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Comunità UbuntuSemplice Ubuntu Linux al 100% www.ubuntusemplice.org

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Comunità UbuntuSemplice

Ubuntu Linux al 100%

www.ubuntusemplice.org

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Acacia Edizioni SrlVia Copernico 3, 20082 Binasco (MI)Tel. 02 90060606 – Fax 02 90096265http://www.pcmagazine.it/

Direttore ResponsabileAlberto De Bernardi

MarketingFrancesca Bona

Progetto EditorialeTrio - [email protected]

Distribuzione edicolaParrini & C. SpaVia Vitorchiano 81, 00189 Roma – Tel. 60 33455.1Viale Forlanini 23, 20134 Milano – Tel. 02 75417.1

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StampaGrafica Editoriale Printing (BO)

Pubblicazione registrata il 2/11/88 al numero 721 presso il tribunale Milano

Finito di stampare nel mese di aprile 2008

Il presente volume viene rilasciato con Licenza Creative Commons di tipo Attribuzione-Non commer-ciale-Condividi allo stesso modo 2.5.Tu sei libero di riprodurre, distribuire, comunicare al pubblico, esporre in pubblico, rappresentare, eseguire e recitare quest'opera, di modificare quest'opera. Alle seguenti condizioni: Attribuzione. Devi attribuire la paternità dell'opera nei modi indicati dall'autore o da chi ti ha dato l'opera in licenza e in modo tale da non suggerire che essi avallino te o il modo in cui tu usi l'opera. Non commerciale. Non puoi usare quest'opera per fini commerciali. Condividi allo stesso modo. Se alteri o trasformi quest'ope-ra, o se la usi per crearne un'altra, puoi distribuire l'opera risultante solo con una licenza identica o equivalente a questa.

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Capitolo 1 Benvenuti nel mondo di Linux e Ubuntu 11.1 Cosa è Ubuntu 11.2 Perché usare Ubuntu? 21.3 Un piccolo suggerimento 21.4 Perché passare da Windows a Ubuntu 2

Capitolo 2 Il LiveCD di Ubuntu 72.1 Vantaggi e svantaggi del LiveCD 7

2.1.1 Vantaggi 72.1.2 Svantaggi 72.1.3 Modalità di utilizzo 8

2.2 Avvio del LiveCD 82.2.1 Cosa fare se il LiveCD non si avvia 10

2.3 Avvio di Ubuntu 102.3.1 Provare le applicazioni 112.3.2 Gli altri menu 122.3.3 Provare le periferiche 12

2.4 Panoramica sulle altre opzioni 132.4.1 L’installazione in modalità grafica sicura 132.4.2 Installazione con un disco dei driver 132.4.3 Installazione OEM per assemblatori 132.4.4 Controllo dei difetti sul CD 132.4.5 Test della memoria 14

Sommario

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Sommario | IV

Capitolo 3 Installare Ubuntu passo passo 153.1 Iniziamo 15

3.1.1 Il partizionamento dell’hard disk 183.1.2 La procedura guidata e la procedura manuale 193.1.3 La creazione di un utente 203.1.4 Completamento dell’installazione 22

Capitolo 4 Primi passi con Ubuntu 274.1 Il login 27

4.1.1 La Multiutenza 274.1.2 Opzioni di login 28

4.2 La scrivania 284.2.1 I pannelli 284.2.2 Eseguire un programma 304.2.3 I file e le cartelle 31

4.3 Il logout 32

Capitolo 5 Ubuntu e Internet 335.1 Concetti di base delle reti 335.2 Configurare la rete con Ubuntu 35

5.2.1 Ubuntu & rete wired 365.2.2 Ubuntu & rete wireless 375.2.3 Ubuntu & PSTN 39

Capitolo 6 Trovare aiuto in Internet 416.1 IRC 41

6.1.1 Utilizzare Pidgin Internet Messenger per connettersi a IRC 416.1.2 Comandi di base 426.1.3 Come chiedere aiuto nel canale 43

6.2 Mailing list 436.3 Documentazione 44

6.3.1 Ricerca 45

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V | Sommario

6.4 Google e i motori di ricerca 456.5 Forum 45

Capitolo 7 Installare e aggiornare software 477.1 Gestione dei pacchetti in Ubuntu 47

7.1.1 Gestione dei pacchetti tramite Synaptic 477.2 Modificare l’elenco dei repository 487.3 Cercare un pacchetto 497.4 Installare un pacchetto 497.5 Rimuovere un pacchetto 507.6 Aggiornare i pacchetti 517.7 Gestione dei pacchetti tramite la linea di comando 517.8 L’uso di dpkg 527.8 L’uso di APT 52

Capitolo 8 OpenOffice.org 538.1 Cos’è OpenOffice.org 53

8.1.1 Estensioni e compatibilità 538.2 Writer 54

8.2.1 Il menu File 548.2.2 Il menu Modifica 558.2.3 Il menu Visualizza 558.2.4 Il menu Inserisci 568.2.5 Il menu Formato 578.2.6 il menu Tabella 588.2.7 il menu Strumenti 598.2.8 Il menu Finestra 608.2.9 Il menu ? 60

8.3 Le barre degli Strumenti 618.4 Creare un documento 618.5 Calc 62

8.5.1 Uso di Calc 628.5.2 Creare un documento 65

8.6 Impress 68

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Sommario | VI

8.6.1 Avvio di Impress 698.6.2 Menu principale 708.6.3 Creare una presentazione 718.6.4 Animazioni 728.6.5 Cambio diapositiva 738.6.6 Salvataggio 74

8.7 DataBase 748.7.1 Avvio di DataBase 748.7.2 Lavorare con un database 758.7.3 Modificare le tabelle e i dati 758.7.4 Utilizzo dei dati 778.7.5 Interfacciarsi a un database esistente 77

8.8 Formula, Disegno, Etichette e Biglietti da Visita 788.8.1 Formula 788.8.2 Disegno 798.8.3 Etichette e Biglietti da Visita 79

8.9 Considerazioni su OpenOffice.org 808.10 Riferimenti 80

Capitolo 9 Personalizzare il proprio desktop 819.1 Personalizzare. Perché? 819.2 Personalizzare l’estetica 81

9.2.1 Modificare il tema delle finestre 829.2.2 Modificare lo sfondo del desktop 849.2.3 Modificare i caratteri 849.2.4 Modificare l’interfaccia delle finestre 859.2.5 Abilitare e configurare gli effetti 3D 86

Capitolo 10 Effetti 3D 8710.1 Schede video 8710.2 OpenGL 8810.3 Driver 8810.4 Envy 8910.5 Compiz 9010.6 Configurazione 92

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VII | Sommario

Capitolo 11Stampanti, scanner, fotocamere digitali, telecamere 9711.1 Utilizzare una stampante 9711.2 Utilizzare uno scanner 10011.3 Importare foto da macchine digitali 10211.4 Memorie di massa USB 103

Capitolo 12 Potenziare Ubuntu 10512.1 Font 105

12.1.1 Installare i TrueType fonts da Synaptic 10512.1.2 Installare i font manualmente 107

12.2 Codec audio e video: i formati proprietari 10712.2.1 Installare i plugin Gstreamer 10712.2.2 Installare i codec Win32 da Synaptic 10812.2.3 Installare manualmente i codec Win32 10912.2.4 Installare libxine per i contenuti in streaming 11112.2.5 Installare i codec per vedere i DVD 112

12.3 Installare Flash Player 11212.3.1 Installazione da Synaptic 11212.3.2 Installazione da Firefox 11312.3.3 Flash player free 113

12.4 Installare RealPlayer 11412.5 Java 115

12.5.1 Quale versione di Java installare? 11512.5.2 Installare Java da Synaptic 11612.5.3 Installare Java RE 11612.5.4 Installare Java SE 116

12.6 Instant Messaging 11712.6.1 Configurare Pidgin per il canale irc 11812.6.2 Configurare Pidgin per il protocollo Jabber 11912.6.3 Configurare Pidgin per usare il protocollo MSN 12012.6.4 Configurare Pidgin per usare Google Talk 12012.6.5 aMSN 12112.6.6 XChat 122

12.7 File Sharing 123

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Sommario | VIII

12.7.1 Protocollo BitTorrent 12312.7.2 Deluge: installazione e utilizzo 12412.7.3 Protocollo eDonkey e Kademlia 12512.7.4 aMule: installazione e utilizzo 125

12.8 VoIP 12612.8.1 Skype 126

12.9 Feed Reader 12712.9.1 Liferea 127

12.10 Comprimere e decomprimere i file 12712.11 Masterizzare CD e DVD 127

12.11.1 Creare CD e DVD dati 12812.11.2 Creare CD Audio 12912.11.3 Copiare un CD o DVD 12912.11.4 Masterizzare un’immagine ISO 130

Capitolo 13 E-mail e altro con Thunderbird 13113.1 Installare Thunderbird 13113.2 Creazione di un account di posta elettronica 133

13.2.1 Impostazioni e-mail avanzate 13713.3 Rubrica 138

13.3.1 Aggiungere dei contatti 13913.3.2 Eliminare dei contatti dalla rubrica 14013.3.3 Liste di distribuzione (mailing list) 140

13.4 Filtro antispam 14113.4.1 Marcare / Smarcare i messaggi di spam 14213.4.2 Azioni automatiche sui messaggi di spam 142

13.5 Tenersi informati conThunderbird 14313.5.1 Aggiunta di un notiziario o di un blog RSS 143

13.6 Componenti aggiuntivi (temi, estensioni e file di lingua) 14513.7 Trasformare Thunderbird in una soluzione PIM completa 146

13.7.1 Scaricare e installare le estensioni PIM 14713.7.2 Creazione e configurazione di un account Google Calendar 147

13.8 Configurazione di Lightning 14913.9 La sincronizzazione col cellulare 151

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IX | Sommario

Capitolo 14 Altre versioni di Ubuntu 15314.1 Edubuntu 153

14.1.1 Le categorie dei Programmi Edubuntu 15314.1.2 I punti di forza di Edubuntu 155

14.2 Xubuntu 15614.2.1 Le caratteristiche di Xubuntu 15614.2.2 L’interfaccia e le applicazioni 157

14.3 Ubuntu server 15714.4 Gobuntu 15714.5 Ubuntu mobile 157

Capitolo 15 Risolvere problemi comuni 15915.1 Il Boot 15915.2 System not found 15915.3 Non viene avviato il live-CD all’accensione del computer 16115.4 Problemi con Ubuntu LiveCD,avvio in Safe Graphics Mode 16215.5 Problemi durante e dopo l’installazione: blocco all’82% 163

15.5.1 Il sistema si blocca improvvisamente al primo avvio dopo l’installazione 163

15.5.2 Il comando Sudo non funziona 16415.6 Usare Alternate CD 16515.7 Problemi Hardware 165

15.7.1 Riconoscimento del Modem 16615.7.2 Riconoscimento della scheda video 16615.7.3 Problemi con l’audio 16715.7.4 Riconoscimento della scheda di rete 16715.7.5 Problemi con il mouse 167

15.8 Problemi di rete 16715.8.1 Parametri di rete 16815.8.2 Routing, ovvero l’instradamento dei pacchetti 16815.8.3 Risoluzione dei nomi 17015.8.4 Utility Network tools 171

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Sommario | X

Capitolo 16 Ubuntu accessibile 17316.1 LiveCD 17316.2 Attivare le Tecnologie assistite 17416.3 Login accessibile 17516.4 Video 17516.5 Audio – Text-to-Speech 17616.6 Braille 17616.7 Tastiera 177

16.7.1 Impostazioni tastiera 17816.7.2 Monitor accessibilità tastiera 178

16.8 Mouse 17816.9 Tastiera e Mouse a video 179

Gli autori 181

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Capitolo 1

Benvenuti nel mondo di Linux e Ubuntu

1.1 Cosa è Ubuntu Tutti sappiamo riconoscere un PC, o Personal Computer: un macchinario pie-no di elettronica in grado di farci fare cose mirabolanti, spesso complicato da usare, ma per molti di noi irrinunciabile. Tutti, inoltre, abbiamo sentito parlare di Windows, e sappiamo che Windows è una famiglia di Sistemi Operativi, ovvero dei software molto complessi che permettono al PC di funzionare e a noi di utilizzare numerosi programmi, come ad esempio Internet Explorer, Microsoft Word e altri. Pochi, invece, sanno che esistono altri sistemi operativi, meno diffusi ma al-trettanto validi: uno di questi prende il nome di Linux, è un sistema operativo “libero” e gratuito, utilizzato in tutto il mondo sia per “gioco” che per lavoro, con ottimi risultati. In realtà, il termine Linux si riferisce alla componente cen-trale del Sistema Operativo, detta Kernel, ma nel vocabolario comune ormai Linux abbraccia come significato l’intero Sistema Operativo. Esistono diverse versioni di Linux, e una di queste si chiama Ubuntu. Ubuntu è una parola africana che significa “umanità verso gli altri”, ed è stato creato da un giovane miliardario sudafricano, Mark Shuttleworth, con lo scopo di renderlo un Linux “per esseri umani”, ovvero molto facile da usare. Questa guida cerca di spiegare con termini chiari e, appunto, semplici come usare Ubuntu.

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Capitolo 1 | 2

1.2 Perché usare Ubuntu? Ubuntu porta con sè molti vantaggi rispetto ad altri sistemi operativi: è sta-bile, praticamente immune ai virus, richiede poche risorse per funzionare, è gratuito e si aggiorna con molta facilità. In Ubuntu sono inoltre disponibili, sempre gratuitamente, moltissimi programmi software. Nel mondo ci sono milioni di PC che funzionano con Ubuntu. Lo scopo di questa guida è aiutare a capire qualcosa di più di Ubuntu, per poi poterlo eventualmente installare e utilizzare e poter così godere dei vantaggi. Attenzione: Ubuntu non è SEMPRE necessariamente la scelta migliore, vi sono situazioni in cui è preferibile rimanere col proprio sistema operativo (Windows, ad esempio), perché ci sono dei fattori che limitano tale scelta. Se, ad esempio, si utilizza il PC sul lavoro, difficilmente si riuscirà a convincere la propria azienda a installare Ubuntu nel PC in uso.

1.3 Un piccolo suggerimento Cercate di dedicare qualche minuto alla lettura di questa guida; se pensate che faccia per voi, che spieghi le cose in maniera chiara e semplice, forse è giunto il momento di lanciarsi in una nuova piccola avventura, la scoperta di nuovi software che potrebbero cambiare in positivo il vostro approccio con l’informatica.

1.4 Perché passare da Windows a Ubuntu Windows è il sistema operativo più diffuso nel pianeta, presente su oltre il 90% dei PC in circolazione. Questo risultato è il frutto di un prodotto rela-tivamente semplice ed economico, di accordi commerciali intelligenti, di un marketing efficace. Se, però, vogliamo davvero usare il nostro PC per quello che è, ovvero un ottimo strumento informatico, è bene iniziare a valutare con onestà le alternative a Windows, come Mac OS X o Ubuntu. Ecco quelli che a nostro parere sono i vantaggi per chi decide di passare a Ubuntu, abbandonando Windows oppure semplicemente affiancandolo a Ubuntu nello stesso PC.

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3 | Benvenuti nel mondo di Linux e Ubuntu

vAnTAggIUbuntu è molto stabile. Ciò significa che il nostro computer si bloccherà meno spesso, rendendoci la vita più facile.

Ubuntu è gratuito. Non ci sono costi di licenza per utilizzare Ubun-tu e inoltre è già compresa nell’installazione di base la suite per ufficio OpenOffice.org, un’ottima alternativa a Microsoft Office. Tutto que-sto non costa un centesimo.

Ubuntu si aggiorna facilmente. A differenza di Windows o di altri sistemi, l’aggiornamento di Ubuntu (per correggere falle di sicurezza o per installare nuove versioni dei programmi installati) avviene con una facilità e una stabilità impareggiabili. Un gran vantaggio per chi non vuole perdere tempo ad aggiornare il PC, o vuole evitare i con-sueti problemi legati all’aggiornamento del software.

Ubuntu mette a disposizione molto software. Tramite uno stru-mento grafico facile e intuitivo (Synaptic), è possibile cercare tutti software disponibili (e gratuiti) per Ubuntu per nome o per categoria. È possibile, ad esempio, installare un software per fare grafica (Gimp), per ascoltare musica (vlc), per creare oggetti 3D (blender), per gestire le proprie fotografie (F-spot) e tanto altro ancora, con grande facilità e senza spendere soldi.

Ubuntu è "abbastanza" sicuro. Attenzione: nessun PC, se non messo a punto in maniera particolare, può considerarsi sicuro. Ubun-tu, tuttavia, già nella sua installazione di base, garantisce un livello di protezione sufficiente per la maggior parte degli utenti. Moltissimi malware, spyware, adware, virus, worm e trojan (sono diverse cate-gorie di minacce informatiche) non riescono a penetrare il sistema di Ubuntu, mentre sono un pericolo per altri sistemi. I motivi di questo elevato livello di sicurezza sono due: in primis Windows è molto più diffuso, quindi i malintenzionati si concentrano su di esso; in secondo luogo Ubuntu è impostato in maniera da dare grande importanza alla sicurezza.

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Capitolo 1 | 4

Ubuntu richiede meno risorse hardware. Questo permette di far funzionare Ubuntu senza dover aggiornare le componenti del PC, o addirittura comprarne uno nuovo.

Ubuntu è veloce. Per molte operazioni, Ubuntu è più veloce di altri sistemi operativi, sia come pura velocità di esecuzione dei program-mi, sia come procedure per svolgere dei compiti.

Ubuntu si aggiorna ogni sei mesi... in un click! Ubuntu rilascia una nuova versione del sistema ogni sei mesi; in tal caso è possibile aggiornare il sistema alla nuova versione con un solo click.

Ubuntu è “per esseri umani”. Ciò significa che molte cose, nel tem-po, migliorano per avvicinare il PC sempre di più alle esigenze di noi esseri umani. È per questo che, in poco tempo, è migliorata di molto la compatibilità di Ubuntu con computer, stampanti, telecamere e fotocamere e migliorerà sempre di più.

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A questo punto, però, è opportuno elencare anche alcuni degli svantaggi principali di Ubuntu, in particolare rispetto al sistema operativo più diffuso, Windows.

SvAnTAggIMolti programmi non funzionano con Ubuntu, specialmente quelli aziendali e molto spesso non è sufficiente avere un programma al-ternativo.

Non sempre è semplice installare Ubuntu, anche se, negli ultimi tem-pi, un numero crescente di rivenditori di informatica offrono PC con Ubuntu preinstallato.

Non è semplice trovare supporto professionale per Ubuntu, qualora si avesse bisogno di risolvere un problema.

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5 | Benvenuti nel mondo di Linux e Ubuntu

Detto questo, procedete nella lettura e preparatevi a cimentarvi con questo in-teressante sistema operativo.

Molti giochi non funzionano con Ubuntu.

Molte operazioni si effettuano in maniera diversa da come si era abi-tuati in ambiente Windows, quindi le nostre “competenze informati-che” avranno bisogno di essere integrate.

Per configurare o installare alcune applicazioni talvolta bisogna ricor-rere all’utilizzo del Terminale, che somiglia molto alla finestra DOS di qualche anno fa.

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Il logo di Ubuntu

Questa guida viene creata e mantenuta da un folto gruppo di volontari, gui-dati da un entusiasta di Ubuntu, Simone Brunozzi. Il sito web ufficiale di que-sta guida è www.ubuntusemplice.org, mentre il sito personale di Simone è www.ubuntista.it.

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Capitolo 1 | 6

Per qualsiasi domanda, potrete contattare Simone all’indirizzo e-mail [email protected]. Cercherà, tempo permettendo, di rispondere a tutti i lettori.

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Capitolo 2

2.1 vantaggi e svantaggi del LiveCDUn LiveCD è un CD (o altro supporto rimovibile) che contiene un sistema operativo in grado di avviarsi senza bisogno di apportare modifiche all’hard disk, a meno che non venga richiesto dall’utente. In parole povere, un LiveCD permette di utilizzare un sistema operativo senza doverlo necessariamente installare. È possibile trovare un LiveCD per Ubuntu in allegato alle principali riviste informatiche, oppure scaricarlo dal seguente indirizzo e poi masteriz-zarlo: http://it.releases.ubuntu.com/7.10/ubuntu-7.10-desktop-i386.iso Il file da scaricare è un “ISO”, ovvero un file che può successivamente essere facilmente masterizzato in un CD o DVD.

2.1.1 vAnTAggI Usare un LiveCD permette di verificare che le periferiche vengano corretta-mente riconosciute da Ubuntu. Considerate tuttavia che alcune periferiche che non funzionano con il LiveCD possono essere configurate e rese funzio-nanti in un momento successivo. Inoltre, con il LiveCD si possono creare file e provare l’utilizzo dei software già presenti in Ubuntu; una volta installato, se ne potranno aggiungere altri.

2.1.2 SvAnTAggI Usando un LiveCD tutte le modifiche apportate vanno perse una volta riav-viato il PC.

Il LiveCD di Ubuntu

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Capitolo 2 | 8

Se il vostro hardware necessita di una configurazione speciale, per esempio, sarete costretti a riconfigurare il sistema ogni volta che accedete al LiveCD. Se si pensa ai driver dei tasti speciali di una tastiera multimediale questo proble-ma potrà sembrare banale, ma basta pensare alla scheda video e già le cose cambiano... Su alcuni computer, specialmente quelli meno recenti, sarà impossibile uti-lizzare il LiveCD standard. A soluzione di questo problema c’è la versione Al-ternate di Ubuntu, che offre un installatore a riga di comando, poco esoso in termini di risorse e molto facile da usare grazie alla procedura guidata. Se all’interno del LiveCD si crea un file che si vuole conservare, è bene accer-tarsi di salvarlo su un supporto esterno (CD, penna USB, ecc.) oppure diretta-mente nel disco rigido.

2.1.3 MODALITà DI UTILIzzO Vi sono altre modalità che un utente un po’ più esperto può scegliere per utilizzare il LiveCD.

Recupero dei dati: un LiveCD si può utilizzare per recuperare i file da siste-mi operativi che non si avviano.

Diagnostica: si può utilizzare anche per controllare gli eventuali problemi dell’hardware.

Suite da lavoro di emergenza: se si ha urgente bisogno di scrivere e stampare un documento e, per un motivo o per l’altro, il sistema operativo in-stallato sul computer non si avvia o non è presente la suite office, allora viene in aiuto il LiveCD. Lo si inserisce, si attende che si avvii e si ha a disposizione l’intera suite OpenOffice.org pronta per l’uso.

2.2 Avvio del LiveCD Bene! È giunto il momento di provare Ubuntu senza rischi. Inserite il LiveCD nel computer e riavviatelo. Apparirà la schermata in figura.

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9 | Il LiveCD di Ubuntu

La schermata di avvio (boot)

Da qui è possibile accedere alle seguenti funzioni.

tart or install Ubuntu: accedete a Ubuntu in modalità live, e se piace lo si può installare;

Start Ubuntu in safe graphics mode: utilizzate questa scelta se si han-no problemi di visualizzazione;

Install with driver update CD: permette di installare Ubuntu con CD contenente dei driver per Ubuntu;

OEM install (for manufacturers): installa la versione OEM di Ubuntu con software e configurazioni utili alle aziende produttrici;

Check CD for defects: se il LiveCD non funziona correttamente, prima di provare Alternate potete eseguire questo controllo per verificare che il CD non sia danneggiato (corrotto);

Memory test: controlla che i moduli di memoria virtuale (RAM) siano fun-zionanti. Se si riscontrano problemi insoliti e se il CD non è corrotto, questo

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Capitolo 2 | 10

test permette di verificare che la RAM funzioni correttamente. Nel caso il test fallisca, provare Ubuntu Alternate o far controllare i moduli di memoria del PC.

Tra le opzioni in basso, si può scegliere F2 per selezionare la lingua. Le altre opzioni verranno trattate nel corso del capitolo.

2.2.1 COSA fARE SE IL LIvECD nOn SI AvvIA Può capitare che su alcuni computer l’avvio del LiveCD non avvenga. Ciò può accadere per due motivi:

Il computer è un Mac Intel;

Il bios del computer non è configurato correttamente.

Nel primo caso è semplice. Basta riavviare il Mac tenendo premuto il tasto C e con il disco già inserito. Nel secondo caso invece, bisogna indicare al bios (ovvero quel piccolo softwa-re che si preoccupa all’avvio di caricare il sistema operativo) che l’ordine in cui si vuole che i dispositivi siano caricati (ordine di boot) è il seguente: Floppy, Cd-rom, Hard disk.

2.3 Avvio di Ubuntu La prima voce rappresenta l’avvio standard ed è probabilmente la scelta adat-ta alle esigenze della maggior parte degli utenti. Quando si sarà caricato il LiveCD verrà visualizzata la Scrivania. A un primo sguardo non dovrebbe essere difficile individuare le parti essen-ziali dell’interfaccia. In alto e in basso sono presenti due pannelli. Su quel-lo in alto si trovano il menu e l’orologio di sistema, oltre al pulsante per lo spegnimento e l’area di notifica. In basso c’è la barra delle applicazioni, con il cestino e il pulsante per mostrare il desktop. Nonostante questi elementi siano organizzati in modo molto intelligente, è comunque possibile spostarli a piacimento e aggiungerne altri, oppure anche rimuoverli.

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11 | Il LiveCD di Ubuntu

La Scrivania del LiveCD

2.3.1 PROvARE LE APPLICAzIOnI Una delle prime cose che, probabilmente, interesserà fare, è provare le varie applicazioni disponibili. Iniziamo quindi a esplorare le applicazioni per scopri-re quanti software vi mette a disposizione il LiveCD. Se ne potranno comun-que aggiungere altri. Ubuntu è piena di cose interessanti da provare, ma in particolare consigliamo questi programmi:

Rhythmbox;

Sudoku;

Gimp;

OpenOffice.org.

Se si ha a disposizione una connessione a internet si consiglia di provare anche Firefox e Pidgin. Probabilmente troverete interessante dare un’occhiata alla cartella Examples sul desktop, che contiene alcuni file realizzati con vari software liberi.

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Capitolo 2 | 12

Le periferiche di archiviazione come le chiavette usb sono riconosciute al volo

2.3.2 gLI ALTRI MEnU Dopo che vi sarete divertiti a provare i fantastici strumenti che offre Ubuntu, potrete anche esplorare i menu Risorse e Sistema, che permettono di interagi-re con l’hardware e le preferenze del sistema operativo. Come al solito vi ricor-do che i cambiamenti che verranno apportati come ad esempio il tema delle finestre o lo sfondo del Desktop verranno annullati al riavvio del computer.

2.3.3 PROvARE LE PERIfERIChE Il LiveCD è un buon modo per rendersi conto del supporto hardware di Ubuntu. Partendo dal fatto che Ubuntu supporta una straordinaria quantità di hardware in maniera automatica, è da tenere presente che a volte alcune periferiche dovranno essere configurate, oppure sarà necessario ricercare il driver in Rete. In alcuni casi, purtroppo, alcune periferiche possono non fun-zionare, oppure farlo in modo parziale.

Avendo a disposizione il LiveCD si consiglia di provare l’hardware che si usa più frequentemente (ad esempio la stampante, la macchina fotografica digi-tale, eccetera) tenendo sempre presente che se una periferica non funziona subito non è detto che non sia possibile renderla funzionante.

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13 | Il LiveCD di Ubuntu

2.4 Panoramica sulle altre opzioni Le altre opzioni rivestono un ruolo di utilità leggermente minore rispetto alla prima, specialmente per un utente che vuol solo provare o installare Ubuntu. Perciò qui spiegheremo che cosa consentono di fare, senza soffermarci troppo sui dettagli meno interessanti.

2.4.1 L’InSTALLAzIOnE In MODALITà gRAfICA SICURA Questa opzione è molto simile alla prima. Se si riscontrano problemi con l’av-vio standard del LiveCD, che riguardano la visualizzazione a video (ad esem-pio sul monitor non si vede nulla) allora provate con questa opzione. Ven-gono caricate delle impostazioni video di base adatte a quasi tutte le schede grafiche.

2.4.2 InSTALLAzIOnE COn Un DISCO DEI DRIvER Il crescente successo di Ubuntu ha fatto sì che alcuni produttori comincino a fornire dei dischi con i driver per il loro hardware. Dell, ad esempio, oltre a vendere dei computer con Ubuntu preinstallato negli Stati Uniti e in alcuni paesi europei, fornisce dei driver per il suo hardware. Se avete un disco dei dri-ver fatto apposta per Ubuntu potete optare per questo tipo di installazione.

2.4.3 InSTALLAzIOnE OEM PER ASSEMBLATORI Questa opzione consente un’installazione pensata per chi deve preinstallare Ubuntu su una macchina e poi venderla. È rivolta principalmente a coloro che assemblano i computer.

2.4.4 COnTROLLO DEI DIfETTI SUL CD Questa opzione è utile quando si riscontrano dei malfunzionamenti del disco. Se il LiveCD si comporta in modo strano, avviate questa opzione e aspettate che il controllo sia terminato. Se il controllo riscontra dei problemi, scaricate nuovamente Ubuntu e masterizzatela su un disco nuovo.

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Capitolo 2 | 14

Le altre opzioni di installazione di Ubuntu

2.4.5 TEST DELLA MEMORIA Questo test permette di verificare che la memoria RAM funzioni bene e sia sufficiente per far avviare il LiveCD. Il minimo richiesto per il funzionamento del LiveCD è di 256 MB, ma più se ne ha, più reattivo e veloce sarà il sistema. Se il controllo dovesse riscontrare dei problemi sulla memoria RAM, essendo un problema hardware, sarà necessario provvedere a far sostituire la memoria danneggiata con una funzionante.

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3.1 IniziamoUna volta compreso e aver provato Ubuntu con il LiveCD, è il momento di installarlo sul PC. Sono due le situazioni in cui vi potrete trovare:

installare Ubuntu su un PC senza sistema operativo;

installare Ubuntu su un PC con Microsoft Windows preinstallato.

Per l’installazione di Ubuntu 7.10 sono richiesti i seguenti requisiti minimi:

un processore da 500 Mhz o superiore;

almeno 256 MB di Ram;

almeno 3,5 GB di spazio disco.

L’installazione di Ubuntu si articola in otto passaggi, molto semplici e velo-ci. L’unico punto a cui dovrete prestare la massima attenzione è la fase del partizionamento del disco. Un errore in questa fase può dare come risultato un sistema funzionante ma pesantemente rallentato e, probabilmente, sareste costretti a ricominciare tutto daccapo. Oppure potreste compromettere l’in-tegrità dell’installazione di Microsoft Windows (se presente). Prima di iniziare, ecco qualche ulteriore suggerimento per tutta la procedura da seguire.

Capitolo 3

Installare Ubuntu passo passo

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Capitolo 3 | 16

Tutte le finestre dell’installazione di Ubuntu hanno in comune un importante particolare.Si tratta dei bottoni di navigazione che troverete in qualsiasi schermata da qui in avanti. Il loro funzionamento è veramente basilare. Cliccate col tasto sinistro del mouse sul bottone Avanti per proseguire. Con il bottone Indietro si ha la possibilità di tornare indietro, con il tasto Annulla si interrompe l’in-stallazione. Per prima cosa avviate il computer assicurandovi di inserire subito il LiveCD e di procedere con l’avvio di Ubuntu, esattamente come già fatto nel capitolo precedente. Appena finito il caricamento vi troverete in questa schermata:

Ecco come si presenta il LiveCd appena avviato

Ora fate doppio-clic col tasto sinistro del mouse sull’icona “installa” per avvia-re l’installazione di Ubuntu. Si aprirà la finestra di “Benvenuto” dalla quale potrete scegliere la lingua in cui verrà effettuata l’installazione. Se state usando il CD d’installazione e non il DVD è probabile che a fine in-stallazione vi troverete un sistema perfettamente funzionante, ma con l’in-terfaccia bilingue (inglese-italiano). Non vi preoccupate. Alla fine del capitolo vedremo come trasformare tutta l’interfaccia nella lingua preferita. Naturalmente scegliete Italiano e cliccate col tasto sinistro su Avanti.

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17 | Installare Ubuntu passo passo

La finestra di benvenuto dell’installazione

Il primo passaggio dell’installazione è la selezione del fuso orario. Solitamente basta scegliere la capitale della nazione in cui si vive perché Ubuntu si autore-goli sul fuso orario nazionale. Selezionate quindi la capitale e cliccate col tasto sinistro del mouse su Avanti. Adesso invece vi viene chiesto di selezionare il layout corretto per la tastiera. In diverse parti del mondo si utilizzano tastiere diverse e a volte le differenze sono notevoli. È perciò necessario scegliere il tipo di tastiera corretto per noi. Per l’Italia si può scegliere fra tre tipi:

Italy •Italy - Eliminate dead keys (escludi i tasti “morti”) •Italy - Macintosh (tastiera italiana per computer Apple) •

Ora, a meno che non abbiate un Apple Mac, scegliete la prima opzione e clic-cate col tasto sinistro su Avanti. Se non siete pienamente convinti della scelta, avete a disposizione una casella bianca che appare nella parte in basso a de-stra della finestra. Qui è possibile digitare ciò che si desidera senza influenzare minimamente l’esito dell’installazione.

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Capitolo 3 | 18

Scelta della tastiera

3.1.1 IL PARTIzIOnAMEnTO DELL’hARD DISkA questo punto siamo giunti alla fase più importante di tutta la procedura di installazione: il partizionamento dell’hard disk. Non si dimentichi che in questo primo caso stiamo prendendo in considerazione un computer con un hard disk interamente libero (indipendentemente dalle dimensioni). Come si può vedere nell’immagine, Ubuntu ha riconosciuto correttamente l’unico hard disk presente nel computer: un disco di tipo SCSI delle dimensioni di 5,4 GB. Esistono principalmente due tipi di dischi rigidi (hard disk): ATA (paralleli o seriali, ovvero PATA o SATA), o SCSI (si legge “scasi”). La differenza principale tra questi due tipi di dischi consiste nelle loro prestazioni. Si ha la possibilità di scegliere fra due opzioni per il partizionamento: guidato; manuale. Prima di andare avanti è giusto sapere come funzionano le partizioni di Linux. Linux per poter funzionare correttamente necessita di almeno 2 partizioni:

Partizione dati, è la partizione dove è contenuto il sistema operativo vero e proprio e, se non specificato diversamente, anche tutti gli altri dati (compresi quelli personali) dell’intero sistema.

Partizione di swap, è una partizione speciale che Linux utilizza per si-mulare la memoria RAM quando quest’ultima non è sufficiente. È un con-

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cetto un po’ particolare, più programmi vengono aperti e più memoria RAM si utilizza. Quando si arriva a saturare tutta la memoria disponibile e a chiederne ancora, Linux simula questa RAM mancante (rispetto alla richiesta) tramite la partizione di swap presente nel vostro disco. Natural-mente l’hard disk è di gran lunga più lento della memoria RAM, pertanto l’intero sistema subirà un calo di prestazioni. Se si arriva da una qualsiasi versione di Windows termini quali “File di swap” e “memoria virtuale” dovrebbero essere già noti.

Linux è composto da migliaia di directory, quelle fondamentali sono quelle nella radice dell’hard disk, chiamato “/”. Alcune di queste possono essere, ad esempio, /etc, /boot, /home, /var/ e via dicendo. Si ha la possibilità di creare una partizione separata per ogni singola directory tra queste o addirittura per una qualsiasi sottodirectory che compone il sistema. Per quale motivo si creano più partizioni? Nella directory /home finiranno tutti i dati dell’utente: documenti, desktop, preferiti di internet, la posta e quant’al-tro. Se si sposta la directory /home in una partizione separata dal resto del sistema operativo (/) si potrà formattare tutte le volte che lo si desidera la par-tizione principale senza preoccuparsi dei dati, perché saranno sempre al sicuro sull’altra partizione che non verrà toccata nell’operazione di formattazione.

3.1.2 LA PROCEDURA gUIDATA E LA PROCEDURA MAnUALEA questo punto dobbiamo decidere che tipo di procedura seguire, se quella guidata o quella manuale. Se sceglierete Guidato, Ubuntu creerà un sistema base con le due partizioni strettamente necessarie, occupando l’intero disco da 5,4GB che ha rilevato. Se invece si sceglie l’altra opzione sarà necessario partizionare il disco manual-mente. In questo caso scegliete Guidato e cliccate col tasto sinistro del mouse su Avanti. La prossima schermata mostra un utilissimo strumento presente in Ubuntu, l’assistente alla migrazione. Il nuovo assistente alla migrazione è uno strumento che riconosce molti ele-menti del profilo in Windows e permette di importarli in Ubuntu. In questo caso risulta vuoto perché stiamo lavorando su un hard disk senza Windows presente.

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Capitolo 3 | 20

3.1.3 LA CREAzIOnE DI Un UTEnTEUbuntu, come tutte le altre distribuzioni Linux, si basa su utenti. Quindi biso-gna creare un utente da poter utilizzare in Ubuntu. Le informazioni che vi vengono richieste sono, nell’ordine:

Il nome, l’identificativo dell’utente che state creando; •Uno username, o soprannome per effettuare il login; •Una password, da digitare 2 volte per conferma; •Hostname, ossia il nome del computer su cui si sta installando Ubun-•tu.

Inserite queste informazioni e cliccate col tasto sinistro del mouse su Avanti. L’ultima schermata è fondamentalmente un riepilogo di tutte le informazioni che sono state inserite finora nelle precedenti schermate. Come si può vedere nella parte bassa, Ubuntu ci mostra le partizioni che ver-ranno create e formattate. Si noti come Ubuntu ha deciso di crearne due: una partizione per i dati e un’altra partizione dedicata allo swap.

Assistente alla migrazione

Vedremo il suo funzionamento nel dettaglio nel prossimo paragrafo. Per il momento, cliccate col tasto sinistro del mouse su Avanti. Siamo giunti all’ultimo passaggio della nostra procedura: la creazione di un utente.

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A questo punto non avremo praticamente più nulla da impostare, ma può essere istruttivo cliccare col tasto sinistro sul tasto in basso a destra denomi-nato Advanced. Ora vi appare una finestrella dove si possono riconoscere due parti:

Boot Loader;•Popularity Contest.•

Riepilogo dell’installazione

IL BOOT LOADER

Il boot loader è un programma che si installa solitamente nel MBR (Ma-ster Boot Record) dell’hard disk. L’MBR è il settore di avvio dell’hard disk che consiste nei primi 512 byte (mezzo kB) dell’hard disk stesso e contiene la sequenza di comandi necessaria per l’avvio del sistema operativo. In Linux, uno dei boot loader più conosciuti e che viene usato anche da Ubuntu è Grub. La funzione principale di Grub è quella di coordinare l’av-vio del sistema operativo; sia che se ne abbia uno solo o che se ne abbiano altri installati. Anche in questo caso, sebbene si abbia solo Ubuntu instal-lato, la presenza di un boot loader è fondamentale in quanto all’avvio si potranno comunque operare delle scelte.

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Capitolo 3 | 22

POPULARITy COnTEST

Il progetto Popularity Contest di Ubuntu è un tentativo di fare una mappa dell’utilizzo dei pacchetti di Ubuntu. Abilitando questa opzione invierete settimanalmente, in maniera completamente automatica e trasparente, la lista dei pacchetti software installati e il tempo di accesso ai file più rile-vanti. Il sito che raccoglie i dati pubblica le statistiche raccolte dai report che vengono inviati dagli utenti. Ogni giorno il server rende anonimi i risultati e aggiorna il sondaggio. Naturalmente è tutto pubblico e lo si trova qui: http://popcon.ubuntu.comPersonalmente, il mio consiglio spassionato è quello di abilitare questa funzione e dare il proprio contributo alla comunità di Ubuntu. È comple-tamente anonimo, non costa nessuna fatica, ma per il team di sviluppa-tori di Ubuntu è di fondamentale importanza.

Anche Windows ha un suo boot loader chiamato NTldr che fa le stesse identiche cose ma, a differenza di Grub può gestire solo sistemi Micro-soft. Se per caso vi fosse capitato di vedere un PC con due sistemi ope-rativi Windows installati, avrete sicuramente notato un piccolo menu di scelta all’avvio del pc. Ecco, proprio quello, è il boot loader di Microsoft.

Una volta fatte le vostre scelte cliccate col tasto sinistro del mouse su OK. Ora cliccate sempre col tasto sinistro del mouse sul bottone Avanti.

3.1.4 COMPLETAMEnTO DELL’InSTALLAzIOnEL’installazione di Ubuntu 7.10 è a questo punto completa, ora si avvieranno una serie di operazioni automatiche per partizionare l’hard disk, installare i pacchetti e riconoscere le periferiche. Il tutto in maniera completamente au-tomatizzata. Al termine dell’installazione potrete riavviare il PC e rendere subito operativa la nuova Ubuntu.Cliccate col tasto sinistro del mouse su Riavvia Ora e godetevi il vostro nuovo sistema operativo libero. Vedremo ora come, partendo da un PC con l’intero hard disk occupato da

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23 | Installare Ubuntu passo passo

Windows arriveremo ad avere un sistema dual boot, ossia avremo un PC con installati e funzionanti sia il sistema Windows preesistente, sia la nostra nuova installazione di Ubuntu Linux. Il tutto con un menu iniziale che vi permetterà di scegliere, appena acceso il pc, quale sistema avviare. La nostra situazione di partenza dovrebbe essere la seguente.

La partizione di Windows occupa l’intero hard disk

In questo caso la prima cosa da fare sarà ridimensionare la partizione Win-dows per avere spazio sufficiente per poter installare il nostro Ubuntu. Ubuntu non necessita dello stesso spazio di Windows Vista, ma l’installazione base comprende già parecchi software; l’utente ne vorrà sicuramente instal-lare altri per conoscere questo nuovo mondo; consideriamo anche un po’ di spazio per i dati personali: come minimo dovremo ritagliare 5GB o anche di più. Dipende essenzialmente da quanti dati sono già presenti sulla partizio-ne Windows. Se, per esempio, avremo una partizione da100GB, di cui 80GB occupati da dati e software, non potremo certo andare a ritagliare 30GB per Linux. Andremmo a perdere 10GB di dati dalla partizione NTFS. Il nostro computer di esempi presenta un hard disk interamente occupato dall’unica partizione presente su cui è installato Windows. Questa partizione è da 20GB totali, ma noi ne abbiamo occupati 7,28. In questo caso è ipotizzabile ridimensionare questa partizione dagli iniziali

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Capitolo 3 | 24

20GB alla nuova dimensione di 10GB per averne altrettanti non utilizzati da poter dedicare a Linux. Ma prima di procedere dovremo compiere tre operazioni:

eseguire l’utility Scandisk sulla nostra partizione;eseguire l’utility Defrag sulla nostra partizione;fare un backup dei propri dati.

Il backup è un’azione importantissima e di vitale importanza. Qualcosa può sempre andare storta e il backup è l’unica cosa che ci rende tranquilli e ci permette di operare liberamente. Basti solo pensare a Windows NT4, 2000, XP & Vista. Ognuno di loro monta una versione diversa di file system NTFS (il sistema di organizzazione dei vostri dati sulle partizioni) con caratteristiche diverse fra di loro, ma prendono tutti il nome di NTFS. Noi stiamo per inter-venire proprio su questo elemento. Un backup è d’obbligo. Esistono diversi modi per effettuare un backup, si possono usare:

CD/DVD vergini;un secondo hard disk montato direttamente nel computer o esterno su porta USB;una unità a nastro o a cartucce;una condivisione di rete;combinare una di queste soluzioni con un programma adatto a compri-mere i dati.

L’utility Scandisk eseguirà un controllo dell’intera partizione e correggerà even-tuali errori logici dei dati. Questo è un passaggio fondamentale che prepara la partizione al passo successivo: la deframmentazione dei dati. Se Scandisk dovesse rilevare degli errori fisici, ossia dei settori dell’hard disk danneggiati, è necessario interrompere la procedura e provvedere alla sostituzione dell’hard disk. Proseguendo si potrebbe compromettere definitivamente sia l’installa-zione di Windows preeseistente che i dati presenti. L’utility defrag controlla l’intera partizione e ridistribuisce tutti i dati in manie-ra omogenea partendo dall’inizio della partizione e compattando tutti i dati di una stessa applicazione. Questo permetterà ai programmi di essere eseguiti più velocemente ma, soprattutto, quando andremo a ridimensionare la parti-

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zione NTFS andremo a ritoccarla partendo dalla fine di questa. Se i dati sono tutti posizionati all’inizio non correremo il rischio di danneggiare dei dati che per un motivo o per un altro sono sparpagliati. A questo punto cliccate su Apri > Risorse del computer, cliccate col tasto de-stro del mouse sul Disco C: cliccate col sinistro sulla voce Proprietà e scegliete la voce di menu Strumenti.

Gli strumenti messi a disposizione da Windows

La prima parte dell’installazione è identica a quella descritta nel paragrafo precedente. Qui di seguito i passaggi fondamentali. Avviate il computer selezionando il cd rom come prima periferica di boot e avviate il LiveCD. Fate doppio-clic col tasto sinistro del mouse sull’icona installa; si aprirà la fine-stra di Benvenuto dalla quale potrete scegliere la lingua in cui verrà effettuata l’installazione: scegliete Italiano e cliccate col tasto sinistro su Avanti.Selezionate la capitale del vostro Paese e cliccate col tasto sinistro del mouse su Avanti. Selezionare il layout corretto per la tastiera.Siamo giunti alla fase più importante di tutta la procedura d’installazione: il partizionamento dell’hard disk. Nel paragrafo precedente abbiamo conside-rato di lavorare su un PC con un hard disk interamente libero. In questo caso

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Capitolo 3 | 26

abbiamo Windows già installato che occupa interamente il nostro hard disk: dovremo ritagliare un po’ di spazio dalla partizione Windows per far spazio a Ubuntu. Come potete vedere dall’immagine qui di seguito, Ubuntu ha ri-levato la presenza di un altro sistema operativo già presente sull’hard disk e come soluzione preferenziale propone immediatamente di ridimensionare la partizione Windows al 73% (13 GB) dell’originale e installare Ubuntu nello spazio avanzato, ossia il rimanente 27%. Il tutto come partizionamento guida-to, quindi siete a un click dall’aver terminato l’operazione. Spostando il cursore, il valore minimo a cui si può arrivare è il 46% (8,2GB). Questo è il valore più basso in termini di spazio da riservare alla partizione su cui risiede Windows. Non è possibile andare oltre perché Ubuntu ha rilevato che oltre quel limite ci sono i dati. Quello che abbiamo fatto è stato sfruttare lo spazio vuoto della partizione di Windows per spostare a vostro piacimento il limite di Fine della partizione. Attenzione a non esagerare con i ridimensio-namenti, se si riduce al minimo lo spazio dedicato a Windows, al riavvio del computer, scegliendo Windows come sistema operativo, non si avrebbe più spazio a disposizione.Il prossimo passaggio sarà quello di importare i dati dalla partizione di Win-dows alla nuova partizione.Terminata l’importazione dei dati, si procederà con l’installazione come de-scritto nei paragrafi precedenti.

Importazione di dati da Windows

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Una volta terminato di installare Ubuntu, per poter usare il computer basta riavviare, dopo essersi assicurati di aver tolto il CD di installazione. In poco tempo vedrete apparire sullo schermo la scritta Ubuntu e la barra che indica che il sistema si sta caricando.

4.1 Il login Quando il caricamento sarà terminato vedrete comparire la “schermata di login”. Il login è l’inserimento del nome utente e della password, serve a Ubun-tu per due motivi: capire chi sta usando il computer (chiedendo appunto il nome utente) e proteggerne i file e le impostazioni (chiedendo la password).A questo punto inserite il nome utente che avete scelto durante l’installazione e premete Invio per confermare. Quindi inserite la password e premete nuovamente Invio per confermare Effettuato il login inizia la Sessione di lavoro. Ricordiamo che Ubuntu fa differenza tra lettere maiuscole e minuscole.

4.1.1 LA MULTIUTEnzA Ubuntu è un sistema che può essere usato da più persone ed è quindi chia-mato sistema multiutente. Durante il login riconosce chi sta usando il com-puter e avvia la sessione di lavoro per quel utente. I vantaggi di un sistema multiutente sono di avere uno spazio personale e protetto dagli altri utenti per i propri file e permette di configurare e per-

Capitolo 4

Primi passi con Ubuntu

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Capitolo 4 | 28

sonalizzare il proprio ambiente operativo senza modificare le impostazioni degli altri utenti.

4.1.2 OPzIOnI DI LOgIn In basso a sinistra nella schermata di login potete vedere il pulsante Opzioni:

Questo menu mostra le opzioni di login

Da questo menu potete scegliere le opzioni di login, si può per esempio sce-gliere la lingua con cui avviare la sessione oppure che tipo di sessione avviare; si può anche spegnere o riavviare il computer.

4.2 La scrivania La scrivania è un’area virtuale paragonabile a una vera e propria scrivania. Da qui potete avviare dei programmi, organizzare e sistemare i documenti, la musica, le foto e i video. Potete anche personalizzare l’aspetto della scrivania come è spiegato nel capitolo 9.

4.2.1 I PAnnELLI La scrivania di Ubuntu è caratterizzata da due pannelli: uno superiore e uno inferiore. Nel pannello superiore si trovano dei “menu a tendina” da cui po-tete avviare applicazioni, esplorare le risorse del computer o personalizzare il sistema.

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29 | Primi passi con Ubuntu

Il menu Risorse

Subito dopo i menu a tendina ci sono i pulsanti per lanciare le applicazioni più usate, di default ci sono i pulsanti per avviare un browser internet, un pro-gramma per gestire le e-mail e il pulsante per avviare la guida di Ubuntu. Sulla destra potete vedere il pulsante per spegnere il computer, un como-do orologio e calendario, la regolazione del volume dell’audio, un indicatore dell’utilizzo del collegamento alla rete, un pulsante per la ricerca veloce di do-cumenti, e-mail, pagine web o qualsiasi file in tutto il computer e un pulsante per spostarsi rapidamente tra un utente e l’altro. In basso a sinistra potete vedere l’elenco delle finestre aperte: viene mostrata l’icona e il titolo di ognuna per poterle riconoscere velocemente. Sulla destra potete vedere il cestino e il selettore delle aree di lavoro. Le aree di lavoro permettono di organizzare le finestre aperte. Se, per esempio, aprite un programma nella prima area di lavoro, potete spostarvi in un’altra area e aprire altri programmi senza avere troppe finestre aperte nello stesso spazio; nello spostamento da un’area a un’altra la scrivania rimane la stessa, cambiano solo le finestre aperte.

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Capitolo 4 | 30

4.2.2 ESEgUIRE Un PROgRAMMA Uno dei tanti pregi di Ubuntu è che già dall’installazione sono presenti mol-tissimi programmi, soprattutto quelli più utili come OpenOffice, un insieme di programmi che fornisce tutti gli strumenti necessari per scrivere testi, ela-borare tabelle e fogli di calcolo, creare database e altro ancora. OpenOffice è la versione libera della suite Office di Microsoft. Tutti i programmi presenti nel computer si trovano nel menu Applicazioni, divisi secondo la categoria a cui appartiene il software. Per aprire un programma è sufficiente cliccare con il mouse sul titolo nel menu. Questo in poco tempo si avvia ed è pronto per poter essere utilizzato. Per chiudere un programma, invece, basta usare i pulsanti in alto a destra della barra del titolo del programma.Cliccando sul rettangolino, invece, si espande la finestra per occupare tutto lo schermo fino ai pannelli. Una volta massimizzata una finestra potete ridurne le dimensioni cliccando nuovamente sul rettangolino. La riga orizzontale serve per ridurre la finestra a icona: non sarà più visibile sulla scrivania ma rimarrà comunque aperta nella barra inferiore: vedrete il titolo chiuso tra parentesi quadre e cliccandovi si renderà nuovamente visibile la finestra.

L’ elenco delle finestre aperte

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31 | Primi passi con Ubuntu

Una finestra ridotta a icona potrà essere riportata in primo piano cliccando sull’icona presente nella barra inferiore della scrivania.

4.2.3 I fILE E LE CARTELLE Nel computer potete tenere moltissimi tipi di file; un file è, a seconda del tipo, paragonabile a un oggetto reale: un documento di testo equivale a un foglio scritto, le immagini a delle foto, potete avere anche film o musica, proprio come se fossero dei cd o dei dvd. Le cartelle equivalgono a dei contenitori, in cui organizzare i documenti per-sonali. In Ubuntu la cartella home, ovvero la cartella che contiene tutti i file personali dell’utente, è già organizzata con altre sottocartelle: una per la musica, una per le foto, una per i documenti, per i video, per i modelli e per i file pubblici; esiste anche una cartella che contiene degli esempi di alcuni tipi di file.

Con il rettangolino si riporta alla larghezza standard la finestra

La cartella Home

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4.3 Il logout Il logout è una procedura che permette di uscire da un’applicazione informa-tica. Inoltre è il modo più sicuro per chiudere una sessione che è stata aperta effettuando il login. Cliccando su Termina Sessione si ritorna alla schermata di login. Cliccando su Blocca Schermo si avvierà il salvaschermo e il computer verrà bloccato.Per sbloccare il computer è sufficiente muovere il mouse e, alla richiesta, im-mettere la password . Cliccando su Cambia Utente si potrà iniziare una nuova sessione senza termi-nare quella precedente; cliccando su Sospendi il computer si metterà in stand-by, ovvero rimarrà acceso ma consumando meno energia, non tutti i servizi rimangono attivi quando il computer è sospeso . Cliccando su Iberna, invece, il computer non necessita di essere alimentato: sarà quindi come spento, ma al riavvio impiegherà pochi secondi ad avviarsi. Cliccando su Riavvia il computer si spegne e si riavvia da solo, infine, per spe-gnere il computer basterà cliccare su Spegni.

Termina sessione vi riporta alla schermata iniziale

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Ubuntu e Internet

Lo scopo di questo capitolo non è certamente quello di spiegare cos’è internet e quali sono i meccanismi che ne permettono il funzionamento. Tuttavia, non c’è dubbio sul fatto che qualche concetto rudimentale su come funziona la “grande rete” possa senz’altro essere d’aiuto alla comprensione del perché si fanno certe cose, in modo particolare per sapere ciò che si sta facendo quan-do configuriamo il nostro computer per funzionare in rete, per navigare in internet, leggere la posta e scrivere nei forum e nei blog.

5.1 Concetti di base delle reti Per capire cos’è una rete di computer non occorre pensare ai computer della NASA oppure alle grandi reti che si vedono in certi film. Per creare una rete sono sufficienti due PC. La maggior parte delle problematiche di rete che in-contrerete di fatto possono essere riprodotte nel salotto di casa. Provate a immaginare di avere due computer uno vicino all’altro.Quando nel primo computer vengono effettuate delle operazioni che “cer-cano” delle risorse, delle informazioni, dei documenti in un posto “remoto”, significa che il software che state usando sta cercando di “andare in rete”.Quando scriviamo www.ubuntusemplice.org nel nostro “browser”, in realtà compiamo diverse operazioni:

il nostro computer chiede al DNS, ovvero una sorta di elenco telefonico •per computer, l’indirizzo esatto che corrisponde a www.ubuntusemplice.org, alla stessa maniera in cui quando cerchiamo Simone Brunozzi, voglia-mo trovare il suo numero telefonico;

Capitolo 5

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Capitolo 5 | 34

con l’indirizzo IP del sito web che vogliamo raggiungere (l’equivalente del •numero telefonico di una persona) il computer è in grado di usare la rete e mandare una richiesta al computer con quell’indirizzo IP, che risponde-rà inviando le pagine web di www.ubuntusemplice.org.

Detta così sembra una cosa molto complessa, ma fortunatamente c’è già chi ha pensato a tutto questo e a noi non resta che accendere il PC e configurare quattro semplici parametri:

indirizzo IP;

maschera di sottorete o subnet mask;

default gateway;

DNS.

Vediamo insieme cosa significano questi parametri.

Indirizzo IP e subnet: ogni computer in internet deve essere identificato in modo univoco se vuole essere contattato dagli altri. Se ci fossero due com-puter con lo stesso indirizzo IP (come due persone con lo stesso numero di telefono) non sapremmo mai qual è quello giusto. Potete provare a immagi-nare l’indirizzo IP come l’indirizzo civico di casa. Se ci fossero due case con lo stesso indirizzo, il postino come farebbe a portare le lettere?

default gateway: quando il PC deve accedere a delle risorse (video, foto, pagine web) che si trovano all’interno della vostra rete, ad esempio quella aziendale o quella di casa vostra, questo parametro potrebbe essere tranquil-lamente ignorato. Il default gateway, infatti, entra in gioco quando il PC non riesce a raggiungere direttamente il server che contiene ciò che si sta cercan-do di raggiungere. Lo si può immaginare come un ponte tra voi o la vostra rete e il resto di internet.Continuando col paragone telefonico: se telefono a un numero nella mia pro-vincia, posso omettere il prefisso (ora in Italia non è più così, ma una volta lo era); se invece esco dalla mia provincia, il prefisso è necessario.

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DnS: come abbiamo detto poco fa, ogni computer (host) in internet è identi-ficato tramite il proprio indirizzo IP. Com’è possibile che quando noi digitiamo un URL (indirizzo web, come www.ubuntusemplice.org) sul nostro browser appaia il sito corrispondente? In realtà senza che noi ce ne accorgiamo il no-stro PC effettua una conversione del nome in indirizzo IP. Ad esempio www.ubuntusemplice.org diventa 208.97.156.91. Logicamente il PC di casa non può conoscere tutte le associazioni possibili URL > IP in internet, per questo esi-stono dei server dedicati a fare solo questo e sono proprio i server DNS che si vanno a impostare nelle proprietà della connessione.

5.2 Configurare la rete con Ubuntu Vediamo ora come configurare correttamente il PC. Selezionate il menu Sistema > Amministrazione > Rete, se richiesto inserite la password di amministrazione.

Richiesta della password di amministrazione

Si aprirà la finestra delle impostazioni di rete. Qui si ha la possibilità di configu-rare la rete sia essa wired, wireless, sia tramite un modem analogico (PSTN).

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Capitolo 5 | 36

La finestra delle impostazioni di rete

5.2.1 UBUnTU & RETE WIRED Iniziamo con il caso più comune, la rete cablata. In questo caso bisogna avere a disposizione un apparato al quale collegarsi per accedere alla rete. Tale ap-parato può essere un semplice switch oppure un apparato che include al suo interno le funzionalità di switch, modem xDSL e firewall. Non spiegheremo in questa sede come configurare questi apparati, per farlo di norma è sufficiente seguire le istruzioni ad essi allegate. Una volta collegato il cavo accederete alla finestra di configurazione della rete, selezionate la voce Connessione via cavo, quindi premete il pulsante Proprietà.

Impostazioni necessarie alla connessione

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37 | Ubuntu e Internet

Come vedete, si apre la finestra nella quale dovrete inserire i dati di cui abbia-mo parlato prima: indirizzo IP, maschera di rete e default gateway. Se vi trovate a casa, l’indirizzo del default gateway sarà quello del modem/router fornito dal gestore della linea xDSL, la maschera di rete 255.255.255.0, l’indirizzo IP invece deve essere un qualsiasi indirizzo che abbia i primi tre gruppi di numeri uguali a quelli del default gateway, ma l’ultimo necessaria-mente diverso altrimenti si avrà una duplicazione di indirizzi in LAN con la conseguenza che si bloccherà tutto. Se siete in una rete aziendale, questi pa-rametri vi verranno forniti dall’amministratore della rete. Una volta fatto questo, restano solo da impostare i server DNS. Per farlo torna-te alla prima finestra della configurazione di rete e selezionate il tab DNS.

Una volta inseriti questi parametri, se il router funziona correttamente non dovrete fare altro che aprire un browser e digitare l’URL di una pagina che si vuole visualizzare.

5.2.2 UBUnTU & RETE WIRELESS Per le reti wireless, resta valido quanto detto finora. Tuttavia, se con le reti cablate nessuno si può inserire all’interno del cavo stesso, con le reti wireless, non si può impedire che una persona rilevi il segnale radio e possa a sua volta

Impostazione dei server DNS

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Capitolo 5 | 38

utilizzare la vostra connessione per accedere a internet. Per questo motivo è opportuno utilizzare degli algoritmi di controllo di accesso e di crittografia dei dati. Nel primo caso vogliamo che solo chi è in possesso di una password possa collegarsi alla nostra rete wireless, nel secondo caso vogliamo che se qualcuno riuscisse a carpire dei dati che stiamo trasmettendo non li possa utilizzare perché resi illeggibili e quindi inutilizzabili grazie alla crittografia. Ora selezionate il menu Sistema > Amministrazione > Rete, se richiesto inseri-te la password di amministrazione. Selezionate Rete wireless e Proprietà; si aprirà la seguente finestra. Troviamo nuovamente i tre parametri di rete che abbiamo configurato prece-dentemente, in più dovremo definire l’SSID, il metodo di autenticazione e la password di autenticazione.

Le Proprietà di una rete wireless

I metodi di autenticazione disponibili sono: Chiave WEP (esadecimale); •Chiave WEP (ascii); •WPA Personal; •WPA2 Personal. •

Il metodo WEP (Wireless Encript Protection) è quello più vecchio e anche più

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diffuso sugli access point, il WPA (Wireless Protection Autentication) nella sua prima versione e nella sua evoluzione, sono più recenti e offrono maggiore sicurezza sulla rete e di conseguenza per i dati. Non tutti i PC e access point gestiscono il WPA, per sapere quale metodo potrete utilizzare, consultate il manuale del modem/router wireless (o access point se siete in una rete aziendale).

5.2.3 UBUnTU & PSTn In Ubuntu non poteva mancare la più classica delle connessioni che, seppur lenta in certe circostanze, è quella che ci salva sempre. Infatti connessioni come l’xDSL talvolta non sono disponibili a causa di problemi sulla linea o altro, mentre la linea telefonica è una risorsa sulla quale si può sempre far affidamento. Vediamo quindi, per completare la panoramica sulla configura-zione della rete del PC, anche quest’ultimo caso. Selezionate il menu Sistema > Amministrazione > Rete, se richiesto inserite la password di amministrazione. Abilitate quindi la sola connessione via modem e premete il pulsante proprie-tà in modo da configurare i parametri necessari. Sarà naturalmente necessario avere a disposizione un account fornito da un ISP (Internet Service Provider), ne esistono molti completamente gratuiti. A questo punto nel tab Generale dovrete inserire utente e password forniti dall’ISP al momento della registrazione e il relativo numero telefonico.

I dati necessari per la configurazione dell’accesso via modem

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Capitolo 5 | 40

Di norma ogni ISP ha un suo numero telefonico iniziante con le cifre 702. Tali informazioni sono di solito disponibili sul sito del gestore internet nella sezio-ne relativa all’assistenza. Nel tab Modem dovrete solamente verificare che sia presente il modem instal-lato sul PC. Se avete un modem seriale, dovrete verificare che sia selezionata la porta seriale a cui è collegato, ad esempio /dev/ttyS0 oppure /dev/serial1 Selezionati il volume e il metodo di composizione (toni o impulsi) date uno sguardo al tab Opzioni e ricordate di selezionare la voce Usare i server di nomi del fornitore di accesso internet come vedete nell’immagine di seguito.

Le impostazioni del modem

Le impostazioni opzionali del modem

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Il web è un immenso “archivio” di informazioni di ogni genere; vediamo come sfruttare al meglio questa risorsa per cercare la soluzione ai problemi legati a Ubuntu.

6.1 IRC IRC è l’acronimo di Internet Relay Chat ed è una forma di messaggistica in-stantanea, basata su testo. La comunità italiana di Ubuntu mette a disposizio-ne degli utenti un canale di supporto sul server Freenode. In parole povere, chiedere aiuto tramite questa modalità testuale può risolvere molti problemi, o farvi trovare compagnia mentre imparate a usare Ubuntu.

In pochi minuti è possibile configurare un programma e connettersi e iniziare subito a "chattare" con gli altri utenti. Attenzione: non stiamo parlando di "chat" come strumento usato solo per divertimento, in origine, infatti, questo era il principale mezzo attraverso il quale gli scienziati e i tecnici della rudi-mentale Internet comunicavano tra di loro.

6.1.1 UTILIzzARE PIDgIn InTERnET MESSEngER PER COnnETTERSI A IRC Il programma di messaggistica instantanea Pidgin è installato di default sulla nostra distribuzione. Per avviarlo basta andare in Applicazioni > Internet > Pidgin Internet Messenger.

Trovare aiuto in Internet

Capitolo 6

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Capitolo 6 | 42

Cliccate su Salva; si aprirà la finestra del server Freenode. In pochi secondi Pidgin si collegherà al server IRC e vi mostrerà poi la finestra relativa.

6.1.2 COMAnDI DI BASE Entrare in un canale. Per entrare in un canale, digitate il comando /join #nomecanale . Ricordate che il nome dei canali IRC è sempre preceduto dal carattere “#”. Per entrare nel canale italiano di Ubuntu, digitate il comando /join #ubuntu-it.

Impostazione di un account

Al primo avvio viene mostrata una schermata di benvenuto, che ci informa che necessitiamo di un account per poter iniziare ad usare i vari servizi. Per farlo, basta cliccare su Aggiungi.

Si aprirà una nuova finestra, contenente vari campi da riempire. Alla voce Protocollo selezioniamo IRC. "Nominativo pubblico" è il nome che servirà a identificarci nel canale e che ver-rà mostrato agli altri utenti. Potete mettere Utente, oppure il vostro nome. Su “Server” indichiamo irc.freenode.net."Password" viene usata solo se abbiamo registrato il nostro Nominativo su Freenode (è possibile farlo in seguito, se ritenuto necessario).“Pseudonimo Locale” indichiamo qui un eventuale Alias da usare.

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Cambiare nick. Il comando per cambiare nickname è /nick nuovonick sostituendo a "nuovonick" il nick che desiderate.

Registrare un nick. Potreste voler registrare il vostro nick in modo da po-terlo utilizzare solo voi. Per farlo, digitate il comando /msg nickserv re-gister password sostituendo a "password" la password che volete utiliz-zare per proteggere il nick.

Identificarsi. Una volta entrati nel server di Freenode avete 60 secondi per identificarvi con il nickname, prima che vi venga cambiato automaticamen-te. Potete identificarvi con il comando /msg nickserv identify pas-sword

6.1.3 COME ChIEDERE AIUTO nEL CAnALE Il canale di supporto serve per ricevere aiuto e risposte veloci. Prima di chiedere aiuto sarebbe opportuno cercare la risposta nel forum di sup-porto (vedi il paragrafo “Guida alla funzione Ricerca”). Quando entrate nel canale, non esordite con frasi del tipo “qualcuno sa aiutarmi?” oppure “ho un problema”; la chat è un luogo affollato e si fa presto a creare confusio-ne, cercate di essere il più breve e concisi possibile. Non chiedete aiuto a un singolo utente, rivolgetevi a tutto il canale, riceverete un aiuto immediato. Inoltre, per non intasare il canale, se avete dei lunghi codici o liste di reposi-tory da inviare, utilizzate il servizio pastebin. Si tratta di un sito, raggiungibi-le all’indirizzo http://paste.ubuntu-nl.org, dove potete incollare il codice o il testo che desiderate e, una volta cliccato sul tasto Paste, vi verrà fornito un indirizzo contenente il testo che avete incollato; potrete copiarlo nel canale, in modo che gli altri possano vedere il testo.

6.2 Mailing list La mailing list consente di ottenere supporto scrivendo direttamente dal pro-prio client di posta. Prima di poter scrivere nella mailing list occorre registrar-si. Andate all’indirizzo https://lists.ubuntu.com/mailman/listinfo/ubuntu-it e compilate i campi. Ricordate sempre di inserire un indirizzo e-mail valido. Una volta registrati vi verrà inviata una e-mail contente le istruzioni per completare la registrazione.

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Capitolo 6 | 44

Per chiedere supporto basta ora inviare una e-mail all’indirizzo [email protected]; questa verrà letta da tutti gli utenti iscritti alla mailing list. Potete anche rispondere alle altre e-mail presenti nella mailing list, ricordan-dovi però di lasciare l’header intatto, ossia di quotare e lasciare intatto il mes-saggio precedente.

6.3 Documentazione La documentazione è uno strumento messo a disposizione dalla comunità italiana di Ubuntu che contiene guide sul sistema operativo, su programmi ed altro. Potete raggiungerla andando sul sito http://ubuntu-it.org/ e cliccando su Documentazione in alto a destra. La documentazione si divide in due tipi: guide ufficiali, scritta dal “Gruppo documentazione Ubuntu”, che si occupa appunto di gestire la documentazione della comunità italiana e guide della comunità, create dagli utenti e che chiunque può modificare e creare. La do-cumentazione è gestita con un software wiki; questo significa che chiunque (a patto che sia registrato) può modificare e creare le pagine presenti all’interno della documentazione.

Le guide per Ubuntu

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6.3.1 RICERCA Sempre nell’area Documentazione, potete cercare la guida che vi occorre inse-rendo le parole chiave nel campo in alto a destra. Avete a disposizione due possibilità di ricerca:

Titoli: per cercare nei titoli delle guide. Se ad esempio cercate una guida per Rhythmbox, cercate nei titoli questa parola e verrete indirizzati alla guida specifica per Rhythmbox;

Testo: cerca nei testi delle guide. Se cercate sempre Rhythmbox nei te-sti, questa volta vedrete un elenco di guide in cui è presente la parola “Rhythmbox”.

6.4 google e i motori di ricerca Un altro modo per cercare aiuto su internet è ovviamente utilizzando i mo-tori di ricerca. Utilizzate sempre parole chiave che rappresentano bene il tuo problema; sarebbe opportuno inoltre farle seguire dalla parola “Ubuntu”, in modo che il motore di ricerca trovi i risultati solo per la nostra distribuzione, e non per altri sistemi operativi.

6.5 forumI forum italiani di Ubuntu sono raggiungibili all'indirizzo seguente: http://fo-rum.ubuntu-it.org. È sufficiente cercare l’argomento che vi interessa per saperne di più ed even-tualmente registrarsi nel forum per poter scrivere un messaggio di richiesta di aiuto.

1.

2.

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7.1 gestione dei pacchetti in Ubuntu Ubuntu è dotato di software per tutte le esigenze, che viene costantemente aggiornato e migliorato da programmatori di tutto il mondo; esiste uno stru-mento per gestirlo in maniera semplice e funzionale, chiamato APT (Advan-ced Packaging Tool, strumento per la gestione avanzata dei pacchetti). Potre-te installare/rimuovere/aggiornare i pacchetti che vi interessano, utilizzando la linea di comando (che ricorda molto il DOS degli anni ottanta), oppure il gestore grafico di pacchetti software, chiamato Synaptic. Se state utilizzando la versione Kubuntu (il K indica l’utilizzo di una interfaccia grafica diversa, di nome KDE), lo strumento equivalente a Synaptic si chiama Adept. In que-sta sede daremo per scontato che stiate utilizzando la versione standard di Ubuntu.

7.1.1 gESTIOnE DEI PACChETTI TRAMITE SynAPTIC In Ubuntu, i vari pacchetti sono contenuti all’interno di un repository di pac-chetti, un archivio in cui sono presenti tutte le versioni più recenti dei softwa-re pacchettizzati per Ubuntu. Synaptic si occupa di gestire questo archivio e permettere le operazioni sui pacchetti. Per avviare il gestore di pacchetti Synaptic, è sufficiente andare su Sistema > Applicazioni > Gestore pacchetti Synaptic.

Installare e aggiornare software

Capitolo 7

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Capitolo 7 | 48

All’apertura, Synaptic si presenta così:

Ecco la schermata di Synaptic

Sulla sinistra vi sono le varie categorie in cui sono raggruppati i pacchetti: di default è impostata su Tutti, per mostrare l’intero elenco dei pacchetti. Al cen-tro abbiamo l’elenco dei pacchetti vero e proprio disposti in ordine alfabetico, sui quali è indicato se sono installati o meno e l’ultima versione disponibile per quel pacchetto. Cliccando su un pacchetto, al centro, in basso, compaio-no informazioni e una breve descrizione del pacchetto stesso. Infine, in alto troviamo i vari pulsanti di Synaptic.

7.2 Modificare l’elenco dei repository In Synaptic, possiamo aggiungere dei cosiddetti “repository extra”, in partico-lare lo universe e il multiverse: si tratta di pacchetti non creati dal progetto Ubuntu, ma dalla comunità di Ubuntu. Per aggiungere questi pacchetti alla lista, o comunque modificarla, in Synaptic andate su Impostazioni > Archivi dei pacchetti.Qui potrete anche scegliere, nel menu Aggiornamenti, il tipo di aggiornamenti del sistema che vorrete ricevere, tra i quattro disponibili. Una volta modificato l’elenco dei pacchetti, nella schermata iniziale di Synaptic, cliccare sul pulsan-te Ricarica.

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49 | Installare e aggiornare software

Finestra per la modifica dell’elenco dei repository

7.3 Cercare un pacchetto Cercare un pacchetto particolare in Synaptic è molto semplice: basta clicca-re sul pulsante Cerca in alto e si aprirà un menu di ricerca con cui potrete reperire il pacchetto che vi interessa. Synaptic si occuperà eventualmente di scaricarlo da Internet e installarlo correttamente, insieme a tutte le eventuali dipendenze di cui potrebbe necessitare, ovvero altri pacchetti che servono per far funzionare quello da voi scelto.

7.4 Installare un pacchetto Per installare un pacchetto utilizzando Synaptic, per prima cosa bisogna co-noscere il nome del pacchetto che ci interessa; in alternativa potete sempre utilizzare la funzione Cerca descritta nel paragrafo precedente. Una volta tro-vato il pacchetto che interessa, occorre fare clic con il tasto destro su di esso e poi cliccare su Marca per l’installazione. Procedendo con l’installazione, Synaptic chiederà se si vogliono installare eventuali pacchetti dipendenti da quello che si desidera installare: consiglia-mo sempre di farlo. Finito ciò, basta cliccare sul pulsante Applica in alto e Sy-naptic ci informerà sui pacchetti che installerà e sulla loro dimensione. Dopo aver cliccato nuovamente su Applica, procederà con il download e l’installa-zione dei vari pacchetti.

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Installare il pacchetto

7.5 Rimuovere un pacchetto Rimuovere un pacchetto in Synaptic è molto semplice. Dopo avere indivi-duato il pacchetto che desiderate rimuovere, fate clic con il tasto destro del mouse su di esso; ora avete due possibilità, la prima è cliccare su Marca per la rimozione, che rimuoverà solo il pacchetto, senza eliminare i file di configura-zione; la seconda è cliccare su Marca per la rimozione completa, che rimuoverà il pacchetto e i relativi file di configurazione. Oltre a rimuovere un pacchetto, spesso è utile rimuovere anche le librerie orfane, ovvero quelle che fanno riferimento a pacchetti obsoleti e non più utilizzati. Esiste un tool apposta, GtkOrphan, semplicissimo da usare e molto efficace. Per installare, eseguite questo comando:$ sudo apt-get install gtkorphan

Per lanciare il programma, scrivete il comando:$ sudo gtkorphan

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51 | Installare e aggiornare software

Il tool GtkOrphan

7.6 Aggiornare i pacchetti Ottenere la versione più recente dei pacchetti che abbiamo installato è mol-to semplice: basta cliccare in alto sul pulsante Marca tutti gli aggiornamenti e Synaptic selezionerà tutti i pacchetti aggiornati disponibili. Successivamente, cliccando su Applica, permetterete a Synaptic di scaricarli e installarli corretta-mente. È consigliabile controllare la disponibilità di aggiornamenti.

7.7 gestione dei pacchetti tramite la linea di comando Lo strumento base per modificare il proprio archivio dei pacchetti, senza al-cun tool grafico, è la linea di comando. A molti la gestione dei pacchetti tra-mite la linea di comando potrà sembrare una complicazione non necessaria, ma non è così: spesso occorre ricorrere ad essa, per esempio in ambito server o quando si vuole agire personalmente su un pacchetto e su come deve essere installato. Esistono vari comandi, a seconda di ciò che si vuole fare, vediamoli insieme. Per lanciare il “terminale” bisogna selezionare Applicazioni > accessori > terminale.

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7.8 L’uso di dpkg Dpkg è il package manager vero e proprio nei sistemi Debian, è uno strumen-to grazie al quale si può intervenire direttamente su un pacchetto .deb. Installare un pacchetto con dpkg: $ dpkg -i nomepacchetto.deb

Rimuovere un pacchetto con dpkg: $ dpkg -r nomepacchetto (senza il .deb)

Rimuovere completamente un pacchetto con dpkg $ dpkg -P nomepacchetto (senza il .deb)

7.8 L’uso di APT APT (Advanced Packaging Tool), di cui abbiamo già accennato, è lo strumen-to più usato per la gestione dei pacchetti tramite la linea di comando. I co-mandi saranno preceduti dal comando sudo, perché per molte azioni saranno necessari i privilegi di utente root. Aggiornare l’elenco dei pacchetti disponibili: $ sudo apt-get update

Aggiornare ogni pacchetto alla versione più recente: $ sudo apt-get upgrade

Cercare nell’elenco dei pacchetti disponibili: $ apt-cache search parolachiave

Installare un pacchetto: $ sudo apt-get install nomeprogramma

Rimuovere un pacchetto: $ sudo apt-get remove nomeprogramma

Rimuovere completamente un programma: $ sudo apt-get remove --purge nomeprogramma

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OpenOffice.org

8.1 Cos’è OpenOffice.org OpenOffice.org è una suite di programmi per ufficio disponibile nella versione desktop di Ubuntu sia avviandola come CD “live”, sia dopo averla installata sul proprio PC. I programmi OpenOffice possono essere usati per scrivere testi, fare presentazioni, creare tabelle con dati e grafici, scrivere formule matematiche, creare database e fare disegni. Questa suite è paragonabile a Microsoft Office e a prodotti della stessa categoria e ha il grande vantaggio di essere disponibile non solo per le piattaforme GNU/Linux, ma anche per Windows e per MAC OS X con le stesse identiche caratteristiche e funzionalità, gratuitamente.

8.1.1 ESTEnSIOnI E COMPATIBILITà OpenOffice.org salva e gestisce i file prodotti in formati aperti e rispondenti allo standard internazionale chiamato Open Document. Le estensioni con cui vengono salvati i file sono .odt per Writer, .ods per Calc, .odp per Impress, .odb per Database, .odg per Draw. Naturalmente potete esportare i vostri lavori an-che in altri formati, per saperne di più leggete i paragrafi dedicati alle singole applicazioni che fanno parte di OpenOffice.org. I programmi di questa suite hanno la possibilità di aprire, leggere e modificare file creati da suite per ufficio diverse tra cui Office 95, Office 2000/XP, Lotus123, StarWriter; questo vale so-prattutto per Writer, Calc e Impress, mentre Base e gli altri programmi inclusi in OpenOffice.org funzionano in maniera differente oppure non esistono nelle altre suite per ufficio. Inoltre OpenOffice.org può salvare i file nei formati delle altre suite office.

Capitolo 8

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Capitolo 8 | 54

Voci disponibili nel menu File

8.2 Writer Writer è uno strumento molto versatile per la produzione di testi ed elabo-rati di qualsiasi genere. La sua versatilità è dovuta al fatto che all’interno dei documenti creati potete includere tabelle, immagini, filmati, script e svariati oggetti che permetteranno di rendere completo e accattivante il lavoro. Ini-ziamo con l’avviare Writer facendo clic su: Applicazioni > Ufficio > OpenOffice.org – Word Processor.

8.2.1 IL MEnU fILE Iniziamo a conoscere i menu di Writer. Da questo primo menu potete gestire tutti i vostri file. È diviso in più sezioni organizzate per funzionalità che per-mettono di seguire le fasi di stesura: creazione/apertura, salvataggio, esporta-zione e stampa.

Di particolare utilità in questo menu troviamo due voci:

Procedure guidate. In pochi clic permette, tramite l’utilizzo di un cer-to numero di template, di creare lettere, fax, rubriche e molto altro ancora in pochissimo tempo ottenendo ottimi risultati.

1.

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Esporta nel formato PDf. Permette di creare file PDF senza la necessità di installare o acquistare altri software; è una caratteristica molto apprez-zata di OpenOffice, essendo spesso mancante in altre suite per ufficio.

8.2.2 IL MEnU MODIfICA Questo menu racchiude le tipiche funzionalità per la gestione del testo come copia/incolla, trova, confronta, ma anche le voci per impostare le intestazioni e le note a piè di pagina. Una tra le voci più interessanti di questo menu è senza dubbio navigatore (F5).

2.

Finestra del Navigatore

Una volta selezionato, infatti, il navigatore permette di spostarsi all’interno del documento come un indice multimediale che non solo vede il testo, ma qual-siasi oggetto abbiate inserito all’interno del tuo documento. Ad esempio, se state scrivendo una relazione tecnica e avete inserito diverse tabelle nel testo, potreste trovare utile scorrere il documento non per pagine come fate solito, ma per tabelle, saltando direttamente da una tabella all’altra del lavoro.

8.2.3 IL MEnU vISUALIzzA Da questo menu potete iniziare ad impostare il layout (aspetto) di Writer, ovvero quali barre degli strumenti o pulsanti rendere visibili. Qui potete abi-litare o disabilitare il righello, la barra di stato, i margini di scrittura e molto altro ancora. Una delle voci più interessanti di questo menu è Sorgenti dati (F4).

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Facendo clic su questa voce potete gestire tutti i riferimenti a oggetti inseriti nel documento, compresi database esterni o fogli di calcolo da cui prelevare dati. Le ultime voci del menu permettono di accedere alla gestione della dimensio-ne a video del documento, quindi zoom e Schermo intero.

8.2.4 IL MEnU InSERISCI Questo menu permette di personalizzare e completare i documenti con nu-merosi elementi, anche multimediali. Entriamo quindi nel dettaglio dei comandi principali.

Interruzione manuale. Permette di creare le interruzioni di riga, pagina e colonna. Le interruzioni possono essere utilizzate quando finite un capitolo o un paragrafo del lavoro così da riprendere il testo nella pagina successiva, mantenendo in questo modo un ordine e una separazione logica delle varie sezioni.

Comando di campo. È utile per inserire rapidamente numero di pagina, data, ora e titoli, ma può essere usato anche per valori automatici più comples-si e specifici.

Carattere speciale. È uno strumento grazie al quale potete inserire i carat-teri che non sono disponibili direttamente sulla tastiera del computer, come i caratteri dell’alfabeto greco, arabo o cirillico.

Barra delle sorgenti dati

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hyperlink. Consente di inserire all’interno dei documenti dei collegamenti ipertestuali a URL, indirizzi di posta elettronica o altri documenti di qualsiasi formato e quindi di dare al lettore del documento la possibilità di raggiunere queste risorse con un solo clic.

Script. È la funzionalità che permette di scrivere del codice in uno dei lin-guaggi di programmazione supportati da OpenOffice.org (ad esempio Java Script o Visual Script) per aggiungere delle funzionalità automatizzate ai do-cumenti.

Busta. Permette di creare impaginazioni adatte a stampare direttamente su una busta i dati del destinatario e del mittente secondo alcuni modelli pre-definiti.

Immagine. Questo menu si divide a sua volta in due sottomenu: Da file e Scanner. Il primo sottomenu permette di inserire all’interno del documento un’immagine che potrete scegliere direttamente tra quelle presenti sul disco fisso. Il sottomenu Scanner invece permette, tramite le sue due voci, di sele-zionare uno scanner come sorgente di immagini e poi di utilizzare lo scanner stesso per inserire una scansione direttamente all’interno del documento che si sta creando.

filmati e suoni. Facendo clic su questa voce avete la possibilità di inserire questi due tipi di contenuti multimediali e di integrarli all’interno del docu-mento. Ricordate di fare attenzione a cosa inserite perché generalmente le dimensioni di file musicali o video sono abbastanza grandi e, di conseguenza, le dimensioni dei file prodotti con Writer ne risentono significativamente.

Oggetto. Permette di includere degli oggetti di tipo OLE, ma anche applet Java, diagrammi e formule matematiche grazie a un editor che consente di scriverle rispettando la forma corretta.

8.2.5 IL MEnU fORMATO Questo menu include tutte le funzionalità di cui avete bisogno per impostare la formattazione del vostro elaborato, sia per quanto riguarda il testo sia per i contenuti aggiuntivi inseriti con le voci appena viste. Oltre alle classiche voci

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Capitolo 8 | 58

carattere, paragrafo, elenchi e colonne presenti in tutte le suite di produttività personale, sono particolarmente utili gli strumenti disponibili sotto le voci Stili e formattazione (F11) e Rispecchia.

Stili e formattazione. Permette di applicare la formattazione che si desi-dera a caratteri, paragrafi, cornici, pagine ed elenchi, creando degli stili perso-nalizzati che potete organizzare in maniera molto facile e funzionale. Tutti gli stili creati o personalizzati vengono salvati insieme al documento garantendo di poterli usare anche in un qualsiasi momento successivo semplicemente ri-aprendo il documento.

Rispecchia. Consente invece di invertire la direzione degli oggetti che avete aggiunto come se li vedeste ad uno specchio sia lungo l’asse orizzontale che lungo quello verticale.

8.2.6 IL MEnU TABELLA Questo menu permette di gestire la creazione e la gestione di tabelle all’in-terno dei documenti. Per creare una tabella potete utilizzare la semplice pro-cedura guidata del menu selezionando Tabella > Inserisci > Tabella oppure utilizzando la combinazione di tasti Control+F12. La finestra di inserimento di una nuova tabella permette di definire quante ri-ghe e quante colonne devono essere presenti, se la tabella deve avere una riga d’intestazione per i titoli delle colonne e se il bordo della tabella deve essere visualizzato. Potete anche dare un nome alla tabella in modo che tramite lo Stilista possa essere raggiunta in un clic.

La finestra di inserimento nuova Tabella

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Infine, cliccando sul pulsante Formatt. auto... compare un’ulteriore finestra dalla quale potete scegliere uno dei tanti modelli di impaginazione già dispo-nibili per le tabelle.

Finestra di selezione di un modello di impaginazione predefinito

Con le rimanenti voci del menu potete modificare la tabella creata, inserendo, eliminando e modificando colonne, righe e celle e relative proprietà.

8.2.7 IL MEnU STRUMEnTI Le voci di questo menu offrono utili strumenti per analisi e controllo dell’ela-borato. Al suo interno trovate lo strumento per il Controllo Ortografico (F7) che permetterà di evitare qualche brutta figura dovuta agli errori grammati-cali. Tra le prime voci disponibili nel menu Strumenti troviamo:

numerazione capitolo/righe.... Servono per inserire i numeri di pagina per capitolo e a numerare le singole linee del documento. Il primo tipo di nu-merazione è sicuramente il più diffuso mentre il secondo potrebbe sembrare inusuale. Pensando però a un listato di un programma o a una serie di dati testuali la numerazione per righe può tornare molto utile.

Macro. Tramite la voce di menu Macro potete registrare una serie di pro-grammi molto semplici che permetteranno di automatizzare alcune opera-zioni per il mantenimento e la modifica del documento.

Vediamo ora nel dettaglio le due voci Personalizza e Opzioni.

Personalizza. Facendo clic su questa voce si apre una finestra che permette

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di modificare a proprio piacimento le impostazioni di Writer riorganizzando le voci di menu, le scorciatoie da tastiera, le barre degli strumenti e gli eventi. Così facendo potete adattare Writer alle vostre esigenze creando una suite di produttività su misura.

Opzioni. È la voce di menu che permette di modificare qualsiasi parametro di Writer. Da qui potete impostare tutti i vostri dati, le impostazioni di con-nessione a internet, i parametri per il salvataggio automatico, i colori delle finestre e molte altre cose ancora, sia per Writer che per le altre applicazioni di OpenOffice.org Per saperne di più sulle opzioni disponibili per l’intera suite ricordate di con-sultare la guida in linea di OpenOffice.org facendo clic sul pulsante con il pun-to interrogativo o premendo il tasto F1 sulla tastiera.

8.2.8 IL MEnU fInESTRA Da questo menu potete passare alla visualizzazione di altri documenti aperti, anche relativi ad altri programmi della suite OpenOffice.org.

8.2.9 IL MEnU ? In questo sottomenu trovate delle fonti di aiuto in caso di problemi. Ad esempio, trovate la guida e il pratico strumento Cos’è questo?, che permette, spostandosi sopra ai vari menu, di conoscerne le funzioni grazie a una breve descrizione.

Finestra per la gestione di tutte le opzioni di OpenOffice.org

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8.3 Le barre degli Strumenti Le barre degli strumenti di OpenOffice.org sono una collezione di pulsanti che permettono di accedere ad alcune delle voci appena viste senza dover scorre-re i menu. Tutte queste barre possono essere modificate a vostro piacimento secondo le vostre necessità. Se premete infatti la parte più a destra della barra, appare un menu a tendina con il quale aggiungere e rimuovere pulsanti.

8.4 Creare un documento Adesso che abbiamo visto i vari menu che potete usare per gestire i vostri do-cumenti, vediamo come creare un documento partendo da zero. Subito dopo l’apertura di Writer avrete già davanti a voi un documento vuoto e pronto da scrivere. Una volta inserito il testo potrete iniziare a vedere le funzionalità del programma. Ad esempio, noterete che è attivo un correttore ortografico che vigila sui vostri errori di battitura. Per la gestione del testo potete usare le classiche combinazioni di tasti:

CTRL + C > copia CTRL + V > incolla CTRL + X > taglia CTRL + Z > annulla CTRL + Y > ripeti CTRL + I > corsivo

Un altro strumento particolarmente utile per velocizzare il lavoro è quello per la copia del formato.

Personalizzazione rapida di una barra degli strumenti

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Per applicare la formattazione di una porzione di testo a un’altra, è sufficiente selezionare il testo con la formattazione desiderata, fare clic sul tasto Stru-mento per copia formato, e poi selezionare il testo a cui si desidera applicare la formattazione. Le funzionalità di Writer sono molte e sarebbe necessario un manuale solo per OpenOffice. In ogni caso sarà sufficiente qualche ora di pratica e qualche sguardo attento alla guida in linea per diventare autonomi nella produzione dei vostri documenti.

8.5 Calc Calc permette di organizzare dati, numeri e cifre tramite formule e format-tazioni, ottenendo spesso dei “fogli di calcolo” utilissimi per la vita di tutti i giorni, anche lavorativa.

Calc è il programma per la creazione di foglio di calcolo

8.5.1 USO DI CALC Avviato Calc, come vedete buona parte dei menu sono gli stessi che abbiamo visto prima per Writer, tuttavia non si trova il menu Tabella, ma Dati. Concettualmente Calc è come una immensa tabella per fare i conti. All’inter-no di ogni cella, identificata dalla coppia colonna/riga, potete inserire dati, formule o riferimenti.

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La schermata di lavoro presenta un’ulteriore differenza rispetto a Writer. In basso a sinistra è presente un ‘”selettore” per tre diverse tabelle. Questo per-ché ogni documento di Calc contiene più fogli di lavoro nei quali suddividere i vostri dati. Facciamo un esempio pratico:

Tabella1:• dati; Tabella2: • calcoli e tabelle intermedie; Tabella3:• grafici riassuntivi ed esplicativi dei vostri dati.

Questa non è che una soluzione, di certo riuscirete a trovare quella che meglio si adatta alle vostre necessità. Vediamo ora nel dettaglio il menu Dati che caratterizza Calc.

Definisci area. Permette di selezionare un gruppo contiguo di celle e asse-gnare loro un nome da richiamare successivamente nei vostri calcoli.

Finestra per la definizione di un’area dati

Seleziona area. È lo strumento complementare di Definisci area. Questa voce del menu permette di richiamare le aree dati precedentemente definite.Una cosa analoga si può fare selezionando un gruppo di celle del documen-to Calc, cliccando sulla casella del nome si assegnerà poi a questa selezione un’etichetta che potrete richiamare nelle formule senza dover esplicitare l’in-tervallo di celle con le coordinate degli estremi.

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Ordina. Consente di ordinare i dati all’interno delle celle selezionate in base a dei criteri che definisce l’utente di volta in volta.

filtro. È uno strumento molto utile nel caso si stia gestendo una grande quan-tità di informazioni. Supponete, ad esempio, di gestire con Calc l’inventario di un magazzino. Dovendo cercare tutti i prodotti di un certo fornitore avete due soluzioni:

scorrere tutte le righe della tabella controllando la colonna nella quale me-morizzate il fornitore;

applicare un filtro nel quale di volta in volta selezionate il fornitore che interessa rendendo visibili solo le righe che si riferiscono al fornitore che avete selezionato.

Finestra per la definizione di un’area dati a partire da celle già selezionate

1.

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Esempio di applicazione di filtri

Selezione di una delle voci disponibili in un filtro

8.5.2 CREARE Un DOCUMEnTO Anche per Calc dopo aver visto i menu iniziamo a muovere i primi passi all’in-terno del programma. Una volta avviato Calc avrete già a disposizione un nuovo foglio di lavoro.Immaginiamo ora di dover realizzare una tabella e quindi un grafico con le temperature rilevate per un mese a una data ora del giorno.

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Per prima cosa rinominiamo la “Tabella 1/3” in “Dati” e la “Tabella 2/3” in “Grafico” per poi rimuovere la “Tabella 3/3”. Per far questo, cliccate con il pul-sante destro sulla voce “Tabella 1/3” selezionando la voce Rinomina tabella...Creiamo adesso l’intestazione della tabella che conterrà i nostri dati. Scriviamo i nomi delle colonne: numero, giorno, temperatura (°C). Possiamo anche in-corniciare l’intestazione per rendere più ordinato e leggibile il nostro lavoro. Scriviamo quindi i numeri e i giorni del mese. Per far questo non occorre scri-verli tutti, infatti Calc prevede la funzionalità di completamento degli elenchi. Se scrivete i primi due valori di un elenco, Calc è in grado di determinare l’intervallo tra questi due valori e proseguire con la compilazione dell’elenco. Dovrete selezionare i primi due valori, posizionarvi con il mouse sull’angolo in basso a destra della selezione e trascinarlo finché il elenco è completo.

Ora non ci resta che rilevare le temperature per un mese e, visto che non ab-biamo un mese di tempo, utilizzeremo la funzionalità di generazione casuale di numeri compresi in un certo range. Posizionatevi sulla prima cella delle temperature e premete la combinazione di tasti Ctrl+F2. Nella finestra che si apre selezionate la voce CASUALE.TRA, premete avanti, inserite il minimo e il massimo, ad esempio 18 e 24 e premete OK per completare la generazione. Trascinate la cella come avete fatto prima con i giorni della settimana e avrete la tabella completa.

Compilazione automatica degli intervalli di valori

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Ora non ci rimane che creare il grafico con i valori appena creati. Per far questo andate sul foglio grafico, e selezionate la voce Diagramma dal menu Inserisci. Nella finestra che si apre potete vedere tutti i diagrammi che Calc è in grado di gestire.

Tipo di diagramma: nel nostro caso usiamo “XY Dispersione” -> “Punti e Linee”.

Esempio completo delle temperature rilevate per un mese ad una data ora del giorno

Finestra di creazione guidata di un diagramma

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A questo punto è necessario definire l’Area Dati che verrà utilizzata per dise-gnare il diagramma. È possibile indicare l’intervallo di celle (es A1: A10, per indicare dalla cella A1 alla cella A10), oppure trascinare il puntatore del mou-se sul foglio di calcolo, tenendo premuto il tasto sinistro e rilasciandolo solo dopo aver selezionato l’area desiderata.

Serie di dati: premete il pulsante Aggiungi in modo da creare la serie che graficherà i nostri dati, inseriscte ora i valori per l’asse X e per l’asse Y. Per far questo premete il pulsante a destra della casella di testo “Area per Va-lori X” e “Area per Valori Y”.

Elementi del diagramma: qui mettiamo titolo del grafico e nomi degli assi.

Premete Fine ed otterrete il grafico delle temperature rilevate nel mese.

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Esempio di diagramma inserito in un documento

8.6 Impress Impress è il programma che potete usare per creare presentazioni multime-diali, più o meno complesse e animate. Potete anche creare delle presentazio-ni da esportare in formato Pdf oppure in formato Flash di Adobe, per arric-chire il vostro sito web o fare vedere le proprie creazioni anche a chi non ha

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installato Impress. Per avviare il programma cliccate su Applicazioni > Ufficio > OpenOffice.org > OpenOffice.org – Presentazione.

8.6.1 AvvIO DI IMPRESS Quando avviate Impress appare automaticamente una guida, dove potete scegliere se creare una presentazione vuota, usare un modello di presentazio-ne già creato oppure aprire un file già esistente Una volta scelto su quale presentazione lavorare il pannello di lavoro di Im-press è composto da tre “luoghi” principali:

il pannello delle slides (riquadro diapositiva), posto sulla sinistra, dove vengono visualizzate le miniature delle diapositive;

nel centro c’è l’area principale di lavoro, dove modificare le diapositive, vederne la struttura, lavorare sulle note, cambiarne l’ordine di presenta-zione, stamparne la visualizzazione di gruppo;

sulla destra trovate un pannello (riquadro attività) da cui potete eseguire varie operazioni: scegliere il modello delle presentazioni e poi aggiunger-le scegliendone il layout, aggiungere le animazioni e decidere come av-verranno le transizioni delle slides. Questo pannello è visibile solamente quando vi trovate nella modalità di modifica delle schede.

In alto e in basso troverete altre due barre di lavoro, quella in alto somiglia a quella che avete visto in molti altri programmi, troverete i tasti Salva, Modifica carattere, Esporta in formato Pdf, per citarne solo alcuni. La barra in basso, invece, permette di inserire forme e simboli, testo normale, testo dalla galleria “fontwork” e altro ancora.

Dal menu Visualizza potete scegliere se mantenere o meno visibili ciascun riquadro o pulsanti. Inoltre selezionando i contorni dei riquadri avete la possibilità di allargarli op-pure di restringerli, sempre in base alle vostre necessità.

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8.6.2 MEnU PRInCIPALE Come in ogni programma della suite OpenOffice.org in alto troverete il menu principale, da cui potete configurare il comportamento e la visualizzazione delle varie sezioni del programma, salvare i files, aggiungere e modificare testi e disegni e così via. Qui riassumiamo brevemente ciascuna funzione.

Dal menu File avete la possibilità di salvare la presentazione, aprirne una esi-stente, di stamparla oppure di esportarla in formato Pdf o altri tipi di formati;

Dal menu Modifica potete ritornare allo stato della presentazione prima che di avere apportato alcune modifiche, potete selezionare, incollare, tagliare, cercare e sostituire del testo, decidere tramite i punti di ancoraggio l’entrata o l’uscita delle slide dalla presentazione generale, usare i dati da un database registrato e altro;

Dal menu Visualizza potete “zoomare” sulle slide per lavorare meglio, osser-vare il lavoro in formato testo o come si presenterebbe usando un formato web, nascondere o visualizzare menu e pulsanti;

Dal menu Inserisci potete inserire immagini, file, musica, video, note, note a

Attivazione e disattivazione delle barre degli strumenti desiderate

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piè di pagina, la data oppure il numero di pagina, duplicare la diapositiva;

Dal menu Formato decidete il carattere del testo, la sua grandezza e formato, la grandezza della pagina, il layout della diapositiva e la sua struttura;

Dal menu Strumenti configurate le opzioni principali del programma, quali ad esempio la directory predefinita per il salvataggio o apertura dei file, la lingua impostata, il controllo ortografico, usare il lettore multimediale di OpenOffi-ce.org e così via;

Dal menu Presentazione decidete come deve comportarsi la presentazione du-rante la sua animazione, se usare tutte le diapositive o meno, potete scegliere come avviene il passaggio tra una diapositiva e l’altra, impostare il video del computer per la visualizzazione della presentazione;

Dal menu Finestra selezionate su quale presentazione lavorare nel caso ne aveste aperta più d’una; Dal menu ? potete vedere la versione del programma e altre informazioni in merito.

8.6.3 CREARE UnA PRESEnTAzIOnE Appena vi trovate sull’area di lavoro potete cominciare ad aggiungere le dia-positive (“slide” in lingua inglese). Ne troverete una vuota, se avete scelto di usare una “presentazione vuota” in apertura del programma. Nel riquadro attività alla sezione Pagine master potete scegliere lo sfondo di ogni diapositiva, che verrà applicato automaticamente dal programma per ogni slide aggiunta per usare un tema dedicato per tutta la tua presentazione.Per decidere cosa inserire in ogni diapositiva, basta selezionarla dal riqua-dro delle diapositive sulla destra, selezionando il modello che desiderate dal riquadro delle attività. Quello che scegliete è un modello predefinito dove inserire testo, immagini, grafici o altro. Potete spostare le sezioni predefinite selezionandone il bordo che diventerà visibile appena vi si clicca nel mezzo, allo stesso modo potete anche ingrandirle o rimpicciolirle.

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Per aggiungere un’altra diapositiva è sufficiente andare nel pannello delle sli-des, cliccare con il tasto destro del mouse in uno spazio bianco e scegliere Nuova diapositiva, oppure dal menu principale Inserisci > Nuova diapositiva.

8.6.4 AnIMAzIOnI Oltre ad aggiungere testo e immagini, il pezzo forte di Impress è quello di rendere le slide “animate”. Per questo dovrete selezionare dal pannello delle Attività: Animazione personalizzata > Aggiungi, naturalmente dovete aver se-lezionato un riquadro all’interno del quale inserire l’animazione. Dopo aver selezionato il tasto Aggiungi verrà presentato un elenco di anima-zioni disponibili che potrete applicare al contenuto della diapositiva, sia in entrata sia in uscita, impostandone il tipo di movimento (a cerchio, da destra, a quadrato e così via) e inserendo anche alcuni tratti di enfasi per dare impor-tanza al contenuto dell’animazione. La combinazione delle animazioni è veramente notevole e dipende dal tipo di oggetto che si intende “animare”, potrete porre particolare accento sul titolo di un capitolo della presentazione, come su dei dati importanti, magari meno su contenuto secondario, oppure creare dei momenti di suspence inserendo un’animazione che ruota con entrata molto lenta per annunciare un qualcosa di molto interessante.

Spostamento e ridimensionamento delle sezioni

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8.6.5 CAMBIO DIAPOSITIvA Potete personalizzare e rendere animato anche il passaggio tra le diapositive, per far ciò dovete andare sul pannello delle attività e selezionare Cambio dia-positiva.

Aggiunta di un’animazione personalizzata a un riquadro

Esempio di effetto di transizione tra due diapositive

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Avete a disposizione anche qui una notevole possibilità di combinazioni su come rendere più interessante la presentazione applicando suoni al passaggio da una diapositiva all’altra, oppure facendo sì che si alternino entrando da po-sizioni diverse, dall’alto, dal basso, destra o sinistra, componendosi con righe orizzontali o verticali e molto altro. Potete sceglierne la velocità e l’automati-smo, ovvero se si devono alternare dopo un periodo di tempo definito o solo dopo un clic del mouse e la velocità dell’alternanza.

8.6.6 SALvATAggIO Impress salva le presentazioni nel proprio formato, .odp, tuttavia potete sal-varle anche in formato compatibile con OpenOffice.org 1.0, Microsoft Offi-ce (nelle sue varie versioni) oppure in formato “documento aperto”. Potete esportarle in Pdf, per rendere la presentazione non modificabile da terzi, ma soprattutto per renderla visibile a tutti, così come potete esportarla in forma-to Adobe Flash per visualizzarla con qualsiasi browser che abbia le estensioni Flash (o per un sito web), ma anche in altri formati quali Xml, Html, ecc.

8.7 DataBase DataBase è il programma della suite OpenOffice.org che permette di creare un database oppure di interfacciarsi a un database di tipo SQL. In un database potete inserire una quantità notevole di dati e metterli in relazione tra loro (da qui il termine “database relazionali”). DataBase permette di inserirli e mo-dificarli, anche (e soprattutto) attraverso un’interfaccia semplice e intuitiva, ma anche di lavorare a livello più “profondo” sulle tabelle e i dati. Per avviarlo dovete cliccare su Applicazioni > Ufficio > OpenOffice.org > OpenOffice.org – Database.

8.7.1 AvvIO DI DATABASE Quando avviate l’applicazione verrete guidati nelle operazioni da compiere: potete scegliere se creare un database, aprirne uno esistente oppure usare DataBase per interfacciarvi a un database (Access, MySQL, Ldap Evolution, ODBC, Oracle, per citarne alcuni) già esistente. In base all’opzione iniziale scelta verranno proposte le opzioni necessarie per completare questa fase.

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8.7.2 LAvORARE COn Un DATABASE Se avete scelto di lavorare su un nuovo database, successivamente avrete la possibilità di decidere se:

registrare o meno il database, ciò significa che potrete usarlo come “sor-gente di dati” da Calc e gli altri programmi di OpenOffice.org;

aprire il database per la modifica dopo la creazione;

creare nuove tabelle con la procedura guidata.

Per poter scegliere quest’ultima opzione dovete aver selezionato anche l’op-zione precedente.

Secondo passo della procedura guidata iniziale di DataBase

8.7.3 MODIfICARE LE TABELLE E I DATI A questo punto la procedura guidata aprirà il programma in modo tale da facilitare il lavoro di inserimento e modifica della tabella dati; potete decidere se usare una procedura guidata che vi aiuterà in questa operazione, oppure aprire la tabella dati e popolarla secondo le vostre preferenze. Prima di inserire i dati dovete creare le tabelle, anche tramite la procedura

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guidata, in cui inserirli. Alla definizione di ogni tabella, come per ogni databa-se, dovete anche specificare il tipo di dati che inserirete, la loro lunghezza ed eventualmente il valore predefinito. Questo avviene quando andate a specifi-care il nome del campo. Nella colonna successiva vi verrà chiesto di seleziona-re un modello di tipo di dati, al quale successivamente dovete indicare le op-zioni relative. Queste ultime sono molto importanti in quanto vi permettono di “guidare” l’inserimento dei dati.

Selezione del tipo di campo

Non è la stessa cosa inserire l’ora, per esempio, e mettere “nove e trenta”, in lettere, invece che 09.30. Oppure decidere che il dato deve essere assoluta-mente inserito, per esempio quando si inserisce il dato “carico di patate”, è obbligatorio specificare anche quanti chili di carico ci sono stati.A questo punto potete creare una o più tabelle con più tipi di campi. Le tabelle devono contenere una chiave primaria, ovvero scegliete il tipo di campo che permette al sistema di identificare i dati in maniera univoca, que-sta può essere l’ID di inserimento dati oppure un codice di un prodotto che dovete inserire. Ciò evita, per esempio, di avere due codici di prodotto uguali, magari presenti in magazzino con quantità diverse. Una volta inseriti i dati nella tabella premete il tasto Salva record di dati at-tuale. In questo modo salverete il contenuto nel database, vi verrà comunque chiesto di salvare quando uscirete dalla tabella. Vi potrà essere utile inserire dei dati usando una maschera, invece di avere di fronte a voi una tabella. Per crearla dovete accedere alla funzionalità formu-

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lari che trovate sul pannello di sinistra. Vi consiglio di utilizzare la creazione guidata per fare un po’ di pratica. Durante la procedura di creazione di un formulario vi verranno chieste delle informazioni: le tabelle visualizzabili, se i dati già inseriti devono essere visibili o meno, se tramite il formulario potete modificare i dati, il colore di sfondo e così via.

Visualizzazione di un formulario per la gestione dei dati

8.7.4 UTILIzzO DEI DATI I dati contenuti in un database possono essere utilizzati in molti modi: per fare dei grafici (a questo scopo dovreste registrare il database e poi utilizzare Calc), per produrre etichette, per avere un elenco della merce in magazzino e così via. Potete usare la funzione di Cerca dati per estrapolare in maniera semplice ciò di cui necessitate oppure creare dei filtri sui dati (le cosiddette “query”), in maniera tale da estrapolare solo i dati che vi possono interessare.

8.7.5 InTERfACCIARSI A Un DATABASE ESISTEnTE Collegarsi a un database esistente è la seconda modalità di utilizzo di Data-base, in base al database a cui preferite collegarvi vi verranno fornite tutte le opzioni necessarie. In questo modo Database diventa un’interfaccia veloce e intuitiva nel caso si vogliano eseguire delle operazioni di modifica, o semplicemente di controllo, di un database tipo MySQL, JDBC o altro.

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8.8 formula, Disegno, Etichette e Biglietti da visita Compresi nella suite di OpenOffice.org vi sono anche altri programmi “mi-nori”, ma non per questo inutili, anzi sono un utile complemento alla suite di lavoro d’ufficio. Questi sono Math, Draw, Etichette e Biglietti da visita. Il primo vi permette di creare dei disegni di formule (solo disegni, non è un calcolatore, per questo potete utilizzare Calc), che vi possono essere utili, per esempio, in una relazione di matematica o di fisica; con il secondo potete creare o modificare disegni e fare degli schemi; il terzo programma lo potete usare per creare etichette, anche importando i dati da un database e permet-te di creare delle stampe per diversi scopi, dal biglietto da visita al menu di un pranzo.

8.8.1 fORMULA Formula si presenta con la classica barra del menu principale a cui segue subi-to sotto la barra dei simboli (personalizzabile dal menu Visualizza). Con questo strumento potete creare delle formule che potete successivamen-te importare in altri programmi della suite OpenOffice.org.

Procedura guidata: impostazione della connessione al database da usare

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8.8.2 DISEgnO Disegno vi permette di creare, oppure modificare, dei disegni. Le modifiche che potete apportare non sono certamente agli stessi livelli di Gimp, ma come strumento di base è molto utile. Inoltre è il programma di default che viene richiamato ogni qualvolta si fa doppio clic su un disegno contenuto in Writer, Calc o Impress.

8.8.3 ETIChETTE E BIgLIETTI DA vISITA Di particolare interesse è questa funzione di OpenOffice.org, che permette di creare delle etichette, o dei veri e propri biglietti da visita in maniera molto semplice, o anche qualsiasi altro foglio/elemento che abbia la necessità di es-sere ripetuto in molte copie uguali e di dimensione ridotta.

Una volta selezionato il foglio che si intende produrre, verrà aperto Writer che vi permetterà di personalizzarlo. Inoltre sono inseriti dei tipi di formati comunemente in uso alle stampanti specializzate in questo tipo di produzio-ne “in serie”, così da sfruttarne al meglio le caratteristiche di stampa e d’uso del formato.

La finestra dello strumento di creazione di formule matematiche

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8.9 Considerazioni su OpenOffice.org Molte sono le possibilità di utilizzo di uno dei programmi di punta di una distribuzione desktop come Ubuntu e del mondo Open Source e Free Softwa-re. Sicuramente l’esistenza di OpenOffice.org aiuta notevolmente tutti coloro che vogliono avvicinarsi a questo mondo, costituendo una valida alternativa a programmi commerciali nel settore delle suite d’ufficio. Il passaggio da un’al-ternativa proprietaria a una Open Source e Free Software dipende anche dal fatto che una persona possa continuare a leggere e modificare i propri vecchi documenti e a crearne di nuovi alla stessa maniera cui era abituata farlo. Me-rito del progetto OpenOffice.org è anche quello di avere una versione per altri sistemi operativi (da Windows, passando per Mac OS X a Solaris), costituendo così un “ponte” (così come avviene per Firefox) tra due mondi così diversi.

8.10 Riferimenti Il sito web di riferimento di OpenOffice.org è http://www.OpenOffice.org, esiste un sito anche in italiano: http://it.OpenOffice.org, dove potete trovare molte informazioni utili. Esistono molte funzioni aggiuntive per OpenOffice.org: http://extensions.services.OpenOffice.org

Esempio di utilizzo dello strumento per la creazione in serie di etichette

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Personalizzare il proprio desktop

9.1 Personalizzare. Perché?Ognuno di noi utilizza il computer in modo assolutamente personale, ha delle applicazioni preferite, un ordine mentale proprio.In questo capitolo impareremo a rendere Ubuntu la “nostra Ubuntu”, inizian-do da una trasformazione puramente estetica e procedendo poi a una perso-nalizzazione vera e propria dell’interfaccia per avvicinarla il più possibile alle proprie esigenze.

9.2 Personalizzare l’esteticaL’ambiente desktop predefinito di Ubuntu si chiama Gnome ed è estrema-mente personalizzabile; per “estremamente” intendo che potete davvero mo-dellarlo in qualsiasi modo vogliate.Per descrivere nel dettaglio tutte le potenzialità di Gnome ci vorrebbe un libro dedicato, quindi qui tratteremo solo le modifiche più semplici da eseguire, che comunque sono le più vistose.A puro titolo esemplificativo, ci poniamo come obiettivo quello di personaliz-zare l’estetica di Ubuntu in modo da ottenere un ambiente totalmente aran-cione.L’applicazione dedicata alla gestione dell’aspetto di Gnome è Appearance Pre-ferences e si avvia con il percorso Sistema >Preferenze >Aspetto.

Capitolo 9

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Capitolo 9 | 82

Personalizzare l’aspetto grafico

Di seguito vedremo passo dopo passo quali aspetti Appearance Preferences consente di modificare.

9.2.1 MODIfICARE IL TEMA DELLE fInESTREIl tema di Gnome che utilizzate determina forma e colore dei bordi delle fine-stre, delle barre di scorrimento e di caricamento e lo stile dei pulsanti; in prati-ca le sembianze delle finestre. Appearance Preferences presenta la gestione del tema nella prima linguetta.

Potete provare uno dei temi presenti di default, oppure sceglierne uno tra le decine disponibili sul sito http://www.gnome-look.org.Scaricate il file 44030-Orange-look.tar.gz da questo indirizzo http://www.gnome-look.org/content/download.php?content=44030&id=1 e salvatelo sul desktop.Per installare il nuovo tema, cliccate il pulsante Installa nella finestra di Appe-arance Preferences e selezionate il file sul desktop.

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Installato il tema, vi verrà chiesto se volete utilizzare subito il tema appena installato; cliccate il pulsante Applica nuovo tema.Il nuovo tema è ora in uso ed è stato aggiunto nella lista con il nome "Perso-nalizzato".

La selezione del tema

I temi disponibili sul PC

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Per assegnargli un nome più adatto, cliccate il pulsante Salva come... e rinomi-natelo "Ubuntu Orange Look".Il tema arancione è ora in uso.

9.2.2 MODIfICARE LO SfOnDO DEL DESkTOPLa gestione dello sfondo del desktop è contenuta nella seconda linguetta del-la finestra di Appearance Preferences.Potete provare uno sfondo presente di default, scegliere un colore pieno, una foto oppure sceglierne uno tra le decine disponibili sul sito http://www.gno-me-look.org.Potrete ottenere un bel wallpaper arancione scaricandolo all’indirizzo http://www.gnome-look.org/CONTENT/content-files/48185-ubuntu_glossy_oran-ge_v5.jpg. Salvate il file nella cartella Immagini.Per installare il nuovo sfondo, cliccate il pulsante Aggiungi nella finestra di Appearance Preferences e selezionate il file appena scaricato.Il nuovo sfondo è ora in uso ed è stato aggiunto alla lista degli sfondi dispo-nibili.

9.2.3 MODIfICARE I CARATTERILa terza linguetta di Appearance Preferences è Tipi di carattere e consente di modificare forma e dimensione di tutti i caratteri di Gnome.

La scelta di tipo di carattere

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85 | Personalizzare il proprio desktop

9.2.4 MODIfICARE L’InTERfACCIA DELLE fInESTRELa quarta linguetta di Appearance Preferences consente di modificare l’inter-faccia delle finestre.

Per cambiare il carattere di ogni singola voce basta cliccare sul tipo di caratte-re ad essa assegnato, si aprirà una maschera con le scelte disponibili. Se volete dare un tocco di allegria scegliete il carattere Purisa per tutte le voci (tranne l’ultima, che rimane Monospace) ricordando di impostare una misura di 9, dato che il carattere Purisa è leggermente più grande del predefinito Sans.Nella parte inferiore di Appearance Preferences vi è l’impostazione del rende-ring; se avete uno schermo LCD, impostate la voce Sfumatura subpixel (LCD).

Impostazione del rendering

Modifica dell’interfaccia delle finestre

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La voce Mostrare le icone nei menu consente di scegliere se visualizzare o meno le icone nei menu a tendina delle finestre; nell’immagine sottostante potete vedere a confronto i menu con e senza icone.Il menu a tendina Etichette dei pulsanti consente di scegliere se visualizzare o meno l’etichetta e/o l’icona nei pulsanti delle finestre; nell’immagine sotto-stante potete vedere in successione le visualizzazioni Testo sotto le icone, Testo accanto alle icone, Solo icone e Solo testo.

9.2.5 ABILITARE E COnfIgURARE gLI EffETTI 3DGli effetti 3D e la loro configurazione saranno trattati in modo approfondito nel Capitolo 10 - Effetti 3D.

I menu con e senza icone a confronto

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Effetti 3D

In questo capitolo vedremo come aggiungere a Ubuntu gli effetti 3D per il de-sktop. Impareremo a impostare finestre, menu trasparenti e tremolanti, come scrivere con il fuoco (sì, letteralmente) sul desktop, e poi come spegnarlo con l’acqua. Insomma vi divertirete a personalizzare il vostro desktop in modo simpatico e comodo, a seconda delle vostre esigenze. Attenzione tuttavia a non eccedere con la creatività altrimenti il vostro computer potrebbe risul-tare rallentato. Altra piccola raccomandazione: non tutti i tipi di computer supportano gli effetti 3D del desktop. Per scoprire se il vostro computer è in grado di supportarli continuate a leggere sotto.

10.1 Schede videoLa scheda video è quella periferica hardware del computer che permette di visualizzare tutto ciò che il computer vuole mostrare: immagini, video, docu-menti. Tuttavia, non tutte le schede video sono uguali. Infatti ne esistono di più o meno potenti. Alcune sono dedicate a compiti precisi (grafica 3D/2D, CAD, montaggio video e giochi) altre invece a compiti generici (ufficio, film, giochi di basso livello). Le seconde solitamente sono installate sui notebook e su schede madri di fascia bassa. Quello che ci interessa in questa sede è che la scheda video supporti l’OpenGL sotto Linux.

Capitolo 10

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Capitolo 10 | 88

10.2 OpengLOpenGL sta per “Open Graphics Library” ovvero “Librerie grafiche aperte” e sono delle specifiche che i driver devono rispettare per implementare funzio-ni 3D/2D nei vari sistemi operativi. In linea di massima sotto Linux le schede video che supportano OpenGL sono le:

Nvidia con driver proprietari;

ATI con driver proprietari;

Intel con driver opensource.

Se il vostro computer ha una di queste schede video potete stare tranquillo, gli effetti 3D su Ubuntu funzioneranno alla perfezione.A questo punto, per verificare l’accelerazione della scheda video, aprite il ter-minale e digitate “glxinfo | grep ‘direct rendering’”. Se nelle prime righe appare la seguente dicitura “direct rendering: Yes” allora la scheda video supporta l’accelerazione 3D e di conseguenza OpenGL.

10.3 DriverIl “Driver” è un particolare software che permette alla scheda video o altra periferica di funzionare e comunicare con il sistema operativo. Esistono due tipi di driver:

driver liberi: sono driver sviluppati dalla comunità seguendo le speci-fiche hardware che la casa produttrice rilascia;

driver aperti: sono driver sviluppati dalla stessa casa produttrice di hardware.

Esiste anche un’altra casistica per i driver liberi, ovvero i driver sviluppati dal-la comunità ma che non seguono le specifiche delle case produttrici perché queste ultime non le hanno rilasciate; questo tipo di lavoro si chiama “reverse engineering”, è un lavoro molto complicato e non sempre dà buoni risultati, ma in alcuni casi è l’unica strada percorribile.

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89 | Effetti 3D

Attualmente le ATI e le NVIDIA. Per supportare gli effetti 3D, devono avere i driver proprietari. Per attivarli andate in Sistema > Ammistrazione > Gestione driver con restrizione.Appena inserita la password apparirà la schermata seguente.

Gestione driver con restrizioni

Qui sono elencati tutti i driver proprietari che Ubuntu utilizza per il suo fun-zionamento. Quelli che vi interessano sono quelli della scheda video. Se ti sof-fermi per un istante con il mouse sopra la riga dei driver video potrai leggere dei commenti riguardanti quel particolare driver. In particolare per la scheda video leggerai che l’attivazione è fondamentale per gli effetti 3D del desktop. Dunque non resta che attivarli cliccando sul segno di spunta. Vi apparirà la seguente finestra.A questo punto cliccate su Abilita driver. Partirà la procedura di installazione dei driver al termine della quale vi verrà chiesto di riavviare il computer.

10.4 EnvyA volte la procedura sopra esposta può avere dei problemi. Esiste un progetto tutto italiano che permette l’installazione di driver proprietari (ATI e NVIDIA) in Ubuntu con tutta semplicità. Il progetto in questione si chiama “Envy” ed è raggiungibile alla home page del creatore Alberto Milone. L’url del progetto è il seguente: http://www.albertomilone.com/nvidia_scripts1.html, mentre la

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Capitolo 10 | 90

home page di Alberto Milone è http://www.albertomilone.com/Envy verifica il tipo di scheda video presente, installa i driver proprietari, ri-solve le dipendenze per la costruzione dei moduli, modifica la configurazione della sezione grafica e riavvia la sessione grafica per il completo funzionamen-to dei driver.Ricordate di utilizzare Envy solo in caso di problemi di installazione dei driver proprietari della scheda video.

10.5 CompizCompiz è il software in grado di eseguire gli effetti grafici nel vostro Ubuntu. Per attivarlo vai su Sistema > Preferenze > Aspetto.Si aprirà una finestra dove selezionerete “Effetti visivi”. Qui potete selezionare il livello degli effetti 3D:

nessun effetto: impostazione di default per schede video che non sup-portanto effetti 3D;

effetti normali: consigliato per schede video di fascia bassa/media;

effetti extra: utilizzabile con schede video abbastanza potenti.

Potete cambiare il vostro livello di effetti quante volte volete senza aver bi-sogno di riavviare Ubuntu. Ora, se volete avere un livello più dettagliato di personalizzazione degli effetti 3D dovrete installare del software aggiuntivo. Per fare ciò cliccate su Applicazioni > Aggiungi/Rimuovi...Vedrete la schermata di installazione del software. Accanto a Cerca scrivete “compiz” e attendete qualche secondo. A questo punto cliccate nel quadratino accanto a Advanced Desktop Effects Settings (ccsm) e poi su Applica modifiche.

1.

2.

3.

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91 | Effetti 3D

Confermate le modifiche cliccando su Applica e inserendo la password.A fine installazione, se tutto è andato per bene, vi verrà notificata l’installazio-ne del nuovo software.A questo punto, se riaprite la finestra per configurare il livello di effetti visivi, potete vedere che è stata aggiunta una nuova voce alla fine della lista.Cliccando su Preferenze aprirete l’applicazione che vi permetterà di persona-lizzare fino al più piccolo dettaglio tutti i vostri effetti 3D. L’applicazione avrà più o meno questo aspetto:

Finestra per aggiungere l’Advanced Desktop Effects Settings

Compiz Config Settings Manager

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Capitolo 10 | 92

Per attivare i vostri effetti personalizzati chiudete il programma di configura-zione e cliccate sul livello Personalizzato.

10.6 ConfigurazioneIn questo paragrafo vedremo a grandi linee la configurazione degli effetti pre-senti in Compiz tramite il software installato precedentemente. Per avviarlo potete cliccare su Sistema > Preferenze > Advanced Desktop Effects Settings oppure Sistema > Preferenze > Aspetto.Vedrete la finestra di prima con una voce in più, comparsa grazie al nuovo software installato. Cliccando su Preferenze si aprirà l’editor di configurazione degli effetti 3D.In questa guida non vedremo tutti gli effetti 3D disponibili, ci limiteremo a una panoramica sulla loro configurazione. Come potete vedere la finestra è divisa in due sezioni: la parte sinistra può essere impiegata per ricercare più velocemente gli effetti 3D, la parte destra per selezionare e configurare ogni singolo effetto. Gli effetti sono tutti divisi per categoria, si va dagli effetti per l’accessibilità a quelli del desktop a quelli del gestore delle finestre. Potete ri-cercare gli effetti 3D che vi interessano utilizzando il campo “filtro” in alto a sinistra.

Ricerca degli effetti visivi

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93 | Effetti 3D

Se, per esempio, digitate la parola “cubo” visualizzerete tutti gli effetti che hanno a che fare con la parola inserita. Cliccate ora sull’effetto Ruota Cubo. Siete appena entrati nella configurazione dell’effetto Ruota Cubo.

Qui potete vedere tutte le impostazioni che interessano questo effetto. Ov-viamente le potete impostare a piacere.Cliccando su Azioni apparirà un elenco con tutte le azioni e le relative scorcia-toie per attivare l’effetto 3D.

Dettagli generali dell’effetto “ruota cubo”

Azioni per comandare “ruota cubo”

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Capitolo 10 | 94

Anche qui potete impostarle a piacere. Una volta terminato di configurare l’effetto scelto, potete cliccare sulla parte di sinistra della schermata, sotto a Usa questo plugin.Attivate il segno di spunta accanto a Attiva Ruota Cubo.A questo punto l’effetto richiesto potrebbe presentare dei problemi o delle dipendenze per poter essere attivato. Potranno apparire domande come quelle mostrate nella prossima figura.

Non dovete fare altro che rispondere cliccando sul tasto con la freccia verde per proseguire l’attivazione dell’effetto scelto.Una volta terminata la configurazione degli effetti 3D potete salvare il vostro profilo. Per fare ciò, dalla schermata principale, cliccate su Preferences.

Conferma delle dipendenze tra filtri

Salvataggio del profilo degli effetti 3D

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95 | Effetti 3D

Su Backends potete decidere se salvare le personalizzazioni in un file di testo semplice, oppure all’interno di Gnome. Nel campo immediatamente sopra potete dare un nome al vostro profilo. Nella prossima figura potete vedere il cubo in azione. A questo punto non vi resta che dar spazio alla vostra creatività.

"Ruota cubo" in azione

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Un sistema operativo deve poter comunicare con le periferiche esterne al computer, ovvero stampanti, fotocamere, scanner e masterizzatori. Nel caso di Ubuntu tutto ciò è molto facile, in questo capitolo vedremo come installare e far funzionare correttamente le diverse periferiche.

11.1 Utilizzare una stampanteUna volta collegata la stampante al PC, inizia la procedura di installazione. Come esempio abbiamo utilizzato una stampante HP Laserjet 1100 con cavo seriale (non USB).Andiamo ora ad aprire il pannello di gestione delle stampanti seguendo il per-corso Sistema > Amministrazione > Stampa.Dopo l’eventuale inserimento della password apparirà la schermata di gestione dei server di stampa.A destra troverete le impostazioni di base del server che potrete scegliere a se-conda delle vostre esigenze. Per aggiungere una nuova stampante, cliccate sul pulsante Nuova stampante, in alto a sinistra. Il sistema avvierà la ricerca delle stampanti collegate al computer. Terminata la ricerca apparirà la selezione delle connessioni disponibili.

Capitolo 11

Stampanti, scanner, fotocamere digitali, telecamere

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Capitolo 11 | 98

Come si può vedere, in prima posizione appare la stampante collegata al com-puter. Se il riconoscimento automatico non dovesse andare a buon fine po-tete scegliere la connessione manualmente. Una volta scelta la connessione cliccate su Avanti; dopo aver cercato i driver della stampante in modo auto-matico, apparirà un elenco delle stampanti disponibili.

Seleziona connessione

Selezione della stampante da database

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99 | Stampanti, scanner, fotocamere digitali, telecamere

Il riconoscimento automatico è andato a buon fine. Se così non fosse potete selezionare a mano la marca della stampante oppure fornire il PPD (PostScript Printer Decription). Il PPD è un file che si può trovare sui cd di installazione della stampante nella sezione dedicata a Microsoft Windows. Selezionate la stampante e cliccate su Avanti. Apparirà la lista dei modelli delle stampanti con i relativi driver.

Nella lista di sinistra potete vedere un elenco più o meno lungo di stampan-ti appartenenti alla marca che avete selezionato nel passo precedente. Nella lista di destra, invece, potete selezionare il driver da usare per la stampante. Il riconoscimento automatico preselezionerà entrambe le voci. Fatto ciò, clic-cate su Avanti. Si aprirà una nuova finestra in cui potrete impostare il nome, la descrizione e la posizione della stampante.Una volta inserite le informazioni richieste, cliccate su Applica. La stampante verrà installata su Ubuntu. Per verificare l’effettivo funzionamento della stampante, cliccate su Stampa pagina di prova dal pannello di configurazione della stampante.Tutte le impostazioni della stampante possono essere gestite e modificate at-traverso l’interfaccia dedicata raggiungibile dal menu Sistema > Amministra-zione > Stampa, selezionando la stampante che si vuole modificare.

Gestione stampante

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Capitolo 11 | 100

11.2 Utilizzare uno scannerIn questo paragrafo vedremo come impostare uno scanner, la periferica in grado di acquisire immagini da libri, fotografie stampate e documenti. Come tutte le altre periferiche la prima cosa da fare è collegare lo scanner al computer.Sul sito www.sane-project.org potete verificare che il vostro scanner sia attual-mente supportato da Ubuntu. Alcuni modelli, infatti, necessitano operazioni particolari per l’installazione perché possano funzionare correttamente.Una volta collegato lo scanner eseguite Xsane - Scanner di immagini che po-tete trovare nel menu Applicazioni > Grafica > Xsane - Scanner di Immagini.Xsane cercherà i dispositivi di acquisizione immagine collegati al computer.Se verrà rilevato più di un dispositivo di acquisizione dovrete scegliere con quale lavorare, apparirà la seguente schermata.

Schermata di selezione del dispositivo

Selezionate il modello prescelto e premete OK. Xsane si avvierà e appariranno alcune nuove finestre. Quelle che vi interessano maggiormente sono la fine-stra principale e quella di anteprima.

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101 | Stampanti, scanner, fotocamere digitali, telecamere

Esistono altre due finestre, indicate per fare un uso avanzato del programma, che servono a regolare le impostazioni riguardanti la personalizzazione dei colori dell’immagine. Proviamo ora a mettere in funzione lo scanner, inserite un documento o una foto nello scanner e chiudete il coperchio. Cliccate su Acquisisci un’anteprima nella finestra di anteprima. Lo scanner si attiverà e vedrete apparire sul monitor il documento o la foto inserita al suo interno.

La finestra principale di Xsane

La finestra di anteprima di Xsane

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Capitolo 11 | 102

Cliccando sul simbolo del floppy disk si potrà decidere dove salvare l’imma-gine. Terminate queste scelte operazioni, cliccate su Scansiona. Lo scanner si rimetterà in funzione mostrando sullo schermo la progressione del processo di acquisizione dell’immagine. A processo concluso potrete visualizzare il ri-sultato aprendo la cartella in cui avete salvato l’immagine.

11.3 Importare foto da macchine digitaliCon Ubuntu scaricare le foto dalla fotocamera digitale sul computer è sem-plice. Collegate la fotocamera al computer tramite il cavo USB in dotazione. Appena collegata la fotocamera al computer sul monitor apparirà l'avviso:

Una volta acquisita l’anteprima potete selezionare solo una porzione dell’im-magine da acquisire, oppure potete usare lo zoom per ingrandire le parti di immagine che vi interessano. Fatte queste operazioni tornate alla schermata principale per scegliere il formato dell’immagine e la risoluzione.

Scelta del formato del file e definizione della risoluzione dell’immagine

Identificazione della fotocamera

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103 | Stampanti, scanner, fotocamere digitali, telecamere

11.4 Memorie di massa USBL’utilizzo di memorie di massa USB (lettori MP3, pen drive o hard disk ester-ni) è estremamente semplice. Collegate la periferica al computer e attendete qualche secondo. Si aprirà una finestra del gestore dei file che mostrerà il con-tenuto del dispositivo appena collegato. In più sul desktop apparirà un’icona di collegamento al dispositivo.Ora potete operare sulla memoria di massa esterna con le stesse procedure

Cliccate su Importa foto per vedere un’anteprima delle foto contenute nella macchina.Da questa schermata potete impostare le informazioni sulle foto, decidere dove salvarle e quali foto salvare. Cliccate su Importa, vedrete apparire la bar-ra di avanzamento del processo. Nella cartella di destinazione viene creata una cartella che ha lo stesso nome della pellicola (o della data in assenza del nome della pellicola) contenente le foto appena importate. Una volta finito di importare le foto, potete rimuove-re il collegamento alla fotocamera digitale.Quando tutte le foto saranno state scaricate si aprirà “Gthumb”, un’applica-zione preinstallata per la visualizzazione delle immagini.

Gthumb, l’applicazione di Ubuntu per la visualizzazione delle immagini

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Capitolo 11 | 104

che usate per gli altri tipi di file. Per rimuovere la memoria esterna, cliccate con il tasto destro del mouse sull’icona associata al dispositivo e selezionate Espelli. Questa procedura è fondamentale per evitare la corruzione dei dati presenti nella memoria di massa.

È possibile accedere ai contenuti della memoria esterna direttamente dall’icona posizionata sul desktop

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Potenziare Ubuntu

In questo capitolo vedremo come potenziare Ubuntu, ovvero aggiungere quelle funzionalità non incluse nella installazione base, ma che spesso posso-no risultare utili per particolari utilizzi.

12.1 font I font sono i simboli che ci permettono di vedere le lettere, i numeri, la pun-teggiatura, i simboli e gli ideogrammi in tanti stili diversi. In questo paragrafo vedremo come installare tutti i font che vogliamo, sia attraverso Synaptic sia manualmente.

12.1.1 InSTALLARE I TRUETyPE fOnTS DA SynAPTIC Non tutti i font disponibili in rete sono liberi. I TrueType della Microsoft sono i più diffusi e utilizzati dagli utenti ma, purtroppo, fanno parte dei font non liberi. Per poter installare tali font, non inclusi nella versione base di Ubuntu, bisogna seguire questa semplice procedura: abilitate il repository multiverse e installate il pacchetto msttcorefonts.

Capitolo 12

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Capitolo 12 | 106

Finestra di selezione di msttcorefonts

Dopo aver installato i caratteri, bisogna renderli utilizzabili. A questo proposi-to andate su Applicazioni > Accessori > Terminale e digitate: $ sudo fc-cache -f -v

Comando di attivazione dei nuovi font

Ora siete pronti a utilizzare i nuovi caratteri.

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107 | Potenziare Ubuntu

Cartella dei caratteri installati

12.2 Codec audio e video: i formati proprietari I codec sono dei programmi che permettono di vedere filmati o ascoltare la musica. Come molti software, parte di essi sono coperti dal diritto d’autore. Ubuntu è una distribuzione libera da ogni copyright e, per mantenere tale li-bertà, i codec non liberi come ad esempio il diffusissimo mp3, non possono essere inclusi di default nella distribuzione. Per poter usufruire di tutti i conte-nuti audiovisivi liberi e non, bisognerà installare i relativi codec. Prima di installare i codec, assicuratevi che in Synaptic gli archivi Universe e Multiverse siano abilitati. Se così non fosse, basta seguire i consigli del capitolo sette (Installare e aggiornare software) per abilitarli.

12.2.1 InSTALLARE I PLUgIn gSTREAMER Per poter utilizzare la maggior parte dei formati audiovisivi in circolazione, ba-sta installare i plugin del framework Gstreamer, che vi permetterà di usufruire della maggior parte dei codec, come mpeg, mp3, divx e avi.

12.1.2 InSTALLARE I fOnT MAnUALMEnTE Se volete installare manualmente un font che avete trovato in rete, basta se-guire questa semplice procedura: andate su Risorse > Cartella Home ; premete i pulsanti CTRL ed L contemporaneamente e in Posizione digitate fonts:/// Prendete il file .ttf che avete scaricato e inseritelo nella cartella fonts appena aperta. Infine, come nel caso precedente, da terminale eseguite $ sudo fc-cache -f –v Il carattere sarà ora utilizzabile.

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Capitolo 12 | 108

Finestra per aggiungere il sorgente software tramite interfaccia grafica

Per installare i suddetti plugin, cercate e installate da Synaptic i seguenti pac-chetti:

gstreamer0.10-ffmpeg •gstreamer0.10-pitfdll •gstreamer0.10-plugins-bad •gstreamer0.10-plugins-bad-multiverse •gstreamer0.10-plugins-farsight •gstreamer0.10-plugins-ugly •gstreamer0.10-plugins-ugly-multiverse •

12.2.2 InSTALLARE I CODEC WIn32 DA SynAPTIC Per poter avere a disposizione anche i formati audio/video coperti da copy-right, bisognerà seguire alcuni passaggi fondamentali. Da Synaptic andate su Impostazioni > Archivi dei pacchetti, poi andate sulla seconda scheda Softwa-re di terze parti e inserite le seguenti righe:deb http://packages.medibuntu.org/ gutsy free non-free deb-src http://packages.medibuntu.org/ gutsy free non-free

Attraverso il terminale, si può ottenere lo stesso risultato scrivendo quanto segue: sudo wget http://www.medibuntu.org/sources.list.d/

gutsy.list -O /etc/apt/sources.list.d/medibuntu.list

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109 | Potenziare Ubuntu

Comando per aggiungere la chiave di sicurezza dei pacchetti software

Come ultima operazione, non vi resta che tornare di nuovo in Synaptic e clic-care su Ricarica. Infine, cercate il pacchetto w32codecs e installatelo.

12.2.3 InSTALLARE MAnUALMEnTE I CODEC WIn32 I codec Win32 possono anche essere installati manualmente. Come prima operazione, aprite Firefox e andate al seguente indirizzo: http://www.mplayerhq.hu/design7/dload.html

Con questo comando si aggiunge il file medibuntu.list che contiene la lista dei repository (archivi) di medibuntu. Per poter certificare che i repository appena aggiunti siano sicuri, bisogna sca-ricare la chiave di cifratura pubblica. Da terminale scrivete: wget -q http://packages.medibuntu.org/medibuntu-key.gpg

-O - | sudo apt-key add -

Premete Invio. In questo modo avrete scaricato e aggiunto la chiave pubblica e sarete sicuri del contenuto dei pacchetti che andrete a installare.

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Capitolo 12 | 110

Pagina di download manuale dei codec

Ora andate nella sezione Binary Codec Packages e dalla riga Linux x86

200xxxxx (dove al posto delle x troverete la data di uscita) scegliete un link dal quale scaricare l’archivio contenente i codec. Una volta scelto, cliccate con il tasto destro sul link e selezionate Salva desti-nazione con nome... e attendete che il file sia scaricato completamente. Selezionate il file appena scaricato e, con il tasto destro, cliccate su Estrai qui.

Creazione della cartella dei codec

Una volta estratto l’archivio, avrete una cartella contenente i codec da instal-lare. Ora, non ci resta che installare i codec appena scaricati mediante dei semplici passaggi.

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111 | Potenziare Ubuntu

Comando per spostarsi nella cartella dei codec appena scaricata

Come ultima operazione, copiate il contenuto della cartella in win32: sudo cp * /usr/lib/win32

Apriamo il Terminale e scriviamo: sudo mkdir /usr/lib/win32 In questo modo creiamo una cartella in /usr/lib attraverso l’utente root. Copiate il contenuto della cartella in quella appena creata, digitando nel ter-minale la riga seguente e premendo Invio:cd ~/Desktop/essential*

Copia di tutti i file dei codec nella nuova cartella

Ora avrete a disposizione i codec installati, pronti per essere utilizzati.

12.2.4 InSTALLARE LIBxInE PER I COnTEnUTI In STREAMIng Con i plugin Gstreamer installati, i contenuti in streaming dovrebbero funzio-nare perfettamente. Se così non fosse, è consigliabile installare le librerie xine che offrono una maggiore affidabilità e stabilità in questo campo. Da Synap-tic, dunque, installiamo i pacchetti necessari.

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Capitolo 12 | 112

xine-plugin •libxine-plugins •totem-xine •

Mediante questa operazione, verrà disinstallato il pacchetto totem-gstre-amer e risolverete gli eventuali problemi legati a totem nella gestione dei codec Gstreamer con i contenuti multimediali. Dopo quest’ultima operazione, avrete finalmente a disposizione tutti i codec necessari per poter usufruire dei relativi contenuti multimediali. Buon diver-timento!

12.2.5 InSTALLARE I CODEC PER vEDERE I DvD Per poter vedere i DVD da Ubuntu dovrete installare dei pacchetti che vi per-mettano di gestire i DVD senza problemi. Dunque, aprite Synaptic e installate i seguenti file:

libdvdcss2 •libdvdnav4 •libdvdread3 •

Da questo momento in poi, potrete gustarvi qualsiasi DVD con Ubuntu.

12.3 Installare flash Player I filmati realizzati con la tecnologia Flash di Adobe sono ormai molto diffusi. Per poterne usufruire in Ubuntu, dovrete installare il relativo pacchetto. Esi-stono due visualizzatori per flash: quello ufficiale e quello libero.

12.3.1 InSTALLAzIOnE DA SynAPTIC Per installare il flash player ufficiale di Adobe, basterà seguire il metodo clas-sico, aprite Synaptic, trovate e installate il pacchetto flashplugin-nonfree. Per poter usufruire di questo plugin, dovrete riavviare Firefox e poi gustarvi quello che la rete offre con le animazioni flash.

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113 | Potenziare Ubuntu

Finestra di selezione del pacchetto flashplugin-nonfree tramite Firefox

Al termine dell’installazione, vi verrà chiesto di riavviare Firefox per attivare le modifiche. Una volta eseguito il riavvio, potrete partire da dove avevate lasciato la sessione precedente ma con il nuovo plugin installato, pronto per essere utilizzato.

12.3.3 fLASh PLAyER fREE In quest’ultimo periodo la comunità open source ha deciso di creare una ver-sione free del flash player di Adobe: Gnash. Per ora, essendo ancora in fase al-pha, la compatibilità con le animazioni flash è incompleta: con i filmati creati fino alla versione 7 non ci sono problemi. Con quelli scritti nell’ultimo anno,

12.3.2 InSTALLAzIOnE DA fIREfOx In Ubuntu 7.10, è possibile installare il flash-plugin direttamente da Firefox sfruttando i repository di Ubuntu. Da questa versione, infatti, alcuni plugin possono essere installati direttamente dai repository ufficiali della distribuzio-ne Ubuntu. Quando in Firefox vi verrà chiesto di installare il plugin mancante, cliccate sopra l’icona a forma di pezzo di puzzle verde. Si aprirà una finestra nella quale vi verrà chiesto quale versione di flash installare, scegliete la versio-ne non-free - quella ufficiale di Adobe - e installatela.

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Capitolo 12 | 114

Impostazione dei permessi per eseguire il file come programma

invece (versione 8 e successive), ci potrebbero essere dei problemi di visualiz-zazione. Se volete provare questo nuovo player open source, aprite Synaptic e installate il pacchetto Gnash.

12.4 Installare RealPlayer RealPlayer è il diffuso player creato da RealNetworks. Basato sul motore open source Helix dalla versione 10.5, lo scopo principale di questo player è la ri-produzione in streaming dei contenuti multimediali nei formati più diffusi, siano essi Real Video, Quick Time o Windows Media. Oltre a questi formati, può leggere quelli comunemente diffusi tra gli utenti, tra i quali mp3, mpeg-4, flash e wave. Per poter installare questo player, bisogna andare sul sito https://player.helixcommunity.org/2005/downloads/ Nella sezione RealPlayer 10.0.9 Gold cliccare su Installer. In questo modo po-trete scaricare l’installer di Real Player sul pc. Una volta terminato il download del file realplay-10.0.9.809-linux-2.2-libc6-gcc32-i586.bin cliccatelo con il tasto destro del mouse. Dal menu a tendina che si aprirà, scegliete l’opzione Proprietà e poi andate sulla scheda Permessi. Spuntate la casella Esecuzione e chiudete la finestra.

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115 | Potenziare Ubuntu

Comando di installazione di Real Player tramite la finestra terminale

12.5 Java Java, creato dagli ingegneri della Sun Microsystems, è uno dei linguaggi di programmazione più conosciuti al mondo. Il simbolo che contraddistingue questa tecnologia si può trovare ovunque ed è una tazza di caffè fumante. L’implementazione di questo linguaggio è molto vasta, si va dalle applicazioni per i telefonini fino a dei programmini detti applet che svolgono le funzioni più disparate: dai giochi on-line fino a programmi per le aziende.

12.5.1 QUALE vERSIOnE DI JAvA InSTALLARE? Per poter usufruire della tecnologia Java, bisogna installare il relativo pacchet-to. In questo caso si possono effettuare due scelte, a seconda dell’utilizzo che se ne vuole fare: se si vuole solamente visualizzare le applet Java, basterà in-stallare la versione Java Runtime Environment (detta JRE); se, invece, si vuo-le programmare in Java, si dovrà installare la versione Java Development Kit (detta JDK).

Aprite il terminale e andate nella cartella in cui avete salvato il file appena caricato, quindi digitate: ./realplay-10.0.9.809-linux-2.2-libc6-gcc32-i586.bin

Si avvierà l’installer di Real Player che ultimerà la procedura di installazione.

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Capitolo 12 | 116

12.5.2 InSTALLARE JAvA DA SynAPTIC Per installare Java da Synaptic, basterà seguire la procedura classica, ricordan-dosi di avere attivato l’archivio Multiverse backports. Se desiderate installare la versione Java Runtime Environment, cercate e installate sun-java6-jre. Se, invece, desiderate installare la versione Java Development Kit, cercate e installate sun-java6-jdk.

12.5.3 InSTALLARE JAvA RE Per scaricare la versione JRE, andate all’indirizzo http://www.java.com/it/download/ e cliccate sulla scritta bianca a sfondo blu Scarica ora.Dalla nuova pagina che si aprirà, scegliete Linux (file auto-estraente) e clic-cate sul pulsante Download per iniziare a scaricare il file .bin sulla scrivania (Desktop). Ora, prima di iniziare a installare Java RE, aprite il terminale e digitate: $ sudo apt-get install fakeroot java-package

I file che avete installato servono a creare un file .deb a partire dal file .bin di Java. A questo punto, dal terminale, convertiamo il pacchetto appena creato: $ fakeroot make-jpkg jre-6u3-linux-i586.bin

dove jre-6u3-linux-i586.bin è il nome della versione Java RE da voi scaricata. Se il nome dovesse essere diverso, ricordate di usare quello corretto, altrimenti l’installazione non andrebbe a buon fine. Premendo Invio, partirà lo script che trasformerà il file in .deb. Una volta av-viato lo script, premete Y per rispondere affermativamente alla prima doman-da e poi, una volta letta e accettata la licenza, verrà creato il file da installare. Come ultima operazione, ora possiamo installare la nostra versione di Java, digitando il seguente comando: $ dpkg -i jre-6u3-linux-i586.deb

Una volta terminata l’installazione, avrete a disposizione l’ultima versione ag-giornata di Java.

12.5.4 InSTALLARE JAvA SE Per scaricare la versione Java SE, andate all’indirizzo http://java.sun.com/java-se/downloads/index.jsp e scegliete quale versione installare tra quelle dispo-nibili. Il primo Java SE Development Kit che vi viene proposto riguarda l’ulti-

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117 | Potenziare Ubuntu

ma versione disponibile del JDK. Questa versione comprende sia la versione JRE, sia gli strumenti per sviluppare in questo linguaggio. La seconda proposta permette di scaricare la versione contenente l’EE, mentre la terza permette di scaricare il JDK completo dell’IDE NetBeans. Una volta scelta la versione da scaricare, cliccate su Download. Dalla nuova pagina che si apre, accettate la licenza e poi scegliete dalla tabella Linux Pla-tform, poi la versione Linux-self-extracting file. A questo punto, si aprirà il download manager di Firefox che vi permetterà di scaricare il file sulla scrivania. Una volta scaricato il file, la procedura per l’installazione del pacchetto è la stessa di Java RE.Terminata l’installazione, avrete a disposizione l’ultima versione di Java per iniziare a programmare con questo potente linguaggio.

12.6 Instant Messaging I servizi di Instant Messaging permettono di far comunicare con testo scritto due o più persone contemporaneamente. Pidgin è il programma di IM più famoso nel mondo GNU/Linux. La peculiarità di questo software, oltre ad essere multipiattaforma, riguarda la possibilità di poter comunicare con i protocolli più diffusi:

AIM •Bonjour •Gadu-Gadu •Google talk •GroupWise •ICQ •IRC •MSN •MySpace IM •QQ •Simple •Sametime •XMPP (Jabber) •Yahoo •Zephyr •

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Capitolo 12 | 118

Aggiunta di un account IRC su Pidgin

In questo modo, con un solo programma, si può comunicare comodamente con persone che utilizzano protocolli diversi.

12.6.1 COnfIgURARE PIDgIn PER IL CAnALE IRC Per configurare il canale irc, aprite Pidgin, poi andate su Account e infine su Aggiungi/Modifica. Dalla finestra Account che appare, cliccate su Aggiungi. Ora, dalla finestra Aggiungi un account, nella sezione Opzioni di accesso, sele-zionate IRC come Protocollo.

Ora configurate l’account come segue: Nome Utente: inserite il nome utente; •Server: inserite il nome del server IRC a cui connettersi; •Password: inserite la vostra password; •Alias locale: inserite il nickname con il quale volete farvi conoscere. •

Una volta terminato l’inserimento dei dati, cliccate su Salva. Dalla precedente finestra Account, spuntate la casella corrispondente all’account appena crea-to, cliccate su Chiudi e iniziate a conversare su IRC.

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119 | Potenziare Ubuntu

Finestra di riepilogo e attivazione di tutti gli account configurati in Pidgin

12.6.2 COnfIgURARE PIDgIn PER IL PROTOCOLLO JABBER Per configurare il canale Jabber, che con i suoi oltre dieci milioni di utenti, risulta uno dei protocolli più utilizzati al mondo, aprite Pidgin, poi andate su Account e infine su Aggiungi/Modifica. Dalla finestra Account che appare, cliccate su Aggiungi. Ora, dalla finestra Aggiungi un account, nella sezione Opzioni di accesso, sce-gliete XMPP come Protocollo e configurate l’account come segue:

Nome Utente: inserite il vostro nome utente; •Dominio: inserite un server jabber a cui connettersi, ad esempio jabber.•org. Una lista completa di tutti i server a cui potete accedere, si trova al seguente indirizzo: http://www.jabber.org/user/publicservers.shtml Password: inserite la vostra password; •Alias locale: inserite il nickname con il quale volete farvi conoscere. •

Una volta terminato l’inserimento dei dati, spuntate la casella Ricorda la pas-sword e cliccate su Salva. Dalla precedente finestra Account, spuntate la casella corrispondente all’ac-count appena creato, cliccate su Chiudi e iniziate a conversare su Jabber.

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Capitolo 12 | 120

Finestra dei dati di connessione IRC

12.6.3 COnfIgURARE PIDgIn PER USARE IL PROTOCOLLO MSn Per configurare il canale MSN, uno dei protocolli più famosi al mondo, aprite Pidgin, poi andate su Account e infine su Aggiungi/Modifica. Dalla finestra Ac-count che appare, cliccate su Aggiungi. Ora, dalla finestra Aggiungi un account, nella sezione Opzioni di accesso, sce-gliete MSN come Protocollo e configurate inserendo i dati richiesti.Dalla precedente finestra Account, spuntate la casella corrispondente all’ac-count appena creato, cliccate su Chiudi e iniziate a conversare su MSN con tutti i vostri contatti.

12.6.4 COnfIgURARE PIDgIn PER USARE gOOgLE TALk La configurazione del canale Gtalk è in tutto simile a quella dei protocolli appena visti. La sola differenza sta nella configurazione dell’account, che verrà effettuata come segue:

Nome Utente: inserite la parte dell’indirizzo e-mail prima della @; •Dominio: lasciate gmail.com; •Risorsa: lasciate Home come già preimpostato; •

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Password: inserite la vostra password; •Alias locale: inserite il nickname con il quale volete farvi conoscere. •

Dalla finestra Account, spuntate la casella corrispondente all’account appe-na creato, cliccate su Chiudi e iniziate a conversare su Gtalk con tutti i vostri contatti.

12.6.5 AMSn aMSN è l’equivalente Ubuntu di MSN Messenger per Windows. Il funziona-mento del programma è infatti in tutto simile alla controparte Microsoft, seb-bene risulti più personalizzabile. Prima di procedere tenete presente che non dovrete preoccuparvi di perdere i contatti MSN che già avete salvato: una volta installato il software e configurato il login troverete tutti gli amici che avevate in precedenza.Per l’installazione basterà utilizzare Synaptics, cercare il pacchetto aMsn e in-stallarlo. Una volta identificato il pacchetto, spuntatelo come nell’immagine e in se-guito applicate il cambiamento. Concedete a Ubuntu il tempo di effettuare l’installazione e, appena avrà terminato, vi dirà dove potete trovare il software appena aggiunto. Adesso siete pronti per utilizzare aMSN. Non appena lo avvierete, dovrete inserire le credenziali di accesso, ovvero la mail con la quale avete l’account

Finestra principale di aMSN

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Capitolo 12 | 122

su MSN e la password. Se desiderate che il programma non vi chieda le cre-denziali durante i futuri avvii non dovete fare altro che spuntare il box Ricor-dami. Per personalizzare aMSN basta cercare la parola amsn in google e troverete il sito ufficiale come primo risultato. Scaricate i plugin e le skin che desiderate e inseriteli nella cartella .amsn che si trova nella directory home. Naturalmente i plugin vanno nella cartella plugin e le skin nella cartella skin.

12.6.6 xChAT XChat è sicuramente il client IRC più utilizzato in ambiente GNU/Linux. Gra-zie alla sua semplicità, è possibile connettersi a qualsiasi canale IRC in maniera facile e veloce. Per installare XChat, apriamo Synaptic e installiamo la versione per gnome:

xchat-gnome •xchat-gnome-common •

Per avviare XChat, andate su Applicazioni, poi su Internet e infine aprite XChat-GNOME - Chattare in IRC. La prima volta che avviate il programma, si aprirà una finestra che vi chiederà di inserire il nickname e il nome. Inseriteli e poi premete OK. Per poter accedere a un canale IRC, cliccate su IRC e poi su Connetti... Si aprirà una lista di server dal quale scegliere. Se, ad esempio, voleste entrare nel nodo #ubuntu-it, per prima cosa bisogna selezionare la rete Freenode e successivamente inserire il canale: #ubuntu-it, premere su Entra nel canale e chiudere la schermata. Nello stesso modo, potrete entrare in una delle centinaia di stanze presenti su IRC.

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123 | Potenziare Ubuntu

Finestra di scelta del canale a cui connettersi

12.7 file Sharing Attraverso il file sharing, le persone di tutto il mondo possono condividere i loro file con tutti gli utenti collegati nella stessa rete. La struttura di file sharing più famosa è sicuramente quella peer-to-peer (abbreviato con P2P). Mediante questa composizione, tutti gli utenti sono dei semplici nodi di una rete e per-tanto funzionano sia da server che da client in un regime di parità - peer. Le reti più famose del P2P sono indubbiamente eDonkey e BitTorrent su tutte, seguite da Gnutella e OpenNap.

12.7.1 PROTOCOLLO BITTORREnT BitTorrent è uno dei protocolli P2P più utilizzati per lo scambio di file in rete. La peculiarità di questo protocollo riguardano il fatto che per ogni file che vie-ne scaricato, viene creata una rete dedicata che sparirà nel momento in cui il file è completato. Il meccanismo usato è molto semplice: l’utente deve cercare in rete il file .torrent, generalmente di pochi Kb di dimensioni, che contiene le informazioni riguardanti il file che si desidera scaricare.Questo file .torrent non è nient’altro che un contenitore di informazioni spe-cifiche del file che si sta per scaricare. A questo punto, una volta aperto il file .torrent con un programma specifico, entrano in gioco due figure: il "tracker"

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Capitolo 12 | 124

Finestra principale di Deluge

e i "seeders". Il tracker funge da server, pertanto tutti gli utenti che vogliono collegarsi ad esso, devono scaricare il file .torrent che contiene il suo indirizzo, oltre alle informazioni sul file da scaricare. Tutte le persone che si connettono al tracker per mezzo del file torrent, gli inviano un identificativo detto peer-id che permette di identificarlo univocamente e renderlo un nodo della rete cre-ata. Il compito del tracker è dunque quello di mettere in contatto i vari utenti, permettendo loro di scaricare il file. I seeders sono i nodi della rete creata che hanno il file completo da mettere a disposizione degli altri. Coloro che hanno porzioni del file, invece, vengono chiamati "leecher". Una volta che i seeders sono in contatto con i leecher, il compito del tracker finisce e i primi due iniziano a scambiarsi informazioni in modo tale che i file in download vengano scaricati nella maniera più rapida possibile, connettendosi a quanti più nodi utili.

12.7.2 DELUgE: InSTALLAzIOnE E UTILIzzO Per installare Deluge, apriamo Synaptic e installiamo il pacchetto deluge-tor-rent. L’utilizzo di Deluge è molto semplice. Una volta scaricato il file .torrent, se non è associato automaticamente a questo programma, basterà cliccarci sopra con il tasto destro e scegliere la voce Proprietà. Dalla finestra che si apri-rà basterà andare nella scheda Apri con e scegliere Deluge come programma predefinito.

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A questo punto, tutti i file .torrent potranno essere aperti in modo automati-co da Deluge torrent cliccandoci semplicemente sopra due volte. Fatta questa operazione, vi verrà chiesto dove salvare il file che volete scaricare: selezionate la cartella e premete OK.

12.7.3 PROTOCOLLO EDOnkEy E kADEMLIA Attraverso eDonkey gli utenti si connettono a un server che consente la con-divisione dei file e il loro download. In questo caso esistono due tipi di figure: i server e i client. Lo scopo del server è quello di permettere ai client di co-municare tra di loro. In questo modo, è possibile cercare tra client i file che si vogliono scaricare. Il client, quando si connette al server, comunica quali file ha in condivisione. Il compito del server, in questo caso, è quello di indicizzare i file messi a disposizione da ogni client in modo da avere una lista completa di tutti i file condivisi da tutti i client ad esso connessi. Così facendo, più un file è condiviso, maggiore sarà la probabilità di scaricarlo velocemente.

12.7.4 AMULE: InSTALLAzIOnE E UTILIzzO aMule è la versione per GNU/Linux del famoso programma eMule. Per instal-larlo, aprite Synaptic e installate i seguenti file:

amule •amule-common •amule-utils-gui •

Una volta terminato il download, per aprire aMule e iniziare a condividere e scaricare file andate su Applicazioni, poi su Internet e infine su aMule, contrad-distinto dall’icona di un simpatico mulo seduto.

nota: Va ricordato che programmi come aMule e simili sono perfettamente legali, mentre non lo è affatto condividere o scaricare materiale protetto da copyright.

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Capitolo 12 | 126

Il nostro lettore musicale è anche un disco di storage sempre a portata di

12.8 voIP VoIP - Voice over IP - è una tecnologia che permette di poter sfruttare la linea dati della vostra connessione a internet per effettuare chiamate vocali. In que-sto modo, si può parlare al telefono sfruttando semplicemente internet e non la normale linea voce, potendo ridurre il costo delle bollette anche del 100%.

12.8.1 SkyPE Skype è uno dei programmi che permettono di effettuare chiamate VoIP più diffusi in rete. Per poter installare questo programma, assicuratevi di aver in-stallato i repository di medibuntu, quindi aprite Synaptic e installate i seguen-ti pacchetti:

skype •skype-common •

Terminata l’installazione, per poter utilizzare Skype, andate su Applicazioni, poi su Internet e infine sull’icona Skype.

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127 | Potenziare Ubuntu

12.9 feed Reader I feed RSS permettono di avere un’anteprima parziale o totale delle news di un sito web. Per poter leggere i feed, bisogna utilizzare un feed reader che può essere un programma da installare oppure un sito apposito.

12.9.1 LIfEREA Liferea è uno dei migliori feed reader per GNU/Linux. Per installarlo, basta aprire Synaptic ed installare il pacchetto liferea. Per aggiungere un feed, basta cliccare su Nuova sottoscrizione e inserire l’url del sito dalla schermata che appare.

12.10 Comprimere e decomprimere i file Ubuntu supporta moltissimi formati compressi e tutti privi di copyright. An-che in questo caso, esistono degli algoritmi di compressione come rar e ace che sono proprietari e quindi non vengono inclusi di default in Ubuntu. Per installarli, dovete aver abilitato l’archivio multiverse in Synaptic.

Per poter usufruire del formato ace dovremo installare il seguente pacchetto da Synaptic: unace-nonfree. Per usufruire del formato rar, bisognerà installare i seguenti pacchetti per comprimere e decomprimere:

rar •unrar •

12.11 Masterizzare CD e DvD Per masterizzare in Ubuntu, si può utilizzare uno di questi 3 programmi:

il file manager Nautilus; •Brasero, un programma per masterizzare in GNOME; •K3b, il programma principe per masterizzare in KDE. •

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Capitolo 12 | 128

Finestra principale per la creazione del CD/DVD da masterizzare con Brasero

Per masterizzare un CD/DVD senza installare alcun programma, si può benis-simo utilizzare il file manager Nautilus. Brasero è un buon programma per GNOME che permette di effettuare tutte le normali operazioni di masterizzazione, si installa da Synaptic. K3b è il miglior programma per masterizzare nell’ambiente GNU/Linux. È in-stallato di default su Kubuntu, mentre su Ubuntu bisogna installare i seguenti pacchetti da Synaptic:

k3b •k3b-i18n •libk3b2-mp3 •

12.11.1 CREARE CD E DvD DATIPer creare un CD/DVD con Nautilus, basta inserire nel masterizzatore il CD/DVD e attendere la schermata di riconoscimento del disco che chiede cosa fare. Scegliete Produci CD/DVD dati, si aprirà una finestra nella quale potete inserire i file che volete masterizzare. Una volta conclusa questa fase, per ma-sterizzare il CD/DVD basta cliccare su Scrivi su disco. Per creare un CD/DVD con Brasero e con K3b la procedura è sostanzialmente la stessa.

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129 | Potenziare Ubuntu

Finestra di creazione della compilation con Serpentine

Per fare questa operazione, cliccate su Aggiungi, e inserite i brani che volete masterizzare. Una volta terminato l’inserimento delle tracce audio, per maste-rizzare il CD cliccate Scrivi su disco. La creazione di CD audio con Brasero, viene gestita tramite la finestra Progetto audio in maniera del tutto simile a quanto appena visto per Nautilus. Lo stes-so vale per K3b.

12.11.3 COPIARE Un CD O DvD Per copiare un CD/DVD con Brasero, basta inserire nel masterizzatore il CD/DVD, aprire il programma e cliccare su Copia disco. Dalla nuova finestra che si aprirà, scegliete il lettore dal quale copiare le informazioni e l’unità su cui scrivere i dati. Per far partire la copia del CD/DVD, basta cliccare su Copia. K3b funziona nello stesso modo.

12.11.2 CREARE CD AUDIO Per creare un CD audio con Nautilus, basta inserire nel masterizzatore il CD/DVD e attendere la schermata di riconoscimento del disco che chiede cosa fare.Scegliete Produci CD audio. A questo punto si aprirà Serpentine che vi per-metterà di creare le tracce audio che preferite.

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Capitolo 12 | 130

Finestra per la masterizzazione di un’immagine ISO con K3B

12.11.4 MASTERIzzARE Un’IMMAgInE ISOPer masterizzare un’immagine ISO (ovvero, l’esatta copia di un CD o DVD) con Nautilus, basta cliccare con il tasto destro sull’immagine e selezionare l’opzione Scrivi su disco. Si aprirà la finestra Scrivi su disco nella quale viene mostrato quale masteriz-zatore utilizzare e la scelta della velocità di masterizzazione. Impostati i valori, per iniziare a masterizzare cliccate su Scrivi. Stesso procedimento per Brasero, e K3b che, in più, effettua una verifica del Md5 Sum prima di iniziare la ma-sterizzazione.

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E-mail e altro con Thunderbird

Thunderbird è un programma per gestire la posta elettronica e consultare notizie dal web. Come il browser Firefox, è un prodotto di Mozilla, uno dei più importanti produttori di software libero al mondo, la cui esperienza è senz’al-tro garanzia di qualità e affidabilità. Con Thunderbird potrete controllare simultaneamente i vostri account di po-sta POP, IMAP e Gmail o leggere flussi di notizie RSS. Se oltre a questo doveste avere bisogno di altre funzionalità, Thunderbird è facilmente estendibile: con pochi clic del mouse è infatti possibile trasformare questo semplice program-ma di posta in un potente Personal Information Manager (PIM), dotato di calendario sincronizzabile e molte altre funzioni. Thunderbird non è l’unico programma di posta elettronica che potete avere sul vostro sistema GNU/Linux. In Ubuntu, per esempio, troverete già instal-lato nel menu Applicazioni > Internet il potente client Evolution. Se tuttavia cercate una soluzione flessibile e personalizzabile come nessun’altra, facile da usare e disponibile sia su Ubuntu che su Windows e Mac OS X, allora Thun-derbird è ciò che fa per voi.

13.1 Installare Thunderbird Se avete appena installato Ubuntu, non troverete Thunderbird nella lista delle applicazioni internet già installate. Sarà pertanto necessario provvedere all’in-stallazione del nuovo pacchetto.

Capitolo 13

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Capitolo 13 | 132

Controllate che i tre pacchetti siano presenti nella lista, quindi premete su Applica e attendete che Synaptic termini di scaricarli, prepararli e installarli

Aprite il gestore di pacchetti Synaptic dal menu Sistema > Amministrazio-ne > Gestore Pacchetti Synaptic;

Cliccate sul tasto Cerca posizionato in alto a destra sulla barra degli stru-menti di Synaptic;

All’interno del campo di ricerca della finestra Trova, digitate la parola thun-derbird, quindi confermate la richiesta cliccando sul pulsante Cerca. Dopo aver cliccato sul pulsante Cerca, comparirà la finestra Trova, all’interno della quale sarà possibile immettere il nome del pacchetto da cercare.

Al termine della ricerca, selezionate dalla lista il pacchetto thunderbird. Premendo con il tasto sinistro sulla voce selezionata si aprirà un piccolo menu contestuale, dal quale dovrete scegliere l’opzione Marca per l’in-stallazione. Ripetete l’operazione anche per il pacchetto thunderbird-locale-it e il pacchetto thunderbird-gnome-support. Ora premete il pulsante Applica e attendete che il gestore dei pacchetti porti a termine il suo lavoro.

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13.2 Creazione di un account di posta elettronica Ora che Thunderbird è installato, non vi resta che avviarlo e iniziare a impo-starlo affinché possa gestire correttamente la vostra casella di posta. Avviate Thunderbird cliccando sul menu Applicazioni > Internet > Mozilla Thunderbird Mail/News.

Thunderbird permette di importare le impostazioni da eventuali pro-grammi di posta già installati in precedenza, in questo caso noi non ab-biamo altri programmi già configurati, quindi clicchiamo semplicemente sul tasto Next.

A questo punto della procedura di configurazione, Thunderbird chiederà cosa desiderate configurare. Dato che in questa fase vogliamo configurare la nostra casella di posta, selezionate semplicemente Account di posta, quindi cliccate su Avanti.

Quando il destinatario di un vostro messaggio di posta riceverà l’e-mail, questa indicherà il nome del mittente. Inserite nel primo campo il nome che volete venga visualizzato dai destinatari delle vostre e-mail (di solito qui si inserisce il proprio nome e cognome). Il secondo campo richiede che venga inserito il proprio indirizzo e-mail. Quando avete finito cliccate su Avanti.

Inserite il nome del mittente che volete che appaia ai destinatari quando riceveranno la vostra e-mail.

La seguente è la schermata più delicata che dovrete affrontare in questa procedura di configurazione.

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Capitolo 13 | 134

Tipo di server utilizzato: quello che in realtà viene chiesto è di sce-gliere la modalità di controllo delle e-mail:

Selezionando • POP tutta la posta che riceverete verrà scaricata dal server sul vostro computer. Questo è il metodo più classico di controllare la posta elettronica quindi, se non sapete cosa scegliere, spuntate questa opzione;

Scegliendo • IMAP la vostra posta rimarrà immagazzinata in uno spazio sul server del vostro provider. Thunderbird si connetterà al server per permetterti di leggere la posta, ma non scaricherà alcun messaggio sul vostro computer. Usare IMAP può essere utile se controllate lo stesso indirizzo e-mail da diversi computer. Utilizzandolo su tutti i computer predisposti per il controllo della vostra casella di posta, potrete fare in modo che i relativi programmi di posta agiscano in sincronia.

Se, ad esempio, avete intenzione di controllare un indirizzo di posta con il vostro computer in ufficio e con quello di casa, potrete fare in modo che can-cellando un’e-mail dall’ufficio, questa venga cancellata anche sul computer di casa. IMAP presenta però anche degli svantaggi: tutta la posta dovrà essere contenuta all’interno dello spazio server del vostro provider. Questo significa

La schermata richiede di inserire diverse informazioni tecniche

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135 | E-mail e altro con Thunderbird

che lo spazio occupato dalle vostre e-mail non potrà superare un certo limite, che viene fissato dal provider a seconda dell’abbonamento stipulato. Inoltre, dato che la posta non viene scaricata dal server, per leggere qualsiasi messag-gio inviato o ricevuto dovrete forzatamente connettervi a internet. nota: Per motivi di spazio in questa guida tratteremo in dettaglio unicamen-te l’impostazione di un semplice account POP. Nel caso decideste di optare per IMAP tenete presente che gran parte delle indicazioni che troverete qui saranno comunque valide.

nome del server in ingresso: Thunderbird chiede di inserire il nome del server di posta tramite il quale riceverete i vostri messaggi. Questa informazione viene fornita dal vostro internet provider.

Usare Posta in arrivo globale: come la maggior parte dei program-mi di posta elettronica più diffusi, anche Thunderbird consente di con-trollare più di un indirizzo di posta contemporaneamente. Questo signifi-ca che se avete un indirizzo di posta privato, uno per il lavoro e uno per le vostre follie sul web (poniamo che sia un indirizzo Gmail) potrete inserirli in Thunderbird e scaricare la posta da tutti e tre gli indirizzi. Apponendo un segno di spunta sull’opzione Usa Posta in arrivo globale farete in modo che una volta controllati tutti gli indirizzi, Thunderbird riversi tutti i mes-saggi ricevuti all’interno della stessa cartella (che si chiama appunto Posta in arrivo). Diversamente dalla maggior parte degli altri programmi di posta elettro-nica, Thunderbird offre la possibilità di non mischiare la posta ricevuta sul vostro indirizzo di casa con quella ricevuta sul vostro indirizzo al lavoro. Togliendo la spunta dall’opzione Usa Posta in arrivo globale potrete man-tenere separate le tre caselle.

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Capitolo 13 | 136

nome del Server in uscita: Thunderbird chiede di inserire il nome del server attraverso il quale spedirete le vostre e-mail. Queste informazioni vi dovrebbero essere state comunicate dal provider quando avete stipulato il contratto per la vostra connessione a internet. Seguite le stesse indicazioni fornite precedentemente, sapendo che il nome del server in uscita spesso as-somiglia a qualcosa come smtp.nomeprovider.com oppure mail.nomeprovi-der.com. Cliccate su Avanti.

In questa schermata inserite il nome utente del server di posta in arrivo. Di solito non è diverso dal nome utente del server di posta in uscita. Non è una regola, ma spesso il nome utente coincide con la prima parte del vostro indi-rizzo e-mail (quindi se il vostro indirizzo è [email protected] è probabile che il vostro nome utente sia mrossi). In ogni caso queste informazioni vi do-vrebbero essere state comunicate dal vostro fornitore di servizi. Quando avete finito procedete cliccando su Avanti. L’ultima schermata di questo wizard per la configurazione è solo un riepilo-go delle informazioni appena inserite. Se volete che la posta venga scaricata subito cliccate sul pulsante Avanti, altrimenti procedete dapprima a togliere il segno di spunta dall’unica opzione che vedete in questa finestra. Quindi procedete cliccando sul pulsante Fine.

Inbox separate: la posta proveniente dai diversi indirizzi rimane separata

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137 | E-mail e altro con Thunderbird

13.2.1 IMPOSTAzIOnI E-MAIL AvAnzATE Naturalmente, una volta configurati i vostri account di posta elettronica, po-trete sempre accedere alle impostazioni inserite per eventuali cambiamenti o correzioni. Nel riquadro di sinistra, cliccando sul nome dell’account di cui si vogliono visualizzare le impostazioni avanzate e cliccando successivamente nel riquadro di destra su Visualizza impostazioni per questo account, accedere-te al pannello di configurazione avanzata della vostra casella di posta. Da que-sta maschera di configurazione, suddivisa in diverse sezioni, potrete facilmen-te modificare impostazioni precedentemente inserite o specificare in maniera più approfondita come desiderate che Thunderbird gestisca il vostro account e-mail. Ecco un elenco delle sezioni e delle funzionalità di questo strumento di configurazione avanzata.

Impostazioni Server: da qui potrete specificare nuovamente il nome del server di posta in entrata in uso, la porta da utilizzare e il nome utente che vi permette di accedere al server di posta in entrata. Da questa schermata potre-te inoltre specificare protocolli di collegamento sicuro al server, configurare il modo in cui Thunderbird deve gestire la posta contenuta sul server di posta in entrata e specificare dove volete che la posta scaricata sul vostro hard disk venga salvata.

Cartelle e copie: da questa sezione potrete impostare Thunderbird affin-ché copi i messaggi inviati in una determinata cartella all’interno di Thun-derbird o fare in modo che invii una copia delle e-mail appena inviate a un altro indirizzo di posta. Qui potrete inoltre decidere dove volete che le vostre bozze e i vostri modelli vengano salvati e se volete che Thunderbird vi avvisi prima di salvare un messaggio in Bozze.

Composizione e indirizzi: da qui potrete specificare le regole di composi-zione dei vostri messaggi di posta. Potrete decidere se inviare automaticamen-te messaggi formattati in HTML e decidere dove volete che venga visualizzato il testo dei messaggi originali a cui volete rispondere (sopra la risposta, sotto la risposta). Potrete anche decidere se volete che il testo del messaggio originale a cui state rispondendo venga evidenziato. Sempre da questa maschera di configurazione potrete impostare Thunderbird affinché utilizzi correttamen-te il server LDAP associato al vostro account di posta.

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Capitolo 13 | 138

Spazio su disco: da questa sezione potrete configurare Thunderbird affin-ché risparmi spazio su disco nella gestione corrente del vostro account di po-sta.

Posta indesiderata (SPAM): da questa maschera di configurazione po-trete impostare Thunderbird affinché compia delle azioni automatiche quan-do si accorge che un messaggio di SPAM è stato recapitato all’interno della nostra inbox. Abilitando i controlli incrementali, Thunderbird imparerà nel tempo a comportarsi in base ai vostri reali gusti, in modo da non cestinare automaticamente messaggi erroneamente scambiati per SPAM.

Ricevute di ritorno: da qui potrete impostare Thunderbird affinché ri-chieda conferme di avvenuta lettura (ricevute di ritorno) ai destinatari delle vostre e-mail. Questo metodo viene spesso utilizzato dai mittenti delle e-mail per sapere se un messaggio è effettivamente giunto a destinazione. La scheda di configurazione permetterà di stabilire delle regole automatiche in base alle quali Thunderbird deciderà se inviare eventuali ricevute di ritorno.

Sicurezza: da questa schermata potrete impostare una firma digitale con cui firmare i vostri messaggi di posta. Potrete inoltre specificare un certificato per cifrare o decifrare i messaggi ricevuti.

Server in uscita (SMTP): da qui potrete modificare le impostazioni rela-tive ai server di posta in uscita utilizzati da Thunderbird per spedire la posta. Thunderbird può gestire anche più di un server di posta in uscita. Da questa schermata potrete aggiungere tutti gli account che vorrete, specificando tra questi quali vorreste che Thunderbird usasse come server di posta in uscita predefinito.

13.3 Rubrica Come ogni altro programma per la gestione della posta elettronica, anche Thunderbird ha la sua rubrica grazie alla quale potrete memorizzare, classifi-care e gestire le informazioni riguardanti i vostri contatti. Per accedere alla rubrica è sufficiente premere il pulsante Rubrica collocato sulla barra degli strumenti principale.

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139 | E-mail e altro con Thunderbird

La finestra che si aprirà è divisa in tre zone.

La zona delle rubriche, destinata a contenere un elenco delle vostre rubri-che (potete crearne quante volete e usarle per suddividere i vostri contat-ti di lavoro da quelli della vostra vita privata).

La zona dei contatti, in cui comparirà l’elenco dei contatti contenuti in ciascuna rubrica.

La zona dei dettagli, in cui verranno visualizzate le informazioni dettaglia-te riguardanti il contatto selezionato.

Le aree di lavoro della rubrica di Thunderbird

13.3.1 AggIUngERE DEI COnTATTI Aggiungere un contatto alla rubrica è molto semplice: dalla zona delle rubriche cliccate dapprima sulla rubrica in cui desiderate che il vostro nuovo contatto venga inserito. A questo punto cliccate sul pulsante Nuovo Contatto situato sulla barra degli strumenti. Compilate la maschera di inserimento delle gene-ralità del contatto. Naturalmente non è necessario che tutti i campi vengano compilati per forza, decidete quali campi riempire e quali invece lasciare in bianco. Quando tutte le caratteristiche del contatto sono state inserite, clicca-te sul tasto OK per salvare le generalità del contatto nella vostra rubrica.

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Capitolo 13 | 140

Oltre che operando secondo la procedura appena illustrata, Thunderbird consente di aggiungere alla propria rubrica mittente e destinatari di un e-mail ricevuta con pochi clic del mouse, cliccando sul nome del mittente e degli altri eventuali destinatari con il tasto destro del mouse e selezionando dal menu contestuale la voce Aggiungi in rubrica.

13.3.2 ELIMInARE DEI COnTATTI DALLA RUBRICAPer eliminare un contatto dalla rubrica è sufficiente selezionarlo e premere il tasto Elimina situato sulla barra degli strumenti.

13.3.3 LISTE DI DISTRIBUzIOnE (MAILIng LIST) Il tasto Nuova Lista situato sulla barra degli strumenti all’interno della rubrica, consente di creare una lista di distribuzione contenente più contatti memo-rizzati. Questa funzione può risultare utile qualora doveste inviare delle e-mail a un gruppo di persone. Cliccando sul tasto Nuova Lista comparirà una maschera di configurazione che vi permetterà di aggiungere gli indirizzi di posta dei contatti che desidera-te includere nella vostra lista di distribuzione.

Aggiungere un contatto alla rubrica

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141 | E-mail e altro con Thunderbird

Dopo aver inserito gli indirizzi della lista e averle dato un nome, confermate cliccando sul tasto OK. A questo punto il nome della lista di distribuzione ap-parirà all’interno della rubrica come se fosse un singolo contatto. Per inviare una e-mail alla lista di distribuzione sarà sufficiente, durante la stesura di un messaggio, aggiungere il nome della lista nel campo Destinatario.

13.4 filtro antispam Lo spam o posta spazzatura è una delle piaghe che più frustra l’abituale utente di internet e dei suoi servizi. Milioni di persone ricevono ogni giorno decine di messaggi di messaggi pubblicitari non richiesti, una seccatura dalla quale Thunderbird promette di liberarci. Il nostro client e-mail è in grado di riconoscere i messaggi di posta indeside-rata, di compiere automaticamente delle operazioni su questi messaggi e di continuare a perfezionarsi nel tempo imparando dalle nostre abitudini e dai nostri gusti. Dopo un breve periodo di allenamento, la percentuale di succes-so nell’individuare i messaggi spazzatura raggiunge livelli di accuratezza molto elevati, ma occorre avere un po’ di pazienza iniziale: correggendo le segnala-zioni di Thunderbird e marcando manualmente eventuali messaggi scampati al filtro, aiuterete il vostro programma di posta a migliorare progressivamente la sua accuratezza nell’individuare la posta indesiderata.

Nuova lista

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Capitolo 13 | 142

13.4.1 MARCARE / SMARCARE I MESSAggI DI SPAM Quando Thunderbird ritiene di trovarsi di fronte a un messaggio spazzatura, mostrerà all’interno della colonna di riferimento l’icona di una fiammella. L’icona della fiammella può essere fatta comparire o scomparire manualmen-te semplicemente cliccando sulla casella dove questa appare oppure cliccan-do sul pulsante della barra degli strumenti Posta indesiderata/Non è posta indesiderata contrassegnato dal simbolo della fiammella. Oltre a questo simbolo, Thunderbird segnala ogni messaggio di spam con un avvertimento molto evidente nel riquadro di lettura del messaggio:

13.4.2 AzIOnI AUTOMATIChE SUI MESSAggI DI SPAM Dopo un iniziale periodo di allenamento in cui dovrete verificare che Thunder-bird individui correttamente i messaggi di spam, potrete impostare il vostro programma di posta affinché compia delle azioni automatiche sui messaggi spazzatura. Per fare questo è sufficiente selezionare dal menu Modifica la voce Preferenze cliccando successivamente sul pulsante Privacy situato nella parte superiore della finestra che si aprirà. A questo punto, cliccando sulla linguetta Posta Indesiderata, potrete visualizzare una serie di azioni che da far compiere automaticamente a Thunderbird sui messaggi di spam.

La fiammella che indica un potenziale messaggio di spam

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13.5 Tenersi informati conThunderbird Con il termine feed RSS (Really Simple Sindication) intendiamo delle fonti di notizie che si possono trovare molto comunemente in siti di informazione e in particolare nella maggior parte dei blog sulla Rete. Sottoscrivere un feed RSS significa iscriversi al notiziario o al blog per ricevere automaticamente in un apposito lettore (tecnicamente noto come aggregatore) tutte le notizie man mano che esse vengono pubblicate. Gli aggregatori sono quindi molto comodi per ricevere le notizie automaticamente, senza dover per forza visi-tare il sito in questione per vedere se è stato aggiornato dalla nostra ultima visita. Utilizzare un aggregatore ci permette inoltre di monitorare più siti con-temporaneamente, facendoci risparmiare inutili perdite di tempo. In GNU/Li-nux esistono molteplici aggregatori di notizie pronti all’uso come ad esempio l’ottimo Liferea che potete installare con un semplice clic. Anche Thunderbird supporta i Feed RSS e può dunque essere usato come aggregatore. Tramite un brevissimo tutorial scoprirete come aggiungere una fonte di notizie al vostro client e iniziare a ricevere notizie automaticamente, man mano che i siti che volete seguire ricevono degli aggiornamenti.

13.5.1 AggIUnTA DI Un nOTIzIARIO O DI Un BLOg RSS Per aggiungere un notiziario al vostro Thunderbird, dovrete per prima cosa trovare all’interno di un sito che supporta questa tecnologia, un link RSS o Atom. Per questa guida abbiamo scelto come sito d’esempio il blog del progetto ubuntusemplice. Usando Firefox, una volta identificato il link all’interno della pagina, cliccatevi sopra con il tasto destro del mouse, e selezionate la voce Copia indirizzo dal menu contestuale.

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Copiare un indirizzo

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Aprite Thunderbird e dal menu File scegliete Nuovo > Account.

Nella finestra Crea nuovo account selezionate la seconda opzione, vale a dire RSS News & Blogs, quindi cliccate sul tasto Avanti.

Vi verrà ora chiesto di specificare il nome della categoria di blog di noti-ziari che volete compaiano sotto questo account. Se ad esempio volete classificare tutte le fonti di notizia per argomento potrete chiamare que-sto account Politica o Informatica, secondo i vostri gusti personali. Noi, nel nostro esempio, abbiamo scelto una categoria generica che abbiamo chiamiamo News & Blogs. Cliccando sul tasto Avanti vi verrà mostrata una schermata riassuntiva delle informazioni inserite. Terminate il wizard di configurazione iniziale cliccando sul tasto Fine.

Ora dovreste trovarvi nella schermata principale di Thunderbird. Sele-zionate l’account appena creato dalla colonna di sinistra (nel nostro caso News & Blogs) e nella colonna di destra cliccate su Gestione sottoscrizioni.

Per aggiungere una fonte di notizie cliccate sul tasto Aggiungi situato in basso a sinistra.

Un finestra di dialogo di configurazione chiederà a questo punto di inse-rire l’indirizzo del feed RSS che abbiamo copiato al primo punto di questo tutorial. Cliccando col tasto destro del mouse sul campo di immissione del testo selezioniamo Incolla dal menu contestuale. A questo punto pro-seguite cliccando sul tasto OK.

Come potrete notare all’interno della finestra Sottoscrizioni RSS comparirà il titolo del Feed a cui vi siete appena iscritti. Se non avete altri feed da aggiungere, potete concludere la procedura di sottoscrizione chiudendo questa finestra.

Come potete vedere il vostro account RSS viene a questo punto visualizza-to con tutte le sue sottoscrizioni proprio come se fosse un account e-mail. In modo analogo, comincerete a ricevere le pagine dei siti a cui vi siete iscritti come se fossero messaggi di posta. Non dovrete quindi più aprire Firefox per controllare se i vostri siti preferiti sono stati aggiornati.

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13.6 Componenti aggiuntivi (temi, estensioni e file di lingua) Come Firefox, Thunderbird può essere potenziato e personalizzato grafica-mente con nuovi temi, funzioni e lingue. Le estensioni sono componenti ag-giuntive in grado di aggiungere nuove funzionalità al vostro Thunderbird. I temi, invece, permetteranno di personalizzare Thunderbird, migliorando se-condo i vostri gusti l’aspetto grafico del vostro client di posta. Le lingue, infine, permetteranno di tradurre l’interfaccia di Thunderbird nella lingua desiderata. Dal momento che usate Ubuntu, in realtà, potete installare i file di lingua di vostra preferenza anche usando Synaptic.Sul sito internet di mozilla, all’indirizzo https://addons.mozilla.org/it/thun-derbird/ è possibile sfogliare un ampio catalogo di temi, estensioni e file di lingua liberamente scaricabili. Le componenti aggiuntive scaricate saranno poi facilmente installabili con un paio di clic (la procedura di installazione di temi ed estensioni è praticamente identica). Per scaricare un’estensione o un tema (ammettendo che si stia utilizzando Firefox per navigare la pagina addons.mozilla.org) sarà sufficiente cliccare col tasto destro del mouse sul link del download (solitamente indicato all’interno di una cornice verde) selezionando dal menu contestuale l’opzione Salva de-stinazione con nome..., o nel caso steste usando un’edizione di Firefox in ingle-se Save Link As... A questo punto sarà richiesto di scegliere una destinazione

La sottoscrizione al blog di ubuntusemplice

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dove salvare il file. Di norma, è consigliabile salvare il file .xpi (estensioni) o .jar (temi) nella propria cartella home o sulla scrivania. Per installare un’estensione o un tema scaricati da internet scegliete dal menu Strumenti di Thunderbird la voce Componenti aggiuntivi. Nella finestra che si aprirà selezionate cliccando sulle apposite icone la categoria Temi, Estensioni o Lingue in base a ciò che intendete installare. A questo punto non vi resta che cliccare sul tasto Installa (situato all’angolo inferiore sinistro della finestra Componenti aggiuntivi), selezionare l’estensione o il tema appena scaricato e cliccare sul tasto Aprite. Affinché un’estensione o un tema risultino effetti-vamente installati, sarà necessario a questo punto chiudere completamente Thunderbird e avviarlo nuovamente. Per attivare/disattivare un tema o un’estensione tornate all’interno della fi-nestra Componenti Aggiuntivi (menu Strumenti > Componenti Aggiuntivi) e cliccate sulla categoria della componente che volete attivare (Temi, Estensioni o Lingue). A questo punto scorrete la lista delle componenti aggiuntive instal-late e usate gli appositi tasti per attivare / disattivare un’estensione, applicare un tema o un file di lingua.

13.7 Trasformare Thunderbird in una soluzione PIM completa Una delle peculiarità di Thunderbird è quella di essere particolarmente sen-sibile alle necessità dei propri utenti. Così, mentre alcuni si accontentano di un semplice client di posta, altri necessitano di soluzioni più complesse che permettano - sul modello di MS Outlook, MS Entourage e altri noti PIM - non solo di gestire i propri account e-mail, ma anche i propri appuntamenti, i qua-li devono necessariamente poter essere accessibili anche quando non siamo davanti al nostro PC. Grazie a un paio di interessanti estensioni (Lightning e Provider per Google Calendar) e ad alcuni servizi gratuiti esterni come Google Calendar è possibile trasformare Thunderbird in una soluzione PIM pratica e completa in grado di soddisfare anche l’utenza più esigente. Il nostro PIM sarà dotato di gestore della posta, lettore di fonti di notizie RSS, calendari multipli sincronizzabili con Google Calendar e grazie ad alcuni servizi di cui parleremo più avanti, sincronizzazione senza fili con il vostro telefonino o smartphone.

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13.7.1 SCARICARE E InSTALLARE LE ESTEnSIOnI PIM Per poter trasformare Thunderbird in un vero e proprio Personal Informa-tion Manager, avrete prima di tutto bisogno di scaricare un paio di estensio-ni. Usando il vostro browser internet preferito recatevi all’indirizzo https://addons.mozilla.org/en-US/thunderbird/addon/2313 e scaricate sulla vostra scrivania l’estensione Lightning per Linux. Analogamente, scaricate dalla pa-gina https://addons.mozilla.org/en-US/thunderbird/addon/4631 l’estensione Provider for Google Calendar. A questo punto installate le due estensioni. Al termine della procedura, ricor-date di riavviare Thunderbird per rendere effettivo il completamento dell’in-stallazione.

13.7.2 CREAzIOnE E COnfIgURAzIOnE DI Un ACCOUnT gOOgLE CALEnDAR Ora è necessario creare un account Google Calendar. Se siete già utenti di Gmail o di altri servizi di Google, potrete usare il vostro nome utente. Se non possedete ancora un account Google registratevi seguendo pochi semplici passaggi:

aprite Firefox e andate sulla pagina • http://calendar.google.com; cliccate su Crea un nuovo Account Google; •compilate la scheda di registrazione e accettate le condizioni di utilizzo;•

La schermata della creazione di un account Google

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dopo aver terminato la procedura di registrazione accedete al vostro ac-•count Google Calendar e cliccate sul link impostazioni visibile in alto a destra nella pagina principale di Google Calendar; all’interno della pagina delle impostazioni, cliccate sulla seconda scheda, •identificabile con il nome Calendari. A questo punto cliccate sul nome del vostro calendario personale e accedete alla pagina di configurazione;

Impostazioni del calendario

Copia l’indirizzo

scorrete la pagina fino in fondo. A destra della scritta• indirizzo privato no-terete tre pulsantini colorati. Cliccate con il tasto destro sul tastino verde ICAL e scegliete dal menu contestuale la voce Copia indirizzo.

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13.8 Configurazione di Lightning Passiamo ora alla configurazione del calendario di Thunderbird (Lightning) che grazie all’estensione Provider for Google Calendar precedentemente in-stallata sarà in grado di sincronizzarsi con l’account Google Calendar appena creato.

Dal menu File, scegliamo la voce • Nuovo > Calendario ... Si aprirà un comodo wizard per la configurazione del calendario. Nella •prima schermata, verrà chiesto di scegliere se creare un calendario in lo-cale (sul vostro computer) o un calendario di rete (su internet). Siccome a noi interessa collegare Lightning a Google Calendar, scegliete tranquilla-mente Sulla rete come indicato in immagine, proseguite quindi cliccando sul pulsante Avanti.

Calendario in rete

La seconda schermata del wizard chiede di scegliere il tipo di calendario •con il quale vi volete collegare. Scegliete Google Calendar, quindi cliccate col tasto destro del mouse sul campo Percorso e incollate la stringa corri-spondente all’indirizzo del calendario. Passate quindi alla prossima scher-mata del wizard, cliccando sul pulsante Avanti (la stringa corrisponde all’indirizzo del pulsantino verde che abbiamo copiato nell’ultimo passag-

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Capitolo 13 | 150

gio della procedura di configurazione di Calendar. Se la stringa incollata non termina con .ics significa che non avete copiato correttamente l’indi-rizzo. Tornate sulla pagina di Google Calendar e ripetete il passaggio);

In questa ultima schermata del nostro wizard, Lightning chiederà di spe-•cificare un nome per il vostro calendario, assegnandogli un colore di ri-ferimento. Una volta completato questo passo terminate la procedura cliccando su Avanti; Se la procedura è stata completata correttamente, a questo punto dovre-•ste essere in grado di utilizzare il vostro Google Calendar direttamente da Thunderbird. Quando aggiungerete un evento in Google Calendar, lo ritroverete automaticamente in Thunderbird, viceversa, aggiungendo un evento o un allarme al calendario di Thunderbird, l’estensione Provider for Google Calendar aggiornerà automaticamente anche il calendario su Internet. Questa funzione potrà risultare molto utile se utilizzate il calendario su computer diversi. Senza il benché minimo sforzo potrete mantenere aggiornati e sincronizzati i vostri calendari dappertutto, senza perdere la comodità di un client come Lightning che, tra le altre cose, è in grado di inviare automaticamente e-mail promemoria a una lista di indirizzi specificati prima di un evento inserito nel calendario.

Incolla l’indirizzo del calendario Google

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13.9 La sincronizzazione col cellulareIl fatto di poter sincronizzare automaticamente il vostro calendario di Thun-derbird con uno dei servizi di calendaristica online più utilizzati al mondo apre la strada a molteplici soluzioni di sincronizzazione. Se difatti può sovente risultare ostico riuscire a sincronizzare un telefonino o un palmare con GNU/Linux, ben più semplice risulta trovare soluzioni in grado di farci sincronizza-re uno di questi apparecchi con Google Calendar. Una di queste soluzioni è GCALSYNC (http://www.gcalsync.com), un software open source scritto in java (e quindi compatibile con la maggior parte dei telefoni e degli smartpho-ne in circolazione) che una volta caricato sul vostro telefonino vi permetterà di mantenere aggiornati i vostri calendari direttamente dal telefonino. Mica male eh? Se per qualche motivo GCALSYNC non dovesse risultare idoneo ai vostri bisogni, una soluzione proprietaria, ma funzionale, potrebbe essere Go-osync (http://www.goosync.com). Non ci sembra questo il luogo più adatto per descrivere ed illustrare l’uso di questi programmi che non sono specifici per Ubuntu, ma che possono essere utilizzati con qualsiasi sistema operativo e un gran numero di telefonini. Per istruzioni più dettagliate vi rimandiamo dunque ai siti ufficiali dei servizi qui segnalati.

Il calendario in funzione

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Altre versioni di Ubuntu

La grande diffusione di Ubuntu e la sua incredibile adattabilità hanno favori-to il proliferare di distribuzioni derivate. Sebbene Canonical ne supporti solo tre - Kubuntu, Edubuntu (versione Education), e Xubuntu (che utilizza XFCE come ambiente desktop) - sul sito ufficiale, alla pagina Derivates ne vengono elencate ben 20. Per coordinare meglio lo sviluppo di tali iniziative è nata re-centemente anche una mailing list.Certamente non tutte sono degne di attenzione. In questo capitolo esaminere-mo le più significative, esponendo le caratteristiche salienti di ognuna di esse.

14.1 Edubuntu Edubuntu è un sistema operativo specificatamente pensato per l’uso scolasti-co ed educativo. Il suo utilizzo è indicato per educatori, insegnanti o ammi-nistratori di rete. Edubuntu nasce già con una moltitudine di programmi per l’insegnamento e l’apprendimento e risorse prescolastiche suddivise accura-tamente per categorie. Sono comunque disponibili diverse migliaia di pro-grammi per la distribuzione Edubuntu, non inseriti nel CD di installazione, ma scaricabili e installabili gratuitamente.

14.1.1 LE CATEgORIE DEI PROgRAMMI EDUBUnTU Le categorie dei programmi disponibili per Edubuntu sono le seguenti.Scienze Explore the stars - kstars simula graficamente un cielo visto di notte con

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dettagli per oltre 130.000 stelle con l’aggiunta di tutti i pianeti e altri 13.000 oggetti presenti nelle “profondità” del cielo. Research the periodic table - kalzium permette l’analisi e lo studio della ta-vola periodica degli elementi di cui include numerose immagini e dettagliate descrizioni riguardanti le strutture degli atomi. Test your chemistry skills - Atomix è un gioco puzzle che ha lo scopo di unire le particelle raffigurate nelle strutture atomiche.

Matematica Calculate percentages - kpergentage darà la possibilità all’utente di amplia-re le proprie abilità nel calcolare le percentuali.Plot mathematical equations - kplot è un disegnatore grafico di funzioni che permette di combinare simultaneamente più di una funzione matemati-ca permettendo così la creazione di grafici complessi. Create geometric costructions - kig è un programma che abilita lo studente e l’insegnante alla creazione di costruzioni geometriche di alta precisione. Play at Math - TuxMath è un gioco educativo con protagonista Tux, la ma-scotte di Linux.

Disegno Tux Paint è un programma di grafica indirizzato a bambini di giovane età.generate fractals - xaos è un generatore di frattali con una vasta quantità di funzionalità extra che daranno la possibilità ai bambini di poter imparare facilmente la costruzione di strutture e disegni frattali.

Lingue Practice Spanish verbs - kverbos dà la possibilità agli utenti di potersi al-lenare con la coniugazione dei verbi spagnoli con esercizi e la possibilità di tenere traccia dei propri progressi. Play hangman - khangman è il ben noto gioco dell’impiccato, consiste nell’indovinare una parola di una certa lunghezza lettera per lettera con vari livelli di difficoltà definibili all’avvio del gioco.

Abilità di base generate and give tests - kEduca da la possibilità agli insegnanti di creare dei test per i propri alunni.

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Learn touch typing - kTouch insegna ai bambini a scrivere più velocemente e correttamente con la tastiera.gCompris è una suite di oltre 80 giochi e attività educative per i bambini compresi tra i quattro e i dieci anni d’età.

14.1.2 I PUnTI DI fORzA DI EDUBUnTU La finalità della distribuzione Edubuntu è quella di permettere a un educato-re, insegnante o amministratore di rete di gestire una classe di studenti, con relativi applicativi. Edubuntu rispetta tutti i principi fondamentali del softwa-re libero, ciò significa che è privo di costi aggiungitivi e lo rimarrà per sempre. Ecco quali sono i suoi punti di forza.Compatibilità: verso tutto il mondo Ubuntu e verso altri sistemi operativi.Sicurezza: Edubuntu è un sistema basato su Linux, cosa che di fatto limita i rischi legati ad operazioni non autorizzate e/o operazioni che possano com-promettere il funzionamento del “cuore” del sistema. gestione: dovendo gestire sempre più computer all’interno dell’ambito sco-lastico, il tempo di manutenzione diventa sempre più lungo. Edubuntu, sfrut-ta la tecnologia LTSP (Linux Terminal Server Project), che consente la messa in opera di tale gestione in maniera semplice e veloce. È infatti necessario un solo server, opportunamente configurato, affinché tutti computer della classe possano funzionare. In questo modo la gestione di una classe diventa sempli-ce e realizzabile in tempi brevissimi. Senza costi: l’installazione di nuove workstation non richiede alcun aggiorna-mento del sistema e non si deve sostenere alcun costo per l’acquisto di licenze addizionali o di supporto. Si può inoltre risparmiare sull’acquisto di nuovo hardware, al momento che Edubuntu può funzionare anche su sistemi datati che possono quindi essere riutilizzati grazie alla tecnologia LTSP (Linux Ter-minal Server Project). Supporto: l’intero team di Ubuntu consente di risolvere qualsiasi problema legato all’utilizzo del proprio sistema in poche mosse. Canali IRC, forum di discussione, mailing-list ecc. Tutto appositamente creato per rendere sempre più facile l’utilizzo del sistema. Costruito per l’istruzione: Edubuntu è differente rispetto alle altre distribu-zioni, ma soprattutto dagli altri sistemi operativi, poiché l’attenzione profusa dagli sviluppatori si è indirizzata principalmente verso la creazione di un si-stema attento ai bisogni di ogni bambino, adolescente di qualsiasi parte del mondo. Il motto di Edubuntu, infatti, è “Linux per i Giovani esseri umani”.

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14.2 xubuntu Xubuntu è un sistema operativo dedicato soprattutto ai computer meno po-tenti, quindi ideale se vuoi ridare vita ad un computer con qualche anno di vita alle spalle. Il suo sito ufficiale è http://www.xubuntu.org/

14.2.1 LE CARATTERISTIChE DI xUBUnTU Oltre alle note caratteristiche di stabilità, libertà e sicurezza forniti dai sistemi Ubuntu e in generale dai sistemi basati su Linux, Xubuntu possiede ulteriori peculiarità.xfce: è il nome dell’ambiente desktop su cui è basata questa distribuzione. Questa scelta è focalizzata sulla semplicità di utilizzo e la pulizia dell’interfac-cia e delle opzioni. velocità: xfce permetterà al computer non più nuovo di mettere il turbo. Eleganza: l’interfaccia predefinita è pulita, semplice ed elegante. Stesse fonti di Ubuntu: le fonti di software di Xubuntu sono le stesse della sua sorella maggiore, ciò permette di avere a disposizione tutto il software che si desidera.

Il desktop di Xubuntu con aperti un terminale e un esploratore di file

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14.2.2 L’InTERfACCIA E LE APPLICAzIOnI Sono presenti due pannelli e sulla scrivania campeggiano le icone che punta-no ai dispositivi di archiviazione (hard disk e floppy in particolare) nonché alla cartella home dell’utente e al cestino. Il menu del pannello superiore è unico, anziché essere diviso in tre parti come quello di Ubuntu, ma è altrettanto ordinato e ben organizzato. Per quanto riguarda la procedura di installazione, è del tutto analoga a quella di Ubuntu, pertanto non presente particolari difficoltà ed è possibile provarla tramite LiveCD prima di procedere all’installazione. Le applicazioni sono in parte uguali a quelle di Ubuntu. Le restanti sono co-munque simili e altrettanto intuitive. Anche Xubuntu offre di base un parco software di tutto rispetto, espandibile a piacimento con migliaia di altri pro-grammi.

14.3 Ubuntu server Ubuntu Server è la versione di Ubuntu specificamente pensata per l’utilizzo come server, ovvero per scopi specifici e importanti, come ospitare siti web, dati sensibili, applicazioni usate da aziende o università.Questa guida non tratterà Ubuntu server, ma è importante che il lettore ne conosca l’esistenza. Capita spesso infatti di sentirsi dire “Ubuntu è carino, ma non può essere usato per le cose serie”. A questa frase si può dare una smenti-ta, citando l’esistenza di Ubuntu Server!

14.4 gobuntu Gobuntu è una versione di Ubuntu contenente software completamente “free”, nel senso di “libero” e “gratuito”. A differenza di Ubuntu, infatti, non possono essere inclusi software proprietari, come ad esempio i driver per le schede video.

14.5 Ubuntu mobile Ubuntu Mobile è una versione di Ubuntu specificatamente pensata per i di-spositivi mobili (palmari, telefonini avanzati, e simili). Questa guida non tratta di Ubuntu mobile, ma è giusto citare che lo sviluppo di questa versione è quasi

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maturo, e ci si aspetta che al prossimo rilascio di Ubuntu, in versione 8.04, la corrispettiva versione “mobile” sarà stabile e funzionante al 100%.

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Risolvere problemicomuni

Per poter risolvere un problema di solito bisogna procedere per passi suc-cessivi, senza farsi prendere dal panico o dalla rabbia. Alle volte è molto utile scrivere su carta o su un file degli appunti sui tentativi fatti per risolvere il problema, altrimenti dopo un po’ si rischia di perdere la bussola. Una volta ri-solto il problema è opportuno farsi un appunto da qualche parte e, se ne vale la pena, renderlo pubblico attraverso qualche sito web, forum o mailing-list, così da rendere anche gli altri partecipi della soluzione trovata.

15.1 Il BootL’accesso al Bios è il primo elemento, il Bios è quella porzione di codice che permette alla scheda madre di attivare e verificare lo stato delle risorse har-dware prima dell’avvio del sistema operativo.La procedura di accesso varia in funzione di chi produce il Bios, a volte si deve premere il tasto “Canc” o “F2”. Per verificare qual è il tasto da premere dovete osservare lo schermo e aspettare che compaia una frase tipo “Press F2 to enter Bios” o “Press Canc to enter Setup” appena dopo aver avviato il computer.

15.2 System not foundQualora si visualizzi questa frase, di colore bianco su sfondo nero, significa che il Bios non è stato in grado di trovare alcun sistema operativo installato. Può succedere quando Gnu/Linux non è ancora installato e si desidera avviare il

Capitolo 15

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Boot Order

CD di installazione, se accade con sistema operativo installato verificate che:

tutti i cavi siano correttamente collegati. Può succedere se avete appena installato una scheda aprendo il computer, o se l'avete spostato e il cavo che collega scheda madre e Hard Disk o altri sono stati collegati male;

l’hard disk deve essere tra i dispositivi avviabili, per verificarlo dovete ac-cedere al Bios. Una volta effettuato l’accesso verificate dal menu della se-quenza di boot che l’hard disk sia tra i dispositivi avviabili;

se nemmeno questo dovesse funzionare verificate, usando il LiveCD, che le partizioni del disco esistano ancora, per farlo potete avviare il CD di Ubuntu in modalità “Live”, premendo i tasti CRTL+ALT+F1 vi spostate sulla console numero 1. A questo punto usate l’utility fdisk, con la sintassi fdisk -l <nome-disco> riuscite a vedere se le partizioni esistono ancora e la struttura non è stata modificata (fdisk -l /dev/hda se il disco è IDE, è collegato al bus primario ed è master, per esempio).

l’hard disk non sia guasto, usate fsck per fare un controllo e verificare se qualche settore del disco, in particolare l’MBR, è guasto. La sintassi da usare è fsck -a <nomedisco>, quindi fsck -a /dev/hda se il disco è IDE, è collegato al bus primario ed è master. Poi si avvia la procedura di controllo e di ripristino automatico dei settori danneggiati sul disco.

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161 | Risolvere problemi comuni

il Master Boot Record (la porzione di disco che contiene la sequenza di comandi necessaria per l’avvio del sistema operativo) non sia guasto e abbia corrotto l’installazione del Grub (programma che avvia il kernel Li-nux, alternativo a LILO). Dopo il controllo con fsck come descritto sopra, avviate il CD “Live”, poi spostatevi sulla console numero 1 e reinstallate il Grub utilizzando la sintassi grub install <nome-disco>.

Qualora nessuna di queste azioni porti a un esito positivo consigliamo di provare a sostituire l’hard disk e procedere alla reinstallazione del sistema operativo!

15.3 non viene avviato il live-CD all’accensione del computerSe si vuole provare il CD live di Ubuntu è necessario che il computer carichi il sistema operativo dal CD invece di quello che è installato sull’hard-disk. La maggior parte dei computer più recenti ha questa configurazione già impo-stata in modo predefinito, ma alcuni non ce l’hanno quindi, se una volta inse-rito il CD e avviato il computer, dovesse avviarsi il sistema operativo installato sull’hard disk dovete accedere al Bios e verificare che nella sequenza di avvio (Boot Order) il CD sia antecedente all’hard-disk.Se il CD non è rovinato è opportuno provarlo su un altro computer, se que-sto computer riesce a leggere il disco e ha un sistema operativo Gnu/Linux, provate a verificare tramite il comando md5sum che l’immagine ISO sia stata scaricata correttamente. La sintassi del comando è del tipo md5sum <nome-file>, per esempio md-

Verifica delle partizioni del disco fisso

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Capitolo 15 | 162

Risultato di md5sum

5sum ubuntu-7.10-desktop-i386.iso. Il risultato di questa operazio-ne è una stringa di 33 caratteri che dovrà, nel caso l’immagine non sia stata modificata, essere uguale a quella indicata sul sito da dove avete scaricato il file iso (nel nostro esempio: d2334dbba7313e9abc8c7c072d2af09c per ubuntu-7.10-desktop-i386.iso). Questa procedura vale per qualsiasi file, an-che un file documento di testo, la stringa cambierà anche se aggiungerete una sola lettera al file stesso.Potete effettuare il controllo md5sum anche su un CD appena masterizzato, una volta inserito digitate:o $sudo mount /dev/hda /cdrom

Confrontate il file md5sum.txt con il CD stesso con questo comando:o $cd /cdromo $md5sum -c md5sum.txt | grep -v ‘OK$’

Se uscirà un messaggio, provate a masterizzare un altro CD.

Se usate un CD masterizzato è possibile che il lettore non sia in grado di leg-gerlo, provate a farvi spedire un CD originale con il servizio Ship-it shipit.ubuntu.com/ oppure masterizzate l’immagine di Ubuntu con un CD vergine di marca diversa e a velocità più bassa.

15.4 Problemi con Ubuntu LiveCD, avvio in Safe graphics ModeNel caso in cui l’avvio del CD Live sembri mandare in crash il sistema all’avvio della parte grafica, significa che la scheda video non supporta correttamente la modalità con cui viene caricata la parte grafica di Ubuntu. Per avviare il sistema correttamente provate a riavviare il computer tenendo premuto F6. Appariranno le opzioni di partenza del sistema, a questo punto cancellate le parole quiet splash e continuate con l’avvio del sistema.

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163 | Risolvere problemi comuni

15.5 Problemi durante e dopo l’installazione: blocco all’82%Può succedere che il sistema si blocchi durante l’installazione quando segnala di essere all’82% del suo lavoro. Si tratta del fatto che non è attiva la connes-sione a Internet e quindi il sistema non riesce a scandire i mirrors (siti web che contengono informazioni e dati su Ubuntu). Per risolvere questo inconve-niente è sufficiente cliccare sull’icona a forma di punto di domanda sulla barra dei menu, seguire le istruzioni della guida in linea per attivare la connessione. Una volta stabilita la connessione il sistema procederà con l’installazione.

15.5.1 IL SISTEMA SI BLOCCA IMPROvvISAMEnTE AL PRIMO AvvIO DOPO L’InSTALLAzIOnEPuò succedere che il sistema si blocchi al primo avvio dopo un’installazione apparentemente perfetta, nella maggior parte dei casi la causa è riconducile all’avvio di alcuni servizi che vanno a comunicare con il sistema di Power Ma-nagement del Bios. Per sbloccare la situazione bisogna che al menu di avvio del sistema (ovvero il Grub) premiate ESC per visualizzare la riga delle opzioni

Avvio in Safe graphics Mode

Se il problema dovesse persistere, avviate Ubuntu in Safe graphics Mode.

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Il menu.lst

assegnate al kernel in fase di avvio, alla fine di queste righe scrivete noapic, poi avviate il sistema.Se questa è la soluzione del problema dovrete modificare il file menu.lst in /boot/grub, (naturalmente dovete essere root) oppure usare sudo vi /boor/grub/menu.lst e aggiungere la stessa opzione nella riga kernel.

15.5.2 IL COMAnDO SUDO nOn fUnzIOnAPer qualche motivo può succedere che dopo un’installazione senza problemi riusciate ad accedere al sistema con il vostro utente, ma non riusciate a ese-guire alcun comando usando il comando sudo (serve a eseguire dei comandi con i diritti di amministratore root, naturalmente previo inserimento di pas-sword). Il sistema comunica che non siete abilitati a ottenere questi diritti, nonostante conosciate alla perfezione la password di root.Il problema sta essenzialmente nella sintassi del file /etc/sudoers, per mo-dificarla occorre che avviate il computer con il Live CD e usiate il coman-do visudo /mnt/etc/sudoers (una volta montato l’hard-disk locale in /mnt), aggiungendo la riga <nome_tuo_utente> ALL=(ALL) ALL, salvate il file e riavviate il computer.

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165 | Risolvere problemi comuni

15.6 Usare Alternate CDNel caso disponeste di un sistema non recente o con una quantità di Ram inferiore a 320Mb è consigliabile usare l’Alternate Cd di Ubuntu, che potete scaricare sempre dal sito www.ubuntu.com.Lo stesso discorso vale nel caso abbiate dell’hardware molto particolare, alcu-ne schede Raid, ad esempio, non vengono riconosciute dal CD di Ubuntu De-sktop standard. A questo punto, però, l’installazione richiede una conoscenza del sistema Gnu/Linux che esula dagli obiettivi di questo manuale, consiglia-mo di rivolgervi ad una persona esperta oppure al LUG o associazione Pro-Linux più vicina.

15.7 Problemi hardwareSpiegheremo come risolvere i problemi più comuni che hanno a che fare con l’hardware, come il riconoscimento della scheda di rete, della scheda audio, del modem, di dischi, chiavette USB e così via. Un buon punto di partenza per verificare l’hardware installato e riconosciuto sul sistema è di accedere a Sistema > Preferenze > Informazioni Hardware.

sudoers

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15.7.1 RICOnOSCIMEnTO DEL MODEMEsistono di diversi tipi, modelli, marche e tecnologie di modem in commercio. I modem analogici a 56kbps si possono distinguere in interni ed esterni. La maggior parte di quelli interni sono i cosiddetti WinModem, spesso la com-patibilità con Ubuntu non è garantita perché costruiti per il sistema operativo Windows. Quelli esterni, invece, sono più facilmente gestibili e compatibili, soprattutto quelli che usano la porta seriale o parallela, mentre molti di quel-li Usb sono paragonabili a WinModem. Pertanto prima di acquistarne uno verificate se esistono i moduli Linux in grado di usare dispositivo. Un’ottima risorsa in merito alla configurazione di modem interni si trova sul sito http://linmodems.org/.

15.7.2 RICOnOSCIMEnTO DELLA SChEDA vIDEODal menu Sistema > Amministrazione > Schermi e Grafica avete la possibilità di configurare le impostazioni dello schermo e della scheda grafica installata sul computer se il sistema non dovesse riconoscerla automaticamente.Nel caso in cui doveste incontrare problemi con la parte grafica la potete ri-configurare usando il comando # dpkg-reconfigure xserver-xorg.Una procedura guidata permetterà di configurare i parametri più importanti relativi al software “X”, cioè la scheda video, il monitor, il tipo di mouse, la risoluzione e così via.

Riconfigurare Xorg

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15.7.3 PROBLEMI COn L’AUDIOAccedete al menu Sistema > Preferenze > Audio per impostare la configura-zione dei dispositivi di output e input audio. Di base la configurazione preve-de l’identificazione automatica delle risorse secondo i diversi usi, può tuttavia succedere che si debba specificare quale risorsa usare. Il tasto Prova, prima di uscire dal menu, la conferma la correttezza delle configurazioni.

15.7.4 RICOnOSCIMEnTO DELLA SChEDA DI RETEAttualmente la maggior parte delle schede di rete in commercio viene ri-conosciuta dai sistemi GNU/Linux e in particolare da Ubuntu, in ogni caso conviene sceglierne di una marca non proprio sconosciuta, al fine di evitare problemi di riconoscimento. Inoltre è bene verificare se esiste la compatibilità con i sistemi Linux.Se la scheda non viene riconosciuta occorre rivolgersi al supporto del produt-tore e seguire le procedure indicate per l’installazione del modulo relativo alla scheda.

15.7.5 PROBLEMI COn IL MOUSELe impostazioni del mouse dipendono dalle impostazioni Sistema > Preferen-ze > Mouse, da questo menu potete selezionare la velocità, il tipo di cursore e la modalità mancino.Talvolta i vecchi mouse necessitano della riconfigurazione del software Xorg, che abbiamo visto precedentemente.

15.8 Problemi di reteIn questa sezione vedremo come verificare i parametri di rete per navigare in internet o per accedere ai servizi offerti da una rete locale o geografica.Quasi tutti i computer oggi in commercio sono dotati di serie di una scheda di rete Lan, le ultime versioni di Gnu/Linux riconoscono senza grossi problemi la maggior parte di quelle in commercio.

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15.8.1 PARAMETRI DI RETEIl protocollo più comune e quello che viene usato per Internet, è il Tcp/Ip. Per poter usare il computer con questo protocollo è necessario che alla scheda di rete siano assegnati i parametri corretti.Lo standard RFC (Request for comments) ha stabilito che debbano essere usati per questo tipo di protocollo un formato numerico composto da quat-tro (ciò vale solo per la versione IPv4) terzine decimali, ovvero del tipo XXX.YYY.ZZZ.WWW, per esempio 192.168.1.1.A questo indirizzo, che deve essere univoco nella rete locale, deve essere as-sociata una maschera che serve a identificare le macchine appartenenti a una rete locale.Ogni terzina può variare dal numero 0 al numero 255, la loro combinazione è decisa da chi imposta i parametri di rete, quasi tutte le combinazioni sono valide, mentre alcune sono riservate per l’utilizzo nelle varie reti locali (casa-linghe o di un’azienda), altre solo per i siti web, altre sono riservate per altri scopi.Tra i parametri di rete è importante anche l’indirizzo della macchina che vi permette di raggiungere gli altri computer o server non appartenenti alla rete locale, il gateway e l’indicazione di quali sono i server che aiutano il computer a identificare un indirizzo Tcp/Ip dal suo nome (la risoluzione dei nomi DNS), ovvero i DNS server.

15.8.2 ROUTIng, OvvERO L’InSTRADAMEnTO DEI PACChETTIQuando siete collegati a una rete dovete verificare di avere un indirizzo IP valido, per verificarlo dovete andare su Sistema > Amministrazione > Rete.Questo è valido nel caso in cui non abbiate un server DHCP, ovvero un server che ti assegna i parametri all’avvio del sistema operativo senza che dobbiate fare nulla, o quando l’indirizzo e i vari parametri sono assegnati dal provider quando ci si collega con il modem (Isdn, analogico, Adsl).Per vedere l’indirizzo assegnato si apre shell dei comandi: Applicazioni > Ac-cessori > Terminale, date il comando ifconfig, dovrebbe apparire una serie di righe tra le quali si trova l’IP. Se non appare l’indirizzo IP, significa che:

non ne avete assegnato nessuno dal menu di configurazione Rete, prov-vedete ad assegnarne uno in Sistema > Amministrazione > Rete;

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se siete collegati con un modem, provate a scollegarvi e ricollegarvi, nel caso non venisse assegnato nessun parametro verificate sulle istruzioni del provider di non doverli assegnare manualmente;

il server DHCP della rete non sta funzionando bene;

il cavo di rete non è collegato bene, provate a staccarlo e riattaccarlo, dovreste vedere dei led accesi se il collegamento è attivo.

Interfaccia di loopback

Se, invece, ifconfig visualizza solamente l’interfaccia lo, significa che il siste-ma non ha riconosciuto la scheda di rete oppure non ha avviato il modulo (l’equivalente di un driver per la gestione della periferica da parte del sistema operativo) relativo. Per verificare il modulo corretto la cosa più semplice è ricercare nel manuale della scheda di rete oppure in Internet. Ricordate che per una rete locale dovreste assegnare un IP che sia compreso all’interno di queste classi:

classe A: • 10.x.y.z con maschera (netmask) 255.0.0.0;

classe B: • 172.16.x.y – 172.32.x.y con maschera 255.255.0.0;

classe C:• 192.168.x.y con maschera 255.255.255.0;

Dove “x”, “y” e “z” sono numeri compresi tra 1 e 254 che potete liberamente scegliere.

In caso contrario si corre il rischio di sovrapporsi a un indirizzo appartenente a un qualsiasi sito web e pertanto risulterà impossibile raggiungerlo (per es.

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Risultato del ping

se assegnate l’IP 222.222.222.222, sarà impossibile accedere a www.google.it che è il sito a cui è assegnato dal suo provider quell’IP. Il PC riconosce infatti quell’indirizzo come locale e non andrà in Rete a cercarlo. Inoltre verificate che il gateway appartenga alla vostra stessa classe. Se, per esempio, decide-te di usare la classe C 192.168.1.x con maschera 255.255.255.0, al PC potete assegnare l’indirizzo 192.168.1.1, mentre il gateway potrebbe avere indirizzo 192.168.1.254. Una volta assegnati i diversi parametri verificate di raggiungere il gateway, da terminale inserite il comando $ ping 192.168.1.254.

15.8.3 RISOLUzIOnE DEI nOMIUna volta che i parametri di rete “indirizzo IP”, “netmask” e “gateway” sono correttamente impostati e le prove precedenti hanno avuto esito positivo, verificate che i DNS dal menu Sistema > Amministrazione > Rete.Inserisci i parametri forniti dal provider, o l’indirizzo IP di un server DNS in-terno funzionante. Di solito non serve impostare i domini di ricerca, a meno che non sia specificato. Se la linea internet è funzionante e il computer è cor-rettamente configurato ma non riuscite a navigare o inviare posta, provate a verificare che il DNS stia funzionando usando i Network tools oppure provate a cambiare server DNS. Potete anche installare il pacchetto bind, che fornirà un servizio DNS server locale. Potete quindi impostare il DNS locale come nelle impostazioni di rete, cioè 127.0.0.1.

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15.8.4 UTILITy nETWORk TOOLSDa Sistema > Amministrazione > Strumenti Rete potete accedere a un’utility che effettuare i test descritti e molto altro.Il primo tab è Interfacce da lì potete vedere la configurazione delle interfacce, selezionando l’interfaccia potete vedere alcuni dei parametri impostati, tra cui l’indirizzo IP e la maschera, ma potete anche configurarla. Questo campo è identico ai risultati che si ottengono con ifconfig da riga di comando. Con il secondo tab potete eseguire il comando ping e vederne l’esito.Da Netstat potete vedere alcune informazioni importanti tra cui:

in Informazioni sulla tabella di instradamento le informazioni relative al default gateway impostate o a rotte aggiunte per configurazio-ni particolari. Nel caso non vedeste una riga con destinazione 0.0.0.0 e un indirizzo IP definito (di solito diverso dal quello locale del pc), significa che non è impostato un gateway. Questa tabella è equivalente al coman-do netstat -rn;

servizi di rete attivi, equivalente al comando netstat -an, mostra quali sono i servizi che stanno in ascolto su un determinato IP, oppure tutti (0.0.0.0);

Servizi attivi

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Lookup

Traceroute è una funzionalità con cui potete osservare la “strada” che compiono i pacchetti per arrivare a destinazione, quali router o altro di-spositivo si trovano prima di arrivare al dispositivo di destinazione. Questa utility è molto utile quando la connessione internet non funziona, o non riuscite a raggiungere il dispositivo remoto e temete ci possa essere “nel mezzo” un dispositivo che non sta funzionando a dovere. L’ultima riga può indicare su quale dispositivo dovete intervenire;

Lookup permette di risalire alle informazioni di un MailExchanger record per un determinato dominio di posta, o risalire dall’indirizzo IP al nome di un server in Internet, e molto altro. È un’utilità molto interessante in fase di risoluzione di problemi di rete avanzati.

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Ubuntu si distingue da altre distribuzioni Linux anche per il suo interesse ver-so le persone con problemi fisici, uditivi o visivi. Gli strumenti di tecnologia assistita per computer si dividono in alcune macro-categorie:

Tecnologie assistite per disabilità fisiche;•Facilitazioni per tastiera;•Tecnologie assistite per visibilità limitata o utenti ipovedenti;•Tecnologie assistite per disabilità sonore.•

16.1 LiveCD Il CD live di Ubuntu permette di attivare, oltre alla lingua desiderata, anche delle funzionalità di accessibilità. In particolare premendo F5, durante la fase di scelta del LiveCD, si può accedere alle seguenti opzioni:

none – nessuna Lesser visual Impairment – imposta un tema altamente visibile, con font e cursori più grandi, usando testo nero su sfondo bianco per esaltarne la vi-sibilità. Moderate visual Impairment – con questa modalità viene avviato il sof-tware Gnopernicus, il quale ingrandisce le sezioni delle schermo in cui ci si posiziona. Blindness – viene avviato il software Gnopernicus con la funzionalità di leg-gere ciò che si trova sullo schermo per persone non-vedenti. Minor Motor Difficulties – abilita funzionalità di base di mouse e tastie-

Ubuntu accessibileCapitolo 16

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Preferenze tecnologie assistite

ra per persone con difficoltà motorie, tra le altre funzionalità il movimento del mouse è controllabile dalla tastiera, la quale viene impostata con un mag-gior ritardo per la ripetizione dei tasti.

Muovendo il cursore potete selezionare l’opzione necessaria, a questo punto premete il tasto Invio e il sistema verrà caricato in modalità Live con la funzio-nalità richiesta.

16.2 Attivare le Tecnologie assistite Quando il sistema è già installato è necessario, per utilizzare sistemi come Magnifier o Orca, attivare le Preferenze delle tecnologie assistite, potrete farlo accedendo al menu Sistema > Preferenze > Accesso universale > Preferenze delle tecnologie assistite, l’avvio di queste funzionalità avviene in una modalità preconfigurata. In questo menu potete accedere alle applicazioni preferite, all’interno di que-ste trovate Accessibilità. Negli altri tab potete selezionare le applicazioni pre-definite, come il browser o il client di posta, in Accessibilità potete decidere se attivare l’ingrandimento dello schermo Vista e Mobilità. Nelle Preferenze potete abilitare l’Accessibilità da tastiera e Login accessibile. Durante l’installazione da CD non tutte le caratteristiche potrebbero risultare installate, in tal caso si faccia riferimento ai capitoli precedenti per le proce-dure di installazione dei pacchetti mancanti.

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Preferenze finestra di accesso

16.3 Login accessibile Abilitando il Login accessibile verrà aperta una finestra in cui impostare dei parametri relativi all’accesso, in particolare nel menu Accessibilità potete sele-zionare Abilitare accessibilità all’accesso. Negli altri menu potete selezionare delle configurazioni per la finestra di ac-cesso, tra cui decidere di avere una Lista utenti nella schermata di accesso. In particolare nel menu di accesso potrete selezionare temi precedentemente impostati, tra i quali ci sono quelli ad alto contrasto.

16.4 video In Sistema > Preferenze > Accesso universale > Preferenze delle tecnologie assi-stite > Applicazione preferite > Accessibilità potete attivare vista, con questa modalità le sezioni di schermo su cui si passa con il mouse vengono ingrandi-te. Potete scegliere tra Orca con ingranditore o Ingranditore di GNOME senza lettore schermo per abilitare l’ingrandimento di porzioni dello schermo, inol-tre Orca può leggere ciò che accade a video. Se selezionate solo Orca verrà attivato il text-to-speech. Il sistema di ingrandimento dello schermo è definito Magnifier.

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Orca in funzione

Nelle preferenze di Orca potete cambiare le impostazioni del cursore e il suo colore, decidere quanto deve essere grande il mirino che permette l’ingrandi-mento, lo zoom dell’ingrandimento stesso e dove posizionarlo sullo schermo.

16.5 Audio – Text-to-Speech Sempre dal menu precedente potete attivare Orca. Questo sistema permette l’abilitazione della lettura di ciò che si trova nella finestra che si apre o del pun-to in cui è posizionato il cursore del mouse. Accedendo alle Preferenze Sintesi vocale di Orca potete decidere di usare il dri-ver di text-to-speech fornito da eSpeak di Gnome oppure del pacchetto Festi-val (nel qual caso è da prevedere l’installazione del pacchetto base e della lin-gua italiana). Inoltre avete la possibilità di decidere la velocità della traduzione vocale, la tonalità e il volume, oltre alla lettura degli spazi bianchi e altro.

16.6 Braille Accedendo alle tecnologie assistite e abilitando Orca, è possibile utilizzare le funzionalità Braille. Tali funzionalità vengono abilitate nelle Preferenze del programma Orca, accedendo al tab Braille si potrà impostare la modalità d’uso di questa funzionalità, in particolare ci si potrà avvalere del supporto della tastiera Braille direttamente a schermo.

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Tastiera Braille a schermo

Dal menu Base potete attivare diverse opzioni sulla pressione o ripetizione dei tasti:

funzioni - ovvero i tasti speciali che permettono di scrivere in maiuscolo o usare combinazioni di tasti. Potete far sì che queste si disattivino se non vengano usate per un determinato periodo di tempo, oppure che il sistema emetta un segnale acustico se vengono abilitate o disabilitate da tastiera.

Abilitare la permanenza dei tasti - sono i tasti Alt, Ctrl, Shift, se viene abilitata questa opzione quando ne viene premuto uno viene emesso un suo-no. Lo stesso in caso di pressione contemporanea di due tasti.

Ripetizione tasti - qui potete impostare il ritardo e la velocità per la ripe-tizione di una lettera.

16.7 Tastiera Dal menu Sistema > Preferenze > Accesso universale > Accessibilità tastiera è possibile definire la configurazione della tastiera per quanto riguarda l’inter-vallo di ripetizione dei tasti o un avviso quando il tasto viene premuto.

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Dal menu Filtri potete configurare il sistema affinché accetti il tasto solo se premuto per un periodo di tempo definito, per esempio. Dal menu Mouse da Tastiera potete abilitare il controllo del mouse dalla ta-stiera, attraverso questa funzione il puntatore del mouse viene direzionato usando le frecce del tastierino numerico, potete impostare anche la velocità di movimento. Da questo menu potete selezionare ulteriori preferenze per il mouse.

16.7.1 IMPOSTAzIOnI TASTIERA Tra le molte caratteristiche disponibili potete impostare la tastiera affinché obblighi a fare una pausa dopo un periodo di tempo di digitazione e quanto deve essere lunga questa pausa. Sulla barra dei menu comparirà un’icona che indicherà il tempo rimanente tra una pausa e l’altra e permetterà anche di modificare le impostazioni della tastiera. Da qui potete anche accedere al menu di configurazione delle funzioni di ac-cessibilità della tastiera descritte prima.

16.7.2 MOnITOR ACCESSIBILITà TASTIERA Nel caso abbiate attivato l’accessibilità della tastiera, uno strumento utile da inserire è Stato accessibilità tastiera. Questa applicazione da pannello visua-lizza delle icone per indicare quale funzione di accessibilità è abilitata nello strumento di preferenze Accessibilità tastiera. Potete aggiungere Stato accessibilità tastiera a un pannello, per far questo premete con il pulsante destro del mouse su un pannello quindi scegliete Ag-giungi al pannello e selezionate Stato accessibilità tastiera.

16.8 Mouse Dal menu Sistema > Preferenze > Mouse avete la possibilità di modificarne la velocità, così da facilitarne il controllo, per evitare che risulti troppo veloce o, viceversa, troppo lento. È anche possibile definire l’intervallo di tempo valido affinché venga riconosciuto il doppio clic, usato, per esempio, per aprire una finestra o un file.

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16.9 Tastiera e Mouse a video Dal menu Sistema > Preferenze > Accesso universale > Preferenze delle tecno-logie assistite, selezionando Onboard avete la possibilità di attivare la tastiera a video. In questo modo potete scrivere senza dover usare la tastiera fisica, ma selezio-nando con il cursore del mouse i tasti e i tasti di modifica.Per poter usare la tastiera a video è necessario disabilitare il salvaschermo, da Sistema >Preferenze > Salvaschermo, deselezionare l’opzione Avviare il salva-schermo quando la sessione è inattiva.

Tastiera Braille a schermo

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gli autori

Simone Brunozzi (www.ubuntista.it)

Andrea Lazzarotto (lazza.wordpress.com)

Marco Boneff (www.marco.boneff.ch)

Diego Russo (www.diegor.it)

Gianfranco Limardo (bloglimardo.blogspot.com)

Alessandro Paiusco (www.tipsandtux.org)

Nicola Pavan

Gabriele De Vitis

Mirko Parisi (mirx.altervista.org)

Salvatore Schirone (www.schirone.it)

Claudio "Memphis4" Pagani

Marco Giorgetti a.k.a. Midimarcus (www.midimarcus.com)

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Pietro "Pietrao" Isotti (pietroisotti.homelinux.net)

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Si ringraziano anche gli altri contributori che non hanno richiestodi essere citati in questo elenco.