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touring | viaggi e tempo libero 28 I l Sea Cloud scorre lento fuori dal porto del Pireo cullato dal sole che cala all’orizzonte. I passeggeri fan- no cin cin sul ponte principale, il Ponte Lido, con un calice di champagne; la canzone «Sailing» di Rod Stewart non è mai stata tanto azzeccata come in questo momento. Pireo, Corfù, Siracusa o Cata- nia: l’elegante Sea Cloud è il magnete in ogni porto. Da fuori gli sguardi ammire- voli dei passanti accarezzano il più bel veliero del mondo. Da dentro i passegge- ri trotterellano gonfi di orgoglio lungo le strette passerelle di legno e incontrano anche sguardi invidiosi. Qui la nave è la star. Quando il vento sbuffa, il capitano rus- so Vladimir Pushkarev, se possibile, in- nalza le vele. A questo punto allora per i marinai sotto i comandi di Martin Paca- tang è arrivato il momento di rimboccarsi le maniche da poppa a prua. I ragazzi e le Veleggiare in altre sfere vaggiamente al ritmo del vento e alcune bottiglie rotolano sul pavimento in teak. Alcuni passeggeri, che non hanno fatto in tempo a rientrare in cabina, aspettano rannicchiati dietro il bancone del bar. Il Sea Cloud, il veliero da crociera a cin- que stelle, scricchiola e sbuffa. Vento e onde dimostrano la loro indomabile for- za. Il capitano Vladimir Pushkarev e il suo equipaggio di persone effettuano una super prestazione nel tenere sotto controllo per quanto possibile il Sea Cloud. Il maltempo è la miglior prova per dimostrare che l’orgoglioso veliero a quattro alberi è assolutamente atto a te- nere il mare: le sue vele non sono decora- tive e non vengono issate soltanto per un paio di minuti per finire in un album di fotografie. Nessuno dei passeggeri desi- dera una tempesta così potente, ma non appena il pericolo è scampato, l’atmosfe- ra si scioglie in risate eccitate tra le perso- Sea Cloud | Il maestoso veliero non suscita solo nostalgia, ma soddisfa pure tutte le aspettative della partenza. Chi sale a bordo dell’elegante quattro alberi, vive un capitolo di storia della vela. Reportage: Christian Bützberger ragazze – infatti vi sono anche due giova- ni donne che prestano servizio in qualità di cadette – lavorano duramente gomito a gomito nel vero senso della parola, per agganciare con il moschettone alla fune le vele con una superficie totale di metri quadrati. E sono anche alte, l’albero maestro si erge dal pontile verso il cielo per , metri… A prova di tempesta Nuvole nere incombono minacciose nel cielo. Il vento tempestoso ci raggiunge velocemente e con forza sorprendendoci in questo tardo pomeriggio. Soffiando a – km/h, nel linguaggio dei marinai si parla di tempesta di vento. Un vento urlante che sferza la superficie del mare tra la Grecia e la Sicilia a km/h. I mari- nai si danno da fare come dei matti, ma non ce la fanno a ritirare le vele. Anche il tetto di stoffa sul Lido Bar svolazza sel- Il Sea Cloud a vele spiegate. L’albero maestro si erge verso il cielo per 54,20 metri, più in alto di alcuni campanili in Svizzera.

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Page 1: Reportage: Christian Bützberger Veleggiare in ... - Sea Cloud · Sea Cloud Cruises –. Da Hussar II a Sea Cloud Chi sale per la prima volta sul Sea Cloud vuole per forza sapere

touring | viaggi e tempo liberon.15 | 5 settembre 2013

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Il Sea Cloud scorre lento fuori dalporto del Pireo cullato dal sole checala all’orizzonte. I passeggeri fan-no cin cin sul ponte principale, il

Ponte Lido, con un calice di champagne;la canzone «Sailing» di Rod Stewart non èmai stata tanto azzeccata come in questomomento. Pireo, Corfù, Siracusa o Cata-nia: l’elegante Sea Cloud è il magnete inogni porto. Da fuori gli sguardi ammire-voli dei passanti accarezzano il più belveliero del mondo. Da dentro i passegge-ri trotterellano gonfi di orgoglio lungo lestrette passerelle di legno e incontranoanche sguardi invidiosi. Qui la nave è lastar.

Quando il vento sbuffa, il capitano rus-so Vladimir Pushkarev, se possibile, in-nalza le vele. A questo punto allora per imarinai sotto i comandi di Martin Paca-tang è arrivato il momento di rimboccarsile maniche da poppa a prua. I ragazzi e le

Veleggiare in altre sferevaggiamente al ritmo del vento e alcunebottiglie rotolano sul pavimento in teak.Alcuni passeggeri, che non hanno fatto intempo a rientrare in cabina, aspettanorannicchiati dietro il bancone del bar.

Il Sea Cloud, il veliero da crociera a cin-que stelle, scricchiola e sbuffa. Vento eonde dimostrano la loro indomabile for-za. Il capitano Vladimir Pushkarev e ilsuo equipaggio di 60 persone effettuanouna super prestazione nel tenere sottocontrollo per quanto possibile il SeaCloud. Il maltempo è la miglior prova perdimostrare che l’orgoglioso veliero aquattro alberi è assolutamente atto a te-nere il mare: le sue vele non sono decora-tive e non vengono issate soltanto per unpaio di minuti per finire in un album difotografie. Nessuno dei passeggeri desi-dera una tempesta così potente, ma nonappena il pericolo è scampato, l’atmosfe-ra si scioglie in risate eccitate tra le perso-

Sea Cloud | Il maestoso veliero non suscita solo nostalgia, ma soddisfa pure tutte le aspettative della partenza. Chi sale a bordo dell’elegante quattro alberi, vive un capitolo di storia della vela. Reportage: Christian Bützberger

ragazze – infatti vi sono anche due giova-ni donne che prestano servizio in qualitàdi cadette – lavorano duramente gomitoa gomito nel vero senso della parola, peragganciare con il moschettone alla funele 30 vele con una superficie totale di3000 metri quadrati. E sono anche alte,l’albero maestro si erge dal pontile versoil cielo per 54,20 metri…

A prova di tempestaNuvole nere incombono minacciose nelcielo. Il vento tempestoso ci raggiungevelocemente e con forza sorprendendociin questo tardo pomeriggio. Soffiando a103–117 km/h, nel linguaggio dei marinaisi parla di tempesta di vento. Un ventourlante che sferza la superficie del maretra la Grecia e la Sicilia a 112 km/h. I mari-nai si danno da fare come dei matti, manon ce la fanno a ritirare le vele. Anche iltetto di stoffa sul Lido Bar svolazza sel-

Il Sea Cloud a vele spiegate. L’albero maestro si erge verso il cielo per 54,20 metri, più in alto di alcuni campanili in Svizzera.

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ne a bordo che è ormai diventato ungruppo di amici!

Un lusso discreto I passeggeri che prenotano un viaggio suquesto orgoglioso veliero, non desidera-no una crociera mondana, bensì anelanola nostalgia del vento e del mare e voglio-no essere in sintonia con gli elementi del-la natura. Tutto ciò però in un ambientedi classe. Lo dimostrano le dieci «cabineoriginali», che la costruttrice della nave(cfr. a lato e la pagina successiva) ha alle-stito personalmente e che possono esse-re visitate da tutti i passeggeri durante«la serata delle porte aperte». Comodiniin mogano, lampadari scintillanti, pezzirari di antiquariato. Ma non vi preoccu-pate, anche nelle restanti 22 cabine sipuò soggiornare in modo confortevole.

In armonia con la naturaUn viaggio a vela sul Sea Cloud non è as-solutamente paragonabile a una crocierasu una nave moderna. Ad esempio sulSea Cloud non ci sono gli spettacoli d’in-trattenimento, in compenso si possonointrattenere interessanti chiacchieratedavanti ad un drink sul bar del ponte. E quando il capitano Pushkarev ferma lanave e cala l’ancora perché il mare è cal-mo, i 36 passeggeri del Sea Cloud si pos-sono godere un divertimento tutto spe-ciale: nuotare in mare aperto!

A mantenere un’atmosfera sempre ri-lassante a bordo ci pensano il managerd’hotel Simon Kwinta e lo chef di cucinaUwe Poehlmann. Originario di Varsavia,Kwinta lavora ormai da tre decenni sulSea Cloud e lo conosce ancora meglio del-le sue tasche. Prima di essere manager,Kwinta arruolava il personale per la SeaCloud per conto di un’agenzia navale. Equando un giorno non riuscivano a tro-vare il barista, ha semplicemente scrittoil suo nome sulla lista. «La migliore deci-sione della mia vita», ha affermato il lupodi mare con un sorriso beffardo.

La zuppa di pesce o le cappesante sonoprelibate, però il mattatore del buffet dimezzogiorno è senza ombra di dubbio ilpesce spada appena pescato. Lo chef te-desco Uwe Poehlmann dirige una squa-dra di cucina di sole sei persone che ognigiorno preparano qualcosa di gustoso daservire in tavola. Poehlmann adora il suolavoro «perché possiamo cucinare tuttociò che vogliamo, nessuno ci propone deimenù», afferma facendo l’occhiolino…�

Questo reportage è stato sponsorizzato daSea Cloud Cruises – www.seacloud.de.

Da Hussar II a Sea CloudChi sale per la prima volta sul SeaCloud vuole per forza sapere qual-cosa di più sull’orgogliosa nave avela con quattro alberi. A questo fine c’è Constantin Elfe, che è in grado di raccontare tutto sul SeaCloud. Anche che il veliero vennecostruito su incarico dell’agente diborsa di successo di New York Ed-ward Francis Hutton quale regalo dimatrimonio per la moglie MarjorieMerriweather Post con il nome diHussar II nel cantiere navale Ger-mania a Kiel e nel 1931 venne vara-to. Hutton lo chiamò Hussar II per-ché già possedeva un proprio yachtdi lusso dal nome di Hussar. Comequest’ultimo, la poppa di Hussar IIvenne dipinta di nero.

Lady Marjorie volle arredare que-sta casa sul mare con tutto il lussopossibile e immaginabile secondo il proprio gusto. Affinché potessecontribuire alla sua creazione, affittò un capannone a Brooklyn.Vasche da bagno in marmo in gran-dezza originale e rubinetteria in oromassiccio vennero installate primalì e poi sulla nave. L’Hussar II è statoil più lussuoso di tutti gli yacht pri-vati del suo tempo. Il veliero si chia-ma Sea Cloud dall’agosto 1935. Ilgiorno del divorzio, Lady Marjorieribattezzò la nave e fece dipingeredi bianco anche la poppa. Oggi lanave viene gestita da Sea CloudCruises ad Amburgo per crociere in mare. Una bella soluzione datoche poter viaggiare per una volta su questo veliero da sogno è giàun’esperienza indimenticabile. Bü

Le funi vengonoallineate in modoimpeccabile.

Il manager d’hotelSimon Kwinta verifica i dettagli.

Con passo sicuro i marinai si arrampicano sui quattro alberi della nave.

Tenere a bada levele è un lavoroduro per i marinai.La maggior parteè originaria delleFilippine e lavoragià da molti annisul Sea Cloud.

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In mare conta unabuona attrezzaturaChi ha in programma una traversatain barca a vela, deve assolutamenteattrezzarsi con un equipaggiamentoadatto al mare aperto. Nella maggiorparte dei casi, l’equipaggiamentospeciale può essere noleggiato opreso in prestito dall’operatore o sitrova già a bordo; informarsi primadella partenza. Oltre agli articolipersonali come vestiti per la «liberauscita» in porto, articoli per la toilet-te, medicinali (soprattutto contro il mal di mare), protezione solare,necessario per fare il bagno, non sideve dimenticare biancheria intimatermica con calze di lana e un saccoa pelo caldo. L’abbigliamento perfare della vela consiste in pantaloni egiacca comodi, resistenti all’acqua eal vento e traspiranti. In più sononecessari stivali da indossare sullanave. L’equipaggiamento di sicurez-za si trova generalmente a bordo. fm

Sul Sea Cloud veleggiano i marinaiSul Sea Cloud si veleggia ancora «amano», scrive la compagnia maritti-ma nel suo catalogo. Ma niente paura, questo lavoro lo compiono imarinai imbarcati sul veliero lungo109,5 metri e largo 14,94, con quat-tro alberi maestri che superano i 50metri d’altezza, 30 vele per oltre3000 mq di superficie e un pescag-gio di 5,13 metri. Nelle sue 32 cabineesterne pernottano al massimo 64passeggeri. Il Sea Cloud veleggia intutti i mari del mondo. A bordo c’èanche un medico. Nel ristorante sipuò scegliere liberamente il tavolo.Nella lounge è integrato un angoloper lavorare con il laptop, unicaconcessione tecnologica ai passegge-ri. Nelle cabine, infatti, non ci sonotelevisori. Le traversate sul SeaCloud possono essere prenotatenell’agenzia specializzata MCCMMaster Cruises di Zurigo; tel. 044 2113000, www.mccm.ch. Bü

L’ABC della vela

Il gergo della vela | Chi vuole diventare membro di un teamsu una barca a vela, deve conoscere i termini più importanti.

scafopoppa prua

fiocco

drizza del fiocco

albero

sartia

vela maestra

boma

timone

deriva

grandescotta

scotta fiocco

strallo

Per i principianti della vela gli ordini e il vocabolarioutilizzato a bordo suonano incomprensibili. Faccia-mo allora un po’ di luce su questo linguaggio conuna lista dei termini principali e il loro significato.

Albero: asta verticale. Amantiglio: cavo che sostiene i pennoni e li mantiene orizzontali.Armare: fornire l’imbarcazione di tutto ciò cheoccorre per navigare.Boma: antenna sull’albero di poppa che serve atendere la vela di randa.Bompresso: albero che sporge dalla prua al qualesi fissano i fiocchi. Cambusa: locale per le vivande.Carena: la parte immersa nell’acqua.Cazzare: tendere la scotta o le cime.Doppiare: superare un capo, un promontorio ouna boa.Draglie: cavi che sostengono le vele.Dritta: è il fianco destro dell’imbarcazione dapoppa verso prua.Fiocco: vela triangolare posta tra l’albero di trinchetto e il bompresso.Gavone: spazio per contenere le dota-zioni di bordo o gli effetti personali.

Lascare: allentare scotta o cime per correggere la posizione delle vele.Orzare:manovrare la prua per avvicinarla alla direzione del vento.Poggiare:manovrare la prua per allontanarla dal vento.Poppa: parte posteriore della barca.Randa: la vela più grossa. Sartia: cavo di sostegno degli alberi.Scotta: cavo di manovra collegato all’angolo della vela per tenerla distesa. Skipper: il «capo» della barca. Strambare: far passare il boma da un lato all’altrocon il vento in poppa. Strozzare: arrestare lo scorrimento di una cima o di una catena. Terzarolo: parte della vela che può venire ripiegata mediante piccole funi.Trinchetto: il primo albero da prua.Virare: cambiare direzione.Verricello: piccolo argano che consente di

regolare la tensione delle cime.Zavorra: i pesi imbarcati che

deter minano la stabilità dell’imbarcazione e ne possono

correggere l’assetto. fm

anemo-metro

grandedrizza