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Promuovere la propria attività professionale con i nuovi strumenti del Web Conoscere e saper coltivare Personal Branding, Social Network, Search Engine Marketing Senigallia, Mercoledì 2 Marzo 2016 ore 20.30

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Social Media


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Promuovere la propria attività

professionale

con i nuovi strumenti del Web

Conoscere e saper coltivare

Personal Branding, Social Network,

Search Engine Marketing

Senigallia, Mercoledì 2 Marzo 2016 ore 20.30

Anna FataCoach, Psychologist, Social Media Specialist,

Web Editor Mywebidentity

Alfredo SanfilippoAnalista software, Capoprogetto Iride Progetti

Elena ViezzoliAD Aethra.net

Si ringrazia

Mywebidentity

BCC Corinaldo

Introduzione

Oggi, se non sei nel Web, non esisti. Oggi, se non sei nelle prime tre posizioni di Google,

non esisti.Cosa significa esserci nel web?

Come posizionarsi efficacemente, in modo naturale sui motori di ricerca?Come promuovere la propria attività, il proprio brand, i prodotti e servizi

in modo accattivante e remunerativo?

La ricerca del lavoro oggi

diventa sempre più “Social recruiting”

Il 64% dei candidati usa Facebook+Linkedin per contattare le aziende

L’80% è alla ricerca del primo impiegoIl 75% ha già un lavoro

Le età più attive sono sotto i 33 anni (38,5%) e 34-49 (35,2%)

Principalmente viene contattato chi ha un master o un dottorato (86%)

Dati Adecco 2015

Cosa si fa sui social

• Ricerca annunci di lavoro (69,4%)

• Ricerca pagine social delle aziende (53,6%)

• Cura del personal branding (46,9%)

• Coltivazioni delle relazioni umane e professionali (53,4%)

Dati Adecco 2015

Come si comportano le aziende

La percentuale di aziende che effettua il “social recruiting” è in crescita (44,8%-54,2%)

Il 25,5% delle aziende ha escluso i candidati che hanno pubblicato contenuti non consoni

nei loro profili social, LinkedIn, Facebook in primis

Dati Adecco 2015

L’evoluzione di Internet

Internet: da “mezzo di comunicazione”

a “mezzo di conversazione” di massa

Quantità di

dati

+

-Livello di engagement- +

World Wide Web

Social Web

Live Web 3.0

1.0

2.0

Web: Passato, Presente, Futuro

Divisione dei compiti producer e consumer Integrazione producer e consumerMonologo verticale Dialogo orizzontalePubblicazione InterazioneStaticità testi/immagini Multimedialità, dinamicitàUno a molti Molti a moltiPubblicazione CondivisioneReady only content User generated content

Ricerca semanticaIntelligenza artificialeSpazi da vivere real timeEngagement esperienziale

“Il vero capitale sei tu, con tutto quello che ti rende speciale ora.

Smettila di farti del male facendo un lavoro che non ti piace.

Una crisi è una cosa fantastica:

anche il palazzo dove stiamo ora, domani potrebbe non esistere più.

Pensa a quante nuove opportunità!”

Gary Vaynerchuk

Autore del video-blog “Wine Library TV”

“La mia reputazione e la mia credibilità

dipendono da quanto efficacemente

riesco a comunicare la mia competenza

e a distinguermi dagli altri,

determinando così la qualità

del mio lavoro futuro”

Tom Peters

“The Brand Called You”, 1997

Personal Branding: Una definizione

Il Personal Branding

È l’arte di costruire il proprio brand,

la propria marca personale,

che rappresenta ciò che le persone affermano,

pensano, provano di noi, dei nostri prodotti e servizi,

nei vari contesti della vita professionale e non

Con cosa ha a che fare

Il Personal Branding ha a che fare con:

Competenze: punti di forza, unicità

Visibilità: farsi notare, emergere

Networking & on e offline reputazione

Coerenza: in tutti gli ambiti di vita

Umanità: calore, coinvolgimento, identificazione, autenticità

Cosa NON è Personal Branding

Personal Branding NON è:

• Autocelebrazione, sponsorizzazione dei propri prodotti/servizi

• Non è cosa limitata solo alle star

• Non è una perdita di tempo

• Non è un’azione casuale, una tantum

• Non è limitata solo al contesto professionale

• Non si limita esclusivamente ad alcuni contesti, luoghi, attività

• Non è cosa che si coltiva nell’isolamento del proprio studio/azienda

• Non è delegabile ad altri

• Non ammette l’anonimato

Come fare?

Valorizzare, sapere, saper fare, saper essere

Rendersi utili agli altri, cosa posso offrire?

Coltivare le relazioni in modo gratuito e disinteressato

Creare contesti di divulgazione dei propri talenti on e off line

Emozionare, coinvolgere, stimolare la partecipazione

Essere creativi, innovativi, audaci

I risultati

Lavorare sul proprio personal branding

richiede tempo, energia, passione,

a volte anche soldi.

I risultati si manifestano nel tempo

sotto forma di aumento della propria

“digital influence”,

aumento del capitale sociale

e delle opportunità che ne possono derivare

“Tu non sei tu, ma sei quello che Google mostra di te”

Luigi Centenaro

“Un brand è molto più di un nome o di un logo:

è una promessa e un contratto

con ogni cliente con il quale hai a che fare”

Richard Branson

Fondatore Virgin

Come coltivare il personal branding

• Definire gli obiettivi

• Approntare una strategia

• Realizzare la strategia

• Monitorare i risultati in itinere e alla fine

Cosa fare

• Offrire contenuti di qualità, aggiornati, autorevoli, pertinenti alla propria professionalità

• Coltivare le relazioni, umane e professionali in modo gratuito, disponibile, disinteressato

• Essere informato, aggiornato, presente “real time”• Coltivare la propria immagine a 360°, nei contenuti testuali, nella

grafica, nella fotografia, nei video• Costruire una presenza costante, coerente, in tutte le sue manifes

tazioni (sito, social, forum, blog, gruppi, social media, social network, eventi)

• Essere attenti alla comunicazione verbale e non verbale • Essere se stessi, unici, originali, ma rispettosi del prossimo e dei c

ontesti

Cosa NON fare

• 1. Credere di non avere bisogno di coltivare il proprio personal branding

• 2. Credere che sia qualcosa che riguarda solo la sfera professionale

• 3. Veicolare una rappresentazione distorta di sé

• 4. Considerare il personal branding qualcosa che riguarda solo se stessi

• 5. Costruire un brand in cui non si crede

• 6. Trascurare gli elementi personali nel proprio brand

• 7. Dimenticare la componente social del brand

• 8. Essere discontinui nel seguire il proprio brand

• 9. Essere eccessivamente auto promozionali

• 10. Non mettersi nei panni di chi osserva

La prima impressione

“La prima impressione è quella che conta”

Si forma in modo subconscio,

in pochi millisecondi

ed è quasi impossibile cambiarla

“Il simile attira il simile”

Tutti siamo attratti e abbiamo predilezione,

in primis, per ciò che ci piace

Come funziona

La prima impressione si basa su alcuni meccanismi psicologici

• “Effetto priming”: ciò che ci colpisce sono gli elementi che per primi

giungono alla nostra attenzione, è un meccanismo funzionale alla

sopravvivenza

• Pigrizia cerebrale: il cervello ragiona per “euristiche”, scorciatoie cere-

brali basate su esperienze passate che, però, non sempre sono in gradodi fronteggiare il nuovo

• Velocità e forza delle prime impressioni in 100 msecondi si formano

le prime impressioni, in genere a partire dal volto e difficilmente cambiano, anche con esposizioni più lunghe

Come suscitare un’ottima impressione nel Web

• Metterci la faccia: pubblicare una foto luminosa, in primo piano, senza occhiali

da sole, recente, professionale

• Bio: essere sentitici, diretti, esaustivi, chiari, veritieri

• Linguaggio: dovrebbe essere semplice, chiaro, comprensibile, corretto,

professionale, no eccesso di tecnicismi

• Target: avere sempre in mente le persone a cui ci si rivolge, eventualmente

scrivere più di una presentazione

• Obiettivi: avere obiettivi ben chiari e rendere funzionale la propria presentazione

ad essi

• Relazioni: coltivare le relazioni su un piano umano così come professionale,

rendersi utili, disponibili, mai invadenti

• Aggiornamento: la propria presentazione, presenza e professionalità dovrebbero

essere in costante divenire

Come suscitare un’ottima

impressione di persona

• Aspetto: dovrebbe essere fresco, curato, rispettoso del sé, del prossimo, del contesto

• Consapevolezza: essere consapevoli del proprio corpo, del linguaggio, del modo di porsi e di interagire

• Ascolto: ancora prima di cominciare a parlare, fare sentire l’altro accolto, benvoluto, non giudicato

• Emozioni: fare leva su di esse, esprimerle, in modo da suscitare identificazione, empatia, calore, vicinanza col l’interlocutore

• Storytelling: raccontare, condividere storie, aneddoti, crea un terreno comune, di calore, vicinanza con l’interlocutore

• Mettersi in gioco: osare, rischiare, affermare la propria unicità d’essere eagire, essere all’avanguardia, innovare

• Ammettere i propri limiti: sapere che non si è infallibili e accettarlo • Autostima: essere sicuri del proprio valore, a prescindere dai conseguimenti

esterni

Per approfondire

#MyWebIdentity – Aspetti psicosociologici dell’identità online

Edizioni Psiconline

Risorse Web

www.mywebidentity.it

www.ilcoachingolistico.it

www.armoniabenessere.it

Contatti

Per informazioni su conferenze gratuite,

corsi di formazione, iscrizione a newsletter mensile

[email protected]

Prossimi appuntamenti:

• Tavola Rotonda gratuita : “Rimedi naturali per la cura di ansia, stress,

attacchi di panico” – Mercoledì 23 Marzo ore 20.30 – presso NaturaSì

• Corso di formazione: “Personal Branding per la promozione professionale” – Maggio 2016

Grazie!

Anna Fata

Coach, Psychologist, Social Media Specialist,

Web Editor Mywebidentity