditori. Mancano linee di riferimento. L’Italia è in recessione. La nostra azienda dà lavoro a famiglie. Dunque, la mia angoscia è quella di prendere decisioni che possano compromet-tere la vita altrui”. L’azienda si estende su 2000 metri quadrati. La capacità produttiva, a pieno regime, è di 2.500 chilogrammi di prodotto tostato al giorno. E’ prevista la messa in linea di un nuovo mac-chinario che consentirà di raggiungere una capacità produttiva giornaliera di 4000 chili al giorno. Il commercio è sia in Italia che all’e-stero. Quest’ultimo garantisce il 30/35% del fatturato. “Il 20% del nostro prodotto è desti-nato al “private label”, i marchi di terzi. L’estero – puntualizza la giovane Trucco – ci dà una boccata di ossigeno perché si lavora con pa-gamenti anticipati alla consegna. Per me non si tratta tanto di ambizione per il fatturato ma di garanzia di qualità: la reperibilità del prodotto di qualità è limitato. Il mio lavoro prevede che sia molto attenta all’esterno. Questo significa anche cogliere esempi per poi trasformare e migliorare”.Roberta e Nicoletta sono unite, complementa-ri, autonome.Roberta Trucco. Maturità Scientifica e laurea in Architettura mancata per un soffio, per var-care la porta d’accesso dell’azienda quando si trovò a riflettere sul suo futuro incerto da architetto rispetto alla certezza dell’impre-sa di famiglia. Anche per lei lo sport è stato

L’azienda Excelsior ha una capacità produttiva che raggiunge i 2500 chilogrammi di prodotto tostato al giorno. E’ prevista la messa in linea di un nuovo macchinario che prevede di raggiungere i 4000 chilogrammi al giorno.

Nicoletta e Roberta Trucco sono le legali rappresentanti del marchio che è commercializzato sia in Italia sia all’estero. Entrambe le sorelle amano praticare sport e ricavano il tempo per coltivare le proprie passioni.

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fondamentale per la sua crescita personale. “Questo lavoro – dice – era per noi diverti-mento e l’ingresso non è stato traumatico. Appena entrai, fui messa in contabilità per sostituire una segretaria che era andata via. La capacità di ragionamento che acquisii al liceo mi servì per usare il cervello e sanare inevi-tabili lacune di tipo contabile. Per diventare azienda moderna puntai alla interattività e mi dedicai per ottenere la certificazione di qua-lità, indispensabile per lavorare con l’estero, soprattutto Germania e Stati Uniti”. Oggi? “Tengo sotto controllo la situazione clienti, per gli incassi, e mi dedico ad accom-pagnare i nuovi clienti nella conoscenza dell’a-zienda”.Cosa è per lei il caffè? “Innanzitutto è pas-sione. Non si tratta di un concetto banale. Ricordo quando mio papà tornava tardi la sera a casa e usciva all’alba. Allora non lo capivo. Ora lo capisco e metto in moto la mia capacità creativa perché non è un lavoro metodico. Poi, il caffè è orgoglio: sono orgogliosa di portare avanti l’attività di mio padre. Il caffè, inoltre, è per me motivazione: mi faccio strada in un mondo maschile. Sono orgogliosa. Credo nella correttezza e nel merito. Il caffè, infine, è per me astuzia. A volte non si possono rag-giungere mete in maniera diretta. Dunque, occorre cercare vie più lunghe ma alternative e fruttuose”.La dinamica aziendale più rilevante che è cam-biata, anche grazie a lei. “I rapporti commer-ciali, ai tempi di mio padre, erano suggellati da una “stretta di mano”. Ora, invece, si formaliz-zano esclusivamente contratti”. A casa chi la aspetta? “La mia gatta. Si chiama Luna. Ricordo il suo nascondersi sul montaca-richi in azienda e il mio scacciarla ad ogni suo tentativo di trovare ospitalità sino a quel gior-no in cui l’ho presa tra le mie mani, portata dal veterinario, sverminata, coccolata, accolta nella mia casa. Era il 2002. Lei ha trovato la sal-vezza. Io la mia compagna”.

Papà ci diceva: “Se un cliente vi telefona la domenica non è per

domandarvi come stiate ma è perché ha bisogno di caffè”.

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INCONTRO CON ANDREA FERRERO, EXECUTIVE CHEF DEL RISTORANTE HOTEL BULGARI DI MILANO. UNA STORIA DI PASSIONE E TALENTO CHE COMINCIA DA MONDOVÌ, IN PROVINCIA DI CUNEO.

DI GIORGIO TRICHILOPHOTO: DANIELE MOLINERIS

Da Mondovì a Executive Chef per Bulgari, a Milano: quali sono state le tappe più impor-tanti del tuo percorso?Per arrivare qui a Milano ho fatto il giro del mondo. Anni fa i miei genitori da Mondovì si sono trasferiti a Ventimiglia. Mia mamma aveva un ristorante con suo fratello a Monte-Carlo. Da Ventimiglia, dove ho frequentato l’istituto alberghiero, mi sono trasferito a Londra per imparare l’inglese e lì ho trovato impiego in un hotel. Dopo l’Inghilterra ho lavorato in Spagna, a Dubai, poi a Bali e, quindi, Milano. Da quanto lavori presso Bulgari e come sei stato selezionato?Da quattro anni vivevo e lavoravo a Dubai quan-do un mio amico mi disse che cercavano uno chef al ristorante dell’Hotel Bulgari di Bali. Ho inviato via internet il mio curriculum: mi hanno

È un professionista del gusto. E il gusto per la sua professione si scorge nel suo sguardo,

traspare da ogni parola e dal sorriso. Andrea Ferrero è Executive Chef del Ristorante dell’Ho-tel Bulgari di Milano. Monregalese di nascita, 32 anni vissuti in cucina. Figlio di ristoratori, fin da piccolo preferisce pentole e padelle ai video-games. La sua è una storia di talento, ma anche impegno e determinazione. Ingredienti essen-ziali, grazie ai quali questo giovane dalle idee chiare ha bruciato le tappe ed è arrivato nella palazzina di via Privata Fratelli Gabba 7b. Siamo nel centro di Milano, a pochi passi dal quadrila-tero della moda di via Montenapoleone e via della Spiga, con il teatro alla Scala e il quartiere di Brera. All’interno del ristorante, Andrea ci dà il benvenuto, pronto a servirci un’intervista con un menu di curiosità.

Andrea Ferrero, 32 anni, è nato a Mondovì ma si è trasferito, in giovane età, a Ventimiglia con la famiglia. Ha frequentato l’Istituto Alberghiero a Ventimiglia e imparato l’inglese a Londra. Prima di approdare a Milano, ha lavorato a Denia, in Spagna, nel prestigioso ristorante Quique Dacosta, a Dubai nel famoso locale Vivaldi e a Bali.

i miei preziosiin tavola

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chiamato e sono volato a Bali. Per me il marchio Bulgari era un mito, ho fatto un colloquio con il capo chef e sono stato prescelto. Laggiù ho tra-scorso due anni fantastici, ricchi di soddisfazio-ni: il ristorante ha vinto parecchi premi e otte-nuto riconoscimenti a livello internazionale. In seguito, dal momento che Bulgari doveva aprire il nuovo hotel a Milano e cercava uno chef, mi hanno proposto se volevo occuparmene. Ho ac-cettato. Un’occasione per avvicinarmi a casa da dove sono partito quando avevo 16 anni. Bulgari è un brand sinonimo di eccellenza e prestigio. Cosa significano declinati in cucina?Essenzialmente qualità. Questo termine si esten-de ad ogni aspetto del ristorante. Prima di tutto il personale: rigorosamente selezionato, preparato e motivato. La qualità degli ingredienti: inten-diamo e interpretiamo la cucina come i gioielli

Bulgari. Da qui un’attenta ricerca della materia prima. Ordino il burro direttamente da un arti-giano piemontese; altrettanto vale per la carne bovina che, tramite la famosa macelleria Martini, arriva proprio dal cuneese. I maialini, tanto per fare un altro esempio, provengono da un’azien-da del senese specializzata. La qualità, infine, si traduce in una grandissima tecnica nel trattare la materia prima: non rovinarla, ma esaltarla attra-verso i tempi di conservazione; non amo conge-lare né buttare quindi negli ordini faccio attenzio-ne ai rifornimenti. E poi non bisogna dimenticare i giusti tempi di cottura, i perfetti accostamenti e molti altri particolari che fanno la differenza.Tre parole per definire il made in Italy a tavola?Prodotto, passione, cultura. Dalle Dolomiti alla Sicilia possiamo contare su un prodotto eccezio-nale. Ma ci vuole la passione per valorizzarlo. E

Dal 2011, Andrea è il nuovo executive chef del Ristorante dell’Hotel Bulgari di Milano. La sua cucina, per tutte le esperienze che ha vissuto, è figlia di un melting pot: crede nella contaminazione tra culture senza snaturare i sapori.

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CHI È ANDREA FERRERONato a Mondovì il 15/05/1980. Figlio d’arte, ha maturato un’esperienza internazionale in prestigiosi ristoran-ti come Quique Dacosta a Denia in Spagna e il famoso ristorante italiano Vivaldi a Dubai. Tra le ricette da lui fir-mate ci sono maialino di cinta senese con funghi porcini insalata di sedano e senape, raviolini del plin alla ricot-ta “seirass” porcini e olio di nocciola delle Langhe e carpaccio di branzino d’altura melanzane e colatura di alici di Cetara. Dal 2011 Andrea è il nuovo executive chef del Ristorante dell’Ho-tel Bulgari di Milano.

poi la cultura dei sapori. Ogni sapore esprime una storia, un legame del territorio. Faccio un esempio: i pomodori che utilizzo per gli spa-ghetti arrivano dal Parco naturale del Vesuvio. Io li compro freschi, ma per l’inverno da laggiù mi fanno la ‘conserva della nonna’. Nel rispetto del-le tradizione risiede la cultura del prodotto, dalla quale non si può prescindere. A proposito di tradizione, qual è il tuo rappor-to con la cucina italiana classica?Sono molto legato alla tradizione, ai sapori con i quali sono cresciuto. Sono piemontese e porto un determinato tipo di cucina nel mio dna. La vita mi ha poi portato a trascorrere molti anni all’estero e pertanto non posso rimanere estra-neo ad altre tradizioni culinarie che senza dub-

“Se non c’è la giusta motivazione,al primo problema fai marcia indietro

e ti perdi nella mediocrità”.

bio mi influenzano. Grazie alle mie esperienze internazionali – soprattutto in Oriente – amo reinterpretare la cucina italiana. L’innovazione e la creatività in cucina per te cosa significano?La mia cucina, per tutte le esperienze che ho vis-suto, è figlia di un melting pot. Credo nella con-taminazione tra culture senza snaturare i sapori. Adoro le spezie asiatiche, ma le doso in maniera impercettibile con i piatti della nostra tradizione: si devono sposare alla perfezione. Non bisogna percepire la spezia, ma questa deve essere colta nell’insieme. Ecco il mio modo di intendere la creatività: sì all’innovazione, non allo stravolgi-mento.Grazie al tuo lavoro sei a contatto con clienti

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di ogni parte del mondo. Ci sono differenze di approccio con la cucina italiana? E se sì, ci puoi fare qualche esempio? Sedici anni in giro per il mondo mi hanno in-segnato a non ragionare in termini di clienti italiani, americani o indiani. Quando cucino non penso alla nazionalità del cliente, ma il mio obiettivo è conquistare il suo palato. Certo, vi sono alcune differenze: rispetto a noi italiani, per esempio, i giapponesi amano cibi con poco sale. La cucina italiana è caratterizzata da con-trasti, quella orientale ama la omogeneità dei sapori: questo è un tratto che tengo sempre presente.Parliamo di opportunità di lavoro: per un ra-gazzo volenteroso e intraprendente il tuo è ancora un settore su cui puntare?Sì, ma con tanta passione e costanza per emer-gere. E poi ci vogliono sacrificio, rigore e mo-tivazione. Se non c’è la giusta motivazione al primo problema fai marcia indietro e ti perdi nella mediocrità. Il tuo piatto forte?Da buon piemontese mi piace lavorare le carni ma non disdegno neanche il pesce. Quindi di-ciamo i secondi. Il cuoco italiano che apprezzi di più e perché?Gennaro Esposito, di cui ammiro le qualità uma-ne oltre che professionali. Lui è una persona estremamente umile, alla mano. Quello straniero?Michel Bras: per il rispetto per i suoi prodotti, per la serietà con cui intende l’arte del cucinare. Ti è mai capitato di sbagliare dosi o ingredien-ti? Come recuperare?Sì, molte volte. L’unico modo per recuperare è buttare via. Anche tu nel frigorifero di casa tua tieni dei surgelati?No. Non sono contro i prodotti surgelati, ma a casa mia non ho mai voglia di cucinare: un bel pomodoro, un po’ di rucola, mozzarella di bu-fala, olio extravergine di oliva e il buon pane di Altamura. Ecco fatto, il pranzo è servito.

HOTEL BULGARI – MILANOSorge all’interno dell’edificio di via Gabba, costruito all’inizio degli anni Cinquanta e reinter-pretato da Antonio Citterio nel 2004 al fine di esaltarne il grafismo compositivo. Il design degli interni è caratterizzato dall’uso di materiali rari e pregiati che creano inedite combina-zioni di superfici e armonie cromatiche: il marmo nero dallo Zimbawe nelle aree pubbliche, la pietra di Vicenza e la pietra Aphyon dalla Turchia nella Spa, teak, rovere e legno di quercia nelle stanze e nelle suite. Il ristorante il bar con terrazza e lounge in giardino, saletta per cene private e fumoir e la Spa sono stati pensati per diventare punto di incontro e di ritrovo anche per i milanesi, che potranno usufruire di servizio Valet Parking.www.bulgarihotels.com

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la rotta del vento

Alzi lo sguardo al cielo e un’infi nità di gabbiani che si cullano nel vento ti accoglie con chiassoso

stridore. Le mura beige, il cielo blu, il profumo dell’Oceano: siete arrivati a Essaouira.La strada che ti accompagna da Marrakech a questa perla di tranquillità è affascinante. Ti immergi subito in paesaggi lunari, alternati a piantagioni di Argan e a villaggi dai souk brulicanti. Ma già avverti l’energia che si respira in questa antica medina.La linea Supratours in due ore, compreso pit-stop per un tè alla menta, ti trasporta

dai suoni e dal dedalo di vicoli colorati di Marrakech a questa enclave di pace e tranquillità.Basta scendere alla stazione del bus per capirlo: i carretti arrivano a caricare i bagagli ed ad accogliere i visitatori. Con un sorriso ti accompagnano al Riad, parlando un curioso mix di lingue che va dal marocchino all’inglese, spaziando per qualsiasi idioma europeo che possa trasmettere il vero messaggio: Benvenuti!Passeggiando verso il porto, scortati dalla stuolo di gabbiani che tengono compagnia agli uomini del mare, non puoi evitare di essere accolto in uno dei ristorantini-bancarelle della Cooperativa di pescatori. Qui scegli il tuo pesce (freschissimo) che ti viene grigliato all’istante in un ambiente rustico e colorato : un’esperienza indimenticabile per l’atmosfera ed il palato.Nelle prime ore del pomeriggio, la lunghissima spiaggia bianca si popola. Il vento, protagonista indiscusso di questo angolo di mondo, inizia a farsi avanti e pian piano una moltitudine colorata di aquiloni

condotti dai surfi sti riempie il mare. Siamo nella patria indiscussa del kite-surf, dove sulla spiaggia, tra dromedari assonnati che attendono i turisti, trovi scuole ed attrezzature di avanguardia per praticare questo sport.L’Argan e la bellezza, l’Argan e il cibo: è inevitabile per chiunque arrivi qui non accorgersi di questo prezioso olio dorato che dalla cosmesi alla tavola si ritaglia un ruolo da primo attore. In una delle tante botteghe di cooperative femminili potrete conoscere da vicino le sue molteplici proprietà benefi che. Verso sera la grande piazza abbracciata da bastioni possenti è una meraviglia: la luce del tardo pomeriggio accarezza la vitalità dei bambini che giocano e delle donne che ciacolano, mentre qualche turista seduto ai tavoli della Gelateria Italiana osserva compiacendosi per la scelta della sua meta: la medina di Essaouira (Mogador) dal 2001 è annoverata tra i siti Patrimonio Mondiale dell’Umanità UNESCO. Semplicemente unica!

INGREDIENTIANDATA

2,5 h. di volo Ryanair:Cuneo – Marrakech

2 ore di bus:Marrakech – Essaouira e vv.

RITORNO

2,5 h di volo Ryanair:Marrakech – Cuneo

DURATA

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la rotta del vento

Alzi lo sguardo al cielo e un’infi nità di gabbiani che si cullano nel vento ti accoglie con chiassoso

stridore. Le mura beige, il cielo blu, il profumo dell’Oceano: siete arrivati a Essaouira.La strada che ti accompagna da Marrakech a questa perla di tranquillità è affascinante. Ti immergi subito in paesaggi lunari, alternati a piantagioni di Argan e a villaggi dai souk brulicanti. Ma già avverti l’energia che si respira in questa antica medina.La linea Supratours in due ore, compreso pit-stop per un tè alla menta, ti trasporta

dai suoni e dal dedalo di vicoli colorati di Marrakech a questa enclave di pace e tranquillità.Basta scendere alla stazione del bus per capirlo: i carretti arrivano a caricare i bagagli ed ad accogliere i visitatori. Con un sorriso ti accompagnano al Riad, parlando un curioso mix di lingue che va dal marocchino all’inglese, spaziando per qualsiasi idioma europeo che possa trasmettere il vero messaggio: Benvenuti!Passeggiando verso il porto, scortati dalla stuolo di gabbiani che tengono compagnia agli uomini del mare, non puoi evitare di essere accolto in uno dei ristorantini-bancarelle della Cooperativa di pescatori. Qui scegli il tuo pesce (freschissimo) che ti viene grigliato all’istante in un ambiente rustico e colorato : un’esperienza indimenticabile per l’atmosfera ed il palato.Nelle prime ore del pomeriggio, la lunghissima spiaggia bianca si popola. Il vento, protagonista indiscusso di questo angolo di mondo, inizia a farsi avanti e pian piano una moltitudine colorata di aquiloni

condotti dai surfi sti riempie il mare. Siamo nella patria indiscussa del kite-surf, dove sulla spiaggia, tra dromedari assonnati che attendono i turisti, trovi scuole ed attrezzature di avanguardia per praticare questo sport.L’Argan e la bellezza, l’Argan e il cibo: è inevitabile per chiunque arrivi qui non accorgersi di questo prezioso olio dorato che dalla cosmesi alla tavola si ritaglia un ruolo da primo attore. In una delle tante botteghe di cooperative femminili potrete conoscere da vicino le sue molteplici proprietà benefi che. Verso sera la grande piazza abbracciata da bastioni possenti è una meraviglia: la luce del tardo pomeriggio accarezza la vitalità dei bambini che giocano e delle donne che ciacolano, mentre qualche turista seduto ai tavoli della Gelateria Italiana osserva compiacendosi per la scelta della sua meta: la medina di Essaouira (Mogador) dal 2001 è annoverata tra i siti Patrimonio Mondiale dell’Umanità UNESCO. Semplicemente unica!

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LA CITTADINA PIEMONTESE OFFRE UN CALENDARIO ANNUALE DI EVENTI CHE ATTIRA TURISTI ITALIANI ED ESTERI, DA ANNI È UNO DEI LUOGHI PIÙ VISITATI DEL COMPRENSORIO LANGHE E ROERO.

DI NICOLA FERRERO

ro insediamenti, visti i vicini centri di Augusta Bagiennorum (Benevagienna) e Pollentia (Pollenzo). La nascita di Cherasco viene fatta risa-lire a un’esigenza militare: il marchese Manfredi Lancia, vicario dell’imperatore Federico II, de-cise di costruire un fortezza sull’altopiano de-limitato dalla confluenza di Stura e Tanaro per difendere Alba, sua alleata. Il suo carattere mili-tare lo possiamo trovare ancora oggi nella strut-tura toponomastica ortogonale e nella presenza dei bastioni, distrutti e ricostruiti più volte tra il tredicesimo e il diciannovesimo secolo. A metà del Trecento risale il Castello Visconteo, anche se la versione che si può vedere oggi è frutto di un restauro-ricostruzione di fine Ottocento da parte di D’Andrade. Ma è dalla seconda metà del Cinquecento, sotto l’egida di Emanuele Filiberto di Savoia, che Cherasco inizia a fiorire, sia dal

Cherasco. Piccola perla della provincia di Cuneo. Una bomboniera, probabilmente,

è l’immagine che per prima salta alla mente di chi si inerpica per i tornanti che a lei conducono, arrivando dalla piana dello Stura. Per la sua geo-metrica compostezza, per il suo essere isolata su di un’altura, per i suoi portici, per i suoi palazzi e le sue chiese. Cherasco, dopo anni un po’ grigi, si è saputa valorizzare: ha spolverato l’argenteria, ha aperto le finestre, ha tolto i teli dal mobilio e si è tirata a lucido, diventando uno dei luoghi più visitati del comprensorio Langhe e Roero, imponendosi come centro promotore di nume-rose attività culturali: mostre, concerti, mercatini d’antiquariato, premi letterari.Cherasco trasuda storia, è un dato di fatto. L’atto di fondazione ufficiale è del 1243, anche se è probabile che già in età romana ci fosse-

Il Castello Visconteo di Cherasco risale alla metà del Trecento, anche se la versione che si vede oggi è frutto di un restauro/ricostruzione di fine Ottocento.

signorilità e culturaa cherasco

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punto di vista commerciale, sia da quello artisti-co. Il barocco piemontese prende decisamente piede e nel giro di un cinquantennio vengono eretti splendidi palazzi e chiese, tra cui Palazzo Salmatoris, del 1620, teatro delle più signifi-cative vicende storiche accadute in città. I suoi interni furono sede del congresso che portò alla Pace di Cherasco del 1631 tra i contendenti per la successione al Ducato di Mantova (tra i pre-senti figurava anche Giulio Mazzarino), luogo in cui venne conservata la Sacra Sindone nel 1706, edificio in cui Napoleone soggiornò nel 1796 e in cui dettò le condizioni di resa ai Savoia. Il suo passaggio lasciò dietro di sé anche alcune leg-gende, come quella che vuole il platano più im-ponente del viale che porta al castello visconteo piantato da lui in persona come simbolo di pace.Abbiamo incontrato l’assessore alla Cultura, Sergio Barbero, per approfondire il discorso sulla Cherasco odierna.«Cherasco città di cultura. È questa la chiave della rinascita. La nostra, come diverse ammini-strazioni del passato, ha sposato appieno questo concetto e i benefici sono visibili a occhio nudo. Poco fa abbiamo incrociato turisti giapponesi, tedeschi e americani che si aggiravano per la piazza, a testimonianza del fatto che il turismo, ormai, dura 365 giorni all’anno e non è più con-centrato solo nel periodo autunnale. 20 anni fa organizzavamo le mostre a Palazzo Salmatoris esclusivamente in quel periodo; oggi abbiamo un calendario di eventi che copre tutto l’anno.Le mostre dei grandi pittori italiani sono state un po’ il punto di partenza per un ripensamento

della proposta turistica cheraschese: abbiamo iniziato con Picasso e poi abbiamo ospitato tutti i grandi nomi della pittura italiana recente, da Guttuso a Ligabue, da Campigli a De Chirico. Senza dimenticare Romano Reviglio, nostra glo-ria cittadina, colui che per primo ha sensibiliz-zato i concittadini e li ha spinti a puntare sugli aspetti culturali di Cherasco. Ci ha creduto quan-do nessuno ci credeva. È stato davvero un pro-feta e i frutti della sua intuizione (si parla di fine anni ’60, primi ’70) si vedono oggi. La rinascita industriale partita 30 anni fa è stata capace di fon-dersi con quella culturale ed è grazie all’interesse e alla disponibilità delle grosse aziende presenti sul nostro territorio se oggi possiamo permetter-ci di organizzare tutti questi eventi. Senza la loro lungimiranza e la loro voglia di investire sulla cul-

Mostre, concerti, mercatini d’antiquariato, premi letterari:

questa è Cherasco.

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L’Arco del Belvedere, costruito tra il 1647e il 1688 per l’esenzione della peste del 1630;a lato dell’Arco: la Chiesa di Sant’Agostino.Photo: Tony Frisina.

Il giardino dei semplici, interno al cortiledella Chiesa di San Pietro, è realizzatosull’esempio dei giardini coltivati dallecomunità monastiche nel Medioevo.Photo: visitterredeisavoia.it

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tura, tutto ciò non sarebbe stato possibile».Assessore, ci racconta un po’ più nel dettaglio quel che è successo e quel che succederà a Cherasco nei prossimi mesi?«Vorrei iniziare con una manifestazione nuova a cui sono molto legato. Si chiama ‘Nel cortile del castello’ e si è svolta il 18 e 19 maggio. Il parco

splendidi scorci, di solito chiusi dietro pesanti portoni. Poi i mercati per cui Cherasco è di-ventata famosa, soprattutto nel campo dell’an-tiquariato. Il prossimo sarà il 15 settembre. Ma prima di allora si terranno quelli del libro antico e a ottobre ci sarà quello del giocattolo antico, oltre alla manifestazione ‘Mirabilia’, dedicata al mondo della magia e organizzata in collabora-zione con Fossano e Savigliano. Per restare in tema, a fine aprile abbiamo aperto il Museo del-la Magia, uno dei pochi al mondo dedicato a questo tema. Un’altra figura importante per la vita culturale della nostra città è stata quella della scrittrice Gina Lagorio, a cui abbiamo intitolato un pre-mio. Il 14 settembre consegneremo a Livia Pomodoro, Presidente del Tribunale di Milano, già Presidente del Tribunale dei Minori, il pre-mio ‘Gina Lagorio - una donna nel mondo’ per il suo impegno civile. A ottobre si inaugurerà a Palazzo Salmatoris

I BACI DI CHERASCOTappa obbligata per chiunque visiti Cherasco è la Pasticceria Barbero, sita sotto i portici di Via Vittorio Emanuele, al civico 74. La pasticceria è una vera istituzione cittadina: nata nel 1881, possiede ancora quel fascino e quella classe fin de siècle dovuti principalmente alla boise-rie, alle vetrinette e agli elementi d’arredo. D’obbligo l’acquisto di un sacchetto di Baci di Cherasco, la vera specialità della casa: fatti di cioccolato amaro e nocciole, la storia racconta che nacquero per non sprecare i frammenti di nocciola del Piemonte rimasti sul tavolo da lavoro dopo la preparazione dei torroni. Oltre ai baci, la Pasticceria Barbero prepara anche ottime praline, gianduiotti, chicchi di caffè ri-coperti di cioccolato e arancini ricoperti.

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del castello visconteo era aperto e ospitava una mostra mercato di fiori e di piante ornamenta-li, da frutto e da orto: oltre a ciò, 5 residenze storiche hanno aperto i propri giardini privati al pubblico. Un altro segno di grande disponi-bilità da parte dei privati che hanno capito l’im-portanza di rendere fruibili al pubblico questi

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GLI EVENTI FINO ALL’AUTUNNO7 luglio: Mercato del libro antico e della carta; Mercato della musica e della discografia d’epoca; Mercato della filatelia e della numismatica19-20-21 luglio: Cherasco Festival. Musica, teatro, danza, cabaret7 settembre: inaugurazione mostra antologica di Giuseppe Vignani, Palazzo Salmatoris14 settembre: premio nazionale ‘Una donna nel mondo’ dedicato a Gina Lagorio15 settembre: mercato dell’antiquariato e del collezionismo21 settembre: Cittadinanza onoraria alla fanfare bersaglieri ‘Roberto Lavezzeri’ di Asti27-28-29-30 settembre: 42ma edizione Incontro Internazionale di Elicicoltura12 ottobre: inaugurazione mostra ‘Mario Sironi. La grandiosità della forma’, Palazzo Salmatoris.13 ottobre: mercato del giocattolo antico e del modellismo.

una mostra dedicata a un grande pittore, Mario Sironi, mentre in settembre ci sarà una grande festa dedicata ai bersaglieri. Sempre a settem-bre, come non ricordare il 42° Incontro inter-nazionale di elicicoltura. Una 3 giorni in cui gli appassionati e gli addetti ai lavori discuteranno e parleranno dell’allevamento delle lumache fra degustazioni e tavole rotonde: il tutto a cura dell’Istituto Internazionale di Elicicoltura. Cherasco, infatti, è anche un importante cen-tro enogastronomico: dalla secolare tradizione cioccolatiera alla presenza di ottime osterie, al peso che la lumaca ha avuto negli ultimi 40 anni, alla produzione del Barolo. Cherasco, infatti, fa parte degli 11 comuni del comprensorio vocato al noto vino rosso».Progetti per il futuro?«Concentrarsi sulla valorizzazione ambientale, visto che è parte integrante del mio assessora-to. Sul nostro territorio sono presenti i ‘rii’, che rappresentano un unicum dal punto di vista ge-

ologico. Questi rii, che poi sono dei corsi d’ac-qua che si trovano nella zona di San Giovanni dei Picchi, verso Salmour, hanno formato delle specie di canyon, fenomeni erosivi di centinaia di migliaia di anni che vorremmo far conoscere al pubblico, vista la loro straordinaria bellezza naturalistica».

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Tornato a pieno titolo tra i cibi fondamentali, è uno dei pilastri della salute nella dieta mediterranea. Ora anche idea regalo, come suggeriscono le

testate più accreditate di costume e cucina.Piace a tutti, compreso a chi lo prepara. È il caso di Nicolas Verdickt francese di nascita, cuneese di adozione, 36 anni, “artisan boulanger” titolare dell’Atelier des Tartes, in contrada Mondovì 24 e dell’Albero del Pane, in corso Nizza 27/b a Cuneo. La scelta di intraprendere l’arte della panifi cazione, dopo una laurea in Economia internazionale in Francia, nasce da un’innata passione verso questo alimento.A dare fi losofi a al suo lavoro, un vero ritorno al “saper fare”, è il credere in uno stile di vita sano ed ecologico. L’arte bianca l’ha imparata alla

grande scuola parigina di Eric Kaiser e, come il suo maestro panifi ca solo con il lievito madre “una lievitazione naturale che nasce lasciando frutta e farina insieme” dice con orgoglio Nicolas. Usa esclusivamente farine biologiche selezionate francesi e del Cuneese. E poi l’acqua di Cuneo, naturalmente, e il sale, quello usato dai migliori chef di tutto il mondo: la fl eur de sel de Camargue. Ingredienti semplici, di alta qualità, una lievitazione lenta di 24 ore, un lungo lavoro di impasto, sono il segreto dell’aroma e fragranza del pane che esce dal suo laboratorio, buono anche giorni dopo l’infornata. Sui banconi dei due negozi un assortimento di pani e focacce di ogni tipo: dalle baguettes, al pane kamut, una vera panoramica sull’alimento più antico del mondo, declinato nei secoli in ricette

e interpretazioni creative. “Ad ogni cibo il suo pane” conferma Nicolas. Perché anche il pane ha la sua “carta” con regole di abbinamento. “Un cestino di pane bene assortito è sempre apprezzato dagli ospiti - afferma - soprattutto pensando ai giusti abbinamenti di un buffet estivo: immaginate, ad esempio, di presentare pani di diversa varietà appoggiati su foglie di vite. Un vassoio naturale, come è il pane che produciamo”. Il pane di segale o il pane viking sono perfetti con i frutti di mare o con il salmone affumicato. Con il salmone o il paté si sposa bene il pan brioche (in vendita il sabato) ideale

anche per la colazione. Il pane quinoa, invece, è molto adatto in questa stagione abbinato alle verdure. Come per altri accostamenti, vale un po’ la regola del contrasto: il gusto deciso di salumi e formaggi stagionati è esaltato dalle micche bio, mentre il pane alle noci, si abbina bene con formaggi morbidi. La bruschetta, fatta con pane rustico del giorno dopo, è anche un’ottima soluzione per non sprecarlo. Abbrustolito e condito con mozzarella, pomodoro, origano, olio è una golosa proposta estiva. “La baguette, croccante esternamente e morbida dentro, è assolutamente perfetta nell’abbinata con paté e prosciutto o in versione estiva con insalata e pomodori e mozzarella – suggerisce Nicolas - Ideale come panino per le gite in montagna, ma anche nella versione spiedini di pane, tagliata a fettine, inframmezzata da dadini di formaggio, pancetta e aromatizzata. Per un buffet estivo consiglio anche le nostre piccole quiches lorraine, presentate su un letto di insalata con un fi lo d’olio. Una novità da scoprire sono gli Hot Dog – continua Nicolas - prodotti con il nostro

alimento immancabile sulla tavola,semplicemente buono con tutto

“Un cestino di pane bene

assortito è sempre apprezzato dagli

ospiti soprattutto pensando ai giusti abbinamenti di un

buffet estivo”L’ATELIER DES TARTES

dal martedì al sabatodalle 8,30 alle 19,30.

Chiuso il lunedì.

L’ALBERO DEL PANEè aperto anche la domenica mattina

dalle 9,00 alle 13,00.(sconto del 30% sul pane).

Tel. 345 4241416.

pane, wurstels dell’Alto Adige e salse biologiche”. Sempre gradito l’angolo delle focacce, farcite in vari gusti: cipolle, olive, wurstel o stracchino. E come gran fi nale il dessert table: il tavolo dei dolci. L’arte della pasticceria è una voce importante nella sua formazione, avvenuta alla scuola di panettieri e pasticceri di Parigi con due miti di riferimento di quest’arte: Gérard Mulot e Pierre Hermè. Tra le proposte di stagione il clafoutis alle ciliegie, tortini ai piccoli frutti, ribes, lamponi, mirtilli, fragole o ancora al melone con foglioline fresche di menta. E poi charlotte di fragole, bavaresi, fl an di crema pasticceria con pasta brisé, la torta “brownie” con cioccolato, vaniglia e noci, senza dimenticare la sempre gradita cheesecake al limone. Un discorso a parte meritano la selezione di prodotti originali della gastronomia francese proposti dall’Atelier des Tartes e le crêpes, salate o dolci, rigorosamente preparate all’istante: una valida alternativa per una veloce pausa pranzo da gustare direttamente in negozio (orario continuato) e nelle sere dei giovedì di luglio, fi no alle 23.

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Tornato a pieno titolo tra i cibi fondamentali, è uno dei pilastri della salute nella dieta mediterranea. Ora anche idea regalo, come suggeriscono le

testate più accreditate di costume e cucina.Piace a tutti, compreso a chi lo prepara. È il caso di Nicolas Verdickt francese di nascita, cuneese di adozione, 36 anni, “artisan boulanger” titolare dell’Atelier des Tartes, in contrada Mondovì 24 e dell’Albero del Pane, in corso Nizza 27/b a Cuneo. La scelta di intraprendere l’arte della panifi cazione, dopo una laurea in Economia internazionale in Francia, nasce da un’innata passione verso questo alimento.A dare fi losofi a al suo lavoro, un vero ritorno al “saper fare”, è il credere in uno stile di vita sano ed ecologico. L’arte bianca l’ha imparata alla

grande scuola parigina di Eric Kaiser e, come il suo maestro panifi ca solo con il lievito madre “una lievitazione naturale che nasce lasciando frutta e farina insieme” dice con orgoglio Nicolas. Usa esclusivamente farine biologiche selezionate francesi e del Cuneese. E poi l’acqua di Cuneo, naturalmente, e il sale, quello usato dai migliori chef di tutto il mondo: la fl eur de sel de Camargue. Ingredienti semplici, di alta qualità, una lievitazione lenta di 24 ore, un lungo lavoro di impasto, sono il segreto dell’aroma e fragranza del pane che esce dal suo laboratorio, buono anche giorni dopo l’infornata. Sui banconi dei due negozi un assortimento di pani e focacce di ogni tipo: dalle baguettes, al pane kamut, una vera panoramica sull’alimento più antico del mondo, declinato nei secoli in ricette

e interpretazioni creative. “Ad ogni cibo il suo pane” conferma Nicolas. Perché anche il pane ha la sua “carta” con regole di abbinamento. “Un cestino di pane bene assortito è sempre apprezzato dagli ospiti - afferma - soprattutto pensando ai giusti abbinamenti di un buffet estivo: immaginate, ad esempio, di presentare pani di diversa varietà appoggiati su foglie di vite. Un vassoio naturale, come è il pane che produciamo”. Il pane di segale o il pane viking sono perfetti con i frutti di mare o con il salmone affumicato. Con il salmone o il paté si sposa bene il pan brioche (in vendita il sabato) ideale

anche per la colazione. Il pane quinoa, invece, è molto adatto in questa stagione abbinato alle verdure. Come per altri accostamenti, vale un po’ la regola del contrasto: il gusto deciso di salumi e formaggi stagionati è esaltato dalle micche bio, mentre il pane alle noci, si abbina bene con formaggi morbidi. La bruschetta, fatta con pane rustico del giorno dopo, è anche un’ottima soluzione per non sprecarlo. Abbrustolito e condito con mozzarella, pomodoro, origano, olio è una golosa proposta estiva. “La baguette, croccante esternamente e morbida dentro, è assolutamente perfetta nell’abbinata con paté e prosciutto o in versione estiva con insalata e pomodori e mozzarella – suggerisce Nicolas - Ideale come panino per le gite in montagna, ma anche nella versione spiedini di pane, tagliata a fettine, inframmezzata da dadini di formaggio, pancetta e aromatizzata. Per un buffet estivo consiglio anche le nostre piccole quiches lorraine, presentate su un letto di insalata con un fi lo d’olio. Una novità da scoprire sono gli Hot Dog – continua Nicolas - prodotti con il nostro

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DA UN’IDEA DI SAS IL PRINCIPE ALBERTO DI MONACO, UNA SQUADRA DI PILOTI DI F1, CALCIATORI E SPORTIVI CHE NELLE LORO SFIDE IN GIRO PER IL MONDO SI RICORDANO DI CHI È MENO FORTUNATO.

nostre iniziative “ci dice Mauro Serra che vive e lavora a Monaco da 40 anni ma non rinnega le sue origini: “Per questo progetto, da buon piemontese (nato a Candiolo - TO n.d.r.) ho messo in campo la mia esperienza forte della convinzione che, rispettando le regole, si possa davvero far molto, sia dal punto di vista pro-fessionale che personale, qui nel Principato di Monaco. Inoltre per uno come me, lo sport è sempre stato una passione oltre che un lavoro: da pilota di auto sportive al bob, fino ai campi da sci come maestro. Tant’è che a Limone, qualche tempo fa, con la Star Team ho pure organizzato un evento sportivo sulla neve a cui hanno parte-cipato anche i Principi Alberto di Monaco, Serge di Iugoslavia e Emanuele Filiberto. Del resto, visti i risultati posso dire che, nella mia vita, tutto mi ha portato a destinare naturalmente parte del

Di iniziative del genere ce ne sono a centina-ia, in Italia come in altri paesi del mondo.

Di solito ad essere chiamati a partecipare sono atleti e sportivi di ogni disciplina, attori, vip, cantanti e personaggi pubblici che con energia e entusiasmo, si cimentano sul campo da calcio, per giocare all’insegna della generosità, qualun-que sia il risultato del match. Ma quella organiz-zata a Monaco alla vigilia del GP di Formula 1, però, è davvero speciale ed ormai è diventata una tradizione che dura da vent’anni. Con una particolarità: della partita quasi nessuno ricorda il punteggio finale ma solo l’emozione di vedere in pantaloncini corti piloti e sportivi ed ex calcia-tori correre dietro un pallone.“Creare la squadra ‘Star Team For the Children’ è stata un’idea di SAS il Principe Alberto che ha anche concesso il suo alto patrocinio a tutte le

Dopo vent’anni di attività il bilancio della associazione Star Team for the Children vede 240 atleti coinvolti in 57 eventi sportivi, 30 mila giornalisti accreditati, 50 mondovisioni.

star teamfor the children

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DI MARIA BOLOGNAPHOTO: P.O. STAR TEAM

FOR THE CHILDREN

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A Limone Piemonte, con lo Star Team, è stato organizzato un evento sportivo sulla neve a cui hanno partecipato anche i Principi Alberto di Monaco, Serge di Jugoslavia e Emanuele Filiberto.

Le attività dell’associazione coinvolgono VIP e sportivi in sfide di varia natura. A luglio 2009, a Monaco, si è svolto il World Star Cycling Criterium.

mio tempo e delle mie risorse per creare qualco-sa a servizio di chi ne ha davvero bisogno.” E continua: “Era il 1993 quando decisi di concre-tizzare il desiderio del Sovrano monegasco, da sempre attento a sostenere progetti umanitari a scopo benefico. Da allora tanti sportivi, ancora in attività, mi hanno seguito ed appoggiato nel-le tante iniziative che organizziamo negli stadi, sulle piste da sci, nelle competizioni automobili-stiche, ed anche sui campi da golf, come il pros-simo evento World Stars Football Match/Golf & Fashion organizzato ad Agadir, in Marocco, dal 10 al 13 ottobre prossimo, con Fisichella, Max Biaggi e Simone già confermati come partecipanti.”Dopo venti anni di attività il bilan-cio della Star Team for the Childrens è davvero impressionante: 240 atleti coinvolti in 57 eventi sportivi in giro per il mondo, 30 mila giornalisti accreditati e ben 50 mondovisioni.D’altro canto in concreto, qui a Monaco, sono molte le associazione che hanno beneficiato dei fondi raccolti durante questi anni dalle casse della Star Team: da allora, poco per volta, edifici scolastici, villaggi e centri educativi, ambulato-ri e tante altre strutture sono stati realizzati e questo per merito dello spirito sportivo dei vari partecipanti che, con la loro presenza, contri-buiscono a realizzare i nobili obiettivi dell’as-sociazione. Per celebrare i vent’anni della Star Team, la beneficiaria dei fondi raccolti con la partita organizzata martedì 21 maggio scorso sul prato verde dello Stadio Louis II di Monaco, è stata l’associazione della “Princess Charlène of Monaco Foundation”. Dell’evento sportivo, tanto per dare un’idea, come ogni edizione, ri-

mane la sensazione di qualcosa di coinvolgente anche se il tempo purtroppo non ha contribuito ad invogliare il pubblico a partecipare numero-so. C’era tanta energia positiva e la voglia di gio-care e di divertirsi si leggeva sui visi dei vari atleti in campo, veri protagonisti della riuscita della partita. Alla fine ha vinto, con il punteggio di 3 a 2 la Star Team, forte di un coach d’eccezione, Claudio Ranieri, allenatore dell’AS Monaco che finalmente ritorna quest’anno in Lega 1. Ma la Nazionale Piloti, capitanata dall’agguerrito Fernando Alonso, non si è lasciata sconfiggere facilmente: in campo, incalzanti sugli avversa-ri c’erano, tra gli altri, il compagno di squadra Felipe Massa, il nuovo pilota della McLaren, Sergio Perez e pure Jules Bianchi della scude-ria Marussia. Tra i veterani, invece, Giancarlo

Star Team for the Childrenha una particolarità:

non si ricordano i punteggi finalima le emozioni vissute.

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Fisichella e Ivan Capelli telecronista tecnico Rai per la Formula Uno, che è pure stato soccorso con tanto di bomboletta spay dopo un incidente in campo. Ma nulla di grave, visto che il Capelli nazionale è tornato a sgambettare dopo qualche minuto. Indimenticabile rimarrà per tutti il mat-tatore della partita, il tennista Novak Djokovic, residente monegasco e vincitore dell’ultimo Rolex Masters disputato sulla terra rossa del

Country Club, lo scorso aprile. Un vero show-man, quasi di gomma, che per tutto il tempo ha corso, difeso, attaccato e pure sbagliato un rigore, ricevendo tanto di sorriso beffardo del compagno di squadra Max Biagi che gli aveva passato la palla sperando in un goal supple-mentare. Infine tra le personalità presenti, SAS la Principessa Stephanie, per tutta la partita rimasta in panchina vicino al nipote Pierre che, con la maglia n° 25, è entrato in campo nell’ul-timo quarto d’ora, tentando invano di mettere in rete una palla arrivata lunga. A Charlotte e Andrea, invece, l’onore di presenziare oltre che la premiazione finale, anche la cerimonia d’apertura organizzata sul prato dopo la’esecu-zione della Fanfara dei Carabinieri impegnata a suanare un brano tratto dalla colonna sonora del film ‘Il Pirata degli abissi’ e l’immancabile ‘Eye of the tiger’. Insomma, anche questa volta, sport e generosità hanno vinto fino alla prossi-ma sfida...

Fernando Alonso, SAS il Principe Alberto di Monaco e Mauro Serra, presidente dell’associazione, al

termine della partita di calcio giocata la vigilia del Gran Premio F1 di Monaco 2013.

Sono numerosi gli sportivi che appoggiano le iniziative negli stadi, nelle competizioni

automobilistiche, ed anche sui campi da golf, come il prossimo evento World Stars Football Match Golf

& Fashion organizzato ad Agadir, in Marocco, dal 10 al 13 ottobre prossimo.

Pane di Triora • Panificio Asplanato • Corso Italia 37 - 18010 TRIORA (IM) Tel. 018494290www.paneditriora.it • [email protected]

Era tanti anni fà il pane dei pastori e dei contadini, cotto una sola volta alla settimana durava per più giorni e costituiva l’alimento

insostituibile durante il lavoro nei campi e il prezioso compagno di viaggio di chi portava i greggi in montagna, oggi come allora il pane viene preparato con farina 1, sale lievito e la straordinaria acqua di Triora.

DE.CO. | DENOMINAZIONE COMUNALE DI ORIGINE

pane di triora.indd 1 12/02/13 11:51

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più i 14.000 dei fabbricati adiacenti, per un totale di 137 stanze e 17 gal-lerie, è il salone centrale di tre piani a pianta ellittica, voluto proprio dallo Juvarra che ne sfruttò l’effetto sceno-grafico di prospettiva naturale aperta sui quattro vialoni che intersecano il vasto parco di 150.000 mq.A sormontare il vasto ambiente è un’ampia cupola, rivestita in rame all’esterno, sulla quale, appunto, mi-sero me a sorvegliare il tutto.Erano illustri gli ospiti che, fin dalla sua inaugurazione il 5 novembre del 1731, la abitarono nei secoli. Compreso Napoleone che, alla faccia dello spirito egalitario giacobino del-la rivoluzione francese a cui dovette le sue fortune, la elesse sua dimora di campagna quando soggiornava in Piemonte. In questi spazi si spo-sò pure il futuro primo Re d’Italia, Vittorio Emanuele II. Poi, via via di seguito, tanta storia, tanti protago-nisti, più o meno importanti, finché venne in mano all’Ordine Mauriziano e, dopo un periodo di decadenza, adesso io e la Palazzina riviviamo di

nuovo splendore. Già, ma perché mettermi “a guardia” di tutto questo patrimo-nio d’arte e cultura? Vi pare un onore? Forse. In verità Stupinigi era sede di feste, ricevimenti, luogo di relax. Una sorta di “buen retiro” per i Savoia. E fra le loro attività ludiche primeggiava la caccia; al cervo, in particolare. Una cosa in cui ero il protagonista, nonostante avrei fatto volentieri a meno.Così, per averli fatti divertire insieme ai miei simili, mi hanno dedicato un bel monumento. Non crediate sia così strano: succede anche a voi umani, a quelli che non sono potenti o “padroni dei loro destini”, di essere “usati” per gli scopi e i capricci dei pochi che, a vario titolo, troppo spesso immeritato quando non usurpato, sono al vertice della società. Fatto salvo, poi, quando non servono più, essere ricordati con qualche lapide, celebrazione pubblica, ricordo formale. Costa poco e scarica la coscienza senza “alterare gli equilibri”.

Se arrivate da Torino vi vedo da lontano, posto come sono sull’al-

ta cupola centrale della “Palazzina di Caccia” di Stupinigi.Per la verità non vedete me, ma un mio discendente. Oddio, più che un discendente è un vero e proprio clone, realizzato a mia immagine e somiglianza dallo scultore Riccardo Cordero nel 1992, all’avvio di una campagna di restauri che ha coinvol-to l’intero complesso architettonico portandolo, a inizio 2011, alla riaper-tura al pubblico, che ora può godere di questa meraviglia barocca. In realtà i lavori di riqualificazione sono ben lungi dall’essere termina-ti; proprio ora stanno sistemando la parte esterna del corpo centrale.Quanto a me, il Cervo “originale”, quello realizzato in bronzo, rame e ricoperto in foglia d’oro, me ne sto al coperto: mi potete ammirare subito, a inizio visita, a darvi il benvenuto. Del resto sono rimasto alle intempe-rie a vegliare sui sollazzi della corte sabauda e poi sulle vicende di quella città là in fondo, Torino - prima capi-tale dell’auto italiana e ora chissà di che cosa - per tanto tempo, da quando finì di fondermi, nel 1766, il mio autore (o meglio dire “padre”) lo scultore Francesco Ladatte. Invero mi ero stancato di prendere freddo, caldo, pioggia e neve. Così ora sto comodo in questa bella e antica costruzione.Certo chiamarla costruzione è un po’ limitativo. La Palazzina di Caccia di Stupinigi, in realtà, è più un grandioso complesso monumentale settecentesco dall’aspetto di una reggia, sia pure di dimensioni contenute, che non un sempli-ce luogo di passatempo per il quale è stata pensata.A desiderarla fu Vittorio Amedeo II nel 1729, realizzata dall’architetto di corte, Filippo Juvarra, uno dei migliori dell’epoca, dandogli piena libertà d’iniziativa. Egli pensò un corpo centrale dal quale si dipartono quattro bracci simmetrici che formano una croce di Sant’Andrea e delineano un doppio cortile.Dopo la partenza dello Juvarra per Madrid, i lavori furono affidati da Carlo Emanuele III a Giovanni Francesco Prunotto, che si attenne scrupolosamente ai disegni originali dell’architetto messinese per non alterare i delicati equilibri da lui realizzati. Accanto al Prunotto lavorarono Benedetto Alfieri, che ideò le due nuove ali laterali, realizzate però solo nel 1759, e Ludovico Antonio Bo.Elemento caratterizzante basilare del complesso, che conta 31.000 mq. coperti

DI FABRIZIO GARDINALI

l’intervista impossibile

il cervo della palazzinadi caccia di stupinigi

Il Parco naturale di Stupinigi è stato istituito nel 1991 e si estende per 1732 ettari, comprendenti zone agricole e boschive. Oltre al

territorio di Nichelino interessa anche parte di quelli dei comuni confinanti di Candiolo e Orbassano.

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La Val Roia prende il nome dall’omonimo fi ume (Roya in francese, in italiano anche Roja) che scorre dal Col di Tenda fi no alla foce, situata a Ventimiglia, ed è la via na-

turale per valicare la catena delle Alpi Marittime che collega il cuneese alle sponde marittime. Divisa tra Francia e Italia, è costellata da pochi paesi, scarsamente abitati, che spiccano per interesse artistico, culturale, enogastronomico, ma soprattutto ambientale e naturalistico. Sono i villaggi di Airole, Olivetta San Michele sul ver-sante italiano, mentre in quello francese trovia-mo Breglio (Breuil), Briga (Brigue) Marittima, Fontan, Saorgio (Saorge) e Tenda.Discorso a parte invece per la grande e operosa Ventimiglia, Porta Occidentale della Liguria, che con i suoi 24.000 abitanti distribuiti su un’ampia superfi cie territoriale, presenta sia in città sia nelle sue frazioni, siti di grande importanza sto-rica, a partire dagli scavi archeologici di origine

romanica, a quelli artistici, senza dimenticare l’enorme mercato settimanale del venerdì, uno tra i principali mercati ambulanti di tutta Euro-pa, per merce, estensione e frequentatori. Inca-stonati nel meraviglioso Golfo de La Mortola, i celeberrimi Giardini Botanici Hanbury, sono fre-quentati tutto l’anno da migliaia di appassionati di botanica, giardinaggio e fl oricultura o da sem-plici visitatori che qui si abbandonano all’ab-braccio di miriadi di fi ori e piante dalla bellezza incomparabile. Prendono il nome da Sir Thomas Hanbury, l’inglese che nel 1876, ammirando la collina da una barca in mare, se ne innamorò acquistandola dalla locale nobile famiglia Oren-go per trasformarla in un’oasi d’inestimabile bellezza e valore. Qui collocò piante esotiche e fi ori raccolti nel corso dei suoi numerosi viaggi in ogni parte del mondo creando una sorta di piccolo Eden lussureggiante, favorito dal micro-clima locale.

Attualmente i 18 ettari dei Giardini Hanbury, affi dati alla gestione dell’Università di Genova, vivono un periodo di vivace attività grazie all’at-tuazione di numerosissimi progetti che progres-sivamente stanno riportando il complesso allo splendore architettonico e paesistico originario dell’800 con una valenza e attività scientifi che di livello internazionale.Sul versante francese, invece, seppure tutte gli abitati sopra citati rivestano notevole interesse, in particolare per le bellezze naturali, Tenda è decisamente la località che offre all’occhio del visitatore più attento un panorama di attrattive di grande peculiarità. Qui, infatti, oltre alla torre, unica testimonianza rimasta dell’antico Castello Lascaris (XIII seco-lo), alla Collegiata di Nostra Signora dell’Assun-zione (XV) secolo, alla Cappella della Misericor-dia (1675) e alla Cappella dell’Annunciazione (1621), insiste l’importante Museo delle Mera-

viglie, al cui interno sono conservati numerosi reperti, riferibili a età diverse della preistoria, ritrovati in diverse località dell’intera Francia. Ci sono inoltre riprodotte in dimensioni reali al-cune delle più celebri incisioni del Monte Bego, i cui originali sono visitabili nella vicina Valle delle Meraviglie, altro luogo di enorme magni-fi cenza che meriterebbe un capitolo a parte, soprattutto per gli appassionati di preistoria, geologia, botanica e faunistica, che troveranno qui un piccolo paradiso terrestre ancora incon-taminato e conservato con estrema cura e sor-vegliato discretamente ma fermamente da un piccolo esercito di giovani che, celati alla vista e armati di binocolo, controllano che gli escursionisti non arrechi-no danni al grande patrimonio delle Alpi Marittime. Info: www.rivieradeifi ori.orgwww.museedesmerveilles.com

la porta d’occidente

VAL ROIA PREZIOSO GIOIELLO

Fra Italia e Francia, percorrendo l’antica via del sale che scende dalle Alpi verso il mare

IN VIAGGIO TRA VENTIMIGLIA E IL COLLE DI TENDA

Villa HanburytendaBreil sur Roia

saorge

piccoli borghi immersi nei boschi offrono scorci di

un paesaggio ancora incontaminato

Photo: Fotolia - © Rémy Masseglia

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La Val Roia prende il nome dall’omonimo fi ume (Roya in francese, in italiano anche Roja) che scorre dal Col di Tenda fi no alla foce, situata a Ventimiglia, ed è la via na-

turale per valicare la catena delle Alpi Marittime che collega il cuneese alle sponde marittime. Divisa tra Francia e Italia, è costellata da pochi paesi, scarsamente abitati, che spiccano per interesse artistico, culturale, enogastronomico, ma soprattutto ambientale e naturalistico. Sono i villaggi di Airole, Olivetta San Michele sul ver-sante italiano, mentre in quello francese trovia-mo Breglio (Breuil), Briga (Brigue) Marittima, Fontan, Saorgio (Saorge) e Tenda.Discorso a parte invece per la grande e operosa Ventimiglia, Porta Occidentale della Liguria, che con i suoi 24.000 abitanti distribuiti su un’ampia superfi cie territoriale, presenta sia in città sia nelle sue frazioni, siti di grande importanza sto-rica, a partire dagli scavi archeologici di origine

romanica, a quelli artistici, senza dimenticare l’enorme mercato settimanale del venerdì, uno tra i principali mercati ambulanti di tutta Euro-pa, per merce, estensione e frequentatori. Inca-stonati nel meraviglioso Golfo de La Mortola, i celeberrimi Giardini Botanici Hanbury, sono fre-quentati tutto l’anno da migliaia di appassionati di botanica, giardinaggio e fl oricultura o da sem-plici visitatori che qui si abbandonano all’ab-braccio di miriadi di fi ori e piante dalla bellezza incomparabile. Prendono il nome da Sir Thomas Hanbury, l’inglese che nel 1876, ammirando la collina da una barca in mare, se ne innamorò acquistandola dalla locale nobile famiglia Oren-go per trasformarla in un’oasi d’inestimabile bellezza e valore. Qui collocò piante esotiche e fi ori raccolti nel corso dei suoi numerosi viaggi in ogni parte del mondo creando una sorta di piccolo Eden lussureggiante, favorito dal micro-clima locale.

Attualmente i 18 ettari dei Giardini Hanbury, affi dati alla gestione dell’Università di Genova, vivono un periodo di vivace attività grazie all’at-tuazione di numerosissimi progetti che progres-sivamente stanno riportando il complesso allo splendore architettonico e paesistico originario dell’800 con una valenza e attività scientifi che di livello internazionale.Sul versante francese, invece, seppure tutte gli abitati sopra citati rivestano notevole interesse, in particolare per le bellezze naturali, Tenda è decisamente la località che offre all’occhio del visitatore più attento un panorama di attrattive di grande peculiarità. Qui, infatti, oltre alla torre, unica testimonianza rimasta dell’antico Castello Lascaris (XIII seco-lo), alla Collegiata di Nostra Signora dell’Assun-zione (XV) secolo, alla Cappella della Misericor-dia (1675) e alla Cappella dell’Annunciazione (1621), insiste l’importante Museo delle Mera-

viglie, al cui interno sono conservati numerosi reperti, riferibili a età diverse della preistoria, ritrovati in diverse località dell’intera Francia. Ci sono inoltre riprodotte in dimensioni reali al-cune delle più celebri incisioni del Monte Bego, i cui originali sono visitabili nella vicina Valle delle Meraviglie, altro luogo di enorme magni-fi cenza che meriterebbe un capitolo a parte, soprattutto per gli appassionati di preistoria, geologia, botanica e faunistica, che troveranno qui un piccolo paradiso terrestre ancora incon-taminato e conservato con estrema cura e sor-vegliato discretamente ma fermamente da un piccolo esercito di giovani che, celati alla vista e armati di binocolo, controllano che gli escursionisti non arrechi-no danni al grande patrimonio delle Alpi Marittime. Info: www.rivieradeifi ori.orgwww.museedesmerveilles.com

la porta d’occidente

VAL ROIA PREZIOSO GIOIELLO

Fra Italia e Francia, percorrendo l’antica via del sale che scende dalle Alpi verso il mare

IN VIAGGIO TRA VENTIMIGLIA E IL COLLE DI TENDA

Villa HanburytendaBreil sur Roia

saorge

piccoli borghi immersi nei boschi offrono scorci di

un paesaggio ancora incontaminato

Photo: Fotolia - © Rémy Masseglia

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GLI ABITI DISEGNATI DA ALESSANDRA RINAUDO VESTONO LE PROTAGONISTE DEI FILM CON LO STILE E IL ROMANTICISMO CHE SI RITROVANO NELLE COLLEZIONI E NEGLI SHOW ROOM DI TORINO, MILANO E CUNEO.

PHOTO: P.O. NICOLEFASHION GROUP

In passerella le 5 linee del marchio cuneese: Nicole, che mantiene il nome dell’azienda ma-dre, una linea elegante, chic e leggera, attenta ai trend della moda; Colet e Jolies, dallo stile giovane e fresco, Romance, dai preziosissimi ricami che illuminano l’abito romantico ed ele-gante, Alessandra Rinaudo, abiti fashion haute couture realizzati secondo dettami sartoriali, che interpretano lo stile della designer.Il successo di questa casa di moda inizia nel 1996 a Manta. Ma la passione per gli abiti da sposa è tradizione di famiglia per Alessandra Rinaudo, fondatrice del marchio insieme al marito Carlo Cavallo, oggi presidente del Gruppo. Ha respira-to moda fin da bambina nel laboratorio sartoria di Saluzzo, dove ha visto al lavoro la nonna e la mamma. Qui ha imparato a conoscere pizzi e tessuti, a capire come si confeziona il perfetto

Origini e sede cuneesi, riconoscibilità inter-nazionale per “Nicole Fashion Group”,

marchio di abiti da sposa e da cerimonia, con sede a Manta e Centallo: sette punti vendita monomarca in Italia tra cui gli show room di Torino e di via Montenapoleone a Milano nel quadrilatero della moda. L’azienda ha scelto Roma, quest’anno, per presentare in anteprima le Collezioni Sposa 2014 e il 25 maggio scorso, nella cornice del Marriott Park Hotel, una para-ta di vip di eccezione, buyers italiani ed esteri e tutta la stampa di settore, hanno ammirato in esclusiva i defilé delle linee create dalla designer e manager Alessandra Rinaudo. Madrina dell’e-vento, l’attrice Laura Chiatti e nel parterre del fashion show anche il fascinoso Luca Argentero, Angela Melillo, Francesca Rettondini e Beppe Convertini, presentatore alla serata.

La nuova collezione sposa 2014 di Nicole è stata presentata al Marriott Park Hotel di Roma in un fashion show ricco ed esclusivo.

Le nuove tendenze confermano il classico bianco ma propongono anche un provocante rosso, per una sposa grintosa, che si vuole distinguere.

Carlo Cavallo, Laura Chiatti, Luca Argentero e Alessandra Rinaudo.

spose da cinema made in cuneo

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abito da sposa. Alle tecniche della lavorazione sartoriale e artigianale aggiunge il suo stile, il det-taglio moda, l’accostamento glamour o audace che personalizza le diverse collezioni. Dividendo vita e lavoro i due imprenditori, spo-sati con tre figli, hanno scelto di non lasciare nul-la al caso per valorizzare il marchio, dai tessuti all’immagine aziendale. Interpreti delle collezio-ni volti noti delle passerelle e del mondo televi-sivo, come Eva Riccobono, Melissa Satta, e Maya Neubert, una presenza continua in rete sul sito www.nicolespose.it e on-line sui social network. Le collezioni sono tema di servizi sulle princi-pale testate moda. Cercata dai vip prossimi al sì, anche nel mondo del cinema Nicole è già star. “Produzioni cinematografiche chiedono i nostri modelli per i loro film” conferma Alessandra Rinaudo. Abiti da sposa Nicole in “La peggior settimana della mia vita” e in “Anche se è amore non si vede”. Una creazione in esclusiva è stata realizzata per Vanessa Incontrada, sposa nel film Tv “Angeli”. Ancora della casa mantese è l’abito indossato da Anna Safroncik in “Le tre rose di Eva” come è firmato dalla designer il modello che comparirà nel film “Un fidanzato per mia moglie” con Geppi Cucciari. Ma quale è la tendenza sposa della prossima sta-gione? “C’è voglia di romanticismo vissuto con legge-rezza e luminosità – risponde la stilista - Prevale sempre il bianco, ma c’è un ritorno al colore”. Le spose non vogliono sacrificare l’abito alla crisi. “Vanno i colori pastello, il dorato, il cipria, rosa fumé, glicine, il lilla, ma anche il rosso. Un nuovo trend - spiega la stilista che porta nelle sue linee ciò che la sensibilità personale coglie insieme alle indicazioni che arrivano dall’Osservatorio Nicole - Anche in questo ambito c’è il riflesso dell’attua-lità, della cronaca, dello stile suggerito dalle star, dei fenomeni culturali. La recente elezione del Pontefice ad esempio, pare abbia dato un impul-so alla scelta del rosso nelle sue diverse tonalità, dal lacca al carminio. Tra le novità l’ingresso di un colore che sfida la scaramanzia teatrale, il viola,

insieme alle sfumature del melanzana o del vi-naccia intonate al periodo autunnale”. Un film come il Grande Gatsby sta creando uno stile matrimoniale anni Venti imponendo un uovo trend, ispirato alle principesse moderne o alle dive di Hollywood. Matrimonio “2.0”: nascono le linee di abiti da sposa premaman e curiosità, un grande tabù viene sfatato: l’abito non è più top secret per il futuro marito, prima del grande giorno.Lo dice l’indagine dell’Osservatorio Nicole: l’uo-mo entra come parte attiva nella scelta (in barba al luogo comune che non vede di buon augurio il consiglio maschile) e mette la mamma al se-condo posto. “In ogni caso la crisi economica,

non spegne il desiderio di un bel matrimonio - conclude la designer - oggi organizzato anche grazie a nuove figure come la wedding planner. C’è voglia di dare uno stile personale e una gran-de attenzione ai dettagli”. Nella filosofia dell’azienda (punti vendita a Milano, Torino, Manta, Centallo, Alba, Bassano del Grappa, Savona e una forte espansione sul mercato internazionale) entra anche l’impegno sociale attraverso un ponte di solidarietà che collega il mondo dorato delle passerelle ai Paesi in via di sviluppo. La Nicole Fashion Group, ha contribuito come regalo di Natale 2012 alla cre-azione di un refettorio in Burkina Faso in aiuto all’associazione Francesco va Burkina.

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IL MAR MEDITERRANEO E LE COSTE DELLA LIGURIA E DELLA VICINA COSTA AZZURRA SONO ALQUANTO GENEROSE IN OPPORTUNITÀ PER VIVERE L’ESTATE ALLA MODA. ATTIMI DI ADRENALINA PURA PER SENTIRSI PARTE DEL BLU.

DI MARCO JORIO

no nulla da invidiare ad altre zone marittime della nostra penisola: basta scegliere, e da levante a ponente le occasioni non mancano.

TUTTI A TAVOLA:SURF, WIND, KITE E MOLTO ALTRO“Un mercoledì da leoni” è il vostro film culto o guardando “The Point break” avete sogna-to almeno una volta di sentirvi come Patrick Swayze sulla sua tavola? Il surf è la risposta, ma attenzione: è uno sport faticoso e non per tutti, e non ci si può certo improvvisare surfisti. Iniziate guardando e osservando loro. In Liguria li potrete trovare negli “spot” più celebri a Latte di Ventimiglia o alle Calandre, sempre nella zona di estremo Ponente, anche se i tre ponti a Sanremo, la Spiaggia d’Oro a Imperia, Andorra e soprattutto Varazze sono

Se siete ancora tra quelli che pensano che la vacanza al mare sia quella composta dal

trittico “ciabatta – ombrellone – pennichella”, fatevene una ragione: siete fuori moda.Oggi mare e vacanze fanno rima con sport e avventura, e non esiste scusa valida per sot-trarsi alla nuova filosofia imperante che ci vuole attivi e gagliardi, anche e soprattutto durante le ferie estive.Se invece siete rimasti ai tempi in cui il pedalò era l’unica concessione alla vostra attività fisi-ca marittima, e il torneo di bocce e beach vol-ley è considerato il massimo sfoggio atletico possibile, è giunta l’ora di un aggiornamento: ma dovrete bagnarvi almeno i piedi!Il Mar Mediterraneo e le coste della Liguria e della vicina Costa Azzurra, in quanto a sport acquatici sono alquanto generose e non han-

Andrea Franchini, maestro di windsurf a Bordighera. Il vento libra. Il boma tra le mani ci consente di fendere l’aria. Non solo bolina, ma anche traverso. E’ passato il tempo delle ciabatte e del pedalò: ci vuole carattere e stile per vivere l’estate da guerrieri del ventunesimo secolo.Photo: Adele Frola.

voglia di brividid’acqua

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E’ tempo di regate. Non importa quale sia la disciplina scelta, l’essenziale è regatare: le barche a vela non mancano e neppure le opportunità per cercare di battere il tempo. Per chi invece è importante lo spazio, ben vengano il parasailing o il kitesurf : l’essenziale è volare.Photo: vsail.info, kitesurf - nauticexpo.it

i più conosciuti tra gli addetti ai lavori. In parti-colare il fondale della località savonese, creato artificialmente con scarti e detriti dei lavori au-tostradali, è in grado di creare un’onda di tipo oceanico che fa gola ai surfisti più esperti. Passi in avanti invece si sono fatti nella tecnologia le-gata al windsurf, dove una recente invenzione rende più agevole l’allenamento per imparare a stare in piedi sulla tavola con la vela: “Un ra-gazzo di Napoli ha inventato “iDO” un sistema che tiene la vela inclinata al massimo a 45 gradi, eliminando la fatica di doverla raccogliere ogni volta che cade, quando si è principianti, permet-tendo un risparmio di energie notevole e aiu-tando anche gli istruttori con bambini, o adulti e ragazze più esili” ci spiega Andrea Franchini, che a Bordighera si occupa di sport acquatici con il suo “No Stress Team”. Anche le tavole negli anni hanno subito modi-fiche, diventando sempre più larghe e stabili.Altre declinazioni degli sport su tavola sono il kitesurf, che permette di volteggiare con una sorta di piccolo aquilone trascinato dal vento, ma che richiede un po’ di esperienza e una preparazione di base, oppure il body board, una tavoletta con cui si può surfare sulle onde senza alzarsi in piedi (una delle parti più diffi-cili del surf ), o ancora la novità del momento, la stand up paddle, una tavola su cui si può stare in piedi e con cui si può remare per mez-zo di una pagaia allungata: un’estensione del fitness portato dentro l’acqua.

DAI MOTORI ALLO SCI... DI FONDOTra gli sport che non usano il vento ma i mo-tori, non sembra aver avuto molto fortuna in zona il parasailing, viaggiare appesi a un pa-racadute trainato da un motoscafo, che fino a poco tempo fa si poteva fare a Varazze, mentre rimangono diffusi i giochi d’acqua più divertenti e meno impegnativi come il viaggio sul bananone o sul ciambellone, scavallando sulle onde create dalla barca stessa. Lo sci nautico è un must per chi non vuole posare

gli attacchi nemmeno d’estate, e a proposito di sci, proprio ad aprile di quest’anno si è svol-ta la quarta edizione di “Sci on the beach” a Laigueglia, dove una schiera di appassionati, guidati nientemeno che dalla campionessa Stefania Belmondo, ha sostituito la neve delle montagne con la sabbia del mare, per una ma-nifestazione a scopo benefico. Chissà che non prenda piede.

LA BARCA A VELA E LE REGATEMare vuol dire anche barca, e quindi escursio-ni o pesca sportiva, ma se volete sperimentare la vita di mare a bordo di un’imbarcazione, magari a vela, in Liguria esistono numerosi

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circoli velici e “Yacht club” che organizzano delle scuole di vela, già a partire dai corsi per bambini.Skipper professionisti ed equipaggi esperti possono spiegare anche ai meno avvezzi come si sta in barca e quali sono i segreti dei veri lupi di mare: ma attenzione perché a meno che non siate ospiti di grandi imbarcazioni, ricordate che a bordo ognuno ha il suo ruolo e se non vi date da fare potreste essere con-siderati un handicap. Questo vale ad esempio nel caso delle regate, dove bisogna avere la tessera della Federazione Nazionale Vela per partecipare. Tra le più celebri nei nostri mari troviamo sicuramente la Giraglia Rolex Cup, organizzata dallo Yacht Club Italiano. Ogni anno a giugno (quest’anno dal 14 al 22) par-tendo da Sanremo impegna per dieci giorni quasi 300 equipaggi di barche, divise per rating, che si sfidano nei match race e sulla “lunga” nel percorso da Saint Tropez verso

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Genova. Se questa è la vostra passione, sap-piate che ad Antibes ci sono circa 1000 posti barca, ma potete certamente rifarvi gli occhi con gli yacht attraccati a Monte-Carlo. Ma se non potete permettervi yacht da favola con-solatevi con il kayak di mare: non sarà quel tipo di barca e toccherà pagaiare, ma potreb-be permettervi di scoprire ed esplorare siti altrimenti inaccessibili.

IN FONDO AL MAR....Non poteva mancare nei... fondali nel nostro breve excursus, il mondo affascinante degli abissi marini che passa attraverso il diving: le immersioni. “È uno sport aperto a chiunque, dai bambini agli anziani un po’ in forma, dal momento che ci sono vari livelli di subac-quea: è un’attività dall’apprendimento molto veloce, e non ci vuole molto per divertirsi ed emozionarsi sott’acqua, basta un minuto”, assicura Davide Mottola, responsabile del

In Liguria esistono numerosi circoli velici e Yacht Club che organizzano delle scuole di vela, già a

partire dai corsi per bambini.Photo: Vivienne-Nuccio.

Nei fondali della Liguria di ponente gli amanti delle immersioni subacquee possono esplorare relitti di

navi e aerei. Photo: Davide Mottola

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Nel 1987 Marco e Franca, giovanissimi appassionati

di ristorazione con qualche esperienza e tanto entusiasmo,

aprono “Il Galeone”, ristorante alle porte di Sanremo. Il mestiere lo

hanno imparato da maestri della gastronomia “rubandone”

i segreti e facendone tesoro.

Oggi, ventisei anni dopo, il locale è un punto di riferimento per gli amanti della buona cucina. Specialisti nelle proposte a base di pesce, sono diventati famosi il “risotto Galeone” e gli “spaghetti Galeone”, i cavalli di battaglia della loro cucina, basata sui sapori e i profumi della Liguria.

www.ilgaleonesanremo.com

Presso Tennis Sanremo | C.so Matuzia, 28 | Sanremo | t. 0184.663079

BANCHETTI | CERIMONIE | EVENTI

Centro Nautilus Technical Diving Center del porto turistico di Marina degli Aregai, a Santo Stefano al Mare. “Siamo in uno dei posti più belli, dal Ponente verso la Francia, e i fondali sono molto suggestivi: si possono esplorare relitti di navi e aerei e documentare tutto con foto e video, o scoprire le bellezze della Secca di Santo Stefano, enorme montagna subac-quea con moltissimi punti di immersione, che è anche un bacino riproduttivo ricchissimo di varietà di pesci” continua Mottola.Con l’autorespiratore si può scendere dai 4-5 metri, fino a 100 metri di profondità per vede-re relitti inesplorati: dal Cycnus, nave ammira-glia che affondò nel 1981 al largo di Sanremo al relitto dell’Heinkel 111, aereo affondato nei pressi di Mentone a 61 metri di profondi-tà. E sempre in Francia non mancano i punti diving a Saint-Tropez, St-Raphaël, Cannes e Villefranche-sur-Mer, per citarne alcuni. Gli spunti sono molti, a ciascuno il suo!

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IL PROSCIUTTO CRUDO DI CUNEO HA OTTENUTO IL MARCHIO DOP NEL 2009, VALORIZZANDO UN PRODOTTO LOCALE CHE RISCHIAVA DI ESSERE DESTINATO ALLA TRASFORMAZIONE E STAGIONATURA IN ALTRE AREE PIÙ VOCATE.

duzione suinicola della Granda, rilanciare e pro-teggere un prodotto che rischiava di scomparire perché destinata in gran parte alla trasformazi-one in prosciutti di Parma e San Daniele.Le cosce lavorate per diventare crudo dop sono di suini nati, allevati e macellati nella zona stabili-ta dal disciplinare che comprende la provincia di Cuneo, quella di Asti e 54 comuni della provin-cia di Torino: complessivamente un’area in cui vengono ingrassati ogni anno oltre un milione di suini pesanti, certificati per questo circuito. Oggi il crudo di Cuneo è prodotto nel modernis-simo stabilimento della Carni Dock a Lagnasco, che vanta la filiera di produzione più corta in assoluto tra i prosciutti crudi stagionati d.o.p. L’azienda ha alle spalle una tradizione di tre generazioni nell’allevamento dei suini pesanti e, a partire dagli anni ‘60, nella loro macellazione.

Lancio da re per il Prosciutto Crudo di Cuneo, entrato nel paniere dei Dop della

Granda, pronto per la conquista delle tavole, non solo locali. Edoardo Raspelli, giornalista gastronomico che lo ha tenuto a battesimo con la madrina dell’evento, la show girl Kseniya Zaynak, al Re-sort San Giovanni di Saluzzo, lunedì 24 giugno, ha descritto il suo sapore come “un equilibrio meraviglioso tra saporito e dolce che ricorda un gusto lontano”. La presentazione promos-sa dal Consorzio di Promozione e Tutela del Prosciutto di Cuneo conclude il percorso ini-ziato dal Consorzio stesso, più di quindici anni fa, finalizzato alla richiesta di Denominazione di Origine Protetta della Comunità europea che il prosciutto crudo cuneese ha ottenuto nel 2009. Lo scopo era ridare lustro e prestigio alla pro-

Nella pagina a fianco:Edoardo Raspelli e la show girl Kseniya Zaynac hanno tenuto a battesimo la presentazione del nuovo prosciutto.

Un momento della salatura delle cosce nei laboratori della Carni Dock.

Luigi Allasia, a.d. della Carni Dock, controlla le prime 7/800 forme sono in stagionatura e saranno in commercio per il prossimo Natale

la ricerca di ungusto lontano PHOTO: OSVALDO BELLINO

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L’attuale conformazione societaria e il marchio Carni Dock nascono nel 1990, quando le fami-glie Allasia e Rubiano uniscono le loro compe-tenze tecniche ed imprenditoriali.“Il Piemonte possiede fin dai tempi antichi i tre ingredienti basilari per produrre un buon prosciutto: le cosce di suini di qualità, il sale e le condizioni climatiche favorevoli per la loro as-ciugatura – afferma Chiara Astesana Presidente del Consorzio di Tutela del prosciutto Crudo di Cuneo - Occorreva quindi recuperare e tutelare questa produzione che rischiava di scomparire. L’ottenimento della Dop rappresenta un presup-posto fondamentale per rilanciarla. Finalmente ora i prosciutti saranno pronti per la degustazi-one”. Le prime 700/800 forme attualmente in stagionatura, saranno in commercio tra l’au-tunno e il Natale prossimo, anticipa Luigi Alla-sia amministratore delegato della Carni Dock, parlando di produzione di nicchia di alta qualità, per la quale l’azienda ha scelto una lavorazione artigianale. Le cosce vengono sottoposte a due salature, la prima delle quali preceduta da una massaggiatura a mano con sale umidificato, ri-prendendo un’antica tecnica di massaggio sulla cotenna. Vengono poi lasciate riposare per un periodo che va da un minimo di 50 fino a 100 giorni, in ambienti idonei all’asciugatura. Lo sta-bilimento di Lagnasco, è dotato di un sistema di ossigenazione e umidificazione che prende aria dall’esterno, quando le condizioni sono ottimali. Il territorio del nuovo Dop, il Saluzzese in parti-colare, gode infatti di un microclima ideale per l’asciugatura e stagionatura del crudo: non trop-po freddo e mai torrido, con un’umidità costante e venti tiepidi e secchi. La stagionatura dura dai 14 ai 18 mesi, un tempo più lungo rispetto al disciplinare che ne con-sente la vendita già dal decimo mese. In questo periodo il prosciutto è sottoposto a sugnatura, operazione di copertura della superficie mus-colare con un impasto di strutto, sale e farina di riso, per mantenere morbida la parte. Prima di essere immesso al consumo è marchiato a fuoco

sui due lati maggiori della coscia, marchio che certifica la sua “residenza” nel territorio e garan-tisce al cliente la trasparenza di un tracciato.“Forma tondeggiante, priva di piede e con an-chetta; peso con osso tra i 7 e i 10 kg; grasso es-terno di colore bianco tendente al giallo. Al taglio la fetta si presenta di colore rosso uniforme nella parte magra e di colore bianco in quella grassa”. Queste le caratteristiche principali del crudo di Cuneo, con molte proteine e grassi buoni, ideale per l’alimentazione di bambini, anziani, sportivi. C’è una storia e una vocazione del territorio alle spalle di tutto questo: le origini della lavorazione in quest’area di produzione risalgono almeno al XVII secolo. Antichi documenti testimoniano che già nel 1630, nel Monastero degli Agostiniani di Fossano, venivano stagionate cosce di maiale e si faceva poi la cernita della miglior qualità per la mensa del Vescovo, dell’Abate, dei frati anziani e degli ospiti di riguardo. Dopo la seconda metà del XIX secolo il prosciutto della pianura cu-neese assunse un’importanza sempre maggiore: la nuova borghesia elevava il prosciutto e la sua lavorazione a vera e propria arte; mentre la no-biltà e il clero, esigevano ricette personalizzate dai maestri salumieri fondatori dei primi salumi-fici artigianali.

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LA TRASFORMAZIONE DELLA FRUTTA È UNA DELLE NUOVE SFIDE PER MOLTI GIOVANI IMPRENDITORI CUNEESI: IL SEGNALE CHE SI SPERIMENTANO VIE COMPLEMENTARI, IN LINEA CON I PRINCIPI DELLA SOSTENIBILITÀ

DI VANINA CARTA

late (giardiniera e tutta una folta schiera di an-tipasti home made), che non è poi così antica, in realtà. Negli stessi anni in cui Pierre Durand inventa la conservazione in latta, è il francese Nicholas Appert (1749-1841) a inaugurare una prassi divenuta poi metodo (quello della ste-rilizzazione), osservando come i cibi possono mantenersi meglio in bottiglie o vasi di vetro chiusi ermeticamente e immersi in acqua bol-lente. Una scoperta pubblicata nel suo L’Art de conserver les substances animales et végétales (1810) che si rivela rivoluzionaria permetten-do di superare vecchi metodi come l’essicca-zione, l’affumicatura e la salagione. Ma per le conserve di frutta c’è un’arma in più: l’aggiunta di zucchero, che garantisce una durata ancora superiore rispetto al solo utilizzo del calore. Persino Pellegrino Artusi (1820-1911), moder-

L’usanza risale ai tempi delle nostre non-ne e bisnonne, quando i raccolti estivi

erano una ricchezza unica quanto fugace, la disponibilità dei prodotti agricoli seguiva ine-luttabilmente i ritmi della natura e il fuori sta-gione non era ancora stato “inventato”. L’estate era il momento dell’abbondanza, il tempo di “metter via” tutto il ben di Dio a cui la natura provvedeva. Previdenti e laboriose, massaie e contadine si affollavano attorno ai focolari e ai potagé (oggi “cucine economiche”) con i loro pentoloni di confetture, composte e prepara-zioni, dolci e salate, da invasettare.Fuoco vivo, acqua bollente, frutta fresca, zuc-chero e chiacchiere di donna erano gli ingre-dienti per le scorte di frutta destinate alla sta-gione fredda: una tradizione che si perpetua ancora oggi, insieme a quella delle conserve sa-

L’abilità nella preparazione di conserve a base di frutta buone e capaci di durare nel tempo è un’arte che le nostre nonne conoscevano bene. Oggi, sulla scia della crescente domanda di cibi sani e sostenibili, da un lato è tornato di moda produrle in casa, con frutta acquistata direttamente nelle aziende agricole, dall’altro, si assiste a un incremento nelle vendite dei prodotti trasformati bio e artigianali. Photo: Rennes.i : Foter.com

“conservatori”si diventa

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no pioniere della gastronomia e dell’arte culi-naria, dedica una sezione speciale alle conserve a base di frutta nel suo celeberrimo La scienza in cucina e l’arte di mangiare bene (1891), uno dei primi veri manuali di cucina. Da allora, l’industria della trasformazione ali-mentare, in particolare dell’ortofrutta, ha fatto passi da gigante, eppure spesso sono ancora i vasetti della nonna oppure i prodotti artigianali quelli che preferiamo, perché semplicemente più buoni... Il segreto? L’artigianalità, appunto, che oggi si tende a riscoprire nei consumi ali-mentari, e naturalmente gli alti standard quali-tativi del prodotto trasformato, nella fattispecie la frutta, che nel Cuneese è senza dubbio uno dei settori agricoli trainanti. Dalla fertile pianura tra Saluzzo, Costigliole, Lagnasco e Savigliano, dove sono numerose le aziende di grandi dimensioni che investono su pesche, nettarine, prugne, susine e mele, alle

zone più marginali per la frutticoltura (fasce pedemontane o le colline di Langa e Roero), dove superfici ridotte e pendenze impedisco-no un lavoro massivo e automatizzato, ma favo-riscono lo sviluppo di coltivazioni meno inten-sive (ciliegie, albicocche, fragole e Ramassin), fino alle aree montane, dove negli ultimi anni sono cresciute le imprese agricole legate ai piccoli frutti (soprattutto mirtilli e lamponi): la vocazione alla frutticoltura non manca e si declina in modalità sempre più differenziate.Un chiaro segnale ci arriva, per esempio, dal tentativo di creare, attraverso la trasformazio-ne, attività complementari a quella della coltura destinata al conferimento – anche se va detto che ancora oggi, nel Cuneese, gran parte del prodotto confluisce ancora, quasi totalmente, nella massa critica commercializzata dalle coo-perative. Innanzitutto, ciò avviene in un panorama ge-

Marmellata, confettura, composta... ma qual è veramente la differenza? Con il termine

“marmellata”, si intende una preparazione cotta di zucchero e agrumi (soprattutto limone, arancia

e mandarino), mentre con “confettura” si indica lo stesso tipo di preparazione, ma con altri tipi di

frutta. Entrambe possono essere definite “extra” con un minimo di frutta pari al 45% (la media è

del 35-40%). La composta, invece, ne contiene una percentuale ancora maggiore, che deve essere

superiore al 65%. Photo: dall’alto © Surz01 | Stock Free Images; © Bazil8 | Stock Free Images; www.

hongkiat.com

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nerale, non solo piemontese ma nazionale, in cui, nonostante la grave recessione, si verifica una specifica congiuntura favorevole. Se, in-fatti, l’80% delle imprese agricole che opera solo sul territorio nazionale registra fatturati in calo, sono le aziende degli under 40 a crescere. Dati incoraggianti spingono a credere nelle po-tenzialità delle giovani leve: oggi solo una su dieci è un’impresa junior, ma si tratta di quelle più competitive. Hanno una superficie fino a quattro volte superiore alla media, più del 30% vende oltreconfine e, in meno di tre anni, sono aumentate dall’8% circa al 9,9% del totale (fon-te Agia-Cia).Come conferma anche Maria Chiara Bellino, se-gretario Giovani Impresa Coldiretti Piemonte: “I giovani imprenditori agricoli utilizzano le nuove tecnologie, come Facebook e Twitter per la loro promozione. La maggior parte ha conseguito titoli specifici in materia agraria, ma non mancano meccanici, geometri, esperti di pubbliche relazioni e ingegneri che, nono-stante studi non agricoli, hanno scelto il ritor-

no alla terra”. Un ritorno in cui sperimentano e cercano nuove strade, come la trasformazione in tutte le sue forme, da destinare a una spe-cifica distribuzione o in vendita diretta per chi opera nella ricezione turistica (agriturismi). Ma soprattutto i giovani intercettano la nuova domanda di prodotti sostenibili e dal prezzo “reale”, ricorrendo, oltre alla filiera chiusa, al reperimento di materia prima a km 0, alla commercializzazione diretta (senza interme-diari) e agli investimenti nel biologico. Ed è proprio la fogliolina verde e stellata che sta sul retro delle confezioni, il vero “marchio di fab-brica” di confetture, composte, gelatine, succhi di frutta e tutta la vasta gamma delle conserve di frutta del Cuneese. Una maggiore sensibilità verso le nuove tendenze del mercato, in linea con quanto accade nel nostro Paese. Secondo una recente ricerca ISMEA (febbraio 2013), in-fatti, nonostante il calo generale dei consumi, l’andamento delle vendite di prodotti bio con-fezionati nella GDO, per esempio, è in continua ascesa ormai dal 2005, con un incremento spe-cifico di ortofrutticoli bio, freschi e trasformati, del 7,8% dal 2011 al 2012. Ecco dunque una strada, spesso in salita, ma che paga sul lungo periodo creando valore aggiunto: l’acquisizio-ne, cioè, di un’immagine aziendale connotata come “eco” e innovativa. E allora si investe anche in nuove produzioni (come quella della frutta essiccata a freddo), si osa sperimentare nuove ricette (con l’aggiunta, per esempio, di cioccolato o particolari spezie nelle composte), oppure si valorizzano le varietà locali o quelle più ricercate (pere Madernassa, Ramassin del Saluzzese o albicocca Tonda di Costigliole), o ancora si punta sul loro aspetto salutistico (come nel caso del succo di mirtillo). Per chiudere, due esempi concreti: da un estremo all’altro della provincia, le esperienze, in breve, di due giovani imprenditrici. Da un lato, la frutta essiccata a freddo Naturalmente Buona (Revello), dall’altro le conserve e i suc-chi di Casa Matilda (Dogliani).

Se è vero che, in Italia, l’80% delle imprese agricole registra fatturati in calo, sono le aziende dei

giovani sotto i 40 anni a crescere. Sono soprattutto loro a sperimentare attività alternative per trovare

nuovi sbocchi in agricoltura: la trasformazione della frutta è una di queste strade.

Photo: Petr Kratochvil; © Pauvin |www.stockfreeimages.com

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La frutta essiccata a freddo Naturalmente Buona (Revello) e le confezioni di Casa Matilda (Dogliani). Due giovani aziende che hanno deciso di innovare, pur restando nel solco della tradizione. Da un lato, riproporre le ricette della nonna adottando tecniche moderne, dall’altro, ricorrere all’essiccazione, uno dei metodi più antichi di conservazione, ma “a freddo” (35-40 °C).Photo: dall’alto Naturalmente Buona; Casa Matilda; Vegan Feast Catering / Foter.com

ANNA GARNERI (Casa Matilda – Dogliani)1) Accoglienza agrituristica e trasformazione di frutta e verdura dei vostri frutteti e del vostro orto: perché questa combinazione?La nostra esperienza nasce dalla volontà di recu-perare il rapporto con la terra, in particolare l’abbinamento dell’attività di accoglienza turistica ci consente di proporre direttamente i nostri prodotti biologici, trasformati senza l’ag-giunta di conservanti o qualsiasi altro additivo chimico.

2) Quanto conta l’innovazione nel riproporre le ricette della nonna? Tutto si gioca sull’innovazione nella tradizione: tradizione nelle pratiche agronomiche (recupero di varietà autoctone, rotazione colturale e ferti-lizzazione organica), e nelle ricette (recuperate dalle nonne che utilizzavano pochi e semplici ingredienti), innovazione, invece, nelle tecniche di laboratorio con il controllo delle temperature e dei parametri chimico-fisici.

3) Quali sono i vostri canali di vendita?Le vendite sono in prevalenza effettuate in azienda, al mercato a Dogliani il sabato mattina, e a domicilio. Inoltre, i nostri prodotti vengono somministrati direttamente da alcune strutture ricettive locali.

MARINA ROCCI(Naturalmente Buona - Revello)1) Come nasce il progetto di produrre frutta essiccata?La nostra azienda agricola era già impegnata da anni nella coltivazione di frutta biologica (mirtilli, Ramassin, mele) che conferivamo totalmente in cooperativa. Gli alti costi delle pratiche biologi-che, da un lato, e lo scarto o il residuo che inevita-bilmente si produceva, dall’altro, ci hanno spinto a sperimentare un modo per ottimizzare proprio quella parte di raccolto che rischiava di essere buttata. Inoltre, ha contato anche il desiderio di trovare nuovi sbocchi per l’azienda. La nostra,

dunque, è un’attività, per ora, ancora collaterale, che però ha buone prospettive di crescita.

2) Alle tradizionali conserve, avete preferito un metodo antico ma, allo stesso tempo, nuovo...Si tratta dell’essiccazione: non quella tradizionale, ma “a freddo”. Quella tradizionale, ad alte tempe-rature, comporta modificazioni chimico-fisiche, mentre la tecnologia a freddo (35-40 °C e 3% di umidità) mantiene l’aroma, la colorazione e la struttura cellulare della frutta.

3) Qual è il punto di forza di questo nuovo prodotto che vi permette di competere sul mercato? Oltre a possedere qualità organolettiche supe-riori, la nostra frutta essiccata a freddo è bio ed è adatta a tutti (ai bambini, come spuntino; a chi lavora fuori casa, come fine pasto; agli studen-ti, per la concentrazione di elementi benefici e nutritivi; agli anziani, per l’assenza di zuccheri aggiunti). Infine, è di pratico consumo perché non sporca.

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UNA FORZA DIROMPENTE CHE SCATURISCE DA UNA RETE DI IMPRESE ITALIANE DI ALTO PROFILO GUIDATE DA QUELLE CUNEESI E INTERAMENTE RIVOLTE A PROGETTI AMBIZIOSI NEL MONDO NEL SETTORE DEL CONTRACT

E, dopo i tanti lavori conclusi insieme, finalmen-te, si raggiunge la giusta composizione, anche formale: una rete di imprese che oggi ne conta 44 in Italia: unite ma sempre distinte, dove la forza di ognuna non sottrae ma aggiunge, molti-plica il valore creativo, in una collaborazione fat-tiva, oggi già di ben 96 persone, basata sui criteri condivisi di competitività, qualità e rispetto per il cliente. Unity coniuga tradizione e futuro, inno-vazione e storia, com’è nello stile imprenditoria-le che consente al “made in Italy” di affermarsi nel mondo intero. Per Andrea Maligno si tratta di coronare quello che è sempre stato il suo sogno: creare una filie-ra di aziende che sappiano lavorare in sinergia sullo stesso territorio producendo eccellenza e qualità da esportare nel mondo. Un progetto che consenta agli artigiani di non lasciar cadere la tra-

Una collaborazione attiva da più di trent’anni si è recentemente rinsaldata ancora di più

attraverso la creazione di una rete di imprese denominata Unity, composta dalle aziende piemontesi Maligno Industria Arredamenti, Peirano Spa e Ambiente Luce Srl.Il talento, l’esperienza e la creatività di que-sti tre staff artigiani, forti ciascuno del proprio core-business, si pongono come unico e diretto interlocutore alle committenze che, sempre più numerose, scelgono il valore della qualità oggi denominato Unity.Tutto nasce dal desiderio visionario, lungimiran-te, di altissimo livello, voluto, pensato, discusso in lunghe chiacchierate fra amici di vecchia data, Andrea, Elena, Maurizio, Marco, Alberto, Claudio, Anna, spesso dopo fatiche inenarrabili, tensioni lavorative e strette di mani soddisfatte.

unity: l’unionefa la forza PHTO: P.O. MALIGNO GROUP

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dizione nel vuoto, ma anzi, rilanciarla attraverso una visione moderna ma sempre autentica, con-dividendo all’interno della rete, in modalità pro-tetta, informazioni, conoscenza, capacità, arte, mestiere e perché no, anche qualche segreto.Nasce così un vero “metodo” o, come defini-sce Andrea Maligno, una “disciplina di lavoro” da proporre con orgoglio sui mercati stranieri: ovvero il modo di intendere il lavoro basato su rapporti umani e sulla fiducia, e soprattutto, mettendo al centro la persona ed il suo talento lavorativo. Il programma comune di espansione e sviluppo si muove con gli obiettivi di innovare, razionalizzare e rendere più efficienti i processi, migliorare la logistica, ottimizzare costi, risorse e investimenti per intercettare le nuove domande della clientela e ampliare i mercati esteri. Il carat-tere strategico dell’accordo risponde alle istanze dello scenario economico attuale che richiede di puntare sulla qualità, sul miglioramento della co-municazione e sul rafforzamento della presenza all’estero attraverso la piena valorizzazione dei saperi e delle tradizioni dei territori e dei distret-ti produttivi.Dietro le aziende parte della rete ci sono, infat-ti, strutture, uomini, investimenti e una storia

che continua grazie al profondo rispetto verso il lavoro e verso le esigenze dei nuovi mercati. Fattori che, insieme, hanno già portato risultati positivi e interessanti perché il mercato premia se si uniscono le forze. Il programma comune di sviluppo si rivolge, in questa prima fase, ad alcuni paesi strategici: in Asia l’Azerbaigian, il Kazakhstan, l’Oman – dove Maligno ha recen-temente partecipato alla Fiera internazionale dell’eccellenza e del luxury contract – in Africa l’Algeria, e, in Europa, il Principato di Monaco.Maligno è un’ebanisteria proiettata nel futuro, una solida realtà in cui i valori artigianali sono applicati a progetti internazionali su scala indu-striale, completamente custom made.Peirano è un’azienda operante nel settore della produzione di infissi interni in legno. Nel corso degli anni ha sempre più rafforzato la sua im-portanza, divenendo leader nella produzione industriale di porte interne in legno e dei relativi semilavorati.Ambiente Luce è specializzata nella fornitura di prodotti e apparecchi per l’illuminazione e nella consulenza illuminotecnica all’interno di una vi-sione dinamica e multidisciplinare della proget-tazione della luce.

Heydar Aliyev Centre – Baku, A zerbaijan.

Sophia Country Club.

Villa privata A zerbaijan.

UNITY – Corso Soleri, 3 12100 Cuneo (Cuneo) ITALY T +39 0171 346454F + 39 0171 402201 email: [email protected] www.unity-group.eu

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UNA VILLA ALLE PORTE DI CUNEO, IMMERSA NELLA CAMPAGNA, TESTIMONIA LA VOGLIA DI UNO STILE DI VITA SEMPLICE, A CONTATTO CON LA NATURA, MA COERENTE CON L’ARCHITETTURA ATTUALE.

DI ROBERTO AUDISIOPHOTO: ANDREA MARTIRADONNA

molto diverse al tema dell’abitare, tra tradizio-ne e innovazione. La villa presentata in queste pagine è un esempio di come anche lo stile contemporaneo possa inserirsi nell’ambiente e interpretare il calore domestico di una casa im-mersa nella campagna, vissuta da una coppia di professionisti che, senza rinunciare ai comfort della vita odierna, ha deciso di far crescere i propri figli in un ambiente naturale, correndo nei campi e rotolandosi nell’erba che tanto spa-venta molte mamme cittadine.Una scelta di vita che è stata interpretata dall’architetto cuneese Duilio Damilano (Damilanostudio Architects – www.damilano-studio.com), scomponendo le funzioni dell’a-bitare in base alle regole del de-costruttivismo, per ricomporre il tutto in un edificio armonico e organicamente funzionale.

Architettura contemporanea: un tema che alimenta discussioni fra chi la sostiene

come forma di espressione dello stile che evol-ve nel tempo, e chi la reputa arida, fredda e anonima, additandola come esempio di “brut-to” in termini assoluti. Un dibattito culturale che riempie pagine e pagine di riviste e libri, fra pareri di illustri critici, opinionisti e pro-fessionisti del settore. Molto semplicemente un’opera può essere “bella” o “brutta” indipen-dentemente dallo stile in cui si colloca: nelle varie epoche si sono sempre alternati esempi diversi di costruzioni che tendevano a speri-mentare nuovi linguaggi diversi dai preceden-ti, giudicati negativamente dai contemporanei salvo diventare esempi di una scuola, codificata e riconosciuta in tempi successivi. Certamente l’epoca che stiamo vivendo sta dando risposte

L’abitazione, immersa nella campagna alle porte di Cuneo, è adagiata su un terreno in leggera pendenza, pretesto per sviluppare la casa su due diversi livelli, connessi da un piano ammezzato. Un gioco di volumi che sottolinea l’orizzontalità delle linee ben inserendosi nell’ambiente circostante, tutto giocato su piani paralleli.

vita contemporaneain campagna

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Pieni e vuoti si susseguono in un linguaggio schiettamente moderno, in cui si inseriscono setti in pietra fossile che ne completano la composizione, delimitando lo spazio biblioteca. Il taglio vetrato a filo del pavimento in legno della piscina, attira l’attenzione portando luce alla zona giochi dei ragazzi nel piano seminterrato.

L’abitazione, completata nel 2009, si sviluppa su 350 mq., adagiata su un terreno in leggera pen-denza, pretesto per sviluppare la casa su due diversi livelli, connessi da un piano ammezzato. Un gioco di volumi che sottolinea l’orizzonta-lità delle linee ben inserendosi nell’ambiente circostante, tutto giocato su piani paralleli, dietro ai quali la cornice delle Alpi sembra un fondale scenografico appositamente creato per

dare movimento alla scena. Siamo a pochi chi-lometri dal centro di Cuneo, verso Mondovì, in un’area sub-urbana, alla periferia di un piccolo paese senza particolari bellezze. L’ingresso proietta subito il visitatore verso il cuore della casa, attraverso un curioso scorcio sulla zona pranzo, collocata nell’appendice sud-est dell’edificio. Pieni e vuoti si susseguo-no in un linguaggio schiettamente moderno,

“Scopo dell’architetturaè anche formare l’uomo educandolo,

renderlo capace di fare il giustodel sapere acquisito”

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Nonostante le linee pulite e moderne la casa si inserisce perfettamente nel verde di cui diventa parte integrante senza imporsi.

Le ampie vetrate mettono in relazione interno ed esterno aprendosi sul verde intorno. In questo modo il paesaggio entra prepotentemente nelle stanze in una concezione dello spazio mai statica.

La copertura piana in cemento alterna porzioni a filo edificio con prolungamenti a sbalzo in un gioco di volumi che diventa funzionale per la vivibilità della casa in ogni stagione dell’anno.

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in cui la relazione fra interno ed esterno segue una frontiera mai definita in modo preciso: l’interno non è mai un ambito completamente chiuso, ma si apre sul verde intorno, così come il paesaggio non è sempre e solo uno spazio esterno, ma entra prepotentemente nelle stanze attraverso le varie aperture di dimen-sioni diverse, in una concezione dello spazio mai statica, secondo un linguaggio comune e spesso utilizzato dal progettista. Così un’ampia vetrata apre il soggiorno al giardino e al portico esterno, rialzato rispetto alla quota della pisci-na, dove ampi gradoni seguono il naturale de-clivio del terreno, collegando il pranzo estivo al bordo vasca e al prato collocato alla quota più bassa, sul quale si affaccia la zona benessere.Il livello ammezzato dell’abitazione è costitui-to dalla biblioteca a doppia altezza, concepita come il fulcro della casa, luogo in cui riunirsi e ritrovare la passione per la lettura, sala relax a diretto contatto con l’acqua della piscina ester-na, elemento vibrante ed evocativo. Allo stes-so tempo questo spazio è cerniera e anello di congiunzione fra la zona giorno e la zona notte, racchiuso da setti in pietra fossile che si inse-riscono fra le linee orizzontali e i tagli vetrati, rompendone gli schemi ed i cromatismi.Dall’esterno un altro taglio vetrato in corri-spondenza del soggiorno, posto a filo del pavi-mento in legno della piscina, attira l’attenzione portando luce alla zona giochi dei ragazzi nel piano seminterrato.La copertura piana in cemento alterna porzioni a filo edificio con prolungamenti a sbalzo che fuoriuscono dal volume della casa, creando porticati e zone protette esterne per consen-tirne una vivibilità in ogni stagione dell’anno.“Lo scopo dell’architettura è di formare archi-tetti mediante le nozioni necessarie; ma anche di formare l’uomo educandolo, e renderlo ca-pace di fare il giusto uso del sapere acquisito” diceva Mies van der Rohe. L’educazione al bel-lo passa anche attraverso esempi significativi come questa semplice villa.

La biblioteca a doppia altezza è concepita come il fulcro della casa, perno fra area giorno, area notte e giardino, luogo in cui riunirsi e ritrovare la passione per la lettura a diretto contatto con l’acqua della piscina esterna, elemento vibrante ed evocativo.

All’interno il colore dominante è il bianco, impreziosito dal caldo colore dei pavimenti in legno e dei setti in pietra fossile.

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TORNA IL CONCORSO CHE RICERCA I VOLTI PER RAPPRESENTARE L’ELEGANZA E L’EFFERVESCENZA DELLE ACQUE LURISIA: MISS STILLE E MISS BOLLE. VENERDÌ 26 LUGLIO NEL PARCO DELLE TERME DI LURISIA.

sorgenti e all’eleganza della bottiglia giudicata capolavoro di design internazionale.Quest’anno l’appuntamento è per venerdì 26 lu-glio - ore 21,30 - nel parco delle Terme di Lurisia, ancora una volta scenografia per uno spettacolo che unisce bellezza, eleganza e umorismo, alla ricerca delle nuove testimonial che possano rap-presentare al meglio un prodotto tanto comune quanto esclusivo, fra giochi di luce, musica e danza.Prove di abilità e sfilate in passerella in abito da sera, intimo e abito nuziale saranno l’esame da superare per convincere la giuria di giornalisti ed esperti del settore e conquistare l’ambita fascia. Ospite e disturbatore d’eccezione il cabarettista Paolo Labati, direttamente dal palco di Zelig.www.termedilurisia.it – facebook: lurisia.ter-me – twitter: @termediLurisia

Lo scorso anno avevano la personalità di Francesca Aragno e Giulia Bracco, due ra-

gazze che per tutto il 2012 hanno incarnato lo stile delle acque Lurisia, le più richieste a New York e sulle tavole dei ristoranti più blasonati del mondo, grazie alle qualità ed alla purezza delle

fascino e seduzioneper le acque di lurisia

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Miss Bolle e Stille 2012 con le testimonial scelte per rappresentare le bibite Lurisia, insieme a Domenico Sclavo (Terme di Lurisia), Alessandro Invernizzi (Acqua Lurisia) e Irene Beccaria, presentatrice della serata.Photo: Jseus Castellano.

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L’ACQUARIO DI GENOVA OSPITA LA VARIETÀ PIÙ RICCA DI ECOSISTEMI IN TUTTA EUROPA. ORA, SI ARRICCHISCE DI NUOVE SPECIE, DEL PADIGLIONE CETACEI E DI ALLESTIMENTI PER NAVIGAZIONI VIRTUALI.

DI MONICA COVIELLOPHOTO: MERLOFOTOGRAFIA

continua ad innovarsi, cercando di arricchirsi, di stagione in stagione, di nuove trovate e nuo-vi ospiti: il numero delle vasche, dall’apertura a oggi, è quasi raddoppiato, e adesso ce ne sono settanta. Sono anche nati sedici cuccioli “star” (foche, delfini e pinguini) e sono state accolte nuove specie: oggi gli esemplari che vivono nell’acquario sono circa 80 mila, e appartengo-no a più di 400 specie diverse. Anche quest’anno la Costa Edutainment SpA, che gestisce la struttura, farà conoscere tutte le “new entry”, che già fanno parte della grande famiglia. A maggio, dallo zoo danese di Odense, è arrivato un altro lamantino: si chiama Rynke, è una femmina, e adesso condivide la vasca con Pepe e Husar, i due maschi dell’acquario. Un’altra novità è il nuovo padiglione cetacei, che si trova tra il corpo principale dell’acquario

Organizzi nei dettagli la giornata in Liguria, con il pretesto di accompagnare i tuoi

bambini a conoscere il mondo del mare e dei pesci. Poi, però, davanti alle vasche in cui nuo-tano foche, delfini e lamantini, la magia scatta anche per te: l’acquario di Genova, ogni anno, seduce più di un milione e duecentomila visita-tori. Basti pensare che, due anni fa, si è aggiudi-cato il terzo posto nella Top 10 delle attrazioni più apprezzate in Europa su TripAdvisor, il sito di recensioni di viaggio. Ci si arriva facilmente: basta raggiungere il cuo-re storico della città, il porto. L’acquario ospita la varietà più ricca di ecosistemi in tutta Europa: è stato costruito più di vent’anni fa, per l’Expo ‘92 (su un progetto di Renzo Piano), quando si celebrava il quinto centenario della scoperta del “Nuovo Mondo” di Cristoforo Colombo. Ma

il popolodel mare

Uno dei delfini che abitano le nuove vasche a cielo aperto dell’Acquario di Genova, una delle attrazioni più apprezzate d’Europa, con più di 1milione e 200 mila visitatori all’anno.

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e la grande Nave Blu: le sue quattro vasche a cielo aperto sono la nuova casa di nove delfini. Ma l’acquario fa parte di un sistema integrato più ampio, che dà vita al mondo AcquarioVillage, e che comprende altre strutture gestite da Costa Edutainment: il giardino tropicale “Un battito d’ali”, con 12 mila esemplari di seicento specie diverse, il Galata Museo del Mare (la storia del mare “raccontata” con galee, piroscafi e seimi-la oggetti originali) e il sommergibile Nazario

Sauro, che è la prima nave museo in Italia visi-tabile in acqua. Ma anche la città dei bambini e dei ragazzi, con novanta giochi di scienza per bambini e ragazzi, la Biosfera, ecosistema di milioni di anni fa, tra specie vegetali e animali straordinarie e il Bigo, l’ascensore panoramico, per camminare a quaranta metri sopra il mare.E, novità dell’anno, c’è anche il Museo Nazionale dell’Antartide. Uno spazio didat-tico, aperto da marzo, nato per far conosce-

Un pesce sega nelle grandi vasche dell’acquario. Qui sono nati sedici cuccioli “star”, foche, delfini e

pinguini: oggi ci sono circa 80mila esemplari che appartengono a più di 400 specie diverse.

L’interno della “Biosfera”, ecosistema che ricrea la vita di milioni di anni fa, tra specie vegetali e

animali straordinarie.

Ogni anno arrivano in visita 100 mila studenti, e per 9 insegnanti su 10,

questo è uno “stimolo per realizzare nuovi progetti educativi a scuola”.

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re il continente di ghiaccio e i suoi paesaggi. Le ricostruzioni, i reperti scientifici e i filmati servono per ricreare la vita nelle basi italiane in Antartide, e con gli allestimenti interattivi i visitatori possono divertirsi a scoprire tante nuove, lontane realtà e le attività dei ricercatori. Puoi essere sicuro che le nozioni che imparerai sono affidabili e complete: “La rappresentazio-ne rigorosa degli ambienti - spiegano i respon-sabili - e la scelta attenta delle informazioni scientifiche da trasmettere al pubblico sono proprio le basi su cui si fonda l’attività dell’ac-quario”. Infatti, ogni anno arrivano in visita 100 mila studenti, e per 9 insegnanti su 10, questo è uno “stimolo per realizzare nuovi progetti edu-cativi a scuola”.Insieme al Museo dell’Antartide è nato anche un nuovo percorso, consigliato ai visitatori: si chiama “Pianeta acquario new”, e include la vista all’acquario, al Museo Nazionale dell’An-tartide, alla Biosfera e al giardino tropicale “Un

battito d’ali”. Divertente e istruttivo insieme, perché l’obiettivo, fino dall’apertura, è quello di coinvolgere, spiegano i gestori, “scolaresche, osservatori e semplici cittadini: ogni iniziativa è sempre pensata per costruire un rapporto più responsabile con l’ambiente naturale e stimola-re iniziative di salvaguardia attiva in particolare della fauna acquatica”.Proprio per questo è nata una nuova proposta per l’estate, capace di soddisfare il desiderio di chi vuole riuscire a “sorprendere” i pesci nel loro ambiente naturale, senza disturbarli. È il percorso “CrocierAcquario”: alla visita dell’acquario è abbinata l’escursione in battel-lo per l’avvistamento dei cetacei nel Santuario Pelagos, una speciale area marina protetta. L’escursione, a luglio e ad agosto, parte cin-que volte alla settimana: tutti i giorni, tranne il lunedì e il giovedì. Sul battello c’è anche un biologo marino dell’acquario e del WWF, che svela i segreti dei pesci e il codice di compor-

Nella “Città dei bambini e dei ragazzi” i giovani visitatori possono scoprire la scienza e la tecnologia divertendosi e giocando.

Per “sorprendere” i pesci nel loro ambiente naturale, nasce il percorso “CrocierAcquario”: alla visita dell’acquario è abbinata l’escursione in battello per l’avvistamento dei cetacei. Conoscere il mare, le sue leggi, i suoi abitanti: questo è il fine di ogni visita a cui ogni bambino non dovrebbe mancare.

Nella pagina a fianco:Il sistema integrato che dà vita al mondo AcquarioVillage comprende anche il “Bigo”, ascensore panoramico che consente di ammirare il porto da 40 metri di altezza, il “Galata Museo del Mare” con il sommergibile Nazario Sauro e, novità dell’anno, il “Museo Nazionale dell’Antartide”.

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tamento da tenere mentre si avvistano i ceta-cei. Perché l’acquario lavora anche per aiutare gli animali a distanza: ha organizzato raccolte di fondi e firme per sensibilizzare sui grandi temi e per sostenere i progetti internazionali di conservazione. Ad esempio, sulle campagne promosse dall’Associazione Europea degli Zoo e degli Acquari (EAZA), l’Acquario è membro su anfibi, Madagascar, tartarughe e testuggini e la petizione internazionale per la salvaguardia dei coralli. Dieci anni fa, poi, è anche stata costi-tuita la onlus Fondazione Acquario di Genova, una organizzazione che ha realizzato progetti per l’educazione, la sensibilizzazione, la ricerca applicata e la conservazione, collaborando in-sieme alle Università.E se i bambini chiederanno chi è che dà da man-giare ai pesci, chi cambia l’acqua alle vasche, a che temperatura vivono i lematini e, insomma, come funziona l’acquario “dietro le quinte”, si può includere nella visita il percorso “Acquario

segreto”, in programma tutti i weekend. Comprende la proiezione di un video, la visita al laboratorio e la spiegazione sulle modalità di allevamento del plancton, la salita sul tetto per osservare la vasca dei delfini dall’alto e la visita al retro vasca della sala espositiva delle meduse. Innovazioni in vista anche al Galata Museo del Mare, dove si può provare a salire su una ga-lea del Seicento, lunga 42 metri. Sono due le novità dell’anno. Dalla fine di luglio la parte di collezione che riguarda Cristoforo Colombo viene riallestita e arricchita con alcuni supporti multimediali, così a ogni visita si potrà salpare per una navigazione virtuale nella storia. L’altra nuovissima ed emozionante proposta è la Sala della Tempesta: da settembre, grazie a un in-novativo sistema multimediale 3D, si potrà pro-vare l’emozione di affrontare le onde del mare in tempesta a bordo di una scialuppa. Informazioni: tel. 010.2345678 Prenotazioni: tel. 010.2345666

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UNA LOCATION SUGGESTIVA VALORIZZATA DALLE SCENOGRAFIE LUMINOSE DI “RENT4EVENTS” HANNO RESO UNICA LA PRESENTAZIONE AL PUBBLICO DEI GRANDI VINI NAZIONALI E INTERNAZIONALI SELEZIONATI DA “KWINES”.

bile: Rent4events di Saluzzo. Spettacolo nello spettacolo: lo chef ha aperto per i 140 ospiti, il caveau della sua cantina, una delle più belle e preziose di tutta Italia: 60.000 bottiglie, 450 produttori, 1800 etichette da tutto il mondo.Poche ore prima bianchi tavoli luminosi e di-vani verdi, dal design moderno e essenziale, avevano suddiviso il cortile del ristorante in tante isole di degustazione. Uno stile metro-politano contrapposto alla collina langarola per far da cornice alle grandi etichette pre-sentate. Un allestimento curato nei particolari come tutte le scenografie di Rent4events. La società nasce dall’incontro di Fabrizio Roca, titolare del negozio di abbigliamento Bridge e del concept store Inverticale e di Marco Galliano, esperto antiquario e restauratore del laboratorio Antichità Galliano, nonché

Gli elementi c’erano tutti per rendere l’occasione unica. E, naturalmente, c’era

anche [Unico], lunedì 27 maggio alla mani-festazione “Elite” promossa dalla KWines di Saluzzo di Roca e Melano (tel.0175.289601) per far conoscere, con una degustazione po-meridiana a cui ha fatto seguito la cena con i produttori, la raffinata scelta di etichette nazionali e internazionali che la società saluz-zese propone in esclusiva per la provincia di Cuneo. Prestigioso il contesto: la Ciau del Tornavento a Treiso, dei Patron Maurilio Garola e Nadia Benech. Dalla sala un’affaccio spettacolare sulle vigne delle Langhe, panorama candida-to alla lista dei siti Patrimonio dell’Umanità Unesco. Cena superba e vini al top in un’am-bientazione ricercata dalla firma inconfondi-

Gli arredi luminosi e le scenografie di Rent4Events valorizzano e personalizzano ogni evento creando atmosfere uniche. Photo: Stefano Caruana.

“elite” alla ciaudel tornavento

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Roca e Melano della Kwines con Fabrizio Rocae Marco Galliano di Rent4Events.Photo: Roberto Audisio.

Bottiglie e vini preziosi nel caveau della cantina de “La Ciau del Tornavento” - Photo: Roberto Audisio.

L’allestimento minimale e metafisico nel cortile del ristorante coniuga funzionalità ed estetica per un risultato suggestivo. Photo: Stefano Carauna.

campione sportivo con un primato mondiale nel medagliere per aver scalato e poi disceso con lo snowboard due ottomila himalayani.Un’impresa che nasce quasi per caso, quattro anni fa, da un’amicizia nata facendo running, chiacchierando sugli “ingredienti” che deter-minano la riuscita di un evento. Ed è proprio il successo di una festa privata, organizzata dai due amici, a dare l’inizio all’avventura Rent4events. “Ci fece capire che l’allestimen-to è fondamentale in qualsiasi manifestazio-ne”. Da quel momento le loro scenografie hanno portato il brand al centro di matri-moni, feste private, fiere, stand e ricorrenze aziendali indimenticabili, in cui protagonisti sono gli oggetti luminosi dalle forme più svariate: dai tulipani giganti ai divani sinuosi, tavoli di ogni forma, sedie, banconi bar e una linea di complementi d’arredo dalla spiccata personalità. Come è stato per “Elite” alla Ciau del Tornavento. Ma anche in eventi di gran-de richiamo pubblico, da “C’è Fermento” a Saluzzo, a “Mon Amour” a Pollenzo come nel-le iniziative da loro curate per marchi tra cui: Mercedes, Multitel, Karver.

Tutti gli arredi sono firmati da marchi più noti del design internazionale: Slide, Myyour, Fatboy, Kartell, Movisi per citarne alcuni. Il mondo Rent4events con centinaia di foto è visitabile sulla pagina facebook. Per contatti telefonici: 348 3502668- 3356770769.www.rent4events.it

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IL RE DI PIETRA HA OTTENUTO IL RICONOSCIMENTO MAB UNESCO DI RISERVA DELLA BIOSFERA. CAPOFILA DELLA CANDIDATURA, IL PARCO DEL PO CHE TUTELA IL PATRIMONIO AMBIENTALE DEL FIUME.

DI VILMA BRIGNONEPHOTO: P.O.

PARCO DEL PO

con cui da anni sono attive diverse collabora-zioni. L’area del Monviso entra così nella rete delle riserve delle biosfere UNESCO: 621 spar-se in 117 paesi del mondo. Ma cosa sono e cosa significa farne parte? Sono territori delle più svariate tipologie paesaggistiche (dai deserti ai parchi urbani) e dalle dimensioni più diverse (da pochi ettari a molti chilometri quadrati), che entrano in un progetto di promozione dello sviluppo sostenibile “uomo e ambiente”. Sono prototipi di come oggi si possa tutelare l’ambiente con l’uomo e attraverso il lavoro dell’uomo, andando oltre il concetto “classi-co” di tutela dell’ambiente, promuovendo una relazione equilibrata fra comunità umana e gli ecosistemi, puntando sull’educazione ambien-tale e su politiche mirate di sviluppo territoriale sostenibile.

“Il Monviso è la nostra Ferrari”. Sono le parole del presidente del Parco del Po,

Silvano Dovetta dopo il sì delle Organizzazione per le Nazioni Unite che a Parigi il 28 mag-gio scorso, ha messo il prestigioso marchio UNESCO sul Re di Pietra e sul suo territorio, ri-conoscendolo formalmente come nuova riser-va della biosfera nel programma “Mab”, acroni-mo di “Man and Biosphere” (uomo e biosfera). La candidatura era partita nel 2012, presentata dal Parco del Po cuneese a fianco del ministero dell’Ambiente, della Regione Piemonte, con 88 comuni del territorio coinvolti nel Piano integrato transfrontaliero “PIT ”, Provincia di Cuneo, associazioni e realtà che hanno nel Monviso il loro baricentro. Parallelamente l’iter della candidatura è stato avviato sul versante francese, dal Parc naturel regional du Queyras,

L’UNESCO ha messo il prestigioso marchio “MAB” sul Monviso e sul suo territorio, riconoscendolo formalmente come nuova riserva della biosfera.

Nella pagina a fianco:Tra i muschi e la vegetazione, d’estate, si aggira la salamandra di Lanza, raro anfibio endemico dall’elegante colorazione nera, tra le più interessanti scoperte zoologiche italiane degli ultimi anni.

Un esemplare di Martin Pescatore.

Il Po a Riondino. L’ecosistema del parco è un vero e proprio tesoro di diversità biologiche. Punto di grande interesse è il bacino del Lenta, dove è auspicato il ritorno della lontra, scomparsa dalla prima metà dell’Ottocento.

dal redove nasce il po

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L’Italia ne ha attualmente 8 e quella del Monviso rappresenta anche la prima candi-datura nazionale di carattere transfrontaliero, la tredicesima nel mondo. Per completare quest’ultima occorrerà la firma dell’accordo di cooperazione tra i Ministeri competenti di Italia e Francia, entro il novembre 2013. “Il ri-conoscimento non è una spilla da mettere sulla giacca” afferma il presidente - ma è il punto di partenza. Il Parco del Po, inizierà a lavorare da subito ad alcuni progetti, per presentarli e ave-re piena attuazione con i fondi della Comunità Europea 2014-2020”. Nell’agenda lavoro sono inserite la valorizzazione del turismo dell’area con la realizzazione della Carta Europea per il Turismo Sostenibile, iniziative di promozione e marketing di prodotti tipici, agro-forestali e di artigianato. “Terzo punto - continua il presiden-te - si farà un percorso sull’energia idroelettri-ca, in sinergia con tutti i sindaci come si è fatto con il Contratto di Fiume, per arrivare ad una gestione condivisa tra municipi e province del territorio”.La biodiversità biologica, ambientale e cultu-rale è da sempre la sfida del Parco del Po cu-neese, che protegge il fiume, la sua vita nei primi sessanta chilometri, dai 3.841 metri del Monviso alla pianura ai confini con la provincia di Torino: 1150 ettari protetti nelle riserve na-turali che seguono il corso delle acque. È il seg-mento iniziale del Sistema delle Aree Protette della fascia fluviale del più grande fiume italia-no, istituito dalla Regione nel 1990 per proteg-gere 25mila ettari di terre dall’origine del fiume alla Lombardia. “Il Po: chiamatelo fiume, vivetelo parco” è lo slogan dell’Ente di gestione, che ne tutela il pa-trimonio ambientale, floristico, faunistico e con progetti didattici porta alla scoperta culturale e turistica del grande fiume. Un viaggio che parte dalla sorgente di Pian del Re, nel comune di Crissolo (a 2.020 s.l.m.) ai piedi del Monviso. Qui nella “Riserva Naturale speciale del Pian del Re”, si estende una torbiera, un habitat di

estremo interesse botanico dove crescono “re-litti” di flora glaciale, approdati in queste zone più di duecentomila anni fa. Ecosistema che è un vero e proprio tesoro di diversità biologica. Nelle pozze nuotano i girini della rana Rossa o Temporaria mentre tra i muschi e la vegetazio-ne si aggira d’estate, la salamandra di Lanza, il raro anfibio endemico dall’elegante colora-zione nera, una delle più interessanti scoperte zoologiche italiane degli ultimi anni. Dopo Pian della Regina, il fiume scende verso Crissolo, at-traversa i territori di Ostana e Oncino e arriva al bacino del Lenta, alla confluenza con l’omo-nimo torrente. Un altro punto di grande inte-resse paesaggistico, dove è auspicato il ritorno di un mammifero scomparso che prosperava, nella prima metà dell’Ottocento: la lontra. Ma a fronte di perdite faunistiche, nel territorio del Parco, si hanno anche nuovi avvistamenti come il Gipeto, maestoso avvoltoio barbuto e

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un grande ritorno, quello del lupo.Il Po annulla la sua pendenza a Paesana (m.614 s.l.m.) dove la valle si apre sulla pianura allu-vionale. Nei pressi di Revello si dirige verso nord con ampie divagazioni, si insinua nella Riserva Naturale speciale della Confluenza con il Bronda e nella zona di recupero naturalisti-co dell’Area Attrezzata del Ponte dei Pesci vivi. Dopo Saluzzo, dove le acque sono ormai ral-lentate, incontra sulla sponda sinistra l’Abbazia di Staffarda, edificata dai monaci cistercensi

nel 1.135. L’Ente ha ricevuto dalla Regione l’assegnazione della gestione dei terreni che si trovano nell’area di salvaguardia del fiume, 1.650 giornate piemontesi. Poco distante, c’è un Inselberg. un monte isola, 162 metri che spuntano sulla pianura: la Rocca di Cavour, di grande interesse naturalistico, geologico e ric-co di varietà floricole per il microclima di cui gode. Dal 1996 è una Riserva Naturale speciale affidata al Parco del Po cuneese. Il viaggio verso la pianura continua. Dopo la

MONVISO:DIVO DELL’ESTATE 2013Il consueto Concerto di Ferragosto dell’orchestra Bruni di Cuneo e il Coro dei Polifonici del Marchesato si terrà quest’anno al Pian del re, ai piedi del Monviso. Il concerto al Re di Pietra, fresco di riconoscimento “Mab”, è un naturale tributo ai 150 anni di fonda-zione del Cai. Domenica 1° settembre: primo evento sportivo “Mab”, il Tour del Monviso Trail, giro del Monviso di 43 chilometri, insieme alla Camminata Piccolo Tour di 20 chilometri tra il Viso e il Viso Mozzo. Info: www.tourmonvisotrail.it

“Il Po:chiamatelo fiume,

vivetelo parco”.

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confluenza con il torrente Ghiandone, il Po di-venta navigabile con le tipiche canoe e barche a punta, ma è dopo l’incontro con il torrente Pellice che è finalmente fiume. Qui il Parco del Po gestisce La Riserva Naturale speciale della Confluenza con il Pellice e la vicina area attrez-zata di Fontane, particolarmente importanti per le testimonianze legate al lavoro secolare dell’uomo lungo il fiume e alle opere di regi-mazione delle acque: mulini, canalizzazioni, balere, chiuse in pietra. L’ultima riserva natura-le speciale della Confluenza con il Variata è a Casalgrasso: in questa località il Po e il Monviso, immortalati dal ponte, sono la cartolina più suggestiva e fotografata.È un bel viaggio quello del fiume: il Monviso, il bosco, la collina, la pianura. Un viaggio da per-correre a piedi o nel Museo naturalistico del fiume Po a Revello (in piazza Denina, 5) tra gli animali che abitano i diorami, le grandi ambien-tazioni naturali alpine (l’aquila e lo stambecco, i caprioli, i camosci, le lepre e l’insediamento delle marmotte) e le collezioni esposte nelle vetrine. Poco distante da Revello un altro cen-tro visita: a Martiniana (in via Roma, 25) si en-tra nel Museo del Piropo, dove è conservato uno dei più grandi tesori del Parco: i piropi, cristalli della famiglia dei granati il cui nome deriva dal greco pyrõpós (che ha l’aspetto del fuoco). Presenti solo in pochi siti del mondo, quelli della val Po sono noti per l’eccezionale purezza e grandezza (fino a 25 cm.) e sono geologicamente importanti permettendo di

comprendere l’evoluzione delle rocce. Ancora un’unicità: il Bosco dell’Alevè, tra i comuni di Sampeyre, Casteldelfino e Pontechianale: è il più grande bosco puro di pino cembro delle Alpi, noto sin dai tempi antichi. Dal 2000 è inse-rito nell’elenco dei siti di interesse ambientale della Comunità Europea ed stato valorizzato dal Parco del Po Cuneese, con un centro visi-ta a Casteldelfino (in via Roma, 38) dove in un unico grande diorama in scala naturale, il visita-tore ha la sensazione di inoltrarsi realmente tra i sentieri nel fitto dei pini, incontrando i tanti animali che lo abitano. Info centro visite: tel. 0175.46505mail: [email protected] www. parcodelpocn.it

Nella pagina precedente:Il Po annulla la pendenza a Paesana,dove la valle si apre sulla pianura alluvionale.

La farfalla Apollo, specie montanache si trova nei prati di alta quota.

Viole di montagna a Ostana.

In questa pagina:A Villafranca P.te il Po è ormai un vero fiume. La biodiversità biologica, ambientale e culturale è da sempre la sfida del Parco del Po cuneese che protegge il fiume, la sua vita, nei primi sessanta chilometri, dai 3.841 metri del Monviso alla pianura ai confini con la provincia di Torino: 1.150 ettari protetti nelle riserve naturali che seguono il corso delle acque.

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Cervo celebra la “Cinquantesima Edizio-ne del Festival di Musica da Camera”. Il Festival nasce dalla geniale intuizione di Sàndor Vegh, uno dei maggiori violinisti ungheresi del XX Secolo. Egli, quasi per caso, intuì le potenzialità della perfetta acustica del Sagrato della Chiesa dei Co-rallini e decise, con l’appoggio dell’am-ministrazione comunale, di dare vita alla prima edizione del Festival Internazionale di Musica da Camera. Cervo, da sempre annoverato tra i Borghi più Belli d’Italia, richiama personalità del mondo della cultura e dell’arte ed il sagrato della chiesa dei Corallini, eretta grazie ai proventi della pesca del corallo, ha l’onore di ospitare l’esibizione di musicisti di fama mondiale e questa splendida cornice ha la capacità di trasformare la tradizione della musica da camera in un’esperienza unica e sensazionale. In occasione del suo 50° compleanno, che sarà protagonista in luglio ed agosto, è stato pensato un prestigioso programma con autorevoli nomi nel panorama della Musica da Camera. Il concerto inaugurale ha previsto la partecipazione di Uto Ughi e i Filarmonici di Roma. www.cervo.com

NASCE WINE SQUARELA PIAZZA DEL VINOWine Square, creata da WhyNet in collaborazione con il Consorzio Tutela Barolo Barbaresco, sboccia dal basso, dalle stesse esigenze dei produttori di vino. Dopo un’indagine condotta su oltre 100 aziende vitivinicole, i risultati hanno evidenziato la mancanza di un luogo collaborativo e partecipativo, dove i produttori potessero condividere le esperienze professionali, aggiornarsi, fare rete e, soprattutto, trovare soluzioni efficaci per massimizzare i propri investimenti dedicati all’export. Il portale crea una piazza virtuale che apre una finestra sul mondo del vino: news, eventi, tendenze di mercato e di consumo, innovazione tecnologica in vigna e in cantina. Il social network favorisce la collaborazione e la partecipazione dei produttori. L’aggregatore di servizi risponde alle domande e alle necessità dei produttori e opera una sintesi dei servizi loro dedicati: facilita le aziende nella ricerca di partner affidabili per i problemi del lavoro quotidiano, con un focus ben preciso sulle azioni di promozione ed esportazione. Informare, favorire l’interazione e guidare la ricerca di soluzioni, sono questi gli obiettivi di Wine Square. In poche parole, il portale punta ad offrire un nuovo approccio partecipativo e social al mondo del vino, creando una rete di relazioni e interazioni che, direttamente dal basso, abbiano effetti positivi sull’intero sistema produttivo. www.wine-square.it

L’unità fa la forza. Quella originata dalle emozioni che solo la musica, tutta la musica, sa offrire. E anche quest’anno le emozioni saranno le protagoniste di MiTo. È il settimo anno consecutivo per questa rassegna che contraddistingue il settembre musicale di Torino e Milano. Due metropoli ancora più vicine grazie al desiderio di arte e di cultura. Si inizia a Milano, naturalmente al teatro alla Scala mercoledì 4 settembre: inaugurazione con la Akademie für Alte Musik Berlin. Giovedì 5 settembre i riflettori si accendono su Torino: al teatro Regio è di scena l’Accademia della Cappella di Amsterdam. Entrambi i concerti saranno diretti dal maestro Daniel Reuss. A seguire, per diciotto giorni, una maratona di note e di suoni per ogni palato. In totale 183 concerti: 85 di musica classica, 31 di contemporanea, 28 tra musica popolare, world music, jazz, pop, rock, canzone d’autore. Qualche nome: dall’Orchestra Filarmonica di San Pietroburgo diretta da Yuri Temirikanov a quella del Maggio Musicale Fiorentino diretta da Zubin Mehta. E poi, spaziando tra ogni genere: Uto Ughi, Antonello Venditti, Nada, Gregory Porter, nuova stella emergente del panorama jazz. Info: www.mitosettembremusica.it

PONTE MUSICALE TRATORINO E MILANO - MITO!

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LifeStyLe10 ANNI DI ECCELLENZE ITALIANEALLE TERME MARINE DI MONTE-CARLO

UNA SARTA ITALIANA IN COREA PERRAPPRESENTARE IL MADE IN ITALYAngela Petrulli, titolare di un atelier sartoriale nel pieno centro del Principato di Monaco, avrà l’onore di rappresentare, pur se italiana, la bandiera rossa e bianca nell’ambito del Congresso Mondiale dell’Accademia Nazionale dei Sartori, organizzato a Seul, in Corea del Sud, dal 5 al 10 agosto prossimo. Il suo talento, coltivato con anni di studi e sacrifici, sarà così messo in luce sia attraverso il suo appassionante lavoro che con la condivisione di un’esperienza esportata grazie ad una vera missione all’estero. Per tutti i partecipanti, sarà comunque l’occasione per difendere e valorizzare l’arte sartoriale, intesa come mestiere artigianale da tutelare e preservare ad ogni costo. Angela era già stata selezionata a partecipare attivamente alla precedente edizione organizzata a Roma. La sfida ora è oltre confine, nelle terre d’Oriente, dove in molti attendono di vedere il risultato del lavoro di una vita, abiti realizzati a mano, raccontati in passerella durante la sfilata UNICA prevista a conclusione della manifestazione.

Immaginate: ovunque voi siate il vostro personal traning virtuale riesce seguirvi come una nuvola, grazie al vostro smartphone. In più, mentre vi esercitate al cardio traning, state alimentando elettricamente l’intera area fitness, contribuendo a non disperdere energia ma a crearne di immediata e pulita. Un principio che sta dando ottimi risultati, mettendo la tecnologia al servizio dell’uomo attivo, attento alla propria salute ed all’ambiente che lo circonda, e che continua ad essere la filosofia vincente del gruppo Technogym che ha scelto la SPA delle Terme Marine di Monte-Carlo per presentare le nuove attrezzature consolidando una collaborazione che dura oramai da un decennio. Così, anche nel Principato di Monaco si realizzarà una wellness comunity, internazionale e senza confini, adatta alle esigenze di una clientela selezionata e sempre nuova. Ed è proprio qui che, ancora una volta, l’eccellenza italiana si fa riconoscere tra tutti con il suo spirito innovativo.

L’azienda nasce nel lontano 1930 a Pietrabruna, suggestivo borgo a secolare vocazione olivicola. La consapevolezza di proporre, fi n dagli inizi, un “nettare” meraviglioso con indiscusse qualità organolettiche e soprattutto nutrizionali e salutistiche hanno fatto della Famiglia Guasco dei veri e propri precursori della “qualità”; tra i primi a valutare l’olio extra vergine di oliva, non soltanto sotto l’aspetto strettamente gustativo ma anche dal punto di vista dietetico. L’esperienza acquisita da quattro generazioni consente l’avvio alla molitura di una splendida materia prima, selezionata con grande scrupolosità e avvalendosi di macchinari aggiornati e tecnologie all’avanguardia. Dopo decenni di appassionata dedizione alla causa dell’extra vergine,condimento principe della cucina mediterranea, con il nuovissimo frantoio, la Frantoio Ulivi di Liguria, assicura un prodotto sostanzialmente superiore. Questo si traduce in un maggiore contenuto di tutti quei composti che rendono qualitativamente elevato un olio (bassa acidità, maggior contenuto in polifenoli, resistenza all’ossidazione, maggior contenuto in pigmenti ecc...) e gli consentono di mantenere inalterate nel tempo tutte le sue caratteristiche.

SEDE Via G. Mameli, 25 | Fraz. Torre Paponi | 18010 Pietrabruna (IM) | tel/fax 0183 90121 | [email protected]

PUNTI VENDITA Piazza A. Saffi , 19 | 18010 S. Stefano Al Mare (IM) | tel/fax 0184 484792 – Via Gioberti, 17 | 18038 Sanremo (IM) tel/fax 0184 507924

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Ho incontrato “Gigetta” ad una bella festa di piazza. Lo stupore è che Gigetta è una

cucina su ruote elegantemente vestita e com-pleta di tutti gli accessori possibili. Si apre sui prati, nelle vigne, nelle corti, autonoma per of-frire alta cucina per tutti. Sullo sfondo pentole di rame e giardinetto di erbe aromatiche, che abili cuoche utilizzano per insaporire quasi tutte le portate. Le chefs Marina e Sara dell’O-steria del Paluch di Baldissero Torinese sono una scoperta in questa “soluzione” campestre. Le loro proposte sono solari e non solo per la

stagione in corso, ma perché tutto è leggero, fresco, composto con cultura antica e ricerca quasi maniacale del prodotto giusto e stretta-mente artigianale. La cucina del sole è il frutto di rivisitazioni intelligenti di ricette della mi-gliore tradizione piemontese, reinterpretata per festeggiare l’estate con i suoi colori intensi e affascinanti. La cucina viaggiante è un’idea geniale, perché può spostarsi ovunque, so-prattutto nella bella stagione, offrendo allegria e alta qualità.www.cucinandosuruote.it

a cura di - Claudia Ferraresi - scrittrice ed esperta di enograstronomia

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Le chefs usano la natura per esprimere ogni preparazione e anche quando propongono un primo piatto di montagna il risultato è sempre soffice come una piuma.

UNA RICETTA CONSIGLIATA:LE CAJETTE DI PANEMeglio utilizzare il pane casereccio ammollato nel latte dove si uniscono profumi di grande perso-nalità come la menta, il sambuco, il rosmarino e lo scalogno. La preparazione consiglia di ricoprire il pane con abbondante latte, lasciandolo riposare affinché si ammolli a dovere. Soffriggere a parte lo scalogno con una foglia di alloro unendolo all’impasto di pane. Battere finemente le aroma-tiche aggiungendole al composto ottenuto, unire ancora sale e pepe quanto basta. Amalgamare bene tutti gli ingredienti ponendo il tutto in un tegame basso e largo. A parte bollire acqua salata per tuffare le Cajette (usare due cucchiai per ot-tenere la forma desiderata come fosse un gnocco tradizionale) nell’acqua bollente e sollevarle ve-locemente quando affiorano. Condire con burro fuso e parmigiano.ANCORA PROFUMI E SAPORI D’ESTATE: CONDIGLIONE (versione rivisitata di una vec-chia ricetta ligure)Tagliare a cubetti peperoni gialli e rossi, qualche pomodoro, carote gratuggiate, unendo una bat-tuta di rapanelli, sedano e cipollotto. Condire il tutto con olio extravergine di oliva, poco sale e pepe. Ritornano tutti i gusti delle erbe aromati-che, come il timo, la maggiorana, menta, rosma-rino e melissa. Servire su un crostone di pane integrale leggermente tostato. Così preparato, puo’ costituire una buona merenda di salute. Con l’aggiunta di tonno al naturale, un fresco antipa-sto estivo.

la cucina del solePROFUMI E SAPORI D’ESTATE

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a cura di Camilla Nata - giornalista Raida Roma

Nelle sere d’estate la capitale non dimentica le donne. “Deve vincere la vita” è il motto

che Nadia Accetti, Simona Travaglini ed Anna-maria Carbone hanno portato in scena al St. Re-gis Grand Hotel. Le donne vittime di violenze da parte di altri, ma anche di se stesse con la fame dell’anima propria di coloro che sono colpite da anoressia e bulimia. Due facce di un grave disturbo alimentare. La serata, intitolata “Tenta-zioni di moda”, è stata incentrata su una mostra dedicata all’alta sartorialità abbinata ad un’asta di abiti, pezzi unici o a tiratura limitata. In scena le creazioni di alcuni dei più noti couturier, tra cui gli atelier di alta moda Gattinoni, Sarli, Raf-faella Curiel, Giada Curti, Camillo Bona, Nino Lettieri, Abed Mahfouz, Gianni Molaro, accan-to ai brand Carta e Costura, Antonella Rossi, Mauro Gala, Luigi Bruno, Antonio Martino e ai giovani stilisti emergenti Odile Orsi di Muta-design, Greta Boldini, Annarita Mattei, Fran-cesca Sprugnoli, Ivan Donev, Tudor Mitroiu, Carola d’Alesio. Non mancavano le straordina-rie creazioni sartoriali de “Le Fate ignoranti”, Boutique avanguardistica gestita da Vera Ricci, mentre la sezione gioielli era egregiamente rappresentata dalla Bianca Alfonsi con l’antica azienda orafa familiare Germano Gioielli. Non poteva mancare la generosa collaborazione di Luisa Proietti, fra gli sponsor della serata con uno spettacolare “buffet dolce”, composto da innumerevoli e squisite delizie al cacao in una gamma infinita di gusti, che attirava i conve-nuti con le sue creazioni multicolori, seduceva con i suoi aromi e incantava per la presenza di una fontana da cui zampillava cioccolato fuso, il tutto accompagnato dai vini di Cantine Lavo-rata. L’evento è stato allietato dalle note della cantante Savina Cavallero di Savigliano (Cn) e

dall’asta, più che mai coinvolgente, considerato il fine benefico della serata a favore di Roma Au-rora per aiutare chi soffre di disturbi alimentari. Le generosissime partecipanti si sono “sfidate” con continui “rilanci” per assicurarsi i “pezzi” più belli e preziosi. Fra gli illustri ospiti presenti: Remo Girone, Valeria Mangani, Sara Iannone e la Marchesa Dani del Secco d’Aragona!

VINI IN PASSERELLAA Roma, presso la suggestiva residenza di fami-glia Villa Laetitia, recentemente restaurata, è stata presentata AEFFEV, la nuova Selezione di

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tentazioni moda e d’intorniGUSTO E VISTA AL TOP

vini di Anna Fendi . Per l’occasione la cena è stata curata dallo chef stellato Danilo Ciavattini del Ristorante Enoteca “La Torre” a Villa Laetitia, che ha proposto talentuosi abbinamenti con i vini della selezione di Anna Fendi. Tra i nettari scelti spiccavano un Bolero Barolo DOCG, un Plissé Soleil Chardonnay Langhe DOC ed un Décolleté Alta Langa DOC. Tanti i personaggi presenti alla cena place servita in giardino, tra candele profumate e tavoli allestiti in stlie liber-ty, dalla sobria eleganza. Tra gli altri Gabriele Lavia, i fratelli Vanzina e l’attore Claudio Santa-maria!

Anna Fendi e il marito Giuseppe Tedesco. Photo: Stefano Segati

Claudio Santamaria Gabriele Lavia

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l’arte del ricevereQUANDO LA PORTA SI APRE

L’estate è arrivata! In questa stagione, più che mai, amiamo ricevere amici e ospiti a casa,

al mare, in montagna. Pranzi e cene informali o incontri importanti, sul terrazzo di casa, in cam-pagna o al lago. E così accade. In tavola tutto è apparecchiato, gli invitati stanno per arrivare, gli ultimi ritocchi, il segnaposto, il centrotavola ed ecco che squilla il campanello, arrivano i graditi ospiti. Quando la cena scorre come un fiume in piena e gli amici chiacchierano tra loro in modo conviviale e sereno, senza noia e senza imbarazzo, siamo già felici. La gioia più grande poi è quando del cibo non rimane più nulla, o quasi nulla e gli invitati nel congedarsi ringraziano animatamente, con complimenti e nuove promesse di incontri futuri. La soddisfazione raggiunge il culmine se si riceve ancora un sms di ringraziamento della bella serata trascorsa insieme, un piccolo gesto che riempie il cuore e fa pensare che siamo stati dei bravi “padroni” di casa, che abbiamo imparato l’arte del ricevere. Il segreto di tutto è una buo-na organizzazione e tanto cuore. Ci troviamo di fronte ad un’arte tutt’altro che facile, dove non basta seguire delle regole. Servono buon senso, disinvoltura e naturalezza, sincerità e tanto calo-re. Ricevere aiuta ad ampliare le nostre conoscen-ze, ad approfondire relazioni interessanti e resta un punto di riferimento per i nostri familiari. I primi ad essere invitati dovrebbero infatti essere proprio i membri della famiglia. È fonte di grande gioia invitare i parenti e resta un punto di forza per i figli e per le unioni familiari. Non è il caso di stupire. L’atmosfera che si crea attorno ad un tavolo con cibo cucinato con amore è molto si-gnificativa e spesso trasmette più di tante parole. L’arte del ricevere prevede che nulla dovrà essere lasciato al caso, partendo dalle cose più semplici. Ad ospiti abituali non verranno proposti sempre

gli stessi piatti e un buon aiuto in tal senso può essere l’annotazione del menù e della data su un bloc-notes. È importante ricordare chi non ama la carne o il pesce e ancora più apprezzabile è non dimenticare le intolleranze o le allergie dei com-mensali. L’ospite straniero preferirà mangiare cibi nostrani per assaporare la cucina del territorio, ma se gli viene offerto il vino della sua terra d’o-rigine (meglio ancora se della sua regione) sicu-ramente gradirà molto la particolare attenzione a lui dedicata. Le persone che seguono una dieta dimagrante non dovrebbero andare a mangiare fuori casa durante il periodo della cura! Ma se ci tocca proprio avere un ospite simile, faremo attenzione a calibrare le calorie delle portate e a “costruire” un menù che possa andare bene per tutti. Non obblighiamo l’ospite astemio a bere solo acqua; con un occhio di riguardo nei suoi confronti saranno proposte bevande non alcoli-che tipo succhi di frutta, spremute, tè freddo o tisane. E all’invitato che per motivi di lavoro con-duce una vita molto movimentata ed è obbligato a mangiare al ristorante quasi tutti i giorni, dedi-chiamo una particolare attenzione. Cibi semplici

e leggeri, che non gli faranno ricordare la dura settimana lavorativa, saranno di certo molto gra-diti. La semplicità, come sempre, prima di tutto.Infine, se dobbiamo essere noi a ricambiare una cena, facciamo attenzione a mantenere il livello che ci è stato offerto: il caviale non bilancia un’in-salata! Ricevere deve essere un piacere e non una forma di schiavitù, quindi invitiamo solo se siamo predisposti e se abbiamo voglia di comuni-care. Non facciamoci opprimere dall’ipocrisia del “devo fare” perché qualcuno ha detto che “si fa così”... Lasciamo ad altri questo pesante scettro! L’arte del ricevere rimane un rito antico, profon-do, speciale e un bel modo di stare insieme.

a cura di Monia Re - wedding planner

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che ippocrate ci assistaINSUFFICIENZA VENOSA E VENE VARICOSE: QUALCHE CONSIGLIO PRATICO

Cosa si intende quando si parla di insufficien-za venosa e vene varicose?In linea di massima ci si riferisce ad un pro-blema di ritorno venoso del sangue dagli arti inferiori al cuore e ad uno sfiancamento della parete venosa, con vasi che aumentano di cali-bro diventando più visibili e rigonfi.Quali suggerimenti si possono dare? Per garantire un buon ritorno venoso è molto importante l’esercizio fisico. Bisogna cercare di evitare la posizione seduta o eretta prolunga-ta. Quando si è obbligati cercate di eseguire, a più riprese, dei piccoli movimenti delle gambe, come ad esempio alzarsi sulle punte dei piedi. Ci sono attività sportive che possono favorire chi soffre di insufficienza venosa?Sicuramente le attività eseguite in acqua giova-no al sistema venoso, e prima fra queste il nuo-to, può bastare anche una semplice camminata, senza eccessi e senza correre.Quali altre accortezze durante la vita di tutti i giorni?In linea di massima l’esposizione ad eccessive fonti di calore, i traumatismi locali e la stazione eretta prolungata non aiutano un buon ritorno venoso ed andrebbero evitati da chi soffre di di-sturbi venosi. Lo stesso vale per i bagni in acqua troppo calda, i fanghi, le sabbiature, le saune, le cerette a caldo. Come sempre tuttavia è l’ecces-so che non deve diventare regola di vita.

Qualche consiglio per le vacanze?Per quello che si è detto prima i climi freschi e tendenzialmente secchi che possiamo trovare in montagna sono preferibili. Rimane tuttavia sempre il problema dell’esposizione alle ecces-sive fonti di calore: non serve, per ripararsi dal sole, coprirsi le gambe con un asciugamano se sotto lo stesso ci sono 60 gradi: meglio piuttosto prendere il sole con le gambe in acqua, magari passeggiando. Ci sono rimedi per questi capillari?Esistono dei farmaci e degli integratori che pos-sono aiutare il microcircolo capillare anche se va ricordato che poco si può fare contro una predisposizione genetica. Nel periodo autunno-inverno, tuttavia, si possono fare trattamenti più mirati, quali la scleroterapia, che aiutano a risolve-re il problema nell’80/90% dei casi.Qualche precauzione da prendere durante i viaggi?In linea di massima evitare posizioni obbligate per troppo tempo, quindi durante i lunghi viaggi occorre fare ogni tanto una pausa per una breve passeggiata. Lo stesso discorso vale per viaggi in treno o in aereo. Se poi il paziente è un “soggetto a rischio” (per esempio portatore di una impor-tante varicosi o di una sindrome post-flebitica) prenderei in considerazione un aiuto farmacolo-gico e contenitivo. Diventa tuttavia difficile gene-ralizzare perché ogni paziente è un quadro a sé e va trattato come tale.Un pensiero in conclusioneI problemi venosi sono in parte congeniti in parte acquisiti. A parità di fattori genetici il nostro com-portamento può influire molto sul decorso della malattia. La medicina può aiutare, ma il nostro sti-le di vita quotidiano ancora di più. Ricordiamoci che prevenire è sempre meglio che curare.

a cura del dott. Fabio Moretti - presidente EBIOS FUTURA

UN SALUTO A MARGHERITA HACK “L’AMICA DELLE STELLE”

Con lei condividevamo la passione per il mare della riviera Etrusca. Mi piace ricordarla a passeggio in riva al mare a Castiglioncello, in provincia di Livorno. Scienziata con il dono della comunicati-va, amante della verità e della giustizia, atea convinta, diceva che “è troppo fa-cile e semplice spiegare tutto con Dio”. Qualcuno su twitter ha lasciato questo messaggio per lei: “Margherita Hack era una persona talmente speciale che il buon Dio farà finta di non esistere per non darle una delusione”.Ciao Professoressa dell’infinito.

Nella storia dello spettacolo italiano, due at-tori comici si sono distinti per la rappresen-

tazione umoristica del quotidiano, Bice Valori e Paolo Panelli, famosissimi negli anni ‘60/’70, spes-so usavano dire in romanesco “se ce sta a salute c’è sta tutto”. Niente di più vero! In queste nostre righe cercheremo di affrontare argomenti in coerenza con la convinzione per cui la salute - e il benessere in generale - devono ave-re la nostra priorità. Saremo ben lieti di avere sug-gerimenti e indicazioni, coinvolgendo, di volta in volta, medici specialisti che ci aiuteranno a darvi informazioni corrette, utili e comprensibili, con incursioni, qualora sia necessario, anche in altre discipline oltre a quella medica. Personalmente metterò a disposizione i miei modesti ma appas-sionati studi in biologia e psicologia, cercando di fare informazione in modo esaustivo e piacevole.Buona Estate!

VARICI&DINTORNI

DOTT. ANDREA G. SCIOLLAMEDICO SPECIALISTAIN CHIRURGIA VASCOLARE

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a cura di Luca Morosi - blogger esperto di arte

fra gli uliveti di taggiaUN CONVENTO RICCO DI OPERE D’ARTE

Entroterra ligure, brullo e affascinante, assopi-to nell’arsura estiva. Scorci che ricordano da

vicino le poesie di Montale, fra alberi di limoni, agavi e soprattutto ulivi dalle foglie che rifletto-no baluginanti trame d’argento, se smosse da un raro alito di vento. Sono i panorami che si pos-sono ammirare nella Val Nervia a Dolceacqua, Apricale, Pigna, Bajardo: borghi che conservano un’anima autentica, inossidabile, che narra di fa-tiche contadine e di continui saliscendi lungo la via del mare; ma anche di incursioni saracene, di fortezze difensive, di astuzie per raccogliere la poca acqua a disposizione. Ci spostiamo poco più ad est, a Taggia, alle pendici della Valle Argentina: qui, in posizione cautelativamente dominante e isolata, sorge il Convento di San Domenico, fondato nel 1459 in seguito alla predicazione di Padre Cristoforo da Milano: un luogo unico nel suo genere, dove la spiritualità pervade anche il più risoluto agnostico; luogo certamente di fede ma anche di meditazione personale, ricco di cultura che promana dai volumi secolari della biblioteca, dal monito ad osservare il silentium nel refettorio, dalla quiete assolata del chiostro, dalle celle sobrie ed essenziali riservate ai ritiri. Senza dubbio il “pezzo forte” del complesso è la chiesa, che quasi assomiglia ad una pinacoteca per la quantità e qualità delle opere che abita-no le tredici cappelle (comprendendo le due di testata) dedicate ad altrettante famiglie nobili ed influenti. Qui due protagonisti assoluti della cultura figurativa provenzale hanno realizzato fra la fine del Quattrocento e l’inizio del secolo successivo alcune pale e polittici di fondamen-tale importanza: inizialmente il più anziano Giovanni Canavesio, autore del San Domenico, i quattro Padri della Chiesa e altri Santi (1472 c.a) della quarta campata di destra, e poi il nizzardo

Ludovico Brea, artefice nelle prime tre cappel-le di destra rispettivamente dell’Annunciazione fra Santi, della Madonna del Rosario (1512-13), della Santa Caterina da Siena e Santi; nonché del Battesimo di Cristo e Santi a sinistra del presbiterio e dell’impareggiabile Madonna della Misericordia e Santi (1483-1488) dell’altare mag-giore. I due pittori, inoltre, estesero i propri in-terventi anche alle superfici murarie: Canavesio affrescò all’inizio degli anni Ottanta la sala capi-tolare e il refettorio, Brea si occupò invece dei locali della biblioteca, in cui dispiegò la Visione di San Tommaso d’Acquino (1495). All’interno della chiesa sono ovviamente degne di nota e ben testimoniate tutte le altre epoche storico-artistiche: il filone manierista, con la stupenda Adorazione dei Magi di Parmigianino (trafugata nel 1994 e poi rinvenuta nel 2003), e le tetre at-mosfere barocche con la pala di Santa Rosa da Lima, San Vincenzo Ferrer e San Luigi Bertràn di Gregorio De Ferrari. CONVENTO DI SAN DOMENICO A TAGGIAP.zza Beato Cristoforo 6, Taggia (IM)Tel. 0184/477278www.conventosandomenicotaggia.org

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La Navata di destra della Chiesa,con pale e polittici di Ludovico Brea.

Il Chiostro del Convento.

Il Presbiterio della Chiesa, con visuale del polittico della Madonna della Misericordia e Santi (1483-1488) di Ludovico Brea

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ZOOART E LOCAL-ART 2013L’evento, organizzato dall’Associazione Cultura-le Art.ur per la città di Cuneo durante le prime tre settimane di luglio, si svolge nei Giardini Fresia, ex-zoo comunale ora area verde e ricre-ativa nel cuore della città storica. Giovani artisti, nazionali e internazionali, sono invitati a interve-nire nella dimensione spaziale e temporale dei giardini, con progetti site-specific che possono comprendere installazioni, sculture, pitture, fotografie, disegni, video, performance e new media. Con l’auspicio di indagare il rapporto arte-ambiente, la nuova edizione intende prose-guire il percorso intrapreso in particolar modo nelle scorse due edizioni, riservando particolare attenzione alle opere che affrontino in modo efficace questa complessa tematica più che mai d’attualità. Tra gli eventi collaterali, si sottolinea in particolare il concorso Local art, indetto dalla Fondazione CRC in collaborazione con l’associa-zione Art.ur e destinato agli artisti del territorio cuneese. Si ricorda infine che, anche per l’anno 2013, è confermato l’assetto multiforme di ZOO-art, che comprende ZOOlive, evento che associa arti performative e musica elettronica; ZOOin-città, itinerario di allestimenti urbani nel centro storico, nonché il laboratorio didattico ZOObim-bi, organizzato presso i Giardini Fresia e riserva-to alle sperimentazioni creative con i più piccoli. Giardini Fresia, C.so Giovanni XXIII, CuneoInaugurazione: 4 luglio, ore 21.00date: 4-7 luglio; 11-14 luglio; 18-21 luglio orario: 21.00-24.00 – Cell. [email protected] – www.zooart.it

agendaDA NON PERDERE BIENNALE INTERNAZIONALE

DI SCULTURA A RACCONIGI Fino al 13 ottobre L’edizione 2013 della dal titolo Pensare lo spazio. Dialogo tra natura e immaginazione, curata da Claudio Cerritelli, si svolge nella prestigiosa cornice del Parco del Real Castello di Racconigi che ospita sino al 13 ottobre ben sessantadue sculture di grande dimensione realizzate da artisti provenienti da Italia, Spa-gna e Germania, a dimostrazione della voca-zione internazionale dell’iniziativa oltreché della volontà di proporre testimonianze di esperienze vive, in un molteplice intreccio di forme, colori e dimensioni. Nei locali sotto-stanti la serra della Margaria viene poi presen-tata una sezione storica di scultori operanti nel secondo dopoguerra in Italia, una sorta di “numi tutelari” degli artisti le cui opere sono disseminate nel grande Parco.Real Castello di Racconigi, Racconigi (CN)Orari: dal martedì alla domenica, ore 10-19 Tel. 011/[email protected]

NATURA MORTA E FOTOGRAFIACONTEMPORANEA A CARAGLIO” Fino all’8 settembreLa mostra Le radici dello sguardo. Nature morte tra quadri barocchi e inquadrature fotografiche del Novecento, a cura di Alberto Cottino e Ivana Mulatero, presenta una riflessione sulla rappre-sentazione della natura attraverso il confronto fra opere pittoriche del antiche e scatti fotogra-fici di grandi artisti contemporanei. Si è scelto di affiancare in un percorso di contrasti e affinità, venticinque capolavori del Sei e Settecento e altrettante fotografie del Novecento, realizzate da alcuni dei maestri più importanti del secolo scorso. Fra gli artisti in mostra spiccano fra tut-ti Abraham Brueghel, Gaspar Lopez, Tommaso Salini, Bernardo Strozzi, Luigi Ghirri, Gabriele Basilico, Man Ray, Robert Rauschenberg.Il Filatoio, Caraglio (CN)orari: dal giovedì al sabato 14.30-19.00;domenica 10.00-19.00 – tel. 0171/[email protected] – www.marcovaldo.it

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a cura di Riccardo Celi - giornalista automobilistico ex redattore “Quattroruote”

per chi ama le berline classicheINTRAMONTABILE SCELTA

Tempi duri, per le berline di classe media del cosiddetto “segmento D”. L’attacco

concentrico dei modelli di taglia inferiore, le compatte del segmento “C”, e delle auto di di-versa tipologia come le monovolume, le giar-dinette e i Suv, ha ridotto l’attrattiva di quelle che un tempo erano le “auto” per eccellenza, ossia quelle a quattro porte e con cofano, abi-tacolo e bagagliaio ben distinti. La penetrazio-ne sul mercato italiano di questo segmento è scesa dal 6,6 % del 2011 (115.859 esemplari) al 6% del 2012 (84.665) con un’ulteriore contra-zione nei primi quattro mesi del 2013: solo il 4,9% rispetto al 6% dello stesso periodo 2013. Tuttavia, le proposte per chi ama le linee clas-siche non mancano. Partendo dalle più econo-miche, ecco la “media” Chevrolet Cruze che, con 17.720 euro per la versione 1.6 a benzina da 91 kW-124 CV (esistono anche un 1.8 a gpl da 104 kW-141 CV e un diesel 1.7 da 98 kW-131 kW ) offre un rapporto prezzo/contenuti

interessante. Altrettanto vale per la sorella maggiore Malibu, importata in Italia nella sola versione a gasolio (un 2 litri da 117 kW-159 CV ) e nell’unico allestimento MT LTZ, a 32.450 euro. Per questa vettura, però, vista la scarsa diffusione, va messa in conto una possibile dif-ficoltà di rivendita dell’usato, se non a valori molto sacrificati. Un gradino più su (non solo per il prezzo, ma anche per l’ampiezza della gamma) si trova coreana Hyundai i40, da meno di 23mila euro con moderni propulsori a benzina 1.6 e 2.0 a iniezione diretta e diesel 1.7 da 85 kW-115 CV o 100 kW-136 CV. Chi predilige le vetture del Sol Levante può considerare la Honda Accord, importata solo con un 2.2 a gasolio da 110 kW-150 CV e un 2,4 a benzina da 148 kW-201 CV a partire da 34.200 euro, oppure la Toyota Avensis, da 27.600 euro (1.8 a benzina) o ancora la Mazda 6 (27.900 euro la 2.2 diesel). Tra le europee troviamo la Seat Exeo e la Ford

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La BMW Serie 3, giunta alla sesta generazione, è una delle più apprezzate berline “premium” del segmento “D”.

La Volkswagen Passat è una delle più diffuse berline del segmento “D”.

A parte le sportivissime versioni AMG, la C 350 BlueEFFICIENCY da 225 kW-306 CV è oggi il “top” tra le berline medie Mercedes.

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Mondeo. La prima è in pratica una riedizione in salsa spagnola della vecchia Audi A4 nota con la sigla B7 offerta, grazie ai contenuti tec-nologici un po’ datati, da 24.850 euro e in tre motorizzazioni 2.0 litri, solo diesel. La seconda, invece, prevede motori a benzina, gasolio e gpl a prezzi compresi tra i 26.750 euro della 1.6 a benzina da 118 kW-160 CV ai 31.250 euro della turbodiesel 2.2 TDCI Titanium da 147 kW-200 CV. Tuttavia, attenzione: l’Exeo non ha avuto molto successo e la produzione dovrebbe ces-sare già quest’anno senza che ne sia prevista la sostituzione, mentre il modello nuovo de-stinato a rimpiazzare l’attuale è già in rampa di lancio e debutterà a fine 2014. Quindi, essen-do modelli in “run out”, Exeo e Mondeo vanno acquistate solo con un forte sconto. Discorso quasi analogo per la Opel Insigna, oggi offerta a partire da 27.450 euro, per la quale circola-no già le immagini della versione ristilizzata: il debutto, con nuove motorizzazioni, è previsto per fine anno. Un po’ più in là arriverà anche quello della poco diffusa (da noi) Peugeot 508, oggi con prezzi da 24.450 euro (1.6 Access a benzina) a quasi 39mila (2.2 Hdi a gasolio au-tomatica). La regina delle “segmento D”, però, rimane la Volkswagen Passat che ultimamen-te, seguendo la tendenza al “downsizing” dei motori, ha abbassato il tiro introducendo nella gamma anche un 1.4 (da 25.650 euro). Il settore delle berline medie di lusso (o “pre-mium”) vede la solita lotta tra Audi, BMW e Mercedes, mentre Volvo, dopo l’uscita di pro-

SEGMENTO “D” MADE IN ITALY? ASSENTE!Chi volesse acquistare oggi una berlina italiana del segmento “D” troverebbe solo l’Alfa Romeo 159. In realtà, però, questa è un’auto “fantasma”: a Pomigliano d’Arco, la sua catena di montaggio è stata smantellata nell’ottobre 2011 e il modello viene mantenuto nei listini delle riviste di set-tore solo per aiutare i concessionari a smaltire gli ultimi esemplari, “fondi di magazzino” prodotti quasi due anni fa. Lo stesso vale per la berlina Volvo S40, non più prodotta da almeno un anno e mezzo. Acquistare tali vetture potrebbe riservare sgradite sorprese come gomme ovalizzate, fenomeni di corrosione o elettronica inaffidabile. A parte la 159 “virtuale” il “made in Italy” non offre altro nel segmento “D”, un tipo di auto che negli anni ‘60, ‘70 e ‘80, grazie alle Fiat 124, 125 e 132, alle Alfa Romeo Giulietta e Alfetta e alle Lancia Fulvia, Beta, Prisma e Dedra, aveva dato un deciso contributo alla motorizzazione del ceto medio. Oggi che la crisi economica lo mette a rischio, il costruttore nazionale ha lasciato agli esteri il compito di produrre berline in grado di soddisfarne le esigenze.

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duzione della S40 (vedere il riquadro) è per ora assente dal segmento, a meno che non si voglia considerare “media” anche la S60 che però, a nostro parere, è un mezzo gradino più su. Audi propone la sempiterna A4 a partire da 32.450 euro, BMW risponde con la ster-minata gamma della Serie 3 (prezzi da 30.700 euro, ma si superano i 60mila per le versioni ibride “M”, che di “medio” hanno ben poco). Mercedes, la cui Classe C è caratterizzata dal logo “BlueEFFICIENCY” per sottlinearne la va-lenza “ecologica”, parte dai 33.900 euro della C180 Executive per puntare ai quasi 89mila della strapotente C63 AMG Performance.

Della Opel Insigna, qui nella versione attuale,è previsto a breve un restyling.

Sotto: La Chevrolet Cruze 4 porte è una berlina media dal prezzo contenuto.

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i presupposti della separazioneLA “COLPA” NELLA CRISI CONIUGALE

Non di rado, prima di instaurare un giudizio di separazione, i coniugi tendono a ribadi-

re, in un contesto frequentemente alterato dal-le liti che hanno causato appunto la rottura del rapporto coniugale, il fatto che la “colpa” della separazione sia da addebitare all’altro coniuge.Il termine colpa viene spesso utilizzato impro-priamente, in quanto a nulla rileva il fatto che alla separazione si giunga a causa di compor-tamenti posti in essere dall’uno o dall’altro coniuge. La riforma del diritto di famiglia del 1975 aveva già considerato due concetti distinti ed autono-mi la separazione ed il presupposto della col-pa, rendendo la prima azionabile tutte le volte in cui vengano ad esistenza fatti che rendano intollerabile la prosecuzione della convivenza, indipendentemente dalla volontà di uno o di entrambi i coniugi. La separazione è infatti un diritto che non prescinde in alcuna maniera dalla volontà del coniuge che la “subisce” di concederla o meno. Chi vuole separarsi, per qualunque motivo o causa, ha diritto di farlo, a prescindere dalla volontà dell’altro coniuge.La Suprema Corte di Cassazione, con la pro-nuncia 30 gennaio 2013, n. 2183 ha posto l’at-tenzione sulla componente soggettivo/psicolo-gica dei coniugi in crisi, ponendo l’attenzione sul fatto che è sufficiente la semplice impossi-bilità a proseguire la convivenza matrimoniale, quali che ne siano le cause, a giustificare la ri-chiesta di separazione. Tale visione prende avvio e sostegno da prece-denti elaborazioni giurisprudenziali i quali già ribadivano il diritto costituzionalmente garan-tito di non vedersi obbligati – dalla legge e dal vincolo matrimoniale - a mantenere in vita una convivenza non più desiderata, stabilendo che

il richiedere la dissoluzione del legame matri-moniale non possa essere fonte di biasimo giu-ridico e dunque di vedersi addebitata la “colpa” della separazione.Questa evoluzione giurisprudenziale ha per-messo di passare da una lettura oggettiva del diritto ad ottenere la separazione secondo cui il diritto ad ottenerla si concretizzerebbe sol-tanto nel momento in cui la stessa si fondi su fatti che rendano intollerabile la prosecuzione della convivenza e, nell’accezione più restritti-va, nelle ipotesi in cui vi sia una violazione degli obblighi familiari, ad un’altra di stampo mani-festamente soggettivo, coincidente con la pura e semplice la volontà di non voler più vivere insieme, a prescindere da chi abbia cagionato i problemi alla coppia.Secondo la pronuncia della Cassazione citata, l’intollerabilità della convivenza risulta essere “un fatto psicologico squisitamente individua-le” che deve necessariamente essere riferito alla “formazione culturale, alla sensibilità ed al contesto interno alla vita dei coniugi”.La Cassazione con tale pronuncia ribadisce, in riferimento al controllo del giudice circa l’ intollerabilità della convivenza tra coniugi, sia la necessità di un apprezzamento giudiziario oggettivo dei fatti generatori della suddetta incompatibilità, quanto una valutazione ed un sguardo apertamente soggettivo alla disaffezio-ne ed al distacco spirituale anche di uno solo dei coniugi.La visione giuridica del rapporto coniugale risulta pertanto connotata da forti tratti di in-coercibilità, nel senso che esso si fonda sulla libera scelta dei due coniugi i quali così come liberamente possono decidere di unirsi in ma-trimonio, altrettanto liberamente possono de-

cidere di separarsi, anche se la scelta non viene fatta consensualmente.Il Giudice, prima di pronunciare la separazio-ne, dovrà quindi individuare, da fatti concreti ed obiettivamente emersi nel corso del giudi-zio laddove si tratti di separazione giudiziale, - ovvero quel tipo di separazione nella quale, in mancanza di accordo, si rimettono al giudice le decisioni di carattere economico e di affida-mento dei figli -, l’esistenza, anche in uno solo dei coniugi, di elementi di disaffezione al matri-monio che rendano intollerabile la convivenza.Al venir in essere di tale condizione, anche ri-spetto ad uno solo dei coniugi, si deve ritenere che questi possa proporre domanda di separa-zione non costituendo quest’ultima in alcuna maniera motivo di addebito di colpa.

a cura di Alessandro Parola - Avvocato

Studio Legale PAROLA - MARABOTTO - QUARANTA Corso Nizza 18, 12100 CuneoTel. e fax +39 0171 692855Mobile +39 338 7339360E-mail [email protected]

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a cura di Giovanna Foco - Giornalista ex redattore infografico “Class CNBC”

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il benessere crea ricchezzaCORPO, MENTE, SPIRITO

Star male ha più prezzi. I costi della salute mentale incidono del 3-4% sul Pil europeo.

Il disagio psicologico costituisce un fenomeno di massa, specie per la diffusione dei disturbi cosid-detti “minori”, come stress, ansia e depressione. L’uso dei farmaci antidepressivi rappresenta, di fatto, oggi, la risposta primaria al problema depressione ed è cresciuto vertiginosamente negli ultimi anni: in Piemonte, questo consumo è aumentato a ritmo superiore rispetto a quello medio italiano, con un incremento del 144% a fronte della media nazionale che tocca il 120%. Nella nostra regione, dagli ultimi dati raccolti, si sono spesi, per farmaci antidepressivi, quasi 24milioni di euro. Significa 5,4 euro pro capite e la provincia di Cuneo è in linea con la media regionale.

“La Fondazione Crc è profondamente impegna-ta nella promozione della salute e del benessere dei cittadini, in una prospettiva non solo sani-taria. Abbiamo promosso, dunque, una ricerca – spiega l’Ufficio Studi della Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo – che è stata realizzata da Gabriella Viberti, ricercatrice esperta in po-litiche sociali e sanitarie. Si tratta di una prima esplorazione che abbiamo raccolto nel Quader-no 17 della collana della Fondazione Crc ed è distribuito gratuitamente a chi desideri averne copia”. “La ricerca – puntualizza Gabriella Vi-berti, economista sanitaria – parte dal bisogno per arrivare alle “esperienze” che potranno incrementare il benessere. In Italia, l’8% del-la popolazione in età compresa tra i 18 e i 69 anni è classificabile come persona con sintomi

Il governatore della Banca Centrale Euro-epa, riferendosi agli Stati in difficoltà e co-

stretti al consolidamento di bilancio, ha am-messo che “il disagio sociale in alcuni Paesi è

di depressione e le donne ne soffrono di più ri-spetto agli uomini: 11% contro il 5%. A fronte di bisogni reali, i servizi danno risposte a problemi a problemi psicotici e non a quelli di “disagio”. “Il nostro servizio di Psicologia – puntualizza Franca Acquarone, direttore Struttura Com-plessa Psicologia Asl Cn1 – non copre tutto il territorio, a differenza di ciò che accade, inve-ce nel territorio di Alba. Il disagio psicologico che riscontriamo è su tanti livelli come giovani, adolescenti, bambini, donne, disoccupati, per-sone con problemi economici. Il disagio è la mancanza di senso di appartenenza. Da noi si presentano non gli psicotici, ma chi ha disagio, ansia, sentimenti depressivi, persone con ansia. Persone che hanno bisogno di un aiuto. Ritenia-mo che occorre dare assistenzialità al territorio. Questa ricerca è utile e ci fa ragionare sui nume-ri e sulla obiettività dei dati”. Parere concorde sull’utilità della ricerca anche Daniele Saglietti, direttore Struttura Complessa Psicologia Asl Cn2 . E il burnout? Anche questo è in aggua-to e se non si corre ai ripari può costare caro. “La sindrome da burnout, esito patologico di un processo stressogeno che colpisce le perso-ne che esercitano professioni d’aiuto, qualora queste non rispondano in maniera adeguata ai carichi eccessivi di stress che il loro lavoro li porta ad assumere – puntualizza Gianfranco Cassissa, direttore Amministrativo AslCn2 – è un altro aspetto del disagio che va tenuto ben presente: le risorse diminuiscono e il carico di lavoro rischia di diventare sempre maggiore e le esigenze dei cittadini crescono, alla luce dell’in-vecchiamento della popolazione. Occorre, dun-que, lavorare sull’organizzazione”.Il disagio è un segnale. Occorre coglierlo. Si trat-ta di un costo. Non solo fisico.

MARIO DRAGHI:“Allarme disagio sociale”LA RECESSIONE INDEBOLISCE

una tragedia”. In un’audizione al Parlamento Ue, Draghi ha parlato poi della necessità di tassi d’interesse bassi a causa dell’inflazione e dell’economia. Un loro rialzo, ha spiegato, “tenderebbe a destabilizzare Paesi in situa-zioni già deboli, rendendoli ancora più de-boli”. Il principale rischio sistemico, mette poi in guardia il numero uno di Francofor-te, è “la recessione prolungata. Questa sta indebolendo il sistema bancario, aumenta i premi di rischio e danneggia la capacità di credito”.

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il bello della danzaLa seconda edizione del premio [UNICO]

per la danza ha confermato la sensibilità del magazine per il ballo, premiando quest’an-no un gruppo di danza moderna che ha per-fettamente incarnato lo spirito dell’iniziativa, dimostrando impegno, costanza e dedizione nello studio oltre allo spirito di gruppo e collaborazione, necessari per crescere nella disciplina. Un premio che non ha valore ve-nale né materiale, ma a cui va riconosciuto un alto valore etico, che non scatena rivalità ma, al contrario, contribuisce a creare un clima di complicità e affiatamento. La cerimonia di

premiazione si è svolta durante lo spettacolo di fine anno accademico de La Maison de la Danse, sul prestigioso palco del Teatro Toselli di Cuneo: momento clou di tutto il ciclo di studi, occasione per dimostrare, prima di tut-to a sé stessi, che i sacrifici di tutto un anno possono dare grandi frutti, in un vero spetta-colo che ha presentato coreografie di danza classica, contemporanea, moderna, tango ar-gentino, hip-hop e break-dance, curate dagli insegnanti della scuola, diretta da Simona Rivotti, coreografa d’eccezione per le danze accademiche.

TORNA IL PREMIO [UNICO] PER LA DANZA AL TEATRO TOSELLI DI CUNEO photo: Café des Artistes

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tomatis casa è designDa Tomatis Casa il protagonista indiscus-

so è senza alcun dubbio il design. Un’e-sposizione che non smette mai di stupire per l’altissimo livello degli oggetti esposti e la cura degli allestimenti che conducono il visitatore nel cuore dello stile contemporaneo delle più importanti firme mondiali dell’arredamento. Ogni angolo dell’esposizione è un tuffo nel-lo stile, circondati da materiali e colori che emozionano e provocano tutti i sensi, antici-pando le tendenze che saranno il futuro delle case che viviamo. SLEEPIN/G Authentic; è l’evento con cui Alfio e Laura Tomatis hanno

presentato al pubblico la nuova collezione di letti Cassina, firmati da Philippe Starck, Piero Lissoni e Rodolfo Dordoni, ambientati nei nuovi spazi decorati con le “luxury decora-tions” by Bertero, non semplici tinteggiature ma vere e proprie superfici materiche e trame tridimensionali che fanno vivere le pareti ren-dendole protagoniste dello spazio. Pubblico d’eccezione per la presentazione, stuzzica-to dal sontuoso cocktail di Monteoliveto di Casà che per l’occasione ha offerto agli ospiti finger-food e dolci accompagnati dai vini della propria cantina.

PRESENTATA A MONDOVÌ LA NUOVA COLLEZIONE DI LETTI FIRMATA “CASSINA” photo: Alessandro Tiraboschi

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star teamde Maria Bologna - pg 34Des initiatives de ce genre, il en ex-iste des centaines en Italie comme dans le monde entier. Y participent généralement des athlètes et des sportifs de toute disciplinaire, des acteurs, des personnalités, des chan-teurs et des hommes publics qui, avec énergie et enthousiasme, se mesurent sur un terrain de football, à l’enseigne de la générosité, quel que soit le résultat du match. Mais, celle organisée à Mo-naco à la veille du GP de Formule 1 est vraiment spéciale au point d’être devenue, en vingt ans, une véritable tradition. Avec une particularité : rares sont ceux qui se souviennent du score final mais tous retiennent l’émotion d’avoir vu, en short, des pilotes, des sportifs et d’anciens joueurs de football courir derrière un ballon… « Créer l’équipe Star Team For The Children est une idée de SAS le prince Albert qui a également accordé son haut patronage à toutes nos initiatives » nous indique Mauro Serra, qui vit et travaille à Monaco depuis plus de 40 ans, mais qui ne renie pas ses origines : « Pour ce projet, j’ai, en bon Piémontais (né à Candiolo dans la province de Turin, n.d.r.), mis toute mon expérience et ma forte conviction qui, tout en respectant les règles, peu-vent faire beaucoup aussi bien au niveau professionnel que personnel, ici en Principauté de Monaco. D’ailleurs, pour des gens comme moi, le sport a toujours été une passion plus qu’un travail : de pilote de voitures sportives au bob, jusqu’aux pistes de ski en tant que moniteur. Tant et si bien qu’à Limone, j’ai organisé, avec la Star Team, un évènement sportif sur neige auquel ont participé les princes Albert de Monaco, Serge de Yougoslavie et Emanuel-Philibert de Savoie. Du reste, vu les résultats, je peux dire qu’au cours de ma vie, tout m’a porté a dédier naturellement une partie de mon temps et de mes ressources au service de ceux qui sont véritablement dans le besoin. »Et d’ajouter : « C’est en 1993 que j’ai décidé de concrétiser le souhait du souverain moné-gasque, désireux, depuis toujours, de soutenir des projets humanitaires de bienfaisance. Depuis lors, de nombreux sportifs encore en activité m’ont suivi et appuyé dans les nom-breuses initiatives organisées sur les stades, les pistes de ski, dans les compétitions auto-mobiles et également sur les terrains de golf, comme le prochain évènement World Stars Football Match / Golf & Fashion organisé à Agadir au Maroc, du 10 au 13 octobre prochain, avec Fisichella, Max Biaggi et Simone qui ont déjà confirmé leur participation. » Après vint ans d’activités, le bilan de la Star Team for the Children est vraiment impressionnant : 240 athlètes engagés dans 57 évènements sportifs dans le monde entier, 30.000 journalistes accrédités et 50 mondovisions. D’ailleurs, nombreuses sont les associations, ici à Monaco, qui ont bénéficié des fonds collectés au cours de ces années par la Star Team : depuis, petit à petit, des bâtiments scolaires, des villages et des centres d’éducation, des dispensaires et bien d’autres structures ont été réalisés, et ce grâce à l’esprit sportif des différents par-ticipants, qui, par leur présence, ont contribué aux objectifs nobles de l’association. Pour célébrer les vingt ans de la Star Team, la bénéficiaire des fonds collectés avec le match or-ganisé mardi 21 mai dernier sur la pelouse du stade Louis II de Monaco, a été l’association de la « Princess Charlène of Monaco Foundation ». Il reste, comme à chaque édition, une impression de quelque chose de très prenant, même si le temps n’a malheureusement pas incité le public à participer nombreux. Il y avait tant d’énergie positive et l’envie de jouer et de se divertir se lisait sur les visages des athlètes engagés sur le terrain, les véritables protagonistes de la réussite du match. Finalement, la Star Team a gagné 3 à 2, forte d’un meneur d’exception, Claudio Ranieri, entraîneur de l’AS Monaco qui retrouve finalement, cette année, la 1e division. Mais l’équipe nationale des pilotes, dirigée par le chevronné Fernando Alonso, ne s’est pas laissée battre facilement : sur le terrain, se trouvaient, entre autres, le coéquipier Felipe Massa, le nouveau pilote de la McLaren, Sergio Perez et égale-ment Jules Bianchi de l’écurie Marussia. Parmi les vétérans, Giancarlo Fisichella et Ivan Capelli, journaliste sportif à la RAI pour la Formule Un, qui a été secouru, à grand renfort de sprays, après un incident sur le terrain. Mais rien de grave, vu que notre Capelli national est retourné trottiner au bout de quelques minutes. Le protagoniste de la partie a été, sans nul doute, le joueur de tennis Novak Djokovic, résident monégasque et vainqueur du dernier Rolex Masters disputé sur la terre rouge du Country Club, en avril dernier. Un véritable spectacle prodigué par ce joueur, quasiment en caoutchouc, qui, durant toute la partie, a couru, défendu, attaqué et même raté un penalty sous le sourire narquois de son coéquipier Max Biaggi qui lui avait passé le ballon en espérant un goal supplémentaire. Enfin, parmi les personnalités présentes, SAS la Princesse Stéphanie, restée sur le banc des remplaçants, durant toute la partie, près de son neveu Pierre qui, avec le maillot n° 25, est

entré sur le terrain le dernier quart d’heure et a tenté, en vain, de mettre dans les filets, un ballon arrivé trop en profondeur. Charlotte et Andrea ont eu l’honneur de présider la remise des prix et la cérémonie d’ouverture organisée sur le terrain après l’exécution, par la Fanfare des Carabiniers, d’un morceau tiré de la colonne sonore du film « Le pirate des abysses » et l’immanquable « Eye of the tiger ». En conclusion, sport et générosité ont, encore une fois, gagné… jusqu’au prochain défi.

frissonsde l’eaude Marco Jorio - pg 42Si encore on pense que les vacances à la mer signifient uniquement “tongs de plage - parasol – sieste”, hélas on n’est plus à la mode. Aujourd’hui, mer et vacances rime sport et aven-ture, et il n’y a aucune excuse valable pour échapper à la nouvelle philoso-phie dominante selon laquelle il faut être actif et gaillard même et surtout pendant les vacances d’été.Si, par contre, vous avez été à l’époque où le pédalo était la seule concession à votre activité physique en mer, et le beach-volley et la pétanque étaient considérés comme la plus grande manifestation sportive possible, le temps est venu pour une mise à jour: mais on devra au moins se baigner les pieds! La mer Méditerranée et les côtes de la Ligurie et de la Côte d’Azur, en termes de sports nautiques sont très généreuses, d’ailleurs comme beaucoup d’autres zones maritimes de notre pays: il suffit de choisir, puisque de l’est à l’ouest les opportunités abondent. UNE PLANCHE POUR TOUT LE MONDE: SURF, WIND, KITE ET BEAUCOUP PLUSEn regardant “The Point break” vous avez rêvé au moins une fois d’être Patrick Swayze sur sa planche? Le surf est la réponse, mais méfiez-vous: il s’agit d’un sport fatigant et on ne peut pas s’improviser surfeur. On peut par contre commencer en les regardant. En Ligurie, vous pouvez les trouver à Latte de Vintimille ou chez les Calandres, bien que des endroits dits I tre ponti à Sanremo, la Spiaggia d’oro à Imperia et, encore, Andorra et surtout Varazze sont les plus connus parmi les surfeurs. En particulier, le fond marin vers Savona, créé artificiel-lement avec des débris provenants de travaux routiers, est en mesure de créer une vague de type océanique qui tente les surfeurs les plus expérimentés. De nouveaux progrès ont été réalisés au niveau de la technologie liée au windsurf, où une invention tout à fait récente facilite l’entrainement pour apprendre à se tenir debout sur la planche avec la voile: “Un garçon de Naples a inventé “iDO” un système qui maintient la voile inclinée sur 45 degrés au maximum, ce qui élimine la fatigue de la reprendre toutes les fois qu’elle tombe quand on est des débutants, ce qui permet de garder considérablement des énergies et en même temps aide les moniteurs quand ils apprennent aux enfants, à des adultes ou à des jeunes filles minces” nous dit Andrea Franchini qui à Bordighera s’occupe de sports nautiques avec son équipe No Stress Team. Cela même si au cours des années les planches ont été modifiées et sont devenues plus larges et bien plus stables. Voilà encore, le kitesurf, qui permet de tourner avec une sorte de petit cerf-volant entraîné par le vent, mais qui néces-site un peu d’expérience et une préparation de base, ou encore le body board, une petite planche sur laquelle on peut surfer sur les vagues sans se lever debout (l’une des parties les plus difficiles du surf ), ou la nouveauté de ce moment, le Stand up paddle, une planche sur laquelle on reste debout en pouvant ramer à l’aide d’une pagaie allongée.DES MOTEURS AU SKI ... DE FONDParmi les sports qui n’utilisent pas le vent mais les moteurs, le Parasailing ne semble pas avoir eu beaucoup de chance. Il s’agit de voyager accroché à un parachute tiré par un bateau à moteur. Mais, ne vous inquiétez pas, tous jeux sur l’eau restent très populaires. Le ski nautique est un sport “à faire absolument” pour tous ceux qui ne veulent pas renoncer aux fixations même en été. A’ propos du ski, au mois d’avril de cette année a eu lieu à Laigueglia la quatrième édition du “Ski on the beach”, où une foule d’amateurs dirigée par nul autre que le champion de ski de fond Stefania Belmondo a remplacé la neige des montagnes par le sable de la mer. Ça deviendra peut-être un nouveau sport? Qui sait?LA VOILE ET LES REGATESMer signifie aussi bateau et donc excursions en mer et pêche, mais si vous aimez faire l’ex-périence de la vie en mer à bord d’un bateau, peut-être d’un bateau à voile, en Ligurie il y a plusieurs clubs de voile et “Yacht clubs” qui organisent des écoles de voile, à partir des cours pour les enfants. Des skippers professionels et des équipes d’experts peuvent expli-quer à tout le monde les secrets des véritables loups de mer: mais attention car si vous ne

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faites pas partie des invités des grands bateaux, n’oubliez pas que chacun sur le bateau a son propre rôle et il faut prendre part à cette vie.C’est le cas par exemple des grandes régates où vous devez avoir une carte de membre de la Fédération Nationale de Voile pour y participer. Parmi les plus célèbres dans nos mers il y a sans doute la Giraglia Rolex Cup, organisé par le Yacht Club Italien. Chaque année, en Juin (cette année du 14 jusqu’au 22) en partant de Sanremo, près de 300 bateaux entrent en compétition soit dans des match race soit sur un parcours plus “long”, tel que celui de Saint Tropez vers Gênes. Si cela est votre passion, sachez que, à Antibes, il y a environ 1000 places pour les bateaux, mais vous pouvez aussi bien aller voir simplement les yachts qui s’arrètent à Montecarlo... Enfin, le kayak en mer: il faudra pagayer certainement, mais vous pourrez ainsi découvrir et explorer des endroits autrement inaccessibles.AU FOND DE LA MER....Et voilà, maintenant, le diving et ses plongées sous-marines. “C’est un sport pour tout le monde, à partir des enfants jusqu’aux personnes plus agées, comme il y a de dif-férents niveaux de plongée sous-marine. Il s’agit d’une activité dont l’apprentissage est très rapide. Il ne faut rien pour s’amuser sous l’eau, il nous faut juste une minute” dit Davide Mottola, responsable du Centre Nautilus Technical Diving Center du port tour-istique de Marina degli Aregai, à Santo Stefano al Mare. “Vers la France aussi les fonds sous-marins nous attendent avec leurs épaves de navires et d’avions, où l’on peut pren-dre aussi des photos inoubliables. Plusieurs points de plongée nous permettent d’ex-plorer les fonds riches en toutes sortes de poissons, comme par exemple les beautés de la Secca de Santo Stefano” dit Mottola. Ici, l’on peut descendre de 4-5 mètres, jusqu’à 100 mètres de profondeur voir les épaves inexplorées: du Cycnus, navire qui a coulé en 1981 au large de la côte de Sanremo jusqu’à l’épave de l’Heinkel 111, avion coulé près de Menton à 61 mètres de profondeur. Et toujours en France, plusieurs sont les points pour le diving: Saint-Tropez, St-Raphaël, Cannes ou Villefranche-sur-Mer, etc. Il y a beaucoup à faire, partons vite!

l’aquariumde genede Monica Coviello - pg 60Voilà qu’on se voit organiser en détail une journée en Ligurie, sous le prétexte d’accompagner nos enfants à mieux connaitre la mer et les poissons. Mais alors, devant l’aquarium dans lesquels nagent les phoques, les dau-phins et les lamantins, la magie nous prend: l’Aquarium de Gênes, chaque année attire plus de 1,2 millions de visi-teurs. Il suffit de dire, qu’il y a deux ans, cet endroit a obtenu la troisième place dans la Top 10 des sites les plus populaires en Europe sur TripAdvisor, un site de recension de voyages. On y arrive facilement: il suffit de rejoindre le coeur historique de la ville, le port. L’aquarium est le foyer de la plus riche variété d’écosystèmes à travers l’Eu-rope: il a été bâti il y a plus de vingt ans, pour l’Expo ‘92 (d’après un projet conçu par l’architecte Renzo Piano), quand ils ont célébré le cinquième centenaire de la décou-

verte du “Nouveau monde” par Christophe Colomb. Mais les innovations continuent et cherchent à s’enrichir tous les ans. Depuis son ouverture le nombre de bassins et aquariums reserves aux poissons a presque doublé et à présent il y en a soixante-dix. Et depuis, seize petites “stars” sont nées ici (phoques, dauphins et pingouins) et de nouvelles espèces ont trouvé un abri définitif: à présent, environ 80.000 exemplaires vivent dans l’aquarium appartenant à plus de 400 espèces différentes.Cette année aussi, la Costa Edutainment SpA, société qui gère la structure, fera con-naitre toutes les “new entry”, qui déjà font partie de la nouvelle famille. Au mois de mai, du zoo danois de Odense, est arrivé un autre lamantin: une femelle qui s’appelle Rynke. A’ présent elle vit avec Pepe et Husar, les deux mâles de l’aquarium. De plus, il y a le nouveau pavillon des cétacés qui se trouve entre le corps principal de l’aquarium et le grand Navire Bleu: quatre bassins sont la nouvelle maison de neuf dauphins. Mais l’aquariumn est partie d’un système intégré bien plus vaste, qui donne nais-sance à l’ AcquarioVillage, avec d ‘autres structures gérées par Costa Edutainment: le jardin tropical “Un battito d’ali”, avec ses 12 mille exemplaires de six-cent espèces différentes, le Galata Musée de la Mer et le sous-marin Nazario Sauro, le premier musée-navire en Italie que l’on peut visiter dans l’eau. Et encore, la città dei bambini e dei ragazzi, la ville des enfants, avec ses quatre-vingt-dix jeux scientifiques soit pour les enfants soit pour les ados, la Biosphère, un écosystème de plusieurs millions d’an-nées, se relatant à des espèces de végétaux et d’animaux extraordinaires, et le Bigo, l’ascenseur panoramique pour aller à quarante mètres en dessus de la mer. Enfin, la nouveauté de l’année c’est le Musée National de l’Antarctique. Un espace didactique, ouvert depuis mars, pour faire connaitre la mer de glace et ses paysages. Des con-structions, des films, des épaves scientifiques servent pour recréer la vie des bases italiennes dans l’Antarctique et celle des chercheurs. Un autre nouveau parcours est né avec le Musée de l’Antarctique. Conseillé aux visiteurs, il s’appelle “Planète aquari-um new” et permet de costruire un rapport plus responsabile avec le milieu naturel et stimuler des initiatives pour la sauvegarde active surtout des espèces de la mer. Dans ce but une nouvelle proposition pour l’été est née, en mesure de satisfaire ceux qui veulent “surprendre” les poissons dans leur milieu naturel, sans les “déranger”: le parcours “CrocierAcquario”. La visite à l’aquarium est accompagnée d’une excursion en bateau vers les cétacés du Sanctuaire Pelagos, une zone specifiquement protégée. L’excursion, en juillet et août, part cinq fois la semaine: tous les jours, sauf le lundi et le jeudi. Sur le bateau se trouve aussi un biologiste marin de l’aquarium et du WWF, qui dévoile les secrets des poissons et le code de comportément dès que l’on aperçoit les cétacés. Cela parce-que l’aquarium travaille aussi pour aider les animaux à distance, en vue de sensibiliser sur de grands thèmes et offrir un soutien à des projets de con-servation au niveau international. A’ ce parcours bien expliqué, on aura aussi bien la possibilité de joindre l’“Aquarium secret”, en programme tous les weekends, avec ses vidéos, la visite au laboratoire avec des explications sur l’élevage du plancton, la visite au bassin des dauphins, la visite à la salle des méduses, etc. Et, encore, plusieurs inno-vations en vue: depuis la fin du mois de juillet, la collection concernant Christophe Colomb, enrichie de plusieurs supports médiatiques, pour un voyage dans l’histoire et la Salle de la Tempête qui va partir au mois de septembre: grâce à un système en 3D, on pourra vivre l’émotion de la tempête et des grandes vagues en mer à bord d’une petite chaloupe. Pour tout renseignement: tél. 010.2345678 – Pour réserver: tél. 010.2345666

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