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Capire e prevedere i comportamenti degli altri con le Dinamiche a Spirale Christopher C. Cowan Natasha Todorovic Claudio Belotti THE SPIRAL

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Education


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Impara le basi di questa teoria straordinaria che ti permette di capire velocemente cosa motiva le persone nei loro comportamenti. Le Dinamiche a Spirale® sono una teoria affascinante e pratica nata dallo studio di Clare Graves,professore di Psicologia alla New York Union College e grande amico di Maslow, poi sviluppata e diffusa da Don Beck e Chris Cowan,suoi due allievi, e da Natasha Todorovic. Graves, come altri suoi colleghi, cercò di capire se e come l’uomo si evolve nell’arco della sua storia e della sua vita. E’ stata ed è tuttora utilizzata per la gestione delle dinamiche di gruppo da Leader come Nelson Mandela,dal Governo Olandese per l'integrazione delle etnie e dalla NFL, la più grande e popolare lega professionistica di football americano del mondo. Questo è un estratto del libro che sarà in vendita dal 15 ottobre 2012. Per approfondire sono previsti due corsi: http://www.extraordinary.it/corsi/5/corsi_dinamiche_a_spirale_spiral_dynamics CERTIFICAZIONI IN SPIRAL DYNAMICS Tutti i partecipanti ai corsi “Dinamiche a Spirale Livello 1” e “Dinamiche a Spirale Livello 2” riceveranno, incluso nella quota di partecipazione al corso, l’attestato della “NVC Consulting” firmato in originale da Chris Cowan e Natasha Todorovic.

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ART DIRECTOR: Francesco MarangonGRAPHIC DESIGNER: Laura De Mezza

Vuoi capire il modo di pensare e di comportarsi di una persona, in una determinata situazione,

in un particolare momento?

Le Dinamiche a Spirale sono un rivoluziona-rio approccio psicologico basato sugli studi dell’americano Clare Graves e applicato da decenni in molte parti del mondo con risul-tati eccezionali. Un esempio su tutti: Nelson Mandela se n’è servito nell’impresa quasi impossibile dell’integrazione in Sudafrica. A seconda del proprio stato di evoluzione psicologica ed emotiva, ogni persona (ma anche ogni gruppo, ogni comunità, addirit-tura ogni Paese) «orbita» intorno a uno dei livelli della Spirale – l’immagine con cui vie-ne visualizzata la teoria – e a ciascun livello corrispondono convinzioni, priorità, esigen-ze diverse che motivano azioni e scelte. Una volta individuato il livello più utilizzato, applicando questo approccio è possibile comprendere perché il nostro partner, ca-po, fi glio, collega, amico si comporta in un determinato modo e prevedere ciò che fa-rà, evitando così confl itti, incomprensioni, risentimento. Gli autori, i maggiori esperti di questa tecnica nel panorama internazio-nale e italiano, spiegano con chiarezza e moltissimi esempi pratici come utilizzarla in famiglia, nelle relazioni, nei team. Una straordinaria possibilità di vedere la realtà con gli occhi dell’altro, di interpretare con lucidità gli eventi e quindi di instaurare rela-zioni più profi cue, empatiche ed effi caci.

€ 18,50

Questo libro è disponibile anche in versione ebook

www.sperling.itwww.facebook.com/sperling.kupfer

• Capire perché gli altri pensano ciò che pensano.

• Costruire relazioni personali e professionali più gratifi canti.

• Interagire al meglio con i tuoi colleghi, che tu sia il leader, un partner o un collaboratore.

• Capire perché ciò che a te sembra assurdo e irrazionale per altri è assolutamente logico.

• Migliorare la comunicazione ampliando il tuo repertorio di «linguaggi psicologici», per farti comprendere meglio.

• Interpretare i fattori chiave per scegliere la persona più adat- ta a gestire un problema, un gruppo, un processo.

• Aumentare la tua leadership e rafforzare la capacità di con- durre i team.

• Comprendere il mondo complesso e in continuo cambia- mento in cui vivi.

Il libro che, per la prima volta in Italia, spiega la teoria alla

base delle Dinamiche a Spirale.

Un approccio che ti svelerà nuove sfumature e dimensioni

della realtà e della natura umana e che ti permetterà di:

Capire e prevedere i comportamentidegli altri con le Dinamiche a Spirale

Christopher C. CowanNatasha TodorovicClaudio Belotti THE

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CHRISTOPHER C. COWAN è stato allievo di Clare Graves, lo studioso della teoria alla base delle Dinamiche a Spirale. Coautore di Spyral Dyna-mics. Mastering Values, Leadership, and Change, il testo di riferimento, ha curato i libri più importanti pubblicati sul tema. NATASHA TODO-ROVIC e Christopher C. Cowan hanno accumulato un’esperienza di cinquant’anni nella crescita personale e sono i massimi esperti della teoria di Graves, di cui hanno continuato gli studi. Insieme tengono conferenze e offrono consulenze in tutto il mondo su management, leadership, trasformazioni culturali, valori e cambiamento.www.spiraldynamics.org

CLAUDIO BELOTTI lavora come coach e trainer da oltre vent’anni e ha formato migliaia di persone in quattro continenti. È l’unico europeo dei 4 Senior Trainers al mondo scelti personalmente da Anthony Robbins. Ha il massimo livello di specializzazione in PNL ed è il so-lo italiano ad avere il titolo di Master Trainer in NLP for Business. È il maggior esperto italiano in Dinamiche a Spirale e la sua società, Extraordinary, è l’unica nel nostro Paese a erogare corsi di specializ-zazione in materia (www.extraordinary.it). È autore del libro La vita come tu la vuoi, pubblicato da Sperling & Kupfer, e di molti audiocor-si bestseller su iTunes. Tiene un blog sul suo sito www.claudiobelotti.it

I LIVELLI DELLA SPIRALEe quello che gli uomini di ogni mondo cercano nella vita…

BEIGE Sopravvivenza; soddisfacimento delle necessità corporee; riproduzione; appagamento dei bisogni primari.

VIOLA Placare il regno degli spiriti; onorare gli antenati; protezione dal male; legami famigliari.

ROSSO Potere/azione; asserzione del sé per dominare gli altri; controllo; piacere sensuale.

BLU Stabilità/ordine; obbedienza per avere ricompense successive; significato; scopo; certezza.

ARANCIO Opportunità/successo; competizione per raggiungere risultati; influenza; autonomia.

VERDE Armonia/amore; unione per una crescita reciproca; consapevolezza; senso di appartenenza.

GIALLO Indipendenza/autorealizzazione; adattamento a un sistema vivente; conoscenza; domande consapevoli.

TURCHESE Comunità globale/forza vitale; sopravvivenza della vita sulla Terra; coscienza.

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Estratto tratto da The Human Spiral: Living, Working, and Changing

traduzione di teresa Franzosi, sergio orrao e Cristina pradellaItalian Translation of the original work,

copyright © 2012 by Christopher C. Cowan and Natasha TodorovicAll rights reserved

The SPIRAL DYNAMICS trademark is registred in the US Patent and Trademark Office and Internationally

Spiral graphic copyright © 2009 by NVC Consulting. All rights reserved.Used here with permission of the copyright owner.

© 2012 Sperling & Kupfer Editori S.p.A.

ISBN 978-88-200-5214-015-I-12

avvertenza

Dinamiche a Spirale® è un marchio depositato.

Le fotocopie per uso personale del lettore possono essere effettuate nei limiti del 15% di ciascun volume/fascicolo di periodico dietro pagamento alla SIAE del compenso previsto dall’art. 68, commi 4 e 5, della legge 22 aprile 1941 n. 633. Le fotocopie effettuate per finalità di carattere professionale, economico o commerciale o comunque per uso diverso da quello personale possono essere effettuate a seguito di specifica autorizzazione rilasciata da CLEARedi, Centro Licenze e Autorizzazioni per le Riproduzioni Editoriali, Corso di Porta Romana 108, 20122 Milano, e-mail [email protected] e sito web www.clearedi.org

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Applicazione: la Domanda Fondamentale

Se vuoi applicare quanto hai appreso dal programma delle Dinamiche a Spirale, comincia a porti la Domanda Fondamentale, che poi è più che altro uno schema progettuale. Ti preghiamo di tener a mente tutto ciò allorché esploreremo i livelli evolutivi della Spirale Umana. Se sai rispondere a questa domanda, ti trasformerai in un genitore, in un coach, un insegnante o un leader migliore. Scoprirai che riuscirai a fare un lavoro migliore nello scegliere gli strumenti più idonei dentro la tua «cassetta degli attrezzi», così da trovare quelli più adatti caso per caso. Inoltre godrai di una maggior pace mentale perché avrai ricono-sciuto che le persone sono tutte diverse una dall’altra, e lo sono i loro bisogni, l’organizzazione di cui hanno bisogno e i sistemi di valori, e saprai che ciò è perfettamente normale. Ecco cosa dovresti comin-ciare a chiederti prima di affrontare un qualsiasi progetto, che sia una questione manageriale, il coaching di un cliente, la formazione di un settore vendite, la scelta di un medico o l’organizzazione di una scuola:

• Come (mezzi e modalità).• Chi (soggetto dell’azione).• Dovrebbe (insegnare, guidare, seguire, facilitare, essere un buon

genitore eccetera: il verbo dell’azione).• Chi (destinatario dell’azione).• Per fare cosa (scopo).• Quando (il momento opportuno).

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Cominciamo a illustrare tutto ciò attraverso alcuni esempi.Come dovrebbe fare un manager per gestire la comunicazione con

la sua équipe durante una riunione? In che modo una madre dovrebbe spiegare ai figli di stare attenti quando attraversano la strada? Come si può convincere il fidanzato o la fidanzata a sposarsi prima della fine dell’anno?

Molte persone obietteranno che questo «dovrebbe» sia troppo di-rettivo e assoluto, sebbene implichi semplicemente trovare la modalità più idonea, non la soluzione più corretta in assoluto. Si tratta quindi di cercare l’opzione più efficace nella serie di tutte le altre risposte. Se vuoi qualcosa di più «aperto», sostituisci quel «dovrebbe» con un «potrebbe».

Per scegliere il come, occorre passare in rassegna tutte le opzioni disponibili, e differenziarle il meglio possibile. Elenca le scelte più realistiche, così come le ipotesi più bizzarre. Trova i loro punti forti e quelli deboli. Che cosa rende un certo approccio realmente utile? Cos’hai già provato in precedenza? Ha funzionato o no? Perché? Potresti uscirtene con una serie di come innovativi, mai tentati in precedenza? Lasciati andare a una libera esposizione di idee, a un brainstorming.

Chiedendoti chi, passi ad analizzare la persona che dovrà rendersi responsabile di una certa azione. Che genere di competenze dovrebbe avere? Descrivi la soluzione ideale. Cerca le possibili congruenze. Valuta i candidati: quali sono i loro punti forti? Quali le loro lacune? Qual è la loro strategia di coping dominante/in che punto della Spirale si trovano? Come filtrano le informazioni? Cosa si lasciano scappare? Ci sono sistemi e stili particolari grazie a cui si troveranno più a loro agio rispetto ad altri? Effettua qualche previsione basandoti sulla persona che dovrebbe essere, viste le altre risposte. (Hai notato come questa semplice domanda metta le basi per un’analisi sistemica?)

Quale dei potenziali leader sarà più adeguato ai suoi seguaci? Se possiamo definire le modalità con cui un’équipe segue il suo leader in termini di Spirale Umana, trovare il leader migliore sarà molto più semplice. Qual è la storia personale del candidato? Le esperienze di vita hanno modellato il suo stile di educazione della prole? Sarebbe adatto per una potenziale adozione?

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E adesso siamo giunti allo spazio vuoto da riempire, ovvero al ge-nere di azione richiesta. Con un verbo esprimiamo l’aspetto del fare, e quindi dobbiamo prestare particolare attenzione in quanto riflette l’intenzione, lo scopo e lo stile. Ci troviamo ad affrontare una sfida semantica: trovare il verbo che trasmette il significato più adeguato. Si tratta di gestire o condurre? Quello del manager e dei leader sono due ruoli differenti: uno si occupa dei sistemi, l’altro delle persone. Fare coaching o consulenza? Uno ci stimola a produrre crescita, l’altro fornisce input e direttive. Fare il trainer o il facilitatore? Uno consente nuove scoperte fornendo input, l’altro ci permette di accedere a in-formazioni e materiali, quindi si fa indietro. Il bambino ha bisogno di un insegnante o di un genitore? L’uno dà la priorità all’informa-zione, l’altro alla relazione. Tale termine finirà per modellare le future operazioni, quindi va scelto con cura. È ciò che definisce la tonalità, le caratteristiche generali, ecco perché dovrai essere certo che sia in perfetta risonanza con le strategie di coping delle persone implicate, e che non vada a scontrarsi con i loro valori. Inoltre dovrai essere pronto all’eventuale cambiamento di fattori.

Abbiamo poi l’obiettivo dell’azione, l’individuo a cui ci rivolgia-mo. È la persona che dovrà imparare, seguire, essere gestita, guidata, il cliente. Secondo la prospettiva della Spirale Umana, è qualcosa che va oltre un curriculum vitae e dati demografici; implica la compren-sione delle strategie di coping in gioco relative a una o più persone. Dobbiamo avere una certa idea della sua percezione del mondo, quale significato attribuisca (o attribuiscano) all’apprendimento, quali siano le sue priorità, cosa possa motivarlo (o demotivarlo) e infine di che cosa abbia bisogno per ottenere il cambiamento voluto. Quale è la sua storia, l’esperienza passata? Cosa potrà emergere naturalmente, e quali saranno i probabili ostacoli? Se ci riferiamo a «loro», parliamo sempre di una serie di individui diversi, quindi nel servirci delle Domande Fondamentali per integrare un approccio dobbiamo effettuare con cura le necessarie differenziazioni. Nella nostra pratica, ci serviamo di osservazioni, strumenti di valutazione, colloqui e qualsiasi altra cosa a disposizione che possa colmare ogni vuoto. Inoltre, lasciamo sempre una pagina vuota, perché persone e condizioni possono trasformarsi.

Successivamente passiamo a chiederci cosa. Adesso affrontiamo la

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natura del lavoro che deve essere fatto. Quanto è complesso? Analizzane tutti gli aspetti: estremamente prevedibile o assolutamente incerto; in condizioni di stabilità o di caos; ripetitivo o altamente variabile; vicino o lontano; di squadra o solitario; semplice o complicato; fisico o intellettuale; verbale o puramente attivo; misurabile o indistinto; dettagliato o astratto; centrato sulla clientela o sul processo; al chiuso o all’aperto; capace di dare un feedback immediato o risultati vaghi; relativo ad aspetti tangibili o intangibili eccetera.

Successivamente prova ad analizzare le capacità intellettuali richie-ste dal lavoro in esame. Come dovrebbe essere per poterlo giudicare un successo? Questo è direttamente correlato alla scelta di chi dovrà realizzarlo. La scelta va basata su modi di pensare, capacità e forme di intelligenza; avendo tutto ciò a disposizione, il soggetto può acquisire le abilità necessarie. Il vecchio concetto di QI (quoziente intellettivo) è ormai superato perché troppo ristretto e limitante. Lavorando in que-sto contesto, fai riferimento a modelli come la teoria delle intelligenze multiple di Howard Gardner. Gardner sostiene che in un individuo c’è molto più di quanto il QI possa valutare. In sostanza, ci sono molti modi di essere intelligente e di adattarsi con efficacia. Le forme vitali di intelligenza possono essere:

• Spaziale: senso di relazione con gli oggetti, le distanze e le direzioni.• Linguistica: uso dei simboli e delle parole per trasmettere significati

ed emozioni.• Logico-matematica: percezione dei processi razionali, ragionamento

e metodi analitici, complessità e predisposizione al calcolo, spesso espressa sotto forma di relazioni matematiche.

• Fisico-cinestetica: essere in contatto con la propria muscolatura e sapersi esprimere attraverso movimenti fisici coordinati.

• Musicale: senso del ritmo, della tonalità, del timbro e degli effetti sonori.

• Interpersonale: capacità di comprendere motivazioni, ragionamento e interpretazione dei processi degli altri e nelle relazioni.

• Intrapersonale: essere in contatto con il proprio sé interiore e di-sporre d’una metavisione del sé nel rapportarsi con gli altri.

• Naturalistica: percezione ecologica che permette di comprendere

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lo stato di salute dei sistemi viventi e dell’ambiente in quanto es-seri umani che interagiscono con esso. [Una versione precedente di questa forma di intelligenza apparve inizialmente sulla Spirale sotto forma di uomini primitivi capaci di sopravvivere in un am-biente selvaggio, servendosi di quanto fornito dalla natura. Oggi è necessaria un’intelligenza naturalistica che operi su scala diversa, più ampia e più elaborata, poiché la Spirale si espande fino alla comprensione degli ecosistemi terrestri più complessi per recupe-rare l’equilibrio e la sostenibilità d’un pianeta ormai a rischio.]

Tieni a mente l’idea gardneriana delle intelligenze multiple − molti modi per apprendere e conoscere − quale punto di partenza per analizzare il genere di lavoro che dev’essere effettuato, e i relativi obiettivi. Quale intelligenza risulta essenziale? Quale meno rilevante? Il lavoro richiede più intelligenza cognitiva o fisica, corpo o mente? Ci sono forze ambientali che assumono un significato cruciale? E che dire della consapevolezza di sé? Le persone possono essere profonde e intuitive in molti modi diversi. Cerca di scoprire qual è il tuo modo migliore di risolvere un problema.

Sono state costruite molte forme di psicometria per cercare di far combaciare meglio persone e obiettivi da raggiungere. Ogni giorno vengono effettuati migliaia di test, i cui risultati possono determinare il futuro di una persona. Possiamo solo aggiungere che potresti risolvere meglio gli interrogativi di qualsiasi progetto se riuscissi ad avere una migliore prospettiva delle condizioni di vita e dei problemi esistenziali che un determinato compito presenta, cercando poi di combinare le persone dotate delle strategie di coping ideali con i problemi stessi, rivolgendoti in particolare a chi ha le capacità e l’esperienza per portare a termine un certo compito. Ciò non ti darebbe garanzie, ma maggiori possibilità.

Per chiudere, chiedi quando? Proprio come gli individui, anche le organizzazioni nascono, vivono un’infanzia entusiastica e piena di rischi, raggiungono uno stato energetico ideale, giungono a maturità, affrontano un declino graduale, malgrado gli sforzi di rallentarlo, e in ultima muoiono. Persone, organizzazioni e governi attraversano tutti

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dei cicli vitali. Dove si trova la persona o l’organizzazione in questione in questo preciso momento, in quale fase del suo ciclo vitale?

Dalle prime fasi del corteggiamento agli anni dopo il matrimonio, le condizioni sono diverse. Analogamente, variano anche gli stili edu-cativi per i bambini che muovono i primi passi e per gli adolescenti. Offrire consulenza a una società appena avviata è qualcosa di ben diverso dall’intervento in un impianto di produzione con radici che affondano in secoli di attività. Il tempismo del nostro intervento è altrettanto importante della sua formulazione. È necessario infatti adeguarsi al ciclo di cambiamento lungo la Spirale, poiché ognuno dei diversi livelli definisce una serie corrispondente di aspettative e livelli di tolleranza. Analizzeremo più profondamente i princìpi del cambiamento e della trasformazione nella parte successiva del volume.

E quindi: «Come chi dovrebbe... [aggiungere verbo] chi per fare cosa e quando?» È questa la domanda. Maggiore è l’attenzione con cui elaboriamo ogni suo aspetto, migliori sono le possibilità di trovare soluzioni adatte ai problemi, che si tratti di assumere, comunicare, motivare, insegnare, seguire, gestire o semplicemente comprendere meglio le persone con cui abbiamo a che fare, perché fanno ciò che fanno, e come potrebbe evolvere la situazione.

Talvolta sentiamo dire: «Io faccio già tutto questo». Forse è vero, ma probabilmente è anche vero che lo potresti fare con più accuratezza, differenziazione e integrazione. Ciò che ti stiamo chiedendo ora è ri-chiamare alla mente questo interrogativo in tutto il percorso lungo la Spirale Umana, facendo visita ai diversi livelli e alle transizioni dall’uno all’altro. Se noi facciamo il nostro lavoro, tu avrai una quantità più ampia di risposte migliori alla stessa domanda.

ATTIVITÀ

Prova la seguente attività: riempi gli spazi bianchi con tutte le possibili alternative a cui riesci ad arrivare. Pensa alla persona speci-fica con cui interagisci. Scrivi il suo nome nello spazio CHI, quindi aggiungi il verbo che rappresenta la vostra relazione. In altre parole, fai brainstorming relativamente a questo schema progettuale, finché non riesci a trovare un approccio innovativo:

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Come (fai la lista di tutti i possibili approcci realistici)

Dovrei (utilizza un verbo di relazione, come «guidare, seguire, con-vincere, addestrare, insegnare, vendere, occuparmi dei figli, amare, mantenere il rapporto con» eccetera)

Chi (scrivi qui il nome della persona che hai scelto)

Per fare (descrivi l’obiettivo, l’attività, il compito da portare a termine, da parte tua)

Quando (qual è il momento più opportuno?)

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La Spirale Umana: otto livelli di esistenza

Sin qui hai svolto il lavoro preparatorio. Ora sei pronto ad approfondire i sistemi di coping all’interno della Spirale Umana. Troverai persone convinte che le Dinamiche a Spirale siano solo un codice di colori o un modello di valori. Ma questa è solo una piccola parte, è perlopiù solo Spirale senza Dinamiche. A questo punto hai preso familiarità con la proprietà emergente, con la ciclicità e con l’interazione della doppia elica. Hai descritto l’adulto maturo come credi che sia. E hai capito che se le condizioni della vita cambiano, e compaiono nuovi problemi, noi potremmo attivare un nuovo modo di pensare per affrontarli, anche se forse non lo faremo. Ti sei reso conto che se il pensiero cambiasse dall’interno di noi, potremmo iniziare a vedere il mondo «là fuori» in modo molto diverso − non perché sia cambiato, ma perché siamo cambiati noi − riformulando in tal modo il nostro senso del significato della vita.

Ciò che è fondamentale per le Dinamiche è che entrambi gli ele-menti a doppia elica contribuiscano ai livelli − condizioni esterne e neurologia all’interno – e che entrambi vengano calcolati negli sforzi di cambiamento, sia personali sia collettivi. Quando le due metà dell’elica sono allineate, la loro interazione produce un sistema stabile di coping, cioè un «pacchetto» di sensori percettivi e comportamenti che possiamo definire un livello di esistenza.

Permettici di ricordarti ancora una volta che i livelli «superiori» non sono migliori di quelli «inferiori». Questa non è una scala di

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valutazione. Sono modi diversi di conferire senso al mondo, e di agire di conseguenza. Sono sottosistemi dentro di noi più che «tipi» di noi. Questa non è una gerarchia qualitativa di valori dal peggio al meglio all’ottimo, benché comporti una maggior capacità di gestire le complessità. Il passaggio attraverso ciascun livello aggiunge un ulteriore strato alla «cipolla». A ogni strato aumentano le opzioni di comportamento, ovvero un più ampio insieme di strategie di coping per la gestione dei vari ambienti. Solitamente, chi è passato a livelli più elaborati ha maggiori livelli di libertà d’azione di chi si trova a un livello inferiore, con minori possibilità di scelta. Ciò però non significa che sia più intelligente, più benevolo o più saggio, ma solo che probabilmente scorge più possibilità. Senza tener conto di intelli-genza, carattere, temperamento e molti altri elementi, non possiamo sapere se eserciterà le sue scelte con saggezza o oculatamente. Forse sarà qualcuno con meno opzioni che si ritroverà ad avere l’opzione perfetta per una data situazione e saprà usarla brillantemente.

In generale, i sistemi di coping più elaborati offrono una maggior capacità esplicativa, più modi per capire che cosa stia succedendo, e una più ampia gamma di alternative comportamentali, perché ciascuno di essi include strategie di coping di sistemi precedenti, aggiungendovi poi qualcos’altro. È un po’ come gli anelli di crescita di un albero. Esat-tamente come i sistemi dentro di noi, gli anelli presentano differenze di spessore a seconda di com’era un dato anno: alcuni sono larghi, altri sottili. Il tutto varia da persona a persona, da un albero all’altro. E non è detto che la persona con molti anelli sia migliore, ma se ha una mente aperta probabilmente avrà maggiori possibilità, una più ampia varietà di esperienze, e forse una visione più inclusiva.

Con un cambiamento dei sistemi gravesiani, pur restando nello stesso corpo diventiamo persone nuove. L’intero «pacchetto» esisten-ziale muta: stile di apprendimento, relazioni, approccio organizzativo, persino le priorità, ciò che conta davvero nella vita. A ogni svolta scopriamo che i problemi precedenti ora vengono risolti in modo lievemente diverso da prima. Sono «sussunti» (inghiottiti, riportati dal caso specifico a quello generale) nel nuovo sistema, che ora focalizza l’energia su qualcos’altro che prima non ci aspettavamo di vedere.

I vecchi sistemi non vengono però eliminati, e molti di noi sono

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in grado di tornare, se le circostanze lo richiedono, a delle loro forme «risorte», sebbene non esattamente identiche alle precedenti. Nel complesso, noi impiliamo nuovi modi di pensare sui vecchi come gli strati di una cipolla, fintantoché se ne presenta la necessità e noi abbia-mo l’energia e il potenziale per farlo. Quando abbiamo nuovamente raggiunto uno stato di equilibrio, il nuovo livello si stabilizza e inizia a sembrarci normale, un successivo status quo raggiunto. Non esiste un numero prestabilito per queste autotrasformazioni nel corso di una vita, anche se ben pochi di noi le attraversano tutte, e d’altronde non è neppure necessario.

Finora, nelle ricerche basate sul pensiero di Graves sono stati identificati otto livelli primari di esistenza, con fasi di transizione tra l’uno e l’altro. Questi otto livelli primari sono rappresentati, nei programmi delle Dinamiche a Spirale, dagli otto colori primari dei sistemi di coping. Come abbiamo già detto, questi non sono «conte-nitori» per le persone, bensì modi di pensare a qualcosa che usiamo. Alcuni di noi pensano alla maggior parte delle cose allo stesso modo, e così hanno l’impressione di esser fermi a un colore. Altri si basano su una combinazione di due sistemi contigui, magari con un piede nel Blu e l’altro nell’Arancione, o uno nell’Arancione e l’altro nel Verde, o magari a cavallo tra il Verde e il Giallo. Altri ancora creano com-partimenti, e sembrano affrontare il lavoro in un modo, la famiglia e i figli in un altro, e magari la propria fede religiosa in un terzo, come se intingessero le dita in due o tre colori; in questi casi devi prestare attenzione a quello dominante, e agire di conseguenza.

Denominare i sistemi

Abbiamo visto che i livelli possono essere denominati in modi diversi. Il consiglio che ti diamo è: usa il modo che funziona per te, quello che riesci a ricordare meglio. Nessuna di queste etichette è sacra o magica; puoi ricorrere persino a nomi di verdure, se vuoi. All’inizio delle sue ricerche, Graves usò i numeri: 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8 eccetera. La relativa verbalizzazione sarebbe, pressappoco: il «coping di terzo livello», il «pensiero di settimo livello», o l’«uomo di quinto livello» fa

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questo o quello. Questo uso lessicale è ancora popolare presso alcuni trainer PNL della vecchia scuola, che insegnano versioni della teoria soprattutto come modello e tipologia di valori. Ma a volte il lessico basato sui numeri conduce ai problemi di Korzybski cui abbiamo accennato in precedenza, con commenti del tipo: «I 4 fanno questo e i 5 quest’altro. Lei è un 6, ma lui è solo un 3». Tutte le sfumature verrebbero così annullate da una semplificazione eccessiva e indebita. Una simile propensione a mettere etichette è il segno distintivo del novizio che non conosce ancora bene la teoria, o di chi sta cercando di volgarizzarla o è troppo pigro per darsi la pena di spiegarla.

Nella nostra prassi, per lo più rifuggiamo dai numeri perché ri-cordano i punteggi dei giudici olimpici; l’ordine gerarchico ti premia o ti punisce su una scala da 1 a 8. La gente poi è tentata di dare a chi apprezza e rispetta numeri alti per mera simpatia, e non perché il numero descriva appropriatamente le sue condizioni di vita o la sua neurologia. Alcune delle persone più amabili, sagge e generose al mondo vivono nella foresta dei numeri bassi, sulla Spirale. Inoltre, i numeri interi rendono molto difficile la trattazione dei vari sottosistemi e degli stati transizionali intermedi.

Un’altra terminologia per i sistemi è quella dei colori. Questa è la più comune. Come ormai sai, il codice dei colori fu introdotto in applicazioni della teoria gravesiana e per scopi di training per sfuggire alla gerarchia dei numeri. Graves stesso lo aveva accettato e talvolta ne utilizzava la terminologia, ma non ne fu mai un grande fan, in parte perché, come si è già detto, era parzialmente daltonico. E poi i colori erano qualcosa di troppo aleatorio e non sufficientemente scientifico per il suo gusto accademico, mentre lui desiderava una maggior pre-cisione per la sua terminologia.

Comunque sia, noi pensiamo che i colori siano utili per almeno un paio di motivi. Innanzitutto, sono piuttosto facili da imparare e da ricordare: Beige per le praterie della savana; Viola per i rituali e il magico; Rosso per l’emozione calda e l’ego; Blu per la giustizia cele-ste; Arancione per il progresso e lo sviluppo industriale; Verde per la coscienza ecologica e i sistemi viventi; Giallo per il campo energetico solare; Turchese per la Terra come sfera interdipendente coperta da acque, nel vasto cosmo.

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In secondo luogo, a differenza dei numeri, con i colori non c’è un ovvio ordine gerarchico; è più facile dire che sono neutri, e che nessuno di loro è di per sé buono o cattivo. Il migliore è una questio-ne di scelta e di adeguatezza alla situazione: ciascuno può essere il migliore in una data circostanza. Possiamo avere delle preferenze in base al nostro gusto, ma l’Arancione non è migliore o peggiore, cioè qualitativamente superiore o inferiore, rispetto al Blu. Sono diversi, tutto qua. Una delle cose più difficili da afferrare, per i neofiti del modo di pensare a Spirale, è che i livelli sono tutti logici all’interno dei loro contesti; ciascuno ha perfettamente senso nel contesto del suo mondo. Ciascuno rappresenta una sorta di maturità in un dato contesto. Esistono perché funzionano come mezzi adattivi per i vari mondi che coesistono sul nostro piccolo, complicato pianeta.

Dire: «Lui è nel suo Rosso, ma lei è nel suo Verde» ha un senso per chi sa qualcosa della Spirale Umana, e nel contempo non è una terminologia così apertamente gerarchica come i numeri. Prova, per esempio, a confrontarlo con: «Lui è un Rosso, ma lei è una Verde» o a: «Lui è un 3 e lei è un 6». Avverti la tipologia? A Korzybski non piacerebbe, e a noi neppure, perché la natura umana non è così sem-plice. Noi definiamo questo usare rozzamente i colori per etichettare le persone «Spiral Paintballing»;* è facile, sì, ma dimostra anche una scarsa comprensione dell’approccio.

Il terzo tipo di terminologia è costituito da coppie di lettere. La ter-minologia preferita da Graves mostra l’allineamento della doppia elica facendo corrispondere una lettera della prima metà dell’alfabeto (A-M per la prima elica), con una della seconda metà (N-Z per la seconda elica), per esempio A-N, B-O, C-P, D-Q, E-R, F-S, G-T e simili. Per ora, ti basti sapere che la prima lettera descrive un particolare insieme di condizioni esistenziali nell’Elica 1 e di problemi esistenziali presenti nel mondo: che cosa significa vivere per una persona, un gruppo o una società, e come essi sentono di dover investire la propria energia vitale.

La seconda lettera di ciascuna associazione rappresenta invece

* Il paintball è uno sport il cui scopo è eliminare l’avversario colpendolo con delle palline di gelatina riempite di vernice vivacemente colorata, sparate mediante appositi strumenti ad aria compressa chiamati markers (marcatori). (N.d.T.)

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nell’Elica 2 il complesso di capacità neurologiche del cervello umano che possiedono i mezzi necessari per affrontare tale mondo, il pensiero che si adatta alle condizioni esistenziali. Si tratta del tipo di potenza cerebrale richiesto per sopravvivere a tale mondo, la capacità minima di pensiero. Quando le cose corrispondono, il sistema è in equilibrio, allineato e congruente. Ma se cambia una delle due, la barca, prima stabile, inizia a beccheggiare. Più avanti useremo variazioni di queste lettere per descrivere le fasi del cambiamento e della trasformazione, perché è un modo ancor più potente per descrivere come questi sistemi operano nella vita reale.

Man mano che passeremo in rassegna i vari sistemi, troverai forse sulle prime alcuni livelli fastidiosi, o addirittura bizzarri, e ti sentirai invece a tuo agio con altri. Cerca per il momento di sospendere il giu-dizio, e accontentati semplicemente di comprenderli tutti in quanto componenti necessari della Spirale Umana e fasi che molti di noi hanno attraversato o attraverseranno. Ciascuno è stato un tempo l’avanguardia delle strategie umane di coping: lo stato dell’arte e il meglio che noi esseri umani sapevamo fare in quel dato momento. Senz’altro anche tu ne avrai attraversati parecchi, e forse ne attraverserai ancora altri.

Tieni a mente che i tuoi pre-giudizi si basano sulle tue esperienze di vita personali e su tutto ciò che già sai circa questi livelli. Cerca di far piazza pulita dei tuoi preconcetti, tanto quelli favorevoli quanto quelli sfavorevoli, di neutralizzarli, in quanto ciascun livello può essere espresso in molti modi diversi, alcuni più attraenti di altri. Come la tazzina di caffè, questi sistemi sono dei meri contenitori. È il contenuto che vi viene versato a fare una buona tazza di tè o di caffè o di cioccolata. Non criticare il contenitore per un contenuto amaro, e ricorda che in un test di degustazione alla cieca, la bontà esiste a prescindere dal recipiente. Dire: «Questo è un caffè perfetto» ci fa capire assai poco della tazza. Dire: «Che bella tazza» non ci fa capire nulla del caffè. L’esperienza che abbiamo dipende dall’interazione tra loro − un buon sapore più una gradevole esperienza tattile e visiva: «Che ottima tazza di caffè!»

Ciascuna delle «tazze» psicologiche che descriveremo ha costitu-ito la strategia di coping più sofisticata a un certo punto della storia umana, e alcune rientrano nell’evoluzione di ogni singolo individuo

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nell’itinerario dall’infanzia a una sana età adulta. Diciamo «alcune» e non «tutte» perché, anche se il potenziale per tutte queste strategie di coping esiste, e noi lo sperimentiamo, non necessariamente esse si attivano in noi fino in fondo o allo stesso grado. Piuttosto, compaiono nella misura in cui il nostro mondo lo richiede e la nostra neurologia è in grado di gestirle. Noi andiamo solo fin dove abbiamo bisogno di andare, e fin dove siamo in grado di andare in base alla nostra storia personale, alla nostra costituzione biologica e al mondo in cui viviamo.

Le varie misure nella catasta

Non c’è fine alla Spirale Umana, e non c’è bisogno di collezionare livelli per arrivare a possedere un set completo. Qui non stiamo facendo dell’alpinismo: non c’è una vetta da raggiungere. Se sei altamente com-petitivo o autocritico, non ci crederai, anzi, starai già pensando: Dove starò adesso, e come posso arrivare in vetta? Chi ho davanti a me, chi è più evoluto di me? Che cosa devo fare per spostarmi sempre più in alto lungo la Spirale? Che cos’è il top, e come posso diventarlo? Okay, sappi soltanto che presto capirai perché tutto questo conta tanto per te.

Un mucchio di persone e programmi di formazione sosterranno di poterti portare in terre promesse, a livelli sempre più alti e oltre ancora. Noi non lo facciamo perché il posto migliore in cui essere è dove le cose funzionano bene per te, dove tu trovi equilibrio e felicità, dove ti allinei con il mondo in cui ti trovi e con le persone a cui tieni. Se sei soddisfatto, allora sei esattamente la persona che devi essere. Non lasciare che qualcuno ti venda dell’infelicità di cui non hai certo bisogno. Renditi conto che altri trovano la felicità a modo loro. Se non sei soddisfatto di come sei oggi, allora forse noi ti apriremo alcune porte da prendere in considerazione. Entrarci o meno dipenderà solo da te. È facile imparare nuove cose su cui riflettere; non lo è altrettanto cambiare il tuo modo di pensare le cose.

Se stai leggendo questo libro per acquisire una nuova prospettiva e una maggiore comprensione di te stesso e degli altri, allora sei nel posto giusto. E anche se stai leggendolo perché ti senti perso nella vita, ti trovi in difficoltà perché pur mettendocela tutta non riesci a gestire

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i tuoi problemi, ti senti fuori sincrono con il mondo che ti circonda, o semplicemente non sai come uscire da una trappola, allora forse possiamo darti qualche aiuto e qualche speranza, in queste pagine. Noi non possiamo cambiare le persone, ma sappiamo che alcune persone possono cambiare. Prova ad aprire la tua mente e a lasciare che un po’ di queste idee entrino e si muovano liberamente.

Quindi, rilassati. Questa non è una gara né una competizione. Stiamo invitandoti a fare per un po’ il turista psicologico, a esplorare altri modi di pensare e di essere, a fare un giro in mongolfiera per lo spazio concettuale. Concediti il lusso di vivere per un po’ nei panni degli altri e di comprendere la loro logica. I viaggi di scoperta iniziano recidendo i legami con la sicurezza del già noto. Stiamo partendo per un viaggio lungo la Spirale Umana: dunque liberati e scopri una nuova visione della natura umana.

Anteprima del percorso

Iniziamo il nostro viaggio con una sorta di opuscolo turistico che fornisce un’anteprima al viaggio evolutivo con l’ausilio di una piccola storia. Visitiamo innanzitutto il Beige. Immagina la storia di un essere umano, una femmina. Durante i primi mesi di vita, la neonata vuole soddisfare solo i bisogni biologici primari in risposta ai suoi sensi: mangiare, bere, dormire, urinare e defecare; in altre parole, soddisfare le necessità fisiologiche primarie e imperative. Abbastanza presto a questa lista si unirà il sesso. Il piccolo essere umano impara rapidamente grazie al movimento e all’osservazione del mondo, soprattutto quand’essa fornisce sensazioni di feedback. Il gattonamento e il contatto fisico stimolano le reti neurali e creano connessioni cerebrali, nei bambini e poi ancora negli adulti. Muovere i muscoli muove anche la mente.

Un po’ di Beige risiede ancor sempre nella memoria genetica laddove albergano gli istinti di sopravvivenza. E il cervello affamato assorbe costantemente. Presto, la piccola scopre che può far succedere delle cose piangendo, sorridendo, scalciando e creando reazioni causali. Persino in questa fase iniziale, lei ha una comprensione intuitiva della meccanica semplice. Se vede qualcosa davanti a sé o le viene posta di

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fronte una barriera, sa che dovrebbe ancora essere lì: rimuovila dalla sua vista ed esprimerà sorpresa. Lei inizia a usare le cose per agire su altre cose.

Poiché un bambino è piccolo e vulnerabile, a volte non cogliamo le capacità di coping del Beige, ma se trasferisci questi mezzi a un corpo adulto e lo poni nel giusto tipo di ambiente, questa è una forma perfettamente valida di esistenza umana adulta. Gli istinti e i sensi serviranno sufficientemente bene a far assumere cibo, bere acqua e, grazie agli ormoni, a condurre alla riproduzione. Uno stato da Età della Pietra o, se si è fortunati, da Paradiso Terrestre.

Quando il nostro piccolo essere umano diventa una bimba in grado di camminare e si muove dal Beige verso il Viola, acquisisce forza e coordinazione muscolare. I suoi movimenti diventano più deliberati, e lei inizia ad agire sul mondo che la circonda. Comincia a riconoscere i segni e i simboli delle cose, cosicché le rappresentazioni hanno ora un significato, per lei. Sta sviluppando capacità linguisti-che, oltre che visive. Guarda, ascolta, tocca, annusa, gusta. E memo-rizza le sensazioni che prova, per poi tornare a farvi riferimento in seguito. Inizia a manipolare forme mentre si rende conto che le cose accadono per una ragione, e che lei non coincide con quelle cose. La sua copertina rosa è speciale. Il suo orsacchiotto è il fido compagno, non un semplice peluche imbottito di cotone. Inizia a denominare le cose per differenziarle. Vede che i grandi (che poi diverranno papà e mamma, e in seguito gli anziani, nel senso di «saggi per età») la fanno sentire bene e al sicuro. Per contro, inizia a concettualizzare un vago senso di in-sicurezza. Fa affidamento sugli altri per soddisfare i suoi bisogni; in cambio impara a compiacerli con gongolii, risatine e gesti di afferramento.

Man mano che le sue competenze linguistiche si ampliano, la piccola inizia a imparare dagli esempi contenuti nelle fiabe e dall’osservazione diretta. Fiabe e racconti popolari forniscono spiegazioni del perché le cose accadono, a questo livello di complessità. Babbo Natale porta doni buoni ai bambini buoni, e il mostro che vive nel ripostiglio buio porta pericolo. Compaiono i concetti di bene e male. La bimba inizia a personificare le proprie bambole. La piccola umana comincia anche

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a capire di far parte di un gruppo, di un nucleo famigliare. Ha ancora bisogno di qualcuno più grande, più forte e più saggio da cui dipendere.

Applica tutto questo all’età adulta e alla storia umana mentre giungiamo al coping Viola. Si tratta di un modo di pensare antico, che resta ancor oggi profondamente radicato in noi. I miti e i racconti dei popoli che fanno ancora affidamento su questo sistema contengono spesso tesori di saggezza e scoperte sulle piante e sulla natura acquisiti in secoli e secoli di apprendimento, attraverso tentativi ed errori. Tabù e superstizioni derivano spesso da un’esperienza millenaria. Questo livello viene a volte sbrigativamente etichettato come primitivo e superstizioso, ma non lasciarti ingannare: questo approccio alla vita sul pianeta Terra è durato infinitamente più a lungo della nostra storia scritta.

Dopo un po’, la nostra bambina ne ha abbastanza di dipendere dagli altri e smette di fare ciò che le viene detto. Non ha più così tanta paura del mostro nel ripostiglio. Ora è pronta a fare da sola. Sa di essere se stessa e non il gruppo, però a volte non capisce che gli altri non sono estensioni di sé, e non vedono attraverso i suoi occhi, né condividono sempre il suo punto di vista. Il pensiero, a questo terzo livello, il Rosso, è egocentrico. La bambina sa contare e persino classi-ficare per similitudine e differenza. Sa rapportarsi al tempo: passato/presente/subito. Ma la sua attenzione si focalizza sul momento: «Lo voglio adesso!» Inizia a distinguere rapporti di dominio e di potere, inizialmente esercitandoli con bambole e peluche, poi con gli animali domestici, poi con fratelli e genitori. Questa fase del «provare le proprie ali individualistiche» è talora detta «i terribili due anni» perché è il primo esercizio di indipendenza Rossa. Un vero senso di colpa non esiste ancora, benché la parola «scusa» − priva però di un senso pieno delle conseguenze − venga facile.

Il compiacere se stessi ora sopravanza di gran lunga il compiacere gli altri. Streghe e angeli, principesse e incantesimi ben si sposano a tale mentalità, in quanto si allineano a questa visione quasi feudale della vita. L’immaginazione è attiva, sebbene le cose importanti debbano essere concrete e tangibili. Man mano che l’indipendenza egocentrica cresce, la bambina si accorge anche che i coetanei che non obbediscono ai grandi – i bambini cattivi − a volte ottengono più di lei. È diver-

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tente testare i limiti e crearne dei propri, per esempio visitare la casa «infestata» all’angolo e tornarne indenne, o andare sulle spaventose montagne russe: «Ti sfido!» Il Rosso compare in quegli adolescenti che vogliono ciò che vogliono e lo vogliono subito, senza pensare alle conseguenze né aver la pazienza di attendere. «Non dirmi cosa fare. Non ho bisogno di permessi. Decido io per me.» «Dammi i tuoi soldi per la merenda se vuoi che sia tuo amico.»

Porta tutto questo a livello sociale e avrai il mondo dei cavalieri e delle dame, dei contadini e della nobiltà. Il mondo dei dittatori e degli sfruttatori, in cui una minoranza domina e i più lottano per sopravvivere. È un tipo di posto alla «cane-mangia-cane», in cui la vita vale poco. Per averne un’idea, visita Mogadiscio o una prigione in Honduras. Chiedi a un bambino soldato in Costa d’Avorio o nella Repubblica del Congo che ti descriva la personalità matura opera-tiva. Nel mondo Rosso, l’infanzia è un lusso breve, se mai esiste. La sopravvivenza fino a domani non è sicura, sicché conviene vivere alla giornata. Nella storia, questo è il pensiero che conquista mondi e apre frontiere. È coraggioso e spesso eroico, e ha sentimenti di tenerezza per pochi intimi, mentre la maggior parte della gente è reificata, ridotta a mero oggetto.

Agire impulsivamente senza pensare alle conseguenze a volte funzio-na, a volte no. Se la nostra bambina inizia ad assumersi la responsabilità dei propri fallimenti anziché incolpare qualcun altro o la sfortuna, sta muovendosi nella Spirale Umana verso il Blu. Capisce che non fare i compiti porta a brutti voti, e a problemi con il prossimo. Una stanza disordinata significa niente dolce a cena. Fare le faccende domestiche invece frutta una mancetta. Seguendo certe regole non si resta chiusi in casa in castigo dopo la scuola. Seguendone altre ed essendo puntuali, gli insegnanti trattano meglio che non se si è in ritardo. Comportarsi male per ottenere l’attenzione altrui lascia il posto al conformismo e all’obbedienza all’autorità per ottenerne l’approvazione. Questo porta a imitare l’autorità e a punire il cane, il fratellino minore o la bambola. La ragazzina inizia a vedere gli effetti delle proprie azioni su se stessa e, soprattutto, sugli altri. Inizia a vedere le cose dal punto di vista altrui. Applica standard, comincia a valutare in termini di giusto e sbagliato. Categorizza le cose. Vede tanto il nero-e-bianco quanto il

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bianco-e-nero. Il contare diventa matematica, il disegno geometria, l’immediatezza si estende nella pazienza e la magia diventa religione. La ragazza rispetta l’autorità e l’anzianità, imparando a evitare le punizioni e a inseguire premi anche fortemente differiti nel futuro: la laurea, la pensione, la salvezza.

La nostra personalità in evoluzione ora desidera una struttura e princìpi organizzativi che guidino il suo comportamento e struttu-rino il caos del mondo. Pensa in modo più astratto e inizia a porsi domande del tipo: «Per essere felice domani, che cosa devo fare oggi? Se seguo le regole, eviterò di soffrire? Qual è il libro giusto da seguire per imparare l’unica Verità, il senso e lo scopo della mia vita? Qual è il modo giusto e corretto di vivere come persona per bene?» Cerca risposte fuori di sé e della famiglia. In realtà, guarda sopra tutti i mortali perché ora vede la loro debolezza e ha bisogno di qualcosa di più perfetto, meno fallibile, meno fragilmente mondano. Ha scoperto di sentirsi in armonia con l’approccio sociale e psicologico del Blu.

In alcune società, il Blu è gestito da una classe sacerdotale o di sangue blu più che da élite di potere. L’autorità sta nella discendenza di sangue e nella posizione, non nella forza bruta o in una pistola veloce. Pensa all’Inghilterra vittoriana, o all’immagine tradizionale della gerarchia ecclesiastica. È un modello del mondo che ha servito eserciti e governi, organizzazioni laiche e religiose per secoli. Missione, senso e scopo della vita sono le motivazioni principali. Ricompense e punizioni sono all’ordine del giorno. Conoscere e/o trovare il proprio posto giusto e corretto porta alla pace mentale. Sacrificare l’interesse personale per il bene altrui frutta ricompense eterne in una vita futura. A volte si tratta di un’esistenza estremamente pacifica di contemplazione, altre di quella estremamente bellicosa del soldato in un’interminabile battaglia cosmica del bene contro il male. Molti si fermano a questo livello e vivono tutta la vita seguendo il percorso del Vero Blu che è stato loro dato e che li guida circa ciò che è giusto o sbagliato.

Ma per la nostra ragazza ancora in evoluzione, l’obbedienza può diventare noiosa. La stabilità e l’ordine del Blu iniziano a sembrarle una costrizione. Potrebbe tornare al Rosso e attraversare una fase turbolenta, come fanno molti adolescenti di nuovo impulsivi, in balia delle tempeste ormonali e del senso di invulnerabile immortalità. E

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ovviamente potrebbe anche cedere e biasimarsi per i suoi dubbi e il suo egoismo, cercando un’assoluzione e facendo penitenza per i suoi peccati e trasgressioni. Ma nel suo caso, l’allettamento delle possibi-lità è troppo grande. Passa risolutamente all’Arancione e − «Oh, mio Dio!» − si trova di fronte a scelte, opzioni, contraddizioni, e soprattutto all’autosufficienza, alla convinzione di poter fare da sé. La sua fede ora è tutta riposta nelle proprie potenzialità e nella propria capacità di cambiare le cose; si sente autorizzata ad agire. Dio vuole che abbia successo e si faccia strada nella vita, adesso. È lei stessa ora la propria autorità legittima, e gode di una fase espressiva più strategica e pon-derata di quella tipica dell’impulsivo periodo Rosso, anche se a un osservatore casuale, che si chieda solo cosa stia facendo anziché perché lo faccia, potrebbe risultare simile.

Seguire regole fatte da altri in vista di una ricompensa futura può portare alla domanda: «E il qui e ora? Non è possibile avere la botte piena e la moglie ubriaca?» La ragazza vede che le regole che fornivano stabilità non devono necessariamente essere così rigide; possono essere usate e manipolate, se si è astuti. «Non sei bloccato nel tuo ruolo; puoi crearne uno nuovo e migliore. Puoi cambiare le regole!»

Lei è ben consapevole del fatto che anche gli altri hanno desideri e bisogni, e si rende conto che può tornarle utile non turbarli o in-nervosirli inutilmente. Impara a far calcoli, confrontare possibilità, usare diplomazia. Gli impulsi scatenati nel Rosso, che lei ha tanto severamente represso con il senso di colpa nel Blu per paura di cedere alla tentazione e al male, vengono nuovamente liberati, ma con mode-razione e sotto il suo controllo. La ragazza usa le proprie emozioni e, nel farlo, inizia a veder svanire parte della fiducia che altri nutrivano in lei. Spinta dal desiderio di confrontarsi, competere e vincere, inizia a capire che ci sono espedienti ed escamotage per risolvere i problemi della vita. Impara il compromesso, impara a farsi strada e a negoziare quid pro quo. Negozia persino con Dio.

Il quinto livello, l’Arancione, è sorto con il Rinascimento e l’Illu-minismo. Non più signori della guerra e feudatari come nel Rosso, e la verità si espande al di là della classe sacerdotale che ne era la custode – in ambito religioso o scolastico − per raggiungere la classe media, curiosa e in crescita, che vuole decidere da sé e scegliere la propria verità.

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Questo è il mondo dell’imprenditorialità e dei mercati, dei profitti e delle invenzioni. L’avversione al rischio del Blu viene messa da parte quando l’uomo ottimista conclude che tutto è possibile perché Dio ci ha consegnato questo mondo affinché lo usassimo, ci evolvessimo e migliorassimo come ci detta la nostra ragione.

Il nostro essere umano in via di sviluppo inizia a quantificare, misurare, catalogare e poi sperimentare per vedere se le cose possono essere migliorate. Tenta di essere logico e apprezza la razionalità, ma è pragmatico. L’ideologia viene ora sottoposta a verifica; interrogativi e dubbi non sono eresia. Il passato è un trampolino di lancio verso un futuro migliore: non conservare, evolvere, è il suo motto. La giovane anela a un risultato rapido, ma è anche disposta a investire un po’ di tempo e di fatica per ottenerlo, anziché volere tutto e subito come nel Rosso.

Questo sistema di coping è alla base di gran parte del business, della governance e dell’istruzione moderni. Il training e il coaching di milioni di persone si basa, oggi, su questo sistema, così come pure le vendite e il marketing. Esso è spesso contraddistinto da una sfu-matura di egoistica indipendenza. Ma i conflitti tra Arancione e Blu alimentano anche molti dei conflitti geopolitici attuali, perché le fazioni basate sul Blu vedono l’Arancione come una minaccia terribile per le verità assolute che esse hanno giurato di difendere, mentre le fazioni basate sull’Arancione vedono il progresso tecnologico come l’unica speranza per il futuro dell’umanità, e con i loro azzardi mettono a repentaglio il pianeta.

Può essere che il nostro essere umano in via di sviluppo trovi la sua versione di successo e di soddisfazione nell’Arancione, e si fermi lì; se così fosse, quello potrebbe essere il punto più lontano sulla Spirale Umana in cui ha bisogno di andare. E come a qualunque altro livello, la nostra giovane donna potrebbe trascorrervi un’esistenza felice e gratificante, nella propria versione della «dolce vita». Oppure potrebbe scoprire che il coping secondo il modello Arancione crea nuovi proble-mi, che né competere con gli altri, né ammassare ricchezze, né cercare di rendere le cose sempre più grandi e migliori riescono a risolvere. Può avvertire le lacune create durante il suo passaggio nell’Arancione. «Per arrivare in cima mi sono lasciata alle spalle delle persone.» «Per

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ottenere ciò che volevo ho calpestato qualcuno.» «Ho il rispetto degli altri, ma non la loro fiducia.» «Sono al vertice, ma mi sento sola.» «Ho tutto ciò che voglio, però ho danneggiato la natura e l’ambiente... e inquinato i rapporti umani.» «Sicuramente la me stessa glamour che conosco non è la mia intera personalità», dice, mentre ricomincia a guardare verso l’esterno in cerca di punti fermi a cui ancorarsi.

Man mano che il Verde si risveglia in lei, ha bisogno di relazionarsi con gli altri grazie all’attivazione di quei neuroni che ci permettono di essere veramente empatici; esce finalmente fuori da se stessa e inizia a capire davvero gli altri. Le verità assolute del Blu, che si erano trasformate in opzioni tra cui scegliere pragmaticamente il meglio nell’Arancione, sono ora diventate un campo relativistico assoluta-mente privo di risposte facili, soluzioni semplici, al di là del bene e del male. Tutto è sempre relativo alle situazioni e a chi ne fa parte. Per la nostra persona in evoluzione, la vera felicità ora viene dall’apparte-nenza e da un senso di contribuire intimamente, non da beni, status sociale, successi o risultati: cose che le appaiono ormai vuote. A spin-gerla non è più la brama di competere e raggiungere il top; desidera invece sentirsi emotivamente legata, appartenere, perché è grazie alla sinergia di quei vincoli che il suo spirito interiore si libera. Sente una forza d’amore che la trascende, ma che è senza forma e senza nome. I dogmi e le dottrine del Blu ora non le servono più. Prova una gran sete di spiritualità, ma non di religione. È entrata nella zona Verde.

Su larga scala, rinveniamo aspetti di Verde in alcune aziende mul-ticulturali che hanno capito come i dipendenti siano esseri umani con famigliari, genitori, amici e animali domestici, e che tutte queste cose contribuiscano alla nostra personalità. Hanno capito che i dipendenti sono autentici se lavorano in modo socialmente responsabile e per profitti ecologici. Nel Verde il nostro lavoro si svolge in un contesto comunitario, i fattori umani e l’appartenenza sono considerazioni di primaria importanza. Il Verde si manifesta in alcuni partiti politici e, nel recente caso della Norvegia, nella reazione della gente alla trage-dia della strage. I gruppi che lavorano in contesti ambientali e sociali a volte adottano davvero il pensiero F-S, altre volte semplicemente si «travestono» di Verde per meri scopi di marketing. Dunque non confondere dichiarazioni di obiettivi umanitari ed ecologici con il

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pensiero di sesto livello: per essere Verde ci devono essere al tempo stesso i contenuti e il coping, l’Elica 1 e l’Elica 2. Il coping F-S Verde comporta relativismo e consapevolezza del contesto, non certezza o autorità imposta.

Forse la nostra persona in evoluzione troverà la sua pace nel Verde. Se i problemi che incontra nel suo mondo si risolvono pensando in questo modo, fa benissimo a trovare un equilibrio e a stabilizzarsi qui. Questo sarà il suo «tanto mi basta». O forse si stancherà della collabo-razione e delle attività collettive e inizierà a cercare un percorso più individualista. Per farlo potrà tornare all’Arancione oppure spingersi verso il Giallo.

Benché non ci siano ancora molte persone potenti che vivono e operano a questo livello F-S Verde, molti stanno iniziando a ricono-scere i problemi e a passare progressivamente verso il Verde. Questo approccio riconosce le disuguaglianze sociali ed economiche e mira a ridurre il divario tra chi ha e chi non ha, chi sa e chi non sa, perché è caratterizzato da equità e sensibilità. Quando accade qualcosa di brutto, ne cerca le ragioni anziché la vendetta; mira all’armonia an-ziché al conflitto.

Graves diceva che, per la nostra specie, il sesto livello potrebbe essere quello di più breve durata dei primi sei perché il coping condotto in questo modo consuma una gran quantità di energia psichica – avere sensibilità, sollecitudine, relazionarsi e cooperare consumano l’indi-vidualismo – e nel contempo ci apre gli occhi a problemi esistenziali ancor più grandi, che richiedono più della cooperazione per essere risolti, i problemi G-T Gialli. E per molti bloccati nell’Arancione questo luogo psicologico è temibile, detestabile, una perdita di tempo: perché lottare tanto duramente per ammassare beni se poi dai via tutto?

Ricorda che quando la nostra persona in evoluzione era ancora nella sua fase Blu, razionalizzava la vita e la morte, la battaglia del bene contro il male, e le classi che dividono gli esseri umani con un progetto provvidenziale dove tutto è già scritto; era un’attrice in una commedia messa in scena da un regista invisibile che richiedeva la sua fiducia. Era del tutto sottomessa a un potere superiore. E per un po’ si era sentita bene.

Quando era passata all’Arancione, aveva sentito il regista dirle

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di improvvisare sul palcoscenico della vita. Niente copione, né ruoli assegnati al momento della nascita. Nell’Arancione era lei l’artefice del proprio destino; poteva riscrivere il copione con le sue abili scelte: nuovi inizio, svolgimento e finale, mentre sceglieva di ricreare se stessa. Era convinta che lo sforzo diligente e la ricerca intelligente, congiunti a una buona dose di volontà e di immaginazione, potessero trovare soluzione a tutti i problemi e darle l’indipendenza che desiderava. Stava, nella sua fantasia, diventando una star!

Con il Verde ha però iniziato ad avvertire una libertà che era anche incertezza e confusione. Il suo bisogno di celebrità, di essere una star, ha iniziato a svanire per far posto al desiderio di rendere altri delle star. «Così tanti sentimenti, così poco tempo per sperimentarli. Così tante persone, come posso conoscerle tutte?» Essere una star significa essere al di sopra degli altri, essere venerati e invidiati. Ma si è soli, lassù al top. La nostra giovane in evoluzione ha scoperto di aver perso il contatto con le altre persone; anzi, di aver perso il contatto con il suo stesso essere interiore.

Autonomia nell’Arancione significava separazione, e con il Verde lei ha sacrificato parte della sua ritrovata individualità per adattarsi al gruppo e provare la sensazione di una vera appartenenza. Ma il suo passaggio attraverso l’Arancione era necessario; le ha dato i mezzi per costruire nuovi ponti e connessioni che l’hanno arricchita come persona, non solo nella carriera. Ora finalmente si chiede, senza timori e con coraggiosa curiosità: «Chi sono io, davvero? Che ruolo ho in questo meraviglioso universo? Che contributo posso dare alla vita degli altri? Quello che faccio come influisce sulla loro esistenza? Quali sono gli influssi invisibili delle mie azioni e delle mie attività? E gli altri, come si percepiscono l’un l’altro e come percepiscono il loro mondo?»

Mentre alcuni tornano al Blu per trovare la propria versione di queste risposte, una regressione a uno stadio di pensiero precedente non porta alla nostra persona in evoluzione delle risposte che sod-disfino le esigenze di questo livello di complessità. Comprensione, appartenenza, sollecitudine, condivisione e collaborazione hanno ri-energizzato la sua individualità e rimodellato la sua sensazione di saperne di più rispetto al gruppo, talvolta, e di non avere bisogno

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di dogmi. Ci sono molte verità simultanee e coesistenti tra cui deve destreggiarsi, eppure deve sceglierne una e agire in base a essa. Così facendo esce della comunità del Verde ed entra in quella del Giallo.

Scopre ancora una volta di vedere il mondo in modo nuovo; inizia a vedere dov’è stata con nuova chiarezza. Poiché non desidera più l’autonomia quanto nell’Arancione, né ha più il bisogno spasmodico di appartenere e sentirsi inclusa come nel Verde, non ha più bisogno né di negare il suo prossimo né di aggrapparcisi. In realtà, non brama più nulla; i timori che la intrappolavano sono in gran parte scomparsi. Vuole solo sperimentare l’essere.

Ciascuno dei sei passaggi che ha attraversato l’ha lasciata con una nuova visione del mondo e un nuovo senso di come funzionano le cose, un nuovo anello nel suo albero. A ogni nuovo anello è cambiata come persona, e ha cambiato la sua visione del mondo e delle cose, nonché il suo modo di pensare. Ora inizia a capire che ciascuna fase, ciascun anello le ha dato punti di forza e punti deboli, e come tanto gli uni quanto gli altri hanno contribuito alla sua crescita. Lei non è necessariamente una persona migliore per aver fatto questo viaggio, ma una viaggiatrice più esperta, con una maggiore facilità a vivere nel mondo e insieme un minor compiacimento nei suoi confronti.

Si rende conto, da questa nuova collocazione sulla Spirale Umana, di quanto le migliori soluzioni che ciascun livello precedente aveva da offrirle fossero soluzioni adeguate a quel livello, ma nessuna sufficiente per questo livello di complessità. Ora intravede nuovi problemi, che influiscono sull’intero sistema e su ogni essere a tutti i livelli, simul-taneamente. È colta da una sorta di timore reverenziale, ed è preoc-cupata perché, come nel Beige, è in gioco la sopravvivenza stessa. E questa volta non la sopravvivenza individuale, ma quella dell’Homo sapiens. Però non ha paura, sa che non serve a niente, né si ripropone di sistemare le cose: sa che a questo livello non può farlo, e che alcuni problemi non hanno soluzioni facili. Sceglie di vivere in modo da non danneggiare altre persone o il pianeta, e cerca di dare un contributo positivo con la propria esistenza, eppure vive per se stessa e persegue i propri interessi, mentre contempla i sei sistemi che sono ancora attivi nel suo mondo. Sa che la complessità è grande.

Se il modello della teoria gravesiana prosegue, nello stadio suc-

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cessivo la nostra persona in evoluzione inizierà a guardare fuori di sé per cercare qualcosa di più grande cui sente di partecipare − un campo energetico, magari, che ospiti quanto la sua mente cosciente ha creato come suo «sé». Lei sentirà e vivrà la sua vita come un frattale di un tutto più grande rispetto a tribù, fedi o la consapevolezza di Gaia. Questa è una strategia di coping per vivere come partecipante attivo in questo mondo, con tutti i suoi abitanti e le sue conoscenze e i suoi problemi, non su qualche altro piano. La nostra persona in evoluzione guarderà fuori di sé per cercare un orientamento e sentirà un’affinità con la vita − non solo con le altre persone − ma non si ammanterà di gerghi esistenzialisti e vesti da mistico. Perché? Perché gli esseri individuali indipendenti devono connettersi per risolvere i problemi dell’ordine successivo, e questi coinvolgono un complesso sistema esistenziale che stiamo solo iniziando a comprendere. Fisica e metafisica si stanno avvicinando. E questo richiederà nuovi modi di pensare che si estenderanno ben al di là dei social network e di In-ternet. Che forma prenderà tutto questo, e quali ne saranno gli effetti e le ripercussioni, ce lo dirà il futuro.

A questo punto dobbiamo esortare a una grande cautela perché stiamo spingendoci oltre la psicologia, verso la fisica e la filosofia. Secondo noi, i sistemi oltre il settimo livello Giallo si stanno ancora formando, sono idee su cui riflettere, ma non ancora modi di pensare alle cose, almeno per quanto ne sappiamo. Perché? Perché ci pare che il mondo al momento sia ancora dominato da problemi di livello D-Q ed E-R con un gran discutere di problemi di livello F, ma che le relative soluzioni non si intravedano ancora. Il settimo sistema, il Giallo, sta appena emergendo ora, e non ha ancora avuto un influsso abbastanza forte da attirare l’attenzione umana verso le problematiche del livello successivo. Ancora non riusciamo a metterci d’accordo sui cambiamenti climatici, su come ripulire gli oceani, smettere di inqui-nare l’atmosfera, uscire dal business della guerra, sfamare gli affamati del pianeta o informare la gran parte del genere umano di quanto si sa al termine del 2012.

Se fai una ricerca nell’ambito della spiritualità e della cosiddetta «filosofia pop», troverai una montagna di chiacchiere su livelli più elevati, coscienza estesa, profondità olistiche, stati trascendenti dell’es-

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sere e percorsi verso qualche non meglio identificato stadio finale di illuminazione o simili. Benissimo, bellissimo. Studia e impara. Poi, per favore, chiedi a te stesso se in tutto ciò scorgi un nuovo tipo di essere umano, un nuovo modo di pensare, oppure un elaborato e prolisso modo di ripresentare cose già note con un nuovo gergo e una nuova ripresa di pensiero D-Q o F-S. Ti raccomandiamo di mantenere una mente e uno spirito aperti, nonché di accertarti che chi dice e scrive tante belle parole stia poi concretamente percorrendo il cammino tracciato dalle proprie concettualizzazioni. Un sacco di persone stanno costruendo un business e facendosi dei gran soldi intorno al Giallo e al Turchese: attento a quello che fanno, oltre a quello che dicono.

Una volta capite e assimilate le basi di questo libro, prosegui e veri-ficale da te. Esplora. Indaga. Ci sono molte cose che noi non sappiamo e non pretendiamo di poter insegnare. Nel contempo, prendi anche coscienza del fatto che molto di ciò che accade nel mondo d’oggi su questa Terra accade perché la gente pensa nei primi sei modi, con la maggior parte dell’umanità incentrata intorno al Blu fedele e all’Aran-cione industriale, una minoranza che sta entrando nel Verde sociale e una minoranza ancor più ristretta che sta passando nel Giallo sistemico, mentre altri sono ancora alle prese con dittature di sfruttamento del terzo Rosso e teocrazie autoritarie, espressione del quarto Blu.

L’avanguardia e il futuro sono sempre affascinanti, ma sebbene i problemi presenti qui e ora possano essere meno romantici e stimo-lanti, risolverli con saggezza è ciò che renderà possibile un domani illuminato. Più livelli sarai in grado di comprendere, più opzioni avrai per capire che cosa succede e come rispondere in modo congruo. E dunque, costruisci la tua Spirale con gioia.

Nella prossima sezione approfondiremo tutti questi colori della Spirale Umana sin qui velocemente tratteggiati come stadi di svilup-po. Sei pronto ad affrontare l’arcobaleno? Se la risposta è sì, diamo un’occhiata in modo più dettagliato a ciascun sistema di coping.

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ART DIRECTOR: Francesco MarangonGRAPHIC DESIGNER: Laura De Mezza

Vuoi capire il modo di pensare e di comportarsi di una persona, in una determinata situazione,

in un particolare momento?

Le Dinamiche a Spirale sono un rivoluziona-rio approccio psicologico basato sugli studi dell’americano Clare Graves e applicato da decenni in molte parti del mondo con risul-tati eccezionali. Un esempio su tutti: Nelson Mandela se n’è servito nell’impresa quasi impossibile dell’integrazione in Sudafrica. A seconda del proprio stato di evoluzione psicologica ed emotiva, ogni persona (ma anche ogni gruppo, ogni comunità, addirit-tura ogni Paese) «orbita» intorno a uno dei livelli della Spirale – l’immagine con cui vie-ne visualizzata la teoria – e a ciascun livello corrispondono convinzioni, priorità, esigen-ze diverse che motivano azioni e scelte. Una volta individuato il livello più utilizzato, applicando questo approccio è possibile comprendere perché il nostro partner, ca-po, fi glio, collega, amico si comporta in un determinato modo e prevedere ciò che fa-rà, evitando così confl itti, incomprensioni, risentimento. Gli autori, i maggiori esperti di questa tecnica nel panorama internazio-nale e italiano, spiegano con chiarezza e moltissimi esempi pratici come utilizzarla in famiglia, nelle relazioni, nei team. Una straordinaria possibilità di vedere la realtà con gli occhi dell’altro, di interpretare con lucidità gli eventi e quindi di instaurare rela-zioni più profi cue, empatiche ed effi caci.

€ 18,50

Questo libro è disponibile anche in versione ebook

www.sperling.itwww.facebook.com/sperling.kupfer

• Capire perché gli altri pensano ciò che pensano.

• Costruire relazioni personali e professionali più gratifi canti.

• Interagire al meglio con i tuoi colleghi, che tu sia il leader, un partner o un collaboratore.

• Capire perché ciò che a te sembra assurdo e irrazionale per altri è assolutamente logico.

• Migliorare la comunicazione ampliando il tuo repertorio di «linguaggi psicologici», per farti comprendere meglio.

• Interpretare i fattori chiave per scegliere la persona più adat- ta a gestire un problema, un gruppo, un processo.

• Aumentare la tua leadership e rafforzare la capacità di con- durre i team.

• Comprendere il mondo complesso e in continuo cambia- mento in cui vivi.

Il libro che, per la prima volta in Italia, spiega la teoria alla

base delle Dinamiche a Spirale.

Un approccio che ti svelerà nuove sfumature e dimensioni

della realtà e della natura umana e che ti permetterà di:

Capire e prevedere i comportamentidegli altri con le Dinamiche a Spirale

Christopher C. CowanNatasha TodorovicClaudio Belotti THE

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CHRISTOPHER C. COWAN è stato allievo di Clare Graves, lo studioso della teoria alla base delle Dinamiche a Spirale. Coautore di Spyral Dyna-mics. Mastering Values, Leadership, and Change, il testo di riferimento, ha curato i libri più importanti pubblicati sul tema. NATASHA TODO-ROVIC e Christopher C. Cowan hanno accumulato un’esperienza di cinquant’anni nella crescita personale e sono i massimi esperti della teoria di Graves, di cui hanno continuato gli studi. Insieme tengono conferenze e offrono consulenze in tutto il mondo su management, leadership, trasformazioni culturali, valori e cambiamento.www.spiraldynamics.org

CLAUDIO BELOTTI lavora come coach e trainer da oltre vent’anni e ha formato migliaia di persone in quattro continenti. È l’unico europeo dei 4 Senior Trainers al mondo scelti personalmente da Anthony Robbins. Ha il massimo livello di specializzazione in PNL ed è il so-lo italiano ad avere il titolo di Master Trainer in NLP for Business. È il maggior esperto italiano in Dinamiche a Spirale e la sua società, Extraordinary, è l’unica nel nostro Paese a erogare corsi di specializ-zazione in materia (www.extraordinary.it). È autore del libro La vita come tu la vuoi, pubblicato da Sperling & Kupfer, e di molti audiocor-si bestseller su iTunes. Tiene un blog sul suo sito www.claudiobelotti.it

I LIVELLI DELLA SPIRALEe quello che gli uomini di ogni mondo cercano nella vita…

BEIGE Sopravvivenza; soddisfacimento delle necessità corporee; riproduzione; appagamento dei bisogni primari.

VIOLA Placare il regno degli spiriti; onorare gli antenati; protezione dal male; legami famigliari.

ROSSO Potere/azione; asserzione del sé per dominare gli altri; controllo; piacere sensuale.

BLU Stabilità/ordine; obbedienza per avere ricompense successive; significato; scopo; certezza.

ARANCIO Opportunità/successo; competizione per raggiungere risultati; influenza; autonomia.

VERDE Armonia/amore; unione per una crescita reciproca; consapevolezza; senso di appartenenza.

GIALLO Indipendenza/autorealizzazione; adattamento a un sistema vivente; conoscenza; domande consapevoli.

TURCHESE Comunità globale/forza vitale; sopravvivenza della vita sulla Terra; coscienza.

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