rivista trimestrale • anno xvii • n.94/95 solidokita rietÀ · makala - congo il centro...

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Rivista trimestrale • anno XVII • n.94/95 poste italiane spa – spedizione in abb.postale – D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 2 – DRCB – Roma 94/95 / n. 03/04. 2010 con Calendario 2011 SOLI DOKITA RIETÀ

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Calendario 2011

SOLIDOKITARIETÀ

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Dokita IndIce: n. 94/95 SOLIdOKITARIETà

In questonumero

Autorizzazione: Tribunale di Roma n. 00223 del 23.05.1994 codice fiscale: 96117750586 Direttore Responsabile: Salvatore Sfrecola Presidente: P. Aurelio Mozzetta Direzione e Amministrazione: Vicolo del Conte, 2 - 00148 Roma Tel. (06)66155158 · fax (06)66152194 e-mail: [email protected] website: http//: www.dokita.orghttp//: sostegnoadistanza.dokita.orgC.Postale IBAN: IT 69S0760103200000022445001Banca Prossima IBAN: IT 36Q0335901600100000001058 Segreteria di Redazione: Giuseppe Costa, Mario Grieco, Michele Metz. Hanno collaborato al numero:Lisa Avi, Davide Bonechi, Giuseppe Costa, Daniel Garofalo, Mario Grieco, Michele Metz, P. Aurelio MozzettaStampa: Arti Grafiche Agostini SRL

Calendario 2011

Calendario 2011

Camerun Disabilità in Camerun 10

Makala - CongoIl centro ospedaliero cresce 12Brasile - Foz do Iguaçù CAIA - un Team vincente 14 Camerun - Progetto Baka Dieci nuove aule scolastiche 16

SAD - Un impegno importante Dokita e il Sostegno a Distanza 18 Congo - Centro Agricolo L’Azienda sociale “Ferme de Vie” 20 Italia - LibanoScuole italiane e palestinesi in un progetto interculturale 22 Albania - fisioterapiaIl progetto MAE nel secondo anno 24 India - Impresa Sociale Interventi di rafforzamento nella gelateria a Bangalore 26Peru - Progetto IDEAL È stato approvato dal MAE il progettoper il rafforzamento della scuola tecnica IDEAL 28 Camerun - BamendaMinicredito a 20 Mamme di Bamenda 30 Honduras - EmergenzeDokita apre un ufficio in Honduras 32

Editoriale Gente che ci crede davverodi P. Aurelio Mozzetta (Presidente Dokita) 3

Dokita NewsIn breve le ultime notizie da DOKITA 4Un Grazie di Cuoredi Mario Grieco (direttore Dokita) 5Una realtà concreta...Un bilancio di 6 anni Dokita TrentinoAltoAdige di Lisa Avi (Coordinatrice Dokita TAA/S) 6un Aiuto per l’HondurasDokita apre l’ufficio di Tegucigalpa di Davide Bonechi (responsabile Dokita Honduras) 9SpecialeProgetti Dokita 2010con calendario 2011 a cura di Michele Metz

Ultime Notizie da Bangalore...e della “impresa sociale gelateria” di Daniel Garofalo (volontario Dokita in India) 34

con

Calendario 2011

a cura di Michele Metz

Dokita edITOrIAle: GEnTE chE cI cREdE davvERO

Ho sempre detto che se il Dokita non ci fosse biso-gnerebbe inventarlo.Ed ho sempre tenuto in benedi-zione chi, a suo tempo, lo inventò.Per ragioni di vita, che potrò com-piutamente comprendere solo in Dio, m’è stato dato di esserne presidente per 18 anni. Un grande privilegio!

Ho incontrato gente che davvero ci crede.Crede in quello che fa e crede nei modi di farlo, cioè in solidarietà umana, in condivisione civile, in carità cristiana.Gente che crede perché vede, per-ché ha visto.Gente che non parla (non chiac-chiera né blatera) per sentito dire, per ragioni di comodo, per posi-zione ideologica, per convenien-za politico-elettorale, ma che lo fa perché ha toccato con mano, ed ogni giorno tocca con mano, il bisogno. Gente che non si avventura in al-tamente mediatici scioperi della fame, senza aver mai messo né un dito né un piede né un euro nelle situazioni di miseria infernale di Calcutta, di Lagos, di Caracas, dei Quartieri spagnoli, dei bronx me-neghini… ma che a Calcutta, La-gos, Caracas, Napoli o Milano che sia, ci si mette di persona in prima fila, immersa fino al collo nel fan-go della deprivazione, le mani a lavoro per riparare, per costruire, per consolare.

Gente che non ha mai imparato il politichese, malgrado sia sta-ta ampiamente e ripetutamente tentata di farlo, peraltro con pro-messe di riscontri a buonissima convenienza; e che non crede, non ha mai creduto, non crede più, a quelli che - politici o no, chierici o laici, avventurieri o sociologi - il politichese lo parlano fluentemen-te e senza alcun impaccio. Gente che crede alla persona uma-na, solidale fratello e sorella, e non alla ragione di stato. Gente che ancora sa sussultare di sdegno e che si alza in piedi e dice, prima sottovoce e gradual-mente sempre più gridato: ora ba-sta! È una fiumana che si ingros-sa sempre più quando i meandri della storia si fanno torbidi e che, prima o poi, verrà alla luce, eson-derà, allagherà della sua acqua il campo sociale e feconderà tutti i semi dimenticati, rimasti nascosti, dormienti, prigionieri. A questa gente ho creduto.Ed ho saputo - lungo ogni gior-no del nostro cammino - che è la gente così a fare la storia e a cam-biarla. Anche se il suo nome non andrà mai sui libri.Ho, soprattutto, imparato una cosa, che oggi mi appare chiarissi-ma e addirittura lapalissiana: noi

società siamo infinitamente mi-gliori di quello che ci si vuol far credere da tutti i “grande fratello” monumenti dell’imbecillità; e sia-mo molto migliori di chi ci rap-presenta o pretende di farlo.Di fatto, le fanfare mediatiche vorrebbero instillare nelle nostre menti - e, molto peggio, in quelle dei nostri giovani - che davvero le cose stiano così: il più furbo è il più bravo; anzi, addirittura il più santo, perché si erge a “modello”. E che ci sia ben poco di diverso da fare: eventuali tentativi per rema-re controcorrente sono azioni di gente insignificante, assolutamen-te minoritaria, non troppo in sé e non tanto collegata con la realtà… gente poco affidabile, insomma.

Noi, al contrario, sappiamo che tantissima è la gente che ci crede davvero. Occorre darle voce. Occorre farle vedere che non è sola né minoritaria.Occorre lavorare perché gli occhi si incontrino e le mani si unisca-no.

P. Aurelio Mozzetta Presidente emerito Dokita

18 di storia di DOKITA: foto a sinistra, P. Aurelio Mozzetta nel 1993 con un gruppo di pigmei in un accampamento Baka; foto a destra, in Brasile nel ottobre 2009 con il sindaco di Foz do Iguaçu durante l’inaugurazione del nuovo centro del CAIA.

Gente che ci crede davvero

Editoriale

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Dokita news: LE uLTImE nOTIzIE

mostra delle sue sculture nel-la sede Dokita a Roma. Tra gli ospiti anche Omar Viga-nò, scrittore e volontario che ha presentato il suo libro “Ti-more e profezia esperienze da una casa famiglia per ma-lati di AIDS”, che parla

delle sua attività come volon-tario presso la casa per malati di AIDS “la Storta” di Roma. È seguita la presentazione di alcuni progetti Dokita con una proiezione video.<

17. novembre 2010

Partono Giuseppe Costa del uffi-cio progetti e Damiano Mozzetta del ufficio sostegno a Distanza per il Camerun. Missione era il monitoraggio del progetto Dokita co-finanziato dal MAE ”Accesso e partecipazione sociale. Sostegno alle

persone con disabilità nelle pro-vince Sud e Centro del Came-run” e dei progetti di Sostegno a Distanza a Yaoundé, Sangméli-ma, Bamenda e Kribi. Sono state inoltre valutate insieme ai refe-renti locali “le condizioni tecni-che” (linee internet, hardware e software a disposizione) per l’introduzione di un Database “Online” delle schede dei so-stenuti, ai fini di migliorare la comunicazione tra referente lo-cale, Dokita e il sostenitore.

15 novembre 2010

Il 15.11.2010 si è svolta a Bo-logna l’Assemblea del Forum SAD, rete di circa 80 Associa-zioni italiane impegnate nel sostegno a distanza, cui Doki-ta aderisce.L’Assemblea aveva caratte-

5 dicembre 2010

Il 5 dicembre si è svolta la “Gior-nata Dokita” 2010. Filo conduttore della giornata è stato il volontariato. È stato presente Diego Zeni, nipote di Clemente Maino “Dokita”, scul-tore e instancabile promotore della “causa Dokita”, che sostiene da tanti anni attraverso la vendita del-la sua “Pironart” e delle sue opere. Per l’occasione è stata allestita una

Diego Zeni, nipote di Clemente Maino “il Dokita”, con una delle sue sculture

re elettivo, dovendo rinnovare le cariche statutarie. A seguito delle nuove elezioni, il direttore di Doki-ta dott. Mario Grieco è stato eletto nel nuovo Consiglio Direttivo del Forum SAD.

Dokita si è costituita Associazione, sen-za fini di lucro, con atto notarile in data 20.09.1988, allo scopo di sensibilizzare ed educare l’opinione pubblica ai pro-blemi delle persone più svantaggiate ed emarginate e di operare concreta-mente nel campo della solidarietà e co-operazione internazionale.

È Organizzazione non Governativa (ONG) riconosciuta idonea dal Mini-stero degli Affari Esteri (con decreto N°1991/128/001024/6 del 08.04.1991 e decreto N°2005/337/005519/3 del 18.11.2005). È Associazione di Volonta-riato iscritta nel Registro delle Organiz-zazioni di Volontariato del Lazio con decreto n. 1482/95 del 19.06.1995. Per effetto del decreto legislativo n. 460 del 4.12.1997, è ONLUS di diritto. Il 6 apri-le 2002 viene iscritta ai sensi del D.P.R. 361/2000 nel registro delle persone giuridiche presso l’U.T.G. di Roma al n. 102/2002.

4 novembre 2010

Rientra in Italia Gian Pietro Bassa-ni dal suo incarico in Congo. Gian Pietro, ex dirigente in Pensione, è da anni impegnato come volontario Dokita e supervisore dei progetti di “economia sociale”. Dopo il suo pre-zioso aiuto a Bangalore per l’avvio della gelateria quest’anno ha seguito la partenza del progetto “Ferme de Vie” in Congo RD (vedi pag. 20)

17 ottobre 2010

Parte Davide Bonechi, cooperante Do-kita, per l’Honduras e apre l’ufficio Dokita nella capitale Tegucigalpa. Le attività, prevalentemente di carat-tere di emergenza inizieranno nel 2011. (vedi anche pag. 9 e pag.32) <

Gian Pietro Bassani e P. Fran-cesco Cavalieri con alcuni col-laboratori nella Fattoria “Ferme de Vie” a 80 km da Kinhasa

News

Dokita: un GRazIE dI cuORE

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Sono entrato nella famiglia Do-kita nel lontano 1998. Il mio pun-to di riferimento è sempre stato Padre Aurelio, il mio, il nostro Presidente. Lui è stato la mia guida e il mio sprone per tanti anni, sia quando ero all’este-ro, sia quando nel 2003 mi ha chiamato nella sede centrale di Roma, sia infine quando dal set-tembre del 2009 mi ha affidato l’incarico e la responsabilità di dirigere Dokita.Come Padre Aurelio scrive nel-la sua lettera di commiato che trovate ad inizio di questo nu-mero della nostra rivista, a cui tanto teneva e tiene, nessuno può dubitare del fatto che ha sempre creduto in Dokita. Sem-pre seguito, nonostante i suoi molteplici impegni, le nostre at-tività con orgoglio, l’orgoglio di chi vede in Dokita una risorsa e un’opportunità per contribuire a compiere la missione del beato Luigi Monti, che si traduce nel supporto alle persone più disa-giate, nella cura degli infermi e nell’educazione della gioventù orfana, abbandonata e bisogno-sa di assistenza.

Non mi sono mai mancati in tanti anni il suo appoggio e la sua fiducia, e spero che io sia stato all’altezza delle responsa-bilità che mi ha affidato via via nel tempo.

Voglio ricordare tra i tanti momenti vissuti insieme uno dei più recenti e più intensi. Eravamo a Foz di Iguacù in Brasile per l’inau-gurazione del CAIA (Centro di Atten-zione Integrale agli Adolescenti), dopo anni di impegno e lavoro, un’opera si realizzava, una bellissima opera, un centro di forma-zione professionale all’interno di una favela, dove sarà offerta ai ragazzi più svantaggiati un’opportunità di riscatto. Per molti di noi, che si erano impegnati nella realiz-zazione di quell’opera, una par-te di lavoro duro finiva, e quindi c’era in me, come sempre accade in queste occasioni, un misto di gioia e di tristezza. Le parole che Padre Aurelio ha pronunciato nel suo discorso hanno spazza-to qualsiasi ombra. Ricordo che disse che quell’inaugurazione non era che l’inizio della vera vita di quell’opera, che da quel momento avrebbe fatto da scu-do e stimolo per tanti bambini e ragazzi della favela con meno opportunità di noi e dei nostri figli. Quello era l’inizio del vero

lavoro, del nostro modesto con-tributo a costruire e credere in un mondo più giusto e miglio-re, parole semplici, ma non per questo retoriche, anzi.Oggi Padre Aurelio dopo 18 anni di Presidenza ha scelto di lasciare ad altri il compito di guidare Dokita, ma per me e tut-ti gli operatori di Dokita rimarrà sempre il nostro Presidente e la nostra guida, e sono sicuro che il segno e l’esempio che lui ha dato rimarrà indelebile.

Grazie di cuore Padre Aurelio a nome mio e di tutti gli operatori, volontari e sostenitori di Dokita.<

Un grazie di Cuore di Mario Grieco (direttore Dokita)

Mario Grieco e Padre Aurelio Mozzetta

dOKITA TAA/s: una REaLTà cOncRETa...

Cent’anni di presenza della co-munità di padre Monti nella terra trentina hanno generato un tessuto

di amici e di sostenitori e la costitu-zione di un’associazione di volonta-riato era in fondo il semplice atto di

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Il Trentino Alto Adige/Südtirol é una terra speciale, generosa, abitata da gente affiata-ta e solidale, da tempo sensibile al sociale e alla solidarietà internazionale. La CFIC dal 1912 presente sul territorio ne sa qualcosa. Non pochi dei suoi fratelli e missionari sono nati in questa terra. Anche “il Dokita” Clemente Maino era trentino.

istituzionalizzare un movimento già ben consolidato. Così è nata “Doki-ta Trentino-Alto Adige/Südtirol”,

Dokita Trentino AltoAdige/Südtirol Una realtà concreta radicata nel territorio

di Lisa Avi

Dokita - taa/s

...RadIcaTa nEL TERRITORIO

che unisce il nome di una realtà di volontaria-to ormai consolidata al nome plurilingue della Regione, vocata per sto-ria e tradizione civile alla convivenza e alla coope-razione, terra di emigra-zione e di straordinario slancio missionario.L’ Associazione si è costi-tuita nel settembre 2005 ed ha sede ad Arco, dove è presente una comunità di padre Monti. Piccoli grup-pi di volontari e simptiz-zanti sono disseminati nelle valli (Val di Non, Vallagarina, a Bronzo-lo, BZ e in Val di Sole).

La dimensione locale..La famiglia di “Dokita” ha voluto assumere una dimensione locale, per meglio interpretare la storia e l’anima di un territorio, senza per-dere l’attitudine a coordinarsi e a la-vorare con altri. Questa dimensione locale si esprime in una vasta attività di sensibilizzazione alla solidarietà e di educazione alla mondialità du-rante ogni evento che l’associazione ha organizzato o a cui ha partecipa-to: nei corsi creativi e negli stand or-ganizzati nelle piazze, durante fiere, mercatini, eventi culturali, sportivi e turistici svoltesi ad Arco e su tutte le località del territorio provinciale e regionale. L’associazione opera però

non solo nella Regione Trentino-Alto Adige ma anche in ambito in-ternazionale appoggiando le strut-ture e centri della CFIC nei paesi in via di sviluppo.

I progetti di coopera-zione internazionaleDokita TAA/S ha realizzato, a partire dalla sua fondazione, nu-merosi progetti di cooperazione in Africa, Asia e America Latina. Attualmente collabora a progetti

in Italia

(“PISTE” Progetto di In-ternazionalizzazione del-la Scuola Trentina e Euro-pea); e gestisce progetti internazionali in Albania (Donne e Salute); India (rafforzamento gelateria “sociale” a Bangalore); Repubblica Democratica del Congo (il centro agri-colo “Ferme de Vie” e la trasformazione da centro di salute in struttura ospedaliera di “Ngondo Maria” a Kinshasa/Makala); e Ca-merun (progetto Baka).Per quanto riguarda la cooperazio-ne internazionale Dokita TAA/S si avvale del supporto dell’associazio-ne madre con la quale trattiene un accordo di collaborazione. L’Asso-ciazione volontari Dokita coordina i rapporti fra Dokita TAA/S e i part-

ner locali, inoltre mette a disposi-zione cooperanti professionisti che collaborano nella fase progettuale e che monitorizzano i progetti appro-vati nei vari stadi di avanzamento. Inoltre Dokita TAA/S fa parte della rete di associazioni Trentino Solida-le onlus che unisce oltre 100 realtà del volontariato trentino.

La promozione del Sostegno a Distanza

Oltre alle attività di cooperazione decentrata, solitamente co-finan-ziata dalle Province Autonome di Trento e di Bolzano o dalla Regione Trentino Alto Adige, viene promos-so anche il “Sostegno a Distanza” la cui gestione è affidata ai missionari della CFIC e a Dokita di Roma.

Vengono realizzati interventi in alcu-ne scuole di Rovereto e Isera, nonché in altre scuole presenti sul territorio che portano ad un aumento del nu-mero di soci e simpatizzanti.

a sinistra: F. Ruggero Valentini con volontari Dokita e lo staff medico del reparto Odontoria-tria, finanziato da Dokita TAAS e la Provincia autonoma Trento

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Gian Pietro Bassani (a destra) con collaboratori nell’azien- da Ferme de Vie (Congo)

natale 2009: durante il mercatino di libri

dOKITA TAA/s: una REaLTà cOncRETa RadIcaTa nEL TERRITORIO

Piste che portano lontanoGrande successo riscontra il proget-to PISTE (Internazionalizzazione della Scuola Trentina ed Europea), che nasce nel 2006, e che presenta un’esperienza unica per gli studen-ti della classe IV dell’Istituto tecni-co per il Turismo Gardascuola. Nel 2007 intraprendono un viaggio di studio e soggiorno in India; nel 2008 un viaggio in Argentina e nel gen-naio 2009 un viaggio in Camerun. L’iniziativa realizzata in collabo-razione con la Congregazione dei Figli dell’Immacolata Concezione e Dokita TAA/S, ha visto partire il 8 aprile 2010 gli studenti della attuale classe IV per un viaggio in Messico e si sta ora organizzando un prossi-mo intervento in Corea. All’interno di questo progetto nel luglio 2008 insegnanti africani, indiani, argen-tini e italiani si sono incontrati ad Arco per frequentare un corso di ag-giornamento organizzato da ELEA. Il progetto presumibilmente si con-cluderà nel 2012 con l’arrivo in Italia degli studenti stranieri.

Un’altra importante iniziativa è sta-ta l’organizzazione della Giornata del volontariato in piazza “Abbia-mo tutti lo stesso cuore”, tenutasi a Riva del Garda il 13 giugno 2009 e

il 12 giugno 2010 in se-conda edizione. Sedici associazioni e realtà lo-cali del volontariato si sono messe insieme per concretizzare un’ini-ziativa di visibilità e di sensibilizzazione.

L’impegno dei singoli soci

I singoli soci poi sono attivi anche a livello personale: partecipano ad iniziative provin-ciali importanti come “Cene dell’altro mon-do”, “Fa’ la cosa giu-sta”, “sulle rotte del mondo”. Inoltre intrattengono rapporti diretti con i missionari della Congregazione dei padri Concezionisti attraverso l’in-vio di medicinali, vestiario, generi di prima necessità e anche attraver-so collaborazioni dirette svolte nei paesi destinatari delle azioni soli-dali.

Merita una segnalazione particolare l’attività didattica di Diego Zeni (ni-pote di fr. Clemente Maino) il nostro “Dokita”. Diego Zeni, mediante una forma particolare d’arte minore da

lui denominata “Pironart” (lavo-razione artistica delle forchette), promuove la cul-tura della solida-rietà attraverso il racconto dell’espe-rienza personale sua e dello zio e inoltre attiva una raccolta di fondi con l’operazione “Una forchetta per l’Africa”, che con-siste nella cessione di una forchetta divenuta porta-

chiavi, ciondolo o bracciale decora-to, in cambio di una piccola dona-zione da destinare a diversi progetti in Africa. Diego Zeni, in collabora-zione con Trentino solidale (si può visitare il sito Internet), ha proposto la sua attività anche in alcune scuole di Rovereto, non mancando di ri-marcare la cultura della mondialità e della solidarietà. Ha partecipato inoltre a laboratori estivi per ragazzi in Val Lagarina nel luglio 2010 e ha tenuto un laboratorio di “Pironart” in occasione dell’ultima edizione di “Educa” a Rovereto nel settembre 2010.

Egli partecipa inoltre a innumerevo-li eventi turistici, culturali, artistici, parrocchiali e sportivi nel Trentino – Alto Adige e zone limitrofe.

Diego è stato inoltre presente con una mostra delle sue sculture alla “Giornata Dokita 2010” e ha portato tutta l’attrezzatura per dare una di-mostrazione della sua “Pironart”. Diego ha lasciato come sempre l’in-tero ricavata della vendita delle sue sculture e della sua Pironart, più di 3.000 €, a Dokita. <

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Diego Zeni durante uno dei suoi “interventi di piazza”

Piste in Argentina: Ragazzi della Garda Scuola imparano dai loro “colleghi” argentini come preparare le famose “impanadas”.

HOndurAs: dOkITa apRE un uffIcIO a TEGucIGaLpa

Associazione Volontari Dokita, nello scorso ottobre, ha aper-to una nuova sede in Hondu-ras, secondo Paese più povero dell’America Latina.Nel 2011 inizieranno i primi pro-getti per poter dare un aiuto con-creto alle fasce di popolazione più bisognose.Le prime zone d’intervento sa-ranno le aree marginali della capitale Tegucigalpa, aree ca-ratterizzate da grande povertà, esclusione sociale e altamente soggette a disastri naturali come uragani o alluvioni. Le prime co-munità oggetto d’intervento sa-ranno Cataluña (nella foto si può notare la grande differenza fra la parte residenziale al lato destro e la baraccopoli Cataluña sulla sini-stra) la baraccopoli di Emanuel e Fuerza Unidas. Queste comunità, oltre ad essere soggette a proble-matiche ambientali post disastro, non dispongono di acqua potabi-le, reti fognarie e ambulatori. Infatti le principali tematiche che verranno affrontate riguarderan-no il campo sanitario e idrico, oltre la prevenzione per i disastri naturali.Si intraprenderanno attività di costruzione di ambulatori sani-tari e la rispettiva formazione di medici nei villaggi vicini alla grande discarica della capita-le; la costruzione di latrine nelle aree marginali più povere; la co-struzione di centri d’accoglienza post-disastro e la formazione di èquipe di pronto- intervento nelle aree più vulnerabili per i disastri naturali, oltre ad altri interventi utili a migliorare la condizione di vita delle persone più bisognose e dimenticate dalla società. <

Parte Davide Bonechi, cooperante Dokita, per l’Honduras e apre l’ufficio Dokita nella capitale Tegucigalpa

Davide Bonechi nell’ufficio Dokita a Tegucigalpa

sopra: bambina della baraccopoli di Emanuel; sotto: la baraccopoli di Emanuel

la baraccopoli di Cataluna

pag. 9

un aiuto per l’Honduras

Il progetto ha una durata triennale ed è stato promosso da Dokita alla DGCS (Direzione Generale della Cooperazione allo Sviluppo) al fine di favorire e promuovere l’in-tegrazione e la partecipazione di 5.350 persone con disabilità alla vita socio-economica e culturale della comunità. Dokita collabora con la Promhandicam-Association (controparte locale) supportando e potenziando i suoi 4 centri. Quest’anno è stato realizzato il cen-tro di formazione della Promhandi-cam-Association di Yaoundé, i la-boratori di fisioterapia e di sartoria del Foyer de l’Espérance di Sang-mélima, il refettorio con cucina e magazzino del Foyer Père Monti di Ebolowa e ci si sta preparando alla ristrutturazione delle sale di fisio-terapia e d’attesa del Foyer Arc-en-Ciel di Kribi. I fisioterapisti, gli ope-ratori socio-sanitari, gli insegnanti e i formatori professionali, che sono impiegati presso questi 4 centri, sono stati riqualificati nei mesi di marzo e aprile 2010, rispettivamente in tecni-ca della riabilitazione fisioterapica, in teoria e tecnica del servizio sociale ed in pedagogia e psicologia dell’handi-cap. Quest’anno, delle 5.350 persone con disabilità beneficiarie, 400 sono state assistite con cure fisioterapiche e 300 si sono integrate alla vita socio-economica e culturale della comunità di quartiere, creando assieme ai loro vicini di casa 30 gruppi di auto-aiuto. Concernente la formazione professionale, si sottolinea che i contabili di tali gruppi di auto-aiuto (62 in tutto) sono dei disa-bili che hanno ricevuto una formazione professionale presso il centro di formazione di Yaoundé. Una for-mazione professionale è stata data anche a 11 ragaz-zi. Infine, un percorso scolastico è stato assicurato a

Camerun180 bambini/e (82 a Ebolowa, 68 a Yaou-ndé e 30 a Sangmélima). Per il prossimo anno sono previste meno costruzioni da ristrutturare e gli interventi si concentre-ranno più sull’assistenza e la formazione delle persone con disabilità inserite nel progetto. <

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Disabilità in Camerun

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Gennaio 2011

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Il centro Ngondo Maria

Dokita TAA/S (Dokita Trentino-Alto Adige/Südtirol) continua con progetti co-finanziati dalla Provincia Auto-noma Trento a portare avanti la trasformazione del centro di salute “Ngondo Maria” in Centro Ospedaliero. Dopo il reparto maternità, inaugurato nel dicembre del 2008 e il primo lotto del blocco operatorio, è in fase di realizzazione il secondo lotto del medesimo progetto relativo alla costruzione e all’arredo e all’attrezzatura dei Reparti Oftalmologia e Fisioterapia. E’ stata presentata domanda di contributo finanziario alla Provincia autonoma di Trento nell’ottobre 2008. Con determinazione n. 39 di data 10 marzo 2009 la Provincia ha approvato le graduatorie di merito ed il progetto è stato ammesso al finanziamento. È stato questo una proroga di un anno per via dei ritardi durante la fase di costruzione. <

Congo Makala

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Febbraio 2011

Brasile Foz do Iguaçu

Il Caia - Un TeamvincenteNel terzo anno del proget-to co-finanziato MAE, dopo la fase costruttiva gli sforzi si sono concentrati sull’av-viamento di nuovi corsi e le attività formative e ludiche/sportive del CAIA. Il proget-to, approvato dal Ministero degli Affari Esteri, (è iniziato il 3 aprile 2008) prevedeva il rafforzamento del centro integrale CAIA che si oc-cupa degli adolescenti provenienti dalle favelas di Porto Meira (quar-tiere di Foz do Iguaçu) La prima fase del progetto prevedeva la co-struzione di una struttura in grado di offrire uno spazio adeguato alle attività del CAIA permettendo inol-tre di aumentare il numero (fino a 800 minori) degli iscritti al centro la cui espansibilità era fortemente con-dizionata dallo spazio inadeguato finora utilizzato (le aule della scuo-la materna Mae Maria). La struttura nuova è stata inaugurata nell’ottobre del 2009 e ha permesso di triplicare nei primi mesi del 2010 il numero degli iscritti (dai 200 in settembre del 2009 ai 600 adolescenti di oggi). Nel corso del 2010, grazie al progetto è stata rafforzata e au-mentata l’offerta dei corsi che spazia dalla for-

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mazione professionale di ragazzi/e e relativo sostegno per l’avvio al lavoro all’attività di doposcuola all organiz-zazione del tempo libero (sport, musi-ca, arte, ecc.), in un ambiente protetto e lontano dalla strada. <

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Marzo 2011

Dieci nuove Aule per i Baka

Il progetto di Dokita TAA/S “Sostegno alla sopravviven-za e all’autosviluppo della popolazione pigmea Baka in Camerun” co-finanziato dalla Provincia autonoma di Bolzano, iniziato nel 2009, si è sovrappo-sto all’omonimo progetto Doki-ta cofinanziato MAE conclusosi ufficialmente nel dicembre del 2009. L’azione consiste in una serie di interventi che si pro-pongono di migliorare le con-dizioni generali e ambientali di vita della popolazione pig-mea di etnia Baka e di avviare al processo di alfabetizzazio-ne i bambini in età prescola-re, coinvolgendo la popola-zione stessa. L’attività pratica consiste nella costruzione di dieci scuole rurali nei dieci accampamenti più popolati, rafforzando e ampliando le strutture esistenti del proget-to Baka Dokita. A partire da gennaio 2010 Dokita ha inol-tre avviato un progetto SAD che prevede l’adozione dei 23 villaggi per garantire una continuità progettuale anche dopo la fase di co-finanziamento. Sono stati presi anche accor-di con la ONG spagnola “ZYL “ che monitorerà nel prossimo futuro l’andamento del progetto BAKA. I soldi ricavati dal SAD saranno utilizzati per garantire gli stipendi e gli spostamenti de-gli insegnanti e del personale sanitario (benzina

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per le moto) e per il controllo e moni-toraggio del progetto finché le “CAR” non saranno in grado di gestire tutte le attività di loro competenza in comp-leta autonomia. <

CamerunBaka

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Aprile 2011

il Sostegno a Distanza

un Impegno importante

Dokita nel 2010 ha continuato le sue attività di Sostegno a Di-stanza (SAD) in Bolivia, Brasile, Camerun, Congo, Costa d’Avo-rio, Guinea Equatoriale, Filip-pine, India, Nigeria e Perù, so-stenendo circa 1700 minori con programmi finalizzati all’istru-zione e alla cura psicofisica.

Il SAD è una forma di solidarietà che permette a tanti, piccoli e gran-di, di ricevere istruzione, cibo e assistenza sanitaria, senza dover abbandonare il proprio Paese di origine.

Il SAD non è soltanto un aiuto economico, ma richiede anche un coinvolgimento attivo e responsa-bile da parte del Sostenitore; esso richiede un impegno morale e una continuità che acquista un dupli-ce valore: educa il sostenitore alla consapevolezza dei disagi e della povertà e garantisce al contempo la crescita dei bambini altrimen-ti condannati a ripetere il circolo vizioso della povertà e della igno-ranza. <

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Maggio 2011

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Progetto Ferme de Vie – Centro agricolo a Kinshasa (Repubblica Democratica del Congo): Proget-to presentato da Dokita TAA/S e co-finanziato dalla Provincia autonoma di Trento con un con-tributo di 80.000,00 euro. Il Cen-tro Agricolo ha come obiettivo il raggiungimento di una produzio-ne agricola in grado di coprire il fabbisogno interno con un margi-ne di ricavo previsto da investire nella formazione dei ragazzi che vi lavorano e un contributo per il sostentamento degli altri Centri collegati all’opera. Il Centro Agri-colo si pone, altresì, di diventare un centro comunitario di sviluppo attraverso l’appoggio dei contadi-ni che vivono nell’area circostante al fine di promuovere i loro redditi e migliorare le loro condizioni di vita. Il partner locale, legalmente rappresentato da P. Francesco Ca-valieri, è l’OSPEOR un’organiz-zazione che svolge le proprie at-tività di aiuto ai minori a rischio attraverso le sue opere sociali. In particolare gestisce, nella ca-pitale Kinshasa, tre strutture di assistenza sociale ed educative: il “Foyer Père Monti”, il “Centre

Frère Maino”, e il “Collège Frère Emmanuel Stablum” e una struttura sanitaria materno infantile: “Centre de Santé Ngondo Maria”. Inoltre l’OSPEOR fa parte della rete di strutture di accoglienza e di educativa di strada “Reejer” con la quale scambia risorse ed esperienze al fine di orientare ed ottimizzare gli interventi sul territorio. In agosto 2010 un volontario si è recato nella R. D. del Congo per collaborare e dare im-pulso al progetto. Rientrerà a fine novembre del 2010. <

Centro Agricolo in Congo

Ferme de vie

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Giugno 2011

Educare i Giovani al DialogoLe ONG CTM, Dokita e Cestas, in collabo-

razione con l’associazione libanese Ghassan Kanafani Cultural Foundation (GKCF) hanno realizzato un progetto congiunto di Educazio-

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ne allo Sviluppo dal titolo “Educare i giovani al dialogo tra popoli di culture e religioni diverse attraverso gli strumenti di comunicazione glo-bale”. Il progetto, che è stato realizzato nel corso

del 2009/2010 intendeva sensibilizzare ed educare i giovani studenti di dieci scuole secondarie di pri-mo grado italiane di Lecce, Roma, Bologna ed An-cona ad un dialogo di pace e fraternità tra popoli, culture e religioni diverse. In particolare il proget-to, tramite la produzione di materiali audio video e tramite la realizzazione di incontri presso ogni scuola coinvolta dal progetto, ha messo in contat-

to gli alunni delle scuole italiane con i loro coetanei provenienti da una scuola presso il campo profughi palestinese di Nahr el Bared situato a 13 km a nord di Tripoli in Libano.

Il progetto ha coinvolto 400 studenti italiani e 20 ragazzi palestinesi attra-verso un laboratorio teorico di prepa-razione ed approfondimento sui temi dell’immaginario, della comunicazione sociale e della comunicazione globale, un corso di formazione cinematogra-fica (che è stato tenuto anche in una classe palestinese in Libano), durante il quale gli studenti in Italia ed in Liba-no hanno realizzato dei cortometrag-gi per raccontare la loro quotidianità e metterla poi a confronto. Alla fine del 2009 gli alunni palestinesi hanno presentato durante un incontro il loro film nelle 8 scuole italiane coinvolte nell’azione. Il progetto si è concluso nel maggio del 2010 con la presen-tazione del film “Così lontano – così vicino” prodotto da un gruppo di ra-gazzi delle scuole medie Mazzini e Pavoni sotto la direzione di Riccardo Mazza. <

EAS Italia - Libano

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Luglio 2011

Il Programma promosso da Do-kita e cofinanziato dal Ministe-ro degli Affari Esteri italiano dal titolo “Prevenzione, cura e assistenza fisioterapica delle di-sabilità nelle aree centro e nord dell’Albania” si pone in continuità con le attività di prevenzione, cura fisioterapica e ricerca socio statisti-ca sulle disabilità, che Dokita e la Fondazione NSBC in stretta colla-borazione con le istituzioni albanesi, portano avanti da più di 10 anni nel Paese. Nel 2010, nell’ambito di que-sto progetto Dokita ha erogato nel Centro di Riabilitazione e Medicina dello Sport di Tirana 4.807 tratta-menti fisioterapici per circa 600 pa-zienti con diverse tipologie terapeu-tiche. Entro il 2010 saranno conclusi i lavori di ampliamento del CTRM che prevedono la realizzazione di un impianto di idrochinesiterapia. Una volta completato, l’impianto (primo nel paese), potrà garantire un nume-ro molto alto di trattamenti e sarà la risposta terapeutica più avanzata per la riabilitazione motoria. L’impianto è stato progettato in linea con gli attuali standard di qualità e sicurezza italia-ni. Il progetto ha previsto anche il po-tenziamento delle dotazioni tecniche dell’Osservatorio Nazionale sulle Di-sabilità, con l’acquisto e l’istallazione del software per la ricerca socio stati-stica SPSS e l’installazione di schede di rete per il collegamento dei computer all’interno della struttura. Il 29 aprile 2010 si è svolto il corso di formazione sulla classificazione internazionale ICF (modulo base) e dal 24 al 28 maggio il corso di formazione per la gestione del programma di informatica e ricerca socio-statistica. Sempre nel 2010 sono stati realizzati un Report statistico sulle disabilità dall’Osservatorio Nazionale Disabilità (in collabora-zione con il personale tecnico di Dokita) e 1 libretto informativo per la prevenzione sanitaria. <

Fisioterapia in Albania

Prevenzione, cura e assistenza fisioterapica delle disabilità

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Agosto 2011

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India - Bangalore Impresa Sociale: Gelateria a Bangalore

Nel 2008 è partito un progetto, pre-sentato da Dokita TAA/S e cofinan-ziato dalla Provincia Autonoma di Trento, denominato “Impresa socia-le (gelateria) a Bangalore” (India) che aveva lo scopo di avviare un’at-tività commerciale/sociale per produrre reddito destinato all’auto sostentamento (almeno parzia-le) delle attività umanitarie della CFIC in India, oltre che di favori-re la formazione professionale di alcuni ragazzi presenti nell’orfa-notrofio di Bangalore. Il progetto è nato a seguito della donazione dei macchinari e del banco frigo da parte di una gelateria-pizzeria di Cles. Nel corso dell’anno 2008 sono stati inviati i macchinari per la produzione del gelato e sono stati attivati alcuni importan-ti canali di collaborazione con imprese private, disponibili a fornire materiali, trovare finan-ziamenti e fare formazione. Un volontario, dopo aver frequen-tato un corso di formazione, si è recato in India tre mesi per avviare il progetto. La gelateria è stata inaugurata il 15 agosto del 2009. Nel febbraio del 2010 Dokita TAA/S ha presentato domanda di contributo alla

Provincia Autonoma di Trento per il potenziamento della gelateria. L’obiettivo specifico prevede di poten-

ziare l’attività commerciale esistente nel settore della produzione artigianale dei gelati, introducendo un up grade tecnologico atto a garantire miglior efficienza produttiva con l’acquisto di nuova attrezzatura (pastorizzatore/mantecatore), organizzare la for-

mazione nell’attività delle persone occupate attraverso l’invio di un esperto gelataio volontario, che è partito il 15 ottobre 2010, potenziare l’attività attraverso l’azione di marketing onde produrre maggiori utili reinvestibili nelle opere sociali della controparte locale. <

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Settembre 2011

PeruI.d.e.a.l.

È stato approvato a luglio del 2010 dal MAE il progetto DOKITA “Potenziamento IDEAL” per il Perù. Il progetto mira al potenziamento del Centro IDEAL (Institución de Desarrollo Educativo Alternativo Laboral), situato nel distretto di Santa Eulalia in Perù, contribuendo ad ampliarne il raggio d’azione e consolidarne le attività sociali, educative e di formazione professionale. Il Centro IDEAL, che fa parte

della rete ministeriale dei centri di formazione professionale CETPRO (Centro Educativo Técnico Productivo), offrirà opportunità educative/formative e di integrazio-ne sociale e lavorativa per gruppi vulnerabili quali ragazze madri sole, minori con ridotte opportunità e giovani a basso livello educativo, residenti nella zona oggetto dell’intervento. Inoltre il progetto prevede la realizzazione di attività di supporto diretto a carattere socio-educativo rivolto a famiglie, gruppi parentali o persone in difficoltà, e di informazione e sensibilizzazione sul territorio di riferimento. L’obiettivo generale è la riduzione della vulnerabi-lità sociale di soggetti provenienti dalle fasce di popolazione con scarse risorse e opportunità residenti nell’area di intervento. L’obiettivo specifi-co è di innalzare le opportunità educative, lavorative e di inclu-sione sociale di 4.600 soggetti a rischio (minori, ragazze madri, donne maltrattate e/o abban-donate, disoccupati) residenti nella provincia di Huarochiri, dipartimento di Lima (Perù). Le attività saranno implemen-tate presso il Centro IDEAL, per la componente formativa, e nelle comunità nei 22 villaggi della valle di Santa Eulalia, per ciò che attiene le attività di sup-porto socio- educativo e di sen-sibilizzazione. Il progetto sarà svolto in collaborazione con la controparte locale Congregaciòn Hijos de la Immaculada Conce-pciòn (in sigla CHIC). I benefi-ciari diretti del progetto saranno 4.600, beneficiaria indiretta del progetto sarà l’intera popolazio-ne della valle di Santa Eulalia, che potrà usufruire di una struttura polifunzionale dedicata all’edu-cazione, alla formazione e orien-tamento professionale e capace di svolgere azioni di supporto socio- educativo, potenziamento e integrazione so-cio-culturale nel-la comunità. <

Rafforzamento della “IDEAL”

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Ottobre 2011

Camerun BamendaÈ Stato approvato nel settembre del 2010 un progetto Caritas che prevede la realizzazione di un piccolo sistema di microcredito con fondo di rotazione per il soste-gno di giovani madri che vivono tramite il commercio informale, con lo scopo di permettere loro l’acquisto della merce all’ingrosso ad un costo minore, aumentan-do i profitti ricavati dalla vendita al dettaglio. Si tratta di uno stru-mento che stimola l’attività pro-duttiva e la dignità delle persone a cui viene data una possibilità di crescita che non viene regalata ma “prestata” e si abbandona in que-sto senso la logica del puro dono che crea pericolosi meccanismi di dipendenza. La realizzazione del fondo di rotazione ha l’obiettivo di dare sostenibilità all’iniziativa e una continua e duratura operatività. Il microcredito previsto è di 200 € complessivi per ogni giovane madre. Il progetto prevede pri-ma dell’erogazione del micro-credito una selezione accurata delle giovani madri, in cui sa-ranno tenute in considerazione fattori come la situazione socio-familiare, ecc. e un corso di ge-stione microimprenditoriale in cui saranno trasferite adeguate informazioni e conoscenze per la conduzione del credito. <

Mini Credito a 20 Mamme di Bamenda

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Novembre 2011

HondurasDokita ha aperto ad ottobre del 2010 una nuova sede in Hondu-ras, il secondo paese più povero dell’America Latina con oltre il 75% della popolazione che vive al di sotto della soglia di povertà. La forte instabilità politica, dimo-strata dal colpo di stato verificatosi a giugno del 2009, e la dilagante corru-zione della cosa pubblica, rendono difficile la realizzazione di riforme socio-economiche necessarie per fronteggiare i gravi problema sociali che affliggono la sua popolazione. La crisi strutturale del paese, con-giunta con la crisi economica, ali-mentare e l’alta esclusione sociale é peggiorata in seguito al colpo di stato, provocando un forte aumen-to della povertà, della delinquen-za e del narcotraffico. A tutto ciò si aggiunge la forte vulnerabilità cronica del paese di fronte ai disa-stri naturali che si ripetono ciclica-mente ogni anno con l’inizio della stagione delle piogge. L’Honduras, secondo studi delle Nazioni Unite, é considerato il secondo paese più vulnerabile al mondo per disastri naturali.Le componenti che incidono su tale situazione di vulnerabilità cronica in Honduras si riferiscono agli alti livelli di povertà, alla variabilità di

condizioni climatiche che influenzano le coltivazioni e quindi la sicurezza alimentare, al permanere di sacche epidemiche localizzate in diverse zone del paese, all’acqua contaminata che provoca infezioni quali dengue e mononucleosi o casi di leptospirosi nelle fasce più povere. Per queste ragioni, Dokita, da sempre, lotta per cercare di migliorare le condizioni delle persone meno fortunate nel mondo, dal 2011 inizierà diverse attività di emergenza nella capitale Tegucigalpa. Le principali azioni, in favore della popolazione colpita da disastri, riguarderanno la riabilitazione di centri di salute, riabilitazione di centri di accoglienza post-disastro, opere di mitigazione e bio-ingegneria, formazione di èquipe di pronto intervento oltre la distribuzione di medicinali e materiale d’emergenza per cercare di contrastare il dilagare di epidemie e sofferenze nelle zone più marginali e dimenticate della capitale. <

Dokita approda in Honduras

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Dicembre 2011

dOKITA IndIA: uLTImE nOTIzIE da BanGaLORE

L’idea di questo progetto nasce circa tre anni fa quando il proprietario di una pizzeria/gelateria di Cles (TN) chiude la parte della gelateria e re-gala tutte le macchine per produrre gelato e le vetrine per la sua esposi-zione a fr. Ruggero, un suo amico.Fr. Ruggero propone a P. James, responsabile della CFIC India, di aprire una gelateria a Bangalore nel sud del Paese e dopo attente valuta-zioni il progetto parte.Lo scopo di questa attività è quello di produrre dei redditi da utilizzare per la gestione di un orfanotrofio che ospita oggi 30 ragazzi dai 6 ai 15 anni; qui con due euro al giorno si può garantire loro, educazione scolastica, vitto, alloggio ed assi-stenza sanitaria. La cosa bella del progetto è proprio quella di mettere

delle strutture sociali in condizioni di autofinanziarsi senza dipendere solo ed esclusivamente da offerte e aiuti di vario genere. Insomma in-vece che dargli il pesce li aiutiamo ad imparare a pescare.

Per quello che mi riguarda erano anni che pensavo al fatto di aiuta-re qualcuno e fare un’esperienza di volontariato, ne sentivo veramente il bisogno e appena sono venuto a conoscenza di questo progetto che riguardava il mio ambito lavorativo ho deciso di mettermi a disposizio-ne. Sono arrivato a Bangalore il 19 ottobre e ho trovato una situazione in fase di stallo, diciamo cosi.Con mia grande sorpresa ho trova-to un laboratorio tenuto veramente bene, pulito e nonostante tutto fun-

zionale. Dopo aver fatto il gelato, per la prima volta mi sono accorto che il mantecatore (macchina per fare il gelato) funzionava troppo lentamente e allora con l’aiuto via internet dall’ Italia del mio amico Mauro, tecnico del settore, sono ri-uscito con qualche difficoltà a ren-derla veramente efficiente. Ora il laboratorio è in grado di garantire la piccola produzione di gelato ne-cessaria per l’attuale punto vendita in tempi ragionevoli.Fino ad ora il progetto non ha por-tato grossi risultati, nel senso che a conti fatti il bilancio è in pari.Detto questo, sono convinto che questo progetto abbia delle poten-zialità enormi ed è per questo che mi sono adoperato per trovare solu-zioni per rilanciarlo.

di Daniel Garofalo, volontario Dokita in India. Foto di Nishant Ratnakar

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Le ultime notizie da Bangalore

Lettera

Daniel con alcuni dei bambini del centro Snehasadan davanti la loro casa (Foto di Nishant Ratnakar)

ImpRESa SOcIaLE In IndIa – GELaTERIa a BanGaLORE

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Inizialmente non sono state fatte delle scelte ottimali sulla location e sull’allestimento del punto vendita, questo è il problema fondamentale che ha portato al rallentamento del progetto.Ora è stata individuata una zona di grande passaggio di gente per l’apertura di un nuovo punto ven-dita, in collaborazione con dei ra-gazzi che vogliono aprire una pa-sticceria di un certo livello, cosa che dovrebbe garantire a mio avviso un discreto successo.Per questo punto vendita è stato necessario ordinare una vetrina per l’esposizione del gelato che dovreb-be arrivare in una quindicina di giorni e permettere poi l’apertura.Nel frattempo è stato costruito un nuovo edificio dove abbiamo spo-stato il laboratorio e in un locale adiacente verrà aperto il giorno sa-bato 27 un secondo punto vendita solo d’asporto.Questo punto vendita non è in una zona eccellente ma è situato accan-to a una scuola che ospiterà a breve 350-400 ragazze e nei dintorni stan-no edificando in maniera importan-te, cosa che a breve-medio termine potrebbe portare dei risultati, con-siderando anche il fatto che qui non c’è da pagare nessun tipo di affitto e che la vetrina per l’esposizione del gelato è stata regalata dall’Italia, è un po’ datata ma per questo nego-zio può andare bene.Si era pensato di chiudere il vecchio punto vendita, ma nel frattempo i ragazzi con cui condivideremo la

zione, viene garantita loro una casa, un letto, educazione e assistenza medica (tutte cose scontate da noi, ma qui un lusso per molti) e anche un percorso formativo che li porterà all’inserimento nel mondo del lavo-ro, salvandoli da un futuro incerto. Per quanto mi riguarda, ho il terrore del momento in cui me ne andrò di qui. Mi sono affezionato moltissimo a loro, mi regalano emozioni forti. Già iniziano a chiedermi quando penso di tornare in Italia, sperano che io rimanga, mi chiedono di por-tarli con me. Tutto ciò basta a capire quanto ogni minuto sia speso bene, nonostante le difficoltà derivanti dalla lingua, tempi e modi di pen-sare diversi e la lontananza delle persone care mi accorgo che tutto è più che ripagato.

Certo che se fosse facile lo farebbero tutti, perciò mi rendo conto di fare qualche cosa di importante per gli altri ma soprattutto per me.Come ripeto all’infinito questo me-stiere mi piace perché il gelato re-gala un sorriso, in questo casa ne regala almeno trenta e col successo del progetto potrebbero diventare sempre più! Da Bangalore, con affetto

Daniel

location del nuovo negozio hanno dimostrato interesse nel rinnovarlo offrendoci di lasciare li la vetrina del gelato. In pratica loro provve-dono alla ristrutturazione e poi noi paghiamo una parte dell’affitto e delle spese di gestione. Questo ci consente di continuare e aumentare la vendita di gelato in un locale mi-gliore e con delle spese inferiori.Per garantire la produzione di ge-lato per i tre punti vendita è stato necessario ordinare un nuovo man-tecatore che arriverà tra circa 5 set-timane. Quest’ultimo, a mio avviso, è fondamentale, sia per la quantità di gelato che si spera di dover pro-durre, sia perché, in caso di rottura dell’attuale macchinario, si blocche-rebbe la produzione e questo porte-rebbe all’inevitabile chiusura dei punti vendita.Nonostante le difficoltà incontrate la situazione sembra si sia conclusa in modo positivo.Bisogna sicuramente ringraziare ol-tre a Dokita e tutte le persone che hanno collaborato, anche la ditta MEC3 e la Provincia di Trento che stanno contribuendo in maniera de-cisivo alla realizzazione di questo progetto.

Il progetto è stato affidato ad An-son, un ragazzo giovane ma con molte idee, uscito di recente da una scuola di marketing, cui auguriamo di mettere in pratica molti dei suoi progetti ,con grande soddisfazione per lui , e di tutti coloro che con lui collaborano con entusiasmo.

In laboratorio abbiamo Anish, altrettanto gio-vane, a cui ho cercato di trasmettere, nel breve periodo trascorso, tutta la passione e l’amore che ho per questo mestiere; anche se ovviamente in 5 settimane non si fanno i miracoli.Per quanto riguarda i bambini, cosa dire, è bel-lissimo stare con loro.Sono seguiti con atten-

Daniel ed Anson (Foto di Nishant Ratnakar)