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OASI: PADIGLIONE MICROCLIMATICO DAGAD PAVILLON ARCH. Mauricio Cardenas Laverde Alive PDF Merger: Order full version from www.alivemedia.net to remove this watermark!

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padiglione temporaneo

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OASI: PADIGLIONE MICROCLIMATICO DAGAD PAVILLON

ARCH. Mauricio Cardenas Laverde

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SOMMARIO:

Mauricio Cardenas Laverde

Scheda tecnica

Introduzione

Cosa è DAGAD?

Progetto

Tecnologia

Fasi costruttive

Perchè BAMBOO?

Pag 1

Pag 3

Pag 4

Pag 5

Pag 6

Pag 8

Pag 13

Pag 14

ARCH. MAURICIO CARDENAS

Mauricio Cardenas LaverdeNasce a Bogotà, Colombia, nel 1969, si laurea nel 1993 presso la Facoltà di Architettura de la Universidad De Los Andes e nel 1994 consegue il Master in progettazione architettonica presso la Syracuse University, dando inizio alla sua esperienza professionale in importanti studi d’architettura tra i quali si evi-denziano lo Studio Meiji Watanabe & Associates a Tokyo e lo Studio Renzo Piano Building Workshop a Parigi. Nel 2002 ottiene il titolo di Dottore di Ricerca con una tesi sul tema della progettazione sensibile agli aspetti ambientali presso la Facoltà di Architettura degli Interni del Politecnico di Milano. Nel 2004 apre a Milano il suo studio professionale, Studio Cardenas Progettazione Consapevole, che sviluppa una grande varietà di temi: dagli spazi pubblici a quelli polifunzionali, dalle aree commerciali a quelle dedicate al tempo libero, agli spazi espositivi e i complessi residenziali senza trascurare l’ambito del design. Dal 2006 al 2010, parallelamente all’attività di studio, ha affiancato quella di consulenza per Arup, tra Milano e Londra, in qualità di esperto dei sistemi di facciata facendo parte dello sviluppo del team di Facade Engineer-ing, del quale è stato team leader all’interno dell’ufficio di Arup Italia. Fa parte del Comitato scientifico di Frames, rivista de Il Sole 24 Ore Business Media spe-cializzata nell’involucro e della Rivista Nemeton specializzata nell’ecologia dell’architettura. L’attenzione verso il design consapevole dello Studio Card-enas è parte fondamentale di ogni progetto e si sperimenta nell’uso di materi-ali naturali e tecnologie d’avanguardia e innovative, che mettono sempre in gioco i diversi aspetti rivolti alla ricerca di nuovi linguaggi contemporanei in sinergia con l’ambiente. Numerosi progetti dello Studio Cardenas sono stati pubblicati su riviste internazionali e alcuni hanno ottenuto premi e menzioni per il loro carattere innovativo.

PROGETTI STUDIOCARDENAS

BambooEcoDome

Terra(cotta)box al Salone del Mobile

Modulo abitativo d’emergenza

SCHEDA TECNICA:

“Selezionato per la prima fase del concorso: rassegna lombarda di architettura under 40 nuove proposte di architettura.

Vincitore del Premio Fondazione Mangiarotti_Sistemi Costruttivi Innovativi “

Gruppo di progettazione StudioCardenasProgetto Mauricio Cardenas Laverde_Realizzazione: Faraone Glass Fittings

Consulenti: Mapei (pavimenti); Faraone Glass Fitting (acciaio),I Guzzini (light), Coopsette (plinti prefabbricati); Arup Italia (Ingegneria); Simm Engineering (raffrescamento); Elettromeccanica Galli (impianto elettrico).

Concorso2006

Luogo Fabbrica del Vapore, via Procaccini, 4, 20154 Milano, Italia

Committente Associazione Dagad, MilanoTipologia prevalente Padiglioni espositivi

Nome Oasi padiglione microclimatico, DAGAD pavillon

Tipologia struttura Telaio in acciaio e bambooSuperficie Composizione modulare di blocchi 50x 50 cm

INTRODUZIONE:

È nella Fabbrica del Vapore che è possibile osservare i l Padiglione microclimatico, realizzato nel 2006 per l’Associazione Dagad. Luogo d’incontro d i persone e tecnologie; punto d i aggregazione in cui è possibile godere, nella stagione calda, dei piacevoli effetti del controllo microclimatico e i n cui convivono due mondi apparentemente lontani: quello high tech dei giunti i n acciaio e quello low tech del bambù, realizzando una vera e propria oasi, per difendersi dagli effetti del fenomeno detto isola d i calore urbano.

COS’E’ DAGAD?:

AttivitàFra le principali attività di Laboratorio DAGAD in questi anni:- promozione e l’organizzazione di workshop, corsi, visite, conferenze, sia nei propri spazi che presso altri prestigiosi organismi come la Triennale di Milano, la Fondazione dell’Ordine degli Architetti di Milano, la Biennale di Architettura di Venezia;- periodici start up per giovani architetti e designer ospitati presso il proprio centro;- programmi di studio, ricerca, stage, attraverso convenzioni permanenti con il Politecnico di Milano e l’Università Cattolica di Milano;- censimento di oltre 500 studi di progettazione italiani e inter-nazionali, selezionati sulla base della qualità del loro lavoro e della vocazione alla ricerca.- emeroteca per studenti universitari con le principali riviste di architettura e design;- visitata a città ed eventi di riferimento per l’ architettura in Italia e in Europa.

Attivo dall’inizio del 2002, Laboratorio DAGAD è un centro di documentazione e di studi sulla Architettura e il Design, inserito nel complesso culturale “Fabbrica del Vapore” a Milano. ObiettivoScopi principali di Laboratorio DAGAD sono:- selezionare e documentare l’attività di architetti e designer, con particolare attenzione ai giovani;- promuovere progetti di ricerca;- sviluppare iniziative di formazione e divulgazione, attraverso eventi culturali, corsi, workshop, mostre, pubblicazioni, video.Università, studiosi, editori, progettisti, fiere, operatori immobiliari e industriali, pubblico anche non specializzato, sono i fruitori del centro. FondazioneFondatore e presidente di Laboratorio DAGAD è l’architetto milanese Paolo Righetti.

IL PROGETTO:

Il padiglione dimostrativo è nato in seguito allo sviluppo, in collaborazione con ARUP, di un giunto in bambù e acciaio in grado di semplificare il montaggio della

struttura. I campi d’applicazione per questo padiglione potrebbero essere molteplici, nello

spazio pedonale, nei percorsi e luoghi d’incontro, nei luoghi “dello stare”, del com-mercio, o per nuove funzioni, come ad esempio strutture per manifestazioni tem-

poranee o per l’arte urbana.

La modularità del padiglione ben si adatta alla rivalutazione di “vuoti

all’interno dell’ambiente costruito”, rivitalizzandone l’identità, ri-fondendosi

alla tradizione di vita nelle strade e nelle piazze, che diventa possibile attraverso

con un corretto controllo micro-climatico e favorita da una fruizione nel tempo il più possibile indipendente dalle

condizione metereologiche

Vista interna

Render di un possibile utilizzo del padiglione

IL PROGETTO:

La particolare geometria e l’attento uso dei materiali l o connotano come vero e proprio “comfort point”: pavimentazione (modulare, distaccata dal terreno) e copertura (in policarbonato alveolare, su una struttura i n acciaio e bambù) agis-cono da smorzatori termici, grazie soprattutto a l sistema a base d i acqua nebuliz-zata che, attenua la temperatura della copertura e ne riduce l’emissività termica. Trasparente, modulare, elegante, dialoga bene con i l contesto:

. Un segno della contemporaneità che s i confronta positivamente con i l contesto, urbano e rurale, per i l quale si propongono svariate applicazioni: collocato nei luoghi dello stare e attrezzato con sedute, fontane, servizi, diventa punto d i riferi-mento e luogo sicuro anche per quanti risentono degli e f f e t t i del calore estivo, recuperando così i l piacere d i stare a l l ’ a r i a aperta. Facilmente montabile e, all’occorrenza smontabile, permettendo i l recupero d i t u t t i i suoi componenti, grazie alla sua composizione modulare, ben s i presta a l l a rivalutazione dei vuoti all’interno dell’ambiente costruito, in quanto elemento i n grado d i favorirne la fruizione anche i n condizioni climatiche proibitive.

LA TECNOLOGIA:

l a struttura s i compone di un pavimento galleggiante con telai metallici i n cui s i inseriscono dei plinti i n calcestruzzo prefabbricato (per evitare scavi inopportuni) a supporto d i colonne i n acciaio (che contengono g l i impianti). Sulle colonne s i attesta un telaio i n bambù intrecciato per mezzo d i un giunto i n acciaio che culmina i n una crociera a supporto delle lastre i n policarbonato.

guarnizione

lastre in polibicarbonatocon protezione UV, sp 10mmcrociera completa di rotule e bulbo distanziatoreprotezione testate culmi di bambù con prodotto Ma pelculmi di bambù L=580cmdiam 10cm circacuscini in neoprene ad altadensità incollati sull’elementoquadrifoglio

culmi di bambù L=520cm, diam 10cm quadrifoglio, elemento di fissaggioculmi di bambù composto da piatti in acciaio.

sistema di raffrescamentoa base di acqua nebulizzata“fresco naturale”

impianto elettrico predispostoall’interno del pilastropilastro in acciaio diametro114.3 cm, spessore 6,3 mm

plinto prefabbricato in calcestruzzoa vista.

pavimento finitura“ultralop” realizzatoall’interno di telai metallici50x50cmsottofondo realizzatoin “lopcem” su stratodi sabbia e cortain

IL PAVIMENTO MODULARE

COMPOSIZIONE

1. ULTRALOP

2. TELAIO IN ACCIAIO

3. PREFABBRICATO IN CLS

4. TOPCEM ( ISOLANTE)

5. CELDEON (PROTEZIONE)

6. SABBIA

1.

2.

3.

4.

5.

6.

IL GIUNTO DI BAMBOO:

Un estratto d’intervista all’Architetto Mauricio Cardenas: la sostenibilità dal punto di vista dei materiali, come il bambù.“...Sostenibile vuol dire tante cose, per un imprenditore è quello che può aiutare a vendere meglio; consapevole è una parola che non puoi interpretare, penso che per poter dare una risposta precisa a un problema si debbano usare termini non interpretabili...”.

Può darci qualche indicazione della particolarità del giunto?

Una cosa bellissima del giunto, è l’importanza del neoprene, che permette di evitare lo schiacciamento e lo slitta-mento. Ha una porosità e una densità di un certo tipo, infatti sono andato a cer-carlo nel mondo del subacqueo.

Quadrifoglio, elemento di fissaggio culmi di bambù

composto da piatti in acciaio.

PERCHE’ BAMBOO?:

( sempre tratto dall’intervista con Mauricio Cardenas)“ Quali sono le caratteristiche che fanno del bambù un materiale sostenibile?”

Il bambù durante il ciclo di vita è la pianta che assorbe più carbonio, matura in tre anni arrivando ad un diametro medio di venti centimetri, con uno spessore di 1,5 - 2 centimetri. Viene chiamato acciaio vegetale, ha un rapporto leggerezza/resistenza unico, lo puoi confrontare con l’acciaio e forse anche con la fibra di carbonio, perchè è fatto tutto di fibre.il bambù è stato importante per me, perchè mi ha aperto una strada a cui credo sinceramente: quella della SOSTENIBILITA’ dal punto di vista dei materiali, cosa non implicita all’interno delle certificazioni.”

Dal punto di vista progettuale albambù si deve la stessa attenzione che poniamo nella progettazione del legno, quindi attenzione all’umidità, curanel realizzare “parti di sacrificio” perpoter eliminare gli eventuali elementi deteriorati e valutazione dei vari tipi di snodi che sipossono realizzare.

Caratteristiche del bambooLa microstruttura del bambù è molto particolare: la parte esterna è molto più densa di quella interna, grazie alla maggior percentuale di silice presente. Questa caratteristica determina la costituzione di una “corteccia” esterna particolarmente resistente e la densità che diminuisce gradatamente versol’interno fa sì che il materiale sia particolarmente adatto nell’uso edile grazie alla resistenza che si accompagna alla notevole leg-gerezza. E’, quindi, un materiale dotato di ottime proprietà mec-caniche che con un elevato modulo di elasticità permettono di utilizzarlo anche per strutture tipologicamente molto complesse. La sua resistenza e leggerezza lo rendono paragonabile alle prestazioni dell’acciaio tanto che è stato definito appunto come “acciaio naturale”. In edilizia il bambù non viene utilizzato solo come elemento colonna/trave, ma viene impiegato anche nella produzione di: pannelli per lacostruzione di porte, pareti divisorie, scatole, ecc.; pannelli laminati con elevata resistenza alla flessione; pannelli prefabbricati di bambù e cemento; pannelliper pavimentazioni.

FASI COSTRUTTIVE:

1. PREPARAZIONE FONDO 2. POSA DEI PANNELLI TOPCEM E TELAI IN ACCIAIO

3. POSA PANNELLI IN CLS 4. PREPARAZIONE DEI “QADRIFOGLI” PER GIUNTI

5. INSTALLAZIONE DEL SISTEMA DI NEBULIZZAZIONEDELL’ACQUA ALL’INTERNO DEI PILASTRI

6. UNINIONE DELLE STECCHE DI BAMBO CON I PILASTRI IN ACCIAIO

7. INSTALLAZIONE RETE ELETTRICA E FARI 8. MONTAGGLIO DELLE TRAVI IN BAMBOO

9. POSA DELLA COPRETURA IN POLIETILENE.

Il padiglione Dagad è facilmente smontabile e rimontabile in qualsiasi

luogo si desideri vederlo. Grazie alla composizione

modulare dei blocchi, pannelli in CLS di 50x50cm ,

la struttura si smonta e rimonta in sei ore.

BIBLIOGRAFIA:

WWW.STUDIOCARDENAS.ITWWW.EUROPACONCORSI.IT/ PROJECTS

PUBBLICAZIONI: PROAUNDER 40OFARCHCASAENERGIALA CASA ECOLOGICA

ESEGUITO DA MAAGRUPPOStudenti: Arianna Becherucci, Martina Calcinai, Giuseppe Cosentino