stadio5n325_inter_udinese

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TECNO MOTORS SPA Corso Novara, 135 27029 Vigevano (PV) 0381-326978 TECNO MOTORS SPA Via Don Minzoni, 24 21053 Castellanza (VA) 0331-426711 TECNO MOTORS SPA Via Renè Vanetti, 66 21100 Varese (VA) 0332-335588 TECNO MOTORS SPA Via Ippolito Nievo, 5 20011 Corbetta (MI) 02-97270960 AUTORIZZATA FLEET BUSINESS CENTER TECNO MOTORS SPA www.stadio5.it [email protected] COPIA OMAGGIO domenica 19 maggio 2013 Anno 3 n. 25 l’EDITORIALE Beppe Vigani Ubi maior minor cessat. E’ ter- minato il campionato e anche Stadio5 parte per le vacanze. Non alle Maldive, ma appena fuori dal girone dantesco del suo ambiente. L’unico appuntamento di grido rimasto di questa stagione è la fi- nale di Champions tra Bayern e Borussia; per la prima volta due tedesche a confronto. I buoni da una parte e i cattivi dall’altra. E’ tempo di bilanci. Pollice all’insù per Juventus, Napoli, Milan (se si qualifica in Champions), Fioren- tina e Catania, pollice verso, inve- ce, per molte squadre, tra le quali l’Inter. Massimo Moratti non sa ancora se terrà Andrea Stramac- cioni, sicuramente in giro non c’è molto, soprattutto, a prezzi modi- ci. Il nome che circola è Mazzarri, al centro del mirino di molti club. Di certo, rimarrà Antonio Conte, almeno per un altro anno ancora. Massimiliano Allegri andrà via dal Milan, soprattutto se non entrerà in Champions. Poi altre panchine salteranno, come quelle di Ballar- dini (al suo posto è stato richia- mato Luigi Delneri) e Andreazzoli per fare qualche nome. La pros- sima stagione l’Inter proverà a riconquistare l’ingresso in Cham- pions, ma non sarà per niente facile. Moratti deve innanzitutto avere le idee chiare. Il presidente nerazzurro non può pensare che sarà l’allenatore a fare la differen- za. Confermare Stramaccioni non significa che il tecnico romano sia stato assolto dalla stanza dei bot- toni di Corso Vittorio Emanuele. Per il momento non c’è nessuno che stuzzica la fantasia di leader- Maximo, che non convince nelle sue dichiarazioni. I nerazzurri non faranno l’Europa, ma proprio per questo avranno milioni di occhi puntati e Stramaccioni ci sembra in una situazione alquanto pre- occupante. Per tale motivo l’Inter dovrà pensarci bene prima di te- nersi un allenatore con la valigia in mano. Contro l’Inter ci sarà l’Udinese; Francesco Guidolin è appollaiato su un ramo di qualche albero. Potrebbe essere lui il nuovo allenatore nerazzurro? INTER UDINESE PESSIMA ANNATA

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TECNO MOTORS SPA Corso Novara, 135

27029 Vigevano (PV) 0381-326978

TECNO MOTORS SPAVia Don Minzoni, 24

21053 Castellanza (VA)0331-426711

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AUTORIZZATA FLEET BUSINESS CENTERTECNO MOTORS SPA

www.stadio5.it [email protected] COPIA OMAGGIOdomenica 19 maggio 2013 Anno 3 n. 25l’EDITORIALE

Beppe Vigani

Ubi maior minor cessat. E’ ter-minato il campionato e anche Stadio5 parte per le vacanze. Non alle Maldive, ma appena fuori dal girone dantesco del suo ambiente. L’unico appuntamento di grido rimasto di questa stagione è la fi-nale di Champions tra Bayern e Borussia; per la prima volta due tedesche a confronto. I buoni da una parte e i cattivi dall’altra. E’ tempo di bilanci. Pollice all’insù per Juventus, Napoli, Milan (se si qualifica in Champions), Fioren-tina e Catania, pollice verso, inve-ce, per molte squadre, tra le quali l’Inter. Massimo Moratti non sa ancora se terrà Andrea Stramac-cioni, sicuramente in giro non c’è molto, soprattutto, a prezzi modi-ci. Il nome che circola è Mazzarri, al centro del mirino di molti club. Di certo, rimarrà Antonio Conte, almeno per un altro anno ancora. Massimiliano Allegri andrà via dal Milan, soprattutto se non entrerà in Champions. Poi altre panchine salteranno, come quelle di Ballar-dini (al suo posto è stato richia-mato Luigi Delneri) e Andreazzoli per fare qualche nome. La pros-sima stagione l’Inter proverà a riconquistare l’ingresso in Cham-pions, ma non sarà per niente facile. Moratti deve innanzitutto avere le idee chiare. Il presidente nerazzurro non può pensare che sarà l’allenatore a fare la differen-za. Confermare Stramaccioni non significa che il tecnico romano sia stato assolto dalla stanza dei bot-toni di Corso Vittorio Emanuele. Per il momento non c’è nessuno che stuzzica la fantasia di leader-Maximo, che non convince nelle sue dichiarazioni. I nerazzurri non faranno l’Europa, ma proprio per questo avranno milioni di occhi puntati e Stramaccioni ci sembra in una situazione alquanto pre-occupante. Per tale motivo l’Inter dovrà pensarci bene prima di te-nersi un allenatore con la valigia in mano. Contro l’Inter ci sarà l’Udinese; Francesco Guidolin è appollaiato su un ramo di qualche albero. Potrebbe essere lui il nuovo allenatore nerazzurro?

INTERUDINESE

PESSIMA ANNATA

Page 2: Stadio5n325_Inter_Udinese

domenica 19 maggio 20132

AllenatoreAndrea Stramaccioni

INTER(4-3-2-1)

Arbitro Paolo Silvio Mazzoleni di Bergamo

STADIO MEAZZA ORE 20.45

la PARTITA

Emanuele Tramacere

L’ultimo bicchiere nerazzurroCon l’Udinese a caccia dell’Europa

Sono 39 le sfide giocate a Mi-lano tra Inter e Udinese. In totale sono stati segnati 107 gol. 22 vittorie per i nerazzur-ri contro 7 dei bianconeri. In tutto i pareggi sono 10. Il pri-mo match tra le due squadre è coinciso con la vittoria più eclatante dei nerazzurri. Era

Friulani pericolosiL’Udinese l’anno scorso espugnò MilanoI numeri le danno conforto

Severa Biscegliala 27ª giornata della stagione 1950/1951, il risultato è stato di 6-1, grazie a una tripletta di Nyers e reti di Wilkes, Ros-setti, Lorenzi; Paulinich per il gol della bandiera dei friulani. Un’altra vittoria dell’Inter, di-versa nella forma ma uguale nella sostanza, è quella della

“L’ultimo bicchiere e me ne an-drò che non se ne può più di tutte queste storie finte…” cantava così il famoso tifoso nerazzurro Max Pezzali nella sua hit “l’ultimo bic-chiere” con una straordinaria nota malinconica verso un mondo che  stranamente  l’aveva deluso e su cui voleva porre definitivamente la parola fine. Magari! Diranno i più affezionati tifosi nerazzurri, magari questa stagione, arrivata finalmente all’ultimo bicchiere, potesse essere una storia finta, soltanto immaginata o, altrettan-to facilmente ed ingenuamente dimenticata. Eppure l’ultima par-tita di San Siro, contro l’Udine-se in questa travagliata stagione non può che essere l’occasione per pensare e ripensare a ciò che questa annata è stata per l’Inter e non solo. L’ultimo bicchiere in cui rispecchiarsi e rivedere un proget-to nato sotto l’entusiasmo e la fre-schezza di Andrea Stramaccioni, ma che ha perso splendore, smal-to e lucidità in virtù delle tante vi-cissitudini, che hanno appesantito i muscoli e la struttura fisica della maggior parte dei suoi calciatori, sfibrando la resistenza ed i nervi di tutto un ambiente, che proprio malinconicamente può guardarsi alle spalle cercando disperata-mente segnali positivi in ottica futura. Il primo ad occuparsi di questo preoccupante flashback è proprio il giovane allenatore nerazzurro, partito con il vento in poppa fin dal ritiro di Pinzolo

(località confermata anche per il 2013), ma che ha visto pian piano spegnersi alle sue spalle i favori della sorte, trovandosi, a febbra-io inoltrato, a fare i conti con una formazione falcidiata dagli infor-tuni e con una posizione tutt’altro che salda della sua panchina in-terista. Stramaccioni era il perno centrale del “progetto” di rifon-dazione nerazzurra partito a fari spenti ad inizio anno ed esploso verticalmente nella serata torine-se del 3 novembre, ma che, toccati con mano risultati tutt’altro che attesi ad inizio anno, è andato via via sgretolandosi lasciando sco-perto il fianco ad attacchi fron-tali di critiche e media. In sede di mercato la dirigenza nerazzurra è chiamata quindi a raddrizzare una situazione complicata, in modo da realizzare un progetto tecnico vincente e in grado di supportare le fatiche e gli stress di un’intera

stagione vissuta all’interno dei soli confini italici. L’allenatore roma-no, nonostante le continue smen-tite e rassicurazioni del presidente Massimo Moratti, rientra a pieno titolo nei discorsi mercato e, come tale soggetto ad opera di revisio-ne. Walter Mazzarri, ormai è noto, scalpita per occupare la scottante panchina nerazzurra, ma dietro di lui scaldano i motori anche al-tri quotati ed a volte inimmagina-bili tecnici provenienti dall’Italia e dal mondo. L’ultimo in ordine di tempo è proprio il prossimo avversario nerazzurro, quel Fran-cesco Guidolin, che a Udine ha trovato il terreno più fertile per impiantare (insieme con i Pozzo) il fertile seme della progettualità. Ma prima di avviare ogni sorta di discorso relativo al mercato e alla prossima stagione, si dovrà fare i conti con l’ultimo bicchiere di questa strana annata.

18ª giornata del campionato 1958-1959: 5-0 firmato da una doppietta di Angelillo e reti di Bicicli, Lindskog, Firmani. Per quanto riguarda l’Udinese, la sua vittoria più netta è stata re-alizzata alla 30ª giornata della stagione 1998-1999: 3-1 con doppietta di Amoroso e rete di Poggi, mentre per i padroni di casa la rete è stata realizzata da Zamorano. Complessivamente negli incontro Inter-Udinese, sono realizzati 107 gol, di cui 69 a favore dei padroni di casa e 38 a favore degli ospiti. Inter-Udinese hanno realizzato più reti nel secondo tempo. Nella prima frazione di gara le due squadre hanno segnato 45 gol, nel secondo tempo 62. Nel pri-mo tempo i nerazzurri l’Inter hanno gonfiato 30 volte la rete degli avversari contro 15 dei bianconeri. Nella ripresa le reti realizzate dai milanesi sono 39, quelle dei friulani 23. L’ultimo successo dell’Udinese è della 14ª giornata della scorsa sta-gione: 1-0 con gol di Isla. L’ulti-ma vittoria dei padroni di casa è stata conseguita due stagioni or sono: 2-1 per i gol di Lucio ed Eto’o, mentre per gli ospiti realizzò Floro Flores.

Francesco Guidolin uno dei tanti papabili della panchina nerazzurra

Bengt Lindskog, autore di 6 gol contro l'Udinese a Milano

UDINESE

In CasaUltima Vittoria 12/5/13

Udinese-Atalanta 2-1Ultimo Pareggio 30/3/13

Udinese-Bologna 0-0Ultima Sconfitta 2/9/12

Udinese-Juventus 1-4

Fuori CasaUltima Vittoria 8/5/13Palermo-Udinese 2-3

Ultimo Pareggio 22/12/12Atalanta-Udinese 1-1

Ultima Sconfitta 17/3/13Catania-Udinese 3-1

INTER

In CasaUltima Vittoria 21/4/13Inter-Parma 1-0Ultimo Pareggio 24/2/13Inter-Milan 1-1Ultima Sconfitta 8/5/13Inter-Lazio 1-3

Fuori CasaUltima Vittoria 3/4/13Sampdoria-Inter 0-2Ultimo Pareggio 12/5/13Genoa-Inter 0-0Ultima Sconfitta 5/5/13Napoli-Inter 3-1

1 Handanovic;55 Nagatomo, 23 Ranocchia, 40 Juan Jesus, 31 Pereira;

17 Kuzmanovic, 10 Kovacic, 19 Cambiasso;14 Guarin, 11 Alvarez;

18 Rocchi

UDINESE(3-4-2-1)

1 Brkic;17 Benatia, 5 Danilo, 11 Domizzi;

8 Basta, 3 Allan, 66 Pinzi, 34 Gabriel Silva;37 Pereyra, 94 Zielinski;

24 Muriel

AllenatoreFrancesco Guidolin

Page 3: Stadio5n325_Inter_Udinese

domenica 19 maggio 2013 3

LA CLASSIFICA TURNO ODIERNO

classifica marcatori

Sabato 18 Maggio - 38. Giornata

18 Mag, 20:45 Sampdoria - Juventus Stadio Luigi Ferraris, Genova

Domenica 19 Maggio - 38. Giornata

19 Mag, 15:00 Atalanta - Chievo Stadio Atleti Azzurri d’Italia, Bergamo 19 Mag, 15:00 Bologna - Genoa Stadio Dall’Ara, Bologna 19 Mag, 20:45 Inter - Udinese Stadio Giuseppe Meazza, Milano 19 Mag, 20:45 Torino - Catania Stadio Olimpico, Torino 19 Mag, 20:45 Pescara - Fiorentina Stadio Adriatico, Pescara 19 Mag, 20:45 Cagliari - Lazio Stadio Nereo Rocco, Trieste 19 Mag, 20:45 Siena - Milan Stadio A. Franchi-Montepaschi Arena, Siena19 Mag, 20:45 Roma - Napoli Stadio Olimpico, Roma 19 Mag, 20:45 Palermo - Parma Stadio Renzo Barbera, Palermo

Pos. Squadra P.ti G V N S Gf Gs +/-

1 Juventus 87 37 27 6 4 69 21 482 Napoli 78 37 23 9 5 72 34 383 Milan 69 37 20 9 8 65 38 274 Fiorentina 67 37 20 7 10 67 43 245 Udinese 63 37 17 12 8 54 43 116 Lazio 61 37 18 7 12 51 41 107 Roma 59 37 17 8 12 69 55 148 Catania 55 37 15 10 12 48 44 49 Inter 54 37 16 6 15 53 52 110 Parma 46 37 12 10 15 42 45 -311 Cagliari 44 37 11 11 15 42 55 -1312 Chievo 44 37 12 8 17 35 50 -1513 Bologna 43 37 11 10 16 46 52 -614 Sampdoria 39 37 10 10 17 40 49 -915 Atalanta 39 37 11 8 18 37 54 -1716 Torino 38 37 8 15 14 44 53 -917 Genoa 37 37 8 13 16 38 52 -1418 Palermo 32 37 6 14 17 33 51 -1819 Siena 30 37 9 9 19 35 55 -2020 Pescara 22 37 6 4 27 26 79 -53

Penalizzazioni: Sampdoria e Torino 1 punto, Atalanta 2 punti, Siena 6 punti.

28 retiCavani (Napoli; 6 rigori)22 retiDi Natale (Udinese; 4 rigori)16 retiEl Shaarawy (Milan)Osvaldo (Roma; 2 rigori)15 retiDenis (Atalanta; 5 rigori)Klose (Lazio)Pazzini (Milan; 3 rigori)Lamela (Roma)

13 retiGilardino (Bologna)12 retiSau (Cagliari; 1 rigore)Bergessio (Catania)Jovetic (Fiorentina; 1 rigore)Borriello (Genoa; 2 rigori)Palacio (Inter)Hamsik (Napoli)Totti (Roma; 3 rigori)11 retiHernanes (Lazio; 2 rigori)

Balotelli (Milan; 5 rigori)10 retiVidal (Juventus; 5 rigori)Vucinic (Juventus; 2 rigori)Ilicic (Palermo)Amauri (Parma; 1 rigore)Bianchi (Torino; 3 rigori)Muriel (Udinese)9 retiThereau (Chievo; 1 rigore)Milito (Inter; 3 rigori)Icardi (Sampdoria)

8 retiGomez (Catania)Ljajic (Fiorentina; 1 rigore)Toni (Fiorentina)Cassano (Inter)Matri (Juventus)Quagliarella (Juventus)7 retiBonaventura (Atalanta)Diamanti (Bologna; 2 rigori)Pinilla (Cagliari; 5 rigori)Paloschi (Chievo; 2 rigori)

Aquilani (Fiorentina)Giovinco (Juventus; 1 rigore)Dzemaili (Napoli)Miccoli (Palermo; 2 rigori)Belfodil (Parma)Emeghara (Siena)Cerci (Torino; 1 rigore)6 retiGabbiadini (Bologna)Kone (Bologna)Ibarbo (Cagliari)Lodi (Catania; 1 rigore)Rodriguez (Fiorentina; 2 rigori)Marchisio (Juventus)Candreva (Lazio; 3 rigori)Inler (Napoli)Pandev (Napoli)Sansone N. (Parma)Eder (Sampdoria; 2 rigori)

Cala il sipario sul campionato e in corso Vittorio Emanuele e via Tu-rati si tirano le somme sulla sta-gione delle due milanesi. Per l’In-ter è stato sicuramente un anno

Magro bottino per le milanesi Severa Bisceglia

no, dal momen-to che ha fallito ogni obiettivo, mentre per il Mi-lan, salvo sorpre-se dell’ultima ora (vedi l’impegno di oggi col Siena) c’è la consolazio-ne dei prelimina-ri di Champions e di un terzo posto che lascia comunque un

po’ di amaro in bocca in funzione delle aspettative di un club blaso-nato come quello rossonero. Va dato sicuramente ad Allegri il merito della rimonta in classifi-

ca riuscita nella fase più delicata del torneo e per il resto del lavoro effettuato. Il vecchio Diavolo, du-rante il cammino, è passato sotto le forche spagnole eliminato da quel Barcellona battuto a San Siro ma risorto alla grande al Nou Camp e que-sto ha forse segnato una svolta decisiva per l’undici rossonero in prospettiva campiona-to e coppe. La strada, dopo la debacle in ter-ra catalana, si è fatta in salita. L’arrivo di Balo-telli ha ridato ossigeno alla squadra e poco per volta, duellando prima

con il Napoli, poi con la Lazio, quindi con la Fiorentina, sono stati allontanati sia pure di poco i fantasmi che aleggiavano su Mi-lanello e San Siro. SuperMario ha dato la scossa e sul viso di Berlu-

i BIORITMI

Enzo Occhiuto

Dall’analisi della biosituazione (energia fisica, concentrazione, energia intellettiva e visione di gioco), dei giocatori delle due squadre, che scenderanno in campo a San Siro, si evidenzia un leggero stato di benessere psi-cofisico dell’Udinese 6.08 contro un valore medio assoluto di 6.05 della formazione interista. I bian-

UDINESE pronta al grande saltoconeri di Guidolin dovrebbero superare i nerazzurri di Stra-maccioni e partecipare all’Euro-pa League del il prossimo anno. Vediamo adesso quali potrebbe-ro essere i giocatori più forma rispetto agli altri. Nello specifico delle potenzialità di rendimento la squadra di casa risulta più to-nica e forte fisicamente con 6.16 rispetto a quella ospite con 6.08: Kovacic 6.47, Benassi e Rocchi

6,41 contro Benatia, Domiz-zi 6.47, Pinzi 6,44. Dal punto di vista emozionale l’Inter sentirà maggiormente la partita con 6.19 contro 6.06 dell’Udinese forse più cinica e fredda: Handanovic, Cambiasso, Juan Jesus e Roc-chi 6.49, Benassi e Spendlhofer 6.45 contro Gabriel Silva 6.49, Benatia 6.45. Dal punto di vista delle energie intellettive e quel-le particolari intuitive, l’Udinese

è fortemente avvantaggiata con 6.11 contro il 5.80 dei neraz-zurri: Danilo 6.50, Basta e Pinzi 6.49 (con intuitività a 6.42 che li renderebbe pericolosi), Renegie 6.45, Heurtaux 6.43 e Muriel 6.42 di grande perspicacia contro Handanovic 6.49, Nagatomo 6.42 ed Alvarez con 6.50 di presenza mentale ed intuizione. In casa friulana Brkic lo troviamo in pie-na forma con 6.90.

senza Totò Di Natale

sconi è tornato il sorriso. Certo, i programmi fatti ad agosto dalla dirigenza erano un po’ diversi dai risultati conseguiti a tutt’oggi, ma da come si erano messe le cose a metà cammino i tifosi del Diavolo

pensiamo possano esse-re lo stesso soddisfatti in merito alla stagione ros-sonera di Abbiati e com-pagni. La Beneamata, questo è il pensiero di molti, ha invece deluso non poco. Prima è sta-ta cacciata dall’Europa League negli ottavi dal Tottenham, poi è stata progressivamente risuc-chiata in classifica scen-

dendo un gradino dopo l’altro verso il centro classifica. Anche il modesto Catania guarda dall’al-to i nerazzurri. La Coppa Italia, ultima possibile conquista della stagione, è volato via pure lei la-sciando il compito a una delle due squadre romane di alzare il trofeo domenica prossima 26 maggio. Restava un posticino in Europa League, magra consolazione, ma anche quello si è frantumato contro gli infortuni e la stanchez-za di una squadra ormai priva di ossigeno, di stimoli e concentra-zione . Resta ancora un obiettivo: ricostruire l’intera squadra oltre alla parziale rigenerazione della dirigenza.

Page 4: Stadio5n325_Inter_Udinese

domenica 19 maggio 20134

Una bella gavetta nelle giovanili del Vojvodina, tanto per non farsi mancare nulla. E nella vita, si sa, farsi un po’ di ossa in provincia, come ripeteva spesso il giornalista di Tuttosport, Vladimiro Cami-niti, fa sempre bene. Rende sani, tonici, lesti e intelligenti. Brkić in prima squadra è entrato quasi in punta di piedi, nove anni fa. La società biancorossa lo cedette in prestito per due anni al Proleter, squadra di Novi Sad che milita in Sprska Liga, terza divisione

Il personaggio dell’Udinese: Željko Brkić

l’OSPITE

Alessandra Caronni

Жeљкo Бpкић Sotto il segno di ŽeljkoL’uomo dei colpi di scena dalle parate importanti

del campionato serbo-montene-grino. Nella stagione 2006-2007 Brkić disputa 21 partite appun-to tra i pali del Proleter. Tornato al Vojvodina dal prestito, gioca quattro volte nel campionato ser-bo nella stagione 2007. Nell’anna-ta seguente gli viene dato più spa-zio: lui mette insieme tredici pre-senze in Superliga e nel 2008-09 diviene il portiere titolare del club biancorosso totalizzando 27 par-tite in campionato. Gioca altre 23 partite nella Superliga serba del

2010, Brkić, e scende in campo 26 volte nella stagione seguente, l’ul-tima a Novi Sad. Con il Vojvodina colleziona 93 presenze in campio-nato. Il 4 luglio del 2011 sbarca in Italia. L’Udinese lo acquista per 1,5 milioni di euro. Ma nella stes-sa sessione di mercato i friulani lo mandano in prestito al Siena. Fa il suo esordio in serie A l’11 set-tembre 2011 in Catania-Siena. La sua rete viene mantenuta inviola-ta nel giorno dell’esordio. Finisce 0-0. Brkić è felice. Ma lo è ancora

di più nell’estate del 2012, quando fa rientro all’Udinese diventando titolare in prima squadra. Debut-ta qui nell’andata dei preliminari di Champions League contro il Sporting Braga. Il suo esordio in A è datato 25 agosto 2012: contro la Fiorentina, però, esce sconfitto. Finisce 2-1 per i viola. Tuttavia, il peggio deve ancora venire: il 2 settembre rimedia la sua pri-ma espulsione in maglia friulana contro la Juve. Perde in casa per 4-1.

Chi è Željko BrkićNato a Novi Sad, in Serbia, il 9 luglio dell’86, Željko Brkić è il portiere titolare dell’Udinese e della Nazionale del suo Paese. Nel 2007 ha esordito nell’Un-der-21 e con questa maglia ha disputato un totale di 12 parti-te (fino al 2009). Il 3 marzo del 2010, Brkić ha esordito nella na-zionale maggiore subentrando a Vladimir Stojković nei minuti finali della sfida contro l’Algeria (gara conclusasi sullo 0-3 per i serbi). Ha giocato tre partite di qualificazione valide per gli eu-ropei 2012 in Polonia e Ucrai-na contro l’Italia (sconfitta 3-0 a tavolino), l’Irlanda del Nord (2-1) e l’Estonia (1-1). Conclu-dendo al terzo posto nel girone del gruppo C, la sua Serbia però non è riuscita a qualificarsi agli europei.

Questa sera l’undici di Guido-lin, al top della forma e dell’en-tusiasmo, si presenta a San Siro con una arma in più. Accorciare la distanza dall’Inter (ventidue sconfitte rimediate contro le set-te vittorie). L’Udinese, che ven-de ogni anno almeno un paio di giocatori tra i più interessanti acquistandone altrettanti giovani da far crescere nel proprio specia-le “allevamento”, quando si trova al cospetto dell’Inter, sia in casa

che fuori, si infuria come un toro di Spagna davanti al manto ros-so: impazzisce e carica, proprio come quella squadra che deve giocarsi gli ultimi punti per la salvezza, oggi è l’Europa a cari-care i friulani. Non c’è Santo che tenga, affrontare l’Inter ha un sa-pore particolare, altrimenti non si spiega “il coltello tra i denti” con cui scende in campo contro il Bi-scione. I bianconeri si presentano senza Di Natale e quindi con la sua punta di diamante fuori cau-

UDINESE IN EUROPACON UNO STADIO NUOVO

sa. L’Inter se la ride, ma da Udi-ne fanno sapere che non basterà

questa pesante assenza a cam-biare la forza della squadra che ha la sua arma migliore proprio nel col-lettivo. Basterà modificare un tantino l’im-pianto dell’at-tacco con un giovane centra-vanti, e la cosa

è fatta. Il potenziale offensivo, pur con le modifiche dell’ultima ora, resta comunque assai pericoloso con Zielinski e Pereyra in ottima forma. Lo stimolo non manca per ripetere le prestazioni degli anni passati, perché l’Udinese è ben piantata al quinto posto e vuole giocarsi la UEFA a conclusione di un campionato che l’ha vista giocarsela su tutti i campi senza nessun timore reverenziale. Il pa-tron Pozzo per ringraziare i suoi ragazzi ha deciso di regalare loro,

ma soprattutto agli affezionati so-stenitori della squadra, un nuovo stadio coperto che li ripari dalle intemperie.

Giovanni Labanca

gli OSPITI

i CUGINI

Andrea Anelli

Vivere o morire. Sportivamen-te parlando non è esagerato arrivare a questa conclusione, dopo una stagione vissuta tra l’oblio iniziale, il sogno del se-condo posto e la realtà della difesa dei preliminari. Non è il momento di pensare al mercato, non è il momento di fare bilanci, non è il momento di chiedersi chi siederà sulla panchina rossonera la pros-sima stagione, l’unica cosa da fare è raccogliere tutte le energie e la concentrazione per non sbagliare un appun-tamento che non si può sba-gliare. La vittoria con il Siena rappresenta la sottile linea di confine tra una stagione falli-mentare e una brillantemente salvata a fronte di una smem-bramento agostano della rosa. Conta solo vincere e Allegri lo sa. Il bel gioco sarà obiet-tivo dell’anno prossimo, ora serve scavare le fondamenta della stagione 2013/2014 per poterci costruire, mattone dopo mattone, un qualco-sa di ambizioso e concreto. Allegri dovrà gestire la que-stione centrocampo dati gli infortuni, la condizione pre-caria e le squalifiche dei vari

Dentro o fuoriSiena ultimo ostacolo tra il Milan e la Champions

interpreti. Certamente con Muntari squalificato, si vedrà fino all’ultimo se sarà possi-bile arruolare il vero cervello mancante della squadra, Ric-cardo Montolivo. Ambrosini, Nocerino e Flamini saranno

gli interpreti, ma è chiaro che questo non è il centrocampo titolare visto durante l’anno. Anche Nocerino è lontano parente di quello visto l’anno scorso, nonostante l’impegno massimo profuso ogni volta. In difesa sempre Mexes e Za-pata centrali con De Sciglio in ballottaggio con Abate (fresco papà-bis) e Constant sull’altro out. Davanti il tridente sarà formato da El Shaarawy, Balo-telli e Boateng. Dall’altra parte Iachini non è uomo incline ai

facili saldi di fine stagione, la sua squadra cercherà di ono-rare l’ultima partita nel mas-simo campionato prima di scendere nella serie cadetta. Le dietrologie però si spreca-no. Siena ha abbandonato le

ultime chance di restare in se-rie A perdendo in casa con la Fiorentina, senza contare che retrocedere per mano dei cu-gini fa ancora più male. Qua-le migliore soddisfazione nel vendicarsi trasversalmente dove fa più male? Veder sva-nire il sogno Champions per i Viola per “merito” loro po-trebbe parzialmente ripagare lo smacco. Tutte argomenta-zioni convincenti per i tifosi, ma quando si scende in cam-po nulla è scontato.

Massimiliano Allegri, ultima chance per entrare in Champions

Page 5: Stadio5n325_Inter_Udinese

domenica 19 maggio 2013 5amarcord Severa Bisceglia

Cartellino ross(ett)o

Velia PainiCome moglie di un “tifoso vero” mi piacerebbe poter dire che, per amor di mio marito, conosco le formazioni di tutte le squadre di serie A,B,C,D, il cognome da nubile di tutte le mogli dei presidenti e il nome di battesimo di colui che ha fatto di ogni arbitro che si ri-spetti un cornuto … in realtà conosco lo Stadio Meazza solo perché mi sono persa più di

UN GRANDE CALCIATORE è qUASI SEMPRE UN RAGAZZINO SCONOSCIUTOCHE ALL’IMPROVVISO SI RITROVA FIDANZATO CON UNA VELINA

una volta in auto ritrovandomi invariabilmente nel suo piazza-le. A mia discolpa posso dire di averci provato. In gioventù mi sono obbligata a seguire tut-te le puntate di “90° minuto” così da poter scambiare quattro chiacchiere a tavola buttando li, come per caso, qualche arguta osservazione su un giocatore o su una squadra . Per qualche settimana è andata bene, ero ri-

uscita a far credere a tutti che il mio amore (tardivo) per il cal-cio fosse reale, mio marito mi guardava con occhi diversi e ad ogni gol della nostra squadra mi dava una cameratesca pacca sulla spalla schiantandomi per terra. Bei tempi! Poi un figlio ha avuto la cattiva idea di chieder-mi in pubblico come secondo me si diventa calciatori. Me-more dei vari giornali letti dal

parrucchiere ho fatto una rapi-da sintesi di tutto ciò che avevo appreso: un grande calciatore è quasi sempre un ragazzino sco-nosciuto che all’improvviso si ritrova fidanzato con una Velina che nemmeno conosce, con la quale vive tra discoteche e loca-li alla moda. Naturalmente non devono mancare il conto cor-rente milionario, la barca, l’au-to da corsa e qualche scandalo.

Quello che non mi sono mai spiegata, però, è dove questo benedetto ragazzo trovi la forza per giocare anche a pallone?! Beata gioventù! Appe-na finita la spiegazione mi sono resa conto di aver fatto un pas-so falso, la risposta corretta era “un giocatore è un uomo pieno di talento” (soprattutto se gioca nella squadra di tuo marito e

segna più di un gol a stagione). Insomma, la mia carriera da ti-fosa è naufragata miseramente in poche battute, da allora mi è stata strappata la sciarpa auto-grafata da tutta la Nazionale e non mi è più permesso parlare di calcio, ma almeno non devo più sorbirmi “90° Minuto”!

Correva l’anno 1958 quando si presentò in prima squadra con la maglia bianconera, quella friula-na, un ragazzo ventenne che sa-rebbe diventato da li a poco uno dei più grandi terzini degli anni sessanta: Tarcisio Burgnich. La “Roccia” (soprannome nato in occasione dello scontro avuto con Carlo Novelli che disse al suo compagno di squadra Armando Picchi, faticando non poco ad al-zarsi, di essersi appena scontrato con una roccia) cresce nelle gio-vanili dell’Udinese con Dino Zoff e debutta in prima squadra nell’u-miliante partita contro il Milan di Lorenzo Buffon, Cesare Maldini e Nils Liedholm, già matemati-camente campione d’Italia, persa per 7-0. Giocherà con le Zebrette anche l’anno successivo. Dopo un anno passato alla Juventus, con cui vinse subito lo scudetto, e uno a Palermo, arriva all’Inter per vo-lere di Helenio Herrera, altre fon-ti attribuiscono il merito del tra-sferimento a Italo Allodi, per 100 milioni di lire. Vince lo scudetto alla sua prima stagione nono-stante le difficoltà che lo vedono impegnato anche nel servizio mi-litare a Bologna costringendolo, così, a saltare diversi allenamen-ti con i compagni. In nerazzurro colleziona 467 presenze in dodici anni conquistando quattro scu-detti, due Coppe dei Campioni e due Coppe Intercontinentali. Al-tro personaggio di tutto rispetto, campione del mondo in Spagna 1982, sei scudetti, una Coppa Italia e una Coppa UEFA con la Juventus, è il leccese Franco Cau-sio. Il Barone esordisce in Serie

A con il Lecce, ma la Juventus, squadra in cui ha dato il massi-mo, ci vede lungo e lo porta Tori-no per calcare le scene del calcio che conta. Dal 1981 al 1984 in-dosserà l’altra maglia bianconera, quella dell’Udinese, giocando ad alti livelli che lo portano a ricon-quistare la maglia della nazionale. Con i friulani segnerà undici reti

Franco Causio

in ottantatré presenze. Nel 1984 si trasferirà all’Inter per una sola stagione, prima di fare ritorno a Lecce, giocando 24 incontri senza segnare. Un breve tuffo negli anni ’50 ci riporta alla mente, fra glia altri, il portiere Livio Puccioni, all’Inter per 2 stagioni e una pas-sata all’Udinese, e il centrocampi-sta Giorgio Tinazzi che indossa Livio Puccioni

Giorgio Tinazzi

Olivier Bierhoff

Franco Causio

la maglia dell’Inter per due stagio-ni non consecutive totalizzando tredici presenze e due gol, passato poi all’Udinese trova maggiore continuità di gioco e segna tre reti in ventuno presenze. Tornan-do al più recente passato trovia-mo, qualche anno dopo, Olivier Bierhoff che con l’Udinese vinse il titolo di capocannoniere ( ot-tantasei presenze e 57 reti) passo all’Inter nel 1991 senza mai scen-dere in campo, Fulvio Collovati campione del mondo in Spagna ’82 e oggi opinionista della Rai. Il difensore centrale, cresciuto nelle giovanili del Milan con cui gio-ca anche in prima squadra fino all’82 conquistando, tra l’altro, lo scudetto della stella, passa nelle file dell’Inter in cambio di Pasina-to, Canuti e Serena nel 1982. De-cise di passare ai cugini dopo la seconda retrocessione del Milan in Serie cadetta, la prima a termi-ne della stagione 79/80 arriva la condanna alla Serie B per illecito sportivo, in questo caso Collovati non abbandona la barca, e la se-conda retrocessione è decisa dal

campo. Questa volta, però, il di-fensore non ci sta e, a spese di non poche contestazioni che lo accu-sano di tradimento (in occasione di una partita a Como fu colpito da un sasso lanciato da un tifoso milanista negli spalti), si trasferi-sce sull’altra sponda del naviglio dove resta fino all’86 segnando tre gol in 109 presenze. A termine dell’avventura nerazzurra si tra-sferisce a Udine per una stagione che gli consente di scendere venti volte in campo e mettendo a se-gno anche due reti. Fra i tanti ex delle due squadre troviamo anche Beniamino Abate, Antonio Bac-chetti, Marco Delvecchio, Pietro Fanna, Davide Fontolan, e, oltre a tanti altri, anche l’attualissimo Samir Handanovic.

Fulvio Collovati

Tarcisio Burgnich

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Bravo Benitez. Ha vinto con me-rito l’Europa League rilanciando il Chelsea dopo una stagione nata male che poteva finire peggio. Gli inglesi erano stati buttati fuori cla-morosamente dalla Champions e il successo dell’Amsterdam Arena col Benfica ha rivalutato il lavoro dell’ex tecnico dell’Inter, troppo spesso criticato soprattutto all’in-domani del licenziamento di Mo-ratti. I Blues hanno vinto, però I portoghesi gli hanno consegnato la partita commettendo una serie di spettacolari errori in fase con-clusiva gettando al vento almeno quattro occasioni da gol. Il Chel-sea è una squadra cinica e alla fine ha colpito a morte l’avversario. Mi stupisco per come sia rimasta immobile e impreparata la difesa

Cinico Chelsea, l’Europa League è sua il BAFFO

Sandro Mazzola

Spero in un piccolo riscatto finale dell’Inter lusitana sul colpo di testa finale di Ivanovic su corner di Mata. Ades-so vediamo cosa succederà sabato prossimo a Londra nel derby te-desco di Champions fra il Bayern Monaco e il Borussia Dortmund. I bavaresi sono sicuramente i favo-riti al successo finale, ma attenzio-ne alla squadra di Klopp che pare avere mille vite. Chiedetelo al Ma-laga e al Real Madrid. Per quanto concerne il nostro campionato, direi che la Juventus, mannaggia, ha vinto con pieno merito lo scu-detto mentre il Napoli si è guada-gnato anche lui un ottimo secondo posto andando direttamente in Champions ai danni del Milan che oggi però, per evitare guai, dovrà assolutamente vincere a Siena per respingere l’attacco finale della

Fiorentina. I nostri cugini pagano pesantemente la folle reazione di Muntari nella partita di domenica scorsa con la Roma dove l’obbiet-tivo perentorio erano i tre punti per la sicurezza della terza piazza. Muntari lasciando la squadra in dieci ha rovinato tutto. Perdonate-mi. Dimenticavo che stasera a San Siro gioca la mia Inter. Ai ragazzi dico in bocca al lupo. L’Udinese è forte, ha bisogno di un successo per andare in Europa League. Ma l’Inter non deve, anzi non può, chiudere con un altro capitombolo casalingo la sua già sciagurata sta-gione. Un saluto a tutti i lettori di Stadio5 e arrivederci a settembre.

le SCOMMESSE

Pino Sardiello

San Siro chiude i battenti per la stagione 2012/2013 e il calenda-rio propone il match tra Inter e Udinese, due squadre che arriva-no a questo incontro con cammi-no e obbiettivi decisamente dif-ferenti: l’Inter punta sull’orgoglio per chiudere bene un’annata del tutto negativa, dall’al-tra parte c’è l’Udinese di Guidolin che, dopo un inizio complica-to, ha ritrovato gioco e continuità di ren-dimento che l’hanno portata al quinto po-sto, l’ultimo utile in chiave Europa League: vincere per non dover tenere l’orecchio teso alla sfida tra Cagliari e Lazio dove gli uomi-ni di Petkovic cercano il sorpasso all’ultima curva. Nerazzurri che nel ritorno hanno tota-lizzato solamente 16 punti mentre i friulani ne hanno raccolti ben 36 e sono reduci da 7 vittorie di fila.

Inter-Udinese aria di Gol a San SiroSi profila una gara tesa ma che potrebbe regalare molte reti: an-diamo in direzione di un’opzione Gol (a segno entrambe le squa-dre) in lavagna a 1,60 buon ini-zio per la nostra ultima multipla stagionale. Aggiungiamo la stessa giocata per la sfida tra Torino e Catania e il segno 2 con handi-cap (quindi successo con mini-mo 2 gol di scarto) per il Milan a Siena e la Fiorentina a Pescara

e completiamo con il segno 2 del-la Lazio sul campo del Cagliari e l’opzione Over 2,5 in Roma–Na-

poli; giocando 10 euro se ne pos-sono incassare circa 130 e buone vacanze a tutti. Vi ricordiamo che potete scommettere Live sulle partite attraverso i vostri Smartphone, Iphone o Tablet dai quali, scaricando le applicazioni dei maggiori concessionari italia-ni, potrete entrare nel mondo del-la giocata durante le gare. Infine nel prossimo fine settimana sono in programma la finale di Coppa

Italia e la finale di Champions Le-ague. Partiamo con il Derby capi-tolino dove ci si attende una gara

molto equilibrata con il segno X al termine dei 90 minuti che si fa preferire: quota da tenere in forte considerazione intorno a 3 volte e mezzo la posta. Equilibrio anche a Londra per la finale di Cham-pions League tra Bayern Monaco e Borussia Dortmund. Le quote pendono dalla parte dei bavaresi in virtù di una stagione da can-nibali ma i ragazzi di Klopp sono una delle squadre più brillanti di

quest’annata e non ci stanno a lasciare strada libera ad Heyn-ckes, ancora in corsa per il Tri-plete. La quo-ta “Coppa in mano” dice 2,80 Borussia e 1,50 Bayern. Provia-mo a puntare sui corsi e ricorsi: Bayern vincente ai calci di rigore che riscatterebbe la delusione co-cente della scor-

sa stagione, ipotesi che paga ben oltre 9 volte la posta .In bocca al lupo!

Vladimir Petkovic (Lazio), cerca il sorpasso per qualificarsi In Europa League

Ancora cori razzisti, nel posticipo della scorsa gior-nata calcistica tra Milan e Roma, anch’essi in due tempi come la partita. E’ stata la volta di Mario Ba-lotelli, vittima di alcuni cori partiti dal settore dei tifosi della Lupa. L’attac-cante rosso-nero non ha, giustamente, gradito molto ed ha conti-nuato a gio-care con un certo nervosi-smo che lo ha portato a commettere un brutto fallo su Marquinho, e per questo è stato am-monito. L’avvertimento di Balotelli è di abbandona-re il campo al primo coro. Anche lo speaker dello sta-dio è dovuto intervenire in

L’ignoranza dominaindisturbata negli stadi

Severa Biscegliadue tempi ricordando loro il rischio di sospensione della partita. Nella ripresa stessa prova di intelligenza che costringe l’arbitro, nel-la speranza di calmare gli animi, a fermare il gioco per un minuto. Al secon-do avviso dello speaker gli “intelligentoni” hanno finalmente compreso. Bi-

sogna avere pazienza nei confronti di chi fa fatica a capire dei concetti elemen-tari e ancora più pazienza ci vuole nei confronti di coloro che gli stessi con-cetti non li comprendo affatto.

Balotelli contro i cori dei tifosi giallorossi

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Che sia Barone (per l’eleganza in campo e fuori) o che sia Brazil (per il modo tutto brasiliano che aveva di interpretare il suo ruolo, Franco Causio resta negli annali del calcio italiano come una delle più grandi ali che i rettangoli verdi dello stiva-le abbiano mai visto. Proprio la sua duttilità tattica e la particolarità con cui cavalcava l’intera fascia faceva di lui (così lo descrisse Enzo Bearzot c.t. campione del mondo) una mezzala completa e letale. Esordì a Lecce e girò presto il paese trovando l’esordio in Serie A molto presto a Palermo. Il suo periodo d’oro, è innegabile, fu quello di Torino sponda bianconera in cui, sotto la sapiente guida di Ar-mando Picchi trovò la conferma che il suo posto era in campo a Torino. Il campo, nonostante la prematura scomparsa del suo fidato allenatore, non lo lascerà più e conquisterà ben 6 scudetti, 1 coppa Italia e 1 delle 3 cop-pe Uefa della bacheca juventina. Con i bianconeri prima conquista la na-zionale, ma poi la perde ed è a Udine, città che farà sua per il proseguo della sua vita, che riesce a riprendersi l’az-zurro arrivando a conquistare in ter-ra Spagnola il grande Mondiale vinto dagli azzurri di Bearzot. La chiusura di carriera per un talento come il suo non è mai facile. La Juventus lo rivuo-le dopo i tre anni in terra friulana, ma la parola data all’Inter lo convince a trasferirsi a Milano. Un anno e tanta

“Ancora molto da dire” l’INTERVISTA

Emanuele Tramacere

Lo afferma Causio che punta sull’orgoglio nerazzurro contro un’Udinese in cerca d’Europatitolarità senza però centrare lo scudetto. Una dissolvenza di chiusura sulla carriera di un fantastico interprete del-la fascia.Anche se viene ricordato più per la sua avventura alla Juventus, lei è un ex di entrambe le squadre. Che partita si aspetta?

Una partita che ha ancora tanto da dire a dispetto di chi dice il contrario. L’Udinese è ancora in corsa per l’Eu-ropa League ed è costretta a vincere perché negli scontri diretti con la Lazio è in difetto. Al contrario l’Inter non ha molto in palio se non la voglia di chiu-dere la stagione a San Siro con una bella prestazione e per una squadra come quella nerazzurra non è assolu-tamente da sottovalutare.Per la prima volta negli ultimi anni l’Inter non andrà in Europa, come si può interpretare questo segnale?In realtà la stagione interista non è facilmente interpretabile. Fino al giro-ne d’andata era in ottima condizione, era arrivata a 2 punti dalla Juventus, poi il crollo e gli infortuni che l’hanno condannata. Quando ti mancano ele-menti così importanti la squadra per-de sicurezza, non c’è certezza negli in-terpreti e anche nel gioco. Non so dire se con la squadra al completo potesse essere diverso, poiché è stata un’anna-ta così travagliata che è impossibile da giudicare.L’Udinese, invece è alla ricerca della conferma europea dopo un’annata nata male, ma che Guidolin ha sa-puto raddrizzare alla grande…Guidolin non lo scopriamo oggi. Con l’Udinese è sempre riuscito ad ottene-re buoni risultati mostrando anche un bel gioco. I numeri sono ovviamente dalla sua parte, ma c’è ancora quest’ul-tima partita che conta tantissimo e che

potrebbe aggiungere molto sull’impre-sa di Guidolin consentendo all’Udine-se di centrare l’obiettivo Europeo.Capitolo allenatori, si parla proprio di Guidolin come possibile sostitu-to di Stramaccioni sulla panchina nerazzurra. Fosse in Moratti come si comporterebbe con l’allenatore romano?Io lo confermerei e gli darei fiducia proprio per il discorso sull’ingiudi-cabilità di questa stagione. Il lavoro di Stramaccioni non è decifrabile al 100% perché non possiamo capire quanto di buono ha fatto e quante sia-no le sue colpe. Gli verrà data la possi-bilità di dimostrare quanto vale anche nella prossima stagione.Chi sarebbe l’allenatore perfetto per questa Inter che sta nascendo?Se dovessero cambiare Stramaccioni, credo che serva un allenatore con già tanta esperienza alle spalle nel cam-pionato italiano. Credo che Guidolin, ma soprattutto Mazzarri possano es-sere due nomi in grado di far svoltare l’Inter, ma ripeto che secondo me Stra-maccioni rimarrà a Milano.Benitez trionfando in Europa Lea-gue con il Chelsea ha ribadito come a quella squadra servissero almeno quattro rinforzi. Aveva ragione lui?I risultati stanno sicuramente dando ragione a lui. Però guardando il gioco di Chelsea quest’anno e Inter nel pe-riodo in cui Benitez era seduto sulla panchina nerazzurra mi vien da pen-sare che non fosse propriamente un “bel gioco”. Poi è chiaro lui ha vinto l’Europa League e il pensiero di Beni-tez è completamente rispecchiato nei risultati ottenuti dall’Inter nell’ultimo periodo.Anche in società ci sono poltrone che tremano. Leonardo sembra es-sere il candidato principe, ma men-tre la curva chiede più interismo,

Suarez denuncia la “cacciata” degli eroi della grande Inter. L’ennesima, troppa, confusione?Sinceramente non lo capisco, né riesco a dare una ragione a queste scelte so-

cietarie. Probabilmente non essendo all’interno della gestione interista non so dettagli o particolari che hanno por-tato all’allontanamento di gente come Suarez che ha reso grande l’Inter nel

passato. Sono sicuro però di una sem-plice cosa: Moratti è l’Inter in tutto e per tutto e se una decisione è stata pre-sa è passata sicuramente dal pensiero del suo presidente.

Laura Tangari

Mentre la Juve festeggia lo scudetto, il Napoli, sotto di un gol al San Paolo, si scatena nella ripresa e batte il Siena staccando con pieno merito il biglietto per la prossima Champions League. Si decide oggi, invece, chi andrà ai preliminari, dal momento che il Mi-lan ha perso a San Siro la sua grande occasione pareggiando con la Roma (ai rossoneri occorrevano i tre punti)

per il folle comportamento di Munta-ri a metà partita espulso giustamente dall’arbitro Rocchi con Allegri furi-bondo a tutto campo col ghanese. La Fiorentina, nel pomeriggio, aveva cac-ciato in B il Palermo e il Milan, di con-seguenza, ha fatto (con Muntari) tutto

JUVE IN TRIONFO, NAPOLI AL SECONDO POSTOVa in B, insieme a Pescara e Siena,il Palermo di Zamparini steso a Firenze

il possibile per riaprire i giochi fra le due squadre. I punti che dividono il Milan in classifica dalla Viola ora sono due e siccome l’undici di Montella in serata andrà Pescara non è detto che non possa succedere l’impossibile se la formazione di Allegri non riuscirà a vincere in quel di Siena contro una squadra, sì già retrocessa, ma che fatto venire il mal di cuore a Mazzarri e De

Laurentiis nella sfida del San Paolo. In sintesi, se la Viola vince a Pescara e il Milan pareggia a Siena, ai preliminari ci va la formazione toscana. Ieri sera, intanto, la giornata si è aperta con la passerella della Juventus a Marassi con la Sampdoria che dal canto suo, ha

festeggiato la salvezza malgrado il 2-0 incassato dalla Lazio all’Olimpico, La-zio che si è autorilanciata verso l’Euro-pa dopo le delusioni dell’ultimo mese. Oggi a Trieste l’undici di Petkovic col Cagliari proverà un’altra accelerata sperando che, nel contempo, l’Inter a San Siro riesca a mettere un freno alla marcia trionfale dei friulani di Guido-lin bravi domenica scorsa a togliere di mezzo l’Atalanta con il solito Di Na-tale. Che Inter sarà quella di stasera è difficile saperlo, ma tutti si augurano in una chiusura positiva del campio-nato, magari davanti al Catania, dal momento che gli etnei affronteranno in trasferta il Torino già soddisfatti per quanto è stato fatto in questo torneo. Magra consolazione, d’accordo, ma per Stramaccioni una vittoria nell’ulti-mo impegno di campionato potrebbe dire molto. Il clou della giornata è co-munque il match dell’Olimpico dove la Roma si giocherà col Napoli gli ul-timi spiccioli per un’Europa che ormai sembra troppo lontana. Andreazzoli, in effetti, sa che l’Europa passa dalla finale di Coppa Italia dell’Olimpico con la Lazio. Se vince ci va, altrimenti mette la coda fra le gambe come Stra-maccioni.

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Federico Zanon

Leader economico e ora anche le-ader calcistico. Il modello Germa-nia in Europa fa scuola, in tutti i settori. Bayern Monaco e Borussia Dortmund sono arrivati all’ultimo atto di Champions League, nello splendido scenario di Wembley, con grande merito, giocando il cal-cio migliore, il calcio più bello, eli-minando in semifinale le potenze spagnola, finite in default, Barcel-lona e Real Madrid. I numeri sono tutti dalla parte dell’FC Hollywo-od, come viene soprannominato il Bayern, che in questa stagione ha incontrato i gialloneri quattro vol-te, senza mai perdere, e ha chiuso la Bundesliga con oltre venti punti di distacco. Una stagione impres-sionante, meravigliosa anche nel dato sui gol, 94 fatti e 15 subiti,

DEUTSCHLAND UBER ALLES: BAYERN E DORTMUND PER IL TRONO D’EUROPAE’ la prima volta che due squadre tedesche si affrontano in una finale di Champions League

e sulle vittorie, 42 in 50 partite, considerando campionato, Cham-pions e Coppa di Germania, che la truppa di Jupp Heynckes con-tenderà allo Stoccarda il prossimo primo di giugno. L’ipotesi treble è tutt’altro che un’utopia, comunque andrà a finire Pep Guardiola, che da luglio sarà la nuova guida ba-varese, dovrà metterci del suo per fare meglio. Il suo credo calcistico

ripartirà da buona parte del grup-po vincente targato 2012-2013, con i tagli certi di Arjen Robben e Mario Gomez, più qualche acqui-sto di lusso. Uno di questi arriva proprio da Dortmund, il 20enne fantasista Mario Götze, strappato all’affetto del muro giallonero del Signal Iduna Park con un assegno da 37 milioni di euro cash. Una va-gonata di soldi che potrebbe essere

necessaria per acquistare altri due giocatori del Borussia, l’attaccante polacco Robert Lewandowski, sul quale vi è anche il Real Madrid, e il difensore Mats Hummels, cre-sciuto proprio nel vivaio del Ba-yern Monaco e pronto a tornare all’ovile. A Monaco di Baviera, tra stadio e sponsor, sanno come fare i soldi e soprattutto come spenderli, non solo sul mercato. All’inizio del

2000 il club del presidente onora-rio Franz Beckenbauer è sceso in campo con un prestito per salva-re proprio il Borussia Dortmund che, senza più un euro in cassa, era ad un passo dal fallimento e non sapeva come pagare gli stipendi. Liquidi necessari per restare a gal-la, seguiti nel 2006 dall’interven-to provvidenziale della Morgan Stanley, fondamentale per ripar-tire. Altri tempi, a Londra non ci sarà spazio per ricordi o ringrazia-menti. Solo una volta nella storia delle competizioni Uefa due club tedeschi si sono affrontati in fina-le: nel 1980, in match di andata e ritorno, l’Eintracht Francoforte vinse la coppa Uefa contro il Bo-russia Mönchengladbach grazie al gol in trasferta. Heynckes, che al-lenava già, era sulla panchina del Gladbach, mentre Jürgen Klopp, artefice del miracolo Borussia

Dortmund, non aveva ancora spento tredici candeline. Si ritro-veranno uno di fronte all’altro, “il vecchio e il bambino”, con gli oc-chi del mondo addosso. Uno dei due alzerà la Coppa con le grandi orecchie, Heynckes l’ha già fatto nel 1998, con il Real Madrid, nel-la finale di Amsterdam contro la Juventus, battuta un anno prima proprio dal Borussia Dortmund di Riedle. Comunque vada, vin-cerà la Germania, in quella che è la quarta finale tra due squadre della stessa nazione, dopo Real Madrid-Valencia del 2000, Milan-Juventus del 2003 e Manchester United-Chelsea del 2008. Per una notte avrà ragione Lineker, storico attaccante inglese ex Barcellona e Tottenham: “Il calcio è un gioco semplice: si gioca in undici contro undici e alla fine vincono i tede-schi”.

Jürgen Klopp e Jupp Heynckes di fronte per la quinta volta quest’anno

Chiusa la prima parentesi euro-pea a danno dei portoghesi del Benfica colpevoli di poca con-cretezza nella prima frazione di gioco, nonostante il continuo possesso palla. La minestra sem-bra sempre la stessa, visto anche il sorpasso subito in campionato dal Porto sempre a causa del crollo

nella parte finale dell’incontro. La maledizione europea del Benfica, dunque, continua e questa vol-ta, contro il Chelsea, ancora più beffarda. Perdere il trofeo al 93’ a pochissimi secondi dal termi-ne e di conseguenza dai supple-mentari, sugli sviluppi di quello che poteva sembrare l’ultimo dei

CHELSEA, EUROPA LEAGUE qUEST’ANNOE CHAMPIONS CON MOURINHO IL PROSSIMO

tanti calci d’angolo non partico-larmente pericolosi, è veramente una maledizione. Una partita che ha concesso tante occasioni agli uomini di Jesus che hanno, però, mancato nelle conclusioni ri-schiando, come spesso accade, di prendere gol in contropiede nelle rare occasioni di Torres e com-

pagni. Il dominio, con una tecnica sopraffina, portoghese rischia la prima beffa con Artur costretto a lavorare il doppio per la libertà di Lampard di maci-nare gioco in quanto dimenticato dai com-pagni di squadra. La ripresa porta in campo la maggiore determi-

nazione inglese che trova subito il gol su un rovesciamento di fronte di Torres, imboccato da Cech. I lusitani sembrano non avvertire molto il colpo subito e si presenta-no subito al dischetto per un fallo di mano di Azpilicueta. Cardozo dagli undici metri spiazza Cech con un tiro centrale. Il Chelsea si

scatena nel finale, vuole chiudere la partita, dando vita ad un vero e proprio assedio. Inizia Lampard che colpisce l’incrocio dei pali e poi, quando tutto ormai sembra-va rimandato all’extratime ci pen-sa Ivanovic che vola indisturbato ad impattare il corner battuto da Mata. Pallone a palombella che vale la coppa, lasciando il povero Artur e i tanti tifosi del glorioso club di Lisbona senza parole con-sentendo, così, a Lampard e com-pagni di alzare il trofeo davanti ai suoi 25 mila sostenitori presenti all’Amsterdam Arena. Il Chelsea del tanto contestato tecnico Be-nitez, già con la valigia in mano per far posto all’indomito Mou-rinho, aggiunge un altro trofeo in bacheca. Abramovich, archiviata bene la stagione, adesso si aspetta molto dallo “Special One”, magari la conquista della Champions Le-ague, come due stagioni fa.

Severa Bisceglia

Luigi Sada

ESTEROMancini dice addio alla Premier. Il colpo basso sferrato dal Wi-gan col City, nella finalissima di Fa Cup, è costato caro al tecnico italiano bocciato inesorabilmen-te dal club di Manchester mal-grado il secondo posto in cam-pionato. Il Mancio si consolerà con gli otto milioni di buona uscita versati sul suo conto cor-rente. Poi deciderà cosa fare. In Premier, intanto, il Chelsea, in prospettiva della finale di Am-sterdam poi vinta col Benfica di Europa League, ha scaldato i muscoli andando a vincere a Birmingham con il pericolante Aston Villa. Si lotta per gli altri posti in Champions con il Chel-sea leggermente avvantaggiato sul Tottenham corsaro con lo Stoke City per 1-2. L’attesa, dopo la conquista del titolo con largo anticipo di Bayern Monaco e Manchester United, era tutta per i verdetti finali di Liga e Ligue 1.

Barcellona e PSGfinalmente campioniIl City, dopo la sconfitta col Wigan in Fa Cupesonera Mancini

In Spagna il Bercellona, grazie al pareggio esterno con l’Espanol del Real Madrid, ha festeggiato il primo posto in classifica do-menica sera andando a vincere a Madrid con l’Atletico di Simeo-ne passato in vantaggio con Fal-cao ma poi superato dal gol di Sanchez e un’atorete scellerata di Fernandez. Nei piani bassi sem-bra ormai spacciato il Maiorca, anche se Celta Vigo e La Coruna hanno dovuto abbassare le armi col Betis Siviglia e il Valladolid. Sempre in Liga colpo micidia-le del Valencia (0-4) sul terre-no del Rayo Vallecano, la terza squadra di Madrid. In Francia il Psg di Ancelotti si aggiudica il titolo espugnando Lione grazie a una rete di Menez. I parigini festeggiano la vittoria ma sui Campi Elisi, mentre sfila il pul-

lman scoperto con i giocatori campioni di Francia, i teppisti scatenano il finimondo costrin-gendo i dirigenti del Psg a rin-viare la passerella attorno all’Ar-co di Trionfo. Gli imbecilli non ci sono solo in Italia. Nella lotta per non retrocedere il Troyes fa bottino pieno ad Ajaccio mentre lo Sochaux lo imita vincendo a Brest condannando i padroni di casa alla Ligue2. Il Marsiglia è praticamente secondo, alle spal-le del Psg, grazie alla vittoria del Velodrome con il Tolosa. Crolla il Nizza a Evian, quest’ultimo finalista in Coppa di Francia dopo aver battuto per 4-0 il Lo-rient. In Germania ultime bat-tute per il Bayern Monaco, che stende per 2-0 l’Augusta, e per il Dortmund, sempre secondo, che fa 3-3 con il Wolfsburg. Ad-dio al posto in Champions per lo Schalke 04 battuto in casa dallo Stoccarda per 1-2. Infine, secco 3-1 del Leverkusen all’Hanno-ver.

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Il valzer dei mister è cominciato. Le panchine d’Europa traballano e i club che vanno per la mag-giore provano a tastare il polso a Mancini e compagni per gettare il guanto di sfida agli avversari in prospettiva degli impegni di campionato e coppe. Mancini, il licenziato di lusso (si è preso dal City ben otto milioni), stando ad alcuni tabloid inglesi potrebbe tornare ad allenare in Italia dopo quasi tre anni e mezzo trascor-si nel Regno Unito. In pole po-sition ci sono Napoli e Inter, il primo ormai orfano di Mazzarri (destinazione Roma) sembra in leggero vantaggio rispetto ai ne-razzurri dove per loro l’arrivo del

Idea Mancini all’Inter MERCATO

Luigi Sada

Moratti sembra però orientato a tenersi StramaccioniMancio costituirebbe un ritorno a cui molti non piace tanto. Ma attenzione: l’ex tecnico del City potrebbe finire anche al Psg se Ancelotti deciderà di andare al Real Madrid come scrivono da diverso tempo Marca e El Pais, i due più autorevoli quotidiani iberici vicini alle Merengues. Mourinho, infatti, ha già prepa-rato le valige da tempo per Lon-dra, sponda Chelsea, in partico-lare modo dopo i litigi a raffica con Casillas e Pepe. Il portiere della nazionale spagnola, redu-ce da un infortunio alla mano, una volta guarito, non è più ri-entrato in squadra dove è stata preferita la riserva Diego Lopez;

Pepe pare invece abbia avuto un duro faccia a faccia con il tec-nico portoghese, faccia a faccia culminato da urla e spintoni da-vanti a tutti i giocatori. La Roma, in attesa dell’okay di Mazzarri, sta vagliando altre alternative, una su tutte quella di Guidolin e dello stesso Mancini, se non firmerà col Napoli o con l’Inter. Per quanto concerne il futuro del milanista Allegri, probabilmente il club di via Turati attenderà l’e-sito dell’ultima di campionato. Se i rossoneri centreranno i pre-liminari di Champions vincendo a Siena il mister livornese re-sterà, se andrà male Berlusconi valuterà la situazione puntando

probabilmente su Spalletti o Vi-las Boas, che il Tottenham sem-bra però tenersi stretto. Per Rafa Benitez, invece, potrebbero spa-lancarsi nuovamente le porte del calcio italiano. Avrebbe del cla-moroso un suo ritorno all’Inter, oppure, in alternativa, la Roma. Intanto in Francia il Monaco, tornato in Ligue 1, dopo un anno di purgatorio, sembra voler fare le cose in grande: ha chiesto Falcao all’Atletico Madrid e ha gettato le basi per avere in pan-china alla direzione della squa-dra addirittura Roberto Mancini lasciando a casa Claudio Ranieri l’artefice del rientro nella massi-ma serie.

Daniel Rizzo

PRIMAVERA Aspettando le Final EightIl tecnico dei baby rossoneri, Aldo Dolcetti, fa il punto sulla stagione appena conclusa Il mirino dei baby rossoneri è già puntato su sabato 4 giugno: trionfare nelle Final Eight e ag-giudicarsi lo scudetto. Uno degli avversari più temibili per i baby rossoneri sarà sicuramente la Ju-ventus, arrivata prima in classifica nel girone A. Proprio i bianconeri in settimana si sono aggiudicati il “Torneo di Ostuni 2013” supe-rando la squadra di Dolcetti per 4-2 grazie alla doppietta di Ceria e ai gol di Gerbaudo e di Untersee.

Per i rossoneri, gol di De Feo e Pi-nato. Le altre avversarie delle Fi-nal Eight, cui il Milan dovrà pre-stare massima attenzione, sono Lazio, Catania, Atalanta, Torino, Chievo e Fiorentina. Il Tecnico Aldo Dolcetti, in attesa dell’inizio delle Final Eight, stila un bilancio stagionale, soffermandosi sulla grande prova di maturità mo-strata dai suoi ragazzi: “All’inizio dell’anno sapevamo che avrem-mo avuto delle difficoltà con una

squadra completamente rinnova-ta e molto giovane. Sapevamo di dover lavorare con pazienza, però è stato bello e stimolante veder migliorare i vari giocatori e di conseguenza la squadra. La svolta è stata il torneo di Viareggio, non solo per i giocatori ma per tutto il team di lavoro, in cui io credo fortemente. Il torneo di Viareggio è stato entusiasmante, è come se avessimo vinto ugualmente, no-nostante l’ultima partita non sia

andata come avremmo voluto “. Poi il mister dei baby rossoneri si sofferma sul punto chiave del-la stagione ovvero il sorpasso in classifica ottenuto ai danni dell’Inter: “Siamo andati a gio-care in trasferta, siamo riusciti a vincere e a fare una prestazione maiuscola. Vincere contro l’Inter è stato bello e importante, ma nel-lo stesso modo è stato importante prevalere in altre partite contro squadre altrettanto forti”.

Aldo Dolcetti, allenatore del Milan primavera

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Champions - Europa League - Serie A TIMsu MAXI schermo - diretta PREMIUM

i CLUB

Giovanni Labanca

Cari amici interisti, il detto che il tempo passa in fretta è male-dettamente vero. Stadio5 taglia felicemente il traguardo del ter-zo anno di pubblicazione passa-to a raccontare anche la “vita”

Un anno passato insieme con passione e professionalitàdei club, cercando di stare vici-no ad ognuno di voi. Noi stessi abbiamo imparato tante cose sui tifosi, sul loro mondo non sempre del tutto noto e a volte criticato ingiustamente. Siamo

partiti dagli In-ter Club della Lombardia in-contrando soci di tutte le categorie,

spesso con idee diverse tra loro, comprendendone l e fatiche e i sacrifici anche personali a van-taggio del comune tifo per i co-lori nerazzurri. Il nostro lavoro è stato ripagato dal vostro interes-samento a sostegno della buona idea di dare voce ai tifosi attra-verso le pagine del nostro gior-nale. Abbiamo attraversato l’Ita-lia comprendendo le distinzioni

regionali della massa sproposi-tata di tifosi, sotto certi aspetti simili ma al tempo stesso diversi nell’enfasi caratteriale. Quelli del centro e del Sud hanno una mar-cia in più in quanto sembrereb-bero più legati alla squadra oltre che ai calciatori che restano si degli idoli, ma al tempo stesso persone con cui poter dialogare. Un segnale comune è stato co-

Lo scorso febbraio, a conclusione della campagna tesseramento Inter Club 2012-2013, è stato stabilito un nuovo record di oltre 110.000 iscritti e 956 club tesserati in tutto il mondo, dei quali 883 italiani. I sodalizi esteri hanno registrato la crescita più im-portante. Con 73 Inter Club i colori nerazzurri sventolano su tutti i con-tinenti. Nello specifico sono attivi 11 club nelle Americhe, 3 in Africa, 2 in Oceania, 8 in Asia e 49 in Euro-pa. La nazione più rappresentata è la Svizzera con 17 Club attivi. Diverse le novità tra cui il nuovo club in In-donesia, nato dopo la tournée esti-va della nostra prima squadra, e il primo club argentino nato a Buenos Aires. Come ogni fine stagione è an-che il tempo di classifiche. A seguire la ‘top ten’ 2012-13 per numero di soci totali, dove la parte del leone

INTER: un campionato vintocol record di soci per i Club

spetta alla regione Abruzzo con 3 inter club nei primi 10 posti: 1) In-donesia 4.012 soci, 2) Stradella 1.340 soci, 3) Maltignano 1040 soci, 4) Roccaspinalveti 1.010 soci, 5) Forlì 925, 6) Pescara 740 soci, 7) Cuneo 700 soci, 8) I Templari 681 soci, 9) Giulianova 658 soci, 10) Malta 649 soci. Il podio per i soci junior - da 0 a 13 anni - spetta invece a Forlì (225 soci), Pescara (215 soci) e Maltigna-no ( 206 soci). La campagna tessera-mento non si è limitata ai meri nu-meri, ma importante sono risultati i sodalizi e le iniziative riservate a tutti i soci. Tra le iniziative più ap-prezzate il primo posto va alla possi-bilità di richiedere on-line i biglietti delle partite giocate a San Siro e non

è finita qui: per la prossima stagio-ne il Coordinamento Inter Club è pronto con tantissime novità dedi-cate a tutti i soci! I record ottenuti dimostrano lo zoccolo duro delle tifoserie che cresce indirettamente proporzionale al comportamento della squadra. Tra le cifre statistiche si notano i Club che si avvicinano all’ambito traguardo dei 50 anni fra i quali, meritevoli di nomina, quello di Terranova di Pollino che risulta essere, non solo il primo della Ba-silicata, quanto tra i più longevi in campo internazionale.

munque notato sul volto di tutti loro: l’insoddisfazione e conse-guente delusione per la stagione fallimentare della squadra che ha

toccato il punto più basso degli ultimi anni. Il dissenso non ha risparmiato neppure Stramac-

cioni, pur non r i t e n e n d o l o direttamente re sp ons abi l e

dei risultati negativi. I giudizi più severi sono per Branca, rite-nuto non da Inter. A conclusione di quest’avventura, un particola-

re ringraziamento a tutti i club e in particolar modo all’Inter Club Castellanza, Caronno Pertusella, Amala, Terranova di Pollino, Oppido Lucano, Templari, Ban-da Bagaj, Quarto Oggiaro, Fran-cavilla e Tursi Lauropoli.

L’Inter coccola molto i propri tifosi. Tra le tante iniziative la più interessante è sicura-mente la crociera organizzata dal 16 al 23 giugno sulla nave “Navigator of the Seas” di Royal Caribbean. Una vacanza lungo il Me-diterraneo che toccherà alcuni porti italiani, greci e turchi. Un regalo nerazzurro ai primi mille tifosi che la sottoscriveranno. La par-

Crociera Nerazzurratenza è prevista dal porto di Civitavecchia, prima fermata a Messina per poi proseguire la rotta verso il Pireo, per consentire la vista ad Atene. Il quinto giorno la fermata è nel porto di Efeso, Turchia, e l’ultimo giorno è dedicato alla città di Creta. L’iniziativa è vol-ta a premiare la fedeltà alla squadra neraz-zurra. Sulla nave si potrà visitare il museo nerazzurro che per l’occasione verrà allestito a bordo e saranno consentite le fotografie con i trofei dei vostri eroi, oltre a fare shop-ping nell’Inter Store e seguire un corso alle-natori aperto a tutti i maggiorenni. Sarà alle-stito anche un Inter Camp per i minori di 14 anni gestito da personaggi che hanno indos-sato la maglia nerazzurra in campo. Sarà una grandissima esperienza. Per maggiori infor-mazioni e prenotazioni telefonare al numero verde 800 10 82 70 oppure potete inviare una mail a [email protected]. Per i soci Inter Club, invece, basta rivolgersi al proprio Coordinatore. Buona crociera nerazzurra a tutti i tifosi della Beneamata.

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BASKET

Beppe Vigani

Milano-Siena è una salita del Mortirolo. Domani sapremo se l’EA7 potrà ancora raggiunge-re le semifinali, oppure alzerà bandiera bianca, dando il “de profundis” a una stagione, per il momento molto, troppo delu-dente. Non ci ergiamo a giudici o giuria, ma è normale che, se le “scarpette rosse” non dovessero vincere il titolo, qualcosa da rive-dere, magari senza scomodare il maggiordomo, c’è. L’EA7, doma-ni, tornerà di nuovo a Siena, in cui ha lasciato le penne in que-sta serie e questa volta potrebbe essere molto pericoloso. Non flagelliamo le coscienze immaco-late degli ottimisti, ma l’azzardo è una parola che ci piace. Il proble-ma della squadra di Sergio Sca-

riolo è il continuo vizio di per-dere la maniglia della concentra-zione, quando le cose si mettono male. Di perdere l’abbrivi o di qualsiasi match, quando i solisti steccano, nessuno trova la chiave di riserva. Un bel problema, che si acuisce quando gli avversari hanno spessore, esperienza e in-telligenza. Nessuna compagine è forte come Milano, ma i numeri dicono diversamente. L’Olimpia può giocare con due quintetti, e avanzerebbero dei giocatori, ma questo non basta. Purtroppo Sta-dio5 non saprà mai com’è andata a finire tra Milano e Siena perché questo è l’ultimo numero della stagione, ma comunque sia se ci dovesse essere l’eliminazione, sarà un dolore atroce e noi non

potremo raccontarlo. Un vero peccato perché sarebbe carino organizzare una tavola rotonda con alcuni colleghi per cercare di capire le cause e l’effetto di una stagione comunque vissuta male fino a questo momento. Non può essere sfortuna. Stilando il roster della squadra vediamo Green, Langford, Hairston, Fotsis, Bou-rousis e ancora Bremer, Basile, Gentile, Melli, Mensah-Bonsu con l’aggiunta di Giacchetti e Ra-dosevic. Giocatori che partireb-bero titolari in qualsiasi squadra, a parte Basile, ma per limiti d’età. Non vogliamo immaginare Mila-no che cade sotto i colpi di Siena, dopo aver subito per quasi un decennio i soprusi dei toscani, mirabili vincitori di ben sei titoli

consecutivi. Non vogliamo an-cora menare il torrone sulle par-tenze illustri che il club toscano ha dovuto subire la passata sta-gione. Nonostante le dipartite di Lavrinovic, Stonerook, Zisis, An-dersen, Kaukenas e McCalebb, la squadra di Luca Banchi è ancora lì a lottare con la squadra che, in teoria, sarebbe la favorita per lo scudetto. E’ questo che deve far riflettere. Una squadra che non ha neanche la metà del talento rispetto agli scorsi anni è riusci-ta a vincere la Coppa Italia e ora sta cercando di fare lo sgambetto a Milano. Dovesse andare male a Milano, andrà malissimo per Scariolo che uscirà con le ossa rotte dall’esperienza meneghina. Non vogliamo dimenticare l’al-

Ioannis Borousis sarà l'ago della bilancia in gara 6Foto di Savino Paolella 2013

La stagione di Rugby Grande Milano si è conclusa con il terzo posto, insufficiente per giocar-si la promozione in Serie A nei play off, ma comunque positivo, in considerazione di una stagio-ne non sempre fortunata e per il lancio in prima squadra di alcuni giovani interessanti, che costitui-ranno dei punti fermi per la pros-sima stagione. Con il terzo posto si chiude il ciclo di Achille Ber-toncini, che ha portato a RGM un rugby più vicino al concetto pro-fessionale, pur rimanendo una realtà amatoriale, e soprattutto ha mostrato sia al club sia ai giocato-ri quale debba essere il percorso da seguire per la crescita. Berton-cini lascia un’eredità importante e il cambio alla guida sarà comun-que nel segno della continuità, perché il direttore tecnico sarà Gianluca Ragusi, che ha affianca-

RGM, il progetto continuaCoach Bertoncini lascia il passo a Ragusi che punta alla formazione di giovani

RUGBY

Tony Morandi

to Bertoncini nell’ultima stagio-ne. Nei prossimi giorni sarà com-pletato lo staff tecnico che apre, di fatto, un progetto a medio ter-mine, che punta sulla formazione dei giovani: “Gianluca – afferma il d. s. Antonio Raimondi – è stata la scelta più logica nel segno del-la qualità. E’ un allenatore che ha caratteristiche diverse da Berton-cini, perfetto per l’inizio del nuo-vo ciclo che Rugby Grande Mila-

no vuole creare, partendo da un consolidamento della struttura societaria e rin-novando i prin-cipi che sono alla base della nascita della franchigia, in altre parole la formazione del

ragazzo-giocatore. Oggi siamo una realtà composta di millecin-quecento giocatori di tutte le età, divisi nei vari club che sostengo-no il progetto. Nella prima fase abbiamo lavorato per consolidare i numeri, in questa fase, dobbia-mo aumentare la qualità della no-stra proposta formativa. Gianluca è la persona adatta, è con noi già da una stagione, ha esperienza ed è un allenatore che insegna”.

RGM è impegnata nella promo-zione della palla ovale a Milano e provincia: “Rugby nei Parchi è un format – continua Raimondi - che ci ha permesso di promuovere il nostro sport e di incontrare i mi-lanesi in luoghi di grande sociali-tà come i parchi, ma poco sfrutta-ti e lontani comunque dalla realtà più chiusa degli impianti spor-tivi. Sicuramente i nostri club, ma non solo loro, gioveranno di questo lavoro, con nuovi ragazzi che vorranno provare il nostro sport. Siamo pronti ad accoglierli e abbiamo attivato una collabo-razione importante con il Centre de Formation di Bourgoin, uno dei più importanti e qualitativi di Francia, dal quale sono usciti nazionali francesi come Chabal e Parra. Con loro forniremo ai ragazzi e ai nostri tecnici nuovi strumenti di crescita”.

RGM classificatasi al terzo posto in campionato

Monza  - Nella bellissima cor-nice del PalaIper di via Stucchi, con le coreografie dei tifosi, del CSI e della corposa delegazione dei ragazzi del progetto “Io tifo positivo”, è iniziata la prima gara dei play off tra la Saugella e Bol-zano: 1800 persone sugli spalti per vedere la partita tra le ca-polista dei gironi A e B. Starting seven solito per coach Mazzola,

con Sintoni in palleggio, Ago-stinetto opposto, le bande Lugli e Bonetti, al centro Facchinetti e Bruno e Polato libero. Qual-che defezione per Bolzano, che scende in campo con Cumino in cabina di regia opposta a Wal-dthaler, Galassi e Papa schiac-ciatrici, le centrali Bertolini e Penasa ed il libero Bresciani, mentre Kostadinova e Magnelli sono costrette, per infortunio, a guardare la partita dagli spalti. Primi due set controllati senza problemi da Monza, che scava solchi importanti grazie al ser-vizio (25-18, 25-16). Nella terza frazione un calo di attenzione permette alla Neruda di portar-si in vantaggio in più occasioni; sul 16-13 la Saugella sembra aver ripreso il controllo della situazione, ma Bolzano impatta sul 19 e dà il via ad un’entusia-smante fase di punto a punto, chiusa dai due ace di Bruno (30-28). Coach Mazzola a fine gara: “La prima è andata. Loro aveva-no il grosso handicap di due gio-catrici titolari fuori e questo per noi, dobbiamo ammetterlo, è

Saugella Team Monzafa sua la prima gara dei play off

VOLLEY

Silvia Fortunatostato un grosso vantaggio. Loro si sono dimostrate la squadra che avevamo intuito dai video, una squadra che combatte an-che senza due giocatrici impor-tanti. Ora ci aspettiamo una gara di ritorno molto complicata”. Benny Bruno, che ha dato un contributo fondamentale alla gara con i due ace finali: “E’ stata una bella partita, giocata bene fino in fondo; noi non abbiamo mai mollato, anche quando nel terzo set eravamo sotto, non ci siamo mai disunite. Ora ci go-

diamo un giorno di riposo e poi da lunedì si torna in palestra per preparare la gara di sabato: cercheremo di vivere la pros-sima settimana come abbiamo vissuto quella appena trascor-sa, lavorando con intensità, ma serenamente, come abbiamo fatto dall’inizio della stagione. Non dobbiamo farci prendere dall’ansia, siamo consapevoli che le nostre cose le sappiamo fare e le sappiamo fare bene”. Di seguito il  tabellino  dell’in-contro, le foto della serata e il play by play sono disponibili sul sito www.verovolley.it a que-sto link. I video con le intervi-ste sono disponibili su youtu-be nel  canale di Vero Volley. Saugella Team Monza:  Bonetti 11, Bruno 15, Agostinetto 11, Lugli 5, Facchinetti 9, Sintoni 2, Polato (L), Franco (K), Musci-nelli, Piovan, Pastrenge, Rigon ne. All. Mazzola, Keller e Parigi. Neruda Volksbank Bolzano: Cu-mino 1, Papa 8, Bertolini 8, Wal-dthaler 13, Galassi 3, Penasa 12, Bresciani (L), Berasi, Favretto 1. All. Bonafede e Comper.

CICLISMO

Luigi Sada

lontanamento di Fabrizio Frates, perché è stato un gesto che ha gettato delle grandi ombre sulla gestione dell’intero grup-po. Seguiamo il basket da quasi quarant’anni e una situazione del genere non l’abbiamo mai vissuta. Sarà l’ef-fetto serra, sarà questo clima tropicale che ci sta travolgendo, fatto sta che se Milano dovesse essere eliminata da Siena, assisteremmo sicura-

mente a uno tsunami. E non sa-rebbe simpatico per re Giorgio. Lui no, questo non se lo merita.

E venne il giorno. Oggi al Giro si scala il Galibier, la mitica cima tanto amata dai francesi dove il nostro Pantani nel ’98, con una fuga solitaria di 47 chilometri, conquistò la maglia gialla por-tandola fino a Parigi vincendo il Tour. E’ la prima volta per la corsa rosa la scalata alla vetta del Galibier dove è atteso l’arri-vo della quindicesima tappa che fa da prologo agli impegni della prossima settimana nella marcia di avvicinamento all’epilogo di Brescia, caratterizzato dalla spet-tacolare ultima frazione con par-tenza da Riese Pio X. Nei giorni scorsi, dopo i successi di Pescara con Hansen e nella cronometro di Saltara con Dowsett, nella tappa San Sepolcro-Firenze vin-ta per distacco dal russo Belkov davanti a Betancur e Pantano, è salito con prepotenza alla ribalta Vincenzo Nibali, dando scacco

Appuntamento con la storia oggi al Giro col Galibieral favorito della corsa Bradley Wiggins, giunto al traguardo con un ritardo di quasi un minu-to. Per il siciliano l’apoteosi e la conquista della maglia rosa, dife-sa poi alla grande nella frazione di martedì scorso che portava i corridori al traguardo dell’Alto-piano del Montasio, asperità con punte massime attorno al 18 per cento nella fase conclusiva. Un vero muro dove con un imperio-so allungo è andato a segno il co-lombiano Uran Uran staccando progressivamente i suoi compa-gni di fuga, compreso Nibali. A pagare il pedaggio è stato soprat-tutto il canadese Ryder Hesjedal, vincitore della scorsa edizione del Giro, giunto al traguardo con oltre venti minuti di ritardo. Dura, se non durissima, anche la tappa di mercoledì con la Tarvi-sio-Vajont nel ricordo della tra-gedia del 1963. A mettere in fila tutti sul traguardo di Erto e Cas-so ci ha pensato il lituano Navar-daauskas vincitore per distacco su una pattuglia di specialisti del settore composta da una dozzina

di corridori, fra i quali il giovane Perazzi leader degli scalatori e il solito Pozzovivo. Sforzo, nella circostanza, pagato a caro prez-zo dal febbricitante Wiggins in ritardo di oltre 3’ nei confronti della maglia rosa Nibali. All’in-domani, però, i velocisti si sono presi prontamente, sotto la piog-gia, la rivincita sfrecciando con Mark Cavendish (in foto) sotto

lo striscione di Treviso, con il francese Bouhanni ottimo se-condo. Per il campione britan-nico si è trattato dalla centesima vittoria. Oggi, dunque, grande attesa per il Galibier. Si parte da Cesana Torinese, si raggiunge il passo del Moncenisio, transitan-do da Susa, per poi salire verso

Aussols dove verrà affrontato il micidiale Col du Telegraphe, an-tipasto dell’ascesa finale del Ga-libier posto a quota 2.652 metri, al termine di 149 chilometri di gara. Domani, invece, giornata di riposo Si riprenderà martedì con la sedicesima frazione che porterà i corridori da Valloire a Ivrea. Il giorno successivo il Giro festeggerà nella bergama-sca la tappa lineare Caravaggio-Vicenza mentre il 23 ci sarà la cronoscalata della Polsa con partenza da Mori, sulla distanza di 20,6 chilometri. Nella dician-novesima frazione il via è fissato a Ponte di Legno, residenza esti-va del senatur Bossi. Un impe-gno da brividi: si scala il Gavia dal versante più duro, lo Stelvio (Cima Coppi) e il Val Martello. Il giorno dopo altra faticaccia per i girini da Silandro alle Tre Cime di Lavaredo con il San Pellegrino e il Tre Croci nella fase centrale. Domenica, infine, conclusione con brindisi finale a Brescia dove la maglia rosa festeggerà sul po-dio la vittoria.

Panforte da sbranareLa sfida col Siena potrebbe concludersi domani

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Il calcio sarà grande protagonista a Milano, dal 4 all’8 dicembre 2013, a “Sport Movies & Tv – 31st Milano International FICTS Fest” (www.sportmoviestv.com), Finale delle 14 tappe nei 5 Continenti del “World FICTS Challenge” Campionato Mondiale della televisione e del cinema sportivo: Barcellona (Spagna), Hanoi (Vietnam), Rio de Janeiro (Brasile), Matera (Italia), Haifa (Israele), Tashkent (Uzbekistan), Kazan (Russia), Doha (Qatar), Kampala (Uganda), Lipetsk (Russia), Istanbul (Turchia), Liberec (Rep. Ceca), Los Angeles (USA), Pechino (Cina).“Sport Movies &

Tv” è un qualificato spot internazionale per Milano e la sua Regione attraverso media, emittenti televisive, network mondiali, new media, case di produzione, produttori, registi, Comitati Olimpici e Federazioni sportive, campioni sportivi, radio, agenzie pubblicitarie e di comunicazione che illustrano l’universo della televisione e del cinema sportivi attraverso documentari, spot, reportage, fiction, cartoon, etc. Il Palazzo Giureconsulti (P.zza Mercanti 2) sarà il “core business” con 130 Proiezioni - per 5 giorni in 6 punti di proiezione contemporaneamente - 7 Meeting, 4 Incontri, 2 Workshop, 4 Mostre, 2 Conferenze Stampa, 30 Premiazioni, 4 Eventi collegati. Palazzo Lombardia ospiterà la “Cerimonia di Inaugurazione” il 4 dicembre e la “Cerimonia di Premiazione” l’8 dicembre con la consegna delle “Guirlande d’Honneur” ai vincitori del Festival e ai personaggi dello Sport, della TV, del Cinema e del Giornalismo che “hanno svolto una significativa azione attraverso la promozione dell’immagine sportiva e dei valori culturali ed etici”. In passato il prestigioso riconoscimento è stato assegnato, tra gli altri, a Pelè, Johan Cruyff, Javier Zanetti, Mohamed Al Fayed, Marcello Lippi, Leni Riefensthal, Juan Antonio Samaranch, Robert Redford, Mario Pescante, Giampiero Boniperti, Yelena Isinbayeva, Ottavio Missoni, Ennio Morricone, Giancarlo Abete, Bud Greenspan, Martin Scorsese, Alberto Sordi, Bud Spencer, Philippe Leroy, Sergey Bubka, Antonio Rossi, Yuri Chechi, Gianni Rivera, Bruno Vespa, Dick Fosbury, Max Biaggi, la Principessa Haya Bint Al Hussein. La manifestazione si avvale del Patrocinio di EXPO 2015, dell’Alto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana, della collaborazione del Comitato Internazionale Olimpico (CIO), di Regione Lombardia, della Camera di Commercio di Milano e del Patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri, dei Ministeri competenti, del CONI, del Comitato Paralimpico, della FIGC, del Comune e della Provincia di Milano, dell’AC Milan e della FC Internazionale. Media Partner: La Gazzetta dello Sport, Infront, RAI TV e Class TV. Il Regolamento ufficiale è disponibile su www.fictsfederation.it/regolamento_spmtv2013.pdf

Il calcio protagonistaDal 4 all’ 8 dicembreA “Sport Movies & Tv 2013”A Milano la Finale del Campionato Mondiale della tv e del Cinema Sportivo

Doveva essere il trionfo del padro-ne di casa e così è stato. Alonso ha stampato un sorriso grande come la penisola iberica ai suoi compatrioti, malgrado una vigilia di gara tutt’al-tro che serena. Nel mezzo liti con i paparazzi, rei di averlo fotografato in compagnia della nuova fidanzata, critiche più o meno velate al team, senza contare il risultato deludente delle qualifiche, il tutto condito da una tensione agonistica e da una vo-glia di vincere che l’asturiano ormai faticava a nascondere. Lo si è visto fin dalla partenza, quando Fernan-do prima ha sorpreso Raikkonen, andando poi a superare Vettel, Ha-milton e Rosberg per prendersi la prima posizione e non lasciarla più. E finalmente non ha festeggiato da solo sul podio, perché al terzo po-sto c’era Felipe Massa. Partito nono dopo la penalizzazione in griglia, il brasiliano ha saputo rimontare le

PNEUMATICI DI NUOVO SOTTO ACCUSAArchiviato il GP di Spagna si fa il bilancio sulle gommeFORMULA1

Debora Cheli

posizioni perdute dimostrando di essere tornato dal purgatorio. Ot-tima la prova della F138, capace di dare mezzo secondo a giro alle av-versarie, e più che soddisfacente la gestione dei pneumatici. Abbonato al secondo gradino del podio da ormai tre gare consecutive, Kimi prosegue il suo cammino senza sbavature. Merito della sua guida, ma anche di una Lotus al di sopra delle aspettative e capace di risultare veloce senza maciullare le gomme.

Insieme alla Ferrari, è la scuderia da battere in questo senso. La delusio-ne è stata forte invece in casa Mercedes, dopo la pole di Rosberg vanificata nel giro di qualche curva e le tribolazioni alle quali la monoposto tedesca si è trovata davanti nel corso della gara. Solo una sesta posizione per il più velo-

ce delle qualifiche, ma meglio la sua prestazione rispetto a quella di Ha-milton, partito secondo e arrivato solo dodicesimo, costretto a rinun-ciare alla velocità per salvaguardare le mescole. Una debâcle. Meglio è andata alla Red Bull grazie al quarto posto di Vettel, il quale mantiene la leadeship del mondiale, non senza sentire il fiato sul collo di «Iceman», secondo a quattro punti di distan-za. E’ ancora presto probabilmente per valutare se gli aggiornamenti

proposti dai vari team a Barcellona abbiano portato un effettivo miglio-ramento delle prestazioni. Un qua-dro più chiaro si avrà dopo il GP di Monaco, in programma il prossimo week-end. Una cosa è certa, il punto dolente di questa stagione sta nelle gomme. Anche la nuova mescola dura brevettata dalla Pirelli, che ha debuttato lo scorso fine settimana, non resiste all’usura, anzi. Ancora una volta le scuderie hanno dovuto ricorrere ad almeno tre soste (il re-cord è della Lotus), mentre ci sono stati altri episodi di foratura (Vergne in gara, Di Resta nelle libere). Di che inquietare il fornitore unico, ora più che mai nell’occhio del ciclone. Per ora i risultati in pista sembrano pre-miare i piloti più tecnici, conside-rando inoltre che in lotta per il tito-lo sono in tre. Se è lo spettacolo che i dirigenti della FIA e della Pirelli volevano ottenere, per il momento hanno di che essere soddisfatti.

Fernando Alonso vincitore nel GP di Spagna

Oggi tutti vogliono il podio a Le Mans, storica pista che ospita, anche se solo una parte del tracciato, la leg-gendaria 24 Ore di Le Mans. E’ una pista che offrirà grande spettacolo grazie alle tante curve che necessite-ranno di frenate decise e ripartenze da veri campioni. Un tracciato favorevo-le alle Ducati. Andrea Dovizioso con la sua Desmosedici GP13 girerà per la prima volta in sella alla Ducati, ma in passato ha fatto bene conquistando la sua prima pole proprio sul circui-to francese nel 2003 nella classe 125. Anche in MotoGp è salito due volte sul podio, nel 2010 e nel 2011. Nicky Hayden, invece, in pieno recupero ri-spetto a Jerez, ha meno dolore al pol-so destro, potrebbe ancora avere delle

Gp di Francia favorevole alle YamahaMotoGPMarjilia Bisceglia

difficoltà, ma conta di fare comunque una buona gara. Dani Pedrosa, carico della vittoria perfetta ottenuta a Jerez, e dai primi risultati delle libere, ce la metterà tutta, solo tre punti dal leader del mondiale. E’ una pista che in pas-sato ha portato bene allo spagnolo, nel 2003 in 125 e in 250 nel 2004 e 2005 ha vinto le gare francesi laureando-

si anche campione del mondo nelle stesse stagioni. Il pilota della Honda vuole bissare i risultati del passato e la vittoria in Spagna, ma deve fare i conti con l’incognita meteo. La stessa variabile che potrebbe condizionare Valentino Rossi, quarto in classifica generale dietro ai tre spagnoli Mar-quez, Pedrosa e Lorenzo, che, però, è riuscito a fare bene sia sul bagnato che

sulla pista asciutta e vuo-le fare bene anche questa volta. La sua M1 dovreb-be trovarsi a suo agio sul-la pista francese. Anche il Team Go&Fun Honda Gresini conta di fare bene con Alvaro Bautista che può solo migliorare il sesto posto ottenuto in Spagna, prendendo sem-

pre maggiore confidenza con la parte anteriore della sua moto. Il Team e Showa hanno lavorato molto sia sulla parte anteriore che nella parte poste-riore della moto caricando e consen-tendo ad Alvaro di famigliarizzare sempre di più con il suo bolide. Brutte notizie, invece, per Ben Spies che non si presenterà in pista a Le Mans con la sua Ducati. Il texano si è sottopo-sto ad esami per una infiammazione ai muscoli pettorali che hanno deciso il rientro, forse, al Mugello. “Texas Terror” per l’occasione sarà sostituito da Michele Pirro che “cavalcherà la sua Desmosedici per il Team Pramac. L’augurio che tutti i piloti si fanno è che non piova, ciò consentirebbe a tutti i Team di preparare le moto in condizioni di asciutto nella speranza di non essere traditi all’ultima curva.

ALVARO BAUTISTA “Dopo la gara di Jerez ed il test del lunedì, sempre sulla pista andalusa, sono motivato avendo riscontrato buone sensazioni. Abbiamo lavorato intensamente per ottenere una miglore trazione sulla parte posteriore della moto che nel fine settimana spagnolo ci ha fatto alquanto soffrire. Siamo riusciti a trovare, nel test di lunedì, alcune soluzioni positive ed altre meno ma, fatto importante, abbiamo soprattutto trovato la strada da percorrere che ci ha trasmesso fiducia. Le caratteristiche del tracciato di Le Mans sono “stop & go” con molti cambi di direzione. È una pista alquanto lenta e molto tecnica adatta ad una moto maneggevole. Non ha lunghi rettilinei ed è molto impegnativa, giro dopo giro non hai mai un attimo di respiro!”

Parola ai protagonisti

DANI PEDROSA - Lo spagnolo non vuole raffreddare i muscoli e spera di superare il compagno di squadra proprio in Francia: “Dopo un fantastico weekend a Jerez e un test molto buono lunedì, non vedo l’ora di andare a Le Mans - ha dichiarato -. Ho avuto buoni risultati in passato e mi piace il circuito, quindi spero che la moto funzioni bene. Il circuito a volte può essere difficile e complicato a causa del tempo, ma sto ritrovando il mio feeling con la moto e sto lavorando bene con la squadra - ha sottolineato -. Andrò in Francia e userò tutta la mia esperienza per rimanere concentrato per tutto il fine settimana”.

ANDREA DOVIZIOSOL’incognita meteo preoccupa non poco il pilota Ducati: “Le condizioni a Le Mans di solito sono davvero insidiose, soprattutto perché piove quasi sempre! Detto questo, credo che possa essere una buona pista per la Ducati e anche per me. Dopo gli ultimi test andiamo in Francia fiduciosi e ansiosi di vedere dove riusciremo a migliorare, anche se per il momento non dobbiamo pensare al risultato”.

NICKY HAYDEN L’americano non ha mai avuto un grande feeling con la pista francese: “Sono riuscito a rilassarmi per un paio di giorni in nord Europa dopo una settimana davvero intensa tra gara e test. Purtroppo devo ammettere che ho sempre sofferto sulla pista di Le Mans, ma una delle chiavi per andare bene qui è la frenata, che è un punto positivo della Desmosedici. Abbiamo visto tantissimi spettatori sulle tribune nelle ultime due gare, e credo che sarà così anche a Le Mans. Per quanto mi riguarda, il polso destro è migliorato dopo Jerez e, anche se non è ancora al 100%, adesso non dovrebbe darmi così fastidio. Quindi spero di divertirmi e ottenere un buon risultato”.

VALENTINO ROSSILe Mans è uno dei tracciati preferiti dal “Dottore” che spera in una gara d’altri tempi: “Le Mans è un buon tracciato per me, anche perché nelle ultime due occasioni sono riuscito ad arrivare sul podio, sia sull’asciutto che sul bagnato. Speriamo di fare lo stesso e anche meglio con la Yamaha perché questa è una buona pista per la M1. Sarà molto importante il clima, che in genere è piuttosto brutto. Potrebbe piovere e far freddo, vedremo. Dovremo lavorare bene come sempre e cercare di capire le condizioni climatiche e del tracciato. Cercheremo di fare il massimo”.

Bianca Elton Ara

MOTOGP

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domenica 19 maggio 201314

Sono in arrivo gli Above & BeyondTra i paladini della scena trance internazionale, gli inglesi Above & Beyond saranno impegnati per ben tre date italiane nel prossimo mese di giugno. Il terzetto, originario di Londra, è tra i più acclamati team di produzioni dance e tra gli headliner dei maggior festival del genere e autori di dj set davvero infuocati. La loro serie di compilation “Anjunabeats”, giunta al decimo volume, è un importante biglietto da visita. I biglietti di Jesolo e Firenze costano 20 euro (più diritti di prevendita). Quelli di Milano invece 25.Info su www.ticketone.it e www.livenation.it

Ultimo giro di danzaMUSICA

Riccardo Sada

Ultima di campionato e ultime news dal mondo della musica che ci salutacon della sana house latina dei beat teutoniciil giudice di Amiciun festival che verrà e un dj set coi fiocchi…

Elements of Life, latin house e altro ancora “Eclipse” è il nuovo disco firmato Elements of Life. Esce oggi in tutto il mondo, in contemporanea alla sua presentazione ufficiale al Pax di Miami. Un party questo nel quale si esibiscono i dj Louie Vega e Joe Claussel e dove è prevista l’esibizione dal vivo di tanti artisti che compongono l’ensemble Elements of Life, in particolare Josh Milan, Ananè Vega, Josh Mangual, Luisito Quintero, Sahr Ngaujah e Oveous Maximus.“Si tratta di un album che ha richiesto quasi cinque anni di lavorazione e nel quale convivono musica jazz, latina, house, nuyorican e tanto altro ancora”, ha spiegato Louie Vega, vincitore di due Grammy Awards ed ideatore del progetto Elements of Life.“Eclipse” è composto da due cd: il primo contiene diciassette tracce inedite, il secondo, invece, “EoL Solfrito”, è un autentico omaggio, oltreché una rivisitazione, dei grandi classici della celebre Fania Records, etichetta di riferimento mondiale assoluto per gli amanti della vera house. “Eclipse” esce su cd, vinile e in download digitale.Info su www.fania.com

La nuova vita di Timo MaasIl dj e produttore tedesco Timo Maas è tornato dopo otto anni di silenzio con il nuovo album “Lifer”, undici pezzi electro nel pieno del suo stile. Il dj di Hannover ha coinvolto nel progetto nomi illustri del panorama musicale internazionale: Brian Molko dei Placebo per “College 84”; James Lavelle degli U.N.K.L.E. per “The Hunted”; Mikill Pane per “Grown Up” e Katie Cruel per “Articulation”; inoltre, spazio a tracce strumentali come “Visions”, “Tantra”, “Kick One, Kick Three”, “Scope”, “Train In My Kitchen”, “Abundance”e “Cash Johnny”. Fu l’album “Loud” (datato 2002) a portarlo dall’underground al mondo del pop. Insieme all’amico dj e produttore ciociaro Santos, da anni Maas ha aperto la label Rockets & Ponies.Info su www.timomaas.com

Gabry Ponte, singolo e compilationNuovo singolo per il dj Gabry Ponte in collaborazione con Shaggy: trattasi di “Sexy Swag”, prodotto negli studi DanceAndLove di Torino. “Sexy Swag” è un brano pop dance (disponibile nelle versioni Radio Edit Original ed Alien Cut & Dino Brown Radio Edit) che conferma le doti a livello di produzione del dj (salito alla ribalta con il trio degli Eiffel 65). Attualmente presente in tivù nel ruolo di giudice nella dodicesima edizione di Amici, talent show di Canale 5 condotto da Maria De Filippi, il dj ha pubblicato una nuova compilation: “Gabry Ponte Selection”. “Così dopo qualche anno, ho deciso di pubblicare un nuovo doppio cd. Il primo è un mio dj set con tutte le hit del momento con il mio nuovo singolo con Shaggy; poi c’è in regalo un disco che racchiude tutte le vecchie canzoni che ho fatto, da ‘Blue’ con gli Eiffel 65 a ‘Cosa Resterà’ sino a ‘Geordie” e tanti altri”.Info su www.gabryponte.com

ADE, l’unico mega festival al mondoQuest’anno ADE, noto anche come Amsterdam Dance Event, festeggia i suoi 25 anni di storia nella musica dance. Per l’occasione durante la prossima edizione si terrà una serie di celebrazioni e una programmazione interamente dedicata a se stessa. Il primo risultato è un manufatto tutto di carta: ovvero un libro di 576 pagine contenente informazioni e immagini sull’EDM olandese e intitolato “Mary Go Wild”. Con oltre 1200 immagini e 150 interviste esclusive con le principali figure olandesi, così come gli interventi di giornalisti e fotografi nazionali, il testo accompagnerà il lettore attraverso la storia della musica elettronica olandese.Info su www.amsterdam-dance-event.nl

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domenica 19 maggio 2013 15

GOSSIP

Marjilia Bisceglia

Arriva l’estate e con essa i nuovi amori. Per consen-tire, però, l’ingresso di un nuovo amore biso-gna necessariamente es-sere single, in mancanza di questo presupposto si tratta di tradimento. Come anzidetto l’estate è alle porte e con essa inizia il toto-amore dei Vip. Sot-to a chi tocca: PATO sembra aver capito che il “lontan dagli occhi” ti consen-te anche il “lontan dal cuore” e quindi sem-brerebbe par-ticolarmente interessato a Patricia Abrava-nel, lasciando in stand-by la povera Barbara Berlusco-ni. Secondo il sito brasiliano R7 l’ex attaccante rosso-nero frequentereb-be con una certa assiduità la figlia di Silvio Santos, imprenditore e proprietario della rete televisiva SBT. Il “Papero” sa accasarsi bene, perché acconten-tarsi di una velina quando si può avere diretta-mente la pro-p r i e t a r i a dell’intera e m i t -t e n -t e ? I l

prudente EDINSON CAVANI, invece, si è preparato con largo anticipo e, a chi lo accusava di aver lasciato la moglie per cor-rispondenza, finalmente precisa la trasparenza del suo compor-tamento: “Ho iniziato le pratiche legali per arrivare al divorzio in Uruguay ai primi di febbraio e poi le ho continuate ad aprile. Di comune accordo, alla fine dello scorso anno, abbiamo stabilito che nostro figlio Lucas sarebbe nato in Uruguay, dove la madre vive. Dopo diversi mesi di profonde crisi coniugali ci siamo separati di fatto: lei è tornata in Sudame-rica per partorire e io sono dovuto rimanere a Napoli per i miei im-pegni professionali”. Il Matador è un fiume in piena, non ci sta a passare per vigliacco ipocrita: “Quando poi Soledad è tornata a Napoli a fine aprile ha recupera-to i suoi effetti personali da casa nostra dove abbiamo condiviso il nostro matrimonio fino all’anno scorso, poi il 7 maggio è tornata in Uruguay. Mentre lei era qui a Na-poli ho soggiornato in un hotel per evitare ad entrambi una situazio-ne imbarazzante. Il divorzio è una

cosa difficile, è un fallimento. Ma io divorzio solo da Soledad. Ho

sempre mantenuto una con-dotta chiara e inequivocabile, non sono mai venuto meno ai miei obblighi verso i miei figli. La loro madre ha acces-

so a dei fondi coniugali che coprono tutte le

spese e le

loro e s i -genze,

le presenti e le future”. Nella in-

trigata storia d’a-more del nuoto italiano è ancora tutto da chiarire: FILIPPO MA-GNINI con-ferma la crisi con Fede-rica ma smenti-

sce il ritorno di fiam-ma con Cristina: “E’ un momento difficile per me. Tra me e Fede ci sono alti e bassi e

questo è un momento basso, ma nella mia vita

non c’è un’altra persona. E’ diventato un caso il fat-

to che mi sia incontrato davvero casualmente a Pesaro con Cristiana mentre ero con mia sorella Laura”. FEDERICA PELLE-

GRINI, da canto suo, non accetta le illazioni che la vorrebbero felice tra le braccia del suo, e di Filippo, preparatore atle-t i co nonché cugino

d e l -

lo stesso M a g n i n i pur con-fermando la crisi: “ M a t -teo è un g r a n d i s s i m o professionista che mi sta aiutando a superare questo momento! non inventiamo cavolate!!”. L’incolpevole terzo in-comodo MATTEO GIUNTA si limita, suo malgrado, a precisare la propria rettitudine morale: “Io sono sereno, però la questione è esplosa e dà fastidio. Non c’è nien-te di vero, ve lo dico col cuore in mano, tra me e Federica non c’è niente, né ci sarà qualcosa in futu-ro. Rifletteteci: se fosse così, come potrei lavorare con loro due?”. Fin qui tutto chiaro. Se le cose stanno così, il momento è quello giusto. Il trio può aprire la porta, ol-tre che al gran caldo, forse, anche all’amore. Fra i tanti single autorizzati ufficial-mente agli amori estivi non poteva mancare MARIO BALOTEL-LI che tiene le finestre

spalancate anche in pieno inverno. Non tutti, però, vogliono o possono assumere atteggiamenti alla luce del sole, se poi si parla di Reali o comun-que di eredi al trono la cosa è decisa-mente più complessa. In questi casi è meglio vivere tutto con una prudente riservatezza, gossip permettendo. I bene informati vorrebbero il Principa-

to di Monaco sotto i riflettori. A meno di due anni dal

matrimonio reale, il Principe ALBER-TO ci ha riflettuto per cinquant’anni

su chi sposare, pare che tut-to stia finendo in una bolla

di sapone, anzi in una palla da rugby.

Secondo i n -

discrezioni la moglie del Princi-pe Alberto, C HA R L E N E

WITTSTOCK, sembrerebbe di-

sposta a rispettare le formalità di rito che la vorrebbero sempre felice e sorridente al fianco del nobile marito nelle cerimonie ufficiali, ma al tempo stesso vorrebbe essere una

donna libera fuori dalle cerimonie. Soprattut-to libera di replicare

alle continue, e non tanto miste-riose, scappatelle

del marito. La bella Charlene ha deciso di ri-spondere per le rime al con-sorte frequen-tando, sempre più assidua-mente, il gioca-tore di rugby B Y R O N

K E L -

LEHER, in forza

al Paris Rugby Clubche che ha

giocato anche con la Nazionale neoze-

landese degli All Blacks. Ufficialmente non vi sono né conferme né smentite e la coppia continua a pro-cedere per la propria strada fatta di ceri-monie Reali ed eventi sportivi.

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Collaboratori Andrea Anelli, Silvia Arosio, Marjlja Bisceglia, Severa Bisceglia, Alessandra Caronni, Debora Cheli, Leone Di Lernia, Bianca Elton Ara, Silvia Fortunato, Giovanni Labanca, Sandro Mazzola, Toni Morandi, Enzo Occhiuto, Velia Paini, Paolo Pirovano, Daniel Rizzo, Franco Rossi, Luigi Sada, Riccardo Sada, Pino Sardiello, Laura Tangari, Emanuele Tremacere, Daniela Veronese, Gustavo Vitali, Federico Zanon Registrazione del Tribunale di Milano: n° 446 del 3 agosto 2011