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TRAIL RUNNING MAGAZINE SPIRITOTRAIL Anno VI . numero 60 . gennaio 2014 Poste Italiane S.p.A.–Spedizione in abbonamento postale–D.L. 353/2003(conv. in L. 27/02/2004 n.46) art. 1, comma 1, CB FIRENZE 1

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SPIRITOTRAIL TRAIL RUNNING MAGAZINE anno VI numero 60 gennaio 2014

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TRAIL RUNNING MAGAZINESPIRITOTRAIL

Anno VI . numero 60 . gennaio 2014P

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Foto di copertina:© Archivio Spiritotrail

SPIRITO TRAILTrail Running MagazineAnno VI, numero 60, gennaio 2014

EDITORE:Spirito Trail A.S.D.Via Bezzecca 7 50139 [email protected]

DIRETTORE RESPONSABILE:Leonardo Soresi

REGISTRAZIONE TRIBUNALE DI FIRENZE:n. 5678 del 15/10/2008

ABBONAMENTI E PUBBLICITÀ:[email protected]. 338 2988252

REDAZIONE:Simone Brogioni, Matteo Grassi,Stefano Michelet, Cristina Murgia,Maurizio Scilla, Leonardo Soresi,Francesco Zanchetta, Marco CivardiGianluca Gaggioli, Francesco Gentilucci, Davide Grazielli, Diego Trabucchi, Andrea Vagliengo, Marco Vendramel

HANNO COLLABORATO:Nicola Bassi, Roberto Beretta, Lisa Borzani, Serena Chiavaroli, Walter Curto, Katia Fori, Ivan Geronazzo, Antonio Giannella, Danilo Lantermino, Fulvio Massa, Fabio Menino, Beatrice Molinari , Stefano Punzo, Alessandro Roppo, Fabrizio Roux, Stefano Ruzza, Massimo Santucci, Silvia Serafini, Massimo Tagliaferro, Maurizio Torri, Martin John Trout, Enrico Vedilei, Enrico Viola

PROGETTO GRAFICO:Lorenza Visintin

IMPAGINAZIONE:Stefano Michelet, Cristina Murgia, Lorenza Visintin

STAMPA:La Zincografica Fiorentina SrlPontassieve (FI)Finito di stampare il 23/12/2013Sped. Abb. Post.- D.L. 353/03(conv. in L. 27/02/04 n. 46) art. 1 comma 1Tariffa ROC (iscriz. n. 17743 dell’8/1/2009)Abbonamento: 12 numeri € 60,00

Che bello quando le chiacchiere da bar si limitavano ai commenti coloriti del post partita, la domenica sera. Almeno allora eravamo tutti allenatori e basta. Adesso non solo continuiamo ad essere allenatori, ma anche politici, commentatori, opinionisti e, quel che è peggio, giornalisti. Non che la categoria dei giornalisti sia esente da colpe o episodi negativi, ma quantomeno si presuppone che un giornalista sappia fare ciò per cui è pagato: scrivere correttamente, innanzitutto. Se poi sa anche cogliere al volo la notizia, essere veloce ed originale, tanto meglio. Questa dovrebbe essere la norma, invece sta diventando una rarità. Su facebook fioccano le pseudo testate on line, che a volte colmano legittimamente un vuoto divulgativo di alcune nicchie di mercato, ma più spesso inquinano l’informazione con notizie parziali, imprecise, e soprattutto farcite di grossolani errori grammaticali. Il nostro sport non è esente da questo fenomeno. Ormai basta creare una pagina facebook con un nome accattivante che contenga la parola “trail” e il gioco è fatto. Fioccano i “mi piace” e il maldestro gestore di pagina si sente prontamente legittimato nel suo ruolo di direttore responsabile del nulla. L’editoria sta morendo, e chi esulta a questa notizia in nome di una presunta ondata di nuova democrazia e di pluralità di opinioni, dovrebbe forse fare una profonda riflessione. Nel suo piccolo, Spirito Trail ha sempre cercato di offrire un’informazione corretta (anche grammaticalmente!), competente, di qualità, senza quel sensazionalismo tanto caro ai giornalisti d’assalto. La carta, da alcuni ritenuto un materiale obsoleto e fuori dai tempi, è garanzia di serietà. Mai scordare i celebri detti “Carta canta” e “scripta manent”, quest’ultimo coniato quando ancora il tasto CANC non esisteva... Il giornalista mancato o l’opinionista frustrato che viene attanagliato dall’enfasi da scrittura può continuare tranquillamente a sfogarsi su quelle tristi bacheche personali che popolano quotidianamente i nostri monitor, evitando di improvvisarsi opinionista dell’ultim’ora. Perché scrivere è una cosa, informare è un’altra. Nella speranza che siano ancora in tanti coloro che sanno cogliere questa basilare differenza.

Simone Brogioni

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LA MALA INFORMACIÓN

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09 NEWS

14 QUI AMERICA

16 PERSONAGGIFranco Collé

18 SPECIALEOscar del Trail 2013

30 CRONACHEMorenic TrailEcotrail Le Vie di San FrancescoValtellina Wine Trail.ITGrand Raid RéunionJungle Marathon

48 ALLENAMENTOEsperienza InsegnaIl metodo MAFGli esperti rispondonoL’allenamento della forza nella donnaLe variazioni di ritmo piramidali

59 VETRINA MAGLIE LANA MERINO

60 TESTThe North Face UltraguideMizuno Wave CabrakanScarpa MinimaAdidas XT 4StabilicersGore Running WearOxsitis Hydragon ACE 10

66 CALENDARIO GARE

72 SCRITTO DA VOI

74 ACIDO LATTICO

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Morenic Trail

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Jungle Marathon

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© RunFar.com

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E poi arriva un giorno in cui ti dici: da oggi sarà tutto diverso.Da oggi sono a dieta.Da oggi non mangio più dolci.Da oggi vado a letto presto.Da oggi inizio il corso di inglese.Da oggi non fumo più.Da oggi vado a correre tutti i giorni.Da oggi sto più dietro ai miei figli.Da oggi non butto più via i soldi in vestiti/scarpe/libri/gingilli tecnologici.

Sono giorni drastici, in cui quella decisione ci sembra inevitabile. Una necessità. Un modo per salvarsi, per mettersi al riparo da se stessi.

Sono giorni in cui tracciamo una linea. Una demarcazione netta tra quello che eravamo ieri e quello che vogliamo essere domani.Eppure, per quanto quella decisione sia necessaria, è difficilissimo mantenerle fede. Sarà poi così grave se la dieta la inizio domani? Se perdo tempo su Facebook invece di mettermi sui libri? Se oggi non vado a correre perché fa troppo freddo?

Ci sono giorni in cui tracciamo una linea. Ma è una linea disegnata a matita. Basta un nulla per cancellarla, per lasciar perdere, per rimandare a domani, per tornare indietro. Per far finta che non siano poi così gravi quei chili in più, quel fiato che non regge le salite, quel conto in rosso.

È difficile, difficilissimo, prendere sul serio quella linea. Così sottile. Così vulnerabile.

Eppure è l’unico modo per salvarsi da se stessi. Salvarsi da quella maledetta tendenza tutta umana a lasciarsi andare, a lasciare che sia. Per pigrizia, torpore, apatia. Per indifferenza, noia, frustrazione.Ci vuole forza, una forza tremenda. per rimanere dal lato giusto del foglio e non ripiombare indietro, al di là della linea.Che il 2014 sia per tutti voi un anno in cui lotterete con le unghie e con i denti per non scivolare mai più indietro, oltre quella linea tracciata a matita.

* adattato da “A matita” di Silvia Pillin

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LA LINEAdi Leonardo Soresi*

Morenic Trail

Ecotrail Le vie di San Francesco

The North Face Ultraguide

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SCRESCE L’ALPSTATION TRAIL TEAMSi prospetta un grande 2014 per l’Alpstation Trail Team. La squadra, dopo un anno di rodaggio con buoni risultati ottenuti tra gli altri da Federica Boifava e Christian Modena , amplia il proprio organico con l’entrata di sei veterani del panorama trail italiano, tutti provenienti dal Team Lafuma Italia: Mirko Righele, Andrea Moretton, Danilo Lantermino, Ivan Geronazzo, Christian Insam e Maurizio (Mau) Scilla.

PER I CIMBRI UN POSTO AL SOLEDopo 10 anni corsi alle porte dell’autunno, nel 2014 le tre gare trail in Terra Cimbra si svolgeranno in piena estate, esattamente nel week-end del 12-13 luglio. Se la “baby-race” Pizzoc Trail rimarrà tale e quale agli anni scorsi, saranno due le novità sostanziali: il Troi dei Cimbri sarà ridimensionato a 45 km, mentre l’Antico Troi degli Sciamani prolungato a 80 km e da corrersi singolarmente. Le novità riguarderanno anche i percorsi: alcuni sentieri restaurati quali il “W.B. Berry” e il “Terra Nera” e lunghi tratti mai visti prima.Aggiornamenti su www.troideicimbri.it e sulla pagina www.facebook.com/troideicimbri.

IL TRAIL RUNNING SBARCA IN CITTÀUna grande novità per gli amanti dell’urban trail: una corsa tra i vicoli, i sentieri e le scalinate della vecchia Firenze, alla scoperta di nuovi scorci tra Ponte Vecchio e Piazzale Michelangelo. La prima edizione del Firenze Urban Trail misurerà 12 km e partirà da Piazza Santa Croce alle 21 di sabato 1 marzo, con l’obbligo della lampada frontale. Ma si tratta solo di un’anteprima: il progetto è quello di creare dal 2015 un evento internazionale, con 3 distanze dai 12 ai 42 km e percorsi che attraverseranno il centro storico della città gigliata e anche le sue colline, per ammirare, come recita lo slogan della gara, “la città ai tuoi piedi”.Informazioni su www.firenzeurbantrail.com.

CAPRAIA WILD TRAIL: ISCRIZIONI DAL 15 GENNAIODelfini e balene hanno accolto gli scorsi anni i partecipanti al Capraia Wild Trail, che il prossimo 6 aprile festeggerà la sua terza edizione. L’isola di Capraia, che dista 60 km dalla Toscana e 30 dalla Corsica, è un vero e proprio gioiellino per gli amanti della corsa off road: in tutta l’isola esiste solo una striscia di asfalto lunga 900 metri, il resto è un trionfo di sentieri decisamente tecnici, con sassi, rocce e una fitta vegetazione. Il percorso di gara misura 20 km, con 800 metri di dislivello positivo: una distanza abbordabile anche per i principianti, che devono però possedere ottime doti da “skyrunner” per affrontare il terreno insidioso e un’ottima capacità di gestire la gara, vista l’autosufficienza completa e la mancanza di ristori. Le iscrizioni al 3° Capraia Wild Trail apriranno il 15 gennaio sul sito www.wildtrail.it. Solo 200 i posti a disposizione, che andranno presumibilmente esauriti nel giro di poche ore.

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10 | SPIRITOTRAIL | dicembre 2013

7° Edizione

29-30 Marzo 2014

Diventate Fan/Follower

de Bruxelles /van Brussel

ED ANCHEil 14 settembre 2013

2015

A PARIGI IL TRAIL E CAPITALE

80KM, 50KM, 30KM, 18KM, RANDOS (PASSEGGIATE) & NORDIC WALKING

TIMOTHY OLSON NON RITORNA ALLA WESTERN STATESTimothy Olson, vincitore delle ultime due edizioni, non si è iscritto alla WS 2014. Si concentrerà su altre gare e ha dichiarato che eventualmente aiuterà Hal Koerner a riprendersi titolo e record della corsa. “Glielo devo” è stata la dichiarazione di Tim, che ha iniziato a correre ultra proprio grazie a Koerner, a sua volta due volte vincitore e suo pacer nel 2012 in occasione della sua prima affermazione ad Auburn.Tra i top 10 maschili e femminili, che hanno l’iscrizione di diritto all’edizione successiva, anche Rory Bosio non si presenterà a Squaw Valley. Dopo la prestazione monstre all’UTMB, in quello che è stato senza dubbio uno dei momenti indimenticabili del 2013, la giovane di Truckee CA si prende un anno di pausa dalla gara di casa, dove ha già all’attivo due quinti, un quarto ed un secondo posto. Rory ha comunque s i m p a t i c a m e n t e dichiarato che rimane immutata la sua volontà di raggiungere Tim Twietmeyer ed il suo incredibile record di 25 Western States corse, tutte finite in meno di 24 ore.

IL 2014 DI TONY KRUPICKANonostante negli ultimi tre anni non sia mai riuscito a vincere le gare più importanti, Tony Krupicka rimane un punto di riferimento per il mondo del trail. Lo testimoniano i soprannomi che lo accompagnano in ogni paese in cui si trova a correre: “Jesus” negli Stati Uniti, “Tarzan” in Italia, “El Profeta” in Spagna.

Il suo 2014 lo riporterà in Europa in almeno tre occasioni, a partire da marzo quando parteciperà alla Transgrancanaria. A maggio sarà al via della Transvulcania, dove è già stato nel 2012 e 2013 senza riuscire mai a prendere parte alla gara, prima per infortunio, poi per un virus influenzale che lo ha colpito il giorno precedente alla partenza. Sarà poi di scena due settimane dopo alla Zegama-Aizkorri, mentre a fine agosto proverà nuovamente l’Ultra Trail Tour du Mont Blanc. © desnivel.com

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12 | SPIRITOTRAIL | gennaio 2014

IL SECONDO LIBRO DI KILIANÈ stato presentato a dicembre il secondo libro di Kilian Jornet, “La frontera invisible”, che giunge a quattro anni di distanza dal precedente “Correre o morire”, un autentico caso editoriale con oltre 100.000 copie vendute. Il nuovo lavoro prende avvio dalla morte dell’amico Stéphane Brosse, avvenuta nel giugno 2012 durante il tentativo di record della Traversata del massiccio del Monte Bianco. A questa tragedia segue un momento di crisi e di interrogativi: il “ne vale ancora la pena?” che Kilian affronta anche tramite un epico viaggio in Nepal assieme agli alpinisti Jordi Tosas e Jordi Corominas. Non è ancora prevista una versione italiana del libro.

ULTRATRAIL ED IL MONO ALLENAMENTO SETTIMANALESi può preparare un ultratrail con un solo allenamento settimanale? Secondo Bartolomeo Davide Bertinetto non solo è possibile, ma potrebbe avere anche l’effetto benefico di preservare il più a lungo possibile la longevità atletica dell’ultratrailer e di rispettare i tempi di recupero naturali. Dall’esperienza personale di trailer di Bertinetto è nato il libro “UltraTrail ed il mono allenamento settimanale”. Le tematiche contenute nel manuale sono le più diverse: materiali da usare, preparazione mentale, impostazione degli allenamenti, alimentazione e preparazione in palestra da abbinare agli allenamenti. Il libro non è rivolto ai campioni, bensì a coloro che vogliono partecipare agli ultratrail senza la possibilità di allenarsi in montagna, per mancanza di tempo o perché vivono in un ambiente pianeggiante.Il libro è distribuito in forma digitale tramite il sito internet www.bertinettobartolomeodavide.it/ultratrail previa donazione di importo completamente libero.

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Eric Clifton

Testo di Davide Grazielli

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14 | SPIRITOTRAIL | gennaio 2014

Personaggio eccentrico e fuori da ogni schema, conosciuto per i suoi look stravaganti

(tra cui i suoi tights multicolore o le gonne messicane, i suoi gilet a rombi o i tagli di capelli schizofrenici) Eric Clifton è una delle figure che hanno scritto la storia dell’ultrarunning americano. Guardando le classiche dalla fine anni ‘80 fino a fine ‘90 è praticamente impossibile non imbattersi in qualche sua vittoria, spesso e volentieri accompagnata da record che hanno segnato per anni uno standard irraggiungibile.

Difficile dare un idea, ma tanto per gradire: sulle 100 miglia figurano nel palmares Arkansas Traveller, Mohican, Umstead, Massanutten e Kettle. Alla Old Dominion, seconda 100 miglia più vecchia del mondo, parte nel ‘92 sotto una pioggia torrenziale: sarà il primo ad arrivare con ancora la luce del sole, con il record tuttora imbattuto di 15:10 dichiarando di aver corso veloce perchè odia bagnarsi. Alla Vermont 100, una delle gare del Grand Slam, vince quattro volte consecutive, e ha ancora il record sul vecchio percorso. Quattro le vittorie anche alla più antica ultra americana, la JFK 50: è la gara a cui è forse più legato e a cui torna ogni anno, ma il suo 5:46 del 1994 verrà superato solo nel 2011 da David Riddle. Alla Rocky Raccoon 100 nel 1996 parte a un ritmo indiavolato, nel secondo dei cinque giri previsti inizia a doppiare dei concorrenti: finirà con il miglior tempo di sempre su una 100 miglia trail, e ci vorrà Ian Sharman nel 2012 per prendergli il record.

Perchè molti dei suoi record sono caduti soltanto grazie alla nuova generazione di trailers, oramai professionisti? Semplice, perchè Eric Clifton aveva una sola strategia di gara: partire al massimo e cercare di tenere un ritmo impossibile.Questo dava vita a duelli epici con gli amici Mike Morton e

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David Horton, spesso con esiti imprevisti e spettacolari. Ma questa era la concezione del vulcanico Eric, che distingueva tra “runners di cuore” e “runners di testa”.

“Per me, un runner di cuore gareggia per la gioia di spingere in là i propri limiti. La vittoria non è così importante, tranne che per lo sforzo necessario per vincere che ti innalza a un livello maggiore di velocità e resistenza. I tempi non sono rilevanti. Quello che importa è la corsa. Correre liberi, fluidi e forti: questo è quello che importa. I runners di cuore non calcolano un’andatura specifica per centrare obbiettivi particolari; danno semplicemente il massimo assoluto a ogni gara”.

Naturalmente, questo tipo di approccio portava talvolta ad esiti disastrosi, ma come aggiunge Eric “I runners di cuore non sono costanti con i loro risultati, aldilà di quanto talentuosi possano essere, per il semplice motivo che non si preoccupano di salvare energie per il dopo. Azzardano in ogni gara e, se il fisico tiene, hanno delle corse incredibili. Se invece restano in riserva per troppo tempo, hanno dei crolli eccezionali. Io penso che entrambi i risultati siano grandiosi”.

Un esempio di questi crolli clamorosi è alla Western States del 1997: parte con il solito ritmo forsennato e duella con Bob Dion per più di metà gara, litigando a ogni aid station causa una superstizione per la quale chi entrava per primo non avrebbe vinto la gara. Esplodono entrambi, ed Eric si mette a fare da crew all’amico Mike Morton, che sarà il primo non californiano a vincere la gara demolendo il record del percorso. Morton, come si sa, sparirà dalla scena per anni, per ritornare alla WS quest’anno: a fargli da pacer e crew, c’è ancora lui, Eric Clifton. E’ la seconda edizione più calda di sempre (tanto che Morton al mattino deve “impedire” a Clifton di mettersi i suoi tights multicolore) e Mike ha oramai 42 anni, ma finirà con un incredibile terzo posto dopo aver tenuto a bada le giovani leve.Ma Eric era già con Morton alla Badwater, 135 miglia nella Death Valley, vinta l’anno prima dal sergente dei Marines: gara che Clifton conosce bene, avendola vinta nel 1999, nell’edizione immortalata nel film Running on the Sun.

Proprio per il suo grande altruismo, per la disponibilità e lo spirito anticonformista, Clifton rimane ancora oggi uno dei runners più amati dalla gente. Nella sua visione “le ultra sono uno dei pochi casi dove le star fanno ancora il tifo e incoraggiano i runner del gruppo. Partiamo tutti insieme, e i runner più lenti rispettano quelli veloci per la loro forza e capacità, e spesso per la loro umiltà. I top runners rispettano quelli più lenti per la loro perseveranza ed endurance. Competiamo con tutti invece che contro tutti.”

Una lezione che il nostro mondo non dovrebbe mai dimenticare. t

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VETR

INA

Negli ultimi anni, oltre ai classici capi in materiale sintetico, è stato rilanciato l’uso della lana per i capi sportivi invernali, e in particolare l’uso della lana Merino, lana

che, rispetto a quella di pecora comune, ha una fibra più fine, resistente e leggera, dalla quale si realizzano capi resistenti all’usura e alla piega, molto confortevoli. Questo “ritorno” della lana è dovuto al fatto che è un materiale con un elevato effetto isotermico, ovvero riesce a mantenere costante – rispetto all’ambiente esterno - la temperatura dei corpi con cui è a contatto. Contemporaneamente, la lana ha, inoltre, un effetto igroscopico, cioè assorbe l’umidità, il 33% del suo peso ‘umidità.Questo è possibile perchè le fibre di lana hanno piccole scaglie, che quando la lana si bagna, si aprono e trattengono l’acqua.

SMARTWOOL PHD RUN ZIPPeso: 190 gFibra a 17,5 MiCroN79% LaNa MeriNo 21% NyLoN

ICEBREAKER SONICPeso: 150 gFibra a 17,5 MiCroN96% LaNa MeriNo 4% eLastaNe

REWOOLUTION HALZ ZIP LSPeso: 190 gFibra a 17,7 MiCroN 100% LaNa MeriNo

BANDAVEJ LUPETTOPeso: 210 gFibra a 16,5 MiCroN48% LaNa MeriNo 48% PoLiProPiLeNe 2% eLastaNe

NIKE DRI-FIT WOOLPeso: 220 gFibra LaNa 43% LaNa 57% PoLiestere

MONTANE BIONIC LS ZIPPeso: 215 gFibra a 18 MiCroN39% LaNa MeriNo 61% PoLiestere

Capi di abbigliamento invernali

Minore è la grandezza del filato usato, maggiore saranno queste sue caratteristiche: un capo il cui tessuto presenta un filato con una misura di 15 micron sarà più efficiente di uno di 17,5 micron: questo perché aumenta l’effetto capillarità, che velocizza il processo di espansione dell’umidità, la quale non ristagna nei pressi dei punti di origine, espandendosi su una maggior superficie.Più la fibra della lana è fine, maggiore è la capacità di trannere il calore, perché è minore l’aria che passa attraverso gli interstizi. sembrerebbe quindi che la lana sia un eccellente isolante naturale. tuttavia, i materiali sintetici in poliestere e polipropilene sviluppati sono nel complesso dei migliori isolanti e funzionano molto meglio quando sono bagnati, in quanto più impermeabili.ecco una serie di dati sulle varie caratteristiche dei tessuti:

Per questo, al fine di proporre capi di abbigliamento con le migliori caratteristiche per le attività sportive molto aerobiche, diversi produttori hanno presentato capi che presentano la lana Merino mista o accoppiata (doppio strato interno/esterno di bandavej) ad altri materiali sintetici. t

Coefficiente trasmissione calore

Coefficiente Potere Coibente

Polipropilene 6,0Poliestere 7,0Poliammide 11,0Acrilico 8,0Cotone 17,5Lana 7,3

Polipropilene 21,8Poliestere 18,1Poliammide 19,8Acrilico 19,6Cotone 19,1Lana 21,8

Coefficiente permeabilità al vapore

Coefficiente assorbimento liquidi

Polipropilene 6,71Poliestere 6,49Poliammide 4,97Acrilico 5,58Cotone 5,04Lana 5,02

Polipropilene 0,13Poliestere 0,72Poliammide 2,11Acrilico 3,00Cotone 7,03Lana 13,0

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a cura della Redazione

60 | SPIRITOTRAIL | gennaio 2014

TEST

MAT

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THE NORTH FACEULTRA GUIDE

Presentata da North Face come scarpa “sostegno e comfort”, la Ultra Guide rivela un’anima dinamica che la rende molto versatile.Appoggio Neutro o leggermente PronatorePeso 272 g (taglia 9)Differenziale 8 mmCategoria Brooks Cascadia

Comfort 4/5La costruzione di suola e tomaia lascia spazio per le dita del piede, la forma della conchiglia posteriore non interferisce con il tendine di achille o con i malleoli; la soletta interna risulta inoltre piuttosto morbida all’appoggio. Tutto questo rende una sensazione di comodità generale apprezzabile alla prima calzata.Richiede un po’ di attenzione l’allacciatura perché l’imbottitura sul collo del piede è abbastanza sottile.Peso 5/5Molto contenuto per una scarpa concepita per le lunghe distanze, il peso di questa scarpa la rende interessante anche per percorrenze più brevi e veloci.Traspirazione 4/5La tomaia in mesh leggera risulta bene areata e le imbottiture contenute tendono a trattenere poca umidità per cui la scarpa risulta fresca. In caso di inzuppamento totale (guado), la fascia di protezione vicino all’intersuola tende a trattenere un po’ di acqua che esce solo con l’azione meccanica della corsa.Stabilità 4/5Il differenziale contenuto porta intrinsecamente stabilità al piede, per la minore altezza da terra, e la geometria della suola è favorevole; sicuramente contribuisce il sistema “cradle” (= “culla”) brevettato da TNF e che aiuta a guidare gli appoggi tramite zone dell’intersuola a diverse densità. Il sistema di allacciatura (vedi alla voce comfort) richiede attenzione per trovare il giusto compromesso tra tensione sul collo del piede e bloccaggio del piede all’interno della scarpa.Protezione 4/5Considerato anche il peso ridotto della scarpa, la protezione è molto buona. La “snakeplate” dell’intersuola svolge bene il compito di proteggere la pianta del piede da sassi e altre asperità, il puntale è sufficientemente rinforzato e risulta apprezzabile la

fascia di protezione che rinforza la tomaia in prossimità dell’intersuola e che protegge il piede da abrasioni e punture. Ammortizzazione 4/5Il profilo dell’intersuola ha un differenziale contenuto (8 mm) che si sposa molto bene con chi ha una buona meccanica di corsa, che apprezzerà l’ammortizzazione nel mesopiede e avampiede. Chi appoggia molto sul tallone potrebbe trovare la scarpa un po’ secca in questa parte dell’intersuola.Grip 4/5Il disegno della suola è molto aggressivo: i tasselli sono ben spaziati e aggrediscono bene le superfici morbide (fango, neve, etc.). La mescola abbastanza dura garantisce una buona durata sulle superfici dure come sentiero, ghiaia o… asfalto! Per avere queste caratteristiche di durata, è leggermente sacrificato il grip su roccia, coerentemente con la concezione di scarpa da “ultra”.

CONCLUSIONIConcepita per i lunghissimi, la Ultraguide si rivela una scarpa da trail molto versatile, ottima per tutti sulle distanze corte e medie (allenamenti e gare fino a 60-70 km). Sulle percorrenze oltre i 100 km probabilmente è riservata a corridori con buona meccanica.t

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TEST

MAT

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MIZUNOCABRAKAN 5

SCARPAMINIMA

Peso: 345gAltezza: 20 mm avampiede, 32 mm talloneAppoggio: pronante

Calzata 8

Comfort 8

Traspirazione 7

Protezione 6

Ammortizzazione 7

Stabilità 8

Grip 8

Positivo: calzataNegativo: flessibilità

Al quinto aggiornamento, Mizuno ha risolto il difetto che affliggeva questa scarpa: la pessima traspirazione. La nuova tomaia si presenta con un tessuto più morbido dei precedenti, e sempre con una buona capacità di respingere l’umidità, senza tuttavia surriscaldare il piede, anzi, permettendo una buona traspirazione. Sempre comoda all’interno, grazie alla qualità dei tessuti di rivestimento. Con un’ottima tenuta sul tallone, grazie a una conchiglia molto estesa lateralmente, rigida, ma con un’ottima imbottitura interna. L’adozione di un sistema di allacciatura asimmetrico, garantisce una tenuta bene fasciante, ma forse va un po’ a stringere su un collo del piede alto. L’intersuola, con sistema Wave asimmetrico, offre un buon supporto “anti-pronazione” durante la rullata, rendendo questa scarpa molto adatta al corridore – anche pesante - che soffre di questo problema, e cerca una calzatura con tutte le caratteristiche di una stradale A4, ma con una suola ben scolpita, per affrontare con sicurezza i sentieri più friabili e viscidi. “Secca” l’ammortizzazione al tallone. Fluida la rullata.La piastra Wave, inoltre, estendendosi ben oltre l’arcata mediale, protegge il piede dalle asperità. Questo naturalmente ne diminuisce le capacità torsionali, per cui non si dimostra tanto reattiva nei passaggi più tecnici, dove occorre diminuire il ritmo.Confortevole anche durante la camminata.t

Peso: 290 gAltezza: 21 mm avampiede, 27 mm talloneAppoggio: neutro

Calzata 6

Comfort 7

Traspirazione 7

Protezione 5

Ammortizzazione 6

Stabilità 6

Grip 8

Positivo: flessibilitàNegativo: calzata all’avampiede

Scarpa “minima”, nel senso che ha poco differenziale tacco-punta, poca ammortizzazione, poco peso, poca rigidità torsionale, poca protezione contro gli urti, e anche, purtroppo, poco spazio sopra le dita dei piedi, specialmente sull’alluce, che può dar fastidio (calzando la propria taglia), e diventare un problema nelle discese, quando l’alluce va a premere contro il puntale. Quindi, facendo attenzione a prendere la taglia giusta, si può trovare in questa scarpa una buona compagna di uscite sulla corta-media distanza, su percorsi non troppo tecnici, per procedere a un passo svelto e agile. La suola Vibram è ben scolpita, perfetta su percorsi friabili, anche bagnati. La calzata risulta comoda, ma si ha la sensazione di stare in una sneakers da passeggio, più che in una scarpa per correre. Il tessuto della tomaia è morbido, la talloniera ben imbottita e fasciante: un po’ troppo distanti i margini dell’allacciatura, non trasmettono una sensazione di garanzia per una calzata ferma. Questa scarpa non dà la sensazione di poter aggredire i sentieri. t

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AdidAsXT4 TrAil

STABILICERSLITE

Peso: 290 gAppoggio: neutroDifferenziale: tallone 26 mm, avampiede 6 mm

Pro: eccezionale trazione, traspirazioneContro: puntale stretto, ammortizzazione

Con una tomaia identica alla Adizero XT stradale, con l’aggiunta di un poco esteso rivestimento in gomma, sembra di calzare una scarpa leggerissima, quando invece pesa circa 290 g: questo peso è dovuto alla gomma Eva ad alta densità dell’intersuola, il cui fine è di proteggere il piede, assorbendo le asperità del fondo, vista la mancanza di un rock-plate potettivo. Densità maggiore significa poca ammortizzazione e poca flessibilità torsionale. Il differenziale di soli 6 mm la qualifica come scarpa che punta a favorire l’agilità del piede sui percorsi più difficili, agilità supportata da un’alta confidenza che si prende col terreno grazie a una suola che offre altissima trazione, con mescola prodotta da Continental, caratterizzata da tasselli molto accentuati, profondi circa 7 mm, e molto ben distanziati, che permettono grande performance sui fondi bagnati e fangosi. Una scarpa adatta a corse veloci, sulle brevi medie distanze, tipiche del Fell Running, tant’è che negli UK è stata eletta scarpa dell’anno del 2013. Poi c’è chi, come il francese Spehler, ci ha vinto la LUT...t

State correndo su un sentiero e all’improvviso vi trovate ad affrontare una lingua di neve ghiacciata. Non vi siete portati dietro i pesanti ramponi: chi avrebbe mai pensato che avreste trovato ghiaccio a quella quota? Certo il tratto ghiacciato è lungo non più di cinque o sei metri, ma basta una sola scivolata per finire giù nel canalone. Rassegnati, decidete di tornare indietro: troppo rischioso.Da oggi questa è una delle situazioni che gli Stabilicers Lite prodotti dall’americana 32North risolvono brillantemente. Si tratta di una vera e propria suola elastica, dotata di punte metalliche che migliorano la presa sul terreno, da indossare sotto le proprie calzature. I tacchetti in acciaio infatti, posizionati secondo diverse direzioni nella zona dell’avampiede e del tallone, garantiscono trazione e aderenza su ogni tipo di terreno, in particolare su ghiaccio e neve. Con un peso di poco più di due etti e un ingombro limitatissimo (possono essere ripiegati e tenuti ciascuno in un pugno) sono ideali compagni da tenere nello zaino, e sono estremamente facili da infilare sotto le scarpe. Nel caso in cui si debbano però percorrere parecchi chilometri, allora è meglio dotarsi di ramponi più performanti, o dotare gli Stabilicers di una chiusura in velcro da far passare sopra il collo della scarpa, in modo da evitare che scivolino via durante il gesto della corsa. t

Misure: S-XL (in base alla misura della scarpa)Prezzo consigliato: € 30

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goREIL TRAIL RUNNING SECONDO GORE GORE RUNNING WEAR® propone la nuova linea X-RUN ULTRA concepita appositamente per gli appassionati di trail running, con soluzioni innovative unite a una elevatissima qualità realizzativa e a un grande confort. Il progetto X-RUN ULTRA nasce con l’intento di offrire ai trailer capi d’abbigliamento e accessori ad altissima funzionalità, da combinare a piacimento a seconda della condizione atmosferica e della temperatura per creare un vero e proprio sistema di abbigliamento personalizzato. I capi di punta si caratterizzano per l’utilizzo della tecnologia Windstopper® Soft Shell che offre protezione dal vento e massima traspirabilità, combinando in un solo indumento il comfort di un morbido strato intermedio e la resistenza all’acqua di un “guscio” esterno.In particolare abbiamo avuto modo di testare l’equipaggiamento costituito dalla giacca X-RUN ULTRA SO LIGHT, dalla maglia a maniche lunghe X-RUN ULTRA LONG e dai pantaloni a ¾ X-RUN ULTRA SO LIGHT.

X-RUN ULTRA SO LIGHTRealizzata in membrana WINDSTOPPER® Soft Shell, antivento e traspirante, è una giacca robusta e che offre una protezione affidabile contro le intemperie. Presenta due tasche laterali con zip a cui va aggiungersi un altro taschino posizionato sul petto (la cosiddetta tasca “Napoleone”), anch’esso dotato di zip. Interessante la soluzione adottata dei polsini rovesciabili per poterli utilizzare anche come mezzi guanti. Nonostante gli inserti in Windstopper la giacca risulta incredibilmente morbida e confortevole. La protezione UV dei tessuti protegge la pelle anche durante le corse sotto il sole. Le cuciture sono termosaldate, riducendo il peso e aumentando il comfort. Abbinata alla giacca vi è anche la fascetta copriorecchie. Il peso dichiarato è di grammi 300 (in taglia L) per un prezzo suggerito di € 219,95.

X RUN ULTRA LONGMaglia da corsa ultraleggera a maniche lunghe con protezione UV, pressoché impercettibile grazie alle cuciture in parte incollate. Una peculiarità di questo prodotto sono i polsini delle maniche che possono essere utilizzati in tre modi diversi: normalmente, con foro per i pollici o come guanti a manopola. Realizzata per l’85% in poliammidica e per il 15% in Elastan, sorprende per leggerezza e confort: le cuciture ultrapiatte evitano qualunque tipo di sfregamento sulla pelle. Efficaci anche gli elementi riflettenti per la corsa notturna. Il prezzo consigliato è di € 89,95.

X-RUN ULTRA WINDSTOPPER® Soft Shell LightCome la giacca, anche questi pantaloni ¾ sono realizzati in WINDSTOPPER® Soft Shell, antivento e traspirante. In particolare gli inserti Windstopper sono due, quelli sulle ginocchia e quelli sulle cosce. Il primo particolare che si nota sono le due tasche laterali in rete, davvero comode per riporre gel, barrette o anche semplicemente uno smartphone o un navigatore gps da trekking. A queste due tasche si aggiunge una terza tasca posteriore con cerniera.Il taglio aderente ed ergonomico assicura libertà di movimento ottimale anche nei passaggi tecnicamente più difficili, dove è proibito avere alcun tipo di impedimento. La disposizione appositamente studiata dei materiali e la combinazione del design asimmetrico dei singoli strati evita fastidiosi punti di pressione. La regolazione in vita avviene mediante coulisse piatta.Prezzo consigliato € 99,95

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OxsitisHydragOn aCE 10

Quando ci si dimentica di avere lo zaino sulle spalle significa che è comodo.Questa è ormai la filosofia di costruzione dei vari marchi di produttori di attrezzature per il trail.Oxsitis ha preso il meglio dalle varie innovazioni attualmente presenti sul mercato e lo ha trasferito nei suoi modelli.Hydragon ACE Lady 15 L e 17 L (esistono anche versione man), Hydragon bottle e Hydragon ACE 10 L, sono i gioielli di questa azienda francese che fa del suo slogan “the new way to hydrate” il vero motore trainante per tutti i prodotti e per la qualità di costruzione.Innovazione, che sembra essere, per quanto riguarda gli zaini Oxsitis, il vero valore aggiunto.Commercializzato per l’Italia da Sovendi (azienda che distribuisce, inoltre, altri prodotti di consumo Oxsitis, cibi liofilizzati Travellunch, e molti articoli per l’outdoor) è il modello da 10 L, che a dispetto della sua capacità, pur rientrando nella gamma di zaini adatti a trail da fare in giornata, riserva piacevoli soprese.Lo zaino è dotato di una tasca principale con cerniera verticale, dove all’interno si trovano alcune tasche con chiusura a velcro, molto utili, come per la coperta d’emergenza (compresa), un kit di primo soccorso, la lampada frontale, e dove ovviamente si può comodamente stivare un cambio completo e quello che servirà durante la nostra uscita. Subito dietro troviamo la tasca per la sacca idrica da 2 L chiusa con una cerniera semicircolare, che offre un ottimo isolamento dalla schiena grazie agli inserti imbottiti e al sistema airback control che favorisce la traspirazione.All’esterno ci sono gli elastici porta bastoncini, su entrambi i lati.Gli spallacci sono larghi, comodi e ben fascianti, esistono tre taglie per questi zaini S/M/L e ognuna dispone comunque di una ulteriore regolazione con un robusto sistema a velcro in zona vita.Sullo spallaccio di destra troviamo una tasca con cerniera che può contenere telefono, apparecchio fotografico, o mp3, dotata di una uscita per il filo degli auricolari che seguendo all’interno la forma dello spallaccio, lo fa uscire in posizione comoda.Una tasca rimovibile per eventuali piccoli rifiuti e sotto di questa una capiente tasca per le barrette.Sulla tasca di sinistra se ne trova una in rete elastica anch’essa dedicata alle riserve alimentari e sopra di questa una ulteriore innovazione. Una tasca dove confluisce il tubo della nostra sacca idrica che tramite uno sdoppiamento passa attraverso una piccola valvola in plastica, dove possiamo inserire direttamente tramite un apposito ingresso un gel e grazie a un piccolo rubinetto decidere se bere solo acqua o acqua miscelata con il nostro gel.Veramente comoda e ingegnosa, questa soluzione fornisce un sistema dedicato ai gel Oxsitis, tale da fornire un’idratazione completa di facile utilizzo e sempre pronta.Ovviamente la valvola si può togliere e si può così utilizzare in modo tradizionale il sistema di idratazione, ma una volta provato questo sistema difficilmente ne farete a meno.Una chiusura completa di fischietto d’emergenza nella zona pettorale e una in vita (eventualmente rimovibile) completano lo zaino, che una volta indossato a pieno carico risulta comodo, ben equilibrato, posizionato in maniera ottimale sulla schiena, tale da evitare fastidiosi movimenti e conseguenti sfregamenti. t

Prezzo: 120 euro(distribuito in Italia da Sovendi) www.sovendi.it

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42 km 2000 m D+E PERCORSO RIDOTTO DI 21 KM

PARTENZA E ARRIVO A

VILLA DI TEOLO, PD

MEDIA PARTNER

alled et.Mannodam

O

xxxTraversata

dei ColliEuganei

adneV et.M

olovedneV et.M

oiriP et.M

Ente parco Colli Euganei

ASSOCIAZIONECENTRO PARROCCHIALEVILLA DI TEOLO

SEZIONI A.N.A.PADOVA-ARCELLABATTAGLIA TERMESELVAZZANO, TEOLOTORREGLIA

G.P. TURRISTI AVIS AIDOMONTEGROTTO

Provincia di Padova

Aderisce alla campagna“io NON getto i miei rifiuti”

Marcia omologata dal comitato Fiasp di Padova per i concorsi:Nazionale FIASP“Piede alato e sportinsieme”Internazionale IVV Nuovo Gamba d’Argento

Comune di Teolo

RGANIZZAZIONE

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WATCH THE V IDEO OFP i e r ra M e n ta 2013

Will iamBon

MardionC’è chi lo conosce come atleta, come sci alpinista.

Chi lo celebra come Campione del Mondo.

C’è molto più di questo: la sua storia, la sua quotidianità.

Per raggiungere la vetta bisogna saper vivere in salita: sveglia,

colazione, allenamento, famiglia, lavoro,

allenamento, lavoro.

Ripetere. La vittoria porta in alto, ma viene dal basso.

Nessuna scorciatoia, nessun compromesso.